La Quinta Provincia - Numero Zero

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Un periodico che suggerisce nuovi metodi per creare ricchezza nell'area dei due golfi e nell'entroterra in uno sviluppo armonico con il territorio.

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Numero ZeroIl prossimo numero in uscita il 5 maggioAprile 2012 - anno I - n 0Aprile 2012 - anno I - n 0 Free press

Aprile 2012 - anno I - n 0

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Il prossimo numero in uscita il 5 maggio

Numero Zero

LE RAGIONI IREN SPA DI UN NOMEL A Q U I N TA P R O V I N C I AIl 19 ottobre del 2001 fu presentata unapposita proposta di legge alla Camera dei deputati nella quale si richiese la costituzione della nuova provincia del Tigullio. La proposta venne presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territorio rivierasco dal controllo dellattuale provincia di Genova, in via di scioglimento. La quinta provincia ligure, con capoluogo Chiavari, sarebbe stata composta dai comuni di:

CHIAVARI E RAPALLO u Le due citt in attesa del voto amministrativo

Genova

Golfo Paradiso

Entroterra

CICLO DELLE ACQUE u V e r i t n a s c o s t eA Genova IREN mette in vendita 150 milioni di euro di beni per tappare i buchi maggiori e offre agli acquirenti dei beni (immobili usati da IREN, compresa la sede di via s. Giacomo e Filippo) di pagare loro laffitto................... spaventoso!!!!! Il consigliere comunale Bruno chiede lumi: (continua a pag. 8)

Golfo Tigullio

Cinque Terre

Pag 4 e 5

Avegno, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi,Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano dAveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio, Zoagli, per un totale di 35 amministrazioni delle 67 attualmente componenti la provincia genovese. Oggi, a distanza di 11 anni nasce la provincia mediatica, su carta e in rete, per rilanciare gli interessi dei 35 comuni originariamente destinati a dare corpo al nuovo ente. Dal Paradiso (golfo) fino alle Favole (baia) e poi verso lAveto (parco) si estende il nostro comune interesse.

PORTA A PORTA?Nella raccolta differenziata porta a porta, non sono i cittadini a portare i rifiuti nei cassonetti, ma sono gli incaricati del servizio che passano a domicilio a ritirarli. Per facilitare le operazioni, vengono spesso forniti alle famiglie bidoni o bidoncini. La raccolta differenziate presuppone che in uno stesso contenitore o sacco vengano inseriti rifiuti omogenei [...] (continua a pag. 12)

DIFFERENZIATA u C h e c o s i n r e a l t

Pag 6 e 7

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Da Bogliasco a Moneglia u ...su su fino a Santo Stefano DAveto

La Quinta provinciaLE raGioni DEL noME...Intorno al 2001 nacque lintenzione di creare una nuova provincia ligure con il comune di CHIAVARI nella veste di capoluogo. A tale scopo Il 19ottobre del 2001 fu presentata unapposita proposta di legge alla Camera dei Deputati nella quale si richiese la costituzione della nuova provincia del Tigullio. La proposta venne presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territorio rivierasco dal controllo dellattuale provincia di Genova, oggi in via di scioglimento. La proposta prevedeva la riunione in un ente provinciale dei territori di 35 comuni, Avegno, Borzonasca,Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, N, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano dAveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio, Zoagli. Oggi, a distanza di 11 anni da quel progetto mai nato, prende forma la provincia dei cittadini attraverso la pubblicazione del periodico denominato LA QUINTA PROVINCIA. La pubblicazione, distribuita a partire dal 5 aprile 2012 con il n ZERO, uscir con il primo numero il 5 maggio, e successivamente ogni 5 giorno dei mesi a seguire. I contenuti saranno interamente dettati da comunicazioni provenienti dal territorio attraverso lattivit dei comitati diffusi quasi ovunque, le associazioni e i singoli. Gli argomenti proposti dai cittadini saranno esaminati e utilizzati per suscitare lintervento delle amministrazioni comunali interessate e produrranno un corrispondenza volta allottenimento del risultato richiesto dalla popolazione. Quindi verr sostenuta una posizione di appoggio alle amministrazioni propense a fare risultato socialmente positivo e una radicale linea di contrasto verso le amministrazioni restie a rapportarsi con i cittadini secondo un percorso di democrazia partecipata. Pi in generale, la Quinta Provincia terr una linea di appoggio alle amministrazioni favorevoli allo sviluppo incondizionato delleconomia darea, con dimostrato beneficio diffuso, intendendo con questo beneficio ci che pu derivare da tutti i progetti di realizzazione di evidente e chiaro incremento della ricchezza intrinseca al territorio e ai suoi abitanti. In caso contrario la posizione della testata assumer una rilevante posizione critica diffusa anche attraverso convegni e riunioni allinterno delle quali sia espresso un dibattito forte e proveniente da una solida base di conoscenza. Seguendo lo stesso orientamento, anche la raccolta pubblicitaria del periodico verr indirizzata alla diffusione di messaggi provenienti da attivit territoriali che generano ricchezza darea in un ambito di filiera corta o di prossimit; manterr anche un vincolo rigoroso a non pubblicare richiami pubblicitari verso attivit di COMPRO ORO, SALE GIOCO, GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA DELLA CATENA ALIMENTARE/ARTIGIANALE, e, pi in generale, quelle attivit o servizi che contrastino con la filiera della prossimit in un ambito di economia primaria localizzata. Allo scopo di creare ricchezza nellarea della Quinta provincia necessario stabilire, in via prelimi-

