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LA SCUOLA DELL' INCLUSIONE Bisogni Educativi Speciali Istituto di Istruzione Superiore “ V. Bachelet “ di Oggiono Istituto di Istruzione Superiore “V.Bachelet” - Oggiono Incontro del 14 Ottobre 2014, a cura del Progetto Inclusione

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LA SCUOLA DELL' INCLUSIONE

Bisogni Educativi Speciali

Istituto di Istruzione Superiore “ V. Bachelet “ di Oggiono Istituto di Istruzione Superiore “V.Bachelet” - Oggiono

Incontro del 14 Ottobre 2014, a cura del Progetto Inclusione

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Il concetto di Bisogni Educativi Speciali impone alla scuola di organizzare una didattica inclusiva, ma ciò non è da estendersi alla mera difficoltà che si riscontra nella quotidiana esperienza didattica e nelle “normali” difficoltà di crescita e di apprendimento di ciascun alunno

La scuola dell'inclusione può intervenire nella personalizzazione in modi diversi:

INFORMALI (senza Pdp) STRUTTURATI (con PdP).

FISIONOMIA ETEROGENEA DELLE CLASSI

NECESSITA’ DI UNA DIMENSIONE INCLUSIVA

DISABILITA’ CERTIFICATAIntegrazione scolastica e personalizzazione della didattica con insegnante di sostegno.

ALUNNI CON B.E.S.Inclusione scolasticae personalizzazione della didattica da parte del consiglio di classe.

SCUOLA DELL'INTEGRAZIONE

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ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

DISABILITA'Ai sensi della Legge 104/1992

PEI/PDF Piano Educativo Individualizzato e Profilo Dinamico Funzionale

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

SOSTEGNO

DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) +

PDPPiano DidatticoPersonalizzatoAi sensi della Legge 170/2010

SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO LINGUISTICO e CULTURALEDirettiva Min. 27/12/2012Nota prot. 65 del 8/01/2013Circ. Min. n.8 del 6/3/2013Nota prot. n.1551 del 27/06/2013Nota prot. n. 2563 del 22/11/2013

- Deficit dei linguaggi- Iperattività (ADHD)- QI tra 70 e 85 punti (ICD10 F70 F84,9) Possibile PDP

o percorso non strutturato

NAI (Nuovi Arrivati in Italia)

Generalmente NON si avvalgono di PDP(Cfr. slide successive)

Svantaggio scolastico oltre l'ordinaria difficolta'

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ALUNNI CON BES

SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO LINGUISTICO E CULTURALE

SVANTAGGIO SCOLASTICO OLTRE L'ORDINARIA DIFFICOLTA'

Famiglie disgregate, patologiche, trascuranti, con episodi di abuso e maltrattamento, che hanno subito eventi drammatici, lutti o carcerazioni oppure che vivono alti livelli di conflitto

Povertà, deprivazione culturale, difficoltà lavorative ed esistenziali

Provenienza da ambiti culturali e linguistici molto diversi

Da Ianes, Cramerotti

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ALUNNI CON BES

SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE

Come individuarli e

quando fare il PDP?

Essi sono individuati sulla base di ben fondate considerazioni psicopedagogiche

e didattiche ed elementi oggettivi, come ad es. una segnalazione degli operatori

dei servizi sociali o richieste di genitori accompagnate da diagnosi che non

hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA.

Gli alunni NAI (Nuovi Arrivati in Italia) pur NON conoscendo la lingua italiana,

NON sono generalmente destinatari di PdP, bensì “necessitano di interventi

didattici relativi all’apprendimento della lingua e, solo in via eccezionale, della

formalizzazione tramite un PDP” (nota del 22-11-2013).

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DIAGNOSI e CERTIFICAZIONE

CERTIFICAZIONE : documento con valore legale che attesta il diritto di avvalersi

della legge 104/92 o 170/2010 (per i DSA si utilizza la formula: Diagnosi/Relazione Clinica)

L'unico ente accreditato a fornire certificazioni utilizzabili dalle scuole sono i servizi sanitari

nazionali (strutture pubbliche o accreditate).

