La Settimana n. 20 del 27 maggio 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 27 maggio 2012 siamo spesso nel nostro linguaggio, anche religioso, le parole vecchio e nuovo. Anche nella liturgia del Matrimonio sentiamo parlare di una nuova via. A chi riceve questo sacramento si dice che imbocca una “nuova” via di santificazione, è chiamo ad essere santo, cioè a vivere pienamente l’amicizia con Dio. Questo non deve certo spaventare la nostra fragilità di uomini, perché il santo non è altro che il fedele amico di Dio, l’uomo nuovo, aperto al progetto di comunione con il suo Signore. La famiglia che nasce nel Matrimonio deve possedere questa novità di vita. U Alla presenza del ministro Riccardi sarà concessa la cittadinanza simbolica a 18 giovani figli di immigrati della Provincia di Livorno L’uomo alla luce della famiglia ell’ambito della Consulta Provinciale del Volontariato la Comunità di S. Egidio ha spiegato la "Giornata cittadina per la pace" che si terrà il 28 maggio, nella quale si farà memoria di quello che è stato il bombardamento di Livorno e si condurranno delle riflessioni sul tema della pace che quest’anno sarà rivolto all’integrazione, alla solidarietà con gli immigrati attraverso una cultura della condivisione in antitesi a quella del disprezzo. Il percorso si snoderà in tre tappe per le vie cittadine e terminerà, come sempre, sugli Scali d’Azeglio, sede di un rifugio che colpito in pieno da una bomba lasciò sul terreno molte vittime, alcune delle quali non hanno ancora un nome. La manifestazione si concluderà alla sera in Piazza XX settembre dove i bambini, italiani e figli di immigrati delle varie nazionalità, giocheranno e canteranno insieme all’insegna dell’amicizia e della pace. La giornata del 28 maggio avrà inizio alle 16.30 nella Sala Consiliare della Provincia con la conferenza del professor Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant’Egidio e Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione. Durante l’incontro sarà conferita la cittadinanza simbolica (non esiste ancora infatti una Legge che lo consenta) a 18 bambini e ragazzi (dai pochi mesi di vita ai diciotto anni), figli di immigrati, nati nella Provincia di Livorno. La cerimonia vuole essere l’inizio di un percorso di integrazione e coesione sociale tra le varie culture presenti sul nostro territorio. Gi. Gi N IX Giornata cittadina per la pace IL 28 MAGGIO Proprio in queste ore in cui andiamo in stampa si stanno svolgendo le iniziative per la festa patronale, di cui i nostri lettori troveranno ampio resoconto nel prossimo numero. A seguito degli eventi luttuosi di questi giorni, il comitato per la festa di Santa Giulia ha comunicato di aver annullato lo spettacolo pirotecnico in programma per la festa patronale. La somma di denaro destinata dalla Diocesi ai fuochi artificiali, sarà devoluta all’emergenza terremoto emancipazione femminile degli ultimi decenni, ha condotto ad avere per la prima volta nella storia, una famiglia fondata veramente sulla coppia di due persone di pari diritti, doveri e dignità. Una coppia dove l’elemento fondante dell’unione è la relazione affettiva. Non ci sono più vincoli da parte delle famiglie di origine, non ci sono più convenzioni o tradizioni da rispettare, si sta insieme semplicemente perché ci si ama e ci si separa perché non ci si ama più. Ma chi insegna ai giovani di oggi ad amare? Non di certo la scuola.. ma nemmeno la Chiesa e spesso neppure la famiglia di origine che vive magari situazioni di separazioni e divorzi. «Come trasmettere allora l’insegnamento dell’amore? - si è chiesto monsignor Giusti nella sua introduzione all’Assemblea diocesana – la Chiesa deve fare molto di più perché queste relazioni siano più forti, capaci di resistere agli urti della vita. La vita nuziale familiare è come un libro da leggere: attraverso di essa riusciamo a comprendere più a fondo le persone. L’uomo di oggi dobbiamo leggerlo in luce familiare, altrimenti ce ne sfuggirà l’essenza più profonda». Perché questo possa realizzarsi è necessario innanzitutto cambiare i percorsi di preparazione al matrimonio, che devono essere intesi come veri e propri “itinerari di fede”: cammini educativi, processi personali ed insieme comunitari, graduali e progressivi, ma anche andare ulteriormente indietro e iniziare l’educazione all’amore sin dalla preadolescenza, con itinerari specifici di pastorale giovanile. Sulla preparazione al matrimonio sta lavorando l’ufficio diocesano per la famiglia, che in Assemblea ha presentato alcune schede tratte dal sussidio pastorale su questi temi: «Le coppie che vengono a cercare una comunità cristiana per celebrare il matrimonio – inizia il documento - dovranno essere accolte (e non giudicate) e accompagnate in un cammino (non un corso) che agevoli l’incontro con Gesù Cristo e la sua Chiesa, al fine di offrire loro la possibilità di scegliere, se lo vorranno, di essere cristiani, di celebrare e costruire una famiglia cristiana la quale vive in una comunità cristiana e in essa in un gruppo di famiglie cristiane. La loro scelta, infatti, è la “prima ed autonoma” nella scelta dei sacramenti dato che, quelli precedenti, battesimo, riconciliazione, eucaristia e confermazione, sono stati scelti per loro dai genitori. Quanto mai importante appare, quindi, perseguire un’attenta cura pastorale delle coppie, vissuta attraverso la quotidianità di scelte, proposte, iniziative, non limitate al tempo che precede immediatamente il matrimonio, ma capaci di valorizzare il tempo che precede e segue il rito. In sintesi, la preparazione al matrimonio va vista ed attuata come un processo graduale e continuo al quale devono partecipare, sentendosi impegnate, la famiglia cristiana e la comunità ecclesiale». Nell’itinerario proposto dall’ufficio famiglia si fa riferimento ad un gruppo di persone (team) costituito dal Parroco/Diacono e da una o più coppie di sposi che dovranno accompagnare i fidanzati e si invita ad articolare gli incontri secondo una metodologia per quanto possibile innovativa, originale, coinvolgente, da svolgersi nei locali parrocchiali o, se possibile anche nelle case delle coppie animatrici, proprio per trasmettere il carattere di “familiarità” dell’intero percorso e per testimoniare la dimensione sponsale dell’accoglienza». Ma la lettura dell’uomo, attraverso la sua storia familiare, è una lettura che traspare non solo dalla gioia di un’unione, ma a volte anche dalla sofferenza di una separazione, di un divorzio, di un progetto familiare che fallisce, lasciando ferite profonde. Per questo in Assemblea erano presenti don Eugenio Zanetti ed alcuni membri dell’Associazione “La Casa” per la pastorale dei separati e dei divorziati della Diocesi di Bergamo. Una pastorale di cui sembra esserci sempre più bisogno, dove l’accoglienza e la disponibilità all’ascolto, al di là di ogni giudizio, contano più di molte parole. Maturare l’idea di farsi incontro a chi vive situazioni di sofferenza per la fine di un matrimonio, è divenuto indispensabile nella pastorale di ogni comunità parrocchiale: trovare metodi e forme adatte e adattabili perché questi uomini e donne possano essere anche loro «letti» nel loro profondo, attraverso la loro storia familiare e possano ritrovare nella fede il sostegno per guardare al futuro. Chiara Domenici L Il gruppo «La Casa» on Eugenio Zanetti, Antonella, Oliviero e Stefania, intervenuti all’Assemblea diocesana fanno parte del gruppo «La Casa» di Bergamo, per la pastorale dei Separati e divorziati: Per saperne di più sulla storia e le finalità del gruppo consultare il sito: http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pl s/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagi na?id_pagina=7483 D La vita nuziale familiare è come un libro da leggere: attraverso di essa riusciamo a comprendere più a fondo le persone. L’uomo di oggi dobbiamo leggerlo in luce familiare, altrimenti ce ne sfuggirà l’essenza più profonda IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi ASSEMBLEA DIOCESANA

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

27 maggio 2012

siamo spesso nel nostro linguaggio, anche religioso, le parolevecchio e nuovo. Anche nella liturgia del Matrimonio sentiamo

parlare di una nuova via.

A chi riceve questo sacramento si dice che imbocca una “nuova” viadi santificazione, è chiamo ad essere santo, cioè a vivere pienamentel’amicizia con Dio. Questo non deve certo spaventare la nostrafragilità di uomini, perché il santo non è altro che il fedele amico diDio, l’uomo nuovo, aperto al progetto di comunione con il suoSignore.

La famiglia che nasce nel Matrimonio deve possedere questa novitàdi vita.

