La scuola storico-culturale - UNIMIB

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La scuola storico - culturale

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La scuola storico-culturale

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Psicologia e marxismo

ò La psicologia in Unione Sovietica negli anni ’20 e ’30

ò La nascita della Scuola storico-culturale

ò Konstantin N. Kornilov e l’Istituto di Psicologia di Mosca

ò La “troika”:1. Lëv Semënovič Vygotskij (1896-1934)2. Aleksej Leontjev (1903-1979)3. Aleksandr Lurija (1902-1977)

ò Scuola storico-culturale vs. scuola di Pavlov

ò Il declino della scuola storico-culturale

ò La “riscoperta”

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Lëv Semënovič Vygotskij (1896-1934)

ò La biografia e la formazione

ò La tesi della priorità dell’azione sulla cognizione

ò Il “salto dialettico” (salto qualitativo):Ø a livello filogenetico à tra gli animali e l’uomoØ a livello ontogenetico à dalle funzioni psichiche elementari alle

funzioni complesse

ò Gli strumenti: materiali (utensili) e psicologici (simbolici)

ò Vygotskij vs. riflessologia e comportamentismo

ò Le critiche alla riflessologia

ò Essa è inadeguata a spiegare la formazione dei processi psichici superiori, come il linguaggio

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Il livello simbolico

ò Il salto dialettico (mutamento di qualità) nel rapporto tra stimolo e reazione

ò Lo “stimolo-mezzo” (stimul-sredvsto)

“La presenza di stimoli creati accanto a quelli dati è la caratteristica distintiva della psicologia dell’uomo.”

ò Dal punto di vista neurofisiologico il salto qualitativo rappresentato dall’introduzione degli stimoli-mezzo implica la formazione di nuove connessioni cerebrali.

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La coscienza e il linguaggio

ò Le critiche al comportamentismo

ò L’eliminazione della coscienza da oggetto di ricerca della psicologia rende incomprensibili le caratteristiche tipiche delle attività mentali umane più complesse

ò La coscienza come organizzazione attiva delle funzioni psichiche, acquisita nella storia ontogenetica dell’individuo, nella sua interazione con l’ambiente sociale

ò Il ruolo del linguaggio: è la funzione psichica per eccellenza, il paradigma della dimensione collettiva e comunicativa di tutte le funzioni psichiche in senso lato.

ò Acquisizione e sviluppo del linguaggio

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La coscienza e il linguaggio

ò Lo sviluppo del linguaggio attraversa due fasi distinte:1. nella prima esso si pone come strumento di comunicazione2. nella seconda diventa strumento di regolazione del

comportamento a tutti gli effetti

ò Il linguaggio ha inizialmente una funzione interpsichica e comunicativa (è un’attività sociale che mette in rapporto una persona con un’altra per fini comunicativi e di interazione sociale), solo in seguito diventa intrapsichica (un’attività individuale che permette di regolare dall’interno i propri processi psichici e il comportamento).

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Lo sviluppo del linguaggio

ò Ciò vale, più in generale, per tutti i processi psichici: le funzioni mentali si definiscono inizialmente in una dimensione interpsichicae solo successivamente acquistano una valenza intrapsichica:

ò “Potremmo formulare come segue la legge genetica generale dello sviluppo culturale: ogni funzione nel corso dello sviluppo culturale del bambino fa la sua apparizione due volte, su due piani diversi, prima su quello sociale, poi su quello psicologico, dapprima tra le persone, come categoria interpsichica, poi all’interno del bambino, come categoria intrapsichica. [...] Potremmo perciò definire la sociogenesi delle forme superiori del comportamento come il risultato principale della storia dello sviluppo culturale del bambino.”

ò Vygotskij vs. Piaget: Per Piaget la dimensione comunicativa, la valenza interpsichica delle funzioni mentali, è il punto d’arrivo di un processo di sviluppo delle strutture dell’intelligenza che trae origine dalle caratteristiche di matrice biologica della specie umana.

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Vygotskij vs. Piaget

ò Pensiero e linguaggio (1934): pensiero e linguaggio hanno radici genetiche differenti

ò Inizialmente, nel bambino l’attività di pensiero è indipendente dall’uso del linguaggio

ò Solo a un anno e mezzo o due circa nel bambino pensiero e linguaggio cominciano a interagire, nel senso che il linguaggio diventa uno strumento di comunicazione del pensiero

ò A quattro anni circa, il linguaggio comincia ad essere usato –inizialmente a voce alta, nella cosiddetta fase egocentrica, che compare a circa tre anni – come strumento di regolazione del proprio comportamento

ò A sette anni circa l’interiorizzazione può dirsi completa

ò Il significato da attribuire al «linguaggio egocentrico»

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Lo “sviluppo prossimale”

ò L’importanza dell’ambiente sociale e dell’apprendimento

ò L’area di sviluppo prossimale:

“Non è nient’altro che la distanza tra il livello attuale dello sviluppo, determinato dalla capacità di risolvere autonomamente un problema, e il livello prossimale dello sviluppo, determinato dalla capacità di risolvere un problema sotto la guida di un adulto o in collaborazione con un compagno più abile.”

ò L’insegnamento deve precorrere lo sviluppo:

ò “Il processo di sviluppo non coincide con quello di apprendimento, il processo di sviluppo segue quello di apprendimento, che crea l’area di sviluppo potenziale.”

ò Un bilancio dell’opera di Vygotskij

ò L’interesse di Vygotskij per i processi mentali nel loro sviluppo e nel rapporto dialettico fra normalità e patologia