DIAGNOSI : giudizio clinico attestante la presenza di una patologia o un disturbo che può

essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto agli

albi delle professioni sanitarie.

Ciò significa che qualsiasi diagnosi, senza la validazione dell'ASL, anche redatta da

specialisti, non conta dal punto di vista legale per poter attivare ciò che la normativa

scolastica prevede in caso di DISABILITA'.

NB: Per i DSA si vedano alle diapositive seguenti: “Precisazioni sulle certificazioni degli

alunni con DSA” e “Nota regionale del 12 febbraio 2012”.

In via transitoria, in attesa di Certificazione o diagnosi clinica, il C.d.C puo' comunque

formulare il PDP.

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Precisazioni sulle certificazioni degli alunni con DSA

Ai fini dell’adozione delle misure previste dalla Legge 170/2010 nell’ambito del Piano

Didattico Personalizzato, si considerano validi anche quei documenti firmati da un solo

rappresentante (neuropsichiatra infantile o psicologo) dell’equipe, ferma restando la

possibilità (ma non l’obbligo) che la certificazione sia firmata da tutte le figure professionali

che hanno preso parte alla valutazione.

Ugualmente in un’ottica di semplificazione, si invita a ritenere valide a tutti gli effetti le

certificazioni di DSA redatte prima dell’entrata in vigore delle attuali disposizioni.

Salvo ove diversamente indicato, la certificazione resta valida fino al termine del percorso

scolastico.

(cfr. in allegato alla presente la Nota regionale

Protocollo H1.2013.0006315 del 21/02/2013)

(cfr. in allegato alla presente la nota regionale Protocollo H1.2013.0006315 del 21/0

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Regione Lombardia

NOTA REGIONALE DEL 12 FEBBRAIO 2012

Giunta Regionale DIREZIONE GENERALE SANITA'

GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI E POLITICHE DI APPROPRIATEZZA E CONTROLLO

Protocollo H1.2013.0006315 del 21/02/2013Firmato digitalmente da LUCA GIUSEPPE MERLINO

Oggetto: Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). Istituzione presso le ASL degli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare attività di prima certificazionediagnostica valida ai fini scolastici secondo quanto previsto dalla L.170/2010

(Testo della Nota Regionale alla diapositiva succssiva)

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“Si trasmettono le indicazioni relative ai requisiti per l’autorizzazione alla certificazione di DSA redatte in applicazione dell’Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012 “Indicazioni per la diagnosi e certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)” (Rep. Atti Conferenza Stato Regioni n. 140/2012).

Le indicazioni sono state definite dalla Direzione Generale Sanità sulla base del confronto attivato con il Gruppo di Approfondimento Tecnico regionale di cui hanno fatto parte rappresentanti delle figure professionali implicate nella certificazione (logopedisti, neuropsichiatri infantili e psicologi), dell’Ufficio Scolastico Regionale e delle associazioni di familiari e di operatori attivi nel campo dei DSA.Esse prevedono la costituzione in ogni ASL di elenchi, a valore regionale, in cui vengano iscritti, sulla base di un’autocertificazione attestante il possesso degli specifici requisiti richiesti, i soggetti autorizzati a effettuare attività di prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento valida ai fini scolastici secondo quanto previsto dalla L.170/2010.Al riguardo si precisa che i servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza pubblici e privati accreditati, così come i servizi di riabilitazione dell’età evolutiva pubblici e privati accreditati, non sono tenuti alla presentazione dell’istanza in quanto autorizzati alla certificazione di DSA secondo l’art. 1 comma 3 del citato Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012.

Si conferma che la certificazione deve essere redatta utilizzando il modulo trasmesso dalla Direzione Generale Sanità con nota del 21.11.2012 (prot. H1.2012.0033445) e che, salvo ove diversamente indicato, resta valida fino al termine del percorso scolastico.

