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Psic Svil - Miller.doc 1/55 SINTESI DAL LIBRO TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (MILLER) A cura di Paolo Falconer TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI DI PIAGET Teoria più conosciuta Influenza in tutte le aree della psicologia, educazione, filosofia Jean Piaget (Neuchatel 1896- Ginevra 1990) NOTE BIOGRAFICHE Nasce a Neuchatel il 9 agosto 1896 Padre = storico dedito a letteratura medievale, Madre = intelligente, energica e dolce, temperamento nevrotico. Situazione familiare turbolenta studio della psicologia. Interessi per le scienze naturali. Prima pubblicazione a 10 anni (passero albino). Malacologia (molluschi di mare). Conflitti religiosi-scientifici legge Bergson, Kant, Spencer, Comte, Durkheim e William Joice. 1917 – romanzo filosofico – Numerosi scritti filosofici. 1918 – laurea in scienze naturali (21 anni) Zurigo e Sorbonne: studia psicologia e filosofia laboratorio di Albert Pinet. Lavora con Theodore Simon per test d’intelligenza affascinato dalle risposte dei bambini come “nascita” dell’intelligenza. Pubblica: “Il linguaggio e il pensiero del fanciullo” (1923) “Giudizio e ragionamento nel bambino” (1924) “La rappresentazione del mondo del fanciullo” (1926) “La causalità fisica nel bambino” (1927) “Il giudizio morale del fanciullo” (1932) Diviene noto come psicologo dello sviluppo e viene a contatto con i principali pensatori del tempo (Szeminska, Inhelder, Lambercier, Einstein). Filosofia (Neuchatel), Psicologia (Ginevra e Sorbonne), presidente (svizzera) UNESCO, direttore Istituto Scienze dell’Educazione. Fondatore Centro Epistemologia Genetica. American Psychological Association Distinguished Scientific Contribution Award Muore a Ginevra il 16 settembre 1980. EPISTEMOLOGIA GENETICA Epistemologia = area della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza. Genetica = sviluppo, emergenza. Piaget interessato allo studio dello sviluppo cognitivo del bambino per capire quello dell’uomo adulto. Cerca di rispondere a domande del tipo: “Come facciamo a conoscere qualche cosa?”, “E’ possibile una conoscenza che non sia influenzata da colui che conosce?”, “Ci sono delle idee innate o tutta la conoscenza deve essere acquisita?”. “Quando il bambino afferra le nozioni delle categorie di pensiero: tempo, spazio, causalità e quantità?” Piaget ne è il padre, definibile un epistemologo sperimentale. Cerca di capire come gli uomini apprendano i concetti di tempo, spazio e causalità tracciando lo sviluppo di tali concetti nell’essere umano: tipo di epistemologia di Piaget = incrocio fra filosofia e metodo scientifico, fra logica e

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SINTESI DAL LIBRO TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (MILLER)

A cura di Paolo Falconer

TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI DI PIAGET• Teoria più conosciuta• Influenza in tutte le aree della psicologia, educazione, filosofia

Jean Piaget (Neuchatel 1896- Ginevra 1990)

NOTE BIOGRAFICHE• Nasce a Neuchatel il 9 agosto 1896• Padre = storico dedito a letteratura medievale, Madre = intelligente, energica e dolce,

temperamento nevrotico. Situazione familiare turbolenta à studio della psicologia.• Interessi per le scienze naturali. Prima pubblicazione a 10 anni (passero albino). Malacologia

(molluschi di mare).• Conflitti religiosi-scientifici à legge Bergson, Kant, Spencer, Comte, Durkheim e William

Joice.• 1917 – romanzo filosofico – Numerosi scritti filosofici.• 1918 – laurea in scienze naturali (21 anni)• Zurigo e Sorbonne: studia psicologia e filosofia à laboratorio di Albert Pinet.• Lavora con Theodore Simon per test d’intelligenza à affascinato dalle risposte dei bambini

come “nascita” dell’intelligenza.• Pubblica:

“Il linguaggio e il pensiero del fanciullo” (1923)“Giudizio e ragionamento nel bambino” (1924)“La rappresentazione del mondo del fanciullo” (1926)“La causalità fisica nel bambino” (1927)“Il giudizio morale del fanciullo” (1932)

• Diviene noto come psicologo dello sviluppo e viene a contatto con i principali pensatori deltempo (Szeminska, Inhelder, Lambercier, Einstein).

• Filosofia (Neuchatel), Psicologia (Ginevra e Sorbonne), presidente (svizzera) UNESCO,direttore Istituto Scienze dell’Educazione. Fondatore Centro Epistemologia Genetica.

• American Psychological Association à Distinguished Scientific Contribution Award• Muore a Ginevra il 16 settembre 1980.

EPISTEMOLOGIA GENETICAEpistemologia = area della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza.Genetica = sviluppo, emergenza.Piaget interessato allo studio dello sviluppo cognitivo del bambino per capire quello dell’uomoadulto.Cerca di rispondere a domande del tipo: “Come facciamo a conoscere qualche cosa?”, “E’ possibileuna conoscenza che non sia influenzata da colui che conosce?”, “Ci sono delle idee innate o tutta laconoscenza deve essere acquisita?”. “Quando il bambino afferra le nozioni delle categorie dipensiero: tempo, spazio, causalità e quantità?”Piaget ne è il padre, definibile un epistemologo sperimentale. Cerca di capire come gli uominiapprendano i concetti di tempo, spazio e causalità tracciando lo sviluppo di tali concetti nell’essereumano: tipo di epistemologia di Piaget = incrocio fra filosofia e metodo scientifico, fra logica e

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fatti. In questo caso principalmente utilizza un procedimento di costruzione teorica di tipo“Modello”.La conoscenza è un processo piuttosto che uno stato à Cambia il conoscente così, di pari passo,cambia il conosciuto. In un certo senso il conoscente “costruisce” la sua conoscenza. C’èun’interazione costante fra il conoscente ed il mondo esterno. à La conoscenza non è oggettivaperché viene sempre filtrata dal modo di interpretazione del mondo che il bambino possiede in quelmomento.Esempio sulla spazialità: Il bambino piccolo afferra solo il concetto di “vicino” e “lontano”, quellopiù grande invece si costruisce una “mappa cognitiva” più astratta tenendo presente anche ciò chenon vede direttamente e avendo presente la sua posizione.

APPROCCIO BIOLOGICOMutua modelli di organizzazione descritti in biologia à L’intelligenza è adattamento all’ambientead un livello psicologico. Ipotizza l’esistenza di modalità generali ed universali del funzionamentopsicologico per questo tipo di adattamento.Crescita cognitiva = crescita embriologica: strutture organizzate via via sempre più evolute edifferenziate.

STRUTTURALISMOConcezione strutturalista = analisi delle proprietà relative all’organizzazione di quanto si studia, dicome le parti sono organizzate nel tutto e le loro relazioni, cercando di definire dei pattern dicambiamento ovvero del modo in cui una parte evolve da uno stadio ad uno successivo.Secondo Piaget, esiste un piccolo insieme di tipi di ragionamento che ricorrono nell’organizzazionedi molti altri ragionamenti più evoluti: il bambino più grande combina gli stessi elementi delpensiero del bambino più piccolo in maniera diversa e più evoluta per creare una nuova strutturaorganizzata in modo diverso.Schema: struttura cognitiva nel bambino piccolo, pattern organizzato di comportamento, attoripetibile e generalizzabile di interazione con l’ambiente. Esempio: schema del succhiare (ilbambino succhia tantissime altre cose e non solo il capezzolo della madre).Le strutture cognitive del bambino dopo i 7 anni operano per schemi astratti di tipo logico-matematici.

APPROCCIO STADIALELo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di STADI.Stadio: pensiero + comportamento del bambino in un certo periodo dello sviluppo corrispondentiad una particolare struttura cognitiva. 5 caratteristiche salienti:

1. Uno STADIO è una totalità strutturata in uno stato di equilibrio. Gli schemi o leoperazioni dello stadio formano una totalità organizzata di pensiero e comportamento. Ilpassaggio da uno stadio ad un altro comporta cambiamenti qualitativi (più chequantitativi) della struttura.

2. Ogni stadio deriva dallo stadio precedente, lo incorpora e lo trasforma. Quindi quandoil bambino arriva ad uno stadio successivo non dispone più di quello precedente.

3. Gli stadi seguono una sequenza invariante. Nessuno stadio può essere saltato, lasequenza è obbligatoria.

4. Gli stadi sono universali. Essi valgono per tutti gli uomini universalmente anche se iltempo del divenire degli stadi varia da individuo a individuo.

5. Ciascuno stadio include una preparazione ad essere un essere e un essere vero eproprio. All’inizio lo stadio è instabile e malamente organizzato, alla fine raggiunge lastabilità.

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METODOLOGIAMolta osservazione scrupolosa e capacità di classificazione. Con i bambini di età prescolare escolare, usa il metodo clinico: interazione verbale mediante la quale l’intervistatore modella le suedomande sulle risposte del bambino nel tentativo di evidenziare la linea di ragionamento seguita daquest’ultimo. Si noti che le domande non dovrebbero influenzare il bambino. Spesso le intervisteerano accompagnate da manipolazione di oggetti da parte di entrambe le parti.

DESCRIZIONE DEGLI STADIOgni stadio eredita i frutti dello stadio precedente e contiene i semi per quello successivo.

1. Periodo SENSOMOTORIO (0-24 mesi): conoscenza ottenuta dal bambino tramite leoperazioni fisiche esercitate sul mondo.

Il bambino ha innata la configurazione fisica consistente in una serie di riflessi per acquisire laconoscenza del mondo, non conosce niente del mondo, ma in lui c’è la potenzialità di conoscereogni cosa. Il bambino apprende i concetti di “categorie a priori”: spazio, tempo, causa, oggettoche secondo Kant danno forma all’esperienza, concetti quindi che non sono innati.Piaget a questo riguardo non era soddisfatto né della visione empirista né di quella innatista.

Stadio 1 – Modificazione dei Riflessi (0-1 mese). Per Piaget i bambini alla nascita sono inpossesso solo dei riflessi che vengono esercitati secondo degli schemi (sequenza organizzata dioperazioni). I riflessi sono risposte fisse attivate da muscoli particolari. Dopo essere statistimolati molte volte, cominceranno a modificarsi ed a perfezionarsi conformandosi meglio aglistimoli permettendo anche una maggiore discriminazione degli oggetti. I riflessi sonoautoalimentati dalle abilità del bambino che esercita i propri schemi (p.e. succhiare) ad unagamma svariata di oggetti rafforzando, generalizzando e differenziando comportamenti.Gli schemi sono di tipo riflesso o volontario: il bambino che succhia il seno della madre operauno schema riflesso mentre quello che succhia un oggetto per “conoscerlo” opera uno schema ditipo volontario.Tipico del bambino di questa età è di operare secondo una modalità circolare.Modalità circolare: azione che provoca piacere che a sua volta provoca l’azione. Piaget neidentifica 3 tipi:

1 – modalità circolare primaria: esercitata sul proprio corpo 2 – modalità circolare secondaria: esercitata su oggetti esterni al corpo 3 – modalità circolare terziaria: combinazioni di schemi con intensità viariata non a caso

Stadio 2 – Reazioni Circolari Primarie (1-4 mesi). Il bambino opera diverse operazionicircolari primarie (su o intorno al suo corpo e non su altri oggetti) e si verifica uno sviluppodiffuso e rapido.

Stadio 3 – Reazioni Circolari Secondarie (4-8 mesi). Secondarie perché centrate su oggettiesterni al proprio corpo. Il bambino agisce casualmente su un oggetto e ne studia l’effetto,generalizza un’azione che ha provocato in precedenza un effetto interessante su altri oggetti(“procedimenti per far durare spettacoli interessanti”).

Stadio 4 – Coordinazione degli Schemi Secondari (8-12 mesi). Combina gli schemi in modocomplesso usando pianificazione ed intenzionalità in comportamenti strumentali (usa oggetticome mezzi) e comportamenti finalizzati (fini). Differenzia i mezzi dai fini. Si applica asituazioni nuove.

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Stadio 5 – Reazioni Circolari Terziarie (12-18 mesi). Intervento sugli oggetti programmatovariando l’intensità di un’azione e valutandone gli effetti ottenuti (come uno scienziato),tentativi per prove ed errori: ripetizione con variazione. È la scoperta di mezzi nuovi attraversola sperimentazione attiva.

Stadio 6 – Invenzione di mezzi nuovi mediante Operazioni Mentali (18-24 mesi). Il pensierodel bambino comincia a non essere più manifesto; può ora usare simboli mentali perrappresentarsi oggetti ed eventi.– Interrompe il procedimento di prove ed errori– Trova soluzioni nuove sul momento– Manipola immagini mentali che corrispondono ad eventi esterni: gioco simbolico (funzionesemiotica).

CARATTERISTICHE GENERALI DEL PERIODO SENSOMOTORIOSono caratteristiche generali di tutti e 4 i periodi:1) Il bambino apprende le proprietà degli oggetti e le loro relazioni2) Coordina gli schemi e li applica per risolvere situazioni nuove3) Differenzia il mezzo dal fine, inventa nuovi mezzi applicandoli in situazioni nuove4) Il sé gradualmente si differenzia dall’ambiente

Viene acquisito il concetto di oggetto permanente: l’oggetto continua ad esistere anche se ilbambino non può più vederlo.Stadio 1-2 (0-4 mesi) à se l’oggetto esce dal campo visivo del bambino, egli non lo cerca più:“fuori dalla vista, fuori dalla mente”.Stadio 3 (4-8 mesi) à cerca l’oggetto se a) nascosto solo parzialmente, b) stava operando su diesso. Si arrende facilmente.Stadio 4 (8-12 mesi) à cerca l’oggetto, ma sempre ripetendo la stessa sequenza dei luoghi incui aveva cercato precedentemente.Stadio 5 (12-18 mesi) à cerca l’oggetto in diversi posti purché abbia assistito a tutti glispostamenti.Stadio 6 (18-24 mesi) à cerca l’oggetto ovunque perché sa che deve essere da qualche parte inquanto riesce a rappresentarsi l’oggetto mentalmente.

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2. Periodo PREOPERAZIONALE (2-6 anni): introduzione dei simboli (parole, gesti, immaginimentali) e loro organizzazione sempre più complessa.

Sforzo di trasferire le nozioni di oggetto, relazione, causalità, tempo, spazio… nellarappresentazione mentale ed in una struttura più altamente organizzata.

Funzione Semiotica: immaginare un oggetto (p.e. nel gioco simbolico) o un evento al posto diun altro. Un significante evoca un significato. Ci sono 2 tipi di significanti:

a) simboli: comportano una qualche somiglianza con l’oggetto o l’evento che sostituiscono (p.e.nel gioco simbolico)b) segni: necessitano di una relazione arbitraria posta fra la parola e l’oggetto che essarappresenta (p.e. parola tavola = oggetto con quattro gambe sopra al quale si mangia). Piagetritiene che il pensiero rappresentativo non derivi dall’abilità di usare le parole, ma proprio ilcontrario. Il linguaggio è un modo per esprimere il pensiero ed esso può aiutare lo sviluppocognitivo.

I bambini non hanno ancora acquisito le operazioni mentali reversibili, ma sono caratterizzatida:

A) EGOCENTRISMO: 1) differenziazione incompleta di sé e del mondo; 2) tendenza a capire ed interpretare il mondo dal proprio punto di vista (non comprensibile ilpunto di vista di un’altra persona come p.e. la prospettiva diversa di una persona che guarda lostesso oggetto da un punto prospettico diverso e considerare gli altri già al corrente di ciò cheegli pensa).Nel gruppo i bambini parlano come separatamente senza preoccuparsi di mettere in relazione ilproprio pensiero con quanto sta dicendo un altro (monologo collettivo). In seguitol’egocentrismo si affievolirà, ma non sparirà mai completamente.

B) RIGIDITÀ DI PENSIERO: il pensiero è statico, congelato e capace di cogliere solo una certacaratteristica considerata saliente per un oggetto trascurando le altre (= centrazione).Centrazione ed egocentrismo sono simili perché non consentono una visione generale eforniscono una visione distorta del mondo. Il bambino si focalizza sugli stati trascurando letrasformazioni, considera solo il “prima” e il “dopo”: mancanza di reversibilità (p.e. riversare illiquido mentalmente nel contenitore precedente).Ma verso la fine del periodo preoperazionale, il bambino comincia a liberarsi da questeimpossibilità e sviluppa: 1) funzione ovvero la capacità di porre in relazione 2 fattori in relazione di causa-effetto (p.e.nella carrucola se tiro una corda l’altra si accorcia); 2) regolazione ovvero la capacità di valutare una grandezza in funzione di un’altra (p.e.quantità d’acqua presente in un contenitore considerandone il livello o la larghezza delcontenitore); 3) identità ovvero la possibilità che un oggetto cambi la sua apparenza senza cambiare la suaidentità (p.e. maschera della strega che non fa diventare effettivamente streghe).

C) RAGIONAMENTO SEMI-LOGICO: tentativo da parte del bambino di spiegare fenomeni alui ancora sconosciuti mediante pensieri slegati che evocano modelli che gli sono familiari (p.e.la luna è viva, la neve esiste per giocarci…).

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D) COGNIZIONE SOCIALE LIMITATA: a) difficoltà di porsi in relazione con la società (ruoli e comunicazione) a causadell’egocentrismo; b) confondere eventi umani con eventi naturali; c) trascurare fattori interni quali p.e. l’intenzionalità di una colpa commessa (è più colpevole ilbambino che rompe 15 bicchieri nel cercare di aiutare la mamma piuttosto di quello che nerompe uno cercando di rubare un biscotto dalla credenza).

