Le figure solide...capaci di stimolare l’interesse e lo spontaneo apprendimento di ogni singolo...

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Unità di apprendimento Le figure solide Scuola infanzia “Pestello” Sez. Gattini Ins. Roberta Cristiano

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Unità di apprendimento

Le figure solide

Scuola infanzia

“Pestello”Sez. Gattini

Ins. Roberta Cristiano

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Nella mia professione di insegnante ho sempre avuto come obiettivo prioritario quello dimettere a punto per i bambini proposte ludico – didattiche finalizzate al naturale sviluppo dideterminate competenze linguistiche e logico – matematiche in grado di promuovere neipiccoli alunni, attraverso il metodo della ricerca, la formazione di un pensiero autonomo ecritico che li renda capaci di essere soggetti attivi del proprio apprendimento.A tal fine ho cercato di creare nell’ambiente scolastico spazi, condizioni e momenti ricchi diopportunità educative che, tenendo conto dei diversi livelli di sviluppo dei bambini, fosserocapaci di stimolare l’interesse e lo spontaneo apprendimento di ogni singolo alunnointervenendo, come insegnante, solo al momento opportuno.Ho deciso di presentare questa unità di apprendimento, rivolta agli alunni di 4 e 5 anni,perché è quella che meglio di altre rende una chiara idea delle mie modalità d’insegnamento e perché mi ha consentito di mettere in pratica gli arricchimenti professionaliderivanti sia dalla formazione con il prof. Carlo Fiorentini, legata al LSS, che quella trasmessidalle conoscenze sulla geometria acquisite durante il Progetto Sigma, raggiungendorisultati di forte valenza formativa nel processo di apprendimento dei bambini.Per essere significativi, i saperi devono essere adeguati alle strutture cognitive emotivazionali degli alunni e vanno inseriti in un percorso formativo dove ogni esperienza siadirettamente collegata a quella precedente.Diventa quindi fondamentale :far incontrare gli alunni con le cose (oggetti, esseri viventi, ambienti, relazioni) in modo per loro significativo; partire da cose vicine, quanto più familiari e concrete per il bambino prima di un approccio razionale, dare spazio all’esperienza quanto più possibile libera ecompleta con l’oggetto dell’osservazione.

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L’attività concreta stimola il pensiero, attraverso l’azione il bambino comincia a porsiproblemi e a cercare soluzioni ma, sono proprio questi, che lo potranno indurre allageneralizzazione e all’astrazione, permettendogli così di interiorizzare le competenze chegli consentiranno nuove acquisizioni.Date queste premesse, per garantire l’effettiva trasformazione delle capacità e potenzialitàdegli alunni in reali e documentate competenze, diventa fondamentale operare attraversouna didattica di tipo laboratoriale che si caratterizza per:

Durante la mia partecipazione al Progetto Sigma, ho fatto parte di un gruppo di lavoro chesi è occupato dell’argomento “lo spazio e le figure” a partire dalla scuola dell’infanzia finoalla scuola secondaria superiore. Dal confronto e dalla lettura di articoli in materia, èchiaramente emersa la necessità di avvicinare gli alunni alla geometria secondo modalità

• la scelta di contenuti legati ad esperienze realmente “esperibili dagli alunni• la metodologia che mette al centro le azioni e le risposte degli alunni• il ruolo dell’insegnante che non spiega, non fornisce risposte, ma predispone un ambientefunzionale all’apprendimento

diverse, a partire dall’impostazione ormai diffusa e consolidata nella scuola dell’infanzia,consistente nel proporre attività geometriche relative al piano.Non solo è stata ribadita l’essenzialità del fare e del manipolare da parte degli alunni ma èstata rivalutata l’importanza della geometria tridimensionale , più intuitiva per il bambino,dato che gli oggetti che lo circondano sono esclusivamente tridimensionali. Quando sitenta di far riconoscere al piccolo alunno solo le forme piane, si sottovaluta le difficoltàche potrebbe avere nell’immaginare lo stesso oggetto senza spessore.

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E’ stato così proposto alle insegnanti dell’infanzia di realizzare un percorso formativo sullageometria, proponendo ai bambini esperienze ed attività sul piano tridimensionale efacendo particolare attenzione ad un uso corretto del linguaggio riguardante lo spazio.La proposta è stata un forte incentivo a documentarmi sempre meglio sull’argomento “le

figure solide” e ha rappresentato l’occasione per coinvolgere gli alunni in esperienzedidattiche, per certi aspetti nuovi e mai sperimentati in modo così specifico e mirato.Tenendo presenti i suggerimenti avuti durante la formazione del LSS, il mio iter didattico èstato scandito dal susseguirsi di queste fasi:

fase esplorativa libera Fase esplorativa guidata Rielaborazione individuale Rielaborazione collettiva Sviluppo e potenziamento delle abilità linguistiche Produzione condivisa Verifiche: concetti, competenze e comportamenti

