La Svolta

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V isita i l nostro nuovo sito i nternet www.lasvolta.it Puoi scaricare o inviare ad un amico via e-mail il nostro giornale e scoprirai tante informazioni e interessanti servizi L’informazione riportata con obiettività c’è, cercala e leggila ! Politica e Attualità, Economia e Finanza, Arte e Cultura, Spettacolo e Cinema, Inchieste, Società e Costume, Scienze e salute, Rubriche e Sport Potrete ricevere GRATUITAMENTE il nostro periodico direttamente a casa Vostra. 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Un grande evento per celebrare la città della concordia CALTANISSETTA. Frane e smottamenti mietono stragi MESSINA. Un nuovo giorno per l’arte: l’incontro di Rubens e Caravaggio PALERMO. “Giornata della memoria”. Importanti iniziative RAGUSA. La provincia alla EXPO 2015 di Milano SIRACUSA. Lavori a dife- sa del suolo e dell’ambiente TRAPANI. Una piattaforma per favorire l’attività sportiva dei disabili TUTTO A PAG. 5 A PAG. 3 A PAG. 10 CATANIA. Predisposto un Piano Triennale per gli in- terventi a favore del patri- monio stradale. L’impegno dell’assessore Vaccaro A PAG. 6 PROVINCE Battisti: storia di un omicida ancora libero L’ex proletario armato per il comunismo rimane impunito Barack Obama - story: e adesso si passerà dalle parole ai fatti? Una situazione non certo facile per il neopresidente. Si prepara a parare le critiche Chiacchierando con... Rossana Natoli, affermato avvocato penalista, asses- sore nella giunta paternese [email protected] D onna RUBRICA Difendiamo i diritti e la dignità dell’uomo POLITICA A PAG. 2 Vittima di una legge che non c’era Colpe o meno, nessuno dimendichi . . . REGIONE A PAG. 4 Istituita Commisione per il codice antimafia Una normativa contro le infiltrazioni mafiose nelle Istituzioni ARTE A PAG. 8 Barbaro Messina. Un uomo a più dimensioni A lui il merito di aver esaltato il basalto etneo CATANIA A PAG. 11 Ancora rifiuti. Adesso interviene il Codacons Si chiederà alla magi- stratura l’ipotesi di reati L’INTERVISTA L’INTERVISTA A PAG. 7 La vitalità del comparto artigiano A PAG. 2 C.da Tiritì - S.P. 13 n° 14 95040 Motta Sant’Anastasia (CT) Tel. 095 7131184 - Fax 095 7131718 www.aprivitera.it Autocarrozzeria Revisione auto Vettura sostitutiva Pagamenti rateizzati Garanzia a vita sulle riparazioni C.da Tiritì - S.P. 13 n° 14 95040 Motta Sant’Anastasia (CT) Tel. 095 7131184 - Fax 095 7131718 www.aprivitera.it Autocarrozzeria Revisione auto Vettura sostitutiva Pagamenti rateizzati Garanzia a vita sulle riparazioni Cronache di ordinaria violenza sessuale. Da nord a sud i reati aumentano, ma in molti casi rimangono impuniti Il fatto. Lampedusa e il dramma dei disperati Proteste e tentati suicidi: le reazioni al rimpatrio forzato dei clandestini D ifendere il diritto alla vita o il diritto alla morte? Mentre ci penso decido anch’io di aderire, solo d’oreilles, agli accesi dibattiti mediatici, pubblici e do- mestici, che percorrono in ogni dove il nostro Paese. Senza peraltro sciogliere il nodo. Gira e rigira è un unico grande ciarlare pedisse- quo, spasmodico, un sentenziare improprio, un calderone di anime e intelletti, né angeli né diavoli, o forse entrambe le cose che, tut- tavia, si dispongono su due filoni. Scevra da ideologie di filiazione politica, religiosa o laica pericolosamente sciacalle, provo a disintossicarmi da questi denti avve- lenati e ad iniziare la mia disamina, in fondo, mi dico, dipende dal punto d’osservazione. Il nero. Devo chiudere gli occhi e proiettar- mi in una realtà che non mi appartiene. Grazie a Dio. Posso solo immaginare un bellissimo fiore, appena sbocciato, con i suoi colori, il suo profumo e un’improvvisa intemperie che ne strappa via i petali, le foglie, spezzandolo, ma non del tutto. Riesco a vederla, adesso, su quel letto, la riconosco: è Eluana, spezzata, avvizzita, persa nel suo mondo. E’ viva, ma non del tutto. E’ morta, ma non del tutto. Lo chiamano “stato vegetativo permanente”, ma è una non – vita, una non - morte. Non è sola. C’è un uomo che accanto al suo dolore non –dolore vive ogni giorno: quell’uomo è suo padre, un uomo forte, determinato, che ha co- stretto tutti gli italiani ad una decisione diffi- cilissima senza prendere scorciatoie. Sarà più o meno opinabile, secondo i pareri, ma ne è indubbio il coraggio. Battersi alla morte per la morte, con intransigenza marmorea. Il bianco. Leggo di Terry Wallis: lui ce l’ha fatta, dopo diciannove anni. E’ incredibile come bastino poche righe a far deragliare la coscienza conducendola su altri binari di riflessione. D’un tratto mi attacco anch’io tenacemente alla vita, a quel semplice battito di ciglia che ripetuto scandisce le giornate di Eluana. Riesco a sentirla adesso…è viva! Intanto il pressing della Chiesa, il botta e risposta tra laici e cattolici spostano i rifletto- ri su troppa gente sparsa qua e là, senza alcun criterio, che dal bavero del proprio doppio- petto sputa sentenze senza svelenire le po- lemiche. C’è però qualcosa di nuovo. Im- provvisamente Eluana si materializza e non è più un corpo sul quale emettere sentenze, diventa il simbolo della vita, un fiore delica- tissimo che ha bisogno d’essere annaffiato. Ma non riceve acqua se non dalle lacrime di chi, a torto o a ragione, ha creduto di salvarla davvero. Perché Eluana è morta uccisa dai pregiudizi, dalle superstizioni, da tutto ciò che rende l’uomo schiavo della società, delle incrostazioni della pubblica morale. Finalmente adesso è libera. PENNISI AUTO Sales - Services Via Paolo Vasta, 225 - Acireale (CT) Tel/Fax 095 606918 - e-mail: [email protected] da noi tutto è all’insegna della tranquillità e per riscoprire i piaceri di un tempo . . . 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La Svolta Editrice - Febbraio 2009

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Febbraio 2009 ( € 0,50 - Solo in edicola )Anno VII - Numero 2 - °

EDITORE: “ASSOCIAZIONE LA SVOLTA EDITRICE”DIRETTORE ELENA CARUSOMensile - Tiratura 25.000 Copie Registrazione Tribunale di Catania N° 03 del 13/01/2003 - www.lasvolta.it

PERIODICO REGIONALE DI INFORMAZIONE E CULTURA

DISTRIBUZIONE GRATUITA

di Elena Caruso

Il senso della vita

DAL MONDO

A PAG. 3EDITORIALE

Economia. A colloquio con Cetti Grasso, prima donna alla guida dell’Ebas regionale

PRIMO PIANO

AGRIGENTO. Un grande evento per celebrare la città della concordiaCALTANISSETTA. Frane esmottamenti mietono stragiMESSINA. Un nuovo giorno per l’arte: l’incontro di Rubens e CaravaggioPALERMO. “Giornata dellamemoria”. Importanti iniziativeRAGUSA. La provincia alla EXPO 2015 di MilanoSIRACUSA. Lavori a dife-sa del suolo e dell’ambienteTRAPANI . Una piattaforma per favorire l’attività sportiva dei disabili

TUTTO A PAG. 5

A PAG. 3

A PAG. 10

CATANIA. Predisposto un Piano Triennale per gli in-terventi a favore del patri-monio stradale. L’impegno dell’assessore Vaccaro

A PAG. 6

PROVINCE

Battisti: storia di un omicida ancora liberoL’ex proletario armato per il comunismo rimane impunito

Barack Obama - story: e adesso si passerà dalle parole ai fatti?Una situazione non certo facile per il neopresidente.Si prepara a parare le critiche

Chiacchierando con...Rossana Natoli, affermato avvocato penalista, asses-sore nella giunta paternese

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Donna RUBRICA

Difendiamo i diritti e la dignità dell’uomo

POLITICA

A PAG. 2

Vittima di una legge che non c’eraColpe o meno, nessuno dimendichi . . .

REGIONE

A PAG. 4

Istituita Commisione per il codice antimafiaUna normativa contro le infi ltrazioni mafi ose nelle Istituzioni

ARTE

A PAG. 8

Barbaro Messina. Un uomo a più dimensioniA lui il merito di aver esaltato il basalto etneo

CATANIA

A PAG. 11

Ancora rifiuti.Adesso interviene il CodaconsSi chiederà alla magi- stratura l’ipotesi di reati

L’INTERVISTAL’INTERVISTA

A PAG. 7

La vitalità del comparto artigiano

A PAG. 2

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A PAGA PAG. 1111

Cronache di ordinaria violenza sessuale.Da nord a sud i reati aumentano, ma in molti casi rimangono impuniti

Il fatto. Lampedusa e il dramma dei disperatiProteste e tentati suicidi: le reazioni al rimpatrio forzato dei clandestiniD ifendere il diritto alla vita o il diritto

alla morte? Mentre ci penso decido anch’io di aderire, solo d’oreilles,

agli accesi dibattiti mediatici, pubblici e do-mestici, che percorrono in ogni dove il nostro Paese. Senza peraltro sciogliere il nodo. Gira e rigira è un unico grande ciarlare pedisse-quo, spasmodico, un sentenziare improprio, un calderone di anime e intelletti, né angeli né diavoli, o forse entrambe le cose che, tut-tavia, si dispongono su due fi loni.

Scevra da ideologie di fi liazione politica, religiosa o laica pericolosamente sciacalle, provo a disintossicarmi da questi denti avve-lenati e ad iniziare la mia disamina, in fondo, mi dico, dipende dal punto d’osservazione.

Il nero. Devo chiudere gli occhi e proiettar-mi in una realtà che non mi appartiene. Grazie a Dio. Posso solo immaginare un bellissimo fi ore, appena sbocciato, con i suoi colori, il suo profumo e un’improvvisa intemperie che ne strappa via i petali, le foglie, spezzandolo, ma non del tutto. Riesco a vederla, adesso, su quel letto, la riconosco: è Eluana, spezzata, avvizzita, persa nel suo mondo. E’ viva, ma non del tutto. E’ morta, ma non del tutto. Lo chiamano “stato vegetativo permanente”, ma è una non – vita, una non - morte. Non è sola.

C’è un uomo che accanto al suo dolore non –dolore vive ogni giorno: quell’uomo è suo padre, un uomo forte, determinato, che ha co-stretto tutti gli italiani ad una decisione diffi -cilissima senza prendere scorciatoie. Sarà più o meno opinabile, secondo i pareri, ma ne è indubbio il coraggio. Battersi alla morte per la morte, con intransigenza marmorea.

Il bianco. Leggo di Terry Wallis: lui ce l’ha fatta, dopo diciannove anni. E’ incredibile come bastino poche righe a far deragliare la coscienza conducendola su altri binari di rifl essione. D’un tratto mi attacco anch’io tenacemente alla vita, a quel semplice battito di ciglia che ripetuto scandisce le giornate di Eluana. Riesco a sentirla adesso…è viva!

Intanto il pressing della Chiesa, il botta e risposta tra laici e cattolici spostano i rifl etto-ri su troppa gente sparsa qua e là, senza alcun criterio, che dal bavero del proprio doppio-petto sputa sentenze senza svelenire le po-lemiche. C’è però qualcosa di nuovo. Im-provvisamente Eluana si materializza e non è più un corpo sul quale emettere sentenze, diventa il simbolo della vita, un fi ore delica-tissimo che ha bisogno d’essere annaffi ato. Ma non riceve acqua se non dalle lacrime di chi, a torto o a ragione, ha creduto di salvarla davvero. Perché Eluana è morta uccisa dai pregiudizi, dalle superstizioni, da tutto ciò che rende l’uomo schiavo della società, delle incrostazioni della pubblica morale.

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2 Febbraio 2009 LA SVOLTA

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Politica & Attualità

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Patrizia Anastasi, Antonio Iacona,Renato Maisani, Caterina Mittiga,

Ninetta Montebello, Mariella Palmeri, Francesca Putrino, Marcella B. Sbaratta

Simona Scandura, Giuliana Sotera

Segreteria redazione:Giusy Puglisi de ALS

Grafi ca e impaginazione:Andrea Di Mauro de ALS

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di Giovanna Raimondo

“ Quando, in casi straordina - ri di necessità ed urgenza, il Governo adotta, sotto la

sua responsabilità, provvedimen-ti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli alle Camere..” Art. 77 della nostra Costituzione. Chiaro. In elemen-tare lingua italiana. La vicenda di Eluana Englaro, al centro di accesi scontri e di una bagarre politico- sociale, mediatica e non, intensa e sofferta, apre interrogativi dalle risposte in fondo neanche diffi -cili se a soccorrerci invochiamo la stessa Costituzione, i principi fondamentali dall’ordinamento giuridico e quelli che presiedono alle attribuzioni dei poteri del no-stro Stato.

Primo: il sopra citato art.77. Lungi dal valutare le posizioni espresse da buona parte dell’op-posizione sull’atteggiamento del Governo, o ancora, quelle del Capo dello Stato, resta il fatto che quanto sostenuto, tentato e giusti-

fi cato dal Presidente del Consi-glio fosse in effetti ineccepibile, perfettamente legittimo e, ci per-mettiamo, pienamente nell’alveo costituzionale.

Ciò in quanto l’Esecutivo, pro-prio decidendo sotto la sua re-sponsabilità, che la Carta non intende affatto come una parola vuota ma, per opinione diffusa e condivisa, riferendosi proprio ai probabili effetti di tali provve-dimenti nel riparto di “ compiti” fra i poteri, ben può assumere, in casi di necessità ed urgenza, ossia quando non sia possibile aspetta-re oltre, straordinari, ovvero al di fuori della normalità, le decisioni ritenute più opportune nell’im-mediato: ad esso competendo, tra l’altro, la salvaguardia con le op-portune azioni di quei valori cardi-ne del nostro Stato di diritto che si condensano nel concetto di ordine pubblico, che coinvolge molti dei diritti defi niti imprescrittibili, per-sonalissimi e soprattutto indispo-nibili (per quanto su quest’ultimo

connotato si disserti) quale quello alla vita. Il provvedimento che ha consentito a Beppino Englaro, grazie alle tesi dei magistrati e dei suoi difensori, i quali, anch’essi, sia chiaro, giurano di bene adem-piere per i fi ni della giustizia, cioè della migliore applicazione delle leggi esistenti da essi ritenuta pos-sibile per il caso concreto, si basa-va su un accertamento di principi di diritto enunciati dalla Cassa-zione nel “ rinviare” la decisione alla Corte ambrosiana da ritenere censurabilissimo. Sotto il profi lo della ricostruzione della volontà, fatta su presunzioni, le quali per legge devono essere gravi, pre-cise e concordanti, cioè idonee a far sì che il giudice possa ritenere verosimilmente certo un fatto non provato partendo da fatti noti e di-rettamente conosciuti.

Questo per i troppi anni trascor-si dall’asserita manifestazione di volontà e per l’insuffi cienza di quanto provato a fondare una presunzione. Censurabile,ancor

di più, sotto il profi lo del diritto in questione, quello alla vita, che il nostro ordinamento annovera fra quelli dei quali non si può dispor-re, per cui non è lecita, ricordia-molo, l’eutanasia, né la “ morte assistita”.

Tanto basta ad affermare che il rilievo mosso dal Capo dello Stato sull’insussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza e di straordi-narietà era in realtà molto debole. Senza contare il fatto che la legge 400 del 1988 statuisce che egli debba emanare gli atti con forza di legge del Governo con un pote-re sì, di sollevare eventuali rilievi, ma assolutamente non di diniego di fi rma.

Secondo: i magistrati applicano le leggi. E colmano le lacune laddove necessario perché ad essi richiesto interpretando quelle esistenti. Illo-gico, adesso, metter la testa sotto la sabbia, voler negare che i vuoti normativi nella regolamentazione di diritti essenziali sia indecente ed assolutamente inaccettabile. Pole-

miche a parte, resta il fatto che una legge ad hoc avrebbe ben potuto essere approvata molto prima e, quanto al futuro, sarebbe certo au-spicabile andare verso il rafforza-mento di quei valori dai quali non si può prescindere, primo fra tutti il non concedere la non possibilità a chicchessia di disporre della vita altrui, padre, fratello, tutore che possa essere, previo chiaro accer-tamento sul come vada intesa una possibile scelta da parte dello stes-so soggetto, tornando all’indispo-nibilità di tali diritti di cui sopra.

Sulle accuse di “ Sciacallaggio” e di “ Assassinio” scambiate dagli opposti schieramenti, sia dato sor-volare. Per sempre. Serve adesso l’impegno a far sì che ciascuno possa veder garantiti i propri di-ritti secondo la propria persona-le, certa e non discussa volontà, sempre che si decida che della vita ci si possa disfare, comun-que essa sia. Serve, come qui ha giustamente affermato Veltroni, una giusta legge. Adeguatamente ponderata. Colpe o meno. Nessu-no dimentichi.

Vittima di una Legge che non c’eraColpe o meno, nessuno dimentichi...

A lmeno dieci gli immigrati sono stati ricoverati nei giorni scorsi al poliambulatorio di Lampedu-sa dopo avere ingoiato lamette e bulloni o avere

tentato il suicidio impiccandosi con i loro indumenti. Circa cento extracomunitari hanno iniziato lo sciopero della fame ed alcuni hanno tentato il suicidio. Protestano i clandestini tunisini arrivati a Lampedusa e ospitati nel centro d’accoglienza contro il piano di rimpatri previsto dal governo. È sempre delicata la situazione nell’isola, dove continuano gli sbarchi.

Il 28 gennaio, durante una conferenza stampa, il mi-nistro dell’Interno aveva dichiarato che, in base ad un accordo stipulato tra l’Italia e la Tunisia sul rimpatrio dei migranti irregolari, 500 migranti tunisini sarebbero stati rimpatriati nei due mesi successivi. Il 3 febbraio, inoltre, il ministero dell’Interno ha annunciato che 120 migranti irregolari sarebbero stati rimpatriati immedia-tamente in Tunisia. E Amnesty International lancia una

petizione contro il rimpatrio forzato delle persone at-tualmente sull’Isola senza le dovute garanzie. Secondo una dichiarazione rilasciata dall’UNHCR il 9 gennaio, “Ai richiedenti asilo deve essere permesso di sbarcare in un posto sicuro dove possano ricevere informazioni sui loro diritti e avere una reale opportunità di formulare una domanda di asilo che venga valutata in base ad una procedura equa. Rimandare indietro i rifugiati in paesi dove non possono ottenere un’effettiva protezione, po-trebbe rappresentare una violazione degli obblighi in-ternazionali presi dagli Stati di rispettare il principio del non-refoulement (non respingimento)”.

“I tentativi di suicidio verifi catisi nel centro di acco-glienza di Lampedusa sono la conseguenza più dram-matica della dissennata politica xenofoba con cui pre-tende di affrontare il problema dell’immigrazione. Un approccio che sovrappone arbitrariamente il problema dei fl ussi clandestini e quello dell’ordine pubblico, e che

ha trasformato una splendida isola in una vera e propria colonia penale”. Lo afferma Sergio D’Antoni, responsa-bile Mezzogiorno del Partito democratico.

P. A.

Lampedusa e il dramma dei disperatiProteste e tentati suicidi: le reazioni al rimpatrio forzato dei clandestini

Cronache di ordinaria violenza sessualeDa nord a sud i reati aumentano, ma in molti casi rimangono impunitidi Patrizia Anastasi

C irca 1 milione di donne ha su-bito stupri o tentati stupri. Pur-troppo nella quasi totalità dei

casi le violenze non sono denunciate. E negli ultimi giorni non sono mancati i casi venuti alla ribalta della cronaca. Dall’inizio dell’anno, tanti gli episodi in tutta Italia. Da Roma alla Sicilia, da Nord a Sud, la violenza sulle donne non conosce, purtroppo, sosta né fascia sociale. Siamo costretti, spesso e mal-volentieri, a dare notizie di stupri.

A Trapani, lo scorso 6 febbraio un militare della Marina è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale su una giovane donna conosciuta in chat, su Internet. All’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, la Squadra Mo-bile ha notifi cato un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal gip Fontana su richiesta del sostituto procura-tore Boschetto. A carico dell’appartenente alla Marina Militare sono ipotizzati i reati di violenza sessuale aggravata e lesioni..

