La tecnica dell’investigazione - Unicollege SSML

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La tecnica dell’investigazione

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La tecnicadell’investigazione

11IL PRIMO INTERVENTOSULLA SCENA DEL CRIMINEIL PRIMO INTERVENTOSULLA SCENA DEL CRIMINE

ANALISI DELLA SCENA DEL

CRIMINE

aree significative:

attività criminalistica sul luogo del delitto

attività criminologica ( sopralluogopsicologico)

SOPRALLUOGO CRIMINALISTICO

Si utilizza per :

• osservare

• individuare

• raccogliere

elementi /reperti utili alla ricostruzione del reato e alla

individuazione autore

ISTITUTO SUPERIORE DI

TECNICHE INVESTIGATIVE

nel mese di ottobre 2008 l’Arma dei Carabinieri ha creatoun polo di eccellenza capace di coniugare gli aspettidell’indagine tradizionale con quella scientifica

unico modello in Europa fra le varie Polizie

SCOPO SOPRALLUOGO

GIUDIZIARIO

ricerca elementi materiali costitutivi reato

stabilire loro connessione

repertamento e trattamento successivo in laboratorio

interpretazione quali potenziali elementi probatori

INFORMAZIONI TECNICHE SUL

LUOGO DEL REATO

si devono ricercare in modo accurato da un punto divista scientifico

situazione dinamica

non alterare o inquinare scena del crimine

ruolo ufficiale polizia giudiziaria

ATTIVITÀ DELLA POLIZIA

GIUDIZIARIA

Ai sensi dell’art.354 c.p.p. secondo comma:

“ se vi è pericolo che le cose, le tracce e i luoghi…..

….si disperdano o modifichino gli ufficiali di p.g.compiono i necessari accertamenti e rilievi”

ALTRE INDAGINI DI

SOPRALLUOGO

sono anche quelle che effettuano:

ausiliari

consulenti tecnici

nominati dal P.M.

dal difensore di una parte

oppure

periti nominati dal magistrato giudicante

ART.348 / 4° COMMA C.P.P.

la p.g. quando di propria iniziativa o

seguito di delega del P.M.

compie atti od operazioni che richiedono specifichecompetenze tecniche ….

può avvalersi di persone idonee

ART 359 / 1° COMMA C.P.P.

….anche il pubblico ministero quando deve procederead operazioni tecniche per cui sono necessarie specifichecompetenze tecniche può avvalersi di persone idonee…

INDAGINE TECNICA NEL

SISTEMA PROBATORIO?

Mezzi di prova :

esami testimoniali confronti

ricognizioni

esperimenti giudiziali

perizia

…offrono al giudice risultanze probatorie direttamenteutilizzabili in giudizio

AL CONTRARIO…

Sopralluogo è invece mezzo di ricerca della provaunitamente

ispezioni

perquisizioni

sequestri

intercettazioni….servono per acquisire cose, materiali,tracce dotate solo di attitudine probatoria

DIFFERENZA DALLA PERIZIA

la perizia è un accertamento di carattere dinamico cheesprime giudizi valutativi il più possibile precisi inrisposta ai quesiti del magistrato…

mentre il sopralluogo è atto ispettivo mirante adescrivere il più fedelmente la scena del crimine ed èaccertamento statico

METODO

ossia bisogna svolgere il sopralluogo in manierascientifica ponendo in atto tutte le attività tecniche tesericerca e acquisizione fonti prova …..

….ma anche in maniera metodica ricercandoindividuando e raccogliendo quanto utile alricostruzione fatti e individuazione colpevole

LINEAMENTI OPERATIVI DEL

SOPRALLUOGO

rilievo descrittivo(dal generale al particolare, destraverso sinistra dal basso all’alto..

rilievo planimetrico( per reati complessi con relativefotografie)

PROBLEMATICHE

confusione scena crimine

mancanza coordinamento

difficoltà di repertamento catalogazione

estranei sulla scena del crimine….

…….inquinano le tracce

COMPITI DELL’OPERATORE

salvaguardare integrità scena criminis

individuare zona di accesso

scegliere area per posizionare raccoglitori

segnare posizione eventuali morti feriti

identificare persona che prima ha dato notizia

individuare tutti testimoni

non far toccare nulla

SEGUE

ad esempio in caso impiccati …..

conservare nodi e materiali utilizzati

ora segnata su orologio vittima

persiane alzata o abbassate

sigari mozziconi

cassetta lettera

bagno per segni collutazione

cestino carta immondizia in genere

ATTIVITÀ DESCRITTIVE

sede

quantità

dimensione

direzione

forma

colore

posizione

MACCHIE

sangue sperma

sterco urina inchiostro vernice possono essere

pozza

spruzzo

chiazze

a gocce o a clava

IMPRONTE

umane

animali

deposizione di sostanze (es grassi liquidi)

asportazione sostanze

deformazione sostanza poggiante (es pneumatico suterreno)

TIPOLOGIE

situazione dinamica

non alterare o inquinare scena del crimine

ruolo ufficiale polizia giudiziaria

INDAGINI FONICHE

la voce è:

suono complesso risultato di due fenomeni

vibrazione corde vocale

risonanza della cavità rino laringe faringea

utilizzano microfoni

apparati registrazione

supporti del segnale audio

INDAGINI GRAFICHE

problema identificazione personale

problema falso documentale

saggio grafico

comparazione manoscritti

evidenziazione scritture latenti

uso del v.s.c (video spectral comparator)

INDAGINI CHIMICHE

sostanze stupefacenti

cannabis e derivati

narcotici

stimolanti

designer drugs

allucinogeni

INDAGINI SU FIBRE E VERNICI

fibre naturali di tipo :

animale

vegetale

minerali

fibre artificiali

fibre sintetiche

INDAGINI BALISTICHE

proiettili

bossoli

residui da sparo

ANALISI VITTIMOLOGICA

ma sulla scena del crimine oltre alla criminalistica èanche importante però lo studio delle caratteristiche :

della vittima

processi interattivi

che la legano autore del reato

ANALISI PSICOLOGICA DELLA

SCENA DEL CRIMINE

in capo all’operatore di polizia giudiziaria non ci sonosono solo compiti di natura crimininalistica ma anche ditipo:

criminologico

psicologico

IL REATO HA UN’ANIMA E

CORPO

infatti dietro ogni fatto che sia rilevante per il dirittopenale ci sono persone che hanno un’anima e un corpo econ i ruoli di

autori

vittime

testimoni

CONTESTO MENTALE

sulla scena del crimine l’operatore deve porsisoprattutto nel contesto mentale mantenendo intatti glistati psichici dei protagonisti

