Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

36
Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 1 IL BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO IL BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO nuoova serie - anno XXVI - n. 2 - maggio - agosto 2010 - piazza san domenico, n. 5 - 09127 cagliari

Transcript of Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Page 1: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 1

IL BOLLETTINO DEL

ROSARIO PERPETUO

IL BOLLETTINO DEL

ROSARIO PERPETUOnuoo

va s

erie

- a

nno

XX

VI

- n.

2 -

mag

gio

- ag

osto

201

0 -

piaz

za s

an d

omen

ico,

n. 5

- 0

9127

cag

liari

Page 2: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 2

IL BOLLETTINO DELROSARIO PERPETUO

IN SARDEGNA

Supplemento a“DOMENICANI”autoriz. Tribunale di Firenze

del 4 Gennaio 1967 - n. 1800

Nuova serie - Anno XXVImaggio- agosto 2010

c /c postale n. 15 38 10 98intestato a: Bollettino del

Rosario Perpetuo - Convento S. Domenico - 09127 Cagliari

Direzione & Redazione:P. Eugenio Zabatta o.p.

Collaborano: P. Christian Steiner o.p.

Paolo Macis.

piazza San Domenico, n. 509127 CAGLIARITel. 070 65 42 98Cell. 339 18 22 685

e.mail: [email protected]

Con approvazione Ecclesiasticae dell’Ordine Domenicano.

Anno XXVImaggio - agosto 2010

quadrimestraledi collegamento dei gruppidell’Ass. Rosario Perpetuo

Regina del Santo Rosariovenerata in s. Domenico

di Cagliari(statua in legno - sec. xv)

copertina: Sacratissimo Cuore di Gesù. Vedi articolo pagina 6.

3

5

6

12

15

18

2228

30

34

Lettera del direttore alle zelatrici…p. eugenio zabatta op.

Pellegrinaggio a Lourdes.

Nel Cuore del divino Redentore… .p. e. zabatta op.

Quel fragile filo… e i grani della corona.la redazione.

Recitate il Rosario e diffondetene la pratica.

il p. direttore del RP.

Testimonianze dei gruppi del Rosario P.

Nella casa del Padre.Le nuove iscritte all’Associazione.Entra a far parte anche tu …

la Direzione dell’Associazione.

Il Rosario Vivente: La Pasqua di Gesù e il lenzuolo che avvolse il suo corpo.I misteri della gloria

a cura della redazione.

Sommario

Page 3: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 3

Gentili zelatrici e iscritte al Rosario perpetuo,

«Assapora la bontà del tuo Redento-re e accenditi d’amore per Colui che ti ha salvato». Questa raccomandazione, attribuita a sant’Anselmo, la possiamo pensare rivolta proprio a noi che «ab-biamo trovato nel Rosario un’autentica via di santificazione» (RVM, 8).

Nella contemplazione dei misteri, infatti, siamo invitati «a gustare quan-to è buono il Signore» e «sintonizzan-doci con il ricordo e con lo sguardo di Maria» (RVM, 11), «siamo condotti ad una conoscenza profonda del mistero di Cristo» e «spinti a conformarci a Cri-sto… introducendoci nelle profondità del Cuore di Cristo» (RVM, 15, 19).

Il frutto più essenziale che coglie chi recita bene il Rosario, di fatto, consiste proprio nel «diventare conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo» (RVM, 15). E questa è la perfezione!

Ma chi recita bene il Rosario, per

averne i frutti che promette? Anche chi riesce a vincere la propria pigrizia e prende in mano la corona per recitarlo, trova poi altre “tentazioni“ per recitarlo senza fervore o addirittura per finire di abbandonarlo.

Qualcuno trova monotono e noioso il Rosario per la ripetizione delle Ave Maria; ad altri sembra difficile riuscire a meditare i misteri e a quello che pro-nunziano nelle Ave Maria. Per tutti, poi, il Rosario diventa un esercizio mecca-nico, privo di vita, tanto da pensare che la difficoltà è nel Rosario stesso.

Altri, infine, propongono: «ma per-ché la recita di tanti misteri e di tante Ave Maria? Non è meglio dirne poche, ma bene?».

In verità, questi modi di pensare e di parlare sono di persone che non hanno ancora capito la preziosità del Rosario che giustamente è stato definito “com-pendio del Vangelo” (RVM, 18), sintesi di tutta la storia della nostra Redenzio-ne.

Ma non ci dobbiamo sgomentare,

Lettera alle gentili zelatrici e alle iscritte al Rosario Perpetuo

Per una preghiera sempre più partecipata

Page 4: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 4

né scoraggiarci perché sono proprio quelle persone che noi, come zelatrici e zelatori, dobbiamo aiutare e non solo incoraggiandole a partecipare all’Ora di Guardia, ma anche istruendole sul modo di recitare il Rosario.

A proposito di Ave Maria ripetute, un vescovo diceva: «Io, di Ave Maria ne dico tante, sperando che almeno qual-cuna la dica bene». Un’altra persona, non meno modesta, diceva: «Io semino le mie Ave Maria… qualcuna metterà radice e darà frutti».

Abbiamo bisogno di pregare molto; spesso la nostra Ave Maria consisterà, forse, solo in uno sguardo fugace al Si-gnore e alla Madonna, eppure essa non sarà detta inutilmente e – specialmente se è ripetuta – favorirà l’abitudine alla meditazione.

Pensavo a Gesù nell’orto degli ulivi che «andò di nuovo a pregare per la ter-za volta, ripetendo le medesime paro-le» (Mt 26, 44).

Pensavo a Gesù, presso il pozzo di Giacobbe, quando confidò alla Samari-tana che «i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre vuole così i suoi adoratori» (Gv 4, 23).

Non sarà un lusso, ma un dovere se noi cerchiamo, durante la recita del Rosario, quello spirito e verità che ci permetterà «di nutrire in noi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (S. Paolo, Rom. 15,5).

Nessuno vorrà far dipendere l’im-petrazione di ciò che chiediamo dalla capacità di “pensare“ pregando e non piuttosto dal desiderio che ci spinge a pregare per avere dal Signore quel dono che chiediamo.

Dio guarda più al “perché” che al “come“ preghiamo. Il “perché“ dipen-de dalla nostra volontà, il “come“ non

sempre dipende dalla nostra volontà. Ai bei pensieri, Dio preferisce la buona volontà.

Oggi, è vero, si insiste molto sulla “intelligenza” delle preghiere. Uno dei criteri che ha guidato la riforma liturgi-ca è l’intelligibilità delle formule e dei riti. Cosa giustissima! Perché parlare a Dio con formule o con gesti di cui non afferriamo noi stessi il senso? La pre-ghiera spesso è una vera lezione – lectio divina – un vero testo di meditazione.

Ma questo non è l’unico aspetto del-la preghiera. E noi che abbiamo espe-rienza del Rosario possiamo dirlo. A volte sembra che certi maestri di vita spirituale invitino più a pensare che a pregare; che siano più preoccupati di quello che la preghiera “produrrà“ da sé stessa nell’animo, che non di ciò che Dio produrrà nell’anima che prega. La preghiera non è più, allora, un parlare con Dio, ma un parlare con se stessi.

La preghiera è ascolto di Dio. Ricor-diamo il piccolo Samuele della Bibbia.

Nella preghiera Dio chiede il nostro amore, la nostra “devozione”, più che i nostri bei pensierini. Se questi ci sono e ci aiutano a rendere più intenso l’amo-re e la devozione (purché non siano uno sterile compiacimento della mente che si culla su belle idee!) sarà tanto di guadagnato; ma non è detto che devo-zione ed amore non possano restare là dove, per debolezza della nostra mente o anche per difficoltà di formule, non si “riesca a pensare”.

Non c’è un atto di amore, di devo-zione vera, in fondo ad ognuna di quel-le Ave Maria nelle quali entra poco, for-se, l’intelligenza, ma molto il cuore? E la formulazione, anche brevissima, dei misteri non avrà proprio nessun valore di meditazione?

Page 5: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 5

Certo non varrà quanto una predica, ma è pur sempre uno sguardo che, al-meno di tanto in tanto, cade sulla vita di Gesù e di Maria.

Forse, gentili zelatrici, più che di-fendere la nostra preghiera del Rosario, abbiamo bisogno di farla conoscere di più!

Leggendo l’enciclica “Fides et ratio” di Giovanni Paolo II, mi sono imbat-tuto in una citazione che suona così: «la fede che non è pensata è nulla» (n. 79). La frase è di S. Agostino e mi ha fatto riflettere molto, mentre mi passa-vano davanti agli occhi i nostri gruppi durante l’Ora di Guardia. Quali sono – mi dicevo – i nostri pensieri e la nostra contemplazione dei misteri?

Mi sono confortato solo quando, più avanti, ho letto di «S. Bonaventura, il

quale introducendo il lettore al suo “Iti-nerario della mente in Dio” lo invitava a rendersi conto che: non è sufficiente la lettura senza la compunzione, la co-noscenza senza la devozione, la ricerca senza lo slancio… la riflessione senza la sapienza ispirata di Dio» (n. 105).

Se nella preghiera ci sarà insieme intelligenza delle formule e slancio del-la volontà verso Dio, la preghiera sarà perfetta; ma se dovesse mancarne una, non per colpa ma per debolezza, man-cherebbe la meno importante se man-casse l’intelligenza delle formule.

La nostra preghiera sarà, allora, meno perfetta, ma pur sempre buona preghiera, perché è salvo l’essenziale: il nostro slancio proteso verso il Signore. È questo slancio che non deve manca-re, con l’aiuto di Maria!

(p. eugenio zabatta op).

PELLEGRINAGGIO ITALIANO DEL ROSARIO A

L O U R D E Sdal 4 al 10 luglio 2010 -

Guidato dai Padri Domenicanisi terrà il 42° pellegrinaggio nazionale annuale, in treno speciale, con cuccette.In partenza da Napoli, si dà possibilità di prendere il treno nelle stazioni di Roma-Ostiense, Pisa, Genova.