3. Periodo delle OPERAZIONI CONCRETE (7-11 anni): operazioni mentali, azioniinteriorizzate che possono essere reversibili pensate come manipolazione di oggetti.

Operazioni: azioni interiorizzate che fanno parte di una struttura organizzata e capaci di porre inrelazione dinamiche fra gli eventi. Piaget spiega mediante la nozione di conservazione:

a) la sostanza non varia la sua quantità (reversibilità);b) il livello è più alto, ma il bicchiere è più sottile (compensazione);c) non è stata né aggiunta sostanza né tolta (addizione-sottrazione).

Altre operazioni sono le operazioni matematiche (moltiplicare, dividere, ordinare, equivalere) eil concetto di inclusione di classe: le parti e l’intero sono reversibili (p.e. se si hanno 20 perle dilegno di cui 17 sono marroni e 3 sono bianche, il bambino preoperazionale afferma che si avràuna collana più lunga con le perle marroni anziché con le perle di legno).Il bambino operazionale a differenza di quello preoperazionale è capace di ragionare con lerelazioni (p.e. proprietà transitiva); lavora correttamente con le rappresentazioni spazio-temporali (p.e. non cade nell’errore di rappresentare una bottiglia obliqua con il livello delliquido contenuto parallelo alla base della bottiglia disegnandolo correttamente orizzontale).Ha una maggiore, seppur non completa, concezione della sfera sociale (p.e. considera leintenzioni).Le varie nozioni non si sviluppano contemporaneamente e necessitano di un certo quantitativodi tempo. Il pensiero diviene dinamico, decentrato e reversibile, ma considera le cose concrete,tangibili manifestando difficoltà a manipolare concetti astratti ed ipotetici.

4. Periodo delle OPERAZIONI FORMALI (11-15 anni: adolescenza): operazioni mentaliapplicate anche ad affermazioni puramente verbali o logiche, ipotetiche e astratte.

Il pensiero è diventato veramente logico, astratto e ipotetico: “concettualmente possibile”.È capace di porre ipotesi e verificarle nella realtà (p.e. problema del pendolo: l’adolescenteconsidera la varianti, le mette in relazione, modifica i valori e scopre relazioni). Isola in modosistematico i fattori critici e tratta con proposizioni al posto di oggetti.

Altri problemi usati da Piaget:a) mescolanza di liquidi incolori e ottenimento del colore giallo;b) quali variabili fanno sì che un bastone sospeso sull’acqua lo fanno piegare e toccare l’acqua;c) scoprire le leggi dell’angolazione di una palla di bigliardo;d) risolvere problemi geometrici;e) scoprire le relazioni proporzionali;f) valutare sillogismi (p.e. tutti i bambini piccoli odiano la salata, le bambine piccole?);

Il pensiero formale si acquisisce nella vita quotidiana e non è necessario un insegnamento

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diretto. Piaget identifica un sistema di 16 operazioni binarie esistenti nell’organizzazionecognitiva dell’adolescente che pone in correlazione secondo modelli logico-matematici.Sono acquisite tutte le capacità astratte necessarie per affrontare temi inerenti i ruoli sociali, lamorale, ecc.L’egocentrismo comporta l’idealizzazione del potere del pensiero e il sottovalutare gli aspettipratici che non consentono il raggiungimento di utopie sociali. Solitamente questa fase terminacon l’acquisizione di un lavoro fisso.L’adolescente è capace di riflettere sul proprio pensiero (p.e. “lui pensa che io penso che lui stapensando a lei”).Sono completate le strutture cognitive.

UNA PANORAMICACognizione dell’oggetto nei vari periodiPeriodo sensomotorioSemplice stimolo che alimenta un riflesso à campo d’operazione su cui agire à esisteindipendentemente dall’osservatore.Periodo preoperazionaleValidità semiotica (simula un altro oggetto), conserva la sua identità (e quantità) anche se puòcambiare aspetto, classificabile assieme ad altri oggetti dello stesso tipo.Periodo delle operazioni concreteRappresentazione dell’oggetto manipolata mentalmente: i cambiamenti sono reversibili, l’oggetto èinseribile in una classe di ordinamento secondo una certa variabile.Periodo delle operazioni formaliTutte le possibilità dell’oggetto possono essere esaminate in maniera scientifica.

PERCEZIONESi sviluppa in maniera quantitativa. Piaget distingue la percezione dalla cognizione: la percezionearriva fino alle operazioni semi-reversibili (periodo preoperazionale) mentre la cognizione permettedi raggiungere le operazioni reversibili (periodo operazionale). La percezione è approssimativa enon dà certezza ed è un sottosistema delle strutture intellettuali che la condizionano.Piaget si concentra su illusioni visive, stima della lunghezza delle linee o dimensione degli oggetti:alcuni degli errori dovuti alla centrazione su alcuni aspetti vengono in periodo successivo corretti dauna più attenta e varia analisi degli stimoli. I lavori inerenti la percezione sono presentati in modorigoroso e preciso. Ciò rappresenta un’eccezione.

MEMORIARappresenta il punto più critico della teoria. Famoso l’esperimento con i bastoncini di grandezzadiversa mostrati a gruppi di bambini di età diverse. Dopo una settimana agli stessi bambini si chiesedi effettuare un disegno dei bastoncini:3-4 anni: bastoncini in fila e tutti della stessa altezza;5-6 anni: alcuni bastoncini disegnati con altezza diversa;7 anni: disegno corretto.Si può dedurre che il bambino può ricordare l’ordinamento della fila solo quando ha coltocompletamente il concetto di ordine.6 mesi più tardi richiese agli stessi bambini di rieffettuare il disegno: il 75% dei bambini disegnòuna serie di bastoncini cognitivamente più avanzata rispetto a 6 mesi prima. Si può dedurre cheattraverso il cambiamento delle strutture cognitive avviene anche una riorganizzazione dellamemoria. Tutto ciò è contrario al normale senso comune dell’oblio mnestico.

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Metamemoria: ricordo di un evento come veramente vissuto costruito invece sulla base di un meroracconto (p.e. fenomeno del racconto inventato della bambinaia di Piaget sul presunto tentativo dirapimento).

MECCANISMI DI SVILUPPOI cambiamenti di stadio in stadio e di periodo in periodo sono in realtà frutto di micro-cambiamentigiornalieri regolati dagli invarianti funzionali (organizzazione cognitiva e adattamento cognitivo).I due invarianti funzionali di base sono inseparabili.Mentre lo sviluppo progredisce attraverso gli stadi di schemi, regolazioni, funzioni e strutturelogico-matematiche del periodo delle operazioni concrete e formali, i processi cognitivi (invariantifunzionali) rimangono sempre gli stessi, ma la loro relazione varia.

ORGANIZZAZIONE COGNITIVAIl pensiero tende ad essere costituito da sottosistemi interrelati ed integrati in modo da formare untutto. L’organizzazione cognitiva cambia parallelamente allo sviluppo stadiale (schemi, regolazionisemi-reversibili, funzioni, operazioni concrete o operazioni formali). Esistono analogie fra i sistemifisici e quelli psicologici (p.e. sistema digerente che afferisce anche sugli altri sistemi).

ADATTAMENTO COGNITIVORiguarda l’interazione fra individuo e ambiente, composto da assimilazione e accomodamento chesono fra loro complementari e in equilibrio, presenti sempre e per tutto lo sviluppo.Assimilazione: comprensione dell’ambiente circostante mediante la propria organizzazionecognitiva. 4 tipi di assimilazione:Assimilazione riproduttiva (o funzionale): il bambino piccolo esercita i suoi schemi ripetendoli incontinuazione e così rafforzandoli (il bambino succhia ripetitivamente).Assimilazione generalizzatrice: lo schema si perfeziona e si adegua in funzione di diversi stimoli acui viene applicato (il bambino succhia di tutto).Assimilazione ricognitiva: lo schema permette di differenziare e riconoscere vari oggetti (ilbambino succhia ogni cosa in modo leggermente diverso).Assimilazione reciproca degli schemi (coordinamento): organizzazione fra gli schemi performarne uno più ampio ed evoluto (il bambino succhia e contemporaneamente osserva, afferra,…).

Accomodamento: l’organizzazione cognitiva si sviluppa modificandosi per poter acquisire glioggetti o gli eventi della realtà. Ciò avviene quando la struttura cognitiva non è adeguata acomprendere un qualche stimolo. Si mettono in moto meccanismi che producono piccoliaggiustamenti cognitivi. Sono possibili solo piccoli sbalzi, lo sviluppo procedere per piccoli passi.P.e. solo nell’adolescenza il bambino può comprendere concetti astratti.

EQUILIBRAZIONE COGNITIVAOgni individuo si sforza di raggiungere un equilibrio con l’ambiente e con se stesso, il che significaavere uno stato di equilibrio fra assimilazione e accomodamento in modo che nessuno dei dueinvarianti prevalga sull’altro. Ogni cambiamento o nell’organismo o nell’ambiente produce undisequilibrio che deve essere rettificato.Nella conservazione il bambino raggiunge l’equilibrio solo quando riesce a compensare l’altezzacon la larghezza.L’equilibrio è un’attività dinamica e costante e si applica principalmente a 3 lassi di tempo:1. Quando il bambino incontra proprietà nuove che non riescono ad adeguarsi alle strutture

cognitive esistenti si crea un disequilibrio temporaneo. Con l’assimilazione e l’accomodamentosi raggiunge nuovamente l’equilibrio.

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2. Ogni periodo di sviluppo inizia in uno stato di disequilibrio e termina in uno stato di equilibrio.3. L’intero sviluppo cognitivo può essere visto come un inizio in cui il bambino si trova in uno

stato di disequilibrio e un termine in cui il bambino ha acquisito una stabilità cognitivad’equilibrio.

L’equilibrio integra e regola gli altri 3 fattori principali dello sviluppo: la maturazione, l’esperienzae l’influenza dell’ambiente sociale.La conoscenza del mondo si sviluppa attraverso una serie di stati discreti di equilibrio fra organismoe ambiente.Estensioni fatte in seguito. Esistono 3 livelli di equilibrio (6 dischi attaccati e un settimo libero):a) Equilibrio fra lo schema mentale e gli eventi o gli oggetti esterni.b) Gli schemi vengono combinati ed equilibrati agli stimoli esterni.c) Equilibrazione fra il tutto e le parti: gli schemi sono integrati in un sistema di conoscenza globalee più generale.Possibilità: costruzione interiore di concetti non esistenti in natura (p.e. l’infinito)Necessità: implicazioni logiche come p.e. la proprietà transitiva.Logica dei significati: l’oggetto implica una logica di operazioni relate (sonaglino à afferrare evedere)Teoria della categoria: a) analogia fra un oggetto conosciuto ed uno nuovo somigliante; b)relazioni con le operazioni contrarie (addizione – sottrazione) che rafforzano il significato.

LA NATURA UMANAIl bambino è intrinsecamente attivo: continuamente esplora, ipotizza, verifica e valuta.Egli è in costante cambiamento evolutivo.Le parti possono essere comprese solo nei termini del tutto (visione organismica).

SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVOQuando il bambino passa da stadio a stadio si verifica uno sviluppo qualitativo (periodi di tempolunghi).Quando gli schemi evolvono sono possibili sviluppi quantitativi come più azioni, conoscenze,reazioni… (periodi di tempo brevi).

NATURA E CULTURAPiaget è un’interazionista: i fattori fisiologici innati assieme all’esperienza del mondo fisico esociale determinano lo sviluppo.I fattori innati sono: le strutture fisiche, i riflessi, la maturazione fisica e gli invarianti funzionali.Dati i fattori innati e la natura del mondo fisico e sociale lo sviluppo procede in un modopraticamente obbligato. Piaget propone la formula seguente.

Sviluppo = Maturazione fisica + Esperienza con l’ambiente fisico + Esperienza sociale +Equilibrazione

1. Maturazione fisica: crescita = nuove possibilità di fare conoscenze (p.e. quando il bambinoimpara a camminare).

2. Esperienza con il mondo fisico: deriva da abilità intellettuali (riflessi, schemi, operazioni), main particolare da a) esperienza fisica (azioni sull’oggetto per coglierne gli attributi) e b)esperienza logico-matematica (riflessioni sulle proprie azioni compiute sugli oggetti).

3. Esperienza sociale: effetto dell’ambiente culturale ed educativo.4. Equilibrazione: legame e controllo fra i fattori innati e le esperienze.

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È universale lo sviluppo cognitivo? L’iter attraverso gli stadi SI, il tempo necessario per lamaturazione degli stadi NO.

L’intelligenza gioca sempre un ruolo attivo nei processi cognitivi autoregolandosi sindall’applicazione dei primi schemi.

Readiness: un bambino può trarre beneficio da un’esperienza solo se è in grado di assimilarlarispetto alle sue strutture cognitive o di accomodare ad essa le sue strutture.

LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIALa metodologia seguita da Piaget si basa su osservazioni, interviste (metodo clinico) e situazioni divalutazione a cui partecipa lo sperimentatore. In questo modo i processi di pensiero rimangonopraticamente inalterati e non condizionati da fattori esterni dovuti alla sperimentazione.La teoria di Piaget contiene elementi di tutti e 4 i tipi di teorie, ma è basata principalmente suimodelli: 1.analogie di strutture di pensiero e 2.fonte di deduzioni teoriche.

MODELLIUn modello è una cornice di riferimento, una struttura o un sistema mutuati da un altro camposcientifico (per Piaget dalla fisica e dalla biologia), è uno strumento euristico che guida la ricerca ela costruzione di una teoria. I modelli descrivono con maggiore chiarezza l’ambito in cui si opera.

1. Modello di equilibrazione: ha un ruolo centrale ed unificante nella teoria.È un sistema attivo dinamico che tende all’equilibrazione nonostante i continui cambiamentidella struttura cognitiva.Connette ed organizza le forze dell’esperienza e della maturazione.Unifica la teoria fornendo una funzione regolatoria generale e complessiva anche evidenziandole cause e la natura delle transizioni da stato a stato, permettendo di confrontare i vari livellicognitivi o i vari domini all’interno di un livello cognitivo.Il disequilibrio cognitivo fornisce la motivazione al sistema per attivare azioni cognitive chepermettono al sistema stesso di passare ad un più alto stato di equilibrio.

2. Modello logico-matematico: viene massimamente evidenziato nei periodi delle operazioniconcrete e formali. In particolare la logica e l’algebra che esprimono concetti astratti sonoelaborabili nel periodo delle operazioni formali.Nel periodo delle operazioni concrete esistono 9 aggruppamenti, ovvero strutture logiche chedescrivono certe operazioni logiche e le relazioni esistenti fra esse (p.e. l’inclusione di classedove valgono le regole dell’insiemistica) che non è detto che il bambino abbia già sviluppato.

TEORIA DEDUTTIVAUna teoria deduttiva è un reticolo formalizzato di proposizioni relate in maniera logica. Le ipotesisono soggette a verifiche empiriche e i risultati di queste servono a sostenere o a modificare lateoria.La teoria di Piaget non soddisfa completamente tali requisiti in quanto le connessioni sono vaghe.Non ci sono passaggi correlati in maniera logica dagli stadi ad ipotesi specifiche. La teoria non èattualmente formalizzata in modo sufficiente. Al più si possono fare solo predizioni generali.Comunque, in maniera limitata, la teoria potrebbe essere considerata una teoria deduttiva: esistonoinfatti proposizioni logicamente interrelate secondo il sistema logico-matematico.

TEORIA FUNZIONALE

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Nella teoria funzionale le proposizioni sono in stretta connessione con i dati e la loro portata èlimitata a casi specifici e non generalizzabili. C’è un interscambio continuo e rapido fra teoria edati.I temi relativi alla conservazione, al concetto di oggetto e all’egocentrismo sono trattati comeall’interno di una teoria funzionale.Per quanto riguarda la conservazione, ad esempio, i bambini che conservano dovrebbero dimostraredi possedere le facoltà di reversibilità e compensazione.

TEORIA INDUTTIVANella teoria induttiva vengono formulate delle asserzioni descrittive che raggruppano insiemi didati. Vengono in pratica descritti solo i dati. Nella teoria di Piaget ciò avviene solo raramente.

VALUTAZIONE DELLA TEORIAPUNTI DI FORZA1. Riconoscimento del ruolo centrale svolto dalla cognizione

Mentre il comportamentismo degli anni ’50 era entrato in crisi poiché non dava rispostesoddisfacenti riguardo alla nozione di pulsione, allo sviluppo del linguaggio, alla pratica erinforzo, alla costruzione della teoria di Hull che invece richiedono spiegazioni di tipocognitivo, Piaget mutava il corso della psicologia dello sviluppo ponendo domande nuove etracciando una modalità nuova di ricerca nell’ambito della psicologia (p.e. prima ilcomportamento dei bambini veniva quasi esclusivamente studiato in laboratorio ovvero negliistituti).Dagli anni ’60 (viene tradotto in inglese) i suoi concetti hanno un grande successo e vengonoestesi anche ai campi dello sviluppo sociale, della psicologia clinica e dell’educazione.Piaget ricercava le cause del comportamento e non le caratteristiche manifestate esteriormenteche rappresentavano l’oggetto degli studi dei comportamentisti.

2. Valore della teoria come integrativa ed euristicaLa teoria di Piaget postula una continuità (gli stadi) e un’organizzazione (gli invariantifunzionali) sottostanti un’ampia gamma di comportamenti apparentemente non connessi.Il valore euristico viene assunto da concetti quali: “il bambino costruisce la sua conoscenza inmaniera attiva” (ricerche nei campi della memoria, dell’attenzione, dell’apprendimento, dellinguaggio e della percezione sociale) e “lo sviluppo segue una sequenza invariante” (indaginiper ricercare sottostanti abilità nei bambini).

