Laboratorio di poesia A.S. 2009/2010 La classe quarta della scuola primaria di Userna presenta.

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Laboratorio di poesiaA.S. 2009/2010

La classe quarta della scuola primaria di Usernapresenta

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PRESENTAZIONEPRESENTAZIONE IL LAVORO

IL LAVORO

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SAN MARTINO

di Giosuè Carducci

La nebbia a gl'irti colli

Piovigginando sale, 

E sotto il maestrale

Urla e biancheggia il mar;

[…]

SAN MARTINO DEGLI ANIMALIdi tutta la classe

La nebbia a gl’irti colliconfonde tanto i polli.Piovigginando saleappare un cinghiale.E sotto il maestralesi vede un maiale.Urla e biancheggia il mare tutti gli animali si mettono a ballar.

lavorocollettivo

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IL SABATO DEL VILLAGGIO

di Giacomo Leopardi

La donzelletta vien dalla campagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell'erba; e reca in

mano

Un mazzolin di rose e di viole,

Onde, siccome suole,

Ornare ella si appresta

Dimani, al dì di festa, il petto e il

crine.

[…]

LA DONZELLETTA E LE SUE FIGLIOLEdi Angela, Asia, Alessandro G.La donzelletta vien dalla campagna,e tutti per vederla vengono dalla montagna.In sul calar del sole,arrivano le sue figliole.Col suo fascio dell’ erba; e reca in manoun cucciolo di alano.Un mazzolin di rose e di viole da portare sulle carriole.Onde, siccome suoleuna visita alle scuole.Ornare ella si appresta lesta la sua testa.Dimani, al dì di festa, il petto e il crine,vuole ornar le sue bambine.

LA DONZELLETTA ROMAGNOLANicola, Elena, AriannaLa donzelletta vien dalla campagna,e raccoglie una castagna.In sul calar del sole,l’aiuta a costruir le aiuole.Col suo fascio dell'erba; e reca in manouna foto del presidente Napolitano.Un mazzolin di rose e di viole,che sono romagnole.Onde, siccome suole,sono il vento delle sue parole.Ornare ella si apprestae fa l’onestaDimani, al dì di festa, il petto e il crinesembra essere toccato da delle manine.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

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IL SABATO DEL VILLAGGIO

di Giacomo Leopardi

La donzelletta vien dalla campagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell'erba; e reca in

mano

Un mazzolin di rose e di viole,

Onde, siccome suole,

Ornare ella si appresta

Dimani, al dì di festa, il petto e il

crine.

[…]

LA DONZELLETTA GOLOSAdi Gioia, Yahya, JenniferLa donzelletta vien dalla campagna,mentre mangia la lasagna.In sul calar del sole,mentre fa le capriole.Col suo fascio dell'erba; e reca in manoMentre trova un capitano romano.Un mazzolin di rose e di viole,e anche un po’ di aiuole.Onde, siccome suole,e canta delle parole.Ornare ella si apprestaun carabiniere l’arresta.Dimani, al dì di festa, il petto e il crinescoppiano delle goccioline.

LA BELLA DONZELLETTAdi Lisa, Samuele, GregorioLa donzelletta vien dalla campagna,Ma le piace la montagna.In sul calar del sole,Con la schiena che le duole,Col suo fascio dell'erba; e reca in manoIncontra un tipo strano.Un mazzuolin di rose e di viole,E le pianta con le mazzuole,Onde siccome suole,E le spalma con le cazzuole.Ornare ella si apprestaE coi rami in testa,Dimani, al dì di festa, il petto e il crine,E le danno le gelatine.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

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IL SABATO DEL VILLAGGIO

di Giacomo Leopardi

La donzelletta vien dalla campagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell'erba; e reca in

mano

Un mazzolin di rose e di viole,

Onde, siccome suole,

Ornare ella si appresta

Dimani, al dì di festa, il petto e il

crine.

[…]

LA DONZELLETTA E IL CANEdi Emilia, Alessia, MicheleLa donzelletta vien dalla campagna,e porta con sé una cagna.In sul calar del sole,e c’è tanto calore.Col suo fascio dell'erba; e reca in manoe vien da molto lontano,Un mazzolin di rose e di viole,che ha colto con tanto amoreOnde, siccome suole,ornare ella si apprestae si rifugia in una foresta,Dimani, al dì di festa, il petto e il crinecon tante piantine molto belline.

