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485 La regione storica del Sarcidano (Sardegna centro-meridionale) e la Valle del Duero (España) durante l’età del Bronzo: cenni di confronto e parallelismi Federico Porcedda 1 ([email protected]), Valentina Matta 2 ([email protected]), Ilaria Maria Francesca Pitzalis 1 (ilariapitzalis@ gmail.com), Marco Cabras 1 ([email protected]). 1 PhD Candidate, Universidad de Granada 2 Laureanda magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte, Università degli Studi di Cagliari. Gli autori intendono ringraziare i Proff. Riccardo Cicilloni e Juan Antonio Cámara Serrano e i Dott. Giacomo Paglietti e Liliana Spanedda per i preziosi consigli, importanti ai fini della redazione del presente contributo. RESUMEN La ricerca riguarda un raffronto tra la regione sarda del Sarcidano e la Va- lle spagnola del Duero con l`obiettivo di elaborare un quadro delle realtà insediative attive nell’Età del Bronzo. La presenza, in ambito sardo, dei nuraghi è la fondamentale differenza che si osserva tra Valle del Duero e la Sardegna. Tali strutture, peculiari del paesaggio e della cultura protos- torica sardi, sono numerosi anche negli altopiani basaltici che circondano il Flumendosa. Con il presente lavoro si è cercato di mettere in evidenza la relazione tra i nuraghi e le strutture di varia natura, dislocati nel territorio. L’età del Bronzo è, infatti, caratterizzata da radicali sviluppi di carattere socio-economico dai quali scaturisce una società articolata e in espansione, nell’ambito della quale divengono sempre più manifeste le distinzioni di status. Per meglio comprendere tali meccanismi, si è reputato indispensa- bile effettuare un’indagine sulla distinzione delle tipologie di insediamen- to nel Sarcidano in relazione alla Valle del Duero. ABSTRACT This research talks about a comparison between the region of Sarcidano (Sardinia) and Duero Valley (Valle del Duero-Spain). The work’s aim is to develop a framework about the settlement modalities during the Bron- ze Age. The presence of nuraghi is the main difference observed between the Duero Valley and Sardinia. These basalt structures characterize the

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La regione storica del Sarcidano (Sardegna centro-meridionale) e la

Valle del Duero (España) durante l’età del Bronzo: cenni di confronto e

parallelismi

Federico Porcedda1 ([email protected]), Valentina Matta2 ([email protected]), Ilaria Maria Francesca Pitzalis1 (ilariapitzalis@

gmail.com), Marco Cabras1 ([email protected]).

1PhD Candidate, Universidad de Granada2Laureanda magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte,

Università degli Studi di Cagliari.

Gli autori intendono ringraziare i Proff . Riccardo Cicilloni e Juan Antonio Cámara Serrano e i Dott. Giacomo Paglietti e Liliana Spanedda per i preziosi

consigli, importanti ai fi ni della redazione del presente contributo.

RESUMENLa ricerca riguarda un raff ronto tra la regione sarda del Sarcidano e la Va-lle spagnola del Duero con l`obiettivo di elaborare un quadro delle realtà insediative attive nell’Età del Bronzo. La presenza, in ambito sardo, dei nuraghi è la fondamentale diff erenza che si osserva tra Valle del Duero e la Sardegna. Tali strutture, peculiari del paesaggio e della cultura protos-torica sardi, sono numerosi anche negli altopiani basaltici che circondano il Flumendosa. Con il presente lavoro si è cercato di mettere in evidenza la relazione tra i nuraghi e le strutture di varia natura, dislocati nel territorio. L’età del Bronzo è, infatti, caratterizzata da radicali sviluppi di carattere socio-economico dai quali scaturisce una società articolata e in espansione, nell’ambito della quale divengono sempre più manifeste le distinzioni di status. Per meglio comprendere tali meccanismi, si è reputato indispensa-bile eff ettuare un’indagine sulla distinzione delle tipologie di insediamen-to nel Sarcidano in relazione alla Valle del Duero.

ABSTRACTThis research talks about a comparison between the region of Sarcidano (Sardinia) and Duero Valley (Valle del Duero-Spain). The work’s aim is to develop a framework about the settlement modalities during the Bron-ze Age. The presence of nuraghi is the main diff erence observed between the Duero Valley and Sardinia. These basalt structures characterize the

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protohistoric sardinian landscape and culture and are located around the highlands in the Flumendosa river. This paper point out the relationship between nuraghi and nuragic structures in the space around. The Bronze Age is carachterized by radical social and economic developments, that lead to new forms of social complexity. To understand all those dynamics is necessary to do a research about the diff erent types of settlement in Sar-cidano and the Duero Valley.

Keywords: Nuragic civilization, Cogotas, Sardinia, Duero Valley, Bronze Age.

1. INTRODUZIONE (M. C.)

Il presente poster intende presen-tare, in parallelo, gli aspetti inse-

diativi e le conseguenti manifesta-zioni architettoniche di due aree dell’Europa centro-meridionale: la regione centrale della penisola ibe-rica e la Sardegna. Lungi da voler eff ettuare un confronto ed uno stu-dio organico delle caratteristiche comuni e lungi da volerne sottoli-neare analogie e ipotizzare forme di contatto, il lavoro desidera presen-tare alcuni semplici input a livello

del tutto preliminare. Questo tipo di parallelo, infatti, non ci risulta sia stato eff ettuato in precedenza. Le aree in esame sono state ogget-to, a partire dal Bronzo Medio, de-ll’espansione della cultura Cogotas e dalla civiltà nuragica. Con ques-to lavoro si vogliono presentare i caratteri principali della civiltà nu-ragica e di quella centro-iberica al fi ne di connotarne le peculiarità di entrambe dal punto di vista del po-polamento durante l’età del Bron-zo. La cultura Cogotas vede infatti un’articolazione territoriale in villa-

Fig. 1. Datazioni radiocarboniche calibrate dai siti di cultura Cogotas inassociazione a ceramiche di cultura piena e avanzata Cogotas I, (da GonzalezBlanco, 2014)

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ggi di capanne ubicati presso varie tipologie di conformazioni geomor-fologiche così come la civiltà nu-ragica, sviluppatasi in tutta l’isola di Sardegna e che vede, al fianco delle strutture capannicole che ve-rranno descritte in questo lavoro, quelle forme architettoniche che si manifestano nella caratteristica cos-truzione del nuraghe. Il nuraghe si manifesta primariamente nel tipo a corridoio, durante le prime fasi del Bronzo Medio, in corrisponden-za di villaggi di capanne o meno, poi, sempre verso la fine di questa

fase, compaiono i nuraghi a tholos che nel corso del Bronzo Recente si svilupperanno verso le forme più complesse polilobate con aggiunta di torri periferiche in diverso nume-ro e forma. Questo forte dinamismo costruttivo si riflette nelle svariate manifestazioni architettoniche che prevedono anche la costruzione di antemurali in presenza o meno di villaggi di capanne periferici a questi (per un quadro esauriente sulla civiltà nuragica: Lilliu, 1988; Lilliu, 2005; Aa.Vv., 2009). Suddetto dinamismo molto probabilmente è il riflesso di una molteplicità di usi e condizioni dettati dalla viva-cità stessa della civiltà nuragica, impossibile comunque da trattare pienamente ed esaurientemente in questa sede. Il campione territoriale che si va a presentare per la Sardeg-na è quello della regione storica del Sarcidano, interessata negli ultimi decenni da numerose attività di studio e da un’esauriente quadro cronologico fornito da una serie di indagini di scavo archeologico corredate da datazioni al C14 (Ru-binos, Ruiz Gálvez, 2003; Campus, 2008) ricalibrate in quest’occasione mediante l’utilizzo del software OxCal 4.2.4 (Fig.1). Il presente lavo-ro si articola in diverse fasi: la pri-ma un necessario inquadramento geografico e geomorfologico della regione in esame, al fine di descri-vere i caratteri fisici dell’habitat. In una seconda fase, si è proceduto con l’analisi degli aspetti delle stru-tture insediative sarde e iberiche a confronto seguito da un approfon-dimento sui nuraghi del territorio, vera peculiarità del contesto sardo.

Fig. 2. Datazioni radiocarboniche cali-brate dall’area in esame: siti del Sarci-dano. (Dataset: IntCal13 atmospheric curve, Reimer et alii, 2013; Software OxCal v. 4.2.4, Bronk Ramsey, 2014) Rubinos, Ruiz-Galvez, 2003; Campus, 2008. (Calibrazioni effettuate da M. C.)

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Il lavoro viene corredato da un con-fronto delle datazioni di cronologia assoluta dell’area del Sarcidano e di datazioni di diversi siti di cultura Cogotas I (Gonzalez Blanco, 2014).

2. LA GEOGRAFIA DEL SARCIDANO (F. P)

Il Sarcidano, regione storica della Sardegna centro meridionale, è ubi-cato nella Provincia di Cagliari, con una piccola porzione in Provincia di Oristano. Per quanto riguarda l’esame geomorfologico dell’area, questa vanta varie forme di paesa-ggio che si trasformano al variare delle litologie presenti nel territo-rio, passando dalle giare, ossia alto-piani basaltici, alle valli con profilo dolce, di fondamentale importanza per l’agricoltura, alle zone ricche di trachite, che si presentano abbas-

tanza accidentate. Gli altopiani si trovano in posizioni alternate tra la valle miocenica. La giara di Se-rri è un altipiano basaltico, forma-tosi nell’Era Terziaria del Pliocene, con un’altezza media di 600 metri s.l.m.; il pianoro ha una forma ta-bulare (Campus 2008, p. 16; Fadda 1990, pp. 100 – 102; Arangino et alii 1986, p. 14). La giara di Pranu Ollas ha un’altezza massima di 708 metri s.l.m. Il perimetro del tavolato pre-senta come un grosso precipizio. La parte più alta dell’altopiano, meglio nota come Pizzu Mannu, è collegata ad una stretta sella; la punta massi-ma non era che un vulcano; la lava emessa dal vecchio vulcano ha crea-to così una vasta piattaforma (Saba 2005, p. 239). Il Monte Guzzini, altro altopiano basaltico, ha un’altezza massima di 734 metri s.l.m., e pre-senta una pianta sub-tabulare, con

Fig. 3. Diagramma presenza monumenti nuragici nel Sarcidano.

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scarpate sia a settentrione che a meridione. Sul monte Guzzini era presente una bocca di emissione di lava che ha formato un restrin-gimento rivolto a Sud, e che ha formato un tacco contemporaneo come formazione dell’altopiano; il tacco, chiamato Taccuara, a forma di lingua sottile, ha un’altitudine media di 560 metri s.l.m. e presenta una lunghezza di circa 2 km (Cam-pus 2008, pp. 16 – 17; Fadda 1990, p. 108). Infine troviamo l’altopiano di Pranu ‘e Muru, che presenta in vari punti cigli franosi e ad oriente si affaccia sul Flumendosa; l’altopiano presenta delle emergenze che per-mettono la visione di tutta la piana, cosa che nelle giare non accade, in-fatti in queste ultime non sono stati eretti monumenti nel mezzo della piana ma solo nei suoi cigli. Tra la giara di Serri, il Monte Trempu, la piana di Guzzini e Pranu Ollas (Isili) abbiamo una valle, con un’altitu-dine media che va dai 417 ai circa 500 metri s.l.m., con presenza di litologie calcaree e arenarie; ques-te ultime si ritrovano specialmen-te nei punti di risalita, soprattutto intorno al Pranu Ollas e intorno al monte Guzzini. La presenza di are-naria si ritrova a quote superiori ai 550 metri s.l.m., dove vi è una forte presenza di depressioni con rocce calcaree affioranti. Da un punto di vista idrografico abbiamo una gran-de presenza di risorse idriche. I ba-cini principali sono il Flumendosa e tutti i suoi affluenti, il rio San Sebas-tiano, il Rio Mannu ed il Rio Murera.

3. I NURAGHI (F. P)

I nuraghi sono le strutture tipiche dell’Età del Bronzo sarda; in tutta l’isola se ne contano circa 7000. Le strutture si presentano con una o più torri, e sono costruite con pie-tre locali, senza l’utilizzo di malte cementizie. I nuraghi più arcaici vengono chiamati protonuraghi (i.e. Santa Vittoria, Serri); questi si differenziano dai nuraghi a parti-re dalla pianta irregolare e dal fa-tto di non svilupparsi in altezza. I nuraghi classici, invece, possono avere da una a più torri e, in mol-ti casi, hanno anche delle camere sovrapposte (i.e. Nuraghe Arrubiu, Orroli); molte strutture possiedono strutture difensive, con torri raccor-date da cortine murarie. Intorno al nuraghe si poteva sviluppare un villaggio. I nuraghi, oltre ad essere delle fortezze con una grossa orga-nizzazione e difesa del territorio, erano anche centri di produzione, sia dal punto di vista pastorale che agricolo. Successivamente al loro abbandono, nei nuraghi o nei pressi di questi, è documentata la nascita di culti, ne sono un esempio i pozzi, che fungevano da santuari (i.e. San-tuario nuragico di Santa Vittoria, Serri; Su Putzu, Orroli). Il sistema dei nuraghi nell’area in esame pre-senta in totale 153 nuraghi, di cui: 6 protonuraghi, 61 nuraghi com-plessi, 63 nuraghi monotorre e 20 nuraghi di cui non è possibile dare una lettura planimetrica e tipologi-ca. Questa suddivisione può essere ulteriormente fatta in base alle aree geografiche:

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• Giara di Serri: 6 monumenti; • Valle tra la giara di Serri e

Isili: 32 monumenti (queste strutture sono per la maggior parte nuraghi complessi, e si trovano in stretto contatto con i monumenti posti in altura, sia quelli posti sulla piana di Guzzini, sia quelli posti in di-rezione della giara di Serri, ma anche della giara di Pranu Ollas);

• Giara di Pranu Ollas (Isili): 3 monumenti;

• Piana di Guzzini (Nurri): 14 monumenti;

• Pranu ‘e Muru (Nurri - Orroli): 51 monumenti, ubicati negli 8 km di estensione della piana e che raccoglie numerose lo-calità.

