LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

125
LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001

Transcript of LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

Page 1: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA

DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N.

231/2001

Page 2: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’ESTENSIONE DELLA

RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA

DELLE SOCIETA’ E DEGLI ENTI ALL’ILLECITO COLPOSO:

LESIONI GRAVI E OMICIDIO COLPOSO DA INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE

PROFESSIONALIAI SENSI DELLA L. 123/07 E DEL D. LGS.

81/08

Page 3: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PRINCIPI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001 IN TEMA DI RESPONSABILITA’

AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI. SIGNIFICATO E CONSEGUENZE DELLA

ESTENSIONE AL COLPOSO DEL LAVORO

QUALI ADEMPIMENTI IN UN CONTESTO DI PMI. I MODELLI ORGANIZZATIVI.

L’ORGANISMO DI VIGILANZA

AZIENDE E MODELLI ORGANIZZATIVI. IL RUOLO DELLA PREVENZIONE

Page 4: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

FONTI NORMATIVE

LEGGE DELEGA N.300/2000: ratifica di convenzioni internazionali e

comunitarie finalizzate a colpire la criminalità d’impresa

DECRETO LEGISLATIVO N. 231/2001: istituisce per la prima volta una forma di responsabilità diretta della societas

per condotte illecite commesse all’interno dell’impresa che

a) non sono il risultato di un’iniziativa privata del singolo

b) rientrano nell’ambito di una diffusa politica aziendale

c) conseguono a decisioni di vertice dell’ente

Page 5: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA

SUI GENERIS

implica l’applicazione di sanzioni amministrative

consegue da un reato

viene accertata nell’ambito del processo penale

Page 6: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITA’

Gli artt. 2 e 3 del Decreto richiamano due garanzie

fondamentali della responsabilità penale

principio di legalità

successione di leggi nel tempo

Page 7: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PRINCIPIO DI LEGALITA’

“L’ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto costituente reato se la sua

responsabilità amministrativa in relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono

espressamente previste da una legge entrata in vigore prima della commissione del fatto ”

(art. 2)

Page 8: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PRINCIPIO DI LEGALITA’ NEL DECRETO 231/2001

l’ente non può essere ritenuto responsabile se non per un fatto costituente reato ai

sensi della legge penale

prima della commissione del fatto, la legge deve espressamente prevedere la

responsabilità amministrativa dell’ente in relazione a quel reato

tassatività delle ipotesi di responsabilità dell’ente

irretroattività della disciplina relativa alla responsabilità dell’ente, applicabile solo a

condizione che il reato presupposto sia commesso dopo la sua entrata in vigore

Page 9: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CASS. PEN. SEZ. II, 30.01.2006 n. 3615

Questione: applicabilità della responsabilità

ex d. lgs. 231/01 nei confronti di una società cui sia contestata una

fattispecie di TRUFFA AI DANNI DELLO STATO PER PERCEZIONE INDEBITA DI FINANZIAMENTI RATEIZZATI

concessione del mutuo anteriore all’entrata in vigore del decreto 231 percezione di alcune rate di mutuo

successiva al varo del decreto

Page 10: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

DECISIVA L’INDIVIDUAZIONE DELTEMPUS COMMISSI DELICTI

Secondo la Cassazione la condotta incriminata

non è unitaria ma si fraziona nel tempo

REATO A CONSUMAZIONE PROLUNGATA

“ne discende che il momento consumativo coincide con la

cessazione dei pagamenti che segna anche la fine dell’aggravamento del

danno”

Page 11: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CONCLUSIONI

SE LA RISCOSSISONE DELL’ULTIMA RATA DEL

FINANAZIAMENTO INDEBITO E’ SUCCESSIVA ALL’ENTRATA IN

VIGORE DELLA DISCIPLINA CHE FONDA LA RESPONSABILITA’

DELL’ENTE LA SUA APPLICAZIONE E’ LEGITTIMA IN QUANTO RELATIVA A FATTI DI REATO CHE SI CONSUMANO

SUCCESSIVAMENTE

Page 12: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SUCCESSIONE DI LEGGI

“L’ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto che secondo una legge posteriore non costituisce

più reato o in relazione al quale non è più prevista la responsabilità

amministrativa dell’ente e, se vi è stata condanna, ne cessano

l’esecuzione e gli effetti giuridici” (art. 3, I comma)

“Se la legge del tempo in cui è stato commesso l’illecito e le successive

sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli, salvo

che sia intervenuta pronuncia irrevocabile”

(art. 3, II comma)

Page 13: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

STESSA DISCIPLINA DI FAVORE PREVISTA DALL’ART. 2 C.P. PER L’IMPUTATO PERSONA FISICA

L’ENTE NON PUO’ ESSERE ASSOGGETTATO A SANZIONE

AMMINISTRATIVA

se l’illecito penale presupposto della sua responsabilità non è più previsto dalla legge come reato

se per un fatto (che continui ad essere punito come reato) la

responsabilità dell’ente non è più prevista dalla legge

Page 14: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATI COMMESSI ALL’ESTERO (ART.4)

APPLICABILITA’ DELLA RESPONSABILITA’ EX D. LGS.

231/01

l’Ente deve avere sede principale in Italia

il reato presupposto soggiace alla legge penale italiana ex artt. 7, 8, 9,

10 c.p.

nei confronti dell’Ente non deve procedere lo Stato del luogo in cui è

stato commesso il fatto

Page 15: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATI COMMESSI IN ITALIA DA IMPRESE AVENTI SEDE ALL’ESTERO

“L’obbligatorietà della legge italiana non si ferma davanti alle

multinazionali”

Trib. Milano – Ufficio del GIP – 27 aprile 2004

In assenza di apposita previsione, ha concluso per l’applicabilità della

disciplina di cui al decreto 231/01 all’impresa straniera operante in

Italia, che è tenuta al rispetto della legge italiana, a prescindere dalla

natura penale o amministrativadella responsabilità ivi prevista

Page 16: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

AMBITO SOGGETTIVO DI APPLICAZIONE

(ART.1)Rispondono: enti privati forniti di personalità giuridica

società associazioni anche non riconosciute

enti pubblici economici che agiscano iure privatorum

Non rispondono: Stato ed enti pubblici territoriali

enti pubblici non economici imprenditore individuale

Page 17: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ENTE RESPONSABILE IN CASO DI HOLDING

Questione: ipotizzabilità di una responsabilità non della singola società

nell’esercizio della cui attività è stato posto l’illecito, ma della società capogruppo

TRIB. MILANO, 22.04.2004 Sì in presenza delle seguenti CONDIZIONI

holding con funzione imprenditoriale corrispondente a quella di direzione

strategica e finanziaria presente in ogni impresa

illecito commesso nell’interesse dell’intero raggruppamento

Page 18: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

DECISIVA L’INDIVIDUAZIONE DELMODELLO DI RAGGRUPPAMENTO

SOCIETARIO ADOTTATO

a) HOLDING “PURA” mera attività di gestione delle partecipazioni

azionarie nelle società del proprio gruppo

b) HOLDING “OPERANTE” direzione e coordinamento dell’attività di produzione e scambio delle società

controllate e /o collegate, ovvero esercizio indiretto dell’attività d’impresa

SOLO NEL MODELLO SUB b) SI RICONOSCE LA RESPONSABILITA’

DELLA CAPOGRUPPO

Page 19: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CONCLUSIONE

“Nell’ambito di un gruppo di società, l’attività corruttiva posta

in essere dall’amministratore della controllante, al fine di

ottenere l’aggiudicazione o il rinnovo di un appalto di servizi in favore di una controllata, implica la responsabilità amministrativa della controllante ex art. 5 d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231, in quanto preordinata al soddisfacimento

dell’interesse di gruppo”.

