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Le dotazioni informatiche delle Pubbliche Amministrazioni emiliano-romagnole

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Le dotazioniinformatiche delle Pubbliche Amministrazioniemiliano-romagnole

Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 3

Descrizione della rilevazione e del presente rapporto ............................................ 5

Nota metodologica ................................................................................................................................................... 7

Le dotazioni informatiche interne nei Comuni emiliano-romagnoli 9 Organizzazione ICT ................................................................................................................................................. 9 Approccio strategico in materia ICT .................................................................................................. 9 Unità organizzative dedicate all’informatica e personale addetto all’ICT 11 Modalità di gestione delle funzioni ICT ......................................................................................... 14 Formazione informatica .................................................................................................................................... 16 Connessione a Internet e posta elettronica ...................................................................................... 21 Connessione a Internet ....................................................................................................................................... 21 Posta elettronica .......................................................................................................................................................... 24 Le dotazioni tecnologiche .................................................................................................................................. 25 PC e server ........................................................................................................................................................................ 25 Reti locali (LAN) e Intranet .......................................................................................................................... 25 Sistemi di sicurezza ................................................................................................................................................. 26 Software e/o strumentazioni GIS e CAD ....................................................................................... 28 Software open source ............................................................................................................................................... 30 Informatizzazione delle attività dell’Ente ...................................................................................... 31 Strumenti per l’“amministrazione digitale” .................................................................................... 34 Protocollo informatico ............................................................................................................................. 34 Firma digitale e posta elettronica certificata ..................................................................... 36 L’utilizzo di alcuni servizi telematici ...................................................................................................... 40 Servizi telematici forniti da altre Pubbliche Amministrazioni ..................... 40 E-procurement .................................................................................................................................................... 40 Collegamento telematico con il proprio tesoriere bancario ............................. 41 Spesa in ICT ...................................................................................................................................................................... 41 Valutazione del ruolo delle ICT all’interno dei Comuni ................................................... 46

Le dotazioni informatiche interne nelle Amministrazioni Provinciali emiliano-romagnole ................................... 49

Le dotazioni informatiche interne nelle Comunità Montane emiliano-romagnole ................................................................. 54

Sommario

Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 3

Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 5

Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 5

Dopo un anno di sperimentazione, dal 2007 l’Istat porta a regime la rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle amministrazioni locali, inclusa nel Programma Statistico Nazionale (codice IST-02082). Oggetto di analisi sono le principali Amministrazioni Pubbliche locali: le Amministrazioni regionali e le Province Autonome, le Province, le Comunità Montane e i Comuni del territorio italiano. Si tratta di un’indagine censuaria per tutte le tipologie di Amministrazioni tranne che per i Comuni, per i quali è stata adottata una procedura campionaria.Le informazioni raccolte sono riferite agli anni 2006-2007 e riguardano le dotazioni, l’organizzazione e la gestione delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT), nonché il loro utilizzo in relazione ai “processi di produzione” delle Amministrazioni Pubbliche e all’offerta di servizi all’utenza. In generale il riferimento temporale dei dati raccolti è l’anno 2007; tuttavia, per alcune variabili è stato necessario richiedere le informazioni con riferimento all’anno 2006 al fine di acquisire dalle Amministrazioni coinvolte gli ultimi dati ufficiali disponibili per una annualità completa. L’indagine è disegnata in conformità agli orientamenti definiti in sede europea dai programmi E-europe e secondo le esigenze conoscitive nazionali in materia di ICT.La Regione Emilia-Romagna ha svolto in questo contesto la funzione di organo intermedio di rilevazione, svolgendo la parte di raccolta delle informazioni pres-so gli Enti Locali del proprio territorio

di competenza, secondo le indicazioni metodologiche e organizzative concor-date dall’Istat. In particolare la Regione ha scelto di estendere l’indagine a tutti Comuni del territorio.Il questionario sottoposto nel 2007 alle Amministrazioni Locali in collabora-zione con l’Istat è coerente con quello utilizzato nelle edizioni 2004 e 2005 di questa rilevazione, condotta in quegli anni direttamente dalla Regione Emilia-Romagna: di conseguenza, a differenza di ciò che accade per altri territori, per la nostra regione è possibile giovarsi di al-cuni importanti indicatori di trend sullo stato dell’informatizzazione interna delle Amministrazioni Pubbliche, utili da un lato per comprendere l’orientamento delle P.A. sui temi dell’ICT, dall’altro per avere un’idea di come le numerose iniziative regionali in materia hanno im-pattato sull’informatizzazione delle P.A. All’aspetto della comparabilità nel tempo (specifico della nostra regione), si associa quello relativo alla comparabilità a livello territoriale grazie ai dati forniti dall’Istat a livello nazionale. Invece, quest’anno si perde purtroppo la comparabilità a livel-lo europeo tra regioni in quanto il pro-getto europeo Understand – che vedeva il coordinamento della Regione Emilia-Romagna e la partecipazione di una decina di regioni europee – si è concluso. Infine, il miglioramento del questionario in virtù dell’esperienza maturata negli anni precedenti ha permesso di ridurre al minimo fisiologico il numero delle mancate risposte e delle incoerenze logi-che anche alle domande più critiche.Nel presente rapporto la prima parte verrà dedicata all’informatizzazione interna dei Comuni: ciascun indicatore

DESCriZioNE DELLa riLEVaZioNE E DEL PrESENTE raPPorTo

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verrà mostrato come aggregato regionale e, in molti casi, anche a livello territo-riale, ovvero per singola provincia, e per dimensione comunale, suddividendo cioè i Comuni in cinque classi di popo-lazione residente (più di 50.000 abitanti, tra i 15.000 e i 50.000 abitanti, tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, tra i 3.000 e i 5.000 abitanti, meno di 3.000 abitanti).Nella seconda parte verrà sinteticamente mostrata la situazione delle nove Ammi-nistrazioni Provinciali della regione.Nella terza parte si prenderà in esame la situazione delle Comunità Montane.Tutti i dati presentati sono elaborazioni a cura della Regione Emilia-Romagna su dati Istat, ad eccezione della sezione sulla valutazione del ruolo delle tecnologie ICT all’interno dei Comuni, fornite da un campione di rispondenti per i Comu-ni interessati, che illustra quindi dati di fonte Regione Emilia-Romagna.

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NoTa mEToDoLoGiCa

Come negli anni precedenti sono stati coinvolti tutti i 341 Comuni, le 9 Provin-ce e le 18 Comunità Montane dell’Emi-lia-Romagna.Il questionario è stato inviato a maggio 2007 ai referenti dei sistemi informativi di Comuni, Province e Comunità Mon-tane sia via posta cartacea sia via posta elettronica. Ove possibile, le e-mail sono state spedite direttamente ai referen-ti dei sistemi informativi o ai referenti informatici; negli altri casi a un indirizzo generico dell’Amministrazione (spesso al segretario comunale o all’URP) con la richiesta che il questionario fosse “girato” al referente dei sistemi informativi oppu-re, ove questa figura non fosse stata formalmente nominata, alla persona che maggiormente si occupava di informatica all’interno dell’Ente. L’individuazione della persona più adat-ta alla compilazione del questionario è stata facili-tata dalla conoscenza dei nominativi delle persone che avevano collaborato negli anni precedenti alla riuscita della rilevazione. I rispondenti hanno “auto-compilato” e restituito alla Regione il questionario in formato cartaceo o elettro-nico.È stato deciso di include-re nell’indagine tutte le risposte pervenute entro ottobre 2007, ovvero quelle di 301 Comuni, di tutte le 9 Province e di 16 delle 18

Comunità Montane. Per quanto riguarda i Comuni, il tasso di risposta è superiore a quello degli anni passati. In particolare questi 301 Comuni raccolgono più del 94% della popolazione emiliano-roma-gnola.La distribuzione delle risposte a livello provinciale, per dimensione comunale e per montanità è evidenziata nelle Tabelle 1, 2 e 3.Come si evince dalle tre tabelle, sem-bra che le risposte si distribuiscano in maniera piuttosto omogenea rispetto a criteri territoriali geografici, di dimensio-ne o morfologici: l’insieme di risposte da noi costituito, considerata anche la nu-merosità totale raggiunta, è in grado di rappresentare con una sufficiente affida-

Tabella 2Tasso di risposta dei Comuni per fasce dimensionali

Dimensione:numero di abitanti

Numero risposte

Numero totale di Comuni

Tasso di risposta

Più di 50.000 13 13 100%

15.000 – 50.000 36 38 95%

5.000 – 15.000 116 132 88%

3.000 – 5.000 59 71 83%

Meno di 3.000 77 87 89%

Tutte le dimensioni 301 341 88%

Tabella 1Tasso di risposta dei Comuni per territorio provinciale

Provincia Numero risposte

Risposta dal Capoluogo

Numero totale di Comuni

Tasso di risposta

Piacenza 45 Sì 48 94%

Parma 44 Sì 47 94%

Reggio Emilia 35 Sì 45 78%

Modena 46 Sì 47 98%

Bologna 53 Sì 60 88%

Ferrara 26 Sì 26 100%

Ravenna 16 Sì 18 89%

Forlì-Cesena 21 Sia Forlì che Cesena 30 70%

Rimini 15 Sì 20 75%

Emilia-Romagna 301 341 88%

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bilità l’universo dei Comu-ni dell’Emilia-Romagna.In aggiunta, le stime sono state prodotte utilizzando coefficienti finali di ripor-to all’universo associati a ciascuna unità risponden-te, determinati sulla base delle probabilità di rispo-sta in ciascuno strato. I coefficienti sono stati calibrati sulla base, congiuntamente, della distribuzione territoriale, dimensio-nale e per montanità.La numerosità campionaria raggiunta ci permette di ipotizzare, a livello regionale, un errore nella stima del fenomeno di in-teresse non superiore ai tre punti percen-tuali, a un livello di confidenza del 95%.Si riducono a 9 i Comuni che hanno scelto di non partecipare a nessuna delle tre rilevazioni effettuate dal 2004, mentre 199 hanno risposto a tutte le edizioni.Dal Grafico 1 si può evincere il grado di rotazione dei rispondenti.

Grafico 1Rotazione dei Comuni rispondenti

2004 2005

2007

4

37

19 8

42

23

199

Tabella 3Tasso di risposta dei Comuni per montanità

Montanità Numero risposte

Numero totale di Comuni

Tasso di risposta

Comune non montano 224 244 92%

Comune montano 77 97 79%

Montano e non montano 301 341 88%

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Organizzazione ICT

Approccio strategico in materia ICT

La Regione Emilia-Romagna risulta tra-dizionalmente all’avanguardia nel conte-sto nazionale e internazionale per il suo impegno nella diffusione della telematica come strumento essenziale per la promo-zione della competitività e della coesio-ne sul territorio. Accanto alle strategie regionali che hanno visto la creazione della Legge 11/2004 e dei successivi Piani Telematici 2002-2005 e 2007-2009, inizia a evidenziarsi una sensibilità anche da parte dei singoli Comuni del territorio nell’adozione di piani strategici ineren-ti l’ICT (a supporto dell’acquisizione e dell’utilizzo delle tecnologie) e le azioni di e-government (per la promozione di servizi all’utenza erogati per via telemati-ca e per una migliore organizzazione del lavoro).Aumentano infatti rispetto agli anni pre-cedenti i Comuni che dichiarano di avere veri e propri documenti di pianificazione strategica contenenti la definizione di obiettivi e linee guida in materia ICT e di e-government. Tuttavia, soprattutto per la prima linea strategica citata, solo poco più di un quarto sono i Comuni che si

sono già attivati. Le strategie di e-gover-nment sono invece più diffuse.Questo tipo di approccio strategico im-plica una conoscenza, una cultura e una organizzazione degli aspetti relativi alle ICT e all’e-government che evidentemen-te nella Pubblica Amministrazione locale non sono ancora abbastanza radicate. Ovviamente ciò non vuol dire che le tecnologie ICT non vengano utilizzate, ma che la loro acquisizione e gestione non sono ancora strutturate e pianificate formalmente (Tabella 4).I due tipi di pianificazione risultano spesso interdipendenti, come dimostra il 18% dei Comuni che si è infatti impe-gnato su entrambe le linee di azione.Appare forte l’influenza dalla dimensio-ne comunale, lasciando pensare che le azioni in materia ICT e di e-government nei piccoli Comuni non siano così consi-stenti da richiedere una programmazio-ne con documenti ufficiali: la riduzione della percentuale di Comuni che adotta-no un approccio strategico va comunque attenuandosi al diminuire della dimen-sione comunale (Grafico 2). È tuttavia interessante notare come tra i Comuni sotto i 5.000 abitanti si stima che 24 possiedano una strategia ICT e 35 pos-siedano una strategia di e-government.

LE DoTaZioNi iNFormaTiCHE iNTErNENEi ComuNi EmiLiaNo-romaGNoLi

Tabella 4Comuni con approccio strategico in materia ICT o di e-government

Comuni con strategia ICT Comuni con strategia di e-government

Numero Comuni 2007

(stima)

Percentuale Comuni 2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Numero Comuni 2007

(stima)

Percentuale Comuni 2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 73 21,36% +5 100 29,21% +9

No 260 76,39% / 226 66,39% /

Non risponde 8 2,25% / 15 4,40% /

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In alcuni casi potrebbe aver contribuito un’azione di impulso sovra-comunale proveniente da Province o Gestioni As-sociate.Dal Grafico 3 si nota infatti come alcuni territori siano particolarmente attenti all’approccio strategico, forse proprio in risposta a dinamiche politiche o interventi comuni a livello sovra-comunale: è il caso delle realtà

bolognese, modenese e ravennate, in cui più di un terzo dei Comuni ha definito un approccio strategico. Dati molto inferiori invece si rilevano nei territori del parmense e del reggiano, che non sembrano portati a formalizzare strategie infrastrutturali o di erogazione di servizi. Ancora una volta si nota che spesso le due strategie sono presenti congiuntamente nei Comuni sebbene

Grafico 3Comuni con approccio strategico in materia ICT o di e-government (linea tratteggiata = media regionale)

7%

29%

7%11% 13% 12%

40%

46%

32%

52%

27%

19%

37% 38%

23% 23%

12%

18%

0

10

20

30

40

50

60

Comuni con strategia di e-government

Comuni con strategia ICT

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Grafico 2Comuni con approccio strategico in materia ICT o di e-government

85%

0

20

40

60

80

100

Comuni con strategia di e-governmentComuni con strategia ICT

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

77%

44%

35%28%

19%

21%

18%

23%

13%

10 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 11

una situazione particolare si riscontri nella provincia di Piacenza in cui i Comuni con strategia di e-government sono più del quadruplo dei Comuni con strategia ICT, cosicché si ipotizza una azione di indirizzo a livello provinciale (Grafico 3).In questo ambito è opportuno segnalare che la crescente rilevanza delle tematiche inerenti lo sviluppo della Società dell’Informazione in regione si evidenzia anche constatando che ben 106 Comuni hanno assegnato a uno dei propri Assessori (o eventualmente Sindaci o Consiglieri) una delega specifica per l’area informatica (innovazione tecnologica o servizi telematici/informatici/informativi). Si tratta del 31% dei 341 Comuni della regione contro il 24% rilevato esattamente due anni prima, nel marzo 2006 (Fonte: Regione Emilia-Romagna – Portale autonomie locali – Aggiornamento a marzo 2008).

Unità organizzative dedicate all’informatica e personale addetto all’ICTDa un lato l’esistenza nella struttura organizzativa dell’Amministrazione di un ufficio o servizio di informatica formal-mente istituito come unità organizzativa autonoma e, dall’altro, la presenza di competenze tecniche in-formatiche interne all’Ente, sono rilevanti presuppo-sti per l’uso diffuso delle tecnologie nelle Pubbliche Amministrazioni.Un servizio informatica formalmente costituito come unità organizzativa interna autonoma è attivo

in un terzo dei Comuni, senza alcuna variazione rispetto al 2005. Negli anni precedenti alcuni Comuni, malgrado l’assenza di uffici di informatica interni, avevano ritenuto utile segnalare, come annotazione all’invio del questionario, la presenza di tali strutture in collabora-zione con altre Amministrazioni locali, nell’ambito di una gestione associata. Nel 2007 questo aspetto rientra tra i temi oggetto di indagine, cosicché è possibile stimare che sono ben il 41% i Comuni che dichiarano di condividere l’ufficio in-formatica con altri Enti che partecipano a un forma associativa. Ne consegue che sono meno della metà i Comuni che non possono contare su un servizio informa-tica, sia esso interno o associato (Tabella 5). Di quest’ultima soluzione possono beneficiare soprattutto i Comuni picco-li o montani, che autonomamente non potrebbero probabilmente dedicare una struttura alle funzioni di supporto ICT. Il Grafico 4 illustra questa situazione: alla soglia dei 15.000 abitanti già i Comuni con ufficio associato “superano” quelli con ufficio interno. Si può notare inoltre che in tutte le fasce dimensionali sono meno del 60% i Comuni che non pos-sono giovarsi di un servizio informatica formalmente istituito.

