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Lo scopo stesso della mia candidaturaalla Camera dei Deputati. Il mandato che

ho ricevuto e che intendo onorare è diaprire le finestre del Partito Democratico,di far entrare aria fresca in una comunità

che può dare ancora molto al Paese.

Per fare ciò ènecessario

assicurare unaadeguata

rappresentanzapolitica di

questoterritorio.

A guardare conchiarezza lecose bisogna

riconoscere chela Calabria èstata spessoassente dailuoghi checontano

veramente:Roma non è

soloParlamento,non è solopolitica osegreteriepolitiche; è

anche, e forsesoprattutto,istituzioni

amministrative,nazionali ed

europee.

Voglio aprire le finestredel partito per fareentrare aria fresca

Sono il figlio di un falegname emigrato, marito e padre didue ragazzi. Ho insegnato in Università Diritto del Lavoro- ho fatto la mia prima emozionante lezione agli studentinel mese di gennaio del 1985 - e ho sempre cercato di met-tere al servizio del mio territorio le poche competenze chepossiedo con una passione politica che mi fa credere dipoter fare la differenza. Nei miei anni di lavoro ho avutomodo di mettere le mani nella carne “viva” della società,tutelando i diritti dei lavoratori, promuovendo nuove con-

dizioni di efficienza per le imprese, trasformando la solidarietà inmodelli di welfare, sempre guardando alla Costituzione Italiana comebussola, la stessa che mi ha portato a trattare di immigrazione e dirittidei migranti quando ancora il tema non era per nulla attuale. Poi, negliultimi anni, in qualità di Vicepresidente della Regione Calabria, homaturato la consapevolezza delle differenze tra il nostro e altri territo-ri del Paese. E su questo voglio lavorare. Bene, questo è da dove vengoe qui è fin dove sono arrivato.Ma dove vado da oggi in avanti per offrire il contributo che devo allamia terra?Credo che la risposta non possa che essere una e che debba essere dataanzitutto stando in mezzo alla gente, ascoltandone i bisogni, le incertez-ze, le paure, non per cavalcarle, ma per risolverle. Trasformare i bisogniin politiche sostenibili, coerenti, credibili: questa è la mia ambizione. Eper questo credo sia necessario aprire le finestre di una politica spessoconcentrata su se stessa e sulla propria mera sopravvivenza. Questo èlo scopo stesso della mia candidatura alla Camera dei Deputati. Il man-dato che ho ricevuto e che intendo onorare è di aprire le finestre delPartito Democratico, di far entrare aria fresca in una comunità che puòdare ancora molto al Paese. Intendo raggiungere questo obiettivo par-tendo dal confronto diretto con le ragazze e i ragazzi di questa terra, chenon possono avere come unica alternativa l’emigrazione, ma devonoriscoprire, nella propria realtà di appartenenza, nuove opportunità euna visione strategica per realizzare un sogno comune. Questa impo-

stazione, a mio avviso, deve coincidere con il fine ultimo dell’arte dellaPolitica: coltivare un progetto riformista che possa dare nuove speran-ze e prospettive alle future generazioni. Mi rendo conto che è un obiet-tivo ambizioso, ma è per questa ragione che abbiamo bisogno dellacarica e dell’amore di tutti. Politica è per me sinonimo di futuro: libe-riamolo questo futuro! Per fare ciò è necessario assicurare una adegua-ta rappresentanza politica di questo territorio. A guardare con chiarez-za le cose bisogna riconoscere che la Calabria è stata spesso assente dailuoghi che contano veramente: Roma non è solo Parlamento, non èsolo politica o segreterie politiche; è anche, e forse soprattutto, istituzio-ni amministrative, nazionali ed europee, think tank, istituzioni finanzia-rie, sistema imprenditoriale e industriale e così via. È qui che dobbiamoessere presenti e capaci di farci ascoltare ed essere presi sul serio, crean-do reti e alleanze aperte nell’interesse della calabria. È questo il modoin cui intendo dare un senso alla mia candidatura: tradurre in azionepolitica, sostenendoli, i processi di cambiamento sociale e politico dellanostra Calabria; costruire una cornice all’interno della quale si possadipingere tutti insieme un quadro vero e concreto del domani. È perquesto che ho deciso di sposare la causa del PD, un partito che non pro-mette di fare miracoli ma che si è fatto carico senza esitazioni delGoverno di un Paese allo sbando, agendo sul piano del lavoro, dellasicurezza, del welfare, dell’attenzione ai bisognosi, dei diritti civili. Unpartito fatto di rappresentanti che non si limitano a puntare il dito, chesfruttano il rancore o la rabbia della gente, un partito che ha lavoratosodo peccando, piuttosto, nella comunicazione e nel contatto con i cit-tadini, ultima ma non meno importante questione sulla quale spero, nelmio piccolo, di riuscire a dire la mia, affinché la sinistra torni ad avereun rapporto privilegiato con il popolo!Per questo credo che la differenza in politica consista oggi in due qua-lità che sono anche un impegno con gli elettori: parlare chiaro e guar-dare lontano.

Antonio Viscomi

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La Locride insilenzio crea

ricchezza e posti di lavoro offrendola possibilità aigiovani calabresi, e non solo, di averele spalle coperte

qualoradecidessero di

avviare un’attivitàimprenditoriale in franchising

IN BREVE

L’EDITORIALE DEL DIRETTOREPerchè Sanremo èSanremo, ma noi no

Dalla Locride partono trefranchising di successo

Tre formatsperimentati eaffermati del

territoriohanno decisodi mettere a

disposizione laloro formulavincente perconquistare

nuove fette dimercato. Due diloro partono daSiderno e sonoHipster StoreItalian Food ePacàma, l’altro

è DjangoBurger Housedi Marina di

Gioiosa.

FEDERICACARRATELLIPROPRIETARIA DI DJANGO A MARINA GIOIOSA.

Siamo terribilmente scontati.Abbiamo visto Sanremo per poterfare la telecronaca sui social.Succede ogni anno ma quest'annocon particolare vigore. Sarà perchè

non potremo "esibirci" con i nostri commen-ti durante i mondiali. Sarà perchè il nostroprotagonismo ci sta un po' sfuggendo dimano. Sarà perchè un "mi piace" ci fa anda-re a letto soddisfatti... forse l'Ego si rilassa sefa incetta di vacui riconoscimenti. Sarà per-chè abbiamo una vita sentimentale chelascia a desiderare o un lavoro che ci riservasolo frustrazioni.Sarà perchè siamo un po' tutti alla frutta. Che poi alcuni commenti sono anche carini.Ne riporto qualcuno preso a caso scorrendola home del mio profilo facebook: "Non sene può più. Girano voci che all'una la condu-zione passerà a Mentana per la maratona";"Con questo Sanremo del 1985 mi sentodavvero a casa", "Ma sta classifica? Manco ladichiarazione ISEE per quant'è complica-ta!","La canzone più bella fino ad ora è quel-la della pubblicità Crai", "Bravissimo Sting,ho tutti i suoi occhiali". "Che rottura dibaglioni!". Ironia che piace, che quantome-no strappa un sorriso. Ma si può star lì,ossessivo-compulsivi, a commentare ognisingolo cambio di scena, di abito, di gaffe."Ron facci sognare", "Scollatura troppoazzardata per la Hunziker", "Favini, questate la potevi risparmiare". E poi i tifosi:"Devono vincere Moro e Meta", "Moro eMeta avete già vinto", "Moro e Meta,Sanremo siete voi".Non ho visto Sanremo se non attraversofacebook. Sono andata ad ascoltarmi la can-zone di Moro e Meta, "Non mi avete fattoniente". Non mi ha provocato niente. Unatematica complessa come il terrorismodiventata un tema da terza elementare. Leggete queste strofe, invece: "Dei nostrisogni e dei progetti cos'è stato? Siamo solodue nomi di un altro attentato. Ormai lapaura ogni giorno ci divora, siamo sul pati-bolo aspettando il boia. Non dovremmoperdere la speranza proprio ora ma sentoche il mondo ci ingoia. Non hai perso la vitaper un ideale, non c'è nessun Dio in tuttoquesto ma soltanto male. Non ho maimostrato il dolore che ho provato, la miamente resta incatenata nel passato. Forsesono state fragili le mie preghiere, neancheoggi sai torneremo a casa insieme. Abbiamobisogno della luce di un faro, ora che il ter-rore uccide e non la polvere da sparo. Anchese la notte si fa sempre più scura, si sciolgo-no le tenebre, non abbiamo paura". È degliShark&Groove. Hanno presentato unbrano sul terrorismo anche loro per poteraccedere alle selezioni di Sanremo Giovani.Non hanno passato nemmeno il turno dei60. Oggi Shark&Groove, che sanno perde-re, si complimentano con Moro e Meta peril loro capolavoro. Mentre due giovani ragazzi di Siderno per-dono Sanremo a testa alta, ci insegnanocome si vince nella vita. Ancora una volta.

www.larivieraonline.com R11 FEBBRAIO- 03 la vetrina

anni ha riscosso grandi consensi. Cosìha deciso di portare in alto la ristora-zione italiana e il fast food fatto comesi deve, niente a che vedere con il tritoe ritrito fish and chips anglosassone.Presto aprirà un nuovo store a ReggioCalabria nei pressi del duomo. Quellodi Francesco Venanzi è un format vin-cente: piatti semplici con prezzi acces-sibili anche ai ragazzi e piatti più ela-borati per palati più esigenti. Ma aBucarest Francesco ha fatto molto dipiù. All’interno dello stesso locale hamesso a disposizione tre possibilità discelta: sala fast food, sala privé e risto-rante gourmet. “Qui mi sono potutosbizzarrire. A Bucarest va molto lasala privé dove viene servito champa-gne e ostriche. Come in Italia, anchequi piace molto apparire… la differen-za è che almeno a Bucarest possonopermetterselo! Il loro motto è: ho isoldi, devo fartelo sapere!”.Interesserà, invece, l’intera Calabriala catena di franchising DjangoBurger House lanciata a Marina diGioiosa da Federica Carratelli, roma-na di origine, calabrese di adozione.Anche lei insieme al suo staff ha rivo-luzionato il mondo del “fast food”prendendo le dovute distanze dal quelconcetto di cibo spazzatura e avvici-nandolo alle specificità del territorio.“Django – spiega Federica – rappre-senta il tipico personaggio del Westche frequenta i saloon, che vive in unmondo di tipicità, che noi vogliamoriproporre sotto l’aspetto culinario. Ciispiriamo a quel mondo, dove la carnerappresenta una vera bontà”. I pro-dotti utilizzati provengono per l’80%dal territorio. “Per questo abbiamodeciso di offrire la possibilità innanzi-tutto ai giovani imprenditori calabresidi creare nuovi punti ristoro partendodalla loro terra d’origine. È il nostropersonale contributo alla rivalutazio-ne del nostro territorio e lo facciamoutilizzando ingredienti a km zero ecarne locale e mettendo a disposizionela nostra formula per aiutare i giovania trovare la propria strada nel mondodel lavoro, rinunciando a emigrare”.Altro franchising assai promettente èquello di Giuseppe Santacroce,imprenditore sidernese, che da anniporta avanti un’affermata realtà localelegata al rito del caffe. Lui ha puntatoa un format, Pacàma, nato per esalta-re il contrasto “caldo/freddo”, ovveroil piacere di un ottimo caffè e la gioiadi un cremoso gelato. “A seguito diun’accurata ricerca – raccontaGiuseppe, - siamo giunti alla scelta diun nome che possa suscitare differen-ti sensazioni. Pacàma evoca per la suatonda sonorità, un luogo di quiete, incui degustare con calma e piacere pro-dotti di alta qualità. Proviene dallalingua Esperanto è significa amantedella pace”. Giuseppe ha già aperto unpunto vendita a Soverato e a breve nesorgerà un altro a Reggio Calabria. “Ilfranchising è il futuro dell’imprendi-toria – prosegue GiuseppeSantacroce. - Offre numerosi vantaggisia al franchisor che al franchisee,ammesso naturalmente che il piano diaffiliazione commerciale sia ben stu-diato e il format che si propone siastato sperimentato con buoni risultatisul mercato”.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

C’è una Locride che silen-ziosa si dà da fare, por-tando in giro per l’Italiae anche fuori dai confi-ni nazionali ideeimprenditoriali nate ecresciute sul territorio.

È la Locride che ha deciso di entrare afar parte del meraviglioso mondo delfranchising, un contratto mediante ilquale un’azienda, franchisor, proprie-taria di format già sperimentati eaffermati, concede a una società opersona singola, franchisee, il dirittoall’utilizzo della propria formula com-merciale, ovvero un pacchetto rappre-sentato dal know-how, da un marchio,da un’immagine e da una serie di ser-vizi di assistenza. A fronte delle pre-stazioni messe a disposizione dal fran-chisor, il franchisee è tenuto a pagareuna quota d’ingresso nella rete di ven-dita, definita royalty. L’accordo difranchising presenta il vantaggio direalizzare in tempi brevi una rete divendita in esclusiva, efficiente e dedi-cata senza impegnare rilevanti mezzifinanziari.Ma vediamo più da vicino chi sono inostri franchisors.È di ritorno da Bucarest quando locontatto al telefono. È infreddolito, lìci sono -6 gradi. Francesco Venanzi haaperto un nuovo punto del suoHipster Store Italian Food anchenella popolosa capitale dellaRomania. È partito da Siderno doveha creato il suo primo locale che negli

FRANCESCO VENANZIAMMINISTRATORE DI HIPSTER STOREITALIAN FOOD A SIDERNO

GIUSEPPESANTACROCEIDEATORE DELFORMAT PACAMA

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www.larivieraonline.com Rattualità

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AIO-

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YMCA SIDERNO

PLATÌ

Nominate le nuove cariche sociali

Una notte di ordinaria follia

ZES: il sognodiventa realtà

“Lo scorso 28 gennaio l’assemblea dei soci della Young Men's Christian Association si Siderno si è riunita pereleggere il nuovo Consiglio direttivo, al quale sarà affidato il delicato compito di traghettare l’istituzioneattraverso i prossimi tre anni. Dopo lo spoglio delle votazioni, i nuovi membri si sono ufficialmente insediatinella giornata di lunedì 5 febbraio per effettuare la nomina delle cariche sociali e dare così inizio al nuovocorso dell’YMCA. All’esito della selezione il nuovo presidente dell’YMCA Siderno è Vincenzo Lizzi, che saràcoadiuvato nel proprio lavoro dalla vicepresidente Carmela Condarcuri e dal tesoriere Claudia Antico. Il resto del direttivo sarà composto da Francesco Faletti, Peppe Galluzzo, Domenico Leonardo, AntonellaNocera, Claudio Reitano e Andrea Roberto.

Sabato 3 febbraio tre colpi di pistola sono statiesplosi contro la vetrina del Rumble’s Pub.Fortunatamente solo tanta paura per un gesto cherimane senza motivazionePoco prima delle 23 di sabato 3 febbraio sono statiesplosi tre colpi di pistola contro le vetrate delRumble’s Pub (ex Rikaroka) di Corso CarloMaria, a Marina di Gioiosa Ionica. Il locale eracolmo di gente, tra la quale si è, per ovvie ragioni,diffuso il panico non appena si è realizzato quantostava accadendo. È servito l’intervento deiCarabinieri e degli Agenti del Commissariatodella Polizia di Stato di Siderno per riportare lacalma tra i clienti e sgomberare i locali per inizia-re le indagini. Nessun ferito, fortunatamente, matanto sconcerto e paura per un episodio che haturbato ancora la volta la vita quotidiana del com-prensorio. I responsabili, fermati in flagranza direato dai Carabinieri, sarebbero un 25enne e un18enne di Mammola, intercettati dalla forze del-l’ordine mentre si davano alla fuga a bordo del-l’autovettura dalla quale avevano appena sparato.Dopo circa un chilometro di inseguimento in dire-zione di Gioiosa le gazzelle sono infatti riuscite abloccare la fuga dell’auto in via Giardini e di tro-vare all’interno del mezzo una pistola con la cannaancora calda e 18 cartucce calibro 9 avvolte in unfazzoletto di carta. L’acquisizione del sistema divideosorveglianza del pub ha poi consentito di

La scorsa settimana è finalmente arrivata la firma delDecreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativoalle Zone Economiche Speciali. La sottoscrizione diPaolo Gentiloni, annunciata via Twitter dal Ministro perla coesione territoriale Claudio De Vincenti, dà ufficial-mente il via alla costituzione delle ZES, attuando concre-tamente le misure previste dal Decreto Sud nell’estate del2017.Ricordiamo che lo scopo delle ZES è quello di crearecondizioni economiche, finanziarie e amministrative checonsentano lo sviluppo delle imprese già operanti e l'inse-diamento di nuove imprese. Il DPCM firmato lo scorso 25gennaio, pertanto, disciplina anche nel nostro Paese leprocedure e le condizioni per l’istituzione di ZoneEconomiche Speciali in aree geograficamente delimitatee chiaramente identificate, situate entro i confini delloStato, costituite anche da superfici non territorialmenteadiacenti purché presentino un nesso economico funzio-nale, e comprendenti almeno un'area di sistema portuale.L’obiettivo dell’azione di Governo intrapresa a la scorsasettimana è battezzare già entro la fine di febbraio leprime due Zone, quella di Napoli – Salerno e la nostra, aGioia Tauro, una fretta probabilmente giustificata dalfatto che il loro avvio potrebbe essere inteso come segnotangibile dell’attenzione che l’attuale maggioranza stadedicando al Mezzogiorno in vista delle Elezioni Politichedel 4 marzo.Grazie al DPCM è già stato stabilito che le ZES godran-no di un credito d’imposta per investimenti potenziatofino a 50 milioni (quello usuale ha un tetto massimo di 15milioni ed è dedicato esclusivamente alle grandi aziende),tempi dimezzati per autorizzazioni, procedure e oneriamministrativi per l’apertura di nuovi stabilimenti e lapossibilità, per chi amministra le ZES, di chiedere alGoverno di esercitare il potere sostitutivo. Le altre misu-re che dovrebbero attrarre gli investitori saranno inveceriportate in altri DPCM in fase di elaborazione per le sin-gole ZES in collaborazione con le Regioni coinvolte nelprogetto, all’interno dei quali saranno indicati i requisitiche dovranno avere i piani di sviluppo strategico da pre-sentare al Ministero della Coesione territoriale e i compi-ti del Comitato di indirizzo delle Zone, nei quali siederan-no l’autorità portuale, la Regione, Palazzo Chigi e ilMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Intanto, per la Calabria, l’estensione massima della ZESdi Gioia Tauro supererà i 2mila ettari, con una delimita-zione cresciuta rispetto a quella prevista inizialmente earticolata anche con gli altri porti e gli aeroporti regiona-li.Francesco Russo, assessore regionale con delega al siste-ma della logistica, sistema portuale regionale e “sistemaGioia Tauro”, non ha esitato a definire la decisione comestorica per l’imprenditoria nella nostra Regione, chepotrebbe finalmente vivere quella svolta nell’ambito occu-pazionale e del sistema economico che da molti anniviene ricercata dai nostri enti locali. L’assessore ha assicu-rato che la Regione non si farà trovare impreparata e havoluto sottolineare che, parlando di ZES, devono esseredefinitivamente messi da parte i campanilismi.«La zona non è di nessuno - ha dichiarato Russo ai colle-ghi di Zoomsud, - ma di tutta la Calabria e premia l’impe-gno, la coerenza, la serietà del lavoro che è stato fatto inquesti mesi».

