L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie...

25
L’altra metà del sound a pag. 6 Finanza popolare Intervista a Turiddo Campaini, presidente di Unicoop Firenze a pag. 4 Donna di Cuore Irene Grandi testimonial de Il cuore si scioglie I risultati della campagna 2005/2006 a pagina 10

Transcript of L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie...

Page 1: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

L’altra metàdel sounda pag. 6

FinanzapopolareIntervista a Turiddo Campaini,presidente di Unicoop Firenzea pag. 4

Donna di CuoreIrene Grandi testimonial

de Il cuore si scioglie

I risultati della campagna 2005/2006

a pagina 10

de Il cuore si scioglie

I risultati della campagna 2005/2006

a pagina 10

Page 2: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

SOM

MAR

IO

Chiuso in tipografia

il 16/02/2006.

Questo numero diffonde

640.000 copie.

On line su

www.coopfirenze.it

3Marzo 2006

Mensile dell’

UNICOOP FIRENZE

Via Santa Reparata 43

50129 Firenze

Tel. 05547801

Fax 0554780766

[email protected]

Registraz. Trib. Firenze

n. 1554 del 17/07/63

Direttore Responsabile

Antonio Comerci

Coordinamento

redazionale

Letizia Coppetti

Segreteria di redazione

Marie Casarosa

Foto di copertina

Carlo Valentini

Irene Grandi alla Coop

Grafica

W.Sardonini/SocialDesign

Impianti

La Progressiva

Stampa

Nuova Cesat Coop

ATTUALITÀ

4 Alla ricerca di speranze Situazione economica, consumi

e aspettative delle famiglie italiane. L’analisi degli esperti

Aldo Bassoni

6 Tutti per uno, 5 per mille Dalla dichiarazione dei redditi

risorse per i ricercatori. Gli obiettivi del polo universitario di Sesto

Laura D’Ettole7 Dopo la tempesta Finanza, soci e ruolo di Unipol Letizia Coppetti8 Piccole donne leggono Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie

moderne e sincere Silvia Gigli9 I dieci più venduti Libri: lo scaffale “Toscana da

leggere”, negli iper e super Coop10 Un grande Cuore “Il Cuore si scioglie”: i risultati

della campagna natalizia 2005 Letizia Coppetti

11 Donne in prima linea Le iniziative delle sezioni

soci per l’Otto Marzo12 La loro Africa Sudafrica. Alla scoperta del paese

dagli spazi infiniti. I contrasti a 12 anni dall’abolizione dell’apartheid

Silvia Ferretti14 Primavera in fiore I colori degli orti e dei giardini.

Riconoscere le specie Càrola Ciotti

15 Gigante precoce Alberi storici: il Cedro del Libano Francesco Giannoni

SAPER SCEGLIERE

16 Per tutti i palati Senza proteine, all’uovo,

integrale, senza glutine... Oggi la scelta sugli scaffali della pasta è veramente ampia

Alessandra Pesciullesi & Monica Galli

17 Sprint in tazza Il caffè aumenta la produzione

di adrenalina e dopamina Alma Valente18 A tutto Chianti Le Chiantigiane è il consorzio

di produzione di vino più grande in Toscana

Rossana De Caro19 Dall’Africa per cinque anni Fagiolini del Burkina: un progetto

di solidarietà e sviluppo

MONDO COOP

26 Sicuri e disponibili I risparmi dei soci: cos’è,

come è gestito e come si accede al prestito sociale

32 Musei vivi Prato e Siena. Visite guidate a

sostegno delle adozioni a distanza Edi Ferrari34 I misteri di Torino Città razionale ma anche romantica.

Visite guidate per i soci Francesco Giannoni

VARIE ED EVENTUALI

36 Poetessa e spirito ribelle Una vita difficile, poi la

rinascita a Firenze, dove scrisse i sonetti più belli

Silvia Silvestri37 I gusti di Max Le preferenze a tavola del

cabarettista romano Leonardo Romanelli38 Alla ricerca dei pulcini d’oro Il tesoro di re Porsenna: un mito

che resiste, tra storia e leggenda Riccardo Gatteschi39 Segni di pietra Le radici del mistero: le

stele della Lunigiana Stefano Giraldi40 A mezzanotte va... Tango: storia e mito del

ballo più seducente Giulia Caruso

SALUTE

42 Si inizia con il cipresso Arrivano i pollini. Come

affrontare i responsabili delle allergie respiratorie

Alma Valente 42 Insulina spray Non è una novità. Controindicazioni

e difficoltà da superare

RUBRICHE

19 Marzo al super20 Marzo all’iper28 Iniziative delle sezioni soci30 Lettere, a cura di Antonio Comerci32 Eventi, a cura di Edi Ferrari44 Segnalazioni46 Il top, a cura di Letizia Coppetti

In copertinaIrene Grandi è impegnata per il progetto

“Il cuore si scioglie”. Dal 28 marzo al 3 aprile sarà in India, per incontrare le donne indiane e verificare i progetti realizzati. Sabato 1° aprile farà un concerto a Madaplathuruth, che verrà registrato per realizzare un DVD e un promo per raccogliere fondi per l’adozione dei bambini indiani.

INFORMATORE 3

IN VENDITA NEGLIIPERMERCATI DI

AREZZO, CASCINA,LASTRA A SIGNA,

MONTECATINI,MONTEVARCHI E

SESTO FIORENTINO

dal 10 al 23 marzo 2006Letto matrimoniale con materasso ad aria

Orcio festonato in terra galestroRifinitura a manoProdotto in Toscana

Il letto si apre e si chiude automaticamentein pochi minuti tramite presa elettricaLa struttura portante è in metallo ed èrichiudibileIl contenitore che racchiude il letto chiuso èprovvisto di manico e di ruote per un trasporto semplice e agevoleDim.: 153x203 cm richiudibile

PREZZO PER I SOCI

€ 249,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 349,00

Scarpa sportiva Akiragazzo/a e uomo/donna

Colori assortitiFondo in materiale superleggero “phylon”Sottopiede estraibile e lavabileMisure: dalla 35 alla 46

PREZZO PER I SOCI

€ 22,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 29,00

Bicicletta uomo e donna trekking 28”

PREZZO PER I SOCI

€ 29,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 49,00Ø 48 cm

PREZZO PER I SOCI

€ 45,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 69,00Ø 58 cm

Telaio in acciaio misura 28"Cambio shimano TY18 6 velocitàCerchi in alluminioFreni V-BRAKEParafanghi resina-carbonio

PREZZO PER I SOCI

€ 99,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 149,00

OFFERTA VALIDA ANCHE NEISUPERMERCATI DI

EMPOLI - VIA RIDOLFISANSEPOLCRO

INFO pag 02-ipercoop 15-02-2006 11:04 Pagina 1

Page 3: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

4 INFORMATORE

Forse non siamo ancora al-la frutta come ha sentenzia-to una prestigiosa banca d’af-

fari americana. E probabilmente è esagerato dire che l’Italia è ormai solo pallone e pastasciutta. Ma che la grande maggioranza degli italia-ni se la passi maluccio è un dato di fatto riscontrabile in ogni indicato-re economico e sociale. Aumenta la povertà, e fasce sempre più ampie di popolazione, un tempo tranquil-le inquiline del ceto medio, si sono

rapidamente trovate alle prese con bollette impazzite, prezzi in sali-ta, bilanci familiari in rosso, salari anemici. E con l’incertezza dilagan-te su tutto: da cosa ne sarà della mia pensione al più prosaico e immedia-to obiettivo di arrivare alla fine del mese. I numeri parlano chiaro: nel terzo trimestre del 2005 la crescita del Pil (prodotto interno lordo) in Italia è stata dello 0,2%, contro l’1,4 dell’area euro, il 3,6 degli Usa, il 4,3

ca dell’inquinamento, del costo del-l’energia e del rischio povertà, con il 45% della popolazione italiana che percepisce un reddito che è quasi la metà di quello medio nazionale.

«Non lasciamoci ingannare dal-le cifre e dalle medie statistiche - precisa Nicola Cacace, già presi-dente di Nomisma e ora al vertice di un’azienda di informatica -. La verità è che in Italia negli ultimi an-ni si è assistito ad una colossale re-distribuzione del reddito a favore di

un quarto della popolazione, men-tre l’altro 75% ha tirato la cinghia». I ricchi sono sempre più ricchi e i po-veri sempre più poveri e «chi già se la passava bene ora se la passa me-glio», gli fa eco il sociologo Domeni-co De Masi, che dal suo osservatorio

ATTUALITÀ

ATTU

ALIT

À

Alla ricerca di speranze

ECONOMIAECONOMIAECONOMIAECONOMIA

vede un paese sfiduciato e un’econo-mia ferma.

I GIOVANI«Finché si premia la rendita anzi-

ché il lavoro non c’è prospettiva di ri-lancio economico e di benessere per tutti, nemmeno nei settori tradizio-nalmente più forti della nostra eco-nomia», ammonisce Cacace, in per-fetta sintonia con l’ultimo rapporto Eurispes, che parla di un paese dal-le grandi potenzialità ma immobile, «un paese che non riesce ad indivi-duare un percorso originale al qua-le affidare il proprio sviluppo». «Ba-sta osservare un dato - aggiunge Ca-cace -: a fronte di un incontestabile aumento degli occupati non c’è sta-to nessun aumento del monte sala-ri: per ogni lavoratore che se ne va entrano due giovani che, insieme, non arrivano a guadagnare quan-to il neopensionato. In compenso è aumentato il tasso di precarie-tà che impedisce ai nostri ragazzi di fare qualunque progetto di vita». Insomma, la flessibilità va bene, ma non l’insicurezza permanente. L’in-certezza pervade lo stato d’animo di tante famiglie italiane e sono so-prattutto i giovani a pagare in termi-ni di precarietà e di reddito. I lavo-ratori atipici sono ormai un ter-zo degli occupati. Tre giovani su quattro non hanno prospettive e si sentono persi nella giungla contrattuale più perversa che l’Italia abbia mai avuto.

«Il mio contratto a progetto sca-de ad aprile e ancora non so se sarà rinnovato - dice una delle tante ra-gazze che ha avuto la fortuna di tro-vare un posticino mal retribuito in un call center -, ma cerco di non far-mene un problema perché ormai ho paura che l’insicurezza e le difficol-tà siano la condizione permanen-te della mia generazione». Parole amare, come quelle di un suo col-lega che lamenta lo stress di una vita perennemente in bilico: «Cosa pen-so? Cerco di non pensare e mi diver-to con gli amici». Infatti siamo primi in Europa anche per il numero di te-lefonini e forse, il che non guastereb-be, per il tasso di allegria. «Quello che ci salva - commenta De Masi - è

che viviamo in uno dei paesi più bel-li e vivibili al mondo, siamo un po-polo che intreccia fitte relazioni so-ciali e siccome la qualità della vita dipende solo in parte dalla ricchez-za, alla fine ce la caviamo».

Il fatto è che non sappiamo sfrut-tare al massimo nemmeno questa invidiabile posizione di rendita, fat-ta di cultura, beni artistici e natura, per trasformarla in ricchezza eco-nomica diffusa, ad esempio attra-verso il turismo: primi al mondo nel 1970, siamo scesi ormai al quin-to posto, superati anche dalla sor-prendente Cina.

I CONSUMISecondo un’indagine Nielsen,

«ben il 50% degli italiani sostiene che rimanderà nel tempo le spese di particolare impegno economi-co, il 21% afferma che vi rinunce-rà del tutto e il 20% che affronterà determinate spese, quali quelle per la casa o l’acquisto di una macchi-na o di grandi elettrodomestici, sol-tanto a fronte di finanziamenti age-volati o con pagamento a rate». Co-sa che, in effetti, negli ultimi mesi è cominciata ad accadere. Ma le ana-lisi autorevoli di Bankitalia sulla di-stribuzione del reddito rilevano an-

che il crescente divario tra lavorato-ri autonomi e lavoratori dipenden-ti, salito del 60% a favore dei primi. Cos’è successo? È ancora Bankitalia che parla: è successo che mentre «i redditi degli autonomi aumentano dell’11%, dal 2002 al 2004, quelli delle famiglie con capofamiglia la-voratore dipendente diminuiscono in termini reali di oltre il 2%». Co-me si spiega questa tendenza? Caca-ce non ha dubbi. «Negli ultimi anni sono stati abbondantemente prati-cati condoni e concordati fiscali che di fatto non hanno favorito i lavora-tori dipendenti per i quali la pres-sione fiscale è rimasta inalterata e ineludibile». Ecco perché marchi automobilistici come Bmw e gioiel-lieri alla Bulgari hanno realizzato i fatturati più alti proprio in Italia dove, appunto, chi può ha destina-to gran parte del budget ai consumi d’alto bordo.

Un tempo si diceva: “finché la barca va...”. Nell’infinita bonaccia della nostra economia malandata e mal distribuita oggi la barca s’è fer-mata e, se non s’alza un po’ di sano maestrale, rischia di andare lenta-mente alla deriva con il suo carico di ingiustizie, frustrazioni e illusio-ni perdute. ■

INFORMATORE 5

dell’America latina e il 9,3 della Cina. E questo perché la spesa per consu-mi delle famiglie, che normalmen-te vale circa il 60% del prodotto in-terno lordo, ha dimezzato il suo con-tributo alla crescita. Ultimi in Euro-pa come incremento del Pil, ultimi per aumento di produttività, ultimi nella crescita di spese per la ricerca, ultimi per gli aiuti alla cooperazio-ne. Siamo primi solo nella classifi-

Situazione economica,

consumi e aspettative

delle famiglie italiane.

L’analisi degli esperti

CONSUMI

di Aldo Bassoni

NON UGUALI PER TUTTIL’andamento dei consumi alimentari dell’ultimo decennio è

stato caratterizzato da una crescita pressoché nulla e in alcuni casi negativa. Dietro questa apparente staticità si nasconde però un processo di radicale divaricazione dei

consumi alimentari nelle differenti fasce sociali. In pratica, chi alla fine degli anni ‘90 già spendeva poco in

alimentazione ha ulteriormente contratto i propri consumi e chi invece spendeva di più li ha incrementati

ulteriormente.Per le famiglie meno abbienti, quindi, l’alimentazione è

diventato un capitolo di spesa dove recuperare risorse per l’acquisto di prodotti ormai socialmente irrinunciabili

(cellulari, viaggi, divertimento). Queste famiglie sembrano orientarsi su “diete” in cui crescono i cosiddetti junk food

(letteralmente “cibi spazzatura”) e vengono invece penalizzati i prodotti della dieta mediterranea (frutta,

verdura, pesce...).All’opposto le famiglie più attente all’alimentazione (e con

maggiori disponibilità di spesa) colgono le opportunità che oggi il mercato permette in termini di maggiore sicurezza

alimentare (bio, ogm-free...), tradizionalità dei prodotti (Dop, Igp...) e contenuto di servizio (piatti pronti, surgelati)

accrescendo il valore della spesa.

CONSUMI ALIMENTARI prattutto i giovani a pagare in termi-ni di precarietà e di reddito. I lavo-ratori atipici sono ormai un ter-zo degli occupati. Tre giovani su quattro non hanno prospettive e si sentono persi nella giungla contrattuale più perversa che

«Il mio contratto a progetto sca-de ad aprile e ancora non so se sarà rinnovato - dice una delle tante ra-gazze che ha avuto la fortuna di tro-vare un posticino mal retribuito in

-, ma cerco di non far-mene un problema perché ormai ho paura che l’insicurezza e le difficol-tà siano la condizione permanen-te della mia generazione». Parole amare, come quelle di un suo col-lega che lamenta lo stress di una vita perennemente in bilico: «Cosa pen-so? Cerco di non pensare e mi diver-to con gli amici». Infatti siamo primi in Europa anche per il numero di te-lefonini e forse, il che non guastereb-be, per il tasso di allegria. «Quello che ci salva - commenta De Masi - è

stribuzione del reddito rilevano an-di ingiustizie, frustrazioni e illusio-ni perdute.

CercasiFORNAIO / MACELLAIO

Si cercano persone motivate e intraprendenti, sia che abbiano esperienza nel settore, ma anche giovani che vogliano

imparare un mestiere qualificato, non ripetitivo,artigianale e altamente professionale.

Le domande complete dei dati personali e con il riferimento Specialisti,

vanno indirizzate a:Unicoop Firenze

Settore reclutamentoe selezione

Direzione Risorse UmaneViale Europa, 5150018 Scandicci

Oppure compilare il moduloelettronico sul sito

www.coopfirenze.itsezione Offerte di lavoro

FOTO D. TARTAGLIA

Domenico De Masi

sociologo

Page 4: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

6 INFORMATORE INFORMATORE 7

UNIPOL

DOPO LA TEMPESTAFinanza, soci e ruolo di Unipol

La vicenda Unipol, con l’allon-tanamento dai vertici del-la società di assicurazioni

del presidente Giovanni Consorte e del vicepresidente Ivano Sacchetti, ha aperto un grosso dibattito all’interno del mondo della cooperazione, su va-ri aspetti. Partendo dall’interrogarsi sulla legittimità di un intervento come quello tentato da Unipol nei confronti di Bnl, si arriva a discutere anche sul-la necessità di mantenere vivi i valori fondanti della cooperazione, cercando di capire se questi sono ancora attuali e soprattutto consoni nell’affrontare le sfide poste dalla moderna economia e finanza. Gli argomenti sono stati al cen-tro di un incontro tra il presidente di An-cc (Associazione nazionale cooperati-ve di consumo) Aldo Soldi e i direttori delle testate delle maggiori coopera-tive di consumo operanti in Italia: Al-do Bassoni (“Nuovo Consumo”, di Uni-coop Tirreno), Antonio Comerci (“In-formatore”, di Unicoop Firenze), Dario Guidi (“Consumatori”, la rivista delle cooperative del nord Italia). Ecco una brevissima sintesi dell’incontro.

I soci sono interessati più ai prezzi bassi e alla qualità dei prodotti che alla finanza... «Le risorse impegnate nell’attività

finanziaria - ha sottolineato Soldi - non distolgono mai risorse destinate all’at-tività di difesa della qualità e della sicu-rezza del prodotto e all’azione di cal-miere dei prezzi».

I dubbi dei soci sono anche sui “compagni di viaggio” per realizza-re questi obiettivi.«Abbiamo deciso di intraprende-

re un’azione di responsabilità - ha re-so noto Soldi -, affidando un’indagine interna sulla gestione Unipol. Ma è da tener presente che i comportamenti di cui i vertici di Unipol sono accusati si sono svolti al di fuori delle deliberazio-ni aziendali. Tutta questa vicenda ci ha però portato a riflettere sulla necessità

Adotta un ricercatore, ovvero dai un posto al “cervello”. Sa-rà più o meno di questo teno-

re la campagna che nei prossimi me-si vedrà come protagonista FiorGen accanto a molte altre istituzioni del mondo scientifico. Quest’anno sarà possibile destinare alla ricerca scien-tifica il 5 per mille della propria de-nuncia dei redditi. E dunque la Fon-dazione di farmacogenomica di Fi-renze sta già affilando le armi della

comunicazione per assicurarsi una fetta delle risorse in arrivo. «È strate-gico sostenere istituzioni d’avanguar-dia come FiorGen, collocate nella no-stra regione, perché da loro dipende il nostro benessere e la nostra salute», dice il suo presidente Paolo Asso.

L’obiettivo di questa Fondazione, una onlus nata nel 2002 da una co-stola dell’Università di Firenze, era quasi inimmaginabile fino a qual-che anno fa: progettare nuovi farma-ci personalizzati basati sullo studio del genoma umano. La sua nascita è stata possibile grazie ai finanziamen-ti dell’Ente Cassa di Risparmio, alla Camera di Commercio e all’Universi-tà di Firenze. Il ricercatore all’inizio era uno solo. Grazie al successo del-la prima campagna “Adotta un ricer-catore”, oggi alcuni privati e una de-cina di imprese sul territorio pagano dieci borse di studio sparpagliate fra il polo scientifico di Sesto e la facoltà di medicina a Careggi. «Sono giovani

scienziati che mettono le loro cono-scenze e il proprio impegno al servi-zio della farmacogenomica». Cervel-li che non sono stati costretti a emi-grare altrove. Anzi, uno di loro era all’estero ed è perfino tornato a casa.

ALLA RICERCA DI FONDIQualcuno se li immagina con

la testa in aria ad elaborare formu-le. Forse ad Harvard sarà così, ma non c’è niente di meno appropria-to per gli scienziati di casa nostra. Ivano Bertini, classe 1940, docen-te di chimica all’Università di Firen-

ze, fondatore del Cerm (Centro di risonanza magnetica), laurea ho-noris causa all’università di Stoc-colma, Ioannina (in Grecia) e Sie-na, membro dell’Accademia euro-pea e di quella dei Lincei, racconta questo paradosso: «Gran parte del-la mia vita di scienziato la trascorro a cercare i soldi per mandare avan-ti questa struttura». Bertini è stato l’ideatore di FiorGen, insieme a Ca-logero Surrenti, gastroenterologo e

responsabile del Centro biomedico di Careggi. È presidente del suo co-mitato scientifico e lotta continua-mente per farla sopravvivere. Ep-pure basta cercare su internet per capire l’importanza di questa Fon-dazione nel mondo scientifico. C’è un sito in cui si costruiscono indi-ci di valore dell’attività di scienziati

e istituzioni internazionali. Ebbene, i “voti” di FiorGen nell’ambito delle ricerche biotecnologiche per la sa-lute sono elevatissimi.

DALLA DIETA AL GENOMA

“Una tartina?”, “No, grazie, non vorrei prendermi l’influenza”. È un dialogo più o meno surreale, ma in un futuro, neanche troppo lontano, avremo diete personalizzate che ci terranno al riparo dall’insorgere del-le malattie. Si chiama nutrigenomica, e FiorGen si occupa anche di questo, accanto alle sue punte di diamante:

RICERCA SCIENTIFICA

Tutti per uno, 5 per milleDalla dichiarazione

dei redditi risorse

per i ricercatori. Gli

obiettivi del polo

universitario di Sesto

ATTUALITÀla ricerca oncologica e quella legata alle malattie cardiocircolatorie.

«FiorGen è un ponte che collega le scienze molecolari e la medicina, un legame che ormai rappresenta al tempo stesso il presente e il futuro della scienza medica», dice Bertini. In sostanza si tratta di vedere come funziona un certo organismo e, se si ammala, capire dove “sbagliano” le sue particelle. In alcuni settori, co-me la distrofia muscolare e il morbo di Parkinson, legati a proteine che non si “aggomitolano” in modo re-golare, la ricerca nel Cerm di Firen-ze (il padre di FiorGen) è già molto avanzata, anche se siamo ben lonta-ni da una cura specifica.

«Stiamo sintetizzando moleco-le e le stiamo sperimentando su ca-vie animali. La sperimentazione sul-l’uomo però è molto costosa: dob-biamo trovare una grande industria che se ne accolli i costi». La ricerca di finanziatori, insomma, non ha mai fine. Insieme ad un altro sogno di Bertini: «una grande istituzione fiorentina, dello stesso livello del-l’Istituto tumori di Milano, all’avan-guardia in Italia. Che si occupi di scienze molecolari e di ricerca me-dica, insomma di biomedicina».

IL CERVELLO DELLE CELLULEGenoma, chi è mai costui? «È il

cervello di ogni cellula, di ogni or-ganismo vivente, dai batteri all’uomo. Un cervello che si sa riprodurre, che contiene le informazioni genetiche e svolge tutte le funzioni necessarie al-la vita», spiega il direttore del Cerm Ivano Bertini. Tra le informazioni in esso contenute c’è anche quella del-le proteine prodotte dal cervello per svolgere le proprie funzioni vitali. «Il primo grande obiettivo della ricer-ca postgenomica è quello di capire il funzionamento della vita». Il secon-do è quello della salute. La conoscen-za del genoma consentirà di costrui-re farmaci capaci addirittura di adat-tarsi alle differenze dei singoli indivi-dui. «Perché solo quando conosci la struttura del bersaglio puoi pensa-re di colpirlo con un’arma selettiva» conclude Bertini.

La sfida continua. ■

COOPERATIVETOSCANA

ATTUALITÀ

DI CORSA PER LA RICERCALa partenza è fissata alle ore 9, dall’Ipercoop di Sesto

Fiorentino. Il percorso si snoderà interamente all’interno del Polo scientifico dell’Università di Firenze, l’obiettivo è far conoscere ai cittadini i luoghi dove nasce e si sviluppa

la ricerca e trascorrere insieme una giornata di festa.Questo il programma: ore 9 partenza gara percorso n. 1 (7

km); ore 10 partenza gara percorso n. 2 (3 km); dalle ore 11 visita guidata ai laboratori del Cerm (Centro risonanze

magnetiche). Il costo dell’iscrizione è di 5 euro, il ricavato contribuirà a finanziare nuovi progetti di ricerca. L’iniziativa

è promossa da FiorGen e dal centro commerciale Unicoop Firenze di Sesto Fiorentino.

DOMENICA 5 MARZO

di Laura D’Ettole

di distinguere il ruolo della proprietà da quello della gestione: d’ora in poi in Uni-pol ci saranno un presidente e un ammi-nistratore delegato. Ma il ragionamento va oltre: non possiamo accettare com-portamenti che tradiscono la nostra fi-losofia. E questo a tutti i livelli: i nostri manager devono essere prima di tutto cooperatori, devono avere assimilato i valori e gli obiettivi su cui abbiamo fon-dato le nostre cooperative».

Quali sono ora gli obiettivi che deve porsi Unipol?«A guidare la compagnia d’assicu-

razioni, che è proprietà al 51% di coo-perative ma nella quale sono impegna-te altre società ed imprenditori, ora ci sono i presidenti del-le tre maggiori coope-rative di consumatori. Presidenti che hanno un ruolo di rappresen-tanza di una vasta ba-se sociale. Sono sicu-ro che questa novità porterà cambiamenti positivi anche nel mo-do di essere dell’Uni-pol, con una compa-gnia di assicurazioni più vicina alle esigenze degli utenti che a quelle degli assicuratori».

Chiuso il capitolo Bnl, qual è la si-tuazione?«I capitali investiti dalle cooperative

sono rientrati tutti, ripagando anche le spese. Quindi abbiamo una Unipol più forte che può perseguire gli obiettivi che ho prospettato». ■

di Letizia Coppetti

LE MOSTRE DI MARZOArnolfo, alle origini del Rinascimento fiorentinoFirenze, Museo dell’Opera di Santa Maria del FioreFino a sabato 21 aprile. Visita guidata, soci Coop 16 Info: Argonauta Viaggi, tel. 0556800452Siena e Roma. Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico. Siena, Santa Maria della ScalaFino a domenica 5 marzo. Soci Coop 8 Info: Corymbus Viaggi, tel. 0577 271654Musei per il Cuore. Museo di Storia Naturale Università degli Studi di FirenzeSabato 4 e 18 marzo. Visite guidate, soci Coop 7 Info: Argonauta Viaggi, tel. 0556800452

A SCONTO PER I SOCI

LE MOSTRE DI MARZO

Aldo Soldi,

presidente di Ancc

Fotografie di

Federico Magonio

Prof. Ivano Bertini

Page 5: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

8 INFORMATORE INFORMATORE 9

LIBRI & DINTORNI

ATTUALITÀ«R iflettevo sulla mia sto-ria e all’improvviso ho capito che tutto è lega-

to ad una valigia. Non scherzo. Una valigia è stata il primo premio che mi sono aggiudicata ad un concorso di scrittura a Viareggio. Avevo undici anni e ricordo di esserci rimasta an-

che un po’ male, perché era di finta pelle. Una valigia è stata compagna delle mie scorribande artistiche nel periodo in cui mi sono dedicata al teatro di ombre, con lo spettacolo

“Frammenti di luna” realizzato con Sergio Staino. Una valigia, infine, è

il fulcro intorno al quale ruotano le storie del mio ultimo romanzo, “Circo immaginario”».