Tabella 5Comuni con ufficio informatica formalmente istituito come unità

organizzativa interna autonoma o nell’ambito di una gestione associataNumero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 204 59,87% N.d.

— Sì, interno all’Ente 109 32,03% 0

— Sì, nell’ambito di una ge-stione associata

141 41,42% N.d.

No 137 40,13% //

Non risponde 0 0,00% //

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Nei rapporti degli anni precedenti era stato più volte sottolineato come pre-senza di uffici informatica formalmente istituiti e presenza di dipendenti dedi-cati all’ICT fossero concettualmente e nei fatti molto legate, anche se vi erano alcuni Comuni in cui operava personale informatico non inserito in un’apposita struttura organizzativa. Anche nel 2007 è stato chiesto ai Comuni di indicare quanti dipendenti dell’Amministrazione fossero dedicati al supporto ICT, defi-nendo questa figura come addetto comu-nale che, in maniera prevalente o esclu-siva, svolge attività a livello professionale relative all’informatica e, in generale, alle ICT, indipendentemente dal proprio inquadramento formale in una quali-fica o un profilo tecnico informatico. Purtroppo abbiamo il sospetto che aver inserito questa definizione in una nota (a scomparsa per quanto riguarda il que-stionario elettronico) e non direttamente

nella domanda, posta questa peraltro successivamente alla domanda inerente la presenza di servizi informatica inter-ni o associati, possa aver contribuito a non ottenere il risultato atteso, ovvero quello di acquisire l’informazione sui soli “specialisti” ICT (e non per esempio sui referenti informatici che però svolgono prevalentemente altre attività) e sui soli dipendenti del Comune (e non su perso-nale di una gestione associata).Nella Tabella 6 riportiamo comunque i risultati ottenuti, pur con la cautela derivante dalle osservazioni precedenti: si assisterebbe a una crescita rispetto al 2005 particolarmente elevata riguardo questo indicatore.Comunque, in definitiva, anche una lettura integrata della Tabella 5 e della Tabella 6 permette di pensare che alme-no la metà dei Comuni sia “coperta” da competenze informatiche, rintracciabili al proprio interno o presso la gestio-

Grafico 4Comuni con ufficio informatica formalmente istituito come unità organizzativa interna autonoma

o nell’ambito di una gestione associata

15%

46%

37%

16% 6%

42%

46%

36%

41%45%

66%81%

82%100%

100%

0

20

40

60

80

100

Ufficio informatica interno o associato

Ufficio informatica associato

Ufficio informatica interno

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

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ne associata di riferimento. A queste si aggiunge, come si vedrà in seguito, un intenso ricorso a fornitori esterni per la gestione delle attività ICT dell’Ente.In aggiunta i dipendenti ICT indicati dai Comuni sono in media circa 1,58 per 100 dipendenti totali.A livello territoriale si nota come siano le province più a ovest quelle in cui meno è stato strutturato un orientamento all’ICT in termini di uffici e personale dedicati, mentre spiccano le province di Ravenna e Rimini in cui, grazie soprattutto alle gestioni associate, i Comuni possono usufruire, quasi tutti, di uffici e, molti,

di competenze destinati al supporto ICT (Grafico 5).Il risultato nazionale forni-to da Istat indica nel 16% la percentuale di Comuni italiani con uno o più uffici autonomi di informatica. L’Emilia-Romagna, con un valore circa doppio rispet-to alla media nazionale, si

posiziona al secondo posto dopo la To-scana. I dipendenti addetti alle ICT nei Comuni italiani sono mediamente l’1,9% del totale; per quanto riguarda que-sto indicatore invece la nostra regione presenta un valore inferiore alla media (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

Tabella 6Comuni in cui è presente almeno un dipendente addetto all’ICT

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 178 52,06% +12

No 163 47,94% //

Non risponde 0 0,00% //

Grafico 5Comuni con ufficio informatica formalmente istituito come unità organizzativa interna autonoma o nell’ambito

di una gestione associata e Comuni con personale dedicato all’ICT (linea tratteggiata = media regionale)

15%

33%37%

49%45%

78%

54%

78%

69% 73% 69%

93%89%

61%

41%

100%

80%

35%

0

20

40

60

80

100

Comuni con personale dedicato all'ICT

Comuni con ufficio informatica interno o associato

RNFCRAFEBOMOREPRPC

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Modalità di gestione delle funzioni ICTLa mancanza di specialisti informatici interni all’Ente non implica ovviamente che le funzioni ICT non vengano svolte: molto diffuso è infatti il ricorso a forni-tori esterni privati o a forme associative pubbliche. L’aspetto dell’outsourcing dei servizi informatici nei Comuni appare infatti come un tema di grande rilievo, anche nei Comuni in cui le competenze informatiche sono presenti. Così come lo scorso anno è stata chiesta indicazione della modalità di gestione di dodici delle attività ICT principali potenzialmente svolte da un Ente pubblico per il normale funzionamento dell’Ente stesso (Tabel-la 7). Come in passato, escludendo la redazione e gestione dei contenuti web,

si nota che sono più i Comuni che ester-nalizzano le funzioni ICT a un fornitore che i Comuni che svolgono tali funzio-ni internamente: ciò è particolarmente evidente per lo sviluppo software e per la gestione e manutenzione di hardwa-re e software. A queste due modalità di gestione si affianca anche quella in cooperazione con altre Amministrazioni Pubbliche, per esempio attraverso forme associative, convenzioni, accordi di pro-gramma o altre forme di collaborazione formalizzata fra Enti Pubblici secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 267/2000.Ne consegue che sono abbastanza diffuse le gestioni in forma mista, ovvero, per esempio, sia tramite personale interno

Tabella 7Comuni per modalità di gestione delle diverse funzioni ICT

Personale dipendente

interno

In cooperazio-ne con altre

amministrazioni pubbliche

Fornitore esterno

Funzione non svolta Non risponde

n. % n. % n. % n. % n. %

Studi, analisie progettazione

98 28,69% 97 28,53% 149 43,60% 100 29,18% 6 1,74%

Sviluppo software 43 12,49% 29 8,52% 204 59,74% 112 32,85% 6 1,74%

Gestione e manutenzione hardware

103 30,07% 66 19,40% 279 81,77% 5 1,34% 1 0,31%

Gestione e manutenzionesoftware

112 32,85% 75 22,01% 297 86,96% 2 0,66% 0 0,00%

Gestione e amministrazio-ne di sistemi

106 31,04% 86 25,09% 210 61,73% 25 7,43% 5 1,39%

Gestione e amministrazio-ne di reti

113 33,23% 92 27,08% 229 67,24% 8 2,43% 5 1,41%

Gestione basi di dati 126 36,96% 77 22,68% 199 58,25% 25 7,43% 13 3,71%

Sicurezza ICT 105 30,90% 102 29,95% 198 57,95% 25 7,31% 8 2,26%

Gestione e/o sviluppotecnologie web/internet

100 29,34% 75 21,90% 212 62,16% 46 13,47% 7 2,14%

Redazione e gestionecontenuti web

229 67,26% 38 11,22% 124 36,27% 17 4,95% 6 1,78%

Supporto tecnologico e assistenza a utenti interni

153 44,85% 75 22,13% 172 50,56% 21 6,11% 5 1,43%

Formazione ICT 58 17,06% 88 25,87% 148 43,38% 109 32,11% 14 3,97%

Era possibile indicare anche per la stessa funzione più modalità di gestione (non necessaria-mente le somme delle percentuali per riga danno perciò 100).

14 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 15

che tramite fornitore esterno, segnalando una suddivisione dei ruoli nelle specifi-che fasi dei processi o la conduzione con-giunta degli stessi. Secondo una diversa prospettiva la Ta-bella 8 rappresenta invece, per le diverse attività, i Comuni che in modo esclusivo utilizzano rispettivamente personale in-terno, un fornitore esterno o che sempre in modo esclusivo svolgono le funzioni ICT in cooperazione con altre Ammini-strazioni Pubbliche.Limitandosi in altre parole alle sole gestioni esclusive (non considerando cioè le gestioni che prevedono la com-presenza di diverse modalità), si evince che, a eccezione della redazione e gestio-ne di contenuti web, tutte le attività ICT analizzate vengono svolte maggiormen-te da fornitori esterni. In aggiunta per nove attività il numero di Comuni che esternalizza è maggiore della somma del numero di Comuni che mantiene le fun-

zioni ICT solo al proprio interno e che unicamente le svolge in collaborazione con altre Amministrazioni Pubbliche.Il Grafico 6 sintetizza la Tabella 7 aggre-gando le diverse funzioni in un indice sintetico, presentato per dimensione co-munale. Per ogni classe dimensionale, la percentuale riportata nel Grafico 6 indi-ca, nella totalità dei Comuni appartenen-ti a quella classe, la frazione dell’insieme delle funzioni svolte attraverso la speci-fica modalità di gestione. Per esempio il valore 100% per la modalità “Fornitore esterno” indicherebbe che tutti i Comu-ni svolgono tutte le funzioni presentate anche attraverso un fornitore esterno; il valore 50% potrebbe per esempio indi-care che ogni singola funzione è svolta esattamente dalla metà dei Comuni anche attraverso un fornitore esterno o, analogamente, che la metà delle attività è svolta da tutti i Comuni anche attraverso un fornitore esterno e che l’altra metà

Tabella 8Comuni per modalità di gestione esclusiva delle diverse funzioni ICT

Solo attraversopersonale interno

Solo in cooperazione con altre Pubbliche

Amministrazioni

Solo attraverso fornitori esterni

Numero Comuni

2007(stima)

% Comuni 2007

Numero Comuni

2007(stima)

% Comuni 2007

Numero Comuni

2007(stima)

% Comuni 2007

Studi, analisi e progettazione 32 9,37% 44 12,85% 70 20,62%

Sviluppo software 10 2,83% 10 2,83% 155 45,57%

Gestione e manutenzione hardware 29 8,46% 24 7,13% 175 51,43%

Gestione e manutenzione software 19 5,62% 20 5,79% 167 48,88%

Gestione e amministrazione di sistemi 54 15,84% 43 12,73% 126 36,91%

Gestione e amministrazione di reti 53 15,40% 40 11,65% 136 39,96%

Gestione basi di dati 68 19,98% 35 10,33% 108 31,55%

Sicurezza ICT 47 13,69% 53 15,49% 117 34,25%

Gestione e/o sviluppo tecnologieweb/internet

33 9,68% 35 10,32% 127 37,34%

Redazione e gestione contenuti web 166 48,54% 20 5,86% 62 18,29%

Supporto tecnologico e assistenza a utenti interni

90 26,49% 43 12,71% 99 29,14%

Formazione ICT 15 4,29% 54 15,96% 81 23,75%

16 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 17

non è svolta da nessun Comune anche attraverso un fornitore esterno. Si nota chiaramente che i Comuni grandi svol-gono quasi tutte le funzioni ICT anche attraverso personale interno, mentre nei Comuni sotto i 5.000 abitanti la gestione interna è poco frequente e limitata per lo più alle semplici attività legate al sito web comunale. Il ricorso a fornitori esterni è piuttosto elevato e costante nei Comuni con meno di 50.000 abitanti. Nei Comu-ni grandi l’intensità dell’esternalizzazione è ancora più alta, e molto vicina a quella della gestione interna. Da notare che nei Comuni sotto i 15.000 abitanti il ricorso ai fornitori è di gran lunga la modalità di gestione delle attività ICT più consueta.Dalla Tabella 7 e dal Grafico 6 sembra che la gestione in cooperazione con altre Amministrazioni Pubbliche, abbia un peso rilevante solo per le classi dimen-sionali sotto i 15.000 abitanti: in partico-lare per i Comuni sotto i 5.000 abitanti

sono comunque più in media le funzioni svolte nell’ambito di una cooperazione che quelle svolte internamente.In Emilia-Romagna i Comuni ricorro-no a fornitori esterni in maniera meno intensa rispetto alla media nazionale per tutte le funzioni ICT presentate in Tabella 7, in particolar modo per le attività di studi e progettazione, gestione e amministrazione di sistemi, sicurezza ICT, redazione e gestione contenuti web, supporto e assistenza a utenti interni, formazione ICT (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche ammini-strazioni locali - Anno 2007).

Formazione informaticaNel 40% dei Comuni sono state offerte ai dipendenti attività formative in materia ICT organizzate dal Comune stesso nel corso del 2006. Tale valore è aumenta-

Grafico 6Indice di modalità di gestione delle funzioni ICT nei Comuni

86%

79%

6%10%

56%

74%

61%

26%

18%

24%

64%

51%

22%

16%

0

20

40

60

80

100

Fornitore esternoIn cooperazione con altre Amministrazioni Pubbliche

Personale dipendente interno

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

35%

16 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 17

to di cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente (Tabella 9). Si precisa che si fa riferimento alle attività formati-ve ICT organizzate dall’amministrazione e svolte sia con personale proprio sia mediante il ricorso a soggetti esterni.Dei 137 Comuni che si stima abbia-no almeno un dipendente formato in ICT nell’ultimo anno, solo 3 non sanno indicare il numero preciso di questi. Nei Comuni rimanenti i dipendenti formati in ICT si stimano essere 5.169. In media, nei Comuni che hanno dato indicazione del numero preciso dei dipendenti formati in ICT nel 2006 (sia che questo sia zero sia che questo sia uno o più), la percentuale di dipendenti con formazione informatica sul totale di dipendenti nell’Ente è del 15% con un calo rispet-to ai dipendenti formati nel 2004 di circa 4 punti percentuali: l’evoluzione quindi permette di intuire che aumentano i Comuni che organizzano attività formative, ma che contem-poraneamente diminuisce, in media, il numero di dipendenti che partecipano ai corsi.Incrociando i dati sulla presenza di di-pendenti ICT e di dipendenti formati in ICT nell’anno antecedente la rilevazione si rileva che i Comuni che organizzano attività formative sono per lo più quelli in cui c’è personale interno specialistico: si ipotizza si tratti quindi per lo più di formazione destinata a dipendenti che lavorano già nell’ambito delle ICT (Ta-bella 10).

Va segnalata tuttavia l’esistenza di 81 Comuni dotati di personale informatico interno in cui non è stata svolta nessuna attività formativa ICT nell’ultimo anno, cosicché si può supporre la presenza in alcuni Comuni di personale assunto come già formato e il ricorso a percorsi formativi non formalizzati.Particolare attenzione alla formazione informatica viene rivolta nelle province

di Ravenna, Bologna, Reggio Emilia e Forlì-Cesena, con percentuali di Comuni che offrono formazione ICT superiori o vicine al 50%, ovvero più che doppie rispetto alle due provincie in difficoltà di Parma e Rimini. Quest’ultima risulta in ritardo anche se si considera la quota di dipendenti formati in ICT sui dipendenti totali, aspetto nel quale emergono le pro-vince di Ravenna e Piacenza. Particolare è soprattutto la situazione del territorio di Forlì-Cesena, in cui molti sono, rispet-to alla media, i Comuni che hanno orga-

Tabella 9Comuni che hanno organizzato attività formative in materia ICT, rivolte ai

propri dipendenti, nel corso dell’intero anno antecedente la rilevazione, ovvero nel corso del 2006

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 137 40,30% +5

No 204 59,70% //

Non risponde 0 0,00% //

Tabella 10Presenza di dipendenti ICT e formazione ICT

Numero Comuni (stima)Presenza di dipendenti

ICT

Assenza di dipendenti

ICTPresenza di dipendenti formatiin ICT nel 2006 96 41

Assenza di dipendenti formatiin ICT nel 2006 81 123

18 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 19

nizzato corsi ma pochi sono i dipendenti che vi hanno partecipato (Grafico 7).Queste stesse variabili sono presentate per dimensione comunale: la maggiore discontinuità si evidenzia già alla so-glia dei 50.000 abitanti (Tabella 11). Per quanto riguarda la distribuzione a livello dimensionale rispetto all’anno di rileva-zione 2005, si nota come all’incremento della percentuale media regionale di Co-muni che hanno promosso formazione ICT abbiano contribuito esclusivamente i Comuni sotto i 15.000 abitanti.A livello nazionale, il 20% dei Comuni italiani ha organizzato corsi di forma-

zione e l’8,2% dei dipendenti totali ha seguito tali corsi. Anche in questo caso sono Emilia-Romagna e Toscana a presentare frequenze notevolmente più elevate rispetto al dato medio nazionale (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).Da quest’edizione dell’indagine è stato approfondito l’oggetto dei corsi di forma-zione ICT (Tabella 12). Le tematiche ICT più frequentemente trattate sono quel-le relative ai software applicativi, sia di office automation (in quasi un quinto dei

Grafico 7Comuni che hanno organizzato attività formative in materia ICT rivolte ai propri dipendenti nel 2006 e dipendenti

formati in ICT nel 2006 su dipendenti totali (linea tratteggiata = media regionale)

31%26% 24%

11%

51%

12%

34%

18%

54%

9%

38%

17%

63%

45% 45%

5%

25%

6%

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Dipendenti formati in ICT nel 2006 su dipendenti totali

Comuni che hanno organizzato attività formative rivolte ai propri dipendentiin materia ICT nel 2006

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Tabella 11Comuni che hanno organizzato attività formative in materia ICT rivolte ai propri dipendenti nel 2006 e dipendenti

formati in ICT nel 2006 su dipendenti totali

Comuni con più di 50.000 ab.

