Arezzo Sport 95

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13 16 MARZO 2012 sistono quegli sport cosiddetti minori che, in ogni modo, hanno meno visibilità rispet- to a quelli che tutti sono abituati a vedere o a praticare: uno di questi è sicuramente il triathlon. Anche nella nostra città esiste una società, l’Arezzo Triathlon, impegnata in que- sta disciplina, in crescita e che sta gareggiando in numerose gare nazionali: Fabio Guidelli, campione italiano del 2010 nella categoria X-Terra, è il fonda- tore e il tecnico di questa società. Guidelli, ci spiega come è strutturato il triath- lon? «Il triathlon è uno sport formato da tre discipline (nuoto, bici e corsa) che negli ultimi anni ha co- nosciuto un certo sviluppo nel nostro Paese. Dalle Olimpiadi di Sydney 2000 è entrato a far parte delle discipline olimpiche e ha subito assegnato meda- glie, con la federazione internazionale che ha poi deciso di proporre altre modalità per aumentare l’attenzione del pubblico nei confronti di questo sport, come ad esempio il duathlon (solo corsa e bici)». Spedizioni in tutto il mondo! località Montecchio Vesponi, Castiglion Fiorentino (Arezzo) 0575/1786102 [email protected] via Guadagnoli 37 0575/302676 E continua a pag. 14 in copertina

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L'inserto sportivo de "Il Settimanale di Arezzo" n. 95, in edicola gratuitamente da Venerdì 16 Marzo 2012! Corri a prendere la tua copia!!!

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sistono quegli sport cosiddetti minori che, in ogni modo, hanno meno visibilità rispet-to a quelli che tutti sono abituati a vedere o a praticare: uno di questi è sicuramente il triathlon. Anche nella nostra città esiste

una società, l’Arezzo Triathlon, impegnata in que-sta disciplina, in crescita e che sta gareggiando in numerose gare nazionali: Fabio Guidelli, campione italiano del 2010 nella categoria X-Terra, è il fonda-tore e il tecnico di questa società.

Guidelli, ci spiega come è strutturato il triath-lon?

«Il triathlon è uno sport formato da tre discipline (nuoto, bici e corsa) che negli ultimi anni ha co-nosciuto un certo sviluppo nel nostro Paese. Dalle Olimpiadi di Sydney 2000 è entrato a far parte delle discipline olimpiche e ha subito assegnato meda-glie, con la federazione internazionale che ha poi deciso di proporre altre modalità per aumentare l’attenzione del pubblico nei confronti di questo sport, come ad esempio il duathlon (solo corsa e bici)».

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Il triathlon ad Arezzo? Quale è oggi la situazione nel nostro territorio?

«Nel 1997 esisteva l’Ironteam Arezzo, che nel 2000 riuscì an-che a ottenere buoni risultati a livello nazionale. In seguito, nei primi anni del nuovo millennio, la società si sciolse ma nacque la Vis Cortona, attualmente la realtà con il maggior numero di iscritti in provincia. Infine, nel 2011, dopo aver vinto il cam-pionato italiano nella categoria X-Terra ed essere stato in squa-dre di Maranello e Roma, decisi di tornare ad Arezzo per fon-dare l’Arezzo Triathlon, perché volevo che la mia città avesse una squadra che la rappresen-tasse anche a livello comunale. Questo è stato possibile con vari aiuti, tra cui quello dell’Arezzo Nuoto, che si è iscritto alla nostra federazione e ci dà una mano».

Quali sono i numeri della società?«La nostra è una piccola realtà: nel 2012 la società conta 13

tesserati, ma l’obiettivo principale è reclutare giovani che diano slancio al nostro movimento, anche se è piuttosto difficile».

Per quale motivo?«Nell’immaginario comune il triathlon è uno sport molto fatico-

so, visto che è formato da ben tre discipline. In realtà è uno sport come gli altri, anzi più vario, e che aiuta a essere più completi fisicamente e mentalmente.

