La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

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Tesoro massonico sepolto in città Parla un "compagno d'arte 20 VAFFANBAGNO 21 GIOCHI E PASSATEMPI Periodico di informazione, cultura e costume Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% CB-NO/ ALESSANDRIA n° 17 anno 2011 Settembre 2011 - Anno X - Numero Diciassette Anche se ultimamente la presenza è dimuinuita, è sempre lui l’incubo dei nostri fiumi. Ma c’è anche chi lo mangia (forse anche inconsapevolmente). In concomitanza con la crescita del metallo prezioso, è il marchio Di Valenza che non riesce proprio a decollare. Crisi economica o crisi di idee? Per chi pedala in città non c’è solo il traffico di automobili da evitare, ma anche quello di bici rubate che, anche da noi, prende sempre più piede. GIORNALE GRATUITO Giurnal a bafëla L’unica rubrica che recensisce i bagni pubblici www.lapulceonline.it L'oro sale, Valenza scende Due nemici per i ciclisti L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha vinto il premio “Modello di buone pratiche per le politiche familiari”. L’assessore Curino sarà la nuova Tata Lucia La sfida quotidiana di una trans A pag. 7 7 7 A pag. 9 A pag. 3 3 A pag. 14 A pag. 4 A pag. 20 0 0 A pag. 15 5 5 Sono i pensionati, che, in media, prendono più di 760 euro L’altra generazione mille euro Satira Guerra ai siluri La nuova speciale agenda della Pulce " A pag. 2 A pag. 17 A pag. 6 I racconti di un emigrato “forzato”, mandato via dal dittatore nel 1969 Uscita fotografica notturna tra le vie della città, che appare misteriosa e sicuramente diversa dal solito I cannoni anti grandine funzionano davvero? Gli scenziati non ci credono, gli agricoltori sì La Libia prima e dopo Gheddafi Alessandria by night Si spara alle nuvole Prendetevela pure... ma sul ridere! Storia di Stefania, Stefano per l’anagrafe A pag. 8 8 8 CHI COSA DOVE QUANDO PERCHÉ le

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Tesoro massonico sepolto in cittàParla un "compagno d'arte

20 VAFFANBAGNO 21 GIOCHI E PASSATEMPI

Periodico di informazione, cultura e costume

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% CB-NO/ ALESSANDRIA n° 17 anno 2011

Settembre 2011 - Anno X - Numero Diciassette

Anche se ultimamente la presenza è dimuinuita, è sempre lui l’incubo dei nostri fi umi. Ma c’è anche chi lo mangia (forse anche inconsapevolmente).

In concomitanza con la crescita del metallo prezioso, è il marchio Di Valenza che non riesce proprio a decollare. Crisi economica o crisi di idee?

Per chi pedala in città non c’è solo il traffi co di automobili da evitare, ma anche quello di bici rubate che, anche da noi, prende sempre più piede.

GIORNALEGRATUITOGiurnala bafëla

L’unica rubrica che recensisce i bagni pubblici

www.lapulceonline.it

L'oro sale, Valenza scende Due nemici per i ciclisti

L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha vinto il premio “Modello di buone pratiche per le politiche familiari”. L’assessore Curino sarà la nuova Tata Lucia

La sfi da quotidianadi una trans

“ “

A pag. 777 A pag. 9 A pag. 333

A pag. 14

A pag. 4

A pag. 20000

A pag. 1555Sono i pensionati, che, in media, prendono più di 760 euro

L’altra generazione mille euro

Satira

Guerra ai siluri

La nuova speciale agenda della Pulce

"

A pag. 2

A pag. 17 A pag. 6

I racconti di un emigrato “forzato”, mandato via dal dittatore nel 1969

Uscita fotografi ca notturna tra le vie della città, che appare misteriosa e sicuramente diversa dal solito

I cannoni anti grandine funzionano davvero? Gli scenziati non ci credono, gli agricoltori sì

La Libia prima e dopo Gheddafi

Alessandriaby night

Si spara alle nuvole

Prendetevela pure... ma sul ridere!

Storia di Stefania, Stefano per l’anagrafe

A pag. 8888

CHI COSA DOVE QUANDOPERCHÉ

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SETTEMBRE 2011 | n.172

ATTUALITA’

LA PULCE NELL’ORECCHIOPeriodico registrato al Tribunale di Alessandria al n°631 del Registro

Stampa il 13 novembre 2009

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CondirettorePaolo Allegrina

RedazioneMarco Baccari, Valentina Frezzato,

Aldo Monta, Vittoria Torriani, Marco Vernazza

Hanno collaborato: Simone Annaratone, Piero Archenti,

Fabio Buff a, Franca Ferraro, Valentina Ferraro,Emanuela Vignale

FotoMatteo Buratto, Lino Carter,

Mauro Favaron, Vittoria Torriani

Largo Bistolfi , 315121 Alessandria

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EditoreNa.Va.Le

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La Pulce nell’Orecchio è stampata su carta riciclabile. Rispetta

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I drammatici avvenimenti che si susseguono in Libia, in attesa che tutto si plachi e la pace riesca a se-dare gli scenari di guerra e di morte che quotidianamente insanguinano una terra che molti italiani ricono-scono ancora come una seconda pa-tria, sono seguiti con trepidazione anche in Italia da molti di loro.

Infatti, la Libia dal 1911 sino al 1943 è stata colonia Italiana. Dopo la di-sfatta di El Alamein, le truppe An-glo Americane entrarono in Libia dall’Egitto e sconfi ssero le truppe dell’Asse. Dal 1943 al 1951 è stata amministrata militarmente dall’In-ghilterra. Dal 1951 al 1969 la Libia fu una monarchia costituzionale. Il monarca fu Re Idris che ritornò dall’esilio Egiziano [infatti, dopo la morte dell’eroe libico Al Muktar or-dinò alle sue milizie di cessare ogni ostilità, rifugiandosi in Egitto].Nel 1969 però, un colpo di stato perpetrato da un giovane Muam-mar Gheddafi cancellò il trattato nel frattempo sottoscritto nel 1957 tra Italia e Libia, e nel 1970 gli italiani furono espulsi dalla Libia Questo, per sommi capi, è quanto ci spiega proprio uno di quegli italiani che in Libia nacque, nel 1938, e che nel 1956 ritornò in Italia con la sua famiglia.Parliamo di Giuseppe Bianchini, oggi Consigliere Comunale di Ales-sandria, il quale sottolinea, ironia

della sorte, il fatto che Gheddafi stabilì che la giornata della cacciata degli Italiani (uffi cialmente il 1° set-tembre 1970 ad un anno esatto dal colpo di stato)dovesse essere cele-brata annualmente il 1° settembre come “Giornata della vendetta”.Mentre scriviamo mancano infatti pochissimi giorni al 1° settembre ma questa volta Gheddafi non avrà modo di festeggiare quell’anniverr-sario impegnato com’è a fuggire per sottrarsi dalle ire dei libici.E’ carica di nostalgia la voce di Bianchini nel raccontarmi la storia di quegli avvenimenti, e le sue pa-role ricordano fatti che ormai fanno parte della storia di quel popolo, una storia che inevitabilmente si in-treccia con la nostra storia.Bianchini è ricco di particolari quando si tratta di episodi che or-mai possiamo defi nire storici di quell’epoca, ma avaro di particolari riguardanti la sua permanenza in Libia. Glielo faccio notare - “Ti dirò - spiega - i ricordi che porto dentro

La Libia prima e dopo Gheddafi, vista da un "emigrato

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Piero Archenti

"Giuseppe Bianchini, consigliere comunale, è nato a Tripoli: “Ricordo con pena quei tempi”

di me riguardanti i primi 18 anni della mia vita non sono stati affat-to piacevoli e rievocarli mi provoca tutt’ora una grande pena”.L’ottobre scorso, grazie anche all’impegno di sua sorella, Franca, che annualmente organizza il ri-trovo degli ex Tripolini, trovando-si a Garian, una ottantina di km a sud di Tripoli (per inciso - spiega Bianchini - da dove sono partite le milizie ben addestrate delle tribù di Berberi che hanno “espugnato” Tripoli) mentre Bianchini con la sorella Franca ed altri ex Tripolini

pranzavano in un bellissimo risto-rante, gestito da un libico che parla bene l’italiano, si presentò un libico ottuagenario - “ben lieto - raccon-ta Bianchini - di salutare gli “amici Italiani”, con i quali aveva lavorato durante la loro permanenza Italia-na e con i quali si era trovato bene anche con la Libia indipendente pre Gheddafi . In quell’occasione, per un “omaggio” agli Italiani, iniziò a can-tare “Giovinezza, Giovinezza” - una canzone della sua gioventù vissuta tra gli italiani, ricorda Bianchini con

una nota di nostalgia.Un racconto, quello di Bianchini, sull’onda dei ricordi di quel viaggio effettuato l’ottobre scorso nei luoghi dov’è nato, nello specifi co, Al Baida (all’epoca della colonizzazione Beda Littoria, una località nelle cui valla-te si svolsero le grandi battaglie tra le milizie a cavallo dell’eroe libico Omar A Mukhtar ed i reggimenti di cavalleria italiana, tra cui il 14°Reg-gimento Cavalleggeri di Alessan-dria)) , cittadina che la sua famiglia abbandonò nel 1943 inseguita dalle truppe coloniali inglesi, percorren-do circa 1600 chilometri di litora-nea e fi nendo per stabilirsi, dopo varie peripezie al Villaggio Corradi-ni, 30 chilometri ad ovest di Leptis Magna, la patria di Settimio Severo, penultimo imperatore romano d’oc-cidente.“Corradini - spiega Bianchini ri-cordando il viaggio dell’anno scor-so - ora Ghanima, è irriconoscibile. Gheddafi ha fatto costruire vari edi-fi ci sull’ampia strada di accesso dal-la litoranea al piccolo centro. Sorge il sospetto - azzarda Bianchini - che Gheddafi , buon cultore di storia, ab-bia voluto “vendicarsi” contro Enri-co Corradini, deputato al Parlamen-to Italiano, che agli inizi del 1900, dai banchi di Montecitorio tuonava per la conquista della Libia”.Successivamente, Gheddafi impedì il ritorno in Libia agli italiani che vi erano nati e solo nel 2010 cambiò

idea in proposito.Ed è proprio da Al Baida, ci spie-ga, che è scop-piata la rivolta contro Gheddafi innescando quella che oggi è una vera e propria guerra civile. Molti i ricor-di e le puntualizza-zioni di Bianchini, come il fatto che

l’ultimo Direttore Generale italia-no dell’INPS in Libia fu uno zio di Bianchini, Alfredo Cascini, che nel 1969 passò le consegne all’INPS Li-bico.Fu in quel viaggio effettuato l’anno scorso che ebbe modo di rivedere la sua vecchia abitazione, e nel Villag-gio Giordani, ora Annasira, vicino a Zavia (in libico Al Zawya, ove vi sono i pozzi petroliferi presi dagli insorti), un anziano libico, ricono-scendo dopo 50 anni il suo compa-gno italiano di giochi di infanzia, scoppiò a piangere. Ripresosi, si rivolse ai suoi fi gli adulti che assi-stevano muti alla scena ripetendo: “questi sono gli italiani, gli amici Italiani…” Evidentemente lo stereotipo di “ita-liani brava gente” proviene da un comportamento di spontaneo e be-nevolo rapporto interpersonale ti-pico dei popoli latini, più avvezzi al vivi e lascia vivere che al confronto-scontro.Lo dimostrerebbe anche l’episodio dei quattro giornalisti italiani rapiti e poi liberati, grazie a due “lealisti libici, senza l’intervento dei quali la loro sorte era pericolosamente in bilico. Per quarant’anni Ghed-dafi ha catechizzato il suo popolo imponendo la defi nizione di italiani “assassini del popolo libico”. I fat-ti e la storia dimostrerebbero però che quel messaggio, evidentemente,

non è passato, se non altro perché in Libia gli italiani ci sono fi niti per le mire espansionistiche dell’allora regime fascista, ma il vero obiettivo di chi si è fermato al termine della guerra era, ed ancora è, la volontà di costruire insieme un futuro che coinvolga entrambi i popoli. Colla-borando in pace, non in guerra.

Ha vissuto in Libia fi no al 1969, quando il dittatore decise di cacciare gli italiani

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3SETTEMBRE 2011 | n.17

CRONACA LOCALEwww.lapulceonline.it

I ciclisti rischiano due volte

Nel 2010 sono stati denunciati solo 64 furti, ma sono di più

Nonostante le apparenze - ovvero le strade costantemente intasate dalle automobili, manco fossimo a Nuova Delhi - sono ancora molti gli ales-sandrini impavidi che optano per la bicicletta come mezzo di trasporto primario. Il ciclista alessandrino sa di essere un potenziale bersa-glio mobile della viabilità urbana ma ciò non lo scoraggia. Fa il segno della croce e si immette in strada, guizza tra mandrie di autovetture d’ogni stazza e temperamento, cer-ca di rimanere incolume tenendo la guardia alta e costeggiando il più possibile la carreggiata, guardando-si attorno, esitando ogni qualvolta attraversi la strada, servendosi del sesto e talvolta del settimo senso per uscirne tutto intero . E’ una bella scommessa montare in sella (spes-so quotidianamente) e inoltrarsi in quel tripudio di gas di scarico, mez-zi pesanti, piste ciclabili per Puffi , clacson e parcheggi in quarta fi la che abitualmente chiamiamo “traf-fi co”; chi ama pedalare lo sa bene.

