LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro...

37
1 LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE A PIACENZA ANNO 2014 Provincia di Piacenza Tavolo Provinciale di confronto contro la violenza alle donne

Transcript of LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro...

Page 1: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

1

LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO

DELLA VIOLENZA DI GENERE

A PIACENZA

ANNO 2014

Provincia di Piacenza

Tavolo Provinciale di confronto contro la violenza alle donne

Page 2: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

2

A cura di:

� per la Provincia di Piacenza: Maurizio Gariboldi, Roberta Solari � per l’Azienda U.S.L. di Piacenza: Andrea Magnacavallo, Maria Cristina Molinaroli � per l’Arma dei Carabinieri : Edoardo Cappellano, G. Luca Murgia � per la Questura: Pia Romita, Tiziana Sartori, Lorella Bagatin � per il Comune di Piacenza: Mariangela Tiramani, Elena Foletti, Federica Devoti,

Patrizia Mori � per l’ Ufficio Distretto di Ponente: Annamaria Romanini � per l’ Ufficio Distretto di Levante: Natalia Gallini � per l’Ass. Città delle Donne - Telefono Rosa: Donatella Scardi, Anna Gallazzi

Si ringraziano, per la documentazione fornita:

• Uffici di Piano distrettuali • Pronto Soccorso, Azienda U.S.L. di Piacenza, U.O. Consultori Familiari • Questura • Arma dei Carabinieri • Ass. Città delle Donne – Telefono Rosa

Page 3: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

3

INDICE Premessa pag. 4 Il quadro giuridico e normativo pag. 4 Raccolta ed elaborazione dati pag. 6 La costruzione della rete: i punti di accesso pag. 8 La costruzione della rete: la circolazione delle informazioni pag. 11 La costruzione della rete: la formazione pag. 11 La costruzione della rete: l'informazione pag. 12

ALLEGATI:

� Schede dei distretti pag. 14

� Scheda sulla legge 119/2013 (Femminicidio) pag. 19

� Scheda Asociazione Città delle Donne -Telefono Rosa pag. 27

� Scheda formazione per insegnanti pag. 31

Page 4: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

4

Premessa

Il tavolo provinciale contro la violenza alle donne ha rilevato, nell'autunno del 2013, come, a fronte di una sempre maggior emersione di casi di violenza nei confronti delle donne, sia sempre più necessario sviluppare e far crescere il sistema della rete dei servizi, coordinando le diverse istituzioni e competenze, per dare la risposta più efficace possibile. Ha pertanto deciso di proporre la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro che, attraverso un percorso condiviso con i soggetti istituzionali, consenta di condividere esperienze e strumenti disponibili nel territorio provinciale documentando l'operatività di ciascun attore coinvolto. E' stato istituito un gruppo tecnico composto da rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, della Questura, del Comune di Piacenza (Servizio Famiglia e Tutela Minori e Polizia Municipale), dell' Azienda AUSL, dell'Ass. Città delle Donne -Telefono Rosa e della Provincia con il mandato di:

� VERIFICARE LA SITUAZIONE SULLE PROCEDURE E SUI SERVIZI ESISTENTI NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA IN CASO DI VIOLENZA ALLE DONNE;

� ATTUARE UNA RICOGNIZIONE SULLE RISORSE UTILIZZABILI, SOPRATTUTTO NEI CASI DI EMERGENZA;

� STILARE E MONITORARE PROTOCOLLI DI COMPORTAMENTO, DI INTERVENTO E RELAZIONE.

Tale gruppo si è riunito nelle giornate: 29 novembre 2013, 15 gennaio 2014, 24 febbraio 2014, 31 marzo 2014 e 26 maggio 2014.

Scopo del presente lavoro, tenuto conto che le Linee guida regionali prevedono in capo alla CTSS la redazione di un documento applicativo delle Linee stesse, è quello di:

a) mettere in campo da subito alcune iniziative che non richiedono particolari valutazioni;

b) offrire alla Conferenza stessa una prima riflessione sull'argomento;

c) coinvolgere sul tema direttamente tutti i soggetti interessati e non solo le amministrazioni locali.

Il quadro giuridico e normativo Il decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013 convertito in Legge n. 119 del 15 ottobre 2013, segna una tappa importante nel dibattito riguardante le misure da adottare nel contrasto dei delitti caratterizzati da violenza di genere. E’ noto che, in tempi recenti, tale dibattito è stato suscitato nel nostro Paese dal susseguirsi di numerose notizie di cronaca riguardanti episodi di violenza anche mortale nei confronti di donne, assai spesso per mano dei loro mariti o partner. Si è constatato infatti un complessivo, allarmante incremento delle notizie di omicidi commessi nell’ambito di esperienze di coppia o, ancora più spesso, in seguito alla cessazione di relazioni affettive, non accettata dal partner maschile. Al riguardo è stato coniato il termine femminicidio, a significare non solo e non tanto il fatto che vittima di simili episodi omicidiari sia una donna, quanto e soprattutto che il delitto si collochi nel contesto di violenze “di genere”, commesse cioè sulla donna da parte del suo partner o ex partner. La percezione del rischio di un’evoluzione drammatica in alcuni comportamenti, ha indotto da tempo gli osservatori più attenti della realtà sociale e anche giudiziaria a porsi il problema della ricerca di possibili soluzioni, in una combinazione tra l’approccio preventivo e quello repressivo, cercando peraltro, anche in quest’ultimo caso, di giocare d’anticipo sui segnali di pericolo individuabili nel rapporto fra persone di genere diverso già legate da relazioni affettive.

Page 5: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

5

Va detto che, negli ultimi anni, l’attenzione al tema si è tradotta non solo in importanti novità legislative nell’ambito del nostro ordinamento interno (si ricordano l’introduzione del delitto di atti persecutori con d.l. n. 11/2009, convertito con modifiche nella legge n. 38/2009; o, in tempi ancor più recenti, le novità recate dalla legge n. 172/2012), ma anche in una serie di interventi normativi in sede sovrannazionale – sia in ambito UE che nell’ambito del Consiglio d’Europa – attraverso i quali si è posta crescente attenzione alla condizione delle vittime vulnerabili, ai reati in danno di minori e alle ipotesi delittuose qualificabili come violenza di genere. Si ricordano in questa sede, solo per citare le principali fonti sovrannazionali di recente conio, la Direttiva 2012/29/UE, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la previgente decisione quadro 2001/220/GAI; la Convenzione sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali, firmata a Lanzarote il 25 ottobre 2007 (e ratificata dall’Italia lo scorso anno con la citata legge n. 172/2012); e, soprattutto, la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (11 maggio 2011), recentissimamente ratificata dal nostro Paese con legge n. 77 del 27 giugno 2013. In tale contesto, il Governo italiano ha concretizzato la propria attenzione al tema emanando il decreto legge n. 93/2013, Partendo dalla consapevolezza che la violenza contro le donne vada trattata come fenomeno sociale, e non come problema di allarme sociale, si è operato, da un lato, per inasprire le pene, dall’altro, per prevenire e dare tutela alle donne rispetto agli atti di violenza, predisponendo un piano straordinario contro la violenza di genere. In particolare, un’importante modifica riguarda la violenza assistita, e pone un’aggravante per tutti i reati commessi in presenza di minori e un’aggravante che tuteli le donne in gravidanza. Anche a livello regionale è importante ricordare l'attività per il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne, che da anni la RER sta portando avanti in forma integrata con il territorio. La prevenzione integrata, rappresenta la premessa e l'orizzonte entro cui risulta possibile contrastare la violenza e tutelare il diritto alla salute e ad una vita libera dalla violenza. Nel 2003, con la legge regionale n. 2 per la promozione e la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, l'accoglienza di donne e minori vittime di violenza trova il suo ambito di realizzazione nella rete dei servizi integrati, a partire dai livelli comunali e distrettuali, includendo le case e i centri antiviolenza nei sistemi locali di programmazione sociale. La Regione, con la stesura delle Linee di indirizzo per l'accoglienza di donne vittime della violenza di genere, si è ulteriormente posta l'obiettivo di ottimizzare ed estendere idonee modalità di accoglienza e presa in cura delle donne vittime di violenza e/o maltrattamento. Le linee di indirizzo, in coerenza con il nuovo piano regionale sociale e sanitario 2013-2014, sottolineano il valore del contesto comunitario nel qual far crescere “condivisione”, “integrazione”, “miglioramento” delle procedure già utilizzate, oltre alle nuove da attivare, per aumentare la conoscenza, qualificare la formazione degli operatori, condividere e ottimizzare le modalità di accoglienza e di presa in carico delle vittime “riconfermando nel lavoro di rete la principale strategia di prevenzione e di contrasto della violenza di genere”. Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dove sin dal primo articolo – art. 13 – viene esplicitato l'impegno della RER che riconosce la violenza contro le donne come un fenomeno culturale e sociale multiforme da combattere rafforzando il sistema di prevenzione, protezione e promozione di una cultura rispettosa tra i generi grazie alla valorizzazione delle competenze dei soggetti pubblici e privati impegnati sul tema.

