La Pieve Santo Stefano - candelara.it · La no-tevole qualità di quest’affresco ricorda la...

2
Anche il periodo di costruzione accomuna le due chiese, che risalgono al secondo decennio del ‘400, e presentano i caratteri dell’architettura gotica tarda; nella Pieve di Candelara il portale ha una struttura rinascimentale, non completamente realizzata. L’unicità della chiesa, comunque, sta nella pianta, che forse è dovuta al probabile committente: Pandolfo Malatesti (1390-1441), il figlio di Malatesta signore di Pesaro, che fu Arcivescovo di Patrasso in Grecia, dove fece costruire la chiesa di Santa Sofia oggi distrutta, anch'essa a croce greca. Notevoli rifacimenti sono stati eseguiti nel 1877/78 dall'abate Buresti, tra cui la chiusura dei rosoni e di La Pieve, centro della vita reli- giosa del paese, è qui dedicata a Santo Stefano protomartire e ha origini molto antiche, risalenti al VI-VII secolo, sorta cioé prima del castello di Candelara. L’attuale costruzione presenta una struttura muraria gotica, con un’insolita pianta che richia- ma la croce greca. La facciata è caratterizzata da quattro lesene verticali (le più esterne di rinforzo) e da due finestroni, con arco a sesto acuto negli scomparti laterali, che affiancano la meri- diana, ripristinata nel 2001. È di particolare interesse l'uso del laterizio giallognolo, molto simile, anche nelle mi- sure, a quello im- piegato nel vicino santuario di Santa Maria dell'Arzilla: questo fa pensare all'esistenza di una fornace di mattoni nella zona. Orario SS. Messe: Feriali: 17,00 (ora solare) 18,00 (ora legale) Festivi: 9,00 - 11,30 Parrocchia S. Stefano Strada della Pieve, 4 Candelara 61020 (Pesaro) tel. e fax 0721.286105 www.parrocchiacandelara.it [email protected] Testi: Grazia Callegari e Don Marco Di Giorgio Foto: Agostino Alessandroni Grafica: Laser Comunicazione Pesaro La Candelara (Pesaro) Pieve di Santo Stefano alcuni finestroni ora riaperti, la manomissione della parte absidale, vari interventi di sistemazione del tetto. La sistemazione dell'interno, re- staurato nella struttura e nelle opere pittoriche dal 1995 al 2005, è sostanzialmente quella dovuta allo stesso Buresti, che fece scoprire gli affreschi oggi visibili, unici superstiti delle cancellazioni av- venute precedentemente qui e nella maggior parte delle chiese, so- prattutto durante il ‘700.

Transcript of La Pieve Santo Stefano - candelara.it · La no-tevole qualità di quest’affresco ricorda la...

Anche il periodo di costruzione accomuna le duechiese, che risalgono al secondo decennio del ‘400, epresentano i caratteri dell’architettura gotica tarda;nella Pieve di Candelara il portale ha una strutturarinascimentale, non completamente realizzata.

L’unicità della chiesa, comunque, sta nella pianta,che forse è dovuta al probabile committente: PandolfoMalatesti (1390-1441), il figlio di Malatesta signoredi Pesaro, che fu Arcivescovo di Patrasso in Grecia,dove fece costruire la chiesa di Santa Sofia oggidistrutta, anch'essa a croce greca.Notevoli rifacimenti sono stati eseguiti nel 1877/78dall'abate Buresti, tra cui la chiusura dei rosoni e di

La Pieve, centro della vita reli-giosa del paese, è qui dedicata aSanto Stefano protomartire e haorigini molto antiche, risalential VI-VII secolo, sorta cioé primadel castello di Candelara.

L’attuale costruzione presentauna struttura muraria gotica,con un’insolita pianta che richia-ma la croce greca.La facciata è caratterizzata da

quattro lesene verticali (lepiù esterne di rinforzo) e

da due finestroni, con arcoa sesto acuto negli

scomparti laterali, cheaffiancano la meri-

diana, ripristinatanel 2001.

È di particolareinteresse l'usodel laterizio

g i a l l o g n o l o ,molto simile,

anche nelle mi-sure, a quello im-piegato nel vicinos a n t u a r i o d iS a n t a M a r i adell'Arzilla: questof a p e n s a r eall'esistenza di unafornace di mattoninella zona.

Orario SS. Messe:

Feriali: 17,00 (ora solare)18,00 (ora legale)

Festivi: 9,00 - 11,30

Parrocchia S. StefanoStrada della Pieve, 4Candelara 61020 (Pesaro)

tel. e fax 0721.286105

[email protected]

sti:

Gra

zia

Cal

lega

ri e

Don

Mar

co D

i Gio

rgio

Foto

: Ago

stin

o A

less

andr

oni G

rafi

ca

: Las

er C

omun

icaz

ione

Pes

aro

La

Candelara (Pesaro)

Pieve di

SantoStefano

alcuni finestroni ora riaperti, lamanomissione della parte absidale,vari interventi di sistemazione deltetto.La sistemazione dell'interno, re-staurato nella struttura e nelleopere pittoriche dal 1995 al 2005,è sostanzialmente quella dovutaallo stesso Buresti, che fece scopriregli affreschi oggi visibili, unicisuperstiti delle cancellazioni av-venute precedentemente qui e nellamaggior parte delle chiese, so-prattutto durante i l ‘700.