Sara Cerri racconta, e dalla sua valigia dei ricordi escono storie piene di fascino, pron-te per diventare un altro ro-manzo, quello della vita di una donna, artista, scrittrice e ma-dre, che nelle sue opere met-te qualcosa in più, la sensibi-lità. Una sensibilità lontana dai luoghi comuni, attenta e

piena di garbo perché figlia dell’in-telligenza, e che la porta a scavare nei sentimenti per raccontare storie moderne, sincere, che piacciono ai ragazzi (ai quali sono dedicate) ma anche ai loro genitori.

Non solo. La sua esperienza editoriale è un esempio di come anche in letteratura le donne sia-no capaci di percorsi diversi e di sprigionare un’energia particola-re. Lei ne è convinta. «Anche nel-l’approccio con le case editrici so-no stata fortunata - racconta - per-ché ho trovato molte donne brave e sensibili. Tra noi si è creato un rapporto che ha dato vita a scam-bi importantissimi e ad un dialogo costruttivo, senza ferocia o compe-titività». Ma anche gli uomini sono stati importanti. «Di sicuro. Dopo l’uscita del “Grande blu” mi chia-mò Mario Monicelli per farmi i complimenti. Ero talmente emo-zionata che non riuscii quasi a par-

lare. Mi ha dato una soddisfazio-ne immensa».

DALLA PARTEDEI GIOVANISe il suo primo lavoro editoriale

SCRITTRICI

rò non sono libri fantastici, alla Har-ry Potter. Tutt’altro. Nei suoi lavori si parla di vita, di problemi quotidiani e soprattutto di sentimenti visti da-gli adolescenti. «Mi piace parlare di sentimenti, dei problemi delle fa-miglie che cambiano - racconta la scrittrice -. Nel “Grande blu” si par-

la di una ragazza madre che va con la figlia al mare d’inverno e del loro rapporto. Non sono argomenti che si trovano spesso in questo tipo di letteratura, e invece ai ragazzi piac-ciono molto. Non è vero che non leg-gono, forse hanno un modo di legge-

re diverso dal no-stro. È comunque una lettura molto attenta e forte che li stimola a parla-re di sé».

Come nasce questa passione per il mondo degli adolescenti? «Non so, forse dal fatto che ho insegnato ai ragazzi stranieri in Italia, forse perché ho tre figli che han-no 12, 23 e 25 anni e mi piace ascol-tare i loro raccon-ti. Sono attenta al-le sfumature, cer-

co di raccontare attraverso i cinque sensi e la natura. E poi credo che la capacità di affrontare temi profondi con leggerezza sia una caratteristica delle donne, e questa sensibilità forse i ragazzi la sentono più di altri».

RACCONTARESE STESSE«La scrittura delle donne è diver-

sa. Per le donne scrivere è come fa-re il punto della loro vita, è uno stru-mento fortemente autobiografico, e talvolta serve anche a rafforzare la propria identità». Monica Sarsini, fiorentina, scrittrice, da anni tiene corsi di scrittura creativa all’asso-ciazione “Il Giardino dei ciliegi” di

Mamme e figlie

raccontano...

Da Sara Cerri storie

moderne e sincere

è stato “Frammenti di luna” nel 1987 (Ricordi), nel quale si raccoglieva il suo lavoro sul teatro delle ombre, è solo nel 2000, con “Tre nella not-te” (edizioni EL), che Sara imboc-ca la via della letteratura per ragaz-zi. Protagonista di quel libro, che si è aggiudicato la prima edizione di Li-bernauta, una ragazzina che fugge da casa insieme alla sorellina adot-tiva perché i genitori stanno per se-pararsi per l’ennesima volta. Da al-lora è stato un crescendo. Gli ultimi due romanzi, “Grande blu” e “Circo immaginario”, sono stati pubblicati dalla Fabbri editori e Sara si è con-quistata un angolo di tutto rispetto nella narrativa per ragazzi. I suoi pe-

Firenze e, spiega, «la maggior par-te dei suoi allievi è donna». «Ven-gono ai corsi persone di ogni età, casalinghe, pensionate, studentes-se: ognuna ha la sua voce da tirare fuori e spesso quello che raccon-tano è più interessante di molti li-bri che si leggono oggi». Monica è fortemente convinta della tenden-za delle donne scrittrici all’autobio-grafia. «Lo dico anche per esperien-za diretta - spiega -. Io, per esempio, metto mio fratello in tutti i miei li-bri. A volte mi sembra che scriverli sia un mezzo per avere un dialogo continuo con lui». Nel suo ultimo romanzo, “Miransù” (ed. Soleom-bra, tel. 055488111), si narra di un confronto serrato tra una nonna e

Piccole donne leggono

di mezza età a riconsiderare tutta la sua vita, a fare i conti con il passato e a ricostruirsi, alla fine, un’esisten-za tutta nuova.

L’impulso inevitabile dello scri-vere e la necessità di raccontare vo-ci, volti, gesti e aneddoti della pro-pria vita è al centro de “L’uomo degli aquiloni” di Silvana Nutini (Pagnini Editore, tel. 0556800074).

RACCONTAREGLI ALTRINon solo emozioni e storie inti-

me ma anche politica e impegno. È quello che ci regala la pisana Cristi-na Pacinotti nel suo libro “In quei giorni c’era molta luce” (ed. ETS), in cui le drammatiche vicende del G8 di Genova si intrecciano con la storia di una donna segnata dal do-

lore. «Cristina Pacinotti ha fatto il ritratto com-movente di una giovane donna

scorticata dalle delusioni politi-

che, dai tormenti d’amore, dai tradi-

menti, dalle trasfor-mazioni, dalle atte-

se amarissime», sin-tetizza nella prefazione

Dacia Maraini. Un ro-manzo senza sconti, ma

con guizzi di umorismo ed ironia.

Dodici testimoni raccontano a Erica Gardenti le loro storie. Attri-ci come Lella Costa e Piera Degli Esposti, musiciste come Mariella Nava, scrittrici come Monica Sarsini e Paola Presciuttini regalano all’au-trice frammenti della loro esisten-za. Ne scaturisce un caleidoscopio di voci e linguaggi: è “La vita intuita” (Ed. Soleombra).

Maria Pagnini affonda la pen-na nella storia d’Italia e nei suoi due libri, “I Savoiardi” e “Marco Pilo” (ed. Soleombra), ci racconta tra il serio e il divertito le vicende del nostro paese attraverso i suoi quattro re e i loro baffi (da Vittorio Emanuele II ad Umberto II) e quel-le del viaggio in Cina di Marco Po-lo, con la delicatezza di un fumetto surreale e suggestivo. ■

TOSCANA DA LEGGERE

GIALLIE RICETTEMa soprattutto storie e curiosità della nostra regione

Per essere un mese di riflus-so, a gennaio lo scaffale dedicato alla piccola edito-

ria toscana ha registrato un buon an-damento delle vendite: 2000 libri in sei iper e tre supermercati. Ed è proprio ne-gli iper che si registrano i maggiori in-crementi: 800 libri in un mese.

Al primo posto “Ricette toscane - I sapori di ieri” di Paolo Petroni per l’edi-trice Il Centauro, e sono di ricette altri tre titoli nella classifica dei primi die-ci. Segue “Il buio”, un giallo di Giacomo Aloigi edito da Polistampa. Il giallo si conferma il genere narrativo più ama-to, accanto ai libri di cucina: generi po-polari, che incontrano il favore del pub-blico e sembrano i più indicati, in questo momento, a sostenere l’editoria. Sono però i racconti e le storie della nostra regione, che caratterizzano lo scaffale, a piazzare quattro titoli fra i primi die-ci e ben altri sette nei successivi dieci. Grande successo per “Fio-rentinismi”, uscito alla fi-ne di novembre e che con-quista il terzo posto. Sem-pre ispirati a Firenze gli altri due titoli del genere in classifica. E forse non è un caso, dato che nel-l’area fiorentina si vendo-no quasi due terzi dei libri sul totale della rete. ■

LIBRI & DINTORNI

ATTUALITÀ

di Silvia Gigli

Sara CerriCirco immaginario

Fabbri Editori13 euro

I DIECI PIÙ VENDUTI1. Paolo Petroni, Ricette toscane, Il Centauro, 13,60 2. Giacomo Aloigi, Buio, Polistampa, 11,05 3. Giovanni Valdrè, Fiorentinismi, Polistampa, 11,05 4. Franco Ciarleglio, Struscio fiorentino, Polistampa, 7,90 5. G.L.Corinto-F.La Rocca, Come un carciofo, Vallecchi, 4,67 6. Gian Marco Mazzanti, Ci casca a fagiolo, Vallecchi, 4,67 7. Rodolfo Malquori, Le vecchie strade..., Polistampa, 13,60 8. Fabio Norcia, Libro dell’anima, Sassoscritto, 12,75 9. A.Altieri-A.Scanzani, Fa la nanna..., Nuovi Equilibri, 7,22 10. Gian Marco Mazzanti, Liscio come l’olio, Vallecchi, 4,67 I prezzi indicati sono con lo sconto Coop del 15%

GENNAIO

I libri qui citati sono disponibili presso “La libreria delle donne”, FirenzeVia Fiesolana, 2/B - tel. 055240384

Grande successo per “Fio-rentinismi”, uscito alla fi-ne di novembre e che con-quista il terzo posto. Sem-

I DIECI PIÙ VENDUTI

FOTO C. VALENTINI

re diverso dal no-

li stimola a parla-

ho tre figli che han-

e mi piace ascol-tare i loro raccon-

storia di una donna segnata dal do-lore. «Cristina Pacinotti ha fatto

delusioni politi-che, dai tormenti

d’amore, dai tradi-menti, dalle trasfor-

mazioni, dalle atte-se amarissime», sin-

tetizza nella prefazione Dacia Maraini. Un ro-

manzo senza sconti, ma con guizzi di umorismo

ed ironia.Dodici testimoni raccontano a I libri qui citati sono disponibili presso

una nipote, tra due storie di vita di-verse e, soprattutto, tra due diversi linguaggi espressivi. Un libro pieno di emozioni del quale Julie Ann An-zillotti darà una lettura scenica il 2 aprile al Teatro dell’Antella a Bagno a Ripoli (Firenze).

Denso di sentimenti e passioni è anche il libro di Liliana Di Ponte, pu-gliese di nascita ma ormai lucche-se d’adozione. “Imperfette solitudi-ni” (Il grande vetro/Jaca Book, tel. 0248561520-29) racconta un’esta-te particolare. Il marito e la figlia lontani, la voglia di cambiare la di-sposizione dei mobili della casa e di fare pulizia porteranno una donna

Page 6: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

10 INFORMATORE INFORMATORE 11

za episcopale toscana, a Vincenzo Striano, presidente regionale del-l’Arci, e a Turiddo Campaini, presi-dente di Unicoop Firenze, proprio in quanto promotori dell’iniziativa “Il Cuore si scioglie”.

Quest’anno la campagna ha vi-sto la “scesa in campo” di numero-si testimonial, una trentina di per-sonaggi famosi legati al mondo del-la cultura, dello spettacolo e dello sport della Toscana, che ha rappre-sentato un importante volano per la diffusione e la riuscita dell’iniziativa. Li vogliamo citare tutti, per ringra-ziarli nuovamente uno ad uno: An-drea Agresti, Bandabardò, Alessan-

dro Benvenuti, Ilaria Bianco, Enri-co Chiesa, Carlo Conti, Luigi De Ca-nio, Irene Grandi, Paolo Hendel, An-na Meacci, Paolo Migone, Gianfran-co Monti, Daniela Morozzi, Andrea Muzzi, Negrita, Andrea Pecile, Ce-sare Prandelli, Pupo, Carlo Recal-cati, Christian Riganò, Mario Som-ma, Sergio Staino, Simone Vanni. La loro foto di gruppo formato gigan-

I risultati sono migliori di quan-to le più rosee prospettive avreb-bero fatto attendere: solo la rac-

colta nei punti vendita ha superato quella totale effettuata l’anno scor-so, senza quindi considerare tut-te quelle iniziative collaterali or-ganizzate dalle singole sezioni so-ci, ma anche dai partner del proget-to “Il Cuore si scioglie”: Arci, Cen-tri missionari della Toscana, Movi-mento Shalom. La campagna di so-lidarietà che dal 2000 vede impe-gnata Unicoop Firenze insieme alle organizzazioni del volontariato lai-co e cattolico ha l’obiettivo di favo-rire l’adozione e l’affidamento a di-stanza dei bambini in molte realtà povere del Sud del mondo. I contri-

buti consentono a questi ragazzi di avere un vitto sicuro, assistenza sa-nitaria, la possibilità di accedere all’istruzione scolastica e poter co-sì sperare in un futuro migliore. La cooperativa finanzia inoltre in que-sti stessi paesi progetti per realizza-re scuole, centri di accoglienza, ga-rantire cure mediche e creare op-portunità di lavoro. Solo lo scorso anno sono state cinquemila le ado-zioni effettuate (duemila in più ri-spetto all’anno precedente), e 260 mila gli euro raccolti. Ricordiamo che recentemente il presidente del-la Regione Claudio Martini ha con-segnato una medaglia d’argento

a monsignor Alessandro Plot-ti, presidente della Conferen-

te è stata il biglietto da visita de “Il Cuore si scioglie” e nel mese di di-cembre alcuni testimonial sono stati presenti nei punti vendita per incon-trare la gente e spiegare gli obiettivi dei vari progetti.

All’apporto dato dai testimonial si affianca un altro grosso e impor-tante contributo: quello dato dai di-pendenti, che in ben 500 hanno par-tecipato all’iniziativa. Come? Affian-candosi ai volontari delle sezioni so-ci e delle altre organizzazioni di vo-lontariato nel presidiare i punti ven-dita per spiegare a soci e clienti il senso dell’iniziativa e come realiz-zarla. In un mese come dicembre, in cui l’impegno lavorativo diven-ta sicuramente più duro e difficile, i dipendenti hanno dedicato all’ini-ziativa di solidarietà da una a tre ore ciascuno di lavoro volontario. Inol-tre in alcuni punti vendita i dipen-denti hanno organizzato iniziative di vario genere per raccogliere al-tri fondi da destinare ai progetti del Cuore: come a Rufina, dove i dipen-denti del negozio si sono messi in po-sa e si sono fatti fotografare per crea-re un simpatico calendario che è sta-

to poi messo in vendita, e ad oggi ha raccolto 1400 euro. Anche a loro va un grosso ringraziamento da parte della cooperativa.

E arriviamo a soci e clienti, che come detto all’inizio hanno risposto in maniera veramente importante al-la richiesta di aderire ai progetti e al-le adozioni a distanza. Un grosso suc-cesso e interesse hanno riscosso i fil-

ATTUALITÀ

SOLIDARIETÀ

“Il Cuore si

scioglie”: i risultati

della campagna

natalizia 2005

Un grande Cuoredi

Letizia Coppetti

mati relativi ai progetti realizzati che sono stati proiettati all’interno dei va-ri punti vendita. Da registrare inoltre la grande partecipazione dei cittadi-ni alle iniziative realizzate dalle sin-gole sezioni soci, come ad esempio le

“cene di solidarietà”, che stanno tutto-ra proseguendo. Nei prossimi nume-ri potremo essere più precisi sulle ci-fre raccolte e sulla quantità di adozio-ni effettuate.

DALLA PIZZAALLE CAMICIEI risultati raggiunti fino ad oggi

sono positivi. Molti i progetti già rea-lizzati: il forno pizzeria a Loumbila, in Burkina Faso, che garantisce ci-bo ogni giorno ai bambini del vici-no orfanotrofio; il laboratorio di fa-legnameria in Ecuador, la fabbri-ca di camicie per le donne indiane del villaggio di Madaplathuruth; la scuola materna a Betlemme. Sorri-si arrivano anche dalle favelas bra-siliane, dal Perù, dalle Filippine, dai bambini del Sud Africa e del Mo-zambico. Altri progetti sono in cor-so di completamento.

La cooperativa quest’anno con-tribuirà alla realizzazione di otto progetti, in India (impianto per la raccolta e la potabilizzazione di ac-qua piovana nel villaggio di Mada-plathuruth); Brasile (intervento a favore dei ragazzi di strada a Salva-dor Bahia); Burkina Faso (amplia-mento della pizzeria di Loumbila); Palestina (continua il progetto “Sa-ving children” della Fondazione Pe-res); Filippine (due interventi, a Ma-nila e nell’isola di Mindanao); Ca-merun (costruzione di un repar-to per la cura delle malattie infetti-ve nell’ospedale di Fontem, nel cuo-re della foresta equatoriale); Pe-rù (realizzazione di un nuovo cen-tro di aggregazione nella città andi-na di Cuzco); Libano (ampliamen-to di un centro per bambini lavora-tori a Tripoli).

Le adozioni a distanza sono in collaborazione con Agata Smeral-da (Brasile), Centri missionari (Pa-lestina, India), Movimento dei Fo-colari (Camerun), Arci (Perù, Fi-lippine, Libano), Movimento Sha-lom (Burkina Faso). ■

OTTO MARZO

DONNE IN PRIMA LINEA

I l ruolo della donna, le variega-te realtà femminili, tanta crea-tività e un pizzico di sano sport:

questi i temi intorno ai quali ruotano le iniziative delle sezioni soci in occasio-ne della Giornata internazionale della donna. Quest’anno inoltre cade il 60° anniversario del voto alle donne, che fu concesso per la prima volta nel giugno 1946: per ricordare questa importante data nei negozi Coop verranno apposti manifesti e distribuiti depliant.

San Giovanni Valdarno. L’iniziativa promossa tra gli altri dalla sezione soci Coop e dalla Società ope-raia di San Giovanni Valdarno, ha come tema principale il ruolo delle donne, la loro storia, le loro lotte e la loro vita quo-tidiana, tutto questo sullo sfondo della ricchezza dell’associazionismo fem-minile valdarnese, nel periodo che va dal 1946 al 2006. Un viaggio nella real-tà femminile dal titolo “Passi di don-ne”, con momenti di spettacolo, lettu-re, testimonianze e musiche. L’appun-tamento è per mercoledì 8 marzo nella sala della musica di San Giovanni Val-darno, dalle ore 15.30. La sera, nei salo-ni della basilica di San Giovanni Valdar-no, cena di solidarietà (al costo di 15 eu-ro). Il ricavato sarà devoluto alla Frater-nità della Visitazione di Pian di Scò, una comunità nella quale vengono accolte donne italiane e straniere con bambini che hanno subito violenza o vivono si-tuazioni di grosso disagio.

Info: sezione soci, tel. 0559122406

Arezzo. Terza edizione per la mo-stra di arti figurative, scultura, pittura e fotografia, intitolata “Donne interpre-ti del loro tempo”, organizzata dalla se-zione soci di Arezzo. Alla mostra posso-no partecipare con una propria opera tutte le donne che a livello hobbistico si cimentano in varie forme d’arte. In-fo: Coop Arezzo, tel. 0575908475 mar-mer 16,30-19,30

Ipercoop, tel. 0575328226, mer 16,30-19,30, sab 9-12

Borgo San Lorenzo. Si intito-

la “Sguardi di donne” ed è una rassegna che si svolgerà a Villa Pecori Giraldi e ha l’obiettivo di valorizzare le espressioni creative delle donne del Mugello in ogni settore della loro attività. La rassegna si articola in due sezioni: la prima, dedica-ta all’esposizione delle realizzazioni arti-stiche, grafiche, fotografiche, decorati-ve ed artigianali, si svolge nei giorni pre-cedenti l’otto marzo; la seconda, finaliz-zata alla rappresentazione pratica delle capacità artistico-artigianali, si svilup-pa durante la giornata della Festa della Donna come momento di socializzazio-ne e di intrattenimento, nel quale trova-no spazio espressioni di danza, musica, poesia, artigianato...

Info: sezione soci,tel. 0558457093

Pistoia. Il 26 marzo a Pistoia è in programma una gara competitiva tut-ta al femminile, con un percorso di fit walking (camminata) aperto a tutte le donne. È la prima edizione di “Pistoia Corri Donna”, organizzata dalla Lega Atletica Uisp di Pistoia con la collabo-razione e il patrocinio della locale sezio-ne soci Coop. Si tratta di una gara com-petitiva di sette chilometri, affiancata a due percorsi di fit walking rispettiva-mente di 4 e 7 chilometri. È prevista an-che una gara riservata ai settori giova-nili per tutte le categorie (pulcine, ra-gazze, cadette, esordienti). La parten-za è prevista alle ore 9 dalla Coop di via-le Adua a Pistoia.

Info: tel. 057334615,www.socicooppistoia.it

Firenze. Le sezioni soci di Firen-ze e dell’area fiorentina invitano tutte le donne a partecipare a “Un’ora per noi: scoprire la città”. L’appuntamento è alle ore 17 al Cenacolo di Santo Spiri-to, presso la Fondazione Romano, per conoscere più da vicino la collezione di sculture (dall’età pre-romanica al XV secolo) donata al Comune di Firenze nel 1946 dall’antiquario napoletano Salva-tore Romano. A presentare la collezio-ne una guida d’eccezione, il nipote di Romano, che porta il suo stesso nome. Il pomeriggio prosegue con un’esecu-zione di Michael Stüve, di Musica Ricer-cata, che propone alcuni brani per vio-lino solo, e alle 18,15 una “dolce” con-clusione della serata. ■

MONDO COOPMONDO COOP

ATTUALITÀ

PUPO DAL VIVOPupo, testimonial de Il Cuore si scioglie,

registra un dvd all’Ipercoop di Sesto Un clima di festa, il pomeriggio del 3 febbraio all’Ipercoop

di Sesto Fiorentino, per un concerto fra il reparto ortofrutta e la macelleria. Protagonista Pupo - testimonial de Il Cuore

si scioglie per Unicoop Firenze - che ha registrato con la Sony il concerto. Sarà realizzato un dvd che ha già il titolo “Live in supermarket”. Sarà messo in vendita a partire dal

prossimo ottobre e per ogni dvd venduto il cantante devolverà un euro ai progetti di solidarietà internazionale

per le adozioni a distanza.

I TESTIMONIAL

portunità di lavoro. Solo lo scorso anno sono state cinquemila le ado-zioni effettuate (duemila in più ri-spetto all’anno precedente), e 260 mila gli euro raccolti. Ricordiamo che recentemente il presidente del-la Regione Claudio Martini ha con-segnato una medaglia d’argento

a monsignor Alessandro Plot-ti, presidente della Conferen-

PUPO DAL VIVOPupo, testimonial de Il Cuore si scioglie,

registra un dvd all’Ipercoop di Sesto Un clima di festa, il pomeriggio del 3 febbraio all’Ipercoop

di Sesto Fiorentino, per un concerto fra il reparto ortofrutta

ci, ma anche dai partner del proget-to “Il Cuore si scioglie”: Arci, Cen-tri missionari della Toscana, Movi-mento Shalom. La campagna di so-lidarietà che dal 2000 vede impe-gnata Unicoop Firenze insieme alle organizzazioni del volontariato lai-co e cattolico ha l’obiettivo di favo-rire l’adozione e l’affidamento a di-stanza dei bambini in molte realtà povere del Sud del mondo. I contri-

Un grande Tutte le iniziative dell’8 marzo sono aggiornate sul sito www.coopfirenze.it

Page 7: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

12 INFORMATORE INFORMATORE 13

Il quadretto familiare ha un che di già visto: il giardino, dove due o tre bambini si rincorrono gio-

cando; la cucina, con la mamma che “spignatta” tra i fornelli; il sa-lotto, e sul divano un cucciolo che dorme teneramente acciambella-to. Sorrido mentre penso: proprio come a casa mia. Solo che su quel divano c’è Robin, un cucciolo di leone bianco. Quando non si riposa ama giocare, come tutti i “gattini”, con un pezzo di corda, o fare il pa-ne su un vecchio maglione di lana. Sgrano tanto d’occhi mentre la mia

amica Cristina mi fa vedere le foto del suo ultimo viaggio in Sudafri-ca. «Qui siamo nel parco Camhori, una piccola proprietà privata dove si allevano animali selvaggi - rac-conta -. È meno conosciuto rispetto al parco di Timbevati, famoso pro-prio per i leoni bianchi, ma anche molto meno caro».

I PARCHITra i parchi nazionali il Kruger

è il più famoso in assoluto. Ci sono ippopotami, elefanti, coccodrilli, scimmie, giraffe, zebre, rinoceron-ti, tigri, leoni, bufali, antilopi, gazzel-le, ed è possibile osservarli nel loro ambiente naturale, liberi. Ci si spo-sta in jeep, ed è assolutamente vieta-to scendere dall’auto. «Le regole al-l’interno dei parchi sono rigide e i ranger sudafricani molto severi: nel

Kruger ci sono addirittura gli auto-velox e si può essere multati se si su-perano i 50 km all’ora», dice Wal-ter, che ha visitato il paese di Nelson Mandela per ben tre volte.

C’è anche chi organizza i safari a piedi, ma Walter e Cristina lo sconsi-gliano. «L’abbiamo sperimentato di persona, ed è stata una delusione: gli animali fiutano l’odore dell’uo-mo e se ne stanno alla larga». Con l’auto è più facile avvicinarli: il con-

siglio è comunque quello di portar-si dietro una macchina fotografica dotata di un potente teleobiettivo, e magari anche un binocolo. Grossi pericoli non ce ne sono, basta fare un po’ di attenzione: «per esempio, non mettersi mai fra un ippopotamo e il fiume, o non insistere con un ele-fante quando comincia a tirare su le orecchie: vuol dire che sta comin-ciando a perdere la pazienza».

Le distanze all’interno di un par-co sono enormi, e a volte non basta guardare la cartina per rendersene conto. «Eravamo già a bordo del-la jeep quando l’autista ci ha chie-sto dove volevamo andare - raccon-ta Maurizio Izzo, giornalista e mem-bro di una spedizione di Unicoop

Firenze in Sudafrica per “Il Cuore si scioglie” -. Io ho indicato la zona dei laghi sulla cartina, mi sembra-va interessante. Lui ha incrociato le braccia e si è rifiutato di partire. So-lo dopo un quarto d’ora, e grazie al-l’intervento di un ranger che parla-va l’inglese, siamo riusciti a capire perché: quei laghi erano lontani più di 600 km!».

D’altronde è così che uno si im-magina il Sudafrica: un paese do-

ATTUALITÀ

SUDAFRICA

Alla scoperta del

paese dagli spazi

infiniti. I contrasti a

12 anni dall’abolizione

dell’apartheid

La loro Africadi

Silvia Ferretti

VIAGGI&PAESAGGIVIAGGI&PAESAGGI

ve tutto è grande, dilatato, infini-to. «L’Africa ti rimpicciolisce», di-ce Izzo, e il concetto rende perfetta-mente l’idea.

LE CONTRADDIZIONIIl Sudafrica è anche il paese dei

grandi contrasti, quello in cui, più che altrove, la differenza tra ricchi e poveri è stridente, intollerabile. L’apartheid - la segregazione dei ne-ri nei ghetti - è stata abolita nel 1994. Ma nella realtà dei fatti continua ad esistere: basta uscire dalle città per rendersene conto.

