Le correnti Marine

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Lavoro scolastico sulle correnti nel mondo

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Page 2: Le correnti Marine

Le Correnti Marine(Cap.I°)

Le Correnti Superficiali

(Cap. II°)

Le CorrentiProfonde(Cap. III°)

Cause delle correnti(Cap. I°A)

Conseguenze delle correnti(Cap. I°B)

L’E.N.S.O(Cap. II°C)

La Niña(Cap. II°B)

Il Niño(Cap. II°A)

Le cause del niño(Cap. II°A2)

Progetto Le Correnti nel mondo(home)

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Con il termine correnti marine viene indicato il movimento di massa d'acqua non collegato alla marea, o al moto ondoso.

Le correnti, di cui il navigante nota solo l'effetto superficiale, esistono lungo tutta la massa d'acqua, e talvolta solo in determinati strati senza causare effetti visibili sulla superficie marina. Esse si verificano prevalentemente in acque profonde ed in mari aperti.

Le Correnti Marine si suddividono in: Correnti Superficiali e Correnti Profonde.

Naturalmente queste correnti hanno delle Cause e comportano delle Conseguenze

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Il vento è la causa primaria delle correnti marine. Un vento che soffia in un modo costante sempre nella stessa direzione esercita sulla superficie un notevole attrito. Le particelle superficiali d’acqua sono sospinte nella medesima direzione in cui spira il vento.

L’andamento delle correnti è inoltre influenzato dalla forza di Coriolis dovuta alla rotazione della terra. Negli oceani, le correnti formano circuiti chiusi: nell’emisfero australe la circolazione avviene in senso antiorario,in quello boreale orario.

Rappresentazione della forza di Coriolis

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La mitigazione della temperatura circostante è la conseguenza principale delle correnti,per esempio la conseguenza del Niño è l’aumento della temperatura della parte centrale dell'Oceano Pacifico di almeno 0,5°C, che si mantiene per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi, oppure La Corrente del Golfo che porta acqua calda tropicale dai Caraibi alla Scandinavia.L’incremento della temperatura comporta ad un notevole cambiamento del clima della zona influenzata, in questo caso si ha anche un mutamento della flora e della fauna! Infatti animali o vegetali non abituati a determinate temperature tendono a morire portando anche esiti negativi all’attività di pesca delle popolazioni locali.

Andamento della Corrente del Golfo

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Le Correnti Superficiali sono note da molto tempo e sono presenti in tutti i mari. Una suggestiva immagine le paragona a “un fiume di acqua che scorre in un mare d’acqua”.

In poche parole le Correnti Superficiali sono masse d’acqua che si muovono con velocità costante in una direzione ben precisa, esse hanno salinità e temperatura diverse dalle acque circostanti, a volte addirittura colore differente.

Tra di esse si distinguono le correnti de “Il Niño” e “La Niña” e “L’E.N.S.O”

El Niño e La Niña rappresentano le maggiori variazioni periodiche della temperatura nell'Oceano Pacifico . Le variazioni delle temperature medie delle correnti influiscono su tutto il pianeta Terra ed in particolare in America, Australia e la parte occidentale dell’Africa. Questo particolare fenomeno si intensifica durante il periodo invernale; da qui il nome de "El Niño" (cioè "il bimbo"), che ricorda la nascita di Gesù bambino(avvenuta il 25 Dicembre). Inoltre gli effetti sono stati descritti per la prima volta solo nel 1923 da Sir Gilbert Thomas Walker (rappresentato nella figura qui a fianco)

“Sir Gilbert Thomas Walker”

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La corrente del “Niño” causa un aumento di temperatura, della parte centrale dell'Oceano Pacifico, di circa 0,5°C, che si mantiene per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi. Questa corrente è un fenomeno periodico e si verifica con intervalli che variano dai due ai sette anni.

Il Niño si origina a causa di vaste aree di bassa pressione dovute dal surriscaldamento delle acque superficiali che comporta una modifica della circolazione dei venti e delle precipitazioni, in modo da alternare periodi di siccità a quelli di piovosità.

Da esso si originano violenti uragani, tornado, tempeste e piogge soprattutto in Australia e nel Pacifico meridionale e periodi di siccità in Africa centro-occidentale.

