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di Massafra di Massafra laVoce laVoce SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA TEBAIDE D’ITALIA SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA TEBAIDE D’ITALIA ANNO VII - NUMERO 328 19 GENNAIO 2013 - EURO 2,00 Edicola Euro 2,00 Abbonati Euro 1,20 Edizione on line Euro 0,50 24 PAGINE TUTTE A COLORI A SOLI 50 CENTESIMI scrivi a: [email protected] ABBONARSI ALLA VERSIONE ON LINE DE “LA VOCE DI MASSAFRA” CONVIENE! 2013: tra paura di cadere e voglia di volare LICEO DE RUGGIERI SCUOLA “IL DRAGHETTO ROSA” Laboratorio di lettura: leggendo si cresce Buoni servizio per i minori al “Cenzino Mondelli” La Regione Puglia ha stanziato per l’intero territorio pugliese 35,5 milioni di euro per favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e cura per i bambini Volontari per vocazione nella comunità “Demetra” di Palagiano MEDIAZIONE FAMILIARE: AL DI LÀ DEL CONFLITTO Conferenza promossa dal Circolo Culturale “FERMI” e dalla Cooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS” Volontari per vocazione nella comunità “Demetra” di Palagiano «Dove c’è casa c’è famiglia» MEDIAZIONE FAMILIARE: AL DI LÀ DEL CONFLITTO Conferenza promossa dal Circolo Culturale “FERMI” e dalla Cooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS”

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ANNO VII - NUMERO 32819 GENNAIO 2013 - EURO 2,00

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2013: tra paura di cadere e voglia di volareLICEO DE RUGGIERISCUOLA “IL DRAGHETTO ROSA”Laboratorio di lettura: leggendo si cresce

Buoni servizio per i minori al “Cenzino Mondelli”

La Regione Puglia ha stanziato per l’intero territorio pugliese 35,5 milionidi euro per favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e cura per i bambini

Volontari per vocazione nella comunità “Demetra” di Palagiano

«Dove c’è casa c’è famiglia»

MEDIAZIONEFAMILIARE: AL DI LÀDEL CONFLITTOConferenza promossa dal Circolo Culturale “FERMI”e dalla Cooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS”

Volontari per vocazione nella comunità “Demetra” di Palagiano

«Dove c’è casa c’è famiglia»

MEDIAZIONEFAMILIARE: AL DI LÀDEL CONFLITTOConferenza promossa dal Circolo Culturale “FERMI”e dalla Cooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS”

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Piccola fieradell’editoria localee degli scrittorimassafresi

dal 21 gennaio al17 febbraio 2013

Massafra,corso Roma, 34

Per info:334.675.31.02

In anteprima:Dizionario deldialetto parlatoa Massafraautografatodal prof.RobertoCAPRARA

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013 3L’editoriale

Giovanni MATICHECCHIA

Siamo disperatamente alla campagna elettorale. Senza ideee programmi. Con vecchie cariatidi e giovani partiti,somigliantissimi. Forse proprio loro, i partiti che si finanzianocon pubblico denaro, vogliono l’antipolitica. Il caos èl’obbiettivo. I poteri forti, quelli occulti e vicini alla Chiesadei potenti potranno così proporsi quali leader per usciredal caos da loro stessi prodotto. Questa sembra esserel’unica forma di rinnovamento possibile oggi. Cambiare tuttoper non cambiare nulla. Il “nuovo” (Monti) si è alleato conquanto di più vecchio c’è in Parlamento nel mai abbandonatoesercizio di conservare il potere. D’altronde il “nuovo” hadimostrato di avere idee antiche, come la totale assenza digiustizia sociale. Da questa situazione non si esce. Il poterenon potrà mai rigenerare se stesso.La democrazia è una pericolosa minaccia per chi governa.Perché rinunciare anche alla più piccola parte del potereper concederla alla collettività. Non se ne è mai letto suilibri di storia e di sociologia. Questi uomini possono garantireogni liceità ai mercati perché essi stessi sono la coperturache permette ai mercati di fare il bello e il cattivo tempo(da qualche anno solo il cattivo tempo). Un legislatoreattento avrebbe agevolmente messo le briglie a banchieri efinanza di alto bordo. Non lo fanno perché un legame adoppio filo li lega a quel mondo da cui traggono vantaggi eprebende. Se non sono proprio a libro paga. Se non sonoproprio loro a manovrare immensi capitali. Anche nel nostropiccolo la democrazia è un obbiettivo irraggiungibile. Untimido tentativo è stato fatto con il Pug (ancora da chiarirela storia secondo cui sarebbe integralmente copiato). Mase possiamo dire la nostra su come devono essere sistematele vie e i nuovi insediamenti abitativi perché non possiamodire la nostra su dove sistemare impianti inquinanti? Perchénon possiamo dire la nostra su quali devono essere gli assettidella sanità locale. Perché non possiamo dire come dovrebbeessere gestito il servizio di raccolta dei rifiuti. Perché nondovremmo poter dire la nostra su come devono funzionarele scuole. Già la scuola; il più illuminante esempio di comesi possono concedere spazi di democrazia per poirimangiarseli sfacciatamente.Allora che cosa fare? Votare o non votare è le stessamedesima cosa. Non siamo noi a decidere e continueremoa non essere noi a decidere. Le votazioni sono un vuotocerimoniale per farci credere di essere in democrazia eservono solo al potere per legittimare un consenso che ormainon hanno più. Se però chi ci governa è arrogante,antidemocratico e spessissimo ladro dobbiamo prendercelaanche un po’ con noi stessi. La nostra indignazione, da sola,lascia indifferenti i nostri governanti. Bisogna incalzarli conl’impegno civile. Reclamare specialmente sulle piccoleingiustizie che noi ingoiamo proprio perché sono piccole eci sembra che non valga la pena manifestare dissenso. Ilnostro silenzio viene interpretato come pecoronesimo.Diventiamo per loro l’informe massa del popolo cialtroneche tutto subisce senza ribellarsi. Far capire che non siamoi cialtroni che credono è il nostro primo compito. Anche quinel piccolo di una cittadina di trentamila abitanti.

Indignarsi senzaimpegnarsi non serve

Dopo lo sfascio della cosiddetta prima Repubblica, i partitipolitici – ovvero quelle aggregazioni che lontanamente liricordano – hanno subito una crisi più significativa rispettoalla attuale crisi economica.Essi sono privi di ogni e qualsivoglia programma politico,non riuscendo a trovare il senso della loro stessa esistenza.Nell’ultimo ventennio la classe politica italiana ha combattutouno spauracchio di uomo politico, creando un immaginariotiranno senza limiti, e non affrontato con serietà i problemiche affliggevano l’Italia e l’Europa. E’ passata con graveindifferenza sotto gli occhi di chiunque una unione monetariaeuropea senza che sia stata fatta un’analisi approfondita deiriflessi che essa poteva causare al vivere comune, per il solomotivo di alcuni che avevano l’obiettivo di sventolare conorgoglio di aver fatto una “Grande Cosa”. Alle primeavvisaglie dei problemi che manifestava l’Euro, tutti i partitisi sono scagliati sul personaggio che meglio rappresentava– secondo loro – il parafulimini degli orrori economici e

POLITICA “MALA TEMPORA CURRUNT”

Dopo la Prima Repubblica...

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finanziari. Ebbene, il risultato è che oggi siamo in unasituazione di quasi irreversibile crisi senza che si possaindividuare una causa ben precisa. Oggi, la storia vuoleripetersi ! Berlusconi annuncia la sua discesa in campo e lospread sale ! Non ci può essere idiozia peggioredell’equivalenza appena detta. L’assunto preoccupa per unduplice motivo. In primo luogo non è pensabile che un uomo– importante per quanto possa essere – possa influenzarel’economia di una vasta area geo-economica come quellarappresentata dall’ euro. Se così fosse, allora dovremmopensare a tutelare Berlusconi per utilizzarlo al meglio per ilnostro Paese. Per fortuna così non è. In secondo luogo nonè pensabile che l’area economica-finanziaria dell’Europapossa influenzare la politica domestica, scegliendo essa divolta in volta l’uomo di governo italiano, che megliorappresenta i fini direttoriali della Germania o Francia.Se noi italiani ci convinciamo che un uomo possa determinarela politica italiana ed europea, ripeteremmo l’errorecommesso nel 2003,rincorrendo streghe e fantasmi allestregua del periodo medioevale, quando la scienza venivatacciata di stregoneria. Forse per rilanciare il nostro Paese ènecessario non ascoltare le Odissiache sirene dello Spread,delle società di Rating, degli indici di borsa e quanto si possaimmaginare in ambito finanziario. La finanza va ricacciatanel suo giusto alveo: un “derivato” dell’economia reale.Invece oggi, la finanza ha conquistato il mercato, staappropriandosi della politica, scegliendo essa al posto delpopolo gli uomini di comando, violando il principiodemocratico che con tanto sacrificio è stato conquistato dainostri padri. Se lo spread deve determinare la sceltadell’uomo politico al governo del Paese, se il rating nazionaledeve influenzare la politica fiscale per la redistribuzione delreddito, se gli indici di borsa devono determinare lescelte economiche di una Nazione, allora non si vede qualealtro mezzo ha il popolo per autodeterminarsi e per scegliereil gruppo politico di comando, per la conseguentedeterminazione del vivere comune. Il governo dei cosiddetti“Tecnici” sta avviando una via preferenziale per l’Europa ma

non sta agevolando l’Italia per l’Europa.Assecondare inopinatamente le esigenze di una monetaunica con le richieste incomprensibili della Merkel, non giovaad un popolo che chiede ben altro. I politici – e questogoverno non li rappresentano – devono interpretare i bisognidel popolo che li ha eletti. L’Italia ha votato per una classepolitica, non per un gruppo di tecnici per rafforzare l’euro,o peggio per un gruppo di “liquidatori” di una compaginesocietaria. Tutto ciò porta a pensare a colui che trova unaccordo con il creditore per dilazionare il proprio debito,ma non si da pena per ricercare una fonte di reddito peronorare il debito e cerca un accordo transattivo per decurtareil debito, attraverso una datio in solutum dei beni di famiglia.Si sta assistendo ad uno sforzo immane per rimanereattaccati all’euro, senza pensare ai bisogni del popolo; lapolitica, che dovrebbe essere l’arte del governare, non haposto al centro del proprio progetto l’uomo, ma la moneta.Una certa frangia politica e sindacale continua, come undisco rigato, a ripetere la stessa incessante cantilena sulladifesa ad oltranza della classe dei lavoratori, lanciando astralimessaggi di lotta sindacale, senza comprendere che non cisono lavoratori se non c’è impresa.Il modello aziendale italiano è composto di micro aziendeche a mala pena occupano tre dipendenti, ossessionate dallapreoccupazione di non aver abbastanza commesse da potersoddisfare la continuità aziendale, a causa delle grandiimprese (una decina in tutto) che hanno deciso diabbandonare l’Italia per produrre in altre aree geograficheeconomicamente più vantaggiose. La classe politica dov’è ?E’ molto occupata ! infatti, se non è intenta a spartirsi esciupare il denaro pubblico è distolta dall’uomo potente chedetermina il destino dello Spread!Cari Italiani “mala tempora currunt” !