introDuZionE aL proGEtto EDitoriaLEnare, quale sia il settore di produzione di maggiore interesse. Lattivit di produzione viene tradizionalmente suddivisa in tre settori, che a grandi linee rappresentano anche levoluzione del sistema economico. Questi tre settori produttivi tradizionali sono: - primario secondario - terziario Il settore primario comprende tutte le attivit che consistono nellutilizzo delle risorse naturali senza apportare ad esse trasformazioni particolarmente rilevanti. Rientrano pertanto in questo settore le attivit di coltivazione della terra, dellallevamento, della silvicoltura, la pesca, la caccia, lestrazione di materiali dal suolo (fonti minerali, miniere, cave, torbiere, giacimenti). Il settore secondario formato dalle imprese che si occupano della trasformazione materiale delle risorse naturali o di altri fattori produttivi in beni destinati al consumo oppure allimpiego in ulteriori processi. Questo settore, sviluppatosi in Europa a partire dalla met del 1700 (con la cosiddetta rivoluzione industriale), comprende numerose attivit molto diversificate. In esse si comprendono tutte le attivit a carattere

industriale: meccanica, tessile, elettrica, edile, aerospaziale, chimica, alimentare, siderurgica Il settore terziario comprende tutte le attivit di produzione di servizi. Rientrano quindi in questa categoria le attivit commerciali, di trasporto, bancarie, assicurative, di consulenza, di pubblicit, le attivit turistiche e alberghiere, ecc Il settore terziario, tipico delle economie avanzate, si notevolmente ampliato soprattutto negli ultimi decenni, tanto che, per moltissimi studiosi, ha ormai dato origine ad un quarto settore, nato ovviamente come appendice del terziario. Si tratta di settore definito terziario avanzato e costituito da tutte le imprese che fanno ampio uso delle pi moderne tecnologie informatiche e telematiche (ITC=Information and Communication Tecnology). Rientrano in questo quarto settore tutte le imprese che si occupano della realizzazione di software, della progettazione informatica, dellelaborazione di progetti di automazione, ma anche chi opera nelle-commerce. Rientrano quindi in questo settore le imprese della cosiddetta new economy. Secondo la nota legge di Colin Clark, al progredire di una economia il peso relativo di ciascun settore diminuisce a vantaggio del settore successivo e tutti possono notare come il primo ed il secondo settore siano ormai spariti nella Quinta provincia. Dunque occorre ricominciare daccapo, ma con il vantaggio dato dalle conoscenze attuali ! A meno che non vogliamo nutrirci di BIT !!

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Economia d'area u Non solo Filiera Corta

i casi criticiSi visto che Il terziario, che comprende tutte le attivit di produzione di servizi, come le attivit commerciali, di trasporto, bancarie, assicurative, di consulenza, di pubblicit, le attivit turistiche e alberghiere, ecc. avviato alla sofferenza; tale situazione potrebbe essere inarrestabile in mancanza di un progetto generale darea che la Quinta provincia deve necessariamente darsi, anche in tempi brevi. Proviamo a vederne le criticit: Il commercio delle piccole imprese distribuite sul territorio soffre la riduzione costante della circolazione monetaria dovuta alla diminuzione del potere dacquisto residuale derivato dallaumento di beni e servizi che indeboliscono la disponibilit dellarea. I carburanti, i trasporti, i generi di monopolio, i servizi di RSU (gestiti da privati extraterritoriali) e in generale tutto quanto porta la moneta fuori dallarea sono aumentati in maniera significativa e continueranno a farlo. Laumento di questi svuota le tasche dei cittadini lasciando ben poca disponibilit a spendere sul territorio e suggerisce (perch questo il messaggio recepito) di rivolgersi a canali distributivi estremamente economici. I discount, tutti di propriet extranazionale, che catturano liquidit sul territorio e la trasferiscono dove si collocano i fornitori (quasi nessuno in Italia). I trasporti ferroviari, lasciando a parte la pessima qualit del servizio, generano disavanzo costante che viene sempre pi a gravare sulle casse pubbliche e si riduce poi in una riduzione di altri servizi che aggravano i costi per il cittadino. I trasporti su gomma (ATP) presentano oggi una posizione talmente deficitaria, aggravata dalla situazione fallimentare di AMT (debiti spalmati su ATP), da far presumere, a breve, un ulteriore riduzione del servizio con aumento dei costi per il cittadino costretto allutilizzo del mezzo individuale. I trasporti via mare, sempre progettati e mai avviati, sopravvivono con estrema difficolt e fanno temere un blocco alla fine della stagione estiva anche a causa dellincapacit di progettare un forte aumento della stagionalit turistica. Le banche, le assicurazioni e le attivit di consulenza seguono il medesimo declino ma allinterno della loro modalit operativa che si situa la ragione della riduzione dellattivit; in poche parole si stanno suicidando, perch non intendono comprendere che limpostazione rigidamente corporativa e speculativa che si sono date sar la causa di quanto. Quanto alle attivit turistiche e alberghiere il discorso diventa piuttosto complesso e necessita di alcune specifiche osservazioni che siano utili a definirne i contorni e i soggetti che vi partecipano. Il turismo un insieme complesso di funzioni che debbono seguire un impianto generale necessitante di un soggetto fortemente partecipato ed organizzato. Molti anni or sono, quando i soldi giravano in gran quantit, nessuno si mai fatto carico di analizzare ipotesi di forte impatto rispetto alla necessit di costruire un modello levante che non fosse replicabile in altri luoghi. Questo significa che se lofferta turistica si limita a svuotare le tasche ai poveri sprovveduti che vengono in riviera (cos accaduto per decenni) senza darsi un progetto attrattivo forte, il destino conseguente il crollo del si-

