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LA STRADA MAESTRA di Antonello Di Mario “E’ tempo di una vera svolta all’insegna di almeno tre prio- rità assolute:crescita,occupazione, investimenti”. Così, Carlo Azeglio Ciampi, dopo un lungo silenzio,indica come reagire all’emergenza. Il Presidente emerito della Repub- blica è convinto che la flessibilità di bilancio debba coniu- garsi con azioni a sostegno della crescita. In Europa, come in Italia, la crescita vera e propria non c’è ancora. La ri- presa,secondo l’Istat, proseguirà nel secondo trimestre con un’intensità minore rispetto al primo. Ad aprile la produzione dell’industria ha registrato un calo e a fare da freno è stato il rallentamento delle esportazioni. Segnali poco incorag- gianti anche sul mercato del lavoro e sul fronte dei consumi, perché basati esclusivamente su pochi decimali positivi. Il contributo che il sindacato può dare a questo stato di cose è fare intese e contratti. In questo senso, l’epilogo dato alla vertenza Whirlpool ha dimostrato come sia possibile far cambiare in meglio il piano industriale di una multinazio- nale. E il rinnovo del contratto di lavoro, riguardante circa 86mila addetti di Fca e CnhI, ha segnato una forte conver- genza tra i sindacati firmatari ed il gruppo guidato da Mar- chionne ed Elkann. Due eventi di fatto a favore della crescita. Al punto che Rocco Palombella ha giudicato il con- tratto firmato a Torino come un possibile apripista al con- tratto nazionale dei metalmeccanici. Purtroppo, il viatico che porta alla presentazione della piattaforma rivendicativa del Ccnl in questione, ha visto finora affiorare divisioni tra Uilm, Fim, da una parte, e Fiom dall’altra. La Uilm riunirà, nella sede confederale di via Lucullo a Roma, il 15 luglio l’Esecutivo nazionale e, il giorno seguente, il Consiglio na- zionale. Solo dopo sarà chiaro se ci sarà una sola piatta- forma contrattuale, o due, se non tre. In ogni caso, qualunque sarà l’esito della discussione, del contratto me- talmeccanico,in scadenza a fine anno, si parlerà con Fe- dermeccanica da settembre in poi. Fin d’ora è evidente che la parte sindacale sosterrà la valorizzazione dei due livelli contrattuali. Prima di tutto, quello del Ccnl: per la regola- mentazione delle norme generali, per il sostegno al potere d’acquisto, per l’emersione di linee sperimentali ed innova- tive a livello decentrato. Ma, ricordando le parole sottoli- neate da Palombella sul contratto specifico del settore auto, la contrattazione aziendale giocherà un ruolo importante, magari proprio rispetto alla sua estensione. Infatti, solo ren- dendola effettiva si potranno cogliere nuove specificità, raf- forzare la partecipazione dei lavoratori, sostenere il rilancio degli investimenti. E’ duro scriverlo, ma con un ritmo di au- mento del Pil dell’uno per cento, ritorneremo ai trend di cre- scita del 2008, cioè a quelli prima della crisi, solo tra dodici anni, dato che l’Italia negli ultimi sette anni ha perso il sei per cento della propria produzione industriale. Al sindacato, soprattutto in ambito industriale, quindi, non resta che per- correre la strada maestra della responsabilità e della par- tecipazione. Tra disponibilità e realtà esiste lo spazio per una fattiva iniziativa sindacale, ma occorre porsi con lo sguardo non al domani, ma al dopodomani. Proprio come fa il saggio Carlo Azeglio Ciampi. Chi si ferma al contin- gente è perduto. Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Redazione : Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma - n° 413 / 2010 del 21ottobre 2010 - DIRETTORE POLITICO: Rocco Palombella DIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Giulio Di Mario - PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE: Lucia Pinto n n ° ° 13 13 2015 2015 11 luglio anno sesto anno sesto (foto di Gianluca Ficco) Questo giornale è “Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana” pag. 4 Tutelare lavoro e produzione della Fincantieri pag. 7 Adeguate relazioni industriali per Avio Aero pag. 8 Aferpi e Piombino 1 Un paio di Un paio di B B UONE UONE I I NTESE NTESE (foto Ansa) di Rocco Palombella (articolo a pagina 2 e 3)

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LA STRADA MAESTRAdi Antonello Di Mario

“E’ tempo di una vera svolta all’insegna di almeno tre prio-rità assolute:crescita,occupazione, investimenti”. Così,Carlo Azeglio Ciampi, dopo un lungo silenzio,indica comereagire all’emergenza. Il Presidente emerito della Repub-blica è convinto che la flessibilità di bilancio debba coniu-garsi con azioni a sostegno della crescita. In Europa, comein Italia, la crescita vera e propria non c’è ancora. La ri-presa,secondo l’Istat, proseguirà nel secondo trimestre conun’intensità minore rispetto al primo. Ad aprile la produzionedell’industria ha registrato un calo e a fare da freno è statoil rallentamento delle esportazioni. Segnali poco incorag-gianti anche sul mercato del lavoro e sul fronte dei consumi,perché basati esclusivamente su pochi decimali positivi. Ilcontributo che il sindacato può dare a questo stato di coseè fare intese e contratti. In questo senso, l’epilogo dato allavertenza Whirlpool ha dimostrato come sia possibile farcambiare in meglio il piano industriale di una multinazio-nale. E il rinnovo del contratto di lavoro, riguardante circa86mila addetti di Fca e CnhI, ha segnato una forte conver-genza tra i sindacati firmatari ed il gruppo guidato da Mar-chionne ed Elkann. Due eventi di fatto a favore dellacrescita. Al punto che Rocco Palombella ha giudicato il con-tratto firmato a Torino come un possibile apripista al con-tratto nazionale dei metalmeccanici. Purtroppo, il viatico cheporta alla presentazione della piattaforma rivendicativa delCcnl in questione, ha visto finora affiorare divisioni traUilm, Fim, da una parte, e Fiom dall’altra. La Uilm riunirà,nella sede confederale di via Lucullo a Roma, il 15 lugliol’Esecutivo nazionale e, il giorno seguente, il Consiglio na-zionale. Solo dopo sarà chiaro se ci sarà una sola piatta-forma contrattuale, o due, se non tre. In ogni caso,qualunque sarà l’esito della discussione, del contratto me-talmeccanico,in scadenza a fine anno, si parlerà con Fe-dermeccanica da settembre in poi. Fin d’ora è evidente chela parte sindacale sosterrà la valorizzazione dei due livellicontrattuali. Prima di tutto, quello del Ccnl: per la regola-mentazione delle norme generali, per il sostegno al potered’acquisto, per l’emersione di linee sperimentali ed innova-tive a livello decentrato. Ma, ricordando le parole sottoli-neate da Palombella sul contratto specifico del settore auto,la contrattazione aziendale giocherà un ruolo importante,magari proprio rispetto alla sua estensione. Infatti, solo ren-dendola effettiva si potranno cogliere nuove specificità, raf-forzare la partecipazione dei lavoratori, sostenere il rilanciodegli investimenti. E’ duro scriverlo, ma con un ritmo di au-mento del Pil dell’uno per cento, ritorneremo ai trend di cre-scita del 2008, cioè a quelli prima della crisi, solo tra dodicianni, dato che l’Italia negli ultimi sette anni ha perso il seiper cento della propria produzione industriale. Al sindacato,soprattutto in ambito industriale, quindi, non resta che per-correre la strada maestra della responsabilità e della par-tecipazione. Tra disponibilità e realtà esiste lo spazio peruna fattiva iniziativa sindacale, ma occorre porsi con losguardo non al domani, ma al dopodomani. Proprio comefa il saggio Carlo Azeglio Ciampi. Chi si ferma al contin-gente è perduto.

Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Redazione : Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma - n° 413 / 2010 del 21ottobre 2010 - DIRETTORE POLITICO: Rocco PalombellaDIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Giulio Di Mario - PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE: Lucia Pinto

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Questo giornale è “Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana”

pag. 4

Tutelare lavoro e produzione dellaFincantieri

pag. 7

Adeguate relazioni

industriali per Avio

Aero

pag. 8

Aferpi e Piombino

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Un paio diUn paio diBBUONEUONE IINTESENTESE

(foto Ansa)

di Rocco Palombella(articolo a pagina 2 e 3)

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Un paio di buone intesedi Rocco Palombella

NNelle ultimedue setti-

mane abbiamofirmato due in-tese molto im-portanti, assaidiverse fra loroma esemplifi-cative dello sta-to in cui versal'industria me-talmeccanica edella rispostache la Uilm in-tende dare aquesta delicatafase di passag-gio dalla per-durante crisiall'auspicata ri-presa: il rin-novo del Contratto FCA eCNH Industrial e l'accordoWhirlpool.

IIl settore automotive dàgià segnali decisi di ri-

presa, anche se ancoraparziali poiché i settori deicamion e delle macchineagricole continuano a sof-frire di una situazione dimercato assai negativa; ilsettore degli elettrodome-stici è, invece, tutt'ora incrisi, ma gli accordi sinda-cali siglati dovrebbero ar-restare l'emorragia occu-pazionale e potrebberopresagire ad un effettivoconsolidamento.

LLa complessità e per-fino la contraddittorietà

della fase che stiamo at-traversando rende parti-colarmente difficile ancheesercitare il nostro ruolonegoziale, eppure la Uilmnon solo ha saputo affer-mare in trattativa il propriopunto di vista, ma è risul-tata decisiva per raggiun-gere accordi positivi pur incircostanze difficilissime.Per quanto riguarda il rin-novo del Contratto FCA eCNH Industrial per il qua-driennio 2015-2018, il 7

luglio a Torinosiamo finalmen-te giunti alla fir-ma dopo unatrattativa moltolunga e incerti mo-menti e-s t r e m a -mente du-ra, in cui laUilm è sta-ta davverodeterm i -nante.

GGli ele-menti

caratteriz-zanti del-l'intesa so-no per lomeno due.

IInnanzi-tutto abbiamo scelto di ac-

cettare incrementi salarialicospicui ma in gran partevariabili, con un sistemapremiale che, al raggiun-gimento dei risultati, inquattro anni comporteràl'erogazione di oltre 7.000euro medi; non è nostraintenzione abbandonareper sempre le richieste diincremento della partefissa della retribuzione e

certo in futuro, quandol'inflazione riprenderà acorrere, anche il salariobase dovrà essere incre-mentato, ma oggi seavessimo puntato sul re-cupero del potere di ac-quisto non avremmo maipotuto conseguire au-menti pari all'8% del sala-rio base, così come siamoinvece riusciti a fare con idue premi di efficienza di

stabilimento e di redditi-vità di settore. Cerchiamo,dunque, di agganciare lagià avviata ripresa del set-tore automotive per dareun primo importante rico-noscimento salariale ai la-voratori che in questi annihanno patito i costi dellacrisi. Questa strada chia-ramente può essere unesempio per altri accordi

continua a pagina 3

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In alto Rocco Palom-

bella firma il contratto

FCA-CNHI, al centro in-

sieme alla delegazione

Uilm

(foto dell’Ufficio stampa

Uilm di Torino) e in bassoil tavolo negoziale

(foto Ansa)

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aziendali, ma non certoper il contratto di catego-ria, giacché per sua stes-sa natura richiede una im-presa con obiettivi di svi-luppo certi.

IInoltre abbiamo pattuitoun sistema di relazioni

sindacali aziendale assaiinnovativo, pluralista epartecipativo, ispirato alprincipio democratico dimaggioranza: i rappresen-tanti dei lavoratori elettidei sindacati firmatari for-meranno, in ciascuna uni-tà produttiva, un organocollegiale che assumeràle decisioni a maggioran-za, ivi compresa quella diavviare le procedure diraffreddamento per l'indi-zione degli scioperi; restafermo, in ogni caso, la fa-coltà di indire azioni dimobilitazione da partedella categoria nazionalee della confederazione; in-fine eventuali violazionidella procedura di raffred-damento comporterannocome sanzioni solo edesclusivamente la so-spensione dei diritti sinda-cali di maggior favore cheil Contratto prevede ri-spetto alla legge per le Or-ganizzazioni firmatarie.

IIn tal modo abbiamo sal-vaguardato il pluralismo

sindacale regolamentan-dolo, al fine di respingerela pressione verso la crea-zione di un sindacato u-nico, prima espressa pro-prio dalla Fiat e poi fattapropria dal Presidente delConsiglio; speriamo diaver offerto un esempio,in linea con lo spirito delTesto unico di CIGL, CISLe UIL, che potrebbe rive-larsi utile anche al futurodibattito sulla rappresen-tanza.

CCon grande determina-zione abbiamo re-

spinto alcune richieste

aziendali,che avreb-bero volu-to rivede-re in peg-gio il trat-

tamento dei primi tregiorni di malattia e cheavrebbero voluto affibbiarepenalità ai lavoratori incaso di scioperi indettifuori dalla procedura diraffreddamento, nonchéaltre proposte di modificache tendevano ad asse-gnare la rappresentanzain azienda, ad esempionelle commissioni, soloalla maggioranza dei fir-matari.