Page 6: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

6

Raccolta ed elaborazione dati La Possibilità di avere dati certi ed aggiornati sul fenomeno sociale e culturale della violenza di genere sarebbe estremamente importante sia per monitorare un fenomeno di grande complessità, sia di calibrare nel modo corretto gli interventi. Il tema d'indagine della violenza di genere è stato trascurato a lungo, in quanto campo particolarmente difficile e insidioso per ragioni che hanno a che fare con la delicatezza dell’argomento e la tendenza al silenzio, la profondità del suo radicamento nella società, la refrattarietà alla misurazione, la non specificità e spesso inadeguatezza degli strumenti di rilevazione e dei metodi di indagine utilizzati. Queste difficoltà fanno sì che la violenza di genere rimanga ampiamente sottostimata numericamente e poco conosciuta nei contenuti per ciò che riguarda, in particolare, i fattori sociali, culturali e psicologici che la favoriscono; i modelli di genere che ne sono alla base; i pregiudizi che la circondano; la sua riproduzione all’interno delle istituzioni, nel linguaggio, nei processi educativi; le dinamiche relazionali in cui si sviluppa; le motivazioni e i percorsi di vita degli uomini e delle donne coinvolti. A Piacenza le più importanti fonti di dati esistenti sulla violenza contro le donne sono fornite dalla Prefettura, dalla Questura, dall'Arma dei Carabinieri, dall'Azienda Asl, dall' Ass. Città delle donne-Telefono Rosa, dai Servizi Territoriali dei tre Distretti. Sono state condotte anche ricerche sul tema dall'Università Cattolica del S.C. e da altre associazioni. I risultati ottenuti sono molto interessanti e forniscono un quadro complessivo significativo del fenomeno. Durante gli incontri del gruppo tecnico è emerso che i dati fin'ora rilevati non sono omogenei e non comparabili tra loro, quindi non rappresentativi della popolazione. Pur essendo evidente che il fenomeno è diffuso e che le realtà sul territorio che se ne occupano sono tante manca un quadro d’insieme significativo. Il risultato è una mancanza di dati che contribuisce a rendere la violenza contro le donne, in particolare quella tra le mura domestiche, un problema invisibile e a rappresentarla come una realtà sociale marginale non consentono di descrivere il fenomeno in modo preciso per fornire un monitoraggio nel tempo di questo problema sociale. Infatti le donne, in caso di violenza, possono prendere contatti con più strutture e quindi il dato rilevato risulterebbe falso, in quanto registrato più volte Le indagini rilevano per la maggior parte vale il numero di donne che subiscono violenza, obiettivo importante ma non è sufficiente a fornirci informazioni su come e dove agire nella società per mirare alla diminuzione della violenza. Questo tipo di rilevazioni, non sono sufficienti a far emergere altri aspetti, molto importanti, quali il contesto, le fattispecie..... Per ovviare a queste difficoltà, le linee guida regionali prevedono la costituzione di un osservatorio sui temi di genere, sulla violenza di genere e sulle azioni di prevenzione e contrasto. Nello specifico, per l’esercizio delle funzioni di osservatorio, la Regione promuove la collaborazioni con tutti i soggetti funzionali alla realizzazione di una Rete Conoscitiva (RCS) a supporto del sistema di welfare regionale e locale sui temi di genere utilizzando, ove possibile il Sistema Statistico Regionale. Si tratta perciò di attrezzarsi per poter da una parte essere fornitori di dati

dati non omogenei e non comparabili

partecipare alla Rete conoscitiva regionale creando una interfaccia con l'osservatorio

regionale

Page 7: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

7

ed informazioni e dall'altra di poter stabilire un rapporto proficuo con l'osservatorio regionale in particolare relativamente a:

• studio della costruzione di un sistema di monitoraggio del fenomeno che raccolga in modo condiviso e sistematico tutti i dati di cui possono disporre gli/le operatori/trici impegnati ad operare nella specifica materia settore;

• individuazione di una metodologia condivisa nella raccolta dati; • raccolta periodica e monitoraggio costante al fine di costituire una

banca dati che consenta l'analisi del fenomeno in un periodo medio-lungo;

• proposizione di piste e metodologie di indagine che aiutino non solo ad accumulare dati ma ad aprire nuovi squarci di conoscenza sul problema, promuovendo più equi rapporti tra i generi finalizzati ad ottenere dati utili per la programmazione e le politiche del territorio, tenendo conto delle fonti disponibili, dei dati e degli strumenti esistenti, delle necessità di collaborare in rete con i servizi che si occupano di violenza.

Ciò determinerà la possibilità di avere: • una definizione condivisa e la certezza che i dati raccolti in Enti

diversi corrispondano allo stesso ambito di violenza evitando interpretazioni diverse sui casi da rilevare;

• risultati di una rilevazione specifica, omogenea e condivisa, base su cui si possono elaborare le politiche e gli strumenti per affrontare il fenomeno;

• per le varie strutture ed istituzioni un ritorno di dati specifici elaborati secondo modalità da condividere.

Da questo punto di vista si tratterà anche di raffrontarsi con le modifiche in atto a livello istituzionale ed in particolare con l'assetto delle nuove Province. La legge 56/2014 assegna infatti alle Province il “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.

Non è del tutto chiaro al momento che cosa tale compito, che include la normativa relativa al consigliere di parità, ma nel contempo la ampia sul tema della promozione delle pari opportunità, ricomprenda e con quali risorse possa essere svolto. E soprattutto ai fini del presente documento se debba accogliere anche una funzione di coordinamento sul tema della violenza di genere. Si tratta perciò di un tema che si dovrà tenere presente nell'ambito della formazione degli organi delle nuove Province.

…..possibile osservatorio

provinciale: dove?

Page 8: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

8

La costruzione della rete: i punti di accesso

I punti di accesso alla rete, così come definiti dalle Linee guida regionali sono costituiti da tutti i soggetti che nell'ambito delle proprie competenze possono effettuare una presa in carico del problema e orientare all'interno della rete. E' essenziale che i vari punti della rete siano in grado di comunicare tra loro e gestiscano le stesse modalità di approccio e le stesse informazioni.

Il pronto soccorso

Nella costruzione del sistema al rete, un punto strategico è costituito dall'accesso presso il pronto soccorso. Qui infatti avvengono gli accessi maggiormente rilevanti dal punto di vista sanitario e gravi dal punto di vista della violenza e delle conseguenze penali relative. Peraltro il pronto soccorso è anche uno dei terreni nel quale avviene la dissimulazione della violenza.

Risulta già in uso la procedura adottata tra la Questura e il PS di Piacenza, attraverso cui il personale medico del P.S. segnala alle Forze dell'Ordine i casi in cui alla voce del referto "causale delle lesioni dichiarate dal paziente" l'evento lesivo è ascrivibile non solo a violenza altrui ma, specificatamente a violenza in ambito domestico, relazionale.

Nel corso dei lavori del gruppo, considerata la presenza di tutti i soggetti interessati, si è ritenuto di estendere tale procedura a tutti i pronto soccorsi della provincia.

Attualmente la procedura è stata estesa anche ai Pronto Soccorso di Bobbio, Castel S. Giovanni e Fiorenzuola e risulta già attuata attraverso le segnalazioni inviate alle stazioni di comando dei Carabinieri.

E' stata esaminata la possibilità di una sorta di “alert” nei casi in cui una persona ripetutamente si presenta al Pronto Soccorso con lesione, che anche se non denunciate come tali, potrebbero lasciare adito a dubbi di violenza domestica. L'introduzione di questo sistema richiede una modifica del sistema gestionale del Pronto soccorso e pertanto richiede di una specifica richiesta all'azienda ASL.

Il personale del PS, nel caso di violenza domestica, attiva la procedura interna sanitaria prevista per questi casi.

E' previsto un percorso dedicato alle donne vittime di violenza domestica.

Il Pronto Soccorso di Piacenza è stato dotato di una stanza riservata, anche se utilizzabile per tutti i colloqui riservati, alle vittime di violenza dove l'operatore/trice può accogliere confortevolmente la donna e dove potranno essere svolte, in tranquillità, senza ulteriori spostamenti la maggior parte delle procedure necessarie. L'ambiente è adeguato con accorgimenti legati all'arredamento, alla comodità delle sedute, all'illuminazione.

A conclusione dell'iter di Pronto Soccorso la procedura prevede anche la possibilità di ricovero precauzionale (per un max di 24 ore). Tale misura potrà essere applicata, in accordo con gli altri soggetti quando non si trovino soluzione alternative a fronte di situazioni di reale e conclamata emergenza.

Il PS può altresì svolgere funzioni di orientamento e di informazione. Si

Il Pronto Soccorso come punto strategico

…..da violenza altrui

a violenza domestica ……

… in tutto il territorio provinciale

“Alert” per individuare i casi sospetti

24 ore di sollievo

Page 9: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

9

citano ad esempio:

• informazione sulla legge 119 ed i diritti e le tutele che la legge prevede a favore delle persone che subiscono violenza;

• riferimenti su dove e come è possibile sporgere denuncia;

• informazioni sui servizi, pubblici e privati, presenti sul territorio e relativi riferimenti;

• offerta di consulenza psicologica sia interna all'azienda che fornita da altri soggetti della rete.

Tutte queste informazioni dovranno essere forniti da tutti i punti di accesso.

L'Azienda AUSL attiverà entro settembre 2014 un gruppo di lavoro costituito delle Unità Operative coinvolte con l'obiettivo di definire il piano di implementazione delle Linee di indirizzo regionali per l'accoglienza di donne vittime di violenza di genere, come previsto dalla DGR 1677/2013 e di redigere una nuova versione della procedura aziendale coerentemente alle indicazioni.

I servizi territoriali

Nel territorio della provincia di Piacenza la strutturazione dei servizi territoriali risponde in modo sufficiente ed adeguato alle necessità. In allegato si riporta una scheda per ognuno dei distretti socio-sanitari.

Rispetto alle linee guida regionale (5.3) nel territorio provinciale le modalità operative in atto rispondono sufficientemente ed in modo efficace agli standard regionali.

La questione di maggiore problematicità riguarda la collocazione in emergenza, in particolar modo quando non vi sia presenza di minori e nelle giornate festive e nelle ore notturne. Per superare questo problema, è auspicabile che i tre Distretti definiscano un accordo a livello provinciale (simile a quello esistente per emergenze minori) da attuarsi nelle fasi di emergenza per l'accoglienza delle donne adulte vittime di violenza, in particolare per quanto riguarda l'alloggio, quando non siano praticabili altre soluzioni. Altri servizi presenti sul territorio

Telefono Rosa Piacenza - Onlus - Fondata nel 1994 ed operativa dal 1996. Unico Centro antiviolenza Provinciale ufficialmente riconosciuto a livello Regionale E.R. e a livello Nazionale. Il Centro Antiviolenza Telefono Rosa Piacenza si compone della Sede di Accoglienza (indirizzo pubblico) e della struttura di Accoglienza prolungata ad indirizzo segreto (v. scheda allegata). Offre i seguenti servizi: - Accoglienza telefonica - primo momento di contatto con il Centro al quale segue, se d'accordo, un primo: - Colloquio vis a vis nel quale si condivide la storia personale nel rispetto dei tempi e delle modalità proprie;Dal 2008 l'Associazione gestisce in autonomia una struttura di accoglienza ad indirizzo segreto per le donne ed i loro figli che necessitano di allontanarsi dall'ambiente familiare violento e desiderano iniziare un percorso - progetto di uscita dalla violenza.

