La Vedettaile LLicatese ddi llibera ccritica, ccultura ee ... · tesi con la significativa canzone...

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La Vedetta Sped. Abb. Post. art. 1, comma 1, del DL 24/12/2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - CPO di Agrigento Mensile Licatese di libera critica, cultura e sport SETTEMBRE 2008 ANNO 26 - N° 9 - EURO 1,00 FONDATORE E DIRETTORE: CALOGERO CARITÀ I Licatesi e gli elettori di Graci aspettano i primi veri segnali di Calogero Carità L ’estate 2008 si è appena conclusa con un cartel- lone di manifestazioni pubblicato solo verso la fine di agosto. Teatro, mostre, sfilate di carretti, sport e memorial Rosa Balistreri. Poche cose, nulla di eccezionale, a parte le manifestazioni dedicate alla nostra folk singer, tra queste il festival del folclore che ha visto bravissimi e applauditissimi gruppi etnici esi- birsi in piazza Sant’Angelo e il memorial alla Badia che è stato davvero di grande spessore, specie la seconda serata e per il quale va il nostro plauso al Lions Club di Licata e alla Amministrazione Comunale che contri- buendo ne ha permesso la realizzazione. Un memorial, ormai giunto alla 8a edizione, che realizza concreta- mente il testamento di Rosa lasciato anche a noi lica- tesi con la significativa canzone ‘Quannu iu moru’. Un appuntamento annuale che il sindaco Graci si è impe- gnato a rendere sempre più ricco di contenuti. Sottotono anche il pallio dei centri marinari. Appena tre le barche in corsa e scarso coinvolgimento delle municipalità di riferimento. E’ stato tutto quello che, con il bilancio approvato il 12 agosto, la giunta Graci ha potuto fare. Per quanto riguarda la festa di S. Angelo, finalmente abbiamo potuto goderci dei festeg- giamenti liturgici, allietati da ricchi fuochi pirotecnici. L’assenza dei cantanti in piazza, alla fine non è stata così grave. Il sacro e profano non stanno bene insieme. Archiviata, dunque, l’estate, è tempo ormai che l’Amministrazione Comunale passi all’attuazione del proprio programma elettorale. Gli assessori hanno avuto tre mesi abbondanti per acclimatarsi, conoscere i dirigenti, il funzionamento della macchina ammini- strativa, prendere possesso dei loro uffici, leggere le schede del Peg (Piano economico di gestione) e approfondire il bilancio. Lascino, pertanto, gli assesso- ri il bunker di piazza Progresso, la smettano di fare da codazzo scomposto al sindaco e vadano nei loro uffici a pensare, progettare e produrre per la nostra città. Da questa Amministrazione, almeno per il corrente anno, non ci aspettiamo grandi cose. In tre mesi non si possono fare tanti progetti ambiziosi, ma dal sindaco Graci Licata si aspetta però dei segnali significativi che riguardino il decoro della città e soprattutto un atto di coraggio e di coerenza etica contro chi ha pro- dotto guasti insanabili e danni seri, anche e soprattut- to finanziari, alla nostra città. Andiamo con ordine. L’attuale congiuntura economica che investe il nostro paese e la nostra regione in particolare non consento- no di pensare alla realizzazione di grandi opere. Ragion per cui ci accontentiamo anche di piccole cose, purché si facciano, convinti come siamo che la somma di tante piccole cose, a costi zero o irrisori per il Comune, possono alla fine produrre grandi risultati. Cosa si chiede, dunque, al sindaco? L’acqua innanzi tutto. Licata non può continuare a subire la sete. Siamo nel terzo millennio ed ancora manca l’acqua. Che si porti a Licata, finalmente, quella invasata dal Gibbesi costruendo la necessaria condotta di adduzione, si riutilizzi la sorgente del Pisciotto dismessa ormai dalla Ferrovie, si riporti a Licata l’acqua del Tre Sorgenti, si potabilizzi quella della Fontanelle di via Palma, si renda pienamente operativo l’impianto di contrada Ripellino per utilizzare i reflui per l’irrigazione, si con- tinui la lotta contro i ladri d’acqua e si costruisca a Licata un dissalatore ad uso esclusivo della nostra città. Segue a pag. 8 Nessun licatese nella Giunta provinciale Anche Eugenio D’Orsi ha considerato Licata una colonia elettorale. Il presidente della Provincia a Licata ha avuto 13.959 preferenze pari al 71,47% dei voti validi ALL ’INTERNO PAG. 3 - Consiglio Comunale: Approvato il bilancio preventivo 2008 (C.C.) PAG. 4 - Ricorso Scrimali. La sua lettera, letta in Consiglio, fa arrabbiare Callea, che si sca- glia contro La Vedetta (Angelo Carità) PAG. 5 - La dichiarazione di voto al bilancio di Angelo Rinascente: “Questo è un bilancio falso, in aperto dissesto.” PAG. 7 - Vicenda SAISEB - Anche il sindaco Graci votò favorevolmente quella maledetta delibera (la foto e il testo della delibera) PAG. 10 - Area dismessa delle Ferrovie. Anche Licata potrebbe avere il suo piccolo Hide Park (Anna Bulone) PAG. 11 - VIVA L’ITALIA di Carlo Trigona Alla bocciatura del figlio, Bossi rispose con un’altra minaccia: via i docenti terroni dalle scuole del nord. PAG. 14 - Strepitoso successo dell’ “8° Memorial Rosa Balistreri” organizzato dal Lions Club di Licata SPOR T & DINTORNI QUESTO MESE L’INSERTO SPORTIVO DI 4 PAGINE RICCO DI NOTIZIE E CURIOSITÀ PAG. I - Lo spirito olimpico ha acceso la passio- ne, gli animi e la voglia di sport (P. Lanzerotti) CARO MUTUI IL GOVERNO HA DISPOSTO L’OBBLIGO DI RINEGOZIARE I MUTUI L’aumento dei tassi di interesse, negli ultimi due/tre anni, ha dan- neggiato le famiglie italiane. Vediamo se conviene o no rinego- ziare i mutui. a pagina 9 il servizio di Domenico Raneri L ’editoriale BAST A AGLI ABUSIVI DEL COMMERCIO A pagina 8 La lettera denuncia dei Commercianti di Corso Umberto, che dicono basta a questa vergogna. Il prossimo numero in edicola sabato 11 ottobre I l presidente della provin- cia regionale di Agrigento, D’Orsi, dopo oltre due mesi dalla sua elezione e dopo lunghe trattative tra i gruppi di potere della maggioranza di centro destra, ha licenziato lo scorso 29 agosto la sua giunta, formata da ben 12 assessori: 5 a F.I., 1 ad A.N., 3 all’Udc e 3 all’Mpa. La corrente di Alfano ha avuto 3 assessorati, mentre quella che fa capo a Cimino ha dovuto accontentarsi di 2 asses- sorati. Si tratta, tuttavia, di una giunta provvisoria dato che all’ultimo momento, sicura- mente per ripensamenti politici, sono venuti a mancare tre dei nomi dati per certi nel corso della trattativa. Questi i nomi dei 12 assessori: on. Nino Bosco (Agrigento), Giuseppe Giambrone (Agrigento), Giovanni Barbera (Agrigento), gruppo Alfano, Sergio Indelicato (Sciacca) e Stefano Castellino (Palma), gruppo Cimino, on, Luigi Gentile, assessore regionale ai lavori pubblici (A.N.), Gaetano Cani (Canicattì), Luigi Argento (Raffadali) e Carmelo Pace (Ribera) del gruppo Udc e Mariano Ragusa (Ribera), Giuseppe Arnone (Favara), Giuseppe Ciulla (Agrigento) del gruppo Mpa. Vice presiden- te sarà Carmelo Pace. Si capisce che la presenza dell’on. Gentile è provvisoria in attesa che A.N. designi il suo uomo definitivamente. Gentile, peraltro, data l’incompatibilità con la carica di assessore regio- nale che ricopre, deve optare entro trenta giorni. Come i lettori potranno notare tra i 12 assessori non figura alcun licatese. Sino all’ultimo si era fatto il nome di Giuseppe Montana in contrap- posizione a quello di Stefano Castellino, ma già sin dall’ini- zio si dava per scontata que- st’ultima candidatura. Così è stato. Ne consegue che il presi- dente D’Orsi, palmese, stravo- tato a Licata (13.959 voti pari al 71,47%), è in buona compa- gnia in Giunta provinciale con un altro palmese: Stefano Castellino. E saranno due se l’on. Pippo Scalia andrà a desi- gnare Luca Salvato, di cui si era già parlato a metà agosto, al posto di Gentile che dovrà lasciare. Nessun riguardo per la nostra città e per la nostra comunità elettorale e ciò dimo- stra ancora una volta come Licata resta solo terra di con- quista e di rapina elettorale e null’altro. Da noi prendono sempre tanti voti, ma il potere se lo distribuiscono sfacciata- mente tra di loro, lasciandoci sempre fuori da dove si decide e da dove si distribuiscono le risorse. Questo è accaduto anche per l’Ars e per il parla- mento nazionale. Non siamo, infatti, rappresentati da nessuna parte. Che in consiglio provin- ciale ci siano 2 consiglieri lica- tesi, uno in maggioranza, Angelo Bennici (F.I), e l’altro nelle file della minoranza, Daniele Cammilleri (Pd), non vuol dire nulla. Cosa queste due mosche bianche riusciran- no a fare per la nostra comuni- tà non lo sappiamo. In giunta sono, invece, presenti Palma, Canicattì, Favara, Raffadali, Ribera e Sciacca. Ciò conferma che siamo e restiamo i soliti “babbi licatesi”. Continua a pag. 4

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I Licatesi e gli elettoridi Graci aspettano i primi veri segnali

di Calogero Carità

L’estate 2008 si è appena conclusa con un cartel-lone di manifestazioni pubblicato solo verso lafine di agosto. Teatro, mostre, sfilate di carretti,

sport e memorial Rosa Balistreri. Poche cose, nulla dieccezionale, a parte le manifestazioni dedicate allanostra folk singer, tra queste il festival del folclore cheha visto bravissimi e applauditissimi gruppi etnici esi-birsi in piazza Sant’Angelo e il memorial alla Badia cheè stato davvero di grande spessore, specie la secondaserata e per il quale va il nostro plauso al Lions Club diLicata e alla Amministrazione Comunale che contri-buendo ne ha permesso la realizzazione. Un memorial,ormai giunto alla 8a edizione, che realizza concreta-mente il testamento di Rosa lasciato anche a noi lica-tesi con la significativa canzone ‘Quannu iu moru’. Unappuntamento annuale che il sindaco Graci si è impe-gnato a rendere sempre più ricco di contenuti.Sottotono anche il pallio dei centri marinari. Appenatre le barche in corsa e scarso coinvolgimento dellemunicipalità di riferimento. E’ stato tutto quello che,con il bilancio approvato il 12 agosto, la giunta Graciha potuto fare. Per quanto riguarda la festa di S.Angelo, finalmente abbiamo potuto goderci dei festeg-giamenti liturgici, allietati da ricchi fuochi pirotecnici.L’assenza dei cantanti in piazza, alla fine non è statacosì grave. Il sacro e profano non stanno bene insieme.

Archiviata, dunque, l’estate, è tempo ormai chel’Amministrazione Comunale passi all’attuazione delproprio programma elettorale. Gli assessori hannoavuto tre mesi abbondanti per acclimatarsi, conoscerei dirigenti, il funzionamento della macchina ammini-strativa, prendere possesso dei loro uffici, leggere leschede del Peg (Piano economico di gestione) eapprofondire il bilancio. Lascino, pertanto, gli assesso-ri il bunker di piazza Progresso, la smettano di fare dacodazzo scomposto al sindaco e vadano nei loro ufficia pensare, progettare e produrre per la nostra città.

Da questa Amministrazione, almeno per il correnteanno, non ci aspettiamo grandi cose. In tre mesi non sipossono fare tanti progetti ambiziosi, ma dal sindacoGraci Licata si aspetta però dei segnali significativiche riguardino il decoro della città e soprattutto unatto di coraggio e di coerenza etica contro chi ha pro-dotto guasti insanabili e danni seri, anche e soprattut-to finanziari, alla nostra città. Andiamo con ordine.L’attuale congiuntura economica che investe il nostropaese e la nostra regione in particolare non consento-no di pensare alla realizzazione di grandi opere.Ragion per cui ci accontentiamo anche di piccole cose,purché si facciano, convinti come siamo che la sommadi tante piccole cose, a costi zero o irrisori per ilComune, possono alla fine produrre grandi risultati.

Cosa si chiede, dunque, al sindaco? L’acqua innanzitutto. Licata non può continuare a subire la sete. Siamonel terzo millennio ed ancora manca l’acqua. Che siporti a Licata, finalmente, quella invasata dal Gibbesicostruendo la necessaria condotta di adduzione, siriutilizzi la sorgente del Pisciotto dismessa ormai dallaFerrovie, si riporti a Licata l’acqua del Tre Sorgenti, sipotabilizzi quella della Fontanelle di via Palma, sirenda pienamente operativo l’impianto di contradaRipellino per utilizzare i reflui per l’irrigazione, si con-tinui la lotta contro i ladri d’acqua e si costruisca aLicata un dissalatore ad uso esclusivo della nostracittà.

Segue a pag. 8

Nessun licatese nella Giunta provincialeAnche Eugenio D’Orsi ha considerato Licata una colonia elettorale. Il presidentedella Provincia a Licata ha avuto 13.959 preferenze pari al 71,47% dei voti validi

ALL’INTERNOPAG. 3 - Consiglio Comunale: Approvato ilbilancio preventivo 2008 (C.C.)PAG. 4 - Ricorso Scrimali. La sua lettera, lettain Consiglio, fa arrabbiare Callea, che si sca-glia contro La Vedetta (Angelo Carità)PAG. 5 - La dichiarazione di voto al bilancio diAngelo Rinascente: “Questo è un bilanciofalso, in aperto dissesto.”PAG. 7 - Vicenda SAISEB - Anche il sindacoGraci votò favorevolmente quella maledettadelibera (la foto e il testo della delibera)PAG. 10 - Area dismessa delle Ferrovie. AncheLicata potrebbe avere il suo piccolo Hide Park(Anna Bulone)PAG. 11 - VIVA L’ITALIA di Carlo TrigonaAlla bocciatura del figlio, Bossi rispose conun’altra minaccia: via i docenti terroni dallescuole del nord.PAG. 14 - Strepitoso successo dell’ “8°Memorial Rosa Balistreri” organizzato dalLions Club di Licata

SPORT & DINTORNIQUESTO MESE L’INSERTO SPORTIVO

DI 4 PAGINE RICCO DI NOTIZIE E CURIOSITÀPAG. I - Lo spirito olimpico ha acceso la passio-ne, gli animi e la voglia di sport (P. Lanzerotti)

CARO MUTUI

IL GOVERNO HA DISPOSTOL’OBBLIGO DI RINEGOZIARE

I MUTUI

L’aumento dei tassi di interesse,negli ultimi due/tre anni, ha dan-neggiato le famiglie italiane.Vediamo se conviene o no rinego-ziare i mutui.

a pagina 9 il servizio diDomenico Raneri

L’editoriale

BASTA AGLI ABUSIVI DEL COMMERCIO

A pagina 8La lettera denuncia dei Commercianti di CorsoUmberto, che dicono basta a questa vergogna.

Il prossimo numero in edicola sabato 11 ottobre

I l presidente della provin-cia regionale di Agrigento,D’Orsi, dopo oltre due

mesi dalla sua elezione e dopolunghe trattative tra i gruppi dipotere della maggioranza dicentro destra, ha licenziato loscorso 29 agosto la sua giunta,formata da ben 12 assessori: 5 aF.I., 1 ad A.N., 3 all’Udc e 3all’Mpa. La corrente di Alfanoha avuto 3 assessorati, mentrequella che fa capo a Cimino hadovuto accontentarsi di 2 asses-sorati. Si tratta, tuttavia, di unagiunta provvisoria dato cheall’ultimo momento, sicura-mente per ripensamenti politici,sono venuti a mancare tre deinomi dati per certi nel corsodella trattativa. Questi i nomidei 12 assessori: on. NinoBosco (Agrigento), GiuseppeGiambrone (Agrigento),Giovanni Barbera (Agrigento),gruppo Alfano, SergioIndelicato (Sciacca) e StefanoCastellino (Palma), gruppo

Cimino, on, Luigi Gentile,assessore regionale ai lavoripubblici (A.N.), Gaetano Cani(Canicattì), Luigi Argento(Raffadali) e Carmelo Pace(Ribera) del gruppo Udc eMariano Ragusa (Ribera),Giuseppe Arnone (Favara),Giuseppe Ciulla (Agrigento)del gruppo Mpa. Vice presiden-te sarà Carmelo Pace.

Si capisce che la presenzadell’on. Gentile è provvisoriain attesa che A.N. designi il suouomo definitivamente. Gentile,peraltro, data l’incompatibilitàcon la carica di assessore regio-

nale che ricopre, deve optareentro trenta giorni.

Come i lettori potrannonotare tra i 12 assessori nonfigura alcun licatese. Sinoall’ultimo si era fatto il nome diGiuseppe Montana in contrap-posizione a quello di StefanoCastellino, ma già sin dall’ini-zio si dava per scontata que-st’ultima candidatura. Così èstato. Ne consegue che il presi-dente D’Orsi, palmese, stravo-tato a Licata (13.959 voti parial 71,47%), è in buona compa-gnia in Giunta provinciale conun altro palmese: StefanoCastellino. E saranno due sel’on. Pippo Scalia andrà a desi-gnare Luca Salvato, di cui siera già parlato a metà agosto, alposto di Gentile che dovràlasciare.

Nessun riguardo per lanostra città e per la nostracomunità elettorale e ciò dimo-stra ancora una volta comeLicata resta solo terra di con-

quista e di rapina elettorale enull’altro. Da noi prendonosempre tanti voti, ma il poterese lo distribuiscono sfacciata-mente tra di loro, lasciandocisempre fuori da dove si decidee da dove si distribuiscono lerisorse. Questo è accadutoanche per l’Ars e per il parla-mento nazionale. Non siamo,infatti, rappresentati da nessunaparte. Che in consiglio provin-ciale ci siano 2 consiglieri lica-tesi, uno in maggioranza,Angelo Bennici (F.I), e l’altronelle file della minoranza,Daniele Cammilleri (Pd), nonvuol dire nulla. Cosa questedue mosche bianche riusciran-no a fare per la nostra comuni-tà non lo sappiamo. In giuntasono, invece, presenti Palma,Canicattì, Favara, Raffadali,Ribera e Sciacca. Ciò confermache siamo e restiamo i soliti“babbi licatesi”.

Continua a pag. 4

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La VedettaIL COMUNE INFORMA2 SETTEMBRE 2008

Numeri Utili di interesse generale(prefisso 0922)

Palazzo di Città (centralino) 868111Carabinieri 774011Polizia 774204Guardia di Finanza 774801Vigili del Fuoco 772921Capitaneria di Porto 774113Pronto Soccorso 775344Polizia Municipale 801493Stazione FF.SS. 774122Guardia medica 771079-803918 Gas (guasti) 804100

Numeri utili Dipartimenti (0922)

Affari Generali 868104Finanze e programmazione 868411Sol. Soc., P.I., Sport, Spettacoli 773181Lavori Pubblici 868515Urban. e Gestione del Territorio 865003Servizio al Cittadino e P.M. 868428

Orario degli Uffici ComunaliGli uffici comunali

sono aperti al pubblicoda Lunedì a Venerdì

dalle ore 7.30 alle ore 14.Il Martedì rientro pomeridiano

dalle ore 15.30 alle 18.30

Comunicato stampa n° 353 del 29 agosto 2008

Risposta ad interrogazione consigliere Rinascente su costi del servizio Nettezza Urbana

In risposta a quanto richiesto dal consigliere Rinascente conun’interrogazione presentata il 23 luglio scorso, in merito al mag-giore costo sostenuto di cui il Comune si è fatto carico con laDedalo Ambiente per conferire i RSU presso la discarica diSiculiana, il Sindaco Angelo Graci, dopo avere acquisiti i datinecessari presso i competenti uffici, tra l’altro ha sottolineato chea seguito di un incontro tenutosi in Prefettura il 25 giugno 2008,con determinazione sindacale n° 67 del 2 luglio, si è approvatouno schema di appendice al contratto di servizio, con il quale ilComune si è impegnato “a garantire, per la quota parte espressain ragione della percentuale del 27,28% il maggiore onere dispesa che la società (Dedalo Ambiente) dovrebbe sostenere per ilconferimento dei rifiuti in discarica, compreso l’incidenza delmaggiore costo diretto ed indiretto connesso alle operazioni ditrasferimento”.

Con il medesimo provvedimento il Comune ha assunto altriimpegni, il tutto per evitare “i rischi potenziali – si legge ancoratestualmente nella risposta del Sindaco - di ordine igienico – sani-tario, che l’accumulo dei rifiuti solidi urbani avrebbe certamentecausato e, proprio nel periodo estivo in cui Licata diventa meta dituristi, si è fortemente cercato di salvaguardare e di non offende-re l’immagine di una Città in cui si sta cercando di fare decollareil turismo con la costruzione di nuove strutture turistiche”.

Il Sindaco, ha inoltre informato il consigliere Rinascente chel’Amministrazione cercherà di allocare in bilancio i maggiori costilegati al conferimento nella discarica di Siculiana nel correnteesercizio finanziario per evitare qualsiasi debito fuori bilancio.

Dopo avere fatto cenno alle situazioni venutesi a creare neivicini comuni di Ravanusa e Campobello di Licata, per quantoconcerne i costi del personale amministrativo della DedaloAmbiente, il Sindaco ha, infine, fatto presente che, in ottemperan-za a quanto previsto da precise disposizioni di legge, a cura deldirigente del Dipartimento Affari Generali, nella home page delsito ufficiale del Comune è stato pubblicato l’elenco con i nomi-nativi, la carica ed il compenso annuo lordo degli amministratoridella suddetta società.

Il responsabile dell’Ufficio StampaAntonio Francesco Morello

Caso ferie asili nido. Il giudice ha rigettato il ricorso

Comunicato stampa n° 360 del 3 settembre 2008

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Agrigento, con deci-sione adottata il 20.08.2008 ha rigettato il ricorso propostodall’Avv. Francesco Carità, legale di una delle undici educatri-ci degli Asili Nido comunali, con il quale chiedeva che venissericonosciuto il diritto della ricorrente a fruire le ferie concorda-te con il Comune per il mese di Agosto 2008.

Il Giudice ha rigettato il ricorso non avendo la ricorrentedimostrato la sussistenza di un concreto danno imminente edirreparabile conseguente alla delibera contestata.

Con la stessa decisione il Giudice ha ritenuto validi i moti-vi per la compensazione delle spese di giudizio.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Antonio Francesco Morello

Comunicato stampa n° 355 del 29 agosto 2008

Risposta ad interrogazione consigliere Santoro

su pulizia zona MontecatiniL’Amministrazione comunale, sin dal suo insediamento, ha

concordato un piano di interventi di pulizia di tutto quanto ilterritorio comunale, con la Dedalo Ambiente, dando prioritàalle zone turistico – balneari, in considerazione del fatto che lastagione estiva era già avviata, per poi spostarsi sugli ingressiprincipali della Città e, successivamente in tutti quanti i quar-tieri cittadini, dando priorità alla zona di via Honduras, villag-gio Agricolo e Villaggio dei Fiori. In queste ultime zone, gliinterventi hanno avuto inizio il 25 agosto scorso, per cui sonoin fase di realizzazione.

Quanto sopra fa parte della risposta che il Sindaco AngeloGraci ha dato ad un’interrogazione presentata dal consigliereSantoro il 7 agosto scorso con la quale si chiedevano notizie inmerito ad eventuali interventi programmati per la zona di viaHonduras.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Antonio Francesco Morello

Comunicato Stampa n° 319 dell’8 agosto 2008

PROROGATE LE POSIZIONI DIRIGENZIALI E CONFERITO IL NUOVO INCARICO

ALL’ARCH. LO PORTOAl fine di garantire piena ed efficace continuità gestio-

nale con propria determina n° 92 di oggi, il Sindaco AngeloGraci, ha conferito l’incarico di Dirigente del DipartimentoLL.PP. all’arch. Fabrizio Girolamo Lo Porto. L’incarico,per complessive 18 ore settimanali, ha decorrenza imme-diata e sino al 10.08.2010.

Si ricorda, inoltre, che, nelle more dell’espletamentodelle procedure amministrative necessarie volte al conferi-mento degli incarichi dirigenziali, il Sindaco, nei giorniscorsi, ha proceduto alla proroga degli incarichi, per mesi3, dei Dirigenti, con rapporto di lavoro a tempo indetermi-nato, quali il Dott. Pietro Carmina al Dipartimento ServiziDemografici e rapporti esterni, la Dott.ssa FrancescaSantamaria al Dipartimento Servizi Sociali e l’Ing.Vincenzo Ortega al Dipartimento Urbanistica.

Inoltre, ha confermato, sempre per 3 mesi, con decor-renza dall’1 agosto, gli incarichi ai Dirigenti assunti atempo determinato, quali il Dott. Andrea Occhipinti allaguida del Dipartimento Finanze, il Dott. Diego PerugaDirigente del dipartimento Polizia Municipale con asse-gnazione ad interim del Dipartimento AA.GG..

Sempre per tre mesi è stato prorogato l’incarico a favo-re dell’Avv. Michele Burgio presso l’AvvocaturaComunale.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Antonio Francesco Morello

Comunicato Stampa n° 354 del 29 agosto 2008

Risposta ad interrogazione del consigliere Iapichino sul bilancio

di previsione 2008

In merito a quanto richiesto dal consigliere Iapichino,con un’interrogazione presentata il 28 luglio scorso cheha aveva per oggetto il bilancio di previsione 2008, ed aquelli che potrebbero essere gli effetti negativi sia perquanto concerne il mancato introito dell’Ici per la primacasa che per la problematica Saiseb, il Sindaco, AngeloGraci, nel rispondere, preliminarmente ha fatto presenteche “con la finanziaria per il 2008, lo Stato ha ridotto ilcarico fiscale Ici sulla prima abitazione con obbligo dirimborso a carico dello stesso”, e che con successivodecreto legge, convertito in legge, “lo Stato ha annullatol’Ici sulla prima abitazione, anche in questo caso ponen-do l’onere finanziario pari alla perdita del gettito comu-nale a carico del bilancio statale al fine di non penaliz-zare gli introiti comunali, restando comunque ferma l’ap-plicazione della disciplina dell’Ici sulle altre fattispecieimponibili previste dalle norme di riferimento”.

In quanto al problema Saiseb, il Sindaco Graci hainformato il consigliere Iapichino che “l’Ente ha ottenutosignificativi provvedimenti che hanno bloccato l’azionecreditoria dell’impresa, mentre per altre vicende debito-rie che vedono interessato il Comune di Licata si rimanein attesa delle definitive determinazioni dei giudizi dimerito”.

Il Responsabile dell’Ufficio StampaAntonio Francesco Morello

La Vedetta, anche per l’anno 2008 dedicaspazio alle attività dell’AmministrazioneComunale e alle informazioni che questavorrà dare ai cittadini.

La direzione

Comunicato Stampa n° 320 dell’11 agosto 2008

La dott.ssa Moricca confermataSegretario Generale del Comune

Con propria determinazione n° 90 del 5 agosto scorso, ilSindaco Angelo Graci, ha confermato quale Segretario Generaletitolare del Comune di Licata riclassificato Ente di (1B), la Dott.ssaCaterina Moricca.

La Dott.ssa Moricca, già Segretario Generale di questo Comunedal 08.02.2008 è in possesso dei requisiti per la nomina alla sopra-detta segreteria ed inquadrata nella fascia professionale A.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Antonio Francesco Morello

Comunicato Stampa n° 363 del 5 settembre 2008

Il sindaco ha incontrato l’AssessoreRegionale all’Agricoltura

Al termine dell’incontro tenutosi nella tarda mattinata di oggipresso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura di Palermo, ilSindaco accompagnato dagli Assessori Mulè e Di Franco, ha con-cordato, su input della Regione Siciliana, la predisposizione di unprogetto per la realizzazione di una condotta per la canalizzazionedelle acque della Diga Gibbesi a favore di Licata.

Il progetto verrà redatto dai tecnici comunali in collaborazionecon i tecnici del Consorzio Gela 5.

L’incontro è stato presieduto dal Direttore Generale delDipartimento Infrastrutture dell’Assessorato Regionaleall’Agricoltura Dott. Dario Caltabellotta, mentre il Consorzio Gela5 è stato rappresentato dal Commissario ad acta Dott. Di Minoaccompagnato dal Dott. Umberto Mulè della SOAT di Licata.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa Antonio Francesco Morello

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La Vedetta politica 3SETTEMBRE 2008

CONSIGLIO COMUNALE - 19 voti a favore, 1 astenuto e 9 contrari. 2 consiglieri assenti

Approvato il bilancio preventivo 2008Bilancio - La dichiarazione di votodi Iapichino, PD

Rischio serio di dissesto“Signor Presidente del Consiglio, signor Sindaco, colle-

ghi Consiglieri, siamo sicuramente chiamati questa seraa discutere un documento importante, fondamentale perla vita del nostro Comune e della nostra Città. Dall’esitodel dibattito, dipenderà anche, eventualmente, la nostrasopravvivenza quali amministratori, quali persone cioèchiamate dalla volontà popolare a prendersi cura dellares publica, la cosa di tutti, la comunità, e ad affrontarnei problemi, grandi e piccoli.

