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DOMENICA 04 MAGGIO 3www.larivieraonline.comCONTROCOPERTINA

Oriente Estremo sabato scorso nella Locride. Nella sala gre-mita dell’Hotel President di Siderno si parlava il mandarino.L’unica parola inglese che ha incontrato cittadinanza nelconvegno organizzato dall’AT Group Italia, con la collabo-razione di Confimprese Nord-Ovest, è stata business. Il futuro degli imprenditori calabresi e l’ascesa dell’Imperoeconomico cinese che ha rimpicciolito l’occidente el’America corteggiando gli affiliati d’America e viaggiando epresidiando le rotte che furono dell’America. Ma il modellocinese è attraente e la sfida lanciata da Pechino anche alleimprese della Locride non deve rimanere senza risposta.Un convegno quello di Siderno - ha scritto Aristide Bava -sul tema “Un capolavoro italiano”- Opportunità reali e con-crete in Cina, per le aziende calabresi. Presente RosannaCotugno, Responsabile Nazionale del Parco delleEccellenze era inquadrato – è stato spiegato - nell’ ambito

del progetto denominato “Parco delle eccellenze italiana”con l’obiettivo di portare all’attenzione delle aziende regio-nali, nuove opportunità d’inserimento imprenditoriale suimercati asiatici, con particolare riferimento alla RepubblicaCinese. L’organizzazione locale, è stata curata da ConcettaTassone, responsabile territoriale per la Calabria che haspiegato come, considerata la situazione di crisi in cui versaoggi il nostro territorio, si potrebbero sviluppare importantiopportunità ’ per favorire l’espansione commerciale deinostri imprenditori nei mercati esteri evidenziando che inquesto ambito il progetto “Parco Eccellenze Italiane” sipone come finalità principale la promozione di un rappor-to economico-commerciale stabile tra la Cina e l’Italia. Ilpresidente di Cofimprese Nord Ovest Torino, CarmineGelli, che ha sviluppato la relazione di base ha spiegato cheattraverso i buoni rapporti intrattenuti con le istituzioni

locali, si sono già ottenute delle interessanti agevolazioniche potrebbero favorire l’insediamento delle realtà produtti-ve calabresi in Cina. Le Aziende calabresi avranno la possi-bilità di proporre i propri prodotti a Qiangjiang, l’aerea delmassimo sviluppo economico della città di Hanghzou, unadelle sette famose antiche capitali della Cina. Le Aziendeinteressate sono quelle operanti nei settori del design, del-l’arte e arredamento, del fashion prestigioso e del “food” piùprelibato. Nel corso della manifestazione è stato presenta-to attraverso delle proiezioni il Progetto “Parco delleEccellenze Italiane”. Chi deciderà di investire in Cina non potrà più voltarsi indie-tro. Gli affari sono affari, business is bissiness, èquell’Oriente che cresce a velocità supersonica, che studiacome monopolizzare il mondo, non permette di staccare laspina, né le sieste e i pisolini pomeridiani.

Locride-Cina solo andataUn convegno per portare all’attenzione delle aziende della Locride, le nuove

opportunità d’inserimento imprenditoriale sui mercati asiatici. La sfida lanciata daPechino avrà una risposta dal nostro territorio?

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DOMENICA 04 MAGGIO 4www.rivieraweb.itPRIMO PIANO

SETTIMANALE

Ecco cosa accade quando una notizia si stri-scia e non si grattugia. Da un'indagine piùapprofondita, squisita diciamo, che pubbli-

cheremo nei dettagli nelle prossime settimane,abbiamo scoperto che sul Corso della Repubblicadi Siderno quello che chiede di meno è proprioFalletti, patron del'ex Benetton. Con i suoi 11 euroal metro quadro mensili risulta essere il fanalinodi coda di quella che giorno dopo giorno si stamostrando una vera e propria rapina ai danni dei

commercianti di quel che fu il baricentro economi-co della Locride. C'è chi chiede 35 euro al metro,pretese da Via Condotti, lato Piazza di Spagna; chi25, via Frattina e chi si accontenta di 20, Cola diRienzo. Un'indiscrezione degli ultimi giorni regi-stra l'intenzione di fuga della profumeria Eden,quella delle fragranze d'autore, che per molti anniha sprigionato qualità lungo e attorno una passeg-giata sempre più sgombra, addirittura deserta perben cinque giorni a settimana.

Le elezioni europee spaz-zano via ogni problema.Nell'agenda politica

della Locride è scomparso ogniriferimento alle condizioni di(in)civiltà in cui vive il territo-rio e la sua popolazione , incima all'elenco delle prioritàdei notabili c'è quella di risol-vere il nodo delle candidatureal parlamento europeo, nodoche porta con sé la questionealleanze e strategie per l'ap-poggio da fornire al candidatosimbolo del centrodestra ocentrosinistra. Si dice che que-sta tornata elettorale misurerà

il polso ed il peso degli schiera-menti in campo per le prossi-me regionali. Ci credo poco.Infatti da giorni mi faccio unadomanda: ma ai calabresi, e aicittadini della Locride, checa..volo gli ne importa del par-lamento europeo??? Mentrel'ospedale di Locri è in pienosmantellamento, i comunisono commissariati e governatida commissari che infrangonoogni regola democratica innome dello Stato, le stradesono un colabrodo, i lungoma-ri in pezzi e il lavoro manca, c'èchi pensa all'Europa, quando il

nostro territorio non ha ancoraneppure la parvenza del luogooccidentale e somiglia semprepiù ad uno scenario di apocalis-se medioorientale, dove la ditta-tura è doppia: da una parte la'ndrangheta, che spara, esigemazzette e intimorisce, e dall'al-tra lo Stato, che arresta anchechi solo saluta un amico di infan-zia che però ha la fedina penalemacchiata. Le aziende vengono sequestratee dissequestrate, la sentenze diprimo grado ribaltate in appelloe in Cassazione. La Locrideperde due volte. In tutto questo tragico teatro,per distogliere i cittadini da ogniaggravio ci sono le elezioni euro-pee, la classica pagliuzza negliocchi di chi deve guardare il ditoanziché la luna. Ma se Scopelliti,

o chi per lui, riuscisse nell'inten-to di sbarcare a Bruxelles chevantaggio ne avremmo noi?Stessa domanda mi pongo se inEuropa ci riesca ad andare unesponente Pd. Insomma che neviene al territorio? Qualcunopotrebbe dire che i finanziamen-ti della Comunità Europea sonoimportanti e avere un calabreselì vorrebbe dire tanto. Io pensoche di finanziamenti europei laCalabria ne abbia visti abbastan-za, e mai sfruttati, e per quantoriguarda i nuovi finanziamenti inarrivo avere Scopelliti inEuropa, o chi per lui, è sologaranzia che i soldi di Bruxellessaranno gestiti, male, dalle stes-se lobby di sempre. Intanto laLocride muore e noi pensiamoalle europee. Ma che me nefrega di Bruxelles!!

MORTACCIdi Doroteo

Caro affitti Siderno: Falletti? Un signoreCanada: “Fratelli di sangue”in faida?

“CARAMBA PARTY”:Irruzione dei carabinierialla Calura di Roccella

Che me frega di Bruxelles!

Dopo Sam Calautti, Carmine Verduci. Il primo diGioiosa Marina, il secondo di OppidoMamertina. Due omicidi che pongono una

domanda inquietante: cosa sta succedendo alla replichedella 'ndrangheta d'oltreoceano che registra 66 morti negliultimi 5 anni? Da quando il baricentro del traffico dellacoca si è spostato dalla Colombia al Messico, i conti nontornano più. Quella che all'inizio sembrava una lotta tra laSesta Famiglia di Cosa Nostra operante a Montreal e la

Siderno Group reggente aToronto, sta pian piano mostrandoun volto diverso e da una faidainterregionale sembrerebbe tra-sformarsi in uno scontro vecchiotipo, frontale: fratelli di sanguecontro fratelli di sangue, fratelli disangue con gli Inzerillo del NewJersey legati ai vecchi mandamentipalermitani e fratelli di sangue, par-ticolarmente scontenti, con queiRizzuto legati ai Corleonesi.Sabato scorso è caduto un pezzo danovanta. Carmine Verduci 56 annidi Oppido Mamertina era ritenuto

dalla polizia internazionale un dei massimi trait d'uniontra ndrangheta casa madre, e cellule nordamericane chesi sono piazzate in America come Mcdonald's e comeMcdonald's non fanno più credito a nessuno. Certamentela questione è troppo delicata non può essere risolta inAmerica, così delicatamente pericolosa che ha bisognodel vecchio fuso orario per sfumare. E i manifesti di morte di Carmine Verduci affissi nellaLocride, a Siderno e Gioiosa soprattutto, speriamo por-tino segnali di pace e ragionevolezza. Dopo la mega rissa della vigi-

lia di Pasqua al Ricaroka diGioiosa Marina, si sono

intensificati i controlli nei confrontidel popolo della notte. Sabato scor-so, i carabinieri sono entrati in azio-ne all'interno del lidodiscoteca “laCalura” di Roccella J. Le attività dicontrollo sono iniziate intorno alle2,45. Fuori dal locale, erano ben visi-bili, due macchine e un camioncino.Quello che il giorno dopo è statodefinito da qualche partecipante il “Caramba Party”, ha proposto unascenografia particolare con torce

nel privè e attorno ai divanetti. Lafesta si è così conclusa poco dopo,con le persone che nel frattempoavevano provveduto a lasciare illocale. Il titolare de “la Calura” professorFranco Lupis ha lodato l'impegnodelle forze dell'ordine e ha messo adisposizione di quest'ultime tutte lelicenze e autorizzazioni. Dopo ilminuzioso controllo operato daicarabinieri della compagnia diCaulonia, è stato redatto un verbaledal quale è risultato “tutto a posto”.

(lr)

FOTO ANGELO MAGGIO

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LA COPERTINA

Nei giorni scorsi il gup distrettuale di Reggio Calabria ha con-dannato a oltre due secoli di carcere 26 imputati accusati avario titolo di far parte di un'associazione per delinquere fina-

lizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Si tratta delprocesso conosciuto in codice come “Revolution”. Per la distrettualeantimafia quello della cocaina è l'affare principale delle cosche reggi-ne, che avrebbero il monopolio nel mercato internazionale del narco-traffico.Tra gli atti dell'ordinanza “Revolution” si trovano alcune intercettazio-ni e, tra l'altro, una serie di pedinamenti che hanno portato all'indivi-duazione di personaggi, quasi tutti di San Luca, ritenuti al vertice di unsodalizio criminoso. Tra loro anche insiste anche la figura di un broker,che è stato rintracciato in Germania dove risultava lavorare, comedipendente, in una normale pizzeria. In seguito ad una perquisizione

all'interno dell'abitazione del presunto broker da parte degli investiga-tori tedeschi, insieme ai quali partecipava in qualità di osservatoreanche personale italiano in forza alla sezione del Goa della Guardia difinanza, è stato rinvenuto un bigliettino in cui era riportato un codicerelativo addirittura al sigillo di un container inserito dagli agenti delladogana del porto di inizio viaggio. Dalla sigla alfanumerica gli investi-gatori sono riusciti a risalire al container sottoponendolo a perquisizio-ne dalle autorità olandesi sul quale venivano rinvenuti dei panetti dicocaina per un totale lordo pari a 500 kg.Le indagini hanno individuato il centro decisionale nella Locride sep-pur in frenetico movimento sul territorio nazionale ed estero, doveoltre all'ordinazione di pizze si rischiava di trovare codici che apparte-nevano a trasporti internazionali che tra carichi leciti nascondevanomilioni di euro di droga.

