LA NEWSLETTER DELLA DIVISIONE DELL’ECONOMIA www.ti.ch/dimensione-economia

no.7 settembre

2018

DIMENSIONE

ECONOMIA

Qualità, tradizione, genuinità: sono queste lecaratteristiche principali dei prodotti della filieraagroalimentare ticinese. Un ambito dall'altopotenziale che, in un mondo sempre più globalizzato,permette di valorizzare non solo la produzione delsettore primario nel nostro Cantone, ma anche ilsapere e le capacità imprenditoriali dei suoi attori. La Giornata dell'economia 2018 si snoderà quindiattraverso le relazioni di esperti e la presentazione diprogetti concreti, che permetteranno di guardare alpassato, al presente, ma soprattutto al futuro deiprodotti regionali come un'importante risorsa per lanostra economia.

Una risorsa capace di generare occupazione epreziose ricadute economiche, andando a toccare inmaniera trasversale altri settori, come ad esempio ilturismo. Nel corso della giornata, dopo l’interventointroduttivo del Consigliere di Stato Christian Vitta, sisusseguiranno una serie di oratori che tratterannodiversi temi legati alla filiera agroalimentare, come adesempio le prospettive della Confederazione per ladigitalizzazione e la Politica agricola 22+, il Centro diCompetenze Agroalimentari Ticino (CCAT) nonchéla presentazione di alcuni progetti concreti. Per le iscrizioni online e ulteriori informazioni:

www.ti.ch/giornata-economia > Programma dettagliato [PDF]

Agricoltura Giornata dell’economia 2018 Filiera agroalimentare ticinese: una risorsa con un elevato potenziale di sviluppo

4 ottobre 2018 Dalle ore 9:00 alle 12:00 Centro Eventi di Cadempino  

 

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Mercato del lavoro

L’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) si occupa di temi legati al mondo del lavoro. Generalmente il ruolo per cui è maggiormente conosciuto è quello di “braccio operativo” della Commissione tripartita per verificare la presenza di dumping salariale. Nell’ambito della Legge federale sull'assicurazione contro gli infortuni (LAINF), l’UIL è attivo nella prevenzione in collaborazione con la SUVA. L’Ufficio dell’ispettorato del lavoro però si occupa anche di promuovere e controllare la salute psicofisica dei dipendenti in applicazione della Legge federale sul lavoro e delle relative ordinanze. Vi proponiamo quindi un’intervista con il Capoufficio dell’UIL Gianluca Chioni per focalizzare meglio questo ultimo importante ambito.

Rischi psicosociali sul posto di lavoro, come riconoscerli ed evitarli

L’ambito che forse è menoconosciuto o di cui si parla meno èquello legato ai rischi psicosociali sulposto di lavoro, qual è il vostrocompito in questo caso e quali sonoi rischi principali? In applicazione alla Legge federale sullavoro, tenuto conto che l’obiettivo èquello di tutelare la salute fisica epsichica del lavoratore, noi vigiliamoaffinché i datori di lavoro applichinoun sistema di gestione di salute esicurezza – in base alla direttiva dellaCommissione federale sulla sicurezzadel lavoro 6508 – in cui siidentifichino i pericoli, si facciaun’analisi di rischio e, in seguito, siadottino le misure più adeguate.

Nel 2015 la Segreteria di Statodell’economia (SECO), aconclusione di un’inchiesta, si èaccorta che in Svizzera sispendevano circa 4.2 miliardi difranchi in costi per assenze sulposto di lavoro causate da pericoliquali, ad esempio, stress, mobbing,molestie sessuali, burn-out e, ingenerale, da quelle situazioni chepossono causare disagio in azienda. Di burn-out si parla spesso, ma ci sonoaltri fenomeni di cui si parla ancorapoco, un esempio è il bore-out.

Anche questi casi, sebbene piùdifficilmente individuabili, rientranonelle vostre verifiche?  Diciamo che diversamente daquello che avviene nella verifica ocontrollo di aspetti tecnici per laprevenzione di infortuni, gli aspettilegati ai pericoli psicosociali sonomeno tangibili e misurabili, poichémolto soggettivi.