Avv. Michele De Giorgio

Numeri arretratiSuccesso per la raccolta di ricettefirmate dalla blogger food masssafreseDaniela Neglia. Per i collezionisti,l’Editore informa che si possonorichiedere i numeri arretrati de La Vocecon le schede di cucina “Sapori di casa”presso l’edicolante di fiducia, otelefonando in Redazione. (334.675.31.02)

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“Attendere” deriva dal latino “tendere verso” – in particolare,nella forma intransitiva significa ”prendersi cura” – cosìnell’accezione più nobile potrebbe essere tendere all’Amore,al prossimo, al diverso. Sarebbe bello se l’attesa del nuovoanno venisse vissuta in questi termini, come un vero eproprio rinnovamento dello spirito. Questo è l’auspicio perun 2013 diverso dal 2012: quando si ripercorre quest’ultimoalcuni pensano alla crisi economica e alla disoccupazione;altri alla sfiducia nelle istituzioni (come Stato e Chiesa)troppo lontani dalla gente; altri ancora vivono nelladepravazione dei valori e nella perversione dei sentimenti.Questo quadro sembra tanto l’hobessiano “homo hominilupus”. Ma è vero anche che dopo aver toccato il fondo sideve necessariamente risalire; come diceva l’amatoPresidente Pertini: “mai guardare indietro, l’italiano èabituato a grandi sfide”. La sfida, oggi, è proprio questa:mettere fine alla crisi etica, essa stessa generatrice di quellaeconomica; la mancanza di solidarietà, la voglia di sopraffarel’altro e l ’eccessivo egoismo hanno generato lasperequazione. Ma il barlume di speranza c’è sempre; a talproposito sembra opportuno riportare un episodio avvenutonei pressi della Stazione Termini a Roma nel periodonatalizio. Due ragazze si avvicinano all’albero di Natale. «Dainon mi dire che ci credi davvero», dice la prima. «Sesmettiamo anche di credere nei sogni, non ci rimane nulla»,risponde l’altra. Appendono un messaggio all’albero e vannovia: «Che tu sia Babbo Natale o Dio per una volta ascoltami:ti prego fai in modo che questo Paese si risollevi dalla coltree dalla corruzione. Dai un lavoro a chi lo merita così che lefamiglie possano permettere ai loro figli di realizzare i proprisogni». La firma non è un nome, ma una storia: «Unastudentessa universitaria figlia di una disoccupata». I sognidei giovani sono il barlume di speranza per una societàappiattita in toto. Così appare molto carino per spronare ecredere in un anno migliore poter rimembrare la “leggendadell’aquila bianca”. Questo uccello vive più a lungo diqualunque altro, anche fino a settant’anni. Ma perraggiungere quella veneranda età deve prendere la decisionepiù difficile della sua vita. A quarant’anni per l’aquila diventaquasi impossibile continuare a volare; dinanzi ad essa duestrade: o morire o confrontarsi con un dolorosorinnovamento che dura almeno sessanta giorni. Soloattraverso la sofferenza, con gli artigli nuovi di zecca, silibererà di tutto il suo piumaggio vecchio e dopo tanto doloresarà nuovamente in grado di affrontare un volo di rinascita,

con ritrovata energia per almeno altri trent’anni. Sembraessere la metafora perfetta per la situazione che oggi si vive:occorre un processo di rinascita – inteso come rinnovamentospirituale e culturale – che permetta nuovamente di volareverso i propri sogni, liberandosi delle vecchie abitudini(corruzione, clientelismo), delle tradizioni (istituzioni chiusenelle proprie torri d’avorio) e dei ricordi tristi (violenza,razzismo). Solo liberi dal fardello del passato si puòabbandonare la visione di un presente angosciante edintraprendere il cammino per un futuro più roseo. I giovanidevono essere testimoni e protagonisti di codesto camminoe non abbattersi di fronte ai “poteri forti” bensì credere in sestessi e nel cambiamento. A tutti i lettori de “La voce” il mioaugurio per un anno “diverso”: “Come le fasi della luna -crescente, piena e decrescente - così i nostri cuori non sisentano mai abbandonati dalla luce di Gesù che - come ilsole - è lì, immobile che ci ama, attende, riscalda, protegge!Così come amava dire Don Tonino Bello, voglio porgervi degli“auguri scomodi”, con le sue stesse parole, autentiche, veraci,forti: “Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vitaegoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda la forzadi inventarvi un’esistenza carica di donazione, di preghiera,di silenzio, di coraggio. Sul nostro vecchio mondo che muorenasca la speranza”... La speranza di un nuovo anno che possaessere vissuto nella bellezza dei sentimenti e nell’autenticitàdei valori! Tra la paura di cadere e la voglia di volare … sonocerta che la mia generazione volerà, perché la passione e ilcoraggio permettono di osare l’impossibile”.

2013: tra paura di cadere e voglia di volareANNALISA TURI

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6 la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013

La Voce dei Partitie Movimenti PoliticiComunicati stampa e lettere aperte

Illuminazione: Project financing?La maggioranza dell’Amministrazione Tamburrano nell’ultimoConsiglio Comunale ha approvato il punto: “modifica al pianotriennale delle opere pubbliche 2012/2014 con l’inserimentodell’opera Interventi di ristrutturazione, ampliamentoimpianto di pubblica illuminazione per l’affidamento inconcessione (project financing) degli impianti di pubblicailluminazione del comune di Massafra”. Intervenendo durantela seduta ho rilevato che mentre nell’oggetto della deliberasi parla di realizzazione di un’opera pubblica, in realtàleggendo il contenuto della suddetta delibera ci si accorgeche con l’atto approvato l’Amministrazione intende affidareper 20 anni la gestione della manutenzione della pubblicailluminazione e, quindi, non della realizzazione di una nuovaopera pubblica, ma di una fornitura di servizi. Ho evidenziatoal Consiglio Comunale che gli Enti pubblici utilizzano ilprocedimento del project financing quando sono privi dirisorse finanziarie per la realizzazioni delle opere pubbliche.In questo caso l’opera pubblica è realizzata dai privati. Unavolta costruita l’opera pubblica, la stessa dovrà essere ingrado di auto-finanziarsi mediante un flusso di cassa,derivante dalla gestione, sufficiente a compensare i costidell’investimento e ad assicurare un margine di utile d’impresa. Nella fattispecie, invece, forse siamo di fronte adun atto deliberativo che tende solo e soltanto ad eludere ilbando di gara per l’affidamento di una fornitura di sevizi. Ilservizio, infatti, costerà al Comune di Massafra 750.000,00euro all’anno, per un totale in 20 anni di 15 Milioni di europiù l’aggiornamento Istat a decorrere dal secondo anno. Nonè mai accaduto che un Sindaco vincolasse (per 20 anni) lefuture Amministrazioni sulla manutenzione e gestione dellapubblica illuminazione. Ho evidenziato, ancora, che ilcontratto di gestione e manutenzione della pubblicailluminazione è già scaduto il 31 Maggio 2012 e che la prorogadel servizio per altri sei mesi (fino al 31/12/2012), approvatacon la Delibera di Giunta n.146 del 19/06/2012, è illegittima,in quanto la legge vieta le proroghe dei contratti per fornituree acquisti di beni e servizi. Poiché, il 31 dicembre 2012 èscaduta anche la proroga del contratto approvata con ladelibera di Giunta cosa farà ora il Sindaco Tamburrano?Prorogherà ulteriormente il contratto contravvenendo aquanto stabilito dall’art.23 della legge n.62/2005 che vietala proroga dei contratti scaduti e vincola in modo imperativole Amministrazioni all’osservanza della norma?

dott. Giuseppe CofanoCostituente di Centro

Anche copiare può essere difficileIncredibi le ma vero: la relazione del documentoprogrammatico preliminare al Piano Urbanistico Generaledel Comune di Massafra e del Comune di Manfredonia sono“quasi” delle fotocopie. In entrambi i documenti si affermache i due Comuni sono “un territorio che solo a una letturadistratta e sbrigativa può apparire come un luogo omogeneoe indifferenziato” e che le due città “si sono trasformate

notevolmente nell’arco di un secolo”. “Queste trasformazioni,forse anche per la velocità con cui sono avvenute” si leggenei due documenti “ non hanno trovato ancora un assettoconsolidato, non hanno determinato il raggiungimento diun ruolo urbano adeguato, non hanno prodotto, nel casodell’abitato, una forma riconoscibile e strutturata”. Hannoentrambe “un territorio così vasto e così diverso è in quantotale fonte di possibili occasioni”. Ma i due Comuni hanno glistessi “punti di debolezza”: “Turismo, agricoltura, terziarionon banale non manifestano livelli significativi di sviluppo,non sono rapportate alle potenzialità del territorio. Lavalorizzazione delle risorse presenti nel territorio apparepiuttosto scarsa. La stessa offerta turistica è assolutamenteinsufficiente rispetto alle opportunità e alle ricchezza delterritorio. Le risorse presenti nel territorio non sono ancorapercepite come fattori di identità e di crescita complessiva:quindi capaci di produrre ricchezza economica, sociale eculturale. Si può affermare che il vero valore del territorio,la sua articolazione, le sue potenzialità siano in parteignorate. Sembra quasi che la complessità del suo territorio,la sua dimensione, la sua geografia, le sue risorse sono allostesso tempo il principale punto di forza, costituito dallaloro presenza, e di maggior debolezza per essere tutte questerisorse utilizzate meno di quanto dovrebbero e potrebberoesserlo”. Per il recupero del centro storico si legge nelle duerelazioni che: “La città dentro le mura ha necessità di unaspecifica regolamentazione. Essa serve a colmare un vuotodi disciplina e di indicazioni che rischia di mettere in pericolola struttura, la natura e l’immagine del centro stesso. Lasalvaguardia, la tutela e la valorizzazione del tessuto storicoe il riuso del patrimonio edilizio, comportano lapredisposizione di strumenti e di regole che possanocostituire le condizioni strutturali di base e di riferimento siaper l’attuazione tecnica degli interventi, sia per laprogrammazione degli usi, sia per interventi più ampi diriqualificazione e progettazione urbana”.Anche nel sistema verde stesse criticità: “il verde è carentein termini quantitativi e qualitativi”. Massafra, comeManfredonia, “sembra lontana da una cultura del verde edegli spazi natural i come elementi fondamentalidell’organizzazione urbana e delle pratiche dei suoi abitanti.Manca il verde diffuso, mancano i parchi, manca una verarelazione con gli elementi naturali”. Tutte e due le città sonocresciute “ma l’unico vero centro” si legge nei due documenti“è ancora e solo il centro storico”. Nei quartieri storici, densie compatti, le antiche strade sono gli unici, anche se attivi,luoghi di centralità e di riferimento. Nelle aree più recenti iservizi e le attrezzature realizzate non sono riuscite adiventare riferimento e centralità, perché spesso costituitida recinti monofunzionali (scuole, ospedale …)” .Le due cittàhanno “bisogno di indicazioni progettuali specifiche, diprogetti norma per alcuni ambiti urbani e per alcuni luoghi,la cui realizzazione o trasformazione sono essenziali al suoprocesso di ammodernamento, di ristrutturazione, dirigenerazione e di riqualificazione urbanistica”. Insomma ledue città sono identiche. Nella riunione della commissioneurbanistica di giovedì ho preannunciato, al presidente DavideConvertino, che martedì consegnerò, per i provvedimentiopportuni, la copia della relazione del Comune diManfredonia, inoltre nei prossimi giorni i documenti delledue città verranno pubblicate sul sito del Partito Democraticodi Massafra. La storia del Piano urbanistico Generale diMassafra ha inizio con la deliberazione del ConsiglioComunale n.40 del 21.6.2010, dove si delega il dirigente

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della Ripartizione Urbanistica ad adottare ogniprovvedimento utile per l’individuazione delle professionalitàinterne e ad avviare le procedure per l’affidamento delleprestazioni di servizio tecniche di tipo specialistico con propriautonomi provvedimenti utili per la costituzione dell’Ufficiodi Piano e stabilendo che lo stesso assume anche la funzionedi coordinatore generale delle attività e dei rapporti con iconsulenti dell’Amministrazione, con l’ufficio del Piano e conl’Amministrazione. Successivamente con la determinazionedella Giunta Comunale n.2550 del 6.7.2010 si è provvedutoall’approvazione dell’Atto di indirizzo per la formazione delPUG e del documento di Studio preliminare della VAS e si èprovveduto ad istituire l’Ufficio del Piano. I costi previstiper il lavoro dei numerosi tecnici del piano è di oltretrecentomila euro. (Avv. Vito Miccolis / Partito Democratico)

Scrutatori sorteggiati? Magari...Il Circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Massafra non ci staal criterio fin ora applicato dall’amministrazione Tamburranosulla nomina degli scrutatori destinati,com’è noto, alcomputo elettorale durante le Elezioni presso i seggi.Secondo noi di SEL la scelta degli scrutatori per nomina èpriva di criteri di selezione e condizionata da “ fattoriclientelari” di cui si servono i politici di turno. In questi annici siamo abituati a vedere nei seggi elettorali le “solite facce”e non vorremmo che questa tradizione diventasse addiritturanepotismo,anzi,vogliamo che questa usanza volga altermine. SEL-Massafra condivide l’iniziativa lanciata daiGiovani Democratici dell’istituzione di un regolamento chedisciplina la nomina degli scrutatori. In quanto riteniamoda sempre una priorità assoluta la selezione degli scrutatoriattraverso lo strumento del sorteggio degli aventi diritto eche venga garantita la parità di genere tra uomo e donna. Ilmetodo del sorteggio garantisce trasparenza e imparzialitàtra i circa 3000 iscritti all’albo massafrese dove applicandola parità dei generi si garantisce inoltre una maggiorepartecipazione delle donne in questo ruolo. Il nostro CapoGruppo consiliare Maurizio BACCARO congiuntamente aiCapi Gruppo del PD Vito MICCOLIS e della CDC GiuseppeCOFANO,ha sottoscritto la richiesta per portare in consigliocomunale questa discussione. SEL-Massafra invita l’interaAssise comunale a condividere questa problematica e darnegiusta rilevanza, al fine di adottare in breve tempo,quindivalido, le linee guida del regolamento così proposto, sindalle prossime elezioni di febbraio.