U

Alla presenza del ministroRiccardi sarà concessa la cittadinanza simbolica a 18giovani figli di immigrati della Provincia di Livorno

L’uomo alla lucedella famiglia

ell’ambito della ConsultaProvinciale del Volontariato laComunità di S. Egidio haspiegato la "Giornata cittadina

per la pace" che si terrà il 28 maggio,nella quale si farà memoria di quello cheè stato il bombardamento di Livorno e sicondurranno delle riflessioni sul temadella pace che quest’anno sarà rivoltoall’integrazione, alla solidarietà con gliimmigrati attraverso una cultura dellacondivisione in antitesi a quella deldisprezzo.Il percorso si snoderà in tre tappe per levie cittadine e terminerà, come sempre,sugli Scali d’Azeglio, sede di un rifugioche colpito in pieno da una bombalasciò sul terreno molte vittime, alcunedelle quali non hanno ancora un nome.La manifestazione si concluderà alla serain Piazza XX settembre dove i bambini,italiani e figli di immigrati delle varienazionalità, giocheranno e canterannoinsieme all’insegna dell’amicizia e dellapace.La giornata del 28 maggio avrà inizioalle 16.30 nella Sala Consiliare dellaProvincia con la conferenza delprofessor Andrea Riccardi, presidentedella Comunità di Sant’Egidio e Ministroper la cooperazione internazionale el’integrazione. Durante l’incontro saràconferita la cittadinanza simbolica (nonesiste ancora infatti una Legge che loconsenta) a 18 bambini e ragazzi (daipochi mesi di vita ai diciotto anni), figlidi immigrati, nati nella Provincia diLivorno. La cerimonia vuole esserel’inizio di un percorso di integrazione ecoesione sociale tra le varie culturepresenti sul nostro territorio.

Gi. Gi

N

IX Giornatacittadinaper la pace

IL 28 MAGGIO

Proprio in queste ore in cui andiamo in stampa si stanno svolgendo le iniziativeper la festa patronale, di cui i nostri lettoritroveranno ampio resoconto nel prossimo numero.A seguito degli eventi luttuosi di questigiorni, il comitato per la festa di SantaGiulia ha comunicato di aver annullatolo spettacolo pirotecnico in programmaper la festa patronale.La somma di denaro destinata dalla Diocesi ai fuochi artificiali, sarà devoluta all’emergenza terremoto

emancipazionefemminile degliultimi decenni,ha condotto ad

avere per la prima voltanella storia, una famigliafondata veramente sullacoppia di due persone dipari diritti, doveri edignità.Una coppia dovel’elemento fondantedell’unione è larelazione affettiva. Nonci sono più vincoli daparte delle famiglie diorigine, non ci sono piùconvenzioni o tradizionida rispettare, si stainsieme semplicemente perché ci si ama e cisi separa perché nonci si ama più. Ma chiinsegna ai giovani dioggi ad amare? Nondi certo la scuola..ma nemmeno laChiesa e spessoneppure la famigliadi origine che vivemagari situazioni diseparazioni edivorzi.«Come trasmetterealloral’insegnamentodell’amore? - si è chiestomonsignor Giusti nellasua introduzioneall’Assemblea diocesana– la Chiesa deve faremolto di più perchéqueste relazioni sianopiù forti, capaci diresistere agli urti dellavita. La vita nuzialefamiliare è come unlibro da leggere:attraverso di essariusciamo acomprendere più afondo le persone.L’uomo di oggidobbiamo leggerlo inluce familiare, altrimentice ne sfuggirà l’essenzapiù profonda».Perché questo possarealizzarsi è necessarioinnanzitutto cambiare ipercorsi di preparazioneal matrimonio, chedevono essere intesicome veri e propri

“itinerari di fede”:cammini educativi,processi personali edinsieme comunitari,graduali e progressivi,ma anche andareulteriormente indietro einiziare l’educazioneall’amore sin dallapreadolescenza, conitinerari specifici dipastorale giovanile.Sulla preparazione almatrimonio stalavorando l’ufficiodiocesano per lafamiglia, che inAssemblea ha presentatoalcune schede tratte dalsussidio pastorale su

questi temi: «Le coppieche vengono a cercareuna comunità cristianaper celebrare ilmatrimonio – inizia ildocumento - dovrannoessere accolte (e nongiudicate) eaccompagnate in uncammino (non uncorso) che agevoli

l’incontro con GesùCristo e la sua Chiesa, alfine di offrire loro lapossibilità di scegliere, selo vorranno, di esserecristiani, di celebrare e

costruire unafamiglia cristiana laquale vive in unacomunità cristiana ein essa in un gruppodi famiglie cristiane.La loro scelta, infatti,è la “prima edautonoma” nellascelta dei sacramentidato che, quelliprecedenti,battesimo,riconciliazione,eucaristia econfermazione, sono

stati scelti per loro daigenitori. Quanto maiimportante appare,quindi, perseguireun’attenta cura pastoraledelle coppie, vissutaattraverso la quotidianitàdi scelte, proposte,iniziative, non limitate altempo che precedeimmediatamente il

matrimonio, ma capacidi valorizzare il tempoche precede e segue ilrito. In sintesi, lapreparazione almatrimonio va vista edattuata come unprocesso graduale econtinuo al qualedevono partecipare,sentendosi impegnate, lafamiglia cristiana e lacomunità ecclesiale».Nell’itinerario propostodall’ufficio famiglia si fariferimento ad ungruppo di persone(team) costituito dalParroco/Diacono e dauna o più coppie disposi che dovrannoaccompagnare i fidanzatie si invita ad articolaregli incontri secondo unametodologia per quantopossibile innovativa,originale, coinvolgente,da svolgersi nei localiparrocchiali o, sepossibile anche nellecase delle coppieanimatrici, proprio pertrasmettere il carattere di

“familiarità”dell’interopercorso e pertestimoniare ladimensionesponsaledell’accoglienza».Ma la letturadell’uomo,attraverso la suastoria familiare, èuna lettura chetraspare non solodalla gioia di

un’unione, ma a volteanche dalla sofferenza diuna separazione, di undivorzio, di un progettofamiliare che fallisce,lasciando feriteprofonde.Per questo in Assembleaerano presenti donEugenio Zanetti edalcuni membridell’Associazione “LaCasa” per la pastoraledei separati e deidivorziati della Diocesidi Bergamo. Unapastorale di cui sembraesserci sempre piùbisogno, dovel’accoglienza e ladisponibilità all’ascolto,al di là di ogni giudizio,contano più di molteparole.Maturare l’idea di farsiincontro a chi vivesituazioni di sofferenzaper la fine di unmatrimonio, è divenutoindispensabile nellapastorale di ognicomunità parrocchiale:trovare metodi e formeadatte e adattabili perché

questi uominie donnepossano essereanche loro«letti» nel loroprofondo,attraverso laloro storiafamiliare epossanoritrovare nellafede ilsostegno perguardare alfuturo.

Chiara Domenici

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Il gruppo «La Casa»on Eugenio Zanetti, Antonella, Olivieroe Stefania, intervenuti all’Assemblea

diocesana fanno parte del gruppo «La Casa»di Bergamo, per la pastorale dei Separati edivorziati: Per saperne di più sulla storia ele finalità del gruppo consultare il sito:http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=7483

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La vita nuziale familiare è come un libro da leggere:attraverso di essariusciamo a comprenderepiù a fondo le persone.L’uomo di oggi dobbiamoleggerlo in luce familiare,altrimenti ce ne sfuggiràl’essenza più profonda

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di mons. Ezio Morosi

ASSEMBLEADIOCESANA

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI27 maggio 2012II

Un viaggio nel mondo di... ASSOCIAZIONI E VOLONTARIATO

C’è posto per tutti:il festival della Carità

DI FABIO FIGARA

n una terra ospitale ilrichiamoall’accoglienza» è ilprincipio con il

quale è stata ideataun’iniziativa unica nel suogenere sul nostro territorio,tesa a mostrare ai livornesi leattività di migliaia divolontari che, ogni giorno, siadoperano per aiutare ilprossimo in difficoltà. La manifestazione è stataorganizzata dalla Caritasdiocesana e dalla Diocesi conla collaborazione dellaConsulta provinciale delVolontariato, del Comune diLivorno, della Circoscrizione2, dell’Arciconfraternita di S.Giulia e del Comitato delPalio marinaro.Il programma dell’evento haprevisto vari momentid’intrattenimento. Il primopomeriggio del sabato è statodedicato al coinvolgimentodei bambini presenti con varigiochi e attività in piazza daparte degli animatori. A metàpomeriggio mons. Giusti, dopoessersi intrattenuto con ivolontari presso tutti gli standdelle associazioni presenti, èintervenuto aprendoufficialmente il Festival,ricordando anzitutto le vittimedell’attentato all’Istitutoprofessionale brindisino“Francesca Morvillo Falcone” –costato la vita ad una ragazza –poi sottolineando lemotivazioni che spingono ognigiorno migliaia di volontari adoperare per il prossimo el’obiettivo della manifestazione:«Siamo qui per quelle personeche non hanno nessuno chealzi la voce per loro e con loro;per dare voce a chi non ne ha;per gridare insieme a coloroche, pur gridando ognigiorno, restanoinascoltati dalla massa;per schierarsi con coloroche non contano nientenella società, ma la cuivita, invece, per Dio èimportantissima.» Insieme al Vescovo sonointervenuti EnricoSassano, direttore dellaCaritas diocesana,Monica Mannucci,assessore provinciale allepolitiche sociali e alvolontariato, Luisa Terzi,segretario dellaFondazione Cassa diRisparmi di Livorno, eSuor Raffaella Spiezio,presidente della Caritasdiocesana, che ha

presentato le Associazioni divolontariato partecipanti. Oltreall’immancabile presenza delfolto gruppo della Caritaslivornese, che ha allestito varistand in piazza, numerose sonostate le associazionid’ispirazione cattolica e non chehanno aderito all’iniziativa: ilcomitato provincialedell’Associazione NazionaleTumori (ANT); la onlus“Pang’ono Pang’ono” diRosignano Solvay, impegnatanel campo delle adozioni adistanza in Malawi ed inBangladesh dietro l’esempio delmissionario Padre MarioPacifici; il “Centro MondialitàSviluppo Reciproco” (CMSR) diLivorno, i cui membri sonoimpegnati in progetti diintervento in campo sanitario eformativo professionale in paesi

quali laTanzania, laBolivia, laPalestina ed ilSudafrica; ilcomitatoprovincialedel CorpoItaliano diSoccorsodell’Ordine diMalta(CISOM), cheha allestito in

piazza una tendopoli permostrare le modalitàd’intervento proprie del Corpoin caso di calamità;l’Associazione “Amici delCuore” con l’Associazione perl’assistenza ai giovani ed adultidiabetici (AGDAL), cheoperano nel campo dellaprevenzione alle malattiecardiovascolari e al diabete; igiovani volontari della“Misericordia” di Livorno; il“Centro Servizi DonneImmigrate” (CESDI), che operaper aiutare le donne immigratead inserirsi nella societàitaliana; il “Coro Polifonico PioAlberto Del Corona”; i membrilivornesi dell’ “AssociazioneVolontari Ospedalieri” (AVO),che dedicano parte del lorotempo al servizio dei malati inospedale; la Fondazione “Luigi

