L'Alba Informa - numero 3

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relativamente ai suoi aspetti fisici. La vita umana, comunque, ha i suoi limiti intrinseci, e, prima o poi, ter- mina con la morte. Questa é un’espe- rienza alla quale é chiamato ogni essere umano e alla quale deve essere preparato. Nonostante i progressi della scienza, non si può trovare una cura per ogni malattia, e, quindi, negli ospedali, negli ospizi e nelle case in tutto il mondo ci imbattiamo nella sofferenza di numerosi nostri fratelli e numerose nostre sorelle incurabili e spesso in fase terminale. Inoltre, molti milioni di persone nel mondo vivono ancora in condizioni insalubri e non hanno accesso a risor- se mediche molto necessarie, spesso del tipo più basilare, con il risultato che il numero di esseri umani con- siderato “incurabile” è grandemente aumentato. La Chiesa desidera sostenere i malati incurabili e quelli in fase terminale L'ALBA L'ALBA informa informa e-mail:[email protected] - [email protected] L’essere malati porta inevitabilmente con sé un momento di crisi e un serio confronto con la propria situazione personale. I progressi nelle scienze mediche spesso offrono gli strumenti necessa- ri ad affrontare questa sfida, almeno 2007 l’anno del malato Redazione e Amministrazione: L’Alba Società Cooperativa Sociale Via della Cooperazione, 5/7 - 36025 Noventa Vicentina - Tel. 0444.887213 - Direttore Editoriale: Dinello Giuseppe - Direttore Responsabile: Cogo Alberto - Redazione: Dinello Giuseppe, Carmignato Anna, Groppo Giuliano, Alonzo Alessandra, Rasadori Laura - Tiratura: 2500 copie. Quadrimestrale. Periodico Socio culturale del no-profit - Aut. Tri. di Vicenza n.1127 del 08-03-2006 - Progetto e Stampa: Tipografia l’Alba 36025 Noventa Vicentina (VI) - Via della Cooperazione, 5/7 - Tel. 0444.760869 - Fax 0444.789854 Politiche della Comunicazione Via della Cooperazione,5/7 Noventa Vicentina (VI) CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO OTTAVA LEGISLATURA TESTO UNIFICATO DEI PROGETTI DI LEGGE N. 133 E N. 135 NORME PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE Testo licenziato dalla V Commissione Consiliare nella seduta del 31 maggio 2006 Presentati alla Presidenza del Consiglio il 6 marzo 2006 e il 15 marzo 2006. Trasmessi alla Commissione consiliare QUINTA il 15 marzo 2006 e il 22 marzo 2006 Relazione: Dal varo della legge regionale n. 24/1994, at- tuativa della legge n. 381/1991, il mondo della cooperazione sociale si è distinto come soggetto qualificato per la crescita economica generale e per lo sviluppo delle politiche di welfare in particolare. La cooperazione sociale in grado di coniugare efficacia, efficienza e solidarietà si sta dimostrando capace di delineare nuove forme di sviluppo in un vero mercato sociale, nel quale si possono riscontrare chiari elementi di welfare society, ossia di stato sociale plurale e partecipato. Forte delle caratteristiche che la contraddistinguono (gestione democratica e partecipata; piccola dimensione; radicamento nel territorio di appartenenza; specializzazione per ambito di intervento; valorizzazione delle risorse umane; porta aperta e integrazione societaria tra stakeholders; collaborazione e integrazione tra cooperative), la cooperazione sociale fornisce oggi un modello efficace nella produzione di servizi alla persona. Un modello che sa coniugare l’aspetto economico-finan- ziario con la domanda di coinvolgimento dei cittadini nella definizione dei propri bisogni e nella produzione dei servizi atti a soddisfare tali bisogni. La cooperazione sociale si è dimostrata un efficace strumento di crescita economica e sociale della comunità anche laddove il qua- dro di riferimento si é presentato complesso e complicato da taluni mutamenti della realtà sociale quali le complessità, crescenti nei mo- delli di welfare, la diffusione di sentimenti di preoccupazione e insicurezza, la difficoltà degli Enti pubblici a far fronte con proprie risorse alle richieste emergenti dalla società civile, l’indivi- dualizzazione e la frammentazione dei sistemi sociali, la necessità di ridefinire il patto sociale tra cittadini e istituzione. Mediante la realizzazione di una reale sussidia- rietà orizzontale e con la partecipazione attiva e responsabile dei cittadini alla definizione dei propri bisogni e alla produzione dei servizi sociali, le cooperative sociali, quali importanti realtà imprenditoriali multistakeholders, si met- tono a disposizione della società veneta, come modello sperimentato per valorizzare i fattori di sviluppo nei servizi alla persona e nelle politiche di valorizzazione delle risorse umane. Oggi, in Veneto, le cooperative iscritte all’Albo regionale previsto dall’articolo 5 della legge n. 381/1991 sfiorano le 600 unità, con un dato che é tuttavia in costante crescita. In Veneto oggi esiste ali ‘incirca una cooperativa sociale ogni 7.500 abi- tanti, mentre gli occupati presso tali organismi sfiorano complessivamente le 35.000 unità. Sono relazioni numeriche di tutto rispetto. Tuttavia, a più di dieci anni di distanza quella legge regio- nale n. 24/1994, che così tanto ha contributo allo sviluppo della cooperazione sociale nella nostra Regione, necessita di una radicale riforma. La legge n. 328/2000 che ha introdotto il concetto di welfare integrato, la riforma del titolo V della Costituzione con la previsione del nuovo artico- lo 118 del principio di sussidiarietà, le previsioni di cui alla legge n. 142/2001 con riferimento alla posizione del socio lavoratore, la riforma del diritto societario attuato con D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 e, conseguentemente, la previsione in materia di società a mutualità prevalente e di iscrizione all’Albo delle Società Cooperative, le disposizioni regionali in materia di autoriz- zazione