Con la ricostruzione scena criminis si determina naturadel reato e modalità consumazione ( cosa,come)

…mentre con il profilo criminologico le motivazioni e lapersonalità del suo autore

(perchè chi)

REGOLE SULLA SCENA DEL

CRIMINE

scientificamente curioso

ragionare sui dati di fatto

non infatuarsi tesi

utilizzare ragionamento controfattuale efalsificazionista( no verificazionista)

allenarsi a riferire osservazioni comportametali

abituarsi ad agire anche assenza intervento P.M.

CRIMINOGENESI

comprende tutti :

fattori umani

di tempo

di luogo o ambiente

che favoriscono nascita del crimine

elemento preesistente al delitto

CRIMINODINAMICA

fattori che:

agevolano

interagiscono

natura flessibile

…con lo sviluppo del crimine o delitto

PERSONA CENTRO SCENA

CRIMINE

la “persona dell’investigatore”,

con i suoi dubbi / convinzioni

osserva /non giudica,

lavora con metodo (per tramutare gli indizi in prove)

detta tempi utilizza a tal fine strumenti criminalisticainvestigativa ( non confondere con la criminologiainvestigativa)

UN CASO…

giunge alla centraleoperativa chiamata persuicidio di una donna …

MA….

..ma fin da subitoqualcosa non tornava…

IMPORTANZA INDAGINE

CLASSICA

cadavere, spostato daifamiliari,

da un accurato esamepresentava lesioni noncompatibili con ladinamica dei fatti riferitidai medesimi

INFATTI…si era trattato di un

omicidio colposo ad operadel figlio che guidava iltrattore e non si eraaccorto della presenzadella donna..

RAPINA IN BANCA

FASI

importanza telecamere esterne

importanza osservazioni soggetti non conosciuti

importanza addestramento personale banche

posizionamento telecamere

cambio nastri videoregistrazione

CRIMINALE

ORGANIZZATO/DISORGANIZZATO

Sulla base della tipologia del reato e dellecaratteristiche della scena del reato viene definito :

organizzato

disorganizzato

MODUS OPERANDI/ FIRMA

CRIMINALE

Il primo è la metodologia operata per compiere il reatoche è suscettibile di perfezionamento in caso di recidiva

La seconda è parte del comportamento non direttamentefinalizzata alla commissione del reato ma più legata allafantasia e pulsioni inconsce ( es. violenza rindondante erituali prima reato) che non cambia nel tempo

IMPORTANZA DEL METODO

Come fece Fornari , che partì dalla ricerca incriminologia è dovette pervenire alla ricerca dellacriminologia (già dal 1982), dobbiamo trovare nelleindagini psicologiche , pur nelle differenti vedute, unmetodo comune, o almeno delle procedure e lineeprevalenti, facendoci prendere atto del fallimento diinterventi troppo teorici, superficiali, non fondati econtrollati.

PROCEDURE DI INTERVENTO

OPERATIVO

E’ fondamentale pertanto l’elaborazione di una coerenteed esatta impostazione per favorire l’agevole sviluppodel conseguente processo investigativo, inteso qualerazionale individuazione, rispondente ed efficaceorganizzazione e precisa e puntuale esecuzione delleattività di polizia giudiziaria più idonee alraggiungimento degli obiettivi

APPROCCIO ANGLOSASSONE :INVESTIGATIVE PSYCOLOGY

La sviluppa David Canter psicologo ambientale cheparte da raccolta di dati e ipotesi di lavoro con finalitàpratiche

Legge crimine come transazione interpersonale durantele quali i criminali producono azioni significative in undato contesto ambientale

SUE BASI

Coerenza interpersonale

Significatività luogo e tempo delitto

Caratteristiche criminali

Carriera criminale

STUDIO DI RESSLER 1988 SU

35 OMICIDI SERIALI

Le motivazioni degli autori erano varie in particolare

50% emozioni negative frustrazione

25% rabbia ostilità

25% agitazione

PSICOLOGIA E PSICOANALISI

INVESTIGATIVA.

La prima ha importanti precedenti ancora prima dellanascita dell'unità di scienze comportamentali del FBI cuitutti fanno riferimento

Tracce rintracciabili nel 1800 sforzi di antropologhicriminali che leggevano i crimini sulla base dellecaratteristiche fisiche autori

Lombroso “ L’ uomo delinquente”( 1876)

IDENTIFICAZIONE BIOMETRICA

DI BERTILLON

Attraverso calcolo di probabilità mira a stabilire lemisure antopometriche di 2 persone e raffrontarle

Reik invece passa in rassegna alcuni delitti esemplariesaminando l'inconscio dell'assassino e il forte senso dicolpa che precede la commissione del reato e chedetermina il reo alla confessione

FREUD E LA TEORIA DEL SENSO DI

COLPA

Egli ritiene che sia proprio il senso di colpa il

movente che spinge al delitto e non la sua

conseguenza

LA PSICOLOGIA INVESTIGATIVA

IN ITALIA

Se ne occupa Gulotta, De Leo, Sartorio, Rossi, ZappalàDe Cataldo.

Fu la pubblicazione 1967 l'impulso a confessare diGulotta nella rivista specializzata indice penale poiconflui nel lavoro

Psicologia,psicopatologia e delitto

Anche trattato di psicologia giuridica con Luisella deCataldo che per prima in Italia ha studiato

L'identikit psicologico che poi diventa il criminalprofiling

NASCITA ACCADEMICA

PSICOLOGIA INVESTIGATIVA

Assume il nome di psicologia investigativa

con prime lezioni a Cagliari del Prof.

