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La nostra idea di scuola e di bambino/ragazzo Con questo nuovo manifesto del “Pensare e del Fare” delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie dell’Istituto Comprensivo “Gio- vanni Mariti” si comunica la nostra idea di scuola e di Bambino/Ra- gazzo e si rendono esplicite le azioni che gli insegnanti, il personale amministrativo, i custodi, i genitori, la dirigente scolastica fanno per stimolare, aiutare, guidare ragazzi e ragazze a crescere competenti, portatori di valori, costruttori di solidarietà e diritti oltrechè fruitori e produttori di cultura originale, libera, creativa. Abbiamo usato il termine “crescere” perché di fatto dai tre ai quat- tordici anni i bambini diventano adolescenti e in queste nostre scuole essi acquisiscono saperi, competenze e abilità; formano caratteri, comportamenti, identità. Tutto ciò costituisce una grande responsabilità e noi vogliamo assumerla nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie ma anche rispetto agli Enti locali e ai cittadini di questo territorio con consapevolezza, onestà e trasparenza. L ’istituto comprensivo, funzionante con questa struttura organizzativa da tre- dici anni, ha un proprio nome e quindi una sua identità: si chiama Giovanni Mariti in memoria di uno scrittore del 1700 che ha viaggiato e visitato questi S a pe r p e n s a r e D i r i t t i S a p e r a s co l t a r e C o o p e r a z i o n e S al ut e S a p er fare G i u s t i z i a luoghi e soprattutto che ha scritto molto su questi luoghi riunendo in un “Odeporico delle Colline Pisane” la descrizione dei territori di Crespina, Fauglia, Santa Luce e Lorenzana cioè dei Comuni che insieme ad Orciano Pisano costituiscono l’area di riferimento dell’Isti- tuto scolastico. La scelta del nome di Giovanni Mariti ha messo in cor- relazione il suo essere scrittore, letterato, uomo di cultura, viaggiatore ai compiti fondamentali della scuola: scrivere, approfondire, produrre cultura, uscire fuori dalla scuola. E non solo; ha anche significato per noi conoscere bene i nostri territori, amarli, partire dalle esperienze vissute nel proprio ambiente di vita per poi volare alto, mirare lontano, sognando…. Anche il progetto culturale e pedagogico ha un nome che esplicita la strut- tura portante del nostro lavoro educativo: si chiama Fuori dal Guscio cioè fuori dalle mura ristrette di ogni scuola per contaminare ed essere contaminato, per confrontarsi, per dialogare, per incontrare, per stabilire relazioni con i geni- tori, con le associazioni, con le istituzioni, con le parrocchie, con tutti i cittadini che come noi hanno a cuore la crescita culturale dei bambini/ragazzi e delle bambine/ragazze. Gianni Rodari negli anni ’70 scriveva: “la porta di casa protegge ma isola. Bisogna saper uscire. Bisogna lasciar entrare chi vuole. La gente ci guadagna a conoscersi”. Questo scritto rivolto ai genitori noi lo abbiamo adottato come scuola, per questo vogliamo uscire dai gusci delle scuole per conoscere e farsi conoscere.

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La nostra idea di scuola e di bambino/ragazzoCon questo nuovo manifesto del “Pensare e del Fare” delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie dell’Istituto Comprensivo “Gio-vanni Mariti” si comunica la nostra idea di scuola e di Bambino/Ra-gazzo e si rendono esplicite le azioni che gli insegnanti, il personale amministrativo, i custodi, i genitori, la dirigente scolastica fanno per stimolare, aiutare, guidare ragazzi e ragazze a crescere competenti, portatori di valori, costruttori di solidarietà e diritti oltrechè fruitori e produttori di cultura originale, libera, creativa. Abbiamo usato il termine “crescere” perché di fatto dai tre ai quat-tordici anni i bambini diventano adolescenti e in queste nostre scuole essi acquisiscono saperi, competenze e abilità; formano caratteri, comportamenti, identità.Tutto ciò costituisce una grande responsabilità e noi vogliamo assumerla nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie ma anche rispetto agli Enti locali e ai cittadini di questo territorio con consapevolezza, onestà e trasparenza.L’istituto comprensivo, funzionante con questa struttura organizzativa da tre-dici anni, ha un proprio nome e quindi una sua identità: si chiama Giovanni Mariti in memoria di uno scrittore del 1700 che ha viaggiato e visitato questi

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luoghi e soprattutto che ha scritto molto su questi luoghi riunendo in un “Odeporico delle Colline Pisane” la descrizione dei territori di Crespina, Fauglia, Santa Luce e Lorenzana cioè dei Comuni che insieme ad Orciano Pisano costituiscono l’area di riferimento dell’Isti-tuto scolastico. La scelta del nome di Giovanni Mariti ha messo in cor-relazione il suo essere scrittore, letterato, uomo di cultura, viaggiatore ai compiti fondamentali della scuola: scrivere, approfondire, produrre cultura, uscire fuori dalla scuola. E non solo; ha anche significato per noi conoscere bene i nostri territori, amarli, partire dalle esperienze vissute nel proprio ambiente di vita per poi volare alto, mirare lontano, sognando….Anche il progetto culturale e pedagogico ha un nome che esplicita la strut-tura portante del nostro lavoro educativo: si chiama Fuori dal Guscio cioè

fuori dalle mura ristrette di ogni scuola per contaminare ed essere contaminato, per confrontarsi, per dialogare, per incontrare, per stabilire relazioni con i geni-tori, con le associazioni, con le istituzioni, con le parrocchie, con tutti i cittadini che come noi hanno a cuore la crescita culturale dei bambini/ragazzi e delle bambine/ragazze.Gianni Rodari negli anni ’70 scriveva: “la porta di casa protegge ma isola. Bisogna saper uscire. Bisogna lasciar entrare chi vuole. La gente ci guadagna a conoscersi”. Questo scritto rivolto ai genitori noi lo abbiamo adottato come scuola, per questo vogliamo uscire dai gusci delle scuole per conoscere e farsi conoscere.