E sempre in materia di violenza, la Squa-dra mobile della polizia di Bari ha arresta-to, nei giorni scorsi un falso sacerdote con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di diversi minorenni, tra cui an-che uno di soli 10 anni. L’uomo, A. M. C. leccese di 53 anni con numerosi precedenti per violenza sessuale, atti di libidine vio-lenta, usurpazione di titoli e truffa, avrebbe

approfi ttato del falso status di sa-cerdote per farsi affi dare dei ragaz-zi minorenni, dei quali poi avrebbe abusato sessualmente.

Un nuovo caso di stupro è poi avvenuto nel Ragusano. La vittime una ragazza romena e il suo fi dan-zato della stessa nazionalità. I due sono stati fermati mentre uscivano da un pub da 3 uomini armati di pi-stola. Due nordafricani dopo aver derubato il ragazzo dei soldi e del telefonino hanno portato via la ra-gazza a bordo di un motorino. Por-tata in un casolare, qui la ragazza è stata violentata.

Tanti i casi dunque, dopo quelli clamo-rosi avvenuti a Roma. Il primo, la notte di San Silvestro. Il violentatore ha ammesso di aver abusato di una ragazza, durante la festa di Capodanno, ma è stato posto agli arresti domiciliari. Intanto sono ancora in corso le indagini per un’altra violenza carnale, avvenuta nei giorni scorsi nella periferia nord di Roma, nel quartiere Pri-

mavalle, ma ancora nessun nome risulta nel registro degli indagati.

Poi il caso di Guidonia, che ha visto una coppia brutalmente aggredita da un bran-co di rumeni. Il ragazzo è stato chiuso nel bagagliaio della sua auto, mentre la sua fi -danzata veniva stuprata, a turno, dal grup-po. Grazie alle intercettazioni telefoniche, le forze dell’ordine sono arrivate, nella notte, al gruppo di violentatori che stavano preparando una fuga verso il nord Italia. L’accusa per loro è di violenza sessua-le e rapina aggravata. Sono tutti rumeni, pluripregiudicati nel loro Paese. Altri due connazionali sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggia-mento, perché pare che li stessero aiutando a preparare la fuga.

E ben 6 italiane su 10 se fossero vittima di stupro si farebbero giustizia da sole. Lo dice un sondaggio pubblicato dal settima-nale “Donna Moderna”. Un dato indicati-vo e certamente allarmante, di una società sempre meno vivibile, pericolosa, ma quel che è peggio, sempre più abbandonata.

ComunicazioneI giovani aspiranti giornalisti che vogliono collaborare con LA SVOLTA possono chiamare la redazione Tel. 095 0936699- Cell. 335 6465617 o inviareE-mail: [email protected]

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3 Febbraio 2009LA SVOLTA

PRIMO PIANO

DAL MONDO

di Ninetta Montebello

È ancora protesta delle tute blu britanniche contro la raffi neria Irem, di Siracu-

sa che, dopo aver vinto un appal-to per completare i lavori in una raffi neria della Total Linsdey, nel Lincolnshire, si è vista, in questi giorni, al centro della cronaca. Sembra che gli operai britannici non accettano l’uso, da parte del-la società, di tecnici italiani. E a Grimsby, davanti i cancelli della Total Lindsey, una delle prime quattro aziende al mondo spe-cializzata nella manutenzione di raffi nerie, i manifestanti, alquanto minacciosi, hanno ribadito che la loro non è una protesta contro gli italiani e i portoghesi, che lì lavo-rano, ma contro le aziende che, attraverso l’uso di manodopera straniera, non osservano le regole dei contratti nazionali britannici.

Dal canto suo l’amministratore delegato della Irem, Mario Sa-raceno, ha affermato – “ Siamo amareggiati ma non gettiamo la spugna, abbiamo un contratto da onorare. Sicuramente, alla base degli scioperi c’è la diffi cile si-tuazione economica che investe tutti i Paesi, ma che non si risolve col protezionismo territoriale”.

“Gli inglesi vogliono prendersi

il loro pane – mormora qualcuno – ma se fanno così li mandiamo a casa anche noi”. A Rovigo, nella piattaforma sul lago dell’Adriati-co, cento britannici collaborano e lavorano a fi anco di altri duecento colleghi italiani, costruiscono un rigassifi catore che darà il metano al 10% del nostro Paese. La gra-ve situazione creatasi in Scozia mette a rischio questo laboratorio di convivenza e di cooperazione internazionale in mezzo al mare, che non ha mai dato problemi di collaborazione tra locali e bri-tannici. Qui gli inglesi sono in minoranza, come per gli italiani nel suolo di Grimsby, ma il sen-tore e l’atteggiamento è lo stesso per quegli inglesi che sfamano le loro famiglie col pane italiano e sul suolo italiano.

Sul caso è intervenuto anche Giorgio Napolitano, da Lus-semburgo e nel corso di una conferenza stampa congiunta col premier Jean-Claude Junker, primo ministro del Lussemurgo, confermano l’inaccettabilità del caso e congiuntamente condan-nano gli scioperi.

Intanto, a Grimsby, dopo i ne-goziati tra i servizi di mediazio-ne Acas, la Total, i sindacati e il principale appaltatore dei lavori

alla raffi neria, sembra che la pro-testa stia attraversando un perio-do di tregua.

Sta di fatto che come una profe-zia avveratasi, centinaia di lavora-tori in centrali elettriche e atomi-che in Inghilterra e Scozia hanno scioperato in segno di solidarietà con i colleghi di Grimsby.

“Dobbiamo reagire con forme di fi ducia, lì dove forme di arroc-camento palesano la sfi ducia”- dichiara il ministro, Maurizio Sacconi – “la libera circolazione delle persone, in particolare dei

lavoratori nell’ambito dell’Unio-ne, è un principio fondante del-l’Unione Europea stessa”.

E’ facile che scioperi del genere scadono in casi di razzismo e con frasi ingiuriose e manifesti deni-gratori rivolti agli italiani, “Spor-chi immigrati tornate a casa vo-stra”, oppure “Togliete lavoro a gente qui che ne ha bisogno”.

Così la piattaforma galleggian-te, di una delle più grosse aziende italiane all’estero, è diventata una vera prigione. Squadre di agenti in divisa vigilano sugli operai del-

l’Irem, l’azienda è protetta come un carcere di massima sicurezza. I lavoratori ne escono sotto scorta della polizia e non sono mancati insulti e cazzotti tra italiani e in-glesi in luoghi pubblici.

La considerazione per quanto balorda fa intravedere problemi di fondo molto più ampi e che vanno al di là della pura e sem-plice rivolta di lavoratori che rivendicano il loro diritto al la-voro, di cui gli italiani sono solo il capro espiatorio. Sembra una vera e propria spedizione puniti-va contro lo straniero. Era dagli anni settanta che non si assisteva a un’ondata di scioperi spontanei tanto massiccia. La contraddizio-ne della protesta sta nel fatto che la fotografi a pubblicata in prima pagina dal Daily Express, un ta-bloid che spesso scade nella xe-nofobia anti-immigrati stranieri, ha preso di mira due dei nostri operai, i quali probabilmente, arrivati all’esasperazione, hanno fatto dei gesti non tanto ortodos-si, scatenando ancora di più l’ira degli operai britannici.

Ma se il senso della diffama-zione urta contro la dignità della persona, cosa dovrebbero dire tut-ti gli italiani che vengono additati e reputati maleducati all’estero,

senza sorta di distinzione alcuna? Certo il senso civile ci allontana da dare considerazioni affretta-te, ma cosa dovevano allora fare i nostri Padri quando vendevano le loro vite nelle miniere di pane straniero e che tanto comodo fa-ceva, allora agli autoctoni che non si sporcavano di fango e di nero. I nostri Padri, carne da macel-lo, in terra straniera per sfuggire alla fame della loro terra. Oggi, a distanza di secoli, gli italiani che portano nel DNA la gavetta eredi-taria dei loro padri hanno acquisi-to competenze e specializzazioni in quei settori, in cui i britannici non hanno mai investito, ritrovan-dosi, oggi, loro stessi incapaci di svolgere mansioni fondamentali nel loro stesso Paese.

Ecco allora che viene sponta-nea la risposta a questo sciopero selvaggio, per concludere così come abbiamo iniziato: “Rin-graziate popolo britannico che in Italia c’è la più alta specializza-zione nel settore metallurgico e metalmeccanico, altrimenti non dall’Europa ma da un altro Pae-se, molto più lontano arrivava il nemico e magari denigrava il piatto in cui mangiava e il popo-lo che lo ospitava per servizio e missione”.

di Renato Maisani

D opo tanta attesa ed altrettanta trepidazio-ne, il mandato presidenziale di Barack Obama ha preso il via con l’insediamen-

to del neo-presidente degli Stati Uniti alla “Casa Bianca”, avvenuto lo scorso 20 gennaio.

Da quel momento le parole sono state defi nitiva-mente messe da parte, per iniziare a dare uffi cial-mente il via ai fatti ed ai tanti propositi presentati dall’uomo del “Yes, we can” in campagna elet-torale. Pur tenendo conto del fatto che, in quan-to presidente degli Stati Uniti, è inevitabile per chiunque andare incontro a critiche e polemiche, Barack Obama avrà anche l’ingrato compito di doversi confrontare non soltanto con un sistema come quello americano che necessita di diversi aggiustamenti, ma con l’intero scenario interna-zionale che tanto si attende da lui.

Pronti, via, e giù subito i primi attacchi per l’ex senatore dell’Illinois. Le “accuse” fanno riferi-mento alla politica nei confronti dei lobbysti: dopo

che, in campagna elettorale, Barack Obama aveva garantito che li avrebbe banditi dalla Casa Bianca immediatamente dopo la propria elezione, non ap-

pena diventato presidente ha leggermente corretto il tiro annunciando norme molto meno severe di quelle preannunciate, nominando persino alcuni di loro, su tutti William Lynn e William Corr, per incarichi importanti; nella fattispecie rispettiva-mente numero due del Pentagono e vice-ministro della sanità.

Sul fronte commerciale, però, sembra che Oba-ma abbia piena intenzione di opporsi con decisione alle politiche di protezionismo. La clausola “buy american” (compra americano) è stata bandita dal presidente Obama accompagnata da queste impor-tanti parole “Gli Stati Uniti non possono inviare al mondo un messaggio protezionista”. Anche in questo caso, però, le polemiche non mancano e l’Unione Europea si dice pronta a presentare ri-corso alla WTO (World Trade Organization – Or-ganizzazione Internazionale del Commercio) qua-lora tali condizioni non fossero rispettate.

Quanto al terrorismo, invece, le nuove misure previste dalla politica di Obama, non sono affatto

piaciute a Dick Cheney, ex vice-presidente durante la legislazione Bush, che ha affermato: “Proteggere il Paese, è un lavoro duro e cattivo: non vinceremo questa guerra porgendo l’altra guancia”, timoroso di un possibile aumento degli attacchi terroristici all’indirizzo degli Stati Uniti. Tale affermazione è correlata anche ad un’altra politica di Obama che parecchio ha fatto discutere, vale a dire quella re-lativa alla chiusura della prigione di Guantanamo, all’interno della quale sono reclusi circa 500 dete-nuti accusati di attività terroristiche. C’è chi si è schierato al fi anco di Obama, come ad esempio il parlamentare europeo Martin Schulz, che ha defi -nito quello proposto dal presidente americano “un passo simbolico che permetterà di rompere con i segnali disastrosi mandati ai paesi musulmani dal presidente Bush”, mentre c’è chi invece crede che potrebbe essere un segnale di eccessivo permissi-vismo che potrebbe ledere la sicurezza del paese. Chi avrà ragione? Il tempo, mai come in questi casi, sarà foriero di verità.

di Renato Maisani

I n un mondo nel quale le relazioni internazionali tra i paesi sono sempre più

fi tte e gli equilibri sempre più determinanti, evitare che i co-siddetti “incidenti diplomatici” abbiano luogo è una delle prio-rità dei governi dei vari Paesi. Quanto è accaduto e sta acca-dendo adesso tra Italia e Bra-sile, invece, è proprio l’esatto opposto di quanto appena as-serito. Lo stato sudamerica-no, infatti, dopo aver arrestato quasi due anni fa Cesare Bat-tisti, ha respinto la richiesta di estradizione da parte dell’Ita-lia, accordando all’uomo lo status di rifugiato politico.Battisti fu arrestato nel 1979 in Italia in seguito ad una maxi-retata anti-terrorismo che colpì il cosiddetto PAC (Proletari Armati per il Co-munismo), un gruppo che durante gli “Anni di Piombo” provò ad assumere il controllo di parte dei territori presenti in Lombardia e Veneto. I membri del PAC provarono a dar vita ad una vera e propria “strate-

gia del terrore”, assassinando coloro i quali, per legittima difesa, provavano a mettere in piedi una resistenza armata durante un tentativo di rapina all’interno del proprio eserci-zio commerciale.Gli omicidi di Lino Sabba-tin, macellaio veneto, e del gioielliere milanese Luigi Torregiani avevano proprio lo scopo di seminare il terrore e dissuadere i responsabili delle attività dal reagire ai tentativi di rapina. Gli omicidi di Anto-nio Santoro, maresciallo della polizia penitenziaria, e del-l’agente della DIGOS, Andrea Campagna furono gli altri due capi d’accusa che condussero alla condanna di Cesare Bat-tisti il quale, però, appena due anni dopo la condanna, riuscì ad evadere dal carcere di Fro-sinone e a fuggire in Francia. La “dottrina Mitterand” fece il resto: la Francia diede asi-lo politico a Battisti in quanto cittadino straniero perseguita-to per crimini politici rifi utan-do così la richiesta di estradi-zione da parte dell’Italia fi no

al 2004, quando il governo dell’Eliseo accolse l’istanza italiana. Battisti, però, non fu mai restituito alla magistratu-ra italiana in quanto riuscì a far perdere le proprie tracce fi no al 2007, quando a Copa-cabana fu arrestato dalla poli-

zia brasiliana.Da quel giorno in avanti ha preso il via una lunga battaglia diplomatica tra il nostro paese ed il Brasile del presidente Lula il quale, per voce del suo ministro della giustizia Tarso Genro, ha negato all’Italia la

richiesta di estradizione, ac-cordando a Battisti lo status di rifugiato politico. Tale de-cisione è stata motivata con il fondato timore che Cesare Battisti sia perseguito più per le sue idee politiche che per i reali capi d’imputazione, met-tendo così in discussione per-sino la regolarità del processo nei suoi confronti.La situazione è tuttora in fase di stallo: l’Italia continua a chiedere con decisione l’estra-dizione, il Brasile, dal canto suo, non sembra intenzionato a venir meno alla “dottrina Mitterand”. Frattanto conti-nuano a far discutere anche le dichiarazioni dello stesso Bat-tisti, il quale ha affermato che la sua fuga dalla Francia al Brasile è stata favorita dai ser-vizi segreti francesi, dichiara-zioni prontamente smentite da Fabien Raynaud, consigliere per gli Affari europei del go-verno Sarkozy. Vero o no, di fatto uno dei principali omicida degli “anni di piombo” rimane impunito. E protetto.

Battisti: storia di un omicida ancora libero e protettoL’ex proletario armato per il comunismo rimane impunito

Cesare Battisti nato a Sermoneta il 18 dicembre 1954 è un ex terrorista e scrittore italiano.Nel 1968, Cesare Battisti si iscrisse al liceo classico, ma già nel 1971 abban-donò la scuola per muoversi nell’area della sinistra extraparlamentare. Si trasferì a Milano. e partecipò alla formazione del gruppo terroristico dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC), responsabile di alcuni omicidi e varie rapine a banche e supermercati.In Italia viene condannato come respon-sabile di quattro omicidi tre come con-corrente nell’esecuzione, uno co-ideato ed eseguito da altri.Nel 1979 Battisti venne arrestato e nel’ l 4 ottobre 1981 riuscì ad evadere e a fug-gire in Francia dove visse da clandestino.Il 30 giugno 2004: Battisti si rese nuo-vamente latitante, lasciando la Francia e facendo perdere le sue tracce.Il 18 marzo 2007 viene arrestato in Brasile , dove il 13 gennaio 2009, gli vengono accordare lo status di rifugiato politico.

Obama – story: e adesso si passerà dalle parole ai fatti?Una situazione non certo facile ha atteso il neopresidente, che già alle sue prime battute si prepara a parare le critiche

Il caso degli scioperi selvaggi contro gli italiani a GrimsbyA rischio la libera circolazione dei lavoratori in Europa?

Page 4: La Svolta

4 Febbraio 2009 LA SVOLTA

LA REGIONE

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S i è insediata da qualche giorno la Commissione per l’elaborazione di una

normativa regionale idonea a combattere effi cacemente le in-fi ltrazioni della criminalità orga-nizzata nei ranghi della Pubblica Amministrazione, voluta dall’As-sessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, col compito, ha detto “Di redigere un corpus or-ganico di norme stringenti, che impediscano qualsiasi forma di infi ltrazione della criminalità nella Pubblica Amministrazio-ne, mettendo al riparo l’azione amministrativa da pericolose interferenze, con un vero codice antimafi a delle Pubbliche Ammi-nistrazioni Regionali, dei comuni e delle province, con una riforma del sistema normativo regionale che lo renda impermeabile alle attività di una criminalità orga-nizzata sempre più aggressiva ed attrezzata, anche giuridicamente,

necessaria per fronteggiare pro-prio i pericoli derivanti dalla cre-scita di livello dell’attacco alle Istituzioni.

La criminalità si organizza e studia le normative per insi-nuarsi nelle pieghe delle leggi redatte con le migliori inten-zioni dal legislatore ed occorre, dunque, cercare di intervenire, utilizzando le esperienze matu-rate e cercando di individuare i punti di debolezza del sistema per chiudere la porta in faccia ad ogni forma di infi ltrazione, con una verifi ca di carattere preventivo sui circuiti di intera-zione fra Pubblica Amministra-zione ed imprese e sui modelli organizzativi ed operativi della stessa P.A., nonché perfezionare la normativa esistente sui con-trolli, sulle certifi cazioni e sulle autocertifi cazioni che possono e devono essere richieste”.

Un percorso, quello intrapreso,

che fa espresso riferimento agli studi criminologici sui “ White- collars criminals”, criminali dai colletti bianchi, teorizzati per la prima volta nel 1940 dall’ame-ricano Sutherland, che respin-gendo gli approcci positivistici quali esplicativi delle origini dei fenomeni devianti cominciò a parlare di distribuzione degli stessi in tutte le fasce sociali,

di numero oscuro dei delitti e di uno schema di pulsione al-l’illecito favorita in determinati soggetti dall’avere appreso tec-niche illegali, dall’essere in con-dizioni di impiegarle abilmente, dall’avere l’opportunità illegit-tima data da un ruolo oltrechè, ovviamente, dalla componente comune ad ogni forma di delitto in criminologia, ossia la motiva-zione, in questi casi non incon-scia, e la presenza di pressioni di varia natura verso tali con-dotte. Teorizzazioni estrema-mente valide e certamente utili alla comprensione del progetto di Ilarda, riferito anche ad esse ed alle loro modalità come svi-luppatesi e perfezionatesi negli studi criminologici degli ultimi anni: “ E’ assolutamente indi-spensabile- ha detto ancora- che politici, amministratori, cittadini ed imprenditori siciliani siano tutti ben consapevoli che la ma-

fi a disincentiva gli investimenti e ostacola nuove iniziative im-prenditoriali, che tengano sem-pre presente che meno impresa signifi ca meno posti di lavoro e minore reddito per le famiglie con conseguente contrazione dei consumi e mancanza di ossige-no per l’economia. La Regione è l’Istituzione che più di ogni altra ha il dovere di combattere chi affama i siciliani. Ciò che per imprese private costituisce un impegno liberamente assun-to deve rappresentare per quanti sono addetti alla governance della cosa pubblica un obbligo giuridico cogente. La mafi a è la prima e più pesante piaga della nostra terra, combatterla signifi -ca liberare la Sicilia dalla palla che porta al piede e impedisce lo sviluppo”.”

La Commissione, presieduta dall’ex Procuratore naziona-le antimafi a Pier Luigi Vigna, è composta da Francesco Ca-staldi, Avvocato Generale della Regione siciliana, da Gaetano Lo Cicero, Direttore Generale del Comune di Palermo ed An-drea Piraino, ordinario di diritto degli Enti Locali presso l’Uni-versità di Palermo, e Segretario Generale dell’Anci Sicilia, da Ernesto Savona, professore di Criminologia presso l’Universi-tà Cattolica di Milano, da Gae-tano Armao, docente di diritto Amministrativo presso l’Uni-versità di Palermo, da Giovanni Fiandaca, professore di diritto penale presso la stessa Universi-tà, nonché da Mario Centorrino, ordinario di Politica Economica all’Università di Messina.

