La Stadera - primavera 2010

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foto Mario Colombelli Comune di Lasino LA TADERA S Perché sia imparziale tenendo conto del «peso» di tutti primavera 2010 anno n. 2010 01 . . . . . www.lasino.it Castel Madruzzo Canne fumarie Libri e dintorni Il ravvedimento operoso È nato il Comitato Lagolo . . . . . . . Cineforum donne Socialità Notizie dai GAS Teatro Sport Carnevale ecologico Murales 2010 Sicurezza in internet . . . . . . Stage estivi in comune Memoriale Il CIAC Girovagando Piante aromatiche L’è ’n pin! Deliberazioni www.lasino.it Ecco l'indirizzo del Sito Ufficiale del Comune di Lasino Un nome semplice ed immediato... riferimento diretto alla nostra comunità nel mondo del web.Un sito completamente nuovo, nettamente migliorato in tutti i suoi aspetti, con l'intento di offrire un servizio sempre più all'altezza delle esigenze dei cittadini. L'elemento che, per ovvie ragioni, colpisce maggiormente il visitatore è senza dubbio la nuova veste grafica: rivista in chiave moderna ed adeguata alle esigenze dei più recenti strumenti di navigazione, rende possibile l'accesso alle varie pagine in maniera più facile e veloce. Vengono ora rispettate le più recenti disposizioni in materia di accessibilità dell'informazione nei siti istituzionali, rendendo il nuovo spazio completamente fruibile anche da parte di coloro che, a causa di disabilità, necessitano di tecnologie e configurazioni particolari. Non passa in secondo piano anche lo sforzo fatto dal punto di vista dei contenuti. Infatti, grazie allo sviluppo di un apposito sistema di gestione, è possibile provvedere in tempo reale alla loro pubblicazione garantendo al cittadino informazioni sempre aggiornate. Di particolare rilievo è la pubblicazione dei più importanti atti amministrativi: sarà infatti possibile prendere visione di tutte le delibere di giunta e del consiglio comunale, mentre le sezioni modulistica e regolamenti risultano ancora più complete. Il sito, fra l'altro, ottempera alla nuova direttiva ministeriale riguardante la pubblicazione telematica dell'Albo Pretorio Comunale. A poco più di un mese dalla pubblicazione online, il sito ha riscontrato un significativo incremento di visite giornaliere, segno che internet è visto sempre più come strumento di interazione anche tra cittadini ed amministrazione pubblica. Il suo sviluppo in ogni caso non vuole intendersi concluso: è nostro interesse provvedere ad un continuo incremento del servizio venendo incontro sempre più alle esigenze della comunità. Ne è un esempio, la recente aggiunta dei dati statistici sulla raccolta differenziata porta a porta, o la pubblicazione sfogliabile di questo stesso notiziario. E' inoltre allo studio la realizzazione di un vero e proprio portale "lasino.it", dove confluire tutte le realtà che operano nella nostra comunità: dalle istituzioni al mondo delle associazioni, fino alle attività produttive. Non mi resta che invitare ogni cittadino, che non ne avesse già avuto occasione, a visitare il nuovo spazio web non esitando a segnalare eventuali errori o omissioni, e contribuendo al suo miglioramento con nuove idee. Buona navigazione a tutti. Marco Bassetti POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% AC Trento - anno 2010 nr 01

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Notiziario a cura del Comune di Lasino n° 2 - primavera 2010

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Mario C

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Comune di Lasino

LA TADERA SPerché sia imparziale tenendo conto del «peso» di tutti

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anno n.2010 01

. . . . .www.lasino.it Castel Madruzzo Canne fumarie Libri e dintorni Il ravvedimento operoso È nato il Comitato Lagolo

. . . . . . .Cineforum donne Socialità Notizie dai GAS Teatro Sport Carnevale ecologico Murales 2010 Sicurezza in internet

. . . . . .Stage estivi in comune Memoriale Il CIAC Girovagando Piante aromatiche L’è ’n pin! Deliberazioni

www.lasino.itEcco l'indirizzo del Sito Ufficiale del Comune di Lasino

Un nome semplice ed immediato... riferimento diretto alla nostra comunità

nel mondo del web.Un sito completamente nuovo, nettamente migliorato in

tutti i suoi aspetti, con l'intento di offrire un servizio sempre più all'altezza

delle esigenze dei cittadini.

L'elemento che, per ovvie ragioni, colpisce maggiormente il visitatore è

senza dubbio la nuova veste grafica: rivista in chiave moderna ed adeguata

alle esigenze dei più recenti strumenti di navigazione, rende possibile

l'accesso alle varie pagine in maniera più facile e veloce.

Vengono ora rispettate le più recenti disposizioni in materia di accessibilità

dell'informazione nei siti istituzionali, rendendo il nuovo spazio

completamente fruibile anche da parte di coloro che, a causa di disabilità,

necessitano di tecnologie e configurazioni particolari.

Non passa in secondo piano anche lo sforzo fatto dal punto di vista dei

contenuti. Infatti, grazie allo sviluppo di un apposito sistema di gestione, è

possibile provvedere in tempo reale alla loro pubblicazione garantendo al

cittadino informazioni sempre aggiornate.

Di particolare rilievo è la pubblicazione dei più importanti atti amministrativi:

sarà infatti possibile prendere visione di tutte le delibere di giunta e del

consiglio comunale, mentre le sezioni modulistica e regolamenti risultano

ancora più complete. Il sito, fra l'altro, ottempera alla nuova direttiva

ministeriale riguardante la pubblicazione telematica dell'Albo Pretorio

Comunale.

A poco più di un mese dalla pubblicazione online, il sito ha riscontrato un

significativo incremento di visite giornaliere, segno che internet è visto

sempre più come strumento di interazione anche tra cittadini ed

amministrazione pubblica. Il suo sviluppo in ogni caso non vuole intendersi

concluso: è nostro interesse provvedere ad un continuo incremento del

servizio venendo incontro sempre più alle esigenze della comunità. Ne è un

esempio, la recente aggiunta dei dati statistici sulla raccolta differenziata

porta a porta, o la pubblicazione sfogliabile di questo stesso notiziario.

E' inoltre allo studio la realizzazione di un vero e proprio portale "lasino.it",

dove confluire tutte le realtà che operano nella nostra comunità: dalle

istituzioni al mondo delle associazioni, fino alle attività produttive.

Non mi resta che invitare ogni cittadino, che non ne avesse già avuto

occasione, a visitare il nuovo spazio web non esitando a segnalare

eventuali errori o omissioni, e contribuendo al suo miglioramento con nuove

idee. Buona navigazione a tutti.

Marco Bassetti

POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% AC Trento - anno 2010 nr 01

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primavera 2010

n. 01S

notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili

notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili

Libri e dintorniNotizie dalla biblioteca

La giornata della memoria

Nel 2000 il Parlamento Italiano, aderendo ad una proposta internazionale,

istituiva ”Il giorno della Memoria”. Un breve testo di legge che qui

ricordiamo:

Art. 1 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data

dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine

di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la

persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la

deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e

schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio

della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2 In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono

organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione

dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e

grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici

italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la

memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in

Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Furono crimini compiuti dalla Germania nazista non solo verso gli ebrei ma

anche nei confronti di altri popoli e di altri oppressi, dei diversi, (zingari,

omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova…). Nel cuore

dell’Europa avvennero tali aberrazioni segnando per taluni una sorta di

punto di non ritorno. Da quel trauma l’Europa e gli altri paesi misero in atto

azioni e comportamenti tesi a scongiurare il ripetersi di eventi simili. Nacque

così nel 1948 la “Dichiarazione universale dei diritti umani”, con lo scopo di

riconoscere i diritti inalienabili dell’uomo, e fu così che alle radici dell’attuale

Unione Europea venne posto il rispetto per la dignità umana.

Perché diventa importante ricordare? Forse perché oggi è così sentita la

dicotomia tra “storia” e “memoria” e maggiormente si avverte la necessità di

ricomporne l’unità.

Per questo motivo, “storia” e “memoria” vanno aiutate; la prima a non essere

relegata ad un episodio che si confonda nel tempo e che si possa

manipolare in una sorta di revisionismo di comodo, e la seconda per

l’importanza che riveste come testimonianza. Sulla base di una storiografia

condivisa esse determinano la conoscenza ed insieme vanno portate alle

coscienze, a stimolo e sostegno di una comprensione degli eventi in modo

informato ed obiettivo.

E’ con questo spirito che va interpretato l’art. 2 della legge, laddove si

riferisce ad eventi ed iniziative tese a stimolare la memoria. Nelle scuole e

non solo, e soprattutto a favore delle nuove generazioni proprio per la

responsabilità che siamo tenuti ad avere nei loro confronti, affinché la

memoria venga custodita e conservata a monito per l’avvenire.

Nelle biblioteche si rinnova ogni anno l’impegno diretto ad ospitare eventi ed

incontri aventi ad oggetto tali tematiche, unito all’impegno nella

predisposizione di una valida bibliografia.

Quest’anno la Biblioteca Valle di Cavedine ha proposto ai ragazzi della valle

la narrazione “Liesel ladra di libri”, liberamente tratta dal romanzo di Markus

Zusak, testo a cura di Paolo Domenico Malvinni, voce narrante Sabrina

Simonetto e con l’accompagnamento del fisarmonicista Fabio Rossato.

La Scuola Secondaria di Primo grado di Cavedine, nell’ambito di un

progetto interdisciplinare, tra storia, letteratura e musica, ha realizzato una

recita in ricordo della Shoah dal titolo emblematico: “Ricordare per

cambiare”. L’anteprima è stata presentata presso la sala della biblioteca. Ci

congratuliamo per l’ottimo lavoro svolto dagli insegnanti e dagli alunni delle

terze classi A e B.

Il giorno del ricordo

Nel 2004 il Parlamento riconosceva: “…il 10 febbraio quale Giorno del

ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli

italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani,

fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda

del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la

conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e

grado (...)”.

Proposte di lettura sull’Olocausto:

Fred Uhlman. Trilogia del ritorno; Nedo Fiano. A 5405: Il coraggio di vivere;

Zdena Berger. Raccontami un altro mattino; Liana Millu. Il fumo di Birkenau;

Etty Hillesum. Diario: 1941-1943; Patrick Desbois. Fucilateli tutti!: la prima

fase della Shoah raccontata dai testimoni; Jona Oberski. Anni d'infanzia: un

bambino nei lager; Erika Silvestri. Il commerciante di bottoni: memoria e

speranza l'amicizia tra un sopravvissuto ad Auschwitz e una ragazza; Boris

Pahor. Necropoli; Luce D'Eramo. Deviazione; Frediano Sessi. Ultima

fermata: Auschwitz. Storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo; Markus

Zusak. La bambina che salvava i libri; Elie Wiesel. La notte;

Olocausto/olocausti: lo sterminio e la memoria; Enrico Deaglio. La banalità

del bene: storia di Giorgio Perlasca; Otto Rosenberg. La lente focale : gli

zingari nell'Olocausto.

Proposte di lettura sulle Foibe:

Gianni Oliva. Foibe: le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e

dell'Istria; Frediano Sessi. Foibe rosse: vita di Norma Cossetto uccisa in

Istria nel '43; Raoul Pupo. Il lungo esodo: Istria, le persecuzioni, le foibe,

l'esilio.

La giornata mondiale del libro

Nel 1996 la Conferenza Generale dell’Unesco

proclamò il 23 aprile “Giornata mondiale del

Libro e del diritto d’autore”. L’idea della Giornata

mondiale del libro e del Diritto d’autore ha la sua

origine in Catalogna dove, a Barcellona, il 23 aprile

durante la festa di San Giorgio, viene offerta una rosa

per ogni libro venduto.

Nel 1616 dello stesso giorno (23 aprile) vennero a mancare

contemporaneamente Cervantes, Shakespeare e Garcilaso de la Vega,

pertanto la scelta di tale data riflette un valore altamente simbolico.

Attraverso la celebrazione in tutto il mondo della Giornata del Libro e del

Diritto d’autore, l’Unesco intese offrire un tributo universale ai libri e agli

autori per l’insostituibile ruolo di costruttori di progresso sociale e culturale e

nel contempo incoraggiare e promuovere il piacere della lettura,

sottolineando il ruolo centrale del libro quale strumento al servizio della

conoscenza e della pace. Mentre Barcellona ogni anno si riempie di libri e di

rose, in Italia la Giornata è purtroppo ancora poco vissuta.

Il Gruppo di lettura. Percorso 2009-2010

Il 13 novembre dello scorso anno, dopo attenta ed approfondita esposizione

dei diversi percorsi ad opera dello stimato Prof. Tamburini, il Gruppo di

lettura Valle di Cavedine ha autonomamente deciso di seguire il percorso

dal titolo: “Leggiamo (o rileggiamo) insieme quattro piccoli grandi

classici del Novecento italiano”.

I quattro libri scelti sono: Dante Arfelli, I superflui; Silvio d’Arzo, Casa d’altri;

Beppe Fenoglio, Una questione privata; Ennio Flaiano, Tempo di uccidere.

Nel secondo incontro, il 17 dicembre, è stato ampiamente discusso il testo di

Fenoglio, il quale è collocabile su due piani narrativi che si fondono e si

compenetrano reciprocamente, quello della lotta partigiana e quello

personale (la questione privata appunto). Il 21 gennaio di quest’anno è stata

analizzata l’opera di Arfelli, racconto dal sapore amaro, ambientato nel

primo dopoguerra e che lascia ampio spazio alla riflessione individuale. Il 25

febbraio è la volta di un’altra solitudine nella narrazione di Silvio D’Arzo,

scrittore e poeta precocissimo in tutti i sensi (iniziò a scrivere appena

quindicenne, si laureò a ventuno e morì a soli trentadue anni). L’ultimo

incontro verrà dedicato al poliedrico Ennio Flaiano. L’intervento conclusivo

del Prof. Tamburini legherà in un discorso d’insieme le tematiche emerse nel

dibattito all’interno del Gruppo.

Gli incontri si tengono presso il Punto di lettura di Lasino.

La partecipazione è aperta a tutti e molto gradita, i testi sono disponibili per il

prestito in biblioteca.

Anna Maturi

Canne fumarieConsigli per un miglior utilizzo

La stagione invernale costringe tutti ad un uso intensivo di caldaie, stufe e

apparecchi per produrre calore, per rendere le nostre abitazioni calde e

confortevoli. L’uso di questi apparecchi è considerato da tutti una pratica

normale che non impone particolari attenzioni, tanto è diffusa e praticata.

Purtroppo questo convincimento insieme a diverse “disattenzioni” sono

causa di problemi veramente seri. Proprio nella stagione invernale i vigili del

fuoco sono spesso chiamati ad intervenire a causa di incendi (soprattutto di

camini), intossicazioni o esplosioni.

CONSIGLI PRATICI:

1. Le stufe a legna possono bruciare solo legna naturale secca non

impregnata di resina, olio o catrame, non trattata o verniciata e non sono un

mini-inceneritore per smaltire i rifiuti di casa!

2. Non usate l'alcol per accendere il fuoco (usare piuttosto prodotti

specifici come i cubetti accendifuoco). In generale, quando togliete la

cenere e le braci, usate un contenitore di metallo e non conservatele in casa;

non mettetele neppure nel cassonetto della spazzatura.

3. Qualsiasi foro nei solai non è adatto per diventare un camino, anzi, la

posizione, i materiali e come è costruita la canna fumaria (comignolo

compreso) sono fondamentali per un regolare funzionamento del sistema di

scarico dei fumi.

4. Le canne fumarie vanno costruite a regola d’arte, con un solo focolare

ciascuna, verticali e di larghezza omogenea, senza curve o pendenze, e

isolate termicamente dal resto dell’edificio (specialmente dalle travi in

legno).

5. Installate una valvola per la chiusura dell’aria e verificate spesso che

non si formino crepe sulle pareti a contatto della canna, da cui potrebbero

uscire fumo e fiamme.

6. L’impianto e tutti i suoi componenti devono essere realizzati secondo le

regole tecniche e le Leggi da personale qualificato ed installati in locali

idonei.

7. Manutenzione e pulizia periodica dell’impianto e dei camini (almeno 1

volta all’anno) da parte di personale qualificato.

8. Dove ci sono apparecchi con fiamma deve esserci un’idonea

ventilazione del locale ed i fori di ventilazione non devono essere mai

ostruiti.

9. Preferire gli apparecchi con sistemi di sicurezza incorporati.

10.VIETATO il “fai da te”

Nel caso in cui la canna fumaria prenda fuoco seguite i seguenti consigli.

1. Chiamate i vigili del fuoco al 115.

2. Non gettate acqua nel camino dall’alto; toccando le pareti arroventate

le farebbe crepare all’istante; inoltre la pressione del vapore acqueo

prodotto le può indebolire o distruggere.

3. Potete bagnare con poca acqua la legna o il combustibile presente nel

caminetto, ma senza bagnare i laterizi circostanti.

4. Impedite l’accesso dell’aria alla canna dal basso; chiudete la valvola

dell’aria, oppure il pannello di chiusura dell’intero caminetto. Se lo avete

potete anche usare un estintore, dal basso.

5. Allontanate mobili e altri oggetti dai muri attigui la canna fumaria.

Si ringrazia per la collaborazione Mariano Largher, Vigile del Fuoco

Volontario di Lasino.

Ilaria Robba

specie di galleria. Dalla parte sinistra del castello si sviluppa una muraglia

che unisce i bastioni e si congiunge con la muraglia principale merlata alla

guelfa. Fiancheggiando l’alta muraglia di fronte all’ingresso davanti al

favoloso Palazzo di Giovanni Gaudenzio si può ammirare un delizioso

ambiente aperto al sole sia del mezzogiorno che della sera. Attraverso un

corridoio si entra nel cortile maggiore dove si trovano un pozzo

quattrocentesco e la chiesetta di S. Giorgio. Castel Madruzzo è diviso in

due parti: Castel Vecchio e Castel Nuovo. La parte del cosiddetto Castel

Vecchio è rappresentata dalla torre di Gumpone, a forma di trapezio, con

scale in legno che conducono al coronamento dal quale si può ammirare un

bellissimo panorama e dalla Torre di Boninsegna, a pianta quadrata.

Castel Nuovo fu costruito da Giovanni Gaudenzio che voleva una residenza

alla moda e così nei primi del XVI secolo iniziò i lavori di restauro realizzati

poi alla fine dell’Ottocento dal dottor Francesco Larcher. Tutti gli

appartamenti del palazzo nuovo si aprono sull’ampio salone di ingresso. Vi

sono quattro locali luminosi: la sala delle guardie, dove si è trovato un

affresco del Cinquecento, la sala del camino, dove sono appesi una serie di

ritratti dei personaggi madruzziani attribuiti al Chiocchetti, la sala della

Tavola, che ospita una grande tavola in quercia, la sala della stua, dove è

situato un grande camino dallo stile nobiliare.

La copertina della Stadera ci accompagnerà con l’immagine di Castel

Madruzzo ritratta nelle quattro stagioni. Queste note introduttive verranno

approfondite e ripresentate nei prossimi numeri del giornalino. Il Comitato di

redazione ritiene interessante ripercorrere le vicende storiche che si sono

succedute nel maniero che domina sia la valle che la storia di noi valliggiani.

Mariabruna Chistè

Castel MadruzzoBrevi note storiche e ambientali del castello

La particolare posizione geografica del Trentino, via diretta tra le due

massime posizioni medievali, il Papato e il Sacro Romano Impero, ha

favorito il sorgere di un numero considerevole di castelli. Molte fortezze

venivano affidate a vassalli di sicura fedeltà che dovevano tenere liberi e

controllati i passaggi dei cortei imperiali diretti in Italia per l’incoronazione

dei re di Germania. Se l’estinzione o la decadenza delle antiche famiglie

feudali, gli incendi o le devastazioni belliche, hanno comportato

l’abbandono e la rovina di molte fortezze, si possono ancora ammirare

sfarzosi castelli che con maestosa bellezza dominano le vallate circostanti

come un tempo facevano i loro potenti padroni.

Anche la nostra valle è dominata da una fortezza, Castel Madruzzo. Il

maniero si erge sul maestoso colle che domina il sottostante paese, ubicato

in una limitata zona climatica che grazie all’influenza del bacino gardesano

sviluppa fattori ambientali molto favorevoli, elemento che permise

l’insediamento umano già in tempi remoti. Le prime notizie di una famiglia

che prese il nome dal paese di Madruzzo si ebbero quando Gumpone, un

milite vassallo dei conti di Appiano, ricevette dal vescovo Adelpreto II di

Trento l’investitura solenne del castello (1160). Diverse successioni e

vicende storiche hanno visto alternarsi vari ceppi familiari, il più noto dei

quali è legato ai vescovi principi che ebbero un ruolo importante nel

principato vescovile di Trento per oltre un secolo, dal 1539 al 1658. A tale

dinastia appartenne il Cardinale Cristoforo Madruzzo.

Al castello si accede transitando da una strada, sostenuta da robuste opere

d’arte, che percorre il fianco meridionale del colle tra macchie di larici

alternate a pini e cipressi. Dopo aver superato la prima porta e il tratto tra il

parco e la roccia, si arriva ad una grande curva quasi nel cuore del parco per

giungere poi alla parte vecchia del castello. Qui la strada si infila in una

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notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili

notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili

Libri e dintorniNotizie dalla biblioteca

La giornata della memoria

Nel 2000 il Parlamento Italiano, aderendo ad una proposta internazionale,

istituiva ”Il giorno della Memoria”. Un breve testo di legge che qui

ricordiamo:

Art. 1 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data

dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine

di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la

persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la

deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e

schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio

della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2 In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono

organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione

dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e

grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici

italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la

memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in

Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Furono crimini compiuti dalla Germania nazista non solo verso gli ebrei ma

anche nei confronti di altri popoli e di altri oppressi, dei diversi, (zingari,

omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova…). Nel cuore

dell’Europa avvennero tali aberrazioni segnando per taluni una sorta di

punto di non ritorno. Da quel trauma l’Europa e gli altri paesi misero in atto

azioni e comportamenti tesi a scongiurare il ripetersi di eventi simili. Nacque

così nel 1948 la “Dichiarazione universale dei diritti umani”, con lo scopo di

riconoscere i diritti inalienabili dell’uomo, e fu così che alle radici dell’attuale

Unione Europea venne posto il rispetto per la dignità umana.

Perché diventa importante ricordare? Forse perché oggi è così sentita la

dicotomia tra “storia” e “memoria” e maggiormente si avverte la necessità di

ricomporne l’unità.

Per questo motivo, “storia” e “memoria” vanno aiutate; la prima a non essere

relegata ad un episodio che si confonda nel tempo e che si possa

manipolare in una sorta di revisionismo di comodo, e la seconda per

l’importanza che riveste come testimonianza. Sulla base di una storiografia

condivisa esse determinano la conoscenza ed insieme vanno portate alle

coscienze, a stimolo e sostegno di una comprensione degli eventi in modo

informato ed obiettivo.

E’ con questo spirito che va interpretato l’art. 2 della legge, laddove si

riferisce ad eventi ed iniziative tese a stimolare la memoria. Nelle scuole e

non solo, e soprattutto a favore delle nuove generazioni proprio per la

responsabilità che siamo tenuti ad avere nei loro confronti, affinché la

memoria venga custodita e conservata a monito per l’avvenire.

Nelle biblioteche si rinnova ogni anno l’impegno diretto ad ospitare eventi ed

incontri aventi ad oggetto tali tematiche, unito all’impegno nella

predisposizione di una valida bibliografia.

Quest’anno la Biblioteca Valle di Cavedine ha proposto ai ragazzi della valle

la narrazione “Liesel ladra di libri”, liberamente tratta dal romanzo di Markus

Zusak, testo a cura di Paolo Domenico Malvinni, voce narrante Sabrina

Simonetto e con l’accompagnamento del fisarmonicista Fabio Rossato.

La Scuola Secondaria di Primo grado di Cavedine, nell’ambito di un

progetto interdisciplinare, tra storia, letteratura e musica, ha realizzato una

recita in ricordo della Shoah dal titolo emblematico: “Ricordare per

cambiare”. L’anteprima è stata presentata presso la sala della biblioteca. Ci

congratuliamo per l’ottimo lavoro svolto dagli insegnanti e dagli alunni delle

terze classi A e B.

Il giorno del ricordo

Nel 2004 il Parlamento riconosceva: “…il 10 febbraio quale Giorno del

ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli

italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani,

fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda

del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la

conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e

grado (...)”.

