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Anno 2009-2010 - Febbraio 2010 - n. 6 Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% Tassa pagata - DCB Latina La Ruota Notiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia

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La RuotaNotiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia

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Presidente Giuseppe GISOTTIVice Presidente Galileo COSTANZOPast President Francesco ACUTOPresidente Eletto Andrea NASCANITesoriere Gianluca CASSONIPrefetto Laila BARRUCCIConsiglieri Renzo CALZATI Gianni LUNGARELLA Fiorella RICCIARDI Francesco TESCIONESegretario Ivan SIMEONEAddetti Stampa Fiorella RICCIARDI Gianluca CARFAGNA

Sito intemet: www.rotarylatina.itPosta elettronica: [email protected]

4 Dal Presidente

4 I nostri libri

5 La Festa degli Auguri di Fernando Petrone

6 Fare Rotary a Latina. Una realtà poco conosciuta di Fiorella Ricciardi

7 ...e a Natale... di Galileo Costanzo

8 "Non basta essere nati... bisogna pure fare qualcosa..." di Galileo Costanzo

Visti... da lontano

9 Haiti, ONU, Rotary di Pasquale Bossa

10 La "banca locale" riferimento per le famiglie e piccole-medie imprese di Ivan Simeone

11 Facciamo la nuova storia del Club! Archivio di Stato e oltre di Galileo Costanzo

12 Momenti storici. Le donne nel Rotary

13 La risposta giovane alla vecchia xenofobia di Simone Di Biasio

13 Il Rotaract in piazza per la LILT campionessa italiana di tiro a volo di A. Galatina

14 Nuovi Soci

Luciano Di MartinoGovernatore 2009-2010Distretto 2080

Comitato di RedazioneFranco BORRETTI (Direttore Responsabile)Angelo Nicotra (Coordinatore Editoriale)Pasquale BOSSAGalileo COSTANZOFernando PETRONESilvio PICCIONIFiorella RICCIARDI

Registrazione Tribunale di Latinan. 364 del 22‑1‑1983Editore: Rotary Club LatinaRedazione: Via Pontinia, 62 ‑ 04100 LatinaPoste Italiane S.p.A.Spedizione Abbonamento postale 70%Tassa pagata ‑ DCB LatinaComposizione, impaginazione e stampa:CIPES ‑ Via Sabaudia, 63 LatinaTel. e Fax 0773/692708efiorlet‑[email protected]

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Italia Sommario del n. 6 - febbraio 2010

Presidenti delle CommissioniEffettivo Angelo NICOTRAProgetti Domenico GRANDEFondazione Rotary Mario CAPORALEPubbliche relazioni Gianluca CARFAGNAAmministrazione del Club Gianluca CASSONI

* * *Club Contatto: ALMADA (Portogallo)SASSARI NORD

* * *Riunioni Rotariane: Victoria Residence PalaceVia Rossetti ‑ LatinaOgni Giovedì alle ore 20.30Segreteria: Cas. Postale 115 ‑ 04100 LatinaTel. 0773/697062

Jonh KennyPresidente R.I. 2009-2010

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4 - La Ruota

dal PresidenteCari Amici,innanzitutto permettetemi di rinnovare a tutti voi i più sinceri ed affettuosi auguri per il nuovo anno. Che il 2010 sia prodigo

con tutti noi di serenità e soddisfazioni.Il mese di gennaio è per il Rotary il mese

dedicato alla "sensibilizzazione al Rotary". Questo vuol dire che il nostro calendario ci invita tutti ad informarsi ed informare: cioè rendersi pienamente conto di che cos'è il Rotary, spiegarlo agli amici e ai nuovi soci, farlo sapere agli altri. Se la gente non sa che esistiamo e perché esistiamo, noi non esisteremo per la gente.Cerchiamo quindi di esistere per noi e per gli altri.Tutti noi sappiamo di essere rotariani perché portiamo il distintivo, partecipiamo alle conviviali, stiamo con gli amici del club e contribuiamo al successo dei nostro progetti. Ma quanti sono veramente consapevoli del significato profondo del far parte del Rotary? Ciascuno di noi dovrebbe cercare di trasmettere la propria esperienza a chi non l'ha acquisita, suggerendo i modi migliori per entrare nello spirito rotariano e sottolineandone i valori.Nel nostro piccolo stiamo cercando di divulgare questi valori all'esterno e di sensibilizzare il più possibile i nuovi soci.I nostri amici Fiorella Ricciardi e Gianluca Carfagna si

Allora, come è accennato –speriamo simpaticamente- in copertina, siamo pronti per consegnare alla Casa Circon-dariale di Latina ed ai Centri Anziani di Latina, Roccasecca dei Volsci, Ma-enza, Roccagorga, Giulianello e Borgo Podgora qualche migliaio di libri donati dai nostri soci e, nella maggiore misura, da Alessandro Rossi , giovane musicista romano, occasionalmente venuto a conoscenza della nostra iniziativa e che già da ora calorosamente ringra-ziamo. Come sin d’ora si ringraziano gli amici soci Enzo Maio, Graziel-la Di Girolamo, Franco Tescione, Roberto Mi-colitti e Galileo Costan-zo che con passione, entusiasmo, tempo ed un po’ di “fatica” stanno portando a compimento l’iniziati-va, nata, e questo va sottolineato, da un’altra

stanno prodigando a divulgare sulla stampa locale ed in parte nazionale i progetti che stiamo realizzando.La donazione dei libri alla casa circondariale di Latina e la conse-gna dei regali ai figli dei detenuti in occasione del Natale hanno certa-mente contribuito a far conoscere meglio i nostri scopi e le nostre finalità.Anche tutti gli altri progetti che stiamo portando avanti sono finalizzati alla "sensibilizzazione al Rotary" di tutto il territorio in cui viviamo.Ma al di là delle letture, delle documentazioni e dei contatti ufficiali, la più efficace "sensibilizzazione al Rotary" nasce e si sviluppa attraverso l'attività del club, delle occasioni di affiatamento agli incontri settimanali, dalle chiacchiere conviviali all'esempio dei servizi meritori, senza dimenti-carci i forum e le riunioni specifiche cui dobbiamo sempre partecipare.Il "fare Rotary" è lo strumento più efficace per sensibilizzare noi e gli altri verso il Rotary.Questo è un mio "pallino" e continuerò sempre ad invitarvi a "fare Rotary" per trovare il Rotary.Un caro saluto Peppino

idea di Enzo Maio.Qualche altro migliaio di libri, riviste d’arte e scientifiche sono stati donati al nostro “Rotaract”, che già in un recente “mercatino” in Piazza del Popolo ha potuto mettere assieme buone “risorse” per portare a termine alcune attività.

Nel prossimo numero vi racconteremo dei momenti delle consegne, che avver-ranno rispettivamente il 29 gennaio alle ore 11,00 ed il 5 febbraio alle ore 11,00, alle quali, assieme al nostro Sindaco ed altre Autorità comunali, siete tutti invitati.