Page 20: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CONDIZIONI DI APPLICAZIONE DELLA

SANZIONE AMMINISTRATIVA

commissione di uno dei reati presupposto contemplati dal Decreto

nell’interesse o a vantaggio dell’Ente

da parte di esponenti aziendali, soggetti apicali o sottoposti all’altrui

direzione

colpevolezza dell’Ente

Page 21: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTOARTT. da 24 a 25 OCTIES

REATI CONTRO LA P.A. REATI SOCIETARI

FALSITA’ IN MONETE, IN CARTE DI PUBBLICO CREDITO E IN VALORI DI BOLLO

DELITTI CON FINALITA’ DI TERRORISMO O DI EVERSIONE DELL’ORDINE DEMOCRATICO

DELITTI CONTRO LA VITA E L’INCOLUMITA’ INDIVIDUALE

DELITTI CONTRO LA PERSONALITA’ INDIVIDUALE

ABUSI DI MERCATO DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO COMMESSI

MEDIANTE FRODE REATI INFORMATICI

RICETTAZIONE, RICICLAGGIO E REIMPIEGO REATI TRANSNAZIONALI

Page 22: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

MALVERSAZIONE A DANNO DELLO STATO (art. 316 bis c.p.)INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI A DANNO DELLO STATO (art. 316 ter c.p.)TRUFFA (art. 640, comma 2, n. 1, c.p.) TRUFFA AGGRAVATA PER IL CONSEGUIMENTO DI EROGAZIONI PUBBLICHE (art. 640 bis c.p.)CONCUSSIONE (art. 317 c.p.)CORRUZIONE (artt. 318, 319, 319 ter, 320 c.p.) e ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (art. 322 c.p.)PECULATO, CONCUSSIONE, CORRUZIONE, ISTIGAZIONE ALLA CORRUSIONE DI MEMBRI DEGLI ORGANI DELLE COMUNITA’ EUROPEE E DI FUNZIONARI DELLE COMUNITA’ EUROPEE E DI STATI MEMBRI (art. 322 bis c.p.)

Page 23: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATI SOCIETARI

FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI, anche IN DANNO DELLA SOCIETA’, DEI SOCI O DEI CREDITORI (artt. 2621 e 2622 c.c.)

FALSO IN PROSPETTO (art. 2623 c.c.)

FALSITA’ NELLE RELAZIONI O NELLE COMUNICAZIONI DELLE SOCIETA’ DI REVISIONE (art. 2624 c.c.)

IMPEDITO CONTROLLO (art. 2625, comma 2, c.c.)

INDEBITA RESTITUZIONE DEI CONFERIMENTI (art. 2626)

ILLEGALE RIPARTIZIONE DEGLI UTILI E DELLE RISERVE (art. 2627 c.c.)

ILLECITE OPERAZIONI SULLE AZIONI O SULLE QUOTE SOCIALI O DELLA SOCIETA’

CONTROLLANTE (art. 2628 c.c.)

OPERAZIONI IN PREGIUDIZIO DEI CREDITORI (art. 2629c.c.)

Page 24: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATI SOCIETARI

OMESSA COMUNICAZIONE DEL CONFLITTO D’INTERESSI (art. 2629 bis c.c.)

OPERAZIONI IN PREGIUDIZIO DEI CREDITORI (art. 2629c.c.)

OMESSA COMUNICAZIONE DEL CONFLITTO D’INTERESSI (art. 2629 bis c.c.)

FORMAZIONE FITTIZIA DEL CAPITALE (art. 2632 c.c.)

INDEBITA RIPARTIZIONE DEI BENI SOCIALI DA PARTE DEI LIQUIDATORI (art. 2633 c.c.)

ILLECITA INFLUENZA SULL’ASSEMBLEA (art. 2634 c.c.)

AGGIOTAGGIO (art. 2636 c.c.)

OSTACOLO ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DELLE AUTORITA’ PUBBLUCHE DI VIGILANZA

( art. 2638 c.c. )

Page 25: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ABUSI DI MERCATO

ABUSO DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE (art. 184 D. Lgs. n. 58/98 – TUF)

MANIPOLAZIONE DEL MERCATO(art. 185 D.Lgs. n. 58/98 – TUF)

UTILIZZO DEL SISTEMA FINANZIARIO A SCOPO DI

RICICLAGGIO DI PROVENTI DI ATTIVITA’ CRIMINOSE

RICETTAZIONE (art. 648 c.p.)RICICLAGGIO (art. 648 bis c.p.)

IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA’ DI PROVENIENZA ILLECITA (art. 648 ter c.p.)

Page 26: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

DELITTI COLPOSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME

ANTINFORTUNISTICHE E SULLA TUTELA DELL’IGIENE E DELLA

SALUTE SUL LAVORO

OMICIDIO COLPOSO (art. 589 c.p.)LESIONI COLPOSE GRAVI E

GRAVISSIME (art. 590, comma 3, c.p.)

Ex art. 25 septies del D. Lgs. 231/01 applicabile ai fatti commessi a partire dall’entrata in vigore della L. 123/07

ovverodal 25 agosto 2007

Page 27: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

REATO COMMESSO NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO

DELL’ENTE

INTERESSE

proiezione finalistica della condotta VANTAGGIO

risultato concretamente conseguito

CRITERI OGGETTIVI DI IMPUTAZIONE ALTERNATIVI

Page 28: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ART. 5, COMMA 2

ESCLUSA LA RESPONSABILITA’ DELL’ENTE

PER REATI COMMESSI DALL’AGENTE NELL’

INTERESSE ESCLUSIVO PROPRIO O DI UN TERZO

situazione di manifesta estraneità dell’ente al fatto di reato

irrilevante l’accidentale vantaggio che l’ente abbia tratto dalla condotta

illecita

Page 29: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ART. 5, COMMA 1RESPONSABILITA’ DELL’ENTE

qualora IL REATO SIA COMMESSO

 a) “da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di

direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia

finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e

il controllo degli stessi” (c.d. SOGGETTI APICALI)

b) “da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla

lettera a)” (c.d. SOTTOPOSTI)