Marco Fuggiano, Fabio Libraro,Dalila Pagliara

(Coordinamento Sel)

Duro colpo al raddoppio dell’inceneritoreProbabilmente il 7 gennaio scorso è stata scritta unasignificativa pagina nell’affaire “raddoppio dell’inceneritore”di Massafra. Con la determina numero 1 del 7.1.2013 ildirigente del I° settore Ecologia ed Ambiente – Aree Protettee Prco Terra delle Gravine, Angelo Raffaele Borgia, harevocato la Determinazione Dirigenziale n. 93 del 7.9.2012ed ha riaperto il procedimento in questione al fine di acquisirel’attestazione di compatibilità paesaggistica rilasciata dallaGiunta, previo parere obbligatorio del Comune di Massafra,così come chiarito nella nota della Regione Puglia – ServizioAssetto del Territorio 0011494 del 23.11.2012 ed acquisitaal prot. prov.le n. 99299/A del 27.11.2012. Il provvedimentoè stato notificato alla Appia Energy S.r.l. . La partita se nonè ancora vinta certo non è ancora persa per le forzeambientaliste e per il Comitato per la corretta gestione deirifiuti a Massafra. Con questo provvedimento tutto potrebbeessere rimesso in discussione a cominciare dalla valutazionedi impatto sanitario che non era affatto previsto all’epocadella annullata fase della Conferenza dei Servizi. Oggi ilclima è cambiato e quel che appariva possibile ieri appareoggi come una dura montagna da scalare. Gli atti prodottinella prima fase della Conferenza dei Servizi conservanovalidità o vanno riproposti nel merito dalle varie istituzionideputate (Arpa, Dipartimento di prevenzione, Comune,Provincia, Regione Puglia)? Intanto nella determina vienechiarito che per la Regione Puglia si tratta di “opera dirilevante trasformazione, che interessa ambiti territorialidistinti, contrastando con le relative prescrizioni di base delNTA del PUTT/P. … omissis … la Giunta può rilasciare, previoparere obbligatorio del Comune, l’attestazione paesaggistica(art. 5.04) anche in deroga (art. 5.07) alle NTA del PUTT/P… omissis … Ai sensi dell’art. 5.07 comma 3.02 delle NTAdel PUTT/P la deroga va preliminarmente chiesta (concontestuale presentazione del progetto) alla Giunta regionaleche, acquisito il parere obbligatorio del Comune interessato,la concede o la nega entro il termine di 120 giorni … omissis”.In altre parole risulta non ossequiata la procedura cheavrebbe voluta la richiesta di deroga ai vincoli territoriali epaesaggistici presentata dal proponente contestualmentealla presentazione del progetto. Oggi la mutata sensibilitànei confronti delle problematiche ambientaliste potrebberendere un errore formale un insormontabile ostacolo. Vainfatti tenuto presente che il sindaco Tamburrano,intenzionato a presentarsi alle imminenti regionali potrebbeavere oggi un vivo bisogno di consenso dai cittadini diMassafra.

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LICEO DE RUGGIERISCUOLA “IL DRAGHETTO ROSA”

Laboratorio di lettura: leggendo si cresceSi è concluso il progetto di “Laboratorio di lettura”, svoltosiin cinque appuntamenti, della durata di un’ora l’uno pressola scuola materna “ Draghetto Rosa “ in via del Santuario,Massafra ( TA ).Questo progetto denominato “ Leggendo Si Cresce” è unostage che ha interessato noi studentesse del Liceo “ D. DeRuggieri “ della classe 3G a indirizzo delle Scienze Umane.Il progetto è stato proposto al nostro Preside Stefano Mildae alla Direttrice della scuola materna, Immacolata Francavillache hanno accettato, dalla nostra Professoressa Anna MariaBalestra docente di psicologia, sociologia e pedagogia che ciaccompagna in questo percorso dal primo anno.“ Leggendo Si Cresce “ è un progetto nel quale noi stagisteci siamo improvvisate “ maestre”, sotto la supervisione dellaprofessoressa, della direttrice e delle maestre della scuolamaterna, leggendo ai bambini, compresi in una fascia d’etàtra i 3 e i 5 anni, racconti, fiabe e favole. Una volta che ibambini hanno appreso la storia abbiamo introdotto attivitàdi animazione come farli recitare o colorare disegni relativial racconto letto. Tutto ciò dividendoci in cinque gruppi,ciascun gruppo formato da 5 studentesse più 10 bambini.In questo progetto sono stati anche coinvolti alunni delledocenti di sostegno del nostro liceo.Svolgendo questo laboratorio abbiamo potuto notare laveridicità delle conoscenze acquisite teoricamente durantequesti tre anni di studio. Aggiungerei che questo laboratorioper noi studentesse è stato molto importante non solo alivello formativo perché ci ha offerto spunti di riflessione

che si sono concretizzati in ricerche e lavori di gruppo;abbiamo inoltre sperimentato la possibilità di mettere afrutto la nostra creatività e anche a livello emotivo in quantosiamo stati a contatto con bambini che hanno un’età moltosensibile.Ricordo ancora il primo giorno che entrammo nella scuolamaterna, la prima cosa che notammo furono i colori di quelposto e l’odore, un odore che ci fece per un momentoritornare bimbe e che ci fece ricordare giornate passatenelle nostre scuole materne, eravamo incantate dai lorovisetti, dai loro sorrisi, da quegli occhietti che brillano difelicità, dalle loro voci squillanti.Eravamo contentissime, tanto che alcune di noi dissero diaver capito cosa voler fare da grande, il tempo assieme aloro passava velocemente ora entravamo e ora uscivamo,vedevamo anche con quanta spensieratezza affrontavanola mattinata e quanto impegno mettevano nell’ascoltare,nel voler capire e nel concentrarsi. Ogni volta che dovevamoandare via era sempre triste sia per loro che per noi tant’èche ogni tanto scappa una lacrimuccia.La professoressa Anna Maria Balestra ha dichiarato: “ Ilpresente progetto di stage è stato proposto allo scopo dioffrire alle studentesse del liceo delle scienze umanel’opportunità di acquisire competenze tecniche di lettura edi animazione specialistiche per bambini in età prescolare.La finalità degli incontri è stata, quella di acquisireconoscenze e competenze tecniche utili a trasmettere albambino il piacere della lettura, educarlo all’ascolto e alla

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concentrazione, arricchirne la comunicazione e la facoltàdi linguaggio, favorire una relazione positiva tra libro,esperienze e costruzione della personalità.”La direttrice Immacolata Francavilla ha aggiunto: “Amarela lettura attraverso un gesto d’amore: un adulto che leggeuna storia. Ogni bambino ha diritto ad essere protetto nonsolo dalla malattia e dalla violenza, ma anche dallamancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo ecognitivo. Questo è il cuore di Leggendo si Cresce.Un’imponente mole di ricerca sul l’argomento hadocumentato l’importanza della lettura con i bambini findalla più tenera infanzia per favorire e sostenere una crescitaarmoniosa ed equilibrata del bambino sia sul piano cognitivo,sia su quello affettivo-relazionale.Leggendo si Cresce propone di utilizzare il libro comestrumento di interazione e di contattp tra il mondo delbambino e quello dell’adulto. Oltre ai vantaggi sulla sferacognitiva e relazionale, Leggendo si Cresce opera nellecertezze che, grazie a tale interazione, possa nascere nelbambino sin dalla più tenera infanzia una vera e propriapassione per il libro e la lettura, e che questa passionepossa protrarsi anche nelle età successive, generando unadulto lettore.Per questo motivo la nostra scuola ha promosso, giàdall’anno scorso con entusiasmo l’iniziativa del liceo dellescienze umane De Ruggieri, accogliendo ragazze nel proprioambiente fornendo così un’occasione unica di incontro trachi chiede di essere formato i bambini che sono posti acontatto di persone diverse dalle insegnanti di sezione e leragazze che per quel tempo ricoprono il ruolo non più didiscenti ma di docenti. Cardine del progetto è l’ineditaalleanza che si crea da mondi nuovi che creano nuovi mondi”.

Lorena Dilorenzo

L’ Istituto Comprensivo (IC) “San G. Bosco”, si avviano ilavori del tavolo permanente di concertazione traAssociazioni, Amministrazione Comunale e Scuola.Dopo essere stato sottoscritto, ad ottobre 2012, il Protocollodi Intesa e il Patto di Corresponsabilità Territoriale,fortemente voluto dal Dirigente dell’IC, dott.ssa GraziaCastelli, e condiviso dalle Associazioni del territorio edall’Amministrazione Comunale, la sera del 14 dicembre2012, ha preso il via il Tavolo permanente di Concertazione.Per l’occasione, presso la sede centrale dell’IC, eranopresenti circa venti Associazioni della Consulta (quelle cheanche in altre occasioni e in maniera continuativa avevanogià avuto modo di collaborare con la scuola), l’assessoreCerbino, per l’Ente Locale e i docenti responsabili di plesso,di dipartimento, di progetto, i responsabili del Piano diMiglioramento dell’Istituto. Con orgoglio, ma anchecommozione, il DS si rivolge ai presenti sottolineandol’importanza dell’evento, miles stone per raggiungere il livellodi una vera e totale corresponsabilità sul terrenodell’educazione e della formazione integrata e partecipata.Fondamento per creare sinergia per perseguire le finalitàistituzionali della scuola, condividendo, con la forza motricedel territorio, Mission, Vision e Valori, ponendo al centrodell’azione educativa l’unitarietà del soggetto in crescita,

che si relaziona al tempo stesso con i genitori, con la scuola,con il territorio in cui vive. Importante per mettere in atto -attraverso il Patto - un processo virtuoso di scambio e crescitafinalizzato all’assunzione di responsabilità reciproca, e lascuola è l’ambiente in cui si promuove la formazione di ognistudente, la sua interazione sociale e la sua crescita civile.Uno degli obiettivi della scuola è quello di costruire un’alleanzaeducativa con gli studenti e con i genitori mediante una fattivacooperazione tra le parti in gioco. La scuola è una comunitànella quale convivono più soggetti, uniti da un obiettivocomune: quello di educare, cioè di far crescere in manieraequilibrata ed armonica i giovani che ne fanno parte, disvilupparne le capacità, favorirne la maturazione e laformazione umana ed orientarli alle future scelte.Il motivo più importante per divenire corresponsabili a scuolae nella società è il piacere della corresponsabilità, il piaceredel suo risultato, la consapevolezza del valore del risultatoper l’intera comunità: È IL CARBURANTE CHE PERMETTE APERSONE COMUNI DI OTTENERE RISULTATI NON COMUNIIl ragazzo non è una macchina da costruire secondo unmodello, ma un albero, che ha bisogno di crescere e disvilupparsi in ogni direzione, secondo le tendenze delle forzeinteriori che lo rendono una PERSONA (John Stuart Mill, Sullalibertà, 1859) Si inseriscono, in questo contesto, le diverseproposte di collaborazione operativa emerse dal Tavolo diConcertazione che vedranno, nei prossimi mesi, l’IC “San G.Bosco” lavorare sul campo fianco a fianco conl’Amministrazione Comunale e le Associazioni del Territorio,ognuno assumendo le proprie responsabilità, cominciandoa cambiare, in una sorta di metanoia, innanzitutto se stessiprima di cambiare le situazioni! La squadra dell’IC è infatticonvinta che bisogna tutti lavorare all’interno di un sistema.Ecco perché tutti, ogni persona, ogni team, ogni divisione,ogni reparto, ogni componente non deve esistere per trarreun qualche vantaggio individuale o per competere con glialtri, ma solo per contribuire all’intero sistema in un’otticawin-win. Si realizzerà, in tal senso, quel successo avvertitoda Winston Churchill per cui “Il successo non è definitivo el’insuccesso non è fatale. L’unica cosa che conta davvero è ilcoraggio di continuare”! Continuare a produrre uncambiamento, quel cambiamento che riesca a mutare l’ideache la scuola sia solo luogo di “sonnolenta” cultura, a favoredell’idea di scuola che opera e interagisce con la collettivitàpromuovendo cultura di rottura e cittadini consapevolmenteinseriti nel proprio tessuto sociale, giuridico ed economico.