La maggior parte dei monumenti di Nurri ed Orroli, non tenendo conto dei monumenti posti nella piana di Guzzini, hanno tutti un forte controllo verso il Flumendosa, verso le vie d’ac-cesso in direzione di Villanovatulo e della piana di Nurri; la stessa situa-zione si verifica anche nelle giare di Serri, Isili e Nurri. Anche la piana di Escolca e Gergei è controllata nello stesso modo. Particolari risultano es-sere i monumenti posti nel ciglio della giara, a pochissima distanza dal San-tuario di Santa Vittoria; la posizione fa pensare al controllo delle vie d’ac-cesso, questa disposizione dei monu-menti cambia nella parte settentrio-nale del pianoro. La parte occidentale

dell’area presa in esame, che risulta essere al confine con i comuni di Ges-turi e Gergei (area al di fuori dell’area di studio, ma importante dal punto di vista insediativo), è importante per la posizione dei monumenti intorno al fiume Mannu, ed in particolar modo nel guado del fiume; di conseguenza il sistema dei monumenti ruota intor-no al controllo della via di passaggio (i.e. Bau Romanu e San Simone, Gestu-ri). Nell’area in esame si denota un sistema di controllo dato dai monu-menti posti in pendio e in altura, che controllano i monumenti a valle; nella maggior parte dei casi si tratta di nu-raghi complessi (vedasi i monumenti della piana di Isili e Serri) che, pro-babilmente, oltre alla mera funzione di controllo, potrebbero essere delle fattorie; su questo non possiamo dare ulteriori informazioni in quanto non abbiamo dati per poterlo accertare. In tutto questo giocano un ruolo fonda-mentale l’acqua e i fiumi, per l’appro-vvigionamento idrico.

4. TIPOLOGIA DEI VILLAGGI NURAGICI (I.M.F.P.)

Gli insediamenti a carattere abitativo presi in esame sono 21 e sono ubica-ti nella regione del Sarcidano, preci-samente nei Comuni di Isili, Nurri, Orroli, Serri e Villanovatulo. Le stru-tture analizzate appartengono a tre differenti tipologie: i villaggi, i villag-gi- santuario e le strutture singole.

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4.1. I villaggi e i nuraghi

Esaminando i villaggi, si deve tener presente la connessione con i nura-ghi, anche se non sempre presenti. I nuclei abitativi, sia con che senza nuraghe, in letteratura non sono stati tutti oggetto di indagine scientifica, per questo motivo si può dare solo una lettura parziale dei dati. È neces-sario notare che la maggior parte dei villaggi ha come punto di riferimento un nuraghe mentre alcuni sorgono indipendentemente. I villaggi non si dispongono in maniera casuale nel te-rritorio ma fanno parte di una mirata strategia insediativa. In tale contesto, i nuraghi si distribuiscono a difesa dell’intero territorio di pertinenza, a controllo delle linee di confine fra zone, delle vie naturali, delle risor-se idriche, etc., e non a proteggere il singolo villaggio. (Moravetti 1998). Nei villaggi dotati di nuraghe è in-teressante osservare la collocazione delle capanne. Si documenta che in alcuni di questi le capanne si trovano sia all’interno che all’esterno dell’an-temurale, solo in pochissimi contesti le capanne si trovano nel cortile (es. Is Paras-Isili). La maggior parte dei villaggi è provvista di strutture abita-tive all’esterno dell’antemurale. I siti forniti di nuraghe sono ancora in fase di studio, per cui non è specificato se gli ambienti di uso domestico siano da porre in relazione con l’antemu-rale né, tantomeno, se questo sia pre-sente. Gli abitati sono composti, per la maggior parte, da piccoli aggregati che solo in rari casi si sviluppano in grandi centri, tuttavia, lo studio è sta-to realizzato attraverso dati incomple-ti che derivano da scavi compiuti in

territori limitati. Molto difficile risulta stabilire la reale estensione dell’abi-tato laddove si sono sovrapposte le strutture delle fasi di frequentazione più recenti, specie di età romana o anche successiva, che hanno alterato l’impianto planimetrico con aggiunte o muri rettilinei o ortogonali.

4.2. I villaggi-santuario

Sono due i villaggi-santuario pre-senti nella regione storica del Sar-cidano: Santa Vittoria di Serri e Su Putzu di Orroli. Gli scavi archeo-logici non hanno ancora restituito dei dati definitivi e la letteratura archeologica si limita a fornire delle indicazioni approssimative e delle stime generiche. In base a questi pochi dati si può evincere che i con-testi di Santa Vittoria di Serri il sito di Su Putzu di Orroli, presentano numerosissime capanne. Non ne-cessariamente i villaggi-santuario sono associati alla presenza di un nuraghe ma possono coesistere di-fferenti strutture. L’esame dei con-testi territoriali in cui sono inseriti gli edifici di culto ha rivelato che, nella maggioranza dei casi, l’asso-ciazione di tali monumenti a com-plessi abitativi e la loro relazione, sia funzionale. Dobbiamo, perciò, distinguere i casi in cui gli edifici abitativi mostrano un chiaro utiliz-zo legato alle esigenze di culto del santuario da quelli in cui, invece, si documenta un esclusiva funzione civile. A Santa Vittoria di Serri si documenta una torre nuragica che si trova in un livello archeologico inferiore rispetto ad un edificio tan-gente il tempio ipetrale che sarebbe

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indicativa della perdita della fun-zione centripeta originaria del nu-raghe rispetto al nucleo abitativo.

4.3. Tipologia delle capanne nuragiche

L’esame dei siti a carattere abitativo della regione Sarcidano ha consen-tito di individuare 4 tipi di edifici abitativi: la capanna monocellulare di pianta circolare; quella monocellu-lare di pianta sub-circolare o ellittica; l’isolato abitativo, costituito da vani circolari, sub-circolari o ellissoidali, disposti intorno ad una corte centra-le e la capanna a settori. Le capanne a pianta circolare sono quelle maggior-mente attestate nei villaggi e nei vi-llaggi-santuario analizzati. Gli isolati capannicoli, le strutture monocellula-ri di pianta sub-circolare o ellittica e le capanne a settori sono documentate in minor misura.

4.4 Analisi dei litotipi impiegati per la costruzione delle capanne nuragi-che e la tecnica costruttiva

Dall’analisi effettuata sul materiale da costruzione delle strutture capanni-cole emerge il prevalere degli edifici realizzati mediante l’impiego del ba-salto. Appare ugualmente ben docu-mentato anche l’impiego del granito. In minor misura si documenta l’utili-zzo di altri litotipi, quali il calcare, il porfido, lo scisto, il tufo e la trachite. Comparando tali dati, con quelli deri-vati dall’analisi geolitologica del Sar-cidano, si osserva che l’uso dei litotipi nella costruzione delle strutture ca-pannicole, è rapportabile con la diffu-sione degli stessi nel territorio di per-tinenza. La concentrazione di questi

insediamenti abitativi sembrerebbe essersi originata per il capillare sfru-ttamento delle le risorse economiche del territorio. L’analisi sulle tecniche murarie impiegate nella costruzione delle strutture capannicole mostra un quadro nettamente dominato dalla tecnica a secco. Si documenta l’impie-go della tecnica a sacco, la quale pre-vede il riempimento intermurario in terra e pietrisco di paramenti a vista organizzati su filari più o meno rego-lari di conci litici.

5. STRUTTURE ABITATIVE A CONFRONTO: LAS CABAÑAS DE COGOTAS I E LE CAPANNE NURAGICHE DURANTE IL BRONZO FINALE (V.M.)

Uno degli aspetti che si è voluto approfondire e mettere a confronto è quello riguardante le strutture inse-diative, ed in particolare quelle abi-tative, che caratterizzano la cultura Cogotas I, sviluppatasi nell’area cen-tro-settentrionale della Spagna e que-lla nuragica che, invece, caratterizza il territorio sardo. La seguente analisi cercherà di mettere in evidenza even-tuali punti di contatto, o al contrario gli elementi discordanti, tra i tipi di strutture, le tecniche costruttive e le modalità insediative, utilizzate dalle due culture coeve durante il Bronzo Finale. L’aspetto insediativo, ed in particolare l’ambito domestico, è uno degli elementi che ha caratterizzato, nel corso del tempo, il paesaggio, ri-flettendo la struttura sociale delle di-verse popolazioni che lo occuparono.

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5.1 Strutture insediative della cultu-ra Cogotas I: caratteristiche morfo-logiche, tecniche costruttive e scelte insediative

Per quanto riguarda gli insediamen-ti e le strutture abitative della cultura Cogotas I, è necessario, innanzitu-tto, sottolineare come il fenomeno dell’urbanizzazione, nella Valle del Duero, si sia sviluppato in ritardo rispetto ad altre regioni della Spagna, dove questo fenomeno, invece, si ris-contra già a partire dagli inizi dell’Età dei Metalli. Infatti, in culture come quella di Los Millares, o di Zambujal, gli insediamenti dotati di muraglie difensive e con raggruppamenti di case, assumono caratteristiche tali da poterli definire “protourbani”.

Tutti questi elementi si manifes-tano nella Valle del Duero, invece, con un millennio di ritardo, intorno al 1000 a.C., nella cultura definita di El Soto.

La cultura Cogotas I, invece, appa-re inizialmente caratterizzata dall’ “irrilevanza costruttiva dei suoi villa-ggi” (Delibes De Castro G., Romero Carnicero F. 2011). A partire dagli anni ‘70, la necessità di dare un profilo più chiaro alla suddetta cultura che, fino a quel momento, aveva come unico elemento distintivo una produzione ceramica piuttosto particolare, portò ad una serie di interventi archeologici dai quali, però, non emersero struttu-re abitative vere e proprie.

Le difficoltà nel riconoscere la pianta delle abitazioni era condizio-nata, in parte, dai lavori agricoli e dall’utilizzo dell’aratro, in parte “ a causa” dei materiali utilizzati nella costruzione delle capanne: “cañas y

barro” (BLANCO GONZALEZ A. 2010). Tralasciando i casi fortuiti come Teso del Cuerno e Forfoleda (Sala-manca), dove l’indagine archeologica ha permesso di riconoscere la pianta di una capanna rettangolare absidata costruita e sorretta da pali lignei (De-libes De Castro G., Romero Carnicero F. 2011); la maggior parte dei ritrova-menti si riducono a fosse di forma cir-colare e “hoyos”. L’utilizzo di materiali da costruzione deperibili, “l’irregola-rità e il polimorfismo” (Blanco Gon-zalez A. 2010) delle forme, ha portato all’ipotesi, sostenuta da molti, che las chozas di Cogotas I, fossero apparte-nute a comunità itineranti, la cui atti-vità di sostentamento principale fosse la pastorizia.

La costruzione della capanna, probabilmente, era interamente a carico della famiglia che l’avrebbe abitata, perciò “nella sua erezione intervenivano fattori quali: la di-mensione del gruppo residente, la disponibilità del materiale, la fun-zionalità, la perizia costruttiva ecc.” (Blanco Gonzalez A. 2010), elementi che hanno spiegato, per lungo tem-po, l’eterogeneità degli insediamen-ti e la mancanza di un piano urba-nistico vero e proprio nei villaggi. Nello studio della distribuzione degli insediamenti di Cogotas I, in-fatti, la presunta disorganizzazione e “provvisorietà” degli abitati, ha condotto all’ipotesi che “los campos de hoyos” non fossero altro che l’evi-denza archeologica di un accampa-mento nomade, facente riferimento a gruppi umani che “non contem-plavano una permanenza definiti-va” (Delibes De Castro G., Romero Carnicero F. 2011, pag. 57).

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Questa lettura che ha condizio-nato a lungo l’interpretazione sulla cultura Cogotas I, oggi viene messa a confronto con nuove ipotesi, sostenu-te dall’utilizzo di metodi di ricerca e prospezione, come quello della foto-grafia aerea.

Le immagini dall’alto, infatti, met-tono in evidenza quelle che, probabil-mente, furono le reali scelte insediati-ve dei cogotensi. Los campos de hoyos non si mostrano più come un assem-blamento casuale e disordinato di bu-che, ma al contrario come un sistema ben architettato di fosse e silos, che si dispongono all’interno e all’esterno di recinti di forma circolare, i quali avevano più zone d’accesso. Dunque non insediamenti dettati dalla prov-visorietà dei gruppi ma, al contrario, abitati che avevano un limite fisico vero e proprio, i quali nascevano da una pianificazione ben organizzata.

Inoltre l’ingente lavoro e lo sforzo fisico che richiedeva la costruzione di queste strutture non può più lasciare pensare ad accampamenti occasiona-li, ma bensì ad occupazioni per lunghi periodi di tempo. La stessa posizione degli insediamenti, in aree ad uso prevalentemente agricolo e nei pressi di letti fluviali, porta ad abbandona-re, sempre più, l’ipotesi dell’attività pastorale come unica fonte di sosten-tamento, e ad avvicinarsi all’idea che i gruppi di cultura Cogotas I, occu-passero questi siti per attività agrico-le stagionali che richiedevano lunghi periodi di permanenza.

In conclusione la cultura Cogotas I, ed in particolare i suoi aspetti in-sediativi, lasciano ancora oggi diver-si punti di domanda sui motivi che spinsero questi gruppi a determinate

scelte insediative e tecniche costrut-tive che contrastano fortemente con quelle che, invece, predominano nel resto della Spagna e in altre regioni nell’ambito del Mediterraneo e che si affermereranno nell Valle del Duero un millenio più tardi con la cultura di El Soto.

5.2 Insediamenti a confronto

Nell’analisi che segue si cercherà di mettere in evidenza gli eventuali punti di contatto o le differenze tra i diversi tipi di insediamenti: quelli de-lla cultura Cogotas I e gli insediamen-ti nuragici durante il Bronzo Finale. Il processo di urbanizzazione di epoca nuragica comincia a partire dal Bron-zo Medio quando “nascono i sistemi territoriali gerarchizzati imperniati sui nuraghi a tholos semplici e com-plessi, si espandono gli abitati di ca-panne con zoccolo murario lapideo” (Lo Schiavo et Alii 2009, pag. 268).

Il graduale sviluppo socio-econo-mico e la volontà di mantenere il con-trollo su aree sempre più estese del territorio sardo, porta ad uno svilu-ppo “espansivo ed estensivo” (ibidem 2009), durante il Bronzo Medio e Re-cente, degli abitati associati a nuraghi semplici o complessi e, successiva-mente, nel Bronzo Recente e Finale ad una occupazione degli spazi e dei te-rritori, sempre più “selettiva e intensi-va che provoca la concentrazione del popolamento nelle aree e nei siti più favorevoli” (ibidem 2009). Tralascian-do quelle che sono le caratteristiche principali degli abitati di epoca nu-ragica, già affrontate nel capitolo “Ti-pologia dei villaggi nuragici”, e non potendo effettuare dei collegamenti

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dal punto di vista morfologico tra i diversi tipi di abitazione, verranno poste a confronto le diverse tecniche costruttive e le scelte insediative delle due culture.