IL SABATO DELLE CASTAGNOLEdi Caterina, Sofia, JacopoLa donzelletta vien dalla campagna,e trova una cagnaIn sul calar del sole,mangia tante castagnoleCol suo fascio dell'erba; e reca in manoun vecchio divanoUn mazzolin di rose e di viole,e dietro si trovano le scuoleOnde, siccome suole,fan venire gole.Ornare ella si apprestae a i maschi gli viene la cresta.Dimani, al dì di festa, il petto e il crinee si ruppe le ballerine.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

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IL SABATO DEL VILLAGGIO

di Giacomo Leopardi

La donzelletta vien dalla campagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell'erba; e reca in

mano

Un mazzolin di rose e di viole,

Onde, siccome suole,

Ornare ella si appresta

Dimani, al dì di festa, il petto e il

crine.

[…]

LA GRANDE FESTAdi Giorgia, Mariagrazia, Alessandro U.La donzelletta vien dalla campagna,e sale la montagnaIn sul calar del sole,tutti mangiano le castagnole.Col suo fascio dell'erba; e reca in manoe comincia ad eruttare un vulcano.Un mazzolin di rose e di viole,e con un po’ di aiuole.Onde, siccome suole,tutti incartano con le carte stagnole.Ornare ella si apprestae cammina lesta lesta.Dimani, al dì di festa, il petto e il crinesi vedono tante bambine.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

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DIVINA COMMEDIA

Inferno – Canto III

di Dante Alighieri

Per me si va nella città dolente,

per me si va ne l'eterno dolore,

per me si va ne la perduta gente.

[…]

DETTAGLI DELL’INFERNOdi Lisa, Angela, MariagraziaPer me si va nella città dolente,e si trova un muro imponente,per me si va ne l’eterno dolore, e si chiama un dottore,per me si va nella perduta gente e si cade nella lava bollente.

DANTE’S HELLdi Nicola, Gregorio, SamuelePer me si va nella città dolentedove diventi veggentePer me si va nell’eterno doloredove c’è un gran fetore.Per me si va nella perduta gentedove diventi strafottente.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

LE PERSONE MATTE DEL DANTEdi Asia, JenniferPer me si va nella città dolente,dove tutti vengono dall’oriente,per me si va nell’eterno doloredove tutti sentono un gran rumore,per me si va ne la perduta gente.e tutti hanno il salvagente

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LA GRANDE CITTÀdi Emilia, Sofia, GiorgiaPer me si va nella città dolente,dove alla gente gli duole un dente.Per me si va ne l’eterno doloredove esiste un gran pastore.Per me si va ne la perduta gente,dove la gente mente.

DIAVOLO ARDENTEdi Caterina, AlessiaPer me si va nella città dolentedove a un diavolo fa male un dente.Per me si va nell’eterno dolorecon molto pudorePer me si va nella perduta genteproprio da presidente.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

DIVINA COMMEDIA

Inferno – Canto III

di Dante Alighieri

Per me si va nella città dolente,

per me si va ne l'eterno dolore,

per me si va ne la perduta gente.

[…]

IL DOTTOR DANTEdi Arianna, ElenaPer me si va nella città dolente,dove il dottore ha sempre un paziente.Per me si va nell’eterno doloredove serve un gran dottore.Per me si va ne la perduta gentedove nessuno è mai appariscente.

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AMORE SERPENTEdi Jacopo, Alessandro G.Per me si va nella città dolente,dove c’è molta gente demente.per me si va ne l’eterno dolore, dove non c’è amore.per me si va nella perduta gente dove c’è un enorme serpente.

LA CITTÀ ARDENTEdi Yahya, Miki, Ale U.Per me si va nella città dolentedove la gente se ne pente.Per me si va nell’eterno doloredove ci si brucia di calore.Per me si va nella perduta gentedove ti si confonde la mente.

lavoroa piccoli gruppi

con testoin comune

DIVINA COMMEDIA

Inferno – Canto III

di Dante Alighieri

Per me si va nella città dolente,

per me si va ne l'eterno dolore,

per me si va ne la perduta gente.