Antonella Mellone

L’I.C. “SAN G. BOSCO” PROMUOVE LA SCUOLA IN… SOCIETA’

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La Voce di MassafraSettimanale di politica, cronaca, sporte cultura della Tebaide d’ItaliaDirettore responsabile: Nino BellinviaVice direttore: Giovanni MatichecchiaRedattore: Antonio DellisantiReg. Trib. Taranto n. 408/06 del 24/03/2006Registro Operatori della Comunicazione:R.O.C. n.18242Editore: Antonio Dellisanti Editore s.r.l. - MassafraRedazione “La Voce” c/o Istituto Comprensivo “S.G. Bosco”via Nuova sn. 74016 Massafra (TA) - Tel/fax 099.880.57.61

Redazione cell. 334.675.31.02 / e-mail: [email protected] arretrata Euro 2,50Stampato da: LA TECNOGRAFICA - MassafraAbbonamenti (annuale): euro 60,00 - Massafra/edicole;euro 140,00 - Italia/Poste; euro 30,00 - online pdf;aziende sostenitrici: euro 121,00 /edicoleCosto pubblicità: euro 75,00 (formato pagina a colori);euro 40,00 (metà pagina a colori) Per info: 334.675.31.02

Gli articoli inviati e pubblicati, salvo accordo scritto fra l’Editore e gli autori(responsabili, civilmente e penalmente, dei giudizi espressi nei loro scritti)s’intendono ceduti a titolo gratuito. Scritti, disegni e fotografie, anche senon pubblicati, non si restituiscono. Non verranno pubblicate lettereanonime; se richiesto, verrà mantenuto l’anonimato.Questo periodico non riceve finanziamenti nazionali,regionali, provinciali e comunali.

Mercoledì 12 dicembre è stata una serata speciale per lascuola ‘Manzoni’, una serata magica che ha riunito autorità,alunni, docenti e familiari intorno al ricordo della prof.ssaBetty Rispoli Spadaro per la consegna della borsa di studioin suo omaggio. L’atmosfera era quella delle grandioccasioni, l’auditorium gremito per festeggiare Maria StellaGisonna(ex 3^I), Serena Marinò (ex 3^G), Nicolò Tocci(ex3^E), i tre alunni che lo scorso anno hanno concluso ilprimo ciclo d’istruzione con il massimo dei voti, ma che sisono anche distinti per la solidarietà nei confronti deicompagni.La professoressa Rispoli Spadaro è scomparsa 20 anni fain un tragico incidente d’auto; da allora la sua famiglia mettea disposizione una somma di denaro destinata ad aiutarealcuni studenti particolarmente meritevoli. In un momentostorico in cui la scuola italiana viene bersagliata da piùparti e sale alla ribalta della cronaca per ciò che non fa oper ciò che dovrebbe fare, la ‘Manzoni’ dimostra sempresalda la fede espressa nel suo motto “Nella formazionedei giovani la nostra fiducia nel futuro”. E questaBorsa di studio ne è un esempio. Giovani volitivi cheuniscono alla buona volontà doti caratteriali eccezionali,che si applicano negli studi come in ogni altro settore dellaloro vita, solidali con i compagni e meritano comericonoscimento dalla società degli adulti l’essere seguiti nelloro percorso di crescita. La Borsa di studio diventa, nonsolo per loro, una testimonianza di fiducia, un investimentoper un futuro così pieno di incertezze. Ma è anche ladimostrazione degli sforzi che la scuola compie giorno dopogiorno, la dimostrazione che la scuola funziona ed eccellenella quotidianità dell’esperienza scolastica. Questo il filoconduttore della serata, questa la convinzione unanime degliintervenuti: l’Assessore Regionale all’istruzione, dott.ssa

Alba Sasso, l’Assessore Comunale Giancarla Zaccaro, ilDott. Giovanni Matichecchia, il Vice Dirigente dell’AmbitoTerritoriale di Taranto (ex vice Provveditore) SerafinaBoccuni, il Presidente del Consiglio d’Istituto dell’IC ‘DeAmicis’ dott.ssa Paola Donvito, il Dirigente Scolasticoprof.ssa Battafarano. Nelle parole della ‘padrona di casa’la certezza che i ragazzi che ogni giorno frequentano lascuola sono già cittadini, sui quali investire per il lorofuturo. Nei discorsi di tutti tante parole di elogio per iragazzi premiati e per le loro famiglie. Accanto alle famiglie,la scuola che lavora con impegno anche in condizionidifficili, sempre con un atteggiamento di accoglienza e diintegrazione verso tutti.È stato molto significativo consegnare nell’Istituto la Borsadi studio per ricordare la prof.ssa Rispoli Spadaro che, nelsuo modo di fare scuola, con passione e dedizione, halasciato un segno indelebile in tutti coloro che l’hannoconosciuta e apprezzata. Molti i momenti di intensacommozione per i ragazzi, accompagnati dal calore dellefamiglie e degli amici più cari. La loro esperienza è stataresa ancora più emozionante dalla presenza dei docentidella scuola, di tante figure rappresentative ma anche digente comune che conosceva Betty Rispoli Spadaro, nonsolo come moglie e madre, ma anche insegnante attentae premurosa, che ha sempre trasmesso ai suoi alunni ilvalore imprescindibile della merito, a dispetto di tentazionifatue e velleitarie.Con il ricordo commosso al passato ed un occhio attentoal futuro, ‘buona vita’ a tutti i ragazzi.

Marina Del Mastro

ALLA ‘MANZONI’ LA BORSA DI STUDIO RISPOLI SPADARO

Giovedì al Palazzo della Cultura(ore 18.30) iniziativa FidapaIncontro con il dott. Colapietrosulla “Medicina complementare”Nuova iniziativa della sezione massafrese della FIDAPA, chegiovedì 24 gennaio 2013 (ore 18.309, con il patrocinio delComune di Massafra e della Consulta delle Associazioni,organizza presso il Palazzo della Cultura, in Via Caduti dellaNave Roma, un incontro dal tema “Medicinacomplementare”. Interverrà il dott. Stefano Colapietro,specialista in pneumatologia, malattie respiratorie eallergiche. Intratterrà su “Medicina complementare” –“Omeopatia, medicina tradizionale cinese” e sulle “Terapiee rimedi in premenopausa e menopausa”.

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Domani, il VangeloQuesto, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti daGesù.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2,1-12)

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea ec’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesùcon i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre diGesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna,che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madredisse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi eranolà sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disseloro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono finoall’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene acolui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Comeebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva ilbanchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma losapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò losposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buonoall’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono.Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo,a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; eglimanifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.L’attività pubblica di Gesù incomincia con un «segno», un’azioneche, a una lettura superficiale, può apparire strana. A Cana, oscuraborgata della Galilea, è in corso una festa di nozze – che secondol’usanza del tempo durava per più giorni – alla quale è presente lamadre di Gesù. Più tardi vi giunge anche Gesù con i suoi discepoli.Ma chi sono gli sposi? Perché di loro non si dice nulla? Perché nonintervengono? Questo strano silenzio è per noi un invito acomprendere in profondità il racconto: si tratta di decodificare unmessaggio esposto in un linguaggio simbolico … Ebbene, nel corsodi questo matrimonio viene a mancare il vino, e ciò minacciagravemente la gioia conviviale. La madre di Gesù si rivolge dunque alui dicendogli: «Non hanno più vino». Essa non chiede nulla, nonimpone al figlio ciò che egli deve fare; gli espone semplicemente lasituazione, rispettando pienamente la sua libertà e rimettendosi allasua iniziativa. Gesù reagisce in modo duro, sembra addirittura nonriconoscere il legame di sangue presente tra sé e la madre. La chiama:«donna», come se fosse per lui una sconosciuta, e prende da essale distanze affermando: «Che c’è fra me e te?». Ma queste paroleacquistano un significato diverso per chi ricorda che, al momento diintraprendere la sua missione, Gesù aveva lasciato la casa e la madre,formando con i suoi discepoli una nuova famiglia (cf. Mc 3,20-21.31-35)... Poi Gesù aggiunge: «La mia ora non è ancora venuta», parolaenigmatica, anticipazione di un altro tempo che verrà, della sua «ora»(cf. Gv 12,23; 13,1; 17,1): quella in cui attraverso la sua morte eresurrezione saranno celebrate le nozze definitive tra Gesù, lo Sposo,e l’umanità intera… Dal giorno delle nozze di Cana Gesù incominciaad andare verso tale ora, e dà inizio al suo cammino con un precisosegno. Sua madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà», mostrandositotalmente obbediente al Figlio e chiedendo che la sua parola siaascoltata e realizzata: e subito l’acqua presente in alcune anfore perun rituale di purificazione si muta in vino abbondante. E allora èpossibile la festa piena, l’inizio del tempo del fidanzamento tra Gesùe la sua comunità , sua sposa (cf. 2Cor 11,2; Ef 5,31-33), profeziadelle sue nozze con tutta l’umanità… Gesù è lo sposo messianico,venuto a celebrare le nozze con la sua comunità, con quelli che,aderendo a lui con tutta la loro vita, cercano di essere la sposa cheDio da sempre cerca e ama.

“RUSSIAN BALLETT”DI MILENA DI NARDOPREMIATA AL TERZOCONCORSO NAZIONALEE INTERNAZIONALE PERSOLISTI “CREA 2012”Il 27, 28 e 29 dicembre 2012 la scuola di danza RUSSIANBALLET di Milena Di Nardo ha partecipato al 3° Concorsonazionale e internazionale di danza per solisti “CREA 2012”svoltosi a Bitonto presso il teatro Traetta. Durante la primaserata di gala, dedicata alle esibizioni delle principalicompagnie pugliesi, la compagnia della Russian Ballet si èesibita in due coreografie, una di danza classica e una didanza contemporanea riscuotendo grande successo e ilconsenso del pubblico manifestato dal lungo applauso. Iballerini della compagnia sono: Aurora Abbruzzese, AnnalisaGentile, Isabella Tamburrano, Federica Resta, RosaliaMoscato, Maria Angela Miccolis, Alessia Orlando, Ilaria Pirillo,Cosimo Viesti, Pasquale Tocci, e Vincenzo ChiefaPer il concorso l’insegnante ha presentato due solisti, CosimoViesti e Federica Resta, i quali hanno vinto nelle rispettivecategorie.Cosimo Viesti si è classificato al 1° posto nella categoriajuniores di modern jazz e gli è stata assegnata anche unaborsa di studio del valore di 2.500,00 euro presso il Ballettodi Roma. Inoltre è stato notato dal coreografo Mimmo Miccolisdi origini pugliesi ma che lavora a Londra, il quale hadichiarato di essere interessato a lui per alcune produzioni.Federica Resta si è classificato al 1° posto nella categoriaseniores di classico.L’ A.S.D. RUSSIAN BALLET è una scuola di danza presentesul territorio massafrese da ben vent’anni. E’ diretta da MilenaDi Nardo diplomata A.I.D.A. e componente del corpo docentiA.I.D.A. (Associazione Insegnanti Danza Accademia diplomatipresso il Teatro alla Scala di Milano) ; diplomata in tecnicaCunningham per la danza contemporanea e moderna conDINO VERGA presso la scuola di New York. Si aggiornacostantemente presso il Teatro alla Scala con appuntamentimensili, aggiornamento riservato solo ai diplomati A.I.D.A.e presso altri enti (Aterballetto e Teatro dell’Opera si Roma).Oltre ad insegnare nella propria scuola Milena Di Nardo tienecorsi di formazione nel balletto professionale nelle variescuole della Puglia e in Italia. e si dedica alla formazione deiragazzi per l’avviamento alla professione nel balletto. Lascuola è sede di esami con commissione esterna A.I.D.A. Lastessa, grazie alla professionalità della sua direttrice artistica,ha raggiunto un altissimo livello professionale che le permettedi essere in contatto con molti teatri nazionali e internazionalipresso i quali molti dei suoi allievi studiano o si sono diplomati( Teatro San Carlo di Napoli, Teatro alla Scala di Milano,Teatro dell’Opera di Roma, Accademia della Danza di Roma,Teatro Nuovo di Torino, Teatro dell’Operà di Vienna, A.I.D.A.,Aterballetto, Balletto di Toscana).