Eppure c’è chi non demorde, chi la-scia l’auto in garage, chi va al lavoro (o a cercarsene uno) in bicicletta, chi non cede alle lusinghe di un mo-tore sotto al sedere. Ma come se la passano, questi intrepidi eroi delle due ruote? A sentire alcuni addetti ai lavori, piuttosto male. Stendiamo un velo pietoso su circonvallazioni e vie centrali con accesso illimita-to di automezzi tipo via Pontida,

via Cavour o parte di via Vochieri, tanto per citarne alcune, dove i ci-clisti (ma visti i marciapiede anche disabili e mamme col passeggino) sono obbligati a circolare altrove. E stendiamone un altro sulla mag-gior parte dei viali cittadini, ancora segnati dai bombardamenti alleati o tempestati di chioschi, scalini

mimetici e rami caduti. Ciò che è maggiormente al centro dell’atten-zione degli amanti del “biking” sem-brerebbe essere proprio la rete delle piste ciclabili, ovvero quei famige-rati viadotti ai lati delle carreggiate che dovrebbero garantire incolu-mità e viabilità impeccabile a chi è in bicicletta. E non solo in centro e zone limitrofe, ma anche nei colle-gamenti tra i sobborghi e i quartieri

“periferici”. Una specie di utopia insomma: attualmente le piste ciclabili non collegano un bel niente, non sono più lunghe di qualche centinaio di metri, sono larghe mezza spanna e nascono e muoiono nel nulla, come vicoli

ciechi.Un esempio del malcontento che aleggia sulla situazione della mobili-tà a due ruote è l’iniziativa “C’Entro! Pedala con Noi” tenutasi lo scorso 3 settembre, durante la quale decine e decine di persone si sono date

appuntamento a Cabanette per poi

attraversare tut-ta la città fi no a piazza della Libertà. In bici, natural-mente. Scopo

della sgambata collettiva (volu-

ta principalmente dall’associazione “Gli

amici della bici”), chiedere “collega-menti ciclabili logici, continui e sicu-ri tra sobborghi, periferia e centro”. Servirà a qualcosa? Palazzo Rosso se ci sei batti un colpo.E a modo suo il colpo Palazzo Ros-so l’ha battuto, in favore dei ciclisti, nel settembre 2010 con il progetto di bike sharing “Bicincittà”, ovvero un sistema di noleggio di biciclette pubbliche costituito da 9 punti di distribuzione per un totale di 109 colonnine e 70 velocipedi disponi-bili in piazza Garibaldi, presso la stazione ferroviaria, piazza Libertà, piazza Divina Provvidenza, zona Po-litecnico, Spalto Marengo, ingresso ospedale, parcheggio di via Parma e piazza Carducci. Con un’iscrizione annuale di 15 euro- assicurazione inclusa- col bike sharing è possibile “affi ttare”senza spese aggiuntive per la prima mezz’ora una delle biciclet-te messe a disposizione. Passati i 30 minuti si pagano 50 centesimi per ogni mezz’ora aggiuntiva. (Ma se riesci a trova-re il modo di resti-tuire la bici allo sca-dere dei 30 minuti e ripartire con una nuova, e così via, alla fi ne non avrai sborsato un centesi-mo in più dei 15 euro pagati con l’abbona-mento!).Se vogliamo dare i numeri, il progetto “Bicincittà” ha visto aderire fi no ad oggi (agosto 2011) 312 alessandrini, 62% donne e 48% uo-mini, appartenenti alle seguenti ca-tegorie: lavoratori dipendenti (43%), studenti (20%), professionisti (19%) e pensionati (5%), in fasce d’età tra i 18 ai 20 anni (5%), dai 20 ai 40 (42,27%), dai 40 ai 60 (47,94%). Tut-

Marco Baccari

Giuseppe Ottonelli, titolare del negozio di biciclette “Olmo” in Spalto Gamondio 43, vanta una lunga esperienza nel circuito più alto del ciclismo italiano come assistente tecnico. Avete presente quelle auto e quelle motociclet-te che “inseguono” o precedono il gruppo di corridori? Bene, lui è stato a bordo di questi mezzi per anni, al Giro d’Italia dal 2006 al 2010, alla Milano-Sanremo, al Giro di Lombardia e al Giro del Pie-monte. Entrato nel “giro” quasi per caso, contattato dall’ex Presiden-te Provinciale del Comitato della Federazione Ciclistica Italiana di Alessandria, Ferdinando Ansaldo, Ottonelli ha lavorato nella squa-dra della Malic per dirigere diversi gruppi di meccanici di “assistenza neutra” composti da non meno di 8-10 persone. Un lavoro sì mosso dalla passione, ma molto duro, ci spiega: intere settimane di vita itinerante, levatacce per prepa-rare il materiale prima delle gare, interventi che spesso richiedono rapidità, agilità e prontezza di ri-fl essi, una costante attenzione da prestare ad ogni movimento del “gruppo” o del “fuggiasco”. “Far parte dell’assistenza tecnica è un’enorme responsabilità”, ci as-

sicura Ottonelli. “L’esperienza la si incrementa in gara, partecipando a più tappe possibile. Inoltre, se commetti errori, è molto probabi-le che da un giorno all’altro non ti chiamino più”. Eh sì, non è un me-

stiere facile: una ruota, ad esem-pio, dev’essere cambiata in circa 10-12 secondi, se un ciclista cade bisogna controllare innanzi tutto le condizioni della bici e poi, solo poi, quelle dell’atleta; una tappa può essere lunga 150 kilometri, come 80 o 240. “Ma le soddisfazio-ni sono molte”, continua. “Spesso si possono conoscere i corridori di persona negli hotel, si parteci-pa ad eventi di altissimo livello, si va in diretta televisiva, si assiste a momenti di grande agonismo. E si imparano sempre molte, moltissi-me cose su questo mondo”.

Una vita “in Giro”

Praticamente un’istituzione del ciclismo alessandrino, il primo vero e proprio negozio di bici-clette ad Alessandria, situato in via Mazzoni 23 sin dal lontano 1965. Si tratta di “Velo Motor”, l’esercizio leggendario di cui da decenni sono proprietari Giusep-pe e Vilma Dottino, rispettiva-mente di 83 e 77 anni. Una vita, la loro, dedicata sin da giovani ai segreti e ai prodigi delle due ruote, ovvero sin da quando i genitori del signor Giuseppe fon-darono la loro attività nel 1934, all’epoca in via Mazzini. Per i coniugi Dottino, “storici” chirurghi della bicicletta, non c’è “graziella” o mountain bike che nasconda misteri. A diff erenza però di alcuni “strani” avventori: “Quasi ogni giorno, si presenta in negozio qualcuno che vuole rivendere la ‘propria’ bicicletta usata”, spiega il signor Giusep-pe. “In realtà non si sa da dove vengano questi cosiddetti pezzi di seconda mano, molto pro-babilmente sono stati rubati in qualche città vicina e sperano di tirar su qualche euro cercando di rivendere a negozi come que-sto”. “Ma noi non accettiamo mai l’usato”, specifi ca la signora Vil-

ma. “Sappiamo che ci sono nego-zi che lo fanno, ma noi acquistia-mo usato solo ed esclusivamente dai clienti fi dati, che conosciamo da anni”. “C’è un mercato enorme di bici rubate”, le fa eco il mari-to. “Non si sa da dove arrivi né dove vada a fi nire l’usato, ma una cosa è certa: la bici rubata è fa-cilmente riconoscibile in quanto viene spesso modifi cata, dipinta alla bene meglio, cammuff ata in modo sommario ed evidente. Basta avere l’occhio per ricono-scerle”. E come lo vedono il mon-do delle due ruote i più longevi venditori e riparatori di biciclette della città? “Male”, aff ermano en-trambi. “Questo è un mestiere che non interessa più ai giovani, a partire dai nostri fi gli, che sono felici ma che hanno preso strade comple-tamente diverse. Oggi vogliono tutti la macchina, il SUV, vogliono spostarsi velocemente. Che poi tanto velocemente non è mai: il traffi co è congestionato e spesso si impiega un sacco di tempo ad arrivare a destinazione. Peccato, perché Alessandria, non essendo una città grande, darebbe la pos-sibilità a tutti di arrivare ovunque in bicicletta”.

Bici rubate: un mercato sommerso

to sommato, buona la prima.Ma i problemi dell’impavido ciclista alessandrino non si limitano alla sola viabilità o ai servizi. Il “nostro” ha anche un’altra bella gatta da pelare: i furti. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è fatto soffi a-re la bicicletta. Poco importa se la si assicura con una catena da attracco per petroliere o la si lega ad un palo

granitico e massiccio: i professionisti del furto sanno come e dove colpire, dove tagliare, sono ben attrezzati e conoscono “tecniche” infallibili. C’è un vero e proprio business dietro alle biciclette rubate, un traffi co che si ri-fornisce nella città A e rivende nella città B. Nel 2010 ad Alessandria sono

stati denunciati però solo 64 furti, ci-fra che andrebbe almeno triplicata se si tiene conto che moltissimi di colo-ro che hanno subito un furto, pro-babilmente terrorizzati dall’enorme mole di burocrazia, hanno evitato di recarsi dalle forze dell’ordine per segnalare il fatto. E così, al fi ne di affrontare il malcontento diffuso in città, la Polizia Municipale è ricorsa

addirittura ad un progetto/test che, attraverso un questionario distribu-ito alla cittadinanza, si propone di analizzare il fenomeno chiedendo diverse informazioni sui furti subiti. Ciclista alessandrino, sii paziente, forse un giorno arriveranno tempi migliori.

Giuseppe Ottonelli

Il popolo dei ciclisti chiede più attenzione

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SETTEMBRE 2011 | n.174

CULTURA www.lapulceonline.it

La puntata dei Simpson sul “Sacro Ordine dei Tagliapietre” è una rivisitazione paro-distica e molto divertente della massone-ria anglosassone. I fratelli muratori hanno apprezzato molto l’ironia all’interno della puntata del cartone animato, riconoscen-do alcuni riferimenti che, per gli esterni alle logge, non sono riconoscibili. Gli Stati Uniti si fondano sulla massoneria. Già i padri fondatori erano Gran Maestri. Anche I Puffi – gli omini blu inseguiti da Gargamella – potrebbero ispirare alla co-munità massonica. Secondo una fantasiosa e complicata teo-

ria, alcuni aspetti della vita comunitaria, il villaggio praticamente tutto maschile (su cento, c’è una sola donna, la Puffetta) e il vestito rosso del barbuto Grande Puffo po-

trebbero non essere casuali, e discendere da una trasposizione dei principi cardine di fratellanza, uguaglianza e libertà, degli ordini iniziatici.

C'è un tesoro sepolto in città

Grande Puffo è un maestro, Homer un vero massone

Due cartoni animati che “parlano” della Loggia

A.M.

L.P.

Dan Brown ci potrebbe scrivere il seguito di “Angeli e Demoni”, con tanto di tesoro nascosto, momenti d’azione, intrecci storici e riferi-menti simbolici, al fi ne di ritrovare i quadri e le statue sepolte nel centro della città. A far da sfondo all’ipo-tetico romanzo storico è l’intreccio massonico tra la fi ne dell’800 e la seconda guerra mondiale.

Narra la leggenda che il maestro massone Leonardo Bistolfi – sculto-re casalese di fama internazionale, diventato celebre per i suoi Angeli portatori di morte e gloria – regalò una statua ai Fratelli alessandrini che la nascosero in un luogo segreto per evitare che gli squadristi fascisti la distruggessero. Con il marmo, fi nirono nel nascon-diglio segreto anche quadri, docu-menti della Loggia devastata e altri oggetti di valore. Un vero e proprio tesoro sommerso che, ancora oggi, verrebbe custodito dai Liberi Mu-ratori, in un luogo legato alla loro tradizione ed accessibile solo a chi sa riconoscere e decifrare i simboli in giro per il centro di Alessandria. “La Massoneria è un Ordine inizia-

tico che fa gran uso della simbolo-gia e dei riti classici”, ci conferma il Compagno d’Arte (secondo gra-do nella gerarchia degli iniziati) di una Loggia massonica del Grande Oriente d’Italia, la più grande isti-tuzione massonica italiana. E quin-di è probabile che in una città dal passato (e dal presente) massonico siano molto presenti riferimenti alla costruzione del Tempio, con squadre, compassi e cazzuole varie. La Massoneria ad Alessandria fa la sua comparsa uffi ciale già nel XVIII secolo quando si costituì la Mas-

soneria dell’Ancora, un gruppo di “persone nobili o di qualche merito particolare, inclinate a sollazzarsi in maniera diversa dal volgo”. La testimonianza è di Antonio Mu-ratori, confermata dall’avvocato Antonio Grassi, presidente del Cen-tro Studi “M. Pannunzio”, che nel maggio 2010 fu relatore proprio al convegno sulla relazione tra Ales-sandria e la Massoneria, in Cittadel-la. Le prime Logge di Liberi Pensa-tori in Provincia furono organizzate da militari savoiardi: la nascita ad Alessandria della “Constante Ami-

tié” è datata 1765; la “Candeur” di Casale Monferrato nacque nel 1790 anche ad Acqui Terme, Valenza e Tortona. Sotto Napoleone, il gover-no della città era costituito da mas-soni dichiarati (che obbedivano al Grand Orient de France) e i Mura-tori potevano riunirsi in due templi, probabilmente presenti in centro città. Esisteva anche un hotel per “fratelli in viaggio”, forse nella zona odierna tra via Milano, via Vochieri (massone anche lui) e via Migliara. Oggi come un tempo: in base ad al-cuni elenchi massonici non uffi ciali,

risulta nel governo attuale cittadino un fratello con squadra e compasso. Di templi sparsi per la città ce ne dovrebbero essere almeno tre, una per ogni sede delle Logge del GOI: la Santorre di Santarosa, tra le più antiche in Italia, la “Pitagora” e la “Marengo”. Dove? Probabilmente in centro – tra corso Roma e via Trotti – e nel-la zona di piazza D’Annunzio, dove inizia via Cesare Lombroso, noto medico e criminologo massone tori-nese, marito dell’alessandrina Nina De Benedetti.

Nel 1925 la massoneria venne di-chiarata fuorilegge dal Fascismo e le sedi distrutte dalle camicie nere. Le Logge sicuramente attive in quel periodo erano la “Verità e Fede” e la “Andrea Vochieri”, poi fusesi insie-me. Il Grande Oriente Sardo, nel perio-do risorgimentale, fu ben presente nella laica e militaresca Alessan-dria, con membri importanti nella polizia locale, tra i notabili e i go-vernanti e addirittura all’interno del clero: “Don Raffaele Piacenza, parroco della chiesa Santa Maria del Carmine – prosegue Grassi – era un libero muratore e non negò un funerale massonico ad un uf-fi ciale della Loggia alessandrina ‘Amici di Napoleone il Grande’”.

La cerimonia fu celebrata il 21 apri-le 1806, in una chiesa addobbata se-condo la simbologia dell’ordine dei liberi pensatori.Tra attivi e “dormienti” sono cen-tinaia i massoni alessandrini “con-

Tessere d’iscrizione

Un massone alessandrino spiega qualche segreto

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5SETTEMBRE 2011 | n.17

CULTURAwww.lapulceonline.it

Il criminologo torinese Cesare Lombroso, massone, fu presiden-te, nel 1907, della neonata Croce Verde, emanazione massonica to-rinese. Il verde, insieme al bianco e al rosso (non a caso i colori della bandiera italiana) è uno dei colori dei massoni. Anche gli Scout sono stati creati ad immagine e somi-glianza delle Logge massoniche, con i tre gradi di gerarchie e l’im-postazione fi losofi ca dei fratelli. Il compasso si trova ancora oggi sulla bandiera della Fiom, i metal-meccanici della CGIL. La Camera del Lavoro, infatti, è una “creazio-ne” della massoneria che richiama la Camera del Maestro. Della ne-cessità di creare una Camera per i fratelli operai c’è testimonianza negli scritti del padre di Albert Einstein, che, insieme allo zio (entrambi mas-soni), insediò una fabbrica a Pavia. Sembra che per reperire i fi nan-ziamenti necessari all’avviamento, si rivolsero proprio alle Logge della pro-vincia di Alessandria.

Altri simboli massoni-ci si trovano sui dollari americani e... sul logo di Google. Gmail, la po-sta elettronica del più noto motore di ricerca, ha un’icona a forma di

“M” rossa, uguale a quella impressa sui

grembiuli dei Maestri.

La busta della posta elettronica su cui campeggia ricorda proprio il grembiule di terzo grado.

Sono nate

Ludovicae Lucrezia

Fiocco rosa alla Pulce, due nuove future “redattrici”!

Croce Verde, Fiom, Cgil, Scout... E anche Google

Simboli massonici dove meno te lo aspetti

Il padre di Einstein

chiese aiuto ai massoni mandrogni

temporanei”, dispersi nelle Logge del GOI o in altre istituzioni inizia-tiche “non riconosciute” (dove per esempio vengono ammesse le donne o professano chiaramente il primato illuminista della ragione sulla fede). Si riuniscono solitamente ogni due settimane, il mercoledì sera. Vesto-no giacca e cravatta ed hanno tutti una borsa tipo portadocumenti: “E’ dove custodiscono i paramenti e il grembiule di Loggia che devono in-dossare durante le riunioni”, ci dice il Compagno d’Arte. Quali siano i temi delle discussioni

e cosa succeda quando si chiudono le porte del tempio, resta un segre-to. “I primi discutevano di fi losofi a e cultura”, ipotizza Grassi, “parla-re di uguaglianza e fratellanza era all’epoca rivoluzionario”. “Lavoria-mo per elevare noi stessi e gli altri, l’Uomo insomma, e per migliorar-lo”, conferma criptico il “graduato” massonico, che ci racconta come è entrato a farne parte. “Li avevo con-tattati per conoscere meglio l’Ordi-ne e per cercare spiegazioni fi losofi -che a certe mie domande.