Da Sacra Montagna di Polsi Rosy Bindi accarezza la Calabria con una proposta di legge speciale sul lavoro. Dalla poltrona Angelino Alfano picchia duro con ottocento uomini per domare un popolo a vocazione malavitosa

Storie di unbroker di‘ndrangheta

GIUDIZIARIA

&Carota BastoneIL PRESIDENTE ANTIMAFIA FINALMENTE GUARDA AL FUTURO DELLA CALABRIA IN UN MODO NUOVO, MA DAL VIMINALE ANCORA PICCHE

RIVIERA

ERCOLE MACRÌ

Se Angelino Alfano fosse statomedico avrebbe provato a scon-figgere la polmonite con l’accani-

mento terapeutico e la sperimentazio-ne d’avanguardia leghista. Sono certoche avrebbe bombardato senza pietàquelle cavie umane fino a farle morirenon per la polmonite, ma per le botte. L’attuale ministro dell’Interno, già, perchi scrive, peggior ministro della Legge(Giustizia sarebbe spropositato)Italiana, e già maggiordomo di queipolitici senza pantaloni che hanno evo-cato con le minorenni le orge di Tiberioa Capri, spaccia tensione sventolandoricatti. All’uso siciliano, quello dell’antico cli-chè di pistacchi e granita alle mandorlein Sicilia e latte di capra e soppressatein Calabria, e delle leggi ad regionem,va avanti, senza precetti e mea culpa,per epurare mandriani, cavie e polmo-niti sull’asse Reggio-Milano e proteg-gere politici, becchi e carcinomi sullaCatanzaro-Roma. Questa strategia antindragheta è statasconfessata decine di volte, ma questopolitico senza capacità di leader, questacomparsa che non scompare, questovicesceriffo con le mani in pasta, traaccanimenti e massacri, da un’ isolatis-sima isola senza ponte, agisce sempre epuntualmente prima che il gallo cantitre volte con i più forti e con i più debo-li. E propone per la Calabria ottocentouomini tra poliziotti, carabinieri, finan-zieri e forestali per stanare 4.389 sgar-risti secondo il Viminale, molti di menoe senza portafoglio per l’istitutoTranscrime e la Bocconi di Milano.

Antimafia ‘Ndrangheta caput mundi

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DOMENICA 04 MAGGIO 7www.rivieraweb.it

L’EDITORIALE ontagna di Polsi Rosy Bindi accarezza la Calabria con una legge speciale sul lavoro. Dalla poltrona Angelino Alfano picchia tocento uomini per domare un popolo a vocazione malavitosa

POLAROID

ILARIO AMMENDOLIA

M artedì scorso lacommissione par-lamentare anti-

mafia s'è data appuntamen-to a Polsi. E' arrivata dalcielo guardando dall'altoverso il basso la gente diSan Luca e dell'interaVallata. Del resto cosa vor-resti capire dai “santoluco-ti”o dai plateoti. Loro pos-sono solo votare ma nonparlare. Il popolo se lometti sul tuo stesso pianopotrebbe montarsi la testae non è proprio il caso.Molto meglio incontraregente colta come i magi-strati, galanti come gli uffi-ciali, civili come i prefetti,efficienti come i questori. Il popolo non è né magi-strato, né prefetto, né que-store e neanche deputato.Cosa pretende? Il popolofaccia il popolo e tantobasta. “Non oltre la toma!”Si dice che la visita a Polsiabbia provocato panico trai capi cosca non solo di SanLuca ma dell'interaLocride. Letteralmenteterrorizzati ed attonitidinanzi a tanta audacia,molti hanno pensato discappare all'estero essendosbarrata la via della monta-gna. Tutti sanno che a Polsinon abita nessuno, c'è solola Madonna.Pertanto è lecito presume-re che i commissari si sianorecati sul posto per incon-trare la Madre di Cristo.Certo non a piedi e nean-che in macchina. In uncomodo elicottero. Nonesageriamo con queste ideebalzane di uguaglianza e diumiltà.Le dichiarazioni post visita:“ Siamo venuti a Polsi perdire no alla ndrangheta” .Come? Presumo che abbia-no gridato in coro “Noo”.Per tre volte, tutti insiemee l'eco s'è sparso tra le vallied i boschi seminando ilterrore tra i latitanti e losbandamento tra le ndrine. “Siamo venuti a Polsi percapire i rapporti ndranghe-ta - Chiesa.”In che modo? Come si pos-sano capire i rapporti chie-sa- ndrangheta a Polsi.

Guardando negli occhi lestatue?Prelevando il DNA ?Sedendosi intorno ad untavolo per invocare gli spi-riti?Concentrandosi in silenzioper avere l'ispirazione?Studiando l'architetturadella Chiesa?Invocando Osso, Mastrossoe Carcagnosso?Non lo sapremo mai. I ver-bali sono stati secretaticon tanto di sigillo.Certamente la Madonna diPolsi aveva già il cuorestraziato per esser costrettaad ascoltare quanto si dicenei summit di ndrangheta enon è stato bello aggiunge-re dolore a dolore.Cosa avranno detto allaMadre di Cristo?Come ho già detto non èdato consultare i resocontiparlamentari.Se non temessimo di essereblasfemi diremmo chequalcuno ha chiesto la“collaborazione”, dellaMadonna . Io, se potessi, lainvocherei per il perdono.Intanto posso solo imma-ginare l'angosciante silen-zio della Madonna dinanzialla commissione degliaviotrasportati. Forse avràanche pianto prima som-messamente ed, una voltalasciata alla sua pace, adirotto.Certamente alla fine gliantindranghetisti avrannoconsumato una frugalecolazione all' aria fresca edavranno fatto una brevepasseggiata. Il fascino diPolsi è sempre grande.Fuori dal Santuario non siè vista anima viva, si senti-va solo un lontano belar dipecore.In Calabria gli impegni nonvengono mai mantenuti edè un vero peccato. Avevanopromesso il ripopolamentodella fauna aspromontanacon il lupo grigio della Silae qualcuno si era spinto aproporre la lince diSlovenia.Occasione mancata ed è unvero peccatoNon per sbranarli ma perdimostrare che da noi nonci sono solo le pecore.

BastoneN UN MODO NUOVO, MA DAL VIMINALE ANCORA PICCHE

La mia storia personale e' diversa da quella di altri. Sono un guerriero, perche' holottato. Chi appartiene a lobby opache, non ha titolo per giudicare. Per i nani dellapolitica calabrese il mio annuncio di dimissioni poteva essere scambiato come unescamotage. Se ho detto che mi dimetto, e' un impegno e non torno indietro. Inquesti giorni ho sentito molte dichiarazioni vuote di significato.

Giuseppe Scopelliti

Quel diavolo di una Bindi,che una ne pensa e cento ne fa, in elicotteronella Sacra Montagna

SETTIMANALE

Ottocento uomini stipendiati, gentili eatletici statisticamente producono, neiterritori in forte ritardo di sviluppo,cinquecento cornuti, disoccupati edepressi.Rosy Bindi è seria, e lo sarà ancor dipiù se le parole faranno spazio ai fatti.Una legge speciale per i disoccupaticalabresi, questo ha proposto in setti-mana sulla Sacra Montagna. LaMamma di Polsi ha gioito per la sceltadel presidente Antimafia: il limone perevitare il cancro alle nuove generazio-ni dei calabresi. È una carezza quelladella Bindi, secondo chi scrive sincera,nei confronti di un popolo che ha pocastima e fiducia di sé, vulnerabile, senzavia, succube della tensione, di quellastrategia concertata a tavolino per divi-dere i popoli coglioni. Le divisioni creano fette di consenso ea chi le crea potere. Alfano, sa empiri-camente, che dove scarseggia il cemen-to sociale, è difficile, quasi impossibiledistinguere le buone dalle cattive inten-zioni. Lo sa scientificamente.Alcuni anni fa ho incontrato casual-mente a Gioiosa Marina un responsa-bile vendite di una nota casa vitivinico-la siciliana, molto ferrato sulla strategiadelle tensione imposta negli anni set-tanta da Porto Empedocle a Capod’Orlando. Tecnicamente perfetto epreparato su quella trama che graziealle degenerazione delle “ Belve diCorleone” ha partorito Cuffaro eLombardo. “Alfano e Pignatone avete? Poveri ipecorai e beati i pezzi grossi», affermòcon la convinzione di chi prima di giu-dicare un vino lo lascia decantare conamabile pazienza. Trenta anni circa.

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SETTIMANALE

ILARIO AMMENDOLIA

Papa Francesco sarà a Cassano ilprossimo 21 giugno. Ricorderà lamorte del piccolo Cocò. Io ci sarò.

Non saprei cosa altro fare per dire che laCalabria non dimentica e non rimuove unaferità impossibile da cicatrizzare.Ci sarò con l’ambizione di confondermicon centinaia di migliaia di persone chediranno grazie al Papa che il suo generosotentativo di mettere la sua mano sullapiaga e lenire la nostra ferita..Ero ragazzo l’ultima volta che ho parteci-pato ad un raduno cattolico. E’ passatotanto tempo da quando sfilavamo nellestrade intonando “siamo arditi delle fede,siamo araldi della Croce…a un tuo cenno, ad una tua voce, un esercito all’Altar” .Dopo di allora ho partecipato solo amigliaia di cortei con le bandiere rosse alvento. Sono autocritico ma non pentito.Oggi il Papa ci da una opportunità e noidobbiamo coglierla.Non si può dimenticare. Non si puòrimuovere dalla coscienza collettiva unamorte così atroce, così assurda e crudele.Non si può dimenticare che la piccolamano di Cocò accusa e non solo gli assas-sini.. Accusa chi l’ha messo in carcere e chil’ha ignorato sino al giorno della suamorte.. In questi due mesi ci sono statiterribili reportage da Cassano . Gli avvol-toi del razzismo hanno planato a lungo suinostri cieli e come da antica abitudine son“calati” in Calabria, dopo ogni tragedia,per straziare le nostre carni.Negli ultimi dieci anni sono stati uccisi, inItalia circa trecento bambini, circa trentaogni anno. Uccidere un bambino è uccide-re l’umanità, uccidere il futuro. Purtroppoc’è chi non s’è mai spostato dalla peggior“caverna” pur viaggiando in automobile edisponendo di armi automatiche.Succede ovunque, nella evolutaLombardia, nella civilissima Emilia, nelVeneto come a Napoli. . In un solo postoperò la colpa diventa collettiva ed è inCalabria. Leggete il reportage dellaStampa, che pur è un ottimo giornale, del4 aprile scorso: “ Cassano allo Ionio è unposto spaventoso. Perché la paura è uncontagio. E se tu entri dentro un ristoran-te armato di una domanda e il ristoratorecorre in cucina imprecando e supplicando,per favore, di non nominare il suo locale eneppure il nome di quel bambino. …..Tutto avviene lontano dal mondo. Spessobadanti marocchine si trasformano infidanzate a suon di botte. Può capitare difare figli sia con la moglie sia con la nuoraall’interno dello stesso nucleo famigliare,

e tutti restano insieme, sotto lo stessotetto…...». Come si fa a non provare sde-gno dinanzi a certo modo di far giornali-smo. Che c’entra la storia di Cocò con l’of-fesa gratuita a Cassano ? Nessuna indul-genza, non solo per chi ha commesso maanche per chi copre un simile delitto.. .Tanto più si ama questa nostra Terra, tantopiù dobbiamo pretendere che gli assassinidel piccolo Cocò non vivano accanto a noi. Papa Francesco ha dato una svolta radica-le alla Chiesa. In un contesto squallidocome quello attuale le parole del Papasono spesso le uniche parole che dannosollievo.La Chiesa della Locride su questo terrenosi era già collocata grazie ai suoi ultimivescovi.Io vorrei che tutta la Calabria civile sidesse appuntamento a Cassano il 21 giu-gno e che vi fosse tanta Locride.Alla immagine di una Calabria inventata ediffamata dovremmo rispondere con la“nostra” Calabria che è quella della soli-darietà. Dovremmo essere così tanti daschiacciare col nostro respiro gliambienti malsani responsabilidella morte di un bambino.Ho già detto, non frequento laChiesa. L’ho frequentatamolto nella mia infanzia cosìtanto che da bambino misono addormentato suuna grossa panca dilegno a pochi passidell’Altare. Poi quel-la Chiesa non è piùpiaciuta. Era uns e g m e n t oimportante diun “Potere”che ho avver-sato (edavverso) contutte le mieforze..Ho lasciato laChiesa e con-tinuo a rite-nermi un laicoc o n v i n t o .Laico ma noncieco e sordo.Per cui, nella misurain cui un uomo come me èconsentito, il 21 giugno unirò la mia “pre-ghiera” a quella del Papa in ricordo diquesto innocente ucciso ed implorerò il“Dio di tutti i mondi e di tutti i tempi”affinché dia una mano alla Calabria, Neha tanto bisogno.