Per quanto riguarda il primo pun-to, l’utilizzo di materiali deperibili quali legno, frasche e grumi di argilla a sostegno delle strutture capannico-le di Cogotas I, contrasta fortemente con l’utilizzo di grossi blocchi di pie-tra (basaltica per lo più), squadrati o semplicemente sbozzati, messi in opera a secco, utilizzati dai nuragici, tipici e comuni a numerose tipologie d’insediamento nel Mediterraneo . Inoltre l’eterogeneità delle strutture della Meseta non può essere messa a confronto con la diversità delle strut-ture abitative del territorio sardo e del Sarcidano, che pur nella loro varietà mantengono dei tratti in comune in tutta l’Isola. Per quanto riguarda le scelte insediative, invece, emergono alcuni tratti comuni tra le due culture, nell’ubicazione delle strutture abitati-ve. Innanzitutto uno degli elementi da evidenziare è l’attenta pianificazione ed organizzazione nella collocazione degli abitati, che, come abbiamo vis-to, accomuna i cogotensi ai nuragici. Entrambi, infatti, non distribuiscono

le loro abitazioni in modo provvisorio o casuale, ma, al contrario, dimostra-no come le loro scelte siano dettate dalla necessità di sfruttare le diverse risorse del territorio. Un altro elemen-to in comune è legato alla posizione delle strutture abitative nel territorio: i villaggi nuragici, legati a nuraghi o santuari, nei pressi di valichi, a con-trollo di accessi naturali o nei pressi di risorse idriche; così come las chozas, probabilmente, facevano riferimento a siti di maggiore entità, in una sorta di gerarchia dei siti, si inseriscono in zone, per lo più, nei pressi di risorse idriche.

In conclusione le scelte ubicazio-nali e abitative di entrambe le culture, sono lo specchio di società capaci di pianificare, con un’attenta strategia, le loro attività nel territorio, di utilizzare un’ingente forza lavoro per edificare ed elevare abitati di grandi dimen-sioni, capaci di resistere per lunghi periodi di tempo, e di organizzare le proprie abitazioni a seconda delle principali attività di sostentamento: che siano legate all’ambito pastorale o al mondo agricolo.

Tabella1. Confronto tra le capan-ne Cogotas I e le capanne nuragiche.

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Actas de las iv jornadas de jóvenes investigadores del valle del Duero 2014

BIBLIOGRAFIA

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La regione storica del Sarcidano

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ccua

ra,

a fo

rma

di l

ingu

a so

ttile

, ha

un’

altit

udin

e m

edia

di

560

met

ri s.l

.m.

e pr

esen

ta u

na

lung

hezz

a di

circ

a 2

km (C

ampu

s, 20

08 p

p. 1

6, 1

7; F

adda

, 199

0 p.

108

). In

fine

trovi

amo

l’alto

pian

o di

Pra

nu ‘e

Mur

u, c

he p

rese

nta

in v

ari p

unti

cigl

i fra

nosi

e a

d or

ient

e si

af

facc

ia s

ul F

lum

endo

sa; l

’alto

pian

o pr

esen

ta d

elle

em

erge

nze

che

perm

etto

no la

vis

ione

di t

utta

la p

iana

, cos

a ch

e ne

lle g

iare

non

acc

ade,

infa

tti in

que

ste

ultim

e no

n so

no

stat

i ere

tti m

onum

enti

nel m

ezzo

del

la p

iana

ma

solo

nei

suo

i cig

li.

Tra

la g

iara

di S

erri,

il M

onte

Tre

mpu

, la

pian

a di

Guz

zini

e P

ranu

Olla

s (I

sili)

abb

iam

o un

a va

lle, c

on

un’a

ltitu

dine

med

ia c

he v

a da

i 41

7 ai

circ

a 50

0 m

etri

s.l.m

., co

n pr

esen

za d

i lit

olog

ie c

alca

ree

e ar

enar

ie;

ques

te u

ltim

e si

ritr

ovan

o sp

ecia

lmen

te n

ei p

unti

di r

isal

ita,

sopr

attu

tto in

torn

o al

Pra

nu O

llas e

into

rno

al m

onte

Guz

zini

. La

pres

enza

di a

rena

ria si

ritro

va a

quo

te su

perio

ri ai

550

met

ri s.l

.m.,

dove

vi è

una

forte

pre

senz

a di

dep

ress

ioni

co

n ro

cce

calc

aree

affi

oran

ti. D

a un

pun

to d

i vis

ta id

rogr

afic

o ab

biam

o un

a gr

ande

pre

senz

a di

riso

rse

idric

he. I

bac

ini p

rinci

pali

sono

il F

lum

endo

sa e

tutti

i su

oi a

fflue

nti,

il rio

San

Seb

astia

no, i

l Rio

Man

nu e

d il

Rio

Mur

era.

Tipo

logi

a de

i vill

aggi

nur

agic

i (I.M

.F. P

) G

li in

sedi

amen

ti a

cara

ttere

abi

tativ

o pr

esi i

n es

ame

sono

21

e so

no u

bica

ti ne

lla r

egio

ne d

el S

arci

dano

, pre

cisa

men

te n

ei C

omun

i di I

sili,

Nur

ri, O

rrol

i, Se

rri e

Vill

anov

atul

o.

Le s

truttu

re a

naliz

zate

app

arte

ngon

o a

tre

diffe

rent

i tip

olog

ie: i

vill

aggi

,i vi

llagg

i- sa

ntua

rio e

le s

truttu

re s

ingo

le. I

vill

aggi

sem

plic

i, qu

elli

cioè

che

non

pre

sent

ano

edifi

ci a

car

atte

re c

ultu

ale,

son

o ra

ppre

sent

ati c

on il

67%

. Le

stru

ttur

e si

ngol

e ed

isol

ate

sono

il 2

7% d

el

tota

le d

ei si

ti an

aliz

zati,

in n

etta

min

oran

za a

ppai

ono

i vill

aggi

-san

tuar

io, c

on il

7%

del

tota

le.

I vill

aggi

e i

nura

ghi

Esam

inan

do i

villa

ggi,

si d

eve

tene

r pr

esen

te la

con

ness

ione

con

i nu

ragh

i, no

n se

mpr

e pr

esen

ti. I

nuc

lei a

bita

tivi,

sia

con

che

senz

a nu

ragh

e, in

lette

ratu

ra n

on s

ono

stat

i tut

ti og

getto

di i

ndag

ine

scie

ntifi

ca, p

er q

uest

o m

otiv

o si

può

dar

e so

lo u

na le

ttura

par

zial

e de

i dat

i. È

nece

ssar

io n

otar

e ch

e la

mag

gior

par

te d

ei v

illag

gi h

a co

me

punt

o di

rife

rimen

to u

n nu

ragh

e, il

rest

ante

41%

sorg

e in

dipe

nden

tem

ente

. I v

illag

gi n

on si

dis

pong

ono

in m

anie

ra

casu

ale

nel t

errit

orio

ma

fann

o pa

rte d

i una

mira

ta s

trate

gia

inse

diat

iva.

In

tale

con

test

o, i

nura

ghi s

i dis

tribu

isco

no a

dife

sa d

ell’i

nter

o te

rrito

rio d

i per

tinen

za, a

con

trollo

del

le li

nee

di c

onfin

e fr

a zo

ne, d

elle

vie

nat

ural

i, de

lle

risor

se id

riche

, etc

., e

non

a pr

oteg

gere

il s

ingo

lo v

illag

gio.

(Mor

avet

ti, 1

998)

. Nei

i vi

llagg

i dot

ati d

i nur

aghe

è in

tere

ssan

te o

sser

vare

la c

ollo

cazi

one

delle

cap

anne

. Si

doc

umen

ta c

he in

alc

uni d

i que

sti l

e ca

pann

e si

trov

ano

sia

all’i

nter

no c

he a

ll’es

tern

o de

ll’an

tem

ural

e, s

olo

in p

ochi

ssim

i con

test

i le

capa

nne

si tr

ovan

o ne

l cor

tile

(es.

Is P

aras

-Isi

li). L

a m

aggi

or p

arte

dei

vill

aggi

è p

rovv

ista

di s

truttu

re a

bita

tive

all’e

ster

no d

ell’a

ntem

ural

e. I

siti

forn

iti d

i nu

ragh

e so

no a

ncor

a in

fase

di s

tudi

o, p

er c

ui n

on è

spe

cific

ato

se g

li am

bien

ti di

uso

dom

estic

o si

ano

da p

orre

in re

lazi

one

con

l’ant

emur

ale

né, t

anto

men

o, s

e qu

esto

sia

pre

sent

e. A

ltro

dato

impo

rtant

e è

il nu

mer

o de

lle c

apan

ne

nei v

illag

gi c

on n

urag

he. P

urtro

ppo,

a c

ausa

del

le la

cune

nel

la r

icer

ca, n

on c

i è p

ossi

bile

con

osce

re c

on c

erte

zza

quan

ti am

bien

ti fo

sser

o re

alm

ente

pre

sent

i in

num

eros

i ins

edia

men

ti, in

fatti

, qua

si la

met

à de

i siti

non

è s

tata

in

daga

ta a

ppro

fond

itam

ente

. La

situ

azio

ne n

on a

ppar

e m

olto

chi

ara:

gli

abita

ti so

no c

ompo

sti,

per

la m

aggi

or p

arte

, da

picc

oli a

ggre

gati

che

solo

in r

ari c

asi s

i svi

lupp

ano

in g

rand

i cen

tri, t

utta

via,

lo s

tudi

o è

stat

o re

aliz

zato

at

trave

rso

dati

inco

mpl

eti c

he d

eriv

ano

da sc

avi c

ompi

uti i

n te

rrito

ri lim

itati.

Mol

to d

iffic

ile ri

sulta

stab

ilire

la re

ale

este

nsio

ne d

ell’a

bita

to, i

noltr

e ne

lla m

aggi

or p

arte

dei

cas

i, ne

l vill

aggi

o nu

ragi

co, s

i son

o so

vrap

post

e le

stru

tture

de

lle fa

si d

i fre

quen

tazi

one

più

rece

nti,

spec

ie d

i età

rom

ana

o an

che

succ

essi

va, c

he h

anno

alte

rato

l’im

pian

to p

lani

met

rico

con

aggi

unte

o m

uri r

ettil

inei

o o

rtogo

nali.

I vill

aggi

-san

tuar

io

Sono

due

i vi

llagg

i-san

tuar

io p

rese

nti n

ella

regi

one

stor

ica

del S

arci

dano

: San

ta V

ittor

ia d

i Ser

ri e

Su P

utzu

di O

rrol

i. G

li sc

avi a

rche

olog

ici n

on h

anno

anc

ora

rest

ituito

dei

dat

i def

initi

vi e

la le

ttera

tura

arc

heol

ogic

a si

lim

ita

a fo

rnire

del

le in

dica

zion

i app

ross

imat

ive

e de

lle s

time

gene

riche

. I

n ba

se a

que

sti p

ochi

dat

i si p

uò e

vinc

ere

che

i con

test

i di S

anta

Vitt

oria

di S

erri

il si

to d

i Su

Putz

u di

Orr

oli,

pres

enta

no n

umer

osis

sim

e ca

pann

e, c

irca

120

stru

tture

sol

o qu

est’u

ltim

o.

I tip

i di e

dific

io c

ultu

ale

pres

enti

nei d

ue v

illag

gi-s

antu

ario

son

o di

not

evol

e im

porta

nza

alcu

ne s

truttu

re n

on c

onfr

onta

bili

con

ness

un a

ltro

tipo

noto

com

e, p

er e

sem

pio,

il te

mpi

o ip

etra

le d

i San

ta

Vitt

oria

di S

erri.

Non

nec

essa

riam

ente

i vi

llagg

i-san

tuar

io so

no a

ssoc

iati

alla

pre

senz

a di

un

nura

ghe

ma

poss

ono

coes

iste

re d

iffer

enti

stru

tture

. Nel

com

ples

so d

i Su

Putz

u si

oss

erva

la p

rese

nza

del s

olo

tem

pio

a po

zzo.

L’e

sam

e de

i co

ntes

ti te

rrito

riali

in c

ui so

no in

serit

i gli

edifi

ci d

i cul

to h

a riv

elat

o ch

e, n

ella

mag

gior

anza

dei

cas

i, l’a

ssoc

iazi

one

di ta

li m

onum

enti

a co

mpl

essi

abi

tativ

i e la

loro

freq

uent

e re

lazi

one

sia

funz

iona

le. D

obbi

amo,

per

ciò,

dis

tingu

ere

i cas

i in

cui g

li ed

ifici

abi

tativ

i mos

trano

un

chia

ro u

tiliz

zo le

gato

alle

esi

genz

e di

cul

to d

el sa

ntua

rio d

a qu

elli

in c

ui, i

nvec

e, si

doc

umen

ta u

n es

clus

iva

funz

ione

civ

ile.

A S

anta

Vitt

oria

di S

erri

si d

ocum

enta

una

torr

e nu

ragi

ca c

he

si tr

ova

in u

n liv

ello

arc

heol

ogic

o in

ferio

re ri

spet

to a

d un

edi

ficio

tang

ente

il te

mpi

o ip

etra

le c

he s

areb

be in

dica

tiva

della

per

dita

del

la fu

nzio

ne c

entri

peta

orig

inar

ia d

el n

urag

he ri

spet

to a

l nuc

leo

abita

tivo.

La

funz

ione

cul

tual

e de

ll’in

tero

sito

è d

ocum

enta

ta d

alla

pre

senz

a di

edi

fici c

apan

nico

li do

tati

di p

lani

met

rie p

artic

olar

i: la

Cap

anna

del

Cap

o e

la C

apan

na d

el S

acer

dote

che

mos

trano

la fu

sion

e de

l mod

ulo

circ

olar

e co

n qu

ello

retti

lineo

.

Tipo

logi

a de

lle c

apan

ne n

urag

iche

L'

esam

e de

i siti

a c

arat

tere

abi

tativ

o de

lla re

gion

e Sa

rcid

ano

ha c

onse

ntito

di i

ndiv

idua

re 4

tipi

di e

dific

i abi

tativ

i: la

cap

anna

mon

ocel

lula

re d

i pia

nta

circ

olar

e; q

uella

mon

ocel

lula

re d

i pia

nta

sub-

circ

olar

e o

ellit

tica;

l'i

sola

to a

bita

tivo,

cos

titui

to d

a va

ni c

ircol

ari,

sub-

circ

olar

i o e

lliss

oida

li, d

ispo

sti i

ntor

no a

d un

a co

rte c

entra

le e

la c

apan

na a

set

tori

. Le

cap

anne

a p

iant

a ci

rcol

are

sono

que

lle m

aggi

orm

ente

atte

stat

e ne

i vill

aggi

e n

ei v

illag

gi-

sant

uario

ana

lizza

ti, c

on il

59%

dei

cas

i. N

el 1

5% d

egli

sono

, inv

ece,

pre

sent

i gli

isol

ati c

apan

nico

li. N

el 1

4% d

ei c

asi s

i doc

umen

ta la

pre

senz

a di

stru

tture

mon

ocel

lula

ri di

pia

nta

sub-

circ

olar

e o

ellit

tica,

men

tre n

el 4

% d

ei

cont

esti

vi so

no c

apan

ne a

setto

ri. P

urtro

ppo,

nel

l’8%

dei

cas

i, no

n è

stat

o po

ssib

ile e

vinc

ere

la ti

polo

gia

di st

ruttu

ra a

bita

tiva

pres

ente

nel

sito

. Tr

e tip

olog

ie c

apan

nico

le si

trov

ano

nei v

illag

gi d

i San

ta V

ittor

ia d

i Ser

ri. P

rese

ntan

o,

inve

ce, d

ue ti

pi d

i stru

tture

i co

ntes

ti di

Axr

ola

Neu

s I, F

ossa

s, Ta

ccu

Maj

ore,

Tac

chix

eddu

I, T

accu

Per

dedi

nu d

i Orr

oli;

Adon

i di V

illan

ovat

ulo.