Comuni con tra

15.000 e 50.000 ab.

Comuni con tra 5.000 e

15.000 ab.

Comuni con tra 3.000 e

5.000 ab.

Comuni con meno

di 3.000 ab.

Comuni che hanno organizzato attività formative rivolte ai propri dipendenti in materia ICT nel 2006

100,00% 62,21% 46,45% 33,19% 18,42%

Dipendenti formati in ICT nel 2006 su di-pendenti totali 16,67% 15,87% 11,47% 10,63% 4,71%

18 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 19

Comuni), sia più specifici (in più di un quarto dei Comuni emiliano-romagnoli). Ultima osservazione sul corso riguar-dante il “Trattamento elettronico dei dati – protezione dati personali”: non siamo certi che sia sempre un corso a contenuto prettamente informatico ma temiamo che possano essere confluiti in questa categoria anche corsi di tipo più giuridi-co/organizzativo (anche considerando corsi analoghi organizzati dalla Regione Emilia-Romagna negli ultimi tempi), in quanto di estrema attualità.Dalla Tabella 12 si nota che sono stati considerati sia corsi base che corsi molto specifici.Coerentemente con una passata defini-zione Istat1, è possibile distinguere tra corsi base (segnati in verde in Tabella 12) e corsi avanzati (in rosso in Tabella 12), in modo da illustrare la distribuzione dei Comuni della regione in base al numero di corsi organizzati durante l’anno ante-cedente la rilevazione (Grafico 8). I Co-muni che organizzano corsi ICT avanzati sono pochi di più rispetto a quelli che

organizzano corsi base. In particolare il 4% dei Comuni si è piuttosto impegnato sia sulla varietà sia sul numero di corsi in quanto ha organizzato più di due corsi base e più di due corsi avanzati nell’arco del 2006. La maggior parte delle Ammi-nistrazioni Comunali che ha investito in formazione ICT si è invece limitata a proporre non più di due corsi per catego-ria di corso (base e avanzato).È stato rilevato infine l’utilizzo di sistemi di e-learning, non solo per la formazione informatica ma anche su altre tematiche: si tratta di una modalità di formazione effettuata attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e comunicazione come supporto o metodo di erogazione (Tabel-la 13).Il ricorso all’e-learning risulta assoluta-mente episodico visto che vi è ricorso meno di un sesto dei Comuni nel corso del 2006, con un andamento negativo negli anni: –2 punti percentuali rispetto

Tabella 12Comuni per oggetto dei corsi di formazione in materia ICT nel corso dell’intero anno antecedente la rilevazione

(in percentuale sul totale dei Comuni)Numero

Comuni 2007 (stima)

Percentuale Comuni 2007

Software di office automation 62 18,04%

Sistemi operativi 34 10,08%

Applicazioni e software specifici 88 25,88%

Reti 30 8,87%

Web 53 15,51%

Sicurezza ICT 42 12,22%

European Computer Driving Licence (ECDL) 2 0,59%

Geographical Information System (GIS) 22 6,37%

Computer Aided Design (CAD) 14 4,19%

Trattamento elettronico dei dati - Protezione dati personali 55 16,04%

Altro 21 6,27%

1 Rilevazione Istat: Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle amministrazioni comunali - Anno 2005

20 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 21

alla precedente rilevazione. È importante rilevare come la formazione in e-learning sia sviluppata per più di un quarto dei casi nei Comuni della provincia di Ra-venna (Grafico 9).Sono per lo più i Comuni molto grandi ad adottare sistemi di e-learning, con una percentuale del 38% sui Comuni con più di 50.000 abitanti.

Nemmeno a livello nazio-nale l’utilizzo di sistemi di e-learning per la formazio-ne dei dipendenti ha avuto finora una grande diffusio-ne fra le Amministrazioni Comunali: nel corso del 2006 hanno adottato tale modalità di erogazione soltanto il 9% di Comuni (Fonte: Istat, Rilevazione

sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche ammini-strazioni locali - Anno 2007).

Grafico 8Comuni che hanno organizzato attività formative in materia ICT rivolte ai propri dipendenti nel 2006 per numero

di corsi e tipologia di corso. Corsi base: Software di office automation, Sistemi operativi, web, European Computer Driving Licence (ECDL), Trattamento elettronico dei dati - Protezione dati personali.

Corsi avanzati: Applicazioni e software specifici, Reti, Sicurezza ICT, Geographical Information System (GIS), Computer Aided Design (CAD)

60%

7%

7%

14%

2%

5%4%

1%

3 , 4 , 5 corsi base - 3 , 4 , 5 corsi avanzati

3 , 4 , 5 corsi base -1 , 2 corsi avanzati

1 , 2 corsi base -3 , 4 , 5 corsi avanzati

1 , 2 corsi base -1 , 2 corsi avanzati

1 , 2 corsi base -Nessun corso avanzato

Nessun corso base /3 , 4 , 5 corsi avanzati

Nessun corso base -1, 2 corsi avanzati

Nessuna formazione ICT

3 , 4 , 5 corsi base - 3 , 4 , 5 corsi avanzati

1 , 2 corsi base -Nessun corso avanzato

3 , 4 , 5 corsi base -1 , 2 corsi avanzati

Nessun corso base /3 , 4 , 5 corsi avanzati

Nessun corso base -1, 2 corsi avanzati

Nessuna formazioneICT

1 , 2 corsi base -3 , 4 , 5 corsi avanzati

1 , 2 corsi base -1 , 2 corsi avanzati

Tabella 13Formazione in e-learning nei Comuni

nel corso dell’intero anno antecedente la rilevazione, nel corso del 2006Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 42 12,35% -2

No 298 87,36% //

Non risponde 1 0,29% //

20 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 21

Grafico 9Formazione in e-learning nei Comuni nel 2006 (linea tratteggiata = media regionale))

9%

15%17%

13%11%

0%

49%

4%0%

0

10

20

30

40

50

RNFCRAFEBOMOREPRPC

CONNESSIONE A INTERNET E POSTA ELETTRONICA

Connessione a InternetNaturalmente tutti i Comuni emiliano-romagnoli dispongono di connessioni a Internet. Sono poco più di un decimo i Comuni che si affidano solamente a un provider privato nell’assicurarsi la connettività a Internet, con un calo di 3 punti percen-tuali rispetto al 2005. Ne deriva l’impor-tanza sempre crescente del ruolo svolto dalle reti pubbliche. Tuttavia va segnalato il fenomeno per cui i Comuni sempre più spesso affiancano alle reti pubbliche

il servizio di provider privati (non sap-piamo se in parallelo o per diverse sedi): infatti ben il 22% dei Comuni mantiene entrambe le modalità di connessione (Tabella 14) con un notevole aumento rispetto al 2005.In questo ambito, esattamente opposta a quella della nostra regione è la situazio-ne rilevata a livello nazionale dall’Istat: le connessioni a Internet nei Comuni italiani sono assicurate nel 74% dei casi tramite un provider privato, mentre solo il 38% sono i Comuni che utilizzano collegamenti attraverso reti pubbliche territoriali (Fonte: Istat, Rilevazione sulle

tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazio-ni locali - Anno 2007). In sintesi, la diffusione sul nostro territorio di reti pubbliche con tecnologie evolute e qualità avanzate non costringe i nostri Co-muni ad affidarsi a provider privati nella stessa misura in cui avviene sul territorio nazionale.

Tabella 14Comuni per modalità di connessione a Internet

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Tramite provider privato 114 33,31% +9

Tramite rete pubblica 302 88,58% +4

Solo tramite provider privato 39 11,42% –3

Solo tramite rete pubblica 227 66,69% –9

Sia tramite provider privato che tramite rete pubblica

75 21,90% +13

Non risponde 0 0,00% //

22 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 23

In quasi tutte le province emiliano-roma-gnole molto pochi sono i Comuni che si affidano a una rete privata e in particola-re nei territori di Ravenna e Forlì-Cesena nessun Comune è “legato” unicamente a provider privati; solo nelle province di Piacenza e di Ferrara la situazione è più equilibrata (Grafico 10).Sono ormai molti i Comuni con una connessione di tipo a banda larga superiore ai 2Mb/s, quindi molto veloce (Tabella 15). La crescita dei Comuni con banda larga è il trend positivo più chiaro rilevato in questi tre anni di rilevazione con un aumento di 31 punti percentuali tra il 2005 e il 2007; crescono soprattutto le connessioni in fibra ottica, che quasi raddop-piano rispetto alla precedente indagine (Grafico 11): ora il 79% dei Comuni possiede connessioni DSL a velocità superiore o uguale ai 2Mbps o in fibra ottica (contro il 54% del 2005). Si stima inoltre che 66 Comuni possiedano un collegamento di tipo “senza fili” oltre i 2Mb/s, o satellitare o wireless; anche questi sono in crescita rispetto al 2005 (Tabella 16).A livello nazionale Istat indica nel 59% i Comuni che in Italia dispongono di collegamenti a banda larga superiore ai 2Mb/s, con un aumento notevole rispetto al 2005 ma inferiore rispetto a quello rilevato nella nostra re-gione. Anche in questo caso, l’Emilia-Romagna si colloca

al primo posto, distinguendosi significa-tivamente in confronto alla stragrande maggioranza degli altri territori italiani (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

Grafico 10Comuni per modalità di connessione ad Internet

(linea tratteggiata = media regionale)

26%54%

20%

20%

65%15%

9%57%

35%

6%

79%15%

4%

78%18%

23%54%

23%

0%76%

24%

0%84%

16%

7%

45%

48%

0 20 40 60 80 100

Sia tramite provider privato che tramite rete pubblica

Solo tramite rete pubblica

Solo tramite provider privato

Rn

Fc

Ra

Fe

Bo

Mo

Re

Pr

Pc

Solo tramite provider privato

Solo tramite rete pubblica

Sia tramite provider privato che tramite rete pubblica

22 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 23

La diffusione delle tec-nologie di connessione a banda larga nei Comuni dell’Emilia-Romagna è buona anche consideran-do che questa tende ad uniformarsi nei territori della nostra regione. Al momento, in conseguenza della positiva evoluzione della provincia di Pia-cenza nell’ultimo anno, è solo il ferrarese a essere in difficoltà, con meno della metà dei Comuni con banda larga superiore ai 2Mb/s, ma comunque in aumento di 15 punti

percentuali rispetto al 2005. Per contro si stima che nessuno dei Comuni della provincia di Rimini non sia provvisto di ban-da larga (Grafico 12).Tutti i Comuni con più di 50.000 abitanti hanno una connessione a banda larga superiore ai 2Mb/s e

comunque i Comuni con banda larga sono più del 90% tra quelli con abitanti tra i 5.000 e i 50.000. Inco-raggiante anche notare che i tre quarti dei Comuni più piccoli possiedono una connessione veloce, co-sicché si può pensare che sia ormai stato raggiunto quasi ovunque il presup-posto cardine per migliori organizzazione ed effica-cia degli aspetti relativi al back-office all’interno dell’Ente da un lato, e per

Grafico 11Comuni con connessioni a banda larga

34%

54%

85%

6%

27%

51%

0

20

40

60

80

100

Comuni con fibra ottica

Comuni con banda larga superiore o uguale a 2Mb/s

200720052004

Tabella 16Comuni per tipologia di connessione con accesso a banda larga

con velocità di trasmissione uguale o superiore a 2 Mb/s (in percentuale sul totale dei Comuni)

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

xDSL 178 52,18% N.d.

CDN 8 2,29% N.d.

Wireless 37 10,81% N.d.

Satellite 29 8,62% N.d.

ATM 2 0,59% N.d.

Fibra ottica 174 50,99% +24

Non indica 0 0% //

Senza una accesso a banda larga superiore ai 2Mb/s

51 14,91% //

Tabella 15Comuni con accesso a banda larga con velocità di trasmissione

uguale o superiore a 2 Mb/sNumero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 290 85,09% +31

No 51 14,91% //

Non risponde 0 0% //

24 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 25

una più proficua erogazione di servizi all’utenza dall’altro. Infine è possibile stimare quanti dei dipendenti dei Comu-ni emiliano-romagnoli abbiano accesso a Internet sul posto di lavoro: sono circa 75 su 100 dipendenti totali, a fronte di un valore medio nazionale di poco superiore a 61 su 100 (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pub-bliche amministrazioni locali - Anno 2007).

Posta elettronicaPresso tutti i Comuni della nostra regione sono attivi sistemi di posta elettronica, nell’88% dei casi su dominio istituzionale dell’Amministra-zione, considerando tale qua-lunque dominio in cui è citato il nome dell’Amministrazione (Grafico 13). Non sono stati invece intesi come istituzio-nali dell’Amministrazione i

domini “erogati” da gestioni associate o società partecipate (per esempio, @nomesocietàpartecipata.it). In partico-lare la presenza di questi ultime tipologie di dominio hanno una rilevanza (intorno al 70%) solo nel territorio del piacentino.

Grafico 12Comuni con connessione a banda larga con velocità uguale o superiore a 2 Mb/s

(linea tratteggiata = media regionale)

73%

89% 86%91% 93%

42%

89%95%

100%

0

20

40

60

80

100

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Grafico 13Comuni in cui sono attivi sistemi di posta elettronica per tipo di dominio

15%

12%

73%

Sia su dominio istituzionale che su altro dominio

Solo su altro dominio

Solo su dominio istituzionale

Solo su dominio istituzionale

Solo su altro dominio

Sia su dominio istituzionale che su altro dominio

24 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 25

LE DOTAZIONI TECNOLOGICHEIn questa sezione viene analizzata la presenza di alcuni strumenti tecnologici particolarmente rilevanti per lo svolgi-mento delle normali attività dell’Ente.

PC e serverSi stima che nei Comuni della regione vi siano circa 30.650 unità tra PC desktop e portatili con una media di quasi 90 PC per Comune. D’altra parte il nume-ro medio di PC desktop e portatili per dipendente è 0,87; la mediana, ovvero il valore di PC per dipendente manifesta-to dal Comune che occupa la posizione centrale nella distribuzione ordinata di questa variabile, è 0,88. Come ci si pote-va attendere la relazione tra numero di PC nel Comune e numero di dipendenti è strettamente lineare: attraverso questo schema la variabile dipendenti riassume quasi interamente la variabilità del carat-tere numero di PC. Relativamente a questo indicatore l’Emi-lia-Romagna presenta uno tra i valori più elevati a livello nazionale: il valore ita-liano medio è di 0,75 PC per dipendente comunale (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).Ai PC, nell’11% dei Comuni emiliano-romagnoli, si associano i terminali, ovvero stazioni di lavoro prive di capacità elabora-tive proprie e nel 28% dei Comuni computer palmari. Considerando anche que-sti due tipi di dotazioni si aggiungono rispettivamen-te 0,01 e 0,02 “strumenti di lavoro” per dipendente al

precedente valore calcolato su PC fissi e portatili.Infine, il 92% dei Comuni possiede degli elaboratori/server dipartimentali.

Reti locali (LAN) e IntranetQuasi tutti i Comuni si sono dotati di una rete interna (LAN - Local Area Net-work), ovvero di una rete costituita da computer collegati tra loro (comprese le interconnessioni e le periferiche condivi-se) all’interno di un ambito fisico delimi-tato (ad esempio in un edificio) che non superi la distanza di qualche chilometro. Nel 26% dei Comuni sono presenti sia reti cablate che senza fili, mentre solo l’1% dei Comuni possiede solo reti senza fili. Analogamente, una Intranet consente di mettere a disposizione dei dipendenti una serie di utilità di diversa natura ma tipicamente interne all’Ente attraverso una rete privata che usa però protocollo Internet. L’utilizzo di una rete Intranet segnala una strutturazione della comu-nicazione, dei processi e più in generale dell’organizzazione interna dell’Ente, delineandosi spesso come un vero e pro-prio portale; inoltre la Intranet è un utile e importante strumento di condivisione di conoscenze, contenuti e pratiche. Solo poco meno della metà dei Comuni ha però attivato questa tecnologia (Tabella 17).

