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       D   I   R   E   T   T   O   R   E   R   E   S   P   O   N   S   A   B   I   L   E  :   R   E   N   A   T   O

       R   I   Z   Z   O .   R   E   G   I   S   T   R   A   Z   I   O   N   E   T

       R   I   B   U   N   A   L   E   D   I   T   O   R   I   N   O

       N   U   M   E   R   O

       5   8   2   5   D   E   L   9   /   1   2   /   2   0   0   4 .   E  -   M   A   I   L  :   G   I   O   R   N   A   L   I   S   M   O   @   C   O   R   E

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    futuraPERIODICODELMASTERINGIORNALISMO”GIORGIOBOCCA”UNIVERSITÀDI TORINO-COREP

    27MAGGIO2016 ANNO12NUMERO8

     ATTUALITÀ

    A Supernova siparla di tecnoloe innovazione

     ,

    Medico, avvocato o ingegnere? Non solo. Sonosempre più numerosi, infatti, i giovani torinesi

    che scelgono di diventare pasticceri. All’istitutoColombatto recentemente ha fatto discutere ladecisione di ammettere ai laboratori di pasticceriasoltanto gli studenti non rimandati. Il numero didomande, infatti, superava di gran lunga quello deiposti disponibili. Già l’estate scorsa gli alberghieri diTorino avevano registrato il ‘tutto esaurito’, e anche inquell’occasione aveva suscitato polemiche la sceltaadottata dall’istituto Beccari di privilegiare i ragazziprovenienti dalle medie rispetto a quelli che eranostati bocciati al primo anno.Da dove nasce questo rinnovato interesse peril mondo della pasticceria e, più in generale, per ilsettore gastronomico? Maggiori possibilità di trovare

    lavoro e successo sono le prime risposte possibili.Una recente indagine di Unioncamere, infatti, ha

    dimostrato che ogni anno sono circa 23 mila, unaogni 20 in media, i nuovi posti di lavoro nelle cucineitaliane. Il che consente di trovare lavoro a più di ungiovane su due uscito dall’alberghiero. Non solo:anche quando infatti non si diventa chef stellati, ingenere si tratta di un’occupazione ben retribuita, constipendi che variano dai 1000 euro al mese ai 3.500del sous chef.Si sa, la cucina italiana è da sempre tra le miglioridel mondo: dalla pizza alla pasta al sugo, daicannoli siciliani ai gianduiotti, le nostre specialitàsono conosciute e amate ovunque. Negli ultimianni, inoltre, sono tanti i programmi televisivi chehanno reso ‘cool’’ la scelta di dedicarsi alla carriera

    di chef. Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco eBruno Barbieri, conduttori della versione italiana di

    ‘Masterchef’, sono ormai considerati delle vere eproprie star al pari di attori e cantanti. Con oltre unmilione e mezzo di spettatori, inoltre, i due episodifinali dell’ultima edizione di Masterchef sono risultati icontenuti di Sky Uno più visti di sempre.Le sfide in cucina sono al centro anche di BakeOff, trasmissione condotto da Benedetta Parodi incui aspiranti pasticceri si danno battaglia a colpi didolci. La giornalista e scrittrice, inoltre, è al timone diprogrammi di successo come I Menu di Benedettae Molto Bene, trasmessi entrambi su Real Time.Da un anno, tra l’altro, sia Bake Off che Masterchefhanno inaugurato la versione Junior, gara dedicataai bambini tra gli 8 e i 13 anni.

    Tanti anche i film che negli ultimi anoccupati di cucina: ai classici di sem

    l’indimenticabile ‘Chocolat’ con JohnnJuliette Binoche, si sono aggiunti re‘Amore, magia e curry’, sempre di Lassche nel 2014 valse a Helen Mirren la nGolden Globe, e ‘Il sapore del successo’,da Bradley Cooper e Sienna Miller insieSy e Riccardo Scamarcio. E ancora film spirato a una storia vera che raccgenerazioni di cuoche a confronto. PMaryl Streep e Amy Adams.Insomma, il sogno di diventare chef ormai ha catturato giovani e meno giove donne. E chissà che tra gli studenti tonasconda una futura stella Michelin.

    Professione pasticcere: al Colombatto arriva il numero chi

     

    di Costanza Formento Visto da noi

     SPORT

    Arriva il Giro dA Torino tutti la bici

     FOCUS

    Elezioni comunLargo ai giovanliste dei candid

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    “Niente social. La mia campagna elettorale la

    faccio nelle palestre”. Per queste amministrative

    Andrea Scarpa corre da solo. O meglio, boxa dasolo. Cinque volte campione italiano di pugilato

    e un titolo intercontinentale, è un atleta benvoluto e rispettato nel suo mondo e, in generale,

    in quello dello sport. Una dote da usare per la

    sua candidatura alle amministrative torinesicon la “Lista civica per Fassino”. A modo suo

    però, senza un ossessivo uso dei social e senzaspendere soldi per i cari, vecchi manifesti.

    “So di essere un riempi-lista – ammette Andrea- e sono consapevole di essere stato scelto

    soprattutto per la mia immagine di sportivo. Maanche io sto sfruttando questa esperienza per mettere in campo le mie idee”.

    Tra il lavoro di barman e i tre allenamenti al giorno, confessa che il tempo perpartecipare alle riunioni è davvero poco: “Il mio primo pensiero è preparare

    il mondiale di Londra di fine giugno, ma nei momenti liberi mi muovo nel mio

    habitat naturale, cioè la strada e le palestre. Parlo con chiunque, a prescinderedalle idee politiche. Soprattutto alle comunali chi vota, vota la persona. Nel 2016

    è stupido essere di destra o di sinistra, sono etichette ormai passate.”CLAUDIO CAROLLO

    Tommaso Varaldo, 19 anni, segcittadino e provinciale di Forza Italia g

    “Io faccio politica da quando ho 14

    ammette Tommaso Varaldo -. La conuna passione, oltre che un dovere per

    un cittadino attivo. Ho iniziato nel movgiovanile del Pdl e da lì ho proseguito

    carriera, diventando coordinatore cie provinciale di Forza Italia giovani.

    circa 50 ragazzi, 12 candidati in t

    circoscrizioni”.