Papa Francescoin Calabria. “Io ci sarò”

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RIVIERA

RICORDANDO

Papà è un momento particolare, ci hai lasciato salendo in cielo. Prima haidato tutto te stesso, con le tue mani hai lavorato portando avanti non solonoi, sangue tuo, ma anche gli amici. Hai sacrificato te stesso. Oggi papà hai intrapreso un viaggio, l'ultimo ma quello più importante. Seialla porta di Gesù, padre di tutti noi. Papà cosa farò senza i tuoi comandi,tu che in questi giorni mi aspettavi. Ma la speranza che tu sia in buone

mani mi conforta. Ti porterò nel cuore, per la mia strada t'incontrerò em'illuderò di vederti, perché so che sei vicino a me. Ciao papà mio, vai cheil giardino che hai zappato per tutta la notte, ti renda la pace eterna

Tua figlia Teresa.Mamma, Gianni, Mimmo, Maria, Silvana, Antonio

0e i tuoi nipoti e particolarmente Andrea

Ricordando... Pietro Romeo

MIMMO NUNNARI

Salvatore G. Santagata, questa era lasua firma, poi per gli amici, soprat-tutto per quelli della Locride, dov'e-

ra cresciuto e aveva mosso i primi passi inuna professione che amava moltissimo,era Tano. Non era una preferenza diaffetto tanto così, senza ragioni precise,quella palesata per gli amici dell'interlanddi Benestare, ma piuttosto un testimonia-re, con l'influenza dei sentimenti, l'esi-stenza di radici profonde dentro un terri-torio ricco di valori umani e culturali benpiantati in una storia antica, oggi dimenti-cata o non riconosciuta, ma che ognunoche vi appartiene ed è colto, sensibile,intelligente ed ha un magnifico trattoumano (come Salvatore G. Santagata) siporta dentro per sempre. Per chi scrive elo ha conosciuto negli anni di Catanzaroalla Gazzetta del Sud, pur essendoglimolto amico, ancorché di origine tirreni-che, Santagata è sempre stato Salvatore emai Tano. Santagata è stato un giornalistacon la G maiuscola. Ha attraversato unalunga stagione della professione, svolgen-do, prevalentemente, compiti istituziona-li, come capo ufficio stampa del Consiglioregionale, ma lo ha fatto con una ricchez-za tale di ingegnosità e creatività che mailo ha sfiorato il grigiore della burocrazia,della routine, dell'ossequio alla politica. E' riuscito a tener distinte le istituzionidalla politica e in ciò ha reso un grandeservizio alla Calabria e alla sua massimaistituzione legislativa. Il suo prevalenteimpegno non gli ha impedito, come sidice, di esprimersi come giornalista dipenna. In quello che ha scritto, nei gior-nali con cui collaborava e nei libri che hapubblicato, viene fuori il suo essere statogiornalista di razza, puntuto, attento, avolte severo nel giudizio, ma mai di parte,se non a misura delle sue convinzioni eti-che e culturali. Salvatore è stato giornali-sta, nel pieno dell'attività, in una dellestagioni più difficili, ma anche tra le piùinteressanti, della storia repubblicanadella Calabria. Nasceva la Regione, dapoco si erano spenti i fuochi della rivoltadi Reggio per il capoluogo, servivano dotidi equilibrio, bisognava guardare al futu-ro con un'ottica di riconciliazione e rico-struzione, lavorando per la pacificazionedegli animi. Ognuno era chiamato a fare la sua partee Salvatore la sua l'ha fatta. Con intelli-genza e dignità. Ci sono altri ricordi per-sonali di Salvatore. Ne cito uno, coinvol-gendo la memoria di un altro grandeuomo, intellettuale e amico scomparso,Pasquino Crupi. Non so per quale ragione precisa, ma peruna cosa che gli fu raccontata male,Pasquino s'infuriò e con un corsivo su“Calabria Oggi”, giornale che dirigeva, cidipinse più o meno come due “abitualipasseggiatori intellettuali di CorsoMazzini a Catanzaro abituati a pontifica-re”. Quando c'incontrammo, tutti insie-me, pochi giorni dopo, furono grandirisate, grandi abbracci e vituperi pasqui-niani per chi gli aveva rifilato una notiziafarlocca. Grandi persone, grandi intelli-genze, grandi amici. Grazie!

Salvatore G. Santagatauna firma

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Direttore responsabile: ANTONIO TASSONEEditorialista: ILARIO AMMENDOLIA

COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona,Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò.

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CARLO A. PASCALE

Tra me e Salvatore G. Santagata,prima, c’è stata la gelosia, poi, lalotta, quindi la simpatia e l'amicizia

vera, grande, costantemente fervida e affet-tuosa.Si viveva a Benestare, dove lui era giunto daAcri (Cosenza) subito dopo la secondaguerra mondiale.Siamo cresciuti insieme io e Salvatore, pas-seggiando sulle colline benestaresi, cantan-do alla vita e alle future vittorie, giocando alpallone, passeggiando, costruendo presepie cercando nidi d'uccelli.E c'è stato anche un passerotto, suo“amico” e mio amico, che si posava sullenostre spalle e che preferiva stare in nostracompagnia. Una gioventù, la nostra, vissu-ta insieme, con fervore, con devozione reci-proca, con affetto fervido ed autentico. Poile ragazze, gli amori, gli studi, gli sposalizi.Ma, pur lontani, dentro di noi l'amicizia nonè venuta mai meno. Ritrovarci di tanto intanto, incontrarci, parteciparci i doni dellanostra passione per la letteratura e la scrit-tura, fiduciosi, sognando di conquistare ilmondo, anche allora, anche da adulti, erastata sempre una premessa per gioire dinoi.E anche durante gli anni della pensione erauna Sacralità incontrarci con gli altri amicidi Benestare e pranzare, far festa e raccon-tarci con sana affettuosità, fortificando inognuno di noi la gioia di rinverdire le usan-

ze giovanili per rallegrare la nostra anzia-nità. Per mostrarci uniti e forti, uomini divita e di sentimenti.Lui, Salvatore Santagata, s'era guadagnatoun nome illustre. Era stato il Capo UfficioStampa della Regione Calabria. Un uomodi concetto, un interprete dei percorsi poli-tici della nostra Regione, della nostraNazione. Un giornalista preciso, intelligen-te, obiettivo, pungente. Sempre lungimiran-te e proteso al bene comune. Apprezzatoda tutti, sempre vicino alla quotidianità delnostro paese di origine. Quel Benestaredove, anzi tempo, oggi è ritornato per starecoi suoi, nella cappella di famiglia, dove unmale incurabile lo ha inesorabilmentecostretto, sottraendolo alla sua MariaCovelli, alle sue adorate figliuole, ai fratelli,a tutti noi amici. Di lui ci restano gli scrittipolitici e di cronaca, tanti e tutti ancoraattuali e toccanti, gli scritti poetici, nei qualiper primo raggiunse espressioni adulte erivoluzionarie. «IO SONO IL RE DELLANOTTE!», aveva scritto in una poesia gio-vanile di cinquant'anni fa, facendomi sogna-re e pensare alla larghezza della sua intel-ligenza.Salvatore si era fatto un nome, era diventa-to l'orgoglio di tutti noi, l'uomo a cui tutti cirivolgevamo per una recensione, per unaprefazione, per un saggio giudizio. Il suoitinerario culturale ed umano va studiato,commisurato e divulgato. Ma forse giova dipiù cercare e definire la sua grande uma-nità, la sua disponibilità, la sua gioia di esse-

re presente e prossimo ai tanti amici ed esti-matori che aveva.Io lo voglio ricordare ancora accanto a mementre si andava a cercar nidi per le collinedi Benestare,quando si giocava a carte nelBar Galletta, quando s'inventava una parti-ta di calcio sul campetto delle ex baraccheadibite a scuola, mentre si passeggiavalungo i versanti della statale dei due mari.Quando si discuteva del più e del meno. Oquando, sempre noi due, insieme, parlava-mo delle nostre ragazze o azzardavamoprogetti per il futuro. E si stava bene contutti gli altri amici di un tempo anche nellatarda età, specie quando in montagna, ospi-ti del dott. Pollifrone, si trascorreva insiemeuna giornata di festa e si cantava col dott.Napoli, con il prof. Teodoro, con Attilio eAldo, con le nostre mogli, con gli amicidella Piana. Salvatore Santagata ha ubbidi-to anche alla morte, negandola, secondo ilsuo stile, fino all'ultimo istante, dominando-la con la sublime forza di chi vuole rimane-re protagonista e uomo del coraggio. OraSalvatore Santagata è veramente “il re dellanotte”, campione di virtù e di signorilità.Ma nella magia dell'amicizia, della affettuo-sità solidale resterà accanto a noi, prontoal dialogo e aperto al sorriso. E di lui par-leremo ancora con le sue figlie, con suamoglie, tra noi stessi e celebreremo la suainfinita cordialità. Un grande uomo, unimmenso professionista ha perso oggiBenestare, la Zona Jonica Meridionale, laCalabria tutta. Noi amici.

Un uomo cordiale e raffinato, un amico sincero e “Il re della notte”avevo scritto in una sua poesia 50anni fa

G. Santagata

Innamorato delpaese e degli amici

Una bella testa euna buona penna

Esempio di onestae rettitudine

Ciao amico, grande giornalista

Una firma prestigiosa del giornalismo calabresedegli ultimi trent'anni non c'è più. Ma Tano era,soprattutto, un figlio illustre di Benestare, uninnamorato delle sue radici, che tornava spesso arinfrescare passando qualche serata convivialetra amici e rivisitando, come moderatore e ospitedi tante manifestazioni culturali, la storia dellasua terra di Calabria. A Benestare era venutonegli anni cinquanta da Acri con tutta la famigliaper motivi di lavoro del padre, che è stato impie-gato comunale per tanti anni. . Ex responsabiledell'ufficio stampa della Regione Calabria è auto-re di tante pubblicazioni. Dopo essere andato inpensione, si era trasferito a Locri.

Franco Blefari

E' morto il giornalista Salvatore Santagata. Fu miosincero amico e ci tributammo reciprocamentestima professionale collaborando insieme nellatrincea intellettuale del Quotidiano della Calabria(direzione Simeone). Non aveva un buon rappor-to con molti suoi colleghi coetanei che adessofaranno qualche peana ipocrita. La sua direzionedella rivista del consiglio regionale "Calabria" ,purse dispendiosa da un punto di vista economicosecondo gli usi d'epoca, è un validissimo repertoriodi storia calabrese di altissima qualità giornalisticada recupare per la memoria collettiva e pubblica.Fu anche un bravo conduttore di trasmissioni poli-tiche per Telespazio. A volte rude e controverso neirapporti umani e professionali, con buoni rapporticon la politica della Prima repubblica, una bellatesta e una buona penna. Merita ricordo. Ti sialieve la tua terra di Calabria Salvatore.

Paride Leporace

Oggi a mezzogiorno è venuto a mancare unuomo a cui ho voluto molto bene. Tano mi man-cherai tantissimo e di te ricorderò sempre, per ilresto della mia vita,le tue grandi doti umane eprofessionali. Ricorderò con allegria i nostrisimpatici battibecchi politici.Tu di sinistra io didestra.Tutto finiva con un gran sorriso e si brin-dava con uno dei tuoi favolosi vini. Sei stato perme esempio di onestà e rettitudine e piango latua scomparsa con tutta la mia famiglia che siera affezionata moltissimo a te e ai tuoi cari. Haicreato un bellissimo “famigghiuni” al quale saròsempre vicino. Ciao Tano.

Eugenio Triveri

Un grande giornalista, un amico e collega chenegli anni Sessanta nella nostra amata Locridescriveva con chiarezza e coraggio. Senza bava-gli. Ricordo i suoi limpidi articoli sulla Tribunadel Mezzogiorno. Ricordo le cronache comple-te e tempestive sulla strage di Piazza Mercato aLocri. Fu con Antonio Talamo della Rai diCosenza il più bravo dei colleghi che con gran-de professionalità seguirono il primo atto di unafuriosa guerra di 'ndrangheta che per anni hainsanguinato la Locride. Ciao amico Tano!

