La Stadera N.64 - Novembre 2011

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno VIII 64 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” novembre 2011 agenda novembre 2011 5 sab ore 17.30 Catechismo classi di 2^ e 3^ Media e Cresimandi 1^ Superiore (ogni sabato) ore 19.00 Catechismo Classe di 1^ Media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato) ore 20.00 Catechismo Giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechismo Giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechismo Giovani Adulti (ogni sabato) 6 dom ore 11.00 Catechismo Classi di 1^ e 2^ Elementare (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi Biblica 7 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso (ogni lunedì e venerdì) ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Romagnosi e via Andria ore 19.00 Catechesi Biblica (Ciliento ogni lunedì) ore 20.00 Gruppo La Stadera e internet 9 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Boccaccio e via D. Alighieri 10 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici 11 ven ore 17.00 Prove della Corale (ogni venerdì) ore 18-20 Villaggio Paradiso ore 18.30 Catechismo 5^ elementare (ogni venerdì) ore 18.30 Catechismo 1^ media (ogni venerdì) ore 20.00 Catechismo Giovanissimi (ogni venerdì) 15 mar ore 19.30 formazione catechisti 16 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti di via De Pretis e via Rosmini 17 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS 18 ven ore 19.00 S. Messa per i defunti di via don Luigi Filannino 20 dom ore 10.00 Vestizione Ministranti junior ore 20.00 Catechesi Biblica 21 lun ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Q. Sella e via Patalini ore 20,00 Redazione stadera internet 22 mar ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Petrarca - via Foscolo - via Giolitti e via Pascoli 24 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna 25 ven ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Deledda e via Verga 26 sab ore 19.00 Vestizione Ministranti major 27 dom ore 19.00 Solenne celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo e benedizione della prima pietra del campanile. 28 lun 10° Anniversario morte di Don Luigi (2001) ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.Em. il Signor Cardinale F. Monterisi e benedizione del suolo su cui sorgerà il campanile ore 20.00 Presentazione del libro “Vuoi l’arancia. Quando non basta la salute” di G. Ricatti c/o il salone parrocchiale. Sarà conferita la Cattedra degli Anàrgiri alla memoria di don Luigi Filannino, parroco dal 1992 al 2001 29 mar ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Zanardelli e V.le Manzoni nr. dispari Novena Immacolata 30 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti extraparrocchiani e via Veneto 1 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici 2 ven ore 17.00 Prove della Corale (ogni venerdì) ore 18.30 Catechismo classi 5^ Elementare e 1^ Media (ogni venerdì) ore 19.30 Adorazione Eucaristica di riparazione e consacrazione al Cuore di Gesù 5 A ntichissima è l'origine dell'uso delle campane: si parla addirittura di oltre 1500 anni orsono; infatti, la tradizione ci dice che il primo ad usarle fu Paolino, Vescovo di Nola (V secolo). In seguito, per espanderne convenientemente il suono, venne ideato il campanile: una costruzione in genere attigua ad una chiesa o ad un palazzo pubblico, molto più alta e strutturata in maniera da reggere, appunto, il peso delle campane. Queste costruzioni ebbero una rapida diffusione, soprattutto dopo che un Papa, Stefano II, fece erigere una torre campana- ria adiacente alla Basilica di S. Pietro. Tanti sono i campanili della nostra Arcidiocesi e sarebbe lungo elencarli tutti; i più belli sono quelli delle Cattedrali di Trani e Barletta ed essi, pur appartenendo alla storia remo- ta, ci ricordano con il suono delle loro campane i momenti gioiosi e di dolore della nostra vita. In un tempo piuttosto recente, però quasi tutte le chiese sorte negli ultimi 50-60 anni non hanno più campanile. Anche le ragioni di questa scelta sono molteplici: l'uso dei mezzi sonori di diffusione, sicuramente più economici delle campane, e appunto la scarsità di denaro per realizzarne la struttura. Ma il suono delle campane resta insostituibile in una socie- tà sempre più distratta e tetragona alla chiamata della fede. Quando dal campanile i vari rintocchi ti ricordano l'Angelus Domini o l'Ave Maria, o ti chiamano alla Santa Messa o ti fan- no sapere che c'è un'anima in più per la quale pregare, non c'è nessuno che possa far finta di non sentire. La nostra chiesa parrocchiale del SS. Crocifisso, pur aven- do le campane, non ha il campanile. Anche se nel progetto iniziale dell'Architetto Memeo esso era previsto, le difficoltà economico-finanziarie che si incontrano in ogni impresa auda- ce come fu la nostra…. sconsigliarono, all'epoca, di completare l'opera. Il campanile, tanto sognato dall'amato don Luigi è rimasto solo nel plastico della chiesa e nelle foto che lo ritraggono. Le cam- pane, invece, sono presenti e fanno bella mostra di sé sul frontale della chiesa: ma non è la stessa cosa che ascoltarne il suono dall'alto di un campanile. Quest'anno , poi, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di don Luigi e l'altrettanto amato parroco don Rino ha voluto ricordarci l'antico sogno e ci ha chiesto se non fosse giunto il momento di render- lo gioiosa realtà. Costerà sacrifici? Ogni sogno ha i suoi costi e i sogni più belli esigono qualche sforzo in più! L'augurio, allora, che ci dobbiamo fare noi parrocchiani del SS. Cro- cifisso è quello di vedere realizzato il sogno, soprattutto attraverso il nostro contributo, la nostra partecipazione, il nostro sacrificio. E il suono argentino delle campane che si sprigionerà dall'alto del nostro campanile ci porterà nel cuore il ricordo dell'indimenticabile don (nella stesura manoscritta di questa pagina ho scritto distratta- mente SAN) Luigi, che dall'alto continuerà a sorriderci ed a benedirci. don Abramo, diacono info@crocifissobarletta.it UN SOGNO da realizzare TRE GIORNI DA VIVERE IN PARROCCHIA NEL RICORDO DI DON LUIGI A cavallo della prima domenica di Avvento si concentrano tre appuntamenti importantissimi per la comunità parroc- chiale del SS.mo Crocifisso, nel decennale della scomparsa del precedente parroco, don Luigi Filannino. Si inizia sabato 26 novembre p.v., in mattinata, con la partita di calcio “Memorial don Luigi”. Si prosegue domenica 27 novembre alle ore 19:00 con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth S. Ecc. Mons. Giovan Battista al termine della quale verrà benedetta la prima pietra del campanile. A concludere, lunedì 28 novembre, giorno in cui ricorre il decimo anno della dipartita del compianto don Filannino, alle ore 19:00 la celebrazione eucaristica presieduta S.Em. il Signor Cardinale Francesco Monterisi a cui se- guirà la benedizione del suolo in cui sorgerà il campa- nile; alle ore 20:00, presso il salone parrocchiale, la presentazione del libro Vuoi l’arancia. Quando non ba- sta la salute (ed. Rotas) di Giuseppe Ricatti. Sarà con- ferita, nella serata di fede e ricordi, la “Cattedra degli Anàrgiri” alla memoria di don Luigi Filannino, parroco dal 1992 al 2001. Nell'occasione saranno presentate alla comunità parroc- chiale le linee guida del progetto del campanile. «Abbiamo pensato a questi tre giorni – afferma il parroco don Ruggiero Caporusso – con lo scopo primario di ricordare don Luigi, a dieci anni dalla prematura scomparsa, unendo tre caratteristiche del suo essere uomo