Quello del Bilancio è uno di questi problemi, ed è unproblema corposo, complesso, disagevole, che richiedel’impegno di tutti. Un problema che intanto va inquadra-to nel momento di crisi che gli enti locali, e i Comuni nellaspecie, attraversano. Perché se Licata ha questo proble-ma, essa non è sola. Lo stesso problema, al di là delle spe-cificità territoriali, ce l’hanno Palermo, Messina, Catania,per limitarci alla nostra Sicilia, e nella nostra provinciaAgrigento, Ribera e Porto Empedocle. Se ne discuteràcomplessivamente alla Commissione bilanciodell’Assemblea regionale, anche se il governatoreLombardo mette già le mani avanti, perché la Regionenon è nelle condizioni di farsi carico di tutte le situazioni.

Stringendo al massimo, il problema è quello della esi-guità delle entrate dei comuni, e del nostro Comune.Perché – vedete – le nostre sono città nella sostanza pove-re, con redditi bassi, produzioni arretrate, strutturecarenti, crescita inesistente, e bisogni infiniti. Licata èuna Città che sopravvive, che da anni ormai naviga nelledifficoltà economiche, nelle difficoltà di tutti i segmentiproduttivi e sociali.

Questa situazione di mancato sviluppo si riflette sulleentrate del Comune, che può solo contare sui trasferi-menti dallo Stato e dalla Regione. Ma questi trasferimen-ti sono sempre minori, e comunque insufficienti a farfronte ai bisogni. Quest’anno – stiamo parlando del 2008– è venuta poi a mancare l’Ici, l’imposta comunale sugliimmobili, che dava certezza alla cassa e garantiva attor-no a tre milioni e mezzo di euro. Certo come singoli siamocontenti che l’Ici sulla prima casa non ci sia più, ma ilComune come fa con quella grande cifra in meno? Sonostati promessi, a parole, interventi compensativi, ma adoggi non se ne sa niente.

C’è poi, specifico della nostra amministrazione, il pro-blema dei debiti fuori bilancio, che pende minaccioso. Diessi – dei debiti fuori bilancio – uno si aggira come un fan-tasma, nel Palazzo Comunale e fuori, ed è particolarmen-te inquietante ed anche scivoloso. Il diciannove di questomese – il diciannove prossimo di agosto, cioè fra una set-timana – sarà protagonista in dibattimento alla sezionecentrale del Tribunale di Agrigento. È, come avete corret-tamente inteso, il problema del lodo Saiseb. Non vogliodiscutere questa sera di questo problema. Ne hanno scrit-to ampiamente i giornali, e la Vedetta, il meritevole men-sile diretto dal prof. Calogero Carità, vi ha dedicato constraordinaria intuizione un’intera pagina già nell’ottobre2003. Voglio solo dire che se il giudice accoglierà la richie-sta della controparte, il magro conto del Comune pressola banca tesoriera sarà prosciugato e azzerato. E il rischiodel dissesto finanziario sarà certo.

Ma come si risponde a questa situazione? Intanto perl’Ici si continua a prevederne l’entrata, che è definitiva-mente irrealistica. Quanto ai debiti fuori bilancio non sistende un piano di rientro, una posta eccezionale di riser-va, una qualsiasi misura cautelare che ne attenui la por-tata dirompente. Se esaminiamo poi le anticipazioni dicassa per quest’anno – che sono debiti anch’esse –,ammontano a ben dieci milioni di euro, con precisione10.164.569,00.

Sul lato della spesa, l’impatto è immediato. I pianidell’Amministrazione appaiono così tutti sommamentealeatori, cioè scritti sulla sabbia. La spesa sarà necessa-riamente minima, essenziale, di sopravvivenza. Tutti iProgetti restano così sulla carta, senza certezza, senzafondamenta. Al meglio avremo solo interventi ordinari,incapaci di rimuovere situazioni difficili, che richiedonoben altro.

Noi siamo onestamente convinti che con l’attualeProgetto di Bilancio, la navicella del Comune finirà sugliscogli del dissesto finanziario. Il Progetto peraltro non èemendabile, ma va richiamato dal Sindaco o restituitoalla Giunta perché sia tutto rimodulato ex novo, e accom-pagnato da un piano rigoroso di risanamento.

Con un’interrogazione abbiamo chiesto al Sindaco, peril quale manteniamo un rispettoso e leale atteggiamentodi comprensione, di promuovere una forte iniziativa poli-tica, della quale vogliamo anche essere parte, pur dall’op-posizione. Ad oggi non abbiamo ricevuto risposta.

Per tutte le sovraesposte ragioni, pur con dispiacere,dichiariamo il nostro voto contrario al Progetto di bilan-cio 2008. Grazie.

Gabriele Iapichino”

In Consiglio Comunaleè approdato anche ilcaso Scrimali, malgra-do il consigliere Calleache rischia di andarse-ne a casa

Il Comune di Licata ha final-mente il suo bilancio di previ-sione per l’esercizio 2008, pros-simo ormai alla fine. L’haapprovato a maggioranza ilConsiglio Comunale, apposita-mente convocato, lo scorso 12agosto, unitamente al bilanciotriennale. A favore hanno votatoi 19 consiglieri della maggio-ranza. Hanno votato contro 8consiglieri dell’opposizione, 1si è astenuto. Assenti due consi-glieri, tra cui Platamone. Unbilancio, a nostro parere, moltopovero e che non dà tanto spa-zio alla fantasia. E’ il bilanciolasciato in eredità dalla giuntapresieduta da Angelo Biondiche prevede tanti contributi allasocietà culturali, sportive e tea-trali, molto poco per la cultura,altrettanto poco per l’assistenzaalle categorie bisognose, variemigliaia di euro per le consu-lenze e gli incarichi, poco perl’incremento librario dellabiblioteca. Un bilancio chel’opposizione aveva propostoalla giunta Graci (nella foto)che si modificasse, suggerimen-to andato a vuoto per i tempitecnici assai ristretti disponibili,un documento giudicato pocoverosimile, dato che sarebberostate gonfiate, come ha dichia-rato il consigliere del Pd,Iapichino, le entrate per giusti-ficare le spese, un documento diprogrammazione economicache non prevede alcuna coper-tura per l’enormità dei debitifuori bilancio. Pesanti sono statigli interventi di Rinascente,Ripellino e Iacona, gli ultimidue presenti anche nel prece-dente Consiglio Comunale.Guardando le tabelle del Pegallegate al bilancio, ci hannoparticolarmente colpito alcunevoci: solo per anticipazione allatesoreria comunale sono previ-ste 10.164.569,00 euro. IlComune prevede di incassareappena 70.000,00 euro dallatassa di occupazione degli spazie delle aree pubbliche perma-nenti, così pure un cifra irrisoriaper l’occupazione temporaneadegli spazi e delle pubbliche.Dati che contraddicono la dis-amministrazione del plateatico,settore lasciato all’arbitrio della

gran parte delle categorie com-merciali che invadono a loropiacimento marciapiedi e car-reggiate etc. Irrisorie le entratedai fitti dei fondi rustici.Appena 21,00 euro. Ridicole evergognose le entrate dai fittidei fabbricati comunali. Solo61.460,00 euro. Ciò significache il Comune pratica ai suoiinquilini prezzi di favore e al disotto di quelli di mercato, congrave danno all’erario munici-pale. Affitti che sicuramente daanni non vengono aggiornati. IlComune spende per renderepubblici i suoi bilanci ben10.583,00 euro, somme questeche vanno in appannaggio aquotidiani nazionali e regionali,che praticano tariffe da capogi-ro, mentre l’amministrazionecomunale ha sempre escluso,nonostante la legge lo preveda,i periodici locali, tra questi LaVedetta, che praticherebberotariffe di gran lunga inferiori aquelle delle “grandi” testate chefanno un vero business. Unalegge lobistica voluta non tantoper garantire la trasparenza deibilanci comunali, ma per garan-tire un flusso di entrate allastampa quotidiana. Ci siamosempre chiesto che senso hapubblicare su La Stampa diTorino, ad esempio, il bilanciodi un comune sperduto dellaSicilia? A chi giova?Certamente non agli elettorilicatesi che La Stampa non leg-gono.

Per il personale che dovreb-be garantire la pulizia, la cura ela fruibilità dei parchi e deigiardini comunali è prevista unaspesa di 170.000 euro. Un’altravera vergogna se si considera inquale stato di abbandono si tro-vino la villa Elena, la villaGaribaldi, la villetta F. ReCapriata, l’angolo destinato “averde” del palazzo di città, l’a-rea verde di piazza dellaVittoria etc. In sostanza ilComune paga degli stipendisenza avere in cambio una pre-stazione, data la situazione. Per

i Vigili Urbani, che non riesco-no ad eliminare il caos in cui sitrova la città, si spendono, oltreagli oneri di legge, 1.400.000euro per emolumenti.23.000,00 euro sono previstiper la triade che compone ilnucleo di valutazione che devefare le pagelle ai dirigenti. Sispera che questi signori nondiano a tutti il massimo.Sarebbe davvero grave vistoche molti settori sono allo sban-do e la produttività, in alcuniuffici, è meno della sufficienza.Per il recupero della marginali-tà sociale sono previsti appena100.000,00 euro. Pochi rispettoalla “ricca” ed “abitudinaria”clientela di veri e falsi bisogno-si che il Comune annovera. Inogni caso sarebbe utile che ibeneficiari dell’assistenza fos-sero utilizzati in servizi utili perla comunità, quali ad esempiola pulizia di ville e giardini.Solo 4.000.00 euro sono previ-sti per manifestazioni culturali,mostre, conferenze e convegni.Una somma irrisoria che mostracome la cultura continui adessere mortificata. Ai teatranti,che continuano a riciclarci isoliti titoli, andranno, invece,12.000,00. Per l’estate licatesesono stati previsti 40.000.00euro. Assai consistenti i contri-buti alle società sportive e alleassociazioni culturali.

Per un’analisi attenta sulbilancio di previsione rinviamoil lettore a rileggere l’interes-sante contributo pubblicato sultema sul numero di agosto deLa Vedetta.

In apertura di Consiglio ilpresidente Vincenti ha dato let-tura della missiva ricevuta dalsig. Calogero Scrimali, candi-dato al Consiglio Comunalenella lista del Pdl ed escluso insede di proclamazione essendostati 11 dei suoi voti attribuiti, sispera solo per mero errore, adue diversi candidati, decretan-dosi con ciò la sua esclusionedal Consiglio.

Un’iniziativa questa nongradita dal consigliereVincenzo Callea, della stessalista, che potrebbe rischiare ilsuo posto in Consiglio nonappena il Tar di Palermo pren-derà in esame il ricorso del Sig.Scrimali che ha subito un evi-dente danno ed un pesantetorto. Il Consiglio Comunalenon può essere scambiato perun tribunale, ha detto interve-nendo Callea, fedele alla ligui-stica dipietrista, che, citando unarticolo del mese scorso di que-sto mensile sull’argomento, non

ha nascosto il suo sottile disap-punto nei confronti dell’analisifatta dal nostro stimato collabo-ratore che preferisce firmarsisolo con le sue iniziali. Chissàcosa vi ha dato per metterlo inprima pagina, ha detto a quat-tr’occhi Callea, dopo il suointervento, ad un nostro redatto-re che assisteva alla seduta con-siliare, rivelando una mentalitàda prima repubblica. Una insi-nuazione, grave, che rimandia-mo al mittente, che anche perquesto suo modo di fare nonmerita la nostra personalestima. Non siamo a libro pagadi nessuno e non apparteniamoalla fitta schiera di chi si vendeanche per 10 euro, ma ci piacefare, senza alcun protagonismo(non ne abbiamo di bisogno),informazione e in tema di eticanon accettiamo lezioni dal sig.Callea. Allo stesso tempo nonsiamo tenuti a rivelare a chic-chessia, tanto meno a lui, i nomidei nostri collaboratori, che nonsono “vigliacchi” se decidonodi firmarsi con le sole iniziali.Un atteggiamento censorio chestigmatizziamo e condanniamo.A conforto del Sig. Calleadiciamo che se abbiamo pubbli-cato quel pezzo firmato R.C. èperché ne condividevamo ilcontenuto e la forma e del qualea norma di legge ci assumiamotutta la responsabilità. Se l’illu-stre consigliere, quindi, ha dafare delle rimostranze, le faccia,come suo diritto, ma si rivolgadirettamente al direttore di que-sto mensile.

In ogni caso lo ringraziamoper la gratuita pubblicità che,bontà sua, ci ha fatto nella sedeche dovrebbe essere la più pre-stigiosa e rappresentativa dellanostra città, arrivando persino adefinire, bontà sua, La Vedettaun “quotidiano”. Avremmovoluto, in verità, far passaresotto silenzio il suo interventoCallea, anche perché amiamooccuparci di cose di ben altrospessore. Ma abbiamo ritenutoche una risposta la meritasse evogliamo che sappia che se aScrimali abbiamo dedicato laprima pagina è appunto perchéabbiamo ritenuto un caso serioil suo evidente ammanco divoti. Certamente se il Tar glifarà giustizia, chi intanto gli hatenuto calda la sua sedia e se neandrà a casa, non impegneràquesto mensile neppure con uncorsivo di poche righe in 11apagina perché non riterremoquesto probabile avvicenda-mento una notizia importante.

C.C.

FU SINDACO DI LICATA PER 2 MESI NEL 1984

E’ SCOMPARSO L’AVV. ENZO PERITORE

Lo scorso 3 settembre è scomparso l’ Avv. Vincenzo Peritore, 78 anni, sindaco della Città dal 30 luglio al 10ottobre 1984. Vivo cordoglio è stato espresso dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco AngeloGraci e dal Presidente del Consiglio Comunale Antonio Vincenti.

L’avv. Peritore, eletto Consigliere Comunale nelle file della Democrazia Cristiana, nell’estate del 1984 hapresieduto una giunta monocolore formata da soli D.C. subentrando all’Amministrazione guidata dal Prof.Salvatore Malfitano. Le sue dimissioni favorirono l’elezione a sindaco del dott. Giovanni Saito.

L’avv. Peritore, stimatissimo professionista, fu giudice conciliare, componente del Consiglio dell’Ordinedegli Avvocati, vice presidente della Camera Civile di Agrigento e preside dell’Itc e per geometri “Filippo ReCapriata”.

La direzione e la redazione de La Vedetta si associano al dolore dei familiari con sentite condoglianze.

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SETTEMBRE 20084 La Vedettapolitica

Il consigliere della PDL si scaglia contro La Vedetta perchè ha dato spazio, addirittura in prima pagina, al ricorso delsuo compagno di partito. Quello di Callea è stato un intervento stile “Gialappas”

La lettera di Scrimali fa arrabbiare CalleaOPERAZIONE “ACQUA PULITA”L’Amministrazione si costituiràparte civile. Ora si cerchino complicie conniventi

Ladri d’acqua: scopertauna condotta abusiva

eseguita a regola d’arte

Nell’ambito dell’operazione “Acqua puli-ta”, coordinata dal capitano deiCarabinieri di Licata, Andrea

Corinaldesi, dopo l’intervento del ministroAlfano che ha disposto, attraverso una fittavigilanza da parte degli uomini della“Benemerita”, il monitoraggio permanente dellacondotta della dissalata che da Gela per Licataarriva ad Agrigento, è stata scoperta verso lafine dello scorso mese in fondo a via Palma, apochi metri dalla rotonda per Agrigento, unavera e propria condotta idrica sotterranea abu-siva, eseguita a regola d’arte, completamentesimile a quella della dissalata, che rubava allagrande acqua alla nostra città che quest’estateha dovuto subire pesanti turni nella distribu-zione. La condotta, che si sviluppa per oltre 10chilometri con tubi dal diametro di 6 cm., sco-perta ad oltre due metri di profondità, rubavaacqua per farla confluire in un invaso e da lìveniva rivenduta a peso d’oro agli agricoltoriper l’irrigazione dei campi e delle serre. Unavera e propria organizzazione a delinquere.Infatti i Carabinieri hanno trovato il tutto inordine e scientificamente ordinato: ogni voltache il livello degli invasi scendeva, si aprivanole saracinesche per far scorrere l’acqua rubatadalla condotta della dissalata. I ladri hannoanche provvisto la rete di contatori per misura-re con assoluta precisione l’acqua che venivarivenduta e persino di misuratori di pressione.

Un’organizzazione e una condotta “abusiva”così perfette che non escludono complicità econnivenze nella sua realizzazione e nellagestione della rete. Complici e conniventi che iCarabinieri del battaglione “Sicilia”, giunti aLicata per mettere fine a questa vergogna,stanno ora cercando di individuare dopo aversequestrato condotta ed invasi.

Se da una parte tali furti e la vendita abusi-va dell’acqua hanno consentito che le colturein serra fossero sempre rigogliose, dall’altrahanno assetato la città visto che l’acqua sot-tratta dalla condotta della dissalata era desti-nata ai Licatesi. Un fatto davvero molto grave,una organizzazione di stampo mafiosa che daanni, stranamente, è sfuggita ad ogni control-lo. Si spera che questa volta, quando questiladri e farabutti saranno portati davanti ad ungiudice, trovino finalmente una giustizia moltosevera e una Amministrazione Comunale che,contrariamente a quanto non è avvenuto neglianni passati per casi analoghi, si costituiscaparte civile e chieda a questi signori un pesan-te risarcimento per la nostra città per i dannisubiti.

I Carabinieri hanno anche sequestrato unpozzo naturale sito in un appezzamento agrico-lo in contrada S. Michele alimentato con acquaproveniente dalla condotta della dissalata.Questo pozzo consentiva al proprietario digestire la vendita del prezioso liquido attraver-so un’autobotte sottoposta a sequestro giudi-ziario.

I controlli dell’Arma proseguono anche lungotutto il territorio per scoprire altri allacciamen-ti abusivi.

Riportiamo integral-mente (parola per parola)l’intervento tenuto dal con-sigliere comunaleVincenzo Callea seguitoalla lettura della missivainviata dal sig. CalogeroScrimali, al SindacoAngelo Graci ed alPresidente del ConsiglioComunale AntonioVincenti. Al termine del-l’intervento il sig. Callea siè reso protagonista diun’azione deprecabile,dovuta al livore accumula-to a seguito di questavicenda incresciosa che vachiarita velocemente. Ciriferiamo all’esito delle ele-zioni per il rinnovo delConsiglio Comunale cheda una parte ha visto l’e-sclusione di Scrimali, perun solo voto, e la procla-mazione di Callea.

Il consigliere Callearivolgendosi al sottoscritto,in presenza di testimoni,ha testualmente detto:“quanto vi ha datoScrimali per pubblicarequell’articolo”. La rispostadel sottoscritto non potevache essere una risata. Ilresto facciamo a meno diriferirlo ai nostri attentilettori. Basta questo perfare capire quanto bassosia il profilo politico delconsigliere comunaleVincenzo Callea, bravoragazzo, ma prigioniero diun ruolo che non è maistato suo. Abbiamo valuta-to l’azione politica di Calleain seno al ConsiglioComunale negli ultimi 15anni e di certo non halasciato alcuna traccia.Ricordiamo, benissimo, icontinui cambi di casacca,seppure nell’ambito dellostesso schieramento, equasi sempre tra il primo eil secondo turno elettorale.Chissà perché tutti queitira e molla? Pertanto pro-prio da lui non accettiamolezioni di etica.

Nulla di personale neiconfronti di Callea, però cilasci liberi di fare le nostreanalisi, che piacciano omeno.

Ricordiamo ai lettori chea Scrimali, stante i verbalie le schede delle preferen-ze, mancano 11 voti.Scrimali ha presentatoricorso al Tar, l’udienza èprevista per il 20 dinovembre. E’ chiaro che anoi de La Vedetta non cene viene nulla qualunquesarà l’esito del ricorso. Lanostra è stata una sempli-ce analisi, seguita alla let-tura delle carte.

Di seguito il discorso delconsigliere comunaleVincenzo Callea. Traparentesi abbiamo aggiun-to qualche correzione e deipiccoli incisi alla testualedichiarazione resa dal con-sigliere comunale Callea.

Angelo Carità

“Presidente, secondo meLei ha leso il principio delregolamento comunale(Consiglio Comunale),perché questa non è un’au-la di Tribunale e le rispostenon le possiamo dare noi alquesito inviato dal sig.Scrimali perché a tutt’oggi ilsig. Scrimali è un cittadinoqualunque, quindi nonaveva alcun diritto quellalettera di essere letta qui.

Comunque, in meritovolevo dire due parole. Hosentito tanti proclami suquesta storia, attraversotelevisioni, giornali, manife-sti, infine, addirittura da LaVedetta, che è un quotidia-no a Licata importantissi-mo (grazie per il compli-mento), un mensile impor-tantissimo (ancora grazie),dove ha messo in primapagina, cioè dico in prima

pagina, vorrei risaltare que-sta cosa, il sig. Scrimali (laprossima volta chiedere-mo a Lei chi e cosa met-tere in prima pagina),come se l’argomento era diun’importanza notevole (senon è importante perchèè livoroso?). Pertanto, nonvolevo intervenire, ma vistoche qualcuno mi accusa diridere sotto i baffi, anche sebaffi non ne ho, e mi riferi-sco a La Vedetta (grazieancora per la citazione),dimenticando che ho sem-pre avuto rispetto per ledisgrazie altrui, se di dis-grazie si può parlare, seuno non è eletto consiglierecomunale ora è diventatauna disgrazia. Comunque,volevo solo dire questo.Invito, comunque, mi hainvitato pure a dimettermiLa Vedetta (Ecco cosaabbiamo scritto sul nume-ro scorso: se la ride sottoi baffi, non pensandominimamente di dimet-tersi per dare il posto alsuo collega seppurdavanti all’evidenza deifatti), cosa che io non fac-cio (bravo!!!), come se fossistato responsabile dellospoglio che si è fatto allaSezione Centrale (questomai...). In tutto questocapisco la delusione dell’a-mico Scrimali (amico?!?),ma a mio avviso sta esage-rando un po’, gettandofango su chicchessia,facendo delle insinuazionie mettendo pure in dubbiola buona fede dellaCommissione esaminatricedella Sezione dell’UfficioElettorale (qualche ragio-nevole dubbio ce l’abbia-mo pure noi). Comunque,l’augurio mio, cosa possodire, è quello che si possafare luce al più presto e seil sig. Scrimali si è sentitoleso, non lo so, faccia il suodecorso (ricorso), affinchéla magistratura, il Tar,quello che è, faccia chiarez-za su queste storie e al piùpresto Scrimali possa sede-re su questa prestigiosascranna (meglio scanno),così la finisce di fare tutti

questi proclami, come sefosse diventata una cosa diquella importantissima fareil consigliere comunale (mase non è importante per-ché si è candidato?). Iocapisco che magari unovuole spendersi (come si èspeso Lei) magari per ilproprio paese e dare il pro-prio contributo, ma qua stasembrando che è diventatauna storia di vita o di morteessere consigliere comuna-le (vorremmo capire per-ché allora i candidati e iloro galoppini accompa-gnano al voto le personeimpossibilitate, gli anzia-ni che non gliene freganulla, etc. etc. Al buonintenditore poche paro-le!!!). Cioè, quando diven-terà consigliere comunaleavrà tutto l’augurio mio epenso anche di tutto ilConsiglio Comunale (eccoil terzo tempo, il fairplay).

Comunque, volevo chiu-dere dicendo questa, cioè, ilComune sicuramente siavvalerà (avvarrà) dellasapienza del futuro consi-gliere comunale, se futuropossiamo dire che il consi-gliere, il sig. Scrimali, sapràdestreggiarsi nel modomigliore all’interno delConsiglio Comunale e samettere a frutto pure tuttala sua sapienza e lo spes-sore politico che lo ha con-traddistinto nel suo curricu-lum personale e professio-nale e che si finisca questatelenovela (le telenovelesono belle perché nonfiniscono mai, ma speria-mo che questa finiscasubito) che sta disturban-do un pochettino tutta lacittadinanza.

Una cosa allucinante,assurda, a mio avviso ridi-cola (E’ vero, sarà ridico-lo sapere che in consigliocomunale prossimamen-te siederanno consiglierianche con 6 voti e altricon 249 voti potrebberorestare a casa).

Solo questo volevo dire.”

ELEZIONI AMMINISTRATIVE. E’ PARTITO UNALTRO RICORSO

DOMENICO FALZONE HA CHIESTO LA VERIFICA DEI VOTI DI PREFERENZA

Domenico Falzone, candida-to a sindaco per il Pd nelle ulti-me consultazioni amministrati-ve e classificatosi terzo, con3.832 voti, dopo AngeloBalsamo (7.579 voti al primoturno) e Angelo Graci (4.115voti al primo turno) che sonoandati al ballottaggio con ladefinitiva vittoria di Graci, ha presentato ricorso alTar di Palermo per la verifica delle preferenze avutenelle 42 sezioni elettorali.

Tale appellativo gli altri ci hanno dato e dobbiamo dire che ce lomeritiamo proprio, visto che palmesi, sciacchitani, giurgiuntani,narisi, canicattinisi e favarisi sono più furbi di noi. Che a qualchelicatese venga poi dato un posto di sottogoverno, poco importa allacittà, dato che quel posto è appannaggio e beneficio di chi lo rice-verà.

D’Orsi, giunto a Licata per la cerimonia dell’insediamento delnuovo comandante di porto, ha detto che la nostra città potrà avereun assessore fra due anni e che la sua esclusione è stata dettata dascelte non sue ma dei referenti politici del Pdl, ossia da Alfano,Cimino e Scalia. E’ come lavarsi le mani. Gli rispondiamo che iboss della politica agrigentina l’elemosina possono anche tenersela,noi un assessorato lo pretendiamo subito anche perché se D’Orsi èpresidente della provincia, lo deve anche e forse soprattutto aLicata.

E, intanto, ha iniziato il suo mandato pagando la prima cambia-le. Ha nominato, infatti, per tutto il tempo del suo incarico un esper-to in materia giuridico-amministrativa estraneo all’amministrazionecon un compenso mensile di euro 3.464,25. Aspettiamo di vederequante altre ne pagherà. Alla faccia dei tagli alle consulenze e aicosti della politica.

Nessun licatese nella Giunta provinciale

Continua dalla prima pagina

Calogero Scrimali

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La Vedetta 5SETTEMBRE 2008attualità

LE OPINIONI

A Licata domina la mancanza del dissenso

di Gaetano Cardella

Sarebbe utile interrogarsi sulla mancanza a Licata diun vero dissenso politico. Non me ne voglia l’at-tuale Sindaco e chi detiene il potere (politico, si

intende), perché chi detiene il potere politico non è natu-ralmente amico del dissenso e di chi lo esercita, nemme-no quanto al potere si giunge con un successo elettoralecosì schiacciante e popolare per come è successo con l’e-lezione di Angelo Graci.

Certo la stessa cosa non si può dire per il ConsiglioComunale dove troviamo consiglieri eletti con i pochivoti della nonna, del papà e dei parenti prossimi convi-venti (una manciata di voti).

Tanti fattori a Licata hanno consentito e reso la politi-ca dolce perché hanno sostituito e preso il posto al dis-senso che troviamo (per poco tempo in verità) negli annidel 68 – nel periodo del movimento studentesco, quandoda giovane studente delle scuole superiori, l’ideologia eraun baluardo che ti dava gli stimoli giusti per sognare unasocietà migliore. Poi se eri di sinistra o eri leninista-mar-xista – maoista – allora eri al top.

Ma questi sogni sono finiti sia con la caduta del murodi Berlino che dal venir meno del comunismo stalinistadella unione sovietica e, con il “pentimento” di tantiuomini di sinistra che alla ideologia hanno cose più mate-riali: il potere, il posto di lavoro trovato con l’imbroglio,la sistemazione del parente, il facile guadagno. Però unasocietà libera ha bisogno del dissenso.

Anzi, è desiderabile che la diversità di opinioni simanifesti e si esprima liberamente perché è grazie a que-sta diversità che il gioco politico può svolgersi e le mag-gioranze alternarsi.

A Licata si è assistito ad una società docile, indifferen-te alla partecipazione politica, salvo recarsi alle urne neitempi stabiliti, per sovvertire pronostici e scommessenella ricerca forsennata del “nuovo”. A Licata si potevafare questo, perché i diritti essenziali di noi cittadini sonomancati e non si hanno mai avuto ragioni di dissensoforti, salvo qualche tafferuglio scomposto verificatosinegli anni sessanta, quando ci avevano scippato la cen-trale elettrica che, poi, veniva costruita nella vicina PortoEmpedocle.

A Licata sono mancate le vere minoranze che poteva-no esprimere il dissenso e rivendicare spazi di azione chenon erano in sintonia con quelli della maggioranza.Queste minoranze sono state domate con interventi avolte o quasi sempre clientelari, con l’elargizione di postidi lavoro conquistati “col trucco”, dove i politici potentihanno conquistato la docilità dei loro sottoposti con inter-venti anche autoritari e paternalistici che sono stati poiquasi meccanici, ripetitivi, dove la politica come spetta-colo, ha trovato in noi cittadini una “passiva imbecillità”.

Siamo stati così docili da assomigliare a una massa dispettatori: in silenzio (quasi sempre) ad ascoltare e, sem-mai, giudicare alla fine dello spettacolo con applausi efischi (pochi per la verità).

Così aspettiamo ogni volta le elezioni e il rinnovo delConsiglio Comunale per manifestare nell’urna (dove nonci vede nessuno) la nostra rabbia ed esternare con il votole nostre frustrazioni, pensando di cambiare ogni voltasindaco e qualche consigliere, nella ricerca del nuovo chespesso non abbiamo trovato.