Scotto”, che gestisce tre casefamiglia per personediversamente abili; alcunivolontari della PubblicaAssistenza (SVS), venuti perl’occasione con un’ambulanza,e del comitato livorneseAssociazione Volontari ItalianiSangue (AVIS); i giovani delleAssociazioni “Progetto Strada –Cantiere Giovani” e “TerzoTempo Giovani – Rockettari diCristo”; i rappresentantilivornesi della Comunità di S.Egidio, che si adoperano in varisettori caritatevoli; i membridell’Associazione “La Casa” diQuercianella, che si occupanodell’accoglienza ed assistenza aimalati di tumore. Nel tardo pomeriggio ivolontari della Caritas, insiemeai rappresentanti dellecomunità peruviana,marocchina e senegalese, hannoofferto aperitivo e cena conpietanze e bevande tipiche deiloro paesi d’origine e, in serata,si sono esibiti sotto il porticatodella chiesa di S. Benedettoalcuni cantanti e gruppimusicali folcloristici: gli“African Djembè”, i “Tu-ina”, ilgruppo de “La Mansarda”,Rosalia Gallardò Gonzalez, gli“Sharazad” e i “Rockettari diCristo”. Gli stand sono rimasti aperti

anche tutta la domenicamattina. A conclusione dellamanifestazione è statacelebrata la Santa Messapresso la chiesa di S.Benedetto dal vincenzianoPadre FrancescoGusmeroli, invitato perl’occasione dal ParrocoTomasz Zurek, conbenedizione particolare aivolontari.Ci auguriamo vivamenteche possa essere la primadi una serie dimanifestazioni che pone alcentro dell’attenzionecittadina l’importanteruolo ricoperto dalvolontariato nella nostracomunità.

na città è la sua storia», sono statequeste le prime parole con le quali il

vescovo Giusti ha aperto la celebrazione di S.Giulia nella Sala Consiliare della Provincia. Citroviamo di fronte -ha continuato - ad unasituazione dove «la storia e il futuro non hannosignificato» perché non ha più senso la vita.Tutto questo è dimostrato dal crollodemografico in «un mondo che ha paura deibambini e degli anziani» che sembrano esseresolo un peso insopportabile. Allora bisognacostruire una città dove sia bello vivere e stare,una città che deve avere radici e prospettive,ed è proprio per voler dare consapevolezzaall’amore per la città che si inseriscono lemanifestazioni in ricordo di S. Giulia. Siamoqui -ha aggiunto il Vescovo- «per andare allaradice delle radici», ricordare quell’anticoborgo marinaro che vide il transito di S. Giulia,il suo dono taumaturgico, la sua protezione perla nostra città. I Santi -ha detto monsignorGiusti- rappresentano un fenomenointeressante, sono persone, uomini e donne,che compiono cose incredibili da morti.Sarebbero da studiare in modo approfonditoperché questo fenomeno interroga la nostraintelligenza prima della nostra fede. I miracolisono continui anche oggi, si vedano quellicompiuti dal Toniolo e da Giovanni Paolo II.Monsignor Mauro Peccioli ha poi presentato ladottoressa Cristina Siccardi, piemontese,studiosa della vita dei santi e autrice dinumerose biografie. Nello svolgere il tema:«Santa Giulia: martirio e verginità nellaChiesa», la relatrice ha sottolineato che Giuliaha lasciato un grande segno che perdura neltempo come la Chiesa che entra nelladimensione dell’eternità. EtimologicamenteGiulia appartiene alla «Gens Julia», di lei siconosce «la Passio», cioè il modo in cui unmartire è stato ucciso. Storicamente si hanno

scarsissime notizie e si riferiscono al V secolo, èprobabile che fosse di origine nobile ecartaginese. Condotta in Siria come schiavamanifestava il suo essere cristiana, schiava sìma libera nel cuore! Accompagnava il suopadrone, Eusebio, nei suoi viaggi, nel corso diuno di questi naufragò in Corsica. Qui il tirannoFelice le impose di fare sacrifici agli dei, maGiulia rimase ferma nelle sue convinzioni, perquesto fu flagellata e condannata alla morte dicroce come Cristo. Alcuni monaci dellaGorgona ne recuperano la salma, compare uncartiglio con il suo nome che si dice scritto damani angeliche, il corpo viene finalmente postoin un sepolcro. La moglie del Re Desiderioviene a conoscenza della martire e la fatraslare a Brescia, prima di arrivarvi fa peròtappa a Livorno e a Livorno incomincia lavenerazione per la Santa. A Brescia le venneconsacrata una chiesa. Si narra che grazie allaSanta, Livorno nel 1650 fu risparmiata dallapeste nera, negli anni ’30 i livornesi le eresserouna statua all’entrata dell’Ospedale dove èvisibile ancora oggi ed è invocata «per lepatologie delle mani e dei piedi». Il corpo delmartire -ha detto ancora la relatrice- èdestinato a vivere in eterno e il martire «è iltestimone delle fede», è colui che con lapropria vita e morte diffonde il messaggioevangelico. Negli «Atti»”troviamo latestimonianza del martirio di S. Stefano, chesarà il primo di tanti altri Santi della Chiesache arrivano fino ai nostri giorni. La relatriceha concluso parlando della verginità e dellacastità trovando numerosi riferimenti negliscritti dei Padri della Chiesa, soprattutto in SanTommaso e in Sant’Agostino.

Gi. Gi.

La conferenza della dottoressaSiccardi

La storia diSanta Giulia

In piazza XX Settembre due giorni di festa con esposizioni, stand e concerti: così si è svolta la prima edizione del Festival della Carità

Nella foto dasinistra: MonicaMannucci dellaProvincia diLivorno, Luisa Terzidella FondazioneCassa di Risparmi,mons Giusti, EnricoSassano direttoreufficio diocesanoper la Carità e suorRaffaella SpieziopresidenteFondazioneCaritas. In paginaaltri momenti dellafesta.

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI27 maggio 2012 III

L’INTERVISTA A Valfredo Zolesi

Nuovi pianetie nuove formedi vita

DI FLAVIA MARCO

n vista della conferenza del25 maggio intitolata “Dalloscafandro al casco: allascoperta dei pianeti extra-

solari” abbiamo intervistatol’ingegner Valfredo Zolesi,responsabile della “Kaiser”,importante azienda livorneseche si occupa di ingegneriaaerospaziale.La ricerca, ci ha spiegatol’ingegnere, in qualunqueluogo si svolga, è sempreindirizzata alla scoperta dellavita: lo scafandro eral’attrezzatura utilizzata dai subper investigare le grandiprofondità marine nellasperanza di riuscire adindividuare la presenza diforme di vita anche in ambientiapparentemente ostili alla vita.Così è stato anche per la ricercasulla superficie terrestreladdove le condizioniclimatiche sembravano cosìestreme da escludere ogniforma di vita e così è oggi per laricerca nello spazio. La vita, intutte le sue forme, è ciò che piùaffascina l’uomo. Finora le ricerche spaziali sisono concentrate all’internodel Sistema solare ed inparticolare si sono rivolte alpianeta Marte, il quale haattirato l’attenzione degliscienziati per la elevatapossibilità di una presenza,remota o contemporanea,dell’acqua, elemento vitale pereccellenza, tanto che nel 2018sarà inviata una sonda sulpianeta per condurre un’analisidel terreno marziano e perverificare così questa ipotesi.Oggi però le ricerche siindirizzano piuttosto versoaltri pianeti o meglio, versoaltri Sistemi stellari diversi dalnostro Sistema solare: nella Vialattea, ci ha spiegato Zolesi,esistono moltissimi sistemi dipianeti che orbitano intorno aduna stella proprio come fannola Terra e gli altri pianetiattorno al Sole. Tale situazioneha spinto gli scienziati adipotizzare l’esistenza di uno opiù pianeti nei quali siriproducano le caratteristicheche sulla Terra hanno permesso