Proposte di lettura sull’Olocausto:

Fred Uhlman. Trilogia del ritorno; Nedo Fiano. A 5405: Il coraggio di vivere;

Zdena Berger. Raccontami un altro mattino; Liana Millu. Il fumo di Birkenau;

Etty Hillesum. Diario: 1941-1943; Patrick Desbois. Fucilateli tutti!: la prima

fase della Shoah raccontata dai testimoni; Jona Oberski. Anni d'infanzia: un

bambino nei lager; Erika Silvestri. Il commerciante di bottoni: memoria e

speranza l'amicizia tra un sopravvissuto ad Auschwitz e una ragazza; Boris

Pahor. Necropoli; Luce D'Eramo. Deviazione; Frediano Sessi. Ultima

fermata: Auschwitz. Storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo; Markus

Zusak. La bambina che salvava i libri; Elie Wiesel. La notte;

Olocausto/olocausti: lo sterminio e la memoria; Enrico Deaglio. La banalità

del bene: storia di Giorgio Perlasca; Otto Rosenberg. La lente focale : gli

zingari nell'Olocausto.

Proposte di lettura sulle Foibe:

Gianni Oliva. Foibe: le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e

dell'Istria; Frediano Sessi. Foibe rosse: vita di Norma Cossetto uccisa in

Istria nel '43; Raoul Pupo. Il lungo esodo: Istria, le persecuzioni, le foibe,

l'esilio.

La giornata mondiale del libro

Nel 1996 la Conferenza Generale dell’Unesco

proclamò il 23 aprile “Giornata mondiale del

Libro e del diritto d’autore”. L’idea della Giornata

mondiale del libro e del Diritto d’autore ha la sua

origine in Catalogna dove, a Barcellona, il 23 aprile

durante la festa di San Giorgio, viene offerta una rosa

per ogni libro venduto.

Nel 1616 dello stesso giorno (23 aprile) vennero a mancare

contemporaneamente Cervantes, Shakespeare e Garcilaso de la Vega,

pertanto la scelta di tale data riflette un valore altamente simbolico.

Attraverso la celebrazione in tutto il mondo della Giornata del Libro e del

Diritto d’autore, l’Unesco intese offrire un tributo universale ai libri e agli

autori per l’insostituibile ruolo di costruttori di progresso sociale e culturale e

nel contempo incoraggiare e promuovere il piacere della lettura,

sottolineando il ruolo centrale del libro quale strumento al servizio della

conoscenza e della pace. Mentre Barcellona ogni anno si riempie di libri e di

rose, in Italia la Giornata è purtroppo ancora poco vissuta.

Il Gruppo di lettura. Percorso 2009-2010

Il 13 novembre dello scorso anno, dopo attenta ed approfondita esposizione

dei diversi percorsi ad opera dello stimato Prof. Tamburini, il Gruppo di

lettura Valle di Cavedine ha autonomamente deciso di seguire il percorso

dal titolo: “Leggiamo (o rileggiamo) insieme quattro piccoli grandi

classici del Novecento italiano”.

I quattro libri scelti sono: Dante Arfelli, I superflui; Silvio d’Arzo, Casa d’altri;

Beppe Fenoglio, Una questione privata; Ennio Flaiano, Tempo di uccidere.

Nel secondo incontro, il 17 dicembre, è stato ampiamente discusso il testo di

Fenoglio, il quale è collocabile su due piani narrativi che si fondono e si

compenetrano reciprocamente, quello della lotta partigiana e quello

personale (la questione privata appunto). Il 21 gennaio di quest’anno è stata

analizzata l’opera di Arfelli, racconto dal sapore amaro, ambientato nel

primo dopoguerra e che lascia ampio spazio alla riflessione individuale. Il 25

febbraio è la volta di un’altra solitudine nella narrazione di Silvio D’Arzo,

scrittore e poeta precocissimo in tutti i sensi (iniziò a scrivere appena

quindicenne, si laureò a ventuno e morì a soli trentadue anni). L’ultimo

incontro verrà dedicato al poliedrico Ennio Flaiano. L’intervento conclusivo

del Prof. Tamburini legherà in un discorso d’insieme le tematiche emerse nel

dibattito all’interno del Gruppo.

Gli incontri si tengono presso il Punto di lettura di Lasino.

La partecipazione è aperta a tutti e molto gradita, i testi sono disponibili per il

prestito in biblioteca.

Anna Maturi

Canne fumarieConsigli per un miglior utilizzo

La stagione invernale costringe tutti ad un uso intensivo di caldaie, stufe e

apparecchi per produrre calore, per rendere le nostre abitazioni calde e

confortevoli. L’uso di questi apparecchi è considerato da tutti una pratica

normale che non impone particolari attenzioni, tanto è diffusa e praticata.

Purtroppo questo convincimento insieme a diverse “disattenzioni” sono

causa di problemi veramente seri. Proprio nella stagione invernale i vigili del

fuoco sono spesso chiamati ad intervenire a causa di incendi (soprattutto di

camini), intossicazioni o esplosioni.

CONSIGLI PRATICI:

1. Le stufe a legna possono bruciare solo legna naturale secca non

impregnata di resina, olio o catrame, non trattata o verniciata e non sono un

mini-inceneritore per smaltire i rifiuti di casa!

2. Non usate l'alcol per accendere il fuoco (usare piuttosto prodotti

specifici come i cubetti accendifuoco). In generale, quando togliete la

cenere e le braci, usate un contenitore di metallo e non conservatele in casa;

non mettetele neppure nel cassonetto della spazzatura.

3. Qualsiasi foro nei solai non è adatto per diventare un camino, anzi, la

posizione, i materiali e come è costruita la canna fumaria (comignolo

compreso) sono fondamentali per un regolare funzionamento del sistema di

scarico dei fumi.

4. Le canne fumarie vanno costruite a regola d’arte, con un solo focolare

ciascuna, verticali e di larghezza omogenea, senza curve o pendenze, e

isolate termicamente dal resto dell’edificio (specialmente dalle travi in

legno).

5. Installate una valvola per la chiusura dell’aria e verificate spesso che

non si formino crepe sulle pareti a contatto della canna, da cui potrebbero

uscire fumo e fiamme.

6. L’impianto e tutti i suoi componenti devono essere realizzati secondo le

regole tecniche e le Leggi da personale qualificato ed installati in locali

idonei.

7. Manutenzione e pulizia periodica dell’impianto e dei camini (almeno 1

volta all’anno) da parte di personale qualificato.

8. Dove ci sono apparecchi con fiamma deve esserci un’idonea

ventilazione del locale ed i fori di ventilazione non devono essere mai

ostruiti.

9. Preferire gli apparecchi con sistemi di sicurezza incorporati.

10.VIETATO il “fai da te”

Nel caso in cui la canna fumaria prenda fuoco seguite i seguenti consigli.

1. Chiamate i vigili del fuoco al 115.

2. Non gettate acqua nel camino dall’alto; toccando le pareti arroventate

le farebbe crepare all’istante; inoltre la pressione del vapore acqueo

prodotto le può indebolire o distruggere.

3. Potete bagnare con poca acqua la legna o il combustibile presente nel

caminetto, ma senza bagnare i laterizi circostanti.

4. Impedite l’accesso dell’aria alla canna dal basso; chiudete la valvola

dell’aria, oppure il pannello di chiusura dell’intero caminetto. Se lo avete

potete anche usare un estintore, dal basso.

5. Allontanate mobili e altri oggetti dai muri attigui la canna fumaria.

Si ringrazia per la collaborazione Mariano Largher, Vigile del Fuoco

Volontario di Lasino.

Ilaria Robba

specie di galleria. Dalla parte sinistra del castello si sviluppa una muraglia

che unisce i bastioni e si congiunge con la muraglia principale merlata alla

guelfa. Fiancheggiando l’alta muraglia di fronte all’ingresso davanti al

favoloso Palazzo di Giovanni Gaudenzio si può ammirare un delizioso

ambiente aperto al sole sia del mezzogiorno che della sera. Attraverso un

corridoio si entra nel cortile maggiore dove si trovano un pozzo

quattrocentesco e la chiesetta di S. Giorgio. Castel Madruzzo è diviso in

due parti: Castel Vecchio e Castel Nuovo. La parte del cosiddetto Castel

Vecchio è rappresentata dalla torre di Gumpone, a forma di trapezio, con

scale in legno che conducono al coronamento dal quale si può ammirare un

bellissimo panorama e dalla Torre di Boninsegna, a pianta quadrata.

Castel Nuovo fu costruito da Giovanni Gaudenzio che voleva una residenza

alla moda e così nei primi del XVI secolo iniziò i lavori di restauro realizzati

poi alla fine dell’Ottocento dal dottor Francesco Larcher. Tutti gli

appartamenti del palazzo nuovo si aprono sull’ampio salone di ingresso. Vi

sono quattro locali luminosi: la sala delle guardie, dove si è trovato un

affresco del Cinquecento, la sala del camino, dove sono appesi una serie di

ritratti dei personaggi madruzziani attribuiti al Chiocchetti, la sala della

Tavola, che ospita una grande tavola in quercia, la sala della stua, dove è

situato un grande camino dallo stile nobiliare.

La copertina della Stadera ci accompagnerà con l’immagine di Castel

Madruzzo ritratta nelle quattro stagioni. Queste note introduttive verranno

approfondite e ripresentate nei prossimi numeri del giornalino. Il Comitato di

redazione ritiene interessante ripercorrere le vicende storiche che si sono

succedute nel maniero che domina sia la valle che la storia di noi valliggiani.

Mariabruna Chistè

Castel MadruzzoBrevi note storiche e ambientali del castello

La particolare posizione geografica del Trentino, via diretta tra le due

massime posizioni medievali, il Papato e il Sacro Romano Impero, ha

favorito il sorgere di un numero considerevole di castelli. Molte fortezze

venivano affidate a vassalli di sicura fedeltà che dovevano tenere liberi e

controllati i passaggi dei cortei imperiali diretti in Italia per l’incoronazione

dei re di Germania. Se l’estinzione o la decadenza delle antiche famiglie

feudali, gli incendi o le devastazioni belliche, hanno comportato

l’abbandono e la rovina di molte fortezze, si possono ancora ammirare

sfarzosi castelli che con maestosa bellezza dominano le vallate circostanti

come un tempo facevano i loro potenti padroni.

Anche la nostra valle è dominata da una fortezza, Castel Madruzzo. Il

maniero si erge sul maestoso colle che domina il sottostante paese, ubicato

in una limitata zona climatica che grazie all’influenza del bacino gardesano

sviluppa fattori ambientali molto favorevoli, elemento che permise

l’insediamento umano già in tempi remoti. Le prime notizie di una famiglia

che prese il nome dal paese di Madruzzo si ebbero quando Gumpone, un

milite vassallo dei conti di Appiano, ricevette dal vescovo Adelpreto II di

Trento l’investitura solenne del castello (1160). Diverse successioni e

vicende storiche hanno visto alternarsi vari ceppi familiari, il più noto dei

quali è legato ai vescovi principi che ebbero un ruolo importante nel

principato vescovile di Trento per oltre un secolo, dal 1539 al 1658. A tale

dinastia appartenne il Cardinale Cristoforo Madruzzo.

Al castello si accede transitando da una strada, sostenuta da robuste opere

d’arte, che percorre il fianco meridionale del colle tra macchie di larici

alternate a pini e cipressi. Dopo aver superato la prima porta e il tratto tra il

parco e la roccia, si arriva ad una grande curva quasi nel cuore del parco per

giungere poi alla parte vecchia del castello. Qui la strada si infila in una

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Page 4: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

notiziamo le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili .notiziamo

.le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili

Tra la fine di agosto e l’inizio di dicembre il Comune di Lasino ha proposto in

due cicli il cineforum Donne: Protagoniste di vita, grazie al contributo

finanziario della Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla

Solidarietà internazionale e alla convivenza. Questa iniziativa vuole essere

il primo passo di un percorso sul tema delle pari opportunità e delle politiche

di genere che sia di riflessione e approfondimento, ma anche di dialogo tra

le istituzioni e la popolazione.

I film proposti (Caramel, Frida, Moolaadé, Persepolis, Due Partite, Juno,

Sognando Beckham) sono ambientati in luoghi, culture e periodi storici

diversi e hanno per protagoniste donne che si confrontano con importanti

cambiamenti personali e sociali e nei quali la tematica dell’identità di genere

e delle pari opportunità emerge con modalità ed esiti differenti. Noi

dell’associazione Amaranta siamo state coinvolte dal Comune per

introdurre le serate e preparare le schede di presentazione dei film.

Per introdurre i film quindi, oltre a dare alcune notizie sul contesto storico -

culturale in cui erano ambientati, abbiamo scelto di utilizzare le domande

come strumento privilegiato: sono stati quindi proposti al pubblico alcuni

possibili interrogativi legati al tema delle pari opportunità, suggeriti dalle

vicende raccontate, con l’obiettivo di stimolare la discussione e il dialogo in

merito ai temi trattati.

Chi non ha potuto partecipare alle serate può prendere in prestito i film alla

biblioteca di Lasino, dove troverà anche le schede introduttive.

La partecipazione alle serate è stata buona: in particolare, i primi due film,

complice anche la bella cornice estiva del parco di Lagolo, hanno riportato

un grande successo in termini di presenze: un centinaio di persone. Mentre

per le altre serate, che si sono svolte al teatro di Lasino, il pubblico è stato più

contenuto, ma molto partecipe e attento.

A settembre, tra il primo e secondo ciclo si è tenuto un incontro in cui ci si è

Cineforum donne“Donne: protagoniste di vita”. Interrogarsi sulle pari opportunità attraverso il cinema

potuti confrontare sugli argomenti proposti dai film, sugli interrogativi emersi

e sulle proposte per il futuro in merito ai temi delle pari opportunità. Anche a

questa serata la partecipazione è stata buona, con una gran voglia, da parte

di chi c’era, di portare il proprio contributo alla questione mettendosi in gioco

e in discussione. È stata una bellissima occasione di confronto sul

cineforum e sulle tematiche che questo ha portato all'attenzione, dal punto

di vista di donne e uomini di diversa età, provenienza e professione, che

hanno anche indicato ulteriori piste di lavoro, quali la possibilità di

coinvolgere nei prossimi progetti le generazioni più giovani. La

conversazione è stata inoltre favorita da un rinfresco preparato dal Circolo

Culturale e Ricreativo di Lasino, che ringraziamo nuovamente.

(a cura dell’associazione Amaranta.)

Amaranta (www.associazioneamaranta.it) è un’associazione di Trento che

si occupa di progetti ed iniziative formative di diverso tipo e destinate a

differenti target, quali ad esempio attività nella formazione professionale e

nell'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio sociale o

handicap e nell'aggiornamento per professionisti del settore socio-

assistenziale e formativo. Le attività di Amaranta si basano sull’approccio

sistemico relazionale: si tratta di uno strumento di pensiero, un modo di

vedere la realtà che pone attenzione ai meccanismi della comunicazione,

all’analisi del contesto e alla complessità delle culture, delle relazioni e dei

significati costruiti dai gruppi sociali in tempi e contesti diversi.

Chi volesse comunicare con l’associazione Amaranta in merito a questi

interventi può utilizzare i seguenti recapiti:

e-mail [email protected], tel. 320-4456915.

Manuela Bassetti

Locandine

Lagolo, un’incantevole località situata sul versante ovest del Monte

Bondone, a mille metri di quota, è equamente divisa tra i comuni di Lasino e

Calavino. Con il suo lago al centro di un anfiteatro di faggi, è conosciuta

soprattutto come posto di villeggiatura estivo. Le sue case, nascoste nel

verde del bosco, si riempiono in estate e poi, con l’inizio dell’autunno si

vuotano man mano che il freddo avanza. Ma durante il letargo invernale c’è

un cuore che continua a pulsare sotto la coltre di foglie cadute e le fredde

nevicate. E’ una piccola comunità di residenti che ha scelto di godere tutto

l’anno della località montana

affrontando le scomodità del

d e c e n t r a m e n t o . A

testimonianza della loro

presenza ogni giorno un

gruppetto di nove bambini

scende a valle con il pullmino

per recarsi alle scuole di

Ca lav ino , Caved ine e

Lasino.

Ormai da tempo gli abitanti di

Lagolo sentivano l’esigenza

di dare una identità chiara a

ciò che finora era solo un

embrione di comunità in

costante, seppur lenta,

crescita. Ma per fare ciò si

doveva tener conto di alcune

c a r a t t e r i s t i c h e c h e

connotano la località; su tutte

il fatto di essere amministrata

da due diversi comuni e di essere soggetta ad un flusso fortemente

stagionale di turisti e proprietari di case, alcuni dei quali provengono da fuori

regione e quindi hanno maggiori difficoltà a rapportarsi con le

amministrazioni.

Dopo alcuni incontri informali si è deciso di riunire il maggior numero di

persone interessate alla località tra residenti, proprietari di case e

simpatizzanti per valutare la possibilità di creare un gruppo che in qualche

modo potesse rappresentare e tutelare Lagolo. Così, il giorno 27 dicembre

2009, presso la casa sociale (ex malga) di Lagolo, con la presenza di una

trentina di persone, è stato redatto ed approvato lo statuto che ha dato vita al

Comitato Lagolo.

L’assemblea è stata una buona occasione per consolidare la conoscenza

reciproca non solo tra i residenti, ma anche tra coloro che vivono Lagolo in

maniera saltuaria e sporadica.

Normalmente la nascita di un comitato viene associata ad una sorta di

movimento di protesta contro le amministrazioni che intraprendono progetti

n o n c o n d i v i s i d a l l a

popolazione. Il Comitato

L a g o l o i n v e c e n o n

presuppone nessun tipo di

azione contro o a favore di

qualcosa o qualcuno, ma

semplicemente nasce con il

nobile scopo di creare una

identità unica ad un paese

che si trova diviso su due

comuni. Come ogni altra

località abitata anche Lagolo

ha bisogno di essere tutelata

e custodita nell’interesse di

tutti e perciò è auspicabile

che le due amministrazioni

comunali di Calavino e

Lasino siano virtualmente

unite e coordinate nella sua

gestione.

I temi che il Comitato si

propone di affrontare riguardano per esempio la viabilità e trasporti, la

raccolta rifiuti, la manutenzione stradale, le strutture per i bambini, la posta e

la tutela dell’ecosistema lago.

Il Comitato Lagolo vuole essere aperto a chiunque abbia l’interesse di

aderire per rientrare il più possibile in una cornice democratica. A tale scopo

è stato attivato il sito www.lagolo.com sul quale sarà presto possibile

dialogare ed informarsi sui temi di interesse comune.

Daniela Rodler

È nato il Comitato LagoloSta crescendo la piccola comunità sulla frazione montana

Lagolo inizio secolo

Il ravvedimento operosoSe non adempio ad un obbligo tributario come posso agire?

Devo aspettare la contestazione oppure posso attivarmi per sanare la mia situazione?

Quando un soggetto si accorgeva di non aver versato le imposte nel termine

della scadenza o nelle modalità previste dalla disciplina normativa non

aveva che da aspettare l’intervento dell’ente impositore che richiedeva

l’imposta dovuta oltre alle sanzioni e agli interessi ovvero sanzioni ed

interessi nel caso di un tardivo versamento. Già a partire dagli anni Novanta

è stato introdotto un istituto che consentiva di sanare l’omesso, insufficiente

o ritardato pagamento, denominato ravvedimento operoso, termine che ben

definisce il comportamento legato alla propria volontà di agire per sanare.

L’istituto ha trovato ampia e generalizzata applicazione in particolare con

l’articolo 13 del Decreto Legislativo 472/1997, il quale ha rappresentato uno

degli aspetti più rilevanti del riordino del sistema tributario. La normativa si

è evoluta a favore del contribuente secondo una logica tendente

all’introduzione di misure meno afflittive nei casi di violazioni conseguenti ad

errori o negligenze non imputabili come colpa grave o dolo. In particolare lo

strumento è utilizzato dal contribuente prima che vi sia stata contestazione

dall’amministrazione finanziaria. L’istituto del ravvedimento operoso è stato

recentemente interessato da un’ulteriore riduzione delle sanzioni rispetto

alle misure previgenti. In particolare con il decreto legge 185/2008, noto

come decreto anticrisi, sono state introdotte la misura di un dodicesimo

della sanzione prevista se la regolarizzazione avviene entro 30 giorni dalla

scadenza fissata e, dal 31° giorno ma entro l’anno, di un decimo della

sanzione dovuta. Inoltre, è recentissima anche la riduzione del tasso per

calcolare l’interesse da corrispondere maturato giorno per giorno dal

termine della scadenza fissata per legge alla data in cui si effettua il

ravvedimento. L’aggio di riferimento è quello dell’interesse legale

disciplinato per legge. L’ultimo decreto del Ministero dell’Economia e delle

Finanze ha fissato dal primo gennaio 2010 il tasso nella misura dell’ 1%

rispetto al 3% vigente dal primo gennaio 2008.

Per esempio, nel caso di mancato versamento dell’ICI 2009 entro la

scadenza il contribuente potrà liberamente (propria azione previamente

non contestata) versare l’imposta entro un anno corrispondendo la

sanzione ridotta ad un dodicesimo o un decimo del 30%, misura prevista per

la violazione dalla legge, a seconda se la regolarizzazione avviene entro 30

giorni o trascorso il mese entro l’anno dal 16 dicembre 2009, aggiungendo

gli interessi calcolati giorno per giorno al tasso del 3% fino al 31.12.2009 e

dell’1% dal 01.01.2010 alla data del versamento con ravvedimento

operoso.

Mariabruna Chistè

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primavera 2010

n. 01S

notiziamo le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili .notiziamo

.le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili

Tra la fine di agosto e l’inizio di dicembre il Comune di Lasino ha proposto in

due cicli il cineforum Donne: Protagoniste di vita, grazie al contributo

finanziario della Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla

Solidarietà internazionale e alla convivenza. Questa iniziativa vuole essere

il primo passo di un percorso sul tema delle pari opportunità e delle politiche

di genere che sia di riflessione e approfondimento, ma anche di dialogo tra

le istituzioni e la popolazione.

I film proposti (Caramel, Frida, Moolaadé, Persepolis, Due Partite, Juno,

Sognando Beckham) sono ambientati in luoghi, culture e periodi storici

diversi e hanno per protagoniste donne che si confrontano con importanti

cambiamenti personali e sociali e nei quali la tematica dell’identità di genere

e delle pari opportunità emerge con modalità ed esiti differenti. Noi

dell’associazione Amaranta siamo state coinvolte dal Comune per

introdurre le serate e preparare le schede di presentazione dei film.

Per introdurre i film quindi, oltre a dare alcune notizie sul contesto storico -

culturale in cui erano ambientati, abbiamo scelto di utilizzare le domande

come strumento privilegiato: sono stati quindi proposti al pubblico alcuni

possibili interrogativi legati al tema delle pari opportunità, suggeriti dalle

vicende raccontate, con l’obiettivo di stimolare la discussione e il dialogo in

merito ai temi trattati.

Chi non ha potuto partecipare alle serate può prendere in prestito i film alla

biblioteca di Lasino, dove troverà anche le schede introduttive.

La partecipazione alle serate è stata buona: in particolare, i primi due film,

complice anche la bella cornice estiva del parco di Lagolo, hanno riportato

un grande successo in termini di presenze: un centinaio di persone. Mentre

per le altre serate, che si sono svolte al teatro di Lasino, il pubblico è stato più

contenuto, ma molto partecipe e attento.

A settembre, tra il primo e secondo ciclo si è tenuto un incontro in cui ci si è

Cineforum donne“Donne: protagoniste di vita”. Interrogarsi sulle pari opportunità attraverso il cinema

potuti confrontare sugli argomenti proposti dai film, sugli interrogativi emersi

e sulle proposte per il futuro in merito ai temi delle pari opportunità. Anche a

questa serata la partecipazione è stata buona, con una gran voglia, da parte

di chi c’era, di portare il proprio contributo alla questione mettendosi in gioco

e in discussione. È stata una bellissima occasione di confronto sul

cineforum e sulle tematiche che questo ha portato all'attenzione, dal punto

di vista di donne e uomini di diversa età, provenienza e professione, che

hanno anche indicato ulteriori piste di lavoro, quali la possibilità di

coinvolgere nei prossimi progetti le generazioni più giovani. La

conversazione è stata inoltre favorita da un rinfresco preparato dal Circolo

Culturale e Ricreativo di Lasino, che ringraziamo nuovamente.