L’esperienza formativa, proposta ai miei piccoli alunni per un periodo di circa 4 mesi , èstata finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi: capacità di osservare: cogliere ed organizzare informazioni ricavate dall’ambiente capacità di manipolare: ricercare ed individuare materiali e strumenti necessari perrealizzare attività, comprendere le modalità per entrare in contatto con gli oggetti capacità di mettere in relazione di ordinare e fare corrispondenze

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capacità di spiegare gli eventi e di argomentare in modo logico capacità di orientamento ed organizzazione spaziale riconoscere le varie figure solide e dare loro un nome raggruppare e classificare i solidi in base a caratteristiche diverse rappresentare nel piano le forme tridimensionali

Nelle schede che seguono verrà dettagliatamente spiegato ed illustrato l’intero percorsoeducativo – didattico vissuto dai bambini in tutte le sue fasi con grande interesse,coinvolgimento e curiosità cognitiva.Le conoscenze e le competenze acquisite dagli alunni sono state davvero sorprendenti edinaspettate, così come la motivazione che ha sempre connotato le loro risposte alleattività proposte e questo è stato, per me, un rassicurante segnale del successo formativodell’esperienza proposta.

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1° fase

Osservazione libera

I bambini sono stati invitati a portare a scuolascatole ed oggetti di forma tridimensionale ea giocarci liberamente nello spazio-laboratorio della sezione dedicato alla“scatola delle forme” per circa una decina digiorni.I bambini hanno bisogno di lavoraredirettamente con le cose, di usare le manicome primo strumento di orientamento delpensiero.L’operatività, la dimensione corporea, lamanipolazione sono le basi per promuoverenei piccoli alunni l’avvio alla rielaborazioneconcettuale delle esperienze e alle primeforme di rappresentazione e costruzionedelle conoscenze.Prima di un approccio razionale ci deveessere spazio per l’esperienza quanto piùpossibile spontanea e completa conl’oggetto dell’osservazione : perché le cose osservate sono portatricidi una forte carica emotivo - affettiva ecoinvolgono aspetti della personalità nonriconducibili al solo ambito cognitivo per permettere a ciascuno di relazionarsial materiale da osservare secondo modalitàe tempi a lui più congeniali per far sì che l’entusiasmo e l’interessefungano da stimolo e non da intralcio

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Sperimentiamo con il corpo

Sempre durante la 1° fase, con la collaborazione dell’insegnante di circomotricità, i bambini hanno potuto rappresentare alcune figure solide,suggerendo loro stessi che posto far occupare al loro corpo nello spazio perriuscire in questa divertente ma non facile impresa

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2° fase

Osservazione guidata

Il bagaglio conoscitivo,inconsapevolmente accumulato dalbambino nella fase di esplorazionelibera , viene reso cosciente ededucativamente operante in questaseconda fase.Tale lavoro è programmato dalleinsegnanti e le attività che vengonoproposte sono di tipo percettivo edosservativo.Attraverso attività ludico-didatticheindividuali o a piccolo gruppo,vengono raggruppati gli oggetti e lescatole a disposizione per osservarealcune loro specifiche caratteristiche: rotolano o non rotolano hanno una punta hanno delle facce e quante

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3° fase

Rielaborazione grafica e verbale individuale

I bambini sono stati chiamati arappresentare graficamente gli oggettiche hanno potuto toccare e manipolareliberamente, giocando e costruendo tuttoquello che la loro immaginazione efantasia gli ha suggerito.Subito dopo ognuno di loro,individualmente, è stato sollecitatoattraverso domande-stimolo ad un’osservazione più attenta del materialecon cui ha in precedenza interagito e cheha graficamente riprodotto.Nello sviluppo del pensiero geometrico èessenziale favorire l’esperienza ma, pergarantire una reale presa di coscienza, èessenziale la verbalizzazione di quantoscoperto.La rielaborazione verbale dell’esperienzavissuta consente all’insegnante dicomprendere il grado di apprendimentoraggiunto dal bambino .