La forza di volontà è la base di questo sport, da questo si posso-no trarre benefici psicologici notevoli. Il problema rimane quello di spiegare ai ragazzi e ai genitori che il triathlon non comporta una mole di allenamento eccessiva».

Quali sono gli obiettivi sportivi di questa stagione?«Parteciperemo come società a tutte le gare di Coppa

Toscana e altri eventi in tutta Italia, visto che il calendario è molto fitto.

Personalmente l’obiettivo principale è, a fine maggio a Orosei, il campionato italiano X-Terra (invece che 40 chi-lometri in bici da strada, se ne fanno 30 in mountain bike), con la speranza di riprendere il titolo che avevo già con-quistato nel 2010».

Altri propositi per questo anno?«Oltre che trovare giovani, la speranza è trovare anche

qualche sponsor che ci possa aiutare a rendere più visibili alla gente il nostro sforzo e il nostro mondo sportivo».

Triathlon, uno sport come tutti gli altriIntervista a Fabio Guidelli, fondatore dell’Arezzo Triathlon

di Alessio Segantini

[continua da pag. 13]

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una dote che è presente fin da quando si è piccoli. Quella volontà di arrampi-carsi, di superare l’ostacolo che si pone dinanzi, cercando di afferrare ciò che sta al di là della nostra visuale. Un de-

siderio forte che tutti noi possiamo coltivare in sicurezza, in una varietà di “palestre” sia di roc-cia che in strutture indoor. L’ente a cui rivolger-si è il Cai (Club Alpino Italiano) che organizza corsi nella propria sede di via Filzi anche per neofiti, dove in particolar modo si imparano i rudimenti di tale disciplina con istruttori compe-tenti e professionali. Poi il contatto diretto con la roccia, tra falesie di differente difficoltà come in Pratomagno o alle Balze, ma anche fuori Toscana.

Un’esperienza formativa, quella della mon-tagna, una vera e propria palestra di vita, che premia il bisogno tutto umano di superare i propri limiti mentali e fisici, per raggiungere uno scopo ogni volta più complesso. Uno sport adatto a tutti, che attira sempre più persone. Corde, nodi, protezioni; si sale in coppia, creando un forte feeling che si impernia su un rapporto di fiducia sia col partner che con se stessi.

Anche i bambini ne rimangono da subito ammaliati, dimostrando una fluidità nel movimento e una di-mestichezza quasi innate. Il Cai organizza per loro corsi specifici, dove si predilige un approccio culturale della montagna e dell’ambiente circostante, senza tralasciare l’aspetto ludico dell’arrampicata.

Sempre con corde e imbracature, ma al chiuso, le palestre indoor ad Arezzo fanno il pieno di adesioni. La nuova parete al PalaCaselle è ancora work in progress sotto la spinta dell’associazione sportiva dilet-

tantistica “Arezzo Verticale” e del suo presidente Giovanni Folli, che ha fiuta-to il grande interesse e partecipazione per tale attività: «La parete alle Caselle sarebbe una conquista grandissima per Arezzo. Verrebbero da tutta Toscana e oltre per praticare uno sport come que-sto, che ti ammalia e ti lascia incantato fin da subito». Per adesso si può usufru-ire della palestra dei Vigili del Fuoco o della piccola parete della Ginnastica “Petrarca”, che ospitano un proprio gruppo di arrampicata, ma insufficienti ad accogliere tutti gli appassionati che fanno richiesta.

Sempre la società “Arezzo Verticale”, dimostrando la propria determinazione, organizza degli street boulder, ovvero sessioni di arrampicata sulle mura di cinta. Un modo inusuale per sentirsi a st retto contatto, o meglio, “aggrappati” alla nostra splendida città.

CON LA TESTA TRA LE

NUVOLE… BEN SALDI ALLA

ROCCIA

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di Giacomo Belli

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uante volte capita agli atleti di infortunarsi nel bel mezzo della stagione sportiva? E quante volte anche a noi comuni mortali capita di avere a che fare con dolori di varia natura senza riuscire a districarci tra le varie opzioni di guarigione che ci vengono offerte?

