La Sfida agli Squilibri Sfida agli Squilibri GLI OBIETTIVI di SVILUPPO DEL MILLENNIO Progetto...
Transcript of La Sfida agli Squilibri Sfida agli Squilibri GLI OBIETTIVI di SVILUPPO DEL MILLENNIO Progetto...
La Sfida agli Squilibri
GLI OBIETTIVI
di SVILUPPO
DEL MILLENNIO
Progetto “Food for Learnig”- Somalia
RAGIONI DELLO SQUILIBRIO
C’è cibo a sufficienza per sfamare l'intera popolazione
mondiale di oltre 7 miliardi di persone eppure 852
milioni di persone, il 15% della popolazione mondiale,
soffrono la fame.
Le principali cause della fame nel mondo, secondo ActionAid
un’iniqua distribuzione del cibo
i limiti nell’accesso e controllo sulle risorse naturali da parte dei più poveri
l’insostenibilità del modello attuale dominante di agricoltura industrialesu vasta scala che penalizza i piccoli produttori
la privatizzazione e il controllo da parte delle multinazionalidell’agricoltura e del cibo che spesso non rispettano i diritti dei lavoratorie delle comunità locali
l’utilizzo della terra per fini diversi da quelli agricoli come la produzione di
biocarburanti per soddisfare crescenti fabbisogni energetici
Paesi più a rischio
DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE
DENUTRITA Rapporto FAO 2008
America latina e Caraibi 6,40%
Europa centrale, orientale 4,10%
Asia orientale e Pacifico 25,60%
Medio Oriente e Nord Africa
4,10%
Asia meridionale 37,60%
Africa subsahariana 22,20%
VEDIAMO PERCIÒ
COME VIENE
DISTRIBUITO IL CIBO
NEL MONDO
Si nota dal Grafico che la
maggior parte del cibo nel
mondo viene distribuito ai
paesi più ricchi (82,7%):
Europa e America
soprattutto, mentre la parte
minore va a quelli più
poveri come l’Africa e gran
parte dell’Asia
CHE FARE?Obiettivi di Sviluppo
del Millennio:( Nazioni Unite-
settembre 2000 )
Dimezzare la percentuale
delle persone sottonutrite
entro il 2015
Gli Otto Obiettivi
di sviluppo
del Millennio
1 Sradicare la povertà estrema e la fame
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di
persone il cui reddito è inferiore ad 1 $ al giorno
• Raggiungere un’occupazione piena
e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti,
inclusi donne e giovani
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di
persone che soffre la fame.
4 Ridurre la mortalità infantile
• Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di
mortalità infantile sotto i 5 anni
7 Assicurare la sostenibilità ambientale
• Integrare i principi dello sviluppo sostenibile
all’interno delle politiche e dei programmi dei paesi
e invertire la tendenza alla perdita di risorse
ambientali
• Ridurre la perdita di biodiversità raggiungendo,
entro il 2010, una riduzione significativa del tasso di
perdita
• Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone
che non ha accesso all'acqua potabile e agli
impianti igienici di base
• Entro il 2020 raggiungere un significativo
miglioramento delle condizioni di vita di almeno 100
milioni di abitanti delle baraccopoli.
8 Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo
• Rivolgersi ai bisogni specifici dei paesi meno
avanzati, di quelli privi di sbocco al mare e dei
piccoli stati insulari in via di sviluppo
• Sviluppare un sistema commerciale e finanziario
più aperto, regolamentato, prevedibile e non
discriminatorio
• Trattare globalmente i problemi legati al debito
dei PVS
• In cooperazione con le aziende farmaceutiche,
rendere possibile nei pvs l’accesso ai farmaci
essenziali con costi sostenibili
• In cooperazione con il settore privato, rendere
disponibili i benefici delle nuove tecnologie,
specialmente per quanto riguarda l'informazione e
la comunicazione.
A che punto siamo?
Le persone che soffrono la fame:
100 milioni in meno negli ultimi dieci anni
209 milioni rispetto al biennio 1990-92
"Con il necessario impegno politico una riduzione veloce,
sostanziale e sostenibile della fame è possibile
Tredici paesi si avvicinano
all’obiettivo di sradicare la fame
I RISULTATISecondo le stime della FAO:
o Etiopia, Gabon, Gambia, Iran, Kiribati, Malesia, Mauritania, Mauritius, Messico e Filippine
Hanno dimezzato la percentuale delle persone che soffrono la fame entro il 2015
o Brasile, Camerun e Uruguay
Hanno dimezzato il numero complessivo delle persone che soffrono la fame entro il 2015
Quali le misure adottate?
incremento investimenti pubblici e privati per aumentare la produttività agricola
garanzia di un migliore accesso alla terra e ai mercati;
Incremento sviluppo rurale;
garanzia protezione sociale per i più vulnerabili
promozione programmi nutrizionali specifici, in particolare per affrontare le carenze alimentari nelle madri e nei bambini sotto i cinque anni .
La lotta contro la povertà e la miseria è una guerra
che possiamo e dobbiamo vincere.
BRASILE: FAME ZEROUna SFIDA POSSIBILE
“Fame Zero non è solo dare agli impoveriti
del mio Paese un pesce, ma è soprattutto
insegnare loro a pescare". LULA
Il Brasile con il programma Fame Zero, ben 31 provvedimenti , ha introdotto
accesso agli alimenti
finanziamento dell'agricoltura familiare
microcredito
riqualificazione sociale e professionale.
Come continuare?
o Azzerare il debito pubblico accumulato dai paesi sottosviluppati nei confronti dei paesi ricchi
o Avviare nuove iniziative per migliorare le condizioni di salute e di istruzione
o Consentire la partecipazione dei paesi in via di sviluppo al sistema commerciale globale
o Sviluppo delle energie rinnovabili
o Massicci interventi della comunità internazionale per destinare ingenti risorse alimentari necessarie a fronteggiare l’emergenza
o Autonomia dei Paesi poveri.
Un impegno di tutti:
CIBO BENE COMUNEDICHIARAZIONE MILLENNIO 2000
ART 1
Noi non risparmieremo i nostri sforzi per liberare i nostri simili, uomini, donne e bambini, dalla abietta e disumanizzante condizione della povertà estrema, alla quale sono attualmente soggetti oltre un miliardo di esseri umani. Noi ci impegniamo a rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ognuno e a liberare l’intero genere umano dalla necessità
ART 2 Noi riconosciamo che, oltre alle nostre personali
responsabilità verso le rispettive società di appartenenza, condividiamo una responsabilità collettiva nell’affermare i principi della dignità umana, dell’uguaglianza e dell’equità a livello globale. In qualità di leader,