Ilo sviluppo della vita. Questa èl’ultima direzione percorsadalla ricerca spaziale.Una volta però individuato uneventuale pianeta in grado diospitare la vita, ha specificatol’ingegner Zolesi, resta davalutare quali potrebberoessere i problemi per lasopravvivenza della vita suquel pianeta così come resta ladomanda sulla possibilità diincontrare i famigerati extra-terrestri. La rispostadell’ingegnere è chiara:considerando che sulla Terrasono stati necessari ben 4miliardi di anni perché sisviluppasse la vita edipotizzando che anche altrieventuali pianeti necessitino diun tempo altrettanto lungo èmolto remota la possibilità chela vita sulla Terra siacontemporanea alla vita su unaltro pianeta, è piuttostoprobabile che possiamorintracciare le tracce diuna vita passata o diuna vita nascente.La conferenza del 25maggio vedràl’intervento delprofessor Benvenutiche ci illustrerà,appunto, il tema dellascoperta di pianeti edi sistemi extra-solarimentre l’ingegnerZolesi si occuperà ditrattare il tema dellasopravvivenza umanasu altri eventualipianeti (avremmobisogno di un casco?).Tale allargamentodell’orizzonte di ricerca dellavita su pianeti addiritturaesterni al Sistema solarepotrebbe sembrare un’ulteriorerivoluzione copernicana,capace di sconvolgere quella

visione dell’uomo come centrodell’Universo e come culminedella creazione divina.In realtà, come hapuntualizzato l’ingegnerZolesi, la scelta privilegiata cheil Signore aveva fatto del

popolo di Israele, chepoi si è allargata atutta l’umanità con lavenuta del suo Figlio,resta la sceltafondamentale mafondamentale restaanche il carattereuniversale delmessaggio di Cristo.Per spiegarci meglioaggiungo che unasituazione simile ègià stata vissuta dallacristianità con lascoperta dell’America:tale continente

rappresentava un nuovomondo, una rivoluzione nonsolo geografica ma di pensiero,il Mediterraneo, infatti, conGerusalemme, non era più ilcentro del mondo ed il Nuovomondo presentava popolazioniestremamente diverse da quellefinora conosciute e non ancoraraggiunte dal Vangelo.L’universalità del messaggiocristiano, dunque si ripetesempre e continuamente nellastoria e nella nostra storiapersonale, essa chiede dipermeare la totalità dellapersona, del mondo e… senecessario, dell’Universo!Infine, ha concluso Zolesi,scienza e fede devonocollaborare anche perché lascienza e la conoscenzaassieme ad un numero limitatodi risposte portano con séanche una serie illimitata didomande. L’attribuzione dellacreazione, di tutto ciò cheesiste, conosciuto e non,all’attività di un Ente creatore èpoi rimessa alla sceltapersonale di ogni persona mala scienza e la fede devonocollaborare al di là di talescelta.

«Tale allargamento dell’orizzonte di ricerca della vita su pianetiaddirittura esterni al Sistema solarepotrebbe sembrare un’ulteriorerivoluzione copernicana, capace di sconvolgere quella visionedell’uomo come centro dell’Universo e come culmine della creazione divina»

Le ultime scoperte raccontate

dall’ingegner Zolesi;alla vigilia

del Convegno che si terrà nella salaFagioli del vescovado,

venerdì 25 maggio dal titolo

«Dallo scafandroal casco.

Alla scoperta deipianeti extra solari»

l recente convegno su “Matrimonio:cantiere aperto” organizzato dalla

Commissione Giuridica Diocesano haavuto il merito di proporre ai giuristiprofessionali e ai cittadini un ripensa-mento su un tema che riguarda tutti.Pensare ciò che si vive e ciò che si fa èun lusso che la nostra società, affan-nata dalla crisi e spesso incapace disperanza, non riesce più a prendersi.Le riflessioni offerte dai relatori delconvegno in questo senso sono statestimolanti perché hanno consentito atutti di vedere le cose in prospettivastorica: basta prendere una sentenzadi trenta anni fa per capire quanto ,anche se non sono cambiate le leggi, ècambiata la società e la percezione delmatrimonio tra la gente e in modoparticolare nei giovani.Quello che è importante notare ( eforse sul quale potrebbe essere oppor-tuno discutere in una prossima occa-sione) è che anche in questo settorel’Europa è entrata in modo incisivo acambiare le carte in tavola .La Convenzione Europea dei Dirittidell’Uomo infatti non recepisce la fa-miglia come istituzione sociale e nonla basa sul vincolo matrimoniale , masi preoccupa di garantire a “ogni per-sona il diritto al rispetto della sua vitaprivata e familiare “ (art. 8 Conven-zione).La prospettiva comunitaria , anche separte da un valore come quello dellapersona che è centrale nella nostraCostituzione , è del tutto diversa daquella dell’art. 29 della CostituzioneItaliana .Al centro non c’è più un patto tra uo-mo e donna per vivere insieme e acco-gliere figli, ma il diritto dell’individuoa veder rispettata la sua “privacy” intema di rapporti affettivi.Per la Convenzione Europea dei Dirit-ti dell’Uomo (che ha valore di testo le-gislativo fondamentale per tutti gliStati che vi aderiscono) lo Stato nonpuò “metter bocca” sulle scelte liberedella persona in materia di amore. È come se la Convenzione imponessedi mettere su ogni porta di casa deicittadini europei il cartello che si usanegli alberghi: “Prego, non disturba-re“.A vigilare su questo principio c’è laCorte Europea dei Diritti dell’Uomo,che con grande rigore , a suon di sen-tenze impone agli Stati di rispettarequesto principio.I due principi , tutela della libertà per-sonale (europeo) e tutela della fami-glia come nucleo fondamentale dellasocietà (italiano), non sono opposti ,ma sicuramente vanno armonizzati .Come cattolici abbiamo il dovere difarlo, per non veder travolto il princi-pio costituzionale, espressione deiprincipi propri della civiltà cristiana,dall’incalzare di un ‘interpretazioneradicale (in tutti i sensi) della leggeeuropea .La questione decisiva (anche da noi aLivorno , che purtroppo sul tema èmolto “europea”) è riscoprire la bel-lezza e l’importanza dei legami sociali, non solo familiari.La persona (termine che per buonasorte anche la legge europea usa) nonè un individuo isolato, ma vive nell’ambito di rapporti ed esiste quandoha relazioni che la fanno vivere in unarete di affetti , azioni e istituzioni.Rispettare la vita privata e familiare si-gnifica capire che la famiglia, fondatasull’amore tra uomo e donna , comela natura comanda, viene prima delloStato e di ogni potere politico e legi-slativo e che quindi chi , dal Comuneal Parlamento Europeo, ci mette pie-de, deve farlo con cautela e garbo, co-me la cameriera di un albergo chebussa per le pulizie.Dietro la porta però non c’è solo losfogo di passioni o la coltivazione diun giardino di affetti (tanto caro ai ra-dicali), ma c’è la costruzione (faticosa,quotidiana e però meravigliosa), diun legame che come un’impalcaturainvisibile tiene in piedi un palazzoenorme, che è la persona che cresce (ifigli) e l’intera città, la polis europea.

Renato Luparini

I

Progetto Culturale:dopo il Convegnogiuridico

Vivai legami

Nella foto in alto unprimo piano

dell’ingegner ZolesiAl centro: il prof. Piero

BenvenutiA lato: Zolesi durante

una delle ultimeconferenze

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI27 maggio 2012IV

VENERDÌ 25 MAGGIO17.30 nell’ambito dei festeggiamenti diSanta Giulia, nella sala fagioli del vesco-vado ,convegno dal titolo “Dallo scafan-dro al casco. Alla scoperta dei pianeti extrasolari”

SABATO 26 MAGGIO10.15 160° Fondazione della Polizia al-la Terrazza Mascagni12.00 Saluto ai cavalieri del Santo Se-polcro in cattedrale18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diSanta Caterina21.00 alla chiesa di S. Lucia ad Antigna-no, veglia di Pentecoste

DOMENICA 27 MAGGIO11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S.Matteo17.00 S. Messa per l’associazione sarda“4 Mori” in occasione della festa di N.S.di Bonaria21.00 alla parrocchia di S. Rosa, incon-tro ed affidamento della parrocchia aMaria

LUNEDÌ 28 MAGGIO11.00 S. Messa per la festa patronale aBientina16.00 Giornata per la pace, organizzatadalla Comunità di S. Egidio (Vd. BoxSanta Giulia)

MARTEDÌ 29 MAGGIONella mattina udienze clero in vescova-do13.00 a Fano, incontro con l’assembleadiocesana

MERCOLEDÌ 30 MAGGIONella mattina, a Roma per il comitatoprogetti beni culturali della CEI19.00 alla parrocchia di S. Matteo, in-contro con il GAV del II vicariato

GIOVEDÌ 31 MAGGIO9.30 incontro con i sacerdoti giovani invescovado21.00 alla parrocchia di S. Lucia, proces-sione mariana e benedizione della nuo-va ambulanza della Misericordia di An-tignano

VENERDÌ 1 GIUGNONella mattina , udienze laici in vescova-do14.30 a Ragusa, incontro con i giovanidella diocesi

SABATO 2 GIUGNOA Ragusa, incontro con i giovani dellaDiocesi19.00 in prefettura, festa della Repub-blica