al funzionamento e di accreditamento di cui alla legge regionale n. 22/2002 hanno inciso profondamente sulla composizione, sulla gestione e sull’attività dette cooperative sociali. La legge n. 381/1991, che ha riconosciuto e disciplinato le cooperative sociali, ha bisogno di una nuova legge regionale che sappia da una parte recepire con uno spirito più maturo il rin- vii della legge nazionale rispettando l’identità di un movimento che ha ben precise e consolidate radici, dall’altra parte prevedere nuovi ed effi- caci strumenti di promozione e sviluppo della cooperazione sociale in grado di accompagnare e incentivare il percorso di crescita di questa realtà all’interno del più generale quadro del welfare regionale che si va a delineare. Le innovazioni più importanti di questo pro- getto legislativo sono: la forte volontà di ricon- fermare il “rilevante valore e la finalità pubblica della cooperazione sociale“; l’allargamento delle categorie svantaggiate anche alle nuove povertà e ad altri soggetti deboli non previsti dalla legge n. 381/1991; il riconoscimento della ter- ritorialità, della base sociale multicomponente e dell’imprenditorialità solidale come elementi esortando a politiche sociali eque che possano contribuire a eliminare le cause di molte malattie e chiedendo con urgenza migliore assistenza per quanti stanno morendo e per quanti non possono contare su alcuna cura medica.» necessario promuovere politiche in grado di creare condi- zioni in cui gli esseri umani possano sopportare anche malattie incurabili ed affrontare la morte in una maniera degna. A questo proposito, è necessario sot- tolineare ancora una volta la necessi- tà di più centri per le cure palliative che offrano un’assistenza integrale, fornendo ai malati l’aiuto umano e l’accompagnamento spirituale di cui hanno bisogno. Questo è un diritto che appartiene a ogni essere umano e che tutti dobbia- mo impegnarci a difendere. La redazione che contraddistinguono il modello cooperativa sociale; la declinazione della legge n. 328/2000 e soprattutto del principio costituzionale di sussidiarietà per coinvolgere la cooperazione come attore protagonista nel sistema integrato dei servizi alla persona; una nuova architettura di contributi che consenta di promuovere la cooperazione sociale premiando l’innovazione e i percorsi virtuosi; un sistema di affidamento diret- to dei servizi che intende partire dal concetto di partecipare alla funzione pubblica per la coope- razione sociale. In relazione all’articolato, il testo legislativo è composto da 7 capi e 28 articoli: Articolo 1: identifica i principi e le finalità della legge, grazie alla quale la Regione del Veneto riconosce il valore e la rilevanza pubblica della cooperazione sociale nel perseguimento della promozione umana e dell ‘integrazione sociale dei cittadini nell ‘interesse della comunità. Articolo 2: la definizione di cooperazione so- ciale e consorzi. Vengono individuate le diverse tipologie di cooperative sociali e di consorzi, in quanto imprese sociali senza scopo di lucro che perseguono la finalità dell’interesse generale del- la comunità, ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 381/1991.; Articolo 3: specifica il concetto di persona svantaggiata e introduce la nuova categoria di soggetti deboli, così come definita dall’articolo 2, comma 1, lettera f) del regolamento CE n, 2204/2002. Articolo 4: descrive la base sociale multicompo- nente delle cooperative sociali, riservando parti- colare evidenza ai soci utenti e ai soci volontari. Articolo 5: conferma l’istituzione dell’Albo re- gionale delle cooperative sociali di cui all’articolo 9 della legge n. 381/1991. Articolo 6: contempla i casi di cancellazione dall’albo regionale. Articolo 7: prevede il ricorso in opposizione. Articolo 8: delinea le linee di indirizzo per la partecipazione della cooperazione sociale nel sistema integrato di servizi alla persona. Articolo 9: dispone il raccordo tra cooperazione sociale e programmazione regionale dette atti- vità sociali, assistenziali, sanitarie, educative, attinenti alla formazione e alle politiche attive del lavoro. Articolo 10: prevede la possibilità, per gli Enti pubblici e le società a partecipazione regionale, nei loro rapporti con le cooperative sociali, di ricorrere allo strumento degli affidamenti diretti dÏ servizi, rinviando ad apposito regolamento la disciplina delle modalità di affidamento. Articolo 11: introduce la previsione di conces- sione della titolarità del servizio. Articolo 12: individua i criteri di valutazione per la scelta del contraente. Articolo 13: definisce la riserva di partecipazio- ne alle procedure di aggiudicazione. Articolo 14: individua durata e corrispettivi. Articolo 15: individua forme di valutazione e di verifica. Articolo 16: individua contributi e favore delle cooperative sociali.. Articolo 17: prevede interventi a favore delle cooperative sociali di inserimento lavorativo. Articolo 18: prevede interventi a favore delle organizzazioni di rappresentanza. Articolo 19: prevede gli interventi finanziari. Articolo 20: prevede le disposizioni attuative degli interventi. Articolo 21: prevede la Commissione regionale della cooperazione sociale. Articolo 22: disciplina il funzionamento della Commissione regionale della cooperazione sociale. Articolo 23: individua i compiti della Commis- sione regionale della cooperazione sociale. Articolo 24: contiene la norma finanziaria. Articolo 25: prevede le abrogazioni e le norme transitorie. Articolo 26: contiene la dichiarazione d’urgen- za. La Commissione ha ultimato l’esame del progetto di legge nella seduta del 31 maggio 2006 approvandolo, a maggioranza. Estratto dalla 5° Commissione Regionale 31 Magg. 2006 Anno 2° n. 2/2007 Febbraio / Maggio 2007 l'alba informa n°2 16-10-2008, 10:48 1

