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    Indice

    Premessa....... ....pag.. 3

    I. La Francia in Breve

    1. Quadro macroeconomico........................................................................................................ 4

    2. La struttura delle imprese ........................................................................................ 7

    3. Le principali forme societarie francesi...................................................................................... 11

    II . Il movimento cooperativo in Francia1. La storia del movimento cooperativo francese....................................................................... 14

    2. La legislazione sulle imprese cooperative................................................................................. 17

    3. Il peso del movimento cooperativo francese.......................................................................... 20

    II I. I maggiori settori cooperativi

    1. Le cooperative agroindustriali

    1.1 La cooperazione agricola nellordinamento giuridico francese.................................................. 24

    1.2 Il peso economico delle cooperative agricole francesi............................................................. 26

    1.3 Il Gruppo Terrena................................................................................................................ 28

    2. Le cooperative di dettaglianti

    2.1 Le cooperative di dettaglianti: forma predominante del commercio associato........................... 32

    2.2 Il peso delle cooperative di dettaglianti................................................................................. 33

    2.3 Il gruppo E. Leclerc............................................................................................................. 35

    2.3.1 Le strategie di sviluppo del gruppo E. Leclerc.................................................................. 37

    3. Le cooperative di consumo3.1 Storia e sviluppo delle cooperative di consumo...................................................................... 39

    3.2 Coop Atlantique.................................................................................................................. 42

    4. Le cooperative di produzione (Scop)

    4.1 Le principali caratteristiche delle Scop. 44

    4.2 Il peso economico e i settori delle Scop. 45

    4.3 La cooperativa Acome e le Chque Djeuner. 48

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    Premessa

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    In questa ricerca viene condotta unanalisi sul movimento cooperativo f ancese, che si ponecome obiettivo principale quello di fornire informazioni ed elementi di riflessione riguardanti lo

    sviluppo della cooperazione francese.

    Questo lavoro cerca di riunire tutti gli aspetti caratteristici della coope azione francese,

    evidenziandone successivamen e alcuni elementi significativi e distintivi.

    La ricerca risulta essenzialmente strutturata in tre par i.

    Nella prima dopo aver presenta o molto sinteticamente il quadro macroeconomico

    francese, viene dato spazio alle caratteristiche principali della struttura produttiva francese.

    Con la seconda par e si entra nel cuore della ricerca. Viene descritto il movimento

    cooperativo francese del quale, dopo una breve desc izione storica e della legislazione di

    riferimento, vengono forniti i principali dati economici.

    Chiude il lavoro unanalisi sulle principali tipologie di cooperative francesi analizzate pe

    settore: le cooperative agroindustriali, le cooperative di dettaglianti, le cooperative di consumo e lecooperative di produzione (Scop).

    Per questi comparti vengono proposti dei singoli casi, che rappresentano le pi importanti

    cooperative del settore. Le info mazioni riguardan i queste cooperative non sono omogenee,

    poich non stato possibile trovare per utte la stessa ricchezza di dati e di notizie.

    Occorre precisare che, sebbene costituisca una componente rilevante dellintero movimento

    cooperativo francese, il settore bancario non viene app ofondito come gli altri settori, in quanto il

    lavoro si basato come fon e primaria sulla banca dati Amadeus di Bureau van Dijk, che non

    comprende le banche e le societ assicurative

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    1. Quadro macroeconomico

    La Francia la sesta economia mondiale in termini di Prodotto Interno Lordo dopo gli Stati Uniti, il

    Giappone, la Germania, il Regno Unito e la Cina.

    Nel 2007, il PIL (pari al 16% del prodotto interno lordo dellUnione europea) ha registrato un

    incremento dell1,9%, (in leggero regresso rispetto alla crescita del 2% registrata nel 2006) attestandosi su

    1.861 miliardi di euro, corrispondenti, in termini pro capite, a circa 29 mila euro per abitante.

    In termini di reddito pro-capite la Francia si colloca al quattordicesimo posto mondiale, al di sopra

    della media dellUE e dellItalia, ma al di sotto del dato tedesco e inglese.

    La Francia il quinto paese al mondo per l'esportazione nell'industria manifatturiera, (principalmente

    beni strumentali) il quarto per i servizi ed il terzo per i prodotti agricoli ed agroalimentari (primo produttore

    ed esportatore agricolo europeo e seconda potenza agricola a livello mondiale dopo gli USA).

    In linea con la struttura tipica delle economie pi avanzate, la ripartizione del valore aggiunto cos

    distribuita: settore dei servizi 77,2%, settore industriale 20,6 (Germania 29,3%, Italia 26,6% e Inghilterra

    23,2%) e agricoltura 2,2% (tab. 1).

    Secondo gli ultimi dati OMC, nel 2007, nonostante la crescita delle proprie esportazioni e pur

    rimanendo il quinto esportatore mondiale con una quota del 4,1% ed il sesto importatore con una quota del

    4,3%, la Francia assiste ad un progressivo calo della propria quota di mercato nel commercio mondiale

    (4,9% nel 2004; 4,4% nel 2005, 4,2% nel 2006 e 4,1% nel 2007).

    La Francia continua ad essere una delle principali destinazioni degli investimenti diretti esteri (IDE), il

    cui flusso, secondo i dati del FMI, stato pari a 107,9 miliardi di Euro nel 2007.

    Oggi quasi 2 milioni di persone, ossia il 16% degli effettivi del settore commerciale, assunto da

    societ straniere ed il 47% del capitale delle imprese del CAC 40, il principale indice della borsa di Parigi,

    controllato da operatori stranieri.In termini di flussi di IDE, la Francia si posiziona al 4 posto dopo Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la

    Cina. Si posiziona invece al 2 posto per i flussi di IDE in uscita che raggiungono i 159 miliardi di USD,

    seconda solo ai Paesi Bassi.

    Dopo un periodo di crescita a ritmi pi intensi (tra il 1997 e il 2001 con una media del 3%), la

    crescita del PIL francese ha subito un forte rallentamento nel 2002 (+1,2%) e nel 2003 (+1,1), da attribuirsi

    in buona misura a vari fattori esogeni.

    Leconomia francese ha dato comunque prova nellultimo triennio di una certa capacit di tenuta: nel2004 il PIL ha registrato un aumento del 2,5%, sceso nel 2005 all1,7 per risalire nel 2006 al 2%.

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    Tabella 1: Produzione e Valore aggiunto per settori- 2007 (valori in miliardi di euro)

    Fonte: Insee, comptes nationaux - base 2000.

    I dati del 2007, pubblicati dallIstituto Nazionale di Statistica (INSEE), indicano un tasso di crescita

    pari all1,9%, un dato che si pone leggermente al di sotto della forchetta di crescita stimata dal governo

    (compresa fra il 2% ed il 2,5%). Per il 2008, il governo punta ad una crescita prevista fra l1,7% ed il 2%

    anche se le previsioni di alcuni economisti e del FMI indicano una crescita stimata intorno all1,5%. Nel 2009,

    la crescita stimata dal governo si posiziona fra l1,75% e il 2,25%.

    La crescita del PIL 2007 rappresenta un risultato modesto, inferiore alla media UE ed ottenuto in uncontesto di ripresa delleconomia tedesca, primo mercato di sbocco dellexpor francese.t

    Anche se in costante diminuzione, il livello di disoccupazione (7,8% a dicembre 2007) rimane

    comunque elevato se comparato alla media europea pari al 6,8%.

    La Legge per la fusione operativa fra lANPE (Agence Nationale Pour lEmploi) e lUNEDIC (Union

    nationale interprofessionnelle pour l'emploi dans l'industrie et le commerce), votata nel gennaio 2007 dal

    Parlamento, riforma in profondit il servizio pubblico dimpiego e favorisce lincontro tra le domande dei

    disoccupati e le offerte di occupazione.

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    Il mercato del lavoro rimane caratterizzato da forti rigidit che il governo sta affrontando sia in

    termini di flessibilit che in termini di valorizzazione delle ore supplementari lavorative, sia in termini di

    abolizione dei regimi pensionistici speciali per alcune categorie lavorative che di contrasto alla Legge sulle 35

    ore tuttoggi in vigore.

    Altro elemento congiunturale di rilievo il controllo della spesa pubblica, con un deficit che ha

    toccato i 50,6 miliardi di euro nel 2007, in aumento rispetto ai 39 miliardi del 2006. Tale risultato porta il

    rapporto deficit/Pil al 2,7%, in lieve aumento rispetto al 2,5% registrato nel 2006.

    Il rapporto debito pubblico1/Pil in diminuzione essendo passato dal 66,8% nel 2005 al 64,6% nel

    2006 ed al 64,7% nel 2007, con lobiettivo di riportarlo al 60% entro il 2010 o, come appare pi probabile,

    entro il 2012.

    Desta qualche preoccupazione la ripresa del fenomeno inflativo con un tasso del 2,6% nel dicembre

    2007, (1,6% nel 2006) che, sommato alla scarsa crescita dei salari, incide negativamente sul poteredacquisto dei cittadini francesi

    Leconomia francese registra qualche difficolt dal punto di vista industriale. Il dato di crescita, pari

    all1,5% dellindice della produzione industriale, non esaltante.

    A tirare sono il terziario e le grandi imprese, mentre le piccole e medie imprese presentano una

    scarsa propensione allexport e di conseguenza una scarsa competitivit nel contesto internazionale. Tali

    difficolt vengono evidenziate dai risultati negativi del commercio estero.

    La continua debolezza del dollaro, la fattura energetica negativa per 42 miliardi di euro, le difficolt

    nel settore dei beni intermedi che presenta un disavanzo di 12,4 miliardi di , e la scarsa competitivit delle

    PMI sono le cause di un disavanzo commerciale record pari a 39,17 miliardi di per il 2007 (28,23 mld nel

    2006).

    Lattuale governo ha messo in opera un vasto cantiere di riforme quinquennali teso alla

    modernizzazione ed alla liberalizzazione delleconomia, mirata a valorizzare il lavoro e ad eliminare gli

    ostacoli che frenano la crescita e limitano il potere dacquisto.

    Numerose leggi sono state gi approvate (riforma e fusione fra lAnp e Unedic per ci che concerne il

    mercato del lavoro, quasi totale abolizione della tassa di successione, valorizzazione e detassazione delle ore

    supplementari di lavoro, detassazione sui mutui prima casa, abolizione dei regimi pensionistici speciali,

    riforma dellUniversit e della giustizia) ed altre sono in corso di studio, anche ispirandosi alle proposte

    innovative contenute nel rapporto presentato da J. Attali2 al Presidente della Repubblica.