Tema del pellegrinaggio:CON BERNARDETTA FARE IL SEGNO DI CROCEPer informazioni e prenotazioni rivolgersi a:

P. Eugenio Zabatta – p.za san Domenico, n. 5 – 09127 Cagliari.e.mail: [email protected] - fax n. 070 6852 403

tel.: 070.65.42.98 – cell.: 339.18.22.685conto corrente postale: n. 15.38.10.98.

Page 6: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 6

Il mistero dell’Amoreracchiuso nel Cuore di Gesù.

Numerose sono le forme più dif-fuse nelle quali questa devozione al Cuore di Cristo si concretizza: i Pri-mi Venerdì, l’Ora Santa, l’Apostolato della Preghiera, la Comunione men-sile agli ammalati, la consacrazione delle Famiglie al Sacro Cuore.

In molte parrocchie, però, si sono ritenute forme ... superate anche se, proprio quelle forme “hanno contri-buito a spronare generazioni di cri-stiani a pregare di più e a partecipare più di frequente ai sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia”. (Gio-vanni Paolo II ai Gesuiti riuniti in as-semblea generale – 05.10.1986).

Se il Cuore è “simbolo” dell’amo-re, allora possiamo dire che la devo-zione al S. Cuore è iniziata con il Cri-stianesimo. Il culto al Cuore di Cristo, infatti, in certo senso, è già presente nei Vangeli e negli scritti dei Santi Pa-dri anche se nella Chiesa troverà pie-na forma nel XVII secolo, come ve-dremo.

I testi scritturistici a cui fanno riferi-mento i Padri, contemplando la ferita aperta del Suo costato, sono partico-larmente due: S. Paolo agli Efesini (3, 17-18) “siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo”; e S. Giovanni nel Vangelo (19,31): “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”.

A questi due testi si sono poi riferi-ti anche i santi religiosi e religiose del Medioevo e gli stessi Papi da Pio IX in poi in modo particolare. •••

Gesù Cristo, Persona divina! Con ogni sicurezza possiamo contemplare e venerare il Cuore del Redentore divi-no, immagine eloquente della sua ca-rità e documento dell’avvenuta nostra redenzione. Con una sola e identica adorazione, infatti, ci riferiamo alla Sua divinità e alla Sua umanità poiché sono unite nella sua Persona. L’adorazione che noi facciamo si rivolge certamente alla Persona, ma nello stesso tempo a tutto ciò che essa possiede. È di Gesù tanto la divinità quanto l’umanità che ha fatto sua. Egli è “tutto Dio e tutto Uomo” diceva S. Caterina.

Una conseguenza immediata di que-sta verità della adorabilità dell’Umanità di Cristo unita al Verbo, cioè alla se-conda Persona della Trinità, è che an-

NEL CUORE DEL DIVINO REDENTOREL’IMMAGINE EL OQUENTE DELLA SUA CARITÀ

Page 7: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 7

NEL CUORE DEL DIVINO REDENTOREL’IMMAGINE EL OQUENTE DELLA SUA CARITÀ

che le singole parti della sua Umanità (le cinque piaghe, il Cuore) devono es-sere adorate. È questa una conclusione teologica. L’adorazione delle piaghe di Cristo fu una conseguenza delle crocia-te e della mistica su Cristo di San Ber-nardo. Il culto al Sacro Cuore di Gesù, invece, come dimostra l’enciclica Hau-rietis aquas (“Attingerete le acque”) di Pio XII, è fondato nella Scrittura e si svi-luppò nel medioevo.

Nell’epoca moderna, più vicina a noi, la promotrice principale del culto al Sacro Cuore fu santa Maria Marghe-rita Alacoque, la quale ebbe una visio-ne in cui Gesù le apparve con il Cuore infiammato e circondato dai simboli della Passione, e la incoraggiò ad ado-perarsi per la diffusione di tale culto nella Chiesa.

Le apparizioni a S. Maria Marghe-rita non sono il fondamento di questo culto, ma solo un’occasione della sua approvazione da parte della Chiesa. La devozione si estese dapprima nella Compagnia di Gesù, che ne assicurò la diffusione, e fu Pio IX, il 23 agosto 1856, che la estese alla Chiesa univer-sale e stabilì la festa del Sacro Cuore. Pio XI scrisse, su questo argomento, l’enciclica “Redentore Misericordiosis-simo” (8 maggio 1928) e Pio XII l’enci-clica “Attingerete le acque” (15 maggio 1956).

Ciò che viene insegnato in quei do-cumenti è che Colui che è adorato è, evidentemente, sempre l’unico Cristo preso nella sua totalità, ma facciamo riferimento al Cuore, come alle piaghe,

Nell’enciclica di Giovanni Paolo II, sul Rosario della Beata Vergine Maria, viene affermato chiaramente che: “Recitare il Rosario non è altro che contemplare con Maria il Volto di Cristo” (n. 3), ma è con il cuore, anzi con gli occhi del cuore di Maria (n. 10) che siamo chiamati a “leggere nell’intimo di Gesù fino a percepire i sentimenti nascosti e ad indovinarne le scelte (n. 10), cioè a entrare nel suo Cuore e a conformarci ad esso.

Leggiamo: «Nel percorso spirituale del Rosario, basato sulla contemplazione incessante – in compagnia di Maria – del volto di Cristo, questo ideale esigente di conformazione a Lui viene perseguito attraverso la via di una frequentazione che potremmo dire “amicale”. Essa ci immette in modo naturale nella vita di Cristo e ci fa come “respirare” i suoi sentimenti (n. 15).

E ancora: «Questa preghiera è destinata a far vivere, con rinnovato interesse, la spiritualità cristiana quale vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia, di dolore e di gloria» (n. 19).

Page 8: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 8

Page 9: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 9

perché sono gli organi corporei che meglio, sopra tutti, ci esprimono l’amo-re di Dio per noi.

Il fine del culto particolare del Cuore di Gesù è quello di sviluppare, in noi, sia la dovuta riconoscenza per la Re-denzione, che ci fa rendere amore per amore, sia lo spirito di sacrificio, me-diante l’imitazione delle perfezioni che si rivelano a noi nel Cuore o nelle ferite riportate da Gesù: l’amore di Dio e de-gli uomini, l’umiltà e l’obbedienza.

In pratica, i grandi misteri della vita, della passione e della morte-resurrezio-ne, quali vengono celebrati nell’anno liturgico, hanno la loro radice e il loro riflesso nel Cuore di Gesù.

Questo divin Cuore è il centro di ri-sonanza delle azioni e delle sofferen-ze redentrici; è la sorgente psicologica di tutti i sentimenti dell’amore di Dio e degli uomini; è pure l’espressione simbolica compendiata di tutto ciò che Cristo, nel suo amore, ha compiuto per la nostra redenzione e che, ora, come Capo di tutto il corpo mistico, continua a compiere.

Leggiamo nell’enciclica “Haurietis aquas“: «A buon diritto il Cuore del Ver-bo Incarnato (Gesù) è considerato come il principale simbolo di quell’amore con il quale il Divin Redentore ha ama-to e continuamente ama l’Eterno Padre e l’umanità… il Cuore di Gesù è il sim-bolo del suo amore sensibile, giacché il corpo del Salvatore divino, plasmato nel seno castissimo della Vergine Ma-ria, per influsso prodigioso dello Spirito Santo, supera in perfezione e quindi in capacità percettiva ogni altro organi-smo umano» (AAS., 1956, p. 327ss).

E nella costituzione pastorale del Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes,

leggiamo: «Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agi-to con volontà d’uomo, ha amato con Cuore d’uomo» (n. 22).

A riguardo del senso e del valore del culto reso al sacro Cuore di Gesù, San Tommaso d’Aquino scrive: «Alle imma-gini sacre viene tributato il culto reli-gioso, non secondo la considerazione loro assoluta, in quanto cioè sono delle realtà a sé: ma in quanto sono immagini che ci conducono fino a Dio incarnato. Ora il movimento dell’animo che ha per oggetto l’immagine, in quanto è imma-gine, non si arresta ad essa, ma tende fino all’oggetto da essa rappresentato. Perciò, per il fatto che alle immagini di Cristo è tributato il culto religioso, non risulta un culto di latria essenzialmente diverso, né una distinta virtù di religio-ne” (S. Th II, II, q. 81, a. 3).

È dunque alla Persona stessa del Ver-

Page 10: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 10

bo Incarnato che termina il culto rela-tivo tributato alle sue immagini, siano queste le reliquie della Passione, o il simulacro che tutte le vince per valore espressivo, cioè il Cuore trafitto di Cri-sto crocifisso.

Dall’elemento quindi corporeo, ch’è il Cuore di Gesù Cristo, e dal suo na-turale simbolismo, è per noi legittimo e doveroso ascendere, sorretti dalle ali della fede, non soltanto alla contempla-zione del suo amore sensibile, ma anco-ra più in alto, fino alla considerazione e all’adorazione del suo eccellentissimo amore infuso; finalmente, con una dol-ce e più sublime ascesa, elevarci sino alla meditazione, contemplazione e all’adorazione dell’Amore divino del Verbo Incarnato.

«È necessario quindi tenere sempre presente in questo così importante, ma altrettanto delicato argomento – leg-giamo nell’enciclica di Pio XII – che la verità del simbolismo naturale, in vir-tù della quale il Cuore fisico di Gesù entra in un nuovo rapporto con la Per-sona del Verbo, riposa tutta sulla verità primaria dell’unione ipostatica; intorno a cui non si può nutrire alcun dubbio, se non si vogliono rinnovare gli errori, più volte condannati dalla Chiesa, per-ché contrari all’unicità della Persona in Cristo, nella distinzione e integrità delle due nature.