Tabella 17Comuni con LAN e Intranets

Comuni con LAN Comuni con Intranet

Numero Comuni

Percentuale Comuni

Numero Comuni

Percentuale Comuni

Sì 327 95,97% 156 45,87%

No 12 3,60% 185 54,13%

Non risponde 2 0,43% 0 0,00%

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Per quanto riguarda le Intranet non si riscontrano particolari differenze tra province anche se si distinguono positi-vamente i territori di Modena e Ferrara (Grafico 14). Data la finalità di questa tecnologia, è comprensibile trovarne maggiore diffusione tra i Comuni di maggiori dimensioni: il 92% nei Comuni di grandi dimensioni, il 53% nei Comuni tra i 50.000 e i 15.000 abitanti, il 34% nei comuni piccoli.A livello nazionale i Comuni con LAN sono il 91% e quel-li con Intranet sono il 30%. L’Emilia-Romagna presenta dunque valori superiori alla media italiana e si colloca tra le prime cinque regioni italiane per quanto riguarda la Intranet e tra le prime dieci per quanto riguarda le reti LAN (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazio-ni locali - Anno 2007).

Sistemi di sicurezzaSolo un Comune indica di non avere nessuno dei siste-mi di sicurezza presentati in Tabella 18. Quasi tutti hanno un antivirus aggiornato, un firewall, e hanno implemen-tato procedure standardizzate di protezione dei dati (ba-ckup). La voce sulla sicurezza informatica che implica più una pianificazione di proce-dure e attività che il semplice possesso di una strumenta-zione, ovvero la definizione di piani di disaster recovery,

è indicata da più della metà dei Comuni della regione, con un notevole aumento rispetto al 2005 (+25 punti percentuali). Anche gli altri sistemi di sicurezza pre-sentati sia nel 2005 che nel 2007 sono in aumento rispetto all’anno precedente di rilevazione: firewall (+11 punti per-centuali), procedure standardizzate di protezione dei dati (+2), cifrature (+7).

Grafico 14Comuni con reti locali (LAN) e Intranet

(linea tratteggiata = media regionale)

91%

32%

98%

42%

94%

37%

100%

76%

98%

32%

100%

65%

100%

49%

94%

48%

87%

48%

0 20 40 60 80 100

Comuni con Intranet

Comuni con LAN

RN

FC

RA

FE

BO

MO

RE

PR

PC

Comuni con LAN

Comuni con Intranet

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Unica eccezione per il server con proto-collo SSL, con il quale è possibile cifrare i dati nell’ambito di una comunicazione tra server web (all’interno del quale è ospitato il sito web interrogato) e client web (in uso dall’utente che interroga il sito), in netto calo rispetto al 2005; in questo caso però è opportuno specificare che nel 2005 si parlava di “server sicu-ri SSL” e non semplicemente di “server SSL”, per cui concentrarsi sullo standard tecnologico piuttosto che sulla funzione dello standard temiamo possa aver com-portato che soprattutto rispondenti non così esperti di informatica possano non aver risposto ad una tale domanda molto tecnica e specifica.Il problema della sicurezza informati-ca sembra all’attenzione dei Comuni emiliano-romagnoli in misura maggiore rispetto a quello che avviene in media sull’intero territorio nazio-nale. Il 98% dei Comuni italiani possiede un anti-virus aggiornato, il 76% un firewall, il 17% server sicuri SSL; l’84% ha attivato procedure standardizza-te di protezione dei dati (backup) e il 33% piani di disaster recovery (Fon-

te: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).Come detto almeno tre di questi sistemi di sicurezza sono presenti nella stra-grande maggioranza dei Comuni; la Tabella 19 allo-ra evidenzia la percentuale di Comuni che possiedono almeno quattro dei sistemi

di sicurezza citati in Tabella 18, cioè una soglia che già discrimina tra Comuni più o meno attenti a questo aspetto.Per semplicità di visualizzazione vie-ne presentata la usuale analisi a livello provinciale limitando la valutazione alla percentuale di Comuni che si sono dotati di almeno quattro e cinque dei sistemi di sicurezza proposti nel questionario (Grafico 15).Si osserva che le province in cui i Co-muni sono meno attenti agli aspetti riguardanti la sicurezza sono Piacenza e Rimini, e anche nel ravennate molto pochi sono i Comuni che hanno adottato almeno cinque sistemi di sicurezza. Nella provincia di Modena il problema della sicurezza si rivela invece molto sentito.Come si poteva intuire la presenza di si-stemi di sicurezza cresce al crescere della dimensione comunale cosicché sono i

Tabella 18Presenza di sistemi di sicurezza nei Comuni

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Antivirus aggiornato 338 99,08% +1

Firewall 308 90,46% +11

Server SSL 65 19,06% –12

Procedure standardizzate di protezione dei dati (backup)

323 94,77% +2

Piani di disaster recovery 186 54,60% +25

Cifratura dei dati 41 11,98% +7

Tabella 19Presenza di sistemi di sicurezza nei Comuni

NumeroComuni

2007(stima)

Percentuale Comuni

2007

Almeno quattro dei sistemi di sicurezza in Tabella 18

199 58,38

Almeno cinque 69 20,27%

Sei (tutti) 15 4,52%

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piccoli Comuni quelli meno dotati. La Tabella 20 fornisce un’idea del fenomeno. Va comunque sottolineato che in tutte le fasce dimensionali sono più della metà i Comuni con almeno quattro dei sistemi di sicurezza in Tabella 18.Le differenze tra piccoli e grandi Comuni si acuiscono all’aumentare del numero di strumenti di sicurezza presi in conside-razione: tuttavia è opportuno sottolinea-re che ben il 15% dei Comuni con meno di 5.000 abitanti possiede cinque sistemi di sicurezza, contro una media del 20%.Sempre inerente all’aspetto oggetto di questo paragrafo, giova aggiungere che, come già espresso precedentemente, i Comuni che organizzano corsi di forma-zione aventi per oggetto la sicurezza ICT

sono circa il 12%. Questo risultato sem-bra molto inferiore a quello rilevato negli scorsi anni (26%) ma bisogna precisare che, per quanto riguarda la sicurezza, il dato attuale si riferisce a corsi di forma-zione formalizzati cui hanno partecipato dipendenti comunali, mentre negli anni passati si faceva riferimento a formazio-ne per dipendenti sulla sicurezza anche non formalizzata in appositi corsi.

Software e/o strumentazioni GIS e CADNelle Pubbliche Amministrazioni sono presenti anche software e strumentazioni finalizzate a specifiche attività dell’Ente come la gestione dei sistemi informati-

Grafico 15Comuni con almeno quattro/cinque dei sistemi di sicurezza in Tabella 18

(linea tratteggiata = media regionale)

49%

18%

60%

15%

55%

13%

64%

42%

59%

19%

69%

12%

62%

6%

61%

20%

48%

30%

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Almeno cinque sistemi di sicurezza Almeno quattro sistemi di sicurezza

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Tabella 20Presenza di sistemi di sicurezza nei Comuni

Comuni con più di 50.000 ab.

Comuni con tra 15.000 e 50.000 ab.

Comuni con tra 5.000 e 15.000 ab.

Comuni con tra 3.000 e 5.000 ab.

Comuni con meno di 3.000 ab.

Almeno quattro dei sistemi di sicu-rezza in Tabella 18 100,00% 63,09% 61,31% 51,10% 51,65%

Almeno cinque 69,12% 33,30% 17,92% 16,54% 13,91%

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vi geografici o la progettazione tramite disegno tecnico.In Emilia-Romagna quasi i tre quarti dei Comuni possiede software e/o strumen-tazione CAD e quasi la metà dei Comuni software e/o strumentazione GIS (Tabella 21). Per quanto riguarda il CAD si nota che l’andamento della diffusione di que-sto presso i Comuni diminuisce in ma-niera abbastanza costante al diminuire della dimen-sione demografica fino alla soglia dei 3.000 abitanti, dopo la quale si assiste ad un “crollo” delle adozio-ni di tali strumentazioni. L’andamento della frazione di Comuni dotati di GIS in funzione della dimensione comunale è invece mag-giormente uniforme (Gra-fico 16).A livello nazionale i Co-

muni con strumentazioni GIS e CAD sono rispettivamente il 18% e 44%; la nostra regione si pone al primo posto per quanto riguarda la prima dotazione, al secondo posto nel secondo caso (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’in-formazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

Grafico 16Comuni che possiedono software e/o strumentazione GIS e CAD

100%

95%

87%

78%

37%

28%

40%

50%

79%

100%

20

40

60

80

100

Software e/o strumentazione CAD

Software e/o strumentazione GIS

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

Tabella 21Comuni che possiedono software e/o strumentazione GIS e CAD

GIS* CAD**

Numero Comuni

2007(stima)

Percentuale Comuni

2007

Numero Comuni

2007(stima)

Percentuale Comuni

2007

Sì 163 47,66% 251 73,56%

No 169 49,54% 84 24,65%

Non risponde 10 2,80% 6 1,79%

* Acronimo di Geographical Information System, è un sistema informativo geografico computerizzato che permette l’acquisizione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni e dati geo-referenziati.** Acronimo di Computer Aided Design (progettazione assistita dal computer), indica genericamente programmi software per il disegno tecnico vettoriale in 2 e/o 3 dimensioni.

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Software open sourcePiù della metà dei Comuni dell’Emilia-Romagna dichiara di utilizzare software rilasciato sotto licenza open source, con un incremento rispetto all’anno prece-dente di ben 20 punti percentuali (Tabel-la 22). La particolarità di questo tipo di licenza software è rappresentata dal dirit-to, riconosciuto a qualunque utilizzatore, di visionare liberamente il codice sorgen-te, di operare modifiche per la persona-lizzazione o il miglioramento evolutivo e di ridistribuire il software così modifi-cato. Il software open source solitamente, ma non necessariamente, è quindi frutto del lavoro collaborativo di numerosi sog-getti che rendono disponibile il risultato del proprio operato senza richiedere un

compenso per l’utilizzo dello stesso. Le opportuni-tà di risparmio connesse all’adozione di questo tipo di software non si riducono alle banali economie legate alla mancanza di costi di licenza ma devono essere opportunamente valutate considerando elementi complessi come formazio-ne, sicurezza, interoperabi-lità, dipendenza dai forni-tori, negli specifici ambiti di utilizzo.Anche quest’anno è stato

approfondito l’aspetto delle specifiche aree di attività dell’Ente gestite attraver-so software open source. La Tabella 23 conferma che anche nel 2007 ci si affida a queste soluzioni soprattutto per i siste-mi operativi server e solo in parte per le applicazioni di office automation, per i web server, per la posta elettronica e per la sicurezza. L’aumento delle adozioni è abbastanza generalizzato rispetto al 2005. L’adozione di software “aperto” si conferma più praticabile in ambito server (caratterizzato da un numero limitato di macchine su cui agire e dal ridotto impatto sugli utenti finali) piuttosto che lato client (dove la migrazione può risul-tare complessa coinvolgendo un numero elevato di macchine e utenti).

Da notare che più di un quinto dei Comuni uti-lizza software open source per quattro o più ambiti proposti nel questionario e presentati in Tabella 23.I Comuni che si avvalgo-no anche di software open source sono invece solo

Tabella 22Comuni che utilizzano software open source

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 197 57,85% +20

No 144 42,15% //

Non risponde 0 0,00% //

Tabella 23Comuni per attività per le quali è usato il software open source

(in percentuale sul totale dei Comuni)Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sistemi operativi su server 119 34,84% +11

Sistemi operativi su PC desktop 37 10,82% +4

Office automation 99 29,08% +15

Web server 79 23,26% +9

Posta elettronica 85 24,86% +11

DBMS (Data Base Management System) 50 14,80% +6

Software di sicurezza 73 21,44% +4

Altro 70 20,46% +16

Non risponde 0 0,00% //

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poco più di un terzo sull’intero territorio nazionale. Presso i Comuni utenti di sof-tware “aperto”, le percentuali di utilizzo nelle diverse aree di applicazione rifletto-no sostanzialmente quello rilevato nella nostra regione: solo per i sistemi operati-vi su PC desktop l’utilizzo è in proporzio-ne alquanto minore nella nostra regione, mentre per i web server la situazione si inverte (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).A livello provinciale, più di tre quarti dei Comuni usa software open source a Reggio Emilia e Modena, mentre sotto la media è l’utilizzo soprattutto a Piacenza, ma anche a Ravenna, Ferrara, Bologna e Parma (Grafico 17). Per quanto riguarda l’analisi per dimensione comunale si nota che la percentuale di Comuni che utiliz-zano software “aperto” cala al diminuire della dimensione, sebbene scenda sotto il 50% solo nei Comuni con meno di 3.000 abitanti: nei piccoli Comuni potrebbe incidere, oltre a un problema di consape-volezza delle possibilità offerte da questo tipo di software, anche una carenza di risorse umane in grado di utilizzare que-

sti prodotti e quindi una determinante insufficienza di competenze ed esperien-ze in materia.I Comuni che nella nostra regione di-chiarano di utilizzare software “aperto” molto probabilmente non lo fanno in modo esclusivo: nella maggior parte dei casi, infatti, hanno introdotto o affian-cato tale tipologia di software a quello “tradizionale” proprietario di cui già disponevano. I dati qui presentati, pur offrendo un’efficace visuale, non possono rappresentare l’intensità di utilizzo del software open source, ovvero quante sono le installazioni di software open source ri-spetto alle installazioni totali per area di applicazione. In questo senso l’indagine specifica sul software open source con-dotta dal CRC Emilia-Romagna (EROSS Emilia-Romagna Open source Survey) può offrire alcune importanti chiavi di lettura.

Informatizzazione delle attività dell’EnteCome si vede dalla Tabella 24 la maggior parte dei Comuni utilizza applicazioni informatiche specifiche per le attività

Grafico 17Comuni che utilizzano software open source (linea tratteggiata = media regionale)

31%

54%

80% 78%

54%50% 48%

59% 61%

0

20

40

60

80

100

RNFCRAFEBOMOREPRPC

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tipiche di un Ente Pubblico; molto fre-quentemente procedure, strumenti tec-nologici e basi di dati sono condivise in rete telematica fra le varie postazioni di lavoro. Il ricorso ad applicazioni di office è abbastanza raro e in molti casi questo è di supporto ad applicazioni specifiche: sono infatti pochissimi i Comuni che utilizzano solamente office per l’informa-tizzazione delle attività in Tabella 24 e presumiamo che questo sia considerato come sistema per condividere informa-zioni e dati con utenti e colleghi che non hanno le conoscenze necessarie di questi software specifici o non hanno accesso a questi. La distribuzione del tipo di in-

formatizzazione è simile per quasi tutte le attività riportate in Tabella 24. Uniche eccezioni sono da un lato il controllo di gestione e la gestione provveditorato, del resto, come risultati in questo ambito, molto simili tra loro: queste due attività hanno infatti, rispetto alle altre, molte gestioni non informatizzate e un numero non irrilevante di non risposte. In parti-colare il controllo di gestione non è una funzione tipica e tradizionale di un Ente pubblico ma è stata inserita col tempo, forse ancora non perfettamente integrata, ed è possibile che non tutti i Comuni la svolgano o che venga svolta in modalità di semplice verifica. Per quanto riguarda

Tabella 24Comuni per informatizzazione delle attività dell’Ente

Informatizzazio-ne in rete

Informatizzazio-ne in locale

Officeautomation

Noninformatizzata Non risponde

n. % n. % n. % n. % n. %

Gestione personale 237 69,57% 85 25,05% 54 15,79% 25 7,33% 5 1,55%

Gestione contabilità econo-mica e finanziaria

292 85,76% 54 15,81% 43 12,53% 2 0,63% 1 0,37%

Gestione provveditorato 107 31,29% 29 8,51% 78 22,83% 105 30,65% 52 15,27%

Gestione pagamenti 254 74,36% 60 17,70% 42 12,28% 17 4,95% 10 2,92%

Controllo di gestione 135 39,59% 52 15,27% 73 21,52% 82 24,19% 36 10,43%

Gestione atti amministrativi e delibere

254 74,43% 50 14,54% 73 21,37% 14 3,98% 1 0,29%

Gestione protocollo 297 87,20% 45 13,14% 34 10,09% 1 0,32% 1 0,32%

Gestione contratti 80 23,41% 49 14,49% 170 49,91% 65 19,05% 19 5,68%

Gestione patrimonio 144 42,29% 85 24,98% 89 26,11% 46 13,55% 21 6,17%

Gestione bandi e concorsi 64 18,63% 42 12,40% 176 51,74% 78 22,95% 26 7,49%

Gestione tributi 271 79,54% 74 21,78% 43 12,64% 4 1,22% 1 0,30%

Anagrafe e stato civile 292 85,67% 63 18,33% 32 9,31% 0 0,00% 0 0,00%

Ufficio relazioni con il pub-blico (URP)

100 29,22% 30 8,87% 111 32,44% 117 34,33% 33 9,63%

In merito al livello di informatizzazione di alcune delle principali attività tipiche di una Amministrazione Pubblica si considerino le seguenti definizioni esplicative della Tabella 24:Informatizzazione in rete: utilizzo nei processi di lavoro di applicazioni specifiche e di database con la condivisione in rete telematica fra postazioni di lavoro di procedure, strumenti tecnologici e basi di dati.Informatizzazione in locale: utilizzo nei processi di lavoro di applicazioni specifiche e di database senza la condivisione in rete telematica fra postazioni di lavoro di procedure, strumenti tecnologici e basi di dati.Office automation: utilizzo nei processi di lavoro dei pacchetti comuni di office automation (quali Word, Excel, Access o altri strumenti equivalenti).Non informatizzata: assenza di qualunque utilizzo di tecnologie informatiche nei processi di lavoro.Era possibile indicare anche per la stessa funzione più modalità di informatizzazione (non necessariamente le somme delle percentuali danno perciò 100).