    Aspetto fondamentale per la politoggi è la parte social, e Tommaso lo sa

    “Viviamo in un mondo social, ed è imp

    che la politica provi ad avvalersi delle nuove tecnologie. Appena segretario, circa due anni fa, ho deciso di raccontare alle persone

    facevo attraverso i social network e il mio sito personale. Non bisogndimenticare il fattore umano. Proprio per questo ho deciso di non ut

    manifesti, ma accompagno la campagna sul web con il volantinaggi

    i banchetti nelle piazze e nei mercati”.

    FRANCESCO

    ANDREA SCARPA, campagna solo in palestra TOMMASO VARALDO, la politica sullo smartph

    Il 21% non ha Facebook. Twitter ancora più snobbato: cinguetta solo 1 su 4

    Tra gli aspiranti consiglieri under 30, uno su cinque è assente dai social network. Nessun profilo Facebook,nessun sito personale, nessun account Twitter. La campagna elettorale per le comunali 2016 a Torino, anchequella dei giovani, non si fa tra amici e follower a colpi di tweet e post. Con le uniche eccezioni del diciannovenneTommaso Varaldo (Forza Italia) e del consigliere uscente Fabrizio Ricca (30 anni, Lega Nord), in pochi sfruttano

    le potenzialità del web per cercare il consenso.

    Solo il 19% dei 62 candidati sotto i 30 anni ha deciso di aprire una pagina fan su Facebook parallela a quella personale.Tra chi lo ha fatto, spicca Fabrizio Ricca con i suoi 3585 fan, mentre la meno “seguita” è Giovanna Buccolo (M5S)con 161. Sul social di Zuckerberg, i giovani che corrono per un posto in consiglio comunale non mettono in campoazioni mirate per il coinvolgimento attivo degli utenti: preferiscono condividere le dichiarazioni dei candidati sindaco diriferimento, diffondere parte del programma elettorale, annunciare eventi pubblici.I numeri sono ancora più bassi per Twitter: solo il 26% possiede un account su questo social e spesso ne fa solo unuso personale, non entrando nel merito della campagna. A registrare il maggior numero di follower (1691) è TommasoVaraldo, mentre Chiara Rasore (Ambiente Torino) è seguita da 10 persone. Anche Valentina Sganga (30 anni, M5S)non è un’amante dei cinguettii da tastiera: ha twittato una volta in 4 anni.

    Solo quattro candidati hanno creato un sito personale: Alberto Saluzzo (Pd), Ireneo Torrero (Lista civica per Fassino), FabrizioRicca e Tommaso Varaldo. Nelle loro pagine vengono inserite le biografie, i programmi, le foto e i contatti.C’è poi chi non promuove al meglio la propria candidatura sui social. Michele Ciruzzi (19, Ambiente Torino), ad esempio, siintende di politica, un po’ meno di grammatica: su Facebook e sul blog personale, infatti, scrive “hanno” invece di “anno”.Sabrina Ponza (19, Ambiente Torino), infine, alla comunicazione politica preferisce i video che realizza con chitarra e ukuleledavanti alla webcam. Tanta musica, migliaia di visualizzazioni, ma nessun accenno al proprio impegno politico.

    FABIO GRANDINETTI

    21%NO FaceNO Twitt

    solo 26%ha un account su Twitter

    I giovani candidati sono poco social

    Lista Civica per Fassino Forza Italia

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    Francesco Sicari, 28 anni, è uno dei candidati under 30 delMovimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Torino. “Mi riconosco dipiù in un partito nato dal nulla, che non in quelli che avrebbero dovutorappresentarmi”. Sicari, iscritto al Politecnico, non garantisce nulla “se non la possibilità di portare avanti concretamente il programma diChiara Appendino. Sono uno studente che non ha mai fatto politicafino al 2011, quando mi sono presentato per la prima volta alle riunioni

    del M5S”. La sua campagna viaggia principalmente sui social. “Dalpunto di vista informatico ho puntato tutto su una piattaforma comeFacebook - spiega - perché da poco sono diventato espertao di socialmedia. Ho utilizzato Facebook perché mi ha permesso di arrivare

    a una platea di persone con poca dimestichezza con il E Twitter? “L’ho sempre visto come un modo per dare inveloci, ma non per creare connessione tra le persone”.

    MONIC

    Web e volantini, ma c’è chi non fa campag

    Lucia Traina  è l’unica Under 30 della lista di Passoni, che sostieneFassino. Ha 24 anni, è una ragazza madre di una bambina di due anni.Scrittrice e traduttrice, sta studiando per conseguire la laurea magistralein Lingue e Letterature Straniere. In più, è account manager della filialetorinese di Urban Decorations: “Ho conosciuto Passoni alle scorse elezionicomunali, in occasione di una cena organizzata dall’Anatra Zoppa, uncircolo Arci in Barriera di Milano in cui lavoravo, organizzando eventiculturali. Mi aveva subito catturato come persona, non è il classico politicoe si vede che ama la sua città”. Lucia è entrata in lista su invito di RoccoPinto, libraio del Ponte sulla Dora, con cui fa campagna elettorale. “Quandoho presentato la mia traduzione del ‘Piccolo principe’, mi ha propostodi candidarmi insieme a lui e ho deciso di mettermi in gioco”. Lucia hasempre avuto la passione per la politica, sin dai tempi del liceo: “Ognianno, insieme ad altre nove scuole, il mio istituto era invitato dal consiglioregionale per presentare una legge che, se votata dalla maggioranza,

    sarebbe poi stata discussa proprio dal consiglio. Ho fatto la tre anni e le leggi sono sempre state approvate. Una riguardprecauzioni obbligatorie per rendere più sicuri i tatuaggi”. Dcosa farebbe per Torino? “Proverei a investire maggiormente e sull’istruzione. Certo è, comunque, che le occasioni per molte volte, però, manca la voglia di mettersi in gioco, manca prendersi delle responsabilità”.

