La Stadera n. 95 Dicembre 2014

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno XI 95 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” 2014 6 dicembre per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] agenda dicembre 2014 cinema Direttore editoriale: Ruggiero Caporusso Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi, Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, don Nicola Salvemini, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre Hanno collaborato: Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno XI - n. 95 dicembre 2014 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete! (Proverbio Sioux) A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. (Oscar Wilde) Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascolta- tori, illudendo voi stessi. (S. Giacomo) Ognuno di noi è legato a Dio con un filo. Quando commettiamo un peccato, il filo si rompe. Ma quando ci pentiamo della nostra colpa, Dio fa un nodo nel filo, che diviene più corto di prima. Di perdono in perdono ci avviciniamo a Dio. (B. Ferrero) Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti. (T. Roo- sevelt) Punta a conquistare la Luna, mal che vada, avrai vagabondato tra le stelle. (Les Brown) I l pellegrino che arriva a Nazareth ed entra nella basilica dell’annunciazione, edificio di fine anni 60’ del sec. scorso, resta sconcertato davanti ai pochi resti della casa-grotta, laddove si compiono due importanti eventi della storia univer- sale: il “sì” di Dio all’umanità nell’incarnazione del suo Figlio e l’eccomi dell’uomo al suo Signore, nella disponibilità della gio- vane ragazza di quello sperduto villaggio della Galilea! Chi si ferma davanti alla grotta rimane disarmato per la sua mode- stia e fragilità, nonostante si stia facendo di tutto per sottrarla all’usura del tempo, ma quella “pochezza” di fronte alla quale ci si ritrova richiama il mistero stesso della Benedetta tra le donne: piccola, insignificante per il mondo, ma affascinante e bella agli occhi del Verbo che l’ha scelta come il santuario su cui poggiare i suoi piedi! Milioni di pellegrini sono accorsi nei secoli al villaggio di Maria e ognuno di loro ha voluto lasciare sugli intonaci antichi e preziosamente custoditi un ricordo di quella visita, ripetendo la salutatio angelica in lingua greca: chaire Maria! Quel saluto dei primi secoli risuona ancora nella bocca di tanti credenti che in ogni parte del mondo la invocano nelle loro lingue: “Ave, Maria”. La parola che noi italiani abbiamo conservato è di origine latina, “Ave”, che assume il senso di un augu- rio: “desidero che tu stia bene”, mentre nel termine greco “chaire” c’è l’idea del “rallegrarsi”: “Rallegrati, Maria”. La gioia di Maria è sicuramente nell’essere totalmente di Dio, come ella stessa dice, quando alla rivelazione dell’angelo risponde: “ecco la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua pa- rola”! “Chaire, Maria” però richiama un’altra parola derivata in lingua francese e che anche noi italiani usiamo: charme, che indica il fascino, l’attrazione esercitata da una persona! Sì, venendo a Nazaret, se ci si ferma davanti all’icona della vita della Vergine, si rimane affascinati da tanta semplicità in cui non trovi null’altro che Dio, il dono a Lui, la celebrazione delle sue opere, lo spazio di un grembo che è diventato più grande dell’universo perché quella fanciulla ha contenuto in sé Colui che i cieli dei cieli non posso reggere! Noi la invochiamo “immacolata” nella chiesa latina per ricordare che mai l’egoi- smo di un cuore lontano da Dio ha trovato posto in lei, fin dall’aurora della sua vita, quando il Padre l’ha adombrata con la grazia della croce che già in lei sortiva i suoi effetti, ancor prima che il Figlio venisse in questo mondo. I nostri fratelli or- todossi la chiamano la panaghia o “tuttasanta”, riconoscendo che in quella fanciulla tutto è di Dio ed ogni angolo della sua esistenza proclama la grandezza del Signore, come lei cantò nel Magnificat! Nazareth però non è solo poesia e fascino che lascia tramortiti e incantati: la grotta dell’incarnazione grida ad ogni pellegrino che arriva di far diventare la Vergine, la sua compagna di viaggio! A ciascuno di noi Dio rivela un progetto da compiere perché il Signore vuole incarnare in noi la sua vo- lontà; anche noi come la giovane madre di Nazareth possiamo pronunciare il nostro “eccomi” generoso e libero ed essere, là dove il Signore ci ha posti, il segno di una vita che risplende in mezzo agli uomini, affascina ed attira perché, come Maria, anche noi possiamo risplendere della santità di Dio. Don Francesco Piazzolla [email protected] In breve… don Francesco Piazzolla Don Francesco Piazzolla, sacerdote diocesa- no dal 1996, è stato viceparroco del SS. Cro- cifisso con l’allora parroco don Luigi Filannino; successivamente è stato nominato parroco del- la nuova realtà parrocchiale della SS. Trinità, nata nel quartiere denominato “167”. Accanto all’opera di pastore, don France- sco è stato docente di Sacra Scrittura presso l’ISSR “San Nicola il pellegrino” in Trani. Du- rante questo periodo ha curato i corsi formativi per laici nel SAB (Settore apostolato biblico) diocesano coordinando le attività e fornendo un prezioso contributo per l’approfon- dimento della Sacra Scrittura. Nell’anno pastorale 2013- 2014 si è completamente dedicato alla pastorale biblica con corsi presso la facoltà teologica pugliese (istituto S. Fara di Bari). Attualmente insegna nella facoltà di Scienze bibliche presso lo Studium Biblicum Franciscanum in Gerusalemme. Anche in questo periodo di assenza don Francesco resta il responsabile SAB diocesano; ogni venerdì infatti, dalle 20 alle 21, tiene una Lectio Divina sulla Parola della Domenica attraverso un collegamento Skype da Gerusalemme. Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina facebook: Apostolato Biblico BT Sab. Ruggiero Dimonte [email protected] IL NATALE CHE VORREI Dalle ragazze di Aboke alle studentesse di Chibok I l Natale è alle porte; per noi cristiani il Signore presto nascerà. La nostra speranza è che il Signore possa nascere nei cuori tristi, nei cuori induriti, nei cuori pieni di odio; ci auguriamo che possa nascere soprattutto nei cuori dei terroristi che tutt’oggi continuano a rapire i cristiani. Vogliamo che sia Natale per le 219 studentesse rapite nell’aprile scorso a Chibok in Nigeria da Boko Haram, l’organizzazione terroristica diffusa nel Nord della Nigeria, e trasformate in schiave. Le studentesse rapite si sono convertite all’Islam e sono state date in sposa. Questa vicenda ci fa ritornare alla mente un altro rapimento, di cui poco si è parlato negli anni addietro. Era la notte del 10 ottobre 1996 quando i guerriglieri del Lord Resistance Army fanno irruzione nel St. Mary’s College di Aboke, nel Nord dell’Uganda, e rapiscono 139 ragazze tra i dodici e i sedici anni. Lra, l’esercito di resistenza del Signore, è un gruppo ribelle guidato da Joseph Kony, che da anni distrugge il nord dell’Uganda e non solo, con rapimenti, mutilazioni, riduzione in schiavitù di donne e bambini e con il reclutamento di bambini-soldato. Queste ragazze, più conosciute come “le ragazze di Aboke”, vengono costrette a seguire i rapitori nel bosco. Suor Rachele Fassera, una delle missionarie comboniane e vicedirettore della scuola, raggiunge i ribelli e le studentesse, e li prega, offrendo in cambio se stessa, di lasciare le ragazze. 