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l’arte della tavola DAL 25 GENNAIO AL 15 FEBBRAIO tra passato e futuro CONVIVIANDO L’arte della tavola tra passato e futuro Mostra e catalogo a cura di CINZIA FELICETTI Direttrice di Marie Claire Maison Styling della mostra BRUNO TARSIA STUDIO Progetto grafico catalogo MARCO PASSI Testi catalogo RITA FERRAUTO In copertina, piatti RICHARD GINORI Foto SIMONE FIORINI Foto interna Palazzo Reale LORENZO PENNATI La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 25 gennaio al 15 febbraio 2018 Ingresso gratuito ORARI lunedì 14.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 – 19.30 giovedì, sabato 9.30 – 22.30 Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura www.palazzorealemilano.it

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l’artedellatavola

dal 25 gennaio al 15 febbraio

tra passato e futuro

CONVIVIANDOL’arte della tavola

tra passato e futuro

Mostra e catalogo a cura diCINzIA FeLICettI

Direttrice di Marie Claire Maison

Styling della mostra BruNO tArSIA StuDIO

Progetto grafico catalogo MArCO PASSI

testi catalogo rItA FerrAutO

In copertina, piatti

rICHArD GINOrI Foto SIMONe FIOrINI

Foto interna Palazzo reale

LOreNzO PeNNAtI

La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 25 gennaio al 15 febbraio 2018

Ingresso gratuito

OrArIlunedì 14.30 – 19.30

martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 – 19.30

giovedì, sabato 9.30 – 22.30

ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura

www.palazzorealemilano.it

CColui che invitasenza dare un tocco personale alla tavola non è degno di avere amici

Anthelme Brillat-Savarin

Ll’artedellatavola tra passato

e futuro

La mise en place come scenografia dell’essere, rappresentazione di sé e della società, gioco perpetuo tra arte e idealità. rivoluzionaria o legata ai riti del potere, essenziale o sfarzosa, è il tema ispiratore di questa mostra, esplorato attraverso oltre tre secoli di storia e una serie di film che hanno segnato il nostro immaginario.

LA tAVOLA si configura inizialmente come l’affascinante teatro in cui il sovrano assoluto celebra la propria grandezza. In età barocca è opulenta, fantasmagorico giardino delle meraviglie, tra trionfi vegetali di ortaggi e bagliori di metalli preziosi. In epoca rococò diventa invece una sensuale dichiarazione di sensibilità estetica, per avviarsi verso la sua vera rivoluzione: l’oblio del servizio “alla francese” – ovvero, disposizione flamboyant di tutte le pietanze sul desco – a favore di una disinvoltura “alla russa” (introdotta da Alexander Kurakin, ambasciatore dello zar a Parigi), che delega a inappuntabili camerieri il compito di servire le vivande. È il 1810 e la tavola, libera dalle audaci costruzioni gastronomiche precedenti, accoglie apparecchiature di cartesiano rigore, pura geometria di piatti, posate e tintinnanti bicchieri.

I MeNu SeGNAPOStO fanno la loro apparizione per ritmare una partitura complessa, subordinata

alle regole di una nuova convivialità e non più alla vanità di chi ospita.

L’OttOCeNtO adotta la formula “meno sfarzo, più etichetta”; è la mensa borghese, dove celebrare i valori familiari e nazionali. Le linee si semplificano e avanza la funzionalità, senza tradire quel nitore formale che si esprime – finalmente decontratto – con l’incursione di raffinate decorazioni floreali. Dopo (ed è davvero un lampo), l’amore vittoriano per la policromia si stempera nelle rigorose forme Art Déco, rivive nell’eclettismo Sixties, nella personalizzazione contemporaneae si apre a un futuro prossimo in cui il cibo – sempre più immateriale – sarà presentato con tutta probabilità nel segno della stilizzazione più “asettica”.

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EElEgancE legance

stanza 1

Monocromie e attenzione appassionata al dettaglio:

è l’essenzialità la chiave dell’eleganza. Soprattutto a

tavola. Come testimonia il film COCO CHANeL &

IGOr StrAVINSKy (2009), in cui la stilista è col-

ta nell’anno – 1920 – in cui crea l’iconico profumo

N°5. La perfezione si fa visibile tra layout rigorosi di

bianco & nero e la presenza fragrante dell’amaryllis.

Per una mise en place di moderna sofisticazione.