Tale fondamentale verità ci fa com-prendere come il Cuore di Cristo sia il Cuore di una Persona divina, cioè del Verbo Incarnato, e che pertanto rappre-senta tutto l’amore che Egli ha avuto ed ha ancora per noi. È proprio per questa ragione che il culto da tributarsi al Cuo-re Sacratissimo di Gesù è degno di es-sere stimato come la professione prati-

ca di tutto il Cristianesimo. La religione cristiana, infatti, essendo la religione di Gesù, è tutta imperniata su l’Uomo-Dio Mediatore così che non si può giungere al Cuore di Dio se non passando per il Cuore di Cristo, conforme a quanto Egli ha affermato: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv. 14, 6).

Ciò presupposto, è facile conclu-dere che il culto al Cuore Sacratissimo di Gesù non è, in sostanza, che il culto dell’amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è insieme la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli altri uomini. In altre parole, tale culto si propone l’amore di

Page 11: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 11

La Storia del Culto al S. Cuore

Già esistente durante l’epoca me-dievale, la devozione al Sacro Cuore di Gesù trovò sempre più spazio nel-la vita della Chiesa dal XVII secolo, grazie a S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690).

L’umanità conosceva così un Dio “innamorato” dell’uomo come si de-finì Gesù in una delle quattro visioni principali concesse a S. Margherita tra il 1673 e il 1675. Tutti i tratti di questa devozione vengono proprio da questi quattro “incontri” di Cristo con la religiosa visitandina francese.

L’icona che tutti conoscono ritrae il Cuore di Gesù come le era apparso indicandole la pratica della Comunio-ne al primo venerdì del mese assieme all’ora di adorazione. Infine, di Gesù fu anche la richiesta di una festa de-dicata al suo Cuore il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini. La festa del Sacro Cuore divenne universale nel 1856 con papa Pio IX, mentre Margherita Maria venne canonizzata il 13 maggio 1920 da papa Benedet-to XV.

Numerose le Congregazioni de-dicate al Sacro Cuore. Tra queste: la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore, fondata nel 1874 dal beato Leone Dehon; i Figli del Sacro Cuore di Gesù o Missioni africane di Verona, fondati nel 1867 da Daniele Comboni; le Dame del S. Cuore fon-date nel 1800 da S. Maddalena Sofia Barat; le Ancelle del S. Cuore di Gesù fondate nel 1865 dalla beata Cateri-na Volpicelli. •••

Dio come oggetto di adorazione, di azio-ne di grazie e di imitazione; ed inoltre considera la perfezione del nostro amo-re per Iddio e per il prossimo come la meta da raggiungere mediante la pratica sempre più generosa del comandamento nuovo, lasciato dal Maestro divino agli Apostoli quasi in sacra eredità, allorché disse loro: «Io vi do il comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi… Ecco il mio comanda-mento: amatevi scambievolmente, come io ho amato voi» (Gv. 13, 34; 15, 12).

(Pio XII, Haurietis aquas, AAS,1956, pp. 342s).

«Io sono la Via, la Verità e la Vita» (Gesù).

Raffaellino Del GarboResurrezione - Firenze - Accademia

Page 12: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 12

“Se molti uomini e donne di poco conto, in tanti luoghi di poco conto, fa-cessero cose di poco conto per miglio-rare il mondo, il nostro pianeta sarebbe diverso”.

Questo modo di dire è vecchio, però sempre valido e significativo e può inte-ressare noi dell’Associazione del Rosa-rio Perpetuo soprattutto se precisiamo, di questo detto, alcune cose.

Che il mondo cambi – in meglio si capisce – lo desideriamo tutti, ma i ten-tativi fatti per questo, anche quelli ot-timi, sembrano frangersi nel nulla per altrettante opposizioni e nonostante il costo di tante vittime innocenti. Anche Dante nella “Divina Commedia” vede il nostro mondo come “la piccola aiuo-la che ci fa tanto feroci” (Divina Comm. Paradiso, c. XXII).

Non basta certo il desiderio per migliorare questa terra sempre più in agitazione e in guerra, ma anche le im-prese buone sembrano non apportare nessun miglioramento. Tuttavia, secon-do il “detto” riportato, per migliorare il mondo non c’è da pensare alle imprese mitologiche di antichi eroi superdotati! No! Per cambiare questo mondo sa-rebbe sufficiente mettere in pratica, da parte di tutti, un’idea semplice che poi diventa “contagiosa” e si espande dap-pertutto, trasformando sul serio la vita di milioni di persone. Tutti ricordiamo

Quel fragile filoche tiene uniti i grani della corona

E intanto ci accorgiamo che recitare il Rosario, prima di tutto,

fa bene a noi stessi e saperci iscritti all’Associazione del Rosario

ci libera dal pessimismo e dall’isolamento.

La mia preghiera insieme a quel-la di migliaia di altri iscritti

diventa più forte e sarà più facilmente esaudita.

Page 13: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 13

che cosa sono riusciti a fare, proprio nei nostri tempi, la carità meravigliosa di Madre Teresa di Calcutta, la santità di Padre Pio di Pietrelcina e lo zelo di Papa Giovanni Paolo II, ormai verso la beatificazione.

Gesù ha parlato della preziosità di ogni piccola azione fatta per il regno di Dio: anche un bicchiere d’acqua dato per amor suo, avrà certamente una ri-compensa (Mt. 10,42).

Non ci dobbiamo dispensare di fare le piccole cose; dobbiamo anzi molti-plicarle quanto più possiamo, perché il palazzo è costruito con i mattoni e il milione è fatto di centesimi di euro. Noi, che pregando teniamo in mano la corona del Rosario, sappiamo che essa è fatta di piccoli grani tenuti insieme da un filo sottile e, meglio ancora, sap-piamo che tutto il Rosario è composto dalle singole Ave Maria, legate insieme, una all’altra, dalla nostra fragile fede.

Sentirci di poco conto dinanzi a Gesù e alla Madonna diventa un van-taggio. S. Paolo che aveva capito questo si vantava della sua debolezza perché, con essa, si manifestava meglio in lui la potenza di Dio. Qualcuno ha detto che l’uomo non è mai tanto grande di quando s’inginocchia davanti a Dio. Essere umili, piccoli dinanzi al Signore è il modo migliore per essere innalza-

ti; “Dio riempie di beni i bisognosi ed esalta gli umili” canta la Madonna nel Magnificat.

E anche i luoghi dove ci troviamo e lavoriamo, anche se sconosciuti, non sono più di poco conto se in essi ope-riamo onestamente, secondo i coman-damenti di Dio, facendo del bene e non odiando nessuno.

Non sarà di poco conto anche la più piccola azione, un sacrificio, un gesto di bontà, un sorriso, una giaculatoria. Se ognuno di questi piccoli atti è ac-compagnato dalla fede, diventa prezio-so agli occhi di Dio ed ha, perciò, il suo frutto e la sua ricompensa.

Qualcuno ci obietta: “cosa pensate di fare, voi dell’Associazione del Rosa-rio Perpetuo, con un’ora di preghiera in più al mese? Ci vuole ben altro per cambiare il mondo!

Sì, è vero! Si deve dare più spazio alla preghiera. Dovremmo vergognarci per il tempo che perdiamo in cose inu-tili, mentre alla preghiera diamo così poco tempo. Tuttavia non è vero che è un’ora sola, quella della nostra preghie-ra, perché con tutte le singole “Ora di Guardia”, di ogni iscritto all’Associa-zione, facciamo in modo che 24 ore su 24, ogni giorno, alcune persone reciti-no il Rosario, e si preghi quindi conti-nuamente.

Quel fragile filoche tiene uniti i grani della corona

Page 14: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 14

Dando importanza alla preghiera, noi non sottovalutiamo le iniziative in campo sociale, di assistenza e di promozione, o in campo politico, ma diciamo che senza la preghiera tutti i buoni progetti non si realizzerebbero. Gli apostoli remavano con tutte le for-ze ma non riuscirono ad andare all’al-tra riva del lago in tempesta finché non pregarono e non accolsero con loro Gesù (Mc, 4.37). I progetti, per porta-re l’acqua nei luoghi dove non esisto-no pozzi, sono meravigliosi, ma se non ci fosse la preghiera rimarrebbero solo sulla carta di chi li progetta.

E poi ciò di cui il mondo ha più bi-sogno, prima dello stesso pane materia-le, è di crescere nella giustizia e nella pace. Con queste virtù verrebbe tutto. Giustizia e pace sono beni spirituali e solo con mezzi spirituali, qual è la pre-ghiera, possono essere raggiunti.

Sappiamo che non dobbiamo fare concorsi per chi ha idee migliori per cambiare il mondo, né dobbiamo ri-correre a grandi organizzazioni. Gesù ci assicura: “Cercate prima il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in so-vrappiù” (Mt. 6,33).

Con la nostra Associazione del Ro-

sario “di poco conto”, soprattutto per qualcuno, ma non per noi; con le nostre Ave Maria, anch’esse “di poco conto” perché recitate con distrazione da noi “di poco conto”, “pretendiamo” di fare in modo, per la continua preghiera del Rosario, che il mondo diventi migliore e goda della pace. Ciò avverrà se pre-gheremo senza stancarci (Mc. 14,38).

E intanto ci accorgiamo che recitare il Rosario, prima di tutto, fa bene a noi stessi e saperci iscritti all’Associazione del Rosario ci libera dal pessimismo e dall’isolamento. La mia preghiera insie-me a quella di migliaia di altri iscritti diventa più forte e sarà più facilmente esaudita. Né è il caso di sentirci isolati perché solamente il pensiero che in ogni ora del giorno e della notte c’è qualcu-no che prega per me, come durante “la mia ora” ho pregato per gli altri, ci fa sentire in comunione con tutti.

Ma perché tutto si realizzi non può mancare la “singola” Ave Maria di “ognuno” di noi, che come una goccia d’acqua unita a mille altre riempiranno il bicchiere per il mondo assetato.

Anche perché… la preghiera non è mai di poco conto.

p. eugenio zabatta op.

Aderenti al Rosario Perpetuo riuniti per una giornata di spiritualità.

Page 15: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 15

Raccomandare la recita giornaliera di una parte del santo Rosario, anche a dei giovani, oggi è possibile e non equivale più a voler difendere una cau-sa perduta.