I nostri libri

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La Ruota - 5

C’eravamo tutti nella serata di giovedì 17 dicembre al ‘Victoria Palace’ Era la serata dei nostri tradi-zionali auguri di fine anno. Ai tavoli erano seduti i Soci con i loro familiari, i Giovani del Rotaract, le Autorità. E poi tanti Ospiti. C’era tanto afflato, perché Natale ci attira sempre, spingendoci ad unirci in serenità, in amicizia e, perché no?, anche in allegria.E del resto questa degli Auguri è proprio una di quelle serate nelle quali l’Amicizia si cementa. Ma con l’Amici-zia si rafforza anche la Solidarietà.Però mi va di dire che quella di giovedì 17 dicembre 2009 è stata una serata ‘diversa’ da quelle degli altri anni. Pensate: non vi è stato alcun ‘discorso’ e non sono state usate le solite parole di circostanza. E poi, cosa nuova, il Presidente non ha ceduto alla solleti-cante tentazione di illustrare ciò che è stato fatto nel corso dell’anno e di annunciare ciò che si dovrà fare per l’avvenire.-“ Perché tutto è stato già detto nei programmi enunciati e nei lavori impostati dalle varie Commissioni – ha detto il Presidente- per cui godetevi in serenità questa serata”-.Bravo Peppino Gisotti, mi sei piaciuto. E’ questa la vigilia del Natale Rotaria-no che tutti noi vogliamo trascorrere E ti ammiro per il coraggio che hai avuto nel rompere quell’andamento della tradizione ormai consunto dal tempo.Ed allora: niente Rotary Foundation”, niente Programmi Speciali. Solo l’accoglienza con annesso benvenuto a cinque nuovi Soci: bene, la serata speciale porterà loro fortuna. Peccato che quando hai giustamente detto che il loro ingresso abbasserà notevolmen-te l’età media del Club, ho avvertito

una malinconica stretta al cuore. E’ vero: gli anni passano per tutti, per me come per gli altri. E in un istante ho visto scorrere davanti agli occhi, come in un vecchio ed ingiallito film, tutto quello che la mia generazione ha fatto nel segno del Servizio Rotariano. Abbiamo fatto tanto, caro Peppino. Ma forse potevamo e dovevamo fare di più. Bene, allora aiutiamo questi nostri nuovi Consoci perché siano proprio loro a fare quel ‘di più’ che non abbiamo saputo fare noi, forse per incapacità, forse per pigrizia, forse per noncuranza.E’ chiaro, perché il Rotary non deve essere noncuranza, né pigrizia e ne-anche incapacità. Il Rotary è azione. Azione ragionata. Ma anche azione immediata.Vedi, caro Presidente, in questa nostra serata degli Auguri vi è stata una ’azione immediata’. Prima di dare inizio alla conviviale vera e propria ci hai detto che la Direttrice del Carcere

Mandamentale della nostra Città ha rivolto a noi e a qualche altro sodalizio una preghiera: far si che per questo Natale anche i figli dei carcerati abbia-no il ‘loro’ Natale sereno.L’appello mi ha chiamato subito alla dura realtà di chi è nelle angustie e nella sofferenza. Di quei bambini che soffrono e pagano per la colpa di uno dei loro genitori. E se davanti all’albero della loro casa non ci sarà la presenza del babbo perché è lontano che ‘spia’ la sua colpa, o anche della mamma per lo stesso motivo, faccia-mo sì che la nostra solidarietà alleg-gerisca il loro ‘dolore’. Perché quando è Natale, il Natale deve essere tale per tutti. Spero che quella nostra estemporanea azione ‘immediata’ ab-bia contribuito al raggiungimento di questo nobile scopo. Alcuni bambini forse si sentiranno ora un po’ meno soli ed un po’ più felici perché la solidale amicizia di gente che loro non conoscono li ha aiutati a superare un momento per loro veramente triste. Con questo non voglio dire che l’aver riempito ‘sic et sempliciter’ una busta che girava per i nostri tavoli abbia risolto il problema ed abbia costituito un eclatante esempio di solidarie-tà. No! E’ stata invece la spontanea ‘azione rotariana’, quella che ho definito immediata’ che, nell’avere forse donato un sorriso in più a dei bambini che non vivranno la festività con il loro papà o con la loro mamma, ha dato il senso di un significato vera-mente infinito di solidarietà al Natale dei Rotariani di Latina.Anche questo è un modo di ‘fare Ro-tary’. Un modo bellissimo. Un modo che sicuramente non può che farci onore.Ma io dovevo parlare della nostra serata degli auguri. Sono andato fuori tema. Bene, diceva una mia profes-soressa di liceo: sette per l’italiano e cinque per non avere centrato il tema.Ed allora corro ai ripari e dirò che tutto è andato come al solito: bella gente, piacevoli conversari., ottime degustazioni, tanta amicizia ed il brin-disi augurale in chiusura. Ed è però inutile che mi dilunghi su questo, perché il tutto si è svolto come negli altri anni. Fernando Petrone

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6 - La Ruota

Serata di gala al Victoria Palace il 17 dicembre per la Festa degli Auguri del Rotary Club di Latina.Brindisi, allegria, un po’ di eleganza e di moderata formalità, cortesia ed amicizia.L’occasione della Festa degli Auguri natalizi e di fine anno è stata, però, propizia anche per conoscere aspetti del lavoro che il Club svolge sul territorio e parlarne un po’. La Festa degli Auguri è l’incontro di fine anno, in cui si fa il bilancio della prima parte dell’anno rotariano, che inizia in luglio e termina al giugno successivo. È un momento importante per la vita del Club e vede protagonisti tutti i soci, gli amici e collaboratori che hanno parteci-pato alle attività.Questo ha detto il presidente Gisotti nel discorso introduttivo della serata, cui erano presenti sia l’assessore Fanti, in rappresentanza del sindaco Zaccheo, che l’assessore Creo, a testimoniare il legame stretto che unisce l’azione del Club a Latina. Ospite assiduo e gradito, anche il Pre-sidente della Lega Tumori (LILT), dott. Alessandro Rossi. E diverse altre personalità che rico-prono incarichi ufficiali ed istituzionali sul territorio. Una bella sorpresa il past Governatore Distrettuale Alber-to Cecchini. Presenze non formali e di maniera, ma legate a quello che il Rotary ha messo e mette in campo a favore della città. Il Rotary è, infatti, un Club di servizio. In pochi sanno con esattezza ciò che questo signifi-ca: intervenire su aspetti della realtà circostante, mettendo a disposizione energie, risorse, professionalità ed

anche tempo e mezzi economici. E promuovendo e sollecitando interventi più strutturati ed istituzionali, laddove emergono esigenze e bisogni. Essere Rotariani significa scegliere di destina-re intenzioni ed azioni alla soluzione

di un problema collettivo; arrivare, o almeno indicare una strada percorribile di soluzione a questioni su cui ancora la sensibilità comune non si è accesa e che navigano marginalmente all’inte-resse ed all’intervento istituzionale, pur riguardando molte persone. E stavolta, a tutte queste intenzioni ed operosità, si sono uniti i nuovi giovani soci Attilio Gisotti, Massimo Tescione, Massimilia-no e Riccardo Ascari e Claudia Giorgi.Comunque, più concretamente, c’è in questo periodo l’impegno per la prevenzione di una patologia silente ed insidiosa quale il Tumore del Colon Ret-