Di unEconoMia in DEcLinostema. Gli esperimenti fatti negli anni sono stati tutti terribilmente negativi e hanno portato alla situazione attuale perch governati da trombati dei partiti dominanti che avevano il solo ed esclusivo incarico di mantenere saldo il dominio del sistema turistico nelle mani del partito dominante. Gli alberghi di qualit, quasi tutti passati nelle mani di grandi gruppi internazionali, non hanno mai avuto il necessario interesse a dare vantaggi diffusi sul territorio perch il loro bilancio rientrava nel bilancio generale della compagnia proprietaria e se, per ipotesi, la compagnia rimetteva un milione di euro a Santa Margherita Ligure, sopportava la perdita perch, magari, guadagnava bene a Londra; il suo fine era quello di avere comunque una presenza nel Tigullio che era utile per mostrare la sua diffusione in aree turisticamente molto rinomate. Gli operatori turistici locali, a loro volta, hanno sempre beneficiato di particolari attenzioni da parte delle amministrazioni comunali e, bene o male, hanno sempre fatto ottimi guadagni nelle stagioni estive anche se si stavano lentamente

riducendo i periodi di affluenza. Ristoranti e bar, seguivano il disegno suicida della mancanza di progettazione complessiva. Una riflessione deve essere posta a quanto accaduto a Portofino (ormai deserta) quando nel 2009 venne pubblicizzata la geniale trovata di replicare il borgo nel Dubai (!!??) Si leggeva nella new: Gi nei mesi scorsi, il sindaco di Portofino aveva scritto una lettera dintenti sul progetto della Portofino degli Emirati Arabi allo sceicco, che aveva gi fatto una prima visita in Comune per spiegare lidea e i primi passi delloperazione. Lestate scorsa le trattative si sono intensificate e da oggi si pu parlare di fase operativa. Proprio per ricreare la tipicit di Portofino, da Dubai arrivata la richiesta che alcuni portofinesi, finita la stagione estiva, si trasferiscano in terra dArabia per portare tra le sabbie saudite lindole pi genuina dalla gente del Borgo.Per lesattezza gli emissari dello sceicco hanno chiesto che i portofinesi vadano a Dubai, per modellare quello che verr creato, anche nello spirito del posto. E chiaro il concetto espresso pi sopra ? Come si pu pensare di arricchire unarea, se si contribuisce (per le tasche di una ristretta cerchia di operatori) a realizzare un clone ? Oggi si leggono interventi che lamentano la scarsa affluenza di turisti nel borgo che fu uno dei pezzi di pregio del levante e appare ridicolo osservare che coloro che oggi mugugnano e propongono le soluzioni sono gli stessi che hanno generato il problema.

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La situaZionE attuaLE, un EsaME iniZiaLEL E at t i v i t p r o D u t t i v E D E L L a Q u i n ta p r o v i n c i a , c o M E E v i D E n Z i at o i n u n a pa G i n a p r E c E D E n t E , s i s o n o o r M a i s p o s tat E a L t E r Z o E Q ua r t o s E t t o r E M a c o n u n E v i D E n t E B a s s o i M pat t o s u L La r E a D at o L o s c a r s o r i s u Ltat o E c o n o M i c o .Le antiche attivit di primo settore che generarono per decenni una forte economia si sono ridotte a ben poca cosa: La coltivazione della terra e lallevamento sono ormai residuali e sottoposti ad attacchi da pi parti volti a distruggerli completamente a favore della GDO alimentare governata da grandi gruppi internazionali che entrano sul territorio drenando la liquidit monetaria. La silvicultura, la pesca e la caccia risultano inesistenti in quanto a volume complessivo essendo ormai riservate a pochi soggetti per lo pi con attivit esercitata secondo una modalit di tipo amatoriale. I prelievi o estrazioni sono ridotte a poche cave di pietra ancora attive (lardesia finita), mentre le ultime fonti di acque minerali, dopo le aggressioni dei gruppi romani e le improponibili soluzioni messe in atto dagli enti proprietari (Regione in primis) hanno prodotto fallimenti a catena e danno economico insopportabile. Il secondo settore, dedito alla trasformazione, da tempo in agonia e quotidianamente si osservano chiusure motivate dalle pi originali ragioni ma, nella realt, le chiusure delle imprese seguono un ciclo economico naturale (la gi citata legge di Colin Clark) e lasciano sul posto centinaia di disoccupati andando a sostituire leconomia di primo settore nei paesi pi arretrati rispetto allItalia (Romania, Albania ecc.). Il terziario, che comprende tutte le attivit di produzione di servizi, come le attivit commerciali, di trasporto, bancarie, assicurative, di consulenza, di pubblicit, le attivit turistiche e alberghiere, eccnon gode certo di buona salute perch non un elemento di produzione di ricchezza a tutto tondo, salve alcune eccezioni, poich esiste solo in funzione della presenza forte dei primi due settori. Lunico tra questi terzi che potrebbe ancora dare un risultato rappresentato dal comparto turistico alberghiero, ma appare evidente la mancanza di una progettazione complessiva ed abbandonato ad iniziative a macchia di leopardo che non generano altro che sovrapposizioni di date, eventi, sistemi di attrazione che producono, infine, molta confusione allontanando i possibili ospiti/fruitori a vantaggio di altre aree dotate di progettualit condivisa. Quanto al terziario avanzato (per altri detto quarto settore), appare evidente come sia solo allo stato embrionale e non dia effetti significativi nella zona di nostro interesse. Detto questo si pu avviare un percorso di rimedio stante la buona abitudine, assunta da questo progetto editoriale, di non perdere tempo e dedicare energie a scoprire di chi sia la colpa. Il rimedio alla grave perdita delleconomia della Quinta provincia assai semplice e si basa sulla riflessione che deriva, ancora una volta dalla legge di Clark pi volte richiamata in queste pagine.