109 studentesse vengono liberate e tornano a casa con la suora; le più grandi, invece, vengono trattenute. Per le altre trenta ragazze rimaste in ostaggio e per combattere il fenomeno dei rapimenti si attiva una campagna nazionale e internazionale. Nasce la Concerned Parents Association, tra le cui fondatrici spicca il nome di Angelina Acheng Atyam, che raduna genitori e parenti dei rapiti. La figlia di Angelina, Charlotte è una delle 139 ragazze sequestrate ad Aboke. L’associazione si impegna per la liberazione dei bambini rapiti dall’Lra. Angelina più avanti, infatti, riceverà prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale per la sua lotta contro i rapimenti di bambini; diverrà simbolo della causa della pace in Uganda. Durante il rapimento le ragazze vengono date in sposa ai comandanti, partoriscono figli non voluti. Nel racconto di una ragazza di Aboke, Sara (nome di fantasia), rilasciato alla MISNA, si legge: «“Un giorno papa Giovanni Paolo II pronunciò un appello per la liberazione delle studentesse del Saint Mary. Fu il giorno più terribile, ci picchiarono con una tale violenza che pensai volessero ucciderci” racconta, aggiungendo di non sapere che fine abbiano fatto le quattro ragazze del collegio che ancora mancano all’appello. “Due sono morte, credo. Ma le altre non so. So solo che durante uno scontro a fuoco con i soldati, era estate, tutti scappavano verso il centro foresta, dove la vegetazione ti inghiotte ed è più facile nascondersi. Improvvisa- mente mi sono girata su e ho cominciato a correre nell’altro senso. Non so neanche come ho schivato i colpi, sono finita tra un gruppo di soldati che mi hanno riportato a casa”». Altre ragazze, come Sara, riescono a sfuggire ai ribelli assieme ai loro figli. L’augurio più bello che possiamo fare per questo natale è che le 219 studentesse rapite possano essere liberate, o possano riuscire a fuggire così come è avvenuto alle 139 ragazze di Aboke. Con la speranza che il Signore possa convertire i cuori dei guer- riglieri e di quanti continuano a rapire uomini e donne solo perché cristiani. Agli uomini, alle don- ne e ai bambini rapiti e poi liberati Sara direb- be: “Io sono giovane, quando mi addor- mento penso a che giornata sarà do- mani. La mia vita non si declina solo al passato”. Per ulteriori approfondimenti: LE RAGAZZE DI ABOKE. Adolescenti rapite & bambini soldato nella tragedia dell'Uganda di Els de Temmer- man (casa ed. Ares, 2009). Angela Rizzi [email protected] Il Sinodo diocesano è un tempo, come ci ricorda il nostro Arcivescovo, speciale di riflessione e comunione; un tempo in cui tutti, consacrati e laici, camminano insieme per raggiun- gere la meta comune: “mettersi in ascolto della Parola per accogliere le novità del Regno che viene”. Ed è per questo che in questo periodo di Av- vento si vuole fortificare questo “Spirito di Gruppo” tra sacerdoti e laici attraverso delle iniziative concrete come il ritiro organizzato sabato 6 dicembre c/o l’O- asi di Nazareth in Corato. Il ritiro sarà l’occasione per riflettere e meditare insieme su quelli che sono i punti da affrontare per l’azione della Chiesa diocesana nella società attuale. S.E. Mons. Mario Paciello sarà la guida di questo avvenimento attraverso la sua meditazione che si concluderà nel primo pomeriggio con la celebrazio- ne presieduta dal nostro arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri. Angela Rizzi [email protected] “La Spia” di Anton Corbjin è l’ultimo film magistralmen- te interpretato dal grande attore americano Philip Seymour Hoffman prima della sua tragica scomparsa nel febbraio scorso. Il film è un thriller ambientato tra Amburgo e Ber- lino tratto dal romanzo di John Le Carrè,” Yissa il buono”: Hoffman è Gunther Bachmann, capo di una cellula dell’an- titerrorismo. Riflessivo, attento, risoluto, con un fiuto da segugio, la spia svolge il suo compito egregiamente, e da tempo, osserva un importante e illuminato accademico mu- sulmano, che svolge attività di raccolta fondi per opere di beneficenza. Il nostro protagonista è convinto che qualcosa nell’attività del professore non quadri per cui è determinato a scoprire le finalità delle donazioni che il professore,sovente, fa a favore di una compagnia di navigazione cipriota che in realtà servono per finanziare le attività terroristiche della Jihad islamica. L’investigazione si complica il giorno in cui in città arriva un misterioso giovane, Yissa Karpov, privo di documenti, che reclama una pesante eredità. La trama si infittisce e da luogo a una lunga partita a scacchi tra Berlino e Amburgo che coinvolge le varie intelligence dei paesi che hanno a cuore la lotta al terrorismo. La pellicola si dipana così in un gioco di fughe, di inseguimenti, di ricatti, e tradi- menti senza mai scivolare in sequenze di violenza esplicita. Non vi sono scene crude e brutali, tutto è una corsa contro il tempo, ma…”. La Spia” è una spy-story, è un’avventura senza tregua per appassionati di storie di politica, di spie, di buoni e di cattivi, insomma un film per tutti, che lascia con il fiato sospeso fino all’ultima scena. Sicuramente un film da vedere. Liana Caputo [email protected] Il “sì” affascinante della Piena di Grazia SINODO DIOCESANO mettersi in ascolto della Parola 1 lun ore 18.00 Novena all’Immacolata per i ragazzi (tutti i giorni fino a sabato) ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ore 19.30 Preghiera di lode, RnS (ogni lunedì) 2 mar ore 18.30 Catechesi, RnS ore 20.00 Corale 3 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 19.45 Formazione catechisti 4 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì) 1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (lab. scol. per diversamente abili ogni giovedì) ore 18.00/20.00 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata dai Giovani 5 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media 1° venerdì ore 20.00 Catechesi Post-Cresima (ogni venerdì) ore 20.00 Catechesi Giovanissimi (ogni venerdì) ore 20.00 Corso prematrimoniale (ogni venerdì) 6 sab S. Nicola. Onomastico del Vice Parroco Ritiro diocesano d’Avvento ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani (ogni sabato) 7 dom II DOMENICA DI AVVENTO ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (2ª e 4 ª del mese) 8 lun IMMACOLATA CONCEZIONE B.V.M. Orari Ss. Messe: 8.30-11.30-19.00 11 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata da RnS e Catechisti 14 dom III DOMENICA DI AVVENTO ore 20.00 Catechesi giovani coppie 16 mar Inizio novena di Natale ore 18.00 Novena per i ragazzi 17 mer ore 18.00 Catechesi in festa di 3ª e 4ª elementare 18 gio Tombolata Villaggio Paradiso, EPASSS e Diversamente Abili dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa 9 ven ore 18.00 Catechesi in festa 5ª elementare e 1ª media ore 20.00 Catechesi in festa Post-Cresima/Giovanissimi 20 sab ore 17.30 Catechesi in festa ore 19.00 Benedizione Bambinelli 21 dom IV DOMENICA DI AVVENTO ore 8.30-10.00-11.30-19.00 Benedizione Bambinelli ore 11.00 Catechesi in festa 1ª e 2ª elementare 24 mer ore 18.00 S. Messa vespertina della vigilia al Crocifissino ore 22.00 Solennità del Natale del Signore 25 gio NATALE DEL SIGNORE Orari Ss. Messe: 8.30-10.00-11.30-19.00 28 dom S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe “Mini campo” invernale Post-Cresima/Giovani/issimi (28/29) 30 mar S. Ruggero. Festa patronale. Processione cittadina Onomastico del Parroco 31 mer ore 19.00 S. Messa di Ringraziamento. Canto del Te Deum GENNAIO 1 gio MARIA SS. MADRE DI DIO - Giornata mondiale per la pace Orari Ss. Messe: 8.30-11.30-19.00 L'APPUNTO