3. La scoperta di caratteristiche sorprendenti nel pensiero dei bambiniLa teoria di Piaget ha fornito una grande ricchezza descrittiva, fenomeni evolutivi nuovi econtrari al senso comune (p.e. “i bambini non si aspettano che gli oggetti siano permanenti” , “ibambini non considerano l’intenzionalità di una colpa”) dove le abilità del bambino vengonoevidenziate anche in stadi precedenti alla maturazione ed in cui queste si manifestano in modoeccentrico. I bambini pensano a tantissime cose ed hanno una loro logica.

4. L’ampia portata della teoriaLa teoria tenta di spiegare sia gli stati cognitivi che le transizioni da stato a stato. Si esprime inmerito anche ad altre discipline (epistemologia, filosofia, scienza ed educazione) ed haimplicazioni dei campi dello sviluppo sociale, dello sviluppo emotivo, e dell’apprendimento.

5. Validità ecologicaLa teoria ci parla del mondo reale in cui il bambino vive (non da istituto), è focalizzatasull’adattamento del bambino al mondo che incontra giorno dopo giorno, descrive ilcomportamento in atto e quotidiano.

PUNTI DI DEBOLEZZA

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1. Mancanza di chiarezza nei legami tra costrutti e comportamentoCi sono termini cruciali quali per esempio assimilazione, accomodamento, equilibrazione estadio che sono definiti solo vagamente.Come si può con certezza affermare che un bambino si trova o non si trova in una di questefasi?Attualmente il modello strutturale è troppo lontano dai dati.

2. Supporto inadeguato alla nozione di stadioQuali comportamenti potrebbero dimostrare in modo preciso la presenza o l’assenza di ogniaggruppamento logico-matematico?Come evidenziare le strutture esistenti fra gli aggruppamenti?

Incongruenzea) La modalità di apprendimento cambia a seconda dei materiali usati con i bambini (decalageorizzontale).b) La conservazione della sostanza si sviluppa prima della conservazione del peso.c) Non esiste un’omogeneità indiscutibile tra i compiti e la struttura sottostante.d) Alcuni bambini prodigio hanno uno spiccato sviluppo solo di una parte del pensiero (p.e.matematica)

Looft e Svoboda: fino a che punto è giusto astrarre? Si rischia di robotizzare il bambino!

Critiche di Flavella) I cambiamenti qualitativi potrebbero essere causati da cambiamenti quantitativi (+ attenzione,+stabilità e generalità dei concetti)b) La piena maturità funzionale viene raggiunta solo dopo che lo stadio è ufficialmente chiuso?c) C’è asincronia di sviluppo delle varie abilità. Esistono interazioni anche su stadi diversi?d) Com’è possibile che certi elementi cognitivi di uno stadio possano integrarsi se sonoasincroni?e) L’ambiente di verifica condiziona i processi cognitivi?

3. Spiegazione inadeguata dei meccanismi di sviluppoServono definizioni più accurate per l’organizzazione degli stadi e le transizioni da stadio astadio.Nel processo di equilibrazione, come il bambino risolve le contraddizioni?TrainingÈ stato dimostrato che è possibile far apprendere al bambino alcune nozioni creandogli deiconflitti cognitivi, ma:a) Avviene proprio così nella vita quotidiana?b) Non è sicuro che l’esito positivo del training sia stato causato dalle variabili considerate.c) Quali sono i limiti alla precocità di acquisizione di un concetto tramite training?

Occorre più ricerca longitudinale (fatta da Piaget molta ricerca trasversale).

4. Necessità di una teoria della performance

Manca una teoria che spieghi come la conoscenza del bambino determini un particolarecomportamento.Vengono solitamente considerate memoria, attenzione , comprensione verbale.

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5. Scarsa attenzione allo sviluppo ed emotivoPoca attenzione è stata fatta da Piaget alle influenze socioculturali e storiche sulcomportamento.

6. Inadeguatezze metodologiche e stilisticheLa maggior parte delle osservazioni di Piaget è stata fatta sui suoi 3 figli.Gli stessi test sono stati fatti in condizioni e modalità diverse.Il metodo clinico può condizionare il bambino e segue un iter sempre diverso, inoltre non èdetto che il bambino abbia già una capacità senza saperla esprimere.Piaget cercava di evitare gli errori positivi mentre gli psicologi anglosassoni faceva il contrario.Relazioni sugli esperimenti imprecise e con pochi dati.Poca statistica.

NEOPIAGETIANIMantengono i concetti di stadio, sequenze, cambiamento strutturale.Il più noto è Robbie Case. Influenzato anche dalla teoria dell’elaborazione.Fa nuovi costrutti su abilità, capacità, spazio limitato della memoria, automaticità.Interesse solo su certi domini.Propone una spiegazione fisiologica sull’evoluzione dei processi cognitivi grazie alla fase dimielinizzazione degli assoni cerebrali.Il bambino è un solutore di problemi e possiede innate capacità di elaborare le informazioni.4 stadi:1. Strutture di controllo sensomotorio (0 – 1,5 anni)2. Strutture di controllo relazionale (1,5 – 5 anni)3. Strutture di controllo dimensionale (5 – 11 anni)4. Strutture di controllo astratto (11 - 18 anni)

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RIEPILOGO

EPISTEMOLOGIA GENETICA• Processo di conoscenza soggettiva = dinamico (conoscente e conosciuto).• Concetti di causa, tempo, spazio, oggetto. Quando acquisiti dal bambino?• Concetti innati? (solo strutture fisiche, riflessi, maturazione fisica, invarianti funzionali)

APPROCCI• Biologico (adattamento + crescita embrione)• Strutturalista (sottoinsiemi di tipi ragionamento base à modelli logico-matematici)• Stadiale

- totalità strutturata in stato di equilibrio- ogni stadio deriva da quello precedente: incorpora e trasforma- sequenza invariante di sviluppo- universali- tendente all’equilibrio

STADI• Periodo Sensomotorio (0-24 mesi)

1) 0-1 mese: Riflessi e loro rinforzo (schemi)2) 1-4 mesi: Reazioni circolari primarie3) 4-8 mesi: Reazioni circolari secondarie (casualmente)4) 8-12 mesi: Coordinamento Reazioni circolari secondarie (pianificazione e intenzionalità)5) 12-18 mesi: Reazioni circolari terziarie (come scienziato, variando intensità)6) 18-24 mesi: Operazioni Mentali (uso simboli mentali)

• Periodo Preoperazionale (2-6 anni)Funzione semiotica (simboli: gioco simbolico, segni: associazione delle parole agli oggetti)Egocentrismo (diff. Incompleta del sé, solo proprio punto di vista, monologo collettivo)Rigidità di pensiero (centrazione, focalizzazione sugli stati à funzione, regolazione, identità)Ragionamento semi-logico (spiega tutti i fenomeni)Cognizione sociale limitata (relazionarsi nella società, la luna è una persona, senso morale)

• Periodo Operazioni Concrete (7-11 anni)Conservazione (reversibilità, compensazione, addizione - sottrazione)Operazioni: ordinare, equivalere, relazioni logiche, spazio-temporali)Intenzioni moraliPensiero (dinamico, decentrato, reversibile)

• Periodo Operazioni Formali (11-15 anni)Pensiero puramente verbale, logico, ipotetico, astratto

ALTRE CAPACITÀ• Percezione (distinta da cognizione e sottostante alle strutture intellettuali)• Memoria (esperimenti dei bastoncini e disegno dopo 6 mesi)

INVARIANTI FUNZIONALI (lavorano sempre assieme)• Organizzazione Cognitiva

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• Adattamento Cognitivo- assimilazione (riproduttiva, ricognitiva, generalizzatrice e reciproca fra gli schemi)- accomodamento (piccolo sviluppo per acquisire conoscenza)

EQUILIBRAZIONE (regola gli invarianti)• Conoscere proprietà nuove• Ogni periodo di sviluppo (disequilibrio à equilibrio)• Intero sviluppo ( à equilibrio del pensiero logico dell’adolescente)• Maturazione fisica• Esperienza• Influenza ambiente sociale

SVILUPPO• Sviluppo = mat. Fisica + Esp. Mondo fisico + Esp. Mondo sociale + Equilibrazione• Readiness• Decalage

MODELLI• Equilibrazione• Logico-matematico (9 aggruppamenti)

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LE TEORIE PSICOANALITICHE DI FREUD E DI ERIKSON

Seconda grande teoria.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Freud nasce a Friburgo (1856) ma dai 4 anni si stabilisce a Vienna.1° di otto figli, padre è mercante di lana, prediletto dalla madre.Interesse per la scienza, studia medicina e neurologia, 1° grosso progetto = testicoli delle anguille(!).Studia l’isteria e Charcot + Breuer gli insegnano l’ipnosi. Sotto ipnosi i pazienti potevano ricordareimportanti incidenti che non riuscivano invece normalmente e in questo modo, rivivendo statid’animo repressi sin dall’infanzia riuscivano a trovare beneficio à “L’interpretazione dei sogni”.

Nasce il movimento psicanalitico assieme a Jung e Adler. Favori positivi in America nel primodopoguerra. Influenze in ogni campo scientifico ed artistico.

In forte reazione opposta si forma l’Associazione Internazionale di Psicanalisi. Molti furonoscandalizzati.

ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA

APPROCCIO DINAMICO

L’uomo genera al suo interno una energia nervosa (energia psichica, libido, energia pulsionale,tensione) crescente che secondo i principi della fisica deve scaricarsi (trasformarsi).L’energia psichica compie un lavoro psicologico che può avere manifestazioni di varia natura.

Principio di Conservazione: l’energia psichica si trasforma, ma non si distrugge (in angoscia, inmalfunzionamento come la paralisi, ossessioni…).

Principio di Piacere: l’energia viene scaricata senza indugio al fine di diminuire la tensione edarrecare piacere all’individuo.

Principio della Minore Resistenza: l’energia si scarica attraverso vie indirette che offrono menoresistenza a riceverla ed in piccole quantità.

Principio di Realtà: l’organismo valuta nell’immediato le alternative possibile per scaricarel’energia e sceglie quelle a lui più convenienti.

Tale energia viene prodotta da 2 istinti (pulsioni biologiche) relati a qualche organo del corpo e checreano nella mente un bisogno: Eros (sesso, amore, unità e conservazione) e Istinto di distruzione(odio, aggressione, morte, separazione).

4 caratteristiche dell’istinto (p.e. la pulsione sessuale):

1) Generati da un organo del corpo (zona orale, anale, genitale)

2) Suo scopo è di scaricarsi e di soddisfare il bisogno (altri oggetti sessuali)

3) La tensione aumenta progressivamente e quando viene scaricata la persona prova piaceregenerando una “catexis” ovvero un legame di dipendenza dalla fonte del piacere.

4) Maggiore è la quantità di energia accumulata e maggiore è la pressione esercitata dallapulsione.

Si possono scaricare diversi tipi di energia contemporaneamente con certe azioni (p.e. giocare apallone = sfogo aggressività + cooperazione) e soddisfarle solo parzialmente (p.e. parlar male delnemico anziché attaccarlo fisicamente); scaricarle nel loro contrario (p.e. amore platonico) e suqualche oggetto sostituto (p.e. suonare la tromba anziché mangiare).

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Sublimazione: scelta di un modo culturalmente o socialmente più elevato per scaricare l’energia(p.e. dipingere scene violente).

Compensazione: rifarsi del fallimento subito applicandosi in un campo diverso (p.e. giocatore dibasket alto 1.60 può diventare un cronista).

APPROCCIO STRUTTURALE

Le pulsioni non conducono direttamente al comportamento.Si costruisce un’architettura della mente entro la quale si svolgono i processi mentali.

Le strutture principali sono 3 (province dell’apparato psichico):

A. – Es: (“bambino viziato della personalità”) parte oscura e inaccessibile della personalità,sede dei desideri innati, fonte principale dell’energia psichica. Si traduce in azioni oimmagini mentali per il soddisfacimento della pulsione (processo di pensiero primario).Opera per tutta la vita e soprattutto nei sogni, nell’immaginazione e nei comportamentiimpulsivi, autocentrati, piacere-amore.

B. – Io: (“strada maestra della mente verso il mondo reale”) guida il pensiero razionale(pensiero del processo secondario), necessario per la sopravvivenza fisica e psicologica.Coordina le percezioni, il pensiero logico, la soluzione di problemi, memoria… Media lerichieste di Es, Superio e il mondo fisico (“tre maestri tirannici”), tra impulsi interni erichieste del mondo esterno. Rapporto Io – Es come quello fra cavaliere e cavallo.Io accompagnato da sentimenti come l’angoscia che avverte pericolo. Se l’angoscia ètroppo persistente, entrano in gioco i meccanismi di difesa: processi mentali chescaricano parzialmente l’energia accumulata provocando però distorsioni della realtà: - rimozione (negare o dimenticare il pericolo); - formazione reattiva (agire in modo opposto a quanto si prova); - proiezione (attribuire ad altri i propri impulsi inaccettabili); - regressione (ritornare ad una forma più primitiva di comportamento); - fissazione (non progredire psicologicamente).

C. – Superio: si sviluppa per ultimo, composto da due parti coscienza e Io ideale.Coscienza: proibizioni dei genitori che causano sensi di colpa, autopunizioni, vita dacamicia di forza con ideali morali idealistici e non realistici.Io ideale: sentimenti di autostima, il “bravo” dei genitori rievocato.Il Superio ricompensa e punisce, mira all’ordine sociale.

Le RELAZIONI fra le strutture consentono alla personalità di divenire una “totalità organizzata”.

Le strutture non hanno linee di demarcazione nette, ma ci sono zone in cui si compenetrano.Se Es + Superio è complesso di Edipo.Es non scaricato è Io + Superio à attività artistiche, scientifiche, religiose.

Quasi ogni attività riflette l’azione combinata di Es, Io e Superio. È una cooperazione.

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APPROCCIO TOPOGRAFICO

La mente può essere suddivisa in 3 regioni:

A. Inconscio: pensieri e sentimenti repressi e quindi sconosciuti, parte più vasta della mente inparticolare quella dei bambini;

B. Preconscio: può diventare conscio poiché non ostacolato dalla coscienza tramite leformazione delle immagini mentali o il collegamento con il linguaggio;

C. Conscio (percezione-coscienza): ciò di cui una persona è consapevole in un dato momento.Poiché il trasporto dei pensieri dal preconscio al conscio necessita energia, c’è solo unnumero limitato di pensieri nella consapevolezza.

L’azione sempre combinata di queste 3 regioni produce il comportamento.

APPROCCIO STADIALE

I primissimi anni di vita sono i più importanti per la formazione della personalità.

Lo sviluppo comporta stadi psicosessuali.

Il comportamento può essere compreso solo conoscendo la storia precedente della persona.

Sia il comportamento normale che quello anormale hanno le loro radici nei primi anni quando vienecostruita la struttura di base della personalità. Il bambino è il padre dell’uomo.

Interesse di Freud per lo sviluppo cognitivo del bambino per spiegare le cause dei problemi psichicidegli adulti.

Lo sviluppo del bambino avviene per stadi. I cambiamenti fra stadio e stadio sono qualitativi, mauno stadio successivo non sostituisce mai completamente quello precedente: ciò consente laregressione. Ogni stadio è collegato ad un organo del corpo sul quale sono centrate le pulsioni.

Ogni stadio presenta nuovi bisogni che devono essere manovrati dalle strutture mentali: lasoddisfazione o meno di questi bisogni determina la personalità del bambino nei propri confronti enelle relazioni interpersonali. Conflitti non risolti in ogni stadio possono inseguire la persona lungotutto il corso della sua vita.

Contrariamente a Piaget, il passaggio da stadio a stadio è biologicamente determinato(maturazione fisica) in maniera quindi indipendente dal fatto che lo stadio precedente sia statocompletato.Inoltre secondo Freud ogni stadio è caratterizzato da un tratto dominante, ma non forma unatotalità strutturata, strettamente intrecciata, come per Piaget. Ogni stadio non viene maicompletamente abbandonato.

Analogamente a Piaget, esiste uno sviluppo invariante degli stadi.

Identificati 4 stadi di sviluppo infantile che implicano cambiamenti qualitativi:

1. Stadio Orale (0-1 anni): è la bocca ad essere la protagonista ed è con questa che il bambinosoddisfa i propri bisogni. Se il bisogno non viene soddisfatto, si genera uno stato di frustrazioneche può ingenerare angoscia (paura dell’abbandono della madre).Frustrazioni possono insorgere anche quando i genitori impongo lo svezzamento: abbandono delseno materno, divieto di succhiare oggetti sporchi o pericolosi… Deve essere raggiunto un certoequilibrio fra proibizione e concessione in quanto il praticare solo una o l’altra causa ofrustrazione o fissazione seguita da eventuale regressione.Sono sempre i genitori che insegnano al bambino come scaricare l’energia delle proprie pulsioni

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in modo accettabile per la società.In questa fase si crea la personalità evidenziata dal tipo di attività orale-sadica che evidenzia nelbambino una preferenza per 1 – assumere (fame di sapere), 2 – tenere (ostinazione), 3 –morsicare (cinismo, dominazione), 4 – sputare (rifiuto), 5 – chiudere (introversione,negativismo).Si instaura l’attaccamento alla madre (“primo e più forte oggetto d’amore”), fondamentale pertutte le relazioni amorose future in entrambi i sessi. Da questo il bambino acquisisce sicurezza.

