L’avvento della meritocrazia -...

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MichaelYoung

L’AVVENTODELLA

MERITOCRAZIA

Avvertenza

L’avvento dellameritocraziaèunsaggioa metà tra storia,sociologia e utopianegativa, che MichaelYoung attribuisce a unimmaginario sociologodel 2033. Le notedell’autore,anchequellepuramente

bibliografiche, sonoperlopiù un elementoattivo della finzioneletteraria e vanno perciòconsiderate a tutti glieffetti come parteintegrantedeltesto.Fanno eccezione le notedel traduttore, la cuifunzione è unicamentequella di facilitare lacomprensione alpubblicoitaliano.

Sebbene il 2033rappresenti ancora oggiuna prospettiva futura,per il lettore potrebbeessere utile tenerepresente la data dellareale stesuradel libro, il1958.

L’autore desiderasegnalare l’aiuto el’incoraggiamentopreziosi ricevuti da: A.L. Bacharach, VincentBrome, DaphneChandler, MargaretCole,C.A.R.Crosland,Dorothy Elmhirst, JeanFloud, Geoffrey Gorer,A. H. Halsey, IrvingKristol, Peter Marris,Enid Mills, Edward

Shils, J. H. Smith,Prudence Smith, R. H.Tawney, PeterTownsend, PeterWillmott, LeonardWoolf,JoanYoung.

Il coraggio e la fantasiacon cui il Piano disviluppo vieneformulato, l’energia el’avvedutezza con cuivienemesso inatto,nonsolo determineranno ilfuturodelnostrosistemascolastico, ma potrannoin larga misura

improntare il futurocorsodelprogressodellanazione.

LescuoledellanazioneMinisterodellaPubblicaIstruzione,1945

Introduzione

Che nesso c’è stato tral’incendiodelministerodellaPubblica Istruzione el’attentato al presidente del

Trades Union Congress? Tralo scioperononufficiale* deitrasporti e l’altrettantospontanea astensione dallavorodapartedeidomestici?Questiinterrogatividiventanodoppiamenteattualiorache iPopulisti hanno indetto losciopero generale per ilmaggio prossimo, nel primoanniversario dei disordini.Verrà ascoltato l’appello? Il2034 ripeterà il 1789 o

semplicemente il 1848?Credodipoteraffermareconsicurezza che non esiste unargomento di discussione piùattuale e più importante diquesto. Esso riguarda unpericolo chiaro e immediatoperloStato.

Nel suo franco discorsoalla Camera dei Lord, ilPrimo Ministro ha attribuitoin parte a insufficienzeamministrative la

responsabilità dell’Affare diMaggio. Il Primo Ministroconsidera un’agitazionelocale la distruzione deigrandi magazzini Wren diStevenage; i loro duemiladipendenti s’eranoindubbiamente irritati perl’inaspettato rifiuto delladirezione di concedere lasettimana lavorativa diquattrogiorni.Ladistruzionedella centrale atomica di

South Shields probabilmentenon sarebbemai avvenuta seci fosse stato un direttoremeno indisponente. Loscioperodeidomesticièstatoaccelerato dalla lentezza delmeccanismo del riesame deiprezzi, e lo conferma il fattoche un’agitazione analoga èavvenuta anche nelle altreProvince d’Europa.L’irritazione contro ilministero della Pubblica

Istruzione è stata acuita dallapubblicazione, in aprile,dell’ultimo rapporto dellaCommissione permanented’inchiesta sull’intelligenzanazionale. E così via.Ammetto queste cose senzadifficoltà, ma non è tutto.Dobbiamoanchespiegareperquale motivo alcuni erroriamministrativi, chenormalmente sarebberopassati pressoché inosservati,

debbano aver provocato inquestocasounaprotestacosìvibrata e unitaria. Percomprendere quello che èaccaduto, e quindi per esserepreparati aquellochestaperaccadere, dobbiamoesaminare il MovimentoPopulista, con la sua stranacombinazione di donne alverticeediuominiallabase.

I circoli femminiliavevanoprodottomissionarie

ancheinpassato,madisolitola loro scomparsa era statanon meno rapida della loroapparizione.Diversoèilcasodelle dirigenti che oggi ciaffliggono: la loro forza èenormemente aumentata. Illoromomentodecisivoèstatoil congresso organizzato aLeicester un po’ prima delNatale 2032. I circolifemminili vi parteciparono algran completo: e questo era

scontato. I gruppi femminilidel Partito dei Tecnici eranopresenti: e questo eralargamente previsto. Ciò chenon era previsto era unapartecipazione così numerosadi rappresentanze, siamaschili che femminili, dellesezionilocalidelPartitoedeisindacati.Sfidandoidirigenti,affluironoda tutto il paese, eparticolarmente dal Nord edalla Scozia: questa ostilità

versoLondraeversoilSudèun aspetto sinistro di questaagitazione tropposottovalutata dai sociologistatali. Era rappresentatapersino l’Associazione deiBenefattori Scientifici. Èproprio da Leicester che èscaturita l’accozzagliamalassortita poi denominataMovimento Populista, con lasua stranaDichiarazione. Perla prima volta a memoria

d’uomo una minoranzadissidente si è staccatadall’élite ha conclusoun’alleanza con gli stratiinferiori, sinora così benisolati e docili. A causa diquesto connubio gli incidentilocali di Kirkcaldy eStevenage,diSouthShieldseWhitehall, sono culminatinella crisi nazionale delloscorsomaggio.

Che cosa significa tutto

questo? Solo gli storici didomanilocomprenderanno,eforse nemmeno loro sarannoconcordi nell’interpretazione.A noi che siamo ancora cosìvicini ai fatti, che veniamoogni giorno aggrediti danuove notizie, riesceimpossibile spingerci al di làdelleipotesi.Ilpuntodivistaufficiale è che una talealleanza interclassista è unamésaillance, e che il

Movimento non può durareperché la provenienza deidirigenti e dei diretti èestremamente diversa el’interesse che li accomuna èestremamente tenue. IlSunday Scientist, con unafrase molto citata, anche setriviale, ha paragonato alcunisuoidirigenti adei “Rimsky-Korsakov in una LyonsCorner House”*. DobbiamoritenerecheSomerville** siè

involgarito senza incontrareuna profonda rispondenza?Non credo, o almeno nonsono d’accordo sullarispondenza. I Populisti nonavrebberopotutoprendereuntale slancio, e l’Affare diMaggio non avrebbe potutoraggiungere tali dimensioni,se ad alimentarli ci fosserostati solo dei risentimentipasseggeri.Lamiaversioneèchequesti risentimentihanno

profonderadicinellastoria.Scopo di questo saggio è

esaminare alcune causestoriche delle doglianze cheesploseronellesollevazionidimaggio. La mia tesi è cheesse, siano o non siano stateesplicitamenteorganizzatedaiPopulisti, sono statecertamente organizzate dallaStoria. Una convinzione ècostantemente implicita nelsaggio: quella che non vi

sono rivoluzioni, ma solo ilenti accrescimenti diun’incessante trasformazioneche riproduce il passatomentre lo trasforma. Nonmiriferisco alle mille e unainnovazioni tecniche che, dauncertopuntodivista,hannofattodegliultimicent’anniuneone. Non mi occuperò diquesta banalità, ma cercheròpiuttosto di dimostrare che,perquantobizzarricipossano

sembrare ora i nostri avi, ilXXI secolo è tessuto sullostesso telaio del periodoneoelisabettiano.Esemplificherò il mio saggiocon riferimenti al periodo trail 1914 e il 1963, periodo sucuimisonospecializzatoallascuola classica diManchester. Desidero quiringraziare il mio insegnantedell’ultimo anno, il signorWoodcock,cheperprimomi

fece intendere quanto unostudio di quell’epoca potesseessere illuminante per lacomprensione dei progressichel’uomohacompiutonegliultimi cento anni. Egli perprimo mi introdusse allasociologiastoricacosìcomeèstata elaborata nelle anticheuniversità.

Nel 1914, cioè all’iniziodel periodo su cui mi sonospecializzato, le classi

superiori comprendevanoun’equapercentualedigeniedi deficienti, e così le classilavoratrici;omeglio,datochesempre un certo numero dioperai brillanti e fortunatisono riusciti a salire in altononostante la loro originesociale di subordinati, leclassi inferiori contenevanouna percentuale di personesuperiori quasi uguale aquella delle classi elevate.

L’intelligenza era distribuitapiù omeno a caso.Ciascunaclasse sociale appariva, infattodicapacitàmentale,unaminiatura della società toutcourt, la parte era uguale altutto. Il mutamentofondamentale degli ultimicento anni, già discretamenteavviatoprimadel1963,èchel’intelligenza è stataridistribuita tra le classi, equindi lanaturadelleclassiè

cambiata. Agli individuiparticolarmente dotati è statadata la possibilità di salire allivellochesi addicealle lorocapacità, e di conseguenza leclassi inferiori sono stateriservate a coloro che sonoinferiori anche in fatto dicapacità. La parte non è piùanalogaaltutto.

Il ritmo del progressosociale dipende dal grado incui il potere si accoppia

all’intelligenza. La GranBretagna di cent’anniaddietro sprecava le suerisorse condannando persinole persone molto dotate allavoromanualeebloccavaglisforzi di certi membri delleclassiinferioriperottenereungiusto riconoscimento delleloro capacità. Ma la GranBretagna non poteva restareunasocietàdicastasevolevasopravvivere come grande

nazione:grande,s’intende, inconfronto ad altre. Perresistere alla concorrenzainternazionaleilpaesedovevafare miglior uso del suomateriale umano, esoprattutto dell’ingegno, chepersinoinInghilterra—masipotrebbe dire sempre eovunque—eratropposcarso.Le scuole e le industrie sonostate progressivamentespalancatealmerito,affinché

i fanciulli intelligenti di ognigenerazione avessero lapossibilità di salire. Lapercentuale delle personeaventi unQI superiore a 130non poteva venir accresciuta— il compito era semmaiquello di impedire ladiminuzione — ma lapercentuale di tali personeimpiegata in attività cheutilizzassero appieno le lorocapacitàèstatacostantemente

aumentata. Per ogniRutherford si sono avuti neinostri tempi dieci magnatidellastessalevatura,perogniKeynes due, e persino Elgarha avuto un successore. Laciviltà non dipende dallamassa ignorante,dall’“uomomedio sensuale”, ma dallaminoranza creatrice,dall’innovatore che con unsologestopuòfarrisparmiareillavorodidiecimilapersone,

dai pochi brillanti dallacuriosità inesauribile, dalladinamica élite che ha reso lamutazione un fatto socialenon meno che biologico. Iranghi degli scienziati e deitecnologi,degliartistiedegliinsegnanti sono stati dilatati,la loro preparazione è stataresa conforme al loro altodestino genetico, il loropotere per il bene è statoaumentato. Il progresso è il

loro trionfo; il mondoodierno,illoromonumento.

E tuttavia, setrascurassimo i caduti delprogresso, finiremmo perdiventare vittime, nella sferadellerelazioniumane,diquelsenso di soddisfazioneinsidioso che deploriamotanto nella scienza naturale.Nellaequilibratavisionedellasociologia dobbiamoconsideraregliinsuccessinon

meno dei successi. Scegliereuno significa semprerespingere molti. Dobbiamoammettere francamented’aver trascurato di valutarelostatomentaledeirespinti,equindi di provvedere al loronecessario adattamento. Ilpericoloincombentesudinoidopo lochocprovocatodagliavvenimenti dell’ultimo annoè che la massa vociferanteche trova sprangate a suo

danno leportedell’istruzionesuperiore possa rivoltarsicontro l’ordinamento socialeda cui si sente condannata.Nonèforseverochetaloralemasse, nonostante la loromancanza di capacità, sicomportano come sesoffrissero per unamancanzadi dignità? Si vedono essenecessariamente come levediamo noi? Noi sappiamochesolodandovialiberaalla

creatività e all’intelligenzaben addestrate e organizzatel’umanità può sperare diraggiungere,neisecoli futuri,le realizzazioni che merita.Dobbiamo però riconoscereche coloro che si lamentanodell’attuale ingiustiziacredono di parlare di unarealtà, e cercare dicomprendere come mai perloro ha un senso ciò che noiconsideriamoun’assurdità.

* Deciso contro il parere deidirigentisindacali(N.d.T.)* Le Lyons Corner House sonograndisaledatèpopolari(N.d.T.)** Collegio femminiledell’universitàdiOxford(N.d.T.)

PARTEPRIMA

L’AVVENTODELL’ÉLITE

Capitolo1Loscontrodelleforzesociali

I

L’esempiodell’amministrazione

statale

Gli anni tra il 1870 e il1880 sono stati consideratil’inizio dell’era modernamenoperlaComunediParigiche per il signor Forster(William Edward Forster,1818-1886, ministro della

Pubblica Istruzione). Inquegli anni in Inghilterral’istruzione fu resaobbligatoria, enell’amministrazione statale,abolito il clientelismo,l’entrataperconcorsodiventòla regola. Il merito diventòl’arbitro, la competenzadiventòlanormaperentrareefar carriera in una splendidaprofessione1, e questa fu unaconquista tantopiùgrande in

quanto parecchi nostri avierano addirittura ostili adammettere i competitionwallah* nell’amministrazioneinglese. Tenuto conto diquesta opposizione, èsorprendentechegiànel1944ipiùbrillantigiovaniuscitidaCambridge e Oxford siindirizzasseroall’amministrazione stataleper guidare da lì i destinidella nazione; che i giovani

miglioriuscitidalleuniversitàdellaprovincia entrasseroneigradiscientificietecnicipocomeno importanti; che igiovani e le ragazze piùmeritevoli usciti dalle scuolesecondarie entrassero neigradi esecutivi; che i menobrillanti entrassero nei gradiimpiegatizi più bassi; e chequell’ottimo corpo di uominie donne che costituiva laspina dorsale

dell’amministrazioneentrassenei gradi del lavoromanualedirettamente dalle scuoleelementari (poi chiamate“secondarie moderne”). Quiun sensato organizzatorepotevatrovareunesempiodaimitare.Èstatoinfatticopiatomille volte nel commercio enell’industria, dapprimasoprattutto dalle grandiaziende private come laImperial Chemicals e la

Unilever e poi anche dallesemprepiùnumeroseaziendepubbliche.

Il neo di queste peraltroammirevoli strutture eranaturalmente il fatto che ilresto della società — e inparticolarel’istruzione—nonfunzionava ancora secondo ilprincipiodell’amministrazione statale.L’istruzione era ancora benlungi dall’essere

proporzionataalmerito.Certifanciulli, la cui capacitàavrebbedovutogarantireloroun sottosegretariato, eranocostretti a lasciare la scuolaall’età di quindici anni perdiventar postini. Deisottosegretari che portano laposta! È quasi incredibile.Altri fanciulli di scarsacapacitàmadifamigliaricca,sospinti attraverso Eton eBalliol, si ritrovavano alla

fine nella maturità a esserealti funzionari del ministerodegli Esteri. Dei postini checonsegnano notediplomatiche! Che tragicafarsa! L’amministrazionestatale, lottando con unproblema intrattabile, fecequalcosa per compensarel’ingiustizia della societàesterna ampliando lepossibilità di ascesa entro ipropri ranghi. Soprattutto in

tempo di guerra sostituìindividui di tarda fiorituraprovenientidaigradiinferioria individui precocementesfioriti che erano riusciti asuperare l’ultimo esameuniversitario solo per andarea sprofondarsi esausti nelministero del Tesoro. Gliimpiegatid’ordineintelligentianche in tempo di pacepotevano talvolta salire peruna scala totalmente diversa;

alcuni di loro diventavanoimpiegatidi concetto, enegliultimi anni della carrieraqualcuno riuscivaapenetrarenei ranghi inferiori dellaclasse dei funzionari. I limitis’identificavano con ledeficienze del sistemascolastico generale. Soloquando la scuola cominciò afare il suo dovere lecommissioni per i concorsistatali furono in grado di

assolvereilloro.Quandononsi ebbero più sottosegretaricostretti a lasciare la scuolaall’età di quindici anni, népostini mandati a studiare aBalliol, la grande riformacominciata nel 1870 potéfinalmente essere completata.Non è possibilesopravvalutare la forza diquesto esempio. I nomidell’Annuario Imperiale dicent’anni fa davano lustro a

un’amministrazione statalericonosciuta, a buon diritto,come lamigliore delmondo.Quale stretta analogia con lasocietà moderna! Oggiabbiamo un’élite selezionatasecondo la capacitàintellettualeeistruitasecondoi meriti, che possiede buonifondamenti di filosofia e diamministrazione, nonché discienza e di sociologia. Ifunzionari della vecchia

amministrazione statalevenivano anch’essi sceltisecondo la capacitàintellettuale; ricevevanoun’istruzionecheerabenpiùche professionale, benchériferita (come nel casodell’amministrazioneimperiale di Roma, e adifferenza dell’altra grandeamministrazione imperiale,quella cinese) ai compiti chein seguito venivano chiamati

a svolgere. Oggi noiammettiamo francamente chelademocrazianonpuòesserealtro che un’aspirazione, eabbiamoilgovernonontantodelpopoloquantodellaparteintelligente del popolo; nonun’aristocrazia del sangue,nonunaplutocraziadi ricchi,ma una vera meritocrazia2dell’ingegno. Inoltre lavecchia amministrazionestatale esercitava con tatto e

abilità un potere moltomaggiore di quello delParlamento proprio perchéera ben selezionata epreparata.Oggiognimembrodella meritocrazia ha un QIminimo certificato di 125 (iposti più alti sono statiriservati agli psicologi, aisociologi e ai segretarigenerali di ministero dopol’istituzione, nel 2018, delpremio Crawley-Jay per

coloroilcuipunteggiosupera160).Nonhaforsedimostratoil metodo retrospettivo diTauber che cent’anni fa lamaggioranza dei funzionaristatali aveva già indicisuperiori a 125? Sono statiquestiirudimentidelsistemaodierno. Se oggil’intelligenzaregnasovranaeindiscussa in tre quarti delmondo, è doveroso rendereomaggio ai lungimiranti

pionieri dell’amministrazionestatale inglese. È forseun’esagerazione, maun’esagerazionecomprensibile, affermare chela nostra società è unmonumento a lorononmenocheaiprimisocialisti.

II“Tuttociòcheè

luminosoebello”

Fino alle riformedell’amministrazione statalelamaggiorpartedellasocietàera dominata dal nepotismo.Nel mondo agrario cheprevalse per buona parte delXIX secolo, il rango venivaassegnato per nascita e nonpermerito.Classeperclasse,posizione per posizione,

occupazioneperoccupazione,i figli ricalcavano fedelmentele orme dei padri, come ipadri avevano ricalcatofedelmente quelle dei nonni.La gente non chiedeva alragazzo che cosa avrebbefattodagrande;losapevagià:avrebbe lavorato sulla terracome i suoi antenati. Quasisempre alle occupazioni siaccedeva non per selezionema secondo la regola della

successione ereditaria. Lasocietà rurale (e la suareligione) era come lafamiglia.

Il padre stava in cima; laposizione degli altri membriera graduata secondo unagerarchia, in cui il figliomaggiore veniva prima delminore3eifiglimaschiprimadelle figlie. Il villaggio eracome la famiglia. Il signoredel luogo era il patriarca, e

sotto di lui, ognuno al suoposto, stavanogli agricoltori;i piccoli proprietari inposizione superiore a quelladegli affittuari, gli affittuarisopraicoloni,icolonisopraibraccianti:

IlricconelcastelloIlpoveroalcancello,Lui in alto e in basso li

poseE di ognuno lo Stato

dispose.Tutto ciò che è luminoso

ebello,ecc.ecc.

Come nel villaggio, cosìnel regno: la famiglia reale,capeggiata dal Padre dellanazione,sovrastavagliordinie gli stati del reame. Comenel regno terrestre, così nelRegno dei Cieli. Lo stessouomo era sempre acapotavola. Non si può dire

che un simile regime fossefatto per stimolarel’ambizionedeigiovani.

Nelreggerelospecchioalpassato, anche lo storico puòraramente sfuggireall’immagine del propriovolto indagatore, ed èpraticamenteimpossibileaunprofano, che dà sempre perscontatalalogicadell’operareumano, comprenderel’apparente follia dei suoi

antenati. Naturalmente nelvecchio sistema c’eranotirannia,sprecoerigidità.Manon era tutto. Lord Salisburydisse una volta che nonriusciva a pensare a unadifesa logica del principioereditario e che proprio perquestaragioneerariluttantearinunciarvi. Potevapronunciarsi con tantasicurezza perché, perchiunque avesse le proprie

radici in campagna4, lagiustificazionedell’ereditarietà in regime diagricoltura familiare era diperséevidente.L’agricolturarichiedeva uno sforzo duro eincessante, e questo, nelclima dell’epoca, si ottenevapiù facilmente quando gliuomini sapevano di lavorareper i figli e i nipoti, i qualiavrebbero goduto deimiglioramenti così come

avrebbero sofferto dellaeventuale negligenza.L’agricolturarichiedevacheilavoratori restassero attaccatialla terra, e questoattaccamento si otteneva piùfacilmente quando i bambinivenivano educati adapprendereeadamare,all’etàincuieranopiùinfluenzabili,le piccole peculiarità dellaterracheungiornoavrebberoereditato. L’agricoltura

richiedeva che la fertilità delsuolo venisse continuamentealimentata,enongiàsfruttataper un guadagno immediato;ecosì lalungimiranzavenivainculcatainpersoneallequalistavano a cuore gli interessidellaposterità,incarnatanellapropria famiglia.L’ereditarietà stimolava losforzo, inculcava il senso diresponsabilità e assicurava lacontinuità.

Laterracoltivalecaste;lamacchinaproduceleclassi.Ilvecchio sistema potevaandare bene finchél’Inghilterra dipendeva daun’agricoltura primitiva, maconlacrescitadell’industriailfeudalesimo agì sempre piùcome un freno all’efficienza.Non era tanto l’ereditare laproprietà5 che contava.Anzi,quante più ricchezze lasciavail padre, tanto più spesso i

figli si limitavanosemplicemente alla fatica dispendereildenaro.Quandolafamiglia venne finalmentemandatainpensione,ilpoterepassò dai padri adamministratoriretribuitisceltiperlalorocapacità,ilcheeraproprio come doveva essere.Ciò che importava di più erail numero di figli cheereditavano il potere e ilrango nonché la ricchezza. È

sorprendente constatarequantimedici fossero figli dimedici, quanti avvocati figlidi avvocati: e così via perogni sorta di professioni.Invece nell’industria e nelcommercio molti uominiriuscitipreferivanofarsalireifigli su per la scala socialeavviandoli alle libereprofessioni; ma anche nelleattività economiche il postoereditario era talmente

comune da costituire ungravissimo impedimento allaproduttività. Com’eranaturale, i padri capacitendevano ad avere figlicapaci — ma meno spessoche dopo la diffusione deimatrimoniintelligenetici—equesti avevano dunque unduplice diritto al potere, invirtù del merito e in virtùdella nascita. Ma è tristepensare quanto fosse

frequente il caso opposto: ilfiglio che non era all’altezzadel padre, che forsepossedeva capacità di altrogenere, che magari avevainclinazioniperl’arteoperlafilosofia invece che per gliaffari, o che si sentivaparalizzatonell’energiaperlavicinanza del genitore; etuttavia eccolo seduto allascrivania del padre a tenerecaldo il posto per il proprio

figlio. Molti figli fecero delloromeglio,conl’educazionee l’applicazione,perattenersialleistruzionidiGoethe:

Per posseder davvero ciòcheerediti

Devi mostrare prima chelomeriti

Maacheserviva?Cisonodei limiti all’autoinganno.La

tragedia umana era anchesprecosociale6. Prima che lalegge Butler cominciasse aprodurre i suoi effetti neglianni Settanta e Ottanta, laGran Bretagna spiccava tratutti i paesi industriali comela patria e la fonte di unnepotismo praticato in centoformesottili.

Qualunque intelligenteosservatore era in grado dicomprendere quanto fosse

criminoso tutto questo. Nelsecolo scorso innumerevolicrisi e disastri furono causatidal fatto che il figlio o(talvolta)lafigliadiunpadresbagliatosi trovavanelpostosbagliato al momentosbagliato. E allora perché unsistema ereditario adattoall’agricoltura ha potutosopravvivere così a lungo?Solo dopo essere stato unpaese industriale per ben più

di un secolo l’Inghilterrariuscì a sradicare ilnepotismo. Perché un talelassoditempotralafinedelladipendenza dalla terra e lafine della dipendenza dallacasta? Una delle ragioni delfenomenoèabbastanzaovvia.Quest’isola ha goduto di unadubbia fortuna: non è statamai invasa, non è stata maicompletamente sconfitta inguerra, mai scossa dalla

rivoluzionepolitica.Inbreve,nonhamaiavutounsobbalzoche la costringesse aricominciare da capo. Comein tutti i paesi che decadonolentamente e costantemente— che decadono, cioè, inmodo stabile— l’oggi, dopoil 1914, non è stato maialtrettanto brillante del ieri.La Gran Bretagna viveva suun capitale ancestrale, equanto più lo faceva, tanto

più era costretta a farlo;quanto più fosco il presente,tanto maggiore lagiustificazione per evaderne.Unastranadottrina,loso,perun sociologo moderno, manonsonoilsoloadaffermareche c’erano troppe personeche avevanoun senso troppoacuto della storia, insieme aunsenso troppoottusodiciòche il futuro poteva venirpersuaso a donare. Non era

statocosìnelXIXsecolo;maallametàdelXXlatradizioneera sopravvalutata, lacontinuità troppo riverita.Ogni mutamento dovevaavere un precedente.L’Inghilterra, in altre parole,restòdimentalitàruraleanchemolto tempo dopo che l’80per cento della suapopolazionesieraammassatonelle città: un esempio diritardo culturale su scala

massiccianonmenostranodiquello offerto dalla CinaprimadelladinastiaMao.

Il culto degli antenatiprese la forma dellavenerazione per le vecchiecase e chiese, per le monetepiùincredibili,perlemisureei pesi più strani. Guardie,reggimenti, pub, vecchieautomobili, cricket, esoprattutto la monarchiaereditaria e in modo meno

ovvio la classe che le stavaintorno, cioè l’aristocrazia,che poteva far risalire lapropria origine a un passatopiù splendido. Persino ipolitici, come membri delConsiglio privato dellaCorona,ricevevanodiriflessoun po’ del fascino regale; ifunzionari statali sidefinivano pudicamenteHMG7. Lo Stato stessogodeva di un alto prestigio

perchéconservavaunpo’delrangodell’aristocraziacheerasolita governare il governo.Per molto tempo negli StatiUniti(prividiun’aristocrazia)si è dato per scontato che ilgoverno fosse sempre unmale,mentre in Inghilterra lagente ha sempre mostratosdegno per il fatto che igoverni non fosseromigliori.Nonsoloilgoverno,matuttele più importanti istituzioni

del paese— dalle universitàalla Royal Society, dalMarylebone Cricket Club alTrades Union Congress(TUC), dalla marinamercantile a Fortnum &Mason— furono in qualchemomento insigniti delpatronato reale, ed eradifficile scovare in unqualsiasi settore industrialeun’azienda importante chenon potesse vantare un Lord

nel proprio consigliod’amministrazione.L’aristocraziaeralafiguradelpadre nell’inconsciocollettivo;lasuainfluenzaeracosìpenetrantechelepersonebrillanti, affermatesi perproprio merito, sivergognavano talvolta delleproprie umili origini inveced’esser fiere di averlesuperate. Di tutte lecaratteristiche più ammirate

degli aristocratici, la piùlargamente imitata eral’abitudine che si ascrivevaloro di non lavorare, opiuttostodiapplicarsisoloadattivitàsantificatedalfattodinon essere retribuite8.Nell’industria i massimidirigenti servilmentecopiavanoquestifannulloni.Iresoconti dell’epoca cimostrano con spaventosidettaglicheancoranel1975i

dirigenti di importantiaziende si comportavano(spesso senza sapere perché)come se fossero“gentiluomini con beni difortuna”. Nell’esercito nonerano uomini, ma ufficiali;nell’industrianonuomini,magentiluomini. Fingevano,ritualisticamente, di nondoversiaffattoguadagnaredavivere: i dirigenti arrivavanoinufficiodueotreoredopoi

loro dipendenti addetti allavoro manuale; arrivavanovestiti più da club che dafabbrica; occupavano unufficio che somigliava a unsalotto, senza alcun indiziovisibile di un oggetto tantovolgare come unacalcolatrice; si nutrivano daunmobilebarugualeaquellodi casa; mangiavano a spesedella ditta in una mensaaziendale concepita in modo

dasembrareunacasaprivata;elavoravanofinoatardaseranelle ore per le quali nonvenivano pagati. Facevanodel lavoro un passatempo,così come facevano delpassatempounlavoro:ilverolavoro della vita cominciavaquando scimmiottavano ilgentiluomo campagnolo diunavoltadifronteallaprimabuca di una partita a golf9.Questa complicata finzione

veniva naturalmente edisastrosamente imitata daisubordinati di tutti i livelli. Idirigenti che cercavano diimpedire ai dipendenti diinterrompere il lavoro, piùvolte al giorno, per prendereil tè, venivano ridotti allestrette dagli scioperi. Itentacoli dell’aristocraziabloccavanolaproduttività.

IIILafamigliaeilfeudalesimo

L’influenza aristocraticanon sarebbe mai riuscita adurarecosìalungo,nemmenoin Inghilterra, senza ilsostegno della famiglia:feudalesimo e famigliaprocedono congiunti. La

famiglia è sempre la colonnadellasuccessioneereditaria.Ilnormale genitore (nemmenooggi scomparso, dobbiamoamaramente ammettere)voleva passare il propriodenaro al figlio piuttosto cheadegliestraneioalloStato;ilfiglio era una parte di lui elasciandogli la proprietà ilpadre si assicurava una sortadi immortalità: il padreereditariononmorivamai.Se

igenitoriavevanoun’aziendafamiliare in cui, in qualchemodo, si sentivano incarnati,erano ancora più ansiosi dipassarla a qualcuno del lorosangue perché la dirigesse. Igenitori, controllando laproprietà, controllavanoanche i figli;nell’industria laminaccia di depennare unfiglio dal testamentocostituivaunamanifestazionedi potere quasi altrettanto

efficacediquantoloerastatanell’Inghilterrarurale.Senonavevano delle proprietà, igenitori desideravano che ifigli trovassero, se non lastessa occupazione,un’occupazione un po’migliore della loro. Moltistudi hanno dimostratoquanto fossero (e sono)impellenti queste tendenze, equanto fosse forte lamotivazione che spingeva i

genitori a mandare avanti ifigli. Immaginare il meritodove non ne esisteva alcunoera l’approvata psicosi dimilionidifamiglie.

Per centinaia d’anni lasocietà è stata il campo dibattaglia di due grandiprincipi: il principio dellaselezione per famiglia e ilprincipio della selezione permerito.Lavittorianonhamaiarriso pienamente all’uno o

all’altro dei due. I paladinidella famiglia hannosostenuto che perl’educazione della prole nonsi è ancora trovato alcundegno sostituto. I fanciullicresciuti negli orfanotrofi,anche nei più illuminati,sembrano difettare nellasicurezza necessaria aconvertire la capacitàpotenziale in capacitàeffettiva. Se tutti andassero

negliorfanotrofi,tutti,èvero,avrebberougualiopportunità,maalprezzodidiventaretuttiegualmente infelici. Unaffetto costante da parte deimedesimi genitori — ciò èstato generalmente accettatodopogli esperimenti condottiallafinedeglianniOttanta—ènecessarioalpienosviluppoghiandolare dell’infante.L’amore è il primo aiutantedellabiochimica.

Abbiamo dovutosopportare ledeficienzedellafamiglia. Abbiamo dovutoriconoscere che quasi tutti igenitori cercheranno sempredi ottenere per la loro prolevantaggiingiusti.Lafunzionedellasocietà,lacuiefficienzadipende dall’osservanza deiprincipi della selezione permerito, è di impedire chequesto egoismo provochigravi danni. La famiglia è il

custode dell’individuo, loStato il custodedell’efficienzacollettiva, e loStato è in grado di assolverequesta funzione perché glistessicittadinisonodivisineiloro interessi. Come membridi una particolare famiglia,voglionoperiproprifiglituttii privilegi. Ma nello stessotempo si oppongono alprivilegiodei figlidegli altri.Essi vogliono l’uguaglianza

delleopportunitàperifigliditutti, tranne che per i propri.Sostenendo l’interessegenerale, lo Stato riscuoteperciò degli appoggi perdifendersi dalla duraopposizione che provoca.Fino a qualche anno fal’opinione generale dellepersoneintelligentieracheloStato avesse svolto conammirevole efficacia la suaopera di vigilanza sulla

famiglia, allo scopo diimpedirle di esercitareun’indebita influenza sulsistema occupazionale.Abbiamo sottovalutato laresistenza della famiglia. Ilfocolare è ancora oggi ilsemenzaio più fertile dellareazione.Ilmiointentononèqui tanto di passare inrassegna le prove recenti delmalcontento della famiglia,quanto di tratteggiare il loro

sfondo storico. Il mioobiettivo è di mettere inevidenza come, nonostante imolteplici mutamenti degliultimi cent’anni, la famigliasia ancora pressappoco lostesso tipo di istituzione —ispirato più dalla fedeltà chedalla ragione — che solevaessereinepocafeudale.

IV

Lospronedellaconcorrenzastraniera

L’analisi storica dimostral’inevitabilitàdell’opposizione dellafamiglia al progresso; einoltre la necessità dellameritocrazia. L’aristocrazia ela famiglia — fonti gemelledi inerzia — non sonoriuscite, lo sappiamo, ad

arrestare il progresso sociale.La ragione è semplice:l’Inghilterra ha dovutogareggiare con altre nazioniin unmondo competitivo.Senon ci fosse stato lo stimolodella rivalità internazionale,lasocietàinternanonsarebbediventata più vigorosa; e laselezione competitivadell’amministrazione statalenon sarebbe mai diventata ilmodellodellanazioneintera.

Le guerre del secoloscorso, come l’apoteosi dellacompetizione internazionale,sonostateanch’esselagrandeserra del merito. Aquell’epocalagenteerasolitadirecheinguerranonc’eranovincitori;ilvincitoreeilvintosoffrivanoinegualmisura.Inuna prospettiva storica èfacile capire quanto fosseinfondata questa opinione.Prima che apparisse la

fissione nucleare, la guerrabeneficava tutti, soprattutto ipaesi sconfitti: adesempio laRussia, laGermania, laCina.La guerra stimolaval’invenzione, e, ciò che èancor più importante, laguerra stimolava unmiglioreusodellerisorseumane.Nellaprima guerra mondialel’esercito degli Stati Unitisottopose ai testdell’intelligenza due milioni

di reclute10, e la cosa ebbetanto successo che in praticatuttigli eserciti adottarono lostesso sistema quando inepoche successive venneromobilitati. Nella secondaguerra mondiale l’esercitoinglese dimostrò di nuovo lastraordinaria efficacia dellaselezionepsicologica.Furonoasuotempograndiconquiste.La guerra rese la genteconsapevole del fatto che la

nazione possedeva unariserva di capacità maisfruttata appieno. Ciascunodei ragazzi forniti di licenzaelementare che diventaronoufficiali nella guerra controHitler—efuronotanti,dopoche il criterio di sceltadivenne il merito anziché laprovenienza sociale —costituiva un argomento afavore della riformadell’istruzione. Non fu un

caso che le tre grandi leggiscolastiche della prima metàdelsecolo—quelledel1902,del1918edel1944—sianostate promulgate alla finedelletreguerre,comenonerastato un caso che la causadella riforma siadell’amministrazione stataleche dell’esercito fosse statatanto favorita nel secoloprecedente dalla guerra diCrimea.

La concorrenza con altripaesi fece da battistradaanche in tempo di pace.L’inglese finì per temere chela sua agevole superioritàpotesse essere unacontraddizione in termini:sopra il confortevole teporedei Lord, l’esclusivismo diAscot e la sonnolenza dellaFederation of BritishIndustriesincombeval’ombradelloscaltrostraniero.Questo

sistema di classe interno fupiù tardi trasformato dalsistema di classeinternazionale, da cui gliinglesi erano parimentiossessionati: essi discutevanoinfatti incessantemente se illoro paese fosse una potenzadi prima classe, o (dopoqualche contrattempo) diseconda classe, di terzaclasse, o di nessuna classe.All’iniziodelsecoloscorsosi

temevalaGermania;versolametà del secolo si temeva laconcorrenza americana e,ancor più, quella russa; allafine, quella cinese11. A ognifase la minacciadell’armamento dell’altropaese, del commerciodell’altropaesee,semprepiù,la minaccia della scienzadell’altro paese, veniva usataper abbattere la resistenza almutamento. Era sempre una

questione di qualità.Gli altripaesi avevano scelto unamateriaprimamiglioree,conuna preparazione migliore,avevano ricavato da essaastronauti migliori, fìsicimigliori, amministratorimigliori, e, soprattutto,tecnologi migliori. Sel’Inghilterra non avesse fattoaltrettanto sarebbe andataincontro alla sconfitta bellicao commerciale; le crisi

ricorrenti della bilancia deipagamenti facevano apparirela seconda una minacciaquasialtrettantomortaledellaprima. Per sopravvivere ilpaese doveva affrontare lasfida di altri paesi menointralciati da ideecampagnole; paesi cheavevano tratto vantaggio darivoluzioni sociali piùcomplete, e che non eranoostacolate dalla psicologia

isolana. L’Inghilterra ressetantoalungoperchéricevetteripetute trasfusioni di sanguedall’Australia, dalla NuovaZelanda,dalSudAfricaedalCanada: paesi menosvantaggiatidallatradizione,iquali mandarono i loroingegni alla madrepatria. Maquestononpotevacontinuareindefinitamente, e nellascienza, se non nelle arti, lariserva del Commonwealth

cominciò a inaridirsi dopo il1945.

Su questo punto moltivecchi ammonimenti cicommuovono ancora. Ilcombattivo Forster,presentando il 17 febbraio1870ilprimograndedisegnodi legge sull’istruzione, cosìaffermava: «Non dobbiamoattardarci. La nostraprosperità industrialedipendedalla nostra capacità di

provvedere alacrementeall’istruzione elementare.Non serve cercaredi dareuninsegnamento tecnico ainostri artigiani privi diistruzione elementare; ilavoratoriignoranti—emoltidei nostri lavoratori sonoabissalmente ignoranti —sono per lo più manovalisenza specializzazione, e selasciamo ancora nonspecializzata la gente che

lavora,essa,nonostantelesueforti braccia e la sua risolutaenergia,saràsopraffattanellacompetizione mondiale (…)Se dobbiamo mantenere ilnostro posto tra gli uominidella nostra razza o tra lenazioni delmondo dobbiamocompensare lanostraesiguitànumerica accrescendo laforza intellettuale delsingolo»12.

Quasi cent’annidopoalle

parole di Forster facevanoeco quelle del penultimogrande statista aristocratico:«Negli ultimi dieci anni»,disse Sir Winston Churchill,«l’istruzione tecnicasuperiore dell’URSS nelcampodellameccanicaèstatasviluppata quantitativamentee qualitativamente in unamisura che di gran lungaeccedelenostrerealizzazioni.Questa è una materia che

richiede l’immediataattenzione del Governo diSua Maestà… se vogliamonondicotenercialloropasso,ma almenomantenere quelloche comparativamente è ilnostropostonelmondo»13.

Iltristestatodicoseacuialludeva Sir Winston sispiegava con il fatto chel’istruzione superiore eratroppo limitata, e per di piùgoduta dalle persone

sbagliate. Nel 1945 circa lametà del piccolo numero diindividui che andavanoall’università non avevaun’intelligenza adeguata: “Alpresente un po’ meno del 2per cento della popolazioneentranelleuniversità.Circail5 per cento dell’interapopolazione dimostra, allaprovadeitest,un’intelligenzaequivalente a quella dellametà migliore degli studenti,

la quale ammonta all’1 percento della popolazione”14.Dieciannidopomoltiragazzicapacidiprovenienzaoperaianon riuscivano ancora aentrare nelle università15.Così poca intelligenza nelleuniversità! Tanti capaciesclusi! Non sorprende chel’incremento annuale dellaproduttività nei trent’annisuccessivi al 1945 fosse solodel 3 per cento! Non

sorprende che il famosorapporto del ministero dellaPubblica Istruzione sulPrecoce abbandono deglistudi, lamentasse lamassa di“potenziale capacitàaccademica” sperperata insemplicioccupazionimanualiinvecedivenircoltivatanellescuole secondarie.Fortunatamente il pericolo divenire «sopraffatti nellacompetizione mondiale» era

così reale e venne cosìvigorosamente messo inrisaltonellasecondametàdelsecolo, e tanto pressante erala necessità di subordinaretutto il resto alle esigenzedella produzione, chel’istruzione venne alla fineradicalmente riformata e lafamiglia fu strappataall’abbracciofeudale.

Ocosìcredevamo.

VLelevatricisocialiste

Il progresso non sarebbestatomai raggiunto senza glisforzi incessanti delle ormaifamose “levatrici delprogresso”.Isocialistidetteroimpulso allo sviluppo digrandi organizzazioni, equeste, a differenza dellepiccole imprese,

incoraggiaronolapromozioneper merito16. A suo modo ilCoalBoardebbeun’influenzapari a quelladell’amministrazione statale.Isocialistiattaccavanotutteleformediinfluenzafamiliareedi ereditarietà del posto. Gliopuscoli laburisti degli anniVenti e Trenta (molti deiquali sono stati riprodottinegli Harvard SocialistDocuments)solevanomettere

in ridicolo il criterio correntedel successo: “Nonè ciò checonosci che conta, ma chiconosci”. Denunciavanol’ereditarietà dei beni:l’imposta di successione nonfu il loro solo trionfo,poichéfuronoessiadalimentarecosìvigorosamentelaconvinzionemorale che i figli di genitoriricchi non dovevano riceverealcun vantaggio negato aifigli dei poveri. Per molti

anni i genitori evaserol’impostadisuccessione(nonpotendo evaderel’avvenimento che le davaoccasione), donando granparte della loro proprietàprimadellamorte.Isocialistiin seguito riuscirono abloccare questa evasione conla prima delle loro impostesul capitale.Ma anchequestisuccessi impallidiscono difronte alla loro conquista più

grande: il miglioramentoprogressivo e fondamentaledel sistema scolastico. Lapressione a favore di unamaggiore uguaglianza diopportunità era incessante, eil risultato fu che le scuoleelementari venneromigliorate, l’istruzionesecondaria fu resa gratuita, eil numero delle borse distudio universitariemoltiplicato. La legge del

1944 sull’istruzione fupresentata, è vero, da unministro conservatore di ungoverno di coalizione, ma isuoi scopi erano quellipropugnati dal partitolaburista.Dopoquellaleggeifanciulli vennero educatisecondolaloro“età,capacitàeattitudine”,equellidotatidimaggiori capacità ricevetteropiùistruzione.

Tutto sommato, i

socialisti inglesideiprimi trequarti del secolo scorso(come Saint Simon e i suoiseguaci nella Francia diduecento anni fa) appaionolodevoli soprattutto per latenacia con cui attaccarono imali della successioneereditaria nella proprietà, nellavoro e nell’istruzione.L’ineguaglianza checombattevano era quelladerivante dall’ereditarietà, e

la forma di uguaglianza chepiùcaldeggiavanoeraquella,essenziale, dell’uguaglianzadelle opportunità. Lasciamopur dire ai nostri odiernifemministi che nella loroclassificazionequestepersonenon figurano come socialisti;la storiavienecontinuamenteriscritta, ma se si vuoleconvincere occorre unamaggiore eleganza. Isocialistisonostaticoloroche

hannocreatounnuovoclimamentaleinmenodicent’anni.

