Terra 27 Maggio 2011
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a pagina 10
d’areamediterranea
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
A bassa velocitàAnno IV numero 19 - 27 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
UNA CITTA’ IN FESTA"Torna per il secondo anno, il toccante momento si-gnificativo di conclusione della Parata dei Turchi.Torna un bel momento di devozione al Santo Pa-trono. La statua Lignea verrà esposta ai fedeli e millecandele accese illumineranno la notte della vigilia."Il primo ambiente fa riferimento ad una nota descri-zione che Raffaele Riviello riporta in un suo libro de-dicato alle tradizioni del popolo potentino: in essa, ilRiviello racconta non solo il momento della paratacosiddetta dei Turchi ma anche tutto il clima di festae di preparazione che precede la stessa parata. Perquesto motivo, si è pensato di organizzare anche unquadro descrittivo di questa ambientazione che pre-cederà temporalmente le parate e rievocazioni dellaserata: esso sarà messo in scena nel primo pome-riggio del giorno 29 maggio, a Piazza Matteotti, lavecchia Piazza Sedile, scena che riproporrà il popolofestante in attesa che, con travestimenti e con l'usodi trucco, si accinge a festeggiare il Santo Patrono. Ilsecondo ambiente fa riferimento ad un documentostorico del 1578 nel quale si descrive il popolo po-tentino che vestito alla turchesca e alla moresca ac-coglie in città il nuovo conte Alfonso de Guevara: perpreparare questa quadro si è salvaguardata la tradi-zione della parata e si è inserita la rappresentazionedi San Gerardo bambino che su una barca salva lacittà dall'invasione dei Turchi. Infine, il terzo ambientevuole rappresentare il momento di devozione verso" u prut'tor " e mettere in evidenza la religiosità deipotentini durante il XII secolo quando San Gerardo,dopo il suo vescovado durato dal 1111 al 1119, vennesantificato vox populi divenendo Santo Patrono dellacittà di Potenza. Ogni quadro sarà preceduto da ban-ditori che racconteranno agli spettatori tutte le scenecon dovizia di particolari.
Più veleni che fuochi incrociati. Confusione to-tale, a pochi giorni dai ballottaggi per le pol-
trone di sindaco. Questa tornata amministrativa hachiarito un dato: il voto si è spostato sulle ali estreme.Potrebbe anche farcela a Milano Letizia Moratti.Resta il fatto che il centrodestra, sul fronte politico,piuttosto che su quello numerico, ha già perso in partenza. Scelta azzeccatascommetere su Giuliano Pisapia, penalista di razza oltre che politico navigato.E i consensi li ha raccolti anche fra qualche deluso della parte opposta (il ple-biscito di De Luca a Salerno fa scuola) prendendo sottogamba l'entourage mo-rattiano. Nonostante fosse uscente e avesse il supporto della Lega che hapreferito non correre da sola. Berlusconi & c. dovrebbero pensare a rinvigorireil gruppone, mentre invece le polemiche ruotano sui fantomatici spostamentidi un paio di ministeri al Nord che nulla c'entrano in questa fase. Se il Pdl recitail mea culpa e deve assolutamente fare chiarezza al suo interno, certamente ne-
anche il Pd non gode. A parte la conquista diTorino con Fassino (scontatissima alla vigilia),tuttavia neanche all'ombra della Madonnina
Bersani dovrebbe esultare. Il suo candidato inpectore, l'economista Tito Boeri, alle primariaha dovuto cedere il passo a Pisapia. A Napoli,
dopo la disfida pugliese Vendola-Boccia, si è consumata una di quelle disfatteda brivido,Luigi De Magistris (sconosciuto pm fino a qualche anno fa primadella ribalta mediatica "Poseidon-Why not-Toghe Lucane") rischia di conqui-stare Palazzo San Giacomo con addosso la sola casacca dipietrista (da futuroleader di partito:occhi aperti,Tonino!). Gianni Lettieri nutre comunque qualchechance in più rispetto alla Moratti. Confindustria, l'area moderata e qualche(?) pd rancoroso sceglieranno alla fine-turandosi montanellianamente il naso-di votare per lui
Nicola Melfi
27 MAGGIO 20112
'Lo scenario di una uscita della Grecia dall'euro ormai e' sul tavolo''. Lo hascritto la Commissaria europea per la pesca, Maria Damanaki, in un interventoche compare sulla homepage del suo sito personale. ''Sono obbligata a parlareapertamente'' aggiunge la politica greca, esponente del Pasok attualmente algoverno. ''Abbiamo la responsabilita' morale di guardare al dilemma con chiarezza:o troviamo un accordo con i creditori in modo che il nostro programma di duri sa-crifici abbia risultati, oppure torniamo alla dracma''. Introducendo l'argomento,Damanaki afferma che ''la piu' grande conquista della Grecia nel dopoguerra,l'euro e (la presenza) del nostro paese nel mercato europeo e' in pericolo''. Ilfuturo della Grecia e' soltanto ''nel quadro dell'euro'' e non c'e' ''alcuna discussione''di un'eventuale uscita dalla moneta unica. Lo ha detto il portavoce del governogreco Georges Petalotis, rispondendo alla domanda dei giornalisti se nei negoziatiper risolvere la crisi del debito figuri anche l'ipotesi di un abbandono della divisaunica. ''No, non c'e' una simile discussione'', dice Petalotis. In una nota sulla ho-mepage del suo sito personale Maria Damanaki, Commissaria Ue per la Pesca,scrive che ''lo scenario di una uscita della Grecia dall'euro ormai e' sul tavolo''.
E' di decine di morti il bilanc
io degli scontri
scoppiati nella notte tra trup
pe filogovernative
e manifestanti nella capitale
yemenita Sanaa. I
combattimenti si sono accesi
tra i membri delle
tribù riunitesi nella capitale
e le forze fedeli
al presidente Ali Abdallah Saleh.
Altre fonti affermano che il
compound di uno
dei leader delle tribù è stato
severamente dan-
neggiato. Da lunedì, gli scontri hanno c
ausato
la morte di almeno 48 perso
ne
I combattimenti si sono tenuti
nella tarda serata
di ieri nella regione di Arhab, a nord d
ell'ae-
roporto della capitale, ed h
anno costretto le
autorità a ordinare lo stop d
ei voli.
Gli scontri hanno visto contrap
poste le truppe
fedeli al regime e i sosten
itori dello sceicco
Sadek al-Ahmar, capo della tribù Hached.
ROMA - ''Non credo che ci sia una persona con la testa sulle s
palle
che possa votare per il signor De Magistris; uno che vota per
il si-
gnor del De Magistris vada a casa, si guardi nello specchio e dic
a sono
un uomo o una donna senza cervello''. Lo ha detto il
presidente del Con-
siglio, Silvio Berlusconi, nel corso della registrazione della punta
ta di
'Porta a Porta' che andra' in onda stasera.
Molto del risultato che si è ottenuto alle elezioni amm
inistrative è di-
peso dalla scelta dei candidati. Lo ha detto il prem
ier Berlusconi fa-
cendo un'analisi del voto nel corso dell'ufficio di pr
esidenza del Pdl. Ma
Bonaiuti smentisce: il premier non lo ha detto. Il Cavaliere ha poi ag-
giunto che non si doveva caricare di significato polit
ico il voto ammini-
strativo. Dare le città in mano all'estrema sinistra è una folli
a, ha
detto Berlusconi, 'siamo in campo per restarci'. 'Dopo il voto di fiducia
di ieri la maggioranza è rafforzata e più coesa ed o
ra dobbiamo fare le
riforme promesse ai cittadini, a partire da quella d
el fisco in modo che
non ci siano più vessazioni per i cittadini' ha aggiunt
o il premier.
"CEDO PASSO SE LEADER RICONOSCIUTO DA TUTTI" -
''Io sarei disposto a farlo, se questo favorisce la ri
composizione dell'area
moderata e da tutti venisse riconosciuto qualcuno co
me leader''. Lo af-
ferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di Porta a Porta, rispon-
dendo a chi gli chiede se sia disposto a fare un pas
so indietro se questo
servisse a ricomporre il centrodestra con l'Udc.
FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)
La Procura di Ascoli Piceno, titolare delle indagini
sull'omicidio di Melania Rea, si è rivolta alla tra-
smissione 'Chi l'ha visto?' per risalire ad alc
une
persone presenti tra le 14 e le 1
6 circa del 18
aprile sul pianoro di San Marco, nella zona d
elle
altalene e del chiosco. Lo ha rifer
ito la redazione
della trasmissione, anticipando quanto
sarà detto nel
corso della puntata , e fornendo le
indicazioni delle
persone che la Procura vorrebbe
rintracciare. In
particolare, la Procura vorrebbe
ascoltare "una
signora dai capelli biondi o castano
chiari che era
in compagnia di una bambina che cad
eva cercando di
riprendere un pallone che proveniv
a da alcuni ra-
gazzi che stavano giocando"; e, inol
tre "un gruppo
di tre o quattro persone, tra le qua
li una donna dai
capelli ricci con occhiali da vista". In
formazioni utili
- sempre secondo quanto la Procura ha fatto sa
pere
a 'Chi l'ha visto?' - potrebbero fornir
e anche "i
due ciclisti che il 18 aprile, dopo le
15:45, avevano
appreso della scomparsa di Melania Rea davanti al
bar ristorante 'Il Cacciatore' e si in
teressarono
alle ricerche". Nel corso della tras
missione è stato
anche riferito che, al momento dell'o
micidio, Melania
Rea aveva in tasca solo cinque centes
imi.
Nuovi scon
tri nello
Yemen Grecia ad un passo fuori dall’Euro
Antonio Savino
Appuntamen
ti pers
onal
i
Ore 22.30 Sa
brina Ferilli
Melania Rea, si cercano testimoni chiave
SineLineaDuelli
scano sufficiente assistenza e informa-
zione.
Anche le Istituzioni UE faranno la propria
parte. La Commissione, infatti, di concerto
con gli Stati, stanzierà una parte dei fondi
UE per l’integrazione delle minoranze
Rom.
L’etnia Rom
I Rom sono il maggiore gruppo etnico di
lingua Romani, e sono comunemente chia-
mati anche Zingari o Gitani.
Si presume che la loro origine geografica
sia collocabile nell’India settentrionale.
Attualmente le popolazioni Rom sono
Rom, una spintaall’integrazione
stanziate soprattutto in Europa,
ma alcune comunità sono pre-
senti anche in America e negli
altri 3 continenti.
Principali caratteristiche di questa
popolazione sono il nomadismo e
una struttura sociale basata sulla
famiglia.
Credendo molto nel rispetto reci-
proco tra le persone, non profes-
sano una religione propria, ma si
conformano a quella del luogo in
cui sono stanziati, ritenendola un
indispensabile fattore di integra-
zione sociale e culturale.
Generalmente si commette l’er-
rore di identificare i Rom con i
Rumeni o gli Slavi, ma non vi è
alcun legame tra queste tre diffe-
renti etnie.
Il miglioramento delle condi-
zioni di vita del popolo Rom
nei Paesi dell’Unione è diven-
tato uno degli obiettivi delle poli-
tiche europee per il 2020.
E’ ciò che i Ministri europei
hanno sancito in una conclusione
adottata lo scorso 19 maggio.
Scopo della decisione è quello di
favorire l’integrazione di questo
gruppo etnico, che a tutt’oggi
vive in maniera separata dal resto
della società civile.
Poiché attualmente sono ben 8
milioni i cittadini europei di etnia
Rom, la questione non può asso-
lutamente essere tralasciata.
Non è possibile, infatti, ignorare
– o fingere di ignorare – che le
condizioni di vita in cui versano
queste persone sono assai preca-
rie e molto differenti rispetto a
quelle del resto della popolazione.
Le frequenti esperienze di isola-
mento ed emarginazione fini-
scono per rendere ancora più
disagiate le loro condizioni, inne-
scando un circolo vizioso di ma-
lessere e di pregiudizi che va
assolutamente spezzato.
Ovviamente, anche in tale circo-
stanza le Istituzioni si sono rivolte
agli Stati per richiedere la loro
collaborazione nella realizzazione
di strategie comuni.
I Ministri europei, infatti, hanno
invitato i Paesi membri a predi-
sporre strumenti adeguati al fine
di ridurre il divario esistente tra le
comunità Rom e il resto della po-
polazione.
Le linee guida indicate dai Mini-
stri, lungo le quali gli Stati do-
vranno muoversi, sono 4: in
primo luogo la sanità, poi il mi-
glioramento delle condizioni
degli alloggi, infine l’incremento
dell’istruzione e gli incentivi al-
l’occupazione.
Gli Stati sono stati chiamati ad
elaborare strategie nazionali – che
siano sostenibili, tenuto conto
delle condizioni economiche dei
singoli Paesi – entro la fine di
quest’anno.
Ma questo non sarà che il primo
passo.
Gli Stati stessi dovranno anche
valutare la possibilità di inserire
Giusi Santopietro
3
Direttore Responsabile
ANTONIO SAVINO
Direttore Politico
SARO ZAPPACOSTA
Redattori
Agnese AlbiniLuca Arlotto
Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese
Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli
Giusi Santopietro
Impaginazione &Grafica
Francesco Pietro Falotico
Stampa
Martano Editrice Modugno (BA)
Reg. Trib. Potenza N°375del 24 04 2008
Direttore Editoriale
Emilio D’AndreaSVI.MED.
associazione onlus per lo sviluppo
sostenibile del mediterraneo
Concessionaria Pubblicitaria
METIS srl
Contatti
[email protected]. 0971 22715
d’areamediterranea
27 MAGGIO 2011
tali politiche all’interno delle strategie
europee per il 2020, rafforzando, così,
anche le attività di attuazione e moni-
toraggio dei piani nazionali, dando loro
continuità ed efficacia.
Gli Stati membri, dunque, hanno il
compito di individuare innanzitutto le
comunità separate che vivono sul pro-
prio territorio e di dedicare parte dei
fondi nazionali a queste attività, di in-
dividuare forme di cooperazione tra la
società civile e le comunità Rom a li-
vello sia regionale che nazionale, di
creare punti di contatto che garanti-
Principali caratteristiche
di questa popolazione
sono il nomadismo e una struttura
sociale basata sulla famiglia
Sembra che i sondaggi sul ballot-
taggio di Milano tra Letizia Mo-
ratti - candidata berlusconiana al
Comune - e Giuliano Pisapia - candidato
del centrosinistra - si siano improvvisa-
mente capovolti, per cui quest’ultimo
evidentemente disperato, si è rivolto alla
magistratura per trovare conforto. Ov-
viamente, l’ha trovato. Ovviamente in
chi da decenni, sostiene la sinistra mila-
nese, scagliandosi contro Berlusconi. E’
lei, Ilda Boccassini, toga rossa della pro-
cura milanese che, in questa foto sembra
confortare l’avvocato Pisapia. Nuove
accuse reciproche, quindi, tra i candidati
sindaci al ballottaggio di Milano. 'C'è
una regia per infangare la mia immagine
e il futuro di Milano' ha detto Pisapia
(centrosinistra), aggiungendo: 'Mai par-
lato di grande moschea'. Moratti (cen-
trodestra) ha intanto accusato lo sfidante
di 'voler trasformare le società parteci-
pate dal Comune in un grande bottino
per la lottizzazione delle poltrone'. Infine
c'è anche la sfida canora: per Moratti
canterà Gigi D'Alessio, per Pisapia Elio
e le Storie Tese. Intanto Berlusconi insi-
ste, molto del risultato ottenuto alle am-
ministrative e' dipeso dalla scelta dei
candidati. Frase che il portavoce Bona-
iuti ha pero' negato sia stata pronunciata.
Per il Cavaliere non si dovevano caricare
le elezioni di significato politico. Dopo
la fiducia dei giorni scorsi - ha spiegato
- la maggioranza e' piu' coesa, ora dob-
biamo fare le riforme, a partire dal fisco.
