Landing Page Perfetta - 100 consigli

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Landing Page: 100 consigli per realizzare una landigpage perfetta.Con i 100 consigli di questo ebook gratuito imparerai a progettare landing page altamente performanti..Scoprirai come migliorare la capacità di convertire visitatori in vendite, iscrizioni alla tua newsletter oppure come aumentere i numeri di download. In altre parole le tue landing page lavoreranno meglio permettendoti anche di risparmiare soldi.Non c’è cosa più frustrante di una landing page che stia lì senza che nessuno faccia clic sul tasto “invia” o “compra”, vero? Il problema si aggrava se era stata concepita come punto di arrivo di una costosa campagna PPC su Google AdWords. Questo eBook gratuito ti offre ben di 100 suggerimenti per rendere la tua landing page uno strumento di lavoro efficace.

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Landing Page perfetta

100 suggerimenti per l’ottimizzazione

A cura di Massimo Petrucci

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MASSIMO PETRUCCI

www.marketingsocialnetwork.it

presenta

LANDING PAGE Suggerimenti per l’ottimizzazione

E-BOOK BY

www.abcinformaticaweb.it

REALIZZAZIONE GRAFICA

Paola Uberti

Free eBook

Distribuzione gratuita

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100 suggerimenti per l’ottimizzazione

A cura di Massimo Petrucci

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DI COSA PARLEREMO?

Imparerai a progettare landing page altamente performanti.

Scoprirai come migliorare la capacità di convertire visitatori

in vendite, iscrizioni alla tua newsletter oppure come aumentere

i numeri di download. In altre parole le tue landing page

lavoreranno meglio permettendoti anche di risparmiare soldi.

Interessante vero?

Non c’è cosa più frustrante di una landing page che stia lì

senza che nessuno faccia clic sul tasto “invia” o “compra”.

Il problema si aggrava se era stata concepita come punto di

arrivo di una costosa campagna PPC1 su Google AdWords.

Questa guida ti offre ben di 100 suggerimenti per rendere la tua

landing page uno strumento di lavoro efficace.

Si divide in 14 capitoli:

1. I fondamenti

2. Fiducia e sicurezza

3. landing page e SEO

4. Cosa dovresti sapere prima di creare una landing page

5. Cose che dovresti fare prima di creare una landing page

6. Ancora qualche controllo prima di pubblicare

7. Cosa fare dopo una campagna

8. Test, test ed ancora test!

9. Qualche suggerimento... Corporate

10. I moduli nelle landing page

11. Ottimizzare il processo di Call To Action (CTA)

12. Cosa non fare per evitare la fuga degli utenti

13. Rapporti, metriche ed Analytics di una landing page

14. Quando utilizzare una landing page

NOTE

[1] Di seguito, per comodità, userò l’acronimo LP al posto di

“landing page”; quindi ogni qual volta leggerai LP starai

leggendo “landing page”.

[2] Alcuni suggerimenti li troverai ripetuti, il motivo è che a

volte uno stesso suggerimento si presta bene a capitoli diversi,

inoltre potresti non voler leggere tutto, ma solo il capitolo

che ti serve. In questo modo ritroverai sempre tutto ciò che ti

è utile, senza dover cercare su e giù tra i vari suggerimenti.

1 PPC: pay per click. Campagne a pagamento come la Rete Ricerca di Google

AdWords oppure gli Insights di Facebook.

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CHI DIAVOLO È ‘STO MASSIMO PETRUCCI?

Mi occupo di strategie di Social Marketing, ideando e

gestendo Campagne di Marketing e Comunicazione 2.0 per

diverse aziende in Italia.

Mi affianco anche come consulente alle agenzia di grafica

e/o ai reparti di marketing, per coordinare strategie

olistiche di Social e Web Marketing efficaci.

Sono ingaggiato anche come Consulente SEO e Web Analyst,

per studiare miglioramenti e modifiche al tuo sito per

meglio posizionarlo tra le prime pagine di Google. Vedi il

mio ebook Guida SEO – Concetti basi.

Spesso mi chiamano per tenere corsi di formazione per

professionisti e manager nei campi di mia competenza.

Qualche referenza? Fai clic qui: Ho lavorato per…

SOCIAL

https://twitter.com/#!/MassimoPetrucci

https://www.facebook.com/max3w.massimopetrucci

https://plus.google.com/u/0/111905456313523389425/

http://it.linkedin.com/in/petruccimassimo

http://it.viadeo.com/it/profile/massimo.petrucci1

http://www.youtube.com/user/WebMarketingMax

[email protected]

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ECCO COSA PUOI FARNE DI QUESTO EBOOK

Questo ebook si avvale della licenza Common Creative nella

specifica di Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate

2.0.

Cosa vuol dire? Significa che sei libero di riprodurre,

distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico,

rappresentare, eseguire o recitare quest’ebook. Puoi anche

regalarlo ai tuoi amici inviandolo per posta elettronica o come

ti pare. Puoi perfino distribuirla gratuitamente direttamente

dal tuo sito/blog. La cosa fondamentale è lasciarlo così com’è.

