L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande...

4
Villa Regina Margherita, via Romana 34/36, 18012 Bordighera (Im), Italia - tel 0184 276111, fax 0184 264941 Fondazione Terruzzi Villa Regina Margherita Regione Liguria Provincia di Imperia Città di Bordighera in collaborazione con Sistema Turistico Locale con il sostegno di Banca Carige organizzazione generale Fondazione Terruzzi- Villa Regina Margherita Villaggio Globale International editore Skira VILLA REGINA MARGHERITA da residenza a museo e polo culturale Villa Regina Margherita sorge a Bordighera in posizione alta lungo l’elegante Via Romana, strada che segue il percorso dell’antica Julia Augusta con cui i Romani collegarono la Liguria alla Gallia. Dopo la morte della regina madre, re Vittorio Emanuele III donò la proprietà (che comprendeva, oltre alla villa progettata da Luigi Broggi, l’ex villa Etelinda e un fondo rustico di tre ettari) all’Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti in Guerra che destinò le due dimore a casa di riposo per i congiunti dei caduti. Il 16 settembre 2008 l’Amministrazione Provinciale di Imperia e la Città di Bordighera acquistarono la villa con le sue dipendenze e l’11 ottobre dello stesso anno venne siglato un accordo tra la famiglia Terruzzi, da un lato, e la Provincia di Imperia, la Città di Bordighera e la Regione Liguria dall’altro, che diede vita alla Fondazione Terruzzi-Villa Regina Margherita. Nell’aprile del 2009 si dava inizio ai restauri della villa, affidati al mecenatismo della famiglia Terruzzi, con l’intento di realizzarvi un museo e rendere fruibile al pubblico una parte consistente della collezione Terruzzi, composta di dipinti, mobili, dipinti e porcellane di grande valore artistico. Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene architettonico e storico-artistico di pregio, carico di ricordi e di suggestioni, mira a fare di Villa Regina Margherita un punto di riferimento importante nel panorama culturale italiano e nell’offerta turistica del territorio ligure. L’intervento di restauro e adeguamento funzionale Nell’ambito del restauro, le scelte tecniche sono state operate, di concerto con la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Liguria, nel rispetto dei criteri di conservazione storica del fabbricato e in base alle esigenze legate alla conversione degli spazi ad un utilizzo museale, con criteri di contenimento dei costi energetici e di gestione e predisposizione di tutto ciò che attiene alle attuali normative museali. I lavori di restauro esterno, supportati delle opportune indagini stratigrafiche, hanno interessato l’intero edificio i cui intonaci e apparati decorativi si presentavano danneggiati e notevolmente deteriorati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Oltre ad aver ripristinato la coloritura originale delle superfici esterne, le modanature e le partiture a rilievo, eseguite originariamente in loco con malta fresca e armatura metallica di supporto, sono state tutte restaurate, riutilizzando le parti staccate che sono anche servite per riprodurre le parti decorative distrutte o mancanti. Tutta la superficie, eseguita originariamente a spruzzo è stata battuta a mano per verificare zone di distacco e poi reintegrata. La struttura dell’edificio si compone di due parti separate e architettonicamente indipendenti: la villa vera e propria e un edificio di servizio dove erano collocati gli alloggi del personale e i corazzieri che facevano parte del corpo di guardia della Regina. Nei quattro piani fuori terra di quest’ultima costruzione, hanno trovato collocazione, partendo dal basso, locali di controllo per la sicurezza del museo, un laboratorio di restauro visibile al pubblico attraverso ampie vetrate, una biblioteca destinata a raccogliere pubblicazioni di storia dell’arte e gli uffici della direzione. Le strutture interne del corpo principale sono state restaurate tenendo conto dell’allestimento museale che intanto si stava progettando. In tutti e tre i piani sono

Transcript of L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande...

Page 1: L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene ... Simile pulitura e ripristino funzionale

Villa Regina Margherita, via Romana 34/36, 18012 Bordighera (Im), Italia - tel 0184 276111, fax 0184 264941

Fondazione TerruzziVilla Regina Margherita

Regione LiguriaProvincia di ImperiaCittà di Bordighera

in collaborazione conSistema Turistico Locale

con il sostegno diBanca Carige

organizzazione generaleFondazione Terruzzi-Villa Regina MargheritaVillaggio Globale International