2. Stadio Anale (1-3 anni): aggiunta di una nuova serie di bisogni che segnano nuovi conflitti fra ilbambino e il mondo. La defecazione produce piacere nel bambino, ma rappresenta un potenzialedi frustrazione se il bambino non riesce a tenersi pulito e teme di essere rifiutato dai genitori(società autoritaria). È importante che il bambino non riceva un training di pulizia personaleautoritario e rigido. Gratificare il bambino lodandolo nelle sue funzioni organiche significarafforzare in lui il senso di fiducia, autostima e generosità.Anche la modalità con cui viene espletata la defecazione indica il carattere del bambino. Ilcarattere anale identifica una persona metodica, pedante, ostinata: tenta invano di rendere ognicosa ben definita, chiara e non ambigua.

3. Stadio fallico (3-5 anni): è più intenso nei maschi, ma viene vissuto anche dalle bambine a causadella loro invidia del pene. Il bambino quando orienta la sua carica sessuale verso la madresoffre di gelosia nei confronti del padre (complesso di Edipo) al quale tenta quindi diassomigliare (il padre è accettato dalla madre) cercando di sostituirlo (lo interiorizza). Alcontempo teme il padre che pensa lo voglia castrare.Le bambine colpevolizzano la madre per non averle dotate del pene e ciò causa un inferiorelivello di catexis e di interiorizzazione. Piuttosto lega più con il padre dal quale non ha ragionidi temere di essere castrata.In ragione del fatto che Freud identifica nelle persone sia componenti maschili sia femminili, ilcomplesso di Edipo riguarda entrambi i sessi e verso entrambi i genitori.È impressionante quanto poco ci si ricordi della prima infanzia a causa della massivarepressione operata dal bambino su questo periodo.

4. Periodo di latenza (5-pubertà): periodo di calma sessuale relativa, vengono migliorate le abilitàcognitive, i valori culturali, gli interessi sociali ed i meccanismi di difesa inibenti la sessualità.

5. Stadio genitale (adolescenza): periodo in cui la maturazione fisica produce forti impulsi sessualiche focalizzano l’attenzione verso i coetanei di sesso opposto ai fini procreativi. L’amorediventa maggiormente altruistico.La scelta del partner ovviamente non è casuale ma risente pesantemente delle esperienzematurate durante l’infanzia.L’equilibrio viene raggiunto solitamente con il primo lavoro fisso in cui amore e lavoro sicompensano reciprocamente.

IL CONTINUUM NORMALE-ANORMALE

Secondo Freud non esiste una separazione netta fra anormale e normale: i malati manifestanoprocessi cognitivi che normalmente invece restano celati.

Gli impulsi sono gli stessi, ma la gestione di questi è sconnessa e disturbata.

METODOLOGIA

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Freud sosteneva che la nostra fanciullezza rimane con noi per sempre, in quanto le nostrepersonalità adulte ne mantengono dei resti.

Associazioni libere: manifestare sotto la guida del terapeuta il corrente flusso di pensiero in unostato di rilassamento tale da consentire all’Io di smorzare le sue funzioni di controllopermettendo ai pensieri rimossi di riemergere. Le idee non affiorano secondo un pensierologico, ma, poiché non sono casuali, permettono di evidenziare la struttura mentale delpaziente.La terapia può proseguire per diversi anni.

Analisi dei sogni: nel sonno i controlli psichici sono latenti e permettono l’espressione dei pensieridisturbanti e il soddisfacimento dei desideri. L’interpretazione del terapeuta è resa difficiledal sogno in sé e dal resoconto verbale del paziente non privo di condizionamenti edistorsioni.

Transfert: il paziente associa nel terapeuta figure importanti della sua infanzia reagendo consentimenti opposti come amore e rabbia. Ciò però consente di rievocare il tipo di relazioneche si instaurava fra il paziente e il personaggio. Fornisce l’occasione di sfogare l’energiaaccumulata dal paziente proprio sulla persona che l’ha causa anche se sostituita dalterapeuta.

MECCANISMI DI SVILUPPO

La teoria dello sviluppo di Freud è basata sul superamento delle difficoltà che consentono ilraggiungimento di un certo equilibrio dinamico. I fattori considerati da Freud per questo processosono:la maturazione fisica che genera nuove pulsioni interne e carica i pensieri di emozioni,gli stati di sofferenza psicologica che necessitano uno sfogo di energia el’energia interna in stato di quiete.

Piaget invece, nonostante la stessa concezione di un processo di equilibrazione, considera i fattori:maturazione fisica che consente la percezione di diverse informazioni oggettive nel mondo,realizzazione di un’incoerenza illogica eraggiungimento di azioni mentali in equilibrio.

L’equilibrazione di Freud interviene quale processo di ristabilizzazione (secondo i principi dipiacere e di realtà) degli effetti causati da diverse fonti di sconvolgimento:

1. Maturazione fisica dell’organismo2. Frustrazioni esterne per il non raggiungimento della soddisfazione3. Conflitti interni generati fra reazioni fra Es, Io e Superio4. Inadeguatezze personali causate da fallimenti in abilità, conoscenze, competenze…5. Angoscia generata da paure fisiche o psicologiche

Un sistema di equilibrazione costante ed immediato è assunto dal ruolo dell’Io che controllacontinuamente Es e Superio. Inoltre coglie le informazioni salienti della situazione, riprendeinformazioni utili dal passato e attiva i meccanismi di difesa appropriati.

Sono visti come meccanismi di sviluppo a lungo termine anche i processi di attaccamento eidentificazione che comportano l’acquisizione del modello sessuale e dello sviluppo morale.

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LA NATURA UMANA

La natura umana per Freud è piena di contrasti: l’uomo è spinto dalle passioni e a queste rispondecercando di imporre uno stato di equilibrio. Anche la società esterna contribuisce a modificare lamanifestazione delle pulsioni.La totalità dell’essere è vagamente organizzata (quanto è il contributo di Es, Io e Superio?), macapace di autoregolazione. L’uomo è sia passivo sia attivo.

Secondo Piaget invece l’uomo raggiunge la piena razionalità in una totalità altamente connessa edorganizzata. Il bambino agisce perché intrinsecamente attivo e capace.

Come Freud considera la totalità più significativa rispetto alla somma delle parti.Uguale è anche il concetto che nello sviluppo stadiale avvengono cambiamenti profondamentequalitativi come pure l’approccio interazionista del bambino con l’ambiente.

LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA

La teoria di Freud si basa su 4 modelli:

1. Modello dell’arco riflesso: mutuato dalla neurologia, intende descrivere l’effetto di stimolo –risposta presentato dall’organismo agli stimoli esterni o interni.

2. Modello energetico: mutuato dalla fisica, descrive il processo per il quale l’energia interna tendea liberarsi compiendo un lavoro psicologico, un’azione per soddisfare il bisogno.

3. Modello darwiniano: mutuato dalla genetica, espone i concetti di adattamento dell’individuoall’ambiente applicabili anche per i processi mentali (p.e. rimozione).

4. Modello jacksoniano: mutuato dalla fisiologia, secondo il quale livelli più alti controllano livellipiù bassi, ma se qualche livello alto non funziona, i livelli più bassi che questo controllavagenerano funzionamenti privi di controlli ed anomali.

PUNTI DI FORZA DELLA TEORIA

• Descrizione delle pulsioni sessuali e della loro importanza in un’epoca vittoriana

• Impulsi distruttivi dell’uomo dopo 2 guerre mondiali

• Training per la pulizia personale dannoso se troppo severo

• Le forze emotive sono determinanti per lo sviluppo

PUNTI DEBOLI DELLA TEORIA

• Necessario un training psicoanalitico per comprendere la teoria

• Poche persone a disposizione che possono valutare

• Sperimentazioni parziali e soggette all’errore

• Definizioni vaghe, imprecise e mal definite

• Eccessiva enfasi sulla sessualità infantile

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ERIK ERIKSON

Accetta le nozioni di base della teoria freudiana.

Introduce una nuova classificazione di 8 stadi dello sviluppo.

Aggiunge la dimensione psicosociale a quella psicosessuale di Freud: la maturazione fisica haripercussioni sia sociali che personali, porta nuove abilità al bambino ma aumenta anche la richiestadella società su di lui alla quale il bambino dovrà “adeguarsi”.

Il bambino trova nella società situazioni a lui conformi per crescere e svilupparsi: genitori, scuola,organizzazioni sportive…

Il bambino è come un ingranaggio che coincide con un altro ingranaggio rappresentato da unapersona o una struttura che si prende cura (ha bisogno) di lui = ciclo vitale.

La cultura si è adattata alle esigenze dei bambini e questi si adattano alla cultura.La cultura è capace di guidare lo sviluppo del bambino, ma può anche offrire strutture o situazioninon più adeguate con i tempi.

Lo sviluppo psicosociale si sviluppa secondo il principio epigenetico (principio secondo cui il fetosi sviluppa come un insieme di parti in evoluzione che formano però una totalità): il bambinorispetto alla sua cultura si sviluppa plasmato da questa, nutrito da questa (come la placenta).

Lo sviluppo avviene per stadi da cui (come per Freud) il bambino può uscire positivamente onegativamente. Ogni stadio è cumulativo ed è contraddistinto da un particolare conflittopsicologico.

RICERCA DELL’IDENTITÀ

Erikson considera la ricerca della propria identità il tema principale della vita. L’identità è lacomprensione del sé e della propria società. Ogni stadio dà una risposta diversa alla domanda “Chisono io?”. L’identità viene trasformata di stadio in stadio e le precedenti forme d’identitàinfluenzano le forme successive.

Ciò ha inizio quando il bambino per la prima volta riconosce la voce della madre e si sente a suavolta da lei riconosciuto, quando la sua voce gli dice che è qualcuno con un nome e che è bravo.

Erikson osservò e studiò le “crisi d’identità” dei soldati nella seconda guerra mondiale.

L’uomo contemporaneo “si fa da sé” e si chiede che cosa fare di se stesso.

AMPLIAMENTO DELLA METODOLOGIA PSICOANALITICA

Dobbiamo studiare l’uomo in azione e non solo l’uomo che riflette.

Osservazione dei bambini in diverse culture.

Interessanti sono le sue “psicostorie” ovvero l’analisi di personaggi famosi in base ai loro scritti o acomportamenti riferiti.

DESCRIZIONE DEGLI STADI

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• Stadio 1 (0-1 anni): [fiducia / sfiducia – dare / avere] il neonato è fiducioso che la madre non loabbandonerà e che lo sfamerà à apertura, fiducia e collaborazione / à il bambino diventaritirato, sospettoso, privo di sicurezza in se stesso e negli altri.Anche la madre è importante che incuta fiducia.

• Stadio 2 (2-3 anni): [autonomia / vergogna o dubbio – lasciare andare / trattenere] maggioricapacità motorie e di controllo delle funzioni organiche à autonomia, autostima, padronanza disé e voglia di esplorare / vergogna, dubbi, insicurezza

• Stadio 3 (4-5 anni): [iniziativa / senso di colpa – fare per avere / fare per giocare] ammirazioneed identificazione dei genitori, esplorazione attiva / paura della punizione à sensi di colpa

• Stadio 4 (6-pubertà): [industriosità / inferiorità – costruire, simulare] “io sono quello cheimparo” à acquisizione padronanza / senso di limite personale, incapacità

• Stadio 5 (adolescenza): [identità e rifiuto / perdita d’identità – essere / non essere] ricerca delproprio sé in aggregazioni o modelli à acquisizione propria personalità / personalitàframmentaria

• Stadio 6 (prima età adulta): [intimità, solidarietà / isolamento – perdere e trovare se stesso in unaltro] relazioni sociali à rinforzo della personalità / relazioni fredde e vuote

• Stadio 7 (età adulta media): [generatività / stagnazione, auto-assorbimento –far essere, prendersicura di] interesse a generare o guidare la generazione futura à figli, imprese / noia e mancanzadi crescita psicologica

• Stadio 8 (tarda età adulta): [Integrità dell’Io / disperazione – essere attraverso l’essere stato]accettare i limiti della vita, acquisire la saggezza dei tempi / rimpianto per il passato o per lecose non fatte

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TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE (TAS)Lo sviluppo è causato sostanzialmente da un accumulo graduale (quantitativo) di esperienzeeffettuate sul mondo fisico e sul mondo sociale.Non si sviluppa per stadi.La teoria prende forma in base alle constatazioni di gruppi di ricercatori che affrontano esperimentiin laboratorio (non si è più legati a grandi figure leader come Piaget e Freud) seguendo un metodoscientifico, rigoroso e preciso.Prima teoria completamente americana.Il massimo esponente della TAS è Albert Bandura.

STORIA DELLA TEORIA

IL COMPORTAMENTISMOPioniere = John Watson. Critica dell’introspezione e delle osservazioni soggettive sulla propriapercezione con una sorta di dichiarazione del comportamentismo datato 1913: lo scopo dellapsicologia è predire e controllare il comportamento manifesto per formare una società migliore.Stop con discorsi filosofeggianti inconcludenti e privi di utilità sociale.

PRIME RICERCHE SULL’APPRENDIMENTO NEI BAMBINIPrime ricerche effettuate su paradigmi simili a quelli utilizzati con gli studenti universitari o con glianimali.L’apprendimento è sotto il controllo cognitivo e la sua velocità dipende da:

• attenzione delle informazioni rilevanti,• ipotesi di risposte corrette,• creazione strategie

I ricercatori volevano eliminare le interferenze cognitive dei bambini: lavoro invano che si èrivelato di particolare importanza per mettere in evidenza i processi cognitivi dei bambini.Skinner: interesse solo per il comportamento manifesto (non pensieri e sentimenti), studio delcomportamento dei ratti e suo modellamento e controllo per mezzo di rinforzi.Condizionamento operante: un particolare comportamento diventa più frequente se viene rinforzato.Funziona anche sui bambini? (romanzo “Walden Two” = utopia di allevare i bambini come infabbrica rinforzando i buoni comportamenti e scoraggiando quelli cattivi).Negli anni ’60 viene dimostrato che il rinforzo funziona anche sui bambini e neonati, in particolare irinforzi di tipo sociale (attenzioni, sorrisi, lodi…).

APPRENDIMENTO SOCIALENascita della prima teoria dell’apprendimento sociale = università di Yale (1930), seminarioorganizzato da Hull su “Teoria dell’apprendimento + psicanalisi” à Frustration & Aggression(dimostrazione che l’aggressività è causata dalla frustrazione): tentativo di incanalare la psicologiadi Freud nel comportamentismo (prese solo le parti oggetto di eventuale sperimentazione eappartenenti alla sfera della vita sociale) facendo l’assunto che la personalità viene appresa àreazione negativa degli psicanalisti.

Dollard&Miller studiarono l’effetto della socializzazione (insegnamento al bambino delcomportamento ideale per la società in cui vive, all’inizio rappresentato dal training dei genitori)come fonte di nevrosi o altre malattie nei bambini a causa della privazione di piaceri (svezzamento= rinunciare alla poppata) à Le regole della società influenzano la personalità degli individui.

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Pulsioni biologiche: esistono comportamenti appresi che derivano da pulsioni biologiche primarie.

Rinforzo sociale: i bambini apprendono allo scopo di ricevere una lode o una gratificazione deglialtri.

Imitazione: potente forza della socializzazione = acquisire comportamenti desiderabili da altrepersone di riferimento (modelli) ed ottenere un rinforzo mediante condizionamentooperante ovvero con la riproduzione degli stessi constatando una reazione positiva nellepersone circostanti. Bandura&Walters: imitazione possibile anche senza rinforzo.

Rinforzo vicariante: osservazione di un effetto positivo o negativo di un comportamento di un’altrapersona; se uno viene lodato, la sua azione susciterà il desiderio di ricevere la stessagratificazione riproducendo lo stesso comportamento.

ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA

La teoria dell’apprendimento comprende molte teorie. Da un approccio più radicale delcomportamentismo (Watson, Skinner), Bandura, pur rimanendo fedele agli assunti fondamentali(comportamento appreso e suo controllo da parte dell’ambiente, esistenza di componenticomportamentali, interesse per il comportamento osservabile e la metodologia tipica) concepisceuna variante che si estende anche ad alcuni aspetti cognitivi (non osservabili) à Teoriadell’Apprendimento Sociale.

ENFASI SUI COMPORTAMENTI APPRESI CON RIGUARDO A APPRENDIMENTI SOCIALI

I comportamentisti studiano solo il comportamento osservabile tralasciando gli aspetti biologici.Piaget e Freud invece includono nelle loro ricerche anche gli aspetti innati.

Apprendimento: cambiamento più o meno permanente nel comportamento che ha luogo comerisultato della pratica.

Condizionamento operante (Skinner): il comportamento che il bambino produce spontaneamente(egli opera sull’ambiente) diventa condizionato quando viene attivato da uno stimoloparticolare (p.e. sorriso alla mamma = operazione à la mamma lo prende in braccio =rinforzo, dopo una serie di ripetizioni della stessa sequenza il à il bambino sorriderà allamamma per farsi prendere in braccio = azione condizionata).

Condizionamento classico: comincia con un riflesso ovvero una risposta ad un determinato stimolo.Se lo stimolo viene associato ad un altro evento, il solo verificarsi dell’evento produrrà larisposta. (p.e. piccolo Albert e ratto bianco + rumori di paura).Nel caso di risposte negative (fobie), il condizionamento può essere curato ponendoassociazioni positive (decondizionamento) che gradatamente sostituiscono quelle negative(p.e. paura degli animali).

Freud era interessato ai motivi di tali reazioni (ansie profonde) mentre i comportamentisti silimitarono alla modifica del comportamento manifesto.

Per i teorici dell’apprendimento lo sviluppo implica l’accumulo di risposte condizionate di tipooperante o classico.

