La Rete, marzo 2013

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n.03 - 23 marzo 2013 p.4-5 Maria Regla verso il Battesimo p.9-11 la prova della fede p.12-13 chi sono gli spinners? p.16-18 Carnevale! p.22-24 percorsi e iniziative per famiglie p.25-27 divorziati-risposati e l’Eucaristia p.28-29 caritas parrocchiale IL RETINO per tutti i bambini e nipotini! Vai a pag. 15! in questo numero scriveteci! tweet d’Autore Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre. San Francesco d’Assisi (1182-1226) scriveteci! la Rete Informatore Unità Pastorale SS. Trinità - Cesano Maderno fratello Francesco! “Fratelli e sorelle, buonasera! ...E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza.” Sono alcune delle parole con le quali il nuovo Vescovo di Roma (così si è volutamente definito) ha toccato i cuori di chi lo stava ascoltando in un silenzio carico di attesa. Le sue parole ma ancor prima il suo sguardo, l’abito con cui si è presentato, la sua provenienza, il nome che ha scelto hanno suscitato una simpatia e un entusiasmo difficilmente prevedibili fino a qualche istante prima. Francesco. E’ colui che è vissuto semplice, povero, ma è soprattutto colui che ha trovato la sua gioia nel sentirsi figlio di un Padre che è nei cieli e fratello con ogni persona. «Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste» (Mt 23,8-9) aveva detto in precedenza Gesù. Grazie fratello Francesco, Vescovo di Roma, chiamato a presiedere la carità fra tutte le chiese. Contenti di camminare con te e di pregare con te e per te, perchè sei un fratello cui il Signore ha dato la responsabilità di confermare nella fede, speranza e carità tutti gli altri fratelli. don Romeo [email protected] Il prossimo numero uscirà il 4 maggio. Inviate i vostri articoli o le vostre foto entro il 29 aprile. Grazie.

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Bollettino parrocchiale La Rete, unità pastorale Trinità, Cesano Maderno - marzo 2013

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n.03 - 23 marzo 2013

p.4-5Maria Regla verso il Battesimop.9-11la prova della fedep.12-13chi sono gli spinners?p.16-18Carnevale!p.22-24percorsi e iniziative per famigliep.25-27divorziati-risposati e l’Eucaristiap.28-29caritas parrocchiale

IL RETINO per tuttii bambini e nipotini!Vai a pag. 15!

in questo numero

scriveteci!

tweet d’AutoreUn raggio di sole è sufficienteper spazzare via molte ombre.

San Francesco d’Assisi (1182-1226)

scriveteci!

la Rete Informatore Unità Pastorale SS. Trinità - Cesano Maderno

fratello Francesco!

“Fratelli e sorelle, buonasera!...E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questocammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte leChiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamosempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci siauna grande fratellanza.”

Sono alcune delle parole con le quali il nuovo Vescovo di Roma (così si èvolutamente definito) ha toccato i cuori di chi lo stava ascoltando in un silenziocarico di attesa.Le sue parole ma ancor prima il suo sguardo, l’abito con cui si è presentato, lasua provenienza, il nome che ha scelto hanno suscitato una simpatia e unentusiasmo difficilmente prevedibili fino a qualche istante prima.Francesco. E’ colui che è vissuto semplice, povero, ma è soprattutto colui cheha trovato la sua gioia nel sentirsi figlio di un Padre che è nei cieli e fratello conogni persona. «Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostroMaestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sullaterra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste» (Mt 23,8-9) aveva dettoin precedenza Gesù.Grazie fratello Francesco, Vescovo di Roma, chiamato a presiedere la carità fratutte le chiese. Contenti di camminare con te e di pregare con te e per te, perchèsei un fratello cui il Signore ha dato la responsabilità di confermare nella fede,speranza e carità tutti gli altri fratelli.

don Romeo

[email protected]

Il prossimo numero usciràil 4 maggio.Inviate i vostri articoli o le vostrefoto entro il 29 aprile. Grazie.

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L’EDITORIALE DEL PARROCOSETTIMANA SANTA

“Credi tu?”CON MARIA REGLA CHE NELLA VEGLIA PASQUALE RICEVE ILBATTESIMO E GLI ALTRI SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONECRISTIANA, CELEBRIAMO LA FESTA DELLA NOSTRA FEDE

Più volte in queste domeniche, ascoltandoil vangelo ci siamo trovati di fronte a una do-manda molto diretta da parte di Gesù: «creditu?». Forse ci siamo tirati un po’ da parte e ab-biamo lasciato il compito della risposta ad altri:al cieco nato, a Marta e a Maria sorelle di Lazzaro.Però sentiamo che da questa domanda non pos-siamo sfuggire. E’ rivolta anche a noi. Nella ve-glia pasquale ci verrà ribadita con particolareforza: «Credi in Dio Padre? Credi in Gesù Cristosuo Figlio? Credi nello Spirito santo?»

La Pasqua, il grande evento del Crocifissorisorto, sta al centro della nostra fede. E’ ciò chela sorregge, ma allo stesso tempo ciò a cui lanostra fede ci deve portare. Nella fede noi testi-moniamo la risurrezione di Gesù.

E questa fede va sempre conquistata. Seda un lato deve entrare nella nostra vita comeroccia salda, dall’altro non possiamo darla comeacquisita una volta per sempre, perchè Dio èsempre da scoprire, perchè continuamente tro-viamo dentro di noi resistenze (il vangelo le chia-merebbe “tentazioni”) nel fidarci di Lui. Signifi-cativa è l’invocazione che il padre del ragazzoposseduto da uno spirito muto rivolge a Gesù:«Credo; aiuta la mia incredulità!» (Mc 9,24).

Molto illuminante la vicenda dell’uomo cie-co dalla nascita che abbiamo incontrato nel cam-mino quaresimale (Gv 9,1-41). In lui c’è stato unduplice percorso verso la luce. Il primo si è con-cluso abbastanza rapidamente. Il vangelo glidedica una semplice frase: “andò, si lavò, tornòche ci vedeva”. Verrebbe da dire: non ha avutobisogno nè di rieducazione nè di fisioterapia. Maaccanto a questo ce ne è stato un altro di per-corso, molto più tormentato, che lo ha portatoalla fine a “vedere” in Gesù non semplicementeun uomo, ma “il Signore”.

Da sempre la chiesa ha visto in quel lavag-gio alla piscina di Siloe un’immagine del battesi-mo. Ebbene la vicenda di colui che era nato cie-co sembra dirci: non basta l’aver ricevuto il bat-tesimo per poter dire «vedo il Signore». Non ba-sta nemmeno dire: «una volta l’ho incontrato» o«una volta me ne hanno parlato» per conclude-

re: «la mia fede è cer-ta». La ricerca deveessere ogni giorno.

Noi facilmente di-ciamo che oggi è dif-ficile avere fede per-chè il contesto nonaiuta, perchè la socie-tà non è più attenta aivalori cristiani e remacontro. Premesso cheprobabilmente a noi cri-stiani Gesù starà dicen-do con forza: «E voi cosafate di così diverso daipagani?» (cfr Mt 5,47), lavicenda di colui che eranato cieco ci parla di unpercorso che lo ha portatoa “vedere” in modo pienoGesù proprio grazie al contesto difficile in cui lasua fede germinale si è trovata a crescere. E’grazie al “bastone fra le ruote” che i suoi vicini, ifarisei, i Giudei e persino chi l’aveva generatohanno cercato di mettergli, che quell’uomo hapreso più profonda coscienza di quanto gli erasuccesso ed è giunto a una fede vera in Gesù.

Ringraziamo il Signore che in questo tem-po ci offre una opportunità grandissima per met-tere alla prova e purificare la nostra fede, pas-sando da una religiosità anagrafica, dove perònon sappiamo bene chi è il Signore, a un incon-tro con lui capace di farci gustare già qui, nel-l’accoglienza della sua parola (partendo dalle“beatitudini” che ci ha donato), un germe di VitaEterna.

Ringraziamo però anche quanti (e per for-tuna ciascuno di noi ha incontrato persone così)con la loro testimonianza libera sono stati di so-stegno alla nostra fede. E ringraziamo MariaRegla che con il suo desiderio di avvicinarsi allafede cristiana ha portato anche noi a domandar-ci: «la mia fede che cos’è?».

Buona Pasqua in questo particolare annodella fede.

don Romeo

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la Rete n.03|2013 - 3

Periodico di informazionedelle Parrocchie di Cesano Maderno

B.V. ImmacolataSant’EurosiaSacra Famiglia

registrato presso il Tribunale di Monzaal N. 22/2012 del 10/12/2012.

EditoreParrocchia B.V. ImmacolataP.zza don Antonio Borghi 520811 Cesano Maderno (MB)Parroco don Romeo Cazzaniga

Direttrice ResponsabileSilvia Zardoni

StampaTipografia Camisasca Sncdi Camisasca Alberto e Maria LuisaVia del Lavoro, 1620813 Bovisio Masciago (MB)

Redazionedon Romeo Cazzaniga,Gabriele Vergani, Gianluca Regondi,Lara Borgonovo, Laura Tagliabue,Liliana Moro, Loretta Borgonovo,Maria Grazia Marella, Rossella Franzolin,Stefano De Iaco, Valentina Autorino

Binzago

Domenica 24h 16.00 - 17.00

don Franco

Lunedì 25dopo la S. Messah 21.00: Confessioni com.

Martedì 26dopo la S. Messa

Mercoledì 27dopo le lodi

don Romeo

Giovedì 28h 17.00 - 19.00

don Romeo - don Franco

Venerdì 29h. 9.00 - 11.30

P. Kestutis - don Franco

h 16.00 - 18.30P. Kestutis - don Franco -don Antonio

Sabato 30h 9.00 - 11.00

don Romeo - don Franco

h 15.00 - 19.00don Romeo - don Francodon Sergio

Sacra Famiglia

Domenica 24h 16.00 - 17.00

don Antonio

Lunedì 25dopo la S. Messa

Martedì 26h 21.00 dopola S. Messa

Mercoledì 27h 9.30 - 11.30 P. Kestutis

Giovedì 28h 17.00 - 19.00

don Antonio

Venerdì 29h. 9.30 - 10.30

don Romeo

h 16.00 - 18.00don Sergio

Sabato 30h 9.30 - 11.00

don Antonio

h 15.00 - 19.00don Antonio

S. Eurosia

Domenica 24h 15.00 - 17.00:

don Sergio

Lunedì 25dopo la S. Messa: don Romeo

Martedì 26dopo la S. Messa: don Antonio

Mercoledì 27dopo la S. Messa: don Franco

Giovedì 28h 15.00 - 19.00

P. Kestutis

Venerdì 29h. 9.30 - 10.30

don Antonio

h 16.00 - 18.30don Romeo

Sabato 30h 9.30 - 11.30

P. Kestutis

h 15.00 - 19.00P. Kestutis

ConfessioniPROGRAMMA CONFESSIONISETTIMANA SANTA

“Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! “Eh, padre, qual è ilproblema?”. Eh, il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo dichiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedereperdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai!”

(Papa Francesco, Angelus di domenica 17 marzo)

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Sul numero scorso de La Rete abbiamo let-to le tappe del cammino che porterà la nostraparrocchiana Maria Regla al Sacramento del Bat-tesimo, con l’invito sottinteso ad accompagnarlanegli ultimi passi di questo percorso… ma chi èMaria Regla? Immagino che come me se losiano chiesto in tanti, perciò sono andata ad in-contrarla, per fare una chiacchierata che meritadi essere raccontata.

Come prima cosa mi sento in dovere di ren-dere giustizia al suo sorriso, che nella foto delmese scorso non era per niente visibile! Un sor-riso dolcissimo, con cui mi ha aperto la porta dicasa per dedicarmi un po’ del suo tempo.

Ho scoperto che Maria Regla viene daCuba, più precisamente da L’Avana, ma vive inItalia da 14 anni, da quando cioè ha sposato unnostro concittadino; e solo grazie a questo ma-trimonio ha potuto lasciare dall’altra parte delmondo un Paese famoso non solo per le suespiagge e la salsa, ma ancheper una delle dittature più lon-geve e rigide al mondo, in vir-tù della quale il permesso diuscita dai confini aveva uncosto proibitivo per la maggiorparte della popolazione e po-teva anche essere negatosenza reali motivazioni. No-nostante la felicità di poterscegliere come e dove costru-ire la sua vita e la sua fami-glia, Maria Regla mi ha rac-contato con un’ombra di tristezza negli occhi ledifficoltà dei suoi primi anni qui: difficoltà nel par-lare e capire l’italiano, solitudine, diffidenza, unfreddo per lei sconosciuto e insopportabile… epoi la nascita di una bambina, la bellissima Gia-da! I primi anni in salita, e poi l’inizio della scuolamaterna, l’incontro con maestre, mamme coeta-nee, altre famiglie: questa è stata un po’ la svol-ta per lei, l’occasione di iniziare un inserimentoanche sociale!

Poco dopo il Battesimo della figlia, chiestopiù che altro per rispetto verso la religione dellafamiglia del marito, Maria Regla ha fatto un so-gno in cui compariva la Madonna, e davanti a leimolte persone in preghiera: un segno del semecristiano? Mi ha confidato che non aveva mai

assistito ad un Battesimo pri-ma di quel giorno; pur sapen-do che a Cuba la fede cattolicaè l’espressione religiosa più dif-fusa (il 57%, ho scoperto poidocumentandomi) ma anche lapiù perseguitata dal regimecastrista, le ho chiesto se la suafamiglia a Cuba fosse cristianao per lo meno si sentisse tale:la risposta che mi ha dato mi

ha freddato: «A Cuba si può dire di essere cri-stiani, ma le porte delle chiese sono chiuse eBibbia e Vangelo non si trovano... come si puòessere veri cristiani senza praticare il culto?»

Bella domanda: sapessi quanti, pur aven-do a disposizione teologi e cattedrali, hanno scel-to di essere cristiani così!

In ogni caso, Maria Regla la sua scelta l’hafatta: quando la figlia, ormai cresciuta, ha inizia-to il suo percorso di catechesi, anche in lei si èmanifestato il desiderio di un maggiore avvici-namento alla fede; ne ha parlato con donAmpellio, e poi di nuovo in tempi più recenti condon Romeo, e subito si è trovata di fianco duecatechiste, amiche, compagne di viaggio… KatiaBerghella e Valeria Romagnolo, che hanno ac-

Ho fatto un sogno incui compariva laMadonna e, davanti alei, molte persone inpreghiera.

CI AVVICINIAMO AL BATTESIMO DI MARIA REGLA, DURANTE LA VEGLIA PASQUALE.DOVEVA ESSERE UN’INTERVISTA... E’ STATA UNA BELLA CHIACCHIERATA!

A Binzago un Battesimo cubano

Il sorriso di Maria Regla, prossima al Battesimo. Sposata da 14anni con un binzaghese, una figlia di nome Giada, durante la VegliaPasquale riceverà il Battesimo nella Chiesa di Binzago.I catecumeni sono risorse irrinunciabili per il futuro della Chiesa.

BATTESIMO MARIA REGLASETTIMANA SANTA

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cettato con entusiasmo questa responsabilità.Da questo momento in poi Maria Regla ha tro-vato solo persone che l’hanno incoraggiata esostenuta: chiedere oggi di essere battezzati daadulti è una scelta non da poco, e sapete cosami ha stupito di più? In tutta Cesano sarannoben 16 i catecumeni adulti che in occasione del-la veglia pasquale riceveranno il Battesimo:pakistani, nigeriani, ucraini, anche un altro ra-gazzo cubano… In tempi di crisi economica espirituale, abbiamo dei testimoni in carne ed ossada ammirare! Una vera ricchezza.