(a cura dell’associazione Amaranta.)

Amaranta (www.associazioneamaranta.it) è un’associazione di Trento che

si occupa di progetti ed iniziative formative di diverso tipo e destinate a

differenti target, quali ad esempio attività nella formazione professionale e

nell'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio sociale o

handicap e nell'aggiornamento per professionisti del settore socio-

assistenziale e formativo. Le attività di Amaranta si basano sull’approccio

sistemico relazionale: si tratta di uno strumento di pensiero, un modo di

vedere la realtà che pone attenzione ai meccanismi della comunicazione,

all’analisi del contesto e alla complessità delle culture, delle relazioni e dei

significati costruiti dai gruppi sociali in tempi e contesti diversi.

Chi volesse comunicare con l’associazione Amaranta in merito a questi

interventi può utilizzare i seguenti recapiti:

e-mail [email protected], tel. 320-4456915.

Manuela Bassetti

Locandine

Lagolo, un’incantevole località situata sul versante ovest del Monte

Bondone, a mille metri di quota, è equamente divisa tra i comuni di Lasino e

Calavino. Con il suo lago al centro di un anfiteatro di faggi, è conosciuta

soprattutto come posto di villeggiatura estivo. Le sue case, nascoste nel

verde del bosco, si riempiono in estate e poi, con l’inizio dell’autunno si

vuotano man mano che il freddo avanza. Ma durante il letargo invernale c’è

un cuore che continua a pulsare sotto la coltre di foglie cadute e le fredde

nevicate. E’ una piccola comunità di residenti che ha scelto di godere tutto

l’anno della località montana

affrontando le scomodità del

d e c e n t r a m e n t o . A

testimonianza della loro

presenza ogni giorno un

gruppetto di nove bambini

scende a valle con il pullmino

per recarsi alle scuole di

Ca lav ino , Caved ine e

Lasino.

Ormai da tempo gli abitanti di

Lagolo sentivano l’esigenza

di dare una identità chiara a

ciò che finora era solo un

embrione di comunità in

costante, seppur lenta,

crescita. Ma per fare ciò si

doveva tener conto di alcune

c a r a t t e r i s t i c h e c h e

connotano la località; su tutte

il fatto di essere amministrata

da due diversi comuni e di essere soggetta ad un flusso fortemente

stagionale di turisti e proprietari di case, alcuni dei quali provengono da fuori

regione e quindi hanno maggiori difficoltà a rapportarsi con le

amministrazioni.

Dopo alcuni incontri informali si è deciso di riunire il maggior numero di

persone interessate alla località tra residenti, proprietari di case e

simpatizzanti per valutare la possibilità di creare un gruppo che in qualche

modo potesse rappresentare e tutelare Lagolo. Così, il giorno 27 dicembre

2009, presso la casa sociale (ex malga) di Lagolo, con la presenza di una

trentina di persone, è stato redatto ed approvato lo statuto che ha dato vita al

Comitato Lagolo.

L’assemblea è stata una buona occasione per consolidare la conoscenza

reciproca non solo tra i residenti, ma anche tra coloro che vivono Lagolo in

maniera saltuaria e sporadica.

Normalmente la nascita di un comitato viene associata ad una sorta di

movimento di protesta contro le amministrazioni che intraprendono progetti

n o n c o n d i v i s i d a l l a

popolazione. Il Comitato

L a g o l o i n v e c e n o n

presuppone nessun tipo di

azione contro o a favore di

qualcosa o qualcuno, ma

semplicemente nasce con il

nobile scopo di creare una

identità unica ad un paese

che si trova diviso su due

comuni. Come ogni altra

località abitata anche Lagolo

ha bisogno di essere tutelata

e custodita nell’interesse di

tutti e perciò è auspicabile

che le due amministrazioni

comunali di Calavino e

Lasino siano virtualmente

unite e coordinate nella sua

gestione.

I temi che il Comitato si

propone di affrontare riguardano per esempio la viabilità e trasporti, la

raccolta rifiuti, la manutenzione stradale, le strutture per i bambini, la posta e

la tutela dell’ecosistema lago.

Il Comitato Lagolo vuole essere aperto a chiunque abbia l’interesse di

aderire per rientrare il più possibile in una cornice democratica. A tale scopo

è stato attivato il sito www.lagolo.com sul quale sarà presto possibile

dialogare ed informarsi sui temi di interesse comune.

Daniela Rodler

È nato il Comitato LagoloSta crescendo la piccola comunità sulla frazione montana

Lagolo inizio secolo

Il ravvedimento operosoSe non adempio ad un obbligo tributario come posso agire?

Devo aspettare la contestazione oppure posso attivarmi per sanare la mia situazione?

Quando un soggetto si accorgeva di non aver versato le imposte nel termine

della scadenza o nelle modalità previste dalla disciplina normativa non

aveva che da aspettare l’intervento dell’ente impositore che richiedeva

l’imposta dovuta oltre alle sanzioni e agli interessi ovvero sanzioni ed

interessi nel caso di un tardivo versamento. Già a partire dagli anni Novanta

è stato introdotto un istituto che consentiva di sanare l’omesso, insufficiente

o ritardato pagamento, denominato ravvedimento operoso, termine che ben

definisce il comportamento legato alla propria volontà di agire per sanare.

L’istituto ha trovato ampia e generalizzata applicazione in particolare con

l’articolo 13 del Decreto Legislativo 472/1997, il quale ha rappresentato uno

degli aspetti più rilevanti del riordino del sistema tributario. La normativa si

è evoluta a favore del contribuente secondo una logica tendente

all’introduzione di misure meno afflittive nei casi di violazioni conseguenti ad

errori o negligenze non imputabili come colpa grave o dolo. In particolare lo

strumento è utilizzato dal contribuente prima che vi sia stata contestazione

dall’amministrazione finanziaria. L’istituto del ravvedimento operoso è stato

recentemente interessato da un’ulteriore riduzione delle sanzioni rispetto

alle misure previgenti. In particolare con il decreto legge 185/2008, noto

come decreto anticrisi, sono state introdotte la misura di un dodicesimo

della sanzione prevista se la regolarizzazione avviene entro 30 giorni dalla

scadenza fissata e, dal 31° giorno ma entro l’anno, di un decimo della

sanzione dovuta. Inoltre, è recentissima anche la riduzione del tasso per

calcolare l’interesse da corrispondere maturato giorno per giorno dal

termine della scadenza fissata per legge alla data in cui si effettua il

ravvedimento. L’aggio di riferimento è quello dell’interesse legale

disciplinato per legge. L’ultimo decreto del Ministero dell’Economia e delle

Finanze ha fissato dal primo gennaio 2010 il tasso nella misura dell’ 1%

rispetto al 3% vigente dal primo gennaio 2008.

Per esempio, nel caso di mancato versamento dell’ICI 2009 entro la

scadenza il contribuente potrà liberamente (propria azione previamente

non contestata) versare l’imposta entro un anno corrispondendo la

sanzione ridotta ad un dodicesimo o un decimo del 30%, misura prevista per

la violazione dalla legge, a seconda se la regolarizzazione avviene entro 30

giorni o trascorso il mese entro l’anno dal 16 dicembre 2009, aggiungendo

gli interessi calcolati giorno per giorno al tasso del 3% fino al 31.12.2009 e

dell’1% dal 01.01.2010 alla data del versamento con ravvedimento

operoso.

Mariabruna Chistè

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primavera 2010

n. 01S

notiziamo cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontanonotiziamo

cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontano

SportA.D. Volley Valle dei Laghi ...tutta in rosa

La “Volley-Valle dei Laghi” di Cavedine, sponsorizzata dall’omonima cassa

rurale ed affiliata alla FIPAV, è una società di volley volutamente solo

femminile, molto attiva e dinamica e unico punto di riferimento per la pratica

di questo sport nella nostra valle. Fondata nel giugno del 2000, questa

società è nata per soddisfare l’esigenza di tanti genitori, dopo che la

preesistente società si era sciolta nei primi anni ’90. Roberto Bressan

assieme a Patrizia Ruaben hanno contattato varie persone, fra le quali

Alessandro Lombardo per un aiuto tecnico-organizzativo, e vari genitori. Il

direttivo degli esordi era formato dalla signora Ruaben Patrizia nella veste di

presidente, dal signor Pederzolli Ettore come vice presidente, il signor

Comai Camillo come segretario. Investiti della carica di consigliere erano i

signori Pedrotti Ettore, Rosà Maria Teresa, Ruaben Giuseppina, Toccoli

Tullio e Tonelli Stefano; gli allenatori Bressan Roberto e Santuliana Roberta.

Come è naturale, nel corso degli anni tanti amici si sono avvicendati nel

consiglio direttivo che attualmente è così composto: presidente Pederzolli

Ettore, vice presidente Pedrotti Ettore, segretario e cassiere Comai Camillo;

altri membri del direttivo: Bassetti Giovanna, Bolognani Ermanno, Bressan

Arrigo, Chistè Lorenzo, Dallapè Fabiano, Irrera Antonio, Leoni Danilo,

Pesce Giuseppe, Santoni Antonio, Santoni Franco e Stricker Sabine

Christine.

Anche l’attività è cresciuta notevolmente, tanto che una squadra milita nella

2° divisione, una squadra nella 3° divisione e altre nelle categorie under 12-

13-15, alle quali si aggiunge una rappresentativa nel mini volley .

Sono più di 90 le atlete di diverse età provenienti dai vari comuni della Valle

dei Laghi che si ritrovano con costanza, impegno ed entusiasmo per gli

allenamenti settimanali e nelle partite di campionato dove soprattutto si

insegna l’amore per lo sport, la correttezza, e un forte senso di amicizia e di

appartenenza alla squadra.

Tra le giocatrici che si sono distinte in modo particolare ricordiamo Lara

Lever che tutt’ora partecipa al campionato di serie C nella società C9 Arco-

Riva. Ci sono poi altre ragazze di varie categorie che stanno dando degli

ottimi risultati e che fanno sperare in una loro buona crescita futura.

Tutto questo grazie anche alla passione e all’impegno dei tecnici che

attualmente sono Roberto Bressan e Alessandro Lombardo, ed inoltre, con

il ruolo di giocatrici e allenatrici, Eleonora Comai, Erika Lesa e Veronica

Chistè, con l’aggiunta di Lorenzo Piazza, che segue il mini volley.

Il 2010 è il 10° anno di attività ed è in previsione una grande festa a fine

stagione alla quale parteciperanno le atlete attualmente in squadra e quelle

che ne hanno fatto parte prima di loro.

Anna Maria Omezzolli

TeatroRicordando i vecchi filodrammatici di Lasino

Sabato 9 gennaio 2010, presso il teatro di Lasino, in occasione della XV^

rassegna teatrale “Dilettando insegna” organizzata dalla locale Compagnia

S.Siro, si è svolta una serata del tutto particolare dal titolo Nostalgia d’altri

tempi “Ghera na volta la Filodrammatica de Lasin” con l’Italo,

l’Anibale, ‘l Giovani, ‘l Carletto e ‘l Dario.

Lo spettacolo si proponeva di richiamare alla memoria tutti i teatranti che

hanno fatto parte del teatro amatoriale di Lasino, ricordando in particolar

modo lo storico gruppo degli attori e collaboratori (Giovanni Bernardi, Dario

Caldini, Italo Chistè, Annibale Grosselli, il regista Carlo Ronchetti e lo

scenografo Salvatore Chistè - vedi foto -), che lavorarono e si dedicarono

con passione e slancio soprattutto negli anni sessanta.

Durante la serata si è evidenziata la lunga storia della filo di Lasino, radici

che affondano nel lontano fine ‘800 quando Lasino divenne centro del teatro

all’aperto. In quegli anni si realizzavano drammi sacri, recitati in un italiano

abbellito, che narravano storie di santi e di martiri. Si racconta che il pubblico

accorreva numeroso sia dalla valle che da Riva del Garda, Tione e Trento.

Purtroppo con lo scoppio della prima guerra l’attività teatrale si spegne,

riprenderà con rinnovata energia negli anni ’20 proponendosi con diverse

rappresentazioni (l’Ave Maria, Il Fornaretto di Venezia, Il Cavaliere di

Lagarder, Paolo ‘n Cioda) nel nuovo teatro costruito assieme all’edificio

scolastico nel 1913. Dario Caldini che per tanti anni fu il presidente della

Filodrammatica Sociale di Lasino era solito dire che il sodalizio dei

filodrammatici, tra gli anni 1938 e 1948 conobbe l’epoca di maggior

prestigio e di attività con quasi 100 recite effettuate. E’ del 1950 infatti

l’affermazione della Filo di Lasino al concorso indetto dalla CO.F.AS per

l’anno del giubileo, con l’opera Credo, lavoro premiato con medaglia

d’argento per la migliore regia. E come non rammentare gli anni sessanta,

quando sul palco si avvicendavano l’Italo e l’Annibale, ‘l Giovanni e ‘l Dario

diretti dal Carletto in drammi che per il loro contenuto suscitavano nel

pubblico sgomento e trepidazione; oppure nelle commedie brillanti quando

l’Italo e l’Annibale provocavano sonori applausi per le loro esilaranti battute.

Questi personaggi, assieme a tanti altri, sono le vecie glorie del teatro

amatoriale di Lasino a cui tutti noi dobbiamo sentirci un po’ riconoscenti, se

non altro per averci donato momenti di allegria e di svago.

Questo è stato lo spirito che ha animato la serata, auspicando di aver

trasmesso a tutti i presenti almeno un po’ d’emozione. Dopo la serata in

teatro il pubblico è stato invitato a visitare le mostra fotografica allestita per

l’occasione da Tiziana Chemotti.

Tiziana Chemotti

Notizie dai GASIl Gas Gasino muove i primi passi

Venerdì 22 gennaio scorso si è tenuto, presso la sala consiliare del comune

di Lasino, un incontro informativo sui gruppi di acquisto solidale e sul

consumo critico al quale si è registrata la gradita e numerosa partecipazione

di cittadini della valle.

L’avvenimento è stato fortemente voluto dai partecipanti del neo-nato Gas

Gasino, che volendo ribadire e diffondere il concetto di acquisti solidali e

consumo critico tra i nostri concittadini, hanno scelto di invitare alla serata

due gasisti esperti, provenienti entrambi dal Gas Gazza di Terlago: Isabella

Toscana, referente della rete Intergas, e Cesare Roass di Trentino

Arcobaleno.

I nostri ospiti hanno definito, in modo chiaro ed esaustivo, cosa si intenda

per consumo critico: porsi nei confronti del prodotto in modo critico

domandandosi soprattutto quanto la produzione di questo sia impattante

sull’ambiente e di conseguenza sulla sua salubrità e quanto la filiera

produttiva sia equa nalla retribuzione di tutti i lavoratori in essa coinvolti.

In pratica, consumare in modo critico significa preferire produzioni

biologiche e biodinamiche, piccola imprenditoria locale che, per scelta o

per forza, rimane fuori dal circuito della grande distribuzione portando avanti

produzioni di nicchia che difficilmente trovano spazio sugli scaffali dei

supermercati, favorire le realtà imprenditoriali che rispettano il lavoro e i

diritti dei lavoratori, ricercare prodotti provenienti dai paesi del Sud del

Mondo commercializzate attraverso il canale del commercio equo e solidale

(Altromercato, Trans Fair, Trade, ecc).

I due relatori sono impegnati entrambi, non soltanto nel proprio GAS, ma

anche in organizzazioni di volontariato: Trentino Arcobaleno

(www.trentinoarcobaleno.it) che si occupa della promozione e diffusione

della finanza etica, risparmio energetico, mercato equo e solidale; rete

Intergas (www.retegas.org) che a livello nazionale unisce le realtà dei Gas e

offre aiuto e supporto alle nuove costituzioni, sia in termini di piccola

consulenza sia in termini di indicazione delle realtà produttive del territorio.

I numeri ricordati dai relatori sono molto interessanti: su 600 gas esistenti in

Italia, 22 sono trentini, e la costituzione di nuovi gruppi nel 2009 ha subito

una vera e propria impennata. La serata ha permesso ai nostri ospiti di

spiegare come dovrebbe essere organizzato un Gas. Il condizionale è

d’obbligo poiché l’organizzazione interna alle singole realtà è del tutto

spontanea e differente da uno all’altro. Ogni gas infatti è dotato di autonomia

riguardo agli aspetti organizzativi. La regola fondamentale è che tutti i

partecipanti, in base alle disponibilità di tempo e capacità, si cimentino nella

realizzazione delle attività. Ciò fa sì che tutti, almeno una volta, si impegnino

nella effettuazione e gestione dell’ordine di un prodotto e che in caso di

improvvisa impossibilità per un referente di portare a termine un ordine già

avviato, per un imprevisto qualunque, ci sia sempre qualcuno che subentri.

Questo è il contributo della solidarietà che si richiede a tutti i partecipanti. È

stato sottolineato che i Gas non si configurano come associazioni inquanto

non hanno nessun obbligo riguardante la tenuta di libri sociali o la redazione

di bilancio. Va da sé che gli acquisti devono essere sempre fatti con grande

attenzione, deve essere sempre possibile risalire al documento fiscale che

accompagna la merce, quindi è sempre necessario rivolgersi a ditte in grado

di fatturare. L’acquisto si configura come acquisto collettivo, durante la

distribuzione non viene mai effettuato un ricarico sul prezzo della merce e

dunque non c’è altro che il rimborso della esatta cifra esborsata dal

referente nell’acquisto del prodotto.

Durante la serata i due relatori hanno inoltre richiamato l’attenzione sul fatto

che in seguito al fiorire di nuovi Gas, la rete Intergas sta avviando delle

attività culturali per l’approfondimento di alcune tematiche quali per

esempio la conoscenza personale dei produttori attraverso visite guidate

alle aziende, per permettere ai consumatori di verificare sul posto i criteri

che li hanno portati a preferirlo, serate di degustazione dei prodotti, serate di

autoproduzione (produzione del pane con lievito madre) e laboratori per la

costituzione di orti da balcone o per la manutenzione delle biciclette (per le

date e modalità di partecipazione vedere sito di Trentino Arcobaleno).

La serata si è conclusa con un dibattito e la raccolta di nuove adesioni che

hanno riempito di orgoglio gli organizzatori.

Vittoria Procino

SocialitàCircolo culturale ricreativo S.Pietro

Anche quest’anno, presso il Circolo Culturale S.Pietro, si sono tenuti i corsi

dell’Università della Terza Età e del Tempo Libero di Trento.

Il bilancio del percorso fatto è stato sicuramente molto positivo, con una

buona partecipazione e soprattutto con molto interesse.

Abbiamo iniziato con dei corsi di Bioetica e si è parlato di un argomento

molto attuale, cioè del cosiddetto “Testamento Biologico”. Si sono

approfondite le tematiche del perché farlo, dei pro e dei contro, portandoci

ad una profonda riflessione su un tema così delicato e problematico.

Successivamente c'è stata una conferenza sull'argomento “Donna nell’età

della globalizzazione”, dove sono state presentate e discusse le tematiche e

i vantaggi che questo comporta.

Durante il passaggio dalla TV analogica a quella digitale un relatore ci ha

spiegato cos'è il digitale, vantaggi e svantaggi. Un'informativa sui diversi

decoder in commercio e dei consigli pratici per l’acquisto di una TV digitale e

interattiva.

Un’altra conferenza interessante è stata quella su “Analisi attualità”. Ci

hanno parlato di ”New Strategie“ per l’Afghanistan, di Obama e della nuova

politica USA, nonché del ruolo dell’Italia nella politica mondiale.

Molto interessanti sono stati i corsi sulla “Letteratura italiana del ‘900”, tenuti

da una docente appassionata e competente che, partendo dal

"decadentismo italiano”, ha parlato di Pascoli e D’Annunzio facendone i

confronti, illustrandoci i pensieri, le opere e leggendoci alcuni brani delle loro

attività letterarie. A seguire ci ha parlato, accennandone le storie e le opere,

dei “crepuscolari” quali Corazzini, Moretti, Gozzano, Papini, per poi passare

alla corrente artistica italiana del futurismo, dei manifesti di Marinetti e del

periodo storico di questi autori. Infine ci ha parlato della, così denominata,

“poesia nuova” con i suoi grandi autori quali Ungaretti e Montale

raccontandoci le loro vite, le loro opere, le poesie, facendo tante letture di

testi poetici.

Un altro corso molto coinvolgente è stato quello sulla «Medicina alternativa -

Curare o guarire?»: Omeopatia (storia, leggi, indicazioni e limiti),

Erboristeria (con particolare attenzione alle interferenze tra farmaci e

fitoterapici), Fiori di Bach (cosa sono e quali sono le indicazioni secondo la

teoria del Dott. Bach) e poi cenni sull’Iridologia, sull'Aromaterapia e sulle

Terapie Sensoriali. Infine alcuni riferimenti sulla medicina orientale, le cui

radici risalgono alla notte dei tempi, basata sul concetto che la malattia è il

diretto risultato del non vivere secondo le leggi della natura.

Bruna Licen

prim

ave

ra 2

010

Page 7: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

notiziamo cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontanonotiziamo

cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontano

SportA.D. Volley Valle dei Laghi ...tutta in rosa

La “Volley-Valle dei Laghi” di Cavedine, sponsorizzata dall’omonima cassa

rurale ed affiliata alla FIPAV, è una società di volley volutamente solo

femminile, molto attiva e dinamica e unico punto di riferimento per la pratica

di questo sport nella nostra valle. Fondata nel giugno del 2000, questa

società è nata per soddisfare l’esigenza di tanti genitori, dopo che la

preesistente società si era sciolta nei primi anni ’90. Roberto Bressan

assieme a Patrizia Ruaben hanno contattato varie persone, fra le quali

Alessandro Lombardo per un aiuto tecnico-organizzativo, e vari genitori. Il

direttivo degli esordi era formato dalla signora Ruaben Patrizia nella veste di

presidente, dal signor Pederzolli Ettore come vice presidente, il signor

Comai Camillo come segretario. Investiti della carica di consigliere erano i

signori Pedrotti Ettore, Rosà Maria Teresa, Ruaben Giuseppina, Toccoli

Tullio e Tonelli Stefano; gli allenatori Bressan Roberto e Santuliana Roberta.

Come è naturale, nel corso degli anni tanti amici si sono avvicendati nel

consiglio direttivo che attualmente è così composto: presidente Pederzolli

Ettore, vice presidente Pedrotti Ettore, segretario e cassiere Comai Camillo;

altri membri del direttivo: Bassetti Giovanna, Bolognani Ermanno, Bressan

Arrigo, Chistè Lorenzo, Dallapè Fabiano, Irrera Antonio, Leoni Danilo,

Pesce Giuseppe, Santoni Antonio, Santoni Franco e Stricker Sabine

Christine.

Anche l’attività è cresciuta notevolmente, tanto che una squadra milita nella

2° divisione, una squadra nella 3° divisione e altre nelle categorie under 12-

13-15, alle quali si aggiunge una rappresentativa nel mini volley .

Sono più di 90 le atlete di diverse età provenienti dai vari comuni della Valle

dei Laghi che si ritrovano con costanza, impegno ed entusiasmo per gli

allenamenti settimanali e nelle partite di campionato dove soprattutto si

insegna l’amore per lo sport, la correttezza, e un forte senso di amicizia e di

appartenenza alla squadra.

Tra le giocatrici che si sono distinte in modo particolare ricordiamo Lara

Lever che tutt’ora partecipa al campionato di serie C nella società C9 Arco-

Riva. Ci sono poi altre ragazze di varie categorie che stanno dando degli

ottimi risultati e che fanno sperare in una loro buona crescita futura.

Tutto questo grazie anche alla passione e all’impegno dei tecnici che

attualmente sono Roberto Bressan e Alessandro Lombardo, ed inoltre, con

il ruolo di giocatrici e allenatrici, Eleonora Comai, Erika Lesa e Veronica

Chistè, con l’aggiunta di Lorenzo Piazza, che segue il mini volley.

Il 2010 è il 10° anno di attività ed è in previsione una grande festa a fine

stagione alla quale parteciperanno le atlete attualmente in squadra e quelle

che ne hanno fatto parte prima di loro.

