LA PAGINA DI CAMPALTO

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese Anno VIII Numero 96 Maggio 2011

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N. 96 - maggio 2011

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distribuzione gratuitapresso gli esercizi

commerciali

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀa: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

Anno VIII Numero 96Maggio 2011

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

Music@MpaltO un’esplosione d’arte!

Dal numero di gennaio 2011 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet!Abbiamo pensato che rendere disponibile il giornalino a tutti coloro che navigano in rete potesse essere un bel passo in avanti: sarà possibile consultare tutti i numeri in ogni momento, raggiungere anche coloro che la nostra distribuzione non riesce a raggiungere. Inoltre pensiamo che questa modalità di diffusione ci possa far interagire con un maggior numero di lettori.Questo è il link: http://issuu.com/lapaginadicampalto; iscrivendosi al sito è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti. A tutti buona lettura e buona navigazione!Potete inviare domande e commenti anche a questo indirizzo e-mail: [email protected].

la paGiNa Di caMpaltO: siaMO ON liNE!

La data si avvicina ed il programma sta prendendo consistenza!Non si possono ancora svelare i gruppi musicali che par-teciperanno al concerto del sabato, ma possiamo dare un programma di massima per il fine settimana all’insegna della condivisione e dell’arte:

venerdi 27 maggio: cena di pesce accompagnata da un soft piano bar , per degustare al meglio le note della pri-mavera! Come digestivo, tante risate a teatro, dalle ore 21.00.La compagnia teatrale “La combriccola” presenterà “La commedia degli errori” di William Shakespeare.

sabato 28 maggio: dalle ore 15.30 fino a sera inoltrata (chiusura prevista intorno alle 23.30 circa), un susseguirsi di concerti live per tutti i gusti musicali, dal rock più duro al rap, cover da cantare insieme e musica originale di gio-vani gruppi e adulti!

Ovviamente anche per questa serata è prevista la cena a base di pesce e nel dopo cena, il gruppo musicale “Sezione Frenante”, dopo gli Altro Ego, i Radio Dormo e i ClubPrivé Band, chiuderà la serata presentando alcuni pezzi del loro nuovo album, rigorosamente live! La novità di quest’anno sarà il poter sbizzarrirsi con la macchina fotografica, grazie all’aiuto degli amici di Territori & Paradossi, associazione culturale!Per tutti ci saranno due occasioni di far vedere le proprie foto: potete esporle sulle strutture che saranno predi-sposte nel capannone; dovete portare le stampe sul tema “STARE INSIEME” (massimo 3 a partire da venerdì 27 maggio) già predisposte per poter essere appese (in caso contrario verranno appiccicate con le puntine!). Raccomandiamo: stampe non troppo piccole né troppograndi (lato maggiore compreso tra 20 e 40 cm)Nella serate di sabato e di domenica saranno proiettate

all’interno del capannone in “real time” le fotografie che scatterete nel corso delle festa stessa: potrete riprende-re, con una macchina digitale o col telefonino, i gruppi mentre suonano, gli amici che ballano o che si ingozzano mangiando, ecc. Successivamente farete scaricare le foto dagli incaricati all’interno del capannone e queste saran-no successivamente proiettate.

domenica 29 maggio: Festa di Primavera! In apertura la Santa Messa, i giochi per i bambini, il pranzo comunita-rio e i tornei del pomeriggio!Gli organizzatori sono entusiasti e ringraziano tutti co-loro che stanno promuovendo la festa tramite FaceBook ed il passaparola: e’ risultata davvero un’esplosione di SI! da parte di moltissimi! L’augurio e’ quello di creare una buona occasione per conoscere meglio il nostro territorio e chi lo vive, per mettere a disposizione di tutti i nostri talenti e per con-tinuare sempre a respirare l’essere comunità, sia cittadina che parrocchiale.

Per ulteriori informazioni: Fabrizio 335 7284259Per chi vuole partecipare ai giochi: Mario Vernari041 5420485 (dalle 19.00 alle 20.00) [email protected]

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Nella mattinata di venerdì 29 aprile si è svolta presso il Parco Chiarin a Campalto la Festa degli aquiloni.La manifestazione è stata organizzata dall’associazione AUSER “il gabbiano” e dall’Istituto Comprensivo Gramsci di Campalto con il patrocinio della Municipalità di Favaro e la collaborazione dell’associazione “Incontrar…se” di Tessera . Ha coinvolto i bambini della scuola primara Pascoli che hanno costruito e fatto volare gli aquiloni con l’aiuto dell’associazione “Incontrar…se”. E’ stata davvero una festa, con la merenda, i canti, il coinvolgimento delle famiglie dei bambini. Alla fine un gioioso ritorno ai banchi di scuola!