La celebrazione dell’Anno del Rosa-rio, voluta da Giovanni Paolo II ormai verso gli onori dell’altare, ha contribui-to a conservare sostanzialmente intatto questo poema di devozione, il Rosario, in cui s’intrecciano, con i misteri prin-cipali della fede, le preghiere più vene-rande della cristianità: il Padre nostro, l’Ave Maria e il Gloria.

Non solo, ma con l’aggiunta dei mi-steri della luce, si è avuto come un’in-tegrazione opportuna che ha reso più evidente che con il Rosario meditiamo tutta l’Opera della nostra Salvezza1.

Qualunque cosa si possa dire in

contrario, il Rosario, in una parola, è indiscutibilmente lo stesso Vangelo che, meditato, diventa preghiera2.

La contemplazione è l’anima del Rosario: questo non è riservato solo alla gente umile o alla folla anonima che va pellegrina a Lourdes, o a qualche altro santuario, ma è stato eletto quale “au-tentica via di santificazione, da uno stuolo innumerevole di Santi”3.

Subito dopo il Concilio Vaticano II, la preghiera del Rosario sembrò slitta-re inevitabilmente verso il declino o l’eclissi totale. Ma non è stato così per-ché l’istinto cristiano più genuino ha te-nuto conto dell’insegnamento dei Papi e della ripetuta richiesta della Madonna a recitare il Rosario. Questa preghiera mariana è rimasta e per il “suo spesso-

“RECITATE IL ROSARIO E DIFFONDETENE LA PRATICA”

Page 16: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 16

re cristologico”, messo in evidenza, è maggiormente apprezzata4.

Presso la grotta di Lourdes o sull’el-ce, nella cova d’Iria di Fatima, la Ma-donna con insistenza ha raccomanda-to la recita del Rosario. In tutte le sue apparizioni non ha fatto che ripetere: «Recitate il Rosario tutti i giorni con devozione per ottenere la pace al mon-do… Continuate a recitare il Rosario tutti i giorni… Recitate ogni giorno la corona del Rosario…». Alla fine, per ri-velarsi, disse: «Io sono la Madonna del Rosario».

Quanto poi hanno detto i Papi sul Rosario per raccomandarne la devozio-ne – da Clemente XII a Paolo VI – lo si può leggere in un volume di circa 300 pagine, intitolato “Le Saint Rosaire” e pubblicato, nel 1967, dai benedettini di Solesmes (ed. Desclée). La prefazio-ne del volume fu affidata all’allora pre-fetto della Congregazione dei Seminari

e delle Università, S.E. Mons Gabriele Garrone, che dette subito un avallo di validità e di importanza a quanto ve-niva, proprio a fine Concilio, offerto ai lettori.

Anche i Papi succeduti a Paolo VI, sappiamo, rinnoveranno lo stesso pres-sante invito alla recita assidua del santo Rosario.

Basta sentire con la Chiesa, del resto, per accorgersi come «la molteplicità, la gravità, la continuità» con cui i Sommi Pontefici esortano la cristianità alla pra-tica di questa preghiera, per conclude-re che «il Rosario è veramente qualcosa cha appartiene alla Chiesa».

«Se la Chiesa insiste con tanta forza sulla devozione del Rosario, lo fa per-ché ubbidisce al suo sicuro istinto ma-terno. Lo fa perché ne vede la rettitudi-ne e la fecondità, il valore educativo e nutriente in ordine alle virtù della fede e della carità».

BOLOGNA.Santuario della B. Vergine

di S. Luca.Madonna con Bambino,

S. Domenico e i misteri del Rosario.

(Guido Reni 1575-1642).

Page 17: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 17

Ciò che veniva notato allora, in quel volume, suggerisce a noi che cosa dob-biamo fare oggi, come zelatori della As-sociazione del Rosario Perpetuo.

«L’estrema leggerezza – vi si leg-ge – di chi sottovaluta e rigetta tra le cose inutili la pratica del Rosario, può provenire dal fatto che: o non la cono-sce o la conosce male». E si aggiunge: «L’incomprensione circa il Rosario tra-disce oggi l’impoverimento della stessa preghiera. È pensabile, infatti, che parli male del Rosario solo chi da tempo for-se non lo recita più e la sua preghiera sia divenuta assai scarsa».

Ora – notiamo noi – queste afferma-zioni devono interessarci per due moti-vi. Il primo ci riguarda personalmente perché rimane necessario esaminarci spesso sul fervore o meno che accom-pagna la nostra recita. È facile cadere, se non si vigila, in una recita sterile!

Il secondo motivo riguarda, invece, la nostra doverosa testimonianza che ci responsabilizza a diffondere questa de-vozione che abbiamo fatto nostra.

Sulla nostra pagellina d’iscrizione abbiamo riportato una raccomandazio-ne che, durante l’Anno Santo, Giovan-ni Paolo II fece proprio agli iscritti del Rosario Perpetuo: «Recitate il santo Ro-sario e diffondetene la pratica negli am-bienti che frequentate. È una preghiera che introduce alla scuola del Vangelo vissuto, educa gli animi alla pietà, ren-de perseveranti nel bene, prepara alla vita e, soprattutto, vi fa cari a Maria Santissima»5.

Nello stesso volume, che abbiamo citato, si legge ancora: «Il segreto del Rosario sta nel fatto, senza dirlo, di ri-donarci, di fronte alla nostra Madre ce-leste, dei cuori di fanciulli: condizione senza la quale è chiuso il Regno dei

Cieli. Il Rosario ha l’efficacia di annien-tare un orgoglio che sarebbe difficile attaccare frontalmente. “Io vi saluto, o Maria…!” ed ecco che il cuore si trova, senza accorgersene, divenuto capace di dire “Padre nostro” e “Gloria al Pa-dre…”. Oh! Davvero non si potrebbe immaginare una scuola di educazione e di rieducazione alla fede più efficace e più sicura del Rosario, il Rosario di ogni giorno, divenuto abitudine santa».

Chi recita il Rosario con cuore since-ro, presto assiste a questa meravigliosa sorpresa che è promessa e dono di fede: si prega per la guarigione del corpo, ed ecco che questa domanda sconfina in quella della più importante guarigione dello spirito; chi prega per la propria salute, ad un certo momento non sa più se per caso non stia pregando maggior-mente per quella di tutti: tutte le pre-ghiere si fondono in un’unica preghiera per il bene di tutti gli uomini. Così, a poco a poco, ci si trova elevati verso altezze dove tutto si riporta nella lode del Signore, nel cantico del Lauda Sion Salvatorem sciolto attorno all’Ostia di-vina. Sì, perché, “Maria guida i fedeli all’Eucaristia”6 e la devozione del Rosa-rio sboccia nella fervorosa adorazione di Gesù nel tabernacolo.

p. eugenio zabatta op.

1. GIOVANNI PAOLO II, Lett. Ap. Rosarium Virginis Mariae (RVM), n. 19.

2. PAOLO VI, Esort. Ap. Marialis Cultus (MC), 1974, n. 42. Cf RVM, 18.

3. RVM, n. 8.4. RVM, n. 19.5. Giovanni Paolo II, 2 aprile 2000, discorso

ai pellegrini in piazza S. Pietro.6. Redemptoris Mater, n. 44

Page 18: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 18

TESTIMONIANZEa questa rubrica corrispondono le notizie dei gruppi del Rosario raccolte dalla corrispondenza delle zelatrici con la direzione.

Dalle numerose lettere che ricevia-mo vorremmo riportare tutto, se fosse possibile.

Corrispondenza a cui fanno parte let-tere preziose per il loro contenuto che non si limita ai nomi dei nuovi iscritti o dei defunti, ma riguarda il cammino di crescita spirituale che ogni gruppo cer-ca di fare con la preghiera assidua.

Queste poche notizie, che riportia-mo in ogni bollettino, siano sufficienti per l’esempio e l’incoraggiamento per tutti, ordinati come sono alla santa emulazione.

La nostra unione di preghiera diventi sempre più comunione di vita e parte-cipazione vicendevole di gioie e dolori, fatiche e speranze che poiché condivise nella carità, portano sollievo all’anima e danno forza allo zelo per l’onore della Madonna che non deve mancarci.

MEANA SARDOChiesa di San Bartolomeo

Ancora una volta mi faccio sentire per farle, da parte mia e di tutta l’as-sociazione del Rosario perpetuo, i mi-gliori auguri di un sereno Natale e di un anno ricco di grazie celesti, pieno di pace e tranquillità, come il Signore e la Vergine Santa sanno dare. A loro ci affidiamo.

Le comunico che, in ottobre, è tor-nata alla Casa del padre la socia Rosa Mura, dopo tante sofferenze sopporta-te con serenità. Il giorno 8 novembre ha terminato la sua vita terrena anche la socia Giuseppina Chighini, donna di preghiera silenziosa. Nonostante la salute precaria era sempre attenta ai bi-sogni degli altri e dalla sua bocca usci-vano parole di incoraggiamento per chi andava a trovarla. >

NULEChiesa di S. Croce.

Spero che l’anno nuovo porti a tutti forza a salute. L’associazione va bene e come di consueto ogni prima domeni-ca del mese ci incontriamo per pregare insieme e contemplare i misteri del Ro-sario con l’Ora di Guardia.

I bollettini sono stati consegnati: tutti li aspettano come un dono, con i con-sigli e i buoni propositi che suggerisce per migliorare la nostra vita… A Nule è

molto sentita la festa della Presentazio-ne di Gesù al Tempio (quarto mistero gaudioso) che, come dicevano le nostre antenate, chiamiamo: “Maria candelo-ra”. Nella chiesetta di Santa Croce si fa la benedizione dei ceri che portiamo in processione noi, del Rosario, e quel-li della confraternita di S. Croce. Alla fine, accompagnati da fede viva, molti portano a casa e ai malati il cero bene-detto, segno di luce che illumina il no-stro cammino… (la zel. Lidia Manca)

Page 19: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 19

SAMATZAIChiesa di S. Giovanni Battista

Con questa mia comunicazione intendo ringraziarla della sua gradita lettera, che ho ricevuto la scorsa setti-mana. La nostra Associazione prosegue nel suo impegno della recita del Santo Rosario. Inoltre, c’è stato il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale e sono stata riconfermata come Zelatrice del Rosario per il prossimo triennio.

