Stili Comunicativi - Maieutike Studio: Psicologo a … Stili Comunicativi e Relazioni VIVERE LOYOGA...

4
30 • VIVERE LO YOGA PSICOLOGIA Stili Comunicativi e Relazioni

Transcript of Stili Comunicativi - Maieutike Studio: Psicologo a … Stili Comunicativi e Relazioni VIVERE LOYOGA...

30 • VIVERE LO YOGA

PSIC

OLO

GIA Stili Comunicativi

e Relazioni

VIVERE LO YOGA • 31

Ciascuno di noi utilizza una propriamodalità di comunicare, non solocon il linguaggio verbale ma anche

con l’atteggiamento, il tono di voce, lapostura, la gestualità ecc. Gli stilicomunicativi variano da persona apersona, ma si possono essenzialmenteraggruppare in 3 categorie: assertivo,aggressivo e passivo. Ovviamente, nonscegliamo coscientemente lo stilecomunicativo che usiamo, si forma neglianni attraverso i rapporti con il mondoesterno. Una volta individuato, potremmoprovare a modificarlo verso uno piùassertivo. Questo ci permetterà di viverele nostre relazioni lavorative, sociali etalvolta anche quelle private, in modosicuramente più soddisfacente. Quandole emozioni più profonde sono coinvolte,come accade all’interno di una relazioneaffettiva, non riusciamo quasi mai adessere lucidi e distaccati perché questirapporti vanno a toccare la parte piùintima, delicata e vulnerabile di noi.È lecito, quindi, aspettarsi che questesaranno le ultime ad essere influenzate

dall’apprendimento di una maggioreassertività. Ma quante sono questerelazioni? In realtà molto poche: genitori,fratelli, compagni di vita, figli, e amicimolto stretti. La maggior parte dellerelazioni si gioca su di un piano moltopiù neutro, quindi è possibile guardarleda una certa “distanza”, magarichiedendoci: Come mi rapporto conquesta persona? Potrei cambiare qualchecosa per migliorare il rapporto?Ponendoci queste domande potremotendere ad uno stile comunicativo piùassertivo al lavoro e nei rapporti socialiin generale. Ne vale certamente la penadato che tali aree coinvolgono gran partedella nostra giornata e del nostro spaziointerno. Comprendere appieno ledinamiche ci consentirà inoltre diinquadrare quale stile comunicativo cirappresenta maggiormente e in questomodo potremo scegliere la giusta stradaper correggere l’atteggiamento eavvicinarci ad uno stile più assertivomigliorando nel contempo la nostraqualità di vita.

L’ASSERTIVITÀPER VIVEREMEGLIO

• Dr.ssa Linda Degli Esposti,psicologa• Dr.ssa Simonetta Migliorini,psicologa psicoterapeuta

Studio Psicologia Maieutiké,Bologna• www.maieutikestudio.it

32 • VIVERE LO YOGA

PSICOLOGIA

Stile comunicativo assertivoUna persona assertiva possiede unamodalità di comunicazione che la rendesocievole, sicura di sé e aperta alconfronto. Prima ancora che un modo dicomportarsi, l’assertività è unatteggiamento mentale il cui ingredienteprincipale è il rispetto per i diritti dellepersone. Per agire in modo assertivo èindispensabile essere chiari con se stessicirca le proprie necessità, i propridesideri, i propri punti di vista, anche sequesto a volte costa fatica, fa male erichiede di rivedere anche in mododrastico relazioni importanti. Esserechiari con i propri interlocutori tantoquanto lo si è con se stessi, costeràfatica e un po’ di dolore ma ènecessario. Risulta basilare avere fiducianella propria capacità di dare uncontributo alla relazione, ma al contempodovremo dare fiducia agli altri e alla lorocapacità di avere un ruolo positivo ecostruttivo. Nelle relazioni saràfondamentale riconoscere agli altri ildiritto di essere individui unici, disposti agestire in modo costruttivo e positivo leeventuali divergenze.Il comportamento assertivo stimolal’apertura, il rispetto, la fiducia, laconoscenza reciproca e promuove unatteggiamento di collaborazione. Inoltre,il fatto di aver dato voce ai propri puntidi vista e stati d’animo dà soddisfazione,rafforza l’autostima e aumenta il sensodelle proprie capacità e possibilità di

controllare gli eventi,assumendosi laresponsabilità delpropriocomportamento.Tutto questo stimolal’apertura mentale, ilcambiamento e glialtri. Abbiamo dettoche “assertività” èuno stile relazionale;non è, quindi, soloun comportamento ouna modalità diespressione, maanche e soprattuttoun modo di pensare e pensarsi. Adesempio, se una persona pensa di valeredi meno (o più) degli altri, di doversoddisfare sempre (o mai) i diritti deglialtri e di doversi sforzare di assecondaretutti i desideri altrui (o nessuno)…, saràper lei molto difficile essere assertiva.Uno stile di pensiero che aiuta e sostienel’assertività è un modo di guardare allarealtà in maniera funzionale e utile allapersona; non deve creare difficoltà omalesseri dove non sono presenti.