È proprio di questo, guarigione e prevenzione, che abbiamo discusso con il dottor Giacomo Margiacchi, giovane osteopata della provincia di Arezzo che, da anni, si adopera per diffondere i benefici della sua disciplina e sdoganare i tabù che ancora la accompagnano.

Diplomato in Scienze Osteopatiche presso l’Université Européenne “Jean Monet” di Bruxelles e attualmente iscritto all’Accademia Italiana di Medicina Osteopatica di Saronno, da sempre impegnato anche nel mondo dello sport, troviamo Giacomo Margiacchi al suo esordio come scrittore in campo medico-sportivo. Infatti, è appena uscito, già disponibile nelle librerie on-line, il suo primo manuale Taping elastico. Principi e manuale applicativo.

L’osteopatia in poche parole.«Non dobbiamo mai pensare all’osteopatia come una disciplina contrapposta ad al-

tre pratiche mediche. Ad esempio, a differenza della fisioterapia che agisce sul sintomo nella fase acuta del trauma, l’osteopatia agisce tramite la tecnica manuale sull’origine a distanza di un problema, cioè su quelle disfunzioni, anche silenti, che hanno portato a delle patologie.

Ogni parte del nostro corpo dipende dalle altre ed è per questo che, in osteopatia, giochiamo molto sul-la prevenzione del trauma e sul concetto di autoguarigione, al fine di evitare anche alcuni tipi di chirurgia: questa è indispensabile solo quando non è più possibile innescare il processo di auto guarigione».

Con quali altre pratiche si sposa?«L’osteopatia va a braccetto con una miriade di discipline: ortopedia, ginecologia, geriatria.

Recentemente sta prendendo campo un nuovo connubio, quello dell’osteopatia pediatrica, utile in caso di trauma da parto, in quanto, attraverso tecniche dolci, si riesce ad agire anche su delle anomalie del cranio del neonato».

E lo sport?«Sportivamente parlando, ho da poco creato il Metodo “Proiezione Infortunio”, che mi permette di la-

vorare con società o singoli atleti. Grazie a un esame obiettivo in chiave osteopatica e a una valutazione delle articolazioni, ottenuta tramite test ortopedici, si stima la qualità statica dell’atleta e si proietta su scala percentuale il possibile infortunio che un atleta può incontrare, in base anche al proprio assetto posturale.

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PREVENZIONE E AUTOGUARIGIONE: CONOSCERE L’OSTEOPATIA

di Elettra Fiorini

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PASTICCERIA

LE MURA

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L’osteopatia e le sue applicazioni in campo medico-sportivo

Per evitare il trauma si forniscono, quindi, una serie di indicazioni pre-gara e fuori gara che permetteranno allo sportivo di essere monitorato per tutta la stagione, diminuendo il rischio di infortunio».

Parliamo del taping elastico.«Il taping è un nastro elastico adesivo che, applicato sul corpo del paziente,

facilita gli scambi di liquidi tra tessuti, andando a operare sia a livello posturale-articolare che muscolare. È di largo successo in campo sportivo (tant’è che vie-ne utilizzato prima, dopo e durante il gesto atletico) perché capace di prevenire eventi traumatici quali le distorsioni o di agire sulla traumatologia stessa grazie alla sua azione di decompressione. Inoltre una volta rimosso il nastro, i suoi effetti, spe-cie quelli posturali, non svaniscono».

Come vede il quadro legislativo sull’osteopatia in Italia?«In Italia l’osteopatia non è riconosciuta come disciplina sanitaria a eccezione

della Toscana dove, con la Legge Regionale n.2/2005, la si riconosce come disci-plina bionaturale volta al miglioramento dello stato di salute.

Non è una cura, ma una pratica di potenziamento del processo di autoguarigio-ne che incide sul benessere generale dell’individuo. In fondo stiamo parlando di

una disciplina molto giovane, nata alla fine dell’Ottocen-to negli Stati Uniti e sbarca-ta da noi solo vent’anni fa.