Fare Rotary a Latinauna realtà poco conosciuta

to, impegno assunto con e per la Lega Tumori di Latina, avendo già ottenuto risultati di livello internazionale. Peraltro, Rotary Club di Latina ha dotato la Lega Tumori di apparecchiature all’avanguar-dia e si sta accingendo a potenziare tali apparecchiature ed a fornirne ad altri 4 centri della Lega Turoti del Lazio e della Sardegna. Quest’anno il Rotary Latina ha scelto, inoltre, di intervenire anche sul disagio sociale, raccogliendo alcune migliaia di volumi da destinare alla biblioteca della Casa Circondariale di Latina ed a 5 Centri Anziani del Capoluogo e della Provincia. E come “estemporaneità” della serata, c’è stata una raccolta fon-di da destinare all’acquisto di giocattoli per i bambini figli dei detenuti che, in questo Natale, andranno a trovare i genitori reclusi. Inoltre, ha portato a Latina, assieme al Soroptmist Club, una illustre concittadina-scienziata, Barbara Ensoli, che, in occasione di un pubblico incontro, ha relazionato dei progressi delle sue ricerche contro l’AIDS.Questo ed altro ha illustrato il Presidente del Club, ing. Gisotti, rivolgendosi ai presenti con il tono familiare di chi parla ad amici affettuosi ma anche con il piglio organizzativo di chi le cose non solo le dice, ma le sceglie e le fa.E di questi tempi, un gruppo coeso e unito con queste intenzioni, che sono al di sopra di ogni interesse perso-nale, e questi risultati, è buona cosa non trascurarlo. Bene, perciò, farla conoscere, questa realtà del Rotary di Latina, fuor di metafora e nella sua vera sostanza. Fiorella Ricciardi

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La Ruota - 7

La Direttrice della Casa Circondariale della nostra città ci ha fatto giungere, qualche giorno fa, questa lettera:

“Oggetto: Genitorialità in carcere durante le festività Natalizie.Durante il periodo di Natale le famiglie dei detenuti e soprattutto i figli minori degli stessi più sentono la lontananza dei propri cari. Questa Direzione, aderendo ad una iniziativa in corso in tutti gli Istituti italiani, vorrebbe rendere meno gravoso e trau-matico l'incontro dei bambini con i propri genitori qui detenuti in questo particolare periodo. Si è pensato di poter donare piccoli doni durante i colloqui delle festività natalizie.Tale iniziativa richiede un gesto di generosità e la disponibilità da parte Vostra a donare a questa Casa Circondariale qualche giocattolo.Certa della Vostra disponibilità per chi è meno fortunato si resta in attesa di urgente riscontro.Distinti saluti.Dr.ssa Maria Donata IANNANTUONO”

Bene! C’è stato il nostro “urgente riscontro”: con quanto generosamente donato -oh, grazie a quanti hanno contribuito- in occasione della Festa degli Auguri, una squadra di “babbi e mamme natale”, soci del nostro Club, hanno acquistato e confezionato un “monte” di doni, consegnati il 23 mattina alla Direttrice Iannan-tuono e suoi Collaboratori, che, ci piace dirlo, sono stati sorpresi e felicissimi. E lo siamo stati anche noi 6 che, dopo la “donazione”, ci siamo donati un aperitivo (veramente l’ha offerto Enzo) ed un panino sardo (questo offerto da Franco). Sì, siamo stati veramente felici! Rotary, stavolta, è stato proprio Rotary! galileo

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8 - La Ruota

"Non basta essere nati... bisogna pure fare qualcosa..." (Giovanni Arpino - La suora giovane)

A questo punto delle feste, l’augurio più bello è fatto con parole come fortu-na, avere, ricchezza, pace, fratellanza, amore, serenità. Così è per tutti i “capi”, così per il Papa, così nelle chiese di tutto il mondo, così per tutti i nostri Gover-natori e Presidenti, così nelle famiglie, nelle associazioni, così fra amici, così nel cuore di ciascuno di noi. Leggo che i cinesi – oh, ora vanno tanto di moda e la loro presenza si fa e si farà sempre più sentire – considerano quest’anno “speciale”: è quello della Tigre e l’anno della Tigre si è ripetuto nel secolo scorso ben cinque volte: nel 1950, nel 1982, 1974, 1986 e ’98.È un anno particolare, un anno che ispira possanza ma anche gentilezza. Quello più vicino al trono del Signore Assoluto comunque lo si voglia chiamare nel mondo. Insomma, chi è nato negli anni suddetti, è un individuo robusto e passionale, con una vita piena di avvenimenti molto complessi e impor-tanti. Quindi, auguri a chi nascerà in questo anno, sperando che possa essere, quando sarà, un nostro socio! Auspican-do peraltro che i nostri soci nati nei detti anni della “tigre” ci facciano vedere di cosa sono capaci!Insomma, fatte un po’ tutte le feste, qui o altrove, siamo arrivati a Gennaio, che come sapete ha una doppia faccia: con una guarda ancora al vecchio anno e alle cose ancora da definire, e con l’altra guarda al futuro ed a quel che ci sarebbe da fare – vero Presidè? – con grande curiosità. Il suo stesso nome chiarisce il concetto: dice che fu chia-mato januarius, mutuandolo da Janus, il dio bifronte.

