LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

59
LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO Dr. Bruno Bompani 5 Maggio 2010

description

LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO. Dr. Bruno Bompani 5 Maggio 2010. Sappiamo bene come la telecardiologia abbia modificato, in meglio, i percorsi e le possibilità terapeutiche dell’IMA. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Page 1: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON

AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Dr. Bruno Bompani

5 Maggio 2010

Page 2: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Sappiamo bene come la telecardiologia abbia modificato, in meglio, i percorsi e le possibilità terapeutiche dell’IMA

Page 3: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO
Page 4: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Però, è anche un problema di organizzazione, fatta di:

• Conoscenza della Linee GuidaConoscenza della Linee Guida

• Clinical competenceClinical competence

• Procedure e protocolliProcedure e protocolli

• MezziMezzi

• Capacità individuale di integrarsi in un Capacità individuale di integrarsi in un sistema complessosistema complesso

Page 5: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Symptom Recognition

Call to Medical System

ED Cath LabPreHospital

Delay in Initiation of Reperfusion Therapy

Increasing Loss of Myocytes

Treatment Delayed is Treatment DeniedTreatment Delayed is Treatment Denied

Page 6: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Infatti è molto diverso se ci vengono inviati, pur con gli stessi sintomi, ecg con diverse caratteristiche

Page 7: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO
Page 8: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

La telecardiologia diviene, La telecardiologia diviene, quindi, essenziale, nella quindi, essenziale, nella gestione della rete per gestione della rete per l’emergenza / urgenza l’emergenza / urgenza

cardiovascolare, nel sistema cardiovascolare, nel sistema HUB & SPOKE HUB & SPOKE

Page 9: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Delibera Giunta regionale 1267/2002Per la costituzione delle reti H&S

Delibera Giunta regionale 1267/2002Per la costituzione delle reti H&S

Il modello Hub & Spoke è il presupposto Il modello Hub & Spoke è il presupposto organizzativo per i nuovi schemi di organizzativo per i nuovi schemi di

intervento intervento

Il modello Hub & Spoke è il presupposto Il modello Hub & Spoke è il presupposto organizzativo per i nuovi schemi di organizzativo per i nuovi schemi di

intervento intervento

Piano Sanitario RegionalePiano Sanitario Regionale

Reti integrate in cardiologia

• minima congestione possibile e forte specializzazioneminima congestione possibile e forte specializzazione• minima rivalità di serviziominima rivalità di servizio• massima efficienza tecnicamassima efficienza tecnica

È però essenziale che il sistema non diventi

“SNOB & SPOKE”

È però essenziale che il sistema non diventi

“SNOB & SPOKE”

Page 10: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

TEORIA HUB & SPOKETEORIA HUB & SPOKE

Idea dinamica dell’assistenza

Unità perifericheUnità centralidi riferimento

Spoke Hub

Stessa lineaStessa lineadi produzione di produzione

Page 11: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Rete cardiologicaRete cardiologica

Livello RegionaleLivello Regionale: Comitato tecnico-scientifico per l’assistenza cardiologica e cardiochirurgica

Livello localeLivello locale: comitato cardiologico provinciale promosso dalle Az. USL e dalle Az. ospedaliere

Livello RegionaleLivello Regionale: Comitato tecnico-scientifico per l’assistenza cardiologica e cardiochirurgica

Livello localeLivello locale: comitato cardiologico provinciale promosso dalle Az. USL e dalle Az. ospedaliere

Garanzie di governo clinicoGaranzie di governo clinicoGaranzie di governo clinicoGaranzie di governo clinico

Page 12: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Comitato di coordinamento della rete cardiologica provinciale

Comitato di coordinamento della rete cardiologica provinciale

Definizione concordata di

protocolli per il governo della rete

Definizione concordata di

protocolli per il governo della rete

Nominato dai Direttori GeneraliPari dignità di rappresentanza di tutte

le strutture ProtocolliProtocolli

Linee guidae manuali op.Linee guida

e manuali op.