Sullo spostare i ministeri ha precisato: si
puo' discutere di rappresentanze.
Sa.Za.
Chiaccheredi toga
Lo scontro dei candidati sindacipassa per la Procura di Milano
4 27 MAGGIO 2011
Oggi le comiche…Dopo qui (Fini), quò (Casini ), quà ( Rutelli ), il masaniello estroso governatore
Pugliese Ventola, il giullare di sinistra Travaglio, il comico politico (per modo di
dire) Grillo, il telepredicatore cantante delle pause (Celentano), poteva mancare
lui, il Fantozzi della politica che è Bersani. Uno che dice: abbiamo vinto! Quando
a vincere sono altri. Vediamo: a Milano non ha vinto nessuno ( c’è ancora il ballot-taggio) al massimo canta vittoria il Sel con il suo candidato: a Napoli dopo aver
governato per venti anni il PD non è nemmeno al ballottaggio. Ha vinto a Bolo-
gna e Torino perchè grazie, sono feudi rossi sé non vinceva li’…! Il dramma del
novello Fantozzi è che non fa crescere il suo partito, ma riesce a riesumare lapeggior sinistra, quella sinistra estrema spazzata via da Berlusconi dal Parla-
mento. Signor Fantozzi (Bersani) quanto è umano leii!! Ancora un piccolo sforzo
e il suo sogno di mettere nel calderone tutti, dal Sel ai Verdi fino al Pd per far rina-
scere il PCI per poi scindersi ancora. Grazie, grazie ancora compagno Fantozzi, ti
manca solo di far risuscitare il mortadella ( Prodi ) alla Presidenza della Repub-blica, cosi il cerchio si chiude e chiudo anch’io dicendo: IN ONDA, OGGI LE COMICHE…
Il morbodella destra lucana
Guido Viceconte, Vin-cenzo Taddei, CosimoLatronico, Ernesto
Navazio, i Mali Assoluti delCentro Destra Lucano. Sem-brano esponenti di una classepolitica che hanno dato il me-glio di loro stessi per portareun contributo positivo allebandiere della destra lucananei suoi aspetti più diversifi-cati; sembrano condottieri at-torniati da amici esimpatizzanti disposti a se-guirli ovunque e comunque;sembrano pulsazioni mediati-che che occupano spazi me-diatici con una pseudo azionepolitica che portano avantiquotidianamente nello scena-rio politico regionale conqualche appendice nazionale.Sembrano, ma non lo sono.Sono semplicemente quattropicconatori che hanno avuto ilmerito storico di aver distruttala casa della destra lucana, ein questa casa – amata da mi-gliaia di elettori e aficianados– aver disintegrato quasi total-mente la stanza del PdL e delneonato movimento politico IoAmo la Lucania. Hanno avuto questa forzaamici lettori: cosa che a vo-lersi mettere d’impegno con laprecisa volontà di distruggeretutti i legami politici, le rela-zioni, i progetti e le idee, è im-possibile farlo; perché èimpossibile rompere siffattomatrimonio; impossibile pertutti, tranne che per loro quat-tro, ovvero sia il Male Assolutodel Centro Destra Lucano.Il tutto ovviamente tra l’ironia,la derisione ed il sogghignodel centro sinistra lucano, chenonostante le sue vicissitudini,e le sue divisioni, nonché i suoimali remoti, continua a vin-cere inevitabilmente tutte leelezioni che affronta in Luca-nia, occupando così centri dipotere, spazi politici econo-mici e sociali, senza versare
una goccia di sudore; tanto, ci sonoloro che dall’altro lato commettonogli errori più incredibili che possacommettere chi fà politica, spianandoper i loro avversari la strada dellavittoria; tanto, la fortuna è li a por-tata di mano, perché il Male Assolutodella Destra Lucana altro non rap-presenta una miniera di voti per ilpartito democratico. Ho usato la parola “avversari!”?Scusate, ho sbagliato: avrei dovutodire, “I Consociati”. E sapete perché? Perché qui da noi,non ci sono avversari politici. Nonc’è l’odio politico come avviene inItalia, dove addirittura siamo arrivatialla guerra civile, no: in Lucania c’èun’isola felice, perché –a li vello divertici- da una parte e dall’altra cison o i consociati, che fanno finta didirsene quattro e poi in fondo infondo realizzano tutto il consociativi-smo possibile di questo mondo; si faper dire, naturalmente, anche sequello che ho detto e la sacrosantaverità anche nelle cose più piccole.
L’ultimo esempio è quello verificatosiin Val d’Agri la settimana scorsa. Unrappresentante di vertice del pd ha“prestato” un suo uomo ad uno deileader di vertice del popolo della li-bertà, per fargli vincere le elezioni alsuo paese; in cambio ha ricevutoquanto basta di desistenza per vin-cere nel proprio paese tra la felicitàdei suoi compaesani; e così, tutti fe-lici e contenti, alla faccia di chi an-cora si illude che la contrapposizionepolitica sia ancora una realtà.So bene di essere drastico, che il miogiornalismo è aggressivo, che la miafuria intellettuale è senza controllo.Ma quando si interpreta il dramma diun elettorato che non crede ancora aquanto accade in Lucania, dove ilproprio partito continua a scompa-rire lentamente, continua a rappre-sentare un vuoto assoluto nellasedicente azione dei suoi vertici, e –al tempo stesso-continua a constatareche il centro-sinistra è condannato avincere, lo ripetiamo, nonostante isuoi evidenti limiti, è perché la destra
storica è solo un ricordo, beh,allora giornalismo aggressivoe furia intellettuale hanno benmotivo di esistere, sono sem-pre ben accetti, meritano l’au-tocelebrazione. Dei primi trerappresentanti del “Male As-soluto” della Destra lucana,artefici principali delle vergo-gnose sconfitte del pdl, cisiamo stancati di chiederne ledimissioni. Vogliamo solo ag-giungere che oggi questi trepersonaggi si identificano intre alberi rinsecchiti in de-serto, dove intorno ai lorotronchi, c’è solo tanto arido.Quanto al quarto male asso-luto, Ernesto Navazio, rin-viamo il nostro giudizio altermine del ballottaggio che sisvolgerà domenica e lunedìprossimo a Melfi. Per lui il di-scorso è completamente di-verso.
527 MAGGIO 2011
Resa dei conti all’interno della dirigenza PdL.