Quello che non puoi fare è venderlo o affittarlo, non puoi

spezzettarlo e poi pubblicarlo sul tuo sito/blog o su carta o in

qualsiasi altro formato distributivo. Non puoi prendertene la

proprietà e non puoi derivarne altre opere.

In ogni caso, devi sempre citarne la fonte:

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Sintesi della Licenza Common Creative

Attribuzione. Devi riconoscere il contributo dell'autore

originario.

Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per scopi

commerciali.

Non opere derivate. Non puoi alterare, trasformare o

sviluppare quest’opera.

In occasione di ogni atto di riutilizzazione o distribuzione,

devi chiarire agli altri i termini della licenza di quest’opera.

Se ottieni il permesso scritto dal titolare del diritto

d'autore, è possibile rinunciare ad ognuna di queste condizioni.

Le tue utilizzazioni libere e gli altri diritti non sono in

nessun modo limitati da quanto sopra.

Questo è un riassunto in linguaggio accessibile a tutti del

Codice Legale (la licenza integrale) che puoi leggere al

seguente indirizzo internet:

http://www.creativecommons.it/Licenze/LegalCode/by-nc-nd

Fonte principale: questa guida prende spunto da un lavoro di Oli

Gardner, direttore marketing di Unbounce.

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I FONDAMENTI

Applicare i principi fondamentali è già un buon

primo passo per avere una landing page gradevole

ma soprattutto funzionale. Vediamo, con questi

primi suggerimenti, come iniziare col piede

giusto.

1 Fai arrivare le persone su una pagina dedicata e mirata

L’errore più comune è quello di fare arrivare le persone sulla

homepage del sito: metti un banner da qualche parte oppure un

annuncio su Google AdWords e poi come URL di destinazione

imposti la tua homepage. Nel 99% dei casi è una pessima idea. La

domanda da porti è perché stai spendendo denaro e risorse per

far arrivare delle persone sul tuo sito? Vuoi solo farlo

conoscere? Oppure ti piacerebbe vendere qualcosa? Oppure

vorresti che s’iscrivesse alla tua newsletter? O magari desideri

che il visitatore scarichi un file PDF?

Se vuoi che il visitatore quando arriva sul tuo sito

“faccia qualcosa”, allora devi pensare ad una pagina

nuova e dedicata solo ed esclusivamente a “quella

cosa”.

2 Fornisci un’esperienza coerente con ciò che prometti

“Clicca qui ed ordina subito la tua pizza!”, io amo la pizza ed

ho fame, quindi faccio clic per comprarla e arrivo sul tuo sito,

ma m’imbatto in una pagina dove mi racconti la storia del tuo

ristorante, di come papà Gennaro, pizzaiolo napoletano, si è

trasferito a Milano, delle prime difficoltà e di... ma no! Dove

diavolo si compra ‘sta pizza?

Non puoi perdere l’occasione di vendermi la pizza facendomi

arrivare su una pagina generica e poco coerente con l’annuncio.

Tu mi hai fatto una promessa, mi hai detto “clicca qui ed ordina

subito” ma già mi stai facendo perdere un sacco di tempo. E poi

dove clicco? Dov’è la “call to action”2?

2 Call to action: invito all’azione; ad esempio: clicca qui per il download.

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Ricorda, la pagina di destinazione (LP) deve essere

quanto più coerente possibile con il messaggio che mi

ha fatto decidere di fare clic ed arrivare.

Quindi la grafica, il design, il testo, devono essere

tutti coerenti con il banner/messaggio/foto usato nell’annuncio.

3 Non annoiare, ma dai istruzioni precise

Prima di tutto non essere logorroico, non raccontarmi tutta la

storia di famiglia, ma dammi invece indicazioni chiare su come

procedere per l’acquisto o per l’iscrizione alla newsletter;

tanto per far due esempi. Non dare niente per scontato: tu sai

come funziona il tutto, ma io no e non voglio “scoprirlo” voglio

saperlo subito.

Ricorda la regola d’oro del buon copywriter: chiarezza, brevità

e credibilità.

A proposito di annoiare, una delle pagine più noiose è quella

dedicata al profilo aziendale, la cosiddetta “Chi siamo”.

Ti suggerisco di dare un’occhiata a questo mio articolo:

Come scrivere un profilo aziendale di successo

4 Conquista subito l’attenzione del tuo visitatore

Vai mai dal giornalaio? Hai fatto caso ai titoli principali sui

giornali o sulle riviste? Sono sempre molto enfatici e

promettono cose sconvolgenti. Allora ti avvicini, sfogli, leggi

qualche titoletto, l’inizio di paragrafo e, se ti conquistano,

sei anche disposto a comprare tutta la rivista. Cosa è successo?

a) Il titolo ha rubato subito la tua attenzione.

b) L’inizio del paragrafo dell’articolo ti ha incuriosito.

Questi due elementi ti hanno convito alla call to action ovvero

comprare la rivista e leggere ciò che t’interessava.

Cosa possiamo dedurre? Che il titolo deve essere chiaro, deve

incuriosire e deve essere coinciso per poter essere letto a

colpo d’occhio.

In secondo luogo la prima parte del testo (paragrafo) deve

immediatamente enfatizzare i benefit ovvero i vantaggi che

l’utente otterrà con il tuo prodotto/servizio.