Domenico Logozzo

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ATTUALITÀ

In prossimità del voto per leamministrative in 15 comunidella Locride pubblicheremoogni settimana le interviste ai

vari candidati a sindaco Sant’Ilario, Martone, MonasteraceElezioni

Quanto siete riusciti a realizzaredel programma con cui vi siete pre-sentati alle scorse elezioni?Soprattutto siamo riusciti a realiz-zare una programmazione ricca diprogettazione con la captazione dimolti finanziamenti sia Europei,che regionali e nazionali. In parti-colare mi riferisco ai lavori didemolizione dei fabbricati del cen-tro storico per un importo di Û464.811,21, alla demolizione e rico-

struzione delpalazzo munici-pale perÛ957.479.37, aifondi PIAR perlo scuolabus,del-l'acquisto arredisul centro diur-no, alla sistema-zione della stra-da Basia per un

importo complessivo di Û306.163,52,al recupero dell'ex sta-zione Calabro/ Lucane per unimporto di Û 1.000.000,00, allacostruzione della palestra comuna-le a valersi sui fondi PON sicurezzaper Û 280.500,00 e molti altri finan-ziamenti minori. Siamo riusciti aricollocare in Paese all'attenzioneterritoriale per una serie di manife-stazioni culturali e di carattere

sociale, nonché abbiamo datodignità politica nel territorio dellaLocride. Abbiamo proceduto adadottare tutti i regolamenti relativiai controlli interni nonché adottaretutte le norme relative all'antimafiaed alla corruzione.Quali sono stati invece i progettiche non siete riusciti a concretizza-re e perché?Tanti progetti sono stati avviati, masono stati rallentati dalle pastoieburocratiche, ma posso affermareche l'impegno politico non è man-cato. Quali sono i punti del vostro nuovoprogetto per il paese?Naturalmente il lavoro innanzitut-to. Creare le condizioni, con ilpatrimonio disponibile e con lacaptazione di finanziamenti, allar-gando l'orizzonte verso la coopera-zione sociale, l'implementazionedelle attività produttive e tipiche,nonché mettere in attuazione lafruizione del patrimonio ediliziosia pubblico che privato verso laricettività diffusa. Di particolare,considerato che siamo in ottimaposizione sia sui pisl spopolamentoche sui sistemi turistici locali, ogniazione sarà rivolta alla creazione dibotteghe artigiane e sulla stessaricettività diffusa.

Giorgio Imperitura difende il suo operato e critica la burocrazia

Nicola Limoncino:puntiamo tutto suigiovani e la cultura

Pasquale Brizzi:Un governodi trasparenza

Cosa rimproverate allÕamministrazione uscente?All'amministrazione comunale attualmente in carica, l'unico rim-provero e credo sia il più deleterio è quello, di non aver rispettatoin nessuno dei punti il programma di 5 anni fa.Voi cosa proponete per sviluppare le vocazioni del vostropaese? Le proposte di maggiore entità, che la nostralista si adopererà per il futuro sviluppo delpaese sono: Cercheremo con tutte le nostreforze di rivalutare l'ex edificio scolastico, tra-sformandolo in una RSA . Struttura questache possa dare una svolta significativaper il futuro dei giovani e l'assistenza aglianziani. La seconda prerogativa è quella dellacostruzione della strada che collega " LeSerre con Martone" attraversando il Cuoreverde della Montagna e puntando lo sguardoverso il mare Jonio.E come pensate di fare?Puntiamo tutto sui giovani.....Vogliamo far capire che" lo studio èpiù importante di conoscere qualcuno che non qualcosa". questoè un punto fermo per ripristinare la Biblioteca comunale. Per darealla cultura il giusto merito, in un paese dove ha dato i Natali adillustri personaggi. Il tempo e la cattiva amministrazione hannoassecondato la cosa più importante che ci ha sempre contraddi-stinti.

Questa la lista del candidato alla carica di Sindaco NicolaLimoncinoGiorgio Raffaele Calvi, Giuseppe Agostino, Fabio Calvi,Francesco Cessareo, Giorgio Egiziano, Giuseppe Fusa', CosimoFrasca', Vanessa Ientile, Samuel Malgeri

Quanto siete riusciti a realizzare del programma con cui visiete presentati alle scorse elezioni? Quali sono stati inve-ce i progetti che non siete riusciti a concretizzare e per-ché?Anche se la precedente legislatura a circa tre mesi dal termine èstata bruscamente sciolta, il programma politico amministrativo

con cui avevamo ricevuto la fiducia dai cit-tadini era abbondantemente rispettato, edin qualche settore anche superato, vedi cul-tura, sociale, politiche giovanili; tutti ambitidi intervento in cui siamo riusciti ad avviareprogetti cheabbiamo intenzione di riprendere, se èpossibile, con determinazione ancora mag-giore.Quali sono i punti del vostro nuovoprogetto per il paese?

Nell'ottica della migliore amministrazione della cosa pubblica,intendiamo sviluppare un progetto che vada ad assicurare consempre maggiore evidenza e chiarezza la trasparenza dell'azioneamministrativa stessa, adoperando ogni strumento che la leggemette a disposizione degli enti locali. In particolare, se vinceremole elezioni, il primissimo passo dopo l'insediamento sarà quellodi rendere applicabile a S. Ilario il comma 3 dell'art. 145, T.U. EntiLocali 267/2000. In virtù di questa legge chiederemo che il nostrooperato venga controllato, sin dal primo giorno, da funzionaridella prefettura o di altri enti pubblici possibilmente indicati dallaprefettura. Per noi il palazzo comunale deve essere un palazzo divetro dove ogni azione può essere per tutti ben visibile e control-labile. Altri passaggi fondamentali del programma: la continua-zione del progetto già avviato di riqualificazione del borgo anti-co di Condojanni, la creazione di aree verdi, lo sviluppo del lun-gomare, gli scambi culturali.

MARTONESANT’ILARIO

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DOMENICA 04 MAGGIO 15www.rivieraweb.it

Cosa rimproverate all'amministrazione uscen-te?Parlare dell'amministrazione uscente è un eser-cizio che non ci appassiona. Diciamo soltantoche il nostro intento è quello di voltare pagina. Basta questa espressione per fare capire che ilfuturo di Monasterace, se il paese sarà ammini-strato da noi imboccherà, una strada completa-mente diversa dal recente passato e una nuovapagina sarà scritta con i caratteri del rinnova-mento, della pacificazione, dell'esaltazione deivalori che hanno resa grande la nostra terraquando si insediarono i greci, portando la lorociviltà, le cui vestigia sono venuti alla luce soloin parte. Voi cosa proponete per sviluppare le vocazionidel vostro paese? Il nostro impegno sarà rivolto a farle emergeresu tutta l'area di interesse archeologico tanto dafarne un polo di attrazione di interesse mon-diale . In tal modo sarà definitivamente cancel-lata l'immagine sfregiata di un paese a tortooltraggiato e vilipeso.Il nostro programma non vuole essere un librodei sogni, ma una proposta realistica che tieneconto delle enormi difficoltà che discendonodall'essere un Comune dissestato che può con-tare soltanto sulle risorse che potranno veniresfruttando tutte le opportunità che sarannoofferte dallo Stato e dalla Regione. In questonon siamo stati secondi a nessuno quando allaguida del Comune c'era l'attuale capolista. Valela pena ricordare agli immemori e informarecoloro che per la giovane età non hanno cono-sciuto i successi di quell'epoca che l'ammini-strazione di Monasterace nel periodo1975/1990 era all'avanguardia nella utilizzazio-ne dei fondi che annualmente la Cassa DD.ePP. metteva a disposizione dei comuni delMezzogiorno per la realizzazione di opere pub-bliche, perché raggiungeva il 100% delle dispo-nibilità, quando la media regionale era appenadel 30%. Forti di questo passato e delle esperienzeacquisite siamo certi che il Comune sarà guida-to con mani sicure. Ci proponiamo di migliorare la qualità dellavita con servizi adeguati ai bisogni della popo-lazione.Questi, di seguito, i principali obiettivi che ci

poniamo e le azioni che intendiamo intrapren-dere per Scrivere il futuro di Monasterace, perla sua rinascita sociale, culturale ed economica. Ci proponiamo di dare un nuovo ruolo algoverno locale, con amministrazione comuna-le aperta e democratica che sappia fissare letappe di un nuovo sviluppo, attraverso il con-fronto con i cittadini. Siamo consapevoli che si tratta di una sfida dif-ficile, ma non impossibile, con il supporto e lacollaborazione dei cittadini possiamo scrivereuna pagina nuova e positiva per Monasterace,per il suo presente, per noi e per il suo futuroda consegnare con orgoglio alle nuove genera-zioni. E come pensate di fare?“Scrivere il futuro con Cesare Deleo Sindaco”è lo slogan della lista che mette al servizio delpaese un grande patrimo-nio di esperienze politi-che, di competenzeamministrative e profes-sionali di tanti compo-nenti della lista a partiredal capolista, ed energiefresche di tanti giovaniche amano il loro paese esi vogliono cimentare inquesta difficile sfida:Avviare la raccolta differenziata; Recupero delCastello con relativa riqualificazione del centrostorico; Sollecitazioni al privato per il recuperodei palazzi storici nella frazione Marina, attual-mente in stato di grave degrado e poco decoro-si per un paese a vocazione turistica;Riqualificazione del lungomare; Cura e ripri-stino del verde pubblico e dell'arredo urbano;Riqualificazione e valorizzazione delle risorseumane dell'apparato amministrativo per unmigliore servizio alla cittadinanza; Definire lanuova Carta dei servizi del Comune diMonasterace, per migliorare il servizio ai citta-dini; Ampliare l'offerta formativa nella scuola“Fabbrica della cultura”; Migliorare la viabilitàcittadina con interventi mirati; Manutenzione eriqualificazione dell'edilizia scolastica;Istituzione del referendum consultivo qualestrumento di partecipazione democratica;Migliorare la viabilità interpoderale; Ampliareil cimitero.

CesareDe Leo: metto al servizio delpaese un patrimonio di esperienza

Cosa rimproverate all'amministrazione uscen-te?La risposta è nella sfida coraggiosa ed innovativache abbiamo lanciato con la nostra proposta digoverno delle complessità di questa specificarealtà locale. Per come è venuta evolvendosi datante vicende ed avvenimenti difficili. Vicini elontani nel tempo. Probabilmente, in molti di noinon era maturata la consapevolezza dei limitistrutturali (ab-origine) e della inadeguatezza (difondo, non certo delle persone) del progetto,immaginato nella piena buona fede. Limitioggettivi rispetto alla gravità della situazione che,però, davvero senza offesa per nessuno, eranopresenti nell'insieme delle proposte elettorali aconfronto in questi decenni ed anche nella scor-sa competizione. Alcuni amici, osservatori atten-ti, lo avevano rilevato con lungimiranza.Durante l'esercizio del mandato di assessore hopresto scoperto sulla mia pelle che i problemi(soprattutto di coesione sociale e finanziari) dicui Monasterace è da decenni afflitta, costitui-scono una cd. “crisi di sistema” (sociale e civicaprima d'altro). E che in questi casi, non basta piùaffidarsi ad una sola figura rappresentativa, o allasostituzione a raffica di un protagonista con unaltro, di un fenomeno recente con un fenomenopassato. Per uscirne davvero, senza riprodurreall'infinito divisioni, spaccature e rivendicazionipersonali, è invece necessario, riattivare la prati-ca della “buona politica”. Ovvero, dell' arte altache una comunità pratica per organizzarsi civil-mente. Esercitando le normali strutture organiz-zative di aggregazione sociale. Secondo principie regole condivise e rispettate. Alimentando l'at-titudine al dialogo paritario, alla mediazioneconfinata in un tempo certo ed, infine, alla sinte-si più efficace. E' questo l'unico modo per tenta-re di uscirne tutti insieme, seppur riconoscendo-ci in una guida. Che faccia umilmente da stimo-lo e da coordinatore di tante competenze edintelligenze che pur a Monasterace ci sono (edanche tante). Altre strade, specie quelle persona-listiche (affidamenti a miti, icone, ecc.), sono soloillusorie e sostanzialmente di rinvio delle respon-sabilità collettive. Voi cosa proponete per sviluppare le vocazionidel vostro paese? Il nostro paese dispone di straordinarie risorse:archeologiche (Tempio, parco e museo), storico-architettoniche (Monasterace Centro ed il suoCastello), paesaggistico-ambientali (costa e fiu-mare), di tradizioni e riti. Specialità che insiemefanno l'originalità ed unicità del suo costituire un“contesto” di riconosciuta qualità. Noi dobbia-mo fare di tutto ed investire ogni spicciolo dispo-nibile (in verità pochi ma, non inutili o non suda-

