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1 L’informazione e la conoscenza sono alla base della democrazia e quei cittadini a cui viene negato questo diritto non possono sentirsi sullo stesso piano di coloro che detengono le notizie. Ecco quello che sta accadendo a Gaiole, dove una maggioranza che oltre a non tacere quando è in palese difetto, tenta con un uso arbitrario e scorretto del potere, di capovolgere a proprio fa- vore il vero significato di una legittima protesta. I FATTI – Vi erano alla data del Consiglio Comunale (29 gennaio) delle nostre richieste, ancora ineva- se del 19 novembre 2009 e 4 dicembre 2009, men- tre le delibere di Giunta del mese di novembre e dicembre 2009 ci sono state inviate solo il 23 gen- naio 2010, peraltro incomplete nel numero (man- cavano le delibere n. 195, 202, 204 e 207, che ci sono state inviate i primi giorni di febbraio) e nel- la forma, in quanto mancanti di alcuni allegati in- dispensabili per una completa lettura. Da notare che siamo a febbraio 2010 e volutamente non ho elencato i documenti richiesti a gennaio, anche se il Regolamento Comunale (Art. 25 comma 3) prescrive tre giorni di tempo per l’accoglimento; pur tuttavia non ci siamo mai permessi di solleci- tare gli uffici né il quarto giorno, né il quinto, né le settimane successive … perché siamo consape- La sentinella di Gaiole L’Editoriale L’informazione è democrazia pagina La sentinella Foglio informativo socio-politico a cura del gruppo di minoranza Lista Civica “Vota per Gaiole” voli che il lavoro dei dipendenti viene svolto con dedizione e serietà. Faccio notare che le Determine dei Responsabili dei Servizi sono pubblicate all’Albo Pretorio, mentre le Delibere di Giunta e di Consiglio NO! Come dire che gli uffici fanno il proprio dovere, l’organo politico NO! Ma come sempre sta- te sicuri che diranno il contrario. Questa volta abbiamo raccolto della documenta- zione che attesti il tutto, vediamo qua- le verità “dovranno ripristinare” adesso!? LA PROTESTA - Abbiamo deciso di non prendere parte alle votazioni dei pun- ti all’ordine del Giorno dell’ultimo Con- siglio Comunale, ma siamo rimasti in aula per dibattere eventualmente le questioni poste all’attenzione del Consiglio, nel ri- spetto dei cittadini che ci hanno votato. Visto l’operato di questa maggioranza ci sentiamo impossibilitati a svolgere il nostro ruolo di minoranza, e questa è l’ennesima dimostrazione che, nei fatti, la medesima non dà seguito ai numerosi e soliti proclami. Alla nostra iniziativa è seguita una formale diffida al Sindaco con la richiesta di adem- piere a quanto previsto dai regolamenti co- munali, guarda caso dopo la diffida inviata anche per conoscenza agli organi istituziona- li, i documenti richiesti ci sono stati inviati. CONCLUSIONI – Sono sinceramente mera- vigliato del comportamento irresponsabile del Sindaco, che ha dichiarato in Consiglio Comunale che la nostra protesta sarebbe andata a discapito dei cittadini, i quali ve- drebbero così le loro richieste passare in se- condo ordine. Forse il sapersi assumere del- le responsabilità non è una qualità che gli appartiene. L’informazione e la trasparenza degli atti è democrazia e quel galantuomo che è il tempo ci dirà se questa maggio- ranza vorrà essere realmente democratica. Lorenzo Ruffoli La Sentinella non ha alcun carattere di periodicità. Si tratta di un foglio gratuito di informazione a cura del gruppo di minoranza eletto nel Consiglio Comunale di Gaiole in Chianti. Per questa ragione non è sottoposto alle leggi che regolano l’editoria periodica. In questo numero: - L’Editoriale - Dal Consiglio - L’opinione - L’Approfondimento - La lettera - La bacheca

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L’informazione e la conoscenza sono alla base della democrazia e quei cittadini a cui viene negato questo diritto non possono sentirsi sullo stesso piano di coloro che detengono le notizie. Ecco quello che sta accadendo a Gaiole, dove una maggioranza che oltre a non tacere quando è in palese difetto, tenta con un uso arbitrario e scorretto del potere, di capovolgere a proprio fa-vore il vero significato di una legittima protesta.