«Intorno a Johannesburg, Cit-tà del Capo, Pretoria, vivono milio-ni di persone in baracche dove non c’è luce né acqua. Le strade non so-

no asfaltate, le fogne non esistono - racconta Izzo -. Quando cala il sole tutto viene inghiottito dal buio: sem-bra quasi di averlo sognato». Sowe-to, il quartiere di Nelson Mandela dove è cominciata la battaglia con-tro l’apartheid, è ora una metropoli popolata da milioni di persone. Per molti disperati è diventato addirittu-ra il punto d’arrivo da conquistare, il miraggio di una vita migliore. Si può visitare, naturalmente scortati

In Sudafrica il clima è tropicale,

il che significa che di giorno fa

sempre caldo. Ma c’è una discreta

escursione termica, per cui il consiglio è di portarsi dietro

almeno un pile ed un giaccone.

Si ringrazia

Cristina Corezzi

per la gentile

concessione

delle foto

ATTUALITÀ

VIAGGI DA SOCI

NATURA E SOLIDARIETÀ

Sei partenze di circa 160 par-tecipanti l’una da Roma, Mi-lano, Bologna e Venezia, via

Francoforte. La durata del viaggio è di 10 giorni/7 notti, voli di linea South Afri-can Airways per Johannesburg.

Date di partenza previste: 26 mag-gio, 2-9-16-23-30 giugno, 7 luglio.

IL PROGRAMMAVisiteremo Cape Town (Città del

Capo), la penisola del Capo di Buona Speranza, l’Isola delle foche, Simon-stown e la sua colonia di pinguini, il parco Kruger, il Blyde River Canyon, le spettacolari Bourke’s Luck Potholes e Pilgrim’s Rest, il paese dei cercatori d’oro. E ancora Johannesburg, Preto-

ria, la regione di Mpumalanga, il centro culturale della popolazione Shangaan e Soweto, il simbolo della lotta all’apar-theid. Il viaggio prevede anche momen-ti di incontro con il popolo sudafricano, ed iniziative di solidarietà.

Quota individuale: euro 1.390Costo gestione pratica: euro 40 Tasse aeroportuali: circa euro 250

per personaSistemazione in camera doppia ho-

tel/lodge 3 o 4 stelle.Contributo volontario di solidarie-

tà per acquisto materiale didattico da consegnare alle scuole adottate.

Servizi inclusi: voli di linea South African Airways in classe economica, sistemazione negli hotels/lodges con pasti come da programma, tour priva-to in bus con aria condizionata, guide locali parlanti italiano, ingressi nei par-chi, assicurazione sanitaria e bagaglio,

assistenza in loco.Servizi esclusi: le tasse aeropor-

tuali (che hanno un valore elevato, in-formarsi al momento di fare i bigliet-ti), le mance, le bevande, gli extra in genere.

Per il programma dettagliato contattare Argonauta viaggi

da una guida, quasi sempre un nero. Ci sono famiglie che aprono volen-tieri le loro baracche ai turisti: «Una donna ci ha fatto vedere la sua ca-sa, poverissima ma dignitosa - dice Walter -. Tutti hanno il loro giardino: magari al posto delle aiuole ci sono i copertoni, ma il giardino, e il bar-becue, non possono mancare. Per i sudafricani il barbecue è una vera e propria istituzione». Racconta Iz-zo: «Mi ricordo soprattutto i bambi-ni: molti sono rimasti senza genitori, l’Aids da quelle parti è una piaga ter-ribile. Ci hanno portato a vedere un asilo, chiamiamolo così, un’area re-cintata dove giocavano bambini dai 2 ai 10 anni. Non avevano paura di noi, ci cercavano. Ma quando han-

no visto la loro immagine nel moni-tor della mia telecamera si sono spa-ventati. Sembravano chiedersi: “Co-me ho fatto a finire lì dentro?”. Non mi era mai successo, nemmeno nel-le favelas brasiliane, dove tutti han-no la tv». In Sudafrica no, nelle bi-donville la corrente elettrica non ar-riva. Per cucinare le donne usano la paraffina, il bagno è una buca a cie-lo aperto. Integrazione è una parola sconosciuta, i bianchi hanno paura

di questo popolo che di notte scom-pare, le loro belle villette sono pra-ticamente fortificate, il tasso di vio-lenza e di criminalità è altissimo. I centri commerciali, circondati dal filo spinato, sono l’unico luogo in cui i turisti si permettono di girare da soli, ma nessuno si avventura per strada senza accompagnatore.

IL FUTURODifficile oggi pensare che un

giorno le cose potranno cambiare. Ma ci sono tante iniziative che la-vorano in quella direzione. Franco Cioni, uno dei dirigenti di Unicoop Firenze, è stato in Sudafrica giusto un anno fa per incontrare Mandela nell’ambito del progetto che ha tra-sformato il Palasport di Firenze nel Nelson Mandela Forum. «Il contra-sto è netto - dice Cioni -. La costa sul-l’Oceano Indiano assomiglia molto alla California, sembra quasi di es-sere a San Francisco. Poi guardi ol-tre, e ti accorgi delle baraccopoli. Entri in un centro commerciale e al bar sono solo i neri a servire, quelli seduti ai tavolini sono tutti bianchi. Questa è la realtà dei fatti. Ma al con-

certo organizzato a George per il proget-to 46664 c’erano tan-tissimi ragazzi, bian-chi e neri, che con grande entusiasmo hanno cantato e bal-lato insieme».

Il 46664 era il numero identifica-tivo di Mandela du-rante i 18 anni di car-cere nella prigione a Robben Island, Città del Capo. Oggi è un

progetto nato per far conoscere il problema dell’Aids e raccoglie-re fondi da destinare alla Fonda-zione Nelson Mandela. Tra le va-rie iniziative c’è anche un concerto che ogni anno, in un paese diverso, riunisce grandi nomi della musica leggera internazionale. «Condizio-ni di salute permettendo, Mandela sarà a Firenze il prossimo giugno» annuncia Cioni. Il filo diretto tra la Toscana e il Sudafrica si fa sempre più forte. ■

info:Argonauta viaggitel. 0552342777 www.toscanaturismo.net

Page 8: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

14 INFORMATORE INFORMATORE 15

La fioritura degli alberi è il se-gnale che la stagione fred-da sta volgendo al termine e

annuncia l’arrivo della primavera - periodo ricco di vitalità, desiderio di rinnovamento e rinascita - do-po il lungo sonno invernale. Tutti gli alberi fioriscono: alcuni in mo-do molto appariscente, altri con mi-nore evidenza. Simbolo stesso del-la primavera, il mandorlo, albero tipico dei paesi mediterranei ap-partenente alla famiglia delle ro-sacee, è il primo a regalarci i suoi fiori bianchi iridati, che compaio-no già a febbraio (se prima o dopo,

dipende dal clima della stagione).L’albicocco con i suoi fiori com-

pletamente bianchi e profumati fio-risce poco dopo, seguito dal pe-sco, le cui chiome tinte di rosa so-no riconoscibili da chiunque. «An-che queste specie - afferma Maria Adele Signorini, docente di Botani-ca Sistematica alla Facoltà di Agra-ria dell’Università di Firenze - ap-partengono alla famiglia delle ro-sacee, così come il susino, il melo e il pero, che fioriscono verso aprile-maggio: a differenza di tutti gli al-tri, i bianchi fiori del pero non han-no un odore gradevole. Un albero da frutto molto bello, della stessa famiglia, è il ciliegio, che contem-poraneamente ai fiori mette anche le foglie. In tutti questi alberi la fio-ritura dura per un breve periodo: in pochi giorni i petali cadranno ed inizierà il processo di cresci-ta dei frutti».

Un altro albero che fruttifica, fiorendo tra ottobre-novembre e febbraio, è il nespolo del Giappo-ne, che porta grandi pannocchie bianche, profumatissime, al po-sto dei classici, teneri fiori. Gusta-re le nespole è questione di pazien-za, poiché matureranno soltanto in estate!

Tra i molti alberi che popola-no il nostro paese, anche il noccio-lo e il castagno rivestono una cer-ta importanza nell’uso alimentare. Entrambi fioriscono in modo po-

co vistoso; il polline del nocciolo è trasportato dal vento e per que-sto motivo non ha bisogno di fio-ri particolarmente colorati che ri-chiamino gli insetti impollinato-ri. Quest’albero è usato anche a scopo ornamentale poiché pro-duce delle spighe pendenti, piut-tosto belle a vedere, che sono già presenti a fine inverno. L’estate è il momento del castagno: i suoi fio-ri quasi non si notano, ma si sen-tono! L’odore di un castagneto in piena fioritura può addirittura es-sere fastidioso, tanto è penetrante e intenso. Se si capita in zone do-ve ci sono questi alberi in fiore è possibile percepirne la presen-za soltanto dall’odore trasporta-to dal vento. «Sempre nel bosco - continua la professoressa Signo-rini - possiamo trovare il corbez-zolo, un alberello di 2/3 metri, ti-pico dell’ambiente mediterraneo, che può portare fiori e frutti assie-

Primavera in fioreALBERI

Testo e foto di Càrola Ciotti

I colori degli orti

e dei giardini.

Riconoscere le specie

L’INTERVISTATAMaria Adele

Signorini, docente di Botanica

Sistematica

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

ATTUALITÀCEDRO DEL LIBANO

GIGANTE PRECOCE

C iò che stupisce sono le di-mensioni enormi in albe-ri “giovani”. L’esemplare di

Villa Le Mozzete a San Piero a Sieve (il più grande della Toscana e uno dei pri-mi cinque d’Italia) ha “solo” 140 anni, ma un’altezza di 24 metri, una sceno-grafica chioma di quasi 40 metri di dia-metro e una circonferenza alla base del tronco di più di 9 metri. E non è finita qui: ogni anno cresce di 6-7 centimetri! Pe-rò c’è il trucco: la base del tronco è for-mata da due-tre alberi che hanno uni-to i tronchi crescendo insieme. Se an-diamo a vedere gli alberi che non bara-no, quelli che raggiungono i primi due posti sono i due cedri piantati nel 1863 in una villa in località Chiosi, vicino a Pontremoli. Mentre l’età, l’altezza (28 metri) e la chioma (27 metri) sono le stesse, la circonferenza del tronco al-la base cambia: la più grande è di qua-si sette metri. Furono danneggiati du-rante la seconda guerra mondiale da attacchi aerei.

Il patriarca toscano dei cedri del Li-bano sembra sia l’esemplare piantato nell’Orto Botanico di Lucca più di 180 anni fa. Vive tranquillo e in salute eccel-lente, coccolato da giardinieri esper-ti. La vecchia pianta sta cominciando ad assumere le caratteristiche di tanti alberi nella maturità, cioè diventare un ecosistema vero e proprio, ospitando sul tronco e sui rami altre forme di vita vegetale, ossia felci e muschi.

Bisogna dire che questa specie si è acclimatata davvero bene in Italia e nel-la nostra regione. Nel volume di Valido Capodarca Gli Alberi monumentali del-la Toscana, edito da Edifir, sono parec-chi i cedri del Libano che entrano nel-l’elenco: segnaliamo fra gli altri l’esem-plare nei pressi della Badia a Coltibuo-no, vicino a Gaiole in Chianti, quello nel parco di Scorgiano a Monteriggioni e quello di Barga.

Da marzo 2004, in piazza Bato-ni (zona Isolotto, Firenze) un giovane ma già imponente cedro del Libano è diventato il simbolo della pace. Una scelta non casuale quella del quartie-

re 4 e del Comitato fiorentino “Fermia-mo la guerra” che hanno scelto un al-bero proveniente da una terra, il Me-dio Oriente, dove la guerra purtroppo è una realtà ben conosciuta. L’albero è stato completamente rivestito di ban-diere della pace e resterà così perma-nentemente a testimoniare la volontà di pace della città. ■

Testo e foto di Francesco Giannoni

DI TERRA E DI MAREIl cedro del Libano (Cedrus libani) è un albero alto fino a 40 metri, dal tronco ramoso fin dal basso; i rami di secondo ordine si espandono a foggiare palchi orizzontali assai larghi. Le foglie, aghiformi, sono lunghe pochissimi centimetri. I fiori sono unisessuali, i femminili più grandi dei maschili. Le pigne, quando raggiungono la maturità, si disfano e liberano semi forniti di una grande ala. È una specie originaria del Medio Oriente, dove vive sui rilievi dai 1300 metri fino ai 3000. Raro allo stato spontaneo, è frequente in parchi e giardini di tutta Europa, dove è giunto a partire dal XVII secolo. Il legno, rinomato fin dall’antichità, è compatto, profumato e durevole. I Fenici, originari del Libano, abilissimi mercanti, provetti marinai ed esperti costruttori di navi, hanno potuto contare sulle immense foreste di questa pianta sui pendii della loro terra.

LA SCHEDA

ALBERI STORICIVIVERE IL VERDE ALBERI STORICIALBERI STORICI

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

ATTUALITÀ me. Il corbezzolo non teme il fred-do, fiorisce già in autunno-inverno con piccoli fiori di colore bianco e verde; i suoi frutti sono rotondi, coloratissimi e sempre presenti. È visitato dalle api che qui trovano nettare d’ottima qualità». Da mol-ti altri alberi, con fioriture appari-scenti e profumate, si ricava mie-le di tipo speciale, come ad esem-pio dalle acacie, che fioriscono in maggio-giugno con grandi grap-poli di fiori bianchi profumatissi-mi. Quella che noi chiamiamo aca-cia è in realtà, per i botanici, una

“Robinia pseudo acacia” (cioè tut-t’altra specie di pianta). Botanica-mente parlando le acacie autenti-che sono quelle che abitualmente chiamiamo mimose: la loro fiori-tura gialla dal profumo delicato e dolce è un vero spettacolo. Se ne trovano moltissime, in particolar modo vicino al mare, dove il clima è più mite. Fioriscono alla fine del-l’inverno, tra febbraio e marzo.

C’è poi lo stupendo e maestoso tiglio... Anche dai suoi fiori si rica-va un ottimo miele, molto delicato. La fioritura dei tigli è il segnale che la stagione estiva è ormai prossi-ma. Questi alberi in fiore profuma-no moltissimo e si tratta di un pro-fumo molto gradevole e inebrian-te. Spesso sono presenti in ambien-te urbano lungo le strade: hanno la caratteristica di essere gli unici capaci di farsi sentire anche dove l’aria non è propriamente salubre e pulita; è uno dei pochi profumi che gli abitanti di una città posso-no percepire senza fatica.

Gli alberi sono esseri viventi e come tali sviluppano carattere e comportamenti propri di ogni sin-golo individuo. Questo si può nota-re, ad esempio, osservando un ip-pocastano che si trova a Firenze, in un tratto di viale Rosselli - vici-no a Porta al Prato - costeggiato da questi alberi, che solitamente fio-riscono ad aprile-maggio. Ebbene, quest’esemplare, e questo soltan-to, ogni anno fiorisce sempre qual-che settimana prima dei suoi simi-li, esprimendo così il proprio mo-do di essere: un tipo decisamente originale! ■

Page 9: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

RUBR

ICHE La produzione industriale del-

la pasta alimentare, o pasta-sciutta, pare sia nata all’ini-

zio del 1800 a Napoli, con la messa a punto delle tecniche di essiccazio-ne (fino al 12,5% di umidità stabili-ta dalla legge) che ne mantengono il valore nutrizionale e permettono un’ottimale tenuta igienica per lun-go tempo. Per una cottura rapida o particolari formati tipici (pici, orec-chiette) si può trovare anche il pro-

dotto fresco, da conservare in fri-go, che contiene il 30% di umidità. L’ingrediente principale in Italia è la semola (cioè farina di grano du-ro), ricca di amido e glutine. Anche se dal 1998 è consentito l’ingresso della pasta a base di grano tenero, il successo di mercato è scarso per-ché non tiene la cottura. Apprezza-te dagli esigenti palati italiani sono dei prodotti che rientrano nella ca-tegoria delle paste speciali, fresche o secche, contenenti semola e in-gredienti particolari, quali spinaci, salmone, funghi, che devono essere

“veri”, non aromi al gusto di...La prima e forse la più famosa

tra queste è la pasta all’uovo, che deve essere prodotta con uova fre-sche (non in polvere) in ragione di almeno 4 uova intere, per un peso non inferiore a 200 g, per ogni chi-lo di semola o farina. Le percentua-

li di uova usate sono riportate in eti-chetta fra gli ingredienti e non tutte le marche ne contengono la stessa quantità. C’è poi la pasta integra-le, fatta di semola arricchita con crusca e fibra di grano per garanti-re un maggiore apporto di fibre ali-

mentari; la crusca deve essere al-meno il 6% (circa il 20% della do-se giornaliera raccomandata). Dal 1992 sono prodotte le paste die-tetiche, destinate ad un’alimenta-zione con regime dietetico specifi-co, inizialmente vendute solo in far-macia ed ora reperibili anche nella grande distribuzione. Tra queste la più conosciuta è l’aglutinata, cioè priva di glutine, indispensabile per chi non deve assumere questa pro-teina presente nel grano, facilmen-te riconoscibile fra gli scaffali per la presenza di un marchio con una spi-ga sbarrata disegnato sull’etichetta. Ci sono poi altri tipi, per rispondere a varie esigenze: le iperproteiche (ad alto contenuto di proteine, adat-te a chi ha problemi di diabete ed obesità, danno un elevato senso di sazietà), le aproteiche (senza trac-cia di proteine, indicate per i casi di insufficienza renale e in alcuni ca-si di epatite associati ad eccesso di ammonio), le iposodiche (a basso contenuto di sale, adatte per l’iper-tensione e quando si deve tenere sot-to controllo l’uso del sale).

Tra gli scaffali, di recente, è ap-parsa l’evoluzione gustosa di que-ste paste dietetiche, che fino a po-chi anni fa erano scarsamente sod-disfacenti sotto molti aspetti. Og-gi la pasta integrale è affiancata da quella “integrata”, dove le fibre so-

GUIDAALLASPESA

RUBR

ICHE

GUID

AALL

ASPE

SA

L’ALTRA PASTA

Senza proteine,

all’uovo, integrale,

senza glutine... La

scelta sugli scaffali,

al di là della normale

pasta di semola, è

oggi veramente ampia

Per tutti i palatidi

Alessandra Pesciullesi

e Monica Galli

TECNOLOGIA E TRADIZIONEChiamate non a caso “convenience food”, sono il frutto

dell’unione di tecnologia e tradizione. Le ricette più famose di pasta, pronta in pochissimi minuti, non contengono

conservanti o coloranti né eccessive quantità di sale o lipidi, ma è possibile trovare glutammato aggiunto. I vari

componenti vengono cotti e surgelati separatamente, con un processo particolare, che consente di rintracciare i vari ingredienti dopo lo scongelamento, mantenendo il sapore.

L’acqua dentro gli ingredienti viene rapidamente trasformata in ghiaccio, quindi è bloccata la crescita dei

microbi e il deterioramento delle sostanze nutritive è molto rallentato. La pasta rimane cotta al dente, per finire poi di

cuocere con il riscaldamento casalingo, così il tempo di scongelamento diventa uguale per tutti gli ingredienti.

CAFFEINA

SPRINTIN TAZZAAgisce come un farmaco, aumentando la produzione di adrenalina e dopamina. Ma non bisogna esagerare

La “tazzulella ‘e cafè” fa anco-ra parlare di sé, a più di 300 anni dalla sua introduzione

in Europa. Ci sono gli estimatori, i quali sostengono che la caffeina è protettiva per l’organismo grazie alle sue proprie-tà antiossidanti, e i detrattori che, attra-verso numerose pubblicazioni scienti-fiche, sostenevano l’esatto contrario, ovverosia che la caffeina può causa-re dei problemi di vario genere alla sa-lute. E allora, quale delle due ipotesi può essere la più attendibile? Secon-do le ultime ricerche sembra proprio che sia la prima. Noi, però, come al so-lito, siamo andati a verificare. Sentia-mo cosa ci ha detto sull’argomento il professor Pierangelo Geppetti, ordina-rio di farmacologia clinica all’Universi-tà di Firenze.

La caffeina è un farmaco?La caffeina, il cui nome scientifi-

co è trimetilxantina, nota anche come gauranina, mateina o metilteobromi-na, è definita chimicamente come un alcaloide xantinico, che si trova natu-ralmente in una serie di cibi tra cui i se-mi di caffè, le foglie di tè, le noci di co-la, l’erba mate e le bacche di guaranà, nonché in piccole quantità nei semi di cacao. In queste piante la funzione del-la caffeina è quella di pesticida, in gra-do di nuocere agli insetti che tentano di mangiarle. La caffeina è anche un far-maco che agisce bloccando un recetto-re che si chiama adenosina, con conse-guente aumento del rilascio di trasmet-titori del segnale nervoso chiamati ca-tecolamine (in particolare di adrenali-na) nel sistema cardiovascolare e di un altro neurotrasmettitore chiamato do-pamina nel cervello. Non a caso la caf-feina è contenuta in alcune medicine in associazione con altri farmaci.

Quando diventa attiva farmacolo-gicamente?

PASTE PRONTE E SURGELATE

Gli effetti farmacologici della caf-feina si cominciano a vedere alla dose di circa 50 mg nel 70% dei soggetti, ma il 30% di questi è in grado di percepire l’assunzione di dosi inferiori a 18 mg.

Quando entra in azione la caffeina dopo l’assunzione e quanto dura il suo effetto?La caffeina assunta per via orale

è completamente assorbita nel giro di 45 minuti, ma la sua presenza nel san-gue varia in base al sesso e all’età, ol-tre che a fattori individuali.

Qual è la soglia che può essere no-civa e come varia tra il caffè fatto in casa e quello del bar?

Una tazza di caffè può contene-re dai 40 ai 400 mg di caffeina. Un espresso all’italiana in media ne contiene 100 mg. I sintomi dell’in-tossicazione da caffeina sono agi-tazione, eccitazione, insonnia, au-mentata emissione di urina, disturbi gastrointestinali. Tali sintomi si veri-ficano per assunzioni superiori a 250 mg al giorno, ma la soglia può variare da individuo a individuo. L’astinenza da caffeina è caratterizzata in gene-re da una cefalea di entità più o me-no grave. ■

no aggiunte mescolando al grano al-tri cereali e legumi come farro, len-ticchie, grano saraceno, orzo. Que-sta aggiunta migliora notevolmen-te il sapore, rendendolo più roton-do, e il colore, che è solo poco più scuro del normale. Insomma, pasta lunga e corta dai mille formati con un gusto saporito, che tiene bene il sugo ed è naturalmente ricca di fi-bre e minerali, con un costo di po-co superiore al normale. La novità più eclatante è rappresentata dalle nuove paste preparate usando ce-reali naturalmente privi di glutine, come mais e riso. È bene fare atten-zione però, perché non tutti i for-mati sono autorizzati dal ministero della Sanità e quindi ce ne sono al-cuni che non hanno il marchio con la spiga sbarrata: il consiglio è di controllare sempre il Registro na-zionale degli alimenti senza glutine (www.celiachia.it). Mentre la pasta di mais ha un bel colore giallo cari-co, è saporita e tiene bene il sugo, la pasta di riso è di colore bianco ot-tico. È importante prevedere un su-go colorato, saporito e piuttosto “le-gato”, cioè denso, poiché è poco sa-porita (molto meno del riso in chic-chi) e piuttosto scivolosa, l’ideale è fare piatti saltati in padella. Grazie al maggior assorbimento di acqua, questa pasta ha un’alta resa in cot-tura (da 250 g a crudo si ottengono 750 g dopo la cottura, contro i 500 g della pasta di semola) e determi-na molto prima il senso di sazietà. Quindi pancia piena con meno ca-lorie! Per entrambe è importante ri-spettare scrupolosamente i tempi di cottura perché, sbagliando di poco, si rischia di farle dure o stracotte. Il prezzo di questi prodotti è purtrop-po molto alto, circa 6-7 volte in più rispetto alla semola tradizionale. ■

PRODOTTIPRODOTTI

La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale, che inibisce l’adenosina (un neurotrasmettitore che ha effetto calmante) e di conseguenza induce le ghiandole surrenali a secernere adrenalina.

di Alma Valente

L’INTERVISTATOProfessor Pierangelo Geppetti, ordinario di farmacologia clinicaall’Università di Firenze

16 INFORMATORE INFORMATORE 17

PRODOTTIPRODOTTI PRODOTTIPRODOTTI

www.coopfirenze.it

Le notizie

della tua cooperativa

sempre aggiornate

su internet

FOTO F. MAGONIO

FOTO C. VALENTINI

FOTO C. VALENTINI

Page 10: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

18 INFORMATORE

RUBR

ICHE

INFORMATORE 19

RUBR

ICHE

2-15/3Offerta “Grande convenienza” con tante promozioni da non perdere

16-29/3 “Festa della primavera”

Speciale: tutto per la pulizia della casa e giardinaggio (solo nei nostri grandi supermercati,

indicati nei dépliants pubblicitari)

GUIDAALLASPESA

18 INFORMATORE INFORMATORE 19

LA SPESA AL SUPER

La Toscana è terra di vino per elezione. Nel Chianti la coltu-ra della vite ha una tradizio-

ne antica che si è perpetuata e affinata nel tempo, raggiungendo oggi livelli ta-

li di perfezione, nonostante la difficoltà della coltivazione collinare, da rendere il vino rosso di questa zona famoso in tutto il mondo. È qui, in questa area viti-vinicola per eccellenza dove si produce il Chianti Docg, che si è sviluppata una realtà importante come il Consorzio Le Chiantigiane. Nata nel 1975, è la coope-rativa di produzione di vino più grande in Toscana: ne fanno parte 2000 soci viti-coltori con i loro 2.460 ettari di vigneti, distribuiti nelle più vocate zone di pro-duzione della Toscana centrale, in par-ticolare nei comuni di Certaldo, della Val d’Elsa, Empoli, Larciano e Castelnuovo Berardenga, con altitudini che variano

inox e convogliate alla diraspa - l’attrez-zo che serve per effettuare la pigiatura - per poi essere inviate in particolari ser-batoi di acciaio inox chiamati “fermen-tini” dove avviene la fermentazione al-colica e la macerazione per 8-10 giorni del mosto sulle proprie bucce. Le buc-ce, ricche di antociani e tannini nobili, cederanno queste preziose sostanze al vino donandogli il tipico colore ros-so rubino brillante e le peculiari carat-teristiche di profumi e bouquet ampio, che va dal fruttato floreale alle note di marasca e viola mammola tipiche del Chianti Docg.

Terminata la fermentazione alcoli-ca, con il tempo avviene una seconda fermentazione che serve a completare l’eleganza del prodotto rendendolo me-no spigoloso e più morbido. Infatti l’aci-do malico presente nelle uve, e succes-sivamente nel mosto, con il tempo lascia il posto ad un acido meno aggressivo e più elegante: l’acido lattico. Quindi il vi-no sosta per alcuni mesi per l’affinamen-to, prima di essere inviato per l’approva-zione alla Camera di commercio compe-

tente, dove una commissione di degu-stazione, dopo approfondite analisi di la-boratorio, determina l’idoneità del vino e il suo passaggio alla fase di imbottiglia-mento e commercializzazione.