    1pari a 1.209 Mld di .2Jacques Attali, economista e scrittore francese, ha presieduto la "Commissione per la liberazione della crescita" insediata da Sarkozy il

    30 giugno 2007, composta da 42 membri fra loro eterogenei per formazione, esperienza professionale e convinzioni politiche. Fra di essivi sono economisti, analisti, storici, demografi, politici, imprenditori, dirigenti pubblici, giornalisti, ma anche scrittori e medici. Fra i

    componenti anche membri stranieri, tra cui gli italiani Franco Bassanini e Mario Monti. La Commissione ha concluso i suoi lavori il 23gennaio 2008 con la presentazione di un Rapporto finale per liberare la crescita francesecomprendente 316 proposte formulateconsensualmente dai componenti della commissione. Non si tratta n di una relazione n di uno studio, ma di un manuale duso perriforme urgenti e radicali. Partendo da una diagnosi sullo stato del mondo e della Francia, il rapporto fissa gli obiettivi primari perrealizzare una profonda innovazione del paese.

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    2. La struttura delle imprese

    Nel 2006 2,8 milioni di imprese3 attive nel territorio francese hanno impiegato 14,7 milioni di

    lavoratori dipendenti4, con un fatturato di 3.182 miliardi di euro, ed un valore aggiunto di 830 miliardi di

    euro (tab. 2). Di queste imprese oltre il 52% rappresentato da imprese individuali.

    Quattro settori concentrano pi del 67% del fatturato prodotto oltre confine: il commercio (22%),lindustria dei beni intermedi (19%), lindustria dei beni strumentali (14%) e l'industria automobilistica

    (12%).

    Analizzando le imprese francesi per classe dimensionale emerge come la concentrazione delle quasi

    5.000 imprese di grandi dimensioni (oltre 250 addetti) sia maggiore nel settore industriale (35%) seguito dal

    settore dei servizi alle imprese (20%) e dal commercio (18%) (tab. 3).

    Un tratto assolutamente caratteristico della struttura economica francese rappresentatodall'organizzazione in gruppo5dei grandi soggetti econom ici francesi.

    Nel 2006 i gruppi occupano un posto centrale nell'economia: se ne contano 38.998 con quasi 8

    milioni di occupati (il 54% della forza lavoro totale), e con 2.357 mld di di fatturato, che rappresenta il

    74% dellintero volume daffari delle imprese francesi (tab. 4).

    Con l'energia, l'industria automobilistica il settore nel quale si registra la pi alta presenza di

    gruppi, presenti in maniera considerevole anche nelle attivit industriali "pesanti" (beni strumentali e beni

    intermedi), mentre nel commercio e negli altri servizi la ripartizione tra filiali di gruppi e imprese indipendenti

    pi equilibrata.Una parte dei gruppi che opera in Francia controllata da capitali stranieri. Questi gruppi impiegano

    quasi due milioni di lavoratori dipendenti (tab. 5), di cui pi di tre quarti lavorano in quattro grandi settori:

    industria di beni intermedi e strumentali, il commercio e i servizi alle imprese.

    I gruppi americani sono i gruppi stranieri pi presenti in Francia (23% degli occupati in gruppi

    stranieri), seguiti dalle filiali dei gruppi tedeschi (15%), e da quelle inglesi (14%).

    Un altro elemento significativo della struttura produttiva francese i ldeclino, sempre pi netto nel

    corso degli ultimi anni, dell intervento pubblico nelleconomia.

    A fine 2006 lo Stato controlla quasi 850 societ in Francia, che impiegano poco pi di 800.000

    lavoratori dipendenti (il 4% dell'occupazione dipendente totale6) (tab. 6).

    3 Sono escluse le imprese agricole, banche ed assicurazioni.4 Si fa riferimento agli occupati delle imprese private nei settori considerati. Lintera forza lavoro in Francia a fine 2006 ammonta a22.952.000 addetti. La pi alta concentrazione si ha nei seguenti settori:

    - sanit, istruzione e assistenza sociale, (4.085.000 occupati);- servizi alle imprese (3.355.000);- commercio (3.046.000);

    - amministrazione pubblica (2.870.000).5Un gruppo di societ un insieme di societ controllate in maggioranza, direttamente o indirettamente, da una stessa societ,holding, non controllata, direttamente o indirettamente, in maggioranza da un'altra societ.6Rispetto al 2005, si registrano 300 societ in meno a controllo statale in seguito alla privatizzazione di cinque gruppi nei trasporti ed

    alla ristrutturazione della cassa dei depositi e prestiti.

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    A causa di queste continue dismissioni statali, nel 2006 solo nove imprese fra le prime cinquanta

    dell'industria e dei servizi appartengono al settore pubblico: EDF occupa il quarto posto con un fatturato che

    supera i 51 miliardi di euro, appena dinanzi a France Tlcom . Seguono rispettivamente Gaz de France,

    SNCF, La Poste, Safran, Thales, Areva e La Francaise des jeux (tab. 7).

    Tab. 2: Principali indicatori delle imprese francesi per settore di attivit (2006)

    (1) esclusa l'industria del tabacco;* non vengono considerate le attivit finanziarie e l'agricoltura;

    Fonte: Insee, Suse (Systme unifi de statistiques d'ent eprises)r

    t t t

    Tab. 3: Imprese per classe di addetti e settori di attivit (2006)

    (1) imprese da 10 a 249 addetti;* Non vengono considerate le imprese agricole e finanziarie;

    Fon e: Insee, REE (Rpertoire des Entreprises et des ablissemen s - Sirne)

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    Tab. 4: Principali risultati dei gruppi dimpresa per classe di addetti -2006

    (1) Vengono considerati i gruppi francesi e stranieri di cui gli occupati lavorano effettivamente in Francia.Non sono considerati le imprese e i gruppi finanziari, agricoli, e quelli pubblici.Fonte: Insee

    Tab. 5: Principali risultati dei gruppi dimpresa attivi in Francia -2006

    (1) Vengono considerati i gruppi francesi e stranieri di cui gli occupati lavorano effettivamente in Francia.(2) Gruppi di cui la Holding stranieraNon sono considerati le imprese e i gruppi finanziari, agricoli, e quelli pubbliciFonte: Insee

    Tab. 6: Imprese a controllo pubblico 1985-2006

    Fonte: Insee

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    Tab. 7: I principali gruppi francesi dell industria e servizi -2006

    (1) dati consolidati delle imprese private e pubbliche dellindustria e dei servizi, eccetto le banche e le assicurazioni(2) fatturato non consolidatoFonte : L'Expansion.

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    3. Le principali forme societarie francesi.

    Nella tabella seguente vengono riportate le principali forme societarie francesi ad eccezione delle

    imprese cooperative ampiamente trattate successivamente. Seguono le principali caratteristiche delle

    tipologie societarie elencate.

    Tab. 8: Le principa li forme societ arie francesi

    Socit Anonyme (S.A.)

    E' la forma giuridica che pi si avvicina alla S.p.A. italiana. Il capitale minimo richiesto di 37.000

    euro. Gli azionisti devono essere almeno 7. E obbligatoria la revisione contabile dei bilanci. Solo la met del

    capitale deve essere immediatamente versata: il versamento totale avviene in una o pi soluzioni nell'arco di

    5 anni a partire dalla data di registrazione.

    Gli azionisti devono riunirsi almeno una volta l'anno per approvare i bilanci e decidere la distribuzione

    degli utili.

    La gestione ordinaria deputata al Consiglio d'Amministrazione (Conseil d'Administration), che

    elegge il Presidente che pu essere anche il Direttore Generale (PDG) - oppure al Consiglio di Controllo

    (Conseil de Surveillance) che nomina un Comitato di gestione (Directoire).

    Le decisioni dell'Assemblea Generale sono prese a maggioranza dei voti. Per alcune decisioni

    importanti (fusioni, modifiche dello statuto sociale) obbligatoria la convocazione di un'Assemblea generalestraordinaria che decida a maggioranza dei 2/3.

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    Socit par Acti on Sempl ifie (S.A.S.), Socit par Acti on Sempl ifie Unipersonelle (S.A.S.U.)

    La S.A.S. una forma societaria creata recentemente per attirare gli investitori interessati ad

    operazioni di partnershipo dijoint ventu e.r

    La S.A.S. presenta tutte le caratteristiche della S.A. sia per quanto riguarda la responsabilit degli

    azionisti, limitata al conferimento del capitale, che per il regime fiscale ( soggetta allImpt sur les Socites- IS, Imposta sulle persone giuridiche).

    Se ne distingue invece per lampia libert di cui i soci godono nellamministrazione dellimpresa e

    nella determinazione delle modalit di funzionamento interno. Deve essere nominato un Presidente che

    disponga di poteri di rappresentanza verso terzi; solo un numero limitato di decisioni (aumento di capitale,

    fusione, approvazione dei bilanci) richiede il consenso dellassemblea generale; le modalit relative alle altre

    decisioni sono liberamente stabilite nello statuto.

    Il capitale minimo richiesto di 37.000 euro e deve essere interamente versato alla costituzione.

    Una S.A.S. deve avere come azionisti almeno due societ con un capitale minimo di 230.000 eurociascuna.

    Le S.A.S. non possono fare ricorso al pubblico risparmio. Una S.A.S. pu avere un azionista unico, in

    tal caso una societ per azioni semplificata unipersonale (S.A.S.U).

    Socit Resposabilit Lim ite (S.A.R.L.)

    E la forma societaria pi vicina alla S.R.L. italiana. Il capitale minimo di 7.500 euro, da versare

    interamente al momento della costituzione. Gli azionisti devono essere almeno 2. Il modo di funzionamento

    analogo a quello della S.A., ma la gestione affidata ad un amministratore unico (o pi di uno se i soci lo

    desiderano). Le decisioni dellAssemblea generale ordinaria sono prese a maggioranza dei voti.

    Le modifiche allo statuto della societ richiedono la maggioranza di almeno i 3/4 del capitale.

    Entreprise Unipersonelle Responsab ilit Limi te (E.U.R.L.)

    Nel caso in cui esista un solo socio, la S.A.R.L. assume la denominazione d'Impresa Unipersonale a

    Responsabilit Limitata (E.U.R.L.), mantenendo le caratteristiche cui si precedentemente fatto cenno.

    Socit en Nom Collectif (S.N.C.)

    Questa forma societaria ricalca la corrispondente S.N.C. italiana. Linconveniente maggiore

    lillimitata responsabilit dei soci: essi rispondono in solido e indefinitamente degli obblighi sociali.

    I vantaggi di questa struttura sono la sua flessibilit (non sono richiesti requisiti particolari per il

    capitale minimo, per il Consiglio d'Amministrazione, per la ripartizione dei profitti e per i diritti di voto) ed il

    suo statuto fiscale (sono i soci ad essere soggetti allimposta sugli utili, in proporzione ai loro diritti nella

    S.N.C.). Questo tipo di societ deve avere come minimo due azionisti/partners.