“Abbiamo raggiunto un traguardo importante. Disponiamo dei mezzi per far ripartire la Sicilia in un set-

tore importante e delicato, agevolando gli investimenti e la creazione di nuove opportunità di lavoro in un momento critico per l’economia dell’intera Nazio-ne. Per noi è un passo estremamente si-gnifi cativo. Vuol dire dare ossigeno alla nostra terra concretamente, rispondendo sempre a quei principi che ci hanno ispi-rato e che sono alla base di ogni scelta: rispetto dell’ambiente, sicurezza e con-venienza”.

Parole decise e visibilmente dense di soddisfazione, quelle del Presidente del-la Regione, Raffaele Lombardo, a pro-posito dell’approvazione, da parte della Giunta, del Piano energetico ambientale della Regione Sicilia, che risponde so-prattutto ai due principi della liberalizza-zione del mercato e delle azioni da com-piere in nome della competenza esclusi-va in materia della nostra Regione.

Sicurezza, ossia adozione di progetti ed interventi che non abbiano più a danneg-giare i siciliani nella loro salute e nel loro ambiente, come troppe volte è avvenuto in passato e convenienza, ossia scelta di quelle soluzioni che sappiano tradursi in benefi ci di tipo economico per la nostra terra anziché in svantaggi, in piena ar-monia e coerenza con quanto da sempre professato dallo stesso Presidente nel-l’ottica di una politica realmente al ser-vizio della Sicilia e del suo sviluppo ed apertamente ostile alle pratiche di bieco e sterile sfruttamento delle nostre risor-se. Che l’occasione ci sia e che possa fi -nalmente esser colta si vede chiaramente da quanto prevede lo stesso Pears: dal potenziamento delle infrastrutture ener-getiche alla diversifi cazione delle fonti energetiche con previsione di importanti agevolazioni per le tecnologie innovati-ve quanto all’impatto ambientale.

Particolare attenzione è stata posta sul-lo sviluppo del fotovoltaico, auspicato dallo stesso Lombardo quale “ Fonte energetica di cui la nostra terra è ric-ca per volere del Padre Eterno e su cui

dobbiamo molto puntare. Il fotovoltaico serve a tutti, soprattutto alle famiglie e alle piccole imprese, che devono convin-cersi a benefi ciarne perché in tal modo risparmieranno in modo considerevole. Abbiamo deciso di puntare molto sullo sviluppo delle energie alternative e rin-novabili nel nostro territorio e abbiamo gli strumenti giusti per farlo. Disponia-mo di risorse che vengono sia dall’UE che dallo Stato, che intendiamo impie-gare poter aiutare chi vuole investire in questo settore, incrementando l’uso di tecnologie non inquinanti ed allo stes-so tempo convenienti. Le autorizzazio-ni verranno rilasciate con accortezza e quando si sia sicuri che gli impianti ci saranno e che l’energia da questi prodot-ta sarà messa in rete.” Il Piano prevede, infatti, la possibilità di accordi specifi ci fra P.A. ed imprese per la valorizzazione di progetti realmente fattivi e convenien-ti, con opportuni controlli sulla capacità economica degli operatori proponenti, sull’utilizzo di tecnologie non inquinanti e sulla previsione di misure compensati-ve per i territori in cui gli impianti stessi sorgeranno; ed ancora il pieno rispetto della programmazione comunitaria per lo sviluppo delle energie alternative anche attraverso l’adozione di progetti nelle aree del Solare termico, del solare fotovoltaico e delle biomasse, preveden-do oltre 60 piani d’azione per la diminu-zione dei consumi e dell’inquinamento, mediante l’uso fonti che limitino l’im-

missione in atmosfera di sostanze tossi-che, con la valorizzazione dell’idrogeno, il recupero del freddo nei processi di rigassifi cazione del gas naturale liquido, la ricerca sull’impiego di biocarburanti. Linee d’intervento che prevedono anche l’effi cienza energetica per gli usi a bene-fi cio degli enti pubblici e quella in favore di imprese, enti pubblici, centri di ricer-ca pubblici e privati nei comparti relativi all’industria, ai trasporti ed all’edilizia socio sanitaria p includendo, fra l’altro, il completamento della rete metanifera in Sicilia e l’accettazione di quei proget-ti che sappiano diminuire l’emissione di Co2 e di altri gas serra.

Si parla anche di sicurezza degli im-pianti per lo sfruttamento della fi ssione

nucleare con tecnologie idonee quanto allo smaltimento ed alla custodia delle scorie, ferma restando, precisa il Pre-sidente “ La convenienza e la volontà positiva dei siciliani da esprimersi con Referendum, e quindi senza che ci sia da intendere in tal senso un incondizionato si al nucleare da parte nostra”, ed è inol-tre prevista la realizzazione di un polo industriale mediterraneo per la crescita e lo sviluppo di tecnologie all’avanguar-dia, comunque adatte al ruolo centrale della Sicilia nel Mediterraneo, mentre molte risorse arriveranno dal Piano ener-getico nazionale.

“ Le risorse- chiosa Lombardo- ci sono. Certo dobbiamo fare i conti con un’arretratezza che tocca purtroppo an-

che la rete elettrica, ormai obsoleta gra-zie al fatto che fi nora si è sempre prefe-rito investire altrove, per non parlare del fatto dello sfruttamento neocoloniale del nostro territorio, che ha pagato disgra-ziatamente un prezzo troppo elevato sia in termini ambientali che di vite umane, come non ci siamo mai stancati di dire a proposito di quanto è avvenuto raffi -nando petrolio e producendo energia col pet coke, punto sul quale non smette-remo mai di porre controlli sempre più forti. Siamo fi duciosi, e su basi concrete, perché grazie a questo piano ed agli in-vestimenti che ne verranno riusciremo a superare ogni diffi coltà e a dare ai sici-liani più energia a più basso costo e una rete all’altezza”.

Istituita la Commissione per il codice antimafi a delle Amministrazioni PubblicheUna normativa regionale che impedisca le infiltrazioni mafiose nelle Istituzioni ed accompagni la nostra terra allo sviluppo

Ass. regionale Giovanni Ilarda

Approvato dalla Giunta regionale il Piano energeticoLombardo: “Salvaguardia dell’Ambiente, Sicurezza e Convenienza per la nostra terra. Un grande traguardo”

“Abbiamo rispettato in pieno le tappe previste. Adesso mi aspetto che vengano presen-

tati progetti validi, che possano veramente migliorare la qualità della vita dei giovani siciliani. In particolare, tutti i progetti dovranno tendere a valorizzare il ruolo e l’in-serimento dei giovani nella società, a sviluppare le potenzialità dei sin-goli, a sostenere processi di vita in-dipendente, ad affi ancare la famiglia nelle dinamiche relazionali genitori fi gli, a creare la cultura della legali-tà, dell’accoglienza e della multicul-turalità”. Così l’Assessore regionale per la Famiglia, le Politiche Sociali e le Autonomie Locali, Francesco Scoma, ha commentato la fi rma del Decreto col quale ha deliberato, come suggellato dall’Apq “ Giovani pro-tagonisti di sé e del territorio”sottoscritto lo scorso Agosto presso la sede del Ministero per lo Sviluppo economico, lo stanziamento e l’utilizzo di 17 milioni, 502.380, 58 euro per migliorare la vita dei ragazzi siciliani.

Le domande di fi nanziamento dei progetti, che potranno essere inoltrate all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie Locali entro novan-ta giorni dalla pubblicazione del Bando sulla Gazzetta Uffi -ciale della Regione Siciliana, dovranno riferirsi a proposte

di durata triennale, con carattere integrato e rivolto ad almeno tre delle cinque azioni previste: “Pro-mozione della creatività giovanile per favorire un maggiore protago-nismo sociale”; “Promozione di stili di vita sani, modelli positivi di comportamento ed educazione alla legalità”; “Promozione di stili di vita sani e modelli di compor-tamento positivi in relazione alla salute e al benessere”; “Promozio-ne della cultura dell’accoglienza e della multiculturalità”; “Sostegno delle relazioni familiari intergene-razionali”. La possibilità di avan-

zare le relative istanze si estende sia a soggetti pubblici che a privati, quali enti di formazione, Istituti scolastici, Univer-sità, Distretti Socio sanitari, cooperative sociali e Onlus, ag-gregati in appositi raggruppamenti associati in Parternship, defi niti “Reap”, ciascuno dei quali dovrà essere costituito, a pena di esclusione, da un ente pubblico e da una Onlus costi-tuita in data antecedente al 31 dicembre 2003 o da una onlus composta almeno per il 50% da giovani di età inferiore a 30 anni costituita dopo il 1 gennaio 2004, non superando, per i Reap distrettuali o Provinciali, un importo complessivo non superiore ad € 700.00 e ad € 1.000.000,00 se Regionali. La Regione fi nanzierà l’80% del costo previsto.

17 milioni 502.380,58 euro per i ragazzi sicilianiAl via il bando per il fi nanziamento di progetti dedicati ai giovani

Pagina a cura di Giovanna Raimondo

Page 5: La Svolta

Febbraio 2009LA SVOLTA 5

PROVINCE

di Renato Maisani

“ Festa tra cielo e terra – Agrigento città della concordia”. E’ questo il nome della manifestazione organiz-

zata dall’assessorato regionale al Turismo di Agrigento.

L’evento è stato presentato all’interno del-la sala “Paolo Borsellino” e verterà su temi portanti quali la pace e la concordia. “La manifestazione mira a rendere omaggio ad Agrigento, città simbolo di pace e fratellan-za tra gli uomini – ha detto l’Assessore al Turismo Titti Bufardeci – Vogliamo raffor-zare il momento di festa e folklore con una grande tecnologia per dar vita ad uno spet-tacolo che si svolgerà proprio all’interno di uno dei patrimoni dell’umanità per eccellen-za, come Agrigento”.

Cortei con al loro interno acrobati e gioco-lieri daranno vita ad una sfi lata che attraver-serà via Atenea, Piazza Vittorio Emanuele per sostare al Palazzo della Provincia. Lo spetta-colo non mancherà di certo: dalle danzatrici ad un pianista d’eccezione come Salvatore Bonafede che si esibirà a 40 metri d’altezza

accompagnando musicalmente un’acrobata e la cantante Laura Campisi che intonerà “Ima-gine”, nota canzone di John Lennon.

La festa arriverà fi no al Viale della Vit-toria dove, dopo il classico spettacolo of-ferto dai fuochi d’artifi cio, si avvierà alla conclusione. “Non si parlava di grandi eventi da parecchio tempo – ha detto l’as-sessore Cimino – Adesso, però, grazie ad una cooperazione tra Comune e Provincia, insieme alla Presidenza della Regione, ab-biamo creato le condizioni necessarie per far grande la Provincia”.

di Ninetta Montebello

L e persistenti cattive condizioni meteo hanno messo in gi-

nocchio gran parte della Si-cilia. Non solo, hanno an-che evidenziato le carenze strutturali e infrastrutturali in cui versa tutto il Mezzo-giorno d’Italia, compresa la nostra regione.

Queste stragi vengono chiamate calamità naturali, mietono vittime, di fronte l’indifferenza di chi poteva agire e non l’ha fatto.

Vero è che, a causare lo smottamento sulla collina Sant’Anna in provincia di Caltanissetta sono state le persistenti piogge; ma nello stabilimento Ecori-gen c’è scappato il morto. È il secondo incidente che si verifi ca nella struttura e già si denuncia il mancato intervento di fondi. Come se non bastasse, sempre nel nisseno, una frana ha travolto due operai, men-

tre eseguivano lavori di canalizzazione. Il corpo di uno dei due operai è stato ritrovato dell’altro ancora nessuna notizia.

I lavori di canalizzazio-ne in via Mario Gori, nel quartiere Redentore erano stati affi dati a una ditta di Caltanissetta. La frana, causata probabilmente dalle forti piogge, ha fatto crollare il muro di conte-nimento, sotto il quale la-voravano i due operai.

Nella stessa zona, già al-cuni giorni addietro, un’al-tra frana aveva costretto gli abitanti ad abbandonare le loro abitazioni, esattamen-te sulla collina Sant’Anna.

E mentre Cgil, Cisl e Uil incontravano il 30 Gennaio il prefetto di Caltanissetta, per discutere dell’emergen-za sicurezza sul lavoro, che in un solo giorno ha causa-to tre morti, nella Provin-cia di Caltanissetta, alla sede centrale, il presidente

On. Giuseppe Federico, fi rmava l’emendamento di sostegno e solidarietà per le famiglie colpite, come primo intervento.

L’On. Federico ha sotto-lineato: -“Questo è solo un primo impegno fi nanziario per assicurare un’immedia-ta disponibilità a fronte di quelle richieste che verran-no avanzate, a favore delle famiglie colpite e di altri interventi in zona. Siamo, però, ben consapevoli che occorrono necessariamente più cospicui fi nanziamenti al fi ne di operare una pro-grammazione di interventi, per mettere in sicurezza la zona colpita ed assicurare tutte le altre provvidenze del caso. Per questo motivo abbiamo considerato che apposite programmazioni devono essere previste e te-nute in alto conto per i fondi Por Sicilia, soprattutto per quelle zone a rischio di dis-sesto idrogeologico”.

di Caterina Mittiga“Apriamo una stagione nuova, lasciandoci alle spalle pensieri tragici”.

E’ stato salutato con queste parole di Vittorio Sgarbi il ritorno dell’ar-te a Messina. Messina, “città denigrata e umilia-ta”, torna ad avere occhi per il bello e offre ai suoi cittadini un evento che inaugurerà un periodo di alto livello artistico e culturale. Dal 25 gennaio e fi no al 15 marzo la città dello Stretto sarà testimone di un incontro che nella realtà non avvenne, ma che oggi, a distanza di 400 anni, fi nalmente è possibile, grazie all’immortalità di due capolavori. Rubens e Cara-vaggio, che in vita non s’incontra-rono mai, adesso sono vicini, uno di fi anco all’altro, in una sala del Museo Regionale di Messina.

La tela dell’artista italiano è da tempo ospitata nel museo messi-nese, e la mostra “Rubens vede Caravaggio” è stata fortemente voluta dall’amministrazione co-munale, che con la collaborazione

del critico d’arte e sindaco di Sa-lemi Vittorio Sgarbi, ha cercato di ridare alla città un ruolo culturale non nuovo, ma dimenticato.

“Sdoganare Messina dal silenzio e riconoscere l’identità di una cit-tà moderna ma non razionalista”: Sgarbi crede in un progetto che consentirà all’arte di “stravolgere idee e mentalità, perché la Sicilia merita una dimensione positiva”.

L’adorazione dei pastori di Ru-bens a confronto con l’Adorazio-ne dei pastori di Caravaggio: due opere simili nel contenuto, ma talmente diverse da dare luogo allo scontro tra due mondi, quello tragico, drammaticamente reale e

cupo del Merisi e quello esuberante, luminoso e ottimista del maestro fi ammingo.

“Le opere d’arte sono viventi” dice Sgarbi, e infatti scaturisce la vita dalle vicinanza delle due tele. Caravaggio, che è stato defi nito il primo fotografo della storia, da al suo pennel-lo il compito di raffi gu-rare una natività disa-

dorna, priva di lusinghe, assoluta nella sua fedeltà al reale. Rubens, che ammirava l’opera del pitto-re milanese, sceglie l’immagine simbolica della luce proveniente da Dio e ci presenta una scena quasi “fi abesca”. E’ un incontro teatralizzato, che la città non può non apprezzare. Ed è solo uno degli importanti progetti a cui si sta lavorando: ad aprile il Museo attiverà una collaborazione con la Galleria degli Uffi zi di Firen-ze, mentre in primavera la mostra di Picasso che adesso è ospitata a Palazzo dei Normanni a Palermo, si sposterà a Messina.

A distanza di più di ses-sant’anni, le sofferenze e i sacrifi ci delle sfortu-

nate vittime dei campi di con-centramento nazisti sono anco-ra vivi nella memoria di tutti.

La “Giornata della memoria”, nata proprio al fi ne di ricorda-re le vittime dello sterminio razziale, riscuote da anni pa-recchio successo e quest’anno anche a Palermo, la Provin-cia si è resa protagonista di un’iniziativa a tal proposito.E’ stato, infatti, organizzato un corso dal titolo “Se questa è Europa”, presentato così dal presidente Avanti: “Vogliamo creare un collegamento ideale tra il patrimonio della Resisten-

za e del sacrifi cio nei campi di sterminio di milioni di persone, fra le quali circa 3000 siciliani e il ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino”.

L’obiettivo è stato quello di dar spazio alla creatività dei giovani palermitani che saran-

no coinvolti in iniziative che uniscono il ricordo della trage-dia avvenuta alla possibilità di formare degli animi nei quali il rispetto per la democrazia e per le istituzioni abbia largo spazio.

Le categorie del concorso sono 4: si va dalla musica agli artico-li giornalistici, dalle arti visuali alla composizione di un sms. Il concorso è aperto a tutti gli isti-tuti superiori della provincia di Palermo e il termine ultimo per la presentazione degli elabora-ti è il 31 marzo. I vincitori, 8 per ogni categoria per un totale di 32, avranno diritto ad un viaggio di istruzione al cam-po di sterminio austriaco di Mauthausen. R. M.

S arà fi rmato il 25 febbraio il protocollo di intesa tra il Comune di Ragusa e il Comune di Milano che permetterà alla città nostrana di

partecipare all’Expo 2015 di Milano. Il protocollo, concordato tra i primi cittadini delle due città, Nello Di Pasquale e Letizia Moratti, è già stato concordato nel mese di ottobre dello scorso anno.

Come sottolineato dal primo cittadino di Ragusa “Con la fi rma del protocollo si assicurerà la presenza del territorio comunale ad un importante evento che consentirà di mettere in evidenza le potenzialità economiche e culturali creando nuove opportunità di crescita e sviluppo per uscire dall’isolamento”.

Lo scorso anno, il Festival Internazionale dell’Alimentazione tenuto a Milano, è stata l’occasione per collocare Ragusa in una rete di partecipazione sinergica in preparazione proprio del 2015. L’incontro con il sindaco Letizia Moratti, ha, infatti, inserito la città di Ragusa in un circuito di scambio con altri enti territoriali che intendono promuovere il territorio e si è mostrata una delle poche città che, malgrado i tagli dei trasferimenti agli enti locali, è riuscita nell’intento di oculare le risorse e garantire una buona qualità di vita ai cittadini.

Da Milano arriva dunque “Il Manifesto del merito” sottoscritto da Nello DiPasquale e dai comuni di Trieste e Torino con l’obiettivo di

premiare i comuni meritevoli. L’esposizione sarà l’occasione per promuovere la sicilianità e i suoi prodotti sia a livello nazionale che internazionale. La sottoscrizione del protocollo tra Anci e Expo 2015 è il primo passo di quella che è stata defi nita “una alleanza di gusto”.

Dalla valorizzazione dei patrimoni gastronomici potrà avviarsi un circuito virtuoso che permetterà di promuovere anche il settore turistico. Nel corso del’Expo saranno anche affrontati temi importanti come la sicurezza e la crisi alimentare nonché questioni cruciali quali energia e ambiente. Da segnalare l’accordo tra la città lombarda e La Banca Mondiale in grado di aiutare i paesi in via di sviluppo e affrontare le emergenze climatiche. S. C.

dI Silvia Calanna

L a commissione unica per Ortigia, com-posta dai rappresentanti del Comune, della Soprintendenza ai beni culturali,

del Genio civile, dell’Asl 8, della circoscrizione Ortigia e degli ordini professionali (architetti, ingeneri, geometri, avvocati e commercialisti), ha dato il via libera a tre nuove opere pubbliche nell’ambito degli interventi a tutela della difesa del suolo e dell’ambiente.

La Commissione, presieduta dall’assessore al centro storico, Ferdinando Messina, ha stabilito, infatti, i lavori di recupero dei canali di uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Nello specifi co i lavori di recupero riguardano la zona di via Maniace e di paesaggio Adorno per i quali sono stati stanziati rispettivamente 532 mila euro e l’area di Fonte Aretusa con 218 mila euro. Un

totale di investimento per oltre un milione e 300 mila euro.

Gli interventi prevedono il restauro dei canali di raccolta delle acque piovane. Il ripristino delle pendenze consentirà un agevole defl usso verso il mare. Come spiegato dall’assessore Ferdinando Messina, questi lavori sono di estrema importan-za perché il cattivo defl usso delle acque provoca disagi non indifferenti e un degrado degli edifi ci storici di Ortigia.

U n momento impor-tante quello che si appresta a vivere il

comune di Castellammare del Golfo dove a breve na-scerà una piattaforma all’in-terno del porto adibita all’at-tività sportiva per disabili.

In questo modo, il sindaco Marzio Bresciani, insieme al vicesindaco Carlo Navar-ra, puntano a far sì che Ca-stellammare del Golfo pos-sa diventare un riferimento per la vela terapia e la vela solidale, importanti iniziati-ve sociali mirate a prevenire e curare i disagi psico-fi sici.Il posizionamento di Castel-

lammare – ha dichiarato rag-giante il sindaco Bresciani – ci ha spinti a puntare sul recupero della fascia costie-ra, partendo da un importante intervento infrastrutturale in

corso di realizzazione nel porto. Adesso ciò renderà possibile l’avvio di inizia-tive mirate all’integrazione nonché alla riabilitazione dei disabili”.