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APPUNTAMENTI E INIZIATIVE

FEsta DEGli aquilONi

cena per ex allievi della scuola Materna saN aNtONiO Di caMpaltO

In occasione dei festeggiamenti dei 70 anni della scuola Materna San Antonio, verrà organizzata Sabato 14 maggio, presso i locali della scuola, una cena a base di pesce, per far incontrare gli ex allievi che l’hanno frequentata e rivivere i “verdi anni”. Il contributo chiesto è di €40,00; una parte del ricavato sarà devoluto alla scuola per l’estinzione del mutuo. Per informazioni e prenotazioni chiamare la Sig.ra Manola al numero 3355477977 entro il 9 maggio.

MOstra Di pittura DEl pittOrE parpaGiOla al cENtrO pascOliPromossa da Blog Territori e Paradossi prosegue fino al al 13 maggio presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto l’esposizione di quadri del pittore di Favaro Giorgio Parpagiola. L’orario di visita è dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì e dalle 10.00 alle 12.00 il sabato mattina.

p3@NuOvO cENtrO iNtErNEt

a caMpaltO

Inizieranno a giugno (la data esatta verrà successiva-mente comunicata) presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto le attività del nuovo centro in-ternet denominato P3@Campalto. P3@ sta a si-gnificare “Progetto 3 A” dove le 3 “A” significano Assistenza, Accesso, Acculturazione all’utilizzo della Rete e dei suoi Servizi.Il laboratorio sarà allestito dalla Municipalità di Favaro con un intervento realizzato con il concorso di risorse dell’Unione Europea, dello Stato italiano e della regione Veneto.

Il centro sarà gestito dall’associazione Blog Territori e Paradossi di Campalto, che già opera presso il cen-tro Pascoli con l’organizzazione di corsi di PC e di altre attività. I cittadini interessati potranno parteci-parvi gratuitamente in orari prestabiliti (un turno a settimana alla mattina, uno nel tardo pomeriggio ed un terzo al sabato o domenica) e con l’assistenza di un tutor. Saranno anche avviati corsi di alfabetizza-zione informatica per la cittadinanza.

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DAL MONDO

Blog Territori e Paradossi riceve mensilmente il notiziario on-line BoccheScucite- voci dai territori occupati: riporta notizie dalla striscia di Gaza “che non è un posto scomodo dove si odia l’occidente, come affermano i commentatori televisivi, ma un pezzo di Palestina tenuto sotto embargo e martoriata all’inverosimile”. In quei luoghi il 15 aprile scorso è stato bar-baramente ucciso il volontario italianoVittorio Arrigoni.Abbiamo chiesto a don Nandino Capovilla, coordinatore nazio-nale di Pax Christi Italia,il permesso di riportare sulla “PAGINA DI CAMPALTO” alcuni flash del giornale allo scopo di infor-mare e sensibilizzare su quanto, da troppo tempo, succede in quella terra martoriata.

Nelle stesse ore in cui Vittorio veniva catturato, alcuni amici di BoccheScucite ci inviavano le ultime parole di denuncia che eravamo abituati ad avere in tempo reale da Vittorio. Ma una cosa è certa: non ci fermeremo!

Caro Vittorio, da Gaza ti scriviamo... “Possiamo solo con-siderarci morti vivi”

“Le ultime notizie da Gaza parlano di un aumento di ten-sione tra entrambe le parti: bombardamenti aerei da par-te Israeliana, molti razzi sparati da parte palestinese. Molti martiri e feriti in pochi giorni. Io sono esausto per tutta questa situazione e profondamente frustrato. Incomincio persino ad augurarmi di essere uno dei martiri visto che non c’è nessuno spazio per la speranza. Non più solo in prigione, ma anche circondati dalla puzza del sangue e della morte; una situazione insicura senza nessuna spe-ranza per il futuro. Impossibile sognare. Non essere ambi-zioso se sei Palestinese! L’unica parentesi positiva è il mio lavoro: nel quale posso rifugiarmi, scappando dalla realtà che sta diventando così stressante e disgustosa.Nessun’altra soluzione. I beni di consumo sono disponi-bili ma sempre più costosi: sembra di essere a Dubai!!! Internet è sempre sconnesso, la TV non è visibile a causa dei droni (mini aerei telecomandati che sorvolano co-stantemente Gaza dotati di telecamere per il controllo della Striscia, n.d.r.), le strade non sono sicure per i bom-bardamenti aerei, non c’è più elettricità. Sta diventando persino peggio di prima: unamalattia cronica in continuo peggioramento… Sembra che Gaza sia pesante, buia, spaventosa. No aria fresca, no libertà, solo restrizioni. Tutta questa è la sen-sazione, soprattutto ora che posso paragonare la vita di Gaza con quella Europea grazie al mio recenteviaggio in Francia. (R. dopo anni è finalmente riuscito ad ottenere un permesso per lasciare brevemente la Striscia per recarsi ad un corso a Parigi, n.d.r.). Possiamo solo