    SIMONE VAZ

    Alain Bellati, laureando di 23 anni in Diritto delle Istituzioneeuropee, è il più giovane candidato della lista ‘Un sogno per Torino’:“Siamo uniti, ognuno esprime la sua opinione. A differenza di grandipartiti, ci si confronta per appianare le divergenze”. L’idea della sualista non è di fare una campagna elettorale con pubblicità e grandipresentazioni: “Sarà molto terra terra, faremo volantinaggio e avremodei banchetti sparsi in città, ma soprattutto ci troverete nei bar e neilocali perché uno dei nostri obiettivi è abolire la tassa sui dehor.Staremo molto a contatto con le persone, un’usanza che la politicadei grandi ha un po’ perso”. E aggiunge: “Prima era normale starevicino all’elettorato, parlarci, adesso si vince e si va avanti in politicachi ha più presenza sui tg o sui quotidiani”. Il suo target è giovane:“Ho chiesto ai miei amici cosa Torino rappresenti per loro. Molti mihanno risposto che, finito il periodo olimpico, ci siano stati meno

    studenti nei luoghi della movida. Voglio che i miei coetasolo, tornino a popolare il centro”. Alain conclude che ‘da gl’avvocato civilista: “Mi hanno insegnato che la politica devuna passione. Il mio sogno è la carriera forense”.

    DAV

    Maria Vittoria Marocco  ha 24 anni ed è una studentessa diIngegneria edile al Politecnico di Torino. Si candida al consigliocomunale con la lista Morano Sindaco: “Penso sia quella più valida nelcentrodestra. Nonostante sia in coalizione con Fratelli D’Italia e LegaNord, resta un gruppo di professionisti che si mettono a servizio dellacittadinanza. Ed è proprio quello che voglio fare io. Per la campagnami sono unita ad altri ragazzi della lista che lavorano insieme a noi,creando una squadra armoniosa. Siamo partiti facendoci conosceredalla gente che non ci ha mai incontrato: per strada, per i mercati,partecipando agli eventi degli altri candidati. Nelle ultime due settimane,poi, organizzeremo qualcosa anche noi. Facciamo, quindi, pubblicitàporta a porta, nessun manifesto o pagine Facebook. Semplicemente

    ci promuoviamo sui nostri profili personali. I giovani toribisogno di spazio. Spesso, i ruoli sociali e occupazionaricoperti dalle solite persone. Bisognerebbe, invece, pepiù giovani di crescere lavorativamente, anche sbagliand

    FEDER

    Camilla Zulianello, la candidata al consiglio più giovane nelleliste di Airaudo, è una ragazza attenta alle parole. Ha 19 anni e studiacomunicazione interculturale all’Università di Torino e se le si fa un in boccaal lupo, risponde: “Evviva il lupo”. Fa politica già da 4 anni, da quando èentrata a far parte del circolo di SEL di Collegno. Dovesse essere elettain consiglio, si batterebbe “per il contrasto alla dispersione scolastica ealla disoccupazione giovanile. Bisogna iniziare dai giovani delle periferieche lasciano la scuola prima del diploma e che non trovano lavoro”. PerCamilla lo studio è un chiodo fisso: “È dura andare all’università e farecampagna elettorale, ma non bisogna mai lasciare indietro gli studi,a costo di mettersi sui libri all’una di notte”. Ora è il momento di farsiconoscere: “Non sono mai stata una ragazza molto social – racconta –.Non ho manifesti in giro per la città, solo un po’ di ‘santini’. Preferisco fare

    campagna parlando con le persone”. Camilla sa che per le“Spero di essere eletta almeno in circoscrizione 4. Se non dovsarebbe comunque una bella esperienza. Ho conosciuto tane ho visto da vicino come si fa politica”.

    FABIO GRAN

    Lorenzo Trevisio ha 19 anni e studia Economia all’Università diTorino. “Già al liceo ero molto interessato alla politica – racconta –. Amavo la storia, mi piaceva informarmi e provare a capire i problemiche ci circondano”. Quando Roberto Rosso gli ha proposto di entrarea far parte della sua lista ha colto al volo l’occasione e ha deciso dilanciarsi in questa avventura. “L’ho fatto soprattutto per esperienza divita – ammette –. Non ho grossi obiettivi come consigliere comunale,più che altro vorrei capire come funzionano i meccanismi dellapolitica e conoscere dall’interno un mondo che spesso ci apparedistante”. Sulle problematiche che riguardano la sua città Lorenzoha pochi dubbi: “Ci sono tante piccole cose che non vanno a Torino,dalla gestione del welfare municipale alla cura dei giardini pubblici

    e delle aree cani. Per non parlare del problema della sdello spaccio in quartieri come San Salvario”. Non esiste umagica per risolvere ognuna di queste situazioni, ma dLorenzo è certo: “Non credo che la politica abbia bisognoparticolarmente spiccate, bensì di persone oneste”.

    DAN

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    Al via Supernova, il festival dell’innovazionTre giorni, cinque location, 15 sessioni ditalk, 7 eventi speciali, 26 exhibitor, 40workshop e 111 partners. La secondaedizione torinese di Supernova, il festivaldell’innovazione e della creatività ideato da

    Talent Garden,quest’anno vantanumeri davveroimpressionanti.Dal 27 al 29maggio, attraversouna serie dic o n f e r e n z e ,incontri, laboratorie giochi, il pubblicosarà chiamatoa rifletteres u l l ’ i m p a t t oche tecnologia,i n n o v a z i o n ee creativitàhanno apportatoa l l ’ a m b i e n t e ,o meglio, agliambienti che cicircondano. Da

    quello naturalealla realtà virtuale,passando per ilweb e gli spazi sociali, sono numerose letrasformazioni che negli ultimi anni hannoinvestito le nostre abitudini, il nostro mododi lavorare e vivere quotidiano. Per questo,

    come ha dichiarato il curatore di Supernova,Luca De Biase: “Adattarsi al cambiamentoambientale deve essere un valore, non uncosto per la collettività e per le aziende.Innovazione, tecnologia e creatività sono la