Il pronto soccorso è anche luogo di orientamento ed informazione

la collocazione in emergenza:

problematiche legate alle donne adulte, nelle giornate festive e nelle

ore notturne...

i servizi del l'ass. Telefono Rosa

Page 10: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

10

- Consulenza legale. Telefono Rosa offre a tutte le donne utenti che lo richiedano un servizio gratuito di consulenza legale che coinvolge professionisti che operano nei principali settori del diritto (famiglia, lavoro,civile e penale). E' un percorso limitato nel tempo condotto da avvocate esperte nel settore (1-2 colloqui massimo). - Consulenza psicologica La consulenza viene offerta alla donna che fa esplicita richiesta, per la valutazione da parte della psicologa responsabile, del benessere psicologico dell'utente. La donna verrà consigliata dalla professionista circa il proseguimento eventuale di sostegno presso l'associazione per 4/5 incontri, o per una necessità di approfondimento usufruendo dei servizi territoriali, e/o per quanto altro la professionista potrà rilevare e consigliare. Consulenza psicologica offerta successivamente all'accesso al Pronto Soccorso Il Pronto Soccorso a conclusione dell'iter della presa in carico di una donna vittima di violenza offre la possibilità di un percorso individuale attraverso il supporto dello psicologo. Durante i lavori del gruppo tecnico sono emerse diverse riflessioni riguardanti la scarsa attuazione della procedura in quanto intervengono fattori traumatici, la vergogna....La procedura è in fase di miglioramento per la parte degli indicatori. In quest'ambito sarebbe di particolare importanza un rapporto di maggiore reciproca conoscenza dei servizi, pubblici e privati che operano in questo settore e la definizione di comuni modalità di approccio. Un percorso per il lavoro per chi subisce violenza Le donne vittime di violenza che intendono affrontare il tema dell'ingresso/reingresso nel mercato del lavoro potranno accedere ai servizi erogati dai Centri per l'Impiego : - presa in carico amministrativa e reinvio al servizio di orientamento; - servizi di orientamento; - accesso ai servizi di intermediazione ( incontro domanda/offerta di lavoro), anche per quanto attiene la promozione di tirocini formativi e di orientamento; - accesso ai seminari informativi ( tecniche di ricerca operativa del lavoro... contrattualistica del lavoro ... sicurezza sul lavoro ). Le persone in questione saranno, nei limiti del possibile, seguite da un'unica operatrice alla quale sarà altresì impartita una specifica formazione per quanto riguarda gli aspetti di tipo relazionale. Per target specifici , legati all'appartenenza a determinate categorie/fasce di età , potranno essere resi disponibili specifici servizi rivolti a:

- giovani fino a 24/29 anni, nell'ambito delle azioni previste dal Programma europeo "Garanzia Giovani" ( orientamento specialistico ... formazione ... tirocini ...bonus occupazionali ...... a seconda dell'età ); - appartenenti alle categorie protette ( collocamento mirato disabili - Legge 68/99).

Nell'ambito della definizione del presente documento si è concordato con il Centro per l'impiego di Piacenza di fare in modo che tutti i casi siano presi in carico dallo stesso operatore che riceverà una specifica formazione.

...come rientrare al lavoro dopo una violenza...

Page 11: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

11

La costruzione della rete: la circolazione delle informazioni

La costruzione della rete presuppone la condivisione di informazioni su tutti i soggetti della rete, la conoscenza delle caratteristiche e delle modalità operative di ognuno, la attendibilità e il continuo aggiornamento delle stesse informazioni, la condivisione delle modalità di approccio.

Su questi due aspetti, la conoscenza della rete e dei suoi attori e la omogeneizzazione dei comportamenti si gioca la capacità di costruire una rete efficace ed in grado di rispondere ad un tema di tale complessità

Per quanto riguarda il primo aspetto, si tratta di mettere a disposizione di tutti gli attori le informazioni sulle caratteristiche e le capacità operative di ognuno dei punti della rete.

Per lo svolgimento di queste attività si possono utilizzare alcuni degli strumenti già realizzati, quali ad esempio .Volantino tascabile “ INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.....ESCI DAL SILENZIO” che riporta alcune informazioni essenziali.

Si potrebbe però anche pensare alla realizzazione di uno strumento più articolato, inizialmente pensato come un semplice database accessibile ed alimentabile da tutti i soggetti della rete via Internet: il database, continuamente aggiornato da tutti i soggetti, consentirà una rapida ed uniforme acquisizione delle informazioni sia agli operatori del pronto soccorso che alle Forze dell'ordine che agli altri soggetti della rete. Una ipotesi di strutturazione può essere la seguente:

• informazioni sui servizi sociali (orari, nominativi indirizzi, etc);

• informazioni relative ai soggetti privati a cui ci si può rivolgere per assistenza, consulenza, sostegno etc.;

• informazioni sulla strutturazione delle forze dell'ordine (sedi, riferimenti, etc);

• informazioni sui diritti della persona.

In una prima fase lo strumento potrà essere molto semplice e di rapida e poco costosa realizzazione. In futuro, nei limiti consentiti dalla Legge si potrà eventualmente evolvere in un sistema più complesso ed articolato.

Ciò consentirà di strutturare e dare sostanza a quanto previsto dalle Linee guida regionali ( 5.2 relative all'accesso ed alla accoglienza) relativamente alla articolazione della molteplicità dei punti di accesso che potranno essere non solo funzionali alle specifiche competenza, ma altresì in grado di orientare e guidare la persona.

Rendere fruibili le informazioni in rete

…..

…. aggiornato da tutti i soggetti della rete ….

….in modo da strutturare i singoli punti di accesso e metterli in grado di guidare le persone

La costruzione della rete: la formazione

Uno dei temi essenziali per la creazione della rete è la realizzazione di interventi che rendano, per quanto possibile omogeneo il comportamento di tutti i soggetti della rete.

Promozione di iniziative, di percorsi formativi e di aggiornamento per tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di violenza di genere secondo un approccio di intervento integrato e multidisciplinare ed in particolare:

• percorsi formativi che consentano a tutti i soggetti della rete di condividere approcci e metodologie di intervento che sono

…più percorsi per

Page 12: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

12

sicuramente specifiche per questa tipologia di utenza; • formazione/informazione sulle caratteristiche della rete, sui servizi

disponibili, sulle modalità di accesso. Tale formazione, concordata tra tutti i soggetti dovrebbe essere rivolta al personale dei vari enti: Operatori del pronto soccorso, operatori delle forze dell'ordine, etc.

Una funzione di omogeneizzazione potrà essere altresì ottenuta tramite la realizzazione del date base di cui si è già accennato.

E' peraltro opportuno prevedere interventi formativi rivolti verso quei soggetti che le Linee guida regionali definiscono porte di ascolto.

In particolare sono già stati avviati corsi rivolti ad insegnanti (di cui si da in allegato un breve resoconto) che è necessario proseguano nei prossimi anni.

Un settore che normalmente non viene coinvolto da problematiche di carattere sociale è quello dei medici di base. Si ritiene invece opportuno avviare un intervento specifico, da attuare in collaborazione con l'Ordine dei medici sia per quanto riguarda la nuova legislazione in materia, sia per quanto riguarda la strutturazione della rete.

rendere omogeneo il comportamento di tutti i soggetti della rete

….formazione anche ai medici di base....

La costruzione della rete: l'informazione

Un obiettivo del presente documento è quello di rafforzare il sistema di prevenzione, di ogni forma di violenza promuovendo attività di informazione e sensibilizzazione per una cultura consapevole e rispettosa delle differenze di genere e volta al contrasto di tali fenomeni.

Al momento sono disponibili:

Volantino tascabile “ INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.....ESCI DAL SILENZIO”, tradotti in 8 lingue (italiano, arabo, inglese, francese, spagnolo, albanese, rumeno, bosniaco) sulla base numerica della popolazione assistibile femminile. Il volantino è anche disponibile on line sul sito delle pari opportunità della Provincia di Piacenza oltre che al cartaceo.

Volantino “ VIOLENZA in famiglia? NO GRAZIE curato da “Soroptimist International D'Italia Club di Piacenza” .

Questi due strumenti offrono al momento una sufficiente copertura informativa riportando in varie lingue le informazioni essenziali. I testi relativi al volantino“ INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.....ESCI DAL SILENZIO”, tradotti in 8 lingue sono stati utilizzati nell'ambito degli spazi resi disponibili dalla Galleria Borgo Faxhall.

Saranno utilizzati inoltre nel Pronto soccorso di Piacenza nell'ambito di un sistema informatico di informazione all'utenza. Lo stesso materiale potrebbe essere utilizzato in punti informativi di centri commerciali, stazioni etc. mediante la stipula di apposite convenzioni.

Sarebbe altresì importante avviare brevi corsi di formazione e informazione culturale a scopi preventivi (rivolti alle nuove generazioni con l’intento di trasmettere principi e valori in particolare tra i giovani, e contribuire ad accrescere il senso di responsabilità individuale, una cultura di parità e

….informazioni in varie lingue...

Page 13: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

13

rispetto tra uomo e donna e, di conseguenza, l’assunzione di modi di agire civili.

Page 14: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

14

Schede dei distretti

Page 15: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

15 15 15

La presa in carico ed il collocamento da parte dei Servizi Sociali del Comune di Piacenza Quali i Servizi competenti Nell‘ambito dei Servizi Sociali Comunali, in relazione alla condizione della donna vittima di violenza, due sono i servizi deputati alla presa in carico.

• Il Servizio Formazione, Scuola e Giovani, all’interno del quale è collocato il Servizio Sociale per le persone adulte (18/64 anni) è referente dei progetti di intervento per donne maggiorenni italiane e straniere. A seconda delle situazioni le persone vengono accolte in Centri di accoglienza comunali o in luoghi protetti sul territorio o fuori territorio.

• il Servizio Famiglia e Tutela Minori è referente per quelle situazioni in cui oltre alla donna vittima di violenza sono coinvolti anche i figli minorenni che frequentemente diventano soggetti di violenza assistita. In questo caso il collocamento in protezione deve garantire il mantenimento del legame genitoriale e l’accoglienza in strutture idonee ad assicurare un percorso alla vittima di violenza ma anche protezione e sostegno ai minori. Le risposte di accoglienza possono essere individuate o in strutture del territorio piacentino o fuori territorio in particolare per quelle situazioni in cui si ritenga opportuno un distanziamento dall’abituale contesto di vita per assicurare una maggiore protezione alla madre e ai minori.