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5 Segmenta il traffico in base al tipo di utenza

La segmentazione del traffico è una questione molto importante.

Riuscire a dividere gli utenti in base alla provenienza

geografica oppure all’età, potrebbe risultare una carta

vincente. Spesso però questo non è possibile, però è possibile

capire da dove vengono ovvero “come” sono arrivati al tuo sito.

Ad esempio, supponi che abbiano hanno fatto clic su un banner.

Qual è l’origine del banner? Era posizionato in forum specifico

oppure su un sito generico?

Entriamo nel dettaglio con un esempio specifico: supponi di

vendere aerotermi. Non sai cosa siano gli aerotermi? Non lo

sapevo nemmeno io prima di lavorare come consulente di Web

Marketing per un’azienda che vende sistemi di climatizzazione.

L’aerotermo è un apparecchio di riscaldamento ad aria calda. Ora

immagina di posizionare due banner pubblicitari, il primo in un

forum di “addetti ai lavori” ed un altro in un sito generico che

fa molto traffico. Ricorda, il tuo scopo è vendere gli

aerotermi.

Se hai pensato di creare un’unica LP allora sei fuori strada.

Per avere il massimo delle conversioni è consigliabile

progettarne due: una dedicata agli “addetti ai lavori” ed

un’altra per gli utenti generici che forse non hanno molta

dimestichezza con gli aerotermi.

Nella prima LP enfatizzerai, per esempio, le caratteristiche

tecniche ed utilizzerai una vocabolario più specifico; come foto

mostrerai un componente elettronico e cose del genere. Nel

secondo caso, userai invece un vocabolario molto più semplice,

la foto di una famiglia felice sul divano mentre fuori ci sono

-40°, racconterai, al visitatore, come sia semplice

l’installazione e di come i suoi bimbi eviteranno di prendere

una brutta influenza.

È chiara la differenza, vero? Questo vuol dire segmentare il

traffico per avere il massimo vantaggio.

6 Il disordine stanca e distrae

Di tanto in tanto faccio uno sforzo ed ordino la mia scrivania.

Allo stesso modo, sistemo anche le icone sui miei desktop

(lavoro con due monitor). Lo faccio perché nella confusione ho

due svantaggi: trovo le cose con maggiore difficoltà e poi mi

distraggo. Lo stesso può accedere sulle pagine del tuo sito, in

particolare sulle LP.

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Sono sicuro che sulla tua ultima LP ci siano almeno un paio di

cose che puoi eliminare. Capita anche a me: progetto, realizzo,

ma poi, guardando meglio, mi accorgo che ci sono degli elementi

(testi, grassetti, immagini) che attirano nel modo errato la mia

attenzione, mi distraggono.

Anche le lungaggini nel testo possono distrarre e far perdere

l’attenzione. La parola d’ordine è asciugare. Uso questo

concetto per molte delle cose che faccio: dalla creazione di un

sito web, alle LP, ai racconti, ai romanzi ed alle commedie

teatrali che scrivo.

Consiglio: una volta che hai creato la tua LP, non

pubblicarla subito. Mettila da parte almeno un giorno,

poi riprendila ed osservala a colpo d’occhio, anzi, se

puoi, chiedi ad almeno tre persone diverse di

esaminarla. Se la grafica ed i testi inducono a

premere sul pulsante ovvero ad eseguire la call to action,

allora è okay; ma se si tende a perdere interesse o a distrarsi,

c’è qualcosa che non va. Avuto i feedback, “asciuga” la LP.

7 Non sempre creare dei menu (navigazione) è una buona idea

La LP deve essere un “laser”. Deve catturare l’attenzione

dell’utente ed in breve tempo fornirgli le informazioni

necessarie per eseguire la call to action. Ogni link che lo

manda a spasso, diminuisce la capacità di conversione poiché col

tempo diminuisce la sua attenzione.

8 Non siate così prolissi da perdere la call to action

La call to action deve essere sempre a portata di clic; se il

vostro testo è molto lungo e l’utente perde di vista la call to

action, diminuisce la capacità di conversione della pagina. E

qui sento alzarsi un coro di sfida! Chi sono? Sono quelli che

patteggiano per la “LP all’americana” ovvero quella molto lunga.

Non hanno tutti i torti, infatti non è detto che le pagine

lunghe non convertano, ma c’è un ma che ci porta al prossimo

suggerimento.

9 Meglio lunga o corta?

Non sempre il più è meglio, ma nemmeno il troppo breve. Tuttavia

non voglio mettermi a scrivere un trattato sulla lunghezza. Ti

dico però che è sempre meglio che la call to action sia

visibile. Questo perché se il tuo visitatore si è convinto

all’inizio della pagina, a metà oppure proprio alla fine, non

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deve chiedersi: e ora che faccio? Vai su con la rotellina! Gli

vorresti dire, ma ricorda: non dare niente per scontato!

Una buona idea potrebbe essere quella d’inserire di tanto in

tanto, lungo il testo, la call to action. Oppure fare in modo

che il modulo scorra col testo e sia sempre visibile.

Esempio di una LP lunga (radiografia del solo testo):

(1)La nostra pizza è buonissima, ti arriva a casa in 3 minuti.