Anche il bellissimo Crocifisso seicentesco in legno policromo,collocato nel presbiterio su una base di sostegno, proviene dallachiesa dei Francescani, dov'era appeso come in tutte le chiesedell’ordine, a testimoniare la devozione alla croce del Santo d’Assisi.

Nel transettodestro, apparel'affresco conSan Seba-

stiano e

San Rocco, protettori dallapeste, la cui presenza èparticolarmente fre-quente tra la fine del‘400 e i primi del ‘500in immagini devozio-nali di supplica o di ex-voto, com'erano quelledipinte nelle pievi e neisantuari. I decori astampini sullo sfondoe la fattura dei visi edei corpi richiamanoanaloghe immagini,attribuite a Paolo daSerrungarina. La no-tevole qualità diquest’affresco ricordala pittura della scuolaquattrocentesca diCamerino.A destra, in un piccoloframmento, si vedel’Eterno Padre bene-dicente col globo in

una mano. La tavola che era collocata sull’altare,ora spostata a sinistra nel transetto, è una delleopere più importanti della Pieve: La Madonnacol Bambino e i santi Stefano e Donnino,

di Pompeo Morganti da Fano (notiziedal 1528 al 1555), famoso so-

prattutto per aver eseguitola Madonna delle Grazie

nell'omonimo santuarioa Pesaro.

Il vastissimo pae-saggio con distesed'acqua, barche,ricca vegetazione,dimostra la cono-scenza della pit-tura fiamminga daparte del Morganti.

Santo Stefano, asinistra, è caratte-rizzato dal sasso alcentro della testa,che allude al mar-tirio per lapida-zione; San Donni-no, cavaliere emartire ha ai suoipiedi tre cani, es-sendo protettored a l l ’ i d r o f o b i a .

Entrando troviamo, a sinistra: un Santo vescovo, forseidentificabile con S. Emidio protettore dai terremoti o conS. Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, data la presenzadi tre piccole croci greche-bizantine ricollegabili a memorieravennati. Si tratta di un frammento quattrocentesco, salvatodal deterioramento per umidità della parete.

Accanto una piùintatta scena conSan GiovanniBattista e ilmatrimoniomistico di SantaCaterina, eseguitanel 1555 daOttaviano Zuccari(padre dei piùfamosi Taddeo eFederico).

Lungo le pareti, si trovano le 14 stazioni della bronzeaVia Crucis di Enrico Manfrini (1917-2004), dicui la prima e unica altra fusione è statarealizzata per Giovanni Paolo II in Vaticano.

Sempre nel transetto sonoa p p e s i d u e q u a d r iprovenienti dalla diroccatachiesa di San Francesco,e n t r o i l c a s t e l l o d iCandelara: raffiguranoL ’ I m m a c o l a t aConcezione, buona copia diquella del Barocci di SanFrancesco a Urbino eSant’Antonio di Padova,attribuito a GiovanniVenanzi.Da notare, sulla destra, laveduta del castello diCandelara.

Gli interni e le opereE proprio del Pandolfi (Pesaro 1567 - dopoil 1636) è il quadro collocato a destra: LaMadonna in gloria coi santi Terenzio,Marco Evangelista, GiovanniEvangelista e Antonio Abate ,contornato da quattro ovali lateralisettecenteschi del pesarese Angelo Birza(o Birga). Rappresentano: S. Venanziomartire; S. Antonio di Padova; S. VincenzoFerreri; la Beata Michelina Metellicompratrona di Pesaro.I paliotti sotto gli altari laterali sono deibuoni esempi di decorazione ligneaseicentesca.

All’altar maggiore è posto un quadro diGiovanni Venanzi (Pesaro 1627-1705),eseguito nel 1693 su commissione delparroco Pier Antonio Macci, che fecespostare nel transetto la tavola delMorganti, precedentemente collocatain quell’altare.Nella tela del Venanzi, allievo di SimoneCantarini e di Guido Reni, èrappresentato Santo Stefano tra dueangioletti e le anime del Purgatorio.In basso a sinistra, si vede la stessaPieve, con il mare sullo sfondo.

A destra una riscopertaCrocefissione con la

Vergine Maria el’apostolo Giovanni a

fianco della croce, del 1504.

L’altare maggiore, restaurato e consacrato nel 2005, harivelato sotto laccature più recenti, decorazioni in fogliad’oro e d’argento ora ripristinate.

I due altari laterali in passato affidatialle Confraternite, presentano lastruttura uniforme neoclassicarealizzata al tempo del Buresti,e formano una coppia di grandesigni f i cato art ist ico edevozionale.A sinistra, la splendenteMadonna del Rosario diClaudio Ridolfi (Verona1570 - Corinaldo 1644) èuna delle più importantiopere del pittore veronesetrapiantato nelle Marche,autore attivissimo di paled’altare, sia nel Veneto chenella nostra regione. Lapresenza del quadro ,circondato dalle piccole scenedei Misteri del Rosario,attesta anche il rapportodell'artista con SimoneCantarini, di cui il veroneseè stato maestro, assieme aGiovan Giacomo Pandolfi.

L’organo di scuola locale èpregevole manufatto della

famiglia Polinori, famosiorganari in Pesaro, nella

prima metà del settecento. È statorestaurato nel 2005. A sinistra e a destra dell’altaremaggiore si trovano i locali delle Confraternite. Asinistra vi erano quelli della Confraternita delRosario ora adibiti a sacrestia. A destra, nellestanze della Confraternita del SS. Sacramento,vi è ora la cappella dell’Eucaristia, con operelocali contemporanee.