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La Stadera n. 95 Dicembre 2014

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno XI

n°95

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2014

5 6

dicembre

per segnalazioni e [email protected]

puoi seguirci anche suwww.facebook.com/sscrocifissobarletta

delegato relazioni [email protected]

agenda dicembre 2014cinema

Direttore editoriale:Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela Rizzi, Ruggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, don

Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, don Nicola Salvemini, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre

Hanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifisso - BarlettaAnno XI - n. 95 dicembre 2014Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. CrocifissoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete! (Proverbio Sioux)

A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. (Oscar Wilde)

Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascolta-tori, illudendo voi stessi. (S. Giacomo)

Ognuno di noi è legato a Dio con un filo. Quando commettiamo un peccato, il filo si rompe. Ma quando ci pentiamo della nostra colpa, Dio fa un nodo nel filo, che diviene più corto di prima. Di perdono in perdono ci avviciniamo a Dio. (B. Ferrero)

Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti. (T. Roo-sevelt)

Punta a conquistare la Luna, mal che vada, avrai vagabondato tra le stelle. (Les Brown)

Il pellegrino che arriva a Nazareth ed entra nella basilica dell’annunciazione, edificio di fine anni 60’ del sec. scorso, resta sconcertato davanti ai pochi resti della casa-grotta,

laddove si compiono due importanti eventi della storia univer-sale: il “sì” di Dio all’umanità nell’incarnazione del suo Figlio e l’eccomi dell’uomo al suo Signore, nella disponibilità della gio-vane ragazza di quello sperduto villaggio della Galilea! Chi si ferma davanti alla grotta rimane disarmato per la sua mode-stia e fragilità, nonostante si stia facendo di tutto per sottrarla all’usura del tempo, ma quella “pochezza” di fronte alla quale ci si ritrova richiama il mistero stesso della Benedetta tra le donne: piccola, insignificante per il mondo, ma affascinante e bella agli occhi del Verbo che l’ha scelta come il santuario su cui poggiare i suoi piedi!