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l’informatizzazione della gestione prov-veditorato, nei casi non si disponga di sistemi di e-procurement, è probabilmen-te una informatizzazione di contorno, afferente più al lato contabilità/bilancio che a una vera e propria gestione degli acquisti.Anche la gestione bandi e concorsi e la gestione contratti presentano una mo-dalità di informatizzazione che si disco-sta da quelle di altre funzioni dell’Ente, essendo orientata soprattutto all’utilizzo dei pacchetti office e in misura poco in-tensa di applicazioni specifiche.Per semplificare, nella Tabella 25 vengo-no proposte, per ogni singola attività, le percentuali di Comuni che hanno adot-tato una informatizzazione attraverso software specifici; il complemento a 100 indica perciò la quota di Comuni che o non rispondono o che non hanno infor-matizzato o che dispongono solamente di una informatizzazione più blanda e meno strutturata come quella offerta da un usuale strumento office. Come si nota

quasi tutti i Comuni utilizzano appli-cazioni specifiche per sette delle tredici attività presentate (segnate in verde in Tabella 25); per due attività la quota di Comuni che utilizzano tali applicazioni è tra la metà e i due terzi, mentre per le restanti quattro è circa un terzo (in rosso in Tabella 25). Rispetto al 2005 l’utilizzo di applicazio-ni specifiche è in aumento anche se di pochi punti percentuali, anche perché nella maggior parte dei casi i margini di miglioramento sono molto limitati dati gli elevati livelli di partenza.Anche a livello italiano l’informatizza-zione attraverso applicazioni specifiche è molto diffusa nella maggior parte delle attività proposte, ma comunque inferiore a quella rilevata in Emilia-Romagna, so-prattutto per quanto riguarda personale, provveditorato, atti amministrativi e deli-bere, patrimonio, ufficio relazioni con il pubblico: per queste attività la percen-tuale di Comuni emiliano-romagnoli che utilizza applicazioni specifiche supera la

Tabella 25Comuni che utilizzano applicazioni specifiche nelle attività

Numero Comuni 2007

(stima)

Percentuale Comuni 2007

Variazione 2005-2007

(in punti per-centuali)

Gestione personale 302 88,58% +1

Gestione contabilità economica e finanziaria 337 98,71% +1

Gestione provveditorato 135 39,51% +3

Gestione pagamenti 306 89,63% +5

Controllo di gestione 183 53,64% +4

Gestione atti amministrativi e delibere 294 86,33% +1

Gestione protocollo 336 98,43% +1

Gestione contratti 128 37,58% N.d.

Gestione patrimonio 226 66,25% N.d.

Gestione bandi e concorsi 103 30,20% N.d.

Gestione tributi 331 96,96% +1

Anagrafe e stato civile 341 100,00% +2

Ufficio relazioni con il pubblico (URP) 125 36,77% N.d.

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media nazionale di almeno dieci punti percentuali (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

STRUMENTI PER “L’AMMINISTRAZIONE DIGITALE”In questo paragrafo vengono considerate le dotazioni che permettono la gestione informatizzata dei documenti e dei flussi documentali: oggetto di indagine sono il protocollo informatico, la firma digitale e la posta elettronica certificata. Non si tratta più di tecnologie pure e semplici “di produzione”, ma di tecnologie la cui adozione dovrebbe essere connessa a una innovazione strutturale anche nei processi, in quanto trasversali a tutte le aree organizzative dell’Ente, soprat-tutto per quanto riguarda il protocollo informatico. Critico è quindi l’impatto organizzativo che la gestione in modalità informatizzata degli atti amministrativi potrebbe avere all’interno dei Comu-ni.

Protocollo informaticoIl protocollo informatico in Italia è obbligatorio per legge almeno nella so-luzione base del “nucleo minimo”: questo prevede la protocollazione dei do-cumenti cartacei tramite software (DPR 445/2000). In Emilia-Romagna tutta-via ancora circa il 9% dei Comuni ne è sprovvisto. Parallelamente, riguardo l’utilizzo dei sistemi di protocollo informatico, in

molti casi questo si riduce proprio al solo “nucleo minimo”. Infatti solo circa un terzo dei Comuni è dotato di sistemi più avanzati, ossia di gestione o di workflow documentale: questi permettono anche la digitalizzazione e “l’instradamento” dei documenti che non vengono quindi più gestiti in formato cartaceo. Rispetto al 2005 si è avuto un incremento di solo un punto percentuale nell’utilizzo di queste due soluzioni più evolute (Tabella 26). Nei precedenti rapporti sullo stato dell’informatizzazione interna nei Co-muni è spesso stato notato come l’ottima posizione in cui si collocano le regioni italiane in ambito europeo (Progetto Understand) per quanto riguarda il pro-tocollo informatico è dovuta al quadro normativo italiano in materia. Tuttavia dobbiamo rilevare che in Emilia-Roma-gna la diffusione di sistemi di protocollo informatico è assolutamente ferma dal 2004, primo anno di rilevazione, mentre

Tabella 26Comuni dotati di sistemi di protocollo informatico

Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Nucleo minimo 286 83,79% -1

Gestione documentale 107 31,52% +1

Workflow documentale 35 10,39% 0

Non ha il protocollo infor-matico 32 9,35% 0

Non risponde 0 0,00% //

Solo nucleo minimo 194 56,88% –1

Gestione documentale o workflow 115 33,77% +1

Nucleo minimo - (Obbligatorio secondo il DPR 445/00). Esso prevede la registrazione in un archivio informatico delle informazioni riguardanti un documento (numero, data, mittente/destinatario, og-getto, ecc.), la segnatura sul documento delle informazioni riguardanti il documento stesso (numero, data, Area Organizzativa Omogenea) e la classificazione d’archivio per una corretta organizzazione dei documenti.Gestione documentale - Prevede la registrazione con trattamento del documento informatico, l’assegnazione per via telematica all’ufficio di competenza, la gestione avanzata della classificazione dei documenti (gestione pratiche) e il collegamento dei documenti alla gestione dei procedimenti.Workflow documentale - Prevede l’informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali in entrata, in uscita ed interni e l’integrazione con gli eventuali workflow relativi ai processi primari.

34 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 35

altre regioni europee erano in crescita: sembra quindi opportuno un ulteriore impulso se l’obiettivo è quello di aumen-tare le adozioni di sistemi avanzati di gestione degli interi flussi documentali. Il Grafico 18 illustra la diffusione del protocollo informatico nei Comuni emiliano-romagnoli a livello provinciale, tenendo in considerazione la differen-ziazione tra presenza del solo nucleo minimo e presenza di soluzioni avanzate. La percentuale posta sopra la colonna riferita a ogni provincia indica quindi la percentuale di Comuni di quella pro-vincia dotati di una qualsiasi soluzione di protocollo informatico. Le differenze tra province non sono così importanti: in provincia di Bologna nessun Comune è sprovvisto di protocollo informatico mentre pochi sono in proporzione i Co-muni dotati di gestione documentale o di workflow documentale nelle province di Rimini, Piacenza e Reggio Emilia.Il Grafico 19 permette di evidenziare che l’utilizzo di sistemi di protocollo informatico non dipende strettamente

dalla dimensione comunale. I Comu-ni più piccoli sopperiscono infatti alla mancanza di soluzioni più avanzate con l’adozione del solo nucleo minimo. Interessante notare come i Comuni con più di 50.000 abitanti siano meno forni-ti di sistemi di gestione documentale o workflow documentale rispetto ai Comu-ni tra i 15.000 e 50.000 abitanti e poco più dotati rispetto a quelli tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, probabilmente a causa dello sforzo maggiore di riorganizzazio-ne interna che il passaggio a uno stadio più avanzato comporta nei Comuni di maggiori dimensioni. Rispetto agli scorsi anni si nota comunque un orientamento dei Comuni grandi verso le soluzioni di protocollo più avanzate.In Italia si dimezzano rispetto al 2005 i Comuni in cui è assente qualsiasi so-luzione di protocollo informatico: nel 2007 sono l’11%; il 72% possiede esclu-sivamente il nucleo minimo, mentre le soluzioni più avanzate sono presenti solo nel 16% dei casi (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della

Grafico 18Comuni dotati di sistemi di protocollo informatico (linea tratteggiata = media regionale)

0

20

40

60

80

100

Gestione documentale o workflow documentale

Solo nucleo minimo

RNFCRAFEBOMOREPRPC

78%

93%

16%

51%

89%

37%

65%

92%

26%

38%

91%

53%

56%

100%

44%

58%

92%

35%

58%

94%

37%

45%

78%

33%

63%

70%

7%

36 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 37

comunicazione nelle pubbliche ammini-strazioni locali - Anno 2007). Ne deriva che nella nostra regione i Comuni con il protocollo informatico attivo sono in proporzione pochi di più rispetto all’in-tero territorio nazionale, ma che sono almeno il doppio i Comuni che hanno implementato soluzioni di gestione o workflow documentale.

Firma digitale e posta elettronica certificata«La posta elettronica certificata, la firma digitale e la conservazione sostitutiva sono gli strumenti informatici a cui le norme italiane danno il pieno valore legale per gestire i documenti in forma completamente digitale: dalla formazio-ne (firma), alla trasmissione, fino alla conservazione nel tempo»2.«La firma digitale, o firma elettroni-

ca qualificata, basata sulla tecnologia della crittografia a chiavi asimmetri-che, è un sistema di autenticazione di documenti digitali analogo alla firma autografa su carta. La firma digitale è un sistema di autenticazione forte in quanto si basa sull’uso di un certificato digitale memorizzato su di un disposi-tivo hardware»3.«La posta elettronica certificata (PEC) è uno strumento che permette di dare ad un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno tradizionale. La PEC

Grafico 19Comuni dotati di protocollo informatico

92%

46%

46%

96%

53%

43%

93%

51%

42%

88%

56%

32%

86%

75%

12%

0

20

40

60

80

100

Qualsiasi tipo di protocollo informatico

Solo nucleo minimo

Gestione documentale o workflow documentale

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

2 Wikipedia, L’enciclopedia libera. Alla voce “Posta elettronica certificata” (http://it.wikipedia.org – Con-trollata il 15/04/2008).3 Wikipedia, L’enciclopedia libera. Alla voce “Fir-ma digitale” (http://it.wikipedia.org – Controllata il 15/04/2008).

36 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 37

aggiunge inoltre la certificazione circa il contenuto del messaggio»4.L’Italia è stata tra i primi paesi dell’Unio-ne Europea a dare piena validità giuridi-ca a questi strumenti attraverso interven-ti normativi dedicati.Quasi i due terzi dei Comuni ha imple-mentato un sistema di firma digitale avanzata o forte da mettere a disposizio-ne di almeno uno dei propri dipendenti, con un aumento di 12 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine (Tabella 27). Si stima che i dipendenti comunali con firma digitale siano in regione circa 1760, ovvero circa 8 per Comune dotato di questa tecnologia. Estendendo l’os-servazione a tutti i Comuni (con e senza firma), in media, il 4,86% dei dipendenti totali è dotato di firma digitale. La firma digitale è strumento fondamentale per la gestione elettronica degli atti e dei proce-dimenti, ma nella maggior parte dei casi è sufficiente che solo i pochi dipendenti con potere di firma all’interno dell’Ente possiedano una firma digitale.Province molto ben posizionate riguardo questo aspetto sono quelle di Piacenza e Bologna con percentuali di Comuni in cui è attivo un sistema di firma digi-tale superiori all’85%: tale percentuale è invece inferiore al 50% nelle provincie di Ferrara, Ravenna e Rimini (Grafico 20).Anche la posta elettronica certificata comincia a esse-re utilizzata da quasi i due terzi dei Comuni (Tabella 28). Si tratta di servizi di posta elettronica certificata per lo scambio di docu-menti elettronici con valen-za legale, secondo quanto previsto dal DPR n. 68 del 11/02/2005.A livello territoriale si nota come siano

le province dell’est della regione a essersi dotate in misura minore di tali sistemi: si distinguono in negativo infatti principal-mente le province di Forlì-Cesena e Ri-mini con rispettivamente solo un quarto e un quinto dei Comuni in possesso di tale tecnologia (Grafico 21).Presso tutte le fasce dimensionali consi-derate le tecnologie oggetto di questo pa-ragrafo sono presenti in almeno la metà dei Comuni; l’andamento delle linee che contraddistinguono le due tecnologie è abbastanza omologo, anche se per i Comuni con più di 15.000 abitanti è più probabile avere la firma digitale, mentre per i Comuni sotto i 15.000 abitanti è più probabile avere la posta elettronica certificata.Per quanto riguarda la firma digitale tutti i Comuni grandi ne sono dotati, e la discontinuità maggiore si osserva alla soglia dei 15.000 abitanti (rispetto al 2005 il miglioramento più consistente si è avuto proprio fra i Comuni con meno di 3.000 abitanti). Per la posta certificata l’andamento è invece più regolare, senza “salti” evidenti (Grafico 22).La funzione di queste due tecnologie è quella di “certificare” il documento digitale durante il suo percorso, cosicché ci si aspetta di trovarle congiuntamente

4 Wikipedia, L’enciclopedia libera. Alla voce “Posta elettronica certificata” (http://it.wikipedia.org – Con-trollata il 15/04/2008).

Tabella 27Comuni con almeno un dipendente dotato del certificato di firma digitale

(firma forte)Numero Comuni

2007 (stima)

Percentuale Comuni

2007

Variazione 2005-2007

(in punti percentuali)

Sì 216 63,45% +12

No 125 36,55% //

Non risponde 0 0,00% //

38 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 39

nei Comuni. La Tabella 29 conferma questa sensa-zione: circa i tre quarti dei Comuni infatti o le hanno entrambe (50%) o non ne hanno nessuna delle due (23%). Purtroppo non sono disponibili dati che illustri-no la frequenza di utilizzo di tali strumenti.A livello nazionale solo il 29% dei Comuni utilizza servizi di posta elettroni-ca certificata e solo in due territori tale percentuale supera il 50%: nella nostra regione e soprattutto nella provincia autonoma di Bol-zano, in cui praticamente tutti i Comuni si sono dota-ti di tale tecnologia (Fon-te: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007). Non sono invece disponibili a livello nazionale dati sulla presenza delle tecnologie di firma digitale.

Grafico 20Comuni con almeno un dipendente con firma digitale

e dipendenti con firma digitale sul totale dei dipendenti (linea tratteggiata = media regionale)

87%

10%

58%

3%

63%

4%

51%

3%

86%

7%

46%

5%

48%

3%

54%

8%

34%

2%

0 20 40 60 80 100

Dipendenti con firma digitale sul totale dei dipendenti

Comuni con dipendenti con firma digitale

RN

FC

RA

FE

BO

MO

RE

PR

PC

Comuni con dipendenti con firma digitale

Dipendenti con firma digitale sul totale dei dipendenti

Tabella 28Comuni che utilizzano servizi di posta elettronica certificata

Numero Comuni 2007

(stima)

Percentuale Comuni 2007

Sì 220 64,52%

No 121 35,48%

Non risponde 0 0,00%

38 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 39

Grafico 21 Comuni che utilizzano servizi di posta elettronica certificata (linea tratteggiata = media regionale)

74% 71%78%

62%

90%

54%

42%

26%19%

0

20

40

60

80

100

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Grafico 22Comuni con almeno un dipendente con firma digitale e Comuni che utilizzano servizi di posta elettronica certificata

100%

85%

88%

75%

64%

72%

57%

59%

51%

52%

40

60

80

100

Comuni con almeno un dipendente con firma digitale

Comuni che utilizzano servizi di posta elettronica certificata

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

Tabella 29Firma digitale e posta elettronica certificata

Numero Comuni (stima)Presenza di

posta elettronica certificata

Assenza di posta elettronica certificata

Presenza di dipendenticon firma digitale 172 44

Assenza di dipendenticon firma digitale 48 77

40 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 41

L’UTILIZZO DI ALCUNI SERVIZI TELEMATICIServizi telematici forniti da altre Pubbliche AmministrazioniSostanzialmente tutti i Comuni della no-stra regione utilizzano servizi telematici forniti da altre Pubbliche Amministra-zioni centrali o locali per lo scambio di dati, informazioni, documenti o appli-cazioni informatiche. I servizi cui acce-dono un numero maggiore di Comuni sono quelli erogati da Pubbliche Ammi-nistrazioni Centrali e Enti di Previdenza (Tabella 30).