I loromaggiori esponentiintellettualifeceroqualcosadipiù che elaborare una criticadell’ereditarietà. I Morris, iTawney e i Cole parlavanobizzarramente della “dignitàdellavoro”,comeseillavoromanuale e quello mentaleavessero lo stesso valore;mettendoli in ombra, i piùeminenti fabiani previdero

conacuta intuizione ilnuovoordine sociale che sarebbescaturito, sulla base dellacapacità umana, dal caosindifferenziato del vecchio.Quando colpirono, colpironoveramente duro. Laminuscola società fabianaaveva galvanizzato leirriflessive masse delmovimento laburista. Cosil’élite del futuro avrebbeispirato e diretto le masse

irriflessive della societàintera.FacendoecoaPlatoneeadAristotele,Wells,inTheModern Utopia concepì labrillante idea dei Samurai: idominatori chenessunpoterecorrompe, tanto saggi quantodisinteressati. Sidney eBeatrice Webb andaronoancoraoltre,escoprironochel’Ordine dei Samurai siincarnava nella Vocazione alComando del partito

comunista sovietico. Oggi iWebbhannounpostoonoratoperché videro chenell’Unione Sovietica,quantunque guastata a queltempoeancorapermoltiannidopo dalle forme di unadittatura politicaassolutamentenonnecessaria,una minoranza impegnata,disciplinata e soprattuttoistruita veniva sceltaprincipalmente per la sua

capacità, e che questaminoranza esercitava, con unsuccesso che la storiaconferma, quella «guidasenza cui la democrazia, inqualsiasi forma, non è altroche plebaglia»17. Lo stessoShaw descrisse la meta concaratteristica acutezza:«Questa casualeplebocrazia», esordì, «deveessere sostituita daun’aristocrazia democratica:

ossia dalla dittatura nondell’interoproletariato,madiquel5percentodiessocheècapacedi capire il compito edi guidare il moto verso lasua meta divina»18. Nel suogrande Everybody’s PoliticalWhat’s What19 Shawsviluppò con tanta forzaquestoappellocheessovieneancora oggi letto da seristudiosidelpensierosociale.

VISommario

Questoschizzodelleforzesociali chehannoplasmato ilnostro tempo è abbastanzanoto. È quasi superfluoricordare che il progresso èsempre nato dal conflitto. Lamonarchia, l’aristocrazia e lanobiltà di campagna, tutte lecose cioè che hanno

accompagnato il nostropassato rurale, sono statevenerate per troppo tempo; ediconseguenzalafamiglia,lacui influenza è sempreconservatrice, venne a talpunto rafforzata dallatradizione feudale da riuscirea conservare l’ereditarietàdella ricchezza, del lavoro, esoprattutto del prestigioancorapermoltotempodopocheleesigenzedell’efficienza

erano state pienamentericonosciute in altri paesi.Solo dopo una lunga lottaqueste forze cedettero a unaforza superiore. La necessitàdi resistere alla competizioneinternazionale in pace e inguerra si impose a tutte lepersone più intelligenti; e ilpartito laburista, esprimendole rivendicazioni di coloroche non avevano nulla daereditare o da lasciare in

eredità, allinearono le massein buon ordine dietro i piùlungimiranti capi di tutte lecorrentipolitiche.

* Espressione angloindiana perdesignare gli impiegati nominatiper concorso nell’examministrazione coloniale ingleseinIndia(N.d.T.)

Capitolo2Laminacciadellascuolapertutti

I

Laterzaforzanellescuole

Il secolo scorsos’intestardivaancoraavolerela conquista della Natura.Come sembra vano oggi! Lascienza penetra i suoi segretinon per sottometterla aldominio dell’uomo (che èsempre illusorio) ma perscoprire le leggi cui l’uomo

deve obbedire. La più altavittoriaè la sottomissione. Innessun caso ciò è più verocheinsenoallasocietà;equinessuna lezione è stata piùsemplice, e tuttavia piùpenosa, del fattodell’ineguaglianza genetica.Lacondizionedelprogressoèlasottomissionealla frugalitàdella Natura. Per ogni uomoravvivato dall’intelligenza neesistono dieci tramortiti dalla

mediocrità, e lo scopo delbuon governo è di garantireche questi ultimi nonusurpino, nell’ordinamentosociale, il posto che spetta aquellimiglioridiloro.Hogiàparlatodiunodeimetodiconcui è stato conseguito questoobiettivo: cioèl’indebolimento del poteredellafamiglia.L’altrometodointegrativo di avanzamento,dicuioramioccuperò,èstato

quello di esaltare l’influenzadellascuola.

Nel capitolo precedentehodatodoverosamenteattoalpartito laburista della parteveramente capitale che essoha giocato nellosmantellamento del vecchiosistemaereditario.Perdoveredi obiettività debbo oraspiegarecheversolametàdelsecolo il partito voltògabbana. Precedentemente i

laburisti, con il sostegno deimembripiùcapacidellacastainferiore, avevanorappresentato il progresso difronteallaleadershipdicastasuperiore dei conservatori.Poi i due fronti siscambiarono di posto, e iconservatori, con la nuovameritocraziachecrescevaalleloro spalle, vennero arappresentare il progresso(fino a qualche tempo fa)

contro i socialisti cheostinatamente persistevanonel loro sempre menopertinente attaccamentoall’egualitarismo. Non è miaintenzione deplorare l’interopartito laburista. L’alasinistra,paladinadellascuolapertutti,nonhaavutomaiinmano le redini del partito.Esercitava però egualmenteuna notevole influenza, efinché non si spense la sua

campagna le riformescolastiche, di cui riferiròbrevemente in questocapitolo, non poterono essercompletate.

Finoallametàdelsecoloisocialisti realistiidentificarono l’uguaglianzacon l’avanzamento permerito. Le difficoltàcominciarono quando lasinistra avanzòun’interpretazione diversa

dell’uguaglianza, e,trascurando le differenze dicapacità esistenti tra gliuomini, cominciòa sostenereche tutti, quelli dotati diingegno come quelli che neerano sforniti, dovevanofrequentare le stesse scuoleericevere la stessa educazionedibase.Laquestioneacquistòun rilievo straordinario nellepolemiche politiche deglianni Sessanta e Settanta. Il

dottor Nightingale hadimostrato nel suo SocialOriginsoftheComprehensiveSchools che il movimentos’ispirava in larghissimamisura a un egualitarismosentimentaleditipomoderno,benlontanodaldurorealismodiBernardShaw:edèproprioquesto che oggi assumeimportanza ai vostri occhi.Gli estremisti usavano tuttigli argomenti che gli

capitassero tra le mani: losviluppo futuro dei fanciullinon poteva essere valutatoconprecisione alla tenera etàdi undici anni; la tensionecreata nei genitori e neiragazzi dall’esamed’ammissione era troppogrande; dopo che i bambinierano stati ammassati inrecinti separati, riuscivatroppodifficileacolorochesisviluppavano con ritardo

trasferirsi dall’uno all’altro.Ma il loro interessepreminente era, più chepedagogico, sociale; isinistrorsi sostenevano che laseparazione dei capaci daglistupidi portasse adapprofondire le divisioni diclasse.Essi proponevano chetutti i fanciulli,indipendentemente dal sesso,dalla razza, dalla federeligiosa, dalla classe (e fin

qui andava bene, ma essi sispingevano oltre) o dallacapacità,venisserotrattatiallastessastregua.

L’annoso dibattito avevauna portata non soltantointerna. La competizioneinternazionaletraleeconomieeraanchecompetizionetralescuole; quando questa veritàdiventò un luogo comune, lagente cominciò a interessarsidelle tecniche pedagogiche

straniere quasi quanto delletecniche produttive straniere.Specialmente i socialisti.Quali sono i paesi —chiedevano retoricamente —che hanno la più altaproduttività? Non sono forsegli stessi paesi che hannoistituito la scuola unica:l’Australia, la NuovaZelanda, laScozia, laSvezia,il Canada e, soprattutto, laRussia e l’America? Non è

forse ovvio che la battagliaper la produzione sarà vintasui campi di gioco dellescuole per tutti? E qui sicelava, con tutto il suotradizionale fascino, ilvecchio e fallaceragionamentoperanalogia.

I socialisti inglesi furonolentiadapprezzarelavaliditàdel modello transoceanico:l’America — pensavano —non poteva essere socialista

perché non aveva alcunmovimento socialista. Ma aun certo punto dovetteroaprire gli occhi e rendersicontodelfattochequelpaesenon aveva un movimentosocialista per tutta un’altraragione: perché nelle coseessenziali era già un paesesocialista. Allora salutarononegli Stati Uniti il paese piùdiqualsiasialtrovicinoaunasocietà senza classi1, e però,

dati i loro pregiudizi,capovolsero la veritàattribuendo il merito diquesto ragguardevolefenomeno alla scuolasecondaria unica. Questapraticamente era frequentatada tutti i ragazzi americaniprimacheunnumerosempremaggiore di genitori ricchicominciasse a preferire lescuole private, le quali siespansero negli Stati Uniti

nello stesso periodo in cui siriducevanoinGranBretagna.Èfacilecomprendereperchéisinistrorsi inglesi nutrisserouna tale simpatia per i lorofratelli americani: i loroatteggiamenti di fondo eranoin gran parte gli stessi. Gliemigranti diseredati chediedero il tono alla societàamericana erano in rivoltacontro le arie condiscendentidello snobismo europeo; e

così i sottoprivilegiatisocialisti inglesi. Gliamericani, lungidall’apprezzare la forza dellamente, la disprezzavano; e ladisprezzavano perchétemevano le esigenzedell’intelletto come le piùperniciose di tutte. E cosìmolti dei socialisti. Ciò chedistingueva gli americani erail fatto che essi misero inpratica le loro convinzioni.

Nel continente dell’uomocomune istituirono scuolecomuni che nonriconoscevanoalcunfanciullocome superiore a un altro.Quali che fossero il nome, lalingua,larazzaolareligione,e qualunque fosse il loroingegno, tutti i fanciullivenivanosottopostiallastessaeducazionenellestessescuolesecondarie. Ciò che isocialisti non si permisero di

riconoscere fu il motivo diquesto successo. I socialistinonriuscivanoacomprendereperché l’albero non potesseessere trapiantato. Noncapivano che in America lescuole comuni eranonecessarie — come nonfurono mai necessarie inEuropa — per salvare lanazione dal caos poliglotta.Gliirrequietireagivanoaunanecessità interna della loro

società estremamentepressante quandodichiaravano che:«Consideriamo veritàevidentipersestessechetuttigliuominisonocreatiuguali;che sono dotati dal loroCreatore di taluni dirittiinalienabili;che,fraquesti,visono la vita, la libertà, ilperseguimentodellafelicità,eun diploma di scuolasecondaria»2.

Gli osanna alla scuolaunica americana, cheinebriavano gli apostoli,servirono solo a rafforzare leconvinzioni degli oppositori.L’istruzione americana eranotoriamentedibassolivello.Aognietàilfanciulloingleserisultava invariabilmentemeglio istruito; le scuolesecondarieeranosuperioriperserietà scientifica agli istitutiuniversitari americani; e

quanto a paragonarel’università di Manchester,poniamo, al Kansas StateCollege, è meglio lasciarperdere!Checosacisipotevaaspettaredaunpaeseincuilescuolevenivanotrattatecomestrumenti non di istruzionema di livellamento sociale? Isinistrorsi non favorivanoaffatto la loro causarichiamando con tantainsistenza l’attenzione

sull’America; questa fornivailmodellodiquel chenon sidovevafare.

Gli entusiasti avevanoun’ultima carta da giocare:l’UnioneSovietica.Permoltianni le antipatie politichefurono talmente forti che percondannare un’istituzionebastava dire che esisteva inRussia.L’atmosferacominciòacambiareversolafinedeglianni Cinquanta. Quando fu

consentito di viaggiare inRussia, i visitatori riferirono3che si potevano trovarescuoleunicheanche lì; e, ciòche più conta, esse eranoprivedialcunidifettipresentiin quelle americane. Tutti ifanciulli sovieticifrequentavanolestessescuolemedie dai sette ai diciassetteanni, senza selezione e senzadiscriminazione. Ma i russiavevano buoni insegnanti,

relativamente meglio pagatidi quelli americani, i ragazzierano più disciplinati,dovevano faticare di più enon gli veniva concessa lastessa assurdamolteplicità dimaterie facoltative. I livelliaccademici erano assai piùaltichenell’altraUnione.Nel1957, al tempo del primoSputnik, un rapporto delgovernoamericanoriconobbechel’adolescenterussoaveva

fondamenti di matematica,fisica e chimica, e ancheunapreparazione letteraria,migliori di quelli del suocoetaneo americano. Ciònonostante,ilivellinoneranoalticomequellidellemiglioriscuole secondarie inglesi. Ilrifiuto di separare gliintelligenti dagli stupidicomportava l’impossibilità ditrovare tra gli studentidell’ultimo anno un

rendimento paragonabile aquellocheerasemprestatoilvanto delle migliori scuoleinglesi.

I socialisti della sinistraerano abbastanza furbi percapire quali bandiereandassero sventolate inun’Inghilterra che finalmentestava prendendo coscienzadella sua arretratezzaeconomica. Lodavanol’America e la Russia per la

loroefficienza,esostenevanoche il merito fosse dellescuole secondarie. In realtàeravero ilcontrario:gliStatiUniti dell’Oriente edell’Occidente potevanopermettersi di sprecarel’ingegno umano, riuscendotuttaviaacavarselabenenellacompetizione internazionale,solo perché erano tanto benforniti di altre risorse dellanatura. Simili per tanti versi,

questi due paesicompensavano l’assenza dicompetizione nella scuolaaccentuandolasuccessivamente. Leuniversità russeammettevanosoloimiglioricandidati,dopoun duro esame che perriflesso manteneva alti ilivelli delle scuolesecondarie; le aziendeamericane si sforzavano dicontrobilanciare le deficienze

scolasticheselezionandoipiùcapaci dopo che eranodiventatiadulti.InInghilterrala competizione aveva luogoa scuola, in America dopo.Ma negli anni Sessantaricerchesociologicheaccuraterivelarono che né leuniversitàrussenéleaziendeamericane riuscivano asuperare lo svantaggioiniziale imposto dalla scuolaunica. Nemmeno il

superdotato riusciva a rifarsiin seguito degli anni sprecatinell’adolescenza per il fattod’essere stato trattato comeuna persona ordinaria. Icervelli eccezionali esigonouninsegnamentoeccezionale:i russi egli americaninon locapivano.Essiforzavanoogniragazzoafareciòchenongliveniva bene tanto quanto ciòchegliriusciva.Dimostrandoche tutti gli uomini sono

egualmentenegati aqualcosa— che cosa c’era di piùfacile? — fecero del loromeglio per dimostrare chenessunoèungenio:checosac’era di più pericoloso? Innome dell’uguaglianzasacrificavanoconleggerezzaipochiaimolti.

La polemica si trascinòfino agli anni Ottanta, e aquelpuntoisocialistivenneromessi una buona volta a

tacere dai fatti. In queldecennio le nostre ideemoderne superarono la provadi fuoco della produttività.Grazie, in parte, all’energiaatomica, che liberò la GranBretagna dalla schiavitù delpetrolio e del carbone, e inparte anche ai vantaggieconomici dell’unificazioneeuropea; ma graziesoprattuttoall’amministrazione

scientifica dell’ingegno, lapiccola Gran Bretagnacominciò, in materia diproduttività, a superare icolossi. La legge del 1944sull’istruzionecominciòa farsentire i suoi effetti, e ilnostro paese da alloracontinua a essereall’avanguardia.L’Inghilterra, che era stata laprima nella rivoluzioneindustriale del XIX secolo,

diventò la prima nellarivoluzione intellettuale delventesimo. L’officina delmondo diventò la scuolasecondariadelmondo.

IIUn’agitazionesconfitta

Pernoiilfallimentodellascuola unica non è un fattocherichiedaunaspiegazione.Ci è quasi impossibileconcepireunasocietàfondatasu una considerazionedell’individuo che prescindadalsuomerito,cheprescindadalle esigenze della societàintera. Ma come studiosi disociologia storica, dobbiamosempre cercare dicomprendere gli avvenimenti

del passato, non come noi livediamo, ma come icontemporanei tendevano avederli.Dobbiamo cercare diragionare con la loro mente,nelle situazioni sociali cheessi si trovavano davanti. Eallora siamo costretti ariconoscereche i socialistidisinistra avevano una realepossibilità di successo. Glianni Sessanta e Settantafurono il loro momento

storico. Il sistema di classeereditariobasatosullanascitae sulla ricchezza si stavasgretolando. La gente nonsapevainqualivaloricredere,arrivando persino a dubitareche esistesse il progresso; e,come sempre accade quandole persone sono insicure, eracredulona. Gli veniva dettocheinunasocietàsenzaclassisi sarebbe sentita di nuovosicura, e che la scuola unica

era la nave che l’avrebbecondotta in porto. Se nelmovimentononcifossestatoaltro che dell’idealismonebuloso, esso certamentesarebbe svaporato senzadanno in un centinaio discuole estive. Invece i suoicapi avevano un seguitoeffettivo. Gli idealistiavevano l’appoggio degliscontenti, gente che avevasoffertoper ilgiudiziosubito

lungo la trafila scolastica, eche aveva quel tanto diintelligenza per essere ingrado di concentrare il suorisentimento su alcuni fattorilimitati: la discriminazionenegliasiliinfantili,l’esamediammissione alla classica, lepiccole classi nelle scuolesecondarie, e via di questopasso. Avevano l’appoggiodei genitori i cui figli eranostatidirottati,intuttagiustizia

agli occhi di chiunque, salvoai loro, nelle scuolesecondarie moderne; e degliadulti frustrati cheattribuivano alla propriaesperienza scolastica ledelusioni successive, e cheaspiravanoaprivareancheglialtri delle possibilità che gliparevadinonaveravuto.Erauna compagnia eterogenea,ma, come sempre succedequando l’idealismo

intellettuale si associa allefrustrazioni degli stupidi,veramente formidabile. È ilcasoperciòdicapovolgere ladomanda: perché, con talibasi, ilmovimentononriuscìadaveresuccesso?

Ho parlato nell’ultimocapitolo dei mali delcomplesso aristocratico: ditutte le imitazioni a buonmercato dell’immagine dellanobiltà riverita dalla mente

popolare. L’Inghilterrasoffriva acutamente di unosnobismo di casta piantatocosì profondamente nelcarattere nazionale che solouna rivoluzione sociale delleproporzioni di quelleamericana o russa avrebbepotuto sradicarlo. Se questaeralanostramaledizione,eloera certamente, era peròanche la nostra benedizione.Questograndeparadossoèla

chiave per capire la storiasociale inglese. Nella nostraisola non abbiamo mairinunciato all’aristocrazia.Essa diede prova di unasorprendenteelasticità,cheleconsentì, come già avevafatto inpassato,dideludere imolti critici che attendevanodi assistere al suo funerale.Le sue istituzioni, lamonarchia, i Pari, le anticheuniversità e le scuole private

siadeguaronolentamente,maproprio per questo piùefficacemente, alle nuoveesigenze di una società intrasformazione, la qualeperciò restavafondamentalmentegerarchica.Gli inglesi del solido nucleomoderato non credettero mainell’uguaglianza. Essi eranoconvinti che alcuni uominifossero migliori degli altri easpettavano solo che gli

venisse detto a quale titolo.Uguaglianza? E a chi sisarebbe potuto poi guardarecon rispetto? La maggiorparte degli inglesi credeva,per quanto vagamente, inun’immagine dell’eccellenzache faceva tutt’uno con laloro antica tradizionearistocratica. È proprio perquesto che fallì la campagnaperlascuolaunica.Èproprioper questo che oggi abbiamo

questa nostra societàveramente moderna:impercettibilmenteun’aristocraziadinascita si ètrasformata in un’aristocraziad’ingegno.

Tutto è dipeso da unatempestivariformascolastica.Nel XIX secolo essa venneper troppo temporinviata.Sela legge sull’istruzione del1871 fosse stata approvatacinquant’anniprimaforsenon

cisarebbestatoilcartismo;sela legge del 1902 fossecoincisa con la GrandeEsposizione, non ci sarebbestato il partito laburista. SirKeirHardie* sarebbe passatoda una scuola secondaria alministero della PubblicaIstruzione, e il vescovoArthur Henderson** sisarebbe occupato dellefinanze della Commissioneecclesiastica. I governanti

saggi sanno che il migliormodo per sconfiggerel’opposizioneè conquistarsi isuoicapi;l’Inghilterratardòaimparare che nella societàindustriale ciò significaannettersi ed educare ifanciulli intelligenti delleclassi inferiori quando sonoancorapiccoli.Ma in seguitoi governanti impararono: inun mondo competitivo, vifuronocostretti.Impararonoa

tal punto che nell’ultimoquarto del secolo scorso gliestremisti laburisti eranoormai ridotti all’impotenza.Dal momento che i fanciullipiùintelligentieranogiànellescuole secondarie classiche(grammar schools), i lorogenitori erano fortementeinteressati al mantenimentodel sistema scolasticoesistente nonché a quellodell’ordine sociale esistente.

Laposizionecheoccupavano,per interposta persona, nellagerarchia, li rendeva sordiagli appelli degli araldi dellascuolaunica.

L’opposizione deigenitori, degli insegnanti edei fanciulli — di tutto ilsettore della società,insomma, legato alla scuolaclassica — fu la ragioneprincipaledelfallimentodellascuola unica. Quest’ultima

non veniva concepita comeuntipocompletamentenuovodi scuola: quando si arrivò aelaborare un progettodettagliato, il modelloamericano fortunatamentevenne dimenticato. I suoisostenitori si rendevanopienamente conto che alcuniragazzi erano più brillanti dialtri. Perònello stesso tempovolevanocheifanciullidotatidi una capacità da scuola

classicaprocedesseroafiancodei loro inferiori inun’illusione di uguaglianza.Perilpienosuccessodeiloropianiessiavevanobisognodiunire le scuole classiche conle secondarie moderne. Perqueste ultime non si ponevaalcun problema;dall’unificazione il lorolivello poteva solo esseremigliorato. Le scuoleclassiche si trovavano in una

situazione completamentediversa:nonavevanonulladaguadagnaredalcambiamento,eanziavevanoquasi tuttodaperdere. Questa dura realtàimbarazzava anche i piùrisoluti comitati laburisti perla scuola, e ve n’eranocertamentedicombattivi.Maessi erano alle prese conprofessori delle scuoleclassiche, i quali sapevanocheleaspirazionideilaburisti

eranosemplicementeprivedirealismo, e in Inghilterraquesto, a eterno merito delpaese,èstatoquasisempreunmotivo sufficiente percondannare una qualsiasiiniziativa. Già nel 1951 unodei grandi direttori dellascuolaclassicadiManchesterponeva la questione con lastessaconcisioneconcuilasipotrebbe porre oggi. Ilprofessor Conant, di cui si

parla, era un professoreamericano che a quanto pareera assai conosciuto a queltempo, altro esempiodell’ingerenza degli StatiUnitineinostri affari interni:«Quando il professor Conantpretende “un nucleo comunedi istruzione generale cheunirà in un solo mondoculturale i futuri falegnami,operai, industriali, vescovi,avvocati, medici, direttori

delle vendite, professori emeccanici di garage”, eglichiede semplicementel’impossibile. La richiesta diunaculturacomunediquestogeneresifondaosuunafedeassolutamente ciecanell’educabilità dellamaggioranza, la quale non ècertamente giustificatadall’esperienza, oppure sullapropensione a rinunciare aipiù alti livelli di gusto e di

intelletto a favore delleincessanti pretese dellamediocrità»4.

Se la popolazione delpaese fosse stata in rapidoaumento,comeerastatanegliStatiUniti al tempo in cui siistituirono le scuolesecondarie, il risultatoavrebbe potuto esserediverso; le autorità avrebberopotuto disporre che le nuovescuole fossero a indirizzo

unico, anziché scuoleclassiche.Maessendo invecela popolazione relativamentestabile,nonsicostruironochepochenuovescuoleclassiche.Acheservivaavernemoltedipiù, quando persino quelleesistenti non riuscivano adavere un numero di ragazziintelligenti adeguatoalla lorocapienza? Così le scuole aindirizzounicofuronoingranpartecostruitenelleroccaforti

laburisteincuilapopolazioneera in rapido aumento, inalcunezone rurali chenon sipotevano permettere il lussodiavereunagammacompletadi scuole, e in quelle localitàdove una scuola classicascadenteemalealloggiataeraprontaafondersiincambiodiqualche favore da parte delleautorità.

Quantunque per giudiziodella storia le scuole a

indirizzo unico create inInghilterra — ne fu istituitoun certo numero negli anniSessanta — debbano esseregiudicate retrograde, la loropericolosità si dimostrò assaiminore di quanto le minaccesocialiste lasciassero credere.In un sistema gerarchicocome il nostro ogniistituzione si è sempremodellata su quellaimmediatamente superiore,

che di solito voleva direquella più vecchia: le nuoveprofessioni sulle vecchie, leuniversità moderne sulleantiche, e le scuole aindirizzo unico sulle scuoleclassiche. Gli autori delprogetto si spaventarono(fortunatamente per laposterità) del genere dicritiche sparategli addossodalle scuole classiche, efecero del loro meglio per

dimostrarle prive difondamento. Incorporarono ivecchi princìpi nelle nuovestrutture, e misero al centrodellascuolaaindirizzouniconon tanto un programmacomune quanto una scuolaclassica in miniatura. Primafecero una scuola classica epoi vi aggiunsero altrecosette. Per giustificarel’esistenza di un ultimo annocon dimensioni da scuola

classica arrivarono persino alpunto di fare l’intera scuolamoltopiùgrandedi quel cheoccorreva:alcunedelleprimescuole a indirizzo unicocontarono addirittura più diduemila allievi organizzati inunaspeciedicittàdeiragazzi.Gli interessi dei ragazziintelligenti vennero posti inprimo piano, o almeno nonvennero trascurati.Ovviamente sarebbe stato un

errore mettere i ragazzibrillanti nella stessa classedegli stupidi, perché in quelcaso i primi sarebbero staticostrettiatenersialritmodeipiù lenti. In pratica le scuoleuniche, separando le capredallepecore,continuaronoadattenersi al principio dellasegregazionedell’intelligenza, cioè alprincipiodacuidipendeva lasalvezza dell’intero sistema

scolastico.Ingenereiragazzipiùintelligenticontinuaronoaricevere un insegnamento dilivello più alto, e comunquenon molto inferiore a quelloche avrebbero avuto in unaveraepropriascuolaclassica.E questo lo si deduce daalcune testimonianze direttesulle prime scuole unicheentrate in funzione.Un’inchiesta degli anniCinquanta (di un certo

Padley) diceva che: «Conl’apertura, avvenuta nelsettembre1953,diunanuovascuola a Llangefni, l’isolaAnglesey ha completato laquota di scuole secondarie aindirizzounicostabilitaperilsuo territorio, e ha potutorinunciare all’esame diselezione. Ma uno dei primipassideidirettoridellescuolea indirizzo unico che hovisitato è stato quello di

disporre esami interni per gliallievi nuovi; e, sulla basedelle indicazioni di questi edelle pagelle della scuolaelementare,di classificaregliallievi in ordine di capacità.Angleseyel’IsleofMannonsono state le sole ad adottarequesto atteggiamento. Lecinquescuole“ditransizione”chehovistoaLondra,ealtrescuole del Middlesex e delWalsall, usavano tutte

l’esameesternoperorientarsinellaclassificazionedeinuoviallievi»5.

Ma le scuole a indirizzounico, anche se separavanogli allievi come le scuoleclassiche, non riuscirono apersuadere i genitori deiragazzi intelligenti aguardarlecon favore.Data lapossibilità di una scelta, igenitori naturalmenteoptavano per le scuole

classiche vere e propriepiuttostocheperleloromenovenerabiliimitazioni.Alungoandare i genitori ambiziosifecero fallire i progetti piùcariairiformatoriegualitari.

IIIL’ibridodiLeicester

Quando apparve chiaro

chelenuovescuolenoneranoall’altezza delle speranze deiloropaladini,unacorrentedelmovimento socialista cambiòtattica e avanzò un’altrarichiesta. Le scuoleelementari a quel tempoerano indifferenziate eaccoglievano bambini di tuttii livelli di intelligenza. Ealloraperchénonsiestendevala scuola elementare fino aincludervituttiifanciullifino

all’età di quattordici oquindici anni? Le scuolesecondarie americane eranostate in origine una specie diproiezione delle elementari;perché l’Inghilterra nonimitava l’esempio? Tutti iragazzi sarebbero andatiall’età di undici anni a unascuola secondaria, e solo piùtardiaunascuolaclassica.

La proposta presentavadiversi vantaggi6.

Politicamente era molto piùaccettabile perché nonsembrava implicare unmutamento radicale, e, comehogiàdetto, ilmigliormodoperfarequalcosadinuovoinInghilterra era quello dipretendere che non fossenuovo. La scuola unicadoveva semplicemente essereproiettatainavantiinvecechecreata ex novo, e le scuoleclassiche dovevano essere

conservate. Questa riformaavrebbe anche abolito oposposto la selezione perl’ammissione alla scuolaclassica, e perciò avrebbeevitato le inopportunetensioni che l’esame elevenplus provocavaneigenitori enei ragazzi (compresi quelliche in ogni caso nonsarebbero rimasti a scuolaoltrel’etàminima).

Unesperimentodiquesto

tipo fu tentato dal Consigliodella contea delLeicestershire7, e molte suevarianti vennerosuccessivamente adottate daaltre autorità scolastiche.Perché questo movimentonontravolsetutto?Leragionisonodinuovoilluminanti.Leriformescolastichedelsecoloscorso, in quanto imposte auna società gerarchica,reggevano o fallivano a

seconda che riuscissero omenoaconsentireal ragazzointelligente di uscire dallaclasseinferioreincuieranatoe di entrare nella classesuperiore in cui era adatto asalire.Anchelescuoleinglesiavevano una funzione dicapitale importanza,quantunque diversa da quelladelle scuole americane. Lascalascolasticaeraancheunascala sociale: il ragazzo

disordinato emaleducato chepartiva all’età di cinque annidal basso doveva esseretrasformato, passo dopopasso, in un ragazzo piùpresentabile, più levigato epiù sicuro, nonché piùavveduto al momento ditoccare la cima. Dovevaacquistare un nuovo accento—ilpiùincancellabilesegnodiclassedell’Inghilterra—equesto era possibile, fatta

eccezione per i più caparbi,solo a chi avesse cominciatosindabambino.Soloquandoavevaterminatolasuascalatapoteva reggere il confrontocon altri che avevanocominciato la loro ascesa daun livello molto più alto. Lascalasocialeeracosìlunga—il divario tra gli stili di vitadelle classi superiori einferiori così ampio— che iragazzipromettentidovevano

cominciare la loro scalataattraverso le scuole alla piùtenera età possibile. Era giàabbastanza grave doverrimandare il processo diassimilazione sociale sinoagli undici anni. Se i ragazziintelligenti delle classiinferiori non fossero statiammessi prima dei sedicianni a stare nella piùstimolante atmosfera dellescuole classiche, insieme a

molti coetanei delle classisuperiori,alcunidiloroaquelpunto sarebbero stati troppovecchiper scrollarsididossole origini e superare così ilproprio handicap. Le scuolein tal caso non sarebberoriuscite ad assolvere uno deicompiti essenziali che spettaloro in un sistema di classeprogressista; non sarebberoriuscitea funzionareda scalemobilisocialiperiragazzidi

talento.La seconda ragione per

scartarel’ideadelrinviodellaselezione a quindici anni erache, come gli educatori bencapivano,iragazziintelligentidovevano essere presi dapiccoli se si voleva cheraggiungessero, da adulti, ilivelli più alti di cui eranocapaci; e con lo sviluppodella complessità dellascienza e della tecnologia

solo i livelli più alti eranoabbastanzaalti.Gliscienziati,che ottengono spesso le loromigliori conquiste prima deitrent’anni, hanno bisogno diricevere sin dalla più teneraetà un’istruzione intensa deltipo che pochi americani8hanno potuto ottenere daquando le scuole secondariesono entrate in voga eBenjamin Franklin ne èuscito.Sel’iniziodellostudio

serio fossestato rimandatoaisedici anni, e nel frattempoquesti ragazzi avesserodovutofrequentareunascuolasecondaria che non era ingrado di attrarre insegnantibuoni quanto quelli dellescuole classiche, gli sarebbepotutocapitaredinonriuscirea completare la propriaistruzione in tempo utile pertrarre vantaggio dai pochianni veramente fruttuosi

consentiti dalla Natura. Sidoveva alle scuole classichela fama di cui godeval’Inghilterra nel campo dellascienzapuraancorprimachela regina Elisabetta II salisseal trono.LordCholmondeleyha dimostrato che,considerando il secolo scorsonelsuocomplesso, ilnumerodellescopertefondamentaliinrapporto alla popolazione èstato in Inghilterra 2,3 volte

maggiore che in Germania,4,3 voltemaggiore che negliStati Uniti, e 5,1 voltemaggiore che nell’URSS.Senza Simon le radiazionicosmiche sarebbero statecapite? Senza Bird sarebbestata possibile l’esplorazionedelle stelle remote? SenzaPiperleconteesudoccidentalisarebbero state coperte dicemento e riservate alleautomobili?Nonèforsevero

che inmancanzadellascuolaclassica questi grandi uominiavrebbero potuto diventarebottegai o garagisti? Peccatochefinoallafinedelsecololascienza inglese non trovò unadeguato riscontro nelleapplicazionitecnologiche.Masi tratta pur sempre di uninvidiabile stato di servizio,che sarebbe stato perduto avantaggio delle “incessantiesigenze dellamediocrità” se

la diseducazione unica fossestata prolungata finoall’adolescenza.

IVSommario

Ma prima che le scuolepotessero svilupparsi nelsistema attuale descritto nelprossimo capitolo, fu

necessario scongiurare laminaccia della sinistra. Queisocialisti che volevano faristruire i ragazzi, aprescindere dalla lorocapacità, come in America einRussia,ebberoperqualchetempo un seguito popolaresufficienteatrasformareinunproblema politicofondamentale quella chealtrimenti sarebbe stata unaquestione puramente

scolastica. Tuttavia eranocondannatiall’insuccesso.Perriuscire vittoriosi nel campodell’istruzione avrebberoavuto bisogno di unarivoluzione sociale cherovesciasse la gerarchiacostituita, i valori e tutto ilresto. Ma con le masse inletargoeilorocapipotenzialidirottati versol’autopromozione, qualisperanze c’erano? Le scuole

classiche rimasero.Le scuolea indirizzo unico venneromeno. Anche l’ibrido diLeicester non fiorì mai. Ivandali furono distrutti e lacittadellasopravvisse.

* Hardie, morto nel 1915, è statouno dei fondatori del partitolaburista e il maggior divulgatoredelle idee laburiste tra i minatori.Aveva cominciato a lavorareall’etàdidiecianni(N.d.T.)** Esponente di primo piano del

movimento sindacale inglese,ricevettenel1934ilpremioNobelperlapace(N.d.T.)

Capitolo3Leorigini

dell’istruzionemoderna

ILariformapiùfondamentale

Dopo che l’opinionepubblica, anche in seno alpartito laburista, voltò lespalle alle scuole a indirizzounico,finalmentefupossibileconcentrarsisulla riformapiùfondamentale, ossia sul

perfezionamento della scuolaclassica in tutti i suoiaspetti.Le scuole classiche avevanosoprattutto bisogno dimaggiori fondi, sia pertrattenereimiglioriallievisiaper pagare meglio gliinsegnanti.

La guerra contro Hitlertrasformò la composizionesociale di queste scuole. Ilpieno impiego e ilmiglioramento dei salari,

incoraggiandoaspirazionipiùalte, diedero ai genitori delleclassiinferiorilapossibilitàel’ambizione di ottenereun’istruzione migliore per ipropri figli, e la legge del19441 contribuì rendendogratuite le scuole secondarie.Le conseguenze furonodrammatiche. Negli anniTrenta solo una minoranzadei ragazzi intelligenti dellaclasse inferiore aveva

un’istruzione non del tuttorudimentale; vent’anni dopopraticamente tutti i ragazziintelligenti erano insediatinegli scanni della sapienza.Uno studio sociologico deglianni Cinquanta poté riferireche“inmoltissime,senoninquasi tutte le parti del paese,le possibilità dei ragazzidotati di un certo livello diintelligenza di entrare nellascuola classica non sono più

condizionatedallelorooriginisociali”2.

Tuttavia per i ragazzidelleclassi inferioriunacosaera entrare nella scuolaclassica, e un’altra cosa erarestarci. Qui la prosperitàcostituiva un handicap.Anche contro i desideri deigenitori molti scolari eranotentati di lasciare presto lascuola dagli alti salari emoltissimi lo facevano non

appena raggiungevano l’etàminima3.Nonfulaprosperitàa creare il problema: essoesisteva già damolto tempo,ma la prosperità lo accentuò.Ogni nuova generazionematurava nel fisico piùprecocemente di quella chel’avevapreceduta. Il costanteaccorciamentodell’adolescenza in sensobiologico e sociale e ilcostante allungamento della

stessa in senso scolasticoposero un dilemma che furisoltosoloquandosiarrivòatrattare i ragazzi della scuolaclassicacomedegliadulti.

Leclassisuperioridavanoper scontato che i loro figlidovessero fruiredell’istruzione superiore; ladifficoltànoneraquelladifarsì che gli intelligentirimanessero a scuola, ma difar sì che gli stupidi se ne

andassero e si rassegnasseroalle occupazioni manuali acui la loro intelligenza lirendeva adatti. Nelle classiinferiori la situazione eraesattamente l’opposto.Quanto più alti erano i salariche i figli dei lavoratorimanualipotevanoguadagnarein fabbrica, tanto più noiosogli appariva il banco discuola. Non c’è età piùmaterialista dell’adolescenza.

Ilrimedioerachiaro:loStatodovevaimpedireairagazzidisoffrire a causa della lorointelligenzadandoa essi e ailoro genitori una posizioneprivilegiatainsenoalleclassiinferiori. Ilprimopasso fu lacorresponsionediindennitàdimantenimento assai piùcospicue — poi graduatesecondo il livellod’intelligenza — ai ragazzidella scuola classica che

completavano tutto il corso.Ma questo non erasufficiente. Un’inchiestadimostrò che alcuni genitoriirresponsabili spendevano leindennità per se stessi e nonper i ragazzi a cui eranodestinate. La cosa più ovviada farsi — alla fine locapirono anche i ministridella Pubblica Istruzione —era quella di pagare unostipendio scolastico agli

allievi della classica.Dapprima il suo ammontareequivaleva ai guadagni medidegli adolescenti impiegatinell’industriaordinaria:poilaneocostituita BUGSA* sferròunattaccocontrol’ingiustiziadell’uguaglianza, egiustamente, dato che lacapacità del lavoratore era disolito tanto inferiore a quelladello studente. Nel 1972 ilgoverno approvò uno

stipendio scolastico, sullabase di una scala mobile,superiore del 60 per cento aiguadagni dell’industria.Dopodiché solo pochissimiragazzi lasciaronoprematuramente lascuolaperragioni economiche. Oggi ciriesce praticamenteimpossibile immaginare unascuola classica senza il suogiornosettimanaledipaga.

Le università avevano

cominciato a pagare stipendiagli studenti (sotto forma diborse di studio) assai primadellescuoleclassiche,maperaltri versi conservavano deibizzarri anacronismi. Igenitori poveri eranosvantaggiati nelle scuoleclassiche, quelli ricchi nelleuniversità. Negli anniCinquanta i ragazziintelligentidellaclassemediafurono privati delle borse di

studio perché si presumeva,del tutto erroneamente, che ilorogenitoridisponesseroperconto loro di denarosufficiente, con il risultatosconcertante che alcuni diessi non andavano affattoall’università: davvero unghiotto esempiodegli eccessia cui arrivò l’egualitarismonel momento della suamassima fortuna! Borseriservate assicuravano poi

agli allievi di certe scuoleprivate la prioritànell’ammissioneacollegi,peraltri versi inappuntabili, diOxfordeCambridge;eversola metà del secolo non erainfrequente che Kings oBalliol scoprissero dei meritireconditiinragazziicuipadrierano stati in passato loroallievi. Tali consuetudinibarbariche venivanoaddirittura giustificate in

pubblico, di quando inquando, da rettori di vecchiostampo, i quali dichiaravanoche per gli studentiintelligenti era meglio (eintendevanodalpuntodivistascolastico) restare mescolaticon quelli stupidi. I rettoriancora una volta avevanoperso i contatti con la realtà:ilmondomodernononavevapiù bisogno che gliintelligenti si mescolassero

agli stupidi, tranne quandoavesserodovutosvolgereunaqualche attività diinvestigazione sociale tra leclassiinferiori.Quandoiduria morire finalmentemorirono, le università siallinearono alla politicanazionale e scelsero tutti iloro allievi sulla base dimeriti adeguatamenteaccertati in sala d’esame.Dopoil1972idiplomatidelle

scuole private dovettero oconcorrere apertamente conl’allievo della scuola classicadi Bradford o cercareun’ammissione “per gringo”*nelle universitàsudamericane. Ma pochieranodispostiasopportareunsimilemarchio.

II

Stipendipiùaltipergliinsegnanti

Lo stipendio scolastico el’universalizzazione delleborse di studio universitarieerano il frutto di un mutatoatteggiamento dello Statoverso la spesa perl’educazione;atteggiamentoilquale, a sua volta, erasemplicemente un riflesso

della crescenteconsapevolezza che gliinvestimenti in intelligenzasonomoltopiùredditizidegliinvestimentiinbenimateriali.Ma i politici hanno volutosempre l’impossibile: queirisultati immediati chel’istruzione non è mai ingrado di dare. Continuaronocosìagingillarsiconilverticedel sistema scolastico invecedi costruirne molto più

solidamente la base. Eranotanto disposti a spendere perl’università quanto eranorefrattari a spendere per lescuole elementari. I politicinon comprendevano che icapiclasse delle elementaricostituivano i futuri dirigentidella nazione. Di fronte allapenuria di ingegneri, ilgoverno diceva: ebbene,diamopiùfondiallefacoltàdiingegneria. Penuria di

scienziati: più fondi allefacoltà di scienze. Penuria ditecnologi in genere:costruiamo più scuole ditecnologia. Cose futili. Seinfatti il governo attiravaversol’ingegneriaunmaggiornumero di promettentigiovinetti,nerestavanomenoalla scienza. Più giovani perl’amministrazione statalesignificavameno giovani perl’industria, più giovani per i

laboratori, meno perl’insegnamento. La dottrinaegualitaria, secondo cui ogniindividuo può essere istruitocosì da renderlo in grado disostituire qualsiasi altro,aveva radici talmenteprofondecheinostriantenatiarrivarono solo con moltafatica ad apprezzare il pienosignificatodiundatodi fattomolto semplice: quello cioèche tutte le carriere erano in

concorrenza tra loro peraccaparrarsi una scortalimitata di intelligenza. Fusoltanto parecchio tempodopo il 1950 che la scarsitànazionalediintellettodiventòevidente a tutti quelli che loavevano. Il governo scoprìche il solo modo di averesimultaneamente più emigliori ingegneri, più emigliori fisici, più emigliorifunzionari statali, fino al

raggiungimento dei limitifissatidallanatura,eraquellodi partire dai treenni, per farsì che da quell’età in poinessuna capacità potessesfuggire alla rete, e, ciò chepiù importa, per assicurareche i futuri fisici, psicologi eil resto dell’élite fruisseropermanentemente dellamiglioreistruzionepossibile.