La base auspica il cambiamento
Saro Zappacosta
Sanita' lucana: ancora sprechi e doppi incarichi
Iconsiglieri Gianni Rosa, Ni-
cola Pagliuca, Mario Venezia
e Mariano Pici del gruppo Pdl
hanno presentato un’interroga-
zione al Presidente della Giunta
De Filippo riguardante la delibera
di Giunta 1404/2010 del 1 settem-
bre con la quale si approva una
convenzione tra la Regione Basi-
licata e l’Age.Na.S - Agenzia Na-
zionale per i Servizi Sanitari
Locali - compenso pattuito euro
100.000, che prevede l’instaura-
zione di un rapporto di collabora-
zione per approfondire, valutare e
migliorare la bozza del Piano Re-
gionale della Salute e dei Servizi
alla Persona 2010-2012 e l’elabo-
razione di nuove linee guida per la
stesura degli atti aziendali. Con la
stessa delibera viene affidato il co-
ordinamento tecnico dei rapporti
con l’Age.Na.S. al dott. Giuseppe
Montagano, dirigente pro tempore
all’Ufficio Formazione ed Aggior-
namento e Politiche del Personale
del SSR del Dipartimento Salute
e Sicurezza della Regione Basili-
cata, Dichiarano i firmatari “In-
nanzitutto rileviamo l’assenza
dell’Assessore Martorano nella
seduta di Giunta, nonostante la de-
libera riguardi il suo dipartimento,
l’importante cifra impegnata e la
delicatezza e l’importanza del-
l’oggetto della convenzione,
troppo spesso capita che gli asses-
sori siano in altre faccende affac-
cendati, quando si decide su
materie loro delegate”. Il gruppo
Pdl però fa notare che la settimana
prima, in data 25/08/2010 (DD
1767) è stato conferita
dall’Age.Na.S. al dott. Giuseppe
Montagano, una consulenza tec-
nica con un compenso previsto di
euro 45.000. “Sempre e solo una
coincidenza, nell’assoluta regola-
rità amministrativa, ma come da
costume della maggioranza è ma-
nifesta l’inopportunità politica e
l’insobrietà amministrativa” –
continuano i consiglieri “la Re-
gione Basilicata nonostante abbia
in organico il dott. Montagano, ri-
sorsa umana di notevole compe-
tenza professionale, fatto
confermato dal rapporto di consu-
lenza con la stessa Age.Na.S, poi
stipula con un evidente aggravio
di spesa una specifica conven-
zione con la stessa Agenzia. L’as-
sessore Martorano, imprenditore
prestato alla politica deve spiegare
la ratio di una tale scelta che ri-
sulta essere anti-economica ed in
contraddizione con la normale lo-
gica. Come se in un’azienda si ha
un super esperto e non lo si uti-
lizza, preferendo invece rivolgersi
all’esterno con altro esborso fi-
nanziario. Forse la logica del ri-
sparmio non è importante con i
soldi dei cittadini”. Nell’interro-
gazione i consiglieri del Pdl chie-
dono se il Presidente De Filippo e
l’assessore Martorano erano e
sono a conoscenza del rapporto di
consulenza tecnica esistente tra il
dirigente pro tempore del Diparti-
mento Salute dott. Montagano e
l’Age.Na.S e la natura dell’inca-
rico affidato allo stesso dal-
l’Age.Na.S, gli eventuali altri
rapporti avuti negli ultimi cinque
anni con l’Age.Na.S. dal Monta-
gano e da altri dipendenti regio-
nali e la copia dei curriculum
vitae. “Non crediamo che sia una
semplice coincidenza, che tra l’af-
fidamento delle due consulenze
citate in premessa trascorrano solo
pochi giorni” sostengono Rosa,
Pagliuca, Venezia e Pici “ma de-
vono dirci se esiste una specifica
pianificazione da parte della
Giunta Regionale oppure si tratta
del solito “giochino” per premiare
qualche dirigente alquanto ligio al
“potere” e non al Dovere”. In-
tanto, a qualche mese dalla con-
venzione abbiamo chiesto una
relazione sullo stato attuale del-
l’incarico attribuito all’Age.Na.S.
visto che alcune previsioni della
convenzione dovevano essere de-
finite entro sei mesi dalla stipula
della stessa”. “Da inizio legisla-
tura abbiamo sempre evidenziato
come la Giunta De Filippo prenda
decisioni senza una vera strategia
di governace, in tutti i settori” –
concludono “poi nella sanità, no-
nostante le dichiarazioni di esul-
tanza, i vani tentativi di riforme, i
tanto proclamati tagli alle spese
inutili, per l’ennesima volta dimo-
strano che questa volontà non esi-
ste. Mentre il bilancio della Sanità
va sempre più in deficit, il Go-
verno Regionale persevera nel-
l’uso della finanza pubblica ad
uso e consumo dei “singoli” e non
della “collettività”. Si continua a
dare regalie e contentini alle varie
“caste” piccole o grandi che siano.
Si continua a calpestare anche
ogni minino criterio di buon senso
e di sobrietà. Ci aspettiamo che
l’assessore Martorano, tecnico ed
esterno alla “partitocrazia”,
prenda le distanze da tali scelte?
Come mai non le stoppa sul na-
scere, dando una concreta svolta
alla governance della Sanità? Non
può? Non gli lo permettono op-
pure le approva? Ce lo faccia sa-
pere possibilmente prima di
qualche altra regalia, sia a noi che
sopratutto ai lucani che pagano
627 MAGGIO 2011
Generazione a perdere
Report, il programma di rai tre
figlio della giornalista Milena
Gabanelli, anche stavolta ha
sollevato un caso. Nell’ultima pun-
tata, quella di domenica 22 maggio,
ha indagato l’universo tutto italiano
fatto di precari, contratti a progetto,
ricercatori disperati, giovani senza fu-
turo. La puntata è stata battezzata
“Generazione a perdere”, che tanto ri-
manda a quel “vuoto a perdere” che
si usa per definire altro ma che qui, in
merito alla questione dei giovani pre-
cari, calza a pennello tanto da sem-
brare un abito cucito su misura.
Milena Gabanelli apre l’inchiesta ci-
tando drastici valori numerici: in Ita-
lia la generazione degli anziani ha
superato abbondantemente quella dei
giovani. No, stavolta non c’entra un
bel niente la questione della vita che
bellamente s’è allungata per ciascuno
di noi (conseguenza dei progressi
monumentali della medicina e dello
strato di benessere dilagante. Sì, ma
rispetto all’era della seconda guerra
mondiale). L’elemento incriminabile è dato
dal fatto che, da oltre 30 anni, in Italia si fanno
figli col contagocce. Quella delle famiglie nu-
merose è un’immagine completamente rele-
gata ad epoche antidiluviane. Oggi, le giovani
coppie si trovano al cospetto di due strade: ri-
nunciare a fare figli o, per i più fortunati e au-
daci, farne uno solo. Le cause, cita l’inchiesta,
sono da ricondursi ai ripetuti scivoloni dei no-
stri governi – tutti, senza raffinatezze biparti-
san – dovuti all’incapacità di affrontare e
“aggredire” le crisi economiche. Quelle re-
cessioni che sovrastano regolarmente le fasce
più fragili della società e che subiscono le ina-
deguate e manchevoli politiche di welfare. La
classe di giovani italiani appare come un uni-
verso che si muove parallelamente all’interno
di una società vecchia e baronale: in silenzio,
all’ombra, come topi in un sottoscala. I gio-
vani non più risorsa, ma spina nel fianco per
i governi, gli adulti, gli anziani, la politica,
l’economia, la scuola, le imprese e le ammi-
nistrazioni. Salvo, poi, ricordarsi che il tren-
tenne precario, senza un soldo in tasca, privo
di una pur minima parvenza di prospettive e
con quella patina di costernazione mista a ira
negli occhi, è l’oggetto più caro alle campa-
gne elettorali e alle sponsorizzazioni go-
vernative. Cosa fare? Mettere la collera
nella valigia – eufemismo usato dalla Ga-
banelli – e varcare i confini, “belli ma che
non abballano” (siamo lucani, noialtri), di
questa desolata, consumata Italia. Molte le
voci dei giovani che hanno colorato di rab-
bia o dipinto di mestizia l’inchiesta sulla
generazione a perdere. Tanti spunti di ri-
flessione, tante piccole e grandi tragedie
personali che sommate danno l’idea, non
più simbolica ma reale, terribilmente reale,
della criticità in cui versa il “sistema la-
voro” in Italia. Giovanni, precario presso
l’Università: “Sono cultore della materia
all’università per tre cattedre, è un lavoro
che amo moltissimo ma che attualmente
non mi da nessun reddito”. Nicola, impie-
gato precario: “Ho lavorato sempre nella
pubblica amministrazione, ovviamente
come precario. Prima contratto a tempo
determinato dopo addirittura somministra-
zione, passi dai sei mesi a volte anche 3
mesi prorogati per tre mesi, prorogati per
tre mesi. Interviene la famiglia che comun-
que ti da una mano a pagare l’affitto, ti da
una mano a pagare le bollette”. Maurizio,
giornalista precario: “La mia qualifica
iniziale, quella di co.co.co, collaboratore
coordinato e continuativo, dopo 15 anni
resta tale e quale, non è mutata per
niente”. Milena Gabanelli lancia una
sfida ed un monito: “Organizzatevi, fate
sentire il vostro peso ad una gerontocra-
zia che pensando solo a sé, crea una ge-
nerazioni sfiduciata che non si impegna,
non si riproduce né economicamente né
demograficamente perché non vede per
sé un futuro, creando un pericoloso cir-
colo vizioso. E poi non lavorando per
anni non si accumulano contributi
quindi non avrete la pensione, chi do-
vrebbe pensare a questo, ha altre preoc-
cupazioni. Qualche mese fa alla camera
c’è stata una votazione, passata sotto si-
lenzio”. La proposta di abolire 3000
euro di vitalizio dopo soli 5 anni è stata
votata e il risultata è il seguente: hanno
votato sì all’abolizione 22 parlamentari,
hanno votato no 498. Ecco, questa è la
distanza fra la politica e il Paese”. Que-
sta è la tragedia in atto. Questo è il
dramma personale di un intero paese.