[Ordina ora la tua pizza] Call to action

(2) Essa è fatta con prodotti di prima qualità, scegliamo solo

mozzarella di bufala campana, pomodoro San Marzano ed olio

d’oliva extravergine.

[Ordina ora la tua pizza] Call to action

(3) Già tante persone l’hanno provata, ecco alcune

testimonianze:

Andrea Soprano (cantante): ottima! La mozzarella poi è sublime.

Giulia Piroetta (ballerina): impasto leggero, buonissima!

[Ordina ora la tua pizza] Call to action

È un esempio molto schematico ma che dovrebbe rendere il senso

di quello che si dovrebbe fare.

La LP si compone di 3 zone: nella prima ti dico subito che (a) è

buona e (b) ti arriva a casa in 3 minuti. Quindi se hai fatto

clic su un banner con l’acquolina in bocca e ti sto subito

dicendo che tra 3 minuti mangerai una pizza buonissima, non ti

resta che fare clic sulla call to action [Ordina ora la tua

pizza].

Se tuttavia non fossi convinto, ti racconto come la preparo,

siamo nella “zona 2” dove ti parlo degli ingredienti di

primissima qualità che uso. Se ora ti ho convinto puoi

tranquillamente fare clic su [Ordina ora la tua pizza].

Ma se ancora non lo fossi, probabilmente hai bisogno del

cosiddetto consenso sociale. Con la “zona 3” ho inserisco una

serie di testimonianze di persone soddisfatte della mia pizza.

Ora che sai che è buonissima, che ti arriva calda in 3 minuti,

che è fatta di prodotti genuini e che già altre persone la hanno

ordinata e ne sono rimasti soddisfatti; non ti resta che fare

clic sulla call to action: [Ordina ora la tua pizza].

Come hai potuto notare la call to action è stata ripetuta

successivamente ad ogni “zona di approfondimento”.

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10 Coerenza

Ogni parte della tua LP deve essere congruente con ciò che

proponi. Ogni zona deve rassicurare, sostenere e garantire la

promessa che hai fatto nell’annuncio che ha portato il

visitatore nella tua LP.

Se un suo elemento non risponde con almeno un “sì” alle seguenti

domande, considera seriamente di eliminalo:

Esprime un vantaggio per il visitatore?

Esprime garanzia?

Esprime testimonial?

Esprime caratteristiche tecniche utili?

Esprime prezzo o offerta?

Esprime qualità o rassicurazioni?

11 Utilizza (sperimenta) diversi tipi di media

Recita un vecchio adagio cinese: un’immagine vale più di mille

parole. Parafrasandolo possiamo tranquillamente dire che un

video vale più di mille immagini.

Fino a qualche anno fa, inserire un video in una pagina,

specialmente in una LP, era un suicidio. Il motivo era legato

alle connessioni lentissime. Oggi le cose sono cambiate ed anche

con una navigazione mobile è quasi sempre possibile visualizzare

i video.

Prendi in considerazione l’inserimento di un video nella tua

landing page, poiché potrebbe aiutare la conversione3. I video

però devono anche loro essere conformi alla tua promessa e,

possibilmente, non troppo lunghi. Allo scopo ti consiglio la

lettura di questi miei articoli:

Video marketing: 4 cose che dovresti sapere

Come rendere un video virale

Come diffondere un video di una campagna pubblicitaria

Sarebbe utile se il tuo video “parlasse” non solo del tuo

prodotto o servizio, ma anche di come usare la tua LP. Ad

esempio ad un certo punto il tizio del video potrebbe dire

qualcosa di simile: “Cliccando sul tasto ordina ora la tua

pizza, che trovi nel box blu alla tua destra, potrai avere

recapitata in soli 3 minuti la nostra buonissima pizza!”.

3 Conversione: si ha quando si esegue la call to action; quindi ci si inscrive

ad una newsletter, ad un RSS, si compra un prodotto, ecc.

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12 Condividi, condividi, condividi

Generalmente paghi per fare arrivare le persone sulla tua LP,

non è vero? E allora perché non introdurre degli strumenti per

aumentare il traffico naturale4?

Una buona idea è quella d’inserire nella LP tutti i

tasti social (social bookmarks) che puoi: Facebook,

Twitter, Google Plus, Linkedin, Viadeo e tutti quelli

che ti vengono in mente. In questo modo, se arrivo

sulla tua pagina e la trovo utile, posso velocemente e

rapidamente suggerirla alla mia cerchia di amici, di conseguenza

ci guadagni immediatamente traffico gratuito!

13 Aggiungi valore e regala qualcosa

Ci sono diversi modi per invogliare alla compilazione di un

modulo in cui chiedi l’indirizzo email, il telefono ed altri

dati personali. Uno di questi è regalare qualcosa in cambio.

Potresti regalare un ebook, oppure suggerire qualcosa di utile o

dare la possibilità di “scoprire” dei trucchi per fare

qualcos’altro.

Esempio:

Richiedendo il preventivo per l’installazione dell’impianto di

video-sorveglianza, potrai ottenere subito e gratuitamente al

tuo indirizzo di posta elettronica il nostro ebook relativo alla

sicurezza, 100 pagine in cui scoprire come implementare non solo

un sistema di video-sorveglianza, ma anche i migliori

suggerimenti per un impianto antifurto professionale.