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“I Care”; la frase che Don Milani ha scritto su una porta della scuola di Barbia-na è il punto di partenza del nostro progetto educativo; ci interessano i bam-bini e le bambine che crescono in una scuola attiva(Freinet) e nonviolenta (Dolci e Gandhi), aperta tutto il giorno, tutto l’anno e per tutta la vita (Ciari). Ci interessa una scuola che metta i ragazzi “a contatto diretto e non casuale con prodotti di qualità – visivi e linguistici in più ambiti artistici e scientifici – ed è con la ricerca intervento che si stimola la formazione e la produzione di una cultura ‘diversa’ da quella più diffusa, attualmente satura di competi-tività-violenza-razzismo: una cultura cioè ‘aperta’ e ‘partecipata’” (Pescioli).In questa nostra scuola emerge determinante la funzione dell’insegnante: da diversi anni nell’Istituto è presente la Carta dei Valori e dei Comportamen-ti degli adulti costruita con la partecipazione di ogni docente per lavorare con serenità e piacere nella direzione della formazione culturale e sociale dei ragazzi e delle ragazze.

In atto nelle scuole primarie dal 2003, in quelle dell’infanzia dal 2011 e in fase di approfondimento nelle secondarie, il modello di scuola denominato “Senza Zaino: per una scuola comunità” ha favorito e facilitato la concretizzazione del progetto culturale dell’istituto “Fuori dal Guscio”condiviso dai nostri docenti fin dalla nascita dell’Istituto Comprensivo. Il modello Senza Zaino si sostanzia di fatto in sei proposte didattiche che, nella cornice dell’Approccio Globale al Curricolo (Orsi) ne rendono possibile la realizzazione: 1. la differenziazione dell’insegnamento, 2. l’apprendimento cooperativo, 3. la comunità di pratiche e di ricerca, 4. la gestione partecipata della classe, 5. l’aula organizzata in aree, 6. la pluralità degli strumenti didattici. Tolto lo zaino come messaggio simbolico e sostituito da una cartella leggera, lasciati a casa astucci e quaderni ingombranti e griffati e adottata la condi-visione di lapis, matite, gomme ecc. (le isole), abbandonata la disposizione tradizionale di banchi e cattedre e scelta la soluzione dei grandi tavoli qua-drati, dell’agorà e dello sgabello mobile per gli insegnanti, la scuola qui è davvero un ambiente formativo idoneo a promuovere apprendimenti signi-ficativi, nonché un vero e proprio luogo di vita vissuta per i docenti, per i bambini, per i genitori. Ogni docente, infatti, fa parte del gruppo di ricerca in situazione ed è chiamato ad ideare e costruire nuove pratiche e materiali didattici, a rinnovare e innovare, a condividere e confrontarsi con i colleghi, a scrivere e documentare le attività più significative del lavoro. Ogni bambi-no ha la possibilità di crescere in una comunità che ne favorisce lo sviluppo efficace sul piano relazionale e dell’apprendimento. I genitori sono coinvolti nella condivisione del modello, dei valori che ne stanno alla base (ospitalità, responsabilità, comunità) e nelle attività della classe e del plesso.

Per rendere più chiaro Fuori dal Guscio abbiamo scelto di focalizzare con alcune parole l’impalcatura culturale del progetto: parole che corrispondono alle strutture portanti, ai concetti chiave a cui si aggiungono alcune esemplificazioni didattiche. Nell’ultima pagina poi elenchiamo una serie infinita di azioni didattiche, alcune comuni a tutte le scuole dell’istituto altre specifiche ma che sono legate dal filo rosso che unisce il lavoro culturale, pedagogico e metodologico di tutti e di ciascuno.

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L’Ospitalità Lo spazio dove i ragazzi passano molte ore della loro vita deve essere un ambiente sicuro e stimolante e, allo stesso tempo, un luogo familiare: un ambiente scolastico ospitale, colo-rato, gradevole, vivibile e funzionale influisce sullo sviluppo del senso di appartenenza alla comunità della scuola e favorisce la formazione e l’apprendimento dei bambini e dei ragazzi.Abbiamo scelto, già da tanti anni di ristrutturare gli spazi delle nostre scuole per ottenere il massimo possibile della funzionalità: spazi aperti alla socializzazione, spazi adatti alla riflessione individuale, spazi aula e spazi comuni della scuola flessibili e deputati alle diverse attività didattiche; spazi pensati considerando gli ordini di scuola e dopo aver ascoltato le esigenze dei ragazzi più grandi.Le piante verdi ed i fiori presenti in ogni plesso, i divanetti e l’agorà per la lettura, la con-versazione o il relax, le bacheche per le comunicazioni di docenti, genitori e alunni, gli espositori per le biblioteche di classe, gli armadi a giorno per custodire i materiali scola-stici, sono solo alcuni degli “oggetti dell’ospitalità”.