Ana

lisi d

ei li

totip

i im

pieg

ati p

er la

cos

truz

ione

del

le c

apan

ne n

urag

iche

D

all’a

nalis

i effe

ttuat

a su

l mat

eria

le d

a co

stru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le e

mer

ge il

pre

vale

re d

egli

edifi

ci r

ealiz

zati

med

iant

e l’i

mpi

ego

del b

asal

to, a

ttest

ato

nel 3

0% d

ei c

asi.

App

are

ugua

lmen

te b

en d

ocum

enta

to

anch

e l’i

mpi

ego

del g

rani

to, c

he s

i pre

sent

a ne

l 23%

dei

con

test

i in

anal

isi.

In m

inor

mis

ura

si d

ocum

enta

l’ut

ilizz

o di

altr

i lito

tipi,

qual

i il c

alca

re (7

% d

ei c

asi),

il p

orfid

o (5

%),

lo s

cist

o, il

tufo

e la

trac

hite

(2%

). N

el 5

% d

ei s

iti

sono

sta

te im

pieg

ate

altre

tipo

logi

e di

roc

cia.

Pur

tropp

o, n

el 2

3% d

ei c

asi,

in le

ttera

tura

non

com

pare

la m

enzi

one

del m

ater

iale

util

izza

to p

er la

cos

truzi

one

degl

i edi

fici.

Com

para

ndo

tali

dati,

con

que

lli d

eriv

ati d

all’a

nalis

i ge

olito

logi

ca d

el S

arci

dano

, si o

sser

va c

he l’

uso

dei l

itotip

i nel

la c

ostru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le, è

rapp

orta

bile

con

la d

iffus

ione

deg

li st

essi

nel

terr

itorio

di p

ertin

enza

. I b

asal

ti so

no, i

nfat

ti, p

rese

nti n

el S

arci

dano

, cos

ì co

me

le fo

rmaz

ioni

di c

alca

re. I

l por

fido,

lo s

cist

o, il

tufo

e la

trac

hite

son

o at

test

ati i

n m

inor

mis

ura.

App

are

chia

ro c

he le

pop

olaz

ioni

nur

agic

he d

ell’e

tà d

el B

ronz

o ut

ilizz

aron

o, p

er la

cos

truzi

one

delle

stru

tture

cap

anni

cole

, pr

efer

ibilm

ente

i m

ater

iali

repe

ribili

nel

terr

itorio

di d

iretta

per

tinen

za.

La c

once

ntra

zion

e di

que

sti i

nsed

iam

enti

abita

tivi s

embr

ereb

be e

sser

si o

rigin

ata

per i

l cap

illar

e sf

rutta

men

to d

elle

le ri

sors

e ec

onom

iche

del

terr

itorio

.

La te

cnic

a co

stru

ttiva

L’

anal

isi s

ulle

tecn

iche

mur

arie

impi

egat

e ne

lla c

ostru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le m

ostra

un

quad

ro n

etta

men

te d

omin

ato

dalla

tecn

ica

a se

cco,

atte

stat

a ne

l 62%

dei

cas

i. N

el 1

5% d

ei s

iti in

esa

me

si d

ocum

enta

l’i

mpi

ego

della

tecn

ica

a sa

cco,

la q

uale

pre

vede

il ri

empi

men

to in

term

urar

io in

terr

a e

piet

risco

di p

aram

enti

a vi

sta

orga

nizz

ati s

u fil

ari p

iù o

men

o re

gola

ri di

con

ci li

tici

Intr

oduz

ione

(M. C

.) Il

pres

ente

pos

ter

inte

nde

pres

enta

re in

par

alle

lo g

li as

petti

inse

diat

ivi e

le c

onse

guen

ti m

anife

staz

ioni

arc

hite

ttoni

che

di d

ue a

ree

dell’

Euro

pa c

entro

-mer

idio

nale

: il

cent

ro d

ella

pen

isol

a ib

eric

a e

la S

arde

gna.

Lun

gi d

a vo

ler e

ffettu

are

un c

onfr

onto

ed

uno

stud

io o

rgan

ico

delle

car

atte

ristic

he c

omun

i e lu

ngi d

a vo

lern

e so

ttolin

eare

ana

logi

e e

ipot

izza

re f

orm

e di

con

tatto

, il

lavo

ro d

esid

era

pres

enta

re a

lcun

i se

mpl

ici i

nput

a l

ivel

lo d

el t

utto

pre

limin

are.

Que

sto

tipo

di p

aral

lelo

, inf

atti,

non

ci

risul

ta s

ia s

tato

ef

fettu

ato

in p

rece

denz

a. L

e ar

ee in

esa

me

sono

sta

te o

gget

to, a

par

tire

dal B

ronz

o M

edio

, del

l’esp

ansi

one

della

cul

tura

de

Las

Cog

otas

e d

alla

civ

iltà

nura

gica

. Con

que

sto

lavo

ro s

i vog

liono

pre

sent

are

i car

atte

ri pr

inci

pali

della

civ

iltà

nura

gica

e d

i que

lla c

entro

-iber

ica

al f

ine

di c

onno

tarn

e, in

occ

asio

ne d

i que

sto

conv

egno

, le

pecu

liarit

à di

en

tram

be d

al p

unto

di v

ista

del

pop

olam

ento

dur

ante

l’et

à de

l Bro

nzo.

La

cultu

ra d

e La

s Cog

otas

ved

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fatti

un’

artic

olaz

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terr

itoria

le in

vill

aggi

di c

apan

ne u

bica

ti pr

esso

va

rie ti

polo

gie

di c

onfo

rmaz

ioni

geo

mor

folo

gich

e co

sì c

ome

la c

ivilt

à nu

ragi

ca, s

vilu

ppat

asi i

n tu

tta l’

isol

a di

Sar

degn

a e

che

vede

, al f

ianc

o de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le c

he

verr

anno

des

critt

e in

que

sto

lavo

ro, q

uelle

form

e ar

chite

ttoni

che

che

si m

anife

stan

o ne

lla c

arat

teris

tica

cost

ruzi

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del n

urag

he. Q

uest

o si

man

ifest

a pr

imar

iam

ente

nel

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a

corr

idoi

o, d

uran

te le

prim

e fa

si d

el B

ronz

o M

edio

, in

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ispo

nden

za d

i vill

aggi

di c

apan

ne o

men

o, p

oi, s

empr

e ve

rso

la fi

ne d

el p

erio

do, c

ompa

iono

i nu

ragh

i a th

olos

che

ne

l cor

so d

el B

ronz

o R

ecen

te s

i svi

lupp

eran

no v

erso

le a

rtico

lazi

oni p

iù c

ompl

esse

pol

iloba

te c

on a

ggiu

nta

di to

rri p

erife

riche

in d

iver

so n

umer

o e

form

a. Q

uest

o fo

rte

dina

mis

mo

cost

rutti

vo s

i rifl

ette

nel

le s

varia

te m

anife

staz

ioni

arc

hite

ttoni

che

che

prev

edon

o an

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la c

ostru

zion

e di

ant

emur

ali i

n pr

esen

za o

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o di

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aggi

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apan

ne

perif

eric

i a q

uest

i (pe

r un

qua

dro

esau

rient

e su

lla c

ivilt

à nu

ragi

ca: L

illiu

, 198

8; L

illiu

, 200

5; A

a.V

v., 2

009)

, sud

detto

din

amis

mo

mol

to p

roba

bilm

ente

è il

rifl

esso

di u

na

mol

tepl

icità

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si e

con

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etta

ti da

lla v

ivac

ità st

essa

del

la c

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à nu

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ca, i

mpo

ssib

ile c

omun

que

da tr

atta

re p

iena

men

te e

d es

aurie

ntem

ente

in q

uest

a se

de.

Il ca

mpi

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terr

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le c

he s

i va

a pr

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tare

per

la S

arde

gna

è qu

ello

del

la r

egio

ne s

toric

a de

l Sar

cida

no, i

nter

essa

ta n

egli

ultim

i dec

enni

da

mol

tepl

ici a

ttivi

tà d

i st

udio

e d

a un

’esa

urie

nte

quad

ro c

rono

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co fo

rnito

da

una

serie

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ndag

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i sca

vo a

rche

olog

ico

corr

edat

e da

num

eros

e da

tazi

oni a

l C14

(Rub

inos

, Rui

z G

álve

z, 2

003;

C

ampu

s, 20

08) r

ical

ibra

te in

que

st’o

ccas

ione

med

iant

e il

prog

ram

ma

OxC

al 4

.2.4

. Il

pres

ente

lavo

ro s

i arti

cola

in d

iver

se fa

si: p

er p

rima

cosa

un

nece

ssar

io in

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ram

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geo

graf

ico

e ge

omor

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gico

del

la r

egio

ne in

esa

me,

al f

ine

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escr

iver

e i

cara

tteri

fisic

i del

l’hab

itat.

In u

na se

cond

a fa

se si

è p

roce

duto

con

l’an

alis

i deg

li as

petti

del

le st

ruttu

re in

sedi

ativ

e sa

rde

e ib

eric

he a

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fron

to se

guito

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un a

ppro

fond

imen

to

sui n

urag

hi d

el te

rrito

rio, v

era

pecu

liarit

à de

l con

test

o sa

rdo.

Il l

avor

o vi

ene

corr

edat

o da

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conf

ront

o de

lle d

ataz

ioni

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a as

solu

ta d

ell’a

rea

del S

arci

dano

e d

i da

tazi

oni d

i div

ersi

siti

di c

ultu

ra C

ogot

as I

(Gon

zale

z B

lanc

o, 2

014)

.

Bib

liogr

afia

di b

ase:

A

A.V

V. 2

009,

Atti

del

la X

LIV

Riu

nion

e Sc

ient

ifica

del

l’Ist

ituto

Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

“La

Pre

isto

ria

e la

Pro

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oria

del

la

Sard

egna

”, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

, vo

l. I

– R

elaz

ioni

ge

nera

li, F

irenz

e.

BLA

NC

O G

ON

ZALE

Z A

. 201

0, ¿

Nue

vos

hoga

res

para

los

emig

rant

es?

Cas

as y

pa

isaj

es e

n el

deb

ate

sobr

e el

lím

ite e

ntre

Cog

otas

I y

el P

rim

er

Hie

rro

en e

l Val

le d

el D

uero

, Zep

hyru

s LX

VI,

pp. 1

55 -

179.

B

LAN

CO

GO

NZA

LEZ

A. 2

014,

Siti

os e

n al

tura

y v

asija

s ro

tas:

rec

onsi

dera

ndo

la e

tapa

de

‘ple

nitu

d’ d

e C

ogot

as I

(14

50-1

150

cal

AC)

en l

a M

eset

a, T

raba

jos d

e Pr

ehis

toria

71-

2: p

p. 3

07-3

31.

CA

MPU

S F.

, CO

SSU

T.,

LEO

NEL

LI V

., LO

SC

HIA

VO

F.,

PER

RA

M.,

SAN

GES

M

., 20

08, I

l pa

esag

gio

nura

gico

sul

l'alto

pian

o di

Pra

n'e

Mur

u,

Arr

ubiu

1, O

rrol

i. C

ICIL

LON

I R

.200

9, L

’arc

heol

ogia

del

pae

sagg

io p

re-p

roto

stor

ico

in S

arde

gna,

A

tti d

ella

XLI

V R

iuni

one

Scie

ntifi

ca d

ell’I

stitu

to I

talia

no d

i Pr

eist

oria

e P

roto

stor

ia “

La P

reis

toria

e l

a Pr

otos

toria

del

la

Sard

egna

”, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

, vo

l. I

– R

elaz

ioni

ge

nera

li, F

irenz

e, p

p. 2

93- 3

03.

CIC

ILLO

NI

R.,

POR

CED

DA

F.

, C

AB

RA

S M

., in

st

ampa

, Il

paes

aggi

o ar

cheo

logi

co n

el te

rrito

rio

di S

erri

(Ca)

tra

Bron

zo M

edio

e l’

età

del F

erro

. D

ELIB

ES

DE

CA

STR

O

G.,

RO

MER

O

CA

RN

ICER

O

F.

2011

, La

pl

ena

colo

niza

ción

agr

aria

del

Val

le M

edio

del

Due

ro,

Com

plut

um

22-2

, pp.

49-

94.

GAV

IAN

O S

. A.,

POR

CED

DA

F. 2

013,

Il S

antu

ario

Nur

agic

o di

Ser

ri e

le a

ltre

mer

avig

lie, C

omun

e di

Ser

ri.

LILL

IU G

. 198

8, L

a ci

viltà

dei

Sar

di d

al P

aleo

litic

o al

l'età

dei

nur

aghi

, Tor

ino.

LI

LLIU

G. 2

005,

I N

urag

hi. T

orri

pre

isto

rich

e di

Sar

degn

a, N

uoro

. LO

SC

HIA

VO

F.,

PER

RA

M.,

USA

I A.,

CA

MPU

S F.

, LEO

NEL

LI V

., B

ERN

AR

DIN

I P. 2

009,

SAR

DEG

NA:

Le

ragi

oni d

ei

cam

biam

enti

nella

civ

iltà

nura

gica

, Sci

enze

del

l’ant

ichi

tà, S

toria

A

rche

olog

ia A

ntro

polo

gia

15 (e

stra

tto),

Uni

vers

ità d

egli

Stud

i di

Rom

a “L

a Sa

pien

za”,

Rom

a, p

p. 2

66 -

289.

N

AVA

RR

A L

. 199

9, C

hief

dom

s ne

lla S

arde

gna

Nur

agic

a? U

n’ap

plic

azio

ne d

ella

C

ircum

scri

ptio

n th

eory

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Robe

rt L

. C

arne

iro,

XX

I, O

rigin

i, Pr

eist

oria

e P

roto

stor

ia d

elle

civ

iltà

antic

he, B

onsi

gnor

i Edi

tore

, pp

. 307

-353

. PA

GLI

ETTI

G.

2012

, M

odal

ità d

i ag

greg

azio

ne d

elle

cap

anne

circ

olar

i ne

l vi

llagg

io d

i Su

Nur

axi

di B

arum

ini,

Atti

del

la X

LIV

Riu

nion

e Sc

ient

ifica

del

l’Ist

ituto

Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

“La

Pr

eist

oria

e l

a Pr

otos

toria

del

la S

arde

gna”

, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pr

otos

toria

, vol

. II –

Com

unic

azio

ni, F

irenz

e, p

p. 7

45-7

50.