    risposta”. Alla firma delS o l e 2 4 o r ehanno fattoeco le paroledell’assessoreall’Innovazionedella Città diTorino, nonchépresidente dellaF o n d a z i o n eTorino smartcity, EnzoLavolta. “Torinoè la secondac a p i t a l eeuropea pernumero di startup e prima inItalia. Non puòesserci quindi

    un contestomigliore perquesta seconda

    edizione del festival, in cui sarà possibileconoscere quello straordinario ecosistemadi università, imprese e centri di ricerca checaratterizza il nostro territorio”. A Lavolta

    ha fatto seguitol’intervento diGianna Pentenero,a s s e s s o r ea l l ’ I s t r u z i o n e ,

    lavoro e formazionepersonale dellaRegione, cheha rilanciato: “Sitratta di un temadi straordinariai m p o r t a n z aper l’economiapiemontese: sevogliamo superarel’attuale momentodi crisi è innegabilerivolgere tutta lanostra attenzione,istituzionale enon, nel sostenerele start up e le piccole e medie impreseinnovative”.La tre giorni inizia venerdì 26 maggio con laconferenza di apertura nell’auditorium delGrattacielo Intesa San Paolo, dove un panel di

    10 esperti internazionali discuterà di tecnologiae futuro. Nel weekend, in piazza Carlo Alberto,si terrà invece il cuore del festival, con decinedi ore di workshop e dibattiti su temi come“Ambienti virtuali”, “Economia sostenibile ecircolare”, “Civic crowfounding”, “Big Data”,“Tecnologia e salute” e tanto altro. Supernova

    non si ferma qui. Accanto alle discusgli specialisti ci sarà spazio anche pe spettacoli: dalla “Supernova Footla competizione dedicata agli appascalcio balilla, agli esperimenti con le pstampanti 3d, dai laboratori di costr

    strutture modulari, fino alla sfida, con ipremio di 5mila euro, tra giovani sviproject manager e designer per la cdi un prototipo in grado di risponnecessità delle auto del futuro.

    EMILIAN

    Uno SPETTACOLO sullemetamorfosi digitali

    Teatro, suono e immagine: sono questele componenti di “Le metamorfosi digitali”,spettacolo all’insegna dell’innovazione edella multisensorialità. La performance,realizzata da Cisco Italia con Elisa Canforae Dario Villa, andrà in scena domani dalle16 alle 19 al Teatro Gobetti di via Rossini8.L’emancipazione digitale è la veraprotagonista: in una cornice pop vieneraccontato il passaggio da italiani a“digitaliani”, l’evoluzione da semplici esseriumani a esseri umani che dialogano con le

    nuove tecnologieaudio-video. In un

    luogo di velluti epareti affrescateavverrà l’incontrotra il tempo che fu eil nostro presente,s i m b o l e g g i a t oda un’azioneteatrale che sisvolge attraversol’impiego dinuove tecnologieaudio-video chesupportano illavoro e agevolanol’interazione traautori e interpretidi diversi linguaggidella scena: teatro,disegno e suono. Ad aumentare illivello di tecnologie,

    la digitalizzazionediretta: il materiale prodotto sarà, infatti,trasformato in tempo reale in operamultimediale e condivisibile su Internet.Così, il risultato di un esperimento teatralepotrà vivere più volte: nell’attimo della vitareale e nel tempo illimitato del virtuale.Sul palco saliranno, inoltre, i rappresentantidi alcune startup legate al mondo dell’Internetof Everything, arricchendo lo show anche dicontenuti utili per l’aggiornamento tecnicosul settore.

    SARA IACOMUSSI

     Avere piante che si inerpicano sulle pareti dicasa? È possibile, ma non si tratta di Erica o

    altre rampicanti, bensì di pomodori e fragole.Tra le tante start up che da oggi e fino al 29maggio invaderanno piazza Carlo alberto,infatti, c’è anche Wallfarm, azienda creata adicembre da sei giovani soci fondatori che sidedica alla coltivazione indoor,dentro gli appartamenti. Giovani,perché il più “anziano” del teamha 32 anni. Dentro casa, perchéquelle realizzate da Wallfarm sonovere e proprie “serre” verticali chescalano le pareti delle abitazioni.“Il nostro obiettivo è dare lapossibilità di coltivare dentro lecase – spiega Jacopo Teodori, chesi occupa della comunicazionee delle pubbliche relazioni diWallfarm – Il nostro primo clienteè stata la Barilla, per la qualeabbiamo creato un grano in gradodi crescere negli uffici. Ora siamo

    passati ai privati, con un prodottoper coltivare pomodori o fragoledirettamente in casa”. Ed èproprio questo gioiello del polliceverde, chiamato One, a esserepresentato a Supernova: “Uniamoil design e la bellezza esteticaall’utilità. Chi si servirà di Onenon dovrà fare assolutamentenulla, se non cambiare l’acqua oi fertilizzanti quando avvisati dalsistema”. I pomodori e le fragoledi Wallfarm, infatti, sono dotate

    di un meccanismo autopulente e augrazie ai sensori: “Ogni mese o se

    in base alla necessità della pianta, sun segnale che avvisa cosa si deve fgarantiamo questo servizio per dieci a

    Coltivazioni verticali dellaGIOVANE startup Walfarm

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    Il “sindaco” di Falchera: “Qui c’è un grandsenso diappartenenza”

    Di qui nessuno passa per caso: chi viene è perché civuole venire. Questo ha determinato un forte senso dicomunità e di appartenenza” spiega Rodolfo Grasso, 75

    anni, presidente del Comitato per lo Sviluppo della Falchera,che qui tutti chiamano il “sindaco”. Da oltre 20 anni, Grasso è ilpunto di riferimento del quartiere, promuovendone lo sviluppoe facendo da mediatore tra i suoi 7000 abitanti e le istituzionicittadine. “Ha iniziato Chiamparino a chiamarmi sindaco, così

    per scherzo. Ho sempre amato questo quartiere, quandosono andato in pensione ho deciso di mettermi al serviziodei suoi cittadini e non ho più smesso”.Entrando alla Falchera da viale dei Tigli che parte daStrada Cuorgnè si ha l’impressione di addentrarsi in unpaese di campagna e non in un quartiere della periferiaNord di Torino. Costruito a partire dagli anni 50 secondole linee guida del pensiero un grande urbanista come