L’Accoglienza Le nostre scuole accoglienti sono pensate per tutti e per ciascuno. Sono scuole plurali dove si incontrano varie culture, dove si valorizzano le individualità e le diversità sono ricchezze, dove si riconoscono i differenti tempi di apprendimento ed i ritmi personali si rispettano, dove si promuove il lavoro cooperativo e “copiare fa bene” (la metafora dell’aiuto reciproco), dove ci si ascolta e si dà voce ai bambini ed ai ragazzini all’interno dei C.R.A. - Consigli Rappresentanti Alunni (e non solo) che sono stati istituiti in tutte le scuole primarie e secondarie da dieci anni.La stessa scelta di far lavorare gruppi di bambini (sei/sette) intorno ad uno tavolo quadra-to ha il significato pedagogico forte di permettere loro di guardarsi in faccia, di dialogare, di lavorare aiutandosi, di rafforzarsi costruendo insieme apprendimenti, di accogliersi reciprocamente. Da anni i docenti dell’istituto hanno redatto “ Il piano dell’accoglienza” rivolto ai colleghi che arrivano per la prima volta nelle nostre scuole, ai genitori ed agli alunni. Ogni settore di questo piano è articolato in azioni didattiche chiare che devono essere esercitate in tutte le scuole dell’istituto. I tre diversi settori del piano sono pubblicati sul sito dell’istituto.

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La ResponsabilitàL’assunzione di responsabilità è un valore fondante per tutte le scuole dell’istituto. Si parte dalla responsabilità assunta dai singoli adulti all’interno della struttura organizza-tiva – dirigente, staff, funzioni strumentali, coordinatori di plesso e didattici, referenti di progetto, personale amministrativo e di custodia – fino ad arrivare alla responsabilità di tutti i docenti verso ogni ragazzo e a quella dei ragazzi stessi rispetto al loro percorso di apprendimento, nella cornice della responsabilità collettiva di tutto il personale verso i genitori ed il territorio. Come strumenti didattici per promuovere percorsi di crescita responsabile utilizziamo accordi partecipati, condivisi e “fondanti” la comunità scolastica, siano essi le “leggi” della classe e della scuola o “il patto educativo di corresponsabilità” formulati e scritti con i ragazzi a partire dai contesti di vita e di necessità. Tale contratto favorisce una posizione attiva e consapevole degli studenti all’interno del processo formativo, ma realizza anche la scelta della trasparenza con l’esplicitazione degli obiettivi, i traguardi che si vogliono raggiungere e i parametri valutativi che saranno applicati. Inoltre, in fase di contrattazio-ne, avvengono degli aggiustamenti del programma che favoriscono lo sviluppo di una co-progettazione. Relativamente al rapporto con i genitori, abbiamo ritenuto necessario condividere un apposito “patto educativo tra scuola e famiglia”, attraverso il quale costruire e consolidare un’alleanza educativa che permetta di interagire in sintonia e nel reciproco rispetto di ruoli e competenze.In classe, l’azione dei docenti pone attenzione all’assunzione di piccole e grandi respon-sabilità dando fiducia ai ragazzi, sostenendoli nella costruzione di pensiero critico e creativo.

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L’AutonomiaLa capacità di ogni bambino di assumersi responsabilità e di essere autonomi procede in parallelo al suo sviluppo fisico e cognitivo, fino ad arrivare alla nascita della coscien-za etica. Nella nostra idea di scuola il bambino è un soggetto attivo, che riorganizza continuamente le proprie strategie di costruzione del reale accompagnato dagli adulti a lui più vicini per molte ore della gionata.Lo “sfondo istituzionale”(la particolare organizzazione di spazi, tempi, mediazioni, regole di comunicazione – implicite ed esplicite – che costituisce una delle “architravi pedagogi-che” del progetto culturale dell’Istituto) favorisce l’autonoma organizzazione, da parte del bambino, delle proprie strategie di costruzione del sapere, la motivazione ad apprendere e la costruzione delle relazioni sociali ed affettive. Ecco che anche i docenti assumono ruoli diversi a seconda del contesto (mediazione, affiancamento, incoraggiamento..), or-ganizzano momenti di progettazione condivisa affinché ognuno possa programmare il proprio percorso di crescita e apprendimento, favoriscono la possibilità di scelta nelle attività quotidiane in classe, forniscono ai ragazzi i materiali (spesso preparati dagli stessi docenti) per le attività in autonomia e gli strumenti per l’autocorrezione e l’autovalutazio-ne. Infatti la capacità di autovalutarsi, è uno strumento potente per incentivare la respon-sabilità, l’autonomia e la motivazione intrinseca degli studenti, ed è profondamente inte-grata al processo di apprendimento. Se gli studenti apprendono “per se stessi” e non per il voto o per accontentare qualcuno, la costante mappatura del proprio apprendimento, consente di autoregolarsi e di essere protagonisti responsabili della propria crescita.