di Dio per gli altri: la cultura, il sacerdozio, l'amore per la gente». Ricorda ancora don Caporusso che «uno dei desideri di don Luigi, purtroppo non realizzato, era quello di edificare il campanile. Tocca a noi prendere il suo testimone e correre verso il traguardo, portando a termine quanto da lui auspicato». Salvatore Mellone [email protected] MINISTRANTI E GIOVANI ADULTI: SI RICOMINCIA! E anche quest’anno, come tutti gli anni, ricorre la ve- stizione dei ministranti. Chi è il ministrante? Il ministrante, colui che nell’immaginario collettivo è conosciuto come “chie- richetto”, è quel ragazzo o quella ragazza che offre il proprio servizio all’altare durante le celebrazioni liturgiche. Il termine ministrante deriva dal latino “ministrans” e significa “colui che serve”: il ministrante, dunque, si ispira al modello di Gesù, servitore Egli stesso per primo dei propri discepoli e dell’umanità. Proprio Cristo invita anche noi a fare lo stesso, prodigandoci per i nostri fratelli e amandoli di vero cuore. Il ministrante non si impegna solo nel servire le messa in maniera sobria e compìta ma si sforza di mostrare nella vita quotidiana l’amore verso il prossimo cercando di vivere lo stile d’amore di Gesù maestro e amico. Come dice il Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam actuositatem al n°30, “i fanciulli si devono educare in modo che, superando i confini della famiglia, aprano l’animo alle comunità sia ecclesiasti- che che temporali. Vengano accolti nella locale comunità par- rocchiale in maniera tale che acquistino in essa la coscienza d’essere membri vivi e attivi del popolo di Dio”. La celebra- zione della vestizione dei ministranti avrà luogo il 20 novembre ore 10.00 per i monistranti juonior e sabato 26 ore 19,00 per i ministranti major. Per quanto riguar- da la catechesi dei giovani adulti (dai 25 anni in su) l’appuntamento è il sabato sera alle ore 21.00 con il professor Gaetano Ciliento a partire dal 12 novembre: si approfondiranno temi biblici che permetteranno di intra- prendere e magari proseguire il cammino di fede col Signore. Maria Rita Borraccino [email protected] per segnalazioni e comunicazioni [email protected] delegato relazioni stampa [email protected] dicembre EDUCANDOCI M entre mi accingo a scrivere queste poche righe, il mio ricordo va a una persona straordinaria che ho avuto la fortuna di conoscere quando ero seminarista, il sacerdote don Luigi Filannino. Più volte ho avuto modo di incontrarlo nella mia parrocchia di ori- gine "S. Benedetto", dove era solito far visita a don Angelo Dipasquale, al qua- le era legato da profonda e duratura amicizia. Proprio in una di quelle visite ebbi l'occasione di conoscerlo di per- sona. Mi ricordo il suo sguardo pieno di gioia e colmo di entusiasmo nell'ap- prendere dal mio parroco che ero un seminarista. Era un uomo veramente innamora- to del suo sacerdozio, sempre disponi- bile e generoso, attento ai bisogni della gente. Il 28 novembre p.v. ricorrerà il decimo anniversario della sua scom- parsa, perciò mi è sembrato opportuno iniziare questa mia riflessione tratteg- giandone brevemente il ricordo. Quando parliamo di “vocazione” dobbiamo precisare che tutti sono chiamati alla sequela di Gesù, tutti sono chiamati a mettersi alla scuola del maestro di Nazareth, ma alcuni lo sono in modo del tutto particolare. Ogni vocazione ha la sua dignità e il suo posto nella Chiesa, sia essa ma- trimoniale, religiosa o diocesana. In questo breve articolo mi soffermerò a parlare della vocazione del presbitero diocesano. Il prete diocesano ha una sua ben precisa spiritualità, egli è chiamato a svolgere la sua missione e a vivere il suo ministero nell’ambito di una co- munità parrocchiale, porzione di quella Chiesa locale che è la Diocesi. Penso sia conveniente, a questo punto, defi- nire cos’è la vocazione, domanda che spesso ci si sente rivolgere, soprattut- to dai giovani. Io definirei la vocazione come un incontro, un innamoramen- to; è l’esperienza di chi si è lasciato guardare da Cristo, ha incrociato il suo sguardo e ne è rimasto affascinato. È l’esperienza di chi ha ascoltato una voce che gli ha sedot- to il cuore, una voce che promette libertà e pienezza di senso. La vocazione è elezio- ne da parte di Dio, è Dio solo che chiama, nessu- no può darsi da sé la vocazione; tuttavia essa si re- alizza solo se c’è, da parte di chi è chiamato, una risposta generosa, un’accoglienza carica di stupore e una totale disponibilità a fare della volontà di Dio la propria. Ogni vocazione è dono di Cristo per la sua Chiesa, è segno della sua premura verso i bisogni dell'umanità. La vocazione è la chiamata a essere un autentico testimone di Dio, a es- sere portatore di una lieta notizia in un mondo spesso rassegnato, a volte stanco e privo di speranza nel domani. Chiunque sia scelto da Cristo a seguir- lo, deve conformarsi sempre di più a Lui, è chiamato ad essere a immagine del Buon Pastore, a rivestirsi dei suoi stessi sentimenti, ed essere egli stesso testimone del Vangelo dell’amore, pie- no di passione e sollecitudine per ogni uomo e donna del nostro tempo. La vocazione al sacerdozio trova nell’ambito parrocchiale un terreno fecondo in cui nascere, svilupparsi ed esprimersi. Spesso è proprio nella parrocchia che molti giovani scopro- no di essere chiamati a seguire Gesù in modo più radicale e decisivo per la loro vita. Una comunità che si nutre dell’ascolto della Parola, che partecipa attivamente all’Eucaristia, che vive la dimensione dell’annuncio e della carità è luogo di grazia e cenacolo di vocazio- ni. Ancora più feconda è una comunità il cui pastore è guida saggia e sapien- te, che sia testimone autentico della fede, uomo che ami Dio e la Chiesa, il cui cuore sia dilatato dall’amore di Cri- sto e arda della sua stessa ansia mis- sionaria. Le vocazioni, secondo il mio modesto parere, sono il frutto di una feconda paternità vissuta nel sacerdo- zio ministeriale, quasi il prolungamen- to di una vita che si è completamente donata e consu- mata per Cristo e la sua Chiesa. Molte vocazioni sono suscitate nel- la Chiesa proprio dallo zelo e dalla ca- rità pastorale di tanti bravi sacerdoti. Sono fermamente convinto che la vera eredità lasciata da don Luigi Filannino alla parrocchia del “SS.mo Crocifisso” sia proprio il suo esempio di autentico uomo di Dio, di pastore secondo il cuo- re di Cristo, sinceramente innamorato del suo ministero sacerdotale e della comunità che gli era stata affidata, per la quale egli si è speso e prodigato sino alla fine. Penso a tutte le energie profuse nella costruzione della nuova parrocchia da lui tenacemente voluta e realizzata; e penso anche al suo ar- dente desiderio di vedere ultimata la parrocchia mediante la realizzazione del campanile, segno visibile di quel- la presenza di Dio in mezzo alle case degli uomini, voce di Dio che convo- ca i suoi figli all’incontro col Padre per Cristo nello Spirito Santo. Questo è il compito ereditato dal nuovo parroco don Ruggiero Caporusso, chiamato a continuare e completare l’opera inizia- ta dal suo predecessore; la sua vera missione, tuttavia, sarà di continuare a costruire con tutte le forze l’unico e vero edificio gradito a Dio Padre, quello fatto di pietre vive, scelte e preziose: i battezzati, i discepoli del suo Figlio Gesù. Risuoni più delle campane quell’in- vito alla lode di Dio che sale da una comunità che prega, annuncia e testi- monia con la vita la bellezza della vo- cazione cristiana: l’amore! don Gennaro Dicorato info@crocifissobarletta.it 1° del mese 1° del mese la voce di Dio SUONI E RISUONI