In un’ottica di semplificazione, le nuove procedure prevedono, a parziale rettifica di quanto precedentemente indicato (nota del 05.07.2011- prot. H1.2011.0020307 e nota del 21.11.2012 – prot. H1.2012.0033445) che, a partire dalla attivazione degli elenchi, il modulo sopra indicato possa essere firmato da un solo rappresentante (neuropsichiatra infantile o psicologo) dell’equipe, ferma restando la possibilità (ma non l’obbligo) che la certificazione sia firmata da tutte le figure professionali che hanno preso parte alla valutazione.Ugualmente in un’ottica di semplificazione, per non gravare sugli utenti e sulle loro famiglie, si invita a ritenere valide a tutti gli effetti le certificazioni di DSA redatte prima dell’entrata in vigore delle attuali disposizioni. Tali certificazioni non devono pertanto essere ratificate utilizzando la nuova modulistica e le nuove procedure, ferma restando la possibilità per l’ente che le riceve di richiedere, in caso di giustificato dubbio, un parere alla Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza competente territorialmente, così come previsto dalla citata nota prot. H1.2011.0020307”.

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ALUNNI CON BES

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

In un soggetto si possono verificare anche più disturbi insieme, si ritiene

che abbiano la stessa origine di tipo neuropsicologico. In alcuni casi il

quadro clinico, particolarmente grave, richiede sostegno (legge 104); se

meno grave (no certificazione disabilità), si applicano misure legge 170

DSA.

Disturbi clinicamente fondati

disturbo specifico del linguaggio (F8N0.0-

F80.2/315.3)

Disprassia

ADHD (disturbo attenzione e iperattività)

Funzionamento cognitivo limite

Disturbo della coordinazione motoria

DSA

dislessia (F81.0/315.02)

disgrafia

disortografia

discalculia (F81.2/315.1)

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ALUNNI CON BES

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO - DSA

Sigla F81 Classificazione Internazionale ICD-10 Org. mondiale della sanità

Annoverati dalla LEGGE n. 170 del 2010

Si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma, con

caratteristiche fisiche e mentali nella norma e la capacità di imparare.

Si tratta di disturbi di alcune abilità specifiche che non permettono una completa

autosufficienza nell'apprendimento poiché le difficoltà si sviluppano sulle

attività che servono per la trasmissione della cultura, come ad esempio la

lettura, la scrittura e il calcolo.

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IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Il PDP è uno strumento di confronto tra il consiglio di classe e la famiglia (o con

lo stesso studente se maggiorenne) e va redatto entro 3 mesi dall'arrivo a scuola

della diagnosi o certificazione.

Con questo documento il team docente si impegna ad attuare gli interventi didattici

necessari per il successo scolastico dell'alunno.

Esso può essere modificato nel corso dell'anno scolastico

Devono essere definite in primo luogo le difficoltà rilevate (dedotte dalla diagnosi

e dall'osservazione in classe da parte dei docenti).

Per ogni materia, devono essere specificate:

le strategie metodologiche e didattiche che si intendono utilizzare,

le misure dispensative e gli strumenti compensativi che si impiegheranno,

le modalità di verifica e valutazione che verranno adottate.

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BES e PDP - STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

1. Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto

(linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini,

disegni e riepiloghi a voce.

2. Utilizzare schemi e mappe concettuali

3. Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini).

4. Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.

5. Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”.

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BES e PDP - STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

6. Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per

orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali.

7. Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale.

8. Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari.

9. Promuovere l’apprendimento collaborativo.

10. Altro...

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BES e PDP - Misure dispensative

All’alunno è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini

dei concetti da apprendere:

1. La lettura ad alta voce.

2. La scrittura sotto dettatura.

3. Prendere appunti.

4. Copiare dalla lavagna.

5. Il rispetto della tempistica per

la consegna dei compiti scritti.

6. La quantità eccessiva dei compiti a casa.

7. L'effettuazione di più prove valutative in

tempi ravvicinati.

8. Lo studio mnemonico di formule, tabelle,

definizioni.

9. Sostituzione della scrittura con linguaggio

verbale e/o iconografico.

10. Altro...

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BES e PDP - Strumenti compensativi

L’alunno può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le

carenze funzionali determinate dal disturbo.

Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi

sui compiti cognitivi, oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla

correttezza.