Mi risposero dopo qualche mese, chiedendo un incontro per capi-re il mio reale interesse e le mie intenzioni. Ovviamente chiesero informazioni sulla vita privata e la-vorativa. Incontrai successivamente i Tegolatori (tre persone scelte per la valutazione del “bussante”, chi chiede di entrare), prima dell’inizia-zione vera e propria”. Che avvenne secondo un rito ancestrale. Preso da un uomo incappucciato, bendato a sua volta, ha ricevuto l’iniziazione che simboleggia la ri-nascita ad uomo nuovo.

La cerimonia è segreta, ma si sa che il bussante deve sottoporsi ad alcu-ne prove e momenti di meditazione che simboleggiano i quattro ele-menti (terra, aria, acqua, fuoco) e la purifi cazione che tende ad uno stato superiore. Una volta sbendato, vede i “fratelli” e gli vengono insegnati segni e toc-camenti in base alla gerarchia (mo-vimenti di saluto e di riconoscimen-to con le mani , il pollice e il braccio) e la parola sacra (solitamente in ebraico).

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Dopo aver indossato il grembiule bianco per qualche anno, è stato elevato al secondo grado, quello di Compagno, riconoscibile dal colore verde.

Il prossimo passo, se sarà ritenuto degno, è quello di diventare Mae-stro.

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Page 6: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

SETTEMBRE 2011 | n.176

ATTUALITA’

Vendemmia anticipata per colpa del clima inclemente, ma comunque, di buona - se non ottima - qualità. Lo dico-no gli agricoltori che sono stati costretti - nella maggior parte dei casi - ad andare nei fi lari al-meno una settimana prima. Le ultime piogge di fi ne agosto hanno, per fortuna, gonfi ato nuovamente gloi acini che si erano asciugati troppo sotto il

sole. La resa, secondo le stime, è comunque buona. Ma i viticoltori particolarmen-te sfortunati potrebbero aver perso anche il 30% della ven-demmia. Sulla qualità non si discute: dalll’alto al basso Onferrato, dalle colline del tortonese agli Appennini ovadesi, la produ-zione 2011 si conferma tra le migliori degli ultimi tempi.

Vendemmia in anticipo, ma sulla qualità non si discute

In Valle Erro non piove mai. Colpa, secondo alcuni, dei cannoni “anti grandine” che fanno diradare le nuvole impedendone lo sfogo

verso la nube. I nostri nonni uti-lizzavano i razzi con mortai “fai da te” e facevano partire il colpo tiran-do una catenella che faceva partire l’innesto. Chi ha assistito alle bat-taglie contro Madre Natura ricorda di lampi accecanti nel cielo, e delle nuvole che improvvisamente si dira-davano. E che quindi potevano avere una certa utilità. Oggi, soprattutto nell’astigiano dove l’uva ad agosto dev’essere protetta più che mai, i cannoni anti grandine ci sono ecco-

me. Ad ogni temporale si sentono i colpi – a salve o con i “proiettili” caricati a nitrato d’argento o robe simili – per cercare di spaventare i nuvoloni. I presunti successi indu-cono gli agricoltori a continuare, in una sorta di lotta ancestrale con gli agenti atmosferici. Gli scienziati ne-gano che l’artiglieria pesante possa spaventare le nuvole. Piuttosto sono gli animali e le persone che risento-no maggiormente della detonazione. Come a Capodanno, i Qualcuno ha persino denunciato crepe nei muri, a forza di “bombe”. Il meteorologo Luca Mercalli – si, quello col papil-lon che va in tv – spiega sui vari siti web di meteo, che sono tutte pan-zane: “E’ una teoria che fi sicamente non sta in piedi, dal momento che una nube temporalesca ha svilup-

Le superstizioni si intrecciano tra una collina e un’altra tra le valli del Monferrato e le Langhe. La prima: nella valle dell’Erro, d’estate piove raramente. Qualche chilometro più in là viene giù a catinelle, mentre nell’acquese, nisba, l’acqua dal cielo fatica a scendere. La colpa – secondo la prima su-perstizione – sarebbe imputata ai cannoni anti pioggia\grandine che tuonano tutt’intorno al primo tem-porale in avvicinamento, con il risul-tato che, se la nube carica d’acqua si

dissolve, addio alla doccia estiva. La seconda superstizione, va da sé, è proprio quella sul reale funziona-mento dei cannoni: servono vera-mente a cambiare gli agenti atmo-sferici? Facciamo un passo indietro. Fin dall’inizio del ‘900 circolavano gli archetipi di questi cannoni, tubi alti qualche metro, di forma conica, rivolti al cielo. Il funzionamento era basato sulla pretesa che un’onda d’urto acustica (quindi uno sparo a salve) sia in gra-do di interferire con la formazione delle nubi o addirittura frantumare i chicchi già formati. Nel dopoguerra qualche agricoltore si ricorda anco-ra di questi tubi, ma caricati con veri e propri razzi, tipo quelli usati per i fuochi d’artifi cio. Il tubo serviva per direzionare il lancio, solitamente

Al “boom” si vede il cielo diventare rosso, esattamente come al tramonto. Ma di romantico, qui, c’è poco

pi verticali fi no a 12.000 metri, e coinvolge potenze termodinamiche dell’ordine di quelle liberate da un’esplosione nucleare, mentre la misera energia dello scoppio di gas si estingue rapidamente a poche decine di me-tri dalla sorgente. E in Piemonte, nonostante gli studi scientifi ci che non hanno portato a nulla di concreto, l’uso dei canno-ni per difendere le coltivazioni è più che mai utilizzato. Nell’astigiano si sta pensando ad una petizione per cercare di aboli-re i cannoni, costosi (tra struttura e munizioni si spendono migliaia di euro) e ineffi caci. Non c’è soluzio-ne, però. Il cannone gode di fi ducia cieca ed incondizionata di chi li in-stalla, pronto ad una giustifi cazione “logica” in caso di insuccesso, ovve-ro quando la pioggia torrenziale o i chicchi di acqua ghiacciata danneg-giano le vigne. Dovevano sparare prima o si doveva

puntare un po’ più in là. L’effi cacia del cannone non è mai messa in discussione. Si fanno convegni con agricoltori, scienziati e maghi della pioggia, ma alla fi ne ognuno rimane fermo sulle proprie convinzioni. Ma nessuno pensa che le scarse pre-cipitazioni nella valle Erro siano do-vute alla contraerea proveniente dai fi lari.

Battaglia ai temporali e alla grandine Gli agricoltori usano l'artiglieria pesante

L.P.

“Furto” di nuvole per

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Page 7: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

7SETTEMBRE 2011 | n.17

vendono anche ai ristoranti, o se lo portano a casa per una bella grigliata in famiglia. Sul delta del Po esisterebbero del-le vere e proprie organizzazioni – romene e unghe-resi – dedite alla pesca selvaggia ed all’esportazione illegale del pesce siluro. Nel tratto casalese-valenza-no, ma anche sul Tanaro e nel Bor-mida, sebbene il siluro sia un ricer-cato speciale, non sono ancora pre-senti tali gruppi di pescatori. Anche se, confermano gli esperti, forse a causa di ulteriori immissioni ille-gali, il mostro fl uviale sta coloniz-zando ampi tratti di fi umi, sempre più a monte, impoverendo la fauna

ittica autoctona, già provata dall’in-quinamento umano. Gran parte dei tremila pescatori (professionisti ed amatori) della provincia di Alessan-dria rispettano l’ambiente e sono le prime “sentinelle” quando c’è qual-cosa che non va. Salvatore Strano dell’Arci Pesca di Casale Monfer-rato, conferma che qualche rete a sacco o qualche lenza fi ssa si trova, ma sono sempre più rare. Sono gli stessi pescatori a segnalare i com-portamenti sbagliati dei “colleghi”. La Provincia negli ultimi anni ha messo in piedi una vera e propria task force contro il pesce siluro,

Il terrore dei fi umi del bacino del Po ha la pelle limacciosa come un serpente, gli occhi piccoli come u no squalo, una bocca enorme con cui aspira tutto quello che nuota attorno a lui, senza distinzione di specie. Inghiotte interi anche i suoi simili, nella più spietata delle rego-le del mondo animale: pesce grande mangia pesce piccolo. Il pesce silu-ro è chiamato “coccodrillo dei fi u-mi”, proprio per la voracità – può mangiare al giorno una quantità pari al 3% del suo peso - e il suo aspetto, simile ad un animale prei-storico. Ha lunghi baffi che ricorda il nostro pesce gatto, praticamente estinto: il siluro lo ha spazzolato via senza piangere dopo i banchetti, come i veri coccodrillo. Originario dell’Est Europa, venne importato in Italia , trovando subito acque fertili per crescere e riprodursi in grande quantità. All’uffi cio pesca della pro-vincia di Alessandria confermano che in tutta la Regione vige la caccia al siluro, da pescare e sopprimere. Anche se la dinamica non è molto chiara. Si favorisce la pesca per to-glierlo dai nostri fi umi, ma non si può commercializzare, rilasciare in acqua una volta abboccato, né tra-sportare a casa vivo. Che fare, dunque? Giuseppe Bosca-riol, responsabile provinciale FIP-SAS consiglia: “Di solito i pescatori ributtano nel fi ume la preda, ma con il siluro non si può: sarebbe me-glio tagliarlo a pezzi e sotterrarlo”. Ma non tutti lo fanno. A volte viene abbandonato sul greto del fi ume e lasciato marcire all’aria aperta. I pescatori stranieri – che, grazie ad un’azione di sensibilizzazione delle associazioni sportive, sono sem-pre più rispettosi delle regole – lo

Dove non arriva il siluro, i danni li fa il cormorano

impiegando le guardie ambientali, tanti volontari e un paio di ittiologi. In tre anni sono stati pescati 1659 siluri, per 5 tonnellate di peso. Gli esemplari, presi con gli elettrostor-ditori, sono stati dati ad una ditta di mangimi e pasture. La “merce” è stata pagata in pesci autoctoni, avanotti di specie autoctone che andranno a guizzare nelle nostre acque.Ma la minaccia a lucci, cave-dani, barbi e carpe non arri-vano solamente dai voraci siluri. I pesci di fi ume si devono guardare an-che da un predatore che piomba dall’alto: il cor-morano. Sempre più spes-so questo uccello fl uviale, invece di migrare verso sud, resta da noi tutto l’anno, appol-laiato sui rami, in attesa di un pe-sce da prendere in tuffo. È diffi cile da acchiappare e praticamente non ha nemici. In più, può attingere ai laghi artifi ciali in cui è praticata la pesca sportiva. Dove non ci arriva il coccodrillo dei fi umi, piombano dal cielo le “cornacchie” degli argini.

Nella guerra ai pesci siluro tutto è lecitoCRONACA LOCALEwww.lapulceonline.it

Giordano Panaro

Alcuni lo pescano per mangiarlo o, peggio, per venderlo ai ristoranti

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Page 8: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

Chitarristi alessandrini unitevi: in Cittadella c’è “Guit-Al”

Su Facebook cresce la protesta: “Mai con Alessandria”

L’angelo custode dei divi di Hollywood

Domani i funerali dei giovani morti sull’A26

23enne muore in un incidente d’auto

Strage sull’A26, arrestato l’imprenditore

Piccoli comuni addio, ne spariscono oltre cento

Auto contromano fa strage sulla A26

Scontro frontale, muore un 24enne

Arenaways: avventura al capolinea?

Un altro agosto di grande jazz all’Outlet

Nuovo presidente per i Grigi, aspettando il processo

Gli articoli più letti

I commenti più curiosi

Agosto ad Alessandria... Al Capodanno Alessandrino brindi per augurare (o augurarti)...

61% 46%25% 33%

11% 13%4% 8%

I sondaggi

Noioso Un nuovo lavoro

C’è di peggio Una nuova città

Inaspettatamente divertente Altro

Altro Un nuovo amore

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Capa

Per la precisione, Caparezza costò al Co-mune in totale 20mila euro. La diff erenza con i 60/70 mila euro a botta spesi me-diamente dalla destra in questi quattro anni di concertoni è chiara e scandalosa.

In risposta a: Sale la spesa per il concertone di fi ne anno

Serenella

Visto l’ aumento delle rette scolastiche ecc….non mi sembra che sia un aiuto alle famiglie, ma soltanto una pubblicità gratuita

In risposta a: Alessandria è veramente a misura di famiglia?

Matteo

Se proprio vuole fare un regalo gradito alla Città, il Presidente dell’Amag si deve dimettere da quel cda e da quello del Teatro!!!

In risposta a: Per il compleanno, Amag regala la fontana

SETTEMBRE 2011 | n.178

L'altra generazione mille euro è over 65760 euro è la pensione media di un alessandrino. I più richi sono i ferrovieri, i più poveri gli agrocoltori

L.P.

In provincia sono 168

mila i pensionati

Inps

Il 45,5% dei pensionati italiani percepisce un vitalizio superiore ai mille euro. Ma come? Allora non è vero che gli ex lavoratori devono tirare a cam-pare con un misero milione di lire (500 euro), quello che i fi gli, oggi-giorno, devono sudare per vederlo in busta paga (fi guriamoci quando e se andranno in pensione)? A guardare solo i numeri dell’INPS, sembrerebbe che gli sforzi di una vita siano ricompensati mensil-mente con assegni lordi non così da fame come si vorrebbe far credere, considerato che in certe famiglie

di pensioni ce ne sono anche due. Nel dossier dell’Ente previdenziale del 2010 si vede che addirittura il 21,7% dei pensionati prende oltre 1.500 euro al mese (sempre lordi) e solo la metà di loro riceve a fi ne mese meno di mille euro (il 45,5% ne prende oltre mille). Quasi la metà dei pensionati ma-

schi, poi, raggiunge cifre che un ricercatore universitario o un neolaureato si sogna: 1.502,75 euro ogni trenta gior-ni, senza spostarsi dalla pol-trona. Sacrosanto diritto dello stato sociale, per carità, ma non è certo incoraggiante per le nuove leve che lavorano per pochi soldi e vedono ancora lontana all’orizzonte lo sportello dell’INPS a cui inoltrare la doman-da di sussidio.

Si arriva a queste cifre sommando più pensioni. Da quella di invalidità a quella di reversibilità del coniuge scomparso, o aggregando gli asse-gni erogati da più enti pensioni-stici. In Italia, infatti, solo il 17,2% delle donne percepisce una sola pensione. I maschi monoreddito sono quasi il 26%. Altrimenti gli assegni sarebbero molto più magri per quasi tutti i 18 milioni di pensionati INPS.