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifi sso - Barletta

anno VIII

n°64

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

novembre

2011

agendanovembre 2011

5 sab ore 17.30 Catechismo classi di 2^ e 3^ Media e Cresimandi 1^ Superiore (ogni sabato)

ore 19.00 Catechismo Classe di 1^ Media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato)

ore 20.00 Catechismo Giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechismo Giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechismo Giovani Adulti (ogni sabato)

6 dom ore 11.00 Catechismo Classi di 1^ e 2^ Elementare (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi Biblica

7 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso (ogni lunedì e venerdì) ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Romagnosi e via Andria ore 19.00 Catechesi Biblica (Ciliento ogni lunedì) ore 20.00 Gruppo La Stadera e internet

9 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Boccaccio e via D. Alighieri

10 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici

11 ven ore 17.00 Prove della Corale (ogni venerdì) ore 18-20 Villaggio Paradiso ore 18.30 Catechismo 5^ elementare (ogni venerdì) ore 18.30 Catechismo 1^ media (ogni venerdì) ore 20.00 Catechismo Giovanissimi (ogni venerdì)

15 mar ore 19.30 formazione catechisti

16 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti di via De Pretis e via Rosmini

17 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS

18 ven ore 19.00 S. Messa per i defunti di via don Luigi Filannino

20 dom ore 10.00 Vestizione Ministranti junior ore 20.00 Catechesi Biblica

21 lun ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Q. Sella e via Patalini ore 20,00 Redazione stadera internet

22 mar ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Petrarca - via Foscolo - via Giolitti e via Pascoli

24 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

25 ven ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Deledda e via Verga

26 sab ore 19.00 Vestizione Ministranti major 27 dom ore 19.00 Solenne celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo

e benedizione della prima pietra del campanile.

28 lun 10° Anniversario morte di Don Luigi (2001) ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.Em. il Signor

Cardinale F. Monterisi e benedizione del suolo su cui sorgerà il campanile

ore 20.00 Presentazione del libro “Vuoi l’arancia. Quando non basta la salute” di G. Ricatti c/o il salone parrocchiale. Sarà conferita la Cattedra degli Anàrgiri alla memoria di don Luigi Filannino, parroco dal 1992 al 2001

29 mar ore 19.00 S. Messa per i defunti di via Zanardelli e V.le Manzoni nr. dispari

Novena Immacolata

30 mer ore 19.00 S. Messa per i defunti extraparrocchiani e via Veneto

1 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici

2 ven ore 17.00 Prove della Corale (ogni venerdì) ore 18.30 Catechismo classi 5^ Elementare e 1^ Media (ogni venerdì) ore 19.30 Adorazione Eucaristica di riparazione e consacrazione al

Cuore di Gesù

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Antichissima è l'origine dell'uso delle campane: si parla addirittura di oltre 1500 anni orsono; infatti, la tradizione ci dice che il primo ad usarle fu Paolino, Vescovo di Nola (V secolo).

In seguito, per espanderne convenientemente il suono, venne ideato il campanile: una costruzione in genere attigua ad una chiesa o ad un palazzo

pubblico, molto più alta e strutturata in maniera da reggere, appunto, il peso delle campane.

Queste costruzioni ebbero una rapida diffusione, soprattutto dopo che un Papa, Stefano II, fece erigere una torre campana-

ria adiacente alla Basilica di S. Pietro.Tanti sono i campanili della nostra Arcidiocesi e sarebbe

lungo elencarli tutti; i più belli sono quelli delle Cattedrali di Trani e Barletta ed essi, pur appartenendo alla storia remo-ta, ci ricordano con il suono delle loro campane i momenti gioiosi e di dolore della nostra vita.