CCon Whirlpool, invece,abbiamo siglato con

un'ipotesi di accordo, chenei prossimi giorni sarasottoposta al voto dei la-voratori in tutte le fabbri-che ed uffici, finalizzata acontenere gli effetti socialipesantissimi della integra-zione con l'acquisita Inde-sit. Si tratta, soprattutto sesi considera da dove era-vamo partiti, di un'intesasenza dubbio positiva,poiché scongiura il rischiodi oltre duemila licenzia-menti e assegna una mis-sione a tutti gli stabilimentiitaliani, trovando una solu-zione anche per Caserta eNone di cui inizialmenteera stata prospettata lachiusura. Whirlpool as-

sume l'impegno a non li-cenziare per tutta la du-rata del piano industriale,vale a dire fino al 2018;piu in generale a ritirare ladichiarazione di 2060 esu-beri; a operare trasferi-menti incentivati fra uffici estabilimenti ubicati in di-verse regioni solo su basevolontaria; ad applicare laricollocazione e riqualifi-cazione professionale inparticolare per gli impie-gati le cui funzioni ven-gono trasferite in altraregione; ad investire 513,5milioni di euro; ad utiliz-zare ammortizzatori so-ciali conservativi, quali lacassa integrazione e icontratti di solidarieta uti-lizzando la rotazione perla piu equa ripartizionepossibile del lavoro; adaprire per tutti i siti delGruppo una mobilita vo-

lontaria o finalizzata allapensione incentivata.

AACaserta sara costi-tuito il polo europeo di

ricambi e accessori, in cuitroveranno inizialmenteoccupazione 320 per-sone, ma il restante orga-nico potra avvalersi dellapossibilita di essere tra-sferito a Napoli, accedereal trasferimento volontarioincentivato per Varese,con possibilita di colloquianche per i familiari convi-venti, o accedere ai per-corsi di uscita incentivataspecificamente previstiper la Campania; infine e'previsto l'impegno del-l'azienda a continuare acercare soggetti investitoriper Teverola, con un ap-posito stanziamento di 2milioni di euro e la dispo-nibilita di cedere a prezziagevolati lo stabile, al finedi generare ulteriori op-portunita occupazionali.

AANone, il magazzinosara ceduto in conti-

nuita alla societa piemon-tese Mole, ma il personalein alternativa potra co-munque optare per il tra-sferimento ad altra sededel Gruppo o accedere aipercorsi di uscita incenti-vata specificamente previ-sti. L'auspicio è quello diaver non solo scongiuratoi licenziamenti, ma di avercreato le premesse per unconsolidamento indu-striale e occupazionale diquello che oramai è a tuttigli effetti il primo produt-tore di elettrodomestici inItalia.

3

segue da pag. 3

Un paio di buone intesedi Rocco Palombella

Rocco Palombelladurante la conferenzastampa, con il mini-stro Federica Guidialla firma dell’ipotesidi accordo Whirlpool (foto diGianluca Ficco)

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Tutelare il lavoro e la Tutelare il lavoro e la

produzione della Fincantieriproduzione della Fincantieri

a Monfalconea Monfalcone

“Non possono essere i lavo-

ratori a pagare e la mede-

sima azienda che li occupa a

pagare le dure conseguenze

di un provvedimento della

Magistratura”. Sono state le

prime parole che ho pronun-

ciato subito dopo l’esecu-

zione da parte dei carabinieri del Noe (Nucleo Operativo

Ecologico, ndr) del provvedimento del Tribunale penale di

Gorizia riguardante il sequestro preventivo di alcune aree

del sito Fincantieri di Monfalcone. Tutto è accaduto il 30 giu-

gno producendo il risultato che l’attività produttiva dell’intero

cantiere è stata sospesa ed i lavoratori sono stati messi in

libertà dall’azienda. Già il giorno stesso radio e televisioni si

sono scatenate per commentare il paradosso si questa vi-

cenda. Tra i tanti articoli che ho letto il primo luglio mi ha pro-

fondamente colpito la riflessione di Dario Di Vico sul Corriere

della Sera. Il giornalista, che in un lontano passato è stato

anche un sindacalista della Uilm, lo ha definito “un dialogo

tra sordi”, ovvero “è questa l’impressione che si ha del rap-

porto tra impresa e magistratura”. Secondo Di Vico, gli ultimi

esempi di questo stato di cose “sono il fermo degli impianti

di Monfalcone ed il pasticcio che sta compromettendo il sal-

vataggio dell’Ilva di Taranto. Occorre prendere un’iniziativa

che prescinda dai singoli casi pur eclatanti e ravvicini i due

mondi costruendo un’ipotesi di lessico comune”. Sono d’ac-

cordo soprattutto se in ambito contingente questo significa

ripristinare la produzione del gruppo cantieristico che da

mesi ha rialzato la testa imponendosi sui mercati internazio-

nali. L’ho ripetuto più volte:bisogna definire strumenti legi-

slativi che permettano la coesistenza di industria ed

ambiente. E’ necessario poter continuare a fare industria in

questo Paese. Il sommario dell’articolo pubblicato sul quoti-

diano di via Solferino a Milano, che ho preso ad esempio, è

stato esplicito: “Abbiamo un

numero quasi irrilevante di

grandi industrie e quelle

poche che riescono a reg-

gere l’urto della concorrenza

globale possono essere tra-

volte da un contenzioso nato

nei nostri tribunali. Il caso

della Fincantieri è emblematico”. Il provvedimento di seque-

stro della magistratura ha avuto la forza di mettere d'accordo

industriali e sindacati. Tutti uniti per chiedere la riapertura, e

presto, dello stabilimento. Il presidente della Confindustria

non l’ha mandata a dire e ha ricordato quanto dichiarato da

lui stesso lo scorso 28 maggio: una "manina anti

impresa",definendo quello di Monfalcone "un altro caso Ilva,

un altro caso in cui sembra che non si voglia che le imprese

operino in questo paese, una cosa particolarmente grave".