Gulotta nell'anno 1894/1985 alla cattedra di psicologiasociale poi confluite nel testo la scienza e la vita

Si proponeva il tema dell'autopsia psicologica in caso di

Suicidio apparente

Morte equivoca

CRIMINAL PROFILING : MITO O

REALTÀ?

L' esperto di criminal profiling è una finzione nellanostra realtà operativa

Ci si basa più sulla intuizione che sulla scientificità

LEGGE N. 397/2000

Tale legge chiama in causa lo psicologo non solo perindagare il vissuto psicologico dell'individuo ma anchein fase investigativa

VITTIMOLOGIA E PROFILO

CRIMINOLOGICO

L' attenzione alla vittima

Maggiore attenzione recentemente rispetto passato

Elemento importante nelle tecniche investigative

CRIMINALE/VITTIMA

Rapporto importante poiché il comportamento delittuosoè dinamico e permette di elaborare :

Tipologie della vittima in rapporto alle singolefattispecie di reato

Cogliere effetti comunicativi che rinviano alla storia diquel rapporto e gli incastri dell'azione che assumonoimportanza anche processuale

VITTIMA

DECEDUTA/SOPRAVVISSUTA AL

DELITTO

Nel primo caso è un corpo sul quale riconoscere segniintellegibili del crimine e dell'autore

Nel secondo importante testimone del fatto reato

CRIME CLASSIFICATION MANUAL

UTILITÀ PER AUTOPSIA PSICOLOGICA

L'autopsia criminologica è definita da Douglas et al.1992

“ a complete history of the victim including life style,personality traits e imployment and so on”

VITTIMA TESTIMONE/ REATO

SUBITO

Incontro tra:

Psicologia investigativa

Psicologia della testimonianza

…emergono tecniche di rievocazione mnestica spendibilioperativamente ai fini delle indagini giudiziarie

intervista cognitiva/step wise interview

INTERVISTA COGNITIVA

Ha obiettivo di indurre chi ascolta a ripercorrere nellapropria mente l'evento in tutti i suoi passaggi…

mettendo a fuoco tutti i particolari fisici psichici….

riferendo tutto ciò che viene in mente

raccontando l'evento in diverso ordine

raccontando l'evento secondo punti di vista differenti

STEP WISE INTERVIEW

Detta anche intervista graduale per mantenere integritàprocesso investigativo

utile per fornire una ricostruzione comprensibile

Plausibile

Coerente con il fatto esposto oggetto delle indaginiattraverso percorsi a gradini che hanno scopo dimassimizzare ricordo

Diminuisce effetto traumatico

Max numero informazioni ridurre contaminazionedell'intervistatore

RICHIAMO A LEGGE 7DICEMBRE 2000, N.397.

Secondo quanto stabilito dalla legge 7 dicembre 2000 n. 397,oggilo psicologo è chiamato nella veste di consulente, che partecipaalla ricerca delle fonti di prova a cui vengono assegnate nuovecompetenze e nuovi quesiti a cui rispondere, non solo diconvalidare ipotesi cliniche- giuridiche rispetto all’imputabilitào alla attendibilità di una testimonianza. Il suo compito eraprecedentemente solo quello di valutare tutti i fattorisoggettivi che intervenivano nel corso della sua indaginepsicologica, relativi però alla ricerca di una verità soggettiva ,ossia del vissuto psicologico dell’individuo, della sua della suaverità, oggi accanto a questo compito è chiamato a rispondereper ricercare la verità storica, relativa ai fatti che l’ indaginevuol dimostrare .

PERIZIA E CONSULENZA.

Ricordiamoci che lo psichiatra forense lavora con:

-consulenza tecnica per il p.m.

-perizia disposta dal g .i.p. nella fase delle indaginipreliminari, su richiesta delle parti

-perizia disposta dal g.u.p. o dal giudice del dibattimento,su richiesta di parti o ufficio.

-consulenza di parte, vittima o avvocato parte

-In materia civile o canonica CTU

RICORSO AL CONSULENTE

In determinati casi di abuso sessuale, specie su minori, èfondamentale nell’immediato avere un sostegno dipersonale specializzato per la raccolta delletestimonianze o denunce, nominandoli ausiliari di p.g. aisensi dell’art.348/ 4 °comma del C.P.P.

IMPORTANZA DEL SUO

INTERVENTO

Questo ha spesso determinato l’esito positivo del caso,dove indagini frettolose o mal impostate hannovanificato il risultato e la scoperta della verità processoindiziario)

C’è un albo presso le ASL con elenchi.

RUOLO DELLO PSICOLOGO

NELLE INDAGINI

Lo psicologo, infatti, è sempre più spesso chiamato adare il suo contributo all’indagine in quegli aspettidell’azione non rilevabili fisicamente, che caratterizzanola scena del delitto , soprattutto quando essoapparentemente non palesa un motivo apertamentepatologici nella sua dinamica nonché nella sua genesi.

RAPPORTO TRA PSICOLOGO E

INVESTIGATORE

Nel rapporto tra psicologo e investigatore si deve evitaredi instaurare un rapporto conflittuale, anche se siproviene da esperienze diverse .

Si deve superare la percezione reciproca disovrapposizione dei compiti e sconfinamenti nellereciproche competenze, evitando pericolose e dannoseostilità per le indagini.

IMPORTANZA DEI FATTORI EMOTIVI

L’indicazione negli atti redatti dall’investigatore deifattori emotivi e comportamentali delle persone sentite opresenti sul luogo del reato e colti nell’immediatezza dellasua comparsa sulla scena del delitto è importantissimaper il perito o consulente al fine di inquadrareesattamente le sue valutazioni attraverso l’analisi delreale contesto in cui esse furono assunte .