In un tempo piuttosto recente, però quasi tutte le chiese sorte negli ultimi 50-60 anni non hanno più campanile.

Anche le ragioni di questa scelta sono molteplici: l'uso dei mezzi sonori di diffusione, sicuramente più economici delle campane, e appunto la scarsità di denaro per realizzarne la struttura.

Ma il suono delle campane resta insostituibile in una socie-tà sempre più distratta e tetragona alla chiamata della fede. Quando dal campanile i vari rintocchi ti ricordano l'Angelus Domini o l'Ave Maria, o ti chiamano alla Santa Messa o ti fan-no sapere che c'è un'anima in più per la quale pregare, non c'è nessuno che possa far fi nta di non sentire.

La nostra chiesa parrocchiale del SS. Crocifi sso, pur aven-do le campane, non ha il campanile. Anche se nel progetto iniziale dell'Architetto Memeo esso era previsto, le diffi coltà economico-fi nanziarie che si incontrano in ogni impresa auda-

ce come fu la nostra…. sconsigliarono, all'epoca, di completare l'opera.

Il campanile, tanto sognato dall'amato don Luigi è rimasto solo nel plastico della chiesa e nelle foto che lo ritraggono. Le cam-

pane, invece, sono presenti e fanno bella mostra di sé sul frontale della chiesa: ma non è la stessa cosa che ascoltarne il suono dall'alto di un campanile.

Quest'anno , poi, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di don Luigi e l'altrettanto amato parroco don Rino ha voluto ricordarci l'antico sogno e ci ha chiesto se non fosse giunto il momento di render-lo gioiosa realtà. Costerà sacrifi ci? Ogni sogno ha i suoi costi e i sogni più belli esigono qualche sforzo in più!

L'augurio, allora, che ci dobbiamo fare noi parrocchiani del SS. Cro-cifi sso è quello di vedere realizzato il sogno, soprattutto attraverso il nostro contributo, la nostra partecipazione, il nostro sacrifi cio.

E il suono argentino delle campane che si sprigionerà dall'alto del nostro campanile ci porterà nel cuore il ricordo dell'indimenticabile don (nella stesura manoscritta di questa pagina ho scritto distratta-mente SAN) Luigi, che dall'alto continuerà a sorriderci ed a benedirci.

don Abramo, diaconoinfo@crocifi ssobarletta.it

UN SOGNOda realizzare

TRE GIORNI DA VIVERE IN PARROCCHIANEL RICORDO DI DON LUIGI

A cavallo della prima domenica di Avvento si concentrano tre appuntamenti importantissimi per la comunità parroc-chiale del SS.mo Crocifi sso, nel decennale della scomparsa del precedente parroco, don Luigi Filannino. Si inizia sabato 26 novembre p.v., in mattinata, con la partita di calcio “Memorial don Luigi”.

Si prosegue domenica 27 novembre alle ore 19:00 con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth S. Ecc. Mons. Giovan Battista al termine della quale verrà benedetta la prima pietra del campanile.

A concludere, lunedì 28 novembre, giorno in cui ricorre il decimo anno della dipartita del compianto don Filannino, alle ore 19:00 la celebrazione eucaristica presieduta S.Em. il Signor Cardinale Francesco Monterisi a cui se-guirà la benedizione del suolo in cui sorgerà il campa-nile; alle ore 20:00, presso il salone parrocchiale, la presentazione del libro Vuoi l’arancia. Quando non ba-sta la salute (ed. Rotas) di Giuseppe Ricatti. Sarà con-ferita, nella serata di fede e ricordi, la “Cattedra degli Anàrgiri” alla memoria di don Luigi Filannino, parroco dal 1992 al 2001.

Nell'occasione saranno presentate alla comunità parroc-chiale le linee guida del progetto del campanile.

«Abbiamo pensato a questi tre giorni – afferma il parroco don Ruggiero Caporusso – con lo scopo primario di ricordare don Luigi, a dieci anni dalla prematura scomparsa, unendo tre caratteristiche del suo essere uomo di Dio per gli altri: la cultura, il sacerdozio, l'amore per la gente». Ricorda ancora don Caporusso che «uno dei desideri di don Luigi, purtroppo non realizzato, era quello di edifi care il campanile. Tocca a noi prendere il suo testimone e correre verso il traguardo, portando a termine quanto da lui auspicato».

Salvatore [email protected]

MINISTRANTI E GIOVANI ADULTI:SI RICOMINCIA!

E anche quest’anno, come tutti gli anni, ricorre la ve-stizione dei ministranti. Chi è il ministrante? Il ministrante, colui che nell’immaginario collettivo è conosciuto come “chie-richetto”, è quel ragazzo o quella ragazza che offre il proprio servizio all’altare durante le celebrazioni liturgiche. Il termine ministrante deriva dal latino “ministrans” e signifi ca “colui che serve”: il ministrante, dunque, si ispira al modello di Gesù, servitore Egli stesso per primo dei propri discepoli e dell’umanità. Proprio Cristo invita anche noi a fare lo stesso, prodigandoci per i nostri fratelli e amandoli di vero cuore. Il ministrante non si impegna solo nel servire le messa in maniera sobria e compìta ma si sforza di mostrare nella vita quotidiana l’amore verso il prossimo cercando di vivere lo stile d’amore di Gesù maestro e amico. Come dice il Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam actuositatem al n°30, “i fanciulli si devono educare in modo che, superando i confi ni della famiglia, aprano l’animo alle comunità sia ecclesiasti-che che temporali. Vengano accolti nella locale comunità par-rocchiale in maniera tale che acquistino in essa la coscienza d’essere membri vivi e attivi del popolo di Dio”. La celebra-zione della vestizione dei ministranti avrà luogo il 20 novembre ore 10.00 per i monistranti juonior e sabato 26 ore 19,00 per i ministranti major. Per quanto riguar-da la catechesi dei giovani adulti (dai 25 anni in su) l’appuntamento è il sabato sera alle ore 21.00 con il professor Gaetano Ciliento a partire dal 12 novembre: si approfondiranno temi biblici che permetteranno di intra-prendere e magari proseguire il cammino di fede col Signore.

