informa@sippe del 27 maggio 2013

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62. Per maggiori informazioni leggi disclaimer del sito. Copyright © 2013 Si.P.Pe. Tutti i diritti sono riservati. ROMA Un ufficiale è morto stamani all'interno di Palazzo Marina, a Roma, lo storico edificio sul Lungotevere sede un tempo del Ministero della Marina e che attualmente ospita gli uffici dello Stato maggiore della Forza armata. Il corpo dell'uomo - il tenente di vascello Raffaele Gargiulo di 50 anni, originario di Napoli ma residente a Anacapri, sposato, un figlio - è stato trovato in una pozza di sangue nell'androne interno, ai piedi di una rampa di scale. A dare l'allarme, intorno alle 7, alcuni dipendenti che stavano prendendo servizio. Lo stesso Gargiulo, che indossava l'uniforme, risulta essere entrato a Palazzo Marina poco prima, come faceva ogni giorno: era capo reparto infrastrutture dello Stato maggiore. L'ufficiale, secondo i primi accertamenti dei Carabinieri, che hanno una loro postazione fissa dentro il Palazzo, sarebbe precipitato da una tromba delle scale del quarto o, più verosimilmente, quinto piano, dove si trova il suo ufficio. In particolare, Gargiulo potrebbe essere caduto da un parapetto delle scale, facendo un volo di molti metri. L'ufficiale sarebbe morto sul colpo: la magistratura ha comunque disposto l'autopsia, in programma al policlinico Gemelli. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. Allo stato viene escluso che l'ufficiale possa essere stato spinto da altre persone, mentre l'ipotesi più accreditata è quella che sia caduto dal parapetto per un incidente o in seguito ad un malore. Gli amici e i colleghi di Gargiulo non credono nemmeno all'ipotesi che possa essersi volontariamente gettato nel vuoto: SI PUO’CAMBIARE, SI PUO’ RIPARTIRE, BASTA CREDERCI! 1° maggio 2013, giorno in cui si ricorda l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori, un gruppo di poliziotti penitenziari ha voluto dar vita ad un nuovo movimento sindacale chiamato Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria). Nel creare questo movimento (ci piace definirlo tale), ci siamo convinti che il primo e unico vero sindacato sono i lavoratori, le loro ideologie, le loro speranze, il loro coraggio e la loro voce. Il Si.P.Pe., quale centro di idee retto su principi democratici e su valori condivisi, si propone di cancellare un sistema sindacale “individualista” che ha trasformato i diritti dei lavoratori in semplici concessioni. Questo è un movimento costituito da poliziotti penitenziari stanchi di subire i limiti e le contraddizioni di un sistema sindacale ormai obsoleto e inefficace, ancorato alle vecchie ideologie che non trovano più spazio in un concetto di modernità e di crescita della polizia penitenziaria. Per tale ragione bisogna immediatamente uscire da questo sistema perché rischiamo di perdere gli ideali, la voglia, la spinta per poter migliorare, rimanendo imprigionati negli atteggiamenti puramente, di noia e di vuoto. Molto spesso abbiamo sentito questa frase: “il sindacato non mi rappresenta!” Questa è un’affermazione spiacevole che proviene da poliziotti penitenziari indignati per un sistema amorfo, incapace di rinnovarsi e di rinnovare gli stili e le idee. Il Si.P.Pe. non vuole essere semplicemente “un sindacato” ma “il sindacato” a cui possono iscriversi tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nonché quelli in regime di quiescenza che vogliono davvero cambiare questa vecchia concezione di sindacato. La nostra sarà una dura sfida ma siamo “animati” dalla voglia di ripartire, basta crederci, basta iscriversi al Si.P.Pe., partecipando attivamente, fornendo idee, spunti per migliorare e per crescere insieme. LA SEGRETERIA GENERALE

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.

Per maggiori informazioni leggi disclaimer del sito. Copyright © 2013 Si.P.Pe. Tutti i diritti sono riservati.