Dalla striscia Di GaZa

essere descritti come morti vivi. Questo è tutto per il momento. Grazie perché vi interessate a noi e ci avete a cuore.”

Questa è la voce di un amico di Gaza che già qualche mese fa ci aveva raccontato il suo malessere. Un amico carissimo ed estremamente intelligente. Sentirlo augurarsi di essere il prossimo martire fa venire la pelle d’oca. Sentirlo in queste ore in cui piangiamo Vittorio è terribile. Per chi non conoscesse a fondo il linguaggio islamico, un martire è una vittima, sia essa civile o militare (o militante). Un amico intelligente che sta sperando di essere il prossimo ad essere ucciso in un bombar-damento aereo israeliano perché nonvale più la pena sottostare ad una tortura cronica. Il gelo ti invade quando leggi che un amico si augura solo la morte. Come lui dice, si percepisce il buio, la pesantezza, la puzza,… l’assenza totale di ogni speranza. Dov’è la speranza di Gaza? Dei nostri amici chiusi là dentro? Io urlo: dov’è la speranza di un milione e mezzo di esseri umani?

Anche Ahmed mi scrive, dolcissimo “fratello” mio:“Scusa se non ho scritto prima, ma sono davvero di pes-simo umore. Niente a Gaza è stabile: la vita, lo studio, il futuro,… Gaza è di nuovo in guerra. L’esercito Israeliano bombarda ovunque. Già 18 persone sono state uccise da Mercoledì ad oggi (lunedì 11 aprile, n.d.r.) e tutto il mon-do ci tratta solo come dei giocattoli.”

Devo aggiungere altro? Credo siano urla strazianti. Bocche scucite a cui continueremo a restituire la voce.

Di Letizia per Bocchescucite (www.bocchescucite.org)

Vittorio Arrigoni con Handala in un disegnodi Carlos Latuff

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APPUNTI DI VIAGGIO

il parcO siGurta’ a valEGGiO sul MiNciO

Per la Rubrica Viaggi di questo mese in fiore, vi proponiamo di rimanere - e ricominciare a viaggiare - nel nostro Veneto!Mi sono imbattuta in un week end fuori porta, nelle vicinanze del lago di Garda e voglio proprio raccontarvelo!A chi piace pedalare, ci sono moltissimi percorsi sulle due ruote in piste ciclabili che collegano Venezia alle Dolomiti, alle terme dei colli Euganei e ai centri città, dove il parcheggio per le bici non ha gli stessi problemi (e soprattutto gli stessi costi) della macchina!

Un sabato di sole non può essere trascorso al centro commerciale, soprattutto in piena primavera!Preparo lo zaino la sera prima, con un paio di ricambi e le cose essenziali per un paio di notti fuori casa.In programma un long weekend per staccare dalla routi-ne di ogni giorno senza andare troppo lontano. Un posto che mi permetta di rientrare direttamente al lavoro il lu-nedì mattina, dopo un po’ di meritato relax!Decido per la zona del Lago di Garda: campagna verde, un susseguirsi di viti e prati collinosi, terme e divertimenti a portata di mano!

La prima tappa sarà il Parco Giardino Sigurtà (www.sigurtà.it) per un picnic tra gli iris in fiore, all’ombra dei salici piangenti che accarezzano le acque di piccoli stagni, popo-lati da grossi pesci rossi; è un luogo ideale per le famiglie e numerose sono le attività per i bambini. Nel mese di aprile ad esempio, in occasione della Pasqua, erano in programma dei laboratori per colorare insieme le uova.Inoltre il parco è aperto anche ai cani e sono numerosi i cestini dove riporre i loro bisogni o i residui del no-stro pranzo. La fioritura più celebre del Parco Giardino Sigurtà è probabilmente quella delle rose, che a partire proprio dal mese di maggio sbocciano lungo il Viale a loro dedicato.