4 Traffico naturale: detto anche traffico organico, si tratta del

traffico non a pagamento generato dai motori di ricerca; attualmente

il concetto si amplia anche ai social media ovvero dal traffico

proveniente dalla condivisioni sociali.

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FIDUCIA E SICUREZZA

Questo è un aspetto molto importante ed attuale.

Ogni giorno la nostra casella email è tartassata

dallo SPAM e da messaggi pubblicitari non

richiesti. Rassicurare e spiegare chiaramente come

verranno trattati i dati personali che chiedi

nella tua landing page è un elemento

imprescindibile.

14 Inizia tu a dare il buon esempio

Stai chiedendo i miei dati personali, allora perché non dimostri

trasparenza e mi dai prima i tuoi? Una buona idea potrebbe

essere quella di mostrare un numero telefonico (magari un numero

verde) per poter chiedere maggiori informazioni. In questo modo

dimostri che dietro quella pagina ci sono persone reali e questo

dà fiducia. D’altro canto potrebbe anche essere una strada

alternativa per completare l’ordine in modo diverso,

specialmente per quelle persone che non sono avvezze all’uso di

Internet o che non si fidano a rilasciare i propri dati sul web.

Assicurati d’inserire sempre un indirizzo email a cui

scrivere, un numero telefonico, un indirizzo, la partita

IVA.

15 Se puoi, fai “assaggiare” un po’ di ciò che prometti

Ho scritto un romanzo, s’intitola “Stringimi le mani”. È chiaro

che mi piacerebbe che tu lo comprassi, ma non essendo Stephen

King né Dan Brown, la possibilità di venderti il mio romanzo è

davvero molto bassa. Però potrei convincerti dandoti la

possibilità di leggere le prime pagine del romanzo, in questo

modo puoi verificare se la storia è di tuo gusto e non rischi di

acquistare un romanzo da un perfetto sconosciuto.

Tutta questa tiritera, oltre ad essere una buona scusa per farmi

pubblicità, ;-) è anche un esempio pratico di cosa voglia

significare “dare un assaggio”. In fin dei conti, non è la

tecnica che usava il vecchio bottegaio sotto casa? “Signora,

assaggi una fettina di prosciutto, vedrà come è buono!” e magari

la signora ne compra poi tre etti.

Questa tecnica è detta try-before-you-buy.

Tutto ciò fa anche parte di un concetto molto più ampio che

prende il nome di “principio di reciprocità” di cui, se hai un

attimo di tempo, ti consiglio di vedere questo video emozionale

sul tema: http://www.youtube.com/watch?v=kPDvl2MwiFQ.

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16 Mantieni l’immagine ed il layout

Ricorda, il banner ed il messaggio pubblicitario hanno catturato

l’attenzione del visitatore per come erano costruiti: grafica,

immagini, testo.

Quando il visitatore arriva sulla tua LP deve trovare un sito

che sia conforme con quanto “promesso” ed in linea con lo stile

usato. Non deve restare disorientato mentre si chiede: “E ora

cosa faccio?”

Usa la stessa tavolozza dei colori, lo stesso font (se

possibile) e, cosa importante, fai in modo che il visitatore

ritrovi lo stesso messaggio! In questo modo la sua attenzione

verrà immediatamente catturata e lui avrà la sensazione di

trovarsi proprio nel posto giusto, a tutto vantaggio della

fiducia.

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17 Ti prego, non usare i soliti slogan pubblicitari

Il web (e non solo il web) se ne cade di messaggi come “Migliore

offerta”, “Siamo i più belli”, “Siamo i più bravi”. In primo

luogo sii onesto, raccontami cosa può fare per me il tuo

prodotto/servizio, quali sono i miei vantaggi reali e non quelli

che tu immagini che siano.

Le persone sono assuefatte, sentono puzza di slogan ancora prima

di fare clic. Evita tutta ‘sta manfrina e raccontami una storia

autentica. Fai capire al tuo visitatore che stai dicendo la

verità, sii trasparente.

18 Popup e pop-under... ancora? Ancora con ‘ste cose?!

È assordo vedere siti di un certo livello che ancora espongono

quegli orrendi popup. Se anche si possono avere dei piccoli

vantaggi immediati, l’esperienza del navigatore viene

penalizzata. Arrivare su una LP che mi spara un popup a pieno

schermo e non mi permette di vedere e leggere cosa ci sia dietro

o peggio mi costringe a fare clic da qualche parte, è di quanto

più errato e bieco si possa fare.

Per non parlare poi dei pop-under ovvero di quelle finestrelle

che si aprono quando sto per lasciare la pagina: “Sei sicuro di

voler abbandonare questa fantastica offerta?” Ma per chi mi hai

preso? Pensi che non sia in grado di stabilire se lasciare o

meno la tua pagina? Se il vostro marketer vi propone cose del

genere... licenziatelo su due piedi, fate un favore a voi stessi

e forse anche a lui.

19 Utilizza fatti realmente verificabili

Hai presente quelle pagine che iniziano con “Siamo leader nel

settore...” leader? Ma se davvero fossi leader sentiresti

l’esigenza di dirlo? Hai mai letto qualcosa come: “Siamo la

CocaCola, leader nel settore delle bibite gassate”?