Monetarismo? u Lunica ideologia oggi imperante

Se vero, come sostiene Clark e come si sta verificando con estrema evidenza, che labbandono dei settori inferiori per sviluppare i superiori genera danno, allora il rimedio necessario quello di RICOMINCIARE DA CAPO utilizzando, fino dalla ripartenza, i grandi vantaggi che vengono offerti dallevoluzione positiva della conoscenza nei diversi ambiti interessati allazione da intraprendere. Alcuni esempi possono essere utili a ben comprendere questo percorso. Parliamo di primo settore e quindi di coltivazione e allevamento, che furono la prima forma di economia, intesa come utilizzo armonico del territorio nellagricoltura tradizionale legata, questo fondamentale, allartigianato produttivo (gli utensili, gli attrezzi ecc.) In questa fase storica lessere umano iniziava ad abbandonare il prelievo naturale (foglie e bacche per lalimentazione) e metteva semi nel terreno avendo scoperto che poteva collaborare con la natura nutrendosi di ci che le stagioni potevano far generare; comprendeva anche come allevare animali diversi (che fino ad allora aveva cacciato per nutrirsi delle loro carni, anche crude) consentiva di mantenerli in vita ricavando latte, formaggi, uova, concimi e........calore (ricordiamo le stalle con le sovrapposte camere da letto). Come si appena accennato, la capacit umana di interazione con lelemento naturale aumenta costantemente col tempo, nella misura in cui crescono le cono-

scenze che egli ha di essa, nonch la capacit di utilizzarle ai fini del proprio concreto vantaggio e nel rispetto della stessa. E logico dunque come una tale crescita implichi parallelamente anche un aumento della complessit del lavoro, cio delle attivit poste in atto dalluomo per mantenersi in vita e riprodurre la propria esistenza sul piano sociale. Si pu dunque concludere, in attesa di avviare un sano dibattito su un tema cos importante, che rianalizzando il rapporto uomo/ territorio in un contesto aggiornato e sinergico con tutte le soluzioni fornite dalla tecnologia rispettosa dellambiente, non sar certamente difficile sviluppare una NUOVA ECONOMIA che sviluppi le enormi potenzialit dellarea che ci ospita. Gli esempi non mancano e nuove soluzioni, particolarmente studiate per il territorio del levante, sono disponibili alla bisogna. Fondamentale comprendere che arricchire unarea e renderla di buona qualit, secondo i dettami del rispetto ambientale, comporta un lavoro impegnativo che realizzabile solo in una dimensione sociale e dipendente da un pensiero condiviso. Uno dei punti di forza di questo progetto consiste nella piena comprensione di che cosa si debba intendere per filiera corta e non tentare di vendere per buone delle soluzioni che sono solo di facciata e non soddisfano i bisogni, anzi li aggravano in maniera ulteriore, generando un ricorso sempre pi massiccio alla produzione delle multinazionali.

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rr Editori u Nuovo progetto editoriale

La Quinta provinciaiL MoDELLo utiLiZZatoCaro lettore, il periodico che stai leggendo si inserisce in un ambito di pubblicazioni molto innovativo. Il concetto che lo ispira basato sulla democrazia partecipativa (di cui tratteremo ampiamente nel n 1 in uscita il 5 maggio) e secondo i canoni di questa forma di democrazia, il cittadino impone la sua sovranit fin dal momento della individuazione delle scelte che le singole amministrazioni andranno poi a fare. Leditore che cura questa pubblicazione ha gi maturato unesperienza analoga in altra area geografica con evidente successo; lesperienza che ha dato il risultato positivo mostra come i cittadini/lettori debbano essere i veri e propri attori attraverso le comunicazioni, i documenti, eventualmente i filmati che sono in grado di inviare alla redazione; esercitando questo servizio essi consentono ad altri di conoscere, discutere, analizzare i fatti che riguardano la propria comunit, arrivando ad un momento di conclusione armonica con le esigenze della popolazione. La redazione, in una fase successiva, esamina i materiali ricevuti e ne trae spunto per coinvolgere i diretti responsabili della macchina amministrativa allo scopo di dare risultato al percorso avviato dalla segnalazione del giornalista/cittadino. Questo metodo consente di avviare un percorso di evoluzione della democrazia partecipata valida ad evitare lormai inutile sistema di costituire comitati contro quando i progetti sono comunicati e noti ai cittadini solo nella fase in cui c ormai ben poco da fare. Gli esempi nel territorio che oggetto di diffusione di questa testata sono molti e solo per citarne alcuni si possono ricordare la vicenda di Rio Cortino (Sori), del Barcasilo o dei Box del Liceo (Recco), dellex area ferroviaria (Camogli), del porto di Santa (S.M.L.), del depuratore di Ronco (Rapallo), della Lames (Chiavari), della foce dellEntella (Lavagna), delle aree industriali dismesse (Sestri Levante) ecc. I casi esemplificati hanno prodotto la costituzione dei cosiddetti comitati anti che, come lesperienza insegna, sono destinati a far ben poco perch lintervento sempre tardivo rispetto al percorso amministrativo spesso gi concluso o in via di conclusione. Il lavoro che questa testata vuole compiere consiste nel coinvolgimento pieno e responsabile dei cittadini utile ad evitare scelte amministrative imposte da elementi del sistema che perseguono interessi privati e di nessuna utilit sociale.

rr Editori u Nuovo progetto editoriale

La Quinta provinciaistruZioni pEr LusoIl periodico viene distribuito nei 35 comuni nei giorni 5/6/7/8/9 di ogni mese, fatte salve le edizioni speciali che saranno distribuite in occasioni di grande richiamo e attrattivit. Dal giorno 5 di ogni mese anche sfogliabile in rete allindirizzo: http://www.rreditori.it/ COME FARE PER COLLABORARE ATTIVAMENTE: inviare il materiale (testi, foto, filmati, elaborazioni, ecc) allindirizzo di posta elettronica:8

[email protected] inviare sms al n 3331410536 (non un numero voce) inviare fax al n 010 8986477 usare fb alla pagina La Quinta provincia Tutto il materiale inviato deve essere corredato dalle fonti di provenienza, e dal nome del singolo o del gruppo che lo ha raccolto. La redazione, effettuate le verifiche necessarie ed analizzato il reale interesse sociale contenuto nel testo, pubblicher larticolo indicando le successive modalit

operative utili al raggiungimento del risultato richiesto dal collaboratore/cittadino. Le comunicazioni dei settori amministrativi del comune interessato alla questione proposta verranno pubblicate nei numeri successivi e troveranno un indice cronologico generale in una pagina dedicata. Contemporaneamente alluscita del n1 (5 maggio 2012) sar reperibile in rete un sito aperto ai commenti e alle discussioni nel quale potranno accedere tutti i cittadini interessati.