ti) per convincere chi non riesce ancora a farsicapace che non ci serve altro. Che i nostri beniculturali ed ambientali non costituiscono un limi-te al nostro sviluppo ma, una incredibile oppor-tunità da non sprecare. Per questo è necessarionon svilire ed intralciare subdolamente ogni ini-ziativa in questo senso. Purchè sia valutabileseria, innovativa, non strumentale e sostenibile.Per i profittatori e le illeciticità non ci deve esse-re spazio e comprensione alcuna. E la legalitànon deve essere feticcio o proprietà esclusiva diqualcuno ma, l'ancoraggio a cui tutti dobbiamotenerci ben appesi se non vogliamo precipitareirreversibilmente.E come pensate di fare?La “buona politica” è tale se interseca la "credi-bilità". Che, si ottiene se fai quel che prometti, sele promesse sono minimamente attuabili e se uti-lizzi virtuosamente i beni comuni che hai in pre-stito. Nell'interesse esclusivo della collettività. Laparola chiave è nel concettodi “rigenerazione”. Ovvero,strutturare, organizzare esistematizzare locali mecca-nismi di sviluppo (i cd. “pro-cessi”), per costringere adinteragire ed integrarsi ogniazione (pubblica o privata,produttiva o commerciale,turistica o culturale, ecc.),anche la più insignificante, inuna comune e chiara dire-zione. Su pochi prioritariobiettivi: la promozione, diffusione e fruizioneproduttiva delle risorse materiali ed immaterialilocali. Niente megaopere e sagre consumistiche.Una sfida che però non sarà vinta se non si rie-sce almeno a tenere pulite ed efficienti quelleparti del paese che possiamo spendere comeattrattore. Su questa scommessa, dobbiamo -almeno in una prima fase - accettare serenamen-te di rinunciare ad avere tutti, tutto, subito eovunque. Per questo abbiamo elaborato e pro-posto un “Patto di coesione sociale locale” checonsenta di orientare ed ottimizzare (senza pole-miche strumentali), le poche disponibilità econo-miche che abbiamo e quelle che riusciremo aprendere. Avendo ormai acquisito esperienza edefficienza nell'accesso ai fondi europei, testimo-niati dai tanti PON e POR che abbiamo portatoa buon fine nel poco tempo in cui siamo statiamministratori (non ultimo la ristrutturazionedella prima parte di Castello, già all'appalto). Su questi piani, davvero pensiamo di avere meri-ti davvero incontestabile.

Teodoro Bucchino: bisogna riatti-vare la pratica della buona politica

MONASTERACE

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Forum

ELEONORA ARAGONA

“Dopo aver assistito al concerto delCollettivo Mulo, non accettiamo più disentire musica di scarso livello nellaLocride », si sarà detto fra sé e sé nonuno qualunque, ma il signore dellacalunnia. Se lo conosciamo bene avràpensato certamente così il Drugo delBlue Dalhia. Ruggero Malgeri, rispetta-to da ogni band dal Salento ai Balcani,e su qualsiasi bancone di Negroni emalelingue. Il Drugo di Gioiosa Marinaè un esperto di entrambe e delle stru-mentalizzazioni frik. Ma sulla musicad’autore è veramente il massimo. DaOtranto a Tozeur.Ma andiamo a noi.Le conservazioni con i musicisti sonosempre molto surreali. Tu gli chiedi per-ché suonano e loro rispondono peresprimere noi stessi. Allora li incalzichiedendo cosa sentono il bisogno didire attraverso la musica che suonano eloro candidamente rispondono non telo so spiegare, credo che la mia musicadica tutto. Ho letto centinaia di interviste di que-sto genere ed ero pronta all’ennesimoincontro frizzantemente improduttivo

con alcuni artisti della Locride appro-dati nel “Il Collettivo Mulo”.Ho visto la prima data del loro spetta-colo autoprodotto, un concerto alPiccolo Teatro: QuartAumentata,Francesco Loccisano, Mujura e FabioMacagnino protagonisti nel bijoux diRoccella, accogliente, caldo, caldissimocome la Bombonera del Boca, aBuones Aires.Come sono diversi rispetto a quando siesibiscono, penso fra me e me, quandosi presentano in redazione una settima-na dopo. Il palco, scarno, minimal, la sera delloro debutto vibrava, senza distorsione,senza striduli o rigurgiti di chitarra elet-trica. Il Mulo, musica d’origine control-lata tra caroselli di letteratura e teatro.Questo è, questo vuol’essere nel medioe lungo periodo, per un territorio chevive la più grande decadenza sociocul-turale degli ultimi cinquanta anni.Fermento puro, il Collettivo Mulo, que-sto è.Tutto donato agli amanti della musica

popolare d’autore nella serata delloscorso 15aprile. Aggratis. Solo un contributo libero perle sessanta persone che ondeggiavanofelici su sedie e sgabelli.

Devo dire che lì su quel palco avevanoun certo fascino. Sembravano anchedivertirsi parecchio. Nessuna distrazione quella sera, anchela scenografia era stata ridotta al mini-mo indispensabile. Solo ragli d’autoreper un pubblico selezionato. Nessundress code, ma selezione naturale all’in-gresso del Piccolo Teatro. Amanti dellamusica, curiosi, sperimentatori, ragazzi

in cerca di qualcosa nel deserto deimartedì senza pretese della Locride,Vediamo se il Mulo batterà il mio scet-ticismo. Sono artisti con una carrieraalle spalle, diciamo tra i 15 e i 10 annicirca. Hanno prodotto e venduto i lorodischi e quelli di altri musicisti. Hannocollaborato e continuano a portareavanti le loro carriere singolarmente.Sono cresciuti negli anni d’oro delFestival Jazz quando Roccella era unaperla che esaltava e faceva sognare igiovani musicisti. Hanno anche vistoriaffermarsi la musica popolare e igruppi folkloristici. Allora, vorranno farsi pubblicità e atti-rare folle oceaniche, all’inizio ho pensa-to che poteva essere questo il motivo diquesto illuminato progetto. “Facciamodue date, bravi siamo bravi così riuscia-mo ad ottenere più visibilità”, si saran-no detti. Però più parliamo e meno miconvince questa ipotesi. Cioè un po’ dimarketing dietro tutto questo ci sarà,ma non mi pare sia il motivo principale.Ne ho la certezza quando si parla deiluoghi in cui pensano di riproporre illoro spettacolo: “Vogliamo dei teatri,posti piccoli ben gestibili e che ci per-mettano di cantare sottovoce”. Cercanoun posto intimo, per intenditori o per

Il Mulo vuole un piccolo teatro, posti a sedere esilenzio. Sogna, forse pretende, un luogo chediventi un punto d'incontro, uno spazio in cui gliartisti possano creare

Frontiera Musicale

FERMENTO MUSICALE NELLA DECADENZA ETICA E CULTURALE DELLA LOCRIDE: PROTAGONISTI, I QU

Il raglio d’autore del“Collettivo Mulo”

IL FORUM DI VENERDISCORSO NELLA SEDE DELLAREDAZIONEDEL SETTIMANALE RIVIERA CON I COMPONENTI DEL “COLLETTIVO MULO”

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DOMENICA 04 MAGGIOO 17www.rivieraweb.it

neofiti, che gli permetta di suonare ciòche vogliono. La piazza è facilona vuolesempre gli stessi pezzi, ha poca voglia disperimentazione ed è troppo dispersiva.Loro desiderano attenzione e il lussodel sussurro. Il privilegio di suonare ecantare sottovoce la musica che amano.Per fare questo è necessario non conce-dersi al primo venuto, non accontentar-si. Nessun finanziamento pubblico, maautoproduzione. Nessuna ingerenzapolitica o di massa. Il Mulo vuole unpiccolo teatro, posti a sedere e silenzio.Sogna, forse pretende, un luogo chediventi un punto d’incontro, uno spazioin cui gli artisti possano creare. Ma que-sto luogo non c’è. Quando hanno pen-sato dove fare la loro prima serata sisono accorti di questa carenza. D’estatela Locride si schiude con le piazzeagghindate a festa e i teatri magno greciche vengono tirati a lustro. L’invernopoi torna, con le su cavalcate di mortiviventi, e di posti a disposizione nerestano pochi, si contano sulle dita diuna mano. Quindi il primo problema darisolvere perché quest’iniziativa nonmuoia prima ancora di nascere è trova-re questo posto. Che non c’è.Il secondo punto d’onore per ilCollettivo è mantenere un pubblico che

non ami ruffe e cantilene di paese, mabensì che brami spettacolo e qualità.Bellezza. Cambiamento. Rinascita. Unpubblico attento. No champagne, néTirullaleru/lalleru/lallà.Attenzione però, questi artisti nonvogliono salvare la Locride dalMedioevo, che è lì a 20 metri, con la suamezzanotte meno cinque. Non è ilmotivo conscio che li ha spinti a tentarequesta missione umanitaria. Ma bellez-za e qualità offrono spiragli di luci,anche inconsapevolmente. Il Mulochiama a se un pubblico attento,che lamastica e che cerchi calore e intimità.Vino e buona compagnia. Non risse,cocktail e house music. Radical normal.Non alienati chic o sub normal dalpugno proibito. Ragli e chitarre. Stop.Un gruppo di artisti che dona uno spet-tacolo, operatori del settore che metto-no a disposizione le loro competenze eil loro impegno. La prospettiva sembraallettante, a noi resta la speranza chenon ci conquistano per poi disilluderci.Intanto sorrisi, sussurri, applausi. Dopo una serata come quella delPiccolo Teatro l’entusiasmo sale facil-mente. Da Roccella a Tozeur: musica d’autoree malelingue. Entrambi aggratis.

“Il Collettivo Mulo, musicisti della Locride.Ho visto la prima data del loro spettacoloautoprodotto, un concerto al PiccoloTeatro: QuartAumentata, FrancescoLoccisano, Mujura e Fabio Macagninoprotagonisti nel bijoux di Roccella,accogliente, caldo, caldissimo come laBombonera del Boca, a Buones Aires.

TAGONISTI, I QUARTAUMENTATA, FRANCESCO LOCCISANO, MUJURA E FABIO MACAGNINO

“Tutto donato agli amanti della musicapopolare d'autore nella serata dello scorso15aprile, che altrimenti sarebbe statol'ennesimo martedì senza pretese.Aggratis. Solo un contributo libero perle sessanta persone che ondeggiavanofelici su sedie e sgabelli. Devo dire che lìsu quel palco avevano un certo fascino.

del“Collettivo Mulo”

In rappresentanza del circuito “Calabriasona”, i“Taranproject” di Mimmo Cavallaro e CosimoPapandrea saranno nuovamente presenti al concer-

tone del “Primo Maggio”, in Piazza San Giovanni, aRoma. Il più importante gruppo di musica popolare cala-brese, guidato da Mimmo Cavallaro e CosimoPapandrea, si esibirà in una performance inedita, ospitan-do il cantautore piacentino Daniele Ronda per dare vitaad un travolgente connubio tra le musiche popolari delnord e del sud Italia, con la reciproca contaminazione neisuoni e nella cultura. Prodotti dalla storica casa discogra-fica “Cni” (Compagnia Nuove Indye), i Taranprojectportano così al primo maggio il circuito di eventi

“Calabriasona”, di cui sono uno dei punti di forza e, insie-me a Daniele Ronda (attualmente una tra le voci piùautorevoli del folk italiano) daranno vita a un’accattivan-te mix di stili e radici musicali differenti. Sempre perMaggio 2014 è previsto anche un altro importantissimoappuntamento per i Taranproject. Saranno infatti impe-gnati in un tour Europeo ancora una volta legato al mar-chio Calabriasona. Un tour che li vedrà impegnati assie-me a Domenico Sisto Omerthà Music Clan e adArmando Quattrone in giro per l’Europa. Il“Calabriasona European Tour 2014” è organizzato in col-laborazione con il “Ministero degli Affari Esteri” e con ilpatrocinio di diversi istituti italiani di cultura.