Tale da annunciare l'intenzione di "farsi sentire anche con il

Governo, che credo abbia la nostra stessa visione". Il tono

di Squinzi è stato ripreso anche dai rappresentanti delle se-

zioni confindustriali: per Matteo Zoppas (Venezia) il fatto è

"inaudito"; Razeto (Venezia Giulia) esprime 'sgomento', sot-

tolineando la vacuità del reato in questione. La presidente

del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha comuni-

cato

l'interessamento della Regione con un "monitoraggio co-

stante" della situazione, assieme ai ministri dell'Ambiente e

dello Sviluppo economico. Proprio il primo luglio, presso il

dicastero dello Sviluppo Economico, presenti il ministro Fe-

derica Guidi, ed il Sottosegretario alla Presidenza del Con-

siglio, si è tenuto un incontro a cui ha partecipato anche l’Ad

di Fincantieri Giuseppe Bono. La posizione dell’azienda can-

tieristica è nota. Secondo quanto ha reso noto lo stesso

gruppo, l'inchiesta sarebbe relativa allo smaltimento di scarti

continua a pagina 5

di Mario GhiniLa vicenda dello stabilimento Fin-cantieri di Monfalcone è stata al cen-tro di una riunione svoltasi al MiSE,il1 luglio 2015 alla presenza del Mi-nistro Federica Guidi, il ministrodell’Ambiente Gian Luca Galletti, ilsottosegretario alla Presidenza delConsiglio Claudio De Vincenti, lapresidente della Regione Friuli Ve-nezia Giulia Debora Serracchiani, ilsottosegretario al Lavoro Teresa Bel-lanova, l’amministratore delegatodella Fincantieri Giuseppe Bono e ildirettore generale di ConfindustriaMarcella Panucci.(foto @serracchiani)

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di lavorazione, precisando

che non si tratta di mate-

riale nocivo per la salute.

Nel cantiere di Monfalcone

lavorano circa 4.500 per-

sone tra dipendenti della

stessa Fincantieri e operai

delle società in appalto. Al

cantiere sono in costru-

zione alcune navi, grazie

anche alla ripresa degli or-

dinativi, tornati a livello pre-

crisi del 2007. L'ordinanza

di sequestro è stata emes-

sa nell'ambito di una lunga

e controversa indagine

della magistratura isontina avviata nel 2013, che ha posto

sotto la lente di ingrandimento l'attività di stoccaggio e trat-

tamento dei residui delle lavorazioni sulle navi, effettuate per

conto di Fincantieri da aziende in subappalto. L'ipotesi di

reato, contro l'ex direttore del cantiere, Carlo De Marco, e i

titolari di sei imprese, è di gestione di rifiuti non autorizzata.

La Procura si era vista respingere la richiesta di sequestro

per ben due volte, prima dal Giudice per le indagini prelimi-

nari e poi dal Tribunale, ma l'ha infine ottenuta vincendo il ri-

corso in Cassazione. Il conflitto verte sul ruolo delle ditte

subappaltatrici, che non risultano titolari dell'autorizzazione

a gestire i rifiuti ma che utilizzano a Monfalcone un deposito

temporaneo messo a di-

sposizione da Fincantieri,

dove vengono dapprima

ammassati e quindi rimossi

e portati allo smaltimento

da parte di un'altra ditta su-

bappaltatrice. Secondo la

magistratura, questa proce-

dura raffigurereb- be un "de-

posito incontrollato",

sanzionato dal decreto legi-

slativo 152 del 2006 sul

trattamento dei rifiuti. E per

questo è stato chiesto e in-

fine ottenuto il sequestro di

un'area che comunque,è

stato specificato, non è comunque inquinata ne’ nociva per

la salute. Fincantieri ha ribadito che si tratta di una vera e

propria 'tegola', in un periodo di ripresa della produzione ed

ha annunciato ricorso contro il provvedimento. A chi scrive

queste righe risulta incomprensibile come si sia potuto giun-

gere a bloccare un’importante sito produttivo e a mandare

in libertà circa cinquemila addetti che stanno tenendo alto

l’orgoglio della cantieristica nazionale del mondo.

E’ evidente che esiste qualcosa che non va in questa vi-

cenda, non solo legislativa, e che andrà risolta al più presto.

Il sindacato è pronto a fare la propria parte a tutela del lavoro

e della produzione.

segue da pag. 4

Tutelare il lavoro e la produzione dellaFincantieri a Monfalcone

Il governo si è mossoin aiuto dello stabili-mento Fincantieri diMonfalcone e dell’Ilvadi Taranto, fermi da lu-nedì scorso per deci-sione della magistra-tura, con un decreto

approvato dal consi-glio dei ministri persbloccare gli impianti.Il decreto, che con-tiene le misure per im-pedire il blocco delloaltoforno 2 dell’Ilva eper sbloccare la aree

dello stabilimento Fin-cantieri di Monfal-cone, sequestrate daltribunale di Gorizia,dovrebbe essere pub-blicato rapidamente inGazzettaUfficiale, forse già do-mani.Per Fincantieri, il prov-vedimento forniscel’interpretazione au-tentica della norma-tiva in materia am-bientale che consen-tirà di risolvere il pro-blema sollevato daimagistrati di Gorizia(si chiarisce, cioè, chei depositi temporaneifatti sulla banchina delcantiere Fincantieri an-ziché sulla nave sonolegittimi).

Per l’acciaieria di Ta-ranto Ilva, invece, si èarrivati, dopo lungavalutazione tecnicache ha anche fattoslittare di parecchieore la riunione del go-verno, a una formula-zione che prevedeche nei casi diaziende di rilevanzastrategica nazionalesottoposti a provvedi-menti cautelari daparte della magistra-tura, il provvedimentonon impedisca la pro-secuzione dell’attivitàd’impresa purché laazienda presenti intermini stringenti (pro-babilmente 30 giorni)un piano per l’ado-zione di misure ag-

giuntive in materia adesempio di sicurezzadel lavoro, d’intesacon l’autorità giudizia-ria e sotto il controllodegli organi preposti(Inali, Vigili del fuoco,Asl).La misura, spieganofonti ministeriali, nonlede in alcun modo ilmotivo per il quale ilmagistrato ha dispo-sto il sequestro, mapermetterà all‘Ilva, nelcaso specifico, di pre-sentare istanza allamagistratura, con unpiano integrativo di si-curezza, chiedendodissequestro altofornoe la prosecuzione atti-vità di impresa.