In provincia di Ales-sandria ci sono 167.679 pensionati (non si fa distin-zione tra quelli per anzianità di servizio, invalidità, reversibili-tà o i titolari di assegni di accompagnamento) che percepiscono un importo medio mensile di 758,70 euro. 13.518 di loro sono considerati “invalidi” ed hanno una pensione di oltre 500 euro. Le prestazioni pagate agli invali-di civili sono quasi ventimila, tra

pensione ed indennità. Gli over 65 che non hanno reddito, sono aiutati dallo Stato con una mensilità mise-

rella: le 4.258 pensioni sociali sono mediamente di 375,65 euro. Gli as-segni di accompagnamento sono di o l - tre 400 euro al mese. Le sole

pensioni di vecchiaia am-montano a 92.707 e i loro

benefi ciari ricevono dalle casse dell’INPS una somma intorno ai 900 euro. Nelle statistiche alessan-drine mancano i

dati aggregati, ovve-ro quanti sono pluri-

pensionati che possono cumulare vari assegni per

tirare a campare, ma visto che i numeri non si discostano tanto dal-la media nazionale, è ragionevole pensare che anche la metà dei pen-sionati alessandrini ricevano com-plessivamente quanto i “colleghi” di Milano o Roma.

I maschi “a riposo” della nostra pro-vincia sono 65 mila e 500, mentre le donne sono molte di più: 102 mila. I primi benefi ciano di un importo medio mensile di 1.077, le seconde di 553,82. la sproporzione è note-vole. Con gli anni i nostri pensiona-ti sono diminuiti (nel 2003 erano 173 mila) ma la loro pensione è aumentata progressivamente. Una decina d’anni fa lo stesso ex lavo-ratore prendeva 180 euro in meno. Il lavoro dipendente rende sempre di più, rispetto agli autonomi. Lo si vede anche dalla cifra che prendono dopo: 250 euro in più. I pensionati alessandrini più ricchi sono i ferrovieri e gli ex dipenden-ti Enel e Sip/Telecom. Grazie ad accordi particolari e a trattamenti da statali super privilegiati, l’asse-gno vitalizio sale di molto sopra la media, oltre i 1.500 euro. Ma i veri nababbi del lavoro che fu (eccetto i capitani d’industria e i parlamentari che, solo loro, possono accumulare stipendi, incarichi e pensioni) sono quelli del trasporto aereo. Sono po-chi, ma qualche pilota Alitalia passa alla cassa INPS ogni mese. I più po-veri sono gli agricoltori, gli artigiani e qualche commerciante particolar-mente sfortunato.

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A mille e più euro ci si arriva solo sommando anche reversibilità e accompagnamento

Gli uomini percepiscono, in media, il doppio delle donne

Page 9: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

9SETTEMBRE 2011 | n.17

Crisi nera a Valenza: il "gioco di squadra è un flop

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La Cina, sempre lei. È la bestia nera di ogni imprenditore che vuole con-frontarsi sui mercati internazionali. Da quando ha deciso di fare con-correnza su quello del lusso – oro e gioielli – a Valenza hanno perso le staffe: “Un incastonatore cinese guadagna 90 $ al mese e lavora 20 ore al giorno”, spiega il presidente dell’Associazione Orafi Valenzana, Bruno Guarona, gemmologo, prima in giro per l’Italia a vender i gioiel-

li degli altri, poi imprenditore col marchio BiBiGì (la “Gi” sta proprio per Guarona) di San Salvatore, una delle poche realtà medio grandi a non aver conosciuto la crisi del set-tore, che da anni miete vittime tra

i laboratori e l’indotto della lavora-zione dei metalli preziosi. Guarona si lamenta: “I dazi doganali italia-ni sono del 2,5%, mentre quando esportiamo in Cina dobbiamo paga-re il 30%. In India il 25 e negli USA il 6,20%. La sproporzione è eviden-te”. Nel 2009 le imprese in provincia di Alessandria che operavano nel set-tore erano 1132, di cui 951 solo nella zona di Valenza. A giugno 2011 la

Camera di Commercio ha calco-lato che di queste ne sono rimaste a galla 1.068. E gli artigiani di Va-lenza sono quelli ad aver sofferto maggiormente la crisi: “I piccoli laboratori”, prosegue Guarona, “Di

solito si specializzano nella realiz-zazione di qualche prodotto. Han-no meno possibilità di rinnovarsi sul mercato”. Ma è tutta colpa dei cinesi, o dell’andamento del prezzo dell’oro, ormai arrivato alle stelle? Prendiamo il marchio “Di Valenza”, per esempio. Alcuni anni fa era sta-to creato il brand per caratterizza-re i prodotti provenienti dalla città dell’oro. Un fi asco clamoroso. Le aziende che avevano aderito hanno ultimamente fatto l’appello: sono rimaste in 57, quasi la metà delle ditte che avevano deciso di appog-giare l’iniziativa. Ma non è solo colpa delle imprese che chiudono: “Il marchio che non decolla è fi glio

dell’individualismo che regna in riva al Po”. Damiani, Re Carlo, Cri-velli, Rota, Visconti, Pasquale Bru-ni. Tutti colossi del gioiello di lusso che non avrebbero interesse a “me-scolarsi”. Conosciuti nel mondo con il loro marchio, pensano globale, dimenticandosi da dove arrivano. E anche i più piccoli, se possono, si fanno le scarpe a vicenda, invece di fare lobby. Il mandrogno medio direbbe che è il solito atteggiamen-to dei valenzani, orgogliosi e un po’ spacconi. Ma forse, di questi tempi, sarebbe meglio lasciare da parte l’orgoglio. Nell’ultima assemblea AOV – che conta oltre 400 associati - Bruno Guarona è stato riconfermato, an-che perché era l’unico “candidato”.

“Il ridimensionamento quantita-tivo del settore non è detto sia del tutto negativo: la chiusura di im-prese marginali, infatti, potrebbe favorire il recupero di produttività complessiva del comparto che, nel primo semestre dell’anno, ha ma-nifestato qualche segnale di ripresa come dimostra anche l’andamento dell’export provinciale”. È un segnale di speranza, oltre che un incoraggiamento.

Giordano Panaro

Nessuno, insomma, né un giovane manager valenzano né un esperto artigiano cresciuto a pane e gemme si sarebbe fatto avanti per prendere in mano la situazione. Guarona non conferma, ma se qualcuno avesse alzato la mano, avrebbe lasciato volentieri la poltrona ad un altro, dopo 13 anni di volontariato: la sua presidenza, infatti, non è retribuita. Stanco, demoralizzato, per descri-vere il futuro del comparto, Guaro-na disegna un grande punto inter-rogativo sulla scrivania e ribadisce il concetto: “Più sei particolare, punti sul design innovativo, e più lavori. La crisi economica porta ad una crisi di idee (essere originali costa, ndr): nelle vetrine dei gioiellieri si vedono anelli tutti uguali”. Il presidente della Camera di Com-mercio, Piero Martinotti, vuole dare un’interpretazione più ottimistica:

Valenza Gioielli 2011

1-4 ottobre

Quasi tutto pronto a Valenza per la nuova edizione della mostra in-ternazionale “Valenza Gioielli”. L’appuntamento, che si svolgerà dall’1 al 4 ottobre, sarà impreziosito dall’elegante presenza dell’etoile dell’Opèra Garnier di Parigi, Eleonora Abbagnato, scelta come testi-monial dell’edizione 2011 della manifestazione.

Il Made in Valenza non decolla. “Colpa del troppo individualismo”. E intanto i laboratori chiudono e la Cina continua a crescere

“Non è sempre un male se chiudono le imprese piccole”

Parliamo di Sergio Baracco e Giovanni Maspi, televenditori di gioielli

I teleimbonitori sono tornati

Giovanni Maspi è tornato. Ha fatto cucù da qualche tv privata, ritor-nando a vendere decine di anelli e collier a prezzi stracciatissimi che fanno sospettare non siano di grande qualità. Qualche anno fa l’emulo di Sergio Baracco - l’imbo-nitore televisivo dalla erre moscia

dei gioielli “di Valenza” - ebbe qual-che problemino con la giustizia, per via di alcuni “lotti” di gioielli non rimborsati. Ora è tornato in grande spolvero su reti private, sempre pronto a far fare a sé e ai telespettatori grandi off erte. En-trambi furono accusati di vendere

“patacche”.E il mitico Sergio, che fi ne ha fatto? Si dice sia andato lontano dall’Ita-lia, prima in Spagna e poi nei paesi dell’Est, forse Romania o Bulgaria. Chissà se a rifi lare qualche parure a prezzo stracciato o se a progetta-re il grande ritorno in patria.

G. P.G

SPRITZ BARdi Mendes De Almeida snc

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Bruno Guarona, Presidente AOV

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Page 10: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

SETTEMBRE 2011 | n.1710

SPORT

Muscoli d'acciaio e tacchi a spillo

Una carriera sfavillante, fatta i gare e campionati, dal body building “soft” a quello “hard”, fi no ad ap-prodare al fi tness, all’aerobica, allo star bike, al personal training pas-sando per set fotografi ci e calendari. Queste sono solo alcune delle tappe del percorso di Ilaria De Santi, at-leta e simbolo alessandrino del cul-turismo in rosa che nel corso degli anni si è messa in tasca titoli del calibro di Campionessa Regionale Categoria Hard, Campionessa Nord Italiana Categoria Hard, Campio-nessa Nord Italiana Categoria Soft, prima classifi cata per due volte al

Grand Prix Nazionale Città di Mila-no, podio ai Campionati Italiani di Fitness, quarta e poi terza classifi -

cata ai Campionati Italiani Catego-ria Soft. Una storia, quella di Ilaria, che- almeno per quanto riguarda la muscolatura- tocca il suo culmine quando giunge alla famigerata Ca-tegoria Hard, ovvero il livello mas-simo del body building: il suo corpo

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si scolpisce gradual-mente fi no a diventare statuario, marmoreo, avvolto in un fascio di muscoli impecca-bile. Una peculiarità che le consente inoltre di fare da testimonial per diverse aziende del settore e presso le più prestigiose fi ere spe-cializzate, ma che so-prattutto implica anni di esercizio ed allena-mento, vera a propria devozione al proprio

corpo e un pizzico di ostinazione. Già, perché tutto è normale quando queste cose le fanno i maschietti,

vero? Ma, si chiederanno in molti, perché mai un esponente del gentil sesso dovrebbe mai ambire ad un corpo così “macho”? E la gonna? E il reggiseno? Beh, innanzi tutto non tutte le signore hanno le stes-se ambizioni. Secondo, il percorso

Marco Baccari

di Ilaria è stato, come si suol dire, segnato dalle coincidenze: la sua attività fi sica inizia piuttosto tardi rispetto alla media, ovvero all’età di 24 anni, quando comincia a fre-quentare la palestra Somatos. Il resto è...”destino”: Roberto Servi-done, suo attuale marito e all’epoca (1993) amico, le propone di parteci-pare ad una gara di body building. E lì scatta la scintilla defi nitiva tra Ilaria e il mondo del fi tness: inten-sifi ca gli allenamenti, si dedica alla preparazione atletica per ore ed ore ogni giorno, entra nel circuito del culturismo e delle competizioni che si tengono in giro per l’Italia. Siamo agli inizi degli anni ‘90 ed è il perio-do in cui il settore è al suo apice. Ciò signifi ca, per i cultori di questa di-sciplina, molte, moltissime oppor-tunità, occasioni, eventi per mettere se stessi alla prova. Di fatto, a diffe-renza di oggi, all’epoca le donne che praticavano l’arte del culturismo erano molte, concorsi e campionati non mancavano di certo. Ma col passare del tempo, e forse anche del “gusto comune”, Ilaria de-cide di tornare al soft, e quindi al fi t-ness. Una svolta che nasce dall’esi-genza di ritornare ai canoni estetici di femminilità, seppur mantenendo un notevole bagaglio muscolare.

Ha 42 anni, è nel mondo del body building da 23 e vuole rimanere anonimo. Perciò lo chiameremo Andrea. Da molto tempo lavora come personal trainer presso la “Ego Palestre” di Alessandria. Ma soprattutto ha un passato ago-nistico da cui ha imparato molto e che oggi gli dà la possibilità di assistere con professionalità tutti coloro che vogliono scolpi-re il proprio corpo, dal fi tness al culturismo, dalla preparazione tecnica alla consulenza alimen-tare. Andrea sa perfettamente cosa signifi chi partecipare a campionati di body building, dei sacrifi ci e dello stile di vita che occorre condurre quando si è prossimi ad una competizione.

“Man mano che la gara si avvi-cina”, ci racconta, “lo stile di vita, anche se già sano ed equilibrato, deve cambiare ulteriormente. Il regime alimentare diventa più severo, il tipo di esercizi da svol-gere più specifi co; tecnicamente parlando, si attraversano vari ‘steps’ di preparazione atletica, poi si passa ai ‘lavori di ipertrofi a’, ai ‘lavori a circuito’ (ovvero que-gli allenamenti privi di pause in cui si passa da un’attrezzatura all’altra, ai pesi e all’aerobica), e quindi al periodo pre-competi-zione. Di solito le gare si tengo-no nel periodo di aprile/maggio/giugno ma la preparazione si fa ‘seria’ a partire già da settembre”. In totale ci si allena per circa un

anno per 2 ore di gara. Nelle set-timane precedenti si lavora alla forza, alle parti del corpo speci-fi che e si esaminano i progressi fatti. Del resto, il body building è “Volume, Simmetria e Defi ni-zione”, un lavoro estremamente intenso e continuativo, talvolta spossante. “Ma negli ultimi anni il body building, inteso come scultura estrema del corpo, è in netto calo, anche a livello ago-nistico. La gente predilige or-mai gli ‘allenamenti funzionali’, il fi sico non viene più portato a potenzialità estreme, ma verso una linea scolpita, lineare. E qui si parla soprattutto di Prestazio-ne, Salute e Benessere, ovvero di quotidianità”.

Dura la vita dello spor-tivo, per non parlare poi di quella del cultu-rista, professionista o meno che sia. Scolpire il proprio corpo come una specie di bronzo di Riace richiede una mole di disciplina spa-ventosa, tanta passio-ne e soprattutto una dieta ferrea, mirata. Super scorpacciate di integrato-ri quindi, di creatina, proteine, amminoacidi e noti estratti na-turali come caff eina e taurina. Si tratta di “bombe alimentari” che si assumono per migliorare le proprie prestazioni atletiche, per aumentare la massa musco-lare, per soddisfare il fabbisogno calorico e talvolta per “risalire la china” in un periodo di recupero muscolare. Tanto per ca-pirci, un body builder assume in media fi no a 2 chilogrammi di calorie al giorno, mentre una perso-na “normale” non arriva ad assumer-ne neppure uno. Coi prodotti specifi ci si au-mentano le prestazioni (e quin-di il peso) e di conseguenza si incrementano gli allenamenti, e quindi il nutrimento stesso. Que-sti intrugli arrivano fi no al 93% di proteine, e se notiamo che una bistecca ne possiede circa il 30%, allora capirete quali prodigi que-ste sostanze possono compiere; ovviamente su corpi allenati, si badi. Si astengano dall’assume-re integratori poltroni e fuscelli, grassocci e pancette da birra in cerca di miracoli tipo fontana di Lourdes perché- lo dice la parola stessa- questi prodotti “integra-no”, non trasformano. Marco Migliasso, titolare del negozio specializzato “Vitamin Store” in Corso 100 Cannoni, ci racconta, oltre alle proprietà dei prodotti che espone, le peculia-rità della propria clientela. Anche lui come molti altri addetti ai la-vori aff erma che il body building duro e puro, alla Schwarzeneg-ger della prima ora fatto di pose e impressionanti fasci di muscoli lucidi, è al tramonto. “Ad Ales-sandria ci saranno al massimo 10 culturisti. Pare che la moda del

del body building estremo che imperava negli anni ‘80 e ‘90 si stia progressivamente spegnen-do. Ora la gente preferisce avere un corpo in armonia con la vita quotidiana, un fi sico in forma ma non eccessivo e magari praticare sport come ciclismo, podismo, nuoto, rugby eccetera”.Inoltre, rispetto al passato (an-che recente) sono radicalmente

cambiate le abitudini delle persone. “Oggi la

gente va in palestra per curare il proprio aspetto fi sico e rara-mente per obiettivi agonistici”, conti-nua Marco.“C’è chi

sfrutta la pausa pran-zo per andare a fare un

paio d’ore di esercizi, chi ci va prima dell’ora di cena sfrut-tando gli orari elastici dei centri di fi tness situati in città. Certo, si integra il lavoro con prodotti specifi ci, ma questi ultimi hanno a che fare soprattutto con il be-nessere in generale. Si vedano per esempio i biscotti proteici, i sali minerali, l’Omega 3 che è ideale per combattere il coleste-rolo, la melatonina perfetta per migliorare la qualità del sonno o i drenanti, ovvero diuretici anti detenzione idrica”. Insomma, non solo atleti e cultori del fi t-ness, ma anche gente ben lonta-na dal mondo dello sport come anziani, persone con piccoli di-sturbi o semplicemente amanti della nutrizione “alternativa”. Andati dunque i tempi di Fran-co Columbo, l’unico italiano ad aggiudicarsi (per ben due volte, 1976 e 1981) il titolo di Mister Olimpia, il campionato di body building più prestigioso del mondo che si tiene ogni anno negli Stati Uniti: il culturismo per aspiranti statue è, lo dicono tutti gli esperti, sul viale del tra-monto.