[…]

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

LA MORTE DEL TAPIROdi Nicola MorelliEi fu. Siccome immobileschiacciato da un’automobile,dato il mortal sospirosembra che legga un papiro,stette la spoglia immemoree che non gli bagni il femore,orba di tanto spiro,succhia le formiche come un tapiro,così percossa, attonitae vibra come un’armonicala terra al nunzio stae finalmente morrà.

IL SOPRAMMOBILEdi Arianna BaldelliEi fu. Siccome immobile, guardava il soprammobiledato il mortal sospiro, ha visto proprio un ghirostette la spoglia immemoree mangiava sempre le moreorba di tanto spiro,che vide un vampirocosì percossa, attonita della sua vitala terra al nunzio sta,per questo cavalcherà.

IL NOBILE IMMOBILEdi Alessia BucalettiEi fu. Siccome immobile, era molto nobiledato il mortal sospiro, fa un ultimo respiro stette la spoglia immemoree passano le oreorba di tanto spiro,e pigro come un ghirocosì percossa, attonita va a fare una gita la terra al nunzio sta,e felice giocherà.

lavoroindividualecon testoin comune

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

UNA MORTE BRUTTISSIMAdi Alessandro GuerriEi fu. Siccome immobileed è un’ automobiledato il mortal sospirogli danno il tapirostette la spoglia immemoree guarda le oreorba di tanto spiro,diventa un vampirocosì percossa, attonita e gli piace andare in gitala terra al nunzio stae gli verrà da magnà.

IL BEL SIGNOREdi Lisa SponticciaEi fu. Siccome immobile, e ha comprato un mobiledato il mortal sospiro, e dorme come un ghirostette la spoglia immemoree mangia tante moreorba di tanto spiro,fuori c’è un tapiro!Così percossa, attonita e beve una granitala terra al nunzio sta,e poi ballerà.

NONNO NAPOLEONEdi Caterina RenziniEi fu. Siccome immobile, è stesso molto nobiledato il mortal sospiro, lo ha morso un vampirostette la spoglia immemoreha sopra la pancia un fioreorba di tanto spiro,e dorme come un ghirocosì percossa, attonita si beveva sempre la granitala terra al nunzio sta,e suo nipote piangerà.

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

IL MORTO IMMOBILEdi Asia CarrazzaEi fu. Siccome immobile,come un vecchio mobile,dato il mortal sospiro, come un bel vampiro,stette la spoglia immemore,buona come delle more,orba di tanto spiro,scritta tutta su un papiro,così percossa,attonitae anche molto stupita,la terra al nunzio sta,che a tutti piacerà.

LE RIME BALLERINEdi Giorgia GuerriniEi fu. Siccome immobile,non aveva più l’automobiledato il mortal sospiro,che non aveva più il respirostette la spoglia immemoreche non mangiava più le moreorba di tanto spiro, che fa sempre il girocosì percossa, attonita che beve sempre la granitala terra al nunzio sta,e tutti si vanno a sposà.

Il VAMPIRO DORMIGLIONEdi Gregorio GianniniEi fu. Siccome immobile,in una strada con la Batmobiledato il mortal sospiro, dormiva come un ghirostette la spoglia immemoree mangia le more orba di tanto spiro,come il fiato di un vampirocosì percossa, attonita da una vitala terra al nunzio sta,e alla fine dormirà.

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

IL NOBILE DORMIGLIONEdi Yahya WifakEi fu. Siccome immobile,venne ucciso da un nobiledato il mortal sospiro,lo scambiarono per un ghirostette la spoglia immemoregli tolsero il femoreorba di tanto spiro, rimase senza respirocosì percossa, attonita gli tolsero la vitala terra al nunzio sta,e lui volerà.

IL VAMPIROBALLERINOdi Emilia MiglioratiEi fu. Siccome immobile,ed era una morte irripetibile dato il mortal sospiro,da un vampiro stette la spoglia immemoreper mangiare le moreorba di tanto spirocon tanto sospiro, così percossa, attonitaper una corta vita la terra al nunzio staed ora ballerà.

L’IMMOBILE VAMPIROdi Michele DalmonteEi fu. Siccome immobile,e gli cade un soprammobiledato il mortal sospiro,sembra che dorma come un ghirostette la spoglia immemoreil corpo non ha brucioreorba di tanto spirosembra un vampirocosì percossa, attonitasembra il corpo una granitala terra al nunzio staperché lui si raffredderà.