L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con alcu-ne associazioni ed istituzio-ni lombarde ed infatti è sta-ta uffi cialmente presentata proprio a Milano in conco-mitanza con la presentazio-ne del convegno nazionale

“Un polo per la disabilità, un porto senza barriere” che si terrà invece proprio a Castel-lammare del Golfo il 14 e 15 febbraio.. R. M.

AGRIGENTO. Un grande evento per celebrare la città della concordiaIn programma cortei con acrobati perle vie, spettacoli e fuochi d’artificio

CALTANISSETTA. Frane e smottamenti mietono stragiAncora morti bianche sul lavoro e a farne le spese sono sempre gli operai

MESSINA. Un nuovo giorno per l’arte: l’incontro di Rubens e CaravaggioSgarbi: “Sdoganare Messina dal silenzio e riconoscere l’identità di una città moderna”

PALERMO. “Giornata della memoria”Importanti iniziative per non dimenticare

SIRACUSA. Lavori a difesa del suolo e dell’ambientePer Ortigia previsti oltre 1 milione di euro

TRAPANI. Una piattaforma per favorire l’attività sportiva dei disabiliA Castellamare per favorirne l’integrazione e la riabilitazione

RAGUSA. La provincia all’EXPO 2015 di MilanoIl 25 febbraio sarà firmato il protocollo tra Nello Di Pasquale e Letizia Moratti

Il presidente Raffaele Lombardo e Vittorio Sgarbi

Il presidente Nello Di Pasquale

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6 Febbraio 2009 LA SVOLTA

LA PROVINCIA ETNEA

di Francesca Putrino

L ’assessore Ottavio Vaccaro espo-ne quelli che sono i progetti della Provincia Regionale di Catania, per

l’assessorato da lui guidato ai lavori Pub-blici, Viabilità, Mobilità e Trasporti.

“Si stanno investendo cifre sostanziose - dice l’assessore - al fi ne di garantire un elevato livello nella qualità della vita della comunità provinciale”.

È stato predisposto un Piano Triennale che dovrebbe attenzionare le problema-tiche dei 58 Comuni che compongono la Provincia Regionale di Catania. Notevole interesse sarà dato, dall’avv. Vaccaro in persona, per quelli che saranno gli inter-venti per le strade, le scuole, l’illuminazio-ne e servizi pubblici. La viabilità provin-ciale deve essere curata nei minimi dettagli senza risparmiarsi per cercare di risolvere le situazioni critiche.

La Provincia Regione Catania ha un pa-trimonio stradale pari a circa 2,200 km articolato in Strade Provinciali, Strade Re-gionali, Strade ex ESA, Ente di Sviluppo Agricolo e Consortili, senza tralasciare le

strade secondarie.A tal proposito è stato predisposto un

“Piano provinciale della rete viaria secon-daria” tramite il quale gli uffi ci dell’asses-sorato alla viabilità potessero essere i primi nell’assegnazione dei fondi interministe-riali, che permetteranno di intervenire sul-le strade provinciali per il miglioramento dell’accessibilità alle aree interne, quelle produttive e metropolitane.

Tra i principali progetti di Vaccaro c’è

quello di migliorare il collegamento della città di Catania con i 58 Comuni della Pro-vincia Regionale, cercando di rendere più effi ciente la “rete” tra i territori incremen-tando una maggiore strategia di scambi tra strada e ferrovia.

Non sono dimenticate, né messe da par-te, le esigenze lavorative di numerosi cit-tadini che trovano diffi coltà per gli sposta-menti lavorativi. Nel campo dei trasporti, a tal proposito, si sta lavorando per porta-

re a termine un complesso iter tecnico e amministrativo relativo alla metropolitana catanese.

Si vogliono promuovere delle azioni volte a incrementare l’offerta del traspor-to collettivo e la mobilità sostenibile, fa-vorendo l’uso dei mezzi pubblici esistenti con l’aggiunta di servizi innovativi come il taxi collettivo e i servizi di chiamata, cercando di diminuire l’uso collettivo del-l’auto privata per i singoli spostamenti.

È in questo modo che si potrebbero evi-tare congestionamenti stradali e problemi di parcheggio. Inoltre, è stato richiesto al Governo Nazionale il trasferimento della circumetnea alla Regione Siciliana di Catania per provvedere alla ristruttu-razione di quest’ultima ai fi ni turistici e industriali.

Traendo le somme possiamo notare che i propositi dell’assessorato a proposito dei lavori pubblici, viabilità, mobilità e tra-sporti sono numerosi e di una certa impor-tanza. Bisogna aspettare e osservare se al termine del piano triennale le aspettative saranno più o meno soddisfatte.

I l movimento Braccianti Agri-coli ha cercato in tutti i modi di trovare una soluzione per evita-

re che migliaia di lavoratori potesse-ro passare dagli elenchi anagrafi ci a quelli dei disoccupati.

L’INPS e il Ministero del Lavoro, infatti, non volevano inserire negli elenchi dei braccianti agricoli le giornate di quei lavoratori che ave-vano operato per conto di cooperati-ve senza terra, rischiando di non per-cepire l’indennità di disoccupazione agricola né le altre prerogative che la legge assegna.

Avevano deciso, inoltre, che le coopera-tive senza terra, pur lavorando in una qual-siasi fase della produzione agricola, (col-tivazione, raccolta, commercializzazione, ecc.) dovevano inquadrare i lavoratori nel settore del lavoro terziario e dei servizi, pur essendo quest’ultimi dei settori bloccati.

Numerosi, quindi, i disagi che si stavano creando e si era giunti alla conclusione di bloccare Catania. La protesta che era stata

progettata davanti al palazzo dell’Esa, sede della regione siciliana, è stata sospesa poi-ché il movimento braccianti è riuscito a fi s-sare un incontro con il Direttore Generale dell’INPS Nazionale. Ciò ha portato ad un cambiamento e dalla protesta si è passati ad una manifestazione pacifi ca.

L’incontro, organizzato dal Prefetto di Catania, si è svolto a Roma tra la Direzione Nazionale dell’INPS, il Responsabile del settore sostegno e integrazione al reddi-

to, Dott. Ruggero Golino, una delegazione del Movimento Braccianti, guidata da Mauri-zio Grosso e Nino Lombardo. e Cgil – Cisl – Uil, per fare chia-rezza circa le questioni poste.

Il Dott. Golino ha assicurato che per quanto riguarda l’anno in corso l’indennità di disoccupa-zione agricola verrà riconosciuta a tutti i braccianti, anche a quelli che hanno svolto servizio nelle cooperative senza terra e, intan-to, sarà avviato un percorso con il quale si intende regolarizzare

la posizione delle cooperative senza terra ri-conoscendone il diritto ad essere inquadrate quali aziende agricole, ma la decisione fi nale spetterà al Ministero del Lavoro.

Il movimento braccianti ha mostrato su-bito la propria soddisfazione per la posi-zioni presa dell’INPS e organizzerà tutto ciò che sarà necessario per convincere il ministero del lavoro a regolamentare le cooperative senza terra. F. P.

Predisposto un Piano Triennale per gli interventi a favore del patrimonio stradaleTra i progetti dell’assessore Vaccaro il collegamento della città di Catania con i 58 Comuni della Provincia

Ottavio VaccaroAssessore Provinciale aiLavori Pubblici, Viabilità, Mobilità e TrasportiIl più giovane della Giunta Casti-glione (è nato nel 1975). Catanese, avvocato, ha iniziato da ragazzo l’attività politica, ricoprendo le cariche di dirigente giovanile del Fronte della gioventù (poi Azione giovani), di presidente provin-ciale di Alleanza universitaria, di consigliere alla II Municipalità e di consigliere provinciale.

L’assessore provincialeOttavio Vaccaro(a centro della foto)in visita nelcentro abitatodi Piano Tavola -Belpasso, con iconsiglieri provinciali:Antonino Sinatra(a sinistra della foto) e Giuseppe Zitelli(a destra della foto)

Accolte le richieste delle cooperative senza terraL’INPS ha avviato subito la regolarizzazione dei lavoratori agricoli riconoscendone il diritto quali aziende agricole

di Ninetta Montebello

A ll’indomani delle persisten-ti piogge nel catanese si contano i danni: cornicioni

dissestati, case ritenute inagibili, tetti crollanti, vicoli allagati, strade dissestate e periferie ingombrate da rami sradicati dal vento.

Questo è quanto succede a Catania e dintorni quando le cattive condi-zioni meteo persistono e perturbano la nostre belle città.

Alla luce di ciò abbiamo incontrato il Comandante dei Vigili del Fuoco della Provincia Regionale di Catania, Ing. Salvatore Spanò.Comandante, ci parli di questo Corpo speciale, com’ è strutturato e quali sono gli interventi ai quali è addetto?“L’organizzazione del corpo dei Vigili del Fuoco ha struttura centralizzata dipen-de dal Ministero dell’Interno, a Roma, poi ci sono le Direzioni Regionali, ogni Direzione Regionale coordina le attività dei Comandi Provinciali; poi ci sono i Comandi Provinciali e infi ne le sedi di-staccate in città o in provincia. Altresì, c’è da dire che, a livello mondiale, è l’unico Corpo che ha matrice nazionale e con la trasformazione in Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Sicurezza Civile, è stato dato nuovo im-pulso alla nostra organizzazione creando nuove specializzazioni. La condizione di fronteggiare nuove minacce, prevedeva un riordino delle emergenze, per cui si è passati dalla trasformazione della dire-zione generale in Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e del-la tutela civile. Questo fa comprendere come i Vigili del Fuoco non sono solo ad-detti allo spegnimento dell’incendio ma operano interventi per la salvaguardia nazionale delle persone dei beni e degli animali”. Quali sono le specializzazioni per tutti gli interventi funzionali e specifi ci?“Sicuramente, interveniamo a fare soccor-so pubblico in tutte le calamità naturali: alluvioni, terremoti, frane, eruzioni etc. Poi ci occupiamo della difesa civile. Questo settore è stato potenziato negli ultimi anni e nello specifi co a noi è affi dato il settore nucleare, biologico, chimico e radiologico in situazione di pace, perché invece in caso di guerra le competenze sono totalmente

affi date alle Forze Armate. Abbiamo una rete di rilevamento della radioattività am-bientale in tutta Italia di circa 784 centrali, attraverso le quali rileviamo costantemen-te il livello della radioattività nell’atmo-sfera. Un’altra specializzazione, vanto del nostro Dipartimento, sono gli Speleo Alpino Fluviali (SAF). Altre specializza-zioni sono gli elicotteristi, le unità cinofi le. Inoltre ci sono i distaccamenti portuali, in caso di incendio a mare o nei porti e i di-staccamenti aeroportuali, che assicurano il servizio antincendio in tutti gli aeroporti italiani”.Il vostro compito è anche quello di inter-venire nei gravi casi di incidenti stradali. Nei casi in cui ci sono feriti vi occupate anche del soccorso? “Certamente, noi interveniamo per disin-castrare i corpi dalle lamiere e a tal pro-posito abbiamo anche Vigili del Fuoco che sono specializzati in tecniche di primo soccorso sanitario (TPSS) che si occupano delle procedure necessarie al mantenimen-to in vita dell’infortunato e al recupero di esso senza danneggiarlo. Questo fatto av-viene perché normalmente siamo i primi ad intervenire e arrivare sul posto dell’in-cidente, via terra o in elicottero”

A tal proposito, il nucleo elicotteri in Sicilia si trova a Catania, costituito da 4 elicotteri (in tutta Italia ne abbiamo 15), 2 AB-412, 15 posti ciascuno e 2 AB-206, 5 posti ciascuno, che assicurano il soccorso nell’ambito di tutta la Sicilia e una parte della Calabria. I distaccamenti in provin-cia sono: Catania, Caltagirone, Adrano, Paternò, Acireale, Riposto. Infi ne ci sono tre distaccamenti di Vigili del Fuoco vo-lontari che sono Maletto, Vizzini e Lin-guaglossa. Un vanto per la nostra provin-cia, ma soprattutto una garanzia di tutela e sicurezza pubblica.

“Il primo soccorso la nostra passione per professione”Eroi di ogni giorno: il diffi cile compito dei Vigili del Fuoco

H a avuto inizio uffi cialmente il 21 Gennaio la terza edizione de “La Provincia ti difende”, iniziativa

promossa dal Comitato Regionale Fijlkam e coordinata dal Vice-prefetto Vicario di Catania, dott.ssa Annamaria Polimeni, che grazie all’Assessorato provinciale allo Sport ed Edilizia Sportiva, diretto dal dott. Daniele Capuana, permetterà alle Forze Ar-mate, Forze dell’Ordine e ai diversi reparti di Polizia Municipale della Provincia di Ca-tania di partecipare gratuitamente ai corsi di MGA (Metodo Globale di Autodifesa).

Il progetto, per il quale fi no ad oggi sono arrivate cinquecentocinquanta ade-sioni, è aperto anche ad un numero riser-vato di civili.

Al Palacannizzaro “Rosario Livatino”, ospiterà tutta l’iniziativa.

“Ho avuto l’onore di partecipare all’aper-tura uffi ciale dei corsi di autodifesa previ-sti dal progetto “La Provincia ti difende” – ha detto l’assessore Capuana –. Sono fe-lice che questa iniziativa si sia consolidata

sempre di più in questi anni, offrendo l’op-portunità di imparare gratuitamente queste tecniche a chi ogni giorno offre la propria vita per garantire l’incolumità pubblica. Desidero ringraziare il Maestro Leone e tutti i maestri che impartiranno le lezioni per la loro disponibilità e professionalità”.

I partecipanti al progetto “La Provincia

ti difende” verranno divisi in più gruppi, ripartiti in funzione della specifi ca com-petenza dei corsisti. Ad ogni gruppo sarà dedicata una o più giornate settimanali. Il progetto avrà la durata di quattro mesi e si concluderà a fi ne Maggio, con lezioni della durata di 90 minuti, due volte la set-timana, mattina e pomeriggio.

Iniziata, al Palacannizzaro “R. Livatino”, corsi gratuiti di MGA (Metodo Globale di Autodifesa)

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Febbraio 2009LA SVOLTA 7

L’intervista a cura di Antonio Iacona

Nella sola provincia etnea operano quasi 20 mila imprese artigiane. È solo

uno dei segnali positivi di un set-tore che continua a rappresentare uno dei pilastri dell’economia si-ciliana.

Crisi? Pessimismo? Un nuovo 1929? L’artigianato siciliano si difende con una buona dose di ottimismo. Proprio così. Perché, dati alla mano delle Camere di commercio, le imprese artigiane dell’Isola godono comunque di buona salute e l’artigianato è un comparto produttivo vivo, che esprime creatività ed esperienza millenaria.

I mestieri artigiani, pur conser-vando in sé il fascino delle tra-dizioni, non sono affatto attività vecchie, superate o in controten-denza.

In quest’ambito, vasto e va-riegato, possono trovare sbocco occupazionale quei giovani vo-lenterosi e pieni di idee che hanno compreso che gli spazi sempre più angusti del posto fi sso o dell’im-piego pubblico non offrono ormai alcuna prospettiva di lavoro.

Del complesso, variegato e af-fascinante mondo dell’artigianato ne abbiamo parlato con il presi-dente regionale dell’E.b.a.s. (Ente bilaterale artigianato siciliano) nonché segretario provinciale di U.p.i.a. Casartigiani di Catania, Cetti Grasso.Presidente Grasso, che cosa si-gnifi ca oggi sostenere mestieri antichi eppure vitali come quelli dell’artigianato?L’auspicio di tutti è che le Istitu-zioni territoriali e nazionali com-prendano che sostenere l’artigia-nato, attuando normative che ne consentano il concreto sviluppo, signifi ca fare crescere la nostra economia e la nostra società, e soprattutto dare una prospettiva

di futuro alle nuove generazioni. La crisi economica che oggi im-perversa sono convinta che si po-trà risolvere solo costringendo i governi ad investire in opere pub-bliche, a spendere i soldi in bilan-cio, a garantire i pagamenti alle imprese da parte degli enti pub-blici in tempi ristretti, a rafforzare i fondi di rotazione agli enti nati per sostenere le imprese, come la CRIAS.E riguardo ai fi nanziamenti alle imprese, ci sono novità?Riponiamo qualche aspettativa nella nuova Artigiancassa, che attiverà entro il 2010 una fi tta rete di Artigiancassa Point, veri e propri sportelli bancari al ser-vizio delle imprese che verranno ospitati presso le sedi delle asso-ciazioni artigiane e dei consorzi fi di. Questi fi nanziamenti, che av-verranno tramite la garanzia dei consorzi fi di, rappresenteranno un’alternativa snella e veloce ai fi nanziamenti già erogati dalla Crias. Un piccolo passo avanti è stato compiuto a Catania con l’innalzamento del tetto massimo di spesa previsto per l’erogazione del contributo in conto capitale da parte della Provincia regiona-le, che da 15.400 euro è passato a 25 mila euro. Abbiamo in Sici-lia più 87.000 aziende artigiane attive, di cui quasi 20.000 solo nel territorio della provincia di Catania, che nel 2008 risulta es-sere la prima delle nove province siciliane, con un trend positivo di 247 imprese nello scorso anno. Le imprese artigiane, nonostante la crisi economica generale, tengo-no, partecipano al PIL complessi-vo della Sicilia con il 6%, e danno lavoro all’85% degli occupati. Lei rappresenta due importan-ti realtà artigianali: l’Ebas e l’Upia Casartigiani. Un ottimo risultato, per le pari opportu-

nità, e una sfi da importante per Lei, come rappresentante di ca-tegoria. È vero, sono stata la prima donna in Italia ad essere eletta presiden-te di un Ente bilaterale dell’arti-gianato. Credo sia un successo da condividere con tutte le altre don-ne impegnate in tal senso.Qual’è il ruolo che svolge l’E.b.a.s?L’E.b.a.s. (Ente bilaterale arti-gianato siciliano), costituito nel 1993 dalle associazioni artigiane Casartigiani, Claai, Cna, Confar-tigianato e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil, eroga prestazioni alle imprese artigiane e ai loro dipen-denti. Tra le fi nalità istituzionali dell’Ente ci sono la salvaguardia del patrimonio professionale del lavoro dipendente e imprendito-riale, attraverso l’erogazione di prestazioni rivolte al sostegno del reddito dei lavoratori e delle imprese artigiane; la promozione della mutualità; la valorizzazione e il consolidamento delle rela-zioni sindacali nell’artigianato. All’interno dell’E.b.a.s. opera il C.p.r.a. - Comitato Paritetico Regionale dell’artigianato, che svolge funzioni in materia di sicu-rezza nei luoghi di lavoro. In ma-teria di apprendistato, l’E.b.a.s. espleta una funzione di interfac-cia tra le istituzioni e le aziende artigiane, individuandone le esi-genze formative in relazione agli apprendisti assunti. In materia di formazione, la commissione regionale “Fondartigianato” si occupa della programmazione e organizzazione della “formazione continua” dei lavoratori artigiani in funzione dei fabbisogni forma-tivi di ciascuna categoria profes-sionale. L’Ente ha poi consolida-to negli ultimi anni una gamma di prestazioni: a favore dei la-

voratori dipendenti (sospensio-ne/riduzione attività lavorativa; ammortizzatore sociale; borse di studio; anzianità professionale); a favore delle imprese artigiane (contributi agli investimenti per innovazione tecnologica, qualità, informatizzazione, export e incre-mento occupazionale). C’è poi la potenzialità di intervento da parte dell’Ebas relativamente agli am-mortizzatori sociali. In base al nuovo decreto anticrisi emanato dal Governo a novembre 2008, l’indennità di disoccupazione ai dipendenti di imprese del settore artigiano, sia con requisiti nor-mali che con requisiti ridotti e per gli apprendisti, verrà erogata per il tramite degli Enti bilaterali. Ecco perché è importante che le imprese artigiane aderiscano al-l’Ebas.E in materia di sicurezza? Ci ri-sponde il presidente provinciale di Casartigiani di Catania, Nel-lo Molino, che riveste anche il ruolo di coordinatore regionale del Cpra. Grazie al corso di formazione regionale di 64 ore, conclusosi a novembre scorso ed espletato in collaborazione con l’Inail regio-nale, sono stati formati 27 nuovi rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), tramite il quale sono stati rag-giunti due importanti obiettivi: l’acquisizione da parte dei Rlst delle competenze dettate dal testo unico per la sicurezza sul lavoro e la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro re-lativi alle imprese artigiane. L’E.b.a.s., presidente Grasso, è presente in maniera capillare su tutto il territorio regionale? Sì, l’E.b.a.s. è presente in tutte le nove province siciliane con le pro-prie sedi territoriali Cbt e Opta, ospitate presso le associazioni

artigiane di ciascun capoluogo. Sul sito internet www.ebassicilia.org è possibile visionare: le pre-stazioni dell’Ente; le modalità di iscrizione; il Protocollo d’in-tesa E.b.a.s.-C.p.r.a./Inail sulla sicurezza; il Protocollo d’intesa E.b.a.s./Inps che ha esteso la cor-responsione della disoccupazione con i requisiti ridotti anche ai di-pendenti delle imprese artigiane iscritte all’E.b.a.s. E sulla formazione è impegnata anche Casartigiani?Certo, la Confederazione Regio-nale di Casartigiani, guidata dal Coordinatore generale Michele Marchese, propone da anni una tipologia di formazione diver-sa da quella attualmente gestita dalla Regione. Più volte abbiamo espresso perplessità e contrarietà sull’attuale sistema, che ha fi no ad oggi messo in campo progetti che hanno portato indubbi van-taggi agli enti incaricati, ma non ha concretizzato il suo obiettivo prioritario, che è quello di avvici-nare i giovani al lavoro. L’idea di Casartigiani è quella di realizzare la formazione attraverso le bot-teghe-scuola. Presso i laboratori artigiani il giovane, in tre anni di

interazione tra teoria e pratica reale, imparerebbe la professione in una condizione di full immer-sion sul luogo stesso dove avviene la produzione. L’apprendimento avverrebbe certamente in modo concreto e molto più veloce ri-spetto ai corsi attualmente in vi-gore. A completamento dell’iter formativo il giovane sarebbe pronto per essere avviato al mer-cato del lavoro.Qual’è la vera forza dell’arti-gianato oggi?Posso dire che i mestieri arti-giani sono tra i più antichi e creativi comparsi sulla terra. Ma se ancora oggi la capacità di fare, la creatività, l’inventiva dell’artigiano, di colui cioè che prende la materia e la trasforma (dal latino artfl ex), sono rimaste invariate, ciò non signifi ca che l’artigianato sia un qualcosa di desueto, o inattuale. L’artigia-nato di oggi è, infatti, in grado di unire la tradizione alla tec-nologia, di modernizzare e ra-zionalizzare la sua produzione utilizzando moderne attrezzatu-re, senza per questo mortifi care la creatività e l’impegno che lo caratterizzano.