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BbaroquEaroque

stanza 2

La tavola barocca è un artificio

teatrale dal forte messaggio sim-

bolico: celebra il potere assoluto

del sovrano sui sudditi e sulla na-

tura, disciplinata nei giardini alla

francese ed evocata nei sontuosi

trionfi di verzure sulla mensa. VA-

teL (2000) racconta il desco del

re Sole nel 1671: giochi scenici e

mise en table dai colori vibranti e di

drammatica bellezza. Aspettando

la piena diffusione della forchetta

(dopo la metà del Settecento).

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Rrococòococò

stanza 3

Il rococò è un sorriso edonista alla vita. Sulla tavola prescrive

le nuance pastello più luminose: rosa, celeste, avorio, come se a

dipingerla fossero Jean-Honoré Fragonard e François Boucher.

uno spirito colto dal film MArIe ANtOINette (2006), de-

dicato agli anni spensierati della regina, tra il 1777 e il 1789. L’a-

more per la decorazione diventa ossessione. e la porcellana fa il

suo ingresso trionfale, prendendo il posto dei metalli preziosi.

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RrEgEncyegency

stanza 4

In età regency la tavola si configura come il ring

sociale dove stringere alleanze e matrimoni. La

gioia della convivialità in abiti casual è riservata

ai picnic, preparati con una cura maniacale che il

film eMMA (1996), ambientato nel 1815, svela in

tutti i dettagli. Il senso dell’empatia con il paesag-

gio, così British, si esalta nell’inesauribile corredo

di porcellane, posate, coppe e bicchieri sfoggiati

nell’apparecchiatura bucolica. Immancabili i ser-

vizi da tè: passione del reggente Giorgio IV.

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Ttotal whitEotal white

stanza 5

Quando la tavola vuole risultare

esclusiva si veste di bianco: il co-

lore aristocratico per eccellenza,

segno distintivo di chi non deve

piegarsi ai lavori manuali e dun-

que si mostra diafano nel volto e

negli abiti. una tovaglia immaco-

lata è un assoluto estetico, spes-

so solo vagheggiato, come quello

di MOrte A VeNezIA (1971),

che ambienta nel 1911 la strug-

gente storia di una solitudine. In

un nitore di perfetta eleganza.M

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Rromanticomantic

stanza 6

Nell’Ottocento la sala da pranzo si fa protagonista; ful-

cro dei riti borghesi, è museo in miniatura del prestigio

di famiglia, tra quadri alle pareti, cristalli e argenterie.

In tavola, finalmente, il vasellame si armonizza e vuo-

le l’accordo cromatico con l’abbondanza di fiori e frut-

ti immancabili sul desco delle feste. Come si vede nel

film IL GAttOPArDO (1963), in cui i colori accesi di

dalie, crisantemi e garofani scandiscono la temperatura

emotiva dei rivoluzionari anni tra il 1860 e il 1910.

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Aart décort déco

stanza 7

edonismo & glamour: con l’arrivo

dell’Art Déco la tavola non sarà più

la stessa. IL GrANDe GAtSBy

(2013) svela il lusso del 1922, tra pat-

tern geometrici, accordi di nero, cre-

ma, oro e nuovi accessori. Al naïf ri-

dondante delle composizioni floreali

del periodo precedente si sostituisce

lo chic essenziale di candelabri e ca-

lici. I bicchieri si moltiplicano, per-

ché ogni piatto ora richiede il suo vi-

no. Anni alcolici, che impongono la

moda del cocktail prima di cena.A

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EEclEcticclectic

stanza 8

Cromie audaci, motivi esotici, perso-

nalizzazione assoluta. La tavola dei fa-

volosi Sixties non è più quella auste-

ra ed estesa delle famiglie patriarcali.

Si riduce nelle dimensioni e si arric-

chisce di contaminazioni stilistiche,

sull’onda della moda hippy e dei nuo-

vi orientalismi, ma sempre all’inse-

gna del glamour. Come in A SINGLe

MAN (2009), elegia del lifestyle targa-

to 1962, in cui l’esuberanza della mise

en table è bilanciata da un senso preci-

so del colore e delle proporzioni. Mov

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MmodErnodern

stanza 9

Nella società liquida di zygmunt Bauman,

la tavola perde la sua materialità e da occa-

sione conviviale legata al gusto diventa bel-

lezza virtuale in pixel da condividere su In-

stagram. Come reazione all’avvilimento da

fast food si mitizza la figura dello chef: nuo-

vo custode degli arcani riti culinari, esal-

tato anche nel film IO SONO L’AMOre

(2009). Cucina molecolare, piatti destrut-

turati, nuove abitudini alimentari − dal ve-

ganesimo al crudismo − impongono appa-

recchiature sempre più essenziali, spogliate

della ridondanza di colori e ornamenti.A

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FfuturEuture

stanza 10

Il futuro si apre a enigmi affascinanti: come

sarà il cibo degli anni a venire? Probabilmente

dematerializzato, micronizzato, minimizzato,

esaltato da un’esperienza totalmente estetica.