So di non essere una giornalista né unabrava intervistatrice, ma non ho resistito a farlela domanda più banale del mondo: «Cosa ami dipiù dell’Italia?»…. risposta: «Il cibo»; una rispo-sta che può sembrare banale, ma non lo è sepoi ti viene spiegato che anche oggi, quandovai a trovare tua madre e le tue sorelle, pur aven-

do a disposizione valuta straniera, cioè poten-ziale benessere, quando sei a l’Avana e vivi dacubano - non da turista - puoi mangiare anchearagosta tutti giorni ma non trovi un uovo, delformaggio o della carne, se ne senti il bisogno oil desiderio…

Banalità numero due: «Cosa ti manca dipiù del tuo Paese?» Risposta senza esitazione:«Il sorriso della gente: anche se non hai niente,condividi almeno quello!»

E allora capisci che Cuba libre non è soloun cocktail nato per festeggiare una vittoria poli-tica, l’indipendenza dalla Spagna, ma un sognoche gli stessi cubani hanno paura di sognare.Maria Regla però la sua libertà l’ha ottenuta, lasta vivendo. Da lontano continua ad aiutare lasua famiglia e intanto sta crescendo come don-na: moglie, madre e cristiana.

Loretta Borgonovo

Accompagnare i catecumeni: LA GIOIA DI UN CAMMINOCirca tre anni fa don Romeo mi ha chiesto se fossi stata disposta a seguire ed accompagnare due persone

adulte che avevano richiesto il Sacramento del Battesimo. Non mi era mai capitata un’esperienza come questa enon sapevo neppure da che parte cominciare e che cosa fare, decisi però, dopo un primo momento di incertezza,di accettare l’invito che mi era stato rivolto. Sono stata affiancata a Katia, che già in altre parrocchie aveva vissutoquesta esperienza e dopo un primo momento di presentazione con Agnes e Maria Regla abbiamo cominciato gliincontri settimanali che per il primo anno riguardavano la lettura del Vangelo di Marco. Entrambe erano moltointeressate e curiose di scoprire la figura di Gesù, spesso facevano domande per cercare di capire come riportarequello che veniva detto a parole nella vita di tutti i giorni, per esempio in famiglia, con i figli, gli amici o sul luogo dilavoro. Al termine del primo anno abbiamo celebrato in parrocchia il rito dell’accoglienza dove i catecumeni ven-gono accolti nella comunità cristiana e da lì, oltre ai nostri incontri settimanali, abbiamo cominciato a seguireanche gli incontri che la diocesi propone per chi percorre questo cammino. Siamo andate a sant’Eustorgio ilgiorno in cui il Cardinal Scola faceva il suo ingresso nella diocesi di Milano e dove ha incontrato personalmente icatecumeni. Mi sono resa conto di quante persone condividevano lo stesso desiderio di Agnes e Maria Regla eho sperimentato la gioia di essere Chiesa, di essere pietra viva. Nei due anni successivi abbiamo continuato inostri incontri presentando loro alcune figure come Abramo, Mosè, Giacobbe, alcune lettere di san Paolo, il cre-do, le beatitudini, i comandamenti, il Padre nostro ed ultimamente i Vangeli della domenica, ma soprattutto abbia-mo cominciato a pregare insieme con i salmi.

Durante il cammino Agnes ha scelto di ritornare nel suo paese natale, ma si è aggiunto al gruppo Humberto,un ragazzo della parrocchia di Cesano che, come Maria Regla, riceverà i sacramenti nella veglia Pasquale. Loscorso 17 febbraio nella chiesa di S. Stefano il vicario episcopale, don Patrizio Garascia, ha presieduto il rito dielezione dei catecumeni della nostra zona pastorale, circa una cinquantina di persone provenienti da varie par-rocchie. Con questo rito i catecumeni, che vengono chiamati per nome, sono eletti, cioè scelti per la celebrazionedei riti pasquali. Nelle tre domeniche successive, nella nostra parrocchia sono stati celebrati durante le messe gliscrutini, preghiere di esorcismo per purificare la mente e il cuore e fortificare i catecumeni contro le tentazioni.L’ultimo appuntamento prima della Pasqua sarà la veglia in traditio symboli, durante la quale l’Arcivescovo con-segnerà loro il Credo.

È stata un’esperienza intensa e arricchente perché, oltre a creare nuove amicizie, ho avuto l’opportunità diapprofondire insieme a loro la parola di Dio, di confrontarmi, di mettermi in discussione. Con loro ho sperimentatola vitalità della Chiesa. Il loro entusiasmo, che è cresciuto nel tempo, e il loro interesse mi hanno fatto capire comeil dono delle fede non è affatto scontato, ma va alimentato ogni giorno. Sinceramente è stato più quello che horicevuto da loro che quello che ho dato. Ringrazio il Signore per avermi fatto vivere quest’esperienza, che mi hafatto crescere sia come persona che nello Spirito.

Valeria Romagnolo

BATTESIMO MARIA REGLASETTIMANA SANTA

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PARROCCHIE B. V. IMMACOLATA, S. EUROSIA, SACRA FAMIGLIA

ALLA SORGENTE DELLA FEDEVITA COMUNE NEL TRIDUO PASQUALE

preadolescenti, adolescenti, 18-19enni e giovani nel cuore della vicenda di Gesù

giovedì santo, 28 marzoh. 15.30 accoglienza e sistemazione in oratorio, a Binzago.Portare cartella con materiale studio; sacco a pelo, materassino, e necessario per la notte.h. 16.30 introduzione alla tre-giorni: testimonianza di PEDRO SARUBBI, attore in The Passion di Mel Gibsonh. 19.00 cena festivah. 20.30 spostamento a piedi chiesa parrocchiale Binzago e MESSA NELLA CENA DEL SIGNOREh. 23.00 conclusione della giornata attorno al fuoco, pernottamento in palestra

venerdì santo, 29 marzoh. 7.30 levata e colazioneh. 9.00 preghiera del mattinoh. 9.30-12.00 tempo di studio e possibilità di colloqui individuali con educatori e sacerdoteh 12.30 pranzoh. 14.15 spostamento a piedi nella chiesa della Sacra Famiglia e cel. della PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE.h. 16.00-18.30 un salto a casa, doccia, due chiacchiere, ritorno in oratorio con bicicletta (per chi ce l’ha!)h. 18.45 breve introduzione al gesto del digiunoh. 19.00 cena povera, in silenzioh. 20.30 VIA CRUCIS all’apertoh. 23.30 Pernottamento in palestra.

sabato santo, 30 marzoh. 7.30 levata e colazioneh. 9.15 giro in bicicletta delle 7 chiese e meditazione a tappe (alternativa giovani: studio - preghiera)h. 11.30-12.30 a casa per una doccia; 2^ e 3^ media: ritorno con materiale studio o lettura per il pomeriggioh. 13.00 pranzo in oratorioh. 14.30-16.30 studio assistito nelle aule (2^- 3^ media, a Roma nei giorni successivi)

adolescenti e giovani: gesti di servizio e di incontro con persone che vivono un tempo di provah. 18.00 preparazione alla Veglia Pasquale e scambio a gruppi sull’esperienza vissuta; cenah. 20.00 spostamento in chiesa – S. Eurosia e (21.00) VEGLIA PASQUALE NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE.Rientro a casa (mezzi propri) per le 23.00

Io sottoscritto ____________________________ genitore di ___________________________

LO/LA AUTORIZZO A PARTECIPARE alla proposta di vita comune nel triduo pasquale, secondo il programma sopra esposto,partecipando alle spese con un contributo di Euro 20 e invitando mio figlio/a a consegnare il giovedì santo una libera offerta

per i poveri, frutto delle sue rinunce quaresimali.

Firma del genitore

Trattandosi di momenti di forte spiritualità, mi sarà chiesto di “esserci” con il cuore, di nondisturbare la preghiera o lo studio altrui e di limitare al massimo l’uso di iPod e cellulare,deponendoli in un luogo concordato prima delle celebrazioni e durante la notte.

Firma del ragazzo

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la Rete n.03|2013 - 7

il Vicario episcopale don Patrizioincontra le nostre comunità

Nei giorni dell’elezione di papa Francesco (e quindi go-dendo di questo soffio dello Spirito santo) don Patrizio hainiziato la visita alle nostre parrocchie che, al momento diandare in stampa, non è ancora conclusa.Ha celebrato la S. Messa a S. Eurosia e incontrato i con-sigli pastorali e i collaboratori di S. Eurosia e Binzago.In vista di questo incontro è stato chiesto ai moderatoridei CP di preparare una traccia che tenesse in considera-zione i seguenti punti:- breve storia della comunità (come si è costituita - qualisono stati lungo il suo cammino i punti di forza e i puntideboli)- ingresso nella comunità pastorale (opportunità di crescitatrovate e fatiche incontrate)- desideri e prospettive per il cammino .

In questi incontri ciascuno ha potuto esprimere a donPatrizio il suo vissuto e come percepisce il vissuto dellacomunità in merito ai punti indicati. Tutti abbiamo potutoapprezzare il modo con il quale don Patrizio ha ascoltato,ha ricordato la meta del nostro cammino (ricollegandosi

ai motivi per i quali papa Benedetto XVI ha indetto l’anno della fede), ha puntualizzato alcuni riferimentiche questo cammino lo rendono possibile.Si è detto desideroso di incontrare un po’ tutta la realtà delle nostre parrocchie e a breve verrà aconoscere la realtà delle nostre scuole parrocchiali.Al termine gli chiederemo quali le urgenze che ritiene prioritarie per il bene delle nostre comunità.Per ora: grazie don Patrizio.

Don Patrizio Garascia. Durante l’incontrodel 14 marzo con il CP e i collaboratoriparrocchiali di Binzago.Il giorno prima era stato a S. Eurosia.

Domenica 24 Febbraioi giovani hanno incontrato Mons. Corti

Lectio Divina in S. Maria a Binzago

«Credo. Aumenta la mia fede!»Mons. Corti ha predicato sull’itinerario deiDodici. L’incontro con Gesù e la fede di diresubito “sì”, pur se non capivano tante cosedi quello che diceva loro.E’ nella vita quotidiana che Gesù chiama.

INCONTRI PER CRESCERE

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CRESIMANDIINIZIAZIONE CRISTIANA

Non è da tutti riuscire a svegliarsi presto anche di sabato mattina. Ma noi ce l’abbiamo fatta ene è valsa anche la pena! Vi raccontiamo meglio…

Sabato 9 marzo siamo partiti di buon’ora per andare tutti insieme, con alcuni genitori, donRomeo, le nostre catechiste e i nostri educatori, a visitare la basilica di Sant’Eustorgio a Milano.Attenzione, però, non è stata una visita come tante altre, perché avevamo una guida d’eccezione:Fratel Claudio! Ci ha spiegato tantissime cose su questa chiesa un po’ speciale e ci ha messo cosìtanta passione che le ricordiamo ancora tutte (o quasi!). Oltre a essere una basilica dedicata aSant’Eustorgio, antico vescovo di Milano, è molto legata alla storia di San Pietro Martire, nostro“vicino” di Seveso. Fratel Claudio, poi, ci ha mostrato e descritto con storie affascinanti, quasimagiche, gli straordinari resti paleocristiani, la meravigliosa Cappella Portinari e la colossale tombadei Magi. Certo che pensare che il loro viaggio, iniziato più di 2000 anni fa, sia terminato proprio aMilano, è davvero emozionante!!

Insomma, grazie a questa visita abbiamo potuto rivivere le antiche storie di altre persone chehanno iniziato a seguire Gesù e, passo dopo passo, sono cresciute nella Fede. Tra canti a squar-ciagola e risate a crepapelle, siamo tornati a casa stanchi, ma pieni di speranza di poter seguireanche noi la Stella più luminosa, con la forza dello Spirito Santo che presto riceveremo.

i ragazzi di 1° media

Quest’esperienza mi ha spiegato che,come i Magi hanno fatto un cammino versola fede, anche noi stiamo camminando versola Cresima e quindi verso Dio.

Alice Arienti

Come i Magi hanno dato dei doni aGesù, così noi dobbiamo dare il nostro tempoper le preghiere fatte col cuore.

Gaia Bonfanti

La visita di S. Eustorgio è stata un po’emozionante, soprattutto quando abbiamovisto lo scheletro nudo di un santo. In un certosenso, è stata anche divertente, visto chec’erano tutte e tre le parrocchie.

Matteo L.

Abbiamo visto anche una cappella doveci siamo fermati a pregare, la preghiera sichiamava “DuemilaCredici”.

Sharon Boffi

S. Eustorgio, la gita con tutti i miei amici,è stata fantastica! La cosa che mi è piaciutadi più è stata la tomba dei 3 magi.

Bea

Seguiamo la StellaUSCITA A MILANO PER I NOSTRI CRESIMANDI. ACCOMPAGNATI DA CATECHISTE,EDUCATORI, GENITORI, DON ROMEO E LA PREZIOSISSIMA GUIDA FRATEL CLAUDIO.

S. Eustorgio. Sopra, Fratel Claudio spiega ai cresimandi lemeraviglie della Cappella Portinari.Sotto, sul sagrato di S. Eustorgio.

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Venerdì 8 marzo alle ore 21,00 presso ilcine teatro “Excelsior” a Cesano Maderno unafamiglia, un giovane, un prete ed un uomo impe-gnato nel sociale hanno raccontato la propriafede, la fragilità e la prova nella vita di ogni gior-no: la serata è stata introdotta da don Flavio Rivaed ha condotto il dialogo Alessandro Zaccuri,giornalista della testata “Avvenire”.

La serata si è aperta con la proiezione diun cortometraggio realizzato da studenti univer-sitari americani che narrava la storia “aspramenteintensa” di un ragazzo con una pesantissimadisabilità, che ha lottato tanto da riuscire a su-perare alcune barriere apparentemente“insormontabili”, dimostrando una forza impen-sabile, sia fisica che interiore. Questa storia haguidato a riflettere sulle prove della vita, che nonci devono bloccare, tantomeno quelle causatedalla nostra fragilità.

Lo spunto iniziale per approfondire questariflessione è stato colto dalla lettera pastoraledel Cardinale Arcivescovo di Milano Angelo Sco-la, intitolata “Alla scoperta del Dio vicino”, inter-rogandosi sul cammino di fede e prendendo attodel fatto che nel corso della storia della Chiesala presenza di Dio oggi è vicina più che mai; lo sicapisce analizzando la scelta del Papa EmeritoBenedetto XVI ed accogliendo il conclave in di-venire come un segno tangibile della presenzadi Cristo attraverso il nuovo Pontefice. Il Cardi-nale chiede che ciascuno di noi renda testimo-nianza, non è sufficiente la militanza.

Roberto, giovane studente in ingegneriaenergetica, impegnato su molti fronti, dall’Ora-torio all’ambito socio-politico, ha diffuso il mes-saggio trasmesso ai giovani: quale che sia lascelta vocazionale, la fede apre sempre al TU;la fede ti deve dare un’identità e ti fa capire testesso, ti fa leggere in modo chiaro la tua vita.