Importavano poco iminorati, i disadatti e i

delinquenti,periqualifinoal1972 l’Inghilterra (segno deitempi) spese di più che per ibrillanti.Importavanopocolescuole secondarie moderne.In un mondo ideale, noncondizionato dalla penuriadelle risorse, gli sfortunatiavrebbero potuto godereanch’essi di larghesovvenzioni. Ma il mondononè, non èmai stato enonsaràmaiunmondoideale.La

scelta si doveva fare entrouna scala di priorità, e nonpoteva esservi alcun dubbiosu quale dovesse essere ladecisione. Quelle chemassimamente importavanoerano le scuole elementari,dove gli allievi dovevanoessere divisi in dotati e nondotati;e,soprattutto,lescuoleclassiche, dove i dotatidovevano riceverequello cheglieradovuto.Essidovevano

goderedimezzipiùgenerosi.Eliebbero.

Dopo che Sir AnthonyCroslandsifupersuasochelabattagliaperlasopravvivenzadella nazione sarebbe statavinta o perduta nelle sezioniA di ogni grado scolastico,dal giardino d’infanzia allaclassica, il denaro cominciòadaffluire.Nel1953laspesaper l’istruzione assorbivaancora solo il 2,7 per cento

delprodottonazionalelordo4;nel1963,assorbiva il3,9percento; nel 1982, alla fine del“decennio meraviglioso”, il6,1 per cento. La maggiorparte dell’aumento andò agliinsegnanti. Anzitutto peraumentarne il numero: eraancora un caso frequente, inquella cupa età dimezzo delsecolo scorso, che una solainsegnante avesse una tormadi quaranta ragazzi in classe;

e chi altro allora potevaessere se non un JosephLancaster*!Insecondoluogoil denaro fu usato permigliorarne la qualità. Glistipendi degli insegnantierano talmente inferiori aquelli dell’industria cheall’inizio degli anni Sessantaalcune scuole classiche nondisponevano di un soloinsegnantedi fisica.Equestonell’epoca in cui l’Atomic

Energy Authority stavachiedendo a gran voce deifisici! Molti dei più altidirigenti del ministero dellaPubblica Istruzione e diquello del Tesoro, che pureavevano letto il loro Platone,avevanodimenticatoaquantopare che solo ai sapientipoteva essere affidato ilcompito di istruire i futurisapienti. Insegnanti disecond’ordine, élite di

second’ordine: lameritocrazia non può maiesser migliore dei suoiinsegnanti. Le cosemigliorarono gradatamentefinchéalla finegli insegnantipoterono realizzare il loroideale di superiorità e diprestigio. Uno deiprovvedimentipiùaccortideldecennio meraviglioso fuquello di portare gli stipendidegli insegnanti di scienze

allo stesso livello di quellodegliscienziatidell’industria;nonché tutti gli insegnanti discuola allo stesso livello deiloro colleghi scientifici. Lescuole perciò riuscirono adattirare buoni scienziati; edebbero anche il fior fioredeglialtriinsegnanti.

Lalogicadelsistemapuòessere rappresentata in unasemplicetabella:

Distribuzionedell’intelligenzafratipidiscuolasecondaria(1989)

Tipodiscuola

LivelloQI

allievi

Numeroallieviperinsegnante

LivelloQIinsegnanti

Scuolapersubnormali 50-80 25 100-105

Secondariamoderna

81-115 20 105-110

Classica 116-180 10 135-180

Classica-convitto

125-180

8 135-180

IIILescuoleconvitto

Il movimento a favoredelle scuole uniche fecequalcosa di più cheminacciare il livello delleclassiche. Se fosse riuscito

nel suo intento, avrebbeprovocato il rinvio a tempoindeterminatodell’indispensabile riformadelle scuoleprivate.Sapendoche i figli non avrebberoricevuto dalle scuole stataliche un’istruzione disecond’ordine, i genitoriforniti di larghi mezzi nonavrebbero certamenterinunciato ad acquistare ivantaggi dell’istruzione

privata; e l’uguaglianza delleopportunità sarebbe rimastaunbelsogno.

La morte della scuolaprivata fu largamentepreconizzata tra il 1939 e il1945. Poiché si temeva chel’impoverimento dei cetimedi togliesse loro lacapacità di pagare le rette,alcuni dei più vigorosisostenitori delle scuoleprivate si rivolsero allo Stato

per prevenire la catastrofe.Non solo si dichiararonodisposti adaccettareuncertonumero di allievi poveri, masupplicarono addirittura loStato di pagare per loro5. Ilfuturo non fu come lo siprevedeva:raramenteloè.Laclasse media si dimostròquanto mai resistente;sopravvisse all’alto caricofiscale e agli alti prezzi, econtinuòamandareifiglialle

stesse vecchie venerabiliscuole. Verso la metà deglianni Cinquanta, diciannovepersone su venti con unreddito di mille sterlineall’anno — una sommapiuttostomiserabilesecondoicriticidioggi—mandavanoilorofigliallescuoleprivate6.Detto per inciso, tra di essefiguravano molti “socialisti”.Come disse Sir HartleyShawcross nel 1956: «Non

conosco un solomembro delpartito laburista, che sia ingrado di permetterselo, ilqualenonmandiisuoifigliaunascuolaprivata,spessocongrandi sacrifici: non persnobismo,operperpetuareledistinzioni di classe, maperchéiproprifigliabbianoilmeglio».

Gli allievi delle scuoleprivate rappresentavano circaun quarto degli allievi

dell’ultimoannodi tutti i tipidiscuole,pubblicheeprivate.Nel complesso, dato chepagavano di più, fruivano diuna istruzione migliore diquella che ricevevano i lorocompagnidellescuolestatali.A giudicare da certi romanzie autobiografie, c’era forsedelveroneldettosecondocuinella scuola privata l’allievoimparava a diventare unragazzo; ma, se così era,

almeno si trattava di unragazzo istruito, e quindi piùadattoaoccupareilsuopostoin una società complessa diquantonon lo fosseunuomoignorante.Non c’era nulla dimale nel fatto che le scuoleprivate impartisseroun’istruzione superiore: anziera tanto di guadagnato; ilmale stava nel fatto che iprivilegiativenisseroscelti inbaseacriteridiversidaquello

del merito. Infatti venivanoscelti in base al conto inbanca dei genitori.Spudoratamente ereditavanola loro istruzione, e conquesta la loro futuraposizione nella società cheavrebbero dovuto inveceservire.

In che modo si dovevaabolirequestonepotismo?Fuun’impresa lunga e amara,eguagliataforsesoltantodalla

crociatadelsecoloprecedenteper l’abolizione dellaschiavitù;efuun’impresacheebbe successo solo perchél’energia che in precedenzaera stata consacrata allescuole uniche fu dirottata eimpegnata in questo compitopiù costruttivo. Di anno inanno, ma specialmente nel1958, gli appelli del partitolaburistaaffermavanosemprepiù decisamente che “i

laburisti non debbono piùesitare ad affrontare lamaggior fonte diineguaglianza sociale e didivisione di classe dellanostra società: le scuoleprivate”. Ma in realtàesitavano, anche se i capilaburisti erano anch’essicolpevoli di aver frequentatole scuole private. Le scuolenonpotevanoesserechiuseonazionalizzate efficacemente

per legge;amenodiproibireaigenitoridispenderedenaroper i propri figli —un’interferenza troppo gravenella vita della famiglia peresserepoliticamentepossibile—gliistitutisarebberorisorticlandestinamente altrove. Lachiusura di unaEton sarebbestata seguita dall’apertura diun’altra Eton. I genitoridovevano essere ammansiti enon solo costretti. La

dichiarazione del 1958,Learning to Live, eraassennata e lungimirantequando affermava che “ilaburisti ritengono che alpresente nessun progetto diespropriazione odemocratizzazione dellescuole private presentivantaggi sufficienti agiustificareunadistrazionedifondi pubblici così ingentecome quella che si

renderebbe necessaria. Inavvenire, quando le scuolesovvenzionate sarannomigliorate, quando ilprestigio delle scuole privatesarà per conseguenzadiminuito, e quando sarannoavvenuti sostanzialimutamentinelladistribuzionedella ricchezza e nellapubblica opinione, laquestione, in forma mutata,sorgeràdinuovo”.

Il trionfo finale fu ilrisultato di un movimento atenaglia. Apposite ricerchedimostravano che lamaggiorpartedelle retteper le scuoleprivatevenivanopagateconicapitali. Per timore delleimposte di successione, leclassi superiori smisero inlarghissima misura ditrasferireilpatrimoniodaunagenerazione all’altra almomento della morte. Si era

stabilitalaconsuetudinecheinonni, quando erano ancorain vita, trasferissero ilpatrimonio non tanto ai figliquanto ai nipoti, perl’acquisto di un’istruzioneprivilegiata. Le imposte disuccessione si dimostravanoimpotenti di arrestare questoabuso che coinvolgeva tregenerazioni; agivano anzi daincentivo e dovettero venirintegrate da una serie di

imposte sul patrimonio. Ilsesto gabinetto laburista, conCrosland e Hughs operantid’intesa nei due ministerichiave,decisedi istituireunagrande imposta patrimonialee da quel momento in poil’imposta sugli aumenti divalore patrimoniale impedìl’acquisto di nuove fortune.Lescuoleprivatenesentironosubito l’effetto. Quest’ultimofu in qualche modo

controbilanciato dallacrescente ineguaglianza deiredditi di lavoro, ma nontanto da essere neutralizzato.Nel 1970 la situazione dellescuole private era certamentepiù difficile di quanto fossestatavent’anniprima.

Più importantedell’imposta sul patrimoniofu il costante miglioramentodei livelli delle scuoleclassiche. Era tutta una

questione, come ho detto, dibiglietti da mille. PerchéRugby era superiore allascuola classica di Walsall?Molto semplice: perchéRugbyspendevamoltodipiùper ogni ragazzo e perciòaveva insegnanti migliori epiù numerosi. Quando ildenaro destinato a Walsallaumentòdiparecchievolte—una parte del gettitodell’imposta patrimoniale

venne destinato a nuovilaboratori e a nuovi edificiper le classiche— la qualitàdellascuolarisultòmigliorataal di là di ogniimmaginazione. Dalmomento che lo Statoriusciva a comprimerel’afflussodi fondiallescuoleprivate, e ad aumentare glistanziamenti per le propriescuole, la vittoria, alla lunga,era assicurata. I genitori

assediaronoWalsallinvecediRugby, e scoprirono che iloro figli dovevanoconcorrere su un piede diparità con tutti gli altriragazzi, e che solo imigliorivenivanoscelti.Soloseifiglierano troppo stupidi permeritare l’ammissione aWalsall essi ripiegavano suRugby; ma questa bendifficilmente poteva restareunascuoladiprim’ordinesei

suoi allievi erano disecond’ordine. La bilanciadelprestigiofinìperpendere,gradatamente, ma in mododecisivo,afavoredellascuolaclassicastatale.

Non funecessarioabolirele scuole private; le migliorisi abolirono da sé. I piùsensibili direttori di scuolaprivata cominciarono apreoccuparsi della stupiditàdeiragazzichechiedevanodi

iscriversi, e quando latendenzafudeltuttochiara,eil Tesoro cominciò adiventare più generoso,risolsero i loro probleminegoziando con lo Statol’inclusione delle loro scuolenel ruolo delle “scuole-convitto sovvenzionate”,come venivano chiamate nellinguaggioufficiale.

Per assicurarsi questainvidiabile posizione

dovevano impegnarsi adaccogliere una maggioranzadi ragazzi scelti, nel modonormale, dalle autorità localinelle elementari. Nel 1972Eton ridusse l’età diammissioneaundicianniesiimpegnò a riservare l’80 percento dei posti agli allievidella Regina, poi diventati,nel1991,il100percento.GlialtriseguironolasciadiEton.

FinchégliispettoridiSua

Maestànonconcedevanoallascuola convitto un certificatodi efficienza, il che avvenivasolo se i livelli accademicierano alti almeno quantoquelli delle scuole classichediurne, essa non potevavenire ammessa nel ruolo.Tutte le scuole private piùfamose— praticamente tuttequelle che facevano partedella cosiddetta ConferenzadeiDirettori—venneroaun

certopuntoammesseeapertea ragazzi dotati che avevanobisogno, per una ragione operun’altra,dell’istruzionediunascuolaconvitto:operchénon avevano genitori, operché venivano da famiglieche si spostavanofrequentemente, o perchévivevano in campagna. Lealtre scuole private, lamaggioranza, furono lasciateandare per la loro strada.

Dato che non educavanocervelli di prim’ordine, loStato non si curava molto diquel che succedeva al di làdelle porte delle loro aule:purché, s’intende,raggiungessero i livelliminimi di igiene e diefficienza nelle attivitàmanuali prescritti per lescuole secondarie moderne acuivenivano inviati i ragazziqualsiasi. Logicamente le

scuole private, essendoadesso riservate ai mediocri,non conferivano più uncachet sociale, e il numerodei genitori ancora disposti asprecare il loro denaro su diesse diminuiva di anno inanno.Questo naturalmente, aprescinderedagliantroposofi,dai vegetariani e daglianarchici di nuovo stampo, iquali erano tuttiossessivamente attaccati alle

proprieistituzioniscolastiche.L’integrazione dei due

tipi di scuola classica resepossibile molti beneficimutamenti nel contenutodell’istruzione. Era ben notal’importanza che le scuolediurnedavanoallascienza;lemigliori non soloincoraggiavano laspecializzazione per renderepossibile laconoscenzapienadi almeno un particolare

settore, ma, cosa di granlunga più importante,badavano a inculcarequell’atteggiamentoscientifico, esatto, curioso,indagatore, scettico,quell’umiltà di fronte allanatura ma non di fronteall’uomo, quell’appassionatodistacco che èl’atteggiamento modernoverso la vita. Le scuoleprivate,menoa loro agionel

mondo dell’industria, dellatecnologia e della scienza,davano troppa importanza adAtene e troppo pocaall’atomo. Fino agli anniSessanta l’esame diammissione alle scuoleprivate comprendeva ancorail latino!Ma non la scienza!L’istruzione classica ricevutadalle classi aristocraticheinglesifuunodeifattoridellaloro disfatta. Le portò a

sopravvalutare il passato,Roma e Atene non menodella propria storia. Favorìl’accettazione fatalistica deldeclino dell’impero romano.La meritocrazia sostituìGaltonaGibbon*,edopochefu raggiunta la liberacircolazione degli insegnantie delle idee, le scuoleclassiche persuasero le exscuoleprivateadadattarsipiùcompletamente a un’età

scientifica. Alcune di loroimpararono la lezione tantoalla svelta che Eton fu ineffetti la prima scuola ainstallare un ciclotrone eChrist’sHospital* la prima amandareungruppodiragazzisullaluna.

Ma il vantaggio non fusolo per una delle due parti.L’educazione alla leadershiperal’obiettivodichiaratodallescuole private, e il loro

impero fu potente finché isoldati e gli amministratorinon dovettero soccombereagli scienziati e ai tecnici.Con l’integrazione le scuoleclassiche poteronoappropriarsi di quella partedella tradizione che eraancora valida, e perseguirecosì la loro vocazione dicoltivare l’éliteconrinnovatasicurezza. Le scuole eranoriuscite a liberare i ragazzi

dalla subordinazione allefamiglie,creandodeisostitutiagli angusti legami diparentela. Le classiche neavevano ancora più bisogno,datochemoltideiloroallieviprovenivano da famiglie dilivello culturale inferiore, eperciò imitarono alcune diquelle stesse tecniche.Testimoni ocularigarantiscono la validità delpieno sviluppo del sistema

del convitto, delle riunioniregolari in laboratorio e deicircoli serali e di finesettimana per hobbyscientifici o di altro tipo.Questi ultimi sono diventaticosì attivi chegli adolescentinonsentonopiùilbisognodipassare una parte del lorotempo libero con le famiglie.Le loro case sono diventatesemplicementedeglialberghi,con grande vantaggio dei

ragazzi.

IVIprogressideimetodi

dimisurazionedell’intelligenza

Il successo di questeriformefuresopossibiledallasempre maggiore efficienza

dei metodi di selezione.Quanto sarebbe stato vanoisolare le scuole superiorisenza avere i mezzi peridentificare gli eletti! Ilprogresso, naturalmente, nonavanzò allo stesso ritmo intutti questi campicomplementari. Nelcomplesso l’isolamento dellescuole classiche procedettecondifficoltàminoridiquelleincontrate dalla selezione

degli allievi. Ma quanto piùlargamente si riconobbe chele scuole migliori dovevanoessere riservate ai piùintelligenti, tantomaggioresifece la pressione suglipsicologi scolastici perchémigliorassero le lorotecniche. Essi furonoall’altezza. Ancora una voltalanecessitàgiocòlasuaparteconsueta.

Dopo il 1944 le richieste

di ammissione alle classicheaumentarono notevolmentesenza che vi fosse però unacorrispondente espansionedella capienza. Laconcorrenzaeradiventatapiùaspra; come si dovevanoscegliere imigliori? Il valoredei reattivi mentali comeguida alla selezione delpersonale delle forze armateera stato pienamentedimostrato durante la guerra,

e sembrò quindi naturaleadottare lo stesso tipo dimetodo per scopi pacifici,soprattutto in una societàstratificata incline per abitomentale a riconoscere unagerarchia di intelligenza unavoltachelesiastataindicata.Irisultatifurononotevoli:nel1950,apochiannididistanzadall’entrata in vigore dellalegge, la maggior parte deiragazzi inglesi veniva

sottoposta a questi esamiprima di terminare la scuolaelementare, e, quantunque siimpiegassero anche altrimetodi di esame, l’altoquoziente di intelligenza fuassunto come la qualificaprincipale per l’ammissioneall’élite. La psicologiascolastica si conquistò unposto centrale nellapedagogia, posto da cuineancheinseguitoèstatamai

deltuttosloggiata.È però vero che il

progresso fu rallentato neisuccessivi decennidall’ostruzionismo socialista.I propugnatori della scuolaunica attaccavano senzatregua la separazione degliintelligentidagli stupidi, cioèquello che costituiva ilprincipale obiettivo degliesami dell’intelligenza. Dalloro punto di vista erano

perfettamente coerenti: unavolta accettato il loropresuppostosecondocuiogniindividuo era, in un qualchemodomaidimostrato,ugualea ogni altro individuo, eraegualmentesensatoscreditarel’efficienza dei mezzimediante i quali i ragazzivenivano classificati in unagraduatoria,econdannarneleconseguenze. Se in realtà unragazzononerapiùcapacedi

un altro, allora i reattivimentali dovevano essere uninganno. I criticicanzonavano gli psicologi, eparevano ritenere dimostratala loro tesi dichiarando(peraltro giustamente) che ireattivi non misuravano, népotevano misurare,quell’astrazione che èl’intelligenza complessiva.Ma in effetti i critici nonfacevanoaltrochecircondare

la questione di ulterioreconfusione verbale. Laconfusione era in qualchemisura inevitabile (eraaccaduto anche con la fisicanelXVIIsecolo)inunnuovoramodellascienzacheurtavacontro forti convinzionimetafisiche. Come potevanogli uomini essere uguali agliocchi di Dio e tuttaviaineguali agli occhi delloPsicologo?

I socialisti peggioraronoancora di più la confusione.All’inizio pochissimi profanierano in grado di capire chel’intelligenza non eraun’astrazione,maunconcettofunzionale.Gli psicologi nonvalutavano l’intelligenzacomplessiva, che non esiste,ma le qualità occorrenti atrarre profitto daun’istruzione superiore. Se aquesto insieme di qualità

veniva apposta l’etichetta“intelligenza”, ciò era soloper comodità. Il banco diprova dei reattivimentali eraempirico:funzionavanoono?E la risposta era che nelcomplesso funzionavano. Lamaggiorpartedeiragazzicheotteneva un alto punteggionei test rendeva bene anchenellascuolaclassica.Eraunaquestione schiettamentestatistica: si trattava di

stabilirechel’altoprofittoneitest (che avrebbero potutochiamarsi anche testdell’idiozia per quel checontano i nomi) era incorrelazione7 con l’altoprofitto negli studi dellascuola classica, con l’altoprofitto all’università e conl’alto profitto nella vita. Sideve ammettere che glipsicologieisociologifuronoun po’ lenti nell’escogitare i

test dei test; molti di loroerano ancora impigliati inlacci ideologici. Non tuttierano lucidi come queldirettore di scuola chesosteneva che «si dovevanoincoraggiare al massimo lericerche intese a collegare ilsuccesso raggiunto in seguitoda uomini e donne scelti avari fini, alla diagnosi delleloro capacità risultante daesami condotti con metodi

diversi»8. Il suo consiglio fupienamenteaccoltosolodopomoltotempo.

I socialisti non rimaseroisolati. Per qualche temporiuscironoascreditarealmenoin parte il quoziented’intelligenza,enelmomentodella loromaggiore influenza— negli anni Cinquanta eSessanta — impressionaronovari comitati scolastici localialpuntodifargliabbandonare

del tutto i test. Ma il lorosuccesso era destinato adurare poco. A ogni nuovamesse di ragazzi, le autoritàdovevano trovare un qualchesistema per dividere il granodalla pula. Come? Sescartavano i testdell’intelligenza dovevanoripiegare sui risultati deinormali esami scritti, e sescartavano gli esami scrittidovevano ripiegare sulle

valutazioni degli insegnanti.E allora s’imbattevano indifficoltà ancora più grandi.Gli insegnanti, a onor delvero, avevanogià abbastanzada fare per dover essercostrettiasopportareancheilrisentimento di ogni genitoreacuibocciavanoilfiglio.Gliinsegnanti dovevano essereprotetti. Le autorità“progressiste” talvolta sitrovavano di fronte alla

richiesta degli insegnanti diripristinare il QI. Inoltre, laricerca scientifica dimostròsenza possibilità di dubbioche le valutazioni degliinsegnantiegliesaminormalieranomenoequineiconfrontidei ragazzi delle classiinferiori. Inconsciamente gliinsegnanti favorivano ilragazzoappartenenteallalorostessa classe; gli esamitradizionali erano più

favorevoli alle famiglie piùistruite. I testdell’intelligenza,piùliberidapreconcetti, erano propriostrumentidigiustizia sociale:undatodifattochenemmenoi più fanatici socialisti diquell’epoca potevanototalmenteignorare.

I socialisti più moderati,anch’essi infetti dimisticismo, ma in modomenovirulento, si stordivano

con la convinzione chel’efficienza della selezionesarebbe rimasta sempretalmente bassa che moltiragazzi intelligenti avrebberocontinuato a scivolare fuoridalle maglie della rete.Naturalmente non osavanofarsi pubblicamente paladinidella selezione inefficiente, esostenere che fosse un benenegare ad alcuni ragazziintelligenti la possibilità di

svilupparsi; ma in privato,quando ciò accadeva, se nedichiaravano soddisfatti. Essierano i cattolici occulti nellacittadella protestante. In unperiodo in cui si stavauscendo dalla societàpremeritocratica ciò era unfelice adattamento, una fontediserenitàpersonale,chenoncostituivaperòunostacoloalprogresso. Ma era latranquillità dello struzzo.

Questi mistici moderatiavrebbero dovuto sapere chenonsipuòarrestarelamarciadella scienza;opiuttosto,dalmomento che lo sapevano,avrebbero dovuto trarne leconseguenze. Dopo che sicominciò a studiaresistematicamente ilcomportamento umano,dimodoché le conoscenze,una volta acquisite, siintegravano a vicenda, nulla

poté arrestare il costanteprogresso delle tecniche peresaminare e scegliere,attraverso gli esami stessi, iportatori di combinazionidiversedigeni.

Il progresso fu, comesempre, ineguale, e a periodidi stabilità succedetteroimprovvisi balzi in avanti.L’uomo dovette attendere lasvoltadelsecolofinoal1989.Molto prima di allora i

“cibernetici” si erano resiconto che l’uomo avrebbecapitoassaimeglio ilpropriocervello se fosse riuscito aimitarlo. A misura che gliuominidiventavanopiùsimilia macchine, le macchinediventavano più simili agliuomini, e quando furonocostruite macchine cheimitavano le persone ilventriloquo finalmente capìsestesso.Icriterimoderniper

stabilire la capacità mentalerisalgonoaquell’anno;infattinon appena si comprese cheancheaunamacchina si puòesaminare e valutarel’intelligenza,propriocomeaun cervello umano, fupossibile stabilire un’unitàcomune di misurazione.Pamela, la calcolatriceϖ delLaboratorio nazionale difisiologia,diventò,con il suocostante QI di 100, lo

standard nazionalericonosciuto, e tutti i quesitidiesamevenivanopostia leiprimadiesseredistribuitiallescuoleeadaltricentri.

Assai prima del 1989 glipsicologi erano riusciti aidentificare i problemi darisolvere. Essi compreseroche il cervello non eraseparabile dall’economiabiochimicadell’individuopiùdiquantolofosserogliorgani

sessuali, e che l’individuonon era separabiledall’ambiente sociale e fisicoincuivivevapiùdiquantolofosseroisuoipolmoni.Moltepersonedigrandeintelligenzapotenziale erano impedite difarne uso da un’ansietàdovuta a disturbi psichici.Difronte a un ambientesfavorevole alcunimostravano scarsaintelligenza, altri molta

intelligenza. Ecco quindi ilunatici del QI, ossia quelliche presentano unQI di 140in certi momenti e di 90 inaltri,enonsoloquandosonoinnamorati o prima dicolazione: un male che parecolpisca alcuni dei maggioriesponenti del partito deiTecnici. Gli psicologiaffrontarono il compito diportare il reale più vicino alpotenziale. I progressi

terapeuticifuronounbeneficosottoprodotto della selezionescolastica.

IlcomitatoSpensaffermònel 1938 che è “possibileprevedere con una certaprecisione già nell’infanzia illivello finale delle facoltàintellettuali di un fanciullo”.Questo è vero ora; non eravero a quel tempo. Nonsorprende che si avesseroreazioni così risentitequando

ai reattivi fondamentali gliindividui venivano sottopostiuna volta sola, all’età diundici anni! Dai risultaticonseguiti da un individuo aquella precisa età dipendevaseeglisarebbeononsarebbeandatoallascuolaclassica.Seandavamalepoteva,inteoria,riprovare più avanti. Maquesto in pratica accadevaassai di rado. Chi sisviluppava lentamente, si

sviluppava troppo tardi. Ilragazzo, o la ragazza, chemanifestava la suaintelligenza a quattordicianni, era ben fortunato seriuscivaafarsitrasferiredallamoderna alla classica. Disolito veniva inserito tra glistupidi e classificato conquesti per il resto della suavita. Era una crudeleingiustiziaversol’individuoeuno spreco scandaloso per la

società:atalpuntocheinunacertamisura le scuoleunichefinivano addirittura per fardel bene facilitando agliindividui il trasferimento daunsettoreall’altro.Si sapevache in alcune personel’intelligenza raggiungeva ilsuo apice all’età di dodicianni, e in altre venivasfruttata completamente solodopoitrent’anni:masiagivacome se non lo si sapesse.

Quando questa verità vennecompletamenteassimilata,glieducatori cercarono, concrescente successo, di fare inmodo che la valutazionedell’intelligenza continuassedurantelavitascolastica.IQIvenivano accertati a sette,nove, undici, tredici equindici anni d’età, e a ognifase l’individuo il cuipunteggiorisultavapiùaltodiquanto fosse stato in

precedenza venivaallontanatodaisuoiinferioriemesso insieme ai suoi pari.Tuttavia coloro la cuiintelligenzasisviluppavasolodopo la fine del corsoscolastico sfuggivano deltuttoalla retedellaselezione.Ancoranegli anniOttantaunuomo che si fosse svegliatoimprovvisamente all’età diventicinqueanniincontravalepiù grosse difficoltà a

ottenere il giustoriconoscimentodellesuedoti.

Ed è qui che lo sviluppomoderno dell’educazionedegli adulti si è dimostratocosì decisivo. La scuolaarrivò a durare tutta la vita.Sullo scorcio del secolo ildiritto di ognuno a esseregiudicato secondo la suaintelligenza fu onorato nonpiù soltanto nei casieccezionali. Da ultimo si

riconobbe che, per un sensodi elementare giustizia,nessun uomo o ragazzodovesse essere giudicatostupidofinchénonfossestatoprovato tale. L’individuo erapresunto sempre intelligente.Perciò qualsiasi persona diqualsiasi età aveva diritto, eanzi veniva incoraggiata, asottoporsi ogni cinque anni aun riesame presso un CentroregionalediEducazionedegli

adulti e, se le sue speranzeerano fondate,invariabilmentelevenivaresagiustizia. La copia della suaScheda d’IntelligenzaNazionale in possesso delladirezione centrale venivadistrutta e sostituita da unanuova scheda contenente ilpunteggio del riesame, inmodo che nessun datore dilavoro (o fidanzata) cherichiedesse in via ordinaria i

punteggi del suo QI e dellasua capacità sarebbe maivenuto a conoscenza dellaposizione più modesta inprecedenza occupatadall’interessato. Inoltre itribunalideciserochenessunoaveva l’obbligo di indicarealtro che il QI corrente nellasua dichiarazione per il Chiè?. Un riesame positivo eradavvero un ricominciare dacapo.

Indubbiamente tutto ciòha creato delle difficoltà.Alcuni ragazzi sonodiventatieccessivamente ambiziosi afavore dei propri genitori ehanno esercitato su di loroesagerate pressioni perché sisforzassero di ottenere unariclassificazione. Si ècominciato a studiareavidamentemontagnedi librisull’allevamento dei genitori.Alcuni operai hanno

manifestato gelosia quandocerti lorocompagnidi lavoropiùanzianisonostatimandatiall’università o alla scuolasecondaria superiore. Ma nellungo periodo di transizione,in cui si è svolto il processodi miglioramento dei metodidi selezione, gli svantaggisono stati di gran lungacompensati dai vantaggi.Naturalmente oggi glipsicologi hanno affinato i

loro metodi a tal punto dapoter tener conto dellamaggior parte degliimponderabili che ritardanolo sviluppo e da prevederenon solo il quoziented’intelligenza, ma anche leetà in cui questa darà i suoifrutti. Ma per quantoinebriantesiailprogressoperogni persona dotata dimentalità scientifica, si devericonoscerechelediscussioni

cuiessohadato luogohannoportato acqua al mulino deicriticidell’ordinecostituito.

VSommario

In questo capitolo hotracciato per sommi capi lagrande storia della riformascolastica. Il governo,

finalmente pervenuto a unsenso moderno dei valori,riconobbe che nessuna spesaera più vantaggiosa di quelladestinata alla produzione diintelligenza. L’avarizia siconvertì in munificenza, agliinsegnanti e agli edificiscolastici fu data la prioritànell’impiego del redditonazionale. L’indipendenzadelle scuole classiche fumantenuta.Lemiglioriscuole

privatevennerofuseconessee le due si fecondarono avicenda. A fondamento delnuovo sistema si poserometodi di identificazionedell’intelligenza chedivennero sempre piùefficaci. Con l’inizio deglianniOttantalebasidelnostroattuale sistema scolasticoeranostategettate.

Il progresso fu possibileperché, comehospiegatonel

capitolo precedente, isocialisti in quanto forzaorganizzata crollarono. Nonfu così però dei sentimentiche essi esprimevano. Tutti ibambini manifestano unistinto socialista, e alcuni dilorononsuperanomaiquestafase.Mailnucleoirriducibiledegli egualitari psicologicichenonguarisconomaidalleinvidiecontrattenellanurserydiventa un pericolo per lo

Statosoloneimomentiincuisi aggrega a esso un grannumerodialtrepersonelecuisperanzesianostatestroncatenella vita adulta. Gli anniSessanta furono uno di queimomenti, e lo è anche iltempopresente.Gli individuisi sentivano frustrati alloraperché essi (o i loro figli)venivano privati diquell’istruzionesuperioreallaquale credevano di aver

diritto; si sentono frustratioggiperlastessaragione,manon tanto a causa dellasegregazione praticata nellescuole (aquestoper lopiùcisi è abituati) quanto perchésentonosostenerecheiCentriregionali per l’educazionedegli adulti sarebberosopravvissuti alla loro utilità.I Centri ormai sono moltoapprezzati da alcuni deitecnici più capaci, cioè

propriodaquellepersoneche,quantunque di bassacondizione, possiedono queltanto d’intelligenza che gliconsente — e gli haconsentito in passato — diessere il perno di ognimovimentorivoluzionario.Lachiusura dei Centri regionalinonsarebbeperciòunamossadestinata a provocaremalcontento? Se la miaanalisiègiusta,questanuova

tendenza,comespiegheròpiùampiamente inseguito,èunadelle ragioni fondamentalidellerecentiagitazioni.

* British Union of GrammarSchool Attenders, il sindacatodegli studenti delle scuoleclassiche(N.d.T.)* Termine lievemente spregiativoconcuiisudamericaniindicanoglistranieri,especialmenteglianglo-americani(N.d.T.)* Joseph Lancaster, educatore

quacchero, inventò un sistema diistruzione che applicò in unascuoladaluifondata.Morìpoveroeindebitato(N.d.T.)*GibbonèfamosoperlasuaoperaindiecivolumiDeclineandFallofthe RomanEmpire. Galton (1822-1911) è il fondatoredell’eugenetica. Sosteneva lanecessità di ridurre la prolificitàdegli incapaci e di incrementarequelladeicapaci(N.d.T.)* Altra famosa scuola privata(N.d.T.)

Capitolo4Dall’anzianitàal

merito

I

Laclassedeglianziani

Per un cinquantennio lescuole furono bersaglio diriforme, e a ragion veduta: irisultatifuronobrillanti.Mairiformatori come sempre sidimostrarono (forse eranecessario)troppounilaterali.Si fissarono sulle scuole aesclusione di ogni altra cosa,con il risultato preoccupante

chepermoltiannil’efficienzaconcuilamanodoperavenivaimpiegata nell’industria restòmolto indietro rispettoall’efficienza con cui venivaimpiegata nella scuola. Inostri avi non si rendevanopienamente conto del fattochelapromozionepermeritodegliadulti,contuttociòchequesto implicava perl’organizzazione industriale,era necessaria quanto la

promozione per merito deiragazzi. Una società chericonosceva i dirittidell’ingegnonellescuole,manon nell’industria, era comeuna famiglia divisa contro ilproprio interesse. Noncomprendevano appieno cheuna volta abolite le caste, o,piuttosto,unavoltaconvertitelecastenellemoderneclassi,restava ancora un’altracategoria di persone da

neutralizzare: la classe deglianziani. Non capivano chetenere un individuo inadattoin una posizione di poteresolo perché anziano erafunesto quanto tenere unindividuo inadatto in unaposizione di potere soloperché i suoi genitoriappartenevano alla classesuperiore. In una societàapertaipochielettitraimoltichiamati debbono esser eletti

per merito; l’età è unprincipioirrilevantequantolanascita.

Nella storia umana ivecchi sono stati la classedirigente più duratura: unavolta insediatasi al potere,ogni aristocrazia, ogniplutocrazia,ogniburocraziaèsempre stata anche unagerontocrazia; e persino indemocrazia il governo delpopolo, sul popolo, per il

popolo ha voluto diregoverno degli anziani, suigiovani, per gli anziani.Nell’epoca preindustrialel’autocrate dell’aziendaagricola non spartiva la suaautoritàconalcunmaestrodiscuoladurantelafanciullezzadei figli, e anche quandodiventavano adulti,conservava su di loro undominio temperato solo daltimore che tormentandoli

troppo avrebbe potutoincorrere nella sorte di reLear. Dopo l’avventodell’industria i padricontinuarono a fare del loromeglio per agevolare ilprogresso dei propri figlirispettoaifiglideglialtri,magiammairispettoasestessi;ea questo fine la solidarietàdell’anzianità trasformavatutti i padri in una banda difratelli. Dopo il

consolidamento della nuovaélite ipadrinonpoteronopiùottenereprivilegiper iproprifigli, ma continuarono a faredel loro meglio per evitareche i figli degli altri, perquanto intelligenti fossero,raggiungesserounaposizionedi supremazia nei loroconfronti.

Lameritocrazia, inbreve,minacciava di diventareancora una volta una

gerontocrazia. Se questopericolo non fosse statoscongiurato, la rivoluzioneintellettuale sarebbe rimastaincompiuta.

Riformata l’istruzione,taluni credettero di essereentrati nel millennio. I primidella classe tendevano ariposare sugli allori.Entravano,comechisirifugiainunporto,incarriereancoragovernate da una mentalità

corporativa. Si lasciavanoguidare dagli anziani dellaloro categoria. Siconfortavano con il pensieroche continuando a fareattraverso lesuccessive tapped’età lo stesso regolareprogressocheavevanofattoascuola, a tempo debitosarebbero diventati a lorovoltadeglianzianiinviolabili.Solo la realtà spietata delmondo moderno poté

scuoteregliindividuidallorotorpore e scatenarenell’industria, come già nellascuola, la competizione. Perpoter unire il megliodell’Inghilterra — il nostrosistema per i fanciulli — almeglio dell’America — illoro sistemapergli adulti—laconcorrenzadovevaduraretuttalavita.

IILefabbrichecessanodiesserescuole

Fino alla guerra controHitler,eperalcuniannidopola sua conclusione,l’istruzione determinava leprospettive di promozionequasi nella misura in cui ledeterminanelnostrotempo.Il

lavoratore manuale chelasciava la scuola all’etàminima consentita restava disolito per tutta la vita unlavoratore manuale, e almassimo poteva sperare didiventare capo-reparto ocapo-officina; o, se erafortunato, e prendendoun’altra via, segretariogenerale di un sindacato.L’ambizioso costretto alasciare prematuramente la

classica poteva diventaredirettore di stabilimento,colui che aveva studiato dacomputista poteva diventarecontabile. In quasi tutti iluoghi di lavoro erapraticamente impossibiletrasferirsidallacarrierasceltain partenza in baseall’istruzione a un’altracarriera che portasse più inalto: il capo-officina restavaun capo-officina, invece di

ricominciare dalla carrierache porta a direttore distabilimento; il contabilerestava un contabile, e nonconcorreva alla carica diamministratore. L’istruzionedeterminava il livello diinserimentonell’industria,eillivello di inserimentodeterminava il punto diarrivo.

Se le scuole fossero staterazionalizzate, questa

struttura sarebbe andataabbastanza bene. Ma dalmomentochenélaqualitànéla quantità dell’istruzionevenivano ancora determinatesecondo l’intelligenza, moltiragazzi dotati lasciavano lascuola troppo presto, emoltistupidi la lasciavano troppotardi.Unaminoranzadidatoridi lavoro più avveduti,seguendo il modellodell’amministrazione statale

che ho già descritto, siadoperaronopercorreggereleingiustizie del sistemascolastico e trarne nelcontempounvantaggiopersestessi. Essi diedero ai lorodipendenti più intelligenti lapossibilità di elevarsiall’interno dell’azienda inluogodellepossibilitàperduteascuola.Neicasipiùestremi(epernoipiùridicoli),questaconsuetudine consentiva al

ragazzo che serviva il tè ailavoratori manuali, e alfattorinodell’ufficio,disalirefino al consiglio diamministrazione. Le primeindustrie nazionalizzate sisforzarono di eguagliarealmeno l’amministrazionestatale. Nelle ferrovie, adesempio, un impiegatod’ordine, sempreche si fossedeciso a compiere il passoquand’era ancora molto

giovane, poteva trasferirsidalla carriera impiegatiziad’ordine a uno dei posti piùbassi della carrieraimpiegatizia di concetto.L’industria elettrica eraancora più illuminata: “Siritiene che i dipendenti delsettore facciano parte di unasola carriera, nella qualeprogrediscono, a misura chesi creino posti vacanti, inapertaconcorrenzaesecondo

l’esperienza e l’attitudine aricoprire un determinatoincarico”1. È unadichiarazione divertente, dalmomento che la prassi sidiscostava alquanto dalleprescrizioni, ma ad ognimodo dà un’idea di come sipensava che le cosedovessero andare. Alcuniindustrialieranocosìfierideiloro sistemi di promozione epiani di carriera che

preferivano prenderedirettamente i ragazzi dallescuoleeprepararli sul lavoroanziché reclutare laureati.Questo atteggiamento eradeplorevolmente diffuso tragli alti dirigenti che nonavevano frequentatol’università; naturalmente inqueitempiremotieranomoltiquesti uomini “venuti dallagavetta”. La vergogna dellascuola era l’orgoglio della

fabbrica.L’inizio della seconda

fase, che è durata fino alnostro tempo, viene fattorisalire di solito agli anniCinquanta. Occorsero daidieci ai vent’anni perché glieffetti della legge del 1944fossero sentiti diffusamentedall’industria. Pochiindustriali furono prontiquanto Eric James adafferrarne il significato:

«L’industriaeilcommercio»,dichiarò Sir Eric, «nonpotranno più reclutare aquindici o sedici anni di etàdei ragazzi che, come inpassato, abbiano la capacitàdi farsi strada fino alleposizioni più alte delladirigenza»2.

Con il passare del temposolo gli industriali piùottenebrati non riuscirono acapire questa lezione. La

dimostrazione praticaarrivava puntualmente allafine di ogni anno scolastico.Quali che fossero per iragazzi della secondariamoderna le possibilità disalire lungo la scaladell’industria, la dura realtàera che quelli di loro capacidi farlo erano sempre menonumerosi. Le classichetrattenevano i ragazzipromettenti che nelle

generazioni precedentisarebbero probabilmenteentratinell’industriaall’etàdiquindici anni; e i più capacidei capaci andavanoall’università.Datocheilsolopianodicarrierachecontasseera quello scolastico, icapitanid’industriadovevanoadattarsiaesso.Oriuscivanoad attirare un’aliquota didiplomati della classica, e unpizzico di laureati; o i loro

affari sarebbero andati acatafascio. Per poteralimentare gli alti gradidirettivi dovevano trarre lenuove leve dall’istruzionesuperiore, anche se ciòsignificava urtarenell’opposizionedeisindacatiall’assunzionediestranei,einparticolar modo di estraneiistruiti. I dirigenti sindacalisostenevano, nell’interessedei loro iscritti, che la

persona venuta dalla gavettalavorando sodo erafondamentalmente superiorea quella di formazionepuramente accademica. Maquesto accadeva prima chel’istruzione si conquistassequelgrande rispettodi cui inseguitohagoduto.Latesieraovviamente una sciocchezza:per salire in alto non c’erastrada più dura della scuolaclassica.

La consapevolezza che lapenuria di ingegni era la piùgrave di tutte alimentava laconcorrenza tra i dirigentiaziendali. Secondo unrapporto dell’epoca, giàqualcheannodopoil1944“alsecondoannodiuniversitàungiovanottoavevagiàricevutoda una grande aziendal’offerta di un posto a 750sterline l’anno per quandoavesse preso la laurea, e

veniva assiduamentecorteggiato da un’altragrandissima azienda, il cuiamministratore delegato loinvitavaapranzo”3.

E questo è niente inconfronto a quello chesuccesse dopo; ben prestoogni azienda lungimirantecominciò a mandare squadredi cercatori di talenti arastrellare le università e leclassiche: e a parecchi

professori di scienze edocenti universitari sicominciarono a offrireonorari per fornire regolarisegnalazioni degli studentipromettenti. I giornalitraboccavanodiappellirivoltidalleindustrieaglistudiosi;leriviste universitarie siingrandivano continuamentegrazieaiproventidegliavvisipubblicitari. Talvolta questacaotica concorrenza era

sleale, come sostenevanomolte associazioni dicategoria, e talvolta diedeluogo a soprusi. Alcunicapaci allievi delle classichevennerodissuasidalportareatermine gli studi mediantel’offerta di generosiapprendistati, e altri venneroindotti a non frequentarel’università dalle pressioni difacondi cercatori di talentiche promisero loro non

soltanto alti stipendiimmediati, ma la frequenzaall’università, in un secondotempo,aspesedelladitta.Glionorari e i contributi allespese di ricerca non erano ilmodo migliore di aumentaregli stipendi degli insegnantidimateriescientifiche.