editoreSkira

VILLA REGINA MARGHERITA da residenza a museo e polo culturale

Villa Regina Margherita sorge a Bordighera in posizione alta lungo l’elegante Via Romana, strada che segue il percorso dell’antica Julia Augusta con cui i Romani collegarono la Liguria alla Gallia.Dopo la morte della regina madre, re Vittorio Emanuele III donò la proprietà (che comprendeva, oltre alla villa progettata da Luigi Broggi, l’ex villa Etelinda e un fondo rustico di tre ettari) all’Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti in Guerra che destinò le due dimore a casa di riposo per i congiunti dei caduti. Il 16 settembre 2008 l’Amministrazione Provinciale di Imperia e la Città di Bordighera acquistarono la villa con le sue dipendenze e l’11 ottobre dello stesso anno venne siglato un accordo tra la famiglia Terruzzi, da un lato, e la Provincia di Imperia, la Città di Bordighera e la Regione Liguria dall’altro, che diede vita alla Fondazione Terruzzi-Villa Regina Margherita.Nell’aprile del 2009 si dava inizio ai restauri della villa, affidati al mecenatismo della famiglia Terruzzi, con l’intento di realizzarvi un museo e rendere fruibile al pubblico una parte consistente della collezione Terruzzi, composta di dipinti, mobili, dipinti e porcellane di grande valore artistico.Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene architettonico e storico-artistico di pregio, carico di ricordi e di suggestioni, mira a fare di Villa Regina Margherita un punto di riferimento importante nel panorama culturale italiano e nell’offerta turistica del territorio ligure.

L’intervento di restauro e adeguamento funzionale

Nell’ambito del restauro, le scelte tecniche sono state operate, di concerto con la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Liguria, nel rispetto dei criteri di conservazione storica del fabbricato e in base alle esigenze legate alla conversione degli spazi ad un utilizzo museale, con criteri di contenimento dei costi energetici e di gestione e predisposizione di tutto ciò che attiene alle attuali normative museali. I lavori di restauro esterno, supportati delle opportune indagini stratigrafiche, hanno interessato l’intero edificio i cui intonaci e apparati decorativi si presentavano danneggiati e notevolmente deteriorati dal tempo e dagli agenti atmosferici.Oltre ad aver ripristinato la coloritura originale delle superfici esterne, le modanature e le partiture a rilievo, eseguite originariamente in loco con malta fresca e armatura metallica di supporto, sono state tutte restaurate, riutilizzando le parti staccate che sono anche servite per riprodurre le parti decorative distrutte o mancanti. Tutta la superficie, eseguita originariamente a spruzzo è stata battuta a mano per verificare zone di distacco e poi reintegrata.

La struttura dell’edificio si compone di due parti separate e architettonicamente indipendenti: la villa vera e propria e un edificio di servizio dove erano collocati gli alloggi del personale e i corazzieri che facevano parte del corpo di guardia della Regina.Nei quattro piani fuori terra di quest’ultima costruzione, hanno trovato collocazione, partendo dal basso, locali di controllo per la sicurezza del museo, un laboratorio di restauro visibile al pubblico attraverso ampie vetrate, una biblioteca destinata a raccogliere pubblicazioni di storia dell’arte e gli uffici della direzione.

Le strutture interne del corpo principale sono state restaurate tenendo conto dell’allestimento museale che intanto si stava progettando. In tutti e tre i piani sono

Page 2: L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene ... Simile pulitura e ripristino funzionale

stati accuratamente restaurati i parquets in legno, particolarmente pregevoli nella biblioteca storica, negli adiacenti ambienti di rappresentanza al piano rialzato e nell’appartamento della regina al primo piano.I pavimenti della loggia e dei terrazzi esterni sono stati in parte restaurati e in parte rifatti seguendo il disegno originale nelle aree particolarmente deteriorate. Speciale attenzione è stata data al restauro della cappella, le cui decorazioni parietali erano state oggetto di varie ridipinture che avevano offuscato e parzialmente nascosto i decori neo barocchi di Tommaso Bernasconi. Opportune stratigrafie hanno fatto scoprire lo strato originale dipinto, le dorature dei decori rocaille e il colore del trionfo di cherubini a rilievo sopra l’altare.Le pareti della cappella, sopra il lambris che corre lungo tutto il perimetro, erano tappezzate di damasco giallo dorato di cui non rimaneva che qualche brano non più recuperabile. Una tappezzeria di uguale disegno è stata realizzata da una ditta tessile specializzata, che ha anche fornito lo stesso tessuto per rivestire la parte alta delle pareti della biblioteca e per i tendaggi pesanti delle finestre dei tre piani. Le scaffalature della biblioteca sono state restaurate mantenendo i toni di colore originale avorio, rosa cipria e verde pallido e conservando le griglie di ottone sulle ante delle armadiature.Restaurati anche tutti i pregevoli stucchi, bianchi e oro delle sale di rappresentanza, come i lambris e quelli che racchiudono i sopraporta dipinti nel 1915 da Tommaso Bernasconi, nelle tonalità della sanguigna (soltanto spolverati a pennello e non integrati), e gli stemmi personali di Margherita di Savoia. Al piano rialzato i lampadari di Murano originari presenti nella biblioteca e nelle sale di rappresentanza (ex Sala delle udienze, Sala di ritrovo e Sala da pranzo) avevano elementi danneggiati che sono stati sostituiti con pezzi fatti realizzare appositamente a Murano su modello.Particolarmente impegnativo è stato il restauro delle vetrate artistiche realizzate nel 1915 dalle ditte Giovanni Beltrami per lo scalone e Corvaja e Bazzi, per i volets interni delle finestre, danneggiate per il lungo utilizzo e per i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Molte delle vetrate sono state smontate, trasportate presso un laboratorio specializzato, restaurate con la sostituzione delle parti danneggiate con vetro cattedrale chiaro, ricottura in caso di disegni con piombo nuovo, rinforzi retrostanti e rimontaggio finale in opera.Tutti gli elementi della ferramenta delle porte interne che erano stati forniti dalla ditta Lomazzi di Milano sono stati smontati e restaurati: di particolare pregio sono le maniglie, di ottone cesellato e ornate dallo stemma personale della regina Margherita. Simile pulitura e ripristino funzionale sono stati fatti al lampione di ottone e alle placche di disegn o rocaille, anch’essi prodotti espressamente per la villa dalla ditta Lomazzi, posti a illuminare lo scalone d’onore.