ROMA

Un ufficiale è morto stamani all'interno di Palazzo Marina, a Roma, lo storico edificio sul Lungotevere sede un tempo del Ministero della Marina e che attualmente ospita gli uffici dello Stato maggiore della Forza armata.

Il corpo dell'uomo - il tenente di vascello Raffaele Gargiulo di 50 anni, originario di Napoli ma residente a Anacapri, sposato, un figlio - è stato trovato in una pozza di sangue nell'androne interno, ai piedi di una rampa di scale. A dare l'allarme, intorno alle 7, alcuni dipendenti che stavano prendendo servizio. Lo stesso Gargiulo, che indossava l'uniforme, risulta essere entrato a Palazzo Marina poco prima, come faceva ogni giorno: era capo reparto infrastrutture dello Stato maggiore. L'ufficiale, secondo i primi accertamenti dei Carabinieri, che hanno una loro postazione fissa dentro il Palazzo, sarebbe precipitato da una tromba delle scale del quarto o, più

verosimilmente, quinto piano, dove si trova il suo ufficio. In particolare, Gargiulo potrebbe essere caduto da un parapetto delle scale, facendo un volo di molti metri. L'ufficiale sarebbe morto sul colpo: la magistratura ha comunque disposto l'autopsia, in programma al policlinico Gemelli. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. Allo stato viene escluso che l'ufficiale possa essere stato spinto da altre persone, mentre l'ipotesi più accreditata è quella che sia caduto dal parapetto per un incidente o in seguito ad un malore. Gli amici e i colleghi di Gargiulo non credono nemmeno all'ipotesi che possa essersi volontariamente gettato nel vuoto:

SI PUO’CAMBIARE, SI PUO’ RIPARTIRE, BASTA CREDERCI!

1° maggio 2013, giorno in cui si ricorda l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori, un gruppo di poliziotti penitenziari ha voluto dar vita ad un nuovo movimento sindacale chiamato Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria). Nel creare questo movimento (ci piace definirlo tale), ci siamo convinti che il primo e unico vero sindacato sono i lavoratori, le loro ideologie, le loro speranze, il loro coraggio e la loro voce. Il Si.P.Pe., quale centro di idee retto su principi democratici e su valori condivisi, si propone di cancellare un sistema sindacale “individualista” che ha trasformato i diritti dei lavoratori in semplici concessioni. Questo è un movimento costituito da poliziotti penitenziari stanchi di subire i limiti e le contraddizioni di un sistema sindacale ormai obsoleto e inefficace, ancorato alle vecchie ideologie che non trovano più spazio in un concetto di modernità e di crescita della polizia penitenziaria. Per tale ragione bisogna immediatamente uscire da questo sistema perché rischiamo di perdere gli ideali, la voglia, la spinta per poter migliorare, rimanendo imprigionati negli atteggiamenti puramente, di noia e di vuoto. Molto spesso abbiamo sentito questa frase: “il sindacato non mi rappresenta!” Questa è un’affermazione spiacevole che proviene da poliziotti penitenziari indignati per un sistema amorfo, incapace di rinnovarsi e di rinnovare gli stili e le idee. Il Si.P.Pe. non vuole essere semplicemente “un sindacato” ma “il sindacato” a cui possono iscriversi tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nonché quelli in regime di quiescenza che vogliono davvero cambiare questa vecchia concezione di sindacato. La nostra sarà una dura sfida ma siamo “animati” dalla voglia di ripartire, basta crederci, basta iscriversi al Si.P.Pe., partecipando attivamente, fornendo idee, spunti per migliorare e per crescere insieme.

LA SEGRETERIA GENERALE

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.

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l'ufficiale viene infatti descritto come un uomo «tranquillo e sereno, benvoluto da tutti», che mai in passato ha dato segni di sconforto. Nessuna lettera o altri indizi sono stati trovati che possano far pensare ad un possibile suicidio. L'area dove è stato trovato il corpo è stata transennata, per consentire i rilievi e gli accertamenti degli investigatori. Il Capo di Stato Maggiore della Marina, l'ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, ha espresso «il più sentito cordoglio a nome di tutta la Marina Militare» ai familiari dell'ufficiale. 23/05/2013.