La NUS (National Unionof Students) e la BUGSAdovettero proteggere i propriiscritti,enel1969ilministero

dellaPubblica Istruzionee laFederation of BritishIndustries concordarono ilCodice delle Norme perl’Utilizzazione dei Prodottidell’Istruzione Superiore.Maquesto, pur essendo untentativo degno di lode, sidimostrò così inefficace inpraticacheilcontrollostatalesulla destinazione dellerisorse intellettuali divenneuna necessità indilazionabile.

Dopo che venne istituito, siriuscì in generale a farrispettare le priorità.Un’efficace pianificazionedell’intelligenza è necessarianonsoloaporrefineauntipodi concorrenza tra le aziendeche comporta gravi sprechi,ma anche ad assicurare algoverno un potere strategicodi controllo sull’interaeconomia.

IIISfidaall’età

L’industria cedetteabbastanzadibuongradoagliinsegnanti la funzione diselezionare i giovani daavviare alla carriera didirigente, non appena si reseconto che per sopravvivereeraessenzialecedere.Daquelmomento in poi la maggior

parte di coloro che all’età didiciannove o vent’annientravano nelle sferesuperiori dell’industria, delcommercioedelleprofessionifurono veramente la cremadelle rispettive classi d’età. Ifuturi dirigenti venivanoscelti in base al meritoattraverso la selezioneconcorrenziale delle scuole.Ma a quel punto — finchédurò questo periodo di

transizione — la liberaconcorrenza si arrestava.Dopo che era entrato infabbricaoinufficio,ilnuovovenuto non aveva più mododi misurarsi contro tutti glialtri nella corsa allepromozioni. Non gli era piùconsentito, neanche dopoaver speso vari anni aimparare il mestiere, diaffrontare in apertaconcorrenza persone molto

piùvecchiedi lui.Finchéeragiovane, fosse anche statocapace come Henry Ford oLord Nuffield, egli dovevaaccontentarsi di essere almassimo un giovanedirigente. La promozione atutti i posti più importantiavveniva ancora peranzianità; e la regola eraapplicata così rigorosamentechesenzaunagrandefortunaanche i più preparati non

potevano sperare diraggiungere il sommo dellascala prima dei cinquanta odei sessant’anni. La storiadellaterzaepiùrecentefaseèla storia del modo in cui ilprincipio dell’anzianità èstato gradualmente sostituitodal principio del merito, el’industria è statariorganizzata sul modellodellescuole.

Anche in questo caso

stentiamo a capire quantofosse fortificata la posizioneincuistavanoarroccatiaqueltempo i vecchi, specialmentein Gran Bretagna. Laposizioneattribuitaall’etàerastatacollegata inpassatoallaposizione derivante dallanascita, ma era molto menofacile screditarla. Verso lametà del secolo scorso eraestremamente raro chequalcuno prendesse

apertamente le difese delsistema ereditario. Non sipensava più che i legami diparentela conferissero deimeritiaunapersona.Mal’etàsì. I diritti dei vecchi nonavevano bisogno di esserepubblicamente proclamati,poiché generalmente eranodati per scontati. L’età eraconsiderata con deferenzaproprio in quanto tale, e nonsi sentiva nemmeno il

bisogno di ammetterel’esistenza di un dilemmaquandodaunlatosiparlavaafavore della promozione permerito e dall’altro si agiva afavore della promozione peranzianità. Si risolveva ildilemma, prima ancora diporlo correttamente,sopravvalutandoenormemente il valoredell’esperienza, che venivaconsiderata come un puro

prodottodell’età.Neerastatafatta addirittura una mistica:si diceva “Sì, ma ha piùesperienza”, come se questafosse l’ultima parola. Ilrispettoperl’etàvigevacomenorma della società allostesso modo del rispetto perl’aristocrazia dal quale eraderivato.

Seniores priores: non v’ètestimonianza più probantedell’influenza di questo

principio di quella offertadalle scuole. Queste ultimeindebolirono la propriafunzione di progressosostenendo proprio ilprincipio con cui per lorostessa natura erano incontrasto.Iprefettieranounadelle caratteristiche piùtipiche delle vecchie scuoleprivate. Questi prefetti eranoragazzi degli ultimi anni delcorso, i quali esercitavano

quotidianamente un’autoritàsui loro compagni piùgiovani, alcuni dei qualivenivano scelti come“famigli” per servirli. Ilcompito di mantenere ladisciplina veniva in granparte affidato ai prefetti, cheavevano il potere di imporrel’obbedienza picchiandoqualsiasi ragazzino cheincorresse nella lorodisapprovazione. Il sistema

dei prefetti purtroppo fuadottato anche dalle scuoleclassiche: di conseguenza ilriguardo che i ragazzi piùpiccoli avevano per i piùgrandi si convertì in untimore reverenziale chespesso durava tutta la vita. Ivecchi, consentendo aigiovani di avere un’autoritàsolo quando non costituivaunaminacciapersestessi, insostanza proteggevano il

proprio potere da futurecontestazioni. L’abolizionedei prefetti fu una riformaimportante che ebbe inizionelle scuole miste“progressiste”,epoisidiffuseancheinquellepiùortodosse.

Lo spazio non miconsente di ricostruire imutamenti sottili einfinitesimali che hannoconcorso a creare un nuovospirito; mi limiterò a

individuare alcune reazionichedaultimosidimostraronotroppo forti per lagerontocrazia.Leconsidereròbrevementeunadopol’altra.

1)Pressionedapartedeigiovani.

Unconcretoprogressoeraimpossibile fintantoché igiovani non avesseroconquistato una maggiorefiducia in se stessi. Finché

accettavanoilpredominiodeivecchi non c’era speranza diuno spostamento nelladistribuzione del potere,proprio come non v’era statasperanzadimutamentofinchéla superiorità delle classi piùelevate nel sistema ereditarioera stata riconosciuta daquelle inferiori. Il diritto deivecchi al potere dovevaesseremessoindubbioconlostessovigoreconcuierastata

messaindubbiolalegittimitàdell’ereditarietà, e per lastessa ragione. L’ereditarietàfudenunciataperlasempliceragione che un paeseindustriale in sviluppo,impegnato nella concorrenzaconaltripaesi,nonpotevapiùpermettersi il lusso di averedirigenti di second’ordine; lenecessità dell’economiariplasmarono la società.Questa campagna non cessò

con la prima vittoria, ma furitorta contro i vecchi. Imembri di ogni nuovagenerazione si rivoltaronocontro i loro maggiori; igiovani coraggiosi siopposero alle pretese deivecchiinvecediassecondarleper carpirne i favori. Alcuniinvocarono la distruzionedell’ordine costituito; altri,più costruttivamente,tentarono di rimuovere gli

ostacoli al proprioavanzamento. I più ribelliintuironocheilprogressopiùrapido si verifica quando ivecchisonocostrettiacedereil potere prima dellaconclusione del loro ciclovitale: l’essenza di ognirivoluzione sociale èl’anticipazione deltrasferimento dell’autorità dauna generazione all’altra. Ipiù saggi capirono che il

progresso più sicuro è quellodel topolino: rodere l’ordinecostituito invece dislanciarvisi contro. Lapoliticamiglioreeraquelladicriticare in maniera empiricail valore di singoli anzianianziché la categoria nel suoinsieme.

I giovani ebbero ilsuccesso che sappiamo nelcontrastare la consuetudineprivata in quanto avevano a

loro sostegno le risorse dellacultura pubblica. Essiproclamavano che i giovaniin generale avevano diritto,sulla base del merito, a untrattamentomigliorediquelloche ricevevano. Avevanoassolutamente ragione. Inogni società in rapidatrasformazione i giovani sitrovano a loro agio più deivecchi:imparareperlaprimavoltagli riescepiù facileche

ai vecchi disimparare, e poiimparare di nuovo, per unaseconda o terza volta,soprattutto quando lanostalgia della propriagiovinezza li rende pocodisposti perfino a tentare.Questodiventatantopiùveroquando le scuoleprogrediscono ancor piùrapidamente della società dicui fanno parte. Allora iragazzi non solo imparano

cose diverse, intonate allenecessità del loro tempo(particolarmente quando gliinsegnanti sono giovanianch’essi); ma imparanoanchedipiù,perchéillivelloè più alto e i metodipedagogici sono migliori. Siparagoni il ragazzo cheimpara oggi la fisica a unanzianocheabbiafrequentatolastessauniversitàneglianniOttanta, prima ancora che

Shag fosse nato. Ilmutamentoècosìdrammaticoche in realtànon si trattapiùnemmeno della stessamateria. A parità di capacitànaturali,nonv’èalcundubbiosu quale dei due debbaricoprire un posto importantenei laboratori,poniamo,dellasede centrale dell’Istituto diEugenetica.Hodetto“aparitàdi capacità naturali”: manaturalmente ciò è

improbabile. Non è soltantonel contenuto dell’istruzionesuperiore che si sono fattiprogressi; i metodi diselezione di coloro chedebbono beneficiarne sonomigliorati almeno altrettantorapidamente. Fino apochissimo tempo fa ognileva dell’élite hamostrato dipossedere maggiore capacitàinnata della leva precedente;il laureato del 2000 ha

dimostrato di avere piùingegno, oltre che migliorepreparazione,dellaureatodel1990; quello del 2010 più diquello del 2000. Larivelazionecheillaureatodel2020 era solo di pocosuperioreallaureatodel2010è stato appunto uno dei fattisconcertanti che hannocontribuito a provocare lapresenteagitazione.

2) Appoggio da partedeglianziani.

Non c’è mai stata unadivisione rigida tra giovani evecchi:lelineediclassesonorimaste sempre indistinte.Certi giovani facilonifacevano buona accoglienzaalla stratificazione basatasull’età per amor del quietovivere, per non doversisentire spronati a concorrerecon i loro coetanei. Certi

anziani, d’altro canto, eranodei “traditori del loro gruppod’età”. L’osservanza dellapromozioneperanzianità,purrispondendo all’interessedella maggior parte deglianziani, non li ha mairiguardatidavverotutti.

Quasitutteleoccupazioninon manuali erano graduatesecondo l’anzianità. Unimpiegato di banca, adesempio, partiva dal basso e

poiognitantianniconseguivaunaumentodistipendioeunmiglioramento di posizione,finché a un certo puntodiventava cassierecapo omagari direttore di agenzia.Ma se perdeva il posto,poniamo, all’età diquarant’anni—ilchepotevaavvenire senza sua colpa,magari per effettodell’automazione4 — checosa poteva fare? In seguito

alla prima legge laburistasulle pensioni nazionali divecchiaia,potevaportarsiviaalmeno la pensione. Ma nonla sua posizione. Se cercavadientrareinun’altrabanca,oinunimpiegocompletamentediverso, su quale gradinodella scala della carrieradoveva mettere i piedi? Sericominciava dal punto dipartenza, subiva la perdita ditutti i miglioramenti che

aveva ottenuto nel corso divent’anni. Se entrava allostesso livello di altriquarantenni, occupava unposto agognato da un altroimpiegato trentacinquenne.Maquestasoluzionedisolitoveniva resa impossibiledall’opposizione di tutti gliimpiegati più giovani che sitrovavanonellastessalineadipromozione. Poiché i vecchi,per proteggersi, insistevano

sulla promozione peranzianità, non potevanomutarerottaquandolostessoprincipio veniva invocato daigiovani, in forza delle loroprospettive di lenta macostante ascesa. Diconseguenza i vecchi eranosicuri solo fintantochérestavano nello stessoimpiego: la paura dellicenziamento che coglievagli uomini di mezz’età era

una delle cause principalidella prudenza che portò lastagnazioneinmolteaziende.Avevano terrore del grido“troppo vecchio aquarant’anni”; una massimatemuta da tutti fuorché dagliindividui eccezionalmentebrillanti,chenessunabarrierad’etàpotevaarrestare.

Talvolta le persone nonpiù giovani che avevanodovuto accettare la

retrocessione per ottenere unposto qualsiasi, avendoperduto il posto cheoccupavano in un’altracarriera, caldeggiavano lapromozione per merito nonmeno decisamente deicolleghi più giovani di parigrado. Questa, per i giovani,si dimostrò un’utile alleanza.Un’altra più forte alleanza sistabilì con i pensionati. Lapromozione per anzianità

comportava un collocamentoa riposo precoce e obbligato.A un certo punto l’etàordinaria per il collocamentoa riposo fu stabilita asessantacinque anni. Perquanto capace potesse essereil direttore, e ansioso dicontinuare a lavorare, lepressioni ostili alla suapermanenza erano fortissime.Se rimandava di un paiod’anniilmomentodelproprio

collocamento a riposo, tutti imovimenti di carriera al disotto di lui si arrestavano. Ilvice-direttore sessantennedovevaattendereperaltridueanni la promozione, e così ilsuo assistente dicinquantacinque anni, e cosìanche l’assistentecinquantennediquest’ultimo;giù giù fino al giovinottotrentenne fresco del corso diperfezionamento

postuniversitario. Tuttiattendevano che il“vecchietto” cominciasse agingillarsi con il giardinoinvece che con gli affari, esperavano di non esaurirsitroppoaspettandochevenisseilmomentodioccuparelasuascrivania.Perciòtuttiigruppid’età erano solidali contro ilvertice nel pretendere chevenissero rispettate le regoledelgioco.Primadelcompleto

consolidamento dellameritocrazia,puòesserestatonecessario sostituire lastratificazioneperetàaquellaereditaria per garantire lastabilitàsociale.Mailprezzofu altissimo. Ogni annocentinaia di migliaia dianziani, alcuni dei qualisarebbero stati assai più divantaggio che diimpedimentoai lorodatoridilavoro, venivano costretti

dalla rigidità del sistema dipromozione a ripiegarenell’ozio, perdendo così ognistima di se stessi. E cosìquelli che pensavano che invirtù della loro capacitàsarebbero stati mantenuti ailoro posti si trovavano dallastessa parte dei giovani, chedaunmutamentodelleregolesiaspettavanolapossibilitàdiunapromozionepiùrapida.

L’inosservanza del

principio del merito ebbeconseguenzesemprepiùgravia misura che aumentava ilnumero dei vecchi chevivevano per tutta la duratastatisticadellavita,eamisuracheladuratamediadellavitasi allungava. Gli anzianierano l’unica grande riservadilavoroediintelligenza;ederano anche una riserva inespansione.Auncertopuntol’Inghilterra fu costretta a

seguire l’esempio di altresocietà industriali cheavevano norme per ilcollocamento a riposo menoantiquate. Ma quando l’etàdel ritiro fu elevata asettant’anni, le conseguenzepolitiche furono così graviche si dovette attenderevent’anni prima di vederlaulteriormente elevata aottant’anni,ealtridodicianniprima che venisse

completamente abolito illimite di età. L’elevamentodell’etàacceleròladiffusionedei nuovi principi, perchél’anzianitàperseogni fascinoquando tutte le persone cheattendevano in fila lapromozione videroimprovvisamente oscurarsi leloro prospettive; essedivennero più propense ariporre la propria fiducia nelmerito.Disolitoglianzianiil

cui ritiro era statoprocrastinatononrimanevanoal lavoro in qualità di capi;ben poche persone sopra icinquantacinque anni sonooggi membri a pieno dirittodella meritocrazia. I vecchi(come, prima di loro, ilavoratori manuali) dovetterorassegnarsi alla retrocessioneamisura che la loro capacitàdeclinava, in assoluto o inrapporto alle nuove leve

uscite dalla scuola. Ilconsigliere delegato dovevadiventare meccanicod’ufficio, se non nella suaditta, in quella di qualcunaltro; il professore dovevadiventare commesso dibiblioteca. Si è avuto il casodi giudici diventati autisti dipiazza, di vescovi diventaticurati, di editori diventatiscrittori: l’antico splendoretrasferitoinpostiperiqualisi

richiede solo di esserepersone fidate. Il reimpiegodeipensionati reseungrandeserviziodissociandol’autoritàdall’età. I giovanottitendevanoaprovareuncertodisagio nel dare ordini adanziani appartenenti alla lorostessa classe sociale. Ma ireimpiegati dimostravanocosìpocorisentimentoversoigiovani superiori, ed eranocosì grati di ottenere un

lavoro, che la diffidenza deigiovanisuperiorisidileguò,ela loro sicurezza di comandosi adeguò meglio alle lorocapacità.

3) Progressi nellaclassificazionedelmerito.

Ma forse la ragioneprincipale del mutamento diclima mentale sta nel fattoche il merito è diventatosempre più misurabile. Una

volta l’anzianità aveva ilmeraviglioso vantaggio diessereunpuntodiriferimentoobiettivo, quantunque nonpertinente, mentre il merito,pur essendo pertinente, eraancorasoggettivo. In realtà ilmerito fu per molto tempopoco più che un rispettabiletravestimento del nepotismo.I padri assicuravano lapromozione ai loro parenti eamici, e pretendevano con se

stessi e con gli altri di nonaver fattoaltrocherendere ildovuto al merito. Ma seriuscivano a ingannare sestessi, gli altri non silasciavano ingannarealtrettanto facilmente. Isindacati, in particolare, sirendevano conto fin troppobene dei tranelli dellaselezione per “merito”,quando era il padre a far dagiudiceepsicologo,equando

nella linea di promozionevenivano introdotti degliestranei sospettavanogiustamentechesifosseagitoin modo non del tuttoconforme a giustizia. Perciòerano a favore dellapromozioneperanzianità,cheeraalmenountantinomegliodel volgare nepotismo. Ilmondo era in grado diconstatarese,inbaseaquestaparticolareideadell’equità,la

giustiziatrionfavaono.Seinuna determinata carrieraveniva data a un trentenneuna posizione di superioritàrispetto a un quarantenne (opiuttosto, se a una personache vantava vent’anni dianzianità di servizio sipreferiva un’altra che neavevadieci)erapalesea tuttiche non era stata fattagiustizia.

Questocircolovizioso—

l’indeterminatezza delmeritoche portava al rispetto delmedesimo—fuspezzatosoloquando vennero adattatiall’economia i metodi diselezione impiegati nellescuole. Gli esamidell’intelligenza e le proveattitudinali avevano uncarattere obiettivo, ed eranoassai più attendibili dellevecchie forme di valutazioneche venivano a integrare.

Nella prima fase, comeabbiamo visto, furono irisultati ottenuti nelle prove(consideratiassiemeallivellodi istruzione a cui i risultatidelle prove stesse venivanoriportati) a determinare illivello di inserimentonell’industria. Quando lagente fu psicologicamenteprontanonfuaffattodifficileestendere l’ambito delleprove così che i punteggi

controllassero la promozioneoltre che la selezione. Percominciare, gli imprenditoridovettero sottoporre icandidati a esami aziendali;tuttavia i rapporti di lavoroerano a quel punto cosìinquinati dal sospetto che sidiffidava della loroimparzialità solo perché sisvolgevano a cura del datoredi lavoro. L’atmosfera sirasserenò molto quando il

governo istituì la sua catenadi Centri regionali perl’educazionedegli adulti ediCentri Comunitari qualeregolare servizio offertoall’industria; e quando, dopoun dibattito lunghissimo eacrimonioso, autorizzò idatori di lavoro a prenderevisione dei risultati delleprovedi intelligenzaeseguitedai centri e dalle scuole. Idatori di lavoro hannoora lo

stesso interesse dei lorodipendenti ai riesamiquinquennalieseguitipressoiCentri regionali, e molti diloro mostrano il loroapprezzamentonelleGiornatedi Premiazione delle lorofabbriche.

Ma c’era una cosa che iCentriregionalinonpotevanofare: non potevano misurarelequalitàdicarattereespressenello sforzo impiegato da un

dipendente nel corso del suolavoro. L’intelligenzacombinata con lo sforzocostituisconoilmerito(I-f5=Af). Il genio pigro non è ungenio. È proprio qui che idatoridi lavorohannodatoillorocontributoallacausadelprogresso. L’organizzazionescientifica del lavoro, di cuifurono pionieri i Taylor, iGalbraitheiBedaux,haresopossibile il moderno studio

dei tempi e deimovimenti, equesto a sua volta ha resopossibilelamisurazionedellosforzo. L’arte dellamisurazione del lavoro èdiventata una scienza, con laconseguenza che leretribuzioni possono esserevalutate e collegate allosforzo inmanierasemprepiùprecisa. Tornerò su questoargomento più avanti. Ilgrande contributo del dottor

Roskill fu di dimostrare inqualemodo ilprincipiodellostudio scientifico del lavoropotesse essere applicato aiprocessi mentali. Da quelmomento il datore di lavoropoté disporre di una TabellaRoskill, nonché dei punteggideiCentridieducazione,esenonostantetuttociòsbagliavanella scelta, voleva dire cheeravenutoperluiilmomentodi sottoporsi a un riesame. Il

diritto dei sindacati diaccedere ai punteggi deidirigenti èunadellegaranzieche, qualora si rendanonecessari nuovi esami, essiverrannofattiperamoreoperforza.

IVSommario

Questi, dunque, sonoalcuni dei passi mediante iquali si è potuto eliminare levecchie strozzaturedell’industria.Dopoche tuttal’opinione pubblicaintelligente avevariconosciuto che l’efficienzadoveva essere aumentata,nell’interesse generaledell’umanitànonchédiquellaparte della stessa che popolaquesteisole,lerivendicazioni

dei giovani non potevanoesserepiùrespinte.Fulacrisia fornire l’occasione aigiovani. Se ne sono avutedimostrazioni in tutte leguerre: i giovanidenunciavano i “capoccionidello Stato Maggiore” e i“politici” perché eranoarretrati, e si facevano stradaproprio perché altrimenti“capoccioni” e politici inettiavrebbero lasciato vincere il

nemico. Anche in tempo dipace la concorrenzainternazionale si è sempredimostrata efficace. Lacapacitànaturale,congelataingruppi di età inferiore, o inclassi sociali inferiori, hasempreavutounfortealleato:lostranierointelligente.

Il mutamento, comesempre, ha anche creatoresistenze. Le proteste delpassato erano le proteste dei

giovani. Ribellandosi alleconvenzioni e alle restrizioniimposteglidaipadri,allafinehanno creato un nuovomondo. Dove i giovanidirigono, i vecchi vengonodiretti; e non tutti i vecchi sisono sottomessi alla loronuova inferiorità. Di quandoin quando un vecchio,superato da un giovane edeluso nel campo del lavoro,finisce per dare la colpa non

tanto al suo successorequanto all’ordine sociale cherende possibile l’iniquità dacui si sente colpito. Magarinon assume quelle posegrandiose da ribelle checaratterizzavano ilgiovanedicent’anni fa — i bizzarricalzoni stretti, i mantellidrappeggiati e le barbe chealcuni vecchi ostentano sonopersino patetici—ma provaproprio lo stesso tipo di

risentimento, ed è unrisentimento che trae originedalle stesse fonti. Qui citroviamo di fronte proprio auno dei filoni checontribuiscono a creare laforza dei riformatori. Dalpunto di vista sociologico ivecchi, nelle loro riunioni,non si differenziano moltodalle vivaci ragazze cheparlanodallatribuna.

Hoconclusocosìlaprima

parte del mio saggio, e conesso il mio panorama deimezzi con cui è stataraggiunta l’uguaglianza delleopportunità. Avendo dovutocomprimere in poche pagineil progresso di più di unsecolo,mirendocontodinonaver reso completamentegiustiziaallaparteavutadagliindividui in questo granderinascimento intellettuale.Un’analisi sociologica troppo

severa potrebbe far pensareche la storia sia scivolataverso la sua attualeconclusione con la stessainevitabilità con cui il razzodelmattino arriva sulla luna.Ma questo sarebbe un graveerrore: non c’è nulla dimeccanico nella storia. Lastupiditàè stataestirpatanonperoperadellasociologia,mapermeritodeglieroineiqualiun’alta coscienza si

accoppiava a una grandeintelligenza.SipensiaSidneye a Beatrice Webb, e aBernard Shaw: l’attualepartito conservatore staportando avanti la lorobattaglia; si pensi a Forster,Fisher, Ramsay MacDonald,Butler, Wyatt, Crosland,Stewart, Halsham, Taylor,Dobson, e Clauson: la lorocausa è stata la nostra causa.Conlalororecenteapostasiai

Populisti hanno abdicato aqualsiasi diritto didiscendenza da questi grandiuomini e donne. I Tecnicihanno ceduto il mantellodella grandezza aiconservatori.

I grandi teorici politicidegli ultimi cent’anni hannomutato il clima mentale delloro tempo reinterpretandoantichi valori alla luce dellenuove situazioni: ad esempio

acclamando in nomedell’uguaglianza il sistemascolastico varato nel 1944.Essi hanno fatto leva inmaniera caratteristicamenteempirica sulla situazionepraticadellanostraisolaentroun mondo pratico ecompetitivo; e hanno trovatoun appoggio decisivo neigrandi statisti. Sono statiquesti ultimi a mobilitare glipsicologi e a proteggerli

dall’assalto pubblico. Sonoloro che hanno fatto dellescuole classiche la palestradell’élite. Sono loro chehanno costretto il Tesoro adaccettarelanuovaconcezionedell’economia: quella per cuilaspesaperl’istruzioneèallalunga il solo modo perincrementare il redditonazionale, e, con esso, latassabilità del paese. Conmilleespedientiriuscironoad

aver ragione del disgustosooscurantismo delle scuoleprivate, e in seguito nepromossero la fusione conl’altro tipodiscuolaclassica.Detronizzarono i vecchi emisero la gioventù a regnaresull’industria.Ilnostroelogiovadaalorotutti.

Ma io ho scritto questosaggio meno per onorareuomini famosi che permettere in guardia

l’intellighenzia di cui faccioparte. Ho già dichiaratoall’iniziodiquestolibro,e loripeto ora, che se noisottovalutassimo i nostriavversari ci dimostreremmoindegni delle nostre borse distudio. Come individui, neconvengo,pochidi loro sonoeccezionali. Ma come massasono formidabili, tanto piùcheconlasuaspintainavantila società che noi abbiamo

creato rinnovaognigiorno laloroforza.Saròpiùesplicito.Chi sono le classi inferioridell’Inghilterra odierna?Possiamo distinguere duegruppiprincipali:

1) La maggioranzaformata dagli inferiori dellaseconda generazione. Essacomprende tutti i figli deigenitori di classe inferiore,fuorché i ragazzi intelligenti

saliti in alto grazie alla scalascolastica.

2) La minoranza degliinferiori della primagenerazione. Sono i figlistupidi dei genitori di classesuperiore, scoperti nellescuolee retrocessiallaclassesociale adatta alla lorocapacitàinferiore.

Tornerò sul primogruppo,cheènumericamentesoverchiante, nella secondaparte di questo libro, perchédesidero cimentarminell’arduo compito didimostrare per quali ragionipossiamo attenderci chepersino tra questi proletarinaturali vi sia delmalcontento. Per ilmomentomilimiteròadassolvereilpiùagevole compito di

richiamare l’attenzione dellettore sui risentimenti delsecondogruppo:ifiglistupididegliintelligenti.

Da accurati studiretrospettivi (per i qualil’università di York si èguadagnata una meritatafama) appare perlomenoprobabilecheprimadel1980la mobilità dimensionale siastata rara. I genitori di classesuperiore che avevano figli

stupidi facevano tutto ilpossibile per celare la loromenomazione. Di solitocompensavano con la lorofrenetica risolutezza lamancanzadivolontàdeifigli.Così gli acquistavano nellescuole private dei posti chenon sarebbero mai statiaccordati per merito. Perstimolare i ragazzispendevano in libri e inviaggi ancor più degli altri

ricchi. E, quando la duplicepressione della famiglia edella scuola era riuscita aprodurre, come spessoaccadeva, una personasuperficialmente non troppostupida, i genitori infilavanoil loro caro in un angolinocomodo di una delle carrieremeno impegnative, come lalegge o la finanza. Questigenitoriantisociali riuscivanoatenerelemanisullevecchie

professioni e anche su certeditte di famiglia che per unaragioneoperl’altragodevanodi piccole ma efficacisituazioni di monopolio. Lavecchia classe superioretrovavadelleoccupazioniperquasi tutti isuoifigli,mentrela maggior parte dei posticreatisi nelle nuove carriere,specialmente nella scienza enella tecnologia, andavano arampollidelleclassiinferiori.

In assoluto la vecchia classesuperiore subiva unridimensionamento minimo,perdendo appena il suorelativo predominio in unmomento in cuinell’economia crescevarapidamente la percentualedelle occupazioni nonmanuali.

Dopo gli anni Ottanta lascena cominciò a cambiaremolto rapidamente. Ritengo

che l’innovazionedecisiva fuil riconoscimento del meritonell’industria, e da ultimoanche nelle professioni. Aglistupidi riuscì sempre piùdifficile passare perintelligenti. Era un’impresaper loro superare lo scogliodelle commissioni diselezionee, sepercasoce lafacevano, la loro inettitudinea svolgere un lavoro chediventava sempre più

impegnativovenivainseguitoquasi sempre individuata dauffici del personale semprepiùefficienti.Dopolariformadelle scuole private fu toltaloro anche la possibilità diricevere un’istruzione diprim’ordine; a meno che igenitori non glielaprocurassero, con una spesaveramente iperbolica,ingaggiando istitutori privati.I cretini avevano ancora la

possibilità di frequentarescuole private disecond’ordine — possonoandarci anche oggi se i lorogenitori sono abbastanzaricchi — ma a che cosa gliserviva dal momento chel’istruzione era disecond’ordine?

La chiusura deichiavistelli è stata resamenopenosa dal buon lavorocompiutodaiCentri regionali

inunadelleloroattivitàmenoconosciute. I commissarisono riusciti a persuaderemolti genitori che, se amanodavvero i loro figli stupidi,non debbono rattristarne lavita con una bugia: fingendocioè,di frontea loroea tuttigli altri, che un quozienteintellettivodi90siainvecedi110. Beninteso, io nonritengo affatto che leconcezioni moderne del

doveredeigenitorisianostateaccettateovunque,mad’altraparte mi pare che non sia ilcaso di preoccuparsieccessivamente della vecchiagenerazione.Sonobenpochiigenitoriintelligentichehannosoltanto figli stupidi:un’intera nidiata di bruttianatroccoli. La giovanegenerazionehareagitoinvecemolto bene: intendo dire iragazzi che non possono più

ingannaresestessidopoaverconseguito risultati penosi intuttigliesamiacuisonostativia via sottoposti. Essivengono allevati in seno allenostrepiùonoratefamiglie,enell’infanzia condividono lastima che la collettivitàtributaailoropadriealleloromadri.Perdipiùpuòcapitarechesiabituinoauntenoredivitadicui,unavoltaentratiinuna carriera manuale al

livello appropriato, nongodrannomaipiù.Allevatoinuna casa che è organizzatacome un centro permanentedi intrattenimenti, con pranzicucinati espressamente suordinazioneegrandicaminialegna, il povero ragazzo puòfaticare assai ad adattarsi auna normale casa comunaledotata di riscaldamentocentrale ma priva di camini,ad avere registratori a nastro

stereofonici invece che uncentrodidivertimenti,epastigià confezionati invece checucinati su ordinazione. Ilrestodellasuavitasarà forseun continuo rimuginarenostalgico; la selezioneprofessionale scientifica, puravendofattogiàmolto,nonèancora riuscita a eliminare ilveleno della nostalgia.Naturalmentelecosepossonoandare anche in un altro

modo. A dire il vero, non èancora possibile stabilire concertezza quanto risentimentoprovilapersonadeclassata.Ilfatto stesso che sia stupidasignifica che non saesprimersi, e il fatto che nonsappia esprimersi significachenonèingradodispiegaretroppo chiaramente che cosaprova. Alcuni psicologispecializzatiinquestamateriahanno avanzato la teoria —

che personalmente ritengoassolutamente plausibile —cheessisoffranodavvero,mache i loro limiti intellettualigli impediscanodidirlo.Essicertamente non hannoorganizzato alcun attaccoconcertatocontrolasocietàdicui potrebbero sostenere diesserelevittime.Manonpuòdarsi il caso che dacinquant’anni alcuni di lorocovino in sé il desiderio di

unaguida che essi stessi nonsonoingradodidarsi?

PARTESECONDA

LADECADENZADELLECLASSIINFERIORI

Capitolo5Ilrangodellavoratore

I

L’etàd’orodell’uguaglianza

Nella prima parte diquesto libro ho esaminato imezzi grazie ai quali è statafondatalanostraattualeélite.Quale splendido risultato èessa! Non è più solo ilbrillantesingoloarifulgere;ilmondo per la prima voltarimira lo spettacolo di

un’interaclassebrillante, il5percentodellanazionechesache cosa significa il 5 percento. Ogni suo componenteè, nella propria sfera, unospecialista provetto.Crescendoaunritmosemprepiù veloce il nostro sapere siè accumulato di generazionein generazione. Nel brevegiro di cent’anni siamoarrivati vicini a realizzare inun colpo solo l’ideale di

Platone, Erasmo e Shaw.Mase la sociologia ci insegnaqualcosa, essa ci insegna chenessuna società ècompletamente stabile; ogniepoca conosce tensioni econflitti. Nella prima partedelsaggioho indicatoalcunedelle tensioni—quelle tra lafamigliaelacollettività,tralediverse parti della strutturascolastica, tra i giovani e ivecchi, tra i declassati e gli

altri membri del proletariato— inerenti all’avvento dellameritocrazia. In questaseconda parte passo aesaminare,dallo stessopuntodivista,leconseguenzecheilprogresso ha avuto per laclasse inferiore, e inparticolare per coloro che visononati.

Ilmiometododianalisièstorico;ancoraunavoltafaròun confronto con la

situazione di cent’anni fa.Taylor ha definitoquell’epoca “l’età d’orodell’uguaglianza”1. Fiorivaallora un certo tipo diegualitarismo in quantoc’erano due principicontraddittori per lalegittimazione del potere chesi contendevano lasupremazia: il principio dellaparentelaequellodelmerito.Equasi tutti,nel loro intimo,

credevanoinentrambi.Atuttipareva giusto agevolare ilfiglio e onorare il padre; atutti pareva giusto scovarel’intelligenza e onorarne leconquiste.Gliindividuieranolacerati quanto lo era lasocietà. Ne conseguiva chechiunque avesse raggiunto ilprivilegio dietro lo scudo diuno di questi due principipotevaessereattaccatoconlaspada dell’altro: colui che

nasceva importante venivacriticato perché, consideratodaunaltropuntodivista,nonmeritava la sua fortuna; el’individuodiumilinatalichediventava importante potevaessere accusato di essere unmezzo impostore. Ipotenti,acausa di questa girandola,venivano infallibilmentedisarcionati. Molti venivanocatapultati in avanti daipatrimoniedall’influenzadei

loro genitori; non solobeneficiavano della culturacheadornavalelorocase,mavenivanomandati alle scuolee alle università migliori,spediti inviaggioall’esteroecostosamente preparatiall’avvocatura, alla finanza oalla chirurgia: ottenevano, inbreve, tutti i vantaggi cheoggi noi cerchiamo diriservare ai meritevoli. Madato che questo trattamento

venivaapprovatosolodaunametàdelcodicemorale,isuoibeneficiari si sentivano solopermetàaloroagionelpostoche occupavano nella vita.Nonpotevanodireasestessicon completa convinzione:“Io sono l’uomopiù adatto aquesto posto”, perchésapevanochenonloavevanoconquistato in apertacompetizione e, se eranoonesti, dovevano riconoscere

che almeno una dozzina deiloro subordinati sarebberostatialtrettantocapaci,eforsedi più. Benché talvoltacercassero di fugare i dubbisulla propria personalità conmanifestazioni sfacciate difiducia in se stessi, eradifficiletenereinpiediquestafinzione quando essa erachiaramente negata dai fatti.Il membro della classesuperiore doveva proprio

essereprivodisensibilitàpernonnotare, inunmomentoonell’altro della sua vita, cheinunsoldatosemplicedelsuoreggimento,inuncameriereoinunadonnadifaticadicasasua, in un conducente di taxio di autobus, o negli umililavoratori dal viso segnato edallo sguardo acuto cheincontrava nella carrozzaferroviaria o nell’osteria dicampagna, c’erano

intelligenza, arguzia esaggezza almeno quanto cen’erano in luistesso;pernonnotare, insomma, che ognivillaggio aveva il suo Giudal’Oscuro*. Se avesseosservato tutto questo, seavessericonosciutocheisuoiinferiorisocialieranotalvoltai suoi superiori biologici, sela grande varietà di personeesistente in tutte le classisociali l’avesse indotto a

pensareanchevagamenteche“un uomo è un uomononostante tutto”, nonsarebbestatoportatoareagiretrattandoli con qualcherispetto?2.

Ma i superiori, sepotevano ingannare se stessi,non potevano però ingannarei loro subordinati. Questisapevano che molti padronioccupavano quella posizionenon in virtù di quello che

sapevano, ma in virtù delleloro relazioni e di quelle deiloro genitori, e si miseroperciò, con irresponsabileesagerazione, a denunziareindiscriminatamente tutti ipadroni. Certi uomini diingegno si sforzavano (se sideve prestar fede ai romanzidell’epoca)difarsaperenellafabbrica,senonalcircolodelgolf, di essere “venuti dallagavetta”.Ma chi poteva dire

concertezzafinoachepuntoil successo fosse dovuto allafortuna,ofinoachepuntolamancanza di scrupoli avessecompensato la mancanza diintelligenza? I lavoratoriavevano i loro dubbi. Essidiedero libero sfogo allacritica dell’autorità costituita,e così tennero in difficoltàanche gli intelligenti.L’energia sprecata nellacriticaenellacontrocriticafu

semplicementecolossale.Ma il conflitto di valori

aveva una conseguenzaancora più importante: ilavoratoripotevanodissociarecompletamente il lorogiudizio su se stessi dalgiudizio sulla società. Laposizione soggettiva e quellaoggettiva spesso distavanol’unadall’altraquantodistanoi poli. Il lavoratore diceva ase stesso: «Eccomi qua: un

operaio. Perché sono unoperaio? Non sono buono anient’altro?Ovviocheno.Seavessi avuto una verapossibilità, gliel’avrei fattavedere ioalmondo.Medico?Birraio? Ministro del culto?Avrei potuto fare qualsiasicosa. Non me ne hanno maidato la possibilità. E cosìsono un operaio. Ma non sidevecrederechenelfondoiosiameno degli altri. Sono di

più». L’ingiustiziadell’istruzioneconsentivaallagentediconservareleproprieillusioni, l’ineguaglianzadelle opportunità favoriva ilmitodell’uguaglianzaumana.Noi sappiamoche èunmito,mainostriantenatino.

IIL’abissotraleclassi

Da questa rievocazionedel passato si può capirequanto grande sia stato ilmutamento. A quei tempinessuna classe era omogeneadal punto di vistadell’intelligenza: i membriintelligenti delle classisuperiori avevano tanto incomune con i membriintelligenti delle classiinferiori quanto ne avevanocon i membri stupidi della

propria classe. Ora che gliindividui vengono classificatisecondo l’intelligenza, ladistanza tra le classi èdiventata inevitabilmentemaggiore. Da una parte, leclassi superiori non sono piùindebolite dai dubbi su sestesseedall’autocritica.Oggilepersone invista sannocheil successo è la giustaricompensa della lorocapacità, dei loro sforzi e

delle loro innegabiliconquiste. Esse meritano diappartenere a una classesuperiore. Inoltre sanno nonsolo che il loro valore è altoin partenza, ma che sopra leloro doti naturali è statacostruita un’istruzione diprim’ordine. Di conseguenzasi avvicinano come nessunaltroallapienacomprensionedella sempre crescentecomplessità della nostra

civiltà tecnica. Vengonoistruiti nella scienza, e sonogli scienziati che hannoereditato ilmondo. Che cosapossonoavereincomuneconindividuilacuiistruzionesièfermata a sedici o adiciassette anni, lasciandolicon niente di più che unalievissima infarinatura discienza di terz’ordine?Comepossono tenere in piedi undialogoconleclassiinferiori,

dal momento che parlano unaltro linguaggio, più ricco epiù preciso? Oggi l’élite sache, tranne per un graveerrorediamministrazionecheandrà correttoimmediatamente se verràportato alla luce, i loroinferiorisocialisono inferiorianche per altri versi: e cioènelle due qualitàfondamentali, l’intelligenza el’istruzione, alle quali è stato

dato il primo posto nel piùcoerentesistemadivaloridelXXI secolo. Di qui uno deinostri più tipici problemimoderni:alcunimembridellameritocrazia, come lamaggior parte dei riformatorimoderati ammette, si sonofatti un tale concetto dellaloro importanza da perdereogni simpatia per le personechedirigono,esonodiventaticosì privi di tatto che anche

persone di scarsocomprendonio ne sonorimasteoffese.Lescuoleeleuniversitàsistannosforzandodi inculcare un più giustoatteggiamento d’umiltà —che cosa conta l’uomocontemporaneo di fronte allemeraviglie che la Natura hacreato nell’universo? — maper il momento l’efficienzadelle relazioni umane con leclassiinferiorilasciaancoraa

desiderare.Ma anche la situazione

delleclassiinferiorièdiversa.Oggi ogni individuo, perquantoumile,sadiaveravutotutte le possibilità. Tuttivengono esaminati più volte.Se la prima volta sono inscarsa forma, hanno unaseconda, una terza e unaquarta possibilità didimostrare la lorointelligenza. Ma dopo che

sono stati classificati“somari” ripetutamente nonpossono più illudersi;l’immagine di se stessi cheora hanno di fronte è unafotografia veritiera e nonlusinghiera. Non devonoforseammetteredi avereunaposizioneinferiorenon,comenel passato, perché glivenivano negate lepossibilità, ma perché sonoinferiori?3 Per la prima volta

nella storia umana l’uomoinferiore non ha a portata dimano alcun sostegno per ilsuo amor proprio. Questo haposto alla psicologiacontemporanea il suoproblema più diffìcile. Gliindividui che hanno perdutola fiducia in se stessi sonosoggetti a perdere la vitalitàinteriore (soprattutto se sonoinferioriailorogenitori,eperconseguenza subiscono una

cadutalungolascalasociale)e possono fin troppofacilmente cessare di esserebuoni cittadini o buonitecnici. L’uomo comunetende a fare il broncio se glimanca la foglia di fico.Naturalmente la scienzasociale ha dedicato tutta lasua attenzione alleconseguenze di questoprocessodiabbassamentodelrango dell’inferiore e di

elevamento di quello delsuperiore. Ma non si puòonestamente affermare che ilsuocamminosiasemprestatoagevole. La tesi del dottorJason a proposito del“girino”, la quale, in parolepovere, si riducevaall’affermazione che nelcomplesso i girini erano tuttipiù felici perché sapevanochealcunidilorosisarebberotrasformati in rane, era, nella

migliore delle ipotesi, verasolo a metà. I giovani giriniforseeranopiùfelici;machedire dei molti vecchi giriniche sapevano che nonsarebberomaidiventati rane?I girini non facevano checonfondereleidee.DopocheLord Jason è diventatoanch’egli una “rana”, laricerca è andata avanti piùspeditamente.