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terzo numero del giornalino della cooperativa l'alba

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relativamente ai suoi aspetti fisici. La vita umana, comunque, ha i suoi limiti intrinseci, e, prima o poi, ter-mina con la morte. Questa é un’espe-rienza alla quale é chiamato ogni essere umano e alla quale deve essere preparato. Nonostante i progressi della scienza, non si può trovare una cura per ogni malattia, e, quindi, negli ospedali, negli ospizi e nelle case in tutto il mondo ci imbattiamo nella sofferenza di numerosi nostri fratelli e numerose nostre sorelle incurabili e spesso in fase terminale.Inoltre, molti milioni di persone nel mondo vivono ancora in condizioni insalubri e non hanno accesso a risor-se mediche molto necessarie, spesso del tipo più basilare, con il risultato che il numero di esseri umani con-siderato “incurabile” è grandemente aumentato.

La Chiesa desidera sostenere i malati incurabili e quelli in fase terminale

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L’essere malati porta inevitabilmente con sé un momento di crisi e un serio confronto con la propria situazione personale. I progressi nelle scienze mediche spesso offrono gli strumenti necessa-ri ad affrontare questa sfida, almeno

2007 l’anno del malato

Redazione e Amministrazione: L’Alba Società Cooperativa Sociale Via della Cooperazione, 5/7 - 36025 Noventa Vicentina - Tel. 0444.887213 - Direttore Editoriale: Dinello Giuseppe - Direttore Responsabile: Cogo Alberto - Redazione: Dinello Giuseppe, Carmignato Anna, Groppo Giuliano, Alonzo Alessandra, Rasadori Laura - Tiratura: 2500 copie. Quadrimestrale. Periodico Socio culturale del no-profit - Aut. Tri. di Vicenza n.1127 del 08-03-2006 - Progetto e Stampa: Tipografia l’Alba 36025 Noventa Vicentina (VI) - Via della Cooperazione, 5/7 - Tel. 0444.760869 - Fax 0444.789854

Politiche dellaComunicazione

Via della Cooperazione,5/7

Noventa Vicentina (VI)

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETOOTTAVA LEGISLATURA TESTO UNIFICATO DEI PROGETTI DI LEGGE N. 133 E N. 135