REGOLE PER LA RICERCA DI

MATERIALE PROBATORIO

Il delitto non va affrontato considerandolo solo nella sua

entità astratta e (solo) con il (sia pur utile ) ricorsoalla scienza criminalistica (sulla quale oggi c’è fortepressione mediatica), ma investigandone le cause

RAPPORTO INDAGINE

CLASSICA/CRIMINALISTICA

Il ricorso alla scienza criminalistica (che è certoutilissimo) deve essere però di convalida e sostegno aduna ipotesi formulata dall’investigatore, mai il punto dipartenza, si rischia solo un processo indiziario (Garlasco,Perugia etc)

STATO EMOTIVO

Chiunque si trovi a cospetto di un’autorità, (specie se lacoscienza non è serena,) assume” uno stato emotivoparticolare”, che può essere tanto di aiuto quanto diostacolo al fine che si deve conseguire. Ne consegue chel’investigatore deve avere l’abilità e la perspicacia dipercepirlo , per meglio vagliare nonché utilizzare ogniatteggiamento ed ogni emozione del soggetto.

CAUSE DEL DELITTO

Queste si cercano con l’osservazione e l’analisi attentasulla scena del reato, riportando al centro “l’uomo “(l’autore o il teste che sia ) , sondando e portando agalla poi nella redazione degli atti quello che passa neiloro pensieri .( mi ispiro ad un approccio pragmatico)Putnam

SEGUE.

Questo modo particolare di agire potremmo collocarlocome requisito soggettivo dell’investigatore (l’altro il c.d.controllo dell’emotività), che pur non essendo uno“psicologo”, non avendone certo la competenza oprofessionalità, si trova quasi sempre costretto aconfrontarsi con le sue sensazioni e intuito. Sono certoimportante, ma non sufficienti. Ecco perché èfondamentale un metodo generale di indagine.

Potremmo definirlo il guizzo dell’investigatore, cherivaluta l’importanza e il valore,(direi la necessità)dell’indagine cosiddetta “classica”.

UTILITÀ DELLA PSICOLOGIA

INVESTIGATIVA

Supporto verifica ventaglio di ipotesi elaboratedall'investigatore per restringere raggio d'azione

Supervisore team

Formazione

Fini accertamento attendibilità testimonianza

Parere modus operandi/firma criminale

FUNZIONE MEMORIA E RICORDO

NELLE VITTIME E TESTIMONI

SULLA SCENA DEL CRIMINE

Il fenomeno è stato studiato da diverse angolature eprospettive soprattutto in Italia da

Fornari con il Trattato di psichiatria forense e GulottaTrattato di psicologia giuridica e nel breviario dipsicologia investigativa

CREARE CLIMA ADATTO

L'investigatore deve creare un clima sereno perchépermette di ottenere maggiori informazioni sia che sianovittime che testimoni

Và bandita la aggressività perché infruttuosa econtroproducente genera paura annebbia ricordo ememoria

TECNICHE DA UTILIZZARE

Contesto informale che genera sensazione di essereascoltato non giudicato

Domande opportune

Evitare domande fuorvianti

Domande aperte/ brevi

…per evitare che l'intervistato tiri ad indovinare ocompiaccia l'investigatore

ASPETTI NON VERBALI

Importante è il linguaggio del corpo comprende :

Postura

Gestualità

Movimenti

Contatti d'occhi

PERCEZIONE UDITIVA

Tono voce

Timbro voce

Intensità discorso

FATTORI CHE ALTERANO

LINGUAGGIO DEL CORPO

Personalità , una persona timida può non averecoraggio di guardare negli occhi

anche dicendo il vero ....

Disturbi fisici, tic nervosi o uso di lenti acontatto

REGOLE DELLA

CONVERSAZIONE

Gli individui comunicano più di quanto diconoda un enunciato è possibile trarre

Inferenze diverse

TIPI DI DOMANDE

• Aperte , quelle che lasciano ampiapossibilità risposta in presenza di soggettipoco conosciuti

• opinioni incerte

• argomenti complessi

• area comportamentale ampia e pococonosciuta

DOMANDE CHIUSE

• Comportano una scelta fra alternative previste nelcostrutto della domanda

• es. è celibe? quando ha telefonato ultima volta suamadre?

TECNICHE

DELL'INVESTIGATORE

• silenzio/non seleziona risposta

• Rinforzi verbali tipo bene ,proprio così stimola aproseguire

• Ripetizione / genera sensazione essere seguito

• Riepilogo / rinforza congruenza

MECCANISMI DEL RICORDO E

DELLA MEMORIA

La testimonianza è una conseguenza diretta dellafissazione di un evento ma è anche vero che in assenza didisturbi mentali, già nell'immediatezza del fatto e poi con iltrascorrere del tempo intervengono sul ricordo

Carica affettiva

Significati conferiti evento suggestione di origine esterna

DIVERSI TIPI DI MEMORIA

Memoria di fissazione, processo di memorizzazioneattraverso il quale si richiamano esperienze recenticomprende memoria breve termine

Memoria di rievocazione richiama eventi acquisiti intempi lontani

RICORDO

Generalmente con il passare del tempo si ricorda di piùma con minore precisione poi i ricordi tendono asbiadire

Il ricordo quindi non è mai la fedele riproduzione di unevento

TALE PRINCIPIO VALE TUTTE

ETÀ

Il bambino difficilmente elabora e arricchiscegratuitamente eventi di cui è stato vittima se non nelcaso in cui viene strumentalizzato o suggestionato dagliadulti con il passare dell'età aumenta capacità di portaredati di testimonianza(aspetto quantitativo) ma nonaumenta quello qualitativo ossia la fedeltà dei dati

MEMORIA

Meccanismo neuropsicologico che permette di fissareconservare e rievocare esperienze e informazioniacquisite nell'ambiente o derivate dal pensiero e dalleemozioni.