Va servito ad una temperatura di 18-20°C, ed essendo un vino robusto si ac-compagna bene a tutte le pietanze, in particolare a primi piatti, pasta, risotti e minestre saporite, arrosti e carni rosse alla griglia. Ha una gradazione alcolica di 12 gradi (anno di produzione 2004) ed è in vendita esclusiva nei supermer-cati e ipermercati Coop.

A tutto ChiantiVINO CHIANTI DOCG

tra i 200 e i 650 metri sul livello del ma-re. Qui vengono prodotti annualmente circa 170.000 quintali di uve.

La trasformazione delle uve viene effettuata in cinque aziende di vinifica-zione (Certaldo, Colli senesi e fiorenti-ni, Coop vinicola di Montalbano, Empo-li, GePonti) associate alle Chiantigiane. Le cantine sono dotate di moderni im-pianti di trasformazione delle uve e uti-lizzano tecnologie avanzate per la pro-duzione dei ricercati vini rossi toscani. Il vino viene imbottigliato in due impian-ti, a Tavarnelle Val di Pesa e a Grosseto.

Le bottiglie da 750 cl delle Chiantigia-ne sono le più vendute in Toscana nel-la grande distribuzione.

SOTTO LA LOGGIA DEL SOLEIl Chianti Docg Loggia del Sole, pro-

dotto di punta del Consorzio Le Chianti-giane, è prodotto con uve Sangiovese e Canaiolo nero, in zone collinari con al-titudine massima di 700 metri. Le uve vengono selezionate nel vigneto e arri-vate nelle cantine di vinificazione ven-gono scaricate in tramogge di acciaio

di Rossana De Caro

FAGIOLINI DEL BURKINAPER CINQUE ANNI DALL’AFRICA

I l primo carico è partito lunedì 16 gennaio da Ouagadougou, la ca-

pitale del Burkina, per atterrare a For-lì, e dopo qualche giorno i fagiolini era-no in vendita nei supermercati Coop. È questo il risultato di un accordo siglato nei primi di gennaio del 2006 fra Coop Italia e la cooperativa Scoo.bam, che dà lavoro a 850 persone, tutti soci, che vivono in 24 villaggi nella zona situata 100 Km a nord della capitale. Coop Italia si impegna ad acquistare l’intero rac-colto di fagio-lini per cinque anni (150 ton-nellate di pro-dotti), offren-do così conti-nuità e sicu-rezza, concetti praticamente sconosciuti in uno degli stati più poveri del mondo. Nella lingua locale Burkina Faso significa

“Terra degli uomini onesti”, ed è una del-le nazioni che più di ogni altra ha biso-gno di solidarietà internazionale.

L’accordo messo a punto nei gior-ni scorsi però non è solo questo: non porta assistenzialismo e non “droga” l’economia locale con regalie, ma get-ta le premesse per un vero e proprio svi-luppo autoctono.

Il raccolto proviene da un’area col-locata a nord della capitale, nelle pros-simità di un bacino artificiale: 25 etta-ri coltivati nella savana, con il deserto ad alcune miglia. Si parte con 150 ton-nellate, ma Coop Italia prevede di de-cuplicare le importazioni per arrivare fino a 1500, diversificando la produ-zione: non solo fagiolini dunque nel fu-turo, ma anche cipolle, asparagi, agli. I fagiolini crescono al sole caldo dei tro-pici, e secondo i test compiuti negli an-ni passati, e condotti sotto la supervi-sione di Coop Italia, i fagiolini del Burki-na sono risultati migliori di quelli colti-vati, con analoghi programmi produtti-vi, in Egitto, Senegal ed Etiopia. Si tro-vano nei supermercati Coop da gennaio a marzo, quando non è in vendita il pro-dotto italiano.

Le Chiantigiane

è il consorzio di

produzione di vino più

grande in Toscana

ATTENTI ALLA SCADENZAÈ scaduta il 26 febbraio la raccolta dei punti relativi al

catalogo 2005/2006. I premi possono essere ritirati fino al 1° aprile 2006. Tutti i premi sono soggetti a prenotazione.

Dopo la data del 1° aprile i punti scadranno e non potranno più essere utilizzati. Ricordiamo che i punti possono essere

spesi anche per ottenere sconti sulla spesa (fino al 1° aprile) e per varie iniziative di solidarietà. Tra le altre,

ricordiamo la possibilità di devolvere 500 punti per la costruzione di cisterne d’acqua nel nord est del Brasile, in

una zona semiarida, nell’ambito del progetto Sete Zero. Donazioni possono essere effettuate anche a favore del

Banco Alimentare e per le vittime dello tsunami in Sri Lanka. Per tutte le informazioni consultare www.

coopfirenze.it, nelle pagine del catalogo premi.I punti del nuovo catalogo hanno cominciato a maturare dal

27 febbraio e da quella data è possibile utilizzare questi punti per ottenere sconti spesa immediati.

CATALOGO SOCI

PECORINO MARZOLINOROSSO E SAPORITO

I l marzolino rosso di pura pecora “Terra dei sapori” è un formaggio

ottenuto da latte di pecora provenien-te da allevamenti dei verdi e profuma-ti pascoli delle Crete senesi. Dal gusto delicato e leggermente aromatico, la-scia un buon sapore in bocca. La pasta, dal colore bianco, è tenera e morbida al palato. La crosta è liscia e trattata in superficie con concentrato di pomo-doro, da cui il colore tendente al rosso. Ha una stagionatura di circa 30 giorni. È un formaggio da tavola adatto a tutte

le occasioni e dalle caratteristiche im-portanti. Consumato tale e quale esalta tutta la sua naturale bontà, magari ac-compagnato da pane toscano e un bic-chiere di rosso Chianti. È gustoso an-che come farcitura per panini e abbi-nato ad altri alimenti. 100 g di marzoli-no contengono 21,38 g di proteine, 32,6 g di grassi, 406 calorie. Va conservato in frigo a + 4°.

INSALATINE DI PRIMAVERATENERE E CROCCANTI

Le insalatine e i radicchi che na-scono a primavera nei campi in

modo selvatico, o vengono coltivate ne-gli orti, le troviamo in vendita anche nei supermercati. Si tratta di erbe primave-rili dal sapore intenso, deciso, legger-mente amarognolo, che viene esaltato dall’olio di oliva extravergine. Si posso-no gustare singolarmente o insieme co-me misticanza, in un piacevole mix di sapori per fresche insalate: dal più dol-ce della valeriana e della lattuga a quel-lo più amaro della cicoria, fino al piccan-tino della rucola. Consumate a crudo (il modo migliore in quanto così manten-gono intatti i loro principi) arricchiscono i piatti di carne e pesce; da cotte, come

il radicchio e la lattuga,si possono abbi-nare a pasta e riso, ma sono ottime an-che in frittata o brasate. Dopo averle pu-lite e lavate, non direttamen-te sotto il getto dell’ac-qua, vanno consumate entro pochi gior-ni per non per-derne il gusto e le proprietà. So-no povere di calo-rie e molto salutari, ricche di sali mine-rali, vitamine e fibre, e svolgono quindi anche una funzione depurativa. La valeriana, ca-ratterizzata da foglie verde chiaro, te-nere e vellutate, è stata usata per lungo tempo come erba medicinale e anche in infuso come leggero calmante. L’insala-ta riccetto è diuretica e rimineralizzan-te; il costetto o cicorino è un buon rego-latore delle attività intestinali. La lattuga, che deriva il suo nome dal succo bianca-stro presente in modo abbondante nel-la pianta, per le tante virtù che possie-de era conosciuta anche con il nome di

“erba dei saggi” o “dei filosofi”. Presenta un’azione sedativa generale, rilassa gli ipertesi, calma la tosse e concilia il son-no. Ha anche proprietà digestive, spe-cialmente se consumata prima dei pa-sti. Il radicchio, presente in varie forme e varietà, come lo scoltellato verde e ros-so, ha un elevato contenuto di fibre, ed è costituito per il 94% di acqua. Esplica un’azione depurativa, diuretica, stimola la secrezione biliare e gastrica.

Si ringrazia per le informazioni

Maurizio Bianchi Cremonini,

direttore vendite di “Le Chiantigiane”

FOTO F. MAGONIO

FOTO

C. V

AL

EN

TIN

I

FOTO F. MAGONIO

che in frittata o brasate. Dopo averle pu-lite e lavate, non direttamen-te sotto il getto dell’ac-qua, vanno consumate entro pochi gior-ni per non per-derne il gusto e le proprietà. So-no povere di calo-rie e molto salutari, ricche di sali mine-rali, vitamine e fibre, e svolgono quindi anche una funzione depurativa. La valeriana, ca-ratterizzata da foglie verde chiaro, te-

lite e lavate, non direttamen-te sotto il getto dell’ac-qua, vanno consumate

no povere di calo-rie e molto salutari, ricche di sali mine-rali, vitamine e fibre, e svolgono quindi anche una funzione depurativa. La valeriana, ca-

FOTO F. MAGONIO

Berardenga, con altitudini che variano

ATTENTI ALLA SCADENZA

Page 11: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

20 INFORMATORE

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

20 INFORMATORE

LA SPESA ALL’IPER

IN CAMPAGNA E IN CITTÀAndare in bicicletta mette a diretto contatto con il

paesaggio circostante, rilassa, fa bene alla mente e al corpo. In più non costa niente! Ecco spiegato il successo

della city bike, ovvero la bicicletta da passeggio, ideale per un giro in campagna o per spostarsi anche in città. Questa

bicicletta è infatti utilizzabile sia nei circuiti cittadini, per coloro che amano passeggiare tranquillamente per le vie

del centro, sia come mezzo da viaggio per chi invece preferisce addentrarsi in circuiti di campagna e turistici.

La sua versatilità è data dal cambio a 6 velocità, che rende la pedalata scorrevole a seconda della pendenza, e

dal tipo di ruota che fornisce il giusto attrito sull’asfalto ma anche sullo sterrato.

no con semplici gesti, sono fabbricati in tessuti robusti, sfoderabili e lavabi-li, colorati in tante allegre fantasie. So-no superaccessoriati con capottine pa-rasole, parapioggia, ruote molleggia-te, schienale reclinabile in più posizio-ni. In commercio c’è una vasta disponi-bilità di tipi e modelli, dal design mol-to moderno. La scelta varia a seconda delle necessità e circostanze. Dal tipo

“city”, ideale per girare in città, leggero ma robusto e di scarso ingombro una volta chiuso, con ruote piroettanti che permettono di muoversi agilmente; a quello leggerissimo adatto per la se-conda età (dopo un anno), più sempli-ce ed economico, pensato come secon-do passeggino, da utilizzare per esem-pio in vacanza, praticissimo da tenere sempre a portata di mano. Per la cam-pagna o il mare ci sono invece i “fuori-strada” (modello crossing), più cari e pesanti, con ruote grandi, sia a tre che quattro ruote, adatti a percorrere i ter-reni più difficili, sconnessi, non asfalta-ti, sabbiosi. Tutti i passeggini sono omo-logati fino a 15 chili di peso.

GERANIIL RE DEL BALCONE

Non sono solo belli e decorativi, ma molto resistenti e facili da

curare e con una fioritura lunghissima che si prolunga dalla primavera all’au-tunno. Originario del sud Africa, dispo-nibile in tanti diversi colori, il pelargo-nio, più comunemente conosciuto co-me geranio, è per queste caratteristi-che fra i fiori più gettonati nella bella stagione per colorare giardini, balco-ni e terrazze.

In commercio si trovano diverse specie: lo “zonale”, il più conosciuto, una varietà a foglie grandi verdi che produce grandi fiori a palla, semplici o doppi, in tantissimi colori; il geranio

“edera”, molto scenografico per il por-tamento ricadente, particolarmente adatto per adornare balconi e terrazzi-ni. Ha foglie carnose e fiori doppi, gran-de varietà di colori. Ricadente anche la varietà “francesino”, ma più rigogliosa e con una fioritura maggiore della pri-ma, a fiori semplici e in tre colori: ros-so, rosa e lilla.

La produzione inizia in primavera e prosegue fino all’autunno. Il geranio per esprimere al meglio la fioritura e i

colori deve essere esposto a pieno sole. Necessita di un terriccio molto ricco e concimazioni frequenti (l’ideale sareb-be una volta alla settimana) con con-cime liquido (meno caustico) e bilan-ciato. Vuole molta acqua, specialmen-te nei periodi più caldi, e qualche trat-tamento a base di rame contro alcune malattie (ruggine e muffa). Si riprodu-ce facilmente per talea in primavera fi-no all’estate. È sufficiente prelevare un ramo giovane lungo circa 10 cm, con al-meno 2-4 foglie, e piantarlo in un vaset-to piccolo (6-8 cm di diametro). Quan-do vegeta trapiantare in un recipiente più grande (le radici spuntano nel giro di tre settimane). È una pianta peren-ne, in inverno va ricoverata al chiuso e innaffiata una volta al mese con mode-razione, potandola in modo drastico (a circa 10 cm di altezza) prima di ripor-tarla in esterno, così si potranno ottene-re ancora bellissime fioriture nella suc-cessiva stagione.

“city”, ideale per girare in città, leggero

10-23/3Grande offerta multimediale

Tutto per il giardinaggio Speciale Bici

Offerta abbigliamento e jeans uomo donna bambino

24/3-2/4

Fasce scontoSpeciale “Mondo baby”: abbigliamento e tutto ciò che è necessario per i più piccoli

in tessuti robusti, sfoderabili e lavabi-li, colorati in tante allegre fantasie. So-no superaccessoriati con capottine pa-rasole, parapioggia, ruote molleggia-te, schienale reclinabile in più posizio-ni. In commercio c’è una vasta disponi-

CITY BIKE

PASSEGGINI BIMBICOMODI E FUNZIONALI

I passeggini di ultima generazio-ne garantiscono la massima si-

curezza e comfort per i piccoli, oltre al-l’estrema maneggevolezza e praticità per la mamma, essendo adattabili ad ogni situazione. Si aprono e si chiudo-

Domenica 5 marzoArezzo 8-21.00Cascina 9-21.30Sesto Fiorentino 8-21Domenica 12 marzoLastra a Signa 9-21Domenica 26 marzoMontevarchi 9-21Montecatini 9-21Le aperture festive di super, mini e ipermercati sono pubblicate sul quotidiano La Repubblica del giorno, su Televideo di RTV38 (pag. 456) e sul sito www.coopfirenze.it

IPER APERTI LA DOMENICA

FOTO C. CIOTTI

FOTO C. CIOTTI

IN VENDITA NEI SUPERMERCATI, NEGOZI E IPERMERCATI UNICOOP FIRENZE

OGNI 15 GIORNINUOVI PRODOTTI AL PREZZO PIÙ BASSO DEL MERCATO

dal 1 al 15 marzo 2006

Fino a un massimo di

2 pezziPER CARTA SOCIO

Kiwi in reteKg 2Provenienza ItaliaCal 105-115

Fino a un massimo di

2 conf.PER CARTA SOCIO

Carta igienica Scottexsalvaspazio40 rotoli

PREZZO PER I SOCI

€ 6,96PREZZO PER I NON SOCI

€ 11,60

Fino a un massimo di

2 pezziPER CARTA SOCIO

Ogni 15 giorni una selezione di prodotti, uno per reparto, al prezzo più basso del mercato. Per i nostri Soci un assortimento comodo e di qualità,un’offerta completa e a prezzo speciale. Perché tutte le nostre iniziative nascono da una priorità: tutelare il tuo potere d’acquisto.

Riso arborio CoopKg 1 x2

PREZZO PER I SOCI

€ 1,62€ 0,81 al KgPREZZO PER I NON SOCI

€ 2,70€ 1,35 al Kg

Fino a un massimo di

2 pezziPER CARTA SOCIO

PREZZO PER I SOCI

€ 5,94al KgPREZZO PER I NON SOCI

€ 9,90 al Kg

Fino a un massimo di

2 pezziPER CARTA SOCIO

Fino a un massimo di

2 pezziPER CARTA SOCIO

PREZZO PER I SOCI

€ 1,74€ 5,80 al KgPREZZO PER I NON SOCI

€ 3,48€ 11,60 al Kg

Fino a un massimo di

3 pezziPER CARTA SOCIO

Hamburger di vitelloneCoopConfezione x4

PREZZO PER I SOCI

€ 4,86al KgPREZZO PER I NON SOCI

€ 8,10 al Kg

PREZZO PER I SOCI

€ 1,68a conf.

€ 0,84al KgPREZZO PER I NON SOCI

€ 2,80 a conf.

€ 1,40 al Kg

50 %SCONTO

Frutti di scoglio Arbig 300

40 %SCONTO

40 %SCONTO

40 %SCONTO ALLA CASSA

40 %SCONTO

PREZZO PER I SOCI

€ 2,00€ 2,67 al litroPREZZO PER I NON SOCI

€ 4,00€ 5,33 al litro

Fino a un massimo di

6 pezziPER CARTA SOCIO

50 %SCONTO

40 %SCONTO ALLA CASSA

Vino Chianti Le Chiantigianecl 75

surgelat

i•su

rgel

ati •

surgelati • surgelati•

surgelati•

40 %SCONTO

Formaggio Marzolino “Terra dei Sapori”g 700 circa

10 uova grandida allevamento all’apertoOvomaremma

DAL 16 AL 31 MARZONUOVI PRODOTTI IN OFFERTA:

MELE GOLDENCORDON-BLEU

TORTELLI MUGELLANIPECORINO

SALAME TOSCANOUOVA DI PASQUA

CAFFÈBRACHETTODETERSIVO

PREZZO PER I SOCI

€ 1,68PREZZO PER I NON SOCI

€ 2,80

INFO pag 17-paniere 15-02-2006 11:05 Pagina 1

Page 12: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

IN VENDITA NEISUPERMERCATI E

IPERMERCATIUNICOOP FIRENZE

dal 1 al 15 marzo 2006

OGNI 15 GIORNINUOVI PRODOTTI AL PREZZO PIÙ BASSO

DEL MERCATO

21 punti per 26 operazioni di cucitoAsolatore e attaccatura bottoni Tripla cucitura elasticaPunto per orli invisibiliSopraggitto elasticoPunto per arricciatura, punto a nidod’ape, punto per applicazione elasticiModifica del piano di lavoro per cuciture tubolari

Accessori in dotazione per attaccarebottoni, cerniere e realizzazione asoleLuce incorporata e copertina antipolvere

3 ANNI DI GARANZIAA DOMICILIO SENZASPESE, TELEFONAN-DO AL N. 199 193 328

CONTINUA LA NOSTRA INIZIATIVA DEDICATA ALLA LINEA COTTURA IN RAME. UNACASSERUOLA, INTERAMENTE FATTA A MANO, IN OFFERTA SPECIALE PER I NOSTRI SOCI.

Macchina per cucire Toyota

PREZZO PER I SOCI

€ 99,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 179,00

Composto da un trasmettitore ed un ricevitore Funzionamento con Tv, ricevitore satellitare o terrestre, videoregistratore,Dvd, impianto Hi-Fi Trasmissione del segnale Audio-Video fino a 100 metri (in spazi aperti)Installazione semplice

ADATTO PER TRASFERIRE IL SEGNALE AUDIO/VIDEO DA UNAPPARECCHIO AD UN ALTRO POSIZIONATO IN UN'ALTRASTANZA (ES. PER GUARDARE IL VCR O IL RICEVITORESAT SU QUALSIASI TV DI CASA)PUOI GUARDARE IL CALCIO IN CUCINA ANCHESE IL DECODER E' IN SALOTTO

Ripetitore Audio e Video senza filiFM Digiquest

PREZZO PER I SOCI

€ 29,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 44,90

ø 20 cm Con 1 manico con stagnatura internaSpessore 1,5 mmInteramente fatta a mano con manico infusione d'ottoneCon coperchioFinitura lucida e coperchio lucido

Casseruola in rameGiacca in pelle uomo/donna

PREZZO PER I SOCI

€ 22,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 37,90

Giacca donna in pelle scamosciata2 varianti Colori: beige chiaro e whiskyTaglie: dalla 42 alla 54

PREZZO PER I SOCI

€ 75,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 99,00Giubbotto uomo in vera pelle/nappaColore neroTaglie: dalla 48 alla 62

PREZZO PER I SOCI

€ 65,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 89,00

INFO pag 18-coop ipercoop 15-02-2006 11:05 Pagina 1

IN VENDITA NEISUPERMERCATI E

IPERMERCATIUNICOOP FIRENZE

dal 16 al 31 marzo 2006

OGNI 15 GIORNINUOVI PRODOTTI AL PREZZO PIÙ BASSO

DEL MERCATO

OFFERTA VALIDA ANCHE NEGLI

Scopa Tabata DeLonghi

PREZZO PER I SOCI

€ 55,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 79,00

PREZZO PER I SOCI

€ 17,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 28,90

Potenza 1200 watt5 stadi filtrantiRegolazione elettronica della potenzaIndicatore sacco pienoSpazzola combinata tappeti/pavimentiBocchetta per imbottiti, bocchetta a lanciaRaggio 7 metri8 sacchi in dotazione

Gazebo in metallo

PREZZO PER I SOCI

€ 79,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 109,00

Struttura in metallo colore scuroDim.: 3x3 mTelo in poliestere 180 g

Completo letto Caffi

1 PIAZZA COMPOSTO DALenzuolo superiore 160x285 cmLenzuolo sotto con angoli 90x195 cm Federa a sacco

PREZZO PER I SOCI

€ 20,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 32,901 PIAZZA E MEZZA COMPOSTO DALenzuolo superiore 190x285 cmLenzuolo sotto con angoli 120x195 cm Federa a sacco

PREZZO PER I SOCI

€ 24,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 38,902 PIAZZE COMPOSTO DALenzuolo superiore 245x285 cmLenzuolo sotto con angoli 170x285 cm 2 federe a sacco

Comp.: cotone 100% Fantasie assortiteProduzione italiana

Confezione 3 calze uomo filo di Scozia

PREZZO PER I SOCI

€ 4,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 6,90CALZE CORTE

PREZZO PER I SOCI

€ 5,90PREZZO PER I NON SOCI

€ 7,90CALZE LUNGHE

Realizzate interamente in Italia con filati di alta qualitàDisponibili corte e lungheComp.: 100% cotoneColori assortitiTaglie: 10,5/11, 11,5/12, 12,5/13

Tre minicalze donna PompeaPREZZO PER I SOCI

€ 3,30PREZZO PER I NON SOCI

€ 6,30Variante unicaColori: blu, corallo, grigio mélangeTaglia unica

SPAZZOLA PARQUET COMPRESA NEL PREZZO

OFFERTA VALIDA ANCHE NEGLI

OFFERTA VALIDA ANCHE NEGLI

INFO pag 19-coop ipercoop 15-02-2006 11:06 Pagina 1

Page 13: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano
Page 14: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

26 INFORMATORE INFORMATORE 27

Ma sono sicuri i soldi pre-stati alla Coop? Come so-no gestiti? Chi fra gli oltre

duecentomila soci prestatori non si è posto questa domanda scorrendo le pagine dei giornali, qualche me-se fa, quando quotidianamente ap-parivano le notizie legate a Consorte e all’operazione Unipol-Bnl? Su que-sto ultimo punto c’è una premessa da fare: Unicoop Firenze non ha par-tecipato fin dall’inizio al progetto di scalata di Bnl e non ha alcun impe-gno finanziario in questa direzione. Questo perché il gruppo dirigente della cooperativa non ha condiviso l’operazione Unipol-Bnl, a comin-ciare dalle premesse: «Il no della nostra cooperativa a Consorte è ve-

nuto ancora prima dell’Opa su Bnl: non ci trovavamo d’accordo sul mo-do di gestire l’Unipol. Per questo una parte del mondo cooperativo tosca-no non ha voluto aderire all’aumen-to di capitale necessario per porta-re in porto quella operazione», ha detto Turiddo Campaini in un’in-tervista apparsa lo scorso mese sul-l’Informatore. Quindi una conce-zione diversa della rappresentan-za degli interessi della cooperazio-ne che «non possono essere delega-

ti a nessuno e devono essere verifi-cati collegialmente», ha sottolinea-to Campaini.

I NUMERIUnicoop Firenze gestisce un pre-

stito che nel 2005 ha raggiunto quo-ta 2,6 miliardi di euro e riconosce ai soci il 2,0125% di interessi netti (2,30% lordi). I soci prestatori sono cresciuti anche lo scorso anno di ol-tre il 4%, segno evidente che molte famiglie toscane ritengono che que-sta sia una forma di remunerazione conveniente per il proprio rispar-mio. In effetti il prestito sociale di Unicoop Firenze ha un rendimen-

to più alto rispetto ad altri prodot-ti di liquidità - dai libretti di rispar-mio postale ad altri molto pubbliciz-zati in televisione - come riconosce-va un articolo apparso qualche me-se fa su Sole 24 ore, autorevole gior-nale economico.

«Va bene, sarà più alto. Ma è sicu-ro?», si chiedono comunque le fami-glie con insistenza. Non basta rispon-dere semplicemente sì. Le rassicura-zioni vere provengono da due fatto-ri essenziali: un sistema di controlli normativi che tutela il socio e la soli-dità patrimoniale della cooperativa.

STORIA E GARANZIEIl prestito sociale viene da lonta-

no: dalla nascita del movimento coo-perativo, oltre 150 anni fa. I criteri che lo ispiravano erano legati al fat-to che la cooperazione degli inizi non aveva capitali propri per funzionare, crescere e svilupparsi. Ancora oggi il prestito non è una gestione del rispar-mio. Le risorse che il socio affida alla cooperativa consentono un rappor-to diretto fra azienda e risparmiato-

ISTRUZIONIXL’USO

ISTR

UZIO

NIXL

’USO

I RISPARMI DEI SOCI

Cos’è, come è gestito

e come si accede

al prestito sociale

Sicuri e disponibili

PENSIERIDI PACESabato 11 marzo, alle ore 17.30, si svolgerà nella sala consiliare del Comune di

Campi Bisenzio la presentazione del libro “La pace fra sogno e realtà”, che raccoglie i testi - racconti, riflessioni, testimonianze e poesie - inviati al concorso, indetto dalla sezione soci Coop di Campi Bisenzio nel 2005, da circa un centinaio di autori fra adulti e ragazzi. Alla serata, presentata da Giovanni Casini presidente della sezione soci, parteciperà Mariella Zoppi, assessore regionale alla cultura, Fiorella Alunni, sindaco del Comune di Campi Bisenzio, e Antonio Comerci, direttore dell’Informatore, che ha curato la pubblicazione. Il volume, edito da Unicoop Firenze, sarà consegnato a tutti i partecipanti al concorso e al pubblico presente.

re, con un duplice vantaggio: per la cooperativa, che non deve ricorrere a costosi intermediari finanziari (leggi banche) per ampliare e sviluppare la propria rete di vendita e la propria at-tività, e per i soci, che così riescono a spuntare rendimenti più alti.

Sugli strumenti finanziari delle cooperative vigila la Banca d’Italia. In particolare il prestito sociale è regolamentato dalla deliberazione del Cicr (Comitato interministeria-le per il credito e il risparmio) del marzo 1994 e dalle istruzioni della stessa Banca d’Italia. In queste di-sposizioni si stabilisce l’ammonta-re complessivo del prestito che le cooperative possono raccogliere in relazione alla loro solidità patrimo-niale, e si definiscono le garanzie per il socio prestatore. E poi c’è la si-curezza della solidità finanziaria di Unicoop Firenze. Basta un dato per tutti: il patrimonio netto della coo-perativa ammonta a 824 mila euro, dato del bilancio consuntivo 2004. Oltre 1600 miliardi di lire...