POR

CED

DA

F. 2

011,

I va

lori

arc

heol

ogic

i del

terr

itori

o di

Ser

ri. D

agli

stud

i alla

fr

uizi

one.

Tes

i di L

aure

a, U

nive

rsità

deg

li St

udi d

i Cag

liari.

R

EIM

ER, P

. J.,

BA

RD

, E.,

BAY

LISS

, A.,

BEC

K, J

. W.,

BLA

CK

WEL

L, P

. G.,

BR

ON

K R

AM

SEY,

C.,

GR

OO

TES,

P. M

., G

UIL

DER

SON

, T. P

., H

AFL

IDA

SON

, H.,

HA

JDA

S, I

., H

ATTŽ

, C.,

HEA

TON

, T. J

., H

OFF

MA

NN

, D. L

., H

OG

G, A

. G.,

HU

GH

EN, K

. A.,

KA

ISER

, K

. F.,

KR

OM

ER, B

., M

AN

NIN

G, S

. W.,

NIU

, M.,

REI

MER

, R.

W.,

RIC

HA

RD

S, D

. A

., SC

OTT

, E.

M.,

SOU

THO

N,

J. R

., ST

AFF

, R

. A.,

TUR

NEY

, C

. S.

M.,

& V

AN

DER

PLI

CH

T, J

.

2013

, In

tCal

13 a

nd M

arin

e13

Radi

ocar

bon

Age

Cal

ibra

tion

Cur

ves 0

-50,

000

Year

s cal

BP,

Rad

ioca

rbon

, 55(

4).

RIC

CI

A.1

990,

Pro

getto

i N

urag

hi,

rico

gniz

ione

arc

heol

ogic

a in

Ogl

iast

ra,

Barb

agia

, Sa

rcid

ano.

I

Repe

rti,

Con

sorz

io

Arc

heos

yste

m,

Mila

no.

RO

DR

IGU

EZ M

AR

CO

S J.

A. 2

012,

Alg

unas

not

a ac

erca

del

pro

ceso

form

ativ

o de

la

cu

ltura

C

ogot

as

I, R

OD

RIG

UEZ

M

AR

CO

S J.

A.,

FER

NA

ND

EZ M

AN

ZAN

O J

. (ed

s): C

ogot

as I.

Una

cul

tura

de

la

Edad

de

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ronc

e en

la

Pe

níns

ula

iber

ica,

Se

rvic

io

de

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icac

ione

s e in

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o, U

nive

rsid

ad d

e Va

llado

lid.

RU

BIN

OS

A.,

RU

IZ-G

ÁLV

EZ M

. 200

3, E

l pro

yect

o Pr

anem

uru

y la

cro

nolo

gía

radi

ocar

bóni

ca p

ara

la E

dad

del B

ronc

e en

Cer

deña

, Tra

bajo

s de

Preh

isto

ria 6

0-2,

pp.

91-

115.

R

UIZ

-GÁ

LVEZ

PR

IEG

O M

. 2

005,

Ter

rito

rio

nurá

gico

y p

aisa

je a

ntig

uo l

a M

eset

a de

Pr

anem

uru

(Cer

deña

) en

la

ed

ad

del

Bron

ce,

Uni

vers

idad

Com

plut

ense

de

Mad

rid.

SAB

A A

. 200

5, L

a gi

ara

del P

ranu

‘e o

llas

di Is

ili (N

u) d

al N

eolit

ico

all’e

tà d

el

Bron

zo, S

tudi

in

onor

e di

Fra

nces

co A

mad

u, I

sola

Edi

trice

, pp.

23

9-25

0.

SAN

GES

200

1, L

’Ere

dità

del

Sar

cida

no e

del

la B

arba

gia

di S

eulo

. Pat

rim

onio

di

cono

scen

za e

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ita, M

uros

,

Gli

auto

ri in

tend

ono

ring

razi

are

i Pro

ff. R

icca

rdo

Cic

illon

i e J

uan

Ant

onio

Cám

ara

Serr

ano

e il

Dot

t. G

iaco

mo

Pagl

iett

i per

i pr

ezio

si

cons

igli,

impo

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ti ai

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del

la r

edaz

ione

del

pre

sent

e co

ntri

buto

.

In a

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des

tra is

olat

o ca

pann

icol

o Su

Put

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tro a

sini

stra

cap

anna

circ

olar

e Su

Put

zu; a

l cen

tro a

des

tra g

rafic

o lit

otip

i util

izza

ti pe

r cos

truzi

oni;

in b

asso

a d

estra

gra

fico

tipol

ogia

cap

anne

.

Inse

diam

enti

a co

nfro

nto

e co

nclu

sion

i (V.

M)

Nel

l'ana

lisi c

he s

egue

si c

erch

erà

di m

ette

re in

evi

denz

a gl

i eve

ntua

li p

unti

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onta

tto o

le d

iffer

enze

tra

i div

ersi

tipi

di i

nsed

iam

enti:

que

lli d

ella

cul

tura

Cog

otas

I e

gli i

nsed

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gici

dur

ante

il

Bro

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Fina

le. I

l pro

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urb

aniz

zazi

one

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poca

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agic

a co

min

cia

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rtire

dal

Bro

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Med

io, q

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o “n

asco

no i

sist

emi t

errit

oria

li ge

rarc

hizz

ati i

mpe

rnia

ti su

i nur

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a th

olos

sem

plic

i e c

ompl

essi

, si

espa

ndon

o gl

i abi

tati

di c

apan

ne c

on z

occo

lo m

urar

io la

pide

o” (

Lo S

chia

vo e

t alii

, 200

9 p.

268

). Il

grad

uale

svi

lupp

o so

cio-

econ

omic

o e

la v

olon

tà d

i man

tene

re il

con

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su

aree

sem

pre

più

este

se d

el

terr

itorio

sar

do, p

orta

ad

uno

svilu

ppo

“esp

ansi

vo e

d es

tens

ivo”

(Lo

Schi

avo

et a

lii, 2

009

p. 2

68))

, dur

ante

il B

ronz

o M

edio

e R

ecen

te, d

egli

abita

ti as

soci

ati a

nur

aghi

sem

plic

i o c

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ucce

ssiv

amen

te,

nel B

ronz

o R

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te e

Fin

ale

ad u

na o

ccup

azio

ne d

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spaz

i e d

ei te

rrito

ri, se

mpr

e pi

ù “s

elet

tiva

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iva

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prov

oca

la c

once

ntra

zion

e de

l pop

olam

ento

nel

le a

ree

e ne

i siti

più

favo

revo

li” (L

o Sc

hiav

o et

alii

, 20

09 p

. 268

). Tr

alas

cian

do q

uelle

che

sono

le c

arat

teris

tiche

prin

cipa

li de

gli a

bita

ti di

epo

ca n

urag

ica,

già

affr

onta

te n

el c

apito

lo “

Tipo

logi

a de

i vill

aggi

nur

agic

i”, e

non

pot

endo

effe

ttuar

e de

i col

lega

men

ti da

l pun

to d

i vi

sta

mor

folo

gico

tra

i div

ersi

tipi

di a

bita

zion

e, v

erra

nno

post

e a

conf

ront

o le

div

erse

tecn

iche

cos

trutti

ve e

le s

celte

inse

diat

ive

delle

due

cul

ture

. Per

qua

nto

rigua

rda

il pr

imo

punt

o, l'

utili

zzo

di m

ater

iali

depe

ribili

qua

li le

gno,

fras

che

e gr

umi d

i arg

illa

a so

steg

no d

elle

stru

tture

cap

anni

cole

di C

ogot

as I,

con

trast

a fo

rtem

ente

con

l'ut

ilizz

o di

gro

ssi b

locc

hi d

i pie

tra (b

asal

tica

per l

o pi

ù), s

quad

rati

o se

mpl

icem

ente

sb

ozza

ti, m

essi

in o

pera

a se

cco,

util

izza

ti da

i nur

agic

i, tip

ici e

com

uni a

num

eros

e tip

olog

ie d

'inse

diam

ento

nel

Med

iterr

aneo

. In

oltre

l'et

erog

enei

tà d

elle

stru

tture

del

la M

eset

a no

n pu

ò es

sere

mes

sa a

con

fron

to

con

la d

iver

sità

del

le st

ruttu

re a

bita

tive

del t

errit

orio

sard

o e

del S

arci

dano

, che

pur

nel

la lo

ro v

arie

tà m

ante

ngon

o de

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tti in

com

une

in tu

tta l'

Isol

a.

Per

quan

to r

igua

rda

le s

celte

ins

edia

tive,

inv

ece,

em

ergo

no a

lcun

i tra

tti c

omun

i tra

le

due

cultu

re, n

ell'u

bica

zion

e de

lle s

truttu

re a

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tive.

Inn

anzi

tutto

uno

deg

li el

emen

ti da

evi

denz

iare

è l

'atte

nta

pian

ifica

zion

e ed

org

aniz

zazi

one

nella

col

loca

zion

e de

gli a

bita

ti, c

he, c

ome

abbi

amo

vist

o, a

ccom

una

i cog

oten

si a

i nur

agic

i. En

tram

bi, i

nfat

ti, n

on d

istri

buis

cono

le lo

ro a

bita

zion

i in

mod

o pr

ovvi

sorio

o c

asua

le,

ma,

al c

ontra

rio, d

imos

trano

com

e le

loro

scel

te si

ano

detta

te d

alla

nec

essi

tà d

i sfr

utta

re le

div

erse

riso

rse

del t

errit

orio

. Un

altro

ele

men

to in

com

une

è le

gato

alla

pos

izio

ne d

elle

stru

tture

abi

tativ

e ne

l ter

ritor

io: i

vi

llagg

i nur

agic

i, le

gati

a nu

ragh

i o s

antu

ari,

nei p

ress

i di v

alic

hi, a

con

trollo

di a

cces

si n

atur

ali o

nei

pre

ssi d

i ris

orse

idric

he; c

osì c

ome

las c

hoza

s, pr

obab

ilmen

te, f

acev

ano

rifer

imen

to a

siti

di m

aggi

ore

entit

à,

in u

na so

rta d

i ger

arch

ia d

ei si

ti, si

inse

risco

no in

zon

e, p

er lo

più

, nei

pre

ssi d

i ris

orse

idric

he.

In c

oncl

usio

ne le

sce

lte u

bica

zion

ali e

abi

tativ

e di

ent

ram

be le

cul

ture

, son

o lo

spe

cchi

o di

soc

ietà

cap

aci d

i pia

nific

are,

con

un'

atte

nta

stra

tegi

a, le

loro

atti

vità

nel

terr

itorio

, di u

tiliz

zare

un'

inge

nte

forz

a la

voro

per

edi

ficar

e ed

ele

vare

abi

tati

di g

rand

i dim

ensi

oni,

capa

ci d

i res

iste

re p

er lu

nghi

per

iodi

di t

empo

, e d

i org

aniz

zare

le p

ropr

ie a

bita

zion

i a s

econ

da d

elle

prin

cipa

li at

tività

di s

oste

ntam

ento

: che

sia

no

lega

te a

ll'am

bito

pas

tora

le o

al m

ondo

agr

icol

o.

Tabe

lla d

i con

front

o sc

hem

atic

o tr

a le

cap

anne

Cog

otas

I e

le c

apan

ne n

urag

iche

In a

lto a

sini

stra

gra

fico

che

indi

ca le

tipo

logi

e de

i mon

umen

ti de

l Sar

cida

no, a

l cen

tro in

alto

nur

aghe

Is P

aras

, in

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a d

estra

la g

iara

di S

erri

e la

val

le so

ttost

ante

. In

bass

o pa

nora

ma

dalla

gia

ra d

i Ser

ri ve

rso

la v

alle

e la

pia

na d

i Guz

zini

.

Con

tatti

: m

arco

cabr

as@

corr

eo.u

gr.e

s; v

alem

a990

@gm

ail.c

om; i

laria

pitz

alis

@gm

ail.c

om; p

orce

dda.

fede

rico@

gmai

l.com

.

Asp

etti

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rono

logi

a as

solu

ta (M

. C.)

Dat

azio

ni r

adio

carb

onic

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alib

rate

dai

siti

di

cultu

ra C

ogot

as i

n as

soci

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ne a

cer

amic

he d

i cu

ltura

pie

na e

ava

nzat

a C

ogot

as I,

(Gon

zale

z B

lanc

o, 2

014)

.

Dat

azio

ni ra

dioc

arbo

nich

e ca

libra

te d

all’a

rea

in e

sam

e: s

iti d

el S

arci

dano

. (D

atas

et:

IntC

al13

atm

osph

eric

cur

ve, R

eim

er e

t alii

, 201

3; S

oftw

are

OxC

al v

. 4.2

.4, B

ronk

R

amse

y, 2

014)

Rub

inos

, Rui

z-G

alve

z, 2

003;

Cam

pus,

2008

C

alib

razi

oni e

ffettu

ate

da M

. C.

Il nu

ragh

e Ar

rùbi

u di

Orr

oli.

Un

conf

ront

o su

alc

uni a

spet

ti in

sedi

ativ

i tra

la re

gion

e de

l Sa

rcid

ano

(Sar

degn

a, It

alia

) e la

Val

le d

el D

uero

(Spa

gna)

dur

ante

l’E

tà d

el B

ronz

o M

edio

-Fin

ale.

M

arco

Cab

ras (

Phd

Stud

ent,

Uni

vers

idad

de

Gra

nada

) Va

lent

ina

Mat

ta (G

radu

ate

Stud

ent,U

nive

rsità

di C

aglia

ri)

Ilari

a M

aria

Fra

nces

ca P

itzal

is (G

radu

ate

Stud

ent,

Uni

vers

ità d

egli

Stud

i di C

aglia

ri)

Fede

rico

Por

cedd

a (G

radu

ate

Stud

ent,

Uni

vers

ità d

egli

Stud

i di C

aglia

ri)

I nu

ragh

i (F.

P)

I nur

aghi

son

o le

stru

tture

tipi

che

dell’

Età

del B

ronz

o sa

rda;

in tu

tta l’

isol

a se

ne

cont

ano

circ

a 70

00. L

e st

ruttu

re s

i pre

sent

ano

con

una

o pi

ù to

rri,

e so

no c

ostru

ite c

on

piet

re lo

cali,

sen

za l’

utili

zzo

di m

alte

cem

entiz

ie. I

nur

aghi

più

arc

aici

ven

gono

chi

amat

i pro

tonu

ragh

i (i.e

. San

ta V

ittor

ia, S

erri)

; que

sti s

i diff

eren

zian

o da

i nur

aghi

a p

artir

e da

lla p

iant

a irr

egol

are

e da

l fat

to d

i non

svilu

ppar

si in

alte

zza.