Non è semplice ripescaggio di un evento ma

Processo di ricostruzione dinamica

RAPPORTO RICORDO/MEMORIA

Il ricordo è risultato di processi di ragionamento eelaborazione e non semplice ripescaggio fedele eobiettivo di informazioni a suo tempo registrate

Ricordare significa quindi andare a recuperare le traccedella memoria a lungo termine che sono immagazzinatein modo sparpagliato nella corteccia cerebrale e metterleinsieme

VALUTAZIONE TESTIMONIANZA

Bisogna tenere presente

Capacità di ricordare con precisione un eventodiminuisce con il passare tempo/curva dell'oblio o diEbbinghaus) e può essere contaminata dal tipo didomande

I ricordi si organizzano attorno a dettagli significativiche hanno stimolato attenzione persona

ACCORGIMENTI PER

L'INVESTIGATORE

Pertanto ogni testimonianza contiene sempre nella suarievocazione un giudizio che soffre di influenzecronologiche, affettive culturale ambientali da riportare

Nel contesto in cui sono assunte e dalle caratteristichedel testimone specie se vittima

PSICOPATOLOGIA DELLA

MEMORIA

Memoria breve termine

Distinta in memoria di fissazione verbale evisuospaziale

Memoria lungo termine

Distinta in memoria dichiarativa e procedurale

VITTIMA /TESTIMONE

Il funzionamento del ricordo e della memoria assumecaratteristiche diverse e risente soprattutto dallemodalità con le quali l'intervistatore conduce le indagini

Non è tanto il funzionamento ma quanto la sollecitazionedell'investigatore che può alterare il ricordo e lamemoria

FATTORI INFLUENZANTI LA

TESTIMONIANZA

La testimonianza tende ad essere più accurata quantopiù l’esposizione è prolungata

FATTORI CHE INFLUISCONO

SULLA TESTIMONIANZA

Qualità percettiva dell’evento:

accuratezza

quantità

…..aumentano all’aumento della qualità percettivadell’informazione codificata

DISTINTIVITÀ DELL’EVENTO

La distintività o salienza dell’evento target influiscepositivamente sulla quantità e accuratezzadell’informazione riportata i soggetti tendono aricordare più informazioni e più accuratamente quandoattribuiscono un importanza personale all’evento target

ATTENZIONE ALLOCATA

Aumentare il carico attenzionale di una scenaaumentando per esempio il numero degli agenti riduce laquantità di memoria diminuisce l’accuratezza

INTENZIONALITÀ DELLA

MEMORIZZAZIONE

Si riferisce alla differenza tra il soggetto che codifica unostimolo sapendo di doverlo poi rievocare( codificaintenzionale) e il soggetto che non sa di dover sostenerein test di memoria(Codifica accidentale)

La quantità di memoria è migliore nella codificaintenzionale

PROFONDITÀ DI

ELABORAZIONE

Il testimone che ha avuto occasione di elaborare ciò cheha visto ricorderà più informazioni ma avrà difficoltà adistinguere tra quelle osservate e quelle generate daiprocessi connessi all’interpretazione dell’evento

STRESS E STATI EMOTIVI

Lo stress migliora le qualità percettive fino ad un puntocritico dove poi peggiora

Quando la stimolazione è bassa ad esempio appena sveglialcuni messaggi sensoriali possono non essere percepiti

PASSAGGIO DEL TEMPO DALLA

PERCEZIONE DELL’EVENTO

La quantità del ricordo viene maggiormentecompromessa nell’arco delle prime 4 settimane dallacodifica successivamente il ricordo dell’evento vaincontro deterioramento

RIPETUTE NARRAZIONI E

RIEVOCAZIONI DELL’EVENTO

Spesso le persone riflettono più su ciò che hanno visto,raccontano ciò che hanno visto a se stessi ed a altri.

Questi processi possono influenzare la memoria

IMPIANTO DI FALSE MEMORIE

E’ possibile ricordare ciò che non è mai avvenuto, iricordi di eventi reali risultano più chiari, ma nonnecessariamente più dettagliati

LINEE DI RICERCA DELLA

MENZOGNA

Analisi del contenuto dell’eloquio

(RM E SVA)

Valutazione del comportamento non verbale

Risposte fisiologiche attraverso es poligrafo

La Statement Validity Assesment (SVA): si fonda su una procedura diagnostica formata da quattroelementi: esame della documentazione, un'intervista semi strutturata, la criteria-based content analysis(CBCA) e la valutazione delle informazioni ottenute con la CBCA tramite una validity checklist. I resocontiche appaiono coerenti e non contraddittori, dove l'informazione non è fornita seguendo una sequenza logico-temporale e che contengono una quantità rilevante di dettagli, saranno ritenute attendibili. Un individuosincero non si preoccupa dell'impressione che dà al suo intervistatore, pertanto il suo resoconto conterràinformazioni non coerenti con lo stereotipo del "buon testimone", come correzioni spontanee, ammissione diincertezza, dubbi sulla propria testimonianza o fornirà dettagli autoincriminanti. I criteri che sonomaggiormente presenti nei resoconti emersi negli studi di laboratorio sono: quantità di dettagli, produzionenon strutturata, inserimento in un contesto e riproduzione di conversazioni. La CBCA non ha però linee guidaper decidere se un criterio deve essere maggiormente considerato, e può inoltre essere influenzata da fattoriquali l'età del testimone o ancora dal tipo di intervista somministrata. Nella CBCA Il risultato totale vienecalcolato attraverso la somma delle volte che un determinato criterio si presenta, e più il punteggio finale èalto, più aumenta la probabilità che il resoconto sia credibile. Infine la validity checklist è utilizzata perconcentrare l'attenzione sui fattori esterni che potrebbero influenzare la CBCA: le caratteristiche psicologichedel teste, la suscettibilità, le caratteristiche dell'intervista o gli aspetti investigativi. La CBCA è un esameparola per parola, la VC analizza tutto il materiale in un sistema complesso. La critica più grande che vienemossa alla SVA è l'assenza di una base teorica forte.

La Reality Monitornig (RM): nata per superare i limiti della CBCA ha una forte base teorica supportata dauna grande quantità di dati sperimentali. Vi è un'idea di fondo per cui vi sono differenze nei resoconti di unapersona che ha esperito dei ricordi e di chi li ha inventati. Le origini di un ricordo possono infatti esserericonducibili a caratteristiche esterne, basate su processi percettivi, o interni basati sul ragionamento el'immaginazione. Vi sono quattro attributi che possono essere presenti nel ricordo: Informazioni contestuali(spazio tempo), informazioni sensoriali (forme, colori), informazioni semantiche (conoscenza) operazionicognitive (pensiero e ragionamento). I ricordi derivati dall'esterno e quindi esperiti, conterranno piùinformazioni contestuali e sensoriali rispetto quelli generati dal soggetto che conterranno più informazionisulle operazioni cognitive che il soggetto ha effettuato nella fase di codifica.