    Giovanni Astengo: bassa densità edilizia e ampiedotazioni di verde pubblico. Un mondo a parte perchéc’è un’unica via d’accesso: e per questo Falchera èrimasta sempre un po’ isolata dal resto della città.Dai primi tavoli sociali per il progetto periferie a fineanni ’80, agli attuali interventi di riqualificazione delpiano città, Rodolfo Grasso è sempre stato presente.“Quando è stata introdotta la raccolta differenziataporta a porta abbiamo fatto una campagna per informaree guidare gli abitanti nel processo e il risultato è stato un

    successo, con percentuali di gran lunga superiori al restodella città”. Ora, con il suo Comitato per lo Sviluppo dellaFalchera, il “sindaco” sta seguendo le grandi opere diriqualificazione che stanno trasformando il quartiere: dallastrada che collegherà via delle Querce con corso Romania,andando a rappresentare la seconda via d’accesso all’area,alla bonifica della zona dei Laghetti, su cui verrà realizzatoun parco cittadino di 428.000 metri quadri.“Sono trasformazioni importanti, che richiedono una grande

    opera di coinvolgimento della popolazione”. Ma nePiazza Astengo la gente della Falchera sa che p

    aiuto per qualunque cosa: tasse, borse lavoro, asdi case popolari. “Se non possiamo risolvere il pprima persona –spiega Grasso – forniamo tutto l’ornecessario e indirizziamo le persone all’ufficio giusMentre parliamo lo chiamano per un’invasione di aQualche telefonata e in breve la situazione è ravessero chiamato il Comune ci sarebbe voluto msorride il “sindaco”.

     ANDR

    Già nel 1837 Carlo Alberto mandò le suorevincenziane in corso Marconi a occuparsi dei

    figli delle prostitute che esercitavano nellazona. Dieci anni dopo don Bosco fondò qui ilsuo secondo oratorio allo scopo di accoglierei bambini immigrati provenienti dallecampagne del Biellese e dell’Astigiano venutia cercare fortuna nella Torino preindustiale,poi i giovani del Sud Italia e ora quelli chearrivano da tutte le parti del mondo” cosìdon Mauro Mergola, direttore dell’oratoriosalesiano di San Luigi in via Ormea e parrocodella comunità dei Santi Pietro e Paolo, unarealtà particolare che coniuga religione,integrazione e vita di quartiere, racconta lavocazione “assistenziale” di San Salvario.

    Un rettangolo di città stretto tra la stazione diPorta Nuova, l’ultimo tratto di corso Vittorio

    Emanuele e il parco del Valentino, un quartieredall’anima un po’ meticcia un po’ borghese,un po’ studentesca un po’ hipster, dove,oltre a varie parrocchie, ci sono la sinagoga,il Tempio Valdese e sale di preghiera permusulmani. Miscuglio di culture e cuoredella vecchia Torino, San Salvario è forseuna delle zone che ha subito una maggioretrasformazione negli ultimi anni. Prima didiventare il quartiere vivace e alla moda cheè oggi era forse più conosciuto come zonafranca, da sempre primo approdo per gliimmigrati che, sia nel secondo dopoguerrasia in anni recenti, hanno trovato alloggio nei

    vecchi palazzi fatiscenti(ora ristrutturati) tra viaNizza e via MadamaCristina e poi territorioad alta concentrazionedi spaccio eprostituzione.

    “Questo quartiere ènato dall’incontro traproblematiche umanee persone lungimirantie attente” spiega donMauro. Oggi a lui sonoaffidati 15 ragazziprovenienti da Egitto,Senegal, Tunisia,

     Albania e Nigeria, 13sono musulmani, unocattolico cristiano e unoevangelico. Starannoal San Luigi fino al

    compimento della maggiore età. Oltre a centrodi accoglienza per minori accompagnati epunto di riferimento per migranti e senza

    fissa dimora, l’oratorio da dieci anni è attivo alParco del Valentino con l’educativa di strada epoi offre servizi a famiglie italiane e stranierequali pause pranzo gratuite per i ragazzi cheescono da scuola e non trovano nessunoa casa e accompagnamento pedibus. “Chiabita a San Salvario sente molto forte ilsenso di appartenenza a una comunità- sottolinea don Mauro - forse perchè è unquartiere densamente abitato, ma è comese tutti percepissero di far parte di un piccoloborgo”. Anche se San Salvario, come lodefinisce lo stesso religioso è un “territoriodelle contraddizioni”, che ha visto crescere

    negli ultimi anni il fenomeno della msi porta dietro luci e ombre: “Se da comporta una forte aggregazione

    dall’altra lascia sul campo segni dechi ci abita”, dice don Mauro che da2013 ha deciso di spalancare le pparrocchia ogni sabato sera dalle3. “La piazza è strapiena di gente anche chi decide di fare un salto c’è chi entra perché trascinato dallachi vuole sedersi perché è stanco, qualcuno con cui parlare, chi vuoleun giro e chi il perché proprio non noi siamo qui”.

    MARTINA TAR

    La trasformazione di SAN SALVARIO

    Ultima puntata dell’inchiesta

     di Futura dedicata al buono delle periferie della città

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    SPETTACOLI

    Non parlate di me quando saròmorta”. Richiesta non ascoltata. A oltre cinquant’anni dal 5 agosto1962, quando il corpo fu ritrovato

    senza vita nella sua casa di Brentwood,a Los Angeles, Marilyn Monroe fa ancorastoria. Anzi è diventata leggenda, mitoe icona nonostante ci siano aspettiancora sconosciuti. Una personalità tantocomplessa, fragile, insicura quanto disuccesso e apprezzata. Adesso una mostra ne racconta le diversesfaccettature. Inizierà il primo giugno aPalazzo Madama e vi resterà fino al 19