Gennaio bifronte, quindi, eccolo qui: ce lo troviamo addosso all’improvviso dopo i festeggiamenti di Natale, dei “botti” per l’Anno Nuovo (oh, quanti ne abbiamo visti e goduti dal Victoria, vero?) ed Epifania, quella che tutte le feste se le porta via, e ci lascia questo mese con un’aria un po’ interrogativa, forse preoccupata per quanto ci sareb-be ancora da definire e da fare, mese peraltro bagnato, in questo suo inizio, da fin troppe piogge e con un freddo anche gelido.Vi ricordate le filastrocche della nostra infanzia? Parlo ai più anziani, ovviamen-te, ché i più giovani forse non sanno neppure cosa siano le filastrocche, ma forse conoscono molto bene le liti nella Casa del Grande Fratello, e gli scontri omo e etero dell’Isola dei Famosi. Ricor-date dunque le filastrocche? Una diceva, Gennaio mette ai monti la parrucca, ovviamente parrucca fatta di neve, come infatti sta avvenendo anche sui nostri Lepini e come Gepi vede straordinaria-mente sul suo Vesuvio. E porta freddo, come ricorda il Pascoli in Valentino, quanto racconta: Viene gennaio e il fuoco del ciocco – non ti bastava, pian-gevi, ohimè… E infine l’ultima, quella che ha sempre fatto un po’ spavento e che dice: Gennaio, aprite quell’uscio…per cui ci chiedevamo – e me lo chiedo ancora con un pizzico di inquietudine in più, visto quel che va avvenendo nel mondo – cosa ci fosse mai dietro quella porta chiusa che si spalancava su un anno nuovo di zecca con un sacco di misteri ancora da scoprire.E dunque Gennaio apre la porta all’anno che arriva pieno di cose da dire o anche

dette e tante (anche troppe?) da fare, guardando al passato, che a dire il vero non è stato un gran che bello, pensando che recentemente i cari Pigi, Igino ed Aldo ci hanno lasciati e poi, per le cose di tutti in tutti i paesi del mondo e della relativa storia, partendo dal fallimento della Lehman Brothers e della sequela di guai che hanno portato le varie ‘bolle finanziarie’, a chi – e sempre più – rima-ne senza lavoro, ai giovani che stanno là con gli occhi sempre più sbarrati a pensare al loro futuro che appare sem-pre più “precarizzato”, a qualcosa che doveva mutare e che nulla ha prodotto; con attenzione, pure preoccupata, ai competenti, ai politici, ai saggi che dico-no pure che il peggio deve venire.E allora? Allora, in questo mese di Gen-naio, che è quello in cui dovremmo tutti approfondire la conoscenza del nostro Rotary (Rotary Awareness Month), proviamo a dirci che “non basta essere nati…. bisogna proprio fare qualcosa”: per esempio, che “facciamo Rotary” non è solo stare assieme per passare il tempo in pur interessanti, belle e ben ar-redate conviviali! ...bisogna pure, e certo con buon ordine e senza estempora-neità, fare il qualcosa di più che sempre manca; e sì, anche tu ce stai leggendo! Ed anche tu, giovane appena arrivato fra di noi, ti invito a sapere bene della scelta che hai fatto ed impegnarti a mettere a disposizione del Club le tante cose, le conoscenze, i dubbi, le preoccupazioni, gli entusiasmi che certo hai e che pos-sano produrre, appunto, i qualcosa che ci suggerì Paul Harris e quanti l’hanno proficuamente seguito. galileo

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La Ruota - 9

Haiti, ONU, Rotary

Visti...dalontano Rubrica di "opinioni" su avvenimenti e personaggi del nostro tempodi PASQUALE BOSSA

La immane tragedia che ha travolto Haiti, come tanti avvenimenti dell'at-tualità, indica che la società umana, nel ventunesimo secolo, ha avuto una mutazione che la rende sostanzial-mente diversa rispetto a tutto il suo passato. Il "villaggio globale", intravi-sto, teorizzato e previsto nel secolo scorso, si è di fatto concretizzato in una realtà che ormai coinvolge, e sem-pre più coinvolgerà, l'intero pianeta in ogni avvenimento rilevante, dovunque esso accada. Anche se questa realtà non è ancora chiaramente percepita, in essa si troverà a muoversi, con regole e meccanismi nuovi e diversi, l'intera società umana.Gli interventi internazionali per situazio-ni di emergenza, come quella haitiana, sono ormai inevitabili e presumibil-mente dovrebbero portare, via via, ad una organizzazione sovranazionale più regolare e strutturata. Almeno, questa è una previsione e insieme una speranza. In questo ambito, l'ONU, che riunisce ormai tutti gli stati del mondo, trove-rebbe una concretezza ben diversa ed efficace di quella attuale e costituirebbe una base già esistente di grande validi-tà. La promozione, da parte dell'ONU, nel maggior numero possibile di paesi, di strutture di protezione civile, come quella nostra, che è, una volta tanto, tra le prime nel mondo, insieme a una centrale sovranazionale di coordina-mento della loro azione, sarebbe una manifestazione estremamente positiva della globalizzazione.Dobbiamo anche prendere atto che, oltre le calamità naturali che investono continuamente il pianeta, numerose sono le situazioni locali, che comporta-no condizioni inaccettabili di sofferenza per le popolazioni e che diventano sempre più un problema di cui la comu-nità internazionale, in qualche modo, si trova e sempre più si troverà a doversi

occupare. Si pensi a quanto accade in un continente pur ricco di risorse come l'Africa e alle sue condizioni di vita (è di oggi la notizia di un eccidio di cristiani), che ormai non possono essere più ignorate e trascurate. È questo, forse, l'aspetto più importante e anche più positivo di quel fenomeno inevitabile della società moderna che è la globalizzazione. E qui ad un vecchio rotariano viene naturale una riflessione. Il Rotary International è stato di certo un antesignano della globalizzazione, con la sua strutturazione mondiale in club, uniti da pochissimi ma chiarissimi principi, che sono universali, in quanto condivisibili da tutti e che sono la vera essenza dell'associazionismo rotariano, al di la delle vicende ristrette di ogni singolo club.La globalizzazione è, dunque, l'atmo-sfera ideale per l'azione rotariana. La umanità ha bisogno, per svilupparsi in coerenza con essa, di una componente culturale diffusa di consapevolezza e di adesione a questa sua nuova dimensione. E il Rotary può recare un efficace contributo per esprimere e diffondere la cultura necessaria a realizzare poi nel concreto strutture sovranazionali di concezione "globale", a servizio di tutta l'umanità, come la rete di "protezioni civili" e di forze di "peace keeping". Se il Rotary Interna-tional, con la forza di tutti i suoi club, si impegnasse in un'azione di sensibi-lizzazione della coscienza del mondo e delle massime assisi mondiali come l'ONU a questi obbiettivi, il consegui-mento di risultati concreti non sarebbe forse fuori delle possibilità. Come del resto già è stato con la "polio plus". Ci vorrebbe un innesco, una proposta per i vertici del Rotary International, fosse anche di un solo club, che ne avesse l'intraprendenza. Ma questo, forse, è solo utopia... O no?