La Behavior Analysis Interview (BAI) È basata sul porre delle domande provocatorie che sono pensate persuscitare risposte comportamentali del soggetto. L'idea di fondo è che chi mente si trova in una situazione didisagio e mostrerà determinati comportamenti (incrociare le gambe, cambiare posizione, evitare il contattovisivo, rispondere rapidamente, evasività o mostrare ansia).

SOMMARIE INFORMAZIONI DEL

TESTE

Non c’è dubbio che il teste è influenzato dalla sua mappa(il suo passato e il suo personale modo di vedere le cose):l’investigatore, quindi, prima di porre le domande o nelporle , deve capire chi ha d’avanti, ossia lasciarlo liberodi autodeterminarsi. Per questo è importante che siverifichi la corrispondenza fra i fatti esposti el’interpretazione della realtà che egli osserva,evidenziando l’assenza di contraddizioni tra le diverseparti del suo agire e della effettiva realtà delleosservazioni effettuate, in un lavoro di caratterepsicologico ancor che di indagine vera e propria

PERCEZIONE DEL FATTO

Il ricordo in ogni soggetto non si indebolisce, ciò che calaè la percezione iniziale del fatto, la vera e propriaesperienza dei fatti :ogni volta che richiamiamo allamente un evento, dobbiamo ricostruirne il ricordo el’evento stesso si altera assumendo nuove sfumature acausa di altri avvenimenti successivi, di una migliorecomprensione di un nuovo contesto.

SUGGESTIONABILITÀ

Su tali processi di alterazione, quindi, incide unacaratteristica che varia da soggetto: la suggestionabilità,ossia, la tendenza ad includere nei propri ricordiinformazioni fuorvianti provenienti da fonti esterne, comepersone o scritti, ed il cui prodotto diretto sono le errateattribuzioni.

La suggestione viene definita come quel processo psichicoper il quale l’individuo accetta, senza compiere alcunaverifica razionale, un contenuto mentale o una condottaprovenienti da altri individui o istituzioni.

DISGIUNTE, DA UN PUNTO DI VISTA PRATICO,SONO LE DISPOSIZIONI CHE REGOLANO LA

TECNICA DI TALE ATTO INVESTIGATIVO.

Il primo dettame è quella di avere una cognizione, ancheridotta , del soggetto da ascoltare. Non si può stabilire apriori il sistema o il metodo da applicare allaconversazione se prima non si sa con chi si ha a che fare.È conveniente strategia, quindi, iniziare laconversazione chiedendo notizie sulla vita in generaledell’escusso (studi fatti, stato economico, posizionemilitare, attività svolte, amicizie). Più sono le notizie chesi raccolgono in questo clima, che può essere chiamato di“pre-escussione”, e più si acquisiscono informazioni sullapersonalità di chi è chiamato in causa.

REGOLE RACCOLTA S.I.

Altra regola basilare è quella di “non avere fretta”, dimantenere un contegno sereno, anche di fronte allamenzogna ed alla reticenza.

Difatti, più si imprime alla conversazione un clima diintrospezione e prima si arriverà alla verità. La serenitàschiarisce le idee, mentre la fretta, o peggio ancora l’ira,offuscano la “chiarezza mentale”.

REGOLE DI RACCOLTA S.I.

E’ buona norma non sottoporre l’esaminato ad eccessivostress, ponendo le domande in modo da consentirgli difruire del tempo necessario per riflettere nel fornire lerisposte richieste. E’ bene, inoltre, verbalizzare ledichiarazioni man mano che vengono rese, ondeconsentire di evidenziarne, eventualmente, in unsecondo momento, il carattere mendace o contradditorio,si da fornire al procedimento un efficace strumento persaggiare l’attendibilità della persona sulla quale siinvestiga e, al limite, provarne la responsabilità pur inmancanza di un’aperta confessione.

TESTIMONIANZA È MEZZO DI

PROVA

La testimonianza, infatti, come rappresentazione delfactum probandi indica la narrazione di un fattoattraverso l’esperienza di un osservatore e si inseriscegiuridicamente tra quelli che il codice di procedurapenale definisce come già detto mezzi di prova.

TESTIMONIANZA

ove la testimonianza da un punto di vista psicologico nonsi profila mai come ricordo imparziale ed assoluto macome interpretazione che implica l’attivo e selettivointervento del teste con la sua personalità , la suacultura, ed i suoi inevitabili pregiudizi.

FALSO RICORDO DEL TESTE O

VITTIMA

Quello che va evitato nel sentire le persone (testi ovittime) è il fenomeno del falso ricordo: ossia quando ilsoggetto è disposto ad accettare come veri elementi chenon appartengono effettivamente al reale episodioaccaduto, se essi sono proposti e suggeriti secondoalcune modalità, generando persino ricordi di eventi maiaccaduti.

COMMISTIONE DI

SUGGERIMENTI

La creazione di falsi ricordi implica una combinazionetra false suggestioni e alcune informazioni vereall’interno di un processo costruttivo, in cui sono decisi isuggerimenti esterni che vanno a contaminare lamemoria

ACCORGIMENTI

E’ inutile, detto ciò, insistere per evitare che il testimonepossa mettere a posto, aggiustare o completare (inbuona fede) i pezzi del puzzle (e della realtà) che si vacomponendo e su cui è chiamato a riferire.

Resta da ogni modo indispensabile, non solorazionalmente , anche con la giusta intuizione, unacapacità di sintetizzare e comporre in un unico quadrotutti i pezzi messi insieme.

SPONTANEITÀ

Si devono acquisire prima tutti gli elementi spontanei,ossia farlo liberamente parlare senza condizionarlo osuggestionarlo e metterlo –nei limiti del possibile- a suoagio.