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chiavari e rapaLLo u Le due citt in attesa del voto amministrativo

rapaLLo,La citt di Rapallo, seconda per numero di abitanti della provincia di Genova - in via di eliminazione si appresta ad andare al rinnovo della amministrazione. Rapallo, dopo un lungo periodo di folle cementificazione (da cui nacque il termine rapallizzazione), si trova da qualche anno in fase di riposo. Oggi questa citt vive di ordinaria amministrazione (nessuna idea appare al lontanissimo orizzonte...) resa comunque difficile dal congestionamento degli spazi e dalla superficiale gestione amministrativa che non in grado di esprimere valide soluzioni organizzate in un piano generale. Le criticit evidenti sono inquadrabili in quattro grandi ambiti tutti confluenti nella pessima qualit della vita dei cittadini. - La depurazione delle acque reflue - La vivibilita (inquinamento, traffico, spazi sociali ecc.) - La raccolta differenziata finale - La destinazione urbanistica degli spazi Il piano generale necessario alla soluzione, denominato PROGETTO RAPALLO proviene da un disegno complessivo scaturito dalle osservazioni dei cittadini e dalle possibilit offerte dallarea comunale. Nel territorio del comune si trova unarea conosciuta come il Poggiolino che appare completamente sottoutilizzata e parzialmente abbandonata; ha una posizione assai adatta a ricevere un centro di servizi generale stante la prossimit al casello della A12 e la evidente bassa residenzialit circostante. Il Poggiolino anche fortemente inquinato sotto i profili acustico e chimico, sempre per la gi citata prossimit con il casello della A12, dunque si dimostra adatto ad attivit di servizio che producano eventuale disagio allarea circostante. E cos possibile realizzare sullarea indicata un depuratore completamente interrato sovrastato dallimpianto di differenziazione finale dei rifiuti solidi con unarea di compostaggio in aderenza e quel famoso parcheggio pluripiano di interscambio che venne previsto fino dal lontano 1957 (progetto A12). Rimangono ampi spazi sui quali possibile realizzare un insediamento organizzato ed energizzato/alimentato con i derivati dellimpianto di depurazione e di un impianto fotovoltaico in parallelo, da destinare alla concentrazione di tutte le attivit artigianali distribuite in maniera scellerata sul territorio della citt. Quali sono i vantaggi:

ELEZioni, proBLEMi E soLuZioni

tradizionale e produzione di altra energia. - Rilevante recupero di spazi nellarea centro/urbana da destinare al miglioramento della vivibilit/socialit. E curioso che proprio in chiusura del mandato amministrativo, la giunta attualmente al governo della citt, ha inteso presentare un progetto di depurazione e avviarlo in conferenza dei servizi, individuando nella zona detta RONCO larea destinata alla sua collocazione.

ne inadeguata che tradisce la poca conoscenza di ci che significa essere europei. Scegliere poi di costruire un depuratore con rilevante impatto ambientale quando possibile costruirlo completamente interrato ed invisibile (adottando una progettualit nota e gi realizzata), indica la chiara volont di scegliere modelli che inseguono interessi diversi da quelli sempre richiamati dall Europa quando, dagli allegati al Trattato di Lisbona, si estrae che: le differenti necessi-

- Riduzione molto significativa dei costi di esecuzione ed esercizio che significa rilevante caduta delle tariffe pagate dai cittadini. - Determinante riduzione del traffico veicolare individuale sostituito da mezzi di uso collettivo in continua percorrenza, alimentati da sistemi non inquinanti (idrogeno, aria compressa, metano ecc.) - Elevato risparmio energetico

Precedentemente era stata individuata unaltra zona e tale scelta aveva scatenato ampio contrasto da parte degli abitanti che molto saggiamente ritenevano che i trattamenti chimici dovessero essere collocati fuori dallarea urbana e per questa ragione era stata individuata la zona RONCO gi citata. La proposta di realizzare un unico depuratore comprensoriale che trattasse i reflui dei 35 comuni collocato in Fontanabuona era stata giudicata troppo poco appetibile; evidentemente gli interessi contrari erano/sono molto forti. Ad ogni buon conto si osserva come entrambe le scelte sono fortemente viziate dal principio di incongruenza con le direttive europee, che sono indirizzate al RIUSO 100% del refluo, basandosi sul continuo ridimensionamento della disponibilit delle acque che, nel nostro caso, sono molto sentite proprio nella valle che richiede ogni anno la decretazione dello stato emergenziale idrico. Le indicazioni della EEA (Ag.Eur.Ambiente) sono chiare e non possono essere disattese a meno di non accettarne le conseguenti sanzioni. Scegliere quindi di costruire un depuratore che sversa (spreca) tutto il residuo della lavorazione in mare il risultato di una visio-