Jacopo Giuca

confermare quanto poco prima accaduto e di con-durre i due in carcere con l’accusa di danneggia-mento aggravato e detenzione illegale di unapistola priva di matricola.

In corso un atticoalla democrazia?

MARINA DI GIOIOSA JONICA

Il Comune di Platì è stato colpito da un vero e proprio ter-remoto che l’Ufficio stampa dell’Ente ha raccontato così:“Le dimissioni di due consiglieri e due assessori, tra cui ilvicesindaco, che a distanza di un anno e mezzo seguonoquelle in blocco del gruppo di minoranza, è da considerar-si come un susseguirsi di gravi situazioni che potrebberoavere non solo pesanti ripercussioni sulla continuità dell’en-te e sul dialogo e confronto democratico che, sin dal suoinsediamento, l’amministrazione ha cercato di divulgare edifendere. Dimissioni che arrivano come uno tsunami nelmomento di maggiore splendore di un’amministrazioneche grazie all’infaticabile Sindaco Rosario Sergi e alla suaintera squadra, ha incassato un susseguirsi di risultati posi-tivi, che hanno contribuito non solo al risanamento dellecasse comunali, ma in particolar modo all’approvazione dinumerosi progetti che, nel giro di qualche anno, cambie-ranno il volto a una Platì sempre più innovativa e metropo-litana. Platì e i suoi Cittadini non si meritano questa morti-ficazione, la Democrazia, la Carta Costituzione sono valoriimprescindibili nei quali crediamo e per i quali ci siamospesi affinché si innescasse quel meccanismo virtuoso dellosviluppo di un territorio, che ancora oggi con forza difen-diamo”.

Lo scorso 25 gennaio èfinalmentearrivata la

sottoscrizionedel premier aidocumenti che

tracciano lelinee guida perla costituzione

delle ZES. La prima a

vedere la lucesarà proprio

quella di GioiaTauro, già a

fine febbraio.

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www.larivieraonline.com Rcopertina

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Lo scandalo ASPdeflagrato questasettimana in seguitoa un servizio delTGR Calabria ha

mobilitato la stampanazionale, che ha

puntato il dito su unapresunta collusionecon la ‘ndranghetadietro la quale sinasconde qualcosa

di diverso.

IN BREVE

“L’Azienda Sanitaria di Reggio Calabriacontinua da anni a pagare lo stipendio adipendenti che hanno subito condanne permafia”. Con questo annuncio, lunedì,durante l’edizione delle 14, il TGR Calabriaha introdotto il servizio che illustrava per laprima volta lo scandalo che ha travolto que-sta settimana l’ASP reggina.“Facendo la ricognizione del personale - haspiegato il Direttore Generale GiacominoBrancati, - abbiamo scoperto alcune anoma-lie sul trattamento economico di diversidipendenti”, una dichiarazione alla quale èseguita quella, lapidaria, del collegaRiccardo Giacoia: “Tradotto vuol dire: la‘ndrangheta sul libro paga dell’ASP diReggio Calabria”.Il servizio dell’inviato Rai proseguiva spie-gando come l’elenco di questi dipendenti sialungo, composto da medici, infermieri, fun-

zionari e impiegati spesso condannati persi-no all’ergastolo e che, per tale ragione,avrebbero dovuto essere interdetti in perpe-tuo dai pubblici uffici. È sempre Giacoia asottolineare come, tra i nomi, ci sia anchequello di Alessandro Marcianò, “il caposaladell’ospedale di Locri condannato all’erga-stolo perché considerato il mandante dell’o-micidio dell’ex vicepresidente regionaleFrancesco Fortugno”.Immediata, naturalmente, la reazione dellastampa nazionale che, fiutando l’odore diuno scandalo da testata nazionale, ha imme-diatamente sguinzagliato i suoi segugi dellacarta stampata, raccoltisi attorno all’ASPreggina come api attorno al miele. “Feceuccidere Fortugno ma la Provincia di Reggiogli paga lo stipendio” titola, ad esempio,Alessia Candito a pagina 16 dellaRepubblica del 6 febbraio, articolo all’inter-

no del quale sono raccolte anche le amaredichiarazioni di Maria Grazia Laganà, vedo-va Fortugno ed ex deputata PD, oggi inforza al Ministero della Salute.La capacità della ‘ndrangheta di essereovunque e l’incapacità gestionale dellasanità calabrese meritano ancora una voltal’onore delle cronache nazionali, che rime-stano di buon grado nel torbido fatto emer-gere dal TG Regionale per 48 ore senza farsimai venire la tentazione di verificare megliola notizia, di sentire anche l’altra campana.Il rintocco della smentita, tuttavia, è arriva-to lo stesso mercoledì, grazie alle dichiara-zioni affidate da Pino Mammoliti, avvocatodel foro di Locri e difensore di Marcianò, aun comunicato stampa al vetriolo fin dall’a-maramente ironico titolo (“Le Balle spazia-li di Giacomino e lo stupore inedito diGrazietta”). Nelle poche righe contenute

Il timbro indelebile

Non ha ancora avvertito l'odoreintenso della camomilla fumantepreparata dalla madre novanten-ne, quando Carlo riceve una chia-mata urgente dall'ospedale diLocri. Giuseppe, il fratello, si èaggravato. È la sera del 4 febbraioscorso. Giuseppe Galea, inse-gnante sidernese con una grande

passione per la mountain bike, sta male da più diun mese. Il giorno di Santo Stefano accusa dolo-ri intensi al torace accompagnati da una fortetosse e da difficoltà a respirare. Accompagnatoimmediatemente al Pronto Soccorsodell'Ospedale di Locri, gli viene diagnosticatauna broncopolmonite. Prescritte le cure del caso,Giuseppe viene dimesso. La notte tra il 23 e il 24gennaio, ha una ricaduta. Nuova corsa al ProntoSoccorso: questa volta gli vengono somministra-te quattro flebo. Al termine della somministra-zione della quarta flebo, intorno alle 8 del matti-no, Giuseppe viene sottoposto a una radiografiaal torace, da cui si evince che la tosse che lo infa-stidisce è causata da una polmonite vera e pro-pria che richiede l'immediato ricovero in terapiasemi-intensiva. Il 27 gennaio Giuseppe vienespostato in una stanza da letto singola, in quantoun medico del Reparto di Pneumologia riferisceai parenti che avrebbe dovuto rimanere isolatoperchè presenta i sintomi della tubercolosi. Peressere certi della diagnosi, muchi e sangue cheGiuseppe perde dalla bocca sarebbero stati pre-levati e inviati in un centro a Lamezia Terme, persottoporli a esami specifici. "In quella circostan-za - ci racconta Carlo - il medico ci ha pregati dinon creare allarmismi e di far visita a Giuseppeuno per volta, muniti di mascherina. Qualchegiorno dopo, però, visionando più approfondita-mente la Tac, un nuovo medico del reparto diPneumologia ci informa che mio fratello è affet-to da alveolite polmonare". Viste le pressionisempre più insistenti dei familiari circa i risultatiche sarebbero dovuti giungere da Lamezia, unmedico telefona presso il centro per conoscerel'esito degli esami specifici dei muchi e del san-gue, e viene informato che i risultati del test sullaTubercolosi sono negativi. Non viene, tuttavia,indicata una diagnosi esatta, in quanto eranorichieste ulterori indagini. "Nonostante quantocomunicato da Lamezia, nei confronti di miofratello veniva intrapresa una semplice cura anti-biotica volta a debellare questa presunta alveoli-te polmonare. Inoltre, stando alle parole delmedico, mio fratello sarebbe tornato a casa dopocirca 8-10 giorni e, potendosi trattare di alveoli-te, sarebbe potuto uscire dalla stanza tranquilla-

mente".La mattina di domenica 4 febbraio, Carlo, il fra-tello si reca in ospedale. Lo trova seduto su unasedia con una flebo attaccata al braccio.Giuseppe non riconosce Carlo e lo scambia perla moglie. Inoltre, dichiara di vedere nella stanzapersone non presenti, tra cui il figlio che si trovaa Torino. "Mio fratello mi chiedeva aiuto: sentivache la somministazione di quelle flebo provoca-va in lui un gonfiore interno al petto". Carloavverte il medico di turno che lo tranquillizza chea livello polmonare Giuseppe presenta deimiglioramenti aggiungendo che nel corso di 10giorni il fratello si sarebbe ristabilito e sarebbestato dimesso. "Ho implorato il medico di stacca-re le flebo e di ricorrere a unElettrocardiogramma. La mia prima richiestanon è stata esaudita, però grazie alla mia insi-stenza sono riuscito a ottenere un elettrocardio-gramma per mio fratello". Intorno alle 13 Carlorientra a casa: l'esito dell'elettrocardiogrammaavrebbe richiesto circa un'ora. Alle 16 Giuseppeviene trasferito d'urgenza in Rianimazione.Giunto di corsa in ospedale Carlo ritrova il fra-tello intubato in quanto il suo cuore si è ingros-sato e la sua condizione cardiaca e polmonare ècritica. "Alle 18 lo incontriamo e sembra staremeglio ma ci avvertono che sarebbero dovutetrascorrere 48 ore per considerarlo fuori perico-lo". Carlo rientra a casa. Ad attenderlo la madre, conla solita domanda martellante: - "Allora, come sta Giuseppe?". - "Lo tengono sotto controllo, mà, ha ancora unpo' di febbre"- è la risposta di Carlo che in tuttoquesto tempo non ha trovato il coraggio di direla verità alla madre.Poco prima delle 21, mentre è di fronte alla suacamomilla, Carlo riceve l'ultima chiamata dall'o-spedale. Giunto insieme ad altri familiari, vienefatto accomodare nella studio di una dottoressa.Carlo con la coda dell'occhio guarda la stanzadove aveva lasciato il fratello e nota che la tendi-na attorno al letto è chiusa. Giuseppe non ce l'hafatta. "Chiediamo chiarimenti ai medici diRianimazione e ci sentiamo dire che dalla Taceffettuata il 26 gennaio era emerso cheGiuseppe aveva un solo polmone, un'anomaliadi cui non eravamo a conoscenza". Sebbenefosse ancora sotto shock, con l'ausilio dell'avvo-cato Antonio Ricupero, Carlo si rivolge allaProcura di Locri che immediatamente mette inmoto la macchina delle indagini e pone sottosequestro la cartella clinica di Giuseppe.L'accusa è di omicidio colposo.

Maria Giovanna Cogliandro

"Mio fratello è morto ma non sappiamo perchè"

Domenica scorsaci ha lasciati

Giuseppe Galea,insegnate

sidernese che finoa un mese fa

godeva di ottima salute

La capacità della ‘ndrangheta di essere ovunque e l’incapacitàgestionale della sanità calabrese

meritano ancora una volta l’onore delle cronache nazionali,

che rimestano di buon grado nel torbido fatto emergere

dal TG Regionale per 48 ore senza farsi mai venire

la tentazione di verificare meglio la notizia

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Giovedì mattina l’AziendaSanitaria Provinciale di ReggioCalabria ha finalmente presenta-to, per la prima volta nella suastoria, il report del RegistroTumori. Tali registri sono struttu-re deputate alla raccolta attivadei casi di tumore a livello provin-ciale o regionale e oggi, in Italia,

ne sono accreditati 49 che vanno a coprire oltreil 62% della popolazione nazionale (con picchidel 90% proprio nelle regioni meridionali). Sitratta di strumenti di fondamentale importanzaper comprendere lo stato di salute della popola-zione, che consentono il confronto con altri ter-ritori e la verifica dell’evoluzione nel tempodelle patologie oncologiche, costituendo, difatto, una delle pietre angolari su cui poggia lasanità pubblica per poter mettere in atto inter-venti mirati non solo in ambito di sorveglianzaepidemiologica e prevenzione, ma anche pervalutare l’efficacia delle misure terapeutiche el’impatto degli screening.L’iter per l’attivazione del Registro nella provin-cia di Reggio Calabria è stato avviato nel 2013 e,espletate le procedure necessarie all’assegnazio-ne di risorse strumentali e umane, ha garantitol’avvio delle attività di registrazione già nel 2014.In questi tre anni, l’ASP ha messo in campoenormi sforzi al fine di rendere tempestive lepubblicazioni dei dati, soddisfacendo così almeglio le richieste informative che provengonodal mondo scientifico, dagli Enti politici e daicittadini.Il report presentato giovedì mattina costituiscedunque un punto di partenza che potrà fungereda strumento di confronto per ogni successivamisurazione. È relativo alla diagnosi di varetipologie tumorali e ai casi di mortalità pertumore maligno nel triennio 2010-2012,costruendo così un trend temporale di inciden-za e mortalità utile ad analizzare l’andamentodella patologia tumorale nella nostra provinciama anche di fare confronti geografici con lediverse macroregioni italiane.All’interno del report, per come riportato anchedurante la conferenza stampa tenuta dalDirettore Generale dell’ASP RC GiacominoBrancati e dal Prefetto di Reggio Michele DiBari, si afferma che nel lasso di tempo preso inesame sono stati diagnosticati 8.155 nuovi casi ditumore maligno (su una popolazione approssi-mativa di 552mila abitanti) dei quali il 55,2% tragli uomini e il 44,8% tra le donne. A questi siaggiungerebbero 1.611 casi di persone affette daneoplasie (ovvero la produzione abnorme di

cellule derivata dall’entrata in contatto dell’or-ganismo con alcune tipologie di batteri) la cuiraccolta è ancora considerata opzionale secon-do gli standard internazionali. I tumori più fre-quentemente diagnosticati nella nostra provin-cia nel lasso di tempo preso in esame sono iltumore alla prostata per gli uomini e quello allamammella per le donne, con un 48,7% dei casiche si presentano in soggetti con oltre 70 anni. Ildato indubbiamente confortante è che, conside-rato il numero complessivo di tumori diagnosti-cati nella nostra provincia, il tasso di incidenzarisulta significativamente inferiore rispetto aquelli della media nazionale (-15%) e perfinodella media meridionale (-5% tra gli uomini e -4% tra le donne).Per ciò che concerne la mortalità, invece, i casisono stati 3.868, dei quali il 59,8% tra gli uomi-ni e il 40,2% tra le donne, mentre le patologiepiù mortali sono, in questo caso, il tumore delpolmone per il genere maschile e sempre quel-lo alla mammella per il genere femminile.Anche per i casi di mortalità, fortunatamente, ilnostro territorio si pone statisticamente al disotto sia della media nazionale (-12%) sia diquella meridionale (-8% tra gli uomini, -13%tra le donne).Ai dati confortanti relativi all’intero territoriofanno da contraltare quelli relativi alle microaree. Quello ionico, infatti, è il terzo distrettoper incidenza tumorale all’interno dell’ambitodi competenza dell’ASP RC (con i suoi 315,5casi ogni 100mila abitanti segue solo il distrettodi Reggio Calabria e quello tirrenico), con unsignificativo eccesso di tumori del parenchimarenale (+64% rispetto alla media territoriale) edella tiroide (+26%), dati che rendono la pro-vincia di Reggio Calabria sede di alcune aree dieccesso di mortalità rispetto alla media regiona-le.La condizione evidenziata, conclude tuttavia ilreport, non descrive una condizione di allarme,considerato il rapporto per difetto che mantie-ne con la media italiana.Piuttosto le analisi suggeriscono la necessità diun monitoraggio continuativo e sistematico inmodo tale da poter avere, con i report dei pros-simi anni, dati attendibili relativi all’andamentotumorale nel nostro territorio, avviando così unprogramma di prevenzione mirato che si pre-muri di abbattere i dati relativi non solo allamortalità, ma anche all’emergere tendenzial-mente più frequente delle patologie neoplasti-che che, fortunatamente non portano al deces-so del paziente.