I coniugi Letizia ed Alberto Cattaneo, geni-tori di tre figli naturali e 3 figli in affido, sonosposati da 34 anni e stanno vivendo un’espe-rienza di fede che si cala nella quotidianità, chesi incarna per mezzo dell’incontro con Dio: lorocredono fermamente che l’asse portante nellavita di una famiglia sia la relazione della coppiae bisogna riflettere ulteriormente per far tornarealla ribalta il rapporto osmotico della coppia stes-

sa, che in questi anni è stato eclissato da millealtre priorità non altrettanto educative; l’educa-zione nasce quando si riesce a vedere nell’altrociò che egli stesso non riesce a neppure a scor-gere, perché ciascuno di noi crede ed alcontempo spesso è incredulo. Si deve romperel’individualismo dilagante della coppia, ai figli vapassato il messaggio delle scelte fatte per glialtri, agendo con GRATUITA’: anche oggi è pos-sibile, basta solo essere attenti all’ascolto.

Fabio Pizzul, giornalista , ex Presidente diAC ed ora anche impegnato in politica a livelloregionale, ha trasmesso questo messaggio: lanecessità di entrare in dialogo anche attraversola relazione con gli altri è connaturato all’espe-rienza di fede… attraverso Dio Padre (o meglio,la SS. Trinità) ed attraverso le persone che tistanno accanto. La politica è una forma di rela-zione che il credente deve trasformare attraver-so la quotidianità, una sfida a creare delle

Chi parlava. Il giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri conduce laserata. Rispondono alle sue domande il giovane Roberto,i coniugi Cattaneo, Fabio Pizzul e don Ivano Tagliabue.

Chi ascoltava.Il pubblico insala pressol’Excelsior.La serata erarivolta a tutti etante personedella nostracomunità hannopartecipato.

LE PARROCCHIE DI CESANO TUTTE RIUNITE UN VENERDI’ DI QUARESIMA AL TEATROEXCELSIOR PER ASCOLTARE LE TESTIMONIANZE DI PERSONE NOTE, E MENO NOTE,CHE HANNO CONDIVISO CON NOI UN PO’ DELLA LORO ESPERIENZA DI FEDE.

La prova della fede8 MARZO ALL’EXCELSIOR

PROPOSTA QUARESIMALE

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8 MARZO ALL’EXCELSIORPROPOSTA QUARESIMALE

Le prove non cidevono bloccare,neppure quellecausate dallanostra fragilità.(Arciv. Scola)

La frammentazione dei cattolici in varipartiti e movimenti politici è un segno di de-bolezza della rappresentanza cristiana in po-litica?

Il pluralismo della rappresentanza politicadei cattolici è ormai un dato acquisito. Non mipaiono più i tempi per una presenza compattadei cattolici in un'unica forza politica, ammessoche mai questo sia accaduto. Obiettivo dei cat-tolici in politica mi pare debba essere la promo-zione di valori che vanno testimoniati e proposticome significativi per tutti (a partire dalla propriatestimonianza personale) per far sì che tutti nepossano trarre vantaggio. Non mi piace l'otticadifensiva di chi dice che i cattolici potrebberoessere più efficaci se facessero massa criticacomune. I cattolici in politica più che con la forzadei numeri dovrebbero diventare efficaci con lacredibilità delle idee e la qualità della propriaazione. In tempi grigi come quelli che stiamo vi-vendo questo sarebbe un ottimo contributo perfar sì che ci si possa davvero dedicare a quel-l'oggetto ormai misterioso per molti che è il benecomune.

E’ padre di famiglia, giornalista, impe-gnato nel sociale e ora consigliere regiona-le della Lombardia. Con il suo modo di vive-

L’INCONTRO QUARESIMALE DELL’8 MARZO CI HA DATO L’OPPORTUNITA’ DI CONOSCE-RE IL CONSIGLIERE REGIONALE FABIO PIZZUL E DI FARGLI AVERE QUATTRO DOMANDEPER CAPIRE UN PO’ DI PIU’ IL RAPPORTO TRA FEDE E POLITICA. E LUI CI HA RISPOSTO.

condizioni per vivere insieme non consideran-dosi nemici ma cercando di collaborare con glialtri. In particolare, si deve giocare la relazioneper consentire a coloro che vivono in territoriolombardo di essere meno soli e contemporane-amente di pensare un po’ meno a se stessi.

Don Ivano Tagliabue è molto vicino ai pretigiovani, li sostiene e li guida per trasmettere inloro la forza del miracolo che ancora oggi il Si-gnore compie: la Sua capacità di conquistare lavita di un giovane che poi servirà la gente che ilVescovo gli affida. L’essenziale della fede è Lui,Gesù Cristo, che si manifesta in un affetto colti-vato come in una fraternità impegnativa.

C’è bisogno di rafforzare i preti alla vita in-teriore e, come i preti, tutti noi siamo chiamatialla CONSAPEVOLEZZA che è grazia, intelligen-za ed emozione insieme.

Liliana Moro

re si sente testimone della fede cristiana?Non tocca a me dirlo. Io ci provo ogni gior-

no, nella consapevolezza che la sproporzionetra il compito che ci viene affidato, il messaggiodel Vangelo e la banalità della vita quotidiana edei miei comportamenti è enorme. Quello chetento di fare è essere onesto con me stesso,nella consapevolezza dei tanti limiti miei perso-nali, e pronto a riconoscere quanto di positivopuò venirmi dagli altri, indipendentemente dalleloro posizioni politiche o sociali. Dalla situazionedifficile in cui ci troviamo possiamo solo usciretutti assieme, facendo soprattutto spazio ai piùfragili. Una delle frasi bibliche che più mi capitadi ripetermi in questi ultimi tempi è quella chesan Paolo scrive ai Romani: "gareggiate nellostimarvi a vicenda". Le idee possono essere di-verse, ma la possibilità di camminare assiemenella valorizzazione di tutti esiste sempre.

Professare la propria fede in pubblico(soprattutto in politica) è un vantaggio o unostacolo nelle relazioni di ogni giorno?

Vedo il fatto di poter contare sul dono dellafede come un indubbio vantaggio, non per otte-nere posizioni o riconoscimenti particolari, maper un equilibrio che porta a relativizzare le tan-te cose a cui spesso finiamo per aggrapparci. Il

LE 7 PARROCCHIE ALL’EXCELSIORPER APPRONDIRE IL TEMA SUGGERITO

NELLA LETTERADEL NOSTRO ARCIVESCOVO

«ALLA SCOPERTA DEL DIO VICINO»

Quattro domande a Pizzul...

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fatto che ci sia un Padre che ci ama e cidona la vita ogni giorno mi richiama a un mag-giore equilibrio nel non sentirmi indispensabile,ma anche alla responsabilità di non far mancareil mio contributo alla costruzione di un possibilecammino per vivere meglio assieme agli altri. Seio, senza averne titolo o merito particolare, sonoavvolto dalla misericordia di Dio, perché nondovrei a mia volta provare a costruire relazionipositive con gli altri?

Nell’incontro all’Excelsior Lei ha dettoche la politica deve «rappresentarci nell’og-gi, per dare risposte al disagio quotidiano,ma deve pure avere uno sguardo più lungonel tempo, perché non tutto muoia nell’og-gi». Cosa si augura in concreto per tutti i cit-tadini lombardi?

Viviamo in una cultura che ci invita ad ave-re tutto e subito e a tenere il più possibile pernoi quello che abbiamo. Questo è indice di unascarsa fiducia nel domani e dell'incapacità di im-maginare un futuro per noi e per coloro che ver-ranno dopo di noi. Siamo una società semprepiù vecchia e non solo dal punto di vistaanagrafico, ma anche per la mancanza del co-raggio di investire sul domani. Per i cittadini

lombardi mi auguro che si possa rompere il gu-scio individualista che ci siamo costruiti addos-so in questi anni per ricominciare a costruire re-lazioni autentiche e libere con gli altri. Non pos-siamo pensare che difendendo con i denti le po-che cose che abbiamo e considerando gli altrisempre e solo una minaccia usciremo dalla crisiche ci attanaglia. Da soli i lombardi non andran-no lontano, se riusciranno invece a mettere as-sieme le proprie forze e ad aprirsi al futuro rico-minceremo a creare valore per la Lombardia. Unesempio concreto? Il Fondo Famiglia e Lavoropromosso dal cardinal Tettamanzi e rilanciato dalcardinal Scola: grazie al contributo di tanti citta-dini e molte comunità cristiane, più di 7000 fami-glie sono state sostenute e salvate dalla dispe-razione. Il sogno della notte del Natale 2008 hafatto tanta strada e non per chissà quale mira-colo, per il coraggio di non pensare a se stessi el'umiltà di mettere assieme le proprie risorse.

a cura di Silvia Zardoni

Siamo a disposizione per intervistare altri politicicattolici, di uguale rilevanza, sullo stesso temadella fede.

don Flavio Riva don Romeo Cazzaniga

8 marzo all’Excelsior - ecco i due parroci di Cesano

Facce da “prova della fede”?

oppure Facce da “provàti dalla fede”?

8 MARZO ALL’EXCELSIORPROPOSTA QUARESIMALE

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I GIOVANI SPINNERSESPERIENZE DA RACCONTARE

Per essere Chiesaoccorre viverela Fede insieme,accantonare l’«io»,per far posto al «noi».

(Arciv. Scola)

Ciao! Noi siamo Claudia, Chiara e Ronel. Voi ci conoscete così, con il nostro nome, mentreper il resto della diocesi siamo gli SPINNERS. Abbiamo, infatti, partecipato all’iniziativa propostadalla Pastorale Giovanile con l’obiettivo di raccogliere le domande di Fede che accomunano igiovani, per porgerle al Cardinale Angelo Scola. Spinners significa “tessitori” e noi, dalla nostracomunità pastorale, abbiamo raccolto le domande che sono emerse grazie agli incontri di catechesitenuti da Mons. Mario Delpini, per tessere un collegamento con gli altri gruppi diocesani. Domenica16 dicembre è avvenuto il nostro primo incontro a Giussano dove, oltre a conoscere i giovani dialtre parrocchie, siamo stati divisi in gruppi per discutere sulle domande raccolte e per trovare deipunti in comune, che potessero formare i nuclei tematici, da presentare nei due incontri frontali conl’Arcivescovo. Alla fine della giornata sono stati decisi gli argomenti, in funzione, anche, delle diver-se sedi di incontro; infatti, all’Università Statale di Milano, luogo di formazione e di cultura, si ètenuta la serata dal titolo “tornare su di sé”, mentre all’aeroporto di Malpensa, luogo di partenza,di viaggi e di saluti, la serata dal titolo “guardare verso gli Altri”.

Claudia Secco

Università Statale di Milano 24 gennaio

Il primo degli incontri frontali con l’Arcive-scovo è avvenuto, per i motivi già accennati, inuno dei luoghi simbolo della cultura milanese, incui moltissimi ragazzi trascorrono gran parte delleloro giornate. La serata si è sviluppata alternan-do testimonianze dirette, videomessaggi e mes-saggi dai giovani della diocesi, a cui il Cardinaleha dato risposta. La sintesi di questo entusia-smante momento potrebbe essere racchiusa inun’immagine: la Chiesa pellegrina. Affinchè ilpellegrinaggio inizi, occorre che ciascuno di noiabbia avuto, ed abbia, un personale incontro conGesù, con Colui che ha speso la propria vitaamando gli altri e amando noi. Solo all’interno diquesto dolce incontro si origina la gioia, perchéconsapevoli che nulla, mai, ci allontanerà da Lui.Ecco la miccia che ci spinge a pellegrinare! Manon basta. Per essere Chiesa occorre vivere laFede insieme, occorre accantonare l’«io» per farposto al «noi». E’ infatti nelle relazioni di ognigiorno che si riscopre la presenza del Signoreed è nel reciproco appoggio che l’amore prendeforma. «Chi pone distanze tra Gesù e la Chie-sa», ha sottolineato l’Arcivescovo, «pur con tuttii difetti che la Chiesa ha, è interessato a nonfar passare Gesù nella storia». Un caloroso in-vito, dunque, è stato rivolto a noi giovani, un in-vito ad essere protagonisti e a non lasciarci in-fluenzare da eventuali negatività degli adulti poi-ché esse non possono costituire una obiezioneultimativa a coloro che desiderano giocarsi per

il Signore. Manca, ora, un ultimo elemento allaChiesa pellegrina... la direzione del viaggio. Ciòche differenzia un pellegrinaggio da un vaga-bondaggio è l’avere una meta da raggiungere, èl’avere - come canta Jovanotti e come ricordatodall’Arcivescovo - “una ragione per vivere”. Essasarà il motore della nostra vita, saremo capacidi diventare “signori” delle nostre personalità,perché lo splendore abbagliante della meta im-pallidirà tutto ciò che è temporaneo e provviso-rio. Che il pellegrinaggio abbia inizio!!

Ronel Scotton

I tessitori ovvero... SPINNERS!I GIOVANI DELLA NOSTRA COMUNITA’ COINVOLTI NEL PROGETTO DIOCESANOPER RACCOGLIERE E PRESENTARE LE DOMANDE PER IL NOSTRO ARCIVESCOVO.

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Aeroporto di MilanoMalpensa14 febbraio

Il secondo dialogo si è tenu-to il giorno 14 febbraio all’aeropor-to di Malpensa. Questo luogo, cheha visto nel corso degli anni la mol-titudine delle partenze e dei ritor-ni, si presta perfettamente allacomprensione dell’idea del viaggio.Viaggio alla ricerca della presen-za di Dio nella nostra storia, neglieventi e nelle persone che ci han-no aiutato a crescere. La serata siè aperta con il video di una ragaz-za di 20 anni che raccontava il dolore vissuto alla morte della sua giovane zia: «Questo Dio nondovrebbe amarci e renderci felici?!» chiedeva Giulia con insistenza. Immediata e ponderata è arri-vata la risposta del Vescovo: «Dio ha patito in prima persona la sofferenza di perdere un figlio, cimette alla prova ogni giorno in modo diverso per tenerci ancora più vicini a lui». La Fede, così comeogni altra relazione, si basa sulla fiducia: le amicizie e gli affetti devono aprirci verso gli altri e nondevono essere coltivate in maniera esclusiva, così facendo, la vita potrà essere vista nella suacompletezza, a 360 gradi.

L’augurio conclusivo del cardinale è stato quello di essere saldi nella Fede, curiosi nellaquotidianità e stupiti nei confronti della vita.

Chiara ScottonIl nostro servizio come spinners non è però ancora finito... A presto!

C’erano davvero!! Abbiamo trovato in internet questa foto del 14 febbraio in cui si vedein secondo piano, ma centrale, il nostro spinner binzaghese Ronel Scotton.

I GIOVANI SPINNERSESPERIENZE DA RACCONTARE

Un semplice aneddoto su Fratel EttoreHo sentito che è iniziato il processo di beatificazione di Fratel

Ettore Boschini e i miei ricordi sono andati indietro di oltre diecianni quando, lavorando in banca a Seveso, ho avuto l’opportunitàdi servire più volte questa grande persona.

Lo si vedeva arrivare mentre posteggiava, perchè nonpassava certo inosservata la sua vecchia auto: sul tetto una grandestatua della Madonna e il megafono, col quale intonava il rosarioper le strade. Quindi entrava in banca e, immancabilmente, anchese c’erano dieci/quindici persone in fila, Fratel Ettore chiedeva unattimo di silenzio e pregava con un’Ave Maria, un Gloria al Padree una benedizione per tutti. Poi, apriva il suo astuccio e tiravafuori i soldi, le bollette e i vari pagamenti da fare. La Provvidenzaper lui era questa: metteva sul banco quello che aveva e decidevacosa pagare o, meglio, quale era la scadenza più vecchia daonorare. Il tutto con grande semplicità e senza l’affanno con ilquale noi siamo abituati a gestire i problemi della vita.