t e preferenze dei cittadini, che possono discendere da situazioni geografiche, sociali e culturali diverse, debbono essere il modello sul quale realizzare lazione amministrativa nella chiara direzione della volont del cittadino sovrano proponente e non delegante. Il Trattato di Lisbona, che sovrasta le costituzioni nazionali, esprime le modalit operative che guideranno i comuni. Una volta eliminate le provincie (gi decretato), una volta eliminate le regioni (a fine 2013, con la contestuale creazione del senato delle regioni) e ridotto il numero dei parlamentari della camera, ai comuni rimarranno una quantit di incombenze talmente grandi da richiedere una certa preparazione agli amministratori. La questione pi importante che si troveranno a dover affrontare sar di natura economica; dovranno cio essere capaci di realizzare opere necessarie a costi estremamente ridotti. Per fare un esempio sufficiente capire che con il costo della realizzazione del depuratore previsto a Ronco e con lesborso poliennale alla ditta Aimeri (RSU) possibile consegnare chiavi in mano ci che stato proposto nelle righe che precedono (complesso pluriservizi del Poggiolino).

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La nostra pubblicit

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argomenti u Unanticipazione di quello che troverai nel n 1

i porti turistici,Dopo le strutture ricettive alberghiere necessario fare qualche osservazione sui porti e pi in generale sullattrattivit turistica del mare. Un breve richiamo storico: Nei primi anni del dopoguerra ha preso corpo una sorta di bisogno di mare che vedeva gli abitanti della pianura padana presi da una improvvisa necessit di passare il fine settimana o le ferie estive in riva al mare. Molti abitanti della costa del levante fecero buoni affari affittando le case o vendendole ai pi intenzionati a radicarsi in riviera. Inizi quindi la RAPALLIZZAZIONE (dalla citt pi nota del levante) che ha dato risultati oggi insopportabili per la mancanza di buon senso delle amministrazioni succedutesi in quel periodo. Dopo aver sovraffollato i borghi che erano nati per alloggiare i lavoratori del mare (mentre i contadini e gli allevatori restavano ben distanti dalla costa) si svilupp il progetto dei porti. I primi sviluppi dellattivit portuale vide lintervento di soggetti che della navigazione avevano competenza e che potevano garantire la funzionalit delle strutture e delle aree di contiguit, anche se dellambiente restante non avevano cura particolare. La fase che segu la legge Burlando (dal nome del ministro firmatario nel 1997) fu drammatica perch permise da quella data un violento processo di trasformazione del sistema costiero del paese (la Liguria una delle regioni aggredite). La brutale aggressione delledilizia abusiva, la rincorsa alla conquista delle aree di pregio per operazioni immobiliari speculative, i corsi dacqua deviati, la compromissione di siti archeologici e di aree protette, la privatizzazione di spiagge e litorali che rende inaccessibili estesi tratti del demanio marittimo sono alcune delle situazioni di disastro che mostra il territorio. Ma tutto questo non basta a farci comprendere in che modo le coste, nella loro corruzione, si siano

iL MarE, La BaLnEaZionE.legate ai meccanismi di sviluppo e di governo del territorio. Il bel paesaggio come chiave di lettura non sufficiente. Il paesaggio se non in grado di assimilare al suo interno le infrastrutture necessarie allo sviluppo, al benessere pubblico, alla vita collettiva, alla mobilit delle merci e delle persone, una nozione sterile. La denuncia della corruzione del paesaggio deve fare un passo avanti, deve entrare nel merito di un sistema di pianificazione che nella sua proliferazione e settorializzazione non in grado di garantire n la tutela, n un progetto di sviluppo sostenibile. Le coste italiane sono governate da una pluralit di centri decisionali (sia centrali che locali) e di strumenti di pianificazione (piani paesistici, piani di coordinamento territoriale, piani regolatori urbanistici e portuali, piani di settore e accordi di programma) che si sovrappongono, confliggono tra loro, impedendo una visione dinsieme e unazione coordinata. Il demanio marittimo, a sua volta, frammentato in pi ambiti di competenza: capitanerie di porto, regioni, province, comuni, auto-

rit portuali, autorit di bacino. Il risultato un intreccio che rende lenta e complessa ogni attivit di pianificazione, dintervento e di controllo. La legge Bassanini del 1997, per il conferimento di compiti e funzioni alle regioni e agli enti locali, soprattutto per il Mezzogiorno, si realizzata solo in parte, lasciando largamente irrisolto il nodo della gestione delle concessioni demaniali. Allo stesso modo la Legge Burlando del 1997 che ha consentito di avviare la realizzazione da parte di operatori privati di migliaia di porti turistici, semplificando le procedure di approvazione dei progetti mediante il ricorso allistituto della conferenza dei servizi indetta dai sindaci dei comuni interessati, ha prodotto alla fine una condizione di stallo e di confusione. Mentre comuni e privati rincorrono lobiettivo di realizzare le strutture diportistiche in ogni dove, le regioni tentano di porre sotto controllo la proliferazione degli interventi (sia predisponendo masterplan generali per la portualit turistica, sia proponendo revisioni sostanziali della legge Burlando). Su un tema cos decisivo per la qualit e la sicurezza delle coste, per leconomia del settore nautico, per lo sviluppo locale e per la riqualificazione urbana, manca ancora un quadro organico di riferimento legislativo che regoli i rapporti tra stato e regioni e orienti organicamente lattivit di programmazione e controllo degli enti locali.