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

IL VAMPIRO SCHIACCIATOdi Jacopo BaldiEi fu. Siccome immobile, schiacciato da un mobiledato il mortal sospiro, e fa tanto il vampirostette la spoglia immemoree ha tante oreorba di tanto spiro,e ha un grande ghirocosì percossa, attonita e ha fatto una grande gitala terra al nunzio sta,e un cane morirà.

LA NOBILE GRANITAdi Elena CuccariniEi fu. Siccome immobile, resterai sempre un uomo nobiledato il mortal sospiro, ogni giorno ti daremo un papirostette la spoglia immemoredove non passano mai le oreorba di tanto spiro,dove è difficile far solo un respirocosì percossa, attonita dove per consolarti ti ci vuole una granitala terra al nunzio sta,e nessuno si dimenticherà.

IL SIGNOR STANCOJennifer UgoliniEi fu. Siccome immobile, e compra un’automobiledato il mortal sospiro, è uguale a quello del ghirostette la spoglia immemoree gli si vede il posterioreorba di tanto spiro,e si sente un gran sospirocosì percossa, attonita e beve una granitala terra al nunzio sta,vedrai che pulirà.

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]

LA MORTE DI NAPOLEONEdi Alessandro UrbanelliEi fu. Siccome immobile, era davvero nobile,dato il mortal sospiro, dorme come un ghiro,stette la spoglia immemoredisperso nel vapore,orba di tanto spiro,con un solo respiro,così percossa, attonita per andare all’ uscita,la terra al nunzio sta,però il suo ricordo ci sarà.

IL SIGNOR E IL SUO CALORdi Sofia MiglioratiEi fu. Siccome immobile, come una vecchia automobiledato il mortal sospiro, e riprende un gran respirostette la spoglia immemoree dal sole sente un gran caloreorba di tanto spiro,non vede il ghirocosì percossa, attonita e anche stupitala terra al nunzio sta,e tutto passerà.

LA TRISTEZZA E L’ALLEGRIAdi Angela CariEi fu. Siccome immobile, assomigliava ad un nobile mobiledato il mortal sospiro, sarebbe diventato un vampirostette la spoglia immemoree sentì un gran caloreorba di tanto spiro,scriveva su un papirocosì percossa, attonita bevendo una granitala terra al nunzio sta,e lui ballerà e canterà.

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5 MAGGIO

di Alessandro Manzoni

Ei fu. Siccome immobile,

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore

orba di tanto spiro,

così percossa, attonita

la terra al nunzio sta,

[…]5 MAGGIO, È MORTO UN SAGGIOdi Gioia GiorgiEi fu. Siccome immobile, non aveva l’automobiledato il mortal sospiro, dormiva come un ghirostette la spoglia immemoree arrivò un dottoreorba di tanto spiro,non aveva il sospirocosì percossa, attonita non aveva la vitala terra al nunzio sta,tutto il mondo lo saprà.

IL 5 MAGGIO DELLA STORIAdi Mariagrazia MennellaEi fu. Siccome immobile, era molto nobiledato il mortal sospiro, era scritto sul papiro,stette la spoglia immemoremangiava tante more,orba di tanto spiro,non ci sentiva il respiro,così percossa, attonita l’ha detto pure Rita,la terra al nunzio sta,e lo sa tutta la città. L’AUTOMOBILE

di Samuele FortuniEi fu. Siccome immobile, schiacciato da una automobiledato il mortal sospiro, come un vampirostette la spoglia immemoredopo aver mangiato per oreorba di tanto spiro,facendo il girocosì percossa, attonita dopo una gitala terra al nunzio sta,al mattino canterà.

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RIO BO

di Aldo Palazzeschi

Tre casettine

dai tetti aguzzi,

un verde praticello,

un esiguo ruscello: Rio Bo,

un vigile cipresso.

[…]

IL PAESE DELLE ACQUEdi Jennifer, Alessandro G., Asia, Alessandro U.

Tre casettine,hanno cinque piscine,dai tetti aguzzi,come li becco degli struzzi,un verde praticello,recintato da un cancello,un esiguo ruscello: Rio Bo,dove io pescherò,un vigile cipresso,sta lì, sempre depresso.