Stefano Zardoni

Il 15 febbraio i vescovi lombardi hanno approvato l’avvio dell’iter canonico per l’introduzionedella causa di beatificazione di Fratel Ettore, il fratello dei “barboni”.

La vicinanza alla casa Betania di Seveso ha permesso a tanti di noi di conoscerlo direttamenteo, almeno, di sentirne parlare e di leggere di lui sui giornali locali. La sua opera continua tuttora. Acasa Betania, per esempio, vive stabilmente una comunità protetta: malati mentali e fisici, personeche hanno perso la memoria, persone senza dimora. Ad ognuno di loro è affidato un compito,secondo le proprie capacità.

fratel Ettore

diventerà Beato?

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IL SALUTO A PAPA BENEDETTOESPERIENZE DA RACCONTARE

Qualche giorno prima di questo ultimoAngelus di Benedetto XVI, uno di noi ha sentitoil desiderio di andare a Roma per pregare insie-me il Papa. Di fronte alle tante parole di questigiorni sul gesto grave del Papa, subito la propo-sta è stata accolta con slancio per la testimo-nianza che rappresenta per tutti noi questa li-bertà e questa obbedienza a Cristo che ha por-tato ad un gesto così estremo.

Senza troppo preoccuparci dell’organizza-zione, nel pomeriggio di sabato abbiamo raccol-to poche cose e siamo partiti incuranti delle pre-visioni meteo, certi della benevolenza del Signoreverso chi è mosso dalla sincerità del cuore.

Superata la bufera di neve sull’appenninotosco-emiliano, siamo arrivati a Roma a notteinoltrata. Nonostante la fatica, con uno sguardocarico di letizia abbiamo raggiunto in prima mat-

tinata piazzaSan Pietro epartecipato allamessa domeni-cale presso lachiesa di San-t’Anna. Pregan-do per il Papa ela Chiesa, sia-mo stati colpitidalle parole del

Vangelo sulla trasfigurazio-ne di Cristo (rito ro-mano) e confermati dal fatto che l’azione di Dioviene prima e dà senso al nostro fare, ricordan-doci che il nostro fare è sempre un collaborarecon il progetto di Dio.

Siamo così arrivati in piazza San Pietro inaffettuosa attesa. Benedetto XVI si è affacciatoriprendendo il Vangelo della trasfigurazione pro-prio con il riferimento alla salita al monte Taborper contemplare il Signore per discendere tra gliuomini. Toccante il paragonare di questo passodel Vangelo con la sua particolare situazione,«l’esistenza consiste in un continuo salire il mon-te dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere por-tando l’amore e la forza che ne derivano, in mododa servire i nostri fratelli e sorelle con lo stessoamore di Dio. […] Questa Parola di Dio la sentoin modo particolare rivolta a me, in questo mo-mento della mia vita, il Signore mi chiama a “sa-lire sul monte”, a dedicarmi ancora di più allapreghiera e alla meditazione. Ma questo non si-gnifica abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio michiede proprio questo è perché possa continua-re a servirla con la stessa dedizione e lo stessoamore con cui l’ho fatto finora, ma in un modopiù adatto alle mie forze».

Pur partecipando al continuo incoraggia-mento di quanti erano in piazza, tutti noi siamostati invasi da una grande commozione per que-sta semplicità del cuore e per l’umiltà del “lavo-ratore della vigna del Signore” che obbediscecon docilità al disegno che il Signore ha su dilui.

Ed è stato naturale unirci con trasporto al-l’esortazione con cui ci ha lasciati, un’esortazio-ne accorata alla preghiera per lui e per la Chie-sa. Con particolare riferimento a quel passaggioin cui ha sottolineato il primato della preghiera,altrimenti il nostro fare “si riduce ad attivismo”.

Nel ritorno abbiamo trattenuto ogni sua pa-rola, confermati nel desiderio di continuare a se-guire Cristo con più passione e con la certezzadell’amicizia di un padre che pur “nascosto almondo” continuerà ad esserci a fianco, serven-do Cristo e la Sua Chiesa.

Alberto, Angelo, Daniele, Flavio,Francesco, Giacomo, Gianluigi,

Sabino e Etta

IL 24 FEBBRAIO ALCUNI NOSTRI PARROCCHIANI HANNO PARTECIPATO ALL’ULTIMOANGELUS DI PAPA BENEDETTO XVI, IN PIAZZA SAN PIETRO.

Oltre la neve, l’ultimo Angelus

A Roma per l’ultimo Angelus di Papa Benedetto.Sopra, bloccati in autostrada sull’appennino tosco-emiliano. Sotto, inostri parrocchiani la domenica mattina in piazza S. Pietro.

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il Retino il Retino il Retino il Retino il Retino a cura di Loretta

Cari Bambini, questo è un mese ricco... Siamo agli ultimi passi dellaQuaresima, stiamo entrando nel cuore della settimana più tosta del-l’anno: la Settimana Santa! Speriamo di essere tutti veramente pron-ti per l’esplosione di gioia della Pasqua!Il Retino augura a voi e alle vostre famiglie di trovare nell’uovo lasorpresa più bella che si possa trovare: GESU’ !

BUONA PASQUA !!!BUONA PASQUA !!!BUONA PASQUA !!!BUONA PASQUA !!!BUONA PASQUA !!!

Il mese appena trascorso,però ci ha fatto un altro regalo:un Papa nuovo di zecca!!

Papa Francesco.

Avete visto quanta emozione nel momento in cui è stato annunciato al mondo?Avete sentito le sue prime parole alla folla dei fedeli che erano in piazza, e a tutti noi?Ci ha chiesto di pregare. Di pregare con lui e per lui. E lui pregherà con noi e per noi.

E allora sapete cosa vi dico???

FACCIAMOCI SENTIREEEEEE!!!

L’invito che vi fa il Retino è questo:

scrivete una preghiera per il Papa,o un pensiero su di lui,o rappresentatelo con un disegno…ognuno sfoderi le sue arti!!

Se non avete visto in TV il saluto di Papa Francesco, chiedete ai vostri genitori o aivostri nonni di farvi vedere la notizia su qualche giornale, chiedete alle vostre maestreo alle catechiste di spiegarvi le parole che ha detto quella sera, giusto per trovare

l’ispirazione… poi consegnate i vostri lavori nella casetta postale del Retino,

entro venerdì 12 aprile(ricordatevi di scrivere dietro anche nome e cognome e la vostra età).

Domenica 14 aprile, al termine della Messa dei ragazzi, premieremo tutti i partecipanti,

e poi spediremo i vostri lavori AL PAPA IN PERSONA, inVaticano… così saprà che a Binzago, alla Sacra Famiglia e a Sant’Eurosia – SantissimaTrinità in quel di Cesano Maderno, ci sono dei bambini tosti che hanno accolto confede e affetto il nuovo capitano della squadra!

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CARNEVALECARNEVALECARNEVALECARNEVALECARNEVALE 20132013201320132013Alla conquista diAlla conquista diAlla conquista diAlla conquista diAlla conquista diSS. Trinità BaySS. Trinità BaySS. Trinità BaySS. Trinità BaySS. Trinità Bay

...e quando la battaglia volge alpeggio, è sempre buona cosaavere amici SUPEREROIa cui chiedere aiuto! E traSuperman, Spiderman, Zorro ela Fatina, ce n’è per tutti i gusti!

Il vascello “Vittorina” alla conquista di SS. Trinità Bay!

Per la battaglia servonola saggezza dei grandi, chesanno guidare i piccoli...

... e l’entusiasmo dei bambini, che sono una ciurma numerosa efedele e ci aiutano a remare insieme verso la baia della SS. Trinità,alla scoperta del tesoro: la gioia di stare insieme!

«Non credo ai miei occhi!!»

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Pirata contro sceriffo?!Questa è una lotta daMacchina del Tempo...

Katia e il temutissimo pirata Alessandro

Tutti in fila per partecipare alla grande caccia al tesoro. Tra canti e prove di abilità il veliero di S. Eurosia, pur non uscendo dall’orato-rio, riesce magicamente a trovare l’ambitissimo tesoro! Un forziere vero e proprio! Bravi ragazzi!

Alla Sacra il carro sfila per le vie per raccogliere quanti più bambini siapossibile: nei loro sorrisi c’è il vero grande tesoro della festa!

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ORATORIO

Se questa festa di carnevale è ben riusci-ta, sicuramente lo dobbiamo anche all’impegnoche i nostri animatori ci hanno messo nella rea-lizzazione del carro. Comandati dal loro “capitanRise” i pirati della Sacra Famiglia Angelo, Ilaria,Noemi, Marco, Francesco, Erika, Giorgia eRiccardo hanno dato vita al vascello che sabatopomeriggio ha fatto “navigare” i nostri bambiniin giro per il mare del nostro quartiere.

Non dimentichiamoci di ringraziare anchechi ci ha fornito il carro e ha realizzato la “strut-tura portante”… grazie 1000 a tutti voi !!!!

Le mamme dell’oratorio

Una bella giornata di sole, tanti bambini inmaschera, genitori rilassati che chiacchierano tradi loro, musica e dolci a volontà... ecco il pome-riggio di Carnevale alla Sacra! E’ sempre un’emo-zione vedere come le risate travolgenti e l’alle-gro “vociare” di tanti bambini insieme siano ingrado di animare il nostro oratorio! Impossibileresistere a tanta euforia... ed è così che alcunemamme si ritrovano a ballare “il coccodrillo comefa?” insieme ai propri figli!

La riuscita di questa bella giornata è statapossibile grazie ad alcune mamme che si sonooccupate dell’organizzazione della festa. Ma unringraziamento speciale va dato a chi ha anima-to il pomeriggio con musica e balli, a tutte lemamme che hanno riempito i tavoli di tante buo-ne torte e chiacchiere e a tutti i bambini e le lorofamiglie che hanno voluto concludere i festeg-giamenti del carnevale con la merenda insieme!

A pensarci bene, con un po’ di buona vo-lontà, non sarebbe difficile regalare tanti altri po-meriggi allegri e spensierati ai nostri bambini inun ambiente accogliente, sereno e vicino allenostre aspettative educative, senza la necessi-tà di aspettare occasioni particolari... Perché, ol-tre al bel ricordo che ci ha lasciato, questa gior-nata ci insegna ancora una volta che il nostrooratorio è, e resterà vivo, solo grazie all’impe-gno e la voglia di stare insieme di tutti!

Annalisa Rucci e Andrea Costa

La sera del 13 febbraio si è tenuta la festadi carnevale dei ragazzi delle medie, all’Ora-torio della Sacra Famiglia. Aveva come tema “Leepoche”, dalla Preistoria fino agli anni 90, e iragazzi si sono vestiti tutti in modo originale; ri-cordo un ragazzo vestito da Giulio Cesare e unaltro da cowboy. La festa è stata molto diverten-te e i ragazzi erano incontenibili per la gioia. Sisono svolti dei giochi riguardanti “Le Epoche” esi è visto un filmato sul quale i ragazzi hannodovuto riflettere per rispondere alle domande diun gioco a premi chiamato il “Quizzone”. La se-rata si è conclusa con dei balli che comprende-vano quasi tutte le ere, ma soprattutto quelle con-temporanee, durante i quali i ragazzi si sono sca-tenati! Un ringraziamento particolare va agli ani-matori, ai volontari della Sacra per la loro impec-cabile abilità culinaria e a don Sergio per avercidato l’occasione, un’altra volta, di organizzareuna bellissima serata.

Noemi Gurrieri

Le medie in “EpocaPrimitiva”. Il 13 febbraiola festa di carnevale allaSacra dedicata a loro.

Sacra Famiglia.Gli animatoriallestiscono ilcarro che gireràper le vie delpaese.

Che Carnevale alla Sacra!

Alessia e Gaia di Cascina

Giulia Codarin, Elisa Romanò, Cloe Borgonovo, GiorgiaGiandinoto, Chiara Valaderio, Martina Basile di Binzago

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Una finestra sulla fede

All'inizio un piccolo gruppo, poi un cre-scendo di persone si è affacciato a questa"Finestra" non per osservare, ma per respi-rare un'aria ricca di OSSIGENO CRISTIANO.

Questo è il pensiero che è rimasto nelcuore partecipando agli incontri della Cate-chesi Adulti.

Grazie ad un moderatore "DOC", don An-tonio che, Catechismo alla mano, ci ha im-merso nelle righe per farci conoscere meglioil Regno di Dio e la Persona di Gesù che ènato, vissuto, morto e risorto per noi pecca-tori.

...Tutte cose che sapevamo, ma espresse con un linguaggio nuovo, più profondo che ci hapermesso di rinfrescare le nostre certezze consolidando ancora di più la Fede, lasciando aperto ildialogo per continuare il cammino.

Grazie Don Antonio e al prossimo appuntamento.Angela, Rita Sabrina e tutto il gruppo

Due nuovi cerimonieri

Sabato 2 marzo Jacopo e Simone hanno sostenuto presso il seminario di Venegono Inferiorel'esame per ottenere il diploma di cerimoniere di primo grado. Sono arrivati a questo giorno dopoaver svolto un corso presso l'oratorio di Sant' Ambrogio a Milano con tantissimi altri ragazzi di altreparrocchie. Il cammino è stato a volte faticoso , a volte più leggero sempre sostenuto dal lorodesiderio di prestare servizio in parrocchia in modo più adulto, appunto come cerimonieri che ricor-do consiste nel dirigere la celebrazione eucaristica in modo che risulti armoniosa e utile all'edifica-zione dei fedeli. La nostra parrocchia vanta ormai da diversi anni la presenza di questa importantefigura messa soprattutto in rilievo dal nostro amatissimo don Ampellio il quale incoraggiava semprei suoi chierichetti a partecipare alcorso. Don Romeo ha accolto conenorme gioia e piacere la notiziache ora in parrocchia siamo in tre. Questo dovrebbe essere motivodi vanto per tutti i parrocchiani esono sicuro che lo sarà.

Accompagniamo con la pre-ghiera questi ragazzi perché sia-no fedeli al loro impegno e sianodi esempio a chi entrerà nel grup-po ministranti nei prossimi anni.

Marco PaganiCerimoniere parrocchiale

LA PAROLA AI PARROCCHIANI

LE CATECHESI PER ADULTI TENUTE DA DON ANTONIO SUSCITANO ENTUSIASMO

PER DIVENTARE CERIMONIERI BISOGNA PROPRIO SEGUIRE DEI CORSI E SOSTENEREDEGLI ESAMI. JACOPO E SIMONE HANNO OTTENUTO IL DIPLOMA DI 1° GRADO.

Nuovi cerimonieri a Binzago. Jacopo e Simone hanno conseguito ildiploma di cerimoniere di primo grado. Al centro Marco Pagani che li haben istruiti nel fare questo servizio.