I teorici dell’apprendimento sociale ritenevano in aggiunta che l’apprendimento deve esserespiegato in un contesto sociale: le azioni dell’uomo sono sempre relazionate con la società in cuivive e da questa rinforzate o meno. Dalla società l’uomo apprende i comportamenti tramitel’osservazione che induce all’imitazione in caso di comportamenti reputati positivi. I bambiniimparano moltissimo con l’osservazione.

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Bandura costatò che i bambini che osservano comportamenti aggressivi ripropongonocomportamenti aggressivi soprattutto se tali atteggiamenti non sono puniti. Questo è un effettonegativo dell’osservazione.

Per Freud questa imitazione avrebbe l’effetto positivo di scaricare le tensioni aggressive.

L’apprendimento osservativo può avere ugualmente effetti positivi come per esempio il mostrare unbambino che gioca tranquillamente con un cane ad un bambino che invece ne è terrorizzato.

Un modello (o la società) può insegnare un comportamento o una strategia:

1. insegnandolo dando il suo esempio

2. rafforzando o indebolendo le inibizioni dell’osservatore

3. attirando l’attenzione su di oggetti particolari

4. accrescendo l’eccitazione emotiva

MODELLO CAUSALE DELL’AMBIENTE (TAT) O DEL SISTEMA AMBIENTE-PERSONA-COMPORTAMENTO (TAS)

TAT

“Non è la persona ad agire sul mondo, ma il mondo ad agire su di lei” (Skinner)

L’ambiente offre una varietà di stimoli che condizionano e controllano il comportamento delbambino (rinforzi, risposte condizionate, associazioni…) determinando una certa direzione disviluppo (Watson era convinto che con gli stimoli appropriati avrebbe potuto generare un qualchetipo di uomo).

Lo sviluppo di un comportamento può essere volutamente aumentato e guidato attraverso ilmodellamento.

Modellamento: adeguare un comportamento attraverso il rinforzo perpetuato in modo dasvilupparlo in una certa direzione con intensità progressivamente maggiore. In questomodo si possono addestrare animali o consolidare nei bambini determinati atteggiamenti(p.e. capricci, atteggiamenti aggressivi, studiare con profitto) che in questo modoreagiscono passivamente (causa-effetto). Nella TAS il bambino con il modellamento astraedelle regole: processo fondamentale per lo sviluppo del linguaggio.Modellamento astratto: astrarre una regola dall’integrazione di molti eventi diversi masimili.Modellamento creativo: le conoscenze già acquisite vengono rielaborate determinando unnuovo comportmanento.

TAS (Bandura)

Determinismo reciproco: l’apprendimento dipende da 3 forze interdipendenti e che operano in ognievento:

Comportamento

Persona

Ambiente

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La conseguenza è che “il bambino CREA il suo ambiente”: a seconda del suo atteggiamento neiconfronti del mondo (generoso, ostile, diffidente…) riceverà reazioni che lo rinforzeranno ed egliaderirà a quel tipo di situazioni a lui più confacenti. Il bambino è ATTIVO sul mondo.

Situazioni coercitive possono indurre “rinforzi trappola”: se la tensione sale in occasione di uncontrasto e questa termina però con un nulla di fatto ovvero senza un accordo raggiunto tra i due,entrambi gli individui ricevono un rinforzo negativo (p.e. mamma che chiede al bambino di fareordine e questo ostinatamente si oppone, la mamma rinuncia à rinforzo negativo). La prossimavolta sarà più facile per entrambi incorrere nello stesso problema.

COMPORTAMENTO SEMPLICE (TAT) O COMPLESSO (TAS)

TAT

Il comportamento è suddivisibile in singole componenti più semplici che diventano più facilmenteosservabili.

Le unità più semplici sono le associazioni semplici che possono essere raggruppate formandocatene di associazioni S-R (stimolo–risposta) e gerarchie di catene. Durante lo sviluppo le catene diassociazioni possono essere rinforzate o riassociate.

Per Freud e Piaget invece il comportamento semplice ha senso e può essere compreso solo nel suocontesto strutturale mentre scindere il comportamento complesso significa anche distruggere lostesso comportamento.

TAS

Singoli comportamenti imitati da più modelli possono essere integrati attivamente dal bambino inun unico comportamento complesso.

Oppure il comportamento complesso, solitamente mediante osservazione, può essere acquisito nellasua totalità direttamente.

INTERESSE PER IL COMPORTAMENTO OSSERVABILE

TAT

Il comportamento osservabile è obiettivo e può essere misurato empiricamente.

Esistono anche fenomeni non osservabili (p.e. le associazioni stimolo-risposta, i concetti, le regole),ma vengono limitati il più possibile.

TAS

È una sintesi delle prime versioni della teoria dell’apprendimento sociale centrata suicomportamenti manifesti, imitativi e della teoria dell’elaborazione dell’informazione.

Il processo di apprendimento osservativo del comportamento è schematizzato come segue:

1. PROCESSI ATTENTIVIInteressa al bambino? Lo trova utile? È per lui comprensibile? È frequente? (Il bambino deveessere in grado di comprendere ciò che osserva)

2. PROCESSI DI RITENZIONEIl bambino è in grado di riprodurlo in futuro? Se lo può immaginare? (Le sue abilità cognitivedevono essere compatibili)

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3. PROCESSI DI PRODUZIONE MOTORIAÈ l’esecuzione del comportamento che il bambino affinerà con la ripetitività. Le sue capacitàfisiche glielo devono permettere.

4. PROCESSI MOTIVAZIONALII bambini imitano i comportamenti che sono da loro ritenuti desiderabili.

Piaget era interessato solo alla struttura cognitiva sottostante l’imitazione del bambino e si spingead un livello più approfondito. Bandura invece, nonostante consideri diverse componenti cognitiveper l’apprendimento osservativo, si chiede il perché della motivazione del bambino all’imitazione.

Se il bambino non riesce ad imitare il comportamento significa che qualcuno dei processi cognitivisopra elencati ha in qualche modo fallito: attenzione inadeguata? Codifica e ritenzione nonappropriata? Insuccesso nella riproduzione a causa di limitazioni fisiche? Scarsa motivazione?

Il comportamento è anche determinato dall’autoefficacia.

Autoefficacia: percezione che una persona ha delle proprie possibilità e competenze nel proprioambiente. Ciò determinerà il livello di reazione positiva al fallimento ovvero la tenacia e laconvinzione con cui un bambino affronterà un determinato problema le quali gioveranno aifini del successo (vedi esperimento dei problemi di matematica somministrati da Collins aibambini).

I bambini determinano il loro grado di autoefficacia da:1 – Successi o fallimenti di tentativi precedenti2 – Esperienze vicariate ovvero ricordo degli esiti di esperienze fatte da altri3 – Persuasione verbale (incoraggiamento)4 – Stato fisiologico: eccitazione, ansia, fatica o dolore fisico.

Un fattore importante per l’autoefficacia del bambino è rappresentato dapprima dallafamiglia e poi dall’ambiente scolastico e dal gruppo dei pari. I genitori e gli insegnantidovrebbero concentrare la propria attenzione sui lati positivi delle performance delbambino aumentandone così l’importanza.

Anche nelle successive fasi della vita l’autoefficacia è importante per identificarsi nelproprio ruolo accettandone i limiti e proponendosi altre più adeguate attività:nell’adolescenza, nella prima età matura e nella mezza età, nonché nella vecchiaia.

METODOLOGIA

TAT

È stato preso il modello delle scienze fisiche e pertanto il metodo di studio preferito è statol’esperimento di laboratorio di piccole dimensioni e accuratamente controllato.

Si sono sviluppati nuovi strumenti per la ricerca (scatola di Skinner, baby box…).

Gli esperimento sono stati condotti su più soggetti o sullo stesso soggetto ma in più fasi.

TAS

Stesso rigore metodologico della TAT.

Qualche esperimento in contesti naturali (vedi Bandura&Walters con l’esperimento dei ragazziaggressivi provenienti da buone famiglie).

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MECCANISMI DI SVILUPPO

Interesse per i processi di cambiamento.

Piaget e Freud interessati invece ai cambiamenti strutturali durante gli stadi.

Lo sviluppo consegue da:

1. Maturazione fisica: di scarso interesse per i TAS, solo per le capacità di produzione motoria.

2. Esperienza del mondo sociale: il bambino acquisisce una grande quantità di comportamentidai modelli proposti dal mondo sociale. Il rinforzo deriva dall’approvazione della società alsuo comportamento. La società varia le aspettative su di lui con l’aumentare dell’età.

3. Sviluppo cognitivo: i bambini interpretano il mondo e loro stessi in base a 4 processi:1 – Esperienza diretta: effetti delle proprie azioni2 – Esperienza vicaria: effetti delle azioni altrui3 – Giudizi pronunciati da altri: opinioni assorbite4 – Inferenza di conoscenza: capire e conoscere direttamenteDurante lo sviluppo del pensiero del bambino i processi di apprendimento osservativo sonosoggetti a dei cambiamenti: attenzione, memoria, organizzazione cognitiva.Simboli: capacità crescente di tradurre le osservazioni in simboli (p.e. codifica verbale) e aricombinarli (p.e. l’incentivazione immaginando la ricompensa) consentendo apprendimentiosservativi rinforzi vicarianti più rapidi e duraturi. Applicate ai simboli strategie dimodellamento.

RAGIONAMENTO MORALE E COMPORTAMENTO

Giudizio morale del fanciullo: somma di fattori morali (p.e. intenzioni, imperizia, quantità deldanno provocato, norme personali del bambino, proibizioni degli adulti, punizioni o premiattesi…) che a seconda delle situazioni, delle cause salienti e della percezione del bambinoaumentano o diminuiscono d’importanza facendo variare sensibilmente il risultato. Conl’età aumenta l’influenza di fattori soggettivi.

Piaget invece determina il giudizio morale del bambino in base al suo livello cognitivo disponibilein una dato periodo dello sviluppo passando da una posizione oggettiva (ammontare del danno àgrado di punizione) ad una soggettiva (considerati anche fattori quali l’intenzione o circostanzeattenuanti).Viene considerata anche l’influenza esterna di genitori e compagni, ma il ruolo più importante èrappresentato dalla ristrutturazione cognitiva.

Rosenthal&Zimmerman: critica a Piaget, nonostante non si possa prescindere da un livello dicognizione per valutare il giudizio morale, l’aspetto più importante è dato dalle esperienze sociali edall’apprendimento osservativo che offrono una spiegazione più economica. Infatti una breveesperienza sociale di laboratorio può far cambiare in maniera duratura l’opinione ai bambini. Glistrutturalisti essendo interessati esclusivamente alle strutture cognitive sottostanti non sono inpossesso di una teoria della performance.

Teoria della performance: insieme di processi volti a spiegare come la conoscenza di un bambino siesprime nel comportamento a seconda delle situazioni contestuali.

Dai giudizi morali dei modelli il bambino astrae proprie regole generali comportamentali:importanza dell’osservazione, del rinforzo vicariante (p.e. autocritica) e della coerenzacomportamentale dei modelli (ipocrisia). Bandura sostiene che questa abilità seppur un manieradiversa è posseduta in tutte le età dello sviluppo.

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Per Freud l’insieme di queste norme generali che il bambino si costruisce equivale al Superio, maper la TAS il genitore dello stesso sesso è solo uno dei tanti modelli da cui il bambino apprende.

POSIZIONE RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVE

LA NATURA UMANA

TAT

Teoria meccanicistica che adotta il principio del rispecchiamento meccanico.

Rispecchiamento meccanico: il neonato è un pezzo di carne che si divincola (Watson) e che deveessere plasmato dai genitori e dalla società, è passivo e influenzato dall’ambiente.Rispecchia meccanicamente il suo ambiente: “Non è la persona ad agire sul mondo, ma ilmondo ad agire su di lei” (Skinner).

TAS

L’uomo è attivo nel suo ambiente e questo al contempo agisce su di lui. L’uomo crea il proprioambiente (filtra l’esperienza attraverso le sue conoscenze e le sue aspettative) e si autoregola (adottaproprie norme di comportamento che controlla e rinforza).Ciò che è saliente per Bandura è l’informazione acquisita dall’ambiente e le conseguenze di questaacquisizione, a prescindere da eventuali strutture cognitive = visione comunque meccanicistica.Poca importanza viene data invece alle influenze storico-culturali.

Secondo Freud invece l’individuo non ha tutta questa libertà di azione, ma viene pesantementecondizionato dalle sue pulsioni interne.Secondo Piaget il bambino è puramente attivo adottando i processi di assimilazione eaccomodamento che determineranno nuove strutture cognitive interiorizzate = visioneorganismica.

Secondo Bandura il pensiero del bambino (ma anche dell’adulto) può essere a volte irrazionalesoprattutto se l’ambiente trasmette cariche emotive o tramite l’influenza dei modelli.

Freud condivide questo punto con Bandura.

Piaget invece ritiene che l’adulto raggiunga un livello ottimale di pensiero logico ed equilibrato.

SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO

Lo sviluppo si basa su processi quantitativi progressivamente acquisiti mediante le esperienze checausano una miriade di cambiamenti a breve termine. Ciò che cambia è il livello delle capacitàprimarie di acquisizione del comportamento (osservazione, simboli mentali) che però sonopraticamente sempre presenti nel bambino.Bandura considera il concetto degli stadi errato: non permette di contraddistinguere la diversitàindividuale dei bambini e la diversità comportamentale di un bambino in condizioni ambientalidifferenti.L’insuccesso nell’apprendimento è causato dalla mancanza di determinate sottocapacità (p.e.problemi di ritenzione o di attenzione) che devono essere incentivate nei bambini mentre secondo lavisione degli stadi si potrebbe semplicemente concludere che la struttura cognitiva non è ancoraadeguata.

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NATURA E CULTURA

John Locke: ideatore della teoria ambientalista (“l’uomo non è altro che una lavagna su cui si fissal’esperienza”).

Bandura: “la natura umana è caratterizzata da un’ampia potenzialità, che può essere formatadall’esperienza diretta o da quella vicariante (indiretta) in una gamma di forme che variano entrolimiti biologici”. Il bambino è quindi malleabile, ma ci sono dei limiti in questa malleabilitàsecondo il principio del determinismo reciproco (vedi sopra per la definizione).La capacità di apprendere è innata (biologica) ed è di tipo adattivo.

Piaget è interessato all’interazione dell’individuo prevalentemente con il mondo fisico mentreFreud maggiormente con il mondo di tipo sociale.

COSA SI SVILUPPA?

I comportamenti non sono universali poiché dipendono dalla cultura particolare in cui si sviluppano.

Piaget sostiene l’universalità di acquisizione dei concetti quali permanenza dell’oggetto, causalitàe conservazione che tendono all’apprendimento delle operazioni formali.

Per Freud è universale l’interesse per la sessualità e l’aggressività che tende al raggiungimento diuna sessualità matura e alla libertà dall’ansia eccessiva.

È universale solo l’abilità di imparare con l’osservazione o con l’ascolto che consentono diapprendere complessi insiemi di comportamento.Si sviluppano le 4 abilità sopra descritte: attenzione, ritenzione, riproduzione motoria emotivazione.La rappresentazione simbolica consente di accelerare ed affinare questo processo.

Oggetto di studio particolare sono lo sviluppo dell’aggressività, dell’altruismo, dei ruoli sessuali edelle capacità di autoregolazione.

LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA

È una teoria di tipo funzionale: ipotesi modeste e limitate vengono messe in relazione con datiempirici. Le domande che vengono poste sono legate strettamente a un particolare problemasperimentale.

La teoria di Bandura è un insieme di ipotesi organizzate in modo approssimativo che sono statemodificate in seguito ad evidenza sperimentale.

La teoria di Hull è l’esempio tipico di una teoria deduttiva (attratti da osservazioni in natura, siastrae una regola che implica una successiva sperimentazione i cui risultati possono affinare laregola astratta).

Il condizionamento operante di Skinner rappresenta un approccio di tipo induttivo.

VALUTAZIONE DELLA TEORIA

La teoria di Bandura è la teoria più influente fra le teorie dell’apprendimento.

PUNTI DI FORZA

INTERESSE PER LE INFLUNZE SITUAZIONALI SUL COMPORTAMENTO

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La teoria dell’apprendimento espone l’importanza della situazione in cui si esprime uncomportamento: la situazione particolare elicita un comportamento contestuale particolare infunzione del determinismo reciproco.

Il possesso di una certa capacità non implica necessariamente che tale capacità possa venireespletata in qualunque situazione.

Per quanto riguarda l’aspetto manifesto, Piaget non era interessato al contesto in cui unaparticolare abilità venisse espressa limitandosi all’attività descrittiva.

L’osservazione potrebbe essere determinante per quanto riguarda l’apprendimento delle variecapacità: la conservazione è un’abilità che viene usualmente acquisita successivamente allanumerazione (decalage). Ma la numerazione si osserva molto più di frequente rispetto alconfrontare quantità o pesi e viene di gran lunga più incentivata nell’età prescolastica.

INTERESSE PER LA RELAZIONE FRA COGNIZIONE, COMPORTAMENTO EMOTIVAZIONE

TAS spiega come gli aspetti sociali modellino il comportamento tramite il rinforzo o la punizione,gli insegnamenti verbali e l’apprendimento vicariante; come l’acquisizione di abilità attentive,ritentive, motorie e motivazionali favorisca l’efficienza nel capire il comportamento osservato.

Piaget non considera l’apprendimento osservativo, le aspettative relative alla punizione, leverifiche dei bambini sulle loro credenze per mezzo della società.

Freud prende in analisi gli effetti delle proibizioni della società sull’individuo facendo emergere unaspetto negativo.

L’identificazione di Freud del bambino nel genitore dello stesso sesso viene spiegata dalla TAS conun processo di apprendimento osservativo e i meccanismi di difesa (spostamento dell’aggressività,proiezione e regressione) possono essere acquisiti mediante un apprendimento vicariante.