1. Formulari, sintesi, schemi, mappe

concettuali delle unità di apprendimento.

2. Tabella delle misure e delle formule

geometriche.

3. Computer con programma di videoscrittura,

correttore ortografico stampante e scanner.

4. Calcolatrice o computer con foglio di calcolo

e stampante.

5. Registratore e risorse audio

(sintesi vocale, audiolibri, libri

digitali).

6. Software didattici specifici.

7. Computer con sintesi vocale

vocabolario multimediale.

8. Altro...

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BES e PDP - Strategie utilizzate dall'alunno

1. Strategie utilizzate per lo studio: sottolinea, identifica parole–chiave,

costruisce schemi, tabelle o diagrammi.

2. Produzione di un testo scritto: utilizza computer, schemi, correttore

ortografico.

3. Modalità di svolgimento del compito assegnato: indicare se è autonomo o

necessita di azioni di supporto.

4. Scrittura di testi con modalità grafica diversa.

5. Usa strategie per ricordare: uso immagini, colori, riquadrature.

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BES e PDP - Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio

1. Strumenti informatici

(libro digitale, programmi

per realizzare grafici) e

fotocopie adattate.

2. Utilizzo del PC per

scrivere.

3. Registrazioni.

4. Testi con immagini.

5. Software didattici.

6. Altro...

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BES e PDP - LINGUE STRANIERE

.ESONERO DALLO STUDIO DELLE LINGUE STRANIERE

(o di qualsiasi disciplina)

Solamente in presenza di particolare gravità, l’alunno può essere esonerato

dall’insegnamento delle lingue straniere (o di qualsiasi altra disciplina) e

seguire un percorso didattico differenziato, sempre che la famiglia e il consiglio

di classe siano d’accordo.

In questo caso, in sede di Esami di stato, i candidati “possono sostenere

prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al

rilascio dell'attestazione (e non al diploma) di cui all'art.13 del D.P.R.

n.323/1998”.

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BES e PDP - LINGUE STRANIERE

DISPENSA DALLA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE

Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà dell'alunno (Il Latino e il Greco, in quanto lingue classiche, non sono da intendersi come lingue straniere). Tuttavia alcuni alunni possono essere dispensati dall’effettuazione delle prove scritte in lingua straniera, sia durante l’anno che in sede di esami, quando si presentino i seguenti casi:

1. In presenza di particolare gravità con esplicita richiesta in diagnosi di

esonero dalle prove scritte.

2. Qualora sia la famiglia a richiedere la dispensa dalle prove scritte.

3. Decisione del consiglio di classe sulla base della diagnosi e delle risultanze

degli interventi di natura pedagogico-didattica.

Secondo il decreto attuativo legge 170/2010, art.6, comma 4:“Le Istituzioni scolastiche attuano ogni strategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSA l’apprendimento delle lingue straniere. A tal fine valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune”.

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BES e PDP - FORME DI VERIFICA E VALUTAZIONE PERSONALIZZATE

Valide anche per Esami conclusivi del Corso di Studi

Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali la valutazione e la verifica degli

apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli,

devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive.

Nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati,

nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti

metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei, indicati nel

PDP.

Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione

delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.

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BES e PDP - FORME DI VERIFICA E VALUTAZIONE PERSONALIZZATE

valide anche per Esami conclusivi del Corso di Studi

L'alunno nella valutazione delle discipline potrà avvalersi dei seguenti strumenti:

1. Programmare e concordare con l’alunno le verifiche.

2. Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la

lingua straniera).

3. Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e

collegamento piuttosto che alla correttezza formale e grammaticale.

4. Utilizzo di strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte che orali (mappe

concettuali).

5. Introdurre prove informatizzate.

6. Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove.

7. Prove di valutazione formativa (sviluppare la capacità di “imparare ad imparare”)

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SINTESI DEGLI INTERVENTI MESSI IN ATTO PER UNA MIGLIORE INCLUSIONE DELLO STUDENTE NEL SISTEMA SCOLASTICO.

