Le civiltà del mare: Fenici, Cretesi e Micenei · le città-stato: Cnosso, Festo, Malia ....
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Le civiltà del mare: Fenici, Cretesi e Micenei
I.C. Luigi Settembrini
IV D
a.s. 2015-2016 Ins. Casamassima Maria Grazia
Tirocinante Iacobini Giorgia
Le città-stato dei Fenici La Fenicia occupava un territorio compreso tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano. Le città–stato fenice più importanti furono Tiro, Biblo, Sidone e Beirut, attuale capitale del Libano.
Chiara, Andrea, Riccardo
Il governo dei Fenici
Le città stato fenice, Biblo, Tiro e Sidone, erano organizzate in monarchie. In queste città la trasmissione del potere era quasi sempre ereditaria, ovvero passava di padre in figlio per diritto di nascita. I re avevano anche il ruolo di sacerdoti. Spesso non governavano da soli, ma erano affiancati da altre persone. Il re sacerdote, nell’esercizio del potere, era aiutato da alcuni magistrati: un governatore, con funzioni amministrative e un comandante militare, con funzioni militari.
Chiara, Andrea, Riccardo
Le colonie dei Fenici
I Fenici ebbero la necessità di creare degli scali, cioè delle basi sulla terraferma in cui rifornirsi di acqua e di viveri. Ben presto questi scali ospitarono magazzini e abitazioni, si ingrandirono e diventarono delle vere e proprie città, le colonie. Le più importanti colonie fenice furono : Cadice e Malaga in Spagna, Cagliari in Sardegna, Palermo in Sicilia, Cartagine in Tunisia.
Chiara, Andrea, Riccardo
L’alfabeto dei Fenici
Per facilitare la registrazione delle merci e agevolare le trattative commerciali, i mercanti fenici avevano bisogno di un sistema di scrittura facile e veloce. Essi inventarono l’alfabeto fonetico, a ogni segno corrispondeva un suono. Era composto da 22 segni. Dall’alfabeto fenicio derivano l’alfabeto greco, ebraico e latino. Il vantaggio dell’alfabeto fonetico era quello di essere alla portata di tutti.
Rebecca, Vicenzo, Alessio e Sebastiano
La moneta dei Fenici
I Fenici, popolo che viveva praticando gli scambi commerciali, inventarono la moneta che permetteva scambi equi.
Per agevolare i loro commerci, i Fenici diffusero in tutto il Mediterraneo la moneta in metallo, che favorì l’evoluzione degli scambi permettendo di passare dal baratto ad uno scambio di monete diverse.
All’inizio le attività economiche, avvenivano anche con un sistema misto, nel quale parte del commercio aveva luogo con il baratto e parte con la moneta.
Rebecca, Vicenzo, Alessio e Sebastiano
La navigazione
I Fenici, esperti navigatori, introdussero nuove tecniche nell’arte della navigazione: l’uso dell’ancora e l’utilizzo di un diario di bordo.
A differenza degli altri popoli, essi navigavano anche di notte, orientandosi con la Stella Polare.
Furono i primi a navigare in mare aperto: si spinsero oltre lo stretto di Gibilterra, proseguendo verso Nord raggiungendo le isole Britanniche.
Proseguendo verso Sud circumnavigarono l’Africa. Le navi fenice, per ordine del faraone egizio Nekao, partirono dal Mar Rosso per giungere alla foce del Nilo dopo tre anni.
Rebecca, Vicenzo, Alessio e Sebastiano
Le città-stato Cretesi Ogni città-stato cretese era collegata da strade di pietra. Una delle caratteristiche comuni era la mancanza di mura difensive. Siccome i Cretesi vivevano in un’isola era difficile che subissero attacchi nemici. Le città-stato più importanti furono: Cnosso, Festo, Malia. Cnosso fu governata dal re Minosse.
Nella mappa dell’isola di Creta, i puntini rossi indicano le città-stato: Cnosso, Festo, Malia .