L’incontro per l’Ilva al Ministero dello SviluppoEconomico dello scorso marzo(foto Guglielmo Gambardella)

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IILL PROVVEDIMENTOPROVVEDIMENTO DELDEL

GGOVERNOOVERNO

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LaLa

lunga lunga estate estate

calda calda

dell’dell’ IlvaIlvaL'Ilva di Taranto sembra in-camminarsi verso un'altraestate rovente come quelladi luglio 2013 quando il gipPatrizia Todisco, accusandol'azienda di disastro ambien-tale, sequestrò senza facoltàd'uso tutta l'area a caldo delsiderurgico, il cuore produt-tivo dello stabilimento.Dopo che il 29 giugno il gipdel Tribunale di Taranto,Martino Rosati, ha convali-dato il sequestro dell'alto-forno 2 disposto dallaProcura a fronte dell'infortu-nio mortale dei giorni scorsie respinto la richiesta di fa-coltà d'uso avanzata dal-l'azienda, per l'Ilva si delineauno scenario particolar-mente. Nella sua ordinanza,notificata ieri all'Ilva dai cara-binieri del reparto operativodi Taranto e dallo Spesal, ilServizio dell'Asl che si oc-cupa di sicurezza e preven-zione sui luoghi di lavoro, ilgip Rosati è stato moltonetto. "L'altoforno 2 - scrive ilmagistrato - è sprovvisto deipiù elementari dispositivi de-stinati ed idonei alla prote-zione della incolumità deilavoratori, in caso di fiam-mate o di dispersioni di gaso solidi incandescenti". Diqui la convalida del seque-stro senza facoltà d'uso cosìcome disposto dal sostituto

procuratore Antonella DeLuca, titolare dell'inchiestaper l'incidente mortale all'al-toforno 2, e dal procuratoreaggiunto Pietro Argentino.Già all'indomani del seque-stro la Procura aveva evi-denziato che, non essendochiara la dinamica dell'inci-dente costato la vita al35enne dipendente Ilva - chela sera dell'8 giugno riportòustioni di terzo grado sul 90per cento del corpo e poimorì il 12 giugno nel Policli-nico di Bari - ed essendosiverificati, dopo l'8 giugno,altri incidenti, sempre all'alto-forno 2, sia pure di minoregravità, costituiva una condi-zione di pericolo e di rischiocontinuare a tenere lo stessoaltoforno nella disponibilitàdell'azienda. Di qui lo stop.Se non interverranno fattinuovi, l'Ilva dovrà dunqueportare a termine le manovredi spegnimento dell'altofornoche ha già avviato nei giorniscorsi, così come comuni-cato al custode giudiziariodel sequestro, Barbara Va-lenzano, già custode giudi-ziario dell'area a caldo colprovvedimento del gip Todi-sco di tre anni fa. Ma ci sonoancora i margini e gli spaziper evitare, anche in extre-mis, lo spegnimento dell'alto-forno 2? L'Ilva ritiene di sì e

non solo perché afferma diaver rispettato le prescrizionidi sicurezza che dopo l'inci-dente mortale ha ordinato, inun sopralluogo all'impianto,lo Spesal dell'Asl, ma perchéc'è un cronoprogramma cheprevede ulteriori migliora-menti tra cui l'utilizzo di mac-chinari per una serie diattività, relative all'altoforno,in modo da ridurre ancora ifattori di rischio per i lavora-tori impegnati. Per vederconfermata la propria tesi,l'Ilva ha ora due possibilità: oimpugna la convalida del gipal Tribunale del riesame op-pure presenta una nuovaistanza, chiedendo un se-questro con facoltà d'uso,alla Procura di Taranto,strada, questa, che i legalidell'Ilva sembrano intenzio-nati a percorrere. Fontiaziendali osservano che unpronunciamento della Pro-cura, che ha piena facoltà dimodificare il provvedimentodi sequestro, potrebbe es-sere ottenuto in tempi brevi.Magari potrebbe arrivare sulfilo di lana, proprio mentre sicompletano le manovre dispegnimento dell'altoforno 2,ma comunque in tempo utile.Il Tribunale del riesame, in-vece, comporterebbe tempipiù lunghi, da 15 a 20 giornidalla presentazione del ri-

corso, e quindi l'Ilva po-trebbe ritrovarsi col verdettodei giudici quando già l'alto-forno 2 è stato fermato.Anche perché l'ordine dellaProcura, convalidato ieri dal-l'ordinanza del gip Rosati, èdi fermo immediato. L'Ilvadunque affronta una nuovapartita giudiziaria che sta-volta ha anche riflessi pro-duttivi e occupazionali. Sel'altoforno 2 dovesse effetti-vamente fermarsi, l'aziendaha già programmato lo stopsuccessivo dell'altoforno 4,attualmente in marcia. Seb-bene quest'impianto non siainteressato da nuovi provve-dimenti giudiziari – vige soloil sequestro disposto nel2013 dal gip Todisco poi con-vertito con la facoltà d'uso -l'Ilva fermerebbe ugual-mente l'altoforno 4 per motividi sicurezza. Un solo alto-forno non può mantenereuno stabilimento delle di-mensioni di Taranto e quindil'Ilva si ritroverebbe a quelpunto con tutta la linea alti-forni disattivata: il 2 sotto se-questro e senza facoltàd'uso, il 4 spento per volontàaziendale, l'1 e 5 fermi per ilavori di adeguamento alleprescrizioni ambientali eanche l'impatto occupazio-nale non sarebbe indiffe-rente.

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(Archivio fotografico Ilva)

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E’ questa la determinazione acui è giunta la Uilm già datempo e che si rafforza a di-stanza di circa due anni dal-l’acquisizione di Avio Aero eGetti Speciali da parte dellamultinazionale General Elec-tric (GE); l’azienda, che o-pera nella progettazione,produzione e manutenzionedi componenti e sistemi perl’aeronautica civile e militare,in Italia ha insediato la sedeprincipale e importanti stabi-limenti a Torino, Pomiglianod’Arco e Brindisi (con circa4000 dipendenti).La “singolarità” che abbiamoregistrato, nella giornata del 1luglio scorso, è stata quelladella (quasi) contestualitàdella riunione annuale tra laDirezione HR e le Organizza-zioni sindacali a Torino, per lapresentazione dei risultatieconomici e produttivi del-l’anno 2014 ed il relativo PdRper l’anno 2015, insieme alconvegno “Sviluppo e inno-vazione” organizzato dallastessa GE e la IAI (Istituto Af-fari Internazionali) a Roma, acui partecipava l’Ad di AvioAero, Riccardo Procacci, l’Ad di GE Italia, Sandro De Poli,ed altri esponenti delle istituzioni, Forze armate e capiazienda del settore.A Torino,nel corso della riunione, nella sede dell’Unione In-dustriali, la Direzione aziendale confermava i positivi risultatilegati agli indicatori economici e di qualità (ricavi pari a oltre2,1 miliardi di euro, EBITDA pari a circa 390 milioni ), ma evi-denziava una qualche difficoltà per quello legato all’effi-cienza/produttività (“livello di servizio”,indicatore industriale),con conseguente riduzione del valore del PdR 2015, rispettoall’anno precedente, da erogare ai dipendenti.A Roma,invece, a Palazzo Rospigliosi sede del convegno,venivano messe in risalto, nel dibattito, tutte le potenzialità,competenze ed eccellenze, nel proprio mercato di riferi-mento, della controllata della multinazionale statunitense,frutto anche di importanti investimenti (circa 1 miliardo dieuro previsti nell’arco del prossimo quinquennio) in ricercae sviluppo; veniva, inoltre, evidenziata la possibilità di con-solidare la leadership anche attraverso future partnershipcon altri operatori del settore.Non possiamo non rilevare una certa “incoerenza” nella co-municazione e nell’approccio aziendale nel consuntivare irisultati non completamente soddisfacenti (anche se positivi)dell’anno 2014 ed una non contestuale discussione nel me-rito delle problematiche che non hanno consentito il raggiun-gimento di tutti gli obiettivi prefissati; soprattutto, a fronte di