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    ALTRE FORME D'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA

    Groupe dint eret Economique (G.I.E.)

    Le regole di funzionamento del G.I.E., la sua gestione ordinaria, il controllo e lassegnazione dei

    profitti e delle perdite sono stabiliti in base ad un contratto sottoscritto dai membri. Il G.I.E. ha personalitgiuridica propria, ma la sua attivit deve avere carattere accessorio rispetto a quella dei suoi membri. I

    G.I.E. sono spesso costituiti per realizzare operazioni di ricerca e sviluppo, di vendita ed esportazione,

    d'acquisti in comune per conto dei membri.

    Nel caso del G.E.I.E. - Gruppo Europeo dInteresse Economico - solitamente prescelto per operazioni

    internazionali, i membri sono di nazionalit differente. I detentori delle azioni o partners devono essere

    almeno due.

    Bureaux de LiaisonL'ufficio di collegamento non un'entit giuridica distinta dalla societ estera di cui emanazione. La

    sua funzione quella di raccogliere informazioni sul mercato e di promuovere l'attivit della societ madre;

    nello svolgimento di tale attivit, lufficio di collegamento non soggetto all'imposizione vigente in Francia

    per le societ. L'unica formalit da adempiere l'iscrizione dellufficio al Registro del Commercio e delle

    Societ (R.C.S.), dove, di fatto, la societ estera a trovarsi iscritta. I direttori della societ devono essere in

    possesso di un permesso di lavoro.

    Succursales Succursali/FILI ALI

    Diversamente dagli uffici di collegamento, le succursali possono esercitare tutte le attivit proprie

    dell'azienda. Gli obblighi legali richiesti sono poco restrittivi (un direttore, nessun capitale minimo, nessuno

    statuto, nessun revisore). La costituzione di una succursale richiede la traduzione in francese dello statuto; la

    filiale necessita, invece, di uno statuto conforme alla legislazione francese. La succursale, inoltre, rende

    possibile, in determinati casi, una detrazione fiscale nel paese di residenza se l'attivit francese genera

    perdite nel corso dei primi esercizi.

    L'inconveniente maggiore per questo genere di societ risiede nell'indefinita responsabilit estera dei

    debiti contratti dalla succursale francese (poich non si tratta di due enti separati), e nella possibilit

    dell'Amministrazione fiscale francese di svolgere indagini sui bilanci della sede se quest'ultima verifica i

    bilanci della succursale. Le succursali sono utilizzate soprattutto nel settore bancario.

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    1. La storia del movimento cooperativo francese

    La nascita del movimento cooperativo francese si pu far risalire al 1750, quando le prime forme di

    societ cooperative del settore caseario cominciarono a stabilirsi nella regione Franche-Comt.

    A parte i primi importanti teorizzatori del principio cooperativo, quali Charles Fourier, Philippe

    Buchez e Louise Blanc, lorganizzazione cooperativa ebbe inizio negli anni 30 dell800, quando si

    svilupparono le varie sfaccettature del movimento e furono fondate le prime cooperative agricole, di

    consumatori e di produzione, che, sotto la guida di Bouchez e Blanc, furono le pi importanti e numerose

    negli anni a seguire.In Francia, in quel periodo paese poco industrializzato e con unelevata disoccupazione, le prime

    cooperative cercarono proprio una risposta a questo grave problema. Esse si ispirarono agli ateliers

    nationaux, vere e proprie officine statali, nate dalle idee socialiste di Louise Blanc, in cui trovavano impiego

    i lavoratori urbani disoccupati per svolgere opere di pubblica utilit. Grazie agli incentivi concessi con i

    decreti legge del luglio 1848, vennero fondate molte cooperative, fra le quali lAtelier social di Clich,

    creato da un gruppo di operai parigini per produrre indumenti per la guardia nazionale, sulla base del

    principio di un salario uguale per tutti e di guadagni equamente distribuiti.

    Pionieri e teorici della cooperazione come Bouchez e Blanc, diffusero l'idea di statuti societari cheprevedevano la destinazione dell'utile di esercizio, per l'80% alla remunerazione del lavoro dei soci e per il

    restante 20% ad accumulazione indivisibile al fine di costituire ed accrescere il patrimonio della

    cooperativa.

    Tali esperienze, pur non producendo nellimmediato i risultati sperati, diedero comunque luogo ad

    un fermento che, a partire dal 1864 vide la rinascita ed il successivo sviluppo su vasta scala della

    cooperazione di produzione e lavoro.

    Il modello cooperativo francese si caratterizza in questa fase per la presenza forte e autonoma

    della cooperazione di produzione, finalizzata alla garanzia delloccupazione dei soci-operai e spesso

    sostenuta da politiche pubbliche. Nel 1864 fu creata la Camera Consultiva delle Cooperative. Nel 1893

    nacque la Banca Cooperativa delle Societ Operaie di Produzione. Lo stesso Napoleone III emise un

    provvedimento di sostegno alle cooperative di produzione.

    Limportanza della cooperazione di produzione a base lavorativa prevalentemente operaia non

    imped tuttavia lo sviluppo di quella di consumo, e pi tardi della cooperazione agricola e del credito

    agrario.

    La prima cooperativa di consumatori, nata nel 1863, focalizz la sua attivit sullassistenza ai

    gruppi di lavoratori e nel 1884 la Confederazione Generale della produzione dei lavoratori divenne una

    14

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    riferimento per il movimento cooperativo francese, con il compito di rappresentare, promuovere e

    riconoscere la forma cooperativa.

    Le cooperative di consumo organizzarono, negli anni a seguire, le loro attivit in strutture pi

    ampie e complesse per fornire una gamma pi vasta di servizi agli utenti. Negli anni 80 questa strutturapesante and quasi a sopraffare le cooperative di consumo, portando talora al fallimento forzato o

    comunque ad una ristrutturazione radicale del movimento in una struttura pi leggera e decentralizzata.

    La proposta di nazionalizzare tutte le banche francesi nel 1980 ebbe presto un decisivo impatto

    sulle strutture cooperative di credito ma poi non venne portata a compimento. Cos queste strutture hanno

    mantenuto e incrementato sempre pi una rilevante forza cooperativa non solo in Francia, ma anche in

    Europa e su scala mondiale.

    - le Groupe Caisse dEpargne, www.caisse-epargne.fr- le Comit de Coordination des OEuvres Mutualistes et Coopratives de lEducation Nationale (CCOMCEN), www.ccomcen.org- la Confdration Gnrale des Socits Coopratives de Production (CG Scop), www.scop.coop- la Confdration de la Coopration, de la Mutualit et du Crdit Maritimes (CMCM), www.cmcm.org- la Confdration Nationale du Crdit Mutuel (CNCM),www.creditmutuel.com- la Confdration Nationale de la Mutualit, de la Coopration et du Crdit Agricoles (CNMCCA),- La Fdration des enseignes du Commerce Associ (FCA), www.commerce-associe.fr- la Fdration Franaise des Coopratives et Groupements dArtisans (FFCGA), www.ffcga.coop

    - la Fdration Nationale des Coopratives de Consommateurs (FNCC), www.fncc.coop- la Fdration Nationale des Socits Coopratives dHLM (FNSCHLM), www.hlm.coop- lOffice Central de la Coopration lcole (OCCE), www.occe.coop- la Fdration Nationale des Coopratives et Groupements du Transport (Unicooptrans),

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    2. La legislazione sulle imprese cooperative

    La legge del 10 settembre 19478introduce lo statuto della cooperazione. Questo testo la base

    giuridica comune a tutte le cooperative in Francia, che ha portato alle cooperative un quadro giuridico

    coerente, ben adattato alla grande variet del movimento cooperativo francese.Dopo il titolo III della legge del 24 luglio 1867 dedicato alle cooperative come societ a capitale

    variabile, la legge del 1947 segna un progresso importante con l'adozione di uno statuto generale della

    cooperazione ed il riconoscimento della loro identit.

    Oltre ai loro settori d'attivit specifici, questa legge ha dato al modello cooperativo una legittimit

    comune ed un'identit singolare nel diritto francese. Definisce le cooperative per la loro natura, di societ, e

    non di associazioni o di organismi senza scopo lucrativo, e per il loro oggetto, di risposta alle necessit

    economiche e sociali dei loro soci.

    La legge del 10 settembre 1947 enuncia tutti i principi propri dell'organizzazione di una impresa

    cooperativa: democrazia basata sul principio "una testa un voto9", doppia qualit d'utente e di

    socio10 , libert d'adesi one11, indivisibilit delle riserve12, remunerazione limitata del capitale13 e

    ristorno cooperativo14 .

    La legge recante lo statuto della cooperazione stata regolarmente completata ed adattata per

    creare nuovi strumenti al servizio delle cooperative.

    Nuove leggi speciali, circa venti, sono venute ad aggiungersi alla legge generale del 1947, dotando

    pi tipi di cooperative di statuti specifici adeguati alle loro diverse attivit. Quest'insieme di leggi costituisce

    un vero e proprio "diritto cooperativo", in cui il principio che le leggi speciali derogano alla legge generale.

    Di conseguenza di questo stesso principio, la legge del 1947 si applica soltanto in mancanza di norme

    particolari per ogni categoria di cooperative. Quindi nel caso di conflitti tra diverse fonti legislative applicabili

    alle imprese cooperative vale la seguente gerarchia:

    1) le leggi speciali che disciplinano le singole categorie di cooperative (ad esempio, la legge del 1 luglio

    1978 recante lo statuto delle cooperative di produzione e lavoro (SCOP), o la legge del 7 maggio

    1917 relativa alle cooperative di consumo, ecc....);

    8 Questa legge permette la creazione di strutture sottoposte al suo solo regime: cooperative, consorzi di cooperative ed unionidell'economia sociale - U.E.S - (quest'ultimi dispongono di alcuni sgravi e di un azionariato particolare formato per lo pi da organismidetti "dell'economia sociale").9 Chaque associ dispose dune voix lassemble gnrale . Article 9 (extrait), loi du 10 septembre 194710 Les coopratives sont des socits dont les objets essentiels sont : 1. De rduire, au bnfice de leurs membres et par leffort

    commun de ceux-ci, le prix de revient et, le cas chant, le prix de vente de certains produits ou de certains services. () Article 1er(extrait) loi du 10 septembre 1947.11 Les coopratives sont tenues de recevoir pour associs ceux quelles admettent bnficier de leur activit ou dont elles utilisent letravail et qui satisfont aux conditions fixes par leurs statuts. Article 3 (extrait), loi du 10 septembre 1947 ;12 () les sommes disponibles aprs imputation sur les excdents dexploitation des versements aux rserves lgales ainsi que desdistributions effectues conformment aux articles () sont mises en rserve ou attribues sous forme de subvention soit dautrescoopratives, ou unions de coopratives, soit des oeuvres dintrt gnral ou professionnel. Article 16, loi du 10 septembre 1947 ;

    13 Les coopratives ne peuvent servir leur capital quun intrt dont le taux, dtermin par leurs statuts, est au plus gal au tauxmoyen de rendement des obligations des socits prives publi par le ministre charg de lconomie. , Article 14, loi du 10 septembre194714 Nulle rpartition ne peut tre opre entre les associs si ce nest au prorata des oprations traites avec chacun deux ou le travailfourni par lui. Article 15, 1er paragraphe, loi du 10 septembre 1947.