Come si arriva ai Servizi Le persone arrivano ai servizi direttamente, per accesso spontaneo, o inviate dalle Forze dell’Ordine o dai Centri Antiviolenza. La seconda è la tipologia prevalente. Qualora la donna ponga per primi gli operatori a conoscenza dell’esistenza di una condizione di violenza e/o maltrattamento, viene informata in merito alla possibilità e ai tempi per sporgere denuncia o querela e, se necessario, accompagnata a formalizzare l’atto presso le FF.OO. Questo passaggio è ritenuto fondamentale per l’avvio di un percorso di presa in carico e di assistenza. La presa in carico e il progetto di protezione L’attività di presa in carico va differenziata a seconda che sia riscontrata una situazione di emergenza o ci si trovi in una condizione di non emergenza. Nell’ambito dell’emergenza, frequentemente segnato dall’accesso al Pronto Soccorso, il progetto di collocamento e di messa in protezione va garantito nell’immediatezza. In questi casi è possibile solo successivamente l’avvio del rituale percorso di presa in carico professionale di seguito dettagliato. La presa in carico avviene da parte dell’Assistente Sociale territorialmente competente che avvia una valutazione del caso partendo dalla ricognizione delle risorse personali, parentali e di contesto della vittima. E’ prioritaria l’attivazione di queste risorse, laddove siano esistenti, per evitare di inserire la donna in percorsi di accoglienza assistenziali. Al momento della presa in carico vengono anche date informazioni sulle Case e sui Centri Antiviolenza. Per donne madri e per vittime minorenni, il Servizio Famiglia e Tutela Minori opera in integrazione con l’U.O. Psicologia di Base che, attraverso la figura professionale dello Psicologo, qualora lo ritenga opportuno, può attivare uno specifico percorso di presa in carico delle vittime anche in relazione alla genitorialità nonché del minore in quanto l’essere vittima di violenza assistita non può non avere ricadute, nel breve e lungo termine, sullo sviluppo psico fisico dei bambini. Il collocamento, in particolare di donne madri, è da ritenersi praticabile solo in casi particolari e comunque sempre in via transitoria poiché si ritiene di fondamentale importanza per il minore il mantenimento di uno stabile ambiente di vita. Si auspica che possa essere data sempre maggiore applicazione alla norma ( L. 15 Ottobre 2013 n..119 ) che consente l’allontanamento dalla casa familiare del coniuge violento.

Page 16: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

16 16 16

In casi di collocamento per situazioni connotate da elevata complessità e pericolosità, i servizi e le FF.OO. si coordinano anche sulla tempistica degli interventi per evitare che, una volta formalizzata la denuncia, la donna debba fare rientro presso l’abitazione, incorrendo in situazioni di reiterazione della violenza La messa in protezione della vittima è condizione per l’attivazione di un percorso socio educativo di affiancamento e sostegno attraverso progetti formativi, occupazionali, di accompagnamento alle relazioni, in particolare al ruolo genitoriale che può essere pesantemente compromesso dall’esistenza di una condizione di violenza intrafamiliare. Punti di debolezza Si ritiene che, nell’ambito territoriale del Comune di Piacenza, tutti i soggetti della rete abbiano sviluppato una soddisfacente conoscenza ed interazione per la presa in carico delle donne vittime di violenza. Permangono difficoltà rispetto alla collocazione in emergenza che non ha una risorsa dedicata in particolare per le giornate festive e nelle ore notturne. Inoltre, per i soggetti maggiorenni, il Servizio Sociale per le persone adulte manca di psicologi dedicati e che possano accompagnare la vittima verso la ridefinizione di un progetto di vita. Le Linee di Indirizzo Regionale per l’Accoglienza di Donne Vittime di Violenza, chiedono ad ogni territorio di individuare un’equipe di professionisti referenti dei soggetti componenti la rete per l’ accoglienza. Un primo e importante passaggio conoscitivo in tale direzione è stato fatto attraverso la convocazione da parte dell’Amministrazione Provinciale del Tavolo. Fondamentale sarà la costruzione di percorsi formativi che consentano a tutti i soggetti della rete di condividere approcci e metodologie di intervento che sono sicuramente specifiche per questa tipologia di utenza. Successive azioni andranno sistematizzate e consolidate anche per poter addivenire alla definizione di procedure e protocolli operativi.

Page 17: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

17 17 17

Accoglienza e presa in carico delle donne vittime di violenza nel Distretto di Ponente Il Distretto di Ponente è composto da n. 23 Comuni: Articolazione dei Servizi Competenti :

- Asp Azalea Azienda Pubblica di Servizi alla Persona : Sede Servizio Sociale Borgonovo V.T. via Seminò, 20 svolge le funzioni delegate in materia di Assistenza Sociale a Famiglie e Tutela Minori per N 13 Comuni:Agazzano, Borgonovo V.T., Calendasco, Caminata, Castelsangiovanni, Gazzola, Gragnano Trebbiense, Nibbiano, Pecorara, Pianello Val Tidone, Rottofreno, Sarmato, Ziano Piacentino.

Le Funzioni di Assistenza Sociale rivolte agli adulti afferiscono al singolo Comune di residenza.

- Unione Montana Valli Trebbia e Luretta con sede a Bobbio via Garibaldi, 48 svolge le funzioni delegate in materia di Assistenza Sociale a Famiglie e Tutela Minori e Adulti per N 8 Comuni : Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone, Piozzano, Travo, Zerba.

- I Comuni di Gossolengo e Rivergaro gestiscono in forma associata la funzione di Assistenza Sociale alle Famiglie a la Tutela Minori avvalendosi di Cooperativa Sociale ed Educativa.

Le Funzioni di assistenza sociale rivolte agli adulti afferiscono al singolo Comune.

Pertanto le azioni rivolte alle donne vittime di violenza e la presa in carico e’ differenziata in base alla presenza o meno di nucleo familiare con minori . L’accesso ai Servizi avviene sia spontaneamente in maniera diretta o per invio da parte delle Forze dell’Ordine, con le quali avviene un contatto con l’Assistente Sociale del territorio di competenza per la definizione del percorso di accompagnamento da attivare a seguito delle circostanze. L’Assistente Sociale garantisce colloqui finalizzati ad approfondire la situazione familiare e le relazioni intrafamiliari, la conoscenza delle reti familiari e amicali ed eventuali contatti , il sostegno per focalizzare la problematica e se necessaria la presa in carico per la costruzione di un progetto di breve e medio periodo. In genere, in presenza delle Forze dell’Ordine coinvolte, vengono fornite all’interessata informazioni sulle possibilità da percorrere , quali denuncia , querela e l’affiancamento all’accesso al gratuito patrocinio. Nei casi in cui i Servizi Sociali ravvisino condizioni di grave rischio per la donna ed i figli si prevede un intervento di protezione valutando la rete familiare o anche il collocamento in luogo protetto individuato sulla base delle caratteristiche della situazione stessa , autorizzandone l’accesso. In presenza di minori nel nucleo familiare, si privilegia di fondamentale importanza, il mantenimento nel loro abituale ambiente di vita, anche in base alla recente L.15/2013. Rispetto alla collocazione in emergenza si riscontra nel territorio la mancanza di risorse nelle ore notturne e nei giorni festivi.

Page 18: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

18 18 18

Accoglienza di donne vittime di violenza nel Distretto di Levante L’assetto organizzativo dei servizi Sociali nel distretto e’ caratterizzato dalla presenza di alcune funzioni socio assistenziali delegate al Servizio Sociale Distrettuale dell’AUSL che le gestisce omogeneamente e all’interno di un’unica organizzazione mentre altre funzioni sono gestite direttamente e autonomamente dai servizi di ciascun comune . ( 24) In particolare e’ delegata al Servizio sociale Distrettuale Levante la funzione di Assistenza sociale ai minori anche con compiti di tutela e alla famiglia da parte di 18 comuni : Alseno, Besenzone, Bettola, Cadeo, Carpaneto ,Castell’Arquato, Castelvetro ,Cortemaggiore, Farini, Fiorenzuola, Gropparello, Lugagnano, Monticelli, Morfasso, Pontenure, S.Pietro in Cerro, Vernasca, Villanova. Il S. Sociale di Levante e’ organizzato su base territoriale con sedi decentrate con operatori specifici assegnati a cui afferiscono alcuni comuni . Le sedi sono le seguenti: Fiorenzuola – Corso Garibaldi 33 – Sede Distretto – comuni di Cadeo, Fiorenzuola, Pontenure, Alseno Lugagnano – c/o Municipio – comuni di Lugagnano, Morfasso, Vernasca, Castell’Arquato Carpaneto – Via Marconi 13 - comuni di Carpaneto e Gropparello - Monticelli – via Marconi 3 ex sede Oc - Comune di Monticelli, Castelvetro Cortemaggiore – Via Liberta’ 1 –ex sede OC –Comuni di Cortemaggiore, Besenzone S.Pietro,

Villanova Bettola – c/o Comune Farini -c/o Comune Le Funzioni rivolte agli adulti in generale afferiscono al singolo Comune. Di conseguenza le azioni rivolte alle donne vittime di violenza e la presa in carico e’ differenziata in base alla presenza o meno di nucleo familiare con minori . Nelle circostanze in cui siano presenti i minori in famiglia che di conseguenza vengono coinvolti nelle conflittualità familiari e la violenza assistita crea condizioni di rischio per il loro benessere , sono i S. Sociali Distrettuali ad intervenire . Allo stato attuale l’accesso avviene sia spontaneamente in maniera diretta o per invio da parte delle Forze dell’ordine con cui e’ aperta una buona collaborazione. Ciò riguarda in specifico i Comandi dei Carabinieri che Operano sul territorio. Nel caso di loro coinvolgimento in situazioni anche d’emergenza e’ consueto un immediato contatto con l’Assistente sociale del territorio di competenza per confronto ,conoscenza e definizione del percorso di accompagnamento da attivare a seguito della valutazione delle circostanze. L’assistente sociale garantisce colloqui finalizzati ad approfondire la situazione familiare e le relazioni intrafamiliari, la conoscenza delle reti familiari e amicali ed eventuali contatti , sostegno per focalizzare la problematica e se necessaria la presa in carico per la costruzione di un progetto di breve e medio periodo. Tali attività generalmente vengono condivise con le forze Dell’Ordine coinvolte anche per fornire all’interessata informazioni corrette e chiare sulle possibilità da percorrere (denuncia, querela) e supporto per accedere al gratuito patrocinio. In diversi casi ormai si e’ proceduto con l’allontanamento del coniuge violento dall’abitazione familiare con percorsi costruiti di concerto con le forze dell’Ordine. Nei casi in cui i Servizi ravvisino condizioni di grave rischio per la donna ed i figli e’ prevedibile un intervento di protezione valutando la rete familiare o anche il collocamento in luogo protetto in luogo idoneo individuato sulla base delle caratteristiche della situazione. L’eventuale accesso, che comporta oneri, e’ autorizzato dal S. Sociale.