Anna Maria Omezzolli

TeatroRicordando i vecchi filodrammatici di Lasino

Sabato 9 gennaio 2010, presso il teatro di Lasino, in occasione della XV^

rassegna teatrale “Dilettando insegna” organizzata dalla locale Compagnia

S.Siro, si è svolta una serata del tutto particolare dal titolo Nostalgia d’altri

tempi “Ghera na volta la Filodrammatica de Lasin” con l’Italo,

l’Anibale, ‘l Giovani, ‘l Carletto e ‘l Dario.

Lo spettacolo si proponeva di richiamare alla memoria tutti i teatranti che

hanno fatto parte del teatro amatoriale di Lasino, ricordando in particolar

modo lo storico gruppo degli attori e collaboratori (Giovanni Bernardi, Dario

Caldini, Italo Chistè, Annibale Grosselli, il regista Carlo Ronchetti e lo

scenografo Salvatore Chistè - vedi foto -), che lavorarono e si dedicarono

con passione e slancio soprattutto negli anni sessanta.

Durante la serata si è evidenziata la lunga storia della filo di Lasino, radici

che affondano nel lontano fine ‘800 quando Lasino divenne centro del teatro

all’aperto. In quegli anni si realizzavano drammi sacri, recitati in un italiano

abbellito, che narravano storie di santi e di martiri. Si racconta che il pubblico

accorreva numeroso sia dalla valle che da Riva del Garda, Tione e Trento.

Purtroppo con lo scoppio della prima guerra l’attività teatrale si spegne,

riprenderà con rinnovata energia negli anni ’20 proponendosi con diverse

rappresentazioni (l’Ave Maria, Il Fornaretto di Venezia, Il Cavaliere di

Lagarder, Paolo ‘n Cioda) nel nuovo teatro costruito assieme all’edificio

scolastico nel 1913. Dario Caldini che per tanti anni fu il presidente della

Filodrammatica Sociale di Lasino era solito dire che il sodalizio dei

filodrammatici, tra gli anni 1938 e 1948 conobbe l’epoca di maggior

prestigio e di attività con quasi 100 recite effettuate. E’ del 1950 infatti

l’affermazione della Filo di Lasino al concorso indetto dalla CO.F.AS per

l’anno del giubileo, con l’opera Credo, lavoro premiato con medaglia

d’argento per la migliore regia. E come non rammentare gli anni sessanta,

quando sul palco si avvicendavano l’Italo e l’Annibale, ‘l Giovanni e ‘l Dario

diretti dal Carletto in drammi che per il loro contenuto suscitavano nel

pubblico sgomento e trepidazione; oppure nelle commedie brillanti quando

l’Italo e l’Annibale provocavano sonori applausi per le loro esilaranti battute.

Questi personaggi, assieme a tanti altri, sono le vecie glorie del teatro

amatoriale di Lasino a cui tutti noi dobbiamo sentirci un po’ riconoscenti, se

non altro per averci donato momenti di allegria e di svago.

Questo è stato lo spirito che ha animato la serata, auspicando di aver

trasmesso a tutti i presenti almeno un po’ d’emozione. Dopo la serata in

teatro il pubblico è stato invitato a visitare le mostra fotografica allestita per

l’occasione da Tiziana Chemotti.

Tiziana Chemotti

Notizie dai GASIl Gas Gasino muove i primi passi

Venerdì 22 gennaio scorso si è tenuto, presso la sala consiliare del comune

di Lasino, un incontro informativo sui gruppi di acquisto solidale e sul

consumo critico al quale si è registrata la gradita e numerosa partecipazione

di cittadini della valle.

L’avvenimento è stato fortemente voluto dai partecipanti del neo-nato Gas

Gasino, che volendo ribadire e diffondere il concetto di acquisti solidali e

consumo critico tra i nostri concittadini, hanno scelto di invitare alla serata

due gasisti esperti, provenienti entrambi dal Gas Gazza di Terlago: Isabella

Toscana, referente della rete Intergas, e Cesare Roass di Trentino

Arcobaleno.

I nostri ospiti hanno definito, in modo chiaro ed esaustivo, cosa si intenda

per consumo critico: porsi nei confronti del prodotto in modo critico

domandandosi soprattutto quanto la produzione di questo sia impattante

sull’ambiente e di conseguenza sulla sua salubrità e quanto la filiera

produttiva sia equa nalla retribuzione di tutti i lavoratori in essa coinvolti.

In pratica, consumare in modo critico significa preferire produzioni

biologiche e biodinamiche, piccola imprenditoria locale che, per scelta o

per forza, rimane fuori dal circuito della grande distribuzione portando avanti

produzioni di nicchia che difficilmente trovano spazio sugli scaffali dei

supermercati, favorire le realtà imprenditoriali che rispettano il lavoro e i

diritti dei lavoratori, ricercare prodotti provenienti dai paesi del Sud del

Mondo commercializzate attraverso il canale del commercio equo e solidale

(Altromercato, Trans Fair, Trade, ecc).

I due relatori sono impegnati entrambi, non soltanto nel proprio GAS, ma

anche in organizzazioni di volontariato: Trentino Arcobaleno

(www.trentinoarcobaleno.it) che si occupa della promozione e diffusione

della finanza etica, risparmio energetico, mercato equo e solidale; rete

Intergas (www.retegas.org) che a livello nazionale unisce le realtà dei Gas e

offre aiuto e supporto alle nuove costituzioni, sia in termini di piccola

consulenza sia in termini di indicazione delle realtà produttive del territorio.

I numeri ricordati dai relatori sono molto interessanti: su 600 gas esistenti in

Italia, 22 sono trentini, e la costituzione di nuovi gruppi nel 2009 ha subito

una vera e propria impennata. La serata ha permesso ai nostri ospiti di

spiegare come dovrebbe essere organizzato un Gas. Il condizionale è

d’obbligo poiché l’organizzazione interna alle singole realtà è del tutto

spontanea e differente da uno all’altro. Ogni gas infatti è dotato di autonomia

riguardo agli aspetti organizzativi. La regola fondamentale è che tutti i

partecipanti, in base alle disponibilità di tempo e capacità, si cimentino nella

realizzazione delle attività. Ciò fa sì che tutti, almeno una volta, si impegnino

nella effettuazione e gestione dell’ordine di un prodotto e che in caso di

improvvisa impossibilità per un referente di portare a termine un ordine già

avviato, per un imprevisto qualunque, ci sia sempre qualcuno che subentri.

Questo è il contributo della solidarietà che si richiede a tutti i partecipanti. È

stato sottolineato che i Gas non si configurano come associazioni inquanto

non hanno nessun obbligo riguardante la tenuta di libri sociali o la redazione

di bilancio. Va da sé che gli acquisti devono essere sempre fatti con grande

attenzione, deve essere sempre possibile risalire al documento fiscale che

accompagna la merce, quindi è sempre necessario rivolgersi a ditte in grado

di fatturare. L’acquisto si configura come acquisto collettivo, durante la

distribuzione non viene mai effettuato un ricarico sul prezzo della merce e

dunque non c’è altro che il rimborso della esatta cifra esborsata dal

referente nell’acquisto del prodotto.

Durante la serata i due relatori hanno inoltre richiamato l’attenzione sul fatto

che in seguito al fiorire di nuovi Gas, la rete Intergas sta avviando delle

attività culturali per l’approfondimento di alcune tematiche quali per

esempio la conoscenza personale dei produttori attraverso visite guidate

alle aziende, per permettere ai consumatori di verificare sul posto i criteri

che li hanno portati a preferirlo, serate di degustazione dei prodotti, serate di

autoproduzione (produzione del pane con lievito madre) e laboratori per la

costituzione di orti da balcone o per la manutenzione delle biciclette (per le

date e modalità di partecipazione vedere sito di Trentino Arcobaleno).

La serata si è conclusa con un dibattito e la raccolta di nuove adesioni che

hanno riempito di orgoglio gli organizzatori.

Vittoria Procino

SocialitàCircolo culturale ricreativo S.Pietro

Anche quest’anno, presso il Circolo Culturale S.Pietro, si sono tenuti i corsi

dell’Università della Terza Età e del Tempo Libero di Trento.

Il bilancio del percorso fatto è stato sicuramente molto positivo, con una

buona partecipazione e soprattutto con molto interesse.

Abbiamo iniziato con dei corsi di Bioetica e si è parlato di un argomento

molto attuale, cioè del cosiddetto “Testamento Biologico”. Si sono

approfondite le tematiche del perché farlo, dei pro e dei contro, portandoci

ad una profonda riflessione su un tema così delicato e problematico.

Successivamente c'è stata una conferenza sull'argomento “Donna nell’età

della globalizzazione”, dove sono state presentate e discusse le tematiche e

i vantaggi che questo comporta.

Durante il passaggio dalla TV analogica a quella digitale un relatore ci ha

spiegato cos'è il digitale, vantaggi e svantaggi. Un'informativa sui diversi

decoder in commercio e dei consigli pratici per l’acquisto di una TV digitale e

interattiva.

Un’altra conferenza interessante è stata quella su “Analisi attualità”. Ci

hanno parlato di ”New Strategie“ per l’Afghanistan, di Obama e della nuova

politica USA, nonché del ruolo dell’Italia nella politica mondiale.

Molto interessanti sono stati i corsi sulla “Letteratura italiana del ‘900”, tenuti

da una docente appassionata e competente che, partendo dal

"decadentismo italiano”, ha parlato di Pascoli e D’Annunzio facendone i

confronti, illustrandoci i pensieri, le opere e leggendoci alcuni brani delle loro

attività letterarie. A seguire ci ha parlato, accennandone le storie e le opere,

dei “crepuscolari” quali Corazzini, Moretti, Gozzano, Papini, per poi passare

alla corrente artistica italiana del futurismo, dei manifesti di Marinetti e del

periodo storico di questi autori. Infine ci ha parlato della, così denominata,

“poesia nuova” con i suoi grandi autori quali Ungaretti e Montale

raccontandoci le loro vite, le loro opere, le poesie, facendo tante letture di

testi poetici.

Un altro corso molto coinvolgente è stato quello sulla «Medicina alternativa -

Curare o guarire?»: Omeopatia (storia, leggi, indicazioni e limiti),

Erboristeria (con particolare attenzione alle interferenze tra farmaci e

fitoterapici), Fiori di Bach (cosa sono e quali sono le indicazioni secondo la

teoria del Dott. Bach) e poi cenni sull’Iridologia, sull'Aromaterapia e sulle

Terapie Sensoriali. Infine alcuni riferimenti sulla medicina orientale, le cui

radici risalgono alla notte dei tempi, basata sul concetto che la malattia è il

diretto risultato del non vivere secondo le leggi della natura.

Bruna Licen

prim

ave

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primavera 2010

n. 01S

notiziamo le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili . cultura, cronaca e curiosità notiziamo

cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontano

Stage estivi in comuneUn’opportunità di crescita all’interno della nostra Comunità

Il Comune di Lasino, da alcuni anni, offre la possibilità agli studenti delle

scuole medie superiori di svolgere il proprio stage formativo all’interno dei

suoi uffici.

Il tirocinio è solitamente di quattro settimane: gli studenti sono seguiti da un

tutor aziendale e devono rispettare l’orario di lavoro previsto nel contratto a

“tempo pieno”. Dalla scuola vengono fissati degli obiettivi formativi, che

saranno poi valutati e relazionati dal tutor alla fine del periodo stabilito.

Il fine di questa esperienza è favorire l’orientamento professionale

post–diploma nonché avvicinare il famigerato divario tra scuola e mondo del

lavoro. Infatti, una volta terminati gli studi, non sempre è facile sviluppare

una buona capacità relazionale all’interno di una situazione lavorativa né

tanto meno conoscere e capire l’organizzazione dei vari uffici e la loro

collocazione nel contesto aziendale.

La scorsa estate, l’Ufficio Tecnico ha ospitato lo studente Dallapè

Alessandro dell’ I.T.G. “POZZO” di Trento (nella foto) per cinque

settimane.

Il tirocinante ha eseguito con impegno, puntualità e autonomia i compiti

affidatigli, manifestando interesse per l’attività dell’ufficio, nonché una

buona capacità di apprendimento delle nozioni impartite e un’ottima

interazione con l’ambiente aziendale.

Il Responsabile del Servizio Tecnico, Cinzia Geom. Tozzi, è rimasta

positivamente colpita dalla disponibilità dello studente che, in un momento

in cui l’Ufficio Tecnico si trovava in difficoltà, non ha esitato a prolungare di

una settimana lo stage.

Manuela Bassetti

Sicurezza in internetCome valutare le risorse della Rete

Internet, Network, Blog, Email: sono termini che ormai si usano e si sentono

quasi tutti i giorni. La tecnologia comunicativa e d’incontro, le possibilità di

consultazione di fonti, le opportunità d’informazione che la rete internet offre

sono note a tutti. Oltre alle opportunità, siamo davvero consapevoli dei

pericoli che la rete contiene e che rappresentano un rischio per gli

adolescenti ed i giovani? La cronaca, e a volte anche le nostre esperienze

personali, ci dice come le nuove generazioni non sempre riconoscono le

minacce contenute in un uso non appropriato delle nuove tecnologie.

Indispensabile quindi è anche il ruolo dei genitori, che sono chiamati a

conoscere non solo gli aspetti positivi della rete internet, ma anche i pericoli

che essa contiene e quali atteggiamenti e sensibilità attuare di fronte a

situazione di disagio dei figli, in caso di uso improprio e pericoloso di

internet.

Dopo aver valutato tutte queste situazioni, l’Associazione NOI Valle dei

Laghi ha deciso di promuovere un progetto sulla “sicurezza in rete”.

Lo scopo del progetto è quello di creare nei giovani della Valle dei Laghi una

cultura corretta dell’uso delle nuove tecnologie, conoscendone possibilità e

pericoli, affinché internet sia uno strumento positivo e non una minaccia per

la salute e la capacità relazionale. Inoltre si cercherà di dare ai genitori

indicazioni di attenzione e di sensibilità nel caso i figli manifestino degli

atteggiamenti di disagio dovuti all’uso improprio di internet.

Il progetto si suddivide in 4 incontri che saranno coordinati dal dott. Michele

Facci, docente ed esperto di ICT (Information and Communication

Technology).

Nella prima serata il relatore sarà il dott. Mauro Berti, vice sovrintendente

della Polizia di Stato -Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni

del Trentino Alto Adige-, che illustrerà le “nuove” tecnologie.

Nella seconda serata il signor Aldo Gabbi, Dirigente del Liceo Scientifico

“G.Galilei” di Trento, parlerà del rapporto tra Internet e i minori,

soffermandosi su questioni relative a educazione e scuola.

Nella terza serata Fabio Pipinato, direttore di Unimondo e della Fondazione

Fontana onlus, cercherà di mostrare le potenzialità di internet per il territorio

e per il Terzo Mondo.

Nella quarta e ultima serata Marco Ciampa, assistente informatico presso

il Liceo Scientifico “G.Galilei” di Trento e membro del Linux Trent, tratterà il

tema del Software Libero e delle “open source”, come risposta legale alle

esigenze dei ragazzi.

Gli incontri si svolgeranno nei primi quattro lunedì di maggio e avranno inizio

alle ore 20.30. Il primo si terrà presso il Teatro di Calavino (3 maggio), il

secondo a Vezzano (10 maggio), il terzo presso il Teatro di Padergnone (14

maggio), mentre l’ultimo sarà a Cavedine presso la sala della Biblioteca (24

maggio).

Il Progetto è principalmente rivolto agli adolescenti dai 14 ai 29 anni, ma

sono caldamente invitati anche i genitori e tutti coloro che sono interessati

all’argomento.

Per informazioni e aggiornamenti vi preghiamo di consultare il sito internet

all’indirizzo www.noivalledeilaghi.it e le bacheche comunali.

Gloria Chistè

Murales 2010PRO LOCO Lasino-Lagolo

La PRO LOCO Lasino-Lagolo ricorda che se ci fossero delle persone interessate all’eventuale esecuzione di MURALES su una parete della propria casa,

possono comunicarlo entro la fine di MAGGIO.

Irene Simonetti

Carnevale ecologicoIl rispetto dell’ambiente passa attraverso comportamenti individuali e anche comunitari

in occasioni di divertimento collettivo come è stato il CARNEVALE!

La PRO LOCO Lasino Lagolo sensibile da sempre alle tematiche ecologico-

ambientali, anche quest’anno ha proposto un piccolo gesto per ridurre

l’inquinamento e il relativo smaltimento di rifiuti.

Martedì 16 febbraio ultimo di carnevale il “tradizionale piatto di bigoi” non è

stato servito nel contenitore di mater-Bi usa e getta (anche se

biodegradabile), ma è stato servito in un PIATTO LAVABILE."

Per gestire correttamente questo nuovo modo di distribuzione dei “bigoi”, è

stata chiesta una cauzione di 1 EURO che veniva RESTITUITO alla

riconsegna del piatto.

Molti sono stati i commenti favorevoli, qualche malumore o qualche

brontolio c’e stato, ma sono stati veramente pochi. Solo alcuni nostalgici,

ricordando che il carnevale era organizzato lasciando alla gente il self-

service! “e adesso cos’è questa novità ?????” la richiesta di un euro anche

se a titolo cauzionale ha suscitato poche reazioni negative, superate

comunque, pensando alla montagna di immondizie risparmiate !!!!!!!

C’è da dire che la popolazione di Lasino era stata informata di questo

cambiamento. Infatti ci sono state delle persone che, per comodità, si sono

portati un contenitore da casa.

Il Carnevale, anche con questa innovazione, è stato apprezzato da tutti,

unica bizza l’ha fatta il tempo: al mattino era molto nuvoloso, sono persino

caduti alcuni fiocchi di neve che sembravano tanti coriandoli bianchi, ma nel

pomeriggio…..è uscito anche il sole …….magia del Mago????? Ci sono

state molte persone, lo abbiamo dedotto dalla massiccia partecipazione di

adulti che hanno fatto una scorpacciata di “bigoi”, infatti sono stati cotti più di

180 kg. conditi con l’inconfondibile ed ottimo ragù preparato come sempre

dai collaudatissimi e bravissimi “cuochi”, il tutto poi è stato annaffiato da un

caldo e gradevole “vin brulè”. Tutti i bambini mascherati, dopo la tradizionale

passerella in piazza ….si sono intrattenuti con il MAGO RUDY ospite

d’eccezione per tutto il pomeriggio coinvolgendo allegramente tutti con

magie, balli, e giochi vari.

Purtroppo abbiamo dovuto registrare un fatto alquanto sgradevole che mai

avremmo immaginato sarebbe accaduto. Infatti, a fine giornata, abbiamo

constatato un ammanco consistente del numero di piatti lavabili messi a

disposizione. Quantitativo che difficilmente può coincidere con uno

smarrimento accidentale o abbandono, ma appare più come il risultato di un

atteggiamento organizzato e premeditato al fine di recare danno

all'associazione. Ci auguriamo che questo genere di situazioni non si

debbano ripetere in futuro: al di là dell'aspetto economico, sono un vero e

proprio affronto a tutti i volontari che ogni anno collaborano con passione

per la buona riuscita della manifestazione.

Nonostante questo inconveniente, il carnevale 2010 si è chiuso nel tardo

pomeriggio con la soddisfazione di tutti, all'insegna dell'allegria e nel

rispetto dell'ambiente.

Irene Simonetti

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primavera 2010

n. 01S

notiziamo le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili . cultura, cronaca e curiosità notiziamo

cultura, cronaca e curiosità . . .si delibera orari e numeri utili .le associazioni si raccontano

Stage estivi in comuneUn’opportunità di crescita all’interno della nostra Comunità

Il Comune di Lasino, da alcuni anni, offre la possibilità agli studenti delle

scuole medie superiori di svolgere il proprio stage formativo all’interno dei

suoi uffici.

Il tirocinio è solitamente di quattro settimane: gli studenti sono seguiti da un

tutor aziendale e devono rispettare l’orario di lavoro previsto nel contratto a

“tempo pieno”. Dalla scuola vengono fissati degli obiettivi formativi, che

saranno poi valutati e relazionati dal tutor alla fine del periodo stabilito.

Il fine di questa esperienza è favorire l’orientamento professionale

post–diploma nonché avvicinare il famigerato divario tra scuola e mondo del

lavoro. Infatti, una volta terminati gli studi, non sempre è facile sviluppare

una buona capacità relazionale all’interno di una situazione lavorativa né

tanto meno conoscere e capire l’organizzazione dei vari uffici e la loro

collocazione nel contesto aziendale.

La scorsa estate, l’Ufficio Tecnico ha ospitato lo studente Dallapè

Alessandro dell’ I.T.G. “POZZO” di Trento (nella foto) per cinque

settimane.

Il tirocinante ha eseguito con impegno, puntualità e autonomia i compiti

affidatigli, manifestando interesse per l’attività dell’ufficio, nonché una

buona capacità di apprendimento delle nozioni impartite e un’ottima

interazione con l’ambiente aziendale.

Il Responsabile del Servizio Tecnico, Cinzia Geom. Tozzi, è rimasta

positivamente colpita dalla disponibilità dello studente che, in un momento

in cui l’Ufficio Tecnico si trovava in difficoltà, non ha esitato a prolungare di

una settimana lo stage.

Manuela Bassetti

Sicurezza in internetCome valutare le risorse della Rete

Internet, Network, Blog, Email: sono termini che ormai si usano e si sentono

quasi tutti i giorni. La tecnologia comunicativa e d’incontro, le possibilità di

consultazione di fonti, le opportunità d’informazione che la rete internet offre

sono note a tutti. Oltre alle opportunità, siamo davvero consapevoli dei

pericoli che la rete contiene e che rappresentano un rischio per gli

adolescenti ed i giovani? La cronaca, e a volte anche le nostre esperienze

personali, ci dice come le nuove generazioni non sempre riconoscono le

minacce contenute in un uso non appropriato delle nuove tecnologie.

Indispensabile quindi è anche il ruolo dei genitori, che sono chiamati a

conoscere non solo gli aspetti positivi della rete internet, ma anche i pericoli

che essa contiene e quali atteggiamenti e sensibilità attuare di fronte a

situazione di disagio dei figli, in caso di uso improprio e pericoloso di

internet.

Dopo aver valutato tutte queste situazioni, l’Associazione NOI Valle dei

Laghi ha deciso di promuovere un progetto sulla “sicurezza in rete”.

Lo scopo del progetto è quello di creare nei giovani della Valle dei Laghi una

cultura corretta dell’uso delle nuove tecnologie, conoscendone possibilità e

pericoli, affinché internet sia uno strumento positivo e non una minaccia per

la salute e la capacità relazionale. Inoltre si cercherà di dare ai genitori

indicazioni di attenzione e di sensibilità nel caso i figli manifestino degli

atteggiamenti di disagio dovuti all’uso improprio di internet.

Il progetto si suddivide in 4 incontri che saranno coordinati dal dott. Michele

Facci, docente ed esperto di ICT (Information and Communication

Technology).

Nella prima serata il relatore sarà il dott. Mauro Berti, vice sovrintendente

della Polizia di Stato -Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni

del Trentino Alto Adige-, che illustrerà le “nuove” tecnologie.

Nella seconda serata il signor Aldo Gabbi, Dirigente del Liceo Scientifico

“G.Galilei” di Trento, parlerà del rapporto tra Internet e i minori,

soffermandosi su questioni relative a educazione e scuola.

Nella terza serata Fabio Pipinato, direttore di Unimondo e della Fondazione

Fontana onlus, cercherà di mostrare le potenzialità di internet per il territorio

e per il Terzo Mondo.

Nella quarta e ultima serata Marco Ciampa, assistente informatico presso

il Liceo Scientifico “G.Galilei” di Trento e membro del Linux Trent, tratterà il

tema del Software Libero e delle “open source”, come risposta legale alle

esigenze dei ragazzi.

Gli incontri si svolgeranno nei primi quattro lunedì di maggio e avranno inizio

alle ore 20.30. Il primo si terrà presso il Teatro di Calavino (3 maggio), il

secondo a Vezzano (10 maggio), il terzo presso il Teatro di Padergnone (14

maggio), mentre l’ultimo sarà a Cavedine presso la sala della Biblioteca (24

maggio).

Il Progetto è principalmente rivolto agli adolescenti dai 14 ai 29 anni, ma

sono caldamente invitati anche i genitori e tutti coloro che sono interessati

all’argomento.

Per informazioni e aggiornamenti vi preghiamo di consultare il sito internet

all’indirizzo www.noivalledeilaghi.it e le bacheche comunali.