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    2) la legge del 10 settembre 1947 recante lo statuto della cooperazione;

    3) il titolo III della legge del 24 luglio 1867 relativa alle societ a capitale variabile;

    4) la legge del 24 luglio 1966 relativa alle societ commerciali, visto che unimpresa cooperativa deve

    anche conformarsi alle norme del codice civile che fissano il quadro giuridico generale delle societ

    indipendentemente dalla sua forma cooperativa. Se ha adottato lo statuto di una societ per azioni(socit anonime, S.A) o a responsabilit limitata (S.A.R.L), una cooperativa deve seguire le

    disposizioni della legge che disciplinano queste societ.

    In Francia, le cooperative godono di alcuni privilegi fiscali. In particolare le agevolazioni

    riguardano la tassa professionale e l imposta sulle societ .

    Per quanto attiene alla tassa professionale, che costituisce la prima imposta locale,15valgono le

    seguenti disposizioni:

    le Scop (societ cooperative di produzione), le cooperative marittime, di artigiani e di trasportatorisono esonerate dalla tassa professionale;

    le cooperative agricole sono assoggettate a met base (imponibile) della tassa professionale. Ci

    vale per le cooperative che hanno pi di 3 lavoratori dipendenti. D'altra parte alcune attivit delle

    cooperative agricole, che possono anche essere svolte dagli agricoltori sono esonerate dalla tassa

    professionale: vinificazione, magazzinaggio e confezionamento di frutta e verdura, attivit delle

    cooperative d'utilizzo in comune di materiale agricolo CUMA, ecc.

    Per limposta sulle societ le agevolazioni concesse alle cooperative sono le seguenti:

    le SCIC (societ cooperative di interesse collettivo)16 e le cooperative agricole vedono gli utili

    accantonati a riserva indivisibile esonerati dall'imposta sulle societ.

    le cooperative di artigiani, di trasportatori, marittime beneficiano di un regime di "trasparenza

    fiscale": le somme ridistribuite dalla cooperativa ai soci sono tassate al livello del socio, e non della

    cooperativa. Inoltre gli utili portati a riserva indivisibile sono esonerati dall'imposta sulle societ.

    Analizzando le norme riguardanti i principi caratteristici del modello cooperativo, sopra elencati,

    interessante soffermarsi in particolare su due di questi: lindivisibilit delle riserve e la remunerazione limitata

    del capitale.

    15 La tassa professionale (TP) una delle quattro imposte dirette locali riscosse dagli enti territoriali francesi. Riguarda soltanto le

    imprese, mentre le tre altre sono imposte sopportate dalle famiglie. Rappresenta il 50% delle entrate fiscali degli enti territoriali. Nel2005 ha superato i 25 miliardi di euro, poco pi della met dellimposta sulle societ (50 miliardi di euro).16La societ cooperativa d'interesse collettivo (SCIC) una nuova forma d'impresa cooperativa, creata nel 2001, che

    - permette di associare attorno allo stesso progetto attori multipli: lavoratori, volontari, utenti, comunit pubbliche, imprese,associazioni, privati, tutti i tipi di beneficiari e di persone interessate a titolo diverso;

    - produce dei beni o servizi che soddisfanno le necessit collettive di un territorio con la migliore mobilizzazione possibile dellesue risorse economiche e sociali;

    - si iscrive in una logica di sviluppo locale e duraturo, ancorato in un territorio, e favorisce l'azione di prossimit e la lastrutturazione a rete degli attori di uno stesso bacino d'impiego;- presenta un interesse collettivo ed un carattere d'utilit sociale garantito dalla sua vocazione intrinseca di organizzare, tra

    attori di qualsiasi orizzonte, una pratica di dialogo, di dibattito democratico, di formazione alla cittadinanza, di presa didecisione collettiva... e con la sua vocazione d'organismo senza scopo lucrativo. Al 30 giugno 2007,. 97 SCIC erano in attivit.

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    In Francia, per quanto attiene alla parte dei profitti che deve essere accantonata a riserva

    indivisibile, la percentuale varia in funzione delle diverse tipologie di cooperative. Il caso pi frequente

    quello della riserva legale, tra il 5% ed il 15% degli utili secondo i tipi di cooperative.

    Nel caso di scioglimento della cooperativa la legge del 10 settembre 1947 prevede che "l'attivo netto

    sussistente dopo lestinzione del passivo e il rimborso del capitale effettivamente versato devoluto, condecisione dell'assemblea generale, sia ad altre cooperative o unioni di cooperative, sia a delle opere di

    interesse generale o professionale.

    Il tasso di remunerazione delle quote sociali limitato al tasso medio di rendimento delle

    obbligazioni fissato dal ministero dell'economia (4,65% attualmente).

    Nel 1992, modificando la legge del 1947, il legislatore ha creato nuove categorie di azioni per

    patrimonializzare maggiormente le cooperative. Di conseguenza esistono, nellattuale panorama di strumenti

    finanziari, molte possibilit, che permettono di rendere pi alta la remunerazione dei capitali apportati daisoci. Si fa riferimento, ad esempio, alla possibilit di ammettere nella compagine sociale soci finanziatori o a

    tipi particolari di azioni (ad interesse prioritario senza diritto di voto, certificati cooperativi di soci, ecc.).

    Se da un lato, in materia di strumenti finanziari a disposizione delle cooperative francesi ci sono delle

    analogie con la legislazione italiana, dallaltro una grande differenza data dal fatto che in Francia non c

    un equivalente del "prestito sociale" italiano.

    Per quanto attiene pi propriamente agli aspetti riguardanti la governance, una cooperativa francese

    pu creare filiali di diritto comune per rafforzare la sua partnership o la sua posizione sul mercato, dal

    momento che quest'operazione contribuisce alla realizzazione del suo oggetto sociale.

    Non ci sono dunque incompatibilit tra la qualit di societ cooperativa e di societ holdinga capo di

    un gruppo cooperativo, che, come si vedr nei paragrafi successivi, rappresenta la soluzione organizzativa

    operata dalle maggiori cooperative nei diversi settori.

    19

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    3. Il peso del movimento cooperativo francese

    Le imprese cooperative costituiscono una parte importante del paesaggio socio-economico francese,

    visto che, da quasi un secolo per alcune e da oltre cinquanta anni per molte, contribuiscono alla crescita

    economica della Francia. Le cooperative francesi sono presenti nella maggior parte dei settori d'attivit:

    agricoltura, produzione industriale, commercio, abitazione, finanza, servizi, ecc.Oggi il movimento cooperativo francese consiste sinteticamente in:

    21.000 imprese cooperative con pi di 900.000 lavoratori dipendenti;

    535.000 imprese associate;

    i l 75% degli agricoltori aderisce almeno ad una cooperativa;

    i l 60% dei depositi bancari;

    i l 25% del commercio al dettaglio.

    Questi dati sintetici trovano riscontro nelle tabelle seguenti (9 e 10) dove vengono rispettivamenterappresentate le principali variabili economiche sia delle imprese cooperative, considerate per settore di

    attivit e per tipologia, sia delle banche cooperative.

    I valori totali delle strutture cooperative e delloccupazione riportati nella prima tabella non

    coincidono con quelli sopra menzionati poich non si dispone di una completa informazione17 per tutti i

    settori di attivit e anche perch alcune tipologie di cooperative non sono state considerate (le cooperative

    scolastiche e le SCIC, societ cooperative dinteresse collettivo).

    Dallanalisi dei dati riportati risulta evidente quanto segue:

    la cooperazione francese si caratterizza fortemente per essere, per il tipo di rapporto

    mutualistico che intercorre tra la cooperativa e il socio, una cooperazione di conferimento

    e di supporto, prevalentemente nei due settori del commercio al dettaglio e dellagro-

    industria;

    le banche cooperative hanno un ruolo centrale nel sistema bancario francese, con oltre 19

    milioni di soci e 78 milioni di clienti.

    Risulta fin troppo evidente come per volume daffari prodotto (il 96% del totale) e per occupazione

    (72%) le cooperative agro-industriali e le cooperative di imprenditori, operanti nel commercio al dettaglio,

    rappresentino, assieme ai quattro grandi gruppi bancari cooperativi, la struttura portante dellintero sistema

    cooperativo francese.

    Per maggiore precisione occorre sottolineare come questa struttura costituita da poche imprese,

    poich i due settori maggiori sono caratterizzati da una crescente concentrazione, in cui si distinguono grandi

    eccellenze. Basti pensare come nellagro-industria il 10% dei gruppi cooperativi realizzi il 75% del volume

    daffari globale della cooperazione agro-industriale. Nel commercio al dettaglio due sole cooperative

    (ACDLEC- E. Leclerc e SYSTEME U) sono rappresentative del 41% del fatturato totale di tutte le cooperative

    del settore con oltre 46 miliardi di euro.

    17 Si fa riferimento ai dati della numerosit e delloccupazione delle imprese controllate dalle cooperative non disponibili per tutti i

    settori.

    20

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    Tab. 9: Il movimento cooperativo francese per tipologia e attivit (dati 2006)

    ** dati al 2007.(1) sono compresi gli addetti delle societ controllate;(2) sono compresi gli addetti delle imprese socie; il dato degli occupati nelle centrali cooperative di quasi 30.000addetti;(3) sono compresi gli addetti delle imprese socie; il dato degli occupati nelle cooperative di 2.600 addetti;(4) sono compresi gli addetti delle imprese socie; il dato degli occupati nelle cooperative di 1.200 addetti.

    Tab. 10: I gruppi bancari cooperatvi francesi (dati 2006)

    *PNB: Il prodotto netto bancario la differenza tra i proventi e gli oneri di gestione bancari, esclusi gli interessi su crediti di dubbiaesigibilit. Misura il contributo specifico delle banche allaumento della ricchezza nazionale e pu essere confrontato con il valore aggiuntoprodotto dalle imprese non finanziarie.