I nu

ragh

i cla

ssic

i, in

vece

, pos

sono

ave

re d

a un

a a

più

torr

i e, i

n m

olti

casi

, han

no a

nche

del

le c

amer

e so

vrap

post

e (i.

e. N

urag

he A

rrub

iu, O

rrol

i); m

olte

stru

tture

pos

sied

ono

stru

tture

dife

nsiv

e, c

on to

rri r

acco

rdat

e da

cor

tine

mur

arie

. Int

orno

al n

urag

he si

pot

eva

svilu

ppar

e un

vill

aggi

o.

I nu

ragh

i, ol

tre a

d es

sere

del

le f

orte

zze

con

una

gros

sa o

rgan

izza

zion

e e

dife

sa d

el t

errit

orio

, era

no a

nche

cen

tri d

i pr

oduz

ione

, sia

dal

pun

to d

i vi

sta

past

oral

e ch

e ag

ricol

o.

Succ

essi

vam

ente

al l

oro

abba

ndon

o, n

ei n

urag

hi o

nei

pre

ssi d

i que

sti,

è do

cum

enta

ta la

nas

cita

di c

ulti,

ne

sono

un

esem

pio

i poz

zi, c

he f

unge

vano

da

sant

uari

(i.e.

Sa

ntua

rio n

urag

ico

di S

anta

Vitt

oria

, Ser

ri; S

u Pu

tzu,

Orr

oli).

Il

sist

ema

dei n

urag

hi n

ell’a

rea

in e

sam

e[1] p

rese

nta

in to

tale

153

nur

aghi

, di c

ui: 6

pro

tonu

ragh

i, 61

nur

aghi

com

ples

si, 6

3 nu

ragh

i mon

otor

re e

20

nura

ghi d

i cui

non

è

poss

ibile

dar

e un

a le

ttura

pla

nim

etric

a e

tipol

ogic

a.

Que

sta

sudd

ivis

ione

può

ess

ere

ulte

riorm

ente

fatta

in b

ase

alle

are

e ge

ogra

fiche

: •g

iara

di S

erri:

6 m

onum

enti;

•v

alle

tra

la g

iara

di S

erri

e Is

ili: 3

2 m

onum

enti

(que

ste

stru

tture

son

o pe

r la

mag

gior

par

te n

urag

hi c

ompl

essi

, e s

i tro

vano

in s

tretto

con

tatto

con

i m

onum

enti

post

i in

altu

ra, s

ia q

uelli

pos

ti su

lla p

iana

di G

uzzi

ni, s

ia q

uelli

pos

ti in

dire

zion

e de

lla g

iara

di S

erri,

ma

anch

e de

lla g

iara

di P

ranu

Olla

s);

•gia

ra d

i Pra

nu O

llas (

Isili

): 3

mon

umen

ti;

•pia

na d

i Guz

zini

(Nur

ri): 1

4 m

onum

enti;

•P

ranu

‘e M

uru

(Nur

ri - O

rrol

i): 5

1 m

onum

enti,

ubi

cati

negl

i 8 k

m d

i est

ensi

one

della

pia

na e

che

racc

oglie

num

eros

e lo

calit

à.

La m

aggi

or p

arte

dei

mon

umen

ti di

Nur

ri ed

Orr

oli,

non

tene

ndo

cont

o de

i mon

umen

ti po

sti n

ella

pia

na d

i Guz

zini

, han

no tu

tti u

n fo

rte c

ontro

llo v

erso

il F

lum

endo

sa,

vers

o le

vie

d’a

cces

so in

dire

zion

e di

Vill

anov

atul

o e

della

pia

na d

i Nur

ri; la

stes

sa si

tuaz

ione

si v

erifi

ca a

nche

nel

le g

iare

di S

erri,

Isili

e N

urri.

A

nche

la

pian

a di

Esc

olca

e G

erge

i è

cont

rolla

ta n

ello

ste

sso

mod

o. P

artic

olar

i ris

ulta

no e

sser

e i

mon

umen

ti po

sti

nel

cigl

io d

ella

gia

ra, a

poc

hiss

ima

dist

anza

dal

Sa

ntua

rio d

i San

ta V

ittor

ia; l

a po

sizi

one

fa p

ensa

re a

l con

trollo

del

le v

ie d

’acc

esso

, que

sta

disp

osiz

ione

dei

mon

umen

ti ca

mbi

a ne

lla p

arte

sette

ntrio

nale

del

pia

noro

. La

par

te o

ccid

enta

le d

ell’a

rea

pres

a in

esa

me,

che

risu

lta e

sser

e al

con

fine

con

i com

uni d

i Ges

turi

e G

erge

i (ar

ea a

l di f

uori

dell’

area

di s

tudi

o, m

a im

porta

nte

dal p

unto

di

vist

a in

sedi

ativ

o), è

impo

rtant

e pe

r la

posi

zion

e de

i mon

umen

ti in

torn

o al

fium

e M

annu

, ed

in p

artic

olar

mod

o ne

l gua

do d

el fi

ume;

di c

onse

guen

za il

sis

tem

a de

i mon

umen

ti ru

ota

into

rno

al c

ontro

llo d

ella

via

di p

assa

ggio

(i.e

. Bau

Rom

anu

e Sa

n Si

mon

e, G

estu

ri).

Ric

apito

land

o ab

biam

o un

sist

ema

di c

ontro

llo d

ato

dai m

onum

enti

post

i in

pend

io e

in a

ltura

, che

con

trolla

no i

mon

umen

ti a

valle

; nel

la m

aggi

or p

arte

dei

cas

i si t

ratta

di

nura

ghi c

ompl

essi

(ve

dasi

i m

onum

enti

della

pia

na d

i Isi

li e

Serr

i) ch

e, p

roba

bilm

ente

, oltr

e al

la m

era

funz

ione

di c

ontro

llo, p

otre

bber

o es

sere

del

le f

atto

rie; s

u qu

esto

non

po

ssia

mo

dare

ulte

riori

info

rmaz

ioni

in q

uant

o no

n ab

biam

o da

ti pe

r pot

erlo

acc

erta

re. I

n tu

tto q

uest

o gi

ocan

o un

ruol

o fo

ndam

enta

le l’

acqu

a e

i fiu

mi.

Que

sto

sist

ema

ruot

a, a

par

tire

dal B

ronz

o Fi

nale

, int

orno

al v

illag

gio

e sa

ntua

rio d

i San

ta V

ittor

ia, p

roba

bilm

ente

fulc

ro d

el c

omm

erci

o e

delle

atti

vità

cul

tura

li e

relig

iose

de

l ter

ritor

io.

La

geog

rafia

del

Sar

cida

no (F

. P.)

Il Sa

rcid

ano,

regi

one

stor

ica

della

Sar

degn

a ce

ntro

mer

idio

nale

, è u

bica

to n

ella

Pro

vinc

ia d

i Cag

liari,

con

una

pic

cola

por

zion

e tra

la p

rovi

ncia

di O

rista

no e

del

Med

io

Cam

pida

no. P

er q

uant

o rig

uard

a l’e

sam

e ge

omor

folo

gico

del

l’are

a, q

uest

a va

nta

varie

form

e di

pae

sagg

io c

he s

i tra

sfor

man

o al

var

iare

del

le li

tolo

gie

pres

enti

nel t

errit

orio

, pa

ssan

do d

alle

gia

re,

ossi

a al

topi

ani

basa

ltici

, al

le v

alli

con

prof

ilo d

olce

, di

fon

dam

enta

le i

mpo

rtanz

a pe

r l’a

gric

oltu

ra,

alle

zon

e ric

che

di t

rach

ite,

che

si p

rese

ntan

o ab

bast

anza

acc

iden

tate

. Gli

alto

pian

i si t

rova

no in

pos

izio

ni a

ltern

ate

tra la

val

le m

ioce

nica

. La

gia

ra d

i Ser

ri è

un a

ltipi

ano

basa

ltico

, for

mat

osi n

ell’E

ra T

erzi

aria

del

Plio

cene

, co

n un

’alte

zza

med

ia d

i 600

met

ri s.l

.m.;

il pi

anor

o ha

una

form

a ta

bula

re (C

ampu

s, 20

08, p

. 16;

Fad

da, 1

990

pp. 1

00 –

102

; Ara

ngin

o et

alii

198

6, p

. 14)

. La

gia

ra d

i Pra

nu

Olla

s ha

un’a

ltezz

a m

assi

ma

di 7

08 m

etri

s.l.m

. Il p

erim

etro

del

tavo

lato

pre

sent

a co

me

un g

ross

o pr

ecip

izio

. La

parte

più

alta

del

l’alto

pian

o, m

eglio

not

a co

me

Pizz

u M

annu

, è

colle

gata

ad

una

stre

tta se

lla; l

a pu

nta

mas

sim

a no

n er

a ch

e un

vul

cano

; la

lava

em

essa

dal

vec

chio

vul

cano

ha

crea

to c

osì u

na v

asta

pia

ttafo

rma

(Sab

a, 2

005

p. 2

39).

Il

Mon

te G

uzzi

ni, a

ltro

alto

pian

o ba

salti

co, h

a un

’alte

zza

mas

sim

a di

734

met

ri s.l

.m.,

e pr

esen

ta u

na p

iant

a su

b-ta

bula

re, c

on s

carp

ate

sia

a N

ord

che

a Su

d. L

e sc

arpa

te

sono

con

segu

enza

del

l’ero

sion

e de

l bas

alto

. Sul

mon

te G

uzzi

ni e

ra p

rese

nte

una

bocc

a di

em

issi

one

di la

va c

he h

a fo

rmat

o un

rest

ringi

men

to ri

volto

a S

ud, e

che

ha

form

ato

un

tacc

o co

ntem

pora

neo

com

e fo

rmaz

ione

del

l’alto

pian

o; i

l ta

cco,

chi

amat

o Ta

ccua

ra,

a fo

rma

di l

ingu

a so

ttile

, ha

un’

altit

udin

e m

edia

di

560

met

ri s.l

.m.

e pr

esen

ta u

na

lung

hezz

a di

circ

a 2

km (C

ampu

s, 20

08 p

p. 1

6, 1

7; F

adda

, 199

0 p.

108

). In

fine

trovi

amo

l’alto

pian

o di

Pra

nu ‘e

Mur

u, c

he p

rese

nta

in v

ari p

unti

cigl

i fra

nosi

e a

d or

ient

e si

af

facc

ia s

ul F

lum

endo

sa; l

’alto

pian

o pr

esen

ta d

elle

em

erge

nze

che

perm

etto

no la

vis

ione

di t

utta

la p

iana

, cos

a ch

e ne

lle g

iare

non

acc

ade,

infa

tti in

que

ste

ultim

e no

n so

no

stat

i ere

tti m

onum

enti

nel m

ezzo

del

la p

iana

ma

solo

nei

suo

i cig

li.

Tra

la g

iara

di S

erri,

il M

onte

Tre

mpu

, la

pian

a di

Guz

zini

e P

ranu

Olla

s (I

sili)

abb

iam

o un

a va

lle, c

on

un’a

ltitu

dine

med

ia c

he v

a da

i 41

7 ai

circ

a 50

0 m

etri

s.l.m

., co

n pr

esen

za d

i lit

olog

ie c

alca

ree

e ar

enar

ie;

ques

te u

ltim

e si

ritr

ovan

o sp

ecia

lmen

te n

ei p

unti

di r

isal

ita,

sopr

attu

tto in

torn

o al

Pra

nu O

llas e

into

rno

al m

onte

Guz

zini

. La

pres

enza

di a

rena

ria si

ritro

va a

quo

te su

perio

ri ai

550

met

ri s.l

.m.,

dove

vi è

una

forte

pre

senz

a di

dep

ress

ioni

co

n ro

cce

calc

aree

affi

oran

ti. D

a un

pun

to d

i vis

ta id

rogr

afic

o ab

biam

o un

a gr

ande

pre

senz

a di

riso

rse

idric

he. I

bac

ini p

rinci

pali

sono

il F

lum

endo

sa e

tutti

i su

oi a

fflue

nti,

il rio

San

Seb

astia

no, i

l Rio

Man

nu e

d il

Rio

Mur

era.

Tipo

logi

a de

i vill

aggi

nur

agic

i (I.M

.F. P

) G

li in

sedi

amen

ti a

cara

ttere

abi

tativ

o pr

esi i

n es

ame

sono

21

e so

no u

bica

ti ne

lla r

egio

ne d

el S

arci

dano

, pre

cisa

men

te n

ei C

omun

i di I

sili,

Nur

ri, O

rrol

i, Se

rri e

Vill

anov

atul

o.

Le s

truttu

re a

naliz

zate

app

arte

ngon

o a

tre

diffe

rent

i tip

olog

ie: i

vill

aggi

,i vi

llagg

i- sa

ntua

rio e

le s

truttu

re s

ingo

le. I

vill

aggi

sem

plic

i, qu

elli

cioè

che

non

pre

sent

ano

edifi

ci a

car

atte

re c

ultu

ale,

son

o ra

ppre

sent

ati c

on il

67%

. Le

stru

ttur

e si

ngol

e ed

isol

ate

sono

il 2

7% d

el

tota

le d

ei si

ti an

aliz

zati,

in n

etta

min

oran

za a

ppai

ono

i vill

aggi

-san

tuar

io, c

on il

7%

del

tota

le.

I vill

aggi

e i

nura

ghi

Esam

inan

do i

villa

ggi,

si d

eve

tene

r pr

esen

te la

con

ness

ione

con

i nu

ragh

i, no

n se

mpr

e pr

esen

ti. I

nuc

lei a

bita

tivi,

sia

con

che

senz

a nu

ragh

e, in

lette

ratu

ra n

on s

ono

stat

i tut

ti og

getto

di i

ndag

ine

scie

ntifi

ca, p

er q

uest

o m

otiv

o si

può

dar

e so

lo u

na le

ttura

par

zial

e de

i dat

i. È

nece

ssar

io n

otar

e ch

e la

mag

gior

par

te d

ei v

illag

gi h

a co

me

punt

o di

rife

rimen

to u

n nu

ragh

e, il

rest

ante

41%

sorg

e in

dipe

nden

tem

ente

. I v

illag

gi n

on si

dis

pong

ono

in m

anie

ra

casu

ale

nel t

errit

orio

ma

fann

o pa

rte d

i una

mira

ta s

trate

gia

inse

diat

iva.

In

tale

con

test

o, i

nura

ghi s

i dis

tribu

isco

no a

dife

sa d

ell’i

nter

o te

rrito

rio d

i per

tinen

za, a

con

trollo

del

le li

nee

di c

onfin

e fr

a zo

ne, d

elle

vie

nat

ural

i, de

lle

risor

se id

riche

, etc

., e

non

a pr

oteg

gere

il s

ingo

lo v

illag

gio.