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INIZIAZIONE CRISTIANA

ANIBALLI EDGARDBEN MBAREK JASMINEBORGONOVO DAVIDEBUSATO NOEMICECCHETTO CRISTIANCOLOMBO ROBERTOCORBETTA MATTEOCOTRONE LUIGIFERRO CASSANDRAFLORIO LEONARDOFUSCHI GABRIELE SIMONEGEREMIA ILENIAIMERTI ALESSIOINNOCENTI NICOLO’LAZZARIN SOFIAMANDOLARO DIANAMISTRETTA DANIELEPADOVAN ELISAPASINI LUCREZIAPETRUCCI JACOPOPIANA FRANCESCOPRAVADELLI SARARAVAGNATI DAVIDERICCO CRISTIANRIPAMONTI ANDREARISTAGNO MATTEOROMEO SARARONCOLATO LUCAROZZI MATTEORUBINO DAVIDESAPONE BEATRICESIGNORINI ALESSANDROSINIGALLIA NOEMITREVISAN CRISTIANOTREZZI VALENTINAVAILATI ALICE

S. EUROSIAdomenica 28 aprile

ANNONI ALICEBALLARINI DAVIDEBENEVENTO GIULIABIASIN MIRKOBIZZOZZERO MADDALENABOGA GABRIELEBONET ILARIABOTTONI ROBERTOBRAGA DAVIDECHIRICO GIULIANA PIACOI ELENACOLOMBO GIULIACOPRENI ELISADAL BEN ELENADE MEO GIULIADUCHINO ILARIAFARA FRANCESCOFASANO ROBERTO SALVATOREFRANZOLIN MARTINAGALLO CRISTIANGARATTI GIORGIAGIARDINO FEDERICOGRECO SOFIAKAPAJ DOVLETLAEZZA SHARON VERONICA

LONGONI STEFANOMANZOTTI ALESSIO CARLOMARANGONI LUCAMARIANI ARIANNAMARNATI IGORMEREGALLI ALLEGRAMILO ANDREAMODAFFERI NOEMIMORNATA ALESSANDROMUNAFO’ NICOLE GIACOMAPAGLIARINI ALICEPANDOLFI ARIANNAPEVERELLI ALESSANDROPIZZI VALERIAPONTI SOFIAPORTELLO CHRISTIANPOZZOLI NICOLO’RAGONE NICOLERASTELLINO EMANUELEREBOSIO STEFANOTERNO ANDREATROIANO DIEGOVECCHI DAVIDEVENTURA MATTEO

BINZAGOdomenica 28 aprile e 5 maggio

BELLOTTO VIVIANABOGANI EDOARDOBOSIO MARTINALONGONI LUDOVICOMAGON MATTEOMANDURINO LORENZOMILAN FRANCESCAMILANO SOFIAMORELLI MELANIEMISSAGLIA GIORGIA BENEDETTAMOSQUEDA SANCHEZ AARONPAGANI FRANCESCASINIGAGLIA PIETROSPOTTI MATTEOTRAGNI MATTIA

SACRA FAMIGLIAdomenica 28 aprile

POZZOLI NICOLO’ (Binzago) - MOSQUEDA SANCHEZ AARON (Sacra Famiglia)-BEN MBAREK JASMINE (S. Eurosia)prima di accostarsi all’Eucaristia riceveranno anche il BATTESIMO

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INIZIAZIONE CRISTIANA

venerdì 19 aprile - h 20.30Cesano Maderno - Chiesa S. Stefano

VEGLIA DIOCESANA DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SA-CERDOTALI E DI SPECIALE CONSACRAZIONE

Dopo l’esperienza intensa della settimana vocazionalevissuta con i seminaristi di Venegono lo scorso ottobre,alle parrocchie di Cesano Maderno è stato chiesto diospitare la veglia diocesana di preghiera in preparazio-ne alla Giornata Mondiale di preghiera per le vocazionisacerdotali e di speciale consacrazione che la chiesacelebra la domenica 21 aprile, 4a domenica di Pasqua.Siamo felici di questa opportunità. Avremo modo anco-ra di pregare assieme ai seminaristi - e in modo parti-colare con Mattia - con i quali abbiamo già condivisomomenti intensi.“Quando un discepolo di Gesù accoglie la divina chia-mata per dedicarsi al ministero sacerdotale o alla vitaconsacrata, si manifesta uno dei frutti più maturi dellacomunità cristiana, che aiuta a guardare con partico-lare fiducia e speranza al futuro della Chiesa e al suoimpegno di evangelizzazione. Esso infatti necessitasempre di nuovi operai per la predicazione del Van-gelo, per la celebrazione dell’Eucaristia, per il Sacra-mento della Riconciliazione... Auspico che i giovani,in mezzo a tante proposte superficiali ed effimere, sap-piano coltivare l’attrazione verso i valori, le mete alte,le scelte radicali, per un servizio agli altri sulle ormedi Gesù.”

(Benedetto XVI - dal messaggio per laGiornata Mondiale di preghiera per le vocazioni)

Attraverso i tre sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia che segnano il camminodell’iniziazione cristiana, Gesù ci rende partecipi della sua vita che ha vinto il peccato e la morte.Mette in noi il germe di una vita che non perisce. Ci dona il respiro stesso di Dio.Questi tre sacramenti rendono un ragazzo (o un adulto) capace di diventare discepolo di Gesùall’interno della comunità cristiana, facendo della propria persona un dono d’amore a imitazione diGesù pane spezzato per noi.Dobbiamo quindi stare attenti a cosa pensiamo e a cosa diciamo quando parliamo fra noi e ai nostriragazzi di «prima Comunione». Facilmente nella nostra testa tendiamo a isolare quello che ritenia-mo il «momento-clou», quasi magico, nel quale si riceve l’Ostia (parola della quale non ricordiamopiù il significato) con tanto di foto-ricordo, dal contesto che prepara e dà significato a questo “man-giare”.Il gesto di mangiare quel pane è partecipazione piena alla Pasqua del Signore di cui tutta la celebra-zione eucaristica è memoriale. Allora più che di “prima Comunione”, dobbiamo abituarci a parlare di“prima celebrazione eucaristica vissuta in pienezza”. Una celebrazione che crea comunione conGesù e tra di noi condividendo la stessa preghiera, la stessa Parola (nella quale Gesù oggi ciparla), lo stesso pane nel quale Gesù morto e risorto si fa cibo per noi. Separare questi momentinon serve e sminuisce la portata del dono di Gesù.E’ l’augurio che facciamo ai nostri ragazzi, alle loro famiglie, ma è anche l’augurio che facciamo aciascuno di noi.

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PERCORSI PER FAMIGLIE

Nei giorni 22-23-24 febbraio alcune fami-glie della nostra comunità hanno partecipato agliesercizi spirituali per sposi organizzati dalDecanato di Paderno-Limbiate-Varedo che sisono svolti presso la Parrocchia S. Martino diPalazzolo Milanese.

La proposta è nata grazie all’esperienza diuna famiglia che già aveva partecipato negli anniprecedenti e riteneva questa una bella occasio-ne per confrontarci con altre realtà che vivonol’attenzione alla pastorale familiare.E’ stato un weekend davvero particolare sia perintensità sia per il clima che si è creato fra lefamiglie.

Questa era la decima “edizione” degli eser-cizi spirituali, il cuore della riflessione è stata lalettura delle tre vicende di Debora, Gedeone eSansone tratte dal Libro dei Giudici della Bibbia,spiegato in chiave familiare, attraverso i relatoriPadre Giulio Michelini e i coniugi Gillini. Un testosacro poco noto, ma denso di tante parole, fatti,osservazioni attualissime e concrete riguardo ilrapporto marito-moglie e quello con i figli.

Parole che hanno suscitato ascolto, rifles-sione personale, discussione e scambio di puntidi vista fra la coppia, confronto fra coppie conesperienze e vissuti diversi; non sono mancati imomenti di preghiera con la recita delle lodi edei vespri, la possibilità di riconciliarsi con il Si-gnore attraverso la confessione e la S.Messaconclusiva della domenica, concelebrata da molti

preti vicini a queste re-altà parrocchiali.

Tema trasversale èstato il titolo degli eser-cizi “Famiglia porta del-la fede”, in essa ricono-sciamo il luogo privilegia-to per educare i figli allafede, per porre le fonda-menta, per indicare la viae proprio per questo lafamiglia al completo hapotuto partecipare vistoche gli sposi (che bellosentirsi chiamati cosìanche dopo cinque, die-

ci, ...quaranta anni di matrimonio ed essere ri-chiamati al valore di dirsi sposi nel Sacramento)vivevano i momenti per loro preparati, mentre unorganizzatissimo servizio di babysitter diviso perfasce di età accudiva i bambini, che hanno gio-cato, fatto i compiti e animato con disegni e cantialcune celebrazioni, per poi condividere tutti in-sieme brevi momenti di preghiera e i pasti .

Questi esercizi sono stati l’occasione perdedicare un fine settimana al Signore in questotempo di Quaresima, ascoltare la sua Parola edesiderare di conservare e custodire nei nostricuori ciò che abbiamo sentito e vissuto affinchépossa essere seminato nelle nostre famiglie enella vita quotidiana.

Per i nostri figli è stata un’esperienza posi-tiva e una testimonianza di vita, dalla partecipa-zione all’organizzazione i genitori hanno condivi-so questo momento per realizzare quanto stascritto “che siano una sola cosa perché il mon-do veda, che siano un solo amore perché il mon-do creda”.

Per noi coppie di sposi questa iniziativa hapermesso di vivere momenti di dialogo” spiritua-le”, di fare esperienza di incontro con altre fami-glie, di riprendere la consapevolezza del nostromatrimonio cristiano, di non sentirci soli nel volervivere la fede in maniera autentica. Non sonomancate le preoccupazioni legate ai tempi chestiamo vivendo, sulle tematiche sociali ,ma gra-zie alla fede possiamo guardare la realtà con spe-ranza e avere piena fiducia in Dio, che “scrivedritto anche sulle nostre righe storte”.

Chiara Volponi

Famiglia porta della fede

22-23-24 FEBBRAIO: ESERCIZI SPIRITUALIPER SPOSI ORGANIZZATI DAL DECANATODI PADERNO-LIMBIATE-VAREDO.ABBIAMO PARTECIPATO ANCHE NOI!

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Due giornate intense e cariche di emozioniquelle vissute durante gli esercizi spirituali persposi tenutesi presso l’oratorio di Palazzolo.

L’entusiasmo delle numerose coppie, chea distanza di ormai dieci anni si ritrovano contanta voglia di trascorrere insieme momenti diriflessione e preghiera, ci ha regalato un mera-viglioso esempio di perseveranza e di fede.

La Macchina del Tempo della Fede

Quando alle 9 di un freddo sabato mattina tiritrovi in oratorio a quarant’anni suonati (45 x laprecisione!), inevitabilmente pensi che il temposia andato indietro, e scendi dalla tua macchina

pensando alla DeLorean DMC-12 vista inRITORNO AL FUTURO, la macchina del tempo

con le portiere ad ali di gabbiano.Poi ritorni al presente … il calore della cappellina

che piano piano si riempie di gente, voltisconosciuti ma ospitali, di persone, (tante!) di

famiglie come la tua, con figli piccoli o dellemedie, della scuola primaria o dell’asilo.

Poi la sensazione che hai trovato una cosa checercavi ma che non avevi chiara ... qualcosa che

volevi fare, ma ti sfuggiva tra le pieghe dellamente, nei gesti quotidiani della tua vita fatta diimpegni e cose da fare: … leggere la bibbia con

qualcuno che te la traduca … e sorpresa, …te la attualizza!!!

- “Come?!” pensavo tra me e me, “Non riguardasolo il rapporto col Signore Dio tuo?!!!? ... Ma

anche il rapporto tra le persone?! … Tra marito emoglie?!” … ma guarda un po’ questo frate … che

competenza, che chiarezza di esposizione, ...Questo è quello che mi ha favorevolmente stupito,

e per tutti gli esercizi non ho potuto fare a menodi pensare di come fosse vero che

il Signore è vicino a chi lo cerca.

Stefano De Iaco

Padre Giulio. Sopra, Padre Giulio da Palazzolo,biblista, è autore di numerosi testi sulle Sacre Scritture eancora poco conosciuti.

Fin da subito ci ha piacevolmente sorpresil’accoglienza riservata a noi che partecipavamoper la prima volta a questo tipo di esperienza.La famigliarità che si respirava è stato un gran-de incentivo per condividere le nostre esperien-ze e portare la nostra testimonianza di coppia edi famiglia.

È stato bello vivere queste giornate insie-me ad altre coppie della nostra comunità, con lequali abbiamo avuto modo di confrontarci e in-terrogarci su quali possano essere i modi e leoccasioni per proporre questo tipo di iniziativeanche alle famiglie delle nostre parrocchie.

Il clima di serenità e i momenti di riflessionepersonale e di coppia nei quali siamo stati coin-volti grazie alla preparazione e la professionali-tà di chi ha guidato gli esercizi spirituali, ci han-no dato la possibilità di interrogarci in modo ‘nuo-vo’ sul nostro rapporto di coppia, sugli aspettieducativi nei confronti delle nostre figlie e sul-l’importanza della preghiera all’interno della fa-miglia “piccola Chiesa domestica”.

Annalisa e Andrea

Servizio di babysitter. Durante gli esercizi spirituali, i bambinigiocano, fanno i compiti, partecipano ad alcune celebrazioni emomenti di preghiera.

PERCORSI PER FAMIGLIE

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PERCORSI PER FAMIGLIE

ll 25 gennaio, inviati dalConsiglio Parrocchiale,Ernesto Mornatta ed io ab-biamo avuto l’occasione dipartecipare nella sala Auro-ra di Palazzo Borromeo aduno degli incontri in prepa-razione alla Festa per le Fa-miglie, promossa dal Forumdelle Associazioni Familiaridi Monza e Brianza e soste-nuto dalla nostra ammini-strazione comunale, che siterrà a Desio il 23 marzo,con l’obiettivo di intrapren-dere un percorso di buoneprassi di politica familiare.

Oltre che a guardarealla festa, si vuole sviluppa-re un cammino di collabora-zione e conoscenza tra levarie realtà e associazioniesistenti, che sfocerà comelaboratorio di cittadinanza attiva alFamily@work_CERNOBBIO2013 in programmaa Villa Erba (5, 6 e 7 aprile prossimi), alla pre-senza dell’Arcivescovo Angelo Scola, un eventoche ricorderà l’esperienza del Family 2012, conil suo rimettere la famiglia al centro dell’attenzio-ne dei media e delle istituzioni.

La festa del 23 Marzo si propone disensibilizzare tutta la cittadinanza sull’importan-za della famiglia nella società, dando luogo a unconfronto tra le istituzioni, le famiglie e le asso-ciazioni. Verrà inoltre presentato il percorso dimutuo aiuto famigliare sviluppato con il progetto

“La Famiglia PortaValoriin Rete” ed attraverso iGruppi di Acquisto, qua-le reti di prossimità.

Durante la festa,che si terrà presso VillaTittoni a Desio, le asso-ciazioni ospiti potrannomostrare le loro attività,nonché i progetti realizza-ti, nella modalità prescel-ta (gazebo, stand, tavoliinformativi, mostre, attivi-tà di sensibilizzazione).

L’incontro prepara-torio è stato particolar-mente interessante per-ché abbiamo avuto mododi “dare un volto” alle va-rie associazioni presentiche già lavorano sul no-stro territorio, nonché diragionare su come le fa-

miglie della nostra parrocchia “in rete” possa-no essere fonte di risorsa della comunità e cosapossano offrire alla comunità stessa.

Come spiegava il presidente del ForumCesare Palombi, l’Associazione - che opera da3 anni tra i comuni di Bovisio Masciago, CerianoLaghetto, Limbiate, Desio, Cesano Maderno,Muggiò, Nova Milanese e Varedo - è nata comedesiderio di essere cittadinanza attiva, cioè chie-dendosi cosa si possa fare per la propria collet-tività piuttosto che aspettare che la stessa rag-giunga e soddisfi i bisogni di ogni singolo.

Stefano De Iaco

Famiglie: ancora una festa!