DOMENICA 3 GIUGNO10.30 S. Messa e cresime alla chiesa diSant’Agostino

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Leonardi A. – Comunione e innovazione sociale, ilcontributo di Chiara Lubich- Ed. Citta Nuova pp.310 euro 26,00

Chiara Lubich è una tra le figure carismatichedi maggior rilievo del XX secolo che ha saputoindividuare una via di uscita alla crisi della so-cietà odierna giungendo a formulare il disegnodi un modello di governace sociale, capace difar stare assieme libertà, giustizia e fraternità. Atre anni di distanza dalla sua scomparsa, l’Ate-neo di Trento, sua città natale le ha dedicato unmomento di riflessione, basato sui canoni del-la ricerca scientifica. Un piccolo gruppo dell’U-niversità di Trento ha preso l’iniziativa di ana-lizzare il pensiero e l’opera di Chiara Lubichper coglierne le diverse sfaccettature; a essi so-no affiancati ben presto studiosi provenienti daaltri atenei italiani ed europei. Così in questovolume, sono stati raccolti il suo pensiero, lasua opera e parallelamente le profonde traccedel suo impegno sul piano delle relazioni tra ipopoli, nella costruzione di un percorso di pa-ce e di civile convivenza, così come nell’affer-mazione di un costruttivo dialogo interreligio-so, e sono stati sottoposti ad un puntuale va-glio da parte di cultori di discipline storiche,sociologiche, economiche, filosofiche e teolo-giche, senza trascurare sia il contenuto pedago-gico delle sue molteplici iniziative sia il formi-dabile impatto che hanno avuto sui mass me-dia le iniziative da lei intraprese.

SABATO 26 MAGGIOOre 15.00 al Campo Scuola manifestazione dal titolo: "Voliamoinsieme...oltre". Un giorno di sport da vivere insieme; ragazzidiversamente abili e normodotati con la collaborazione di AVIS eUISP

LUNEDÌ 28 MAGGIOOre 16.30 sala consiliare della Provincia. CONFERENZA:Politiche di cooperazione e integrazione; ore 17.30 conferimentodella cittadinanza simbolica a 18 ragazzi figli di immigrati nati inprovincia; ore 18.00 il ministro Riccardi e le autorità danno inizioalla Marcia per la Pace organizzata dalla COMUNITA’ S. EGIDIO

Festeggiando SANTA GIULIA

BREVI DALLA DIOCESIPortico di SalomoneVENERDÌ 25 MAGGIO ALLE 21.15Presso l’Auditorium del Centro Culturale diocesano,incontro dal titolo" La famiglia: il lavoro e la festa", in-terviene Marco Faccioli, responsabile dell’Associazio-ne Cometa di Como.

Consulta di Pastorale FamiliareSABATO 26 MAGGIO ALLE 16.00L’ultimo appuntamento per la consulta sarà il prossi-mo 26 Maggio alle 16,00 nel salone del VescovadoSarà presente mons. Basilio Petrà che parlerà del ma-gistero della Chiesa nella pastorale dei separati, divor-ziati e risposati; una preziosa occasione per approfon-dire un argomento importante.Un appuntamento esteso a quanti nelle diverse comu-nità sono impegnati nel mondo della famiglia chespesso, su questi argomenti, ha bisogno di rispostechiare e ben definite.

ParrocchiaSs. Cosma e DamianoSABATO 26 MAGGIO ALLE 21.00Alla chiesa Ss. Cosma e Damiano a Nugola, a conclu-sione del mese mariano, la comunità parrocchiale in-vita al concerto del coro di Montenero che si svolgeràin chiesa

Incontro OASDOMENICA 27 MAGGIO ALLE 16.00Nei locali parrocchiali de La Leccia incontro promossodall’Opera dell’Amore Sacerdotale con don SeverinoDianich, sul tema: corresponsabilità tra preti e laici

l prossimo 26 maggiorappresenta una data

importante per i salesiani:verrà infatti inaugurato ilnuovo oratorio. Nel carismadi don Bosco l’oratoriorappresenta il fulcro del suometodo di evangelizzazione.L’amore e l’attenzione diquesto Santo verso i giovaniè cosa nota, per questoconcepì l’oratorio come casache accoglie, parrocchia cheevangelizza, cortile doveincontrarsi tra amici e scuoladi vita. Questi quattrocapisaldi definirono il primooratorio di Valdocco edefiniscono a tutt’oggi ognioratorio salesiano, forti dellaprofetica intuizione del suofondatore. La festa comincerà alle19.30, parteciperannoall’inaugurazione il VescovoMonsignor Simone Giusti eil Sindaco AlessandroCosimi.

Benedetta Agretti

I

IL NUOVO ORATORIOdei Salesiani

SABATO 26 MAGGIO ALLE 18.00Presso la Parrocchia di S. Pio X (via delle Sorgenti), organizzatadall’Ufficio Scuola e dal Centro Studi don Angeli, sarà presiedutada don Italo Caciagli la Celebrazione Eucaristica in ricordo e insuffragio di don Roberto Angeli nell’anniversario della sua mor-te.Saranno ricordati anche gli altri sacerdoti livornesi che si sono ge-nerosamente impegnati nell’opposizione al nazifascismo (donRenzo Gori, don Italo Gambini, don Roberto Angeli, don RenatoRoberti, don Vellutini, monsignor Tintori, monsignor Ricciar-diello).Sono state invitati a partecipare le autorità, gli studenti coordina-ti dagli insegnanti di religione, in particolare gli studenti dell’Isti-tuto Comprensivo don Roberto Angeli.

Una messa per DON ANGELI

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI27 maggio 2012 V

B) LE QUATTRO DIMENSIONI DA PROMUOVERE NELLAPASTORALE GIOVANILE

Vengono ora presenta le quattrodimensioni che dovranno sempre piùcaratterizzare, nei prossimi anni, lapastorale degli adolescenti, sono inesse facilmente riscontrabili le tredimensioni antropologica, cristologicae trinitaria, richiamate nella premessae provenienti dal documento finale"Con i giovani per andare oltre" del IVSinodo diocesano di Livorno: fareincontrare Gesù il maestro. Renderevisibile il Mistero della nostra salvezza.Rendere visibile il sì all’amore umanoe alla vita. Rendere visibile la gioiacristiana.

Fare incontrare Gesù il maestro Di fronte ai nodi che oggicaratterizzano la sfida educativa, cimettiamo ancora una volta alla scuoladi Gesù. Lo facciamo con grandefiducia, sapendo che egli è il "Maestrobuono" (Mc 10,17), che ha parlato eha agito, mostrando nella vita il suoinsegnamento. Nel gesto della lavandadei piedi dei suoi discepoli, nell’ora incui li amò sino alla fine, egli sipresenta ancora come colui che cieduca con la sua stessa vita (cfr Gv13,14). (.) Gesù è per noi non "un"maestro, ma "il" Maestro. La suaautorità, grazie alla presenza dinamicadello Spirito, raggiunge il cuore e ciforma interiormente, aiutandoci agestire, nei modi e nelle forme piùidonee, anche i problemi educativi. (.) Un percorso kerygmatico per lapastorale giovanileNon possiamo più supporre la fede,dobbiamo proporla, diceva BenedettoXVI al Convegno ecclesiale di Verona,ma come riuscirvi? I giovaniavvertono come vera solo la loroesperienza personale e pertantoquesto è il tempo in cui la Chiesacome già l’apostolo Filippo, deve poterdire: "vieni e vedi". È questo il tempodella via che chiameremo dellaBellezza. Il tempo in cui non parlaresolo della Bellezza, ma di insegnarnecon la propria vita la via, affinchéciascuno, se vuole, personalmente, laveda, la gusti, l’assapori e l’ami.Siamo chiamati a rendere visibile ilMistero della nostra salvezza ovvero arendere visibile il grande sì della fedealla vita dell’uomo; a rendere visibileil sì del Vangelo all’amore umano ealla vita; a rendere visibile la gioiacristiana; ad accogliere i veri valoridella cultura contemporanea nontrascurandone le contraddizioniinteriori ad essa, perchél’inculturazione della fede non è maiun semplice adattamento, ma anchepurificazione di quello che è incontrasto con le fede stessa.Scegliamo quindi un’evangelizzazionenon "compiacente", bensì un annunciointegrale della fede compiuto, però,secondo categorie culturali eteologiche contemporanee.

Rendere visibile il Mistero della nostra salvezzaMettere in contatto le attesedell’uomo con l’evento dellaresurrezioneSiamo chiamati a dire la speranzacristiana dentro le attese dell’uomo.L’uomo vive delle attese che

caratterizzano la propria vita, perquesto è necessario da parte dellacomunità cristiana riuscire a trovare ilgiusto linguaggio per annunciare lasperanza cristiana affinché essaillumini ogni uomo e le sue scelte.Non è più il tempo storico in cui ènecessario sottolineare le distanze o leprossimità con la culturacontemporanea, piuttosto occorreaffermare l’originalità cristianarispondendo alla domanda: perchéseguire Cristo e la sua Chiesa? Sappiamo che il cuore della speranzacristiana è la Resurrezione di Cristo ela vita eterna.Oggi viviamo nell’eclissi dellasperanza della Resurrezione ma èproprio la Resurrezione di Cristo e lavita eterna a essere capace digenerare un rinnovato pensieroantropologico. C’è un intreccioinscindibile fra speranza cristiana equestione antropologica attuale. Allaluce di questo comprendiamo lanascita di una nuova sfidaantropologica: generare un uomonuovo capace di vivere nella speranza.Una speranza frutto dell’incontro con ilCristo risorto il quale apre l’orizzontesulle cose ultime: la vittoria sullamorte e una vita per semprenell’amore.