Fai attenzione a usare frasi del genere, stai attento anche

quando enfatizzi i tuoi prodotti. Non promettere ciò che non

puoi dimostrare o mantenere, specialmente sul web e sui social

network ciò potrebbe essere devastante, potrebbe rivoltarsi

contro di te come una valanga che ti cade in testa proprio

mentre sorridi davanti all’obiettivo!

20 Riconoscimenti e testimonianze

Funziona sempre. Ha a che fare con il concetto di “consenso

sociale” ovvero se altri lo hanno scelto, allora mi sento più

sicuro a sceglierlo anch’io. Se un tuo cliente ha già provato il

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prodotto o servizio che proponi, chiedigli se puoi inserirlo

nella pagina come testimonial.

Esempio:

Gino Pincopallino, CEO di Pinco S.p.A., ha scelto il nostro

prodotto per la sua azienda, ecco cosa ne pensa: “Credo che sia

un ottimo prodotto: semplice, intuitivo e soprattutto efficace”.

Magari puoi aggiungere un link al sito dell’azienda di Gino,

proprio per dare maggiore fiducia a chi legge e dimostrare che

realmente quell’azienda esiste.

È chiaro che se poi hai dei testimonial famosi... va be’ lo sai

già, non c’è bisogno di spiegare.

21 Chiedi il giusto necessario

Più informazioni chiederai nel tuo modulo e minori saranno le

possibilità che esso venga compilato. Regola empirica.

È probabile che in azienda il “capo” voglia sapere tutto del

potenziale cliente: chi è, dove vive, come si chiama, il segno

zodiacale, il numero di reggiseno, se ha l’amante e come se la

cava a letto...

A volte il solo nome ed email sono soddisfacenti per un primo

contatto. Se qualcuno te li ha dati, ha già dimostrato di

fidarsi. Ora spetta al prossimo messaggio che gli invierai a

convincerlo a darti altre informazioni in cambio di ciò che il

cliente desidera.

Chiedere subito molte informazioni spaventa. Quindi

attenzione ad essere troppo aggressivi.

22 Termini e condizioni in... termini semplici!

Non devono mai mancare, questo serve in primo luogo a dare

maggiore fiducia al visitatore, ma anche, se stai facendo una

campagna AdWords, a farti assegnare da Google un punteggio di

qualità maggiore, che si traduce in un costo per clic più basso.

Di solito la pagina “termini e condizioni”, come quelle

dedicate alle FAQ ed alla privacy, è tra le più bistrattate di

un sito web. Eppure esse sono molto importanti poiché se

qualcuno si sta interessando a loro è perché molto probabilmente

è interessato a ciò che gli stai proponendo e vuole essere

rassicurato.

La maggior parte delle volte queste pagine sono scritte male,

usano un linguaggio pesante e farcito di burocratese.

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Una noia mortale!

Cerca di renderle semplici, sintetiche e di facile

comprensione. Mettiti nei panni del visitatore e

fornisci le risposte a tutti i suoi possibili dubbi.

Rendile graficamente accattivanti e non come un unico

blocco di testo avvilente.

23 A proposito di testimonianze

Mi è venuto in mente che qualche volta si leggono commenti super

entusiastici, si vedono facce belle e sorridenti, per poi

scoprire che quelle facce sono prese da siti che vendono foto o,

peggio, da altre fonti generiche.

Inserire testimonianze fasulle è un errore perché crea

sfiducia ed allontana immediatamente.

Se proprio devi metterne qualcuna, falla scrivere da amici e

pubblicala online senza fare correzioni, lascia che appaiano

autentiche.

Se non hai testimonianze, ma il tuo è un buon prodotto, allora

rendi facile lasciare un commento sul tuo sito web o blog,

raccogli quelli più belli e pubblicali nella LP.

Per capire se e come le testimonianze possano aiutare la tua LP

a convertire maggiormente, potresti prendere in considerazione

l’uso degli split test A/B5.

In pratica puoi creare due diverse LP, ad esempio:

A. Con le testimonianze.

B. Senza le testimonianze.

Se vedi che quella con le testimonianze converte di più, puoi

eseguire un altro split test, ad esempio:

A. Con la foto delle persone.

B. Senza la foto delle persone.

Oppure puoi eseguire altri tipi di test:

A. Con testimonianze lunghe.

B. Con testimonianze brevi.

5 Split Test: definito anche Test dei contenuti (A/B). Test dell'efficacia

relativa di più versioni dello stesso annuncio o di altro contenuto

nell'indirizzare i visitatori a un sito. Più versioni dello stesso contenuto

possono essere identificate in modo univoco mediante l'uso di una variabile

utm_content nel tag dell'URL. [Google]

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Landing Page perfetta

100 suggerimenti per l’ottimizzazione

A cura di Massimo Petrucci

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Gli split test A/B sono molto utili perché ti

permettono di selezionare il modello di LP che mostra

il migliore potere di conversione. Ricorda che ogni LP

ha una storia a sé, quindi ciò che vale per una

potrebbe non valere per un’altra.

24 Certificazioni e marchi

Se hai una certificazione ISO o qualsiasi altra cosa che

attesti ufficialmente che la tua azienda è davvero

“bella e brava”, allora non pensarci due volta e mettila

in bella vista.