Gloria Chistè

Murales 2010PRO LOCO Lasino-Lagolo

La PRO LOCO Lasino-Lagolo ricorda che se ci fossero delle persone interessate all’eventuale esecuzione di MURALES su una parete della propria casa,

possono comunicarlo entro la fine di MAGGIO.

Irene Simonetti

Carnevale ecologicoIl rispetto dell’ambiente passa attraverso comportamenti individuali e anche comunitari

in occasioni di divertimento collettivo come è stato il CARNEVALE!

La PRO LOCO Lasino Lagolo sensibile da sempre alle tematiche ecologico-

ambientali, anche quest’anno ha proposto un piccolo gesto per ridurre

l’inquinamento e il relativo smaltimento di rifiuti.

Martedì 16 febbraio ultimo di carnevale il “tradizionale piatto di bigoi” non è

stato servito nel contenitore di mater-Bi usa e getta (anche se

biodegradabile), ma è stato servito in un PIATTO LAVABILE."

Per gestire correttamente questo nuovo modo di distribuzione dei “bigoi”, è

stata chiesta una cauzione di 1 EURO che veniva RESTITUITO alla

riconsegna del piatto.

Molti sono stati i commenti favorevoli, qualche malumore o qualche

brontolio c’e stato, ma sono stati veramente pochi. Solo alcuni nostalgici,

ricordando che il carnevale era organizzato lasciando alla gente il self-

service! “e adesso cos’è questa novità ?????” la richiesta di un euro anche

se a titolo cauzionale ha suscitato poche reazioni negative, superate

comunque, pensando alla montagna di immondizie risparmiate !!!!!!!

C’è da dire che la popolazione di Lasino era stata informata di questo

cambiamento. Infatti ci sono state delle persone che, per comodità, si sono

portati un contenitore da casa.

Il Carnevale, anche con questa innovazione, è stato apprezzato da tutti,

unica bizza l’ha fatta il tempo: al mattino era molto nuvoloso, sono persino

caduti alcuni fiocchi di neve che sembravano tanti coriandoli bianchi, ma nel

pomeriggio…..è uscito anche il sole …….magia del Mago????? Ci sono

state molte persone, lo abbiamo dedotto dalla massiccia partecipazione di

adulti che hanno fatto una scorpacciata di “bigoi”, infatti sono stati cotti più di

180 kg. conditi con l’inconfondibile ed ottimo ragù preparato come sempre

dai collaudatissimi e bravissimi “cuochi”, il tutto poi è stato annaffiato da un

caldo e gradevole “vin brulè”. Tutti i bambini mascherati, dopo la tradizionale

passerella in piazza ….si sono intrattenuti con il MAGO RUDY ospite

d’eccezione per tutto il pomeriggio coinvolgendo allegramente tutti con

magie, balli, e giochi vari.

Purtroppo abbiamo dovuto registrare un fatto alquanto sgradevole che mai

avremmo immaginato sarebbe accaduto. Infatti, a fine giornata, abbiamo

constatato un ammanco consistente del numero di piatti lavabili messi a

disposizione. Quantitativo che difficilmente può coincidere con uno

smarrimento accidentale o abbandono, ma appare più come il risultato di un

atteggiamento organizzato e premeditato al fine di recare danno

all'associazione. Ci auguriamo che questo genere di situazioni non si

debbano ripetere in futuro: al di là dell'aspetto economico, sono un vero e

proprio affronto a tutti i volontari che ogni anno collaborano con passione

per la buona riuscita della manifestazione.

Nonostante questo inconveniente, il carnevale 2010 si è chiuso nel tardo

pomeriggio con la soddisfazione di tutti, all'insegna dell'allegria e nel

rispetto dell'ambiente.

Irene Simonetti

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primavera 2010

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notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

Il CIACil Ciao Amici Club

Più o meno quarantacinque anni fa a Lasino visse la sua rapida ma

elettrizzante stagione il Ciac: il Ciao Amici Club.

Ciao Amici era una rivista musicale, la prima nel suo genere in Italia, nata

sulla cresta dell’onda beat che dall’Inghilterra andava tracimando per tutto

l’occidente portando con sé cambiamenti radicali. Erano i primissimi anni

dei Beatles, per capirci, e degli Stones; Bob Dylan, per noi qui in valle,

sarebbe arrivato con un po’ di ritardo. In quell’inizio degli anni sessanta, la

musica, con il suo linguaggio universale, fu il primo e vero collante capace di

aggregare i giovani. Poi, come segni distintivi, sarebbero arrivati

l’abbigliamento eccentrico ed i capelli lunghi. Solo più in là esploderà la

stagione della contestazione, il vero solco di demarcazione epocale.

Il boom economico aveva sì tolto l’Italia dalle secche del dopoguerra, ma

non è che avesse portato grandi mutamenti al nostro modo di vivere. La vita,

soprattutto qui nella nostra valle fuori mano, era ancora scandita dai cambi

di stagione e pareva riservare, a noi giovani, un’esistenza poco dissimile da

quella dei nostri padri. Si cresceva in fretta e ti ritrovavi, ancor giovane, con

la vita già tracciata da altri, chiusa fra i paletti piantati dalla famiglia, dalla

chiesa, dal mondo del lavoro e dalla scuola con le loro regole antiche e

indiscutibili. Noi però, noi giovani di allora intendo, ci sentivamo serpeggiare

dentro un qualcosa di non conosciuto. Una sorta di smania. La voglia di

alzare la testa, di fare un passo in avanti. Un’inquietudine che ci spingeva a

guardare con curiosità ben oltre la corona di montagne che ci chiudeva

l’orizzonte. Era una voglia di cambiamento non ancor ben compresa, la

voglia di contare e di decidere per noi stessi, di rivendicare il nostro diritto a

essere giovani, a pensarla diversamente e di affrancarci da una società

perbene che marcava come peccaminosa e teppistica ogni manifestazione

che sfuggiva al suo controllo. Da tutto questo nacque il Ciac di Lasino, e

anche da altro: dal nostro desiderio di saltare il muro per andare a vedere

cosa c’era al di là.

Ciao Amici aveva deciso, come operazione di marketing (come si direbbe

ora), di organizzare fra i suoi lettori la nascita di club legati alla rivista, e di

sostenerli. Quando ne parlammo fra noi, eravamo in sette nel gruppo

fondatore, ci parve d’aver scoperto l’America e partimmo di slancio.

Sistemammo la sede in via Bordesino, dove adesso c’è il numero civico 7, in

uno stanzone messo a disposizione, senza se e senza ma, da uno del

gruppo con quel franco desiderio di condivisione che sarebbe poi diventato

uno dei simboli degli anni sessanta e settanta. In realtà, quello che ne

ricavammo fu una specie di saloon da film western con il bancone del bar e

la consolle, come si direbbe ora, sorretti dalle ruote di un carro e quelle di un

broz trasformate in lampadari. Il legname che ci servì lo trafugammo dal

bosco sopra il paese in una domenica mattina con pressoché tutto il paese a

messa, sentendoci più furbi del custode forestale che, a guardar bene i fatti,

si faceva coglionare solo quando lo decideva lui.

Il nostro più grande piacere, e giusto orgoglio, lo ricavammo proprio dal

lavorare in quel locale spalla a spalla per metter in piedi, anche

materialmente, qualcosa che fosse solo nostro, frutto dei nostri desideri e

della nostra fantasia, con i ragazzi più giovani, ricordo, che curiosavano un

po’ intimiditi attraverso le finestre. Il Ciac divenne per noi una specie di tana;

lo vedevamo come un laboratorio di idee, un luogo per fare musica,

discutere e divertirci, una sorta d’autostrada che ci avrebbe collegato ad un

mondo che dalla nostra valle ci appariva ancora piuttosto lontano.

Il nostro fu il centesimo Ciac italiano. Come premio ottenemmo dalla rivista

quello che noi chiamavamo un po’ pomposamente impianto stereo e che, in

realtà, era solo un giradischi forse un po’ più sofisticato degli altri, e la visita

del presidente nazionale dei Ciao Amici Club, un omettino con occhiali

spessi e capelli radi vestito come un impiegato del catasto, una mezza

delusione, che arrivò in paese con la corriera della sera.

Lo inaugurammo una domenica pomeriggio. Il primo complesso a suonarvi,

così allora chiamavamo le band, furono i Britanni, e chi gravita attorno alla

nostra generazione dovrebbe ricordarseli di certo. Quel giorno arrivarono

così in tanti, richiamati da chissà quale sconosciuto tam-tam, che la cosa

per poco non ci travolse già il primo giorno. Ci fu una sola defezione, grave

però: le ragazze del paese. Non per loro scelta, è sicuro, ma perché il

controllo esercitato dalla cosiddetta società perbene sulla parte femminile

della nostra generazione, era allora molto forte. E troppo scandaloso deve

essere stato giudicato il nostro club perché le ragazze da marito del paese

potessero infilarci anche solo il naso.

Quel primo e inatteso successo ci rese piuttosto baldanzosi; mettemmo su

anche delle arie cominciando a pensarla fin troppo in grande. Successe poi

che in paese, contro di noi, prese corpo un’inedita alleanza: quella fra i

proprietari dei due bar ed il parroco. I primi temendo che rubassimo loro la

già magra clientela, il secondo preoccupato per le nostre anime che credeva

in pericolo. Nella realtà, e forse senza esserne del tutto consapevoli,

cercavano a modo loro di porre un argine al nostro tentativo di

emancipazione. Era quello a spaventarli. Temevano semplicemente di

perdere il controllo che famiglia e chiesa avevano da sempre esercitato. La

cosa non fece altro che renderci ancora più temerari. Che i parroci della

valle predicassero contro il nostro club ci fece sentire importanti e sorgere il

sospetto d’aver creato qualcosa che stava sparigliando le cose. Chi di noi

frequentava la chiesa, in quei giorni lo fece portando in bella mostra il

distintivo del Ciac all’occhiello della giacca.

Non ebbe vita lunga il Ciac, ma era inevitabile, a pensarci bene. Non fu una

fiammata però, fu un gran bel falò che bruciò riscaldandoci per bene e che si

fece vedere lontano, ben oltre la cresta delle montagne che chiude la valle.

Forse quell’esperienza finì, e anche un po’ ingloriosamente, è giusto dirlo,

semplicemente perché eravamo impreparati a comprendere e indirizzare

tutte le pulsioni che si agitavano dentro e fuori di noi. Ci sentivamo sì

proiettati verso il nuovo, verso il tempo che doveva venire, ma ancora

faticavamo a strappare le radici che ci tenevano ancorati al territorio che

volevamo abbandonare. Di certo quell’esperienza si chiuse per lo scontro

che, inevitabile, si manifestò fra le due anime del gruppo: quella,

chiamiamola, imprenditoriale e quella che possiamo definire creativa. È in

questa secca che il nostro laboratorio si è arenato.

Una cosa comprendemmo solo più in là, una cosa non da poco: dal piccolo

del nostro paese fuori mano, al tempo tutto chiesa e osteria, campi di patate

e zaldo, uomini col cappello e donne con il fazzoletto in testa come le donne

arabe di oggi, stavamo mettendo anche del nostro in quel cambiamento

generazionale che di lì a poco avrebbe infiammato e cambiato l’occidente.

A distanza di quasi mezzo secolo c’è una domanda che ancora mi fa

sorridere: in che mani sarà mai finito il nostro mitico impianto stereo?

Graziano Zambarda

MemorialeNel cuore nessuna croce manca - 1914-1918

La Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il Museo Storico

Italiano di Rovereto, ha allestito un memoriale degli undicimilaquattrocento

caduti trentini nella prima guerra mondiale nella sala di Rappresentanza del

Palazzo della Regione di Trento, dal 31 gennaio al 13 febbraio. Vi è esposta

la lista dei nomi di tutti i caduti trentini.

Il sette febbraio “Giorno dei nomi” sono stati letti pubblicamente tutti i nomi

dei soldati trentini morti in guerra. Per il comune di Lasino è stata la signora

Simonetti Irene a leggere i nomi dei ben quarantasette nostri compaesani

caduti (vedi «Elenco nomi dei caduti» a fine pagina) per svolgere il loro

dovere di soldati.

Oltre ai nomi è stata esposta una mostra fotografica sui cimiteri della Galizia

e sono state proposte alcune installazioni video. Sono stati proiettati i film

«Prigionieri della guerra» di Y. Gianikian e A. Ricci Lucchi e «La colpa

ignota» di D. Leoni e L. Pavarello.

Bisogna ricordare che nel 1914 quando scoppiò la prima guerra mondiale, i

trentini erano cittadini dell’impero Austro-Ungarico e combatterono per

quella bandiera sui fronti della Galizia, della Volinia, dei Carpazi, della

Romania e dell’Italia.

Solo una piccola ma significativa minoranza di trentini si arruolò come

volontari nell’Esercito italiano perché si sentivano italiani e volevano

annettere il Trentino all’Italia. Solo quest’ultimi vennero ricordati con

monumenti e titolazioni di scuole, vie e piazze.

I soldati trentini chiamati in guerra furono 60.000 di cui 11.400 morirono; fino

ad oggi vennero ricordati solo dalle loro famiglie ma non dalla storia italiana.

Il Trentino era stato annesso all’Italia e quindi quei soldati “italiani d’Austria”

dimenticati, ecco perché “nel cuore nessuna croce manca”,

indipendentemente dall’uniforme che portarono.

Ed ecco che si ritrova un vecchio diario (vedi immagine sotto) della maestra

Bolognani Celestina di Pergolese, il quale riporta il discorso fatto ai reduci di

guerra nel 1920. Noi ve lo riportiamo così com’era per ricordare anche la

storia della nostra gente:

A REDUCI DALLA GUERRA

Voi o campioni nostri, nostri prodi e nostro vanto. Sarche Lasino esultante

saluta - affettuosa la Patria nostra vi da i benvenuti! Questo giorno che

riunisce finalmente gli sparsi suoi figli reduci da lunga aspra e difficile lotta - è

un giorno di gioia schietta e cordiale quantunque purtroppo non compiuta;

alcuni posti son vuoti e perdonate se la Patria getta un’onda di mestizia nel

convitto invitandovi a mandare un saluto unanime alle tombe lontane e

vicine di coloro che lasciarono un posto vuoto tra voi; Pace ai prodi estinti,

pace alle meste famiglie che consoleremo col nostro affetto e col nostro

aiuto.

Salve a voi a cui arrise fortuna.

Ora si cancelli da ogni animo il residuo astioso delle passate sofferenze - le

piccole gelosie, le basse invidie sian sepolte per sempre - si riannodi la

catena sociale della vita sociale, torni finalmente la vita entusiasta, la vita

attiva, la vita gaia.

Sotto il nostro magnifico cielo, nell'ubertoso nostro piano, s'intuoni ancora in

mezzo al fervor del lavoro il canto dell'allegria! Tutto era vuoto e triste senza

di voi, e ridonate la vita al ridente paesaggio nostro che il forestiero ammira

incantato, le istituzioni, le imprese così ben avviate aspettano voi o giovani

forze valorose. Voi unico volere un cuor solo e avanti!

Nel giovine villaggio deve regnare l'ordine, l'armonia, e il benessere! …

La Patria vi prega o cari guerrieri Voi educati alla dura scuola del dolore,

istruiti dall'amara esperienza - date lumi - date forza date uniti ottimi esempi.

Sarche Lasino in Voi sperando sia lieta e con voi e per voi si tuona esultante

il triplice evviva.

Evviva la Patria; Evviva i Masi; Evviva l'unione!

Elenco nomi dei caduti nostri compaesani:

Bassetti Francesco, Bassetti Gioacchino, Bassetti Ilario, Bassetti Pietro, Bassetti Saverio, Carlini Candido (1877-1915), Carlini Mario (1894-1915), Ceschini

Domenico, Ceschini Emanuele, Ceschini Giuseppe, Ceschini Vitale, Chemelli Alfredo (1881-1914), Chemelli Emanuele, Chemelli Tomaso, Chemotti

Francesco, Chemotti Mario, Chistè Basilio, Chistè Bonfiglio (1888-1914), Chistè Carlo, Chistè Francesco (1878-1916), Chistè Germano, Chistè Giovanni

(1883-1916), Chistè Giovanni (1884-1917), Chistè Giuseppe, Chistè Guido (1884-1915), Chistè Mansueto, Danielli Luigi, Floriani Andrea (1882-1914),

Gianordoli Domenico (1889-1917), Gianordoli Giuseppe (1889-1917), Gobber Vigilio (1894-1917), Lenzi Isidoro (1887-1916), Merlo Alessandro, Pedrini

Angelo (1883-1914), Pisoni Adriano (1894-1915), Pisoni Augusto, Pisoni Beniamino (1868-1918), Pisoni Eugenio, Pisoni Giacomo, Pisoni Giovanni (1884-

1914), Pisoni Teodoro, Santuliana Paolo, Sommadossi Giuseppe, Trentini Camillo, Trentini Federico (1892-1915), Zambarda Fiorenzo (1895-1917), Zeni

Giuseppe.

Marta Lever, Sandro Chistè

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primavera 2010

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. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

Il CIACil Ciao Amici Club

Più o meno quarantacinque anni fa a Lasino visse la sua rapida ma

elettrizzante stagione il Ciac: il Ciao Amici Club.

Ciao Amici era una rivista musicale, la prima nel suo genere in Italia, nata

sulla cresta dell’onda beat che dall’Inghilterra andava tracimando per tutto

l’occidente portando con sé cambiamenti radicali. Erano i primissimi anni

dei Beatles, per capirci, e degli Stones; Bob Dylan, per noi qui in valle,

sarebbe arrivato con un po’ di ritardo. In quell’inizio degli anni sessanta, la

musica, con il suo linguaggio universale, fu il primo e vero collante capace di

aggregare i giovani. Poi, come segni distintivi, sarebbero arrivati

l’abbigliamento eccentrico ed i capelli lunghi. Solo più in là esploderà la

stagione della contestazione, il vero solco di demarcazione epocale.

Il boom economico aveva sì tolto l’Italia dalle secche del dopoguerra, ma

non è che avesse portato grandi mutamenti al nostro modo di vivere. La vita,

soprattutto qui nella nostra valle fuori mano, era ancora scandita dai cambi

di stagione e pareva riservare, a noi giovani, un’esistenza poco dissimile da

quella dei nostri padri. Si cresceva in fretta e ti ritrovavi, ancor giovane, con

la vita già tracciata da altri, chiusa fra i paletti piantati dalla famiglia, dalla

chiesa, dal mondo del lavoro e dalla scuola con le loro regole antiche e

indiscutibili. Noi però, noi giovani di allora intendo, ci sentivamo serpeggiare

dentro un qualcosa di non conosciuto. Una sorta di smania. La voglia di

alzare la testa, di fare un passo in avanti. Un’inquietudine che ci spingeva a

guardare con curiosità ben oltre la corona di montagne che ci chiudeva

l’orizzonte. Era una voglia di cambiamento non ancor ben compresa, la

voglia di contare e di decidere per noi stessi, di rivendicare il nostro diritto a

essere giovani, a pensarla diversamente e di affrancarci da una società

perbene che marcava come peccaminosa e teppistica ogni manifestazione

che sfuggiva al suo controllo. Da tutto questo nacque il Ciac di Lasino, e

anche da altro: dal nostro desiderio di saltare il muro per andare a vedere

cosa c’era al di là.

Ciao Amici aveva deciso, come operazione di marketing (come si direbbe

ora), di organizzare fra i suoi lettori la nascita di club legati alla rivista, e di

sostenerli. Quando ne parlammo fra noi, eravamo in sette nel gruppo

fondatore, ci parve d’aver scoperto l’America e partimmo di slancio.

Sistemammo la sede in via Bordesino, dove adesso c’è il numero civico 7, in

uno stanzone messo a disposizione, senza se e senza ma, da uno del

gruppo con quel franco desiderio di condivisione che sarebbe poi diventato

uno dei simboli degli anni sessanta e settanta. In realtà, quello che ne

ricavammo fu una specie di saloon da film western con il bancone del bar e

la consolle, come si direbbe ora, sorretti dalle ruote di un carro e quelle di un

broz trasformate in lampadari. Il legname che ci servì lo trafugammo dal

bosco sopra il paese in una domenica mattina con pressoché tutto il paese a

messa, sentendoci più furbi del custode forestale che, a guardar bene i fatti,

si faceva coglionare solo quando lo decideva lui.

Il nostro più grande piacere, e giusto orgoglio, lo ricavammo proprio dal

lavorare in quel locale spalla a spalla per metter in piedi, anche

materialmente, qualcosa che fosse solo nostro, frutto dei nostri desideri e

della nostra fantasia, con i ragazzi più giovani, ricordo, che curiosavano un

po’ intimiditi attraverso le finestre. Il Ciac divenne per noi una specie di tana;

lo vedevamo come un laboratorio di idee, un luogo per fare musica,

discutere e divertirci, una sorta d’autostrada che ci avrebbe collegato ad un

mondo che dalla nostra valle ci appariva ancora piuttosto lontano.

Il nostro fu il centesimo Ciac italiano. Come premio ottenemmo dalla rivista

quello che noi chiamavamo un po’ pomposamente impianto stereo e che, in

realtà, era solo un giradischi forse un po’ più sofisticato degli altri, e la visita

del presidente nazionale dei Ciao Amici Club, un omettino con occhiali

spessi e capelli radi vestito come un impiegato del catasto, una mezza

delusione, che arrivò in paese con la corriera della sera.

Lo inaugurammo una domenica pomeriggio. Il primo complesso a suonarvi,

così allora chiamavamo le band, furono i Britanni, e chi gravita attorno alla

nostra generazione dovrebbe ricordarseli di certo. Quel giorno arrivarono

così in tanti, richiamati da chissà quale sconosciuto tam-tam, che la cosa

per poco non ci travolse già il primo giorno. Ci fu una sola defezione, grave

però: le ragazze del paese. Non per loro scelta, è sicuro, ma perché il

controllo esercitato dalla cosiddetta società perbene sulla parte femminile

della nostra generazione, era allora molto forte. E troppo scandaloso deve

essere stato giudicato il nostro club perché le ragazze da marito del paese

potessero infilarci anche solo il naso.

Quel primo e inatteso successo ci rese piuttosto baldanzosi; mettemmo su

anche delle arie cominciando a pensarla fin troppo in grande. Successe poi

che in paese, contro di noi, prese corpo un’inedita alleanza: quella fra i

proprietari dei due bar ed il parroco. I primi temendo che rubassimo loro la

già magra clientela, il secondo preoccupato per le nostre anime che credeva

in pericolo. Nella realtà, e forse senza esserne del tutto consapevoli,

cercavano a modo loro di porre un argine al nostro tentativo di

emancipazione. Era quello a spaventarli. Temevano semplicemente di

perdere il controllo che famiglia e chiesa avevano da sempre esercitato. La

cosa non fece altro che renderci ancora più temerari. Che i parroci della

valle predicassero contro il nostro club ci fece sentire importanti e sorgere il

sospetto d’aver creato qualcosa che stava sparigliando le cose. Chi di noi

frequentava la chiesa, in quei giorni lo fece portando in bella mostra il

distintivo del Ciac all’occhiello della giacca.

Non ebbe vita lunga il Ciac, ma era inevitabile, a pensarci bene. Non fu una

fiammata però, fu un gran bel falò che bruciò riscaldandoci per bene e che si

fece vedere lontano, ben oltre la cresta delle montagne che chiude la valle.

Forse quell’esperienza finì, e anche un po’ ingloriosamente, è giusto dirlo,

semplicemente perché eravamo impreparati a comprendere e indirizzare

tutte le pulsioni che si agitavano dentro e fuori di noi. Ci sentivamo sì

proiettati verso il nuovo, verso il tempo che doveva venire, ma ancora

faticavamo a strappare le radici che ci tenevano ancorati al territorio che

volevamo abbandonare. Di certo quell’esperienza si chiuse per lo scontro

che, inevitabile, si manifestò fra le due anime del gruppo: quella,

chiamiamola, imprenditoriale e quella che possiamo definire creativa. È in

questa secca che il nostro laboratorio si è arenato.

Una cosa comprendemmo solo più in là, una cosa non da poco: dal piccolo

del nostro paese fuori mano, al tempo tutto chiesa e osteria, campi di patate

e zaldo, uomini col cappello e donne con il fazzoletto in testa come le donne

arabe di oggi, stavamo mettendo anche del nostro in quel cambiamento

generazionale che di lì a poco avrebbe infiammato e cambiato l’occidente.

A distanza di quasi mezzo secolo c’è una domanda che ancora mi fa

sorridere: in che mani sarà mai finito il nostro mitico impianto stereo?