Sono rimasta molto grata sia al sa-cerdote, nostro parroco, sia alle socie per la fiducia accordatami.

Una nostra devotissima socia Piga Lidia è ritornata alla casa del Padre, all’età di 86 anni. Da alcuni anni era presso la casa dell’anziano a Samatzai. Con l’Associazione la affidiamo alla Regina del Rosario. Chiediamo pre-ghiere di suffragio per la sua anima e di intercedere per i figli, per i nipotini che amava tanto.

Con gioia le annuncio che un’altra giovane ragazza è entrata a far parte della nostra Associazione, si chiama Bianca Maria Nonnis, speriamo che al-tri ne seguano l’esempio in modo che la nostra associazione possa continuare a crescere.

La saluto cordialmente, uniti sempre nella preghiera alla nostra Mamma Ce-leste, Regina del Rosario.

(la zel. Maria Bonaria Pibiri e le socie R. P.).

L’Associazione conta di anime belle, però tutte di una certa età; pregano con il Rosario, ma quasi tutte in casa.

Le chiedo di ricordare oltre che nel-le preghiere anche nel bollettino le due defunte. Preghi inoltre per tutta l’Asso-ciazione e per me affinché sia degna di svolgere il lavoro di zelatrice…

(La zel. Ignazia Chighini).

BARESSAChiesa di S. Giorgio M.

Ancora una volta veniamo a scriverle per ringraziarla dell’invio dei bollettini del Rosario; con preghiera di aumentar-ne il numero e poter così accontentare tutti gli iscritti che sono sempre più nu-merosi.

Tutti gradiscono sapere notizie dei gruppi degli altri paesi della Sardegna.

Abbiamo apprezzato tanto anche la possibilità che ci viene offerta di poter chiedere la celebrazione di Sante Messe o di poter scrivere alle Messe Perpetue i nostri cari defunti. Lei sa bene che per i nostri sacerdoti in Parrocchia sarebbe impossibile accontentare tutti.

Come gruppo ci riuniamo ogni ter-zo venerdì del mese; facciamo la nostra Ora di Guardia e preghiamo per tutti. Anche noi chiediamo preghiere affin-ché il nostro gruppo aumenti in numero e in partecipazione.

Le inviamo la fotografia e il profilo della zelatrice che fino a qualche anno fa si occupava, a Baressa, della guida dell’Associazione: dopo lunga degen-za in ospedale è tornata alla Casa del Padre. Le inviamo pure il nostro contri-buto di offerte per il bollettino e per le Messe Perpetue… >

Cogliamo l’occasione per inviare a lei e agli iscritti di tutti i gruppi i nostri saluti e auguri di Buona Pasqua nel Si-gnore.

(le zel. Elisa Serpi e Maria Coni).

Page 20: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 20

BESSUDEChiesa di San Martino.

Ormai da circa quarant’anni anni, anche qui a Bessude, è presente la bel-la associazione del Rosario Perpetuo. La prima zelatrice che fondò l’Associa-zione fu la signora Chessa Anna Maria. A lei seguirono Pasqua Fancellu e Rita Masia. L’attuale zelatrice è la signora Anna Manca che guida il numeroso gruppo dell’Associazione del Rosario con attenzione e competenza: distribu-isce puntualmente i bollettini tra le qua-rantacinque socie, che lo apprezzano e lo fanno conoscere, e ci riunisce per l’Ora di Guardia. Il gruppo è attivo e, ogni prima domenica del mese, dedica l’ora di preghiera alla Madonna con la recita di tre corone del Santo Rosario.

È veramente una bella esperienza

trovarci mensilmente tutti assieme a pregare la Madre di Dio e Madre no-stra. Confidiamo sempre nel Suo aiuto e nella Sua guida: lei ci dona la pace e ci dà la forza per poter affrontare le difficoltà che incontriamo.

Quest’anno ci siamo “tutte” partico-larmente impegnate per l’adozione a distanza di un seminarista, da seguire durante i cinque anni di studio fino alla sua ordinazione sacerdotale.

È una bella iniziativa, proposta dal-la zelatrice, che ci fa sentire più unite e concretamente coinvolte in questo scopo comune e che ha contribuito a donarci una particolare nota di entusia-smo e di gioia.

Cogliamo l’occasione per un saluto a Lei e agli altri gruppi che ricordiamo nella preghiera.

(La zel. Anna Manca).

Alcune Chiese di Bessude.

Page 21: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 21

SARDARAS. Maria Assunta

L’associazione del Rosario Perpetuo è presente a Sardara da molti anni: at-tualmente gli iscritti sono una cinquan-tina. Ringraziamo le zelatrici Ilva Pu-sceddu e la sua collaboratrice Mansueta Melis che sono state fin’ora alla guida e hanno mantenuto vivo l’impegno della preghiera.

Nello stesso tempo ringraziamo le nuove zelatrici che succedono a loro come responsabili: Ariu Giovanna e Pu-sceddu Paoletta. Queste hanno iniziato il loro incarico in occasione della visita del padre direttore il 10 aprile scorso. Il padre ci ha parlato dell’associazione nelle sue finalità e con il parroco, don Vincenzo, ha celebrato la S. Messa.

Siamo lieti di dare così nuovo impul-so alla nostra cara associazione in ono-re della Madonna. •••

MONTIChiesa S. Gavino M.

Il 5 gennaio, dopo la Messa vesper-tina, abbiamo fatto l’Ora di Guardia. Come i Magi che vanno incontro a Gesù, anche noi siamo stati guidati da una stella. La nostra Stella è Maria, che ci guida e ci ispira buoni sentimenti.

Il nostro cammino è ancora all’ini-zio: questa, infatti, è stata la nostra ter-za Ora di Guardia. Ringraziamo Dio e la Madonna perché i giorni preceden-ti all’inconttro comunitario, abbiamo consegnato alle socie il nuovo bollet-tino e tutte hanno manifestato entusia-smo per l’esperienza di preghiera con il Rosario Perpetuo.

Tante persone, anche non iscritte, partecipano al Rosario che viene gui-dato da un lettore: dopo la preghiera preparatoria inizia il mistero, legge il brano del Vangelo, poi il canto… se-guendo l’indicazione del libretto. Con-cludiamo sempre con le litanie e l’atto di consacrazione. Poi il parroco, don Luca, sempre presente all’ora di pre-ghiera ci dà la benedizione eucaristica.

Tanti anziani e ammalati ci seguono grazie alla radio parrocchiale…

Grazie di cuore per il bollettino che ci fa conoscere bene le finalità dell’As-sociazione ed è prezioso perché ci ac-compagna come guida nella nostra vita spirituale… Aggiungo i nomi di nuove iscritte…

Cordialmente la zel. Baingia Casu.

Ci scusiamo per le numerose altre testimonianze che tralasciamo per mancanza di spazio: Grazie!

Page 22: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 22

NELLA CASA DEL PADRE

SOCIE DEFUNTE

Abbasanta: Sanna Angelina;Anela: Mariangela Perotto;Assemini (San Pietro): Melis Flavia;Atzara: Demelas Maddalena, Mura

Giovanna, Demelas Teresa;Badesi: Lepori Rosa, Spezzigu Seba-

stiana, Cossu Domenica, Spanu Piretta Lucia, Spezzigu Vittoria, Solinas Vin-cenza, Addis Domenica, Piretta Agosti-na, Altea Sr Pasqua, Secchi Pasqua;

Baratili S. Pietro: Ortu Carmela, Zucca Giovanni Giuseppe;

Bessude: Mura M. Leonarda, Fancel-lu Givanna Maria, Pilicchi Leonarda, Piga Pietrina;

Bono: Lai Orsolina;Bortigali: Cuccuru Antonietta, Ledda

Pietrina, Ledda Bonaria (zelatrice);Buddusò: Taglioli Maria, Tola Minnia,

Taras Toia, Ziccheddu Rosina;Busachi: Loddo Giovanna;Cagliari: Pusceddu Angela, De Felice

Irma;Collinas (VS): Corona Antonio, Abis

Paola;Decimomannu: Frau Luigina;Fonni (S. Maria dei Martiri): Zaru

Giacomina, Marceddu Grazia;Gavoi: Serusi M. Antonia;Guasila: Serra Pordeddu Gilda;Irgoli: Maria Giovanna Loi;Lanusei: Sr Domenica Musio; Lei: Masala Ida;Lula: Pala Maddalena;Lunamatrona: Serpi Elena;Maracalagonis: Melis Anna, Palombo

Maria;Meana Sardo: Mura Rosa, Chighini

Giuseppina;Monastir: Fenu Giovanna;

L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua!

Riposino in pace. Amen.

Page 23: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 23

Nule: Manca Michela, Manca Barto-lomea

Nurallao: Salis Giovanni, Pisu Delio, Silanus Ireneo, Porcu Salvatore;

Ortacesus: Porru Giuseppe:Ottana: Frassu Giuseppina, Sedda

Gonaria, Soru Carmelina , Lai Maria Bonaria;

Ozieri: Salis Peppina;Pirri (S. Pietro): Rumolini Marina; Pirri (S. Giuseppe): Nateri Luciana,

Cabras Palmira, Rundini Marina;Samatzai: Piga Lidia;San Niccolò Gerrei: Perra Enrico;Sardara: Ibba Fernanda;Sassari: Luzzu Natalina;Selargius: Melis Giovannina;Selegas (S. Anna e Gioacchino): Ci-

rina Mimmina, Erriu Giovanna, Espa Delia, Lai Bonaria, Marongiu Batti-stina, Mattana Maria, Pisano Rosaria, Pittiu Gilda, Schirru Ottavia;

Sennori: Loriga LeonardaSiddi: Nieddu Barbara;Siliqua: Pintus Eugenia;Sindia: Puliga Maria;Sinnai: Pitzalis Mariolina in Cocco,

Zunnui Assunta; Terralba: Pinna Delia, Frau Bonaria;Thiesi: Porqueddu Luigina;Tonara: Noli Francesco, Mereu Ma-

ria, Zucca Marianna; Cocco Caterina, Carboni Francesco;

Tula: Masala Salvatorica, Colomaiu Maria Antonia;

Urzulei: Fancello M. Assunta (ex-zelatrice);

Villamassargia: Pilliu Chiarina, Pistis Nicolina, Salaris Antonietta;

Villanovaforru: Piras Angela;Villanovafranca: Zaccheddu Esterina,

Murgia M. Bonaria, Murru Michelina, Perra Carmine, Pili Margherita.