Abbiamo fatto come il Presidente del PalermoZamparini, che nasconde i suoi errori calcistici, caccian-do allenatori ogni due mesi. Però dobbiamo abituarci cheil buon cittadino deve anche dissentire.

Vorremmo uscire da questa cultura della docilità, estir-pando quella maledetta assuefazione che ci ha contagiatoin maniera irreversibile da anni, quella mansuetudine eche ci ha fatto conoscere in negativo a livello agrigentinosolo per i nostri difetti e per il senso della sopportazione.

Quindi, se ci promettano un assessore provinciale solofra due anni mentre la vicina Palma ne ottiene due, e subi-to, oltre il Presidente della Provincia, significa che nonbisogna accettare pacificamente quello che il potentepolitico di turno ci promette. Licata ha la sua dignità e noilicatesi dobbiamo tirare fuori tutto il nostro orgoglio e lanostra grinta, incazzandoci subito. Non fra due anni!

La dichiarazione di voto al bilancio del consigliere comunale Angelo Rinascente

“Questo è un bilancio ‘falso’, in aperto dissesto”“Sig. Presidente, Consiglieri

comunali, Sindaco e Assessori.Siamo arrivati a quello chepossiamo definire il momentoclou della vita amministrativadi una città, l’approvazione delbilancio, lo strumento finan-ziario [...] di una programma-zione che la Giunta dovrebbe[...] indispensabile per la vitadella nostra collettività.

Noi per una circostanza,direi fortuita, ci troviamo oggifra le mani a dovere esprimereun parere su un bilancio che èstato approvato dalla Giuntaprecedente. La circostanza for-tuita nasce dall’intercorrenzadelle elezioni che hanno vistouna Giunta andar via ed un’al-tra istituirsi. Devo tuttavia direche sebbene il CapoDipartimento, che or ora haparlato, ha detto che il Sindacoper l’esiguità del tempo non haapportato modifiche al testoapprovato dalla precedenteGiunta, voglio ricordare chel’attuale Giunta è in carica daoltre un mese e che il tempoper apportare modifiche ad unbilancio approvato dallaGiunta Biondi certamente cisarebbe stato. Non è per amoredi polemica, sono stato sempreavulso e alieno ad ogni formadi polemica. E’ solamente pertentare di capire fino a chepunto questa Giunta sia la dis-continuità amministrativadella Giunta passata o ne sia lacontinuità. Anche perchè, enessuno me ne voglia, in que-sta maggioranza sono presentiimportanti personaggi dellavita politica amministrativadella passata Giunta. Per cuinon vi sarebbe nulla di strano odi eccezionale, se ne condivi-dessero l’iter amministrativo-politico e pertanto ne condivi-dessero il bilancio.

Io devo fare un plausoall’ufficio che ha predisposto,arrampicandosi sugli specchi,questo bilancio. E’ un bilancio,mi si consenta l’espressione,che sicuramente rappresentaun falso in bilancio.Contrariamente però al falso inbilancio che il GovernoBerlusconi ha depenalizzato,nel quale si riconosce nel falsoin bilancio, il falso nelle uscite,questo è un falso al contrario, èun falso nelle entrate. Si cari-cano in maniera esorbitante lesomme delle entrate per poter-le pareggiare con le uscite. Ineffetti il reato in se è statodepenalizzato per cui i signoriconsiglieri non debbono aspet-tarsi rumore di manette, macertamente la Corte dei Contiguarda con attenzione a questifatti. Vi sono delle entrate pre-viste a carico dell’Ici, qualcu-no lo ha ricordato3.620.000,00 euro, sappiamotutti perfettamente che il 60%delle abitazioni di Licata sonola prima casa, per cui da questasomma va tolta il 60%, vannotolti oltre 2.100.000,00 euro. Eper quanto il Governo possacoprire il disavanzo per questomancato introito dell’Ici, restauna scopertura di 230 milaeuro. C’è una ulteriore situa-zione di cui io chiedo, alle voci

1.02.11.10, maggior impegnoeuro 91.597,00 per il 2007, poivanno a 700 mila euro nel2008 e giungerebbero a1.600.000,00 euro nel trienna-le. Credo che si possa riferireal progetto obiettivo, è unadomanda che faccio. Quindiprenda appunti dirigente e poimi saprà dire qualcosa su que-st’altro fatto.

Un altro punto importantis-simo, il punto 4.03.40.50 cheporta un contributo di euro0,00 nel 2007, euro 0,00 nel2008 e successivamente cispostiamo a 850.000,00 euro,dovrebbe essere un’entrata perquanto concerne la ristruttura-zione del macello comunale.Per potere portare in quellazona il nuovo comando deivigili urbani, si va a prevedereuna somma che dovrebbe esse-re introitata dal Comune sefinanziata. Sarebbe interessan-te capire perchè si va a chiude-re il macello comunale, perchèsi dovranno mandare i nostrimacellai a Campobello diLicata per macellare, perchèquesta è un’altra cosa da com-prendere, da capire. Però qua ame sembra che riteniamo didovere introitare o renderesomme contanti e correntiquelle che forse ci possonoessere date. Cioè viviamo nelmondo dei sogni e trasformia-mo in questo bilancio i sogniin realtà.

Vado avanti. Alla voce5.01.50.10, Anticipazioni diTesoreria, la Banca di SanFrancesco che ci concedel’Anticipazione, nel 2007 cidava euro 3.262.707,00, voceche nel 2008 va ad euro10.164.569,00, la stessasomma viene mantenuta pergli anni successivi. E questavoce io credo che crei un dis-sesto, un dissesto economicoalla città. Questa anticipazionedi cassa che vuol dire, quelloche comunemente per chi haun conto corrente è la cosid-detta scopertura, cioè la possi-bilità di scoprirsi, e tutte levolte che ci si scopre si paganogli interessi. Forse i cittadininon sanno che il Comune diLicata paga oltre 40 mila eurodi interessi al mese, mezzomilione di euro di interessiall’anno, e il motivo per cui,come diceva il dirigente,poc’anzi, noi non abbiamo lapossibilità di potere contrarremutui è anche questo, cioè lacapacità di indebitamento diun Ente è la stessa cosa dellacapacità di indebitamentodella famiglia. Se uno guada-gna 2 mila euro al mese, nonpuò contrarre debiti per 3 milaeuro al mese. Anche gli idioti

lo comprendono, ci sono milleeuro di disavanzo che lomanda in fallimento. Neglienti pubblici si chiamano dis-avanzi, dissesti. Nelle ditte pri-vate o nelle famiglie si chia-mano fallimenti.

Non c’è ombra di dubbio,che questa Amministrazionenon ha nessuna responsabilità,si è insediata un mese fa, unmese e mezzo fa, va a costrui-re un percorso e deve lottarefra mille insidie economiche,amministrative, legali, politi-che. Ho chiesto giorni fa unaCommissione di inchiestasulla Saiseb e desidero forte-mente che questo ConsiglioComunale, abbia la capacità difare questa Commissione diinchiesta, per vedere per qualemotivo questa nostra colletti-vità di Licata deve pagare 7,5milioni di euro a questa Saisebdi Roma, capofila che rappre-sentava un complesso diimprese che poi si chiamavanoImpresem, leggasi Salomone,si chiamavano Vita, si chiama-vano Agatino Maniscalco aLicata. Vorrei capire chi all’e-poca votò quell’atto, anzi nonho bisogno di capirlo, perchèho già richiesto l’atto e so chierano i 33 consiglieri che vota-rono quell’atto. Ma non èargomento in discussioneadesso, lo tireremo fuori dopo.Ne discuteremo, non per per-seguire vendette, non per assu-mere atteggiamenti di tipo giu-stizialista verso chi ha sbaglia-to. Ma perchè è giusto che lagente sappia chi ci ha ammini-strato, come ci ha amministra-to e che non può presentarsiall’elettorato e all’opinionepubblica come persona inte-gerrima che ha fatto gli inte-ressi della città, perchè la cittàl’ha affondata inevitabilmenteed inesorabilmente.

Questo bilancio non puòessere approvato, avrebbe fattobene o farebbe bene questoConsiglio Comunale a lasciareche un Commissario ad Acta lovenisse ad approvare, cheassumesse le responsabilità.

Le responsabilità cari signo-ri consiglieri non si diluisconocome ho già scritto in una miainterrogazione. Non si dilui-scono nella collettività delconsiglio comunale. Ma ognu-no ha responsabilità personalie private. Ognuno di noi pagadi persona. E sappiamo perfet-tamente che la Corte dei Contipuò anche tardare, ma fa paga-re. Ricordo avvenimenti parti-colari di consiglieri nel 1976[...] che furono condannati,quattro cinque anni dopo dallaCorte dei Conti a pagare 36milioni di lire. Si divisero isoldi da pagare i firmatari del-l’atto. Sappiamo perfettamenteche qualche anno addietro duefunzionari del Comune, dueingegneri sono stati condanna-ti dalla Corte dei Conti a paga-re 75 mila euro per una que-stione tecnica, perchè l’attodeliberativo era inoppugnabilee mi riferisco alla bretella divia Umberto II. Uno ne pagò50 mila e l’altro 25 mila, ognu-no secondo le proprie respon-

sabilità. Io credo che noi abbiamo

delle responsabilità. Quest’attonon può essere approvato perquesto motivo. Vi sono unaserie di stuazioni. Vedi Atorifiuti: nel 2006 all’Ato sonostati erogati 2.750.000,00euro; nel 2007 sono stati ero-gati 3.060.000,00 euro; per il2008 sono previsti3.360.000,00 euro. Però sorgespontanea una domanda.Queste somme erano previstequando la discarica era aCampobello, ma ora che la dis-carica è a Siculiana, è da unmese un mese e mezzo, il sin-daco ha fatto bene ad assumer-si la responsabilità di mandarefino a Siculiana gli automezzi,ma Siculiana ci costerà e daràun incremento di questa spesadi 150 mila euro al mese. Sonoesattamente 1.800.000,00 euroin più all’anno. Questa sommanon è prevista tra le uscite.Sono previste le somme in pre-visione di Campobello. Nonimputo all’Ufficio la trattazio-ne di questo fatto perché avve-nuto un mese fa, quando la dis-carica di Campobello avevacompletato le proprie vasche esi è dovuto andare a Siculiana.Ma anche questo fa parte di undissesto. Di una previsione inuscita che non c’è.

Noi non abbiamo più lacapacità di indebitarci: bellosarebbe se potessimo ricorrerealla Cassa Depositi e Prestiti.E in un momento in cui l’infla-zione nazionale è al 4,6%, laCassa DD.PP. ci presta i soldial 4,9%. Andremmo quasi aprenderli gratis e pareggiarli.Infatti è stata sempre la banca,alla quale tutte le amministra-zioni, tutti i consigli comunali,da 30-40 anni a questa parte,da quando si costituì la CassaDD.PP. sono/siamo ricorsi.

Oggi questa capacità diindebitamento non ce l’abbia-mo, non ci prestano soldi, per-chè non ne abbiamo, perchèsiamo insolventi, perché non sipuò pagare mezzo milione diinteressi passivi all’anno. E unaltro milione la sorte capitale,di tutti quelli che paghiamo,1,5 milioni all’anno.

Allora questa è una situazio-ne devastante che abbiamo tro-vato, su questo non c’è ombradi dubbio.

Noi abbiamo trovato questasituazione a Licata e non pos-siamo nasconderci, dobbiamoapprovare questo documento.Probabilmente per me è piùfacile, sono all’opposizione evoto no, non ho nessunaresponsabilità. E se in questoConsiglio vi dovessero essere15 consiglieri e io dovessiessere il sedicesimo per nonfare quorum dovrei uscire dal-l’aula per non assumere nessu-na responsabilità. Ma leresponsabilità esistono perchéquesto è un bilancio in apertodissesto, per cui Presidente esigg. Consiglieri questa era lamia dichiarazione di voto:voto no al bilancio.”

Nella foto il dottor AngeloRinascente

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UN’ISTITUZIONE DORMIENTE

Pro Loco, se ci sei batti un colpo

Abbiamo appreso che a Licata esiste la ProLoco. Grande meraviglia per noi. Ma, avutaneconferma, ci siamo posti dei legittimi quesiti:dove ha sede questa nobile istituzione, chi lapresiede e a che titolo, chi e quanti sono i soci,esiste un bilancio, un manifesto delle attivitàprogrammate o programmande, cosa intendefare questa istituzione per promuovere il turismoe tutto ciò che ad esso attiene nella nostra città?Purtroppo, abbiamo la netta impressione, senzavoler giudicare o offendere nessuno, che la ProLoco sia uno dei tanti enti occupati e quindi con-gelati ad evitare che altri possano gestirla, unaassociazione fantasma che dovrebbe rendereconto all’assessorato regionale al turismo cuiattiene il controllo e la vigilanza, una associazio-ne ferma sulla carta, con un suo presidente elet-to non si sa da chi o da quali soci. Una associa-zione. senza un bilancio ed una programmazio-ne, che latita quando potrebbe fare tante cose.Non abbiamo mai sentito questa Pro Loco occu-parsi, ad esempio, della gestione delle spiagge,della loro promozione e tutela, nonché della loropulizia, della creazione di parcheggi in prossimi-tà delle zone balneari, della creazione di verestrade di accesso al mare per una migliore frui-zione. Non abbiamo mai sentito la Pro Loco inter-venire per la tutela e la fruizione dei nostri beniculturali, della promozione del nostro museo,delle nostre tradizioni popolari. Non abbiamonotizie di una Pro Loco che si occupi di convegnied attività culturali.

Allora, se la Pro Loco esistente non si occupadi tutte queste cose, dica ai Licatesi di che cosasi occupa, che cosa fa, cosa pensa di fare. Ma senon fa nulla di tutto questo e ama esistere solosulla carta, questa Pro Loco non ci serve, chevenga sciolta e che sia affidata a chi ha idee perla nostra città e vuole impegnarsi per promuo-verla. Che il sindaco, che della Pro Loco dovreb-be fare parte come membro di diritto, interven-ga perché venga rinnovata e completamenteristrutturata.

R.C.

SETTEMBRE 20086 La VedettaattualiTà

Piazza Sant’Angelo

Una volta la piazza intito-lata la nostro protettore erailluminata da batterie di lam-pioni che davano alle strutturebarocche che vi prospettanoun certo fascino. Oggi queilampioni non ci sono più o neè sopravvissuto qualcuno inparte mutilato o resta qualchemoncone della struttura, masenza i corpi luminosi. Carosindaco, attivi l’ufficio prepo-sto. O si ripristinano tutti ilampioni, o si elimina la ver-gogna dei monconi. E’ unaquestione di buon gusto e dirispetto della piazza.

Piazza Elena 1

Da anni sul tetto del muti-lato prospetto dell’anticoospedale San Giacomod’Altopasso che si affaccia supiazza Regina Elena, fa capo-lino un inutile schermo ed unaltoparlante che certamentenon contribuiscono al decoroarchitettonico della piazza. Cichiediamo a chi appartengonoquell’inutile e deturpanteschermo e quel megafono eperché si continua a tenerli inquel posto. Perché, Sig.Sindaco, che ha avuto mododi vederli dall’ufficio del suocomitato elettorale non li faprontamente rimuovere? E seil vento, e da noi non mancaquasi mai, qualche voltadovesse fare cadere quelloschermo sulla testa di qualcheinnocuo passante?Aggiungeremo al lungo elen-co già esistente un altro debi-to fuori bilancio?

Piazza Elena 2

Sempre sul muro dell’anti-co Ospedale che prospetta supiazza Regina Elena, campeg-gia tra un groviglio di fili e dierbacce spontanee la lapide inqualche parte fessurata chericorda l’illustre letteratoVincenzo Linares, padre deiRacconti Popolari del popolosiciliano. Sig. Sindaco se lapiccola tabella marmorea chepresso i quattro canti, sul fini-re di via Martinez, che ricordaRosa Balistreri, ha meritatoprontamente la messa in operadi due fari (eccessivi a nostroparere) per illuminarla, noncrede che quella lapide che

ricorda Vincenzo Linares, ilcui testo è stato dettato dall’il-lustre Gaetano De Pasquali,non meriti di un altrettantopronto intervento di restauro edi consolidamento?

La recinzione di ViaPrincipe di Napoli

Sig. Sindaco quella recin-zione, simile a quella di unpollaio non dà certamentelustro alla via Principe diNapoli che si affaccia al mare,una volta al vecchio pontileche lei, uomo della Marina,dovrebbe ricordare. Già quel-la rete non aveva alcun sensoprima che il Comune ottenes-se dal Demanio di destinareparte della banchina di rivanord a parcheggio e di utiliz-zare la linea ferrata comeseconda corsia per le auto. Leiricorderà che all’altezza diogni via che si apriva su viaPrincipe di Napoli, la gentedel posto, per non allungare ilpercorso, aveva creato millebuchi nella rete. Oggi chesenso ha tenere questa bruttis-sima recinzione? Non è piùfunzionale a nulla e non deveproteggere o isolare nulla. Lafaccia togliere. Intervengapresso il comandante dellaGuardia Costiera di Licata.

Villetta Garibaldi

I viali di questa villetta e ilbusto marmoreo dell’eroe deidue mondi, GiuseppeGaribaldi, cui i Licatesi illu-minati la dedicarono, sonocoperti da uno spesso strato diguano di uccelli. Se nonvogliamo dare ragione aiLeghisti e ai fanatici autono-misti siciliani è opportuno dis-porre l’intervento di una puli-zia radicale di questo angolo

di verde che armonicamentefu inserito nella piazza che iLicatesi di ieri intelligente-mente intitolarono alProgresso.

Villetta Filippo ReCapriata

L’8 dicembre prossimoricorre il centenario dellascomparsa dell’illustreFilippo Re Capriata. Sparì conla moglie e il figlioletto tra lemacerie del terremoto che

dilaniò Messina. Come leipuò vedere, il busto dell’illu-stre è sporco e scolorito, ilpiedistallo e la targa marmo-rea altrettanto e mai sono statirifatti gli occhiali, andati per-duti, che dallo scultore furonosapientemente riprodotti.Senza considerare che questavilletta è una discarica diimmondizie. Non ritiene didover chiamare il capo dipar-timento interessato e disporreperché intervenga radical-mente per ripristinare il deco-ro di questa villetta?

Piazza della Vittoria

Il monumento che ricordalo sbarco dei fanti della 3a

divisione Usa avvenuto aLicata il 10 luglio 1943 è sof-focato dalla fitta siepe che cir-conda la piazza e dunque nonlo rende visibile ai cittadini.E’ necessario, Sig. Sindaco,nel rispetto della memoria edei protocolli intergovernati-vi, liberare questo monumen-to creando un varco su un latodella siepe rendendolo visibi-le. Lei ne ha potuto verificarel’inagibilità proprio durante lamanifestazione dello scorso10 luglio.

Via Marianello

Il tratto centrale di viaMarianello, sede di un ruderee di pilastri di un fabbricatoche non è mai nato, va bonifi-cato. Rappresenta la decaden-za, l’abbandono e il disordine.Si inviti il proprietario al ripri-stino dei luoghi, mettendo insicurezza l’area di sua compe-tenza, togliendo questa vergo-gna lungo una via che porta aduna spiaggia meravigliosa, alei, come a noi, tanto cara. Va

deciso anche cosa fare con ilmoncone superstite della vec-chia raffineria di zolfo. Ilprossimo inverno con i primiforti acquazzoni perderà anco-ra pezzi e rischia di rovinaremettendo a repentaglio lasalute di quanti si recano alporto peschereccio, al merca-to del pesce e al cimitero.Cosa vogliamo fare? A nostroparere non c’è ormai nulla darecuperare e conservare.

Nelle foto: Piazza Elena conquel brutto schermo chedeturpa quanto resta dell’an-tico ospedale e la lapideabbandonata posta nel 1902 inmemoria di Vincenzo Linares

Appunti e spunti per il Sindaco GraciA SPASSO PER LA CITTA’ - LE PROPOSTE DE “LA VEDETTA”

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FIORI D’ARANCIO IN CASA DI ANGELOBENNICI

IL FIGLIO GIUSEPPE HA SPOSATO VIVIANA

Giuseppe Bennici lo scorso 21 agosto si è unito inmatrimonio con Viviana Bonelli. Le nozze sono statebenedette in chiesa madre a Licata alla presenza dinumerosi invitati che i giovani sposi hanno intratte-nuto e ringraziato dopo la cerimonia presso il risto-rante “Villa Peretti” di Contrada Giardinelli di Gela.Testimoni dello sposo sono stati AlessandraMarchese e Giusy Costanza, della sposa GiulioBonvissuto e Roberta Santamaria. Ai giovani sposi, airispettivi genitori e soprattutto ad Angelo Bennici,papà dello sposo, giungano gli auguri più sinceridella redazione e della direzione de La Vedetta.

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La Vedetta 7SETTEMBRE 2008in primo piano

CORSI PER STUDENTI CHE VOGLIONO RECUPERARE GLI ANNI PERDUTI - CORSI PER LAVORATORI - RINVIO MILITAREPer informazioni rivolgersi presso le segreterie degli istituti, dalle ore 8.30-13.00 e dalle ore 16.00-20.00

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Anche Angelo Graci votò favorevolmente quella maledetta delibera

Vicenda SAISEB - Una storia che risale al 1992 quando sindaco era Antonino Amato e assessori Giuseppe Lombardi, GiuseppeIapichino, Angelo Bonfiglio, Mario Augusto, Vincenzo Marrali, Giuseppe Bulone. Ecco la delibera n. 107 del 28 marzo 1992

La protesta di Domenico Cantavenera

Sui furti d’acquaAl SindacoRag. Angelo GraciComune di Licata

Oggetto: furti di acqua dalla rete idrica del dissalatore e graviresponsabilità del Comune.

Lo scrivente Domenico Cantavenera, premesso che: - il sindaco di Agrigento Zambuto ha richiesto ed ottenuto l’in-

tervento deciso dell’Arma dei Carabinieri; - i controlli prontamente attivati stanno portando alla indivi-

duazione e repressione dei furti d’acqua proveniente dal dissalato-re di Gela;

- il comandante provinciale dell’Arma colonnello Di Iulio hatestualmente snocciolato: “E’ indispensabile capire come questaimpressionante ramificazione di tubature, condotte parallele e altriartifizi siano sino ad oggi passati quasi inosservati agli organicompetenti”;

- il colonnello ha chiesto le mappe degli invasi autorizzati perprocedere, e colpire chi asseta da anni la città e chi, anche per iner-zia, se ne rende semplicemente complice;

considerato che:- i furti di acqua provocano danni enormi e appaiono configu-

rarsi sempre più chiaramente quale attività illecita dal preciso con-torno criminale;

chiede di conoscere:- se il Sindaco intenda, al di là della rituale solidarietà ai

Carabinieri, attivarsi e disporre l’impiego nei controlli delComando dei Vigili Urbani e della Direzione del dipartimentoLavori Pubblici;

- se il Sindaco intenda denunciare formalmente per le inadem-pienze e le omissioni i responsabili degli uffici preposti ai control-li delle reti idriche;

- se intenda costituirsi parte civile nei processi contro gli auto-ri dei furti d’acqua.

Si chiede risposta scritta ai sensi di legge. Licata, 28/08/08

Rag. Domenico Cantavenera”

Lettera al sindaco Angelo Graci

Nomina arch. Lo PortoOggetto: Nomina architetto Lo Porto a dirigente del dipartimentoLL.PP.

Il sottoscritto Domenico Cantavenera, premesso che - con provvedimento sindacale, l’architetto Fabrizio Girolamo

Lo Porto è stato nominato dirigente del dipartimento LLPP. delcomune di Licata;

- l’incarico part-time -18 ore settimanali- ha decorrenza imme-diata con scadenza al 10 agosto 2010;

- il Lo Porto ha lasciato il posto occupato presso il Tre Sorgentidi Canicattì ed ha immediatamente assunto servizio presso il dipar-timento del comune di Licata;

considerato che: - il rinnovo degli incarichi di altri dirigenti registra una scaden-

za di tre mesi, mentre per il Lo Porto è di due anni e a tempo par-ziale, e che questa disparità ha di per sé creato scontento;

- la situazione di pre-dissesto finanziario in cui versa il Comuneavrebbe richiesto lo accorpamento dei dipartimenti Lavori Pubblicie Urbanistica, con l’affidamento della direzione all’ing. Ortega;

chiede di conoscere: - quali siano i criteri che hanno presieduto alla nomina; - quali siano gli speciali meriti professionali del detto Lo Porto; - quali siano le ragioni ultime di un incarico di sole diciotto ore

settimanali in un dipartimento delicato quale quello dei lavori pub-blici;

- se risulti a verità la notizia data dalla stampa regionale che ilposto del Tre Sorgenti, lasciato libero dal Lo Porto, sarà ricopertoda un rampollo legato da vincoli di parentela a qualcuno degliamministratori in carica.

Licata, 22/08/08 Rag. Domenico Cantavenera”

Da tanti lettori ci giungonorichieste di fare chiarezza sullavicenda Saiseb. I lettori sonocuriosi di sapere chi, oltre al sin-daco del tempo, AntoninoAmato, faceva parte dellaGiunta Comunale e delConsiglio Comunale. E noisiamo ben contenti di pubblica-re il frontespizio della delibera ei nomi che hanno votato la“Deliberazione del ConsiglioComunale n. 107 del 28 marzo1992 avente per oggetto “Lavoridi completamento P A R F 2°stralcio. Affidamento a trattativaprivata”.

“L’anno millenovecentono-vantadue, il giorno ventotto delmese di marzo, alle ore 18,50,nella solita sal delle adunanze si

è riunito il Consiglio Comunale,in sessione straordinaria eurgente di 2° appello, per deter-minazione sindacale n. 18 del23.3.92.

All’adunanza risultano pre-senti i signori: ZARBO Biagio,AMATO Antonino, SORRISOAugusto, CASTIGLIONECarmelo, TERRITO GiuseppeS.re, MONTANA Leonardo;FERRARO Vittorio, RAINERISebastiano, LICATA Angelo,BENNICI Salvatore, VEC-CHIO Bruno, LOMBARDIGiuseppe (Ass.), IAPICHINOGiuseppe (Ass.), INCORVAIAGirolamo, FURIOSOFrancesco, TIRRI Peppino,CELLURA Angelo, BONFI-GLIO Angelo (Ass.), RUSSOT-

TO Rosario, DECARO Pietro,RICCOBENE Nicolò, AUGU-STO Mario (Ass.), MICELISalvatore, BURGIO Giacomo,LOMBARDO Calogero S.re,OCCHPINTI Pasquale, DEL-LAROSA Pasquale, TODAROAntonino, GRACI Angelo,D’ORSI Francesco, GRACIVincenzo, MONTANA Bruna,VECCHIO Nicolò, MARRALIVincenzo (Ass.), BULONEGiuseppe (Ass.), FERRANTISalvatore, DAMANTI CalogeroG.ppe, PIRA Giuseppe, BOT-TARO Giuseppe D.co S.

Totale presenti 34. Totaleassenti 6.

Il Consiglio Comunale, vistala superiore proposta; viste leleggi surrichiamate; consideratoche gli elementi istruttori evalutativi inseriti nella propostae gli interventi dei presenti per-mettono di accettarla in toto;

a maggioranza di votiespressi per appello nominale:consiglieri presenti n. 35; assen-ti 5 (Lombardi, Iapichino,Bonfiglio, Augusto e Bulone);

hanno votato a favore n. 34;contro n. 1 (Ferranti).

Delibera. Approvare lasopradescritta proposta di deli-bera. Si attesta, ai sensi dell’art.55, comma 5° della legge142/90 recepita dalla L.R.48/91, che sull’atto deliberativoè stato assunto l’impegno dispesa e che esiste la coperturafinanziaria.

Il Responsabile del serviziofinanziario - f.to De Marco

Del che è stato accertato eproclamato l’esito a norma dilegge. Esce il Cons. Sorriso(pres. 34).”

Di quel Consiglio Comunalefacevano parte, ahimè..., anchel’attuale sindaco Angelo Graci,Nicolò Riccobene, oggi vicepresidente del ConsiglioComunale, e Angelo Bonfiglio,oggi componente del Collegiodei Revisori dei Conti.

Il consigliere Rinascente citrova d’accordo per laCommissione d’inchiesta. I cit-tadini non possono pagare per leresponsabilità altrui.

ATO IDRICO: SI DIMETTA SIG. PRESIDENTE!

“Siamo convinti che dopo il plauso ed i ringraziamenti legati allascoperta di chi rubava l’acqua sulla condotta della dissalata Gela –Aragona e quindi ai Carabinieri e anche alla solerzia ed alla com-petenza del nostro Prefetto Umberto Postiglione non possiamo con-testualmente non richiedere con immediatezza le dimissioni del pre-sidente del nostro Ato idrico che fino ad oggi ci ha impressionatocon il suo silenzio in tema di acqua. Tutto ciò che ha fatto il nostroPrefetto avrebbe dovuto farlo il Presidente dell’Ato (massima auto-rità in provincia in fatto di acqua). I suoi molteplici impegni di natu-ra prettamente politica, nella qualità di presidente della Provincia,gli hanno impedito di occuparsi del problema idrico? Bene. Sidimetta e nomini, quale presidente dell’Ato idrico una figura cheabbia tempo e soprattutto competenze adatte per farlo. Lo faccia peril bene dei suoi concittadini e lo diciamo in quanto cittadini arrab-biati e stanchi e non da esponenti politici, quali noi non siamo.