Trasferimentie

rientri

Trasferimentie

rientri

FormazioneAggiornamento

FormazioneAggiornamento

Audit ed osservatorio

epidemiologico

Audit ed osservatorio

epidemiologico

Esplicita le strutture pubbliche e private accreditate della

rete

Esplicita le strutture pubbliche e private accreditate della

rete

Cardiochirurgia

Emodinamica

Riabilitazione

Altre strutturespecifiche

Page 13: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Se così producente è stato per l’IMA, se è vero Se così producente è stato per l’IMA, se è vero che, in una regione di vecchi, il nostro distretto ha che, in una regione di vecchi, il nostro distretto ha un’età media tra le maggiori, se non la maggiore, un’età media tra le maggiori, se non la maggiore,

se, in fondo, tutti siamo SPOKE di qualcuno,se, in fondo, tutti siamo SPOKE di qualcuno, ….. ….. perché non utilizzare la telemedicina e il perché non utilizzare la telemedicina e il teleconsulto in un ambito non di emergenza oteleconsulto in un ambito non di emergenza ourgenza, ma di difficoltà contingenti, sia urgenza, ma di difficoltà contingenti, sia pratiche che cliniche, per la gestione di pratiche che cliniche, per la gestione di cardiopatici, noti o sospetti, in cui si ritiene opportunocardiopatici, noti o sospetti, in cui si ritiene opportunoeseguire un ecg e sentire il parere del cardiologo, eseguire un ecg e sentire il parere del cardiologo, evitando complessi trasferimenti in ambulanza, per evitando complessi trasferimenti in ambulanza, per pazienti allettati, con deficit cognitivi, terminali ??? pazienti allettati, con deficit cognitivi, terminali ???

Page 14: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

La telemedicina come strumento di interconnessione

Presupposti:

1. Remotizzare il più possibile la parte professionale (specialista e triage infermieristico) in modo da rendere flessibile il sistema e facilmente scalabile il traffico in entrata.

2. Eliminare barriere geografiche3. Risolvere la problematica in

tempo reale4. Invecchiamento popolazione5. Aumento domanda sanitaria6. Aumento capacità curativa7. Maggior diffusione di

informazione8. Continuità assistenziale9. Domiciliarizzazione delle cure

Page 15: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Modalità di Comunicazione alla base della continuità assistenziale

Metodi tradizionali (visita ambulatoriale, day-service) il malato si deve spostare spesso con coinvolgimento dei parenti

Metodi innovativi

Video Telefono

Monitoraggiotelefonico

Internet Video Cell.

Page 16: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Limiti dell’approccio convenzionale

• Inadeguata educazione sanitaria• Inadeguata esecuzione delle linee guida terapeutiche • Programma pre-dimissione inadeguato• Follow-up inadeguato• Ritardo nella richiesta di intervento medico • Assenza di continuità assistenziale• Inappropriato utilizzo delle risorse

Page 17: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

La Telemedicina:La Telemedicina: una soluzione diversa e....migliore ? una soluzione diversa e....migliore ?

• Possibilità di “reale” continuità assistenziale Possibilità di “reale” continuità assistenziale con la struttura ospedalieracon la struttura ospedaliera

• Facilità d’accesso all’utenzaFacilità d’accesso all’utenza• Ampia gamma di prestazioni erogabili Ampia gamma di prestazioni erogabili

(ricovero, consulto, sostegno, etc.)(ricovero, consulto, sostegno, etc.)• Reale “disponibilità” (servizio attivo 24/24 Reale “disponibilità” (servizio attivo 24/24

ore per 365 giorni/anno)ore per 365 giorni/anno)• Costi contenutiCosti contenuti

Vantaggi

Page 18: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….

Parliamo di pazienti:

• Di cui si conosce già la cardiopatia

• Che richiedano un periodico controllo ecg

• Che richiedano qualche aggiustamento terapeutico

• Di cui si sospetti un iniziale peggioramento, controllabile con un ecg ed un teleconsulto cardiologico

Page 19: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….