Maria Rita [email protected]

per segnalazioni e comunicazioni

[email protected] relazioni stampa

[email protected]

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EDUCANDOCI

Mentre mi accingo a scrivere queste poche righe, il mio ricordo va a una persona straordinaria che ho

avuto la fortuna di conoscere quando ero seminarista, il sacerdote don Luigi Filannino. Più volte ho avuto modo di incontrarlo nella mia parrocchia di ori-gine "S. Benedetto", dove era solito far visita a don Angelo Dipasquale, al qua-le era legato da profonda e duratura amicizia. Proprio in una di quelle visite ebbi l'occasione di conoscerlo di per-sona. Mi ricordo il suo sguardo pieno di gioia e colmo di entusiasmo nell'ap-prendere dal mio parroco che ero un seminarista.

Era un uomo veramente innamora-to del suo sacerdozio, sempre disponi-bile e generoso, attento ai bisogni della gente. Il 28 novembre p.v. ricorrerà il decimo anniversario della sua scom-parsa, perciò mi è sembrato opportuno iniziare questa mia rifl essione tratteg-giandone brevemente il ricordo.

Quando parliamo di “vocazione” dobbiamo precisare che tutti sono chiamati alla sequela di Gesù, tutti sono chiamati a mettersi alla scuola del maestro di Nazareth, ma alcuni lo sono in modo del tutto particolare. Ogni vocazione ha la sua dignità e il suo posto nella Chiesa, sia essa ma-trimoniale, religiosa o diocesana. In questo breve articolo mi soffermerò a parlare della vocazione del presbitero diocesano.

Il prete diocesano ha una sua ben precisa spiritualità, egli è chiamato a svolgere la sua missione e a vivere il suo ministero nell’ambito di una co-munità parrocchiale, porzione di quella Chiesa locale che è la Diocesi. Penso sia conveniente, a questo punto, defi -nire cos’è la vocazione, domanda che spesso ci si sente rivolgere, soprattut-to dai giovani. Io defi nirei la vocazione come un incontro, un innamoramen-to; è l’esperienza di chi si è lasciato guardare da Cristo, ha incrociato il suo sguardo e ne è rimasto affascinato. È

l’esperienza di chi ha ascoltato una voce che gli ha sedot-

to il cuore, una voce

che promette libertà e pienezza di senso. La vocazione è elezio-ne da parte di Dio, è Dio solo che chiama, nessu-no può darsi da sé la vocazione; tuttavia essa si re-alizza solo se c’è, da parte di chi è chiamato, una risposta generosa, un’accoglienza carica di stupore e una totale disponibilità a fare della volontà di Dio la propria.

Ogni vocazione è dono di Cristo per la sua Chiesa, è segno della sua premura verso i bisogni dell'umanità. La vocazione è la chiamata a essere un autentico testimone di Dio, a es-sere portatore di una lieta notizia in un mondo spesso rassegnato, a volte stanco e privo di speranza nel domani. Chiunque sia scelto da Cristo a seguir-lo, deve conformarsi sempre di più a Lui, è chiamato ad essere a immagine del Buon Pastore, a rivestirsi dei suoi stessi sentimenti, ed essere egli stesso testimone del Vangelo dell’amore, pie-no di passione e sollecitudine per ogni uomo e donna del nostro tempo.

La vocazione al sacerdozio trova nell’ambito parrocchiale un terreno fecondo in cui nascere, svilupparsi ed esprimersi. Spesso è proprio nella parrocchia che molti giovani scopro-no di essere chiamati a seguire Gesù in modo più radicale e decisivo per la loro vita. Una comunità che si nutre dell’ascolto della Parola, che partecipa attivamente all’Eucaristia, che vive la dimensione dell’annuncio e della carità è luogo di grazia e cenacolo di vocazio-ni. Ancora più feconda è una comunità il cui pastore è guida saggia e sapien-te, che sia testimone autentico della fede, uomo che ami Dio e la Chiesa, il cui cuore sia dilatato dall’amore di Cri-sto e arda della sua stessa ansia mis-sionaria. Le vocazioni, secondo il mio modesto parere, sono il frutto di una feconda paternità vissuta nel sacerdo-zio ministeriale, quasi il prolungamen-to di una vita che si è completamente

donata e consu-mata per Cristo e la sua Chiesa.

Molte vocazioni sono suscitate nel-la Chiesa proprio dallo zelo e dalla ca-rità pastorale di tanti bravi sacerdoti. Sono fermamente convinto che la vera eredità lasciata da don Luigi Filannino alla parrocchia del “SS.mo Crocifi sso” sia proprio il suo esempio di autentico uomo di Dio, di pastore secondo il cuo-re di Cristo, sinceramente innamorato del suo ministero sacerdotale e della comunità che gli era stata affi data, per la quale egli si è speso e prodigato sino alla fi ne. Penso a tutte le energie profuse nella costruzione della nuova parrocchia da lui tenacemente voluta e realizzata; e penso anche al suo ar-dente desiderio di vedere ultimata la parrocchia mediante la realizzazione del campanile, segno visibile di quel-la presenza di Dio in mezzo alle case degli uomini, voce di Dio che convo-ca i suoi fi gli all’incontro col Padre per Cristo nello Spirito Santo. Questo è il compito ereditato dal nuovo parroco don Ruggiero Caporusso, chiamato a continuare e completare l’opera inizia-ta dal suo predecessore; la sua vera missione, tuttavia, sarà di continuare a costruire con tutte le forze l’unico e vero edifi cio gradito a Dio Padre, quello fatto di pietre vive, scelte e preziose: i battezzati, i discepoli del suo Figlio Gesù.

Risuoni più delle campane quell’in-vito alla lode di Dio che sale da una comunità che prega, annuncia e testi-monia con la vita la bellezza della vo-cazione cristiana: l’amore!

don Gennaro Dicoratoinfo@crocifi ssobarletta.it

1° del mese

1° del mese

che promette libertà e pienezza di senso. La vocazione è elezio-ne da parte di Dio, è Dio solo che

sé la vocazione; tuttavia essa si re-alizza solo se c’è, da parte di chi è chiamato, una risposta generosa, un’accoglienza carica di stupore e una

donata e consu-mata per Cristo e la sua Chiesa.

la voce di Dio

SUONIE RISUONI

Page 2: La Stadera N.64 - Novembre 2011

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“La ragione può solo parlare, è l’amore che canta” (J. De Maistre, scrittore)

“L’esempio degli antenati è come una bisaccia per il gio-vane viandante”. (Dalla sapienza egiziana)