    21

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    Tuttavia ci sono degli aspetti meno noti della cooperazione francese che meritano di essere

    evidenziati:

    la cooperazione di supporto francese, oltre a raggiungere per ormance economiche invidiabili,

    permette ad oltre 536.000 imprese, piccole, medie, ed artigiane di rimanere indipendenti, e ne

    favorisce lo sviluppo anche in settori altamente concentrati;

    f

    nella cooperazione di utenza, due tra le pi grandi cooperative di consumo, Coop Atlantique e Coop

    Alsace, nelle due regioni Poitou-Charentes e Alsace, rappresentano i principali datori di lavoro

    privati, con rispettivamente 4.374 occupati ed oltre 4.000 addetti. Sempre, in questa tipologia di

    cooperative, si segnalano le cooperative dabitazione, che rivolte ai ceti sociali meno abbienti, hanno

    realizzato in Francia pi di 400.000 alloggi, e le cooperative scolastiche, molto numerose, che con

    oltre 4 milioni di soci (gli studenti) contribuiscono al miglioramento della scuola e a rendere pi

    dinamico l'insegnamento;

    le Scop, societ cooperative di produzione hanno visto aumentare negli ultimi 10 anni il numero deipropri addetti di oltre 7.000 unit, e rappresentano la principale rete di imprese partecipative in

    Francia. Infatti, mentre solo l1% delle PMI francesi con meno di 50 lavoratori dipendenti hanno

    sottoscritto un accordo di compartecipazione agli utili, il 98% delle Scop lo ha fatto. Ogni anno, le

    Scop trasferiscono pi del 45% del loro risultato ai dipendenti sotto forma di partecipazione agli utili.

    Le Scop sono, inoltre, le sole imprese in Francia che associano l83% dei propri occupati al capitale

    dopo 2 anni di presenza.

    il prodotto netto bancario (Pnb) delle banche cooperative, capeggiate da Crdit Agricole (primo

    gruppo bancario in Europa per clientela retailing, e secondo a livello europeo e sesto a livello

    mondiale per patrimonio), non riflette il loro sostegno alle piccolissime (TPE) e piccole-medie

    imprese (PME). Analizzando, infatti, la ripartizione degli impegni creditizi bancari presso le TPE/PME

    emerge come il 79% di questi viene concesso dalle banche cooperative, con un impegno al 30

    giugno 2007 di 222 miliardi di euro.

    Questo breve elenco mostra sfaccettature diverse della cooperazione francese, meno note delle

    performance delle grandi cooperative, ma non per questo meno importanti. Le cooperative, infatti,

    contribuiscono allo sviluppo occupazionale nei vari settori di attivit, alla crescita locale dei territori in cui

    sono radicate e rappresentano un fattore di coesione sociale e di redistribuzione di ricchezza.

    Da segnalare, inoltre, come il panorama delleconomia sociale francese sia arricchito oltre dalle

    imprese cooperative anche dalle mutue, dalle fondazioni e dalle associazioni. Nella previdenza e

    nellassistenza sanitaria la mutualit francese, che raccoglie oltre 2.000 mutue, con un livello di copertura

    che raggiunge quota 38 milioni di persone in Francia, con pi di 25.000 addetti, rappresenta la prima rete

    sanitaria e sociale della Francia con oltre 2.200 servizi offerti18.

    18Fdration nationale de la mutualit franaise

    22

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    Le mutue francesi raggiungono risultati ragguardevoli anche nella fornitura di servizi assicurativi,

    dove si hanno meno imprese (circa 35 che coprono 16,5 milioni di associati) ma di dimensioni molto pi

    grandi (le prime 9 mutue assicurative francesi19 realizzano un fatturato di quasi 36 mld. di ).

    E il caso, soprattutto, di Groupama (14,2 Mld di volume daffari, 11 milioni tra clienti e soci e

    30.500 addetti) gruppo francese ed internazionale20, leader del settore mutualistico in Francia. Questogruppo, fortemente radicato nel tessuto economico e sociale francese, dispiega le proprie attivit in ogni

    settore dei servizi assicurativi, finanziari e bancari, con un'attenzione particolare rivolta agli agricoltori ( il

    primo assicuratore del comparto agricolo in Francia).

    E difficile quantificare il peso economico totale prodotto dallintera economia sociale, ma per avere

    unidea di massima si stima che il volume daffari prodotto dalleconomia sociale francese si attesta intorno al

    10% del P.I.L. con oltre 1,8 milioni di dipendenti (esclusi i volontari)21.

    19Groupama, la Mondiale Groupe, MMA, MAAF, MAIF Groupe, Azur GMF, SMABTP, Groupe MACSF, Groupe MGEN

    20E presente in ben 11 paesi tra cui lItalia da oltre 125 anni.21Fonte: Le Groupe Chque Djeuner (www.groupe-cheque-dejeuner.com/economie/economie.html)

    23

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    1.1 La cooperazione agricola nellordinamento giuridico francese:

    Le cooperative agricole hanno per oggetto "l'utilizzo in comune da parte degli agricoltori di ogni

    mezzo necessario a facilitare e a sviluppare la loro attivit economica. Contribuiscono, inoltre, a migliorare e

    ad aumentare i risultati di quest'attivit" (articolo L.521.1 del codice rurale).

    Queste imprese svolgono le funzioni complementari allattivit dei propri soci: approvvigionamento,

    raccolta, trasformazione e vendita dei prodotti e servizi.

    La societ cooperativa agricola una societ giuridicamente specifica, disciplinata dalla legge del 27

    giugno 1972. Questa specificit si traduce nello statuto giuridico delle societ cooperative agricole 22, che

    oltre ad essere unitario, "autonomo", e anche "sui generis", risulta accompagnato da una serie di opzioni

    facoltative ed indipendenti le une dalle altre.

    La normativa precedente alla legge del 1972 (l'ordinanza del 26 settembre 1967) distingueva due tipi

    di cooperative: le piccole cooperative che conservavano la forma di societ cooperativa tradizionale, e le

    grandi che avrebbero adottato l'altra forma (di societ) commerciale.Tale disposizione rompeva l'unit del movimento cooperativo, e andava ad integrare una parte delle

    cooperative agricole fra le imprese industriali e commerciali con tutte le conseguenze fiscali (le cooperative

    agricole beneficiano di alcune agevolazioni fiscali come si visto precedentemente).

    La legge del 27 giugno 1972 ha avuto cos il merito di ristabilire l'unit giuridica dello statuto della

    cooperazione agricola. Il dualismo societ semplice-societ commerciale non si concepisce pi: possiedono,

    tutte, lo stesso statuto giuridico. Come anticipato prima, questa legge ha introdotto per le cooperative

    agricole una serie di deroghe alla disciplina generale della cooperazione

    23

    , di seguito elencate:

    1) la deroga allattivit esclusiva con i soci, in base alla quale viene concessa alle cooperative

    agricole la possibilit di svolgere operazioni anche con soggetti che non sono soci24. Questo per

    attenuare un'eventuale insufficienza - qualitativa o quantitativa - di prodotti, e anche per

    22"Le societ cooperative agricole e i loro consorzi formano una categoria speciale di societ, distinte dalle societ civili e dalle societ

    commerciali." Hanno la personalit morale e la piena capacit."23

    Si fa riferimento ai seguenti principi introdotti dalla legge del 1947: doppia qualit del socio, attivit della cooperativa rivolta ai solisoci, ristorno, interesse limitato al capitale, indivisibilit delle riserve, rimborso delle azioni al loro valore nominale, una testa - un voto,radicamento territoriale.24 La definizione di terzo non cooperatore un concetto molto ampio che include ogni persona fisica o giuridica, anche non

    appartenente al mondo agricolo e alla zona della cooperativa ed avente bisogno dei servizi della societ

    24

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    armonizzare la disciplina francese con quella degli altri paesi, visto che la Francia era il paese che

    applicava lesclusivismo nel modo pi rigoroso.

    Questa deroga ha dei limiti:

    il limite del 20% del fatturato annuale (limite massimo) svolto con terzi;

    subordinata ad una deliberazione dellassemblea straordinaria; deve essere predisposto statutariamente che tale deroga deve essere sottoposta ad

    aggiornamento periodico.

    Sono ammesse tutte le operazioni che possono essere effettuate con i soci cooperatori nel quadro

    dell'oggetto statutario, e anche delle operazioni complementari che possono aumentare la redditivit

    di investimenti che non trovano il loro pieno impiego nel quadro della cooperativa agricola.

    Per quanto attiene alla parte di utili prodotti con soggetti terzi, che sono assoggettati alla normale

    tassazione delle altre societ, vi la necessit di tenere una contabilit speciale per determinarne

    lammontare.

    2) la possibilit di avere soci non cooperatori per rendere pi capitalizzate le cooperative.

    Possono chiedere di far parte della compagine sociale come soci non cooperatori:

    a) vecchi soci cooperatori;

    b) addetti della cooperativa, delle sue filiali e degli organismi cooperativi agricoli ai quali aderisce;

    c) associazioni, federazioni o sindacati agricoli;

    d) istituti di credito;

    e) cooperative assicurative di credito agricolo;

    f) camere regionali o dipartimentali d'agricoltura;

    g) enti di diritto privato che intervengono nelle produzioni agricole ed autorizzate dal loro statuto

    ad acquisire partecipazioni;

    h) gruppi d'interesse economico professionali o interprofessionali a vocazione agricola;

    I soci non cooperatori sono responsabili dei debiti sociali fino all'importo delle loro quote, e

    non del doppio come per i soci cooperatori. Non possono beneficiare del ristorno, ma di un tasso di

    interesse che pu essere superiore di due punti rispetto a quello concesso ai soci cooperatori ed

    hanno diritto ad essere remunerati prima di questultimi.

    In assemblea generale non possono detenere insieme pi del 20% dei voti, individualmente pi del

    10%.

    Infine devono essere rappresentati nel consiglio d'amministrazione nel limite di un terzo dei posti, ed

    il presidente del cda pu essere scelto fra di loro.

    3) la ponderazione dei voti.Per quanto attiene alla gestione interna delle cooperative ammessa

    una ponderazione dei voti, che consiste nel dare un diritto di voto pi o meno esteso ai soci

    cooperatori in funzione di criteri quantitativi e/o qualitativi.Questa ponderazione non pu denaturare

    troppo uno dei principi cardine della cooperazione: "una testa un voto". Infatti un socio cooperatore

    non pu detenere un numero di voti superiore al 5% del numero totale.

    25

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    1.2 Il peso economico delle cooperative agricole francesi:

    Le cooperative agro-industriali hanno un peso economico determinante nel paesaggio agricolo ed

    alimentare francese, visto che il 75% degli agricoltori francesi sono soci almeno di una cooperativa, e che le

    cooperative del settore rappresentano oltre il 40% dellindustria agro-alimentare per fatturato prodotto.