Qualche esempio:• Paziente iperteso• Con fibrillazione atriale permanente• Con incremento ponderale, o nicturia o

accentuato nervosismo• Con miocardiopatia ischemica o dilatativa n

condizioni di stabilità clinica, reale o relativa • In terapia digitalica o antiaritmica in cui si

apprezzi un modificazione del ritmo cardiaco, in assenza di sintomatologia

Page 20: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, …. Possibili vantaggi• Evitare spostamenti e trasporti inutili• “Ottimizzazione dell’ottimizzazione” terapeutica

(es: incremento progressivo del beta bloccante)• Prevenzione di episodi di scompenso• Evitare i ricoveri ripetuti, se inutili• Soddisfazione del paziente e dei parenti• Miglioramento dei rapporti tra Medico sul territorio

e Medico ospedaliero (non è vero che se ci si conosce ci si evita, anzi)

• Diffusione della cultura cardiologica

Page 21: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, …. COSA, INVECE, DOBBIAMO EVITARE ?

• Di non avviare al P.S. pazienti instabili o critici

• Di ritardare la chiamata al 118 per aspettare il teleconsulto cardiologico

• Di utilizzare, al contrario, questa possibilità per pazienti che potrebbero invece accedere agli ambulatori di cardiologia, senza urgenza ed autonomamente

Page 22: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, …. Esempi di pazienti non arruolabili

Con:

• Dolore toracico

• Dispnea acuta

• Sincope

• Aritmie di nuovo riscontro (sia ipo che ipercinetiche)

Page 23: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA QUINDI, SE PARLIAMO DI TELECARDIOLOGIA

APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, ….APPLICATA AL PAZIENTE NON AMBULABILE, …. Questi pazienti non arruolabili

Con:• Dolore toracico• Dispnea acuta • Sincope• Aritmie di nuovo riscontro (sia ipo che

ipercinetiche)Potrebbero diventarlo se le case di riposo venissero dotate del sistema di trasmissionedell’ecg verso la cardiologia di riferimento …

Page 24: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Le Cure Cardiologiche Graduali

Le cure graduali esprimono la capacità di risposta differenziata di fronte ad una molteplicità di esigenze cliniche, che si possono sinteticamente esemplificare come segue:

IN OSPEDALE Paziente in emergenza, bisognoso di sostegno delle funzioni vitali (Pronto

Soccorso Cardiologico o Terapia intensiva cardiologica) Paziente acuto non differibile ( Terapia intensiva o Reparto cardiologico) Paziente bisognoso di ospedalizzazione programmata per patologia medica o

chirurgica non altrimenti trattabile (Reparto Cardiologico) Paziente trattabile in regime di ospedalizzazione diurna

FUORI DELL’OSPEDALE paziente ambulatoriale paziente in fase di recupero funzionale (Riabilitazione Cardiologica)

paziente cronicamente stabilizzato, con differente grado di dipendenza, bisognoso di assistenza residenziale

paziente bisognoso di assistenza domiciliare Rapporto con il Distretto e il MMG

Page 25: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Qual è il paziente che si aatta perfettamente alla definizione appena

annunziata ?

Ovviamente quello con Ovviamente quello con scompenso cardiacoscompenso cardiaco

Page 26: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

159

141822273135404448535761667074798388

La “piramide dell’età” Europa 2004

Anni

Uomini Donne

4 3 2 1 0 1 2 3 4

Numero per milione

90+

85

80

75

70

65

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

0

ESC Report Cardiovascular Diseases in Europe 2006. WHO data; June 2006.

Page 27: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

159

141822273135404448535761667074798388

La “piramide dell’età” Europa 2050

Anni

Uomini Donne

4 3 2 1 0 1 2 3 4

Numero per milione

90+

85

80

75

70

65

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

0

ESC Report Cardiovascular Diseases in Europe 2006. WHO data; June 2006.