Stile comunicativo aggressivoLa persona aggressiva tendenzialmenteriesce a realizzare i suoi desideri, poichétenere un atteggiamento improntato sullaforza rassicura e dà un’illusione diinvincibilità, controllo e potenza, ma lo faa spese dei suoi interlocutori,

danneggiandoinevitabilmente i rapporti.Chi usa questa modalitàrelazionale è erroneamenteconvinto che questa servaper ottenere risultati o perridurre l’ansia, ma in realtàcela il timore di nonriuscire ad ottenere ciò chesi vuole. A lungo termine,le conseguenze di unatteggiamento aggressivosono: sfiducia e scarsa

stima nei confronti degli altri; un sensodi grande stanchezza e logoramento,perché aggredire, sostenendo posizionianche difficili da portare avanti ecercando di prevedere con largo anticipole contromosse dell’interlocutore costadavvero tanta fatica; un lento maprogressivo isolamento sociale; stresscostante legato alla sensazione di esserein pericolo o di non essere accettato;probabilità elevata d’insorgenza dipatologie fisiche e/o psicosomatiche(emicranie, ulcere, gastriti, insonnia,abuso di sostanze tranquillanti, ecc.).Come passare da un atteggiamentoaggressivo ad uno assertivo? Anzitutto ènecessario compiere un atto di fede ecominciare a pensare che il mondo nonha interesse a fregarci!

Stile comunicativo passivoLa persona passiva ha difficoltà adesprimere il proprio pensiero, le proprieemozioni e tende a nasconderli perl’imbarazzo. La tensione, l’ansia e ilsenso di colpa sono legati al giudizioaltrui e per paura di contraddire ilprossimo. Il passivo tende a dareprecedenza ai diritti altrui, sentendosispesso intimorito ed oppresso; ha unascarsa stima di sé e si percepisce comeimpotente. Ciò che mantiene uncomportamento passivo sono alcune

VIVERE LO YOGA • 33

importanti conseguenze positive a brevetermine. Un senso di benessere esollievo dall’ansia, l’eliminazione delsenso di colpa, il consenso el’approvazione da parte degli altri. Taleeffetto positivo è, tuttavia, destinato adavere vita breve; viene, infatti,prontamente sostituito dalle numeroseconseguenze negative che agiscono nelmedio/lungo termine quando non sivedono realizzati i propri desideri econsiderati i propri punti di vista, nonsentendosi, di conseguenza, ilprotagonista della propria vita.Sopraggiungono, quindi, la squalificacome persona, il senso di impotenza einettitudine, la rabbia, la frustrazione, ilrischio di esplosioni improvvise diaggressività, una probabilità elevata diinsorgenza di patologie fisiche e/o diorigine psicosomatica.Come passare da un atteggiamentopassivo ad uno assertivo? Anzituttocompiere un atto di fede e cominciare apensare che il mondo non ha interessea giudicarci e condannarci!

Detto questo, qui di seguito sonoelencati alcuni diritti assertivi che nondevono essere presi alla lettera oconsiderati esaustivi. In ogni situazione,infatti, le persone coinvolte hanno dirittiparticolari e correlati al contesto e alla

cultura di appartenenza. Esistono peròdei diritti qualificabili come dirittiinviolabili della persona che proprio inquanto tali, sono comuni a tutte lesituazioni di relazione e non possonoessere dimenticati:

% Il diritto di non essere perfetti.Inviolabile, insindacabile ebanalissimamente vero per tutti!Non essere in pace con questasemplice verità è la matrice di unsacco di guai.

% Il diritto di cambiare idea.L’esperienza insegna tante cose sunoi, sugli altri e sul mondo. È la vitastessa a metterci di fronte allanecessità di cambiare opinione,presentandoci situazioni e stimolisempre diversi.

% Il diritto di dire “Non lo so” e “Noncapisco”. Spesso le persone siintimidiscono a chiedere spiegazioni.Nessuno può pretendere da sé o daaltri di sapere tutto e di non averemai delle piccole o grandi difficoltà dicomprensione.

% Il diritto di sentirsi liberidall’approvazione degli altri prima dientrare in relazione con loro.

% Il diritto di decidere e di valutareautonomamente il propriocomportamento, i propri pensieri, le

proprie emozioni e di assumersene laresponsabilità. Anche riuscire achiedere il rispetto per le proprie idee(senza necessariamente condividerle)aiuta a vivere la vita pienamente.

% Il diritto di fare delle scelte senzadoversi giustificare. Naturalmente glialtri hanno il diritto di formulare unloro giudizio sulle nostre decisioni osul nostro operato.

% Il diritto di valutare e decidere se sivuole o si può trovare una soluzioneai problemi degli altri. Non abbiamol’obbligo di sostenere le colonned’Ercole del mondo, ma non ènemmeno possibile sottrarsi semprealle relazioni di scambio.

% Il diritto di commettere errori e diesserne responsabile. Sbagliando siimpara, ma chi rompe paga!

Ad una prima lettura questi dirittipossono anche risultare banali, mafacendo attenzione e riflettendo sul fattoche valgono per entrambe le parti,allora rappresentano un’ottima guidaper districarsi nelle relazioni di tutti igiorni. Proviamo a pensare ad unarelazione nella quale ci sentiamo indifficoltà e a come cambierebbero lecose se riuscissimo ad applicare unostile di comunicazione più assertivo…Immaginiamo cosa potremmo dire ocome potremmo agire, cercando diimmedesimarci nelle nuove sensazionidi benessere, più liberi e meno inansia… L’assertività è un equilibriosottile e dinamico tra il rispetto di noistessi e quello per gli altri, tra lasoddisfazione dei nostri bisogni e quelladei bisogni altrui.È impossibile che questo equilibriorisulti sempre perfettamente centrato;alcune volte lo sarà, altre sarà più afavore nostro e altre ancora del nostrointerlocutore. L’importante è che questomoto perpetuo continui e non sicristallizzi su di una posizione.