    Nel 2006, come visto precedentemente (tab. 9) sono 15.900 le strutture cooperative operanti nellaagro-industria, cos ripartite:

    3.200 imprese, tra cooperative, consorzi e societ d'interesse collettivo agricolo (SICA)25;

    12.700 cooperative d'utilizzo in comune di materiale agricolo (CUMA)26

    A queste si aggiungono oltre 1.500 filiali di diritto comune, soprattutto nella forma di societ per

    azioni (Socit Anonyme S.A.). Lalto numero di societ controllate e partecipate si spiega con il frequente

    ricorso, soprattutto da parte delle grandi cooperative del settore, al gruppo societario come modello

    organizzativo.

    Loccupazione generata dallinsieme delle strutture cooperative e dalle filiali ammonta a 150.000addetti, mentre il fatturato prodotto ad oltre 78 miliardi di euro di fatturato (46 mld. per le sole strutture

    cooperative).

    Per importanza, il primo comparto d'attivit quello dei cereali/mangimistica con il 36% del

    fatturato, seguito dalla carne (21%) e dai prodotti lattiero-caseari (18%).

    Come numerosit, il comparto del vino occupa la prima posizione con una quota del 38%, con pi di

    800 cantine e consorzi. Questo settore caratterizzato da alcune importanti imprese cooperative e da una

    moltitudine di piccole cantine. Seguono le cooperative del lattiero-caseario e dei cereali.

    IL settore agroindustriale interessato da un elevato processo di concentrazione iniziato da molti

    anni. Si stima, infatti, che il 10% dei gruppi cooperativi realizzi il 75% del volume daffari globale della

    cooperazione agricola. Ad avvalorare ci i dati, riportati in tabella 11, del fatturato realizzato dai primi 20

    gruppi cooperativi francesi, che con oltre 27 Mld rappresentano il 35% del totale.

    Le cooperative del settore sono sempre pi caratterizzate da processi di ristrutturazione e di

    diversificazione delle attivit con la costituzione di gruppi cooperativi multi-attivit. Si susseguono, inoltre,

    partnership tra diverse cooperative ed operazioni con altre imprese.

    All'origine, principalmente specializzate nell'approvvigionamento, nella raccolta e nella distribuzione

    di prodotti agricoli, le cooperative si sono rapidamente indirizzate verso la trasformazione.

    25Le societ d'interesse collettivo agricolo (SICA) sono societ composte da due collegi che hanno per oggetto di creare o gestireimpianti ed attrezzature, o garantire servizi sia nell'interesse degli agricoltori, sia in modo pi generale nell'interesse degli abitanti dellezone rurali senza distinzione professionale.26

    Le cooperative d'utilizzo in comune di materiale agricolo (CUMA) hanno per oggetto di fornire ai propri soci ogni servizio necessarioalle loro attivit, in particolare mettendo a loro disposizione materiale, macchine agricole, mezzi di manutenzione, di riparazione, diperfezionamento tecnico, e di formazione. Le 12.700 CUMA raggruppano 240.000 soci e impiegano pi di 3.000 occupati, intervenendoin tutti i settori della meccanizzazione delle attivit e nel drenaggio

    26

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    Oggi, quasi il 45% delle cooperative ha come core business un'attivit industriale, generalmente

    trasferita alle imprese controllate. Parallelamente allo sviluppo dei loro mezzi industriali, le cooperative hanno

    sviluppato marchi di fama nazionale ed internazionale ai quali hanno dedicato investimenti consistenti.

    Le cooperative agroindustriali francesi aderiscono a Coop de France, associazione di riferimento delsettore.

    Coop de France, nata nel 2003 dalla Confederazione francese della cooperazione agricola creata nel

    1966, si propone i seguenti obiettivi:

    promuovere e valorizzare le specificit delle cooperative e dei gruppi cooperativi nell'ambito

    del mondo agricolo, agro-alimentare ed agro-industriale, a livello regionale, nazionale, europeo

    e mondiale;

    sostenere e difendere gli interessi dei suoi associati;

    aumentare la forza d'espressione e d'influenza della cooperazione agricola franceseGli associati di Coop de France sono 14 federazioni nazionali specializzate, 15 federazioni regionali e

    le 18 imprese del gruppo Promocoop27.

    Tab. 11: I principali gruppi cooperativi agrico li francesi

    27Sono 18 grandi imprese cooperative, associate alle federazione nazionali, che partecipano direttamente all'azione di Coopde France.

    27

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    1.3 Il Gruppo Terrena

    Il gruppo Terrena rappresenta il pi importante operatore dellagricoltura e dellindustria alimentare

    del movimento cooperativo francese.

    Con 25.000 soci, distribuiti nella parte occidentale della Francia, nel cuore di uno dei principali bacini

    agricoli europei, il gruppo ha realizzato nel 2006 oltre 3,1 Mld di di fatturato con unoccupazionecomplessiva di 10.200 lavoratori dipendenti.

    Il gruppo composto dalla cooperativa Terrena (1.022 mil di fatturato, 1.066 occupati e 18.000

    soci), presente pressoch in tutti i livelli della produzione agricola, e dalle societ controllate,

    prevalentemente spa di trasformazione e di commercializzazione.

    Come illustrato dal grafico seguente tutte le attivit del gruppo sono suddivise in tre poli:

    Polo allevamento animali e grandi colture28;

    Polo filiere vegetali e distribuzioni specializzate29

    ; Polo agroalimentare30.

    28Il polo allevamento animali e grandi colture riunisce oltre le attivit di allevamento quelle inerenti la coltivazione soprattutto di cereali

    e lagricoltura biologica.29 Il polo filiere vegetali e distribuzioni specializzate (1.350 occupati), comprende: le coltivazioni agricole, lorticoltura, le colture viticole,la distribuzione specializzata, attrezzature, macchine e vendita al pubblico (bricolage, giardinaggio, ecc.30 Il polo agro-alimentare, con oltre 7.000 lavoratori dipendenti, raccoglie i prodotti lattiero-caseari e del comparto della carne (carnibovine/suine, pollame, conigli ed la lavorazione delle granaglie.

    28

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    La cooperativa Terrena ha costituito C2 Developpement (SA) come holdingdi partecipazioni, che

    detiene direttamente il controllo delle societ principali, che a loro volta, nei singoli comparti di attivit,

    possono svolgere le funzioni di holdingverso le societ controllate (v. grafico seguente).

    Ci avviene soprattutto nel polo agro-alimentare. E il caso, ad esempio, di Terrena Viande sas,

    attiva nel comparto della produzione di carne, che controllata al 100% da C2 Developpement, marappresenta la holdingdelle sue imprese controllate:

    1) le societ di trasformazione Soviba Villers Bocage anc. Idea Industries (189 mil di fatturato e

    644 addetti), Soviba Chambalud sas (41 mil di fatturato e 119 addetti), Soviba le lion sas (277

    mil di fatturato e 757 addetti);

    2) le societ di commercializzazione Soviba Hazebrouck sas (24 mil e 38 addetti), Scabev sas (49

    mil e 66 addetti), JBO (16 addetti e 94 mil di fatturato);

    3) la societ di servizi Soviba services snc (6 mil e 49 addetti).

    Seguono la stessa organizzazione di Terrena Viande sas anche altre societ del gruppo, fra le qualile pi importanti sono:

    Gastronome, attiva sempre nel comparto della produzione di carne (697 mil di euro e 5.141

    addetti);

    Terrena M eunerie sas, presente nella lavorazione del grano;

    Eurl Hortival sarl, specializzata nella produzioni di vivai ed nellortocoltura;

    St-Cyr Participation, produttrice di vini, non presente tra le societ consolidate del gruppo

    visto che la quota di partecipazione di C2 Developpement del 35%.

    29

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    Da segnalare come in alcuni comparti, le societ controllate direttamente dalla capogruppo C2

    Developpement, hanno partecipazioni molto numerose con altre grandi cooperative francesi del settore, che

    non sono pero cos rilevanti da rientrare nellarea di consolidamento del Gruppo. E il caso di Laiterie du Val

    dAncenis sa (191 mil e 490 addetti), nellindustria del latte, e di Terrena Grand P ubblic sas (40 mil di

    fatturato e 203 addetti), societ di commercializzazione di prodotti per il giardinaggio, bricolage, e di prodottiagricoli, e delle altre societ controllate.

    A livello gestionale il gruppo Terrena diretto da un consiglio di amministrazione composto da

    ventotto membri di cui uno scelto fra i soci non cooperatori.

    Nove consiglieri, rispettivamente a capo dei tre poli di attivit e delle maggiori societ controllate

    (Terrena Viande, Gastronome, Arca, Laiterie du Val dAncenis, Multilap, Terrena, Evelia), costituiscono

    l'ufficio del consiglio d'amministrazione, il centro strategico del gruppo.

    E previsto un comitato di direzione composto da sette membri: il direttore generale del gruppo, i tredirettori dei poli di attivit, il direttore amministrativo e finanziario, il direttore delle risorse umane ed infine il

    direttore della comunicazione.

    Nel piano di programmazione e di sviluppo del gruppo figurano importanti accordi e progetti di

    partnershipcon altre cooperative del settore.

    La ristrutturazione che sta interessando il mondo cooperativo agro-industriale dell'Europa del Nord,31

    assieme ai progetti di instaurazione sul mercato europeo di gruppi stranieri ed in particolare brasiliani,

    stanno spingendo lintera cooperazione agricola francese a cambiamenti strategici radicali.

    Dopo 50 anni di uno sviluppo basato sulla crescita dei volumi ed una politica agricola protettiva, le

    cooperative agricole francesi stanno intensificando i rapporti infra-cooperativi con fusioni, alleanze ed

    investimenti comuni tali da fronteggiare la concorrenza dei grandi gruppi di dimensione mondiale.

    La piena condivisione e consapevolezza della necessit di modernizzare ed accrescere la propria

    struttura economica hanno guidato il Gruppo Terrena a concludere recentemente con grandi cooperative del

    settore operazioni rilevanti, che meritano di essere menzionate.

    Il gruppo Unicopa (ottavo gruppo cooperativo francese, con 1,4 mld di fatturato, 4.100 occupati ed

    oltre 10.000 soci produttori) ha deciso di cedere a Terrena la parte principale delle sue attivit nel comparto

    delle carni (pollame), che verr a consolidarsi con quelle di Gastronome, filiale di Terrena, che rafforza cos

    la sua posizione di secondo operatore sul mercato francese del pollame. Al termine di quest'operazione,

    Gastronome dovrebbe arrivare da sola a sviluppare una cifra daffari di oltre 800 milioni di euro entro la fine

    del 2008.

    Terrena si associa con le cooperative Cavac, Cea (Loulay), Eolys Groupe Unicopa, (Guingamp), Even

    (Ploudaniel) per creare il consorzio CATELYS, una nuova centrale d'acquisto di forniture agricole, operativa

    da met 2008.