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Quinta provincia EQuando si parla di filiera corta si fa riferimento, in genere, ad un rapporto diretto tra produttore agroalimentare e consumatore, riducendo cos il numero degli intermediari ed i lunghi tragitti per il trasporto dei prodotti. Si pone quindi in antitesi rispetto alla Grande Distribuzione (GDO) proponendo unalternativa pi sostenibile, basti ricordare che mediamente i prodotti alimentari che mettiamo sulle nostre tavole hanno percorso ben 2000 km. La filiera corta anche un modo per rivitalizzare le realt rurali del territorio o, se preferite, unopportunit per mettere i propri soldi la dove si mangia (nel nostro territorio) e non nelle mani di qualche multinazionale. In sintesi, la filiera corta favorisce la sostenibilit e leconomia locale, garantendo al consumatore prodotti di ottima qualit e ad un buon prezzo. Vi pare poco? Nellottica della filiera corta sono state avviate molteplici iniziative tra cui i mercati rionali e lacquisto in azienda. Lultima trovata quella delle Botteghe di Campagna Amica che negli ultimi mesi stanno sbocciando in tutto il territorio italiano. Nelle Botteghe, lofferta di prodotti locali arricchita da altri prodotti esclusivamente italiani in modo da garantire un pi ampio assortimento di merci per i clienti.

il Levante u La ricchezza disponibile e inutilizzata

il Levante u Inquadrare il turismo

fiLiEra cortaFin qui il concetto di filiera corta, cos come noto ai pi; nella realt la filiera corta deve essere intesa come semplificazione delleconomia di area ristretta che ha un respiro molto pi ampio. Leconomia di area ristretta, molto sinteticamente, si interessa di tutte quelle modalit operative che hanno il compito di fare affluire palanche e distribuirle sul territorio in cambio della cessione di qualche cosa che sia permanente e non debba finire come il petrolio! In un momento come lattuale in cui occorre operare delle scelte risolutive, secondo il dettato economico europeo che ci indirizza alla autogestione, la soluzione pi elementare prevede la ri-costruzione del tessuto borgale che fu, nei primi anni del 900, il pi forte motivo di affascinazione per i turisti che si affacciavano al Levante. I grandi viaggiatori hanno lasciato pagine importanti sui loro viaggi verso la riviera di levante e hanno

turisMo coMpatiBiLe navi da crociera sono una delle peggiori invenzioni della specie umana. Sono citt galleggianti che trasportano passeggeri in modo organizzato e condizionato dal bisogno dellarmatore di fare sempre e comunque profitto. Chi osserva le greggi di viaggiatori che camminano in fila per due al seguito di una guida che reca in altro un simbolo di identificazione, non pu che rimanere sconcertato al pensiero che si possa offrire a tutti in maniera volgare, la possibilit di godere degli infiniti pregi che la riviera di levante pu ancora offrire, nonostante che tra noi si nascondano i Nuovi Saraceni, sempre pronti a rubare tutto quanto rimasto. Questo non turismo compatibile con il territorio e questo turismo deve essere abbandonato per sempre. Il turista compatibile allambiente della riviera deve avere caratteristiche ben diverse, dovendo essere attratto dalla quiete e dalle emanazioni (luci, arie, suoni, odori ) che il territorio, nella parte ancora sana, in grado di offrire. La stagionalit che consente di godere di questi rilevanti valori ambientali assai ampia e copre quasi lintero anno, almeno sulla costa e sulla prima collina. Lofferta che il territorio deve offrire ha da essere correlata a questo periodo cos lungo e necessita quindi di una cultura del turismo che abbandoni, una volta per sempre, il modello della rapina che portato avanti ancora oggi, in particolare nel comparto della balneazione. Non significa regalare la fruizione, anzi, tuttaltro; significa far pagare un prezzo adeguato ad un grande servizio inserito in un ambiente di pregio naturale non ripetibile in altre parti del mondo; significa anche crescere e formare una consistente forza giovanile colta e informata sulla storia e la cultura del levante che sappia proporsi come riferimento di contatto con il turismo di qualit.........non siamo mai stati e mai saremo come i romagnoli ! I milioni di turisti che arrivano a Genova in ogni mese dellanno, chiedono solo di poter entrare sommessamente nella cultura che espresse il dominio incontrastato, per sette secoli, della superba e del territorio del levante che registr la presenza pi significativa degli artisti autori delle opere darte, anche a ragione della sua vicinanza con le cave di marmo di Carrara. Questi turisti osservano e chiedono che cosa cera dietro questa incredibile sviluppo dellarte, noi dobbiamo rispondere: La terra incantata della riviera !

permesso lo sviluppo del turismo da ogni dove. La volgarit degli amministratori, ma anche la poca propensione a ragionare di tutela ambientale da parte degli abitanti, ha prodotto lo scempio che appare agli occhi di tutti. Per anni si creduto che costruire e vendere case, oggi per la gran parte vuote, fosse motivo di arricchimento dellarea, mentre, nella realt, i costi di questa folle idea ricadono pesantemente sullintero ambito. Il valore della cultura borgale che tutti i grandi scrittori stranieri hanno riportato alla conoscenza del mondo intero, deve essere necessariamente ricostruita con i passaggi necessari a comprenderla in pieno attraverso una ri-educazione alla cultura del bello naturale. Il tempo e le semplici necessit esistenziale dellessere umano hanno modellato uno dei luoghi della terra riconosciuto universalmente come bello! I sentieri, i terrazzamenti, le case appoggiate le une alle altre, le luci e le ombre di queste costruzioni spesso ardite hanno prodotto emozioni infinite... dopo aver compreso che cosa abbiamo perduto e che cosa dobbiamo ri-trovare, e solo allora, potremo avviare un disegno utile e radicato di economia darea ristretta, volgarmente detta filiera corta.