La vitalità del comparto artigianoA colloquio con Cetti Grasso, prima donna alla guida dell’Ebas

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8 Febbraio 2009 LA SVOLTA

Arte & Cultura Pagina a cura di Maria Sambataro

G iovanni Coglitore è nato a Fiumefreddo di Sicilia e vive a Santa Venerina, in

provincia di Catania.E’ uno scrittore aderente al reale,

autore di storie vissute che ama rac-contare storie di amori impossibili, di battaglie, di intrighi, di umiltà e di orgoglio; ma si concede anche voli fantastici in mondi fi abeschi di sua invenzione, come accade nei rac-conti per l’infanzia.

Nell’uno e nell’altro caso i suoi scritti sono un inno alla vita che, come afferma nella prefazione a Sulle ali della vita, “… è il più bel dono che abbiano potuto ricevere. Viviamola nella sua completezza”.

Autore di diverse opere di narrati-va e di testi teatrali, appena apparso sulla scena letteraria italiana ha su-bito riscosso il favore della critica, come attestano i numerosi premi e segnalazioni ricevuti.

2003 – Il comune di Prata d’An-

sidonia gli assegna il premio Pel-tuinum per la sezione narrativa per l’infanzia per il “Barbiere Barbaril-lo”. Riceve una segnalazione d’ono-re dal Centro Culturale Firenze – Europa “Mario Conti” per il testo teatrale “La commedia”.

2007 – Riceve a Concordia Sagit-taria il Premio letterario “I fi umi”, promosso da un gruppo di comuni del nord d’Italia, per l’opera “Vento d’Aspromonte” (ed. MEF), sezione narrativa; la Gabrieli Editori – Inter-national Communications, accertato il buon livello della sua produzione letteraria, delibera di inserirlo nel “2° volume della Storia della Letteratura dal ‘900 ad Oggi”. Entra a far parte come Socio Onorario della coalizio-ne degli scrittori ed artisti italiani e

stranieri (UNS, UIL), una coalizione che lavora per la promozione a tut-to campo della categoria degli autori e artisti. E’ fi nalista al XXV Premio Firenze, promosso dal Centro.Cultu-rale.Firenze – Europa “Mario.Conti.” per “Vento d’Aspromonte” con la seguente motivazione: Il complesso romanzo, a sfondo storico, animato da spirito di libertà e di fraternità è illuminato da suggestive e minute de-scrizioni dei paesaggi di Calabria, si fa apprezzare per l’uso colorito della lingua, per i dialoghi vivaci e per l’ef-fi cace costruzione dei personaggi.

2008 – si classifi ca al primo po-sto al Premio Letterario Biennale Internazionale dei Monti Lepini di Segni (RM) per la sezione Narrati-va Edita.

Un autore realistico che sa anche volare sulle ali della fantasia

G iovanni Coglitore è nato a

Chiunque prenda visone del-l’ampia produzione di Barbaro Messina si trova immancabil-mente di fronte ad un interro-gativo: artigiano o artista? La risposta sorge spontanea: in lui il confi ne tra le due sfere nel tempo si è talmente indeboli-to che oggi non si discerne più la maestria dell’artigiano dalla progettualità dell’artista.B. Messina è attualmente il più autorevole esponente di quel-la che si potrebbe chiamare la “scuola di ceramizzazione della pietra lavica etnea”. Può, infatti, vantarsi di esser stato il primo ad intuire e valorizzare le potenzia-lità di questa pietra, facendola uscire dal ghetto delle produzio-ni scontate.La sua lunga attività nel campo della ceramizzazione della pie-

tra lavica etnea sta a dimostrare quanto la sua intuizione era fon-data. Quest’intuizione sta nel-l’avere operato uno spostamento funzionale all’interno dell’og-getto d’indagine, nell’aver mi-rato al raggiungimento di obiet-tivi nuovi, originali, diversi da quelli ormai consolidati da una tradizione plurisecolare e avere innestato un nuovo linguaggio espressivo all’interno del già esistente conferendo all’oggetto preso in esame un nuovo senso. Tradizione e innovazione s’in-contrano e si fondono nelle sue creazioni: il patrimonio cultu-rale delle genti etnee e le nuove istanze della postmodernità tro-vano in lui una felice sintesi.La sua prima formazione avvie-ne nell’ambiente culturale della Catania anni ’60, un ambiente

un po’ troppo tranquillo per il suo spirito da romantico ribelle. Finiti gli studi, lascia la Sicilia e si avventura in un viaggio di ri-cerca e sperimentazione nei cen-tri di lavorazione della ceramica che sorgono nell’Italia del cen-tro- nord, per “rubare” – come ama dire – i segreti di quest’ar-te. Il viaggio sarà fruttuoso di esperienze e darà i suoi frutti nel tempo; getterà, infatti, le basi del rivolgimento del linguaggio che il giovane Barbaro avvierà anni dopo. Dopo una peregrina-tio di circa due anni ritorna nella sua città e apre in via Giacinto Coco il suo primo laboratorio di ceramica “Le Nid”. Gli inizi lo vedono artigiano intento a pro-durre bomboniere per promessi sposi; per loro inventa un mar-chio che in seguito avrebbe fatto il giro del mondo.: due colombe che si fronteggiano e si attraggo-no reciprocamente.Pur amando quel lavoro va avanti

nella ricerca. L’innata curiosità lo porta a osservare attentamen-te e continuamente le tecniche usate dai ceramisti del passato, il che alla lunga attiverà in lui quel processo di coscientizza-zione artistica che determinerà il passaggio a un nuovo e originale linguaggio: il concepimento e la realizzazione di un’idea geniale, la ceramizzazione della pietra lavica dell’Etna.L’esperimento ha successo e dà il via a un tipo di produzione for-temente innovativo nel settore. L’attività viene trasferita nel nuovo laboratorio di via Fonte Maimonide. Lì Barbaro Messi-na, ormai artista-imprenditore, comincia a sfornare i manufatti destinati a imporsi immediata-mente all’attenzione dei mercati nazionali ed esteri.Oggi il laboratorio “Le Nid”, azienda leader nel settore della pietra lavica ceramicata, produ-ce tavoli, piastrelle, oggettistica,

complementi d’arredo per bagni e cucine, e realizza complessi progetti di Designers di fama mondiale.La produzione matura è contrad-distinta dalla presenza dei cosid-detti “frammenti”, lastre in pie-tra lavica ceramizzate che sem-brano strappate al Vulcano; in essi il fruitore può ricostruire il rapporto più o meno confl ittuale che lega la parte al tutto, la gen-te etnea e il suo ambiente, e può cogliere, seppure in modo fram-mentario, l’evoluzione segnica e formale dell’artista paternese oltre alla storia di una civiltà, “la civiltà della pietra lavica”.Qualche anno fa, dopo tante fa-tiche coronate da successi, Bar-baro Messina, da buon padre, consegna il frutto del suo lavoro al fi glio Vincenzo, architetto, perpetuando felicemente la tra-dizione dei “tengo famiglia”.

L ’emozione più grande è stata quella di vedere centinaia di alunni delle scuole medie por-

tare appuntata sul petto la coccarda tri-colore, simbolo uffi ciale del “Giorno del Ricordo”. A questa platea si sono rivolti i relatori dell’incontro “Foibe, il rumore del silenzio”, in memoria dei martiri delle Foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. L’even-to, organizzato dal Ce.S.C.U. (Centro Studi Culturale Universitario), si è

svolto martedì 10 febbraio nell’au-ditorium “Don Milani” di Paternò. A cinque anni dalla nascita del “Comita-to 10 Febbraio”, l’obiettivo è duplice: onorare i nostri connazionali caduti durante quei tragici eventi tra il 1943 e il 1947 nelle terre italiane d’Istria, Fiume e Dalmazia occupate dalle bande armate comuniste del dittatore jugoslavo Tito e sensibilizzare soprat-tutto le giovani generazioni nel tenere viva la memoria della nostra Nazione.

L’incontro è stato presieduto da Vene-ra Palumbo (responsabile Ce.S.C.U.), Antonio Iacona (giornalista), Carlo Lo Re (giornalista) e dalla prof.ssa Valeria Caruso (docente di Storia e Filosofi a), che hanno sottolineato l’importanza di “non dimenticare”!

Dopo il dibattito è seguita la proie-zione di alcune immagini e video che hanno reso memoria ai nostri conna-zionali caduti. Alla presenza delle autorità cittadine, si è assistito, come

ha sottolineato il responsabile del Ce.S.C.U., Venera Palumbo, ad un momento di commemorazione e pro-fonda rifl essione, che rende il giusto onore a tutti coloro che hanno perso la vita per la sola “colpa” di essere Ita-liani e che per decenni sono stati volu-tamente dimenticati da chi ha scritto la Storia.

Antonio IaconaPresidente Associazione“Gabriele d’Annunzio”

Barbaro Messina, maestro ceramista, vive e opera a Paternò, il suo paese natale. Negli anni ’60 frequenta l’Istituto d’Arte di Catania ove consegue il diploma. Oltre che per le sue qualità artistiche e imprenditoriali, si è distinto nell’ambito paternese per il notevole impegno nella formazione giovanile: ha gestito per parecchi anni la conduzione dell’Associazione Liberi artigiani e, da Direttore, ha creato la “Scuola d’arte città di Paternò”. Qualche anno fa ha diretto a Nicolosi una scuola artigianale per l’insegnamento della tecnica della pietra lavica ceramicata.

Barbaro Messina, artigiano o artista? Profi lo di un uomo a più dimensioniA lui il merito di aver guardato il basalto etneo da altri punti di vista

Barbaro Messina, maestro Barbaro Messina, maestro Barbaro Messina

“Io non dimentico! E tu?”

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Febbraio 2009 LA SVOLTA

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10 Febbraio 2009 LA SVOLTA

Donna Questa rubrica vuole essere una pagina d’incontro per tutte le donne. Per far capire che non siamo sole, ma che i problemi di ognuna di noi, in fondo, sono quelli di tutte. E perché no, magari qualche uomo, sbirciando un pò, potrà esaudire qualche sua curiosità…Scriveteci: LA SVOLTA - Via G. Mazzini, 59 - 95040 Motta S. Anastasia (CT)oppure inviate le vostre e-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Rubrica Donne a cura di Francesca Putrino

Un vicolo, la paura, il dram-ma e poi la tua vita sarà cam-biata per sempre.

Questo è ciò che provano migliaia di ragazze sottopo-ste a violenza sessuale.

È stato approvato dalla Ca-mera il Ddl anti-stalking che istituisce il reato di atti perse-cutori, che prevede il carcere da 6 mesi a 4 anni, con delle aggravanti di pena nel caso in cui il reato sia commesso ai danni di minori, disabili, o donne incinte.

Questa non è una legge contro il corteggiamento, ma contro i persecu-tori insistenti. Il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, lo defi -nisce un grande giorno per il paese e per la politica.

Non manca altro che l’approvazio-ne da parte del Senato e dal giorno dopo le donne avranno uno strumen-to in più per difendersi da compor-tamenti che rendono la loro vita un inferno. Già è stato completato un

bando da 3 milioni e mezzo di euro per sostenere i centri antiviolenza che aiutano le donne.

Il governo ha dimostrato notevole sensibilità e interesse ai casi di stupro avvenuti negli ultimi tempi. È stato siglato un protocollo d’intesa con l’ar-ma dei Carabinieri per un gruppo di studio sulle violenze contro le donne e protocolli con Milano e Roma per installare mille scatole rosa nelle auto di donne a rischio per gli orari in cui si spostano in macchina o le zone che devono frequentare.

I n fretta e in furia, come sempre, mi sistemo ed esco da casa. Arrivo davanti

alla porta del suo studio e dopocinque minuti arriva anche lei:Rosanna Natoli (nella foto).

Rosanna è un affermato av-vocato penalista, l’Assesso-re della pubblica istruzione della giunta paternese, oltre ad essere una mamma e una moglie a tempo pieno.

Ci salutiamo amichevolmen-te e ci proponiamo un caffè. Appena fi nito, ci spostiamo nel suo studio, molto elegante e curato. Si nota subito che c’è lo zampino di una donna.

Appena entrata mi lascio travolgere dalla curiosità e

chiedo subito: Cosa ti ha spinto a fare l’avvocato?

“ Questa era una strada che mi forniva varie possi-bilità. All’inizio non volevo fare la penalista, ma la civi-lista. A farmi cambiare idea è stato mio marito. Il vero avvocato è con la toga. Ap-pena laureata le mie bambi-

ne erano piccole e mi trova-vo a fare avanti e indietro da Catania perché frequentavo uno studio importante ed io avevo voglia di imparare, di “rubare” il mestiere perché nessuno te lo insegna. Devo tanto ai miei genitori e a mio marito”.

Qual è il tuo incubo più grande?

“Il cellulare. Non lo soppor-to proprio. – In effetti, non ha tutti i torti, solo sul tavolo ce ne sono 3 – I clienti non ven-gono più allo studio, preferi-scono telefonare. Da due anni si è pure aggiunto il cellulare dell’amministrazione”.

Come sei entrata in poli-tica?

“ Nel 2002 il mio maestro mi voleva far candidare, ma non era una cosa che mi interes-sava. Ne volevo restare fuori. Poi due anni fa mi sono can-didata, ma non credevo che avrei raggiunto traguardi così alti anche perché ho sempre lavorato a Catania. Vuol dire che avevo seminato bene. An-che se, te lo dico con sincerità, quello politico è un mondo tutto al maschile. Non so se è una questione di sesso, ma vedo tante donne che si candi-dano, fare da tappabuchi ”.

Qual è la cosa più impor-tante della tua vita?

“ Le mie fi glie. Tutto quel-lo che faccio lo proietto su di loro. Nei momenti out, quan-do vorrei lasciare tutto, penso a loro e mi riprendo. Questa è una strana società, dove tutti hanno tutto e bisogna far capi-re che non è sempre possibile. Anche per questo ho voluto

fare l’esperienza dei bambini bosniaci. Per capire, io per prima, che a volte anche an-dare a prendere una semplice pizza può essere un lusso ”.

Perché, a volte, i diritti delle donne non vengono rispettati? Ad esempio la violenza alle donne è una privazione di diritto alla li-bertà di scelta.

“ Io personalmente non ho mai avuto particolari proble-mi in quanto donna. A molte di noi, però, alcuni diritti sono negati. La colpa è di questa società con sempre meno valori. Il diritto è una cosa che dovrebbero avere tutti. Il diritto alla vita, al lavoro, al poter fare le proprie scelte. Ci vuole più disciplina”.

Soddisfatta, mi alzo e rin-grazio Rosanna per la gra-devole conversazione. Lei si sistema la giacca e con la sua naturale raffi natezza mi strin-ge la mano forte. “Grazie e te. Ci vediamo presto”.

Chiacchierando con . . .

I n fretta e in furia, come I n fretta e in furia, come I

Chiacchierando conApprovato il Ddl anti-stalkingLe donne avranno uno strumento in più per difendersi

di Giuliana Sotera

Quando si parla di relazioni senti-mentali il più grande luogo co-mune esistente è che “gli uomini

vengono da Marte e le donne da Venere”, soprattutto se c’è di mezzo il “fattore s” (sesso). Ma è davvero così?

Se apparentemente la risposta sembra scontata, soprattutto se non facciamo che ascoltare lamentele dalle nostre amiche che si dichiarano “sedotte e abbandona-te” dagli uomini, dall’altro lato negli ul-timi anni stiamo vivendo un’interessante inversione di tendenza che pian piano ri-schia di capovolgere la situazione.

Infatti, fi no a tempi recenti la donna, specialmente in un’isola conservatrice come la Sicilia, dichiarava ai quattro venti

di essere portatrice di “valori” e “virtù”, complice anche una mentalità eufemi-sticamente defi nita come discriminante, secondo la quale se l’uomo fa sesso con più partner, per di più senza sentimento, è un grande stallone degno di rispetto, mentre se la donna agisce allo stesso modo allora le etichette a riguardo sono molto meno lusinghiere.

Oggi, invece, una donna, sempre più realizzata anche dal punto di vista pro-fessionale, decide di mettere da parte gli antichi pregiudizi iniziando a soddisfare i propri desideri, anche se questo può comportare il fare sesso senza sentimen-to. Ma la donna ha veramente rinunciato al romanticismo? Come sempre accade in questi casi la verità sta nel mezzo,

però è anche vero che se prima l’obiet-tivo prioritario di una donna era quello di crearsi una famiglia, adesso pare pro-prio che le priorità siano altre, in primis la realizzazione in campo professionale. Per questo non è un caso che l’età media in cui le donne convolano a nozze si è al-zata da 25 ai 30, soprattutto negli ultimi quindici anni.

Per cui ha capito che forse vale la pena di godersi quanto più possibile il suo status di donna single cedendo alla ten-tazione del piacevolissimo fattore s. Fino a poco tempo fa, infatti, era prerogativa esclusiva degli uomini concepire di avere più storie, anche contemporaneamente, giustifi cando il tutto come un’esigenza del loro DNA alla quale sarebbe stato

contro natura disobbedire. A maggior ragione tutto diventava ancora più ecci-tante se la storia era solamente “fi sica”, perché in questo caso l’uomo si sentiva veramente realizzato. Chiaramente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, dal momento che anche negli uomini si stan-no facendo strada profondi cambiamenti, soprattutto nei poco più che ventenni, i quali, a dispetto di qualsiasi pronostico, pur non disdegnando “se capita” rappor-ti sessuali occasionali, ambiscono però a trovare la persona giusta.

A chi però già pensa con piacere ad un’inversione dei ruoli voluta dal cielo, bisogna rispondere che ancora esistono le dovute eccezioni che riguardano la maggior parte degli uomini sulla trenti-

na, i quali sulla scia del comportamento in campo sentimentale dei cugini ame-ricani, sono allergici a qualsiasi legame serio perché a lungo andare potrebbe portare al matrimonio, per defi nizione “la tomba dell’amore”. Ma fi n ora è stato trascurato un dettaglio che nella pratica manda all’aria le migliori intenzioni sia degli uomini che delle donne di lasciar-si andare al piacere del “sesso senza impegno”: l’amore. È facile infatti dire di voler essere sessualmente spregiudi-cati fi nché non si prova alcun tipo di sentimento verso qualcuno. Perché nel momento in cui si comincia ad essere innamorati fortunatamente tutti i luoghi comuni formulati in materia cadono de-fi nitivamente.