NORME PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE

Testo licenziato dalla V Commissione Consiliare nella seduta del 31 maggio 2006

Presentati alla Presidenza del Consiglio il 6 marzo 2006 e il 15 marzo 2006. Trasmessi alla Commissione consiliare QUINTA il 15 marzo 2006 e il 22 marzo 2006

Relazione:Dal varo della legge regionale n. 24/1994, at-tuativa della legge n. 381/1991, il mondo della cooperazione sociale si è distinto come soggetto qualificato per la crescita economica generale e per lo sviluppo delle politiche di welfare in particolare. La cooperazione sociale in grado di coniugare efficacia, efficienza e solidarietà si sta dimostrando capace di delineare nuove forme di sviluppo in un vero mercato sociale, nel quale si possono riscontrare chiari elementi di welfare society, ossia di stato sociale plurale e partecipato. Forte delle caratteristiche che la contraddistinguono (gestione democratica e partecipata; piccola dimensione; radicamento nel territorio di appartenenza; specializzazione per ambito di intervento; valorizzazione delle risorse umane; porta aperta e integrazione societaria tra stakeholders; collaborazione e integrazione tra cooperative), la cooperazione sociale fornisce oggi un modello efficace nella produzione di servizi alla persona. Un modello che sa coniugare l’aspetto economico-finan-ziario con la domanda di coinvolgimento dei cittadini nella definizione dei propri bisogni e nella produzione dei servizi atti a soddisfare tali bisogni. La cooperazione sociale si è dimostrata un efficace strumento di crescita economica e sociale della comunità anche laddove il qua-dro di riferimento si é presentato complesso e complicato da taluni mutamenti della realtà sociale quali le complessità, crescenti nei mo-delli di welfare, la diffusione di sentimenti di preoccupazione e insicurezza, la difficoltà degli Enti pubblici a far fronte con proprie risorse alle richieste emergenti dalla società civile, l’indivi-dualizzazione e la frammentazione dei sistemi sociali, la necessità di ridefinire il patto sociale tra cittadini e istituzione.Mediante la realizzazione di una reale sussidia-rietà orizzontale e con la partecipazione attiva

e responsabile dei cittadini alla definizione dei propri bisogni e alla produzione dei servizi sociali, le cooperative sociali, quali importanti realtà imprenditoriali multistakeholders, si met-tono a disposizione della società veneta, come modello sperimentato per valorizzare i fattori di sviluppo nei servizi alla persona e nelle politiche di valorizzazione delle risorse umane. Oggi, in Veneto, le cooperative iscritte all’Albo regionale previsto dall’articolo 5 della legge n. 381/1991 sfiorano le 600 unità, con un dato che é tuttavia in costante crescita. In Veneto oggi esiste ali ‘incirca una cooperativa sociale ogni 7.500 abi-tanti, mentre gli occupati presso tali organismi sfiorano complessivamente le 35.000 unità. Sono relazioni numeriche di tutto rispetto. Tuttavia, a più di dieci anni di distanza quella legge regio-nale n. 24/1994, che così tanto ha contributo allo sviluppo della cooperazione sociale nella nostra Regione, necessita di una radicale riforma. La legge n. 328/2000 che ha introdotto il concetto di welfare integrato, la riforma del titolo V della Costituzione con la previsione del nuovo artico-lo 118 del principio di sussidiarietà, le previsioni di cui alla legge n. 142/2001 con riferimento alla posizione del socio lavoratore, la riforma del diritto societario attuato con D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 e, conseguentemente, la previsione in

materia di società a mutualità prevalente e di iscrizione all’Albo delle Società Cooperative, le disposizioni regionali in materia di autoriz-zazione al funzionamento e di accreditamento di cui alla legge regionale n. 22/2002 hanno inciso profondamente sulla composizione, sulla gestione e sull’attività dette cooperative sociali.La legge n. 381/1991, che ha riconosciuto e disciplinato le cooperative sociali, ha bisogno di una nuova legge regionale che sappia da una parte recepire con uno spirito più maturo il rin-vii della legge nazionale rispettando l’identità di un movimento che ha ben precise e consolidate radici, dall’altra parte prevedere nuovi ed effi-caci strumenti di promozione e sviluppo della cooperazione sociale in grado di accompagnare e incentivare il percorso di crescita di questa realtà all’interno del più generale quadro del welfare regionale che si va a delineare.Le innovazioni più importanti di questo pro-getto legislativo sono: la forte volontà di ricon-fermare il “rilevante valore e la finalità pubblica della cooperazione sociale“; l’allargamento delle categorie svantaggiate anche alle nuove povertà e ad altri soggetti deboli non previsti dalla legge n. 381/1991; il riconoscimento della ter-ritorialità, della base sociale multicomponente e dell’imprenditorialità solidale come elementi

esortando a politiche sociali eque che possano contribuire a eliminare le cause di molte malattie e chiedendo con urgenza migliore assistenza per quanti stanno morendo e per quanti non possono contare su alcuna cura medica.» necessario promuovere politiche in grado di creare condi-zioni in cui gli esseri umani possano sopportare anche malattie incurabili ed affrontare la morte in una maniera degna. A questo proposito, è necessario sot-tolineare ancora una volta la necessi-tà di più centri per le cure palliative che offrano un’assistenza integrale, fornendo ai malati l’aiuto umano e l’accompagnamento spirituale di cui hanno bisogno.