A differenza quindi di altri Paesi europei, dove la trovia-mo già inserita nelle strutture ospedal ie re , qui si deve ancora fare molta strada in questa dire-zione, ma ce la faremo!».

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a risposta arriva dalla Chimera Nuoto che, in vista dell’estate, organizza a partire dal 2 aprile i nuovi corsi della Scuola Nuoto per Adulti, con l’obiettivo di permettere, anche a chi ancora non sa nuo-tare, di partire per le vacanze possedendo una buona tecnica di base e avendo già acquistato la necessaria sicurezza in acqua.

“Non è mai troppo tardi per imparare a nuotare” è il motto che guida l’attività per adulti della Chimera Nuoto perché, con le metodologie di insegnamento utilizzate, persone di tutte le età – anche completamente inesperte – possono imparare a nuotare, star bene, mantenersi in forma e perdere peso.

La Scuola Nuoto per Adulti, rivolta a chi ha superato i 18 anni, permette inoltre di acquisire sicurezza e superare la paura dell’acqua, attraverso un programma di allenamento progressivo, che insegna prima a galleggiare e poi ad apprendere tutte le tecniche del nuotatore, dai quattro stili ai tuffi fino ad arrivare alle virate.

«Il nuoto è un’attività che fa bene al fisico e alla mente, aiuta a stare in forma e a dimagrire – spiega il direttore tecnico Marco Magara. – La pratica del nuoto è resa possibile a tutti grazie al “potere normaliz-zante” dell’acqua: a differenza dell’ambiente terrestre, in piscina chiunque può fare attività motoria in ogni condizione fisica e a ogni età. Inoltre il nuoto è un’attività rilassante, non traumatica, senza controindica-

zioni, che aiuta a scaricare le tensioni e da cui, nonostante l’intensità degli allenamenti, si recupera velocemente: il massaggio continuo dell’acqua ha numerosi effetti positivi perché permette di recupera-re da traumi, combattere la cellulite e rafforzare il sistema muscolare e cardiocircolatorio».

Le lezioni della Scuola Nuoto per Adulti si svolgono all’interno del Centro Sport Chimera nelle coppie di giorni lunedì-giovedì o mar-tedì-venerdì dalle 19.30 in poi, durante la pausa pranzo o nel corso della mattinata; a richiesta, per professionisti, sportivi o persone con esigenze particolari, è possibile richiedere corsi individuali lungo tutto l’arco della giornata.

Per iscriversi o per ottenere ulteriori informazioni sui corsi della Scuola Nuoto per Adulti, è possibile rivol-gersi alla segreteria del Palazzetto del Nuoto o visitare il sito www.centrosportchimera.com.

LC’è un momento migliore della primavera per iniziare a nuotare?

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tanno attraversando un momento parti-colarmente positivo le formazioni di calcio femminile della Polisportiva Stella Azzurra che, nelle ultime settimane, sono riuscite a centrare numerosi risultati positivi.

Concluso in crescendo il campionato Juniores (nelle ultime due gare le ragazze della Stella Azzurra, pur avendo perso 4-3 sia con il Siena che con la Fiorentina, hanno fornito tante indicazioni positive, riuscendo a tenere testa a entrambe le quotate rivali), anche le Esordienti e la prima squa-dra di Serie C stanno mostrando importanti margini di crescita.

Nell’ultimo turno, domenica 11 marzo, le Esordienti sono riuscite a ottenere un successo per 2-1 sui pari età maschili del Bibbiena: le ragazze hanno mostrato il loro valore e il loro carattere, mettendo alle corde gli avversari casentinesi e im-ponendosi con le reti di Aleksandra Gwiazdovska e di Ilenia Serluca.

«Le nostre ragazze – afferma il tecnico Alessandro Forciniti – hanno dato vita a una bel-lissima gara, ben giocata e con tante occasioni da rete. La vittoria è meritata e testimonia la costante crescita di una squadra che, di settimana in setti-

mana, si sta mostrando sempre più capace di te-nere testa anche ai maschi».