Il “macho” è fuori moda

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Ad Alessandria

dieci culturisti al

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Scultori di se stessi

ILARIA DE SANTI, SIMBOLO DEL CULTURISMO IN ROSA, CHE PUÒ ANCHE ESSERE SEXY

Foto di Luca Pareto Foto di Luca Pareto

Foto di Luca Pareto

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Il volley targato Amag raggiunge le vette delle classifi che

Il risultato è ancora più signifi cativo in quanto era da 15 anni che una squadra in Alessandria non otteneva la promo-zione in questa categoria.Nella stagione ’10-’11 in serie D le grigie hanno sfi orato i play-off, clas-sifi candosi al quinto posto e pagan-do l’inesperienza delle giovani atlete. L’Under 14 femminile si è classifi catia al terzo posto nel campionato provin-ciale. L’Under 13 femminile si è classifi cata al secondo posto provinciale. Under 12 femminile: sesto posto nel campio-nato provinciale. C’è anche il team di minivolley: secondi tra le squadre di provincia.

IMPEGNO PER IL SOCIALESpiegano le atlete: “Ormai è diventato un’istituzione l’incontro settimanale con i ragazzi del Centro Down e tutti i riconoscimenti autorevoli ed i risul-tati ottenuti ci spronano a continuare su questo strada.Ci fa piacere sottolineare che sempre più ragazzi giovani si avvicinano e partecipano attivamente alle sedute di allenamento.Siamo riusciti a far partecipare i ragaz-zi, per la prima volta, ad un torneo di minivolley.Dopo i riconoscimenti autorevoli ri-cevuti da più parti per il lavoro svol-to ormai da sei anni con i ragazzi e la continua ricerca di coinvolgere le ASL o altre Associazioni di portato-ri di handicap, quest’anno siamo stati contattati dall’ A.S.D. Special Olimpi-cs Italia”.

Special Olympics è un programma internazionale di allenamento spor-tivo e competizioni atletiche per più di 3.500.000 di persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Nel mondo sono 180 i paesi che adottano il programma Special Olympics.In Italia Special Olympics è stato inserito nell’ambito dell’attività del-la Federazione italiana Sport Disa-bili (FISD) da circa 15 anni. Special Olympics è riconosciuto dal C.O.N.I. come Associazione Benemerita, dal Comitato Olimpico Internazionale, così come dal Comitato Paraolimpi-co, ed è un Programma educativo, che propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità.

Lorenzo Repetto Presidente dell’ AMAG

Mes

sagg

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ubb

licita

rio

sandria, nelle scuole elementari Bovio, Caduti, Carducci, Morando, Morbelli, Santarosa di Alessandria e nelle scuo-le di Felizzano, Fubine, Mandrogne, Oviglio, Quattordio, Solero, Spinetta M.go., Valle San Bartolomeo, per una media di circa 2.480 ore l’anno coin-volgendo circa 3.000 alunni. Durante l’orario extra-curricolare hanno gesti-to per conto della FIPAV la “Scuola Federale di Pallavolo” e le pallavoliste sono state presenti in tre palestre della città in modo da favorire l’avvicina-mento dei giovani a questo sport. Il risultato ottenuto è che i tesserati sono salitri a quota 259 al termine del-la stagione agonistica 2010-2011.

SETTORE AGONISTICO“Abbiamo partecipato a tutti i cam-pionati giovanili femminile e dopo anni di mancanza dalla scena provin-ciale, siamo riusciti a creare due squa-dre maschili di Under 14, raggiungen-do il terzo posto a livello provinciale nella stagione ’09-’10 e abbiamo rag-giunto il secondo posto nella stagio-ne ’10-’11”, spiegano. Con la squadra femminile è stata raggiunta la promo-zione nella stagione ’09-’10, in “serie D” al termine di un campionato che ha visto protagonista l’Alegas AVBC. con 18 vittorie su 18 incontri con il punteggio di 3 a 0.

Tempo di bilanci per il volley alessan-drino, “targato” Alegas. Il 26 febbraio 2009 è stato creato il progetto “Vieni a Giocare con Noi”. Vista la validità del progetto e nell’ambito del pro-gramma di avvicinamento allo sport delle giovani generazioni alessandrine, sia il sindaco del Comune di Alessan-dria, Pier Carlo Fabbio, ed il presiden-te dell’Amag, Lorenzo Repetto, hanno deciso di sponsorizzare l’Alessandra Volleyball per promuovere la discipli-na della pallavolo anche a livello sco-lastico.Al termine del secondo anno si posso-no già vedere alcuni risultati raggiunti:

SETTORE PROPAGANDA Durante l’orario curricolare sono sta-ti presenti nelle scuole medie Cavour, Manzoni, Straneo, Vochieri di Ales-

Al termine del secondo anno, l’Alessandria Volley si guarda indietro e vede tanti risultati raggiunti, tra cui la promozione in sedie D

“Siamo riusciti a creare due squadre maschili Under 14”

“Ormai è diventato un istituzione l’incontro con i ragazzi del Centro Down”

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Come gli eventi dell'ultimo mese www.lapulceonline.itIL BORSINO DELLA PULCE

Solo quattro giorni dopo la strage in au-tostrada Ilir Beti è stato arrestato, per aver viag-giato contromano ed aver provocato la morte dei giovani francesi in vacanza. La restrizione è avvenuta dopo che l’opi-nione pubblica italiana e francese si era sollevata,

Il taglio dei piccoli comuni avrebbe abolito oltre il 60% delle realtà provin-ciali. Immediata la reazione dei sindaci a difesa dei campanili. La manovra che rientrava nella fi nanziaria di ferragosto è stata prontamente ritirata e modifi -cata ulteriormente, a scapito, questa volta delle province. pochi sindaci - più per orgoglio paesa-no che per interessi economici - aveva-no accettato di buon grado di “sparire”.

Neri Marcoré e Anna Valle ad Ovada. Non per shopping o in vacanza, ma per gi-rare alcune scene di una fi ction che andrà, presumibil-mente in autunno, in onda sulle reti Rai.

Gli abitanti del luogo potranno divertirsi a riconoscere le strade e gli scorci famigliari.

Un po’ di delusione, invece, tra i commer-cianti ovadesi che speravano in una pre-senza più consistente di operatori e curiosi tale da portare il “turi-smo cinematografi co”

in r i v a all’Orba. La provincia di Alessan-dria, dopo “Violetta” in Cittadella, è ancora una volta location per fi lmaker e produzioni internazionali, senza però riuscire a farlo diventare un vero e proprio business.

Non ci sono più appel-li: l’Alessandria Calcio riparte dalla Seconda Divisione, la C2. La re-sponsabilità dell’ex pre-

sidente Giorgio Vel-troni sul tentativo di comprare la partita contro il Ravenna (peraltro vinta sul campo) è stato fata-

le ai Grigi. Il campionato è ripreso da un campio-

nato più in basso, dopo aver sfi orato la serie B. Una beff a che pesa sulle gestioni discutibili della società, passata troppe volte di mano in mano.La “nuova” Alessandria Calcio, salvata da avvo-cati, banche e politici, dovrà cercare investi-tori forti, ben più soli-di dell’attuale cordata d’emergenza.

Agosto soff ocante in provincia di Alessan-dria. In alcune valli si sono quasi sfi orati i 40° e la siccità non ha lascia-to scampo ai prodotti dei campi, che hanno soff erto non poco la mancanza d’acqua. Le temperature e l’umidità

decisamente da clima tropicale hanno pesato sulle persone rimaste nelle città.

Unico refrigeriio dalla calura: le piscine, prese letteralmente d’assalto soprattutto dai più gio-vani.

Raid vandalico all’area skate del Parco Carrà, ad Alessandria. Le piste e gli scivoli ysati per le evolu-zioni sono stati fatti a pez-zi e divelti, da vandali che evidentemente si sono di-vertiti a rovinare un bene pubblico. Le indagini per risalire ai colpevoli non hanno, per ora, dato alcun risultato concreto. In compenso l’area è stata ripristinata come prima a tempo di record. Un gruppo di assidui fre-quentatori dello skate

park aveva a d d i r i t t u r a marciato sot-to casa del sindaco per chiedere aiu-to. Così è stato. Purtroppo la va-sta area non cin-tata è accessibile a tutte le ore a chiunque. Spesso il grande giardino nella zona Orti, di giorno è frequentato da famiglie e amanti degli animali, ma di notte diventa zona di bivacco per i senzatetto o per sbandati.

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Alessandria valeva06/08/2011

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Contromano, fa strage

I “piccoli” restano

Ciak a Ovada

Retrocessione

Calura africana

Distrutto lo skate park

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protestando. Inizial-mente Beti era stato in-dagato, da libero, solo per omicidio colposo, successivamente per omicidio volontario, in quanto, viaggiando con-tromano sull’autostrada ovadese, avrebbe accet-tato il rischio di poter uccidere. Come è stato.

01/08/2011 10/08/2011

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skate park

Il taglio dei pabolito oltre il 6ciali. Immediataa difesa dei camrientrava nella fiè stata prontamcata ulteriormevolta delle prov

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hanno variato il valore della cittàwww.lapulceonline.it IL BORSINO DELLA PULCE

Giulia Calcaterra, Silvia d’Onofrio, Alessia Cervelli e Martina Inver-nizzi: ecco le quattro ragazze che, alla fi nale di Montecatini di settembre hanno rappresen-teranno il Piemonte a Miss Italia. Su 234 candidate rimaste, ne sono state selezionate solo 39, che si sommano alle 21 regionali che di diritto entrano in fi nale.

Roberto Vecchioni, il vincitore di Sanremo, è stato solo l’ultomo dei grandi big della canzo-ne italiana che hanno tenuto un concerto in provincia di Alessan-dria. Lui era stato invi-tato alla Festa dell’Uni-tà. Vecchioni è stato accompagnato sul pal-

co da una band di sei elementi: Lucio Fabbri alle chitarre, mandoli-no e violino, Roberto Gualdi alla batteria, Massimo Germini alle chitarre, Stefano Ci-sotto alle tastiere, Eros Cristiani al pianoforte e alla fi sarmonica, Anto-nio Petruzzelli al basso.

Due scioperi separati, della CGIL e della CISL, contro la manovra fi nanziaria del

Governo Berlu-sconi.

In entrambe le manifestazioni si è

registrata una buona parte-cipazione di lavoratori che si sono radunati nel centro di Alessandria per gridare tut-ta la propria rabbia.

Purtroppoi due sindacati hanno “ballato da soli”, or-ganizzando due manifesta-zioni diferenti.

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Lo studente alessandrino Marco Pa-nizza ha conquistato la medaglia d’oro nel tiro al volo alle XXVI Univer-siadi di Shenzhen, in Cina. Il giovane, classe 1985, agente di Po-lizia penitenziaria iscritto al corso di laurea di Scienze biologiche presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Alessandria si è

aggiudicato la gara del piattello dal-la fossa olimpica con il punteggio di 146 a 144, contro un polacco.

Il bronzo è andato all’atleta romano Simone Lorenzo Prosperi, studen-te di Scienze motorie e campione uscente alle Universiadi 2007 di Ban-gkok.

Marco PanizzaMarco Panizza

Il personaggio del mese

06/09/2011Alessandria vale

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Miss piemontesi

Vecchioni in concerto

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+30E’ una tradizione sem-plice ma simpatica, che ha preso piede ben presto tra gli ales-sandrini, già amanti degli apertitivi “lun-ghi”. Anno dopo anno il brindisi del 31 agosto

per salutare il perio-do estivo e ritornare idealmente alla vita lavorativa ha coinvol-to sempre più locali e persone, diventado una vera e propria tra-dizione locale.

Capodanno Alessandrino

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SETTEMBRE 2011 | n.1714

CHI COSA DOVE QUANDO PERCHÉC

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Il numero 17 non è sempre sinonimo di sfortuna. Lo sa bene la giovane valenzana

M A R T I N A INVERNIZZI che, con questa cifra ap-puntata sul petto, si è aggiudicata il titolo di Miss Piemonte e nel weekend del 18-19 settembre si batterà con altre 59 fi naliste per indossa-re la fascia e la corona di Miss Italia, questa volta con il numero 2. Martina è l’unica rappresentante della nostra provincia e, ovviamente, tut-ti speriamo che possa segui-re le orme di altre due “Miss Piemonte” illustri: cristina Chiabotto e Edelfa Chiara Ma-sciotta.Lei, 18 anni, un metro e 75 cm di altezza,capelli biondi e occhi verdi, non si fa illusioni ma spera di arrivare il più in alto possibile. Partecipa a Miss Italia per la prima volta ed è studentessa all’ultimo anno del Liceo scien-tifi co con indirizzo linguistico. Nel tempo libero lavora come modella e pratica hip-hop. Tifosa dell’Inter, molto deter-minata, sostiene che l’ultimo

p e n -siero prima

di presentarsi in fi nale sarà: “Devo farcela!”. Le piacerebbe essere incoronata da Dalila Di Lazzaro, che considera una bella persona. Sul sito del concorso, qualche curiosità in più su di lei: fi lm e libri preferiti, addirittura cosa pensa dei social network.

Le fi nali saranno trasmesse, come da tradizione, in diretta su Raiuno.

Forse in pochi sanno che in provin-cia esiste solo un bene in consegna al Ministero dei Beni Culturali, ed è il

FORTE DI GAVI,una fortezza storica di tipo pret-tamente difensivo costruita su un preesistente castello di origine me-dioevale. Si trova lungo la via Po-stumia che nell’antichità collegava la Repubblica di Genova al Basso Piemonte e alla Lombardia.