Le certificazioni ufficiali creano fiducia.

Tuttavia, non usarle a sproposito ovvero usale solo se sono

coerenti con ciò che stai vendendo. Se hai la certificazione DOP

per la mozzarella, ma la LP sta vendendo una confettura di pesto

biologico, allora stai solo confondendo le idee.

25 Anche l’occhio vuole la sua parte

Il design può fare la differenza. Altra legge empirica. Dopo i

contenuti ed il modo di “raccontare il prodotto”, avere una

pagina con una grafica accattivante, moderna, professionale può

fare davvero la differenza.

In una LP vincente figure come l’esperto SEO, il copywriter e

l’art design devono andare di comune accordo per sviluppare un

prodotto vincente.

26 Il design conta, ma non esagerare!

Attenzione però a non esagerare: il troppo stroppia. Gli

elementi grafici devono esaltare i testi e non offuscarli

rendendone difficile la lettura. Devono far bene individuare la

call to action. Anche in questo caso vige la regola

dell’asciugare.

27 Come userai i miei dati? La privacy

Il link alla pagina della privacy deve sempre esserci ed essere

in bella vista. Un consiglio? Nella tua LP dillo subito che non

cederai né venderai il mio indirizzo email, rassicurami e poi

mostrami un link chiaro dove possa andare ad approfondire il

modo con il quale userai e gestirai i miei dati personali.

La pagina dedicata alla privacy deve indicare in modo chiaro:

Chi gestisce i miei dati.

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100 suggerimenti per l’ottimizzazione

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Come lo fa.

Con quali scopi.

E come mi cancello dall’archivio.

La pagina della Privacy deve risultare chiara, ben impaginata,

con un linguaggio semplice. Ricorda che se sono in questa pagina

è perché molto probabile sono interessato alla tua offerta, ma

ho bisogno di rassicurazioni.

Una LP con una corretta pagina dedicata alla privacy

fa sì che Google le dia un buon punteggio di qualità e

se stai portando avanti una campagna di PPC, questo ti

permetterà di far scendere il costo per clic.

28 L’unione fa la forza: il co-branding

Non solo fa la forza, qualche volta ti fa anche risparmiare.

Ero in una piccola pizzeria della periferia napoletana, prima di

servirmi la mia pizza (sì, confesso, sono malato di pizza!) la

cameriera pulendo il tavolo, lo apparecchiò con delle

tovagliette di carta. In un angolo della tovaglietta c’era un

messaggio: “Strappa quest’angolo e presentalo alla gelateria

NOME-GELATERIA, avrai il 15% di sconto!”.

Ecco un buon esempio di co-branding.

Il co-branding, specialmente con un partner più

conosciuto di te, può darti molti vantaggi e far

accrescere la fiducia del visitatore verso la tua

azienda. Se già mi fido di loro, mi fiderò di te e

viceversa.

Ricordi l’esempio del sistema di video-sorveglianza che abbiamo

fatto all’inizio? Bene, se stai chiedendo i dati per inviare un

preventivo, potresti premiare la persona con uno buono sconto

del 20% sull’acquisto di un antifurto offerto dal tuo partner in

co-branding. Inoltre, al tuo partner, potresti anche chiedere un

contributo alla spesa della tua campagna di marketing.

Puoi ottenere gratuitamente la versione completa con tutti i 100

suggerimenti ed in più un “piccolo regalo per te” seguendo questo

http://www.marketingsocialnetwork.it/ebook-landingpage

Nel sommario, alla pagina seguente, puoi scoprire di cos’altro si

parlerà nella guida completa.

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Landing Page perfetta

100 suggerimenti per l’ottimizzazione

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SOMMARIO

I fondamenti 6

1 Fai arrivare le persone su una pagina dedicata e mirata 6

2 Fornisci un’esperienza coerente con ciò che prometti 6

3 Non annoiare, ma dai istruzioni precise 7

4 Conquista subito l’attenzione del tuo visitatore 7

5 Segmenta il traffico in base al tipo di utenza 8

6 Il disordine stanca e distrae 8

7 Non sempre creare dei menu è una buona idea 9

8 Non siate così prolissi da perdere la call to action 9

9 Meglio lunga o corta? 9

10 Coerenza 11

11 Utilizza (sperimenta) diversi tipi di media 11

12 Condividi, condividi, condividi 12

13 Aggiungi valore e regala qualcosa 12

Fiducia e sicurezza 13

14 Inizia tu a dare il buon esempio 13

15 Se puoi, fai “assaggiare” un po’ di ciò che prometti 13

16 Mantieni l’immagine ed il layout 14

17 Ti prego, non usare i soliti slogan pubblicitari 15

18 Popup e pop-under... ancora? Ancora con ‘ste cose?! 15

19 Utilizza fatti realmente verificabili 15

20 Riconoscimenti e testimonianze 15

21 Chiedi il giusto necessario 16

22 Termini e condizioni in... termini semplici! 16

23 A proposito di testimonianze 17

24 Certificazioni e marchi 18

25 Anche l’occhio vuole la sua parte 18

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26 Il design conta, ma non esagerare! 18