Anna e i suoi compagni della quinta elementare di Mantova hanno raccolto “ben” 164 dollari in due giorni, dopo che la mamma di Anna, Patrizia Zanot-ti, socia del Rotary Club di Mantova, le ebbe raccontato come il Rotary e le organizzazioni partner dell’ Iniziativa per l’Eradicazione Globale della Polio si sono impegnate, sin dal 1988, per debellare la polio. Oggi, l'obiettivo è stato raggiunto per più del 99 percen-to, le ha spiegato la mamma, ma la malattia è ancora una grave minaccia per molti bambini che vivono in alcune regioni discoste dell'Africa, dell’Asia e del Medio Oriente, e servono ancora molte risorse finanziarie per comple-tare l’opera."Ho pensato a quanti altri bambini come me potevo salvare con i miei sol-di". ha detto Anna, che ha avuto l'idea di raccogliere dei soldi ricorrendo a delle vecchie scatole di cioccolato da far circolare a scuola per raccogliere monetine. Anna ha portato a Birming-ham una di queste scatole da mostrare al pubblico in sala.L'idea è stata d‘immaginare le dona-zioni in termini di vite umane, ciascuna corrispondente a 60 centesimi di dolla-ro, tanto quanta basta per immunizzare un bambino. "Stiamo salvando 195 vite - ha affermato, "immaginate una scatola di cioccolato che contenga tante vite umane". La sua intraprendente azione è arrivata a conoscenza del Ministro della Pub-blica Istruzione, Mariastella Gelmini, che non appena appreso della bella iniziativa di Anna, ha rilasciato una dichiarazione a sostegno dell'impe-gno del Rotary nell'eradicazione della polio."Sono lieta di sapere che esistono persone come Anna e altri giovani che si rendono conto che esistono grandi problemi nel mondo e che con la loro carica di energia sono in grado di aiu-tare coloro che sono meno fortunati", si leggeva nella nota. "Io sono una so-stenitrice del Rotary in questo impegno e farò tutto il possibile per aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo".

...ed una mammarotary...

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10 - La Ruota

La "banca locale" riferimento perle famiglie e piccole-medie impreseIl ruolo delle banche locali è sta-to l'importante l'argomento trattato nell'ultima conviviale, tenutasi giovedì14 gennaio scorso, che ha ospitato il Vice Direttore Generale della Banca Popolare di Fondi, dott. Gianluca Marzinotto con una attenta relazione che ha analizzato sia gli aspetti della “banca locale”, che i suoi punti di forza.L'incontro è stato introdotto da un inter-vento del Direttore Generale della Banca di Fondi cav. Giuseppe Rasile, rotariano.Il Rotary di Latina, con questa iniziativa, ha voluto una diretta sottolineatura del problema del risparmio e degli investi-menti produttivi, che, mai come oggi, sono in affanno. Oggi piccole imprese e famiglie necessitano di sostegni age-volati per poter affrontare questa crisi in atto; crisi che non è ancora passata ma che, di contro, gli effetti negativi si sentono proprio ora.In quest'ottica si inserisce il confronto tra la banca di prossimità e le grandi strut-ture creditizie nazionali e internazionali che operano sui nostri territori.La Banca di Fondi ha compiuto lo scorso 14 giugno ben 118 anni di attività e, nella nostra provincia, è un punto di ri-ferimento storico per il mondo produtti-vo del commercio e della micro impresa, con particolare attenzione al comparto agricolo del sud pontino.La banca di Fondi, ha sottolineato Giuseppe Rasile, dimostra costantemente una fedeltà alla sua vocazione originaria ovvero quella di un Istituto di credito locale tipicamente votato al sostegno dei territori serviti. La banca di Fondi, continua il suo Direttore Generale, si basa su relazioni vere, solide e durature con la clientela, propensione al sostegno delle piccole e medie imprese, attenzione ai biso-gni delle famiglie e profondo impegno sociale per la comunità locale;un localismo che non vuole essere una mera limitazione geografica ma un au-tentico spirito di prossimità.Banca di Fondi come banca di prossimità, quindi, che non si è lasciata attrarre dalle sirene delle concentrazioni bancarie; una politica, la sua, fatta di piccoli e solidi

passi a sostegno dei rendimenti sicuri, consolidati per i propri clienti e messi al riparo da speculazioni dell'ultima ora.Una realtà che conta 149 dipendenti con 22 filiali nelle province di Latina e Frosinone e che, fin dal 1891 – anno della sua costituzione – ha saputo coniu-gare tradizione con innovazione, avendo un rapporto privilegiato con il territorio; una storia di vicinanza che travalica i confini economici per comprendere aspetti culturali, sociali ed etici di una intera comunità.Il dott Marzinotto, partendo dall'in-tervento .del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi dello scorso 10 dicembre, ha analizzato il ruolo della banca locale e i suoi punti di forza che si possono sintetizzare in una superio-

re efficienza allocativa, una migliore conoscenza degli imprenditori locali e una migliore tutela del risparmio che pri-vilegia l'economia locale reale, rifiutando qualsiasi creazione di ingegneria finan-ziaria, causa del terremoto economico sviluppatosi in questo periodo storico.Come ha sottolineato il Governatore della Banca d'Italia, la banca locale ha la grande capacità di rispondere meglio alle esigenze di finanziamento delle famiglie e soprattutto delle piccole im-prese, capacità che gli deriva dalla loro consuetudine a valutare il merito di cre-dito, utilizzando le informazioni raccolte

dal rapporto diretto con i clienti.Ecco che la Banca locale è principalmen-te una banca di relazione. La Banca di Fondi vede la propria azione creditizia rivolta alle famiglie e a tutto il mondo della PMI e del mondo produttivo agricolo, senza tralasciare il comparto dell'artigianato, anche con il supporto di confidi, associazioni di categoria ed istitu-zioni economiche locali, con una azione sinergica a sostegno dell'economia locale.In questo mondo la Banca di Fondi riesce a soddisfare sia il cliente “famiglia” che il piccolo imprenditore che opera in ambito ristretto o la piccola azienda agricola che opera a carattere familiare; il tutto con una attenta politica dei “piccoli passi” che si taduce in una gestione del risparmio improntata ad una sostanziale

garanzia del capitale investito, contrariamente alla gestione effettuata da molti istituti di credito di grandi dimensioni, soprattutto esteri, che per

raggiungere a tutti i costi i budget stabi-liti, hanno venduto ai propri clienti titoli “tossici”.Cartina di tornasole del successo di que-sta politica, è il dato che vede gli impieghi erogati dalla banca cresciuti a novembre 2009 dell' 11,79% su base annua contro l'1,66% del sistema bancario.L'incontro è stato presieduto dall'Ing. Giuseppe Gisotti, Presidente del Club, alla presenza di numerosi esponenti del mondo imprenditoriale e professionale della provincia di Latina, con interessanti interventi alla discussione che è seguita. Ivan Simeone