Page 30: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

AUTORI MATERIALI DEL REATO PRESUPPOSTO

AMMINISTRATORI, DIRETTORI GENERALI, DIRIGENTI, PREPOSTI E

DIRETTORI DI STABILIMENTO

DIRIGENTI DI FATTO

DIPENDENTI, COLLABORATORI ESTERNI CHE OPERANO A QUALSIASI TITOLO

NELLE AREE A RISCHIO REATO SOTTO IL CONTROLLO E LA VIGILANZA DEGLI APICI

Page 31: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

COLPA DI ORGANIZZAZIONE

CRITERIO SOGGETTIVO DI IMPUTAZIONE

L’ENTE E’ RESPONSABILE SE IL REATO E’ IL RISULTATO

dell’inosservanza degli obblighi di direzione e di vigilanza

di una carenza a livello di regolamentazione interna o della violazione di adeguate regole di diligenza autoimposte e volte a

prevenire il rischio da reato di scelte di politica aziendale

Page 32: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

TECNICHE DI ACCERTAMENTO DELLA COLPEVOLEZZA

ILLECITI REALIZZATI DA SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE

I requisiti oggettivi e soggettivi a cui l’art. 5 collega la responsabilità

dell’Ente fondano unaPRESUNZIONE RELATIVA

superabile, con effetti liberatori, attraverso la prova di circostanze

idonee a circoscrivere l’affermazione di responsabilità in

capo alla persona fisica che ha agito

Page 33: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PROVA LIBERATORIAEX ART. 6, I COMMA

“l’ente non risponde se prova che:a) l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente

attuato, prima della commissione del fatto , modelli di organizzazione e di gestione idonei a

prevenire reati della specie di quello verificatosi;

b) il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli e di curarne

l’aggiornamento è stato affidato ad un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di

iniziativa e di controllo;c) le persone hanno commesso il reato eludendo

fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;

d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo di cui alla lettera b)”.

Page 34: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ILLECITI REALIZATI DA SOTTOPOSTI

ART. 7, I COMMA “l’ente è responsabile se la

commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli

obblighi di direzione o di vigilanza”

CIRCOSTANZA CHE DOVRA’ PROVARE IL PM SENZA CHE POSSA

IPOTIZZARSI ALCUNA PRESUNZIONE DI RIFERIBILITA’

DEL REATO ALL’ENTE

Page 35: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PROVA LIBERATORIA EX ART. 7, II COMMA

“In ogni caso, è esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza se l’ente, prima della commissione del

reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello

di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi”

Page 36: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

sintetizzando in un formula unitaria …

FONDAMENTO DELLA RESPONSABILITA’ DELL’ENTE

èLa realizzazione di un reato da cui

emerge, salvo prova contraria, un fatto illecito di natura amministrativa

addebitabile all’Ente e consistente nella mancata predisposizione di strumenti di

prevenzione – SCUDI PROTETTIVI –

potenzialmente idonei a ridurre il rischio di realizzazione dei reati più strettamente

legati alle dinamiche di gestione di imprese in forma collettiva

Page 37: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SCUDO PROTETTIVO DI

FONDAMENTALE IMPORTANZAE’ IL

MODELLO ORGANIZZATIVODI CUI AGLI ARTT. 6 e 7 D. LGS.

231/01

N.B. LA SUA MANCATA ADOZIONE RENDE QUASI INEVITABILE PER L’ENTE L’IRROGAZIONE DELLE

SANZIONI PREVISTE DAL DECRETO

Page 38: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

MODELLI DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

CHE COS’E’ ? Un complesso documento organizzativo di codificazione di procedure

interne che, sulla base di concrete modalità di attuazione dei fatti gestionali dell’ente, è in

grado di prevenire la commissione dei reati in relazione ai quali viene predisposto

E’ OBBLIGATORIO ? La sua adozione è FACOLTATIVA, ma è strumento organizzativo

irrinunciabile attesa la funzione riconosciutagli dalla legge

QUALE FUNZIONE ? Esclusione o attenuazione della responsabilità dell’Ente per i reati

presupposto commessi da dirigenti e personale, sempre che il giudice accerti sia l’astratta

idoneità preventiva del modello che l’effettività delle modalità concrete con cui esso è reso

operativo all’interno dell’Ente.

Page 39: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’APPLICAZIONE DELLE SANZIONI NEI CONFRONTI DELL’ENTE

NON VIENE ESCLUSA

DA UN MODELLO GIA’ ASTRATTAMENTE INIDONEO, ANCHE

SE SCRUPOLOSAMENTE ATTUATO

NE’

DA UN MODELLO DI PER SE’ ALL’ALTEZZA, MA LASCIATO DI FATTO

SULLA CARTA

Page 40: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

IMPIANTO SANZIONATORIOSTRUTTURA BIPOLARE

SANZIONI PECUNIARIE (art. 10) vengono sempre irrogate

nel quantum sono determinate in un numero di quote

(ciascuna di importo variabile da € 258 ad € 1549)

non inferiore a 100 e non superiore a 1000

SANZIONI INTERDITTIVE (art. 13) sono applicate solo in relazione a taluni reati (ad es. non sono previste per i reati

societari) in via temporanea o definitiva

Page 41: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

COMMISURAZIONE SANZIONI PECUNIARIE

EX ART. 11

NUMERO DELLE QUOTE gravità del fatto

responsabilità dell’Ente attività svolta per eliminare o attenuare le

conseguenze adozione di misure idonee a prevenire la

commissione di ulteriori illeciti IMPORTO DI CIASCUNA QUOTA

condizioni economiche e patrimoniali dell’Ente

casi di importo fisso pari ad € 103 (reato nel prevalente interesse dell’agente e da cui l’ente non ha tratto vantaggio, particolare tenuità del danno patrimoniale)

Page 42: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CATALOGO DELLA SANZIONI INTERDITTIVE

Interdizione dall’esercizio dell’attività

Sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni

funzionali alla commissione dell’illecito

Divieto di contrattare con la PA

Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi o

revoca di quelli già concessi

Divieto di pubblicizzare beni o servizi

Page 43: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CONDIZIONI DI APPLICAZIONEEX ART. 13

IL GIUDICE PUO’ APPLICARE UNA

SANZIONE INTERDITTIVA SOLO SE

l’Ente ha tratto un profitto di rilevante entità dal reato la cui

commissione, se addebitabile a dei sottoposti, sia stata determinata o

agevolata da gravi carenze organizzative

(e cioè dalle concrete condizioni in cui l’Ente ha consentito ai sottoposti di agire)

oppure vi è reiterazione degli illeciti

Page 44: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

DURATA

TEMPORANEAda 3 mesi a 2 anni

DEFINITIVAfacoltativa nei casi di cui all’art.