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La ComunitàLa scuola che abbiamo pazientemente costruito è una scuola che pone al centro dell’azione educativa il soggetto che apprende, abitante di una scuola che lo accoglie, che promuove un apprendimento attento alle di-verse personalità dei ragazzi, una scuola come luogo piacevole da vivere, dove si impara, si socializza e si privilegiano le relazioni significative. Relazioni significative a partire dalla classe e dalla scuola (con l’attenzione alla scelta di spazi e arredi), relazioni tra adulti, tra adulti e ragazzi, tra ragazzi, fino a coinvolgere ognuno dei tredici plessi (con i regolamenti, le procedure e i planning specifici) e poi l’intero Istituto (attraverso la revi-sione periodica della Carta dei valori e l’elaborazione condivisa dei progetti collettivi). Gli insegnanti, con l’elaborazione della “Carta dei valori e dei comporta-menti”, hanno scelto di condividere atteggiamenti e comportamenti crean-do una comunità di buone pratiche che si arricchisce e si fortifica ogni volta che si confronta al proprio interno oppure con i genitori e con l’intera comunità educante.Ampio spazio e considerazione viene dato alle relazioni genitori-scuola, con la possibilità da parte delle famiglie di utilizzare autonomamente gli spazi delle scuole per momenti di incontro, riflessione, attività di labora-tori. C’è poi l’organizzazione, da parte dell’istituto, di momenti di rifles-sione con esperti aperti a docenti e genitori (“Al caffè della scuola” ne è un esempio), di formazione sul ruolo genitoriale e sulla funzione dei genitori rappresentanti di sezione, interclasse, classe, istituto, plesso (quest’ultima figura è stata introdotta nell’organizzazione collegiale per garantire una più alta forma di raccordo tra i genitori rappresentanti e lo staff di direzione). Anche i rapporti con le amministrazioni dei cinque comuni sono impron-tati allo sviluppo dell’idea di comunità, grazie a momenti di analisi dei dati in nostro possesso sui risultati scolastici dei ragazzi e la programmazione di interventi volti a migliorare ed ampliare l’offerta formativa. Dall’anno 2000 con le amministrazioni comunali è stato sottoscritto “Il Patto per la Scuola”: un documento condiviso nel quale si esplicitano i valori e le azioni per la scuola di questi territori. Per esplicitare il valore di queste relazioni abbiamo stabilito che anche i rappresentanti degli enti locali partecipino, su invito, insieme ai genitori coordinatori di plesso, alle sedute del Consiglio d’Istituto.Un ulteriore sviluppo dell’idea di comunità si è realizzato attraverso la partecipazione dell’istituto, in qualità di socio onorario, all’associazione di promozione sociale “Fuori dal guscio”, costituita prevalentemente da do-centi e genitori con lo scopo di diffondere anche fuori dalla scuola i valori cui si ispira il nostro progetto culturale attraverso momenti di formazione degli adulti, iniziative per e con i bambini, scambi culturali, viaggi e vacan-ze in Italia e all’estero.

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La PartecipazioneCrediamo nell’esperienza democratica degli Organi Collegiali e ab-biamo scommesso sulla responsabilità degli studenti, dei do-centi, dei genitori, degli amministratori per la costruzione di una scuola-comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale. Per questo abbiamo istituito in tutte le scuole i Consigli di plesso, all’in-terno dei quali i docenti possono confrontarsi e partecipare attiva-mente alla costruzione dell’identità di ogni singola scuola, abbiamo introdotto la figura del genitore rappresentante di plesso e aperto agli amministratori, come già accennato, la partecipazione alle sedu-te dei Consigli d’istituto. Ma è in particolare sui ragazzi che si foca-lizza il nostro investimento, e questo avviene attraverso il Consiglio dei Rappresentanti degli Alunni (CRA), che rende possibile l´effett-ivo coinvolgimento dei ragazzi nella vita del plesso ed un ruolo atti-vo nella gestione di alcuni avvenimenti per agire da subito. È questo un esercizio vero e concreto di diritti e doveri, non simulazione di un futuro essere adulti, ma “piccoli” capaci di perseguire “grandi” valori di pace, solidarietà, giustizia, accoglienza del diverso, rispetto per l’uomo e la natura. Il CRA infatti concretizza la partecipazione dei bambini delle scuole primarie e dei ragazzi delle secondarie a forme di rappresentanza democratica e di assunzione di responsabilità nelle decisioni. Nella prima riunione i componenti del CRA eleggono un Presidente ed un Segretario che coordineranno i lavori del Consiglio, si occuperanno della redazione dei verbali da inviare alle classi e, per conoscen-za, all’ufficio di direzione dell’Istituto, nonché dell’aggiornamento e della manutenzione degli aspetti comunicativi nelle apposite “ba-cheche dei ragazzi” presenti in ogni scuola. I ragazzi definiscono mensilmente anche gli argomenti da sottoporre alla discussione nei consigli di interclasse e di classe: per proporre modifiche e/o deci-dere le “leggi” che regolano la vita quotidiana del plesso, per ideare e progettare attività collettive, per realizzare articoli e/o comunicati, per gestire iniziative di solidarietà e/o eventi periodici e feste.Un altro aspetto legato alla partecipazione è l’azione di promozione e raccordo di iniziative che vedono coinvolti soggetti diversi, con l’obiettivo dell’interesse generale dei ragazzi: l’Istituto fa parte infatti di varie reti territoriali, locali e nazionali, in qualità di capofila o partner (Costellazioni, Senza Zaino, Einstein, Galileo, Laboratorio Didattico Territoriale), e prende parte a progetti europei e di coope-razione internazionale.