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 201314

La politica della normale amministrazione è quella alla qualeassistiamo nella nostra città e non solo in essa. Esclusa laquestione del termovalorizzatore, che fino agli ultimo giornidel passato anno ha prodotto in città una certa tensione,per il resto, in consiglio comunale assistiamo a dispute suquestioni burocratiche: sulla bontà di leggi e articoli, suipareri validi o meno da parte di responsabili di ripartizioniamministrative, ma mai una proposta che parli di nuoveopportunità di lavoro, di sviluppo, di progetti atti adintercettare fondi messi a disposizione dalla regione o dallacomunità europea.Nel frattempo la raccolta differenziata stenta a decollare.Questo a Massafra. Per quanto riguarda il nostro territorio,

DAL MEETUP DI MASSAFRA UN’IDEA PERIL RILANCIO PRODUTTIVO DEL TERRITORIO

in provincia, in regione, ma anche a livello di governocentrale, si continua a discutere su come fare in modo chea Taranto non vengano divelte le radici della monoculturadell’acciaio. Nessuno si impegna a studiare proposte peruno sviluppo alternativo, si attua, piuttosto, la politica dellostruzzo, e nessuno valuta il baratro occupazionale, nelquale cadrà il nostro territorio, quando la siderurgia italiananon riuscirà più a reggere la concorrenza di quella dei paesiemergenti: quando al signor Riva non converrà piùprodurre, il problema occupazionale esploderà al di là dellaquestione ambientale. Né la politica aderisce, commenta,fa considerazioni quando le idee vengono espresse daicittadini. A tale proposito vogliamo dire come ci ha colpitil’articolo apparso sul numero 315 di questo giornale, afirma del dottor Antonio Pagliara, il quale, ci risulta, averespesso affrontato problematiche ambientali, come ha fattonei suoi romanzi. Ebbene, in quell’articolo Pagliaraproponeva la realizzazione di un megaparco eolico i cuiproventi sarebbero serviti a rilanciare l’economia delterritorio, un ‘economia sganciata, finalmente, dall’acciaio.Il sito, in cui collocare le pale, è la vastissima distesa aridosso dell ‘ILVA, terreni sui quali ogni forma dicoltivazione è da escludere, terreni rimasti abbandonati,scrive Pagliara, da quando, cin-quant’anni fa, furonoacquistati per costruire l’Italsider. L’autore di quell’articoloriporta cifre e dati con i quali conclude come sarebbepossibile, grazie all’impianto in questione, creare migliaiadi posti di lavoro. Ebbene, a quell’articolo, a noi, che “Lavoce” la leggiamo tutte le settimane, risulta non essereseguito alcun commento da parte della politica, a menoche i nostri politici il giornale non lo leggono, il che sarebbegrave perché lascerebbe pensare come non sono interessatia ciò che accade in città e che “La voce” riporta conpuntualità. Può anche darsi che quella proposta sia statasnobbata, considerata incredibile: a noi del movimento 5stelle piace, dunque ci esprimiamo favorevolmente. L’ideaè ottima, esistono aziende che vendono le pale, le montanonel sito previsto e pagano annualmente fior di quattrini.Non abbiamo dati tecnici completi, ci risulta, tuttavia, che,ad esempio, una pala eolica da 30 kw/h rende circa 10mila euro l’anno. Una pala di cui scriveva Pagliara produce1MGW/h, si provi a calcolare l’introito. Una bellissima ideaquella di assegnare il denaro, che renderebbe la venditadella corrente, ad aziende del territorio che, pur avendobisogno di manodopera, non possono assumere a causadei costi. Ci sarebbe un rilancio occupazionale edeconomico notevole. E’ su queste questioni che ilmovimento 5stelle è pronto al confronto. Sono queste lequestioni che devono vedere impegnata la politica.

Domenico Rana / Cosimo Conforti

Il M5S riprende la tesi dello scrittorePagliara: sui terreni dell’ILVA unamegacentrale ad energia solare

Buona sanitàMi chiamo Nicola, sono di Massafra e vorrei raccontarlebrevemente quanto mi è accaduto, felice di poterle segnalarefinalmente un caso di “buona sanità” nella provincia diTaranto.Nel mese di marzo di quest’anno, durante una visitachirurgica, mi è stata riscontrata la presenza di un nodulo alivello della prostata.Per accertare la natura di quanto riscontrato, mi sono rivoltoal dott. Donato BARNABA, medico chirurgo, specialista inUrologia, che dopo una serie di accertamenti ha diagnosticatoun adenocarcinoma prostatico, prospettandomi, nellacircostanza, la necessità dell’intervento chirurgico.Il giorno 16 novembre scorso mi sono sottopostoall’ intervento di prostatectomia radicale per via“laparoscopica”, presso l’Ospedale di Martina Franca, dove,a seguito dell’intervento, sono stato ricoverato per qualchegiorno, presso il reparto di Urologia, durante il decorso postoperatorio.Durante la mia permanenza in tale reparto, ho potutoappurare la professionalità, la disponibilità e la gentilezzadel personale che vi opera ed in particolare la competenza ela cordialità del dott. BARNABA e del primario dott. GROSSI,ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti.

Nicola

Lettera al direttore

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013 15

Anche a Massafra arrivano i buoni servizio per i minori. Laregione ha stanziato per l’intero territorio pugliese 35,5milioni di euro per favorire la conciliazione tra tempi dilavoro e cura per i bambini e per i non autosufficienti.Oltre 628 mila bambini residenti in Puglia di età tra i 3 ed i17 anni potranno usufruire dei “buoni servizi diconciliazione”, che consistono nell’erogazione di contributieconomici come compartecipazione delle rette pagate dallefamiglie per i centri diurni per minori.Il centro diurno “Cenzino Mondelli” di Massafra aderendoal Catalogo Multimediale mette a disposizione la propriastruttura e i propri servizi al fine di facilitare e favorire laconciliazione vita-lavoro di tante mamme lavoratrici epermette alle famiglie di meglio gestire lo sviluppo socio-educativo dei propri figli.I servizi erogati sono: trasporto, sostegno didattico, attivitàricreative e, su richiesta, somministrazione di pranzo e cena.Tutte le famiglie interessate devono presentare istanzaonline all’indirizzo http://bandi.puglia-sociale.regione.puglia.it o, per eventuali delucidazioni possono rivolgersipresso il Centro diurno “Cenzino Mondelli” sito in Via Trento,1, tutte le mattine dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

Queste misure di intervento costituiscono un fattoestremamente positivo per lo sviluppo delle politiche diconciliazione tra la vita familiare e lavorativa in Puglia erappresentano un ulteriore impegno da parte dell’AssessoreRegionale Elena Gentile verso la tutela e la salvaguardiadello sviluppo socio-educativo dei bambini del nostroterritorio.Da anni il Mondelli di Massafra è impegnato nellasalvaguardia e nella tutela dei minori, i suoi servizi sonofinalizzati ad un sviluppo socio-educativo di tanti bambiniitaliani e stranieri segnalati dai servizi sociali e dalle autoritàcompetenti.«In questa nota corre l’obbligo di ringraziare i tanti cittadinie le associazioni, massafresi e non, che da anni ci aiutanoin questa nostra mission - ha affermato Andrea Adamo,presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’ASP - Tratutti, senza nulla togliere ad alcuno, vorrei pubblicamenteringraziare la sensibilità e la benevolenza dell’avv. VitoDonvito e del dott. Barnaba , per aver devoluto a favoredei minori ospiti della Comunità “Mondelli” tutte le sommeper spese di giustizia loro riconosciute conseguenti alladefinizione della lite giudiziaria con il sig. Miola».

Buoni servizio per i minori al “Cenzino Mondelli”

La Regione Puglia ha stanziato per l’intero territorio pugliese 35,5 milionidi euro per favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e cura per i bambini

Mercoledì 23 gennaio 2013 alle ore 16,00, presso l’AppiaPalace Hotel di Massafra si terrà una conferenza dal titolo:“La mediazione come strumento di cambiamento sociale”,organizzata dal Circolo Culturale “E. Fermi” e dallaCooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS” di Bari, con il patrociniodel Comune di Massafra, del Consiglio dell’Ordine degliAvvocati di Taranto, della Consulta delle Associazioni diMassafra, dell’ Associazione Nazionale Sociologi (ANS -Puglia) e dell’Associazione Psicologi Liberi Professionisti(APL). All’incontro interverranno, per i saluti iniziali, il Sindacodi Massafra Dott. Martino Carmelo TAMBURRANO, l’Avv.Angelo ESPOSITO, Presidente dell’Ordine degli Avvocati diTaranto, Ivan IACOVAZZI (ANS), la Dott.ssa Maria TeresaANGELILLO (APL), Angelo OLIVA (Consulta delle Associazionidi Massafra) e Angela GENGA, responsabile del Centro diFormazione Professionale “E. Fermi”. I relatori del convegnosaranno: il Giudice Dott.ssa Cinzia GIANNINI, l’Avv. PaolaDONVITO e l’Avv. Aurelio ARNESE; prenderanno la parolaanche tre mediatrici familiari della Cooperativa “Arcolaios.c.r.l. ONLUS”, ossia, l’Avv. Pasqua LACATENA, la Dott.ssaIlda RIVOIR e la Ricercatrice universitaria Maria DomenicaLO NOSTRO. Moderatrice del dibattito sarà la Dott.ssa DanielaMILDA. Argomento cardine della serata sarà la mediazionefamiliare, la sua natura, i protagonisti della stessa, le modalitàin cui si svolge, le sue finalità. Essa rappresenta l’arte diguardare il conflitto con occhi diversi, di attraversarlo, disuperarlo. Non consiste nel cercare insipidi compromessi,

da cui, peraltro, entrambe le parti ne uscirebberomoralmente sconfitte e svuotate, ma fa appelloall’intelligenza emotiva e mira a ricostruire un dialogo, aindurre i coniugi a sentirsi reciprocamente, ad interrogarese stessi, ad ascoltare le paure più intime dell’altro, acomprendere le motivazioni dei suoi gesti, i rancorisedimentati, a riconoscere la solitudine…e, talvolta, arecuperare la voglia di tornare ad amarsi. Comprendere esuperare un conflitto permette di rinnovare e migliorare unarelazione; anche quando non v’è la possibilità diriconciliazione tra i coniugi, è fondamentale che gli stessi sirendano conto di quanto sia distruttivo farsi la guerra avicenda, strumentalizzando, il più delle volte, i figli.L’obiettivo della mediazione familiare è anche e soprattuttoquello di ripristinare la comunicazione tra i genitori,nell’interesse della prole. Recuperare un dialogo sanopermette, infatti, di garantire ai bambini il benesserepsicofisico di cui hanno bisogno per crescere sani e sereni;è fondamentale scongiurare il rischio che questi venganousati da uno dei coniugi come arma per colpire l’altro, comespugna assorbi-sfogo. Un comportamento di questo tipo,finalizzato a vendicarsi dell’ex coniuge, non fa altro chegenerare un grande senso di colpa nei bambini, i quali,assistendo alle continue liti dei genitori, si autoconvinconodi essere la causa del malessere e della disgregazionefamiliare. La partecipazione all’evento darà diritto alriconoscimento di 4 CFU (Antonella Notaristefano)

MEDIAZIONE FAMILIARE: AL DI LÀ DEL CONFLITTOConferenza promossa dal Circolo Culturale “E. FERMI” e dalla Cooperativa “Arcolaio s.c.r.l. ONLUS”