un maggior impegno richiestoai lavoratori di Avio (maggioreflessibilità degli orari di la-voro) a partire dal secondosemestre del 2014, a cui i di-pendenti non si sono sottrattifino ad oggi.La necessità di un confrontocon il management sui temiinerenti l’organizzazione dellavoro era stata già posta nelcoordinamento nazionaledella Uilm svolto nell’aprilescorso.Alla luce dei risultati dell’anno2014 e sulle indiscrezioni re-lative all’andamento dell’annoin corso siamo ancora piùconvinti che, anche e soprat-tutto alla vigilia di ulteriori in-vestimenti che GE è in pro-cinto di effettuare, rispetto aquelli già in corso, ed in pro-spettiva di importanti nuovecommesse che potrebberoessere confermate nei pros-simi mesi, sia necessario unadeguato sistema di relazioniindustriali a supporto del pro-getto aziendale, finalizzato alpieno e completo coinvolgi-mento dei dipendenti delle re-altà produttive italiane.

Riteniamo che grandi investimenti, prodotti tecnologica-mente avanzati e know-how potrebbero non essere suffi-cienti per reggere la competizione se non convogliati in unmodello organizzativo che vede i dipendenti non solo comericettori passivi delle metodologie definite dai vertici azien-dali, ma come soggetti attivi nel miglioramento continuo deiprocessi produttivi.Del resto si tratterebbe di dare piena realizzazione degli im-pegni già sottoscritti con l’accordo del 13 dicembre 2011 incui l’Azienda e le Organizzazioni sindacali “si riconosconointerlocutori stabili in una logica partecipativa e di coinvolgi-mento quale strumento partecipativo volto al rafforzamentocompetitivo dell’Azienda”,anche attraverso l’OsservatorioStrategico appositamente istituito.Come Uilm siamo pronti a raccogliere la sfida lanciata dallostesso Ad, Riccardo Procacci, nel corso del succitato con-vegno di “dotare l’azienda di una organizzazione del lavoropiù flessibile, capace di stimolare la creatività e la collabo-razione istantanea di tutta l’azienda per risolvere i problemie le sfide che il mercato ci presenta ogni giorno”. Per questi motivi la Uilm riterrà quello delle Relazioni indu-striali come l’elemento prioritario e fondamentale della di-scussione sul rinnovo del contratto integrativo aziendale.

L’azienda nel corso dell’incontro di Torino si è già resa di-

sponibile al confronto a partire dal prossimo mese di settem-

bre.

Un adeguatoUn adeguato

sistema sistema

di relazionidi relazioni

industrialiindustriali

per Avio Aeroper Avio Aerodi Guglielmo Gambardella

“LA VERA SFIDA IN AVIO AERO È QUELLA

DELLA PIENA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI

AZIENDALI CON I LAVORATORI”

Avio Aero Torino Rivalta Avio Aero Pomigliano d’Arco Avio Aero Brindisi7

(Archivio fotografico Avio Aero.com)

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“Siamo soddisfatti, ma con-sapevoli che c’è ancoratanto da fare e che iniziaora una fase in cui l’impe-gno, da parte di tutti, nonpuò venire meno”. CosìVincenzo Renda, segretarioprovinciale della Uilm hacommentato la firma del-l’accordo di programma suPiombino e il passaggio diproprietà della Lucchini adAferpi, del gruppo algerinoCevital, che in queste ore sista definendo in uno studionotarile di Livorno. “L’ac-cordo di programma suPiombino, firmato stamania Roma – ha proseguitoRenda – e l’acquisto defini-tivo da parte di Aferpi dellaLucchini, che in queste oresi sta definendo con l’attodal notaio, sono il frutto, en-

trambi, di anni di rivendica-zioni dell’intero territorio. Il

giudizio complessivo suidue accordi è sicuramente

di segno positivo, pur te-nendo conto che nell’imme-diato, e in attesa dellarealizzazione dell’accordodi programma e degli inve-stimenti previsti sull’acciaie-ria, i lavoratori diretti edell’indotto saranno chia-mati a ulteriori sacrifici conil proseguo dell’utilizzo degliammortizzatori sociali e conl’apertura della cassa inte-grazione straordinaria”. “Abreve – conclude Renda –cominceremo la discus-sione con Aferpi, per verifi-care l’andamento produt-tivo, le bonifiche e la forma-zione professionale per i la-voratori, il che consentirà atutti di essere traghettativerso un posto di lavoro si-curo”.

Ilaria Landi

ORA L’IMPEGNO PER L’EX LUCCHINI

Un Direttivo molto parteci-pato quello che la UILM hatenuto a Piombino lo scorso26 giugno, con la presenzadel segretario nazionaleMario Ghini e del coordina-tore nazionale per la siderur-gia Guglielmo Gambardella.Tema centrale: le nuove pro-spettive dello stabilimento exLucchini con l'arrivo di Cevi-tal che inizierà l'attività indu-striale da luglio sotto il nomedi Aferpi ed il rinnovo contrat-tuale che prevede la presen-tazione della piattaforma eco-nomica e normativa entro lu-glio. Su questo ultimo è stataopinione condivisa da tuttiche è determinante riaffer-mare la centralità del con-tratto nazionale , oggi sottoattacco in modo palese, at-traverso il suo rinnovo, per-chè in questi ultimi anni digrave crisi è stato l'unicostrumento che ha permessoun incremento dei redditi deilavoratori metalmeccanici.L'impegno e la richiesta cheil Direttivo ha rivolto allaUilm è quindi di andareavanti su questa strada, indi-pendentemente dalle vo-lontà delle altre organizza-zioni. Sebbene con la Fimsembrano esserci punti di