E-procurementSono poco più di un terzo i Comuni che nel corso del 2006 hanno acquistato beni e servizi in modalità e-procurement (Tabella 31). Le modalità di acquisto on line più frequenti sono il nego-zio elettronico (20% di tutti i Comuni) e il market place

(18% di tutti i Comuni), ovvero quelle che prevedono rispettivamente la transazione commerciale effettuata direttamente con il singolo fornitore per via telematica e il ri-corso a un mercato virtuale disponibile su Internet in cui i compratori possono valu-tare prodotti simili offerti da una pluralità di venditori ed effettuare on line l’acquisto dei prodotti selezionati. Meno frequente è il ricorso alle gare on line, cioè vere e proprie aste pubbliche svolte attraverso la rete Internet (7% di tutti i Comuni).Il ricorso a questo tipo di servizi è for-temente influenzato della dimensione

comunale: si attesta infatti all’85% nei Comuni gran-di, al 47% nei Comuni medi (15.000-50.000 abi-tanti) e al 20% per i Co-muni sotto i 5.000 abitanti.Anche a livello provinciale si notano chiare differenze in quanto i Comuni dei territori del ravennate e del reggiano si rivolgono a servizi di e-procurement con percentuali superiori alla media regionale men-tre soprattutto le province di Piacenza e Rimini non risultano particolarmente interessate a questa modali-tà di acquisto (Grafico 23).

Tabella 30Comuni che utilizzano servizi telematici offerti da altre

Pubbliche Amministrazioni (in percentuale su tutti i Comuni)Numero

Comuni 2007 (stima)

Percentuale Comuni 2007

Comuni che utilizzano servizi telematici di altre P.A.: 326 95,56%

Offerti da Ministeri 234 68,50%

Offerti da altre P.A. centrali 239 70,11%

Offerti da Enti di previdenza 237 69,37%

Offerti da Regioni 198 58,16%

Offerti da Province 190 55,73%

Offerti da Comuni 88 25,77%

Offerti da Comunità montane 54 15,90%

Offerti da Camere di commercio 194 56,90%

Offerti da ASL 87 25,47%

Offerti da Università 16 4,68%

Offerti da altre P.A. locali 54 15,78%

Tabella 31Comuni che hanno acquistano beni e servizi in modalità e-procurement

nel corso dell’anno antecedente la rilevazioneNumero

Comuni 2007 (stima)

Percentuale Comuni 2007

Sì 123 36,09%

No 217 63,59%Non risponde 1 0,31%

40 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 41

A livello nazionale l’utilizzo di procedure di acquisi-zione elettronica di beni e servizi da parte delle Am-ministrazioni Locali risulta molto più limitato rispetto a quello che avviene nella nostra regione che, presen-tando una percentuale di Comuni che acquistano on line che è due volte e mezzo quella italiana (14%), si colloca al primo posto con un risultato molto superiore anche rispetto alle regioni più propense verso questo aspetto (Fonte: Istat, Rile-vazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

Collegamento telematico con il proprio tesoriere bancarioCirca i due terzi dei Comuni dispone di un collegamento telematico con il pro-prio tesoriere bancario per la gestione degli incassi e dei pagamenti (Tabella 32). Tale percentuale è superiore al 60% anche nei Comuni piccoli segnalando che le differenze su base dimensiona-le non sono così consistenti. A livello territoriale solo i Comuni delle province

di Ferrara e Forlì-Cesena hanno istituito un collegamento in misura sensibilmente inferiore alla media regionale.Per quanto riguarda questo indicatore la media sui Comuni dell’Emilia-Romagna non si discosta di molto da quella rile-vabile sull’intero territorio nazionale che è del 61% (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle pubbliche amministrazioni locali - Anno 2007).

SPESA IN ICTTra gli scopi dell’indagine vi era anche quello di fornire informazioni riguardan-ti la propensione dei Comuni alla spesa dedicata alle tecnologie della informa-zione e della comunicazione nel corso del 2006. A questo fine è stato chiesto di riportare dai bilanci consuntivi il valore

Grafico 23Comuni che hanno acquistano beni e servizi in modalità e-procurement

nel corso dell’anno antecedente la rilevazione (linea tratteggiata = media regionale)

16%

29%

52%

34% 36%42%

63%

45%

24%

0

20

40

60

80

100

RNFCRAFEBOMOREPRPC

Tabella 32Comuni che dispongono di un collegamento telematico

con il proprio tesoriere bancarioNumero

Comuni 2007 (stima)

Percentuale Comuni 2007

Sì 221 64,78%

No 117 34,26%

Non risponde 3 0,96%

42 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 43

della spesa totale annuale del Comune e il valore della spesa in ICT annuale: si tratta quindi delle spese effettivamente sostenute dal Comune e non le previsioni di spesa. Come misura della spesa sono stati considerati i pagamenti totali nel 2006, ovvero la somma dei pagamenti in conto competenza e dei pagamenti in conto residui; è inoltre stato richiesto di distinguere tra spese correnti e in conto capitale.Le spese in ICT comprendono le spese per l’acquisizione, lo sviluppo e l’ag-giornamento di hardware, software, telecomunicazioni, e ogni altro genere di dotazione tecnologica. Sono incluse inoltre le spese sostenute per lo sviluppo di sistemi informativi e database, nonché le spese per l’acquisto di servizi ICT. Più nel dettaglio, vanno a comporre le spese ICT le voci riportate in Tabella 33.Al fine di ottenere indicatori di sintesi sull’argomento sono state calcolate la percentuale di spesa ICT su spesa totale

e la spesa sostenuta in ICT dal Comune per abitante e per dipendente comunale.Probabilmente questa è risultata la domanda più critica dell’intero questio-nario, forse a causa del lavoro necessario per reperire dati puntuali, che compor-tano peraltro l’ausilio di una figura non deputata alla compilazione (il referente dei sistemi informativi). Quest’anno, così come nelle passate edizioni, anche e soprattutto l’indicazione della spesa totale dell’Ente è risultata in alcuni casi non totalmente affidabile o mancante, tanto che nel presente rapporto sono stati utilizzati per la spesa totale i dati di bilancio dei Comuni emiliano-romagnoli di fonte Regione Emilia-Romagna (in collaborazione con ANCI e UPI regiona-li: http://www.regione.emilia-romagna.it/ finanzaterritorio) che riteniamo più aderenti allo scopo prefissato. Tutti i dati sulla spesa ICT sono invece quel-li riportati nei questionari ricevuti. In questo modo è stato possibile ridurre

Tabella 33Definizione di spesa ICT

Strumentazioniper le telecomuni-cazioni

Telefoni, videotelefoni, fax, smartphone (VOIP), segreterie telefoniche; apparati di ricezione e trasmissione radio; cablaggio (cavi coassiali, fibre ottiche, borchie di rete, ecc.); antenne.

Hardware

PC non portatili e accessori (PC desktop, inclusi mouse e tastiere); PC portatili; server e mainframe; unità di ingresso o di uscita (monitor, stampanti, scanner); palmari; modem; router; firewall (hardware); switch, Hub, Access point WIFI; lettori per supporti ottici o ma-gnetici (cd-rom, dvd, floppy, carte elettroniche, smart card); altre componenti hardware.

Software Sistemi operativi, antivirus, firewall software, office automation, software specifici, applica-zioni personalizzate.

Strumentazioni audio e video

Microfoni; altoparlanti e cuffie; amplificatori; registratori magnetici e radio; videoregistratori e lettori/masterizzatori cd e dvd (non per personal computer); proiettori video;TV; video-camere; webcam.

Servizi ICT

Locazione o leasing di software; locazione o leasing di elaboratori personali (portatili e no), server, mainframe; locazione o leasing di strumentazione per la telecomunicazioni; locazio-ne o leasing di macchine da ufficio e strumentazioni specifiche; manutenzione hardware e software (unità di memoria - RAM; hard-disk; supporti ottici o magnetici - cd-rom, dvd, flop-py 1.44; processori - CPU; schede video, schede audio, schede di rete, spese per aggiorna-mento sistemi informativi, applicazioni specifiche e antivirus, altra minuteria); consulenze in materia di sistema, reti e aspetti tecnici; adeguamento alle misure minime di sicurezza per trattamenti dei dati con strumenti elettronici ex. art.34 D.lgs. 196/2003 e relativo allegato tecnico B; immissione ed elaborazione di dati; servizi di telecomunicazione (accesso a Inter-net, utenze telefoniche); servizi web (hosting, housing); formazione e addestramento ICT; altri servizi connessi all’informatica

42 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 43

al solo 6% dei 301 rispondenti i Comu-ni per cui non è possibile calcolare gli indicatori precedentemente descritti. Si è comunque scelto di presentare un valore complessivo della spesa sostenuta nelle tecnologie della comunicazione e dell’informazione dai Comuni dell’intera regione imputando le spese ICT sia dei Comuni che hanno risposto al questio-nario ma non a questa domanda sia dei Comuni che non hanno risposto all’in-dagine. Si tratta cioè non di un valore “dichiarato”, ma di una stima, effettuata però su 284 Comuni in cui risiede più del 90% della popolazione regionale.Il valore totale della spesa ICT nei Co-muni è stimata in più di 48 milioni e mezzo di euro, di cui più di 32 milioni e mezzo in spesa corrente e quasi 16 milio-ni in conto capitale: la spesa ICT com-plessiva si articola quindi per i due terzi in spese correnti e per un terzo in spese in conto capitale.In media i Comuni spendono in ICT lo 0,97% della spesa totale da bilancio con-suntivo (Tabella 34).

La variabilità tra Comuni rilevata per l’indicatore di percentuale di spesa ICT è abbastanza alta: 91 Comuni hanno speso in ICT meno dello 0,5% (tra cui un capoluogo di provincia), 86 più dell’1% (di cui quattro capoluoghi di provincia ma anche diciannove Comuni con meno

di 3.000 abitanti). Per dare una ulteriore dimensione del fenomeno aggiungiamo che la mediana, ovvero la quota di spesa ICT del Comune che per questa variabile si colloca nella posizione centrale della successione ordinata è stata, nel 2006, dello 0,72%.È opportuno precisare che nelle passa-te edizione di questa indagine (2004 e 2005) era possibile calcolare la previsione di spesa ICT sulla previsione totale di spesa, mentre quest’anno l’attenzione si è spostata sulle spese effettive: in altre parole in passato sono stati considerati i bilanci di previsione, quest’anno i bilanci consuntivi.Sono invece confrontabili con le edizioni precedenti dell’indagine gli ultimi due indicatori riportati in Tabella 34.Da una diversa prospettiva si nota che, mediamente, i Comuni emiliano-roma-gnoli hanno speso in ICT nel 2006 circa 11 euro e mezzo per abitante. Tale risul-tato è in calo di circa un euro rispetto a quello rilevato negli anni precedenti di rilevazione (12,44 euro per abitante

nel 2003, 12,47 nel 2004). Anche in questo caso la differenza tra i Comuni è rilevante: nel 2006 i Comu-ni che hanno speso meno di due euro per abitante sono 17 e 76 hanno speso meno di 5 euro (tra questi un capoluogo di provin-cia); quelli che hanno speso più di 15 euro per abitante

sono 41 (tra questi ultimi ci sono quattro capoluoghi di provincia, ma anche di-ciassette Comuni sotto i 3.000 abitanti). La mediana di questa variabile è 7,5 euro per abitante. La spesa sostenuta in ICT rapportata al numero di dipendenti comunali è di

Tabella 34Stima della spesa in ICT nei Comuni, anno 2006

Variazione 2004-2006

Quota di spesa ICT su spesa totale (in percentuale) 0,97% N.d.

Spesa media sostenuta in ICT per abi-tante (in euro) 11,51 –0,96 euro

Spesa media sostenuta in ICT per dipen-dente comunale (in euro) 1.373,29 –5,27 euro

44 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 45

circa 1.370 euro (1.373,29 per la precisio-ne), anche questa in leggero calo rispetto al 2004 (1.378,56): 47 Comuni spendo-no più di 2.000 euro per dipendente, 38 meno di 500.Rispetto alle dimensioni comunali si osserva una chiara proporzionalità fra il valore della spesa ICT in valore assoluto e il numero di abitanti. Tuttavia analiz-zando il dato rapportato al numero di abitanti emerge una certa omogeneità nella spesa ICT nei Comuni con meno di 50.000 abitanti, mentre i grandi Comuni presentano una spesa molto più consi-

stente e in alcuni casi addirittura doppia rispetto a quella rilevata nelle fasce di-mensionali minori. Anzi, i Comuni con meno di 5.000 abitanti tendono ad avere una spesa ICT per abitante maggiore rispetto ai Comuni compresi tra i 5.000 e i 50.000 abitanti. Analogo ragionamento può essere ripetuto per i risultati inerenti la spesa ICT per dipendente.Per la percentuale di spesa ICT sulla spe-sa totale, i valori dei Comuni delle classi dimensionali sotto i 50.000 abitanti sono sostanzialmente equivalenti (Tabella 35). Considerando la spesa per abitante

rispetto al 2004 si nota che questa è leggermente diminuita nei Comuni tra i 15.000 e i 50.000 abitanti e leggermente aumentata nei Comuni con meno di 15.000 abitanti.Il Grafico 24 tiene conto della scomposizione della percentuale di spesa ICT in spese correnti e spese in conto capitale, nelle diver-

Tabella 35Stima della spesa in ICT nei Comuni, anno 2006

Dimensione:numero di abitanti

Spesa ICT sul totale

(percentuale)

Spesa ICTper abitante

(euro)

Spesa ICT per dipendente

(euro)Più di 50.000 1,23% 16,05 1.626,37

15.000 – 50.000 0,70% 8,23 1.001,53

5.000 – 15.000 0,77% 7,75 1.159,51

3.000 – 5.000 0,78% 8,50 1.259,48

Meno di 3.000 0,71% 9,66 1.296,43

Tutte le dimensioni 0,97% 11,51 1.373,29

Grafico 24Stima della quota di spesa corrente in ICT sul totale della spesa corrente e stima della quota di spesa ICT

in conto capitale sul totale della spesa in conto capitale nei Comuni, anno 2006

0,0%

0,2%

0,4%

0,6%

0,8%

1,0%

1,2%

1,4%

Spese in conto capitale Spese correnti

Meno di 3.000 ab.3-5.000 ab.5-15.000 ab.15-50.000 ab.Più di 50.000 ab.

44 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 45

se fasce dimensionali. I Comuni grandi spendono una quota maggiore del loro bilancio in ICT sia in conto corrente che in conto capitale, mentre, per i Comuni sotto i 50.000 abitanti, a un andamento decrescente al diminuire della dimensio-ne comunale rilevato nella percentuale di spesa ICT in conto capitale sulla spesa totale in conto capitale, si contrappone un andamento crescente per la quota di spesa ICT in conto corrente. In partico-lare nei Comuni medi la percentuale di spesa ICT per gli investimenti supera la percentuale di spesa corrente ICT, men-tre nei Comuni piccoli (meno di 5.000 abitanti) e grandi (oltre 50.000 abitanti) la situazione è opposta.Il Grafico 25 illustra la distribuzione della spesa ICT sostenuta dai Comuni per le voci riportate in Tabella 33, che vanno a comporre la spesa ICT com-plessiva secondo la definizione proposta dall’Istat. La quota maggiore della spesa ICT viene impiegata per i servizi ICT, anche se è opportuno precisare che sono soprattutto i Comuni grandi ad avere percentuali rilevanti per questa voce di

spesa. Nei Comuni sotto i 50.000 abitanti prevale la spesa in software, soprattut-to presso i Comuni con meno di 5.000 abitanti, mentre nei Comuni di medie dimensioni la spesa in hardware quasi eguaglia la spesa in software. Interessante infine notare come le spese in servizi ICT e in strumentazioni audio e video siano sostanzialmente spese correnti mentre gli investimenti si rivolgono per quasi i tre quarti del valore verso software e hardware.