Jacopo Giuca

all’interno del documento, il legale denun-cia la falsità di quanto dichiarato nelle oreprecedenti praticamente in ogni testatagiornalistica d’Italia, affermando che lostupore e l’indignazione del denuncianteBrancati e della stampa, che ne ha riporta-to con gli stessi toni le parole, avrebberocolpevolmente ignorato che Marcianò,considerata la costituzione di parte civiledell’ASP RC nell’ambito del processoFortugno, non avrebbe mai potuto conti-nuare a ricevere lo stipendio per almenoun decennio. Mammoliti, anzi, si soffermasul fatto che una denuncia così tardivadella condizione effettivamente scandalo-sa in cui versa l’Azienda reggina è imputa-bile esclusivamente a un difetto di vigilan-za da parte di Brancati, che non è datosapere, piuttosto, se abbia avuto modo diaccertare che la Laganà abbia restituito

all’ASP gli stipendi indebitamente perce-piti ai tempi in cui il suo compito istituzio-nale non le permetteva di essere presenteall’ospedale.“Ma io non ho mai fatto nomi”, ha rispo-sto Brancati a Mammoliti alcune oredopo, scaricando così, di fatto tutte leresponsabilità di uno strano qui pro quosull’inviato della Rai. Anzi, continua il DGdell’ASP, ciò che avrebbe riportato aimicrofoni dei colleghi sarebbe stata ladenuncia di una serie di problematicheinterne al funzionamento dell’Aziendareggina di cui il pagamento dello stipendioper periodi più o meno lunghi di tempo apersone interdette dai pubblici uffici pervarie ragioni sarebbe solo uno degli aspet-ti, e nemmeno dei più gravi.Insomma, stando alle nuove dichiarazionidi Brancati gli anonimi dipendenti inter-

detti dai pubblici uffici che continuano arecepire lo stipendio sarebbero solo inminima parte a libro paga della ‘ndranghe-ta e Marcianò avrebbe ricevuto solo asse-gni alimentari fin quando previsto dallalegge, ragion per cui i toni apocalittici delservizio di Giacoia non sarebbero del tuttogiustificati, così come non lo sono i serviziindignati della stampa nazionale.Come sempre accade, tuttavia, pur essen-do responsabile di aver alimentato unamacchina del fango avviata sul nostro ter-ritorio, dubitiamo che le testate nazionalisi premureranno di spiegare ai propri let-tori che le cose non stavano proprio cosìcome riportate…

Jacopo Giuca

Nella Città Metropolitana menotumori che nel resto d’Italia

È la conclusione acui è giunto ilprimo reportannuale del

Registro Tumoridell’ASP RC, pre-sentato giovedì

mattina daGiacominoBrancati e

Michele Di Bari.Non c’è allarme,ma nella fascia

ionica reggina cisono più casi che

nel resto dellaregione Calabria.

Campagne di diffamazione

casareccia-Alla più noiosa e bugiarda campagna elettorale della storiarepubblicana, rispondiamo creando un “luogo” di incontro peraffrontare e dibattere i problemi reali dei calabresi; partendodal territorio della “città metropolitana” di Reggio Calabria.Non chiediamo il vostro voto ma la vostra intelligenza, la vostrapassione, il vostro impegno. Non abbiamo nulla da offrirvi senon un lungo cammino per riscattare la nostra Terra e la nostragente.Dimostriamo all’Italia intera, di cui ci sentiamo parte, di nonessere una colonia, ne un deserto culturale.Abbiamo creato uno strumento che si organizza partendo dalbasso e che non è una mera finzione per raccogliere qualchevoto. Il successo dipende solo da ognuno di voi.

MANIFESTO La Calabria non è una regione normale: è una vera e propriapolveriera sociale, non solo “criminale”, dagli effetti impreve-dibili. La sua immagine si presenta sfigurata da una sistematica emirata campagna di diffamazione mediatica, che trova in una“casareccia” antimafia foraggiata un amplificatore funzionale,e che, unitamente ai mali cronici della nostra regione ('ndran-gheta, disoccupazione, sottosviluppo), la confina oltre ognicontesto civile, nazionale ed europeo. Ritenere la Calabria “un peso”, o peggio ancora “un vasto pro-blema di ordine pubblico”, non solo non ha debellato la'ndrangheta, ma, favorendone l'impoverimento demografico eproduttivo, ha finito per rafforzarla. Alla fuga di “braccia” e di “cervelli” si è aggiunta una scellera-ta opera di desertificazione democratica, sociale, economica edi valori che ne ha consolidato il contesto criminogeno. La presenza di una criminalità organizzata pervasiva e preda-toria ha fornito un comodo alibi al disimpegno delle forze tra-dizionali e dei governi di ogni colore verso una regione privadi progetti, idee e risorse economiche ed infrastrutturali indi-spensabili per il suo decollo. Senza diritti, senza servizi qualificati (sanità, scuola, trasportietc), senza pari dignità, in libertà vigilata e posti all'indice, sen-tirsi liberi cittadini italiani, oggi europei, al pari degli altri, inCalabria appare un miraggio. Al di là del Pollino, il discredito della classe politica produce erafforza indifferenza e distacco. In Calabria, da sempre “zonaspeciale”, cresce a vista d'occhio la sfiducia nello Stato, neldiritto e nella giustizia anche a causa di scioglimenti a catena diconsigli comunali, interdittive alle imprese a cascata, indaginigiudiziarie a strascico che coinvolgono centinaia di persone,per lo più in catene, spesso estranee ed innocenti. Al di là del Pollino, la crisi economica e finanziaria producedisoccupazione e crisi aziendali sanabili. In Calabria, le impre-se vengono soffocate dalla 'ndrangheta oltre che da una buro-crazia onnivora e dalla furia distruttrice di apparati antimafianon sempre all'altezza del gravoso compito. Ai disoccupatistrutturali si aggiungono sacche di lavoratori espulsi dai pro-cessi economici e produttivi in quanto diffidati, sorvegliati, exdetenuti, parenti o frequentatori di soggetti contro-indicati.Una massa di reietti costretta ad ingrossare il mercato del lavo-ro nero o illegale. Una regione priva di peso e rappresentanza degna di questonome, orfana, lacerata e divisa, alla mercé di un ceto politico-burocratico, tanto irrilevante e servile fuori, quanto arroganteed autoreferenziale dentro i confini regionali, indaffarato nelmantenere statica la realtà economica e sociale, dipendentedalla spesa pubblica improduttiva da esso dispensata. La Calabria sembra destinata, secondo l'immagine preferita dagovernanti e media, ad un futuro senza speranza. Una meraquestione di ordine pubblico da trattare con strumenti repres-sivi e misure speciali, inchieste giudiziarie sensazionali, interdit-tive a strascico, scioglimenti per mafia, protocolli e registri dilegalità, codici etici, spesso inefficaci quando non controprodu-centi e dannosi. Una sorta di laboratorio su cui sperimentare nuove frontiere dicontrollo sociale, in barba allo Stato di diritto, alle regoledemocratiche, alle autonomie locali, alla libertà d'impresa.

Dinanzi alle “2 Italie” – l'una sempre più distinta, distante eseparata dall'altra – si staglia la miopia culturale e politica delleattuali classi dirigenti, aduse, in materia economica e socialenonché istituzionale e giuridica, a comprimere i diritti fonda-mentali e di libertà delle popolazioni, specie meridionali. Lastessa legge elettorale, frutto di un indecente compromessopolitico laddove sostituisce il diritto di scelta degli elettori conle liste bloccate e la nomina dei parlamentari in ragione dellafedeltà ad un capo partito, in danno della qualità e della rap-presentanza territoriale specie delle regioni meridionali conmeno elettori, infligge un colpo mortale alla democrazia ed allasovranità parlamentare. Ogni aspirazione al cambiamento ed al riscatto sembra impra-ticabile e velleitaria senza una forte azione di rottura degli sche-mi attuali, in grado di scardinare la saldatura in essere tra mala-vita, malapolitica e malagiustizia che rappresentano il veroblocco di potere della società calabrese. Per queste ragioni primarie, partendo da alcune iniziative(Comitato Popolare Metropolitano DDL, Assemblea iscritti al Partito Radicale,Comitato 22 ottobre, Comitato imprenditori) sorte per darevoce ai cittadini su temi decisivi oscurati dall'informazione diregime, abbiamo deciso di sottoscrivere questo manifesto,ponendolo a base della costituzione di un unico soggetto giuri-dicamente riconosciuto in grado di raccogliere ed organizzaretutte le forze, i contributi e le energie disponibili per una batta-glia di largo respiro per il ripristino dello Stato di diritto, l'attua-zione della Costituzione, la Giustizia Giusta e la liberazionedella Calabria dai poteri criminali, burocratici e malavitosi chela opprimono e le rubano il futuro.

Ilario Ammendolia Gianpaolo Catanzariti

Andrea Cuzzocrea Mimmo Gangemi

Pierpaolo Zavettieri

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Il sindaco di Ferruzzano conte-sta al nostro giornale di avertrattato in maniera errata la

vicenda giudiziaria che avreb-be spinto il Prefetto Michele DiBari a chiederne la rimozione.“Non ero incandidabile”, affer-ma Pizzi, che attribuisce il quipro quo a una erronea applica-zione della Legge Severino.

“LA SETTIMANA

Dopo la consegna dei lavori dilunedì, mercoledì mattina sonoufficialmente iniziati i lavori diripristino del Lungomare dellaPalme di Siderno che, per 330giorni, impegneranno la ditta“Franco” di Roccella Ionica nel

rifacimento del water frontsidernese distrutto da una

mareggiata esattamente 4 annifa.

Si è tenuta il 6 febbraio laprima udienza del processo

che dovrà decidere se sancire omeno la decadenza del sindacodi Sant’Ilario, Pasquale Brizzi.All’esito dell’assise, il collegiosi è riservato in udienza e si èancora in attesa della primasentenza, che dovrebbe

giungere nei prossimi giorni.

Mancavano pochi giorniall’apertura del nuovo PoloMuseale di Locri, la cui

apertura a Palazzo Nieddu delRio era prevista per il prossimo16 febbraio. Problemi di natura

tecnico-amministrativi,tuttavia, hanno obbligato il

Comune e il Polo Museale dellaCalabria a rimandare

l’apertura a data da destinarsi.

ILARIO AMMENDOLIA

Giorgio La Pira - già parlamentare della Repubblica -è l’unico politico italiano per cui è in corso la causa disantificazione. Se non sbaglio è già stato proclamato“Beato”!Oggi lo potrebbero accusare di concorso esterno inassociazione mafiosa.Andiamo con ordine:giorni fa mentre (per merodiletto) conducevo alcunericerche storiche su Cauloniami sono imbattuto in una let-tera dell’ex sindaco diFirenze.Che c’entra La Pira conCaulonia?Mistero subito risolto: si erainteressato a una giovanemadre che, presumo, gliavesse scritto per chiedereun aiuto per le condizioni dimiseria in cui viveva. La let-tera risale al 1952, tuttaviasono riuscito a individuaretre persone di nome CrisafiMaria.Una era appena una bam-bina. Ne restano due dicui una, morta da tempo,potrebbe essere la signorain questione. Era unamadre di quattro figli eche nel momento in cuiscriveva aveva il maritoin carcere. Quindi senzaalcun reddito.Giorgio La Pira, era unfine intellettuale e unpolitico di razza. Unautentico cattolico cheaveva fatto un’impe-gnativa “scelta di vita”.Senza ipocrisia! Peresempio, è risaputoche durante la suapermanenza a Romaper svolgere le fun-zioni di parlamenta-re, si facesse ospitarenegli istituti religiosiin cui si conducevauna vita autentica-mente francescana.L’onorevole La Pira, pur essendo eletto in

Toscana, non è rimasto insensibile all’implorazione diaiuto da parte di una madre di famiglia residente inCalabria. Così si era fatto carico del problema nell’u-nico modo possibile: rivolgendosi al Comune di resi-denza della giovane madre. L’ECA (ente comunale di assistenza) di Cauloniadeliberò di assegnare alla donna la somma di trecen-to lire.Non erano molti neanche allora, ma rappresentavanoun sollievo in tanta miseria.

Oggi, mio parere, nessun parlamentare -soprattutto fra i“nominati cala-bresi”- avrebberisposto a unadonna scono-sciuta. E se ilp a r l amen t a r einteressato avessesaputo del maritodetenuto? Dio ci scansi eliberi! In questomare di ipocrisia,sicuramente avreb-be rifiutato la lette-ra con sdegno.E se la vicenda sifosse svolta oggi eGiorgio La Piraavesse risposto -come ha realmentefatto - alla richiestadi aiuto di una madredi quattro figli, resi-dente nella Locride, ecol marito detenuto?È lecito immaginareche - qualora la letteradell’ex sindaco diFirenze fosse capitatanelle mani di qualchePM di assalto - il“Beato” La Pira piutto-sto che essere sottopo-sto a un’istruttoria perla Santificazione sareb-be imputato per “con-corso esterno” in asso-ciazione mafiosa!I tempi cambiano - eanche i parlamentari - enon sempre in meglio!

www.larivieraonline.com Rla storia

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GIORGIO LA PIRA

IN BREVE

Il Comitato di Gestione dell’ATC cessa le sue funzioniPer oltre due anni il professore Francesco Ferraro halottato per riportare a una condizione legalitàl’Associazione Territoriale Caccia e pesca. Come siricorderà, l’istituzione, oltre a promuovere le attivitàvenatorie, si premura di salvaguardare l’ambienteattraverso un’azione mirata di reimmissione e ripo-polamento della fauna locale ed è regolamentata daun dettagliato statuto che, stando alla documentazio-ne raccolta da Ferraro, era stato violato non solonella nomina dei membri del comitato di gestione,ma anche nella salvaguardia dei diritti dei soci.Constatate quelle che riteneva irregolarità, Ferraronon aveva esitato a intraprendere una battaglia lega-

le presentando una denuncia in seguito alla qualel’Amministrazione Provinciale si sarebbe premuratadi notificare all’ATC RC2 che, qualora la situazionenon fosse tornata alla liceità in maniera spontanea, sisarebbe provveduto a un ripristino coatto delle cari-che e a un possibile commissariamento dell’attività.Nonostante sembrasse che la situazione fosse prossi-ma a tornare alla normalità, tuttavia, con il trascorre-re del tempo Ferraro si sarebbe visto sospenderedall’ATC con un provvedimento disciplinare e, adispetto del coinvolgimento delle forze dell’ordine edelle reiterate denunce agli organi competenti,sarebbe stato oggetto persino di ritorsioni personali.

Con l’istituzione della Città Metropolitana di ReggioCalabria, il professore non ha esitato a coinvolgere ilconsigliere Caterina Belcastro che, portato in consi-glio il suo caso, al termine dello scorso anno ha impo-sto all’ATC di reintegrare Ferraro nell’Associazioneriportando quanto accaduto alla Corte dei Conti e alPrefetto di Reggio Calabria. Onde evitare grane, icomponenti dell’ATC che aveva promosso compor-tamenti illegali si sono dimessi l’uno dopo l’altro, finoa far mancare il numero legale minimo per l’insedia-mento lo scorso 11 dicembre 2017, data in cui, indefinitiva, il Comitato di Gestione ha ufficialmentecessato le proprie funzioni.

Quando Giorgio La Piraaiutò una madre di Caulonia

Nel 1952 ilparlamentare

Giorgio La Pirarispose allarichiesta diaiuto di una

madre diquattro figli,

residente nellaLocride, e col

maritodetenuto. Se

fosse successooggi, La Pira

sarebbeimputato per

“concorsoesterno” in

associazionemafiosa.

Nel 1946 viene eletto Deputato alla Costituentee formula con Moro, Dossetti, Calamandrei e

Togliatti i principi fondamentali dellaCostituzione della Repubblica Italiana

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GIUSEPPE RISPOLI

Mi mancheraiPepè

Arrivederci Ciccillo

E’ venuto a mancare oggi GiuseppeRispoli, dottore in Biologia, aveva 59anni era molto conosciuto a Siderno,fratello di Antonello e Francesco consi-gliere provinciale ed anche assessorenell’ultima giunta di centro destra. . Atutti i familiari le condoglianze dellaredazione.Di seguito il ricordo di un amico.

Ciao PepèCi sono giorni che non dovrebberovenire mai, tu eri il fratello che nonho avuto mai. Siamo cresciuti in viadei Colli, tu sei sempre stato unaguida per me, mi hai cresciuto, mihai consigliato sempre per il meglio,hai sempre capito i miei momenti didifficolta, mi sei stato vicino. Oranon ci sei, ora sei in cielo vicino amia mamma che ti voleva benecome un figlio, che diceva che lavita con te non è stata amorevole. In questi momenti mi vengono inmente le serate passate insieme,guardando le partite della nostragrande Inter, quando organizzava-mo delle grandi mangiate con gliamici, anche con Pasquale,Pasquale che abbiamo pianto qual-che giorno fa.La tua bontà non aveva limiti, vole-vi bene a tutti ed eri umile, sempredisponibile ad aiutare tutti, anche sela tua laurea non era in medicinaspesso aiutavi le persone che stava-no male con i giusti consigli. Ciao Pepè, mi manchi già.

Domenico D’Agostino

Sabato 3 febbraio è venuto a mancare Ciccillo Gatto, fratello delmugnaio simbolo dell’antimafia Rocco Gatto. Personaggio di spic-co della vita sociale e politica della Locride e di Gioiosa Ionica inparticolare, Ciccillo viene ricordato da tutti come un maestro di vitae un esempio politico da seguire.

Antonello Catalano, di 52 anni è venuto a mancare questa settimana, la redazio-ne esprime le proprie condoglianze e si stringe intorno alla famiglia. Cerchiamodi ricordare Antonello con un pensiero che ci ha inviato un amico. Un uomobuono.In punta di piedi e senza mai sconfinare in ormai comuni comportamen-ti, svolgeva il suo lavoro sempre con dignità ed educazione. Commosso conser-verò nel mio studio un suo ricordo a memoria della sua preziosa amicizia. Unuomo buono!

Ciao Antonello

Manca a tutti la signora O’brien Commissomoglie di Francesco storico titolare dell’a-genzia di viaggi Costa dei Gelsomini e asses-sore nella giunta Macrì, che molto fece per ilrilancio della cultura di Locri e di tutta laLocride. Esprimiamo condoglianze a tutta lafamiglia, e la vogliamo ricordare con unbreve testo del defunto marito.L’amore è per me ancora più importante del-l’aria che respiriamo.L’amore è tutto: è fons vitae. Io amo la vita edi conseguenza io amo tutto ciò che mi staintorno: amo le persone, i luoghi, il miomare, la campagna, Gerace, le nostre tradi-zioni, la nostra cultura. Io amo mia moglie, lamia famiglia, i miei figli, i miei nipoti. Amo la mia terra, amo Locri che mi ha datoi natali. Vivere a Locri è stato un atto d’amo-re, la presenza è un atto d’amore, perchéamare non è ricevere o possedere, ma è dare,è avere rispetto delle persone o cose che siamano, è avere rispetto per quello che siamo.Mi congedo da tutti voi con una riflessione:Si dice solitamente che ogni rosa ha le suespine. Proviamo a pensare che è proprio traquelle spine che c’è la rosa.

