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Le attività e le passività correnti

Lezione 6

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Overview: contenuti della lezione

Crediti: nozioni Crediti: distinzione per origine

─ Crediti di regolamento / funzionamento─ Crediti di finanziamento ed altri crediti

Crediti: distinzione per natura del debitore Crediti: distinzione per scadenza Crediti: classificazione in bilancio Crediti verso clienti Crediti tributari Altri crediti Crediti: criteri di valutazione La svalutazione dei crediti Il fondo svalutazione crediti Crediti: informazioni in Nota Integrativa Ratei e risconti Disponibilità liquide Passività correnti

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Crediti: nozioniDEFINIZIONE

Il credito si configura come il diritto di esigere da clienti o da altre terze persone determinate somme a scadenze predefinite e pertanto sostituiscono momentaneamente un’entrata di denaro.

CLASSIFICAZIONE

I crediti si suddividono secondo la loro natura/origine in:• crediti commerciali, costituiti dai corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di

servizi• crediti non commerciali costituiti per esempio da vendite di attività (titoli, partecipazioni,

immobilizzazioni, ecc.)

I crediti vengono classificati in bilancio sulla base delle loro caratteristiche, in particolare:• secondo la natura del debitore (verso clienti, verso imprese collegate, controllate,

controllanti e vero altri)• per scadenza (a breve o correnti - e a medio e lungo termine)

VALUTAZIONE

In contabilità il credito va rilevato al suo sorgere e registrato al suo presumibile valore di realizzo. Per questo motivo, qualora il presumibile valore di realizzo dovesse cambiare nel tempo, il valore in bilancio deve essere adeguato

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Crediti: distinzione per origine

Crediti sorti in relazione a ricavi derivanti da operazioni di gestione caratteristica

= CREDITI DI REGOLAMENTO / FUNZIONAMENTO

ad esempio: Crediti v/clienti

Crediti sorti per prestiti e finanziamenti concessi

= CREDITI DI FINANZIAMENTO, i quali hanno ad oggetto somme di denaro

Crediti sorti per altre ragioni

crediti derivanti da operazioni di gestione non caratteristica, ad esempio: crediti verso l’Erario

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Crediti: distinzione per origine – crediti di regolamento

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ISCRIZIONE IN BILANCIO

Tali crediti sono iscrivibili in bilancio solo se sono maturati i relativi ricavi e pertanto solo se il processo produttivo dei beni o servizi è stato completato o se lo scambio è avvenuto --- > principio di competenza economica.

Se si tratta di una cessione di beni, lo scambio avviene quando è avvenuto il trasferimento del titolo di proprietà

Se si tratta di una prestazione di servizi, il credito può essere iscritto quando la prestazione risulta completamente effettuata o, in caso di prestazioni continuative, quando sono maturati i corrispettivi contrattuali.

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Crediti: distinzione per origine – crediti di finanziamento ed altri credti

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ISCRIZIONE IN BILANCIO

Tali crediti sono iscrivibili in bilancio solo se sussiste il “titolo al credito”, ossia se essi rappresentano effettivamente obbligazioni di terzi soggetti verso l’impresa

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Crediti: distinzione per natura del debitore

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CLASSIFICAZIONE

Tenendo conto della natura del debitore i crediti si distinguono in:

Crediti v/clienti

Crediti v/imprese collegate, controllate e controllanti e verso altre consociate

Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti

Crediti v/altri

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Crediti: distinzione per scadenza

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CLASSIFICAZIONE

Tenendo conto della scadenza i crediti si distinguono in:

CREDITI A BREVE SCADENZA

CREDITI A MEDIO/LUNGA SCADENZA

Ciò al fine di raggiungere uno degli obiettivi del bilancio di esercizio, la rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’azienda (art. 2423, comma 1, c.c.)

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Crediti: esposizione in bilancio – attivo circolante

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C – Attivo circolante

II - Crediti 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 4 bis) crediti tributari; 4 ter) imposte anticipate; 5) verso altri.

All’interno delle singole voci è necessario evidenziare distintamente la quota scadente oltre l’esercizio.

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Crediti verso clienti

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I crediti verso clienti costituiscono dilazioni di pagamento ai clienti.Possono essere rappresentati dalle seguenti fattispecie analitiche: crediti documentati da fattura, cambiali attive, ri.ba., crediti vs società di factoring, crediti in contenzioso o di dubbia esigibilità, altri crediti di natura commerciale.