Ci giunge voce che le tariffe base, rispetto a quelle ad oggi invigore, saranno aumentate del 250%. Cosa ne sarà dei pensionati edelle famiglie numerose? Se non lo fa il presidente dell’Ato, arichiedere una maggiore e migliore dotazione di acqua all’AgenziaRegionale delle acque dovremo continuare a sperare che continui afarlo, in forma suppletiva, il signor Prefetto che non finiremo mai diringraziare adeguatamente? Se il Presidente non chiederà lui il ripri-stino dell’affidabilità del dissalatore di Gela, chi dovrà farlo?

Presidente, noi pensiamo che il problema prioritario, in provin-cia, in questi due o tre mesi sia stato quello idrico, ed invece loabbiamo solo visto su un ring dove i partiti che costituiscono la suamaggioranza erano impegnati ad accaparrarsi ognuno quante piùpoltrone possibile. Non va Bene!!! Presidente: Si dimetta!Cerchiamo di far funzionare meglio le istituzioni, piuttosto chelasciarle languire e lasciare che l’Ente Gestore (Girgenti Acque),faccia di testa propria. La ringraziamo anticipatamente per la cele-rità con la quale vorrà accogliere questo nostro invito.

Licata, 8 settembre 08Salvatore Licata”

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L’altro fronte è la pulizia. Iquartieri sono assediati dallediscariche e dalle immondizie,

le case sono minacciate dalle ster-paglie, i marciapiedi dono copertidalle erbacce. Che la Dedalo sisforzi per mantenere pulito il cen-tro cittadino, anche se il travertinodi piazza Progresso e corsoUmberto è stato sommariamenteripulito, poco ci importa se non sidedica con lo stesso impegno neivari quartieri. A pagare la tassa deirifiuti solidi urbani non sono infattisolo i signori che abitano in centro,ma anche quelli che abitano nellevarie periferie. Quest’ultimi nonvedono da mesi un netturbino o lamacchina spazzatrice. Nelle lorostrade regna la polvere e lo sporco.La spazzatrice, ad esempio, in viaPalma non l’abbiamo mai vistaandare oltre il primo rifornimentodell’Agip. E’ forse questo il confinedella città? Il sindaco Graci deveessere con la Dedalo molto deter-minato e deve pretendere un servi-zio paritario per tutti i cittadini.

La viabilità è l’altra emergenza.Licata è un vero e proprio ‘bordelloviabilistico’, è il regno della illega-lità permanente e spesso le peg-giori violazioni del codice dellastrada si consumano sotto gli occhinon ‘vigili’ della polizia urbana. Checessi in questo settore ogni altraforma di buonismo. Le elezionisono ormai archiviate. E’ ora di farrispettare le regole, magari quellepiù elementari, necessarie per ilvivere civile. L’assessore allaPolizia Urbana e all’Annona escadal suo ufficio e vada per le stradee si cali nella realtà cittadina pervedere, capire e quindi stabilirecome intervenire e cosa pretende-re dagli uomini al suo servizio. Il

sindaco convochi periodici incontricon tutte le forze di polizia percoordinare gli interventi sul territo-rio a tutela della legalità.

Il rispetto del verde e dell’am-biente fanno pure parte delleaspettative dei Licatesi. Non ci rife-riamo solo al verde delle nostreabbandonate ville cittadine, moltianni fa un vanto per noi tutti, maanche a quello superstite dellenostre belle e amene colline. Sifermino, pertanto, gli sbancamentie le quotidiane colate di cemento incontrada Olivastro e lungo le pen-dici che si affacciano sulla stradaprovinciale San Michele. Si salvinoquei pochi ulivi e mandorli checostituiscono la flora naturale dellanostra zona. Si abbia il coraggio dinon portare in Consiglio Comunalealtri piani di lottizzazione e costrut-tivi che riguardano queste zone. Siponga un argine alla speculazionedei palazzinari e si tuteli la nostracollina. E’ questo un obbligo mora-le per il neo assessore all’urbanisti-ca che è anche dirigente dellaSoprintendenza ai BB.CC. diAgrigento e responsabile del localeufficio che ha il compito di vigilaresul territorio e di istruire le prati-che per la concessione di eventualivisti per ristrutturazione, nuovecostruzioni nel centro storico esulle nostre colline. Peraltro dicase a Licata ce ne sono fin tropperispetto alla popolazione. Si inter-venga, invece, per riqualificare ilcentro storico e i quartieri di nuovaurbanizzazione, molti ancora prividi strade, piazze ed infrastrutturenecessarie.

C’è poi il settore turistico chemerita particolare attenzione daparte dell’Amministrazione

Comunale. Infatti, se è vero che aest di Poggio Guardia nascerannoaltri tre grandi complessi turistico-alberghieri (tra questi l’ultimo inordine di tempo a chiedere lalicenza edilizia è stata la Ditta RoyalCamping srl che chiede di costruirein contrada Montegrande un cam-peggio ed alloggi turistici categoriatre stelle), come potrà quella fati-scente SS. 115 rispondere ai biso-gni di questo settore in evidentecrescita? Si pensi, quindi, alla ret-tificazione ed all’ampliamento dellastrada che da Tenutella arriva sinoa Licata, ma soprattutto si chiedal’ammodernamento dell’interotratto stradale che da Tenutella perGela arriva all’aeroporto civile diComiso che entro l’anno potrebbeentrare in piena attività.

Resta il nodo del porto turisticoda sciogliere. Recentemente negliuffici comunali qualcuno si è stupi-to che una prestigiosa rivista nazio-nale pubblicando la mappa deiporti turistici esistenti ed in via direalizzazione in Italia non ha citatoquello della Giummarella.Probabilmente il riferimento era aiporti turistici realizzati con fondipubblici. Quello di Licata nasce dauna iniziativa privata, ragion percui non è stato citato. Ma, in ognicaso, vorremmo che nel prossimofuturo venisse incluso nella mappadei posti turistici nazionali. Questoperò impone che venga completatoe che entri in piena attività. Allostato però il rallentamento del can-tiere e le difficoltà finanziarie pub-blicamente manifestate dall’im-prenditore titolare del progetto nonlasciano ben sperare.

L’Amministrazione Comunaledeve attivarsi energicamente per-

ché Geraci rispetti il cronogrammadel progetto, perché realizzi leopere a mare e che completi l’ope-ra nei tempi previsti, ad evitaresgradevoli sorprese qualora l’im-prenditore nisseno non riuscisse afar cassa vendendo il grande centrocommerciale che con il progettooriginario del porto non avrebbenulla a che fare.

Andiamo ai problemi di etica edella politica. Il problema Saisebpesa enormemente sul bilanciocomunale. I 7,5 milioni alla fine ilComune a questa impresa che nonha costruito le fognature che nonfunzioneranno mai dovrà pur darlie già la Saiseb ne chiedi circa altri10. Bene. Il sindaco Graci invii tuttigli atti alla Corte dei Conti e allaProcura della Repubblica. Se qual-cuno ha commesso qualche graveerrore ai danni della nostra cittàche sia chiamato a pagare sia insede penale sia in sede ammini-strativa e contabile. La stessa cosaci augureremmo che Graci facessecon gli atti relativi alla piscinacomunale. Un’opera che ha ingur-gitato diversi miliardi per non esse-re mai completata ed entrare infunzione. Qui tante e gravi sono leresponsabilità e allora che politici,amministratori, dirigenti e tecnicisiano deferiti a chi di dovere esiano chiamati a rispondere unabuona volta. Stiamo attenti, infine,al nepotismo. Si evitino questebucce di banane e si lascino fuorida incarichi di competenza dellaGiunta amici e parenti. Si taglinoradicalmente anche le consulenzenon giustificate da obiettivi conrisultati verificabili. In altri parolegli incarichi di consulenza nonsiano parte della torta politica che

si intende ingurgitare. Si faccianoinvece i concorsi per la coperturadei posti di capo dipartimento alfine di non precarizzare il verticedelle dirigenze con incarichi perio-dici.

In merito ai problemi di ordinepolitico, pare che il sindaco Graciintenda ampliare la giunta comu-nale, portando l’attuale numero di8 assessori a 10. Lo prevede ilregolamento comunale. Lo faccia,se è indispensabile, ma a due benprecise condizioni: l’allargamentocorrisponda a esigenze organizza-tive in funzione agli obiettivi che sivogliono perseguire, il budget cheviene utilizzato per pagare leindennità agli otto assessori servaper pagarne dieci. Il bilancio non ènelle condizioni, in tempi di sacrifi-ci generali, di accollarsi altrespese.

Ebbene, se Graci da settembrealla prossima primavera avrà datorisposte precise ai problemi, pochiin verità, che abbiamo elencato,senza dare ascolto ai consiglieriche porteranno all’incasso le lorocambiali, secondo un imperituromalcostume, avrà davvero raggiun-to grandi risultati. Ciò prevede ine-vitabilmente che Graci dia ai suoiassessori obiettivi e scadenze benprecise. Chi degli assessori verràmeno alle consegne ricevute, almassimo entro la prossima prima-vera, che sia licenziato. L’attualegiunta, a nostro modesto parere, èmolto fragile e ha bisogno di nomie di persone di un certo spessoreche sappiano davvero governare erisolvere le grandi criticità cheinvestono la nostra comunità.

Calogero Carità

IINN AATTESATTESA DEIDEI PRIMIPRIMI VERIVERI SEGNSEGNALIALI DIDI GGRARACICISEGUE DALLA PRIMA

La Vedettaattualità8 SETTEMBRE 2008

LETTERA DENUNCIA DEI COMMERCIANTI DI CORSO UMBERTO

Basta agli abusivi del commercio. Una città che ama definirsi “turistica” non può permettersi simili vergogneRiceviamo e con piacere pubblichiamouna lettera aperta di denuncia dei com-mercianti di Corso Umberto, indirizza-ta al Sindaco, al Presidente delConsiglio Comunale, ai consigliericomunali, al Prefetto, al Comandantedella Polizia Municipale, alComandante dei Carabinieri,all’Ufficiale Sanitario, agli organi distampa. Tra i destinatari crediamomanchino la Guardia di Finanza, laCapitaneria di Porto e la Polizia diStato, i quali ricevono e leggono ilnostro giornale.

“Oggetto: CORSO UMBERTO

Egregio Signor Sindaco, la presente per portare alla Sua attenzio-

ne un problema che sembra essere diventa-ta una piaga per la nostra città visto chemalgrado le mie “personali” denunce esegnalazioni scritte e verbali alle varieamministrazioni che si sono succedute(Sindaco SAITO e Sindaco BIONDI) non ècambiato niente. Mi rifiuto di credere che anche Lei non neabbia cognizione.

Sto parlando dello stato pietoso in cuiversa il Corso Umberto (cuore della città),arteria che, tra commercio abusivo e senzaregola alcuna, ogni giorno si trasforma inzona “ franca”, mercato a cielo aperto dipesce, frutta, verdura, erbe e anche animali(!).

Anche Lei avrà sicuramente avuto mododi osservare sia come cittadino, prima, checome sindaco di questa città oggi, comequesto genere di fenomeno abbia assuntoormai proporzioni non più tollerabili in unacittà che vuole considerarsi facente partedell’Europa e che si appresta ad accogliereturisti che verranno a visitare la città e checertamente rabbrividiranno vedendo lospettacolo osceno che il nostro centro stori-co oggi offre e capiranno che non sono inpaese civile.

Il fenomeno del commercio abusivo diogni genere di mercanzia ha raggiuntolivelli preoccupanti soprattutto lungo CorsoUmberto, dove, specie nella zona terminalee precisamente sul marciapiede che costeg-gia il Palazzo La Lumia, si contano almenouna decina definiti “commercianti” abusivi

in appena trenta metri di marciapiedi. Converrà con me che, vedere il pesce

fresco, (ma poi chi garantisce che lo è?), incassette di legno poggiate su sudici marcia-piedi, al sole e con una temperatura chesfiora i 40 gradi non rappresenta un granbello spettacolo.

Ma allora ci chiediamo, e Le chiediamo,perché anche Lei tollera tutto questo?

Perché non si è intestato una battaglia diripristino della legalità del settore sin dalprimo giorno d’insediamento?

Perché non creare subito dei mercatini diquartiere?

Perché invece i commercianti devonosopportare davanti alle proprie attività com-merciali e alle proprie vetrine, questo gene-re di spettacolo?

Ma poi, c’è proprio bisogno di una

denuncia su una situazione che penso siasotto gli occhi di tutti?

Poi cosa strana vedere Vigili Urbani chemultano GIUSTAMENTE le macchine insosta vietata ma non vedono che accanto cisono i marciapiedi colmi di abusivi, forsehanno bisogno stilato l’ordine del giornoche ricordi loro che è un abuso occupare imarciapiedi senza autorizzazione alcuna.

Ma per il quieto vivere tutto resta cosi,fermo ... senza che nessuno interviene!!!

Mi rivolgo anche ai neo consigliericomunali e soprattutto ai consiglieri comu-nali confermati anche per questa legislaturache fanno pieno di voti e che giustamentemettono in evidenza problematiche di alcu-ni quartieri ma che non hanno mai spesoneanche una parola sulle condizioni in cuiversa il corso Umberto.

Ci vuole coraggio e presa di posizioneper CAMBIARE questa città. Cambiare sipuò e si deve.

Inoltre mi chiedo ancora se si sta pro-grammando la potatura degli alberi o aspet-tiamo che i rami entrano dentro le case ed inegozi, purtroppo capisco che sarà dispen-diosa per le casse comunali, allora perchénon dare incarico al personale in servizioper il verde pubblico.

Non è cosa fa Licata per noi, ma cosafacciamo noi per Licata.

Attendo impazientemente risposte effi-caci. Grazie.

Licata, 30 agosto 2008

Lettera Firmata

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CARO MUTUI. Gli aumenti dei tassi di interesse negli ultimi due/tre anni. Vediamo se conviene o no rinegoziare

IL GOVERNO HA DISPOSTO L’OBBLIGO DI RINEGOZIARE I MUTUI

La Vedetta primo piano 9SETTEMBRE 2008

UN SERVIZIO A CURA DI

DOMENICO RANERI

Il fenomeno del cosiddetto“caro-mutuo” è assurto aglionori della cronaca per via

dei continui aumenti dell’im-porto delle rate conseguentiall’incremento registrato daitassi negli ultimi due/tre anni. Ilfenomeno è rilevante anche per-ché in Italia la quota dei mutui atasso variabile è pari a tre quar-ti del totale dei prestiti a medioe lungo termine.

Come risaputo, perchéstrimpellato nei TG e nelleprime pagine dei giornali, ilgoverno è intervenuto in mate-ria e ha disposto con norma dilegge (art. 3, D.L. 27 maggio2008, n. 93, conv. in L. 24luglio 2008, n. 126), l’obbligodi rinegoziazione dei mutui inessere in modo da abbassarel’importo della rata riportandolaa quella in vigore per l’anno2006 (imputando tutta la diffe-renza in un conto separato daammortizzare alla fine dell’ori-ginario periodo di ammorta-mento). Nel corso del presenteintervento si tenterà di rispon-dere alle seguenti domande:come si presenta lo scenario deitassi per i prossimi anni, in chemodo aumenta l’importo dellarata e se conviene procederealla rinegoziazione.1. Lo scenario.

Si riporta di seguito l’anda-mento dell’Euribor 3 mesi (Fig.1) dell’ultimo decennio (checostituisce il principale indica-tore cui sono agganciati i mutuia tasso variabile).

L’andamento risulta abba-stanza altalenante. Dopo unperiodo di crescita (1998-2000),ove ha raggiunto un massimodel 4,996%, è seguito un perio-do di progressiva discesa fino araggiungere un minimo del1,958% (marzo 2004) rimanen-do comunque assestato intornoal 2% per circa un triennio(2003-2005): sono gli anni del“boom” dei mutui. Da gennaio2006, invece, si registra unatendenza progressiva e costanteall’aumento fino a raggiungereun massimo del 5,016% a giu-gno 2008. Pertanto, chi ha sti-pulato un mutuo agganciatoall’Euribor nel 2006 si è trovatoa pagare una rata progressiva-mente in aumento, con un diffe-renziale di tasso di circa duepunti percentuali rispetto a

Figura n. 1 – (l’andamento dell’Euribor 3 mesi nell’ultimo decennio) Figura n. 2 – (Curva dei tassi BTP e IRS )

quello iniziale. Tuttavia, chiinvece ha stipulato un mutuo,per esempio, nel 2000 ha regi-strato per quasi cinque anni unariduzione dei tassi, e quindidella rata, di circa tre punti e,solo nell’ultimo triennio, unincremento di tre punti.Pertanto, mediamente, è comese il tasso globalmente praticatofosse coinciso con quello inizia-le.

Con ciò, anche se a qualcunopuò non piacere, si vuole direche i mutui a tasso variabile nonsono “per default” prodotti truf-fa. Sono prodotti legati all’anda-mento del mercato monetario, dicui ne seguono l’andamento. E’ovvio che chi ha stipulato unmutuo nella fase crescente deitassi, si trovi a registrare conti-nui aumenti della rata. Ma ciòvale solo limitatamente al perio-do di crescita; periodo al quale,è statisticamente provato, segueun periodo di riduzione dei tassi.Chi ha contratto il debito nel2000, ha registrato un quinquen-nio di tassi in diminuzione o sta-bili seguito da un triennio ditassi in salita. E, di converso, chiha contratto durante la fase dicrescita può e deve attendersi unsuccessivo periodo di stabilizza-zione e poi di riduzione deitassi. E’ la logica del mercatoche definisce tale legge di com-

portamento. Il grafico soprariportato lo visualizza in manie-ra emblematica.

L’IRS, acronimo di InterestRate Swap, è il parametro diriferimento usato dalle bancheper i mutui a tasso fisso.Orbene, se guardiamo ai rendi-menti calcolati dal Sole24Orenella giornata del 13 agosto2008 sulle quotazioni al MOTdei principali BTP e dell’IRS(quotazione lettera/offerta) siosserva quanto segue: (Fig. 2).

Come si può notare, i tassidei prestiti (curva IRS) scontanouna previsione al ribasso per iprossimi due anni (dal 5% al4,60%) e un andamento stabileper i successivi tre anni. Nellostesso periodo non si intravedo-no incrementi significativi neitassi di deposito (curva BTP).Ad ulteriore conferma si eviden-zia che i tassi dei BTP a brevescadenza (1-2 anni) sono media-mente più bassi dell’attualeEuribor.

Da quanto sopra esposto sirileva uno scenario di tassidecrescenti per i prossimi 3-5anni.

In queste condizioni, si ritie-ne di poter formulare le seguen-ti conclusioni:

1. indebitarsi oggi a tassofisso non pare una buona scelta,quantomeno in un orizzonte

temporale fino a 10 anni;2. a maggior ragione, chi ha

contratto un mutuo a tassovariabile non ha convenienzaoggi a trasformarlo in tassofisso;

3. in generale, la convenien-za alla trasformazione di unmutuo da tasso variabile a tassofisso, diminuisce con il trascor-rere del periodo di ammorta-mento.

Quest’ultima considerazionemerita un ulteriore approfondi-mento.

Come risaputo la maggiorparte dei muti contratti in Italiasegue il piano di ammortamentocosiddetto alla francese in cui siha una rata fissa (a parità ditasso) costituita da una quotainteressi decrescente nel tempoe una quota capitale crescente.Tale metodo comporta che neiprimi periodi il debitore si trovaad aver estinto, rispetto al suodebito complessivo, più interes-si che capitale. L’eventualevariazione dei tassi ha effettosolo per il periodo successivo esolo sul debito residuo in lineacapitale e, pertanto, in linea diprincipio, avrà un impatto tantomaggiore quanto maggiore è ladurata del residuo periodo diammortamento.

Ad esempio, nel caso di unprestito di € 100.000, a 10 anni,

al tasso iniziale del 6%, con ratemensili, la rata è pari ad €1.110,21. Dopo il primo anno siè pagato il 7,53% del capitale eil 17,44% del totale degli inte-ressi. Alla fine del sesto anno siè pagato il 52,73% del capitalema anche l’81,89% del totaleinteressi. Perciò, una eventualesuccessiva variazione di tassoconcerne la metà circa del capi-tale da pagare per un periodoresiduo di soli quattro anni! Sealla fine del sesto anno il tassoapplicato aumentasse dal 6% al6,50% (e questo rimanessecostante fino alla fine del perio-do di ammortamento), si avreb-be una differenza complessivadi interessi da pagare in più di €501,40 per ogni mezzo punto diaumento, circa € 10 in più perognuna delle 48 rate rimanenti.Pertanto, per i mutui a tassovariabile, a partire dalla metàdel periodo di ammortamento larinegoziazione dei tassi ha uneffetto alquanto limitato per cuisi ritiene di sconsigliarne l’ado-zione.

In generale, per valutarel’opportunità di ricorrere allarinegoziazione del mutuo aisensi della normativa emanata,si consiglia di verificare il debi-to residuo nel piano di ammorta-mento e, se si è già proceduto alpagamento di circa la metà diesso, non appare consigliabileprocedere alla rinegoziazione.Ovviamente, il discorso assumeconnotazioni diverse laddove larinegoziazione venisse richiestaper motivazioni differenti dal-l’intervenuta variazione deitassi.

2. Come aumenta la rata delmutuo.

Vediamo adesso di capirecome aumenta la rata per effettodell’incremento del tasso.Supponiamo di avere un mutuodi € 100.000, a 10 anni, al tassodel 5%, con rate annuali.Immaginiamo che rimangaimmutato per i primi tre anni eche il tasso subisca un incre-mento di 0,5 punti a partire dalquarto anno. Costruendo unnuovo piano di ammortamentodi importo e durata pari a quelliresidui si possono cogliereimmediatamente le differenze(Fig. 3).

L’incremento del tasso dal5% al 5,50% a partire dal quartoanno, ha comportato un aumen-to della rata annuale di € 236(pari al +1,8%) e un costo com-plessivo maggiore per interessidi € 1.652. Si noti che, in assen-za di ulteriori variazioni ditasso, la rata rimane uguale finoalla fine del periodo di ammor-tamento.

Tuttavia, tale metodo sebbe-ne più esatto, non viene seguitoin pratica. Ciò perché comporte-rebbe la necessità di dovermodificare tutti i piani diammortamento in essere con iclienti. Perciò, in alternativa, lebanche lasciano invariato ilpiano di ammortamento e prov-vedono a modificare soltanto laquota interessi a parità di debitoresiduo. Così il cliente è in con-dizione di conoscere ognimomento qual è il suo debitoresiduo in caso di estinzioneanticipata.

Continua a pag. 16

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ANGELO CASTIGLIONE

Figura n. 3 – (Come aumenta la rata per effetto dell’incremento del Figura n. 4 – (Come aumenta la rata per effetto dell’incremento del

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Anche Licata potrebbe avere il suo piccolo Hide ParkUn piccolo polmone verde, nel cuore della città, da realizzare presso l’area dismessa delle ferrovie

SETTEMBRE 200810 La VedettaLA CITTà

di Anna Bulone

La situazione politica,sociale ed economicadi Licata, parte inte-

grante ma non integratadell’Europa, sembra, per ilmomento, lontana dallapossibilità di un vero svi-luppo e langue nel buio del-l’immobilismo e dell’afasiapolitica.

Nulla è cambiato in tantianni! Risalendo agli alboridel nostro “sviluppo’’ comenon attribuire parte delmalessere sociale al “piccolosacco’’ sorto a Licata, inpieno centro storico e non, acavallo tra gli anni ‘60 e ‘70.Altro non fu che un fintoboom-economico paragona-bile, in piccolo, alla realizza-zione a Palermo del famige-rato ‘’sacco’’. Vale a dire unagestione consociativa tesaalla compra-vendita di ter-reni e alla concessione dilicenze edilizie per la realiz-zazione di enormi edifici incentro, con buona pace delpatrimonio liberty dell’arch.Ernesto Basile. Tornandoalla triste realtà locale, l’edi-ficazione di quei palazzoniin prossimità della zonaportuale e non, quali conse-guenze ha determinato?Non certamente un miglio-ramento della qualità dellavita. Basti immaginare deci-

ne e decine di appartamenti,abitati da innumerevolifamiglie e serviti da unacisterna d’acqua condomi-niale quasi sempre a secco.Una guerra tra poveri, solofonte di stress! Nel ragusanole costruzioni del centro rag-giungono al massimo trepiani. Tra gli anni ‘70 ed ‘80,una mannaia si è abbattutaimplacabile all’interno elungo i confini delle nostrecoste: il triste, quanto maideleterio, fenomeno dell’a-busivismo edilizio, recente-mente denunciato daGoletta Verde. Quanti tranoi non hanno usufruito ditale “privilegio’’, originandopiccole e grandi mostruosi-tà? Credo ben pochi.

Dagli anni ‘80 ai giorninostri, con la cementificazio-ne legalizzata, il disastrocontinua. Speculatori edavventurieri del mattone,improvvisatisi re Mida,hanno tramutato in oro ilgrigio del cemento. Di verdepubblico neanche a parlar-ne, dobbiamo ai nostri pro-genitori la realizzazionedella villa comunale lasciatanell’incuria e nell’abbando-no. In una città a rischiodesertificazione, il processodella fotosintesi clorofillianaè off-limits. Solo misere epatetiche fioriere, con i lorogerani rinsecchiti, fanno

capolino tra i pali dell’illu-minazione pubblica.Mettendo da parte la crisiidrica, che quest’anno haraggiunto il suo acume, ladisoccupazione, il traffico,l’educazione civica, cherimane solo un libro di testoe la pulizia che, in parte, lati-ta, la nostra speranza rima-ne il porto turistico. Per unasindrome di autolesionismosi è alterata la destinazioned’uso anche di quell’area.Non si intravede una viad’uscita, visto che i lavorivanno a rilento e un’offertad’acquisto di 70 milioni dieuro, da parte di una corda-ta maltese e catanese, non èandata a buon fine e non siintuisce il tipo di strategiache si vuole seguire. Inoltre

ritenere, da parte del proget-tista, che la variante al PRGsia meramente un’illazionegiornalistica è pura dema-gogia. Perché non è stataancora realizzata una con-dotta dei reflui in corrispon-denza dell’ex lidoGiummarella? Il sovrappie-no dove sversa? Dove con-fluiscono i reflui ricadenti intutta l’area, fatta eccezioneper la zona oltreponte eFondachello-Playa?

Recentemente, sulCorriere, Claudio Magris hascritto un articolo che ripor-tava un titolo quanto maiazzeccato: “Denigrarsi, vizioitaliano’’, in cui denunciavala pessima abitudine degliitaliani di parlare male delproprio Paese. Bisogna,

quindi, abbandonare l’atteg-giamento da genitore criticoe provare ad essere proposi-tivi. Utilizzando strutturegià esistenti e cercando lacollaborazione attiva deiquasi Cinquanta ArchitettiLicatesi, anche Licatapotrebbe avere il suo piccoloHide Park, un polmoneverde, nel cuore della città,da realizzare presso l’areadismessa delle ferrovie.Ridisegnare, sotto il profiloarchitettonico, l’intera zonae ridare un volto nuovo allacittà ampiamente deturpatanegli ultimi decenni.

Far diventare Licatacome Berlino, una piccolacapitale europea dell’archi-tettura con spinte innovati-ve continue. L’ingresso delparco, all’interno della sta-zione ferroviaria, potrebbeospitare un piccolo museocittadino simile a quellosituato alla fermata delLouvre, a Parigi.

Se ci fosse la volontà daparte del Comune, la lineaferroviaria già esistentepotrebbe fungere da metro-politana di superficie, conapposite fermate che copri-rebbero un gran numero diquartieri: Piano Bugiades,Piano Cannelle,Montecatini, StazioneCentrale, Via Giarretta,Fondachello, Playa. In que-

sto modo, la città non sareb-be ab-usata dalla strada fer-rata, ma quest’ultima rende-rebbe un servizio alla cittàstessa. Il Comune, prenden-dola in gestione, non solorimpinguerebbe le sueentrate, ma renderebbe piùfluido il traffico e l’ambientene trarrebbe vantaggio.

Sarebbe una inversionedi tendenza che rappresen-terebbe una svolta. Esisteun’associazione, denomina-ta GREENWAYS, reperibilesu internet, che si occupadelle aree ferroviarie dis-messe, attraverso progetti diriqualificazione ambientale.Enti pubblici ed Impreseinteressati ai progetti posso-no diventare soci collettiviper una eventuale collabora-zione. A meno che, conun’abile mossa a sorpresa econ la compiacenza di qual-che piccola lobbye locale,l’intera area de quo nondiventi facile preda di que-gli avventurieri del mattoneche a Licata hanno trovato illoro Eldorado.

Concludendo la riflessio-ne citerei una frase delloscrittore americano GeorgeAde: “La verità che rende gliuomini liberi è, nella mag-gior parte dei casi, la veritàche gli uomini preferiscononon sentire’’!

Il nuovo ponte sulla foce del fiume Salso

APPELLO AL SINDACO, AL COMANDANTE DEI VV.UU., AL COMANDANTE DEI CARABINIERI, AL COMMISSARIO DELLA P.S.

Liberate la città dai centauri impazziti, imponendo il rispetto della legge

Più volte abbiamoaffrontato il problemadella legalità a Licata.