Ava, la glaciale protagonista del film ex MA-

CHINA (2014), ha un viso preraffaellita e un

torace cibernetico, affascinante intrico di fili e

transistor. La sua ambigua natura apre scena-

ri inediti, in cui l’alimentazione sarà sublimata

ma estremamente curata a livello artistico. un

esercizio perfetto di forme essenziali.

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LAccessori

ABC CARPET & HOME,abchome.com

ALESSANDRO BINI TESSUTI D’ITALIA, lalberodellacuccagna.com

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ALF DAFRÈ, alfdafre.it

ANANBÔ, ananbo.com

&KLEVERING, klevering.nl

ANGELO CAPPELLINI, angelocappellini.com

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ANNICK GOUTAL, distr. olfattorio, olfattorio.it

APPARATUS, apparatusstudio.com

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ARAM, michaelaram.com

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ARTEFACTO MADRID, artefactomadrid.com

ĀRTĔL, artelglass.com

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ARTEMIDE, artemide.com

ARTE VENEZIANA, arteveneziana.com

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CRISTINA RE, cristinare.com

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DABBENE MILANO, argenteriadabbene.com

DE BERNARDI,nastrificiodebernardi.com

DEDAR, dedar.com

DE GRISOGONO, degrisogono.com

D’ELITE, timeforbedding.com

DESIGNERS GUILD,

L’arte della mise en table

in mostra

Mobili TessutiABC CARPET & HOME,abchome.com

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DABBENE MILANO, argenteriadabbene.com

DE BERNARDI,nastrificiodebernardi.com

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DE GRISOGONO, degrisogono.com

D’ELITE, timeforbedding.com

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DIMORESTUDIO, dimorestudio.eu

DOLCE & GABBANA, dolcegabbana.it

DOLCELINO PASTICCERIA, facebook.com/dolCelinopasticceria/

DURAVIT, duravit.it

EDGAR BEREBI, edgarberebi.com

EDG ENZO DE GASPERI, edg.it

EDIZIONI E/O, edizionieo.it

EDIZIONI ETS, edizioniets.com

EINAUDI, einaudi.it

ERBA, erbaitalia.it

ETSY,

FENDI CASA, luxurylivinggroup.com

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Elegance COCO CHANeL & IGOr StrAVINSKydi Jan Kounen (2009)

BaroqueVAteL di Roland Joffé (2000)

RococòMArIe ANtOINette di Sofia Coppola (2006)

RegencyeMMA di Douglas McGrath (1996)

Total WhiteMOrte A VeNezIAdi Luchino Visconti (1971)

RomanticIL GAttOPArDO di Luchino Visconti (1963)

Art DécoIL GrANDe GAtSBy di Baz Luhrmann (2013)

EclecticA SINGLe MAN di Tom Ford (2009)

ModernIO SONO L’AMOre di Luca Guadagnino (2009)

Futureex MACHINAdi Alex Garland (2014)

Appartamentodel Principe

Sede di questa mostra, consiste in una suc-

cessione di dieci stanze nell’ala sud-ovest

di Palazzo Reale, con affaccio sulle vie Pe-

corari e Rastrelli, e costituisce un esempio

originale di abitazione regale ottocentesca.

Previsto nel 1805 dalla riorganizzazione na-

poleonica dell’edificio e arrivato a noi pres-

soché intatto nella sua forma architettonica,

ci appare oggi nella versione risalente alla

seconda metà degli anni Trenta dell’Ottocen-

to voluta dall’Arciduca Ranieri, Viceré del

Lombardo-Veneto, il quale decise di desti-

nare queste sale ai principi in visita presso

la reggia milanese. Il progetto fu realizzato

sotto la direzione dell’architetto Giacomo

Tazzini con i migliori artigiani, decoratori e

tappezzieri lombardi. Questi nobili interiors

rappresentano un esempio perfetto dell’e-

stetica della Restaurazione. Giunto infatti al

tramonto lo stile Impero, con il gusto della

corte imperiale di Vienna che lentamente la-

sciava spazio all’idea borghese dell’abitare,

prevalse il desiderio di decorare le stanze in

modo sofisticato, con colori brillanti e la luce

dell’oro a illuminare il candore delle boiserie.