Dopo tante sagre, di ogni genere e qualità, ecco un vero miracolo: il Cir-colo Sardo “Su Nuraghe”

sabato 17 e domenica 18 settembre darà vita nella sua bella sede ad una due giorni ricca di signi-fi cati, sapori, cultura, storia, musica, poesia, risate. Sabato si apre con il convegno dei giovani appartenenti ai circoli sardi del nord ovest, testimo-nianza dei problemi ma anche della ricchezza che i “migranti” portano con sé. Alle 20 cena “folk e sapori” con: “pane uddiu, berveghe in cap-potto, seadas, abba pagu e binu a

rasu.”, speciali-tà inimitabili di una gastronomia tanto ricca quanto diversa da tutte le altre. Alle 21.30 di sce-na il folklore sardo con i due gruppi di ballo di Bauladu (OR) e Ittiri (SS) e, ciliegina sulla tor-ta, il coro polifonico di Pozzomaggio-re (SS) e il cabaret di Max Pisu, stel-la di Zelig.Domenica alle 11 “Messa degli emigrati” cantata dal Coro po-lifonico di Pozzomaggiore e a seguire l’intitolazione del nuovo salone del Circolo all’ex Presidente Luigi Selis.A partire dalle 19 aperitivo gratis per tutti, quindi nuova serata dedicata

ai sapo-ri sardi:

tre menù completi ,

dal pesce alla pecora,

dal maialino arro-sto alla bottarga. Infi -

ne musica, ma anche poesia, con l’esibizione dell’Orchestra Malin-da Mai, che proporrà le note immor-tali e i testi poetici di Fabrizio De An-drè, il genovese che in Sardegna trovò una seconda patria. Stavolta il Circolo Sardo di Alessandria ha “esagerato” e merita un applauso, ma soprattutto merita di esser seguito sino in fondo. Divertimento assicurato.

Sono an-cora una volta i ciclisti a doversi la-mentare per la poca at-tenzione che viene a loro dedicata. La foto si riferisce al marciapiede, che funge an-che da “stra-da” per le bici di via Maren-go., che costeg-gia il centro sportivo “Il Borsalino”.

Parliamo ancora una volta di PISTE CICLABILI “A GROVIERA” che rischiano anche di creare dan-ni alle due ruote. A criticarla gli abitanti del villag-gio Borsalino, che affermano: “A volte preferisco scendere dalla bici e farmela a piedi piuttosto che sentirla distruggersi tra buchi che sembrano crateri e pezzi di cemento rotti”. E ancora: “Questo miscuglio pedoni biciclette è peri-coloso! - afferma un signore - Ri-schiamo tutti, ci sono anche i pali e la siepe che ti viene addosso”.

La giornata inizia meglio con un po’ di colore in più. Lo sa bene Gino del Parking Bar che affaccia su piazza Berlinguer. Da quando ha aperto (sei anni fa) propone ai suoi clienti una

C O L A Z I O N E ARTISTICA fatta di disegni, decorazioni e addirittura paesaggi. “A Nata-le - spiega Gino - faccio abeti e pupazzi di neve su cappuccini e marocchi”. E se ti conosce, l’arti-sta della schiuma ti fa anche un disegno personalizzato: la bici al ciclista, cani e gatti agli amanti degli animali.

Una fi nestra sempre aperta sulla tua provincia: www.lapulceonline.it

QUANDO

PERCHÉIl Ministero al 1946 ne cura la ma-nutenzione e la promozione attra-verso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Dal 2007 l’Associazione Amici del Forte di Gavi collabora nella valorizzazio-ne. Prima castello, poi carcere, poi forte, è visitabile al costo di 2 euro dal martedì alla domenica (dalle 9,30 alle 15,30 in inverno, fi no alle 17,30 in estate). ogni ora parte una visita guidata.All’interno si tengono periodicamente rievocazioni stori-che in costume, cicli di conferenze, dibattiti e mostre fotografi che e pit-toriche.

A Miss Italia un poker di piemontesi.

Abbiamo quattro possibilità

COSACHI

DOVE

a cura di Vittoria Torriani

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15SETTEMBRE 2011 | n.17

Donna dentro (e fuori), uomo all'anagrafe. La lunga battaglia (vinta) di Stefania

“Una trans, e non un trans”. È la raccolta fi rme on line che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica del transessualismo e del transgenderismo, si dal pun-to di vista sociologico sia da quello buorocratico e legale. “Cerchiamo appoggio e identità nel riconoscere il diritto di essere umano ad ogni persona”, si legge nelle righe di spiegazione della petizione via web: “Chiediamo il diritto ad essere rico-

nosciuti per il sesso di riassegnzio-ne e non quello biologico. Queste ragazze già hanno una vita molto diffi cile, sono continuamente evita-te, emarginate, le si lascia solo con la scelta di prostituirsi per mante-nersi. Diamo almeno loro la giusta dignità e rispetto, quando vengono alla ribalta per casi di cronaca”. Ol-tre 400 persone hanno fi rmato te-lematicamente, sensibili al proble-ma. Nell’elenco c’è anche Stefania Cartasegna, nata nel tortonese. Per l’anagrafe italiana è Stefano ed è un maschio. È nato così, con i caratte-ri distintivi dell’uomo, dalla testa ai piedi. Ma quel corpo non se lo sen-tiva suo, non le apparteneva. E così, ora trentenne, non ha solo cambiato la “o” del nome in “a”, ma ha rag-giunto (“fatico-samente”) la sua identità di don-na. Mantenen-do – dopo lunga rifl essione – la “parte” maschi-le che è nata con lei. La vita di Ste-fania non è stata semplice, soprat-tutto nell’adole-scenza quando è iniziata la presa di coscienza di avere un corpo “sba-gliato”, quello di un maschio. Non è essere gay, ma essere donna in un involucro maschile. Diffi cile da comprendere, per chi non vive que-sto disagio interiore sulla propria

“Porto in giro tutti i giorni la mia storia, spero faccia rifl ettere”

pelle. Soprattutto se il disagio arri-va nel momento cruciale della vita. Genitori, amici, parenti. Stefania li ha dovuti af-frontare contem-poraneamente, e non è stato faci-le: “I primi anni delle superiori all’ITS di Torto-na non sono stati

facili. I coetanei sanno essere molto cattivi”, fa intendere che tra ragaz-zi non sono volati solo insulti. Poi la decisione di lasciare la cittadina “ristretta” ed andare, a 16 anni, a vi-vere e studiare a Milano, da amici. La metropoli la aiuta a non sentirsi

emarginata. La-vora addirittura come estetista a Mediaset, ma la-scia dopo qualche anno perché quel mondo fatto di lu-strini e frivolezze non le piace. Stefa-nia oggi si occupa di naturopatia, di-scipline olistiche. Ha insegnato nella scuola regionale di

estetica della provincia di Alessan-dria. E da sei anni fa volontariato in un progetto di miglioramento della vita dei malati oncologici. Li aiuta ad accettare la propria immagine corporea che, con la malattia, può essere cambiata, degenerata. Lei,

esempio vivente di un cambiamen-to cosciente e così radicale: “Porto

in giro tutti giorni la mia storia”, dice Ste-fania, “Permetto agli altri di vedere una realtà che altrimen-ti non conoscereb-bero o per cui non avrebbero avuto a che fare. Faccio loro rifl ettere sulla real-

Per le trans c’è

un’alternativatà”. Intanto sogna di cre-are un’asso-ciazione per il recupero di se stessi, fi nalizzata alla crescita personale e all’espressione del proprio esse-re. Dimostra tutti i giorni che per le trans c’è un’alternativa alla prosti-tuzione. Di amiche nella sua stessa situazione che hanno scelto di fare

Essendo uomo, non può accedere ai fondi per l’imprenditoria femminile

Un’adolescenza diffi cile: “I coetanei al liceo sanno essere molto cattivi”. Per questo aveva deciso di andare via da Tortona per trasferirsi a Milano

le accompagnatrici “perché guadagnano diecimila euro al mese” ce ne sono, ma

Stefania ha un lavoro nor-male, in mezzo alla gente che

le dà molte soddisfazioni: “Se si studia e ci si impegna, si evita di es-sere ghettizzate – evito certi tipi di ambienti dedicati esclusivamente a certi generi -, non è necessario fi nire su una strada per tirare a campare”. Ma i problemi maggiori subentrano per la burocrazia: “Sui documenti sono un maschio. Non posso acce-dere quindi alle agevolazioni per l’imprenditoria femminile, anche se vivo da donna, produco reddito da donna, contribuisco al mercato femminile acquistando vestiti, co-smetici e altri prodotti. Ma rientro nell’altra categoria. Per lo Stato sei maschio o femmina in base alla na-scita. Essere transgender è consi-derato un disturbo dell’identità di genere e rientra ancora nell’elenco delle malattie mentali. I gay non lo sono più”. Da qualche mese ha un partner con cui si trova bene, dopo alcune storie fi nite male: “Ho rivendicato il concetto di relazione e di accetta-zione della realtà. Se il mio partner ha dei problemi con la sua cerchia sociale e non lo risolve, preferisco lasciarlo”. Di maschile, oltre a quello che sta sotto la cintura, a Stefania è rimasto il modo di pensare lineare, diretto, schietto. “Da uomo, insomma”. La psicologia femminile, quella sottile che rende il gentil sesso un mondo ancora inesplorato, per ora, non le appartiene.

Aldo Monta

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Stefania si occupa di discipline olistiche

Page 16: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

SETTEMBRE 2011 | n.1716

Intervista a Ugo Bariani, presidente del Derthona Calcio per capire cosa lo ha spinto a intraprendere questo oneroso impegno

Alessandria città delle motoProtetti dalla Madonnina di Castellazzo, sono oltre venti i moto club attivi in tutta la provincia. La passione si divide per marche, modelli, cilindrate

Non è un caso se, cercando infor-mazioni sul web relative ai “moto club”, Alessandria appaia tra le pri-me opzioni visualizzabili. La nostra Provincia, infatti, è tra le più attive e all’avanguardia in questo singola-re ambito sportivo. Sono circa una ventina i moto club sparsi sul nostro territorio, distribuiti in modo omo-geneo e specializzati in specifi che discipline. C’è chi ha deciso di foca-lizzarsi sul ciclocross, come il M.C.

Cassinese, che ha sede a Cassano Spinola ed è attivo fi n dal 1969. Il cuore del gruppo è costituito da una scuola di minicross, a cui partecipa-

no 30 ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, provenienti anche dalle vicine re-gioni (soprattutto dalla Liguria). La società organizza 2/3 gare all’anno, che si corrono tutte sulla pista locale “Valle Scrivia” e ogni settimana riu-nisce i suoi atleti per il consueto al-lenamento domenicale. Oltre a col-tivare questi giovani talenti, alcuni dei quali in passato sono entrati nel vivaio della Nazionale arrivando a disputare i campionati europei

di ciclocross, il M.C. Cassinese dispone di altri 70 piloti iscritti in varie categorie ago-nistiche ed amatoriali. Come ci ha spiegato Bruno Pugno, Coor-dinatore e segretario del gruppo: “gli iscrit-ti al club sono 160 e comprendono anche i genitori dei piloti più piccoli. I nostri atleti partecipano a gare in tutta Italia, senza co-

munque nessun obbligo o vincolo da parte della società”. Nonostante i risultati e le prestazioni eccellenti, gli sponsor non si trovano e questa

Simone Annaratone

SPORT

Che cosa signifi ca per Lei ricoprire il ruolo di Presidente all’interno di una piccola realtà come quella del Derthona Calcio?Essere Presidente, per me, è innan-zitutto un hobby. Ora sono in pen-sione e da sempre il calcio è la mia grande passione. Fin dagli anni 90’ ho fatto par-te dello staff del settore g i o v a n i l e dell’US Ales-sandria, in par t icolare degli Allievi Nazionali e della Beret-

Calcio per passione, ma che fatica!

“Nonostante le decine di imprese in provincia, in pochissimi sono disposti a sponsorizzare il calcio medio basso

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piccola realtà riesce a sopravvive-re grazie all’autofi nanziamento: ciascun iscritto, infatti, versa an-nualmente una determinata quota. Eppure gli aspetti positivi non man-cano di certo, come ha sottolineato Pugno: “Si tratta di un ambiente sano, in cui genitori stanno a stret-to contatto con i fi gli, li seguono durante gli allenamenti e le gare, li controllano e li incoraggiano a far bene”. Oltre al ciclocross, un altro settore molto popolare tra i moto club locali è quello del “turismo”, che fa della partecipazione ai grandi raduni il suo principale cavallo di battaglia. Il M.C. Colli di Crea, fondato nel 2001, è costantemente presente ai più importanti motoraduni nazio-nali che mettono in palio coppe e trofei. Ivan Paulon, Presidente da 2 anni del gruppo, ha spiegato che “al termine di ogni raduno viene sti-lata una classifi ca a punti. Ciascuna squadra accumula un punteggio in base al numero di piloti parteci-panti e in base al numero di regioni che ha attraversato per giungere al luogo della manifestazione”. Il club è costituito da 50 iscritti e, ogni 2 anni, organizza una “motoconcen-trazione” che si tiene i primi di ot-tobre a Madonnina di Crea. Ogni mese vengono decise due uscite di gruppo, a cui prendono parte circa 15 motociclisti. Ci sono poi alcuni tesserati che gareggiano in pista in competizioni private mentre al-tri, che possiedono moto d’epoca, hanno deciso di iscriversi solo per pagare tariffe ridotte di bollo ed

assicurazione. Lo spirito del club, co-munque, rimane improntato su una linea ben precisa: “La moto per noi è uno svago e puro diver-timento. Ci p e r m e t t e di stacca-re la spina dallo stress quotidiano e vedere le cose da un’altra ango-lazione, che in auto an-drebbe persa”.Sulla stessa lunghezza d’onda si col-loca il M.C. Michelin, fondato nei primi anni 80’, i cui 50 iscritti sono tutti occupati come dipendenti alla fabbrica Michelin di Spinetta Ma-rengo. Il club organizza gite settima-nali e prende parte a diversi raduni. Alfonsino Basti, Responsabile del gruppo, ha messo in evidenza il fatto che “i turni di lavoro durante i week end fanno sì che gli iscritti disponi-bili per le nostre attività domenicali siano sempre inferiori alle attese”. Per la prossima stagione è in pro-gramma la redazione di un calenda-rio con un piccolo numero di raduni a cui è richiesta la partecipazione degli iscritti. “Potremmo avere molti più tesserati, se non ci fosse una pi-grizia così diffusa” ha dichiarato Ba-sti. “La passione per la moto nasce quando si è giovani e poi la si man-tiene col tempo. E’ diffi cile riuscire ad inculcarla già in età avanzata”.

Ha ben pochi problemi di numero, invece, il M.C. Ma-donnina dei Centauri, auten-

tico portabandiera della nostra Provincia in giro per l’Italia e

l’Europa. Presente fi n dal 1946, la società conta ben 200 iscritti ed ogni anno organizza 4 manifesta-zioni, la più importante delle quali è il celebre Raduno Internazionale, dedicato alla Vergine della Creta, protettrice dei centauri, che si svol-ge durante il secondo week end di luglio ed accoglie da 66 anni mi-gliaia di motociclisti provenienti da tutta Europa. Tra i tesserati, 40/50 sono sempre presenti ai vari radu-ni, mentre ogni domenica vengono proposte gite ed uscite. Encomiabile è anche la generosità del club, che con i suoi contributi aiuta diversi enti attivi nel sociale e vicini ai più poveri e bisognosi. Il vicepresidente del gruppo si è dichiarato soddisfat-to: “I numeri ci dicono che siamo il moto club più attivo in Italia per quanto riguarda i raduni. In questa stagione siamo stati presenti a una cinquantina di manifestazioni e ab-biamo avuto il record di avere alcuni dei nostri tesserati presenti in 5 ra-duni che si svolgevano in contempo-ranea lo stesso giorno”.