Milioni di pellegrini sono accorsi nei secoli al villaggio di Maria e ognuno di loro ha voluto lasciare sugli intonaci antichi e preziosamente custoditi un ricordo di quella visita, ripetendo la salutatio angelica in lingua greca: chaire Maria! Quel saluto dei primi secoli risuona ancora nella bocca di tanti credenti che in ogni parte del mondo la invocano nelle loro lingue: “Ave, Maria”. La parola che noi italiani abbiamo conservato è di origine latina, “Ave”, che assume il senso di un augu-rio: “desidero che tu stia bene”, mentre nel termine greco “chaire” c’è l’idea del “rallegrarsi”: “Rallegrati, Maria”. La gioia di Maria è sicuramente nell’essere totalmente di Dio, come ella stessa dice, quando alla rivelazione dell’angelo risponde: “ecco la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua pa-rola”! “Chaire, Maria” però richiama un’altra parola derivata in lingua francese e che anche noi italiani usiamo: charme, che indica il fascino, l’attrazione esercitata da una persona! Sì, venendo a Nazaret, se ci si ferma davanti all’icona della vita della Vergine, si rimane affascinati da tanta semplicità in cui non trovi null’altro che Dio, il dono a Lui, la celebrazione delle sue opere, lo spazio di un grembo che è diventato più grande dell’universo perché quella fanciulla ha contenuto in sé Colui che i cieli dei cieli non posso reggere! Noi la invochiamo “immacolata” nella chiesa latina per ricordare che mai l’egoi-smo di un cuore lontano da Dio ha trovato posto in lei, fin dall’aurora della sua vita, quando il Padre l’ha adombrata con la grazia della croce che già in lei sortiva i suoi effetti, ancor prima che il Figlio venisse in questo mondo. I nostri fratelli or-todossi la chiamano la panaghia o “tuttasanta”, riconoscendo che in quella fanciulla tutto è di Dio ed ogni angolo della sua

esistenza proclama la grandezza del Signore, come lei cantò nel Magnificat! Nazareth però non è solo poesia e fascino che lascia tramortiti e incantati: la grotta dell’incarnazione grida ad ogni pellegrino che arriva di far diventare la Vergine, la sua compagna di viaggio! A ciascuno di noi Dio rivela un progetto da compiere perché il Signore vuole incarnare in noi la sua vo-lontà; anche noi come la giovane madre di Nazareth possiamo pronunciare il nostro “eccomi” generoso e libero ed essere, là dove il Signore ci ha posti, il segno di una vita che risplende in mezzo agli uomini, affascina ed attira perché, come Maria, anche noi possiamo risplendere della santità di Dio.

Don Francesco [email protected]

In breve… don Francesco PiazzollaDon Francesco Piazzolla, sacerdote diocesa-

no dal 1996, è stato viceparroco del SS. Cro-cifisso con l’allora parroco don Luigi Filannino; successivamente è stato nominato parroco del-la nuova realtà parrocchiale della SS. Trinità, nata nel quartiere denominato “167”.

Accanto all’opera di pastore, don France-sco è stato docente di Sacra Scrittura presso l’ISSR “San Nicola il pellegrino” in Trani. Du-rante questo periodo ha curato i corsi formativi per laici nel SAB (Settore apostolato biblico) diocesano coordinando le attività e fornendo un prezioso contributo per l’approfon-dimento della Sacra Scrittura. Nell’anno pastorale 2013-2014 si è completamente dedicato alla pastorale biblica con corsi presso la facoltà teologica pugliese (istituto S. Fara di Bari).

Attualmente insegna nella facoltà di Scienze bibliche presso lo Studium Biblicum Franciscanum in Gerusalemme. Anche in questo periodo di assenza don Francesco resta il responsabile SAB diocesano; ogni venerdì infatti, dalle 20 alle 21, tiene una Lectio Divina sulla Parola della Domenica attraverso un collegamento Skype da Gerusalemme.

Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina facebook: Apostolato Biblico BT Sab.

Ruggiero [email protected]

IL NATALE CHE VORREIDalle ragazze di Aboke alle studentesse di Chibok

Il Natale è alle porte; per noi cristiani il Signore presto nascerà. La nostra speranza è che il Signore possa nascere nei cuori tristi, nei cuori induriti, nei cuori pieni di odio; ci auguriamo che possa nascere soprattutto nei

cuori dei terroristi che tutt’oggi continuano a rapire i cristiani. Vogliamo che sia Natale per le 219 studentesse rapite nell’aprile scorso a Chibok in Nigeria da Boko Haram, l’organizzazione terroristica diffusa nel Nord della Nigeria, e trasformate in schiave. Le studentesse rapite si sono convertite all’Islam e sono state date in sposa. Questa vicenda ci fa ritornare alla mente un altro rapimento, di cui poco si è parlato negli anni addietro. Era la notte del 10 ottobre 1996 quando i guerriglieri del Lord Resistance Army fanno irruzione nel St. Mary’s College di Aboke, nel Nord dell’Uganda, e rapiscono 139 ragazze tra i dodici e i sedici anni. Lra, l’esercito di resistenza del Signore, è un gruppo ribelle guidato da Joseph Kony, che da anni distrugge il nord dell’Uganda e non solo, con rapimenti, mutilazioni, riduzione in schiavitù di donne e bambini e con il reclutamento di bambini-soldato. Queste ragazze, più conosciute come “le ragazze di Aboke”, vengono costrette a seguire i rapitori nel bosco. Suor Rachele Fassera, una delle missionarie comboniane e vicedirettore della scuola, raggiunge i ribelli e le studentesse, e li prega, offrendo in cambio se stessa, di lasciare le ragazze. 109 studentesse vengono liberate e tornano a casa con la suora; le più grandi, invece, vengono trattenute. Per le altre trenta ragazze rimaste in ostaggio e per combattere il fenomeno dei rapimenti si attiva una campagna nazionale e internazionale. Nasce la Concerned Parents Association, tra le cui fondatrici spicca il nome di Angelina Acheng Atyam, che raduna genitori e parenti dei rapiti. La figlia di Angelina, Charlotte è una delle 139 ragazze sequestrate ad Aboke. L’associazione si impegna per la liberazione dei bambini rapiti dall’Lra. Angelina più avanti, infatti, riceverà prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale per la sua lotta contro i rapimenti di bambini; diverrà simbolo della causa della pace in Uganda.