Suora della Congregazione delle Domenicane di S. Tommaso, Sr Dome-nica amava la preghiera e lo studio del-la Parola di Dio. Dedita alla missione apostolica era radicata nella tradizione domenicana rosariana.

È stata maestra, preparata e disponi-bile, di intere generazioni di alunni che hanno frequentato la scuola delle do-menicane a Lanusei. Impegnata anche nelle attività parrocchiali era sollecita a portare a tutti aiuto e conforto.

Il gruppo del Rosario Perpetuo, da lei fondato, la ricorda con riconoscenza e stima, mentre invoca la misericordia di Dio per la sua gloria eterna.

(le socie del RP di Lanusei).

BARBARA NIEDDU

Siddi 2 marzo 1928 8 aprile 2009.

Ha lasciato questa vita per tornare alla Casa del Padre. Da tanti anni socia fedele del Rosario Perpetuo. La raccomandiamo alla preghiera di tutti, ma certamente, presso il Signore e la Madonna, pregherà lei per noi.

(La zel. Castangia Angela).

Sr DOMENICA MUSIO

Orune (NU)Orune 25.02.1930

Mondovì 06.12.2009

Page 24: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 24

È tornata alla Casa del Padre dopo lunghe sofferenze. Fulgido esempio di dedizione alla famiglia e alla sua par-rocchia di S. Lucia.

Finché ha potuto camminare, non è mai mancata all’Ora di Guardia, ogni primo sabato del mese, in onore della Madonna del Rosario. Donna stimata per la bontà, aveva per tutti un sorriso e parole di conforto.

Da tanti anni apparteneva anche all’Azione Cattolica.

Devota alla Madonna del Rimedio la chiamava sua amica generosa e sin-cera. Cara Peppina, prega per la tua As-sociazione!

(la zel. Sr Concetta).

DELIA PINNA

Terralba. 7 aprile 1927

20 gennaio 2010.

La nostra cara consorella è tornata alla Casa del Padre il 20 gennaio 2010.

Era una persona buona e semplice, sempre disponibile a partecipare con zelo alla recita del Rosario Perpetuo e ad altre iniziatice parrocchiali.

Chiediamo preghiere di suffragio.(la zel. Botti Maria).

PEPPINA SALIS

diOzieri

Ci hai lasciato all’età di 93 anni. Hai speso la tua esistenza per noi amandoci con tanto affetto. Sei stato marito amo-revole e padre esemplare e buono.

Ogni giorno recitavi il santo Rosario e pregavi per tutti con grande fede, rac-comandandoti ai sacri Cuori di Gesù e di Maria. Ora sei nel Regno del Signo-re: il tuo ricordo rimarrà sempre vivo tra noi. Dal Cielo proteggici sempre.

(la moglie e i figli).

GIUSEPPE PORRU

Ortacesus24 ottobre 1916

27 dicembre 2009

Dopo lunga malattia è tornata alla casa del padre la nostra sorella Marian-gela. Era iscritta al Rosario Perpetuo dal 1949. Era molto attenta alle necessità del prossimo e nella sua preghiera al Signore e alla Madonna aveva sempre presente il bene della Comunità. La ri-cordiamo tutte con stima ed affetto.

La sua figlia Agnese, a suffragio dell’anima benedetta della Mamma, fa celebrare il corso gregoriano di trenta sante Messe, e si iscrive all’Associazio-ne del Rosario Perpetuo.

(La zel. Maria Grazia Bellai).

MARIANGELAPEROTTO

Anela2 giugno 1925

24 febbraio 2010

Page 25: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 25

Alla sua morte, dopo 15 giorni, è se-guita quella del marito, dopo 60 anni di matrimonio. Avevano sette figli. Hanno lasciato, a tutti coloro che li conosce-vano, esempi di umiltà, di carità e di disponibilità per i più bisognosi.

Il Signore li avrà accolti tra le sua braccia. Una preghiera.

(la zel. Mocci Anna).

LUIGINA FRAU

Decimomannu6 gennaio 192415 gennaio 2010

Insieme ad altre quattro socie è ve-nuta a mancare la signora Angelina Piras, alcuni mesi fa, al termine di una grave malattia che le ha procurato tanta sofferenza.

Allego la sua foto nella speranza di vederla pubblicata nel prossimo bollet-tino, così da soddisfare la volontà dei fa-miliari. La signora Angelina è stata una delle prime socie del Rosario Perpetuo e si è sempre distinta per il suo impe-gno nelle attività della vita parrocchia-le. Era molto devota alla Madonna del Rosario e siamo certi che, finalmente ricongiunta alla sua Madre Celeste, da lassù pregherà e veglierà su tutti noi.

(La zel. Graziella Sais).

ANGELINA PIRAS

Villamassargia21\10\2009

PASQUA SECCHI (06.08.2009)

e Sr PASQUA ALTEA (28.07.2009).

Le fotografie qui sopra sono di ma-dre e figlia di Badesi. Pasqua aveva 95 anni ed era, penso, la più fedele all’Ora di Guardia. La suora è la figlia che, a venti anni, era andata in Columbia come Missionaria. Le ricodiamo tutte e due con vivo piacere nelle preghiere che anche loro faranno dal Paradiso per noi. (la zel. Maria Mela).

Iscritta da lunghi anni all’Associa-zione del Rosario Perpetuo. Aveva rag-giunto i 97 anni e, fino a pochi mesi prima della morte, partecipava sempre alla Messa quotidiana. Madre di nume-rosa famiglia, devotissima alla Madon-na. La ricordiamo al Signore. La figlia M. Assunta ha preso il suo posto iscri-vendosi all’Associazione.

(La zel. Maria Manca)

GILDA SERRA

Guasila settembre 2009

Page 26: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 26

La Zelatrice ci ha inviato la fotografia e la notizia del ritorno alla Casa del Padre della cara iscritta al Rosario.

(la zel. Pietrina Floris).

ASSUNTA ZUNNUI

Sinnai1 giugno 1927 7 maggio 2009

Mamma e nonna esemplare, ha la-sciato un ricordo incancellabile delle sue virtù. Era tanto devota della Vergine Maria! (la zel. Cocco Maria).

Dopo lunghe sofferenze, sopportate con fede e coraggio ci ha lasciate la no-stra cara Carmela o Carmina. Molto de-vota della Madonna, con rassegnazione e pazienza spesso esclamava: “La Ma-donna vuole così, pazienza”.

Tutte le socie le sono state sempre molto vicine con la preghiera e con tanta stima e affetto. Nel 2005 ebbe un inaspettato e netto miglioramento di sa-lute che fu attribuito alla Madonna.

(La zel. Stefanina Z.).

GIOVANNI GIUSEPPE ZUCCA

Baratili S. Pietro29 settembre 1921

9 febbraio 2010

Si è spento, dopo tanti anni di soffe-renza, munito dei Sacramenti religiosi. Lascia nella sua casa un vuoto incolma-bile e il suo ricordo è sempre vivo.

Che la sua anima benedetta sia pres-so il Signore e la Madonna. Le socie del Rosario perpetuo lo ricordano nelle pre-ghiere. (la zel. Stefanina Zoccheddu).

Era nata nel 1928 e ci ha lasciato all’età di 82 anni. Ha vissuto serena-mente la sua malattia, nutrita ogni do-menica del Corpo di Gesù.

Questa sorella, iscritta da tanti anni all’Ora di Guardia del Rosario Perpe-tuo, era anche zelatrice della devozio-ne al S. Cuore di Gesù.

La ricordano con affetto il parroco don Massimo, il gruppo dell’apostolato della preghiera e noi dell’Associazione del Rosario.

(la zel. Consolata Ligas)

VANDADEIANA

Settimo S. Pietro

CARMELA ORTU

Baratili S. Pietro1934

12 dicembre 2009.

MARIA GIOVANNA

LOI

di Irgoli.

Page 27: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 27

ANGELINA SANNA di Abbasanta.

All’età di 84 anni il Signore ha chia-mato a sé la nostra cara socia del Rosa-rio Perpetuo.

Amava profondamente la Madon-na e oltre ad essere assidua all’Ora di Guardia, fin da giovane si è dedicata, con amore, per il decoro della nostra chiesa.

Tutti i paesani la ricordano con af-fetto assieme all’Associazione che la ricorda con la preghiera.

(la zel. Simona Cabiddu).

È tornata alla Casa del Padre lascian-do un gran vuoto nella famiglia. Sono stati i nipoti che con amore e premura l’hanno assistita.

Da giovanissima s’iscrisse al Rosario Perpetuo al quale aderì con fedeltà e con il Rosario è stata vicina e ha con-fortato molti ammalati. Era maestra di catechismo e a tutti, ragazzi e adulti, ha lasciato un bel ricordo di sé.

(le zel. Abis e Stara).

Angela, una nipote della nostra ze-latrice di Villanovaforru, era sempre puntuale all’Ora di Guardia e parteci-pava tutti i giorni alla S. Messa. La ri-cordiamo volentieri nella preghiera di suffragio cogliendo l’esempio di fede e di fervore nella preghiera.

(La zel Pilloni Giovanna).