Graziano Zambarda

MemorialeNel cuore nessuna croce manca - 1914-1918

La Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il Museo Storico

Italiano di Rovereto, ha allestito un memoriale degli undicimilaquattrocento

caduti trentini nella prima guerra mondiale nella sala di Rappresentanza del

Palazzo della Regione di Trento, dal 31 gennaio al 13 febbraio. Vi è esposta

la lista dei nomi di tutti i caduti trentini.

Il sette febbraio “Giorno dei nomi” sono stati letti pubblicamente tutti i nomi

dei soldati trentini morti in guerra. Per il comune di Lasino è stata la signora

Simonetti Irene a leggere i nomi dei ben quarantasette nostri compaesani

caduti (vedi «Elenco nomi dei caduti» a fine pagina) per svolgere il loro

dovere di soldati.

Oltre ai nomi è stata esposta una mostra fotografica sui cimiteri della Galizia

e sono state proposte alcune installazioni video. Sono stati proiettati i film

«Prigionieri della guerra» di Y. Gianikian e A. Ricci Lucchi e «La colpa

ignota» di D. Leoni e L. Pavarello.

Bisogna ricordare che nel 1914 quando scoppiò la prima guerra mondiale, i

trentini erano cittadini dell’impero Austro-Ungarico e combatterono per

quella bandiera sui fronti della Galizia, della Volinia, dei Carpazi, della

Romania e dell’Italia.

Solo una piccola ma significativa minoranza di trentini si arruolò come

volontari nell’Esercito italiano perché si sentivano italiani e volevano

annettere il Trentino all’Italia. Solo quest’ultimi vennero ricordati con

monumenti e titolazioni di scuole, vie e piazze.

I soldati trentini chiamati in guerra furono 60.000 di cui 11.400 morirono; fino

ad oggi vennero ricordati solo dalle loro famiglie ma non dalla storia italiana.

Il Trentino era stato annesso all’Italia e quindi quei soldati “italiani d’Austria”

dimenticati, ecco perché “nel cuore nessuna croce manca”,

indipendentemente dall’uniforme che portarono.

Ed ecco che si ritrova un vecchio diario (vedi immagine sotto) della maestra

Bolognani Celestina di Pergolese, il quale riporta il discorso fatto ai reduci di

guerra nel 1920. Noi ve lo riportiamo così com’era per ricordare anche la

storia della nostra gente:

A REDUCI DALLA GUERRA

Voi o campioni nostri, nostri prodi e nostro vanto. Sarche Lasino esultante

saluta - affettuosa la Patria nostra vi da i benvenuti! Questo giorno che

riunisce finalmente gli sparsi suoi figli reduci da lunga aspra e difficile lotta - è

un giorno di gioia schietta e cordiale quantunque purtroppo non compiuta;

alcuni posti son vuoti e perdonate se la Patria getta un’onda di mestizia nel

convitto invitandovi a mandare un saluto unanime alle tombe lontane e

vicine di coloro che lasciarono un posto vuoto tra voi; Pace ai prodi estinti,

pace alle meste famiglie che consoleremo col nostro affetto e col nostro

aiuto.

Salve a voi a cui arrise fortuna.

Ora si cancelli da ogni animo il residuo astioso delle passate sofferenze - le

piccole gelosie, le basse invidie sian sepolte per sempre - si riannodi la

catena sociale della vita sociale, torni finalmente la vita entusiasta, la vita

attiva, la vita gaia.

Sotto il nostro magnifico cielo, nell'ubertoso nostro piano, s'intuoni ancora in

mezzo al fervor del lavoro il canto dell'allegria! Tutto era vuoto e triste senza

di voi, e ridonate la vita al ridente paesaggio nostro che il forestiero ammira

incantato, le istituzioni, le imprese così ben avviate aspettano voi o giovani

forze valorose. Voi unico volere un cuor solo e avanti!

Nel giovine villaggio deve regnare l'ordine, l'armonia, e il benessere! …

La Patria vi prega o cari guerrieri Voi educati alla dura scuola del dolore,

istruiti dall'amara esperienza - date lumi - date forza date uniti ottimi esempi.

Sarche Lasino in Voi sperando sia lieta e con voi e per voi si tuona esultante

il triplice evviva.

Evviva la Patria; Evviva i Masi; Evviva l'unione!

Elenco nomi dei caduti nostri compaesani:

Bassetti Francesco, Bassetti Gioacchino, Bassetti Ilario, Bassetti Pietro, Bassetti Saverio, Carlini Candido (1877-1915), Carlini Mario (1894-1915), Ceschini

Domenico, Ceschini Emanuele, Ceschini Giuseppe, Ceschini Vitale, Chemelli Alfredo (1881-1914), Chemelli Emanuele, Chemelli Tomaso, Chemotti

Francesco, Chemotti Mario, Chistè Basilio, Chistè Bonfiglio (1888-1914), Chistè Carlo, Chistè Francesco (1878-1916), Chistè Germano, Chistè Giovanni

(1883-1916), Chistè Giovanni (1884-1917), Chistè Giuseppe, Chistè Guido (1884-1915), Chistè Mansueto, Danielli Luigi, Floriani Andrea (1882-1914),

Gianordoli Domenico (1889-1917), Gianordoli Giuseppe (1889-1917), Gobber Vigilio (1894-1917), Lenzi Isidoro (1887-1916), Merlo Alessandro, Pedrini

Angelo (1883-1914), Pisoni Adriano (1894-1915), Pisoni Augusto, Pisoni Beniamino (1868-1918), Pisoni Eugenio, Pisoni Giacomo, Pisoni Giovanni (1884-

1914), Pisoni Teodoro, Santuliana Paolo, Sommadossi Giuseppe, Trentini Camillo, Trentini Federico (1892-1915), Zambarda Fiorenzo (1895-1917), Zeni

Giuseppe.

Marta Lever, Sandro Chistè

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Page 12: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

Piante aromaticheBorragine - Borrago officinalis -

In questo numero vi parlerò della Borragine, definita anche

“dispensatrice di gioia, forza e coraggio”.

È una pianta di facile coltivazione con proprietà sia curative che culinarie;

erbacea, annuale, con radice a fittone e fusto carnoso e ramificato ricoperto

da peli biancastri leggermente pungenti. Si

presenta con foglie alternate, ovali dal

bordo ondulato, pelose e picciolate. Ha fiori

a forma di stella, prima rosa e poi,

aprendosi, di un colore blu molto intenso,

peduncolati e disposti a grappolo;

compaiono a maggio e persistono fino alle

prime gelate autunnali. Un consiglio: se

volete favorire l'apparizione di nuovi fiori

basta asportare quelli appassiti.

Cresce praticamente ovunque. Allo stato

selvatico è presente soprattutto lungo i

margini delle strade, nelle scarpate e nei

campi incolti; in giardino preferisce un

terreno sabbioso e calcareo, in quello ricco

di materia organica può raggiungere

facilmente anche il metro di altezza.

Si semina in primavera preferibilmente in

zone soleggiate; si consiglia di tenerla sotto

controllo perché tende a diventare

invadente, dal momento che si auto semina

si propaga con notevole velocità. Può

crescere anche in vaso o in cassetta, a

p a t t o c h e i c o n t e n i t o r i s i a n o

sufficientemente grandi.

Dato il suo alto contenuto di minerali, la

cenere ottenuta dalla sua combustione può

trasformarsi in ottimo concime, ecologico

ed economico.

Contenendo nitrato di potassio, allontoina,

calcio e vitamina C, le proprietà a scopi

terapeutici della borragine sono molteplici.

Prima di elencarne alcune credo sia

necessaria però un’avvertenza: l'impiego

di erbe officinali nella cura di qualsivoglia

disturbo, se assunte in dosi contenute,

costituisce una buona terapia per tutti i

piccoli malesseri quotidiani; teniamo però presente che può risultare

addirittura pericoloso il loro consumo in quantità esagerate. Pertanto, in

caso di disturbo grave o di vera e propria malattia, prima di assumere

qualsiasi tipo di prodotto, anche se naturale, è indispensabile consultare un

esperto o un medico. Questo vale anche per la borragine, della quale è

sconsigliato un consumo prolungato.

La grande presenza di mucillagini rendono la Borragine ottima come

emolliente e antiflogistica, è utile inoltre per combattere i disturbi

dell'apparato respiratorio, l'idropsia e l'artrite; è decongestionante, tonica e

diuretica.

I decotti e gli infusi di foglie sono efficaci contro la tosse e le malattie

dell'apparato respiratorio, agevolano la sudorazione e quindi

l'abbassamento della febbre. Si usano anche per favorire la circolazione

(nel caso di caviglie gonfie, ad esempio) e per curare calcoli alla bile.

Utilizzati come risciacqui, sono ottimi contro le infiammazioni della bocca e

delle mucose. Aggiunti all'acqua del bagno decongestionano e puliscono la

pelle. Prima della loro somministrazione è bene ricordarsi di filtrare con cura

i liquidi di decotti e infusi, eliminando così i peli che potrebbero irritare la

cavità orale.

Il suo cataplasma è un toccasana per il riassorbimento di strappi o stiramenti

muscolari.

In cucina:

Tutta la pianta è commestibile. Alle pietanze dona un leggero aroma simile a

quello del cetriolo. Il suo aspetto ispido non deve scoraggiare, poiché i peli

perdono la loro rigidità con la cottura o, se condita, per effetto dell'aceto. Si

usano le foglie giovani e fresche per condire insalate di verdura, pomodori

compresi. Le foglie crude si possono passare in pastella e poi fritte, tritate si

mescolano a formaggi freschi o si utilizzano per preparare ripieni di ravioli,

tortelloni, per l'impasto delle lasagne verdi e anche per la celebre torta

pasqualina. Le stesse foglie e le cime

vengono consumate semplicemente

lessate e condite con olio e limone. E'

consigliata la cottura senza acqua,

aggiungendo solo un poco d'olio e aglio,

dato che il succo della pianta sarà

suff ic iente a mantenere l 'umidi tà

necessaria. Le foglie si possono anche

aggiungere per aromatizzare verdure cotte

(con o in sostituzione degli spinaci),

minestre e zuppe fra cui quelle di lenticchie

e semolino.

In alcuni paesi dalla borragine si ricava

anche olio di semi.

I fiori, anch'essi commestibili, si usano per

decorare diverse pietanze, ad esempio

disponendoli su insalate, messi a

galleggiare nelle zuppiere e nelle caraffe di

punch, aggiunti ai freschi cocktail estivi a

base di gin, oppure "imprigionati" nei cubetti

di ghiaccio per guarnire ogni tipo di

bevanda. Inoltre, se canditi, si possono

usare per decorare torte e altre confezioni di

pasticceria, e per aromatizzare gli aceti; i

boccioli si possono conservare sotto aceto

e consumati allo stesso modo dei capperi.

Raccolta e conservazione:

Il mese di giugno è il periodo nel quale la

pianta raggiunge l'apice delle sue proprietà

balsamiche. Comunque, ogni periodo

dell'anno si presta per la raccolta. In estate,

a fioritura appena iniziata, si raccolgono le

sommità fiorite, le foglie, i fusti succosi;

dopo la fioritura solo le foglioline più giovani.

Si può anche portare ad essicazione,

appendendola in locali ombrosi e ventilati e

riponendola poi in contenitori ermeticamente chiusi e al buio. Le piante

cresciute in vasi, se collocati in ambienti chiusi a temperatura controllata,

sopravvivranno all'inverno. Chi poi possedesse il mitico pollice verde,

potrebbe ottenere foglie fresche anche in inverno piantando dei semi in

vaso da tenere in casa in locali riparati e luminosi.

Concludendo ho pensato di suggerirvi una ricetta che, a mio parere, si

adatta anche ai gusti dei bambini. Eccola:

Crocchette di borragine

Ingredienti:

?400 gr. di borragine - 200 gr. di ricotta fresca - 4 cucchiai di parmigiano

grattugiato - 2 uova - pangrattato - olio extravergine di oliva - sale

Procedimento:

lavate la Borragine con cura, fatela cuocere in pochissima acqua salata,

sino a quando risulterà morbida; quindi scolatela, strizzatela, così da

eliminare i residui di acqua, e tritatela grossolanamente. In una terrina

amalgamate il trito di borragine con le uova, la ricotta sbriciolata, il

formaggio grattugiato e il pangrattato necessario a ottenere un composto

omogeneo della consistenza giusta per preparare delle crocchette - non

eccessivamente grandi - schiacciate da entrambi i lati. Scaldate dell'olio in

un tegame per frittura e fate dorare le crocchette in modo uniforme.

Scolatele dall'olio su carta assorbente da cucina e servitele ben calde.

Buon appetito

Gabriella Berlanda

GirovagandoRacconti di viaggio… Ah, la Danimarca…..

La Danimarca è da tanto tempo che desideravamo visitarla. Naturalmente

alla nostra maniera che, come per quasi tutti i camperisti, consiste

nell’immergersi il più possibile nella vita e nelle abitudini del Paese visitato.

Per chi si aspetta di visitare un Paese ricco di monumenti rimarrà deluso…

La Danimarca mi è rimasta nel cuore per il senso civico delle persone, i

paesaggi incantati, la natura che fa da padrona. Gli scenari incontrati sono

molto vari, si passa dalle coste con dune e spiagge, agli acquitrini, alle

scogliere e nell’entroterra pianeggiante troviamo pascoli, brughiere, boschi

e dolci colline. Fiumi e laghetti costellano il territorio. La bicicletta è un

mezzo molto usato per muoversi, le piste ciclabili sono dappertutto ed i prati

verdi si mescolano alle case. Esse sono caratterizzate da due cose: non

hanno recinzioni e tutte le finestre sono senza tende con un davanzale

interno decorato di piccoli oggetti, candele o fiori.

La prima tappa del nostro viaggio è l’isola di Romo con la sua famigerata

spiaggia carrabile che sarà lunga almeno 5 km immersa in uno dei tanti

parchi naturali che incontreremo. Qui entriamo con il nostro camper sulla

battigia. Scendiamo a piedi ed inforcate le biciclette andiamo a saggiare le

acque del mare del nord che grazie alla corrente del Golfo sono perlomeno

simili al nostro Adratico… A giugno però!!!!!!

Poco distante da Tonder e dall’isola di Romo troviamo la prima cittadina

caratteristica della Danimarca: Ribe. È la più antica, con un centro

medioevale splendidamente conservato: viuzze ciottolate e case a graticcio

rendono il centro davvero unico. È da visitare con assoluta calma per

assaporare l’antico che emana. Alla sera si può assistere al giro di ronda con

un attore in costume d’epoca che racconta gli episodi salienti dell’antica

capitale in danese ed in inglese. Fra i musei di Ribe vanno ricordati il

Legetøjs-museum, che espone giocattoli dei tempi passati, il Ribe

Kunstmuseum, con dipinti di diverse scuole ed epoche e il Ribes Vikinger

Center, il quale ha creato un vero villaggio vichingo, con attori figuranti,

bellissimo per i bambini che possono immergersi nella vita del villaggio

medioevale. Proseguendo verso nord incontriamo Hirtshals ed eccoci

all’ingresso dell’ Oceanarium. Il complesso è tenuto bene, possiede le

vasche più grandi del nord Europa, e come abbiamo notato in tutti i musei

della Danimarca c’è molta attenzione ai bambini sia per l’interattività delle

attrazioni sia perchè loro entrano sempre gratis. Abbiamo così provato

l’emozione di accarezzare con le nostre mani la razza, le stelle marine, le

sogliole e altro ancora.

Tappa successiva GRENEN, l’estrema punta nord della Danimarca

continentale, il punto dove si incontrano due mari: quello del Nord e il Baltico

e l’effetto ve lo assicuro è stupefacente. Per arrivare sull’ultimo lembo di

spiaggia dal parcheggio si può fare una passeggiata oppure si usa un carro

trainato da un trattore chiamato SANDORMEN. Da dove finisce l’ultima

lingua di sabbia fino in lontananza verso il mare si scorgono le due correnti

contrapposte. I mari sono addirittura di due colori diversi. Non resistiamo a

mettere in ammollo i piedi pensando che uno sta nel baltico l’altro nel mare

del nord. Una curiosi: essendo estate le giornate sono molto lunghe, l’alba è

verso le 4 di mattina mentre il tramonto verso le 22:30. E’ quest’ultimo che gli

abitanti di questo paese salutano tutte le sere con un applauso.

Salutiamo il mare del Nord che ci ha accompagnato fino ad ora.

Ripartiamo per Aarhus per proseguire poi per Billund diretti a LEGOLAND.

Una volta entrati rimaniamo incantati dalle costruzioni statiche che ci si

presentano: aeroporti in miniatura, interi quartieri di città, porti con navi in

movimento, tutti fatti con i famosi mattoncini. Il resto del parco assomiglia

molto a Gardaland però tutte le attrazioni sono studiate a misura di bambino,

la fascia d’età ideale va dai 5 ai 12 anni.

Lasciamo definitivamente la terra ferma per spostarci sull’isola di Fiona per

ammirare un famoso maniero: il Castello di Egeskov. Il nome deriva dal

danese ege, quercia, e skov, foresta, alludendo ad una foresta di querce.

Infatti la leggenda vuole che il castello sia stato costruito interamente come

una palafitta e che le sue fondamenta poggino su basamenti di quercia sul

fondo del lago. Visitando l’interno del castello si arriva alle sale poste in

mansarda dove nascosta da un mucchio di travi, una statua lignea di un

bambino è adagiata su un cuscino di velluto rosso. Molto strano. Ed ecco

un'altra leggenda. Qualora la statua venga spostata, il castello è destinato a

sprofondare la notte di Natale dello stesso anno. Sarà vero? Non si sa, ma i

proprietari del castello dichiarano di non passare mai il Natale lì……I

giardini di questo castello sono stati premiati per essere i giardini più belli di

Danimarca nel 2006. Presso il castello è anche possibile visitare il Veteran

Car Museum, il museo del Motociclo e il Falck Museum. Nel parco è stato

poi costruito, tra le chiome degli alberi, un sistema di ponti tibetani e non

ultimo un bel labirinto.

Subito a nord di questa località troviamo Odense, famosa per aver dato i

natali ad Hans Christian Andersen scrittore famoso per le sue favole come

«I vestiti nuovi dell'imperatore», «La sirenetta» o «Il brutto anatroccolo».

Lasciamo l’isola di Fiona e raggiungiamo la Sealandia, l’isola di

Copenaghen che inizieremo a visitare da Hillerod con il suo castello

Kronenborg dove si ammirano sia gli interni sfarzosi che i magnifici giardini.

Da ricordare che nella cappella di questo castello sono stati incoronati

alcuni sovrani. Proseguendo verso la capitale troviamo Roskilde con il suo

museo delle navi vichinghe. Qui sono esposte 5 navi vichinghe originali

trovate nel fiordo davanti al museo. Una visita al Duomo della città dove

sono sepolti tutti i monarchi danesi e partenza per la capitale passando

velocemente da Helsingor, dove ci aspetta un altro castello, quest’ultimo

famoso perché Shakespeare, pur non avendovi mai soggiornato, vi

ambientò il suo Amleto. Il castello subì un incendio nel 1826 dal quale poco

di quello che c’era dentro si salvò.

Arriviamo a Copenaghen. C’è da dire subito una cosa: qui andare in

bicicletta potrebbe diventare seriamente pericoloso… Le ciclabili della città

assomigliano più alla nostra tangenziale in quanto a traffico e velocità di

transito quindi un consiglio: se non si è particolarmente pratici è meglio

girare a piedi spostandosi tramite le linee urbane efficientissime. Arrivati in

centro ci si può immergere nello stroget, la via principale piena di folla e

negozi, o prendere una birra seduti ad uno dei numerosi locali del

NYHAVN, canale bellissimo molto caratteristico proseguendo la

passeggiata fino al molo della SIRENETTA, simbolo della città, o arrivare

nel quartiere latino, fulcro della gioventù studentesca della città, anche se

nemmeno lontanamente somigliante a quello di Parigi. Tornando dalla

passeggiata sul molo si arriva ad Amalienbog slot la residenza reale dove si

può assistere al cambio della guardia. Un altro posto da non perdere è

TIVOLI: il parco divertimenti più antico del mondo. E’ d’obbligo infine

passare per il quartiere hippy di CHRISTIANIA per poi scorrere il palazzo

della borsa, quello del parlamento e il castello di Rosemborg dove sono

custoditi i gioielli della corona, soffermandosi anche presso la torre che

ispirò Andersen nella “piccola fiammiferaia”.

L’ultima tappa del nostro viaggio è l’isola di MON per visitare le famose

scogliere MONS KLINT, con la consapevolezza della fine di un

meraviglioso viaggio. Giungiamo alle scogliere e percorriamo in discesa i

540 scalini che ci separano dal mare e che, una volta arrivati giù, ci

regaleranno un vero spettacolo della natura.

Prima di concludere vorrei fare una parentesi: qualcuno penserà che questo

viaggio è stato un continuo macinare di Km, ma la realtà è diversa, anche se

tanti, sono stati piacevoli, rilassanti, in assenza totale di traffico e attraverso

paesaggi meravigliosi.

Ilaria Robba

scogliere MONS KLINTSirenettaCastello di Helsingor

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Page 13: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

notiziamo .le associazioni si raccontano

. . .si delibera orari e numeri utili cultura, cronaca e curiosità

Piante aromaticheBorragine - Borrago officinalis -

In questo numero vi parlerò della Borragine, definita anche

“dispensatrice di gioia, forza e coraggio”.

È una pianta di facile coltivazione con proprietà sia curative che culinarie;

erbacea, annuale, con radice a fittone e fusto carnoso e ramificato ricoperto

da peli biancastri leggermente pungenti. Si

presenta con foglie alternate, ovali dal

bordo ondulato, pelose e picciolate. Ha fiori

a forma di stella, prima rosa e poi,

aprendosi, di un colore blu molto intenso,

peduncolati e disposti a grappolo;

compaiono a maggio e persistono fino alle

prime gelate autunnali. Un consiglio: se

volete favorire l'apparizione di nuovi fiori

basta asportare quelli appassiti.

Cresce praticamente ovunque. Allo stato

selvatico è presente soprattutto lungo i

margini delle strade, nelle scarpate e nei

campi incolti; in giardino preferisce un

terreno sabbioso e calcareo, in quello ricco

di materia organica può raggiungere

facilmente anche il metro di altezza.

Si semina in primavera preferibilmente in

zone soleggiate; si consiglia di tenerla sotto

controllo perché tende a diventare

invadente, dal momento che si auto semina

si propaga con notevole velocità. Può

crescere anche in vaso o in cassetta, a

p a t t o c h e i c o n t e n i t o r i s i a n o

sufficientemente grandi.

Dato il suo alto contenuto di minerali, la

cenere ottenuta dalla sua combustione può

trasformarsi in ottimo concime, ecologico

ed economico.

Contenendo nitrato di potassio, allontoina,

calcio e vitamina C, le proprietà a scopi

terapeutici della borragine sono molteplici.

Prima di elencarne alcune credo sia

necessaria però un’avvertenza: l'impiego

di erbe officinali nella cura di qualsivoglia

disturbo, se assunte in dosi contenute,

costituisce una buona terapia per tutti i

piccoli malesseri quotidiani; teniamo però presente che può risultare

addirittura pericoloso il loro consumo in quantità esagerate. Pertanto, in

caso di disturbo grave o di vera e propria malattia, prima di assumere

qualsiasi tipo di prodotto, anche se naturale, è indispensabile consultare un

esperto o un medico. Questo vale anche per la borragine, della quale è

sconsigliato un consumo prolungato.

La grande presenza di mucillagini rendono la Borragine ottima come

emolliente e antiflogistica, è utile inoltre per combattere i disturbi

dell'apparato respiratorio, l'idropsia e l'artrite; è decongestionante, tonica e

diuretica.

I decotti e gli infusi di foglie sono efficaci contro la tosse e le malattie

dell'apparato respiratorio, agevolano la sudorazione e quindi

l'abbassamento della febbre. Si usano anche per favorire la circolazione

(nel caso di caviglie gonfie, ad esempio) e per curare calcoli alla bile.

Utilizzati come risciacqui, sono ottimi contro le infiammazioni della bocca e

delle mucose. Aggiunti all'acqua del bagno decongestionano e puliscono la

pelle. Prima della loro somministrazione è bene ricordarsi di filtrare con cura

i liquidi di decotti e infusi, eliminando così i peli che potrebbero irritare la

cavità orale.