Durante il rapimento le ragazze vengono date in sposa ai comandanti, partoriscono figli non voluti. Nel racconto di una ragazza di Aboke, Sara (nome di fantasia), rilasciato alla MISNA, si legge: «“Un giorno papa Giovanni Paolo II pronunciò un appello per la liberazione delle studentesse del Saint Mary. Fu il giorno più terribile, ci picchiarono con una tale violenza che pensai volessero ucciderci” racconta, aggiungendo di non sapere che fine abbiano fatto le quattro ragazze del collegio che ancora mancano all’appello. “Due sono morte, credo. Ma le altre non so. So solo che durante uno scontro a fuoco con i soldati, era estate, tutti scappavano verso il centro foresta, dove la vegetazione ti inghiotte ed è più facile nascondersi. Improvvisa-mente mi sono girata su e ho cominciato a correre nell’altro senso. Non so neanche come ho schivato i colpi, sono finita tra

un gruppo di soldati che mi hanno riportato a casa”».Altre ragazze, come Sara, riescono a sfuggire ai ribelli assieme ai loro figli.

L’augurio più bello che possiamo fare per questo natale è che le 219 studentesse rapite possano

essere liberate, o possano riuscire a fuggire così come è avvenuto alle 139 ragazze di

Aboke.Con la speranza che il Signore

possa convertire i cuori dei guer-riglieri e di quanti continuano

a rapire uomini e donne solo perché cristiani.

Agli uomini, alle don-ne e ai bambini rapiti e poi liberati Sara direb-be: “Io sono giovane, quando mi addor-mento penso a che giornata sarà do-mani. La mia vita non si declina solo al passato”.

Per ulteriori approfondimenti:LE RAGAZZE DI ABOKE.Adolescenti rapite & bambini soldato nella tragedia dell'Uganda di Els de Temmer-man (casa ed. Ares, 2009).

Angela [email protected]

Il Sinodo diocesano è un tempo, come ci ricorda il nostro Arcivescovo, speciale di riflessione e comunione; un tempo in cui tutti, consacrati e laici, camminano insieme per raggiun-

gere la meta comune: “mettersi in ascolto della Parola per accogliere le novità del Regno che viene”.

Ed è per questo che in questo periodo di Av-vento si vuole fortificare questo “Spirito di Gruppo” tra sacerdoti e laici attraverso delle iniziative concrete come il ritiro organizzato sabato 6 dicembre c/o l’O-asi di Nazareth in Corato. Il ritiro sarà l’occasione per riflettere e meditare insieme su quelli che sono i punti da affrontare per l’azione della Chiesa diocesana nella società attuale.

S.E. Mons. Mario Paciello sarà la guida di questo avvenimento attraverso la sua meditazione che si concluderà nel primo pomeriggio con la celebrazio-ne presieduta dal nostro arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri.

Angela Rizzi [email protected]

“La Spia” di Anton Corbjin è l’ultimo film magistralmen-te interpretato dal grande attore americano Philip Seymour Hoffman prima della sua tragica scomparsa nel febbraio scorso. Il film è un thriller ambientato tra Amburgo e Ber-lino tratto dal romanzo di John Le Carrè,” Yissa il buono”: Hoffman è Gunther Bachmann, capo di una cellula dell’an-titerrorismo. Riflessivo, attento, risoluto, con un fiuto da segugio, la spia svolge il suo compito egregiamente, e da tempo, osserva un importante e illuminato accademico mu-sulmano, che svolge attività di raccolta fondi per opere di beneficenza. Il nostro protagonista è convinto che qualcosa nell’attività del professore non quadri per cui è determinato a scoprire le finalità delle donazioni che il professore,sovente, fa a favore di una compagnia di navigazione cipriota che in realtà servono per finanziare le attività terroristiche della Jihad islamica. L’investigazione si complica il giorno in cui in città arriva un misterioso giovane, Yissa Karpov, privo di documenti, che reclama una pesante eredità. La trama si infittisce e da luogo a una lunga partita a scacchi tra Berlino e Amburgo che coinvolge le varie intelligence dei paesi che hanno a cuore la lotta al terrorismo. La pellicola si dipana così in un gioco di fughe, di inseguimenti, di ricatti, e tradi-menti senza mai scivolare in sequenze di violenza esplicita. Non vi sono scene crude e brutali, tutto è una corsa contro il tempo, ma…”. La Spia” è una spy-story, è un’avventura senza tregua per appassionati di storie di politica, di spie, di buoni e di cattivi, insomma un film per tutti, che lascia con il fiato sospeso fino all’ultima scena. Sicuramente un film da vedere.