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La Ruota - 11

Facciamo la nuova storia del Club! Archivio di Stato e oltreLa storia dei nostri Club: monta-gne di documenti, di fotografie, di locandine, di relazioni e quindi quanti ricordi, quante nostalgie! Spazi, armadi, librerie. Invasioni di case, di studi ed uffici di Presidenti, di Segretari, di soci con buona volontà. Locali fittati per la bisogna e quindi risorse che si sarebbe-ro potute impiegare con più profitto. E quanti smarrimenti, per non pensare alle dimenticanze. E allora? Allora, pensa che ti ripensa, considera che un po’ tutti sono invitati a considerare, un’idea: l’Archivio di Stato! Perché no. Quindi, riunioni, pareri vari, proteste, alcune anche senza alternative, questioni di principio. Il fatto che ci si debba divi-dere da quella montagna di “storia”, che peraltro mai nessuno va a rileggere o a considerare, sembra per alcuni un sacrilegio. C’è anche la possibilità di scannerizzare il tutto ma dice – come infatti è – che costi troppo. Si decide, alla fine, di “esplorare” l’Archivio di Stato e l’ Archivio di Stato ci dice che si può fare! Quindi, venerdi 22 gennaio 2010 abbiamo consegnato 36 faldoni di memorie, documenti, fotografie che la Signora Bianca ha selezionato, con le sue incrollabili pazienza, conoscenze e competenze.Fatto questo importante passo, che è un passo “materiale” ma anche, se vogliamo, una “aggiornata” presa di coscienza, si impone una prosecuzione della vita del Club in sintonia con la decisione presa: cioè, come continuare nella gestione del Club senza che si rimettano assieme montagne di carte, documenti e fotografie, non avendo più, peraltro, un Ufficio ove allocarli. Bene, l’unico modo è quello di appro-fittare dei mezzi che l’informatica ormai mette a nostra disposizione: ed allora, per esempio, si potrebbe fare in modo che nel sito www.rotarylatina.it o in

altro da progettare il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario, il Tesoriere, i componenti del Consiglio, i Capi delle Commissioni, la Signora Bianca ab-biano una loro cartella (che potranno “aprire” con una password) nella quale realizzare e tenere il proprio lavoro, fotografie comprese. Se poi occorresse, potrebbero essere stampati i documenti in un certo momento o circostanza utili. Alla fine dell’annata si raccoglierà tutto in un’unica cartella e/o si trasferirà in un CD, cartella e/o CD che saranno il nuovo ARCHIVIO, dove, se occorrerà, potranno essere ricercati e consultati atti, corrispondenza, situazioni econo-miche, ecc.Diciamo che proviamo ad impegnarci in una gestione più moderna e certa-mente più efficace, tenuto anche conto che i computer sono ormai strumenti irrinunciabili per i giovani, quali sono non pochi nostri soci, che peraltro stanno assumendo ruoli di responsa-bilità. Almeno, proviamo! Il risparmio di risorse economiche è, certo, certo! L’efficienza non ne parliamo, come non parliamo dell’efficacia! Ci sta, infine, che il nostro Club possa essere il primo in Italia ad adottare l’archiviazione delle “storie” presso gli Archivi di Stato, ed anche questo è bello, anche questo ci fa essere buoni rotariani che contribuiscono, nell’auspicio del nuovo Presidente internazionale, a “fare i continenti!”. No? Galileo

Un Archivio di Stato conserva in genere chilometri di materiale documentario, anche da non pochi secoli ai nostri giorni – pensate a quelli di Roma, di Napoli, di Milano, di Firenze – materiale in genere costituito dalle più diverse tipologie: carteggi, diplomi, codici miniati, statuti, disegni, carte nautiche e geografiche

che recano iscritta la memoria storica delle vicende politiche, sociali, culturali e artistiche di città e regioni e che fanno degli Archivi di Stato un punto di riferi-mento per ricercatori di tutto il mondo. Chissà quindi cosa dirà e penserà quel ricercatore del 2063 nel mentre farà una ricerca sulla società latinense degli inizi del secolo!Comunque, noi depositiamo circa 7 metri di scaffalature in 36 faldoni: 25 contengono le foto (di Bianca ovvia-mente!) dal 30 marzo 1979 al 30 aprile 2009, e le Ruote firmate in occasione delle conviviali e degli incontri, 1 le visite dei Governatori, 1 i progetti, tipo Basilea 2, Polo Oncologico, Vandalismo, Parco P.H., ecc., 1 Forum e Congressi, 2 LA RUOTA dal 1969 al 2009, 1 la Rassegna Stampa dal 1967 al 20009, 1 con le pratiche ZURIGO, AERA, POLIOPLUS, BORSE DI STUDO ed 1 con la grafica di iniziative varie.Quindi, la sede del Club in via Adige non c’è più!

04100 LATINA - Via A. Diaz, 5Tel. e Fax 0773 694396

TOMMY HILFIGER

www.rotarylatina.it

per le notizie urgentiper gli aggiornamentiper leggere LA RUOTAper i dati del Club (*)per i dati dei soci (*)

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12 - La Ruota

Momenti storiciLe donne nel RotaryIl Consiglio di Legislazione del 1989, durante il quale è stata decisa l’ammis-sione delle donne nei Rotary Club di tutto il mondo, rimane uno dei momenti più importanti della storia del Rotary. "Cari amici delegati vorrei ricordarvi che il mondo del 1989 è molto diverso dal mondo del 1905. Credo sinceramente che il Rotary debba adattarsi al mon-do che cambia" dichiarò allora Frank J. Devlyn, divenuto poi Presidente del RI nel 2000-01.Il voto faceva seguito a decenni d’impe-gno e di opera di persuasione da parte di uomini e donne di tutto il mondo ro-tariano per convincere dell’ineluttabilità dell'ammissione delle donne nei Rotary Club e a molte altre proposte e votazioni nelle precedenti edizioni del Consiglio di Legislazione. Il responso della votazione fu entusia-smante. Già entro la fine dell’89 il numero di Rotariane era di oltre 20.000. Vent’anni dopo la decisione del Consi-glio di Legislazione, il Rotary vanta circa 188.000 Rotariane. Le donne hanno occupato funzioni e svolto incarichi in posizioni di leadership, fino a Direttore del Consiglio centrale del RI e ad Ammi-nistratore della Fondazione Rotary.

Cronologia delle donne nel Rotary1950 Un Rotary Club indiano propone un emendamento al Consiglio di Legisla-zione del 1950 per l'eliminazione della parola “uomo” dallo Statuto dei Rotary Club 1964 Tra le proposte al Consiglio di Legisla-zione c’è un emendamento proposto dal Rotary Club di Ceylon (oggi Sri Lanka) per permettere l'ammissione delle donne nei Rotary Club. I delegati votarono per ritirare la proposta. Furono ritirate anche altre due proposte miranti a permettere l'ammissione delle donne come socie onorarie.1972 Con i successi professionali da parte di molte donne, molti Club iniziano a pro-porre l'ammissione di donne nei Club.