27 MAGGIO 2011
Michela Di Palma
Il mondo dei giovani precari a 400 euro al mese
scandagliato dalla giornalista Milena Gabanelli
8
Giovani e donne:che crisi!
Ed invece il nuovo rapporto
ISTAT, presentato a Monte-
citorio dal presidente del-
l'Istituto di statistica, cifre alla mano,
ci offre un quadro davvero preoccu-
pante della situazione italiana. Inu-
tile dire che a pagare lo scotto
maggiore sono i giovani e le donne,
le categorie più esposte e meno pro-
tette. I primi hanno perso mezzo mi-
lione di posti di lavoro in due anni.
Sulle donne viene scaricato il wel-
fare in dosi massicce, un carico
sempre più insostenibile scrive
l'Istat. Mentre sempre di più il loro
lavoro fuori casa è dequalificato e
sottopagato.
Secondo i Dati dell’Istituto di Stati-
stica circa un quarto degli italiani (il
24,7% della popolazione, più o
meno 15 milioni) “sperimenta il ri-
schio di povertà o di esclusione so-
ciale”. Il dato, già di per se
significativo, acquista maggiore va-
lenza se confrontato con la media
UE: il valore è superiore del 23%
circa rispetto alla media del-
l’Unione.
Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha
realizzato la performance di crescita
peggiore tra tutti i paesi dell'Unione
europea. Il paese è fanalino di coda
nell'Ue per la crescita: è questa la fo-
tografia della situazione economica
del paese contenuta nel rapporto an-
nuale Istat. Quella italiana è, in-
somma, l'economia europea
cresciuta di meno nell'intero decen-
nio, con un tasso medio annuo pari
allo 0,2%, contro l'1,1% dell'Ue. Il
ritmo di espansione della nostra
economia è stato inferiore di circa la
metà rispetto a quello medio euro-
peo nel periodo 2001-2007. L'Italia,
insomma, ha avuto una crescita di-
mezzata e il divario con gli altri
paesi dell’Ue si è allargato nel corso
della crisi e della ripresa attuale.
Nella media dello scorso anno l'eco-
nomia italiana, ricorda l'Istat, è cre-
sciuta dell'1,3 per cento, contro l'1,8
per cento dell'Ue. Nel primo trime-
stre del 2011, in Italia la crescita è
stata dello 0,1 per cento su base con-
giunturale (come giá nell'ultimo tri-
mestre del 2010) e dell'uno per
cento in termini tendenziali, mentre
nell'Uem la crescita è stata dello 0,8
per cento su base trimestrale (dallo
0,3 di fine 2010), e del 2,5 per cento rispetto
ai primi tre mesi del 2010.
-In Italia l'impatto della crisi sull'occupa-
zione è stato pesante. Nel biennio 2009-
2010 il numero di occupati è diminuito di
532 mila unità. I più colpiti sono stati i gio-
vani tra i 15 e i 29 anni, fascia d'età in cui si
registrano 501 mila occupati in meno. L'ol-
tre mezzo milioni di occupati in meno (-
2,3%) in due anni è quindi il risultato di una
perdita di 501 mila posti tra gli under 30 (-
13,2%), di un calo dei 322 mila unità nella
fascia d'età compresa tra i 30 e i 49 anni (-
2,3%) e di un aumento di 291 mila occupati
tra gli over-50 (+5,2%).
L'economia che arranca incide profonda-
mente anche sui i fenomeni sociali: nel
2010, gli abbandoni scolastici prematuri ri-
mangono consistenti, al 18,8 per cento. Il
dato è più alto tra i ragazzi, 22,0 per cento
contro il 15,4 delle ragazze. L'obiettivo fis-
sato dal Pnr (15-16 per cento) non appare
particolarmente ambizioso e non
consente un avvicinamento deciso
rispetto agli obiettivi comunitari.
Nella “Strategia Europa 2020”, il
piano che delinea le grandi diret-
trici politiche per stimolare lo svi-
luppo e l'occupazione nell'Ue gli
abbandoni scolastici prematuri de-
vono essere contenuti al di sotto
della soglia del 10 per cento. Sono
forti le disparità tra gli Stati che già
hanno raggiunto o sono prossimi
all'obiettivo (paesi del Nord Europa
e molti tra quelli di più recente ac-
cesso) e alcuni paesi del Mediter-
raneo (Spagna, Portogallo e Malta),
dove le quote di abbandono supe-
rano il 30 per cento. Quasi ovunque
l'incidenza è superiore tra i ragazzi
rispetto alle ragazze.
Sconfortante anche il quadro sulla
condizione femminile. Peggiora la
qualità del lavoro e la disparità sa-
lariale rispetto ai colleghi uomini è
del 20%. Ben 800.000 donne, con
l'arrivo di un figlio, sono state co-
strette a lasciare il lavoro, perché li-
cenziate o messe nelle condizioni
di doversi dimettere. L'occupazione
qualificata, tecnica e operaia, è
scesa di 170 mila unità, mentre è
aumentata soprattutto quella non
qualificata (+108 mila unità). Si
tratta soprattutto di italiane impie-
gate nei servizi di pulizia a imprese
ed enti e di collaboratrici domesti-
che e assistenti familiari straniere.
Ma ciò che su tutto emerge è il
ruolo di ammortizzatore sociale
svolto dalle donne, che devono as-
sumersi un carico di cura e assi-
stenza degli altri che si è fatto
insostenibile.
Le famiglie italiane, per salvaguar-
dare il livello dei consumi, hanno
progressivamente eroso il loro
tasso di risparmio, sceso per la
prima volta al di sotto di quello
delle altre grandi economie dell'eu-
rozona. Lo scorso anno la propen-
sione al risparmio delle famiglie si
è attestata al 9,1%, il valore più
basso dal 1990.
E meno male che la crisi era pas-
sata!
Loredana Romanelli
927 MAGGIO 2011
Ma non ci avevano detto che il peggio
era passato? Che la crisi era ormai
superata e che d’ora in poi avremmo
potuto dormire sonni tranquilli?
mento hanno solo avvallato le
tesi leghiste, hanno fatto solo
l’alzamano di turno?
Comunque siamo sempre cit-
tadini del Sud, quelli che si de-
finiscono di serie Z, neanche
di B. Le vetture utilizzate sono
spesso in condizioni discuti-
bili, non sempre pulite, con i
sistemi di condizionamento o
riscaldamento inefficienti o al-
cuni bagni fuori servizio. I ri-
tardi, le avarie, i problemi
sono numerosi e rendono il
viaggio un’avventura. Basta
vedere l’esempio di ciò che è
successo alla vigilia di Pasqua
(sabato 23/04/2011) quando il
treno che doveva arrivare da
Salerno a Potenza alle ore
19.30 circa si è bloccato a Ba-
ragiano dove gli utenti hanno
atteso ben due ore l’arrivo del
bus sostitutivo per arrivare nel
capoluogo lucano. Immagi-
nate chi doveva arrivare a Ta-
ranto!!
Chissà per quanto tempo an-
cora saremo costretti a scen-
dere dal treno, salire su
autobus sostitutivi, ‘saltare’
l’ostacolo e risalire in treno. Il
risultato di questo ‘inconve-
niente’, considerato dalle Fer-
rovie non è attribuibile alle
proprie responsabilità, procura
spesso non meno di un’ora di
ritardo (ovviamente, dove non
è rimborsabile il biglietto).