Trascorsa la mattinata a passeggiare immersi nella natura, dopo un buon pranzo “fai da te” e un sonnellino sull’erba, usciamo a visitare Borghetto sul Mincio per un gelati-no di fine pomeriggio.Borghetto sorge lungo il fiume Mincio ed è un tipico vil-laggio medievale risalente al 1400, incorniciato da una serie di mulini ad acqua, che servivano per la molatura del frumento e la pilatura del riso. Di questi piccoli centri non se ne trovano dunque solo in Toscana, dove sono tipici e più di frequente abitati. Anche le nostre colline ne riserbano molti! Per scoprirne altri vi segnalo questo sito: www.borghitalia.it.

Per pernottare decidiamo di avvicinarci al centro di

Valeggio sul Mincio, da dove ripartire l’indomani per i col-li vicentini. Da qui ci sono dei percorsi ciclabili che lungo il Mincio arrivano a Peschiera del Garda, da dove è facile raggiungere il parco divertimento di Gardaland o lo zoo safari di Bussolengo (www.parconaturaviva.it) o ancora, le terme!Lasciata la provincia di Verona ci inoltriamo verso quella vicentina. Abbiamo scelto un bed & breakfast a Romano d’Ezzellino senza sapere che questo centro, dal quale si rag-giunge il famoso “colle di Dante”, è descritto nella Divina Commedia quale posto d'elezione di nefaste memorie di Ezzelino III da Romano, il tiranno per eccellenza. Una tranquilla passeggiata per toccare la storia, per am-mirare splendidi paesaggi verso il monte Grappa, i colli e la grande pianura. Da qui sono facilmente raggiungi-bili centri come Bassano del Grappa, Marostica, Asolo e Thiene, oltre che Vicenza.

Insomma, si può essere turisti anche a casa propria, se non si perde la curiosità di scoprire luoghi nuovi! Viviamo in un paese ricchissimo di cultura e arte, e credo che una pubblicità da una manciata di minuti non basti a elenca-re tutte le bellezze di cui siamo, Noi Cittadini per Primi, responsabili.

di Chiara Foffano

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OCCUPIAMOCI ANCHE DI POLITICA

priMO MaGGiO: sOttOMissiONE O cOraGGiO?(lettura caldamente consigliata agli under 30)

Art 1 della Costituzione: “L'Italia è una Repubblica de-mocratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”

Art 4 della Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Ho riportato questi due articoli della Costituzione giusto per far capire qual'è il punto di partenza del ragionamen-to di queste sentite considerazioni...

Sarò schietta. Una pillola è sempre una cosa difficile da mandar giù. Per quanto uno provi a presentartela impac-chettata in un tulle come un confetto, per quanto uno la cosparga di sostanze zuccherine per addolcirla, la pillola inesorabilmente si ferma li in gola, lì, bloccata in orizzon-tale e non si riesce proprio a mandarla giù. La pillola da mandar giù per la nostra generazione del baby boom degli anni '80 è il lavoro. Questo mondo occupazionale indefinito e multiforme che si manifesta sotto le più svariate sembianze: a tempo determinato, a progetto, a chiamata, a tempo indeterminato, stagionale, in stage. Ogni tipo di lavoro rappresenta la nostra pillola quotidiana più o meno amara da mandare giù.Qualche sera fa eravamo una trentina di ragazzi riuniti in una stanza della parrocchia di Campalto a sentire le parole dell'Oracolo, del Guru del lavoro, nella speranza di ricevere la formula magica per la malattia della preca-roccupazione (la precarietà e la disoccupazione), un male che affligge buona parte della nostra generazione.Il nostro profeta, che non citerò, per non incorrere a que-rele visto che non ho intenzione di parlarne bene, è una esperta del mondo del lavoro, negli organi dirigenziali di una delle più famose agenzie di somministrazione lavoro d'Italia.Ha esordito con il mantra dei numeri: “Il 95% dei nuovi contratti che si firmano in Italia è a tempo indeterminato. Il 60% dei giovani veneti che entrano in azienda tramite agenzie interinali, alla fine del periodo di prova vengono assunti. Dall'inizio del 2011 la nostra agenzia ha fatto un + 52% di fatturato, ed essendo la nostra una agenzia che fa assumere le persone questo significa che l'occupazione è aumentata. Lo stipendio medio di un neo laureato è di 1.200 € netti - e poi per finire la chicca - dimostratevi