Questo è un diritto che appartiene a ogni essere umano e che tutti dobbia-mo impegnarci a difendere.

La redazione

che contraddistinguono il modello cooperativa sociale; la declinazione della legge n. 328/2000 e soprattutto del principio costituzionale di sussidiarietà per coinvolgere la cooperazione come attore protagonista nel sistema integrato dei servizi alla persona; una nuova architettura di contributi che consenta di promuovere la cooperazione sociale premiando l’innovazione e i percorsi virtuosi; un sistema di affidamento diret-to dei servizi che intende partire dal concetto di partecipare alla funzione pubblica per la coope-razione sociale. In relazione all’articolato, il testo legislativo è composto da 7 capi e 28 articoli: Articolo 1: identifica i principi e le finalità della legge, grazie alla quale la Regione del Veneto riconosce il valore e la rilevanza pubblica della cooperazione sociale nel perseguimento della promozione umana e dell ‘integrazione sociale dei cittadini nell ‘interesse della comunità.Articolo 2: la definizione di cooperazione so-ciale e consorzi. Vengono individuate le diverse tipologie di cooperative sociali e di consorzi, in quanto imprese sociali senza scopo di lucro che perseguono la finalità dell’interesse generale del-la comunità, ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 381/1991.; Articolo 3: specifica il concetto di persona svantaggiata e introduce la nuova categoria di

soggetti deboli, così come definita dall’articolo 2, comma 1, lettera f) del regolamento CE n, 2204/2002.Articolo 4: descrive la base sociale multicompo-nente delle cooperative sociali, riservando parti-colare evidenza ai soci utenti e ai soci volontari.Articolo 5: conferma l’istituzione dell’Albo re-gionale delle cooperative sociali di cui all’articolo 9 della legge n. 381/1991.Articolo 6: contempla i casi di cancellazione dall’albo regionale. Articolo 7: prevede il ricorso in opposizione.Articolo 8: delinea le linee di indirizzo per la partecipazione della cooperazione sociale nel sistema integrato di servizi alla persona.Articolo 9: dispone il raccordo tra cooperazione sociale e programmazione regionale dette atti-vità sociali, assistenziali, sanitarie, educative, attinenti alla formazione e alle politiche attive del lavoro.Articolo 10: prevede la possibilità, per gli Enti pubblici e le società a partecipazione regionale, nei loro rapporti con le cooperative sociali, di ricorrere allo strumento degli affidamenti diretti dÏ servizi, rinviando ad apposito regolamento la disciplina delle modalità di affidamento. Articolo 11: introduce la previsione di conces-sione della titolarità del servizio. Articolo 12: individua i criteri di valutazione per la scelta del contraente. Articolo 13: definisce la riserva di partecipazio-ne alle procedure di aggiudicazione. Articolo 14: individua durata e corrispettivi. Articolo 15: individua forme di valutazione e di verifica. Articolo 16: individua contributi e favore delle cooperative sociali.. Articolo 17: prevede interventi a favore delle cooperative sociali di inserimento lavorativo. Articolo 18: prevede interventi a favore delle organizzazioni di rappresentanza.Articolo 19: prevede gli interventi finanziari. Articolo 20: prevede le disposizioni attuative degli interventi.Articolo 21: prevede la Commissione regionale della cooperazione sociale. Articolo 22: disciplina il funzionamento della Commissione regionale della cooperazione sociale.Articolo 23: individua i compiti della Commis-sione regionale della cooperazione sociale. Articolo 24: contiene la norma finanziaria. Articolo 25: prevede le abrogazioni e le norme transitorie. Articolo 26: contiene la dichiarazione d’urgen-za. La Commissione ha ultimato l’esame del progetto di legge nella seduta del 31 maggio 2006 approvandolo, a maggioranza.