La situazione è stata

salvata da cinque fattori. Inprimoluogo,dallafilosofiasucui poggia l’istruzione dellescuole secondarie moderne.Quandoessevenneroistituite,nessuno aveva le idee chiaresul contenuto da dareall’istruzione destinata alleclassi inferiori. Ai ragazzi siinsegnava a leggere, scriveree far di conto, nonché adadoperare strumenti semplicie a misurare con i calibri e

anche con i micrometri. Maquesto era solo lo scheletroformale di un corso privodella guida di un’ideologia.Le scuole avevano unafunzioneassaipiù importantediquelladifornireagliallievialcune abilità elementari;dovevano anche inculcare unatteggiamento mentale che lidisponesse ad assolvereefficacemente i loro compitinella vita. Le classi inferiori

avevano bisogno di un mito,ed ebbero quello che glioccorreva: il Mito delMuscolo. Fortunatamenteavevano già in formarudimentale questomito, chele scuole moderne sonoriuscite a trasformare nelcultomodernodelladestrezzafisica (contrapposta a quellamentale). L’amore per losport era tradizionale inInghilterra, specialmente tra

le classi inferiori. Lesecondarie moderne nonrompevanoconilpassato:maanzi,incoraggiandogliallieviad apprezzare la forza fisica,la disciplina del corpo el’abilitàmanuale,costruivanosu di esso. I lavorid’artigianato, la ginnastica elegaresonodiventatil’animadel programma di studi.Questa impostazioneilluminata ha permesso di

ottenere un duplice risultato:si è coltivato il gusto dellavoro manuale, e si è resopiùgradevoleiltempolibero.Il più importante dei due èstato però l’educazione altempo libero. Gli allievi piùcapaci sono stati addestrati apartecipareagiochiattivi,chepossono continuare apraticare anche dopo la finedegli studi; e agli altri, cheformano la grande

maggioranza, è statoinsegnato a godere ancor piùintensamente la boxe, ilfootball, e gli altri sport chevengono sciorinati davanti ailoro occhi ogni sera suglischermi televisivi. Essiapprezzanoleimpresefisichequasi come noi delle classisuperiori apprezziamo quellementali.

In secondo luogo, ilmovimento per l’educazione

degli adulti non solo haconservatoeampliatoiCentriregionali, ma ha disposto lecose in modo che tutti,indipendentemente dairisultati precedenti, venganosottoposti ogni cinque anninelle loro sedi aun controllodell’intelligenza.Gliesami,arichiestadelsingolo,possonoessereanchepiùfrequenti.Sisonoaccertati alcuninotevolimutamenti di quoziente

intellettivo, sia inmegliochein peggio, in persone dimezza età. I referti,largamente riportati dallastampa popolare, hannoinfuso nuove speranze in piùdi un tecnico ambizioso.Oracheiltrattamentopsichiatricoè liberamente disponibile inogni luogo di lavoro, moltepersoneallequaliunqualcheblocco emotivo impediva direalizzarelepossibilitàlatenti

sonoperfettamenteguarite.In terzo luogo i genitori,

anche quando hannoabbandonato ogni speranzaper se stessi, sono staticonsolati dalla certezza che,per quanto basso sia il loroquozienteintellettivo,ilfiglio(o nipote) avrà la possibilitàdi entrare nella meritocrazia.La consolazione è reale. Glipsicologi hanno dimostratoche i genitori, le cui

ambizioni sono statestroncate, invariabilmente lespostanosuiproprifigli.Sonosoddisfatti di poter pensareche il proprio figlio potràconseguire ciò che essi nonhanno potuto conseguire persestessi.“Fa’comedesidero,noncomefaccio”,dicono.Larelazione può essere espressaanche in termini quantitativi:secondo il noto principiodelle aspirazioni

compensatrici, quanto piùfortisonolefrustrazionicheigenitori sperimentano nellapropria vita, tanto maggiorisono le loro aspirazioni per ifigli. Praticamente dalmomento stesso in cuifalliscono a scuola le loroprimeprovedell’intelligenza,i ragazzi possono confortarsiconilpensierocheungiornoavranno figli che farannomeglio; e anche quando

apparetristementechiaro,dairapporti degli insegnanti, chepure i figli sono stupidi, c’èsempreilpensieroconsolantedei nipoti4. Gli insuccessipersonali non sono tantodolorosi quando c’è unaprospettivadi trionfovicario.Finché tutti hanno lapossibilitàdi salire attraversola scuola, la gente puòcredere nell’immortalità:avranno sempre una seconda

possibilità tramite la nuovagenerazione.Inoltre,piùsonoifigliepiùsonolepossibilitàche si hanno, il checontribuisce a spiegarel’aumentodeltassodinatalitàche c’è stato nella secondametà del secolo scorso, dopoleriforme.

Ilquarto fattoreèstato lastupidità stessa che hameritatoalleclassiinferiorilaloro attuale condizione. Un

errore comune a moltisociologièquellodiattribuirealleclassisubalternelastessacapacità che hanno loro: unmodo di pensare affineall’antropomorfismo.Naturalmente i sociologiresterebbero addolorati se glivenisse negata la posizioneche giustamente gli spetta.Ma le classi inferiori sonooggetto di studio, nonstudiosi.Illoroatteggiamento

mentale è completamentediverso.Lepersonedi scarsaintelligenza hanno ottimequalità: vanno a lavorare,sono coscienziose, sonodeditealla famiglia.Masonoanche prive di ambizione,ingenue e incapaci diafferrare con sufficientechiarezza il grande disegnodella società moderna alpunto da essere in grado dilevare un’efficace protesta.

Taluni provano una cupascontentezza, senza saperbene come darle sfogo, efiniscono dallo psicologo odal prete.Ma i più non sonoscontenti, perché non sannochecosaglivienefatto.

IIIIPionieridellavoro

servile

Ilquintoepiùimportantefattore di salvezza è statol’applicazionedella selezionescientifica all’industria. Nelcapitolo precedente homostratocomelapromozioneper merito abbia sostituitogradatamente la promozioneperanzianità:comei“canali”della scuola classica edell’università siano stati benpresto estesi alla vita dilavoro. Mi occuperò ora di

quel canale che è costituitodallasecondariamoderna.

Le secondarie modernesono state riprodottenell’industria con la stessafedeltà delle classiche, e conconseguenzealtrettantovaste.Il punto di partenza è statoancoralaguerracontroHitler.Nei primi anni di quellaguerra i metodi diassegnazione delle recluteerano casuali quasi quanto

quelli dell’industria. Solodopo una serie di disastri siadottòunaprassipiùsensata,così descritta nelle parole diun importante psichiatra delcomandogeneraleriportateinunadellestorieufficialidellaguerra: «La destinazione delpersonale deve essere decisasecondo il principiofondamentale che nessunodeve essere assegnato a unlavoro che è decisamente

superiore, o, viceversa,inferioreallasuaintelligenza.Ogni altro metodo diassegnazione provoca unospreco di intelligenza, odistrugge l’efficienza delreparto»5.

Parole sagge elungimiranti!

Verso la finedellaguerraquesta direttiva ormai venivaosservata, e quasi tutte lereclute erano assegnate a

un’armasolodopochelalorointelligenzaeleloroattitudinierano state accertate conquell’accuratezza che imetodirudimentalidell’epocaconsentivano. Quando glistupidi furono riuniti ingruppo e separati dagli altri,l’efficienza della truppaaumentò moltissimo, e lalezionenonfudimenticata intempo di pace da alcuni deimigliori cervelli

dell’industria. Questosuccedevaassaiprimachegliinserzionisti includessero larichiesta “Dichiarare ilQuoziente Intellettivo” (benprestoabbreviatoinDQI)neiloroavvisi;emoltoprimachel’Istituto di Eugeneticarilasciasse ai richiedentiautorizzati i certificati diquozienteintellettivo.Ilfruttodi quell’esperimento deglianni Quaranta fu il Corpo

Pionieri. A partire dalmomento in cui a questoindispensabile corpo dipicconieriebadilantivenneroassegnati uomini aventi unquoziente intellettivoinferiore al livello richiestoper entrare nell’IntelligenceService, l’aumento diefficienza fu spettacoloso. Ilmoralediquestiuominiottusisielevò.Nonsisentivanopiùoppressi dalla necessità di

concorrere con personesuperiori. Si trovavano inmezzoailoropari—avevanoopportunità più uguali, dalmomento che queste eranopiù limitate — ed erano piùfelici, avevano menoesaurimenti mentali elavoravano di più. L’esercitoaveva imparato la lezionedella scuola: gli individuipossono imparare piùfacilmente, e andare avanti

meglio, quando vengonomessi insieme ad altriindividui di più o meno pariintelligenza, o mancanza diintelligenza. Ma solo neglianni Sessanta questa lezionefumessa inpraticanellavitacivile.Lepersone intelligentisolevano porsi quello checredevano un quesitoprofondo: chi, si chiedevano,farà il lavoro servile nellacollettività del futuro? A

quanto pare, quelli checonoscevano la rispostagiusta rispondevano: “Lemacchine, naturalmente; essesaranno i robot del futuro”.Eraunarispostabuonaentroisuoi limiti; e tuttavia,considerando le moltemansioni che non potrannomai essere assunte dallemacchine, essa era, nellamigliore delle ipotesi, unarisposta parziale. Ma poi,

quando cominciarono arendersi conto dei nuovi erivoluzionari sviluppi delleprove di intelligenza, dellaselezione attitudinale e diquella professionale, idirigenti capirono che uncorpo permanente di pionieriera una possibilità pratica.Trovarono finalmente —dopoqualcheincertezza—larisposta giusta alla vecchiadomanda: “Chi farà il lavoro

servile?”. La risposta giustaera: “Ma quelli a cui piace,naturalmente”.

Era evidente la necessitàdi un corpo pionieri civilepermanente, composto diuomini dai muscoli grandi edal cervello piccolo(selezionati da altri uominidai muscoli piccoli e dalcervello grande), i quali nonsolo fossero bravi a vuotarebidoni e a sollevare pesi,ma

ne godessero. Non gli sisarebbe mai dovuto chiederedi fare di più di quanto eradimostrato che fossero adattia fare. Non si sarebbe maidovuto costringerli afrequentarechipotessedarglila sensazione di esseresciocchi vuotando bidoni piùrapidamenteo,ciòcheaqueltempo era ancor peggio,buttando tutti i bidoni sulmucchio della spazzatura:

segno sicuro di deficienzamentale o di genio. Comedicevo,idirigentiprogressistieranomoltotitubantieunpo’anche si vergognavano. Erafacile scoraggiarli citando igammadiAldousHuxleye iprolet di Orwell. I dirigentinon si rendevano conto chequesti due signori avevanoattaccato entrambi nonl’uguaglianza delleopportunità,maglieffettidel

condizionamento e dellapropaganda.Conmezzicomequesti anche delle personeintelligenti potevano essereindotte ad accettare didiventare lavoratori manuali.Ma noi sappiamo che questoa lunga scadenza èimpossibile, e a brevescadenza è assurdamentedispersivo e frustrante. I solilavoratori manuali buoni, losappiamobene, sonoquelli a

cui manca l’intelligenza perfare qualcosa di meglio. Imetodi illuminati del nostrotempo non hanno nulla incomune con questi “mondinuovi”. Ma in un primomomento non tutti i dirigenticapirono che la possibilità diaccordare così brillantementel’efficienzaconlagiustizia,el’ordineconl’umanità,aprivaniente meno che una nuovafasedell’ascesadell’uomo.

Il Corpo Pionieri era insostanza l’esatto pendant delceto dei funzionari dellapubblica amministrazione; ilsuo significato storico èaltrettantogrande.Ilsuccessodel concorso pubblico nellacarriera statale stabilì ilprincipio che i posti dimaggiore responsabilitàdovevano essere occupatidalle persone più intelligenti;i Pionieri invece il principio

per cui i posti di minorresponsabilità dovevanoessere occupati dalle personemeno intelligenti. In altreparole, entrambi aprivano lastrada a una società in cui ilpotere e la responsabilitàerano proporzionati almeritonella stessa misura in cui loera l’istruzione.L’amministrazione statalefeceaccettareilsuoprincipiomoltopiùfacilmente:nessuno

era disposto a farsidisintegrare dalle bombeall’idrogeno, o privare delcommercio con l’estero,perché a Whitehall si eranoinsediate intelligenze non diprimissimo ordine. I Pionieriincontrarono molta piùopposizione. Il fatto chel’amministrazione statale e iPionieri fossero retti dallostesso principio non furiconosciuto subito. Gli

oppositori,traiqualifiguravaun numero crescente disocialisti, si lamentavanodell’“indegnità”. Una parolavaga, dietro cui si celava unconcettovago.Larealtàcrudaè che la grandemaggioranzadelle menti ragionava ancoraconcriteripremeritocratici.

Nelle tenebredell’Inghilterra di una voltaera più che sensato invocarel’uguaglianza. In quello che

conta di più, cioènell’intelligenza, i lavoratoridell’industria,oicontadini,ouna qualsiasi altra categoria,valevano quanto i loropadroni. Quello che gli anti-Pionierinoncapivanoeracheil graduale passaggiodall’ereditarietà al merito,come criterio di selezionesociale, stava per togliere (eallafinehatolto)ognisensoatutto il loro farneticare

sull’uguaglianza degliuomini.Gliuominidopotuttosi distinguono non perl’uguaglianza, ma perl’ineguaglianza delle lorodoti.Unavoltachetuttiigenistiano nell’élite, e tutti glistupidi tra i lavoratori, qualesignificato può averel’uguaglianza?Qualeidealeèsostenibile fuorché ilprincipio dell’uguaglianza dirangoaparitàdiintelligenza?

A che pro abolire leineguaglianze nell’istruzionese non per rivelare e renderepiù spiccate le ineluttabiliineguaglianzedellanatura?

Il fattodecisivoèstato lacontentezza dei Pionieri, olavoratori del braccio, comevennerochiamatiinunprimotempo per distinguerli dailavoratori della mente.Nessuno desideravasovraffollareilrepartocronici

degliospedalimentali:eppureper molti anni l’industria,assegnando a personesottodotate dei compitisuperiori alle loro capacità,avevaottenutoproprioquestorisultato.Nessuno,emenoditutti i socialisti, intendevacausare sofferenze nonnecessarie. Il principio “daciascuno secondo la suacapacità, né più né meno”aveva una giustificazione

empirica. I lavoratori eranopiù contenti, e, per la stessaragione,loeranoancheivastistrati di ceto medio cheavevano quozienti diintelligenza compresi tra 100e125.Erastatoripetutamentedimostratodaglipsicologicheassegnare un uomo moltointelligente a un lavoro diroutine era altrettantodisastroso — tenuto contodelle malattie,

dell’assenteismo e dellenevrosichenederivavano6—della cosa inversa. Ed erastato anche invariabilmenteprovato che l’abbinamentodell’intelligenzaal lavoroeraintuttiisettoridellasocietàlamassima espressione siadell’efficienza chedell’umanità; era il motorestesso della produttività e altempo stesso il liberatore delgenere umano. Senza lo

studio scientifico dellerelazioni umanenell’industria, il risentimentocausato dalla posizionedeclinante delle classiinferiori, e dal divariocrescentetraquesteeleclassisuperiori, avrebberosconvolto da molto tempo lasocietà.

IV

Lanuovadisoccupazione

L’assioma del pensieromoderno è che gli individuisono ineguali; e da essodiscende il precetto moraleche si debba dare a ciascunouna posizione nella vitaproporzionata alla suacapacità. Dopo una lungabattaglia si è potuto

costringereallafinelasocietàa conformarvisi: imentalmente superiori sonostati innalzati al vertice, e imentalmente inferiori sonostaticalatialfondo.Entrambiportanovestitifattisumisura,e,comedicevo,èdadubitareche le classi inferiorisarebbero diventate cosìdocili se non avesserodavvero trovato comodi ivestiti. Gli psicologi hanno

dato al mondo i mezzi peridentificaregliindividuiprividi intelligenza. Ma con unsimile fardello, che lavorodovevanofare?Nonservivaaniente avere un CorpoPionieri se non c’era uncompitodaaffidargli.

Nel periodo sul quale misono specializzato, cioèquello anteriore al 1963,erano ben pochi gliosservatori consapevoli del

fatto che il progressoeconomico minacciava diprodurre un nuovo tipo didisoccupazione selettiva. Latendenza era abbastanzachiara, solo che vi avesserofatto caso; ma la maggiorparte dei contemporanei fallìproprio in questo7. O, se sipreferisce, essi notarono unatendenza,cioèquellaversolacrescente meccanizzazione,ma non le sue inevitabili

conseguenze umane.Sapevano che lo scopoprimario delle macchine erarisparmiare fatica, ma non siponevano la domanda: chegenere di fatica? Ladisoccupazione di massa cheaffliggeva tanto gliintelligenti quanto gli stupidieradiungenereche lagentecapiva; quest’altro genere didisoccupazione sub-intellettualesfuggivaancoraa

tutti, fatta eccezione dei piùperspicaci.

Inseguitoaquellachefuchiamata la “rivoluzioneindustriale”—con laquale iprocessi prima eseguiti amano vennero gradualmenteassunti dalle macchine — illavoro fatto a mano non eraaffatto diventatosovrabbondante: lamacchinofattura e lamanifattura procedevano di

pari passo. Le primemacchine furono una mannaper gli stupidi. Dovevanoancora essere azionate amano, e la sorveglianzacontinua della macchinarientrava perfettamente nelraggiomentaledeidipendentidibassogrado,nonqualificatio semi-qualificati. In unatipica fabbricadellametà delXX secolo c’era una nettaseparazione tra il personale

specializzato e il resto deidipendenti. Da una partestavano i progettisti e idisegnatori, i funzionari e gliispettori, gli addetti allamanutenzione e gli addettialla messa in opera, i qualifornivano, controllavano eriparavano le macchine.Dall’altra stavano glioperatori, i quali rifornivanolamacchinadimateriaprima,premevano poche semplici

leve in risposta a pochisemplici segnali edestraevano il materiale dopola lavorazione; ovveroaggiungevano un pezzo a unmontaggio che si spostava inavanti a lotti o su un nastro.Con il tempo questaseparazione diventò ancorapiù netta, ricalcando laseparazione esistente nellasocietà stessa: il personaletecnicoeraincontinuaascesa

a misura che cresceva lacomplessità delle macchineaffidategli e i lavoratoricomuni erano sempre piùdeclassati a misura che illavoro affidato alla lororesponsabilità diventavasemprepiùsemplice.

Dagli specializzati siesigeva sempre di più, dainon specializzati sempre dimeno, finché alla finenonvifupiùalcunbisognodioperai

non specializzati. Il lorolavoro era una ripetizionepuramente meccanica, eperciò si potevaprogressivamentetrasferirloadei congegni meccanici. Piùun lavoro si semplificava, epiù facilmente poteva essereseguitodaunamacchinachesi riforniva di materiale dasola, premeva la leva edestraeva l’articolo finito. Ilsemiautomatico diventò

completamente automatico.Dopo la guerra contro Hitlerla sostituzione dellamanodopera più umilediventò rapidissima grazieallo sviluppo dell’elettronicae soprattutto diservomeccanismi adatti adirigere i processi industrialifrantumati nelle loro piùsemplici componenti. Ilprogresso era così marcatoche fu coniata una nuova

parola—“automazione”—aindicare la nuova forma chela vecchia faccenda dellameccanizzazione stavaassumendo.

In un primo tempo lasostituzione dellamanodoperanonsimanifestòapertamente. I sindacati,naturalmente, non facevanoalcuna distinzione traintelligenti e stupidi; gliindividui le cui mansioni

erano state sacrificate alprogresso tecnologico eranoper loro degli iscritti daproteggerecometuttiglialtri.E perciò insistevano perchécoloro che erano statisostituiti da macchinerisparmia-fatica venissero,invece che licenziati,assegnatiaqualchelavorodeltutto superfluo: magarisemplicemente a osservareinvece che a sorvegliare il

robot in funzione. I membripiùintelligentideisindacatisirifiutavanodiriconoscerecheeranosologlioperaidibassolivello, quelli incapaci dieseguire un qualsiasi lavorocomplicato, a essereminacciati nei propriinteressi; e questo perché,condividendo essi laconvinzione egualitariasecondo la quale ogniindividuo era praticamente

uguale a ogni altro, siidentificavano con questilavoratori divenuti superflui,eappoggiavanogli sforzideisindacati per impedirne illicenziamento. Spesso gliimprenditoriaccondiscendevano allerichieste dei dipendenti, innome delle buone relazioniindustriali; o magari perchépensavano che toccasse aloro, piuttosto che allo Stato,

di avere cura dei “fratellideboli”. Ci volle parecchiotempoperchégliimprenditoriacquistassero la pienaconsapevolezza del bisognodi ridurre al minimo il costodella manodopera; perchécapissero quanto fossepesanteilcaricodipasseggeriche stavano trasportando sulloro libro-paga.Ancora neglianni Cinquanta un grannumero di operai non

qualificati di basso livello sispostavacontinuamentedaunimpiegoaunaltro,sempreinmovimento in quantoincapaci di conservare unpostofissodaqualsiasiparte.Ogni anno cambiavano postomilioni di lavoratori. Magaril’imprenditore si rendevaconto che il tasso diavvicendamento della suamanodopera era alto; però,dal momento che non

sottoponeva ancora a esamela capacità dei nuovi assunti,nonavevamododisaperechela causa primaria delfenomeno stava nel fatto chela maggior parte dellamanodopera era privadell’intelligenza minimarichiesta per lo svolgimentodiquellavoro.Datochesierain un periodo di pienaoccupazione, i lavoratorivenivano registrati come

disoccupati solosaltuariamente e per breviperiodi, e perciò nessunodava il dovuto pesoall’esistenza di questoimmenso esercito fluttuante.Tra coloro che erano incontinuo movimento solopochissimi, in realtà, davanoun rendimento adeguato aisalarichepercepivano.

A molti individui per iqualinell’industriaormainon

c’era più posto si finì peraffidareelementaricompitidiroutine negli uffici o nelsettoredelladistribuzione.Fuuna soluzione felice,ma nonpoteva certo esserepermanente. Lameccanizzazione, dopoessersi sviluppata nellafabbrica, invase gli uffici e inegozi. Verso la metà delsecolo le dattilografe e icontabili erano ancora

numerosi negli uffici;nell’ultimo quarto di secoloeranoquasiscomparsi.Icontivenivanofattidallemacchinecalcolatrici e non c’era piùbisogno delle dattilografecome intermediarie tra laparola parlata e la parolascritta. Quanto ai negozi,verso la metà del secoloimpiegavano ancora milionidi persone; venticinque annidopo i commessi, pur non

essendo affatto scomparsi,erano in numero certamentemolto inferiore. Il grandemagazzino, con il suoimpiego più economico dipersonale,avevasoppiantatoipiccoli negozi, la rapidadiffusione del self-service, inunaformanontroppolontanada quella odierna, avevaridotto il fabbisogno dicommessi, e la distribuzioneautomatica di latte, tè e birra

si estendeva sempre piùalacremente.

VDinuovopersonedi

servizio

Il Comitato di inchiestaClauson, che presentò la suarelazione nel 1988, espresse

l’opinione che a quella datacirca un terzo dell’interapopolazione adulta non fossepiùoccupabile nell’economianormale.Lacomplessitàdellaciviltà aveva sopravanzatoqueste persone; a causa dellamancanzadiintelligenzaessenoneranoingradodi trovareuna nicchia nella normalestruttura occupazionale, eperciò avevano bisogno diuna qualche forma di

occupazione protetta. Checosa si doveva fare di loro?C’era una sola rispostapossibile. Gli individui cheavevanoterminatolalorovitascolastica nelle scuole persottodotationellesezionipiùscalcinate delle secondariemoderneeranoingradodifarfronte a una sola richiesta:quella di personale diservizio.Lamaggior parte diloro, una volta che fossero

stati preparatimeticolosamenteneicentridiaddestramento statali, econtrollati meticolosamenteanchedopo,avrebberopotutoprestareservizioneiristorantie nei luoghi pubblici, neitrasportiocomeguardiani.

Questo poteva essere uninizio. Ma come LordClauson prevedeva, le classiinferiori avrebbero raggiuntoilpieno impiegosoloquando

fosserostateoccupateingrannumero come persone diservizio anche nelle case. Lesue raccomandazionisuscitarono violente reazioniin Parlamento e nei comizi.Ma c’era forse un’altrastrada? Gli oppositoriavevano ben poche propostecostruttive da avanzare. Eraassurdochemoltepersonedigrande intelligenzasprecassero buona parte del

loro tempo a sbrigare lefaccendedomestichepiùvili.Un individuo molto dotatoricevevauna lunga istruzioneaspesedelloStato,primaallascuola classica e poiall’università; e dopo cheaveva conseguito la laurea sivedeva affidare un posto dialta responsabilitànell’industria o nelcommercio. Questa attivitàavrebbe dovuto assorbire le

sue migliori energie, e iltempo libero avrebbe dovutoservire a reintegrarle. Mainvece che cosa succedeva?Succedeva che egli dovevadedicare molte ore preziosenon all’attività per la qualeaveva ricevuto unaddestramento cosìcomplesso,maatrascinarsiingiroper igrandimagazziniacomperareun saccodipatateo un secchiello di pesce

surgelato, oppure a pulirel’appartamento, a cucinare ilpesce e a rifarsi il letto. Hodetto“egli”,manaturalmentelosprecoeramoltomaggioreper la donna moltointelligente e quindi moltoistruita. Dopo il matrimonionon le era più possibile —tale era l’anarchia a queltempo — fare il lavoro chetanto bene poteva svolgerenell’interesse della società;

doveva invece fingeredinonaver mai ricevutoun’istruzione superiore, ecercare di abituarsi ad agirecomeselefatichedomestichefossero la giusta ricompensaper una laurea con lode,proprio come una qualsiasiragazza della secondariamoderna. Ecco il punto: nonc’eraalcunaragioneperchéilgrosso delle fatichedomestiche dovesse ricadere

sulle spalle degli intelligenti.Era molto meglio lasciarlealle persone che, essendoincapacidifarecosepiùalte,non le avrebbero affattoconsiderate una faticamonotona.Quello che era unsupplizio per il 130 potevaessereunagioiaperl’85.Nonavevano insegnato nulla iPionieri?

Gli oppositoriprotestavano che il servizio

domesticononerasoltantounservizio, ma un servizioservile. Avevano dalla loroparte la tradizione, ma nonsembravanorendersicontodiquanto questa fosse labile.Permigliaiadi anni era statonormale che la classesuperioreavessedeiservitori.Essi scomparvero solo nelperiodo di transizione tra lamorte della vecchiaaristocrazia e la nascita della

nuova; nell’epoca egualitariaincuinessunovenivaritenutoabbastanza degno dimeritareilserviziodeisuoisimili;nelperiododiinterregnoincuisisapeva solo che Battista erada considerarsi uguale al suopadrone. Ma quando lecondizioni che favorivanol’egualitarismo cessarono,nonvifupiùalcunbisognodiquestasuamanifestazione.

Dal momento che si

riconosceva di nuovo chealcuniuominieranosuperioriagli altri, il serviziodomestico poteva essereripristinato, e poteva venireeseguito senza risentimento,perché gli inferiori sapevanoche i loro superiori avevanoun grande compito dasvolgere nel mondo e oltre,ed erano lieti di identificarsicon loro e di servirli. Eramolto meglio svolgere un

servizio riconosciuto eprezioso a una personaimportante che languire acarico dell’assistenzapubblica. Naturalmentec’erano delle garanzie.Nessuno desiderava che siripetessero gli abusi delXIXsecolo. Tutti i servitoridomesticieranoregolarmenteiscritti nel Corpo AiutantiDomestici—cheallafinedelsecolo superò i dieci milioni

dimembri—eognidatoredilavoro privato doveva pagarei salari prescritti; provvedereunadeguatospazioperlavitapersonale del dipendente;lasciare libero due sere allasettimana il servitore perchépotessefrequentareuncircolosportivo gestito dal Corpo;pagargli un corso diaggiornamento ogni estate; enon pretendere più di 48 orealla settimana, salvo

autorizzazione dell’ufficiolocale.Perquantoriguardaledonne, il nuovo sistema nelcomplesso ha funzionatobene, anche se le più cretinetalvoltahannofattodellecoseassai sciocche aicondizionatori dell’aria. Ledifficoltà si sono avute congli uomini. Nonostante tuttigliesperimentifattineicentridiricercadelCorpo,nonsièdavvero riusciti a trovare un

adeguato equivalentemoderno del maggiordomo edel lacchè d’un tempo. Daquarant’anni o più ladisoccupazione maschile èmaggiore di quellafemminile.

VISommario

Sotto il nuovo regime ladivisione tra le classi èdiventata più netta, laposizione delle classisuperiori più alta e quelladelle classi inferiori piùbassa. In questo capitolo hoesaminato alcune delleripercussioni che questoprocesso ha avuto sullastruttura sociale. Gli storicisannoche iconflittidiclasseerano endemici nei tempi

premeritocratici,epotrebberoforse aspettarsi, alla lucedell’esperienzapassata,cheilrapidoabbassamentodirangodi una classe debbanecessariamente aggravaretaliconflitti.Ladomandachedobbiamo porci è quindi laseguente:perché imutamentidegli ultimi cento anni nonhanno prodotto questaconseguenza? Perché lasocietàèrimastacosìstabilea

dispetto della crescentedistanza tra la base e ilvertice?

La ragione fondamentaleè che ora la stratificazionepoggia sul principio delmerito, il quale ègeneralmenteaccettatoa tuttii livelli della società. Unsecolo fa le classi inferioriavevano una propriaideologia e potevanoadoperarla sia per mandare

avanti se stesse che perattaccare i superiori. Essenegavanoildirittodelleclassisuperiori alla loro posizione.Ma nella nuova situazionestorica le classi inferiori nonhanno più una propriaideologia in conflitto conl’ethos della società, comenon l’avevano gli ordiniinferiori nell’epoca in cuifiorìilfeudalesimo.Poichélabase è d’accordo con il

vertice che deve regnare ilmerito, si può cavillare solosuimetodiconcuivienefattalascelta,nonsulcriterio,chetuttiaccettano.Efinquituttobene. Mancheremmo però alnostro dovere di sociologi senon notassimo che questadiffusa accettazione delmerito come arbitro di tuttopuòcondannareall’impotentedisperazione i molti senzamerito, e in modo tanto più

efficace in quanto la personacosì condannata, avendotroppo poca intelligenza perrivolgere la sua protestacontro la società, puòindirizzare la sua rabbiacontro se stessa, e perciòmenomarsi.

La situazione è statasalvatadalMitodelMuscolo,dall’educazionepergliadulti,dal trasferimento delleambizioni sui figli, e dalla

naturale stupidità. Masoprattutto estendendo allavita adulta i lineamentiprincipali del sistemascolastico. Se gli stupidivengono tenuti tra di loro,nonhannopiùognimomentodavanti agli occhi la provadellaloroinferiorità.Inrealtà,secondo i criteri del gruppoentro il quale agiscono ehanno una personalità, essinonsonostupidi;lìsitrovano

tra uguali; possono perfino,modestamente, far bellamostra delle lorocaratteristiche più lodevoli.Quando si trovano tra i loropari la grande società nonpremecondurezzasudiloro,e non si hanno strascichi dirisentimenti. Godono ilrispettodiquellichestannoalloro livello di intelligenza.Questa solidarietà di classe,purché non si colori di

un’ideologia sovversiva, puòessere,edireichecertamenteè stata, di grande aiuto allacoesione della società. Perqualche tempo tutto fuminacciato da una sorta didisoccupazione tecnologica,ma dopo l’istituzione susolidebasidelCorpoAiutantiDomesticièstataassicurataaidiplomati delle secondariemoderne quella che sembraessere una valvola di

sicurezza permanente estraordinariamentecostruttiva.

È giusto dar credito aCrosland, Taylor, Dobson,Clauson, e a tutti gli altrifondatori della societàmoderna, della solidità dellaloro costruzione. Ma sediamo per scontata lapermanenzadellastruttura,lofacciamo a nostro rischio epericolo. Tutte le analisi

sociologiche, del tipo diquella che ho tentato dicondurre in questo capitolo,mostrano chiaramente inqualemisuraessasia fondatasu un complicato sistema dipesi e contrappesi. Ilmalcontento non può esseredel tutto eliminato nemmenonellanostrarazionalesocietà.Qua e là restano in agguatol’uomo inferiore paranoide,che cova rancore contro

qualchemostruosa ingiustiziache immagina gli sia statafatta; il romantico che sistruggesognandoildisordinedelpassato; ladomesticachesi sente isolata nel suomeritorium, persino neiconfronti dei bambini cheaccudisce.

* Protagonista del romanzoomonimo di Thomas Hardy.Giovane di mezzi modesti, il cui

desiderio di studiare non riesce arealizzarsi(N.d.T.)

Capitolo6Ilcrollodelmovimentooperaio

ILamissionestorica

I numerosi seguaci delprofessor Diver sostengonoche le istituzioni politichesono sempre secondarierispetto alle altre; sempliciprodotti, in nessun casocreatrici, delle istituzioniprimarie delle sfereeconomica e scolastica. Non

nego che la tesi siasostenibile, ma al tempostesso non mi sento diaccettarla nella sua consuetaformulazione. Senza dubbiovale per il presente.Ma valeancheper ilpassato?Eper ilXX secolo in particolare? Senon si preoccupa didimostrare l’importanzadecisiva del movimentooperaio nell’epoca ditransizione, la scuola di

Cambridge non approderà aun bel nulla. In un certosenso, naturalmente, ancheallora il suo ruolo fusecondario. Latrasformazionesocialescaturìdall’economia,lapressionefuesercitata dalla concorrenzainternazionale, il suostrumento fu l’istruzione. Etuttavia la necessitàdell’adattamento dovevaessere tradotta in un

linguaggio che la gentepotesse far proprio. Lamissione storica delmovimento operaio è stataquella di convertire la genteallanuovavisionedellavita.

I socialisti ottennero ilpremiodell’uguaglianzadelleopportunità predicandol’uguaglianza; e questo,finché durò la battaglia, nondiede luogo ad alcuninconveniente. Ma dopo che

l’uguaglianza delleopportunità era diventatarealtà, la predicazionedell’uguaglianza non solodivenne superflua, masembrava fatta apposta perannullarepropriolaconquistadella quale i laburistipotevanoprendersigranpartedelcredito.Adifferenzadegliegualitari integralisti, chehanno continuato a vomitarespasmodicamente congiure,

di cui gli attuali populistisono gli eredi, il grosso delmovimentosièinseritosenzadifficoltà nella nuova era.Naturalmente l’importanzadel movimento dovevadeclinare insiemeall’importanza dei lavoratorimanuali in generale, perchése così non fosse stato leclassi inferiori bendifficilmente sarebbero stateindotte ad accettare la loro

sorte.Avremmopotutoaverenon l’evoluzione, ma lacatastrofe. Ecco perché unacomprensione completa degliultimi cento anni non èpossibile senza unavalutazione della funzionepeculiare avuta dai socialisti,nella loro ascesa e nel lorodeclino.

Il miglioramento deimetodi di selezione sociale èstato la condizione del

progresso. Ma prima che ilraccolto potesse esseremietuto c’era da completareun’altra rivoluzione sociale,altrettanto profonda. Tuttosarebbestatovanoselementielette non fossero statepreparate alla loro altavocazione; se non fosserostatedisposteadassumersi leloro responsabilità, il nuovoordine sociale sarebbe natomorto.Sidovevainfonderein

tutti il desiderio di salire findove le capacità personali loconsentissero. Perché lasocietà moderna potesseraggiungere la maturitàoccorreva spingerel’ambizioneapuntaresemprepiù in alto, e allinearel’ideologia del popolo alleesigenze della nuova erascientifica.

Nel promuovere questofondamentale mutamento

psicologico — renderevolontaria la disciplinamettendounafrustadentrolamente — il socialismo hasvolto una parteindispensabile. All’inizioc’erastato ilprotestantesimo.Come Weber e Tawneydimostraronoa suo tempo, lafunzione del protestantesimofu quella di accendere lostimolo all’accumulazione.Fu il riuscito adattamento

della religione alle esigenzeeconomiche che resepossibile lo sviluppodell’Europa occidentale e diquellepartidelmondocheuntempo facevano partedell’impero britannico.L’incapacità delle religionipiù antiche di provocarequesta accensione fu laragione che consentì altrovel’affermarsi delle nuovereligioni alleate del

comunismo e delnazionalismo1, e dellerivoluzioni cheaccompagnarono il trapasso.Per rendere la mente russa,cinese o araba ricettiva aiturbo-generatori, allebacchetteelettrostaticheeallepile atomiche, il comunismoalleato al nazionalismo eranecessarioquantolamadrealbambino. In Inghilterra ilprotestantesimo puritano

sorresse ilpaeseattraverso lefasi iniziali della primarivoluzioneindustriale.Maaldi là di un certo punto ilprotestantesimo, cosìcom’era, non poteva andare.Ecosì esso, tramite le chiesenon conformiste, si tramutònell’anglo-socialismo: ilnuovomovimentoevangelicochedominònellaprimametàdelsecoloscorso.

Il limite del

protestantesimo stava nelfatto che, mentreincoraggiava l’acquisto dellaricchezza, non davaimportanza alla necessitàdellamobilità sociale.E anzigiustificava l’accumulazionedi ricchezze proprio con lamotivazione dell’ammassareper i discendenti. In sostanzanon era altro che uncompromesso — anche se aquel tempo indubbiamente

necessario — conl’estremismoaristocraticodelsistema feudale. Ilgrande, sepur temporaneo, contributodel socialismo fu che essoscelse un elemento delcristianesimo e gli diedepreminenza a esclusione ditutto il resto: mise infattil’accento sull’uguaglianza. Icristiani avevano insegnato,sebbenespessosottovoce,chegli uomini, essendo tutti figli

diDio,eranotuttiugualiagliocchi del Padre. Per il Padrefigli, tra di loro fratelli2. Diquesta dottrina i socialistifecero un’arma potente: el’usarono per distruggere laresistenza allatrasformazione. “Che dirittoha un uomo alla ricchezza,quando un altro non nepossiede alcuna; che dirittoha chicchessia di comandareal fratello suo? Non è

l’ineguaglianza un affrontoalla dignità dell’uomo?”.Questo era il loro vangeloallo statopuro.Equeste ideeebbero un’influenza tale chemolti vecchi socialisti furonoindotti ad accettare lanecessitàdidarelepossibilitàpiù piene all’ascesaindividuale solo dallabrillante invenzionedell’uguaglianza delleopportunità. Quando le

opportunità vennero abbinateall’uguaglianza furono resepiùcherispettabili:divenneroilSantoGraal.Isocialistinonsi avvideroche l’uguaglianzadelle opportunità, comeveniva applicata in pratica,significava uguaglianza delleopportunitàdiessereineguali.Questa cecità strutturale eranecessaria perché i socialistipotessero battersi con vigoreper spalancare le porte

all’ingegno. In pratica, comeho detto prima, essiattaccavanoconlapiùstrenuaenergia le forme diineguaglianza dovute alprincipio ereditario. Leimposte di successione, ladecadenza del nepotismo,l’istruzione secondaria euniversitaria gratuita,l’integrazione delle scuoleprivate, gli stipendi airagazzi, l’abolizione

dell’ereditaria Camera deiLord: queste furono le loroconquistedimaggiorspicco.

Sono convinto che ilprincipio ereditario nonsarebbe mai stato rovesciato,e il grandioso mutamentopsicologico che l’economiarichiedeva non sarebbe maistatoconseguito,senzal’aiutodi una nuova religione: equesta religione è stataproprio il socialismo. Esso

scalzò le resistenze in duemodi. Si occupò, dapprima,della casta superiore. Dopounalungalottafuimpeditoairicchi — senza doverricorrere alla misura ditrasferire immediatamente ineonati in nidi d’infanziaresidenziali3—ditrasmettereil privilegio ai propri figli.L’egoismopaternoematernodoveva essere socializzato,cioèsubordinatoagliinteressi

della società. I genitoridovevano essere educati acomprendere che era peccatoaspirareapostiimportantiperi figli stupidi: se l’avesserofatto, ilbenedellacollettivitàsarebbe stato sacrificato agliinteressi egoistici di unafamigliola tra le tante. Unlivellodi condottacivilecosìaltononèstatoperòdeltuttoraggiunto. Ma ciò chel’agitazione incessante dei

socialisti ottenne fu diconvincere i genitori ricchidellafutilitàdiunaresistenzaaperta. Perché non ci fuun’opposizione più decisaalle imposte di successione?Perché non ci fuun’opposizione a oltranzaall’integrazione delle scuoleprivate?Iricchinonpotevanobattersi perché il loromoraleerastato indebolitodalverbosocialista, soprattutto dopo

cheiconservatori,perragionidi sopravvivenza, eranovenutitacitamenteapatticoni loro avversari (iconservatori di quel tempocostituivano un esempioformidabiledigentechevive,come qualcuno disse degliarabi, rubandosi il bucato avicenda). Attaccati daisocialisti come reprobi, eabbandonati dai propripaladini, alla fine quelli che

avevano beni di famigliasoccombettero,lasciandosoloqualche vecchia matta acontinuare la lotta. In tutte lesocietàidetentoridelpotereei possessori di ricchezzahanno bisogno che la lorofortuna sia avallata daimigliori titoli morali:diversamente nessuna classedirigente può governare conl’illimitata sicurezza checostituiscelafontesegretadel

carisma.Nell’epocafeudaleilsangue era titolo incontestatoper esercitare il potere.Nell’epoca capitalistica laricchezzaavevainsestessailproprio titolo. Ma con ilmutamento della situazionestorica i ricchi ereditari nonpoterono più tener alta latesta.Perserolasicurezzacheoccorrevapergovernare,eunpo’ alla volta cedettero ilpotere all’uomo-che-si-è-

fatto-da-solo, e ancor piùall’uomo-fatto-dalla-scuola, iquali avevano il divinosostegno della profondaapprovazione morale dellasocietà, e perciò anchedell’auto-approvazione. Inuovigovernantieranocoloroche, secondo i nuovi valori,meritavano di portare ilmantopurpureo.

La seconda conquista ful’aver inculcato l’ambizione

nella classe operaia. Aisocialisti nulla, a brevescadenza, riuscì così benecome il successo; così come,alla lunga, nulla mancòquanto il successo. Ogniprogressoversounamaggioreuguaglianza di opportunitànell’istruzione, o versol’ampliamento delleopportunità nell’industria,stimolava le aspirazioni.Nella personalità adattata,

l’ambizione si cela sempreappena sotto la superficie,pronta a svegliarsi allacarezza della speranza. Ogninuova possibilità contribuivaad acuire l’appetito. Ladomanda, come sempre,contribuivaacrearelapropriaofferta.

Anche in epocaelisabettiana la successionefamiliarenelleoccupazionifuper lungo tempo molto più

comune nelle classi inferiorichenelcetomedio.ALondrae a Liverpool il figlio delloscaricatore di porto prendevalo stesso mestiere del padre,contro ogni lusinga della suamaestra di scuola, perchénutriva l’assurda convinzioneche fosse la migliorprofessione del mondo. Lastessa cosa facevano i figlidei minatori dei villaggi delDurham, i figli dei salariati

agricoli delle lontane plaghedel Somerset, degli operaidelle acciaierie a Corby e aScunthorpe. Ilmiglioramentodellecomunicazionicontribuìaestirparequestaperversionemostrandoaogniragazzodelpaese il tenore di vita deiricchiel’esistenzabrillantedimigliaia di persone diambientidiversidalsuo.Tuttii giudizi soggettivi sulprestigio delle diverse

occupazionivenneroassorbitida un’unica classificazionenazionale.Piùtardilafamosaargomentazione dell’analogiacon lo sport — un abilecolpo, questo — assunse unposto importantissimonell’armamentario deglieducatori degli adulti. Qualetecnico inglese avrebbe maiformato la squadra locale difootballcon i figlideivecchicampioni, prescindendo dal

fatto se fossero o no imigliori? E allora perchéavrebbe dovuto farlol’azienda? Solo di recentel’argomentazione è stataritorta.Senonsipuògiocarealtro che un football diprim’ordine, chiedono iriformisti, che cosa si devefare di tutti quelli che nonsono abbastanza bravi peressere ammessi nellasquadra?