Liana Caputo [email protected]

Il “sì” affascinantedella

Piena di Grazia

SINODO DIOCESANOmettersi in ascolto della Parola

1 lun ore 18.00 Novena all’Immacolata per i ragazzi (tutti i giorni fino a sabato)

ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ore 19.30 Preghiera di lode, RnS (ogni lunedì)

2 mar ore 18.30 Catechesi, RnS ore 20.00 Corale

3 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 19.45 Formazione catechisti

4 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (lab. scol. per diversamente abili ogni

giovedì) ore 18.00/20.00 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata dai Giovani

5 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media1° venerdì ore 20.00 Catechesi Post-Cresima (ogni venerdì) ore 20.00 Catechesi Giovanissimi (ogni venerdì) ore 20.00 Corso prematrimoniale (ogni venerdì)

6 sab S. Nicola. Onomastico del Vice Parroco Ritiro diocesano d’Avvento ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovani (ogni sabato)

7 dom II DOMENICA DI AVVENTO ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (2ª e 4 ª del mese)

8 lun IMMACOLATA CONCEZIONE B.V.M. Orari Ss. Messe: 8.30-11.30-19.00

11 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica animata da RnS e Catechisti

14 dom III DOMENICA DI AVVENTO ore 20.00 Catechesi giovani coppie

16 mar Inizio novena di Natale ore 18.00 Novena per i ragazzi

17 mer ore 18.00 Catechesi in festa di 3ª e 4ª elementare

18 gio Tombolata Villaggio Paradiso, EPASSS e Diversamente Abili dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa

9 ven ore 18.00 Catechesi in festa 5ª elementare e 1ª media ore 20.00 Catechesi in festa Post-Cresima/Giovanissimi

20 sab ore 17.30 Catechesi in festa ore 19.00 Benedizione Bambinelli

21 dom IV DOMENICA DI AVVENTO ore 8.30-10.00-11.30-19.00 Benedizione Bambinelli ore 11.00 Catechesi in festa 1ª e 2ª elementare

24 mer ore 18.00 S. Messa vespertina della vigilia al Crocifissino ore 22.00 Solennità del Natale del Signore

25 gio NATALE DEL SIGNORE Orari Ss. Messe: 8.30-10.00-11.30-19.00

28 dom S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe “Mini campo” invernale Post-Cresima/Giovani/issimi (28/29)

30 mar S. Ruggero. Festa patronale. Processione cittadina Onomastico del Parroco

31 mer ore 19.00 S. Messa di Ringraziamento. Canto del Te Deum

GENNAIO

1 gio MARIA SS. MADRE DI DIO - Giornata mondiale per la pace Orari Ss. Messe: 8.30-11.30-19.00

L'APPUNTO

EFFETTO CHIESAOLTRE

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VERSO IL CONVEGNO ECCLESIALE - FIRENZE 2015

GIORNATEDI SPIRITUALITÀDELLA FAMIGLIA18/19 ottobre 2014dal tema“La fragilità della coppia… ricominciare è credere nella coppia”, intervento dei coniugi Zattoni-Gillini

Molto interessante questa due giorni dedicata alla famiglia ed all’approfondimento delle dinamiche familiari con uno sguardo attento alla coppia. I coniugi Zattoni – Gillini, con una semplicità a volte disarmante, hanno parlato ad una folta platea delle dinamiche che, quotidianamente, ogni coppia affronta all’interno della famiglia sottolineando che, a volte, però, tali situazioni tendono ad opprimere, a schiacciare la coppia che, di conseguenza, si allontana e si perde. Spesso i coniugi, presi dalla routine quotidiana, non si incontrano più… passano i giorni, i mesi, glia anni e non ci si riconosce; ecco la necessità di onorarsi per 60 secondi ogni sera, quando si rientra a casa guardandosi negli occhi sul divano pensando… “per fortuna che ci sei”; tutte le fatiche, le ansie, le difficoltà della giornata svaniscono e così abbiamo nutrito il nostro amore. Spesso, infatti, i matrimoni vanno in crisi per tante banalità che, sommandosi, rendono il matrimonio altamente conflittuale e, con il tempo, questo conflitto diventa irreversibile; allora guardiamoci negli occhi ed amiamoci per 60

secondi, questo dissolverà tante incomprensioni!

Abbandoniamo, quindi,

il falso mito che l’amore possa durare per sempre da solo; l’Amore per poter durare a lungo richiede una cura costante e premurosa; devo occuparmi di mio marito, di mia moglie ed occuparmi del mio amore per lui/lei. Altro falso mito che va abbattuto è quello del dialogo a tutti i costi che viene da molti idolatrato; in realtà, molto spesso, il dialogo viene utilizzato nella coppia in modo errato per far capire all’altro che sbaglia, che si trova in errore piuttosto che per far comprendere all’altro il proprio punto di vista! Così l’amore muore lentamente; il dialogo è positivo ma non deve diventare un merito, non deve esserci a tutti i costi! Deve cadere il falso mito che, con il dialogo, si possano eliminare tutti i conflitti! Alcune volte, per eliminare i momenti di conflittualità, ci vogliono anche grandi silenzi! Per andare d’accordo non è necessario avere per forza le stesse opinioni, basta curare la relazione e, anche in momenti di opinioni contrastanti, non accusare l’altro. La buona amicizia è la base del matrimonio felice; dobbiamo abbandonare nel matrimonio il concetto di partita doppia: se io ho fatto 2 anche l’atro deve fare 2! Nel matrimonio non è così, deve prevalere l’Amore per l’altro!

Quando l’altro coniuge sbaglia, dobbiamo accogliere favorevolmente e con amore il suo tentativo di riparare se vi è stata frattura senza portarsi dietro rancori e malumori che distruggono il matrimonio. Dobbiamo cercare di capire e leggere i segni che stanno dietro i comportamenti e le esigenze del coniuge; se nella mia vita pre matrimoniale ho vissuto tante cene belle e allegre con la mia famiglia, forse mi piacerà andare a cena e vivere serate in allegria; se invece le cene erano momenti di scontro tra mamma e papà, probabilmente non mi interessa andare a cena poiché la cena è per me un momento di tristezza legato a brutti ricordi… allora devo saper leggere dietro i comportamenti del

coniuge ed andargli incontro; questo significa amare l’altro! Così riusciremo a comprendere l’altro e ad amarlo evitando inutili incomprensioni e conflitti. Dobbiamo evitare sul nascere i conflitti e non permettere ai conflitti di rovinare tutto.