FLAVIA MELIS

Assemini6 marzo 1920

30 dicembre 2009

ANGELAPIRAS

Villanovaforru1 settembre 1930

26 settembre 2009

Zelatrice dell’Associazione del Ro-sario Perpetuo per oltre 50 anni (solo la malattia le impedì di continuare il suo impegno), fece della recita del S. Rosa-rio il suo pane quotidiano.

Donna di fede profonda, sempre di-sponibile e attenta verso il prossimo, non fece mai mancare il suo sostegno ai bisognosi.

Certi che ora, da lassù, lei prega per noi, la raccomandiamo alla preghiera degli iscritti al Rosario e di quanti la co-nobbero e l’amarono.

(le zel. Serpi Elisa e Maria Coni).

VITALIAMARGINI

Baressa2 ottobre 1916

5 novembre 2009

Sante Messe PerpetueRicordo a tutti la possibilità di iscri-

vere i propri cari defunti alle Messe Perpetue. Una S. Messa, ogni giorno, viene celebrata a suffragio delle loro anime benedette. Per l’iscrizione co-municare, al nostro indirizzo i nomi dei defunti. Grazie!

Page 28: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 28

ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO PERPETUO

LE NUOVE ISCRITTEAnela: Maria Grazia Bellai;Assemini (S. Pietro): Collu Greca,

Collu Modesta, Mereu Teresa, Trudu As-sunta, Mameli Susanna (Isa), Scalas An-netta, Casti Annitta, Cerato A. Nives;

Atzara: Urru Maria, Demelas Stefa-nia, Pisu Vincenza, Mereu Francesca, Dessì Giuseppina, Demelas Simona;

Badesi: Achenza Leonarda, Bala-ta Maddalena, De Muro Giovanna, In-zaino Elisabetta, Lana Ada, Maccioc-co Pietrina, Pala Anna, Pala Raimon-do, Pes Anna Maria, Pinna Maria, Serra Tonina;

Baressa: Cocco Aurora, Pisano Fau-sto, Deplanu Marilina, Carlo Margini, Giovanna;

Bessude: Chessa Maria;Bono: Carta Anna, Gusinu Luisa,

Sanna Teresa, Satta Giovanna, Satta Peppina, Satta Piera, Tiana Antonietta, Tiana Marianna, Turis Ignazia;

Bortigali: Caggiari Angela, Cappai Pietrina, Ledda Luisella, Manconi Gio-vanna, Manconi M. Giovanna, Marras Maria, Oggianu Anna, Piras Graziella, Puggioni P. Angela, Puggioni Salvatori-ca, Sannia Antonio, Uda don Peppino, Vidini Bonaria;

Bottida: Saba Piera Anna, Obinu Maria;

Busachi: Fadda Francesca, Masala Marianna, Cocco Claudia;

Cagliari (S. A. Abate): Puddu Maria Valeria;

Cuglieri: Perria Rosetta (zelatrice);Gavoi: Cidu Giannina, Delogu Filo-

mena; >

San Domenico, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, inventò allora quel modo

assai facile e pio e accessibile a tutti di pregare Dio, chiamato Rosario…

(S. Pio V, Consueverunt, 17.X.1569).

Page 29: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 29

Gonnosfanadiga: Atzeni Serenella, Demontis Decima, Grussu Giannina, Grussu Barbara, Piras Maria, Piras Gio-vanni;

Guasila: Porceddu M. Assunta;Lula: Bandinu Marisa, Chessa France-

sca;Maracalagonis: Anioni Orsola, Faris

Natalina, Pinna Giuliana, Bellucco Deni-se, Casu Marilena, Pinna Eleonora, Pinna Clara, Cantori Lucia, Saddi Ester;

Monastir: Cara Giuseppina, Podda Francesca, Serra Elisabetta, Casti Regina, Cara Antonietta, Gaviano Defenza;

Monti: Seu Andreana, Isoni Leonar-da, Sanna Giovanna, Marras Atonia, Pi-ga Francesca, Cossu Michelina, Murgia Cossu Giovanna Maria, Franco Mattea, Pirastru Anna, Madeddu Lina, Ledda Pa-squa, Sanna Felicita, Ferrando Forica, So-tgiu Maria, Spissu Maria, ledda Rita, Lan-gui Domenico, Lutzu Anna;

Nurachi: Meli Cristina (nuova zelatri-ce), Cuozzo Gaetana, Figus Nella, Ledda Maria, Sotgiu Cecilia;

Ozieri: Frau Franco,Oggiana Maria Carmela, Adrenza Matilde, Sini Madda-lena;

Pirri (S. Pietro): Lai Ada; Sanna Ber-

nardetta, Leone Lucia, Loi Livia, Melis Petronilla;

Pula: Spiga Antonella, Puddu Grazia;Samatzai: Bianca Maria Nonnis;Sassari (via Matteotti): Pala Anna;Sassari (via Oriani): Saba Maria Do-

menica, Lasia Gavinuccia, Lasia Giovan-na, Lasia Angela;

Selegas (S. Anna e Gioacchino): Balli-cu Albertina, Sechi Grazietta, Serra Erica;

Siddi: Macis Gilda, Murru Grazietta, Matta Angela;

Sinnai: Vacca Anna;Siurgus Donigala: Mureddu Marisa,

Melis Benigna, Castangia Rosetta;Terralba: Ardu Bonaria;Thiesi: Tanca Piera, Seddaiu Nina;Tonara: Mereu Tore Vargiu Assunta;Villamassargia: Fulgheri Teresa, Pitza-

lis Luisella, Melas Cristina, Cannas Chia-ra, Pinna Manuela, Porcu Pinuccia e Leo Maria;

Villanovafranca: Putzu Graziella, Var-giu Maria, Simbula Virginia, Vargiu Gio-vanna, Melis Franca, Sorgia Francesca, Figus Verina, Sorgia Giovanna;

Villasor: Pistis Michela, Pes Virginia, Piras Erminia, Pintus M. Cristina, Matta Agnesina, Piloni, Medda Laura.

Un saluto cordiale di benevenuto a tutte le nuove iscritte alla no-stra grande Associazione del Rosario. Con il contributo di un’ora di pre-ghiera con il Rosario, da parte di tutti gli iscritti, l’Associazione crea una rete di preghiera di 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Per questo tutte le regioni d’Italia, e molti iscritti sparsi nel mondo, fanno riferimen-to al Centro nazionale di Santa Maria Novella di Firenze.

Entrare nell’Associazione costituisce un atto libero di amore in più verso la Regina del S. Rosario; ci fa trovare in unione stretta di preghiera gli uni per gli altri; ci rende partecipi di numerose indulgenze; ci libera dall’isolamento e dal pessimismo… soprattutto, la recita del Rosario, ci fa cari a Maria Santissima. (La direzione).

Page 30: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 30

ILROSARIO VIVENTE

Un Volto splendido come il sole.

«E apparve trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole» (Mt 17,2). La scena evangelica della trasfigurazione di Cristo, nella qua-le i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni appaiono come rapiti dalla bellezza del Redentore, può essere assunta ad icona della contempla-zione cristiana.

Fissare gli occhi sul volto di Cri-sto, riconoscerne il mistero nel cam-mino ordinario e doloroso della sua umanità, fino a coglierne il fulgore divino definitivamente manifestato nel Risorto glorificato alla destra del Padre, è il compito di ogni discepolo di Cristo; è quindi anche nostro.

Contemplando questo volto ci apriamo ad accogliere il mistero del-la vita trinitaria, per sperimentare sempre l’amore del Padre e godere della gioia dello Spirito Santo.

Si realizza così anche per noi la parola di san Paolo: «Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quel-la medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18).

LA PASQUA DI GESÙ e il lenzuolo che avvolse il suo corpo

Nell’augurarci: “Buona Pasqua!“ noi cristiani ci scambiamo l’augurio di tra-scorrere una bella festa ma, soprattutto, di vivere con Gesù il passaggio dalla morte alla vita; di vivere ogni giorno la Pasqua passando dal male al bene, da ciò che è sbagliato a ciò che è giusto, da ciò che è brutto a ciò che è bello… Questo significa impegnarsi ogni giorno ad andare avanti, a crescere nel bene.

Una bella occasione, per crescere in

Page 31: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 31

ILROSARIO VIVENTE

«Passio Christi, Passio Hominis»: il dolore di

Dio, scuola di fraternità.Il motto dell’ostensione 2010

è «Passio Christi, Passio Homi-nis» (Passione di Cristo, passione dell’uomo). Si intende in questo modo sottolineare il forte colle-gamento esistente tra l’immagine della sindone, impressionante testimonianza della Passione del Signore, e le molteplici sofferen-ze degli uomini e delle donne di oggi, perché trovino un sicuro riferimento di fede che rinvia alla misericordia di Dio che ci ottiene Cristo e al servizio verso i fratelli, insegnatoci da Lui.

LA PASQUA DI GESÙ e il lenzuolo che avvolse il suo corpo

conoscenza e amore per Gesù, nostra vera vita, ce l’offre la santa Sindone, il lenzuolo nel quale fu avvolto Gesù de-posto dalla Croce. Questo lenzuolo di lino è come “lo specchio della Passio-ne“ perché riproduce, raffigura, il corpo di un uomo flagellato e morto in croce.

Come si sia fissata l’immagine nes-suno ancora lo sa, nonostante sia stato sottoposto alle più incredibili analisi e ricerche di esperti. >

Un lenzuolo – lo indichiamo con la parola greca: Sindone – che per noi cri-stiani è preziosissimo anche se la Chie-sa, che lo venera con rispetto e meravi-glia, perché vi vede riflessa la Passione di Cristo, non ha mai concluso che è sicuramente quello che ha avvolto il corpo di Gesù.

Tuttavia quante certezze ci fanno pensare che sia proprio la vera Sindo-ne di Gesù! La prima? Il rosso che “di-segna“ l’immagine è davvero sangue umano; lo hanno confermato varie indagini scienti-fiche, che hanno determinato persi-no il gruppo di ap-partenenza, l’AB. Sono state scoper-te pure tracce di Dna (una sostanza che sta nelle cellu-le degli esseri vi-venti), maschile e molto antico.