disponibili, il ragazzo che se ne va alle cinque perché le sue otto ore di lavoro sono finite, non è visto bene dai datori di lavoro, la vostra fatica sarà riconosciuta...”La preghiera aritmetica ha avuto il suo effetto, al contra-rio però. Non ci ha né rassicurati, né calmati, ci ha fatto arrabbiare! Ma su che mondo vive questa?Sarebbero queste le agenzie che devono trovarci un lavo-ro? Non sanno neanche di cosa stanno parlando! Siamo sinceri per una volta, chi della nostra età (dai 20 ai 30 anni) prende 1.200 € netti al mese? Quanti vengono sfruttati dalle aziende che passano da uno stagista all'altro ogni sei mesi per risparmiare? Quanti si sono fatti il maz-zo, straordinari non pagati, lavoro extra, lavoro festivo per cosa? Per una pacca sulla spalla, ma nella maggior parte delle volte nemmeno quella? Quanti amici conosciamo con un contratto a tempo indeterminato?“Contratto”...il ragionamento gira tutto intorno a questa parola, biglietto da visita per il nirvana. “Contratto” per noi figli di genitori seduti sulla comoda poltrona della si-curezza ormai consunta e trasformata in un pericoloso sgabello traballante, significa dare un senso agli anni spesi per la nostra istruzione, realizzarci, avere qualcosa in cui credere, passioni da coltivare, avere dei soldi che sono nostri, guadagnati, sudati, soldi da investire per il nostro futuro, una casa, un affitto. Ma significa soprattutto im-porre la nostra individualità e indipendenza. Significa fare da soli lo scalino più difficile della nostra vita, staccare la mano dalla gonnella di mamma e dal portafoglio di papà e farci realizzare che siamo ADULTI.Ma se non ci danno la possibilità di essere adulti come possiamo percorrere la strada verso il futuro solo sulle nostre gambe? E queste non sono statistiche, non sono numeri, la nostra è la vita reale.Arrivati a questo punto c'è solo da decidere, possiamo chiudere gli occhi e adeguarci alla sottomissione o farci coraggio e far sentire i nostri diritti. Spetta solo a noi la scelta.

“La vera libertà individuale non può esistere senza si-curezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.” Franklin Delano Roosevelt

Elena Brugnerotto

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OCCUPIAMOCI ANCHE DI POLITICA

italiaNi OccupiaMOci Di pOlitica!

E’ questo l’appello che Roberto Benigni ha lanciato il 14 aprile alla Biennale della Democrazia di Torino! Ed ha ragione! Oramai anche la politica viene presentata e spesso vissu-ta come un “reality”, uno spettacolo che viene propinato e nel quale il “popolino” non può intervenire; tra un po’ ci verrà concesso di votare con un sms con cui crederemo di scegliere governo e parlamento.C’è assuefazione a quanto succede e ci succede: esiste la corruzione nella pubblica amministrazione e tra le forze politiche? Beh, oramai è così, noi che ci possiamo fare ol-tre che pagare sempre più tasse! La spesa per mangiare è lievitata enormemente? Beh, c’è la crisi! I giovani non la-vorano, oppure lavorano con contratti assurdi e non rie-scono a dare un minimo di progettualità alla propria vita? Beh, è per tutti così! L’acqua la pagheremo il doppio? Beh, pazienza! Stanno tentando di violentare la Costituzione per creare uno stato autoritario? Beh, mi indigno un po’! Lo stato sociale sta andando a puttane? Beh, io non ho problemi (oppure si?)! Tra vent’anni le pensioni non con-sentiranno di vivere in modo decente? Beh, c’è tempo…! Stanno devastando il nostro territorio? Beh, è per il “pro-gresso” !Dobbiamo svegliarci, TUTTI, dal torpore nel quale il “rea-lity” ci ha confinato! Dobbiamo occuparci di politica, che secondo gli antichi greci stava ad indicare “l’arte di go-vernare la città per il bene di tutti”; dobbiamo informarci, rompere le scatole a coloro che , a tutti i livelli, abbiamo eletto; chiedere conto di cosa e di quanto stiano facendo per tutti noi, per la nostra comunità, capire se ci ascol-tano o se pascolano chissà dove; dobbiamo far sentire forte e chiara, ogni giorno, la nostra voce e ribadire le nostre rivendicazioni e le nostre speranze. E’ un diritto di noi cittadini!Italiani, occupiamoci di politica, facciamoci sentire: l’alter-nativa è ridiventare sudditi!