Rubrica: Fattore “S.”“È facile dire di voler essere sessualmente spregiudicati fi nché non si prova alcun tipo di sentimento verso qualcuno”

LUNEDI’ 23 Ore 16.30 - Villa Moncada - Sfi lata di Gruppi in Maschera delle Scuole.MARTEDI’ 24 Ore 16.30 - Villa Moncada – Sfi lata con Carri Allegorici, Carri infi orati e Gruppi in Maschera Ore 19.30 - Piazza Indipendenza “Ballo in Piazza - Animazione“ con i congressisti mondiali della salsa a cura della Scuola di danza caraibiche latino americane “Tropical Style” DI Aurelio Consalvo.Ore 21.30 - Piazza Indipendenza - spettacolo con “ Miss Lolita Show”.

L’Assessore alle CulturaGianfranco Romano

Alle sfi late parteciperà l’UNITALSI sottosezione di Paternò con un gruppo in maschera Percorso delle sfi late: Partenza Villa Moncada Via Vittorio Emanuele, Piazza Regina Margherita,Via E. Bellia, Via G.B. Nicolosi, Via Virgillito, Via Vittorio Emanuele arrivo in Piazza Indipendenza.

GIOVEDI’ 19 Ore 9.00 - Palazzetto dello Sport – “Festa con le scuole Materne Comunali“SABATO 21 Ore 16.30 - Villa Moncada – Sfi lata di Gruppi in Maschera delle ScuoleDOMENICA 22 Ore 16.30 - Villa Moncada – Sfi lata di Carri Allegorici, Carri Infi orati e Gruppi in MascheraOre 19.30 - Piazza Indipendenza “Ballo in Piazza - Animazione“. con i congressisti mondiali della salsa a cura della Scuola di danza caraibiche latino americane “Tropical Style” di Aurelio Consalvo

PROGRAMMA

L’Assessore alla Pubblica IstruzioneRosanna Natoli

SindacoGiuseppe Failla

Il Presidente della Provincia reg.le CTGiuseppe Castiglione

Page 11: La Svolta

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di Simona Scandurra

L a microcriminalità in Si-cilia è in calo. Così si legge in uno dei giornali

dell’isola. Nel 2008, calo dei reati cosiddetti predatori, scippi meno 39% e rapine meno 16%. Il bilan-cio è quello di un anno positivo.

Questi dati però non sono do-cumentati in alcun testo ufficiale. Lo stesso giornale pubblica, nelle pagine successive, fatti di cronaca totalmente in contrasto con il calo dei furti. A piazza Federico di Svevia si è riproposto da una ven-tina di giorni un allarme sicurez-za. I titolari di alcuni locali della zona denunciano una preoccupa-zione a causa degli innumerevoli furti. Atti che si ripetono giorno per giorno dove a volte i clienti non ritrovano più l’auto uscendo dai locali o se la ritrovano è senza ruote. Un altro articolo poi, parla di una nota, sottoscritta dagli ope-ratori del mercato di Piazza Car-lo Alberto, della Pescheria e dei mercati rionali, che chiedono il ripristino della squadra anti bor-

seggio dei vigili urbani per con-trastare il fenomeno degli scippi tra banconi e bancarelle. Per di più “il sole 24ore”, nella classi-fica sulla vivibilità nelle grandi città, inserisce Catania, negli ulti-mi posti. Uno degli indici più im-portanti per valutare la posizione delle città italiane è quello della microcriminalità.

Qual è la verità?Per capire cosa succede in realtà

nella città di Catania, basta fare un giro per le vie del centro e parla-re con i commercianti, i giovani, gli studenti, gli anziani e le donne per percepire il timore di un peg-gioramento della realtà metropo-litana. La gente ha paura. Paura che sembrerebbe non giustificata, visto che dalla questura arriva un messaggio di rassicurazione dove si legge: “dal giugno scorso, vi è stato un potenziamento del con-

trollo del territorio attraverso un incremento delle volanti e delle pattuglie appiedate che hanno portato una notevole diminuzione dei reati”. Per la questura va tutto bene. Ep-pure, percorrendo i corridoi delle questure catanesi, l’aria che si respira è del tutto di-versa. I poliziotti non voglio-no parlare, non intendono la-sciare nessuna dichiarazione e non possono comunicare alcun dato ufficiale. “non è di nostra competenza” rispon-dono. Poi, tra una parola e l’altra esce fuori che “sono molto preoccupati per la città di Catania”.

C’è poi chi conferma che il vero problema della sicurezza nella metropoli etnea è quello dell’or-ganizzazione che vede decrescere l’operatività della polizia di stato. Tommaso Vendemmia Segretario Generale del Siap (Sindacato Ita-liano appartenenti polizia) delle segreteria provinciale di Catania afferma che “gli agenti sono co-

stretti sempre più alla vigilanza delle strutture che compongono l’insieme degli uffici della polizia di stato. I distaccamenti in città sono 16, che assorbono circa 200 addetti alla vigilanza e destinati ad attività burocratiche. Quindi a conti fatti se da un lato il numero dei poliziotti è cospicuo, dall’al-tro gli agenti sono impegnati ne-gli uffici tra carte e telefoni, senza potersi occupare del controllo del territorio.

Bisognerebbe capire se in realtà qualcosa non funzio-na, nel sistema sicurezza, e per farlo è necessario fare un passo indietro e citare i tagli alla sicurezza e alla difesa delle amministrazioni dello stato previsti per tre anni dal-l’attuale governo Berlusconi. Tagliare oltre tre miliardi e mezzo potrebbe significare: impedire di acquistare au-tovetture, strumenti e mezzi utili per svolgere il servizio, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazio-ne, per l’acquisto di munizio-

ni, delle divise e per l’ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture in particolare quel-le di accesso al pubblico sempre più fatiscenti. Tagli che a detta di qualcuno non avrebbero intacca-to la sicurezza nel territorio. In realtà, settori della polizia, però, lamentano che a causa dei det-ti tagli l’efficienza del corpo ha perso di funzionalità.

Chi ha ragione allora?

di Silvia Calanna

L ’emergenza rifiuti continua a imperversare nelle nostre strade. Le proteste dei netturbini per il

pagamento degli stipendi sono ormai, tra le vie del centro storico, all’ordine del giorno e non bastano le rassicurazioni relative all’anticipo di somme di denaro da parte del Comune per placare i malumori.

Ci vogliono fatti concreti se non si vuole che la spazzatura diventi un monumento vergognoso della città. I 18 comuni di Simeto Ambiente non sono stati ancora liberati dai cumuli di spazzatura.

I comuni di San Gregorio, Mascalucia,

Gravina di Catania, Motta S.Anastasia e Biancavilla, pagheranno con fondi comunali le loro quote del servizio. Altri comuni, ben dieci, invece, adotteranno, per pagare gli stipendi ai lavoratori, la soluzione delle “anticipazioni dal fondo cassa” della Regione Siciliana. Vi è anche chi, come i comuni di Paternò e Misterbianco, non metteranno mano al portafoglio.

Ad intervenire sulla situazione precaria di Catania, il Codacons che rende noto che presenterà un esposto alla Procura della Repubblica. L’avvocato del Codacons, Isabella Altana, fa sapere infatti, che si chiederà alla Magistratura di verificare se sono

stati commessi i reati di distrazione di fondi pubblici, abuso e omissione di atti di ufficio e concorso in inquinamento ambientale. Il segretario del Codacons, Francesco Nastasi, chiede inoltre l’immediata rimozione dei rifiuti. I monumenti di immondizia da cui siamo circondati stanno creando un disagio ai cittadini e una vera e propria emergenza sanitaria, oltre ad essere un problema di decoro urbano.

I cittadini potranno, inoltre, usufruire di un numero telefonico (0957465686) attraverso il quale sarà possibile richiedere la riduzione del 60% della Tarsu e partecipare all’azione collettiva per ottenere il risarcimento.

Microcriminalità. Sì o No?Alla ricerca della verità sui reati predatori, la questura dichiara un calo, ma i cittadini continuano ad avere paura

Ancora rifiuti. Adesso interviene il CodaconsSi chiederà alla Magistratura di verificare se sono stati commessi i reati di distrazione di fondi pubblici, abuso e omissione di atti di ufficio e concorso in inquinamento ambientale

Percorso ad ostacoli in cittàForse spariranno le buche – trappoledi Francesca Putrino

“Attento. Vai piano. Lì ce n’è un’altra, hai visto? Speria-

mo di non aver scoppia-to”. Parole che in questo periodo lmolti di noi avrà pronunciato. La causa? Le enormi buche che or-mai ricoprono le nostre strade. Buche che si sono trasformate in vere e proprie voragini.

La situazione stradale è veramen-te scandalosa. Catania è la città che maggiormente soffre di questo male. Un manto stradale talmente friabile che davanti a qualche pioggia torren-ziale si scioglie come se fosse zucche-ro nell’acqua. Strade dissestate, asfalti sbriciolati e imprecazioni degli autisti. Resoconto della situazione? Catania è una delle città meno vivibili d’Italia.

Non è difficile costatare che Catania è piena di buche, di strade asfaltate in una maniera discutibile e di cantieri che spesso sforano largamente i limiti di scadenza del progetto di costruzio-ne o di manutenzione. Questi sono caratteri che mettono la città siciliana in una situazione di crisi e allo stesso tempo di degrado.

Si chiede all’assessore Angelo Si-cali (nella foto), responsabile della Manutenzione, perché le nostre strade si sgretolino in questa maniera. “La situazione attuale è davvero pessi-ma.- dice l’assessore - La mancata manutenzione degli anni precedenti ha sicuramente rappresentato uno dei

motivi principali del cat-tivo mantenimento delle strade che ha portato a tale punto”.

Per cercare di mettere fine all’emergenza il co-mune di Catania ha ban-dito una gara d’appalto, per un importo di 50mila euro. Gli operai dovran-

no rattoppare le buche, diventate sem-pre più grandi, a causa del passaggio dei mezzi e delle piogge, non leggere, che hanno investito la Sicilia.

Il bilancio comunale del 2009 riser-verà un’attenzione particolare alla ma-nutenzione ordinaria e straordinaria in-vestendo delle risorse che ammontano a 9 milioni e 325mila euro. L’intenzio-ne è non solo di mettere fine all’emer-genza, ma di agire a fondo per fornire quella solidità viaria che la situazione economica degli anni precedenti non aveva permesso.

Per adesso tutti i passi avanti fatti sono merito della buona amministra-zione Stancanelli visto che i 140milio-ni di euro assegnati dal Governo non sono ancora arrivati e quindi tutte le attività intraprese sono finanziate dal comune stesso.

La vecchia amministrazione aveva messo a disposizione un servizio: “I Tappabuchi”. Poteva essere rintracciato tramite un numero verde, 800594444, e permetteva di far intervenire un ser-vizio di manutenzione nelle zone inte-ressate. Ci si chiede come mai allora questo servizio sia stato tolto. Il nume-ro, infatti, a differenza delle buche è sempre stato inesistente.

Sembra quasi che con molta facilità tutto riesca a scomparire, il numero verde o la vecchia amministrazione…quello che rimane sempre è un grosso buco nell’acqua. Ops, per strada!

Tommaso Vendemmia - Segr. SIAP

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12 Febbraio 2009 LA SVOLTA

HINTERLAND

Marcella Bottino Sbaratta

Un bagno di folla si è riversa-ta domenica per le strade di Acireale per l’apertura della

famosa manifestazione organizzata dalla città di Acireale col patrocinio della Regione Siciliana e della Pro-vincia regionale di Catania.

Sabato si è avuta la tradizionale con-segna delle chiavi della città al RE Burlone da parte della reginetta del carnevale, Enza Leonardi, “Venere dell’Etna”, di 19 anni. Lungo le strade barocche del centro cittadino, hanno sfi lato otto bande musicali provenien-ti da più parti d’Italia, majorettes, e gruppi folkloristici, mentre in serata in Piazza Duomo si è dato il via al primo spettacolo con il concerto di Giuliano Palma e Bluebeaters.

Il sindaco di Acireale Nino Garozzo ha spiegato: “Il Carnevale ad Acireale è più che una tradizione, è una festa per le famiglie che, grazie al servizio di sorveglianza delle forze dell’ordine, possono partecipare al grandioso rito dell’allegria in totale sicurezza per l’incolumità fi sica”.

L’assessore al Turismo, Giusy Brischetto ha sotto-lineato: “Il nostro Carnevale non è solo il più bello di Sicilia ma ormai è uno dei migliori d’Europa. Lo testimoniano i numerosi turisti provenienti da vari paesi europei e gli inviti che ci arrivano dall’estero: a marzo siamo stati invitati alla Fiera di Berlino per promuovere la nostra manifestazione”.

I nove carri allegorico grotteschi in concor-so hanno offerto al pubblico rappresentazioni sceniche di grande effetto grazie alla tecnolo-gia che li rende ogni anno di qualità superiore. I temi trattati sono vari: l’immancabile satira politica locale e nazionale, le problematiche so-ciali, lo spettacolo e lo sport.

Miriam Leone, Miss Italia e “Reginetta del Carnevale 2008” ha presieduto la manifesta-zione pomeridiana di domenica 8 febbraio che è stata ripresa dalle telecamere nazionali della Rai, Mediaset, e La 7.

In tarda serata, il pubblico è sceso in Piazza Duomo per il concerto dei Brigantini Super-band .I nove carri infi orati, illuminati e ricchi di movimenti tecnologici e computerizzati, vero fi ore all’occhiello degli artisti dei fi ori, sfi leran-no il 21, 22, 23 e 24 febbraio.

Numerosi saranno le iniziative collaterali altret-tanto spettacolari ed interessanti. Si parte dalla

tradizionale pubblicazione del , “Numero Unico di Carnevale”, curato dal Circolo Universitario in edicola con le sue vignette umoristiche e le sue satire;. “XIII° Concorso Carri in miniatura” a cura dell’Unione Artigiani Acesi la mostra re-sterà aperta dal 07 al 24 febbraio presso il chio-stro ex Liceo Classico Gulli e Pennisi, Via M. di Sangiuliano; Concorso “Bambini in Maschera” le iscrizioni si effettuano presso gli uffi ci del-l’Assessorato al Turismo Palazzo di Città – fi no al 18/02/2009; Campionato di scacchi “Trofeo di Carnevale 2009 Città di Acireale” 21 febbraio ore 16.00 ; Club Frecce Tricolore Via A. Raffaele; “Aria di Carnevale” XII° mostra sul Carnevale a cura dell’Associazione Filatelica Numismatica Acese dal 14 al 24 febbraio presso il chiostro ex Liceo Classico Gulli e Pennisi, Via M. di Sangiu-liano; “Ridi tu che rido anch’io” concorso di di-segno umoristico su cartolina postale, riservato ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori a cura dell’Associazione Filatelica Numismati-ca Acese; Annullo postale “Il più bel Carnevale di Sicilia 2009”domenica 22 Febbraio dalle ore 09.00 alle ore 13.00 presso il chiostro ex Liceo Classico Gulli e Pennisi, Via M. di Sangiulia-no ; “7° Trofeo Rotellistico Nazionale Carnevale Acese 2009” a cura dell’Accademia Rotellistica – Pattino dromo Comunale Acireale domenica 22 febbraio ore 9.00; I “Carri in miniatura” in espo-sizione presso la galleria del centro commerciale “Ciclope”; Bottega della cartapesta a cura del-l’Associazione Artigianati Acese in Piazza Ga-ribaldi; Manifestazione “Balconi d’Aci” a cura dell’Associazione Socio-culturale e, infi ne, serata danzante dedicata alla terza età presso “La Perla Jonica” giorno 18/02/09 alle ore 19.30.

di Maria Sambataro

Il Consiglio comunale di Belpas-so ha ultimamente emanato una serie di delibere riguardanti gli

aspetti socio - economici della vita della comunità.

In considerazione delle dimensioni assunte dal fenomeno del racket o “pizzo” e per contrastare tale feno-meno, su proposta del sindaco Alfi o Papale, è stato approvato e dichia-rato immediatamente esecutivo il “Regolamento per il riconoscimento delle agevolazioni per i tributi locali in favore delle imprese che hanno sporto denuncia nei confronti di atti estorsivi compiuti ai loro danni”. Un doveroso impegno da parte di tutta l’amministrazione che, sebbene at-traverso i pochi strumenti messi a disposizione di un Ente Locale, si di-mostra determinata a contribuire al-l’azione di contrasto del racket met-tendo in atto misure di agevolazioni e di interventi economici a favore delle imprese che coraggiosamente si sottraggono al ricatto mafi oso.

Sempre in consiglio comunale, su proposta dell’assessore ai Servizi Sociali Nino Prezzavento è stato ap-provato Il “Regolamento per l’acces-so agevolato ai Servizi Sociali”.

Il regolamento è stato suddiviso in due parti: la prima parte comprende le prestazioni sociali gratuite rivol-te alla totalità dei cittadini, mentre nella seconda sono previsti i servizi e prestazioni sociali ad eventuale compartecipazione dei soggetti che usufruiscono di tali servizi.

Finalmente l’amministrazione con

tale strumento potrà, nel rispetto delle leggi, programmare ed elargire tutti quei servizi, sussidi o benefi ci che i cittadini si aspettano.

Il sindaco Alfi o Papale, altresì si è adoperato per dare esecuzione alla Delibera di G.M. n. 152/2008 sot-toscrivendo una convenzione con la Ditta Cavagrande s.p.a., società che opera nel territorio di Belpasso ove svolge l’attività di imbottigliamento di acqua minerale nella zona Acqua-rossa.

La società ha realizzato, nelle adia-cenze del proprio stabilimento, un Parco Solare Fotovoltaico denomi-nato “Parco Solare Fonti dell’Etna” che produce l’energia necessaria per il funzionamento dello stesso stabi-limento e secondo la convenzione la Cavagrande consentirà le visite gratuite al parco per scopi didattici, culturali e turistici. Il Comune di Belpasso metterà a disposizione una

sala per la proiezione di un fi lmato informativo sul Parco Solare e for-nirà notizie a tutti coloro che hanno interesse circa le modalità e gli orari delle visite.

L’iniziativa ha già registrato un notevole interesse sia da parte delle scuole, aventi sede anche fuori del territorio comunale, sia da parte di tu-risti singoli o organizzati in gruppi.

Infi ne, per agevolare la cittadinan-za, l’amministrazione comunale si è fatta promotrice presso il T.I.A. della Simeto Ambiente s.p.a. - ATO 3 di Catania dell’apertura di uno sportello per fornire un migliore servizio agli utenti belpassesi. I cittadini di già si possono recare per nuove denunce, cessazioni, variazioni, e per chia-rimenti relativi alle tariffe di igiene ambientale (T.I.A.) nei giorni di mar-tedì e mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 presso l’Uffi cio Tributi (piano terra ) del palazzo municipale.

Nonostante le vicissitudini causa-te dai noti fatti di politica comunale che potrebbero nel tempo andare ad infi ciare l’attuale legislatura, la citta-dinanza si dimostra favorevole verso l’attività amministrativa fi nora svol-ta. “ Quanto l’attuale amministrazio-ne è riuscita a realizzare – dichiara il sindaco Alfi o Papale - è sicuramente merito del lavoro di sinergia degli Assessori, del Consiglio comunale e dei collaboratori amministrativi. Certamente senza un lavoro conti-nuo e coordinato di questi organi non avremmo mai potuto raggiungere gli obiettivi che adesso sono sotto gli occhi di tutti”.

MOTTA S. ANASTASIA. Incontro con Rita Borsellino e la sua “Un’altra storia”Dare concretezza alle proposte e ai sentimenti delle realtà locali, troppo spesso dimenticate dai partitidi Mariella Palmeri

“ Un’altra storia”, è questo il nome dell’Associazione nazionale pre-sieduta da Rita Borsellino.

In un incontro interessante, tenutosi giorno 5 Febbraio all’hotel “La valle degli ulivi” di Motta Sant’Anastasia, sono stati esplicitati i suoi obiettivi principali. La partecipazione dei cittadini per una nuova politica dei valori, è stata la chiave di let-tura dell’incontro. Un incontro che, accu-sata la democrazia di esser divenuta solo momento elettorale, rivendica la necessità di una politica della verità, della speran-za, da costruire attraverso l’informazione, strumento principale per risvegliare le coscienze e la partecipazione cittadina. Solo il vero associazionismo, inteso come aggregamento di cittadini, potrà far giun-gere agli obiettivi prefi ssati, potrà, in una parola, migliorare la nostra realtà.

L’associazione nasce per rilanciare un progetto in realtà già promosso con la candidatura di Rita Borselli-no a presidente della Regio-ne Siciliana due anni fa, e ha come obiettivo principale “la costruzione dell’alterna-tiva culturale e politica del nostro paese, nella prospet-tiva di una società di giu-stizia, dove la politica torni ad incontrare la società e il quotidiano di ognuno”.

Alla base del progetto vi sono i “cantie-ri”, intesi come veri e propri luoghi di par-tecipazione; partecipazione intesa come presenza attiva, intensa e voluta. Questo perché, nonostante le decisioni vengano prese dalla stanza del potere, una città che non ha niente da dire è una città che si li-

mita a subire, a differenza di una città che si aggrega e dice, diffondendo una nuova mentalità, una consapevolezza nuova e fruttifera nel tempo.