L’Italia è sempre più un Paese
tagliato in due, nel quale i ri-
tardi del Mezzogiorno non
solo non trovano soluzioni,
ma si estendono e diventano
anche motivi di possibili spese
ingiustificate. Infatti, bisogne-
rebbe chiedere a Trenitalia
quando spende per i servizi
sostitutivi e quando spende
per far viaggiare i treni. Sono
dati che non vedremo mai,
anche perché nascondono ….
chissà quali sorprese!!
Una ferroviaa scartamento ridottoTrenoRocky
Nonostante la ripresa della circolazione
Foggia - Potenza ci ancora tanti problemi
Da lunedì 23 maggio,
sono tornati in circola-
zione i treni sulla
tratta ferroviaria Foggia – Po-
tenza. I treni che hanno per-
corso la linea ferroviaria in
questione sono stati i Regionali
3523 delle ore 11.33 ed il 3520
delle ore 11.51. Questa piccola
buona notizia era già stata resa
nota, nei giorni precedenti, dal-
l'ufficio stampa delle Ferrovie
dello Stato specificando che i
lavori di intervento erano stati
conclusi con una settimana di
anticipo rispetto al programma
previsto. I lavori erano stati ne-
cessari tra Leonessa e Roc-
chetta Sant'Antonio, in seguito
ad un movimento franoso (già
in atto da molti anni), che a
causa delle abbondanti piogge
dei mesi scorsi avevano dato
l’input al movimento del ter-
reno. I viaggiatori era da tempo
che usufruivano del servizio
sostitutivo in alternativa ai
treni, senza non poche polemi-
che e piccoli problemi logi-
stici.
La Basilicata è una delle Re-
gioni del Sud che ha moltis-
simi problemi di collegamenti
fra i piccoli centri ed i capoluo-
ghi (Potenza e Matera) e so-
prattutto grossi problemi
ferroviari con Salerno (da un
versante) e con Foggia (dall’al-
tro versante) dove spesso, le
corse, vengono garantiti con
autobus sostitutivi». Non
apriamo poi la parentesi del
collegamento alla rete ferro-
viaria nazionale della città di
Matera!!
La questione più annosa è che
le già esistenti linee ferroviarie
della Basilicata hanno molti
problemi tecnici ed inoltre
questa Regione è sempre più
lontana da Roma. Le responsa-
bilità vanno cercate nella “po-
litica” e nel ‘nordismo’ del
governo centrale.
Ogni anno, ogni mese, ogni
settimana e ovviamente ogni
giorno si registra un problema, da
parte dei viaggiatori, per ciò che sono
i collegamenti con Salerno, Napoli,
Roma, Taranto, Foggia (le linee più
nell’occhio del ciclone) e dove le Fer-
rovie hanno l’attenuante che il pro-
blema di fondo è che ci sono pochi
soldi per la manutenzione!
Ma i politici e i dirigenti della Re-
gione Basilicata perché non annun-
ciano una protesta di massa contro i
vertici di Trenitalia? La tratta ferro-
viarie più disastrata del Paese è la Sa-
lerno-Potenza. Per attraversare gli
Appennini e collegare le due città me-
ridionali sono necessarie, in media,
due ore ma in molte occasioni ci vo-
gliono anche quattro o più ore (è as-
surdo che nel 2011, per percorrere
circa 100 chilometri ci vuole tanto).
Si parla di tempi di percorrenza di-
mezzati, tanti miliardi di vecchie lire
per elettrificare la Potenza Salerno,
per avere questi risultati!
L’assessore regionale lucano ai Tra-
sporti è da tempo, impegnata a com-
battere sulle responsabilità di un
servizio ferroviario da terzo mondo,
però ad oggi le cose stanno ancora al
punto di partenza. Noi utenti lucani,
stiamo solo chiedendo che il ‘binario
singolo’ che collega la costa tirrenica
a quella adriatica con le zone interne
della Basilicata venga modernizzato,
migliorarne i collegamenti e, soprat-
tutto, ripristinare il pendolino per
Roma.
Si tenga conto che, per raggiungere la
Capitale, un cittadino lucano impiega
non meno di 5 ore (se va bene) e co-
munque paga lo stesso biglietto che
paga un lombardo, un piemontese, un
emiliano, ma con la differenza di aver
un servizio con differente qualità!
Eppure Trenitalia, il 13 dicembre del
2009, in occasione dell’avvio delle
nuove tratte Bologna-Firenze e Mi-
lano-Novara aveva scritto che “Le
Frecce corrono veloci verso il futuro
di un’Italia più unita”. Ma dove? Al
Nord è ovvio! Dove ci sono treni più
veloci e con più servizi: una vera ri-
voluzione del modo di vivere e di
viaggiare degli italiani”. Immaginate
che le Frecce, pubblicizzate, hanno il
record di raggiungere una velocità di
362 km/h. Ma qui, in Basilicata, se i
treni raggiungono una velocità mas-
sima di 70-80 Km/h è già un buon ri-
sultato, ancora meglio se arrivano a
destinazione !!
Quando il presidente del Consiglio ha
annunciato le ‘grandi opere’ che
avrebbero impegnato il governo nei
prossimi due anni ha citato la ‘solita’
Salerno-Reggio Calabria un’auto-
strada che non è mai stata autostrada
e che ancora oggi è un cantiere conti-
nuo. Importante è non dimenticare il
famoso viaggio fatto dal Ministro
Tremonti qualche mese fa da Roma a
Reggio Calabria, dove in quella occa-
sione si è reso conto che bisogna mi-
gliorare qualcosa qui al Sud. Ma cari
mie, fino ad ora Tremonti & C. dove
hanno vissuto? Questa è la riprova
che non conoscono il Paese, non co-
noscono i problemi e soprattutto
quelli del Mezzogiorno! E i politici
del centrodestra che siedono in Parla-
27 MAGGIO 2011
10
Italia- Giappone: due realta’ a confronto
Seviziato dal distruttivo
terremoto dell’11 Marzo,
il Giappone ha subito una
terribile battuta d’arresto.
Messo in ginocchio dalla po-
tenza devastante della natura, il
bel paese si è sgretolato sotto
gli occhi impauriti del suo po-
polo. Per nulla scoraggiati, i
rappresentanti delle dirigenze
locali, si sono prontamente atti-
vati per rispristinare la situa-
zione e riportare il paese alla
normalità. Il premier Kan, riu-
nitosi con un team di esperti in-
gegneri ha elaborato un
efficiente piano di riedifica-
zione urbanistica. Palazzi e
strade da ricostruire nel minor
tempo possibile, questa la pro-
messa fatta alla sua gente.
Detto,fatto! Una ditta locale che
ha preso in appalto i lavori ha
proceduto in un batter d’occhio
al ripristino di un tratto auto-
stradale, completamente ceduto.
Sono stati sufficienti 6 giorni
per completare il lavoro perfet-
tamente. Il tratto non è stato
l’unico ad essere ristrutturato in tempi
record. Ben 813 chilometri su 870 di-
strutti, sono stati ricostruiti e riaperti
alla circolazione. Anche catastrofi
della portata di un terremoto non sono
riusciti a mettere il bastone tra le ruote
al paese tecnologicamente più avan-
zato del mondo. Non solo la capitale,
ma anche le aree limitrofe, sono rifio-
rite grazie alle opere di riqualifica-
zione. La regione del Kanto, a Nord di
Tokyo è ritornata a splendere grazie al-
l’impegno di operai ed esperti di inge-
gneria edile. E’ ammirevole l’impegno
e soprattutto la tempestività con cui i
leader sono intervenuti in sostegno di
una nazione in difficoltà. Lo stesso di
certo non si può dire dell’Italia. Tratte
autostradali inefficienti da
anni. Un nome a caso? La Sa-
lerno – Reggio Calabria, un
cantiere a cielo aperto. Da
tempi ormai lontani si lavora
quotidianamente, ma di pro-
gressi sembra non esserci trac-
cia. Deviazioni, interruzioni,
questo è quello che si presenta
al popolo degli automobilisti,
appanicati al solo pensiero di
metter piede – o meglio, ruota-
sulla strada infinita. Questa è
solo una delle tante cause perse
di casa nostra. Cosa dire del
malcapitato ponte di Picerno?