I FATTI – Vi erano alla data del Consiglio Comunale (29 gennaio) delle nostre richieste, ancora ineva-se del 19 novembre 2009 e 4 dicembre 2009, men-tre le delibere di Giunta del mese di novembre e dicembre 2009 ci sono state inviate solo il 23 gen-naio 2010, peraltro incomplete nel numero (man-cavano le delibere n. 195, 202, 204 e 207, che ci sono state inviate i primi giorni di febbraio) e nel-la forma, in quanto mancanti di alcuni allegati in-dispensabili per una completa lettura. Da notare che siamo a febbraio 2010 e volutamente non ho elencato i documenti richiesti a gennaio, anche se il Regolamento Comunale (Art. 25 comma 3) prescrive tre giorni di tempo per l’accoglimento; pur tuttavia non ci siamo mai permessi di solleci-tare gli uffici né il quarto giorno, né il quinto, né le settimane successive … perché siamo consape-

La sentinella di Gaiole

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Foglio informativo socio-politico a cura del gruppo di minoranza Lista Civica “Vota per Gaiole”

voli che il lavoro dei dipendenti viene svolto con dedizione e serietà. Faccio notare che le Determine dei Responsabili dei Servizi sono pubblicate all’Albo Pretorio, mentre le Delibere di Giunta e di Consiglio NO! Come dire che gli uffici fanno il proprio dovere, l’organo politico NO! Ma come sempre sta-te sicuri che diranno il contrario. Questa volta abbiamo raccolto della documenta-zione che attesti il tutto, vediamo qua-le verità “dovranno ripristinare” adesso!?

LA PROTESTA - Abbiamo deciso di non prendere parte alle votazioni dei pun-ti all’ordine del Giorno dell’ultimo Con-siglio Comunale, ma siamo rimasti in aula per dibattere eventualmente le questioni poste all’attenzione del Consiglio, nel ri-spetto dei cittadini che ci hanno votato.

Visto l’operato di questa maggioranza ci sentiamo impossibilitati a svolgere il nostro ruolo di minoranza, e questa è l’ennesima dimostrazione che, nei fatti, la medesima non dà seguito ai numerosi e soliti proclami. Alla nostra iniziativa è seguita una formale diffida al Sindaco con la richiesta di adem-piere a quanto previsto dai regolamenti co-munali, guarda caso dopo la diffida inviata anche per conoscenza agli organi istituziona-li, i documenti richiesti ci sono stati inviati.

CONCLUSIONI – Sono sinceramente mera-vigliato del comportamento irresponsabile del Sindaco, che ha dichiarato in Consiglio Comunale che la nostra protesta sarebbe andata a discapito dei cittadini, i quali ve-drebbero così le loro richieste passare in se-condo ordine. Forse il sapersi assumere del-le responsabilità non è una qualità che gli appartiene. L’informazione e la trasparenza degli atti è democrazia e quel galantuomo che è il tempo ci dirà se questa maggio-ranza vorrà essere realmente democratica.

Lorenzo Ruffoli

La Sentinella non ha alcun carattere di periodicità. Si tratta di un foglio gratuito di informazione a cura del gruppo di minoranza eletto nel Consiglio Comunale di Gaiole in Chianti. Per questa ragione non è sottoposto alle leggi che regolano l’editoria periodica.

In questo numero:

- L’Editoriale - Dal Consiglio - L’opinione - L’Approfondimento - La lettera - La bacheca

L’Approfondimento

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LISTA CIVICA VOTA PER GAIOLE - HTTP://VOTAPERGAIOLE.WORDPRESS.COM - [email protected]