Grafico 25Stima della composizione della spesa ICT nei Comuni, spese correnti e spese in conto capitale, anno 2006

7%

30%

4%

38%

12% 2%5% 6% 10%

19%7%

31% 43%

25%

27%14%

19%

2%

Altre spese ICTServizi ICTStrumentazione audio e video

SoftwareHardwareStrumentazione per le telecomunicazioni

Altre spese ICT

Servizi ICT

Strumentazione audio e video

Software

Hardware

Strumentazione per le telecomunicazioni

Altre spese ICT

Servizi ICT

Strumentazione audio e video

Software

Hardware

Strumentazione per le telecomunicazioni

Altre spese ICT

Servizi ICT

Strumentazione audio e video

Software

Hardware

Strumentazione per le telecomunicazioni

Spese ICT Spese correnti in ICT Spese in conto capitale in ICT

46 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 47

VALUTAZIONE DEL RUOLO DELLE ICT ALL’INTERNO DEI COMUNIQuesta specifica sezione riguarda non la dotazione o l’utilizzo di tecnologie presso i Comuni, ma la valutazione del ruolo che le ICT hanno all’interno del Comune secondo l’opinione espressa dal compilatore del questionario. Una lettu-ra complessiva può essere effettuata da un lato attraverso le trasformazioni che l’introduzione delle ICT ha apportato nei sistemi organizzativi dell’Ente e nei procedimenti amministrativi, dall’al-tro attraverso gli ostacoli affrontati dai Comuni nel processo di utilizzo sempre più diffuso delle ICT all’interno dell’En-

te. È opportuno infine segnalare che a tale analisi hanno contribuito le risposte di un sottoinsieme di 180 rispondenti che hanno compilato un questionario aggiuntivo erogato autonomamente dalla Regione Emilia-Romagna: i dati di que-sto capitolo sono quindi di fonte Regio-ne Emilia-Romagna e non Istat come i precedenti.Dal Grafico 26 emerge come l’implemen-tazione delle ICT abbia avuto un peso abbastanza rilevante nelle attività degli Enti: infatti per nessuno degli aspetti per i quali si è chiesta una valutazione l’im-patto delle ICT è stato poco o per nulla rilevante per più di un terzo dei Comuni.

Grafico 26Aspetti sui quali l’implementazione delle ICT ha apportato modifiche

13%

34%

23% 24%

5%

21% 17%

1% 5% 3% 4%

26%

43%

33%

44%51%

2% 6%

45%

28%

1% 2% 2% 2%

30% 15%31%

50%39%

Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

Per nientePocoAbbastanzaMoltoMoltissimo

L’organizzazione dell’Ente

L’ampiezza delle informazioni a

disposizione degli uffici

L’integrazione tra i settori dell’Ente

L’iterdei procedimenti

Le competenzedel personale

La duratadei procedimenti

46 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 47

Gli aspetti per i quali l’impatto delle ICT è risultato minore sono l’integrazione tra i settori e la durata dei procedimenti. Poco maggiori sono state le trasforma-zioni rispetto all’iter dei procedimenti, che in alcuni casi non ha portato a una velocizzazione degli stessi. D’altra parte quasi tutti sono d’accordo nel segnalare che le ICT hanno migliorato l’ampiezza delle informazioni a disposizione degli uffici (il 72% pensa che il miglioramento sia stato molto intenso); per più della metà dei rispondenti anche l’organiz-zazione dell’Ente si è molto modificata. Volendo riassumere, da tali risultati si può dedurre che nella maggioranza dei casi l’impatto delle ICT è stato molto significativo nei sistemi organizzativi dei Comuni e nella circo-lazione delle informazioni; ciò ha portato in molti casi alla trasformazione degli iter dei procedimenti e delle competenze del per-sonale, ma solo in alcune realtà tutto questo si è convertito in una migliore integrazione tra i settori comunali e in un reale snellimento delle procedu-re. Ciò offre una conferma a quanto si poteva perce-pire già dalle precedenti edizioni dell’indagine: le ICT stanno contribuendo all’automatizzazione dei processi esisten-ti, ma raramente portano a una reinge-gnerizzazione dei processi stessi che con più probabilità potrebbe concretizzarsi in un netto miglioramento della qualità del lavoro nell’Ente e dei servizi offer-ti. Tuttavia ora le basi tecnologiche per questo rinnovamento sono ben presenti

nella maggioranza dei Comuni (come rilevato nei capitoli precedenti di questo rapporto), così come in questa sezione è stato evidenziato prendere corpo la consapevolezza (almeno da parte dei responsabili informatici rispondenti) del passo successivo per un utilizzo davvero profittevole delle ICT.Da una diversa prospettiva, passando all’esame degli ostacoli incontrati dai Comuni all’uso diffuso delle ICT, si nota come più della metà dei Comuni rileva nell’aspetto economico un considerevole barriera all’introduzione delle ICT, con-fermandosi anche quest’anno l’ostacolo più importante (Tabella 36).

Anche la carenza di staff informatico qualificato è considerata una delle mag-giori barriere mentre, su piani simili, non è stata indicata la difficoltà di reperire personale qualificato, segno di un’offerta di specialisti ICT percepita come con-forme alle attese, ma non adeguatamente sfruttata a livello di Pubblica Ammini-

Tabella 36Ostacoli all’uso diffuso delle ICT

Percentuale Comuni

2007

Mancanza di integrazione tra le applicazioni 33%

Carenza di staff qualificato in materie ICT 42%

Difficoltà a trovare e a trattenere staff qualificatoin materia ICT

10%

Carenza di una strategia ICT aggiornata 22%

La spesa per l’ICT è troppo elevata 51%

Mancanza di fiducia nella capacità di garantirela protezione dei dati

1%

Rigidità al cambiamento nell’organizzazione degli uffici 38%

Rigidità al cambiamento delle mansioni svoltedagli operatori

29%

Mancanza di coordinamento tra i settori coinvolti 25%

Mancanza di una leadership adeguata alla promozione delle ICT nell’Ente

25%

Altro 1%

48 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 49

strazione Locale. Seguono alcuni ostacoli inerenti l’aspetto puramente organizzativo interno all’En-te: l’ICT in circa un terzo dei Comuni si scontra con la rigidità al cambiamento nell’organizzazione degli uffici e delle mansioni degli operatori. In questo senso la mancanza di flessibilità dei modelli lavorativi più tradizionali diventa critica soprattutto per un utilizzo maggiormen-te “trasformativo” delle ICT, ovvero un uso che non prevede solo l’automatizza-zione dei processi esistenti ma anche un cambiamento organizzativo. Sullo stesso piano, un quarto dei Comuni risente del-la mancanza del coordinamento tra i set-tori coinvolti e di una leadership adegua-ta alla promozione delle ICT nell’Ente.Il 22% lamenta invece la carenza di una strategia ICT aggiornata, ma ricordiamo che solo il 21% dei Comuni dichiara di possedere una precisa strategia in mate-ria ICT. Sotto l’aspetto più puramente tecnico, la mancanza di integrazione tra le applica-zioni sembra creare difficoltà non indif-ferenti a un terzo dei Comuni.Per una corretta interpretazione dei dati segnaliamo infine che ogni Comune poteva segnalare al massimo tre barriere. Inoltre quest’anno il confronto con la ri-levazione precedente non è propriamente possibile in quanto da un lato è stato au-mentato il numero degli ostacoli indagati e dall’altro non sono stati proposti gli stessi aspetti, focalizzandosi nell’ultima indagine più sugli aspetti organizzativi che su quelli tecnici.

48 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 49

Come anticipato, l’Istat, nell’ambito della rilevazione “Le tecnologie dell’in-formazione e della comunicazione nelle Pubbliche Amministrazioni Locali”, ha condotto un’indagine sulle dotazioni in-formatiche anche presso tutte le Ammi-nistrazioni Provinciali italiane. Anche in questo caso la Regione Emilia-Romagna ha svolto il compito di organo di rile-vazione intermedio tra gli Enti Locali e l’Istat raccogliendo le informazioni pres-so tutte le nove Province del nostro terri-torio. In questa sezione verranno forniti, per quanto riguarda la nostra regione, i principali risultati di tale indagine, con un confronto in ambito nazionale ove possibile. I dati fanno riferimento all’an-no 2007, se non altrimenti indicato.Solo tre delle nove Province emiliano-romagnole hanno adottato un docu-mento di pianificazione strategica contenente la definizione degli obiettivi e le linee guida sia per l’acquisizione e l’utilizzo delle ICT (strategia ICT) sia per le azioni di e-government; a queste si aggiunge una Provincia che è dotata solo di una strategia di e-government mentre le restanti cinque non si sono impegnate, almeno formalmente, in un approccio strategico definito attraverso un docu-mento di pianificazione.Nel 2005, il precedente anno di indagine, solo una Amministrazione provinciale orientava le proprie linee di azione attra-verso strategie ICT.È invece presente nella struttura orga-nizzativa di quasi tutte le Province un ufficio/servizio informatica formal-mente istituito come unità organizza-tiva interna autonoma: solo una ne è sprovvista. Per lo più nel servizio infor-

matica, ma anche in altri uffici, sono stati segnalati nelle nove Province un totale di 138 dipendenti addetti alle ICT, ovvero dipendenti che in maniera prevalente o esclusiva svolgono attività professionali specializzate relative all’informatica e in generale alle ICT, indipendentemente dall’inquadramento formale in una qua-lifica o in un profilo di tecnico informati-co. Sono 35 dipendenti ICT in più rispet-to al 2005. Tutte le Province ne hanno nel proprio organico almeno due, così come nel 2005: cinque ne hanno meno di 10, tre tra 10 e 20, una più di 20. Sono presenti quindi nelle nove Amministra-zioni provinciali dell’Emilia-Romagna circa 2,91 addetti ICT su 100 dipendenti: tale indicatore va da un minimo di 0,51 a un massimo di 5,91. Nel 2005 erano stati indicati 2,25 addetti ICT su 100 dipendenti, cosicché si nota un discreto aumento nel 2007.Nella Tabella 37 è riportata la modalità di gestione di alcune delle principali attività relative alle ICT di un Ente. Quasi tutte le Province riescono a svolge-re anche internamente la maggior parte delle funzioni ICT specificate. Importan-te è anche il ricorso ai fornitori esterni soprattutto nella gestione e manutenzio-ne hardware e software, nello sviluppo software, nello sviluppo di tecnologie web/Internet e nella formazione ICT. Episodica è in generale la gestione delle funzioni ICT in cooperazione con altre Amministrazioni Pubbliche: solo per l’attività di studio, analisi e progettazione è stata intrapresa anche una gestione in modalità congiunta in più di due Provin-ce.Tutte le Province hanno organizzato

LE DoTaZioNi iNFormaTiCHE iNTErNENELLE ammiNiSTraZioNi ProViNCiaLi EmiLiaNo-romaGNoLE

50 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 51

attività formative rivolte ai propri dipendenti in materia informatica: 2012 sono i dipendenti provinciali che hanno partecipato a tali corsi nel 2006, per una media di 42 su 100 dipendenti totali contro i 39 riscontrati nel corso del 2004. In tre Province i dipendenti forma-ti in ICT nell’anno 2006 sono più della metà dei dipendenti totali. L’oggetto dei corsi a contenuto ICT sono riportati nel Grafico 27, da cui si evince che vengono organizzati tanto corsi base, come quelli inerenti il pacchetto Office, quanto corsi di livello avanzato per esempio relativi ad applicazioni o software specifici (attivi in ben otto Province) o ai Sistemi Infor-mativi Geografici (attivi in sette Pro-vince). Rispetto all’anno 2004 si amplia il panorama dei corsi organizzati dalle singole Province: infatti, in media, cia-scuna Provincia ha organizzato nel 2006 corsi per quasi la metà degli undici temi di formazione riportati nel Grafico 27, contro i quattro, sugli stessi undici temi, istituiti nel 2004.

Sei Province, ovvero ben cinque in più rispetto al 2004, offrono ai propri dipen-denti formazione (di qualunque natura, non solo informatica) in modalità e-lear­ning, ovvero attraverso una metodologia didattica che prevede l’erogazione elet-tronica di contenuti formativi.Tutte le Province dispongono di con-nessioni Internet a banda larga con velocità di trasmissione uguale o su-periori ai 2Mb/s. Molte sono le tecno-logie utilizzate (in alcune Province sono attive fino a cinque tecnologie diverse), ma tutte le Province dispongono anche di connessioni in fibra ottica. Quattro Province si sono dotate anche di accesso a Internet in modalità senza fili, via reti wireless o via satellite. Tutte si assicurano la connettività via rete pubblica, anche se tre mantengono contemporaneamente anche la connessione attraverso un provi-der privato.Per quanto riguarda le dotazioni tecno-logiche e il loro utilizzo si rileva che tutte le Province possiedono una LAN e una

Tabella 37Province per modalità di gestione delle diverse funzioni ICT

Numero Province sulle nove totali

Personale dipendente

interno

In cooperazione con altre

Amministrazioni Pubbliche

Fornitore esterno

Studi, analisi e progettazione 9 4 5

Sviluppo software 6 0 8

Gestione e manutenzione hardware 8 0 8

Gestione e manutenzione software 8 0 8

Gestione e amministrazione di sistemi 9 2 5

Gestione e amministrazione di reti 9 2 4

Gestione basi di dati 9 1 6

Sicurezza ICT 9 1 3

Gestione e/o sviluppo tecnologie web/internet 9 1 7

Redazione e gestione contenuti web 9 2 3

Supporto tecnologico assistenza a utenti interni 9 0 4

Formazione ICT 7 2 9

50 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 51

Intranet, così come tutte sono dotate di lettori di carte elettroniche (smart card). Come nel 2005, tutte possiedono Sistemi Informativi Geografici (GIS) e strumentazioni e/o software CAD (Computer Aided Design). Presso tutte le Province sono attivi sistemi di posta elettronica su dominio istituzionale dell’Amministrazione e in otto casi (due in più rispetto al 2005) è possibile fare uso della posta elettronica certificata per lo scambio di documenti elettronici

con valenza legale, secondo quanto previsto dal DPR n. 68 dell’11.02.2005.Nel 2007 anche l’unica Provincia che nel 2005 di-chiarava di non aver attiva-to per i propri dipendenti sistemi di firma digitale risulta essersi attrezzata in tal senso: in media sono più di un decimo i dipen-denti delle Province emilia-no-romagnole dotati di tale strumento (10,91 su 100), da un minimo dell’1% fino ad un massimo del 19%. Analogamente, anche le tre Province in cui nel 2005 non erano operativi sistemi di protocollo informatico attualmente sono dotate di soluzioni per la proto-collazione informatizzata secondo quanto previsto dal DPR 445/2000. Tutte le nove Amministrazioni pro-vinciali possiedono quindi il nucleo minimo, a cui in cinque casi si aggiunge sia la soluzione di gestione documentale che quella di workflow documentale, mentre in un ulteriore caso

oltre al nucleo minimo è attiva anche la soluzione di gestione documentale (Gra-fico 28).Sistemi di sicurezza di base sono pre-senti in tutte le Province; sei possiedono anche server SSL e hanno adottato piani di disaster recovery, con un aumento, in entrambi i casi, di una unità (Tabella 38).Rimane solo una Provincia (una in meno rispetto al 2005) che non utilizza soft­ware rilasciato con licenza open source.

Grafico 27Formazione informatica nelle nove Province emiliano-romagnole

per oggetto dei corsi nell’anno 2006

5

2

8

2

6

5

3

7

3

6

2

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Altro

Trattamento elettro-nico dei dati - Prote-zione dati personali

ComputerAided

Design (CAD)

GeographicalInformation

System (GIS)

European ComputerDriving Licence (ECDL)

Sicurezza ICT

Web

Reti

Applicazioni esoftware specifici

Sistemi operativi

Software dioffice automation

52 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 53

Tale tipo di applicativi vengono scelti per lo più per la gestione di Web server e per i sistemi operativi server (Tabella 39), anche se ne aumenta l’utilizzo rispetto al 2005 in quasi tutti gli ambiti di applicazione.Tutte le nove Province dispongono di un colle-gamento telematico con il proprio tesoriere ban-cario per la gestione di incassi e pagamenti. Tutte (erano solo tre nel 2005) hanno effettuato acquisti di beni e servizi in modalità elettronica di beni e servizi (e-procurement).

Rispetto al 2005 si dimezza, passando da sei a tre, il nu-mero di Province che non erogano servizi a distanza all’utenza attraverso canali alternativi al sito Web (call center, cellulare, chiosco telematico, TV digitale) secondo un approccio multicanale; tre Province offrono servizi una via call center, quattro attraverso tecnologia mobile (SMS, WAP, GPRS, UMTS), tre attraverso TV digitale terrestre.