Emanuele, Lucilla, Filippo e Leonardo
Il governo Cretese
Nell’isola di Creta non si formò mai un unico stato con un sovrano come era già successo in Egitto. Ogni città, era governata da un proprio re.
Il re-sacerdote aveva diversi compiti: guidare la vita del popolo, celebrare i riti, amministrare la giustizia e gestire le offerte che il popolo dava agli dèi. Tuttavia Il re-sacerdote più famoso ed importante fu Minosse, dal cui nome deriva quello di civiltà Minoica.
Ricostruzione della e dimora di Minosse.
Emanuele, Lucilla, Filippo e Leonardo
I palazzi Cretesi
I palazzi cretesi avevano varie funzioni: centri di governo, santuari, officine e magazzini per prodotti agricoli. Erano costruiti su più piani e avevano pozzi,colonne e cortili. Purtroppo furono distrutti a causa di eruzioni vulcaniche e di terremoti.
Ecco i resti del palazzo di Cnosso
Emanuele, Lucilla, Filippo e Leonardo
L’abbigliamento e la cura del corpo dei Cretesi
Le pitture cretesi, ci mostrano uomini e donne con un aspetto molto curato ed elegantemente truccati. I Cretesi si coprivano il contorno degli occhi con trucco nero.
Essi vendevano in Egitto e nel vicino oriente numerosi profumi, uno dei più famosi, era a base di petali di rose lasciati macerare nell’olio.
Gli uomini erano spesso a torso nudo e indossavano un gonnellino di lino o lana, sostenuto da un’alta cintura. Le donne, invece, indossavano ampie gonne a balze e corsetti molto scollati. Sia gli uomini che le donne acconciavano i loro capelli in lunghi boccoli, lasciati correre lungo la schiena.
Alessandro, Martina, Francesco
Il tempo libero dei Cretesi
I Cretesi amavano divertirsi. Accanto al palazzo di Cnosso, c’era un teatro che poteva contenere circa 500 persone. Questo teatro era il luogo in cui i Cretesi facevano feste e spettacoli. I giochi praticati, durante le feste, erano il tiro con l’arco, il pugilato e la corsa. Lo spettacolo preferito dai Cretesi era il salto acrobatico sopra il toro. Inoltre praticavano un gioco simile alla dama dove erano necessari dei dadi.
Alessandro, Martina, Francesco.
L’immagine raffigura due
giovani Cretesi che praticano il
pugilato
L’immagine raffigura il
salto acrobatico del toro.
La leggenda di Dedalo e Icaro
Dopo l’uccisione del Minotauro, Minosse, volle rinchiudere Dedalo e suo figlio Icaro nel Labirinto. L’astuto Dedalo, escogitò un sistema per fuggire dal Labirinto:costruì due ali con delle penne, della canapa e della cera e le fissò al suo corpo e su quello di suo figlio Icaro. Dedalo si raccomandò con Icaro di non volare troppo in alto, perché il sole avrebbe fuso la cera. Ma durante la fuga, Icaro, si dimenticò della raccomandazione del padre, la cera si sciolse ed egli cadde in mare e morì. Dedalo giunse in Sicilia dove costruì un tempio in memoria del figlio dedicato ad Apollo, dio del Sole.
Alessandro, Martina, Francesco.
Le città-stato degli Achei (Micenei)
Dal 2200 A.C. circa, nella penisola greca si stabilirono gli Achei, un popolo nomade e guerriero, proveniente dall’Europa nord-orientale. Gli Achei fondarono molte città-stato governate ognuna da un proprio re. Le città-stato più importanti furono Argo, Pilo, Tirinto e Micene.
Poichè guerrieri, gli Achei, diedero molta importanza alla difesa delle loro città. Le città erano costruite su alture circondate da possenti mura difensive. Nella civiltà minoica, dentro le mura, viveva il re con la sua famiglia. Il popolo viveva fuori le mura ed entrava all’interno della città solo in caso di pericolo.