AUTORE DI REATO

Sull’autore di reato va fatto un ragionamento opposto,evidenziando i contrasti e le incongruenze del suo resocontoretrospettivo.

Ci vuole, per far questo , una consapevolezza indagatrice euna linea coerente di comportamento nelle indagini.

(va bandita l’improvvisazione)

CRITERI DA SEGUIRE NEL

ASSUMERE S.I.

- approfondire la conoscenza senza fermarsi alleapparenze;

- curare i dettagli;

ragionare su dati di fatto basandosi solo su elementicerti;

- ponderare gli elementi incompleti o poco chiari, al finedi preordinare, secondo una scala di priorità, una loroimmediata verifica

- verificare costantemente notizie ed ipotesi di lavoro,falsificandole;

- procedere con equilibrio, serenità e giustadeterminazione;

ANALISI DEL FATTO STORICO

- analizzare il fatto storico e inquadrarlo in unafattispecie criminosa, facendo riferimento ai modi in cuila condotta delittuosa e l’evento illecito si sono svolti;

- abituarsi ad agire anche in mancanza onell’impossibilità di un tempestivo intervento delpubblico ministero.

VERITÀ PROCESSUALE

E’ proprio considerando il più scrupolosamente possibilequeste regole che si possono offrire :

- materiale probatorio per la costruzione progressivadella verità processuale,

-osservazioni clinico-comportamentali dalle quali ilperito/consulente potrà prendere spunto per i suoiulteriori ragionamenti e le conseguenti valutazioni.

FORNARI U , Trattato di psichiatria forense,

CRITERI MENTALI DI

IMPOSTAZIONE DELLE INDAGINI.

La coscienza investigativa (criterio oggettivo)presuppone l’acquisizione di validi criterid’impostazione delle indagini e la conoscenza delletecniche di polizia giudiziaria supportate dallainvestigazione scientifica e dalla procedura penale inun’armonica fusione di “sapere scientifico” e “saperegiuridico”.

SEGUE

L’importanza di ciò discende dal fatto che l’attività dipolizia giudiziaria, inquadrata essenzialmente in uncontesto a carattere repressivo, è attività di estremadelicatezza in quanto comporta l’effettuazione di compitiche approdano a limitare un bene, la libertà personale,che trova solenne enunciazione e garanzia a livello diCarta Costituzionale.

COMPITI DELL’UFFICIALE DI P.G.

Ogni ufficiale di polizia giudiziaria che si trovanell’immediatezza del fatto delittuoso deve pertanto:

-preparare ed organizzare (anche mentalmente eminuziosamente) l’intervento di polizia giudiziaria,ponendo la massima attenzione ai minimi particolari;

- aver cognizione che il proprio contributo investigativo èvitale ai fini della conduzione e prosecuzione delleindagini;

- incaricare un responsabile di tutte le operazioni edistribuire gli incarichi ai singoli operatori (al limite, periscritto);

SEGUE .

- prestare la propria opera con la determinazionenecessaria a superare gli eventuali ostacoli che sifrapponessero tra sé e la soluzione del caso ;

- essere scrupoloso nell’osservazione della scena delreato o dei luoghi di sua pertinenza, dal momento che èdeterminante riuscire a cogliere quegli elementi di fattoche, inseriti in un contesto più ampio, sono in grado dicondurre all’ accertamento della verità ;

- evitare di seguire filoni investigativi non supportati danessuna verifica oggettiva, ma solo da personali ipotesi:il che consentirà di non disperdere energie e tempoinutilmente;

SEGUE

esercitarsi a cercare continui riscontri alle proprieintuizioni operative, acquisendo quelle fonti o mezzi diprova necessari nel prosieguo delle indagini;

- non mettere quell’avventatezza, quell’istintività, quellatemerarietà o presunzione che poco hanno a che fare conla figura dell’investigatore, caratterizzata invece dapacatezza, riflessività e tanto buon senso;

SEGUE

- allenarsi a riferire osservazioni di natura clinicocomportamentale comunque ricavate, nonpreoccupandosi tanto dell’appropriatezza di unlinguaggio che non potrà mai essere specialistico, bensìcercando di legare nel miglior modo le parole alle idee eutilizzando al meglio il proprio bagaglio nozionistico eculturale,

- predisporre i collegamenti anche con organi esterni(medico legale, polizia scientifica);

CONSIDERANDO ANCHE CHE …

gli eventuali periti o consulenti entreranno in gioco soloin un secondo tempo e non sarà loro più possibile averenei confronti del periziando (autore, vittima o testimoneche sia) quell’accesso immediato consentito all’agente oufficiale di polizia giudiziaria, che per primo (o tra iprimi) interviene sulla scena del delitto ed è l’estensoredei primi rapporti e il curatore delle prime, sommarieosservazioni e informazioni.

SEGUE.

Una corretta impostazione investigativa consente diprocedere, con maggiore efficacia ,con modulazionesuscettibile di modifiche o aggiornamenti in ragione degliscostamenti rilevati durante il processo investigativo.Questo costituisce riferimento costante del processoinvestigativo e consente di valutare costantemente lacorrettezza delle conclusioni

COMPORTAMENTO UTILE DELL’UFFICIALE DI

POLIZIA GIUDIZIARIA AI FINI DELLA PERIZIA

-Si deve porre nel contesto soprattutto mentalepreservando intatti gli stati psichici di ipotetici testi pernon vanificarne le successive acquisizioni probatorieanche in vista di un’eventuale valutazione psichicoforense.

-L’indicazione dei fattori emotivi e comportamentali coltinell’immediatezza è fondamentale per il perito al fine diinquadrare esattamente le sue valutazioni attraversol’analisi del reale contesto in cui esse furono assunte.

-Cogliere tutte le notizie riferitigli dal primo operatore,utilizzando al meglio vista/udito.

-Non farsi influenzare dai giornalisti e dalle ipotesiinvestigative facili

REDAZIONE DELL’INFORMATIVA

E DELL’ANNOTAZIONE DI P.G.

L’informativa di reato consiste nella segnalazione,preliminare ed immediata, di una notizia di reato dellap.g. al p.m. (art.347 C.P.P.).