Lo facciamo da anni, loabbiamo ancora fatto dallecolonne del numero delloscorso mese di agosto. Mamai una risposta concreta erisolutiva. La democrazia èbella perché nel rispetto deglialtri e dei ruoli puoi dire tuttoquello che vuoi e dopo che lehai dette, pippa. Davanti a tetanti muri di gomma o tanti see tanti ma. In altre parole aLicata le cose non solo noncambiano e non migliorano,ma vanno sempre peggio.Nella nostra città si contrap-pongono quotidianamentel’arroganza e la maleducazio-ne che è della maggioranza, ilbuon senso che appartienealla minoranza soccombentee la tolleranza assoluta daparte di chi dovrebbe in tuttimodi e con tutti gli strumentiimporre il rispetto delle leggi.

La nostra città è così ormaiostaggio dei centauri impaz-ziti, pericolosi per loro stessie per gli altri. Giovani, anchedi famiglie per bene, studenti,operai e nulla facenti, mino-renni e maggiorenni di amboi sessi che scorazzano a tuttele ore del giorno, ad alta velo-cità, senza alcun rispetto delcodice della strada, per i corsicentrali, nelle zone a traffico

limitato, per le strette viuzzedel quartiere Marina, senzacasco, qualche volta anchecon tre passeggeri sul dueruote. Giovani, anche se dibuona famiglia, arroganti emaleducati appena cavalcanouna moto. Figli di genitoriconniventi, irresponsabil-mente complici dei loro com-portamenti, sempre pronti adifenderli, pronti e disposti apagare le multe, spesso anchesalate, disponibili sempre adintervenire per il dissequestrodi quei motorini che qualchevolta vengono fermati dalleforze di polizia. Figli deigenitori del “Si” e del “Ni”,di quei genitori nutritisi nelbenessere degli anni ottantache non hanno la capacità didire qualche volta “NO”.Genitori che sanno che i lorofigli girano senza casco emagari non hanno provvedu-to neppure a comprarglielo.

E’ un maledetto fatto dicostume, ormai tipicamentelicatese. E’ una vergogna edun fenomeno che nessunovuole affrontare con il dovutorigore per debellarlo. Non cipare che i nostri Vigili Urbanifacciano di tutto, quantomeno per limitarlo. Quando livediamo voltarsi dall’altraparte ci dà un gran fastidio,quando vediamo che questigiovinastri gli passano velo-

cemente a pochi centimetri,guidando pericolosamente emanifestamente senza casco,quasi in senso di sfida, ci dàfastidio. E’ un oltraggio con-tinuo. Ci dà fastidio vedereumiliare questi uomini indivisa che sembrano impo-tenti. E’ una sconfitta platea-le. Si sta sbagliando tutto. E’un fatto molto grave perchédimostriamo che i furbi, i pre-potenti, alla fine l’hanno sem-pre vinta. Poi ci scappa ilmorto e piovono le commo-zioni di gruppo, scendono lelacrime di circostanza, si leg-gono panegirici e si scrivonopoesie, si celebrano memoria-li e, magari. si intitolano stra-de.

E’ ora di finirla. Sindaco,assessore ai VV.UU.,Carabinieri, Polizia di Statodevono finalmente mettere un

punto fermo sulla questione.Non ci deve essere spazio peril buonismo e la tolleranza,ma occorre agire con assolutaintransigenza e far rispettarele regole del vivere civile e ilcodice della strada.Tolleranza zero. I posti diblocco, una volta tanto, sannodi folklore e non sono effica-ci. Bisogna operare concoerenza, nell’ambito di unostretto coordinamento inter-forze, tutti i giorni.

I Vigili Urbani hanno biso-gno di un comandante atempo pieno, di ruolo, nonsoggetto ai ricatti della politi-ca. Un comandante precario oprorogato da tre mesi in tremesi e magari gravato del-l’interim di un altro diparti-mento, per quanto voglia farenon può farlo efficacemente,anche perché potrebbero non

confermarlo più. I vigili ini-donei al servizio, cioè tuttiquelli che si girano dall’altraparte, che smettano la divisa eche vadano negli uffici a farealtro e si facciano i pubbliciconcorsi, preferendo gliappartenenti alle forze dipolizia.

Carabinieri e Poliziahanno però ben altri compiti,non possono fare la supplen-za dei Vigili Urbani. A lorocompete il controllo del terri-torio e la guerra alla delin-quenza e ai malavitosi di ognisorte. E a Licata ne abbiamotanti e tra questi quelli chehanno ripreso ad incendiareper intimidire.

Sul rispetto della legalitànon si può né improvvisare,né vivere alla giornata. Il sin-daco, quindi, convochi attor-no ad un tavolo tutti i corpi dipolizia per coordinare ogniintervento nel rispetto dellalegge e per imporre il rispettodella legge. Questo discorso,ovviamente, non vale solo peri centauri impazziti, vale perchi, guidando un’auto, intral-cia la circolazione stradale,chi parcheggia contro mano,sulle curve, in prossimitàdegli incroci, in doppia eterza fila, a spina di pescefuori dagli spazi orizzontali.La legalità, lo diciamo soprat-tutto al neo assessore all’an-

nona e alla polizia urbana, vaimposta anche nel caoticocommercio abusivo che sisvolge per i corsi, dove lafolla dei venditori di pesce edi verdure e di uva, spessoproveniente da vigne fai date,è tornata a moltiplicarsidegradando l’immagine, giàabbondantemente degradata,di questa infelice città chepaga lo scotto di non averavuto buoni ed abili ammini-stratori. L’assessore all’anno-na non può iniziare il suomandato sposando la causadel buonismo. E’ vero, quellagente deve lavorare per vive-re. Sacrosanto diritto, macaro assessore il tutto nelrispetto della legge e Leioccupa quella delicata poltro-na per fare rispettare la legge.Non sarà un lavoro facile per-ché i suoi non sono e nonsaranno interlocutori facili.Ma se chi siede su quella sco-moda poltrona non ha i cosid-detti, perché non faccia mag-gior danno, è opportuno chevada a fare altro.

C.C.

Nella foto: auto parcheggia-te in doppia fila in piazzaProgresso, compresa quelladella Polizia Municipale.Sono scene che si vedonotutti i giorni.

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La Vedetta SOCIETà 11SETTEMBRE 2008

di Salvo Lombardo

C’è stato un periodonella storia di Sicilia,in cui venerabili forze

della giustizia e della libertàebbero la meglio su quelle delsopruso e della violenza. Fu la“Primavera di Palermo”. Dalcapoluogo isolano la Siciliatutta mostrava ancora unavolta la sua forte contradditto-rietà, le sue molteplici anime,le sue infinite sfaccettature, lasua profondità. Dalla capitaledella mafia e dell’antimafia sialzava un fresco vento dirivalsa che si trasformò inbreve tempo in azioni concre-te contro l’agire e il pensaremafioso.

Era il tempo in cui unacerta politica, socia del malaf-fare faceva di “Cosa Nostra”un importante bacino elettora-le. La DC in primis, nelle per-sone di Lima, Ciancimino etra gli altri anche il suo leadersen. Giulio Andreotti nonerano più rappresentativi dellalegalità e dello stato in unaterra in cui la sovranità dellapolitica stava veramentediventando null’altro che un’apparenza.

In quegli anni, in cui i cor-leonesi preparavano la lorooffensiva contro lo stato, per-sonalità della magistratura siproponevano invece di rappre-sentarlo nel suo aspetto piùgiusto e trasparente. La grandeidea del pool avuta a suotempo dal martire RoccoChinnici coinvolse personalitàillustrissime del calibro, tra glialtri, di Giovanni Falcone ePaolo Borsellino, ma soprat-tutto riuscì nella grandeimpresa di istruire nel 1986 il

famoso maxi-processo con-clusosi un anno dopo con gra-vissime condanne per 474imputati.

Era la “rivolta legalita-ria”(G.C. Marino). Una tem-pesta nelle coscienze checoinvolse le folle, che entrònelle scuole e che diede il viaad un lotta antimafiosa che siimponeva di combattere il tri-ste fenomeno anche comefatto culturale e non solo cri-minale.

Ai provvedimenti giudizia-ri si affiancavano i dibattiti ele pubbliche manifestazioni, equando la barbaria dei corleo-nesi superò ogni limite conl’assassinio del generale CarloAlberto Dalla Chiesa (dellamoglie Setti Carraro e dell’a-gente Russo) il governo cen-trale decise di intervenirepesantemente introducendo lalegge già presentata da unaltro eroe martire dell’antima-fia: Pio La Torre di cui è notol’art 416 bis che introdusseper la prima volta il reato diassociazione mafiosa.

Gli ottimi risultati di questaazione politica sono così rias-sunti in uno straordinario libro

del prof. Giuseppe C. Marinodell’università di Palermo:“[…] dal 1982 al 1986, sareb-bero state denunziate per asso-ciazione di stampo mafioso14.870 persone; sarebberostati effettuati 20.890 accerta-menti patrimoniali in tutte leregioni italiane […]; sarebbe-ro stati decisi 1452 provvedi-menti di sequestro di beni diprovenienza illecito-mafiosa,perfezionatisi in 379 confi-sche, per un valore complessi-vo dei beni confiscati pari alire 776.259.585.307. (Storiadella mafia, Palermo, NewtonCompton ed., 2008)”.

Le cose di cui sopra hoscritto, avvennero in anni incui io stesso ero troppo giova-ne, o per alcuni avvenimentinon ero nemmeno nato.

La consultazione dell’enor-me materiale prodotto sull’ar-gomento però, rende a tutticomprensibile, del fenomenomafioso, sia la sua secolarestoria, sia i suoi codici e il suoassetto nel mondo.

Ora ci si chiede se, allaluce dei fatti che dagli annitesté detti hanno portatoall’ultimo atto dell’attualissi-

ma guerra alla mafia, la pri-mavera di Palermo sia datempo finita o se persisteancora oggi, se Palermo asso-miglia ancora a Beirut o aBerlino.

Ciò che è sicuro è che gliuomini che hanno dato vita aquella ventata di freschezzahanno seminato qualcosa cheha già dato frutto e continua adarne. A volte, ne sono con-vinto, non ci rendiamo nean-che conto di quanto questepersone abbiano influenzato lanostra esistenza.

Proprio nel corrente mese,trovandomi in via D’Amelio aPalermo ho constatato comein una giornata qualunque,altri giovani, ma anche giova-nissimi adolescenti, si trova-vano lì, davanti a quell’albero,in un silenziosissimo rispetto,senza fare un commento,senza aprire bocca e lasciandotutt’al più, un oggetto perso-nale sull’albero dei nostri eroi.Questo vale come provainconfutabile del grande suc-cesso che ha avuto il rivolu-zionario messaggio di chi asuo tempo ha superato i confi-ni del tribunale e ha pacifica-mente invaso i luoghi dellacultura, della formazione masoprattutto della gente comu-ne. Costoro hanno creato isiciliani di oggi che in numeroassai più grande di primavivono un sentimento non piùdi indifferenza ma di totaledisprezzo nei confronti del“...puzzo del compromessomorale (Giovanni Falcone).”.

Nella foto i giudici GiovanniFalcone e Paolo Borsellino

La primavera di Palermo ... non è mai finita

LLaa GGiiuunnttaa hhaa ddeettttoo nnoo aallllaacceennttrraallee eeoolliiccaa ooffff-sshhoorree

E alla bocciatura del figlio, Bossirispose con un’altra minaccia: via idocenti terroni dalle scuole del nord

Viva l’Italia!di Carlo Trigona

N ella seconda metà di luglio un tal Bossi, assi-duo frequentatore delle padane nebbie, stancodi subire le malversazioni di una scuola rigo-

rosa ed esageratamente selettiva come la nostra, hascosso la pigrizia dell’italica gente ciondolante lungoi litorali, con esternazioni e intemperanze varie.

A suo dire gli insegnanti di origine meridionale, reidi aver bocciato per due volte di seguito il figlio plu-riripetente (che si presentava agli esami di stato daprivatista in una scuola privata gestita da religiosi)dovevano tornarsene a casa (?). Sfogo di un padre.Immediata la partecipazione e la condivisione(“mischinu”!). Ma per bocciare per la seconda volta ilfiglio di un ministro, quale Bossi è, vuol dire che quel-la coraggiosa commissione, come ha spiegato il diri-gente di quella scuola, in quel candidato privatistanon ha trovato nulla da poter premiare. Persino latesina su Carlo Cattaneo non era un granché.

Poi mi sono reso conto che questa sciagura non eracapitata ad un Bossi qualsiasi ma ad un ministrodella Repubblica, gladiatore cisalpino, arringator dipopolo, suscitatore di egoismi, provocatore di istintibeluini. Allora, facendosi strada fra l’indignazione elo sdegno è subentrata in me un’amara riflessionesull’Italia e sugli Italiani. Non sarebbe scandalosa, diper sé l’esternazione di Umberto Bossi. Ci ha abituatia ben altro. Ma è proprio questo il punto: ci siamoabituati!

E’ possibile che il livello di incultura in cui stiamocadendo sia tale da non renderci conto che siamo rap-presentati da gente rozza, ignorante e scorretta e nonce ne vergogniamo? Esiste ancora il sentimento del-l’indignazione? Di cosa si stupisce Bossi, dal momen-to che il figlio, evidentemente più ignorante del padre,ha avuto in lui un esempio di scorrettezza esistenzia-le al limite della disonestà? Il sig. Bossi, purtroppoministro per riforme, ha trascorso la sua giovinezza aturlupinare inclito e volgo su titoli di studio maiacquisiti, eppure definiamo le sue sparate “fanfaro-nate” e ne esaltiamo la “furbizia”. Anche frate Cipollaera un “furbo”, ma non aveva la pretesa di dirigereun ministero.

E così andremo avanti nella speranza che almenol’uomo dal medio anchilosato e dai winchester faciliprima o poi scopra che Nabucco non era l’amante diDonosor e che, cosa ancora più grave, non era pada-no.

Mi chiedo: se un cittadino qualsiasi avesse pronun-ciato frasi come “il tricolore lo uso per pulirmi il …”,l’avrebbe fatta franca. Perché se il sig. Bossi commet-te reati a getto continuo, deve passarla liscia? Miscuso per l’ingenuità. E il premier cosa fa? Spinto dalsuo opportunismo non muta il suo giudizio politicosul “senatur” e minimizza. Che bell’esempio per lenuove generazioni! Si insegna loro che in un’Italia diopportunisti, deboli e mezze tacche il furbo la fa dapadrone. Se ci si richiama ai valori guida e ad un bri-ciolo di moralità si risponde: “Che è?”. Si apre la cac-cia all’untore di turno accusandolo di “gretto morali-smo”.

Masaniello era un rozzo capopopolo che dal popo-lo venne fatto fuori. Adesso li facciamo ministri.

ILARIA MESSINA, SI E’ LAUREATA IN SCIENZE PER LA COMUNICAZIONE

INTERNAZIONALE

Ilaria Messina, nostra prolifica e bravissima collabo-ratrice, in data 1 luglio, presso la Facoltà di Lingue eLetterature Straniere dell’Università degli Studi diCatania, si è laureata in Scienze per laComunicazione Internazionale con il voto di 107.Ilaria ha discusso la tesi: “La stampa in Italia trapolitica e mercato”. Relatrice la dott.ssa MariaLombardo, giornalista de La Sicilia. Correlatrice ladott.ssa Rosa Maria Di Natale, vincitrice della 13°edizione premio nazionale per il giornalismo televi-sivo Ilaria Alpi con l’inchiesta ‘Hotel Librino’ nel2007.Alla neo dottoressa Ilaria Messina, agli orgogliosigenitori ed ai familiari tutti, vadano le più sincerecongratulazioni da parte di tutta la redazione e delladirezione de La Vedetta.

LA WORLD TRADE CONSULTING SRLORGANIZZA UNA NUOVA MISSIONE

L’AGROALIMENTARESICILIANO IN CINA

Dopo l’esperienza maturata nell’aprile scorso conla partecipazione al salone nautico “CHINA INTER-NATIONAL BOAT SHOW”, la World Trade Consultingsrl, società che ha tra le sue attività anche quella difavorire e promuovere l’internazionalizzazione delleimprese del territorio, partecipa il prossimo mese didicembre ad una nuova missione imprenditoriale inCina. Scopo dichiarato di questa seconda iniziativa èquello di dare impulso al comparto agroalimentare,settore universalmente riconosciuto come di eccel-lenza della nostra economia.

Infatti, il mercato cinese pur continuando a rap-presentare una realtà di nicchia per i prodotti d’im-portazione e in particolare per quelli occidentali, hamostrato negli ultimi anni, proprio nel settore agroa-limentare, un forte dinamismo ed un interessantetrend di crescita dei consumi in particolare di vino(+177%), olio d’oliva (+107%), formaggi (+175%),pasta (+70%) e caffé (+50%).

La World Trade Consulting srl è impegnata nell’or-ganizzazione della collettiva in terra cinese, che sisvolgerà a Shanghai dal 4 al 6 dicembre denominataFOOD & HOSPITALITY CHINA 2008.

Tutti gli operatori economici interessati alla parte-cipazione alla trasferta in terra cinese potranno con-tattare la World Trade Consulting srl al seguente indi-rizzo e-mail: [email protected].

L’impianto prevede uno sviluppo di circa 20km su una superficie marina di circa 54 km. traLicata, Butera e Gela

Il Comune di Licata, dopo quello di Gela, con delibera dellaGiunta Municipale dello scorso 26 agosto ha dato parere negativoai sensi e per gli effetti dell’art. 24 del D. Lgs n. 4/08 alla propo-sta della Moncada Costruzioni di Agrigento di realizzare assiemeall’Enel una mega centrale Off Shore in una ampia superficie dimare (circa 54 km) che si estende da Licata e Gela, comprenden-te anche il litorale di Butera.

Tale parere è scaturito, come ha dichiarato il sindaco AngeloGraci, da tutta una serie di considerazioni, comprese quelle relati-ve ai problemi che tale impianto arrecherebbe al settore pesca,oltre al fatto che lo stesso contrasterebbe con il già avviato pro-getto di sviluppo turistico dell’intera zona. Licata, tra l’altro, haricordato Graci, con decreto dell’assessorato regionale allaCooperazione, al Commercio, all’Artigianato e alla Pesca, è statainserita tra i Comuni ad economia prevalentemente turistica ed èstata riconosciuta città d’arte. Questa decisione della Giunta hatrovato ampi consensi tra i consiglieri comunali. Sull’argomento ilconsigliere Giuseppe Peruga aveva presentato una apposita inter-rogazione.

Quello che vorrebbero realizzare ad est di Licata sarebbe ilprimo parco eolico marino in Italia e prevede l’installazione di ben115 enormi generatori, alti circa 100 metri, imbasate a -30 metridi profondita, con un potenza tra i 3 e i 5 megawatt con rotorigenerata da rotori del diametro di circa 110 metri . E’ previsto uninvestimento di circa 500 milioni di euro per fornire a regime1.150 milioni di chilowattora, tali da poter soddisfare il fabbiso-gno di energia di ci almeno390.000 famiglie. Si tratta, come si puòcapire, di energia pulita. Infatti si eviterebbe ro emissioni di CO2in atmosfera pari a circa 815.000 tonnellate annue.

La Moncada Costruzioni ha già presentato il progetto allaRegione Siciliana e al Ministero per l’Ambiente per la verifica ela valutazione di impatto ambientale.

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CINEMA - Una storia di diamanti e sangue nello scenario dell’Africa

Blood diamonddi Giuseppe Cellura

E’ l’Africa il teatro di questo film delregista Edward Zwick, lo stesso de“L’ultimo samurai”.

Siamo nel pieno della guerra civilein Sierra Leone del 1999 e DannyArcher (interpretato dal nostroLeonardo Di Caprio) è un contrabban-diere di diamanti senza scrupoli, chefa affari con le più importanti case digioielli d’Europa sfruttando le risorseafricane. I diamanti dalla Sierra Leonevengono contrabbandati in Liberia eda qui spediti in Europa, dove simischiano con i cosiddetti diamantipuri e vengono immessi nel mercato.Ma quelli africani non sono diamanti“puliti” bensì blood diamond, diaman-ti insanguinati.

Archer viene arrestato al confinecon la Liberia e finisce in prigione. E’qui, dietro le sbarre, che incontraSalomon Vandy, un pescatore che hafama di aver sotterrato una pietraenorme. Archer riesce a tirare fuoridalla galera Salomon e da quelmomento inizia la caccia alla pietra.Ma è durante la “rincorsa” al diaman-te che si materializza il cambiamentodi Archer, impietosito dalla richiestadi Salomon di ritrovare prima la suafamiglia, che intanto era stata depor-tata in un campo profughi dellaGuinea. Salomon e Danny Archervengono aiutati nelle ricerche da unagiornalista americana, Maddy Bowen(Jennifer Connelly), idealista e appas-sionata al destino dell’Africa.

Tra agguati e nel bel mezzo dellaguerra civile, Salomon riesce a ritrova-re la sua famiglia e riesce pure a con-

durre Archer al luogo dove aveva sot-terrato la pietra. Ma Archer non è ilsolo a cercare il diamante e in un con-flitto a fuoco il giovane contrabban-diere è ferito a morte e muore inAfrica, come gli avevano predetto glishonà della Rhodesia suo paese di ori-gine.

La pietra e la ricchezza restano aSalomon, che ha però la forza di rac-contare al mondo intero i crimini e glisfruttamenti che vengono commessiin Africa.

Blood Diamond è un documento-verità sul continente africano, da sem-pre ricco di materie prime che perònon riesce a sfruttare per la bramosiadi altre nazioni che hanno tutto l’inte-resse a creare nel continente nero sce-nari di guerra in cui anche i bambinisono chiamati a combattere.

SETTEMBRE 200812 La Vedettarubriche

ddii GGiioovvaannnnii GGuuttttaaddaauurroo

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LA PIPI’ DI GAGARIN.SPAZZINI E NOBILI

Durante una passeggiata nottur-na di fine agosto degli anni 60dello scorso secolo, venne unapioggerellina che obbligò laComitiva dei Nottambuli,Valentino, Naselli, Peppe Muscia ealcuni studenti universitari (fra iquali Enzo tardino, attuale magi-strato di Cassazione, che mi hariferito l’accaduto) a riparare sottoun porticato. Qui Valentino, laco-nico, disse: “ E’ pioggia fuori sta-gione, Gagarin sta facendo pipì, frapoco finiscia di cioviri”. Per la cro-naca Yuri Gagarin è stato il primoastronauta della storia umana, chenel 1961 a bordo di una nave spa-ziale compì un giro completoattorno al globo.

Dopo alcuni minuti decisero dirientrare al Caffè Porrello e qui tro-varono il gruppo dei “Nobili” con iquali scambiarono qualche battutasul tempo. Alcuni dei cosiddetti“Nobili”, persone perbene, soci delvecchio circolo omonimo, passa-vano il loro tempo al Caffè Porrelloa discutere di scarpe e di cappelli afalde larghe, di cui facevano uso,per ciò erano denominati anche“cappedda”.

Verso le ore tre di una nottecalda tutti decisero di fare ritornoa casa, tranne Valentino e PeppeMuscia, che dopo aver dedicatoalcuni minuti agli studi universita-ri dei figli, si addormentarono suldondolo. Verso l’alba furono sve-gliati dagli spazzini. Valentino aprìgli occhi e rivolto a Peppe Musciadisse; “Pe naddummuscemmu cchiNobili e ni stammu svigliannu cchispazzini!”

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NASELLI STAGNINO DIGIORNO E FILOSOFO E

CANTANTE LA SERA

Ho conosciuto Giovanni Naselli,stagnino di giorno e filosofo la sera,a metà degli anni 60, a casa miadurante una cena di pesce,innaf-fiata di buon vino licatese. La radiotrasmetteva la “CavalleriaRusticana” e Giovanni, appassio-nato di musica lirica. Anticipavasottovoce il tenore. Alcuni annidopo lo ritrovai al Caffè Porrello altavolo con Peppe Muscia,Valentino, il Ragioniere, GinoPeritore (estimatore del maestroCataldo Curri), don GasparinoPorrello e Vicenzu Marrali (da nonconfondere con l’omonimo com-merciante di tessuti con negozio incorso Vittorio Emanuele, al pianoterra del teatro Re).

La serata calda di luglio del1964 scorreva piacevolmente, igelati a “pezzo” erano stati graditi,quando Valentino, moderatore delgruppo, invitò Naselli ad interpre-tare, sottovoce, la parte finale della“Cavalleria Rusticana” di PietroMascagni. Dopo alcuni istanti diesitazione, Giovanni cominciò:“Mamma, quel vino è generoso,/troppi bicchieri ne ho tracanna-ti,/vado fuori all’aperto”. E poi…“Mamma… sentite… /s’io non tor-nassi… S’io non tornassi,/ Fate damadre a Santa, / Fate da madre aSanta, / Un bacio, un baciomamma, / un altro bacio… un altrobacio… Addio… Addio mamma, /Fate da madre a Santa…Addiooo”.

Mentre Naselli cantava sottovo-ce altri amici, Alfredo, Bugiada,Ninu Catanese, si unirono al tavo-lo per congratularsi. Intanto arrivòdon Luigi, ristoratore allaGiummarella, dove nel periodoestivo metteva su due casottini dilegno, quattro tavoli, cucina localee spazio alla fantasia. Subito PeppeMuscia: “Don Luigi che menù perdomani sera?” Don Luigi:“Abbiamo cozze incozzate e scoz-zate, polipini e polipette, sogliole etrigliole. Ai fornelli il vostro amicoCiccareddu”.

Naturalmente non fu possibiletrattenersi dalle risate per quellastorica filastrocca.

GLI ANEDDOTI DI VALENTINO Al presidente del Senato una copia dellibro “Immanis Gela Nunc Alicata”

L’Associazione Amici diLicata ha invitato SchifaniIl presidente del Senato, Schifani, è stato invitato a visitare

la nostra città. L’invito gli è stato fatto dall’Associazione degliAmici di Licata, con sede ad Assago (Mi), presieduta dal nostroconcittadino Nicolò Licata approfittando dell’invio alla secon-da carica della nostra repubblica copia del libro “Immanis Gelanunc Alicata urbs dilectissima ac fidelis….” di Calogero Carità.Ecco la risposta ricevuta da Nicolò Licata dal sen. EmiddioNovi coordinatore della Segreteria del Presidente in data 25luglio 2008:“Egregio Dottore,

il Presidente ha molto apprezzato il documentato e corposovolume curato da Calogero Carità. Un libro che affronta tuttala storia di una città che nel 1986 celebrò il bimillenario dellasua fondazione.

L’impostazione dell’opera risente dell’impianto storicodella scuola degli Annales e costituisce un inventario esaustivodi tutte le preesistenze. Le sezioni dedicate alla cultura, all’i-struzione, all’economia, al porto ed allo sviluppo di Licatacostituiscono capitoli da leggere con grande interesse per ildisvelarsi delle fasi più significative della vita della città.

Il Presidente, compatibilmente con i suoi impegni istituzio-nali, cercherà di rispondere positivamente all’invito di visitareLicata.

Colgo l’occasione per inviare a nome del Signor Presidentee mio personale i migliori saluti”.

Di questa opportunità è stato informato il sindaco Graci chein un apposito incontro con il nostro direttore e Nicolò Licata siè impegnato ad invitare ufficialmente a visitare la nostra città ilPresidente del Senato. Compatibilmente con i suoi impegni isti-tuzionali, una data possibile da proporre potrebbe essere quelladel 7 o 8 dicembre giorno, quest’ultimo, per la commemora-zione solenne del centenario della scomparsa dell’illustre con-cittadino Filippo Re Capriata, disperso con la moglie e la figlio-letta durante il sisma sullo stretto che l’8 dicembre del 1908distrusse la città di Messina.

L’Inner Wheel rinnova il direttivo per l’anno sociale 2008/09

Antonia Buttitta Garofalo è la nuova presidenteE’ avvenuto il 12 luglio scorso, il consueto

passaggio della campana per la presidenzadell’Inner Wheel presso il salone dei ricevi-menti dell’hotel (Baia d’oro) nella splendidabaia di Mollarella, a Licata. Dopo un intensoanno di attività e di impegni profusi per ilsociale è stata la stessa presidente uscente,Franca Carrubba Maniscalco a cedere la guidadel club, alla socia fondatrice Antonia ButtittaGarofalo che ha presentato, ai numerosi soci edospiti convenuti, il suo programma per l’annosociale 2008/09 il cui tema è: “Realizzate levostre visioni e fate la differenza”.

Nel corso della serata sono state presentatedue nuove socie, si tratta della prof.ssa OttaviaDi Franco e dell’arch. Teresa Puzzanghero;dopo il cerimoniale di rito, è stata data letturadel nuovo direttivo 2008/09.

Le cariche sono state così assegnate:Antonia Buttitta Garofalo - presidente;Antonietta Grillo Guarino - vice presidente;Franca Carrubba Maniscalco - past presidente;Roberta Berti Grillo - segretaria; Patrizia GrilloMalfitano - tesoriera; Delizia Scaglione Alescio- editor; Anna Dainotto Raineri - membro all’e-spansione.

Lorena Panarisi “Personaggio televisivo”DANZA MODERNA - Concorso internazionale Stefania Rotolo

Sabato 23 agosto a Palermo, presso l’hotelAstoria Palace, si è svolto il concorso internazio-nale di danza moderna intitolato a “StefaniaRotolo”.

Tra le 5.000 ragazze che hanno partecipato aiprovini, in finale ne sono arrivate 21. Solamente5 sono state premiate. Tra le partecipanti ladiciottenne ballerina licatese Lorena Panarisi, chefrequenta l’ultimo anno del locale LiceoPsicopedagogico. Lorena (nella foto a lato) haconquistato la giuria (ne faceva parte anche ilregista del film “Palermo Milano”, PaoloFracasso), vincendo il premio come “Personaggiotelevisivo”, con una coreografia di GiusyMarotta, insegnante della scuola di danza “ArteDanza”.

