La psicologai dello sviluppo-tra teorie, modelli e dibattti

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Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano. MODULO 1 LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI Cap. 1 e Cap. 2

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MODULO 1

LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: TRA TEORIE, MODELLI E DIBATTITI

Cap. 1 e Cap. 2

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COSA INTENDIAMO PER “SVILUPPO”?

Lo sviluppo è costituito dalle dinamiche di quel processo di cambiamento che comincia con il concepimento e si dipana lungo tutto il corso della vita. Oggi prevale un approccio del «ciclo di vita» (life-span) secondo il quale lo sviluppo e il cambiamento durano per tutta la vita.

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Periodo prenatale il lasso di tempo compreso tra il concepimento e la nascita, della durata di circa 9 mesi. Da singola cellula a organismo.

Prima infanzia (infancy) il periodo evolutivo che va dalla nascita ai 18-24 mesi d’età circa.

Seconda infanzia (early childhood)

il periodo evolutivo che va dalla fine della prima infanzia fino ai 5-6 anni d’età circa; talvolta è chiamato periodo prescolare.

Fanciullezza (middle and late childhood)

il periodo evolutivo che va dai 6 agli 11 anni d’età circa; talvolta è chiamato periodo scolare.

Adolescenza il periodo evolutivo che segna la transizione dall’infanzia all’inizio della vita adulta; comincia intorno ai 10-12 anni e finisce tra i 18 e i 22 anni.

Adultità emergente (emerging adulthood)

dopo l’adolescenza inizia un periodo evolutivo che va dai 18-22 anni fino ai 25-30 anni, che segna la transizione dall’adolescenza all’età adulta vera e propria.

Età adulta dai 30 fino a circa i 55 anni. L’inizio è segnato dall’instaurarsi di una relazione di coppia stabile, dal diventare genitori e dall’avvio di una carriera professionale.

Età anziana si suddivide in giovani anziani (56-65 anni), anziani medi (65-75), vecchi (76-85) e grandi vecchi (>86 anni).

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Processi e periodi di sviluppo

L o s v i l u p p o è i l r i s u l t a t o dell’interazione di diversi processi: • biologici: cambiamenti nel corpo

dell’individuo; • cognitivi : cambiament i nel

pensiero, intelligenza e linguaggio individuo;

• socio-emotivi: cambiamenti nelle re laz ioni del l ’ indiv iduo con persone, nella sfera emotiva e nella personalità.

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1. Natura vs Cultura (Nature/Nurture) – Nature: l’eredità biologica di un organismo – Nurture: le influenze ambientali a cui è esposto un individuo

• Implica il dibattito che cerca di stabilire se lo sviluppo è influenzato prima di tutto dalla natura o dalla cultura.

• I sostenitori della “natura” ritengono che l’influenza più significativa sullo sviluppo sia quella esercitata dall’eredità biologica; i sostenitori della “cultura” ritengono che siano le esperienze derivate dall’ambiente le più importanti.

• Ad oggi visione non semplicistica: fattori biologici e ambientali interagiscono per produrre variazioni nello sviluppo degli individuo.

DIBATTITI RELATIVI ALLO SVILUPPOCAPITOLO 1: INTRODUZIONE

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2. Continuità vs Discontinuità • Questo dibattito è volto a determinare se lo sviluppo è costituito

da cambiamenti graduali e cumulativi (continuità), o da fasi distinte tra loro (discontinuità).

• Lo sviluppo umano è più simile a quello di un germoglio che cresce fino a diventare una quercia o a quello di un bruco che improvvisamente diventa farfalla?

CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

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Secondo i teorici della continuità lo sviluppo prevede un’accumulazione armoniosa e regolare di abilità e i cambiamenti si sommano o sviluppano da abilità già acquisite in maniera cumulativa o quantitativa senza salti improvvisi.

Secondo i sostenitori della discontinuità lo sviluppo è paragonato a una serie di gradini o fasi separate in cui, nel passaggio dall’uno all’altro, le abilità dell’individuo si riorganizzano in una serie di comportamenti qualitativamente nuovi.

Ad oggi buona parte dei ricercatori considera lo sviluppo come una presso per la maggioranza continuo e quantitativo che però viene interrotto da periodi discontinui di cambiamento.

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3. Prime esperienze vs Esperienze successive - Il dibattito si concentra sulla misura in cui le prime esperienze

(specialmente durante la prima infanzia) o le esperienze successive sono fattori-chiave nello sviluppo infantile.