“La moto fa vedere il mondo

da un’altra angolazione”

ti. Già, durante la scorsa stagione, ho operato come Organizzatore all’interno del direttivo del Der-thona e quest’anno, Flavio Tonet-to, Amministratore della Società, mi ha proposto questo incarico di vertice, che ho accettato con pia-cere.

Quali sono le Sue attività principali in ambito so-cietario?Mi occupo soprattutto del settore burocratico e amministrativo: fi rmo trasferimenti, comunica-zioni, circolari e qualsia-si altro documento che

riguardi il Derthona Calcio. Senza la fi rma del Presidente, si può fare ben poco.

Si guadagna facendo in Presiden-te di una squadra di calcio di Serie D?Assolutamente no. E’ solo una grande passione che mi guida. Le possibilità di guadagno sono pra-ticamente inesistenti. Anzi, in mol-ti casi, gli investimenti che uno fa non tornano indietro e quindi si fi nisce pure per rimetterci. Per quanto riguarda il Derthona, è Flavio Tonetto che dà il contributo fi nanziario maggiore. Tutti noi del-la squadra dovremmo ringraziarlo per quello che ha fatto e per il pro-getto che sta portando avanti.

Ci sono diffi coltà a reperire gli

sponsor?Sì. Gli sponsor locali sono un po’ carenti. Nonostante in Provincia ci siano decine di industrie, imprese o enti di svariati tipi, in pochissi-mi sono disposti a sponsorizzare squadre di calcio che competono in categorie medio-basse. Coloro che decidono di investire in que-sto settore devono fronteggiare

costi sempre più alti e ridotte pos-sibilità di guadagno. Chi sceglie questa strada lo fa essenzialmente per passione.

Quali sono gli obiettivi del Dertho-na per questa stagione appena iniziata? In qualità di Presidente, quali sono le Sue aspettative?Quest’anno puntiamo ai play off , cercando di far meglio della passa-ta stagione. Il progetto che Tonet-to ha messo in piedi è molto ambi-zioso. Lo staff tecnico è di qualità e lo dimostra su tutti la scelta d’in-gaggiare Michelangelo Rampulla (ex portiere della Juventus) come allenatore. Personalmente con-tinuerò a svolgere il mio incarico con il massimo impegno e tanta, tanta passione. Per il futuro una cosa è sicura: se resta Tonetto, re-sto anch’io.

Page 17: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

17SETTEMBRE 2011 | n.17

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stessi, per gli altri, valore per i propri clienti. Per questo JD è da sempre prima, prima nel controllo e ricalcolo dei conti correnti, delle

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da immortalare con la mia fedele fotocamera. Sul sito www.quasifotografo.com potetete vedere il video delle fotografi e dell’uscita fotografi ca “La Luna ha un alone intorno”.

Al chiarodi luna

se giorno, la mia attenzione viene attratta dai particolari che mi danno emozione. Accompagno Riccardo in piazza Gobetti alla sua auto, dove la magia di una coppia che si esi-bisce in un “abbraccio volante” mi invita al click. Lascio Riccar-do e mi avvio verso il centro della città, in c o m p a g n i a della Luna che dall’alto mi suggerisce nuove magie

Alessandria di notte, come non l’avete mai vista. Scorci suggestivi che la rendono misteriosa e aff ascinante

SOCIETÀwww.lapulceonline.it

Ore 01:30 di domenica 14 agosto, arrivo in piazza Santa Maria di Castello, la magia dellla notte mi fa scattare le prime foto, in attesa dell’arrivo di chi mi farà compagnia in questa notte di magia. Vedo arri-vare Riccardo, con la sua attrezza-tura: fotocamera da urlo, mi illustra il funzionamento del suo cavalletto che arriva a far fare le foto “rasoter-ra”. Prima tappa è la stessa piazza Santa Maria di Castello, è poi la Luna ad indicarci le altre “magie” da cogliere. Due modi diversi di vedere la fotografi a, i colori e le geometrie di Riccardo, vedo sul suo display le luci e i colori degli edifi ci come fos-

Mauro Favaron

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SETTEMBRE 2011 | n.1718

Si porta la Sicilia negli occhi Enzo Moris Agostino, griffato Cool Made, bel moro dagli occhi neri di 27 anni che fa il personal trainer professio-nista, ma anche il modello. E come non potrebbe, con questo fi sico scolpito? Un metro e 84 per 80 chi-li, rappresenta la sua terra in tutta la sua prorompenza e con tutti i suoi profumi. Un’energia che coinvolge la sua, un modello da seguire per tutti i suoi clienti che vedono nelle sue qualità fi siche un obiettivo da raggiungere. Ama il sole, lo sport in tutte le sue

Enzo MorisAgostino

Fisico da urlo per il modello di origini siciliane, amante dello sport ma anche delle buone maniere

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GIOVANI E WEB

“Prova a prendermi” è il suo fi lm

preferito

Hanno esattamente vent’anni ma a giudicare dal sound sembrano un trio di veterani del punk sopravvissuto per miracolo alla primavera londinese del 1977. Già, perché i “The Pub 73” - per quanto abbiano mosso i primi passi ese-guendo cover di macchine da soldi più pop che punk come Sum 41, Blink 182 e Green Day- sono ora decisa-mente più inclini a sonorità grez-ze ed essenziali, p r o v o c a t o r i e , sonorità mezze nude, quasi ol-traggiose nella loro fulminante semplicità. Ed è proprio questa serie di elementi “sordidi”che li apparenta di più al punk della prima ora piuttosto che al cosid-detto “punk-pop-rock” dei giorni nostri: di pop soprattutto (eccezion fatta per qualche piccolo rivolo melodico) non c’è un bel niente. A trionfare è quel ni-chilismo in salsa britannica (ma anche

a stelle e strisce) di fi ne anni ‘70 del punk più ortodosso e sfacciato, in bianco e nero, fatto di chitarre con le corde arrugginite, “drummings” mar-tellanti e linee vocali sguinzagliate come cani rabbiosi. E il bello è che i “The Pub” lo fanno senza avvalersi di stratagemmi

come creste, borchie o uniformi del genere. In attesa del loro primo EP,

“She’s a problem”, che uscirà nei primi mesi del 2012, fatevi un giro sul moribondo “MySpace” e ascoltatevi “Never want to feeling” e “Disaster’s Man”- co-

lonne sonore ideali per eventuali risse al pub (appunto) o vandali-

smo da strada. L’embrione della band prende forma all’inizio del 2010 sotto le spoglie di un insolito duo chitarra/ voce e basso, composto rispettivamente da Giulio Legnaro e Angelo Montefi nese. Poco dopo, passato come già descritto un pe-riodo cover poco edifi cante per i mem-bri stessi, subentra fi nalmente il batte-

rista Roberto Cassano. E la

frittata è fatta: via i pezzi degli altri e largo alla

composizione originale di brani propri, in inglese, e chissenefrega se ai concerti o alle assemblee scolastiche il pubblico non conosce le canzoni. Le idee ci sono e quindi perché non raccontare con parole proprie i supplizi della scuola, dell’amore e della frustrante quotidianità dei gio-vanissimi degli anni 2000? Un tocco di chitarre imbestialite, metronomo a mille, tanta ironia, eliminazione di ogni fronzo-lo pop e via, ecco che- ancora una volta, per quanto assurda possa sembrare det-ta così- un altro capitolo di punk alessan-drino viene scritto. Durerà? Essendo una band composta da amici dalle vedute musicali più che compatibili tra di loro, è molto probabile che sì, l’avventura conti-nui. Del resto il tempo è dalla loro parte, altro che veterani del ‘77. Prossime date live: il 10 settembre a Ma-sio; l’11 alla Festa dello Sport a Spinetta Marengo.

BAND ALESSANDRINE

The Pub 73

Marco Baccari

www.myspace.com/570813761

dimensioni, i viaggi, “Prova a prender-mi” è il suo fi lm preferito e la dice lunga sulla sua fi losofi a di vita; odia l’ipocrisia e l’invidia, le sue parole d’ordi-ne sono costanza e autosti-ma.La vita gli ha insegnato che non bisogna mai abbassare lo sguardo e solo se si semina bene alla fi ne si raccoglie il dovuto. Una personalità che piace a tutte le genera-

zioni di donne, dalla ragazzina alla non-na, questo grazie ai suoi modi gentili e raffi nati che tendono però a spronare chi si trova in situazioni di diffi coltà.La notte fa parte anche del suo mondo, la sensualità dei movimenti arricchisco-no le serate genovesi e di tutta Europa.Il suo sogno è essere ricordato nel tem-po… Siamo sicuri che ci riuscirà alla grande.

Alto, moro, occhi neri. Così Enzo rappresenra la classica bellezza mediterranea

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19SETTEMBRE 2011 | n.17

C O M U N I C A Z I O N E

w w w . v o x c o m u n i c a z i o n e . i t

Comunicare nel terzo millennio vuol dire disporre di più competenze rispetto a quelle che servivano nel passato: giornali e internet, tv, radio e social networks, siti web e immagini si contendono il primato della comunicaizione ma, soprattutto, dividono le persone in fasce sempre più

diverse le une dalle altre. Per questo è fondamentale avere a disposizione, per ogni settore della comunicazione, le giuste competenze. Vox Comunicazione nasce proprio da questa esigenza ed a questa esigenza cerca di fornire le migliori risposte.

Benvenuto nel mondo dei Media 3M

Il mondo 2.0 al servizio della tua voglia di comunicare e interagire

Il movimento scout, all’interno della nostra provincia, è una re-altà poco conosciuta ma al tempo stesso assai diffusa e ben radicata. Tra le varie associazioni che lo co-ordinano, un ruolo di primo piano spetta sicuramente all’Agesci (As-sociazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Fondata nel 1974, si pro-pone di contribuire alla formazione

della persona secondo i principi e il metodo dello scoutismo. Tra gli ideali cardine dell’Agesci trovia-mo la “cittadinanza attiva” (basata sull’autoeducazione e sul senso di responsabilità), una visione cristia-

na della vita, la riscoperta dell’iden-tità interiore e di quella altrui, una dimensione internazionale imper-niata attorno alla fraternità, in cui si è “cittadini del mondo e operato-ri di pace”. L’Agesci è organizzata in modo rigidamente gerarchico, passando dal livello nazionale a quello “regionale”, per poi arrivare alle “zone” e ai “gruppi”. Proprio il gruppo rappresenta la cellula fon-damentale dell’associazione. Al ver-tice di ogni gruppo troviamo i Capi e gli adulti in servizio educativo, i quali formano la Comunità Capi e sono direttamente responsabili dei ragazzi. Diventare Capi è tutt’altro che semplice: bisogna infatti aderi-re a un Patto Associativo, in cui ven-gono sanciti i principi etici e morali, e compiere un iter di formazione di alcuni anni, al termine del quale viene rilasciato un apposito brevet-to che conferma le competenze ac-quisite. Oltre ai Capi, ogni gruppo è composto dai giovani associati, principalmente educandi, bam-bini, ragazzi e giovani adulti. Essi vengono suddivisi, a seconda della loro età, in tre fasce o “branche”: i Lupetti e le Coccinelle (L/C) dagli 8 agli 11 anni, gli Esploratori e le Gui-de (E/G) dai 12 ai 16 anni, i Rover e le Scolte (R/S) dai 16 ai 21 anni.

Per essere buoni cittadini si parte dalle coccinelle

I ragazzi di ciascuna branca svol-gono le attività all’interno di sotto-gruppi chiamati “unità”: il Branco (Lupetti), il Reparto (E/G), e il Clan (R/S), all’interno del quale c’è un primo momento chiamato Novizia-to. Come ci ha spiegato Laura, Capo Scout: “In Alessandria esistono 3 gruppi, che prendono il nome dal-la città in cui si trovano, seguita dal

numero. Tutti fanno riferimento ad una parrocchia: Santa Lucia per il gruppo Alessandria1, il Duomo per il gruppo 2 e San Baudolino per il 3. I 3 gruppi sono autonomi, indi-pendenti e portano avanti propri

progetti o iniziative particolari. Tuttavia capita, alcune volte, di svolgere attività coordinate tra più gruppi. L’intero percorso di crescita di ciascuno scout ha, come punto fi nale, il rag-giungimento della partenza”. Con questo termine s’intende quel momento in cui il giova-ne ha ormai compiuto 21 anni ed ha terminato il suo servizio nel Clan, e decide di compiere

una certa “scelta di vita”. Questa scelta può essere quella di presta-re servizio all’interno della società, di intraprendere un atto di fede, oppure di diventare “cittadino at-

Simone Annaratone

singole Comunità elaborano un pro-getto per stabilire gli obiettivi futuri ed organizzare i momenti di forma-

zione. L’obiettivo dello scoutismo, insomma, è fornire ai giovani la possibilità di diventare “buoni citta-dini”, responsabili e volenterosi nel migliorare la propria società, oltre ad essere convinti sostenitori della fratellanza fra i popoli. Esso si basa su un semplice codice di valori, sul principio dell’”imparare facendo” che incoraggia l’esperienza attiva e partecipata, sulla responsabilità e sulle capacità decisionali. Tutto questo, senza dimenticare la conti-nua sfi da per offrire ai giovani atti-vità sempre più stimolanti ed inte-ressanti. Formazione del carattere, abilità manuale, salute e servizio al pros-simo: sono queste le solide fonda-menta su cui si regge l’intero movi-mento scout, la cui essenza è stata ben riassunta da Robert Baden-Po-well, fondatore dello scoutismo nel 1907: “Noi vogliamo insegnare ai nostri ragazzi non soltanto a gua-dagnarsi la vita, ma a vivere, cioè godersi la vita nel senso più elevato della parola”.

Tre i gruppi di scout in città, che prendono il nome dalle parrocchie di appartenenza

Braghe corte fi no a 21 anni, poi la “partenza”. Alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid c’erano molti scout alessandrini

tivo” dal punto di vista politico. La decisione spetta unicamente al ragazzo, il quale può anche rifi utare e termi-nare defi nitivamente la sua esperienza nel mondo scout. Le atti-vità di ogni gruppo va-riano a seconda dell’età e dell’unità d’apparte-nenza. Gli Esplorato-

ri e le Guide, ad esempio, durante l’estate organizzano dei campi di reparto, i quali sono fi ssi e pongo-no i ragazzi a stretto contatto con la natura. Al contrario, i Clan intra-prendono le “routes”, campi mobi-li caratterizzati dal cammino e da continui spostamenti, senza un luo-go fi sso in cui dormire o mangiare.

I ragazzi del Clan, inoltre, svolgono attività di volon-tariato nel grup-po oppure in enti esterni e periodi-camente si riuni-scono per discu-tere il programma dell’anno. Anche i Capi organizzano numerose riunioni all’interno di ciascuna Comunità, partecipano alle assemblee di zona e a quelle regionali. Ogni anno le

SOCIETÀwww.lapulceonline.it

Page 20: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

SETTEMBRE 2011 | n.1720

Prendetevela pure... ma sul ridere!