Page 28: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Epidemiologia dello Scompenso Cardiaconella nostra città/regione

Nel nostro distretto di 82.000 abitanti ci sono:

• 1640 (2% degli abitanti) pazienti con SC

• Circa 164 (0.2%) nuovi casi/anno di SC

• Circa 410 (0.5%) ricoveri/anno per SC

• Circa 164 (0.2%) deceduti/anno per SC

• Circa 20 pazienti per ogni MMG è affetta da SC

...ed 1 su 6 dei presenti si ammalerà di scompenso cardiaco!

Page 29: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Paziente

Medico di FamigliaCardiologo ExO ADI

Struttura di Ricovero di RiferimentoCon Ambulatorio SC integrato

Struttura di III livelloCentro TC

Consensus Conference “Modelli Gestionali nello Scompenso Cardiaco”

Page 30: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Paziente

MMGDistretti

Cardiologo ExO

Home Care Service

Bisogno

Diagnosi e Terapia

Richiesta di prestazioni diagnostico-terapeutiche

Esiti

Espletamento di prestazioni

domiciliari

Richiesta di disponibilità

Disponibilità di specialisti per

supporto

Sess

ioni

di t

ele-

vide

o su

ppor

to

spec

ialis

tico

Organo di Controllo (ASL/Distretto)

Struttura di Ricovero di RiferimentoCon Ambulatorio SC integrato

Diagnosi e Terapia

Un Modello Gestionale e Diversi Percorsi Assistenziali nella Cura dello SC

Malatooligo

asintomatico

MalatoseveroIII-IV cl

Cand. TC

Malato condisfunzione

asintomatica

Malatoanziano

+ comorbilita’

Organizzazione della Rete del Paziente Cronico

Page 31: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

L’“integrazione” delle cure

PazienteCronico

Medicina d’UrgenzaMedicina

d’Urgenza

Centro TrapiantiCentro

Trapianti

Cardiologo Ospedale

Cardiologo Ospedale

Cardiologo Territorio

Cardiologo Territorio

InternistaInternista

GeriatraGeriatra

InfermiereInfermiere

Riabilitazione CardiologicaRiabilitazione Cardiologica

MMGMMGServizi SocialiServizi Sociali

Coordinamento

Lavoro in team

Protocollicondivisi

Comunicazione

Organizzazione della Rete del Paziente Cronico

Page 32: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Owan T et al

New Engl J Med

2006; 355: 251-9

Malgrado gli interventi terapeutici, il miglioramento della prognosi dello Scompenso Cardiaco è molto limitato nel mondo reale

Page 33: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

8,910,7

32,2 32,3

0

5

10

15

20

25

30

35

30-dd 1-anno

USA NHFP

CanadaEFFECT

P<0.001

Ko et al. Arch Intern Med 2005; 165: 2486-2492

Età media dei pazienti:

USA: 80.1

Canada: 79.7

Confronto di 2 modelli assistenziali: outcome dei pazienti affetti da SC,principale causa di ospedalizzazione nei soggetti ultra 65 aa in entrambi i paesi

n.s.MORTALITA’

Page 34: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Aumento del tasso annuale di ospedalizzazione per/con scompenso cardiaco

• US 1985-1995 > 54%• Scozia 1980-1990 > 63%• Olanda 1980-1999 > 44%• Italia (Lombardia) 1995-1999 > 43%

Page 35: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Tempo

Cap

acit

à fu

nzi

on

ale

Episodio Acuto

In ciascun episodio, si può verificare danno miocardico (documentato dalla troponinemia) che può contribuire alla disfunzione ventricolare progressiva ed alla dilatazione