“Vista dai giovani la vita è un avvenire infi nitamente lun-go; vista dai vecchi è un passato molto breve”. (Schopen-hauer, fi losofo)

“Come mi piace il giovane che ha in sé qualcosa di vec-chio, così mi piace il vecchio che ha in sé qualcosa di giovane”. (Cicerone)

Negli anni più vulnerabili della mia giovinezza, mio pa-dre mi dette un consiglio che non mi è mai più uscito di mente: ”Quando ti viene voglia di criticare qualcuno, ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i

vantaggi che hai avuto tu”. (F. S. Fitzgerald)

“L’ingratitudine è fi glia della superbia”. (Cervantes nel don Chisciotte)

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L'APPUNTO

Foglidi vita

Un libro rac-conta, a se-

conda degli “oc-chi” di chi scrive, situazio-

ni, esperienze, sfoghi, sorrisi e lacrime comuni a tutti. In esso il lettore vi ritrova, grazie alla sua personale visuale, scene che gli mostrano la vita da un’angolatu-ra reale non molto diversa dalla realtà tangibile. Vuoi l'arancia? Quando non basta la salute (ed. Rotas, 2011), di Giuseppe Ricatti conduce alla scoperta di un mondo forse ai più sconosciuto, quello della malattia che colpisce fi n dai primi istanti della vita. L’autore, infatti, narra la sua storia personale in maniera originale, sen-za piangersi addosso, paradossalmente col sorriso sulle labbra nonostante la sofferenza. Giuseppe Ricatti è un “ragazzo” del 1970 di Barletta innamorato della scrittura ed in modo particolare appassionato di poesia. È quella di Ricatti una vera e propria vocazione a mettere nero su bianco stralci di vita e di sensazioni. Dal suo animo sensibile sgorgano testi intensi che pulsano di situazioni vissute. Vuoi l'arancia? Quando non basta la salute non è la prima sua pubblicazione: risale al 1996, infatti, Il cuore di un poeta (ed. Il Cardo), silloge poetica in cui spiccano le poesie La vita vissuta, inserita nell'antologia Poesie d'amore di poeti barlettani (ed. Rotas, 2010), Per le strade di Montaltino e Poesia nel vento riportate nell’al-tra antologia La stradina dei poeti, cento poeti barlettani 1970-2010 (ed. Rotas, 2010). Venendo al suo recente la-voro, desta curiosità la domanda presente nel titolo: quel “vuoi l'arancia?”, è riconducibile ad un episodio capitato all’autore quando, in un ricovero ospedaliero, una donna anziana non faceva che ripetergli “vuoi l’arancia?” nono-stante i suoi rifi uti. Stremato, alla fi ne Ricatti le disse di essere allergico all’agrume. “E potevi dirlo prima!” escla-mò la donna, andando poi via. Il titolo leggero cela la profondità nei temi. Ricatti, infatti, si ritaglia sempre uno spazio per l’incontro con Dio e, nel dialogo con l’Eterno, lascia che la luce divina vada oltre il male. “Nel mio mon-do – si legge in un passo di Vuoi l'arancia? – però non c'era spazio per la tristezza, perché illuminato da una luce che risplendeva sempre, una luce particolare che ancora oggi illumina la mia vita, il mio mondo e dalla quale chiun-que si lasciasse illuminare non potrebbe che sperimentare la gioia vera pur nella sofferenza”. Parla qui l’intensa fede dell’autore, esempio per chi non si ferma mai a rifl ettere sul bene inestimabile della vita. Nella presentazione don Ruggiero Caporusso sottolinea come abbia ritrovato nel testo il sogno di “una terra che ha bisogno di tutto e di tutti perché da soli non si può fare nulla”, una terra in cui Dio non è un optional. Commovente la dedica a don Luigi Filannino, “che – si legge – ha saputo far profumare il suo sacerdozio dell'amore di Gesù”. Fogli di vita quelli di Ricat-ti, nei quali il respiro si fonde alla parola scritta.

Salvatore [email protected]

Bussavano. Accarezzavano le bare delle rispettive mamme le due povere orfane e avvicinandosi sussur-ravano: “Mamma?”. La più piccola piangeva anche se

credeva che prima o poi sarebbe apparsa come d’incanto, da qualche parte, per riprenderla in braccio. Caso, fatalità, omicidio, destino. Non lo so e per ora non mi interessa. Un solo e chiaro dato di fatto: una palazzina si è accasciata su se stessa. E si fece buio su tutta la terra.

La caccia al colpevole è riduttiva in questa tragedia. O forse è semplicemente troppo tardi. Tante erano le cose che si potevano e dovevano fare ma la negligenza anco-ra una volta ci ha sopraffatti. E così da oggi nella nostra amata Barletta ai tanti morti della storia, conosciuti e ano-nimi, aggiungiamo altre cinque vittime. Piangiamo per loro e per quello che non siamo stati capaci di fare per evitare questa sciagura. Ci stringiamo intorno a chi vive in prima persona questo dolore lancinante e restiamo in silenzio di-nanzi all’ennesima ingiustizia della vita.

In questa notte pensando ai superstiti e a chi è mor-to, una frase medito nel cuore: “… Allora due saranno nel campo: l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne ma-cineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Ve-gliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore stia per venire”.

Aspetto solo che la notte ceda il passo all’aurora e dalla fi nestra attendo l’alba di un nuovo giorno ma il mio pensie-ro non si schioda dal rimuginare come sarà da oggi in poi la vita di quei vedovi e soprattutto di quelle piccole orfane quando nel cuore della notte svegliandosi chiameranno le loro mamme. Ma non trovandole, chi asciugherà le loro lacrime?

Eccolo di nuovo il Cristo inchiodato alla croce in questi fratelli segnati dal lutto. Cristo è disceso nell’inferno e così è vicino a chi vi viene gettato, trasformando per lui le tene-bre in luce (Benedetto XVI, Spe salvi, 37). Il loro dolore è anche il nostro e se non c’è nessuno che tergerà le loro la-crime allora Dio ti prego non asciugare nemmeno le nostre perché nonostante la nostra impotenza potremo almeno offrire l’unica cosa che ci rimane: la pietà.