16, I e II (condanna per almeno 3 volte nei 7 anni precedenti, da sola o congiuntamente al profitto di rilevante entità)

obbligatoria ex art. 16, III (stabile utilizzo dell’Ente allo scopo unico o

prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati)

Page 45: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SCELTA DELLA SANZIONE INTERDITTIVA

EX ART. 14

CRITERI PER INDIVIDUARNE TIPO E DURATA

gravità del fatto responsabilità dell’Ente

attività svolta per eliminare o attenuare le

conseguenze adozione di misure idonee a prevenire la commissione di ulteriori illeciti l’idoneità della sanzione a prevenire

condotte analogheCon possibilità di applicarne più

congiuntamente

Page 46: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

APPLICAZIONE IN VIA CAUTELAREEX ART. 45

NELLE MORE DEL GIUDIZIO PER L’ACCERTAMENTO DELLA

RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DELL’ENTE

PRESUPPOSTI

gravi indizi sulla responsabilità dell’Ente

fondati e specifici elementi di pericolo concreto per la commissione di illeciti della stessa indole di quello

per il quale si procede

Page 47: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA GIURISPRUDENZA …

CASS. PEN. SEZ. II, 26.02.2007, N. 10500

STRETTO COLLEGAMENTO TRA CAUTELE APPLICABILI IN VIA PROVVISORIA E

SANZIONI IRROGABILI IN VIA DEFINITIVA

“Le sanzioni interdittive, la cui applicazione può essere anticipata in via

cautelare, sono le stesse irrogabili all’esito del giudizio di merito e, correlativamente a

quanto accade per l’irrogazione della sanzione interdittiva con la sentenza di condanna, presuppongono la ricorrenza (anche) dei presupposti di cui all’art. 13 del decreto”

E cioè …

Page 48: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

reiterazione degli illeciti o, in alternativa, l’aver tratto dal reato un profitto di rilevante entità

gravità indiziaria della responsabilità dell’Ente per un reato rispetto al quale il tipo di sanzione

interdittiva da applicare in via cautelare rientri tra quelle

espressamente previste come irrogabili in via definitiva all’esito del

giudizio di merito

verifica di uno dei due modelli di imputazione di cui agli artt. 6 e 7 (per cui, se si tratta di reato commesso da sottoposti all’altrui direzione, occorre accertare l’esistenza di gravi carenze

organizzative)

Page 49: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CASO CONCRETO

In applicazione di tali principi la Corte di cassazione ha annullato

senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame con la quale

era stata ritenuta legittima l’applicazione, in via cautelare, dell’interdizione dall’esercizio

dell’attività, sebbene tale sanzione, seppur prevista in via generale nel

catalogo di cui all’art. 9 del decreto, non è espressamente contemplata

tra quelle che possono essere irrogate in via definitiva ai sensi del

l’art. 24, III comma, in relazione all’ipotizzato reato di truffa

aggravata ex art. 640 bis c.p.

Page 50: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CASS. PEN. SEZ. VI, 23.06.2006, N. 32626

VALUTAZIONE DEL PERICULUM IN MORALa valutazione della sussistenza del pericolo concreto di reiterazione di illeciti della stessa indole richiede l’esame di due elementi: modalità e circostanze del fatto

circostanza di carattere oggettivo che può risultare dalla gravità dell’illecito e

dalla entità del profitto personalità dell’Ente circostanza di natura soggettiva per il cui

accertamento devono considerarsi la politica di impresa attuata negli anni, gli

eventuali illeciti commessi in precedenza e soprattutto lo stato di organizzazione

dell’Ente.

Page 51: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CASO CONCRETO

La Corte ha precisato che, nell’ipotesi di responsabilità

derivante da condotte poste in essere dai dirigenti dell’Ente,

la sostituzione o l’estromissione degli amministratori coinvolti possono portare a escludere la sussistenza del ‘periculum’,

purché ciò rappresenti il sintomo del fatto che l’ente inizia a

muoversi verso un diverso tipo di organizzazione, orientata nel senso

della prevenzione dei reati … …

Page 52: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

… ed ha aggiunto un’ultima precisazione in ordine alla nozione di PROFITTO DI RILEVANTE ENTITA’

“Il giudizio circa la sussistenza del profitto di rilevante entità non

discende automaticamente dalla considerazione del valore del

contratto o del fatturato ottenuto a seguito del reato,

in quanto nella sua nozione rientra non solo il profitto inteso come utile

netto, ma qualsiasi vantaggio, anche non immediato, comunque conseguito

attraverso la realizzazione dell’illecito”

Page 53: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

Gravi le possibili conseguenze dell’applicazione di misure cautelari …

… a titolo esemplificativo

SE LA MISURA DEL DIVIETO DI CONTRATTARE CON LA PA VIENE APPLICATA GIA’ IN FASE DI INDAGINI PRELIMINARI IN FUNZIONE CAUTELARE

ALLA SOCIETA’ SARA’

PRECLUSA LA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE A GARE PER L’AGGIUDICAZIONE DI

PUBBLICI APPALTI

Page 54: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ALTRE MISURE E SANZIONI

SEQUESTRO PREVENTIVO delle cose di cui è consentita la confisca, senza che

vengano accertati i presupposti richiesti per l’applicazione delle sanzioni

interdittive (art. 53)

SEQUESTRO CONSERVATIVO dei beni, delle somme o cose dovute all’Ente (art.

54)

CONFISCA sempre obbligatoria del prezzo e del profitto del reato, eseguibile anche per equivalente su beni, denaro ed altre utilità prive di un rapporto diretto

con il reato (art. 19)

PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA (art. 18)

Page 55: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SANZIONE PECUNIARIA RIDOTTA

EX ART. 12

Se prima della dichiarazione di apertura del dibattimento

a) l’Ente ha risarcito integralmente il danno ed ha eliminato le

conseguenze dannose o pericolose del reato o si è adoperato efficacemente in tal senso

b) l’Ente ha provveduto all’adozione ed all’attuazione di un modello

organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello

verificatosiRIDUZIONE MAGGIORE SE CONCORRONO

ENTRAMBE LE CONDIZIONI

Page 56: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SANZIONE INTERDITTIVA ESCLUSAEX ART. 17

Se prima della dichiarazione di apertura del dibattimento

a) l’Ente ha risarcito integralmente il danno ed ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato o si è adoperato efficacemente in tal senso;

b) l’Ente ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l’adozione e l’attuazione di un modello organizzativo;

c) L’Ente ha messo a disposizione il profitto conseguito ai fini della confisca.

TALI CIRCOSTANZE DEBBONO CONCORRERE

Page 57: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

RESPONSABILITA’ EX DECRETO 231/2001

E REATI COLPOSI

ART. 9 LEGGE 3 agosto 2007, n. 123DELEGA AL GOVERNO PER LA RIFORMA

DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO

ESTENSIONE DELL’AMBITO DEI REATIIN DIPENDENZA DEI QUALI PUO’

SCATTARELA RESPONSABILITA’ DEGLI ENTI

AGLI ARTT. 589 E 590, III COMMA C.P.

Page 58: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ART. 300 D. LGS. 81/2008

Dopo pochi mesi dalla sua introduzione, l’ ART. 25 SEPTIES D. LGS. 231/2001(OMICIDIO COLPOSO E LESIONI

COLPOSE GRAVI O GRAVISSIME, COMMESSI CON VIOLAZIONE DELLE NORME ANTINFORTUNISTICHE E SULLA TUTELA DELL’IGIENE E DELLA SALUTE SUL LAVORO)

viene modificato dall’art. 300 del T.U. della sicurezza sul lavoro, con graduazione della risposta sanzionatoria in relazione a tre ipotesi

Page 59: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

1. In relazione al delitto di cui all’articolo 589 del codice penale, commesso con violazione dell’art. 55, comma 2 del D. Lgs. 81/2008, si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a mille quote.Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo, si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno”.

Page 60: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

2. In relazione al delitto di cui all’articolo 589 del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote.

Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo, si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno”.