Il concorso organizzato da sempre da LilloBusuito quest’anno ha visto come padrini d’ecce-zione per le finaliste del concorso, i monumentipiù celebri di Palermo.

Le ragazze nei pomeriggi precedenti alla fina-le hanno intrapreso un tour della città, seguite dauna troupe che ha raccolto delle immagini perrealizzare un video con i vari monumenti unendocosì spettacolo e cultura. A giorni la trasmissioneandrà in onda su Rai Uno e su Sky.

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Quegli anni al Liceo Vincenzo Linares

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La Vedetta VARIE 13SETTEMBRE 2008

AVVISO AI LETTORIIl libro di Calogero Carità,

“Immanis Gela nunc Alicataurbs Dilectissima”

(€ 35,00) è in distribuzione presso:cartolibreria Giardina, via San Francesco

edicola Onorio, Portoedicola Malfitano, c.so Roma

edicola Incorvaia, piazza Progressoedicola Santamaria, via Palma

edicola Di Liberto, via Gela

di Giovanni Guttadauro

Alcuni giorni fa, sfogliando un vecchioalbum di fotografie, alcune mi hannoriportato agli anni del Liceo Linares nel

periodo 1961-1964. Quanti ricordi, quante nostal-gie. Sono stati per me (spero per tutti) gli anni piùbelli della vita, perché eravamo giovani, pieni disogni, quasi tutti realizzati. Tutte le mattine s’eracontenti di andare nel nostro liceo, dove le orepassavano veloci con i nostri compagni di classe,soprattutto quando ad altri spettava la “tortura” diessere interrogati.

Desidero ricordare con sincero ed imperituroaffetto Ermanno Alotto e Angelo Incorvaia, com-pagni di classe e amici di lunga data, che nonsono più tra noi. La classe del 3° anno di Liceo (siveda la foto) era costituita da don Pellegrino,Luisa Marra, Liliana Licata, amiche inseparabili,Lina Santamaria, Elvira Urso, Franca Carrubba,Ada Tabone, Mariella Bilotta, Pina Antona (cheha avuto l’onore di ottenere la cattedra di lingua eletteratura latina e greca nel suo Liceo), StellaTrapani e qualche altra, mentre i compagni sonostati Totò Lucchesi (impareggiabile giramondo),Totò Trigona, Rocco D’Antona, Maurizio laMarca, Gianni Cirota (figlio di un sottufficialedella Benemerita in servizio a Licata), GiacomoLauricella, Totò Gioia e Giovanni Terranova.

Nel corpo insegnante spiccavano il prof.Angelo Santamaria (latino), il prof. SalvatoreAmato (italiano) e il prof. Angelo Biondi (greco),

tutti quanti stimati ed apprezzati. Nella mia menteè rimasta impressa la figura austera del preside,prof. Salvatore Malfitano, le cui capacità direttivesono state sempre apprezzate soprattutto nelcorso degli anni successivi.

Durante quel triennio siamo cresciuti, abbia-mo vissuto le nostre prime emozioni, abbiamosofferto per un amore perduto e non corrisposto.Ricordo (spero lo ricordiate tutti voi, mie caricompagni di classe). La prima “festa in casa” perfesteggiare il compleanno di qualcuno, ma inverità per passare un sabato diverso, con burle,scherzi e balli, e per stare vicino alla ragazza del

cuore. In quel periodo abbiamo vissuto l’esperienza

delle “gite scolastiche”, che per noi erano benpoca cosa a confronto delle gite di altri licei; noidovevamo accontentarci della festa del “mandor-lo in fiore” in Agrigento, alla quale partecipammocon il “Carro di Proserpina” (dea italica e romanadelle messi e della fertilità), rappresentata daFranca Carrubba, oppure della gita ad Acirealenel periodo di Carnevale, oppure se proprio nonc’era altro delle passeggiata in collina, aMonserrato.

Ogni anno nel mese di ottobre la tanto attesa

“sfida” tra Liceo Classico e Istituto Tecnico inuna partita di calcio al “Dino Liotta”, di frontealle accanite tifoserie presenti in tribuna. Appenainiziato l’anno scolastico (allora andavamo ascuola il 1° di ottobre) cominciavamo l’allena-mento per selezionare i migliori studenti, in qual-che campetto di calcio improvvisato o allaGiummarella, oggi stravolta da un mostruosocentro commerciale, sulla sabbia. Allora, purtrop-po, non disponevamo ne di palestre, ne di palaz-zetto dello sport.

La squadra di calcio del Liceo Classico dinorma non riusciva sempre a battere la squadradell’Istituto tecnico, ma nelle gare provinciali diatletica leggera si realizzava la nostra rivincita permerito di Marcella Giavarrini e di AugustoSorriso, medaglie d’oro nei 100 metri piani.Nella foto, La classe di 3a Liceo 1964. Da sini-stra (seduti): prof.ssa Bianca Montana,prof.ssa Michela Cammarata (filosofia),prof.ssa Ginevra (scienze), preside SalvatoreMalfitano, prof.ssa Sciascia (matematica),prof. Salvatore Amato. (Italiano) Alunni – dasinistra (in piedi 1a fila): Ermanno Alotto, TotòLucchesi, Giovanni Guttadauro, prof. UgoScala, Totò Trigona, Ada Tabone, NunziataZappulla, Liliana Licata, Luisa Marra,Angela Cellura, Sandra Vinci. Da sinistra(ultima fila): Giovanni Terranova, RoccoD’Antona, Totò Gioia, Giacomo Lauricella,Angela Comparato, Angela Vajola, GianniCirota, Maurizio La Marca.

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L’antico convento restaurato può accogliereanche vari dipartimenti ed assessorati

Trasferire nel convento delCarmine la biblioteca

Entro il mese di settembre, una volta eseguito il collaudodelle opere eseguite, l’antico convento del Carmine, tornatoal suo splendore grazie al progetto di restauro predispostodall’arch. Antonino Cellura, verrà consegnato al Comuneperché ne finalizzi l’uso. Si tratta di un contenitore architet-tonico di un certo pregio con presenze di vari stili che dispo-ne di molti spazi sia al piano terra attorno al chiostro cinque-centesco, .e cui arcate sono state liberate dalle brutte centinemetalliche, sia al primo piano, dove, tra l’altro, è stata ripor-tata all’origine la grande aula capitolare. Sappiamo che ilComune per il suo funzionamento amministrativo ha bisognodi spazi da destinare agli uffici e agli assessorati, sappiamoanche che c’è la necessità di liberare il Palazzo di Città perdestinarlo, se adeguatamente restaurato, solo a sede di rap-presentanza e a sede del sindaco, ma tutti sanno che c’è unabiblioteca comunale, quella attualmente ospitati negli angu-sti locali dell’ex Fascio in piazza Matteotti, che ha bisogno diuna sede più dignitosa che oltre a custodire meglio le colle-zioni librarie serva a facilitare maggiormente la consultazio-ne e la lettura, ma soprattutto possa garantire lo sviluppo delpatrimonio librario con nuove acquisizioni che richiedonoovviamente più spazio per le scaffalature. Per questo motivonei disegni della precedente amministrazione, e soprattuttonella mente dell’ex assessore ai Beni Culturali, Francesco LaPerna, c’era la volontà, più volte espressa pubblicamente eattraverso le pagine di questo mensile, di destinare l’ampiaaula capitolare del Carmine a nuova sede della nostra biblio-teca civica, intitolata a Luigi Vitale. Speriamo che la nuovaamministrazione faccia proprio questo disegno. Renderebbeun grande servizio alla cultura e garantirebbe una miglioreconservazione delle ricche collezioni librarie.

Angelo Carità

ITINERARI DELLA MEMORIA

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La Vedettaeventi14 SETTEMBRE 2008

L’evento organizzato dal Lions Club di Licata ha visto anche l’esibizione della cantante lirica Mara Eli affiancata dal chitarrista Francesco Buzzurro. Ipremi: per la sezione poesia a Maria Stella Camilleri di Agrigento; per la canzone, ex aequo, Serena Gangi di Parigi e Vincenzo Barbera di Sciacca

Strepitoso successo del “Memorial Rosa Balistreri”

Si è svolta nel cinquecen-tesco atrio “Badia” diLicata, in due giornate,

la manifestazione culturale“Memorial Rosa Balistreri”ottava edizione dedicata allacantante folk licatese, orga-nizzata dal Lions club diLicata, presidente DanieleCiancio.

La manifestazione si inse-risce nel service “Sicilia daamare” e nella valorizzazionedelle tradizioni culturali volu-ta e caldeggiata dal governa-tore Franco Amodeo.

Alle due serate sono statipresenti il past GovernatoreValerio Contraffatto, il dele-gato di zona SalvatoreCammarata e il Presidentedella Commissione distrettua-le sulle tradizioni popolariAlfredo Lo Faro.

Successo al di sopra delleaspettative hanno riscosso ledue giornate.

La prima ha visto esibirsisul palco poeti e compositoriprovenienti da tutta la Sicilia,che hanno recitato o cantato leloro composizioni.

La giuria delle poesie, for-mata da Presidi e professores-se d’italiano e la giuria dellecanzoni, formata da eminentimusicisti hanno proclamato ivincitori nelle due sezionipoesia e canzone.

Sezione poesia1° classificata: Sulu pi tia diMaria Stella Camillieri(Agrigento);2° classificata: Scurà diAngela De Caro (Licata);3° classificata: Notti di SanLorenzo di Giuseppe Graffeo(Sciacca); 4° classificata: Lu trenu da mevita di Giuliana Pino(Caltanissetta);5° classificata: Spiranza diAmato Angelo (Palma di

Montechiaro). Sezione canzone

1° classificato p.m.: Sciroccodi Serena Gangi (Parigi);1° classificato p.m.: Sciusciaventu di Vincenzo Barbera(Sciacca);2° classificato: Terra mia diAlessandra Ristuccia con ilgruppo Nafs Al Dahib(Caltanissetta);3° classificato: Baluà Baluè diSalvatore Lucchesi (Pachino);4° classificato: Figghi e niputidi Pino Giuliana(Caltanissetta);5° classificato: Prima ringra-ziu Diu di Tanino Gaglio(Alcamo).

Gli scopi che il Lions siprefigge sono quelli di atten-zionare le tradizioni popolaricon particolare riferimento al

dialetto e alla canzone sicilia-na, di mettere in risalto l’atti-vità artistica di RosaBalistreri, di far conoscereLicata con le sue bellezze arti-stiche e paesaggistiche ai sici-liani e ai turisti presenti,cosicché la manifestazioneben si inserisce nelle finalitàturistiche che il Comune diLicata, che ha sponsorizzatolo spettacolo, porta avanti dadiversi anni.

Al concorso hanno parteci-pato ben 51 poeti e 23 compo-sitori provenienti da tutte le 9province della Sicilia. Le giu-rie hanno scelte tra tutte lepoesie e le canzoni in concor-so 15 poesie e 10 canzoniammettendoli così alla serata

conclusiva della manifesta-zione.

Il livello delle poesie edelle canzoni è stato moltoalto e positiva è stata la valu-tazione dei presenti nellaprima e nella seconda seratadella manifestazione.

Per fa comprendere almeglio i testi, è stato video-proiettato il testo in siciliano ela traduzione in italiano, con-

siderato che molti spettatori sitrovano occasionalmenteancora in ferie a Licata e inquesto modo hanno potutocogliere il significato dellecomposizioni.

La seconda serata è stata diapprofondimento della vita,

della personalità e dell’arte diRosa Balistreri con l’esibizio-ne di 3 gruppi musicali:Belice folk studio di Partanna,formato da 5 artisti e guidatoda Rosario Guzzo, I Lumia diPalermo, formato da due arti-sti e guidato da AlfonsoGagliardo, Gli ultimi canta-storie di Ragusa. Guidato daFranco Occhipinti. Il grupporagusano ha intramezzato

brani della vita di RosaBalistreri con i canti dell’arti-sta licatese. Alla manifesta-zione hanno partecipato comeospiti la cantante lirica MaraEli e il chitarrista FrancescoBuzzurro. La loro esibizione èstata ripetutamente applauditaper le elevate capacità vocalidella cantante e per il virtuosi-smo del chitarrista. I 4 branidi Mara Eli, presi dalla musi-ca della Balistreri e dallamusica tradizionale sicilianahanno mandato in visibilio glispettatori che hanno apprez-zato moltissimo la sua perfor-mance artistica e hannorichiesto altri pezzi subito ese-guiti dalla cantante.

La prestazione del chitarri-sta ha riscosso ripetuti applau-si, specie con il conosciuto

brano “Granata”.La bravura dell’artista, le

sue note nitide ma corpose, ilsuo ritmo incalzante, l’armo-nia dei brani musicali, sonostate le molle che hanno spin-to il pubblico ad alzarsi all’u-nisono e ad applaudirlo permolti minuti.

Alla manifestazione erapresente il sindaco di LicataAngelo Graci che ha conse-gnato la cittadinanza onoraria

di Licata a due personalità chesi sono distinte nella loro atti-vità in favore della città. Laprima serata la cittadinanzaonoraria è stata consegnataall’ex dirigente della P.S.Carlo Mossuto; la secondaserata alla storica CarmelaZangara.

Alle due serate hanno par-tecipato moltissimi licatesi esiciliani provenienti da tutte leprovince.

I loro applausi in ogni esi-bizione hanno gratificatopoeti e cantanti, ma soprattut-to gli organizzatori del LionsClub di Licata.

Il Presidente del LionsLicata Daniele Ciancio, chiu-dendo le due serate, ha ringra-ziato i soci organizzatori del“Memorial Rosa Balistreri”:Nicolò Palmisciano, NicolòLa Perna, Luigi Milo, MicheleDi Franco, Antonio Grillo edha formulato un arrivederci al9° Memorial per il prossimoanno 2009.

Nelle foto fornite dal LionsClub Licata: gli artisti MaraEli e Francesco Buzzurro; ilpresidente Lions DanieleCiancio; premiazione 1°classificata poesia: MariaStella Camilleri e primi clas-sificati canzone (ex equo)erena Gangi e VincenzoBarbera

La Confraternita Maria SS.Addolorata, costituitasi nel 2003,l’1 giugno scorso, a seguito di rego-

lari votazioni, ha rinnovato le cariche inseno al Consiglio di Amministrazione.

Per la carica di governatore dellaConfraternita è stato eletto, riconfermatoa pieni voti, Calogero Urso. I consiglieri,eletti, hanno così distribuito le caricheall’interno del direttivo: BonaventuraPorrello, vice governatore; AngeloFricano, segretario; Francesco Cosentino,tesoriere; Antonio Vincenti, FilippoVincenti e Luigi Cona, consiglieri.Sono stati eletti per il Collegio deiProbiviri, assumendo le seguenti cariche:Filippo Incorvaia, presidente; VincenzoMinnella, vice presidente e VincenzoMissione, segretario.

Con il governatore Calogero Ursoabbiamo parlato di programmi.

La Confraternita Maria SS. Addolorata,per il secondo anno consecutivo, parteci-perà attivamente ai festeggiamentidell’Addolorata di Settespade, in collabo-razione con la stessa parrocchia e conpadre Davide Trizzino. La processionedell’Addolorata è in programma domenica14 settembre. La novità è data dal fatto

che la sacra immagine quest’anno arrive-rà fino alla chiesa di Sant’Agostino perpoi rientrare nella sua casa.

I confrati ogni ultimo venerdì del mesesi riuniscono in assemblea. Almeno quat-tro appuntamenti nell’anno sono dedicatialla catechesi, in quest’ambito viene pre-sentato un argomento e discusso.

A febbraio il rituale appuntamento inricordo delle 30 persone perite nel nau-fragio della Seagull. Nell’occasione la pre-ghiera è rivolta anche alle tante vittimedel mare.

Il clou del programma riguarda la com-memorazione dell’Addolorata diSant’Agostino durante tutta la settimanache precede il Venerdì Santo.

La partecipazione al raduno provincia-le delle confraternite è un momento persolidificare i rapporti interni ed esterni.

Ultimo appuntamento importante è lapartecipazione alla solenne processionedel Corpus Domini.

Calogero Urso ed i confrati sono orgo-gliosi di includere stabilmente in pro-gramma anche un’azione fortemente cari-tatevole, quale l’adozione a distanza didue bambini africani.

A.C.

Confraternita Maria SS. Addolorata - Rinnovato il CdA

Calogero Urso riconfermato Governatore

La Città di Licata, nel prossimomese di settembre, avrà un suo spa-zio all’interno dello stand che sarà

allestito a Chicago, dal 19 al 21 settembre2008, all’interno della manifestazione“Italian Festival”, evento eno-grastrono-mico, allestito dall’Ente Nazionale delTurismo di Chicago e dell’Italian TravelPromotion Council, l’associazione cheraggruppa i maggiori tour operator ameri-cani che sviluppano il turismo versol’Italia.

La partecipazione dei Borghi Marinari,di cui Licata fa parte assieme ad altri noveimportanti centri marinari dell’Isola, è ilfrutto di un particolare interesse rivoltoalle nostre realtà dagli operatori turisticiamericani.

La notizia è stata ufficializzata nel corsodella programmata conferenza stampatenutasi a Palermo lo scorso mese di ago-sto, alla quale la nostra città è stata rappre-sentata dal sindaco Angelo Graci edall’Assessore al Turismo, ClaudioMorello.

Durante i lavori, il direttore delConsorzio, Salvatore Romeo, ha precisatoai giornalisti presenti che l’attività deiBorghi, non si limita soltanto all’aspettopromozionale, ma porta avanti ancheaspetti che mirano al riconoscimento dibenefici a favore dei Comuni che ne fannoparte. In questi giorni, infatti, è statoavviato un dialogo con l’AssessoratoRegionale alla Pesca, per inserire i Borghimarinari nel FEP – Fondo Europeo per laPesca, con particolare riguardo alla pescaintesa come fonte di turismo, Ittiturismo,mentre per i prossimi giorni sono previstiincontri con gli Assessorati al Turismo, aiBeni Culturali e al lavoro, per valutare leopportunità legate al POR 2007/2013.

Va ricordato che sabato 26 luglio,Lienablu, la popolare trasmissione di RaiUno, ha dedicato uno spazio ai BorghiMarinari, ed in particolare alla prima edi-zione del palio, tenutasi il 5 luglio scorso aGiardini Naxos e vinta proprio dall’equi-paggio di Licata.

A.E.

APPUNTAMENTI - Licata a Chicago per l’Italian Festival

Dal 19 al 21 settembre i Borghi Marinari

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S e oggi la Sicilia è quel-la che è, ed i suoi abi-tanti fanno parte del

mondo occidentale, parlano lalingua italiana, scrivono incaratteri latini, professano lareligione cristiana, sono parteintegrante dell’Italia edell’Europa, possono com-prendersi più facilmente conuno scozzese o svedese chenon con un vicino algerino omarocchino; ciò lo si deve adun manipolo di valorosissimied ardimentosi guerrieri nor-manni, non più di due-tremila, che tentarono l’audaceimpresa di conquistare que-st’isola, vera perla delMediterraneo, strappandola aldominio degli arabi mussul-mani.

Non solo, ma i normanniebbero l’incommensurabilemerito di restituire la Siciliaalla cristianità latina - provane sia il gran numero di catte-drali da loro edificate, specienei punti strategici delle piùimportanti città con vicino oannesso il castello o palazzofortificato, come ad esempio aPalermo Cattedrale e Palazzodei Normanni. E così in tantis-sime altre città. Ed ebbero altempo stesso, il grande meritodi imporre la lingua e la cultu-ra latina al posto della preesi-stente cultura greco-bizantina;ma soprattutto di sradicare laimperversante e dominantementalità arabo-mussulmana.

Che la dominazione arabaavesse stravolto quel lumicinodi civiltà ancora esistentequale retaggio della romanità,e ne avesse cambiato radical-mente i connotati, stravolto le

costumanze, le abitudini,quasi il sangue originario, ilpatrimonio cromosomico, inappena due secoli di durissimadominazione, è un fatto stori-camente acclarato. Come haaffermato Gaetano Cellura inun suo scritto. “Tra le tantedominazioni subite dallaSicilia è l’araba quella che halasciato i più marcati segni diuna civiltà e di uno stile. Segniche il tempo non ha cancellatoe che mai forse cancellerà.”(in: Scrittori di Sicilia - Ed. LaVedetta, pag. 56).

Inoppugnabile testimo-nianza, infatti, ne sono i nomidella maggior parte dei paesi,così come attualmente persi-stono.

Dal primitivo punto disbarco, Marsala - dall’araboMars-allah - ‘porto di Allah’,al comunissimo termine fava-ra - “fawa-warah” - che signi-fica: ‘sorgente d’acqua’, attua-le nome di una popolosa citta-dina dell’agrigentino, e nomecomune di tante contrade ric-che d’acqua dette appunto:favarella e favarotta. Dallasostituzione, a tutti nota, del-l’antico glorioso nome latinoAgrigentum con Girgenti chesta per - gente dei campi - ; atutti quei nomi di cittadine checominciano per “Calta” -Città -: Caltagirone -Caltanisetta - Caltavuturo -Caltabellotta; ma ancheCalatafimi, Calascibetta, epure a quelle derivanti dal ter-mine “Gebel” - monte - qualiGibildolce, Gibil-manna,Gibellina.

E poi i nomi dei paesi checominciano per “Ra” - villag-

gio - : Racalmuto, da: “Rahal-maut”, cioè ‘villaggio morto’;Raffadali, da: “Rahal-afda ”cioè ‘casale eccellente’; maanche Ragusa, ‘città di pietra’oppure Rabateddu, da “raba-to”, borgo chiuso o rionepopolare sia ad Agrigento chea Sutera, e conseguentementeancora il vigente termine ‘rab-bataru’ per abitante del borgo;e ad Agrigento bibbirria‘porta dei venti’ (anche sePirandello la fa derivare dallatino plebs rea ‘gente malva-gia’).

Ed ancora Muxaro, da:“Mu-assar”, castelletto, oMussumeli, “Castello delledonne”; Burgio, “castello for-tificato”; Ucria, nei Nebrodi,da:“o cria” il villaggio;Maniace, da: “Man-yag ”, viamontana; Nicosia, da: ‘Niqu-sin’; Troina, da: “Qual-atTarginis”; Randazzo, da: “Ran.dag ”; Castiglione, da:“Qastallum ”; Sciacca daXaxa; etc.

Il suggestivo corso d’acquaAlcantara, da ‘al-jabr-wadi-al.Kabir’ fiume grande, doveWadi sta per l’italiano‘guado’; e gebbia, da ‘jabia’per ‘vasca di raccolta delleacque’, e catusu per ‘canale diconduttura’.

E se ciò non bastasse, tan-tissime sono le parole di deri-vazione araba rimaste nel dia-letto siciliano e poi passatenella lingua italiana, oveattualmente persistono. In

cucina: cubbaita (dall’arabo‘qubbiat’, mandorlato) diffusaed apprezzata oltre che inSicilia anche in Toscana ed inVeneto, detta ‘copata’; zuc-chero (da: sukker); candito(da: qandat); festuca (da: fru-stuq); arancio, zagara, cappe-ro, carciofo, albicocco, cico-ria, spinacio, tarassaco, zibib-bo (da: zabib); zafferano (da:za-faran) che ha soppiantato illatino ‘crocus sativus’, giàconosciuto e apprezzato dairomani e da cui si ricava lafamosissima droga culinariaper il notissimo risotto allamilanese; e poi sorbetto, (da:sher-beth) ‘dolce neve’, cioèghiaccio o neve (all’epocaquella dell’Etna) mescolati afrutta o miele o mosto o altridolcificanti prima della diffu-sione dello zucchero - ne sape-va bene qualcosa il celebberri-mo Procopio, originario di AciTrezza, presunta patria delgelato o del sorbetto, il qualeaprì a Parigi, ai tempi diVoltaire, un rinomatissimocaffè letterario, rimasto in atti-vità fino agli anni ’50.

Oggigiorno è di grandenotorietà la parola Al Qaeda -organizzazione terroristica chefa capo al mitico Bin Laden -che non significa altro che “La Base” - da al-kalì - la base-, da cui il termine italiano‘alcalino’ di grandis-simaimportanza in chimica e capo-stipite di una lunga serie ditermini chimici quali alcool,

alkermes, sciroppo, amalga-ma, alambicco, etc.; serie chesi ritrova anche in algebra,voce pur essa di origine araba,come anche cifra, zero, algo-ritmo, etc..

Se abbiamo fatto questalunga carrellata, è per potercimeglio occupare di una parolapiuttosto rara, ma non scono-sciuta, nella lingua italiana:“zagagliata” - voce di sicuraderivazione araba, diffusa nelmeridione d’Italia e in specialmodo in Sicilia, sul cui signi-ficato non vi è alcun dubbio:“colpo di zagaglia”.

Donde deriva? Certamenteda zagaglia o da zagaglio.

I dizionari d’uso più comu-ne portano ‘arma immanicatao da getto, di vari materiali,usata già nel neolitico e dagliaustraliani’; ma il L.U.I.(Treccani) si affretta adaggiungere: ‘voce di origineberbera’. E questo dovrebbeessere l’esatto etimo, se è veroche la parola è diffusa in unaristretta zona della Sicilia,dove maggiormente si stanzia-rono i berberi, provenientidall’Africa del Nord. (Unacaratteristica genetica tipica diquesti berberi - pelle color delbronzo e occhi di perla - èancora riscontrabile nellaattuale popolazione della partecostiera sud-occidentale sicu-la). La parola araba - chedoveva indicare qualcosa disimile ad una scimitarra -passò nel dialetto siciliano e virimase. E rimase e perdurònell’immaginario popolaresoprattutto per il ricordo delle‘zagagliate’ quali “colpi o fen-denti particolarmente gravi

provocati da arma di punta etaglio”, che provocavano atro-ci ferite inferte dai nuovi inva-sori a quei prigionieri o schia-vi o a quei martiri cristianiriluttanti a convertirsi allanuova religione maomettana.

I Dizionari più attenti ecompleti, citando questolemma, portano come esempioin uso nella letteratura italianafrasi tratte da autori di mag-gior prestigio: Monti eCarducci.

Ma bisogna pur dare meri-to al più antico BenvenutoCellini per averlo usato nelprimo libro - capitolo XCVI -della sua celeberrima “Lavita”: “... e il ditto Ascanio gliaveva dato la sua zagaglia ... e... avvenne che per i cattivipassi quel cavallo isdrucciolòe andò tanto barcollone, nonsi potendo aiutare, che percos-se in su la punta della zaga-glia ... e passata al cavallo lagola a banda a banda...” ondesi evince che doveva trattarsidi una spada simile alla scimi-tarra forse un po’ più piccolama sempre da punta e taglio -cosa non ben specificata neidizionari consultati.

Oggigiorno, di questa stra-na parola, discretamente diffu-sa nel secolo sedicesimo, se neva perdendo traccia e memo-ria; ma mi sembra giusto edoveroso che qualcuno se neoccupi, perché nella custodiadelle memorie sta la ricchezzadel futuro.

a. bava

ELZEVIRI DI LINGUA ITALIANA

Zagagliata

La Vedetta CULTURA 15SETTEMBRE 2008

““AA LLiiccaattaa llaa mmiiaa ssttoorriiaa ddii mmaaddrree,, mmoogglliiee ee ddoonnnnaa llaavvoorraattrriiccee””“Dalle pagine di questo mensile ho

appreso la notizia che il sindaco di Licata,rag. Angelo Graci, mi aveva conferito lacittadinanza onoraria e dalle pagine dellostesso giornale vorrei esprimere , ancorauna volta, il mio caloroso ringraziamentoal Primo Cittadino e all’amministrazionecomunale che con la determinazione sin-dacale N° 93 del 12 agosto 2008 hannoratificato la proposta con la seguentemotivazione: “Scrittrice e studiosa di sto-ria patria, quale testimonianza della grati-tudine che l’intera popolazione e la societàcivile riserva ad una personalità che cosìmeritatamente contribuisce alla riscopertadelle proprie origini e di avvenimenti che,partendo da Licata, hanno determinato ilcambiamento della storia dell’Italia inte-ra.”

Era stato il Direttore de “La Vedetta”prof. Carità - cui devo questo tardivo rin-graziamento – ad avere recepito la propo-sta del prof. Peritore – al quale devo i segnidella più profonda riconoscenza - facendo-si promotore della stessa pressol’Amministrazione comunale che pronta-mente l’ha accolta. Ancora una volta devoa Calogero Carità un tassello importantedella mia vita culturale.

Sono onorata di avere ricevuto un cosìgrande riconoscimento per il lavoro diricerca fatto su Licata, e ancora più onora-ta perché questo lavoro sul piano persona-le rappresenta un cammino di ricerca dellamia identità.

Arrivai a Licata nell’agosto del 1968,anno del mio matrimonio. Era un’estateafosa, dominata dal vento di scirocco. Damontanara - il mio paese tocca i 1100 metridi altezza - non ero abituata al clima marit-timo e soffrivo il caldo.

Cominciò da subito il lento cammino didissoluzione della mia cultura montanara,e l’inizio dello strappo delle radici con lanecessaria, nuova ricerca di identità.

Per anni la nostalgia mi dominò.Vivevo a Licata, lavoravo a Licata, avevofamiglia a Licata ma il mio cuore conti-nuava a battere per il mio paese, Geraci,per la mia semplice gente montanara.