Il valore dei crediti verso cliente dipende da diverse variabili, tra cui: settore in cui l’impresa opera; politica commerciale che deve contemperare due esigenze

contrapposte: incremento delle vendite, “finanziando” i clienti, e costi impliciti ed impliciti conseguenti all’immobilizzo di capitale.

Pertanto nell’analisi dell’andamento di una società è importante porre attenzione ed analizzare le cause di eventuali scostamenti anomali della voce in questione rispetto a quelli tipici del settore operativo della società in oggetto e da quelli dei precedenti esercizi della società stessa.

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Crediti tributari e Altri crediti

CREDITI TRIBUTARI

contengono i crediti vantati verso l’Erario a qualunque titolo (imposte dirette e imposte indirette)

IMPOSTE ANTICIPATE

più precisamente “Crediti per imposte anticipate”, scaturenti dagli scostamenti tra reddito civilistico e reddito fiscale

ALTRI CREDITI

trattasi di una categoria residuale, che ricomprende i valori di credito che non trovano collocazione nelle altre voci.

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Altri crediti

La complessa attività gestionale di un’impresa fa sorgere anche crediti diversi da quelli che hanno origine commercialmente. Tali crediti sono esposti nello stato patrimoniale nella voce “Altri Crediti”.

Le categorie più tipiche e frequenti sono costituite da crediti verso: il personale dipendente, per anticipo su retribuzioni, prestiti ecc. l’erario, principalmente per IVA a credito o per rimborsi di imposte lo Stato ed altri enti pubblici per contributi terzi per anticipi. Si tratta normalmente di consulenti, collaboratori

esterni, agenti ecc.; non devono fare parte di questa voce gli anticipi a fornitori di immobilizzazioni tecniche, i quali, come già abbiamo segnalato, devono essere iscritti tra le immobilizzazioni tecniche

compagnie di assicurazioni per indennizzi vari di minore importanza o tipici di particolari settori produttivi

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Crediti: criteri di valutazione

I crediti devono essere iscritti in bilancio, nel rispetto:della CLAUSOLA GENERALE (art.2423 c.c.);dei PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO (art. 2423 bis c.c.);Art. 2426, p.to 8 c.c.

devono essere iscritti secondo il presumibile valore di realizzo. Tale valore rappresenta l’ammontare di denaro che si presume di poter ricavare dall’incasso del credito. È necessario quindi che gli amministratori valutino il RISCHIO DI INESIGIBILITÀ relativo ai crediti già contabilizzati.

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La svalutazione dei crediti

I crediti, sia commerciali che di altra natura, devono essere svalutati per tenere conto di tutte le inesigibilità, sia già manifestatesi che ragionevolmente prevedibili. Qualora venga rettificato un credito sorto in esercizi precedenti, in quanto risultato inesigibile, tali rettifiche devono essere rilevate in conto economico tra gli oneri e proventi straordinari.

Bisogna fare una distinzione tra svalutazione e perdita su crediti. Per parlare di perdita devono sussistere elementi di estrema certezza, mentre per svalutazione è sufficiente il manifestarsi di una situazione tale per cui è presumibile un mancato incasso

Tecnicamente la svalutazione dei crediti viene fatta accantonando il relativo importo in un fondo denominato “Fondo svalutazione crediti”, il quale nella redazione del bilancio viene portato direttamente in diminuzione dei crediti. Mentre le perdite su crediti vengono portati direttamente in diminuzione del credito

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Il fondo svalutazione crediti

Il valore nominale dei crediti in bilancio deve essere rettificato da un apposito “Fondo svalutazione crediti” che deve essere adeguato per coprire: PERDITE per situazioni di inesigibilità GIÀ MANIFESTATESI; PERDITE per altre situazioni di inesigibilità non ancora manifestatesi ma

TEMUTE o LATENTI; PERDITE inerenti crediti ceduti a terzi per i quali sussista ancora

un’obbligazione di regresso.

L’entità dell’accantonamento a tale Fondo risulta di difficile e aleatoria valutazione. Pertanto il Fondo non deve essere uno strumento per ripartire nei vari esercizi le perdite su crediti allo scopo di stabilizzare i risultati di esercizio.