Il suo cataplasma è un toccasana per il riassorbimento di strappi o stiramenti

muscolari.

In cucina:

Tutta la pianta è commestibile. Alle pietanze dona un leggero aroma simile a

quello del cetriolo. Il suo aspetto ispido non deve scoraggiare, poiché i peli

perdono la loro rigidità con la cottura o, se condita, per effetto dell'aceto. Si

usano le foglie giovani e fresche per condire insalate di verdura, pomodori

compresi. Le foglie crude si possono passare in pastella e poi fritte, tritate si

mescolano a formaggi freschi o si utilizzano per preparare ripieni di ravioli,

tortelloni, per l'impasto delle lasagne verdi e anche per la celebre torta

pasqualina. Le stesse foglie e le cime

vengono consumate semplicemente

lessate e condite con olio e limone. E'

consigliata la cottura senza acqua,

aggiungendo solo un poco d'olio e aglio,

dato che il succo della pianta sarà

suff ic iente a mantenere l 'umidi tà

necessaria. Le foglie si possono anche

aggiungere per aromatizzare verdure cotte

(con o in sostituzione degli spinaci),

minestre e zuppe fra cui quelle di lenticchie

e semolino.

In alcuni paesi dalla borragine si ricava

anche olio di semi.

I fiori, anch'essi commestibili, si usano per

decorare diverse pietanze, ad esempio

disponendoli su insalate, messi a

galleggiare nelle zuppiere e nelle caraffe di

punch, aggiunti ai freschi cocktail estivi a

base di gin, oppure "imprigionati" nei cubetti

di ghiaccio per guarnire ogni tipo di

bevanda. Inoltre, se canditi, si possono

usare per decorare torte e altre confezioni di

pasticceria, e per aromatizzare gli aceti; i

boccioli si possono conservare sotto aceto

e consumati allo stesso modo dei capperi.

Raccolta e conservazione:

Il mese di giugno è il periodo nel quale la

pianta raggiunge l'apice delle sue proprietà

balsamiche. Comunque, ogni periodo

dell'anno si presta per la raccolta. In estate,

a fioritura appena iniziata, si raccolgono le

sommità fiorite, le foglie, i fusti succosi;

dopo la fioritura solo le foglioline più giovani.

Si può anche portare ad essicazione,

appendendola in locali ombrosi e ventilati e

riponendola poi in contenitori ermeticamente chiusi e al buio. Le piante

cresciute in vasi, se collocati in ambienti chiusi a temperatura controllata,

sopravvivranno all'inverno. Chi poi possedesse il mitico pollice verde,

potrebbe ottenere foglie fresche anche in inverno piantando dei semi in

vaso da tenere in casa in locali riparati e luminosi.

Concludendo ho pensato di suggerirvi una ricetta che, a mio parere, si

adatta anche ai gusti dei bambini. Eccola:

Crocchette di borragine

Ingredienti:

?400 gr. di borragine - 200 gr. di ricotta fresca - 4 cucchiai di parmigiano

grattugiato - 2 uova - pangrattato - olio extravergine di oliva - sale

Procedimento:

lavate la Borragine con cura, fatela cuocere in pochissima acqua salata,

sino a quando risulterà morbida; quindi scolatela, strizzatela, così da

eliminare i residui di acqua, e tritatela grossolanamente. In una terrina

amalgamate il trito di borragine con le uova, la ricotta sbriciolata, il

formaggio grattugiato e il pangrattato necessario a ottenere un composto

omogeneo della consistenza giusta per preparare delle crocchette - non

eccessivamente grandi - schiacciate da entrambi i lati. Scaldate dell'olio in

un tegame per frittura e fate dorare le crocchette in modo uniforme.

Scolatele dall'olio su carta assorbente da cucina e servitele ben calde.

Buon appetito

Gabriella Berlanda

GirovagandoRacconti di viaggio… Ah, la Danimarca…..

La Danimarca è da tanto tempo che desideravamo visitarla. Naturalmente

alla nostra maniera che, come per quasi tutti i camperisti, consiste

nell’immergersi il più possibile nella vita e nelle abitudini del Paese visitato.

Per chi si aspetta di visitare un Paese ricco di monumenti rimarrà deluso…

La Danimarca mi è rimasta nel cuore per il senso civico delle persone, i

paesaggi incantati, la natura che fa da padrona. Gli scenari incontrati sono

molto vari, si passa dalle coste con dune e spiagge, agli acquitrini, alle

scogliere e nell’entroterra pianeggiante troviamo pascoli, brughiere, boschi

e dolci colline. Fiumi e laghetti costellano il territorio. La bicicletta è un

mezzo molto usato per muoversi, le piste ciclabili sono dappertutto ed i prati

verdi si mescolano alle case. Esse sono caratterizzate da due cose: non

hanno recinzioni e tutte le finestre sono senza tende con un davanzale

interno decorato di piccoli oggetti, candele o fiori.

La prima tappa del nostro viaggio è l’isola di Romo con la sua famigerata

spiaggia carrabile che sarà lunga almeno 5 km immersa in uno dei tanti

parchi naturali che incontreremo. Qui entriamo con il nostro camper sulla

battigia. Scendiamo a piedi ed inforcate le biciclette andiamo a saggiare le

acque del mare del nord che grazie alla corrente del Golfo sono perlomeno

simili al nostro Adratico… A giugno però!!!!!!

Poco distante da Tonder e dall’isola di Romo troviamo la prima cittadina

caratteristica della Danimarca: Ribe. È la più antica, con un centro

medioevale splendidamente conservato: viuzze ciottolate e case a graticcio

rendono il centro davvero unico. È da visitare con assoluta calma per

assaporare l’antico che emana. Alla sera si può assistere al giro di ronda con

un attore in costume d’epoca che racconta gli episodi salienti dell’antica

capitale in danese ed in inglese. Fra i musei di Ribe vanno ricordati il

Legetøjs-museum, che espone giocattoli dei tempi passati, il Ribe

Kunstmuseum, con dipinti di diverse scuole ed epoche e il Ribes Vikinger

Center, il quale ha creato un vero villaggio vichingo, con attori figuranti,

bellissimo per i bambini che possono immergersi nella vita del villaggio

medioevale. Proseguendo verso nord incontriamo Hirtshals ed eccoci

all’ingresso dell’ Oceanarium. Il complesso è tenuto bene, possiede le

vasche più grandi del nord Europa, e come abbiamo notato in tutti i musei

della Danimarca c’è molta attenzione ai bambini sia per l’interattività delle

attrazioni sia perchè loro entrano sempre gratis. Abbiamo così provato

l’emozione di accarezzare con le nostre mani la razza, le stelle marine, le

sogliole e altro ancora.

Tappa successiva GRENEN, l’estrema punta nord della Danimarca

continentale, il punto dove si incontrano due mari: quello del Nord e il Baltico

e l’effetto ve lo assicuro è stupefacente. Per arrivare sull’ultimo lembo di

spiaggia dal parcheggio si può fare una passeggiata oppure si usa un carro

trainato da un trattore chiamato SANDORMEN. Da dove finisce l’ultima

lingua di sabbia fino in lontananza verso il mare si scorgono le due correnti

contrapposte. I mari sono addirittura di due colori diversi. Non resistiamo a

mettere in ammollo i piedi pensando che uno sta nel baltico l’altro nel mare

del nord. Una curiosi: essendo estate le giornate sono molto lunghe, l’alba è

verso le 4 di mattina mentre il tramonto verso le 22:30. E’ quest’ultimo che gli

abitanti di questo paese salutano tutte le sere con un applauso.

Salutiamo il mare del Nord che ci ha accompagnato fino ad ora.

Ripartiamo per Aarhus per proseguire poi per Billund diretti a LEGOLAND.

Una volta entrati rimaniamo incantati dalle costruzioni statiche che ci si

presentano: aeroporti in miniatura, interi quartieri di città, porti con navi in

movimento, tutti fatti con i famosi mattoncini. Il resto del parco assomiglia

molto a Gardaland però tutte le attrazioni sono studiate a misura di bambino,

la fascia d’età ideale va dai 5 ai 12 anni.

Lasciamo definitivamente la terra ferma per spostarci sull’isola di Fiona per

ammirare un famoso maniero: il Castello di Egeskov. Il nome deriva dal

danese ege, quercia, e skov, foresta, alludendo ad una foresta di querce.

Infatti la leggenda vuole che il castello sia stato costruito interamente come

una palafitta e che le sue fondamenta poggino su basamenti di quercia sul

fondo del lago. Visitando l’interno del castello si arriva alle sale poste in

mansarda dove nascosta da un mucchio di travi, una statua lignea di un

bambino è adagiata su un cuscino di velluto rosso. Molto strano. Ed ecco

un'altra leggenda. Qualora la statua venga spostata, il castello è destinato a

sprofondare la notte di Natale dello stesso anno. Sarà vero? Non si sa, ma i

proprietari del castello dichiarano di non passare mai il Natale lì……I

giardini di questo castello sono stati premiati per essere i giardini più belli di

Danimarca nel 2006. Presso il castello è anche possibile visitare il Veteran

Car Museum, il museo del Motociclo e il Falck Museum. Nel parco è stato

poi costruito, tra le chiome degli alberi, un sistema di ponti tibetani e non

ultimo un bel labirinto.

Subito a nord di questa località troviamo Odense, famosa per aver dato i

natali ad Hans Christian Andersen scrittore famoso per le sue favole come

«I vestiti nuovi dell'imperatore», «La sirenetta» o «Il brutto anatroccolo».

Lasciamo l’isola di Fiona e raggiungiamo la Sealandia, l’isola di

Copenaghen che inizieremo a visitare da Hillerod con il suo castello

Kronenborg dove si ammirano sia gli interni sfarzosi che i magnifici giardini.

Da ricordare che nella cappella di questo castello sono stati incoronati

alcuni sovrani. Proseguendo verso la capitale troviamo Roskilde con il suo

museo delle navi vichinghe. Qui sono esposte 5 navi vichinghe originali

trovate nel fiordo davanti al museo. Una visita al Duomo della città dove

sono sepolti tutti i monarchi danesi e partenza per la capitale passando

velocemente da Helsingor, dove ci aspetta un altro castello, quest’ultimo

famoso perché Shakespeare, pur non avendovi mai soggiornato, vi

ambientò il suo Amleto. Il castello subì un incendio nel 1826 dal quale poco

di quello che c’era dentro si salvò.

Arriviamo a Copenaghen. C’è da dire subito una cosa: qui andare in

bicicletta potrebbe diventare seriamente pericoloso… Le ciclabili della città

assomigliano più alla nostra tangenziale in quanto a traffico e velocità di

transito quindi un consiglio: se non si è particolarmente pratici è meglio

girare a piedi spostandosi tramite le linee urbane efficientissime. Arrivati in

centro ci si può immergere nello stroget, la via principale piena di folla e

negozi, o prendere una birra seduti ad uno dei numerosi locali del

NYHAVN, canale bellissimo molto caratteristico proseguendo la

passeggiata fino al molo della SIRENETTA, simbolo della città, o arrivare

nel quartiere latino, fulcro della gioventù studentesca della città, anche se

nemmeno lontanamente somigliante a quello di Parigi. Tornando dalla

passeggiata sul molo si arriva ad Amalienbog slot la residenza reale dove si

può assistere al cambio della guardia. Un altro posto da non perdere è

TIVOLI: il parco divertimenti più antico del mondo. E’ d’obbligo infine

passare per il quartiere hippy di CHRISTIANIA per poi scorrere il palazzo

della borsa, quello del parlamento e il castello di Rosemborg dove sono

custoditi i gioielli della corona, soffermandosi anche presso la torre che

ispirò Andersen nella “piccola fiammiferaia”.

L’ultima tappa del nostro viaggio è l’isola di MON per visitare le famose

scogliere MONS KLINT, con la consapevolezza della fine di un

meraviglioso viaggio. Giungiamo alle scogliere e percorriamo in discesa i

540 scalini che ci separano dal mare e che, una volta arrivati giù, ci

regaleranno un vero spettacolo della natura.

Prima di concludere vorrei fare una parentesi: qualcuno penserà che questo

viaggio è stato un continuo macinare di Km, ma la realtà è diversa, anche se

tanti, sono stati piacevoli, rilassanti, in assenza totale di traffico e attraverso

paesaggi meravigliosi.

Ilaria Robba

scogliere MONS KLINTSirenettaCastello di Helsingor

prim

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Page 14: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . . orari e numeri utili

si deliberanotiziamo .le associazioni si raccontano

. . . orari e numeri utili

si deliberacultura, cronaca e curiosità

«L'elenco completo di tutte le delibere comprensive del testo e di eventuali allegati sarà a breve disponibile sul nuovo sito internet del Comune di Lasino consultabile all'indirizzo www.lasino.it»

DeliberazioniDella Giunta Comunale dal 01.12.2009 al 15.02.2010

N. progr. DATA OGGETTO DELLE DELIBERAZIONI ADOTTATE

141 10/12/2009 Realizzazione Centro Raccolta Materiali con impianto fotovoltaico a Lasino. Affidamento incarico per redazione tipo di frazionamento.

142 10/12/2009 Liquidazione spesa di rappresentanza (1° provvedimento).

143 10/12/2009 Atto di indirizzo al Segretario comunale per il rinnovo dell’adesione al “Servizio Privacy” del Consorzio dei Comuni Trentini per il triennio 2010-2012.

144 10/12/2009 Teatro di Valle in loc. Lusan C.C. Vezzano. Approvazione bilancio previsionale di spesa per il quadriennio 2009-2012, impegno e liquidazione quota a carico.

145 10/12/2009 Variazione al Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) relativo all’anno 2009 a seguito di adozione di provvedimento di variazione di assestamento al bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009-2011.

146 10/12/2009 Vendita lotto di legname in loc. “Lagolo” C.C. Lasino.

147 17/12/2009 Approvazione proposta di Bilancio di previsione annuale 2010, Bilancio pluriennale 2010/2012 e Relazione previsionale e programmatica.

148 17/12/2009 Procedura selettiva interna per la copertura del posto di Collaboratore contabile, categoria C, livello evoluto, Servizio Finanziario:approvazione verbali della Commissione giudicatrice e graduatoria finale di merito.

149 17/12/2009 Corso “Appalti pubblici: novità e prospettive”: presa d’atto partecipazione del Segretario comunale ed impegno di spesa.

150 23/12/2009 Servizio pubblico di fognatura. Approvazione piano dei costi e dei ricavi triennio 2008/2010 e determinazione tariffe per l’anno 2010.

151 23/12/2009 Servizio pubblico di acquedotto. Approvazione piano dei costi e dei ricavi triennio 2008/2010 e determinazione tariffe per l’anno 2010.

152 23/12/2009Utilizzazione dell’immobile teatro in p.ed. 375 e p.ed. 376 in C.C. Vezzano da parte dei Comuni della Valle dei Laghi: proroga contratto di comodato gratuito tra il Comprensorio Valle dell’Adige ed i Comuni della Valle dei Laghi e approvazione schema di contratto.

153 23/12/2009 Trasformazione del rapporto di lavoro della dipendente signora Erica Aldrighetti da orario a tempo pieno ad orario ridotto a 24 ore settimanali: atto di indirizzo al Segretario comunale.

154 23/12/2009 Progetti di valle a carattere sociale anno 2009.Approvazione progetto “Comuni…chiamo” e impegno a bilancio quota a carico.

155 23/12/2009 Attivazione anticipazione di tesoreria per l’anno 2010.156 23/12/2009 Erogazione contributi ordinari e straordinari ad Enti ed Associazioni pro anno 2009.157 29/12/2009 Prelevamento dal Fondo di riserva ordinario (8° provvedimento). 158 29/12/2009 Affidamento all’Agenzia del Territorio incarico predisposizione perizia di stima.

159 29/12/2009 Rinnovo polizze assicurative a copertura della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli di proprietà comunale per l’anno 2010.

160 29/12/2009 Gestione associata e coordinata del Servizio intercomunale per la gestione delle attività culturali. Impegno di spesa e liquidazione acconto per il terzo anno di attività (luglio 2009 – giugno 2010).

161 29/12/2009Pubblica selezione per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assunzione con contratto a termine e a tempo parziale (20 ore settimanali) di un “assistente contabile” (Cat. C - Liv. base) presso il Servizio finanziario: atto di indirizzo al Segretario comunale.

162 29/12/2009 Assegnazione contributo straordinario a favore della Scuola dell’Infanzia di Pietramurata per lavori di ampliamento dell’edificio scolastico (2° provvedimento).

01 12/01/2010 Autorizzazione all’utilizzo del teatro nel Centro Polivalente di Pergolese per corsi di ginnastica (gennaio 2010 – febbraio 2010).

02 12/01/2010 Proroga incarico temporanea reggenza a tempo pieno della segreteria comunale di Lasino alla dott.ssa Irene Baldessari. Presa d’atto.

03 12/01/2010 Presa d’atto disdetta contratto di comodato gratuito delle pp.ff. 152, 153 e 154 in P.T. 896 C.C. Lasino.

04 12/01/2010 Progetti di valle a carattere sociale. Approvazione progetto “Comuni…chiamo” 2010-2011 e riparto delle spese. Impegno a bilancio e liquidazione acconto.

05 12/01/2010 Proroga affidamento gestione C.R.M. di Lasino e servizio di pulizia delle aree pubbliche alla Cooperativa L’OASI SOS LAVORO di Lasino fino al 30.06.2010.

06 12/01/2010 Approvazione del Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) relativo all’anno 2010 e contestuale individuazione degli atti direttivi ai sensi dell’art. 36, comma 2, D.P.Reg. 01/02/2005 n. 2/L.

07 12/01/2010 Rinnovo delle polizze assicurative comunali “Globale Incendio”, “Infortunio consiglieri”, “Furto-elettronica”, “Tutela legale”, “RC Patrimoniale” e “RCT/RCO”per l’anno 2010.

08 26/01/2010Gestione associata e coordinata del Servizio intercomunale per la gestione delle attività culturali tra i Comuni di Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone, Terlago e Vezzano. Presa d’atto ed approvazione consuntivo secondo anno di attività (luglio 2008 – giugno 2009) e liquidazione quota a saldo.

09 26/01/2010 Interventi finalizzati al miglioramento dei patrimoni forestali ed alla difesa dei boschi dagli incendi da realizzare con il supporto della Provincia Autonoma di Trento - Servizio Foreste e Fauna.

10 26/01/2010Pubblica selezione per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assunzione con contratto a termine e a tempo parziale (20 ore settimanali) di un “assistente contabile” (Cat. C - Liv. base) presso il Servizio finanziario: approvazione verbali della Commissione giudicatrice.

11 26/01/2010 Realizzazione Centro Raccolta Materiali con impianto fotovoltaico a Lasino. Affidamento all’Agenzia per i Servizi, istituita ai sensi dell'art. 39 bis della Legge Provinciale 16 giugno 2006 n. 3, delle funzioni di stazione appaltante.

12 04/02/2010 Assunzione a carico del Comune degli oneri di gestione della Scuola dell’Infanzia di Lasino per l’anno scolastico 2010/2011.

13 04/02/2010 Affidamento del servizio di pulizia degli uffici ed edifici di proprietà comunale per il triennio 2010-2011-2012 alla Cooperativa L’OASI SOS LAVORO di Lasino.

14 04/02/2010 Individuazione posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per mansioni rilevanti – anno 2010 - ai sensi dell’art. 14 dell’Accordo di settore 2002 – 2005 di data 10.01.2007.

15 04/02/2010 Individuazione posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva anno 2010 - ai sensi degli artt. 11 e 12 dell’Accordo di settore 2002 – 2005 di data 10.01.2007.

16 04/02/2010 Estinzione vincolo d’uso civico sulla p.ed. 821, p.f. 2917/4 e parte della p.f. 2917/1 in C.C. Lasino per regolarizzazione stazione ripetitrice RAI – impianto di Castel Madruzzo.

17 04/02/2010 Progetti di valle a carattere sociale. Approvazione progetto “Mixabile” e impegno a bilancio della spesa.

18 04/02/2010 Servizio Tagesmutter - Deliberazione Giunta provinciale n. 118 di data 29 gennaio 2010 –– riconoscimento di un sostegno finanziario aggiuntivo in favore delle famiglie a valere sul 2010.

DeliberazioniDel Consiglio Comunale dal 01.12.2009 al 15.02.2010

N.Progr. DATA OGGETTO DELLE DELIBERAZIONI ADOTTATE

68 29/12/2009 Nomina scrutatori.69 29/12/2009 Lettura ed approvazione verbale della seduta consiliare di data 19.10.2009.70 29/12/2009 Lettura ed approvazione verbale della seduta consiliare di data 27.11.2009.71 29/12/2009 Piano giovani di zona "Valle dei Laghi 6 X" per l'anno 2010. Approvazione schema di convenzione.72 29/12/2009 Regolamento di contabilità: esame ed approvazione modifiche.73 29/12/2009 Regolamento comunale per l’Imposta comunale sugli immobili (I.C.I.): esame e approvazione modifiche ed integrazioni.

74 29/12/2009 Servizio per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati. Approvazione Piano finanziario del servizio e determinazione Tariffe di igiene ambientale per l’anno 2010.

75 29/12/2009 Approvazione Bilancio di previsione annuale 2010, Bilancio pluriennale 2010/2012 e Relazione previsionale e programmatica.

76 29/12/2009 Dolomiti Energia s.p.a.. Proroga termine concessione distribuzione gas metano fino al 31.12.2010.

L’è ’n pin!Storia ed evoluzione delle pinete del territorio comunale

Camminando per i boschi si è portati spesso a

tenere lo sguardo basso, perché si è attenti a dove

si mettono i piedi o perché si è in giro per funghi,

spesso dunque l’alternanza delle specie ci sfugge

completamente. Ognuno di voi avrà almeno una

volta fatto un giro per i boschi del territorio

comunale ammirando in primavera lo spettacolo

della fioritura delle viole o delle primule o ancora in

autunno a riempirsi gli occhi del rosso delle foglie

del corniolo (Cornus sp) o del meraviglioso giallo

oro delle foglie dell’acero campestre (Acer

campestre) senza forse domandarsi nulla sui pini

diffusi ovunque. Già i pini! Sia il pino nero (Pinus

nigra var. austriaca) sia il pino silvestre (Pinus

sylvestris) difficilmente attraggono la nostra attenzione se non quando per

strada ci accorgiamo degli strani batuffoli bianchi lanuginosi diffusi sulle loro

chiome e che costituiscono i nidi invernali della larva del lepidottero

conosciuto come processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa).

Eppure queste piante, a differenza delle latifoglie spesso presenti solo allo

stato arbustivo, rappresentano, in alcune zone, la principale essenza del

bosco.

La presenza di queste resinose nel territorio comunale, come in molti boschi

della fascia collinare in tutta la provincia, e nel resto d’Italia, deriva da

interventi di rimboschimento avviati nei territori ex austriaci ed in seguito

attuati anche nell’immediato dopoguerra per far fronte alla necessità di

creare occupazione in una fase di profonda crisi economica e dopo

catastrofi climatiche. L’obiettivo dell’attività di rimboschimento fu nel

passato la produzione di legname da opera, mentre nella seconda metà del

secolo scorso, gli interventi hanno avuto come obiettivo la difesa

idrogeologica di territori che erano stati oggetto di uno sfruttamento tale da

eliminare in alcuni casi la totalità della copertura vegetale. Oltre alla normale

attività di taglio del ceduo per la legna da ardere infatti, la raccolta della

frasca per l’alimentazione degli animali domestici e la pratica del pascolo

incontrollato, in poco tempo avevano portato alla scomparsa della copertura

vegetale.

Come alcuni potranno ricordare, nei primi anni cinquanta e soprattutto nel

1960, a seguito dell’alluvione del fiume Sarca, molti sono stati coloro che

hanno partecipato alle campagne di rimboschimento dei versanti del

territorio comunale ormai ridotti a lande rocciose dall’erosione superficiale.

La scelta delle resinose fu allora dettata dalla rinomata capacità di

adattamento delle specie a vegetare in climi collinari, su substrati rocciosi e

poveri di humus, in condizioni di fertilità rese ormai proibitive dall’erosione.

La scelta del pino nero e del pino silvestre, specie pioniere e frugali, fu

dunque obbligata. L’obiettivo della colonizzazione era duplice, coprire il

suolo per evitare l’erosione e conseguentemente indurre il fenomeno di

pedogenesi, vale a dire di ricostituzione del suolo forestale.