Page 61: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

3. In relazione al delitto di cui all’articolo 590, terzo comma, del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250 quote.

Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo, si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non superiore a sei mesi”.

Page 62: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

NOVITA’

LA RESPONSABILITA’ DELL’ENTE ANCHE IN DIPENDENZA DI

DELITTI COLPOSI

amplia notevolmente per SOCIETA’ ASSOCIAZIONI ED ENTI

il rischio di essere sottoposti all’applicazione delle misure

cautelari e sanzionatorie previste dal D. lgs. 231/01 … …

Page 63: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

… … e ciò perchè

I DELITTI DI OMICIDIO E LESIONI COLPOSE puniscono

CONDOTTE LESIVE INVOLONTARIE consistenti in

VIOLAZIONI DI LEGGE, REGOLAMENTI, ORDINI O

DISCIPLINE oltre che di

NORME CAUTELARI DI ORDINARIA DILIGENZA, PRUDENZA E PERIZIA

… …

Page 64: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

… ovvero

FATTI DI FACILE VERIFICAZIONE

NELL’AMBITO DI ORGANIZZAIONI

COLLETTIVE PIU’ O MENO COMPLESSE

Page 65: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

OMICIDIO COLPOSO ex art. 589 c.p.si configura quando

taluno cagiona involontariamente la morte di una persona per effetto di

una condotta consistente nella violazione di norme precauzionali non

scritte di diligenza, prudenza e perizia, ovvero nell’inosservanza di misure cautelari prescritte da leggi,

regolamenti, ordini o discipline

CIRCOSTANZA AGGRAVANTE ex 589, II COMMA

per l’ipotesi in cui l’evento morte sia conseguenza della violazione della normativa per la prevenzione degli

infortuni sul lavoro.

Page 66: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA CONDOTTA COLPOSA PUO’ ESSERE

sia ATTIVA che OMISSIVA …… ma per la configurabilità dell’

OMICIDIO MEDIANTE OMISSIONE è necessario che sussista in capo al soggetto chiamato a rispondere del

reato un particolare obbligo giuridico di impedire l’evento morte:

è questo il caso dell’imprenditore datore di lavoro, o del soggetto da questi delegato, tenuto per legge

alla eliminazione di ogni situazione di pericolo per l’integrità e la salute

psico-fisica dei propri lavoratori.

Page 67: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LESIONI COLPOSE ex art. 590 c.p. punisce

Il fatto di chi cagiona colposamente in altri una malattia nel corpo o nella mente.

E’ sufficiente qualsiasi condotta idonea a cagionare una

qualsiasi alterazione, anatomica o funzionale

dell’organismo, ancorché localizzata e non influente sulle condizioni organiche

generali.

Page 68: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LESIONE GRAVE se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai

quaranta giorni l’indebolimento permanente di un senso o

di un organo

LESIONE GRAVISSIMA se il fatto produce una malattia certamente o probabilmente

insanabile la perdita di un senso

la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l'arto inservibile, ovvero la perdita dell'uso di un organo o della

capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della favella

la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso.

Page 69: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SANZIONISOLUZIONI DRASTICHE

SANZIONE PECUNIARIA

SANZIONI INTERDITTIVEampio ventaglio di divieti, ivi

compresa l’interdizione dall’esercizio dell’attività, che potranno colpire l’Ente per un periodo che va da un

minimo di 3 mesi ad un massimo di 1 anno

fino ad incidere sulla sopravvivenza stessa dell’impresa

Page 70: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I POSSIBILI AUTORI DEL REATO PRESUPPOSTO

TUTTI I SOGGETTI DAI QUALI DIPENDE L’ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI IGIENE E

SICUREZZA SUL LAVORO

datore di lavoro strettamente inteso (legale rappresentante nelle PMI)

soggetto individuato come tale ai sensi del D. Lgs. 626/94 (es. membro del CdA munito

di delega) direttore di stabilimento per effetto di

specifica procura dirigente e/o preposto con funzioni di

coordinamento e controllo sulle maestranze

Page 71: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

APPLICABILITA’ DELLA NOZIONE DI INTERESSE O

VANTAGGIO

PROBLEMATICA L’EFFETTIVA CAPACITA’ DI QUESTI CRITERI DI

IMPUTAZIONE

idonei a ricondurre all’Ente illeciti dolosi commessi nel suo ambito

A FUNGERE DA INDICI DI COLLEGAMENTO

TRA ENTE ED ILLECITI COLPOSI

Page 72: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PER ILLECITI COLPOSI

realizzati in violazione di norme che devono presiedere allo svolgimento

dell’attività d’impresa, un’affermazione di responsabilità a

carico dell’ente richiede un COLLEGAMENTO

TRA ATTIVITA’ D’IMPRESA

(in cui il fatto colposo si inserisce) E INTERESSE/VANTAGGIO DELLA

SOCIETA’

Page 73: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

Nonostante il testo normativo risultante dal combinato disposto dell’art. 5, I comma, del D. Lgs. 231/2001

“L’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo

vantaggio” con l’art. 9 della L. 123/2007

che ha introdotto la responsabilità degli Enti anche per i delitti

“di cui agli artt. 589 e 590, terzo comma, c.p.”

senza adattare i criteri di imputazione del reato

alla natura delle fattispecie colpose … …

Page 74: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

INTERPRETAZIONE RAGIONEVOLEsembra quella che consente di poter

ritenere COMMESSE NELL’INTERESSE O

A VANTAGGIO DELL’ENTE le violazione della normativa

antinfortunistica e/o quella sulla tutela dell’igiene e della salute sul

lavoro, ma NON L’EVENTO DI MORTE O

LESIONI che sia eventualmente conseguito alla condotta in

violazione di regole cautelari

Page 75: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SISTEMATICHE VIOLAZIONI DI NORME CAUTELARI TOLLERATE O ADDIRUTTURA RICONDUCIBILI AI

VERTICI AZIENDALI potranno ritenersi nell’interesse o a

vantaggio dell’Ente in quanto implichino un

CONTENIMENTO DEI COSTI AZIENDALI

Lo stesso criterio potrebbe rilevare qualora la mancata osservanza da

parte dei sottoposti corrisponda ad una inadeguata organizzazione di

preposti addetti al controllo ed alla vigilanza

Page 76: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

ART. 300 D.LGS. N. 81/2008 In materia di sicurezza sul lavoro

In sintesiVengono MODIFICATE LE SANZIONI

previste dall’art. 25 septies nei termini che seguono

per il delitto di cui all’art. 589 c.p., commesso in violazione dell’art. 55,

comma 2, del D. Lgs. attuativo della L. 123/07 (omessa valutazione dei rischi nelle aziende a rischio), si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a

1000 quote, nonché le sanzioni interdittive per una durata non

inferiore a 3 mesi e non superiore ad 1 anno

Page 77: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

in relazione al delitto di cui all’art. 589 c.p., commesso con violazione

delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul

lavoro, sia applica una sanzione pecuniaria non inferiore a 250 quote e non superiore a 500, nonché sanzioni

interdittive sempre da 3 mesi ad 1 anno;

in relazione al delitto di cui all’art. 590 c.p. commesso con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro, sia

applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250 quote e le sanzioni interdittive per una durata

non superiore a 6 mesi.