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4° fase

Rielaborazione collettiva

Tutto il gruppo – sezione si è riunito più voltecollettivamente per realizzare vari giochi diraggruppamento, di classificazione e diinsiemistica, che sono stati un’ottima occasione diverifica in itinere dello sviluppo cognitivoraggiunto.In questa fase gli alunni hanno avuto lapossibilità di esprimere, confrontare econdividere le conoscenze fino ad ora acquisite.Ogni bambino ha potuto manifestare le sueopinioni e dire quello che pensavasull’argomento, arrivando però allaformulazione di definizioni comuni a tutto ilgruppo.Ecco alcune frasi espresse dai piccoli alunni:“questo oggetto assomiglia al cono gelato” …..“La scatola dei biscotti sembra il mobile alto dellasezione” … ”Dentro la scatola ci posso metteredelle cose” …. “Il quadrato non sta dritto da soloma il cubo sì, ha un suo spazio sul tappeto” ,,,,,,, “la nostra sezione è un parallelepipedo e noi cistiamo dentro”.Da questa ultima frase è stata colta l’occasioneper coinvolgere i bambini nelle già previstacostruzione di un plastico della sezione utilizzandopiccoli oggetti che avevano intorno a loro.

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Plastico della sezione

Dagli articoli letti in materia di geometria nella scuola dell’infanzia, emerge chiaramente che è fondamentale per ibambini, dopo aver vissuto con il corpo diverse esperienze nella realtà tridimensionale che li circonda, sperimentare un’attività tridimensionale in formato ridotto ( costruzione del plastico) perché, mentre prima erano loro ad eseguirel’esercizio con il proprio corpo , ora sono loro che lo gestiscono dall’esterno, localizzando la posizione nello spazio deglioggetti che si trovano nel loro ambiente.E’ stato davvero sorprendente l’entusiasmo e la motivazione che hanno manifestato gli alunni in questa attività, così comesono state notevoli le loro capacità di orientamento e organizzazione spaziale (l’insegnante ha solo fornito loro un primopunto di riferimento sulla scatola del plastico rappresentato dalla porta della sezione).

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Scomposizione di una scatolaDurante la 3° fase più di un bambino ha fatto notare che le scatoleosservate erano formate da più facce e che ogni faccia rappresentava lefigure piane già note. Allora abbiamo aperto una piccola scatolina aforma di parallelepipedo ed insieme abbiamo visto quante e quali eranole figure piane ottenute.

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Riflessione individuale

A questo punto si è reso necessario un nuovo momento dirappresentazione grafica e rielaborazione verbale individuale, che èservita molto a noi insegnanti anche come verifica delle capacità edabilità cognitive fino ad ora acquisite.

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5° fase

Approfondimento linguistico

In questa fase del percorso i bambini,insieme alla maestra hanno inventatouna breve storia, usando comeprotagonisti dei pesci con la formadelle principali figure tridimensionaliosservate e manipolate.Questa è stata l’intenzionaleoccasione per favorire lo sviluppo ed ilpotenziamento delle abilitàlinguistiche (capacità di descrizione,argomentazione, uso di un linguaggiospecifico, allargamento delpatrimonio lessicale …. ) dei bambinicoinvolti nel percorso didattico.

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I bambini sono stati invitati a rappresentare graficamente il pesce –mostro della storia inventata insieme e poi individualmente ogni alunnoha raccontato da quali figure solide fosse composto.

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Rielaborazione grafica in sequenze logico-temporali

Le schede predisposte da noi insegnanti, che i bambini sono statichiamati a mettere in ordine, rispettando l’esatta successione deglieventi, richiedendo agli alunni di fare raggruppamenti ed insiemi in basealla forma ed al colore, sono state un’ulteriore verifica in itinere dellecompetenze acquisite

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6° fase

Produzione condivisa

In quest’ultimo segmento didattico delpercorso formativo illustrato, tutti ibambini, divisi in piccoli gruppi, hannocollaborato e contribuito all’allestimento di un grosso plasticomarino, per la mostra predispostacome conclusione del progetto Sigma,e alla creazione di un più piccolo pesce– mostro per la sezione, che è ancorain fase di realizzazione.Ogni alunno, con varie tecniche grafico– pittoriche ed utilizzando anchemateriali già a disposizione, hacostruito sfere, cubi, parallelepipedi,coni e piramidi.

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Valutazione dei concetti e delle competenze acquisiteLe modalità che permettono alle insegnanti di verificare l’acquisizione dei concetti sono molteplici. Nella scuola dell’infanzia, la valutazione non può basarsi esclusivamente sulle produzioni orali dei bambini. Nella fascia d’età compresa fra i tre ed i sei anni, infatti, il linguaggio si va ancora strutturando e molti bambini dimostrano difficoltà a formulare correttamente anche frasi minime o nell’attribuire un significato condiviso a parole dai connotati fortemente individuali.Per questo motivo, ogni percorso viene concluso non solo attraverso l’uso della verbalizzazione ma anche con:osservazioni sistematiche delle modifiche comportamentali, di atteggiamento iniziale e finale e delle produzioni linguistiche in situazioni spontanee anche non legate all’attivitàgiochi di manipolazione e classificazione schede predisposteformulazione di domande