Un Rotary Club statunitense propone al Consiglio di Legislazione del 1972 l'ammissione di donne nel Rotary.1977 Tre proposte separate per l'ammissione delle donne nell'effettivo vengono pre-sentate al Consiglio di Legislazione del RI del 1977. Un Club brasiliano presenta un'altra proposta per l'ammissione delle donne come socie onorarie. Il Rotary Club di Duarte, California, USA, ammette alcune donne come socie violando lo Statuto del RI e lo Statuto dei Rotary club. Per questa violazione, il Rotary International, nel marzo del 1978, cancella l'affiliazione del Club. Il club sarà riammesso solo nel settembre del 1986. 1980 Il Consiglio Centrale del RI e i Rotary Club di India, Svezia, Svizzera e Stati Uniti propongono al Consiglio di Legi-slazione 1980, un emendamento per eliminare tutti i riferimenti ai soci come “persone di sesso maschile” negli Statuti del RI e dei Club. 1983-86 Durante una causa intentata nel 1983 dal Rotary Club di Duarte, la Suprema Corte della California decide a favore del Rotary International, dichiarando l'ammissibilità del sesso maschile come qualifica dell'effettivo nei Rotary club della California. Nel 1986, la Corte d'Appello della California rovescia la decisione della Corte, annullando così l'efficacia della sentenza in California. La Suprema Corte della California rifiu-ta di valutare il caso, che viene quindi presentato in appello alla Suprema Corte degli Stati Uniti. 1987 La decisione del 4 maggio della Supre-ma Corte degli Stati Uniti dichiara che i Rotary Club non possono escludere le donne dall'affiliazione in base al sesso. Il Rotary emana un nuovo regolamen-to secondo il quale i Rotary Club degli Stati Uniti possono ammettere donne nell'effettivo. Il Consiglio "invita tutti i Club degli Stati Uniti a considerare equamente i candidati per l'affiliazione a prescindere dal loro sesso".

Il Rotary Club di Marin Sunrise, Califor-nia (ex Larkspur Landing), viene fondato il 28 maggio, ed é il primo club ad am-mettere le donne dopo la decisione della Suprema Corte degli Stati Uniti. Sylvia Whitlock, del Rotary Club di Duarte, California, è la prima donna a diventare presidente di un Rotary Club. 1988 Nel novembre del 1988, il Consiglio Centrale del RI emette una decisione che riconosce il diritto dei Rotary Club del Canada di ammettere membri di sesso femminile in base alla legge del Canada simile a quella sostenuta dalla Suprema Corte degli Stati Uniti. 1989 Durante la prima riunione del Consiglio di Legislazione, in seguito alla decisione della Suprema Corte degli Stati Uniti nel 1987, si vota la cancellazione del requisito ancorato nello Statuto del RI che stabiliva l’affiliazione nei Rotary club limitata ai soli uomini. Le donne vengono così accolte definitivamente nei Rotary Club di tutto il mondo. 1990 A giugno sono già presenti 20.200 don-ne Rotariane in tutto il mondo. 1995 A luglio, otto donne assumono l'incarico di Governatore distrettuale, prime don-ne elette a ricoprire questo incarico. 2005 Carolyn E. Jones diventa la prima donna a rivestire l'incarico di Amministratore della Fondazione Rotary, per il periodo 2005 al 2009. 2007 A luglio, 63 donne cominciano a pre-stare il loro servizio come Governatore distrettuale. Le donne sono presenti in 25.227 Club in tutto il mondo. 177.859 donne sono Rotariane. 2008 Catherine Noyer-Riveau diventa la prima donna eletta a far parte del Consiglio Centrale del RI. Continuerà a servire nel suo incarico fino a giugno 2010. 2009 Oggi si contano 187.967 Rotariane in tutto il mondo. 63 ricoprono l'incarico di Governatore distrettuale.

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La Ruota - 13

La risposta giovane alla vecchia xenofobiaÈ nelle librerie "Voci giovani dal Medi-terraneo – quale dialogo interculturale?" il volume che raccoglie le esperienze di 600 ragazzi del Distretto Rotaract 2080 a con-tatto con il multiculturalismo. Alla ricerca di vie diverse dal razzismo.No, non c'è solo chi vorrebbe dividere i posti su autobus e metro per italiani e stranieri. Non esiste solo chi organizza le ronde e caccia dalle proprie coste immigrati in cerca di un po' di pace. Ci sono anche "voci giovani dal Mediterraneo" che si chiedono: quale dialogo interculturale può esistere oggi? Sono i ragazzi del Distretto Rotaract 2080 (600 giovani del Lazio e della Sardegna), i quali hanno raccolto le loro esperienze in un libro edito da Giulio Perrone editore, un libro che "nasce nel segno del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a Parigi nel 1948", spiegano Mu-stafa Cenap Aydin e Gabriele Papini, curatori del volume. "Per celebrare questa importante ricorrenza - continuano – l'Ue ha consacrato il 2008 anno europeo del dialogo intercul-turale. Sulla scia delle iniziative realizzate in Italia nell'ambito del progetto Mosaiko, il Di-stretto Rotaract 2080 ha sentito l'esigenza di contribuire al dibattito con un apporto originale. Ci si è chiesti quali potessero essere le reazioni dei giovani di fronte all'enigma multiculturale, come lo definisce il sociologo Bauman". E si può star certi che le risposte date in questo volume sono anche migliori di quelle elaborate nei palazzi del potere, i quali, anche se ci si ostina a definire "di vetro", troppo spesso hanno intorno il deserto.Avete definito il vostro libro "esperienziale". Sì perché le singole tessere che compongono il mosaico di questo libro "collettaneo" non sono frutto di studi scientifici sui vari temi affrontati (cinema, musica, arte, sport…) ma sono il risultato dell'esperienza quotidiana della vita dei soci dei Rotaract Club.Le "Voci giovani dal Mediterraneo" arriva-no ad una conclusione?Assolutamente sì. Il sottotitolo del libro pone una domanda precisa: "quale dialogo interculturale?" e la nostra risposta, il Man-zoniano "sugo di tutta la storia" è che la diversità è una ricchezza e una risorsa pre-ziosa per società realmente interculturali.Qual'è il pubblico di riferimento di questo

libro?Principalmente gli studenti dei trienni dei licei come testo integrativo di educazio-ne civica. Riteniamo infatti che di fronte all'emergenza educativa delle giovani generazioni, iniziative come il nostro libro possono essere utili a "preparare il terreno per il dialogo" degli adulti di domani.È il contatto ad aver prima bisogno di dialogo o è quest'ultimo a richiedere il contatto?Ogni dialogo presuppone una conoscenza dell'altro e possibilmente un contatto al fine di poter arrivare ad intese possibili o a differenze insuperabili.Come si fa a volere un'Europa forte te-mendo però le conseguenze del multicul-turalismo?