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 201316

Come un diamante incastonato in un gioiello, il Presepe, haimpreziosito la bellezza del paesaggio rupestre rendendoloancora più suggestivo, unico … e brillante agli occhi deivisitatori. “La Magia della Natività in Gravina”, evento chenegli scorsi anni ha registrato la presenza di migliaia divisitatori, è stato riproposto, con pari successo per tre serate(26 e 30 dicembre 2012 e 6 gennaio 2013) nello scenarionaturale e affascinante del Villaggio Santa Marina, cuore dellaGravina San Marco del la Tebaide d’Italia. Questamanifestazione rientra, al pari delle altre promosse dallastessa Pro Loco, nel progetto di valorizzazione del nostroterritorio e delle sue ricchezze, di conservazione edivulgazione delle tradizioni, di attrattività e visibilità turistica.L’entusiasmo dei soci, guidati dal presidente RaffaeleZanframundo, alimentato dai successi ottenuti finora, listimola a continuare l’opera intrapresa, apportando, alcontempo, significative innovazioni per garantire al pubblicospettacoli sempre più avvincenti. Ciò vale anche e soprattuttoper il Presepe Vivente arricchito da nuovi figuranti e nuovescene. Accanto alle scene di vita quotidiana, caratterizzateda mestieri per lo più desueti e da oggetti risalenti all’infanziadei nostri nonni, a colorire e rendere più brioso il tutto, èstata la scena “di benvenuto”, tra spezie, frutta, verdura,vino, stoffe e simpatici animali veri … ossia quella del mercatoche ha accolto con vivacità rumorosa e profumi di una volta,i visitatori, da sempre attratti da tali “immagini”. Camminandolungo il tracciato del Presepe, ci si è trovati immersi inun’atmosfera remota e incantata, resa tale da numerosifiguranti che hanno mostrato al pubblico le attività di untempo: come si faceva la pasta in casa, il pane e i dolcitipici, come si lavavano i panni e si filava la lana, come sifabbricavano cesti, come si lavorava il ferro, il legno …

GRANDE SUCCESSO PER LE INIZIATIVE DELLA PRO LOCO MASSAFRA

“La magia della natività in gravina”Insomma, una grande occasione di valorizzazione di luoghie testimonianze antiche, attraverso la riscoperta di mestieri,oggetti e usanze di un passato ormai scomparso. Due grottesono state allestite dai meravigliosi presepi realizzatiinteramente a mano dai F.lli Palmisano. La tanto discussanovità dell’edizione di quest’anno, è stata la presenza edovviamente “gratuita” collaborazione degli amici delle ProLoco di Montemesola e Mottola che hanno animato le grottedell’ “osteria” dove, ogni visitatore del Presepe, ha potutoliberamente degustare delle buonissime bruschette edell’ottimo vino locale. Durante l’ultima serata, nonché quelladell’ Epifania, la Natività è stata coronata dalla “Scesa dei ReMagi”, i quali sono giunti a cavallo dopo aver percorso CorsoRoma e Corso Italia, hanno raggiunto a piedi la grotta dellanatività. Come ogni anno, vari e scrupolosi sono stati isopralluoghi svolti in collaborazione con la “CooperativaNuova Hellas”, al fine di rendere agevole e sicuro il tragittoverso il Villaggio. Per tutte e tre le serate, l’attesa dei visitatoriin Via Lungovalle Niccolò Andria, è stata allietata da unaserie di novità, ossia dall’animazione per i più piccoli che havisto presenti le mascotte raffiguranti alcuni dei più famosipersonaggi dei cartoni animati, Babbo Natale, elfi e tantealtre sorprese … Protagonisti del Presepe sono stati anche ipiccoli soci della Pro Loco Junior e altri volontari che hannoofferto la loro preziosa disponibilità a far parte di questobellissimo e dolce “quadretto natal izio”. L’ interamanifestazione si è svolta sotto l’attenta regia della direttriceartistica Barbara Miraglia. Preziosa e nobile è stata anche lapresenza dei volontari della Croce Rossa Italiana: le lorodivise rosse, quasi a rappresentare tanti cuori distribuitinell’incantevole scenario del Presepe Vivente nella nostragravina, hanno impreziosito un evento che continua a portarelustro alla nostra città! La manifestazione è stata patrocinatadall’UNPLI PUGLIA, UNPLI TARANTO, AmministrazioneComunale di Massafra, Provincia di Taranto, Regione Puglia,Puglia Promozione e da altre realtà associative di Massafraquali: AIDO, FRATRES, PIS 13 HABITAT RUPESTRE,MASSAFRARTE. Di notevole pregio è stata la presenza diquesta manifestazione, nell’importantissimo ventaglio dieventi consigliati da DISCOVERING, progetto curato da PugliaPromozione e patrocinate dall’Unione Europea e RegionePuglia. Non dimentichiamo la parte squisitamente umanadell’iniziativa, dove spiritualità, sapori e solidarietà si fondonoinsieme: la Pro Loco infatti, devolve gran parte dei proventidell’incasso, in beneficenza. Negli scorsi anni infatti, s’èdevoluto un contributo alle associazioni Progetto Federica e“AMARE” (Antonella Notaristefano)

sabato19gennaio

domenica20gennaio

lunedì21gennaio

martedì22gennaio

Meteo_Massafra

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17la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013

Cronache del tempo che fu(Archivio Fernando Ladiana)

Come eravamo…(Fototeca Fernando Ladiana)

Tradizioni popolari

Impossibile per un giovanissimo riconoscere l’oggetto trale mani di questa donna. Oggi il caffè lo beviamo a casa e albar ma on abbiamo idea del caffè ancora da tostare.Compriamo caffè già tostato, in buste sigillate e al dettaglionelle torrefazioni. Difficile vedere in giro caffè verde ancorada tostare. Possiamo dedurre il processo dal caratteristicoodore, quando passiamo vicino a una torrefazione. Nelpassato invece il caffè veniva spesso acquistato crudo.Questo oggetto serviva appunto a tostare il caffè facendoruotare costantemente la manovella. Fermarsi un attimosignificava bruciare il caffè. Una preoccupazione che ogginon abbiamo più. Da notare le gentili mani di questa donna,l’anello e l’abito ricco di ricami.

Lucia Palmisano

La zona preferita fu quella denominata - La Serra - (chediventò il - Pittaggio - più popoloso del paese), compresatra le antiche contrade del Crognolo e Madonna delleGrazie dal versante occidentale e dei Canalicchi dal latoche costeggia la gravina S.Marco. I suoli per lo scavo dellevicinanze furono lottizzati ed assegnati in particolaricircostanze non ancora sufficientemente accertate.Sappiamo da documenti del secolo XVII, di vendite e diassegnazioni dotali di facciate di vicinanze, di cave o tufareper - lo scavo di nuove grotte -. Percorrendo le strade e ivicoli del rione Bambino, una volta centro del Pittaggio LaSerra, nè incontreremo una grande quantità, di forme edampiezze diverse, quasi tutte orientate a sud, certamenteper preservarle dai venti di tramontana. Le più grandi,che raggiungono 9 e talvolta 11 abitacoli, sono chiamate- corti - quasi a volerci richiamare il ricorso delle cortiromane o di quelle sub - divo circondate da case o da alterecinzioni murarie. Manca, allo stato attuale, uno studioorganico e completo sulle vicinanze: esistono rilievi a livellodi tesi di laurea, ma il problema meriterebbe particolareapprofondimento, trattandosi di una vera e propria cittàsotterranea, che investe gran parte del centro storico diMassafra.Molte vicinanze sono state chiuse o interrate, quellesuperstiti sono oggi in completo stato di abbandono.L’invaso, ricavato nella roccia, ha la profondità di 4 - 5mt. ed ha forma quasi sempre rettangolare. Mostra lascala monolitica con 15 - 20 gradini alti cm. 25 - 30, lacisterna per la raccolta delle acque piovane, accanto allaquale troviamo una - pila -, specie di lavatoio di pietra aforma di vasca rettangolare, la - foggia - per lo scaricodelle acque di rifiuto, e, sulle facciate, le varie porte diingresso, munite di uno o due gradini.Le abitazioni, per la massima parte, sono composte da 1- 2 vani per una superficie complessiva di mq. 20 - 30,con cucina a camino o - alla monacale -, e altri accessori:stipi, nicchie, mangiatoie (sovente la famiglia era costrettaa coabitare col maiale e con l’asino). Nel soffitto le solite- caviglie - per la sospensione di piani di legno per laconservazione dei formaggi, dei salami e della frutta perl’inverno. Altri agganci per la sospensione delle culle sonovisibili negli spigoli di alcune pareti. Le Vicinanze diFernando Ladiana, 3° parte, (continua) a cura di Lucia Palmisano

I dentiQuando un bambino cambiava i denti da latte, il dentebisognava assolutamente gettarlo nel gabinetto perchénessun animale doveva trovarlo perché se l’avesse trovatoun topolino sarebbe nato un dente da topo e così sel’avessero trovato altri animali. Ma mentre si gettava il dentenel gabinetto bisognava recita “Santa bllonia méj i t doc nazappa vecch e tu damm na zappa nov”.

Lucia Palmisano

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 201318

Al via la stagione teatraleCinque appuntamentidi “alto livello” allo SpadaroInizierà lunedì 21 gennaio la “Stagione Teatrale 2013”,promossa dagli Assessorati “Cultura e Spettacolo” incollaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.Nel corso della conferenza stampa, il vicesindaco, nonchéassessore allo Spettacolo, Antonio Viesti, ha evidenziatocome, nonostante le difficoltà economiche sia stato allestitoun cartellone di ottimo livello. Inoltre Viesti ha affermatoche la stagione di prosa è occasione di stimolo e di trainoper le diverse forme teatrali, anche lontane dal “teatro puro”. L’Assessore alla Cultura, Antonio Cerbino, ha affidato il suoesordio ad una frase di Silvio D’Amico: “il teatro è condivisionee veicolo di valori”. E dopo aver ringraziato il dirigentedell’Ufficio Cultura Latagliata e Angela Bruno, ha fra l’altroricordato la continua collaborazione tra il Comune e il TeatroPubblico Pugliese che consente di scegliere quanto di megliosia disponibile, nonché il protocollo d’intesa con laCooperativa “Le Forche” (direttore del Teatro Le Forche èl’attore e regista Giancarlo Luce) che ha ottenuto unfinanziamento regionale per poter continuare un ottimopercorso culturale.Il dirigente delle Attività Teatrali Teatro Pubblico Pugliese,

Giulia Delli Santi, nell’illustrare il cartellone, ha sottolineatoil rapporto virtuoso (grande continuità) tra Teatro PubblicoPugliese e Massafra, l’ottimo risultato con la “ResidenzaTeatrale” e le scelte importanti effettuate quest’annonell’offrire una programmazione nazionale. E’ intervenutaanche Adriana Marchitelli, dell’Ufficio Teatro Ragazzi TeatroPubblico Pugliese.Motto? “Il TEATRO ti fa bene. Da assumere senzamoderazione”.Il primo appuntamento è per lunedì 21 gennaio conSebastiano Lomonaco in “Non è Vero ma ci Credo”. Seguono:il 30 gennaio Luca Barbareschi e Filippo Dini in “Il Discorsodel Re”; il 14 febbraio con Antonio Catania, GianlucaRamazzotti, Ninì Salerno e Raffaele Pisu in “Se Devi Direuna Bugia Dilla Ancora Più Grossa”; il 7 marzo con CarmelaVincenti in “Spose” e, infine, il 20 marzo con BiancaGuaccero e Francesco Venditti in “Una Vita da Strega”, unacommedia d’amore strampalato con musica dal vivo,attualmente in scena al Teatro Sistina di Roma.Ricordiamo che per i biglietti, o per abbonamenti, ci si puòrivolgere presso il “Teatro Spadaro” (Piazza dei Martiri, 10– tel. 099.8801200) e presso “Ufficio Turistico” (Via Cadutidel la Nave Roma, tel. 099.8804695). Prezzo perl’abbonamento a 5 spettacoli presso il Teatro Spadaro (Isettore €.100,00, II settore €.88,00, III settore 70,00);presso per singoli biglietti (I settore €. 25,00; II settore20,00; III settore 15,00; ridotto III settore €. 8,00).

(Nino Bellinvia)

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la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013 19

ECONOMICAMENTE - 30 | La rubrica de “La Voce” per capire l’economia

RAFFAELE RESCINA

L’ESPERTO RISPONDE Invia le tue domande in tema dieconomia e risparmio al nostro esperto di finanza RaffaeleRescina, mail di redazione: [email protected]. Sui prossiminumeri de La Voce spazio alle lettere dei lettori.