IN PRATICAIl limite massimo per ogni li-

bretto di prestito sociale, dal 1° gen-naio 2005, è di 30.000 euro. Non ci sono spese di chiusura, né di tenuta conto; il deposito inoltre non è vin-colato e il socio ne può disporre a semplice richiesta.

La raccolta è riservata esclusiva-mente ai soci iscritti da almeno tre mesi nel libro soci, come prescri-ve la normativa. La cooperativa, do-po la stipula di un contratto scrit-to, emette una (e una sola) scheda nominativa non trasferibile intesta-ta esclusivamente al socio prestato-re. A quest’ultimo resta in mano un libretto in cui vengono segnati tutti i movimenti di denaro effettuati nel tempo. Le somme versate con asse-gni di conto corrente sono dispo-nibili dopo l’accertamento del loro

“buon fine”, e comunque non prima di 25 giorni.

Il prelievo (parziale o totale) per legge può essere effettuato in segui-to a preavviso (anche telefonico) di 48 ore, ma di fatto la cooperativa ha anche la facoltà di effettuare il pre-lievo contestualmente alla richie-

sta. Il rimborso in contanti può av-venire nei limiti della disponibilità nel punto vendita e comunque en-tro i confini imposti dalla legge an-tiriciclaggio.

Per prelevare e versare il socio può delegare un’altra persona, che a sua volta potrà cumulare fino ad un massimo di cinque deleghe re-datte su apposito modulo.

In caso di variazione sfavorevo-le del tasso d’interesse il socio può recedere dal prestito alle preceden-ti condizioni, purché ciò avvenga en-tro 15 giorni dalla data della comu-nicazione mandata per lettera dalla cooperativa. Una volta all’anno vie-ne fornita una comunicazione, con il dettaglio delle operazioni effettua-te dal socio.

In caso di smarrimento della scheda di prestito occorre farne de-nuncia alle autorità: la cooperativa provvederà a bloccare il conto ed emettere il duplicato.

GLI INVESTIMENTII capitali disponibili sono inve-

stiti, prima di tutto, per l’attività del-la cooperativa e quindi sono impie-gati in immobili, terreni, attrezzatu-re, merci e strumenti per i punti ven-dita. Grazie a queste risorse la coo-perativa ha potuto avere negli ultimi dieci anni un forte sviluppo. I risul-tati sono sotto gli occhi di tutti i so-ci: ipermercati, centri commercia-li, supermercati. Immobili di valore, con grandi aree di parcheggio; un patrimonio ricco e che vale già più di quanto è costato.

Oggi l’Unicoop Firenze non ha debiti verso le banche o istituti fi-nanziari: gli unici finanziatori del-la cooperativa sono i soci prestato-ri, e il prestito sociale costituisce l’89,75% di tutti i debiti.

Grazie al prestito sociale, all’at-tività commerciale che genera liqui-dità e alle riserve accumulate con gli utili di questi ultimi venti anni, la cooperativa può disporre anche di una notevole quantità di denaro, che va gestita perché non perda di valore. Come nelle famiglie, insom-ma, si pone il problema di non la-sciare le riserve in un cassetto o sul conto corrente. Per questo la gestio-

CAMPI BISENZIO

ne finanziaria della cooperativa è importante e vitale ed è da sempre improntata ad effettuare operazioni con la massima prudenza, per sal-vaguardare la propria solidità patri-moniale e gli interessi dei soci.

Unicoop Firenze ha sempre evi-tato investimenti che promettono al-ti rendimenti a scapito della sicurez-za. Per questo non ha mai subito pro-blemi dall’andamento capriccioso della borsa. Il 91% degli investimen-ti finanziari di Unicoop Firenze so-no in titoli dello Stato italiano e titoli (non azionari) delle maggiori socie-tà europee dell’area euro. Tutti quo-tati e quindi prontamente liquidabi-li senza problemi.

Nello scorso mese di dicembre Unicoop Firenze ha aumentato la propria partecipazione alla banca Mps portando la propria quota al 2,427% (prima era l’1,5%), pari ad un investimento totale di circa 300 milioni di euro. Questa partecipa-zione fa parte di un più ampio pro-getto, che si sta sviluppando in siner-gie operative destinate a creare nuo-vi strumenti finanziari per i soci. Ma anche dal punto di vista finanziario la partecipazione nella banca Mps è un buon investimento: ha un buon rendimento, è sicuro ed è destinato a mantenere ed incrementare di va-lore nel tempo. ■

VITA COOPERATIVAPRESTITO SOCIALE

Tutte le

informazioni sul prestito (regolamento e orario delle sezioni) sono continuamente aggiornate sul sito www.coopfirenze.it

80 SEZIONI PER I SOCIL’attività del prestito è svolta nei 6 ipermercati, 41

supermercati e 33 mini mercati, ma è presente anche uno sportello nella sede di via Santa Reparata, nel centro di

Firenze. Nella maggior parte dei casi l’attività è svolta dal box informazioni, mentre per le sezioni di prestito più

frequentate e negli iper sono stati predisposti degli uffici appositi. Le operazioni di prestito possono essere fatte in

uno qualsiasi di questi punti, non solo dove si è aperto il libretto. L’orario segue quello dell’apertura dei punti

vendita con qualche limitazione: non si possono fare operazioni la domenica, le altre feste ed il mercoledì

pomeriggio; in genere l’attività comincia un po’ dopo l’orario di apertura del negozio, ha una pausa nell’ora di

pranzo e chiude un po’ prima delle vendite.Insomma, una rete capillare ed efficiente che rende il

prestito sociale anche comodo e i propri soldi disponibili fino a sera e per tutta la settimana, sabato compreso.

LA RETE

FOTO F. MAGONIO

LA VALUTAsia per i prelievi che per i versamentidecorre dal giorno stesso dell’ operazione.

Page 15: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

28 INFORMATORE INFORMATORE 29

FIRENZE SUD ESTNON FACCIAMO I POLLI

È il titolo della conferenza che Neri Niccolai, professore or-

dinario di biochimica dell’Università di Siena, terrà venerdì 10 marzo nei locali della sezione soci del Centro*Gavinana.

Si parlerà di influenza aviaria, e il titolo provocatorio vuole sottolineare il fatto che già da ora si può fare qualcosa per organizzarci, anche a livello di base, in caso di pandemia. Conoscere meglio il virus influenzale per difendersi meglio: per questo il docente dell’ateneo sene-se descriverà, in modo semplice, il fun-zionamento del virus e le possibilità esi-stenti per combatterlo.

Info: sezione soci, tel. 0556811973

LE SIGNEUN ANGELO TESTARDO

Lunedì 6 marzo 2006, al Cinema Moderno a Lastra a Signa, in via

Matteotti, verrà proiettato il filmato “Un angelo testardo - Diario di don Renzo Rossi”, di Benedetto Ferrara, alla pre-senza di don Renzo Rossi, che per tan-ti anni ha operato in Brasile, in special modo a favore dei detenuti delle carce-ri. Interverranno Carlo Nannetti, sinda-

co di Lastra a Signa, e Luciano Rosset-ti, direttore Soci e consumatori di Uni-coop Firenze. Ingresso libero.

FIRENZE SUD OVEST MUSICA PER IL CUORE

Prosegue a marzo la manife-stazione promossa dall’Athe-

naeum Musicale Fiorentino e dalla se-zione soci Firenze sud ovest “...E ades-so musica!”, alla sua settima edizio-ne. L’appuntamento è per l’11 marzo, alle ore 18, nella sala De André (Cen-tro “Staz”) con “Da Cuba a New York” e il 24, alle ore 21, con “Omaggio a Mo-zart”. Le esibizioni, che si protrarranno fino a maggio, sono dedicate all’iniziati-va “Il Cuore si scioglie”, con la possibili-

tà durante gli eventi di effettuare picco-le donazioni per le adozioni a distanza. L’obiettivo è quello di superare la som-ma di 3.300 euro raccolti nella scorsa edizione. La manifestazione avrà il suo culmine il 3 aprile con il concerto di Pa-squa dei “Lean on me”, una splendida realtà tra i cori gospel della città. Il con-certo si terrà nel centro Coop di Ponte a Greve, trasformato per la prima volta al di fuori del consueto orario di vendi-ta in una sala da concerto.

Info: sezione soci, tel. 055701200

COLLE DI VAL D’ELSAL’IMPORTANZA DELLA NUTRIZIONEMartedì 21 e 28 marzo, alle ore

21, nella sala delle riunioni della sezio-ne soci di Colle si parlerà, nell’ambito delle iniziative dedicate all’educazio-ne al consumo consapevole, sul tema

“Nutrirsi bene per vivere meglio”, con

la dottoressa Simonetta Sancasciani, medico ed esperta in dietologia.

Info: sezione soci, tel. 0577920684

FIRENZE SUD ESTIL PIACERE DELLA LETTURA

Venerdì 17 marzo prende il via, nello spazio della sezione soci

del Centro*Gavinana, un laboratorio di lettura condotto da Bruno Santini, at-tore e lettore del Centro del libro par-lato dell’Unione italiana ciechi, che ha già sperimentato “Il salotto di lettura”, questo il nome dell’iniziativa, con oltre 500 interventi in scuole e biblioteche. Quattro incontri (17, 24, 31 marzo e 7 aprile), della durata di un’ora e mezza

ciascuno, con l’obiettivo di far appren-dere, tramite esercitazioni individuali e collettive, la tecnica più efficace per valorizzare una buona lettura per sé e soprattutto, se effettuata ad alta voce, per altri (bambini, anziani...). Per im-parare ad assaporare il gusto alla let-tura di una bella pagina scritta e per dare un po’ più spazio, all’interno del nostro tempo libero, a questo piacere troppo spesso trascurato.

Info: sezione soci,tel. 0556811973

EMPOLICON BACCO... PERBACCO!

È un corso di avvicinamento ai vini organizzato dalla sezione

soci Coop di Empoli, insieme al circo-lo Arci di Ponte a Elsa. Il corso si ter-rà alla Casa del Popolo di Ponte a El-sa i mercoledì 15, 22 e 29 marzo e 5 aprile, dalle 21 alle 23. Massimo 25 iscritti, il prezzo di iscrizione è di 45 euro. Le lezioni saranno tenute da un esperto in enologia ed agraria, e ad ogni iscritto saranno regalati 6 cali-ci da vino. Mercoledì 12 aprile, infine, cena a scopo di beneficenza aperta a tutti (al prezzo di 15 euro).

Info: tel. 3381364706

IMPRUNETAARTE MODERNAA FIRENZE

Dal 20 marzo, dopo il successo delle precedenti edizioni, ri-

parte il corso sull’arte moderna a Fi-renze per soci e consumatori, sul tema

“Artisti, avanguardie, tematiche dell’ar-te moderna”: otto lezioni, il lunedì, sul-le maggiori espressioni artistiche dalla fine dell’800 alla metà del ‘900, e visite ad alcuni quartieri di Firenze e alla sta-zione di Santa Maria Novella di Giovan-

ni Michelucci. Il costo è di 45 euro per i soci e di 50 euro per i non soci. Chiusu-ra iscrizioni il 10 marzo. Il corso si terrà presso la sezione soci di Impruneta al-le ore 17,30 e alle 21.

Info: tel. 0552313622, 0558588775, 0552011528

VALTIBERINAYOGA A SANSEPOLCRO

La sezione soci Coop Valtiberi-na di Sansepolcro promuove

un’iniziativa per far conoscere l’antica ma sempre attuale disciplina dello yo-ga, grazie ad un corso della durata di tre mesi a partire dal 21 marzo. Le le-zioni avranno luogo nella sala soci Coop, in viale Osimo, ogni martedì e venerdì,

SOCIALITÀ

SOCIALITÀdalle 18 alle 19.30. La pratica dello yoga aiuta ad eliminare tensioni psicofisiche, rafforzando e riequilibrando il corpo e la mente. Il corso sarà tenuto da Shan-ti Brancolini, che ha studiato e pratica-to in India e che attualmente frequenta l’Istituto yoga Siyr di Piacenza.

Info: box soci, tel. 0575740363; Shanti Brancolini, tel. 0575749142, 3351719617

PISTOIAPIATTI VELOCI E GUSTOSI

Quattro salti in cucina: così si intitola il corso di cucina (6

incontri per un massimo di 30 parte-cipanti) organizzato dalla sezione so-ci Coop di Pistoia, con la collaborazio-ne del Circolo Arci di Candeglia. Le ade-sioni saranno raccolte al punto soci del supermercato Coop di Pistoia dal 15 al 28 marzo, mentre il primo incontro si svolgerà al circolo Arci alle ore 17,30 di lunedì 3 aprile 2006. Gli altri incon-tri, che prevedono la preparazione e degustazione dei cibi, si svolgeranno dalle ore 18 alle 21,30 sempre al cir-colo di Candeglia, i lunedì 10 e 24 apri-le, 8 e 15 maggio. La cena di gran ga-là, che concluderà il corso con la con-segna degli attestati, si svolgerà in da-ta da concordare con gli iscritti al cor-so stesso, che sarà curato e seguito dai maestri cuochi Matteo Andreoni e Fe-derico Fusi. Il costo è di 80 euro, com-presa la cena finale.

Info: tel. 057334615, www.socicooppistoia.it

Figline Valdarno: alla grande la

raccolta di fondi per la campagna

“Il Cuore si scioglie” grazie

all’impegno di tutti i volontari.

IMPRUNETA

SAPER DI PESCE

Conoscere e saper sceglie-re il pesce, le sue proprietà organolettiche e come cu-

cinarlo. Sono queste le linee guida al-la base del corso di cucina organizza-to dalla sezione soci Coop di Imprune-ta, in collaborazione con il ristorante Il Pruneto. Cinque lezioni serali - il giove-dì dalle 20,30 - per imparare a cucina-re, con semplicità e creatività, questo alimento squisito e nutriente, troppo spesso accantonato dalla nostra tavo-la. Il corso è formulato in modo da stu-diare tutte le ricette che potrebbero comporre uno squisito pranzo per i fa-miliari e gli ospiti speciali. La prima le-zione tratterà quindi i fondi di cottura e gli antipasti, caldi e freddi. Si prosegui-

rà con i primi e i secondi piatti, per giun-gere alla tecnica di abbinamento cibo-vino e cibo-olio, e come si apparecchia un banchetto di successo. La cena fina-le non sarà altro che la piacevole eser-citazione di ciò che si è imparato. Il cor-so è tenuto da Iacopo Bazzani e Paolo Blasi. Bazzani è lo chef e patron del ri-storante Il Pruneto, membro del Circo-lo del gusto e chef che aderisce al pro-getto vetrina Toscana a tavola. Paolo Blasi, ambasciatore dei vini di Tosca-na, è maestro sommelier e professore di sala e bar presso l’Istituto alberghie-ro Saffi di Firenze.

Il corso inizierà il 30 marzo, chiusu-ra iscrizioni il 15 marzo. Il costo di par-tecipazione è di 60 euro per i soci Coop e di 65 euro per i non soci, compresa la cena finale.

Info: tel. 0552313622, 0552374076

SEZIONI SOCISEZIONI SOCI

PISAMercoledì 15

marzo alle ore 21, nella sala soci Coop di Cisanello,

relazione del dottor Luciano Anselmo,

ricercatore del Cnr di Pisa, su

“L’eredità dello Shuttle e il futuro dell’esplorazione

umana dello spazio”,

organizzata in collaborazione

con l’associazione astrofili “Galileo

Galilei”

FIRENZESUD OVESTContinuano gli incontri dedicati all’allattamento, organizzati dalla sezione soci e dall’associazione culturale “Insieme allattiamo”: prossimi appuntamenti, al punto soci della Coop Ponte a Greve, il 6 marzo, il 3 aprile, l’8 maggio e il 5 giugno, dalle 16,30 alle 18.

Scandicci:

i ragazzi del

Basket Scandicci

under 14 hanno

indossato a

dicembre le

magliette della

campagna di

solidarietà “Il

Cuore si scioglie”.

Page 16: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

30 INFORMATORE INFORMATORE 31

CHI CERCAE CHI TROVA

Ho apprezzato il calendario 2006 “Itinerari del gusto”, però non

trovo alcuni prodotti tipici per ese-guire le ricette. Chiedo cortesemen-te in quali punti vendita posso trovarli.

Acilio Passerini - Firenze

Fermo restando che alcuni ingre-dienti particolari possono essere sosti-tuiti con altri simili, alcuni prodotti cita-ti nel calendario sono prodotti di “nic-chia”, che si trovano in particolari mo-menti e solo in alcuni supermercati. Per questo abbiamo pubblicato la guida

“Gioielli di Toscana”, che dovrebbe aiu-tare i consumatori a reperire tali prodotti. Il libro può essere richiesto al box infor-mazioni dei nostri punti vendita.

POGGIO E BUCA 2

In relazione a quanto scritto in una risposta alle lettere sul nu-

mero di gennaio dell’Informatore, vor-rei precisare che le linee prezzi non so-no solo tre: Ipercoop, supermercati e mini mercati. Questa distinzione può essere giustificata dalla necessità di competizione alla pari con le grandi catene anche internazionali della di-stribuzione e dalla diversa tipologia di spesa (quantità, uso dell’auto ecc.). Il problema è che all’interno dei mini mer-cati vi sono linee prezzi molto diverse: InCoop, superette e negozi tradiziona-li; e questo è incompatibile con la fun-zione sociale di Coop e la sua rivendica-ta diversità. Si tratta di esercizi dedica-ti alla distribuzione di vicinato e prezzi diversi determinano disparità fra soci di un paese o di un altro, di un quartie-re o di un altro, in base alla dimensione del punto vendita dovuto al caso o alla politica degli enti locali o altro. Qui for-se vale la proposta del “poggio e buca”. Credo anche che i prodotti alimenta-

A cura di Antonio Comerci

ri riservati ai soci dovrebbero essere presenti anche nei negozi più piccoli in quanto simbolo della mutualità coope-rativa, altrimenti un anziano senz’auto è un socio a metà.

Maurizio Landi - Compiobbi

La nostra semplificazione è dovu-ta alle dimensioni del fenomeno. Gli in-Coop e le superette sono oggi 37, 12 i ne-gozi tradizionali sotto i 150 metri quadri di area di vendita, con un giro d’affari in-feriore ad un solo supermercato di medie dimensioni. Quindi il problema è molto circoscritto, ed è un retaggio storico che solo per ragioni sociali (mantenere co-

munque un servizio) non è stato risolto con la chiusura. La speranza è sempre quella di poter sostituire questi negozi tradizionali con mini mercati, là dove è possibile. Negli ultimi anni sono stati più di 10 gli inCoop inaugurati, a fronte di 4 fra super ed ipermercati. Ed è su questa strada che proseguirà l’impegno per i 12 negozi tradizionali, per rispondere ad un problema che è sentito dai soci non tan-to per i prezzi, ma soprattutto per i servi-zi e l’assortimento.

CELIACHIA IN PICCOLO

Ho appena finito di leggere l’ar-ticolo relativo ai prodotti sen-

za glutine e mi ha colpito soprattutto un particolare. Ho letto che nella prima fa-se della sperimentazione i buoni spen-dibili per i prodotti senza glutine potran-no essere spesi soltanto negli Ipercoop di Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e in sei grandi supermercati. La domanda è questa: come mai non vengono inclusi

anche i punti vendita più piccoli, come le inCoop, per la sperimentazione dei prodotti senza glutine?

Silvia Rocchi - E mail

Abbiamo cominciato dai grandi punti vendita perché possiamo conta-re su un efficiente e qualificato punto informazioni proprio nelle grandi strut-ture, dove si concentra la maggior parte dei nostri soci e clienti e di conseguen-za un discreto numero di utenti per que-sti prodotti. Abbiamo ritenuto che offri-re un buon servizio e un ampio assorti-mento è meglio che avere una rete trop-po polverizzata.

UTILI A CHI?

Pure se socio mi accorgo, dagli ultimi fatti di cronaca, che io

c’entro ben poco nella gestione dei fat-ti societari. Noto, sempre dalle recen-ti conoscenze, che gli utili sono molto rilevanti e che non ne beneficiano i co-muni soci ma solo gli amministratori e chi è a loro vicino. Alla luce di quanto so-pra non sarebbe più opportuno e logico dare un taglio drastico ai prezzi pratica-ti? È pur vero che ai soci riservate degli sconti su determinati prodotti magari di raro consumo, ma non sarebbe più rea-listico diminuire il prezzo del pane, del-la verdura e della frutta?

Valfrido Ciampa - Pisa

La nostra cooperativa nel 2005 ha destinato 20 milioni di euro (40 miliardi di lire) all’abbassamento dei prezzi. Tut-to questo per fare il nostro mestiere di cooperativa di consumatori: tenere bas-si i prezzi di vendita. Infatti, secondo la

rivista Altroconsumo, i prezzi dei super ed ipermercati a Pisa e Firenze sono i più bassi d’Italia. Non solo i nostri, ma an-che quelli praticati dalle altre catene di distribuzione nella Toscana. Oltre a que-sto investiamo diverse decine di milio-ni di euro per il controllo e la sicurezza degli alimenti. Tutto questo è possibile perché riusciamo a raggiungere un’al-ta quota di vendite.

Per garantire i fornitori, i dipenden-ti, i soci prestatori, dobbiamo avere an-che adeguate riserve ed un corposo pa-trimonio, accumulato negli anni. È per preservare questo patrimonio, neces-sario per garantire solidità alla coope-

rativa, che si rendono utili investimen-ti anche finanziari. Gli utili della gestio-ne commerciale nell’Unicoop Firenze sono molto bassi: nel 2005 meno dell’1 per cento sulle vendite. Su cento euro di una bella spesa al supermercato, meno di un euro (un chilo di arance!) è l’utile che resta alla cooperativa. Il risultato di bilancio è più sostanzioso, alla fine del-l’anno, proprio grazie agli utili finanzia-ri. Tutto questo è scritto sui nostri bilan-ci, discussi con i soci fra aprile e mag-gio in assemblee e pubblicati sull’Infor-matore. Per questo la “Coop sei tu” ed una lettera come quella che pubblichia-

LETTERE

mo non arriverà mai alla Standa, a Car-refour, a Esselunga.

UCCISIONI BRUTALI

Non sappiamo se avete visto quel filmato su come vengo-

no trattati gli animali in Cina, per fare tra l’altro pellicce, trasmesso al TG1 di un po’ di tempo fa, disponibile sul si-to della Lav, www.infolav.org o www.nonlosapevo.com. Si chiede di non ac-quistare più dalla Cina capi con pellic-ce proprio per questo. Sappiamo che la Coop è la prima catena di supermercati che ha aderito alla campagna “no test su animali” per quanto riguarda i pro-

dotti cosmetici con il proprio marchio. Proprio per questo chiediamo: perché non abbandonate tutti quei prodottac-ci cinesi?

Alessandra Rogaie Paolo Bonciani - Firenze

Coop Italia, che cura gli acquisti per conto di tutte le cooperative, chie-de già da alcuni anni che per i capi d’abbigliamento siano utilizzati solo animali da pelliccia. Ora l’attenzione si sposta anche su come vengono uc-cisi gli animali. Intanto si cerca di pri-vilegiare capi con finiture sintetiche.

DUE PAGINE IN PIÙ

Sono un attentissimo lettore dell’Informatore. Dimentican-

domi il prezioso proverbio “i consigli si chiedono, non si danno”, vi suggerirei di dedicare qualche pagina in più alla rubrica “Lettere” dell’Informatore che è per i soci fonte di chiarimento. Se ave-te ricevuto in 12 mesi, al 31 di novem-bre 2005, 1005 lettere e ne avete pub-blicate solo 58, dato che la Coop siamo noi, non vi sembra giusto dedicarci un paio di pagine in più?

Marco Giovannini - E mail

La rubrica delle lettere riesce ad es-sere particolarmente interessante pro-prio perché riusciamo a fare una forte selezione fra le tante pervenute. Riu-sciamo così a non essere ripetitivi, a non affrontare, numero dopo numero, gli stessi problemi. Quindi, da un punto di vista giornalistico, è una fortuna che si possa scegliere quali argomenti af-frontare. Per i soci, al di là della pubbli-cazione o meno dell’intervento, resta la soddisfazione che molti articoli dell’In-formatore sono frutto della loro solle-citazione e rispondono alle loro richie-ste di informazione. Inoltre, a quasi tut-ti quelli che ci scrivono, rispondiamo personalmente con lettere, e-mail, per telefono e qualche volta li incontriamo. E molti problemi sono stati risolti gra-zie ai soci.

LA TERZA CHIUSI

Se abito a Firenze e come og-gi, terza domenica del mese,

ho bisogno di fare la spesa, non trovo nessun negozio aperto. Che scelte ave-te fatto? Avete notato che, per esempio, la prossima domenica a Firenze sono aperti quasi tutti i supermercati? Si può prevedere di aprirne alcuni in città la terza domenica del mese?

Daniela Clemente - Firenze

Le aperture domenicali sono rego-late dai rispettivi Comuni dove sono si-tuati gli iper e i supermercati. A Firen-ze si può aprire solo l’ultima domeni-ca del mese, a Sesto la prima, a Lastra a Signa la seconda. Nessun Comune del circondario prevede la terza dome-nica del mese. Per questo non possia-mo venire incontro alle esigenze reali di numerosi soci.

LETTERE

di Antonio Comerci

LA LIBIDINEDELLA RACCOLTA

«Quale scusa avete trovato stavolta per imporre l’ob-

bligo di utilizzare i punti raccolti con la spesa?», ci scrive Ottavio da Firenze. La scusa questa volta ci pare veramente buona! Infatti con la nuova raccolta non c’è più un catalogo. Con il nuovo siste-ma si cercherà di aumentare al massi-mo il valore dei punti su premi proposti di volta in volta, per farli diventare una vera occasione di risparmio per i soci e le famiglie. Il sistema, in via di definizio-ne, è fatto per conciliare al meglio l’inte-resse del socio e le possibilità della coo-perativa. Vedremo se ci saremo riusciti. Comunque resta lo sconto sulla spesa, pari all’uno per cento tondo tondo. Coi tempi che corrono non è poco. Ci ren-

diamo conto che si è diffusa fra alcuni soci una sorta di “libidine dell’accumu-lo”: si aspetta sempre l’occasione buo-na per utilizzare al meglio i punti matu-rati. E più i punti crescono, più aumen-ta l’aspettativa per un’occasione sem-pre più importante. Ci rendiamo con-to di aver frustrato questa aspettativa, costringendo tutti a liberarsi del muc-chietto dei punti accumulati. Con il nuo-vo meccanismo si dovrebbe rilanciare il fascino e l’utilità dei premi. Ed è ciò a cui puntiamo per riconciliarci con que-sta parte di soci.

sario per garantire solidità alla coope-

LA LIBIDINE

INFORMATORE COOP

v. S. Reparata 4350129 Firenze

Posta elettronica: informa@

coopfirenze.itFax 0554780766

La redazionesi riserva

di abbreviarele lettere, senza

naturalmente cambiarne il senso.

Le lettere non pubblicate sono

comunque all’attenzione

delle varie strutture Coop interessate.

sta parte di soci.