Ancora si lavora per adeguare
e rimettere a norma entrambe
le corsie. Musi lunghi e critiche
velenose da parte dei lucani,
insoddisfatti e sfiduciati. Senza
parole, la nostra nazione da un
pessimo esempio. Giappone vs
Italia? Vittoria assoluta per
l’oriente e partita persa vergo-
gnosamente dall’Italia, che in-
cassa e porta a casa!
Agnese Albini
1127 MAGGIO 2011
Case e strade costruite in tempi record.
Questa la vittoria dei paesi nipponici
Spulciare tra gli annunci di lavoro sul web o sui giornali è ormai
pratica di routine per il popolo dei disoccupati, continuamente
in cerca di sistemazione. Il biglietto da visita, necessario per cat-
turare l’attenzione degli addetti alla selezione del personale è si-
curamente il curriculum vitae. Libro nero o formula magica, utile a
spalancare le porte del mondo del lavoro? Non sem-
pre, l’elaborato pezzo di carta fa miracoli. Spesso,
tra le righe del riassunto delle esperienze pro-
fessionali del candidato, compare un ecces-
siva sopravvalutazione delle referenze ed
uno spaventoso egocentrismo. Si millan-
tano competenze ed abilità fasulle elabo-
rate per fare centro e stupire i temibili
selezionatori. Compilati ad arte ed impac-
chettati come scatole regalo, si procede
all’invio, speranzosi di ricevere una chia-
mata. Bizzarri e spesso divertenti, i curricu-
lum alternativi sono un vero grattacapo per
gli esperti, costretti a leggere le miriadi di fan-
donie per scovare il candidato adatto. Superato lo
step di valutazione del contenuto cartaceo, si passa al
colloquio. Qui i primi problemini…! Impacciati e in difficoltà, gli aspi-
ranti tentennano dinnanzi alla valanga di domande aggrappandosi
agli specchi per scongiurare terribili gaffes. Smascherati e incapaci
di gestire il confronto, sono costretti ad abbandonare il colloquio e
scappare a gambe levate. Per non incappare in imbarazzanti si-
tuazioni e fuggire dalla vergogna è opportuno seguire poche sem-
plici regole. Dopo aver esplicitato i propri dati personali, raccontare
in breve le esperienze e le competenze in possesso, senza gon-
fiarli di inutili vezzeggiativi. Con poche parole, mirate ed
eloquenti è possibile fornire un profilo dettagliato e
sufficiente ad attirare l’attenzione del team di se-
lezionatori. In fase di colloquio è opportuno pun-
tare sulla presenza. Abbigliamento sobrio e
atteggiamento disponibile e sereno. Rispon-
dere in maniera precisa senza fare troppi giri
di parole che potrebbero confondere l’inter-
locutore e disvogliarlo all’ascolto. Da evitare
categoricamente continui sorrisi e finte svio-
linate. Mostrarsi interessati e propensi alla
proposta, senza incalzare continuamente sul
discorso economico, altra regola da non dimen-
ticare. E’ opportuno rimanere concentrati sulla
conversazione sintetizzando il più possibile. Mante-
nere un atteggiamento spontaneo è in fondo la carta vin-
cente su cui puntare. Ricordare alcuni suggerimenti senza essere
troppo bacchettoni potrebbe portare a casa il lavoro ed esaudire
un piccolo grande sogno! Agn. Alb.
AIUTO…COLLOQUIO DI LAVORO!
In spiaggia con “costume”
12
27 MAGGIO 2011
Che siate magre oppure no, il co-stume intero regnerà sovranosulle nostre spiagge. Tutto, ovvia-
mente, all’insegna del colore. Allegri pois,stampe animalier e floreali ravvivano i giàtanto conturbanti costumi e le sinuoselinee femminili. Costumi tridimensionali,con paillettes, frange e rouches che,ormai, imperversano già sulle passerelledi “lingerie marina”.Tra i più semplici costumi a fascia e i ri-dottissimi bikini, fa la sua degna com-parsa il trikini. Anche questo minimal:sicuramente non nello stile. Un suadenteconnubio tra eleganza e sensualità, fun-gendo anche da “mini dress” per l’aperi-tivo pre-serale.Come possono mancare caftani e pareo?Il beach wear ha pensato anche a que-sto. Con un look total black o fantasticiaccostamenti di bianco e nero. Camicielunghe e shorts offriranno il tocco finale. Non resta che sbizzarrirsi e immergersinella scelta. Dare al nostro fisico la giustaricompensa per i piccoli sacrifici subiti.
Simona Marganella
Nel mondo della FotografiaGiusy Alvito
Venticinque anni di “appunti” in un libro
di Michele De Luca
Igrandi fotografi , innanzi-
tutto, dai “pionieri” ai più
interessanti ed apprezzati
del secolo appena archiviato e
del panorama contemporaneo,
italiano ed internazionale, ven-
gono “affrontati” con acuta cu-
riosità e “raccontati” con
encomiabile capacità di sintesi,
mirando direttamente alla loro
specificità ed originalità. Ma da
questo interessante libro di Mi-
chele De Luca (Appunti di foto-
grafia. 1986 – 2010) edito da
Ghirlandina (Nonantola, Mo-
dena, pp. 216, Euro 12,00) vien
fuori un mosaico molto più
complesso, che ripropone gli
ambienti culturali in cui le sin-
gole personalità si sono
espresse, le grandi “campagne
fotografiche” degli esploratori o
dei primi “imprenditori”, l’espe-
rienza collettiva di scuole, mo-
vimenti, gruppi e dinastie,
l’irrompere della fotografia
nella professione giornalistica, il
suo “inquinamento” del mondo
delle arti, il suo uso “applicato”,
la sua possibilità tecnica speri-
mentata da “artisti”, più che –
semplicemente - fotografi, nelle
loro ricerche estetiche ed espres-
sive. Da fenomeno d’élite alla
“appropriazione” di massa di un
medium che ha cambiato ed ar-
ricchito la nostra cultura visiva
e la “memoria storica”, anche
attraverso il lavoro appassionato
di tanti fotoamatori, la fotogra-
fia, come questo libro induce
ancor di più a considerare – no-
nostante il bombardamento di
immagini della televisione –
conserva tutto il suo fascino, la
sua immediata capacità comuni-
cativa ed evocativa, la sua forza
di stimolo culturale ed estetico,
con la “prepotenza” talvolta di
alcuni celebri “scatti” su cui si è
soffermato intensamente lo
sguardo di intere generazioni e
che sono diventati vere icone
della modernità. Il volume, con
una interessante prefazione di
Italo Zannier, offre, ad “addetti
ai lavori”, ma anche semplice-
mente a tutti gli appassionati di
fotografia, un’occasione davvero sug-
gestiva per ripercorrere vicende (oggi
direbbero eventi), perlopiù obsoleti,
trattandosi di un genere di immagini,
che molti considerano tuttora “secon-
dario”. Vi si raccolgono poco meno di
duecento recensioni apparse nella ru-
brica “Fotografia” sulla rivista “Rocca”
della Pro Civitate Christiana di Assisi
nel corso di venticinque anni; si tratta,
come suggerisce il titolo, di “appunti”
che da questo piccolo “osservatorio”
De Luca ha annotato, riguardo a rimar-
chevoli eventi espositivi o editoriali che
una successione cronologica del tutto
casuale ha offerto alla sua attenzione in
quest’ultimo quarto di secolo riguardo
alla fotografia, al fine di metterli a
fuoco, di “raccontarli” e di darne testi-
monianza. Questi brevi articoli, a rileg-
gerli e riguardarli nel loro insieme, of-
frono con la loro omogeneità critica e
narrativa, concisi approcci con le tante
figure di fotografi che mostre e libri gli
hanno dato in questo lungo periodo oc-
casione di “incontrare”, ma anche tante
utili informazioni sull’editoria fotogra-
fica, sull’impegno di istituzioni pubbli-
che e private nella divulgazione della
storia della fotografia, sull’attività di
studiosi, ricercatori e operatori cultu-
rali, sul dibattito teorico nonché sulla
fotografia come “bene culturale” e
quindi sul lavoro di recupero e di con-
servazione di archivi, musei, collezio-
nisti. Accurato ed elegante anche nella
veste grafica ed impreziosito nella sua
accattivante copertina da una splendida
immagine di Mimmo Jodice, il volume
testimonia della forte passione e com-
petenza dell’autore, che oltre a
scrivere di fotografia se n’è oc-
cupato lungamente anche nel
ruolo di “comunicatore” e di or-
ganizzatore; c’è in lui l’impaga-
bile capacità di farci entrare,
con semplicità di linguaggio,
nel corso di rapidi interventi, al-
l’interno del mondo creativo e
culturale di ciascun fotografo, e
non solo dei “grandi” e più ce-
lebrati maestri. La sua atten-
zione è anche, e molto
utilmente, rivolta ad autori poco
conosciuti, se non tante volte ri-
masti ingiustamente “anonimi”.