L’invito a ripartire da noi stessi, dai no-stri territori, e dalla vera Politica, intesa non necessariamente come “partito” ma

soprattutto come “amore po-litico per il proprio territorio”, è stato l’input principale lan-ciato durante l’incontro.

All’incontro ha partecipa-to anche il presidente della Mimosa Antonino Fisichella, anch’essa associazione dalla parte della società civile da tempo presente sul territorio di Motta per un radicale cam-biamento della politica e per creare le condizioni di svilup-po del territorio.

“Un paese come il nostro - ha dichiara-to Fisichella -, collocato tra due poli eco-nomici ed industriali, ha tutti i requisiti per poter rinascere come paese e società, e deve rinascere partendo proprio da noi; solo così potremo scrivere “un’altra sto-ria” per la nostra terra. E’ necessario che

si dia concretezza alle proposte e ai sen-timenti delle realtà locali, della base so-ciale e politica troppo spesso dimenticata dai partiti e dai programmi elaborati”.

La nuova associazione con il nascere del “cantiere” a Motta vuole ritrovare la partecipazione come metodo e strumento per l’azione di governo, che non sfugge alle contraddizioni della politica, che si radica nel territorio; un movimento ispi-rato ad un autentico spirito di servizio, che studia ed elabora direttamente sul territorio, che si ponga contro le mafi e senza condizioni, che crede nella socie-tà di coscienza civile, che crede nella legalità democratica, che sceglie con chiarezza la propria collocazione ideale e politica. Risvegliando un senso che si potrebbe defi nire patriottico, l’associa-zione si pone come speranza di risveglio e progresso per un immediato futuro.

Sindaco Alfi o Papale

ACIREALE. Arrivato il più bel Carnevale di SiciliaPienone alle prime sfi late e un bagno di folla per Miss Italia

BELPASSO. Dal Comune buone nuove per i cittadini“Merito del lavoro di sinergia dell’amministrazione, del Consiglio comunale e dei collaboratori amministrativi”

I l sindaco della cittadina di S. Venerina, Enrico Pap-palardo, ha incontrato la

principessa Vittoria di Svezia, nell’ambito della visita privata che Sua Altezza Reale sta te-nendo in Sicilia su invito della fondazione Bonino –Pulejo di Messina, per ritirare il premio internazionale per le Lettere, le Arti, le Scienze e la Cultura ri-cevuto per l’eccezionale contribu-to offerto con coraggio e dedizione alla lotta contro la dislessia”.

La principessa accompagnata dal sindaco, dal capitano della Compa-

gnia dei Carabinieri di Giarre Sa-verio Lombardi e dal comandante dei vigili urbani Franco Vecchio è stata ospite del barone Emanuele Scammacca del Murgo nella bel-lissima tenuta di S. Michele, la

struttura ricavata da un’antica cantina con il palmento, che ha conservato tutto il fascino del passato.

Vittoria di Svezia ricevuta da donna Agnese Caffarelli ha po-tuto gustare le prelibatezze del luogo nell’incantevole panora-ma dove l’ occhio si perde tra il gigante imbiancato dell’Etna e l’azzurro del mare. In serata,

la principessa è partita per Siracusa carica di doni: l’emblema del comu-ne di S. Venerina, un libro sulle ori-gini del paese, e tanti prodotti locali specialità del luogo. M.B.S.

SANTA VENERINA. Una principessa in visita alla cittàVittoria di Svezia in Sicilia su invito della fondazione Bonino-Pulejo di Messina

Il sindaco con la Principessa

Miss Italia con il sindaco Garozzo

PEDARA. Iniziata la III rassegna teatraleOrganizzata dal Comune e dall’associazione “Don Vecchi”di Silvia Calanna

Anche quest’anno è partita la stagione teatrale nel comune etneo. Organizzata dal Comune di Pedara, Assessorato alla Cultura, in collabora-

zione con l’Associazione salesiana “Don Vecchi”, la rassegna teatrale è giunta alla terza edizione, facendo rivivere l’antica arte scenica che risale alla fi ne del 1600. Come affermato dal direttore artistico, Salvatore Santo Tomaselli, quest’anno “sarà proposto un cartel-lone ragionato che valorizza le realtà artistiche locali e vede la partecipazione di due compagnie esterne che permetteranno uno scambio culturale”

Sono diversi i generi teatrali proposti, si spazia dalla commedia brillante al musical impegnato che propone temi attuali, come quello su Padre Pino Puglisi. Non

mancano i classici del teatro siciliano. Sabato 4 aprile è il momento di “Fiat Voluntas Dei”, commedia in tre atti di Giuseppe Magrì con la regia di Nuccio Pappa-lardo e si prosegue con il Recital Musicale “Storie per vivere” scritto dalla compagnia CGS Miaramandeha, con la regia di Tommaso Pezzino. La valorizzazione degli artisti locali è il principale punto di forza della rassegna. Le compagnie teatrali sono, infatti, tutte di Pedara ad eccezione delle compagnie ospitate che co-munque, arricchiscono la stagione teatrale di uno dei comuni siciliani in cui la tradizione scenica è mag-giormente radicata.

Soddisfazione per il sindaco di Pedara, Anthony Bar-bagallo, che defi nisce l’organizzazione della rassegna “un modo importante per fare amministrazione”.

ACIREALE. Il Movimento Civico “Pro Acireale” comunica le sue proposte della stazione Fs

I l “Movimento Civico pro Acireale” vuole occuparsi delle esigenze dei cittadini

di Acireale, e soprattutto dei pro-blemi che attanagliano la città.

E’ per questo motivo che vuol far sentire le sue proposte all’Amministrazione attuale, in merito al dibattito che si è creato attorno alla stazione Fs di Acireale, che ricordiamo, al fi ne di una modernizzazione tecnologica, le ferrovie hanno deciso di automatizzare, co-sicché scomparirà la fi gura del Capo Stazione; ed in conside-razione che già la biglietteria è stata chiusa da alcuni anni, la stazione di Acireale, sarà ri-dotta a semplice fermata, e non sarà più presenziata da nessun personale FS.

Da qui nasce l’esigenza del presidente dell’Associazione Rosario Bottino di sensibilizza-re l’Amministrazione affi nché si realizzi all’interno di questa struttura, un presidio comunale che possa svolgere funzioni sia di vigilanza, coinvolgendo il per-sonale della Polizia Municipale, sia un uffi cio d’informazioni, di accoglienza, e tutela per turisti, pendolari, fruitori della stazione avvalendosi del personale inter-no del comune.

Inoltre il Presidente sollecita i nostri amministratori a sen-sibilizzare la Provincia per la realizzazione della strada anti-stante alla stazione, di fatto si parla della prosecuzione della via Aldo Moro di Acicatena; la concretizzazione di questa stra-

da potrebbe essere utile perché diminuirebbe il traffi co di via Sciarelle, impraticabile nelle ore di punta e inoltre visto la sua conformazione planimetrica, si potrebbe ottenere una piazza antistante alla stazione, da uti-lizzare come capolinea per gli autobus, e adibirla a parcheg-gio. Il presidente tiene ancora a precisare che “ Tutte queste ope-re si possono realizzare senza gravare in modo troppo oneroso sulle casse comunali, infatti, con poche migliaia di euro annui si possono attivare sia l’uffi cio in-formazioni che il presidio, men-tre con il fi nanziamento della Provincia Regionale di Catania si potrebbero concretizzare la prosecuzione di via Aldo Moro fi no alla stazione”. M. B. S.

Page 13: La Svolta

Febbraio 2009LA SVOLTA 13

Questo mese vi sorprenderà positivamente facendovi sentire ben disposti verso i rapporti interpersonali.

Nel lavoro affrontare con forza e tenacia alcuni cambiamenti necessari a livello organizzativo.

Qualche diffi coltà iniziale nel soddisfare il bisogno di darsi e confrontarsi col sesso opposto. Piccole

vincite al gioco vi allieteranno ma non abituatevi e soprattutto siate moderati

Sentirete una forte spinta passionale che vi spingerà verso scelte coraggiose dettate dal bisogno di

rinnovamento. Siate ottimisti ed intraprendenti e la fortuna non tarderà a premiarvi.

L’anno nuovo non è iniziato al top, facendovi sentire un po’ in balia degli eventi. Sentite un

senso di incertezza interiore. Dovrete ritrovare l’ottimismo

Dalle recenti conoscenze potrebbero svilupparsi nuovi sentimenti, approfi ttatene. La fortuna vigila su di

voi pronta a farsi avanti in caso di bisogno.I sentimenti tendono a

consolidarsi specie le relazioni iniziate lo scorso autunno. In fortuna avrete un

periodo sabbatico. Confi date solo su voi stessi e non azzardate.

L’ottimismo e la serenità di cui state benefi ciando certamente vi sono di grande aiuto nel confrontarvi

col prossimo. La fortuna vi segue a braccetto sappiate riconoscerla.

Non vi sentite troppo aperti e disponibili interiormente all’altro sesso. Presto con la

perseveranza verrete a capo delle questioni che vi assillano con successo.

Non mancheranno le occasioni per amoreggiare e lasciarsi andare a relazioni frivole, poco concrete

ma stimolanti e piene di vitalità. La fortuna è buona, oltre la media. Fatene tesoro.

Una grande sicurezza in voi stessi vi farà sentire in più occasioni padroni delle situazioni. Quando c’è

l’entusiasmo, e l’ambizione è alimentata anche la fortuna, siate audaci.

Sentirete un gran bisogno di dimostrare la vostra sensibilità, amore e affetto verso le persone vicine.

La fortuna è cieca, adesso potrebbe stupirvi. Tentate la sorte, chissà!

Un po’ di confusione emotiva vi indurrà a disperdere le energie. Iinsistete la fortuna sarà lei a trovare voi.

Febbraio 2009L’L’ooroscoporoscopoL’L’L’LL’L’LL’LL’LL’L’LL’LLL’LL’L’L’L’L’’L’L’’L’L’’L’L’’L’L’’L’L’’L’oooooooooooooooooooooooooooooooooooooroscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscoporoscopo

no (S.D.)

Toro -

Gemelli -Gemelli -Gemelli

Cancro -

Leone -

Vergineconsolidarsi specie le relazioni iniziate Vergineconsolidarsi specie le relazioni iniziate

-

Bilancia -

Scorpioneaperti e disponibili interiormente Scorpioneaperti e disponibili interiormente

-

Sagittariooccasioni per amoreggiare e lasciarsi Sagittariooccasioni per amoreggiare e lasciarsi

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Capvoi stessi vi farCapvoi stessi vi far

ricorno -

Aquariodi dimostrare la vostra sensibilitAquariodi dimostrare la vostra sensibilit

-

Pesci -Pesci -Pesci

Ariete -

Rubriche

UNIVERSITA’

MODA. Rifl ettori puntati su giacche e soprabitiMEDICINA.Prevenzione e terapie delle malattie cardiovascolari

Per le vostre domande scrivete all’e-mail: [email protected]

Di Giuliana Sotera

Non sembrerebbe suscitare troppo scalpore l’ennesimo episodio di disagio che ha

travolto gli studenti dell’Ateneo di Catania, tanto per cambiare, a causa dell’inagibilità di luoghi teoricamente destinati allo studio. Eppure la chiu-sura del dipartimento di Scienze Far-maceutiche di Catania è ancora oggi al centro di uno scandalo affrontato perfi no dai telegiornali nazionali.

Giorno 8 novembre 2008 è stata, infatti, notifi cata all’Università, l’or-dinanza di misura cautelare del seque-stro preventivo, per l’ipotesi di reato della “gestione di rifi uti non organiz-zata”, che ha portato all’immediata chiusura dell’edifi cio 2 della facoltà di farmacia ed al conseguente trasferi-mento di tutti gli studenti in altre parti dell’ateneo, tra i disagi ed il malcon-tento generale.

Tutto sembra essere scaturito dai cattivi odori avvertiti da ragazzi, do-centi e personale autorizzato durante le ore di laboratorio, che avrebbero spinto le autorità competenti ed i NAS ad indagare. La situazione si è poi ag-gravata a seguito della contemporanea denuncia di malesseri da parte degli stessi e dalla comparsa di alcuni casi

di tumore “sospetti”. Ed ecco esplosa la bomba mediatica.

In effetti, a detta degli stessi stu-denti della facoltà: “Soprattutto al primo anno era normale buttare le varie sostanze utilizzate durante gli esperimenti nei lavandini, ma è anche vero che si trattava di sostanze molto diluite, e quindi incapaci di provocare un simile danno. Il problema semmai è risalente a quarant’anni fa, quando i nostri professori erano ancora studenti e non esistevano norme di sicurezza adeguate, per cui le sostanze versate negli scarichi anno dopo anno hanno fi nito per accumularsi sotto il terreno. Ma questo vale non solo per la nostra facoltà. Anche chimica o biologia non sono messe tanto meglio da questo punto di vista. Eppure è stata presa come unico capro espiatorio solo la nostra facoltà, e questo non è giusto”.

“Aprendo una parentesi su questi casi di tumore denunciati, - afferma il consigliere di facoltà, Giuseppe At-taguile - bisogna dire che il clima di allarmismo generale che si è creato a seguito della chiusura del nostro di-partimento, ha fatto girare delle voci false, che parlavano di oltre 15 casi di tumore contratti da soggetti che negli anni erano stati a stretto contatto con i

nostri laboratori. In realtà i casi uffi ciali in vent’anni sono solo quattro, troppo pochi per poter affermare con certezza che vi sia una relazione tra l’inquina-mento dell’area e le malattie. E troppo pochi pure per non esse-re semplici coincidenze”

“È comunque diffi cile per me – continua Attaguile - come per molti studenti, avere un’opi-nione che non sia contrastante, perché se da un lato è vero che a causa del panico si rischia di alzare un polverone, tanto che i nostri laboratori sono stati defi niti “laboratori della mor-te”, è anche vero che è giusto che si indaghi per far luce sulla questione, ma soprattutto per evitare che in futuro si pos-sano ripresentare altri episodi spiacevoli. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto che per tranquillizzare gli animi venisse

fatto uno screening a tutti gli studenti della facoltà di farmacia, in modo tale da evitare crisi di panico generale. Cosa che però dopo un assenso inizia-le da parte del rettore, ad oggi è stata concessa solo a dottorandi e tesisti”.

Ma altro aspetto grave da analizzare è proprio la ripercussione che questa situazione di disagio ha avuto anche sulla didattica. Gli studenti, infatti, la-mentano di avere serie diffi coltà nel-l’accedere agli altri laboratori messi a disposizione dall’Ateneo, soprattutto a causa dei turni fi n troppo scomodi, anche se riconoscono essere necessa-ri per permettere a tutti di usufruirvi. Senza contare che chi volesse digni-tosamente lavorare alla propria tesi di laurea, e conseguentemente necessita di trascorrere diverse ore in laborato-rio, al momento è costretto a recarsi, nel migliore dei casi negli atenei di Palermo e Messina.

“A parer mio sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità in capo ai membri della Commissio-ne Rischi e Prevenzione o al preside ed ai direttori di dipartimento. Ed è previsto che non si saprà nulla prima del prossimo ottobre. Se poi questa dovesse pronunciarsi negativamente, nel peggiore dei casi si dovrà proce-dere a bonifi care l’area. Il che signifi -ca che il dipartimento potrebbe anche

restare chiuso per anni”, afferma Erio Buceti del Consiglio d’Amministra-zione dell’Ateneo. “ Per questo io in prima persona, su sollecitazione del consigliere di facoltà Attaguile, ho chiesto in consiglio di amministrazio-ne che, chi dovere, individui tempe-stivamente dei luoghi idonei dove gli studenti di farmacia possano svolgere le loro lezioni, affi nché venga ga-rantito loro il diritto allo studio che meriterebbero. Si era inoltre chiesto che questi potessero essere esonera-ti dal pagamento della seconda rata della tassa universitaria, ma non è stato concesso. In compenso, per co-loro che volessero effettuare una tesi sperimentale, l’università metterà a disposizione un importante supporto economico che sarà valido in tutti gli atenei d’Italia”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il dirigente provinciale di Alleanza Uni-versitaria, Luca Sangiorgio, il quale ha affermato: “Il nostro più grande auspicio è che la magistratura possa riuscire a far defi nitivamente luce sulla questione, e che lo faccia al più presto, per porre fi nalmente gli stu-denti di farmacia, travolti direttame-ne da questi disagi, nelle condizioni migliori per portare al termine, nella maniera più appropriata, il loro piano di studi”.

Disagi dopo la chiusura dell’edifi cio 2 della Facoltà di FarmaciaGli studenti lamentano ripercussioni anche sulla didattica e auspicano che la Magistratura possa riuscire a fare luce sulla questione

(Continua dal numero di gennaio)di Ninetta Montebello

Dott. Parisi (Valerio Parisi, dirigente medico specia-lista dell’Unità operativa

complessa di medicina dell’ospedale di Biancavilla, n. d. r.), rimanendo sull’argomento, che l’insorgen-za delle malattie cardiovascolari è dovuta innanzi tutto alla non sana alimentazione e alla seden-tarietà, quanto infl uisce la frene-sia della vita moderna e il pasto fugace della pausa pranzo?Indubbiamente lo stress è uno dei potenziali fattori scatenanti.in quan-to crea uno stato per increzione or-monale di un certo tipo adrenergico che si manifesta nell’ipertensione. Se a questo aggiungiamo uno stile di vita scorretto, una cattiva alimen-tazione, e la velocità con cui siamo abituati a consumare pasti veloci, si percepisce immediatamente quali siano gli effetti della frenesia della vita moderna e le cause che porta-no al costante aumento di questa patologia. Una dieta di questo tipo accelera i processi aterosclerotici a livello coronarico che sono i fattori principali a determinare la stenosi delle coronarie, comunemente nota col nome di infarto.

Quanto è rilevante nell’ipertensio-ne il fattore trigliceri-di?I n -

d u b -biamente l’ipertriglice-ridemia predi-spone al diabete mellito con com-plicanze ulteriori.Chi soffre di questa patologia può condurre una normale vita sessuale?Evidentemente l’attività sessuale, per la sua tipologia, impone un’al-terazione del valore pressorio che avviene indipendentemente si sof-fra o meno di ipertensione. Ovvia-mente nei soggetti non trattati il rischio di ictus cerebrale o danni a livello coronarico sono maggiori. Tuttavia studi recenti hanno notato come nei pazienti trattati una nor-male vita sessuale conduca ad una riduzione dello stress, migliorando la qualità della vita. In sostanza non ci sono contro indicazioni: un

paziente iperteso trattato può svol-gere un’attività sessuale normale al pari di un paziente non iperteso.Un iperteso può assumere far-maci per migliorare la sua pre-stazione sessuale?

La cosiddetta pillolina blu è un vasodilatatore che nei pazienti non abituati e non ipertesi può provoca-re, lì per lì, un abbassamento pres-sorio che nei pazienti ipotesi per natura può dare una sintomatologia ipotensivo, nel paziente ipertensi-vo il vasodilatatore può contribui-re ad abbassare i valori pressori e migliorare la prestazione sessuale. Chiaramente se il paziente iperteso migliora la sua prestazione sessua-le non è lo stesso per l’ipoteso.

di Giuliana Sotera

S i è appena conclusa Pitti Uomo, rassegna inter-nazionale che mostra al

mondo le più importanti novi-tà degli stilisti per la prossima stagione.

Quest’anno tra le innumere-voli proposte ha trionfato la moda maschile che potremmo defi nire in un solo aggettivo “di avanguardia pura”.

Cominciando dalla giacca,

capo d’abbigliamento che ha davvero rivoluzionato il modo di vestire degli uomini, quella proposta da Daniele di Monteze-molo, da infi lare sotto un cappotto molto legge-ro, si può appallottolare senza alcun problema fi no ad entrare nel palmo di una mano, comoda e dall’effetto così morbido da sembrare un golf, ma

soprattutto adatta ad ogni circostanza. E si porta sopra i jeans la giacca stropicciata di Malbo-ro Classics, che sembra consumata dal tempo.

Un look di ispirazione country, reso però sofi -sticato dalla cura per i dettagli. Tutt’altra fi lo-sofi a da Mabro, storica azienda toscana specia-lizzata da 60 anni in abiti e cappotti di impeccabile taglio sartoriale che stan-no in un sacchetto. Peso? Appena 300 gr, prezzo al pubblico: 2.800 euro. E se poi si vuole un gessato tessuto con fi lo di platino,

bisogna spendere 30.000 euro. Sempre color platino, ma deci-samente più a buon mercato il key way, accessorio “must” da portarsi sempre dietro in caso di pioggia.

Anche il trench, purché ri-gorosamente provvisto di mantellina diventa un capo indispensabile del guardaroba maschile.

Perché il lusso non sempre è direttamente proporzionale al prezzo. Al contrario, quello che conta veramente è creare il proprio stile, e sfoggiarlo con disinvoltura.