    31

    Si fa riferimento alla fusione in corso delle due importanti cooperative olandesi, Campina e Royal Friesland, da cui nascer ilterzo operatore mondiale del settore lattiero-caseario, un gigante da 9 miliardi di euro di fatturato. Questa operazione segue quellaavvenuta pochi anni fa che ha visto nascere nel comparto della carne, il gruppo Vion, derivato dal mondo agricolo tedesco ed olandese.Questo gruppo divenuto, con quasi 8 miliardi di euro di fatturato, il primo operatore in Europa delle carni bovine e suine, dinanzi aDanish Crown, cooperativa danese.

    30

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    Questa nuova struttura, il cui perimetro copre le regioni Bretagna, Pays de la Loire e Poitou-

    Charentes, costituisce una delle prime centrali d'acquisto in forniture agricole, con un volume daffari di oltre

    300 milioni di euro.

    Inoltre Terrena lavora in partnershipstretta con altre cooperative radicate nel suo stesso territorio.

    E il caso ad esempio di Lata sas (oltre 365 mil di fatturato), societ del comparto lattiero-caseario, che controllata al 35% da Laiterie du Val dAncenis, societ del gruppo, in partenariato con Coopagri Bretagna

    (65%), settimo gruppo agricolo francese.

    31

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    2.1 Le cooperative di dettaglianti: forma predominante del commercio associato

    Il commercio associato una delle forme organizzative delle reti di punti vendita (negozi,

    supermercati, ipermercati, agenzie, hotel) che costituisce, prevalentemente assieme al franchising, ilcommercio indipendente organizzato.

    Al commercio associato non corrisponde uno statuto giuridico specifico. Corrisponde ad un modo di

    funzionamento di una rete di punti di vendita nella quale gli imprenditori, proprietari dei punti di vendita, si

    sono associati in un gruppo per sviluppare politiche e strumenti comuni: centrale d'acquisto, logistica,

    marketing, insegne, prodotti, marchi propri, operazioni commerciali, campagne di pubblicit nazionali e

    locali, scuole di formazione, tessere fedelt, mezzi informatici, strumenti finanziari.

    Associati al capitale del loro gruppo, i commercianti associati partecipano interamente alle decisioni e

    perseguono lo stesso obiettivo: mettere in comune i loro mezzi e il proprio "know-how" allo scopo diaccrescere le loro performancee la loro competitivit.

    Nell'ambito del commercio associato, nella maggior parte dei casi, viene utilizzato lo statuto

    cooperativo per rendere pi efficiente e pi democratica la gestione di questo modello organizzativo.

    Quasi il 90 per cento, infatti, dei gruppi di imprenditori indipendentifrancesi sono organizzati attorno

    ad una societ per azioni (SA) cooperativa di commercianti a capitale variabile.

    Si tratta di uno specifico statuto giuridico d'impresa disciplinato dalla legge del 11 luglio 1972, che

    introduce lo statuto delle cooperative di commercianti.

    I gruppi associati in forma cooperativa sono governati secondo un principio democratico.

    Nell'assemblea dei soci viene applicato il principio cardine della cooperazione una testa = un voto. Ogni

    socio, indipendentemente dal numero di quote sociali e di punti vendita posseduti, dispone dello stesso

    diritto di voto.

    Nel corso dell'assemblea generale, i soci adottano i grandi orientamenti strategici, la messa in atto di

    nuovi progetti, e le risoluzioni relative al funzionamento del loro gruppo. anche l'assemblea che elegge i

    suoi rappresentanti in seno al Consiglio d'amministrazione (o comitato) e nel Consiglio di sorveglianza).

    Come accennato, in alcuni casi i commercianti indipendenti possono utilizzare anche altri statuti

    giuridici, che, sovente, prendono in prestito le caratteristiche di funzionamento cooperativo (gruppo

    d'interesse economico, unione di cooperative, SA, SARL a capitale variabile...)32.

    32In particolare l'articolo L124-15 del codice di commercio prevede la possibilit di organizzare un gruppo di commercianti con moltistatuti giuridici:

    Societ per azioni cooperativa di commercianti a capitale variabile

    Societ per azioni di diritto comune a capitale fisso (SA)

    Societ a responsabilit limitata a capitale variabile

    Societ a responsabilit limitata (SARL) di diritto comune

    Gruppo d'interesse economico (GIE) o Gruppo europeo d'interesse economico (GEIE).

    32

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    Va sottolineato come a questi gruppi di commercianti non organizzati in forma cooperativa viene

    concesso di aderire allassociazione di riferimento per le cooperative di commercianti indipendenti

    organizzati: la Fdration des enseignes du commerce associ (FCA). Questa associazione, che raccoglie

    pressoch tutti i gruppi di dettaglianti presenti in Francia, ha accolto negli ultimi cinque anni 14 nuovi gruppi

    fra i quali due giganti della distribuzione: E. Leclerc e Mousquetaires (non organizzato in cooperativa),interessati a difendere il commercio indipendente associato.

    La struttura centrale del gruppo, sia che risulti organizzata in forma cooperativa o secondo unaltra

    tipologia societaria, svolge, quasi sempre, le funzioni di una vera e propria holding. Le societ controllate

    sono organizzate, generalmente in spa di diritto comune, e risultano dedicate ad attivit precise: sviluppo,

    importazioni-esportazioni, vendita a distanza, formazione, ecc.

    2.2 Il peso delle cooperative di dettaglianti:Il commercio associato costituisce la pi antica forma di commercio indipendente organizzato. I primi

    gruppi, sorti alla fine del XIX secolo, hanno conosciuto uno sviluppo importante negli anni 60, al momento

    dellarrivo della grande distribuzione e delle grandi catene di commercio specializzato, che hanno spinto i

    dettaglianti a raccogliersi e a consolidare le basi del loro gruppo.

    Rappresentando meno del 10% del commercio al dettaglio francese negli anni 60, i gruppi di

    commercianti hanno oggi una quota di mercato superiore al 25%. Un aumento arduo, che ha permesso alla

    pi antica forma di commercio indipendente organizzato di svilupparsi nei decenni e di crescere

    professionalmente.

    I gruppi, che erano al loro inizio solamente delle centrali d'acquisto, sono oggi diventati delle reti

    d'insegne che portano a migliaia d' imprenditori indipendenti modernit e competitivit.

    Al 1 gennaio 2008 si contano 63 gruppi di dettaglianti con oltre 116 insegne nazionali. I punti

    vendita sono 36.780 appartenenti a 28.100 imprenditori associati, mentre il fatturato e loccupazione

    ammontano rispettivamente a 112 mld di euro33 e 429.625 addetti34 (tab. 9).

    Questi dati comprendono lintero universo dei commercianti organizzati francesi, che, come visto

    precedentemente, comprendono in minima parte (10%) anche forme societarie diverse dallimpresa

    cooperativa. Dalla tabella 12, in cui vengono riportati i principali gruppi cooperativi di dettaglianti per

    fatturato, risultano evidenti le dimensioni raggiunte dai due pi importanti operatori del movimento presenti

    nella grande distribuzione organizzata: Leclerc e Systeme U.

    Da notare, infine, come il commercio associato, storicamente caratterizzato da una forte presenza

    nel commercio al dettaglio, si stia rafforzando in questi ultimi anni anche nel settore dei servizi commerciali:

    settore alberghiero, turismo, settore immobiliare, servizi per le imprese, ecc. Di conseguenza la rete dei

    punti vendita dei commercianti associati copre, oggi, pi di 14 settori, come mostrato nella tabella 13.

    33Il dato comprende anche le imprese controllate.

    34Si fa riferimento alloccupazione delle centrali e dei punti vendita.

    33

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    Tab. 12: I principali gruppi cooperativi di dettaglianti per fatturato (2006)

    *Il fatturato della rete comprende anche il fatturato delle imprese socie della cooperativa

    **fatturato consolidato delle cooperative

    Tab. 13: Settori del commerci o associato-2007.

    * La presenza di alcuni gruppi in pi settori determina che il totale n. gruppi sia in realt superiore a 63

    34

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    2.3 Il gruppo E. Leclerc:

    Il movimento E.Leclerc, cos definito in Francia, rappresenta il pi importante gruppo francese di

    commercianti indipendenti organizzati in forma cooperativa, con una quota di mercato nella GDO del 17,1%

    (Tab. 14).

    Il gruppo unassociazione di commercianti indipendenti riuniti nellACDLec (Associazione dei Centridi distribuzione E. Leclerc) (v. fig. 1).

    Questa associazione, fondata nel 1964, rappresenta lorgano strategico del movimento ed lo

    strumento di raccordo dellintero sistema e di salvaguardia dei principi che ne stanno alla base.

    Il suo funzionamento avviene tramite il consiglio damministrazione (7 consiglieri), il comitato

    strategico (19 componenti, fra cui i 16 presidenti delle centrali dacquisto regionali), e grazie allattivit di

    supporto di apposite commissioni su specifiche tematiche (internazionale, commerciale, finanza, prezzi,

    autorizzazioni, comunicazione, qualit e sviluppo durevole, ecc.).

    LACDLec finanziata dalle quote annuali dei soci e ha anche la facolt di concedere ai nuovi soci delgruppo lutilizzo dellinsegna.

    Lo statuto prevede che la base sociale dellAssociazione, composta da persone fisiche, oltre alla

    presenza di due soci fondatori e di alcuni soci onorari designati dal cda, si compone di:

    1) soci attivi35, che contribuiscono al finanziamento dellassociazione;

    2) soci sostenitori36.

    Fa parte dellorganizzazione del movimento la GALEC (Gruppo dacquisto E. Leclerc), societ

    cooperativa per azioni, che stata creata nel 1970 e rappresenta il centro nazionale di referenziamento del

    movimento. Struttura al servizio di tutti i soci, questo strumento commerciale del gruppo non dotato di una

    struttura dirigenziale propria, ma articolato in gruppi di lavoro specializzati per settori di attivit e in una

    serie di funzioni trasversali (marketingoperativo, ricerche, ecc). Il ruolo dei gruppi la negoziazione per

    conto dei centri E. Leclerc delle condizioni e delle modalit di commercializzazione dei prodotti nei punti

    vendita.