Freddure alessandrine

Alla fi ne di agosto si è festeggiato il Ca-podanno alessandrino. Con la manovra economica sono stati tagliati gli ultimi 4 mesi dell’anno

Con la chiusura del teatro regionale ales-sandrino la città non ha più un polo cultu-rale forte e strategico. E come se non ba-stasse, in corso Roma non c’è più gnocca

Il teatro regionale alessandrino rimane ancora chiuso per amianto. Per la prossi-ma stagione spettacoli dirottati all’ Etrenit di Casale

Anche ad Alessandria scovati nullate-nenti con il Suv in giardino. Meglio in giar-dino che contromano in autostrada

In provincia sono in aumento i furti di benzina direttamente dalle automobili parcheggiate. E’ la fi liera corta

Bossi a Brunetta: “E’ un nano che ci ha rotto i coglioni”. A breve il governo rutterà il prossimo decreto

Secondo una recente indagine troppa Tivù accorcia la vita. Sul bollettino del ca-none Rai verrà stampata la scritta “Nuoce gravemente alla salute”.

In Usa è allarme per l’ameba che si nutre del cervello umano. Era passata anche nel nostro Parlamento, ma dopo due giorni stava morendo di fame

Dopo l’ultima manovra, Asti e Alessan-dria potrebbero unirsi. Chi fa la donna?

Feste d’estate: Capodanno ad Alessan-dria e Carnevale a Cuccaro. A dicembre al posto di Babbo Natale arriverà una bagni-na di Baywatch

Piercarlo Fabbio: un’opera come il ponte Meier ha due momenti, uno sommerso e uno emerso. Mi sono già perso ...

A Moncalvo un uomo ha minacciato l’ex fi danzata con una Beretta del 1934. Quest’anno va di moda il vintage

Walter Veltroni: “occorre dimezzare il numero dei parlamentari”. Entro breve si attende la seconda dichiarazione: “...ma anche raddoppiarli”

Piercarlo Fabbio: “ci sono forze politiche abituate al pensiero debole o al relativi-smo etico”. Sempre meglio di quelle pro-pense al meteorismo

L’Amministrazione Comunale di Alessan-dria ha vinto il premio “Modello di buone pratiche per le politiche familiari”. L’asses-sore Curino sarà la nuova Tata Lucia

La prossima Miss Italia dovrà essere col-ta. Praticamente sarà un concorso al di fuori della politica

Umberto Eco riscriverà “Il nome della rosa” per adattarlo alle nuove generazioni. Il nuovo titolo sarà “Scusa ma ti chiamo rosa”

Il Pd alessandrino per le elezioni 2012 punterà ad avere un nuovo ciclo. Centina-ia di assorbenti intimi sventolanti

IL MORSO DELLA PULCE

Fabu

VAFFANBAGNO

Avete mai pensato di scegliere il locale, il negozio o il bar in cui andare in base alla pulizia dei servizi?

Buono stato Medio stato Cattivo stato

Vaff anbagno è la rubrica che fa per voi: ogni mese verranno giudicate alcune toilette visitate (e fotografate) da La Pulce. Aspettiamo anche le vostre recensioni! Poche righe di descrizione, corredate da una o due foto, e alcuni giudizi. Facile come ...tirare l’acqua! [email protected]

LUNA TURCAAbazia di Masio - Agosto 2011 Che dire di questo wc particolare e a dir poco grottesco? A cominciare dalla presenza della scopa vicino allaturca che sembra dire: “Pensaci tu”. Carta igienica: sìSapone lavamani: sìSalviette: sìAsciugamani: noPulizia: n.p. Valore aggiunto? I cartelli!Non va: il cestino sotto al lavandino

GELATERIA VISCONTIPiazza Conciliazione, Acqui Terme - Agosto 2011 Visto il resto del locale ci si aspetterebbe un bagno migliore. L’ingresso non è male ma il bagno in sé è molto spoglio. Diciamo: c’è l’indispesabile.

Carta igienica: sìSapone lavamani: sìSalviette: sìAsciugamani: noPulizia: buona

Valore aggiunto? L’arredamento modernoNon va: è molto asettico, mosaico a parte

MODA

(S)carpe diemTutto quello che avete sempre pensato dei personaggi alessandrini e non avete mai osato dire

Estate dura per gli amanti del fashion style. Con il caldo uomini e don-ne abdicano al

buon gusto pur di essere freschi e comodi. Lo si nota anche dai piedi: in queste due foto di eventi uffi ciali si vede una vasta gamma di come non si do-vrebbero calzare le scarpe. Abbiamo mozzato le te-ste dei “colpevoli” perché in fondo in fondo siamo magnanimi e vogliamo dar loro una seconda op-portunità. Ma ragazzi una strigliata non ve la toglie

proprio nessuno... Pedalini bianchi, mocas-sini senza calze, fantasmi-ni e abbi-n a m e n t i scarpe-pan-taloni da thriller. C’è chi, per sembare gggio-

vane, ruba

forse le s c a r p e da run-

ner coloratissime al fi glio: che sia un messaggio politi-co (della serie, io

sì che consumo le suole tra la gente)?

Menzione speciale alla simpatica Mi-

chela Moccagatta, organizzatrice del Ca-podanno Alessandri-no che, nella città del cappello, ha deciso di mettersi in testa la lo-candina della manife-stazione, con tanto di razzo.

PER LA TUA PUBBLICITÀ SU

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+39 393 2721200w w w . l a p u l c e o n l i n e . i t

cas-ze,

ero-ba

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Page 21: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

21SETTEMBRE 2011 | n.17

www.lapulceonline.it PASSATEMPO

GIOCACON NOI!

C R U C I P U Z Z L E M A N D R O G N O

ABAZIA

AMISANO

BARBERA

BISTAGNO

BOSCO

CABELLA

CAIRO

DEBERNARDI

GAMONDI

NOVESE

OLIVOLA

PEANO

PIEVE

POZZOLO

SEZZADIO

STROZZI

ZANZI

Cercate le parole contenute nello schema (in orizzontale, verticale, da destra a sinistra e da sinistra a destra, dall’alto in basso, dal basso in alto ). Le lettere rimanenti formeranno la “chiave”.

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C R U C I V E R B A A L E S S A N D R I N OI L P E R C O R S O D E L L A P U L C E

Le defi nizioni in grassetto sono a “tema” sulla provincia di Alessandria

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ORIZZONTALI

1) La seconda lettera, 3) Ha dato il nome alla Bibliote-ca Civica di Alessandria, 8) Uno, a Londra, 9) Le pari grado di... Teresa Michel, 11) Le consonanti nell’elsa, 12) Fa lo stesso eff etto del Viagra..., 13) Il nome del re-gista Burton, 15) Nell’olmo, 16) Palermo, per l’ACI, 18) Salario di un giorno, 21) Ente Morale, 22) Tutt’altro che forte, 23) Il verbo del gene-roso, 24) Paese nel torto-nese, 26) Trento, 27) Pietro,

pittore alessandrino, 28) Cavalli pezzati, 30) Navrati-lova, ex tennista (iniz.), 31) In mezzo... alla coda, 32) Fu sindaco di “transizione” ad Alessandria, 36) Albero secolare africano, 37) Gene-re musicale e moda punk rock giovanile.

VERTICALI

1) Campione giamaicano di atletica, 2) Minaccia nasco-sta, 4) Un codice bancario, 5) Fausto della musica leg-gera italiana, 6) Frazione

a nord di Alessandria, 7) Osservatorio Territoriale Infrastrutture, 10) Perito, 14) Esalazioni tossiche del depuratore, 17) Chiude la preghiera, 19) L’associazio-ne dei giornali on line, 20) Il ruggito... nei fumetti, 22) Computer da casa, 25) Area desertica sudafricana, 28) Lo sport di Antonio De Santis, 29) Nome di donna, 32) Bottino, giornalista alessandrino (iniz.), 33) Dio egizio del sole, 34) Co-mune in provincia di Geno-va, 35) Il centro di Como.

trova ledifferenze

1

2

La foto 2 ha 8 diff erenze rispetto alla foto 1. Trovale!

Partendo dalla prima parola, fi no all’ultima, inserire i termini riportati in fondo, seguendo un ordine logico o grammaticale.

BANCO | CASTELNUOVO | FALÒ | FUOCHI | GARIBALDI | MERCATO | PAVESE | SCUOLA

CINO BOZZETTI | BOLLENTE | BORGORATTO | PATATA | PITTORE | PELLIZZA | VOLPEDO |

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Le soluzioni del Cruciverba e del Crucipuzzle saranno pubblicate nel prossimo numero.Per Trova le diff erenze e Il Percorso della Pulce... Gira pagina!

CHIAVE (10): Il paese della sagra degli gnocchi

Page 22: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

SETTEMBRE 2011 | n.1722

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CASE VENDITA/AFFITTO

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Signora italiana referenziata cerca lavoro come badante o collaboratrice domesti-ca, 24 ore su 24, massima serietà (anche sostituzioni ferie). Tel. 3663300595.

La musica di due violini per la vostra ce-rimonia nuziale? Se siete interessati, po-tete chiamare il 328 2217308.

Italiano 45enne pensionato, off resi qua-le assistente anziani o chi ne avesse bi-sogno, anche nelle ore notturne e giorni festivi. Tel. 347 9132324.

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Vendo Vespa Primavera del 1979, iscrit-ta al registro storico, motore nuovo e originale, colore blu marine. Vendo con portapacchi posteriore, copri ruota e ca-valletto laterale. € 2500. Telefonare ore pasti 3286382989.

Ducati multistrada s, modello touring, colore rossa, km 5000, giugno 2010, pari al nuovo, euro 16000. Cell 329 0032978

Moto KTM 250 GS REGOLARITA 1980 (non targata) vendo. € 2500. Cell. 3398512650.

Piaggio Beverly Tourer 300, anno 2009, km 4300, bauletto e poggiaschiena, ori-ginali piaggio, in garanzia fi no a maggio 2011, euro 3000. Cell 335 5605067.

Pensionato con furgone Hyunday eff et-tua piccoli traslochi da qualunque parte.Massima serietà. Tel. 333 7112333

Ragazza 22enne, esperienza bar coctail, hotel colazioni, cassa supermercato, animatrice bambini cerca lavoro in ogni campo. Tel. 349 1004748 - 0131 444523.

Operatore Sociale Sanitario abilitato e referenziato, decennale esperienza nel settore assistenziale, percorsi rialibitativi/recupero funzionale, impiego protocolli di prevenzione Lesioni da pressione. Co-noscenza aggiornata Ausilii, esperienza nella preparazione diete personalizzate, disbrigo pratiche invalidità/accompa-gnamento, dal 2007 abilitato 118, dispo-nibilità auto per visite/trasferimenti ecc. Tel. 0143 319868 / 329 5389188.

Signora 40enne, libera da impegni, cerca lavoro come badante, assistenza anziani o altro. Totale disponibilità. Libera subi-to. Tel. 348 1743672.

Cerco lavoro in impresa di pulizie o ri-storanti. Disponibile subito, anche come aiuto cuoco o fattorino. Tel. 333 3537082

Signora italiana, seria e referenziata, stira il vostro bucato a € 1,00 a capo (compre-se lenzuola, camicie, pantaloni ecc.), capi piccoli (tovaglioli, federe e capi bimbo) 0,50 cent. Ritiro e consegna a domicilio gratuiti. Massima serietà e igiene. Tel 347 1208679, Simona.

Imbiancatura, riparazioni piccoli traslo-chi e ristrutturazioni a prezzo modico Tel 342 0761041.

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Maestro sportivo, media età, cerca lavo-ro nei pub, locali notturni o agriturismo, anche come cantante pianobar. Disponi-bile giorno e notte. Tel. 348 0846492.

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Ragazzo ventitreenne, italiano, automu-nito, patente A, CE, DE. ADR cisterne/cassoni, carta cromotacchigrafo elettro-nico, esperienza biennale veicoli militari pesanti, cerco lavoro come autista. Tel. 331 2051939/ 333 7926834.

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Page 23: La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

23SETTEMBRE 2011 | n.17

COMPILA IL COUPON PER L’INSERZIONE GRATUITAIndice delle categorie

AUTO-MOTO

01 - AUTO VENDITA/ACQUISTO

02 - CICLI E MOTOCICLI

03 - ACCESSORI

04 - CAMPEGGIO E NAUTICA

05 - MACCHINE AGRICOLE

IMMOBILIARI

10 - ALLOGGI VENDITA/AFFITTO

11 - CASE VENDITA/AFFITTO

12 - CASE VACANZA VENDITA/AFFITTO

13 - ATTIVITA’ COMMERCIALI

14 - RUSTICI E TERRENI

LAVORO

20 - LAVORO CERCASI

21 - LAVORO OFFRESI

22 - LEZIONI PRIVATE

MERCATINO

30 - ABBIGLIAMENTO

31 - TECNOLOGIA

32 - ANTIQUARIATO E COLLEZIONISMO

33 - ARREDAMENTO

34 - ANIMALI

35 - VARIE

Spett.le La Pulce nell’Orecchio

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TESTO DA PUBBLICARE categoria n.

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SI PREGA DI SEGNALARE (CON LE MEDESIME MODALITA’ ) GLI ANNUNCI CHE NON HANNO PIU’ BISOGNO DI ESSERE PUBBLICATI.

PER INVIARE IL COUPON:per posta, in busta chiusa, a: La Pulce nell’Orecchio - Largo Bistolfi , 3 - 15121, AlessandriaVia fax al numero: 0131 481374; via e-mail a [email protected].

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Cerco madrelingua arabo in Alessandria, possibilmente del Marocco. Laura, tel. 347 3436183.

Diplomato al Conservatorio, con plurien-nale esperienza di insegnamento, im-partisce lezioni di violino, teoria e solfeg-gio, anche a domicilio. Tel. 3282217308.

Insegnante, pluriennale esperienza, im-partisce lezioni di italiano, latino, france-se, matematica, fi losofi a per alunni delle elementari, medie e superiori. Tel. 333 5238772.

Insegnante ruolo scuola media con espe-rienze superiori impartisce lezioni di tutte le materie, inglese, latino, tedesco e italia-no a tutti i livelli. Prima lezione gratuita. Tel al 339 4825702, 331 2242874.

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Ciao, sono CIP e voglio raccontarvi la mia triste storia. Sono stato abbandonato 3 anni fa insieme al mio fratellino, siamo

SOLUZIONI DEL NUMERO DI AGOSTO 2011Trova le diff erenze

Il percorso della PulcePercorso 1: ACQUI TERME, BOLLENTE, PATATA, GNOCCHI, BORGORATTO, CINO BOZZETTI, PITTORE, PELLIZZA , VOLPEDO, PESCAPercorso 2: SCRIVIA, CASTELNUOVO, FUOCHI, FALÒ, PAVE-SE, SCUOLA, BANCO, MERCATO, GARIBALDI, OROLOGIO CHIAVE: CORTESE

stati salvati e dati in adozione ad una famiglia che ci teneva sempre chiusi in cantina e cosi chi ci a dato in adozione e ve-

nuto a riprenderci. Siamo stati di nuovo adottati, ma separatamente e io sono stato adottato da un signore single, in-vece il mio fratellino da una famiglia che ha altri gatti. Ma purtroppo anche lui non mi vuole più tenere dice “troppo impegno, quando vado via non so dove portarlo,troppi peli in casa, difatti non mi ha mai fatto entrare nella camera da let-to e salotto, morale non mi vuole certo bene e io vorrei trovare una famiglia che sappia coccolarmi, perché io vado mat-to per le coccole. Sono buono,castrato e vaccinato. Chiama il 3393033241.

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