N.B: I generici P.U. sporgono denuncia (art.331), senzaalcuna esigenza di provvisoria informativa, ancheperché essi non sono legittimati al successivocompimento di atti di indagine, riservati, invece, allapolizia giudiziaria.

In ordine al suo contenuto, la informativa di reato indicagli elementi essenziali del fatto, le risultanze raccolte, leattività compiute, le fonti di prova ed i soggettiinteressati (indagato, persona offesa, persona informatadei fatti).

TERMINI

In ordine ai termini la regola fondamentale prevede latrasmissione «senza ritardo» (art.347 c. 1, modificatodalla L. n. 356/1992).

Il termine è, tuttavia, di 48 ore quando siano statecompiute dalla p.g. attività c.d. garantite, per le quali visia, quindi, l’esigenza di immediata tutela dei diritti didifesa dell’indagato. Infine, per particolari delitti dicriminalità organizzata e, in linea generale, per tutti ireati di cui all’art. 407 c. 2 lett. a) numeri da i a 6, lacomunicazione della notizia di reato è dataimmediatamente anche in forma orale.

FORMA

La forma è sempre scritta per l’informativa, ma la pre-informativa può avere forma anche verbale o telefonicaed essere consegnata su supporto magnetico o trasmessaper via telematica (art. 108 bis disp. all.): in ogni casodeve, poi, seguire la comunicazione scritta (art.347 c. 3).

In proposito va puntualizzato che i generici P.U., nonmuniti di poteri di p.g., sporgono «denuncia» (art.331)mentre la p.g. (anche gli organi generici di p.g.) riferiscela notizia reato» (cfr. art.347).

DIVERSITÀ DA ANNOTAZIONE

La redazione dell’informativa rientra nell’attività c.d. diinformazione consistente nell’acquisizione e nellacomunicazione della notizia di reato, mentre tutte lealtre attività possono essere documentate con“annotazione”.

IN PARTICOLARE

La prima trova espressa disciplina nell’art. 347, la secondanel combinato disposto degli artt. 357, primo comma, e 115norme di attuazione, da cui si rileva che la poliziagiudiziaria “annota secondo le modalità ritenute idonee aifini delle indagini, anche sommariamente, tutte le attivitàsvolte, comprese quelle dirette alla individuazione delle fontidi prova” osservando le prescrizioni della norma attuativa.

DIFFERENZE DI UTILIZZAZIONE

l’informativa di reato, a prescindere dal diverso regime diutilizzazione, si differenzia nettamente sul piano contenutisticodal vecchio rapporto di cui all’articolo 2 del codice di proceduraabrogato; atto nel quale la p.g. raccoglieva tutti i risultati delleproprie indagini e li organizzava “logicamente e criticamente” alfine di ricostruire i fatti , con la conseguenza di condizionare conciò il successivo corso dell’istruzione e addirittura il dibattimento.

CONTENUTO

L’informativa di reato o l’annotazione delle attivitàsvolte deve essere il risultato in forma narrativa deipercorsi logico procedurali (di cui si è trattato prima)diligentemente osservati.

Le altre attività svolte dalla polizia giudiziaria sonoquelle di investigazione (ricerca delle fonti di prova edegli autori dei reati), di assicurazione (mantenimentodei risultati disponibili evitando che vadano dispersi),preventiva (impedire che i reati vengano portati aconseguenze ulteriori), esecutiva (attuazione deiprovvedimenti della A.G.) e delegata.

IMPUTAZIONE O QUALIFICAZIONE

GIURIDICA ?

Peraltro l’informativa deve essere funzionale alle decisioniconseguenti del p.m. Essa comporta la necessaria qualificazionedel fatto),poi il p.m. nell’operare l’iscrizione della notizia di reatoformula l’imputazione (che avviene all’esito dell’indaginepreliminare) ed esprime, come sostenuto da autorevole dottrina,anche una “opinione giuridica”.

CRITERI DI STESURA

I criteri di stesura dell’informativa, servono per esaltare anche lacapacità del refertante di rappresentare per iscritto le fasi di sviluppodell’indagine, che sono :

- la stesura per paragrafi, isolando e sviluppando in questi gliaspetti principali dell’indagine;

- la relazione logica tra gli aspetti principali (o al loro interno tra gliargomenti di supporto) deve essere sempre ben evidenziata, anchefacendo ricorso a rimandi o riferimenti interni all’informativa(inseribili anche nelle note di testo);

LESINA R. Il nuovo manuale di stile,Bologna, 1994,

CONTENUTO E LINGUAGGIO

-l’ordine e la chiarezza del discorso espositivo,rispettando una sequenza logica di espressione erealizzando imo sviluppo progressivo degli argomenti.Prima di dare un informazione o di parlare di un fattobisogna assicurarsi di avere fornito tutti i dati necessariperché l’ A. G. destinataria possa interpretarlicorrettamente;

-l’uso di un linguaggio semplice, chiaro, efficace econciso.

MODELLI

Riguardo invece ai modelli tipici dell’informativa, cioèall’organizzazione specifica degli argomenti, possonoessere individuati i seguenti:

-di ordine temporale: gli elementi sono trattati secondol’ordine cronologico delle acquisizioni investigative;

-di ordine strutturale-normativo, ricalcando la strutturatipica della fattispecie penale violata.

STRUTTURA GENERALE DELLA INFORMATIVA

Riguardo alla struttura generale l’informativa, come tutti i testi,avrà un’ introduzione, un corpo centrale ed, eventualmente,una conclusione.

Nella refertazione delle attività più complesse l’introduzioneserve a:

- esplicitare il percorso investigativo seguito (chiarendo inapertura quali erano gli obiettivi e le ipotesi);

- anticipare come è strutturata l’informativa per renderne piùagevole la lettura, mentre la conclusione (solo eventuale) potràcontenere riferimenti agli eventuali ulteriori sviluppidell’indagine o alla individuazione di nuovi aspetti, emergentidai dati investigativi residuali (vedi infra), da approfondire inmomenti successivi o in instaurandi autonomi procedimenti.