Le foglie dei pini hanno creato la lettiera che disgregandosi ad opera degli

agenti atmosferici e biotici si è trasformata lentamente in humus. Il

fenomeno è stato lento poiché le foglie dei pini

costituiscono una lettiera certamente meno

voluminosa di quelle di una faggeta, ma negli anni

il fenomeno ha permesso la creazione, soprattutto

nelle vallette e nelle conche, delle condizioni

edafiche favorevoli perchè le latifoglie eliofile

autoctone ricolonizzassero il sottobosco della

pineta. Tale evoluzione naturale, nonostante

l’iniziale input antropico, permetterebbe la

successione verso il bosco di latifoglie eliofile

correlate alle querce tipiche dalle fascia montana,

che inizialmente erano ospitate da questi versanti

e che in molte zone sopravvivono come relitti dei

boschi originari.

Ma i pini da qualche tempo hanno cominciato a deperire, una somma di

cause legate a fattori endogeni ed esogeni ha determinato da tempo una

lenta regressione delle specie precocemente invecchiate. Tale situazione

ha interessato principalmente il pino nero che in questo territorio si trova

completamente fuori dal suo areale di indigenato a differenza del pino

silvestre. In particolare le numerose annate siccitose che si sono susseguite

hanno determinato un aggravarsi delle condizioni vegetative della specie

che, seppure adattabile e fruguale, mal si adegua al clima locale

caratterizzato da estati particolarmente calde e siccitose. Tutto ciò ha

determinato l’instaurarsi di una condizione di deperimento che è stata

aggravata dell’attacco della processionaria; tale parassita di debolezza, si è

diffuso notevolmente, complice il susseguirsi di inverni miti durante i quali la

specie, che sverna allo stadio larvale nei nidi setosi costruiti in cima agli

alberi, ha potuto godere di numerose giornate calde durante le quali nutrirsi

delle foglie del pino.

Detto ciò, come già avvenuto in molte zone della Provincia (Valle dell’Adige,

Val di Fassa ecc) molte amministrazioni hanno considerato la possibilità di

eliminare gradualmente detta specie per permettere lo sviluppo e la

riaffermazione della vegetazione autoctona costituita principalmente da

latifoglie eliofile come la roverella (Quercus pubescens), l’orniello (Fraxinus

ornus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e l’acero campestre (Acer

campestre) alle quali si accompagna una nutrita coorte di specie arbustive.

L’eliminazione del pino, che costituisce in gran parte lo strato arboreo dei

boschi, porterebbe all’illuminazione dello strato sottostante di cui

beneficerebbero le specie eliofile sopracitate che già costituiscono lo strato

arbustivo ma che non si sviluppano a causa della concorrenza imposta dai

pini. Questo intervento selvicolturale porterebbe ad una graduale

affermazione delle specie autoctone con sensibile aumento del numero di

specie vegetali, e di conseguenza animali, accrescendo il valore della

biodiversità degli ecosistemi considerati.

Il nuovo redigendo Piano di Assestamento Forestale 2010-2020, oltre alla

individuazione dei volumi di legname da destinare agli usi civici, conterrà

valutazioni in merito all’utilizzo del legname eventualmente retraibile dagli

interventi considerati.

Vittoria Procino

Nido di processionaria su pino nero

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Page 15: La Stadera - primavera 2010

primavera 2010

n. 01S

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«L'elenco completo di tutte le delibere comprensive del testo e di eventuali allegati sarà a breve disponibile sul nuovo sito internet del Comune di Lasino consultabile all'indirizzo www.lasino.it»

DeliberazioniDella Giunta Comunale dal 01.12.2009 al 15.02.2010

N. progr. DATA OGGETTO DELLE DELIBERAZIONI ADOTTATE

141 10/12/2009 Realizzazione Centro Raccolta Materiali con impianto fotovoltaico a Lasino. Affidamento incarico per redazione tipo di frazionamento.

142 10/12/2009 Liquidazione spesa di rappresentanza (1° provvedimento).

143 10/12/2009 Atto di indirizzo al Segretario comunale per il rinnovo dell’adesione al “Servizio Privacy” del Consorzio dei Comuni Trentini per il triennio 2010-2012.

144 10/12/2009 Teatro di Valle in loc. Lusan C.C. Vezzano. Approvazione bilancio previsionale di spesa per il quadriennio 2009-2012, impegno e liquidazione quota a carico.

145 10/12/2009 Variazione al Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) relativo all’anno 2009 a seguito di adozione di provvedimento di variazione di assestamento al bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009-2011.

146 10/12/2009 Vendita lotto di legname in loc. “Lagolo” C.C. Lasino.

147 17/12/2009 Approvazione proposta di Bilancio di previsione annuale 2010, Bilancio pluriennale 2010/2012 e Relazione previsionale e programmatica.

148 17/12/2009 Procedura selettiva interna per la copertura del posto di Collaboratore contabile, categoria C, livello evoluto, Servizio Finanziario:approvazione verbali della Commissione giudicatrice e graduatoria finale di merito.

149 17/12/2009 Corso “Appalti pubblici: novità e prospettive”: presa d’atto partecipazione del Segretario comunale ed impegno di spesa.

150 23/12/2009 Servizio pubblico di fognatura. Approvazione piano dei costi e dei ricavi triennio 2008/2010 e determinazione tariffe per l’anno 2010.

151 23/12/2009 Servizio pubblico di acquedotto. Approvazione piano dei costi e dei ricavi triennio 2008/2010 e determinazione tariffe per l’anno 2010.

152 23/12/2009Utilizzazione dell’immobile teatro in p.ed. 375 e p.ed. 376 in C.C. Vezzano da parte dei Comuni della Valle dei Laghi: proroga contratto di comodato gratuito tra il Comprensorio Valle dell’Adige ed i Comuni della Valle dei Laghi e approvazione schema di contratto.

153 23/12/2009 Trasformazione del rapporto di lavoro della dipendente signora Erica Aldrighetti da orario a tempo pieno ad orario ridotto a 24 ore settimanali: atto di indirizzo al Segretario comunale.

154 23/12/2009 Progetti di valle a carattere sociale anno 2009.Approvazione progetto “Comuni…chiamo” e impegno a bilancio quota a carico.

155 23/12/2009 Attivazione anticipazione di tesoreria per l’anno 2010.156 23/12/2009 Erogazione contributi ordinari e straordinari ad Enti ed Associazioni pro anno 2009.157 29/12/2009 Prelevamento dal Fondo di riserva ordinario (8° provvedimento). 158 29/12/2009 Affidamento all’Agenzia del Territorio incarico predisposizione perizia di stima.

159 29/12/2009 Rinnovo polizze assicurative a copertura della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli di proprietà comunale per l’anno 2010.

160 29/12/2009 Gestione associata e coordinata del Servizio intercomunale per la gestione delle attività culturali. Impegno di spesa e liquidazione acconto per il terzo anno di attività (luglio 2009 – giugno 2010).

161 29/12/2009Pubblica selezione per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assunzione con contratto a termine e a tempo parziale (20 ore settimanali) di un “assistente contabile” (Cat. C - Liv. base) presso il Servizio finanziario: atto di indirizzo al Segretario comunale.

162 29/12/2009 Assegnazione contributo straordinario a favore della Scuola dell’Infanzia di Pietramurata per lavori di ampliamento dell’edificio scolastico (2° provvedimento).

01 12/01/2010 Autorizzazione all’utilizzo del teatro nel Centro Polivalente di Pergolese per corsi di ginnastica (gennaio 2010 – febbraio 2010).

02 12/01/2010 Proroga incarico temporanea reggenza a tempo pieno della segreteria comunale di Lasino alla dott.ssa Irene Baldessari. Presa d’atto.

03 12/01/2010 Presa d’atto disdetta contratto di comodato gratuito delle pp.ff. 152, 153 e 154 in P.T. 896 C.C. Lasino.

04 12/01/2010 Progetti di valle a carattere sociale. Approvazione progetto “Comuni…chiamo” 2010-2011 e riparto delle spese. Impegno a bilancio e liquidazione acconto.

05 12/01/2010 Proroga affidamento gestione C.R.M. di Lasino e servizio di pulizia delle aree pubbliche alla Cooperativa L’OASI SOS LAVORO di Lasino fino al 30.06.2010.

06 12/01/2010 Approvazione del Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) relativo all’anno 2010 e contestuale individuazione degli atti direttivi ai sensi dell’art. 36, comma 2, D.P.Reg. 01/02/2005 n. 2/L.

07 12/01/2010 Rinnovo delle polizze assicurative comunali “Globale Incendio”, “Infortunio consiglieri”, “Furto-elettronica”, “Tutela legale”, “RC Patrimoniale” e “RCT/RCO”per l’anno 2010.

08 26/01/2010Gestione associata e coordinata del Servizio intercomunale per la gestione delle attività culturali tra i Comuni di Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone, Terlago e Vezzano. Presa d’atto ed approvazione consuntivo secondo anno di attività (luglio 2008 – giugno 2009) e liquidazione quota a saldo.

09 26/01/2010 Interventi finalizzati al miglioramento dei patrimoni forestali ed alla difesa dei boschi dagli incendi da realizzare con il supporto della Provincia Autonoma di Trento - Servizio Foreste e Fauna.

10 26/01/2010Pubblica selezione per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assunzione con contratto a termine e a tempo parziale (20 ore settimanali) di un “assistente contabile” (Cat. C - Liv. base) presso il Servizio finanziario: approvazione verbali della Commissione giudicatrice.

11 26/01/2010 Realizzazione Centro Raccolta Materiali con impianto fotovoltaico a Lasino. Affidamento all’Agenzia per i Servizi, istituita ai sensi dell'art. 39 bis della Legge Provinciale 16 giugno 2006 n. 3, delle funzioni di stazione appaltante.

12 04/02/2010 Assunzione a carico del Comune degli oneri di gestione della Scuola dell’Infanzia di Lasino per l’anno scolastico 2010/2011.

13 04/02/2010 Affidamento del servizio di pulizia degli uffici ed edifici di proprietà comunale per il triennio 2010-2011-2012 alla Cooperativa L’OASI SOS LAVORO di Lasino.

14 04/02/2010 Individuazione posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per mansioni rilevanti – anno 2010 - ai sensi dell’art. 14 dell’Accordo di settore 2002 – 2005 di data 10.01.2007.

15 04/02/2010 Individuazione posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva anno 2010 - ai sensi degli artt. 11 e 12 dell’Accordo di settore 2002 – 2005 di data 10.01.2007.

16 04/02/2010 Estinzione vincolo d’uso civico sulla p.ed. 821, p.f. 2917/4 e parte della p.f. 2917/1 in C.C. Lasino per regolarizzazione stazione ripetitrice RAI – impianto di Castel Madruzzo.

17 04/02/2010 Progetti di valle a carattere sociale. Approvazione progetto “Mixabile” e impegno a bilancio della spesa.

18 04/02/2010 Servizio Tagesmutter - Deliberazione Giunta provinciale n. 118 di data 29 gennaio 2010 –– riconoscimento di un sostegno finanziario aggiuntivo in favore delle famiglie a valere sul 2010.

DeliberazioniDel Consiglio Comunale dal 01.12.2009 al 15.02.2010

N.Progr. DATA OGGETTO DELLE DELIBERAZIONI ADOTTATE

68 29/12/2009 Nomina scrutatori.69 29/12/2009 Lettura ed approvazione verbale della seduta consiliare di data 19.10.2009.70 29/12/2009 Lettura ed approvazione verbale della seduta consiliare di data 27.11.2009.71 29/12/2009 Piano giovani di zona "Valle dei Laghi 6 X" per l'anno 2010. Approvazione schema di convenzione.72 29/12/2009 Regolamento di contabilità: esame ed approvazione modifiche.73 29/12/2009 Regolamento comunale per l’Imposta comunale sugli immobili (I.C.I.): esame e approvazione modifiche ed integrazioni.

74 29/12/2009 Servizio per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati. Approvazione Piano finanziario del servizio e determinazione Tariffe di igiene ambientale per l’anno 2010.

75 29/12/2009 Approvazione Bilancio di previsione annuale 2010, Bilancio pluriennale 2010/2012 e Relazione previsionale e programmatica.

76 29/12/2009 Dolomiti Energia s.p.a.. Proroga termine concessione distribuzione gas metano fino al 31.12.2010.

L’è ’n pin!Storia ed evoluzione delle pinete del territorio comunale

Camminando per i boschi si è portati spesso a

tenere lo sguardo basso, perché si è attenti a dove

si mettono i piedi o perché si è in giro per funghi,

spesso dunque l’alternanza delle specie ci sfugge

completamente. Ognuno di voi avrà almeno una

volta fatto un giro per i boschi del territorio

comunale ammirando in primavera lo spettacolo

della fioritura delle viole o delle primule o ancora in

autunno a riempirsi gli occhi del rosso delle foglie

del corniolo (Cornus sp) o del meraviglioso giallo

oro delle foglie dell’acero campestre (Acer

campestre) senza forse domandarsi nulla sui pini

diffusi ovunque. Già i pini! Sia il pino nero (Pinus

nigra var. austriaca) sia il pino silvestre (Pinus

sylvestris) difficilmente attraggono la nostra attenzione se non quando per

strada ci accorgiamo degli strani batuffoli bianchi lanuginosi diffusi sulle loro

chiome e che costituiscono i nidi invernali della larva del lepidottero

conosciuto come processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa).

Eppure queste piante, a differenza delle latifoglie spesso presenti solo allo

stato arbustivo, rappresentano, in alcune zone, la principale essenza del

bosco.

La presenza di queste resinose nel territorio comunale, come in molti boschi

della fascia collinare in tutta la provincia, e nel resto d’Italia, deriva da

interventi di rimboschimento avviati nei territori ex austriaci ed in seguito

attuati anche nell’immediato dopoguerra per far fronte alla necessità di

creare occupazione in una fase di profonda crisi economica e dopo

catastrofi climatiche. L’obiettivo dell’attività di rimboschimento fu nel

passato la produzione di legname da opera, mentre nella seconda metà del

secolo scorso, gli interventi hanno avuto come obiettivo la difesa

idrogeologica di territori che erano stati oggetto di uno sfruttamento tale da

eliminare in alcuni casi la totalità della copertura vegetale. Oltre alla normale

attività di taglio del ceduo per la legna da ardere infatti, la raccolta della

frasca per l’alimentazione degli animali domestici e la pratica del pascolo

incontrollato, in poco tempo avevano portato alla scomparsa della copertura

vegetale.

Come alcuni potranno ricordare, nei primi anni cinquanta e soprattutto nel

1960, a seguito dell’alluvione del fiume Sarca, molti sono stati coloro che

hanno partecipato alle campagne di rimboschimento dei versanti del

territorio comunale ormai ridotti a lande rocciose dall’erosione superficiale.

La scelta delle resinose fu allora dettata dalla rinomata capacità di

adattamento delle specie a vegetare in climi collinari, su substrati rocciosi e

poveri di humus, in condizioni di fertilità rese ormai proibitive dall’erosione.

La scelta del pino nero e del pino silvestre, specie pioniere e frugali, fu

dunque obbligata. L’obiettivo della colonizzazione era duplice, coprire il

suolo per evitare l’erosione e conseguentemente indurre il fenomeno di

pedogenesi, vale a dire di ricostituzione del suolo forestale.

Le foglie dei pini hanno creato la lettiera che disgregandosi ad opera degli

agenti atmosferici e biotici si è trasformata lentamente in humus. Il

fenomeno è stato lento poiché le foglie dei pini

costituiscono una lettiera certamente meno

voluminosa di quelle di una faggeta, ma negli anni

il fenomeno ha permesso la creazione, soprattutto

nelle vallette e nelle conche, delle condizioni

edafiche favorevoli perchè le latifoglie eliofile

autoctone ricolonizzassero il sottobosco della

pineta. Tale evoluzione naturale, nonostante

l’iniziale input antropico, permetterebbe la

successione verso il bosco di latifoglie eliofile

correlate alle querce tipiche dalle fascia montana,

che inizialmente erano ospitate da questi versanti

e che in molte zone sopravvivono come relitti dei

boschi originari.

Ma i pini da qualche tempo hanno cominciato a deperire, una somma di

cause legate a fattori endogeni ed esogeni ha determinato da tempo una

lenta regressione delle specie precocemente invecchiate. Tale situazione

ha interessato principalmente il pino nero che in questo territorio si trova

completamente fuori dal suo areale di indigenato a differenza del pino

silvestre. In particolare le numerose annate siccitose che si sono susseguite

hanno determinato un aggravarsi delle condizioni vegetative della specie

che, seppure adattabile e fruguale, mal si adegua al clima locale

caratterizzato da estati particolarmente calde e siccitose. Tutto ciò ha

determinato l’instaurarsi di una condizione di deperimento che è stata

aggravata dell’attacco della processionaria; tale parassita di debolezza, si è

diffuso notevolmente, complice il susseguirsi di inverni miti durante i quali la

specie, che sverna allo stadio larvale nei nidi setosi costruiti in cima agli

alberi, ha potuto godere di numerose giornate calde durante le quali nutrirsi

delle foglie del pino.

Detto ciò, come già avvenuto in molte zone della Provincia (Valle dell’Adige,

Val di Fassa ecc) molte amministrazioni hanno considerato la possibilità di

eliminare gradualmente detta specie per permettere lo sviluppo e la

riaffermazione della vegetazione autoctona costituita principalmente da

latifoglie eliofile come la roverella (Quercus pubescens), l’orniello (Fraxinus

ornus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e l’acero campestre (Acer

campestre) alle quali si accompagna una nutrita coorte di specie arbustive.

L’eliminazione del pino, che costituisce in gran parte lo strato arboreo dei

boschi, porterebbe all’illuminazione dello strato sottostante di cui

beneficerebbero le specie eliofile sopracitate che già costituiscono lo strato

arbustivo ma che non si sviluppano a causa della concorrenza imposta dai

pini. Questo intervento selvicolturale porterebbe ad una graduale

affermazione delle specie autoctone con sensibile aumento del numero di

specie vegetali, e di conseguenza animali, accrescendo il valore della

biodiversità degli ecosistemi considerati.

Il nuovo redigendo Piano di Assestamento Forestale 2010-2020, oltre alla

individuazione dei volumi di legname da destinare agli usi civici, conterrà

valutazioni in merito all’utilizzo del legname eventualmente retraibile dagli

interventi considerati.

Vittoria Procino

Nido di processionaria su pino nero

prim

ave

ra 2

010

Page 16: La Stadera - primavera 2010

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

UFFICI COMUNALI

Anagrafe 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00

14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30

Ragioneria | Pomeriggio su appuntamento 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00

Tributi 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30 14.00 - 16.30

Tecnico | Pomeriggio su appuntamento 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00

Segreteria | Pomeriggio su appuntamento 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00 08.30 - 12.00

Ricevimento del Sindaco e degli Assessori | Prenotare l'incontro presso la segreteria comunale

C.R.M. (CENTRO RACCOLTA MATERIALI) 10.00 - 12.00 13.30 - 17.30 09.00 - 12.00

DOTT. STENICO | Le visite domiciliari vanno richieste entro le 10.00

Sarche | 0461/56.31.31 8.30 - 10.30 8.30 - 10.30

Lasino 0461/56.32.57| 08.30 - 10.30 11.00 - 13.00 08.30 - 10.30 17.00 - 19.00

Calavino 0461/56.32.61 | 11.00 - 13.00 17.00 - 19.00 11.00 - 13.00 08.30 - 10.30

Pergolese 0461/56.47.86 | 16.00 - 17.30 11.00 - 13.00

DOTT. PISONI | cell. 333/30.65.857 | Per visite su appuntamento tel. dalle 11.30 - 12.30 del giorno prec.

Cavedine | 0461/56.83.92 09.30 - 11.30 09.30 - 11.30 09.30 - 11.30

Vezzano 0461/86.45.70 | 10.00 - 12.30 16.00 - 18.30 16.30 - 19.00 10.00 - 12.30

Vigo Cavedine 0461/56.62.10 | 16.00 - 18.00 16.00 - 18.00

Lago di Cavedine 17.00 - 19.00

DOTT. RICCI

Sarche 16:00 - 19:00 15:00 - 18:00 12:30 - 13:00 12:30 - 13:00 16:00 - 19:00

Calavino 0461/56.31.31 | 08:30 - 09:30

Ranzo 08:30 - 09:30 08:30 - 09:30 08:30 - 09:30

Vezzano 0461/84.43.08 | 11:00 - 12:00

Padergnone 0461/86.45.07 | 10:30 - 12:00 10:30 - 12:00 09:00 - 11:00 10:30 - 12:00

Pediatra DOTT. SSA LA DELFA | cell. 348/12.16.499 | Le visite domiciliari vanno richieste entro le 10.00

Cavedine 0461/56.88.05 | 10.00 - 13.00 12.00 - 15.00

Vezzano 0461/34.00.43 | 12.00 - 15.00 09.30 - 12.30 09.30 - 12.30

GUARDIA MEDICA | Prefestivi e festivi: dalle 10.00 del prefestivo alle 8.00 del giorno feriale successivo

Calavino | Via Gentilini, 7 - 0461/56.42.96 20.00 - 08.00 20.00 - 08.00 20.00 - 08.00 20.00 - 08.00 20.00 - 08.00 08.00- lun. 08.00

BIBLIOTECA Valle di Cavedine | È disponibile il servizio Internet

Lasino 0461/56.17.45 - [email protected] | 09.30 - 12.30

15.00 - 18.00 15.00 - 18.00 15.00 - 18.00

Sarche 0461/56.31.11 - [email protected] | 09.30 - 12.30 15.00 - 17.00 15.00 - 18.00

Calavino 0461/56.40.50 - [email protected] | 15.00 - 18.00 09.30 - 12.30 14.30 - 17.30

Vigo Cavedine 0461/56.60.60 - [email protected] | 15.00 - 18.00 09.30 - 12.30

Sede Cavedine 0461/56.82.20 - [email protected] | 10.00 - 12.30 10.00 - 12.30

14.30 - 18.30 14.30 - 18.30 14.30 - 18.30 14.30 - 18.30 14.00 - 18.00

Farmacia

Cavedine | 0461/56.85.21 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 chiuso 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30

15.30 - 19.00 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00 chiuso 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00

Vezzano | 0461/86.40.32 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 chiuso 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30

15.30 - 19.00 15.30 - 19.00 chiuso 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00

Sarche | 0461/56.31.41 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30 08.30 - 12.30

15.30 - 19.30 15.30 - 19.30 chiuso 15.30 - 19.30 15.30 - 19.30 chiuso

« orari.. » servizi pubblici S

COMUNE DI LASINO

Indirizzo P.zza A. Degasperi, 25 - 38076 Lasino (TN)

Numeri 0461/56.41.41 - fax 0461/56.30.40

e-mail [email protected]

EMERGENZA

Trentino Emergenza 118

Croce Rossa Vezzano 0461/86.47.77

Guardia medica Calavino 0461/56.42.96

PRONTO SOCCORSO

Ospedale S. Chiara 0461/90.32.06

Pronto Soccorso Pediatrico 0461/90.35.28

VIGILI DEL FUOCO

Vigili del Fuoco emergenze 115

Vigili del Fuoco di Lasino 329/21.04.378

Vigili del Fuoco di Trento 0461/49.23.00

Servizio Antincendi 1515

FORESTALE

Stazione Forestale Vezzano 0461/49.37.94

Custode Forestale 349.00.74.735

FORZE DELL’ORDINE

Carabinieri 112

Carabinieri di Lasino 0461/56.41.42

Carabinieri di Vezzano 0461/86.40.17

Comando Polizia Municipale Trento 0461/88.91.11

SANITÀ

Ospedale Santa Chiara 0461/90.31.11

CUP [centro unico di prenotazione] 848 816 816

Casa di Riposo di Cavedine 0461/56.85.10

Farmacia di Cavedine 0461/56.85.21 (chiusa giovedì)

Farmacia di Vezzano 0461/86.40.32 (chiusa mercoledì)

ALTRI NUMERI

Trentino Trasporti 0461/82.10.00

Ferrovie dello Stato 848 888088 - www.fs-on-line.it

Poste Italiane Informazioni - www.poste.it

Ufficio postale Cavedine 0461/56.85.26 - fax 0461/56.82.17

ENEL Info e segnalazione guasti 800 900800

« numeri.. » di pubblica utilità

notiziamo .le associazioni si raccontano cultura, cronaca e curiosità

. . .si delibera

orari e numeri utili

La S

tad

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