Giuliano Brandoli

ATTENZIONE... MESSAGGIO

IMPORTANTE!!! Ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno vota SI per dire NO.

Vota 1. SI per dire NO AL NUCLEAREVota 1. SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUAVota 1. SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO

Berlusconi sta tentando di impedirci di esprimere un nostro diritto sancito dalla Costituzione! Con uno sporco gioco e dichiarando noi elettori incapaci di intendere sta tentando di invalidare i referendum sul nucleare e sulla privatizzazione dell’acqua. Noi speriamo che lo sporco gioco non riesca, noi vogliamo votare!

Se passa il 1. SI per dire NO AL NUCLEARE, BERLUSCONI NON POTRA' PIU' FARE ARRICCHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI CON I NOSTRI SOLDI E LA NOSTRA SALUTE. Se passa il 1. SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA, BERLUSCONI NON POTRA' FARE ARRICHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI LUCRANDO SU UN BENE DI PRIMA NECESSITA'.Se passa il 1. SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, BERLUSCONI NON POTRA' PIU' DIRE CHE HA LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DALLA SUA PARTE E DOVRA' DIMETTERSI.

Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E' necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.

NOI VOTIAMO SI !

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LETTERATURA E RECENSIONI

NON avEvO capitO NullaDiEGO DE silva - ED. EiNauDi

a cura di Chiara Foffano

Quando passeggio in libre-ria solitamente scelgo un libro perchè ne ho sentito parlare o perchè conosco già l’autore e mi piace.Con “Non avevo capito nul-la”, è capitato che è stato lui a scegliere me! Non avevo mai letto nulla di questo autore e devo dire che e’ stato un acquisto più che azzeccato.Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano qua-rantenne, separato e con due figli. Non naviga in buone acque, lavora poco e male, arreda casa e studio con mobili Ikea, è ancora innamorato della moglie con cui si incontra clandestinamente.Ma la sua vita piatta ha una serie di sussulti, quando si stanca di subire le angherie della vita e della cafonaggine diffusa della nostra società.Si parla di camorra e sentimenti profondi con una leg-gerezza ed uno humor irresistibili, dove aspetti serissimi della vita quotidiana (di una città difficile come Napoli) e dei rapporti umani, vengono derisi per le loro grossolane assurdità, incongruenze e per gli aspetti ridicoli.La prima persona, usata dall’autore per raccontare le vi-cende del protagonista, porta il lettore a riflettere sull'ac-cettazione di se’, sul poter cambiare la propria vita, sul non doverla sempre "subire". Come un TU con cui confi-darsi e a cui dar ragione, quando il protagonista si conce-de dei pensieri a voce alta sui massimi sistemi. Un libro che si legge d'un fiato, si lascia prendere e ti prende come una bibita fresca in un pomeriggio d'estate.

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PAGINA DELLA PROVINCIA

tipicità e tradizione a tavola, oltre 80 ristoratori aderenti per i prodotti tipici locali