Page 78: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

QUALI ADEMPIMENTI IN UN CONTESTO DI PMI. I

MODELLI ORGANIZZATIVI. L’ORGANISMO DI

VIGILANZA

Page 79: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

GLI ADEMPIMENTI PER LA COSTRUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI

a) definizione della lista dei reati configurabili in una data azienda osservata, in virtù delle specificità della sua gestione e dei suoi peculiari profili di rischio di reato;

b) mappatura dei processi aziendali, per articolare in fasi singolarmente separabili, osservabili e controllabili la complessa gestione dell’azienda;

c) selezione dei processi sensibili ai fini delle ipotesi di reato predefinite e graduazione dei processi medesimi secondo una scala di priorità di esposizione ai rischi in questione;

d) descrizione delle modalità di possibile commissione dei reati ipotizzabili nell’ambito di ciascun processo, al fine di una maggiore evidenziazione delle circostanze che necessitano di idonei presidi;

Page 80: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

e) attribuzione di responsabilità univoche di manager aziendali in ordine ai processi individuati;

f) progettazione, definizione e implementazione di un modello organizzativo adeguato, costituito da un insieme di strumenti integrati tra loro, quali protocolli, flussi informativi, supporti e meccanismi di controllo: strumenti destinati a disciplinare i processi sensibili in ordine alle finalità del d.lgs. n. 231/2001;

g) redazione di un codice etico composto da un sistema di valori e di prescrizioni che vogliono permeare la cultura d’impresa, informando i comportamenti individuali dei dipendenti e di stabili partners dell’azienda (terzisti, subfornitori, consulenti) all’osservanza della legalità e della correttezza amministrativa;

h) informazione a tutto il personale del contenuto del codice etico e del modello organizzativo finalizzato alla prevenzione dei reati;

Page 81: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

i) informazione al management e ai dipendenti, per quanto di loro competenza, sulle caratteristiche e sulle modalità di funzionamento del modello organizzativo;

j) previsione di modalità di informazione e di

segnalazione, da parte del personale, di criticità e di fatti rilevanti sul piano delle responsabilità di reato;

k) definizione di un sistema disciplinare atto a sanzionare i comportamenti lesivi del codice etico e delle procedure previste dal modello organizzativo;

l) costituzione di un apposito organismo di controllo, che vigili sul corretto funzionamento del modello organizzativo e sulla sua adeguatezza nel tempo.

Page 82: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA COSTRUZIONE DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO ADEGUATO

►L’adeguatezza è il criterio fondamentale per la realizzazione del modello organizzativo richiesto dal d.lgs. n. 231/2001.

►Adeguatezza e adattabilità nel tempo sono dunque i due principali requisiti di progettazione e di correzione del modello organizzativo in questione.

Page 83: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

STRATEGIE→STRUTTURE→SISTEMI→STRUMENTI

Page 84: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

► l’esposizione specifica dell’azienda a potenziali

rischi di reato (imprese di costruzione, banche, aziende di servizi di pubblica utilità, società destinatarie di finanziamenti pubblici);

►la dimensione dell’impresa in termini di numero di dipendenti, estensione e dispersione nel territorio dei siti produttivi, volume del fatturato ed entità del capitale investito;

VARIABILI DI COMPLESSITA’ DELL’AZIENDA DA CONSIDERARE PER LA PREDISPOSIZIONE DI UN MODELLO

ORGANIZZATIVO

Page 85: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

►la complessità organizzativa in termini di ampiezza

del portafoglio di business gestiti, struttura manageriale, varietà di aree geografiche anche all’estero, numerosità dei clienti e dei fornitori, volumi produttivi;

►l’importanza raggiunta dalla dimensione finanziaria della gestione aziendale, come finanziamenti attinti per dimensioni e tipologie, impieghi realizzati in beni produttivi e investimenti in prodotti finanziari, emissione di titoli, detenzione di partecipazioni e possesso di titoli.

Page 86: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA COMPOSIZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO

►una mappa dei processi sensibili ai rischi di reato, individuati nell’analisi e nella scomposizione della gestione aziendale;

►una struttura delle responsabilità degli organi aziendali ai vari livelli in ordine ai processi sensibili definiti nella mappa sopra precisata;

I principali elementi compositivi del sistema per il presidio dei rischi di reato sono così individuabili:

Page 87: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)►una serie di protocolli, ciascuno volto a descrivere

e a prescrivere le modalità di corretto svolgimento delle attività aziendali nell’ambito dei processi individuati in fase di mappatura, sotto la responsabilità degli organi aziendali ad essi preposti formalmente;

►un codice di comportamento volto ad esplicitare i fondamentali valori etici e comportamentali che devono informare gli obiettivi aziendali e le decisioni ed azioni del management e del personale a tutti i livelli, con estensione anche alle relazioni dei principali partners esterni (consulenti, agenti, fornitori);

Page 88: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)

►un sistema sanzionatorio che preveda adeguati provvedimenti a carico del personale, in caso di commissione di illeciti e di inosservanza al codice di comportamento;

►un organismo di vigilanza dedicato, con imparzialità ed autonomia di poteri, all’attività di controllo sul funzionamento sul funzionamento del modello organizzativo complessivamente inteso;

►un sistema informativo atto ad alimentare flussi di informazioni verso l’organismo di controllo da parte della struttura e di trasmettere indicazioni e determinazioni dell’organismo verso i diversi organi dell’azienda;

Page 89: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)

►una dotazione di risorse, umane, tecnologiche, documentali, adeguate per fornire il necessario sostegno all’attività dell’organismo di vigilanza;

►il supporto di funzioni aziendali con professionalità specifiche, utili a sostegno dell’organismo di vigilanza (internal auditing, legale, controllo di gestione).

Page 90: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LE FASI DELLA PREDISPOSIZIONE DEI PROTOCOLLI

►mappatura dei processi e delle attività aziendali;

►individuazione delle attività sensibili rispetto ai rischi di commissione dei reati e loro graduazione in una scala di esposizione al rischio;

►descrizione delle tipiche modalità di potenziale commissione dei reati per le diverse attività sensibili;

►definizione delle corrette modalità operative in ordine a detta attività di prevenzione;

Page 91: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)

►individuazione dei soggetti che intervengono a presidio di tali attività, nei ruoli auspicabilmente distinti sia di esecutori, sia di controllori, ai fini di una segregazione dei compiti di gestione e di controllo;

►indicazione dei responsabili delle attività o dei processi (nel caso di più attività riunite sotto la giurisdizione di un comune responsabile), secondo il requisito della unicità del preposto alla funzione;

►individuazione di metodologie e di strumenti che assicurino un adeguato livello di monitoraggio e di controllo, sia di linea (o diretto), sia a distanza (o indiretto), essendo il primo tipo affidato prevalentemente agli operatori specifici di una data attività ed al preposto; il secondo tipo tipicamente dal management e dall’organismo di vigilanza;

Page 92: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)

►precisazione dei supporti informativi per il supporto e la tracciabilità delle attività di monitoraggio e di controllo (schede, memorie informatiche, tabulati cartacei, registri, modulistica, rapporti, autorizzazioni, visti, autovalutazioni, test);

►strutturazione del reporting dell’attività di monitoraggio e controllo, ai fini della comunicazione verso il management e l’organo di vigilanza, per quanto di loro competenza, dei risultati di dette attività e per la segnalazione di anomalie e di carenze.