Sviluppare un cammino dicollaborazione e cono-scenza tra le varie realtà,le associazioni esistenti ele nostre famiglie

UN LABORATORIO DI CITTADINANZA ATTIVA LA DESTINAZIONE DI UN CAMMINO NATOAL FAMILY 2012 PASSANDO PER LA FESTA DELLE FAMIGLIE DEL 23.03 A DESIO

I partecipanti all’incontro. In fondo a destra,l’assessore Gabriele Capedri, a sinistra, ilpresidente Cesare Palombi di Limbiate

l’Associazione “Il sorriso dell’Anima”l’Associazione “Il sorriso dell’Anima”l’Associazione “Il sorriso dell’Anima”l’Associazione “Il sorriso dell’Anima”l’Associazione “Il sorriso dell’Anima”invita tutti allo spettacolo di beneficenza

“TENORE... A MODO MIO”“TENORE... A MODO MIO”“TENORE... A MODO MIO”“TENORE... A MODO MIO”“TENORE... A MODO MIO”il tenore Spero Bongiolatti e tanti artisti in un varietà teatrale... mostruoso!

Venerdì 5 Aprile ore 21 Venerdì 5 Aprile ore 21 Venerdì 5 Aprile ore 21 Venerdì 5 Aprile ore 21 Venerdì 5 Aprile ore 21 ad Albiate - Teatro La Cittadella - Via Viganò 14Per prenotazione 338 4156831 - 346 4294686 il ricavato andrà a sostegno delle attività dell’Associazione

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Durante la prima domenica di Quaresima, in tutte le chiese del-la diocesi è stato dato spazio al messaggio del Vicario GeneraleMons. Delpini che, tra le altre cose, tendeva una mano ai cristianidivorziati-risposati che non possono accostarsi all’Eucaristia. Venivaloro proposto di mettersi comunque in fila e, una volta davanti alsacerdote, incrociare le braccia sul petto per ricevere una benedizio-ne. E’ stata poi riproposta e sottolineata l’importanza della”ComunioneSpirituale”, l’antica preghiera di S. Alfonso Maria De Liguori.

Se siamo fedeli abituati a partecipare alla Messa senza riceve-re l’Eucaristia, probabilmente questa problematica dei divorziati-risposati ci tocca poco e non riusciamo a comprendere quanta “sofferenza” si celi invece nell’ac-cettazione di questa limitazione. Se invece siamo fedeli che si accostano abitualmente alla Comu-nione, sapere che ad una persona divorziata-riunita non è concesso di ricevere il Corpo di Cristo, cipone più di un interrogativo.

E’ proprio partendo da questi dubbi che abbiamo raccolto la testimonianza di alcunecoppie che da tempo frequentano spazi di incontro nella Fede rivolti a persone sepa-rate, sole o riaccompagnate (gruppi AKOR della Diocesi di Milano o di Famiglie Sepa-rate Cristiane), che - trovandosi in questa situazione personale - sono chiamati a rispettarequesta “obbedienza”. Abbiamo posto loro qualche domanda, anche un po’ provocatoria, e lorohanno accettato di aprire il loro cuore. Grazie a Denise Radici che ci ha fatto da preziosa tramite!

Silvia Zardoni

Per anni una vita “normale”, un matrimonio (magari dei figli). Poi, ad un certo punto, la coppiascoppia, ci si separa, si divorzia. E fino a qui, la Chiesa non “pone condizioni” e non limita iSacramenti. Le cose cambiano nel momento in cui il divorziato si risposa, o mette in atto unanuova unione di “tipo coniugale”. In questo caso non è più possibile ricevere l’Eucaristia e tutti glialtri Sacramenti. Ci aiutate a capire perché?

Alessandra e MarcoLe risposte che noi stessi, trovandoci in questasituazione, abbiamo ricevuto da diversi sacer-doti, sono di ordine teologico e quindi, di difficilecomprensione. Dal nostro punto di vista, noi vi-viamo una unione di fatto, di tipo coniugale, cisentiamo comunque parte della Chiesa; rispet-tiamo le indicazioni di astenerci dai Sacramenti,anche se non le condividiamo. Personalmente,pensiamo che la posizione della Chiesa, in que-sto ambito, sia oggi poco condivisibile, in quan-to non riconosce il valore dell’amore espressoanche attraverso l’unione di tipo coniugale; d’al-tra parte che il sesso sia sempre stato un tabùper la Chiesa è cosa nota, pertanto attendiamocon pazienza che anche in questo ambito ci sia-no cambiamenti sensibili.

Chi non può ricevere l’Eucaristia5 DOMANDE A 3 COPPIE CHE, PER LA LORO SITUAZIONE CONIUGALE, NON POSSONOACCOSTARSI ALL’EUCARISTIA. RISPOSTE VERE E SINCERE DI PERSONE CHE STANNOFACENDO UN CAMMINO CRISTIANO. DENISE RADICI LE HA RACCOLTE PER NOI.

Sara e GiulioLa risposta più idonea a questa domanda si tro-va nella disciplina attuale della Chiesa Cattoli-ca. Da parte nostra auspichiamo che questeregole vengano rivisitate alla luce di esperienzee percorsi di fede personali.

Marta e GianlucaCi hanno spiegato che, secondo la Chiesa, ilperché è dovuto all’interruzione del Sacramentodel Matrimonio, che di per sé è indissolubile.Noi crediamo, invece, che Dio è Amore e inquanto tale non può non approvare un rapportobasato sull’amore e sul rispetto reciproco.Dio non ci penalizza, ma ci tiene nel suo cuoreesattamente come tutti gli altri figli.Pensiamo a noi come uomini e padri. Se uno deinostri figli sbaglia, lo ameremo di meno rispettoal figlio che non ha sbagliato?

LE DIFFICOLTA’ DEI DIVORZIATI-RISPOSATICONFRONTO SU...

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CONFRONTO SU...

Come ci si sente nel desiderare il Sacramento dell’Eucaristia e non poterlo fare?

Non c’è, secondo voi, un eccesso di severità da parte della Chiesa?Dopotutto il Vangelo insegna che Gesù è venuto a guarire i malati… perché non è quindi conces-so anche ai separati “riuniti” di lasciarsi “guarire” dall’Eucaristia? Davvero il Signore non li vuolealla sua mensa? Ammette alla Riconciliazione ed alla Comunione tante persone pentite deipropri errori, ma che continuano a “sbagliare” nelle loro disonestà, infedeltà coniugali, violenzefisiche, cattiverie, … però ad un divorziato-risposato (magari onesto, fedele e buono) questo nonè possibile. Voi come vi sentite? Come riuscite ad accettare questa “limitazione”?

Alessandra e MarcoInizialmente eravamo molto arrabbiati, perché cisentivamo ingiustamente esclusi. Noi pensiamoche la Chiesa dovrebbe valutare i singoli casi(chi ha voluto la separazione, chi l’ha invecesubìta, ecc) poi, nel percorso che abbiamo fattoall’interno della comunità, ci siamo sentiti accoltie ci consideriamo parte di essa. Quindi, non ac-costarci ai sacramenti rimane faticoso e doloro-so, ma lo accettiamo con serenità; non deve es-sere tutto ricondotto ai sacramenti negati, maall’accoglienza nella Chiesa come persone e fra-telli.

Sara e GiulioAll’inizio la sofferenza è molto forte, ci si senteemarginati dalla comunità; con il passare del tem-po la riflessione e l’approfondimento di fede dan-no senso e serenità a questa situazione, conl’aiuto della preghiera, con una vita interiore piùprofonda e più autentica.

Marta e GianlucaViviamo questa situazione come una profonda eumiliante ingiustizia.Personalmente abbiamo un grande dolore per-ché quando potevamo accostarci alla Comunio-ne, eravamo così lontani da Dio da non riuscirea sentire la Sua Voce che ci chiamava. Oggi chesentiamo fortemente che Lui ci chiama ad ascol-tare e a vivere nel nostro quotidiano la Sua Pa-rola, è l’Uomo/Chiesa che lo impedisce metten-doci a margine dopo che un grande dolore (laseparazione) ci ha già abbondantemente lace-rato.Oggi, ad ogni Messa, nel momento dell’Eucari-stia, la sofferenza è molto forte e ci sentiamosempre un po’ orfani. In quel momento percepia-mo che Dio è presente eppure, nello stesso mo-mento, sentiamo che ci manca tanto. Spesso cichiediamo cosa si prova a fare la Comunionecol cuore colmo di amore per Gesù. Immaginia-mo che sia una sensazione che toglie il respiroe che riempie il cuore.

Alessandra e MarcoSicuramente non sta a noi giudicare le varie si-tuazioni di peccato in cui ciascuno si può trova-re. Noi siamo certi che tutti siamo SEMPRE AMA-TI DAL PADRE e viviamo la fede partecipandoalla Santa Messa in comunione spirituale con ifratelli. Certo rimane la speranza che nel tempola Chiesa avvii un percorso di apertura, che sirealizzi attraverso segnali di cambiamento con-creti.

Sara e GiulioLa posizione della Chiesa ci sembra limitante peruna condivisione del banchetto eucaristico chedia forza, fiducia e speranza, per superare le no-stre fragilità e debolezze. Siamo fiduciosi chequesto sentirsi esclusi venga riconsiderato allaluce del Vangelo.

Marta e GianlucaSicuramente crediamo ci sia un eccesso di se-verità da parte della Chiesa, anche perché cisono grandi incoerenze, come quelle descrittenella domanda: in altre parole, persone che sipentono per poi ricommettere gli stessi errori (oaltri errori); persone che persistono nelle infe-deltà coniugali; persone violente con coniugi econ i bambini; persone la cui invidia e gelosiaproducono tanto male; persone che in confes-sionale “riescono” a dirsi pentite per accostarsiall’Eucaristia, magari solo per una questione didi facciata, per poi continuare a condurre unavita lontana dallo “stile” proposto da Gesù; fa-miglie lontane dal modello di famiglia che ci han-no indicato Maria e Giuseppe.Noi ci sentiamo vittime di una grande ingiustizia.Siamo certi, comunque, di essere nel cuore diGesù. Non accettiamo questa limitazione.La rispettiamo e la subiamo.

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Nella Lettera di Mons. Delpini di inizio Quaresima si propone ai divorziati-risposati di mettersi infila come per ricevere la Comunione, ma per prendere solo una benedizione. Voi cosa ne pensa-te? Non si rischia in questo modo di amplificare questa situazione? Quasi come a voler appicci-care sulle spalle un cartello con scritto «io non posso fare la comunione»?

Quanto valore ha, per chi non può ricevere l’Eucaristia, la “comunione” con il Signore e con ifratelli attraverso l’ascolto e la condivisione della stessa Parola di Dio, la comune preghiera, igesti di carità?

Alessandra e MarcoNella nostra comunità si è scelto di leggere lapreghiera di comunione spirituale per TUTTE lepersone che non possono accostarsi all’Eucari-stia, senza porre particolare accento sui sepa-rati o divorziati (anche se da molti è stata identi-ficata come la preghiera per i separati). Non cisembra che la benedizione durante l’Eucaristiasia una buona proposta, potrebbe creare diffi-coltà alle persone che non vogliono esporsi.

Sara e GiulioL’accostarsi all’Eucaristia non è solo un fattopersonale, ma è condivisione con la comunità,per cui questa proposta non ci sembra nell’otti-ca dell’accoglienza umana, ma nella sottolinea-tura di una diversità.

Marta e GianlucaNoi riteniamo sia un gesto meraviglioso eauspichiamo che in tutte le Chiese venga adot-tato. Personalmente, abbiamo già fatto questaesperienza che ci ha emozionato tantissimo e ciha fatto sentire più vicini a Gesù e, finalmente,non esclusi e diversi. Secondo noi, la situazionenon viene amplificata più di quanto già non losia. Noi crediamo che non esista il problema delrischio dell’aver applicato alle spalle il cartellocon la scritta “io non posso fare la comunione”,perché chi non volesse palesare la propria con-dizione, può continuare a fare la Comunione Spi-rituale restando seduto al suo posto. Ma ci sa-rebbe invece, la possibilità per chi vive la suastoria d’amore con lealtà e trasparenza, di acco-starsi a Gesù in modo più profondo.

Alessandra e MarcoHa un grande valore, anzi pensiamo che sia fon-damentale e diventa, nella nostra situazione, labase su cui proseguire nel cammino di fede, al-l’interno della comunità e della Chiesa.

Sara e GiulioPer tutti coloro che credono nel Signore Gesù èindispensabile e vitale avere un rapporto pro-fondo con Lui e con i fratelli, per una crescita siaindividuale che comunitaria, attraverso l’ascoltodella Parola di Dio, la preghiera, i gesti di carità;

quindi, per noi ha un valore fondamentale comepensiamo sia per tutti i credenti.

Marta e GianlucaHa indubbiamente un grande peso e un grandevalore nella nostra vita il condividere con il Si-gnore e con i nostri fratelli momenti di preghiera,l’ascolto della Parola di Dio e altri importantimomenti.Però manca sempre Qualcosa che dentro lasciaun vuoto impossibile da riempire.

Alessandra e MarcoSiamo entrambi separati e divorziati, con 2 figli ciascuno. Da 9 anni siamo una coppia e da 2 conviviamo. Partecipiamo algruppo di preghiera per separati e divorziati nella nostra parrocchia da circa 7 anni: nei primi 4 anni come partecipanti, dadue (questo è il terzo) lo conduciamo, insieme ad altri amici e al parroco. Abbiamo frequentato una SDOP organizzata dallaDiocesi di Milano, come formazione. Pur essendo una coppia definita dalla chiesa “irregolare”, noi siamo ben inseriti nellanostra comunità parrocchiale.

Sara e GiulioSiamo una coppia nata dopo la separazione di Giulio ed abbiamo iniziato la nostra vita insieme in una altra realtàabitativa. Nel nostro percorso siamo stati aiutati da sacerdoti e persone credenti a riconoscere il significato più autenticoe veritiero di noi stessi e del nostro vivere insieme nella fede.

Marta e GianlucaEntrambi separati, divorziati e risposati solo civilmente. Abbiamo 2 figli, uno nato dal primo matrimonio di Marta ed unsecondo adottato 3 anni fa. Dopo il nostro incontro, abbiamo sentito forte il bisogno di iniziare un cammino di Fede e così,paradossalmente, proprio mentre stavamo incontrando Gesù, ed avremmo tanto desiderato abbracciarlo (nell’Eucaristia),scoprivamo che non avremmo mai potuto riceverlo. Il Signore ha però sempre avuto per noi uno sguardo speciale e digrande misericordia, che sperimentiamo ogni giorno anche grazie agli amici e ai sacerdoti che ha messo sul ns cammino.

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PROPOSTA VOUCHERCARITAS PARROCCHIALE

Il voucher di una chiesa solidaleINIZIATIVA SPERIMENTALE DELLA COMUNITA’ DI BINZAGO,PER DARE UN PRIMO AIUTO A CHI E’ SENZA LAVORO.