Sono 88 i primi ristoranti che hanno aderito al progetto della Provincia di Venezia “Tipicità e tradizione a tavola”, per la promozione dei prodotti locali nel circuito della ristorazione e della ricettività veneziana, e che quindi apporranno sui propri locali il logo dell’iniziativa che certifica l’utilizzo di prodotti a chilometro zero. Il protocollo del progetto, promosso dall’assessore all’agricoltura Massimiliano Malaspina, è stato firmato lunedì 21 marzo a Mestre dai rappresentanti delle associazioni di categoria degli agricoltori e dei Consorzi di tutela dei prodotti tipici (Confagricoltura rappresentata da Giulio Rocca, e Coldiretti da Giorgio Piazza, Copagri rappresentata da Franco Menazza) e dai rappresentanti di esercenti e commercianti (Confcommercio e Upave rappresentate da Danilo De Nardi e Confesercenti rappresentata da Maurizio Franceschi). Il progetto sarà operativo dal prossimo 1° maggio . Il progetto prevede l’assegnazione da parte della Provincia di Venezia di targhe con un logo che potranno esporre gli esercenti che aderiranno all’iniziativa, impegnandosi quindi a promuovere il prodotto tipico. Tra le produzioni da proporre in aggiunta all’offerta dei singoli ristoranti e da porre in particolare evidenza i vini Doc (Lison Pramaggiore, Piave, Riviera del Brenta) il montasio Dop di Summaga di Portogruaro, i radicchi Igp di Chioggia, Treviso e variegato di Castelfranco secondo le proprie stagionalità, gli asparagi di Giare, di Badoere, di Palazzetto, di Bibione e il verde amaro Montine . Adesivi con il logo potranno essere apposti sui menu per segnalare i prodotti tipici utilizzati. A fronte dell’impegno della Provincia a segnalare anche sui media gli esercizi che aderiscono all’iniziativa, le associazioni degli esercenti si impegnano a promuovere il prodotto tipico tra i loro iscritti mentre alle associazioni di produttori e ai Consorzi di Tutela spetta il compito di segnalare le aziende produttrici del prodotto, di garantirne la disponibilità sul mercato e provvedere al rispetto dei relativi disciplinari di produzione. Una specifica Commissione, formata da rappresentanti della Provincia e delle categorie, avrà il compito di controllare l’effettivo il rispetto dell’adesione al protocollo.«Vogliamo che non sia un vanto proporre piatti o vini di luoghi lontani ma proporre i prodotti locali, anche perché i 33 milioni di turisti che ogni anno vengono nel nostro territorio si aspettano di trovarli – spiega l’assessore Malaspina - Non un obbligo, ovviamente, ma una scelta consapevole di promozione della propria terra prima di ogni altra, nella convinzione che agricoltura e turismo concorrono strettamente all’immagine del territorio e solo attraverso una concreta collaborazione tra i produttori agricoli e i ristoratori si può affrontare al meglio la crisi che tocca entrambe le categorie».

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Il genere Iris unisce circa duecento specie della Famiglia delle Iridaceae. Di questa pianta già ne parlava Teofrasto, riferendosi a un fiore che i greci chiamavano Iris per i suoi petali multicolori, associandolo a Iride, messaggera degli dei e personificazione dell'arcobaleno. Un fiore per il quale il popolo italiano non è stato parco di nomi: tra gli altri, è detto Fior di San Marco, Giaggiolo, Orchidea dei poveri, Giglio di Firenze. Ma un giglio, proprio non è. Il fiore bianco nello stemma di Firenze è invece un Iris, chiamato scientificamente, guardacaso, Iris fiorentina. Si porta dietro una storia antichissima: era coltivato dagli Egizi e i rizomi erano usati da greci e romani in medicina e profumeria. Carlo Magno ne impose la coltivazione in Francia e gli arabi la diffusero in Spagna. Intorno all'800 qui in Italia molto praticata era la coltura industriale, per trarne rizomi da essicare e da usare nelle attività profumiere. Oltre a quello che veniva lavorato “nella Officina, nota in tutto il mondo, di Santa Maria Novella di Firenze e in altre profumerie della città”, nel 1876 si esportavano circa 100.000 quintali di Giaggiolo greggio, da cui una parte negli Stati Uniti.Gli Iris sono erbacee perenni dotate di bulbo o di rizoma. Richiedono il sole o la mezz'ombra, si propagano per seme o, più facilmente, per divisione dei rizomi in agosto-settembre e i fiori si possono recidere. Per portarli in casa conviene tagliarli nel momento in cui stanno per schiudersi; un fiore dura dai 3 ai 6 giorni e occorre quindi saper cogliere il momento giusto. Tra i rizomatosi, i cui rizomi vanno interrati solo in parte, oltre a quello bianco di Firenze, i più conosciuti sono l'Iris pallida, color violetto-lavanda chiaro e foglie di colore verde argenteo e i tantissimi Iris germanica (sinonimo Iris barbata). Come gli altri, ha foglie lunghe e lanceolate simili a delle spade, e dei fiori molto più vistosi, di vari colori, dal rosso al giallo, dal bianco al blu, anche diversi tra i tre petali superiori, eretti e sporgenti verso il centro e i tre inferiori, che come lingue ricadono verso l'esterno. I fiori gialli, portati su alti steli e accompagnati da foglie lunghe, erette e appuntite, che si vedono lungo i fossi o i corsi d'acqua, anch'essi sono iris, Iris pseudacorus (sin. I. aquatica), specie resistente e amante di ambienti umidi.

(Info tratte da l'Enciclopedia dei fiori e del giardino Garzanti a cura di Ippolito Pizzetti.)