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DIVINA COMMEDIA

Inferno – Canto XXVI

di Dante Alighieri

Considerate la vostra semenza:

fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e

conoscenza.

[…]

LE CONOSCENZE DELLE SCIENZEdi Arianna, Elena, Jacopo

Considerate la vostra semenzacome se fosse la vostra coscienzafatti non foste a viver come bruti,sennò diventerete sempre più mutima per seguir virtute e conoscenzae potrete diventare amici della scienza.

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NEVE

di Ada Negri

 Sui campi e sulle strade

silenziosa e lieve

volteggiando, la neve cade.

 Danza la falda bianca

nell'ampio ciel scherzosa,

poi sul terren si posa, stanca.

[…]

NEVE STANCAdi Giorgia, Michele,Yahya

Sui campi e sulle stradeLa manda il dio Adesilenziosa e lievedove ci passa uno spazzanevevolteggiando, la neve cade.e copre tutte le autostrade. Danza la falda biancadove lì la neve non mancanell'ampio ciel scherzosa,e diventa pericolosapoi sul terren si posa, stancae si siede su una panca.

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con testidiversi

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IL BOVE

di Giosuè Carducci

T'amo, o pio bove, e mite un sentimento

di vigore e di pace al cor m'infondi,

o che solenne come un monumento

tu guardi i campi liberi e fecondi,

 o che al giogo inchinandoti contento

l'agil opra de l'uom grave secondi:

ei t'esorta e ti punge, e tu col lento

giro de' pazienti occhi rispondi.

IL TRISTE BUEdi Gregorio, Sofia, Lisa

T'amo, o pio bove, e mite un sentimentoe mi pare un tormentodi vigore e di pace al cor m'infondi,di sentimenti profondio che solenne come un monumentoche è fatto di cementotu guardi i campi liberi e fecondi,e si spargono pei mondi o che al giogo inchinandoti contentodavanti alla rossa cinquecentol'agil opra de l'uom grave secondi:e tu la diffondi;ei t'esorta e ti punge, e tu col lentoe suona uno strumentogiro de' pazienti occhi rispondie i tuoi occhi sono rotondi.

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con testidiversi

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IL LAMPO

di Giovanni Pascoli

E cielo e terra si mostrò qual era:

la terra ansante, livida, in sussulto;

il cielo ingombro, tragico, disfatto:

bianca bianca nel tacito tumulto     

una casa apparì sparì d'un tratto;

come un occhio, che, largo, esterrefatto,

s'aprì si chiuse, nella notte nera.

NOTTE PAUROSA E FIERA ALLEGRAdi Mariagrazia, Emilia, Angela

E cielo e terra si mostrò qual era:fatto di cera da una fattucchiera.La terra ansante, livida, in sussulto;fece sbocciare un virgulto.Il cielo ingombro, tragico, disfattofece diventare un gatto matto.Bianca bianca nel tacito tumultoiniziò a recitare un culto.Una casa apparì sparì d’un trattocome un veloce atto.Come un occhi, che, largo esterrefatto.si chiuse al tatto.S’aprì si chiuse nella notte nera,e il giorno dopo ci fu una allegra fiera.

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LA LUNA PIENAdi Nicola, Alessia, Caterina

Forse perché della fatal quïeteMi chiudi nelle segreteTu sei l'imago a me sì cara vieniChe mi avveleni O sera! E quando ti corteggian lieteTi intrappoli come in una reteLe nubi estive e i zeffiri sereniChe van veloci come treniE quando dal nevoso aere inquïetee voi non lo volete Tenebre e lunghe all'universo meniE tu ombra ti dimeniSempre scendi invocata, e le secreteE voi ombre vi decideteVie del mio cor soavemente tieni.tutto il tempo per i reni.

ALLA SERA

di Ugo Foscolo

Forse perché della fatal quïete

Tu sei l'imago a me sì cara vieni

O sera! E quando ti corteggian liete

Le nubi estive e i zeffiri sereni,

E quando dal nevoso aere inquïete

Tenebre e lunghe all'universo meni

Sempre scendi invocata, e le secrete

Vie del mio cor soavemente tieni.

lavoroa piccoli gruppi

con testidiversi

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FINE