Poi un giorno mentre spiegavo ai mieialunni di terza media il capitolo sulla guer-ra mondiale, giunta allo sbarco in Sicilia,ebbi un flash: ancora una volta il passatotornava.

E per la prima volta tornava una partedella mia infanzia, quella scandita dai rac-conti di guerra, dalle tante storie di chiaveva perso un congiunto, un amico, unconoscente, storie di dolore non ancorasedimentato che ricorrevano nei discorsidegli adulti nelle lunghe sere d’invernoquando su in montagna il vento fischiavae la nebbia, salendo lungo il torrente,copriva ogni cosa ovattandola così che erapiacevole stare tutti intorno al braciere adascoltare quei racconti snocciolati comeromanzi a puntate. Mi affascinava la storiadi zio Carmelo, fratello di mio padre,

caduto durante la Resistenza inLombardia. Questa volta tornò l’altra dellosbarco alleato che mia madre raccontavaspesso perché suo fratello, zio Girolamo, esuo cognato, lo zio Mauro, all’epoca eranomilitari in servizio a Licata.

Ebbi un tuffo al cuore perché prendevocoscienza del legame che esisteva traGeraci e Licata e nel contempo ero stupitadi trovarmi in un sito di così grande impor-tanza storica senza che ne avessi avutocontezza sino ad allora. Chiesi agli alunnicosa sapessero dello sbarco e potei verifi-care la stessa inconsapevolezza. La cosami sembrò inverosimile e cominciai a cer-care per riportare a galla la nobiltà storicadi questo sito che era poi come dare nobil-tà ai miei ricordi epici, verificarne la veri-dicità.

Iniziai a studiare, spulciare, cercare,cominciai a conoscere Licata ed i Licatesi.Entravo nel loro passato e loro mi lascia-vano entrare. Ringrazio tutte le personeche a scatola chiusa si sono fidate di me,sconosciuta e sporadica scrittrice di artico-letti su “La Vedetta”, una delle tante inse-gnanti di lettere di una scuola media, cheaveva come lasciapassare soltanto il nomeCambiano, moglie di Arturo Cambiano.Carmela Zangara non era ancora nata aLicata, era ancora e soltanto a Geraci.Il resto è nei miei libri ed è l’oggi. Hoimparato ad amare Licata dove è la miastoria da 40 anni, storia di madre, moglie edonna lavoratrice. Oramai mi sento partedi questa città. Qui sono invecchiata.Tuttavia mi si consenta di ammettere conSalvatore Quasimodo che “l’uomo gridadovunque la sorte di una patria”.

Carmela Zangara”

Carmela Zangara: “La cittadinanza onoraria è un riconoscimento per il lavoro di ricercasulla storia di Licata”

Bandita la 5a edizione del concorso letterario “Raccontiamo a Licata”

L’Amministrazione comunale di Licata, tramite l’Assessoratoalle Politiche Giovanili guidato da Felicia Termini, ha bandito laQuinta edizione del concorso letterario «Raccontiamo a Licata –Premio V. Linares».

Il concorso prevede la partecipazione sia alla CategoriaGenerale che a categorie e premi speciali.

Per partecipare alla Categoria generale è necessario presenta-re un racconto inedito su tema libero. I lavori dovranno esserescritti al computer e non dovranno superare la lunghezza massimadi 5 cartelle (una cartella = una pagina Word), con carattere TimesNew Roman, dimensione 12, interlinea singola.

L’Amministrazione precisa che Non saranno presi in conside-razione i lavori che non rispetteranno la lunghezza massima.

Sono categorie e premi speciali:Premio per saggi inediti e tesi di laurea relativi allo studio

del territorio licatese: i saggi e le tesi dovranno avere per sog-getto ricerche relative al territorio, sotto il profilo storico, cultura-le e artistico.

Premio per racconti popolari “Vincenzo Linares”: i raccontidovranno riguardare le tradizioni popolari, i personaggi ed il fol-clore. I lavori presentati per questa categoria partecipano di dirit-to alla categoria generale.

Premio speciale Giovani: verranno premiati, indipendente-mente dalla categoria di partecipazione, i migliori lavori di tre gio-vani (minori di 18 anni) partecipanti al concorso.

Ai fini della regolare partecipazione al concorso si precisaquanto appresso indicato e previsto dal bando:

Il testo dovrà essere spedito, o consegnato a mano, in ottocopie cartacee e una nona allegata in floppy disk, a: Comune diLicata – Assessorato alle Politiche giovanili – Piazza Progresso 10

Saranno presi in considerazione i lavori spediti entro il 31Ottobre 2008 (per quelli spediti per posta farà fede la data del tim-bro postale).

I lavori dovranno pervenire obbligatoriamente corredati da unascheda illustrativa indicante: categoria di partecipazione, titolo delracconto, nome, cognome, indirizzo, telefono, una breve schedabiografica (max. 10 righe), eventuale e-mail, età ed autorizzazio-ne del candidato per il trattamento dei dati personali (*).

Gli autori selezionati saranno premiati con targhe e i migliorilavori verranno raccolti e pubblicati in un volume.

L’organizzazione si riserva la facoltà di pubblicare a sua dis-crezione e divulgare le opere più meritevoli.

La Commissione giudicatrice, il cui giudizio sarà insindacabi-le, sarà resa nota al termine dei lavori.

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La Vedetta16 SETTEMBRE 2008 VARIE

Le denunce, le proteste,anche attraverso la stam-pa, non riescono ad

avere gli sperati risultati. Licataè sporca. Chi si permette di direil contrario o è cieco o ha unconcetto preistorico della puli-zia o ha la presunzione di nonvoler capire e vedere.L’impressione è che la Dedalonon sia all’altezza della situa-zione.

Probabilmente, la Dedalo,non ha uomini e mezzi suffi-cienti per garantire un servizioche la gente paga profumata-mente. Oppure non ha la capa-cità di utilizzare al meglio lerisorse umane di cui dispone.Certo è che i cassonetti nonvengono svuotati tutti i giorni intutte le zone, centro e periferia,che non si vedono i tradizionalinetturbini con la scopa, unavolta detti spazzini, poi agentiecologici e dopo addetti allospazzamento. La città è sporcain centro ed è sozza in periferia.Gli interventi sono sommari edi superficie. Si ha più attenzio-ne per il centro, poca per mediaperiferia, nessuna per la perife-ria. La macchina spazzatrice hadei confini ben precisi da rispet-tare. Ci si riduce solo allo svuo-tamento dei cassonetti che qual-che rara volta vengono lavati edisinfettati, ma non si scopa enon si raccoglie la variaimmondizia che si accumulasotto i marciapiedi, attorno aicassonetti, nei pressi dellerotonde, negli spazi liberi di viaPalma, via Gela, viaCampobellio, via Umberto II,dove la Dedalo accaserma i suoimezzi meccanici. I quartieriperiferici sono nell’abbandono,assediati da erbacce, sedi natu-rali di ratti e zecche. Le discari-che, non solo di inerti, maanche di materiali pericolosi,

oltre che di normale sporcizia,spuntano dappertutto e vengonoquotidianamente alimentate.Gli spazzini e la spazzatrice nonfrequentano la periferia. E’ unavera offesa ai cittadini, toltiquelli figli di una inciviltà senzatempo che contribuiscono sfac-ciatamente a sporcare, soprat-tutto impunemente, la nostracittà, ignorando che tutto som-mato qualche servizio dellaDedalo funzione, quale quellodel ritiro a domicilio degliingombranti e degli elettrodo-mestici dismessi, delle plastichee delle eternit.

L’assessore all’igiene si fac-cia carico di questo nostroappello che somma le numeroselagnanze che pervengono allanostra redazione, visto ancheche il Comune si è impegnatoad assumersi il maggior oneredi spesa in ragione 27,28%dovrebbe sostenere per il confe-rimento dei rifiuti in discarica aSiculiana, compresa l’incidenzadel maggior costo diretto edindiretto connesso alle opera-zioni di trasferimento dei rifiuti.L’assessore agisca con determi-natezza nel rispetto della pub-blica salute e dei diritti dei con-tribuenti e pretenda dallaDedalo il servizio dovuto in

centro ed in periferia. Il sindacoGraci chiami il presidente dellaDedalo, Filippo Arcieri, e pre-tenda a tutela non solo di chi loha eletto la piena garanzia dellapiù radicale pulizia della città,centro e periferia, travertinocompreso di piazza Progresso,ripulito superficialmente direcente dopo le tante proteste.Ma il sindaco pretenda anche,con un propria ordinanza, chebar, esercizi commerciali equanti esercitano una attivitàsul suolo pubblico, ciascunoogni giorno pulisca (spazzi elavi) le adiacenze del proprioesercizio. Imponga agli ambu-lanti del giovedì di lasciarepuliti gli spazi concessi, pena ilritiro el permesso. Faccia libe-rare dalle erbacce strade e mar-ciapiedi, soprattutto quelli divia Torregrossa che sono imper-corribili. Tenere pulita la nostracittà è un dovere di tutti, nonsolo della Dedalo che istituzio-nalmente è chiamata a farlo.

L.S.

Nella foto una discarica diinerti e di materiali ingom-branti di ogni tipo in PianoCannelle, in Via FiumeVecchio.

Questo nuovo annosociale - Governatoredel Distretto 108Yb

Sicilia Francesco Amodeo -vede impegnato DanieleCiancio in qualità diPresidente del Lions Club dilicata.

Fanno parte del ConsiglioDirettivo: Past. Pres. NicolòPalmisciano 1° V. Pres.Franca Carruba, 2° V. Pres. eSegretario del Club AntonioGrillo; Tesoriere AngeloPintacrona; Cerimoniere RitaLiotta; Officer telematicoMichele Di Franco; Addettastampa Roberta Berti;Censore Calogero Castellino;Addetto P.R. Vincenzo DiFranco; Leo Advisor NicolaLa Perna; Addetta CharterFranca Carrubba.

Il Comitato soci compren-de: Pres. Angelo Pintacrona;1° V. Pres. FrancescoRacalbuto; Comp. NicolòPalmisciano.

Revisori dei Conti: Pres.Angelo Cellura; Comp. LuigiMilo e Giovanni Incardona.

Consiglieri: GiuseppeArmenio, Carlo Benvenuto,

Rosario Bonsignore, RosarioBonvissuto, SalvatoreCacciatore, Nicolò Curella,Giuseppe Gabriele, GiovanniManuguerra, DomenicoRanieri, Santa Seminatore,Giuseppe Sgrò.

Il quarantesimo annodalla Fondazione del Clubcoinvolge noi tutti lions nellariconferma dell’impegno alWe Serve, proiettati versosempre nuove attività chepossano favorire promozioneumana ed arricchimento cul-turale della comunità, coldesiderio di essere sempreincisivi sul territorio, coniu-gando etica ad azione.

Già nel mese di Agosto ilPresidente ha coinvolto ilClub in attività sia di azioneinterna sia di proiezione all’esterno.

Come da consuetudineestiva, per rinverdire amici-zia e coesione tra i soci, il 9di Agosto, presso l’AziendaAgricola Quignones, si èsvolta, in una atmosferaaccogliente, la ‘Serata sottole stelle’, seguita il 16 diAgosto, da un intermeeting

all’insegna del folklore. La‘Serata di musica siciliana’ha coinvolto lions, rotariani efidapine nella suggestivacornice di una Mollarella bynight, a bordo piscina pressola Baia D’oro, complice unaeclissi di luna.

Infine, in data 30-31 ago-sto, per concludere un meseestivo gratificante, il LionsClub di Licata, con il patroci-nio del Comune, ha concre-tizzato un impegno culturaledivenuto ormai prestigiosatradizione, articolandolo indue eventi: ‘Concorso dipoesie e canzoni sicilianeinedite’ e ‘Serata etnomusi-cale sulla scia di RosaBalistreri’. Attraverso questamanifestazione, a cadenzaannuale, i lions hanno sapu-to dare visibilità a nuovitalenti compositivi ed inter-pretativi ed hanno offertopromozione e conoscenzadella nostra città, divenutacentro di attrazione e pro-pulsione della tradizione cul-turale folk, in memoria dellapersonalità artistica di RosaBalistreri.

Ormai l’estate a Licata sivive tra il mare ed il tra-dizionale passeggio

serale al porto alla ricerca di unpo’ di frescura per contrastare iltroppo caldo che la bella stagio-ne ci presenta in maniera oppri-mente nella nostra città.

E meno male che Licata èuna città di mare, dove poterrinfrescarci e vivere l’estate.

Ma l’estate non è solo maree sole. Oltre al mare cos’altro ciha dato la possibilità di passarebene l’estate è quello che cichiediamo ogni anno e che inquesta estate ha visto le manife-stazioni organizzate dalComune partire in ritardo, permotivi di approvazione di bilan-cio, all’indomani della festa diagosto di Sant’Angelo, cioèquando molti emigrati e turistiripartono. Ma se vogliamo que-sta è stata l’estate dei licatesi,visto che dai vicini villaggi turi-stici continuano a snobbare lanostra città, che tanto speranella grande opportunità di unosviluppo turistico, ma purtrop-po per il momento dobbiamoconstatare che non abbiamonotato segnali di incremento edi movimento turistico in città.

E attendendo speranzosi chela città possa diventare vera-mente un centro turistico, l’e-

state dei licatesi è trascorsa neirinfrescanti bagni nel mare lim-pido delle nostre spiagge e nelletradizionali passeggiate alporto, non potendo con ramma-rico arrivare alla testata dilevante dove sorge il Cuore diGesù, come avveniva una voltae tanto caro ai licatesi.

In queste passeggiate e nellesoste nei vari locali a consuma-re qualsiasi bibita e gelato purdi rinfrescarsi, ecco che nonpoteva mancare la musica, o sevolete il frastuono, ad allietarequelle calde serate. Si perchétutto era tranne che musica,visto che i vari gruppi musicalisuonavano negli stessi posti e,per far sentire la loro musica,facevano a gara ad alzare ilvolume dalle loro casse, recan-do disturbo alle persone, anchese molti, forse accontentandosidi questo, si compiacevanosecondo loro delle belle canzo-ni che venivano proposte. Soloper fare un esempio, diversesere abbiamo contato cinquegruppi musicali concentrati inpiazza Attilio Regolo, compre-so il porto e la banchina con unmiscuglio di suoni da impazziree da stordire. Ed il bello è cheadesso tutti si improvvisanomusicisti, cantanti e formanogruppi, non suonando più dal

vivo, come si faceva una volta,e non usando nemmeno più latastiera, perché adesso bastaavere un computer che ti fa par-tire le basi musicali e il karao-ke, con i soliti tormentoni esti-vi, che hanno cancellato la veramusica e quello che è lo stile diun piano bar, ovvero un sotto-fondo musicale d’intratteni-mento.

Passata così questa estate edin attesa di vivere uno scialboinverno che a Licata purtropposignifica noia, demotivazione edesolazione, perché sembra cheLicata si rianima solo nellabella stagione, si dovrà cercaredi riprogrammare un’altranuova estate da passare in tran-quillità e nell’ordine, rivedendoin questo caso i diversi puntimusicali e con l’intervento dellapolizia municipale chiamata acontrastare il fenomeno di chiproduce “suoni di qualunquespecie che possano recare,comunque, disturbo al vicina-to…” cosi come si legge all’art.53 del Regolamento Comunaledi Polizia Urbana del Comunedi Licata e a cui bisognerebbeattenersi.

Pierangelo Timoneri

LICATA, CITTÀ SPORCAI quartieri periferici assediati da discariche di ogni tipo.Il presidente della Dedalo, Filippo Arcieri, intervenga

UN’ESTATE ASSORDANTETanti gruppi musicali e musica ad altissimo volume

Lions Club Licata

Daniele Ciancio è il nuovo presidente

Riprendendo l’esempio pre-cedente, ipotizzando che non visiano ulteriori variazioni di tasso,ecco cosa avviene in pratica(Fig. 4).

In pratica, a parità di quotacapitale e di debito residuo,viene fatta variare solo la quotainteressi (calcolata sul debitoresiduo precedente). Osservandoi due piani di ammortamento sinoterà che l’importo della rata èaumentato maggiormente rispet-to alla prima ipotesi (13.325 con-tro 13.186). Tuttavia essa non èpiù fissa e va a decrescere con ilproseguo del periodo di ammor-tamento.

Si consideri anche che, l’am-montare complessivo di interessipagati in più è praticamenteuguale nelle due ipotesi (131.079contro 131.152). La scelta diapplicare un metodo al posto del-l’altro, pertanto, non è dettata damotivazioni di maggior guada-gno, come si potrebbe essereindotti a ritenere ma, si ripete, daesigenze pratiche (necessità dinon modificare il piano diammortamento con tutte le con-nesse attività di ordine pratico).

D’altro canto, appare anchechiaro, il cliente si trova spiazza-to perché, mentalizzato a pagareuna rata fissa, non capisce piùqual è l’esatto importo della ratada pagare che varia anche se nonvariano i tassi.

In conclusione, pertanto, lascelta operata dalle banche èlegata a motivazioni di ordinepratico; il cliente non paga piùinteressi di quanto sia dovuto.L’esempio sopra riportato per-mette di comprendere quantoaffermato.3. La legge sulla rinegoziazionedei mutui.

Da una lettura attenta dellanuova norma, risulta che la pla-tea dei soggetti interessati èabbastanza limitata. Infatti:

a) la rinegoziazione ha peroggetto solo i mutui ipotecari atasso variabile (e a rata variabi-le).

Pertanto sono esclusi i mutuicon tasso di entrata fisso (adesempio, 3/6/12 mesi) e poivariabile; i mutui non ipotecarianche se destinati all’acquistodella prima casa; i mutui che pre-vedono la facoltà di passare daltasso variabile al tasso fisso; imutui con preammortamento atasso fisso; i mutui con rata fissae durata variabile; i mutui origi-nariamente non contratti perl’acquisto, costruzione o ristrut-turazione della prima casa chesuccessivamente abbiano acqui-sito tale finalità.

Viceversa, sono compresi imutui ipotecari a tasso variabilecon ammortamento non franceseovvero con rimborso di capitalea determinate scadenze in quantola rata risulta variabile per tuttala durata del mutuo. I mutui adammortamento francese ma con“cap” sul tasso d’interesse nonrientrano nella previsione dilegge in quanto il contratto giàprevede che, qualora l’incremen-to dei tassi abbia superato unasoglia predeterminata (cap), ilfinanziamento diventa automati-camente a tasso fisso;

b) la rinegoziazione assicurala riduzione dell’importo dellerate del mutuo ad un ammontarepari a quello della rata che siottiene applicando all’importooriginario del mutuo il tassod’interesse come risultante dallamedia aritmetica dei tassi appli-cati al contratto nell’anno 2006.L’importo della rata così calcola-to rimane fisso per tutta la duratadel mutuo;

c) la differenza tra l’importodella rata dovuta secondo ilpiano di ammortamento origina-rio e quello risultante dall’atto dinegoziazione è addebitata su un

conto di finanziamento accesso-rio regolato al tasso IRS a 10anni + spread variabile fino a unmassimo di 0,50 p.p. Nel caso incui i tassi dovessero scendere equindi si andrebbe a maturare uncredito a favore del mutuatario,questo sarà imputato a creditosul conto accessorio;

d) l’eventuale debito delconto accessorio, alla fine dell’o-riginaria scadenza del mutuo, èrimborsato dal cliente sulla basedi rate costanti di importo ugualealla rata della rinegoziazione el’ammortamento è calcolato altasso del conto accessorio se piùfavorevole al cliente;

e) le disposizioni di cui soprasono derogabili in senso piùfavorevole al mutuatario.

L'ABI ha inoltre chiarito che: - il cliente è libero di chiede-

re una rinegoziazione nell'ulte-riore corso del rapporto cosìcome è libero di effettuare unaanticipata estinzione sia delmutuo che del conto accessoriosenza il pagamento di alcunapenalità;

- la proposta di rinegoziazio-ne va inviata a tutti i mutuatari eva sottoscritta da tutti i mutuata-ri e dagli eventuali garanti.

Come si può notare la plateadei soggetti interessati è abba-stanza ristretta. In ogni caso, l'ac-cordo apre la strada a soluzionipersonalizzate per cui si consi-glia di richiedere notizie alla pro-pria banca.

In ultimo, va evidenziatocome le Associazioni dei consu-matori (Adiconsum, Aduc, ecc.)abbiano espresso un giudizionegativo e sconsigliano di ricor-rere alla soluzione di cui all'ac-cordo MEF-ABI in quanto "one-rosa". In verità, la manovra fini-sce col determinare un allunga-mento del periodo di ammorta-mento e, quindi, un costo com-plessivo del mutuo maggiore.

Continua da pag. 9DAL GOVERNO L’ORDINE DI RINEGOZIARE I MUTUI

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Sport & DintorniOpinioni, fatti, personaggi e curiosità del panorama sportivo licatese di ieri e di oggi

INSERTO ALLEGATO AL N° 9 - 2008

Lo spirito Olimpico ha acceso la passione, gli animi e la voglia di sport. Sport, famiglia e agenzie educative, un obiettivo comu-ne: la formazione dei giovani

28 stelle nel cielo di Pechino illuminano i successi italianidi Peppe Lanzerotti

La fiamma Olimpica si è spenta e cala ilsipario sulla XXIX Olimpiade, attraver-so la quale la Cina ha stupito il mondo

intero, lasciando un’impronta indelebile di cul-tura millenaria, crescita socio-economica edefficienza organizzativa, all’insegna della pacee dell’amicizia (sottolineati dall’abbraccio sulpodio delle atlete russa e georgiana, a due gior-ni dall’inizio delle ostilità tra i due paesi) .

Grazie alla grande opportunità fornita dalleOlimpiadi, la Cina è uscita dall’isolamento e faparte a pieno titolo del nostro pianeta:“Attraverso i Giochi Olimpici il Mondo haimparato qualcosa in più dalla Cina e la Cina dalMondo”.

L’Olimpiade di Pechino è destinata a rimane-re a lungo nella mente e nei cuori degli sportivi(e non) di tutto il mondo per l’impeccabile effi-cienza organizzativa, per la raffinata spettacola-rizzazione dell’evento e, soprattutto, per lestraordinarie performances di atleti come l’ame-ricano Michael Phelps (campione bionico e vin-citore di otto ori nel nuoto), del giamaicanoUsain Bolt (il figlio del vento, dal volto umanoe dallo spirito semplice), dell’italiana ValentinaVezzali (pluri campionessa olimpica, grinta ecuore al servizio di una classe sopraffina),autentici modelli comportamentali destinati adiventare leggende viventi e icone dello sportmondiale.

Nell’olimpiade ecologica, tecnologica, dellagente, 28 stelle (d’oro, d’argento e di bronzo)nel cielo di Pechino illuminano i successi deinostri atleti che inorgogliscono l’animo italicoalimentando il senso di appartenenza e l’amorpatrio, offrendo una mirabile sintesi di “sportche unisce”.

Chi non vorrebbe emulare per una volta leimprese di Valentina Vezzali?, quale genitorenon andrebbe fiero di una figlia come FedericaPellegrini? Certamente è importante ispirarsi aicampioni, ma altrettanto fondamentale è viverel’esperienza sportiva nella sua originalità inmodo sereno e creativo e non finalizzandola allaesclusiva ricerca dei risultati poiché ogni suc-cesso è frutto di impegno, applicazione, sacrifi-cio, fatica, costanza, sudore, voglia di mettersiin discussione e di spingersi oltre i propri limiti,i valori autentici dello sport.

Fare sport non va vissuto soltanto comeun’attività bensì come un’esperienza formativae di vita capace di incidere in profondità sullapersonalità dei praticanti, costituendo un ele-mento essenziale dell’educazione permanente eintegrando efficacemente le funzioni educativedella famiglia e della scuola.

*****

La società civile e la famiglia, sua cellulafondamentale, devono investire sui gio-vani e sullo sport, quale campo educati-

vo privilegiato. Nel terzo millennio, con nuove problemati-

che culturali, etiche e di rapporti personali lafamiglia deve riappropriarsi del proprio fonda-mentale ruolo inerente la formazione e l’educa-zione dei giovani da inserire in una società sem-pre più complessa, senza alcuna delega.

Lo sport può contribuire a questa funzione,perché possiede una forte carica etica e cultura-le e, quindi, una grande capacità di modellarepersonalità solide e mature, in democratica

libertà, a sintetizzare l’incontro tra sport e fami-glia: libertà della famiglia di educare attraversolo sport e libertà dei figli di scegliere lo sportpiù confacente ai propri desideri e potenzialità.

L’importante che lo sport non sia vissutocome dovere iperattivo, status symbol e che igenitori non condizionino le scelte dei figli, conatteggiamenti distorti che spesso nascondono ildesiderio di affermarsi socialmente ed economi-camente attraverso i successi di un “campionci-no in erba” costretto a diventare ciò che loronon sono stati.

E’ opportuno, quindi, favorire la sana praticasportiva, la vita all’aria aperta, la possibilità dimuoversi e apprendere una disciplina, l’acquisi-zione di corretti stili di vita, limitando le ore diTV, computer, play station, eliminando lasedentarietà e l’eccesso di cibo, possibilmentesenza accarezzare il sogno di affermazionisociali attraverso lo sport dei figli, senza enfa-tizzarne troppo i successi ne’ deprimersi per gliinsuccessi, auspicando un profilo di sport menodivistico a vantaggio di una forte matrice edu-cativa e formativa. A riguardo indubbiamentecondivisibile l’opinione di Peppe Lombardo“La vita convulsa priva la famiglia di frequentioccasioni di dialogo e ciò ne impedisce lanecessaria unità. Lo sport può diventare unavalida occasione per recuperare questo momen-to di incontro.

Penso che la famiglia debba tanto allo sporte anche lo sport debba molto al nucleo familia-re.

Quando vediamo vincere un atleta, o comun-que ben figurare, dobbiamo ricordarci del ruolodella famiglia e dell’associazione sportiva, oltreovviamente a “madre natura” sotto il profilobiologico e psicologico.

La disponibilità e collaborazione delle fami-glie permette, di sovente, l’efficiente gestionedelle varie attività risultando spesso fondamen-tali per la vita di molte associazioni.

Seguendo il percorso educativo e sportivodei figli, la famiglia vive in presa diretta i valo-ri autentici dello sport, condividendo con loropassioni ed emozioni, riappropriandosi di spaziprivilegiati per sentimenti e tenerezze, valoriz-zando l’elemento tempo spesso mancante nelrapporto quotidiano”.

*****

Le associazioni sportive licatesi possonorispondere adeguatamente alle diversifi-cate richieste di sport provenienti da una

società in crescita e in costante mutamento,coinvolgendo e sostenendo i giovani verso unacrescita graduale e consapevole delle potenzia-lità dei loro mezzi.

Arti marziali, calcio, calcetto, danza, pallaca-nestro, pallamano, nuoto, tennis, sport indivi-duali o di squadra; qualunque sport va bene pur-chè consenta ai giovani di affidarsi ad istrutto-ri/educatori disponibili al dialogo, ricchi di pro-fessionalità, competenza, umanità e coerenzaeducativa, veri facilitatori d’apprendimenti.

Maurizio Cremonini, responsabile tecnicodel settore giovanile della federazione italianapallacanestro, sintetizza mirabilmente la figuradell’istruttore/educatore con queste sempliciparole: “Nel mondo dello sport non cerchiamoscienziati o professori, abbiamo bisogno di per-sone vere, oneste, sincere! Cerchiamo la passio-ne, il piacere di voler dedicare un po’ del pro-prio cuore… ai giovani”.

Per Francesca Muscarella “E’ fondamentaleinvestire sulla possibilità di animare le capacitàumane ed educare le potenzialità positive diogni soggetto in formazione in ambiente educa-tivo.

Lo sport ha una grande valenza educativa seusato nei giusti momenti e con i dovuti criteri;giocare, fare sport è un invito a consideraresempre la presenza altrui, a rispettarne la liber-

tà, a condividere fatiche ed emozioni. Il gruppo-squadra gioca un ruolo determi-

nante in un tipo di società che accentua sempredi più l’individualismo e si pone come momen-to altamente educativo perché capace di aggre-gare in condivisione e in armonia ragazzi conpersonalità, capacità e culture differenti.

Personalmente, ritengo che l’esperienza delgruppo rappresenta un momento socializzanteche racchiude grandi potenzialità educative:sminuisce l’eccessiva stima della prestazione, laforte pressione selettiva, è il vero punto di forzaper dare ai ragazzi le massime opportunità disviluppo sereno ed armonioso sotto il profilocognitivo e sportivo”.

Come afferma Papa Karol Vojitila, “i giova-ni sono una finestra sul futuro” e devono rap-presentare socialmente le finalità di ogni nostraattività, l’investimento più redditizio e irrinun-ciabile.

Partiamo dailoro bisogni disentirsi parte di ungruppo, di ricercadegli altri, di com-prensione e affet-to, di esprimersi,di dimostrare divalere, di parteci-pazione, di comu-nicazione, di auto-r e a l i z z a z z i o n e(fonte Maslow)per progettare ade-guati itinerari edu-cativi sia rispettosidelle necessitàevolutive, dei ritmidi crescita e delle fasi sensibili (8-11 anni, etàd’oro dell’apprendimento), sia orientati in dire-zione dei valori culturali, etici, sociali e sporti-vi.

Occorre offrire proposte educative e motoriestimolanti e opportunamente programmate, ten-denti a promuovere la creatività e la fantasia,senza la pretesa di diventare campioni, ma sem-plicemente con la consapevolezza di non avercompromesso le proprie attitudini e capacitàpotenziali, senza alcuna limitazione.