Page 19: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

19 19 19

Scheda sulla legge

n. 119 del 15.10.2013

(Femminicidio)

a cura di: dott.ssa P. Romita

Page 20: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

20 20 20

Legge sul FEMMINICIDIO - L. 15.10.2013 n. 119 Femminicidio

In ambito criminologico, la donna è stata individuata come un tipo vittimologico, posto che il femminicidio racchiude l’insieme di pratiche violente esercitate da un soggetto di sesso maschile in danno di una donna “perché donna”.

VIOLENZA DOMESTICA:lesioni/percosse artt. 581/582 2° comma c.p.

Con la nuova legge, è stato introdotto il concetto di “VIOLENZA DOMESTICA”.

Per violenza domestica si intendono “uno o più atti, gravi, ovvero NON episodici (da intendersi come fatto non isolato cioè non avvenuto una sola volta), di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica” che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare, “o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo matrimoniale o da una relazione affettiva” indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza della vittima. Violenza psicologica

Per violenza psicologica si intende una serie di atteggiamenti intimidatori, minacciosi denigratori consistenti in tattiche di isolamento, ricatti insulti verbali, minacce, rifiuti, colpevolizzazioni pubbliche e private, svalutazioni continue, umiliazioni, limitazioni dell’espressione personale, che possono arrivare al vero e proprio lavaggio del cervello dovuto ad esempio a “falsi pentimenti” o a manovre di isolamento.

Nei casi più gravi ha luogo un processo di “distruzione morale” (effrazione psichica) che può portare la vittima alla malattia mentale, all’abuso di sost. stupef e alcooliche, alla depressione e al suicidio.

Violenza fisica

La violenza fisica comprende qualsiasi atto volto a far male o a spaventare la vittima e nella maggior parte dei casi a procurare lesioni.

Il danno fisico viene provocato intenzionalmente e con mezzi differenti, mani, piedi, oggetti.

Rientrano tra le violenze fisiche calci, schiaffi, morsi, pugni, scossoni violenti, colpi alla testa, strangolamenti, soffocamenti, il tirare i capelli.

Violenza sessuale

La violenza sessuale è data dall’insieme di comportamenti legati alla sfera sessuale come molestie sessuali, aggressione sessuale agita con costrizione e minaccia, costrizione ad avere rapporti sessuali con terzi, visionare materiale pornografico senza consenso, costrizione a prostituirsi,etc.

Violenza economica

La violenza economica riflette una serie di atteggiamenti volti ad impedire che la partner possa diventare indipendente economicamente, al fine di poter esercitare su di lei un controllo indiretto ma molto efficace, es. impedire la ricerca di un lavoro, la privazione o il controllo dello stipendio, il controllo della gestione della vita quotidiana, la determinazione a privare la partner della minima disponibilità economica (come ad es. non avere accesso ad un conto bancario, bancomat,etc).

NOVITA’

NUOVA AGGRAVANTE 61 n.11 quinquies: l’avere nei delitti non colposi contro la vita e l’incolumità individuale, contro la libertà personale nonché nel delitto di cui all’art.572, commesso il fatto in presenza o in danno di un minore 18 anni o nei confronti di persona gravida.

Art. 609 ter n.5 estende l’aggravante (aum di pena da 6 a 12 anni) per colui che commette violenza sess. Nei confronti di persona che non ha compiuto i 18 anni della quale il colpevole sia l’ascendente, il genitore, anche adottivo, il tutore.

Page 21: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

21 21 21

Art. 609 n.5 ter violenza sessuale nei confronti di donna in stato di gravidanza.

Art. 609 n.5 quater violenza sessuale commessa dal coniuge (anche separato o divorziato) o da persona che sia o sia stata legata alla vittima da una relazione affettiva, anche senza convivenza.

VIOLENZA DOMESTICA

Si può configurare in varie fattispecie di reato: percosse (580), lesioni (582/583), abuso mezzi di correzione (571), maltrattamenti in famiglia (572), violenza sessuale (609 bis).

La novità introdotta dall’art. 3 della legge sul femminicidio sta nel fatto che il Questore può applicare l’ammonimento anche per i reati di lesioni e percosse in assenza di querela, ogniqualvolta alle forze dell’ordine sia segnalato in forma non anonima un fatto riconducibile ai reati di cui agli art 581 e 582-2° co.

Se è la prima volta che la vittima dichiara di sporgere formalmente una denuncia/querela, avrà cura di specificare:

Da quanto tempo subisce le violenze

Se ha mai richiesto l’intervento medico (referti vari..)

Se ha mai chiesto aiuto ad enti assistenziali (telefono rosa, consultori, ecc..)

Se ha testimoni diretti delle violenze subite (prendere riferimenti identificativi con numeri di telefono)

Quant’altro ritenuto utile EVENTUALMENTE anche ai fini l’applicazione

dell’”AMMONIMENTO”.

ATTI PERSECUTORI C.D. STALKING612 bis c.p.

“Chiunque con condotte reiterate minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia ovvero di ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legato da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”

AGGRAVANTI

La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.

La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna gravida o di un disabile ovvero con armi o da persona travisata.

Punibile a querela, il termine è 6 mesi.

Si procede d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di disabile o quando è connesso con altro reato per il quale si procede d’ufficio.

La remissione della querela è solo processuale.

La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso con minacce reiterate e aggravate (modalità del 2° co dell’art 612).

Aggravanti previste dalla L.23.04.2009 n.38

La pena è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito.

Si procede d’ufficio quando il fatto è commesso da soggetto già ammonito.

Arresto obbligatorio in flagranza (L. n. 119 del 2013).

Caratteristiche del reato

Serie di atteggiamenti e comportamenti definiti atti persecutori tenuti da un soggetto stalker nei

Page 22: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

22 22 22

confronti di un altro soggetto-vittima mediante persecuzione e al fine di ingenerare nello stesso paura e ansia, compromettendo in tal modo il normale svolgimento della vita quotidiana.

BENE OFFESO ELEMENTO OGGETTIVO

La reiterazione di condotte di molestia o di minaccia – rappresenta un requisito essenziale della fattispecie in oggetto.

La giurisprudenza infatti bada molto a tale requisito.

Elemento soggettivo Tipologie di stalker

Bisognoso di affetto :questo stalker agisce normalmente nell’ambito dei rapporti professionali

stretti come ad es. medico – paziente.

In tali ipotesi lo stalker “fraintende” ciò che la vittima offre quale aiuto come un segno di un interesse particolare nei propri confronti.

Respinto: è lo stalker ex partner che manifesta comportamenti e atteggiamenti persecutori in relazione ad un rifiuto della vittima;

Predatore: ha lo scopo di avere rapporti sessuali con la vittima, la pedina la insegue, la spaventa e lo stato di ansia della vittima ingenera nello stalker uno stato di eccitazione in quanto prova un senso di potere, pianificando la caccia alla preda.

Corteggiatore incompetente: lo stalker manifesta una condotta basata su una scarsa abilità relazionale che sfocia in comportamenti opprimenti ed invadenti, gli atti di questo stalker di solito sono di breve durata.

MODIFICHE:

La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.

In questi casi la remissione della querela può essere solo processuale ed è comunque irrevocabile se il fatto è commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all’art. 612, 2° comma.

INTERCETTAZIONI E ALLONTANAMENTO

La normativa nuova ha novellato l’art 266 c.p.p. consentendo anche nelle indagini per il 612 bis

l’impiego delle intercettazioni quale mezzo di ricerca della prova.

Si può procedere anche all’allontanamento dello stalker d’urgenza dalla casa familiare ex art 384

bis c.p.p.

GRATUITO PATROCINIO

La parte offesa è altresì informata dell’accesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato ai sensi dell’art. 76 T.U. disposizioni legislative e regolamenti in materia di spese di giustizia di cui al Decreto del Presidente Della Repubblica 30.5.2002 n. 115 e successive modificazioni. Competenze dei vari uffici

Page 23: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

23 23 23

UFFICIO DENUNCE: che riceverà denunce o notizie avrà cura di verificare che si tratti di:

VIOLENZA DOMESTICA .Si può configurare in varie fattispecie di reato: percosse (571) lesioni (582/583) , abuso mezzi di correzione (570) maltrattamenti in famiglia (571) violenza sessuale (609 bis)

ACQUISIZIONE NOTIZIE DI REATO

La novità introdotta dall’art. 3 della legge sul femminicidio sta nel fatto che il Questore può applicare l’ammonimento anche per i reati di lesioni e percosse in assenza di querela. Se è la prima volta che la vittima dichiara di sporgere formalmente una denuncia/querela, la vittima avrà cura di specificare alcune situazioni:

Da quanto tempo subisce le violenze

Se ha mai richiesto l’intervento medico (referti vari..)

Se ha mai chiesto aiuto ad enti assistenziali (telefono rosa, consultori, ecc..)

Se ha testimoni diretti delle violenze subite (prendere riferimenti identificativi con numeri di telefono)

Quant'altro ritenuto utile anche per UN EVENTUALE l’applicazione dell' “AMMONIMENTO”.

Si rammenta, infatti che il Questore, anche in assenza di querela, valutata la gravità dei fatti NON episodici, PUO’ APPLICARE D’INIZIATIVA l’AMMONIMENTO.

ATTI PERSECUTORI (612 bis c.p.)