(Mor

avet

ti, 1

998)

. Nei

i vi

llagg

i dot

ati d

i nur

aghe

è in

tere

ssan

te o

sser

vare

la c

ollo

cazi

one

delle

cap

anne

. Si

doc

umen

ta c

he in

alc

uni d

i que

sti l

e ca

pann

e si

trov

ano

sia

all’i

nter

no c

he a

ll’es

tern

o de

ll’an

tem

ural

e, s

olo

in p

ochi

ssim

i con

test

i le

capa

nne

si tr

ovan

o ne

l cor

tile

(es.

Is P

aras

-Isi

li). L

a m

aggi

or p

arte

dei

vill

aggi

è p

rovv

ista

di s

truttu

re a

bita

tive

all’e

ster

no d

ell’a

ntem

ural

e. I

siti

forn

iti d

i nu

ragh

e so

no a

ncor

a in

fase

di s

tudi

o, p

er c

ui n

on è

spe

cific

ato

se g

li am

bien

ti di

uso

dom

estic

o si

ano

da p

orre

in re

lazi

one

con

l’ant

emur

ale

né, t

anto

men

o, s

e qu

esto

sia

pre

sent

e. A

ltro

dato

impo

rtant

e è

il nu

mer

o de

lle c

apan

ne

nei v

illag

gi c

on n

urag

he. P

urtro

ppo,

a c

ausa

del

le la

cune

nel

la r

icer

ca, n

on c

i è p

ossi

bile

con

osce

re c

on c

erte

zza

quan

ti am

bien

ti fo

sser

o re

alm

ente

pre

sent

i in

num

eros

i ins

edia

men

ti, in

fatti

, qua

si la

met

à de

i siti

non

è s

tata

in

daga

ta a

ppro

fond

itam

ente

. La

situ

azio

ne n

on a

ppar

e m

olto

chi

ara:

gli

abita

ti so

no c

ompo

sti,

per

la m

aggi

or p

arte

, da

picc

oli a

ggre

gati

che

solo

in r

ari c

asi s

i svi

lupp

ano

in g

rand

i cen

tri, t

utta

via,

lo s

tudi

o è

stat

o re

aliz

zato

at

trave

rso

dati

inco

mpl

eti c

he d

eriv

ano

da sc

avi c

ompi

uti i

n te

rrito

ri lim

itati.

Mol

to d

iffic

ile ri

sulta

stab

ilire

la re

ale

este

nsio

ne d

ell’a

bita

to, i

noltr

e ne

lla m

aggi

or p

arte

dei

cas

i, ne

l vill

aggi

o nu

ragi

co, s

i son

o so

vrap

post

e le

stru

tture

de

lle fa

si d

i fre

quen

tazi

one

più

rece

nti,

spec

ie d

i età

rom

ana

o an

che

succ

essi

va, c

he h

anno

alte

rato

l’im

pian

to p

lani

met

rico

con

aggi

unte

o m

uri r

ettil

inei

o o

rtogo

nali.

I vill

aggi

-san

tuar

io

Sono

due

i vi

llagg

i-san

tuar

io p

rese

nti n

ella

regi

one

stor

ica

del S

arci

dano

: San

ta V

ittor

ia d

i Ser

ri e

Su P

utzu

di O

rrol

i. G

li sc

avi a

rche

olog

ici n

on h

anno

anc

ora

rest

ituito

dei

dat

i def

initi

vi e

la le

ttera

tura

arc

heol

ogic

a si

lim

ita

a fo

rnire

del

le in

dica

zion

i app

ross

imat

ive

e de

lle s

time

gene

riche

. I

n ba

se a

que

sti p

ochi

dat

i si p

uò e

vinc

ere

che

i con

test

i di S

anta

Vitt

oria

di S

erri

il si

to d

i Su

Putz

u di

Orr

oli,

pres

enta

no n

umer

osis

sim

e ca

pann

e, c

irca

120

stru

tture

sol

o qu

est’u

ltim

o.

I tip

i di e

dific

io c

ultu

ale

pres

enti

nei d

ue v

illag

gi-s

antu

ario

son

o di

not

evol

e im

porta

nza

alcu

ne s

truttu

re n

on c

onfr

onta

bili

con

ness

un a

ltro

tipo

noto

com

e, p

er e

sem

pio,

il te

mpi

o ip

etra

le d

i San

ta

Vitt

oria

di S

erri.

Non

nec

essa

riam

ente

i vi

llagg

i-san

tuar

io so

no a

ssoc

iati

alla

pre

senz

a di

un

nura

ghe

ma

poss

ono

coes

iste

re d

iffer

enti

stru

tture

. Nel

com

ples

so d

i Su

Putz

u si

oss

erva

la p

rese

nza

del s

olo

tem

pio

a po

zzo.

L’e

sam

e de

i co

ntes

ti te

rrito

riali

in c

ui so

no in

serit

i gli

edifi

ci d

i cul

to h

a riv

elat

o ch

e, n

ella

mag

gior

anza

dei

cas

i, l’a

ssoc

iazi

one

di ta

li m

onum

enti

a co

mpl

essi

abi

tativ

i e la

loro

freq

uent

e re

lazi

one

sia

funz

iona

le. D

obbi

amo,

per

ciò,

dis

tingu

ere

i cas

i in

cui g

li ed

ifici

abi

tativ

i mos

trano

un

chia

ro u

tiliz

zo le

gato

alle

esi

genz

e di

cul

to d

el sa

ntua

rio d

a qu

elli

in c

ui, i

nvec

e, si

doc

umen

ta u

n es

clus

iva

funz

ione

civ

ile.

A S

anta

Vitt

oria

di S

erri

si d

ocum

enta

una

torr

e nu

ragi

ca c

he

si tr

ova

in u

n liv

ello

arc

heol

ogic

o in

ferio

re ri

spet

to a

d un

edi

ficio

tang

ente

il te

mpi

o ip

etra

le c

he s

areb

be in

dica

tiva

della

per

dita

del

la fu

nzio

ne c

entri

peta

orig

inar

ia d

el n

urag

he ri

spet

to a

l nuc

leo

abita

tivo.

La

funz

ione

cul

tual

e de

ll’in

tero

sito

è d

ocum

enta

ta d

alla

pre

senz

a di

edi

fici c

apan

nico

li do

tati

di p

lani

met

rie p

artic

olar

i: la

Cap

anna

del

Cap

o e

la C

apan

na d

el S

acer

dote

che

mos

trano

la fu

sion

e de

l mod

ulo

circ

olar

e co

n qu

ello

retti

lineo

.

Tipo

logi

a de

lle c

apan

ne n

urag

iche

L'

esam

e de

i siti

a c

arat

tere

abi

tativ

o de

lla re

gion

e Sa

rcid

ano

ha c

onse

ntito

di i

ndiv

idua

re 4

tipi

di e

dific

i abi

tativ

i: la

cap

anna

mon

ocel

lula

re d

i pia

nta

circ

olar

e; q

uella

mon

ocel

lula

re d

i pia

nta

sub-

circ

olar

e o

ellit

tica;

l'i

sola

to a

bita

tivo,

cos

titui

to d

a va

ni c

ircol

ari,

sub-

circ

olar

i o e

lliss

oida

li, d

ispo

sti i

ntor

no a

d un

a co

rte c

entra

le e

la c

apan

na a

set

tori

. Le

cap

anne

a p

iant

a ci

rcol

are

sono

que

lle m

aggi

orm

ente

atte

stat

e ne

i vill

aggi

e n

ei v

illag

gi-

sant

uario

ana

lizza

ti, c

on il

59%

dei

cas

i. N

el 1

5% d

egli

sono

, inv

ece,

pre

sent

i gli

isol

ati c

apan

nico

li. N

el 1

4% d

ei c

asi s

i doc

umen

ta la

pre

senz

a di

stru

tture

mon

ocel

lula

ri di

pia

nta

sub-

circ

olar

e o

ellit

tica,

men

tre n

el 4

% d

ei

cont

esti

vi so

no c

apan

ne a

setto

ri. P

urtro

ppo,

nel

l’8%

dei

cas

i, no

n è

stat

o po

ssib

ile e

vinc

ere

la ti

polo

gia

di st

ruttu

ra a

bita

tiva

pres

ente

nel

sito

. Tr

e tip

olog

ie c

apan

nico

le si

trov

ano

nei v

illag

gi d

i San

ta V

ittor

ia d

i Ser

ri. P

rese

ntan

o,

inve

ce, d

ue ti

pi d

i stru

tture

i co

ntes

ti di

Axr

ola

Neu

s I, F

ossa

s, Ta

ccu

Maj

ore,

Tac

chix

eddu

I, T

accu

Per

dedi

nu d

i Orr

oli;

Adon

i di V

illan

ovat

ulo.

Ana

lisi d

ei li

totip

i im

pieg

ati p

er la

cos

truz

ione

del

le c

apan

ne n

urag

iche

D

all’a

nalis

i effe

ttuat

a su

l mat

eria

le d

a co

stru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le e

mer

ge il

pre

vale

re d

egli

edifi

ci r

ealiz

zati

med

iant

e l’i

mpi

ego

del b

asal

to, a

ttest

ato

nel 3

0% d

ei c

asi.

App

are

ugua

lmen

te b

en d

ocum

enta

to

anch

e l’i

mpi

ego

del g

rani

to, c

he s

i pre

sent

a ne

l 23%

dei

con

test

i in

anal

isi.

In m

inor

mis

ura

si d

ocum

enta

l’ut

ilizz

o di

altr

i lito

tipi,

qual

i il c

alca

re (7

% d

ei c

asi),

il p

orfid

o (5

%),

lo s

cist

o, il

tufo

e la

trac

hite

(2%

). N

el 5

% d

ei s

iti

sono

sta

te im

pieg

ate

altre

tipo

logi

e di

roc

cia.

Pur

tropp

o, n

el 2

3% d

ei c

asi,

in le

ttera

tura

non

com

pare

la m

enzi

one

del m

ater

iale

util

izza

to p

er la

cos

truzi

one

degl

i edi

fici.

Com

para

ndo

tali

dati,

con

que

lli d

eriv

ati d

all’a

nalis

i ge

olito

logi

ca d

el S

arci

dano

, si o

sser

va c

he l’

uso

dei l

itotip

i nel

la c

ostru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le, è

rapp

orta

bile

con

la d

iffus

ione

deg

li st

essi

nel

terr

itorio

di p

ertin

enza

. I b

asal

ti so

no, i

nfat

ti, p

rese

nti n

el S

arci

dano

, cos

ì co

me

le fo

rmaz

ioni

di c

alca

re. I

l por

fido,

lo s

cist

o, il

tufo

e la

trac

hite

son

o at

test

ati i

n m

inor

mis

ura.

App

are

chia

ro c

he le

pop

olaz

ioni

nur

agic

he d

ell’e

tà d

el B

ronz

o ut

ilizz

aron

o, p

er la

cos

truzi

one

delle

stru

tture

cap

anni

cole

, pr

efer

ibilm

ente

i m

ater

iali

repe

ribili

nel

terr

itorio

di d

iretta

per

tinen

za.

La c

once

ntra

zion

e di

que

sti i

nsed

iam

enti

abita

tivi s

embr

ereb

be e

sser

si o

rigin

ata

per i

l cap

illar

e sf

rutta

men

to d

elle

le ri

sors

e ec

onom

iche

del

terr

itorio

.

La te

cnic

a co

stru

ttiva

L’

anal

isi s

ulle

tecn

iche

mur

arie

impi

egat

e ne

lla c

ostru

zion

e de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le m

ostra

un

quad

ro n

etta

men

te d

omin

ato

dalla

tecn

ica

a se

cco,

atte

stat

a ne

l 62%

dei

cas

i. N

el 1

5% d

ei s

iti in

esa

me

si d

ocum

enta

l’i

mpi

ego

della

tecn

ica

a sa

cco,

la q

uale

pre

vede

il ri

empi

men

to in

term

urar

io in

terr

a e

piet

risco

di p

aram

enti

a vi

sta

orga

nizz

ati s

u fil

ari p

iù o

men

o re

gola

ri di

con

ci li

tici

Intr

oduz

ione

(M. C

.) Il

pres

ente

pos

ter

inte

nde

pres

enta

re in

par

alle

lo g

li as

petti

inse

diat

ivi e

le c

onse

guen

ti m

anife

staz

ioni

arc

hite

ttoni

che

di d

ue a

ree

dell’

Euro

pa c

entro

-mer

idio

nale

: il

cent

ro d

ella

pen

isol

a ib

eric

a e

la S

arde

gna.

Lun

gi d

a vo

ler e

ffettu

are

un c

onfr

onto

ed

uno

stud

io o

rgan

ico

delle

car

atte

ristic

he c

omun

i e lu

ngi d

a vo

lern

e so

ttolin

eare

ana

logi

e e

ipot

izza

re f

orm

e di

con

tatto

, il

lavo

ro d

esid

era

pres

enta

re a

lcun

i se

mpl

ici i

nput

a l

ivel

lo d

el t

utto

pre

limin

are.

Que

sto

tipo

di p

aral

lelo

, inf

atti,

non

ci

risul

ta s

ia s

tato

ef

fettu

ato

in p

rece

denz

a. L

e ar

ee in

esa

me

sono

sta

te o

gget

to, a

par

tire

dal B

ronz

o M

edio

, del

l’esp

ansi

one

della

cul

tura

de

Las

Cog

otas

e d

alla

civ

iltà

nura

gica

. Con

que

sto

lavo

ro s

i vog

liono

pre

sent

are

i car

atte

ri pr

inci

pali

della

civ

iltà

nura

gica

e d

i que

lla c

entro

-iber

ica

al f

ine

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onno

tarn

e, in

occ

asio

ne d

i que

sto

conv

egno

, le

pecu

liarit

à di

en

tram

be d

al p

unto

di v

ista

del

pop

olam

ento

dur

ante

l’et

à de

l Bro

nzo.