Page 17: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

32 INFORMATORE INFORMATORE 33

Proseguono le iniziative che abbinano solidarietà e cul-tura, sostegno concreto ai

paesi del terzo mondo e scoperta di veri e propri scrigni del sapere. Do-po il Museo di Storia Naturale del-l’Università degli Studi di Firenze è ora la volta degli Archivi di Stato (di Prato e di Siena) e dell’Accade-mia dei Fisiocritici di Siena: anche in questo caso alle visite guidate, il cui ricavato an-drà ai progetti di adozio-ne a distanza de “Il Cuore si scioglie”, sarà abbinata una breve presentazione degli stessi progetti.

Cominciamo dall’Archivio di Stato di Prato. Collocato nel palazzo trecentesco un tempo abitazione di Francesco di Marco Datini, il patri-

monio documentario che vi è con-servato documenta tratti importan-ti della storia cittadina, a comincia-re dagli aspetti istituzionali del go-verno locale e della vita associativa, per finire alla dimensione familiare e privata. Uno dei fondi più impor-tanti è quello del Comune, con 7.294 pezzi che vanno dal 1237 al 1899: vi si conservano sia i documenti tipi-ci del Comune medievale, sia quel-li delle comunità in epoca moderna, nonché le carte delle magistrature giudiziarie. Un vero e proprio con-centrato di memoria della città, sul quale si soffermerà la visita guida-ta, insieme alla visita di alcuni am-

bienti di Palazzo Datini e della sezio-ne relativa agli ospedali.

Spostiamoci a Siena, all’Archi-vio di Stato, che ha sede, fin dalla sua istituzione - nel 1858, su inizia-tiva del Granduca Leopoldo II - a Pa-lazzo Piccolomini. Attualmente gli archivi coprono un arco di tempo che va dal 736 agli anni ‘50 del se-colo scorso: un immenso patrimo-nio del quale fa parte la collezione delle Tavolette di Biccherna, esposta nel museo dell’istituto. Ed è a questa collezione, unica al mondo, che sa-rà riservata la visita guidata.

Fin dal secolo XIII gli ufficiali delle magistrature finanziarie del Comune di Siena (Biccherna e Ga-bella) unirono all’utile il gusto del bello, motivati soprattutto dal desi-derio di tramandare ai posteri il ri-cordo di sé con il nome e lo stemma di famiglia. Fecero così decorare le copertine dei registri compilati nel-l’esercizio delle proprie funzioni, e in seguito commissionarono picco-le tavole su legno da appendere al-le pareti dell’ufficio. Si realizzò co-sì, come è stato scritto, “un eccezio-

EVENTIA cura di

Edi Ferrari

nale connubio tra l’arte e la burocra-zia”. L’uso di decorare le copertine dei registri si estese poi anche ad altri uffici ed enti cittadini e in que-sto modo ci sono pervenute le inse-gne del Comune e del Popolo, del-l’Ospedale Santa Maria della Scala, dell’Opera Metropolitana, di corpo-razioni e ordini religiosi nonché dei Medici. Le armi gentilizie raffigu-rate nella collezione sono 953, ap-partengono a 312 casate o a singoli personaggi e permettono di segui-re l’evoluzione nel tempo di stem-mi e scudi.

E restiamo a Siena dove, nel 1691, nella libreria dello Spedale di Santa

Maria della Scala, Pirro Maria Gab-brielli, docente di Medicina e di Bo-tanica nell’ateneo senese, insieme con alcuni allievi dette vita all’Ac-cademia delle Scienze di Siena con l’intento di offrire un’interpretazio-ne sperimentale del mondo fisico. Per gli accademici fu coniato il ter-mine “Fisiocritici”, fondendo le pa-role greche “physis” (natura) e “cri-ticos” (giudici), a sottolineare che lo scopo degli scienziati aderenti all’Accademia era quello di “scru-tinare ed indagare con giudicio i se-greti della natura e quasi come giu-dici ributtare dalle scienze natura-li ciò che è falso per meglio appren-dere quello che è vero”.

Il Museo di Storia Naturale, na-

RISERVATO AI SOCI

to contemporaneamente alla fon-dazione dell’Accademia, dal 1996 fa parte della Fondazione musei se-nesi ed è articolato in diverse sezio-ni. È a quella geologica, con le sue rocce e minerali ed esemplari fos-sili, che saranno dedicate le viste guidate. Fra gli esemplari di mag-gior importanza conservati nel mu-seo citiamo solo il “meteorite di Sie-na” (unico esemplare dello sciame meteoritico caduto nel 1794 nella campagna senese) e la “collezione delle terre bolari naturali e manu-fatte del Monte Amiata”, che com-prende esemplari delle terre, cono-sciute anche come “terre di Siena”, di uso corrente nell’antichità come coloranti naturali.

Per tutte le iniziative l’ingresso con visita guidata costa 5 euro. Le date: per l’Archivio di Stato di Prato 25 marzo e 1° aprile alle 10; per l’Ar-chivio di Stato di Siena l’8 e 22 aprile e il 5 maggio, alle 10.30; per l’Acca-demia dei Fisiocritici di Siena, il 1°, 8 e 22 aprile alle 15.30. Info e pre-notazioni presso le Agenzie Toscana Turismo (Ctc di Prato e Corymbus viaggi di Siena).

TERME IN HOTEL DE CHARMEL’ISOLA VERDE

È l’isola più bella e più grande del Golfo di Napoli. Conosciu-

ta anche come l’isola “verde”, Ischia è di origine vulcanica, e qui è nato il mi-to greco di Tifeo, il gigante ribelle con-dannato da Giove sotto l’isola di Pithe-cusae (Pithekoussai in greco, l’odierna Ischia appunto), che erutta fiamme ed acque calde e quando si muove provo-ca i terremoti.

Ed è proprio grazie alla sua origine vulcanica che l’isola d’Ischia ha un pa-trimonio idro-termale fra i più ricchi ed interessanti del mondo, una ricchezza che l’ha resa famosa fin dall’antichità: già Strabone e Plinio hanno spesso ac-cennato nei loro scritti al potere tera-peutico delle acque dell’isola.

Fra i soggiorni 2006 proposti ai so-ci c’è quello all’Hotel Villarosa di Ischia, un hotel de charme ricavato da un’an-tica villa colonica, dall’atmosfera sem-plice ma ricercata. Con le sue terme e la confortevole piscina termale, l’Hotel Vil-larosa, immerso nel verde del suo gran-

EVENTIde giardino, è un angolo di accogliente tranquillità nel cuore del centro storico di Ischia porto, a 200 metri dal mare.

Quota individuale di partecipazio-ne per 4 giorni/3 notti in camera doppia e trattamento di mezza pensione: 210 euro (compresi una maschera di fan-go e un massaggio antistress), 125 eu-ro (esclusi trattamenti estetici). Quo-ta individuale di partecipazione per 8 giorni/7 notti in camera doppia e trat-tamento di mezza pensione: dal 26/3 al 13/5 e dal 24/9 al 28/10 euro 490; dal 14/5 al 5/8 e dal 20/8 al 30/9 eu-ro 600; dal 6/8 al 19/8 euro 720. Ridu-zioni e supplementi: supplemento sin-gola euro 13; supplemento pensione completa euro 11; supplemento in cul-la (pagamento in loco) euro 10; riduzio-ne 3°/4° letto 2/12 anni -40%; riduzio-ne 3°/4° letto adulti -30%. I prezzi so-no validi per tutto il 2006. Info e preno-tazioni: Agenzie Toscana Turismo (Ar-gonauta viaggi).

TEATROA CASCINAE A PONTASSERCHIO

Iniziata a gennaio, prosegue fi-no a maggio la programmazio-

ne della Città del Teatro di Cascina (Pi-sa), con spettacoli in convenzione per i soci al Politeama di Cascina e al Ros-sini di Pontasserchio. Vediamo alcuni eventi di marzo.

Una donna in crisi, un dermatolo-go di una certa stupidità, un antennista molto capace, un numero imprecisato di dèi e universi sull’orlo di un collasso parallelo. I legami imprevedibili che de-terminano il destino di questi personag-gi raccontati da un narratore che tende a perdere il filo e a ritrovarlo in un punto che non si aspettava. È una storia dove capita di tutto quella di “Miss Universo”, ad esempio che un antennista di Cesa-no Maderno e un gruppo di dèi facciano quattro chiacchiere e scoprano di avere molti punti in comune. O che un narra-tore che si riteneva al di sopra della sto-ria sia degradato a semplice personag-gio e venga costretto a inseguire eventi che non controlla più. Protagonista una travolgente Angela Finocchiaro che si moltiplica all’infinito in una serie di per-sonaggi legati tra loro da una singola-re ma coerente concatenazione di ur-genze e necessità. Al Teatro Rossini di

RISERVATO AI SOCI

Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.

18 e 19 marzo Eros RamazzottiFirenze - Mandela ForumPosti numerati 69,00 - 52,00 - 38,00 posto unico 33,00

20 marzoPino DanieleFirenze - SaschallPosti numerati 40,00 - 34,00 - 20,70

24 marzo NomadiFirenze - SaschallGalleria numerata 28,50 posto unico in piedi 20,70

29 marzoPoohFirenze - Mandela Forum Gradinate numerate 47,00 - 39,50 posto unico parterre 32,70

C.T.C., piazza Mercatale 89, Prato, tel. 057442215Corymbus Viaggi, via Massetana Romana 56, Siena, tel. 0577271654Argonauta Viaggi, lungarno Torrigiani 33 a/b, Firenze, tel. 05523242777

SCONTI ALLA BASILICAUnicoop Firenze ha stipulato una convenzione con il Museo

della Basilica di Santa Maria delle Grazie, situato a San Giovanni Valdarno, in piazza Masaccio 8). I soci Coop

possono così usufruire di uno sconto del 15% sul biglietto d’ingresso, sia per la collezione permanente che per le

mostre ospitate, e di uno sconto del 15% sugli oggetti in vendita, previa esibizione della carta socio.

Il museo, recentemente ristrutturato, ospita opere di pregio, come la bellissima Annunciazione del Beato Angelico e due cuspidi di Giovanni del Biondo, la Madonna col Bambino in

trono dello Scheggia e il Trittico di Mariotto di Nardo.Info: Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie,

tel. 0559122445, orario 10-13/14.30-18.30,martedì e giovedì chiuso

Pontasserchio il 4 marzo (ingresso 22 euro, 18 per i soci).

Il 24 al Politeama arrivano invece David Riondino e Dario Vergassola con

“Todos caballeros”. Riondino Don Chi-sciotte e Vergassola Sancho: e vice-versa. Tutto lo spettacolo è giocato su questa somiglianza naturale di Riondi-no/Vergassola a Don Chisciotte/San-cho Panza. Uno colto e fantasioso, l’al-tro ha invece fatto del senso pratico la sua cultura. Insieme creano situazio-ni esilaranti, catalizzano le risate e gli applausi del pubblico, pur seguendo un capolavoro della letteratura che a 400 anni dalla prima pubblicazione mostra ancora tutta la sua attualità. Ingresso 22 euro, 18 per i soci.

Teatro Politeama, via Toscoromagnola 656, Cascina, tel. 050744400 - 744298.Teatro Rossini, piazza Palmiro Togliatti, Pontasserchio, tel. 050861499 (attivo dalle 20 nelle sere di spettacolo). Sul web: www.lacittadelteatro.it

PRATO E SIENA

Musei viviVisite guidate a

sostegno delle

adozioni a distanza

SAN GIOVANNI VALDARNO

CONCERTI

po il Museo di Storia Naturale del-l’Università degli Studi di Firenze è ora la volta degli Archivi di Stato (di Prato e di Siena) e dell’Accade-mia dei Fisiocritici di Siena: anche in questo caso alle visite guidate, il cui ricavato an-drà ai progetti di adozio-ne a distanza de “Il Cuore si scioglie”, sarà abbinata una breve presentazione degli stessi progetti.

Stato di Prato. Collocato nel palazzo trecentesco un tempo abitazione di

Page 18: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

34 INFORMATORE INFORMATORE 35

VARI

E

di Francesco Giannoni

Un viaggio a Torino non rien-tra di solito fra le nostre mete abituali. Come se questa bel-

lissima città non fosse stata la capi-tale di un regno che, in certi periodi, era riuscito a catalizzare le miglio-ri menti di allora. Come non pensa-re, per esempio, al modenese Gua-rino Guarini e al palazzo Carignano e alla chiesa di San Lorenzo, o a Fi-lippo Juvarra, ingegnoso architetto barocco, che dalla natia Sicilia ar-rivò a Torino negli anni in cui, per i giochi dinastici europei, l’isola era diventata dominio piemontese. Ju-varra “rifece” Torino dandole sce-nografiche creazioni quali la basili-ca di Superga, palazzo Madama, la chiesa di San Filippo Neri e quella

di Santa Maria del Carmine.Con un salto di un paio di seco-

li ecco numerosi edifici liberty che evidenziano i legami fra Torino e Parigi. Quindi l’architettura moder-na con geniali creazioni come villa Gualino, il palazzo a Vela, il palazzo del Lavoro, il teatro Regio.

Torino è una delle città indu-striali più rilevanti d’Europa. Basta il nome della Fiat e questo ci è im-mediatamente chiaro. L’abbondan-za di capitali, unita all’intelligenza e al senso pratico dei torinesi, ha fatto dell’antica capitale sabauda uno dei centri culturali più vivaci e attraen-ti della penisola. Il riconoscimento, anche a livello internazionale, sono state le olimpiadi invernali di que-st’anno, che hanno fatto convergere sulla città gli sguardi del mondo in-tero portandovi i migliori atleti, che qui hanno ricevuto la loro consa-crazione definitiva.

La città è in fermento e in grande spolvero, mette in evidenza le sue bel-lezze e le sue ricchezze. Anche sempli-cemente passeggiando per le strade si coglie immediatamente lo spirito primo di Torino: la razionalità, che non vuol dire necessariamente fred-dezza. Sono affascinanti le vie orto-gonali su cui si affacciano ottocente-schi edifici civili con i tetti dai roman-tici abbaini, i portici su cui si apro-

no negozi e storici caffè dove “è dol-ce sedersi per un vermouth” in com-pagnia dell’ombra di Cavour e degli altri che fecero l’Italia; poi d’improv-viso, camminando, si aprono grandi e ariose piazze, arricchite da sceno-grafici monumenti. E in mezzo alla città scorre placido il Po.

I MUSEIL’importanza di una città è lega-

ta anche alla presenza di importanti musei. Quelli di Torino sono davve-ro tanti e notevoli: quello del Risor-gimento, dell’Automobile, del Desi-gn, per citarne a memoria alcuni. Avendo a disposizione poco tempo

e dovendo per forza di cose sceglie-re, dolorosamente lasciamo da par-te le grandi raccolte pittoriche del-la Galleria sabauda, e ci rechiamo per una visita il più accurata possi-bile al Museo Egizio.

È considerato il secondo al mon-do dopo quello del Cairo. Fu fonda-

to nel 1824 e rispecchia l’attenzione di casa Savoia per l’archeologia: fin dall’inizio raccoglieva 5000 pezzi fra cui 170 grandi statue, sarcofagi e un gran numero di oggetti della vi-ta di tutti i giorni. Arricchito costan-temente nel tempo, il museo ospi-ta nelle grandi sale sapientemente allestite reperti che rievocano una delle grandi civiltà dell’uomo. Come non sbalordirci di fronte ai 5 metri del simulacro di Sethi II o alla statua in basanite di Ramses II sul trono. Ci stupiscono i vivaci colori dei sarco-fagi, dei corredi funebri che ci fanno capire tanto di quel mondo: gli egi-ziani facevano la birra. Non ci crede-te? Ma c’è una composizione di sta-tuette lignee che ci mostra un grup-po di persone all’opera. È noto che erano eccellenti chirurghi: ed ecco l’esposizione di numerosi strumenti chirurgici di quei medici in grado di effettuare efficaci operazioni al cer-vello (chissà se già allora annuncia-vano ai parenti trepidanti “l’opera-zione è tecnicamente riuscita”). E ancora potremo ammirare oggetti da toeletta, arnesi da pesca, veicoli, misteriosi strumenti musicali.

Dopo un’appagante visita a que-sto museo viene proprio voglia di fare un bel viaggio nella calda terra delle oasi e delle piramidi.

Torino è stata la prima città ita-liana dove è nata e si è sviluppata una produzione cinematografica ricca e significativa. Nel 1914, proprio a

VISITE GUIDATE

I misteri di TorinoCittà razionale ma

anche romantica.

Da vedere il Museo

Egizio e del Cinema

Torino ha un ruolo di rilievo

anche nella storia della radio e

della televisione. Negli anni ‘30

ospita la prima sede dell’Eiar: cominciano le

trasmissioni radiofoniche

nazionali.

LE DATE6-7, 13-14, 20-21 maggio 1°giorno: viaggio, con vari pun-

ti di partenza, in pullman Gran Turismo via autostrada in direzione Torino. Si-stemazione in hotel e ritiro della Tori-no Card. Pranzo libero. Nel pomeriggio incontro con la guida per la visita della città, incluso il Museo Egizio. Al termi-ne trasferimento in hotel, cena e per-nottamento.

2°giorno: Prima colazione in ho-tel, poi incontro con la guida e prose-guimento della visita alla città, inclu-so il Museo del Cinema. Pranzo libero. Nel pomeriggio breve tempo a disposi-zione per proseguire la scoperta della città individualmente, fino all’orario di partenza previsto per il rientro, intor-no alle 17.30.

Inclusa nel pacchetto la Torino Card, “passaporto” per la città: valida per due giorni, permette l’ingresso ad oltre 140 musei, monumenti, fortezze, all’ascen-sore panoramico e l’utilizzo dei mez-zi di trasporto urbani ed extraurbani.

La quota comprende: viag-gio in pullman G.T., visite guidate indi-cate, Torino Card, sistemazione in ho-tel categoria 3 stelle in camere doppie con servizi privati, trattamento di mez-za pensione, assicurazione sanitaria-bagaglio-annullamento.

La quota non comprende: le man-ce, i pasti non indicati, gli extra di ca-rattere personale, gli ingressi extra non previsti dalla Torino Card, tutto quanto non menzionato alla voce la quota com-prende, o definito in programma come facoltativo.

Quota individuale di partecipazione: 145 euroSupplemento camera singola: 20 euroRiduzione 3°letto bambini/adulti: 15 euroCosto individuale gestione pratica: 5 euroMinimo 35 partecipanti

Programma non valido per l’acqui-sizione dei punti del collezionamen-to Coop.

Sconto riservato ai SOCI: 50% dal listino

Alta Qualità in cucina.

Sconto per i NON SOCI: 30% dal ListinoPossiamo creare insieme a Voi l’interoarredamento della vostra abitazione.

Gli sconti suindicati vengono applicatiai prodotti di nostra produzione.

PC ARTOCUCINE

Via Eugenio e Priamo Salani, 50

50050 Limite sull’Arno (FI)

(S.g.c.FI-PI-LI uscita Montelupo F.no

proseguire per Montelupo e poi per Limite)

Tel.0571 979 272 www.copart.it

Stu

dio

gra

fico

inte

rno

Copart

Nuovo Orario di aperturaMattino

dalle 9:30 alle 12:30

Lunedì GiovedìMartedì VenerdìMercoledì Sabato

Lunedì GiovedìMartedì VenerdìMercoledì

Pomeriggio

dalle 16:00 alle 20:00

Finanziamento a tasso 0% in 18 mesi con 1° rata dopo 6 mesi

(importo massimo finanz.Euro.10.000,00) T.a.e.g.max 0,07%

Vi diamo una lavabiancheria REX “LI 80 N” a Euro 70,00 se

acquistate una cucina completa di altri 4 elettrodomestici REX

Se acquistate i seguenti elettrodomestici REX:

Nr.1 Piano cottura “PX64V”, Nr.1 Forno “FM041X”,

Nr.1 Frigo “FI22/10FA”, Nr.1 Lavastoviglie “TT06E”

vi applicheremo uno sconto in fattura di Euro 400,00.

In collaborazione con

1° Soluz.:

2° Soluz.:

3° Soluz.:

Per consegna massima entro il 31 Luglio 2006.PROMOZIONE

Info: Argonauta ViaggiLungarno Torrigiani 33 a/bTel. 0552342777

TORINO CAPITALE

VIAGGI DA SOCIVIAGGI DA SOCI

Torino, fu proiettato il primo kolos-sal della storia del cinema: Cabiria, di Giovanni Pastrone. Alla decima musa la città ha dedicato un museo ospitato nel suo edificio simbolo: la mole Antonelliana. Il Museo nazio-nale del Cinema è stato inaugurato nel luglio del 2000. Si parte dall’ar-cheologia del cinema, con l’esposi-zione di lanterne magiche, scatole ottiche, materiali per il teatro d’om-bre, per arrivare alla cineteca, ricca di ben 7000 titoli di varie epoche, di varie scuole, di varie nazioni. Sono documentati il cinema muto (tra gli altri Cabiria, Il fuoco, le comiche di Cretinetti e Polidor) e quello sono-ro (con film dell’avanguardia stori-ca americana e dei francesi Renoir, Resnais, Chabrol). Non avendo pro-babilmente il tempo di vedere i film, possiamo però ammirare la colle-zione dei manifesti pubblicitari alla cui stesura si dedicarono disegna-tori che hanno fatto di questa bran-ca della pittura una vera e propria arte. E poi costumi, bozzetti, figuri-ni, storiche cineprese, libri, riviste, fumetti... Via via, bisogna partire. ■

FOTO C. VALENTINI

Page 19: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

36 INFORMATORE INFORMATORE 37

M inuta, delicata, di car-nagione scura e dal viso espressivo. Pare uno spi-

rito. Una nube di capelli cade ai la-ti del viso, in boccoli, così da vela-re i suoi lineamenti. Ma da sotto il velo guardano occhi miti e melan-conici, pensosi e penetranti, miste-riosi. Sophia Peabody Hawthorne ci descrive Elizabeth Barrett Brow-ning con le fattezze di un’eroina dei romanzi ottocenteschi, ma oltre

l’aspetto anche la sua vita ha avuto del romanzesco.

Dopo una caduta da cavallo, la morte per annegamento del fratel-lo e una non chiara malattia, per cir-ca 40 anni la vita di Elizabeth era trascorsa in un perfetto isolamento dal mondo: chiusa nella sua stanza, eternamente in penombra. Ma nel gennaio 1845 riceve un’appassio-nata lettera del poeta Robert Brow-ning, che dichiara tutta la sua ammi-razione per la poetessa inglese con-siderata in patria la Shakespeare al femminile, ed è l’inizio di una radi-cale svolta nella sua esistenza.

Elizabeth abbandona la casa del padre tiranno e fanatico religioso e sposa Robert, che imitando il suo eroe Shelley fugge con l’amata in Ita-lia nell’agosto 1846. Elizabeth ha 40 anni, Robert 6 di meno. Con loro c’è la fedele cameriera e il cocker spa-niel di Elizabeth, di nome Flush (che più tardi sarà immortalato da Virgi-nia Woolf in un libro con lo stesso nome). Mr. Barrett, padre di Eliza-beth, la diseredò, così come avreb-be fatto poi con ciascuno degli 11 fi-gli che si fossero sposati senza il suo permesso, e lui il permesso non lo dette mai!

Dopo sei mesi trascorsi a Pisa, la coppia e il suo seguito si stabilisco-no a Firenze nell’aprile 1847, al pia-no nobile di un bel palazzo quattro-centesco al numero 8 di piazza San Felice, palazzo Guidi, da cui il no-me con cui la chiameranno sem-pre affettuosamente nei loro scrit-ti: Casa Guidi.

Nel 1849 hanno un figlio, Robert

Wiedemann Barrett Browning, che troviamo sempre nominato Pen o

“il mio giovane fiorentino”, essendo nato in questa città. È attraverso di lui che Elizabeth rafforza il suo le-game con la città di adozione: «Amo la mia Firenze... Firenze è il mio an-golo del focolare, dove posso esse-re imbronciata ed essere felice», fi-no ad appassionarsi profondamente

alla lotta per l’indipendenza italiana e diventare una grande ammiratri-ce di Cavour. Eppure in quanto don-na era esclusa dal Gabinetto Vieus-seux, non poteva leggere i giornali e i romanzi, tant’è scherzando dice-va che lì i periodici erano custoditi dai draghi del posto, come i pomi d’oro delle Esperidi.

Dalle finestre di casa Guidi Eli-zabeth assiste al ritorno del Gran-

duca con l’esercito austriaco, nel-l’aprile 1848, che proibisce il vessil-lo rosso, bianco e verde. Al che lei provocatoriamente arredò il suo sa-lone con tende bianche e rosse sul-le pareti verdi. Qui ricevevano mol-ti visitatori, tra i quali il critico d’ar-te e scrittore John Ruskin, il roman-ziere inglese Anthony Trollope, gli americani Hawthorne (lui autore del romanzo La lettera scarlatta), il grande scultore americano Hi-

ram Powers. Divennero amici an-che della giornalista Margaret Ful-ler e di suo marito che, dopo essere fuggiti dalla rovina della Repubbli-ca Romana di Mazzini, arrivarono a Firenze nel 1850, poco prima della loro morte per l’affondamento del-la nave su cui viaggiavano per torna-re negli Stati Uniti. Elizabeth si ispi-rerà a Margaret per il personaggio della sua Aurora Leigh.

Nella sua fuga d’amore Elizabeth aveva portato con sé alcuni sonetti che aveva scritto anni prima nella casa paterna, e durante un soggior-no a Bagni di Lucca ne fa dono a Ro-bert che li pubblicherà subito col no-me di “Sonetti dal Portoghese”. Per 15 anni Firenze farà da scenario al-la felicità di questa coppia di poeti, nelle loro passeggiate verso la Log-gia per ammirare il Perseus, oltre l’Arno che al tramonto “fende i pa-lazzi” come una “freccia d’argen-to” e fino al mercato di San Lorenzo, dove Robert trova su una bancarel-la un libro che chiama “Il vecchio li-bro giallo” sul processo di un uomo per l’omicidio della propria moglie, a cui si ispirerà per scrivere L’anel-lo e il libro.

Nel 1861 Elizabeth muore, al-l’età di 55 anni, a Firenze, dove an-cora riposa nel romantico Cimite-ro degli Inglesi. All’ingresso una la-pide: Qui scrisse e morì Elisabetta Barrett Browning/che in cuore di donna conciliava/scienza di dotto e spirito di poeta e fece del suo ver-so aureo anello/fra l’Italia e l’In-ghilterra./Pone questa lapide/Fi-renze grata, 1861. ■

E. B. BROWNING

Una vita difficile,

poi la rinascita a

Firenze, dove visse

a lungo, scrivendo i

suoi sonetti più belli

Poetessa e spirito ribelleA cura di

Silvia Silvestri

PERSONAGGI

Cimitero degli Inglesi, piazzale

Donatello 38, Firenze, tel.

055582608, ingresso ad offerta

libera. Orario di apertura: ore 14-17 (invernale), 15-18

(estivo), lunedì 9-12, sabato e

domenica chiuso

VIEINVERDE

PERSONAGGI

VIEINVERDEVARIEIrresistibile quando imita il pre-sidente della Lazio, Lotito, irre-frenabile quando si immedesi-

ma in Al Bano e parla dall’interno della cantina di Cellino San Marco, Max Giusti è il vero mattatore dell’at-tuale stagione televisiva, con la sua partecipazione fissa a “Quelli che il calcio”, ma non disdegna certo il suo primo amore, il teatro, calcan-do i palcoscenici di tutta Italia con la commedia “Se il tempo fosse un gambero”, che lo vede protagonista insieme a Roberta Lanfranchi.

