Terra 27 Maggio 2011

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a pagina 10 d a r e a m e d i t e r r a n e a CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] A b a s s a v e l o c i t à Anno IV numero 19 - 27 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino UNA CITTA’ IN FESTA "Torna per il secondo anno, il toccante momento si- gnificativo di conclusione della Parata dei Turchi. Torna un bel momento di devozione al Santo Pa- trono. La statua Lignea verrà esposta ai fedeli e mille candele accese illumineranno la notte della vigilia." Il primo ambiente fa riferimento ad una nota descri- zione che Raffaele Riviello riporta in un suo libro de- dicato alle tradizioni del popolo potentino: in essa, il Riviello racconta non solo il momento della parata cosiddetta dei Turchi ma anche tutto il clima di festa e di preparazione che precede la stessa parata. Per questo motivo, si è pensato di organizzare anche un quadro descrittivo di questa ambientazione che pre- cederà temporalmente le parate e rievocazioni della serata: esso sarà messo in scena nel primo pome- riggio del giorno 29 maggio, a Piazza Matteotti, la vecchia Piazza Sedile, scena che riproporrà il popolo festante in attesa che, con travestimenti e con l'uso di trucco, si accinge a festeggiare il Santo Patrono. Il secondo ambiente fa riferimento ad un documento storico del 1578 nel quale si descrive il popolo po- tentino che vestito alla turchesca e alla moresca ac- coglie in città il nuovo conte Alfonso de Guevara: per preparare questa quadro si è salvaguardata la tradi- zione della parata e si è inserita la rappresentazione di San Gerardo bambino che su una barca salva la città dall'invasione dei Turchi. Infine, il terzo ambiente vuole rappresentare il momento di devozione verso " u prut'tor " e mettere in evidenza la religiosità dei potentini durante il XII secolo quando San Gerardo, dopo il suo vescovado durato dal 1111 al 1119, venne santificato vox populi divenendo Santo Patrono della città di Potenza. Ogni quadro sarà preceduto da ban- ditori che racconteranno agli spettatori tutte le scene con dovizia di particolari.

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Terra 27 Maggio 2011

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d’areamediterranea

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

A bassa velocitàAnno IV numero 19 - 27 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

UNA CITTA’ IN FESTA"Torna per il secondo anno, il toccante momento si-gnificativo di conclusione della Parata dei Turchi.Torna un bel momento di devozione al Santo Pa-trono. La statua Lignea verrà esposta ai fedeli e millecandele accese illumineranno la notte della vigilia."Il primo ambiente fa riferimento ad una nota descri-zione che Raffaele Riviello riporta in un suo libro de-dicato alle tradizioni del popolo potentino: in essa, ilRiviello racconta non solo il momento della paratacosiddetta dei Turchi ma anche tutto il clima di festae di preparazione che precede la stessa parata. Perquesto motivo, si è pensato di organizzare anche unquadro descrittivo di questa ambientazione che pre-cederà temporalmente le parate e rievocazioni dellaserata: esso sarà messo in scena nel primo pome-riggio del giorno 29 maggio, a Piazza Matteotti, lavecchia Piazza Sedile, scena che riproporrà il popolofestante in attesa che, con travestimenti e con l'usodi trucco, si accinge a festeggiare il Santo Patrono. Ilsecondo ambiente fa riferimento ad un documentostorico del 1578 nel quale si descrive il popolo po-tentino che vestito alla turchesca e alla moresca ac-coglie in città il nuovo conte Alfonso de Guevara: perpreparare questa quadro si è salvaguardata la tradi-zione della parata e si è inserita la rappresentazionedi San Gerardo bambino che su una barca salva lacittà dall'invasione dei Turchi. Infine, il terzo ambientevuole rappresentare il momento di devozione verso" u prut'tor " e mettere in evidenza la religiosità deipotentini durante il XII secolo quando San Gerardo,dopo il suo vescovado durato dal 1111 al 1119, vennesantificato vox populi divenendo Santo Patrono dellacittà di Potenza. Ogni quadro sarà preceduto da ban-ditori che racconteranno agli spettatori tutte le scenecon dovizia di particolari.

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Più veleni che fuochi incrociati. Confusione to-tale, a pochi giorni dai ballottaggi per le pol-

trone di sindaco. Questa tornata amministrativa hachiarito un dato: il voto si è spostato sulle ali estreme.Potrebbe anche farcela a Milano Letizia Moratti.Resta il fatto che il centrodestra, sul fronte politico,piuttosto che su quello numerico, ha già perso in partenza. Scelta azzeccatascommetere su Giuliano Pisapia, penalista di razza oltre che politico navigato.E i consensi li ha raccolti anche fra qualche deluso della parte opposta (il ple-biscito di De Luca a Salerno fa scuola) prendendo sottogamba l'entourage mo-rattiano. Nonostante fosse uscente e avesse il supporto della Lega che hapreferito non correre da sola. Berlusconi & c. dovrebbero pensare a rinvigorireil gruppone, mentre invece le polemiche ruotano sui fantomatici spostamentidi un paio di ministeri al Nord che nulla c'entrano in questa fase. Se il Pdl recitail mea culpa e deve assolutamente fare chiarezza al suo interno, certamente ne-

anche il Pd non gode. A parte la conquista diTorino con Fassino (scontatissima alla vigilia),tuttavia neanche all'ombra della Madonnina

Bersani dovrebbe esultare. Il suo candidato inpectore, l'economista Tito Boeri, alle primariaha dovuto cedere il passo a Pisapia. A Napoli,

dopo la disfida pugliese Vendola-Boccia, si è consumata una di quelle disfatteda brivido,Luigi De Magistris (sconosciuto pm fino a qualche anno fa primadella ribalta mediatica "Poseidon-Why not-Toghe Lucane") rischia di conqui-stare Palazzo San Giacomo con addosso la sola casacca dipietrista (da futuroleader di partito:occhi aperti,Tonino!). Gianni Lettieri nutre comunque qualchechance in più rispetto alla Moratti. Confindustria, l'area moderata e qualche(?) pd rancoroso sceglieranno alla fine-turandosi montanellianamente il naso-di votare per lui

Nicola Melfi

27 MAGGIO 20112

'Lo scenario di una uscita della Grecia dall'euro ormai e' sul tavolo''. Lo hascritto la Commissaria europea per la pesca, Maria Damanaki, in un interventoche compare sulla homepage del suo sito personale. ''Sono obbligata a parlareapertamente'' aggiunge la politica greca, esponente del Pasok attualmente algoverno. ''Abbiamo la responsabilita' morale di guardare al dilemma con chiarezza:o troviamo un accordo con i creditori in modo che il nostro programma di duri sa-crifici abbia risultati, oppure torniamo alla dracma''. Introducendo l'argomento,Damanaki afferma che ''la piu' grande conquista della Grecia nel dopoguerra,l'euro e (la presenza) del nostro paese nel mercato europeo e' in pericolo''. Ilfuturo della Grecia e' soltanto ''nel quadro dell'euro'' e non c'e' ''alcuna discussione''di un'eventuale uscita dalla moneta unica. Lo ha detto il portavoce del governogreco Georges Petalotis, rispondendo alla domanda dei giornalisti se nei negoziatiper risolvere la crisi del debito figuri anche l'ipotesi di un abbandono della divisaunica. ''No, non c'e' una simile discussione'', dice Petalotis. In una nota sulla ho-mepage del suo sito personale Maria Damanaki, Commissaria Ue per la Pesca,scrive che ''lo scenario di una uscita della Grecia dall'euro ormai e' sul tavolo''.

E' di decine di morti il bilanc

io degli scontri

scoppiati nella notte tra trup

pe filogovernative

e manifestanti nella capitale

yemenita Sanaa. I

combattimenti si sono accesi

tra i membri delle

tribù riunitesi nella capitale

e le forze fedeli

al presidente Ali Abdallah Saleh.

Altre fonti affermano che il

compound di uno

dei leader delle tribù è stato

severamente dan-

neggiato. Da lunedì, gli scontri hanno c

ausato

la morte di almeno 48 perso

ne

I combattimenti si sono tenuti

nella tarda serata

di ieri nella regione di Arhab, a nord d

ell'ae-

roporto della capitale, ed h

anno costretto le

autorità a ordinare lo stop d

ei voli.