Francesco Commisso

Grazie per tutti gli insegnamentiche ci avete dato, per averci datola carica di continuare a miglio-rarci invece di accontentarci, pertutte le belle emozioni e espe-rienze che ci avete fatto vivere,per le rimproverate, per le risa-te, per tutte le cose belle cheavete dato alla nostra scuola...ora fategli fare i progetti lassù einsegnategli come usare ardui-no... ciao prof Galea rimarreteper sempre nei nostri cuori.Alessia Guerrisi

"Violi, ma chi ti preoccupi ill'esa-mi e du progetto, quandu torni ufinisci, non ti perdiri stu stage".Grazie per avermi convinta apartecipare a quello stage nono-stante gli esami in vista, grazie alvostro incoraggiamento a nonmollare e a provarci sempre egrazie a tutto il tempo che dedi-cavate a noi... anche per interipomeriggi nei progetti. Se nonfosse stato per il vostro spirito diiniziativa che vi contraddistin-gueva, i vostri insegnamenti maanche i vostri richiami non sarei

dove sono. Avete lasciato ilsegno in molti studenti e nonpossiamo fare altro che ringra-ziarvi.Rosa Violi

Sei riuscito a trasmettermi queivalori scolastici e di vita comepochi, amavi scherzare Peppe,ma soprattutto amavi la scuola equell'ITIS che hai domotizzatoin poco tempo. Tante storie daraccontare, tanti bei ricordi, pro-getti di eccellenza, pon e tantealtre cose. Ricordo ancora lo

stage nel tuo negozio, caroPeppe, la prima volta che hosmontato un telefono cellulare,tante cose ho imparato e tantiricordi. Vedi Peppe, hai contri-buito a far diventare grandi tantiragazzi quando gli altri non ciavrebbero scommesso nemmenoun euro. Ora da vero biker con-tinua lungo il viaggio in salita eveglia sulla tua famiglia e su tuttii tuoi alunni che non ti scorde-ranno mai. Ciao Peppe, ci man-cherai ragazzo.Fabio

Questo spazio è riservato a te. 1200 battute per lamentarti ocomplimentarti con noi, fare

segnalazioni, raccontarci le tueesperienze, potrai inviarci foto

degli scorci del tuo paese ovideo se hai un talento nascos-to. Saremo lieti di risponderti

pubblicamente, daremo voce altuo pensiero e ti daremo visi-

bilità sui nostri social.Sii parte integrante di questa

realtà

[email protected]

L’addio commosso a Peppe Galea

“O’BRIEN COMMISSO

www.larivieraonline.com Rricordi

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O'Brien, una lady vissuta a Locri

Peppe Galea ricordato dalle parole di tre persone che erano molto vicine al professore prematuramente scomparso la scorsa settimana in seguito al ricovero presso l’Ospedale di Locri.

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R11 FEBBRAIO- 12 elezioni “www.larivieraonline.com

NON MI VOGLIO SOFFERMA-RE SULLE FANTASIE DEGLIALTRI. PENSO CHE I CITTA-DINI ABBIANO GIÀ AVUTOMODO DI VEDERE QUALISIANO STATE LE LORO PRO-MESSE ELETTORALI E QUALESIA STATO IL VALORE DEILORO PROGRAMMI.

AFFRONTEREMO PER PRIMO ILPROBLEMA OCCUPAZIONALE,AMPLIFICATO DALLA CRISIECONOMICA. AVVIEREMO UNPIANO PLURIENNALE PERDARE AL SUD LE CONDIZIONIINFRASTRUTTURALI, LOGISTI-CHE ED ECONOMICHE NECES-SARIE ALLA CRESCITA

TROVO CHE IL PROGRAMMADEL CENTRODESTRA SIA PIÙCONCRETO PER QUANTORIGUARDA LE PROPOSTE SOT-TOPOSTE ALL’ELETTORATO.PER IL CENTROSINISTRA NONCONTA LA QUANTITÀ DELLEIDEE MA LA QUALITÀ E LAFATTIBILITÀ DELLA LOROATTUAZIONE

STO GIÀ PARLANDO CON ISINDACI, LE ASSOCIAZIONI EI CITTADINI DEL NOSTROTERRITORIO PER AVERE UNQUADRO ANCORA PIÙ CHIAROE COMPLETO DI QUELLE CHESIANO LE ESIGENZE PIÙIMPELLENTI DELLA NOSTRABELLISSIMA REGIONE.

NEL 2009 DICEVANO CHEERAVAMO ILLUSI, MA OGGI ÈCHIARO A TUTTI QUALI SONOLE NOSTRE AMBIZIONI, IN CHEMODO VOGLIAMO CAMBIAREIL PAESE. ABBIAMO GIÀ COL-MATO LA DISTANZA TRA NOIE GLI ELETTORI PERCHÉABBIAMO FATTO POLITICA INMEZZO ALLA GENTE.

È sempre attuale ilproblema delladistanza tra

elettorato e politica.Come pensate di

colmarla?

Comincia questa settimana lanostra carrellata di candidatiterritoriali alle Elezioni Politiche2018. Partiamo con cinque aspirantisenatori presenti nel Collegioplurinominale della Calabria per ilSenato della Repubblica.

Voce aicandidati

1Qual è la vostraricetta per fareripartire intempi brevi il

nostroterritorio?2

Ha individuato unpunto nel

programma deivostri avversari chetrae in inganno gli

elettori? 3

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1. Nel nostro territorio affronteremo per primo il problemaoccupazionale, amplificato dalla crisi economica. Avvieremo un Pianopluriennale per dare al Sud le condizioni infrastrutturali, logistiche edeconomiche necessarie alla crescita, creando incentivi per le aziendedel nord che vogliono investire da noi. Zero tasse per le imprese cheoperano nelle zone disagiate, al 10% per i pensionati italiani che spo-stano la residenza a sud Italia e investimenti che puntano sulla valoriz-zazione delle tipicità territoriali. Grande importanza, poi, per il setto-re turistico e per il patrimonio storico culturale, che avrà grande impor-tanza soprattutto nella Locride, che vogliamo rendere una sorta diZona Economica Speciale che riscatti l’occasione persa con la ZES isti-tuzionale di Gioia Tauro.

2. Il programma del Movimento 5 Stelle, ad esempio, assumecontorni grotteschi, a cominciare dalla misura d’inclusione a favore didisoccupati, inoccupati, occupati sottopagati e pensionati, una misuradi welfare che non incentiva la ricerca di un impiego, con effetti sulmercato del lavoro che diventano un’incognita enorme in un Paese incui, non dimentichiamolo, la Costituzione chiama lo Stato a promuo-vere il diritto al lavoro e le condizioni che lo rendono effettivo.3. Il divario va colmato facendo politica tra la gente. Una buonapolitica si fonda sull’esigenza di relazionarsi, portando in Parlamentola voce del territorio senza avere paura del confronto. Ecco perché oggiconta la qualità degli eletti.

Alessandra Polimeno

1. Credo che ciò che si vuole applicare al Paese tramite il pro-gramma elettorale possa rappresentare una marcia in più anche per ilnostro territorio. Un sistema fiscale meno oppressivo e oneroso, larottamazione delle cartelle sotto i 200mila euro, il miglioramentodelle infrastrutture: tutti incentivi significativi alle piccole imprese, dicui la Calabria è ricca, per riuscire a produrre in serenità e mettere inmoto l’economia interna. A ciò va unita una battaglia da parte deirappresentanti territoriali affinché quel che esiste venga valorizzato: ilporto di Gioia Tauro o l’aeroporto di Reggio, ad esempio. Inoltre nonpossiamo lasciare andare le opportunità offerte dalla ZES, volanoeccezionale per l’intera Calabria.2. Trovo che il programma del centrodestra sia più concreto

per quanto riguarda le proposte sottoposte all’elettorato. Rispetto alcentrosinistra non conta la quantità delle idee ma la qualità e soprat-tutto la fattibilità della loro attuazione. Non sono d’accordo con ilreddito di cittadinanza avanzato dal Movimento Cinque Stelle: ilPaese non ha bisogno di assistenzialismo ma di iniziative che generinolavoro e opportunità, magari puntando sulle tante eccellenze per lequali siamo conosciuti in tutto il mondo.3. Per quello che mi riguarda e per le esperienze passate possogarantire che il dialogo con il cittadino non è mai mancato né man-cherà in caso di elezione. Credo che il modo migliore per azzerarequesta distanza sia il confronto e il recepire le esigenze del Paesereale.

Clotilde Minasi

1. Sto già parlando con i Sindaci, le Associazioni e i Cittadini delnostro territorio per avere un quadro ancora più chiaro e completo diquello che ho avuto in qualità Sindaco e Ministro per gli AffariRegionali. Attraverso il Ministero, infatti, avevo intrapreso un percor-so di salvaguardia e aiuto ai piccoli Comuni del Mezzogiorno, avvian-do un protocollo d’intesa con il Comune di Casal di Principe non appe-na vi si era insediato un Sindaco antimafia. Un protocollo che, coinvol-gendo altri Ministeri, P.I., Cultura e Infrastrutture, avrebbe colmato esanato i vuoti che si erano creati negli anni a causa delle continue crisiamministrative e infiltrazioni mafiose. È un modello che vorrei propor-re al Parlamento per affrontare la questione scioglimento dei comuni,con lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose. Sono fiduciosa che si

potrà lavorare bene in Calabria e, nello specifico, nel nostro territorio,perché partiamo dalla base costruttiva dei governi Renzi e Gentiloni,che hanno visto l’export calabrese crescere più di quanto non sia avve-nuto nelle altre regioni meridionali. Risultato raggiunto anche attra-verso gli investimenti previsti nel Patto Calabria, nella CittàMetropolitana e nel progetto di riqualificazione della ferrovia ionicaattuato dal Ministro del Rio.2. La flat tax e il reddito di cittadinanza, che rischiano di creareillusioni.3. Può essere colmata facendo seguire alle promesse fatti con-creti, realizzati con un’azione politica attuata come servizio e in traspa-renza.

Maria Carmela Lanzetta

1. Il nostro territorio va difeso in relazione alla qualità che è ingrado di esprimere, troppo spesso mortificata dalla malagestione e dalmalaffare. Abbiamo prodotti di grande qualità, danneggiati da trattatieuropei che devono essere ridiscussi, perché danno la precedenza allematerie prime estere. Vogliamo difendere il territorio pensando allesue vocazioni, difendendo la costa e le fiumare dalla cattiva gestionedei depuratori, attuando una politica che non trami nell’ombra ma siconfronti con i cittadini. Dobbiamo portare avanti le politiche del ter-ritorio pensando alla sua tutela attraverso politiche già intraprese dai 5Stelle e da trattare nelle sedi regionali, cercando di conseguire il benedell’ambiente istituendo un registro tumori… Esempi di politica nuovache ci faranno andare lontano.

2. Lo individuo nel populismo del quale siamo accusati noi. Lecoalizioni di destra e sinistra fanno promesse che dimenticano di nonaver mantenuto quando sono state al governo in passato. Penso all’a-bolizione del bollo auto di Berlusconi o del Canone Rai di Renzi.Come possiamo continuare a fidarci di chi ha governato male e oggivuole cancellare tutto?3. Sento che l’abbiamo già colmata. Nel 2009 dicevano che era-vamo illusi, ma oggi è chiaro a tutti quali sono le nostre ambizioni, inche modo vogliamo cambiare il Paese. Questo perché abbiamo fattopolitica in mezzo alla gente e non attraverso i salotti televisivi, per iquali siamo evidentemente scomodi, considerato che non ci chiamanomai.

Giuseppe Auddino

1. È imperativo valorizzare innanzitutto la vocazione turisticadella nostra terra, ma non con la creazione di ecomostri come avvenu-to in passato o come accade ancora oggi, bensì incentivando un tipo diturismo che non sia invasivo dei luoghi, siano essi a vocazione agrico-la, marina o montana. Per fare questo è necessario favorire la realizza-zione di strutture ecosostenibili e avviare un progetto serio di ripopo-lazione dei borghi antichi attraverso la valorizzazione delle strutture el’istituzione di alberghi diffusi che possano finalmente incentivare lariapertura dei laboratori artigianali tipici della nostra terra e tutte leattività commerciali limitrofe necessarie al loro buon funzionamento,instaurando, per incentivare l’avvio di tali attività, un regime fiscaleprivilegiato perduti gli imprenditori interessati al progetto.

2. Non mi voglio soffermare sulle fantasie degli altri. Penso chei cittadini abbiano già avuto modo di vedere quali siano state le loropromesse elettorali e quale sia stato il valore dei loro programmi all’e-sito dei periodi in cui hanno governato.3. Colmare la distanza tra i cittadini e la politica è estremamen-te semplice, basta fare ciò che noi missini abbiamo sempre fatto: lapolitica tra la gente e per la gente, ascoltando ciò che i semplici citta-dini hanno da dire e proporre, guardandoli negli occhi e non attraver-so il mondo artefatto dei social network o, peggio, di piattaforme crea-te solo per veicolare le problematiche più gradite sulla base dei sondag-gi.

Claudio Belcastro

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11 F

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Sono stato colpito da ciò che è successo a Macerata, cittàgià provata per l'orrenda fine della ragazza PamelaMastropietro. Luca Traini ha sparato dall'interno dellapropria macchina e ha ferito degli esseri umani che aveva-

no soltanto il “torto” di non essere italiani. Ma chi è Luca Traini? Un videolo ritrae sorridente accanto a Matteo Salvini nel giugno del 2017, in occa-sione di una manifestazione politica a sostegno della lista “Lega Nord Noicon Salvini”, per le amministrative di Corridonia, in cui era candidato.Senza ombra di dubbio, Salvini non conosceva il Traini, lo ha abbracciatocome si usa con i candidati. Ma il candidato a sindaco non lo conosceva?Non aveva notato che sulla tempia destra ha tatuata una runa Wolfsangel,cioè un “dente di lupo”, antico simbolo germanico associato al nazismo?Considerato che Traini non ha riportato alcun voto di preferenza, perchél'ha candidato? Ha, forse, un idem sentire? Dopo la sparatoria, nella casadi Tolentino i carabinieri hanno trovato una copia del libro di Adolf Hitler,Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e parecchie riviste ricondu-cibili al mondo dell’estrema destra. C’erano poi DVD e videocassette sullastoria del nazismo. È stato arrestato sulle gradinate del monumento aicaduti con una bandiera tricolore al collo, mentre faceva il saluto fascista.“Questa classe politica: destra, sinistra, centro come ha trattato il proble-ma dei migranti? - ha chiesto il legale - Se questo è il risultato, allora Lucaè la punta di un iceberg, la più eclatante e da condannare, ma la base èmolto più vasta". Dicevo quasi tutti sono rimasti sdegnati perché sui socialsono apparsi attestati di solidarietà e vicinanza. "Onore a Luca Traini", unostriscione choc a Ponte Milvio. “Ci vuole una pulizia di massa anche inItalia” ha detto Salvini. Secondo il leader della Lega Nord, occorre effet-tuare una pulizia “via per via, quartiere per quartiere e con le maniere fortise serve, perché ci sono interi pezzi d’Italia fuori controllo”. “Non vedol’ora – ha, quindi, aggiunto – una volta al Governo, di controllare i confinicome si faceva una volta e usare le navi della Marina Militare”. Ho letto inuna rassegna stampa. Perché chiamare Luca Traini pazzo e non terrorista?Definendo il colpevole “pazzo” ci si sottrae al dover dare spiegazioni al suogesto. Un pazzo colpisce in maniera ingiustificata, perché malato, un ter-rorista segue una logica, che per quanto assurda e deviata, ha alla base unragionamento. Se un arabo avesse sparato a sei italiani bianchi dal finestri-no di un’auto gridando “Allah akbar” tutti avrebbero titolato “terrorista”.Se un bianco fa lo stesso su sei immigrati gridando “Viva l’Italia” è un“pazzo”? Un giorno Cicerone disse ai suoi discepoli: “La società è grave-mente malata!”. I discepoli preoccupati e stupiti dissero: “Dicci maestroquale malattia affligge il nostro popolo? Cicerone rispose: le malattie sonodue, contagiose, epidermiche e funeste per la società: la prima è la diarreaverbale; la seconda è la stitichezza mentale”. Nonostante siano trascorsioltre 2000 anni la gente continua a vomitare parole senza pensare o sape-re di ciò che asserisce con fervente convinzione.