    settembre. Abiti, fotografie, documenti d’epoca, maanche oggetti di cosmesi che farannoconoscere non solo il suo lato più femminilema soprattutto quello femminista. L’impegnoper la parità di genere, il suo voler esserepresa sul serio come attrice drammatica,nonostante le venissero affidate parti dabionda svampita come in “A qualcuno piacecaldo”. Il film fu uno dei più grandi successima per lei, come è emerso dai diari ritrovatisoltanto pochi anni fa, fu frustrante. Tantoche sono noti i continui ritardi, le battutedimenticate alternate a intere pagine

    di copione imparate amemoria, gli atteggiamentiscortesi verso la troupe.Billy Wilder, regista esceneggiatore del film,affermò che “aveva deidemoni dentro che non la

    lasciavano mai” dopo averscritto una lettera all’alloramarito della Monroe, ArthurMiller, dicendo che, acausa sua, aveva avuto unesaurimento nervoso.Nonostante questedifficoltà, Marilyn fondò lasua casa di produzione,diventando la primaattrice indipendentedalle major, ed è proprioquesto aspetto che saràsottolineato a Palazzo

    Madama: il suo lato più forte, soprattutto inalcune sue convinzioni, come il sostegnoalla cantante Ella Fitzgerald e all’abolizionedella segregazione razziale. E poi la fiducianella sua femminilità, come dimostratoanche dalle ultime foto scattate primadella morte con il fotografo Bern Sternper Vogue, la lotta per uno stipendio piùalto (Monroe guadagnava un decimo dellasua “rivale” dell’epoca, Elizabeth Taylor): aPalazzo Madama si vedrà un’altra Marilyn,insomma. Una Monroe più completa e piùimpegnata, a differenza di quanto messo inevidenza da altre mostre in Italia: a Firenze,infatti, il Museo Salvatore Ferragamo avevaorganizzato un’esibizione con abiti, scarpee borse che le appartenevano, mentre aMilano, la rassegna “Marilyn&me” avevaproposto i suoi ritratti realizzati da LawrenceSchiller.

     AZZURRA GIORGI

    La Festa della Musica in riva al “mareDal 17 al 19 giugno 200 performance per il centro. Il 21 gran finale in piazza Caste

    I

    l centro di Torino diventa ungrande spartito musicale,in cui per passare da unaccordo all’altro, anzi, da una

    performance jazz a una ‘schitarrata’acustica, bisognerà semplicementecamminare per le strade. Dal 17 al21 giugno, infatti, in ogni angolo epiazza del quadrilatero romano siesibiranno decine di artisti di variogenere per celebrare “la festa dellamusica”, aspettando il solstiziod’estate. Tutto completamentegratuito.“Io e altri amici siamo capitati inFrancia, mentre si svolgeva questamanifestazione e ci siamo detti che

    sarebbe stato bello far suonarela nostra città allo stesso modo”spiega Andrea Norzi, 32 anni,rappresentante dell’Associazione

    mercanti di note, che dà vita allakermesse.Così, per quattro giorni, miliardi dinote allieteranno il quadrilatero conventi palchi o “punti-musica”, comeli definiscono gli organizzatori. “Cisarà una performance ogni centometri, quasi 200 concerti al giorno – prosegue Norzi - con artisti chesi avvicenderanno ogni ora, e poil’esibizione di orchestre da 200elementi. Dalla prima edizionel’evento si è ampliato: i primi tre anni

    si esauriva tutto il 21 giugno,aspettando il solstizio, l’annoscorso si è svolto nell’arcodi tre giorni, durante il finesettimana, ma quest’annoche il solstizio sarà di martedì,faremo un evento conclusivoper il quarto giorno”. E

    saranno molte novità. Comegli “house concerts”, quattroperformance domestiche conposti limitati, su prenotazione,in alcune case del quartiereche daranno disponibilitàad aprirsi al pubblico. Poiil gran finale, appunto, conun’orchestra di 300 elementi inpiazza Castello che eseguirà

    “passerella d’addio”, branodi Nino Rota, colonnasonora del film “Otto emezzo” di Fellini.

    È stato il conduttoreradiofonico di “Francemusique”, Joel Cohen, aorganizzare per la primavolta il 21 giugno del 1979,questa manifestazione,portando numerosi artistia suonare per le vie diparigi. Dal 1984 l’idea si èpoi diffusa a più di quarantapaesi e, dal 2012, i mercantidi note torinesi se ne sonoinnamorati e hanno decisodi portarla sotto la “Mole”,o meglio, intorno a piazzaCastello.Il tema che farà da collante a tuttele performance artistiche sarà la“madre terra”, richiamata già neltitolo della kermesse: “La tua musicamette radici”. “Noi intendiamo la

    musica come nutrimento dellanostra, come la terra lo è per lepiante”, si legge sulla pagina webdel festival. E con la natura che fada sfondo, il 17 giugno una piazzadel quadrilatero “diventerà” una“spiaggia” con l’Indiependence day,rassegna organizzata dai musicistiSilvia Zambruno, Marco Zuppa e Andrea Failli. “Vogliamo ricreare

    un ambiente marittimo in un angolodel quartiere. Porteremo la sabbia,gli ombrelloni e le sdraio – spiegaZambruno, cantante dei CurlyBrothers – e daremo spazio, come

    già facciamo durante tutto l’anno,all’esibizione di musicisti torinesiemergenti”. Tra loro il giovane Angelo Mossi, 26 anni, in arte ErricoCantamale, che proprio in questimesi sta registrando un albumdedicato ad alcuni quartieri dellacittà. “Sono storie che raccontanozone come Vanchiglia, San Salvario,prima che subisse il processo di

    ‘gentrificazione’ e altri dusul cie di Pozzo Strada e sDora, un po’ in stile Fabergiovane Cantamale è la prial festival come racconta lu

    “suono e compongo pezzper realizzare questo albfatto qualche lavoretto perle risorse necessarie. Non di produzione alle spalle eapprofitto per suonare in gicittà, sfruttando occasioni Festa della Musica”.