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Cittadinanza e Legalità Il nostro intervento educativo è rivolto alla costruzione di motivazioni e relazioni profonde che permettano ai bambini-ragazzi di sentirsi responsabili per la propria maturazione, di sentirsi responsabili per gli altri, di sviluppare cooperazione, aiuto reci-proco, solidarietà. L’effettivo coinvolgimento di tutti nella gestione delle attività scolastiche, nella condivisione degli obiettivi, nella progettazione, nella valutazione, nella realizzazione di prodotti, nella promozione culturale, crea le condizioni per la maturazione di una cittadinanza attiva, capace di perseguire valori.I percorsi di Cittadinanza e Costituzione e di Educazione alla Legalità attivati regolarmente nelle nostre scuole e svolti a livello interdisciplinare ci permettono di interagire con il territorio, con la vita sociale, la rappresentanza democratica, la gestione politica. Ricordiamo in particolare il rapporto costante con l’Associazione Libera e con la Provincia di Pisa per la realizzazione del progetto contro il lavoro minorile.Tutti gli apprendimenti si caricano di significato, continua a prevalere l’elemento problematico piuttosto che quello solutivo, il pensiero critico e divergente piuttosto che quello ingenuo e convergente. La nostra scuola viva e partecipata, la nostra comunità di ricerca non è un luogo facile, disimpegnato, anzi, si verifica direttamente e quotidianamente che esplorare, ri-cercare, sperimentare, provare significa impegnarsi, assumersi responsabilità, faticare. Si concretizza così la nostra visione di sempre, e cioè di una scuola dell’impegno e della condivisione di uno sforzo sensato e significativo.

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Il Viaggio (dentro la scuola)Dopo un lungo lavoro di ricercazione i docenti hanno elaborato uno stru-mento chiamato, non a caso, “Viaggio scolastico del ragazzo”. Esso ha la fun-zione formativa di documentare, dai tre ai tredici anni, il percorso di apprendimento, sottolineando il valore delle conquiste fatte da ogni bam-bino e ragazzo nel suo percorso scolastico, che ogni anno va ad arricchirsi di esperienze, conoscenze e abilità. All’interno del “viaggio” sono inseriti e conservati i documenti relativi appunto ai “passi” significativi compiuti, agli ostacoli incontrati e a quelli superati.Questo ci consente una valutazione degli apprendimenti (che vengono moni-torati tramite strumenti oggettivi e prove ministeriali) e dei processi, cioè dei fattori che condizionano lo sviluppo delle competenze (ad esempio, le stra-tegie messe in atto da chi impara, i suoi stili di apprendimento, le attitudini che dimostra, le sue motivazioni). Questo tipo di valutazione è finalizzato al monitoraggio in itinere e quindi al ri-orientamento dei percorsi sulla base dei punti di forza e di debolezza man mano evidenziati.Il “Viaggio scolastico del ragazzo” è una raccolta finalizzata del lavoro di ogni bambino che racconta la storia dei suoi sforzi, del suo progresso e del suo suc-cesso. La potenzialità comunicativa e l’utilità di questo strumento acquistano però valore aggiunto quando i ragazzi partecipano e riflettono regolarmente sull’evolversi della qualità del loro lavoro. Per questo, nelle scuole secondarie, abbiamo pensato alla figura del docente “tutor”, che ha il compito di aiutare i ragazzi ad autovalutare le competenze raggiunte e quelle in sviluppo, sia di carattere disciplinare che di tipo interdisciplinare, di aiutarli a documentare le esperienze vissute a scuola e fuori della scuola esplicitandone il valore forma-tivo, a delineare i traguardi personali, a breve e medio termine, collegandoli all’utilizzo di strategie adeguate, a documentare l’acquisizione delle compe-tenze, a progettare insieme e condividere percorsi individuali di recupero, mantenimento, sviluppo anche in funzione dell’orientamento scolastico.

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Le CompetenzeI bambini hanno bisogno di scuole dai tempi lunghi per riuscire a saper vedere, a saper fare, a saper pensare, a saper dire, a saper ascolta-re, a saper stare con gli altri. Per affrontare con serenità il futuro hanno bisogno di competenze linguistiche, matematiche, scien-tifiche, artistiche, sociali e civiche, relazionali e comunicative. Compito della scuola è favorire l´apprendimento di queste com-petenze. Questo principio teorico condiviso abbiamo provato a declinarlo in azioni didattiche quotidiane a partire dalla scuola dell’infanzia.I contenuti dell’insegnamento e dell’apprendimento, tenendo pre-senti le indicazioni ufficiali del MIUR per la scuola di base, si in-seriscono, se ben progettati e motivati (progetto, percorso, prodotto partecipato), in un ampio disegno culturale dove i ragazzi fruiscono di stimoli culturali di qualità e producono loro stessi cultura ori-ginale. La verifica e la valutazione dei risultati ottenuti è una prassi costante del nostro lavoro che si articola a partire dalla partecipazione dei bambini e dei ragazzi. (sono documentate esperienze innovative che vanno nella direzione dell’autovalutazione).Rispetto alle prove nazionali Invalsi, alle quali l’istituto ha partecipato ancor prima dell’obbligatorietà, i nostri risultati sia per l´italiano che per la matematica risultano superiori ogni anno rispetto alla media nazio-nale e a quella Toscana nella scuola primaria; quasi sempre anche nella scuola secondaria.Più esplicita nei risultati è stata la ricerca svolta dal Dipartimento di psicologia dell’Università di Firenze che aveva come obiettivi – nel-le scuole della rete Senza Zaino – una valutazione delle competenze sociali, dell’autonomia e del grado di responsabilità degli alunni, una valutazione dei sentimenti verso la scuola e gli insegnanti, e una valu-tazione degli apprendimenti. I risultati della ricerca molto buoni per le scuole del nostro istituto sono pubblicati sul sito della scuola fra i documenti della sezione “Il nostro senza zaino”.La certificazione delle competenze viene rilasciata ai genitori sia in classe quinta della scuola primaria che alla fine della scuola secon-daria. Noi abbiamo esercitato questa pratica prima ancora dell’obbligarietà imposta dal ministero. In classe terza della scuola secondarie diversi ragazzi acquisiscono anche la certi-ficazione specifica delle competenze in lingua inglese (Trini-ty) e in lingua francese (Delf Scolaire).