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VIBO VALENTIA

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia stanno conducendo una vasta operazione per l`esecuzione di un`ordinanza di custodia cautelare a carico di venti soggetti, la maggioranza dei quali sono imprenditori, emessa su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Insieme alla Guardia di finanza stanno sequestrando beni e attività Imprenditoriali per 40 milioni di euro a soggetti vicini alla famiglia Tripodi, ritenuta l’ala economica della cosca Mancuso di Limbadi. 23/05/2013.

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PALERMO

Diverse le figure istituzionali presenti alle commemorazioni per la strage di Capaci, tra cui i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini, e il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. In occasione delle commemorazioni per il ventunesimo anniversario della morte del magistrato Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta, composta da Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro, assassinati dalla mafia il 23 maggio del 1992, diversi gli eventi previsti a Palermo e a Capaci. La presidente della Camera Laura Boldrini sarà domani a Palermo per partecipare alle iniziative promosse dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Falcone per il XXI anniversario della strage di Capaci. Al suo arrivo in città, alle ore 14.45, Boldrini farà tappa sul luogo della strage, lungo l'autostrada Palermo-Trapani, per un omaggio ai caduti. Alle ore 16.30 arriverà all'aula bunker per incontrare gli studenti e prendere parte al corteo che si concluderà in via Notarbartolo dove, alle 17.58, si terrà la commemorazione delle vittime dell'eccidio. Salperanno stasera dai porti di Napoli e Civitavecchia le due 'Navi della legalità'' simbolicamente ribattezzate 'Giovanni' e 'Paolo', con a bordo circa 3 mila studenti che arriveranno a Palermo domani. 22/05/2013.

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TOSCANA - Consiglio Regionale

in seduta straordinaria per le criticità

delle carceri su affollamento, sanità e

reinserimento.

L'Italia è il primo paese

in Europa per numero di detenuti in attesa di giudizio. Diversi i nodi da sciogliere per quanto riguarda il

sovraffollamento degli istituti penitenziari. Anche la Toscana sta vivendo una vera e propria emergenza sul fronte carcerario: basti dire che nei 18 penitenziari della regione, a fronte di una capienza di 3.261 detenuti, si

registra un sovraffollamento del 127,2 per cento. La questione delle carceri toscane è stata ampiamente dibattuta in sede di consiglio regionale. Un progetto specifico sulla sanità carceraria, una sezione di custodia attenuata per donne con bambini fino a tre anni, e una piena attuazione del piano straordinario di edilizia penitenziaria sono i provvedimenti approvati a maggioranza. Visto l’argomento trattato, ha partecipato anche il garante per i diritti dei detenuti, Alessandro Margara, il quale ha presentato in maniera esauriente dati drammatici: i detenuti stanno in strutture al limite della vivibilità, la riduzione degli organici comporta sempre meno operatori, costretti a lavorare con sempre maggiori difficoltà e inoltre le condizioni sanitarie destano preoccupazione: si nota che anche alcune patologie, scomparse, stanno emergendo in modo pericoloso. 16/05/2013.

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ISOLA D’ELBA

23ª edizione del giro podistico dell’

isola.

La terza giornata della maratona

Elbana, ha visto impegnati circa 370 atleti provenienti da varie regioni. Dopo Portoferraio e Capoliveri, è stata la volta di Porto Azzurro, dove, il percorso di 11,600 chilometri, ha interessato, per circa 900 metri, anche la seicentesca fortezza Spagnola di Forte San Giacomo, che dal 1870 ospita l’Istituto Penitenziario. Tra gli atleti e accompagnatori era palese un certa meraviglia nel poter accedere in uno dei luoghi che di certo non è aperto a visitatori.