- Le culture occidentali tendono a supportare l’idea che le prime esperienze siano più importanti di quelle successive.

- La maggior parte delle altre culture, invece, crede che sino più importanti per lo sviluppo le esperienze successive alla prima infanzia.

4. Dominio-generale vs Dominio-specifico Nuove abilità hanno conseguenze su altri domini? - Dominio generale, lo sviluppo coinvolge simultaneamente e

uniformemente tutto il sistema cognitivo → mente: mela - Dominio-specifico, lo sviluppo avviene secondo modi e ritmi

diversi nelle diverse aree della conoscenza, con impatto limitato sugli altri domini → mente: arancia (spicchi)

CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

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5. Periodi critici e sensibili

Periodo critico: periodo dello sviluppo in cui determinate esperienze sono indispensabili perchè si verifica uno sviluppo tipico. Es. apprendimento lingua o bambini deprivati.

Oggi si preferisce parlare di..

Periodo sensibile: periodo dello sviluppo in cui determinate esperienze sono importanti per uno sviluppo tipico. Se in questo periodo non si verificano tali esperienze lo sviluppo tipico potrebbe ancora avvenire.

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PROSPETTIVE SULLO SVILUPPO1.CARATTERISTICHE INDIVIDUALI E INFLUENZE CONTESTUALI Punto di vista interazionista

2.CONTESTI CULTURALI Analisi dei diversi setting e culture di sviluppo

3.LA PROSPETTIVA ECOLOGICA (vedi dopo)

4.LA PROSPETTIVA DEL CICLO DI VITA Ipotesi sullo sviluppo come processo che continua nel corso dell’intero ciclo di vita, dal periodo neonatale alla terza età. Include negli studi una prospettiva storica. Effetto noto come effetto coorte: la coorte di età sta per un gruppo di individui nati nello stesso anno o in generale in uno stesso periodo storico con condivisione di stesse esperienze storiche

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3. PROSPETTIVA ECOLOGICALa teoria sistemico-ambientale di Bronfenbrenner (attualmente chiamata bioecologica in virtù del recente inserimento delle influenze biologiche) afferma che lo sviluppo sa influenzato da cinque sistemi ambientali: • Microsistema: tutte le situazioni in cui l’individuo vive (famiglia, coetanei

scuola…) • Mesosistema: implica relazioni tra i microsistemi o le connessioni tra contesti

differenti (esperienze familiari-scolastiche; scolastiche-chiesa…) • Esosistema: esperienze vissute in altri contesti sociali che influenzano ciò che

l’individuo vive nel suo contesto più immediato (es. lavoro su relazioni) • Macrosistema: la cultura in cui gli individui vivono (schemi ideologici e

istituzionali) • Cronosistema: cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni

che avvengono nel corso della vita, così come le circostanze sociali e storiche. Possono originarsi dal singolo (pubertà, malattie gravi) o dal mondo esterno (separazione genitori, guerra, pandemia).

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DI COSA SI OCCUPA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO?

1. descrivere il cambiamento che si verifica nel corso dello sviluppo

2. trovare una spiegazione a questo cambiamento

→ formulazione di TEORIE per trovare risposte plausibili, coerenti e valide che aiutano a

- integrare le informazioni esistenti e organizzarle in spiegazioni coerenti sui processi di sviluppo degli individui

- generano ipotesi e predizioni verificabili sui comportamenti degli individui

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Prospettive storiche sull’infanziaProspettiva del peccato originale

Sostenuta nel Medioevo, consiste nell’idea che i bambini appena venuti al mondo siano creature malvagie e che l’educazione abbia lo scopo di rimuovere il peccato dalla loro vita.

Prospettiva della tabula (Locke)

Sostiene che i bambini siano come delle “tavolette raschiate” su cui agisce in maniera determinante l’educazione e l’esperienza; genitori devono trascorrere tempo con i loro figli per aiutarli a diventare membri della società.

Prospettiva della bontà innata (Jean-Jacques Rousseau)

Sostiene che i bambini siano innatamente buoni e che dovevano crescere in modo naturale, limitando il controllo genitoriale.

Nel corso dei secoli la nostra visione dell’infanzia è cambiata sostanzialmente .Oggi noi concepiamo l’infanzia come un periodo molto ricco di avvenimenti che pone le basi della vita adulta ed è completamente distinta da essa. Non è più concepita come un periodo di attesa durante i quale gli adulti devono tollerare l’incompetenza dei giovani.