Bandura considera sia i processi cognitivi “caldi” (emotivi) (come Freud e Erikson), sia quelli“freddi” (logici) (come Piaget) mentre Freud e Piaget si sono concentrati in particolare solo su unodei due aspetti.

VERIFICABILITÀ

È la teoria che offre maggiori possibilità di verifica definendo i termini chiaramente, esprimendo leipotesi in modo preciso e contenendo il numero di variabili intervenienti non passibili diosservazione.

PUNTI DI DEBOLEZZA

ANALISI INADEGUATA DELLO SVILUPPO COGNITIVO

Devono ancora essere analizzati la natura del sistema cognitivo, il modo in cui si sviluppa, il modoin cui questo influenza l’apprendimento osservativo.

L’organizzazione delle conoscenze mediante il modellamento astratto ed il modellamento creativoresta un concetto vago ed indefinito.

Si riconosce che il livello di sviluppo gioca un ruolo fondamentale sull’apprendimento osservativo,ma non si fornisce una spiegazione dettagliata di questo processo.

Ci sono pochi dati sperimentali a supporto dell’evoluzione del comportamento osservativo.

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DESCRIZIONE INADEGUATA IN AMBIENTI NATURALI

Mancano dati con validità ecologica relativi all’aggressività, alla tipizzazione sessuale o sulladipendenza.

Classificazione delle situazioni dei bambini in ogni periodo dello sviluppo.

I comportamenti osservati non sono stati messi in relazione a variabili socio-economiche.

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TEORIA DELL’ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE (TEI)• Teoria arrivata in sordina, ma fortemente diffusa• No grossi scontri con teoria di Piaget• Non è una teoria unica, ma un quadro di riferimento teorica caratterizzata da un gran numero di

programmi di ricerca• Si studia il processo delle informazioni (input) che terminano in output: memorizzate o

generano comportamento• Analogie con il computer• Si studia il flusso logico delle azioni che un individuo compie nell’affrontare un problema• Come il bambino acquisisce un nuovo concetto (variabili considerate, modalità, tempi…) ?• Nella t. dell’apprendimento si è interessati alla generalizzazione dello stimolo, Piaget

interessato a conoscere come viene acquisito il nuovo concetto nelle strutture cognitive (es.inclusione di classe), la TEI interessata a: richiesta dell’informazione, processi mentaliapplicati, come il processo dell’informazione opera: come il sistema opera in dette condizioni ecome viene influenza dalla ambiente.

• Uso del computer come modello per descrivere i processi mentali: softcore=computer solocome metafora, hardcore=computer come effettivo modo di funzionamento della mente.

• I diagrammi di flusso descrivono gli stadi di elaborazione (funzioni della mente) che generano ilcomportamento

STORIA DELLA TEORIA

Crisi della Teoria dell’apprendimento sociale (TAS) perché c’erano campi (apprendimento dellinguaggio – Chomsky) in cui si era dimostrato che alcune funzioni erano soggettive e nonosservabili bensì solo inferibili. Evidenziati i limiti delle ricerche neocomportamentiste per lacomprensione dell’apprendimento negli adulti e avvento delle tecnologie utili per la ricercapsicologica (computer).La psicologia esce dai laboratori con compiti di migliorare gli strumenti bellici (rapporto uomo-armamento).Nuovi concetti di “canali di comunicazione” (radio, telefoni, telegrafo, televisione…) per iltrattamento delle informazioni à concetti di “capacità limitata”, “operazioni seriali”, “in parallelo”,“struttura”.Newell & Simon: le capacità logiche delle persone possono essere simulate attraverso programmiappropriati di computer.Focalizzazione sull’importanza della mente (George Miller: “The magical number seven plus orminus two” à memoria immediata limitata: span di memoria ).Broadbent (“Perception and Communication”): l’uomo è dotato di una capacità limitata di elaborareinformazioni. Pertanto è necessario filtrare le informazioni lasciando fuori quelle meno importanti etrasmettendo quelle più importanti a livelli più alti perché vengano elaborate ulteriormente.Peterson e Peterson: esistono 2 tipi di memoria, una a breve termine (working memory) ed una alungo termine dove le informazioni passano solo se sono soggette ad una elaborazione mentale,altrimenti vengono perse.La soluzione dei problemi avviene mediante l’uso di strategie ovvero piani che consistono di scopie sottoscopi ordinati in modo gerarchico.L’informazione passa attraverso stadi distinti che coinvolgono memoria e attenzione.Craik e Lockhart criticarono gli stadi dicendo che dovrebbero esistere piuttosto diversi livelli dielaborazione della memoria: quanto più a fondo viene elaborato il materiale tanto più a lungo verràmantenuto in memoria.Nasce la “scienza cognitiva” che si occupa della soluzione di problemi logici.

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Si cominciano ad usare le simulazioni con il computer e sorgono studi sull’intelligenza artificialeper la creazione di robot, programmi per computer utili per vari compiti logici.Introduzione dei diagrammi di flusso (famosi quelli di Atkinson & Shiffrin) per spiegare i flussilogici delle operazioni e le procedure mentali. Per questo motivo verrà anche chiamata la“psicologia delle scatole e delle frecce”.

ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE NEL BAMBINOPiaget descriveva, ma non spiegava i cambiamenti dello sviluppo nel bambino.Aumento d’interesse per le ricerche sull’apprendimento del linguaggio di Chomsky.Studi sulla memoria del bambino a sua misura.

ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIACi sono molte analogie fra l’uomo ed il computer, entrambi infatti:• Manipolano simboli ed informazioni ed immagazzinano i risultati• Percezione = input (parole, simboli, suono, stimoli…)• Pensiero = programma per computer• Capacità d’immagazzinamento = capacità RAM del computer• Decisione = output• Operazioni mentali = subroutineL’informazione viene trasformata in una rappresentazione (codifica).Ogni livello evolutivo è caratterizzato da una particolare relazione input-output.

Tipico studio dei bambini chiamati ad ordinare nel peso alcuni oggetti utilizzando una bilancia apiatti. I bambini di 5 anni pesano solo a coppie gli oggetti mentre quelli di 11 anni confrontano unoggetto con tutti gli altri. Si deducono le regole applicate da ogni età.Si devono osservare i cambiamenti evolutivi che si verificano in ciascuna fase dall’input all’outputper inferire le regole applicate.Questo modo di studio è diverso da quello adottato da Piaget che ricercava se il bambino fossedotato di certe operazioni mentali come la reversibilità o la transitività.

Esempio per un bambino che legge:• Seleziona le informazioni rilevanti• Analisi preliminari di raggruppamenti e riconoscimenti• Trasforma gli stimoli in codici verbali• Cerca nella sua memoria informazioni interessanti legate all’oggetto della sua attenzione• Possibile perdita di informazioni durante queste fasi

I processi di controllo sono delle attività mentali che coordinano e controllano il flusso delleinformazioni in ciascuno stadio di elaborazione attivando le funzioni più appropriate.Assieme alla struttura a stadi, anche la struttura a livelli spiega il funzionamento della memoria: imodelli dei livelli descrivono la memoria come un insieme di azioni che possono elaborare leinformazioni a uno dei tanti livelli, che vanno da un’analisi superficiale delle caratteristichepercettive a un’analisi profonda del significato.

SVILUPPO COME AUTOMODIFICAZIONEImportanti i programmi per computer capaci di automodificarsi: potrebbero spiegare le transizionida stato a stato evolutivo. Anche il bambino prova varie strategie e ne sceglie le più efficaci.Anche Piaget e la TAS hanno considerato il feedback di rinforzo e punizione del comportamentoper l’evoluzione di nuove funzionalità nel bambino.

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ANALISI DEL COMPITOMolta importanza nella TEI per l’esposizione delle richieste dei compiti di esperimenti di psicologiaper determinare con precisione il tipo di elaborazione richiesta: informazioni disponibili nellostimolo, limiti della capacità di elaborazione di una persona, gli scopi del compito, le abilità dielaborazione di una persona. Il bambino deve ben comprendere cosa gli è richiesto di fare perché lestrutture cognitive non possono essere misurate di per sé, ma solo attraverso la loro attivazione e inbase alle conseguenze comportamentali registrate. Ci sono troppi elementi da considerare?L’attenzione può essere sviata da elementi irrilevanti? Esistono cambiamenti evolutivi per lasoluzione del compito?Per i neopiagetiani il problema dell’analisi del compito è collegato al problema centrale delrapporto fra la conoscenza dominio-specifica e quella dominio-generale mentre per la TEI ilbambino acquisisce specifiche capacità all’interno di ogni dominio cioè un certo compito.Uguale alla TAS che scompone compiti e comportamenti nelle loro singole componenti e sonomolto attente alla natura degli stimoli del compito. TEI è comunque più dettagliata.

METODOLOGIARicerche su problemi tradizionali quali: memoria, linguaggio, soluzione dei problemi, attenzione.Si prendono in analisi variabili temporali (quanto tempo si viene esposti allo stimolo, i tempi direazione…). L’assunto è che ogni attività mentale richiede un certo ammontare di tempo. Possonoesserci comunque velocità diverse di elaborazione fra le varie età. Con certi limiti si può desumereche più è il tempo intercorso fra un input ed un output e maggiore è il numero delle operazionimentali svolte.Metodo dell’analisi degli errori: la configurazione delle risposte corrette o errate in varie proverivela la regola o le regole che il bambino sta usando per risolvere i problemi.Anche Piaget considerava gli errori compiuti, ma TEI lo fa in modo molto più sistematico edaccurato.Considerati anche i movimenti oculari per identificare l’oggetto dell’attenzione nei vari momenti.Utilizzati anche modelli rappresentati con:• Diagrammi di flusso• Simboli matematici• Logica proposizionale• Grammatica formaleUso di simulazioni al computer per l’analisi dettagliata di approcci ad un problema con lecasistiche comportamentali adottate. Utile per variare le condizioni e studiare le conseguenze àprodurre ipotesi comportamentali. Procedura:• Stendere il protocollo: informazioni di come la gente risolve un problema• Programmazione del computer• Verifica del funzionamento• Eseguire correzioni al programma• Verifica della fedeltà al protocollo

I PRINCIPALI APPROCCI EVOLUTIVIMEMORIALe prestazioni legate alla memoria variano a seconda dell’età: i bambini nella ritenzione sono piùdeboli rispetto agli adulti.Tutte le fasi del pensiero sono centrate sulla memoria à moltissimi esperimenti sia su adulti che subambini.• Strategie appropriate e cambiamento evolutivo della memoria: alcune operazioni di

memoria (riconoscimento) non richiedono alcuno sforzo come per esempio:- il riconoscimento facciale

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– la rievocazione di una canzone o di un filmaltre invece sì, come:- la memorizzazione di contesti non significativi per il bambino (numeri di telefono,indirizzi…)

Con lo sviluppo si ha un netto miglioramento della memoria: span più grande? Abilità dimemorizzazione migliorate?Per memorizzare (a lungo termine) serve una strategia (= attività controllate dal soggetto messe alservizio di uno scopo mnemonico):• Iterazione (5 anni à poco; 10 anni à 50%)• Raggruppamenti• Costruzione di una storiella• Associazione di una posizione• Scrivere una lista

I bambini piccoli hanno un deficit di produzione ovvero non sanno spontaneamente adottare unastrategia ad un certo scopo anche se cognitivamente lo potrebbero fare.Però anche i bambini più piccoli si sforzano di utilizzare strategie rudimentali anche se talvolta nonappropriate (strategie difettose). È più impegnativo per questi l’impiego di strategie rispetto aibambini più grandi e pertanto al bambino piccolo rimane meno capacità da dedicare alla solamemorizzazione.Le strategie continuano ad essere affinate per tutto lo sviluppo.Le strategie sono attivate dai processi di controllo che facilitano la memorizzazione à chunk(raggruppamento per elaborare più informazioni).Lo sviluppo della memoria deriva dal conoscere quando, dove e come elaborare a livelli piùprofondi le informazioni rilevanti.

• Limitazioni della memoria possono implicare limitazioni delle abilità logiche disponibili: lamemoria è strettamente connessa al ragionamento. Per ragionare è sempre necessaria una certaquantità di memoria: il bambino potrebbe disporre di una certa abilità mentale, ma potrebbeessere incapace di applicarla a causa di mancanza di memoria adeguata.Ciò contrasta con la visione di Piaget secondo il quale nei bambini piccoli sono assenti certecapacità a prescindere dalla memoria.Bryant e Trabasso sostennero che i bambini piccoli hanno la capacità di operazioni transitive,ma a volte non possiedono la memoria necessaria per applicarla.

• Lo sviluppo della conoscenza è strettamente legato alla conoscenza:- è più facile che i bambini ricordino nozioni che hanno significato per loro: “adeguamento allamente” = capire ciò che si ricorda. Piaget: la memoria è facilitata perché i concetti daassimilare si adeguano alle strutture mentali.– è più facile ricordare se si possono mettere in relazione i nuovi concetti con altri giàmemorizzati à maggiori strategie possibili (es. classificazione) è maggiore motivazione alricordo.La memoria è “cognizione applicata” ai fini di immagazzinamento e recupero delleinformazioni.L’aumento della quantità di conoscenza durante lo sviluppo è importante per lo sviluppo dellamemoria.Le cose ritenute salienti dai bambini non corrispondono con quelle degli adulti.Come Piaget: progressi evolutivi della conoscenza comportano progressi nella memoria(bastoncini ricordati dai bambini dopo 6 mesi con progressi a livello cognitivo).La memoria costruttrice dei bambini (ricordano ciò che pensano sia logico ricordare costruendo

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nella fantasia eventi in realtà mai avvenuti) riflette anche le loro convinzioni, atteggiamenti easpettative sociali.

• I bambini aumentano la loro comprensione della memoria: la conoscenza della memoria èdetta “metamemoria”. I bambini di età prescolare conoscono poca della memoria:sopravvalutano enormemente le loro capacità di memoria. Con l’età aumentano laconsapevolezza del decadimento della memoria a breve termine ed elaborano strategia per unamaggiore ritenzione. Se tale consapevolezza manca, i deficit di produzione sonoparticolarmente evidenti.

• L’attenzione è stata anche forte oggetto di interesse. La selettività dell’attenzione aumenta conl’età, ma non sono altrettanto sicuri riguardo all’aumento della capacità.I bambini di 11/12 anni sanno cogliere le informazioni salienti di un testo a differenza di quellipiù piccoli.

Hintzman ha paragonato la memoria a uno “stomaco di mucca”; le informazioni vengono trasferitedallo “stomaco a breve termine” allo “stomaco a lungo termine”. In tal modo, noi “ruminiamo” leidee e “digeriamo” le informazioni.

RAPPRESENTAZIONECon il termine di rappresentazione ci si riferisce alla forma mentale assunta dall’informazione. Èprobabile che con l’età vengano utilizzate rappresentazione via via più evolute.Gli adulti usano massicciamente il linguaggio per rappresentarsi la conoscenza à gli psicologi sisono focalizzati sulla codifica verbale:• Memoria semantica (immagazzinamento delle informazioni espresse dal sistema linguistico)• Memoria episodica (immagazzinamento eventi esperiti in un dato tempo e spazio)A tutte le età, ma in particolar modo neonati e bambini, possono far uso di rappresentazioni nonverbali come le immagini visive. (Kosslyn) Possono essere costruite al momento e possono esseredistorsioni rispetto all’oggetto che rappresentano. Utilizzate quando la gente deve rispondere adomande su un oggetto non conosciuto, se lo immagina appunto.

Script: coerenti quadri concettuali di riferimento, formati attraverso l’esperienza con oggetti edeventi di vita quotidiana. Gli script portano la persona ad aspettarsi che si verificherannodeterminati eventi.

SOLUZIONE DI PROBLEMIGli psicologi dell’informazione sono interessati a studiare come la gente risolva problemi.Siegler ha integrato i i concetti esposti da Piaget.Egli ha analizzato le regole che il bambino usa per risolvere problemi relativi a molti fenomenifisici studiati da Piaget, p.e. quello della bilancia a due bracci con 4 cavicchi per lato. Haindividuato 4 regole per identificare dei modelli confermati dal 89% dei bambini:1. Il bambino prende in analisi solo il numero dei pesi à si abbasserà il braccio che contiene più

pesi.2. Solo numero dei pesi a meno che non siano uguali per lato, allora prende in considerazione la

distanza3. Esamina sia il peso che la distanza, ma non sa mettere in relazione distanza da un lato

controbilanciata da un maggiore numero di peso sull’altro.4. Può dare l’esatto contributo fornito sia dalla distanza che dal numero di pesi.Le regole sono attivate in base ad un “sistema di produzione” ovvero un insieme di informazioniattivate in un determinato momento dal sistema cognitivo.

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L’INTELLIGENZASternberg: l’intelligenza è un insieme di componenti o processi elementari di informazione cheoperano su rappresentazioni interne di oggetti, eventi o simboli. Ci sono 3 tipi di componenti:1. Componenti di acquisizione di conoscenza: attivate quando un bambino non ha la conoscenza

necessaria per risolvere un problema.2. Componenti di performance: le funzioni mentali quali codifica, inferenza, correlazione, …3. Metacomponenti: controllano e coordinano le componenti di acquisizione di conoscenza e

quelle delle performance.

I bambini e gli adulti hanno le stesse componenti di performance che però vengono applicate inmaniera diversa.Tutte e tre i tipi diventano con l’età sempre maggiormente disponibili, accessibili e facili daeseguire generando l’automazione che permette di liberare capacità per altri compiti.Questa teoria è detta “teoria triarchica dell’intelligenza” in quanto è “componenziale” (componentidell’intelligenza), “esperenziale” (capacità per nuove richieste di automazione) e “contestuale”(contesto culturale del pensiero).