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Questo passaggio dentro le mura della fortezza, grazie all’impegno e professionalità dimostrati dal personale di Polizia Penitenziaria, ha dato pregio e risalto all’immagine del Corpo, spesso poco conosciuta oltre le mura, e a volte derisa. 15/05/2013.

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Spoleto, si suicida in

cella marocchino che

uccise figli

Sarebbe dovuto comparire davanti alla Corte d'assise di Perugia l'11 luglio prossimo per essere processato Mustapha Hajjaji, il manovale che oggi si è suicidato nel carcere di Spoleto dove era rinchiuso per avere ucciso i due figli. Nei giorni scorsi il gip di Perugia aveva disposto per lui il rito immediato, accogliendo la richiesta della Procura. Hajjaji era in cella da solo da cinque giorni dopo il trasferimento del suo compagno. Veniva controllato ogni 15 minuti e alle 6.45 era ancora vivo. Quando la polizia penitenziaria è tornata alle 7 il muratore non ha risposto. A quel punto gli agenti sono entrati trovandolo morto in bagno. Nei giorni scorsi Hajjaji era apparso ''tranquillo'' a uno dei suoi difensori, l'avvocato Gianni Zaganelli. Al legale, anche recentemente aveva ribadito di avere agito per gelosia e che il suo primo obiettivo era la ex moglie. Non trovandola in casa - è emerso dall'indagine dei carabinieri - aveva però ucciso i figli. Hajjaji non avrebbe lasciato messaggi. Nella tasca dei

pantaloni aveva comunque un foglietto con il numero di telefono della sorella che vive nel nord Italia. 18/05/2013.

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STRASBURGO

Il Consiglio d’ Europa stila una classifica sui problemi che preoccupano i penitenziari degli

stati membri. Dopo la Serbia e la Grecia, l'Italia è il paese con il maggior sovraffollamento nei penitenziari, dove per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. L'Italia è anche al terzo posto per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio, dopo Ucraina e Turchia. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto del Consiglio d' Europa sulla popolazione carceraria nei 47 Stati membri, fotografata al settembre 2011. 1. Il Sovraffollamento. Colpisce 19 paesi e solo 5 superano la soglia dei 130 detenuti per 100 posti disponibili. La prima è Cipro, l’Italia sta al terzo posto dopo l’Ungheria, al quarto posto c’è la Grecia, seguita dalla Serbia. 2. Attesa di un primo giudizio. La peggiore è risultata l’Ucraina, seguita dalla Turchia, dall’Italia con 14.140 su un totale di 67.104 detenuti e dalla Francia. 3. Condannati per reati connessi alla

droga. Al primo posto c’è la Spagna mentre l’Italia si aggiudica il secondo posto con 14.868 condanne su 37.622. 4. Rapporto tra poliziotti

penitenziari e reclusi. In Italia, al mese di settembre 2011, c'erano 35.458 poliziotti penitenziari per 67.104 detenuti, ossia un poliziotto per ogni 1,9 detenuti. Un dato positivo rispetto al dato che si registrava in quel momento in Francia, Germania, Inghilterra e Galles, dove per ogni agente c'erano tra i 2,6 e i 2,8 detenuti, anche se questi Paesi non soffrono del fenomeno del sovraffollamento carcerario come l'Italia. 5. I costi. L’Italia nel 2010 ha stanziato, escludendo le spese mediche, € 116,68 al giorno per ogni detenuto. Allo stesso tempo cugini d’Oltralpe e tedeschi, che prendono in considerazione anche le cure sanitarie, raggiungono rispettivamente € 96,12 e € 109,38. 03/05/2013.