UNA LEGITTIMA PROTESTA STRUMENTALIZZATA Nell’ultimo consiglio comunale, ci siamo presen-tati con un documento di protesta che si riferiva alla mancata consegna nei termini previsti dalla legge di alcune delibere di giunta ed altra docu-mentazione amministrativa richiesta da tempo. E’ inutile sottolineare che per il gruppo dell’op-posizione è fondamentale conoscere come agisce questa Amministrazione per poter eser-citare almeno il nostro diritto di controllo a fronte di uno scarso( per non dire nullo ) po-tere decisionale sui temi più importanti. Tale nostra protesta è stata fraintesa e strumen-talizzata attraverso un intervento del Sindaco nel Consiglio Comunale del 29 gennaio scorso, nel quale si attribuiva al nostro gesto la volontà di denigrare il lavoro dei dipendenti comunali. Vogliamo chiarire che la nostra protesta non ha niente a che fare con l’operato di coloro che sono preposti a stampare ma-terialmente e preparare gli atti richiesti. Al contrario nessuna accusa né esplicita né implicita era contenuta nel nostro comuni-cato: semplicemente abbiamo avanzato una decisa richiesta di spiegazione di tali inadem-pimenti, che ci deve ancora essere fornita. Siamo stati inoltre accusati di ingolfa-re con le nostre legittime richieste di atti, l’attività degli uffici tanto da sottrar-re attenzione alle esigenze dei cittadini. Non riteniamo che con i moderni mezzi tele-matici e di archiviazione informatizzata, sia-no necessari più di pochi minuti per reperire e stampare dei documenti e quindi ci sentia-mo sereni e non ci riteniamo causa del so-vraccarico di lavoro degli impiegati comunali. Cogliamo l’occasione, invece, di elogiare pub-blicamente l’attività prestata dai dipendenti comunali che, ciascuno per la propria funzione, hanno contribuito a far fronte in maniera egre-gia alle difficoltà di circolazione sulle strade comunali in occasione delle recenti nevicate. Sarebbe stato opportuno e più corretto che un tale elogio, fatto da parte del Sindaco nel-la bacheca del suo partito (PD), fosse stato ri-volto dalla bacheca comunale, proprio perché i dipendenti del Comune agiscono a favore di tutta una collettività rappresentata dallo stes-so Sindaco sia per i cittadini che condividono la sua fede politica sia per gli altri( non pochi).

Antonio Mangiameli

RISPOSTE ALLA BACHECA DEL PD

La nostra non adesione alla proposta di

contribuzione per il terremoto di Haiti, non è stata motivata dalla volontà di negare un aiu-to, che invece personalmente e privatamen-te ognuno ha fatto secondo la propria coscienza. Semplicemente, in occasione del Consiglio del 29 gen-naio scorso il gruppo dell’opposizione ha deciso di non partecipare a nessuna votazione e in modo coerente non abbiamo votato neppure il contributo per Haiti.

Antonio Mangiameli

Dal Consiglio

Acqua torba nelle condutture dell’acquedotto comu-nale di Gaiole, non è certamente una casualità, ma una costante. Quando si verificano temporali, quando piove per giorni intensamente come negli ultimi pe-riodi, dai rubinetti delle abitazioni esce acqua di co-lore marrone. Il Sig. Sindaco si limita solo a fare una ordinanza, di non utilizzare l’acqua per uso potabile niente più. Questa ormai è diventata una situazione insostenibile e non più tollerabile, nessuno provvede o si fa carico di sollevare il problema nelle sedi opportu-ne, per risolverlo una volta per tutte. Quando l’acque-dotto era gestito in maniera diretta c’era San Poldo da Gaiole che provvedeva di persona a fare delle ma-novre di chiusura, riuscendo così ad eliminare questo inconveniente che oltre a creare disagio, mette a serio rischio anche il funzionamento degli elettrodomestici. In questi anni si sono sprecate lettere di protesta da parte dei cittadini, interrogazioni in Consiglio Comuna-le da parte dei gruppi di minoranza, ma nessuno della Amministrazione Comunale ha recepito questo giustifi-cato malcontento e si è fatto carico di portare a solu-zione questo grave problema. Vi posso assicurare che questo disagio è risolvibile e con investimenti modesti, la tecnologia idraulica a sistemi di filtraggio automati-co che permetterebbero di non avere più acqua torba dai rubinetti, basterebbe un po’ di buona volontà e di interessamento da parte dei nostri Amministratori per chiudere un capitolo che da oltre venti anni crea forti disagi e difficoltà. E’ giusto che una Amministrazione si attivi per la realizzazione di mega opere, ma è altret-tanto giusto e doveroso da parte di un’Amministrazio-ne di dare risposte concrete e di attivarsi per trovare

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L’opinioneSULLE SEdIcENTI “PAGINE dEMOcRATIchE”

Vorrei proporre qualche osservazione sul foglio infor-mativo dell’Unione Comunale di Gaiole in Chianti sul-la scorta degli scritti di un grande intellettuale del nostro tempo, Leonardo Sciascia. Premetto che sono un grande ammiratore dello scrittore e politico sicilia-no e che la lettura dell’editoriale di benvenuto mi ha fatto tornare in mente alcuni passi che mi pare foto-grafino “il contesto” (titolo del suo libro più critico).