[email protected]

Liber nostrum

VUOI L'ARANCIA? quandonon basta

la salute

CRISTIcrocifi ssi

TESTIMONI DI VERITÀ NOI PARROCCHIA

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Direttore editoriale:don Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, Alessandro Brandi, Liana Caputo, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo SerioHanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”

Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifi sso - BarlettaAnno VIII - n. 64 novembre 2011Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. Crocifi ssoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

"Senza la fede la morte rimane un angoscioso enigma, un dramma

che può gettare l'uomo nel baratro del nulla; noi creden-ti della luce abbiamo il do-vere di rischiarare le umane tenebre con la proclamazione della nostra Fede che è es-senzialmente speranza nella Vita".

Scriveva così, nel lonta-no 1967, don Luigi Filannino (allora giovane seminarista) in un elaborato scolastico dal tema "Il mistero cristiano della morte"; sono anche le parole che aprono la raccolta di testimonianze a lui dedi-cata nel novembre 2002, in occasione del primo anniver-sario dalla sua dipartita.

Sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa dell'amato don Luigi. Il ricordo è sempre forte, rimane indelebile nella mente di coloro che lo hanno conosciuto, che hanno vissuto con lui attimi intensi nella vita della comunità parrocchiale. È diffi cile, anche dopo tanti anni, trovare le parole giuste per tenere viva la sua memo-ria senza correre il rischio di scadere nella banalità o nelle frasi di rito; ma il ricordo che ha lasciato in tutte le persone che lo hanno conosciuto non può che essere positivo. Non si può dimenticare il suo sor-riso, il suo "correre" dapper-tutto, le sue parole di affetto, i suoi incoraggiamenti.

Non si possono dimenti-care perché don Luigi, con

questo suo modo di fare, ar-rivava al cuore di tutti.

La gente che ha avuto la fortuna di conoscerlo ha tro-vato in lui non solo il sacerdo-te nel senso stretto del termi-ne; don Luigi non era il prete che si limitava alla vita nella parrocchia. Lui andava oltre, scendeva in piazza, ha credu-to e lottato fortemente per la sua città perché diventasse provincia. Si prodigava per cercare lavoro alle famiglie bisognose; quanta gente gli è grata perché, ancora oggi, porta avanti una famiglia!

Era caparbio, determi-nato, talvolta testardo, ma si spendeva per la sua gen-te perché si sentiva punto di riferimento del quartiere, perché voleva che la parroc-chia non fosse solo luogo di preghiera, ma centro di in-contro di giovani, bambini e famiglie.

Si spendeva per gli altri… e non aveva paura di sem-brare anche ridicolo quando andava per le strade e con il megafono invitava la gente ad andare in Chiesa; lo fa-ceva perché era una persona umile che non faceva della sua elevata cultura motivo di vanto e presunzione.

Chi vi scrive ha avuto il piacere di conoscerlo, di vi-vere momenti intensi di pre-ghiera e di amicizia. Anche nelle catechesi che teneva, durante i campiscuola per noi ragazzini, don Luigi non si perdeva mai in concetti

astratti che si prendono dai libri e si raccontano solo per riempirsi la bocca di parolo-ni; era diretto, annunciava il vangelo della "quotidianità" perché sapeva come testi-moniare Cristo a dei ragazzi che cominciavano a scoprire il mondo e a crearsi una co-scienza critica. Potremmo ri-assumere il suo insegnamen-to con un pensiero che san Paolo riporta nella Lettera ai Romani: "Non rendete a nes-suno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti" (Rm 12, 17-18).

È stato il segno vivente di un uomo anàrgiro, ha te-stimoniato concretamente il carisma dei Ss. Medici da lui tanto venerati.

Se ne è andato troppo presto! Quella sera del 28 novembre del 2001 ha ce-lebrato la sua ultima santa Messa prima di rientrare in sacrestia e accasciarsi a ter-ra esanime. In quei giorni si trovava a Trani per gli esercizi spirituali e quella sera era tor-nato velocemente in parroc-chia per celebrare la Messa visto che non aveva trovato nessuno che lo sostituisse. Ed è morto in casa sua! Se n'è andato senza veder realizzati alcuni sogni di cui non faceva mistero a nessuno. E di que-sto dobbiamo ringraziare don Rino che, dopo don Luigi, ha avuto l'umiltà di continuare la semina cominciata dal suo predecessore.

Caro don Luigi, lamen-tavi l'assenza di vocazioni nella tua parrocchia; la consideravi una sconfi tta personale. Ora la nostra comunità condivide la

gioia di avere tre suoi fi -gli (Nicola IV anno di Teo-logia, Massimo III anno di Teologia e Salvatore al Propedeutico) che hanno intrapreso il cammino ver-so il sacerdozio.

Vedevi la nuova Chiesa con le pareti bianche e avre-sti voluto renderla più calda e accogliente con degli affre-schi. Ora l'abside della "tua" parrocchia è affrescato se-condo quella che era la tua volontà.

Avresti tanto voluto re-galare insieme alla nuova Chiesa anche il campani-le. Le risorse fi nanziarie non permisero questo tuo deside-rio, già presente nel progetto iniziale, e di questo eri molto amareggiato. Ora anche que-sto tuo "cruccio" verrà esau-dito; il campanile sorgerà ri-spettando il progetto iniziale, stessa struttura, stessa col-locazione… proprio come tu volevi!

Rileggendo le testimo-nianze che nove anni fa alcuni tuoi amici e confratelli hanno donato a tutti noi, voglio ri-portare un pensiero di un tuo amico sacerdote che mi ha commosso e che vorrei tra-sformare in una sorta di invo-cazione che tutta la comunità del SS. Crocifi sso, a 10 anni dal tuo ritorno alla casa del Padre, vuole rivolgerti: "Pre-ga per noi, perché possiamo essere sempre testimoni e di-spensatori dell'amore di Cri-sto, che tu maestro, fratello e amico ci hai insegnato. Ti ricorderemo sempre con af-fetto. E scusaci, se continue-remo a bussare alla porta del tuo cuore. Ora sei accanto a Dio. Sei più potente!".