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chiavari u Uninteressante prospettiva

chiavari, iL nuovo portoIl nuovo porto di Chiavari, o meglio: lampliamento del porto amm. Luigi GATTI. La struttura in via di rinnovamento con un elevato incremento di spazi in acqua e a terra, ha gi superato il 30 % di interventi realizzati. Presto si apriranno le prenotazioni dei posti barca. gi stata costruita la parte sommersa del molo di sopraflutto, che sar prolungato di circa 160 metri verso Levante. La seconda fase prevede il potenziamento della scogliera esterna del molo esistente (dalla radice fino allattuale testata) e linnalzamento del masso di coronamento dallattuale quota 5,40 a 6,50. Sottacqua sono stati posati circa 1.500 massi artificiali in calcestruzzo, i tetrapodi, che, con la loro forma geometrica garantiscono una notevole resistenza allenergia del moto ondoso. La mantellata sar poi composta di massi di cava di colore grigio come previsto dalle prescrizioni di tutela ambientale. Perch parliamo del porto di Chiavari ? Perch dopo larresto di Caltagirone a Imperia, forse sar bene spiegare ai cittadini che cosa sia la portualit turistica e che cosa significhi arricchire un territorio. E gi disponibile molto materiale al proposito ma eventuali altri interventi, da sollecitare, potranno rendere molto interessante il prossimo numero de la Quinta provincia che avr almeno tre pagine dedicate ai porti turistici. Molto spesso si leggono interventi sui porti proposti anche da addetti ai lavori ed anche alcuni di loro pare non abbiano ben chiaro di che si sta parlando....

La nostra vita Dopo

iL trattato Di LisBonaTutte le epoche storiche hanno generato soggetti che guardavano oltre e loccasione dei 4 referendum utile allo scopo di rendere nota la funzione che hanno le norme di applicazione del Trattato che dopo il 13 dicembre 2007 (accettazione e ratifica del governo Prodi/DAlema) sono funzionali in Italia, cos come nel resto dEuropa. Per chi avesse voglia di interessarsi al Trattato di Lisbona, ma anche a tutti gli altri (Velsen, Petersberg, Barcellona ecc.) che regoleranno per sempre la nostra esistenza, buona notizia sapere che su queste pagine sar dedicato sempre ampio spazio al tema. Siamo in Europa e dobbiamo diventare europei, Monti tenta di farcelo capire ogni giorno! Se interessa un testo critico sugli effetti del Trattato di Lisbona suggeriamo: Enrico Grosso - Cittadinanza e vita democratica in Europa dopo il Trattato di Lisbona - Napoli, ESI, 2009 Il prof Grosso ricorda: In occasione di un commento al defunto Trattato costituzionale, avevo segnalato la mia sorpresa nel constatare la scarsa attenzione prestata dai componenti della Convenzione autrice di quello sfortunato testo alle norme in materia di cittadinanza europea, e alla pressoch totale assenza di dibattito in relazione a quelle dedicate alla vita democratica dellUnione Poi ancora: Come a dire che il parere dei cittadini e degli Enti esponenziali, se da un lato contribuisce a un dialogo aperto e continuo tra societ e istituzioni, non pu mai essere considerato vincolante rispetto alle decisioni che spettano agli organi dellUnione, secondo il quadro istituzionale e lesercizio delle rispettive competenze fissato dal Trattato. I due ammonimenti del prof Grosso sono utili a comprendere ci che sar la vita dei cittadini allinterno dellunione ed emerge come, per esempio in occasione dei referendum (ai quali gli italiani danno somma importanza!), lapplicazione del loro risultato (dei referendum) valga solo e soltanto se la Commissione Europea intenda tenerne conto! Significa, per meglio spiegare, che i referendum, qualsiasi risultato diano, possono essere tranquillamente non presi in considerazione! Una seconda interessante situazione che si venuta a creare dopo il trattato di Velsen, riguarda la tanto amata Arma dei Carabinieri. Il Trattato di Velsen (ottobre 2007, governo Prodi) ha sancito la fine

dellarma e la integrazione della truppa nella polizia di stato, mentre gli ufficiali superiori entreranno a far parte della gi costituita Eurogendfor di cui si pu ricavare ogni spiegazione sul sito: http:// www.eurogendfor.eu/. Lultima interessante notizia sugli effetti dei Trattati Europei passata pressoch inosservata la sera stessa che 20 milioni di italiani osservavano la farfalla a lato dellinguine di Belen! In quello stesso momento il primo ministro Monti relazionava davanti alla Commissione Europea sul suo lavoro in Italia e riferiva che lui ed il suo governo avrebbero fatto comprendere agli italiani che dopo labolizione delle provincie e dopo labolizione delle regioni (che inizier dopo il 2013) sarebbe stato utile comprendere che i parlamentari del governo nazionale

avrebbero avuta ben poca importanza (pi o meno come si vede bene gi da ora!) e che forse solo i parlamentari europei avrebbero avuta una blanda incidenza sulloperato della Commissione. Chiaro il concetto ? Se vogliamo tentare una qualsivoglia resistenza alla prossima INVASIONE CINESE sar bene capire che i governi europei dovranno lasciar fare alla Commissione senza creare troppi intralci! Vuolsi cosi cola dove si puote cio che si vuole piu non dimandare... (Dante, inferno c. V). Ci sono forse delle alternative ? Se qualcuno ha delle proposte pu farsi avanti, avremo modo di parlarne molto diffusamente sui prossimi numeri. La crisi, che ancora deve iniziare, riesce spesso a far sorgere idee vincenti; naturalmente se nascono dopo aver analizzato molto bene il tessuto sociale e dopo aver compreso che la rivoluzione non una opzione possibile in Italia! La farfalla di Belen e la troppa attenzione data alla campagna mediatica sul Bunga Bunga raccontano di un popolo (litaliano) molto infantile e sciocco! I cinesi, a differenza nostra, hanno una differente impostazione caratteriale e sono ormai dovunque, pronti a comperare i nostri brandelli (se continuiamo a farci male da soli) oppure, se usassimo la forza dellintelligenza, potrebbero anche comperare a prezzo alto solo quello che noi fossimo, semmai, intenzionati a cedere! Primo capitolo - continua.

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