Allora Max, la cucina è un argomento di conversazione interessante?Come no, amo davvero mangia-

re, magari cibi semplici, ma da quan-do la mia carriera di attore è decol-lata mi trovo a frequentare ristoranti quasi quotidianamente in tante città d’Italia, e non è che la situazione sia proprio esaltante. Credo che man-chi, in alcuni casi, il senso dell’ac-coglienza, il servizio attento e corte-se. Non sopporto poi il ristorante che non riesce a trovare la porzione giu-sta, che non risulti eccessiva ma nem-meno che lasci la fame dopo una ce-na di quattro portate.

Lei è di gusti difficili?Direi proprio di no. Basti pensa-

re che non amo il pesce ma a forza di uscire in gruppo mi sono abituato a mangiarlo. Magari sono andato per gradi: il pesce crudo è traumatico come cibo, ma oggi posso mangiare il sushi, grazie al riso che lo circon-da. E preferisco comunque i primi dove la pasta svolge un ruolo impor-tante, come negli spaghetti alle von-gole! Meno le penne al salmone, un vero esempio di provincialismo.

Come mai?È un piatto che vuole solo mo-

strare il benessere di chi lo propo-ne. Generazioni cresciute nel mito del salmone, una volta diventato ac-cessibile come costo ne hanno abu-sato, e questi tocchi di salmone in-seriti in un piatto di pasta dove na-vigava la panna erano veramente la quintessenza dei nuovi snob. In fon-do però ogni generazione è figlia del

suo tempo. Mi ricordo che quando ero a New York gli italo-americani mi invitavano a casa loro dicendo:

“Vieni che ti faccio mangiare la car-ne”. Erano figli di persone che per anni non se la potevano permettere ed è evidente quanto questo alimen-to fosse importante per loro.

E per quanto riguarda il vino?Mi sento un po’ controcorren-

te rispetto a questa moda imperan-te di tanti saccenti che a tavola gi-rano il bicchiere in senso antiora-rio, annusano e poi sentenziano! An-ch’io ho imparato ad assaggiare ma mi sembra tanto già dire se sa o me-no di tappo! Mi piacciono invece gli appassionati, quelli che basta sentir-li parlare per capire quant’è grande la loro passione.

Quale cucina regionale preferisce?

Le preferenze

a tavola del

cabarettista romano,

mattatore in tv e nei

teatri di tutta Italia

I gusti di Maxdi Leonardo Romanelli

PASTA ALLA GRICIAIngredienti: pancetta, olio extra vergine di oliva, vino bianco secco, pepe nero, pecorino romano.Far cuocere la pasta (per questa ricetta quella migliore sono gli spaghetti o i bucatini) in abbondante acqua salata, mentre in padella si fa soffriggere nell’olio la pancetta tagliata a dadini. Appena raggiunta un’ottima rosolatura irrorare con il vino. Quando la pasta è cotta “al dente” scolarla, e versarla nella padella con il soffritto. Condire con pecorino e pepe.La ricetta originale prevede l’uso del guanciale al posto della pancetta, e alcune varianti suggeriscono l’impiego anche di aglio, cipolla e peperoncino nel soffritto.

LA RICETTA DI MAX

Mi piace molto quella del cen-tro Italia, Marche, Umbria, Lazio, Toscana. Giudico quella del Sud un po’ eccessiva nei condimenti, men-tre in quella ligure ci sono troppe er-be aromatiche. Forse si è capito che amo una cucina di terra, dai sapori molto decisi!

Quali sono i piatti preferiti e quelli no?Impazzisco per i crostini di fe-

gato alla toscana o per la pasta al-la gricia. Non sopporto il cetrio-lo nel panino con l’hamburger... La rucola, proposta ancora og-gi da tutte le parti. Pensavo fos-se una moda passeggera, ed in-vece è sempre lì, sulla pizza, sui

gamberetti, sulla tagliata... Basta!

Per stare bene come deve mangiare?In tournée sono felice anche con

due uova al tegamino. Altrimenti mi piace la cucina fusion, che è tanto in voga a Londra. Ogni portata un sa-pore diverso, mi sembra di essere un bambino nel parco divertimenti.

Max Giusti in cucina...Quando sono da solo non amo

cucinare. Se invito gli amici, invece, il mio piatto forte è la spigola in for-no con i pomodorini e le olive, altri-menti sono bravo anche con la pa-sta al pomodoro! ■

MAX GIUSTI

VARIE

FOTO C. VALENTINI

Page 20: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

38 INFORMATORE INFORMATORE 39

rio corteo funebre prese le mosse da Chiusi e si avviò verso la campagna. Ad un certo punto, e all’improvviso, una nebbia fittissima avvolse il cor-teo, che sparì agli occhi dei chiusini e anche dalla faccia della terra.

Sono passati i secoli, e anche i millenni, e da sempre si è favoleggia-to su questa vicenda. Si è parlato an-che (e lo hanno fatto autorevoli stori-ci romani, come Varrone o Plinio) di un gigantesco mausoleo, che in alter-nativa al labirinto avrebbe ospitato le spoglie mortali del re. Niente di tut-to ciò è finora riemerso. Niente mau-

I l periodo iniziale dell’avventura di Roma alla conquista di quello che diventerà l’impero è costel-

lato di successi militari quasi inin-terrotti. Un’espansione territoriale destinata a svilupparsi nei quattro punti cardinali. Qualche grattaca-po - ma siamo già nel V secolo avan-

ti Cristo, quindi duecento anni dopo la leggendaria fondazione dell’Urbe (753 a.C.) - venne dal nord, dov’era stanziato, da qualche secolo prima che Roma nascesse, il popolo etru-sco. E l’uomo che più d’ogni altro riuscì a contrastare lo strapotere de-gli eserciti romani fu probabilmen-te il lucumone di Chiusi, il leggenda-rio re Porsenna o, per ricordarlo col suo nome etrusco, Lars Porsina.

A lungo si è ritenuto che Porsen-na fosse un personaggio mitologico, nato dalla fantasia di qualche storico romano al solo scopo di rendere più contrastata e dunque eroica l’asce-sa di Roma in territorio italico. Ma la maggior parte degli storici moderni è propensa a credere che Porsenna sia realmente esistito; che abbia fat-to di Chiusi una città fra le più impor-tanti della dodecapoli e che abbia de-ciso di muovere - con le armi in pu-

gno - alla volta di Roma nel tentativo di reinsediare l’ultimo re di discen-denza etrusca, quel Tarquinio il Su-perbo che nella città dei Quiriti si era comportato, e il suo soprannome lo conferma, da vero despota.

Su quell’episodio di guerra non abbiamo alcun documento di par-te etrusca e quindi ci dobbiamo af-fidare solo a storici romani e alla lo-

ro valutazione dei comportamenti e dei fatti. Le fonti, vedi Plinio o Dioni-gi di Alicarnasso, sono leggermente faziose, sottacendo le azioni del ne-mico ed esaltando il comportamen-to dei propri rappresentanti.

Ecco allora l’episodio legato a Muzio Scevola, l’eroe romano che sarebbe penetrato nel campo etru-sco con l’intento di uccidere l’odia-to re chiusino ma, avendo sbagliato persona, punì il suo errore mettendo la mano sul braciere ardente pronun-ciando la famosa frase: “Il fare e sof-frire cose forti è da romano”. Oppure l’episodio di Clelia, la giovane roma-na che data in ostaggio dai suoi stes-

si concittadini sarebbe riuscita a fug-gire attraversando il Tevere a nuoto; ripresa, e di nuovo consegnata a Por-senna, fu da lui liberata per aver di-mostrato grande coraggio. O ancora, il gesto di Orazio Coclite, leggendario eroe romano che, da solo, riuscì a di-fendere il ponte Sublicio il tempo ne-

cessario perché i suoi potessero di-struggerlo impedendo così all’eser-cito di Porsenna di avanzare.

Resta comunque il fatto che Por-senna portò davvero lo scompiglio fra i Romani, i quali non poterono che ringraziare gli dei e gridare al miracolo quando il re decise spon-taneamente di levare le tende e tor-nare nella sua patria. Dove riprese il suo quieto vivere (com’era nel co-stume etrusco), godendosi le gran-di ricchezze e l’immenso prestigio che aveva accumulato nel corso del-la sua movimentata esistenza.

IL TESORO PERDUTOÈ a questo punto che ai fatti sto-

rici si mescolano le leggende. Quan-do capì che si avvicinava la fine, Por-

CHIUSI

Il tesoro di re

Porsenna: un mito

che resiste, tra

storia e leggenda

Alla ricerca dei pulcini d’oroTesto e foto di

Riccardo Gatteschi

IL LABIRINTO SOTTERRANEOLa Clevsin etrusca sorgeva su una collina che si affaccia

sulla Val di Chiana. Le numerose tombe rinvenute nel territorio circostante testimoniano l’importanza e la

ricchezza del centro abitato fin dal VII secolo a.C. Numerosi sono i canopi, una sorta di vaso di terracotta che conteneva le ceneri mortali. Questi ed altri importanti reperti, anche di

epoca romana, sono presenti nel locale Museo archeologico (dal lunedì al sabato 9-14, domenica e festivi

9-13, info: tel. 057820177). All’interno della cittadina si conserva tuttora un tratto delle mura di cinta risalenti al V

secolo a.C., mentre sotto le fondamenta della cattedrale dedicata a San Secondiano si sviluppa il labirinto il cui

percorso, accessibile, si conclude in un’ampia cisterna romana, che si trova esattamente sotto l’attuale campanile

(in origine torre di avvistamento) del Duomo. Pochi chilometri a nord-est della cittadina si conservano le

maggiori tombe di epoca etrusca, mentre a nord si trova il coevo ipogeo di Poggio Gaiella.

ARCHEOLOGIA

Le città-stato etrusche erano riunite in gruppi, o leghe, di 12. In Etruria il 12 era considerato un

numero magico.

VARIEsenna ordinò ad eserciti di manova-li di scavare, sotto la città, un labi-rinto che fosse inestricabile; quin-di chiamò a raccolta i migliori ora-fi del territorio, ai quali consegnò una quantità spropositata di oro col quale avrebbero dovuto creare una carrozza - tanto grande da con-tenere il suo sarcofago - trainata da due cavalli dello stesso metallo; e, in aggiunta, una chioccia con cin-quemila pulcini per accompagnar-lo nel suo viaggio nell’aldilà. Quan-do giunse il giorno fatale - così conti-nua la leggenda - quello straordina-

ARCHEOLOGIA

SEGNI DI PIETRATesto e foto di Stefano Giraldi

Negli ultimi secoli che precedettero la romanizzazione, tracce di una grande religione sopravvissero grazie a segni incisi sulla pietra come memoria perenne di un culto lontanissimo. Stiamo parlando delle statue-stele della Lunigiana, territorio che dal crinale dell’Appennino si stende verso il mare, al limitare del bacino del fiume Magra.Cinquantanove sono le statue-stele ritrovate in questo territorio, che disperse dai loro antichi templi sono ora ordinate e catalogate in una sede permanente, oltre che prestigiosa e bella: il castello del Piagnaro di Pontremoli, uno dei complessi fortificati più importanti della Lunigiana.Le statue-stele rappresentano uomini e donne, gli uomini generalmente armati o adornati di amuleti, realizzati con diverse tecniche a seconda del popolo che li ha immortalati nel tempo. L’area di diffusione è molto vasta, le stele antropomorfe sono state ritrovate in Alto Adige, Val d’Aosta, Puglia e Sardegna, ma anche in Francia, Svizzera, Austria e addirittura in Russia. La raccolta delle statue-stele in Lunigiana è la più rappresentativa, completa ed omogenea di tutta Europa, anche se si crede che ne comprenda soltanto una minima parte e che ancora molte siano le statue-stele che la terra conserva. Dal lungo abisso dei secoli queste immagini ci tramandano una memoria che racconta la storia di coloro che precedendoci ci generarono; guardando le statue-stele è come leggere un diario dimenticato: il nostro.Info: Augusto Ambrosi, Statue Stele Lunigianesi - Il museo nel Castello del Piagnaro, ed. SAGEP, euro 5,16Nella foto: Filetto IX, Villafranca

VARIE

SAHARAWI

PITTURE RUPESTRI

Nella regione dello Zemmur, tra il Sahara Occidentale e la Mauritania, un’equipe

di ricercatori spagnoli ha scoperto una vera “miniera” di pitture rupestri, pur con tutte le difficoltà d’indagine lega-te alle tormentate vicende che hanno contraddistinto quest’area negli ultimi trent’anni. A partire dagli anni Settan-ta l’occupazione del Sahara Occiden-tale (già colonia spagnola) da parte del Marocco, alla quale si oppose la resi-stenza dei Saharawi (Fronte Polisario), scatenò una terribile guerra. Gran par-te del popolo Saharawi, vittima dell’in-vasione marocchina, fuggì nella vicina

Algeria dove vennero creati degli ac-campamenti per i rifugiati, tuttora af-follatissimi. Il contesto politico e mili-tare per lungo tempo ha reso impossi-bile la prosecuzione delle ricerche ar-cheologiche. Nel 1991, con il cessate il fuoco fra il Fronte Polisario e il Ma-rocco, si poterono riavviare le indagi-ni sul territorio.

Sono state effettuate numerose campagne di scavo condotte da ricer-catori dell’Università di Girona (Spa-gna) in collaborazione col Ministe-ro della cultura della Repubblica ara-ba del Saharawi. Oggetto delle ricer-che sono gli straordinari giacimenti di pitture rupestri nelle montagne dello Zemmur, databili fra 3800 e 2000 an-ni fa. Circa il trenta per cento delle fi-gure rappresentano uomini nell’atto di

cacciare, oppure in processione o du-rante una lotta. Nel caso di raffigura-zioni animali, si distinguono specie di-verse tra cui gazzelle, antilopi, elefan-ti, giraffe, rinoceronti, ovini, asini, ca-ni selvatici. L’estrema varietà anima-le rappresentata e, di contro, la totale assenza del cammello, oggi così dif-fuso, confermano che all’epoca que-sta parte del Sahara era ancora ver-deggiante e produttiva. Ma nonostan-te gli enormi passi avanti compiuti in quest’ultimo decennio, la conoscenza preistorica del Sahara Occidentale è ancora agli inizi. Non possediamo ad esempio nessun tipo di informazione sui popoli che potrebbero aver realiz-zato tali pitture.

L’articolo completo è su Archeologia Viva di marzo/aprile

LE RADICI DEL MISTERO

COSA VEDERE

soleo, niente labirinto, soprattutto niente tesoro. Il sottosuolo di Chiusi è davvero percorso da una fitta rete di gallerie e cunicoli di possibile epo-ca etrusca, ma è ormai accertato che servivano a portare acqua alla città e a drenare il terreno soprastante.

Ma a Chiusi non si perdono le speranze e ci si appiglia ancora a quella frase di Plinio, che nella sua Naturalis Historia riferisce che Por-senna fu sepolto “sub urbe Clusio”; una frase che si presta a due inter-pretazioni: “sotto la città di Chiusi”, ma anche in qualsiasi territorio cir-costante “più basso” della città. E in-fatti non ci si dà per vinti. Intorno a Chiusi si sviluppano serie infinite di colline e una di esse potrebbe anco-ra conservare il favoloso tesoro. Ba-sterebbe anche uno solo di quei cin-quemila pulcini... ■

Una sfinge e

un sarcofago

conservati nel

museo etrusco

di Chiusi

Page 21: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

40 INFORMATORE INFORMATORE 41

Gauchos e guapos. Operai e giocatori d’azzardo. Prosti-tute, fuorilegge e tutta la va-

ria umanità che approdava in quel-la babele di etnie che era Buenos Ai-res alla fine dell’Ottocento. Un’uma-nità fervida e dolente, triste e allegra, che nelle sale dei caffè e nei bordel-li creava una nuova danza dal nome ammaliante, ricca di vibranti emo-zioni. Un intreccio di passi, prima

senza legge, poi codificati dal tem-po e dall’abilità di generazioni di ballerini.

Frutto meticcio delle culture musicali confluite nel bacino del Rio della Plata, il tango ebbe radi-ci a Buenos Aires. Negli arraba-les, i quartieri più umili, qualcuno cominciò a ballare un nuovo ballo, molto ritmato. Lo chiamavano mi-longa, era un ballo di coppia, uno di fronte all’altro, separati. Una spe-cie di camminata in cui uno avanza-va e l’altro indietreggiava. La milon-ga ebbe un ruolo fondamentale nel-la nascita del tango, ma si sviluppò parallelamente come genere indi-pendente.

Saranno soprattutto le ragaz-ze dei bordelli a ballare per prime il tango. Nascono miti metropolita-ni come quello della Rubia Mire-ya, nome di battaglia di Margheri-ta Gardier, bionda e bellissima tan-guera dell’Almagro. Già da allora il tango era accompagnato dalle chi-tarre e soprattutto dal bandoneón,

diretta derivazione di un organet-to inventato in Germania, dove non ebbe molta fortuna. Grazie al genio di numerosi interpreti, da strumen-to per semplici arie e accompagna-menti il bandoneón divenne uno straordinario mezzo espressivo.

Nei primi decenni del ‘900 il tan-go ha il volto e la voce di El Morocho del Abasto, Carlos Gardel. Un mito fin da quando incise la sua prima canzone, “Noche Triste”, 100 mi-la copie vendute nel 1917, e l’accla-mazione come “el rey del tango” sia nei paesi latini che in Europa. Gar-del muore in un incidente aereo nel 1935 a soli 44 anni. Nel frattempo il tango dilaga. A Hollywood buca lo schermo, consacrandosi alla storia

del cinema con Rodolfo Valentino. In Italia anatemi e scomuniche da parte della Chiesa non ne fermano l’avanzata. L’abbraccio dei ballerini, peccaminoso per la mentalità del-l’epoca, è oggetto di studio per mol-ti teorici della danza.

Tra i musicisti che contribuiro-no alla leggenda popolare del tango, Osvaldo Pugliese occupa un posto di primissimo piano. Nato nel 1905, ini-ziò la sua carriera di pianista negli an-ni ‘20. Fondò la sua prima orchestra nel ‘39 e nel 1943 cominciò a incide-re dischi diventando negli anni am-basciatore del tango a livello mon-diale. I suoi tanghi, dalle sonorità uniche, grazie al prezioso contribu-to del bandoneón di Osvaldo Rugge-ro sono tra i più ballati dai tangueros

di tutto il mondo. Per la mag-gior parte degli europei la gloria del tango ha il nome di Astor Piazzolla, un vero in-novatore del genere. In Italia il nome di Piazzolla approda nei primi anni ‘70, compli-ce un’apparizione televisi-va legata a “Balada para mi muerte”, interpretata ma-gistralmente da Mina. Nel 1946 Piazzolla forma la sua prima orchestra; nello stes-so periodo si dedica alla mu-sica sinfonica componendo per grande orchestra, sem-pre più convinto che il tango sia una musica da ascoltare e non da ballare. Ma grazie

all’incontro con il “tango canzone”, genere più popolare, ottiene l’atten-zione del grande pubblico. Sono in-fatti brani come “Tangazo” che gli assicurano il successo anche negli Usa. Nel 1969 “Balada para un loco” batte tutti i record di vendita in Ar-gentina. Tutti sono ormai concordi nel riconoscere in Piazzolla la più autentica espressione della musica di Buenos Aires. Nella sua vasta pro-duzione il grande musicista annove-ra anche colonne sonore di film co-me “Enrico IV” di Bellocchio e “Ca-daveri eccellenti” di Francesco Rosi. Anche Salvatores ha voluto nella co-lonna sonora di “Denti” (2000) “El Penultimo”, uno dei brani più belli di Piazzolla. ■

di Giulia Caruso

TANGO

Storia e mito del

ballo più seducente

di tutti i tempi

A mezzanotte va

ARIA DI BUENOS AIRESGraciela Rostom, ballerina di razza, tanguera per vocazione,

vive in Italia dal 1989. Nel 2000 ha fondato a Firenze la scuola Buenos Aires Tango, dove insegna la pratica e la

cultura dell’immortale ballo porteño agli aspiranti tangueros cittadini, il cui numero è in forte crescita. Un

culto che unisce ballerini dai venti ai sessant’anni. «Il tango esige vocazione e dedizione, al di là della passione -

aggiunge Graciela -. Non si balla per puro divertimento. A chi viene per imparare dico subito di levarsi dalla testa che

sarà facile». Lo sa bene Graciela, ballerina di estrazione classico-contemporanea che si è formata all’Escuela Municipal de Danzas di Buenos Aires. In Italia balla in

coppia con Simone Pradissitto.Anche Firenze ha la sua milonga nel teatrino del Circolo

il Progresso, in via Vittorio Emanuele. Inaugurata nel settembre 2001, ha ospitato numerosi eventi quali concerti e spettacoli di musicisti, ballerini, attori e

cantautori argentini. Ogni domenica sera si balla dalle 21.30 alle 1 di notte.

Associazione culturale Buenos Aires Tango

SCUOLE DI BALLO

LA TRATTORIA

NON SOLO TOSCANA

Dopo Tavarnuzze la Cassia, in direzione di Siena, per-corre la stretta valle dise-

gnata dal Greve, fra le colline che, più in là, diventeranno del Chianti. Prima di arrivare a Scopeti, sulla sinistra ci si inerpica per qualche centinaio di metri per Montebuoni. In cima, di fianco al-l’albergo Vallombrosina, c’è il regno di Emilio Marchitti, ciociaro d’origine, che vanta una “carriera” da chef di ben 36 anni, spesi quasi tutti in terra di Tosca-na. Dopo essere passato dalle cucine dei migliori hotel e ristoranti di Firenze e dintorni (tra i quali Sabatini), è appro-dato cinque anni fa al ristorante Monte-buoni, un angolo tranquillo e suggesti-vo delle colline intorno a Firenze. Una vista mozzafiato sulla valle del Gre-ve, una bella terrazza aperta d’estate sulla campagna, fanno del ristorante Montebuoni la meta ideale per gusta-re un menù vario in un ambiente acco-

SEGNALAZIONE

PASSATA DI CECI CON I GAMBERIIl giorno prima mettere a bagno i ceci in acqua fredda, con un cucchiaio di sale e un cucchiaino di bicarbonato. La mattina si sciacquano e si mettono a cuocere in acqua fredda con un po’ di sale. La cottura varia da una a due ore, a seconda della qualità dei legumi. Quando sono cotti si fanno insaporire in una padella dove è stato soffritto un fondo di cipolla. Si sgusciano i gamberi e si fanno andare le code in padella con un goccio di olio. I gusci e le teste dei gamberi si lessano in acqua con degli odori, poi si filtrano al colino e il brodo di pesce (fumetto) ottenuto si aggiunge ai ceci. Si passa tutto al passaverdure, e si unisce alla crema i gamberi appena scottati. Condire con un goccio

LA RICETTA

Ristorante MontebuoniVia Montebuoni 95, Tavarnuzze (Impruneta), FirenzeTel. 0552020645Prezzo medio: 30-35 euroCarte: tutteAperto a pranzo e cenaChiuso il lunedì e il martedì a pranzo

gliente ed arioso. La cucina ha una sal-da base toscana, ma ogni giorno Emi-lio, coadiuvato ai fornelli dal nipote Co-stantino, propone un piatto nuovo, an-che con ingredienti non fra i più usati: puntarelle, petto d’oca, coda alla vacci-nara, escargot, agnello marinato, collo ripieno e ricette della tradizione medi-cea. Insomma, un menù vario, che ac-canto alle proposte classiche riesce a dare il piacere della scelta. Su ordina-

BALLI

VARIEVARIE zione si possono gustare anche pietan-ze a base di pesce. La carta dei vini vede la presenza di circa 150 etichette, pre-valentemente regionali, ma anche ita-liane e straniere.

La ricettaPASSATA DI CECICON I GAMBERIIl giorno prima mettere a bagno i

ceci in acqua fredda, con un cucchiaio di sale e un cucchiaino di bicarbonato. La mattina si sciacquano e si mettono a cuocere in acqua fredda con un po’ di sale. La cottura varia da una a due ore, a seconda della qualità dei legumi. Quando sono cotti si fanno insaporire in una padella dove è stato soffritto un fondo di cipolla. Si sgusciano i gamberi e si fanno andare le code in padella con un goccio di olio. I gusci e le teste dei gamberi si lessano in acqua con degli odori, poi si filtrano al colino e il brodo di pesce (fumetto) ottenuto si aggiun-ge ai ceci. Si passa tutto al passaver-dure, e si uniscono alla crema i gambe-ri appena scottati. Condire con un goc-cio d’olio a crudo e portare in tavola. ■

RISTORANTE MONTEBUONIVia Montebuoni 95, Tavarnuzze (Impruneta), FirenzeTel. 0552020645Prezzo medio: 30-35 euroCarte: tutteAperto a pranzo e cenaChiuso il lunedì e il martedì a pranzo

FOTO C. VALENTINI

Nella foto

Graciela Rostom e

Simone Pradissitto

Page 22: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

42 INFORMATORE INFORMATORE 43

Se con le festività di fine anno celebriamo la nascita del-la nuova luce, cioè l’allunga-

mento delle ore di sole, con la pri-mavera si assiste al vero “movimen-to” della natura. Le piante fiorisco-no e permettono la formazione dei frutti. Questo rituale, vecchio quan-to il mondo, può essere scandito dal calendario, ma ancor prima che ar-rivino i giorni della primavera qual-cuno già intuisce che alcune piante hanno deciso di affidare al vento il

loro polline. Non si tratta di scien-ziati, né di sensitivi. Sono persone che vedono aumentare il loro con-sumo giornaliero di fazzolettini di carta: i soggetti allergici. Ma an-diamo con ordine: quali sono i sin-tomi e quali sono i pollini respon-sabili di tutto ciò? L’abbiamo chie-sto ad uno specialista, il professor Roberto Manetti.

Professor Manetti, cosa si intende per allergia respiratoria?Alcuni soggetti

presentano la ca-pacità di produrre alcuni tipi di anti-corpi, definiti IgE, diretti contro so-stanze che per la maggior parte del-la popolazione sa-rebbero innocue. Tra queste sostan-ze, che chiamiamo allergeni, possia-mo ricordare va-ri alimenti, alcu-ni farmaci, il vele-no di alcuni inset-ti, gli acari della polvere e, in par-ticolare, i pollini. I soggetti in que-stione possono andare incontro ad una sintomatologia molto variabile, la quale può interessare anche l’ap-parato respiratorio. Quando si parla di allergia respiratoria intendiamo

un processo che coinvolge la muco-sa del naso e dei bronchi, con con-seguente rinite ed asma bronchia-le. Queste manifestazioni si trova-no spesso associate a congiuntivite e, in alcuni casi, anche ad orticaria o dermatite.

Come si manifestano queste patologie?In corso di rinite allergica la

sintomatologia è caratterizzata da un’abbondante secrezione acquosa dal naso associata a prurito, star-nuti e senso di ostacolo alla respira-zione, con difficoltà a percepire gli odori. Se è presente anche una con-

giuntivite si avrà un arrossamento degli occhi con intenso prurito, la-crimazione ed intolleranza alla lu-ce. La rinocongiuntivite, cioè l’irri-tazione del naso e degli occhi, fre-quentemente può coesistere con l’asma bronchiale. Questa, pur pre-sentando un diverso livello di gravi-tà, è caratterizzata da un’ostruzio-ne bronchiale con difficoltà alla re-spirazione (dispnea in termini me-dici o affanno nel linguaggio comu-ne), tosse stizzosa, fame d’aria e re-

spiro sibilante. Una sintomatologia che può perdurare per un tempo va-riabile da ore a giorni e quasi sem-pre necessita di un appropriato in-tervento medico.