Taranproject anche quest’anno al concertone del “Primo Maggio”

Proseguiranno poi con “Calabriasona European Tour 2014”in giro per l’Europa

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CULTURA

ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò

RIVIERA

Enogratronomia e cultura.La raffinatezza a tavolaapproda nella Locride

Nella Sala del Convento dei Minimi diRoccella Jonica, il 23 aprile alle ore18,00verrà presentato alla cittadinanza il primoBailliage (circolo) della prestigiosaAssociazione Mondiale di EnogastronomiaChaine des Rotisseurs con sede a Parigi.Il Bailli (presidente) Antonella Sotira, havoluto chiamare il Bailliage Amphisya (l'an-tico nome greco con cui Ovidio indicaval'insediamento urbano di Roccella Jonica)per rendere ancora oggi attuali le originielleniche della nostra civiltà.Il Bailliage Amphisya si è costituito ufficial-mente il 5 aprile 2014 con la solenne cerimo-nia di investitura cavalleresca svoltasi nelSalone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze.L'antica Confrerie della Chaine desRoitisseurs (la catena degli arrostitori-cuochi) compare per la prima volta nel 1268,nel “Livre des Métiers” e fu Luigi IX checonsacrò solennemente la Corporationecome un ordine cavalleresco, a cui venivaaffidato il compito di deliziare il palato delRe e di tutelarne l'incolumità.Dopo il 1950 la tradizione dellaCorporazione venne ricostituita e diffusa intutto il mondo per la promozione dei Valoridella Buona Tavola, delle eccellenze enogas-tronomiche, della convivialità, delle arti culi-narie e dell'amicizia fra i gourmet“Amateurs” e “Professionnels”. L'impegnoche l'avv. Antonella Sotira, cultore di dirittoalimentare, porta avanti da ben 13 anni conl'Associazione IUSgustando: SimposiGiuridici per la tutela della sana, etica elegale alimentazione, le ha consentito di“diritto” di entrare a far parte della Chaine,e di essere promossa a Bailli per la RegioneCalabria.Molti i calabresi, già soci IUsgustando, che aFirenze hanno ricevuto dal Bailli Delegued'Italie Roberto Zanghi e dal Chancellierdel Bailliage de France, l'investitura di“Dame” e “Chevalier” della Chaine. Tra iRoccellesi l'avv. Teresa Sotira, con il rango diVice Chargè des Mission per l'AssociazioneCulturale Jonica, il dott. Aldo Sotira, con ilrango di Vice Chargè des Mission per latutela della sana alimentazione, e DaniloLavorata titolare delle Cantine Lavoratacon il rango di Professionne ll du Vin.Il 22 maggio a Roma presso l'Hotel Hassler,il Bailliage Amphisya in sinergia con gli chefstellati, Francesco Apreda e Fabio Campolie il titolare dell'Hassler Roberto E. Wirth(socio onorario IUSgustando) organizzerà ilsuo primo evento ufficiale dedicato aiSapori della Magnagrecia. Alla degus-tazione di eccellenze calabresi e reinterpre-tazione di tradizioni grecaniche, seguirà l'as-ta di beneficenza per raccolta fondi a favoredella onlus Cabbs per la cura dei bambinisordo ciechi e sordo muti.

Bailliage Amphisia,Roccella a tre stelle

«Per Clara non esisteva una moralitàrigida e neanche una flessibile: eramorale ciò che le piaceva e che deside-rava» «Sei stata debole e infelice e di ciò midispiace. La felicità va costruita quoti-dianamente e tu, forse, stenteresti afarlo»“Ondina dai capelli fluenti e le allegreamiche” è un'opera narrativa diGiosofatto Pangallo, edita da CalabriaLetteraria nel luglio 2013. L'autorecalabrese, nato e residente aTaurianova (Rc), è stato docented'Italiano e di Storia negli istituti statalid'istruzione secondaria superiore. Lavicenda è ambientata in un modestopaese della Calabria, nel corso dellevacanze natalizie, sebbene la narrazio-ne introduca numerosi excursus tem-porali. In quest'aria di festa si ritrovanodue amici di vecchia data - Giorgio eNicola - che, complice il clima freddo e

piovoso, si riuniscono a casadel primo scambiandosi confi-denze. È qui che inizia la verastoria: Giorgio racconta all'a-mico le sue esperienze, il suoquotidiano e, soprattutto, lesue preoccupazioni.Racconta di Clara, dolce eaffettuosa ma dall'esistenzalibertina e dissoluta, senzainibizione né vergogna, eincapace di salvarsi da sé.Racconta di Ondina, laconfidente di un tempo,l'amica sincera, e del biso-gno di rivederla ancora, diascoltarla e farsi ascolta-re. Sono questi i perso-naggi principali attornoai quali tutto ruota.Clara, con i suoi incontrilicenziosi, col suo biso-gno di aiuto, vittima di

istinti incessanti e impossibilida reprime-re, condivisida amiche ec o l l e g h e .Ondina, che siè lasciata allespalle l'univer-so libidinosoche l'avevacoinvolta ingioventù e cheper questo forseè l'unica ingrado di aiutareGiorgio a salvareClara. Sonoquindi temi forti eattuali quelli trat-tati da Pangallo,amalgamati in unarealtà consueta egenuina ma non

per questo priva di lascivia e lussuria.Una realtà fatta di sesso, di bugie emanipolazioni, di dissolutezza e alteri-gia; una realtà guasta e avariata, cheaccomuna Ondina e le sue amiche, madietro la quale si nasconde la richiestadi attenzioni e di amore, un desiderio diredenzione e il timore di un punto dinon ritorno. E qui emerge l'intento del-l'autore. Un invito a non fermarsi allacritica superficiale e distruttiva, un invi-to ad andare oltre l'apparenza e la vana-gloria, sondando con empatia i bisognialtrui, laddove basterebbe un accennodi calore umano e di comprensione perabbattere interi muri di abbrutimento esofferenza. Il testo di Pangallo è, perultimo, un invito a fare i conti con sestessi, anche quando guardarsi dentrorichiede coraggio. Un romanzo introspettivo e gradevole.

Marco Arcadi

“Ondina dai capelli fluenti e le allegre amiche”, il libro coraggioso e genuino di Giosofatto Pangallo

L’arte pittorica di Cosimo Giorgio Schepis

L’ANGOLO DI PARRELLO

Un po’di umidità

Mi trovavo molti anni fa a Locri. Incontro un mio amico medico; noto che è molto ner-voso e gli chiedo il perché. " Tu sai, Franco, che al cimitero sto costruendo una bella cap-pella, con marmi molto pregiati. Stamattina vado e mi sono accorto che in una parete c'èun po' d'umidita' e ho litigato con i muratori. "Certamente tu da medico - risposi - haipensato che quando andrai ad abitare lì, potresti prendere un po' di raffreddore o unaleggera bronchite." ... "Tu sei il solito, Franco, fai sempre filosofia.” Lo incontrai una set-timana dopo e chiesi se avesse risolto il problema dell'umidità. Mi disse:" Ho parlato coni muratori e ho detto loro, quando finiscono i lavori, di passare da casa mia affinché iosaldi il conto, poiché caro Franco non me la sento di andare a controllare se l'umidità cisia ancora......"

Franco Parrello

Cosimo Giorgio Schepis ,conosciuto come NuccioSchepis , ( classe '55) è un

artista calabrese, pittore, ma soprat-tutto scultore e restauratore.L'artista reggino è anche noto peraver giocato un ruolo fondamentalenel restauro 2010-2011 dei due stori-ci Bronzi di Riace, facendoli ritorna-re sani e salvi nella loro casa, il dapoco restaurato Museo NazionaleArcheologico della Magna Grecia diReggio Calabria.Dopo il diploma all'Accademia diBelle Arti (scultura) di ReggioCalabria, nel 1978 lascia la Calabriaper trasferirsi a Cortina d'Ampezzodove insegna presso il locale Istitutod'Arte, poi meta su Milano, dovelavora come restauratore di affre-schi, stucchi e cornici, presso la

Pinacoteca di Brera. Sempre aMilano, inizio anni '80 si trova fon-datore del gruppo “I Mediterranei”.Nel 1986 si trasferisce a Roma, dovelavora presso L' Istituto NazionalePer la Grafica, come restauratore estampatore d'Arte. Continua neglianni la sua ricerca come scultore,pittore ed incisore e frequenta assi-duamente un gruppo di artisti dellaScuola Romana ed Internazionale,tra questi il gruppo storico dei“Trattisti” con i quali intraprendeuna interessante ricerca artistica.Dal 1982 si reca spesso negli StatiUniti, dove nei suoi lunghi soggiornicontinua la sua opera d'artista in uncontesto sicuramente che l'ha perfe-zionato sotto l'aspetto umano e pro-fessionale. In questi anni ha parteci-pato a numerosissime collettive e

personali in Italia e all'estero, dove sitrovano i suoi lavori presso enti pub-blici e collezionisti privati.Attualmente vive e lavora tra ReggioCalabria, Roma e gli Stati Uniti.Schepis è un artista a tuttotondo.Mani sapienti e talentuose chehanno saputo da sempre creare,curare, l'arte e gli animi artistici dellanostra terra. Ciò che voglio evidenziare oggi diquesto artista è la sua particolarearte pittorica. Espressione sublimedi immagini contemporanee chesanno manifestare un tumulto diemozioni. L'ispirazione metafisicadelle sue opere pittoriche è senzadubbio una continuazione di ricercaartistica nata dalla suo arte principa-le, quella scultorea. Nei dipintinotiamo la matrice di espressione

Una realtà fatta di sesso, di bugie e manipolazioni, di dissolutezza e alterigia; una realtà guasta e avariata

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DOMENICA 04 MAGGIO 19www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

Incontro Indelebile Savica -Strati

Era un giorno d'estate quando, insiemeal caro amico regista, Mario Foglietti,accompagnati dal critico letterarioTassone e sua moglie, e tutta la troupe diTelespazio, siamo partiti in macchina daBovalino per raggiungere Sant'Agatadel Bianco, dove ad attenderci nella suacasa c'era Saverio Strati, per una intervi-sta televisiva. Lasciato alle spalle il mare,che ci aveva fatto compagnia con la suaimmensità e il suo splendore e con ilprofumo dell'estate che si avvicinava, cisiamo arrampicati su per la strada tor-tuosa, dove la bellezza intorno era subli-me e comprendeva la grande quiete checi avvolgeva. Nel sottofondo, sfocati inostri discorsi, i commenti, di ammira-zione sulla grandezza delle montagneche con la loro bellezza svettavano nelcielo, in solitudine, l'immenso era tutto lì.Intanto ci avvicinavamo lentamente alpaese di Saverio Strati, Sant'Agata delBianco e la tensione prendeva il soprav-vento nell'attesa di conoscere e salutare ilgrande scrittore. All'entrata del paese,sul muretto, degli uomini seduti e altriall'impiedi, che parlavano tra di loro,qualche donna che rientrava a casa apasso svelto, con le buste della spesa,per preparare la cena serale, per gliuomini che sarebbero ritornati di lì apoco dai campi.