Intanto già nelle prime proposizioni sono contenute delle contraddizioni non da poco, considerato che chia-mare il foglio “giornale” stride con il disclaimer che avverte della non periodicità. Ma come sei palloccolo-so! esclameranno i cittadini ... E’ vero sono pallocco-loso e proprio per questa ragione opino che l’italiano dell’editoriale è a dir poco periclitante, tanto che mi è sovvenuto il discorso del Prof. Crifò nel romanzo Una storia semplice cui il Prefetto dice: “Italiano o non italiano eccomi qua”. Allude al fatto che nonostante prendesse sempre voti bassissimi col Professore, pure è divenuto Prefetto. La risposta è: “L’italiano non è l’ita-liano, l’italiano è il ragionare. Se avesse saputo ancor meno l’italiano, sarebbe arrivato ancora più in alto”.

Ecco, appunto. Singolare anche il fatto che la parola “partito” venga sempre utilizzata con la maiuscola ini-ziale, tanto - correttamente - quando la segue l’agget-tivo “democratico”, ché in quel caso la funzione è quel-la del nome proprio, quanto quando è utilizzata senza aggettivazione, il che richiama alcune fosche pagine orwelliane di ispirazione trotskista nelle quali il Partito è unico e monocratico ed è padrone dei destini di tutti.

Si giunge quindi alla locuzione: “Questo sarà un foglio che si preoccuperà di ripristinare, ove ce ne fosse bi-sogno, la verità”. Nel Il giorno della civetta Sciascia fa dire al proprio antieroe, il capobastone Mariano Arena a colloquio col Capitano dei Carabinieri Bellodi: “Lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né sole né luna, c’è la veri-tà”. Ecco, la velata minaccia contenuta nel discorso del capomafia ritorna nella locuzione successiva del foglio: “Sarà attento a che il dibattito sui temi locali sia sempre contrassegnato dal rispetto per le persone

e farà si [senza accento, purtroppo] che, al di la [sempre senza accento] di ogni disputa, rimanga centrale la ricerca del dialogo”. E se tale rispet-to venisse a mancare? In cosa si concretizzerà l’attenzione del partito? E con che mezzi ver-rà ripristinata (espressione quanto meno ambi-gua) la verità? E quale verità? Perché noi siamo convinti della bontà della settima proposizione del Tractatus logico matematico di Ludwig Wit-tgenstein: “Ciò che può essere detto, deve dir-si chiaramente, mentre ciò che non può essere detto, va taciuto” e quindi diciamo sempre e solo la verità. Che poi alla realtà possano darsi interpretazioni politiche diverse è un altro con-to, ma questo dovrebbe rientrare nei diritti ga-rantiti ad ogni cittadino, non nell’arbitrio di chi ha vinto le elezioni. Faccio un esempio. Le se-guenti sono proposizioni VERE: 1) sono, ad oggi, stati spesi 4.817.628 (quattromilioniottocento-diciassettemila...) per riattare ua sola porzione delle ex Cantine Ricasoli; 2) l’allora candidato a Sindaco, in campagna elettorale ha sostenuto che nel febbraio 2010 il lavori avrebbero trovato la propria conclusione; 3) nella medesima occa-sione ha sostenuto che in buona parte tali Can-tine sarebbero state utilizzate per la creazione di un Museo del Vino e comunque non ha mai fatto cenno ad un utilizzo dedicato allo sport ciclistico; 4) Durante un Consiglio comunale un Consigliere ha sostenuto che le Cantine sono un “bubbone” e che - una volta creata al loro in-terno la “Coverciano del ciclismo” - il Museo del Vino si sarebbe ridotto ad una targhetta da una parte; 5) contestualmente sono stati messi in preventivo di spesa e/o già spesi circa 880.000 euro per la Biblioteca, circa tre milioni per l’Asilo. Quale sarebbe la verità da ripristinare?

Un altro esempio di proposizione VERA e INCON-TESTABILE: la Pro Loco, con tutto che in sei mesi ha reso possibili - con finanze miserande - di-versi eventi e prodotto utili per circa ottomila euro, è stata commissariata per motivi non pre-visti né dallo statuto, né dalla convenzione e chi scrive è stato diffidato dal “democratico” Sinda-co dall’utilizzare anche solo il nome. Vogliamo intervenire per ripristinare la verità anche qui?

Le parole hanno un senso e un valore e tut-ta questa attenzione che il PD di Gaiole pre-sta al ripristino della verità sarebbe meglio la volgesse a quello che sostiene in varie sedi, non ultima quella delle Pagine democratiche.

Silvio Pucci

idonee soluzioni a inconvenienti che si trascinano da anni. Con la speranza che qualcuno dell’Amministra-zione, in tempi brevi, si alzi dalla poltrona e prenda contatti con i gestori dell’acquedotto, invitandoli ad un confronto tecnico con le aziende che fanno trattamen-to delle acque per arrivare definitivamente a raggiun-gere questo obbiettivo tanto sperato, gli abitanti di Gaiole dovranno portare pazienza, ma fino a quando??