Estratto dalla 5° Commissione Regionale 31 Magg. 2006

Anno 2°n. 2/2007

Febbraio / Maggio 2007

l'alba informa n°2 16-10-2008, 10:481

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Lezione: Introduzione all’handicapKirk Kilgour, nazionale americano e Campione d’Italia con

la squadra romana dell’Ariccia: una brillante carriera spezzata da un tragico incidente che avvenne nel 1976. Durante alcuni esercizi di riscaldamento cadde, provocandosi la lussazione di

una vertebra cervicale con conseguente totale paralisi degli arti.Ma lui non si è mai arreso: 26 anni su una sedia a rotelle,

dimostrando forza, volontà e coraggio tali, da fare invidia ad un campione in piena attività. E come nello sport, in cui la sconfitta fa parte del gioco, egli ha vissuto la “sconfitta “ dell’infortunio in positivo, traendone spunto e coraggio

agonistico per lottare ancora e tornare a vincere.

PREGHIERAChiesi a Dio di essere forte

per eseguire progetti grandiosi:Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.

Domandai a Dio che mi desse la saluteper realizzare grandi imprese:

Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:

mi ha fatto povero per non essere egoista.Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:Egli mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.

Domandai a Dio tutto per godere la vita:mi ha lasciato la vita

perché potessi apprezzare tutto.Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,

ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisognoe quasi contro la mia volontà.

Le preghiere che non feci furono esaudite.Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini

nessuno possiede quello che ho io!

SPAZIO CONTEMPLATIVO Scuola dell’In-fanzia Statale “ G. Pegora-ro” Colloredo di Sossano

La scuola dell’infanzia statale di Colloredo acco-glie 50 bambini suddivisiin due gruppi eterogenei nelle sezioni “gialla” e “arcobaleno”.Sono presenti quattro insegnanti di ruolo, due collaboratrici scolastiche,un’ insegnante di Reli-gione cattolica per un giorno alla settimana, una cuoca e un aiuto cuoca. Inoltre, già da qualche anno, un giorno alla settimana interviene un’ esperta in attività motoria secondo il “metodo Rio Abierto”.La scuola crede nell’im-portanza dell’accoglienza dei bambini dedicando perciò a questo particola-

re momento, così impor-tante e delicato, attivitàeducative e didattiche rispondenti alle esigenze sia dei più piccoli che deipiù grandicelli.Quest’anno è stato scelto come filo conduttore del-le attività di laboratorioil percorso didattico:“l’acqua... .il senso della vita”.Il progetto viene affronta-to nei quattro laboratori allestiti:- laboratorio linguistico- laboratorio scientifico- laboratorio ludico-mo-torio- laboratorio creativo

Lo sfondo comune di-venta utile ausilio per collegare insieme diver-se esperienze che posso-no essere ricche e diver-sificate sul piano della ricerca, dell’osservazione e dell’esplorazione.All’interno poi del pro-getto “Crescere insieme con il piacere di far fe-sta” è stato predisposto un calendario ricco di iniziative come: la festa della castagna, la festa di Natale, la festa di Carnevale, la festa degli alberi, un’escursione didattica, una mostra di pittura, la festa di fine anno e poi..... molto altro ancora!Un anno scolastico dunque carico di aspet-tative e di lavoro, con la consapevolezza di poter contare sul prezioso aiu-to dei genitori che han-no sempre dimostrato grande disponibilità a collaborare con le inse-gnanti instaurando rap-porti sereni e costruttivi. Le insegnanti

Da qualche anno la Cooperativa L’Alba si propone nel territorio del Basso Vicentino per la realizzazione e gestio-ne di centri estivi rivolti ai ragazzi delle scuole elementari e medie.Tale esperienza vede coinvolti giovani ani-matori provenienti da vari paesi, che collabo-rano con la sede della cooperativa per il buon risultato dei progetti lu-dico ricreativi.I vari progetti modellati a seconda delle esigenze dei ragazzi iscritti, ven-gono realizzati presso le sedi messe a disposizio-ne da amministrazioni comunali o parrocchie che sono interessate a tali attività. La cooperativa infatti con piccoli contributi settimanali a carico del-le famiglie dei ragazzi partecipanti, riesce a mettere a disposizione

animatori e materiale indispensabili al proget-to, ma chiede la colla-borazione e l’interesse da parte delle ammi-nistrazioni comunali e delle parrocchie affinché mettano a disposizione dei ragazzi e della coo-perativa spazi idonei per svolgere attività di que-sto genere. Qualora la collaborazione da parte delle amministrazioni comunali si dimostrasse anche sul piano econo-mico mediante un con-tributo economico po-tranno essere abbattute in parte anche le rette a carico della famiglie.Per chi fosse interes-sato alla realizzazione dei centri estivi da parte della cooperativa può contattare la sede am-ministrativa al tel. 0444 887213 dove potrà ot-tenere informazioni più complete e specifiche. (A. C.)