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L’Autovalutazione dell’IstitutoL’Istituto ha scelto di avviare la “valutazione interna”, di tutti i processo organizzativi utilizzando gli strumenti del modello CAF (Common Assessment Framework) È que-sto un modello europeo di autovalutazione delle organizzazioni pubbliche declinato per l’utilizzo nelle Istituzioni Scolastiche (versione Education), scientificamente fondato e riconosciuto. Il percorso prevede momenti di indagine che riguardano tutti gli attori del sistema (di-rigente, personale ATA, figure di sistema, docenti, genitori) da cui si ricavano dati sullo stato dell’organizzazione (vengono presi in esame tre fattori abilitanti: risorse umane, po-litiche e strategie, collaborazioni esterne e risorse). Sulla base dei risultati si evidenziano quindi i punti di forza e le aree da migliorare e da queste ultime scaturisce il piano di miglioramento, che consiste in azioni da progettare e realizzare. Come supporto alla nostra procedura di Autovalutazione, è stato richiesto anche un momento di Valutazione esterna, che verifichi il nostro processo autovalutativo e di miglioramento: questo sarà gestito dal Dipartimento della Funzione Pubblica attraverso un team di valutatori.

Le Arti, le scienze e l’attività motoria in acqua

Una delle finalità del nostro progetto pedagogico è quella di riconoscere i bambini come “soggetti attivi produttori di cultura fin dalla prima scuola” e per questo nelle nostre scuole viene curata particolarmente la fruizione delle arti e delle scienze, rite-nute stimoli culturali fondamentali per costruire con i bambini forme concrete di cultura a partire dalle loro immense potenzialità creative e logiche. Questo avviene attraverso le visite e le uscite didattiche nell’ambiente di vita dei ragazzi e le scoperte che ne conseguo-no oppure nell’incontro con i diversi linguaggi delle arti e delle scienze a partire dal primo anno delle scuole dell’Infanzia.Le uscite didattiche nella Natura e nella Cultura non sono casuali ma preparate ed or-ganizzate con chiari obiettivi d´indagine conoscitiva, la lettura di immagini d´arte con domande stimolo aperte, le analisi delle parole difficili nelle storie e nelle filastrocche, l´esperimento del sughero che galleggia nel secchio d´acqua sono piccoli esempi di attività svolta in rapporto al progetto culturale dell’Istituto ed alla programmazione specifica dei percorsi didattici precisati nella classe e nel plesso nel quale si realizzano.Ecco così svilupparsi i percorsi di esplorazione sul territorio delle nostre colline e gli incontri con le opere di Mirò, Kandiski, Bay nelle città vicine, le attività laboratoriali nel Museo Kienerk di Fauglia, la mostra d’arte contemporanea “Teste fiorite” stabile in tutti i plessi, i percorsi di didattica in convenzione con la Sovrintendenza Museale del Polo Fiorentino, la musica, il canto e i “cori delle scuole”, il teatro e la filosofia, lo scambio dei ragazzi e dei docenti con i progetti Comenius e Twinning, l’introduzione della “robotica” in alcune classi e il Laboratorio di Prima Scienza. Quest’ultimo coinvolge docenti di tutti gli ordini e i ragazzi delle classi ponte con la finalità di migliorare la qualità dell’insegna-mento e dell’apprendimento scientifico. Accanto agli stimoli culturali delle arti e delle scienze, dall’anno 2000 i bambini delle scuole primarie di Cenaia, Lorenzana e Fauglia, con gli autobus del trasporto scolastico, si recano in piscina accompagnati dai docenti una volta a settimana per quattro mesi l’anno e per tutti e cinque gli anni della scuola primaria.