MECCANISMI DI SVILUPPOGenerali:• una maggiore conoscenza genera un modo più sofisticato e completo di elaborare le

informazioni. (= Piaget)• maggiore velocità o capacità di informazione favoriscono lo sviluppo

Specifici:• Studi comportanti training e programmi di computer che si automodificano.• Nuove esperienze che generano nuove strategie che a loro volta consentono di ottenere

maggiore memorie, maggiore rappresentazione e maggiore soluzione di problemi. Maggiore èil numero di processi di controllo a disposizione e maggiore è l’attività cognitiva.

POSIZIONE RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVELa TEI è sia meccanicistica (confronto uomo – computer) sia organismica (organizzazionecomplessiva soprattutto con azione unificatrice dei processi di controllo).Non propongono tuttavia quella serie di operazioni mentali sottostanti, organizzate e strettamenteinterconnesse come aveva proposto Piaget.

SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVOSviluppo qualitativo:• Nuove strategie per immagazzinamento• Diversi modi di rappresentazioneSviluppo quantitativo:• Numero elementi ricordati• Numero strategie disponibili• Informazioni nella memoria semantica

NATURA E CULTURALe informazioni sono acquisite dagli stimoli prodotti dall’ambiente.

CHE COSA SI SVILUPPA?C’è uno sviluppo dell’abilità cognitiva di elaborazione.

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I bambini acquisiscono strategie, regole, script, rappresentazioni, livelli più profondi dielaborazione e una più vasta conoscenza di base.Maggiore conoscenza, maggiore conoscenza della conoscenza (consapevolezza) e maggioreconoscenza di come conoscere.

LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIALa TEI è caratterizzata dall’uso di modelli. Il modello del computer inteso come modello teoricoformale o come una vaga metafora. I modelli variano a seconda dell’utilizzo di diagrammi diflusso, diagrammi ad albero e programmi per computer.Caso unico in cui i modelli servono per costruire teorie di tipo induttivo (raccolta dati e da studiattinenti e restano aderenti ai fatti), deduttivo (il programma può essere sviluppo in base ad assuntipsicologici che vengono verificati con l’esecuzione del programma e funzionale (dai dati aicostrutti teorici e viceversa).

VALUTAZIONE DELLA TEORIALa teoria domina le attuali ricerche di laboratorio e si estende anche ad altre aree.

Punti di forza:• Abilità di esprimere la complessità di pensiero: prende in considerazione una notevole varietà

di processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio e operazioni mentali)Possono cogliere le differenze individuali di ragionamento.

• Specificità relativa alla performance: fanno predizioni specifiche riguardo al comportamentodel bambino seguendolo passo passo. Con l’impiego del computer gli psicologi sono costretti anon dare nulla per scontato e a essere scrupolosi e precisi.Danno risposte a come il bambino usi le sue abilità cognitive in una data situazione (non silimitano a descriverle come ha fatto Piaget) dando risposte più plausibili per esempio riguardoai decalage.La maggior parte delle asserzioni fatte sono di tipo empirico e sono passibili di verifiche ofalsificazione.

• Rigore metodologico: Metodi stringenti e precisi (come TAS).

Punti di debolezza:• Insufficienza del modello del computer: descrive gli output comportamentali, ma non i

processi interni. A volte il modello non è coerente con la fisiologia umana.Talvolta possiamo pensare erroneamente alla memoria come a un qualcosa di passivo,organizzata spazialmente, non influenzata da emozioni e scollegata da altri processi cognitivi.L’adozione di un modello può limitare il nostro pensiero.Difficoltà della programmazione informatica e conosciuta solo da pochi. Bisogna prevedereanche l’ovvio.

• Problemi relativi alla spiegazione dello sviluppo: risponde bene alla richiesta di descrivere icambiamenti entro una o diverse aree di comportamento.I cambiamenti nelle relazioni fra le diverse aree di comportamento non sono invece descrittisufficientemente limitandosi la descrizione alle relazioni e non ai cambiamenti.Per quanto riguarda la spiegazione del corso dello sviluppo, sono state identificate importantiforze di cambiamento: codifica più ampia, costruzione di strategie, base di conoscenza semprepiù complessa, automazione delle abilità, scoperta di regolarità, la generalizzazione, i processimeta-componenziali, l’eliminazione della ridondanza. Tuttavia non sono ancora ben specificatii cambiamenti evolutivi di questi stessi meccanismi e le spiegazioni di come precisamenteagiscono nel determinare i cambiamenti.

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Una buona base di conoscenza è associata ad un miglior ricordo, ma la relazione causale non èchiara.

• Mancanza d’interesse per il contesto in cui si verifica il comportamento: L’immagine che siha del bambino è quella di una mente razionale, isolata e decontestualizzata, con unaconoscenza limitata, priva di interessi, povera di sentimenti, opinioni o visioni del mondo(Siegel).L’elaborazione dell’informazione ha preso avvio in laboratorio, attraverso ricerche su situazioniartificiali. Solo ora si sta rivolgendo alla ricerca di materiali e compiti più realistici edecologicamente più validi.

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TEORIA DELLO SVILUPPO DELLA PERCEZIONE DI GIBSON

La percezione ha un ruolo fondamentale per l’apprendimento, necessario all’adattamento dell’uomoe quindi alla sua sopravvivenza nel mondo naturale.

Ma come impariamo a percepire il mondo?

Secondo Eleonor Gibson i bambini diventano progressivamente sempre più consapevoli delleinformazioni presenti nel mondo cogliendo attraverso la percezione dati sempre più differenziati,salienti e precisi.

Eleonor Gibson si laurea nel 1933 allo Smith College, apprende i concetti della gestalt direttamenteda Kurt Koffka. Continua gli studi all’università di Yale diretta da Clark Hull, sposa James Gibson,ritorna allo Smith College e quindi approda alla Cornell University in qualità di ricercatrice.

La teoria, limitata all’apprendimento ed allo sviluppo della percezione, si basa su 5 concetti chiave:

1. Gli esseri umani sono percettori attivi: l’uomo è un organismo attivo che esplora ed opera neltentativo di conoscere il mondo. La conoscenza deriva dalla dimestichezza che i bambini hannocon le forme e gli oggetti. Non tutte le informazioni vengono colte subito e in una volta, maprogressivamente con l’esperienza vengono conosciuti aspetti sempre più differenziati, precisi eaccurati. Inoltre vengono colti e controllati gli aspetti più utili per una certa circostanza.Questo atteggiamento dell’esplorazione del bambino sul mondo è molto simile a Piaget.

2. L’informazione è specifica dello stimolo: l’oggetto che viene percepito fornisce stimoli checontengono già tutte le informazioni distintive e salienti comprese quelle relative alledimensioni spazio-tempo (non statiche). Questi insiemi di informazioni costituiscono unitàrelazionali complesse.Esistono però molti livelli di informazioni che vengono acquisiti man mano che il bambinoimpara a riconoscerli.Si pensi all’ascolto ripetuto di una sinfonia: le volte successive si scorgeranno aspetti diversisempre più dettagliati e significativi.Per Piaget la percezione è invece un processo additivo in cui il bambino aggiunge significatoagli stimoli percepiti. Inoltre la struttura deve essere inferita dal bambino e non è già di per sédisponibile.Anche per la TEI le informazioni per poter essere immagazzinate nella memoria a lungotermine devono essere elaborate ponendole in relazione ad altre informazioni già disponibili.

3. L’importanza dell’ecologia nella percezione umana: il comportamento può essere compresosolo nel suo manifestarsi nell’ambiente che gli è tipico e che l’ha provocato. Le unità relazionalicomplesse devono essere percepite sufficientemente in tutti quegli aspetti che consentonoall’individuo di soddisfare le sue esigenze. L’ambiente mette a disposizione informazionicaratteristiche per poter essere manipolato e conosciuto: le affordances.Questo approccio è simile alla teoria etologica mentre è sostanzialmente opposto alla visionedella TEI.

4. Una componente basilare dello sviluppo percettivo è l’apprendimento della percezione: ilprocesso di conoscenza è simile sia nei bambini che negli adulti. Ciò che cambia a volte èl’efficienza in quanto gli adulti in base all’esperienza sono in grado di adottare strategie piùefficienti. Ma non sempre.

5. I metodi sperimentali devono prevedere la simulazione di ambienti naturali: l’aumento dellavalidità ecologica nella situazione sperimentale accresce l’affidabilità dell’esperimento e nemigliora la comprensione dei fenomeni.

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TENDENZE EVOLUTIVE DELL’APPRENDIMENTO PERCETTIVO

Vengono esposti da Gibson 3 tipi di apprendimenti percettivi che si sono selezionati conl’evoluzione:

1. Aumento della specificità della percezione: con il maturare dell’età e dell’esperienza, ilbambino acquisisce la capacità di cogliere informazioni sempre più precise, specifiche edettagliate. È stato constatato un aumento delle differenziazione delle forme nell’età compresafra i 4 e gli 8 anni.

2. Ottimizzazione dell’attenzione: l’uso efficiente dell’attenzione permette di cogliere un numeromaggiore di informazioni relative agli stimoli e quindi di accrescere il valore percettivo. Gibsonha proposto 3 fasi di sviluppo attentivo:Prima fase (0-4 mesi) – attenzione del bambino per i movimenti percepibili nel suo campovisivo. Proprietà elementari degli oggetti: profondità, unità degli oggetti, relazioni causa tra glieventi. Guardare assieme ad ascoltare e tastare.Seconda fase (4-7 mesi) – attenzione per le affordances degli oggetti. Le aumentate capacitàmotorie possono evidenziare negli oggetti esplorati nuove caratteristiche.Terza fase (8-12 mesi) – con la deambulazione la sua attenzione si allarga a contesti più vasti:spazialità, prospettive degli oggetti, gli oggetti possono essere trasportati.

Maggiore efficienza dell’attenzione in senso:– uso più intensivo (maggiore attenzione prestata)– uso più economico (identificazione del tipo di attenzione più utile da prestare)– uso più efficiente (migliore strategia)– uso più saggio (più esperienza)

3. Aumento dell’economia nella raccolta delle informazioni: l’aumento di efficienzanell’identificazione delle caratteristiche salienti deriva da:A – caratteristiche distintive: cosa cogliere per identificare e contraddistinguere l’oggetto;B – invarianti: comprensione delle caratteristiche che rimangono inalterate nel tempo e nellospazio;C – unità di struttura: comprensione più generale delle strutture delle informazioni (suoni,parole, scrittura…)

MECCANISMI DI SVILUPPO

Lo sviluppo della percezione è determinato da 3 meccanismi:

1. Astrazione: rilevazione delle caratteristiche distintive;

2. Filtraggio: eliminazione delle caratteristiche irrilevanti;

3. Meccanismi periferici dell’attenzione: coordinamento sensomotorio.

L’apprendimento deriva da un processo di 3 fasi:

Attività esplorativa à Estrazione di invarianti à Osservazione delle conseguenze

SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO

Lo sviluppo e la percezione sono processi graduali (quantitativi).

Le strategie attentive usate dai bambini cambiano con il tempo (qualitativo).

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NATURA TEORETICA DELLA TEORIA E VALUTAZIONE

La teoria è di tipo funzionale: l’approccio è legato alla ricerca e c’è uno stretto collegamento traricerca e teorizzazione.

Ha analizzato un limitato campo di ricerca in cui i concetti sono descritti tramite principi unificantiche legano vari fenomeni.

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D. RIEPILOGO

CONCETTI DELLA TEORIA

1. Esseri umani sono PERCETTORI ATTIVI (sempre + dimestichezza)

2. L’informazione è SPECIFICA dello stimolo (unità relazionali complesse, es: sinfonia)

3. L’importanza dell’ECOLOGIA (comportamento compreso nell’ambiente, affordances)

4. APPRENDIMENTO DELLA PERCEZIONE (= fra bambini e adulti ma cambiano strategie )

5. Metodi SPERIMENTALI (riproduzione ambienti naturali)

APPRENDIMENTI PERCETTIVI

1. + SPECIFICITÀ (+ precise e dettagliate)

2. + ATTENZIONE* 0-4 mesi: profondità, unità degli oggetti, relazioni di causa tra eventi* 4-7 mesi: à affordances degli oggetti, nuove caratteristiche* 8-12 mesi: spazialità, prospettive, trasportabilità

3. + ECONOMIA (caratteristiche distintive, invarianti, unità di struttura)

MECCANISMI DI SVILUPPO

• Astrazione (rilevazione caratteristiche)

• Filtraggio (eliminazione caratteristiche inutili)

• Meccanismi periferici dell’attenzione (coordinamento sensomotorio)

APPRENDIMENTO

• Attività esplorativa

• Estrazioni di invarianti

• Osservazione delle conseguenze

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TEORIA ETOLOGICAL’etologia è lo studio del comportamento di una specie nel suo ambiente naturale che risultisignificativo dal punto di vista evoluzionistico. Pone l’uomo nel sistema dell’intero mondo viventeselezionato dall’evoluzione. L’essere umano è solo una piccola parte del vasto regno animale inevoluzione. Dal punto di vista dell’evoluzione, l’uomo è un esperimento della natura.

Origini fra i biologi e naturalisti europei. Già le basi da zoologi del ‘700 e ‘800. I padri sonoconsiderati Konrad Lorenz e Niko Tinbergen (entrambi Nobel per la medicina e la fisiologia nel1973) che rivoluzioneranno l’approccio allo studio degli animali in cattività dei comportamentisticon l’osservazione diretta nell’ambiente naturale.La connessione formale tra psicologia ed etologia viene data da Eibl-Eibesfeldt.

Nascita della sociobiologia: scienza che studia le basi biologiche di tutto il comportamento sociale eche determina la formazione di strutture sociali.

È di fondamentale importanza il concetto di evoluzione di Darwin: la natura seleziona certecaratteristiche vincenti ai fini della sopravvivenza degli animali.

Influenze più rilevanti per la psicologia da studi di John Bowlby su attaccamento dei neonati.Bowlby: da Freud all’etologia.

Lo studio dell’etologia è basato su 4 concetti principali:

1. Il comportamento innato specie-specificoI comportamenti innati sono come gli organi del corpo e si accomunano agli esemplari dellastessa specie (specie-specifici) per: A – uguaglianza, B – ereditarietà, C – tipologia adattiva.L’etologo mette in evidenza il contributo biologico del comportamento.

Il comportamento è innato se: A – riproduce una serie sempre uguale di azioni (stereotipato), B – presente senza un precedente apprendimento, C – presente in tutti i membri della specie, D – non modificabile sostanzialmente dall’apprendimento e dall’esperienza.

Comportamenti innati presenti in diverse specie potrebbero indicare: 1) antenati evolutivi comuni; 2) evoluzione in ambienti simili e quindi simili necessità di adattamento.

Comportamenti simili possono avere funzioni o significati diversi (p.e. scodinzolio del cane edel gatto).

Esistono 3 tipi di comportamenti innati:1 – Riflessi: risposte automatiche agli stimoli;2 – Tattismi: orientamento dell’organismo in una particolare direzione;3 – Azioni a schema fisso: sequenza di azioni geneticamente programmata che necessita diun’energia specifica e che viene attivata da uno stimolo segnale (p.e. zecca e acido butirrico).In assenza di uno stimolo segnale, l’energia specifica può essere scaricata sopra un altro target(= Freud).

2. La prospettiva dell’evoluzioneGli attuali comportamenti sociali sono il frutto di una lunga selezione evolutiva à hanno

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permesso la sopravvivenza in modo maggiore rispetto ad altri. Inoltre la mutazione ha generatonuove forme di comportamento.L’etologo si pone il problema di come un determinato comportamento ha favorito lasopravvivenza nel corso dell’evoluzione della specie.Non si trovano però ancora spiegazioni convincenti per il fenomeno del sacrificio del singolo:membro che attira l’attenzione su di sé del predatore per salvare il gruppo o i più giovani.

3. Le predisposizioni ad apprendereEsistono periodi particolari (periodi di sensibilità o periodi critici) in cui l’organismo èpredisposto a certi apprendimenti.Tipico è l’imprinting: selezione di uno stimolo da seguire (p.e. anatroccolo che associa la madrea qualunque altro essere che si muova in modo analogo e faccia “qua qua”).

Il periodo di sensibilità in psicologia può essere identificato in:- periodo iniziale dello sviluppo = particolare importanza per il resto della vita (Freud);- esplorazione motoria nel periodo sensomotorio (Piaget);- soddisfacimento propri bisogni del neonato nel periodo fiducia – sfiducia (Erikson);- privazione e soddisfacimento dei bisogni anali nel periodo anale (Freud).

Capacità di apprendimento generale sono dovute alla natura umana dotata di pensiero flessibile,mani adatte a svolgere una grande varietà di funzioni, linguaggio adatto ad elaborare il pensierosimbolico e la comunicazione verbale. Ciò consente grandi capacità di adattamento ad unambiente in trasformazione.

La cultura può essere vista come un sistema di adattamento trasmesso per imitazione.

L’apprendimento specifico implica la diversa capacità di apprendere dei comportamenti fraspecie e specie: per esempio i ratti hanno maggiori capacità di imparare a giostrarsi in unlabirinto rispetto ad altre specie animali. Ci sono esempi di discriminazione visiva: i gabbianiriconoscono i propri piccoli, ma non le proprie uova.Gli uomini sono predisposti ad imparare e ad elaborare linguaggio (Chomsky); lo testimonianoil rapido apprendimento, le forme universali delle prime locuzioni, il balbettio presente anchenei neonati nati sordi.Ciò è contrario a quanto sostenuto dalla TAT secondo la quale tutte le risposte sonocondizionate con uguale facilità a tutti gli stimoli.