    GIANLUCA

    A Palazzo Madama un’altra MarilyDal 1 giugno una mostra presenta il lato più femminista dell’attrice. Fino al 19 settem

    Marilyn Monroe in “A qualcuno piace caldo”

    Marilyn Monroe nel film Niagara

    Marilyn Monroe con il terzo marito, il drammatuMiller, col quale rimase sposata dal 1956 al 196

  • 8/16/2019 Futura 27 maggio 2016

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    SPORT

    C’è un uomo solo al comando: la sua magliaè bianca e celeste, il suo nome è FaustoCoppi”. Era il 1949 quando Mario Ferretti,radiocronista della Rai, pronunciò una delle

    più famose frasi della storia dello sport italiano. Illeggendario ciclista alessandrino stava dominandola tappa da Cuneo a Pinerolo, attraverso le più bellemontagne del Piemonte.La festa per la vittoria si tenne a Torino e da quel giorno,nel solco di quel mito, per quaranta volte la città è stataarrivo di tappa al Giro d’Italia,. Ma quest’anno non saràun appuntamento come gli altri: la novantanovesimaedizione della corsa rosa si chiuderà all’ombra della Mole.E’ dal 1982 che la carovana non termina la propriacorsa nel capoluogo piemontese: allora fu illeggendario Bernard Hinault, degno erede di Coppi,a vincere la tappa e la maglia rosa. Più recentementei 150 anni dell’Unità d’Italia furono l’occasioneper rendere omaggio alla prima capitale d’Italiacon la partenza del Giro dalla Reggia di Venaria.Quest’anno non ci saranno solo gli ottopassaggi nel suggestivo circuito del parco delValentino: la sera prima dell’arrivo, il 28 maggio,ci sarà una grande festa in piazza Vittorio.

     Ad aprire lo spettacolo finale sarà il rapper Fedez,nonostante le polemiche che lo hanno coinvolto dopole dichiarazioni del senatore Pd Esposito: “Sappiamoquali sono le simpatie politiche del cantante, autoredell’inno dei 5 Stelle – ha detto – speriamo che nonutilizzi lo spazio a disposizione per fare propaganda”.Ma niente può rovinare la celebrazione della più

    seguita manifestazione sportivoltre 500mila spettatori incollallo schermo durante ogni tappaprovenienti da 190 paesi e uappassionati che segue le corsstrada. Una vetrina importantisolo per lo sport, ma anche per pil turismo e le realtà imprendPiemonte. Per questo RegioneTorino hanno investito molto – lafrazione ha un costo fisso di 122servizi inclusi – per ospitare qudel Giro. Oltre al capoluogoSant’Anna di Vinadio, Cuneo ecomuni attraversati dalla corsspazio per mostrare le proprie atradizioni. La speranza è mettesul “tesoro” della corsa rosa: lo sgli investimenti, pubblici e del ghanno fruttato 5 miliardi di europortato 42 milioni di persone a le mete toccate dalle tappe. Sriflettessero su questa edizioneavrebbe una ricaduta di quasi uneuro, oltre duemila volte quantoospitare il Giro. Senza calcolareottenuta, che ha ricadute pubbmedio-lungo termine. Uno spettaffare, insomma, che nessuno ivuole farsi scappare.

    TOMMA

    Il Giro a Torino tra passione e denaroIl 29 maggio la 99esima edizione della corsa rosa fi nisce sotto la Mole.La sera prima grande festa in piazza Vittorio con il rapper Fedez

    “È il migliore spot per trovare i campioni del futuro”

    “Il Giro d’Italia è passatoda noi: la più grandecorsa promozionale maiorganizzata per stimolarei più piccoli a mettersi insella”. Il 26 maggio aRosta, in provincia diTorino, è stata una grandefesta. Valter Gualdi, excorridore e dirigente dellaciclistica Rostese, storicascuola nata nel 1959,racconta: “Noi siamogli unici in Piemonte adavere atleti che corronoin tutte le categorie, tra i7 e i 18 anni. Ci sono altre10 squadre giovanili, mache si specializzano soloin alcune fasce d’età”.

    Il ciclismo è moltocambiato negli anni e il divario tra professionismo e under18si è ampliato. “Il budget limitato è la prima grossa difficoltà

     – spiega Gualdi -. Bisogna trovare sponsor adeguati chepermettano di sostenere i ragazzi: nelle altre regioni del NordItalia è più facile ed è per questo che le nostre promesse,per continuare a correre negli under 23, devono trasferirsi inLombardia, Veneto, Emilia Romagna o Toscana, i territori piùall’avanguardia”. Le poche squadre professioniste presentinon sono al livello delle altre regioni: un top team costaalmeno 100 mila euro l’anno. Il Piemonte si trova, così, nellaseconda fascia del Nord, e per gli atleti è difficile emergeree farsi notare. Una volta finita la categoria juniores devonoper forza andare a correre fuori dal Piemonte. Per Gualdi: “In

    molti smettono perché in vista dell’esame di maturità non sela sentono di trasferirsi. Ma, se si salta anche solo un anno,è davvero difficile tornare al livello di prima”.

    Secondo Gualdi, poi, bisognerebbe anche ringiovanire iranghi: “Ho 51 anni, ma mi ritengo un ‘young’ dell’ambiente

     – racconta -. Tra i miei colleghi c’è ancora gente che giàlavorava quando io ero ragazzino”. Così, cerca di fare spazioalle nuove leve, che hanno voglia di crescere e organizzarele squadre in modo innovativo e, soprattutto, stimolante.“Ci sono anche oggi tanti ragazzi che vogliono praticare ilciclismo, ma spesso vengono frenati dai genitori che hannopaura per la loro incolumità – evidenzia il dirigente dellaRostese -. Strade troppo trafficate e tenute male: per questonegli ultimi anni abbiamo riscontrato un incremento di chisceglie la mountain bike”.

    Il Giro d’Italia potrà, certo, servire a invogliare i picc inle prime pedalate, ma, secondo il dirigente di Rosta, avvenire cambiamenti strutturali all’interno della federBasterebbe che “le grandi squadre professioniste dl’1% del proprio budget – solitamente di circa 5 meuro - ai team delle giovanili. Per noi sarebbe tanto significherebbe più corridori e più possibilità di scopricrescere dei campioni”.