Durante il Consiglio Pastorale di gennaio, don Romeo ha proposto un gesto di carità finalizza-to ad aiutare quelle persone che hanno perso il lavoro, pensando per esempio a quanti disoccupati(fra di loro diverse badanti) bussano alla sua porta per chiedergli di fare qualche lavoretto, in cam-bio di un piccolo compenso. Il CP si è espresso favorevolmente per far partire a Binzago un’inizia-tiva in fase sperimentale, in stretta collaborazione con il Centro d’Ascolto cittadino, promuovendo ilprogetto:

«PANE E LAVORO»Non ci muove la presunzione di risolvere il problema lavoro, ma riconoscere il bisogno di pane

e lavoro di queste persone che vivono situazioni di difficoltà che dipendono da precarietà lavorati-va, rendendo partecipe la comunità, che si rende disponibile ad accompagnare e a sostenere,tramite il CdA Caritas, questo progetto.

in concretola Parrocchia di Binzago darà l’opportunità a 3-4 persone disoccupate, individuate dal CdA edalla Caritas parrocchiale, di affiancare i volontari che già - gratuitamente e con grande spiritodi servizio - si adoperano per pulire l’oratorio e la Chiesa. Queste persone verranno retribuitecon dei voucher/buoni INPS, erogati dal Centro di Ascolto, per ogni ora di lavoro svolta.come funziona il voucher INPS?chi lo riceve, incassa il suo valore presso uno sportello INPS, al netto delle tasse.perchè pagare con i voucher?perchè trattasi di una prestazione lavorativa occasionale regolarizzata dall’INPS che garanti-sce copertura previdenziale e assicurativa al lavoratore.perchè la parrocchia fa questo?per cominciare a dare un piccolo segnale di solidarietà. E perchè il gesto non sarà finalizzatosolo ad una retribuzione per un lavoro occasionale, ma diventerà gesto di carità e di ascoltoda parte dei volontari che lavoreranno a stretto contatto con queste persone (il più delle voltestraniere, senza una rete familiare d’appoggio qui in Italia).quali prospettive apre questo progetto?il progetto, dopo una prima fase di sperimentazione e a fronte di un positivo riscontro, prevedeun ampliamento, ossia ogni parrocchiano protrebbe rivolgersi al CdA e richiedere dei piccoliservizi per sè: pulizie in casa (straordinarie e non), manutenzione giardini e altri lavori manua-li. Rifondendo al CdA il costo del voucher. Il rispetto della normativa prevede un importo mas-simo erogabile in un anno, per questo il CdA si farà carico della gestione del progetto, anchenei confronti della persona a cui sarà offerta questa opportunità, mediante una valutazionenon solo delle capacità.

Per maggiori informazioni, rivolgersi al CdA Caritas cittadino (0362.502123) o a don Romeo pres-so la casa parrocchiale di Binzago o scrivendo a [email protected].

In questa quaresima è stato chiesto a ciascuno come gesto di condivisionedi sostenere i progetti e le iniziative che il Centro di Ascolto promuove per le famiglie o

persone in difficoltà.Nei giorni del triduo pasquale ciascuno può lasciare il suo contributo in una busta in

chiesa che verrà poi trasmessa al Centro di Ascolto cittadino

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la Rete n.03|2013 - 29

CARITAS PARROCCHIALE

Come laici abbiamo indubbiamente ilgrande vantaggio di poter fare volontaria-to gratuito all'interno delle nostre comu-nità.

Perchè scrivo che è un vantaggio?Perchè significa che, nel momento in cuici mettiamo a scopare la chiesa o l'orato-rio, a portare la comunione agli ammalati,facciamo catechismo ai più piccoli, piutto-sto che operare nei vari gruppi (caritas,missionario, liturgico, ecc) o facciamo gliallenatori di qualche squadra, non lo stia-mo facendo perchè è un dovere per il qua-le veniamo retribuiti, ma perchè crediamoche stiamo operando qualcosa di utile perla comunità e per noi stessi. E' un servizioche già a sua volta ci arricchisce molto dipiù di un semplice "voucher", di una man-cia del parroco o di una retribuzione fissada parte della parrocchia.

Trovarsi a fianco una signora chescoperà l'oratorio o la Chiesa insieme aisoliti volontari e sapere che quella signoraverrà retribuita con un voucher, non saràquindi per questi laici un sopruso, ma l'oc-casione per mostrare agli occhi di questepersone in difficoltà che siamo comunitàvera, che accoglie. E' richiesto ai volontariuno sforzo in più, che non significa solomostrare dove sono gli "attrezzi del me-stiere", ma farsi prossimi a queste perso-ne.

Il voucher non risolve la crisi, cosìcome il pacco viveri non la risolve. Ilvoucher mostra che la comunità c'è e cer-ca di darti quello che ha, in primis, l'acco-glienza.

Silvia Zardoni

La mancanza o la perdita di lavoro non si traducono soltanto nella fatica ditirare la fine mese per la spesa o le utenze. Purtroppo tocca anche lacasa.Emblematico (ma temiamo non sia il solo) il caso di una famiglia (marito,moglie, due bimbi in età di scuola primaria e scuola dell’infanzia e unonella pancia della mamma) che questo mese si è presentata una sera incasa parrocchiale dicendo che il giorno successivo avrebbero ricevuto losfratto perchè da quando lui aveva perso il lavoro non riuscivano più apagare l’affitto.E lo sfratto pochi giorni dopo c’è materialmente stato.In emergenza un parente li ha ospitati nella sua casa piccolissima, ma èuna soluzione che non può durare.Questa famiglia viene da un’altra nazione. Quando il lavoro girava ha con-tribuito a creare benessere per l’Italia. E ora?E quante famiglie italianesi stanno avviando sullamedesima strada?

chiuso persfratto

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SACRA FAMIGLIA E POBEDUCAZIONE E SPORT

Un’e-mail da Haiti... dal presidente del CSIIn questi giorni insieme a Valentina sono ad Haiti

per l’apertura ufficiale del primo corso allenatori (45 iscritti).Da qui volevo salutare tutti gli amici della POB Binzago.Qui ci sono ancora tanti ragazzi che giocano con “ad-dosso” le vostre magliette e sono felici ed orgogliosissi-mi di indossarle. Insomma qui ad Haiti c’è un pezzo del-la pob binzago e voi lo sapete bene. Siete una societàsportiva meravigliosa con un amore così grande che riu-scite a non pensare solo ai vostri ragazzi, ma anche airagazzi di tutto il mondo. Da Haiti un abbraccio grande eforza pob binzago. Ad Haiti voi avete già vinto... qui nes-suno potrà mai dimenticarsi di voi.

Un abbraccioMassimo e Valentina

Ecco che finalmente, dopo parecchi anni, ilcampo sportivo dell’oratorio Sacra famiglia è tor-nato a vivere!!!!

Dobbiamo ringraziare la voglia dei nostriparrocchiani di rivedere animato il nostro orato-rio con il relativo campo da calcio e la collabora-zione attivissima degli allenatori Paolo e Italodella POB di Binzago, di Adriano e di tutto il grup-po dei volontari, sempre molto presenti in par-rocchia, che hanno sostenuto attivamente que-sta iniziativa di don Romeo, don Antonio e donSergio, che insieme a noi ci hanno creduto: tuttici hanno aiutato a realizzare questo importantis-simo progetto.

Sappiamo bene che in un oratorio non pos-siamo pensare di offrire le stesse proposte a tut-ti, senza distinzione di età: gli adulti lo frequen-tano con motivazioni sicuramente diverse daquelle di un bambino, che logicamente cercasoprattutto uno spazio per giocare. E cosa c’è dimeglio che farlo giocare e crescere anche attra-verso lo sport? A questo proposito vi riporto al-cune righe lette in un articolo trovato nel portaledella nostra diocesi in occasione del convegnotenutosi a Milano il 2 febbraio scorso, nel corsodel quale è stato promosso il “Manifesto dellosport educativo”

Il “Manifesto dello sport educativo” è detta-to dall’attenzione all’uomo e alle proposte utilialla sua crescita, e trova un sostegno nelle pa-role del Papa che ha affermato che “ la Chiesasi occupa di sport perché questo aiuta allo svi-luppo dell’uomo, cuore dell’azione pastorale”.

Il Manifesto dello sport educativo rappre-senta l’impegno della Chiesa per la promozionedei valori attraverso la pratica dello sport e di-mostra quanto si creda, nel mondo ecclesiale,nell’importanza della pratica motoria per la cre-scita e la formazione delle persone in un perio-do in cui sembra difficile far passare messaggiforti.

Per ora nel campo sportivo della Sacra Fa-miglia si stanno allenando i ragazzi della POBBinzago anno 2001, che sabato 2 febbraio han-no giocato la loro partita contro il S. Giorgio diLimbiate. Speriamo che questo sia l’inizio di unalunga serie di attività, nel nostro oratorio, dedi-cate ai nostri ragazzi e ci piacerebbe che al piùpresto nascesse anche una nuova squadra,magari di “pulcini”. Buon allenamento ragazzi!!

Betty

Sul campo della Sacra si gioca!!

Campo di calcio della Sacra. Una squadra di calcio dellaPOB di ragazzi del 2001 si sta allenando sul campo dell’orato-rio della Sacra. Il 2 febbraio hanno giocato la prima partita.

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Martedì 5 marzo 2013 alle ore 21.00 i due direttivi P.O.B. e O.S.E. si sono incontrati pressol’oratorio della Sacra Famiglia per parlare del prossimo futuro.

Sono due realtà molto importanti, perché hanno a che fare con i ragazzi che praticano sport inoratorio. O.S.E. è una società più giovane rispetto alla Polisportiva Oratorio Binzago e lo si vededal numero di squadre, dal numero di tesserati.

OSE :·Volley under 14·Volley cat.allieve·Calcio 2 squadre cat. open·Calcio cat.allievi

POB BINZAGO:·Basket 8 squadre, per un totale di circa 125 atleti (dal minibasket fino alle categorie open)·Calcio 7 squadre, per un totale di circa 106 atleti·Volley 7 squadre, per un totale di circa 100 atleti·Gruppo attività ginnastica dolce, 50 tesserati

P.O.B. e O.S.E. tirano le somme

I temi affrontati in questa serata hanno ri-guardato la mancanza di figure come allenatori/dirigenti, adulti che affiancano i giovani.

Questo problema è molto sentito dalla so-cietà OSE, mentre per quanto riguarda Binzagol’attenzione è stata posta sulle strutture (campocalcio a 7 e gli spazi palestra) che non bastanoper accogliere tutte le squadre presenti in orato-rio.

E’ stata proposta ed accettata una collabo-razione tra le due società in modo da allargarele conoscenze, avere un aiuto reciproco sia perquanto riguarda gli allenatori sia per i ragazziche potrebbero andare a rimpolpare e coprireanche a Sant’Eurosia tutte quelle categorie dicalcio e volley che al momento non esistono,perché non ci sono materialmente i numeri perfare gruppo.

Come in qualsiasi società sportiva, anchenelle nostre è necessario affrontare continua-mente questioni che riguardano la gestione de-gli impianti sportivi, gli interventi di manutenzio-ne, ma quello che è stato più a cuore ai parteci-panti è cosa offre e cosa potrebbe offrire l’orato-rio ai ragazzi che scelgono di fare sport proprioqui da noi e non in un’altra società.

Allargando lo sguardo al di fuori delle no-stre mura, mettendoci alla prova, abbiamo pre-so al volo e molto sul serio la proposta promos-sa dal Csi, il progetto “CSI PER HAITI”, racco-gliendo fondi, ospitando a cena in oratorio aBinzago i ragazzi di Haiti arrivati in Italia graziealla Fondazione Rava, mandando ad Haiti divi-se di calcio POB.

Che cosa, concretamente, le nostre socie-tà possono fare? Come coinvolgere e respon-sabilizzare i più piccoli?

Ci saranno due appuntamenti comunitari,una riunione con allenatori/dirigenti e genitori,così finalmente ci guarderemo in faccia per ve-dere quante persone ci sono dietro a queste duesemplici sigle, quante persone operano per ilbene dei nostri ragazzi e quanti che magari nonhanno ancora trovato il coraggio di mettersi ingioco e che hanno voglia di entrare a fare partedi questa squadra speciale.

Altro momento di aggregazione, pensato perrenderci visibili e farci pubblicità, una festa dellosport ad inizio estate per mettere giù i piani perl’inizio del prossimo anno sportivo.

Lara Borgonovo

MOMENTO DI CONFRONTO TRA LE DUE SOCIETA’ SPORTIVE DELLA COMUNITA’.NASCE IL DESIDERIO DI UNA COLLABORAZIONE RECIPROCA TRA P.O.B. E O.S.E.

POB E OSEEDUCAZIONE E SPORT

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SCUOLE INFANZIA S. ANNA E S. EUROSIASCUOLE PARROCCHIALI

Per tutte noi era iniziato come unsabato qualunque, con un corso di ag-giornamento, come ce ne sono tanti, in-vece si è rivelata una splendida mattina-ta trascorsa in allegria.

Ci siamo trovate per comporre unmosaico, alla fine di un percorsoformativo sull'utilizzo della creta con ibambini, e di fronte a tanti materiali, e aun po' di colla la nostra mattinata è tra-scorsa tra una chiacchiera e l'altra tra-sformandosi in una splendida occasionedi condivisione.

Tutto questo ha reso migliori i nostri mosai-ci e anche tutte noi.

Così come ogni pezzetto di creta accostatoad un altro, messo lì non a caso, può valorizzarel'intera figura, così ogni individuo della nostracomunità può rendere migliore la nostra parroc-chia, il nostro posto di lavoro e le nostre fami-glie.

Elisa C.

Abbiamo scoperto che i lavori migliori na-scono proprio dal lavoro di gruppo, nel qualeogni individuo con la sua presenza è importantee può fare la differenza, rendendo speciale il ri-sultato finale, e attraverso il dialogo e il confron-to siamo riuscite a far incastrare ogni pezzo allaperfezione.

È infatti dalla condivisione che sono natitre splendidi mosaici, uno per ogni istituto, ed ècon il contributo di ognuno che si è arrivati almiglior risultato.

Il nostro sabato è diventato speciale per-ché abbiamo potuto confrontarci su tanti argo-menti: le difficoltà in classe, la programmazione,il metodo migliore per lavorare, e anche sulleultime tendenze di moda o di tecnologia…

Ecco dunque l'ingrediente principale perfare un buon lavoro di gruppo: la condivisione.

Solo condividendo i nostri pensieri e i no-stri vissuti, possiamo raggiungere i risultati mi-gliori, e per tutto questo basta poco tempo e tan-ta voglia di raccontarsi.

Un sabato non qualunque

I mosaici,dall’altoin senso antiorario:

BinzagoSant’EurosiaSacra Famiglia

UN’INSEGNANTE RACCONTA UN’ESPERIENZA DI FORMAZIONE E DI CRESCITA

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Ai genitori, studenti, insegnanti e gestori della scuola cattolica della Diocesi,

questa lettera vuole essere un invito a capire le ragioni della scuola cattolica paritaria e a sostene-re la marcia dell’ ANDEMM AL DOMM.Da tempo l’EUROPA chiede che vi sia libera concorrenza nel campo scolastico e che lo StatoItaliano metta i genitori nella condizione di scegliere liberamente la scuola in cui vogliono mandarei propri figli.Nonostante la Legge 62 che proclama un unico sistema nazionale di SCUOLA PUBBLICA: Sta-tale e Paritaria non vi sono le condizioni per poter parlare di libertà di scelta.Non solo paghiamo le tasse per un servizio che non usufruiamo ma non possiamo neppure de-durre le rette della scuola che paghiamo. Questa è l’ingiustizia che dobbiamo denunciare.Il Buono scuola – poi Dote scuola della Regione Lombardia ha cercato di restituire una piccolaparte di tale imposta, ma non ha raggiunto lo scopo prefisso anzi è diminuito.Dobbiamo chiedere con forza che tutti i gestori scolastici, statali e no, possano operare in egualicondizioni: senza privilegi.Per noi è fondamentale che sia la Famiglia a scegliere quale modello culturale far seguire aipropri figli.Ecco perché il giorno 13 aprile 2013 in occasione della 31° edizione, si troveranno in allegra festaper Milano 30.000 studenti, genitori, insegnanti e gestori di scuole per riaffermare il ruolo insosti-tuibile, anche di promozione sociale della scuola cattolica guidata dal Cardinale della diocesi diMilano Angelo Scola.Siamo certi che la prossima 31°edizione della marcia, coinvolgerà ancora moltissima gente e cheriuscirà a superare il numero già grande di iscritti della scorsa edizione.E’ nostra speranza, nonché obbiettivo, riuscire a raccogliere contributi sempre maggiori per aiuta-re tanti ragazzi disabili e stranieri che non hanno possibilità di pagarsi le rette scolastiche .Lo faremo assegnando contributi di solidarietà e dando aiuto alle scuole impegnate a pagare lespese sostenute per gli insegnanti di sostegno che lo stato non riconosce proprio in questi tempidi crisi economica.Vi aspetto tutti !!!