Gli episodi acuti possono contribuire alla progressione dello scompenso

Jain P, et al. Am Heart J. 2003;145:S3

Page 36: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

“Il circolo vizioso” del trattamento convenzionale dello scompenso cardiaco

SC Cronico

MMG

Emergency Room

Ospedalizzazione

Dispnea

Peso

Lasix per os

Lasix ev o Ricovero

Diuresi & Dimissione

Page 37: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

DEFINIZIONE

Si ha "continuità assistenziale" quando vi è uniformità

di criteri di valutazione e trattamento indipendentemente

dalla singola sede o soggetto con cui il paziente viene in

contatto e, quindi, il piano di cura viene seguito e/o

rivisto con criteri condivisi, permettendo di assicurare

una comunicazione razionale ed efficace tra i diversi

livelli assistenziali, la migliore cura dei pazienti ed il

corretto uso delle risorse

Continuità Assistenziale

Page 38: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

L’Ambulatorio Dedicato/CMPDalla presa in carico di pochi a riferimento per molti

• Riferimento gestionale e culturale in continuità assistenziale

• Presa in carico di (pochi) pazienti complessi• Supporto per i (tanti) casi a gestione internistica

e/o extraospedaliera • Collaborazione multidisciplinare:

– complessità di alcune patologie cardiologiche (CMP familiari, trapianto)

– severe patologie associate

Page 39: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Classe NYHA I II-III IVTrial SOLVD prevenzione SOLVD trattamento CONSENSUSMortalità del (5%) (15%) (50%)

Importanza dei sintomi

come obiettivodel trattamento

Importanza della mortalità

come obiettivodel trattamento

Obiettivi del trattamento dello SCC(Mod. Da Cleland, Br Heart J 1994; 72 (suppl): 73-79)

comorbidità

età

fragilità

La globalità e personalizzazione dei bisogni

Cure “aggressive” Cure “palliative”

Modelli gestionali: Il percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco

Page 40: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Limite intrinseco del modello gestionale eclusivamente ospedaliero/specialistico

- Ottimale per pz con SC avanzato (malattie del miocardio, relativamente giovani o candidati a HTx)

- Non ottimale per gestire adeguatamente i pazienti con

particolare profilo clinico (anziano “fragile”)• Eta' avanzata• Eterogeneità clinico-biologica• Classe NYHA avanzata• Comorbidita’• Deficit cognitivi • Non autosufficienti (difficolta' nell'uso dei trasporti e negli

spostamenti, assunzione di farmaci, controllo della dieta)

Page 41: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

• Favorire l’integrazione funzionale delle diverse

professionalità con l’ASL

• Promuovere lo sviluppo delle forme di medicina

associativa

• Promuovere la qualificazione del personale

infermieristico

• Implementare i servizi territoriali di supporto

(ADI/Dimissioni protette/ADIMED)

Modifiche di Struttura a livello territoriale

Page 42: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

• Il paziente e’ al centro della rete assistenziale integrata

• Il “Case Manager” del paziente con SC è il MMg

• I protocolli prevedono l’esplicita definizione e condivisione di quali sono i PDT, da chi e dove vengono effettuati

• Il Data-Base comune e dinamico dovrebbe essere accessibile a tutti gli attori e i risultati scambiati in maniera continua e condivisa

Percorsi Diagnostico TerapeuticiPrincipi fondanti

Page 43: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Specificità del ruolo cardiologico

• Coniugare il ruolo di internisti e MMG con la necessità di dare un supporto cardiologico

• Prendersi cura dei pazienti di specifica pertinenza: diagnostica, interventistica, acuzie, severità

• Necessità di professionalità specifica (percorso formativo certificato per l’HF specialist?)