Dal quadro emerso in questo capitolo si nota come ormai le Ammi-nistrazioni provinciali dell’Emilia-Romagna siano tutte dotate delle tecnolo-gie informatiche di base e come poche siano rimaste anche le Province in cui non sono presenti sistemi

o strumentazioni avanzati. Dalla Tabella 40 emerge che le Province emiliano-

Grafico 28Province dotate di sistemi di protocollo informatico

Nucleo minimo,gestione

documentalee workflow

documentale(cinque Province)

Nucleo minimo egestione documentale

(una Provincia)

Solo nucleominimo

(tre Province)

Tabella 38Presenza di sistemi di sicurezza nelle Province

Numero Province

sulle nove totali

Antivirus aggiornato 9

Firewall 9

Server SSL 6

Procedure standardizzate di protezione dei dati (backup) 9

Piani di Disaster Recovery 6

Cifratura dei dati 3

Tabella 39Province che usano software open source, per area di attività

Numero Province

sulle nove totali

Province che usano software open source 8

Per sistemi operativi su server 8

Per sistemi operativi su PC desktop 2

Per office automation 6

Per web server 7

Per posta elettronica 6

Per DBMS (Data Base Management System) 6

Per software di sicurezza 3

Per altro 3

52 Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole Le dotaz ioni in format iche de l le Pubbl iche Amminist raz ioni emi l iano-romagnole 53

romagnole sono mediamente più dotate dal punto di vista dell’informatizzazione interna rispetto alle Province italiane per tutti gli indicatori per cui è possibile un confronto, anche se molte delle tecno-logie oggetto di rilevazione sono ormai diffuse presso tutte le Amministrazioni Provinciali del territorio nazionale: infat-ti quasi tutte le Province hanno istituito un ufficio/servizio dedicato all’infor-matica, hanno connessioni a Internet veloci, hanno attivato sistemi di proto-collo informatico (nella metà dei casi con soluzioni avanzate), hanno una rete

Intranet. Più dei due terzi delle Province italiane inoltre organizza corsi di forma-zione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e utilizza software rilasciato con licenza open source; circa la metà utilizza la posta elettronica certifi-cata e si dota di sistemi di sicurezza non banali come piani di disaster recovery e server SSL (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle Pubbliche Amministrazio-ni locali - Anno 2007).

Tabella 40Informatizzazione delle Amministrazioni provinciali italiane, per ripartizione geografica

Percentuale di Province sul totale o numero di dipendenti provinciali su 100 dipendenti provinciali totali

Nord-Ovest

Nord-Est Emilia-Romagna

Centro Mezzogior-no

TotaleItalia

Presenza di un ufficio informatica 87,0% 90,0% 88,9% 100,0% 71,1% 84,3%

Dipendenti ICT su 100 dipendenti totali 1,9 2,7 2,9 1,7 1,7 1,9

Formazione ICT effettuata nel 2006 78,3% 95,0% 100% 42,9% 60,5% 67,6%

Dipendenti formati in ICT nel 2006 su 100 dipendenti totali 12,9 33,9 42,5 10,4 5,2 12,9

Presenza di una rete Intranet 87,0% 95,0% 100% 100,0% 76,3% 87,3%

Presenza di server SSL 66,7% 47,1%

Presenza di piani di disaster recovery 66,7% 46,1%

Posta elettronica certificata 73,9% 90,0% 88,9% 33,3% 36,8% 54,9%

Utilizzo di software open source 82,6% 85,0% 88,9% 81,0% 71,1% 78,4%

Utilizzo di sistemi di e-learning 21,7% 50,0% 66,7% 23,8% 15,8% 25,5%

Protocollo informatico attivo 100% 95,1%

Protocollo informatico: gestione documentale o workflow documentale

66,7% 47,1%

Banda larga superiore ai 2Mb/s 100% 100,0% 100% 100,0% 94,7% 98,0%

Collegamento con tesoriere bancario 82,6% 100,0% 100% 76,2% 73,7% 81,4%

Acquisti in modalità e-procurement 73,9% 85,0% 100% 52,4% 42,1% 59,8%

Al valore della ripartizione del Nord-Est contribuiscono anche le Province dell’Emilia-Romagna(Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle Pubbliche Amministrazioni locali - Anno 2007)

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Dal 2007 l’Istat ha incluso anche le Co-munità Montane tra le unità di analisi nell’ambito della rilevazione “Le tecnolo-gie dell’informazione e della comunica-zione nelle Pubbliche Amministrazioni Locali”, proponendosi così di acquisire informazioni sulle dotazioni informa-tiche anche presso tutte le Comunità Montane italiane. Anche in questo caso la Regione Emilia-Romagna ha svolto il compito di organo di rilevazione inter-medio tra gli Enti Locali e l’Istat racco-gliendo le informazioni presso sedici delle diciotto Comunità Montane del proprio territorio. A livello nazionale in-vece l’Istat ha ottenuto le risposte di circa l’80% delle Comunità Montane.In questa sezione verranno forniti, per quanto riguarda la nostra regione, i principali risultati di tale indagine, con

un confronto in ambito nazionale ove possibile. I dati fanno riferimento all’an-no 2007, se non altrimenti indicato. Le percentuali qui rappresentate indicano la frazione delle Comunità Montane rispondenti che possiedono una deter-minata dotazione tecnologica sul totale delle Comunità Montane rispondenti, sedici come detto precedentemente.Quasi un terzo delle Comunità Montane della nostra regione ha adottato un atto di pianificazione strategica contenente la definizione degli obiettivi e delle linee guida sia per l’acquisizione e l’utilizzo delle ICT (strategia ICT) sia per le azioni di e-government; a queste si aggiunge un 6% di Comunità Montane che si sono impegnate solo sulla strategia ICT e un 19% di Amministrazioni dotate solo di una strategia di e-government; il restante

L’iNFormaTiZZaZioNE iNTErNaNELLE ComuNiTà moNTaNE EmiLiaNo-romaGNoLE

Grafico 29Comunità Montane con approccio strategico

in materia ICT o di e-government

Né strategia ICT,né strategia

di e-government44%

Strategia die-government

ma non ICT19%

Strategia ICTma nondi e-government6%

Sia strategia ICTche strategiadi e-government31%

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44% non ha sviluppato, almeno formal-mente, un approccio strategico definito attraverso un documento di pianificazio-ne (Grafico 29).Nel 19% delle Comunità Montane è stato formalmente istituito un ufficio infor-matica come struttura organizzativa interna autonoma. Tuttavia ben l’81% può contare su almeno un dipendente addetto alle ICT, ovvero dipendenti che in maniera prevalente o esclusiva svolgono attività professionali specializzate relative all’informatica e in generale alle ICT, indi-pendentemente dall’inqua-dramento formale in una qualifica o in un profilo di tecnico informatico: nelle sedici Amministrazioni rispondenti sono stati rile-vati 19 specialisti informa-tici, ovvero più di 8 per 100 dipendenti totali. Si tratta di un valore molto alto, an-che considerando che nei Comuni si conta circa un dipendente ICT e mezzo per cento dipendenti totali e nelle Province poco meno di tre, comunque spiega-bile con il fatto che tra le funzioni di alcune di queste Comunità Montane vi è la gestione congiunta con i Comuni associati del servizio sistemi informativi o del centro di elaborazione dati (CED). Questo aspetto si nota anche considerando la modalità di gestione delle funzioni relative alle ICT tipiche di un Ente: infatti hanno un peso mag-giore rispetto a quello che avviene nei Comuni o nelle Province le gestioni in cooperazione con altre Amministrazioni

Pubbliche. Tuttavia l’outsourcing verso fornitori esterni prevale per quasi tutte le attività ICT oggetto di indagine, soprat-tutto per lo sviluppo di software, per la formazione informatica e per la gestione e manutenzione di hardware, software, sistemi, basi di dati e tecnologie web/In-ternet (Tabella 41).

Solo il 31% delle Comunità Montane ha organizzato attività formative rivolte ai propri dipendenti in materia informa-tica nel corso del 2006: i dipendenti che hanno partecipato a tali corsi sono quasi tredici ogni 100 dipendenti totali. Anche per le Comunità Montane così come per Comuni e Province quelli inerenti ad ap-plicazioni e software specifici sono i temi di formazione informatica maggiormen-te richiesti (Grafico 30).

Tabella 41Comunità Montane per modalità di gestione delle diverse funzioni ICT

Personale dipendente

interno

In cooperazio-ne con altre PA

Fornitore esterno

Studi, analisi e progetta-zione 19% 44% 44%

Sviluppo software 0% 6% 62%

Gestione e manutenzio-ne hardware 25% 25% 69%

Gestione e manutenzio-ne software 25% 31% 81%

Gestione e amministra-zione di sistemi 25% 44% 62%

Gestione e amministra-zione di reti 31% 37% 56%

Gestione basi di dati 19% 31% 69%

Sicurezza ICT 19% 44% 56%

Gestione e/o sviluppo tecnologie web/Internet 31% 37% 62%

Redazione e gestione contenuti web 62% 31% 37%

Supporto tecnologico e assistenza ad utenti in-terni 37% 37% 56%

Formazione ICT 19% 19% 69%

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Le Comunità Montane emiliano-romagnole, tutte collegate a Internet, dispongono nei tre quarti dei casi di connessioni a banda larga con velocità di trasmissione uguale o superiori ai 2Mb/s. Prevalgono le tecnologie di tipo DSL, cui si aggiungono, in un quarto del-le Amministrazioni, modalità di accesso a Internet senza fili, via reti wireless o via satellite.Solo una Comunità Montana (6%) dichiara di garantirsi la connettività

solamente attraverso un provider privato, mentre, per contro, il 69% si colle-ga solo attraverso una rete pubblica. Il restante 25% mantiene contemporane-amente la connessione si attraverso una rete pubblica che attraverso un provider privato.Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche e il loro utilizzo si rileva che tutte le Province possie-dono una LAN ma solo il 31% possiede una Intranet, molto probabilmente a cau-sa del numero mediamente ristretto dei dipendenti di questi Enti.Il 63% è dotato di lettori di carte elettroniche (smart card); l’88% utilizza sof-tware e strumentazioni GIS (Sistemi Informativi Geografici), il 75% stru-mentazioni e software CAD (Computer Aided Design). Presso tutte le Comunità Montane sono attivi siste-mi di posta elettronica, nell’88% dei casi su domi-nio istituzionale dell’Am-

ministrazione. Poco più della metà (56%) delle Comunità Montane utilizza servizi di posta elettronica certificata per lo scambio di documenti elettronici con valenza legale, secondo quanto previsto dal DPR n.68 dell’11.2.2005.Leggermente maggiore (63%) la percen-tuale di Amministrazioni in cui sono presenti dipendenti dotati di certificato di firma digitale: si tratta nella maggior parte dei casi di una o due persone all’in-

Grafico 30Formazione informatica nelle Comunità Montane emiliano-romagnole

per oggetto dei corsi nell’anno 2006

0%

0%

13%

0%

25%

6%

13%

13%

13%

6%

13%

0 10 20 30

Altro

Trattamento elettronico dei dati - Protezio

ne dati personali

ComputerAided

Design (CAD)

GeographicalInformation

System (GIS)

European ComputerDriving Licence (ECDL)

Sicurezza ICT

Web

Reti

Applicazioni esoftware specifici

Sistemi operativi

Software dioffice automation

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terno dell’Ente cosicché nel complesso delle sedici Co-munità Montane rispon-denti ci sono 13,48 dipen-denti con firma digitale su 100 dipendenti totali.Un ulteriore strumento di “amministrazione digitale”, il protocollo informati-co, è presente in tutte le Comunità Montane della regione e nel 44% dei casi la soluzione adottata non si limita al semplice nucleo minimo ma si è evoluta verso la gestione documentale o il workflow documentale.Sistemi di sicurezza di base sono pre-senti in tutte o quasi le Comunità Mon-tane; il 25% possiede anche server SSL e il 38% si è impegnata nella definizione di piani di disaster recovery (Tabella 42).Tre quarti delle Comunità Montane uti-lizzano software open source. Tale tipo di applicativi vengono scelti per lo più per la gestione di web server, per i sistemi operativi server, per la posta elettronica (Grafico 31).Il 63% delle Comunità Montane dispone di un collegamento telematico con il proprio tesoriere bancario per la gestione di incassi e pagamenti e il 38% ha effettuato acquisti di beni e servizi in moda-lità elettronica di beni e servizi (e-procurement).

Le Comunità Montane, avendo come scopo la valorizzazione delle aree montane, sono Ammini-strazioni Pubbliche Locali particolari, sia per le fun-zioni e i servizi che sono

deputate a svolgere (tra i quali l’esercizio associato di alcune funzioni comunali), sia per la morfologia del territorio su cui hanno competenza e per “l’isolamento” non solo geografico che a volte ne con-segue. Ci si aspetta quindi di trovare questi Enti non particolarmente dotati di tecnologie e strumentazioni infor-matiche. Tuttavia le Comunità Montane della nostra regione cominciano a prov-vedere all’informatizzazione delle attività dell’Amministrazione, almeno attraverso le tecnologie base come la banda larga, il protocollo informatico e, in poco più della metà dei casi, attraverso la posta elettronica certificata e la firma digitale.

Tabella 42Percentuale di Comunità Montane che presentano sistemi di sicurezza

Antivirus aggiornato 100%

Firewall 94%

Server SSL 25%

Procedure standardizzate di protezione dei dati (backup) 100%

Piani di Disaster Recovery 38%

Cifratura dei dati 6%

Grafico 31Percentuale di Comunità Montane che usano software open source,

per area di attività, sul totale delle Comunità Montane

75%

38%

6%

31%

44%

44%

19%

13%

38%

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Per altro

Per softwaredi sicurezza

Per DBMS (Data BaseManagement System)

Per posta elettronica

Per web server

Per office automation

Per sistemi operativisu PC desktop

Per sistemi operativisu server

Uso di softwareopen source

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Da segnalare un’alta presenza di infor-matici tra i dipendenti, anche a supporto delle funzioni ICT dei singoli Comuni associati. Inoltre, al momento della pubblicazione di questo rapporto tutte le Comunità Montane della regione possiedono un sito web istituzionale proprio (al mo-mento della rilevazione invece una non aveva ancora attivato il proprio sito), orientato per lo più alla promozione del territorio e dei prodotti locali, ma in molti casi anche alla comunicazione delle funzioni conferite all’Ente e della proprie attività amministrative.Così come Province e Comuni, anche le Comunità Montane emiliano-romagnole sono mediamente più dotate dal punto di vista dell’informatizzazione interna

rispetto alle Comunità Montane italia-ne, per quasi tutti gli indicatori per cui è possibile il confronto e riportati in Tabel-la 43: non di rado anche sensibilmente se si pensa alla formazione informatica, ai sistemi di sicurezza e ad alcuni strumenti essenziali per l’amministrazione digitale come la posta elettronica certificata e le soluzioni avanzate di protocollo infor-matico (Fonte: Istat, Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comu-nicazione nelle Pubbliche Amministrazio-ni locali - Anno 2007).

Tabella 43Informatizzazione delle Comunità Montane italiane, per ripartizione geografica

Percentuale di Comunità Montane sul totaleo numero di dipendenti su 100 dipendenti totali

Nor

d-O

vest

Nor

d-Es

t

Emili

a-Ro

mag

na

Cent

ro

Mez

zogi

orno

Tota

le It

alia

Presenza di un ufficio informatica 16,7% 26,2% 18,8% 28,6% 11,4% 18,6%

Dipendenti ICT su 100 dipendenti totali 2,8 2,0 8,3 4,3 3,9 3,0

Formazione ICT effettuata nel 2006 17,5% 36,4% 31,3% 27,6% 15,5% 21,9%

Dipendenti formati in ICT nel 2006 su 100 dipendenti totali 6,4 14,2 12,6 11,7 3,8 9,6

Presenza di una rete Intranet 34,4% 45,0% 31,3% 48,4% 25,7% 35,7%

Presenza di server SSL 25,0% 17,8%

Presenza di piani di disaster recovery 37,5% 27,5%

Posta elettronica certificata 26,3% 47,4% 56,3% 41,1% 21,2% 30,8%

Utilizzo di software open source 33,1% 54,5% 75,0% 42,7% 24,8% 35,6%

Utilizzo di sistemi di e-learning 6,8% 5,8% 6,3% 19,8% 6,9% 9,0%

Protocollo informatico attivo 100% 90,9%

Protocollo informatico: gestione documentale o wor-kflow documentale 43,8% 21,5%

Banda larga superiore ai 2 Mb/s 69,1% 78,9% 75,0% 83,9% 61,5% 70,8%

Collegamento con tesoriere bancario 61,0% 73,9% 62,5% 53,6% 48,6% 57,5%

Acquisti in modalità e-procurement 21,2% 30,1% 37,5% 20,1% 10,9% 18,9%

Sito web istituzionale 90,0% 96,6% 93,8% 86,7% 82,3% 87,8%

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Collana a cura della Regione Emilia-RomagnaDirezione Generale Centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica – Sandra Lotti© Regione Emilia-Romagna 15-11-2008Per informazioni: [email protected]

Autore del rapporto:Marco Mancini (Regione Emilia-Romagna, Servizio Controllo Strategico e Statistica) Hanno collaborato:Sandra Lotti (Regione Emilia-Romagna, DGC Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica) Chiara Mancini (Regione Emilia-Romagna, DGC Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica)

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