Inoltre è diretta ad evidenziare
e a farci scoprire l’aspetto più
propriamente culturale e storico
delle tante espressioni in cui,
dall’invenzione di Daguerre al
digitale, la fotografia si è con-
cretizzata, dando vita ad un
vero e proprio “universo” rea-
lizzativo ed inventivo che, nella
comune “scrittura con la luce”,
e quindi in forza di un dato tec-
nico che nei decenni si è peral-
tro estremamente evoluto e
sviluppato, fa convivere diverse
e svariate “anime”, miriadi di
“linguaggi”, oltre alle più di-
verse finalità e specialità pro-
fessionali. Un libro, dunque, di
piacevole lettura ed utile, come
scrive Zannier, per la riproposta
da parte dell’autore “dei suoi
agili testi, rapidi, leggeri, spesso
persino generosi, ed efficaci
come il pane, anche per alimen-
tare e testimoniare la microsto-
ria della fotografia, che proprio
nei giornali ritenuti effimeri,
vive nelle brevi recensioni e se-
gnalazioni”, facendo così rivi-
vere “un cosmo di immagini
raccontate ‘a parole’, in grado
di aprire un orizzonte scono-
sciuto a chi oggi, e sono molti,
conosce troppo poco (e spesso
in modo approssimativo o er-
rato filologicamente e concet-
tualmente) la Fotografia, intesa
nella sua identità estetica oltre
che iconografica”.
1427 MAGGIO 2011
Fotografia di Long Thanh
Migliori, Il tuffatore, 1951
Vietato ai minoridi tredici anni
Serena Danese
Facebook è adatto ad un pubblico
di minori?
Quando il noto social net-
work Facebook è stato
partorito dal giovanissimo
e ormai miliardario Mark Zucker-
berg, è stata pattuita come età mi-
nima per l’iscrizione i tredici anni.
Ma da allora le cose sono cam-
biate, ormai sette milioni e mezzo
di iscritti sono al di sotto della fa-
scia stabilita. Questi dati sono stati
forniti da associazioni americane
che si occupano proprio della pro-
tezione di tutti gli utenti che navi-
gano in internet. La situazione
preoccupa molto e ha spinto ad un
colloquio a viso aperto con il fon-
datore del social network. Qualche
giorno fa il signor Zuckerberg ha
tenuto un incontro in una scuola
californiana, dove gli è stato posto
chiaramente il problema. Bisogne-
rebbe intensificare i controlli e non
permettere a bambini ancora inge-
nui di evadere controlli troppo su-
perficiali. Ancora è stato chiesto di
eliminare tutti gli account creati il-
legalmente così da rendere mi-
gliore la situazione. E’necessario
assicurarsi in qualche modo, che
chi si trova dietro il computer non stia
mentendo. Non si tratta di invasione di pri-
vacy ma semplicemente di un aiuto. Ov-
viamente è quasi utopico
questo ragionamento,
ma per un genio in-
formatico come
il ventiset-
t e n n e
M a r k ,
nulla è
impos-
sibile.
E co-
s t u i
n o n
p u ò
c e r t o
permet-
tere che
basti digi-
tare una data
fittizia per ac-
cedere a un mondo
troppo grande come
Facebook. Ma Zuckerberg ha
saputo difendersi astutamente, adducendo
al pubblico giunto per ascoltarlo, motiva-
zioni incredibili ma allo stesso tempo con-
vincenti, riguardanti anche la sua vita pas-
sata e quindi egli in prima persona. Il gio-
vane ha sostenuto che la tecnologia, il
software sono il futuro, e questa
affermazione non è certo
discutibile. A suo
avviso è necessa-
rio avere un
contatto con
l’informa-
tica fin
da gio-
vanis-
s i m i ,
così da
non es-
s e r e
esclusi
d a l
mondo at-
tuale, ma da
essere sempre
al giusto passo.
L’istruzione fa gi-
rare l’economia, e
quello che si impara da bam-
bini viene assorbito e recepito meglio. Non
si può essere certi che il suo social network
sia usato semplicemente per giocare o per
fare conoscenze, anche pericolose.
Gli studenti, anche di età più pic-
cola, potrebbero, a suo avviso, uti-
lizzarlo per studiare insieme; per
prepararsi meglio e incoraggiarsi
a vicenda, così da arrivare più pre-
parati. Si potrebbe ripetere con un
numero cospicuo di persone per
un fondamentale esame, così da
cogliere informazioni utili da tutti,
senza la scomodità di incontrarsi.
Ma queste avanzate dal giovane
fondatore sono solo ipotesi, chia-
ramente formulate per portare
acqua al suo mulino. E’ impossi-
bile conoscere l’uso che ogni
utente fa di Facebook, ma è altret-
tanto folle credere che giovanis-
simi, e non lo usino per migliorare
i loro studi. E’una grande inven-
zione, un divertente passatempo
che però va usato con cautela. Ma
Zuckerberg resta fermo sulle idee
e per questo ha dato il via a una
vera battaglia legale affinché sia
rimosso il limite minimo di età per
l’iscrizione a Facebook.
.
27 MAGGIO 2011
15
d’areamediterranea
Duecentoventitre le “Ban-
diere Blu” che designano
le spiagge italiane di
qualità. Attribuite a 125 Comuni,
diventano due in più rispetto allo
scorso anno. Questi i dati della
graduatoria 2011 che certifica le
acque pulite, i servizi balneari e il
rispetto dell’ambiente costiero,
delle località marine e lacustri.
L’ambito riconoscimento - isti-
tuito nel 1987 e che coinvolge 41
nazioni con il sostegno e la parte-
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
Tingersi di bluAnno IV numero 19 - 27 MAGGIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza -
Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
cipazione di Unep (Programma
delle Nazioni Unite per l’ambiente)
e l’Organizzazione mondiale del tu-
rismo – ha decretato il primato li-
gure, con la designazione di 17
località. Un ex aequo con Marche e
Toscana che hanno visto tingersi di
blu 16 località. Via via a scendere
lungo tutto il territorio peninsulare,
fino alla Basilicata che guadagna so-
lamente una bandiera. Più a Sud
Campania, Sicilia e Sardegna, se
non in pole position, si attestano co-
munque attorno a considerevoli posi-
zioni.
“Il merito è tutto italiano” – afferma
il Ministro dell’Ambiente, Stefania
Prestigiacomo - “ che attua politiche
di salvaguardia della risorsa marina
dal centro alla periferia”. Con l’estate
che avanza non si indugia, dunque, a
prenotare una vacanza da sogno in lo-
calità marine DOC. Un riconosci-
mento istituzionale che, però,
coinvolge un intero settore turistico in
un virtuoso sviluppo. Un comparto
che, peraltro, non ha cono-
sciuto o, almeno in parte, i ne-
fasti effetti della crisi globale.
E sebbene la nostra regione
porti a casa un solo trofeo, già
sta preparandosi ad ospitare
ingenti flotte di turisti: anche
locali. In fondo, perché andare
altrove quando il paradiso è
dietro l’angolo
Luca Arlotto
http://www.worlditaliantalents.com