La

cultu

ra d

e La

s Cog

otas

ved

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fatti

un’

artic

olaz

ione

terr

itoria

le in

vill

aggi

di c

apan

ne u

bica

ti pr

esso

va

rie ti

polo

gie

di c

onfo

rmaz

ioni

geo

mor

folo

gich

e co

sì c

ome

la c

ivilt

à nu

ragi

ca, s

vilu

ppat

asi i

n tu

tta l’

isol

a di

Sar

degn

a e

che

vede

, al f

ianc

o de

lle s

truttu

re c

apan

nico

le c

he

verr

anno

des

critt

e in

que

sto

lavo

ro, q

uelle

form

e ar

chite

ttoni

che

che

si m

anife

stan

o ne

lla c

arat

teris

tica

cost

ruzi

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del n

urag

he. Q

uest

o si

man

ifest

a pr

imar

iam

ente

nel

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a

corr

idoi

o, d

uran

te le

prim

e fa

si d

el B

ronz

o M

edio

, in

corr

ispo

nden

za d

i vill

aggi

di c

apan

ne o

men

o, p

oi, s

empr

e ve

rso

la fi

ne d

el p

erio

do, c

ompa

iono

i nu

ragh

i a th

olos

che

ne

l cor

so d

el B

ronz

o R

ecen

te s

i svi

lupp

eran

no v

erso

le a

rtico

lazi

oni p

iù c

ompl

esse

pol

iloba

te c

on a

ggiu

nta

di to

rri p

erife

riche

in d

iver

so n

umer

o e

form

a. Q

uest

o fo

rte

dina

mis

mo

cost

rutti

vo s

i rifl

ette

nel

le s

varia

te m

anife

staz

ioni

arc

hite

ttoni

che

che

prev

edon

o an

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la c

ostru

zion

e di

ant

emur

ali i

n pr

esen

za o

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o di

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aggi

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apan

ne

perif

eric

i a q

uest

i (pe

r un

qua

dro

esau

rient

e su

lla c

ivilt

à nu

ragi

ca: L

illiu

, 198

8; L

illiu

, 200

5; A

a.V

v., 2

009)

, sud

detto

din

amis

mo

mol

to p

roba

bilm

ente

è il

rifl

esso

di u

na

mol

tepl

icità

di u

si e

con

dizi

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etta

ti da

lla v

ivac

ità st

essa

del

la c

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à nu

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ca, i

mpo

ssib

ile c

omun

que

da tr

atta

re p

iena

men

te e

d es

aurie

ntem

ente

in q

uest

a se

de.

Il ca

mpi

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terr

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le c

he s

i va

a pr

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tare

per

la S

arde

gna

è qu

ello

del

la r

egio

ne s

toric

a de

l Sar

cida

no, i

nter

essa

ta n

egli

ultim

i dec

enni

da

mol

tepl

ici a

ttivi

tà d

i st

udio

e d

a un

’esa

urie

nte

quad

ro c

rono

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co fo

rnito

da

una

serie

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ndag

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i sca

vo a

rche

olog

ico

corr

edat

e da

num

eros

e da

tazi

oni a

l C14

(Rub

inos

, Rui

z G

álve

z, 2

003;

C

ampu

s, 20

08) r

ical

ibra

te in

que

st’o

ccas

ione

med

iant

e il

prog

ram

ma

OxC

al 4

.2.4

. Il

pres

ente

lavo

ro s

i arti

cola

in d

iver

se fa

si: p

er p

rima

cosa

un

nece

ssar

io in

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ram

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geo

graf

ico

e ge

omor

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gico

del

la r

egio

ne in

esa

me,

al f

ine

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escr

iver

e i

cara

tteri

fisic

i del

l’hab

itat.

In u

na se

cond

a fa

se si

è p

roce

duto

con

l’an

alis

i deg

li as

petti

del

le st

ruttu

re in

sedi

ativ

e sa

rde

e ib

eric

he a

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fron

to se

guito

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un a

ppro

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imen

to

sui n

urag

hi d

el te

rrito

rio, v

era

pecu

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à de

l con

test

o sa

rdo.

Il l

avor

o vi

ene

corr

edat

o da

un

conf

ront

o de

lle d

ataz

ioni

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a as

solu

ta d

ell’a

rea

del S

arci

dano

e d

i da

tazi

oni d

i div

ersi

siti

di c

ultu

ra C

ogot

as I

(Gon

zale

z B

lanc

o, 2

014)

.

Bib

liogr

afia

di b

ase:

A

A.V

V. 2

009,

Atti

del

la X

LIV

Riu

nion

e Sc

ient

ifica

del

l’Ist

ituto

Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

“La

Pre

isto

ria

e la

Pro

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oria

del

la

Sard

egna

”, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

, vo

l. I

– R

elaz

ioni

ge

nera

li, F

irenz

e.

BLA

NC

O G

ON

ZALE

Z A

. 201

0, ¿

Nue

vos

hoga

res

para

los

emig

rant

es?

Cas

as y

pa

isaj

es e

n el

deb

ate

sobr

e el

lím

ite e

ntre

Cog

otas

I y

el P

rim

er

Hie

rro

en e

l Val

le d

el D

uero

, Zep

hyru

s LX

VI,

pp. 1

55 -

179.

B

LAN

CO

GO

NZA

LEZ

A. 2

014,

Siti

os e

n al

tura

y v

asija

s ro

tas:

rec

onsi

dera

ndo

la e

tapa

de

‘ple

nitu

d’ d

e C

ogot

as I

(14

50-1

150

cal

AC)

en l

a M

eset

a, T

raba

jos d

e Pr

ehis

toria

71-

2: p

p. 3

07-3

31.

CA

MPU

S F.

, CO

SSU

T.,

LEO

NEL

LI V

., LO

SC

HIA

VO

F.,

PER

RA

M.,

SAN

GES

M

., 20

08, I

l pa

esag

gio

nura

gico

sul

l'alto

pian

o di

Pra

n'e

Mur

u,

Arr

ubiu

1, O

rrol

i. C

ICIL

LON

I R

.200

9, L

’arc

heol

ogia

del

pae

sagg

io p

re-p

roto

stor

ico

in S

arde

gna,

A

tti d

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XLI

V R

iuni

one

Scie

ntifi

ca d

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stitu

to I

talia

no d

i Pr

eist

oria

e P

roto

stor

ia “

La P

reis

toria

e l

a Pr

otos

toria

del

la

Sard

egna

”, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

, vo

l. I

– R

elaz

ioni

ge

nera

li, F

irenz

e, p

p. 2

93- 3

03.

CIC

ILLO

NI

R.,

POR

CED

DA

F.

, C

AB

RA

S M

., in

st

ampa

, Il

paes

aggi

o ar

cheo

logi

co n

el te

rrito

rio

di S

erri

(Ca)

tra

Bron

zo M

edio

e l’

età

del F

erro

. D

ELIB

ES

DE

CA

STR

O

G.,

RO

MER

O

CA

RN

ICER

O

F.

2011

, La

pl

ena

colo

niza

ción

agr

aria

del

Val

le M

edio

del

Due

ro,

Com

plut

um

22-2

, pp.

49-

94.

GAV

IAN

O S

. A.,

POR

CED

DA

F. 2

013,

Il S

antu

ario

Nur

agic

o di

Ser

ri e

le a

ltre

mer

avig

lie, C

omun

e di

Ser

ri.

LILL

IU G

. 198

8, L

a ci

viltà

dei

Sar

di d

al P

aleo

litic

o al

l'età

dei

nur

aghi

, Tor

ino.

LI

LLIU

G. 2

005,

I N

urag

hi. T

orri

pre

isto

rich

e di

Sar

degn

a, N

uoro

. LO

SC

HIA

VO

F.,

PER

RA

M.,

USA

I A.,

CA

MPU

S F.

, LEO

NEL

LI V

., B

ERN

AR

DIN

I P. 2

009,

SAR

DEG

NA:

Le

ragi

oni d

ei

cam

biam

enti

nella

civ

iltà

nura

gica

, Sci

enze

del

l’ant

ichi

tà, S

toria

A

rche

olog

ia A

ntro

polo

gia

15 (e

stra

tto),

Uni

vers

ità d

egli

Stud

i di

Rom

a “L

a Sa

pien

za”,

Rom

a, p

p. 2

66 -

289.

N

AVA

RR

A L

. 199

9, C

hief

dom

s ne

lla S

arde

gna

Nur

agic

a? U

n’ap

plic

azio

ne d

ella

C

ircum

scri

ptio

n th

eory

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Robe

rt L

. C

arne

iro,

XX

I, O

rigin

i, Pr

eist

oria

e P

roto

stor

ia d

elle

civ

iltà

antic

he, B

onsi

gnor

i Edi

tore

, pp

. 307

-353

. PA

GLI

ETTI

G.

2012

, M

odal

ità d

i ag

greg

azio

ne d

elle

cap

anne

circ

olar

i ne

l vi

llagg

io d

i Su

Nur

axi

di B

arum

ini,

Atti

del

la X

LIV

Riu

nion

e Sc

ient

ifica

del

l’Ist

ituto

Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pro

tost

oria

“La

Pr

eist

oria

e l

a Pr

otos

toria

del

la S

arde

gna”

, C

aglia

ri, B

arum

ini,

Sass

ari

23-2

8 no

vem

bre

2009

, Is

titut

o Ita

liano

di

Prei

stor

ia e

Pr

otos

toria

, vol

. II –

Com

unic

azio

ni, F

irenz

e, p

p. 7

45-7

50.

POR

CED

DA

F. 2

011,

I va

lori

arc

heol

ogic

i del

terr

itori

o di

Ser

ri. D

agli

stud

i alla

fr

uizi

one.

Tes

i di L

aure

a, U

nive

rsità

deg

li St

udi d

i Cag

liari.

R

EIM

ER, P

. J.,

BA

RD

, E.,

BAY

LISS

, A.,

BEC

K, J

. W.,

BLA

CK

WEL

L, P

. G.,

BR

ON

K R

AM

SEY,

C.,

GR

OO

TES,

P. M

., G

UIL

DER

SON

, T. P

., H

AFL

IDA

SON

, H.,

HA

JDA

S, I

., H

ATTŽ

, C.,

HEA

TON

, T. J

., H

OFF

MA

NN

, D. L

., H

OG

G, A

. G.,

HU

GH

EN, K

. A.,

KA

ISER

, K

. F.,

KR

OM

ER, B

., M

AN

NIN

G, S

. W.,

NIU

, M.,

REI

MER

, R.

W.,

RIC

HA

RD

S, D

. A

., SC

OTT

, E.

M.,

SOU

THO

N,

J. R

., ST

AFF

, R

. A.,

TUR

NEY

, C

. S.

M.,

& V

AN

DER

PLI

CH

T, J

.

2013

, In

tCal

13 a

nd M

arin

e13

Radi

ocar

bon

Age

Cal

ibra

tion

Cur

ves 0

-50,

000

Year

s cal

BP,

Rad

ioca

rbon

, 55(

4).

RIC

CI

A.1

990,

Pro

getto

i N

urag

hi,

rico

gniz

ione

arc

heol

ogic

a in

Ogl

iast

ra,

Barb

agia

, Sa

rcid

ano.

I

Repe

rti,

Con

sorz

io

Arc

heos

yste

m,

Mila

no.

RO

DR

IGU

EZ M

AR

CO

S J.

A. 2

012,

Alg

unas

not

a ac

erca

del

pro

ceso

form

ativ

o de

la

cu

ltura

C

ogot

as

I, R

OD

RIG

UEZ

M

AR

CO

S J.

A.,

FER

NA

ND

EZ M

AN

ZAN

O J

. (ed

s): C

ogot

as I.

Una

cul

tura

de

la

Edad

de

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ronc

e en

la

Pe

níns

ula

iber

ica,

Se

rvic

io

de

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icac

ione

s e in

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o, U

nive

rsid

ad d

e Va

llado

lid.

RU

BIN

OS

A.,

RU

IZ-G

ÁLV

EZ M

. 200

3, E

l pro

yect

o Pr

anem

uru

y la

cro

nolo

gía

radi

ocar

bóni

ca p

ara

la E

dad

del B

ronc

e en

Cer

deña

, Tra

bajo

s de

Preh

isto

ria 6

0-2,

pp.

91-

115.

R

UIZ

-GÁ

LVEZ

PR

IEG

O M

. 2

005,

Ter

rito

rio

nurá

gico

y p

aisa

je a

ntig

uo l

a M

eset

a de

Pr

anem

uru

(Cer

deña

) en

la

ed

ad

del

Bron

ce,

Uni

vers

idad

Com

plut

ense

de

Mad

rid.

SAB

A A

. 200

5, L

a gi

ara

del P

ranu

‘e o

llas

di Is

ili (N

u) d

al N

eolit

ico

all’e

tà d

el

Bron

zo, S

tudi

in

onor

e di

Fra

nces

co A

mad

u, I

sola

Edi

trice

, pp.

23

9-25

0.

SAN

GES

200

1, L

’Ere

dità

del

Sar

cida

no e

del

la B

arba

gia

di S

eulo

. Pat

rim

onio

di

cono

scen

za e

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ita, M

uros

,

Gli

auto

ri in

tend

ono

ring

razi

are

i Pro

ff. R

icca

rdo

Cic

illon

i e J

uan

Ant

onio

Cám

ara

Serr

ano

e il

Dot

t. G

iaco

mo

Pagl

iett

i per

i pr

ezio

si

cons

igli,

impo

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ti ai

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del

la r

edaz

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del

pre

sent

e co

ntri

buto

.

In a

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des

tra is

olat

o ca

pann

icol

o Su

Put

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tro a

sini

stra

cap

anna

circ

olar

e Su

Put

zu; a

l cen

tro a

des

tra g

rafic

o lit

otip

i util

izza

ti pe

r cos

truzi

oni;

in b

asso

a d

estra

gra

fico

tipol

ogia

cap

anne

.

Inse

diam

enti

a co

nfro

nto

e co

nclu

sion

i (V.

M)

Nel

l'ana

lisi c

he s

egue

si c

erch

erà

di m

ette

re in

evi

denz

a gl

i eve

ntua

li p

unti

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onta

tto o

le d

iffer

enze

tra

i div

ersi

tipi

di i

nsed

iam

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que

lli d

ella

cul

tura

Cog

otas

I e

gli i

nsed

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gici

dur

ante

il

Bro

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Fina

le. I

l pro

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urb

aniz

zazi

one

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poca

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agic

a co

min

cia

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rtire

dal

Bro

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Med

io, q

uand

o “n

asco

no i

sist

emi t

errit

oria

li ge

rarc

hizz

ati i

mpe

rnia

ti su

i nur

aghi

a th

olos

sem

plic

i e c

ompl

essi

, si

espa

ndon

o gl

i abi

tati

di c

apan

ne c

on z

occo

lo m

urar

io la

pide

o” (

Lo S

chia

vo e

t alii

, 200

9 p.

268

). Il

grad

uale

svi

lupp

o so

cio-

econ

omic

o e

la v

olon

tà d

i man

tene

re il

con

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su

aree

sem

pre

più

este

se d

el

terr

itorio

sar

do, p

orta

ad

uno

svilu

ppo

“esp

ansi

vo e

d es

tens

ivo”

(Lo

Schi

avo

et a

lii, 2

009

p. 2

68))

, dur

ante

il B

ronz

o M

edio

e R

ecen

te, d

egli

abita

ti as

soci

ati a

nur

aghi

sem

plic

i o c

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e, s

ucce

ssiv

amen

te,

nel B

ronz

o R

ecen

te e

Fin

ale

ad u

na o

ccup

azio

ne d

egli

spaz

i e d

ei te

rrito

ri, se

mpr

e pi

ù “s

elet

tiva

e in

tens

iva

che

prov

oca

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