PROPOSTA PER L’ESTATE: CENTRI ESTIVI

l'alba informa n°2 16-10-2008, 10:482

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Indultomomento di clemenzaSu 26.000 scarcerati solo una piccola parte è ritor-nata in carcere...molti sono rientrati in famiglia, altri hanno trovato inserimento in strutture di accoglienza quali conventi o cooperative sociali.Dalla mia esperienza ho capito che i colloqui indivi-duali sono molto importanti per conoscere una persona ed altrettanto utili per lei per capire se stessa. I risultati di questi si vedono soprattutto nel momento del permesso. Un permesso vale di più di molti colloqui perchè ti senti “libero” e in grado di fare un verifi ca personale un confronto con te stesso e con le persone che ti seguono, è un momento favorevole an-che per riallacciare i rapporti incrinati e spesso di rottura con i propri familiari. A testimonianza di questo vi riportiamo l’esperienza di Paolo, uno dei tanti de-tenuti che hanno benefi ciato dell’indulto, infatti Paolo diventerà presto padre.

“Il viso di Fra Beppe Prioli si è illuminato poche sere fa durante l’incontro con una decina tra detenuti ed ex re-clusi veronesi sugli effetti del-l’atto di clemenza, approvato dal Parlamento nella scorsa estate. La sala della sede della Fra-ternità in stradone Provolo, l’associazione che si occupa del recupero sociale degli ex detenuti, si é così trasformata rapidamente in una sorta di confessionale dove tutti i detenuti hanno manifestato la loro soddisfazione per l’atto di clemenza ottenuto. Non abbiamo mai chiesto regali, ha precisato Egidio, ora agli arresti domiciliari e facchino in una cooperativa, rivendichiamo solo la legalità in carcere. Prima dell’indul-to, insistono i detenuti, la realtà era molto, pesante con il sovraffollamento che condizionava ogni momento della vita. E poi si parla tanto di rieducazione ma viene ap-plicata molto raramente nei penitenziari ha raccontato un ex detenuto. Ho aspettato due anni e mezzo prima di parlare con un educatore è stata la testimonianza di un altro ex carcerato. La gente dovrebbe capire che chi si è macchiato di reati gravi (come pedofi lia, reati legati alla criminalità organizzata), ha affermato ancora Paolo, in procinto di diventare papà, non ha bene-fi ciato dell’indulto.Senza contare poi che i carce-rati, ha spiegato ancora Giu-lio, usufruirebbero comunque di benefi ci negli ultimi 3 anni di pena come previsto dalla legge ad iniziare dall’affi da-

mento in prova ai sevizi sciali sociali. Anche Francesco. 28 anni, detenuto per omi-cidio è apparso soddisfatto: Sono in permesso premio per cinque giorni e la notizia dell’indulto mi ha aperto una nuova prospettiva di vita. Il suo fi ne pena era previsto tra dieci anni ma con tre anni in meno da scontare, ha detto, i benefi ci come la semilibertà potrebbero essermi concessi prima. Alla fi ne, è Fra’ Beppe a ri-cordare che molti sono usciti dalla casa circondariale di Montorio nell’estate scorsa senza aver alcun tipo di as-sistenza. Certo sarebbe stato più giusto veder uscire le per-sone dal carcere con un lavoro e una migliore organizzazione ma non si poteva aspettare oltre nelle condizioni di so-vraffollamento raggiunte nelle celle a quell’epoca ha con-cluso il decano veronese dei volontari del carcere.Il reato non si giustifi ca, ma per fare un salto di qualità nel modo di valuta-re la pena, non dobbiamo considerare il carcere come l’unico rimedio. Certo è che per alcuni reati il carcere si rende “necessario” in quan-to deve essere visto come un momento in cui l’individuo può rifl ettere sugli erro-ri che ha commesso, e su come trovare la soluzione per riscattarsi in futuro. Per ottenere questo risultato vi è la necessità che i detenuti vengano aiutati e sostenuti in questo percorso. Il car-cere com’è strutturato ora, non aiuta non riscatta non cura, è “un male”. Di fronte a questa situazio-ne, quale risposta? Pene al-ternative, obblighi e doveri per i detenuti (anche verso le vittime) con un sistema alternativo di “riparazione”. Dal convegno ecclesiale di Verona sono emerse varie rifl essioni su come affron-tare il problema. Le diocesi dovrebbero avere un atteg-giamento diverso nei con-fronti della detenzione e del reinserimento della persona dopo il carcere. Inoltre do-vrebbe esserci un’ opera di prevenzione attraverso un reale sostegno alle famiglie, una educazione all’integra-zione fra culture e religioni diverse attraverso il recupe-ro dei centri di ascolto e di accoglienza per far fronte al disagio e al malessere giovanile. Questo dovrebbe essere il compito di ogni co-munità cristiana.