Per gli atti persecutori occorre specificare:

• da quanto tempo la persona è vittima di molestie, minacce ed altro, se ha mai sporto denunce o richiesto cure mediche o si è rivolta ad enti assistenziali (telefono rosa ecc…),

• se è molestata tramite telefono specificare il periodo e gli orari in cui arrivano le telefonate anonime, se conosce lo stalker rilasciando alla forza di Polizia il relativo numero di telefono – se invece è molestata mediante “SMS – MMS –MAIL” conservare la stampata del contenuto inviato o indirizzi di posta elettronica interessata;

• testimoni o persone in grado di riferire in merito alla vicenda, con i relativi nominativi e numeri telefonici;

• se a seguito degli atti persecutori subiti la persona HA CAMBIATO ABITUDINI DI VITA (cambio di residenza ecc..) o è’ DOVUTA RICORRERE A CURE MEDICHE.

• Se è in possesso di CERTIFICATI attestanti STATI DI ANSIA O ALTRO (eventuale certificazioni mediche..)

IMPORTANTE: la P.G. PROVVEDE ad fornire alla vittima informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio (telefono rosa 0523 334833) e quant’altro di utilità per l’istruttoria del caso.

NOTA BENE: Nel momento in cui la vittima ha deciso di proporre querela per ATTI PERSECUTORI (612 bis) , non dovrà più richiedere al questore l’AMMONIMENTO.[1]

Infatti, la querela specifica per il 612 bis assorbe automaticamente la possibilità di applicare l’ammonimento.

Se invece la vittima ha già presentato denunce/ querele per molestie e minacce può ancora richiedere l’ammonimento ex art. 8.

[1] Art. 8 comma 2° del D.L. 23.2.2009 n. 11 convertito in L. 23.4.2009 n. 38. “Fino a quando NON è proposta querela per il reato di cui all’art. 612 bis c.p., la persona offesa può esporre i fatti all’autorità di P.S. avanzando richiesta al Questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Si procede d’ufficio per il reato di cui all’art. 612 bis c.p. quando il fatto è commesso dal soggetto ammonito ”.

INTERVENTO VOLANTE

VIOLENZA DOMESTICA: Lesioni, percosse, maltrattamenti (582, 581, 572 c.p.)

Se si richiede l’intervento della polizia o dei CC per violenza domestica in atto o lite in famiglia e si è

Page 24: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

24 24 24

in presenza di lesioni personali gravi (procedibili d’ufficio) o comunque aggravate e minacce gravi o aggravate (612 c.p. 2° comma) in danno di prossimi congiunti o del convivente la Forza di Polizia che interviene può procedere all’eventuale “ALLONTANAMENTO D’URGENZA AI SENSI DELL’ART. 384 BIS C.P.P.” previa autorizzazione, ANCHE telefonica del P.M. di turno poi confermata per iscritto. (anche in assenza di volontà di procedere della vittima.)

Se si tratta di maltrattamenti in famiglia (572 c.p. aggravati dalla presenza o in danno di minori di anni 18 o di donna gravida art. 61 n. 11 quinquies) si procede d’ufficio e se l’autore dei fatti è ancora sul posto la forza di Polizia che interviene procede all’arresto in flagranza obbligatorio (art. 380 comma 2° comma lettera “L ter c.p.p.) Sarà utile, pertanto, sin dal primo intervento, che vengano forniti agli operatori delle Forze dell’ordine nomi di testimoni utili alla ricostruzione dei fatti, (conviventi, richiedente, vicini di casa ecc…) dichiarare se vi sono stati altri interventi delle FFOO e se si è mai fatto ricorso alle cure del Pronto soccorso e quant'altro ritenuto utile.

Si rammenta, infatti, che le nuove norme prevedono interventi immediati e limitativi della libertà personale se l’autore dei fatti fa parte o ha fatto parte della famiglia o delle relazioni affettive della vittima.

Inoltre se l’autore è titolare di licenze d’armi le FFOO provvedono, se l’intervento lo richiede, all’ IMMEDIATO SEQUESTRO CAUTELARE (art. 39 TULPS) o SEQUESTRO PENALE se le armi sono state utilizzate per commettere i reati.

ALLONTANAMENTO D’URGENZA ART. 384 BIS C.P.P.

Gli uff/ag di p.g. hanno facoltà di disporre, previo consenso dell’A.G., anche telefonico, ma con autorizzazione scritta successiva o per via telematica, l’allontanamento urgente dalla casa famigliare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi è colto in flagranza dei delitti di cui all’art. 282 bis, comma 6, ove sussistono fondati motivi di ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate ponendo in grave ed attuale pericolo la vita o l’integrità fisica o psichica della p.o.

ART. 282 bis, comma 6:

Art. 570 violazione obblighi assistenza familiare

Art. 571 abuso mezzi correzione

Art. 600 riduzione in schiavitù

Art. 600 bis prostituzione minorile

Art. 600 ter pornografia minorile

Art. 600 quater detenzione materiale pornografico

Art. 600 septies 1

Art. 600 septies 2

Art. 601 tratta di persone

Art. 602 acquisto e alienazione schiavi

Art. 609 bis violenza sessuale

Art. 609 ter aggravanti (c/coniuge, separato, divorziato, gravida..)

Art.609 quater atti sessuali con minorenne

Art. 609 quinquies corruzione minorenni

Art. 609 octies violenza sessuale di gruppo

Ulteriore modifica viene introdotta all’art. 282-bis del c.p.p., consentendo l’adozione del provvedimento di allontanamento dell’imputato dalla casa familiare, anche al di fuori dei limiti di pena previsti dall’art. 280 c.p.p. – anche ove si procede per:

Page 25: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

25 25 25

Art. 582 c.p. Lesioni personali procedibili d’ufficio o comunque aggravate

Art. 612 comma 2° c.p. – minacce gravi o aggravate

In danno dei prossimi congiunti o del convivente

ARRESTO IN FLAGRANZA ART. 380 COMMA 2 “L TER” C.P.P

Maltrattamenti : art. 572 c.p.

Atti persecutori : 612 bis c.p.

E’ stata aggiunta la lettera “l-ter ” che, estende l’arresto obbligatorio in flagranza ai delitti di maltrattamenti c/familiari e conviventi art. 572 c.p.e di atti persecutori 612 bis c.p.

Nei casi in cui alle forze dell’ordine sia segnalato, in forma non anonima, un fatto che debba ritenersi riconducibile ai reati di cui agli art.. 581 e 582, 2° comma c.p., consumato o tentato, nell’ambito di violenza domestica, il questore, anche in assenza di querela, può procedere, assunte le informazioni necessarie da parte degli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, all’AMMONIMENTO dell’autore del fatto.

Una forma di tutela della riservatezza consente l’omissione delle generalità del segnalante in ogni atto dell’ammonimento.

La disciplina di tale ammonimento è la stessa dello stalking.

Il QUESTORE può richiedere al Prefetto del luogo di residenza del destinatario dell’ammonimento l’applicazione della misura della sospensione della patente di guida per un periodo da 1 a 3 mesi.

Il PREFETTO dispone la sospensione della patente di guida ai sensi dell’art. 218 del codice della strada (d.l.vo 30.4.1992 n. 285). Il PREFETTO NON da luogo alla sospensione della patente qualora, tenuto conto delle condizioni economiche del nucleo familiare, risulti che le esigenze lavorative dell’interessato non possono essere garantite con il rilascio del permesso di cui all’art. 218. comma 2 del predetto d.l.vo.

IL QUESTORE deve provvedere in merito al ritiro delle armi.

Il QUESTORE informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio, inclusi i consultori familiari, servizi di salute mentale e per le dipendenze, come individuati dal Piano di cui all’art. 5, finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere.

Tutela della riservatezza del soggetto segnalante. In ogni atto del procedimento per l’adozione dell’ammonimento di cui al comma 1 devono essere omesse le generalità del segnalante, salvo che la segnalazione risulti manifestamente infondata. La segnalazione è utilizzabile soltanto ai fini dell’avvio del procedimento.

Tutela della riservatezza del soggetto segnalante. In ogni atto del procedimento per l’adozione dell’ammonimento di cui al comma 1 devono essere omesse le generalità del segnalante, salvo che la segnalazione risulti manifestamente infondata. La segnalazione è utilizzabile soltanto ai fini dell’avvio del procedimento.

AMMONIMENTO CHE SI PUO’ FARE ANCHE IN PRESENZA DI QUERELA (a differenza dello stalking 612 bis) per il quale, invece, la presentazione della querela assorbe la possibilità dell’applicazione dell’ammonimento.

AMMONIMENTO PER ATTI PERSECUTORI ART. 8 L. 23.4.2009 N. 38

Il QUESTORE può richiedere al Prefetto del luogo di residenza del destinatario dell’ammonimento l’applicazione della misura della sospensione della patente di guida per un periodo da 1 a 3 mesi.

Il PREFETTO dispone la sospensione della patente di guida ai sensi dell’art. 218 del codice della strada (d.l.vo 30.4.1992 n. 285). Il PREFETTO NON da luogo alla sospensione della patente qualora, tenuto conto delle condizioni economiche del nucleo familiare, risulti che le esigenze lavorative dell’interessato non possono essere garantite con il rilascio del permesso di cui all’art. 218. comma 2 del predetto d.l.vo.

IL QUESTORE valuta provvedere in merito al ritiro delle armi.

Page 26: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

26 26 26

In ogni atto del procedimento per l’adozione dell’ammonimento di cui al comma 1 devono essere omesse le generalità del segnalante, salvo che la segnalazione risulti manifestamente infondata. La segnalazione è utilizzabile soltanto ai fini dell’avvio del procedimento.

PERMESSO DI SOGGIORNO ART. 18 BIS D.LVO 286/98

E’ previsto un permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica – quando siano accertate situazioni di violenza o abuso nei confronti di uno straniero ed emerga un concreto ed attuale pericolo per la sua incolumità, come conseguenza della scelta di sottrarsi alla medesima violenza o per effetto delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio.

Questo permesso può essere rilasciato dal Questore :

Su proposta del Procuratore della Repubblica o con il suo parere favorevole

O nel corso di interventi assistenziali dei centri antiviolenza, dei servizi territoriali o specializzati nell’assistenza delle vittime di violenza che dovranno fare una relazione al Questore che per emettere il permesso per motivi “umanitari” dovrà sempre raccogliere il parere favorevole dell’A.G.