Gli scontri hanno visto contrap

poste le truppe

fedeli al regime e i sosten

itori dello sceicco

Sadek al-Ahmar, capo della tribù Hached.

ROMA - ''Non credo che ci sia una persona con la testa sulle s

palle

che possa votare per il signor De Magistris; uno che vota per

il si-

gnor del De Magistris vada a casa, si guardi nello specchio e dic

a sono

un uomo o una donna senza cervello''. Lo ha detto il

presidente del Con-

siglio, Silvio Berlusconi, nel corso della registrazione della punta

ta di

'Porta a Porta' che andra' in onda stasera.

Molto del risultato che si è ottenuto alle elezioni amm

inistrative è di-

peso dalla scelta dei candidati. Lo ha detto il prem

ier Berlusconi fa-

cendo un'analisi del voto nel corso dell'ufficio di pr

esidenza del Pdl. Ma

Bonaiuti smentisce: il premier non lo ha detto. Il Cavaliere ha poi ag-

giunto che non si doveva caricare di significato polit

ico il voto ammini-

strativo. Dare le città in mano all'estrema sinistra è una folli

a, ha

detto Berlusconi, 'siamo in campo per restarci'. 'Dopo il voto di fiducia

di ieri la maggioranza è rafforzata e più coesa ed o

ra dobbiamo fare le

riforme promesse ai cittadini, a partire da quella d

el fisco in modo che

non ci siano più vessazioni per i cittadini' ha aggiunt

o il premier.

"CEDO PASSO SE LEADER RICONOSCIUTO DA TUTTI" -

''Io sarei disposto a farlo, se questo favorisce la ri

composizione dell'area

moderata e da tutti venisse riconosciuto qualcuno co

me leader''. Lo af-

ferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di Porta a Porta, rispon-

dendo a chi gli chiede se sia disposto a fare un pas

so indietro se questo

servisse a ricomporre il centrodestra con l'Udc.

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

La Procura di Ascoli Piceno, titolare delle indagini

sull'omicidio di Melania Rea, si è rivolta alla tra-

smissione 'Chi l'ha visto?' per risalire ad alc

une

persone presenti tra le 14 e le 1

6 circa del 18

aprile sul pianoro di San Marco, nella zona d

elle

altalene e del chiosco. Lo ha rifer

ito la redazione

della trasmissione, anticipando quanto

sarà detto nel

corso della puntata , e fornendo le

indicazioni delle

persone che la Procura vorrebbe

rintracciare. In

particolare, la Procura vorrebbe

ascoltare "una

signora dai capelli biondi o castano

chiari che era

in compagnia di una bambina che cad

eva cercando di

riprendere un pallone che proveniv

a da alcuni ra-

gazzi che stavano giocando"; e, inol

tre "un gruppo

di tre o quattro persone, tra le qua

li una donna dai

capelli ricci con occhiali da vista". In

formazioni utili

- sempre secondo quanto la Procura ha fatto sa

pere

a 'Chi l'ha visto?' - potrebbero fornir

e anche "i

due ciclisti che il 18 aprile, dopo le

15:45, avevano

appreso della scomparsa di Melania Rea davanti al

bar ristorante 'Il Cacciatore' e si in

teressarono

alle ricerche". Nel corso della tras

missione è stato

anche riferito che, al momento dell'o

micidio, Melania

Rea aveva in tasca solo cinque centes

imi.

Nuovi scon

tri nello

Yemen Grecia ad un passo fuori dall’Euro

Antonio Savino

Appuntamen

ti pers

onal

i

Ore 22.30 Sa

brina Ferilli

Melania Rea, si cercano testimoni chiave

SineLineaDuelli

Page 3: Terra 27 Maggio 2011

scano sufficiente assistenza e informa-

zione.

Anche le Istituzioni UE faranno la propria

parte. La Commissione, infatti, di concerto

con gli Stati, stanzierà una parte dei fondi

UE per l’integrazione delle minoranze

Rom.

L’etnia Rom

I Rom sono il maggiore gruppo etnico di

lingua Romani, e sono comunemente chia-

mati anche Zingari o Gitani.

Si presume che la loro origine geografica

sia collocabile nell’India settentrionale.

Attualmente le popolazioni Rom sono

Rom, una spintaall’integrazione

stanziate soprattutto in Europa,

ma alcune comunità sono pre-

senti anche in America e negli

altri 3 continenti.

Principali caratteristiche di questa

popolazione sono il nomadismo e

una struttura sociale basata sulla

famiglia.

Credendo molto nel rispetto reci-

proco tra le persone, non profes-

sano una religione propria, ma si

conformano a quella del luogo in

cui sono stanziati, ritenendola un

indispensabile fattore di integra-

zione sociale e culturale.

Generalmente si commette l’er-

rore di identificare i Rom con i

Rumeni o gli Slavi, ma non vi è

alcun legame tra queste tre diffe-

renti etnie.

Il miglioramento delle condi-

zioni di vita del popolo Rom

nei Paesi dell’Unione è diven-

tato uno degli obiettivi delle poli-

tiche europee per il 2020.

E’ ciò che i Ministri europei

hanno sancito in una conclusione

adottata lo scorso 19 maggio.

Scopo della decisione è quello di

favorire l’integrazione di questo

gruppo etnico, che a tutt’oggi

vive in maniera separata dal resto

della società civile.

Poiché attualmente sono ben 8

milioni i cittadini europei di etnia

Rom, la questione non può asso-

lutamente essere tralasciata.

Non è possibile, infatti, ignorare

– o fingere di ignorare – che le

condizioni di vita in cui versano

queste persone sono assai preca-

rie e molto differenti rispetto a

quelle del resto della popolazione.

Le frequenti esperienze di isola-

mento ed emarginazione fini-

scono per rendere ancora più

disagiate le loro condizioni, inne-

scando un circolo vizioso di ma-

lessere e di pregiudizi che va

assolutamente spezzato.

Ovviamente, anche in tale circo-

stanza le Istituzioni si sono rivolte

agli Stati per richiedere la loro

collaborazione nella realizzazione

di strategie comuni.

I Ministri europei, infatti, hanno

invitato i Paesi membri a predi-

sporre strumenti adeguati al fine

di ridurre il divario esistente tra le

comunità Rom e il resto della po-

polazione.

Le linee guida indicate dai Mini-

stri, lungo le quali gli Stati do-

vranno muoversi, sono 4: in

primo luogo la sanità, poi il mi-

glioramento delle condizioni

degli alloggi, infine l’incremento

dell’istruzione e gli incentivi al-

l’occupazione.

Gli Stati sono stati chiamati ad

elaborare strategie nazionali – che

siano sostenibili, tenuto conto

delle condizioni economiche dei

singoli Paesi – entro la fine di

quest’anno.

Ma questo non sarà che il primo

passo.

Gli Stati stessi dovranno anche

valutare la possibilità di inserire

Giusi Santopietro

3

Direttore Responsabile

ANTONIO SAVINO

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza N°375del 24 04 2008

Direttore Editoriale

Emilio D’AndreaSVI.MED.

associazione onlus per lo sviluppo

sostenibile del mediterraneo

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

27 MAGGIO 2011

tali politiche all’interno delle strategie

europee per il 2020, rafforzando, così,

anche le attività di attuazione e moni-

toraggio dei piani nazionali, dando loro

continuità ed efficacia.

Gli Stati membri, dunque, hanno il

compito di individuare innanzitutto le

comunità separate che vivono sul pro-

prio territorio e di dedicare parte dei

fondi nazionali a queste attività, di in-

dividuare forme di cooperazione tra la

società civile e le comunità Rom a li-

vello sia regionale che nazionale, di

creare punti di contatto che garanti-

Principali caratteristiche

di questa popolazione

sono il nomadismo e una struttura

sociale basata sulla famiglia

Page 4: Terra 27 Maggio 2011

Sembra che i sondaggi sul ballot-

taggio di Milano tra Letizia Mo-

ratti - candidata berlusconiana al

Comune - e Giuliano Pisapia - candidato

del centrosinistra - si siano improvvisa-

mente capovolti, per cui quest’ultimo

evidentemente disperato, si è rivolto alla

magistratura per trovare conforto. Ov-

viamente, l’ha trovato. Ovviamente in

chi da decenni, sostiene la sinistra mila-

nese, scagliandosi contro Berlusconi. E’

lei, Ilda Boccassini, toga rossa della pro-

cura milanese che, in questa foto sembra

confortare l’avvocato Pisapia. Nuove

accuse reciproche, quindi, tra i candidati

sindaci al ballottaggio di Milano. 'C'è

una regia per infangare la mia immagine

e il futuro di Milano' ha detto Pisapia

(centrosinistra), aggiungendo: 'Mai par-

lato di grande moschea'. Moratti (cen-

trodestra) ha intanto accusato lo sfidante

di 'voler trasformare le società parteci-

pate dal Comune in un grande bottino

per la lottizzazione delle poltrone'. Infine

c'è anche la sfida canora: per Moratti

canterà Gigi D'Alessio, per Pisapia Elio

e le Storie Tese. Intanto Berlusconi insi-

ste, molto del risultato ottenuto alle am-

ministrative e' dipeso dalla scelta dei

candidati. Frase che il portavoce Bona-

iuti ha pero' negato sia stata pronunciata.