Una volta che ebberopreso l’avvio, l’ampliamentodelle opportunità e ilmiglioramento dellecomunicazioni reseropossibile la trasformazionepsicologica; non la reseroperò necessaria. Senza ilfermento dell’agitazionesocialista, il lavoratoresarebbe rimasto sprofondatonellasuaapatia,mancandogliuna spinta sufficiente per

approfittare delle nuovegrandi occasioni. A quantopare, ogni generazioneintelligentedeveriscopriredasé la rassegnazione con cuil’uomocomuneaccettalasuasorte. Il tecnico è sempreportato a pensare non solochegliconvienesopportareilsuo lavoro, dalmomento cheha scarse possibilità di farneuno migliore, ma anche chesuofigliodovràfarelostesso.

Da questa apatia debbonocontinuamente recuperarlocoloro che hanno un sensopiù sicuro dei valori. Unavolta era il socialismo cheliberava, battendosi contro larassegnazione, e insegnandoal tecnicocheeglieraugualeal presidente dell’azienda, ilqualeperciònonavevaalcundiritto alla sua maggiorericchezza. Predicandol’uguaglianza pungolava la

genteconl’invidia,el’invidiastimolavalaconcorrenza.Chidecide di sopravanzare ilpropriosuperioredàsfogo,informa sublimata, al desiderioinfantile di superare il padre.Si libera così un’energiaintensa, che viene incanalataverso uno scopo costruttivo:quando si accompagnaall’intelligenza, questaenergia è irresistibile. Mabisognava farla scattare: e la

chiave fu appunto ilsocialismo. Se l’invidia èdiventata una virtù pubblica,anziché un vizio privato,sappiamo a chi dev’esseredatoilcredito.

Il grande problema dellasocietà industriale è chel’ambizione viene risvegliata— inmisuraminore,ma pursempre risvegliata — nellamente dei ragazzi stupidi edei loro genitori, e non solo

nellamentedegli intelligenti.Ciò è inevitabile, dalmomento che nessuno puòprevedere con precisioneassoluta dove sbocceràl’intelligenza. Tutti debbonoessere ambiziosi, affinchénessuna persona dotata di uningegno di prim’ordine corrail rischio di non farne uso.Però, quando si incrocia conlastupidità,l’ambizionequasisemprenonfaaltrochecreare

un acuto senso difrustrazione. Ecco laspiegazione del seguito chehanno oggi gli intellettualiegualitari. Pur essendoindividui superiori, hanno untimore tale di venir invidiatiche si identificano conl’inferiore, e parlano in suavece. Esigono chel’uguaglianza sia qualcosa dipiù dell’opportunità; esigonouguaglianza di potere, di

istruzione e di reddito;esigono che l’uguaglianzadiventiilprincipiodominantedell’ordine sociale; esigonoche gli ineguali siano trattaticomesefosserouguali.

Il socialismo cessò diessere un acceleratore ediventò un freno. Quandol’istruzione prima, el’industria poi, furonoriorganizzate cosìradicalmente che quasi tutti

gli individui intelligenti delpaese risultavano concentratinelle classi superiori, la suamissione doveva considerarsicompiuta. Il partito laburistanonpotevaesserepiùlaforzache era stato, dopo che leclassi che esso rappresentavaavevano visto sparire gliintelligenti dai loro ranghi.L’importanza del partito nelpaese era destinata adeclinare.Unaltrocolpofuil

declino del Parlamento. Laridistribuzionedell’intelligenza è all’originedel deterioramento dellaCamera dei Comuni come diquellodelpartitolaburista;unprocessohaacceleratol’altro.

IIIldeclinodelParlamento

Il genio britannico — sequestaparolasipuòapplicarea una nazione che in fatto diintelligenza è, come tutti glialtri paesi, o quasi, unospaccatodelgenereumano—staversandobirranuovanellevecchie bottiglie. Noicrediamo nell’evoluzione, enonnellarivoluzione,proprioperché sappiamo che ilmutamento può essere tantopiù rapido allorché, alla

superficie, non vi è alcunmutamento.ÈaccadutoconilCommonwealth. È accadutoconlamonarchia.Èaccadutocon il laburismo. È accadutoconilParlamento.

La democrazia — nellamisura in cui significava cheil potere risiedeva inun’onnipotente assembleaelettiva — era un prodottotipico del processo ditransizione dalla casta alla

classe: il suo principiofondamentale — un uomo =unvoto—eraegualitario.Lamadre di una famigliadisadattata, annidata aBrighouse e Spenborough,aveva lo stesso voto diBeatrice Webb. Il sistemaparlamentare,secondoildettodi Maine4, consisteva“nell’ascoltare nervosamenteauncapodiuntuboacusticoche riceve dall’altro capo i

suggerimenti diun’intelligenzainferiore”.

Nell’epoca feudale ilpaese era governato da unacasta dirigente. Ai nostritempi abbiamo una societàsenza caste e il paese ègovernato da una classedirigente. Nel periodointermedio non è statogovernatonédaunacastanédaunaclasse,mapiuttostodauna combinazione di

entrambe. Per centinaia dianni il sangue ha spartito ilpotere con il cervello; moltotempo dopo chel’inaridimento del principioaristocratico avevacominciato a concentrarel’intelligenza al vertice, ogniclasse, per quanto bassa,possedeva ancora i suoiuomini e le sue donnesuperiori.Inquestasituazioneilsuffragiouniversalenonera

altro che il riconoscimentodella realtà. Dare un pesouguale a ogni classe era unmodo efficace di assicurareun Parlamento capace. Glioperai tessili, i minatori, glioperai delle acciaierie, icontadini e gli altri gruppieleggevano dai propri ranghiuomini di intelligenzasuperiore alla media. I lorodeputati erano adatti agovernare. Non appena

affermatasi,lasupremaziadelParlamento cominciò però aessere minacciata dallasempremaggiorecomplessitàdello Stato. Gli uomini,poniamo,dell’amministrazione diCampbell Bannerman, oanche del primo gabinettolaburista presieduto daRamsay MacDonald, eranodegni del posto cheoccupavano. Le questioni

erano ancora così sempliciche l’intelligenza dilettante— orgogliosa condizione deldeputato d’altri tempi —poteva prendere una saggiadecisione. Ma al tempo delgabinetto Butler gli affariordinari dello Stato eranodiventaticosìstraordinaricheildilettante,perquantodotatofosse,potevafarepocodipiùchefingeredioccuparsene.Epersinoquestapantomimaera

un’occupazione cosìassorbenteche ideputatinonriuscivano tanto facilmente atrarre il loro reddito da altreoccupazioni. Invece questoera diventato sempre piùnecessario, e nel contemposempre meno possibile,proprio per una dellemaggiori conquiste delsentimento egualitario: ilcontenimento dell’indennitàparlamentare. Sempre meno

gli individui capaci eintelligenti potevanopermettersi il lusso di andarealParlamento,elaqualitàdelpartito laburista e degli altripartiti ne venne diconseguenza a soffrire.L’intelligenza ha sempreseguito il potere: quando ilpotere andò alla burocraziastatale,gliuominieccezionaliloseguironoinpuntadipiedi;quandogliuominieccezionali

lasciarono la politica,rimasero ben poche forze aopporsi all’espansionismo diWhitehall.Oggi i 110 e lodedi Oxford e Cambridge nonconsiderano la carrierapoliticaunlorointeresseounlorodovere.L’interessenonlistimola amettersi al serviziodi un elettorato volubile; ildovere li invita a servire lasocietà occupando un postodella massima responsabilità,

che il Parlamento, al 98 percento almeno dei deputati,nonèpiùingradodioffrire.IGladstone moderni stanno aHarwell. Altra causa deldeclinoèilfattocheleclassiinferiori, quantunqueprogressivamente svuotatedeltalento,nonhannosmessodi eleggere gente come loro.Si sono aggrappate ai lorodiritti democratici, con ilrisultato che il quoziente

medio d’intelligenza delParlamento èprogressivamente calato. Irappresentanti degli uominicomuni non hanno piùl’intelligenza; non esercitanopiùilpotere.

Per risolvere questoproblema sono state avanzatedue proposte alternative, laprima rivoluzionaria, laseconda riformista. I“rivoluzionari” hanno chiesto

che la forma venga adeguataalla realtà: o abolendo ilParlamentoosubordinandoleelezioni al possesso di undeterminatoQI.Inoltrehannopropugnato la rappresentanzaproporzionale,con laquale ilnumero di voti di ciascunosarebbe proporzionato allasuaintelligenza.Tuttociòeracertamente pocolungimirante.Comedicevanoi nostri antenati, solo chi

porta la scarpa sa dovestringa. Quando le decisioniprovocano disagio, l’uomocomunedevepoteresprimerele proprie doglianze al suodeputato5. Quando questodiritto esiste, i funzionaristatali e anche gli scienziatisociali debbono stare sempreall’erta. Inoltre di quando inquando sorgono problemisemplici su cui l’opinionedell’uomo comune (qualora

sia consigliato dallecompetenti autorità) valequanto l’opinione dellameritocrazia, e in queste rareoccasioninonperdiamonullalasciando alla Camera deiComuni la possibilità di darsfogoallesueopinioni.

Con un compromessotipicamente inglesel’obiettivodei rivoluzionari èstato in parte raggiunto noncon l’abolizione deiComuni,

ma con il ripristino dellaCamera dei Lord. Per moltianni i laburisti si opposero auna riforma integraleadducendo l’argomentorivelatore che se la Cameradei Lord avesse cessato diessere ereditaria, il suoprestigio sarebbe salito cosìinaltodamettere inpericoloquello dei Comuni. Erameglio,dicevano,lasciarechei Lord si spegnessero. Nel

clima mentale dominantel’obiezione (per quanto benfondata) non poteva essereindefinitamente sostenuta. Ilprincipio ereditario eraassolutamente indifendibile.Un esponente socialista deglianni Cinquanta formulò unpunto di vista più illuminatoquando affermò: «Èimportante ricordareesattamente qual è la veraobiezione dei laburisti

all’attuale Camera dei Lord.Non è tanto la debolezza ol’iniquitàdelsistemadicrearedei Pari che viene messa indiscussione, quantol’assurdità del fattoreereditario»6.

Ilpartitolaburistafinìperbattersiafavoredellariformaaltrettanto attivamente deisuoi avversari.L’eliminazione dei Pariereditari, la limitazione

dell’incaricoaiPariavita—uomini e donne scelti tra lepersonalità più eminenti delregno—lacorresponsionedilauti onorari: queste riforme,avviate nel 1958 e portate atermine nel successivoventennio, fecero alla finedella Camera alta un corpomolto più autorevoledell’altro ramo delParlamento. La selezionesostituì in larga misura

l’elezione.Superandotuttiglistadi intermedi dellademocrazia (proprio comealcuni paesi sono balzati dicolpodalle ferrovie ai razzi),lo strumento dell’aristocraziafu trasformato in un colposolo in strumento dellameritocrazia. L’ascendentedei Lord fu assicurato da unprovvedimento costituzionaleper cui il ministero dellaPubblica Istruzione veniva

riservato in tutti i gabinettipresenti e futuri alla Cameraalta. Ora essa non è menoeminente del ComitatoCentrale in cui siedono igovernanti della Cinacomunista, i quali siautoperpetuano attraverso lacooptazione: la Camera deiLord è il comitato centraledellanostraélite.

Parallelamente ci sipreoccupò di compensare

l’inevitabile debolezza delParlamento rafforzandol’amministrazione statale.Alimentata da un processoselettivo scolastico diprim’ordine e da unapreparazione universitariaanch’essa di prim’ordine,fecondata da nuove tecnichedi ricerca e diamministrazione, sostenutadallatradizioneedallospiritodicorpocreatisi inunsecolo

e più di disinteressatadedizione al dovere, lacompetenza collettiva deifunzionari statali hacontinuato,conpochebattuted’arresto,aelevarsi.Difronteaquesta saggezzacomposita,pressoché tutti i dilettantipoliticiinvestitidiunincaricodi governo sono stati bencontentidiprendersilagloriarinunciando al potere.L’eccezione pericolosa è il

politico talmente stupido ovanitoso da non riconoscerenemmeno la propriaincompetenza. Questi, comelareginaVittoria,puòpersinoarrivare a pretendere che ilsuo potere da nominalediventi affettivo. Una partedella tradizione che ifunzionari statali sitramandano consiste nellaconoscenza accumulata deimodi di smontare simili

pretese7. Sto parlando ditrent’anni fa. Nei parlamentidi questi ultimi cento anninon v’è stato fortunatamentealcun principe Alberto. Conl’attenuarsi dei conflitti nellasocietà,ifunzionaristatali—aiqualinonèpiù impostoditenervisi estranei — hannopartecipato sempre piùattivamente alla politica alloscopo di compensare ildepotenziamento del sistema

bipartitico. Come la CameradeiLord,essiappartengonoaunameritocrazia di crescentepotenza. La Camera deiComuni non si è ancoraaccodata:esperiamochenonlo faccia nemmeno in futuro.Speriamocheormai,come lamonarchia, abbia trovato unasua nicchia permanente nellaCostituzione: il vecchiofondendosi con il nuovo, ilnuovocon il vecchio, il tutto

aunlivellopiùalto.

IIIItecnici

È un vero enigma per lostorico il motivo per cui ilpartito laburistaèduratocosìa lungo. Si potrebbe avereunamigliore illustrazionedelprincipiodell’inerziasociale?

Comelastessademocrazia,ilpartito laburista è stato unareazione contro la tradizionefeudale. Ebbe origine dallavecchia classe lavoratrice,comeessavenivachiamata,laquale riscuoteva una talesolidarietà solo perché il suonome era ingannevole: nonera tanto una classe, quantouna casta. Nei secoli XIX eXX il suffragio universalediede forza politica ai

lavoratori. Si tenevano unitie, dalmomento che altri tipidi avanzamento gli venivanoinpartenegati, sfruttavanoalmassimoquestaforzapoliticapercontrastarel’autoritàdellacasta superiore. I capiintelligentieambiziosi,cui ilsistema ereditario impedival’ascesa individuale,dedicarono i loro sforzi amigliorare la sorte della loroclasse nel suo complesso:

della loro classe e nonsemplicemente di se stessiall’interno della classe!Doveva salire una classeintera, a prescinderecompletamentedalla capacitàdeisuoimembri!

Essi formavano unpossenteesercitoeauncertopunto, grazie al loro stessosuccesso — la conquistasocialista di cui ho parlatoprima—presero d’assalto la

cittadella e ne aprirono leporte all’ingegno. La vittoriaridusse quest’esercito abrigate, a plotoni, e poi, allafine, a franchi tiratori isolati.Negli anni Sessanta i figlieccezionali di lavoratorimanovali non erano piùgravementesvantaggiatidallaloroorigine.Conlaforzadelsolo merito individualepotevanosalirelungolascalasociale fino a dove glielo

consentiva l’intelligenza. Erauna grazia per loro e unagrazia anche per i lorogenitori. Ma per la classelavoratricenelsuocomplessola vittoria risultò unasconfitta. Sazia di conquiste,la classe cominciò asbriciolarsi all’interno. Unnumero sempre maggiore digenitori cominciò a nutrireambizioni per i propri figlianzichéper la propria classe.

Il culto del fanciullo divennela droga del popolo; pervasadi speranza, elettrizzatadall’ambizione, la nazioneintera cominciò a progredirecome non mai proprio nelmomento in cui il partitolaburista arrivò a un puntomorto.

Il partito laburista fecel’inevitabile compromessocon la nuova società che siera tanto adoperato a creare:

cessò di esistere. Sempremeno elettori, anche tra gliindividui muscolosi,rispondevano istintivamenteall’appello “laburista”.Attirativersol’altodalleloroaspirazioni per i figli, tuttisalvoilLumpenproletariat—per riadottare un termineancora in voga nella primametà del secolo scorso— siconsideravanoungradinopiùsu del lavoratore della base.

“Lavoratori” divenne unaparola screditata. Gli astuticapi laburisti della metà delsecolo (il partitocomprendeva ancora moltiuomini di grande capacità)avvertirono chiaramente lanecessità di un mutamento.Lasciarono perdere l’appelloalla solidarietà della classelavoratriceesiconcentraronosulla classe media, in parteper catturare nuovi settori

dell’elettorato, ma ancor piùper tenersi al passo con ipropri sostenitori, che,secondo loro,sieranoelevatirispetto al punto di partenza.Uno dei sintomi diquest’ambizione forsennatafu la promozione puramentenominale di occupazioni chenonpotevanovenirpromossein nessun altro modo. Noinon abbiamo più la necessitàdi essere così ipocriti:

possiamo riconoscerel’inferiorità e tranquillamentedefinirla tale. Ma a queitempi gli acchiappatopivenivano chiamati“funzionariperiroditori”,gliispettori sanitari “ispettoridella salute pubblica”, e ipulitori di gabinetti “addettiai luoghi di comfort”. Gliimprenditori si conformaronoal mutato costumelicenziando i loro “operai” e

assumendo solo tecnici, cheindossavano camici bianchianziché tute blu. Il partitolaburista si adeguò alla finenello stesso modo.“Laburismo”eraunmacigno;“operaio” era tabù; ma“tecnico”,cheparolamagica!Ecosìnacquel’attualepartitodei tecnici, che è al servizio,nel modo più generale, deitecnici del braccio e dellamente.

I sindacati seguironol’esempio. La Transport andGeneral Workers’ Uniondiventò la Transport andGeneral Technicians’ Union;laNationalUnionofGeneraland Municipal Workersdiventò laNationalUnion ofGeneral and MunicipalTechnicians.

Questo però non le salvòdalla concorrenza diquell’altro grande sindacato

generale, l’Association ofSupervisory Staffs andEngineeringTechnicians,chegodeva del vantaggio dipartiregiàconunnomeeunaposizione adatti. I minatoridivenneroitecnicidiminiera(ed erano ancora una forzaneiprimitempidelpartitodeitecnici),ilavoratoridellegnotecnici del legno, i lavoratoritessili tecnici tessili, gliimpiegati d’ordine tecnici

dell’ufficio, e così via. Allostesso modo sorsero ilTechnical Unions Congress(TUC) e la TechniciansEducation Association. Igradi superiori dovetteroriclassificarsi per potermantenere le indispensabilidifferenze di rango. I tecnicidi laboratorio, ad esempio,non potevano mantenerequesta denominazione senzavenire confusi con i tecnici

delle pulizie. Si definironoperciò specialisti dilaboratorio, e per la stessaragione alcuni sindacatiadottarono nuovi nomi:l’Association of BuildingTechnicians, ad esempio,diventòl’ABSel’AssociationofPsychologicalTechnicians,l’APS. L’Association ofScientific Workers dovette,come la Camera dei Lord(chesionoradicomprendere

molti suoi membri) superared’un sol balzo un interostadio di sviluppo sociale.Soprattutto dopo la suafusione con l’Association ofLocal GovernmentSociologists, essa consideròla sigla ASS* per nullaappropriata, e così,coraggiosamente, adottò ladenominazione diBenefactors: il risultato ful’ASB, ora giustamente e

largamente apprezzata anchealdifuorideicircolidicoloroche lavorano direttamentenelle benefattorie e neimagazzinidicompartimento.

I sindacati ad altoquoziente intellettivo hannoesercitato nel TUCun’influenza sproporzionataalla loro forza numerica, manon ancora del tuttoproporzionata alla lorointelligenza. Così essi hanno

contribuito ad accelerare latrasformazione del lavoro ingioco a misura che il giocodellameritocraziaèstato(perl’accertamento del reddito)convertito in lavoro. Hannocontribuito a concentrarel’attenzione dei sindacatitecnici sull’educazione degliadultiditipomoderno.Hannorivelato l’esistenza diindividui che si imbottivanodi nozioni per poter superare

gli esami d’intelligenza.Hanno guidato la vittoriosacampagna per l’adozione delsistemametrico decimale neipesi, nelle misure e nellamoneta. Hanno insegnato aicolleghi tecnici a guardarerealisticamente al ruolo delpartito dei tecnici nello Statomoderno. E a ogni passohanno dovuto combatterecontro i sentimentali. Ilvecchio egualitarismo non

poteva essere spazzato viadalla sera alla mattina, e isentimentalihannocontinuatoa magnificare le virtù delbuon tempo antico e aprotestare, in nomedell’uguaglianza, contro ogniprogresso verso la giustiziasociale.

IV

L’adeguamentodeisindacati

Per comprendere quantastrada abbiamo fatto,pensiamo per un momento auna riunione del NationalJoint Council for Industry,tenuta,poniamo,nel1950.Viprendevano parte ministridella Corona insieme arappresentanti del Trades

Union Congress, dellaFederation of BritishIndustries e delle aziendepubbliche. C’era forse ungruppopiùcapacedeglialtri?Forse che i sindacalistivenivano aggirati nelladiscussione perché avevanolasciato la scuola a tredici oquattordiciannid’età,mentrei dirigenti dell’industriaprivata erano stati aCambridge e quelli delle

aziende pubbliche aSandhurst? Forse che i capisindacali si trovavano insvantaggio per il fatto diessere stati spinti dentro unafabbrica a un’età in cui glialtri portavano ancora icalzonicorti?Ovviamenteno:semmai lo svantaggio stavadall’altra parte. Non solo isindacalisti parlavano sorrettida una maggiore esperienza;tra lorofiguravanoperdipiù

alcuni degli uomini piùcapaci del paese. Laspartizione del potere tra leclassi era la conseguenzanaturale della spartizionedell’intelligenza. Questi capiriscuotevano la fiducia deiseguaci dai cui ranghiprovenivano,elameritavano.Molti di loro furono ministrinel primo, secondo, terzo equarto gabinetto laburista,prima che cominciasse il

declino. La capacità dei capidei minatori eraparticolarmente grande,perché nei villaggi minerarinon si offrivano altri posti aigiovani e le prospettive dipromozioneallaclassemediaerano scarsissime.Negli anniCinquanta e Sessanta non sicomprese appieno che isuccessori di questi eroipopolarinoneranoaltrettantocapaci; i figli dei maggiori

sindacalisti, dei ministrilaburisti e di altre eminentipersonalità della classelavoratrice non diventavanolavoratori manuali.Frequentavano le classiche ele università, preparandosi aesercitare il commercio e lelibere professioni, emoltissimi di loro andavanoaddiritturaallescuoleprivate.Ifiglideicapilaburistifuronoglialfieridelfuturo.

Si paragoni a questoquadrolasituazionepresente:si pensi a come era diversauna riunione del 2020 delNational Joint Council, unorgano conservato d’altrondesolo per ragioni formali. DaunapartesiedonoiQIdi140,dall’altra i QI di 99. Da unlatoimagnatiintellettualidelnostro tempo, dall’altro deglionesti lavoratori dalle manicallose, assai più pratici di

piumini da spolvero che didocumenti. Da una parte lasolida sicurezza che riposasul successo duramenteconquistato; dall’altra lacoscienza di una giustainferiorità.Leriflessionigrevidei sindacalisti,meticolosamente mandate amemoria, non hanno sui lorocolleghi maggiore influenza,se siamo sinceri con noistessi, di quanta ne possa

avere una cerbottana su unanavicella spaziale. Nutriti diaccurate inchiestesociologiche, i funzionaristatali conoscono il climad’opinione esistente nellefabbriche meglio dellecommissioni interne.Raramente i dirigentisindacali sono in grado dicapireche lacortesiaconcuivengono trattati è una puraformalità: non comprendono

di non avere più la sostanzadelpotere,di essere lusingatisemplicemente dalla suaombra.

Non c’è bisogno dichiedersi ilperché.Lescuolehanno cominciato adassumersi come si deve ilcompito della selezionesociale: questo è tutto.Attuate le riforme così alungo invocate, nessuno deiragazzi più capaci del paese

— se non per un disgraziatoerrore — fu più costretto afare un lavoro manuale.Venivano preparati daqualcosa di meglio dellaWorkers EducationalAssociation (sic). Vent’annidopo il 1944, i figli brillantidei lavoratori manualiandavano automaticamentenellemiglioriscuoleclassichedel loro distretto, di lìpassavano a Oxford e a

Cambridge e infine, dopo lalaurea, potevano chiedereborse di viaggio e borse distudio per l’Imperial CollegeofScience,leInnsofCourtel’Administrative StaffCollege. I Keir Hardie dellesuccessive generazioni sonodiventatiimigliorifunzionaripubblici, medici, fìsici,psicologi, chimici, dirigentiaziendaliecriticimusicalidellorotempo.

Negli anni Quarantaancora un ragazzo su ventiche abbandonavano la scuolaper svolgere occupazionimanuali aveva un QIsuperiore a 120; negli anniCinquanta — dopo che laleggeeraentratainvigore—ce n’era uno su cinquanta; enegli anni Settanta solo unosu mille. Nell’ultimo quartodi secolo la riserva dilavoratori veramente capaci

di riempire i massimi postisindacali si eracompletamente essiccata, egià molto prima di allora ildeclino qualitativo deideputati sindacalisti e deifunzionari sindacali dicategoria e di fabbrica,specialmente di quelli piùgiovani, era diventatoveramente notevole. Devodire qui che la regola dellapromozione per anzianità, a

cuiisindacatirimaserofedeli,non fu, come nell’industria,un ostacolo, in quanto ifunzionari anziani erano nelcomplesso più capaci.Naturalmente l’intelligenzanon è la sola qualità che sirichieda a un dirigentesindacale; essi debbonopossedere anche bellicosità,tenaciaeunagrandecapacitàdi lavoro.Maanchesenonèlasolaqualità,l’intelligenzaè

pur sempre necessaria, e inuovi dirigenti sono statispaventosamente svantaggiatidallasuaassenza.

Ma allora come hannofatto i sindacati a tenersi inpiedi?Sonostatisalvatidatreforme di adattamento: ilrafforzamento del loropersonale amministrativo, lasemplificazione delle lorofunzioni e l’accrescimentodella loro rispettabilità.

Innanzitutto i difetti delmetodo elettivo sono statiparzialmente compensati, neisindacati come nelParlamento, dalrafforzamento dei funzionaripubblici nominati dall’alto.Ben pochi laureati sono statieletti funzionari di sindacatimanuali, ma i comitatidirettivi, consapevoli dellasempre crescente complessitàdell’economia, impressionati

dal crescente prestigio delleuniversità e consci dellanecessità di fare la migliorfigura possibile con gliindustrialieilgoverno,hannoaffidato sempre più di loroiniziativaadei laureati i loroufficidiricerca,produzioneepubbliche relazioni, sebbeneancora troppo lentamente8. Ilpartito laburista ha datol’esempio accogliendo tra isuoi parlamentari individui

provenienti da Winchester eda altre scuole d’élite, e poianche dalle università, insostituzione di lavoratorimanualicapacicheormainonesistevano più. Nel 1960praticamente nessuno deidirigentidelpartitoprovenivadalle file dei lavoratorimanuali; un grandemutamento rispetto al 1924.Dopoaverindugiatounpo’,isindacati fecero altrettanto

con i loro funzionari. Leuniversità hanno fatto fronteorganizzando corsi specialiper persone adatte le quali,nonostante gli alti QI,abbiano sufficiente tatto persopportare serenamente glisciocchi: qualità, questa,estremamente necessaria aiconsulenti dei dirigentisindacali. L’ottimo corsoaccelerato che si tiene alLeedsInstituteofTechnology

prescrive di trascorrere unperiodo di tempo in mezzoalla base per acquistareesperienzapratica;icandidatialla dirigenza sindacale eaziendale lavorano insiemefelicemente alle macchine. Isindacatihannoincorporatoailivelli direttivi più alti moltilaureati i quali, pur nonessendo di prim’ordine,appartengono a un buonsecond’ordine che si aggira

intorno ai 115-120 punti diquozienteintellettivo.

I sindacati sono statisalvati da uomini come LordWiffen. Per apprezzarel’eccellenza delle suequalifiche è sufficienteconfrontare la sua carrieracon quella di Ernest Bevin,che non aveva alcunaistruzione degna di questonome.

LORDWIFFEN ERNESTBEVIN

Natoil9agosto1957aBradford.Padre:filatore

Natoil9marzo1881aWinsford,Somerset.Padre:salariatoagricolo

5-11SezioneA,scuolaelementare.QI120.

5-11Imparatoaleggereescrivereallascuoladelvillaggio.

11Esamediammissioneallaclassica.QI120.

11Lasciatoscuolaperlavorarecomegarzonedi

fattoria.

13ScuolaclassicadiBradford.QI119.

13GarzonedicucinaaBristol.

14Idem. 14Fattorinodidrogheria.

15Idem. 15Aiuto-carrettiere.

16Licenzadellaclassica.QI118.

16Bigliettaioditram,poidinuovoaiuto-carrettiere.

18BorsadistudiostataleaCambridge.QI120.PoidiplomadiBachelorofScience 18Carrettiere.

(sociologia)ediplomadiMasterofScience(testmentali).28Docentedirelazioniumanenell’industriaall’ActonTechnicalCollege.QI123.

28SegretariodelComitatoperildirittoallavorodiBristol.

29DocenteaHarvardinbaseaunprogrammadiscambi.QI115.

29SegretariodellasezionecarrettieridiBristolinsenoallaDock,Wharf,Riverside&GeneralLabourers’Union.

32AssistenteperlaricercadellaUnitedTextileFactoryTechniciansUnion.QI115.

32Organizzatorenazionaleaggiuntodisindacato.

34Idem.

34Organizzazionenazionaledisindacato.

41Responsabileperlaricercadelsindacato.QI114.

41SegretariogeneraledellaTransportandGeneralWorkersUnion.

59K.C.T.U.C.,segretariodi 59Ministrodel

sindacato.MembrodelConsiglioGenerale.QI116.

Lavoro.

64ElevatoalrangodiPari.QI116.

64MinistrodegliEsteri.

72PresidentedelComitatoperl’istruzionedelTUC.QI112.

76Docenteaggiuntoall’ActonTechnicalCollege(ancheattualmente).QI104.

Uomini come Walter

Wiffen hanno fornito quellaguidacheunavoltadavanoailavoratorimanualiiBevin.

Il secondo adeguamentosta nel fatto che le funzionidei sindacati, in una societàorganizzatapiùsensatamente,sonodiventatequasidel tuttoautomatiche, così che restaben poco margine perl’iniziativa o l’innovazione. Imembri di commissioneinterna e i funzionari

sindacali locali non possonopiù competere con i dirigentiaziendali, ma questo importaassai poco ora che tutte lecontrattazioniper isalarie lecondizioni di lavoro sonostate completamentecentralizzate a livellonazionale, dove predominal’influenza dei funzionaristipendiati. Il BritishProductivity Council hacontinuamente rifornito i

sindacati di materialepubblicitario, film e vignettedestinati ai loro iscritti, e ilNational Joint Council èanch’esso diventato semprepiù importante da quando haassuntolaresponsabilitàdellarevisione annuale dei prezzi.Solo gli esperti di statisticapossono seguire lecomplessitàdella revisione,ecosìgliespertistipendiatidaisindacati si mettono

d’accordo sui dettagli con iloro colleghi dell’UfficioCentrale di Statistica. Finoallo scorso maggio nonc’erano più stati “scioperi”dopo quello di Leamingtondel1991.

Interzoluogosièdatoaisindacati, come allamonarchia, un posto semprepiù onorevolenell’ordinamento sociale.Oggi non c’è un solo ente

nazionale di qualche rilievoincuinonsianorappresentati.Laconsultazionemistaèstataportata talmente avanti dalgoverno, come anche dagliindustriali, che ai sindacati(trannequellicontrollatidallecricche populiste) vengonocomunicate quasi tutte ledecisioni importanti almenoun giorno o due primadell’annunzio ufficiale.Adesso che è stato creato

l’Ordine Reale del TUC, percui tutti i membri delConsiglio Generale nonappena eletti diventanoautomaticamentecommendatori, ora che leconcessionidionorificenzeailavoratori comuni si sonomoltiplicate,l’intelligenzaeiltattohannosalvatoquellachesenz’altro avrebbe potutodiventare una bruttissimasituazione. I populisti

sostengono che c’è unafondamentale mancanza disimpatia tra i funzionaristipendiatieisempliciiscritti.Tutti i sociologi debbonoriconoscere il pericolo.Ma ilrimedio non è il ritorno a unpassato che è aureo solonell’immaginazione. Ilrimedio sta, come leuniversità hanno ben capito,nel perfezionamento delleinchieste sociali e delle

indagini d’opinione, le qualisono gli occhi e le orecchiedelpubblicointelligente.

VSommario

Ho cominciato questocapitoloelogiando i socialistiper l’attaccomassiccio che asuo tempo avevano sferrato

contro il principioaristocratico. Senza di loroforse le caste non sarebberomai state sostituite dalleclassi, e la vecchiaaristocrazia non avrebbe maiassunto la sua forma attuale.Madopochelaloromissionefu compiuta e l’uguaglianzadelle opportunità raggiunta,essi dovettero operare unadattamento di vasta e taloradolorosaportata.Ilgrossodel

partito laburista, sotto lanuova denominazione, sirassegnò al declino della suaimportanza, e alla decadenzadel suo principale strumento,il Parlamento. I sindacati deitecnici vennero compensatiperlaperditadipotereconunguadagno di rispettabilità. Itecnici organizzati sonodiventati un pilastro minoredella nostra società. Ma ilmovimento minoritario dei

socialisti scissionisti, a volteoperanti entro i ranghiufficiali, a volte al di fuori,non è mai stato totalmentedistrutto. I populisti possonocon una certa fondatezzasostenere di ricollegarsi agliegualitari sentimentali chedadecenni tormentano irispettabili dirigenti deitecnicielostessogoverno.

Oggi Lady Avocet amaparagonare lameritocrazia ai

Mohicani che sottraevano igiovani alle tribù soggiogatee li allevavanocomemembridelle proprie famiglie. Essa,insieme ai suoi amici,sostiene che i tecnici hannobisogno di capi checondividano i loroatteggiamenti mentali perchésono stati anch’essi deitecnici9. Se avessero ancoraperguidaunErnestBevin, illoromoralesarebbedinuovo

alto, perché potrebberoidentificarsi pienamente conluiegloriarsidellesuegesta.Farebberoancorapartediunasocietà unita, perchéavrebbero un capo cheinterpreterebbe i bisogni diquesta in termini a lorocomprensibili. I populistiritengono che finché nonemergerà una leadershipspontanea, il lorodovereèdiagire come fiduciari dei

tecnici. Fino all’anno scorsoritenemmo questaconvinzione una pateticaeccentricità…

*Assininglesesignifica“somaro”(N.d.T.)

Capitolo7Ricchiepoveri

IIldenarodelmerito

Lecaste,oleclassi,sonouniversali, e il grado diarmonia esistente in unasocietà dipende sempre dallamisuraincuilastratificazioneè sanzionata da un codicemorale comune. Nel lungoperiodo intercorso tra losfacelo della vecchiaaristocrazia e l’avvento dellanuova, non c’era una regolaconvenuta che potessegiustificare la divisione in

classi. Il conflitto per ladistribuzione dei privilegi edelle ricompense era perciòduro e perpetuo; e nullaagitava la gente quanto ilpensiero del denaro. I poverisi lamentavanoinsistentemente che i ricchiavevano troppo per i lorobisogni, e chiedevano di piùper sé. I ricchi negavanoaltrettanto insistentementel’accusa, e sostenevano che,

in rapporto al contributo cherecavano al bene comune, lericompense che ricevevanoerano troppo misere. Tra ledue parti in conflitto nonpoteva esservi pace, ma almassimo una tregua dicompromesso. Checambiamento c’è stato! Ladistribuzione dellericompense è diventatasempre più ineguale, eppurec’è meno conflitto di prima.

Come è stato possibileraggiungere un così felicestato di cose? La storia deveesseresuddivisainduefasi:ilperiodoprecedenteal2005,eilperiodosuccessivo.

Negliultimicentoannilagamma dei redditi,diventando le organizzazionisempre più grandi ecomplesse, si è ampliata perforza di cose sempre di più.La scala industriale si è

allungata e il numero deilivelli salariali è aumentato.Cent’anni fa la piccolaazienda che aveva diecidipendenti ripartiti in tre oquattrolivellieraancoracosacomunissima. Il massimodirigente non dovevanecessariamente riceveremolto di più dell’ultimodipendente. Nelle grandiindustrie, che finirono perprendere il sopravvento,

dovevanoesserci centinaiadigradi, tutti differenziati l’unodall’altro dal punto di vistadella remunerazione. Allabase stava l’individuo chericeveva nient’altro che ilminimofissatocomeillivellodecoroso sotto il quale anessuno doveva esserconsentitodi cadere.Almenoa questo livello c’erauguaglianza. IlMinimoera ilfondamento su cui sorgeva

l’intero edificio dei redditi.Nell’Ente Atomico Europeo,ad esempio, un addettoall’ascensore riceveva nel1992 il Minimo di 450sterline annue. Sopra di luistavano altri 221 gradi, e,dato che la differenza mediatraigradieradi250sterline,il presidente dell’entenecessariamente dovevaavere un reddito annuale dialmeno55.700sterline.Ilsuo

stipendionettoeraineffettidi60.000 sterline (senza tenerconto del Contributo per ilPensionamentoPresidenziale). Il divario traverticeebaseeradellostessoordine di grandezza nellamaggior parte delle altregrandi organizzazioni; eanche le piccole aziendedovevano corrispondere cifreanaloghe per essere in gradodi attirare le competenze che

gliservivano.Ci vollero molti anni per

trarre questo ordine dal caosesistente prima. Il problemapiù difficile era quello diinserire tutta la gamma dellemansioni in una serie digerarchieinterdipendenti,efurisolto solo quando laclassificazione del meritovenne elaborata, per citareuna vecchia formula delBritish Institute of

Management, come“valutazionesistematicadiundipendente secondo ilrendimento, le attitudini e lealtre qualità necessarie per ilbuon espletamento del suocompito”1. Naturalmentesorgevano ancora dellecontroversie quando unanuova mansione, creata dalprogresso tecnico, dovevaessere inserita in unagerarchia esistente senza

causare troppo disturbo; esorgevano ancora dellecontroversie sugli elementidifferenziali da attribuire aidiversi livelli, alle quali isindacati potevano ancorapartecipare se gli psicologiindustriali non riuscivano acomporre la vertenza su duepiedi. Ma non ci furono piùgravi vertenze dopo che laclassificazione del merito fulargamente intesa e

riconosciuta come il mezzopiù appropriato perconfrontare una mansione aun’altra.

Come ho detto prima, lospiritodelnostropaesenonèmai stato egualitario. Quasituttigliinglesieranoconvintiche alcune persone fosseromeglio di altre: che iprofessionisti fosserosuperiori ai lavoratorimanuali, o, viceversa, che i

lavoratori manuali fosserosuperiori ai professionisti. Ilguaio è che ciascunogiudicavasecondouncriteriodiverso. Fu con un certosollievo che un numerosempre maggiore di personescoprì di poter concordaresulla validità del criterio delmerito, o piuttosto sulsignificato che in pratica sidoveva dare a quest’ultimo,sia nella scuola che

nell’industria.Dopo l’abolizione della

ricchezza ereditaria, lavecchia controversia perse ilcarattere drammatico cheaveva, e poté affermarsi unospiritopiùempirico.Ilgrossodei socialisti, pur facendoconfusione tra i due tipi, eramolto più ostileall’ineguaglianza dovuta allaricchezzanonguadagnatacheaquelladovutaallaricchezza

guadagnata: lo stereotipo cuirestavano ancorati era quellodel ricco che aveva ereditatoun patrimonio dal padre.Quando le imposte disuccessione, quelle sulcapitale, l’imposta sugliaumenti di valorepatrimoniale e la specialesovrimposta sui redditi nonguadagnati ebbero raggiuntoil loro scopo, l’oggetto diquesta avversione venne

meno e si scoprì che solopochissimi membri delleclassi inferiori erano contrariall’ineguaglianza come tale.Seunindividuo,dopoessersifatto strada lungo la scalascolastica, otteneva un buonlavoro e riceveva un lautostipendio per eseguirlo, contutta probabilità lo meritava:buonafortunaalui.

IILasintesimoderna

Questo modo di vedere,pur essendo l’opinionegenerale, non è mai statouniversalmente accettato. Lecritiche venivano dai solitiambienti. Gli egualitari nonpotevano opporsiindefinitamente allaprospettiva che i ragazzi più

intelligenti ricevesserol’istruzione più intensa. Tuttine ricavavano un vantaggio:ilpiùmodestodei tecnicieracontento, quando la mogliestavamale,dipoterchiamareun medico che aveva un QIalmeno di 100. I socialistinonpotevanoindefinitamenteopporsi alla prospettiva che imigliori avessero il massimopotere. Tutti siavvantaggiavanodelfattoche

i migliori fossero capi delpersonale, astronomi reali,vice-cancellieri di universitào presidenti del SocialScience Research Council. Isocialisti dovetterorassegnarsi all’élite. Ciò dicui ancora si lagnava unaminoranza era che fosserotanto ben pagati. Concesso(dicevano alcuni di loro) chel’astronomo migliore debbaesser fatto Reale, perché

dovrebbe ricevere unaremunerazione maggiore diquella del muratore che hacostruitoilsuoosservatorio?

Questaèsemprestataunadomanda irritante, perché,posta in questi termini, nonconsentiva una risposta.Questa strana gente correvaqua e là freneticamente(proprio in Inghilterra!)chiedendo in tono quasimetafisico: “Ègiustoquesto?

È giusto quello?”. Alladomanda, naturalmente, sipoteva rispondere solo conun’altra domanda: “Giustosecondoqualeprincipio?”.Sipoteva rispondere che eraingiusto pagare un uomo piùdi un altro perché ladistribuzionedovrebbeesseremessainrapportoalleazioni.Si poteva rispondere che eraingiusto pagare lo scienziatopigro più dello spazzino

diligente perché ladistribuzionedovrebbeesserefatta secondo lo sforzo. Sipoteva rispondere che eraingiusto pagare l’intelligentepiù dello stupido perché lasocietà dovrebbe risarciredell’ingiustizia genetica. Sipoteva rispondere che eraingiustopagarelostupidopiùdell’intelligente perché lasocietà dovrebbe risarciredell’infelicità che è la sorte

consueta dell’intelligente(non si può far molto per ibrillanti: saranno sempre ecomunque angosciati). Sipoteva rispondere che eraingiusto pagare l’individuochevivevaunalungaeserenavita a Upper Slaughter nellastessamisuradelloscienziatochesilogoravaalserviziodelsapere al Battersea Poly. Sipotevarisponderechenoneragiusto pagare coloro che

amavanoillorolavoroquantocoloro che non lo amavano.Si poteva rispondere— e ineffetti si rispondeva —qualsiasicosa;e inognicasola risposta si fondava sempresul particolare tipo digiustizia richiamato daiprincipi impliciti nelladichiarazione.

Il fatto di aver cavatofuori l’accordo da questoarido dibattito, e di aver

ridotto i socialisti al silenzioper tanti anni, è daconsiderare uno deimaggioritrionfi dell’arte politicamoderna. Il bello di tuttoquesto, per un paese cheprosperasulprecedente,èchenon c’è stata alcuna nettafrattura con il passato. Nelsecoloscorsoirimborsispeseesenti da imposta eranodiventati una parte semprepiù importante della

remunerazione, eormaineglianniNovanta avevanomessoradici centinaia di nuoveclausole contrattuali. Unostorico esperto non deve faraltrochespulciarelecolonnedegli avvisi commerciali deiquotidiani. Eccone unoabbastanza tipico di queitempi:

“Municipio - Contea diHarwell. Si accettanodomandeperilpostodiruolo,

con diritto a pensione, dipsichiatra endocrinologo(Grado 24) della ClinicaPediatrica. Stipendio iniziale10.850sterline,elevabile,conaumenti annuali di 135sterline e 10 scellini, fino a12.205sterline;piùilpastodimezzogiorno. Moduli per ladomanda presso lo PsicologoMunicipale.”