Maya, Flavio e Anthony
Guerrieri Achei-Micenei
Il governo dei Micenei I Micenei erano gli antenati dei Greci. Ogni città-stato achea era governata da un proprio re- guerriero.
Ogni re-guerriero veniva scelto solo dopo aver dato prova del suo valore in guerra. Il re-guerriero era sia comandante dell’esercito sia sommo sacerdote. I guerrieri venivano considerati dei veri eroi.
La ricchezza dei proprietari terrieri dipendeva dal possesso di greggi di pecore e capre.
Il popolo era formato da architetti, artigiani, contadini e per ultimi gli schiavi. Gli artigiani avevano il ruolo di realizzare le armi e gli scudi in bronzo.
Alcuni importanti re furono: Agamennone, Menelao e Ulisse.
Maya, Flavio e Anthony
L’arte e l’architettura Micenea L’arte micenea si divide in 3 periodi:
Primo periodo: Miceneo antico 1600-1500 A.C.
Secondo periodo: Miceneo medio 1500-1400 A.C.
Terzo periodo: Miceneo tardo 1400-1200 A.C.
Del primo periodo sono importanti le maschere funebri. Una delle maschere è la cosiddetta «maschera di Agamennone».
Del secondo periodo sono importanti le tombe a Tholos. La Tholos, è una sala circolare usata come tomba costituita da una cupola formata da un certo numero di anelli di pietra.
Del terzo periodo, invece, sono importanti le possenti mura che circondano l’acropoli di Tirinto. Esse sono dotate di pochi accessi e di un camminamento coperto con lastroni di pietra.
M. Vittoria, Simone, Martino e Thomas
L’Iliade Nell’Iliade vengono raccontati gli ultimi cinquantuno giorni del decimo anno della guerra di Troia. Essa, secondo il racconto Omerico, ebbe inizio da un’offesa. Il principe troiano Paride, si innamorò della bella Elena, moglie del re di sparta Menelao: la rapì e la condusse con sé a Troia. Per vendicare l’offesa, tutte le città achee si allearono, formarono un esercito e assediarono la città nemica. L’assedio durò dieci anni, pieni di combattimenti e di vicende. Gli Achei, riuscirono a conquistare Troia grazie all’inganno di Ulisse. Egli suggerì di costruire un grande cavallo vuoto all’interno del quale si sarebbero nascosti alcuni soldati achei con le armi. L’inganno riuscì ed essi, una volta dentro la città, uscirono dal cavallo e distrussero Troia.
M. Vittoria, Simone, Martino e Thomas
L’Odissea L’Odissea narra il ritorno dell’eroe Ulisse nella sua patria: Itaca. Ulisse, travestito da mendicante, entrò nel palazzo dove si svolgeva una gara di tiro con l’arco che solo lui sapeva tendere. Una volta iniziata la gara Ulisse rivelò la sua identità e uccise tutti i Proci, pretendenti al trono. Penelope e Telemaco misero Ulisse alla prova così poté tornare a regnare felicemente.
M. Vittoria, Simone, Martino e Thomas
L’immagine ritrae Ulisse
che,coraggiosamente, affronta il Ciclope Polifemo e lo acceca
con un bastone appuntito.
FESTO
Cratere di Festo - ca 1800 a.c. Terracotta, da Festo
Disegno eseguito da Sebastiano Bellagamba
Con la collaborazione di:
Alessandro, Alessio, Andrea, Anthony, Chiara, Emanuele, Filippo, Flavio, Francesco, Katherina, Leonardo, Lucilla,
Maria Vittoria, Martina, Martino, Maya, Rebecca, Riccardo, Sebastiano, Simone, Thomas, Vincenzo.
A cura di Iacobini Giorgia
con la supervisione dell’ ins. Casamassima Maria Grazia