Il presidente dell’Associazione Marcia della scuola CattolicaMichele Ricupati

31° EDIZIONE DEL “ANDEMM AL DOM”“ANDEMM AL“ANDEMM AL“ANDEMM AL“ANDEMM AL“ANDEMM ALDOMM”DOMM”DOMM”DOMM”DOMM”

sensibilizzazioneSCUOLE PARITARIE

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GITA TERZA ETA’LA PAROLA AI PARROCCHIANI

Oggi 19 marzo 2013, S.Giuseppe, il grup-po delle “sempreverdi” si è messo in cammino omeglio ci siamo sedute comodamente sul pull-man dirette a Pavia.

Al seguito avevamo un’appendice cioè c’eradietro di noi un pulmino bianco, con un autista di“lusso”… il nostro Don questa volta alla guidadel mezzo, con a bordo otto pellegrini. Non pre-occupatevi!! Secondo voi la sua adorata eonnipresente bici l’aveva lasciata a casa??? No!Era stivata sul pulmino e, a tempo debito, la suapedalata per il centro della città l’ha fatta.

Ritorniamo alla visita pavese. Una brevepasseggiata sul ponte coperto che collega il cen-tro storico di Pavia con Borgo Ticino, sull’altrasponda del fiume omonimo.

Poi, il serpentone di umanità si è direttoverso il Duomo. Ci aspettava Don Fabio, il qua-le ci ha spiegato l’origine della costruzione e poil’interno, con un cantiere in attività per opere direstauro.

Una corale preghiera davanti al tabernaco-lo e poi via verso la Basilica di S. Pietro in cield’oro. E’ proprio bella! Nel presbiterio con la vol-ta dorata si trova l’ARCA DI S. AGOSTINO, uncapolavoro marmoreo del trecento, divisa in trefasce: uno zoccolo contenente l’urna con i restidel Santo; al centro la statua di S. Agostinodormiente e l’ultima fascia è coronata da cuspiditriangolari. L’intera opera è decorata da più di150 statue che raffigurano angeli, santi,vescovie formelle rappresentanti la vita del Santo.

Nella contemplazione dell’arca la nostrapreghiera si è alzata a lode e ringraziamento anostro Signore .

“AMA E FA CIO’ CHE VUOI” diceva S.Agostino e noi con la preghiera, con l’esseregruppo simpatico e gioioso cerchiamo di far no-stre queste parole.

Grazie a tutte e a tutti!Piera Cermenati

Pavia, da non perdere...PRIMA USCITA 2013 DEL GRUPPO TERZA ETA’ «LE SEMPREVERDI»

Nel duomo. Don Flavio ne spiega la storia.Fu testimone anche della caduta della torre civica nell’89.

Tutto il mondo è paese. Casualmente il gruppoincontra una suora cesanese, sorella di Carla Spotti.

Il dettaglio che fa la differenza. La laccatura, cosìprecisa e perfetta, è di una ditta di Mezzago, vero don?(nella foto, l’altare del Duomo di Pavia)

“Sempreverdi”. Se un pullman non basta più perportarle in giro, significa che il gruppo si diverte davvero!Binzago e la Sacra Famiglia non mancano mai.

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LA PAROLA AI PARROCCHIANI

Il gruppo missionario di preghiera “SantaTeresa di Lisieux” della parrocchia Sacra Fami-glia è attivo dai primi mesi del 2003 e quest’an-no, con grande gioia, si appresta a compiere ildecimo anniversario della sua esistenza. Rispon-dendo al desiderio del parroco di allora, don An-tonio Bertolaso, di dare respiro missionario allanostra Chiesa locale, alcuni parrocchiani prese-ro la decisione di trovarsi soprattutto per prega-re, consapevoli che la Missione inizia e trova lasua linfa nella preghiera.

E’ importante avere un gruppo che preganella propria parrocchia, poiché come l’acquadisseta il corpo, così la preghiera nutre le ani-me. Siamo grati a Dio per il percorso finora com-piuto con la collaborazione dei parrocchiani edelle persone di buona volontà, che hanno per-messo con il loro contributo la realizzazione deiprogetti che via via, nel corso degli anni, abbia-mo sostenuto. E’ di nostro auspicio e confidan-do nella Provvidenza che questo cammino pos-sa proseguire.

Dal 2007 il gruppo missionario ha preso unanuova definizione divenendo gruppo missiona-rio di preghiera “Santa Teresa di Lisieux”. Lanostra scelta cadde su di lei perché affascinatidalla sua spiritualità: Santa Teresina del BambinGesù è patrona delle Missioni senza mai esser-si spostata dal proprio convento e nel 1997 fuproclamata Dottore della Chiesa da GiovanniPaolo II. Vorremmo nei prossimi anni conosceree far conoscere di più la spiritualità di questagrande Santa, nostra patrona e riferimento.

Il gruppo vuole aprirsi e coinvolgere nuovepersone della parrocchia, e non solo, e raggiun-gere sempre più cuori, poiché la Missione è l’an-nuncio del Vangelo ad ogni creatura fino agliestremi confini della terra, come Gesù ci chiede.La preghiera crea sempre nuovi ponti con il mon-do intero, ci rende missionari. Una comunità cheprega è una comunità aperta, felice e che portafrutto.

Nei nostri incontri ci troviamo per la recitadel S. Rosario e della Coroncina della DivinaMisericordia e per condividere sempre qualco-sa: ciò ci rende uniti e fratelli.

Come gruppo partecipiamo agli incontri for-mativi proposti dal decanato e dalla diocesi.

Vi aspettiamo allora! I nostri incontrisono il martedì sera alle 21.15 dopo la santamessa nei locali dell’oratorio della SacraFamiglia.

Il Gruppo Missionario di Preghiera “San-ta Teresa di Lisieux”

2003-2013: 10 anni di Gruppo missionarioANNIVERSARIO DEL GRUPPO MISSIONARIO DELLA SACRA ISTITUITO DA DON ANTONIOBERTOLASO. AIUTI CONCRETI AI MISSIONARI, MA SOPRATTUTTO TANTA PREGHIERA.

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LA GIORNATA DEDICATA AGLI ANNIVERSARI DEI BATTESIMI HA SUSCITATOTANTI MESSAGGI DI RINGRAZIAMENTO, RACCOLTI DA ISABELLA COLOMBO

Un’eco lunghissima

Grazie Isa di averci trasmesso questi messaggi!!

E grazie alle mamme che hanno scritto, rigorosamente in ordine sparso:Sara, Marina, Tiziana, Manuela, Rosanna, Micaela e "la mamma di Lorenzo".

… La giornata è stata molto emozionante, anche se in altri termini,abbiamo rivissuto il Battesimo del nostro piccolo Lorenzo; poi al-l'oratorio è stato piacevole fare merenda insieme, anche se devo am-mettere che non conoscevamo quasi nessuno e un po' di imbarazzoc'è stato. Se organizzerete altri incontri ci saremo!!...

…Sono la mamma di Lisa; tiringrazio per la domenica pas-sata insieme, è stato un mo-mento di preghiera per i no-stri figli e anche per noi

… noi ci siamo divertiti, e anche il nostro piccolo ranocchiottoNiccolò si è divertito con gli altri bimbi ...

… una bella festa, un'occasio-ne di incontro per grandi epiccini …

… è stato un incontro "numeroso" quello in cui abbiamo ricorda-to il Battesimo della nostra Sofia. Mi sarebbe piaciuto avere avu-to la stessa possibilità anche per Simone, battezzato nel 2007,ma prima questa iniziativa non c'era …

… Quello che mi colpisce sempre in queste oc-casioni sono le parole di don Romeo, semplicima efficaci, che mi raggiungono il cuore e miaiutano a superare i momenti duri che la vitadi mamma ogni tanto mi riserva …

… e poi durante il rinfresco noi mamme abbia-mo potuto chiacchierare e abbiamo bruciato lecalorie correndo dietro ai nostri bimbi …

ANNIVERSARI DEI BATTESIMI A BINZAGOVITA DELLE PARROCCHIE

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la Rete n.03|2013 - 37

SORELLE (Rossella 2/2013)

Danzare su immagini lontanedi noi legate dall’intesa fraterna.Un tempo,da tempo portato via.I colori oggi sbiadiscono.Il ricordo della condivisione serena,torna forte e vivido.E quella quotidianitàfatta di giochi e complicità.Lui ha scelto!Ha scelto che il nostro fosse un legame di sangue.Ma di amore ed ammirazionii nostri cuori si intrecciavano.Fili invisibilitanto grandi oggida essere rifugio autenticoper entrambe.

scatti di poesia

Foto di Stefano De Iaco

Benedetto XVI – 28-2-2013

Non posso lasciar

passare questo giorno

senza dirti che:

sei stato pellegrino come noi,

umile e semplice.

Pregheremo molto per te

perché hai detto che ora

vai sulla Montagna

a pregare in solitudine per noi.

Grazie.

Con te

Sono in riva al mare.

Il cielo blu e bianco

segna pioggia.

Il mare pur a strisce bianche e blu

segna burrasca.

Ma io sono con te

e niente mi può far male.

L’angolo della poesiadi Rosalba Parravicini

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la Rete n.03|201338 -

LAVORI STRAORDINARI

il tetto di S. MariaCONSEGNATA PRESSO LA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHITETTONICI LA DOCU-MENTAZIONE RICHIESTA. ORA SI ATTENDE L’OK PER DARE INIZIO AI LAVORI

Come già comunicato il tetto del Santuario di S. Maria,così caro alle nostre comunità, richiede un interventoimportante da eseguire prima che la situazione degra-di.Si tratta di- asportare tutti i coppi- rimuovere e sostituire le listellature ammalorate- rimuovere e smaltire l’eternit posto sotto i coppi- predisporre una copertura con assito- coprire assito con guaina barriera al vapore- posa onduline sottocoppo per ventilazione- posa di coppi nuovi in negativo sulleonduline

- posa dei coppi di recupero previoaggancio al sottocoppo

In contemporanea si vorrebbe porremano al castello delle campaneattualmente a riposo perchè non piùsicure. DETTAGLIO TETTO

Progetto

Il santuario di S. Maria è caro non solo ai binza-ghesi ma a tante persone che in quella chiesa han-no invocato e invocheranno Maria perchè ci aiutia cogliere e a fare la volontà del Signore e ci ac-compagni con il suo sguardo materno.

Per questo confidiamo che tante persone e tanteassociazioni non neghino il loro piccolo o grandecontributo attraverso l’acquisto di un coppo

Nella chiesa parrocchiale c’è lo sviluppo del tettosuddiviso in 1.600 coppi. Ogni coppo ha il valoredi 50 euro. Chi non può acquistarne uno intero puòcomunque contribuire con quello che può e chevolentieri si sente di offrire. Ugualmente diciamograzie a chi può acquistarne più di uno.Le offerte si possono portare in casa parrocchia-le, lasciare in chiesa, o se preferite lasciare allepersone cui già fate riferimento per l’abbonamen-to alla Rete.E’ possibile anche fare direttamente un bonifico inbanca con la causale “Tetto S. Maria” sul contointestato aPARROCCHIA B.V. IMMACOLATAIBAN IT20C0521632911000000001975

OFFRI UN COPPO

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la Rete n.03|2013 - 39

I familiari di Luigia Marzorati ci comunicano che, in occasione del funerale, sono stati raccoltiEuro 746,00 destinati ai bambini di don Enrico in Brasile

D E F U N T I

S. Eurosia

SacraFamiglia

Sacra FamigliaColombo Riccardo di Stefano e Marta MonicaPestrichella Mia Lina di Igor e Reale DanielaSclavi Christian di Alan e Galli NicolettaMussi Tommaso Francvesco di Alessandro e Aldisquarcina Laura

B A T T E S I M I

B.V.Immacolata

Terragni Alessandrodi anni 65

Cermenati Loredanain Colnaghidi anni 48

Benvegnù Pompiliodi anni 88

Santambrogio Gabrieledi anni 72

Borgonovo Sandrodi anni 57

Calegari Graziellaved. Adamoli

di anni 72

Pinato Liviodi anni 74

Latella Antoniaved. Chilàdi anni 90

Spimpolo GinaAntonietta

ved. Melottodi anni 91

Romanò Adeleved. Sangiorgio

di anni 88

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la Rete n.03|201340 -

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA

Binzagoh 8.00 Ufficio letture

Lodih 16.00

Lavanda dei piediAccoglienza oli benedetti

h 21.00S. Messa in Coena Dominidon Sergio

Binzago

h 8.00 Ufficio lettureLodi

h 15.00Celebrazione liturgicadella morte del Signoredon Antonio

Binzago

h 8.00 Ufficio lettureLodi

h 21.00SOLENNE

VEGLIA PASQUALEbattesimo di

Mac Beath Roman Maria Regladon Romeo

h 10.30battesimo di

Abate AldoMogavero CamillaParadiso GiuliaPreviati MatteoTeruzzi Alberto

Sacra Famiglia

h 16.00Cresimandi:Accoglienza oli benedetti

h 21.00S. Messa in Coena DominiLavanda dei piedidon Romeo

Sacra Famiglia

h 9.00 Lodi

h 15.00Celebrazione liturgicadella morte del Signoredon Sergio

Sacra Famiglia

h 9.00 Lodi

h 21.00SOLENNE

VEGLIA PASQUALEdon Antonio

S. Eurosia

h 17.30Cresimandi:Accoglienza oli benedetti

h 21.00S. Messa in Coena DominiLavanda dei piedidon Antonio

S. Eurosia

h 9.00 Liturgia della Parola

h 15.00Celebrazione liturgicadella morte del Signoredon Romeo

S. Eurosia

h 9.00 Lodi

h 21.00SOLENNE

VEGLIA PASQUALEdon Sergio

h 21.00 Via Crucis interparrocchiale con partenza dalla chiesa della Sacra Famiglia e arrivo alparcheggio della Montina, luogo legato al cammino del beato P. Monti, e a significare lacrocifissione di Gesù avvenuta “fuori dalle mura della città”.

Giovedì santo 28 marzo

I sacerdoti e la comunità delle Ausiliare al mattino parteciperannoalla Messa Crismale in duomo con l’Arcivescovo

Venerdì santo 29 marzo

Sabato santo 30 marzo

Domenica di Pasqua 31 marzo

S. Messe in orario festivo

BUONA PASQUA!don Romeo. don Sergio, don Antonio, Katia, suor Donia, suor Elena, suor Irene

con tutto il popolo di Dio e i sacerdoti e religiose legati alle nostre comunità