Tonino Carneri

LO ZIBALDONE

CALABRESE PER CASO Aveva ragione Cicerone

Alessio lascia la Calabriaperchè invivibile

La disamina del Direttore Generale di Bankitalia sulla questione meridionale

“Se sempre piùgiovani calabresi

approdano ad altri lidi è

colpa della mancanza di

volontà di chiavrebbe dovuto

guardare avanti enon solo fermarsial comodo limite

del propriobenessere o

successo personale

ottenuto in un deserto”

Essere connessi è certo una caratte-ristica dei nostri tempi e, in verità,anche una necessità dei nostri giovani

i quali al fascino dell’immediatezza della trasmissio-ne di sentimenti e ansie attraverso la semplificazio-ne digitale sembrano non saper rinunciare.Comunicare, condividere, presentare, rappresentarediventano momenti di vita consumati in una tastieramentre si sta decidendo cosa fare per il propriofuturo lasciando agli altri il compito di capire eriflettere. Leggere, così, all’ombra della stampa checonta su un webzine la lettera di Alessio qualeaddio di un giovane calabrese che lascia la sua terragiudicata “invivibile”, non è certo una novità. Forselo sono i modi, ma neanche questi dovrebbero esse-re così particolari dal momento che mutano solo imezzi e la rapidità di diffusione del pensiero, manon il contenuto. Già, perché rileggendo la letteradi addio di qualche giorno fa ripercorriamo nellenostre menti la lettere di quanti, tanti, troppi, neidecenni del Novecento e in questi ultimi annihanno lasciato tracce di malinconia, di delusione edi rammarico per una terra ritenuta ingenerosa.Madre disattenta, se non assente, nel prendersi acuore le sorti di generazioni di calabresi che hannodeciso di lasciarla per altre destinazioni e per benaltre terre non sempre così distanti dalla nostra.Eppure da questa ennesima, e forse emblematicanella sua manifestazione, dimostrazione di esiliovolontario non ho visto o letto commenti sulle pagi-ne dei giornali da parte di coloro che sono stati, diquelli che lo sono oggi quanto di coloro che vi siapprossimano ad esserlo, responsabili della guidadella regione. Non ho letto risposte, non ho perce-pito sussulti di dignità, non ho visto, se non nellerighe dei social, sentimenti che affermano principi

di solidarietà o che in tutta sincerità si riconoscanocolpe per decidere di voltare definitivamente pagi-na. Ognuno guarda se stesso e, se soddisfatto dellapropria piccola fortuna, non condivide il disagio e lepaure di chi abbandona una regione depauperando-la man mano di intelligenze, di idee, di voglia difare. Credo che a nulla servano pubblicità ben paga-te sul turismo possibile, che poi si riduce ad un solomese, o altre eccellenze che nulla dimostrano senon essere un argine, debole, alla deriva di unaregione che si modella nella sua fragilità proprionelle parole di coloro che l’abbandonano. D’altraparte, chi si è soffermato ad analizzare i flussimigratori dei nostri giovani in questi primi anni delnuovo secolo? Chi ne ha fatto oggetto di valutazio-ne dei motivi, delle capacità potenziali perse, delledestinazioni raggiunte e dei motivi della loro scelta?Neanche le università hanno dedicato tempo edidee non solo per comprendere il fenomeno qualeoggetto di studio e di approfondimento, ma nean-che nel capire il perché della stessa migrazione uni-versitaria che, in fondo, per una regione con tre ret-torati, sa molto di sconfitta. Io credo, come queitanti, molti, che sono approdati ad altri lidi che nonsi tratti di invivibilità di una terra che, nella sua fru-galità, non ha colpe. Quanto di mancanza di volontà- oggi sostenuta da alibi che non hanno più ragionistoriche da macinare a loro favore se non strumen-tali luoghi comuni – di chi avrebbe dovuto guardareavanti e non solo fermarsi al comodo limite del pro-prio benessere o successo personale ottenuto in undeserto. Il risultato, alla fine è uno solo. La decisa econtinua fuga per sopravvivere come persone, comeintelligenze e come …calabresi.

Giuseppe Romeo

I BRIGANTILe pecorelle smarrite

La divisione in classi è storia vecchia. Dasempre l’uomo si è arrogato il diritto diessere migliore di un altro, formando una

società di pecorelle smarrite in cerca di padrone edergendosi quindi a capo branco per guidarle. Dasempre l’uomo è anche in cerca di una guida, per-ché da solo crede di non essere capace di avanzare.È una storia che si ripete da millenni, e pare nonabbia fine. Chissà perché, mi chiedo. Forse perché ascuola ci insegnano le cose sbagliate, a mio avviso,tutte fondate sul consumismo, sulla globalizzazione,sul rispetto di regole che sempre l’uomo ha creatoper regolare se stesso. Non si insegna invece comeguidare se stessi, come elevarsi spiritualmente,come non soccombere ai brutti pensieri, comecrearsi aspettative positive. Va tutto nel senso oppo-sto alla vera natura dell’uomo, che è un essereprima di tutto spirituale. Lo spirito vive dentro uncorpo di passaggio, che presto lascerà, dopo averconcluso questa esperienza che porta al migliora-mento della coscienza. Non mi fido per niente diquesta società occidentale, non mi fido delle bombesante, né di quelle democratiche. Non mi fido diquesto specchio per le allodole che ci siamo creatitutto intorno a noi. Siamo esattamente dove qual-cuno si aspettava che fossimo: caduti nella rete,siamo in trappola. Siamo in trappola a casa nostradavanti a una tv che vomita oscenità, che divulgafalse credenze. Siamo convinti che se lo vediamo intv o se lo leggiamo sul giornale allora bisogna cre-derci. Lasciamo che i bambini si “istruiscano”abbandonandoli davanti a una distruttiva tv.Creiamo pensieri negativi per poi chiedere aiuto albecchino. Non ci hanno insegnato a pensare da soli,a risolverci le nostre cose. Stiamo con la speranzache ogni 4 marzo ci salvino dal baratro. Ma chi puòsalvarci, se non noi stessi? Se smettessimo di guar-dare altrove e dirigessimo lo sguardo verso di noiper migliorarci, avremmo bisogno di questi burattinidi turno? Ci serve solo silenzio e apertura del cuore.Se davvero c’è bisogno di un salvatore, alloradovremmo guardarci allo specchio, per-ché ognuno è artefice del proprio desti-no.

Brigantessa Serena Iannopollo

Provo a richiamare la vostra attenzione sulcontenuto di un articolo apparso su “IlFoglio” del 20 settembre scorso. L’autore è

Salvatore Rossi, attuale Direttore Generale della Bancad’Italia. L’articolo contiene una puntuale ed a trattiimpietosa disamina delle principali differenze, economi-che e sociali, che da sempre attanagliano il Sud se messoa confronto con il Nord del nostro Paese. Mai primad’ora a mia memoria, ma può darsi che mi sbagli, un cosìalto esponente dell’Istituto, peraltro anch’egli meridio-nale , aveva così dichiaratamente manifestato il suo pen-siero su un tema così delicato. Alcuni passaggi dello scrit-to aprono, a mio parere, una singolare finestra interpre-tativa sui mali che hanno sempre afflitto il nostroMeridione. Il lavoro di Rossi si ispira al Rapporto sulMezzogiorno stilato nel 2000 dall’Ufficio Studi dellaBanca d’Italia, di cui lo stesso Rossi è stato per lungotempo ai vertici. Spiccano, nel Rapporto, gli indici trapopolazione e pil prodotto nonché quelli riferiti alladisoccupazione ed alla povertà. Tutti gli indicatorihanno visto ed ahimè vedono il Sud in netto ritardorispetto al Nord Italia ed alle medie nazionali.Quel Rapporto del 2OOO sottolineava inoltre comesiano sempre esistiti flussi di redistribuzione del redditoda nord a sud, corrispondenti al differenziale tra leminori entrate tributarie del Sud (perchè minore è il red-dito pro-capite) e la spesa pubblica che, spalmata in tuttoil paese in modo uniforme a presc indere quindi dal get-tito tributario, dà luogo, di fatto, a quel travaso di risor-se pubbliche dal Nord al Sud Italia, quantificato nel 4per cento del pil nazionale.Secondo Rossi, la gestione di quel travaso ha funzionatopoco e male, a causa di una gestione dei servizi pubblicimolto peggiore al Sud che al Nord, fattore questo chenon ha fatto altro che perpetuare il divario tra le dueparti del nostro paese. E per giunta anzi, quelle risorseaggiuntive si sono difatti trasformaste in macchine infer-nali per produrre ed incentivare corruzione e spreco.Quel Rapporto dell’Ufficio Studi auspicava, anziché ilperpetuarsi del meccanismo di redistribuzione somma-riamente sopra descritto, un utilizzo più efficace deifondi strutturali europei, anche mediante l’applicazionedi meccanismi di incentivo/disincentivo con l’obiettivo di

ridurre il deficit di efficacia tra Nord e Sud. L’assunto eraed è che se i servizi pubblici al Sud funzionano meglio,anche le imprese producono meglio. Salvatore Rossireputa quel Rapporto valido ancora oggi e si chiede dacosa dipende quel differenziale di efficacia dei servizigenerali tra Nord e Sud d’Italia. Individua tre settorinevralgici per la vita sociale di un Paese: l’istruzione sco-lastica, la sanità e la giustizia e rammenta che il confron-to degli indicatori funzionali di dette aree evidenzia ilnetto svantaggio del Sud rispetto al Nord Italia . E ciònon dipende, in alcuna delle aree indicate, da penurie dicarattere finanziario. A titolo esemplificativo, si pensisolo che in campo educativo, mentre al Sud a 10 docen-ti corrispondono 1OOO studenti, al nord lo stesso rap-porto è di 9 docenti su 1OOO studenti. Per gli altri indi-catori la storia non cambia.I “sociologi” attribuiscono quel “gap”, non già pertantoa carenze negli investimenti finanziari verso il Sud, bensìalla minore dotazione al Sud di “capitale sociale”, che haprincipalmente a che fare con il senso civico dei cittadi-ni, con la fiducia verso gli altri e con la partecipazionealla vita comunitaria.Ma la domanda che si pone Rossi al termine dell’amaradisamina è “Ma il capitale sociale di una comunità puòcambiare o è immutabile?”. Qualche spiraglio Rossi loapre. Il “capitale sociale” di una comunità può cambiareanche se è maledettamente difficile. Rossi richiama lasocietà meridionale al senso del dovere ed a compiereuno sforzo nel provare a realizzare quel cambiamento.Ma come? Intanto facendo leva sui segnali di cambia-mento già avvenuti in alcune isole felici dove c’è buonaimpresa privata e buona amministrazione pubblica. Maovviamente devono poi entrare in gioco le politichepubbliche. Perché è certo che se la qualità dei servizipubblici migliora anche l’ambiente civico migliora. Ilgoverno nazionale, quando disegna una politica genera-le, dovrà prevedere quindi incentivi per i singoli funzio-nari locali che fanno bene, e scoraggiare coloro chefanno male, utilizzando strumenti come le riduzionidelle retribuzioni nette, la penalizzazione nelle carriere enello status sociale. L’efficacia di tali misure dipenderàtuttavia dalla continuità temporale, coerenza e vigoredegli interventi. Rossi ricorda che però quelle misure

trovano un limite insuperabile nelle logiche elettorali.Gli incentivi (sussidi, bonus etc) fanno guadagnare voti,ma i disincentivi li fanno perdere. E non viene ovviamen-te colpito il furbetto dirigente che fa male, bensì il gover-no. Esiste difatti un retropensiero che ragiona in questitermini “Oggi è toccato a lui, ma domani potrebbe toc-care a me”….. subire quel disincentivo. Considerazionidi tal genere, afferma Rossi, non possono essere sotta-ciute se si vuol essere realisti, anche se, al termine delragionamento, non esclude la possibilità che venga rag-giunta una soluzione di compromesso. Non lascia dubbidi interpretazione quando invece afferma che la lottaall’illegalità deve essere affrontata dalla politica concoraggio e determinazione. Al Sud, in particolare l’abu-sivismo e la corruzione sono molto più presenti che nonal Nord e l’irrogazione di sanzioni serie e sistematiche,sia penali che civili, deve essere applicata con vigore.Rossi rammenta, tra le fconseguenze di quei mali, iboschi incendiati dolosamente nel corso delle stagionicalde o le morti causate da smottamenti o terremoti chenon dovrebbero esserci. Il successo del Sud quindi, aparere di Rossi, non è solo di carattere economico, bensìpolitico, sociale e culturale. E conclude affermando cheesistono da un lato le analisi serie, intrise anche di dubbi,che utilizzano però dati attendibili e che si servono diindagini statistiche ed altri strumenti scientifici inconfu-tabili. Dall’altro lato esistono i proclami e le urla urlate.Occorre liberarsi di questi ultimi, esclusivamente effime-ri ed illusori. Le prime richiedono tempo, intelligenza edatteggiamento critico. Solo puntando su di essi, il Sudpotrà un giorno “sorgere”.Le considerazioni svolte da Salvatore Rossi non possonoche essere condivise. Gli indicatori ripresi dal Rapportodell’Ufficio Studi della Banca d’Italia riportano datiinconfutabili. Se si volesse tuttavia completare il quadrod’analisi, occorrerebbe discutere di altri fattori, chehanno ad esempio a che fare con la natura, anche anti-ca, della gente di Calabria e/ o con i meccanismi di fun-zionamento che hanno prodotto l’attuale macchinaburocratica e determinato la qualità dell’attuale dirigen-za degli apparati pubblici.

Ernesto Campiti

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VITIS DOMESTICA L.FAM. VITACEE

Nel settembre del 2010 fui contattato daSergio Guidi, dirigente dell’Arpa EmiliaRomagna che aveva visitato un miocampo di salvataggio di viti della provin-cia di Reggio Calabria e mi propose di

partecipare ad un’esposizione di frutti di piantein estinzione ,con quelli della Locride, che sisarebbe tenuta a Roma nel palazzo dellaProvincia, ospiti della giunta Zingaretti.Accettai e mi preparai alla partenza che fu noncerto una passeggiata in quanto ero appesantitoda due enormi scatoloni di cartone di circa tren-ta chili ognuno di peso e da una valigia con glieffetti personali.Guidi mi aveva pregato di farmi aiutare da qual-che dirigente della provincia di Reggio cheavrebbero potuto pagarmi un corriere veloce cheavrebbe portato gli scatoloni pieni di frutti delgermoplasma calabrese, in quanto essi avrebbe-ro fatto pubblicità alla Calabria tutta.Mi recai alla provincia e feci le mie proposte aqualcuno, dopo ore di anticamera, che mi ascoltòcon atteggiamento schifato , sentendo parlare dibiodiversità , e mi ritenni fortunato quando miallontanai a bocca asciutta , ma senza aver rice-vuto dei calci nel fondo schiena.Il viaggio fu un calvario in quanto, partendo daBrancaleone dovetti cambiare treno prima aReggio e poi a Villa S. Giovanni, dove salii fati-cosamente su un treno da cui scesi su un marcia-piedi della stazione Termini a Roma.Non esisteva ormai più un servizio addetto aibagagli per cui mi stavo preparando a trascinarei miei fino ai taxi, ma per mia fortuna comparveuna donna rumena che faceva servizio abusivocon un suo carrellino personale e così risolsi ilmio problema, per cui in poco tempo arrivai aPalazzo Valentini, sede della Provincia.Vi arrivai prima di Sergio Guidi e nell’attesa mimisi ad osservare con molta attenzione la colon-na traiana che è situata nella parte opposto dellafacciata della sede della provincia, a ridosso pergiunta.Essa era stata voluta dall’imperatore Traiano peresaltare la conquista della Dacia, attualeRomania, nelle dure campagne che costaronoanni di guerre ( 101-106 d.C.) contro i valorosiDaci guidati dall’eroico Decebalo, che quando fusconfitto preferì suicidarsi per non cadere nellemani dei romani.Quando arrivò Guidi cominciammo ad allestire itavoli per l’indomani, quando sarebbe stata aper-ta la mostra dei frutti, che sarebbe durata duegiorni; fu un successo e fu prorogata di alcunialtri.Il tavolo più ammirato fu quello calabrese e fuvisitato con attenzione da Vanna Forconi, presi-dente dell’ISPRA, la quale volle visitare laCalabria ed arrivò ai primi di dicembre ed il suodesiderio fu quello di visitare i “ giganti” diPietra Cappa, ossia i castagni millenari piantati

nel periodo bizantino dai monaci basiliani, rica-denti nel comune di San Luca.Aveva nevicato abbondantemente ma nonostan-te ciò la dott. essa Forconi non rinunciò all’ideadi visitare il bosco di castagni millenari e la guidafu Totò Pellegrino presidente ed animatore di“Gente in Aspromonte “ l’0rganizzazione che sioccupa di evidenziare con gite guidate le caratte-ristiche più notevoli della montagnaCalabrese.Visitammo i “giganti” con la neve che arrivavaoltre i ginocchi e Vanna Forconi restò tanto esta-siata che programmò per il Quaderno dell’Ispra2012 la partecipazione congiunta della Calabriae del Trentino Alto Adige.Il Quaderno fu edito dall’ISPRA, con la parteci-pazione anche dell’ARPACAL , del prof.Giovanni Spampinato della Mediterranea diReggio Calabria, dell’UNICAL ed addirittura,per la sezione Alto Adige anche del prestigiosoIstituto Agrario di San Michele all’Adige e delCentro di Sperimentazione Agraria e ForestaleLaimburg.I testi sui fruttiferi, per la sezione Calabria furo-no curati in prevalenza dalla Dott. esse Caloiero, Odoguardi e anche dal sottoscritto che sioccupò anche delle notizie storiche riferite allaCalabria.Durante la visita in Calabria la dott. essa Forconiebbe modo di visitare l’ulivo del Krisma nell’or-to della palazzina dei ferrovieri a Ferruzzano erestò tanto stupita dalla fantasmagoria delle sueulive candide che assieme al dirigente dell’ARPAEmilia Romagna Sergio Guigi organizzò ladonazione di un ulivo del Krisma ai GiardiniVaticani che fu portato dalla Calabria alVaticano appunto nel dicembre 2011 da me.Invece durante l’esposizione dei tavoli a PalazzoValentini, i visitatori ammirarono i frutti dimen-ticati e l’ultimo giorno , gli ultimi, assaggiaronotutti i grappoli delle decine di varietà d’uve pre-sentate, riducendoli in graspi.Fra gli altri c’era un grappolo della Delicante diFerruzzano, qui rappresentata, che avevo recu-perato in una vigna abbandonata alla fine deglianni 50 del 900 e la vite che lo aveva prodotto erastata allevata a pergola e per questo si era salva-ta dall’estinzione; di essa sopravvivono ormaisolo dieci viti che sono collocati nel mio campodi salvataggio a Ferruzzano.Quando la viticoltura era florida a Ferruzzano,alcuni agricoltori avevano cura di piantare nelleproprie vigne molte viti di Delicante con cuiavrebbero prodotto in purezza un vino particola-re, molto delicato, morbido e fruttato ed il viti-gno era stato denominato nei termini suddetti ,oltre che per la delicatezza del vino ricavato,“femminello” ossia delicato come una donna,anche per quella dei grappoli, costituiti da aciniradi, talvolta quasi sferici o subovali; i suoi graspierano teneri e delicatissimi, quasi candidi.