Questa la sintesi dell’intervento dei coniugi Zattoni Gillini; con semplicità ci hanno raccontato la propria esperienza di coniugi al servizio di altri coniugi narrando situazioni concrete, di vita vissuta che, molto spesso, avevano come filo condutture una conflittualità derivante da molteplici incomprensioni che, nel tempo, avevano distrutto tanti matrimoni: di conseguenza hanno suggerito alla platea una serie di piccoli e semplici rimedi che, messi in pratica, evitano sul nascere inutili incomprensioni. Tali piccoli e semplici rimedi, unitamente ad un amore giornalmente coltivato e manifestato, possono rappresentare davvero un elisir di lunga vita di una coppia!

Antonio e Lisia [email protected]

Tu scendi sulla terra

Le giornate si accorciano e le strade della città, in questi freddi pomeriggi, si riempiono di luce artificiale, quasi a voler con-trastare il buio naturale che di questi tempi viene a visitarci

con grande anticipo.Le vetrine ornate a festa vorrebbero distoglierci dai problemi,

ci invitano a sfidare il freddo intenso e a vincere la paura di non farcela. Moltissimi passeggiano per le vie affollate e guardano i prodotti in esposizione i cui prezzi sono diventati invisibili ad occhio nudo. Costretti ad avvicinarsi per vederli meglio per poi alzare le spalle, scuotere la testa. E andare via.

La crisi economica ci avrà pure sottratto la possibilità di ac-quistare ma non ci ha rubato ancora la voglia di passeggiare e il desiderio di guardare oltre.

E mentre la luce nel nostro emisfero decresce in tutti i sensi da far sembrare che davanti ci siano solo le tenebre ad aspettarci, la storia continua il suo tragitto. Perché la storia ha un senso. Ha uno sviluppo ed un termine.

Ed il Natale ormai alle porte ci invita a vivere proprio con que-sta speranza che nasce dalla fattiva certezza di non camminare a caso ma verso una pienezza che in Gesù si è già fatta storia. Per-ché noi siamo “quel popolo che camminava nelle tenebre”. Eppure, nonostante la notte si fa interminabile, quel popolo “ha visto una grande luce”: Gesù. Che ha voluto porre la sua tenda in mezzo a noi, abitare in mezzo a noi, accamparsi nella nostra storia così contraddittoria.

Natale ogni anno torna a ricordarci che Dio vuole donare una nuova offerta di amicizia e di condivisione a ciascuno di noi (cfr. Martini).

Ma torna anche perché vuole continuare a farci stupire dinanzi all’admirabile commercium, allo scambio tra l’umano e il divino perché ormai e inevitabilmente “i due mondi da sempre separati, il divino e l’umano, sono entrati in collisione in Cristo. Una collisione non per un’esplosione ma per un abbraccio” (S. Kierkegaard).

Per questo vogliamo ancora credere. Per questo desideriamo ancora sperare. Per questo ci impegniamo ancora ad amare. A co-minciare da quella notte magnifica e incantevole in cui canteremo Tu scendi dalle stelle e poseremo il bambinello nella greppia. In quell’impiego così poco presentabile che in fondo è la nostra vita, la nostra coscienza. Un posto così poco pulito e adornato. Poco ac-cogliente ma a Lui sufficiente per nascere. E a fermarsi un po’ con noi. Ad ascoltare i nostri lamenti, il nostro pianto. I nostri dubbi.

E “ricordati che non sei solo perché quella sera, quando gli altri canteranno, io accenderò una luce, sul mio albero, anche per te” (Maria Romana De Gasperi).

Massimo [email protected]

“Non siamo veramente con i poverise non siamo contro la povertà!”

(PAUL RICŒUR)

Dopo 10 anni da Montesilvano, la Chiesa italiana con 880 parteci-panti, di cui oltre 500 laici, si è ritrovata nuovamente a riflettere,

verificare e programmare sulla missio-ne ad intra ed ad extra. “Alzati e va a Ninive, la grande città (Gn 3,2) … dove il Vangelo si fa incontro” è stato il tema che ha accompagnato la tre-giorni. Mons. Spreafico ha asserito che Nini-ve, la grande città, capitale del gran-de impero assiro, metropoli piena di gente e di periferie povere e corrotte, rappresenta in qualche modo il mondo globalizzato di oggi e Giona un “picco-lo” profeta che deve annunciare la mi-sericordia di Dio dopo aver minacciato la distruzione della città. Giona accet-ta, seppur con reticenza, di “uscire” dalla sua situazione e andare a Ninive per “incontrare” la gente e le periferie povere e “donarsi” donando il messag-gio di salvezza di Dio (presentata sotto forma di minaccia). Un messaggio che contiene sì verbi al futuro, ma il “verbo/parola” presente è “salvezza”, salvezza per tutti, senza distinzione. Ecco quello a cui dobbiamo puntare: una Chiesa in uscita, che non “puzzi” più di sagrestia e pettegolezzo, ma “odori” di pecora e trasparenza, come ha recentemente di-chiarato papa Francesco che ci esorta spesso a questo movimento di uscita, come ha fatto ultimamente nell’Evan-gelii Gaudium! Uscire per incontrare la periferia, la marginalità (Gesù, un ebreo marginale è il titolo di un’opera interessante di J. Meyer), la povertà. Certo, la missione può essere testimo-niata anche “a casa”, ma occorre uscire, andare, partire! Immaginiamo gli Apo-stoli che restano in Palestina o a Geru-salemme ad annunciare il Vangelo! La storia avrebbe preso una piega comple-tamente diversa!

Uscire, incontrare e donarsi: tre verbi che illuminano la nostra evange-lizzazione. I destinatari sono le perife-rie, le povertà!