Per il Cavaliere non si dovevano caricare

le elezioni di significato politico. Dopo

la fiducia dei giorni scorsi - ha spiegato

- la maggioranza e' piu' coesa, ora dob-

biamo fare le riforme, a partire dal fisco.

Sullo spostare i ministeri ha precisato: si

puo' discutere di rappresentanze.

Sa.Za.

Chiaccheredi toga

Lo scontro dei candidati sindacipassa per la Procura di Milano

4 27 MAGGIO 2011

Oggi le comiche…Dopo qui (Fini), quò (Casini ), quà ( Rutelli ), il masaniello estroso governatore

Pugliese Ventola, il giullare di sinistra Travaglio, il comico politico (per modo di

dire) Grillo, il telepredicatore cantante delle pause (Celentano), poteva mancare

lui, il Fantozzi della politica che è Bersani. Uno che dice: abbiamo vinto! Quando

a vincere sono altri. Vediamo: a Milano non ha vinto nessuno ( c’è ancora il ballot-taggio) al massimo canta vittoria il Sel con il suo candidato: a Napoli dopo aver

governato per venti anni il PD non è nemmeno al ballottaggio. Ha vinto a Bolo-

gna e Torino perchè grazie, sono feudi rossi sé non vinceva li’…! Il dramma del

novello Fantozzi è che non fa crescere il suo partito, ma riesce a riesumare lapeggior sinistra, quella sinistra estrema spazzata via da Berlusconi dal Parla-

mento. Signor Fantozzi (Bersani) quanto è umano leii!! Ancora un piccolo sforzo

e il suo sogno di mettere nel calderone tutti, dal Sel ai Verdi fino al Pd per far rina-

scere il PCI per poi scindersi ancora. Grazie, grazie ancora compagno Fantozzi, ti

manca solo di far risuscitare il mortadella ( Prodi ) alla Presidenza della Repub-blica, cosi il cerchio si chiude e chiudo anch’io dicendo: IN ONDA, OGGI LE COMICHE…

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Il morbodella destra lucana

Guido Viceconte, Vin-cenzo Taddei, CosimoLatronico, Ernesto

Navazio, i Mali Assoluti delCentro Destra Lucano. Sem-brano esponenti di una classepolitica che hanno dato il me-glio di loro stessi per portareun contributo positivo allebandiere della destra lucananei suoi aspetti più diversifi-cati; sembrano condottieri at-torniati da amici esimpatizzanti disposti a se-guirli ovunque e comunque;sembrano pulsazioni mediati-che che occupano spazi me-diatici con una pseudo azionepolitica che portano avantiquotidianamente nello scena-rio politico regionale conqualche appendice nazionale.Sembrano, ma non lo sono.Sono semplicemente quattropicconatori che hanno avuto ilmerito storico di aver distruttala casa della destra lucana, ein questa casa – amata da mi-gliaia di elettori e aficianados– aver disintegrato quasi total-mente la stanza del PdL e delneonato movimento politico IoAmo la Lucania. Hanno avuto questa forzaamici lettori: cosa che a vo-lersi mettere d’impegno con laprecisa volontà di distruggeretutti i legami politici, le rela-zioni, i progetti e le idee, è im-possibile farlo; perché èimpossibile rompere siffattomatrimonio; impossibile pertutti, tranne che per loro quat-tro, ovvero sia il Male Assolutodel Centro Destra Lucano.Il tutto ovviamente tra l’ironia,la derisione ed il sogghignodel centro sinistra lucano, chenonostante le sue vicissitudini,e le sue divisioni, nonché i suoimali remoti, continua a vin-cere inevitabilmente tutte leelezioni che affronta in Luca-nia, occupando così centri dipotere, spazi politici econo-mici e sociali, senza versare

una goccia di sudore; tanto, ci sonoloro che dall’altro lato commettonogli errori più incredibili che possacommettere chi fà politica, spianandoper i loro avversari la strada dellavittoria; tanto, la fortuna è li a por-tata di mano, perché il Male Assolutodella Destra Lucana altro non rap-presenta una miniera di voti per ilpartito democratico. Ho usato la parola “avversari!”?Scusate, ho sbagliato: avrei dovutodire, “I Consociati”. E sapete perché? Perché qui da noi,non ci sono avversari politici. Nonc’è l’odio politico come avviene inItalia, dove addirittura siamo arrivatialla guerra civile, no: in Lucania c’èun’isola felice, perché –a li vello divertici- da una parte e dall’altra cison o i consociati, che fanno finta didirsene quattro e poi in fondo infondo realizzano tutto il consociativi-smo possibile di questo mondo; si faper dire, naturalmente, anche sequello che ho detto e la sacrosantaverità anche nelle cose più piccole.

L’ultimo esempio è quello verificatosiin Val d’Agri la settimana scorsa. Unrappresentante di vertice del pd ha“prestato” un suo uomo ad uno deileader di vertice del popolo della li-bertà, per fargli vincere le elezioni alsuo paese; in cambio ha ricevutoquanto basta di desistenza per vin-cere nel proprio paese tra la felicitàdei suoi compaesani; e così, tutti fe-lici e contenti, alla faccia di chi an-cora si illude che la contrapposizionepolitica sia ancora una realtà.So bene di essere drastico, che il miogiornalismo è aggressivo, che la miafuria intellettuale è senza controllo.Ma quando si interpreta il dramma diun elettorato che non crede ancora aquanto accade in Lucania, dove ilproprio partito continua a scompa-rire lentamente, continua a rappre-sentare un vuoto assoluto nellasedicente azione dei suoi vertici, e –al tempo stesso-continua a constatareche il centro-sinistra è condannato avincere, lo ripetiamo, nonostante isuoi evidenti limiti, è perché la destra

storica è solo un ricordo, beh,allora giornalismo aggressivoe furia intellettuale hanno benmotivo di esistere, sono sem-pre ben accetti, meritano l’au-tocelebrazione. Dei primi trerappresentanti del “Male As-soluto” della Destra lucana,artefici principali delle vergo-gnose sconfitte del pdl, cisiamo stancati di chiederne ledimissioni. Vogliamo solo ag-giungere che oggi questi trepersonaggi si identificano intre alberi rinsecchiti in de-serto, dove intorno ai lorotronchi, c’è solo tanto arido.Quanto al quarto male asso-luto, Ernesto Navazio, rin-viamo il nostro giudizio altermine del ballottaggio che sisvolgerà domenica e lunedìprossimo a Melfi. Per lui il di-scorso è completamente di-verso.

527 MAGGIO 2011

Resa dei conti all’interno della dirigenza PdL.