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I Libri e i giochiLa nostra idea di lettura non è solo quella di attività funzionale e strumentale per la scrittura e la corretta espressione: il piacere del leggere è fissato da tempo nel nostro “Manifesto per genitori e docenti” come uno dei Diritti dei bambini e delle bambine. I bambini devono poter capire che si può leggere solo per il piacere di entrare in una storia e di immedesimarsi nei protagonisti e nelle vicende, per recuperare le emozioni che ciascuna narrazione porta in sé. In ogni classe, in ogni plesso e nell’istituto sono quindi presenti gli spazi-biblioteca, si organizzano incontri con gli autori e si partecipa a quelli organizzati dalla rete Bibliolandia, vengono effettuate visite didattiche alle librerie e alle biblioteche pubbliche. La lettura ha bisogno di assumere l’aspetto del gioco e del piacere di giocare, deve diventare una risorsa interiore, un’attività che soddisfa il proprio immaginario, che crea altri mondi, che anima una simulazione di realtà.Consapevoli del valore dell’apprendimento che parte da esperienze vissute a contatto con la natura e la cultura consideriamo il gioco una strategia di apprendimento. Nelle aule, accanto agli spazi-biblioteca, troviamo gli angoli dei giochi: individuali, di coppia, di gruppo, giochi per l’apprendimento e le relazioni sociali ed affettive.Nasce così nell’edificio della scuola primaria di Fauglia, il “Lavoratorio: La scuola che c’è”: uno spazio polivalente all’interno del quale troviamo un centro di documentazione delle esperienze di innovazione didattica realizzate nelle scuole dell’istituto, un archivio informatizzato e cartaceo delle buone pratiche, un centro per la formazione dei docenti, una biblioteca pedago-gica, una fabbrica degli strumenti e dei giochi progettati e costruiti dai docenti per dotare tutte le classi di materiali e favorire nei bambini esperienze significative per la costruzione della conoscenza.

Saper dire Partecipazione Laicità Autonomia Ricerca Qualità

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Saper pensare Diritti Saper ascoltare Cooperazione Salu

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I Laboratori In molte delle nostre scuole la pratica della didattica laboratoriale ha una specifica strutturazione ed è oggetto di costante ricercazione.Si aprono le classi in verticale verso la formazione di gruppi di lavoro mirati, che sviluppano la cooperazione e la comunicazione all’interno della scuola, ma non solo. Infatti i laboratori si collocano nell’ottica di una valorizzazione dell’integrazio-ne e dello sviluppo delle attitudini di ciascuno, anche attraverso un’idea di scelta personale; la didattica laboratoriale facilita l’apprendimento dei bambini in quanto li coinvolge anche dal punto di vista fisico ed emotivo nella relazione diretta e gratifi-cante con i compagni e con il docente; i docenti stessi hanno la possibilità di guidare l’azione didattica per “situazioni-problema” e hanno strumenti per orientare e nego-ziare il progetto formativo individuale con gli alunni, che consente loro di acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza.La nostra idea di fondo è basata sulla valorizzazione della dimensione attiva dell’apprendimento e sulla rilevanza dell’operatività non solo pratica, ma anche mentale, per imparare a saper fare. È per rendere possibile tutto ciò che le nostre scuole attuano con tenacia tempi lunghi e distesi (con le forze disponibili dei docenti perché in molte scuole il ministero non ha accettato le richieste di tempi pieni per la primaria o prolungati per la secondaria); spazi temporali che i bambini devono poter utilizzare appieno, nel rispetto dei ritmi individuali come delle procedure, fin quando non hanno esaurito tutto il processo (dalla ideazione alla realizzazione del “prodotto”) che porta alla conoscenza.

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Leggere, scrivere e contare in prima classePartire bene sin dai primi giorni di scuola permette ai nostri ragazzi di intraprendere un percorso di apprendimento con poche fatiche iniziali e, sul piano emotivo-relazionale, di acquisire fiducia in se stessi. I docenti della scuola primaria, dopo molti anni di osservazione dei bambini e lettura dei risultati dei vari metodi per insegnare a leggere, scrivere e iniziare a contare hanno scelto di utilizzare il metodo sillabico per scrivere e leg-gere e il metodo analogico per contare ed imparare i numeri. Accanto a questi hanno scelto di presentare i caratteri della scrittura in modo graduale partendo dallo stampato maiuscolo per poi passare al corsivo ricorrente gene-ralmente all’inizio della classe seconda e di far usare ai bambini materiali faci-litanti (quaderni appositamente stampati, lapis ergonomici). Queste pratiche didattiche condivise per scelta individuale da tutti i docenti sono il frutto di un lavoro di formazione e di ricercazione che tutti gli insegnanti hanno fatto. Da tanti anni, avendo ben chiara la mission della scuola, la direzione investe risorse economiche per la formazione collettiva e non dei docenti; è proprio all’interno di questo secondo aspetto (la formazione individuale che nasce da interessi specifici) che si sono formate, per più anni, docenti che sono diven-tate punti di riferimento teorico e di sostegno didattico per l’insegnamento del leggere, scrivere e far di conto a partire dalla prima classe. La scelta quindi di usare in tutte le classi uno stesso metodo nasce dalla contaminazione di buo-ne pratiche che danno risultati importanti relativi agli apprendimenti di base per tutti i bambini e soprattutto per quelli che manifestano piccole difficoltà. La comunità degli adulti si forma e cresce passando anche da questi percorsi.

Saper stare accanto agli altri Nonviolenza Bambini competenti Liber

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Frutta frutta frutta tanta fruttaDentro il progetto Fuori dal Guscio ci sta anche un’azione educativa e costante ormai da sei/sette anni che ha modificato i comportamenti dei bambini e dei ragazzini (di quest’ultimi almeno in parte perché le esigenze sono diverse): la ricreazione a scuola viene fatta mangiando solo frutta di stagione che i Comuni ci forniscono. Quindi niente merendine confezionate, niente bevande cariche di zuccheri e se ci sono delle eccezioni sono per pane o dolci fatti in casa. È un piccolo/grande segnale che va verso la salute dei nostri ra-gazzini anche se sappiamo che gli stimoli che ricevono fuori dalla scuola van-no in tutt’altra direzione. Noi ci proviamo e caparbiamente lavoriamo insieme ai genitori per migliorare anche la qualità delle mense scolastiche.