Rendere visibile il sì del Vangeloall’amore umano e alla vitaPartire da un’evidenzaI giovani cercano salvezza nell’amoreavvertito giustamente come un valorerilevante, significativo, irrinunciabile.Probabilmente uno dei pochi nelcontesto culturale contemporaneo. Èl’amore un valore-esperienza che siintreccia con la vita affettiva, nonchécon il senso della vita e la sua eticità.Ma questa ricerca giovanile dell’amorespesso approda non all’amore, masolo a un affetto, a un amore parziale,unilaterale, a una sola dimensione, ocomunque non pieno, soventemutilato della carità e della verità. Igiovani cercano l’amore, Dio è amore.L’amore è oggi terreno d’incontroprivilegiato, ma non esclusivo, tra igiovani e la fede cristiana. Il giovanecerca l’amore. Il cristiano è unricercatore dell’Amore. L’amorecercato, desiderato dai giovani e nonsolo da essi, va evangelizzato. Apartire dalla ricerca dell’amore, dellabellezza e della gioia la quale è unainconsapevole ma vera ricerca delBene, del Vero ovvero di Dio, occorreproporre un percorso educativo capacedi offrire un’esperienza integrale dellavita cristiana e della fede cristiana.Il giovane vuole incontrare Gesù percredere in lui, non si accontenta diconoscere soltanto il suo messaggio,non gli è sufficiente la sola credibilitàdi chi gli parla di lui. Si badi bene chequesta non è una domanda nuova, ilVangelo ci riporta infatti la seguenteaffermazione rivolta all’apostoloFilippo: Vogliamo vedere Gesù, giàallora i pagani non si accontentavanodella sola parola del discepolo sia pureautorevole. Il Signore donerà poi agli

apostoli e alla sua Chiesa, il donodello Spirito che li abiliterà a renderepossibile l’incontro con Gesù Cristo,dirà con una chiarezza inequivocabileS. Paolo: non sono più io che vivo maCristo che vive in me.Com’è dunque possibile favorirequesto incontro? Grazie allo SpiritoSanto ovviamente.Cristo non è una idea da credere è unapersona da conoscere e lo si puòincontrare nel suo corpo che èl’Eucarestia, nel suo mistico corpo cheè la Chiesa, nella parola fatta carne,nel povero per mezzo dello SpiritoSanto appunto. Si dovrà quindiprocedere a partire dall’esperienzasoggettiva mistica del Signore, ovverodall’incontro con Dio nei luoghi oveegli si manifesta abitualmente per poicondurlo ad un cammino capace difondare anche sulla propriaintelligenza la propria personaleadesione di fede a Cristo Gesù.L’esperienza di Dio infatti dona lemotivazioni iniziali per intraprendereun cammino spirituale pieno,organico, anche logico-razionale,sistematico capace di condurre lapersona a poter fare consapevolmentela propria opzione fondamentale perCristo e scegliere una vita moralecristiana, l’esperienza di S. Paolo nona caso icona di questo progettoeducativo, ancora una volta èparadigmatica.

Rendere visibile la gioia cristianaI giovani cercano l’amore, Dio èamoreLa gioia cristiana non deve essereconfusa con la "gioia" del mondo,infatti essa non è la semplice felicitàdel momento, ma una tranquillità nelfondo della persona che sa di nonessere sola, ma ha sempre qualcuno,Cristo stesso, che sta vicino ad essa edona la speranza in ogni situazionedella vita. Ecco che si rende necessarioaccompagnare i giovani a fare comedicevamo un passaggio: dalleesperienze soggettive alle esperienzeoggettive; dai sensi spiritualiall’affidamento pieno della fede; dalrisveglio di archetipi religiosi apercorsi logici-razionali fondati sullaVerità della persona di Gesù incontratanella Chiesa e nelle Scritture; daun’esperienza mistica piccola o grandeche sia, soggettiva e strettamentepersonale a un percorso ecclesialedove la Chiesa e la Parola illuminanocome per l’apostolo Paolo il qualepartendo dalla propria esperienzasoggettiva, vera, reale di Gesù Cristosulla via di Damasco, è aiutato daAnania a comprenderne la portata.La sfida oggi è quella annunciareGesù con un linguaggio comprensibileper i giovani di oggi, esso dovrà farleva inizialmente sull’immediato, sulsensitivo, sul simbolico, per condurreoltre, verso un percorso di bellezza ilquale, rivalutando la ragione el’intelligenza, apra allo splendore dellaVerità.Oggi si può comunicare la fede aigiovani a partire proprio da situazioni

emozionali concrete , capaci dirisvegliare il senso di Dio, gli archetipireligiosi, per giungere a esperienzereligiose e di fede le qualideterminano una propensione delcuore verso il Signore. Da esperienzespirituali dove i sensi spirituali hannoaiutato a cogliere per grazia di Dio, lapresenza e la bellezza del Signore, apercorsi organici di fede dovel’esperienza si fa riflessa, consapevole,profonda, oggettiva.E questo è il tempo della mistica,Giovanni Paolo II più volte ha indicatola via mistica come una stradaordinaria da promuovere in ogniparrocchia: Le nostre comunitàcristiane devono diventare autentichescuole di preghiera dove l’incontro conCristo giunga a un invaghimento delcuore .Si tratterà quindi di illuminare tramitel’esperienza mistica la razionalitàoccidentale.Afferma un teologo ortodossoChomjakov: al di fuori dell’amore laconoscenza è impossibile, perché solol’amore unisce il soggetto che conoscecon l’oggetto conosciuto, e ancora, èl’amore la prova dell’esistenzadell’uomo non il pensiero .

C) LE PRIME SCELTE DA COMPIERE

Da due anni si sono costituiti i gruppidi animazione vicariale (GAV) guidatida alcuni giovani presbiteri e formatidagli educatori dei pre-adolescenti eadolescenti delle parrocchie eassociazioni e movimenti ecclesialipresenti nel territorio.È necessario rinsaldare questistrumenti pastorali:- coinvolgendo maggiormente neiGruppi di Animazione Vicariale, leassociazioni e i movimenti ecclesialipresenti nel territorio del vicariato; - favorendo un maggiorriconoscimento in seno al vicariato delruolo dei presbiteri incaricati dalVescovo per la Pastorale Giovanile;- predisponendo incontri a livellovicariale per educatori laici sul pianomotivazionale e vocazionale, al fine diacquisire una maggior mentalità diservizio ecclesiale;- avviando percorsi mistagogici (13-18 anni) di ripresa e diapprofondimento del vissuto cristiano,in vista della professione di fede (19anni);- promuovendo momenti di lectiosulla Parola, accompagnati dallapossibilità di vivere il sacramento dellaRiconciliazione e di cominciarecammini di direzione spirituale;- educando alla preghiera e allacomprensione dei gesti liturgici;- ponendo un’attenzione particolare ailuoghi della vita (scuola, gioco, sport,strada, lavoro...) per raggiungere ilontani attraverso la creazione dimodalità e percorsi anche nuovi, comenuove forme di oratorio e il rilancio del"progetto strada";- introducendo alla fede attraverso leopere d’arte e la letteratura;- promuovendo esperienze dicammino (meglio se in montagnadurante ad esempio i campeggi estivi)o di pellegrinaggio che aiutano avalorizzare la fatica, ad orientare versoun meta, ad esercitare la pazienza, afamiliarizzare con i limiti e le fragilità.

LE LINEE NORMATIVE DEL TERZO AMBITO DEL PROGETTO EDUCATIVO DIOCESANO/2...... ...

I giovani e la soglia delle decisioni

Proseguiamo con la lettura dei punti B e C delle linee normative del terzo ambito del Progetto Educativo Diocesano

EDU

CATI

VASf

ida

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI27 maggio 2012VI

Notizie dal CMSR Il bilancio di un’iniziativa decennale del Centro Mondialità e Sviluppo Reciproco

gnuno di noi ha ricevuto almenouna telefonata od un invito a

cambiare gestore dei servizi di gas,luce, acqua, telefono. Qualcuno havisto cambiare l’intestazione sullabolletta, senza averlo richiesto. Tantisono stati raggirati con propostepoco chiare. All’incontro allaParrocchia di Sant’Andrea il dottorAndrea Raiano, responsabile dellasede della Lega Consumatori diLivorno, ha voluto ricordare aicittadini che devono reagire alraggiro e possono farlopresentandosi allo sportello di ViaCecconi.“La Lega Consumatori – spiega il dr.Raiano - vuole tutelare i diritti etrasmettere conoscenza. Spesso chi èvittima di una truffa è vittima anche,subito dopo, della paura e dellavergogna e si dimentica di contestareil contratto”.Durante l’incontro non si entra nelmerito delle offerte e non siconfrontano i costi dei diversigestori, ma vengono criticati i metoditruffaldini utilizzati per imporre ilcambiamento, per esempio ilconsenso telefonico o il contrattocon firma falsificata. “Abbiamo ildiritto di chiedere di prenderevisione del contratto e così verificarese la firma è la nostra. Quandoqualcuno ci vende quello che nonabbiamo chiesto non c’è contratto, ècome se ci avesse venduto “ il nulla”e quindi non dobbiamo pagare ilcorrispettivo” - consiglia Raiano.Attualmente il mercato libero è unagiungla e le conseguenze diventanoinaccettabili quando colpiscono ildiritto alla salute di ognuno di noi:restare senza energia elettrica inseguito ad una truffa è vergognoso edeve essere segnalato. Vale la penaricordarsi sempre della tariffabioraria: costa meno, infatti,utilizzare l’energia elettrica dalle ottodi sera alle sette di mattina dei giorniinfrasettimanili o il sabato e ladomenica.Fate attenzione alle offerte cheparlano di sconti per il primo anno esconti per il secondo anno, ma nondicono niente su cosa succeda dopo!