L’entità dell’accantonamento a Fondo svalutazione crediti può essere determinato, secondo 2 procedimenti:

1) Procedimento analitico

2) Procedimento sintetico

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Il fondo svalutazione crediti

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ACCANTONAMENTO A FONDO SVALUTAZIONE

CREDITI

PROCEDIMENTO ANALITICO PROCEDIMENTO SINTETICO

Analisi del rischio specifico dei singoli crediti

natura del credito, esperienza, anzianità crediti scaduti,

contenziosi in atto, condizioni economiche generali, di settore, dell’azienda, rischio del paese,

ecc.

I crediti sono valutati per masse omogenee in base al rischio di

inesigibilitàapplicazione di formule o comunque

di statistiche che tengano conto della percentuale di insolvenza registrata nel corso degli anni

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Crediti: informazioni in Nota Integrativa

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Art. 2427 c.c.- CRITERI DI VALUTAZIONE IMPIEGATI e le eventuali variazioni

da un esercizio all’altro;- i CREDITI CON SCADENZA SUPERIORE A 5 ANNI;- la RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DEI CREDITI

P.C. n. 15- crediti verso consociate, soci e parti correlate;- per i crediti a lungo termine, il tasso di interesse e le scadenze;- crediti derivanti da commesse a lungo termine;- concentrazione dei crediti in uno o pochi clienti e le altre

posizioni di rischio;- I crediti vincolati (ad esempio a garanzia di altre operazioni).

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Le disponibilità liquide

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Le liquidità immediate fanno parte dell’attivo circolante e sono prevalentemente costituite da:• depositi bancari e postali• assegni• denaro e valori in cassa

Le disponibilità liquide devono comprendere tutte le movimentazioni avvenute entro la data di bilancio. Non è corretto considerare come disponibilità liquide, con corrispondente riduzione dei crediti, le entrate ricevute in banca in data posteriore a quella di chiusura dell’esercizio, anche se il loro giorno di valuta è anteriore .

Analogamente non è corretto diminuire le disponibilità liquide, con corrispondente riduzione dei debiti, per pagamenti disposti in data posteriore alla chiusura di bilancio, anche se il giorno valuta è anteriore.

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Ratei e risconti

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I ratei e risconti sono le tipiche voci contabili che servono ad attuare il principio della competenza.

Alla data del bilancio possono sussistere infatti costi già sostenuti, ma la cui competenza economica è dell’esercizio futuro, oppure ricavi che avranno una manifestazione futura, ma la cui competenza economica è dell’esercizio corrente. Questi costi o ricavi devono venire rispettivamente, stornati o iscritti nel conto economico, con contropartita poste di stato patrimoniale chiamate “RATEI E RISCONTI ATTIVI”.

La stessa cosa vale per costi di competenza dell’esercizio che si manifesteranno nell’esercizio successivo (affitto passivo con rate posticipate), e ricavi di competenza dell’esercizio che avranno hanno una manifestazione futura (canoni attivi di manutenzione anticipati). Questi costi o ricavi devono venire rispettivamente, iscritti o stornati nel conto economico, con contropartita poste di stato patrimoniale chiamate “RATEI E RISCONTI PASSIVI”.

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Ratei attivi e passiviVALORI COMUNI A DUE ESERCIZI LA CUI MANIFESTAZIONE NUMERARIA AVVERRA’ PERO’ NEL CORSO DEL NUOVO ESERCIZIO

Risconti attivi e passiviCOSTO O RICAVO DI COMPETENZA DI ESERCIZI FUTURI LA CUI VARIAZIONE NUMERARIA E’ AVVENUTA NELL’ESRCIZIO IN ESAME

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Passività correnti: nozioni

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DEFINIZIONELe passività correnti rappresentano, in contrapposizione a quelle a medio-lungo termine, passività che devono essere estinte entro breve termine, convenzionalmente stabilito in un anno. Come le attività correnti, esse sono componenti patrimoniali destinate a un continuo e rapido “formarsi, estinguersi e rinnovarsi” per effetto della gestione.

Di seguito si presenta il dettaglio della passività correnti più tipiche:

─ Debiti verso fornitori (Totale delle fatture passive emesse + Totale delle fatture passive da ricevere)

─ Debiti verso consociate a breve termine─ Debiti verso banche─ Parte corrente da mutui passivi e prestiti obbligazionari─ Parte corrente dei fondi rischi ed oneri─ Debiti verso il personale (per stipendi, per ferie e per mensilità

aggiuntive)─ Debiti verso l’erario (per imposte sul reddito, per IVA etc)─ Debiti verso istituti previdenziali (per contributi sul costo del

personale)─ Ratei e Risconti Passivi