L’IMU e le case rimangono sempre al centro della attenzionee delle preoccupazioni degli italiani. Nel 2012 il numero dellecompravendite immobiliari è diminuito del 22%, un vero eproprio tonfo dovuto fondamentalmente sia alla crisi diliquidità che ha coinvolto le banche e che ha determinatoun crollo nelle erogazioni di nuovi mutui, sia alla perdita, oall’aumento del rischio di perdita, del posto di lavoro percentinaia di migliaia di famiglie, che sono state costrette arinunciare all’acquisto di un’abitazione.Tuttavia, a fronte del crollo nelle compravendite, i prezzidelle case hanno mostrato cali abbastanza contenuti,mediamente del 4% nel 2012.Insomma, i prezzi rimangono quasi fissi nonostante levendite siano considerevolmente diminuite. Come mai?In realtà ci sono diverse motivazioni che spiegano questofenomeno tutto italiano. La prima è la mancata volontà deiproprietari di vendere casa a qualsiasi prezzo: meglioaspettare che il mercato si riprenda, piuttosto che svendere.Dall’altra parte, invece, i potenziali acquirenti ritengono chei prezzi delle case siano ancora troppo alti, e destinati ascendere nei prossimi mesi. Quindi, meglio restare in affittoe comprare domani. Chi dei due abbia ragione ad aspettareresta un po’ un mistero.Questa situazione di stallo in cui le case non si vendono eallo stesso tempo i prezzi non scendono, sembra dire che lefamiglie italiane, nonostante la crisi, si trovano in unasituazione finanziaria complessivamente ancora buona.Infatti, rispetto ad altri popoli europei, gli italiani hanno unminore grado di indebitamento privato, quindi, una minorenecessità, anche in tempi di crisi, di vendere casa per pagarei debiti. Per essere chiari: probabilmente non siamo (ancora)veramente “con l’acqua alla gola”.

Ma c’è un fatto molto nuovo per l’Italia: in base ad un recentesondaggio Acri-Ipsos, solo il 35% degli italiani ritiene ancoravantaggioso investire nel mattone, una percentuale quasidimezzata rispetto alle precedenti rilevazioni. E’ anchel’effetto IMU, che sta costringendo le famiglie a fare i conticon un costo non preventivato (o almeno non in questeproporzioni) nella gestione degli immobili. Gli italianiinsomma incominciano a rivedere le scelte di investimentodei propri risparmi preferendo altre formule più redditizie esoprattutto meno costose, meno rischiose e meno tassate.La maggior parte degli analisti sembra d’accordo sul fattoche i prezzi scenderanno fino a fine 2014, anche per l’effettodella crisi delle imprese edili, che si troveranno spinte in uncircolo vizioso e saranno sempre più costrette a svendereper incassare il prima possibile. Inoltre, la diminuzione delcosto di fabbricazione delle nuove case dovrebbe consentirealle imprese edili di guadagnare comunque nonostante ladiscesa dei prezzi di vendita, anzi aggravandola.C’è invece tra gli analisti divergenza sulla durata e l’intensitàdel calo. C’è chi ipotizza un vero e proprio crollo fino al 2018,mentre la maggioranza sarebbe propensa a ritenere che ilcalo sarà più contenuto, ma prolungato per circa un decennio.Tutto ciò ci porta a credere che l’economia italiana, alcontrario di quanto è accaduto negli ultimi decenni, sarà infuturo un pò meno legata al destino del comparto immobiliaree il mattone sarà sempre meno una valida alternativa diinvestimento dei risparmi.

Investire: cosa sta accadendo al “mattone”?

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Nella grande famiglia degli scrittori locali prodotti dalla casaeditrice Dellisanti spicca il romanzo di Domenico Staffa,autore palagianese di “Una su venti milioni” che ha avutovasta eco nel 2012.Staffa è attualmente impegnato in un progetto didatticoall’interno della comunità Demetra di Palagiano, comunitàche accoglie minori in situazione di disagio. Appassionatodell’arte della lavorazione del legno (Staffa è figlio di unmastro falegname), Domenico, da alcuni mesi, ha impiantatoun laboratorio di falegnameria frequentatissimo dai ragazziospiti della struttura di contrada San Felice.«Probabilmente la mia indole, il mio dna, il mio voler fare, ilmio voler essere utile agli altri mi ha spinto ad essere qui –informa Staffa - Non è la mia prima esperienza nel sociale,ma questo laboratorio di falegnameria mi sta coinvolgendotantissimo. E poi dare una chance, un futuro lavorativo perquesti ragazzi è il massimo. Sono un volontario e mi piaceessere volontario nel pieno senso di gratuità».E’ occasione per conoscere dall’interno una comunità cheospita minori. Per questo incontriamoAntonio Lioi, dipendente della Regione Puglia, volontario,che da circa quarant’anni dedica il suo tempo all’interno dellecomunità educative.«Come struttura accogliamo in questo momento circa 15ragazzi, tutti che vivono una situazione di disagio familiare,affidati con provvedimento del Tribunale dei Minori di Tarantoe di Bari. Questa struttura è sorta circa quattro anni fa –informa il direttore - La cooperativa che la gestisce haesperienze con i minori perché ha lavorato quasi dieci anniin una struttura ex Enaoli di Castellaneta Marina. Gli operatorihanno così trasferito la loro esperienza in Palagiano,prendendo in fitto questi struttura residenziale perifericarispetto al paese. Qui è possibile praticare sport, vivere all’ariaaperta, allevare qualche animale. Tutti i ragazzi, dai 6 ai 18anni vanno a scuola e nel pomeriggio vengono seguiti daaltri volontari nello svolgimento dei compiti».Oltre al direttore in comunità c’è una coordinatrice, MariaSasso, sei educatori, una cuoca, un inserviente e dei volontariper i laboratori didattici.«Il senso del volontariato qui da noi ancora non esiste. Chisi avvicina a queste strutture, dopo un po’ chiede distabilizzare il rapporto come rapporto di lavoro, quindi si

inficia la natura stessa del rapporto di collaborazionevolontaria – continua Lioi – A questi volontari i ragazzi silegano e quando vanno via, quel rapporto affettivo vienemeno e loro soffrono. Sto cercando di coinvolgere un po’ digente del territorio. Non abbiamo bisogno di offerte, di regalinel periodo di Natale. Abbiamo bisogno di volontari, di amici,che possano apportare il loro vissuto, le loro esperienze divita. Perché così è possibile fare prevenzione. Qui abbiamoragazzi che vivono situazioni di disagio, negli appartamentirealizzati in struttura abbiamo cercato di ricreare il concettodi famiglia che a loro manca. Attualmente i ragazzi nonhanno bisogno di una campana di vetro che li protegga.Perché? E’ dopo i diciott’anni che nascono i problemi, quandodevono affrontare da soli la vita. Noi abbiamo il compito dieducarli e di dar loro gli strumenti per poter affrontare lavita, di trovare un lavoro dignitoso, di inserirsi a pieno titolonella vita sociale. Ci stiamo attivando per trovare lavoro,noi li seguiremo anche allora. Ecco il perché dei laboratori,nello specifico del laboratorio di falegnameria. DomenicoStaffa viene in comunità da alcuni mesi, ha impiantato illaboratorio di falegnameria e sta pian piano trasferendo airagazzi più volenterosi le sue conoscenze nell’arte dellalavorazione del legno. Qui ci sono già dei piccoli manufattirealizzati per il presepe, ma anche dei giochi. Chissà se fraloro non si nasconda un bravo artigiano che un domani possatrovare lavoro in aziende legate all’indotto del legno? Incomunità abbiamo anche un laboratorio teatrale e speriamodi portare fuori i lavori prodotti.La Comunità, una struttura residenziale per minori(preadolescenti e adolescenti), a carattere comunitario ditipo familiare, immersa in un grande uliveto e agrumeto,ha una superficie utile di 700 mq all’interno e di 2100 mqall’esterno. Ma come si sostiene una comunità?«Il nostro sostentamento proviene dai comuni di residenzadei ragazzi che ci versano una retta. Non dal comune doveinsiste la comunità. La gente non sa qual è il nostro progettoeducativo, ecco perché cerchiamo di aprirci al territorio.Noi volontari cerchiamo di trasmettere dei valori a questiragazzi per il futuro. Se non li facciamo vivere un periodo diserenità e di crescita non potranno vivere al meglio la lorovita di adulti».Maria Sasso è da oltre quattordici anni all’interno dellecomunità di accoglienza:«Il mio ruolo è coordinare l’attività degli educatori. Sonoimpegnati in laboratori di cineforum, teatrali, attivitàscolastiche e ricreative, maglieria. Dal punto di vista umanola mia è una esperienza unica, il mio lavoro è una risorsa.Ogni persona che ho incontrato nella mia vita mi hannodato tanto. Ti dà un senso, ti senti utile per gli altri».La Comunità Demetra di Palagiano è attualmente compostada: Rosa Dell’Orco, educatrice; Maria Sasso, coordinatrice;Rosa Rubino, educatrice; Lucrezia Lasagna, educatrice;Antonella Battaglione, tirocinante; Stefania Mutasci, PaoloMignozzi, Claudia Miscioscia, Giovanna Caponio la cuoca,colonna portante della comunità. Presidente è RachelePellegrino. Primo presidente è stato Rocco Ressa , ex sindacodi Palagiano.

Volontari per vocazione nella comunità “Demetra” di Palagiano

«Dove c’è casa c’è famiglia»

ANTONIO DELLISANTI

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Con il patrocinio l’Amministrazione comunale di Massafra,la Federazione Speleologica Pugliese, Puglia Promozione,l’Associazione Terra Di Puglia, la Cooperativa Turistica74zero16 e la cordiale collaborazione degli sponsor: Bancadi Credito Cooperativo di Massafra, Stoma Group,Termoidraulica Bagni e Ceramiche dei Fratelli Laterza,Caseificio Mottola, Istituto di Istruzione Superiore “CenzinoMondelli”, con la sede annessa dell’ITIS “Edoardo Amaldi”,l’Appia Palace Hotel, Cosimo Mottolese ha presentato il suo:Massafra Sotterranea. Cerimoniere della serata RaffaellaBalestra. È stato il Sindaco Martino Tamburrano a portare isaluti dell’Amministrazione cittadina. È quindi intervenuto arelazionare il prof. Alberto Altamura, già docente di latino egreco in licei statali, già dirigente scolastico dell’ITIS “E.Amaldi”, attualmente dell’Istituto Professionale di Stato“Mauro Perrone” di Castellaneta. Il Preside, dopo averdelineato il profilo dell’autore, ingegnere meccanico edocente di Meccanica nell’Amaldi, ha tracciato, da buonfilologo e docente di lettere, una disamina dell’operaindividuandone la struttura e i contenuti, soffermandosi sualcuni aspetti di Massafra Sotterranea, interessanti non solodal punto di vista architettonico ma anche sotto il profilostorico, richiamando i marchesi Michele Imperiali, nonno enipote, che costituiscono un legame tra la storia di Massafrae quella di Oria e di Francavilla. Nella seconda sezione dellibro, in cui si tratta dei “luoghi della produzione”, come leconcerie, le tintorie, gli apiari, le colombaie, ha evidenziatopersonaggi storici, ha ricordato la figura di “Macubbe”, talVincenzo Maglio, tintore, che operava nella tintoria chiamatadai locali “Tènde de Macubbe”, famoso per i suoi grandibaffi alla cui foggia teneva tanto che, prima di andare aletto, li proteggeva con cannucce. Nella terza sezione dellibro, ha elencato le necropoli che insistono sul territorio,componenti importanti per la ricostruzione del patrimoniodella Magna Grecia. La seconda relazione è stata tenuta dalprof. Roberto Caprara, storico e archeologo degliinsediamenti rupestri, premio “Umanesimo della Pietra perla Storia 2008”, ex docente di archeologia medievalenell’Università di Sassari. Il relatore ha delineato per sommicapi la storia degli studi sul rupestre in Massafra, ricordandodi essere stato l’artefice della creazione a Massafra del Centrodi Studi sull’Habitat Rupestre nell’Area Mediterranea,organizzando nel 2010 le prime tre Giornate internazionalidi Studio in Terra Jonica, in cui chiamò Mino Mottolese apresentare una relazione proprio su Massafra Sotterranea.