Un altro aspetto fondamentale è la variazione della quantità di cibo, che è la principale cause della vita nell'oceano. Infatti, la corrente calda che il Niño trasporta risulta estremamente povera di elementi nutritivi e finisce per sostituire la corrente di Humboldt, ricca invece di plancton che fornisce cibo a grandi quantità di pesce (soprattutto cetacei). Tale situazione, se si protrae per lunghi periodi, porterebbe ad uno sconvolgimento dell'equilibrio della fauna marina e, successivamente, alla pesante rovina dell'economia delle popolazioni che vivono principalmente di pesca. I due Niño più recenti ('82 e '97) sono stati anche i più forti documentati. Molti pensano che ciò possa collegarsi all'aumento della temperatura media dell'oceano, dell'atmosfera e all’ intensificarsi del così detto effetto serra, ma al momento ancora non è possibile fornire una risposta certa. Tuttavia studi eseguiti su modelli numerici in cui si sono volutamente aumentate le temperature medie atmosferiche, hanno portato a risultati simili a tali eventi; quindi si sta studiando se un aumento della temperatura che si protragga nel tempo possa creare una sorta di Niño permanente. Numerose sono le cause che generano tale corrente.

Un fatto, dal nostro punto di vista, estremamente inquietante

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Le cause del Niño derivano dalla presenza di due tipi di onde (onde di Kelvin e onde di Rossby), cacciate dall'equatore dalla forza di Coriolis; esse sono dirette in senso opposto le une rispetto alle altre. Le onde di Kelvin, più veloci, sono dirette verso est; le onde di Rossby sono, invece, più lente e, di conseguenza, dirette verso ovest. Ciò genera nel Pacifico un accumulo di acqua sulle coste sudamericane, che risulta in una sopraelevazione del livello di acqua di quasi 1 metro. Quando, a fine dicembre, i venti diretti da est ad ovest (gli alisei) si indeboliscono o addirittura si invertono, l'energia accumulata sulle coste occidentali del Pacifico viene rilasciata verso est, provocando un trasporto del calore in essa accumulato. Ciò provoca, quindi, forti piogge e un abbassamento delle temperature sulle coste sudamericane e siccità e un innalzamento delle temperature sulla costa orientale del Pacifico. Dall'analisi delle velocità delle onde di Kelvin e di Rossby, si calcola in tempo impiegato per ristabilire la situazione normale, che è pari circa a 12-18 mesi. Un’ altra corrente dello stesso tipo è “La Niña” che verrà analizzata dal prossimo Capitolo (Cap. II°B)

“Rappresentazione Onde Kelvin e Rossby”

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Correnti Marine Correnti Superficiali Niño

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Il movimento di masse d'acqua verso la costa occidentale dell'Oceano Pacifico sono causate dalla Circolazione di Walker; ciò, generalmente, determina un aumento del livello del mare sulla costa occidentale anche di 80-100 cm rispetto alla costa orientale. In una situazione di Niña si accentuano tali condizioni e i flussi d'acqua calda si intensificano verso ovest, gli alisei aumentano d'intensità e spingono l'aria ricca di umidità verso le coste dell’ India e dell’ Australia. In sostanza quindi, la Niña corrisponde alla situazione opposta del Niño, cioè si accentuano e si amplificano le condizioni di circolazione oceanica ed atmosferica normali. La Niña, quindi, produce una diminuzione di temperatura di circa 0.5 °C!

Immagine suggestiva de “Il Niño” e “La Niña”.

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Il Niño e la Niña sono la conseguenza nell'Oceano Pacifico dell' ENSO, che rappresenta una variazione globale della temperatura e della pressione del sistema oceano-atmosfera.

L'ENSO consiste in continui scambi climatici tra oceano ed atmosfera, che è conseguenza diretta della circolazione oceanica e atmosferica terrestre. L'ENSO modifica il clima mondiale e viene riconosciuto come “la più nota causa di variabilità le delle condizioni meteorologiche e climatiche nel mondo”, con una frequenza che varia dai tre agli otto anni. Le conseguenze principali di questo fenomeno si possono riscontrare nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Nell'Oceano Pacifico, quando vi è un rilevante aumento della temperatura delle acque, si produce il fenomeno del Niño. Gli eventi dovuti all'ENSO sono sostanzialmente in fase tra l'Oceano Pacifico e quello Indiano; si nota invece un ritardo di dodici-diciotto mesi fra l'ENSO del Pacifico e quello dell'Atlantico.

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Le correnti profonde sono originate invece da differenze di densità dovute a variazioni di temperatura e salinità (circolazione termoialina).

Le acque superficiali che si raffreddano, diventano dense e cadono verso il fondo. Ciò avviene soprattutto nelle zone polari. Le acque dense, una volta raggiunta una certa profondità, iniziano a fluire in senso orizzontale verso l’equatore. Si formano così correnti di acque fredde, dette correnti profonde, al di sotto delle grandi circolazioni superficiali. Le correnti profonde sono spostamenti di acque molto lenti, non sempre facili da studiare.

Nell'Atlantico dove sono state maggiormente studiate le correnti profonde, le dense acque polari scorrono verso l'Equatore ad una velocità di circa 20 Km/anno.

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