Angela Blanco

O

DI GIULIA SARTI

er i più scettici che sidomandano ancora sequesta raccolta funzionidavvero, ma anche per

quelli che ci hanno semprecreduto, tiriamo un po’ lesomme del 2011 sulla raccoltatappi del Centro MondialitàSviluppo Reciproco (CMSR).Un gesto semplice che ormaida più di 10 anni accompagnala nostra vita casalinga e non eche lo scorso anno ha dato lapossibilità a più di 10000persone di accedere all’acquapotabile. Con quattro pozzi indue villaggi nella regione diDodoma, in Tanzania, nonsolo si è portata acqua perl’alimentazione, ma si è ancheevitato che quellacontaminata, raccolta neipozzi tradizionali, fosse causadi malattie einfezioni che inquelle terre portanoin molti casi allamorte. Avere unpozzo nel propriovillaggio significaanche che donne ebambini nondevono camminarefino a 10 chilometrial giorno perraggiungere quello più vicino,senza così poter andare ascuola.In realtà con le sole entratedella raccolta dei tappi, ilCMSR non avrebbe potutocoprire l’intera spesa, ma hacomunque deciso di finanziareil progetto, così come era statoprogrammato, con la speranzache i soldi mancanti, che sucarta esistono, arrivino prestodalle ditte debitrici a cui sonostati consegnati i tappi per ilriciclo.«Proprio per questo motivo-spiega Fabio Canaccini,vicepresidente CMSR- dato dalmomento di crisi, abbiamodeciso di cambiare la gestionedella raccolta». L’Italia adesso èsuddivisa in 4 macroaree,ognuna delle quali fariferimento ad una diversaditta. «I tappi provenienti daToscana, Sardegna, Lombardiae Emilia Romagna - continuaCanaccini- vengono trasportatialla Dielle srl di Milano, perLiguria e Piemonte ciaffidiamo invece alla sede diCasteggio della Emmeplast,mentre alla romana R.m.p.Salari arrivano tappi di Lazio,Abruzzo e Campania». Trovareditte che garantissero guadagni

P

e servizi adeguati non è statofacile e anche grazie all’aiutodei ragazzi che prestano il loroservizio civile al CMSR, si stacercando di coprire la zonaSud dell’Italia. Se infatti ilprezzo del petrolioaumentando dovrebbe averfatto salire anche il valore dellaplastica, l’aumento stessoricade sul carburantenecessario per il trasporto. Laditta milanese paga 150 Euro atonnellata nel territoriolombardo, ma il prezzodiminuisce fino a 100 Euro perle zone più lontane come laToscana. Stessa cosa succede aCasteggio con 160 Euro ogni1000 chilogrammi, che perzone di raccolta più piccole,arrivano a 120 Euro.Situazione leggermentemigliore è quella romana: unatonnellata di tappi provenientidalla capitale o dal raggio di100 chilometri, frutta 180Euro.In questo quadro nazionale, laToscana si classifica al primoposto con 110 tonnellate ditappi sui 331.510 chilogrammidel totale 2011.«Un dato leggermente inferioreal 2010 (448.820 Kg)- dicePaolo Siani, Direttore del

CMSR- che però non deve farpensare a minor attenzione daparte della gente». In unmomento in cui il CMSR nonpoteva dare risposte a causadella crisi e alla difficoltà delleditte di pagare i tappi, tanto dafar pensare se ne valesse ancorala pena, la raccolta non è stataforzata più del dovuto.Per fortuna la situazionesembra che molto lentamentestia migliorando e l’obiettivo2012 è quello di costruire 8pozzi in 8 villaggi. Consideratoil costo complessivo di circa24000 Euro, l’impegno di tuttinon deve rallentare.E se l’idea dei tappi è stata“copiata” da altre realtà divolontariato italiano, il CMSRsta studiando la possibilità didar vita a una nuova raccolta:

quella di prodottialimentari di scarto.Pane, pasta epasticceria chepotrebbero essereriutilizzati da una dittatoscana per la

produzione dimangimianimali. «Inegozianti a cuiabbiamopresentato l’idea-continua ilvicepresidente-sono rimastientusiasti perchéin questo modosarebbero aiutatinellosmaltimento delprodottoinvenduto».Entrando incampoalimentare peròaumentano lenormativeigienico-sanitariee i controlli USLper laconservazione evelocità dilavorazione delcibo. Per questomotivo la

partenza della cosa ancora nonè sicura.«Anche questo- interviene IgorProtti, testimonial da sempredella raccolta tappi- sarebbe unmodo per portare avanti deivalori importanti come lasalvaguardia dell’ambiente, ilriutilizzo delle risorse e lasensibilizzazione verso realtàdiverse e più povere dellanostra anche senza averle sottogli occhi».L’augurio che la cosa possafunzionare arriva anchedall’Amministrazionecomunale nelle paroledell’Assessore Carla Roncagliache auspica un futuro in cuianche il Comune di Livornopotrà tornare a essere co-finanziatore dei progetti delCentro Mondialità.

Con unsemplice gesto,è possibileregalare unpozzo in Africa:raccogliendo untappo di plastica

Basta un piccolo tappo

«Avere un pozzo nel proprio villaggiosignifica anche che donne e bambini non devono camminarefino a 10 chilometri al giorno per raggiungere quello più vicino,senza così poter andare a scuola»

FESTEGGIATI I GIUBILEI DELLE SUORE TRINITARIE DI CROCETTA

Da oltre cinquant’anni al servizio nella diocesilla Chiesa di San Ferdinando, la suoreTrinitarie hanno festeggiato tre giubi-

lei molto importanti. Il primo anniversa-rio ricordava il 250° anno della fondazio-ne dell’Istituto Suore della Santissima Tri-nità, avvenuta a Roma nel 1762 e fondatoda Madre Teresa Cucchiari di cui è in corsola causa di beatificazione. Il secondo anni-versario riguarda il 50° della fondazionedella Comunità Suore trinitarie ScuolaMaterna “San Ferdinando” ad opera diMadre Tecla il 24 Maggio 1962 a Livorno.Il terzo riguarda il 50° della professionereligiosa dell’attuale Madre Superiora suorDaniela. Per questi festeggiamenti, moltibambini accompagnati dai loro genitori emolti ex alunni hanno presenziato allaconcelebrazione presieduta da MonsignorSimone Giusti. Purtroppo la giornata è sta-ta rattristata dagli efferati eventi di Brindisiche il vescovo ha esecrato sottolineandocome l’Italia sia attraversata da uno spiritodemoniaco che porta a far uccidere creatu-re innocenti. Il cristiano è colui che deve ri-spondere alla morte e non deve rassegnarsiad essa perchè ha in Cristo Risorto e nelVangelo la guida per imparare ad amare e acantare alla vita. Le celebrazioni sono il se-gno di questa risposta ed impegno a viverela vita che conduce alla vita piena in Cri-

sto. I canti della Messa era accompagna-ti dalla corale Sarda. La Madre Generale,presente alle celebrazioni, a conclusionedella Messa, ha ringraziato il Vescovo etutti i presenti per la vicinanza alle suoreche da oltre cinquant’anni condividonoil carisma redentivo trinitario a favoredei bambini, dei deboli, e dei poveri.

Mo.C.

A

Come reagirealle truffe

La parrocchia di Sant’Andrea invita la Lega Consumatori

Un appuntamento da non perdere

Incontromondiale delle famiglie

iniziato il conto alla rovescia che porterà all’Incontromondiale delle famiglie.

Sarà una grande occasione. C’è da stupirsi nel vederecome tanti, famiglie, movimenti, parrocchie, scuoleanche pubbliche si stiano mobilitando per coglierel’invito del Papa. Non si è mai vista un’attesa così fortedel popolo cristiano e non. È come se tutti dicessero:“In questo momento così caotico, andiamo a vederecosa dice il Papa”.Il movimento di Comunione e Liberazione haorganizzato un pullman, per offrire a chi ne avesse ildesiderio, l’opportunità di assistere alla S. Messa cheverrà celebrata dal Santo Padre, Benedetto XVI, aBresso (Milano) il 3 giugno p. v. , alle ore 10,00.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi dal lunedìal venerdì ore 8.00 – 13.00 e il sabato ore 8.00 –12.00 al numero 0586/859216.