La base auspica il cambiamento

Saro Zappacosta

Page 6: Terra 27 Maggio 2011

Sanita' lucana: ancora sprechi e doppi incarichi

Iconsiglieri Gianni Rosa, Ni-

cola Pagliuca, Mario Venezia

e Mariano Pici del gruppo Pdl

hanno presentato un’interroga-

zione al Presidente della Giunta

De Filippo riguardante la delibera

di Giunta 1404/2010 del 1 settem-

bre con la quale si approva una

convenzione tra la Regione Basi-

licata e l’Age.Na.S - Agenzia Na-

zionale per i Servizi Sanitari

Locali - compenso pattuito euro

100.000, che prevede l’instaura-

zione di un rapporto di collabora-

zione per approfondire, valutare e

migliorare la bozza del Piano Re-

gionale della Salute e dei Servizi

alla Persona 2010-2012 e l’elabo-

razione di nuove linee guida per la

stesura degli atti aziendali. Con la

stessa delibera viene affidato il co-

ordinamento tecnico dei rapporti

con l’Age.Na.S. al dott. Giuseppe

Montagano, dirigente pro tempore

all’Ufficio Formazione ed Aggior-

namento e Politiche del Personale

del SSR del Dipartimento Salute

e Sicurezza della Regione Basili-

cata, Dichiarano i firmatari “In-

nanzitutto rileviamo l’assenza

dell’Assessore Martorano nella

seduta di Giunta, nonostante la de-

libera riguardi il suo dipartimento,

l’importante cifra impegnata e la

delicatezza e l’importanza del-

l’oggetto della convenzione,

troppo spesso capita che gli asses-

sori siano in altre faccende affac-

cendati, quando si decide su

materie loro delegate”. Il gruppo

Pdl però fa notare che la settimana

prima, in data 25/08/2010 (DD

1767) è stato conferita

dall’Age.Na.S. al dott. Giuseppe

Montagano, una consulenza tec-

nica con un compenso previsto di

euro 45.000. “Sempre e solo una

coincidenza, nell’assoluta regola-

rità amministrativa, ma come da

costume della maggioranza è ma-

nifesta l’inopportunità politica e

l’insobrietà amministrativa” –

continuano i consiglieri “la Re-

gione Basilicata nonostante abbia

in organico il dott. Montagano, ri-

sorsa umana di notevole compe-

tenza professionale, fatto

confermato dal rapporto di consu-

lenza con la stessa Age.Na.S, poi

stipula con un evidente aggravio

di spesa una specifica conven-

zione con la stessa Agenzia. L’as-

sessore Martorano, imprenditore

prestato alla politica deve spiegare

la ratio di una tale scelta che ri-

sulta essere anti-economica ed in

contraddizione con la normale lo-

gica. Come se in un’azienda si ha

un super esperto e non lo si uti-

lizza, preferendo invece rivolgersi

all’esterno con altro esborso fi-

nanziario. Forse la logica del ri-

sparmio non è importante con i

soldi dei cittadini”. Nell’interro-

gazione i consiglieri del Pdl chie-

dono se il Presidente De Filippo e

l’assessore Martorano erano e

sono a conoscenza del rapporto di

consulenza tecnica esistente tra il

dirigente pro tempore del Diparti-

mento Salute dott. Montagano e

l’Age.Na.S e la natura dell’inca-

rico affidato allo stesso dal-

l’Age.Na.S, gli eventuali altri

rapporti avuti negli ultimi cinque

anni con l’Age.Na.S. dal Monta-

gano e da altri dipendenti regio-

nali e la copia dei curriculum

vitae. “Non crediamo che sia una

semplice coincidenza, che tra l’af-

fidamento delle due consulenze

citate in premessa trascorrano solo

pochi giorni” sostengono Rosa,

Pagliuca, Venezia e Pici “ma de-

vono dirci se esiste una specifica

pianificazione da parte della

Giunta Regionale oppure si tratta

del solito “giochino” per premiare

qualche dirigente alquanto ligio al

“potere” e non al Dovere”. In-

tanto, a qualche mese dalla con-

venzione abbiamo chiesto una

relazione sullo stato attuale del-

l’incarico attribuito all’Age.Na.S.

visto che alcune previsioni della

convenzione dovevano essere de-

finite entro sei mesi dalla stipula

della stessa”. “Da inizio legisla-

tura abbiamo sempre evidenziato

come la Giunta De Filippo prenda

decisioni senza una vera strategia

di governace, in tutti i settori” –

concludono “poi nella sanità, no-

nostante le dichiarazioni di esul-

tanza, i vani tentativi di riforme, i

tanto proclamati tagli alle spese

inutili, per l’ennesima volta dimo-

strano che questa volontà non esi-

ste. Mentre il bilancio della Sanità

va sempre più in deficit, il Go-

verno Regionale persevera nel-

l’uso della finanza pubblica ad

uso e consumo dei “singoli” e non

della “collettività”. Si continua a

dare regalie e contentini alle varie

“caste” piccole o grandi che siano.

Si continua a calpestare anche

ogni minino criterio di buon senso

e di sobrietà. Ci aspettiamo che

l’assessore Martorano, tecnico ed

esterno alla “partitocrazia”,

prenda le distanze da tali scelte?

Come mai non le stoppa sul na-

scere, dando una concreta svolta

alla governance della Sanità? Non

può? Non gli lo permettono op-

pure le approva? Ce lo faccia sa-

pere possibilmente prima di

qualche altra regalia, sia a noi che

sopratutto ai lucani che pagano

627 MAGGIO 2011

Page 7: Terra 27 Maggio 2011
Page 8: Terra 27 Maggio 2011

Generazione a perdere

Report, il programma di rai tre

figlio della giornalista Milena

Gabanelli, anche stavolta ha

sollevato un caso. Nell’ultima pun-

tata, quella di domenica 22 maggio,

ha indagato l’universo tutto italiano

fatto di precari, contratti a progetto,

ricercatori disperati, giovani senza fu-

turo. La puntata è stata battezzata

“Generazione a perdere”, che tanto ri-

manda a quel “vuoto a perdere” che

si usa per definire altro ma che qui, in

merito alla questione dei giovani pre-

cari, calza a pennello tanto da sem-

brare un abito cucito su misura.