*****

Le associazioni sportive licatesi possonofornire un contributo determinante allacrescita e all’educazione delle giovani

generazioni: sono circa 20 le associazioni spor-tive e animano un movimento di quasi 1.650praticanti tesserati che rappresenta il 28 % circadell’intera popolazione giovanile scolasticalicatese (6.000 giovani tra elementare, mediainferiore e superiore); un dato non trascurabile,che potrebbe essere ulteriormente incrementatoattraverso una politica di concreto sostegno sulpiano economico, dei servizi e delle infrastrut-ture alle associazioni sportive e ad una consape-vole richiesta delle famiglie, frutto di evoluzio-ne culturale.

Sono tutte importanti risorse per la collettivi-tà e, malgrado molte di esse non abbiano mairaggiunto gli onori della cronaca o grandi suc-cessi, uno dei principali motivi di soddisfazionedi ciascuna è quello di aver contribuito a forma-re dei bravi cittadini, di aver compreso il valoreformativo dello sport e di aver consentito a tantigiovani di diventare soggetti attivi di culturasportiva.

All Star Game. Giovani partecipanti al torneo e tecnici in gruppo

Beach soccer. Il movimento è in forteascesa

Beach volley. Tantissimi i tornei in tutto ilmondo. Una specialità che diverte molto

Il bacio tra la russaPaderina e la georgianaSalukvadze

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La VedettacalcioII SETTEMBRE 2008

Inizia il torneo: la prima a Villabate,poi la Folgore in casa

LICATA CALCIO - In attesa del rientro di Giovanni Di Somma

di Gaetano Licata

Il cammino precampionatodel Licata è stato intramezzatoda cinque gare amichevoli.Premesso che il risultato degliincontri in questi casi contapoco o nulla, in quanto al tecni-co interessa vedere come reagi-scono i giocatori nel bel mezzodella preparazione atletica e tat-tica, ecco nel dettaglio comesono andate le gare.

La prima amichevole si èdisputata il 31 luglio aCastellana Sicula contro la for-mazione Primavera delTommaso Natale di Palermo edè terminata sul risultato di 9 a 1per il Licata. La prima al Liottasi è giocata il 9 agosto conl’Equipe Sicilia, un team for-mato da giocatori che nonhanno ancora una squadra dovegiocare e l’esito della gara èstato di 5 a 2 a favore delLicata. Il 13 agosto i gialloblùsono stati invitati dal Gela perla presentazione ufficiale dellasquadra che disputerà il cam-pionato di seconda divisione, el’incontro è terminato sul risul-tato di 5 a 0 per il Gela. Nelcorso della gara Di Somma(nella foto) accusa uno strappomuscolare che sarà diagnostica-to da una ecografia e costringe-rà l’atleta ad un periodo di ripo-so e alla rieducazione dell’arto,che lo porterà a saltare le garedi Coppa. Il 20 agosto la comi-tiva di Capodicasa rientra alLiotta per affrontare il Vittoriadi serie D, e pur disputando unabuona gara il risultato finale è

di 1 a 0 a favore del Vittoria.L’ultima amichevole è ancora alLiotta il 24 agosto contro ilComiso, che disputerà il cam-pionato di Promozione, e l’in-contro si chiude sul risultato di5 a 2 per Grillo e compagni. Aduna settimana esatta di distanzaarriva la gara d’andata delprimo turno di Coppa Italiacontro la Gattopardo, che loscorso anno eliminò il Licata alprimo turno. Le gare, su richie-sta del presidente dellaGattopardo, a causa della scarsaricettività delle tribune dellostadio di Palma di Montechiaro,si sono svolte entrambe alLiotta, e nella gara d’andata è ilLicata a vincere in casa dellaGattopardo per 1 a 0 con rete diCortese al 40’ del primo tempo.Anche nella gara di ritorno ilLicata ha la meglio vincendoper 3 a 1 con reti di Gnoffo,Grillo su rigore e Cortese.

Il Licata palesa evidenti pro-gressi dal punto di vista atleticoe tattico, e confeziona diverseoccasioni da rete che fallisce

per imprecisione o per la bravu-ra del portiere avversario.Purtroppo, per l’espulsione diButticè, la gara di ritorno perdeuno dei protagonisti della pros-sima stagione.

Nel frattempo l’amministra-zione comunale, con a capo ilsindaco Angelo Graci, rinnovala convenzione per la sponso-rizzazione della prossima sta-gione agonistica, confermandol’interesse che la città nutre neiconfronti del calcio quale vei-colo pubblicitario per la città diLicata in tutta la Sicilia. Oltrealla Cellfood e al Comune diLicata un altro sponsor sostienela causa del Licata. Si trattadell’Unisu, università telemati-ca delle scienze umane.

L’uscita dei calendari dellaprossima stagione vede ilLicata esordire in trasferta aVillabate il 14 settembre e laprima in casa è il 21 contro laFolgore. Il derby con l’Akragassi disputerà all’ultima giornata.Per le prime due gare di cam-pionato mancheranno gli squa-lificati Concialdi e Semprevivo,in quanto espulsi in occasionedell’ultima gara contro l’Ennanello scorso campionato. I gio-catori del Licata per la prossimastagione dovranno mettere inpratica quanto hanno assimilatodal 26 luglio in poi. I presuppo-sti per una stagione esaltante cisono tutti e il passaggio delturno di Coppa Italia contro laGattopardo è solo la primatappa di un percorso che dovràvedere i colori gialloblù ritorna-re a sventolare in serie D.

Eliminata la Gattopardo.Missione compiuta

COPPA ITALIA - Doppia vittoria nella doppia sfida

di Giuseppe Cellura

Il Licata calcio supera ilprimo turno di Coppa Italia aspese del Gattopardo Palma cheè stato battuto sia all’andata (0-1) che al ritorno (3-1).

Forte del risultato positivodell’andata, mister Capodicasaha schierato una sola punta(Cortese) con ai lati dell’arietegialloblu Concialdi e Gulinoche sono risultati due spine nelfianco dell’incerta difesa pal-mese. In porta nel Licata hagiocato Piazza con Meli eGiglio a fungere da terzini eMaddiona e Accetta a comporrela linea dei difensori centrali. Inmezzo, viste le assenze di LoBue e Butticè, Capodicasa haschierato Semprevivo davantialla difesa vicino a Grillo, conGnoffo ad agire sulla sinistra. IlGattopardo ha risposto con unoschieramento spregiudicato chepresentava fin dall’inizio le trepunte, che però non hanno miaimpensierito la difesa licatesecomandata con grande autoritàdall’ottimo Maddiona.

Fin dai primi minuti è salta-to all’occhio l’agonismo, avolte esasperato, delle duesquadre in campo. Alla fine ilsignor Iacono di Ragusa hasventolato ben sette cartellinigialli e uno rosso.

La prima emozione dellaserata la regala capitan Grilloche all’undicesimo prova aspezzare l’equilibrio con unbolide da fuori area che sibila alato dall’incrocio destro dellaporta di Indelicato. Al sedicesi-

mo minuto il Licata va ancoravicinissimo al gol conConcialdi che colpisce il palodopo un’azione personale. Larisposta palmese è tutta in unaconclusione alta di Mercurio.

Il Licata prende decisamenteil sopravvento e al ventiseiesi-mo passa con Gnoffo, abile ariprendere una respinta corta diIndelicato e a scaricare in retecon un destro potentissimo. Ilprimo tempo si chiude con ilLicata meritatamente in vantag-gio.

Ad inizio ripresa Grillo ecompagni chiudono il match e ildiscorso qualificazione. Alnono Gulino è abile a prendereil tempo al centrale Bonfattoche lo stende in area. Rigoreineccepibile e capitan Grillomette dentro con un sontuosocucchiaio il 2-0. Messo al sicu-ro il risultato i ragazzi diCapodicasa divertono il pubbli-co e da una progressione di unoscatenato Concialdi nasce il 3-0siglato da Cortese al sessantot-tesimo minuto di gioco. Il goldella bandiera palmese arriva atempo scaduto con Piruzza chedevia in rete una conclusione diIannello. L’unica nota stonatadella serata è quella dell’espul-sione di Samuele Giglio, cac-ciato al settantunesimo per fallodi reazione.

Dunque missione compiutaper il Licata calcio. Malgrado lepesanti assenze (Di Somma sututte), la squadra ha disputatouna buonissima gara mettendoin mostra delle ottime trame digioco e una condizione fisica

già accettabile.Ma le buone notizie per

Capodicasa non vengono solodal campo. La società ha infatticomunicato di aver acquistato ilgiovane Dandò, classe ‘84 pro-veniente dal Modica. Dandò èun esterno di fascia che primadi arrivare in gialloblu ha anchegiocato con Sapri e Paganese.Un elemento di sicuro affida-mento che farà senz’altrocomodo ad AntonelloCapodicasa.

Il tabellino dell’incontro.

LICATA: Piazza, Meli,Giglio, Semprevivo (83’LoCoco), Accetta, Maddiona,Gnoffo, Grillo, Cortese (86’Romano), Concialdi, Gulino(85’ Lombardo). All.Capodicasa.

GATTOPARDO PALMA:Indelicato (46’ Grova), Sireci,Giarrana (34’ Paci),Castellini, Iannello G.,Bonfatto, Iannello A.,Ciscardi, Sitibondo (60’Piruzza), Mercuri, Cancilla.All. Falzone.

ARBITRO: Iacono di Ragusa

RETI: 26’ Gnoffo, 55’ Grillo(rig.), 68’ Cortese, 91’Piruzza.AMMONITI: Semprevivo,Grillo, Concialdi, Sireci,Castellini, Bonfatto, Cancella.ESPULSI: Giglio per fallo direazione.ANGOLI: 6-4 per il Licata.

I giovani gemelli Vincenzo eAlessandro Galletto al Crotone

GIOVANI - La Santa Sofia SSD sforna talenti

Quando a 4 o 5 anni si ini-zia a frequentare la scuola cal-cio, il sogno per ogni bambinoè quello che un giorno si possadiventare un campione, comequelli che si vedono in televi-sione, e prima o poi i sogni siavverano. Dopo tanti anni tra-scorsi nel frequentare la scuolacalcio locale, arriva la chiama-ta di una squadra professioni-stica per far parte del settoregiovanile.

E stavolta la chiamata èarrivata veramente per igemelli Alessandro e VincenzoGalletto, classe ’92, che daalcuni anni erano seguiti dagliosservatori di diversi club diserie A. Negli ultimi annihanno partecipato oltre che aicampionati provinciali e regio-nali di categoria, anche a tor-nei a livello nazionale. Hannofatto parte dellaRappresentativa RegionaleAllievi con cui hanno vinto loscudetto nazionale aChianciano. Tra le tante squa-dre che li richiedevano allafine l’ha spuntata il Crotone,formazione di C 1, che ha unodei settori giovanili più impor-tanti del meridione.

Non è stato facile perAlessandro e Vincenzo decide-re di abbandonare la famiglia,

la scuola e gli amici per trasfe-rirsi a Crotone, risiedere in unanuova città, abitare in nuovacasa, mangiare al ristorante,frequentare nuovi compagni,fare nuove amicizie e frequen-tare una nuova scuola.

Un cambio drastico, unascelta di vita radicale, ancorasacrifici per tentare il grandesalto verso il calcio che conta.

Adesso dovranno essereloro ad avere le capacità perspiccare il volo, dovrannocamminare da soli verso nuovitraguardi. Dovranno fare teso-ro, in ogni gara, in ogni azionedi gioco, in ogni momentodella loro giornata di tutti iconsigli che i loro istruttori inquesti anni gli hanno dispensa-to.

Bisogna essere campionisul campo di calcio e nellavita, dentro e fuori lo stadio.Bisogna maturare, crescere, esperare ancora che possa arri-vare una nuova chiamata versotraguardi ancora più importan-ti. Il cammino è ancora lungo.

Intanto i ragazzi hanno lapossibilità di emergere e farsiapprezzare per le loro dotisportive e umane.

Auguri gemelli Galletto.Auguri ad Alessandro eVincenzo.

G.L.

Nella foto i gemelli Vincenzoe Alessandro Galletto, que-st’anno al Crotone (C1)

Presidente è Onofrio Vitali,l’allenatore è Totò Grillo, u’miricanu

TERZA CATEGORIA - E’ nata l’Associazione SportivaSant’Angelo. Ha i colori gialloblù

Questa estate è natauna nuova società calci-stica, l'AssociazioneSportiva "S. Angelo"Licata, che militerà nelcampionato provinciale diterza categoria per la sta-gione agonistica 2008-2009.

La società nasce dal-l'impegno e dalla passionedi un gruppo di amiciamanti del calcio e dellaCittà di Licata, desiderosidi coniugare sano agoni-smo ed impegno sociale.

E' già stata ratificata l'i-scrizione al campionato diterza categoria che, inattesa della comunicazio-ne ufficiale da parte dellaFIGC, dovrebbe iniziare ilprossimo mese di ottobre.

L'obiettivo della societàper la prima stagione èquello di lottare per leposizioni di vertice, tant'èche è stata allestita unaformazione in grado diben figurare e di lottareper la promozione nelladivisione superiore.

Per gli anni a venire,pur senza perdere di vista

l'umiltà e la sana passione(da rafforzare soprattuttonelle difficoltà che inevi-tabilmente si frapporran-no), la società si prefiggedi scalare posizioni e didiventare una solida realtàsia locale che, possibil-mente, provinciale eregionale.

I colori sociali sono ilgiallo e il blu e non potevaessere diversamente.

La formazione è stataaffidata alle cure di MisterSalvatore Grillo u'mirica-nu, ex calciatore delLicata degli anni '70, per-sonaggio conosciuto negliambienti sportivi licatesi edi sicuro spessore tecnico- agonistico ed umano,tale da perseguire gliobiettivi di crescita sporti-va ed educazione ai prin-cipi dello sport che lasocietà manterrà semprecome linee guida.

Presidente è statonominato il Sig. OnofrioVitali, commercianteanch'esso molto notonegli ambienti sportivi peraver fatto parte - con suc-

cesso ed abnegazione -della dirigenza del LicataCalcio 1931 sino a pocotempo addietro.

Gli altri soci sono:Iacopinelli Salvatore, DiBlasi Salvatore, MoscatoAntonino, Ragusa Tony,Peritore Onofrio, ArmenioAngelo, Licata Calogero,Cammilleri Antonino,Cavaleri Filippo, CavaleriRosario, Pace Eugenio,Balsamo Giuseppe,Bonvissuto Giulio, De CaroCalogero, D'Angelo Enzo,Cammilleri Domenico.

Sin da ora i dirigentiinvitano gli appassionatidi calcio ad assistere atutte le gare della squadrache, sulla scorta di tratta-tive in corso conl ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale e con il LicataCalcio 1931, dovrebberodisputarsi allo stadio"Dino Liotta".

Da parte nostra un ‘inbocca al lupo’ alla nuovaentità calcistica, tutta disangue licatese, perun’avventura all’insegnadel bon ton.

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La Vedetta SPORT VARI IIISETTEMBRE 2008

Pechino 2008: la Cina realizza il sogno olimpicodi Giuseppe Cellura

Si è conclusal’Olimpiade più tec-nologica e avveniri-

stica della storia. Il circo diPechino 2008 ha chiuso ibattenti domenica 24 ago-sto con una cerimonia dichiusura straordinaria (concirca settemila figurantiimpegnati) che ha resoonore alla altrettantomemorabile cerimonia diapertura.

Alla vigilia di questaventinovesima Olimpiadein Cina c’erano parecchitimori, dovuti principal-mente alla bollente situa-zione del Tibet, ma salvoqualche raro e isolato casola manifestazione si è svol-ta in modo sereno e tran-quillo.

Dicevamo della tecnolo-gia. Pechino 2008 è stataun’Olimpiade perfetta dalpunto di vista dell’organiz-zazione, fin dal suo avvio.Incredibile e imponenteera stata la cerimoniainaugurale, con l’impiegodi migliaia di persone e unariuscita impeccabile.

Ma passiamo all’analisisportiva. Gli Stati Uniti siconfermano imbattibili e

portano a casa, come alsolito, il maggior numerodi medaglie (110), controle 100 della Cina padronedi casa che però vanta ilmaggior numero di meda-glie d’oro (51 contro le 36americane). Luccica tantis-simo la medaglia d’orocentrata nel basket dagliUSA. Nella finale ilRedeption Team (come èstato ribattezzato il quin-tetto americano), ha supe-rato una orgogliosa Spagna(campione del mondo incarica) al termine di unagara memorabile. Su tuttea questa Olimpiade ha bril-lato la stella di KobeBryant.

Dal basket al calcio. E

come ad Atene, anche aPechino trionfal’Argentina. Partita con ifavori del pronostico,l’Albiceleste è riuscita acentrare la vittoria supe-rando nella finale del 23agosto una combattivaNigeria grazie ad un gol deltrequartista Di Maria per-fettamente innescato dalfunambolo del BarcellonaLionel Messi. Argentocome detto per la Nigeria,mentre il Brasile diRonaldinho si è dovutoaccontentare del bronzoconquistato contro ilBelgio. Pesante la lezionesubita dai verde-oro insemifinale control’Argentina, il 3-0 finale

per i bianco-azzurri la dicelunga sulla superiorità delcollettivo argentino. Hadeluso invece l’Italia diCasiraghi. Dopo aver bril-lantemente superato ilgirone eliminatorio condue vittorie (Honduras eCorea) e un pareggio(Camerun), gli azzurri sonostati eliminati dal non irre-sistibile Belgio al terminedi una gara rocambolescaterminata 3-2 per i belgi.

Il bilancio finaledell’Italia all’Olimpiade diPechino è di 28 medaglie(8 ori, 10 argenti e 10bronzi). Tra queste meda-glie vogliamo sottolinearedue capolavori azzurri. Ilprimo lo ha firmatoRoberto Cammarelle nelpugilato. L’atleta diCinisello Balsamo hademolito in finale il cineseZhang Zhilei battendoloper KO tecnico alla quartaripresa. Per Cammarelle sitratta della seconda meda-glia olimpica dopo il bron-zo di Atene 2004. Era dalleOlimpiadi di Seoul nel 1988che l’Italia non centrava unoro nella boxe. L’altrocapolavoro azzurro è statorealizzato dalla signoraIdem, che a 44 anni ha

centrato la medaglia d’ar-gento nel K1 500 vedendosfumare l’oro solo perquattro miseri millesimi.L’impresa della Idem assu-me ancora maggior valorese si pensa che l’età mediadelle altre atlete in garaera di poco superore ai 23anni. Altri ori per l’Italiasono arrivati dall’atletica,dal judo, dalla lotta, dalnuoto, due dalla scherma(uno centrato da una fan-tastica Valentina Vezzali) euno dal tiro (grazie all’ec-cellente prestazione diChiara Cainero). Quindi perl’Italia è stata un’Olimpiadesoddisfacente, il carniere èstato abbondantementeriempito e la spedizioneazzurra in terra cinese puòconsiderarsi positiva,soprattutto grazie all’ap-

porto dato dai cosiddettisport minori, malgrado ilnumero di medaglie con-quistate rispetto ad Atene2004 sia stato più basso.

Parlando di Olimpiadenon si può non menzionarel’americano del nuotoMichael Phelps, un auten-tico squalo in grado di sba-ragliare qualsiasi tipo diconcorrenza e di portarsi acasa 5 ori personali. Phelpsè un atleta moderno, ecce-zionale. Vederlo vincere invasca senza concorrenzane fa già da ora una leg-genda.

Pechino 2008 va così inarchivio lasciandosi dietroun’immagine di maestosi-tà. La Cina è cresciuta tan-tissimo negli ultimi anni el’organizzazione meticolo-sa di questa Olimpiade haconfermato questi pro-gressi. Il testimone passaora a Londra perl’Olimpiade del 2012.

Nelle foto: a sinistraHoward, Bryant e Wade tredei grandi protagonisti dellaRedeption Team USA, meda-glia d’oro. A destra il grandeMichael Phelps, otto ori, dicui 5 personali.

Una manifestazione che in prospettiva può essere valorizzataSPORTINPIAZZA - La piazza Sant’Angelo, per due giorni, ha ospitato tornei di beach volley e pallacanestro

Presso la bellissima esuggestiva PiazzaSant’Angelo, nei giorni 19e 20 agosto, si è svolta lamanifestazione sportiva‘SPORTINPIAZZA’, orga-nizzata dalla A.S.D.Piccole Stelle, promotoriCarmela Cardella,Alessandro Vecchio eMimmo Mulè.

La manifestazione,perfettamente riuscita, havisto partecipare 70ragazzi di ogni fascia dietà, comunque dal ’93 al’71, i quali si sono con-frontati in sport comeBeach Volley ePallacanestro, con formu-le rispettivamente di 4contro 4 e 3 contro 3.

Ai tornei delle duediscipline hanno parteci-pato sei squadre e totaledi dodici, con l’obbligodella presenza femminile(squadre miste) e in giro-ni di andata e ritorno.

Nel torneo di pallaca-nestro si è affermata lasquadra composta daDaniele Comparato,Giuseppe Savone,Giovanna Licata D’Andreae Valentina Ripellino.

Nel torneo di beachvolley il 1° posto è andatoalla squadra di GianfrancoFaraci, Vincenzo Bluni,Francesco Pontillo,Calogero Graci,

Francesca Carità e MariaLuisa Bluni.

Carmela Cardella, danoi raggiunta, si mostramolto soddisfatta per l’e-sito della manifestazione,che considerate le diffi-coltà incontrate è statapositiva e innovativa pervia delle attrezzature chesono state impiantate perla realizzazione delcampo di beach volley,costruito con una struttu-ra rigonfiabile e poi riem-pito con tantissima sab-bia. ‘Io, Alessandro eMimmo – è CarmelaCardella che parla - inqualità di organizzatoriringraziamo quanti cihanno aiutato, in partico-lare gli sponsor chehanno creduto in questoprogetto. Un plauso a tuttii partecipanti, che hannosaputo cogliere lo spiritoagonistico e goliardico di

questa manifestazionesportiva, che contiamo diripetere il prossimo anno,magari con un aiuto delnostro Comune, qualeEnte patrocinante’.

La manifestazione èstata seguita da un buondrappello di pubblico, cheha avuto modo di divertir-si davanti ad uno spetta-colo del tutto inedito perla nostra città, che essen-do città di mare dovrebbeguardare con un occhio diriguardo a questo dimanifestazioni, che atti-rano molti spettatori turi-sti.

Considerata la buonaesperienza bisognerà

mettersi al lavoro già daora per avere per il pros-simo anno un buon tabel-lone di partecipanti, cer-cando anche di alzare illivello tecnico ed inserirsi

in circuiti nazionaliimportanti.

A.C.

Le foto ci sono state for-nite da Carmela Cardella

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La VedettavarieIv SETTEMBRE 2008

MAURIZIO LICATA

Piazza Linares, 24 - Tel. 0922 773031 - LICATA

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Il patron fu Pino Grillo. Tra i giovani emergenti Giovanni Morello e Pino Gattuso

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A Licata negli anni sessanta fiorì laboxe. Funzionò per molto tempo persi-no una palestra per avviare a questoantico sport i giovani più promettenti.Patron di questa iniziativa fu GiuseppeGrillo, pugile, categoria peso piuma,membro della squadra pugilistica della

Marina Militare che gli consentì di par-tecipare a Roma alle Olimpiadi milita-ri.

Tra i tanti allievi che Pino Grilloebbe nella sua palestra e che allenò,portandoli anche ad un certo livello, necitiamo due per tutti: Pino Gattuso,

peso leggero, che raggiunse un buonlivello tecnico, e Giovanni Morello,peso medio, i cui pugni incutevanopaura per la potenza che scatenavano.

Nelle foto: Pino Grillo, Pino Gattusoe Giovanni Morello.

TENNIS - Under 12 femminili

Il Circolo Tennis Sant’Angelobatte Peschiera del Garda

e aspetta LuccaContinua la bellissima avventura delle ragazze del presi-dente Pippo Cellura. Sabato 6 settembre il Circolo TennisSant’Angelo in un entusiasmante incontro ha battuto per 2a 1 il Tennis Club di Peschiera del Garda. Tutti gli incontri,valevoli per la fase nazionale del campionato under 12femminile, sono stati molto tirati ecco i risultati:gara del doppio:La coppia formata da Dalila Spiteri e Roberta Lauria hannobattuto Zenati Giada e Speri Anna con il punteggio di 3/66/0 6/1;gare del singolare:Dalila Spiteri ha battuto Speri Anna per 3/6 7/6 6/2;Lauria Roberta è stata sconfitta da Zenati Giada per 6/3 6/4. Con questa vittoria il Circolo Tennis S. Angelo continua ilsuo cammino nella fase nazionale. Infatti il 21 di settembresempre al Villaggio dei Fiori incontreranno la forte squadradel Tennis Club di Lucca. Appuntamento da non perdereper gli appassionati di tennis.

ZDENEK ZEMAN INSIGNITO CITTADINO ONORARIO DI LICATA

Zdenek Zeman, l’allenatore diorigini ceche che ha legato il pro-prio nome al periodo d’oro delLicata calcio, promotore di un’im-portante iniziativa a favore del“calcio pulito”, è stato insignitodella cittadinanza onoraria dellaCittà di Licata.

Si tratta di una decisione presa dal sindaco Angelo Graci,per riconoscere i grandi meriti ad un tecnico che ha fatto delLicata calcio una squadra miracolo che ha portato in auge ilnome dell’intera città, aprendo un ciclo poi, gloriosamenteconcluso con la promozione in serie B sotto la guida di AldoCerantola.

Il provvedimento del sindaco Graci è giunto alla vigiliadelle due serate dell’VIII edizione del “Memorial RosaBalistreri”. Il tecnico boemo per ovvi motivi non era presen-te per essere insignito dell’onorificenza, perché impegnato aBelgrado con la gloriosa Stella Rossa.

Zdenek Zeman, dopo Licata ha allenato squadre di primolivello come Foggia (dalla C1 alla serie A), il Parma, ilMessina, la Lazio, la Roma, quindi all’estero con ilFenerbahçe, poi il Napoli, Salernitana e Avellino, il Lecce, ilBrescia, ancora il Lecce e infine la Stella Rossa di Belgrado,dove dopo appena 3 giornate, 1 solo punto e l’eliminazionedall’Intertoto Uefa è stato esonerato.

Ma per noi licatesi resta l’indimenticabile sfinge, ilboemo, colui il quale ci ha fatto bere il calice del miglior cal-cio, quello spettacolare, spumeggiante, che oramai raramen-te si vede.

Con lui sono esplosi o sono stati scoperti tanti grandi gio-catori: Maurizio Schillaci, Antonio Manicone, ValeriBoijnov, Marek Jankulovski, Igor Kolivanov, Pavel Nedved,Francesco Totti, Alessandro Nesta, Dan Petrescu, GiuseppeSignori, Roberto Rambaudi, Mirko Vucinic. Ma ricordiamoanche il licatese Angelo Consagra che fece esordire a Licatae che si portò con se a Parma e a Foggia in serie A.

Zdenek Zeman, un tecnico che ami o che odi. Noi licatesil’amiamo.

Angelo Carità

di Pierangelo Timoneri

La terza tappa dellaregata delle cittàappartenenti al circui-

to dei “Borghi Marinari” haavuto luogo lo scorso 23 ago-sto nella nostra città e si èsvolta nell’area portualeBanchina Marinai d’Italia.

A turno la manifestazionetoccherà tutte le città aderen-ti ed in piena estate ha fattotappa a Licata, permettendocosì di far conoscere la città.Purtroppo a questa manife-stazione non erano presentitutte le città interessate, masolo in tre hanno partecipato:Licata, Giardini Naxos eSciacca. Questo è stato unfatto negativo che non hadato un buon risalto a questabella iniziativa nata per pro-muovere le città marinare enel contempo alla stessamanifestazione seguita dadiverse persone.

E dire che il progetto dei

Borghi Marinari nasce perunire le città costiere sicilia-ne che hanno in comune ilmare, quale elemento aggre-gante e risaltante di identichecaratteristiche sociali e cultu-rali tipiche di questi centri, alcui interno ancora resistonogli storici quartieri dellaMarina che dovrebbero esse-re valorizzati.

Inizialmente, nella primatappa svoltasi a GiardiniNaxos, vi è stato un forte

richiamo con le riprese dellatrasmissione di Rai Uno“Linea blu” dove la nostracittà è arrivata prima allaregata. Nel mese di settem-bre poi un’altra vetrina perpromuovere le città dei bor-ghi marinari è prevista aChicago, dove si parteciperàa “Italian Style 2008”, unimportante appuntamentoper promuovere lo stile ita-liano negli Stati Uniti.

Per il momento dobbiamo

dire che la tappa di Licata haavuto scarso successo diimmagine, sia a causa delleassenze degli altri comuni edanche da parte dei responsa-bili del consorzio dei borghimarinari che per vari motivinon sono stati presenti aLicata.

La regata si è svolta concaratteristiche imbarcazioniin legno e ha fatto il giro arri-vando fino ai pressi del molodel Cuore di Gesù. Al termi-ne sono seguite le premiazio-ni dei partecipanti e unmomento di animazione daparte del locale gruppo fol-kloristico.

A promuovere la nostracittà è stata la cooperativaturistica Sikania che all’in-terno della banchina ha alle-stito uno stand con alcunefoto di Licata per far cono-scere i nostri monumenti edistribuendo depliant ai par-tecipanti.

BORGHI MARINARI

Peccato! La tappa di Licata penalizzata dalle numerose assenze