Quello di oggi è il secondo evento che presenta Massafra inuna vetrina autorevole, che celebra il rupestre e non solo ilsotterraneo, partendo da ricerche e da rilievi fatti sul posto,girando per il territorio per gravine, per grotte e sotterranei,“consumando le scarpe” in luoghi aspri e selvaggi, come dasempre ha fatto lui e come fa Mino Mottolese. Ha proseguitocon una rassegna degli ultimi studi e rilievi fatti sul Villaggiodi Madonna della Scala con Franco Dell’Aquila e sul Villaggiodi Santa Marina, in cui per la prima volta ha annunciato diaver individuato il villaggio di Anxia, di cui parla il Guidonenel suo famoso Viaggio. E’ seguito un breve intermezzomusicale, in cui la brava Claudia Cantore, allieva della prof.ssaMonica Scarano, ha eseguito su chitarra tre brani di musicamoderna contemporanea. E’ seguita la relazione di VincenzoMartimucci, Presidente della Federazione SpeleologicaPugliese e membro della Federazione Speleologica Italiana.E’ autore del nuovo assetto del Catasto delle Grotte di Pugliapubblicato nel 2009, di cui annuncia di pubblicare a breve ilnuovo aggiornamento con gli ultimi rilievi, comprese alcunenuove grotte di Massafra. Ha proiettato e commentatobellissime fotografie di ambienti sotterranei nel corso dioperazioni speleologiche condotte in varie grotte, non solopugliesi. Infine, la parola è passata a Cosimo Mottolese. Dopoi doverosi e sentiti ringraziamenti agli sponsor e ai relatori,si è soffermato sul carattere divulgativo della sua opera,frutto di annose ricognizioni sul territorio, da servire comestimolo per successivi approfondimenti. Ha fatto unarassegna degli argomenti trattati nel libro, soffermandosi inparticolare sulle grandi necropoli di Carrino-San Sergio e dil’Amastuola, che, per la loro esclusiva importanzaarcheologica, al di là di romanticismi e piagnistei retorici,richiedono con urgenza il massimo di cura, considerazione,protezione, ma che invece versano in un pietoso stato diabbandono e per questo sono esposte ai più biechi attacchidistruttivi dell’”uomo moderno”.

Presentato l’interessante saggio del prof. Cosimo Mottolese

Massafra Sotterranea: antichi luoghi della produzione

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Alla Preside Marcella Battafarano,Dirigente Scolastico del PrimoIstituto Comprensivo “E. De Amicis”

Cara Dirigente,Le scrivo per dirLe Grazie, grazie infinite …Grazie, per aver riportato il sorriso sul volto dei bambini,che sono tornati ad essere cittadini dell’Edificio Scolastico“E. De Amicis” … Che hanno potuto ricalpestare sentiericonosciuti e abitare in quelle aule a loro così familiari.Ancora grazie, per aver restituito ai Docenti la speranzaormai persa: Lei ha saputo trasmettere loro coraggio emotivazione quando già lo scoraggiamento aveva fattobreccia nei loro cuori.Grazie di cuore, per aver dissipato quel velo di nebbia, cheaveva avvolto tutto il Primo Circolo in seguito ai fatti accaduti.Oggi il sole dell’entusiasmo e della riconoscenza ha asciugatoquelle gocce di rugiada che avevano bagnato i volti di chi siè sentito straniero nel proprio Paese.Grazie infinite, perché con il suo sorriso, la sua forza, la suaperseveranza e la sua professionalità è riuscita a dare unanuova luce alla Scuola. Con le sue azioni ci dà l’esempio,con le sue parole ci sprona a dare il meglio di noi, con lasua autorevolezza ci guida sulla strada della correttezza …Lei ci ha dimostrato che quando si vuole: “Si può dare dipiù, si può fare di più …” Così come hanno cantato gli alunnidurante l’inaugurazione per la consegna dell’Edificio dopo ilavori di ristrutturazione.Infine un grazie affettuoso da parte di tutti quei docentiche, come me, amano la Scuola e che con questa missiva siimpegnano a darLe collaborazione e sostegno in questo annocolmo di eventi e ricco di sfide.Le auguro un felice e sereno anno nuovo, un anno in cui Leipossa realizzare, insieme al personale scolastico, tutte quelleazioni volte a valorizzare sempre di più il Primo IstitutoComprensivo “E. De Amicis”.Chi le scrive è un’insegnante del Primo Istituto Comprensivo,che Le invia questa lettera nell’anonimato, consapevole diaver interpretato il pensiero di tutto il Corpo Docente.

(lettera firmata con richiesta di anonimato)

Domenica 16 dicembre, presso il teatro comunale diMassafra, la compagnia londinese “By Any Other NameTheatre Company” ha portato in scena il più celebre copioneshakespeariano, Romeo and Giuliet.L’opera shakespeariana vanta di innumerevoli rivisitazioni:nel 1830 Vincenzo Bellini rielaborò la sceneggiatura teatralein un dramma in musica, I Capuleti e i Montecchi, per ilteatro La Fenice di Venezia; nel 1968, Franco Zeffirelli diresse,per il cinema Romeo e Giulietta, con Olivia Hussey e LeonardWhiting e nel 1975, la tragedia d’amore più famosa al mondodivenne un fumetto per mano di Gianni De Luca e RaoulTraverso.Quello a cui abbiamo assistito domenica è stato unospettacolo di grande pregio, curato soprattuttonell’interpretazione, assolutamente passionale e travolgente.Il teatro gremito si preparava ad assistere all’esibizione quasicon un po’ di scetticismo, dovuto soprattutto al fatto che larecitazione dovesse avvenire il lingua originale disorientavanon poco gli spettatori.A questo hanno provveduto gli organizzatori dell’evento, fracui la compagnia teatrale “Le Forche” e il ComitatoOrganizzatore del Premio Palma Cito: infatti, sulla volta delpalco, sono stati proiettati i sottotitoli in italiano che sonoserviti ad orientare i presenti alla comprensione dellasceneggiatura. Tutto ciò però non è stato fondamentale,dacché gli attori, bravissimi, hanno saputo catturarel’attenzione del pubblico, con quella che è stata una dellerivisitazioni più semplici, ma allo stesso tempo piùappassionanti della storia d’amore più amata.Quello che è saltato subito all’occhio è stata, senza dubbio,la mancanza di scenografie, l’assenza di una colonna sonorae l’utilizzo di costumi a dir poco essenziali: questo, però,non ha rappresentato un punto a sfavore del gruppo attorialema, al contrario, ne ha esaltato le capacità interpretative, glisguardi vispi e trasudanti di emozione e coinvolgimento.L’attenzione, così, si è focalizzata tutta sul trasporto con ilquale questi giovanissimi attori sono riusciti a presentare glialtrettanto giovani personaggi del dramma.Mirabile, inoltre, la loro capacità di districarsi tra un ruolo el’altro, dacché tutti gli attori hanno incarnato almeno duefigure della tragedia.Giovane anche il regista, Robert Henderson, che ha saputodirigere il tutto con occhio esperto ed estremamenteoriginale.Ammirevoli due scelte artistiche: la prima riguarda i coloridegli abiti indossati da Giulietta. La protagonista femminile,infatti, veste un abito rosso acceso nella prima parte, quelladell’incontro e dell’innamoramento con Romeo, che indicala passionalità e il temperamento di una donna tanto giovanequanto decisa. Durante il colloquio con il padre, capo dellafamiglia Capuleti e durante scena della sepoltura, invece,Giulietta porta un abito bianco, simbolo della purezza edell’innocenza.Il rosso e il bianco, la carnalità e l’innocenza, colpevoli del

grande tormento che vede al centro il personaggio più caroe più criticato.Scelta stravagante, ma proprio per questo apprezzabile,anche quella di rappresentare le figure genitoriali, signorae signore Capuleti, padre e madre di Giulietta, con dellestatue di cartapesta: un’immobilità, dunque, non solo fisica,ma soprattutto spirituale e sentimentale.I lunghi applausi alla fine della performance hanno resogiusto omaggio ad un eccellente lavoro, che ha saputotoccare i cuori e le menti di tutti con una naturaleimpetuosità.

Antonella D’Eri Viesti

AMOR CH’ A NULLO AMATO AMAR PERDONA(Inf. V, 103)Successo per la compagnia londinese “By Any Other Name Theatre Company”a conclusione della cerimonia di conferimento del Premio “Palma Cito”

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23la voce di massafrasabato 19 gennaio 2013

Atteso evento sportivo. Il C.S.D. “Taekwondo Massafra” –Team Petrelli – domenica prossima, 20 gennaio, ospitapresso il Palazzetto dello Sport “Papa Giovanni” il MaestroPark Young Ghil, cintura nera 9° Dan, precursore delTaekwondo in Italia. E’ stato lui, infatti, a portare iltaekwondo in Italia e a farlo scoprire non solo come unosport, ma come una scuola di vita.Per la seconda volta nel tempo è ospite di una città dellaprovincia di Taranto. Negli anni settanta, infatti, è stato aMartina Franca ed ora giunge nella Tebaide d’Italia. Unmotivo di orgoglio e di onore per la città di Massafra e peril centro sportivo massafrese poter ospitare il grandemaestro che ha divulgato per primo il taekwondo nel sudItalia e precisamente (dal 1968 al 1983) e che è stato per25 anni direttore tecnico nazionale e che attualmente èmembro della commissione mondiale di forme di Taekwondoe direttore sportivo della FITA (Federazione SportivaNazionale riconosciuta dalla World Taekwondo Federatione dal CONI autorizzata a disciplinare l’attività del Takwondoin Italia e a rappresentarla all’estero).Con inizio alle ore 15.00, il Maestro Park Young Ghil terràuno stage che si svolgerà in tre fasi di allenamento (bambini,ragazzi, adulti con anche tutte le cinture). Un evento alquale partecipano con decine e decine di atleti (tra parentesiil nome dei maestri) la palestra organizzatrice, CSDTaekwondo Massafra diretta dal Maestro Tommaso Petrelli,e le palestre: Centro Tekwondo Monopoli (MartinoMontanaro), Taekwondo Moving Club di Martina Franca(Cosimo Pastore), CSD Taekwondo Mottola (Vito Piepoli eNicola Lepore), Olimpic Studio Cerignola (CosimoLaguardia), Taekwondo Statte (Saverio Carrieri), MartinaNew Generation (Raffaele Acquaviva), TaekwondoAlberobello (Arcangelo Ruggieri),…Sarà una indimenticabile festa dello sport che porterà allaribalta Massafra nel mondo del Taekwondo. Tutti gli atletidicono sin d’ora “Grazie, Maestro Petrelli!”. A lui si deveinfatti questo straordinario ed epico evento a conferma diuna precedente promessa. E lo sta facendo con tanto amoreper Massafra, nonostante questo sia per lui, anchemoralmente, un periodo particolare della sua vita a causadi alcuni malanni che ci auguriamo possa subito superare.Petrelli è stato il primo nella storia del Taekwondo jonico adaver raggiunto il prestigioso traguardo del VI Dan. Dal 2006è delegato Provinciale FITA e Arbitro Nazionale di Forme.Serietà, professionalità e capacità nel lavoro lo hanno portatoa ricevere encomi e premi, tra cui “Premio Bravo CONI” e“Premio Palio d’Argento”.Una vita, la sua, dedicata integralmente al TKD. E’, infatti,presente nello scenario sportivo da 33 anni (ha portato iltaekwondo in primo piano a Massafra sin dal 1991) ed hasempre professato lo stesso credo con l’attenzione rivoltanon solo alla maturità sportiva, ma anche a quella formativa

degli atleti, facendo sempre prevalere i veri valori che losport deve inculcare con l’aiuto della vera passione. Sportche alcuni anni fa ha diffuso anche in campo nazionale edinternazionale, in occasione del ventennale del CSD“Taekwondo Massafra”, con un annullo filatelico grazie anchealla collaborazione del Circolo filatelico “A. Rospo”.Atleti da lui formati (diverse centinaia con anche oltre 200cinture nere!) hanno conquistato titoli, sia nelle forme chenei combattimenti, e diversi sono stati chiamati a far partedella Nazionale Azzurra. Una soddisfazione per il MaestroPetrelli che ha fatto la storia del taekwondo a Massafra maanche in altre zone della provincia tarantina, grazie acompetenza, serietà e professionalità che tutti gliriconoscono. Lo stage di domenica al Palazzetto dello Sportci ricorda anche un altro evento, il Campionato ItalianoCadetti organizzato con successo anni addietro nello stessopalazzetto e dallo stesso maestro Petrelli e dal suo team.

Nino Bellinvia

Domenica evento sportivo al Palazzetto dello Sport di MassafraIl CSD “Taekwondo Massafra” del M° Tommaso Petrelliospita il precursore del tkd in Italia M° Park Young Ghil

FARMACIE DI TURNOSabato 19 gennaio 2013FERRERI - via S. LeopoldoZAURITO - via V. VenetoDomenica 20 gennaio 2013MASSARO - corso Roma

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