Page 93: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I PROTOCOLLI: ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO E CONTROLLO

►monitoraggio e controllo di linea (o diretti), in quanto esercitati in modo concomitante e contestuale ad un primo livello dagli operatori che intervengono direttamente sul processo e dal responsabile, in varie forme: presidio e osservazione diretta, applicazione delle procedure e verifiche di conformità, controlli automatici e informatici, visti e autorizzazioni, controlli incrociati di più addetti, analisi e test;

Page 94: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

(segue)►controlli di secondo livello (o indiretti), esercitati

dal management per le proprie responsabilità di controllo e dell’organismo di controllo appositamente previsto ai sensi del d.lgs. n. 231, per l’espletamento della propria funzione di vigilanza autonoma, professionale ed indipendente, a maggior tutela generale (erga omnes) della prevenzione di commissione di illeciti in azienda.

Page 95: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’ORGANISMO DI VIGILANZA

Organismo di vigilanza i requisiti:

► INDIPENDENZA

►AUTONOMIA

► PROFESSIONALITA’

► CONTINUITA’

► IMPARZIALITA’

Page 96: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

COMPOSIZIONE DELL’ORGANO DI VIGILANZA

L’organo di vigilanza può essere unipersonale o collegiale.Può essere composto sia da soggetti interni all’ente che da soggetti esterni.Nella scelta dei soggetti interni deve essere privilegiato il requisito dell’indipendenza; preferenza per unità di staff quali l’internal auditing.

Page 97: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’ODV NELLE PMI

L’art. 6 comma 4 prevede che negli enti di piccole dimensioni i compiti dell’ODV possano essere svolti dall’organo dirigente

Page 98: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

FUNZIONI DELL’ODV

• All'ODV è affidato sul piano generale il compito di vigilare:

• a) sull'osservanza delle prescrizioni del Modello e dei documenti ad esso ricollegabili da parte dei Destinatari, assumendo ogni necessaria iniziativa;

• b) sulla reale efficacia ed effettiva capacità delle prescrizioni del Modello, in relazione alla struttura ed all’attività dell’ente, di prevenire la commissione dei reati di cui al Decreto;

• c) sull'opportunità di implementazione ed aggiornamento delle procedure di controllo interno in linea con quanto disposto dal Modello.

Page 99: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

• L’ODV può realizzare le predette finalità attraverso• l’attivazione di procedure di controllo;• ricognizioni dell'attività aziendale ai fini della

mappatura aggiornata delle aree di attività a rischio nell'ambito del contesto aziendale;

• attività di raccolta, elaborazione e conservazione delle informazioni rilevanti in ordine al rispetto sia dei criteri relativi ai requisiti di validità ed efficacia delle deleghe di funzioni, che delle indicazioni contenute nel Documento di Valutazione del Rischio da parte dei delegati alla sicurezza e dei preposti;

• l’attuazione di idonee iniziative per la diffusione della conoscenza e della comprensione del Modello;

• predisposizione della documentazione organizzativa interna necessaria al funzionamento del Modello stesso, contenente istruzioni, procedure, chiarimenti o aggiornamenti;

Page 100: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

• raccolta, elaborazione e conservazione delle informazioni rilevanti per l’aggiornamento della lista di informazioni che devono essere obbligatoriamente trasmesse all'ODV o tenute a sua disposizione;

• coordinamento con le altre funzioni aziendali (anche attraverso apposite riunioni) per il migliore monitoraggio delle attività nelle aree a rischio;

• accertamento di presunte violazioni delle prescrizioni del presente Modello e/o del D. Lgs. 231/2001 e proposta dell'adozione delle misure più opportune;

• segnalazione agli organi competenti di eventuali carenze del Modello e proposte di ogni modifica o miglioramento.

Page 101: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE

DEI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE,

GESTIONE E CONTROLLO EX D. LGS.

231/2001

CONFINDUSTRIA

Page 102: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI E PROTOCOLLI

L’art. 6, comma 2 del D. Lgs. 231/2001 indica le caratteristiche per la costruzione del modello di organizzazione.

In particolare:

a)Idoneità a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

b) Organismo di vigilanza con autonomi poteri di iniziativa e controllo

Page 103: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LA FUNZIONE DELLE LINEE GUIDA DI CONFINDUSTRIA

Art. 6, comma 3 D. Lgs. 231/2001:

I modelli di organizzazione e gestione possono essere adottati sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni di categoria e comunicati al Ministero della Giustizia

Page 104: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

PROCESSO DI RISK MANAGEMENT

• 1. Mappatura processi “a rischio”

• 2. Elenco rischi potenziali (per processo)

• 3. Analisi del sistema di controllo preventivo esistente (“protocolli”)

• 4. Valutazione dei rischi residui (non coperti dai controlli preventivi)

• Rischio accettabile?

• NO: 5. Adeguamento Sistema di Controllo preventivo (“protocolli”)

• SI: RISULTATO SISTEMA DI CONTROLLO in grado di PREVENIRE I RISCHI

Page 105: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

RISCHIO ACCETTABILE

SISTEMA DI PREVENZIONE TALE DA NON POTER ESSERE AGGIRATO SE NON FRAUDOLENTEMENTE

Page 106: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

Attività operative per la realizzazione di un sistema di gestione del rischio

• i. Inventariazione degli ambiti aziendali di attività Output di fase: mappa aree aziendali a rischio

• ii. Analisi dei rischi potenziali Output di fase: mappa documentata delle potenziali modalità attuative degli illeciti nelle aree a rischio individuate al punto precedente

• iii. Valutazione/costruzione/adeguamento del sistema di controlli preventiviOutput di fase: descrizione documentata del sistema dei controlli preventivi attivato, con dettaglio delle singole componenti del sistema, nonché degli adeguamenti eventualmente necessari

Page 107: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

CONTENUTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO PREVENTIVO

• Codice etico con riferimento ai reati considerati

• Sistema organizzativo con attribuzione di responsabilità, descrizione delle linee di dipendenza gerarchica, descrizione dei compiti e previsione della contrapposizione di funzioni

• Procedure manuali ed informatiche (sistemi informativi), tra cui separazione di compiti

• Poteri autorizzativi e di firma

• Sistema di controllo di gestione

• Comunicazione al personale e sua formazione

Page 108: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I PRINCIPI DI CONTROLLO• “Ogni operazione, transazione, azione deve essere:

verificabile, documentata, coerente e congrua”

• “Nessuno può gestire in autonomia un intero processo” separazione di funzionia) no attribuzione poteri illimitati ad un soggetto;

b) chiara definizione e conoscibilità all’interno dell’organizzazione di poteri e responsabilità;

c) i poteri autorizzativi e di firma devono essere coerenti con le responsabilità organizzative assegnate al singolo;