Nel piano seminterrato, un tempo adibito a cucine, guardaroba ecc., è stato realizzato un salone polivalente affiancato da vani complementari per mostre temporanee e conferenze, dotato anche di un ingresso dall’esterno per renderlo indipendente dal museo. A questi locali è annesso un guardaroba per il pubblico. Un blocco di servizi (centrale degli impianti elettrici, depositi, spogliatoi per il personale, servizi per il pubblico, cucina ad uso della caffetteria posta sulla terrazza all’ultimo piano a cui è collegata con un montavivande) completa il seminterrato.Il collegamento tra i piani dell’edificio principale è assicurato da un ascensore collocato al posto dell’ascensore storico che, come si è detto, è stato invece posto in un piccolo vano, accanto alla sala da pranzo, visibile al pubblico in tutta la sua struttura; mentre un secondo ascensore, più ampio, è funzionale alla movimentazione delle opere d’arte della collezione, agli usi del laboratorio di restauro e ad eventuali collegamenti tra i piani del corpo laterale.

Page 3: L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene ... Simile pulitura e ripristino funzionale

L’ascensore principale termina la sua corsa a livello della grande terrazza che corona l’edificio. Qui, all’interno di un volume esistente, è stata creata una caffetteria. Parte della terrazza adiacente alla cafeteria è stata dotata di una copertura in rame con una vetrata totalmente apribile. Una scala metallica originale, completamente restaurata, porta a una balconata panoramica.

L’impianto di climatizzazione è stato studiato in funzione delle esigenze termo-climatiche specifiche per installazioni museali, dei parametri estetici e della poca invasività dei macchinari, collocati in appositi mobili di contenimento che riproducono fedelmente il disegno della boiserie delle stanze. Nelle sale in cui sono esposte le opere d’arte l’illuminazione d’ambiente diffusa è assicurata da strisce led a scomparsa poste all’interno delle gole perimetrali dei controsoffitti.L’apparato illuminotecnico espositivo è stato realizzato tenendo conto di criteri quali la perfetta visibilità delle opere, l’alta qualità cromatica, l’utilizzo di corpi illuminanti di dimensioni contenute posizionati in relazione alla collocazione delle opere, l’assenza di emissioni di calore e di raggi IR e UV. La tecnologia a led impiegata possiede ottiche, tonalità di colore e intensità della luce regolabili e differenziate con sistema di comando a regolazione gestito da un software in grado di illuminare nella maniera più appropriata le diverse opere.

La valorizzazione del Parco e il ”roseto della Regina”

Il parco che circonda la villa riveste particolare interesse per numerose specie botaniche molte delle quali di età anteriore alla costruzione.L’ingresso al nuovo museo avviene attraverso il cancello in ferro battuto che si trova sulla via Romana. Il cancello introduce a un vialetto che si snoda, tra alti muri in pietra, attraverso il giardino ricco di essenze rare, illuminato da lampioni di ferro battuto di bella fattura che sorgono tra ulivi secolari, pitosfori, agavi, bossi e palme alcuni dei quali, vicini al secolo, si possono far risalire alla implementazione di specie diverse voluta dalla regina Margherita.All’interno del parco, nell’ambito di un riordino generale, viene recuperato il “roseto della regina” che, assieme alle altre specie, vedrà ripiantata la Reine Marguerite d’Italie, rosa veramente rara, di grande fascino e di intenso profumo dedicata dal vivaio lussemburghese Soupert & Notting alla sovrana nel 1904.

Page 4: L’intervento di restauro e adeguamento funzionale · 2015-02-26 · Un’operazione di grande valenza che oltre a ridare splendore a un bene ... Simile pulitura e ripristino funzionale