Un’altra sicurezza è quella che la Sindone non può essere un quadro: anche qui le ricerche hanno stabilito che quell’immagine non è stata dipin-ta, perché non esistono tracce di alcun tipo di colore.

Altrettanto certo è che il lenzuolo è stato a Gerusalemme, come dimostra-no i microscopici pollini scoperti tra le sue fibre e appartenenti a piante che crescono soltanto im Palestina.

Infine è sicuro che in quella Sindone è stato avvolto un Uomo che ha subìto la flagellazione, ha tenuto in testa una corona di spine, ha portato una trave sulle spalle ed è stato crocifisso con tre chiodi; proprio come Gesù di Nazareth di Galilea. • • •

«Giuseppe diArimatea, preso

il corpo di Gesù, lo avvolse in una

candida Sindone e lo depose nel suo

sepolcro nuovo che aveva fatto

scavare nella roccia»

(Mt 27,59)

Page 32: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 32

La Sindone, il lenzuolo più celebre e più studiato del mondo! È un telo di lino pregiato, tessuto “a spina di pe-sce“, lungo oltre quattro metri in modo da avvolgere un corpo umano dai piedi alla testa lungo la schiena e poi sul da-vanti di nuovo fino ai piedi. La Sindone è conservata in una cappella del duo-mo di Torino e dal 10 aprile al 23 mag-gio 2010 è esposta alla venerazione di oltre due milioni di persone che si sono già prenotate.

Ma non ci fu solo la Sindone ad av-volgere il corpo di Gesù. I Vangeli ci-tano almeno altri due tessuti: le bende – le strisce di lino usate per legare brac-cia, gambe e viso – che S. Pietro vide gettate per terra nel sepolcro dopo la ri-surrezione, e il sudario, cioè una specie

LA SINDONEè la testimonianza più toccante

della sofferenza affrontata da Gesù per la nostra salvezza

IL VOLTO DIVINO

Il volto di Gesù nella Sindone conserva le tracce di eccessi di fu-rore contro di lui. Varie tumefazioni appaiono evidenti: una sotto l’oc-chio destro, un’altra – più estesa – su tutta la guancia destra, che si estende fino al labbro e al mento. Anche il naso ha una deformazione: si tratta di un colpo di bastone che ha contuso e distorto il setto nasale.

Il volto è ciò che di più nobile si manifesta nell’uomo: è il riverbe-ro della ricchezza interiore. Un ol-traggio al volto assume il significato dell’offesa più grave. Gesù si è sot-toposto anche a questa umiliazione: «Non ho nascosto il mio volto a co-loro che mi schernivano e mi per-cuotevano» (Is 50,6).

Rimanendo per quaranta ore nel sepolcro, Gesù volle mostrare che era veramente morto.

Si sa infatti che, morto l’indivi-duo, alcune cellule continuano an-cora la loro attività; ma in capo a quaranta ore tutto è fermo.

Morto sì, ma non in preda allo sfacelo. «Non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione” (At 2,27).

Il volto della Sindone infatti è quello di Chi è morto per entrare nella Vita. Sopra quel volto, sulla croce, stava la scritta ad indicare che Chi moriva era un Re.

Il buon ladrone, crocifisso accan-to a lui, ebbe l’intuito di comprende-re, attraverso quel volto dolorante, la maestà regale: «Ricordati di me, quando sarai nel tuo Regno… Oggi sarai con Me, in Paradiso». E così il dolore divenne felicità senza fine.

Page 33: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 33

di grande fazzoletto che veniva messo sul volto del defunto.

Secondo alcuni studiosi, anche il su-dario di Gesù si troverebbe in Italia e precisamente in una cittadina di Abruz-zo: Manoppello. Lì, dal cinquecento circa, è conservato, infatti un “Volto Santo“ la cui formazione risulta scono-sciuta – non è né tessitura, né pittura – e i cui contorni si adattano molto bene a quelli della Sindone. Potrebbe essere dunque il sudario di Cristo, che a Ge-rusalemme è passato successivamente a Costantinopoli e a Roma (dove sa-rebbe stato venerato come il fazzoletto della Veronica) e infine è approdato in Abruzzo? L’ipotesi è invitante, tanto che cominciano a moltiplicarsi i libri e le ricerche anche su questa reliquia.

Il mistero del volto di Gesù sofferente rimane, dunque, affidato più agli occhi della nostra fede, più che alla sicurez-za di una fotografia; affidato al nostro amore più che a un ritratto qualunque. E ricordiamo: il Rosario che noi recitia-mo è proprio contemplazione di quel Volto (RVM, 9).

La nostra Coronacome una Sindone

C’è a Roma, nella Basilica di S. Croce, un’immagine della Madon-na che si indugia a guardare e a fare scorrere tra le sue mani la Sindone. Ella tocca il lenzuolo come tocche-rebbe il Corpo stesso di Gesù che ne era stato avvolto e sembra rivivere i momenti dolorosi della sua passione e Morte.

Anche per questo motivo la S. Sin-done è per noi la “più preziosa reli-quia di Cristo” o il suo vero “ritrat-to”. Questa immagine, di Maria con la Sindone tra le mani, ci suggerisce infatti l’atteggiamento interiore che dobbiamo avere anche noi quando “prendiamo tra le mani” la corona del Rosario. Come la Sindone alla Madonna, così a noi la corona ricor-da quanto Gesù ha sofferto e ha fatto per noi. Con molti atti di ringrazia-mento esprimiamo la nostra ricono-scenza.

Accanto a quell’immagine c’è questa preghiera: «O Cristo, degna-ti di esaudire le preghiere della tua pia Madre per le anime redente dal tuo Sangue». Anche in questo caso, il dono dell’indulgenza che scende dal “Padre della luce“ e viene concesso a chi visita la Sindone, passa per le mani di Maria, Madre di Cristo, Ma-dre della Chiesa e di tutti noi.

“Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv. 19,37).

Con la meditazione dei misteri del Rosario, volgiamo lo sguardo in-teriore del nostro animo, con amore a Gesù crocifisso per noi!

Page 34: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 34

Il SantoRosario:

“La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi

all’immagine di lui crocifisso. Egli è Risorto!…andare oltre

il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e

nell’Ascensione» (RVM 23)

I MISTERIDELLA GLORIA

M

I

S

T

E

R

I

«D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata, poiché grandi cose ha fatto

in me l’Onnipotente» (Lc. 1, 48).

Gesù risorge dai morti. Preparaci, o Madre, ad incontrarlo ogni mattina,

a riconoscerlo nel sentirci chiamare per nome, come la Maddalena, a lasciarci colmare della sua pace ed inondare della sua luce per diffonderla intorno a noi. Accresca nei nostri animi la fede!

Gesù sale al Cielo.Aiutaci, o Madre, a sollevare i nostri cuori, a te-

nere alte le nostre aspirazioni fino al giorno del Suo ritorno glorioso per essere ammessi nello splendore del suo regno. Elevi i nostri cuori al desiderio dei beni celesti!

Gesù dona agli Apostoli lo Spirito Santo.Insegnaci, o Madre, ad essere concordi nell’attesa

dello Spirito e formare il popolo santo che, redento, glorifica il Nome del Signore. Guidaci a testimoniare nella vita il mistero di amore che custodiamo nella fede. Si accendano di amore i nostri cuori per Colui che ci ha redenti!

Gesù accoglie in Cielo la Sua mamma.Guidaci sempre, o Madre, a camminare verso il

Signore. Splendi su di noi come stella luminosa che ci orienta. Alimenta tu, nostra Avvocata, in ogni mo-mento, la nostra fede e la speranza. Insegnaci, o Ma-ria, a tenere il nostro cuore sempre unito a Gesù!

Gesù incorona la Sua mamma regina. Salve, o Regina, Madre di Dio! Volgi a noi quegli

occhi tuoi misericordiosi. Accompagnaci con la Tua tenerezza materna e benigna, al trono della grazia e, dopo questo esilio, mostraci Gesù.

Ottieni a tutti noi, o Vergine e Madre, il dono del-la perseveranza finale. • • •

Page 35: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 35

PREGHIAMO

con la coronadel Rosario

Dio, vieni a salvarmi!Signore, vieni presto in mio aiuto!Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Nel I mistero glorioso si contemplala resurrezione di Gesù dai morti.

Nel II mistero glorioso si contempla l’ascensione di Gesù al Cielo.

Nel III mistero glorioso si contempla la venuta dello Spirito Santo.

Nel IV mistero glorioso si contempla l’assunzione di Maria al Cielo.

Nel V mistero glorioso si contempla l’incoronazione di Maria in Cielo.

Page 36: Il Bolletino Del Rosario Perpetuo n.1, Agosto 2010

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 36

La Chiesa, famiglia riunita con Maria,

ravvivata dallo Spirito.

«Al centro del percorso di glo-ria del Figlio e della Madre (Gesù e Maria), il Rosario pone, nel terzo mistero glorioso, la Pentecoste, che mostra il volto della Chiesa quale famiglia riunita con Maria, ravvivata dall’effusione potente dello Spirito, pronta per la missione evangelizza-trice.

La contemplazione di questo, come degli altri misteri gloriosi, deve portare i credenti a prendere coscienza sempre più viva della loro esistenza nuova in Cristo, all’interno della realtà della Chiesa, un’esisten-za di cui la scena della Pentecoste costituisce la grande “icona“.

I misteri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incam-minati come membri del Popolo di Dio pellegrinante nella storia.

Ciò non può non spingerli ad una coraggiosa testimonianza di quel“lieto annunzio” che dà senso a tutta la loro esistenza»

(Rosarium Virginis Mariae, 23).

GESÙ, MARIA, VI AMO, SALVATE ANIME

BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO (I)maggio - agosto 2010 - n. 2

p.za S. Domenico, n. 5 - 09127 CAGLIARI - IT Conto corrente postale n. 15 38 10 98

tel. 070 654 298 - cell. 339 18 22 685E.mail: [email protected]