Milena Gabanelli apre l’inchiesta ci-

tando drastici valori numerici: in Ita-

lia la generazione degli anziani ha

superato abbondantemente quella dei

giovani. No, stavolta non c’entra un

bel niente la questione della vita che

bellamente s’è allungata per ciascuno

di noi (conseguenza dei progressi

monumentali della medicina e dello

strato di benessere dilagante. Sì, ma

rispetto all’era della seconda guerra

mondiale). L’elemento incriminabile è dato

dal fatto che, da oltre 30 anni, in Italia si fanno

figli col contagocce. Quella delle famiglie nu-

merose è un’immagine completamente rele-

gata ad epoche antidiluviane. Oggi, le giovani

coppie si trovano al cospetto di due strade: ri-

nunciare a fare figli o, per i più fortunati e au-

daci, farne uno solo. Le cause, cita l’inchiesta,

sono da ricondursi ai ripetuti scivoloni dei no-

stri governi – tutti, senza raffinatezze biparti-

san – dovuti all’incapacità di affrontare e

“aggredire” le crisi economiche. Quelle re-

cessioni che sovrastano regolarmente le fasce

più fragili della società e che subiscono le ina-

deguate e manchevoli politiche di welfare. La

classe di giovani italiani appare come un uni-

verso che si muove parallelamente all’interno

di una società vecchia e baronale: in silenzio,

all’ombra, come topi in un sottoscala. I gio-

vani non più risorsa, ma spina nel fianco per

i governi, gli adulti, gli anziani, la politica,

l’economia, la scuola, le imprese e le ammi-

nistrazioni. Salvo, poi, ricordarsi che il tren-

tenne precario, senza un soldo in tasca, privo

di una pur minima parvenza di prospettive e

con quella patina di costernazione mista a ira

negli occhi, è l’oggetto più caro alle campa-

gne elettorali e alle sponsorizzazioni go-

vernative. Cosa fare? Mettere la collera

nella valigia – eufemismo usato dalla Ga-

banelli – e varcare i confini, “belli ma che

non abballano” (siamo lucani, noialtri), di

questa desolata, consumata Italia. Molte le

voci dei giovani che hanno colorato di rab-

bia o dipinto di mestizia l’inchiesta sulla

generazione a perdere. Tanti spunti di ri-

flessione, tante piccole e grandi tragedie

personali che sommate danno l’idea, non

più simbolica ma reale, terribilmente reale,

della criticità in cui versa il “sistema la-

voro” in Italia. Giovanni, precario presso

l’Università: “Sono cultore della materia

all’università per tre cattedre, è un lavoro

che amo moltissimo ma che attualmente

non mi da nessun reddito”. Nicola, impie-

gato precario: “Ho lavorato sempre nella

pubblica amministrazione, ovviamente

come precario. Prima contratto a tempo

determinato dopo addirittura somministra-

zione, passi dai sei mesi a volte anche 3

mesi prorogati per tre mesi, prorogati per

tre mesi. Interviene la famiglia che comun-

que ti da una mano a pagare l’affitto, ti da

una mano a pagare le bollette”. Maurizio,

giornalista precario: “La mia qualifica

iniziale, quella di co.co.co, collaboratore

coordinato e continuativo, dopo 15 anni

resta tale e quale, non è mutata per

niente”. Milena Gabanelli lancia una

sfida ed un monito: “Organizzatevi, fate

sentire il vostro peso ad una gerontocra-

zia che pensando solo a sé, crea una ge-

nerazioni sfiduciata che non si impegna,

non si riproduce né economicamente né

demograficamente perché non vede per

sé un futuro, creando un pericoloso cir-

colo vizioso. E poi non lavorando per

anni non si accumulano contributi

quindi non avrete la pensione, chi do-

vrebbe pensare a questo, ha altre preoc-

cupazioni. Qualche mese fa alla camera

c’è stata una votazione, passata sotto si-

lenzio”. La proposta di abolire 3000

euro di vitalizio dopo soli 5 anni è stata

votata e il risultata è il seguente: hanno

votato sì all’abolizione 22 parlamentari,

hanno votato no 498. Ecco, questa è la

distanza fra la politica e il Paese”. Que-

sta è la tragedia in atto. Questo è il

dramma personale di un intero paese.

27 MAGGIO 2011

Michela Di Palma

Il mondo dei giovani precari a 400 euro al mese

scandagliato dalla giornalista Milena Gabanelli

8

Page 9: Terra 27 Maggio 2011

Giovani e donne:che crisi!

Ed invece il nuovo rapporto

ISTAT, presentato a Monte-

citorio dal presidente del-

l'Istituto di statistica, cifre alla mano,

ci offre un quadro davvero preoccu-

pante della situazione italiana. Inu-

tile dire che a pagare lo scotto

maggiore sono i giovani e le donne,

le categorie più esposte e meno pro-

tette. I primi hanno perso mezzo mi-

lione di posti di lavoro in due anni.

Sulle donne viene scaricato il wel-

fare in dosi massicce, un carico

sempre più insostenibile scrive

l'Istat. Mentre sempre di più il loro

lavoro fuori casa è dequalificato e

sottopagato.

Secondo i Dati dell’Istituto di Stati-

stica circa un quarto degli italiani (il

24,7% della popolazione, più o

meno 15 milioni) “sperimenta il ri-

schio di povertà o di esclusione so-

ciale”. Il dato, già di per se

significativo, acquista maggiore va-

lenza se confrontato con la media

UE: il valore è superiore del 23%

circa rispetto alla media del-

l’Unione.

Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha

realizzato la performance di crescita

peggiore tra tutti i paesi dell'Unione

europea. Il paese è fanalino di coda

nell'Ue per la crescita: è questa la fo-

tografia della situazione economica

del paese contenuta nel rapporto an-

nuale Istat. Quella italiana è, in-

somma, l'economia europea

cresciuta di meno nell'intero decen-

nio, con un tasso medio annuo pari

allo 0,2%, contro l'1,1% dell'Ue. Il

ritmo di espansione della nostra

economia è stato inferiore di circa la

metà rispetto a quello medio euro-

peo nel periodo 2001-2007. L'Italia,

insomma, ha avuto una crescita di-

mezzata e il divario con gli altri

paesi dell’Ue si è allargato nel corso

della crisi e della ripresa attuale.

Nella media dello scorso anno l'eco-

nomia italiana, ricorda l'Istat, è cre-

sciuta dell'1,3 per cento, contro l'1,8

per cento dell'Ue. Nel primo trime-

stre del 2011, in Italia la crescita è

stata dello 0,1 per cento su base con-

giunturale (come giá nell'ultimo tri-

mestre del 2010) e dell'uno per

cento in termini tendenziali, mentre

nell'Uem la crescita è stata dello 0,8

per cento su base trimestrale (dallo

0,3 di fine 2010), e del 2,5 per cento rispetto

ai primi tre mesi del 2010.

-In Italia l'impatto della crisi sull'occupa-

zione è stato pesante. Nel biennio 2009-

2010 il numero di occupati è diminuito di

532 mila unità. I più colpiti sono stati i gio-

vani tra i 15 e i 29 anni, fascia d'età in cui si

registrano 501 mila occupati in meno. L'ol-

tre mezzo milioni di occupati in meno (-

2,3%) in due anni è quindi il risultato di una

perdita di 501 mila posti tra gli under 30 (-

13,2%), di un calo dei 322 mila unità nella

fascia d'età compresa tra i 30 e i 49 anni (-

2,3%) e di un aumento di 291 mila occupati

tra gli over-50 (+5,2%).

L'economia che arranca incide profonda-

mente anche sui i fenomeni sociali: nel

2010, gli abbandoni scolastici prematuri ri-

mangono consistenti, al 18,8 per cento. Il

dato è più alto tra i ragazzi, 22,0 per cento

contro il 15,4 delle ragazze. L'obiettivo fis-

sato dal Pnr (15-16 per cento) non appare

particolarmente ambizioso e non

consente un avvicinamento deciso

rispetto agli obiettivi comunitari.

Nella “Strategia Europa 2020”, il

piano che delinea le grandi diret-

trici politiche per stimolare lo svi-

luppo e l'occupazione nell'Ue gli

abbandoni scolastici prematuri de-

vono essere contenuti al di sotto

della soglia del 10 per cento. Sono

forti le disparità tra gli Stati che già

hanno raggiunto o sono prossimi

all'obiettivo (paesi del Nord Europa

e molti tra quelli di più recente ac-

cesso) e alcuni paesi del Mediter-

raneo (Spagna, Portogallo e Malta),

dove le quote di abbandono supe-

rano il 30 per cento. Quasi ovunque

l'incidenza è superiore tra i ragazzi

rispetto alle ragazze.

Sconfortante anche il quadro sulla

condizione femminile. Peggiora la

qualità del lavoro e la disparità sa-

lariale rispetto ai colleghi uomini è

del 20%. Ben 800.000 donne, con

l'arrivo di un figlio, sono state co-

strette a lasciare il lavoro, perché li-

cenziate o messe nelle condizioni

di doversi dimettere. L'occupazione

qualificata, tecnica e operaia, è

scesa di 170 mila unità, mentre è

aumentata soprattutto quella non

qualificata (+108 mila unità). Si

tratta soprattutto di italiane impie-

gate nei servizi di pulizia a imprese

ed enti e di collaboratrici domesti-

che e assistenti familiari straniere.

Ma ciò che su tutto emerge è il

ruolo di ammortizzatore sociale

svolto dalle donne, che devono as-

sumersi un carico di cura e assi-

stenza degli altri che si è fatto

insostenibile.

Le famiglie italiane, per salvaguar-

dare il livello dei consumi, hanno

progressivamente eroso il loro

tasso di risparmio, sceso per la

prima volta al di sotto di quello

delle altre grandi economie dell'eu-

rozona. Lo scorso anno la propen-

sione al risparmio delle famiglie si

è attestata al 9,1%, il valore più

basso dal 1990.

E meno male che la crisi era pas-

sata!

Loredana Romanelli

927 MAGGIO 2011

Ma non ci avevano detto che il peggio

era passato? Che la crisi era ormai

superata e che d’ora in poi avremmo

potuto dormire sonni tranquilli?

Page 10: Terra 27 Maggio 2011

mento hanno solo avvallato le

tesi leghiste, hanno fatto solo

l’alzamano di turno?

Comunque siamo sempre cit-

tadini del Sud, quelli che si de-

finiscono di serie Z, neanche

di B. Le vetture utilizzate sono

spesso in condizioni discuti-

bili, non sempre pulite, con i

sistemi di condizionamento o

riscaldamento inefficienti o al-

cuni bagni fuori servizio. I ri-

tardi, le avarie, i problemi

sono numerosi e rendono il

viaggio un’avventura. Basta

vedere l’esempio di ciò che è

successo alla vigilia di Pasqua

(sabato 23/04/2011) quando il

treno che doveva arrivare da

Salerno a Potenza alle ore

19.30 circa si è bloccato a Ba-

ragiano dove gli utenti hanno

atteso ben due ore l’arrivo del

bus sostitutivo per arrivare nel

capoluogo lucano. Immagi-

nate chi doveva arrivare a Ta-

ranto!!