• Formazione continua integrata (“quotidiano trasferimento dei saperi”) degli attori del sistema

“Consensus” su SC cronico 2006

Page 44: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Il Medico di Medicina Generale

• E’ il case-manager del PDT a livello territoriale• Conosce il paziente, la famiglia, l’ambiente socio-

culturale e la globalità dei bisogni • E’ in grado di assumersi responsabilità,

supportato dallo specialista• Chiede l’intervento degli specialisti (cardiologo,

internista, geriatra) se appropriato• Nuovi scenari: gruppi di cure primarie, centri

polifunzionali, equipe territoriali

“Consensus” su SC cronico 2006

Page 45: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

L’Infermiere e lo SC(Amb. dedicato, Distretto, ADI, Associazioni MMG)

• Intervento educativo personalizzato• Gestione clinica (parametri vitali, obiettività,

sintomi, eventi avversi collaterali) • Gestione terapeutica su algoritmi condivisi

(ottimizzazione/aggiustamento dosi, diuretico ev)• Ruolo organizzativo• Follow-up telefonici/telematici• Diverso grado di autonomia (fino a diventare

“case manager”, con supporto medico)• Formazione (certificata) tradizionale e pratica

“Consensus” su SC cronico 2006

Page 46: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Problematiche nell'attuazione del modello:

1. Disponibilità del MMG (aspetti organizzativi e culturali, difficile accesso alla diagnostica e alle consulenze)

2. Mancanza di stretta coordinazione di figure professionali culturalmente diverse (continuità)

3. ADI raggiunge in Italia circa l’1% dei potenziali utenti (dati ISTAT)

4. Modalita' di attuazione poco flessibile, richiede tempi lunghi e mal si presta a recepire i bisogni di un paziente (spesso anziano) appena dimesso da un reparto ospedaliero.

5. Eterogenea configurazione del territorio

6. Gestione del malato spesso non affidabile a persone prive di specifica competenza professionale (formazione)

Limiti del modello “cure primarie” eclusivamente territoriale/domiciliare

Page 47: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

PRIMO LIVELLO1) Telefono/Fax/e-mail

2) Materiale educativo

3) Algoritmici diagnostici e decisionali

4) Linee Guida

5) Fogli elettronici semplici

6) Data-base condivisi

SECONDO LIVELLO1) Data-Base condivisi

2) Definizione di una comune piattaforma

informatica

3) Telemonitoraggio dei parametri vitali

4) Teletrasmissione di segnali ECG

5) Disponibilita’ di una c.c. informatizzata

STRUMENTI DI INTEGRAZIONE

Page 48: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Indicatori di qualità dell’assistenzaPer ogni percorso gestionale vengano definiti e condivisi degli

indicatori che costituicono la base per un miglioramento continuo di

qualita’ dell’assistenza.

1) Indicatori di Struttura• Disponibilità di PDT condivisi

• Monitoraggio dell’assistenza

• Presenza di ambulatorio specialistico

2) Indicatori di Processo• Presenza di una valutazione di funzione sistolica e diastolica

• Uso degli Ace-inibitori e Beta-Bloccanti

• Disponibilita’ di materiale educativo e di formazione per MMg e per i pazienti

• Valutazione multidisciplinare di I° livello in pazienti anziani

3) indicatori di Esito• Ricoveri ripetuti e Mortalità

• Stato di salute e soddisfazione dei pazienti

Page 49: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

VMD: Assessment iniziale come snodo critico

Linee Guida SIGG per la VMD dell’anziano fragile nella rete dei servizi

Paziente “Robusto”Modello: “successful aging”

Paziente “Anziano”Modello: Multidisciplinare(MMG, specialista, IP)

Paziente “fragile”Modello: assistenza continuativa e cure palliative

Page 50: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

La Telemedicina:La Telemedicina: una soluzione alternativa e....migliore ? una soluzione alternativa e....migliore ?

• Possibilità di “reale” continuità assistenziale con la Possibilità di “reale” continuità assistenziale con la struttura ospedaliera.struttura ospedaliera.

• Grande facilità d’accesso all’utenza.Grande facilità d’accesso all’utenza.

• Ampia gamma di prestazioni erogabili (ricovero, consulto, Ampia gamma di prestazioni erogabili (ricovero, consulto, sostegno, etc.).sostegno, etc.).

• Reale “disponibilità” (servizio attivo 24/24 ore per 365 Reale “disponibilità” (servizio attivo 24/24 ore per 365 giorni/anno).giorni/anno).