convergenza, con laFiom oggi continuiamoa viaggiare su strade di-verse perchè , come alsolito, è presa da altro.Sappiamo bene che peril contesto socio-economicoancora in corso e l'assenzadi regole dopo la decadenzadell'ultimo accordo quadroconfederale, questo rinnovocontrattuale sarà molto diffi-coltoso ma abbiamo l'obbligodi provarci per rispetto degliimpegni presi e dei lavoratoriche rappresentiamo.A fronte delle nuove prospet-tive industriali, si è percepitoun clima ottimista nell’ascol-tare i vari interventi del Diret-tivo, ma abbiamo udito per-plessità e consapevolezzasulla vera partita che iniziaadesso:le difficoltà sarannoancora molte, in attesa che ilprogetto industriale per Piom-bino si realizzi nella suacompletezza, così come pro-spettato dal Gruppo alge-rino, che vedrà costituireanche la holding della logi-stica portuale e quella agroa-limentare entro il 2018.“Una piano importante per laproduzione di acciaio nelPaese - ha affermato il se-gretario nazionale Mario Ghi-

ni - anche se resta da defi-nire bene la questione del-l'approvvigionamento e delcosto energetico per l'interoterritorio”. Intanto, dal primoluglio ci sarà una parte di la-voratori , i 1080 previsti dal-l'accordo , che passerà subi-to ad Aferpi e sarà gestitacon i Contratti di Solidarietàmentre i restanti 1080 cheresteranno in procedura diAmministrazione sarannocollocati in Cassa Integra-zione Straordinaria e passe-ranno progressivamente allanuova Società entro novem-bre 2016. Resta inoltre il pro-blema della parte del tessutoproduttivo più debole, ovverole imprese di appalto, alcunedelle quali sono già in Naspisenza ancora aver riscossol'indennità. In questo scena-rio continuiamo a tenere altol'obiettivo che ci siamo pre-fissati fin dall'inizio, ovveroquello di far ripartire la fab-brica e il lavoro , traghet-tando questo periodo ancheattraverso le bonifiche e laformazione professionale ,

perché quando queste sa-ranno terminate sarà deter-minante creare posti dilavoro sicuri per tutti.“Nel frattempo per governarequesta fase transitoria -ha ri-ferito Lorenzo Fusco coordi-natore RSU Uilm-abbiamochiesto ed ottenuto un incon-tro entro fine luglio con Aferpiper discutere delle scelteche fino ad oggi l'Azienda haportato avanti in modo insin-dacabile e passare dalle pa-role ai fatti chiedendo unprogramma e le tempistichedi realizzazione per le bonifi-che e gli altri interventi”. Lagiornata del primo luglio hasegnato un passo impor-tante per la vicenda Piom-bino : la mattina a Roma èstato siglato l'accordo di Pro-gramma tra Istituzioni e Go-verno per la riconversione elo sviluppo dell'area indu-striale, mentre in tarda se-rata, in uno studio notarile diLivorno, Cevital ha firmatol'atto notarile definitivo perl'acquisizione della ex Luc-chini.

Aferpi e PiombinoAferpi e Piombinodi Ilaria Landi

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(foto di Ilaria Landi)

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Fca tiene duro su Gm: "Non l'abbiamo messa da parte. Gmnon è la sola opzione ma senzaalcun dubbio dal punto vista della fattibilità e della quantitàè di gran lunga la migliore". Così John Elkann, presidentedi Fca spiega, "determinato e paziente", la strategia dellacasa automobilistica in un'intervista al Wall Street Journalin cui conferma l'intenzione di Fca di "fondersi con Gm perrealizzare la più grande e più redditizia casa automobili-stica del mondo, che sarà basata negli Usa". Il tutto senzafretta: "Non facciamo pressione sui tempi. Nel 2012 ab-biamo avuto colloqui (con Gm). Li abbiamo avuti nel 2015e potremmo averne nel 2017 o nel 2018". Elkann non di-

mentica le incomprensioni di ormai 10 anni fa con la Gm,che preferì pagare 2 miliardi di dollari a Fiat pur di nonesercitare l'opzione ad acquisto: "Cerchiamo di creare unacombinazione che abbia molte maggiori opportunità di fun-zionare". Elkann conferma di contare moltissimo su Sergio Mar-chionne (entrambi sono convinti dell'inevitabilità delle fu-sioni industriali, ndr) tanto da averne rafforzato i rapporti,sottolinea il Presidente sul WSJ: "Averlo ancora più vicinoa noi è sia un segno di riconoscenza per quanto ha fattoma anche per avere l'aiuto di Sergio per costruire il nostrofuturo".

Elkann al WSJ:Elkann al WSJ:

“Preferiamo “Preferiamo

Gm”Gm”

La Banca europea pergli investimenti,Sacee Fiat Chrysler Auto-mobiles hanno perfe-zionato un finanzia-mento di 600 milioni dieuro finalizzato a so-stenere i piani in ri-cerca, sviluppo e pro-duzione del gruppoautomobilistico nelperiodo 2015-17. Il fi-nanziamento di du-rata triennale, messoa disposizione da Beie garantito al 50% daSace, riguarda sitiproduttivi e di ricercae sviluppo di Fca loca-lizzati sia al Nord siaal Sud della Penisola.Questa operazione e irapporti complessivi dicollaborazione sonostati al centro dell'in-contro che si è svolto

a Torino tra il VicePresidente della Bei,Dario Scannapieco,responsabile per leoperazioni in Italia,Malta e Balcani, l'am-ministratore delegatodi Sace, AlessandroCastellano, e l'Ammi-nistratore Delegato diFca, Sergio Marchion-ne (in alto nella foto ).Per Bei l'operazione siinquadra all'interno didue fra i tradizionali fi-loni di investimento asostegno dell'econo-mia europea: i pro-getti in ricerca esviluppo e quelli per laprotezione dell'am-biente tramite diminu-zione delle emissionie miglioramento del-l'efficienza energetica.L'operazione è soste-

nuta da "InnovFin -EU Finance for Inno-vators", con il soste-gno finanziario del-l'Unione europea nel-l'ambito del program-ma Horizon 2020. Neldettaglio, il progettoha due componentiprincipali. La prima componenteè relativa alle attivitàdi ricerca e sviluppo diFCA nei centri di To-rino e Modena. Tali at-tività riguardano lostudio dei carburantiper propulsori avan-zati e tecnologie effi-cienti dei veicoli, letecnologie per la sicu-rezza e il comfort deiveicoli e le nuove ar-chitetture di veicolo.La seconda compo-nente riguarda investi-menti nei centri pro-duttivi localizzati nelSud Italia (PratolaSerra e Termoli) per laproduzione di nuoviefficienti motori ben-zina e diesel per AlfaRomeo. "Siamo sod-disfatti di rafforzareancor più la nostracollaborazione conFCA, una realtà inter-nazionale che è il