Antonino SigilliOrlando Sculli

GIUDIZIARIACONVERSANDO

Voti e “locali”di ‘ndranghetain Lombardiadel 416 bis

Non c’è niente da ridere, vi avviso. Il 31 gennaio scorso, Studio Aperto (il “tg”di Italia1), dà, tra le altre energizzanti notizie di cronaca nera, quella del ritro-vamento del corpo di Pamela Mastropietro. Per le poche che non lo sapesse-

ro, la giovane è stata smembrata e i suoi resti chiusi in due trolley, abbandonati nellecampagne del maceratese dall’uomo che l’haammazzata, che per ironia del destino, di nome faInnocent. A seguito dell’assassinio di Mastropietro, quel talLuca Traini ha poi sparato su dei giovani neri a

Macerata. Innocent che uccide, Traini che traina il carro del razzismo, a quanto pareormai inarrestabile. Febbraio non è iniziato bene. Con piglio hitchcockiano, “Studio Aperto” mostra gli omini con le tute bianche dellascientifica, tanto simili alle scene finali di “E.T.”, tirarsi dietro i due trolley. Due vali-

ge scure, con i bollini delle vacanze e gli adesivi con “I love Dubai”. Sì, ma non è “Lafinestra sul cortile”, e quel tizio non è un attore, è un assassino, anche se di nome faInnocent. E questo non è un film di Hitchcock, ma è la realtà. In quelle due valigenon c’era la signora Thorwald, ma una ragazza di appena diciott’anni. La vista delledue valige non è orrorifica di per sé: sono due valige. È ciò a cui è alluso, che nonvediamo, a sollevare l’orrore (e Hitchcock lo sapeva bene). Non è stata una svista o una leggerezza: quelle due valige sono state mostrate per duesecondi, ad arte, per far sgorgare un senso di naturale disgusto, dolore, orrore e scon-volgimento. La cronaca va bene. La cronaca nera va bene. L’orrore no. Il giornalismo non è“Criminal Minds”. A tal proposito la vostra Vera ha scritto all’Ordine dei Giornalisti, da cui è certadi non ricevere alcuna risposta.

Nessuno vuole i voti delle ’ndrine.È ovvio. Quasi banale. I “voti”degli “uomini d’onore”, quelli chesono rifiutati “ a prescindere”,

non si trovano solo nella “periferica” Calabriama anche dove si vota per i candidati del CentroNord Italia.Questa settimana ricordiamo ai lettori che lecosche della ’ndrangheta possono avere voti, equindi sostenere candidati, in alcune localitàdella “Lombardia”.Dagli esiti investigativi della Procura dellaRepubblica di Milano, Direzione DistrettualeAntimafia, confluiti nell’operazione “Infinito” sitrova descritta la struttura 'ndranghetista comeorganizzata in un'autonoma associazione, deno-minata "La Lombardia", che provvede al coordi-namento delle locali denominate Milano,Cormano, Bollate, Bresso, Corsico, Legnano,Limbiate, Solaro, Pioltello, Rho, Pavia, Canzo,Mariano Comense, Erba, Desio e Seregno; e,indipendentemente dalla partecipazione ad unasingola locale, tutti gli Imputati di quel procedi-mento penale, gran parte definito in Cassazione,sono accusati di avere fatto parte dell'associazio-ne di tipo 'ndranghetista denominata "LaLombardia".Sempre secondo l'ipotesi accusatoria tale asso-

ciazione mantiene autonomia da quella che puòessere definita la "casa madre" calabrese, pur inpresenza di riconosciuti legami organici tra i sog-getti operanti in territorio lombardo e quellifacenti capo a quest'ultima e pur postulandosil'inserimento de "La Lombardia" in una strutturadi riferimento, i cui organi provvedono al coordi-namento delle attività complessive e degli assettidelle autonome articolazioni territoriali.Del resto, anche la Suprema Corte ha avutooccasione di soffermarsi su questo particolarefenomeno di organizzazione dell'associazione dicui all'art. 416 bis c.p., affermando che "la conno-tazione mafiosa o camorristica di un’associazioneper delinquere inerisce al modo di esplicarsi del-l'attività criminosa, e non già al luogo di originedel fenomeno criminale, sicché è irrilevante che,sia pure a fini strategici, la stessa possa avere deicollegamenti con la "casa madre" di riferimento,quali la mafia, la camorra o la "ndrangheta".Del resto l'associazione ex art. 416 bis c.p. può,invece, anche essere diretta a realizzare, semprericorrendo alla forza d'intimidazione del vincoloassociativo e della condizione di assoggettamen-to e di omertà che ne deriva, taluno degli altriobiettivi indicati dalla norma medesima, fra iquali anche quello, assai generico, costituitodalla realizzazione, di "profitti o vantaggi ingiustiper sé o per altri". E questo in Calabria come inLombardia. E come in alcune indagini “calabresi” anche“giù” al nord si è registrato un pranzo "elettora-le" che si è svolto presso un ristorante al fine dipresentare e sostenere la candidatura di un sog-getto alle elezioni comunali di ColognoMonzese.C’è stato anche un appartenente alla ’ndranghe-ta, tale M.V., quale elemento di vertice era legit-timato a partecipare ai summit de “LaLombardia” nei quali si decidevano le strategie,gli equilibri relativi alle locali e si nomina il rap-presentante generale; intrattenere rapporti conesponenti politici locali e che, “inoltre crea unmovimento politico per partecipare alle elezioniamministrative del 2010 del comune di Bollate alfine di garantire a sé e ad altri associaticommesse pubbliche nel settore edilizio”.

Una sfilata di eccel-lenze calabresi alla

volta di CasaSanremo Vitality’s, l’hospitality,

giunta ormai alla sua undicesimaedizione, realizzata da Gruppo

Eventi e nata da un’idea diVincenzo Russolillo e Mauro

Marino. Otto giorni, da domenica4 fino a sabato 10 febbraio 2018, di

protagonismo e promozione peraziende, associazioni ed enti localiche hanno esibito, in un sunto di

sapori, immagini e spettacoli, l’es-senza della terra dei Bronzi e delCodex. Ma cosa ha inebriato legiornate a CasaSanremo? Sulle

tavole della kermesse sanremeseinfatti non potevano mancare i

capisaldi dell'enogastronomia cala-brese: il vino e l'olio. Due elementiche richiamano le nostre forti radi-

ci magnogreche e che sono allabase della dieta calabrese. A con-

segnarle al palato la iGreco, storicaazienda cariatese, certamente tra

le realtà produttive più prestigioseche oggi esprime la nostra regione.Ma il Palafiori si è saturato mirata-

mente di Calabria venerdì 9Febbraio durante la giornata di

protagonismo, con uno showcooking durante il quale sono statipreparati, dal master chef Pietro

Tangari, in arte Pedro’s, la pizza abase di pancetta, mozzarella, pata-

te e provola silane, con glassa diclementine, che si è potuta degu-stare con il rosato “Savù” dellecantine iGreco o anche con unparticolare succo di clementine

prodotto dall’azienda Clemì; e poii filei, la pasta tipica calabrese, con

gamberetti dello Jonio, carciofilocali, fonduta di provola silana e

polvere di liquirizia, servito con unaromatico bianco “Filù” sempre

della iGreco. Nell'eccelso contestodella settima-

na dellamusica e

delFestival

dellacanzo-ne ita-liana

le pre-liba-tezzecala-bresi

sono riu-scite, anche

stavolta, a farcantare le papille

gustative della Cittàdei Fiori.

Sonia Cogliandro

La Calabriain vetrinanella Cittàdei Fiori

I FRUTTI DIMENTICATIDelicante di Ferruzzano

VERA DONOVAN SAYS

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"Il senso di questo libro è mettere assie-me l'amore per la cucina, per i luoghi,per le pietanze, per le primizie, per i pro-dotti della terra. Pensiamo ai pomodoridi belmonte o alle patate della sila oalla cipolla di Tropea o allo spada dellostretto di cui Pinuccio ci racconta -prima di una memorabile ricetta - la sto-ria antica, anzi, antichissima. E c'èanche la Calabria che rischia di scom-parire, che ricordiamo ma che a trattiresiste [...] sarà cucina antica, masarebbe un crimine perderla, dicePinuccio. Ed è questo il senso del librosaporito che andrete a leggere. Anzi, agustare!". (dalla Prefazione di Filippoveltri)

TITolo lIbRo: TRACCE dI CuCInA dICAlAbRIAAuToRE dEl lIbRo:PInuCCIo AlIACATEgoRIA: CuCInACAsA EdITRICE: CITTà dEl solEEdIzIonIPREzzo € 15,00

“lIbRI

la grecia ha passato all'Europa l'idea dirazionalità come discussione critica. manon fu la grecia a passare all'Europa isuoi dei. Il dio delle popolazioni europeeè il dio della bibbia e del vangelo, è ildio che relativizza il potere politico e,insieme, desacralizza, "mortifica" lanatura rendendola disponibile. la laicitàdello stato, laico perché non più assolu-to; e la secolarizzazione, con una naturanon più sacra e una Terra abitata dauomini fallibili: sono due realtà stretta-mente connesse al messaggio dellabibbia e del vangelo. Per questo non sipuò dare torto a Th. s. Eliot quandoafferma che "se il Cristianesimo se neva, se ne va tutta la nostra cultura. Eallora si dovranno attraversare moltisecoli di barbarie".

TITolo lIbRo: l'InvEnzIonECRIsTIAnA dEllAlAICITàAuToRE dEl lIbRo:dARIo AnTIsECATEgoRIA: sAggIsTICACAsA EdITRICE: RubbETTInoPREzzo €12,00

Come un "artigiano creativo"Fernando muraca ha approfonditola ricerca culturale mettendola aconfronto con la prassi del suo lavo-ro di regista, scrittore, pedagogo.Abbiamo deciso di pubblicare que-sto breve saggio come un dono aigiovani che, interrogandosi sul lorofuturo, cercano di conferire alla per-sonale ricerca artistica una direzio-ne di valore. l'autore ci racconta isegreti del suo metodo e ci fa cono-scere i privilegi e le sfide di chitenta, con tutto il cuore, il camminoverso un'opera d'arte.

TITolo lIbRo: lA sTRAdA CAmmInACon mEAuToRE dEl lIbRo:FERnAndo muRACACATEgoRIA: sAggIsTICACAsA EdITRICE: lARuFFA EdIToREPREzzo €12,0o

Quando Carnevale eratutta un’altra storia

Il Carnevale travolge la provincia

Ilprimo vestito confezionato per carnevale cheebbe mia madre fu di fatina. La nonna le dice-va “È di regina, non di fatina”, ma dalla descri-zione dell’abito non sono riuscita a isolare deglielementi che possano escludere l’una o l’altraipotesi. In genere mia madre veniva vestita dasuo padre con vestiti cuciti dallo zio Oreste,

preside di un liceo, che pare cucisse i vestiti di carnevale atutti i bambini di Nicotera. Con vecchi vestiti, forbicioni, varie pezze, tela indiana ven-duta da un mercante ebreo, chiamata “tela amara”, e l’au-silio di una macchina da cucire a pedale, lo zio Oreste sfor-nava costumi di cavaliere errante, di re, di regina, di fante,di contadino, di vecchio, di marajà, indiani d’America,pistoleri e sceriffi, e tutta una sequela di personaggi uscitidalle vecchie fiabe italiane e dai fumetti dell’epoca. I bambini venivano presi in mucchio e messi sui carri.Parliamo di carri di legno, con le ruote, trainati da quell’a-nimale fantastico noto come “bue”. Maschi e femmineerano mescolati, e a seconda del personaggio principale delcarro, il capocarro annunciava: “Il carro del marajà! Potetevenire a prendere le caramelle, la frutta, i biscotti, la frut-ta!”. Era frutta vera, erano biscotti veri, non Mulino Bianco,che venivano dati a chi accompagnava il carro nella sualenta marcia. Ogni bambino faceva qualcosa di particolare, ad esempio(testuali parole): “ ’ u figghiu di Ciccu ‘u Pupu suonava lafisarmonica”. Non mancavano mai il “carro della fioraia” e quello delpasticcere, e sia dolci che fiori venivano regalati largamente(senza licenza per la somministrazione di cibi e bevande). Il mondo rappresentato era variegato, comprendeva perso-naggi inventati, aristocrazia, clero, esponenti di varianobiltà, del popolo e degli artigiani. Il corteo raggiungeva piazza Santa Caterina, i bambini scen-devano, e iniziava una festa con musiche, recite, scenette dacommedia d’arte. Il carnevale finiva con recite a casa del cugino di miamamma, Mimmo Proto, il quale era proprietario del teatrodi Nicotera. Mia mamma era già abbastanza grande quando le fu messodavanti il primo costume confezionato, e aveva abbastanzasenso critico per non credere che fosse un vero costume difatina, tanto più che la madre le diceva che era da regina. Senon c’era un assemblaggio di vecchie pezze e un trucco fattocon cerone e colori, mia mamma non riusciva a sospende-re l’incredulità e a immaginarsi come una regina, una fatinao un marajà. Molti di noi, nati tra i Settanta e gli Ottanta, hanno foto cheli immortalano travestiti da cose improbabili. Nella famigliadi mio padre erano leggendarie le maratone delle zie percomporre fantastici costumi per nipoti e figli. Luna, semafo-ro, cartello stradale. Si stava in piedi anche la notte per cuci-re e incollare, perché il costume non si rompesse e fosse

abbastanza solido da resistere agli urti delle sfilate. Il costume più interessante che ricordo fu quello di unragazzo che si era travestito da “Corvo”. Erano i Novanta,iniziava a diffondersi il cosplayerismo, il nostro immagina-rio collettivo si era decisamente spostato da Calvino aHollywood. Però con un una maglietta nera bucata e un po’di bianco in faccia, una camminata spavalda, quel ragazzoera riuscito a battere tutti in quanto a inventiva e “costozero” dell’operazione. Quel giorno io avevo una tuta di Star Trek TNG, quellaazzurra, del settore scientifico, per capirci (tanto lo so chenon mi capite). Era costata centomila lire. Avevo anche untricorder e un phaser edizione deluxe, con suoni e lucine.Altre centomila lire. E quel tipo con un lupetto bucato aveva stracciato tutti noi.

Lidia Zitara

Si respira forte l’aria di carnevale, nel nostro comprensorio.Dopo la manifestazione di giovedì pomeriggio che, a Canoloha affiancato giochi, musica, balli, trucca bimbi e filastrocchea un ricco buffet di prodotti allegorici e la sfilata dei carri inprogramma nel pomeriggio di ieri a Locri, la grande festa con-tinua tra i Comuni della Valle del Torbido dove, tra il pomerig-gio di oggi e martedì grasso, Gioiosa Ionica e Grotteria si colo-reranno di carri, maschere e vestiti contagiati dai balli travol-genti dei Gioiosa Dance, del gruppo Agesci e di tanti altriancora. Anche Portigliola, dopo l’appuntamento “introdutti-vo” della scorsa settimana, propone questo pomeriggio, a par-tire dalle ore 15, una sfilata di carri allegorici che termineràcon lo spettacolo di Luca Lombardo, trasformista mago eClown. Avete voglia di fare qualche chilometro in più pervedere qualcosa di diverso? Vi viene incontro il Comune diCinquefrondi che, dopo il successo dello scorso anno, ripropo-ne il Gran Carnevale Cinquefrondese che, a partire da questopomeriggio, proporrà la sua personale versione della sfilata dicarri allegorici, l’animazione offerta dai ragazzi del ServizioCivile e un concorso per premiare la maschera più originale in

attesa della rappresentazione tradizionale della “Morte delCarnevale”, prevista per la sera del 13 febbraio. Per chi si trovadalle parti di Reggio Calabria, invece, presso la stazione FS diSanta Caterina avrete la possibilità di trascorrere un carneva-le “più acculturato” grazie alla mostra di Adele Canale“Carnevale: una storia, tanti colori”, organizzata nell’ambitodella rassegna “Arte in Stazione”. Non pensate che la visitaalla mostra sia esente da una sezione dell’iniziativa godereccia:questa sera, infatti, presso la Sala museo “Il Ferroviere”, sisvolgerà un ciclo di iniziative imperniate sulla degustazionedegli spaghetti di carnevale e dei dolci tipici della tradizione, acominciare dalle chiacchiere castagnole offerte da una pastic-ceria reggina. Anche quest’anno, insomma, una settimanaall’insegna dello svago e della spensieratezza dedicata nonsolo ai bambini, ma anche alle loro famiglie e, più in generale,a tutta la gente del nostro territorio, che potrà così godersi ilfrutto della collaborazione tra i comuni, ragazzi volenterosi ele associazioni territoriali.Buon carnevale a tutti!

Jacopo Giuca

C'è stato un tempoin cui con vecchivestiti, forbicioni,

varie pezze emacchina da

cucire a pedale sisfornavanocostumi di

cavaliere errante,re, regina, fante,

contadino, marajà,indiani d’America,e tutta una sequela

di personaggiusciti dalle vecchiefiabe italiane e dai

fumetti. E poi cisono stati gli anni

del cosplayerismo,quando il nostro

immaginariocollettivo si spostò

da Calvino aHollywood.