Già in Deuteronomio Dio non vuole che i poveri esistano! Il Vangelo di Gesù riprende questo tema della povertà, quando sfama fisicamente la folla nel-la moltiplicazione/condivisione dei pani presente in tutti e quattro i Vangeli (in un secondo tempo dovremmo leggere “spiritualmente” il gesto del Cristo!).

Tra gli invitati al Convegno c’è stato don Gustavo Gutierrez, fondatore della Teologia della Liberazione, per diverso tempo posta ai margini, se non addi-rittura dichiarata nociva, dal Vaticano

e dagli stessi papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, oggi in fase

di riabilitazione, tenendo

presente che l’Occidente, e soprattutto l’Europa, vive un periodo di crisi eco-nomica e di povertà, che “sottomette” le donne e gli uomini e li imprigiona ad un lavoro precario, quando c’è, e con pochi diritti.

La povertà reale o materiale è certamente una realtà complessa, dice Gutierrez, come già visto nella Confe-renza di Medellìn del 1968, ma le cause non sono ontologiche, bensì antropolo-giche: essa è una creazione degli esseri umani attraverso l’ingiustizia, la dise-guaglianza, lo sfruttamento, il non rico-noscimento della dignità delle persone; per lungo tempo si è pensato che la po-vertà fosse un fatto naturale, quasi una fatalità; una povertà economica frutto di una povertà mentale che per esempio considera l’uomo superiore alla donna, la cultura occidentale superiore alle al-tre, il bianco superiore al nero, ecc. Il povero è una persona insignificante per la società; Hanna Arendt, filosofa del XX secolo, ha dichiarato: “Il povero è colui che non ha il diritto di avere diritti”: di-ritto di mangiare, di avere una casa ed una vita dignitosa. La povertà, quindi, è scandalosa!

Ma esiste anche una povertà spi-rituale: “Beati/felici i poveri in spirito” sono coloro che mettono le loro vite nel-le mani di Dio cioè il discepolo e i santi; non sono i peccatori! L’opzione prefe-renziale per i poveri, di cui nella Chiesa ormai si parla sempre di più, è, però, per i poveri reali e materiali, non cer-tamente per quelli spirituali: la Chiesa deve aiutare i poveri reali a non esserlo più! E la teologia della Liberazione può dare il suo contributo affinché i cristiani capiscano i meccanismi che causano la povertà (per esempio le multinazionali, la finanza senza regole in nome del solo guadagno non connesso al lavoro, ecc.), sia reale sia spirituale, e vi pongano ri-medio con il loro impegno concreto.

Infine P. Gustavo cita la povertà volontaria come una delle soluzioni allo scandalo della povertà materiale e spirituale: la solidarietà con i poveri re-ali mettendo la nostra vita nelle mani di Dio (non del denaro, del successo, del potere!), come ha fatto mons. Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador assassinato il 25 marzo 1980!

La povertà in ultima analisi porta alla morte: negare i diritti porta neces-sariamente alla fine della vita.

Le conclusioni di questo Convegno, esposte da Don Alberto Brignoli, sono incoraggianti, ma impegnative: lo stu-dio per capire la realtà e proporre stra-tegie cristiane per la valorizzazione del-la dignità di tutti, soprattutto dei poveri (l’opzione preferenziale), mettersi in rete per comunicare di più ed unire le forze e dare più spazio ai giovani con il loro entusiasmo per responsabilizzarli e inviarli in missione.

Se non vogliamo “morire” e far mo-rire il messaggio di Cristo.

Ruggiero [email protected]

Ricominciare…in famiglia

Santa allegrezza… in famiglia

Anche quest’anno i giovani della parrocchia, accompagnati da alcuni catechisti, gireranno nelle case del nostro quartiere, durante la nove-na del Natale, per cantare la Santa Allegrezza.

È un’ iniziativa partita lo scorso anno che ha visto riunirsi un co-spicuo numero di ragazzi; anche il riscontro da parte dei genitori e delle famiglie ospitanti ha dato vi-gore a questa iniziativa che vede la parrocchia come una “famiglia di famiglie”.

Angela [email protected]

Iniziative gruppo giovani/giovanissimiLa vita comunitaria dei giovani è uno dei pilastri della

programmazione dell’anno pastorale di una parrocchia. Ed è per questo che anche don Rino, don Nicola, con il supporto fondamentale degli educatori, propone una serie di iniziative tali da creare un vero gruppo.

Un gruppo che non vede nella parrocchia un luogo pretta-mente “ludico”, ma anche il posto in cui crescere, crearsi una coscienza critica che li prepari ad affrontare le scelte che si presenteranno nella vita senza la paura di sbagliare (perché anche sbagliare fa bene).

Partiamo con le proposte:• Si sottolinea una necessaria evoluzione della vita spiri-

tuale dei gruppi partendo dalla vita di preghiera: ado-razione eucaristica, compieta del giovedì.

• Ecco anche un’iniziativa ispirata al “Corso Alpha” (si tratta di un ciclo di 15 cene, nelle quali i non cre-

denti fanno un effettivo cammino graduale di

scoperta dei fondamenti del cristianesimo): ci saranno tre date in cui si organizzeranno delle cene tra diversi gruppi (e di cui non anticipiamo volutamente i conte-nuti!!!) di ragazzi.

• Altri impulsi saranno: l’oratorio, attività ludiche e ricre-ative, volontariato (sia in parrocchia che fuori).

Resta un punto da chiarire: una programmazione defini-sce le linee guida, gli aspetti generali di un cammino. L’ini-ziativa più importante sarà quella che Voi ragazzi porterete ai vostri educatori, le vostre idee.

Se ciò avvenisse, vuol dire che i vostri educatori avranno fatto un buon lavoro, che avranno seminato su un terreno fertile e vigoroso.

Per cui, cari ragazzi, coraggio! E buon cammino.

Ruggiero Dimonte [email protected] Rizzi [email protected]