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• Lo studio moderno dello sviluppo infantile – Alla fine del XIX secolo la psicologia si afferma come disciplina

scientifica. Williams James (1890) posizione empirista su abilità percettive dei bambini (blooming buzzing confusion)

– L’approccio alla psicologia umana passa da una prospettiva strettamente filosofica a osservazioni ed esperimenti sistematici:

• Alfred Binet: compiti per studiare l’attenzione e la memoria • Arnold Gesell: la cupola fotografica permette di fare osservazioni

non intrusive; lo sviluppo dipende da fattori biologici e maturazionali • G. Stanley Hall: pioniere di uso di questionari con ampi gruppi di

bambini – Studio scientifico in cui i ricercatori osservano direttamente il

comportamento dei bambini, conducono esperimenti e ottengono informazioni anche rivolgendo domande a genitori e insegnanti.

– Introduzione di nuove metodologie e sviluppo di diverse teorie. – Allargamento del concetto di sviluppo all’intero ciclo di vita.

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COMPORTAMENTISMO• Scuola di pensiero psicologico di rilievo nei primi anni del XX

secolo. Enfatizza il ruolo dell’apprendimento nel comportamento umano, che provava a descrivere alla luce di questa funzione.

• Watson, Thorndike, Pavlov e Skinner

• FORME DI APPRENDIMENTO –Condizionamento classico (Pavlov e Watson) –Condizionamento operante –Premi e punizioni

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• stimolo incondizionato (SI): stimolo capace di evocare in modo riflesso una risposta incondizionata (RI). Es cibo → secrezione salivare

• uno stimolo neutro (definito stimolo condizionato, SC), come un suono o una luce, biologicamente non significativo.

La fase di apprendimento del paradigma consisteva nel presentare più volte al soggetto sperimentale (un cane) lo stimolo condizionato (suono) insieme allo stimolo incondizionato (cibo). Con il procedere di questa fase si osservava che lo stimolo condizionato (SC) sembrava assumere le proprietà dello stimolo incondizionato (SI), ovvero portava alla produzione di una risposta condizionata (RC): il cane iniziava a salivare anche alla sola presentazione del suono. La risposta si dice condizionata perchè non è attivata direttamente da uno stimolo naturale (cibo), ma da uno stimolo diverso (suono) associato per lungo tempo allo stimolo naturale.

CONDIZIONAMENTO CLASSICO (PAVLOV)

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Risposta condizionata (salivazione)

Stimolo condizionato

Risposta incondizionata

(salivazione)

Stimolo neutrale (metronomo)

Stimolo incondizionato

Stimolo incondizionato

Stimolo condizionato

Risposta condizionata (salivazione)

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Esperimento del piccolo Albert - Watson e Rayner

SI (rumore forte)

RC (paura)

SC (topo peloso)

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CONDIZIONAMENTO OPERANTE (SKINNER)

Tipo di apprendimento che dipende dalle conseguenze del comportamento dell’individuo; l’aggiunta all’ambiente di stimoli graditi (rinforzo positiva) o la rimozione di stimoli sgraditi (rinforzo negativo) come conseguenza ad un comportamento rafforza quel comportamento; l’aggiunta di stimoli sgraditi (punizione positiva) o la rimozione di stimoli graditi (punizione negativa) come conseguenza ad un comportamento, indeboliscono quel comportamento.

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Comportamentismo continua ad avere un’ influenza importante sulla moderna psicologia dello sviluppo. Condizionamento operante applicato in numerosi programmi formativi per aiutare genitori e insegnanti a migliorare la condotta e risultati scolastici dei bambini.

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APPROCCIO MATURAZIONISTA

•L’emergere delle abilità dei bambini è dettato in gran parte da un’influenza genetica

•″Biological timetables″ programmazioni biologiche traiettorie di sviluppo in ordine determinato predeterminate dai geni della nostra specie

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LA TEORIA PSICODINAMICA• In questo approccio allo sviluppo derivato dalla teoria di Freud lo sviluppo avviene

attraverso fasi discrete ed è determinato soprattutto dalle pulsioni biologiche, influenzate dai contatti con l'ambiente e dall’interazione delle 3 componenti della personalità:

- ES: pulsioni istintive della persona; è la prima componente della personalità a evolversi e funziona sulla base del principio del piacere.

- IO: area razionale legata alla realtà e cerca la gratificazione dei proprio bisogni attraverso una condotta socialmente appropriata.