Quali sono le cause che più frequentemente entrano in gioco nelle manifestazioni allergiche respiratorie?Vari sono gli allergeni che pos-

sono essere inalati e quindi re-sponsabili di una sintomatologia a carico dell’apparato respiratorio.

ALLERGIE RESPIRATORIE

Arrivano i pollini.

Come affrontare

i responsabili

di congiuntiviti,

riniti e asma

Si inizia con il cipresso

L’INTERVISTATOIl professor

Roberto Manetti, specialista in Allergologia e immunologia

clinica

Tra questi gli acari della polvere e i derivati della pelle di animali co-me cani o gatti, tipici in ambienti domestici. Solo in questo caso l’al-lergia sarà presente per tutto l’an-no. Quei soggetti, invece, che so-no allergici ai pollini avranno pro-blemi solo in alcuni mesi dell’anno quando, cioè, le piante si trovano nella fase dell’impollinazione. An-che per quanto riguarda l’allergia alle spore di alcune muffe (picco-li organi responsabili della ripro-duzione), questa si concentra in un breve periodo nella stagione cal-do-umida.

Venendo al nocciolo del nostro incontro, quali sono gli allergeni responsabili di manifestazioni allergiche respiratorie del tardo inverno, inizio primavera?In questo caso i pollini fanno

la parte del leone. Queste minu-scole particelle, rilasciate in gran-dissima quantità dalle piante e tra-sportate dal vento, vengono inala-te e giungono a contatto con la mu-cosa dell’apparato respiratorio do-ve, nei soggetti allergici, provoca-

no una reazione infiammatoria re-sponsabile della sintomatologia precedentemente descritta. Se è ve-ro che la primavera è la stagione in cui la concentrazione aerea di pol-lini è massima, è altrettanto vero che per alcune piante il picco della concentrazione di pollini viene rag-giunto nei primissimi mesi dell’an-no (gennaio-aprile). Tra le piante che presentano un’impollinazione precoce possiamo ricordare il ci-presso, la betulla e il nocciolo. Una reazione respiratoria nei confron-ti di questi allergeni può essere fa-cilmente confusa con un’infezione

da virus respiratori, anch’essi pre-senti nel periodo invernale. Deve essere anche ricordato che la pre-senza nell’aria di diversi pollini va-ria in funzione delle condizioni cli-matiche. Un clima caldo e ventoso ne favorisce la diffusione, mentre il freddo e la pioggia la ostacolano. La possibilità di seguire in modo ca-pillare la concentrazione pollinica sul territorio nazionale ha permes-so di elaborare dei calendari speci-fici per ciascuna delle diverse aree geografiche italiane.

E cosa emerge dall’analisi di questi calendari?Sempre per quanto riguarda i

primi mesi dell’anno possiamo ve-dere, per esempio, che il polline di betulla e nocciolo prevale nelle re-gioni del nord Italia, mentre il polli-ne di cipresso presenta una più alta concentrazione nel centro e nel sud Italia. Un discorso a parte merita la parietaria. Nel sud Italia e nelle iso-le questa pianta non solo presen-ta un’impollinazione molto preco-ce, ma permane per molti mesi. In queste condizioni possiamo consi-derare questa pianta come un aller-gene perenne.

Cosa bisogna fare, dunque, di fronte ad un’allergia respiratoria?Quando sono presenti sinto-

mi che la fanno sospettare è fon-damentale che il medico esegua un’attenta visita, comprendente una scrupolosa storia clinica dei fe-nomeni allergici e, successivamen-te, il sospetto diagnostico sarà con-fermato con le prove allergologiche cutanee in grado di identificare gli allergeni responsabili. Solo quan-do non è possibile effettuare que-sti test conviene ricercare gli anti-corpi del tipo IgE specifici nel san-gue. In molti casi identificare l’al-lergene responsabile della sinto-matologia permette di allontanar-lo dalla persona allergica. È il caso degli acari della polvere e dei deri-vati di animali. Ovviamente più dif-ficile è intervenire sulla concentra-zione pollinica nell’aria che respi-riamo. In questa evenienza diventa imperativo intervenire con un’ade-guata terapia farmacologica. Il me-dico saprà, di volta in volta, consi-gliare quei farmaci che permettono di controllare in modo adeguato la sintomatologia e, allo stesso tempo, ridurre al minimo la possibilità di avere effetti collaterali indesiderati. Infine è bene ricordare che in casi attentamente selezionati è possibi-le usufruire di una terapia iposen-sibilizzante specifica, il cosiddetto

“vaccino”, che permette di modifi-care la storia naturale della malat-tia in un soggetto allergico. ■

SALUTE

SALU

TE

di Alma Valente DIABETE

INSULINA SPRAYNon è una novità. Controindicazioni e difficoltà da superare

La Food and Drug Administra-tion, l’ente federale che vigi-la sul settore farmaceutico e

alimentare degli Stati Uniti, ha appro-vato l’introduzione in commercio del-l’insulina spray, aprendo un’interes-sante prospettiva che potrebbe por-tare ad una parziale eliminazione del-l’iniezione nei pazienti diabetici insuli-no-trattati. Una notizia che è stata ac-colta favorevolmente dai diabetologi del nostro Paese. Il professor Carlo Ma-ria Rotella, ordinario di Endocrinologia all’Università di Firenze, e responsabi-

le del servizio di Diabetologia presso l’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi a Firenze, chiarisce: «Questa notizia ci fa piacere, ma questo pro-dotto non è una novità: anche nel no-stro servizio lo stiamo sperimentando da diversi anni».

Dunque sarebbe una specie di rivoluzione, nel senso che si potrebbe curare il diabete come l’asma, con un semplice spray?«Non è un vero e proprio spray, si

parla infatti di insulina inalatoria. L’in-sulina, preparata farmacologicamen-te in microsfere, viene poi nebulizzata a pressione nell’albero respiratorio da uno strumento, che al momento è un po’ ingombrante, e viene assorbita a livello degli alveoli polmonari».

È vero che sostituirà le iniezioni

o è solo un’opzione in più? «Potrà sostituire, e solo in alcune

circostanze, le iniezioni di insulina ra-pida, cioè quella che si somministra ai pasti, ma non potrà sostituire l’iniezio-ne di insulina lenta, quella cioè che for-nisce il fabbisogno basale di insulina dell’organismo. Inoltre i pazienti do-vranno continuare a fare l’automoni-toraggio della glicemia. Un’opzione in più, dunque».

Quali sono i problemi ancora da risolvere? «La sicurezza nel lungo tempo. Il

fatto che i fumatori e coloro che han-no malattie dell’apparato respiratorio non possono usarla. L’ingombro ec-cessivo degli attuali inalatori e il co-sto elevatissimo: per far assorbire 1 unità di insulina occorre infatti ina-larne 10».

L’INTERVISTATOIl professor Carlo Maria Rotella, ordinario di Endocrinologia all’Università di Firenze

FOTO C. VALENTINI

Page 23: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

44 INFORMATORE INFORMATORE 45

CAMELIE

ANTICHE DELLA LUCCHESIA

Torna la mostra delle antiche camelie della Lucchesia, XVII edizione, in programma a Pie-

ve e Sant’Andrea di Compito, nel Comu-ne di Capannori (Lucca), il 18-19, 25-26 marzo e 1-2 aprile. Le due frazioni del Comune di Capannori hanno il pregio di ospitare centinaia di camelie, siste-mate in giardini grandi e piccoli o nei vasi che decorano i cortili delle vec-chie case di pietra. Varietà rare, create nell’800 da appassionati orticoltori lo-cali: in alcune delle più prestigiose vil-le della Lucchesia le camelie arrivano anche a un’altezza di 10 metri. La prin-cipale attrattiva della mostra è costitui-ta dal sentiero delle camelie che, attra-versando i borghi con le loro case a cor-te, gli orti, i vicoli e le piazzette, costeg-gia il ruscello e, di tanto in tanto, il muro di cinta delle dimore che ospitano nei giardini preziosi esemplari di camelie.

Il programma prevede per le vie dei borghi un’esposizione di fiori reci-

si (oltre 200 cultivar recise di Camel-lia japonica) inserita nel contesto di un percorso didattico composto dalle an-tiche varietà italiane, arrivate dai giar-dini di tutta la Lucchesia e da Firenze (Giardino di Boboli); inoltre laboratori, esposizioni di disegno e pittura botani-ca, dimostrazioni di ikebana, spettacoli,

concerti itineranti, la visita alla pianta-gione di tè (Camellia sinensis) unica in Europa. I visitatori potranno assaggia-re vari tipi di tè verde ed assistere alla cerimonia del tè. L’orario è continuato dalle 10 alle 18, l’ingresso costa 6 eu-ro a persona.

Info: tel. 0583977188 www.camelielucchesia.it

GREVE IN CHIANTISAGRADELLE FRITTELLE

Sali al borgo medievale, segui il profumo di vaniglia e arrivi alla

piazza del Cassero dove, in una padel-la grande come una sala, galleggiano e dorano le frittelle di San Giuseppe. Vi abbiamo fatto venire l’acquolina in boc-ca? Allora l’appuntamento è per saba-to 18 e domenica 19 marzo a Montefio-ralle, in quel di Greve in Chianti (Firen-ze), per godere di questo peccato di go-la, benedetto dal Vin Santo del vecchio caratello e dal più classico Chianti. Ce n’è per tutti: 200 chili di riso cotto nel latte, 120 chili di zucchero, 2000 uova, 180 litri di olio e gli aromi adatti alla bi-sogna, alla mercè di volontari giovani e meno giovani che mestano, versano, girano, dorano. Il pomeriggio è allieta-to da musica e canti dal vivo.

Info: tel. 055853644

IL LIBROI RAGAZZIDI CAMPO DI MARTE

Il 22 marzo, in occasione del-la giornata dedicata al ricor-

do della fucilazione dei cinque ragaz-zi allo stadio comunale “Berta”, sarà presentato a Villa Arrivabene alle ore 17 il libro di Giuliana Occupati Campo di Marte da sempre. Testimonianze di Resistenza quotidiana a Firenze negli anni 1944-’45, Morgana Edizioni, 128 pagine, euro 12,50. L’autrice ha svol-to ricerche in vari archivi e biblioteche di Firenze, da cui sono emersi nuovi e interessanti elementi di approfondi-mento. Ma un contributo importan-te è venuto dalle numerose interviste con persone del Campo di Marte che

hanno voluto esprimere le loro testi-monianze sugli ultimi anni della guer-ra, mettendo a disposizione importan-ti documenti e fotografie, in parte an-cora inediti. Il libro è diviso in vari ca-pitoli, con la storia di San Gervasio e il Salviatino, San Salvi, la Casa del Po-polo “Andrea del Sarto”, l’Istituto dei ciechi; due capitoli a parte sono de-dicati alla resistenza quotidiana delle donne e alla vicenda della distruzione di via Michele Amari.

SEGNALAZIONI

a cura di Letizia Coppetti

Prato – Lingua dei segniFino al 28 marzo è possibile iscriversi al corso di

apprendimento della lingua dei segni organizzato dall’Ente nazionale sordomuti di Prato, con sede in via E.

Fermi 9 (zona Le Badie). Si può inviare un fax con i dati personali al numero 0574575807 o telefonare allo

0574571050 il martedì pomeriggio, dalle 17 alle 19, e il giovedì mattina, dalle 10 alle 12. I corsi, di I, II e III livello,

inizieranno nel mese di aprile.Firenze – Donatori in piazza

Domenica 26 marzo, in piazza santa Maria Novella, dalle 8 alle 10,30, è in programma una raccolta straordinaria di

sangue a cura di Avis, con la presenza dei volontari di alcune associazioni, tra le quali Unicef, Emergency e

Movimento Shalom.

SOLIDARIETÀ

PISAMATTINATEBURATTINE

Dal 5 al 26 marzo si svolgerà a Pontasserchio e a Pisa la ras-

segna internazionale “Mattinate burat-tine”, spettacoli di burattini e marionet-te con le migliori compagnie di teatro di animazione italiane ed estere. Si ini-zia domenica 5 marzo alle ore 11 al Ri-dotto del Teatro Verdi di Pisa (con repli-ca alle ore 17 al Teatro Rossini di Pon-tasserchio): in scena uno dei più cono-sciuti maestri burattinai europei, Dan Bishop, con il suo irresistibile Puppets Show “Punch & Judy”, il cugino ingle-se del nostro Pulcinella. Uno spettaco-lo per tutti.

Info: tel. 050937257

FIRENZEGOLA GIOCONDASHOW

Informazione enogastronomi-ca semiseria sul palco del Tea-

tro Puccini il 5 marzo, per lo spettaco-lo dedicato alla Toscana e al suo “buon gusto” in fatto di cibo, vino, personag-gi e territorio. Un cast tutto toscano: Daniela Morozzi, presenza fissa di “Di-stretto di Polizia”, Carlo Monni, Riccar-do Pangallo, Andrea Muzzi, Leonardo

Romanelli, Bruno Santini. Questa pun-tata del talk show è dedicata alle mon-tagne toscane.

Info: Aida, tel. 055321841 www.golagioconda.it

PISAI SEGRETIDELLE ERBE

S i chiama ABO - Associazione Basilicata Officinale - ed è na-

ta a Pisa su iniziativa di un gruppo di specialisti del settore (biologi, agrono-mi, farmacisti, medici) originari di va-rie zone della Basilicata, una regione particolarmente ricca di piante offici-nali spontanee. L’associazione opera in stretta collaborazione con la facoltà di Farmacia dell’università di Pisa e con l’associazione Lucani in Toscana. In-contri, conferenze, corsi (giardinaggio terapeutico, erboristeria, aromatera-pia) sveleranno i mille segreti delle er-be, utili per prevenire e curare i distur-bi più frequenti che spesso tormentano uomini e donne di tutte le età.

Info: Abo, via Lombardia 7, Pisa, tel. 0503138014, cell. 3400744800, dal lunedì al venerdì (ore 16-19,30) e-mail: [email protected]

ARTE MODERNAGLI ANGELIDI KOSTABI

Dopo il grande successo di Mo-dena, arriva a Firenze “Angeli

e androidi”, la mostra di Mark Kostabi, il quarantaseienne ed estroso artista americano di origine estone. In espo-sizione 31 dipinti, variazioni sul tema metafisico dell’uomo-manichino, tan-to amato da Kostabi. Alcune opere so-no già famose, come Expulsion from Pa-radise, rifacimento dell’affresco di Ma-saccio, con Adamo scacciato e pian-gente che si trascina dietro i tesori di un Eden a noi contemporaneo, co-stellato di telefoni, televisori, compu-ter e registratori di cassa. La mostra resterà aperta fino all’11 marzo, ora-rio 10-13 e 15.30-19.30, chiuso dome-nica e lunedì.

Angeli e androidi, a cura di Maurizio Vanni, Galleria del Palazzo, lungarno Guicciardini 19, Firenze, tel. 055281044. Ingresso gratuito.

CORSI E CONCORSI

Poesia e prosa. Settima edizione del concorso organizzato dalla scuola media “Ghiberti-Ungaretti-Barsanti”, dedicato quest’anno alla valorizzazione delle tradizioni popolari, in particolare quelle che emergono dalle parole dei nonni. Il concorso è aperto a tutti gli alunni delle scuole elementari (dalla terza alla quinta) di Firenze e comuni limitrofi. Gli elaborati devono essere presentati entro il 28 marzo, mentre la premiazione avverrà a fine aprile.Tel. 0557323229-704529

Storie e impressioni di Toscana. È fissata al 6 maggio la scadenza per presentare i testi, poetici o narrativi, inediti, sul tema “In Toscana: storie e impressioni”, per il premio letterario Castelfiorentino, indetto dal Comune e dalla Banca di credito cooperativo di Cambiano. La partecipazione al premio è gratuita e aperta a tutti. La giuria è presieduta da Marco Marchi. I premi sono di mille euro al primo classificato, 500 al secondo e al terzo, con pubblicazione dei testi premiati e segnalati. La serata di premiazione è in programma il 10 giugno alle 21, al Ridotto del Teatro del Popolo di Castelfiorentino.Tel. 0571631731, www.premioletterariocastelfiorentino.it

Ballo. Dopo il successo delle trasmissioni televisive dedicate al ballo, la voglia di imparare a ballare o di perfezionarsi è notevolmente cresciuta e moltissime persone si stanno avvicinando a questa disciplina sportiva. La scuola di ballo “Step by step” tiene i propri corsi al Circolo Andreoni, a Coverciano, tutti i lunedì dalle 21,30 alle 23: tutti i tipi di ballo da sala, dal liscio ai latino americani ai balli di gruppo. Sconto ai soci Coop del 15%. Tel. Andrea 330338593

Ceramica e pittura. Riprendono le iscrizioni ai corsi di ceramica serali (orario 21-23) e al corso di pittura pomeridiano (dalle 18 alle 20), organizzati dall’associazione culturale Cavaliere Azzurro, in collaborazione col Quartiere 3 del Comune di Firenze e la sezione soci Coop Firenze sud-ovest. Quote speciali per i soci Coop. I corsi sono a numero chiuso (max 10 partecipanti).Tel. 055701250 - 3384658981

Lettere dal cassetto. Seconda edizione del Festival delle Lettere, organizzato dall’associazione culturale 365 Gradi. Il concorso prevede la possibilità di scrivere una

“Lettera al mio dio” o una a tema libero, oppure di partecipare alla sezione “Lettera dal cassetto”. In questo caso è necessario inviare la fotocopia di una lettera ricevuta almeno vent’anni fa, ovvero prima del 1° gennaio 1986. È possibile inviare una sola lettera, entro e non oltre il 30 maggio. Associazione culturale 365 Gradi, CP N°105, 20063 Cernusco S/N, Milano, www.festivaldellelettere.it

TEATRO AURORA - SCANDICCI

RIONDINOE MONI OVADIA

I l Teatro Aurora, sala “popola-re” di Scandicci, offre al gran-de pubblico l’occasione di co-

niugare teatro e musica con la rasse-gna “Auroradisera”.

Il 2 marzo David Riondino sarà in scena con Stefano Albarello per “Deca-meron e altre novelle”, una divertente selezione di novelle e musiche tratte da manoscritti toscani del XIV e XV seco-lo. Concluderà la rassegna, il 30, Moni Ovadia con “La bottiglia vuota”, un rac-conto, in chiave semiseria, di aneddoti, storielle e canzoni tratte dal patrimonio culturale dell’ebraismo orientale.

Per i soci ingresso ridotto

(10 invece di 12). Teatro Aurora, via San Bartolo in Tuto 1, Scandicci (Firenze),tel. 0552571735 - 055740677.

RIONDINO

l Teatro Aurora, sala “popola-

Page 24: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

46 INFORMATORE

L’UMANISTA STRAORDINARIO

Leon Battista Alberti (1404-1472): il som-mo architetto, il letterato prodigioso,

l’acutissimo teorico dell’arte, ma anche l’urba-nista, il matematico, il pittore, l’archeologo, il fi-sico, il chimico, il musicista, in una parola l’uomo che prima di Leonardo incarnò gli ideali univer-sali dell’Umanesimo rinascimentale. Oltre 160 le opere esposte in questa vasta mostra, in par-te di Alberti, in massima parte dei grandi artisti sui quali si è esercitato l’ascendente delle sue teorie: Donatello, Ghiberti, Beato Angelico, Fi-lippo Lippi, Verrocchio, Botticelli e tanti altri. Tra i pezzi più pregiati e famosi alcuni straordinari

Donatello, provenienti dal Lou-vre, dal Musée des Beaux

Arts di Lille, dal Victoria and Albert Museum, dal-la New York University, dalla National Gallery di Washington. Un viaggio

alla scoperta di una Firen-ze rinascimentale da rilegge-

re e da reinterpretare: e non solo nel segno del tanto più noto Brunelleschi, ma anche alla luce della presenza di Alberti, che ha lasciato opere di parole e di pietre.

CIBO ANTICO

Ancora tre mesi per visitare questa espo-sizione dedicata all’alimentazione nel

mondo antico, prorogata visto il grande succes-so di pubblico e di critica. La mostra segue un percorso cronologico molto ampio, dall’Egitto

faraonico alla Grecia, dal mondo etrusco a quello romano. Nel-le varie sezioni si illu-strano, oltre alle abi-tudini alimentari de-

gli antichi - i cibi, i condimenti e le bevande, con particolare riguardo ai metodi usati per la loro conservazione e cottura - anche gli usi conviviali, con rappresentazioni di banchetti e simposi, ed infine le problematiche relative alla produzione, al commercio e alla distribuzione degli alimen-ti più diffusi. I materiali esposti illustrano inol-tre la varietà e la ricchezza dei servizi da men-sa, degli oggetti di arredo e degli utensili da fuo-co impiegati dalle aristocrazie etrusche nei ban-chetti cerimoniali. Un approfondimento è rivolto a due prodotti di grande importanza sulle men-se degli antichi e tipici della Toscana di ieri e di oggi: il vino e l’olio.

FESTA DI PRIMAVERA

A i consueti espositori di florovivaismo, ar-redi da giardino, oggettistica e prodot-

ti biologici, si aggiungeranno, in questa edizione della festa della primavera, anche collezionisti di oggetti di antiquariato e modernariato. La manife-stazione sarà arricchita inoltre da due mostre, di cui una fotografica all’interno della villa, intitolata

“Metamorphosis”: attraverso il suo obiettivo l’au-tore, Giuseppe Nasca, scruta la natura, le cui for-me, disegnate dai contrasti di luce e materializza-te nelle fotografie in bianco e nero, rivelano qual-cosa di inatteso. Nel giardino all’italiana, invece, verrà accolta una mostra di sculture in ceramica del giovane ma promettente maestro Alessan-

dro Chiara-monti che ha invece crea-to, con le sue opere, un per-corso di tipo mistico-reli-

gioso. Domenica infine, alle ore 11, nel giardino all’italiana è in programma una dimostrazione pratica di potatura degli alberi da frutta a cura di Ugo Fiorini dei Vivai Belfiore.

PANE, TEATRO E CIOCCOLATA

I bambini siedono rigorosamente in prima fila, mentre gli adulti si possono accomo-

dare dietro. E solo se avanza posto. Gli spettaco-li promettono storie più che avvincenti, da rima-nere a bocca aperta, e dopo ogni rappresentazio-ne i piccoli spettatori non devono tornarsene su-bito a casa, ma possono rimanere a giocare tutti insieme con divertenti laboratori ludici, sponso-rizzati tra gli altri dalla sezione soci Coop. Si può assistere alle esibizioni della piccola orchestra di percussioni brasiliane formata dai bambini di

“Bandainhos” o ai fantastici numeri degli allievi di “Circoteatro”. Il tutto condito con pane e cioccolata. “Teatro a merenda”, la rassegna di teatro intera-

mente dedicata ai bambini e alle famiglie, è giun-ta all’XI edizione, a cura dell’asso-ciazione cultura-le Timbre-Tea-tro Verdi in col-laborazione con l’amministrazio-ne comunale di Poggibonsi.

ILTOP a cura di Letizia Coppetti

LA MOSTRA

FirenzePalazzo Strozzi

L’uomo del RinascimentoLeon Battista

Alberti e le arti a Firenze

tra ragione e bellezza

11 marzo - 23 luglioOrari: tutti i giorni 9-20

venerdì 9-23Biglietti: intero

9,00 euroridotto

soci Coop 7,50 euro

Info: tel. 0552469600

www.albertiefirenze.it

LA MOSTRA

FirenzeMuseo

Archeologico Nazionale

Via della Colonna, 38

Fino al 1° maggioCibi e sapori nel

mondo anticoOrario: 14-19 (lun);

8.30-19 (mar. e gio.);

8.30-14 (mer., ven.-dom.)

Ingresso: 4 euro intero; 2 euro ridotto

Info: tel. 055294883

www.cibiesapori.it

LA MOSTRA-MERCATO

Lastra a SignaVilla Caruso

BellosguardoVia di BellosguardoI giardini di Caruso

Sabato 1° e domenica 2 aprile

Orari: sabato 14-19, domenica 10-19

Biglietti: 2,50 euro (gratuito

bambini under 12)Info:

tel. 0558721783

TEATROPER BAMBINI

Poggibonsi(Siena)

Teatro VerdiTeatro a merenda 4 marzo-1° aprile

Orario: tutti i sabati alle 16,30

Ingresso: 5 euro bambini,

6 euro adultiInfo:

tel. 0577981298

Donatello, provenienti dal Lou-vre, dal Musée des Beaux

ze rinascimentale da rilegge-

venerdì 9-23Biglietti: intero

www.

IN VENDITA NEGLIIPERMERCATI DI

AREZZO, CASCINA,LASTRA A SIGNA,

MONTECATINI,MONTEVARCHI E

SESTO FIORENTINO

dal 24 marzo al 2 aprile 2006

Elettrostimolatore Body Fitting Hi-Med

6 canali di uscita con regolazione intensitàindipendenti60 livelli di intensità, da 0 a 60 mA12 elettrodi autoadesivi in dotazioneAmpio display ad icone grafiche4 programmi specifici per forza, body building,rassodare, rilassare, capillarizzare e tensAlimentazione 4 stilo AA in dotazione

PREZZO PER I SOCI

€ 69,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 99,00

Condizionatore fisso Ariagel by DeLonghi classe B

Consumo nominale 0,75 kw/hPotenza in raffreddamento 7850 BtuRiscaldamento 8530 BtuFunzione di raffreddamento, riscaldamento, deumidificazionee ventilazioneFunzioni speciali Auto Restart, Auto e Sleep per la notte

Rumorosità interna da 27 a 33 decibel max Timer 24 ore e telecomando LCD Dim.: (lxhxp) 80x27x16,8 cm internoDim.: (lxhxp) 75,5x53x25,2 cm esterno

RETE DI INSTALLATORI CONVENZIONATI

Soggiorno 4 ante + 1 cassetto in melamminico

Spessore 16 mm e 22 mmGuide e cerniere in metalloAnta in vetro temperato e serigrafatoPiano tv sagomatoPiedi, maniglie e tubo in plastica color alluminioDim.: (lxpxa) 218x51,5x188 cmColore rovere americano, moro

PREZZO PER I SOCI

€ 210,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 320,00

Giubbotto jeans Carrera uomo

PREZZO PER I SOCI

€ 24,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 35,00

GARANZIA “PRESTOFATTO” AL NUMERO 051-6525300CON RITIRO E RICONSEGNA A CASA SENZA SPESE.

PREZZO PER I SOCI

€ 229,00PREZZO PER I NON SOCI

€ 349,00

Taglie: dalla S alla XXL

OFFERTA VALIDA ANCHE NEISUPERMERCATI DI

EMPOLI - VIA RIDOLFISANSEPOLCRO

INFO pag 47-ipercoop 15-02-2006 11:06 Pagina 1

Page 25: L’altra metà del sound - coopfirenze.it · Mamme e figlie raccontano. Da Sara Cerri storie moderne e sincere Silvia Gigli ... Le radici del mistero: le stele della Lunigiana Stefano

Tariffa Pagata Aut. DBC Centrale /PT Magazine / Aut. 113/2004valida dal 1/3/2004

REMIAMO A FAVORE DEI TUOI INTERESSI.

INFO pag 48-convenienza 15-02-2006 12:05 Pagina 1