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GREEN PAGE

l’ iris a cura di Daniele Conte

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PER RIDERE...E PENSARE

la staGiONE DEi barbEcuE è iNiZiata!a questo proposito, è bene ricordare la procedura abituale di questa cucina estiva. E' in questa attività che si riconosce il talento di cucina di un uomo, un vero uomo. Appena un uomo si offre volontario per fare questo tipo di cucina, viene azionata la catena dei seguenti avvenimenti:

L’uomo tira fuori il barbecue e la carbonella.1. La donna pulisce la griglia.2. La donna va a comprare le erbe.3. La donna va dal macellaio.4. La donna va dal pasticcere per il dessert.5. La donna prepara le insalate e le verdure. 6. La donna prepara la carne per la cottura.7. La donna mette la carne su un vassoio con gli 8. utensili necessari, le spezie e le erbe.La donna porta la griglia pulita e il vassoio all'uomo che 9. è sdraiato di fianco al barbecue bevendo una birra.L'uomo mette la carne sulla griglia.10. La donna entra ad apparecchiare il tavolo.11. La donna verifica la cottura delle verdure.12. La donna prepara un vassoio con i dolci.13. La donna torna in giardino per dire al marito che la 14. carne sta bruciando.L'uomo toglie la carne troppo cotta dalla griglia e la 15. porta alla donna.La donna prepara i piatti e li porta in tavola.16. L'uomo serve da bere.17. La donna sparecchia e prepara il caffè.18. La donna serve il caffè e il dessert.19. Dopo il pasto, la donna rimette a posto tavolo e 20. tovaglia..La donna lava i piatti e riordina la cucina.21. L'uomo lascia il barbecue dove si trova perché ci 22. sono ancora delle braci.L'uomo chiede alla donna se ha apprezzato di non 23. dover cucinare oggi.Davanti alla sua aria dubbiosa l'uomo conclude che 24. le donne non sono mai contente!

barZEllEtta ZEN

Il discepolo Wu Liao entrò nel "Monastero Zen del Silenzio" ed il Maestro gli disse: "Fratello, questo è un monastero silenzioso. Tu qui sei il benvenuto. Puoi rimanerci finché vuoi, ma non devi parlare se non te ne do io il permesso". Wu Liao visse nel monastero un anno intero prima che il suo Maestro gli dicesse: "Fratello Wu Liao, tu sei qui da un anno ormai. Ora puoi dire due parole". Wu Liao rispose: "Letto duro". "Mi dispiace sentirti dire ciò - disse il Maestro - Ti daremo subito un letto migliore". L'anno seguente Wu Liao fu chiamato nuovamente dal Maestro. "Oggi puoi dire altre due parole Wu Liao". "Cibo freddo" disse Wu Liao e il Maestro gli assicurò che in futuro il cibo sarebbe stato migliore. Al suo terzo anniversario al monastero il Maestro chiamò nuovamente Wu Liao nel suo ufficio: "Puoi dire due parole oggi". "Vado via" disse Wu Liao. "È meglio - commentò il Maestro - Da quando sei qui non hai fatto altro che rompere le scatole!"

Un ragazzo si affaccia dalla porta del negozio di un barbiere e chiede:"Quanto tempo devo aspettare per un taglio di capelli?". Il barbiere dà uno sguardo alla sala e risponde:"Circa due ore". Il ragazzo se ne va. Qualche giorno più tardi, lo stesso ragazzo si affaccia dalla porta e domanda:"Quanto tempo devo aspettare per tagliarmi i capelli?". Il barbiere guarda quanti clienti stanno aspettando e risponde:"Non meno di due ore". Il ragazzo se ne va. La settimana seguente, lo stesso ragazzo dalla porta del negozio chiede:"Mi potete dire quanto devo aspettare?" Il barbiere risponde:"Un'ora e mezzo". Il ragazzo se ne va. Il barbiere si rivolge ad un amico presente nel ne-gozio e gli dice:"Giorgio, segui quel ragazzo di prima e vedi dove va". Dieci minuti dopo Giorgio fa ritor-no al negozio."Allora?"gli domanda il barbiere"L'hai seguito? Dove è andato uscendo da qui?" E Giorgio:" A casa tua! "

Dal barbiErE

Page 12: LA PAGINA DI CAMPALTO

A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS ([email protected] - Editore Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile : Giorgio Marcoleoni . Redazione a cura BLOG Territori e Paradossi Associazione Culturale Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini- Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 e-mail : lapaginadi [email protected] Stampato in proprio n° 2000 copie—Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003

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Ed inoltre…Scuola di Canto

Corsi di informatica per i “meno giovani”Compilazione gratuita mod.730

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