• Costi contenuti.Costi contenuti.

Page 51: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

J of Telemedicine and Telecare 2006; 12: 234-241.

Review sistematica della letteratura sul monitoraggio domiciliare per i pazienti con scompenso cardiaco

• Sulla base dei criteri identificati, selezionati 42 Sulla base dei criteri identificati, selezionati 42 studi su un totale di 383 articoli.studi su un totale di 383 articoli.

• Il monitoraggio domiciliare risulta: Il monitoraggio domiciliare risulta: • tecnicamente efficace per seguire I pazienti in tecnicamente efficace per seguire I pazienti in remoto;remoto;• facile da utilizzare e largamente accettato dai facile da utilizzare e largamente accettato dai pazienti e dal personale sanitariopazienti e dal personale sanitario• efficace dal punto di vista clinicoefficace dal punto di vista clinico• economicamente validieconomicamente validi

Page 52: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Efficacia dei programmi di gestione della patologia nel miglioramento dell’outcome clinico dei pazienti con

scompenso cardiaco. Una meta-analisi.

• 33 trials considerati; • Mortalità significativamente ridotta;• I tassi di riospedalizzazione per scompenso

cardiaco e per qualsiasi causa, risultano significativamente ridotti;

• I diversi approcci dei DMP sembrano essere ugualmente efficaci;

• La scelta di un programma specifico dipende dalle caratteristiche dei servizi sanitari locali, dalla popolazione dei pazienti e dalle risorse disponibili.

Roccaforte R; Eur J of Heart Failure 7 (2005) 1133- 1144

Page 53: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

UN PERCORSO “POSSIBILE”

1.1. Identificazione dei pazientiIdentificazione dei pazienti

2.2. Arruolamento dei pazientiArruolamento dei pazienti

3.3. Counseling dei pazientiCounseling dei pazienti

4.4. Follow up dei pazienti stabilizzatiFollow up dei pazienti stabilizzati

5.5. Gestione dei pazienti instabiliGestione dei pazienti instabili

Page 54: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

PER COMINCIAREPER COMINCIARE

Page 55: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

PER CONTINUAREPER CONTINUARE

Page 56: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

PER PER CONTINUARECONTINUARE

Page 57: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Esperienze locali....Esperienze locali....

• ambulatorio per lo ambulatorio per lo scompensoscompenso PregiPregi: esiste ed è destinato : esiste ed è destinato aa pazienti già selezionatipazienti già selezionati

• DifettiDifetti: è dedicato a pochi: è dedicato a pochi pazientipazienti

Page 58: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

Un nuovo Modello di Cura per lo Scompenso Cardiaco

• Il modello di cura della cronicità è un esempio della inadeguatezza della medicina “hi-tech” rispetto all’ assistenza socio-sanitaria “hi-touch”

• Una efficace assistenza specialistica non può prescindere da una buona assistenza territoriale

• Necessario un corretto equilibrio tra specializzazione ed integrazione dei servizi, autonomia professionale e clinical governance, competenza e responsabilità

Page 59: LA TELECARDIOLOGIA NELLA GESTIONE DOMICILIARE DEL PAZIENTE NON AMBULABILE: RUOLO DEL CARDIOLOGO

La telecardiologia e il teleconsulto sembrano “fatti apposta” per il paziente con scompenso cardiaco cronico, però …. • Occorre adattare i modelli teorici proposti Occorre adattare i modelli teorici proposti

alle nostre reali possibilità, organizzative ed alle nostre reali possibilità, organizzative ed economicheeconomiche

• I protocolli devono essere semplici, di facile I protocolli devono essere semplici, di facile comprensione e utilizzabilitàcomprensione e utilizzabilità

• Devo prevedere i possibili inconvenienti e le Devo prevedere i possibili inconvenienti e le “debolezze” di coloro che li dovranno “debolezze” di coloro che li dovranno applicare applicare