Beppe Prioli

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la Tua Casa nel verde a Spiazzo di Grancona....

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Villette a Schiera e Case Singole con Cucina, Soggiorno con possibilità di Caminetto, Doppi Servizi, Due e Tre Camere, Giardino, Garage ed eventuale Cantina, Ingresso Indipendente, Finiture di Pregio, a partire da 170.000

Vendiamo a Spiazzo di Grancona in zona completamente immersa nel verde in una struttura architettonicamente inserita nel paesaggio circostante, con vista del castello....PER INFORMAZIONI TELEFONARE al numero 348.2459116

Se volete pubblicare o avere notizie la redazione è ben feli-ce ad accettare suggerimenti e proposte

Potete contattarci via mail:[email protected]. 328.4506365tel. 0444.760869tel. 0444.887213

l'alba informa n°2 16-10-2008, 10:493

Page 4: L'Alba Informa - numero 3

L’Alba Società Cooperativa è anche agenzia di forma-zione continua e permanen-te con spazi idonei a svol-gere tale attività accreditati dalla Regione Veneto.In via della Cooperazione 5/7 si trova un’aula attrezzata e disponibile per lo svolgi-mento di corsi di formazio-ne di diverso genere, dove attualmente si sta portando a termine un corso per ope-ratori socio sanitari.La Cooperativa infatti orga-nizza corsi in via autonoma, ma mette a disposizione i suoi spazia anche ad enti ed associazioni che intendano promuoverne altri aperti al pubblico come nel caso di alcuni moduli in materia di sicurezza e igiene.Per tale motivo la Coopera-

FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTEtiva resta a disposizione per offrire informazioni mag-giori sia a chi intendesse par-tecipare alle attività formati-ve che nei confronti di enti o organizzazioni che volessero promuovere presso la nostra sede nuovi corsi.Già da più di quindici anni la cooperativa promuove corsi per operatori addetti all’assi-stenza dando la possibilità di formazione a numerose per-sone e un supporto di collo-camento al lavoro anche a chi già da qualche tempo è uscito dal mondo del lavo-ro ed intende rientrarci con maggiore professionalità.I maggiori fruitori di tale formazione sono state don-ne del nostro territorio che hanno potuto trovare una nuova occupazione, e dal-

l’altra parte ne hanno po-tuto usufruire anche alcune case di riposo, cooperative, fondazioni, associazioni e u.l.s.s. che hanno potuto reperire nel territorio del personale qualificato in gra-do di rispondere alle loro esigenze.Da anni quindi la Cooperati-va svolge un servizio di for-mazione nel campo socio as-sistenziale e sanitario ma già a partire dai prossimi mesi si conta di far partire anche corsi di vario genere utili co-munque ad una formazione professionale e di sostegno all’inserimento lavorativo e di supporto alle pari oppor-tunità nonché a chi si trova in situazioni di disagio.

G. Dinello

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TIPOGRAFIA L'ALBA

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Autorizzata F I A T

Via dell’Artigianato, 16Noventa Vicentina (VI)Telefono e Fax 0444.760131

3E3E

Io mi chiamo Speranzae non vado mai in vacanza...Tutti di me hanno bisogno..e per fortuna lo scioperoresta solo un sogno.Mi manda sempre il Padre eternoche per me quassù è comeil capo del governo Ma non mi impone strade preciseper lasciare la libertà anche alle menti più indecise.

Per alcune specialmente quelle oscurate dal pessimismo e dal malelo sono soloun pensiero banalecosi peggiorano la loro storiaperché brancolano nel buiocon la loro memoria.

Per altre sono un timido abbaglio..e appena mi trovanomi lasciano per sbaglio..mi guardano negli occhima non mi osservano per bene...cosi non posso liberarledalle loro catene.

Ci sono poi quelleche vogliono Impormili loro modo di lavorare...ma io non sono una che si lascia condizionare... lo sono di tutte a patto chemi lascino liberadi essere me stessa..Avete mai visto una speranza depressa?

Passo ovunquee mi intrufolo anche nei posticiniQuelli sono i pensieri dei bambini..ho un viso sorridentee una pace sconfinata..è la prima cosa che voglionella mia giornata..le mie clienti preferite?le menti un po’ smarritePerché non potendo contare troppoSu se stesse.. si appoggiano a Dio..e li ci sono sempre lo. Perciò se per ora non mi vedete parlate con lui e ce la farete.

Fiorenza Girardi

IL MIO NOME

l'alba informa n°2 16-10-2008, 10:504