• “Documentazione dei controlli”

Page 109: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

IL CODICE ETICO: CONTENUTI MINIMI

• L’ente ha come principio imprescindibile il rispetto di leggi e regolamenti vigenti in tutti i paesi in cui esso opera

• Ogni operazione e transazione deve essere correttamente registrata, autorizzata, verificabile, legittima, coerente e congrua

• Principi base relativamente ai rapporti con gli interlocutori dell’ente: PA, pubblici dipendenti, interlocutori commerciali privati

Page 110: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

SISTEMA SANZIONATORIO DISCIPLINARE

PREVISIONE DI UN SISTEMA SANZIONATORIO

DISCIPLINARE PER LA VIOLAZIONE DEL CODICE ETICO

E DEI MODELLI ORGANIZZATIVI PER I SOGGETTI

SOTTOPOSTI ALLA DIREZIONE E VIGILANZA DEI

SOGGETTI APICALI – ART. 7, COMMA 4, LETT. B

Page 111: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

INFORTUNI SUL LAVORO

Linee guida di Confindustria per

l’aggiornamento dei modelli

organizzativi ex D.Lgs 231/2001

(Fonte Il Sole 24 Ore 03.03.2008)

Page 112: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’INTEGRAZIONE

► Il modello organizzativo potrà essere integrato con il sistema degli adempimenti nascenti dagli obblighi imposti dall’ordinamento (a partire dal D.lgs. 626/94) e, qualora presenti, con le procedure interne nascenti dalle esigenze di gestione della sicurezza sul lavoro.

LA MAPPATURA DEI RISCHI

► Effettuazione di una mappatura del rischio orientata secondo le specificità dell’attività produttiva.

Page 113: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LE PROCEDURE DI PREVENZIONE

►Attenta verifica ed eventuale integrazione delle procedure interne di prevenzione ai sensi dei principi ex D.Lgs. 231/2001 in coerenza con la specificità dei rischi di violazione degli articoli 589 e 590 del Codice penale; sarà importante tenere conto di tutte le attività già svolte, anche in materia di gestione della sicurezza, armonizzandole anche ai fini dell’allineamento a quanto previsto dal D.Lgs. 231/01, evitando inutili e costose duplicazioni.

Page 114: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

IL RACCORDO TRA I SOGGETTI COINVOLTI

►Valutazione e individuazione dei raccordi tra i vari soggetti coinvolti nel sistema di controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 e delle normative speciali in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, con particolare riferimento alla previsione di un sistema integrato di controllo riguardante il Responsabile dei servizi di prevenzione e protezione (o altro soggetto equivalente) qualificabile come controllo tecnico-operativo o di primo grado, e l’Organismo di vigilanza incaricato del controllo sulla efficienza ed efficacia delle procedure rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001.

Page 115: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

L’adozione dei modelli organizzativi è

facoltativa ma in realtà a seguito della legge

123/07 vi è una forte indicazione alla loro

adozione anche nelle pmi.

Page 116: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I modelli organizzativi fungono da CRITERIO DI

ESCLUSIONE DELLA PUNIBILITA’ EX ARTT. 6 E 7;

L’adozione dei modelli organizzativi dopo la commissione

del reato è criterio di attenuazione delle conseguenze

sanzionatorie ex art. 12 (sanzione pecuniaria) e concorre

a evitare l’appplicazione delle sanzioni interditive.

Page 117: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

IL CONTENUTO DEI MODELLI ORGANIZZATIVI IN MATERIA DI

SICUREZZA SUL LAVORO

I modelli organizzativi dovranno essere predisposti

tenendo conto della peculiare tipologia di

responsabilità (colposa) ex legge 125/07, della

specificità della normativa antinfortunistica e della

possibilità di delegare il contenuto di determinate

funzioni di controllo.

Page 118: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

a) prevedere che il Documento di Valutazione del Rischio adottato ai sensi del d.lgs. n. 626/94 faccia parte integrante del Modello;

b) evidenziare come l’estensione dei reati presupposto anche alle fattispecie in tema di sicurezza sul lavoro comporti la necessità di una precisa individuazione dei soggetti cui sono delegate le funzioni di prevenire i reati in questione;

c) specificare che la creazione di specifici “garanti” dovrà avvenire nel pieno rispetto di quanto previsto dal d.lgs. 626/94;

d) Specificare che la delega di funzioni, per assumere piena validità, deve rispettare i requisiti individuati dalla giurisprudenza.

IL CONTENUTO DEI MODELLI ORGANIZZATIVI IN MATERIA DI

SICUREZZA SUL LAVORO

Page 119: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

DELEGA DELLE FUNZIONI DI GARANTE:

I REQUISITIa) deve avere contenuto specifico e puntuale;

b) deve avvenire sulla scorta di precise norme

interne relative all’organizzazione dell’impresa;

c) il delegato deve essere munito di completa

autonomia decisionale nonché di adeguata

idoneità tecnica;

d) la delega deve avere forma scritta.

Page 120: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I POTERI DELL’ORGANO DI VIGILANZA

L’ODV dovrà essere dotato di specifici poteri informativi e di inchiesta calibrati sulla normativa antinfortunistica.

L’ODV dovrà essere composto anche da soggetti con specifiche competenze in materia di sicurezza sul lavoro (consulente esterno per la sicurezza).

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dovrà svolgere funzione di supporto all’attività del ODV.

Page 121: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL MODELLO ORGANIZZATIVO IN

MATERIA ANTINFORTUNISTICA•Documento di valutazione dei rischi ex D.lgs. 626/94

•Regole cautelari previste dalla normativa antinfortunistica •Dotazioni di spesa-investimenti per l’adeguamento delle misure antinfortunistiche

•Formazione-informazione del personale

•Adeguamento delle misure preventive agli sviluppi tecnico-scientifici

Page 122: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E

GESTIONE IN MATERIA DI

SICUREZZA SUL LAVORO ALLA LUCE DELL’ART 30 D. LGS.

81/2008

Page 123: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

LE CARATTERISTICHE DEI MO

1. Il modello di organizzazione deve assicurare un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi a:

a) Rispetto degli standard tecnico-strutturali dei luoghi e delle attrezzature di lavoro;

b) Attività di valutazione dei rischi e predisposizione delle misure prevenzionistiche;

c) Attività di natura organizzativa (emergenze, primo soccorso, gestione appalti, riunioni periodiche);

d) Attività di sorveglianza sanitaria(segue)

Page 124: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

…. ….e) Attività di informazione e formazione dei

lavoratori;f) Attività di vigilanza sul rispetto di procedure ed

istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;

g) Acquisizione documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;

h) Verifiche periodiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.

2. Previsione di idonei sistemi di recording delle attività precedenti.

3. Previsione di un’articolazione di funzioni.4. Previsione di un sistema disciplinare

idoneo a sanzionare le violazioni del modello.

5. Idoneo sistema di controllo sull’attuazione e l’aggiornamento del MO

Page 125: LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 231/2001.

Adeguatezza in sede di prima applicazione dei modelli conformi alla Linee guida UNI-INAIL (SGSL) o al British Standard OHSAS 18001:2007