È

Anche CL organizza un pullman per Milano

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI27 maggio 2012 VII

DI ALICE CARPENTIERE

n gruppo di amici,uno spazio di 12 mq eun piccolomacchinario per

produrre birra; è questa laricetta per la nascita delPiccolo BirrificioClandestino di viaSolferino. Un’idea natadall’incontro di unragazzo che da tempoproduceva birra in casa, Pierluigi Chiosi, e unpasticcere, Alfio Spada,che già possedeva ilfondo, il tutto veicolatoda un amico comune,Stefano Pellegrini. Dasubito i tre ragazzi sisono messi alla ricercadi alcuni amici chevolessero imbarcarsi inquest’avventura , creare cioè unpiccolo birrificio producendobirra artigianale, caso unico aLivorno. E così nel giro di pocotempo, tra le amicizie discuola, sport e chiesa, si sonouniti altri sei soci.Un’attività nata perdivertimento, un secondolavoro per molti, ma che coltempo sta avendo un notevolericonoscimento, non solo alivello locale. Nel 2010 investitii primi soldi per l’acquisto diattrezzature e macchinari, sonoiniziati i lavori diristrutturazione del locale. Ilbirrificio aveva naturalmente

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bisogno di porte e tavoli, e cosìi ragazzi si sono dati da fare,hanno realizzato tutto ilnecessario in manieraautonoma; e proprio durante ilavori sono nate le prime birre,prodotte in una piccola stanzacon un macchinario da ventilitri, che serviva giusto perassaggiare le ricette. E cosìdopo l’apertura dell’11dicembre 2010, le birre sonostate iscritte a un concorsonazionale che si tiene ognianno a Rimini, “Sapore”. LaSanta Giulia, birra rossa, èriuscita a vincere il premio dimiglior birra artigianaledell’anno.

Da quel momento igiovani livornesihanno iniziato a farsiconoscere, alla birraè stata affiancataun’etichetta e i livellidi produzione sonoaumentatinotevolmente, tantoche è stato necessarioprendere in gestioneun grandecapannone, in via diPopogna, perpermettere la

produzione di 1500 litri dibirra. I tipi di birra realizzatisono nove, così come novesono i soci, un numero che lilega da quando hanno iniziatoquesto percorso, e che siriallaccia alla nona legge diHammurabi, re babilonese,che impediva che la birravenisse contaminata conl’acqua; numero fortunato cheritroviamo anche sulle magliedei dipendenti del pub.«La difficoltà di produzione –spiegano - sta nellacombinazione di malti, lievitie luppoli, ma grazie alle abilitàdi Pierluigi le ricette hannoriscosso un notevole successo,

le birre vengono vendutetramite un rappresentate neivari locali della città, pizzerie,enoteche e ristoranti». Ma lavendita ha raggiunto anchetutta la Toscana e Roma, pareinoltre che stia arrivando unordine dagli Stati Uniti, e visono contatti con alcuni paesieuropei. La birra è stata inoltrerichiesta dall’Ipercoop diLivorno, che allestirà unoscaffale dedicato a birreartigianali di estrema qualità.Il birrificio continua a riceverepremi, raggiungendo anchequest’anno una vittoria a“Sapore” con la Montinera. Maal Piccolo BirrificioClandestino non si bevesolamente, il locale offre infattiun vasto numero di pietanzeche possono essere facilmenteabbinate alla birra, che non èsolo quella di produzionepropria. I cibi presenti sipossono leggere su unoriginale menù, “la lista delmangià e del bè”, scrittointeramente in vernacololivornese. La degustazione èinoltre accompagnata dallafocaccia e da alcuni dolcetti,offerti dal birrificio e realizzaticon il malto con cui vieneprodotta la birra. I dipendentiche lavorano nel pub sono sei,tutti ragazzi giovani. Un localegestito da persone simpaticheche vogliono trasmettereun’immagine genuina ecordiale.

La Santa Giulia, la Villa Serena,la Montinera…le birre di LivornoNumerosi riconoscimenti ottenuti dagli esperti nel settore

tampa dei referti degli esami di labo-ratorio e diagnostica, richiesta della

copia della cartella clinica, stampa delproprio libretto vaccinale e acquisizio-ne, in una sola volta ed in forma digi-tale del consenso al trattamento deidati personali per un intero percorsoassistenziale: sono queste le innova-zioni presentate dall’Azienda SanitariaLivornese durante il Forum P.A., il piùimportante evento a livello nazionaleper promuovere l’incontro e il con-fronto tra pubbliche amministrazioni,imprese e cittadini sui temi chiave del-l’innovazione e della semplificazioneamministrativa. Tutti questi documenti sanitari, per iquali fino ad ora, era necessario recarsiin un centro socio sanitario o in ospe-dale facendo la fila allo sportello, po-tranno essere richiesti, direttamente econ pochi passaggi, ai totem dislocatiin varie strutture sanitarie e in alcunefarmacie comunali del territorio livor-nese.La stampa dei referti mediante totem èuna procedura già abbondantementeutilizzata, mentre la richiesta della co-pia della cartella clinica è una novità,così come la richiesta del libretto vacci-nale e quella del consenso informato.Per adesso, la richiesta della cartellaclinica riguarda i pazienti oncologici enefrologici, ma ben presto la novità in-vestirà anche tutti gli altri degenti chesiano ricoverati o accedano agli altripercorsi assistenziali.L’innovazione cerca di semplificare lavita al cittadino che non sarà più vin-colato dai tradizionali orari degli spor-telli, ma avrà una maggiore autonomianella fruizione di questi servizi.E’ importate sapere che, per poter acce-dere a questi servizi mediante totem, ènecessario attivare la propria carta sa-nitaria elettronica. Al momento del-l’attivazione sarà consegnato un codicePIN riservato che consentirà di accede-re al proprio fascicolo sanitario. La car-ta sanitaria elettronica può essere atti-vata nei centri socio sanitari della Asl6, in ospedale, ma anche nelle farma-cie comunali e in alcune farmacie pri-vate che aderiscono a questa iniziativa.Per attivare la tessera basta presentarsicon un documento d’identità.Una volta attivata la carta sanitaria ba-sta recarsi ad uno dei totem, inserire lacarta, digitare il proprio PIN e richie-dere uno dei servizi sopra elencati.I totem, sul territorio livornese sonopresenti nei seguenti presidi:

ATRIO OSPEDALE LIVORNO - Viale Al-fieri 36 Tutti i giorni 7.30-20CSS LIVORNO CENTRO (EX POLIAMBU-LATORIO) - Viale Alfieri 48Dal lunedì al venerdì 7.30-18;Sabato 7.30-12FARMACIA COMUNALE N.2 LA ROSA -Via Bykonaki 7 Dal lunedì al venerdì 8,30-13,00 /15,30-20,00 sabato 8,30-12,30FARMACIA COMUNALE N.4 MARRADI – Via Marradi 181 Dal lunedì al venerdì 8,30-12,30 /15,30-19,30sabato: 8,30-12,30FARMACIA COMUNALE N.6 COREA - Piazza Saragat 8 Dal lunedì al sabato 8,30-20,00FARMACIA COMUNALE N.8 GRANDE -Piazza Grande 39 Aperta 24 ore orario continuato

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Le novità presentatedalla ASL di Livorno

L’innovazionea servizio del cittadino

Un’idea giovane e soprattutto ecologica

GREEN AND GO: un’alternativa al fast foodreen and go costituisce un’alternativasana per un pranzo take away. Un pic-

colo negozio inaugurato nel 2010 da duecugini, Gianluca Bernini e Sandro Di Ro-sa, con l’aiuto di una grafica e di un archi-tetto.Un’idea nuova, un locale in cui è possibileacquistare vari tipi di insalate, farro e couscous creati a proprio piacimento. Si sce-glie la base e si aggiungono gli ingredientia seconda del prezzo che si vuole spende-re; si può anche consultare il menù, dovesono già indicate al-cune combinazionipossibili, che ripor-tano i nomi dei pa-renti e degli amicidei titolari (La Ca-mi, La Luca, LaAle).Sono inoltre dispo-nibili vellutate diverdura, torte sala-te, centrifughe edolci. I prodottivengono acquistatiin zone limitrofe, lafrutta e la verdurasono quelli del mercato centrale, e i for-maggi arrivano dal caseificio Luschi di Li-vorno.Cosa fondamentale per questi ragazzi è lasalvaguardia dell’ambiente, Il materiale

impiegato per il tra-sporto delle insala-te è tutto riciclabile,le confezioni sonorealizzate con l’a-mido di mais e leposate sono in le-gno. Persino le con-segne a domicilio,che rientrano nella

zona green (quasi tutto il centro città),vengono realizzate con due biciclette elet-triche.All’interno del negozio lavorano quattroragazzi che hanno dai venti ai trent’anni,

assunti con un contratto a chiamata. Mol-to giovani sono anche i titolari, a cui va ilmerito di aver dato vita ad un’attività mol-to apprezzata, che cerca di rendere più vi-tale e popolata la zona di Porta a Mare.Un’opportunità interessante per chi pran-za spesso fuori casa, ma anche per chi lasera non ha voglia di mettersi ai fornelli ecerca qualcosa di gustoso, leggero e genui-no. Green and Go è aperto sia a pranzoche a cena, e segue gli orari dell’adiacentebaracchina del pesce, “Johnny Paranza”,per poter unire alle insalate qualche spe-cialità di pesce.

Alice Carpentiere

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Il Piccolo Birrificio clandestino: originalità e passione

AGENDADELLA SPERANZAper Livorno

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI27 maggio 2012VIII