    FEDERICA

    Da sx a dx: Fausto Coppi e Fabio ARu

    http://ciclisticarostese.wix.com/ciclistica-rostese

    http://ciclisticarostese.wix.com/ciclistica-rostese

     Valter Gualdi ci racconta il mondo delle giovanili

  • 8/16/2019 Futura 27 maggio 2016

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    In un’Europain continuoc a m b i a m e n t o ,come reagiscono lenuove generazionidi coreografi? Ilfestival Interplaycerca di risponderea questa domanda.Trenta compagnie,

    provenienti da 15 Paesi stranieri e da molte regioni d’Italia,sono a Torino per offrire il meglio della nuova scena. Tantele location, dalle Fonderie Teatrali Limone alla Lavanderia aVapore di Collegno, passando per il Museo Ettore Fico. Ulterioriinformazioni sono disponibili su www.mosaicodanza.it..

    Palazzo Madama ospiterà un’esposizione su una delle star diHollywood più amate di sempre: Marilyn Monroe. La mostra“La donna oltre il mito” proverà a rivelare gli aspetti dellapersonalità di Marilyn finora più trascurati. Nella figura diquesta icona moderna, infatti, non c’è solo la femminilità. Atestimoniarlo abiti, fotografie e documenti d’epoca appartenutia Marilyn. Informazioni su www.palazzomadamatorino.it.

    SAVETHEDATE A CURA DI SABRINA COLANDREA

    INTERPLAY, FESTIVAL DIDANZA CONTEMPORANEADAL 18 MAGGIO AL 10 GIUGNO

    MARILYN MONROE, LA

    DONNA OLTRE IL MITODAL 1° GIUGNO AL 19 SETTEMBRE 

    La nuova mostradel Mao si ispiraall’incontro tra iBeatles e Maharishi

    Mahesh Yogi, chefu lo spunto delviaggio del miticogruppo inglese inIndia. Undici sale,in cui cultura alta ebassa si mescolano.

    Dall’icona di Siddharta, il romanzo di Herman Hesse cheha avvicinato tanti giovani al misticismo, ai manuali diviaggio per raggiungere l’India senza soldi: oggetti e opered’arte contemporanea in un ambiente ricco di suggestioni.Informazioni su www.maotorino.it.

    NOTHING IS REAL, QUANDOI BEATLES INCONTRARONOL’ORIENTEDAL 1° GIUGNO AL 2 OTTOBRE

    L’ediziondel FestColline c o n c esul lavoroautrici, p e r f o rhanno vite di dle loro scpolitiche battaglie

    Parteciperanno alla 21esima edizione i greci BlGroup, l’iraniano Amir Reza Koohestani e glWinther Family. Tra gli italiani, Fattore K, AnaLanera e i piemontesi Cuocolo-Bosetti. Informwww.festivaldellecollinetorinesi.it.

    FESTIVAL DELLE COLTORINESI 2016DAL 2 AL 21 GIUGNO

    Il Festival internazionale di cinema e cultura ambientale,ormai alla 19esima edizione, si pone tre obiettivi: farconoscere i migliori film su temi ecologici a livellointernazionale, contribuire alla promozione della settimaarte e, allo stesso tempo, alla diffusione della cultura delrispetto ambientale. Per maggiori informazioni poteteconsultare il sito www.cinemambiente.it.

    CINEMAMBIENTE 2016DAL 31 MAGGIO AL 5 GIUGNO

    Torna a Torino per il 3° anno di fila l’Holi Fusion, il festivalpiù colorato dell’estate. Ventimila metri quadrati di pista con4 stage di generi diversi, dall’EDM alla dubstep-trap, musicadal vivo, show, una speciale chillout area e tanto altro.Moltissimi i deejay, italiani e internazionali, che interverrannonel corso della manifestazione. Per informazioni sui biglietti,consultate la pagina Facebook del festival, www.facebook.com/HoliFusionTorino.

    HOLI FUSION FESTIVAL11 GIUGNO

     A Palazzo Chiablese una mostra su un grande nomfrancese di fine Ottocento: Henri de Toulouse-Lautrecla collezione più completa che esista al mondo degrafiche originali dell’artista, celebre per i manifestUn’esposizione eccezionale composta da prime ediziuniche e numerose litografie con dediche originali dInformazioni su www.poloreale.beniculturali.it.

    TOULOUSE-LAUTREC. LUOMBRE DI MONTMARTR

    DALL’8 GIUGNO AL 20 OTTOBRE

    Reduce dai riconoscimentiper l’ultimo album dasolista, “Ecco”, e dalsuccesso del progetto deltrio Fabi-Silvestri-Gazzè, ilcantautore romano NiccolòFabi torna con un nuovo tourche tocca le principali cittàitaliane. Fabi Sarà a Torinoil 27 maggio, al TeatroColosseo (via MadamaCristina 71). Un concerto imperdibile per tutti gli appassionatidi musica d’autore Biglietti acquistabili su www.ticketone.it.Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del teatro, www.teatrocolosseo.it.

    NICCOLÒ FABI IN CONCERTOIL 27 MAGGIO

    Un viaggioGtt sul Poe spettateatro. Nonl’occasionecullare dale dalla pofiume di Tgiugno, a bbattello Vasi terrà lo s“Aiuto! M

    perso in un luogo comune”, adattamento teatrale del libda Einaudi, di Giuseppe Culicchia, interpretato da

    Partenza dall’imbarco Murazzi alle 19.30. Ulteriori infosul sito www.gtt.to.it.

     A TEATRO SUL BATTELETTURE E SPETTACOLI SU1° E 21 GIUGNO

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    Mar ina N icodem i, 31 ann i - med ico

     C r i s t i na A va l le, 34 a n n

     i  -  se g re ta r ia

     L ua na  Ge s sa g h i, 41 a n

     n i  -  r i s to ra t r i ce

    G iuseppe Lo Monaco, 83 ann i - pens iona to

    S  e r   g  i  o  B  e r  t  u  z  z  i   ,  3  4   a n n i   -  c  u  o c  o 

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    Angela Argirò, 27 anni - modella

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    Non farglimancareil tuo.

    La sua sopravvivenza

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