OBBLIGO DI COMUNICAZIONEART. 299 C.P.P. -2 BIS

E’ STATO PREVISTO IL COMMA 2 BIS - obbligo di comunicazione, a cura della p.g., al difensore della persona offesa o, in mancanza, a quest’ultima, e ai servizi socio-assistenziali del territorio dei provvedimenti di revoca e sostituzione delle misure relative all’allontanamento dalla casa familiare (282 bis), al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla p.o. (282 ter), al divieto ed obbligo di dimora (283 ), agli arresti domiciliari (284) , alla custodia cautelare in carcere (285) o in luogo di cura (286), applicate nei procedimenti aventi ad oggetto delitti commessi con violenza alla persona.

Inoltre la p.g. PROVVEDE senza ritardo, a fornire alla vittima informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio.(per stalking o anche per violenza domestica)

Ulteriore novità è che tale avviso va fatto anche all’indagato solo per violenza domestica.

ARMI

– A tal proposito si rammenta che l’ art. 39 TULPS : “in caso d’urgenza gli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza provvedono all’immediato ritiro cautelare dei materiali (armi, munizioni, materie esplodenti) di cui al primo comma, dandone immediata comunicazione al prefetto”. -

Page 27: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

27 27 27

Scheda Ass. Citta' delle Donne - Telefono Rosa

Page 28: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

28 28 28

Telefono Rosa Piacenza - Onlus - Fondata nel 1994 ed operativa dal 1996. Unico Centro antiviolenza Provinciale ufficialmente riconosciuto a livello Regionale E.R. e a livello Nazionale in quanto in possesso dei requisiti esperienziali, di metodologie di gestione coerenti con l'ottica comune dei Centri antiviolenza: la violenze contro le donne è una violenza di genere - non esiste un profilo della donna-tipo che subisce violenza - la violenza contro le donne è trasversale a tutta la società. I Centri antiviolenza sono luoghi di relazione nei quali si accolgono le donne vittime di violenza sia intra che extra familiare. Ogni donna viene accolta senza pregiudizi relativi all'origine etnica, alla religione, al pensiero politico ecc. Socio fondatore di ass.ne D.i.Re nazionale Socio fondatore di ass.ne Coordinamento dei centri regionali Emilia Romagna. Il Centro Antiviolenza Telefono Rosa Piacenza si compone della Sede di Accoglienza (indirizzo pubblico) e della struttura di Accoglienza prolungata ad indirizzo segreto. Le Operatrici dell'Associazione sono tutte volontarie opportunamente e costantemente formate sulla tematica della violenza di genere. Le Operatrici senior dell'associazione hanno conseguito certificazioni successivamente alla frequenza di stages in affiancamento ai centri storici della regione Emilia Romagna; la formazione delle operatrici ha comportato mesi di spostamenti sul territorio regionale e/o nazionale. La violenza contro le donne è infatti una tematica che, nella pratica della condivisione, dovrà trovare una disponibilità e un'accoglienza che non sono sott'intese ma frutto di sensibilità opportunamente canalizzata e strutturata, di un lavoro sulla propria emotività e di una struttura psicologica solida e serena; le operatrici che subiscono gravi lutti e/o momenti destabilizzanti, sono infatti invitate ad astenersi temporaneamente dai colloqui con le donne nostre utenti. Offre i seguenti servizi: - Accoglienza telefonica - primo momento di contatto con il Centro al quale segue, se d'accordo, un primo: - Colloquio vis a vis nel quale si condivide la storia personale nel rispetto dei tempi e delle modalità proprie; il colloquio ha uno scopo già di per se terapeutico del raccontarsi oltre a fornire informazioni utili all'operatrice al fine dell'analisi condivisa per un primo approccio alla situazione. Generalmente al primo colloquio fanno seguito altri incontri, che sarà sempre la donna a richiedere, per verificare in itinere le strategie possibili e le problematiche successive ai fini del proseguimento di un percorso di riscatto dalla violenza.

Le donne contattano il Centro perché indirizzate da conoscenti o parenti oppure inviate direttamente dai servizi territoriali: assistenti sociali, FF.OO, medici di famiglia, avvocati; in tal caso l'operatrice di accoglienza avrà cura di relazionare il mandante che lo richiede (nel rispetto della privacy), sull'intervento possibile al caso specifico.

- Dal 2008 l'Associazione gestisce in autonomia una struttura di accoglienza ad indirizzo segreto per le donne ed i loro figli che necessitano di allontanarsi dall'ambiente familiare violento e desiderano iniziare un percorso - progetto di uscita dalla violenza. La struttura protetta è un luogo dove la donna con o senza figli può ritrovare serenità lontano dalla violenza, ritmi di quotidianità rilassanti e ritrovare una propria autonomia di pensiero e di scelta. L'Associazione decide gli ingressi in base all'urgenza e alle liste di attesa. L'Associazione si è resa disponibile ad analizzare le necessità di accoglienza in struttura protetta per donne e/o nuclei familiari inviati dai Servizi territoriali comunali e provinciali (FF.OO - Servizi Sociali) con i quali rimane in costante contatto.

Page 29: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

29 29 29

Non si accolgono emergenze proprio perché, essendo la struttura ad indirizzo segreto, un eventuale alternarsi di presenze senza continuità di un progetto concreto, renderebbe vana la copertura di indirizzo segreto e quindi insicura la struttura per le utenti a lungo termine e anche per le operatrici volontarie che già svolgono un tipo di attività a rischio costante. Le Operatrici, inoltre, non sono disponibili a reperibilità in quanto volontarie già pesantemente impegnate nella gestione del Centro di accoglienza e della Struttura protetta. Le donne accolte con figli usufruiscono sempre del sostegno dei Servizi Sociali territoriali nei quali l'associazione trova una preziosa collaborazione ai fini del proseguimento del Progetto personale per l'uscita dalla violenza (ricerca abitazione - lavoro - casa sociale - sostegno ai bambini che subiscono violenza assistita ecc). I percorsi all'interno della struttura protetta vanno da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno e mezzo nel caso sia difficile il reperimento di un lavoro; il Centro antiviolenza non ha, infatti, a tutt'oggi ottenuto nessuna intesa, protocollo, collaborazione o altro con gli attori territoriali - Cooperative (Coop) del lavoro - a differenza di tutti i Centri regionali che hanno trovato sul proprio territorio grande disponibilità e realizzato importanti protocolli d'intesa. Presentate anche a Piacenza dalla nostra Associazione, su sollecitazione del Coordinamento regionale de Centri, le stesse proposte non hanno trovato nessun appoggio concreto ma chiusura a qualsiasi tentativo di contatto anche solo conoscitivo reciproco. Ai nuclei ospitati viene offerto il sostegno di operatrici che verificano i bisogni concreti all'interno della struttura, oltre a costanti colloqui con l'operatrice di riferimento del progetto personale e in caso di bambini ospitati, un'operatrice per minori si occuperà dell'intrattenimento ludico, della verifica e del sostegno scolastico. L'associazione non esegue nessun tipo di valutazione sulla genitorialità; pensiamo che qualsiasi donna possa ripensarsi genitore consapevole e guida serena per i propri figli, solo dopo un periodo di vita quotidiana condotta lontano dal clima violento. Quando si evidenziano possibili e purtroppo logici disagi dovuti alla violenza subita e da parte dei bambini, alla violenza assistita, le operatrici si accertano che madre e bambini vengano sostenuti da Professionisti dei Servizi Territoriali. Per le donne accolte senza figli l'Associazione mette a disposizione una psicologa alla quale la donna può rivolgersi in caso di bisogno o sostenere costanti colloqui per l'elaborazione del subito. - Consulenza legale: Telefono Rosa offre a tutte le donne utenti che lo richiedano un servizio gratuito di consulenza legale che coinvolge professionisti che operano nei principali settori del diritto (famiglia, lavoro,civile e penale). E' un percorso limitato nel tempo condotto da avvocate esperte nel settore (1-2 colloqui massimo). Rappresenta una possibilità di essere aiutate ad approfondire, chiarire, affrontare problematiche relative al Diritto di famiglia, separazione e divorzi, violenze, abusi, maltrattamenti, Diritto del lavoro, commerciale, penale e mobbing. - Consulenza psicologica: la consulenza viene offerta alla donna che ne fa esplicita richiesta, per la valutazione da parte della Psicologa responsabile, del benessere psicologico dell'utente. La donna verrà consigliata dalla professionista circa il proseguimento eventuale di sostegno presso di noi per 4 o 5 incontri, o per una necessità di approfondimento usufruendo dei servizi territoriali, e/o per quanto altro la professionista potrà rilevare e consigliare.

- gestione gruppi di auto-aiuto

- consulenza di indirizzo ai servizi territoriali

- formazione operatrici volontarie con corsi specifici sulla violenza di genere

Page 30: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

30 30 30

- svolge, dal 2000, attività di formazione, informazione e prevenzione nelle scuole dell’infanzia, di primo e

secondo grado e sul territorio provinciale, ove richiesto, sul tema della violenza di genere.

- gestisce uno sportello di accompagnamento e orientamento al lavoro per donne che hanno subito violenze e che necessitano di autonomia economica.

- con la preziosa collaborazione delle volontarie del Servizio Civile, ha realizzato tra Marzo e Giugno 2014 un corso di lingua italiana per utenti straniere. Contatto telefonico per informazioni e/o richiesta colloquio: 0523.334833 (segreteria telefonica 24h) Sede Operativa: Via G.B. Scalabrini, 134/a - Piacenza posta elettronica: [email protected]

Page 31: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

31 31 31

Scheda formazione per insegnanti

Relatori:Questura, Arma dei Carabinieri, Azienda AUSL, C.I.P.M (Centro Italiano per la promozione della mediazione), Ass. Città delle donne – Telefono Rosa, Associazione Il Pane e le Rose.

