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La propaganda e la fede

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La propaganda

e

la fede

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Ogni guerra è giustificata dal linguaggio della comunicazione.

Si parla di “guerra santa” che ha bisogno di una “giusta causa” cioè di un fatto reale condannabile dal punto di vista morale

È la guerra di un “buono” contro un “cattivo”con la demonizzazione del Nemico

Si usa la parola “guerra” meno possibile. Essa diventa “missione umanitaria” oppure “operazione antiterrorismo” Si rivela una sola verità al giorno con scarso approfondimento

Si omettono gli “effetti collaterali” ossia il coinvolgimento di civili o i danni ambientali

Semplificazione dei fatti e schieramento amico-nemico

Si ignora o criminalizza il dissenso

Non si deve stancare o impaurire l’opinione pubblica facendo scivolare le informazioni di guerra all’interno del giornale nel caso di un conflitto troppo lungo

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Per indurre un popolo a sostenere il peso

economico e sociale di una guerra serve

l’approvazione dell’opinione pubblica

La guerra diventa un’amante

affascinantecon cui trastullarsi

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La politica estera italiana è fatta oggetto

di ironia

Si dimentica sempre di dire che l’Austria offrì all’Italia le terre irredente sotto il suo controllo in cambio della neutralità e che il re rifiutò malgrado l’opinione favorevole del Parlamento

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Manifesto del futurismo"Le Figarò" 20 Febbraio 1909

1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare

il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità 

5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

7. Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.

8. Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! Poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore 

10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria

11. Noi canteremo  le locomotive dall'ampio petto,  il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo

Queste le parole con cui Filippo Tommaso Marinetti fonda il 20 Febbraio 1909 a Parigi il manifesto futurista.

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Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono.

Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari.

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"Vigliacchi! Vigliacchi!...Perché queste vostre strida di gatti

scorticati vivi?...Temete forse che appicchiamo il fuoco alle vostre

catapecchie?...Non ancora!...Dovremo pur scaldarci nell'inverno prossimo!...Per ora, ci accontentiamo di far saltare in aria tutte le tradizioni, come ponti fradici!...La guerra?...Ebbene, sì: essa è la nostra unica speranza, la nostra ragione di vivere, la nostra

sola volontà!...Sì, la guerra! Contro di voi, che morite troppo lentamente, e contro tutti i morti

che ingombrano le nostre strade!...

Manifesto interventista, 1914

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Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore 

Irredentismo, 1914

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"Guardate laggiù, quelle spiche di grano, allineate in battaglia, a milioni...Quelle spiche, agili soldati dalle baionette aguzze, glorificano la forza del pane, che si

trasforma in sangue, per sprizzar dritto, fino allo Zenit. Il sangue sappiatelo, non ha valore né splendore, se non liberato, col ferro o col fuoco, dalla prigione delle arterie!

E noi insegneremo a tutti i soldati armati della terra come il sangue debba essere versato... Ma, prima, converrà ripulire la grande Caserma dove voi pullulate, insetti che

siete! Ci vorrà poco... Frattanto, cimici, potete ancora tornare, per questa sera, agl'immondi giacigli tradizionali, su cui noi non vogliamo più dormire!"

Cannoni in azione, 1915

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Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un che non abbia un carattere aggressivo può essere un

capolavoro.capolavoro.

Forme grido “Viva l’Italia”, 1914

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Il ruolo della ChiesaIl ruolo della Chiesa

La “questione romana”e il La “questione romana”e il “non expedit” del papa “non expedit” del papa Pio IX in seguito alla Pio IX in seguito alla breccia di Porta Pia breccia di Porta Pia avevano portato alla avevano portato alla frattura tra Stato e frattura tra Stato e Chiesa (1871)Chiesa (1871)

Da parte della Chiesa = Da parte della Chiesa =

mancanza di sostegno alle mancanza di sostegno alle imprese del Regnoimprese del Regno

Da parte dello Stato = Da parte dello Stato =

espulsione dall’esercito di espulsione dall’esercito di tutti i sacerdotitutti i sacerdoti

Nel 1911 per la campagna di Libia, l’alleanza stato - chiesa si riattiva:

- Coincidenza di obbedienza e fede

- Guerra africana come moderna crociata

- la Santa Messa è celebrata sul campo di battaglia contestualizzato (in questo caso, il deserto)

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Il laico Gaetano Salvemini dichiara: “La Vergine, a cui abbiamo creduto nelle ore innocenti e serene della nostra fanciullezza, era buona, compassionevole e mite. Essa aveva perdonato ai crocefissori del suo Figlio. E dopo tanti secoli, non è generoso,

non è dignitoso ricordare il suo dolore per carpirle una benedizione apportatrice di vittorie.”

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Il papa Benedetto XV si pronuncia

a favore della pace.

Tuttavia, la Chiesa ufficiale si

schiera su due diverse posizioni

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Chi sostiene la propaganda militarista

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Chi sostiene la fratellanza e la paceChi sostiene la fratellanza e la pace

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… … e maledice il e maledice il tradimento del tradimento del

messaggio di Gesùmessaggio di Gesù

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Un ruolo a parte hanno gli appelli alle madri