Domenico Savica

Sant'Agata del Bianco “Paese delloscrittoreSaverio Strati ”

Erano gli anni '90 quando Max Pezzalicon la sua amata band faceva ballarecentinaia di ragazzi vestiti coi Levi's.Amatissimi gli 883, che sapevano fartitenere il tempo (con le gambe e con lemani), ma che riuscivano anche, con iloro testi, a farti riflettere. Impazza ildisco Hanno ucciso l'uomo ragno, all'in-terno del quale Con un deca descrivevala situazione di quegli anni. E di questi,ahimè. “Con un deca non si può andarvia, non ci basta neanche in pizzeria”,cantava Max. Il deca erano le famosediecimila lire, che dovevano obbligatori-amente bastare. 22 anni dopo, con sor-presa di Max e di tutti, la condizione deigiovani è ancora questa. La fascia 20-30anni della Locride deve accontentarsidelle “due discoteche e 106 farmacie”.Per forza. I più (s)fortunati partono,vanno via: l'America torna ad essere laterra della ricchezza. E' come se fossimoreincarnati nei nostri bisnonni, costrettiad abbandonare l'amato sud Italia, las-ciando figli appena nati e donne chediventavano improvvisamente capo-famiglia. Sono i giovani del 2014 chenessuno invidia. Vivono la loro frescaetà in cui la parola crisi è quella più pro-nunciata. Economica principalmente,

ma aggiungerei anche esistenziale e, atratti, isterica. Sono avvocati, educatori,infermieri, il quale futuro è scandito damanovre politiche poco ponderate edalla fastidiosa quanto debilitante buro-crazia che nebulizza, ormai, le aspi-razioni di tutti. Sono i giovani d'oggi cuiqualcuno ha appellato come “privi divalore”, ma l'unico valore che nonconoscono è quello dei soldi, perché nonce li hanno. Saprebbero curare un'in-fezione o creare un nuovo software,invece riempiono coni gelato e pro-muovono aggeggi al supermercato chenon comprerebbero nemmeno loro.Sono umili, poiché pur di guadagnarequalcosa accettano ordini da superiori didubbia intelligenza, di quelli che colpetto gonfiato ti dicono “Guarda chequi non hai spazzato bene”; e sono cre-ativi, perché il lavoro se lo inventano.Coloro i quali la mattina vanno in udien-za in giacca e cravatta, appagati di sod-disfazione ma di alcun euro, mentre allasera indossano berretto e camicia didubbio gusto ripetendo la formula del“Prego, cosa desidera?”. Parlavamo dicrisi isterica, perché? Chiedetelo ai sig-nori che con finta gentilezza dicono “Sevuoi, puoi venire a titolo di volontaria-

to”. Scatta d'obbligo l'imprecazione, perun ragazzo già impegnato da anni indiversi tipi di associazioni. Ha una repul-sione il giovane, verso i signori con lapuzza di sigaretta e la voce rauca, che tiguardano dall'alto in basso, dall'altrolato di quella scrivania che li fa sentireformati e saccenti. Il disprezzo perquelle segretarie col petto scoperto erugoso, impastate di profumo e rossettonei denti, seccate di darti un'infor-

mazione: lo smalto rosso è sistematovicino al telefono, probabilmente haidisturbato la loro manicure. Per nonparlare dei telegiornali, in cui le primedue notizie riguardano quasi sempre igiovani e la crisi: perfino le storie diForum appaiono più veritiere delle falsepromesse di chi dei giovani poco se nefrega. Tutto questo strano meccanismoderiva da chi stai ai vertici, dai giudici,burocrati e da quelli che come loro,dovrebbero rappresentare la legge e cheinvece si rivelano come il Jack Nicholsondi Shining che, a colpi di acronimi e sca-denze, tagliano le gambe ai desideri deigiovanissimi. Gambe e non solo, ancheparti di carte geografiche: Sud dimenti-cato, abbandonato a se stesso.Probabilmente anche il “calafrico” èrimasto a cinquanta anni fa, forse perchépoco seguito e poco sostenuto, lasciato avivere sotto le pale dei fichi d'India,come le cartoline che i polentoni invianoagli amici del “Norde”. Ed i giovani del2014, figli di un Dio minore, vivono inapnea, aspettando quella boccata d'ariache sembra non arrivare più. Forse è ilcaso di attrezzarsi con una bombolad'ossigeno, per il momento.

Sara Jacopetta

Con un deca non si può andare via

osimo Giorgio Schepis

DOPO 22 ANNI, LE PAROLE DI MAX PEZZALI RIECHEGGIANO COME DURA VERITÀ

figurativa basata su sagome e voltinon definiti nei dettagli, provenientiappunto dalle non lontane sue operescultoree. Questo è un esperimento riuscitissi-mo nel ridimensionare l'arte daappunto una dimensione quella tri-dimensionale a quella bidimensiona-le. Gli effetti sono fantastici. Volti esagome sui quali emergono fortiespressione di stupore, dolore, dilacerazione che emergono con segnisintetici e colorati. E' quasi una Raffigurazione dimaschere teatrali legate probabil-mente alle commedie greche che sisvolgevano sulla costa jonica, magariall'interno del teatro di Locri, terraricca di arte e cultura e di storicamatrice grecanica. Forse l'artistavuole creare con i suoi segni un lega-

me forte ed estremo tra con le sueorigini, con sua terra dove la colonnaportante e il capitello rappresentanoprobabilmente le fondamenta del-l'essere umano ai legami. Amori ed esseri alati, corpi che siintrecciano e visi che si incrocianotra onde di dolore e gioia. Coloritenui e linee sfumate per creare unarappresentazione diffusa, contem-plativa, non completamente concen-trata sul soggetto ma a tutto il conte-sto pittorico in cui è calato. Le operedi Nuccio sembrano una scenografiasu un palco teatrale, sul quale allostesso tempo gli attori da lui stessodiretti consumano il dramma e lacommedia, tra scenari fatti di colorie forme metafisiche che ben spiega-no il messaggio nato dall'animo del-l'artista.

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RUBRICHE

PilloleNaturopatiche

A cura di:Patrizia Pellegrini

Naturopata Bioterapia Nutrizionale®Presidente Associazione Culturale Tone

www.associazione-tone.it [email protected]

La Costituzione Epatica in MTC è rappresentata, per forma fisica, da un frut-to “la pera “ e sovente il soggetto con questa forma fisica è caratterizzato dagliocchi con un iride scuro, dinamico , sveglio, caviglia sottile, fianchi pronun-ciati. Piccoli suggerimenti per l'alimentazione di questa tipologia possonoessere:

ColazioneTè al limone o latte se ben tollerato oppure spremuta di pompelmo o aran-cia, pane con marmellata o miele e 1 caffèPranzo Proteine con diverse preparazione come fettina panata, straccetti o 1 uovo infrittata con una verdura come carciofi, agretti o zucchine con una ricca insa-lata e un fruttoCenaProteine con diverse preparazione come fettina panata, straccetti o 1 uovo infrittata con una verdura come carciofi, agretti o zucchine con una ricca insa-lata e un frutto

Carboidrato tipo pasta , orzo, riso , farro, patate… spaghetti in aglio e olio, opennette saltate in olio aglio e pomodorini accompagnate da una verduracotta e , ogni tanto a cena una sana frittura come carciofi in pastella o 2 pata-te fritte con una insalata verde e un fruttoLa colazione dolce nutre d'energia un corpo attivo fin dal mattino mentre ilcarboidrato di sera stimola il riposo per effetto del triptofano in esso conte-nuto , la proteina a pranzo stimolando tramite il ferro e lo iodio gli organifegato e tiroide mantiene attivo il sistema nervoso conferendo la capacità dilavoro nelle ore diurne al soggetto che se ne beneficia. L'acqua di vegetazio-ne delle verdure e gli zuccheri della frutta sosterranno le funzione corporee.La Costituzione Pancreatica rappresentata in MTC da “ una mela” è caratte-rizzata da un punto vita molto largo e da una zona glutea più piatta, labbracarnose e ben disegnate, l'occhio ha un iride misto, un cocktail tra il marronee l'azzurro. Questo soggetto deve essere sempre stimolato nelle sue funzio-ni con maggior apporto di proteine. Piccoli suggerimenti alimentari posso-no essere:

ColazioneTè al limone o spremuta di pompelmo con pane con prosciutto crudo o unuovo strapazzato o se gradito del salmone affumicato PranzoProteina tipo pollo arrosto o arista di maiale ai ferri o frittura di pesce con pin-

zimoni di verdure crude e una verdura cotta come la cicoria o le belga o lecrucifereCenaCarboidrato legato ad una piccola quantità di proteina come spaghetti con levongole o tagliolini con i funghi con una insalata mista oppure una proteinacome pesce o ricotta con verdura cruda e una verdura cotta

La colazione salata nel soggetto pancreatico garantisce un miglior equilibriodegli zuccheri già dal risveglio, mentre il carboidrato legato ad una quota pro-teica , come gli spaghetti con le vongole, forniscono un minor apporto dizuccheri diretti e lo iodio contenuto nel pesce stimola la funzione tiroidea atti-vando il metabolismo generale. La cicoria non interferisce con nessun alimen-to , ha un'azione depurativa e diuretica. L'acqua di vegetazione delle verdu-re crude sostiene i metabolismi stimolati. La Costituzione Surrenalica rappresentata in MTC nella forma da “un grappo-lo d'uva” evidenzia un soggetto pieno di energie con spalle più rappresenta-tive nel corpo…tronco importante con gluteo piatto, caviglie magre seno pro-speroso. Il colore dell'iride va dall'azzurro al verde, questo soggetto ama man-giare di tutto ancor più ciò che sa non essere adatto alla sua persona.

ColazioneCappuccino e cornetto, yogurt e frutta , latte con fette biscottate con burro emarmellata o ricotta e mielePranzoStraccetti con salvia o un pesce lessato , due uova strapazzate o ricotta, pettopollo ai ferri o un pesce al sale con verdure crude e un frutto come banana,ananas o mandariniCenaRiso in aglio e olio o due patate al cartoccio, pennette all'arrabbiata o gnoc-chi burro e salvia, due patate fritte o crema di una verdura con una verduracotta e una verdura cruda

La colazione privilegiata di questa costituzione prevede del latte e del burro, quota proteica e lipidica significativa per contrastare gli zuccheri e mantene-re stabile la fame mattutina. Le uova , proteine nobili, agevolano l'eliminazio-ne dei liquidi perché non sovraccaricano la funzione renale e strapazzate sti-molano il metabolismo del fegato. La salvia è un erba aromatica antiossidan-te ricca di calcio e di estrogeni vegetali che negli straccetti potenzia l'effettosedativo . Il carboidrato è consigliato senza glutine per favorire il funziona-mento renale.

La Costituzione del corpo simile ad un tris di frutti , di che frutto sei ???

E guardare la bellezza dal basso, dalle radici odorose di terre, far filtro dal sole con i petalidi fiori di campo, per ricordarsi ogni ora l’origine, il profumo della natura, della vita. E guar-dare la speranza dal basso, come un divenire verso il cielo, spontaneamente mirare più inalto, e pian piano ampliare lo sguardo, come una farfalla nascente, imparare a volare, e vola-re, sui cieli di Calabria, su bellezze terrene.

Primavera dal bassoCCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI di Antonio Calabrò

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BLOB

RIVIERA

Mentre cammino, sento una voce femminile dietro di me, edascolto nitidamente la seguente frase: "adesso basta amore..andi-amo a casa che la mammina ti prepara il lattuccio che ètardi"..credevo si trattasse di una madre intenta a tranquillizzare

il suo figlioletto ed invece si trattava di una donna con un cagno-lino che gli stava facendo fare i suoi "bisognini" nell'aiuola dellavilla adiacente al comune di Siderno senza che, ovviamente, lastessa si degnasse di pulire ....tanto ormai....

In passato è stato uno deimigliori arbitri del settoredilettantistico calabrese. Oggi, da valido dirigente della sezione Aia di Locri,rappresenta sempre unprezioso punto di riferimento,stiamo parlando di NicolaFiorenza beccato al barinsieme al nostro direttoreAntonio Tassone

“Il canto delle sirene” della propriaterra natìa è sempre presente nellamente del nostro direttore DomenicoLogozzo. Dopo la pensione, Mimmoritorna spesso nella Locride regalando-ci, attraverso il suo profilo fb, bellis-sime fotografie ed articoli che eviden-ziano tutto l’amore per la sua terra e lasua professione svolta sempre con rig-ore in mezzo secolo e più di brillanteattività. Un caro saluto da tutti noi di

“Riviera”.