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Ufficio dell’ispettorato del lavoro

È però fondamentale che l’aziendaconosca questi pericoli. Adesempio, quando si parla diergonomia sul posto di lavoro,bisogna considerare prima di tuttol’essere umano e poi tutto quelloche lo circonda e con cuiinteragisce. D’altro canto, se unapersona svolge un lavoro noioso,nonostante abbia delle competenzepiù elevate, potrebbe subire undisagio. Vi sono poi altre situazionidifficili, come ad esempio i conflitticon i colleghi, che possonocontribuire a incrementare lepressioni. Quando il nostro Ufficio vienechiamato per verificare la salute e lasicurezza in un’azienda, uno deiprimi fattori che viene considerato èil turnover. Se il ricambio delpersonale è molto forte cichiediamo sempre il perché e pianpiano analizziamo, intervistando lepersone, gli aspetti legatiall’ergonomia, il rapporto tracolleghi, l’organizzazione e lapianificazione del tempo di lavoro edi riposo nonché la preparazionedei dirigenti o del responsabile HRin caso di conflitti. Se da questaanalisi dovessero emergere delleproblematiche chiediamo all’aziendadi sistemare queste non conformità,per evitare di incorrere in pericolipsicosociali. Quando la problematica è piùpsicologica, però, anche le soluzioninon sono sempre facili da trovare eda applicare. Cosa succede se lasituazione, nonostante il vostrointervento, non dovesse migliorare? Il datore di lavoro è responsabiledella salute fisica e psichica dei suoidipendenti. Il nostro intervento nonè quindi mirato alla risoluzione del

problema specifico, ma piuttosto averificare che vi sia unaprocedura, che si dimostrisensibilità verso il tema e chel’azienda sia coerente eprofessionale nell’affrontarlo. Trattandosi di argomenti moltopersonali e soggettivi non esisteuna soluzione universale. Chi ha laresponsabilità di conduzione deveessere in grado di ascoltare, diosservare e di leggere eventualicomportamenti a rischio che, seignorati, possono sfociare in unpericolo, creare un forte disagio eportare addirittura a un burn-out.Questo comporta che il personalesia formato sugli atteggiamentiscorretti che potrebbero portarepoi a rischi psicosociali. Se però, nonostante il datore dilavoro abbia messo in atto unaserie di misure preventive,dovesse comunque presentarsi uncaso di disagio psicosociale,l’azienda può rivolgersi a unmediatore esterno, come adesempio il Laboratorio dipsicopatologia del lavoro. Va detto che se il datore di lavorodimostra di aver preso coscienzadell’esistenza del pericolo, di avermesso in atto un processo pergestirlo e di essere in grado diproporre delle soluzioni facendocapo a dei professionisti, noiriteniamo che abbia fatto ilpossibile e, nella maggioranza deicasi, l’emergenza rientra. Nel caso in cui il datore di lavoronon dovesse fare nulla per cercaredi contenere e risolvere ilproblema, si aprirebbe unaprocedura prevista dalla legge chepotrebbe sfociare anche in unadenuncia penale al Ministeropubblico.

Da quanti anni vi occupate diqueste tematiche? Da sempre ci occupiamo diquesto tema e il nostro impegnoverso i rischi psicosociali ècostantemente aumentato, inparticolare anche a seguito delsecondo pacchetto di misurenell’ambito del mercato dellavoro, lanciato dal DFE nel 2017. In questo processo, abbiamoinizialmente dovuto capire in qualiambiti serviva un maggiorintervento e ci siamo presto resiconto che il settore terziario èmolto esposto a questo tipo diproblematiche. Così abbiamoiniziato a collaborare conl’Associazione bancaria ticinese(ABT) per promuovere unaformazione destinata ai quadricon responsabilità di conduzione. Nonostante da parte nostra vi siauna forte volontà nel limitare ilfenomeno dei rischi psicosociali,ritengo sia assolutamenteindispensabile che la direzionedell’azienda creda fermamentenelle azioni da intraprendere pertutelare la sicurezza e la salute deipropri collaboratori. Larealizzazione di prodotti e servizidi qualità passa, infatti, anche dalbenessere dei dipendenti. Ciòsignifica che questi ultimi devonotrovarsi bene sul posto di lavoro,avere relazioni sane con i colleghi,disporre degli strumenti adatti persvolgere al meglio la propriaattività, sapere che, in caso dibisogno, c’è qualcuno che li puòaiutare a trovare una soluzionecondivisa.