Giuliano Bruni

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AVETE VISTO UNA CAVA A MONTEGROSSI?

AMNESIE DI UN EX ASSESSORE

Con una lettera raccomandata inviata al Sindaco di Gaiole il 31 dicembre, il Comi-tato “Pro Monti Grossoli” ha ancora una vol-ta chiesto all’Amministazione che la stra-da Comunale,che dal bivio di Badia arriva a Montegrossi venga messa in sicurezza. Il lato destro della strada che affaccia sul-la Cava è protetto dal vuoto solamente da un ingannevole bordo di siepi e piccoli alberi. Il Sindaco ha garantito una soluzione al pro-blema che riguarda non solo gli abitanti del-la Frazione ma anche tutti i turisti che du-rante la bella stagione transitano numerosi. Questa richiesta era già stata presentata il 20 novembre 2005 sottolineando l’urgenza e in data 10 gennaio 2006 il Sindaco Parigi rispondeva im-pegnandosi formalmente per la messa in sicurez-za della strada. L’8 agosto 2008 si ripresentava la richiesta caduta ancora una volta nel vuoto. Alla nostra ultima lettera veniva sollecitamen-te risposto che il 13 gennaio ultimo scorso sa-rebbe avvenuto un sopralluogo per stabilire la natura del terreno, sopralluogo necessario per decidere il tipo di barriera da utilizzare. A quasi un mese di distanza non si vede trac-cia di questo intervento Speriamo che anche la terza richiesta non passi nel dimenticatoio. Il problema della Cava è poi tornato all’atten-zione dei giornali in seguito a un incidente che ha coinvolto un turista e che ha richiesto l’in-tervento di Vigili del fuoco e della Misericordia. In una intervista riportata il 17 gennaio sul-la Nazione, a una domanda del giornalista, il Sindaco ha risposto dicendo che l’obiettivo della giunta è di riprendere in esame tutta la situazione per arrivare a una valorizzazione ambientale della Cava di Montegrossi tenendo però presente la situazione delle concessio-ni. L’apertura della suddetta Cava è, per for-tuna, subordinata al ripristino delle due cave precedenti che da anni deturpano la zona. Vale qui la pena di sottolineare che la concessio-ne della seconda Cava era stata data nel lontano 1988 con la clausola: CONCESSIONE FINALIZZA-TA AL RECUPERO DELLA CAVA DI MONTEGROSSI. Il Catino (nome della prima cava) non solo non è stato recuperato ma è stato ora av-viato un procedimento giudiziario per DISA-STRO AMBIENTALE a carico della SACCI i e del titolare della società che gestisce gli scavi. La prima udienza si è tenuta il giorno 21 gen-naio. La testimonianza del tecnico della fore-stale responsabile delle indagini è stata pun-tuale, molto dettagliata, precisa e accurata. Stupisce che il Comune si sia costituito parte

civile e abbia chiesto i danni quando per tutti que-sti anni le relazioni trimestrali che dovevano riportare l’avvenuta regolare esecuzione degli scavi e dei re-cuperi siano state vistate come regolari dal respon-sabile dei controlli nominato dallo stesso Comune Nella seconda Cava, in cui si è illecitamente supe-rato di centinaia di migliaia di metri cubi la quanti-tà concessa (fatto riconosciuto da una prima perizia eseguita dal Comitato e confermata da una seconda perizia richiesta dal Comune) è avvenuto un malde-stro tentativo di creare artificialmente un gradone con materiale di riporto. Tentativo fallito visto che le piogge degli ultimi due anni stanno facendo franare questo gradone artificiale poichè al disotto non esi-ste più il necessario supporto in pietra che avrebbe dovuto essere lasciato al momento dell’escavazione. La SACCI ha così dimostrato chiaramente che in tutti questi anni NULLA HA FATTO per il recupero. Ciono-nostante il Sindaco parla ancora di piano di recupe-ro che dovrebbe essere ora protocollato al Comune. Ci si chiede a questo punto come si possa pensare di dover ritenere valida una concessione data tanti anni fa a una società che non solo ha dimostrato con i fat-ti di non avere tenuto in nessun conto le motivazioni contenute nei permessi ma di avere creato un danno irreparabile.

Franca Lombardi Gatteschi “Comitato Pro Monti Grossoli”

La lettera

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