Tra seg-giovie,svaghi,diverti-mento esuperattrazionic’è postoanche per l’indicazione del “Prontoorso” e del “Par ..eggio”. La visita delle“jene” di Riviera è assicurata. Chissà sel’orso sarà pronto oppure alla fine lalotta finirà in par...eggio. Per fuggire,non ci resta che la seggiovia.

“The twins” in the air tonight.Derby Siderno-Locri. Uno, FilippoMontalto, si gira visibilmente sod-disfatto dopo la “cena lucculiana,l’altro, Giuseppe Monteleone,sembra abbastanza sereno nell’evi-denziare la sua perfetta dentatura.

Capperiperò...

Se DaniAlves delBarcellona è assurtoagli onori della cronacamondiale per aver rac-colto e mangiato una“banana” lanciatagalidalle tribune, il nostroamico Paolo ha fatto lostessa cosa: ha primaraccolto e poi esibitoil baccello di fave,quindi, ha provvedu-to voracemente allasua fagocitazione. Ecosì, come diceanche la canzone,per Paolo, “l’unicofrutto dell’amor”non è più la bananama la verdissima esempre ricercatissi-ma.... “vajana”.

Per rinfrescare la memoriaai più giovani, proponiamouna foto dell’on. Francesco

Catanzariti. Nato a Platì (RC), il 10 gennaio 1933, in passato

Catanzariti è stato eletto alla cam-era dei deputati nella lista del

Partito Comunista Italiano.Attualmente vive a Reggio

Calabria da pensionato marimane sempre attento alledinamiche della società civile.A nostro avviso, sarebbestato un ottimo candidatoSindaco per le imminen-ti elezioni amministra-tive platiesi ma allafine ha deciso dimettersi daparte.

LL’Oroscopone... della V’Oroscopone... della VanitàanitàAriete: Occorre mordente e tempismo:procuratevi una lattina di vernice colorlegno e un orologio al quarzo. Sul lavoropiù sfiga che mai, ma almeno vedrete unpo' di luce (hanno deciso di togliere le ser-rande). Urge tenere il mastino mannaroche vi ulula dentro: legate la suocera. .

Toro: Non irrigiditevi, meglio negoziare:recatevi al primo negozio che avete sottocosa e comprate qualcosa. Saturno pre-mia la vostra pazienza: vi regalerà uno deisuoi anelli, ma è di plastica, inutile riven-derlo al ComproOro. I sensori ombelicalisono spenti.

Gemelli: hanno impastato il vostro corpocol lievito artificiale americano, o sono itroppi panini e salsicce che vi mangiate,le colombe che non finiscono mai, come ipanettoni a Natale, la carne di capra adiluvio, i funghi sott'olio senza frontiere?Se non volete continuare a lievitare inmaniera indefinita, almeno scegliete distendervi sottili come una pizza.

Cancro: Prontezza, duttilità e grinta nonsono proprio le vostre specialità nel lavoro.Per voi è meglio parlare di goffaggine, ritar-do cronico, passività totale. Ricordate diquando il vostro collega ha deliberatamentegettato una tazza di caffè sulle vostrepratiche inevase? E voi non avete fattoniente? Ecco.

Leone: sarete apprezzati in ambiti lavora-tivi in cui possono schiudersi nuovi orizzon-ti: la pulizia delle ostriche. Il vostro saldobancario piange: l'avete trovato ieri chechiedeva l'elemosina per strada. L'aveteportato a casa e gli avete dato un po' dibrodo caldo, ma è morto lo stesso.Sufficienza risicata con amore e sentimenti. Vergine: Sollievi concreti in vista: la suo-cera probabilmente tornerà a vivere sul suopianeta di origine. Purtroppo l'astronave-taxi atterrerà proprio nel vostro giardino,distruggendo tutto il prato, rompendo larampa delle scale, il muretto dei vicini evaporizzando il loro cane. Meglio, tanto nonfaceva che abbaiare. Vi toccherà rifare ilprato.

Beccato al “Top”di Siderno,

ecco a voi ilfamosofotografo delgiornale “lapastiera”.

Come il “miti-co” Fabrizio

Corona, il nos-tro simpatico

amico Vincenzo Lizzile prova in “tutte le salse”

La signora, il cagnolino e i“bisognini”fatti per strada

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DOMENICA 4 MAGGIO 23www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

PADRE FRANCESCO NEL CONFESSIONALE

Non tutti sanno che una volta facevo il prete e, pertan-to, potevo confessare i miei parrocchiani anche in abiticivili. Ecco perché, a furia di ascoltare i peccati dei ben-estaresi, mi sono talmente indignato da abbandonare ilsacerdozio.Era il tempo delle elezioni comunali...e non vidico i tradimenti che dovevo ascoltare.

Franco Blefari

Qui nella foto una splendi-da cartolina della cittadinalocridea di Samo con i “rud-eri di Precacore”. Un patri-monio inestimabile di cuimolti di noi non hanno con-tezza, una zona da rival-utare che può decisamentepuntare sul turismo cultur-ale per cercare di rivitaliz-zare la nostra asfitticaeconomia.

Bilancia:Il lavoro non è da meno. Dameno? Da più? Da uguale? Insomma,come va questo benedetto lavoro? E comedeve andare? Se c'è si lavora troppo, senon c'è si sta disoccupati e si campa sullepensioni. Se la matematica non è un'opin-ione, non si potrebbe moltiplicare il lavoroe dividere le spese?

Capricorno: I miracoli possono accadere:tranquilli, non a voi.

Scorpione: gli splendori astrali vi illumin-eranno, tanto, ma tanto. Alla fine sareteabbronzatissimi già all'inizio di maggio etutti vi chiederanno se siete stati alleMaldive. Il successo lavorativo potrebbearrivare a travolgervi: sperate che abbiauna buona assicurazione RCA.

Sagittario: L'amore vi fa vibrare comefasce anticellulite, o fate voi cosa, masenza essere troppo osé. Se la fascia anti-cellulite si rompe, va cambiata. Cambiateanche voi. Se la carne è debole e anchetanta, mettetevi a dieta, o diventate vege-tariani.

Una coppia d’oro della nostraCalabria: Nonna Cata dal Mirto diSiderno e Ciccio Carere daPolistena, i due sono pronti con ilnuovo disco. Qui le prove generali

Partenza per Roma e per Piazza San Giovanni,dove era in programma la loro esibizione al“concertone” del primo maggio. Ecco a voi ilteam dei Taranproject (senza Mimmo Cavallaro)che però si sono poi “ritrovati”davanti a circatrecentomila persone per una travolgente “StillaChiara”che ha mandato tutti in visibilio. Agrande richiesta, la locride ancora una volta pro-tagonista nel cuore della capitale, con i suoieccellenti ritmi terzinati.

Armandoda Casablancalegge con attenzione ilnostro giornale, lui che èconosciuto per essere il redella distribuzione dei volan-

tini, depliant e altro materi-ale cartaceo. Il

nostro, non rin-uncia all’appunta-mento domeni-cale con Riviera

ed aspetta conansia di vedersisul giornale.

Eccoti.Adesso, non

rimane altroche lanciare una

nuova campagnapubblicitaria.

I Quattro dell’Ave MariaPrendiamo in comodato d’uso gratuito il titolo di un cele-

bre film, adattandolo ai nostri quattro amici della chiesa diPortosalvo di Siderno qui comodamente seduti in parrocchiaa meditare. Ecco a voi, “i quattro dell’Ave Maria”: padreEugenio, Padre Giovanni, ed i diaconi Vincenzo e Luigi.

Acquario: Interludi amorosi balsamici: unatresca col parrucchiere o con la sciamp-ista? L'importante è mettere il balsamosulle punte, per evitare tagli inappropriati.Per spegnere i vostri bollori, oltre a unalavata di testa, vi conviene fare trekking inmezzo alla natura, di notte, col sacco apelo, alla luce della Luna.

Pesci: Siete completamente spiazzati:difatti vi siete trasferiti in una campagnacon quattro case e un forno, dove l'unicapiazza è il cortile della chiesetta, peccatoche siate pastafariani. Ma sì, è ora di cam-biare aria, cercarsi un nido nel mondo, unposto dove parenti e amici (falsi) non vicerchino, dove non esiste il telefono, nonc'è wi-fi e neanche l'adsl lenta.

Page 24: CONTROCOPERTINA  · CONTROCOPERTINA DOMENICA 04 MAGGIO 3 Oriente Estremo sabato scorso nella Locride. Nella sala gre-mita dell’Hotel President di Siderno si parlava il mandarino.

stato il primo cantantecalabrese ad avere unruolo significativonell'Opera Popolare“Notre Dame de Paris”,musicata da RiccardoCocciante e prodotta daDavid Zard. Con i suoi 24

anni, è stato il più giovane al mondo adinterpretare il ruolo di Frollo,l'Arcidiacono della Cattedrale.Ventisettenne, originario di GioiosaJonica, Nizzardo si è fatto conoscere dalpubblico televisivo grazie alla partecipazio-ne e alla vittoria finale nel programma“Uno Mattina in Famiglia” Rai 1 nelConcorso “Conservatori a Confronto”, nelquale rappresentava il Conservatorio“Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Si èdiplomato, col massimo dei voti, all'Istitutoper Odontotecnici, ma la sua passione piùgrande è sempre stata il canto. Sin daquando era bambino, dall'età di sei anni, loha studiato costantemente, a partiredall'Accademia Chopin di Catanzaro Lido.Questo suo amore lo ha portato ad iscri-versi al Conservatorio “F.Cilea” di ReggioCalabria, dove ha studiato come Baritono,sotto la guida del M° Serenella Fraschini esi è diplomato col massimo dei voti, Lode eMenzione d'Onore. Anche se giovanissimo, vanta un curricu-lum di tutto rispetto. E' stato vincitore di moltissimi premi e insi-gnito di tanti riconoscimenti in tutta Italia. Musical e Lirica, ma non solo. VincenzoNizzardo, grazie alla casa di produzionediscografica Mac Rey International curatadai figli del Maestro Franco Reitano, riescea far emergere anche altre sfaccettaturedella sua fantastica voce, ed è pronto ademozionare il pubblico che ha già mostratodi apprezzarlo, con un album di musica leg-gera. Durante il suo percorso artistico ha avuto

la fortuna di incontrare grandi Artisti daiquali ha potuto trarre notevoli insegna-menti. E' rimasto affascinato nel riscontra-re la naturale gentilezza, l'umiltà e nonultima la grande professionalità che con-traddistinguevano il grande cantante Minoed il Maestro Franco i quali hanno credutoin lui ed insieme hanno vissuto momentiunici ed indimenticabili che hanno contri-buito a fargli amare e credere nel sogno dichi, come Vincenzo vive, con grande"rispetto", la passione smisurata per lamusica.Poi l'incontro con i figli del Maestro FrancoReitano (Angela, Rocco, Enzo e Mino) chehanno reso possibile la realizzazione delprogetto “Ogni oltre limite” che rappre-senta il coraggio di non mollare, la forzadella musica e delle parole per non dimen-ticare le origini e i sacrifici compiuti.Il CD comprende 11 Brani, di cui n° 5 com-posizioni scritte dal Maestro FrancoReitano, fra cui “Ma ti sei chiesto mai”,interpretato a Sanremo 1992 dal fratello,grande cantante Mino Reitano; “Oltreogni limite” e “Il freddo d'inverno” braniscritti da Vincenzo con A. Gallelli e“Intermezzo (per me)” musicati da Enzo eRocco Reitano così come “If you stay”interpretato in lingua inglese.Sono presenti due meravigliose liriche delrepertorio classico italiano riarrangiateinsieme ad Enzo Reitano in chiave moder-na e radiofonica “Non ti scordare di me” e“ Musica proibita”. Un esperimento per avvicinare il classico aigiovani, pur rispettando le versioni origina-li. Il prossimo 5 maggio si terrà presso ilPalazzo Amaduri di Gioiosa Ionica la con-ferenza stampa di presentazione del suoprimo album dal titolo “Oltre ogni limite”. Dal 11 maggio poi sarà possibile trovare ilcd distribuito nelle edicole della provinciadi Reggio Calabria.

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