Per le vostre domande scrivete all’e-mail: [email protected]

Page 14: La Svolta

L a Pallavolo Catania, dopo la pausa del campionato, ha nove partite per centra-

re il traguardo della permanenza in serie A. La zona salvezza per il momento è distante un punto.

In casa Rossazzurra ci sono importanti novità. La prima sarà rappresentata dall’esordio del venezuelano Matheus che nei primi allenamenti con la squadra ha fatto già notare le sue qualità. L’opposto sudamericano sostitui-rà in campo lo sfortunato Zanette (che a breve sarà operato). E’ sta-to proprio l’infortunio alla spalla del brasiliano che ha portato la Pallavolo Catania a tornare con prontezza sul mercato per chiu-dere poi l’affare Matheus.

Da segnalare inoltre un gradito ritorno. Farà parte dei convoca-ti e siederà in panchina Massi-mo Zaccareo, il capitano della squadra. Il centrale catanese, reduce da infortunio, ha ripre-so ancora blandamente ad alle-narsi col gruppo per recuperare gradatamente la forma. Il libero catanese Lorenzo Smerilli, in occasione del match con Bas-sano, indosserà la seconda delle

quattro maglie che, ispirate agli eroi dei fumetti, sono state stu-diate da Ance e Catania Sportiva per diffondere i valori etici at-traverso lo sport. Il libero etneo vestirà la maglia azzurra ispirata a Superman e riportante, oltre al canonico slogan “Né vittime né eroi” anche il messaggio “Vie-tato rischiare la vita sul posto di lavoro”. Gli altri giocatori scen-deranno in campo con la maglia rossa con risvolti azzurri.

L’iniziativa sociale studiata appositamente per la partita con Bassano lega, come già comu-nicato, la Catania Sportiva alla Fondazione Angelo D’Arrigo. L’incasso del match di domeni-ca sarà devoluto infatti alla Fon-dazione costituitasi poco dopo la morte dello scienziato del volo ed etologo, e che porta avanti già da tre anni progetti di soli-darietà concreti in ogni angolo del mondo. L’iniziativa servirà per fornire un sostegno in più verso il completamento della postazione medica che si sta ul-timando in Perù. Alla partita di domenica sarà presente anche Laura Mancuso, presidente del-

la Fondazione Angelo D’Arrigo e moglie del deltaplanista scom-parso nel marzo del 2006.

“È bello – dice Laura Mancu-so, presidente della Fondazione Angelo D’Arrigo e moglie del deltaplanista scomparso nel marzo del 2006 – che iniziati-ve come questa vengano anche dal mondo dello sport. Un se-gno tangibile di come ciò che ha fatto Angelo nel corso della sua carriera sia riuscito a colpire persone con stili e caratteristi-che di vita molto diversi. Rin-grazio Fabio Pagliara per aver teso la mano verso la nostra Fondazione rendendo possibile questa iniziativa, che servirà per completare la postazione medi-

ca, già in costruzione, che stia-mo realizzando in Perù”. Laura Mancuso sarà presente domeni-ca in tribuna al Palacatania.

“Il nostro – specifi ca Fabio Pa-gliara, ad della Catania Sportiva - vuole essere semplicemente un piccolo segnale di attenzione verso chi, con passione e sen-sibilità straordinarie, sta realiz-zando una bellissima opera so-ciale. Un piccolo contributo che spero aiuti a far conoscere ancor di più le attività della Fondazio-ne Angelo D’Arrigo, e a contri-buire alla realizzazione concreta del progetto. Speriamo davvero che la gente venga al Palacatania numerosa. C’è davvero un buon motivo in più per farlo”.

Sport14 Febbraio 2009 LA SVOLTA

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Calendario 2009 della F. 1 e gli orari Tv in ItaliaDATA NAZIONE LUOGO ORA

29 Marzo Australia Melbourne 08.00 05 Aprile Malesia Sepang 11.00 19 Aprile Cina Shanghai 09.00 26 Aprile Bahrain Sakhir 13.30 10 Maggio Spagna Barcellona 14.00 24 Maggio Monaco Montecarlo 14.00 07 Giugno Turchia Istanbul 14.00 21 Giugno G. Bretagna Silverstone 14.00 12 Luglio Germania Nurburgring 14.00 26 Luglio Ungheria Budapest 14.00 23 Agosto Europa Valencia 14.00 30 Agosto Belgio Spa 14.00 13 Settembre Italia Monza 14.00 27 Settembre Singapore Singapore 14.00 04 Ottobre Giappone Suzuka 06.30 18 Ottobre Brasile Interlagos 18.00 01 Novembre Abu Dahbi Abu Dahbi 12.00

N.B. Gli orari potrebbero essere soggetti a variazione

La prossima stagione e’ già alle porte ed è stato pre-sentato il calendario ufficiale della Motogp con

delle novità sia dal punto di vista delle date che degli appuntamenti.

Si inizia con la notturna di Losail il 12 aprile e, al contra-rio del 2008, il secondo appuntamento non e’ all’Estoril in Portogallo ma a Motegi in Giappone. La gara portoghese e’ in programma per il 4 ottobre, praticamente un cambio di stagione meteorologica tra le due gare. Solito appunta-mento il sabato per la gara di Assen in Olanda e gara di Laguna Seca riservata come tradizione solo alle.

Il nuovo Calendario Moto Mondiale 2009 ha decretato il defi nitivo addio del circuito cinese di Shanghai. Una deci-sione, quella di eliminare la Cina dalla MotoGP, assoluta-mente da condividere dati gli spalti tristemente vuoti nelle scorse edizioni. Dopo soli quattro anni, dunque, il circuito dagli occhi a mandorla è stato epurato. Al suo posto, il promettente tracciato del GP d’Ungheria sulla nuovissima pista del lago Balaton.

La FIA ha varato il calendario defi nitivo della stagione 2009 del campionato del

mondo di Formula 1. La partenza è come al solito in Australia mentre la conclusione è nell’inedito Abu Dhabi.

Dopo il forfait della Francia che ha rinun-ciato ad organizzare il suo Gp per problemi fi nanziari, il Calendario per forza di cose andava rivisto. Dalla nuova versione si nota uno spostamento del Gp della Cina da Otto-bre ad Aprile, inserito tra Il Gp della Malesia e quello del Bahrain.

Il Gp della Cina si correrà il giorno 19 Aprile, data che prima era assegnata al Gp del Bahrain, mentre la data dell’ex Gp della Francia (28 Giugno) viene eliminata e non sostituita. Il Gp del Canada, unica e storica gara americana, non viene reinserito per cui il totale dei Gran Premi passa da 18 a 17.

MOTO GPFORMULA 112/04/2009 - GP Qatar, Losail26/04/2009 - GP Giappone, Motegi03/05/2009 - GP Spagna, Jerez17/05/2009 - GP Francia Le Mans31/05/2009 - GP Italia, Mugello14/06/2009 - GP Catalunya, Montmelò27/06/2009 - GP Olanda, Assen05/07/2009 - GP USA, Laguna Seca19/07/2009 - GP Germania, Sachsenring26/07/2009 - GP G. B. Donington Park16/08/2009 - GP Repubblica Checa, Brno30/08/2009 - GP Indianapolis, Indianapolis13/09/2009 - GP San Marino, Misano20/09/2009 - GP Ungheria, Lake Balaton04/10/2009 - GP Portogallo, Estoril18/10/2009 - GP Australia, Phillip Island25/10/2009 - GP Malesia, Sepang08/11/2009 - GP Valencia, Valencia

Calendario ufficiale stagione 2009

PALLAVOLOEsordio di Josè Matheus, ritorno di ZaccareoObiettivo salvezza in nove mosse

Laura Mancuso (pres. Fond. D’Arrigo) riceve la maglia della Pall. CT

L ’Associazione Eu-ropea di Atletica ha comunicato uffi cial-

mente il primo elenco degli atleti e delle atlete invitate alle gare di prove multiple in occasione dei Campiona-ti Europei Indoor di Torino (6-8 marzo).

Tra i nove uomini e le dieci donne che compon-gono l’elenco, selezionati sulla base dei risultati della stagione 2008, anche i due azzurri William Frullani e Francesca Doveri, neo campioni e primatisti nazionali, ammessi come rappresentanti del paese ospitante. Nei prossimi giorni, dopo il weekend dedicato ai campionati nazionali, verranno comunicati anche i nomi dei restanti 5 atleti ed atlete che comporranno il gruppo di 15 per ognuna delle due prove. In gara anche la campionessa olimpica di Eptathlon Natalya Dobrinska (UKR) e l’argento di Pechino al maschile Andrei Krauchanka (BLR).

Nelle liste stagionali indoor, William Frullani occupa attualmen-te il quarto posto, in forza dei 5950 punti ottenuti ad Ancona in occasione della sua vittoria tricolore; settimo posto per Francesca Doveri, con il suo fresco record italiano di 4423 punti (centrato nella stessa occasione). Uffi cializzato anche il campo degli iscritti e delle iscritte alla staffetta 4x400 (anche in questo caso, compo-sizione sulla base delle liste 2008): l’Italia è iscritta nella prova maschile, e affronterà nella fi nale diretta Russia, Gran Bretagna, Polonia, Francia e Germania.

Campionati europei a TorinoFrullani e Doveri selezionati

ATLETICA

T re sconfi tte nelle ultime tre partite. Un solo punto raccolto nelle ultime 6 gare. La squadra prende goal da 17 partite consecutive. Nessuna vittoria nel 2009. Sono numeri che fanno rabbrividire. Un po’ la sfortuna, un po’

le prestazioni negative, un po’ i torti arbitrali. Ci sono davvero tutti questi ele-menti dietro il pauroso calo di rendimento della squadra rossazzurra in questa seconda parte del campionato. Sono elementi che allenatore, società e calciatori devono analizzare attentamente. Questi numeri fanno tremendamente male, ma è qui, proprio nelle diffi coltà che bisogna dimostrare il carattere, tirare fuori l’orgoglio ed il senso di appartenenza alla maglia, è qui che si vedono i veri uo-mini. E’ qui che Zenga e i suoi ragazzi si giocano tutto. In questi casi, dunque, c’è una sola cosa da fare: REAGIRE!!La strada è ancora lunga, è vero, il tempo per recuperare c’è. La classifi ca anco-ra non penalizza eccessivamente i rossazzurri. Ma guai a commettere altri passi falsi, guai a farsi invischiare nelle ultime posizioni di classifi ca! Si potrebbe rischiare davvero di insabbiarsi defi nitivamente. Le prossime domeniche si pre-sentano due ghiotte occasioni per risalire la china: il Chievo fuori casa e la Reggi-na al Massimino. Bisogna muovere la classifi ca e portare a casa almeno 4 punti. Bisogna crederci fi no in fondo. Forza ragazzi, la salvezza non è lontana!

L a classifi ca dice ancora Inter. Dopo un tira e mol-la con la Juve che aveva

visto la squadra bianconera avvi-cinare i nerazzurri fi no a -3, l’In-ter si ricorda di essere capolista e ricomincia a macinare risulta-ti. La Juve, sconfi tta da Udinese e Cagliari, perde terreno, ed il Milan acciuffa solo per una gior-nata il secondo posto. Ma poi, complice il pari interno con la Reggina e la concomitante vittoria della Juventus in quel di Catania, la Vecchia Signora si riappropria della seconda piazza. Ma nel frat-tempo i punti di svantaggio dallo squadrone nerazzurro sono diven-tati sette. Il campionato è ormai chiuso? In molti coltivano una fl ebile speranza, specie dalle parti di Torino. Con il derby da giocare ed uno scontro diretto, tutto può davvero succedere. Vedremo. Complice una vittoria sulla Lazio nei minuti di recupero, riagguanta la quarta posizione la Fiorentina, anche se ancora la squadra viola pare carente nel gioco. Il Genoa di Gasperini, viene spodestato della quarta piazza e, redu-ce dalla sonora sconfi tta con la Roma, viene agganciato in classifi ca proprio dalla squadra capitolina, che si porta così, ad un solo punto dal quarto po-sto, avvenimento che ha del miracoloso dopo il pessimo inizio di campionato della squadra giallorossa. Il Palermo

di Ballardini, reduce da cinque vitto-rie casalinghe consecutive, si proietta nelle zone alte della classifi ca ed am-bisce certamente a traguardi prestigio-si. E ne ha ben donde. Il Cagliari di Allegri ed il Napoli di Edy Reja sono a ridosso della zona alta della classifi ca, e sfoggiano ottimo gioco e continuità di risultati. Anche l’Atalanta di mister Del Neri si trova in un’ottima posizio-ne di classifi ca che potrebbe proiettare la squadra bergamasca verso la con-quista dell’UEFA. In crisi di gioco e di risultati, la Lazio perde posizioni dopo ben quattro sconfi tte consecutive ed un solo punto nelle ultime cinque giornate. Rialza la testa l’Udinese di Pasquale Marino e, dopo un’impres-

sionante serie di risultati negati-vi, la squadra bianconera riesce a piegare la Juve e a guadagnare sette punti in tre partite. Il Siena alterna buone prestazioni ad im-provvisi cali di concentrazione, ma la posizione di classifi ca della squadra di Giampaolo lascia an-cora i tifosi piuttosto tranquilli. A braccetto con il Siena troviamo il Catania, in piena crisi di gioco e di risultati. Se la squadra rossaz-zurra non si trova invischiata in posizioni di classifi ca pericolo-se, lo deve allo splendido girone d’andata che ha consentito alla squadra di Zenga di accumulare punti preziosi in chiave salvez-za. Ma adesso occorre riprende-

re a vincere. In perenne affanno è la Sampdoria di Mazzarri, relegata in posizioni di classifi ca non consone alla squadra blucerchiata. Il Bologna di Sinisa Mihajlovic non è ancora riu-scito a tirarsi fuori dalla zona retroces-sione, così come il Lecce di Beretta. Il Torino di Novellino sembra voglia riprendere quota, ma è ancora lontano da gioco e risultati convincenti. Anche il Chievo di Di Carlo pare in perenne agoscia. La Reggina esonera Pillon e si riaffi da alle cure di Nevio Orlandi, prima esonerato e poi richiamato. Tentativo disperato di invertire la rotta e riacciuffare una salvezza che ormai sembra davvero lontana.

La Finestra sulla “A”Commento al campionato a cura di Lella Seminerio

Catania - Iuventus 8 febbraio 2009I rigori negati al Catania

a cura di Lella Seminerio

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Febbraio 2009LA SVOLTA 15

Spettacolo

di Tony Morgan

A volerli contare questi sapientoni, opi-nionisti della tv, ho perso il conto…

Tutti parlano, tutti hanno una solu-zione e trovano un rimedio per tutto. Beati loro mi sarò chiesto decine di volte: ma di che cosa parlano, anzi straparlano, forse saranno i Nostradamus d’oggi, sanno tutto e di tutti. Esempio, avete un problema di sesso? Subito risolto! Non trovate lavoro? Ve lo danno loro. Vostra moglie o vostro marito vi mette le corna? Non c’è problema vi aiutano loro. Vostra fi glia o vostro fi glio hanno trovato l’uomo o la donna sbagliata? Dormite sogni tranquilli: con una bacchetta magica, troveranno il rimedio. Non riusci-te a dormire perché non avete i soldi per pagare il canone della Rai, oppure l’affi tto di casa? Non arrivate alla prima settimana? Sciocchezze, vi diranno loro come fare, come sbarcare il lunario.

Ma chi sono realmente questi psicologi, sociologi, sessuologi, ecc, ecc, si dice in giro che sono degli esperti di vita, “ma esperti di che cosa” si chiede la gente per strada. Noi sappiamo solo che sono sempre in tv a par-lare, a straparlare, atteggiandosi a divi. Certo questi signori siamo certi che li pagano pure. Per me sono persone, seppur rispettabili, un po’ esibizioniste e ambiziose.

Poi sono sempre gli stessi questi Nostra-damus, passano da un canale all’altro, da una rete televisiva all’altra. Forse mi sorge un dubbio: ma li avranno clonati? Clonare loro è impossibile sono unici e se non ci fossero li dovremmo inventare.

Prendiamo come esempio una trasmis-sione, del resto sono tutte uguali, possiamo citare il “Costanzo show”, Porta a porta, il Grande fratello e altri reality, ce ne sono mol-te altre ma mi fermo qua per non annoiarvi. Come un tour sono la mattina da una parte e la sera d’altra. L’esperto di turno, non ricor-do il nome, quel-lo che va sempre in televisione, il divo…

Come uomini e donne sono persone mera-vigliose, il pro-blema è come si pongono alla gente che li guarda: un po’ arroganti. E come se questi sapessero tutto e non c’è argomento in cui loro non siano “mae-stri del sapere”. Come se la gente che li guarda, il signor Mario, la signora Cettina, fossero imbecilli e non sapessero niente della vita. E’ sono così convin-centi che gli battono le mani. E questi signori opinionisti si fanno pagare come consulenti! Grazie alla televi-sione che riempie i loro studi, la gente li vede in tv e pensa che siano i migliori, but-tano l’amo e lo spettatore abbocca.

L’altra sera non ricordo il canale o faccio fi nta di non ricordare, ne ho visti tre, tutti in una volta. Che gioia per lo spettatore e come se dicessi “pago uno e me ne porto tre”. Era-

no seduti, belli, ricchi e famosi vestiti nuovi con cravatta di moda, voce studiata a tavoli-no, cartelle e taccuini in mano, parlano sen-za far capire niente anzi, non dicono niente, l’unica cosa che sanno fare è quella di guar-dare dritta la telecamera, per farsi inquadrare bene scegliendo il profi lo giusto. Ma scher-

ziamo l’immagine è importante per gli opinionisti del niente: cosa si deve fare per mangiare pensano mentre sono ripresi in diretta. Si pompano, si sgonfi ano, si esalta-no, basta far vedere ai telespetta-tori che litigano, che si ammaz-zano, per aumentare l’audience. Tutto fa spettacolo o, scusate, tutto fa opinione. Ormai la tv è

impazzita ma con tutti questi sapientoni.

Dimenticavo, poi ci sono pure centinaia di dietologi, più ne hai e più ne metti, in tv basta avere una buo-na dialettica e saper parlare in un modo in-comprensibile, magari usando un linguaggio universitario del tipo utopia., etica, boh.

L’umiltà è un dono troppo prezioso nella vita, cari sapientoni, cosiddetti opinionisti del piccolo e grande schermo e della carta stampata. Tra gli opinionisti più ridicoli, ma in fondo sono simpatici, quelli che prevedo-no tutto meglio del famoso Nostradamus. Vorrei dare loro un consiglio da fratello: “statevene a casa e risolvete le vostre corna e i vostri problemi”.

La pantomima dei Nostradamus d’oggiParlano e straparlano, ma chi sono questi sedicenti sapientoni?

di Sebastiano Di Mauro

G rande successo della “11^ Stagione concertistica” orga-nizzata dall’Associazione Musicale Misterbianco e con il patrocinio del Ministero B.B. C.C. Attività Culturali, della

Regione Siciliana, della Provincia regionale di Catania e dal Comune di Misterbianco.

Il programma, curato dal prof. Agatino Mirulla nonché direttore artisti-co e presidente dell’As-sociazione Musicale di Misterbianco, è ricco dei migliori artisti musicali dell’hinterland etneo. Le l’esibizioni si svolgeranno tutte presso il “Teatro Co-munale” di Misterbianco.

Si sono esibiti: l’11 gen-naio, Enrico Intra Trio (Enrico Intra, Nello To-scano, Fabrizio Giamban-co); il 25 gennaio, Emilio Soana Quintet (Emilio Soana, Rino Cirinnà, Dino Rubino, Nello Toscano, Toni Arco); l’8 febbraio Recital Pianistico (Calogero Di Liberto). Si esibiranno: l’8 marzo, Metatron Trio (Laura Zappalà, Anna Maria Calì, Vito Imperato; il 22 marzo, Duo Violoncello – Pianoforte (Vadim Pavlov, Alister Sorley); il 5 aprile, Recital Chitarristico (Carlos Pacheco Torres); il 19 aprile, Tenores di Bitti (Omar Bandinu, Marco Serra, Dino Ruiu, Pira Ba-chisio); il 3 maggio, Recital Pianistico (Bruno Canino); il 17 maggio, Duo Violino – Pianoforte (Rares Morarescu, Alessandro Valenza); il 31 maggio, I Cameristi di “S. Cecilia” (,Filippo Fattorini, Alessio Toro, Giulio Ferretti); il 7 giugno, Duo Flauto – Fisarmonica (Daria Grillo, Cesare Chiacchiaretta); in fi ne chiude la rassegna il 21 giugno Agata Lo Certo Quartet - Omaggio alla Bossa Nova (Agata Lo Certo, Alessandro Longo, Salvatore Distefano, Giovanni Caruso).

11^ Stagione concertistica Un grande successo già dall’inizio

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Febbraio 2009 LA SVOLTA