Page 32: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

32 32 32

RIEPILOGO “AMORE E VIOLENZA-PERCORSI FORMATIVI PER UN'IDENTITA' DI GENERE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE E PER FERMARE LA VIOLENZA”

Una delle prime attività condivise all'interno del Tavolo Prov.le di confronto contro la violenza alle donne è stata la realizzazione di percorsi formativi rivolti ad insegnanti, finalizzati a prevenire e/o riconoscere situazioni di violenza e fornire le informazioni necessarie per attivare la rete dei servizi. L'iniziativa presupponeva il coinvolgimento degli insegnanti delle Scuole di tutto il territorio provinciale perchè è nella scuola infatti che ragazzi e ragazze compiono un percorso fondamentale di crescita culturale e umana. I momenti formativi sono stati di supporto agli insegnati nella comprensione di atteggiamenti e condotte, dell'eventuale riscontro di segni e sintomi negli studenti che potrebbero rivelare segnali di violenza e conseguentemente valutare quali comportamenti e procedure sono da adottarsi in tali situazioni. Durante questi percorsi è possibile e auspicabile prevenire, riconoscere, rimuovere stereotipi comportamentali che determinano la costruzione dei ruoli maschili e femminili. I percorsi formativi sono articolati in 5 moduli da due ore ciascuno per una durata complessiva di 10 ore. Le tematiche trattate hanno riguardato i dati locali sulla violenza, come si arriva all’atto aggressivo, le strategie di risposta, la normativa di riferimento, la genesi degli stereotipi connessi all’identità di genere e la loro influenza sulle relazioni, le reazioni dei bambini/ragazzi, trattazione dei feedback degli insegnanti a seguito delle attività svolte nelle classi, presentazione di filmati e proposte di lettura. I relatori intervenuti sono stati rappresentanti della Questura di Piacenza, dell'Arma dei Carabinieri, dell'Ausl, dell'Ass. Città delle Donne - Telefono Rosa Piacenza, dell'Ass. Il Pane e le Rose, dell'Ass. CIPM – Centro Italiano per la Promozione della Mediazione. Il materiale realizzato è pubblicato sul sito della Provincia alla sezione pari opportunità. Complessivamente nel periodo 2012-2014, sono stati coinvolti circa n. 165 insegnanti (in tale cifra è stato incluso anche chi non ha frequentato l'intero percorso), di cui n. 133 della scuola infanzia e primaria, n. 19 della scuola secondaria di primo grado e n. 13 della scuola secondaria di secondo grado. Una curiosità riguarda la scarsa partecipazione di insegnanti uomini. Infatti, hanno partecipato n. 3 insegnanti uomini nei corsi svolti negli anni 2012- 2013 e n. 2 insegnanti uomini durante il 2014. Di seguito si riportano i dati suddivisi per anni. Anni di riferimento 2012-2013 Da maggio a settembre 2012 è stata effettuata la raccolta delle adesioni attraverso l'invio di una nota esplicativa dell'articolazione e del programma dei corsi. Realizzati 4 percorsi

• primo: presso la sede Didattica VIII Circolo in via Don Minzoni, 39. Realizzato dal 2/10/2012 al 3/12/2012. Attestati distribuiti n. 14;

• secondo: presso la sala Perlasca della Provincia di Piacenza, via Garibaldi, 50. Realizzato dal 10/10/2012 al 12/12/2012. Attestati distribuiti n. 4. Unico percorso destinato ad insegnanti di scuole secondarie di primo e secondo grado.

• terzo: presso la sede Didattica IV Circolo in via Farnesiana, 32. Realizzato dal 29/10/2012 all'8/01/2013. Attestati rilasciati: 16.

Page 33: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

33 33 33

• quarto: presso l'Istituto comprensivo di Monticelli d'Ongina in via Martiri della Libertà, 2. Realizzato dal 13/11/2012 al 21/01/2013. Attestati distribuiti:12

La tabella sottostante riporta il giudizio di gradimento espresso dai corsisti che hanno riconsegnato il questionario ( n. 36) al termine del corso. La prevalenza delle risposte (88 %) si attesta a livelli alti espressi attraverso il giudizio di moltissimo e molto. Le voci prese in considerazione riguardano la chiarezza espositiva (la totalità delle risposte dimostra una completa soddisfazione), la concretezza dei contenuti (solo 3 persone su 36 hanno espresso un giudizio di “abbastanza”), la rispondenza degli incontri alle esigenze iniziali (solo 4 su 36 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”), sviluppo di nuove conoscenze (6 su 36 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”) e utilità dei contenuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati ( solo 4 su 36 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”). Una persona non ha risposto a una domanda (rispondenza degli incontri alle esigenze iniziali), forse per dimenticanza. Nessun corsista ha espresso valutazioni afferenti a “poco” e “per nulla”.

QUADRO RIASSUNTIVO TOTALE

MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA POCO

PER NULLA

NR

Chiarezza espositiva 19 17 Concretezza dei contenuti 18 15 3 Rispondenza degli incontri alle esigenze iniziali 8 23 4

1 Sviluppo di nuove conoscenze 11 19 6 Utilità dei contenuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati 11 21 4

Page 34: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

34 34 34

La tabella e il relativo grafico rappresentano i giudizi espressi in percentuale MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA POCO PER NULLA NR TOTALE

Chiarezza espositiva 53% 47% 100% Concretezza dei contenuti 50% 42% 8% 100% Rispondenza degli incontri alle esigenze iniziali 22% 64% 11%

3% 100% Sviluppo di nuove conoscenze 31% 53% 17% 100% Utilità dei contenuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati 31% 58% 11%

100%

Percorsi amore e violenza: customer satisfaction

19 18

811 11

1715

2319

21

34 6

41

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Chiarezza espositiva Concretezza dei

contenuti

Rispondenza degli

incontri alle esigenze

iniziali

Sviluppo di nuove

conoscenze

Utilità dei contenuti

nel raggiungimento

degli obiettivi

prefissati

NR

PER NULLA

POCO

ABBASTANZA

MOLTO

MOLTISSIMO

Page 35: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

35 35 35

Anno di riferimento 2014

Da dicembre 2013 a gennaio 2014 è stata effettuata la raccolta delle adesioni attraverso l'invio di una nota esplicativa dell'articolazione e del programma dei corsi. Realizzati 4 percorsi (la numerazione prosegue da quella riferita agli anni 2012-2013)

• il quinto: presso la sala Perlasca della Provincia di Piacenza. Coinvolgimento di 10 insegnanti

di istituti secondari di secondo grado ( A. Tramello, Liceo Scientifico Respighi, I. M. Colombini, I. Casali). Avviato il 12 febbraio 2014 e terminato in data 19/03/2014.

• il sesto: due corsi presso l'Istituto Comprensivo di Bobbio, in P.za Colombano, 5. Il primo rivolto a 31 insegnanti della scuola primaria e infanzia, il secondo rivolto a 10 insegnanti della scuola secondaria di primo grado. I corsi si sono avviati il 25/02/2014 e si sono conclusi il 15/04/2014.

• il settimo: presso l'Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d'Arda, in via S. Bernardo da Chiaravalle, 10. Rivolto a 59 insegnati. Il corso si avviato il 12/05/2014 e si è concluso in data 18/06/2014.

La tabella sottostante riporta il giudizio di gradimento espresso dai corsisti che hanno riconsegnato il questionario ( n. 86) al termine del corso. Il 56% delle risposte si attesta a livelli alti, espressi attraverso il giudizio di moltissimo e molto. Le voci prese in considerazione riguardano la chiarezza espositiva (la prevalenza delle risposte dimostra una completa soddisfazione), la concretezza dei contenuti (17 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”, 2 di “poco” e 2 “non rispondono”), la rispondenza degli incontri alle esigenze iniziali (26 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”, 6 di “poco” e 7 “non rispondono”), sviluppo di nuove conoscenze ( 30 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”, 4 di “poco” e 5 “non rispondono” ) e utilità dei contenuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati ( 27 persone hanno espresso un giudizio di “abbastanza”, 6 di “poco” e 4 “non rispondono” ). Nessun corsista ha espresso valutazioni afferenti a “per nulla”.

Amore e violenza: customer satisfaction

53% 50%

22%31% 31%

47%42%

64% 53% 58%

8%11% 17% 11%3%

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Chiarezzaespositiva

Concretezza deicontenuti

Rispondenzadegli incontri alleesigenze iniziali

Sviluppo dinuove

conoscenze

Utilità deicontenuti nel

raggiungimentodegli obiettivi

prefissati

NR

PER NULLA

POCO

ABBASTANZA

MOLTO

MOLTISSIMO

Page 36: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

36 36 36

La tabella e il relativo grafico rappresentano i giudizi espressi in percentuale

MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA POCO PER NULLA NR TOTALE

Chiarezza espositiva 28 46 8 0 4 86

Concretezza dei contenuti 20 45 17 2 2 86

Rispondenza degli incontri alle

esigenze iniziali 10 37 26 6 7 86

Sviluppo di nuove conoscenze 10 37 30 4 5 86

Utilità dei contenuti nel

raggiungimento degli obiettivi

prefissati 13 36 27 6 4 86

RIEPILOGO

Amore e violenza: customer satisfaction

2820

10 10 13

46

45

37 37 36

817

26 30 27

2

64 6

4 27 5 4

0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Chiarezzaespositiva

Concretezza deicontenuti

Rispondenza degliincontri alle

esigenze iniziali

Sviluppo di nuoveconoscenze

Utilità dei contenutinel raggiungimento

degli obiettiviprefissati

NR

PER NULLA

POCO

ABBASTANZAMOLTO

MOLTISSIMO

Page 37: LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI …...Da ultimo si cita il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, titolo V, “Indirizzi di

37 37 37

33%23%

12% 12% 15%

53%

52%

43% 43% 42%

9%20%

30% 35% 31%

07%

5% 7%5% 8% 6% 5%2%

2%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

120%

Chiarezzaespositiva

Concretezza deicontenuti

Rispondenza degliincontri alle

esigenze iniziali

Sviluppo di nuoveconoscenze

Utilità dei contenutinel raggiungimento

degli obiettiviprefissati

NR

PERNULLA

POCO

ABBASTANZA

MOLTO

MOLTISSIMO

MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA POCO PER NULLA NR TOTALE

Chiarezza espositiva 33% 53% 9% 0 5% 100%

Concretezza dei contenuti 23% 52% 20% 2% 0% 2% 100%

Rispondenza degli incontri alle

esigenze iniziali 12% 43% 30% 7% 0% 8% 100%

Sviluppo di nuove conoscenze12% 43% 35% 5% 0% 6% 100%

Utilità dei contenuti nel

raggiungimento degli obiettivi

prefissati 15% 42% 31% 7% 0% 5% 100%

RIEPILOGO