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Ufficio dell’ispettorato del lavoro

Avete già notato un cambiamentonella mentalità? In questo processo la SECO hasvolto una valutazione qualitativa equantitativa. Ogni nostra visitaaziendale volta alla presentazione deipericoli psicosociali così come ogninostra verifica sono state dapprimaannunciate alla SECO. Quest’ultimaha contattato direttamente l’impresa,sia prima che dopo il nostroincontro, per capire se i nostriinterventi sono risultati utili. I dati diquesta valutazione sono confortanti.  

Navigando sul vostro sito internet èpossibile iscriversi a diversi corsi.Quali temi vengono trattatigeneralmente? A chi sono rivolti?

I corsi che organizziamo sono rivoltia tutti quelli che desideranoapprofondire le tematiche legate allatutela della salute e alla sicurezza sulposto di lavoro. Inoltre, offriamodelle formazioni à la carte suspecifica richiesta. In questi casispesso organizziamo dei corsi “aquattro mani”, dove il nostro Ufficiosi occupa della parte legata al quadronormativo, mentre l’azienda presentaai propri collaboratori le modalità diapplicazione, quali procedure sonostate messe in atto, che tipo diformazione è stata svolta e comevengono applicate le verifiche diqueste misure. Vi è dunque una fortecollaborazione tra l’autoritàcantonale e le imprese.

Collaborate con altri servizi persalvaguardare il benessere deilavoratori? In generale, a dipendenza del tematrattato, vi è una sinergia e unacollaborazione trasversale con altriuffici dell’Amministrazione cantonalee con la SUVA. Per i pericoli psicosocialicollaboriamo con il Laboratorio dipsicopatologia del lavoro e, in alcunicasi, con il Medico cantonale.

Qualche cifra: 4.2 miliardi di franchi all’anno spesi in Svizzera per le assenze

dal posto di lavoro generate da disagi psicosociali. Secondo la SECO, circa il 23% delle persone intervistate

indica come causa dei loro problemi il posto di lavoro. Frequenza annuale dei corsi offerti:

- Minimo due sessioni di corsi sulla Legge federale sul lavoro - Due sessioni sulla prevenzione di infortuni - Una sessione sulle novità legislative - Corsi à la carte per aziende e associazioni di categoria

Gianluca Chioni Capo dell’Ufficio dell’ispettoratodel lavoro

 

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1. Nozioni giuridiche per indipendenti Scelta della forma giuridica, registro di commercio, assicurazioni, IVA, garanzie e contratti, aspetti fiscali, procedure esecutive | 30 ore-lezione | 380 fr. dal 9 ottobre 2018, dalle 18:00 alle 21:00 di martedì Centro Professionale di Trevano, Canobbio

2. Costruire il business plan dell’azienda Tariffa oraria, prezzo di acquisto e di vendita, ammortamenti, sconti e ribassi, piano finanziario, capitale per partire, budget previsionale, conto economico, piano di liquidità | 30 ore-lezione | 380 fr. dall’8 ottobre 2018, dalle 18:00 alle 21:00 di lunedì Centro Professionale di Trevano, Canobbio

3. Marketing per l’azienda, per l’associazione Principi e pratica, mercato, prodotto, target clienti, strategie di vendita, esercitazioni | 30 ore-lezione | 380 fr. dal 10 ottobre 2018, dalle 18:00 alle 21:00 di mercoledì Centro Professionale di Trevano, Canobbio

4. Introduzione alla contabilità Introduzione ai principi della contabilità con programma Banana, costruzione del piano contabile, esercitazioni | 45 ore-lezione | 595 fr. date da definire, dalle 19:00 alle 21:30 Sede della Fondazione ECAP, Lamone

AUTO-IMPRENDITORIALITÀ

Servizio interdipartimentale DFE-DECS Fondounimpresa

Il servizio interdipartimentale Fondounimpresa è l’attore di riferimento in Ticino per chi desidera mettersi in proprio. Oltre ad attività di coaching e consulenza, senza dimenticare le azioni di sensibilizzazione sul tema dell’auto-imprenditorialità, Fondounimpresa propone una gamma di corsi che permettono di consolidare le proprie competenze. Mediamente, circa 100 persone all’anno hanno finora beneficiato di questo prezioso sostegno, per affrontare ben preparati la sfida, ma soprattutto l’opportunità, di una nuova avventura professionale e personale.

 

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