Si può, anzi si deve volere un'Europa forte, a condizione che si pongano delle regole ben definite per il multicultu-ralismo. Il caso più frequente è quello delle minoranze ap-partenenti a culture diverse da quelle della maggioranza, con il rischio di discriminazioni ed emarginazioni. Attualmente in Europa abbiamo due esperien-ze principali: quella francese dell'assimilazione (chi vuole vi-vere in Francia deve assimilare

i principi "repubblicani") e quella inglese che accetta quasi integralmente il multiculturali-smo (solo le leggi vanno rispettate).Secondo voi l'Italia è un paese razzista?Tutti i Paesi non multiculturali sono po-tenzialmente razzisti, quando si vengo-no trasformando in Paesi multiculturali senza regole. Solo i Paesi da lungo tempo multiculturali (ad esempio il Brasile) hanno trovato il modo di far convivere etnie e culture diverse.È uscito un libro che ha un titolo a dir poco ironico: "Sono razzista ma sto cer-cando di smettere". Si può smettere grazie al dialogo?Il dialogo aiuta a cercare di comprende-re l'altro, ma tutto ciò va inserito in un contesto che lo favorisca. Il dialogo nasce nel momento in cui c'è la disponibilità di due o più interlocutori a confrontarsi. E il confronto significa che ognuno deve fare "un passo indietro" rispetto alle proprie po-sizioni: solo così si è disposti a riconoscere il punto di vista dell'altro e di conseguenza a ripensare il proprio. Simone di Biasio

IL ROTARACTIN PIAZZA PER LA LILTChi è passato in piazza del Popolo a Latina, non avrà potuto far a meno di notare il presidio del Rotaract, proprio al centro della piazza e di fianco all’en-trata per il tendone di Natale istituito quest’anno dal Comune di Latina: un posto davvero d’oro che ha fatto segna-re uno dei record di incassi registrati dal Club nei vari anni! Ancora un grande successo, un’altra tac-ca sul muro, un altro risultato raggiunto alla grande!Davvero un bel lavoro dunque. I ragazzi del Rotaract si stanno ormai specializzando nell’arte dare un valore all’oggettistica donata , perché pro-prio di creazione del valore si tratta: rendere ancora utili ammennicoli vari, diventando venditori provetti – la presidentessa in particolare ostenta una spavalda intraprendenza con i clienti ed una fantasia nel trovare un perché agli oggetti più improbabili, che lascia di stucco! Decisamente un’attività formativa dun-que, questo mercatino, che stimola la capacità di approcciare verso i potenziali acquirenti, che combatte la timidezza, che diverte: perché ne succedono di tutti i colori, perchè è un modo per stare con gli amici più cari facendo qualco-sa insieme, condividendo un obiettivo importante!L’intero ricavato andrà alla Lega Tumori di Latina, con la quale collaboriamo da anni. Ci è sembrata la scelta ottimale ed è stata votata all’unanimità: privilegia-re una struttura che tutela il bene più prezioso – la salute – e che fa parte del nostro territorio.Un grazie a quanti ci hanno donato i loro beni, tra gli ammennicoli, come li ho definiti sopra, molti oggetti erano nuovi, alcuni importanti, ma soprattutto erano tanti!Ed un grazie al nostro Rotary “padrino” che ci ha donato un bel po’ dei libri che ha raccolto e sta raccogliendo nel quadro delle sue iniziative in favore della “Casa Circondariale” della nostra città ed alcuni “Centri Anziani” della provincia. A. Galatina

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14 - La Ruota

Nuovi Soci

Alessandro ASCARIClass. Commercio - Impiantistica - Meccanica

Riccardo ASCARIClass. Industria - Meccanica - Sollevamento

Claudia GIORGIClass. Industria - Chimica - Farmaceutica

Massimo TESCIONEClass. Industria - Elettromeccanica - Elettromedicali

Attilio GISOTTIClass. Commercio - Elettromeccanica - Elettromedicali

giovani !

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La Ruota - 15

Nella sala conferenze del Palazzo della Cultura di Latina si è tenuta la cerimonia della consegna dei riconoscimenti del Premio Immagine Latina 2009, giun-to alla dodicesima edizione, ideato, organizzato e coordinato dal nostro socio Franco Borretti, per conto dell’As-sociazione culturale Nuova Immagine, presieduta dallo stesso Borretti.A premiare i personaggi sono stati Bruno Creo Assessore alla cultura del Comune di Latina, Elisabetta De Marco delegata per l’associazionismo ed il volontariato della Provincia, in rappresentanza del Presidente della Provincia Armando Cusani, Franco Borretti, gli Assessori del Comune di Latina Patrizia Fanti e Mau-rizio Guercio, Mario Rapanà presidente del Premio e dell’Accademia Premio Immagine Latina.Borretti, nel prendere la parola, ha sot-tolineato che i personaggi premiati, con la loro professionalità, fanno in modo che il nome dell’intero territorio provin-ciale, venga sempre più apprezzato in Italia ed all’estero, in quanto la società pontina apporta in continuazione al campo universale dell’operatività, nuovi impulsi di grande spessore, riguardanti il culturale, economia, arte, ricerca scienti-fica e solidarietà.I premiati sono stati: per le professioni Maria Cristiana Costanzo, architetto (figliola del nostro socio Leo e Paola); per l’Arte Enzo Sciotti, disegnatore cartellonista, il regista cinematografico Luciano Melchionna, Don Renato Di Veroli, sacerdote storico del Capoluogo, l’editore Massimiliano Vittori, l’indu-striale Giancarlo Saccoccio, l’industriale Marco Serafini, la giornalista Rita Calic-chia, il giornalista dirigente della Rai Tv Augusto Milana, la scrittrice e giorna-lista Teresa Buongiorno, il poeta Leone D’Ambrosio.Riconoscimento di Merito, consistente in una medaglia del Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano è stato assegnato al giovane Alpino An-drea Tomasello dell’Esercito Italiano, per le scienze al matematico e fisico Enzo Bonacci, per la ricerca medico-scientifica a Cartesio Favalli, al registra e dramma-

turgo Giancarlo Loffarelli, Fabio Montico organizzatore del Festival internazio-nale del Circo di Latina, l’Associazione Folklorica “Le Tradizioni“ di Minturno, il giovanissimo pattinatore Mauro Corselli.Ospite d’onore è stata la scienziata matematica Agata Smoktunowicz - una delle dieci più importanti scienziate matematiche del mondo, alla quale il Comune di Latina ha voluto assegnare la torre civica della città ed una perga-mena.Come ogni anno il Premio ha ottenuto,

Premio Immagine Latina 2009Tra i premiati Maria Cristiana Costanzo

fra gli altri, il patrocinio del Parlamento Europeo, Senato, Ministeri vari, Regio-ne Lazio, Provincia di Latina e Comune di Latina, Accademia Italiana per le Ricerche, Confederazione degli italiani nel mondo.L’Associazione al 27° anno di attività, con la sua dinamica organizzativa, riesce puntualmente con tenacia, a segnare solidi punti fermi della cultura, nel con-ferire il massimo impegno, per l’ulteriore sviluppo del Premio. Giancarlo Lazzarotto

Maria Cristiana Costanzo premiata da Elisabetta De Marco