A testimoniare il valore delle ragazze della Stella Azzurra è arrivata anche la convocazione di ben tre giocatrici nella rappresentativa regionale gio-vanile di calcio femminile: Rachele Nappini e le stesse Gwiazdovska e Serluca mercoledì 28 marzo parteciperanno a un raduno a Coverciano con le migliori giovani calciatrici di tutta la Toscana.

Intanto, venerdì 2 marzo, in collaborazione con l’Olmoponte, la Stella Azzurra ha ospitato la dot-toressa Lucia Castelli, la psicologa del settore gio-vanile dell’Atalanta: la serata, riservata ai genitori della scuola calcio, aveva come tema “I rapporti tra genitori e bambini in ambito sportivo in età evo-lutiva”, ed è stata organizzata a completamento dell’offerta formativa della società aretina.

Note liete arrivano anche dalla prima squadra che, dopo aver vinto 6-3 il derby aretino contro le Free Sisters, è riuscita a imporsi anche sul Pisa, la formazione che occupa il secondo posto della classifica di Serie C: la Stella Azzurra è scesa in cam-po determinata a centrare un risultato positivo ed è riuscita a vincere grazie a una rete di Valentina Mundi.

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Dalle Esordienti alla Serie C, la Stella Azzurra è protagonista

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uando l’Arezzo era la squadra di Piero (senza “Antonio”), gli amaranto si trova-vano ad affrontare avversari che si chia-mavano Milan, Genoa, Torino, Udinese, Napoli e Bologna. E nessuno di loro aveva

vita facile con gli amaranto. Poi è successo quel che è successo, e la Triestina si è trasformata in Trestina, al Piero si è aggiunto “Antonio” i quali, uniti insieme, fanno qualche centinaia di anime su per la valle del Tevere che va verso Perugia e che, al ritorno dalla trasferta di Arezzo, hanno vissuto settanta chilometri di incredulità, dopo le “tre nane” messe dentro la porta di Bucchi. Un k.o. inaspettato che affossa, forse definitivamente, le residue speranze dei ragazzi di Bacis, un delitto sportivo per una città che soffre – e non poco – l’approccio con un calcio minore che non riesce a entusiasmare.

Ci vorrebbe un indagine del commissario Montalbano ma, ultimamente, è sparito anche lui e quindi, “non ci resta che piangere”, sperando che la prossima volta non tocchi alla compagine del Frittole, espu-gnare il “Città di Arezzo”.

Fabio TOCCISe il buongiorno si vede dal mattino, potrebbe diventare un ottimo tecnico anche nel

calcio “dei grandi”, visti i risultati conquistati alla guida della formazione Juniores amaranto, virtualmente vincitrice del proprio campionato con un mese di anticipo. Se il futuro passerà attraverso i giovani, ben vengano le idee di chi sa come gestirli.

Salim CISSÉA secco da un mese e mezzo, sembra aver lasciato al Torneo di Viareggio

tutto il brio che aveva in corpo. Qualcuno la butta lì pensando che abbia già la testa proiettata a un futuro lontano da Arezzo, in categorie più presti-

giose. Forse sì oppure no, fatto sta che il “Balotelli di San Cornelio”, dopo i botti di qualche tempo fa, sembra essersi smarrito, come un cagnolino a Capodanno.

Michele BACISPrima della gara contro il Pierantonio aveva radunato 18 leoni. Poi, alla pro-

va dei fatti, si sono visti solo giocatori confusi, senza la giusta concentrazione e determinazio-ne che si converrebbe a una squadra che insegue e che non può sbagliare un colpo. Qui, forse, al t e c n i c o amaran-to ha fat-to difetto l ’ e s p e -

rienza, quella che fa muovere le corde giu-ste nelle teste di chi va in campo. Intanto, il Pontedera se ne va. Saluti e Bacis.

70 km d’incredulità...

di Luca Stanganini

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