Le parole-chiave eranochiare per coloro che

lavoravano al serviziodell’amministrazione locale.L’espressione“piùilpastodimezzogiorno”significavacheilmunicipio,comelamaggiorparte degli altri enti localiaperti al progresso, avevaaderito all’accordodell’Associazione delleaziende municipali, in virtùdel quale al personalelaureato venivano corrispostipagamenti supplementari in

natura,daipastiallevacanze.Ma perché solo pranzi e

vacanze e altri beneficimarginali? L’interrogativo inverità era assai pertinente.Non spettava forse al datoredi lavoro assicurare a tutto ilsuo personale dirigente unambiente complessivamentepropizio all’alto rendimento?Dopo averlo preparato connotevole costo per ilpubblico, era ridicolo

tollerare l’esistenza diostacoli, sia in casa che allavoro, alla sua massimaefficienza. Per i dirigenti ladistinzionetralavoroesvagoè, dopo tutto, puramenteartificiale.Tuttalalorovitaèin funzione della lorovocazione.

Laquestioneèstatapostachiaramente più di trent’annifa da Gulliver nel suoappello,famosoforseproprio

perché tanto esplicito, afavore di un giustotrattamento delle classisuperiori.Ne ricordiamo tuttiil titolo, Il lavoro dell’élitenonfiniscemai.

«Non siamo forse ipensatori?», egli chiedeva.«Siamo pagati per pensare.Ebbene,di checosaabbiamobisogno per fare bene ilnostro lavoro? Abbiamobisogno di quiete: nessuna

personaturbatadarumoripuòdedicarsi a una forteconcentrazione. Abbiamobisognodicomodità:nessunapersona costretta a tenerecontodellepiccole irritazionimateriali può accedere alleconquiste più alte. Abbiamobisognodilunghevacanze:lastoria insegna che spesso gliscienziati hanno scopertol’anello mancante di unacatena di riflessioni del tutto

inaspettatamente, magarimentrestavanobagnandosiinmare, passeggiando inmontagna o sonnecchiandonei Caraibi. Un uomobrillantepuò fare il lavorodiunannoinottomesi,manonin dodici. Abbiamo bisognodisegretarieduranteillavoroe di domestici in casa: lefaccende materiali tolgonoall’uomo d’ingegno energiechedebbonoesserededicatea

cose più alte. Come unfalegname ha bisogno di unoscalpello, o il meccanico diuna chiave inglese, così noidobbiamo avere libri che ciilluminino, quadri che cistimolino,vinocheciconsoli.Non lo chiediamo per noistessi. Lo chiediamo per ilbene della società, al cuiserviziosiconsacranoinostricervelli. Nessuna gelosia,nessuna vanità, nessun

egoismo deve ostacolare ilcammino della conquistaumana e del progressosociale».

L’indice del mutamentostanellamisura incuiquesterudi idee si sono assicurate,una volta assunta una formapiù raffinata, l’approvazionegenerale.

Idatoridilavorodotatidispirito civico hanno semprepiù largamente sposato la

nuova concezione dei doveriche essi hanno verso i lorodirigenti. Era loro doverefornire lemigliori condizionipossibili per l’attivitàmentale, durante tutte leventiquattr’ore, sul lavoro efuori del lavoro. Questonaturalmente richiedevadenaro:perl’acquistodicase,per gli autisti, per leautomobili e gli aeroplaniaziendali, per i domestici in

servizio sia nella sede dilavoro che nell’abitazione, eper lo svernamento aMontego Bay, Tashkent,Kashmir, Caracas, PalmBeach, LlandrindodWells, odovunque lo psicologoindustriale raccomandasse.Ma il denaro non era nellemanideldipendente.Eglinonpoteva disporne a suopiacimento.Nonsitrattavadiun reddito,madiuncosto, e

cometalevenivagiustamentesopportato dal datore dilavoro.

Idris Roberts fu il primouomo politico a intuire lepossibilità offerte da questasituazione. Egli potéfinalmente chiudere la boccaai critici, accogliendo le lororichieste e stabilendo lacompleta uguaglianza di tuttiiredditi.Imembridell’élitesierano sempre opposti al

livellamento per motivid’efficienza: in mancanza diadeguati incentivi,affermavano, non si potevapretendere da loro il meglio.Ma capirono facilmente cheancheigrossiredditi,soggetticom’erano a una pesantetassazione,nonfornivanopiùun incentivo allo sforzocontinuo.L’élite era dispostaad accettare l’uguaglianzaperché non le importava più

nulla del reddito, e la gentecomune perché invece leimportava ancora. Nel 2005la legge di Roberts per illivellamento dei redditiconciliò gli interessi di tutteleclassidellasocietàinmodostraordinariamente felice. Daquel momento tutti idipendenti di tutti i livellihanno cominciato a riceverel’Eguale (come laretribuzione viene

ufficialmente chiamata)semplicemente per il fattod’esser cittadini; e ledifferenze tra i vari gradisonostatesanzionatenonpiùcon gli stipendi, ma con ilpagamento di tutte quellespese che a seconda dei casipotessero essere giustificatedallenecessitàdell’efficienza.I datori di lavoro,naturalmente sono statiautorizzati a concedere

beneficiancheaitecnici,selodesideravano;ealcunideipiùilluminati lo hanno fattocostruendo sui terreni delleloro fabbriche piste perpodistiecampidicricketedifootball. I tecnici hanno unagiornata lavorativa di solesette ore, e ovviamente nonpossono pretendere la stessaconsiderazionechesihaperilpersonale di concetto, ilquale, in realtà, è sul lavoro

ventiquattr’ore suventiquattro. Ma il morale,pur essendo unimponderabile,valelapenadiessere coltivato, e da questopunto di vista un oculatoimpiego dei fondi aziendalistanziati per queste comoditàmateriali spesso dà un buonrendimento.

Il livellamento dei redditiha posto fine a quasi tutte levecchie, tediose discussioni

sulle differenze. Ora ledifferenzenonsonopiùtralepersone, ma tra gli anni.Roberts e il suo governoriformatore riconobberoche itecnici erano stati abituati aottenereognitantoaumentidireddito, e se le loro legittimeaspettative non fossero statesoddisfatte, essi puresarebbero rimastiinsoddisfatti. Uno dei primisociologi, un certo professor

Hobhouse, affermòuna voltaunaprofondaverità.

Domanda: Qual è ilguadagnoideale?

Risposta: Il dieci percentodipiùdiquelchehai.

La legge stabilì chel’Eguale riscosso dal fondocomunedachivicontribuiscedovesse esser soggetto a un

riesame annuale dei prezzi.Se in un determinato anno iprezzi salivano, l’Egualedoveva venirproporzionalmenteaumentato, e dato che inrealtà dal 2005 i prezzi sonoaumentati costantemente, laretribuzione dell’uomocomuneècresciutaanch’essa.Le obiezioni all’equità diquesta procedura sono statepoche, e hanno riguardato

praticamentesololamisuraincui i prezzi sono realmentesaliti nel giro dell’anno. Inpiù di un’occasione si sonovistiglistatisticideisindacatiesibire in sede di riesameindici dei prezzi del tuttodiversi da quelli ufficiali. Ecosì quella che dovrebbeesser trattata come unaquestione empirica è statagonfiata fino a diventare unproblema politico. Le

università se ne stannooccupando. I professori dieconometria forniranno trapoco un metodo piùuniforme.

Anche il sistema diripartizione degli incrementidi efficienza è statoammodernato. Una volta itecnici erano soliti sostenereche i loro salari dovesseroaumentareconlaproduttività.Dal momento, affermavano,

che avevano prodotto di più,dovevanotrarneunbeneficio.Questo era ovviamentesbagliato: il progressoeconomico non dipende dailavoratorimanuali—chenonsono tenuti a faticare di più—madagli inventoriedagliorganizzatori che escogitanonuove tecniche. Se c’èqualcuno che ha dirittoall’incremento, questa è laMeritocrazia. Comunque gli

aumenti di produttivitàdevono essere impiegati perincrementare ulteriormente laproduttività, enondissipati abeneficiodellagentecomune.Un grande paese ha bisognodi grandi investimenti. Allametà del secolo scorso gliinvestimenti in Inghilterraerano ancora pietosamentebassi, molto più bassi che inRussia, ove il potereeconomico stava saldamente

nelle mani di un’élite benconsapevoledel fattocheperrendere il paese ricco icittadini dovevano essertenutipoveri.Alla fineanchenoi imparammo la lezioneche produttività e povertàsono inseparabili. A partiredal 2005 l’incrementoannualediproduttivitàèstatoreimpiegato anzitutto nelcapitaleumano—cioèspesoper l’istruzione superiore e

per mantenere in massimaforma coloro che ne sono iprodotti — e in secondoluogo per creare attrezzaturemeccanichediognisorta.

Come si fa, viene dadomandarsi, a obiettarequalcosa a un’impostazionecosìsaggiaepratica?Eppureè stato fatto. I populisti sonoriuscitidinuovoafarequelloche sembrava impossibile.Che i tecnici abbiano la loro

quota, dicono. Forse che ilpaesenonpuòpermetterselo?Laproduttivitàècosìaltachenel 2031 la spesa nazionale— hanno persino cercato diriesumare il terminesorpassato di redditonazionale — è salita del 54per cento, e lo scorso annodel 61 per cento. Ma questecifreinrealtànondimostranoniente. Gli agitatori parlanocome se si fosse finalmente

avverato il vecchio mitosocialista dell’Etàdell’Abbondanza. Nulla dipiù lontano della verità. Ilpaese ha bisogno di ognifrazione di capitale umano emateriale che è in grado dirisparmiare per gareggiarecon le altre grandi nazioninella battaglia per lasopravvivenza.

Siamo tutti poveri, e lorimarremo sempre, perché le

esigenze di un’età scientificasono insaziabili. Gliestremisti, con le lorochiacchiere irresponsabili,minacciano il progressostesso.

IIISommario

La riforma della struttura

dellaretribuzioneèstatatralepiùefficacidelnostrotempo.Lediscordieinterminabilidelpassato sorgevanodall’inevitabileconflittodelleclassi dal momento checiascunadiessecontenevaunassortimento di tutti i gradid’intelligenza e capacità.L’ingiustizia di fondo stavanel fatto che ai membriintelligenti delle classiinferiori non veniva dato ciò

chespettavaloro,percuiessi,nella loro battaglia contro ildisordine sociale, che alloradoveva esser combattuta conl’appoggio di tutti i membridella loro classe, qualunquefosse la loro intelligenza, siappigliavano a un qualsiasiprincipio che potessegiustificare la loro protesta.Quando l’ingiustiziadi fondovenne sanata, e agliintelligenti di tutte le classi

furono assicurate tutte leopportunità, coloro che inaltri tempi sarebbero stati inemici dell’ordine costituitone divennero i più strenuidifensori. La concordiasubentrò alla discordia; e nelmerito si riconobbe ilprincipio che doveva guidaretanto la riforma economicaquanto quella scolastica. Mal’élite ha dimostrato la suasaggezza, cioè la sua

moderazione, evitando diportare all’esasperazionequesto principio. Tutti icittadini, anche quelli dellaclasse più umile, ricevono lostesso Eguale degli altri, equestodi anno in annovieneadeguatoallasituazione.

Ma anche questoeccellenteordinamentononèsfuggito alla critica. Ipopulisti sostengono che lagiustizia è solo apparente; e

affermanochelaveraragioneper cui gli “ipocriti”, comeessicichiamano,sonoriuscitia farla franca è che gli umilinon hanno più nessuno —all’infuoridiloro—cheparliin loro nome. Affermanoanche che i sindacati stannodalla parte dell’ordinecostituito perché i lorodirigenti non sono capaci dicapire, e di denunciare, ladoppiezzadeiricchi,diventati

più ricchi che mai ora chevengono trattati come deipatrimoni economici. Diconoinoltre che la contrattazioneper la distribuzione dellaspesa nazionale è unabattaglia d’astuzia, e che lasconfìtta è inevitabile percoloro i cui figli più capacisonopassatialnemico.Perciòsono entrati in lizza, comesedicenti paladini delle classiinferiori,perbattersiafavore

di queste nel modo in cui isindacati— secondo loro—non possono più fare.Dobbiamo francamenteammetterechelalororidicolarichiesta di una generalespartizione degli incrementidi produttività ha trovatoqualche ascoltatore moltointeressato.

Capitolo8Lacrisi

ILaprimacampagna

delledonne

Ho cercato di descriverelo sviluppo della nostrasocietà, soprattutto a partiredal 1944, nell’intento dirivelarealcunedellecausepiùprofonde del presentemalcontento. Io non contestole conquiste dell’ingegneriasociale.Nonnego il fattodelprogresso.Sostengoperòche

la società non funziona maisenza contrasti. Nonostantetutti i progressi degli ultimicento anni, la sociologia èancora nella sua infanzia, efinché non avrà raggiunto ladignitàdellealtrescienze,noinon conosceremo consufficiente certezza ilcomplesso di leggi alle qualil’ingegneria sociale deveobbedire. La Natura degliesseri umani resta ancora la

più misteriosa di tutte. Almomento la società cheabbiamocostruitononèaltrocheungiocodiforzeoppostemantenute in un equilibriosempre delicato. Ognimutamento crea il suoopposto. L’apertura dellescuole all’ingegno eradestinata a scalzare dai loroposti taluni dei vecchiprotagonisti.Laretrocessionedei ragazzi stupidi

provenienti dalla classesuperiore era destinata adamareggiare i lorogenitori, eviadicendo:tuttereazionichehoindicatoprima.Lamiatesiè che queste tensioni per orainevitabili spieghino inqualche misura perché gliestremisti siano riusciti adassicurarsi un seguito. Sonoprontoperòadammetterechequesta analisi storica, anchese in parte può spiegare

l’esistenza di un talemovimento, non spiegaperché mai il movimento sisia cristallizzato in questaparticolare forma. Qual è ilsuo spontaneo modulod’organizzazione?Equalèlascintilla?

La prima e più ovviaosservazione è che i piùeminenti capi populisti sonotutti donne, e questacircostanza dura già dal

primodecenniodelsecolo.Fua quel tempo che le donnecominciarono per la primavolta a farsi strada negliambientipoliticidisinistra,e,come si poteva prevedere, laloroprimasortitaebbequellostile romantico che più siaddice a esse. Imitando ipopulisti russi1 del secoloprecedente,daiqualil’attualemovimento prende nome,molte spettinate fanciulle

provenienti da Newnham eSomerville, anziché occupareipostidichirurgoescienziatoa cui la loro istruzione ledestinava, si dispersero traSalford e Newcastle perdiventareoperaie,bigliettaieehostess di linea aerea. Simisero il rossetto, andaronoad assistere alle partite difootball,escelseroperlelorovacanze Butlins. Pensavanoche la loromissione fosse di

vivere come dei comunitecnici, per destare in loro,così facendo, laconsapevolezza deltrattamento indegno di cuiavrebbero dovuto credere disoffrire. Aderirono aisindacati tecnici, sipresentarono candidate allecariche e si batterono perchési facesserodegli scioperi.SiincatenaronoallepoltronedelBritish Productivity Council.

Presentarono petizioni alTUC perché si impegnasseper il “socialismo”.Spedirono ovunquematerialedi propaganda. Forse ilrisultato più strano fu ilsequestro del Times e la suatrasformazione, per alcunimesi del 2009, in unquotidiano popolare. Maanche così tutti i loro sforzifurono vani. Mancava ilmateriale al quale la scintilla

potesseappiccareilfuoco.Leragazze tornarono aTunbridgeWells e a Bath, ela grande maggioranza deitecnici continuòtranquillamente a occuparsidelle proprie faccendequotidiane, godendosi lagenerale stabilità di impiego,assortinegliinteressideilorofigli. Osservavano condivertita tolleranza questebizzarrie; e non si sentivano

affattospintiall’azione.Non esistono forse

personetantosemplicicomeitipici tecnici britannici. Essisonoilsaledellaterra.

Ma prima di tornare tutteacasa, le ragazzestipularonouna strana alleanza che halasciato un’improntapermanente sulla nostra vitapolitica. Negli organi delpartito dei tecnici c’eranoancora dei vecchi i quali,

avendo fatto le loro primeesperienzenelvecchiopartitolaburista,noneranomaiuscitidall’adolescenza politica. Ivecchi si sentivano attrattidalle ragazze, e forse ognitanto accadeva anchel’opposto. Cominciarono aredigere programmi e lineed’azione. Perché, sichiedevano, le ragazzeavevano fallito? Avevanofallito — questa era la

rispostachesolevanodare—perché non erano anche lorodei tecnici. La loro mentefunzionava in modo diverso.Pensavano nel linguaggio diSomervilleenoninquellodiSalford.Non avevano alcunasensibilitàperiveriproblemidei tecnici. E perciòincontravano diffidenza. Machecosa sarebbeaccaduto sequeste ragazze (e ancheragazzi) dagli alti quozienti

intellettivi non avessero mailasciato le classi dei tecnici?E se si fossero rifiutate diandare alle università? Seavessero lasciato la scuolaalla stessa età della gentecomune? Allora avrebberoriscosso la loro fiducia.Sarebbero stati tecnici nelcuore, anche se élite nelcervello.Mettendolaloroaltaintelligenza al servizio deiloro compagni, avrebbero

assicurato la guida cheuominicomeBevineCitrineavevano fornito una volta aivecchi sindacati. Si sarebbecostruitodallefondamentaunnuovo movimento socialista,si sarebbe dato un nuovosignificato ai vecchi sloganugualitari. Era unaprospettivaabbagliante.

Maalmomentodivenireal sodo, tutto ciò che ipianificatori riuscivano a

proporre era che alcuni deiragazzi più intelligenti diciascuna generazionelasciassero la scuola all’etàminima e diventassero ancheloro dei tecnici. Ma comesarebbero stati scelti? Persorteggio? Alcuni di loro sibaloccavano con questa idea,arrivando addirittura aproporre che a ogni nuovagenerazione un decimo dicoloro che superavano i 125

puntidiQIvenisserodestinatial lavoro tecnico. Questa eraovviamente una follia; einfatti è stata lasciata cadere.Ma se non era possibile ilsorteggio, come si dovevafare? I riformatori finironoper proporre che gliinsegnanti cessassero di farepressioni sui genitori e suifigli che non ci tenevanoall’istruzione superiore.Volevano abolire le

Associazioni Genitori-Insegnanti,affinchéigenitorifossero meno influenzatidagli insegnanti. Volevanoche le scuole abolissero icorsiseraliedifinesettimanaper genitori. Volevano unmonte di cose ormaichiaramente impossibili. Lanuda verità era (ed è) che lamaggior parte delle personeintelligenti vuole farsi stradanel mondo. Non c’era

bisogno che le scuole leincoraggiassero. I ragazzierano d’accordo conl’insegnanteprimaancoracheaprissebocca.

Per uscire dal dilemma idissidenti rispolveraronoalloraunavecchiaideamoltoin voga nei cent’anniprecedenti il1944: l’ideacheil lavoro manuale avesse lostesso valore di quellomentale.Perparecchiotempo

anzi (ma non nei paesicomunisti) i seguaci dellateoriadiKarlMarxsulvaloredel lavoro sostennero dicrederecheillavoromanualeavessepiùvalorediqualsiasialtra specie di lavoro (a noisembraunastranaidea,malostorico non può nutrire alcundubbiosulfattocheuntemposia stata largamenteaccettata). E i teorici simisero a caldeggiare la

riesumazione di questevecchie idee. In realtà nonavevano alcuna alternativa.Dovevano riconoscere che iragazziintelligentiaspiravanonella grande maggioranza adiventare lavoratori dellamente.Pensavanoanchecheiragazzisbagliassero:epoichévolevano che essidiventassero lavoratorimanuali per propriaspontanea scelta, erano

obbligati a sostenere cheavrebbero dovuto esseresoddisfatti di fare un lavoromanuale. In altre parole, sidoveva cambiare l’interosistema di valori! Nonriuscivano ad approdare adaltra conclusione. Dicevanoche il falegname eraimportante quanto ilcristallografo, sorvolandosullo scomodo fatto chenessuno di loro era un

falegname.Gli agitatori di

venticinque anni facontinuavano a porreinterrogativisullasocietà.Daquestediscussioniderivanoleteoriesull’uguaglianzacon lequali ci troviamo oggi alleprese.Perché,chiedevano,unindividuo è consideratosuperiore a un altro? Percolpa, rispondevano, dellaristrettezzadeivaloriultimi,e

dei criteri di giudizio inbaseaiqualigliuominisivalutanoa vicenda. Quandol’Inghilterra era governata daguerrieri, il cui potere erafondato sull’abilità diuccidere,ilgrand’uomoerailgran condottiero; e ipensatori, i poeti e i pittorivenivano trattati condisprezzo. Quandol’Inghilterra era governata daproprietariterrieri,coloroche

vivevano del commercio odellapredicazioneodelcantoeranotutticonsideratidirazzainferiore. Quandol’Inghilterra era governata dacapitani d’industria, tutti glialtriuominieranoconsideratiinferiori. E tuttavia — essisostengono— non c’eramaistataunasemplificazionecosìgrossolana comenell’Inghilterra odierna. Datoche il paese si consacra

all’unico, supremo scopodell’espansioneeconomica,lepersone vengono giudicatesolo in base a quantoincrementano la produzione,o alle competenze che,direttamenteoindirettamente,porteranno a quel fine. Sefannosoltantoquellochefailcomune lavoratore manuale,noncontanoniente.Se fannoquanto fa lo scienziato la cuiinvenzioneesegueillavorodi

diecimila individui, o ildirigente che organizzacovateintereditecnici,alloraappartengono al novero deigrandi. La capacità diaumentare la produzione,direttamenteoindirettamente,si chiama “intelligenza”:questa ferrea misura è ilcriterio con cui la societàgiudicaisuoimembri2.NelloStato moderno l’intelligenzaqualifica all’esercizio del

potere quanto la qualificavala nascita nello Stato d’unavolta. L’affermarsi di questaqualità è dovuta a un secolodi guerre e di minacce diguerra, in cui il genere direalizzazione professionaleche aumentava il potenzialebellico nazionale venivaesaltato sopra ogni altro; ma—diconoiteorici—orachela minaccia non è più cosìimmediata, non potremmo

incoraggiare ilpluralismodeivalori?

Nel 2009 una sezionelocale del partito dei tecnicipubblicò il Manifesto diChelsea: esso, pur nonavendosuscitatoasuotempomolto interesse nel pubblico,haavutonell’ultimodecenniouna notevole influenza,soprattutto all’interno delmovimento. È un lungo edenfatico documento, che

comincia proclamando (conun’interpretazionechenessunstorico potrebbe accettare)che lo scopo principale delgruppo, come di tutti i suoipredecessori socialisti, eancor prima di loro dellaChiesa, è di promuovere lavarietà. La loro meta è lasocietà senza classi.Combattono l’ineguaglianzaperché è l’espressione di unavisione angusta dei valori.

Negano che un uomo possaessere fondamentalmentesuperiore a un altro.Perseguono l’uguaglianza tragli uomini nel senso chevogliono che ognuno siarispettatoperquantodibuonoè in lui. Ogni uomo è ungenioinqualchecosa,persinoogni donna, dicono: ècompitodellasocietàscoprireeonorarequestacosa,sitrattidi genio per la ceramica, o

per la coltivazione dellemargherite, o per suonare lecampane, o per accudire ibambini, o persino (perdimostrare la loro tolleranza)per inventare radiotelescopi.Forse vale la pena di citarel’ultima parte delManifesto;in esso sono sintetizzate lestrane idee degli autori sucomeunasocietàsenzaclassidovrebbeessere:

“La società senza classi

sarà quella che avrà in sé eagiràsecondounapluralitàdivalori. Giacché se noivalutassimo le persone nonsoloper la lorointelligenzaecultura, per la lorooccupazione e il loro potere,ma ancheper la lorobontà eil loro coraggio, per la lorofantasia e sensibilità, la loroamorevolezzaegenerosità,leclassi non potrebbero piùesistere.Chisisentirebbepiù

disostenereche loscienziatoèsuperiorealfacchinochehaammirevoli qualità di padre,che il funzionario statalestraordinariamente capace aguadagnar premi è superioreal camionistastraordinariamente capace afar crescere rose? La societàsenza classi sarà anche lasocietà tollerante, in cui ledifferenze individualiverranno attivamente

incoraggiate e non solopassivamente tollerate, in cuifinalmente verrà dato il suopieno significato alla dignitàdell’uomo. Ogni essereumano avrà quindi ugualiopportunità non di salire nelmondo alla luce di unaqualche misura matematica,ma di sviluppare le sueparticolaricapacitàpervivereunavitaricca”.

IlManifesto rivela la sua

arcaicità in modoestremamente curiosoattraverso la persona stessadell’autorità che ha scelto diandareastanaredalla tomba:non uno dei moderni“teologi” scientifici, ma,strano a dirsi, il quasidimenticatoMatthewArnold.Esso mette addirittura incorsivo l’assurda concezionedi “cultura” del suo CultureandAnarchy:essa«noncerca

di abbassare il suoinsegnamento al livello delleclassi inferiori; non cerca diconquistarleaquestaoquellasua setta, con giudiziprefabbricati e paroled’ordine. Essa tende adabolire leclassi; adiffondereovunqueilmegliodiquantoèstato pensato e capito nelmondo; a far vivere tutti gliuomini in un’atmosfera dibontà e di luce, ove possano

servirsidelle idee, comeessastessa fa, liberamente: nutritie non limitati da esse». ODio,oGalton!

Alla luce di questaimpostazione gli autori delManifesto hanno cercato didare un nuovo significatoall’uguaglianza delleopportunità. Questa, hannoaffermato, non devesignificare uguali opportunitàdi salire lungo la scala

sociale, ma ugualiopportunità per tutte lepersone, a prescindere dallaloro “intelligenza”, disviluppare le virtù e i talentidi cui sono dotate, tutte lelorocapacitàdiapprezzarelabellezza e la profonditàdell’esperienza umana, tuttele loro facoltà di vivere unavita piena. Il bambino, ognibambino, è un individuoprezioso, e non soltanto un

potenziale funzionario dellasocietà. Le scuole nondebbono esser vincolate allastruttura occupazionale, nondebbono limitarsi a fornireindividui idoneiasvolgere lemansioni considerateimportanti in un particolaremomento, ma debbonodedicarsi a incoraggiare losviluppo di tutte le qualitàumane, siano o non sianoquestedeltiporichiestodaun

mondoscientifico.Alleartiealle abilità manuali deveessere dato altrettanto risaltoche alla scienza e allatecnologia. Il Manifestochiedeva l’abolizione dellagerarchia delle scuole e larestaurazione delle scuole aindirizzo unico. Questeultime, a suo avviso,dovrebbero disporre di unnumero di buoni insegnantitale da consentire che tutti i

ragazzi siano seguiti estimolati individualmente. Intal modo essi potrebberosvilupparsisecondoilproprioritmo fino a raggiungere ilmassimo delle loropossibilità. Le scuole nonsegregherebbero i simili, mamischierebbero i dissimili;promuovendo la diversitàentro l’unità, insegnerebberoil rispetto per quelle infinitedifferenze umane che non

sono certo gli ultimi valoridel genere umano. Le scuolenon considererebbero ibambini come formati unavoltapersempredallaNatura,ma come una combinazionedi facoltàchepossonoesserecoltivate mediantel’educazione.

II

Ilmovimentofemminista

contemporaneo

Queste prime fasi delriformismo sono importantiper noi perché è in esse chesono state elaborate le ideeche in seguito sonodiventatecosì note. Sul pianodell’organizzazione non vi è

statamoltacontinuità.Quellagenerazione di malcontentetornò a casa e molte di lorooggi sono le rispettateconsorti di alcuni dei nostripiù eminenti scienziati. Manon tutte; alcunenon si sonosposate, altre hannomantenutovivoil lorospiritoribelle nell’educazione deifigli. A esse si sono unitenuove reclute provenienti daalcunedellemigliorifamiglie

del paese, creando unmovimento che ha raggiuntoilsuoculminenegliultimitreanni. Perché tante donne3 sisono levate in armi? Non ètantofacilespiegarlo.Manonsareiunsociologoselasciassiunmargine qualsiasi al caso.Sarebbe, anzi,un’interpretazionegravemente errata. Vale lapena di notare una cosa chespesso si dimentica, e cioè

che verso la fine del secoloscorso, prima che le donnecomparissero di nuovo sullascena politica, furonocondotti vari eccellenti studisulla psicologia femminile.La conclusione generale diquesti studi era che a moltedonne — e soprattutto aquelle intelligenti, a quelledotatediuncervellomaschileanche se di un cuorefemminile — la società

pareva esser stata costruitaespressamente per lacomodità dell’altro sesso.Non nasce ogni anno —chiedevano queste creatureindignate — un ugualenumero di femmine e dimaschi intelligenti?Leprimericevono praticamente lastessaistruzionedeicandidatimaschili alla meritocrazia.Mapoichecosaaccade?Esseoccupanoilpostoperilquale

sonostatepreparatesolofinoal momento del matrimonio.Daquelmomentoinpoicisiaspetta che, almeno perqualcheanno, sidedichinoaifigli. La grigia monotoniadellalorovitaèstataalquantolenita dalla ricomparsa deidomestici e dall’aiuto deimariti. Ma esse, se tengonopresentel’insegnamentodellapsicologia, non possonoaffidare totalmente la cura

dellaloroproleaunapersonadi scarsa intelligenza. Ibambini hanno bisognodell’amore materno; hannobisogno anche dello stimolointellettualedellamadre,dellasua amorevole opera diiniziazione all’alta cultura,del suo continuoinsegnamento a vivere unavita impegnata. Se essatrascuraisuoidoverimaterni,lo fa con grave rischio e

pericolo dei figli, per nonparlare del dispiacere delmarito.

Quegli studidimostravano che spessoquesto duplice ruolo — lacarriera scelta e la vocazionebiologica — suscitava unostato di tensione mentale intutte quelle donne le qualinon riuscivano a convincersiche l’educazionedeibambiniè (e lo è davvero) una delle

più nobili occupazioni,soprattutto se è svolta amezza giornata. Questo èsempre stato uno deiproblemi più difficili darisolvere. Alcune donnehanno cercato una viad’uscita limitando il numerodei figli, per poter tornare allavoro retribuito il più prestopossibile: con l’infelicerisultato che il patrimoniod’intelligenza è stato

minacciato. Altre hannodenunciato la famigliatradizionale come unanacronismo e hannotrasferito completamente allepersone di servizio il lororuolo materno. Altre hannofirmatol’impegnodimandarei figli solo alla LondonSchool of Arts and Crafts,dovelascienzanonvienepernullainsegnata!Altreancora,una piccola ma significativa

minoranza, sono state sviatedalla vecchia misticadell’uguaglianza. Le primelotteperl’uguaglianzasocialefurono notevolmenterafforzate dal legame che leuniva al movimento perl’emancipazione femminile.Uguaglianza senza riguardoal sesso o alla classe: era unbuono slogan,ma perse granparte delle sue attrattivequando leclassiereditarie—

anche se non i sessi ereditari— vennero gradualmenteabolite. Ma agli occhi dialcune donne le attrattiverestarono egualmenteluminose. Secondo loro isessi venivano trattati da“ineguali”. Volevanol’uguaglianza dei sessi, masiccomequesta è ovviamenteirraggiungibile, spostarono laloroaggressivitàdagliuominiin generale alle “classi

dirigenti”, il capro espiatorioche esse si figuravano inqualche modo responsabiledella dittatura biologica.L’aggressività trovava tantopiù facilmente sfogo inquanto molte di loro, dopoche i figli cominciavano afrequentare l’asilo,disponevano di molto tempolibero,chepotevanodedicarealle discussioni che sitenevano nei loro circoli

femminili. La maggior partedilorononarrivòall’estremodi rifiutarsi di avere personedi servizio. La decisione dimolte delle attuali dirigentidel movimento di sbrigarepersonalmente tutte lefaccende domestiche èinsolita, e in un certo sensoanche provvidenziale, poichésignifica che alle maritateresta molto meno tempo perl’attivitàpolitica.

Attraverso i circolifemminili le attiviste hannopotuto affermare la loroinfluenzaedimostrareailorouomini,iqualiforsemostranotroppo poca umiltà di frontealle meraviglie di cui hannoadornatolanostracondizione,diessereunaforzaconcuisidevono fare i conti. In talmodoconduconounaprotestacontroqueicriteridigiudizio,legatialsuccesso,coniquali

gli uomini si valutanoreciprocamente. Le donnesono sempre state giudicatepiù per quello che sono cheperquelloche fanno;piùperaltrequalitàpersonalichenonper l’intelligenza; più per ilcalore affettivo, la vivacità ela grazia che per il successopubblico. È perciòcomprensibile che desiderinodarerisaltoalleproprievirtù,ma è da rimpiangere che su

questo terreno abbiano fattolega con altre donne di nonpiùcheordinariaintelligenza.

Il dibattito è statoinacidito in primo luogodall’“impoverimento” delledonne e in secondo luogodalla campagna eugenetica.L’impoverimentoèilrisultatodella riforma dellaremunerazione che hodescritto nel capitoloprecedente. Gli uomini

vengono pagati come unpatrimonio economico, e lecasalinghe normalmente nonpossono pretendere di esseresolo questo. Le moglidell’élite beneficianoindirettamente della nuovaconcezione della casa comesemplicefilialedell’azienda.Iloro domestici stanno nellibro-paga del datore dilavoro. Ma non nebeneficiano quanto gli

uomini. Non prendono parteai tanti pranzi d’affarieleganti tenuti a spese deldatore di lavoro; non hannobisogno di recarsi all’esterotanto spesso; non hanno duebar, uno in ufficio e uno acasa. Naturalmente talvoltaprovano del risentimento periltenoredivitaprivilegiatodicui i loro mariti, in quantopatrimoni economici, sonotenuti a godere, gli piaccia o

no.Eccoun’altra ragionepercui la guerra dei sessi hainvasolapolitica.

Poic’èstata lacampagnaeugenetica, la quale erafondata sul comune buonsenso. Il professor Eagle e isuoicollaboratoridicevanoinrealtà semplicemente cheprima di scegliere il coniugesi doveva consultare ilRegistrodell’intelligenza.Ciòovviamente rispondeva

all’interesse nazionale; eanche a quello della felicitàconiugale. Nessun uomodotato di un altoQI può allalunga esser fiero di un figliodestinato alla scuolasecondariamodernaquantoloè di un altro destinato aOxford; e tuttavia questaprobabilitàdisgraziataètantomaggiore quanto più bassa èl’intelligenza della donna daluisposata.Unuomodall’alto

QI che si accoppi con unadonna che ha un basso QIbutta via semplicemente isuoi geni; ed è quindi unamisura di elementareprudenza da parte sua quelladiesaminarelecartelleanchedel padre e del nonno di lei.Di qui la barzelletta aproposito della giovanegraziosa madre la qualescopre che tutto andrà beneugualmente, poiché il

Registro ha classificatoerroneamente suo nonno:questo è diventato ormai untema favorito della narrativapopolare. Tutto sommato —noidiremmo—si trattavadiun consiglio sensato.Comunque molti uomini, manontutti—infattiqualeetàèesente dalla lussuria? — lohanno creduto tale. Oggi èraro che un serio funzionariostataledialtogradoconsideri

la possibilità di sposare unaragazzachenonpossaesibireunQIdioltre130inqualchepunto della sua genealogiaintellettuale. E tra l’altro,qualorasposasseun’inferiore,il pericolo che la notizia sidiffonda nella sua divisionesarebbe troppo grande, ecertamente nulla varrebbe adargli una reputazione diirresponsabilità quanto unasimilerivelazione.

Maledonne—eperunavolta sono costretto aconfessare che non necomprendo il motivo— nonhannoaccoltoaltrettantobenequesto consiglio. Dove va afinire l’idillio— domandano— in un matrimoniointelligenetico? E per darforza alla loro posizione sisono messe nella scia delleclassi inferiori, le qualistimano la prestanza fisica e

danno un valore esagerato,quasisimbolico,aunaqualitàsuperficialechenonhaalcunnesso con l’intelligenza, cioèall’aspetto fisico.Labellezzaè diventata la loro bandiera.Quanto più energicamente ilprofessor Eagle spezza lancecontro gli uomini chescelgono le donne per il loroaspetto — egli è statoassistitoconestremaefficaciadallapropriamoglie— tanto

più i populisti denigrano isuoisforzi,etantopiùspessole eleganti dirigenti arrivanoallelororiunioniindossandoivestiti più stravaganti, conSalpanassullespalleesandaliai piedi, truccate nel modopiù adescante e pettinatesecondogliultimidettamidelcomitato per la moda. Unodei loro slogan favoriti è ilridicolo: “Tutti possonoconquistare la bellezza”. Il

notevole aspetto fisico delledonne che compongono il“seminario volante” non puòessere negato. Non sono ilgeneredipersonecheportalalanasullapelle.

IIILoscoppiodellacrisi

Senza gli avvenimenti di

cui orami accingo a parlare,questomovimento femminilesarebbestatonull’altrocheunbrillantegiocodasalotto.Ciòche lo ha reso una minacciaper lo Stato è statal’improvvisa cristallizzazionedi una questione che perlungo tempo era rimasta insecondo piano. Mi riferisconaturalmenteall’enunciazionedella nuova dottrinarivoluzionaria da parte

dell’ala destra del partitoconservatore. Lord Cecil e isuoi seguaci hanno fattoquellocheamemoriad’uomonessunoavevamaiosatofare:si sono messi a caldeggiare— non esplicitamente,s’intende, ma è questo ildeplorevole tenore della lororichiesta — che il principioereditario sia ripristinato intutta la sua portata. Ilturbamento è stato profondo.

L’estremismo di destra hasempre portato con sél’estremismodisinistra.

La loro richiesta non puòessere ignorata, perché essisostengono di volersemplicemente assicurare ilcrisma del consenso generalea una tendenza che è già inatto da almeno venticinqueanni. Sta di fatto che ogniprogressoversol’uguaglianzadelle opportunità crea delle

resistenze a procedere oltre.Cent’anni fa la riformadell’istruzioneèstatadecisivaper diminuire lo sprecod’intelligenza che avvenivanelle classi basse. Ma ognivolta che si prelevava unostrato d’intelligenza e lo sitrasferivaalleclassisuperiori,si indebolivano incorrispondenza le ragionichespingevano a continuare ilprocesso stesso. Intorno al

1990 tutti gli adulti cheavevano un QI superiore a125 appartenevano allameritocrazia. Un’altapercentualedei ragazzidotatidi un QI superiore a 125erano figli di questi stessiadulti. I migliori di oggipartoriscono i migliori didomaniinunamisurachenonha precedenti nel passato.L’élite si avvia a diventareereditaria; i principi

dell’ereditarietà e del meritotendono a fondersi. Quellatrasformazione fondamentaleper laquale sonooccorsi piùdi due secoli è ormai quasiperfezionata.

Indubbiamente lameritocrazia è diventata piùbrillante nel corso di questoprocesso. Cinquant’anni famolti membri dell’éliteappartenevano alla primagenerazioneeinquestosenso

non reggevano bene ilconfronto con gli altrimembri dello stesso ceto.Provenivano infatti dafamiglie prive di unatradizione culturale4. I lorogenitori, mancando diun’istruzione adeguata, nonerano in grado di rafforzarel’influenza del maestro.Questi individui intelligentierano, per così dire, educatisoltanto ametà: nella scuola,

ma non nella famiglia.Quando si laureavano nonavevanolastessasicurezzadicoloro che avevano sempregoduto dell’appoggio e dellostimolodellafamiglia.Spessoquestamancanzadisicurezzalispingevaaunconformismoforzato, che indeboliva quelpotere d’innovazione nel cuiesercizio sta una delleprincipali funzioni dell’élite.Spesso erano intolleranti, più

aggressivi del necessarionella corsa all’ascesa, etuttavia troppo cauti perriuscire. Ora che tanta partedell’élite è della seconda odellaterzagenerazione,questidifetti non sono più tantoevidentielasocietànoncorrepiùilrischiodidegenerareinuna plebe stratificata. Èdiminuita la necessità diabbassareilivellinell’intentodi estendere una civiltà più

alta ai figli delle classiinferiori.Questosostengonoinuovi conservatori. E perciòaffermano che i vantaggidella nuova situazionedovrebbero venirefrancamentericonosciuti:finoalpuntodiconcedereall’élitenon solo i privilegi che tuttiaccettano come un propriodiritto,maanche,equestoèilpunto che lascia perplessi, lagaranzia di un’istruzione

privilegiataperiproprifigli.Lo choc provocato da

questarichiestaèstatoresoinuna certa misura ancora piùgrave da alcuni recentiprogressi delle scienzesociali, i quali sembranotendere per conto loro alsovvertimentodialcunedellenostre più care convinzioni.Stadifattocheleaccresciuteconoscenze della psicologiahanno reso possibile

l’identificazionedell’intelligenza e delleattitudini dell’individuo a etàsempre più precoci. Sinoall’inizio del secolo c’eraancora un margine d’erroretalenegliesami,anchesefattiall’etàdiquattordicianni,chese l’ultima possibilitàdell’individuo fosse stataquella,ilpaeseavrebbepersomolti ingegni. Quelli chematuravano lentamente non

potevano essere trascurati, sesivolevadareall’uguaglianzadelleopportunitàilsuopienosignificato. Di lì la modernaeducazionedegli adulti.Di lìi Centri regionali. Di lì lapossibilità per chiunque difarsi riesaminare in qualsiasimomento della vita. Ma unpo’ alla volta i rapidiprogressi della disciplinahanno dato agli psicologiscolastici i mezzi per

identificare l’intelligenzadurante l’infanzia, anchequandoètalmentelatentechel’osservatore inesperto nonriesce a scorgerla, e perprevedere a quale momentodella vita adulta essa sisvilupperà effettivamente.Queste scoperte hannoindebolitoifondamentilogicidel movimento perl’educazione degli adulti. Segliespertipotevanoprevedere

il futuro sullabasedi reattivisomministrati all’età diquindici anni, che funzionerestava ai Centri regionali?Gli esperti dovevanosemplicemente identificarel’individuo a lentamaturazione e, all’età adatta,confermare che la loroprevisione era esatta. Unavoltacheavesserolasciatouncerto margine per i casidubbi, non potevano

sbagliare. Gli organizzatoridell’educazionedegliadultisisono battuti contro questaiconoclastia (tale infattiappareaessi)e,senzaaffattocurarsi di contestare lavaliditàdellenuove tecniche,hanno sostenuto che il loromovimento deve continuare,fosse solo per tenere alto ilmorale di quei soggetti che,avendo un basso QI,rimarrebbero altrimenti senza

speranza.Le età in cui è possibile

fare previsioni moltoattendibili sono andatecostantemente abbassandosi.Nel2000l’etàdisicurezzafuportata ai nove anni; nel2015, ai quattro anni; nel2020 ai tre anni. Questo permolti insegnanti è stato uncolpo non meno duro diquellocheglieducatoridegliadulti avevano ricevuto dalle

precedenti scoperte. La veragiustificazione dell’istruzionecomuneimpartitanellescuoleelementari fino agli undicianni era che nessuno potevadirsi completamente sicurodel valore ultimoraggiungibile da un bambinoo da una bambina. Era equoche non li si segregasse finoal momento in cui i loroquozienti intellettivi nonfossero definitivamente noti.

Ma dal momento che eradiventatopossibile esaminaree identificare l’intelligenzaall’età di tre anni, erainsensato continuare amandare i ragazzi brillanti ascuola insieme ad altri chequasi inevitabilmenteavrebbero ritardato il lorosviluppo. Era molto piùsensato segregare i bambinieccezionali dalla massamettendoli in asili e scuole

elementari separati; propriocome al vertice i giovanottieccezionalimandatiaOxforde Cambridge venivanoseparati dagli altri che nonerano in grado di qualificarsiche per le università diprovincia. Gli individui alenta maturazione potevanorimanerecon lamassafinchénon fosse venuta la loro ora;oppure si potevamandarli inscuole sperimentali dove i

processi della naturasarebberostatiaffrettati.