Con un una maglietta nera bucata e un po’ di bianco in faccia,

un ragazzo travestito da “Corvo”era riuscito a battere tutti

R11 FEBBRAIO- 16 Attualitàwww.larivieraonline.com

Lidia Zitara travestita da coniglietta

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Con la disaffezione alla politica alimen-tata negli ultimi anni dai partiti storici,circa 100mila persone operati nelle piùimportanti associazioni di volontariatohanno deciso di fondare il “PartitoValore Umano”, un movimento fondatoda individui che entrano in contatto ognigiorno con le difficoltà della società civilee che, per questa ragione, più di altrisono a conoscenza delle reali necessità eistanze dei nostri territori.In qualità di presidente regionaledell’Associazione Nazionale di AzioneSociale e forte di un’esperienza politicaventennale mai tradotta in una candida-tura a causa della distanza che ancoraoggi intercorre tra i vecchi partiti e lapolitica, ho voluto aderire a questo pro-getto nazionale, accettando le cariche divicepresidente nazionale del partito e dicapolista del Collegio Calabria in vistadelle elezioni del prossimo 4 marzo.Anche se ci affacciamo per la prima voltasul panorama della politica nazionale,non abbiamo i finanziamenti delle nostrecontroparti storiche e la simpatia deimass media, oggi vi chiedo di dare fidu-cia a un progetto costituito da personeche vengono dalle vostre stesse realtà ter-

ritoriali e che, conoscendo i vostri bisognie le vostre necessità, sapranno come indi-rizzare al meglio i propri sforzi affinché visiano date risposte concrete.Non credete che il raggiungimento dellasoglia di sbarramento sia un ostacolo pernoi. Studiando il “Rosatellum” meglio dicome fatto dai grandi partiti, abbiamorealizzato di poter raggiungere il 3% conalmeno 12mila voti in ognuno dei 63 col-legi plurinominali, un risultato più che aportata soprattuto in relazione allanostra presenza fisica sul territorio. Lanostra capacità di stare al fianco dei biso-gnosi, di ascoltare quella parte di eletto-rato che non va a votare, che è scontentao indecisa, rende infatti il nostro agirequotidiano il miglior salotto televisivoattraverso il quale promuovere la nostraazione sociale e partitica. La nostra pre-senza nelle vostre vite 365 giorni l’anno(e non soltanto una volta ogni 5 anni) acausa della natura sociale del nostrolavoro, ci rende la migliore espressioneche i territori possano avere inParlamento. Il mio senso di appartenen-za alla Locride mi rende rende l’unicocandidato del nostro comprensorio ingrado di giocarsi davvero le elezioni, per-ché le mie controparti sono distanti dallanostra terra centinaia di chilometri, ele-mento che le rende lontane non sologeograficamente, ma anche ideologica-mente.Il 4 marzo potremo finalmente avere unarappresentanza che cammina unita perperseguire l’unico scopo di rappresenta-re i bisogni delle persone più disagiate.Avvieremo un lavoro sinergico che por-terà avanti un programma innovativo, ingrado di presentare idee rivoluzionariegrazie all’apporto di tanti esperti deidiversi settori economico-finanziari chehanno deciso di aderire al nostro pro-gramma. Abbiamo scelto di camminareda soli perché la costruzione di un doma-ni migliore passa dalla rottura con il pas-sato.Ma per realizzare questo progetto ciserve il tuo aiuto…

Gianfranco Sorbara

Ho deciso di candidarmiperché sono figlio di que-sto territorio, lo amo dasempre e sento la neces-sità di rispondere alla suarichiesta di aiuto.L’importanza della miacandidatura risiede pro-prio nel mio essereespressione di questocomprensorio, che datroppo tempo non è rap-presentato adeguatamen-te nei Palazzi di potere.Proprio perché nato e cre-sciuto nella Locride, vivoda sempre i suoi problemiin prima persona e, perquesta ragione, conoscoalla perfezione le richiesteche i miei concittadiniquotidianamente vorreb-bero avanzare ai nostrirappresentanti. Credo che

attraverso l’ascolto e ilconfronto diretto con l’e-lettorato si possa final-mente intraprendere unastrada che permetta direalizzare una volta pertutte le potenzialità ine-spresse del nostro territo-rio, motivo per il quale miimpegnerò con grandissi-ma tenacia nell’esaltazio-ne della legalità, della giu-stizia e della sicurezza cheanche nella Locride pos-sono essere espresse adaltissimi livelli. Se riusci-remo a realizzare tuttoquesto daremo una voltaper tutte ai nostri giovanila possibilità migliore discegliere di crescere, vive-re e lavorare nella propriaterra. Ora dipende da te!

Il “Partitovalore umano”

è un movimentofondato da

individui cheentrano in

contatto ognigiorno con

le difficoltàdella società

civile e che, perquesta ragione,più di altri sono

a conoscenzadelle realinecessità

e istanze deinostri territori.

“la nostra presenzanelle vostre vite 365 giorni l’anno ci rende degli ottimi rappresentanti”

nella foto in ordineAmato maria Concetta

Aversa FrancescaCurcio grazia

Caruso Achillegianfranco sorbara

Aversa giuseppe

Rappresenterò la locride nei Palazzi di potere

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Con la disaffezione alla politica alimen-tata negli ultimi anni dai partiti storici,circa 100mila persone operati nelle piùimportanti associazioni di volontariatohanno deciso di fondare il “PartitoValore Umano”, un movimento fondatoda individui che entrano in contatto ognigiorno con le difficoltà della società civilee che, per questa ragione, più di altrisono a conoscenza delle reali necessità eistanze dei nostri territori.In qualità di presidente regionaledell’Associazione Nazionale di AzioneSociale e forte di un’esperienza politicaventennale mai tradotta in una candida-tura a causa della distanza che ancoraoggi intercorre tra i vecchi partiti e lapolitica, ho voluto aderire a questo pro-getto nazionale, accettando le cariche divicepresidente nazionale del partito e dicapolista del Collegio Calabria in vistadelle elezioni del prossimo 4 marzo.Anche se ci affacciamo per la prima voltasul panorama della politica nazionale,non abbiamo i finanziamenti delle nostrecontroparti storiche e la simpatia deimass media, oggi vi chiedo di dare fidu-cia a un progetto costituito da personeche vengono dalle vostre stesse realtà ter-

ritoriali e che, conoscendo i vostri bisognie le vostre necessità, sapranno come indi-rizzare al meglio i propri sforzi affinché visiano date risposte concrete.Non credete che il raggiungimento dellasoglia di sbarramento sia un ostacolo pernoi. Studiando il “Rosatellum” meglio dicome fatto dai grandi partiti, abbiamorealizzato di poter raggiungere il 3% conalmeno 12mila voti in ognuno dei 63 col-legi plurinominali, un risultato più che aportata soprattuto in relazione allanostra presenza fisica sul territorio. Lanostra capacità di stare al fianco dei biso-gnosi, di ascoltare quella parte di eletto-rato che non va a votare, che è scontentao indecisa, rende infatti il nostro agirequotidiano il miglior salotto televisivoattraverso il quale promuovere la nostraazione sociale e partitica. La nostra pre-senza nelle vostre vite 365 giorni l’anno(e non soltanto una volta ogni 5 anni) acausa della natura sociale del nostrolavoro, ci rende la migliore espressioneche i territori possano avere inParlamento. Il mio senso di appartenen-za alla Locride mi rende rende l’unicocandidato del nostro comprensorio ingrado di giocarsi davvero le elezioni, per-ché le mie controparti sono distanti dallanostra terra centinaia di chilometri, ele-mento che le rende lontane non sologeograficamente, ma anche ideologica-mente.Il 4 marzo potremo finalmente avere unarappresentanza che cammina unita perperseguire l’unico scopo di rappresenta-re i bisogni delle persone più disagiate.Avvieremo un lavoro sinergico che por-terà avanti un programma innovativo, ingrado di presentare idee rivoluzionariegrazie all’apporto di tanti esperti deidiversi settori economico-finanziari chehanno deciso di aderire al nostro pro-gramma. Abbiamo scelto di camminareda soli perché la costruzione di un doma-ni migliore passa dalla rottura con il pas-sato.Ma per realizzare questo progetto ciserve il tuo aiuto…

Gianfranco Sorbara

Ho deciso di candidarmiperché sono figlio di que-sto territorio, lo amo dasempre e sento la neces-sità di rispondere alla suarichiesta di aiuto.L’importanza della miacandidatura risiede pro-prio nel mio essereespressione di questocomprensorio, che datroppo tempo non è rap-presentato adeguatamen-te nei Palazzi di potere.Proprio perché nato e cre-sciuto nella Locride, vivoda sempre i suoi problemiin prima persona e, perquesta ragione, conoscoalla perfezione le richiesteche i miei concittadiniquotidianamente vorreb-bero avanzare ai nostrirappresentanti. Credo che

attraverso l’ascolto e ilconfronto diretto con l’e-lettorato si possa final-mente intraprendere unastrada che permetta direalizzare una volta pertutte le potenzialità ine-spresse del nostro territo-rio, motivo per il quale miimpegnerò con grandissi-ma tenacia nell’esaltazio-ne della legalità, della giu-stizia e della sicurezza cheanche nella Locride pos-sono essere espresse adaltissimi livelli. Se riusci-remo a realizzare tuttoquesto daremo una voltaper tutte ai nostri giovanila possibilità migliore discegliere di crescere, vive-re e lavorare nella propriaterra. Ora dipende da te!

Il “Partitovalore umano”

è un movimentofondato da

individui cheentrano in

contatto ognigiorno con

le difficoltàdella società

civile e che, perquesta ragione,più di altri sono

a conoscenzadelle realinecessità

e istanze deinostri territori.

“la nostra presenzanelle vostre vite 365 giorni l’anno ci rende degli ottimi rappresentanti”

nella foto in ordineAmato maria Concetta

Aversa FrancescaCurcio grazia

Caruso Achillegianfranco sorbara

Aversa giuseppe

Rappresenterò la locride nei Palazzi di potere

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www.larivieraonline.com Rcultura

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INTERVISTA A FRANCESCO TASSONE

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

In un paese con meno di 1000 abitanti, sulcucuzzolo dell’altopiano delle Serre vibonesi,Francesco Tassone, giovane ingegnere, e il fra-tello Luigi hanno fondato la Personal Factory.Qui è stata data alla luce una fabbrica tascabileche ha rivoluzionato il mondo delle costruzioni.Partendo dalla costatazione che i materiali perl’edilizia sono composti per il 98% da sostanzeleganti e inerti come sabbia, cemento, calce -

prodotti reperibili ovunque - e per il 2% da reagenti chi-mici, Francesco Tassone ha creato una piccola macchi-na elettronica, Origami, che consente ai rivenditori dimateriali edili di produrre malte al posto delle grandifabbriche. In casa propria, a km zero. Dopo aver indica-to al computer il prodotto di cui ha bisogno, il rivendi-

tore inserisce cemento e materiale inerte che trova inloco e aggiunge il 2% del composto chimico prodottodai fratelli Tassone. In un’ora la macchina è in grado disfornare una tonnellata di malta, ovvero quanto prodot-to da una fabbrica di grandi dimensioni. Partendo dallaCalabria questo processo edilizio innovativo ha varcatoi confini nazionali imponendosi con forza nei mercatiafricani, dove è in atto una crescita del settore dell’edi-lizia residenziale che deve, però, fare i conti con le diffi-coltà logistiche del territorio.Nel 2006 dà alla luce la sua creatura: Origami. Perchèle ha dato questo nome?La motivazione ufficiale è molto semplice: così come unorigami parte da un foglio e può prendere innumerevo-li forme, allo stesso modo il nostro impianto da pochematerie prime può creare decine di prodotti. Il nomeperò ha altri vantaggi: è comprensibile senza fraintendi-

menti e difficoltà di pronuncia in quasi tutte le lingue edè associato al concetto di perizia in un lavoro artigiana-le. Ha usufruito di finanziamenti regionali, statali o euro-pei per avviare la sua attività?Il progetto per la sua complessità ha avuto una lungagestazione. Il primo prototipo è stato realizzato con unmutuo decennale a tasso agevolato la cui ultima eroga-zione, tanto per constatare l’efficienza dei finanziamen-ti pubblici, è stata erogata lo scorso anno, dopo 10 anni.L’azienda Personal Factory è stata fondata nel 2009 conil primo investimento di fondi di Venture Capital nellastoria del sud Italia. Ancora oggi penso che siamo soloin due in Calabria ad avere attratto investimenti in capi-tale di rischio. Nel 2013 abbiamo fatto un grosso proget-to di ricerca finanziato con la programmazione PONinsieme a ENEA e UNICAL, in cui abbiamo dimostra-

to la fattibilità di malte al 100% provenienti da materia-li da riciclo. Come dimostratore tecnologico abbiamoanche realizzato una piccola imbarcazione in malta adalte prestazioni che rimasta quasi un anno in mare.Sempre in ambito ricerca abbiamo fatto altri piccoliprogetti con il Polo Materiale nel TECHNESTall’UNICAL, e oggi sempre con UNICAL stiamo rea-lizzando un progetto molto avanzato sull’evoluzionedell’impianto (oggi riservato). Siamo stati destinatari ditre Seal of Excellence della commissione europea sulloSME2 e vincitori di una ventina di premi internaziona-li. L’ultimo dal global Tech Tour a Rotterdam.Dopo aver progettato il modello base per produrremalte cementizie, oggi la sua azienda ha creato deirobot in grado di sfornare materiale da design. Comefunzionano?In realtà l’impianto è lo stesso, già dalle origini il siste-

Grazie a Origami, lapiccola macchina

elettronica inventata daFrancesco Tassone, fare

una casa è semplice comefare un caffè.

“Il canto delmare” di RosaPonente:Scampoli disperanza nelbuio

senza affanni, una danza beata tra sospirimalinconici e in cui par di sentire lieve ilcoraggio infuso dal canto del mare.

mgc

Versi semplici ma di generosa musicalità, det-tati dall’anima per descrivere le emozioni e iricordi che bussano al cuore. È una poesiaelegante, dolce, quella di Rosa Ponente, natae cresciuta a Siderno, e che da poco ha datoalle stampe “Il canto del mare”. Eco fedeledegli accenti della tristezza e della gioia attra-versate nel corso della sua vita, la silloge è benarticolata e fa meditare nel suo traslucido cer-care scampoli di speranza nel buio. Una poe-sia pacata, uno scorrere di sensazioni lento e

Al via il KauloniaMusic Festival 2018L'Amministrazione Comunale di Cauloniadà il via al Kaulonia Music Festival 2018, laprima stagione musicale realizzata nelnuovo Auditorium “Casa della Pace AngeloFrammartino” con la preziosa collaborazio-ne dell’A.M.A. Calabria; associazione cheda circa 40 anni opera nel campo della pro-mozione e della ricerca musicale con com-petenza e professionalità sia dal punto divista organizzativo che artistico-scientifico. Irisultati conseguiti in questi anni le hannoconsentito di ottenere il riconoscimentodella personalità giuridica di diritto privatocon decreto del Presidente della RegioneCalabria n. 1581 del 17 novembre 1994 el’accreditamento da parte del Ministerodella Pubblica Istruzione, quale soggettoqualificato per la formazione del personaledella scuola. Proprio l’attività di promozionee distribuzione concertistica, nonché scienti-fica e di ricerca sul patrimonio musicale conproduzioni editoriali, discografiche e musi-cali, che hanno riscosso lusinghieri apprezza-menti nei più qualificati ambienti accademi-ci nazionali e internazionali, hanno permes-

IN BREVE

La fabbrica tascabile calabrese che ha rivoluzionato il mondo dell'edilizia

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ma è nato per produrre prodotti da design in polvere.Per avere un’idea: il Vanke Pavillion all’EXPO e laNuvola di Fuksas sono stati realizzati con i nostri pro-dotti. Il motivo sta nelle basi del principio PersonalFactory. Per fare un prodotto di design ho bisogno diuna tecnologia che permetta la più bassa contaminazio-ne tra processi, la più elevata qualità del materiale, inpiccole quantità il più vicino possibile all’utilizzatorefinale del bene. Un poco come succede quando com-pro una pittura colorata in un rivenditore o colorificio.L’idea è uguale solo che applicata al mondo “polveri”riguarda l’intero processo.Sta già pensando a nuove macchine da impiegare nellaproduzione di smalti per rivestimenti. Sarà possibileprodurre rivestimenti sul posto grazie a una capsula, lostesso principio delle macchinette del caffè. Ci spieghimeglio...È già così per tutti i nostri clienti. La Personal Factory èfornitrice di una soluzione integrata fatta di un impian-to robotizzato - meccanica, elettronica e software - iltutto realizzato a Simbario e di una consumabile chimi-co, “le capsule”, che rappresenta circa il 2% del prodot-to finito, che è sempre realizzato in un secondo stabili-mento a Simbario. Il cliente si procura in loco le mate-rie prime “povere”: sabbia, cemento, calce, gesso etc. Inizialmente si è posto la domanda se crescere o resta-re in Calabria. Crescere restando in Calabria non èpossibile?Non è un’idea, è una costatazione. Comprovata daqualsiasi dato statistico. Noi non siamo né turismo, néagroalimentare ma produciamo alta tecnologia di pro-

cesso - meno del 1% del nostro fatturato è realizzato inCalabria. Quindi non abbiamo nessun vantaggio “ter-ritoriale”. La crescita industriale, robusta, non è fruttodella semplice capacità del singolo ma della competiti-vità di un ecosistema. Fino a un certo punto si compen-sano queste mancanze con il lavoro individuale, oltreun certo punto c’è un tetto di cristallo. Se io oggi voles-si assumere un disoccupato cronico, magari semianal-fabeta, che già potrei pagare pochissimo, ho un venta-glio di agevolazioni fiscali enormi. Se voglio assumeremanagers di esperienza che servono a far crescere l’a-zienda devo prevedere almeno il 30% in più che inBrianza. Bisogna, poi, considerare che quelli bravi nonsi spostano con famiglia a seguito, dal momento che ilpronto soccorso più vicino è l’aereoporto di LameziaTerme. A che scuole mandano i loro figli? I territoricompetitivi hanno la capacità di attirare talenti. Hannobanche e infrastrutture che funzionano. Quali sono gliasset forti che oggi la Calabria ha per essere competiti-va?Qualche anno fa in un’intervista a Repubblica hadichiarato: “La Calabria è marcia a tutti i livelli, dalconsiglio regionale all’usciere. È ancora di questa opi-nione?Il difetto delle democrazie è che nonostante tutto sonorappresentative. Per cui sono una fotografia, magarisbiadita e un poco distorta della società. Io ho il sospet-to che siamo contro la raccomandazione, le ruberie,l’inciviltà del vicino di casa. Citando il mio presidente diUnindustria, Colacchio, accettiamo come se nientefosse che ci definiscano e ci definiamo grigi. Se una per-sona, un’azienda è onesta, lavora, paga tasse e contri-buti non si raccomanda, non corrompe è Bianca. Perquesto ha dei diritti che devono essere rispettati intempi certi e deve essere possibilmente premiata. Senon si è così, si è Neri e bisogna usare tutte le forze, l’in-telligenza per perseguire ed espellere dalla società que-ste persone/aziende. Si tollera invece un’immaginedella Calabria grigia, dove chi è bianco prende mazza-te e non ha diritti, chi è nero può stare tranquillo.Siamo una società che non conosce più la differenza tragiusto e sbagliato e invece di fare una rivoluzione pre-tende che la faccia qualcun altro, sperando di salire poisul carro del vincitore. La colpa è sempre di qualcunaltro.Perchè allora è rimasto a Simbario?Quando si avvia un’azienda, si parte da dove si ha qual-che risorsa, un nucleo familiare, i primi collaboratori,etc. L’azienda cresce piano piano non nasce grande estrutturata. Ogni start-up che si rispetti ha bisogno diun garage e il mio si trovava a Simbario. Poi io faccioparte di una minoranza della società estremamenteprivilegiata, faccio un lavoro gratificante per cui possodire di vivere decentemente anche in Calabria. Masono cosciente che non si tratta di opportunità di cuitutti possono godere.