primo gruppo mani-fatturiero italiano e trai protagonisti mondialidell'auto", ha com-mentato Dario Scan-napieco, Vicepresi-dente della Bei, "inparticolare, centrale èil focus sugli investi-menti in ricerca e svi-luppo, la cui prioritàper le tematiche am-bientali è rafforzatanel momento attualedalla necessità didare una spinta ulte-riore e definitiva allaripresa economica"."Con questa opera-zione confermiamo ilnostro sostegno allacapacità di innova-zione e alla competiti-vità internazionale diFca e delle centinaiadi PMI italiane attivenel settore automotive- ha dichiarato Ales-sandro Castellano,Amministratore Dele-gato di Sace -. Un im-pegno che rinnoviamooggi con orgoglio esoddisfazione, consa-pevoli che investire inR&S sia un presuppo-sto fondamentale perla crescita futura diFca e per lo sviluppo

di processi produttivie occupazionali delnostro Paese". "Il con-tratto di finanziamento- ha affermato l'Ammi-nistratore Delegato diFca Sergio Mar-chionne – è impor-tante per noi e perl'Italia. Oltre a parteci-pare fattivamente allaripresa del nostroPaese, è un rilevantecontributo che per-metterà a FCA di pro-seguire nel camminointrapreso anni fa diprogettare e realiz-zare vetture con solu-zioni tecnologichesempre più avanzateper ridurre consumied emissioni. Questovale sia per le alimen-tazioni tradizionali, siaper quelle alternativecome per esempio ilmetano, in cui ab-biamo una leadershipeuropea indiscussa".

600 mln 600 mln di euro per la ricerca di euro per la ricerca

( foto Internet)

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LLAA FESTAFESTA DELLADELLA UUILMILM PISANAPISANA

Rocco Palombella alla Prima festa provinciale della Uilm di

Pisa. E’ successo la sera del tre luglio allo “Sporting Club su

Arno” – Via Dell'Olmo (Zona Scolmatore) Pontedera. Insieme

al leader della Uilm, al dibattito incentrato sul rilancio della

Piaggio e dell’intero indotto metalmeccanico, hanno parteci-

pato: Benedetto Benedetti, segretario generale della Uilm di

Pisa;Roberto Salvini, consigliere regionale della Toscana;Si-

mone Milozzi, sindaco di Pontedera; Matteo Giusti, presidente

della Cna di Pisa; Renzo Rossi, segretario generale Uil Costa;

Antonio Chelli, coordinatore Area Vasta costiera della Lega

Coop. La tavola rotonda è stata moderata da Emilio Chio-

razzo, capo della redazione locale del quotidiano “Il Tirreno”.

Dura l’analisi del leader della Uilm: “ Il 2014 – ha detto Pa-

lombella - è risultato il terzo anno consecutivo di flessione per

l’attività produttiva, confermando le difficoltà incontrate dalle

imprese pisane. I prezzi in calo non spingono l’industria e le

previsioni per l’anno in corso non depongono bene. Si salvano

le imprese che esportano, perché gli unici indicatori positivi

sono quelli che hanno a che fare col mercato estero. Ciò si-

gnifica che imprenditori, con

aziende ben insediate nel terri-

torio, dovrebbero investire

qui,oltre che fuori dai confini na-

zionali. Il fenomeno del ‘resho-

ring’, con imprese che ritornano,

sta caratterizzando anche l’Ita-

lia in realtà dove ci si accorge

che è meglio investire nel no-

stro Paese, anziché all’estero.

Senza investimenti rivolti al ma-

nifatturiero l’economia italiana

non può rialzare la testa”.

(Servizio fotografico a cura della Uilm di Pisa)10

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La soluzione del “Cruci-CinemaLa soluzione del “Cruci-Cinema””Anche per questo“Cruci-Cinema”sono state tante le mail arrivate.

La soluzione esatta

è stata

realizzata da:

Michele Loda

della Fiat di

Brescia, Pietro

Pipoli della Sata

di Melfi e

Michele La Torre

di Foggia.

a cura diLuciano Pontone

I L M A R C H E S E D E L G R I L L O

N E Y M A R I N C I S O O S E

S C O M M E S S A C O N L A M O R T E

O H A B P N I I A R B R A S

M A G N O L I A M A L E F I C E N T

N N O N F N L L I E U G E

I T R E G I O R N I D E L C O N D O R

A L R O S E N R U T R N

C E R A V A M O T A N T O A M A T I

S O R I P B R A D S M A R

T R O P P O F O R T E T R A F F I C

O S O A G I T E R I R A P P A

K A O S L I M P E R O D E I L U P I

E R E T N I F S A L S D D E N

R E G A L O D I N A T A L E A U R O

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Combattere i cambiamenticlimatici, controllare lo sfrut-tamento delle risorse e

creare nuovi modelli di svi-luppo sostenibile a vantaggiodelle generazioni di oggi e,

soprattutto, di quelledel futuro. Questa la sfida alcentro del convegnoorganizzato da Fin-meccanica ''Proteg-giamo la nostraTerra dall'alto: daisatelliti ai droni'',che si è svolto ilprimo luglio a ExpoMilano 2015.''Finmeccanica di-spone di un portafo-glio di tecnologie eprodotti in grado dirispondere efficace-mente alle sfide as-sociate allo sviluppoe alla gestione so-stenibile dell'am-biente, degli ecosi-stemi e dei territori,garantendo una su-pervisione accuratadelle risorse natu-rali, della qualità del-l'aria e dell'acqua edella produzione ali-mentare'', ha sottoli-neato l'Amministra-tore Delegato e Di-

rettore Generale Mauro Mo-retti. Queste tecnologie hanno

permesso a Finmeccanica diessere protagonista di espe-rienze di successo, divenutevere e proprie best practiceinternazionali. Il mercato dei servizi satelli-tari, stimato in circa 33 mi-liardi di euro annui per iprossimi 5 anni, è in forte cre-scita in tutte le sue compo-nenti. In particolare il mercatodella cosiddetta geoinforma-zione, che comprende solu-zioni e sistemi per il moni-toraggio ambientale e delleinfrastrutture critiche, rappre-senta il segmento con il piùelevato tasso di crescita, paria oltre il 9% annuo nel pros-simo decennio.

Il settore dei sistemi aerei apilotaggio remoto è conside-rato, in prospettiva, uno deipiù dinamici nell'ambito del-l'aerospazio, con un valorecumulato pari a circa 45 mi-liardi di euro nei prossimidieci anni e un tasso di cre-scita annuo pari a oltre il 5%nel medesimo periodo. Tali sistemi possono trovaresempre maggiore applica-zione in ambiti di pubblica uti-lità. ■