Ruggiero [email protected]

DON LUIGI FILANNINOL'ANÀRGIRO DEI NOSTRI GIORNI

Ricordando la scomparsa,il 28 novembre di dieci anni fa,del nostro carissimo don Luigi

Tutto ha origine uffi cialmente il 14 settembre del 1981, giorno in cui l'allora Arcivescovo di

Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth S. Ecc. Mons. Giuseppe Carata istituisce, con Bolla Arcivescovile, la Parrocchia “SS.mo Crocifi sso” nel giovanissimo rione Patalini. La cura pastorale della neonata comunità è affi data a don Michele Dicataldo, precedentemente vice parroco nella confi nante parrocchia di Santa Maria degli Angeli. Don Dicataldo pone la parrocchia sotto la protezione dei SS. Medici Cosma e Damiano, ottenendo dall'allora parroco del “Buon Pastore”, Mons. Giuseppe Paolillo, le statue dei fratelli taumaturghi mediorientali. Come riporta a pag.17 il testo del 1995 intitolato Dall'antica cappella rurale alla nuova parrocchia del SS. Crocifi sso in Barletta, curato dai sacerdoti don Sabino Lattanzio, don Giuseppe D'Amato e don Luigi Filannino, originariamente “la Parrocchia, sprovvista di locali sia per la celebrazione della Santa Messa che per la catechesi, disponeva della semplice Cappella rurale – quella che oggi dai più è defi nita il “Crocifi ssino di campagna” nei pressi del canale Ciappetta-Camaggio, sulla strada che conduce ad Andria n.d.r. – ove già, per volere del Parroco di S. Maria degli Angeli, all'epoca il Sottoscritto, – è il compianto don Luigi Filannino a scrivere, n.d.r. – era stata ripristinata la celebrazione della S. Messa ogni venerdì, nonché avviata l'iniziativa della processione della venerata Icona del SS. Crocifi sso la domenica delle Palme. La pur antica Cappella, però, lontana dal centro abitato, non poteva fungere da sede effettiva della Parrocchia, ma il Signore suscita la generosità del costruttore Ruggiero Vitobello, prima, e della Famiglia Binetti, poi, che mettono a disposizione gratuitamente un locale in Viale Dante Alighieri n.60, il primo, un grande cantinato, la seconda” in via Patalini, sede per diversi anni dell'aula liturgica. Si arriva al 26 maggio del 1988 quando con la delibera n.1322 il Consiglio Comunale di Barletta concede l'area su cui sorgerà la nuova chiesa in diritto di superfi cie perpetuo e gratuito.

Il 1° agosto 1992 don Luigi Filannino riceve il mandato pastorale di parroco da S. Ecc. Mons. Carmelo Cassati, succeduto nella carica

arcivescovile a Mons. Carata. Scriveva don

Filannino nella sua

prima lettera alle famiglie della parrocchia, datata 1° settembre 1992, che proprio la parrocchia è “Chiesa posta in mezzo alle case degli uomini profondamente inserita nella società umana e interamente solidale con le sue aspirazioni e i suoi drammi...luogo della comunione dei credenti, ma insieme casa aperta a tutti e al servizio di tutti”. Il 6 luglio del 1994 la Commissione di Arte Sacra di Roma presso la CEI approva il nuovo progetto della chiesa, redatto dall'architetto E. Memeo. Due mesi più tardi, il 24 settembre 1994, è benedetta tutta l'area sulla quale sorgerà l’intero complesso parrocchiale. Nell'occasione si ha la posa della “prima pietra”. Dopo il rilascio della concessione edilizia, il 29 settembre 1994, fi nalmente il 23 dicembre dello stesso anno si avviano i lavori di costruzione. La nuova aula liturgica viene aperta al culto il 30 marzo 1996, mentre il 5 ottobre seguente è l’allora Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina Mons. Francesco Monterisi (creato cardinale da Papa Benedetto XVI il 20 novembre 2010) a dedicare l’edifi cio sacro e a consacrare l’altare. Il 13 ottobre del 1996, con l'arrivo dell'immagine della Vergine di Pompei, si inaugura la settimana mariana. La parrocchia vive un altro periodo di fi oritura sotto il forte impulso di don Filannino, sempre pronto ad ascoltare tutti e ad accogliere paternamente quanti vivono diffi coltà nella propria vita sociale e di fede. Don Filannino si spegne prematuramente il 28 novembre 2001 lasciando un grande vuoto in tutti coloro che, conoscendolo, ne hanno apprezzato le qualità di uomo e di sacerdote.

La carica di parroco, dopo il triste evento, ricade su don Ruggiero Caporusso, reduce dalla pluriennale esperienza missionaria di Sant’Helena nello stato brasiliano del Maranhao. Don Caporusso vuole conoscere il popolo affi datogli entrando subito nelle case dei parrocchiani, benedicendole, stringendo così la mano di tutti i suoi “nuovi fi gli”; acquista e colloca provvisoriamente le campane sulla facciata della chiesa; provvede subito alla sistemazione dei locali sotterranei, fonda nel 2005 il mensile La Stadera, cogliendo tutto ciò che di buono era stato seminato dalla precedente

esperienza de Il giovane lume, e commissiona agli iconografi Ioan e Camelia Popa il ciclo di affreschi del presbiterio (terminato il 13 settembre 2006) raffi gurante, alla maniera orientale, la storia della salvezza nella quale si innestano i santi che hanno avuto il Cristo Crocifi sso come modello ispiratore del proprio essere uomini e donne di fede. Il 2006 è l’anno in cui la comunità parrocchiale celebra il venticinquesimo anniversario della sua fondazione con un grande giubileo: segno evidente di tale evento è la costituzione dell'Associazione parrocchiale “Devoti dei SS. Medici Anàrgiri Cosma e Damiano”. Unendo fede e testimonianza, nell'anno

giubilare don Caporusso

istituisce “La

Cattedra degli Anàrgiri”, un riconoscimento dato a chi nel proprio vivere sociale si fa propagatore di “gratuità” imitando lo stile “anàrgiro” dei Santi Medici. Tante ancora le iniziative che hanno fatto della parrocchia la “casa” del rione Patalini: una per tutte, l’oratorio parrocchiale estivo, fucina di formazione umana e spirituale per piccoli e grandi. «Pur portando dentro ancora gli echi di quando si era ragazzi, i trent'anni rappresentano per ognuno l'età della maturità. – dice don Caporusso – Questo vale anche per la comunità del SS.mo Crocifi sso, proiettata verso responsabilità più serie ma sempre con un cuore giovane che pulsa». Trent’anni…e non sentirli!, dunque, perché se il tempo scorre, la Parola resta.

Salvatore [email protected]

TRENT'ANNI... E NON SENTIRLI!Breve cronistoria della Parrocchia SS.mo Crocifi sso di Barletta

nel trentennale della sua fondazione

2006: Il primo Giubileo parrocchiale