Chissà per quanto tempo an-

cora saremo costretti a scen-

dere dal treno, salire su

autobus sostitutivi, ‘saltare’

l’ostacolo e risalire in treno. Il

risultato di questo ‘inconve-

niente’, considerato dalle Fer-

rovie non è attribuibile alle

proprie responsabilità, procura

spesso non meno di un’ora di

ritardo (ovviamente, dove non

è rimborsabile il biglietto).

L’Italia è sempre più un Paese

tagliato in due, nel quale i ri-

tardi del Mezzogiorno non

solo non trovano soluzioni,

ma si estendono e diventano

anche motivi di possibili spese

ingiustificate. Infatti, bisogne-

rebbe chiedere a Trenitalia

quando spende per i servizi

sostitutivi e quando spende

per far viaggiare i treni. Sono

dati che non vedremo mai,

anche perché nascondono ….

chissà quali sorprese!!

Una ferroviaa scartamento ridottoTrenoRocky

Nonostante la ripresa della circolazione

Foggia - Potenza ci ancora tanti problemi

Da lunedì 23 maggio,

sono tornati in circola-

zione i treni sulla

tratta ferroviaria Foggia – Po-

tenza. I treni che hanno per-

corso la linea ferroviaria in

questione sono stati i Regionali

3523 delle ore 11.33 ed il 3520

delle ore 11.51. Questa piccola

buona notizia era già stata resa

nota, nei giorni precedenti, dal-

l'ufficio stampa delle Ferrovie

dello Stato specificando che i

lavori di intervento erano stati

conclusi con una settimana di

anticipo rispetto al programma

previsto. I lavori erano stati ne-

cessari tra Leonessa e Roc-

chetta Sant'Antonio, in seguito

ad un movimento franoso (già

in atto da molti anni), che a

causa delle abbondanti piogge

dei mesi scorsi avevano dato

l’input al movimento del ter-

reno. I viaggiatori era da tempo

che usufruivano del servizio

sostitutivo in alternativa ai

treni, senza non poche polemi-

che e piccoli problemi logi-

stici.

La Basilicata è una delle Re-

gioni del Sud che ha moltis-

simi problemi di collegamenti

fra i piccoli centri ed i capoluo-

ghi (Potenza e Matera) e so-

prattutto grossi problemi

ferroviari con Salerno (da un

versante) e con Foggia (dall’al-

tro versante) dove spesso, le

corse, vengono garantiti con

autobus sostitutivi». Non

apriamo poi la parentesi del

collegamento alla rete ferro-

viaria nazionale della città di

Matera!!

La questione più annosa è che

le già esistenti linee ferroviarie

della Basilicata hanno molti

problemi tecnici ed inoltre

questa Regione è sempre più

lontana da Roma. Le responsa-

bilità vanno cercate nella “po-

litica” e nel ‘nordismo’ del

governo centrale.

Ogni anno, ogni mese, ogni

settimana e ovviamente ogni

giorno si registra un problema, da

parte dei viaggiatori, per ciò che sono

i collegamenti con Salerno, Napoli,

Roma, Taranto, Foggia (le linee più

nell’occhio del ciclone) e dove le Fer-

rovie hanno l’attenuante che il pro-

blema di fondo è che ci sono pochi

soldi per la manutenzione!

Ma i politici e i dirigenti della Re-

gione Basilicata perché non annun-

ciano una protesta di massa contro i

vertici di Trenitalia? La tratta ferro-

viarie più disastrata del Paese è la Sa-

lerno-Potenza. Per attraversare gli

Appennini e collegare le due città me-

ridionali sono necessarie, in media,

due ore ma in molte occasioni ci vo-

gliono anche quattro o più ore (è as-

surdo che nel 2011, per percorrere

circa 100 chilometri ci vuole tanto).

Si parla di tempi di percorrenza di-

mezzati, tanti miliardi di vecchie lire

per elettrificare la Potenza Salerno,

per avere questi risultati!

L’assessore regionale lucano ai Tra-

sporti è da tempo, impegnata a com-

battere sulle responsabilità di un

servizio ferroviario da terzo mondo,

però ad oggi le cose stanno ancora al

punto di partenza. Noi utenti lucani,

stiamo solo chiedendo che il ‘binario

singolo’ che collega la costa tirrenica

a quella adriatica con le zone interne

della Basilicata venga modernizzato,

migliorarne i collegamenti e, soprat-

tutto, ripristinare il pendolino per

Roma.

Si tenga conto che, per raggiungere la

Capitale, un cittadino lucano impiega

non meno di 5 ore (se va bene) e co-

munque paga lo stesso biglietto che

paga un lombardo, un piemontese, un

emiliano, ma con la differenza di aver

un servizio con differente qualità!

Eppure Trenitalia, il 13 dicembre del

2009, in occasione dell’avvio delle

nuove tratte Bologna-Firenze e Mi-

lano-Novara aveva scritto che “Le

Frecce corrono veloci verso il futuro

di un’Italia più unita”. Ma dove? Al

Nord è ovvio! Dove ci sono treni più

veloci e con più servizi: una vera ri-

voluzione del modo di vivere e di

viaggiare degli italiani”. Immaginate

che le Frecce, pubblicizzate, hanno il

record di raggiungere una velocità di

362 km/h. Ma qui, in Basilicata, se i

treni raggiungono una velocità mas-

sima di 70-80 Km/h è già un buon ri-

sultato, ancora meglio se arrivano a

destinazione !!

Quando il presidente del Consiglio ha

annunciato le ‘grandi opere’ che

avrebbero impegnato il governo nei

prossimi due anni ha citato la ‘solita’

Salerno-Reggio Calabria un’auto-

strada che non è mai stata autostrada

e che ancora oggi è un cantiere conti-

nuo. Importante è non dimenticare il

famoso viaggio fatto dal Ministro

Tremonti qualche mese fa da Roma a

Reggio Calabria, dove in quella occa-

sione si è reso conto che bisogna mi-

gliorare qualcosa qui al Sud. Ma cari

mie, fino ad ora Tremonti & C. dove

hanno vissuto? Questa è la riprova

che non conoscono il Paese, non co-

noscono i problemi e soprattutto

quelli del Mezzogiorno! E i politici

del centrodestra che siedono in Parla-

27 MAGGIO 2011

10

Page 11: Terra 27 Maggio 2011

Italia- Giappone: due realta’ a confronto

Seviziato dal distruttivo

terremoto dell’11 Marzo,

il Giappone ha subito una

terribile battuta d’arresto.

Messo in ginocchio dalla po-

tenza devastante della natura, il

bel paese si è sgretolato sotto

gli occhi impauriti del suo po-

polo. Per nulla scoraggiati, i

rappresentanti delle dirigenze

locali, si sono prontamente atti-

vati per rispristinare la situa-

zione e riportare il paese alla

normalità. Il premier Kan, riu-

nitosi con un team di esperti in-

gegneri ha elaborato un

efficiente piano di riedifica-

zione urbanistica. Palazzi e

strade da ricostruire nel minor

tempo possibile, questa la pro-

messa fatta alla sua gente.

Detto,fatto! Una ditta locale che

ha preso in appalto i lavori ha

proceduto in un batter d’occhio

al ripristino di un tratto auto-

stradale, completamente ceduto.

Sono stati sufficienti 6 giorni

per completare il lavoro perfet-

tamente. Il tratto non è stato

l’unico ad essere ristrutturato in tempi

record. Ben 813 chilometri su 870 di-

strutti, sono stati ricostruiti e riaperti

alla circolazione. Anche catastrofi

della portata di un terremoto non sono

riusciti a mettere il bastone tra le ruote

al paese tecnologicamente più avan-

zato del mondo. Non solo la capitale,

ma anche le aree limitrofe, sono rifio-

rite grazie alle opere di riqualifica-

zione. La regione del Kanto, a Nord di

Tokyo è ritornata a splendere grazie al-

l’impegno di operai ed esperti di inge-

gneria edile. E’ ammirevole l’impegno

e soprattutto la tempestività con cui i

leader sono intervenuti in sostegno di

una nazione in difficoltà. Lo stesso di

certo non si può dire dell’Italia. Tratte

autostradali inefficienti da

anni. Un nome a caso? La Sa-

lerno – Reggio Calabria, un

cantiere a cielo aperto. Da

tempi ormai lontani si lavora

quotidianamente, ma di pro-

gressi sembra non esserci trac-

cia. Deviazioni, interruzioni,

questo è quello che si presenta

al popolo degli automobilisti,

appanicati al solo pensiero di

metter piede – o meglio, ruota-

sulla strada infinita. Questa è

solo una delle tante cause perse

di casa nostra. Cosa dire del

malcapitato ponte di Picerno?