27 Come userai i miei dati? La privacy 18

28 L’unione fa la forza: il co-branding 19

Landing Page e SEO 20

29 Il tuo sito è già costituito da landin page 20

30 Quando dovresti preoccuparti della SEO? 20

31 Titolo efficace, H1 ottimizzato e primo paragrafo 20

32 Sfruttate la coda lunga (long tail) 22

33 HTML ottimizzato 23

34 Se dai, avrai: fornisci cose utili ed avrai back-link 23

35 Riduzione dei costi PPC 23

Cose che dovresti sapere prima di creare una LP 24

36 Obiettivi di business 24

37 Conosci il tuo pubblico? 24

38 Individua la migliore call to action 24

39 Individua i punti di entrata 24

40 limitazioni tecniche del tuo pubblico di riferimento 26

41 Non pensare di sapere tutto, confrontati con gli altri 26

Cosa dovresti fare prima di creare una LP 27

42 Hai mai pensato ad un nome di dominio per la tua LP? 27

43 Annota gli errori per imparare dal passato 28

44 Annota anche i successi! 28

45 Cosa fanno gli altri? Analizza sempre la concorrenza 28

Ancora qualche controllo prima di pubblicare 29

46 Impara ad utilizzare delle liste di controllo 29

47 Hai dai 3 ai 5 secondi per convincermi 29

48 Rimettiti al giudizio degli altri 30

49 La tua LP è cross platform? 30

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Cosa fare dopo una campagna 31

50 Campagna terminata, facciamo il punto 31

51 Da landing page a pagina fissa di un sito 31

TEST, TEST ed ancora test! 32

52 Usa gli split test A/B 32

53 Testa ogni singolo elemento: l’immagine principale. 32

54 Testa ogni singolo elemento: il messaggio principale. 33

55 Call to action (invito all’azione) 33

56 Niente a caso, nemmeno il colore del pulsante 33

57 Quanti campi deve avere al massimo un modulo? 33

58 È un continuo processo di miglioramento 35

59 Uso del test multivariato 35

Qualche suggerimento... per te 36

60 Diventa l’esperto di landing page nella tua azienda 36

61 Umiltà, perseveranza e test (sì, di nuovo!) 36

I moduli nelle landing page 37

62 Asciugare: rimuovere i campi non necessari 37

63 Usa la grafica per indirizzare all’azione 37

64 Lo spazio bianco ed altri suggerimenti grafici 37

65 Usa pulsanti di grandi dimensioni 39

66 Per favore, non farmi usare lo zoom! 40

67 Sì, tutto bello; ma perché dovrei compilare il modulo? 41

Ottimizzare il processo di Call To Action (CTA) 42

68 La tua call to action deve essere inequivocabile 42

69 Dai quello che prometti e niente trucchi! 42

70 Evita, nel possibile, aggettivi troppo gonfiati 42

71 Metti in evidenza la call to action 43

72 Non nascondere la call to action 43

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73 Se possibile, personalizza la call to action 43

74 Dai al visitatore una via d’uscita 43

75 Dai un senso di continuità 44

76 Riduci le opzioni ed avrai maggiori conversioni 44

77 Adatta il linguaggio al tipo di pubblico 45

Cosa non fare per evitare la fuga degli utenti 46

78 Non stai scrivendo un romanzo! 46

79 Non raccontare balle, sii onesto 46

80 Non sempre il modulo è necessario 46

81 Niente popup! 47

82 Niente musica, per favore 47

83 Niente SPAM per favore 48

84 Attenzione alle tentazione... 48

85 Empatia 48

86 Metti in chiaro che ci si può cancellare facilmente 48

Rapporti, metriche ed Analytics per landing page 49

87 Usa Google Analytics 49

88 Le metriche fondamentali 49

89 Segmentare 50

90 Prendi l’abitudine di produrre report periodici 51

91 Tieni in considerazione le medie di settore 51

92 Ascolta ciò che i tuoi clienti vogliono dirti 51

93 Eye tracking 52

94 Le mappe di calore 52

95 Altri strumenti simili 52

Quando utilizzare una Landing Page 53

96 Per le campagne di Web Marketing 53

97 Per segmentare il traffico 53

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98 Eventi e promozioni speciali 54

99 Per accontentare il Direttore Generale 54

100 Non dormire sugli allori! 54

Un regalo per te 55

Risorse utili 56

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Indice delle voci principali

AdWords; 3; 6; 16; 23; 53

back-link; 23; 58

call to action; 6; 7; 9; 10; 11; 18; 22; 24; 27; 28; 33; 37; 38;

39; 41; 42; 43; 44; 48; 50; 55; 57; 58; 59

check list; 28

codice di tracciamento; 25

Google Analytics; 22; 24; 25; 26; 35; 49; 52; 56; 59

Lead; 20

link building; 23

permission marketing; 48

pertinenza; 23

PPC; 3; 19; 23; 25; 36; 53; 58

punteggio di qualità; 16; 19; 23; 34; 53

ROI; 36

SEM; 53

SEO; 3; 4; 18; 20; 21; 26; 57; 58

split test; 17; 18; 26; 32; 33; 35; 37; 55; 58

traffico naturale; 12; 20; 23; 25; 31