- SUPER-IO: emerge con la crescita quando il bambino internalizza i principi morali, i valori e i ruoli imposti dai genitori e società e sviluppa una coscienza, ossia l'abilità di applicare quei valori alle sue azioni

• Secondo Freud l’individuo attraversa 5 fasi di sviluppo psicosessuale, nelle quali il piacere è legato a zona erogena e la personalità adulta è determinata dal modo in cui risolviamo i conflitti tra queste prime fonti di piacere e le esigenze imposte dalla realtà.

• Le prime esperienze di vita hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo seguente per Freud.

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TEORIA PSICO-SESSUALE DI FREUD, PRENDE 5 FASI: • Fase Orale (nascita- 1 anno e mezzo): Il piacere del neonato si

concentra nella bocca. L’attenzione è rivolta ad alimentarsi e a portare oggetti alla bocca.

• Fase Anale (1 anno e mezzo- 3 anni): Il piacere del bambino si concentra nell’ano. Enfasi sull’addestramento all’uso del vasino: prima esperienza con la disciplina e le autorità.

• Fase Fallica (3-6 anni): Il piacere del bambino si concentra nell’area genitale. Aumento delle pulsioni sessuali suscita curiosità nei bambini e li avverte delle prime differenze di genere (periodo critico per formazione identità di genere). Sfida: Complesso di Edipo: intenso desiderio del bambino di sostituirsi al genitore dello stesso sesso per godere dell’affetto del genitore del sesso opposto; si risolve intorno a 5-6 anni.

• Fase di Latenza (6 anni - pubertà) : Il bambino reprime i suoi interessi sessuali e sviluppa abilità sociali e intellettuali. Enfasi su educazione.

• Fase Genitale (da pubertà in poi): Un periodo di risveglio sessuale; la fonte del piacere sessuale diventa qualcuno al di fuori della famiglia

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Erik Erikson ha formulato una teoria dello sviluppo che abbraccia tutte le età della vita, dalla nascita alla vecchiaia, individuando per ciascuna fase di vita uno specifico compito, un “dilemma psicosociale”, che nasce dalla relazione tra l’individuo e l’ambiente: l’individuo deve affrontarlo e superarlo per poter accedere allo stadio successivo. Questi dilemmi consistono in una coppia di due termini opposti: uno indica una conquista, l’altro il fallimento.

TEORIA PSICO-SOCIALE DI ERIKSON

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• Stadi psico-sociali (non psico-sessuali) riflettono la natura sia sociale che sessuale dello sviluppo.

• Motivazione primaria di natura sociale, stare insieme agli altri vs sessuale (Freud).

• Importanza sui cambiamenti evolutivi durante tutto l’arco di vita nella costruzione della personalità vs Freud (importanza primi 6 anni di vita)

• Freud vede le prime esperienze come più importanti rispetto a quelle successive. Erikson enfatizza l’importanza tanto delle prime quanto delle esperienze successive.

CONFRONTO TEORIA SVILUPPO DI ERIKSON VS FREUD

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– L’etologia sostiene che il comportamento è fortemente influenzato dalla biologia e dall’evoluzione ed è caratterizzato da periodi critici o sensibili -> imprinting : forma di attaccamento repentina e biologicamente innescata, comportamento adattivo per creare vicinanza tra neonato e genitore.

– L’approccio etologico di Konrad Lorenz e degli zoologi europei spinse gli psicologi dello sviluppo americani a riconoscere le basi biologiche del comportamento.

– La teoria dell’attaccamento di Bowlby applica i principi della teoria etologica allo sviluppo umano. Studia valore adattivo delle relazioni umane.

TEORIA ETOLOGICA

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– Domande su apprendimento spontaneo: insight – Cosa c’è nella scatola nera? -> studio processi

mentali – Le Teorie cognitive più importanti sono:

• la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura • la teoria di Piaget sullo sviluppo cognitivo, • la teoria cognitiva socio-culturale di Vygotskij • la teoria dell’elaborazione delle informazioni.

LE TEORIE DELLO SVILUPPO COGNITIVO

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LA TEORIA DELL'APPRENDIMENTO SOCIALE

Sottolinea l’importanza di osservazione e imitazione nell’acquisizione dei comportamenti nuovi, in cui l’apprendimento è mediato da processi cognitivi dell’individuo. 4 processi cognitivi implicati nell’ apprendimento osservativo : 1. prestare attenzione al comportamento del modello 2. conservare in memoria il comportamento osservato 3. capacità fisica e intellettuale di riprodurre il comportamento osservato 4. essere motivati a riprodurre quel comportamento

Esperimenti Bandura Bobo-doll (1961-1963)

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• Piaget osserva i bambini alla stessa età tendono a sbagliare le stesse domande e gli errori tra un età e un’altra sono sistematicamente diversi.