Queste note possono essere riassunte in 14 categorie

1. ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA GENERALE

In questa categoria di risorse troviamo ciò che riguarda l’ordinaria

organizzazione della vita scolastica: i tempi scuola, gli orari delle alunni, l’orario

degli insegnanti (attivando compresenze, uso specifico degli straordinari…), la

formazione delle classi, l’uso di classi aperte, l’utilizzo ampio dell’insegnante per

il sostegno, l’azione dei collaboratori scolastici, le altre attività offerte dalla

scuola (gruppo sportivo, biblioteca, gruppo musicale…). In rapporto a queste

risorse il Consiglio di classe cercherà di definire una serie di attività specifiche o

di accorgimenti che devono essere presi.

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BES – INTERVENTI DI INCLUSIONE

2. SPAZI E ARCHITETTURA

La seconda categoria di risorse riguarda gli spazi e l’architettura della scuola e

degli ambienti connessi. In questa risorsa troviamo anche le varie soluzioni

logistiche sia degli spazi della classe (posizioni dei banchi e della cattedra,

posizioni degli studenti…) sia del proprio spazio individuale (banco libero da

distrazioni…).

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3. SENSIBILIZZAZIONE GENERALE

Nella terza categoria di risorse troviamo la sensibilizzazione dell’insegnante,

delle famiglie e degli alunni rispetto alla cultura dell’integrazione e

dell’inclusione; questa sensibilizzazione non riguarda quindi soltanto la

famiglia direttamente interessata ma le famiglie di tutti gli alunni, attraverso

incontri specifici. In questa categoria di risorse troviamo tutte le varie

iniziative di informazione, conoscenza, attivazione di sensibilità e di

atteggiamenti positivi costruttivi rispetto agli alunni in difficoltà. Per

promuovere questa sensibilizzazione possono essere utili attività di

immedesimazione nelle condizioni di disabilità, concorsi di scrittura/di

poesie, cicli di incontri con testimoni importanti della disabilità, cicli di film,

spettacoli teatrali…

BES - INTERVENTI DI INCLUSIONE

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4. ALLEANZE EXTRASCOLASTICHE

La quarta categoria di risorse riguarda l'aiuto che può dare alle pratiche inclusive

l’alleanza strategica con varie risorse extrascolastiche educative e formative,

formali o informali, a cominciare dalla famiglia e dalle tante realtà culturali,

economiche, sociali, sportive e associative presenti in un dato territorio. Le varie

risorse del territorio vanno considerate nella loro possibile valenza educativa e

formativa, anche con modalità creative rispetto al tradizionale uso didattico

dell’ambiente e di varie figure tradizionalmente formative, come artigiani, artisti,

tecnici…

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5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

La quinta categoria di risorse riguarda la formazione specifica degli insegnanti,

ritenuta importante per realizzare buone politiche inclusive. A questo proposito la

presenza dell’insegnante di sostegno può essere stimolo e anche guida di questa

formazione che sarà attivata secondo le modalità più adatte e opportune. La

formazione può essere pensata anche per i collaboratori scolastici che, pur non

essendo coinvolti direttamente nella didattica, sono figure professionali rilevanti

all’interno della scuola.

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6. DOCUMENTAZIONE

La sesta categoria di risorse fa riferimento all’utilizzo sistematico di

esperienze compiute da altre istituzioni scolastiche. Si ritiene opportuno

un confronto con altre realtà scolastiche per scambiare esperienze e

documenti in modo da creare una rete di documentazione e informazione

sull’integrazione e di supporto alla didattica inclusiva.

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7. DIDATTICA COMUNE

In questa categoria di risorse rientrano le strategie e gli accorgimenti per

rispondere adeguatamente in maniera individualizzata ai vari bisogni educativi

speciali. Principalmente si dovrà pensare a quelle scelte metodologiche che si

sono dimostrate negli anni maggiormente inclusive rispetto alla tradizionale

lezione frontale e che coinvolgono solitamente tutta la classe (piccoli gruppi di

apprendimento, tutoring di un alunno verso un altro, didattica partendo da

situazioni reali, laboratori di apprendimento, lavoro cooperativo, schemi e

mappe concettuali, rappresentazioni visive dei concetti implicati in un

argomento). La didattica diventa inclusiva se cerca anche il più possibile punti

di contatto tra i vari ambiti disciplinari e se rapporta le competenze dell’alunno

con le richieste degli obiettivi della classe.