    La Galec si avvale anche di una serie di societ specializzate, societ per azioni controllate in parte

    direttamente e in parte attraverso le cooperative regionali di acquisto, fra cui le pi importanti sono:

    35Per diventare soci attivi occorre essere patrocinati da almeno due soci dellassociazione. La domanda di adesione esaminata dal cda

    di ACDLec, che delibera a conclusione di una procedura denominata ilParrainage. Il parrainage, che listituzione fondamentale delgruppo, un sistema di affiliazione che opera a livello regionale/distrettuale attraverso la definizione di un progetto commerciale che ilsocio entrante (postulante) deve realizzare sotto la supervisione di un comitato di patrocinanti presieduto dal patrocinante principale.Per diventare soci attivi dellassociazione occorre essere: proprietario di un centro di distribuzione E. Leclerc, oppure congiunto o figlio di un proprietario che lavori effettivamente nel

    punto vendita; rappresentante legale di una societ proprietaria di un punto vendita, oppure congiunto o figlio che lavora effettivamente nel

    centro di distribuzione.36Possono essere ammessi, dietro presentazione motivata del cda, soci che pur non avendo le caratteristiche per diventare soci attivi,possono comunque esercitare un ruolo importante nella vita dellassociazione e contribuire allo sviluppo del gruppo. Questi soci,nominati sostenitori, devono comunque condividere almeno in parte gli scopi ed i valori dellassociazione e portano, con ruoloconsultivo, senza partecipare allamministrazione, il loro sostegno allattivit sociale.

    35

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    Fig. 1: Dati generali e strut tura organizzativa del gruppo 2006

    36

    L'ELABORAZIONE DELLA STRATEGIA

    IL BRACCIO OPERATIVO

    STRUTTURA ORGAN IZZATIVA DI

    ACDlec

    ASSOCIAZIONE DEI CENTRI DI DISTRIBUZIONE

    E.LECLERC

    . Consiglio d'amministrazione, co-presieduto daEdouard e Michel-Edouard Leclerc;

    . Comitato strategico che opera attraverso 6commissioni specializzate (selezione nuovi soci,

    politica dei prezzi, rapporti internazionali, politiche

    commerciali, comunicazione, finanza)

    16 COOPERATIVE REGIONALI COOPERNIC

    . Centri di approvigg. dei pdv;

    . Consiglio di amministrazione;

    . Gruppi di specializzatiper gamma di prodotto

    La Centrale d'acquisto di

    E.Leclerc (Francia)

    Colruyt (Belgio)

    Coop Suisse (Svizzera)

    Rewe (Germania)

    Conad (Italia). Gruppi di lavoro (prodotti, ricerche,MKT);

    . Societ specializzate:- SIPLEC (carburanti, prodottid'importazione)

    - SCAMARK(prodotti marca

    commerciale)

    - KERM ENE, DEVINLEC, E.

    LECLERC VOYAGES, BANQUE EDEL,

    SCAPAUTO, UNI LEC, SOFILEC,

    EUROLEC, LOGILEC

    GALEC

    IL GRUPPO D'ACQUISTONAZIONALE

    Societ cooperativa per azioni

    lavoro

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    KERMENE: (556 milioni di di fatturato e 2.466 addetti) attiva nella preparazione e

    trasformazione di prodotti a base di carne;

    DEVINLEC: nel commercio di articoli di gioielleria;

    E. LECLERC VOYAGES: centrali dacquisto create nel 1988 per selezionare prodotti di

    turismo e venderli attraverso 139 agenzie di viaggio con il marchio E.Leclerc; SCAPAUTO: responsabile dello sviluppo dei centri auto di E. Leclerc, che offrono servizi

    di manutenzione e riparazione rapida e vendono accessori per le automobili;

    BANQUE EDEL: offre servizi bancari agli esercizi commerciali e particolari offerte per i

    clienti;

    SIPLEC: (oltre 6 miliardi di di fatturato) creata nel 1979 per limportazione dei prodotti

    di provenienza non europea e lapprovvigionamento dei carburanti;

    SCAPMAREE: centrale acquisto per i prodotti alimentari ittici;

    SCAMARK: responsabile della gestione e dello sviluppo dei marchi commerciali di E.Leclerc;

    LOGILEC: per la gestione dei servizi logistici.

    Alla GALEC si aggiungono le 16 cooperative regionali, che sono centrali di acquisto locali, a

    completamento dellofferta nazionale di GALEC. Queste centrali, che tengono conto delle specificit locali e

    dei bisogni dei clienti, assicurano in media il 60% degli approvvigionamenti dei punti di vendita.

    Lorganizzazione di Leclerc si completa con Coopernic, societ cooperativa di diritto europeo (SCE),

    fondata dal gruppo assieme a Conad (Italia), Colruyt (Belgio), Coop Suisse (Svizzera), e Rewe (Germania).

    Coopernic ha per missionlo scambio tra gli associati know how, la riduzione dei costi logistici, lampliamento

    dellofferta commerciale e lincremento delle opportunit di sviluppo, cos da offrire ai consumatori migliori

    condizioni di acquisto e di accesso ai prodotti.37

    2..3.1 Le strategi e di sviluppo del gruppo Leclerc

    Nei quasi 60 anni di attivit del gruppo, che hanno visto il piccolo magazzino di Landerneau

    diventare un gigante della distribuzione, si possono individuare due caratteristiche fondamentali della politica

    e della vicenda imprenditoriale di Leclerc:

    1) una condotta imprenditoriale basata sul contenimento dei prezzi. Acheter le moins cher

    possible pour vendre le moins cher possible la formula d' Edouard Leclerc, principio fondante del

    movimento. Un principio di base sempre in vigore e che si sostiene su due regole fondamentali :

    la negoziazione delle condizioni d'acquisto a livello nazionale da parte dei soci per conto

    dellinsieme dei punti vendita;

    37Tratto da il socio imprenditore nella gdo europea, a cura di Ancd Cres.

    37

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    Il monitoraggio continuo del livello dei prezzi praticato nei punti vendita per permettere

    all'insegna del gruppo di rimanere la meno costosa.

    2) le numerose battaglie commerciali e politiche sostenute, che alla fine hanno portato alla

    liberalizzazione del mercato in settori caratterizzati da monopoli pubblici e privati. Queste battaglie

    furono necessarie negli anni 70 quando si decise di allargare il raggio dazione oltre il compartoalimentare, verso quello dellabbigliamento, degli elettrodomestici e del carburante. Grazie a questa

    politica di diversificazione e ai successi ottenuti il movimento E. Leclerc riuscito ad aumentare la

    concorrenza a vantaggio dei consumatori, e ad essere competitivo otre che nei comparti citati,

    anche in quello della vendita di libri, di prodotti di profumeria, di gioielli, di prodotti turistici, e di

    prodotti parafarmaceutici.

    Dopo essersi largamente sviluppato in Francia, Il gruppo E.Leclerc ha iniziato a partire dagli anni 90

    un processo di espansione oltre i confini nazionali.Lidea di fondo non era quella d'installare delle filiali allestero con una politica di riacquisti, ma di

    aiutare imprenditori indipendenti a costituire una rete di distribuzione che si basasse su un progetto comune

    e di valori condivisi.

    Al 1 luglio 2007, il movimento E.Leclerc conta 69 punti vendita internazionali: 8 in Spagna, 27 in

    Italia, 18 in Polonia, 15 in Portogallo e 1 in Slovenia (fig.1).

    Lo sviluppo internazionale del gruppo prosegue oggi sempre pi secondo due modelli di sviluppo

    complementari: l'esportazione del modello Leclerc e la strategia d'alleanza con altri distributori indipendenti

    europei. Nei due casi, l'obiettivo lo stesso: portare oltre i confini nazionali la forza del modello Leclerc con isuoi valori fondanti.

    In Spagna, Polonia, Slovenia ed il Portogallo, lo sviluppo di Leclerc avviene con un aiuto attivo agli

    imprenditori individuali indipendenti per la costituzione di una rete efficiente di distribuzione ("know-how"

    tecnico, organizzazione commerciale e potere d' acquisto).

    In Italia il movimento E.Leclerc e il CONAD hanno firmato nel 2002 un accordo di cooperazione

    commerciale. Il Conad apporta la sua organizzazione nazionale e la sua conoscenza del mercato italiano;

    linsegna E.Leclerc il suo "know-how soprattutto nella gestione di ipermercati e di politiche commerciali.

    Infine, come gi anticipato, in risposta ai movimenti di concentrazione nella gdo Leclerc si allea nel

    2006 con altri grandi gruppi europei del commercio indipendente creando Coopernic, societ cooperativa di

    diritto europeo.

    38

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    3.1 Storia e sviluppo delle cooperative di consumo

    Le quattro cooperative di consumo, Coop Alsace, Coop Atlantique, Coop Normandie-Picardie

    e Cooperateurs de Champagne, attive nel commercio alimentare e nella grande distribuzione,

    costituiscono con quasi due milioni di soci, i pilastri storici della rete delle cooperative di consumatori in

    Francia (tab. 14).

    Completa il gruppo delle grandi cooperative di consumo la cooperativa Camif, terza impresa

    francese nella vendita per corrispondenza. Cooperativa di consumatori creata nel 1947, il gruppo CAMIF

    (640 mil. di di fatturato e 1.745 occupati) unimpresa della distribuzione multi-prodotto (prodotti per la

    casa e per la persona, prodotti alimentari, servizi finanziari, ecc), che ha una base sociale di 1.420.000 soci

    consumatori.

    La rete delle cooperative di consumo non si limita solamente a queste grandi cooperative.

    Comprende, infatti, molte altre strutture in settori molto diversi come, per esempio, la panificazione, le poste

    e telecomunicazioni, le cooperative d'acquisto, le cooperative attive nelleditoria, nel restauro, ecc.

    Pur tuttavia, anche se presenti in molti altri comparti, come peso economico per volume daffari e

    occupazione prodotta, le cinque cooperative sopra menzionate sono rappresentative pressoch della totalit

    delle cooperative di consumo francesi.

    Complessivamente considerate queste cinque imprese rappresentano al 1 gennaio 2006: 3.327.935 soci;

    960 punti vendita;

    14.204 lavoratori dipendenti;

    3.564 milioni di euro di fatturato .

    I principali testi legislativi e regolamentari che disciplinano le cooperative di consumo in Francia

    sono:

    la legge speciale del 7 maggio 191738 avente per oggetto l'organizzazione del credito alle societ

    cooperative di consumo, modificata da ultimo dalla legge n 93-121 del 27 gennaio 1993;

    il decreto del 12 novembre 1938 che tende a trasformare i gruppi di consumatori in societ

    cooperative;

    il decreto del 10 gennaio 1939 relativo alla trasformazione dei gruppi di consumatori in societ

    cooperative;

    larticolo L412-1 del codice del consumo.

    t t

    t

    38Larticolo 1 della legge del 7 maggio 1917 prevede che: " les socits coopra ives de consomma ion sont des socits capital et

    de personnes variables, constitues dans le but : de vendre leurs adhrents les objets de consommation quelles achtent ou fabriquent soit elles-mmes, soit en

    sunissan entre elles ; de distribuer leurs bnfices entre leurs associs au prorata de la consommation de chacun et den affecter tout ou

    partie des oeuvres de solidarit sociale dans les conditions dtermines par leur