4. La metodologia etologicaPer l’etologia è importante studiare l’insieme dei comportamenti che sono strategici allaconservazione della specie.

Si adottano il metodo di studio dell’osservazione naturalistica e quello della sperimentazione inlaboratorio secondo la seguente metodologia:

A – Sviluppo di un etogramma: descrizione estesa e dettagliata del comportamento di una specienel suo ambiente naturale (struttura del comportamento, eventi, caratteristiche dell’ambiente…).

B – Classificazione delle funzioni di un comportamento (allevamento cuccioli, accoppiamento,difesa del proprio territorio…).

C – Confronto dei comportamenti osservati con quelli di altre specie per identificare eventualiantenati comuni o cause evolutive.

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D – Esperimenti di laboratorio: centrazione su casi limitati per verificare le cause deicomportamenti. Vengono ricercate in ogni comportamento le cause filogenetiche e quelleimmediate.Il classico esperimento è quello della deprivazione: l’animale viene privato di specificheesperienze per denotare se il comportamento è causato dall’esperienza o è innato.

L’ATTACAMENTO FRA IL BAMBINO E LA FIGURA MATERNA

John Bowlby è stato l’etologo che ha attratto le attenzioni degli psicologi a causa dei suoi studisull’attaccamento dei neonati alla figura materna. Risulta infatti che tale attaccamento determina inseguito uno sviluppo normale del bambino. Ciò ha anche un significato evolutivo poiché deve averpermesso ai bambini una maggiore probabilità di sopravvivenza rispetto a quelli non molto attaccatialla madre. Il bambino infatti manifesta un disagio in assenza della madre e fa di tutto per ristabilirela presenza fisica. Sono originati comportamenti specifici per attrarre l’attenzione della madre:pianto, contatto fisico, sorriso…). Non sono necessari apprendimenti osservativi.

Bowlby suggerisce 4 principi dell’attaccamento:

1. Tendenza innata a guardare le cose in movimento;

2. Apprendimento per esposizione con cui il bambino riconosce gli oggetti familiari;

3. Attrazione per le cose familiari e viceversa;

4. Apprendimento per retroazione (feedback) e rinforzo (p.e. piange in assenza della madre).

L’attaccamento ai genitori si sviluppo a 6-9 mesi. In seguito dai 9-18 mesi tali comportamentivengono integrati in altri più complessi.

Le aspettative del bambino fanno parte dei suoi modelli operativi interni: le rappresentazionimentali, le figure di attaccamento e il Sé. Se le sue aspettative sono disilluse si possono ingenerarenel bambino stati di ansia.

Si instaura fra il bambino e la figura materna un sistema di interazioni sincronizzate.

Esiste una fondamentale differenza con TAT perché le evidenze dimostrano che il bambino anche seviene maltrattato dalla madre reagisce legandosi comunque a lei e ciò contrasta con il concetto delrinforzo. La differenza c’è anche con la posizione di Freud perché non vengono evidenziati soloimpulsi di natura sessuale e non solo il bambino è influenzato dal genitore, ma anche il genitoreviene profondamente influenzato dal bambino.

Lorenz propone che la fisionomia infantile favorisca la sopravvivenza incutendo tenerezza negliadulti.

LA RICERCA STIMOLATA DA BOWLBY

È applicabile il concetto di imprinting anche per l’essere umano?

Il legame fra madre e figlio favorisce lo sviluppo del QI?

Se la madre non soddisfa le aspettative del neonato, ciò può ingenerare insicurezza?

L’INTERAZIONE FRA COETANEI

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Nell’organizzazione a gruppi si stabilisce la gerarchia di dominanza: uno schema di relazioni socialiche implica la distribuzione del potere tra i membri del gruppo. È stato notato che ciò diminuiscel’insorgere di situazioni di conflitto e contiene l’aggressività. L’aggressività è più facile che simanifesti quando il gruppo si sta formando o è appena formato.

Charlesworth ha effettuato molti studi sulle interazioni tra i bambini evidenziando strategie dicollaborazione e di conflittualità.

ESPRESSIONI FACCIALI E MOVIMENTI DEL CORPO

Esistono atteggiamenti universali nell’uomo per quanto riguarda il sorriso, la rabbia, ilcorteggiamento.

Altri comportamenti invece possono evidenziare modalità diverse di svolgimento.

SOLUZIONE DI PROBLEMI

L’etologia è interessata ad analizzare l’approccio dei bambini per la soluzione dei problemi di ognigiorno. Il risolvere problemi significa adattamento.

Anche Piaget era interessato a questo aspetto proponendo la sua concezione di assimilazione eaccomodamento motivate fondamentalmente da predisposizioni biologiche.

MECCANISMI DI SVILUPPO

L’etologia si concentra sugli aspetti di natura biologica: emergenza di periodi di sensibilità e diazioni a schema fisso dipendenti dalla maturazione fisica che implica cambiamenti ormonali e delsistema locomotorio assieme ad una maggiore efficienza del sistema nervoso.

Tutti questi meccanismi interagiscono con l’esperienza.

LA NATURA UMANA

L’uomo ha caratteristiche specie-specifiche (intelligenza, linguaggio, attaccamento sociale,aggressività) che sono valse per la sopravvivenza della specie.

La visione di Lorenz è prettamente meccanicistica: la natura umana basata sugli automatismi deiriflessi

La visione di Bowlby è prettamente organismica: l’uomo è attivo, si autoregola ed ilcomportamento è organizzato in sistemi di controllo (condivisione con Piaget).

Non c’è uno sviluppo stadiale e lo sviluppo può essere sia di natura qualitativa (impulso espressocon comportamenti diversi, emergenza nella maturità) che quantitativa (maggiore organizzazione,sicurezza ed efficienza).

LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA

Fondamentalmente sono i modelli il sistema più utilizzato per esprimere la teoria: Lorenz mutua imodelli dalla biologia e dall’idraulica (come Freud) mentre Bowlby mutua i sistemi di controllodall’ingegneria (p.e. il termostato).

L’approccio all’etogramma è di tipo induttivo.

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L’approccio evoluzionistico deriva dalla teoria deduttiva.

VALUTAZIONE DELLA TEORIA

PUNTI DI FORZA

• Contributi teorici: funzioni immediate e per la sopravvivenza, cause immediate, filogenetiche eontogenetiche. Visione più ampia dell’interazione degli organismi (insieme di fisiologia,psicologia e comportamenti) con l’ambiente (insieme di mondo fisico, relazioni interpersonali ecultura). Il bambino viene osservato nell’interazione con tutto il mondo circostante.

• Contributi metodologici: nuovo approccio all’osservazione dei comportamenti (come agisce lacognizione del bambino nell’ambiente circostante), alle interazioni bambino – madre – padre.

• Contributi di contenuto: Ricerca dell’attaccamento, comportamenti universali.

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Limiti teorici: servono più dati sperimentali ed empirici

• Limiti metodologici: certi importanti esperimenti non possono essere fatti per motivi etici (p.e.deprivazione sui bambini), limiti della ricerca osservativa a causa della difficoltà operativa edella vastità (p.e. etogramma), soggettività dell’osservatore, scelta del livello appropriato dianali, scelta dei comportamenti ritenuti importanti, osservazione dei comportamenti chemanifestano la loro importanza solo molto tempo dopo.

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RIEPILOGO

COMPORTAMENTO INNATO SPECIE-SPECIFICO COME ORGANO DEL CORPO

• Uguaglianza (in tutti i membri)

• Ereditario

• Adattivo

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TEORIA DI VYGOTSKIJ E I CONTESTUALISTI

Nella psicologia tradizionalmente il singolo individuo e la società sono due entità distinte anche seinteragenti, ma per Vygotskij e i contestualisti l’individuo è parte integrante della società; il suocomportamento va compreso nel mondo in cui vive, nel suo contesto (lo affermano anche la teoriaevoluzionista e Gibson) o contesto-specifico (neopiagetiani).

Vengono estese le idee di Marx ed Engels:

A. Gli uomini trasformano se stessi con il lavoro e l’uso di strumenti (condizioni di lavoro,relazioni professionali, strumenti professionali e psicologici come il linguaggio) à modificanoil loro modo di pensare.

B. La collettività sociale deve condividere non solo le risorse materiali ma anche le sue conoscenzeper offrire a tutti lo sviluppo cognitivo.

C. Secondo la natura dialettica del cambiamento, si verificano conflitti che condizionano losviluppo.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Lev Semyonovich Vygotskij nacque nel 1896 in Russia da una famiglia di ebrei.

Uomo letterato, insegnò psicologia prima in una città di provincia e poi a Mosca inserito daAlexander Luria. Fu in contatto con altri eminenti psicologi europei.

Venne a contatto con bambini afflitti da vari deficit che lo indussero a interessarsi di sviluppocognitivo oltre che di educazione.

Fu vittima della persecuzione stalinista.

Morì nel 1934 a soli 37 anni di tubercolosi.

Pubblicò circa 180 opere e 1 libro “Pensiero e Linguaggio”. Censurato dal 1936 al 1956.

IL BAMBINO-ATTIVO-IN-UN-CONTESTO È L’UNITÀ BASE DI STUDIO

Il bambino-attivo-in-un-contesto è la più piccola unità di studio significativa. Il contesto socio-storico-culturale definisce e plasma ogni bambino e la sua esperienza. Ma anche il bambino esercitaun’influenza sul contesto: i suoi obiettivi e le sue esigenze coinvolgono l’ambiente.

La cultura è in gran parte la risposta di un gruppo al proprio contesto ecologico e fisico.

I contesti culturali sono classificabili secondo 4 livelli:

1. Microsistema: modello di attività tipo faccia a faccia (casa, scuola, gruppo coetanei);

2. Mesosistema: insieme dei collegamenti fra due o più situazioni che coinvolgono il bambino;

3. Esosistema: insieme dei collegamenti fra due o più situazioni di cui uno non coinvolge ilbambino (famiglie + ambiente di lavoro del padre);

4. Macrosistema: modello comprendente i primi 3.

La cultura influenza il bambino in situazioni quali:

a) Ciò che i bambini pensano e in quali campi apprendono determinate capacità (scuola,sport…);

b) La modalità di ottenere informazioni (da altri bambini, da adulti, verbalmente…)

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c) I tempi in cui i bambini vengono ammessi a partecipare a certe attività (lavoro, sesso, …)

d) Possibilità di partecipare a certe attività (solo maschi o femmine, classi sociali, …)

Fattori che influenzano la cultura sono per esempio: il clima, l’habitat, l’ambiente urbano o rurale,densità della popolazione, igiene, rischi fisici.

Le culture vengono studiate:

• Culture come differenza: ragioni dello sviluppo di una cultura;

• Cultura come medium: come la cultura influenza e guida la sviluppo di un individuo.

LA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE

La zona di sviluppo prossimale è definita da Vygotskij come la distanza di apprendimento cheintercorre fra il problem-solving autonomo ed il livello più alto di “sviluppo potenziale” individuatoda una persona di riferimento nell’educazione. L’educatore deve presentare attività che richiedonoun livello leggermente superiore rispetto a quanto già pienamente maturato dal bambino.L’unico “buon apprendimento” è quello in anticipo allo sviluppo.

L’apprendimento attiva una serie di meccanismi specifici capaci di operare solo quando il bambinointeragisce con altre persone del suo ambiente (genitore, educatore, altri compagni…).

La zona di sviluppo prossimale definisce quelle funzioni che non sono ancora mature ma sono in unprocesso di maturazione, funzioni che matureranno domani ma sono al momento in uno stadioembrionale. La zona di sviluppo prossimale caratterizza prospettivamente lo sviluppo.

L’educazione può essere esplicitamente verbale, ma non dovrebbe essere mai tale con i bambinipiccoli bensì bisognerebbe favorire l’apprendimento osservativo: educazione implicita.

Intersoggettività: modo di collaborare nell’apprendimento in cui l’educatore e il bambino prendonoin analisi un argomento ponendosi una meta conoscitiva da raggiungere assieme.

Il processo di formazione condiziona bidirezionalmente educatore e bambino.

Il bambino influenza il suo ambiente in 4 modi (Bronfenbrenner):

1) Gli attributi personali incoraggiano o scoraggiano le reazioni altrui (determinismo reciprocodi Bandura) ;

2) Preferenze individuali per gli aspetti del mondo fisico e sociale;

3) Capacità di cimentarsi e perseverare in attività progressivamente più impegnative;

4) Considerazione dei propri limiti (autoefficacia di Bandura) ;

L’esito però della formazione del bambino dipenderà solo in minima parte da questi fattori, bensìpiuttosto saranno determinanti le forze del sistema ecologico totale.

LE ORIGINI SOCIO-CULTURALI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE UMANO:L’INTERPSICHICO CREA L’INTRAPSICHICO

I bambini internalizzano la cultura in cui vivono, l’interpsichico diventa intrapsichico: i bambinicrescono all’interno della vita intellettuale di chi sta loro intorno.Sia l’interazione sociale che il linguaggio impegnato vengono internalizzati attraverso un processodi trasformazione effettuato dal bambino. Rogoff preferisce usare il termine “appropriazione” perevidenziare la mancanza di barriere fra l’interno e l’esterno degli individui (come l’acqua e l’ariadell’ambiente vengono trasformate, utilizzate e restituite).

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Con l’età i bambini diventano sempre più capaci di autoregolarsi.

Linguaggio privato: linguaggio adottato per comunicare con se stessi interagendo con domande erisposte come con un’altra persona. È un pensiero logico internalizzato. (Piaget era invecepiù interessato alle azioni motorie sugli oggetti fisici).

IL FUNZIONAMENTO MENTALE È MEDIATO DAGLI STRUMENTI FORNITI DALLACULTURA

Gli uomini creano se stessi attraverso l’attività.I bambini sollecitati dagli adulti imparano ad usare gli strumenti tecnici (computer, macchine dascrivere, calcolatrici…) e psicologici (sistemi linguistici, numerazione, scrittura, diagrammi, segniconvenzionali, produzioni artistiche…) della loro cultura.Gli strumenti utilizzati formano e plasmano l’organizzazione del loro pensiero.

Gli strumenti psicologici trasformano le funzioni mentali elementari (controllate dagli stimoliesterni) in funzioni mentali superiori (p.e. attenzione volontaria, il pensiero logico e astratto).

La cultura crea questi strumenti per aiutare le persone a dominare l’ambiente, gli strumenti preferitivengono passati ai bambini durante gli scambi sociali, ed a loro volta gli strumenti formano le mentidei bambini (costruzione storica della mente).

Il linguaggio per Vygotskij è lo strumento psicologico più importante. Ci libera dall’esperienzapercettiva immediata e ci permette i rappresentare il visto, il passato, il futuro.Il pensiero ed il linguaggio sono in relazione dinamica; la comprensione e la produzione dellinguaggio trasformano, e non semplicemente influenzano, i processi di pensiero: proprio come unostampo dà forma ad una sostanza, le parole possono trasformare un’attività in una struttura.Questo strumento sociale penetra nella mente a dirigere il pensiero, controlla il comportamentodelle persone durante lo sviluppo, organizzare le categorie di realtà, rappresentare il passato eprogettare il futuro. L’interpsichico diventa intrapsichico.

Il linguaggio permette di elaborare attivamente il pensiero fornendo soluzioni al ragionamentologico: parlando si ragiona meglio (unità di percezione linguaggio e azione).

L’uso della mediazione verbale per risolvere i problemi è prevalente nel mondo industrializzatooccidentale perché ci sono meno situazioni di poter apprendere direttamente dall’osservazione comeinvece è consuetudine presso altre culture.

METODOLOGIA

Vygotskij non misurava la capacità effettiva di ragionamento dei bambini, ma piuttosto le loropotenzialità di ragionamento secondo la loro zona di sviluppo prossimale (che individualmente puòessere più o meno ampia).

I contestualisti contemporanei usano rilevare il numero di aiuti forniti per la risoluzione di unproblema oppure il numero di caratteristiche salienti osservate in un disegno.

Vygotskij cercava di osservare cambiamenti che si verificavano nell’ambito di una o più sedutesperimentali. Questo metodo, in cui si cerca di descrivere un “momento evolutivo”, viene chiamatomicrogenetico.

Per cercare di capire il comportamento dobbiamo studiare il contesto, oltre che il bambino. E ancorameglio si dovrebbe studiare il fenomeno in vari contesti (cross-culturale).

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MECCANISMI DI SVILUPPO

Vygotskij e i contestualisti lo sviluppo un processo dialettico di tesi (un’idea o fenomeno), antitesi(un’idea o un fenomeno opposto) e sintesi (soluzione).

Klaus Riegel identificò 4 fonti di cambiamento evolutivo nel processo dialettico:

1) Fonti biologiche interiori;

2) Psicologiche individuali;

3) Sociologiche-culturali;

4) Fisiche esterne.

Lo sviluppo è un processo che dura tutta la vita, dove si cerca di risolvere gli inevitabili conflitti traquesti fattori e all’interno di ciascuno di essi. L’individuo attivo cerca di far fronte ad un mondoaltrettanto attivo ed imparare a vivere con un certo numero di contraddizioni. Infatti, il conflitto haun ruolo fondamentale nel preparare un’evoluzione positiva: invece che considerare questi episodicritici in modo negativo o da un punto di vista fatalistico, essi ci danno la base fondamentale per losviluppo dell’individuo e la storia della società.

(Questo concetto è del tutto simile al concetto di equilibrazione di Piaget).

SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO

La teoria prevede sia uno sviluppo qualitativo che quantitativo. Lo sviluppo infantile prevede molticambiamenti radicali di trasformazioni qualitative (acquisizione linguaggio interno, concettiscientifici e astratti) e capacità sempre maggiori di ragionamento.