SIDERNO

Questo pomeriggio, alle ore 17,presso i locali della sede di ViaCesare Battisti nº 100, si terrà lacerimonia di inaugurazione dellanuova sede di Forza Italia Siderno,durante la quale saranno presentidiversi esponenti regionali enazionali del partito.

“EVENTIOggi l’inaugurazione diForza Italia

GIOIOSA IONICA

Mercoledì 14 febbraio, alle ore16:30, presso l’Ex CenacoloLetterario di via Garibaldi 28/30,si terrà l’incontro “I giovani el’amore: esperienze di vita”,durante il quale relazionerà ilpresidente dell’AssociazioneNazionale Sociologi DipartimentoCalabria Francesco Rao.

I giovani e l’amore nelgiorno di S. Valentino

GIOIOSA IONICA

Venerdì 16 febbraio, alle ore 16,in contrada Madama Lena 39, siterrà l’inaugurazione dei Localidel Centro diurno per disabili, aiquali parteciperanno le associ-azioni di volontariato, il sindaco diGioiosa Salvatore Fuda e ilPrefetto di Reggio CalabriaMichele Di Bari.

Apre il Centro diurnoper disabili

MARINA DI GIOIOSA IONICA

Venerdì 16 febbraio, alle ore 17,presso la sede di ObiettivoFormazione, in via Nazionale, siterrà la presentazione del libro“Passa la bellezza - Spazio donna”,di Maria Teresa Cipri, che saràpresente per l’occasione.

L’esperienza femminiletra vissuto e narrato

L’azienda dei fratelliTassone è stata fondatanel 2009 con il primo

investimento nella storiadel sud Italia di fondi diVenture Capital, ovvero

grazie all'apporto dicapitale di rischio da

parte di un investitore cheha finanziato la crescita

dell'attività perchèconsiderata ad elevatopotenziale di sviluppo.

Il Futsal ritorna a Siderno

so di realizzare, in stretta sinergia conl’Amministrazione Comunale di Caulonia,una stagione concertistica interessante ecoinvolgente. Caulonia è un paese dalla sto-rica ed importante tradizione musicale e, laprima edizione del Kaulonia Music Festival2018, è il miglior modo per dare un volto alnuovo Auditorium che continuerà a profon-dere soavi note -dopo i concerti di FabioMacagnino, di Mimmo Cavallaro, degli AlfaTime e dell’Orchestra Sinfonica Giovaniledella Calabria. L’obiettivo è quello di spalan-care le porte alla cultura, con una significati-va azione di promozione musicale ospitandoe mettendo in risalto le eccellenti espressio-ni musicali del comprensorio (Arya Sextet,Sound Trip, Ensemble Frascà), regionali(Valentina Costa jazz noir trio, Ensemble ecoro Torre Franca diretto dal MaestroMartin Palmeri) accanto a grandi nomi delpanorama musicale italiano (Nello Salza, latromba del cinema italiano). Si parte conuna farsa carnevalesca in due atti messa inscena dall’Associazione teatrale AmiciFelici, domenica 11 febbraio. Per favorire ladiffusione della cultura musicalel’Amministrazione ha deciso di offrire questiappuntamenti ad un costo accessibile a tutti,rendendo piacevole trascorrere le seratenella Casa della Pace. Sarà l’inizio di unastagione nuova per Caulonia e per i caulone-si.Buona musica a tutti.

A Siderno ritorna ilteatro dopo vent’anni

Ritorna dopo circa 20 anni la stagioneteatrale a Siderno, al Cinema Nuovo, contre spettacoli di nuova produzione. Si parte lunedì 12, alle ore 21 con la com-media “ Quasi quasi m’ammazzo”. Il 22febbraio sarà la volta di “4 passi diCalabria” e il 26 marzo con “Prove aper-te”. Il comune di Siderno e la RegioneCalabria in collaborazione con Diteca (Distribuzione Teatro Sud Calabria) eOfficine Joniche Arti v’invitano a parteci-pare numerosi. Il costo del biglietto è dicinque euro.

IN BREVE

Si è proprio vero, la "Fantastic Five" torna allapalestra "Marconi" di Siderno! Con non pochedifficoltà, dove in tutta la Calabria la situazionedelle strutture è alquanto disastrosa, la nostraSocietà mette in sicurezza (a proprie spese) lapalestra dell'I.T.S. Marconi facendo ritornare ilfutsal a Siderno.Con questo iniziamo a ringraziare la CittàMetropolitana di Reggio Calabria che, almenoburocraticamente, ci ha indicato le linee guidada seguire facendoci ritornare a giocare al chiu-so.Ringraziamo il "Circolo tennis di RoccellaJonica", il "365 Roccella Ionica Futsal" nella per-sona di mister Barba per la disponibilità dimo-strata.I nostri ragazzi della prima squadra e dellajuniores che nonostante i problemi logistici e ledifficoltà non sono mai mancati al loro impegnoe per questo gli va il plauso di tutta la Società.Infine d'obbligo ringraziare i nostri sponsor checi sono stati sempre molto vicini.Finiti i ringraziamenti bisogna raccogliere lenostre ultime forze per mantenere questa cate-goria e finire nel migliore dei modi questa sta-gione.

«QUASI QUASI M’AMMAZZO” ANDRÀ IN SCENA LUNEDÌ 12 AL CINENA NUOVO

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“ANGOLO FOODLA RICETTA: LASAGNE AI CARCIOFI E FUNGHI

Ingredienti per 6 persone: 12 ret-tangoli di pasta all’uovo, 10 car-ciofi, 30 g di funghi secchi, 1 spic-chio d’aglio, 1/2 cipolla, 40 g diparmigiano grattugiato, 250 ml dibesciamella, 1 limone, olio, sale,pepe.

In una ciotola d’acqua tiepida fate rinve-nire i funghi secchi. Tagliate i carciofi aspicchi, metteteli a bagno in acqua esucco di limone. In un tegame scaldatedue cucchiai d’olio con aglio e la cipollatritati, unite i carciofi sgocciolati, fatelicolorire, spruzzateli con acqua tiepida,salate e pepate. A metà cottura unite ifunghi strizzati. Lessate al dente i rettan-goli di pasta, scolateli. Imburrate unapirofila e, a strati alternati, disponetevinell’ordine, besciamella, lasagne, carciofie funghi fino a esaurimento degli ingre-dienti. Terminate con la besciamella e ilparmigiano. Fate gratinare mezz’ora inforno caldo a 180°.

IL COCKTAIL:ANGELO AZZURRO

Ingredienti per una persona: 6parti di Gin, 3 parti di Cointreau,1 parte di Blue Curaçao

Potete preparare questo cocktail siadirettamente nel bicchiere chemediante lo shacker: versate primadel ghiaccio, poi il Gin, il Cointreaue la piccola parte di Blue Curaçao,miscelate bene e un AngeloAzzurro apparirà! Servite adornan-do il bicchiere con una bella, ele-gante elucci-cantecannuc-cia diplasticanera,una fetta dikiwi sul bordo euna ciliegia rossa.

IL DOLCE:MOUSSE DI YOGURT E FRUTTA

Ingredienti per 6 bicchierini da125 gr: yogurt magro 240 gr,panna fresca liquida 160 gr, zuc-chero semolato 80 gr, colla dipesce 8 gr, 12 biscotti secchi (2per bicchierino) muesli di cereali,pesche sciroppate.

Metti in ammollo la colla di pesce in acqua atemperatura ambiente. Versa la panna inuna ciotola e prelevane un paio di cucchiai:scalda al microonde questa piccola quantitàe sciogli al suo interno la colla di pesce.Tienila da parte. Monta a crema la pannarestante (non deve essere soda). In una cio-tola mescola yogurt e zucchero. Uniscipanna semi montata, yogurt con lo zucche-ro e il composto con la colla di pesce e tra-sferisci in una sac à poche. Sbriciola grossola-namente i biscotti sul fondo dei bicchierini,quindi riempi i bicchierini con la mousse alloyogurt e poni tutto a raffreddare in frigorife-ro per un paio di ore almeno. Poni il mueslidi cereali in una ciotolina, taglia a cubetti lepesche sciroppate. Prima di servire aggiungiin superficie i cereali e le pesche.

Direttore responsabile:MARIA GIOVANNA COGLIANDRODirettore editoriale:ILARIO AMMENDOLIACOLLABORATORI:

Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri,Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli,

Tonino Carneri, Sonia Cogliandro

STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce

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Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventiviaccordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite.FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati,non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyrightdiritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessionipersonali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048Siderno

Chiacchiere o Bugie sempre buone sonoLe chiacchiere, dolce da tempo immemoresimbolo del Carnevale, appartengono alpassato di tutti noi, al di là di ogni confineregionale. Sono chiamate Chiacchiere dalbasso Lazio in giù, fino alla Sicilia, inPiemonte e Liguria sono le Bugie e inToscana i famosissimi Cenci

INGREDIENTIRla ricettawww.larivieraonline.com

11 F

EBBRAIO- 21

Disponete la farina a fontana e mettete al centrole uova, il burro fuso, il sale, l'olio e gli altri ingre-dienti e mescolate con la forchetta partendo sem-pre dal centro.Impastate energicamente tutti gli ingredienti finoa creare un impasto morbido, sodo e liscio.Formate un panetto elastico, copritelo con untelo e fatelo riposare a temperatura ambiente per30 minuti circa.Dividete il vostro impasto in quattro o più parti estendete con un matterello una sfoglia sottilissi-ma. Con la macchina per la pasta, invece, potetepassare l'impasto più volte fino ad impostare ilrullo al livello 5.Ottenuta una sfoglia liscia, sottile e dai bordiregolati, adagiate le sfoglie su un piano da lavoroinfarinato e create delle strisce larghe e lunghe 8cm da incidere al centro e, con una rotella denta-ta, ritagliate tante striscioline.Friggete una o due chiacchiere in una padella conabbondante olio di semi bollente.Scolate le chiacchiere con una schiumarola quan-do saranno dorate, adagiatele su un piatto rico-perto di carta assorbente e fatele raffreddare.Cospargetele con abbondante zucchero a veloquando saranno ben asciutte e servite subito.

PREPARAZIONE

Per un vassoio di chiacchiereFarina tipo 00 200 gr Uova 2 intere Sambuca 2 cucchiai Lievito in polvere per dolci puntadi un cucchiainoZucchero bianco 2 cucchiai Olio di semi di girasole 1/2cucchiaio Sale marino un pizzico Zucchero a velo q.b.

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www.larivieraonline.com Rthe blob

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AIO

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MUSICA

Macagnino questa sera a Sidernoper presentare “Candalìa”

Dialogo in musica con FabioMacagnino, questa sera, alleore 18:00, alla libreria

Calliope Mondadori (centro com-merciale La Gru) di Siderno.L’amore, i sogni, le inquietudinidei nostri tempi nel nuovo albumdel musicista di Caulonia:Candalìa, il suo nuovo disco perSveva Edizioni. Le radici cultura-li e musicali, l’evoluzione dellasua ispirazione artistica, illavoro sui testi: FabioMacagnino si racconta attra-verso la sua musica.

Un Alba color BluetteDurante le serate preparatorie al festival diSanremo la nostra Bluette Catteno ha inter-cettato e prontamente intervistato AlbaParietti, aggiungendo un’ulteriore nota dicolore alla città dei fiori.

Calciatori per pas-sionePeppe Monteleone,Nino Piscioneri eGiorgio Barrese in unpre-partita del 1972,quando i calciatoriavevano un cuore eun anima e non solobelle mogli e tantisoldi!

Il cambiamento iniziasulla soglia di casaPasseggiando per

Siderno abbiamo notatocome, delle volte, bastisolo la buona volontà

per migliorare il proprio.Dinanzi a due differentinegozi, infatti, abbiamonotato queste due diver-se panchine: una curatae manutenuta e un’altra

meno curata…

Il gran ritorno diMimì

Dopo una lungaassenza dal suoregno, Mimì di

Marina di GioiosaIonica è finalmentetornato, più formache mai, all’opera!

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L’OROSCOPO

Venere in Leone favorisce i rapporti amo-rosi; lasciatevi trasportare da quel senti-mento puro e bellissimo che provate peril cane del vostro vicino e smettetela diguardare con occhio voluttuoso i telefilmdi Rin Tin Tin.

Marte in Leone cerca di mettere unpo’ di zizzania tra le vostre amicizie.Pino invece, vostro sedicente vicino

di casa proprietario di un import-export di autoradio (le preleva dalle

automobili in sosta e le rivende dinascosto), vuole mettere tutto fuorchè

la zizzania tra le cosce di vostrasorella.

Mercurio in questo mese passa in Leonee pone fine alla lunga sosta nel vostrosegno. Vostra sorella invece, passa dallaCirconvallazione alla Strada Provinciale epassa a Toro (cioè Mimmo lo sfregiatonoto tutore del quartiere), e sosterà inquella zona per parecchio tempo.

I piccoli guai famigliari non devono tur-bare il vostro equilibrio. Lasciate che i

vostri figli si divertano a tirare sassi. Cheimporta se voi lo facevate lanciandoli in

uno stagno e loro invece li gettano daun cavalcavia sopra l’autostrada.

Un po’ di malumore serpeggia nelrapporto di coppia. Sarà dovuto forse,a quegli oggettini di gomma trovatinascosti in camera vostra. Forseserve per ravvivare il vostro menàge.In amore occorre pazienza e com-prensione. 

Avete davanti a voi un periodo di lungariflessione e meditazione, contornati da un

sacco di gente che controllerà il vostrostato fisico e mentale. La prossima volta

però, evitate di spacciare di fronte allacaserma dei Carabinieri. 

Una nuova professione vi darà un saccodi soddisfazioni. Lavorerete in mezzo allagente in una zona di grande passaggioe traffico. Tutti coloro che incontrerete permotivi professionali vi lasceranno lautemance e sui loro volti noterete evidenti isegni della soddisfazione e della rag-giunta tranquillità.

Siete depressi perché pensate diessere soli al mondo, di non piacere anessuno? Pensate che la vita non sia

stata generosa con voi e vi sentitequasi inutili? Sì vero? Bè avete ragione.

Sotto una Luna magnifica e fortunata,troverete finalmente l’anima gemella..Sappiate però, che il vostro futuro/apartner non vorrà avere rapporti primadel matrimonio.

Avevate bisogno di affetto e volevate com-prarvi un animale da compagnia? Bene,

ma quando vi hanno suggerito un pony, ivostri amici intendevano un piccolo cavalloda passeggio, non quel povero disgrazia-to che avete rapito dal motorino quando vi

ha portato a casa un pacchetto…

Non è stato un bel gesto usare ladentiera dei vostri nonni per giocarea racchettoni in spiaggia. Quindi oranon lamentatevi se gli stessi vi hannotolto dal loro testamento.

Siate buoni con voi stessi, non conti-nuate a torturarvi. Innamorarsi in

maniera morbosa non è un proble-ma. Capita a moltissima gente in

continuazione tutti i giorni.

Ti faccio… verde!Gigi Sarroino, ormaiospite fisso delFestival di Sanremo,cerca di rendereverde (di rabbia,s’intende!) un notoleader politico italia-no del quale nonpossiamo fare ilnome per ragioni dipar condicio, facen-dosi degli scatti pro-vocanti con la fidan-zata Isabella Isoardi.

Responsabili a confrontoI due responsabili FIGC dellaLocride, i signori Papa e Filastro,incontrano il responsabile nazio-nale Fabbricini.

Pensioneche passioneOra potrai final-mente dedicar

i alle tue passioni.Dopo 43 anni dionesto lavoro,

te la sei davveromeritata

questa pensione.Tanti auguri,

papà!

Il nuovo sa di antico ma non di tappoVittorio Micelotta fa i migliori auguri a

Paolo Franco per aver aperto, proprio inquesti giorni, una nuovissima enoteca aSiderno, a dispetto del nome dell’atti-

vità, che recita “1947”.

Avvocati iperattiviL’avvocato Eugenio Minniti, assiemaal collega Gianpaolo Catanzariti, cer-cano di approfittare del tragitto dauna tappa lavorativa all’altra perriposare un po’ in attesa del prossi-mo convegno.

In domenicaStefania Loccisano, con il famoso DJ Ciccio Sax (al

secolo Vincenzo Commisso) sono stati ospiti lascorsa settimana del programma Rai Domenica In,

al termine delle riprese del quale hanno volutofarsi questo bello scatto con la conduttrice

Cristina Parodi.

Le Volpi Ma è più una diceria, figurarsi una persona,così dolce e a modo, poi nell’azione puòandar per uva? Anche l’uva è buona,dolce, però bisogna riuscire a coglierla.Se si trova in alto, e non si arriva a ghermirla,e, forse già si sente il gusto…in boccaecco allora comparir la volpe!No, non è buona! Non soddisfa, lascia a desiderare!Non si arrende, chiama le sue amiche

e su quel grappolo ne dice di cotte e di crude!Ora quel frutto è bandito dalle loro mense,i commensali, tronfi nei loro banchetti, son dimentichi degli accostamenti al sacro!Preferiscono il profano. Non s’avvedono, però,che il frutto, dal passaggio ai tini, darà gioia e vigor,per la sua bontà, nel lustro verrà sorbito e poi decantato.

Brown Jo

DI CARNEVALE

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