Messi di fronte a questifatti, alcuni insegnantireagirono proprio comeavevano fatto gli educatoridegli adulti; sostenendo che,anche se l’età attendibile eradi tre anni, s’imponevanondimeno la necessità difingere che non lo fosse. Ibambini non possono esserecondannati così presto:

cesseranno di applicarsi nonappena capiranno che nessunsforzo è in grado didimostrare che lo psicologoha torto, tenuto conto di unristrettomarginedifallibilità.Sidevedarglilostimolodellasperanza; lo devono fare gliinsegnanti, e soprattutto lodevono fare i genitori. Ilsociologo deve ammettere laforza di questaargomentazione.

L’uguaglianza delleopportunitàèstatatalmentealungo l’alfa e l’omegadell’istruzione, che non èpossibile superarla dalla seraalla mattina. La coesionesociale è talmente importanteche sarà opportuno correrelentamente.

Ma la scienza non simuove lentamente. I tre anninon erano il limite estremo:l’età attendibile venne

respintanelgrembomaterno.Il dottor Charles, il premioNobel che tanto ci hailluminato sul modo ditrasmissione della capacitàintellettuale, ha dimostratorecentemente chel’intelligenza dei bambinipuò, in ultima analisi, esserededotta con sicurezzadall’intelligenza dei loroascendenti. I suoi primi enotevoli esperimenti

sull’esame della progeniefurono condotti sui topi. Lasua ipotesi-X è stata poiconfermata nel 2016 da uncensimentocondottosututtiibambini di tre anni. InInghilterra, comunque,l’Istituto di Eugeneticapossiede già i dati relativi aquattro generazioni, cioè dal1950 fino a oggi, nonché ungran numero di valutazioniretrospettive compilate sulla

base di meticolose ricerche,soprattutto da quando lostudio dei necrologi èdiventato una brancariconosciuta della sociologia.Usando questi dati, e purfacendo lenecessarie riserve,l’intelligenza dei figli di unaqualsiasi coppia può esserpreconizzata conragguardevole precisione; eanzi, sulla base di varieconstatazioni riguardanti i

costumi matrimoniali,l’immigrazione el’emigrazione, le tendenze ela distribuzionedell’intelligenza sono statecalcolateper iprossimimilleanni.

IVIlnuovo

conservatorismo

L’operadeldottorCharlesha indubbiamente contribuitoa modificare l’atteggiamentodei genitori intelligenti. Essinon si sentonopiù costretti amandare i figli alla scuolaelementare ordinaria, e nellezone in cui lo Stato non neistituisce di speciali, stannogià provvedendo a crearedelle scuole private, nellequaliifiglisitroverannosolocon i ragazzi della loro

particolareclasse.Nonhannopiù necessità di contemplareinterrogativamente i lorolettini, incerti sul genere diistruzionecheglioccupantiinseguito meriteranno. I figliper loro non sono piùsemplicemente dei bambini,madeigovernantinatiadaltidestini.Tuttociòhairrigiditoilsentimentodiclasse.Messain dubbio la necessitàdell’istruzionecomuneditutti

i bambini fino a unadeterminataetà,scossecosìlefondamenta della società,alcuni genitori intelligentihanno sentito il bisogno diandare oltre e di porre laquestione se l’uguaglianzadelle opportunità non debbaconsiderarsi un’ideadefinitivamentesuperata.

Sel’argomentazionefossetutta qui, noi difensoridell’ordine sociale esistente

non avremmo di chepreoccuparci troppo. Il neodel ragionamento è fino aquestopuntoovvio,e isolianon rendersene conto sono iconservatori più bigotti eamanti della famiglia, quelliche non hanno mai lettoCharles, o sentito parlare diGalton,ocheignoranoanchele più elementari nozioni digenetica. Il neo delragionamento è che le

persone intelligenti tendononel complesso ad avere figlimeno intelligenti di loro; latendenza è nel senso di unacontinuaregressione5versolamedia:gli stupidihanno figliun po’ più intelligenti, cosìcome gli intelligenti li hannoleggermente più stupidi. Secosì non fosse, una classedirigente,unavoltacostituita,sarebbe giustamenteereditaria. E invece la cruda

realtà esige una certa misuradi mobilità sociale, anche senon deve necessariamenteessere tanto grande comecent’annifa.

Come ho detto, lamaggior parte dei capiconservatorisonopienamenteconsapevoli della tendenzaalla regressione, e hannocercato di tenerne conto neiloroprogetti.Leloropropostesono diverse, se non di

natura, di tono. “Che cosaimporta?”—chiedel’estremaala destra — “Qualchebambino stupido figlio digenitori intelligenti potràriceverel’istruzionesuperiore(eingenerenonsfigurerannonemmeno molto di fronte allivello dei genitori), ma larifinitura dataglidall’ambiente li renderàidonei a entrare nell’élite, dicui saranno membri senza

infamia, seppur senza lode”.L’eventuale perdita dimordente della meritocraziasarà più che compensata daivantaggidell’esserediventataereditaria. I genitori sarannopiù sereni e i figli nondovranno subire tutte letensioni psicologiche dovutealla necessità di misurarsi incompetizione con ragazziprovenienti dalle classiinferiori. Non sarà nemmeno

più necessario suscitare delleambizioninellamentedituttii genitori, compresi quellimolto stupidi, per il timoreche i loro figli possanosfuggire alle curedell’istruzione;esesiriusciràa raffreddare i loro ardori,sarà tanto di guadagnato perlastabilitàdelcorpopolitico.Unanuovaondatadimobilitàsociale potrà rendersinecessaria in seguito — essi

affermano — qualora ladistribuzionedell’intelligenzasi discosti troppo dalladistribuzione del potere; manon si abbia troppa fretta;godiamo almeno uncinquantennio di sollievo delpandemonio della mobilitàsociale.

Queste posizioni nonhanno alcuna probabilità disuccesso, perchérappresentano una rottura

troppo decisa con la nostraetica.Unacorrentepiùscaltrasostiene che la distribuzionedell’intelligenzadebba essereadattata all’attualedistribuzione del potere;benché l’impostazione sial’oppostodiciòcheilsistemascolasticomira a ottenere, lameta è la stessa. Questogruppo si è sentito piuttostoincoraggiato dagliesperimenti che sono stati

condotti dall’accademicoDonikin a Ulan-Bator, aconclusione di una lungaseriediricerchefatteinmoltipaesi, compreso il nostro. Sesi deve prestar fede allerelazioni conclusive, ibiofisici hanno dimostratocon questi esperimenti comesia possibile, almeno neglianimaliinferiori,indurrenellacostituzione genetica deinascituri delle mutazioni

controllate medianteradiazioni atte a elevarel’intelligenza al di sopra dellivello che avrebbe raggiuntospontaneamente. Se siriuscisse a trarre da questoqualcosa di pratico, laquestione cruciale sarebbe laseguente: ai figli di chi sidovrebbe elevareartificialmente l’intelligenza?I capi conservatorisostengonochecolorochegià

hanno dovrebbero avere dipiù,datochel’ambientecheigenitori potrebbero forniresarebbe il più propizio allacoltivazione della capacità; eche sarebbe assurdogingillarsi con i comuninon-abbienti, dato che essi hannogià quel tanto d’intelligenzache gli serve per svolgere icompiti assegnatigli. Ladecisione ovviamente devespettare alla meritocrazia, e

nonallademocrazia, laqualenon è in grado di valutare lagravitàdelproblema.

Riconosco che ogniprogresso del sapere deveessere salutato con favoreproprio in quanto tale, manondimeno mi sentoobbligato ad aggiungere che,parlando dal punto di vistadella sociologia,l’applicazione di taliconoscenze,adifferenzadella

loro acquisizione, deveprocedere il più lentamentepossibile. Le voci circolate apropositodellamanomissionedi alcune mogli di altifunzionari statali presso ilCentro Volontario dellaMaternità di South Uisthanno già suscitato moltoallarme.

Intanto è stato propostoche il ministero dellaPubblica Istruzione renda

immediatamente obbligatorioper tutti gli enti locali il suosistema di adozione dibambini. L’adozione dibambini è antica quantol’uomo.Intuttelesocietàeintutti i tempi gli aspirantigenitori — infelici per nonaver avuto figli, o per nonaverne avuti quanti nedesideravano — hannocercatodiprocurarsiineonatipiù pregiati: graziosi e

paffuti, biondi con occhiazzurri,bruniconocchigrigi,maschi o femmine, minuti ogrossi.Ladifferenzafranoieipopolidialtritempiedialtriluoghi sta nel fatto che noiapprezziamo di piùl’intelligenza, e che glipsicologie ibiologicihannodato i mezzi per misurarlaanche nella culla. Un geniosenza genitori diventaautomaticamente un pupillo

dello Stato. Oggi un orfanointelligente costituisce unpremioperqualsiasifamiglia,soprattutto per quelle moglichenonsisentonodisposteasedurreeminentiprofessori,oa richiedere la fecondazioneartificiale ai pochi uomini dialta intelligenza garantiti dalministero come donatori diQI. Negli ultimi anni lerichieste inoltrate alle societàdi adozione da membri

dell’élite aspiranti allafamiglia numerosa si sonomoltiplicate. L’offerta èfortemente insufficiente e hacausato il preoccupantesviluppodelmercatonerodeibambini, attraverso il qualebambini stupidi provenientidafamigliedell’élitevengonoscambiati, talvolta condotazioni principesche6, conbambini intelligentiprovenienti dalle classi

inferiori. Ci sono statigenitori disperati che si sonoabbassati fino al punto dirapire degli infanti dopoavere spiato a lungo gestantidelle classi inferiori congenealogie intellettualipromettenti. Investigatoriprivati e genetisti hannooperatoinsiemeinscandalosacombutta.Èmeglio—cosìsidifendono i rei — inserire imigliori nell’élite quando

sonoancoraintenerissimaetàpiuttosto che tentare diassorbirlimoltopiùtardie inmodo molto più difficoltosocon il sistema dei “genitorionorari” della scuola classicaedell’università.Nel2030,inseguito a una diligentissimainchiesta del governo, fuapprovata la legge per latutela dei bambini. Ilprovvedimentodisponevachele adozioni private non

sarebbero state più valide inavvenire qualora l’autoritàlocaledellazonadiresidenzadei genitori adottanti nonavessegiàadottato il sistemamodello conformandosi allegaranzie stabilite dalministero della PubblicaIstruzione. I comitatiscolastici di Cheltenham,Bournemouth, Harrogate eBognor trassero subitoprofitto da questa legge, ma

sinora pochissime autoritàscolastiche locali hannoseguitoilloroesempio.Molticonservatori hanno chiestoche tutte le autorità localivengano obbligate auniformarsi, ed è statoproprio questo elemento, piùdi qualsiasi altro, a farprecipitare la crisi delloscorsomaggio.

VFinalmenteunabase

Forse il sociologo, con lasua particolare capacità dipenetrazione, puòcomprendere ancora megliodegli altri perché questiavvenimenti, e le discussioniche li hanno accompagnati,abbiano provocato unrivolgimentocosìprofondo.Il

solo accennare allaprospettiva che il principioereditario venga restaurato,dopo due secoli di lotte perdistruggerlo, equivale a unattacco al centro vitale delnostrosistemadivalori,tantopiù inquietante in quanto gliavvenimentisisonosucceduticosì rapidamente. Persino idifensoridelle classi inferiori— i seguaci di Owen, icartisti e i socialisti — non

avevanoscosso finoaquestopunto, due secoli fa, i lorosuperiori sociali. Quei ribellipotevano almeno pretenderediaveredeilegamiidealiconla religione cristiana. Questialtriribelli,essendodidestra,non possono invocareun’ascendenza cosìrispettabile: la dottrinadell’uguaglianza delleopportunità si è affermata inmodo completo nella sfera

della moralità pratica. Iconservatori vogliono duelussi nello stesso tempo: illusso della ereditarietà e illusso dell’efficienza.Ma nonpossono averli entrambi:devono scegliere, e hannoscelto male. Potremmotollerarediavereperdirettoridell’Istituto di Eugenetica,del Centro di South Uist, oanche per primi ministri(benché questo notoriamente

contimeno)degliuominichedovessero il loro potere alsolo fattodiaveravutopadriintelligenti? Potremmotollerare di vedere dei figliintelligenti di padri stupidisprecare la loro vita inqualche polveroso ufficio disindacato a Manchester?Evidentemente nonpotremmo. Il prezzo di unatale follia sarebbe altissimo:la Cina e l’Africa ci

sorpasserebbero sul pianodellaproduttività.L’influenzaingleseedeuropeasvanirebbeamanoamanoche lanostrascienza venisse invasa daingegni di second’ordine.Ancora una volta verremmo“superati nella competizionemondiale”. Occorre direaltro? È una cosa talmenteovvia che ora i populistipossono presentarsi come idifensori di ciò che

costituisce il meglio delnostrosistema.

I sondaggi dell’opinionepubblica dimostrano che leagitazioni hanno trattoalimento più da unsentimento di opposizione aiconservatori che da unsentimento di simpatia per ipopulisti. Quale che sia lacombinazione dei moventi,nonrestanodubbisucosasiaaccaduto. Anche la più

piccola controversia, chenormalmente si sarebbeappianata nel corso delletrattative, ha inevitabilmenteassunto nei nostri tempiun’asprezzasenzaprecedenti.IfattidiStevenage,Kirkcaldye South Shields, l’iniziativadei domestici, le delegazionimandate al ministero dellaPubblicaIstruzioneealTUC;tutti hanno rotto le dighe deiloro obiettivi nominali

confluendo in una marea diribellione. Cento piccolerivendicazionisisonofuseinunasola.

Naturalmente, molti dicoloro che hanno dato vitaalle dimostrazioni erano deltutto incapaci di esprimere iloro propositi; e quando intribunaleglièstatochiestodiillustrarli non sono riusciti aprodurre altro che unindistinto mormorio. Essi

cercavano dei capi di classesuperiore, e li hanno trovatinell’unico bizzarro settoredov’erano disponibili. Icircoli femminili, e le lorodirigenti Urania O’Connor,LadyAvocetelaContessadiPerth, non hanno creatoaffatto il movimento, ma èstato il movimento a creareloro,eselostudiodellastoriasocialenonfossestato(finoapochiannifa)cosìtrascurato,

sarebbe apparso evidente atutti che la politica è fattacosì. Le donne non avevanoche da afferrare la lorooccasione storica, cosa chehanno fatto almassimo dellaloro già considerevolecapacità.Sonosalpatequandoil vento ha cominciato asoffiare.Sisonocreativincolitra i circoli femminili e itecnici dissidenti dei piùdiversi livelli d’intelligenza:

anzi,traicircolieidissidentidi tutti i gruppi e di tuttisettori che ho descritto neicapitoli precedenti. Anchecerte sezioni da tempodefuntedelpartitodei tecnicisono state improvvisamenteinvase da centinaia diaspiranti iscritti. L’agitazioneha toccato il suo culmine alCongressodiLeicester,ove ipopulisti hanno lanciatol’ormai famosa

Dichiarazione.Che strano documento!

Con le citazioni tratte dagliormai dimenticati Tawney eCole,WilliamMorris e JohnBall, piene di echi delpassato, gli autori cercano diadornare la loro pretesa diessere gli “eredi” (questaparola è stata certamente unerrore) di uno dei grandifilonidellastoriainglese.Manonosanodedicarechepoche

trite parole al lavoro deidomestici, per paura che leloro intelligenti signore liabbandonino. Non osanodichiararsi troppoapertamente perl’uguaglianza,perpauracheiloro seguaci della classesuperiore si spaventino; etuttavia vi giungonopericolosamente vicino nellaparte della perorazione checomincia con le parole “Oh!

Sorelle”. Spogliata dei suoiorpelli, la Dichiarazionecontiene poche richiesteconcrete, a parte quella divietare le adozioni: laconservazione delle scuoleelementari e dei Centri dieducazione degli adulti; unamaggiore considerazione perl’età e l’esperienza nellecarriere aziendali; lacompartecipazionedeitecniciagli aumenti della

produttività. E infine la cosapiù rivoluzionaria di tutte eforse anche la piùsignificativa(epersinounpo’nostalgica agli occhi dellostorico): l’elevamentodell’obbligoscolasticofinoaidiciotto anni d’età e lacreazione di “scuolesecondarie indifferenziate”.Preseal lorovalorenominalequeste richieste noncostituiscono un programma

politico, se non del tipo piùgenerico, ma occorre tenerpresente che gli autori nonpotevano spingere oltre iltentativo di concentrarel’impegno dei lorodisparatissimi seguaci, senzarischiare di mettersi in urtoconalcunidicolorosucuisiappoggiano.

VI

Eoradoveandiamo?

Nonèmiointentopredireinquestosaggioilcorsodegliavvenimenti del prossimomaggio, ma piuttosto hovoluto dimostrare che ilmovimento di protestaaffondava le sue radiciprofondamente nella nostrastoria. A mio avvisol’opposizione anche alle più

grandi istituzioni della nostrasocietàèinevitabile.L’ostilitàche ora si è resamanifesta èstataperlungotempolatente.Da più di cinquant’anni leclassi inferiori covano unrisentimento che fino a ogginon hanno mai avuto lapossibilitàdiesprimere.

Potrei dichiararmi moltosoddisfatto se fossi riuscito acontribuireanchesolounpo’allamigliorecomprensionedi

questa complessa storia, e apersuaderequalcunodeimieicompatrioti a non prenderecon troppa leggerezzal’attualemalcontento.Mamirendo conto che forse ci siaspettacheiodicaunaparolasu quello che probabilmenteavverrà. Naturalmente nonpuò essere che un’opinionepersonale, che vale quantoquella di qualsiasi lettore.Ciononostante, sono

fermamente convinto che ilmaggio2034saràalmassimoun 1848, e per di più di tipoinglese. Ci sarà un beldisordine.Leuniversità forsevacilleranno. E ci sarannoagitazioni anche in seguito,fino a quando i populistisopravvivranno. Ma perquesta volta non prevedonulla di più serio di unoscioperodi qualchegiorno, edi agitazioni della durata di

una settimana: cose che lapolizia (con le sue nuovearmi)èfacilmenteingradodisedare.

La ragione l’ho giàaccennata. La Dichiarazioneè troppo vaga. Le richieste,con una sola eccezione, noncostituiscono in alcun modounaminaccia per il governo.Nonsitrattadiunmovimentorivoluzionario, ma diun’accozzaglia di gruppi

disparati tenuti insieme solodall’influenza di alcunepersonalità carismatiche e daun’atmosfera di crisi. Nonpuòcontaresuunatradizionedi organizzazione politica: eanzisiavvertonogiàsegnididissenso al suo interno, inseguitoallesaggeconcessionichesonostatefatte.Dopocheho cominciato a scriverequestosaggio,quindicigiornifa, il presidente del Social

ScienceResearchCouncil hasottoposto le sue ponderateraccomandazioni al governo.Il Primo ministro ha agitorapidamente sulla scorta diquesti consigli dimoderazione, ha dato ordineal Servizio del ControlloAtmosferico di far arrivarel’autunno un mese prima, eha annunziato, nel discorsocheha tenuto il25settembreproprio a Kirkcaldy, che il

suopartitostavaperespellereuna mezza dozzina dei suoiesponentididestra,cheperilmomento il sistema diadozione non sarebbe statoreso obbligatorio, chel’uguaglianza delleopportunità sarebbe statamantenuta come indirizzoufficiale, e che non v’era almomentoalcunaintenzionedirimaneggiare le scuoleelementari o l’educazione

degli adulti. Il suo discorso,come ha detto il Times, ha“tagliato l’erba sotto i piedialleragazze”.

Ma al di sotto deglispostamenti e delle svoltedella politica contingenteresta il fatto fondamentale dicui ho parlato all’inizio delsaggio. Gli ultimi cento annihanno assistito a unavastissima ridistribuzionedell’intelligenza tra le classi

della società, con laconseguenza che le classiinferiori non hanno più laforza per portare a fondo laloro rivolta. Per breve tempopotranno prosperare grazieall’alleanza con la strana epasseggera delusione di unsettore delle classi superiori.Ma questa gente declassatanonpotràmaiesserecheunaminoranza eccentrica — ipopulisti,comeforzapolitica,

non sono mai stati altro chequesto—perchél’élitevienetrattata con tutto il riguardoche si può desiderare. Senzaungrammodiintelligenzanelcervello, le classi inferiorisono minacciose non più diquanto possa esserlo unaplebaglia, anche se talvoltafanno ilmuso, e simostranovolubili e un po’imprevedibili. Se le speranzedi alcuni dei primi dissidenti

si fossero realizzate, e iragazzi brillanti provenientidalle classi inferiori fosserorimasti in seno a queste perinsegnare, per ispirare e perorganizzare le masse, avreiavuto un racconto diverso daesporre. Ma i pochi che orapropongono una misura cosìradicale sono in ritardo dicent’anni. Questa è laprevisione che mi propongodi verificare quando, nel

prossimo maggio, andrò adascoltare i discorsi cheverranno fatti dalla grandetribunadiPeterloo.

Poiché l’autore di questosaggio è stato uccisoanch’egli a Peterloo, glieditori, con rincrescimento,non hanno potuto sottoporglile bozze del manoscritto perquelle correzioni che forseavrebbe voluto apportargli

prima della pubblicazione. Iltesto, anche nella sua ultimaparte, è stato lasciatoesattamente come egli loscrisse. I fallimenti dellasociologia sono illuminantiquantoisuoisuccessi.

Note

Capitolo1

1Gli autori del rapportoNorthcote-Trevelyanavevano un’ideaammirevolmente chiaradelle necessità: «Sarebbenaturaleattendersicheuna

carriera così importanteattragga nei suoi ranghi igiovani più capaci e piùambiziosi del paese; chelapiùaccanitaemulazioneabbiacorsotracolorocheentrinoafarneparte;echecoloro che sono dotati diqualifiche superiorisalgano rapidamente aglionori e all’eminenzapubblica.Tuttavia le cosenon stanno affatto così.

L’ammissioneall’amministrazionestatale è senza dubbioavidamente ricercata, masono soprattutto i nonambiziosi, gli indolenti ogliincapacicheaspiranoaottenerla», RapportoNorthcote-Trevelyansull’organizzazionedell’amministrazionestatale di ruolo (febbraio1854).

2L’origine di questo terminesgradevole, al pari diquella dell’espressione“uguaglianza delleopportunità”èancoraoggioscura. Sembra che fossediventata d’uso comunenegli anni Sessanta delsecoloscorsonellepiccoleriviste legate al partitolaburista, e che abbiaraggiunto una diffusionegeneralemoltopiùtardi.

3Sindaltempoincuil’istitutodelmaggiorascocominciòa generalizzarsi, i figliminori che erano costrettia lasciare lacasa furono icoltivatoridelprogressoei mercanti dellatrasformazione sociale.Ma fino alXIX secolo lapopolazione crebbe assailentamente, ed erarelativamente raro che vifossepiùdiunfigliovivo

alla morte del padre. Nelmio periodo di studio inazisti reintrodusserodeliberatamente inGermania il maggiorascoperobbligareifigliminoria lasciare la terra perl’esercito e per le coloniedi breve vita dell’Europaorientale.

4Le cose erano diverse nellecittà, essendo queste

favorite dalla presenza dipersone di “condizionemedia”, e nelle quali, perusare le parole di Defoe,«i Carrettieri e i Facchinioccupano lo Scranno delPotere, e i Lacchèindossano la Porpora delGiudice».

5Un esempio divertente dellatendenza dei socialisti avivere nel passato era la

loro testarda insistenza,molto tempo dopo che laricchezza di terre avevacessato di contare, sullanecessità di livellare leproprietà. Fortunatamente–orapossiamodirlo–essisi preoccupavano assaimeno della distribuzionedel potere, la quale noncoincide affatto con ladistribuzione dellaricchezza salvo che nelle

società agrarie. La primamassima di Fenn per lostudioso di sociologiastorica–“ovevailpotere,làvadoio”–nonpernullaèstatalaprima.

6L’importanza di calcolarequestosprecofumessa inrisalto da uno dei piùlungimiranti pionieri. Ilprofessor Hogben dissenel 1938 che «possiamo

accertare sino a qualpunto il processo delreclutamentoprofessionale sia fondatosuspecialiattitudiniaunaparticolareoccupazione;eilproblemadell’aritmeticapolitica è allora quello divalutare l’entità dellospreco rimediabile dovutoa una difettosaorganizzazione sociale equella della conseguente

perdita di efficienzasociale», PoliticalArithmetic,1938.Qualcheanno prima KennethLindsay, in un autorevolelibro, aveva calcolato chea quel tempo venivanegatalapossibilitàdifarvalere provate capacitàalmenoal40percentodeifanciulli del paese,SocialProgressandEducationalWaste, 1924. Ma solo

molto tempo dopo ilprofessor Marlow,basandosi su una serie distringenti considerazioni,poté calcolare che nelRegnoUnitolosprecoerastato pari a quasi 38megaunità annue neglianniQuaranta, ed era poisceso intorno a 33 neglianni Sessanta, a circa 18neglianniNovantaea5,2megaunità dopo il 2020.

Questacifraèconsideratail minimo irriducibile,ovvero, in termini tecnici,la LineaMarlow, al di làdella quale l’efficienzasociale non può essereulteriormente migliorata.Ma dopo quello che èaccaduto negli ultimicento anni, chi puòprevedere con certezzaquali ulteriori progressisiano ancora possibili?

Delrestolabasediquesticalcoli non è ancora deltuttosoddisfacente.

7In Inghilterra la pietà nonarrivòmaiaglieccessidelGiappone, dove ilsentimento generale trovòespressioneinunafamosapoesia: “Preziosi sono imiei genitori che mihanno dato la vita/Perchépotessi servire Sua

Maestà”.

8LerivistedeglianniSessantae Settanta parlanodell’enorme impressioneche facevano ai turisti ilord e le lady chefungevano da guide aiLongleat e ai Knolls. Ilfascino di proprietari chesi potevano ammirare, enel tempo stesso piùcompatire che temere, si

posava un po’ anche suilorodatoridilavoro.

9Lafissazionepergliuccelli,che raggiunse dimensionicosì straordinarie dopo leelezioni politiche del1971, fu un altro deglistrani retaggi delgentiluomoedelcuratodicampagna. I vecchiaristocratici allevavanouccelli a cui teneramente

sparavano, studiavano iloro costumi sessuali conbinocolidacampo,edessistessi assumevanol’aspetto della loro preda.Oscar Wilde disse dellafisionomia degli inglesi:«Una volta vista, mairicordata».Maildettononvaleva per queste stranepersone. L’ornitologiauniva due mondi,trasformando il

passatempo delprofessionista in unascienzaperildilettante.

10La circolare con cui siprecisavano gli obiettiviche l’esercito degli StatiUniti voleva raggiungerehaun’ariadistraordinariaprescienza.Iltestmiravaa“designare e selezionareuomini la cui superioreintelligenza indicasse

l’opportunità di unapromozione o di unincarico speciale;selezionareeproporreperla destinazione a“battaglioni di sviluppo”quegli uomini cosìinferiori intellettualmenteda risultare non idoneiall’addestramentomilitareregolare; consentire agliufficiali di creareorganizzazioni di livello

mentale uniforme, oconformi a precisecaratteristiche concernentii requisiti intellettuali;selezionare gli uomini dadestinare ai vari tipi diservizio militare o aincarichi speciali;eliminaregliuominilacuiintelligenza fosse cosìinferiore da rendere deltutto impossibile il loroimpiego”,cit. inEysenck,

H.J.,UsesandAbusesofPsychology,1953.

11La battaglia degli anniNovantaper impedirecheil cinese diventasse laseconda lingua nellescuole fu un interessanteesempio di persistenteconservatorismo in unaprofessioneilcuicompitoprincipaleèproprioquellodi scoraggiare

quest’ultimo.

12Hansard, 17 febbraio 1870.Cit. inEnglish HistoricalDocuments, XII (1). Acura di Young, G. M. eHandcock,W.D.,p.914

13Riportato dal Times del 6dicembre 1955. A queltempo la Gran Bretagnaproduceva meno laureatiin ingegneria e in altrescienze applicate di quasi

tutti gli altri grandi paesi.2800 all’anno, ovvero 57per ogni milione diabitanti, in Inghilterra;rispetto a 22.000, ovvero136 per ogni milione diabitanti, negli Stati Uniti;ea60.000,ovvero280perogni milione, nell’URSS.La Francia ne produceva70 per ogni milione, laGermaniaoccidentale86ela Svizzera 82. Cfr.

Technical Education,1956,HMSO,Cmd.9703.

14BarlowReportonScientificManpower,Maggio1946,HMSO,Cmd.6824.

15Report on UniversityEducation. Pubblicatoperil Committee of Vice-Chancellors andPrincipalsdall’Associazione delleuniversità del

Commonwealthbritannico,1956.

16Le grandi imprese, inoltre,avevano bisogno dipersone più istruite. Nel1930, ad esempio, laMetropolitan VickersElectric Companyoccupava 10.000 persone,a2000dellequalisoltantosi richiedeva un qualchetipodiistruzioneregolare.

Nel1956lastessaaziendaaveva 25.000 dipendenti,di cui 16.000 dovevanopossedereunqualche tipodi istruzione. Nel 1982,61.000 su 74.000dipendenti avevanoun’istruzioneallivellodelHigher NationalCertificate, come venivaallora chiamato. TimesEducational Supplement,17febbraio1956.

17Webb, S. e A. B., SovietCommunism: A NewCivilization, Longmans,1935

18Saggi fabiani, poscrittoall’edizione 1948 suSessant’anni difabianesimo.

19Cfr.adesempiop.345ess.,1944

Capitolo2

1Una delle prime indicazionidel mutamento ful’autorevole libro TheFuture of Socialism,scritto dal giovane C. A.R.Croslandnel1956.

2Cit. in Richmond, W.K.,Education in the UnitedStates,1956

3Uno dei primi esempi fu il

rapporto L’educazionenell’Unione Sovietica,pubblicatodall’EducationalInterchange Council nel1957. Cfr. p.4: “Aeccezione di un limitatonumero di fanciullisubnormali dal punto divista scolastico, tuttivanno alla stessa scuola(…) all’interno dellastessa scuola è

rigorosamente proibitoqualsiasi tentativo didividere i fanciullisecondo le loro capacità.Il fanciullo più lentolavora a fianco del piùbrillante nella stessa aulae fa del suo meglio pertenersialpasso”.

4James, E., Education forLeadership,1951.

5Padley, R., Comprehensive

SchoolsToday,19546Una prima versione fu

avanzata dal comitatoscolastico di Croydon, evenneabilmenteelaboratada Padley, R., inComprehensiveEducation,1956.

7Cfr. The LeicestershireExperiment, Stewart C.Mason,1957

8Un’assurdità del sistemauniversitario americanoalmenofinoal1986erainparticolare il fatto che ungran numero di buonistudenti, invece diottenereadeguateborsedistudio, fossero costretti alavorare non peracquistare il sapere, maper lavare piatti. Essierano costretti a farsistrada nell’università non

lavorando allo scopo percui l’istituzioneteoricamenteesisteva.Perarduaadinferna!

Capitolo3

1Forse a questa data è stataattribuita un’importanzasuperiore al giusto, e ciòper la tendenza deimaestri a insegnare la

storia sulla basedelle suedate importanti: 1870,1902, 1918, 1944, 1972 ecosìvia.

2Floud,J.E.,Halsey,A.H.,eMartin, F. M., SocialClass and EducationalOpportunity,1956.

3All’inizio degli anniCinquanta moltissimiragazzi delle classiche,capaci di completare il

corso, lasciavanoglistudiprima del termine, e lamaggior parte di essierano figli di lavoratorimanuali. Cfr. EarlyLeaving, pubblicato dalministero della PubblicaIstruzionenel1954.

4Questa prima cifra viene daWilds, P.J.D., TheNation’s IntellectualInvestment (Boll. O. U.

Inst. of States, agosto1956, p.279); le altreprovengonodalle edizioninormali di EducationalStatistics.

5Cfr. Fleming Report: ThePublic Schools and theGeneral EducationalSystem,1944

6“Risparmi e finanze delleclassi ad alto reddito”,Kline,L.R.,Straw,K.H.,

VanDome,P.,BulletinofOxford lnstitution ofStatistics,novembre1956.

7Era in correlazione,possiamo aggiungere,anche con il punteggioottenuto in altri testrelativi alla capacità diespressione verbale, allascioltezza verbale,all’abilità matematica, alsenso spaziale,

all’acutezza dellapercezione, alla memoria,alla capacità di guidare,alla tendenzaall’infortunio, alladestrezza manuale, alpotere di formulareanalogie, alle capacitàmeccaniche, all’attitudineper i lavori d’ufficio, allamaturità emotiva, aldiscernimento dei toni,all’attrazione sessuale, al

palato, al daltonismo, allaprecisione, costanza,nevrosi e capacità diosservazione. Oggi irisultati di questi esamisonotutticodificatisuunasola Schedadell’IntelligenzaNazionale, la qualeaccompagna una personaper tutta la vita, a menochenonabbiaobiezionidicoscienza.

8James,E.,op.cit.

Capitolo4

1Report of a Committee ofEnquiry into theElectricity SupplyIndustry. Par. 171. Cmd.9672,1956.

2James,E.,op.cit.3ActonSocietyTrust,op.cit.

4La grande azienda, con unlargo ambito di interessi,eraingradodioffrireunasicurezzamaggiore, e ciòcostituiva uno dei suoiprincipali motivi diattrazioneneiconfrontidimolti giovani, e unadellecause della relativacrescita dei grossicomplessi entrol’economia.

Capitolo5

1Taylor, F. G., The Role ofEgalitarianism inTwentieth CenturyEngland,2004.

2Le leggi suntuarie emanatein altra epoca da EnricoVII per costringere i Paridelregnoamangiarenellostesso salone con i lorodipendentinoneranostateconcepite a esclusivo

beneficio di questi ultimi.Ai nostri tempi non c’ènulla da guadagnare dallapromiscuità sociale nellascuola, nel quartiere o allavoro, perché la classesuperiore adesso ha pocoo nulla da imparare daquellainferiore.

3Non si tratta di unaconstatazione del tuttonuova.IlcollegaFallonha

richiamato la miaattenzione su una vecchiavignetta pubblicata versoil 1954 dal New Yorker,un periodico americanoapparentementeumoristico.Essamostravaun grosso psichiatra difronte a un piccolopaziente, al quale diceva:«Leinonhauncomplessod’inferiorità: lei èinferiore».

4La concatenazione delleaspirazioni nelle tregenerazioni della famigliaallargataèstatastudiatainmodo molto interessanteda Michael Young ne Ilruolo della famigliaallargata nell’indirizzarele aspirazioni, BritishJournal of Sociology,marzo 1967. Si noti laprecocitàdelladata.

5F.A.E.Crew,F.R.S.,TheArmy Medical Services,HMSO,1955.

6Un’indagine condotta subitodopo la guerra controHitler ricevette, agiudicaredallastampadeltempo, scarsa attenzione:«Ledonnechesvolgevanocompiti richiedenti unacapacità che noncorrispondeva alla loro

intelligenza presentavanoun’incidenza di nevrosipiù elevata di quelleimpegnate in occupazioniin cui i requisiti richiesticorrispondevano inveceall’intelligenza:l’incidenza della nevrosiera egualmente alta siache la capacità richiestadal compito fosse troppoalta rispettoall’intelligenza della

lavoratrice,siache invecefosse troppo bassa»,Russel Fraser, “TheIncidence of Neurosisamongst FactoryWorkers”, IndustrialHealth Research BoardReport, n. 90, HMSO,1947. Un precedenterapporto dello stessoBoard affermava che «siconstata come la noia piùpesante di solito si

accompagni aun’intelligenza superiorealla media», I.H.R.B., n.77,HMSO,1937.

7Un’eccezione importante fuSir George Thomsen, F.R. S., col suo libro TheForeseeableFuture,1955.Si veda soprattutto laparte su “Il futuro deglistupidi”.

Capitolo6

1II dottor Stracker ha fattonotare, nel suo Studies ofWorld Revolution, lastretta somiglianzaesistente tra socialismo enazional-comunismo.Erano entrambe fediproprieaidiseredati,l’unain lotta contro le pretesedelle classi superiori,l’altra contro le pretese

delle nazioni superiori.Entrambe partivano dallarivendicazionedell’uguaglianza, ma inrealtà si battevano per lasupremazia delle classi edelle nazioni cherappresentavano.Entrambeebberosuccessoperché tra le classi e lenazioni inferiori c’eranomoltiindividuiintelligentiche erano stati privati del

riconoscimento del lorotalento.A lungo andare èimpossibile tenere inservitù moltitudini diindividui intelligenti(diversamente daglistupidi):sirivolteranno.IldisastroavvenutonelSudAfrica è un esempioparticolarmenteeloquente,di cui perdura il ricordotraicontemporanei.

2Una sopravvivenzainteressante è l’uso degliiscritti all’ASSET e adaltrisindacatiditecnicidichiamarsi reciprocamente“fratello”. C’è una certagiustificazione, in quantotra i figli di una stessacoppia di genitori soloquellichenasconogemelliidentici hanno, almenoall’inizio, un identicoquoziented’intelligenza.

3Però alcuni socialistiavrebbero voluto arrivareproprio a questo. Ci èrimasta ladocumentazione diun’interessantedichiarazione fatta nel1949, al culmine delsuccesso socialista, da unfunzionariodell’amministrazionelocale: «Prevediamo»,così egli affermava, «che

verràungiorno incuineinostri nidi d’infanziastatali si troveranno ibambini di tutte le classisociali». Molti insegnantiinsofferenti delle pretesedei genitori gli avrebberodatocertamenteragione.

4PopularGovernment,18865Nelmodo che quella saggia

donna di Beatrice Webbavrebbe approvato:

«Abbiamo poca fedenell’“uomo mediosensuale”, non crediamoche possa fare molto dipiù che descrivere le suedoglianze, non crediamoche possa prescrivere irimedi»,OurPartnership.

6Anthony Wedgwood Benn,MP,ThePrivyCouncilasa Second Chamber,FabianSociety,1957.

7Anche nel periodo aureodella Camera dei Comuniil funzionario statale erain larghissima misural’eminenza grigia. Eccoun consiglio rivolto acoloro che redigevanorispostealleinterrogazioniparlamentari:«Sipotrebbedire, cinicamente,ma conqualche fondamento diverità, che la rispostaperfetta a

un’interrogazioneimbarazzante presentataallaCameradeiComunièunarispostabreve,chedial’impressione dirispondereall’interrogazione concompletezza e che, unavolta messa in dubbio,possa dimostrarsi parolaper parola inoppugnabile,che non offra il destro aspiacevoli richieste di

“chiarimentisupplementari”,macheinrealtà non riveli nulla ».Dale, H. I., The HigherCivilService.

8Anche il movimentocooperativo reagì conmolta lentezza allatrasformazione scolastica.Un rapporto degli anniTrenta affermava che ilmovimento cooperativo

“non è nemmeno riuscitoa utilizzare le capacitàoffertegli dall’attualesistema scolastico. Ancheivantaggidell’educazionesecondaria non sono statisfruttati, e l’assunzionedilaureati è pressochésconosciuta”, Carr-Saunders,A.M.;Sargant,Florence P., e Peers, R.:Consumers CooperationinGreatBritain.

9Nellalororivistatrimestrale,Commonweal, alcuniscrittori populisti si sonodatiancheallasociologia,avanzando una nuovainterpretazionedellastoriadellaguerracontroHitler.Essi hanno perfettamenteragione quando diconoche gli psicologi dellaRoyal Navydeliberatamentelasciarono che alcuni

uomini intelligentirestassero semplicimarinai, invece dimandarli a ricevere unaddestramento speciale,perché nella trupparimanessero degliindividui capaci dai qualipoter trarre in seguito,secondo le esigenze dipromozione, nuoviufficiali. (Cfr. Vernon, P.E. e Parry, J. B.,

PersonnelSelectionintheBritish Forces). Ciò chequesti scrittori nonconsiderano è che a queitempi si ritenevaopportuno promuovereadulti provenienti dallatruppa; con la riformascolastica ciò di regolanonèpiùnecessario.

Capitolo7

1Merit Rating. BritishInstitute of Management,1954.

Capitolo8

1Si trattava di giovaniintellettuali che al ritornoda università stranieredecisero, sotto l’influssodi Bakunin, Kropotkin eStepniak, di andare al

popolo per ispirarsi,vestendosi come icontadini, stabilendosineivillaggi e cercando dipromuovere larivoluzione. Dato che icontadini si limitarono aguardarliconstupore,essifurono costretti a passareal terrorismo.Fortunatamente inInghilterra non c’eranodelle Sophie Perovskaye;

non è facile immaginaredelle inglesi con unabomba, all’idrogeno o diqualsiasispecie.

2Naturalmente non voglionosentir parlare dellaconcezione ortodossa,secondo cui è lacomplessità stessa dellasocietàmoderna a esigereil tipo di intelligenza chepuòmetterecelermentein

relazione due parti di untuttomoltocomplicato.

3Il dottor Puffindell’UniversitàdiYorkhafattonotare(inunatesidilaurea inedita) quanto siadifficile ottenere cifreattendibili sugli iscritti eha sostenuto che, sullabase di un calcolo da luifatto al congressopopulista di Leicester,

solo il 62 per cento deidelegati erano donne, enel rimanentepredominavanoivecchi.

4Uno dei segni del tempo ècheT.S.Eliotètornatodinuovo di moda: ossia ètornato di moda il suoAppunti per unadefinizione di cultura.Particolarmente citato è ilpassochedice:«Un’élite,

se è un’élite dirigente,tenderà, nella misura incui l’impulso naturale atramandare potere eprestigioallapropriaprolenon venga artificialmentelimitato,acostituirsicomeclasse». Si citano assaimeno le parole cheseguono:«Maun’élitechesi trasforma in questamanieratendeaperderelasua funzione d’élite,

poiché le qualità per lequali i suoi membrioriginarihannoottenutolaloro posizione nonsaranno trasmesse tutte inegual misura ai lorodiscendenti».

5II fenomeno dellaregressione era stato benindividuato anche nelperiodo storico sul qualemi sono specializzato;

comeifiglidigenitorialtitendono a essere alti, manon tantocomeigenitori,così avviene conl’intelligenza.Comedisseil professor Eysenck: «IlQImediodeimembri piùimportanti delle categoriedei funzionari e deidirigenti è intorno a 150;quellodeilorofiglisuperadi poco 120. I membridelle categorie

impiegatizie e tecnichehanno un QI medio dicirca 130; i loro figlitendono in media a stareintorno a 115». TheUsesand Abuses ofPsychology,1953.

6Nella causa Rook controPartner (4 QB, 2028) isignori Rook furonoaccusati di aver promesso150.000sterlineincambio

di un QI di 140, più unasomma di 50.000 sterlineper il medico che avessecombinato l’affare. Ilbiasimo espresso dalgiudice Finch nellaricapitolazione dei fattiportò all’istituzione delcomitato d’inchiestaSalmon sull’adozione deibambini.

Michael Young, L’avvento dellameritocrazia© 2014 Comunità Editrice,Roma/Ivrea

Titolo originale: The Rise of TheMeritocracy1870-2033:AnEssayonEducationandEquality

Copyright © 1994 by TransactionPublishers, New Brunswick, NewJersey. Originally published in1958byThamesandHudson

This edition is an authorized

translation from the Englishlanguage edition published byTransaction Publishers, 10CorporatePlaceSouth,Piscataway,N.J.08854.Allrightsreserved.

ISBN978-88-98220-15-1

Traduzione dall’inglese di CesareMannucci

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