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ROMA Quello dei morti e dei suicidi in carcere "è un impegno serio che voglio

affrontare con determinazione e prima di tutto occorre conoscere bene tutto". Lo ha detto il neoministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, entrando in visita nel carcere romano di Regina Coeli. La Guardasigilli ha prima reso omaggio al Dipartimento di polizia penitenziaria per i caduti del Corpo: "E' un modo per cominciare ad affrontare un tema che ritengo molto delicato e di grande valenza e voglio cominciare da qua". Avrò attenzione per i bisogni dei detenuti "Ai detenuti ho detto che mi impegnerò per rendere sempre più civili le loro condizioni di vita. Avrò grande attenzione ai loro bisogni", ha detto il ministro della Giustizia questo pomeriggio durante la visita al penitenziario romano di Regina Coeli, dove è stato inaugurato un nuovo reparto. Cancellieri parlando con il personale del carcere lo ha ringraziato per il proprio lavoro, "uno dei più delicati e importanti del nostro Paese". Il Guardasigilli ha garantito che si occuperà di migliorare il lavoro della polizia penitenziaria e del personale delle carceri aiutandoli ad operare affinché i detenuti "possano uscire da questi luoghi di sofferenza persone migliori, come è giusto che sia e come questo Paese deve fare". A Regina Coeli, il ministro ha incontrato persone "straordinarie e di grande spessore", ha detto lei stessa: "credo che ci sia molta gente con voglia di lavorare e tutti insieme possiamo fare qualcosa di utile". "Non dobbiamo tralasciare nessuno sforzo - ha concluso il ministro - per dare dignità alle persone che espiano la loro pena affinché possano veramente uscire migliorate". 02/05/2013.

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DATI ASSOCIATIVI E LA CRISI DEL SINDACATO

Anche quest’anno l’amministrazione ha reso noti i dati associativi dei sindacati e come ogni anno, c’è qualcuno che commenta quelli negativi (degli altri) ed elogia quelli positivi (i propri). Si evidenzia inoltre che solo 4 sindacati su 8 hanno registrato una crescita e questo dato ci deve far riflettere perché significa che nel 2014/2015 potrebbe esserci un radicale cambiamento nella geografia sindacale. Già quest'anno l'OSAPP ha perso il secondo posto, cedendolo alla UIL/PA. È ormai sotto gli occhi di tutti la perdita del consenso e della capacità rappresentativa di alcuni sindacati storici forse perché il sindacato oggi non sembra avere una funzione nuova e precisa. La difficoltà del sindacato deriva anche dalla mancata capacità di applicazione di una nuova struttura organizzativa. Chi osserva il sindacato tiene conto del parziale cambiamento generazionale, della scarsa formazione di molti sindacalisti, delle inefficaci forme di informazione e comunicazione. Per quanto riguarda il cambiamento generazionale emerge una forte responsabilità di alcuni sindacati che non hanno saputo rinnovarsi e far crescere nuove generazioni di dirigenti sindacali. Un sindacato, in quanto tale, deve dare spazio ai giovani, alle donne e soprattutto curare la comunicazione in quanto consente a tutti i rappresentati di conoscere, apprezzare e condividere le scelte che vengono operate di volta in volta.

DATI ASSOCIATIVI DEI SINDACATI.

DATI

ASSOCIATIVI

31.12.2011

DATI

ASSOCIATIVI

31.12.2012

SINDACATO ISCRITTI PERCENT. SINDACATO ISCRITTI PERCENT. DIFF.NUM. DIFF. %

SAPPE 10.517 30,01 SAPPE 10.467 29,89 -50 -0,12

OSAPP 5.264 15,02 OSAPP 4.630 13,22 -634 -1,80

UIL/PA 4.811 13,73 UIL/PA 4.999 14,27 188 0,54

SINAPPE 3.641 10,39 SINAPPE 4.260 12,16 619 1,77

UGL 3.264 9,31 UGL 3179 9,08 -26 -0,23

CISL /FNS 3.205 9,14 CISL/FNS 3242 9,26 37 0,12

FSA/CNPP 2.385 6,80 FSA/CNPP 2.278 6,50 -107 -0,30

CGIL 1.961 5,60 CGIL 1.968 5,62 7 0,02

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