Ancora si lavora per adeguare

e rimettere a norma entrambe

le corsie. Musi lunghi e critiche

velenose da parte dei lucani,

insoddisfatti e sfiduciati. Senza

parole, la nostra nazione da un

pessimo esempio. Giappone vs

Italia? Vittoria assoluta per

l’oriente e partita persa vergo-

gnosamente dall’Italia, che in-

cassa e porta a casa!

Agnese Albini

1127 MAGGIO 2011

Case e strade costruite in tempi record.

Questa la vittoria dei paesi nipponici

Spulciare tra gli annunci di lavoro sul web o sui giornali è ormai

pratica di routine per il popolo dei disoccupati, continuamente

in cerca di sistemazione. Il biglietto da visita, necessario per cat-

turare l’attenzione degli addetti alla selezione del personale è si-

curamente il curriculum vitae. Libro nero o formula magica, utile a

spalancare le porte del mondo del lavoro? Non sem-

pre, l’elaborato pezzo di carta fa miracoli. Spesso,

tra le righe del riassunto delle esperienze pro-

fessionali del candidato, compare un ecces-

siva sopravvalutazione delle referenze ed

uno spaventoso egocentrismo. Si millan-

tano competenze ed abilità fasulle elabo-

rate per fare centro e stupire i temibili

selezionatori. Compilati ad arte ed impac-

chettati come scatole regalo, si procede

all’invio, speranzosi di ricevere una chia-

mata. Bizzarri e spesso divertenti, i curricu-

lum alternativi sono un vero grattacapo per

gli esperti, costretti a leggere le miriadi di fan-

donie per scovare il candidato adatto. Superato lo

step di valutazione del contenuto cartaceo, si passa al

colloquio. Qui i primi problemini…! Impacciati e in difficoltà, gli aspi-

ranti tentennano dinnanzi alla valanga di domande aggrappandosi

agli specchi per scongiurare terribili gaffes. Smascherati e incapaci

di gestire il confronto, sono costretti ad abbandonare il colloquio e

scappare a gambe levate. Per non incappare in imbarazzanti si-

tuazioni e fuggire dalla vergogna è opportuno seguire poche sem-

plici regole. Dopo aver esplicitato i propri dati personali, raccontare

in breve le esperienze e le competenze in possesso, senza gon-

fiarli di inutili vezzeggiativi. Con poche parole, mirate ed

eloquenti è possibile fornire un profilo dettagliato e

sufficiente ad attirare l’attenzione del team di se-

lezionatori. In fase di colloquio è opportuno pun-

tare sulla presenza. Abbigliamento sobrio e

atteggiamento disponibile e sereno. Rispon-

dere in maniera precisa senza fare troppi giri

di parole che potrebbero confondere l’inter-

locutore e disvogliarlo all’ascolto. Da evitare

categoricamente continui sorrisi e finte svio-

linate. Mostrarsi interessati e propensi alla

proposta, senza incalzare continuamente sul

discorso economico, altra regola da non dimen-

ticare. E’ opportuno rimanere concentrati sulla

conversazione sintetizzando il più possibile. Mante-

nere un atteggiamento spontaneo è in fondo la carta vin-

cente su cui puntare. Ricordare alcuni suggerimenti senza essere

troppo bacchettoni potrebbe portare a casa il lavoro ed esaudire

un piccolo grande sogno! Agn. Alb.

AIUTO…COLLOQUIO DI LAVORO!

Page 12: Terra 27 Maggio 2011

In spiaggia con “costume”

12

27 MAGGIO 2011

Che siate magre oppure no, il co-stume intero regnerà sovranosulle nostre spiagge. Tutto, ovvia-

mente, all’insegna del colore. Allegri pois,stampe animalier e floreali ravvivano i giàtanto conturbanti costumi e le sinuoselinee femminili. Costumi tridimensionali,con paillettes, frange e rouches che,ormai, imperversano già sulle passerelledi “lingerie marina”.Tra i più semplici costumi a fascia e i ri-dottissimi bikini, fa la sua degna com-parsa il trikini. Anche questo minimal:sicuramente non nello stile. Un suadenteconnubio tra eleganza e sensualità, fun-gendo anche da “mini dress” per l’aperi-tivo pre-serale.Come possono mancare caftani e pareo?Il beach wear ha pensato anche a que-sto. Con un look total black o fantasticiaccostamenti di bianco e nero. Camicielunghe e shorts offriranno il tocco finale. Non resta che sbizzarrirsi e immergersinella scelta. Dare al nostro fisico la giustaricompensa per i piccoli sacrifici subiti.

Simona Marganella

Page 13: Terra 27 Maggio 2011
Page 14: Terra 27 Maggio 2011

Nel mondo della FotografiaGiusy Alvito

Venticinque anni di “appunti” in un libro

di Michele De Luca

Igrandi fotografi , innanzi-

tutto, dai “pionieri” ai più

interessanti ed apprezzati

del secolo appena archiviato e

del panorama contemporaneo,

italiano ed internazionale, ven-

gono “affrontati” con acuta cu-

riosità e “raccontati” con

encomiabile capacità di sintesi,

mirando direttamente alla loro

specificità ed originalità. Ma da

questo interessante libro di Mi-

chele De Luca (Appunti di foto-

grafia. 1986 – 2010) edito da

Ghirlandina (Nonantola, Mo-

dena, pp. 216, Euro 12,00) vien

fuori un mosaico molto più

complesso, che ripropone gli

ambienti culturali in cui le sin-

gole personalità si sono

espresse, le grandi “campagne

fotografiche” degli esploratori o

dei primi “imprenditori”, l’espe-

rienza collettiva di scuole, mo-

vimenti, gruppi e dinastie,

l’irrompere della fotografia

nella professione giornalistica, il

suo “inquinamento” del mondo

delle arti, il suo uso “applicato”,

la sua possibilità tecnica speri-

mentata da “artisti”, più che –

semplicemente - fotografi, nelle

loro ricerche estetiche ed espres-

sive. Da fenomeno d’élite alla

“appropriazione” di massa di un

medium che ha cambiato ed ar-

ricchito la nostra cultura visiva

e la “memoria storica”, anche

attraverso il lavoro appassionato

di tanti fotoamatori, la fotogra-

fia, come questo libro induce

ancor di più a considerare – no-

nostante il bombardamento di

immagini della televisione –

conserva tutto il suo fascino, la

sua immediata capacità comuni-

cativa ed evocativa, la sua forza

di stimolo culturale ed estetico,

con la “prepotenza” talvolta di

alcuni celebri “scatti” su cui si è

soffermato intensamente lo

sguardo di intere generazioni e

che sono diventati vere icone

della modernità. Il volume, con

una interessante prefazione di

Italo Zannier, offre, ad “addetti

ai lavori”, ma anche semplice-

mente a tutti gli appassionati di

fotografia, un’occasione davvero sug-

gestiva per ripercorrere vicende (oggi

direbbero eventi), perlopiù obsoleti,

trattandosi di un genere di immagini,

che molti considerano tuttora “secon-

dario”. Vi si raccolgono poco meno di

duecento recensioni apparse nella ru-

brica “Fotografia” sulla rivista “Rocca”

della Pro Civitate Christiana di Assisi

nel corso di venticinque anni; si tratta,

come suggerisce il titolo, di “appunti”

che da questo piccolo “osservatorio”

De Luca ha annotato, riguardo a rimar-

chevoli eventi espositivi o editoriali che

una successione cronologica del tutto

casuale ha offerto alla sua attenzione in

quest’ultimo quarto di secolo riguardo

alla fotografia, al fine di metterli a

fuoco, di “raccontarli” e di darne testi-

monianza. Questi brevi articoli, a rileg-

gerli e riguardarli nel loro insieme, of-

frono con la loro omogeneità critica e

narrativa, concisi approcci con le tante

figure di fotografi che mostre e libri gli

hanno dato in questo lungo periodo oc-

casione di “incontrare”, ma anche tante

utili informazioni sull’editoria fotogra-

fica, sull’impegno di istituzioni pubbli-

che e private nella divulgazione della

storia della fotografia, sull’attività di

studiosi, ricercatori e operatori cultu-

rali, sul dibattito teorico nonché sulla

fotografia come “bene culturale” e

quindi sul lavoro di recupero e di con-

servazione di archivi, musei, collezio-

nisti. Accurato ed elegante anche nella

veste grafica ed impreziosito nella sua

accattivante copertina da una splendida

immagine di Mimmo Jodice, il volume

testimonia della forte passione e com-

petenza dell’autore, che oltre a

scrivere di fotografia se n’è oc-

cupato lungamente anche nel

ruolo di “comunicatore” e di or-

ganizzatore; c’è in lui l’impaga-

bile capacità di farci entrare,

con semplicità di linguaggio,

nel corso di rapidi interventi, al-

l’interno del mondo creativo e

culturale di ciascun fotografo, e

non solo dei “grandi” e più ce-

lebrati maestri. La sua atten-

zione è anche, e molto

utilmente, rivolta ad autori poco

conosciuti, se non tante volte ri-

masti ingiustamente “anonimi”.