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8. PERCORSI EDUCATIVI E RELAZIONALI COMUNI

Nell’ottava categoria di risorse troviamo percorsi educativi e relazionali

comuni, offerti cioè a tutti gli alunni, ma che vanno per alcuni aspetti adattati

e individualizzati: in questo caso si utilizzano spesso laboratori creativi,

espressivi e produttivi di vario genere. Alcune attività laboratoriali sono

rivolte allo sviluppo di modalità relazionali e affettive mentre altre

coinvolgono l’espressione corporea e linguistica, i linguaggi grafici e pittorici

e le attività ludiche e musicali e puntano allo sviluppo di competenze sociali

e relazionali. Possono essere di diverso genere e possono spaziare dalle

abilità espressive all’ educazione all'affettività, dalla musica all’animazione

corporea/ teatrale, dalla manipolazione alla gestione delle relazioni…

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9. DIDATTICA INDIVIDUALE

In questa risorsa definiamo i percorsi di didattica individuale svolti in rapporto

di uno a uno, che non dovrà essere soltanto l’insegnante di sostegno ad

effettuare, ma anche l’insegnante curricolare o un altro alunno tutor, agganciati

in maniera diretta o indiretta alle attività della classe. In questo caso sarà

necessario attivare accorgimenti didattici specifici e individuali, studiati sulle

caratteristiche di apprendimento dell’alunno. Le attività didattiche individuali

cercano comunque di mantenersi, a livello di obiettivi e di modalità, il più

possibile contigue, vicine e finalizzate a quelle svolte dai compagni.

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10. PERCORSI EDUCATIVI E RELAZIONALI INDIVIDUALI

La decima categoria di risorse prevede l’attivazione di percorsi educativi e

relazionali individuali: ci troviamo ancora in rapporto uno a uno, come abbiamo

visto nella risorsa precedente, ma gli obiettivi sono diversi, in questo caso le attività

educative vengono rivolte a obiettivi di autonomia personale e sociale, e le attività

relazionali individuali possono prendere la forma, se necessario, di interventi

educativi rivolti al superamento di comportamenti problematici, oppure allo sviluppo

di competenze comunicative e interpersonali fondamentali.

11. AUSILI, TECNOLOGIE E MATERIALI SPECIALI

L’undicesima risorsa riguarda tutti gli ausili, le varie tecnologie e materiali speciali

che possono favorire l’apprendimento e la partecipazione scolastica dell’alunno.

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12. INTERVENTI DI ASSISTENZA E DI AIUTO PERSONALE

La dodicesima categoria di risorse riguarda gli interventi di assistenza e di

aiuto personale: la condizione specifica dell’alunno può portare a bisogni di

assistenza fisica diretta per quanto riguarda la mobilità, l’igiene personale,

l’alimentazione, ecc. In questi casi gli interventi sono di carattere

assistenziale ma hanno anche valenza educativa se rivolte cioè allo sviluppo

delle competenze possibili. Per questi compiti in genere viene utilizzato

personale specifico, assistenti educatori o ausiliari oppure collaboratori

scolastici, all’interno delle funzioni aggiuntive previste dal loro contratto

collettivo di lavoro.

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13. INTERVENTI RIABILITATIVI

La tredicesima risorsa riguarda gli interventi riabilitativi specifici, come ad

esempio la logopedia, la fisioterapia, la psicomotricità, l’arteterapia, la

musicoterapia o altri interventi speciali e mirati che avvengono durante l’orario

scolastico e che coinvolgono la scuola in diverse forme.

14. INTERVENTI SANITARI E TERAPEUTICI

L’ultima categoria di risorse è dunque la più speciale e diversa dalle attività

normalmente incluse nell’offerta formativa per tutti gli alunni: si tratta infatti di

interventi terapeutici e sanitari, come quelli condotti dai neuropsichiatri, dagli

psicologi, dai neurologi, e così via.

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