• I bambini costruiscono attivamente la loro conoscenza del mondo attraverso quattro stadi dello sviluppo cognitivo, formulando teorie e verificandone la validità. Bambini come piccoli scienziati.

• Individua 4 stadi dello sviluppo: sensomotorio, preoperatorio, operatorio concreto e operatorio formale. La cognizione del bambino è qualitativamente differente in ogni stadio confrontato con quello che lo segue e che lo precede

LA TEORIA DI PIAGET

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• Lo sviluppo cognitivo è regolato dalle interazioni culturali e sociali. • Lo sviluppo di un bambino non può essere separato dalle attività

sociali e culturali. • Le interazioni sociali dei bambini con adulti e coetanei più abili

sono indispensabili per il progresso nello sviluppo cognitivo • La teoria di V. ha favorito la presa di coscienza dell’importanza

delle differenza culturali e della loro influenza sullo sviluppo del bambino. La cultura fornisce gli strumenti (lingua, la letteratura, tecnologia..) che aiutano i bambini a sviluppare soluzioni sempre più efficaci e a capire il mondo

LA TEORIA COGNITIVA SOCIO-CULTURALE DI VYGOTSKIJ

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• Si concentra sul flusso delle informazioni che scorre all’interno del sistema cognitivo del bambino e in particolare sulle operazioni specifiche effettuate su di esse tra la fasi di input (ingresso informazione) e la fase di output (uscita).

• Gli individui manipolano informazioni, le controllano e fanno scelte strategiche a partire da esse. Pensare= elaborare informazioni

• Gli individui sviluppano una crescente abilità nell’elaborazione delle informazioni, che consente loro di acquisire conoscenze e capacità sempre più complesse.

• Sviluppo cognitivo come processo di automodificazione (bambino usa strategie apprese in soluzioni elaborate in presenza per rispondere a probe nuovi)-> ruolo attivo

• Studi su attenzione, memoria, problem solving…

LA TEORIA DELL’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI

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I MODELLI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI NEO-PIAGETIANE

• Cercando integrare le idee di Piaget con una prospettiva di elaborazione delle informazioni

• Case (1992,1998) divide lo sviluppo in fasi, ognuna comporta una struttura di controllo esecutivo sempre più sofisticata per affrontare situazioni problematiche. 3 componenti controllo esecutivo: 1. Rappresentazione del problema, 2. Rappresentazione dell’obiettivo e 3. Rappresentazione della strategia.

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I MODELLI DELLO SVILUPPO DEL CONNESSIONISMO

Si compongono di un’ampia serie di nodi connessi tra loro, simili alle reti neurali del cervello. A un estremo della rete ci sono attivazioni in entrata (input) e questo schema viene poi trasformato in risultato (output). Questo modello in particolare ha sette nodi di input (i quadrati a sinistra) connessi a tre nodi di output attraverso uno strato intermedio “nascosto” di dieci nodi. I modelli connessionisti imparano attraverso il rafforzamento della connessione tra ogni strato di nodi, come le reti neurali.

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• Studia processi delle abilità psicologiche. • Focus su sviluppo neurale • Miglioramento tecniche non invasive (EEG, RMF, NIRS) ha

portato a nuove conoscenze sullo sviluppo delle funzioni cerebrali umane.

• Specializzazione maturazionale (sviluppo abilità cognitive e percettive sostenuto da maturazione di alcune parti delicate del cervello) vs. specializzazione interattiva (è il cervello a specializzarsi gradualmente in diverse aree e reti che si perfezionano in diverse attività, non ci sono aree predisposte)

• Troppo presto per scegliere un singolo approccio; è vero, tuttavia, che sembrano esserci aree specializzate del cervello

LE NEUROSCIENZE DELLO SVILUPPO

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• Un approccio teorico eclettico ed olistico – Ciascuna delle teorie presentate ha dato un contributo

importante alla nostra comprensione dello sviluppo. – Nessuna delle teorie è in grado da sola di spiegare in

maniera esaustiva la complessità dello sviluppo infantile.

– Si fa sempre più spesso riferimento a un approccio teorico eclettico che non segue un unico approccio ma piuttosto seleziona e utilizza ciò che considera gli aspetti migliori di ciascuna teoria.

Teorie dello sviluppo