Inoltre è diretta ad evidenziare

e a farci scoprire l’aspetto più

propriamente culturale e storico

delle tante espressioni in cui,

dall’invenzione di Daguerre al

digitale, la fotografia si è con-

cretizzata, dando vita ad un

vero e proprio “universo” rea-

lizzativo ed inventivo che, nella

comune “scrittura con la luce”,

e quindi in forza di un dato tec-

nico che nei decenni si è peral-

tro estremamente evoluto e

sviluppato, fa convivere diverse

e svariate “anime”, miriadi di

“linguaggi”, oltre alle più di-

verse finalità e specialità pro-

fessionali. Un libro, dunque, di

piacevole lettura ed utile, come

scrive Zannier, per la riproposta

da parte dell’autore “dei suoi

agili testi, rapidi, leggeri, spesso

persino generosi, ed efficaci

come il pane, anche per alimen-

tare e testimoniare la microsto-

ria della fotografia, che proprio

nei giornali ritenuti effimeri,

vive nelle brevi recensioni e se-

gnalazioni”, facendo così rivi-

vere “un cosmo di immagini

raccontate ‘a parole’, in grado

di aprire un orizzonte scono-

sciuto a chi oggi, e sono molti,

conosce troppo poco (e spesso

in modo approssimativo o er-

rato filologicamente e concet-

tualmente) la Fotografia, intesa

nella sua identità estetica oltre

che iconografica”.

1427 MAGGIO 2011

Fotografia di Long Thanh

Migliori, Il tuffatore, 1951

Page 15: Terra 27 Maggio 2011

Vietato ai minoridi tredici anni

Serena Danese

Facebook è adatto ad un pubblico

di minori?

Quando il noto social net-

work Facebook è stato

partorito dal giovanissimo

e ormai miliardario Mark Zucker-

berg, è stata pattuita come età mi-

nima per l’iscrizione i tredici anni.

Ma da allora le cose sono cam-

biate, ormai sette milioni e mezzo

di iscritti sono al di sotto della fa-

scia stabilita. Questi dati sono stati

forniti da associazioni americane

che si occupano proprio della pro-

tezione di tutti gli utenti che navi-

gano in internet. La situazione

preoccupa molto e ha spinto ad un

colloquio a viso aperto con il fon-

datore del social network. Qualche

giorno fa il signor Zuckerberg ha

tenuto un incontro in una scuola

californiana, dove gli è stato posto

chiaramente il problema. Bisogne-

rebbe intensificare i controlli e non

permettere a bambini ancora inge-

nui di evadere controlli troppo su-

perficiali. Ancora è stato chiesto di

eliminare tutti gli account creati il-

legalmente così da rendere mi-

gliore la situazione. E’necessario

assicurarsi in qualche modo, che

chi si trova dietro il computer non stia

mentendo. Non si tratta di invasione di pri-

vacy ma semplicemente di un aiuto. Ov-

viamente è quasi utopico

questo ragionamento,

ma per un genio in-

formatico come

il ventiset-

t e n n e

M a r k ,

nulla è

impos-

sibile.

E co-

s t u i

n o n

p u ò

c e r t o

permet-

tere che

basti digi-

tare una data

fittizia per ac-

cedere a un mondo

troppo grande come

Facebook. Ma Zuckerberg ha

saputo difendersi astutamente, adducendo

al pubblico giunto per ascoltarlo, motiva-

zioni incredibili ma allo stesso tempo con-

vincenti, riguardanti anche la sua vita pas-

sata e quindi egli in prima persona. Il gio-

vane ha sostenuto che la tecnologia, il

software sono il futuro, e questa

affermazione non è certo

discutibile. A suo

avviso è necessa-

rio avere un

contatto con

l’informa-

tica fin

da gio-

vanis-

s i m i ,

così da

non es-

s e r e

esclusi

d a l

mondo at-

tuale, ma da

essere sempre

al giusto passo.

L’istruzione fa gi-

rare l’economia, e

quello che si impara da bam-

bini viene assorbito e recepito meglio. Non

si può essere certi che il suo social network

sia usato semplicemente per giocare o per

fare conoscenze, anche pericolose.

Gli studenti, anche di età più pic-

cola, potrebbero, a suo avviso, uti-

lizzarlo per studiare insieme; per

prepararsi meglio e incoraggiarsi

a vicenda, così da arrivare più pre-

parati. Si potrebbe ripetere con un

numero cospicuo di persone per

un fondamentale esame, così da

cogliere informazioni utili da tutti,

senza la scomodità di incontrarsi.

Ma queste avanzate dal giovane

fondatore sono solo ipotesi, chia-

ramente formulate per portare

acqua al suo mulino. E’ impossi-

bile conoscere l’uso che ogni

utente fa di Facebook, ma è altret-

tanto folle credere che giovanis-

simi, e non lo usino per migliorare

i loro studi. E’una grande inven-

zione, un divertente passatempo

che però va usato con cautela. Ma

Zuckerberg resta fermo sulle idee

e per questo ha dato il via a una

vera battaglia legale affinché sia

rimosso il limite minimo di età per

l’iscrizione a Facebook.

.

27 MAGGIO 2011

15

Page 16: Terra 27 Maggio 2011

d’areamediterranea

Duecentoventitre le “Ban-

diere Blu” che designano

le spiagge italiane di

qualità. Attribuite a 125 Comuni,

diventano due in più rispetto allo

scorso anno. Questi i dati della

graduatoria 2011 che certifica le

acque pulite, i servizi balneari e il

rispetto dell’ambiente costiero,

delle località marine e lacustri.

L’ambito riconoscimento - isti-

tuito nel 1987 e che coinvolge 41

nazioni con il sostegno e la parte-

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Tingersi di bluAnno IV numero 19 - 27 MAGGIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza -

Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

cipazione di Unep (Programma

delle Nazioni Unite per l’ambiente)

e l’Organizzazione mondiale del tu-

rismo – ha decretato il primato li-

gure, con la designazione di 17

località. Un ex aequo con Marche e

Toscana che hanno visto tingersi di

blu 16 località. Via via a scendere

lungo tutto il territorio peninsulare,

fino alla Basilicata che guadagna so-

lamente una bandiera. Più a Sud

Campania, Sicilia e Sardegna, se

non in pole position, si attestano co-

munque attorno a considerevoli posi-

zioni.

“Il merito è tutto italiano” – afferma

il Ministro dell’Ambiente, Stefania

Prestigiacomo - “ che attua politiche

di salvaguardia della risorsa marina

dal centro alla periferia”. Con l’estate

che avanza non si indugia, dunque, a

prenotare una vacanza da sogno in lo-

calità marine DOC. Un riconosci-

mento istituzionale che, però,

coinvolge un intero settore turistico in

un virtuoso sviluppo. Un comparto

che, peraltro, non ha cono-

sciuto o, almeno in parte, i ne-

fasti effetti della crisi globale.

E sebbene la nostra regione

porti a casa un solo trofeo, già

sta preparandosi ad ospitare

ingenti flotte di turisti: anche

locali. In fondo, perché andare

altrove quando il paradiso è

dietro l’angolo

Luca Arlotto

http://www.worlditaliantalents.com