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Elenco di Azioni, Comportamenti, Pratiche, Concretezze, Realtà(esplicativo e non esaustivo)

Prima Scienza: Esperimenti Scientifici in ogni classe con particolare attenzione alle classi ponte (sezione cinque anni/ e classe 1° primaria e classi 5° primaria/ e 1° secondaria) Attività motoria in acqua: Nella Piscina Comunale a Pontedera una volta la settimana per quattro mesi in ogni anno di scuola primaria. CRA: Consiglio dei Rappresentanti Alunni. In ogni Scuola primaria e Secondaria vengono eletti due rappresentanti per classe un maschio e una femmina. Piovono Libri: Ad ottobre ogni anno tutte le scuole dell’Istituto organizzano attività di promozione alla lettura coinvolgendo genitori e cittadini dei vari Comuni. Le attività di promozione alla lettura proseguono per tutto l’anno. A Scuola si canta e si suona: Dal coro storico “I bassi ostinanti” della scuola secondaria di Fauglia ai cori nelle scuole primarie per arrivare allo studio opzionale degli strumenti. La partita del cuore: a fine anno scolastico una iniziativa a sostegno della lotta contro il lavoro minorile. Orti e frutteti a scuola: in alcune scuole,in continuità negli anni, vengono realizzati piccoli orti mentre crescono gli alberi da frutta. Tutor fra i ragazzi: i più grandi di ogni scuola stanno accanto, a fianco e a volte guidano i più piccoli. Bandiera Verde: riconoscimento europeo alla scuola primaria di Santa Luce per i comportamenti assunti dai ragazzi e dagli adulti per la salvaguardia dell’ambiente. Per Ricordare: Visita ai luoghi della Memoria. Ogni anno tutte le classi 3° delle scuole secondarie (Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Riviera di San Sabba) La frutta a colazione: ogni giorno dell’anno da sette anni in ogni scuola dell’Istituto si mangia frutta durante la colazione di mezza mattina. Yoga per bambini ed adulti: è una pratica didat-tica in uso in diverse scuole. Esperienze e relazioni con gli animali: dentro le scuole e nei luoghi dove gli animali vivono (cani, asini, cavalli) Le Feste con e senza i genitori: festa dell’accoglienza ad inizio anno, festa di Natale, festa della Musica, festa di fine Anno. La Cooperativa Scolastica: resiste da più di 12 anni alla primaria di Lorenzana la Cooperativa scolastica dei Ragazzi che produce oggetti che vengono venduti nei mercati di zona. La Raccolta differenziata di carta, plastica e tele-foni cellulari è attività comune in quasi tutte le scuole dell’Istituto. Adozioni a distanza e piccoli progetti di cooperazioni internazionale fanno parte delle attività di ogni scuola. Visite guidate, uscite didattiche e gite di più giorni nella Natura e nella Cultura dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado. Sono numerosissime ogni anno. “Ragazzi contro le mafie”: attività ed iniziative in rapporto con l’Associazione LIBERA ed alcune Amministrazioni Comunali. Fruizioni di spettacoli Teatrali per ogni età e in ogni plesso anche in lingua inglese e francese ( quest’ultimi in particolare nelle scuole secondarie). Visita all’ONU a Ginevra, al Parlamento Italiano, alla Regione Toscana e al Meeting dei Diritti Umani a Firenze da parte di alcune classi ogni anno Giochi d’Autunno: ovvero giochi matematici in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano (scuole secondarie) Corso di Latino (a scelta nella scuola secondaria) Concerto di Natale realizzato ogni anno dal Coro della scuola secondaria di Fauglia. Progetti Comenius e E-Twinning in atto nella scuola secondaria di Famiglia. Gruppo Sportivo: attività sportiva suppletiva con l’Insegnante titolare nelle scuole secondarie e attività sportiva con esper-ti nelle scuole primarie. Laboratori opzionali: a scelta dei Ragazzi vengono realizzati in orari aggiuntivi sia nelle scuole primarie che in quelle secondarie. Protocollo con i Musei fiorentini: protocollo d’intesa per progetti condivisi fra scuola secondaria e musei cittadini Fiorentini. Mostra, dimostra, impara: esperienza di partecipazione attiva dei bambini della primaria di Fauglia. Filosofia per bambini e genitori in tutte le scuole primarie. Gemellaggi con paesi e città europee in collaborazione con le amministrazioni comunali anche con scambi fra ragazzi. Lo Sport che unisce: giochi di sport in col-laborazione con l’Istituto Stella Maris di Montalto. Progetto Galileo: laboratori multidisciplinare per lo sviluppo delle varie intelligenze in tutte le scuole dell’infanzia. Fruizione di immagini d’arte nella scuola dell’infanzia secondo la metodologia del Progetto “Saper Vedere”. Cura delle piante e dei fiori presenti in ogni scuola dell’Istituto Continuità di esperienze didattiche che coinvolgono bambini e ragazzi delle diverse scuole negli anni ponte Esperienze di attività laboratoriale in verticale in tutte le scuole primarie. Registro online e computer collegati ad internet a disposizione dei ragazzi in ogni classe della scuola primaria e secondaria dell’istituto. Vacanze estive: organizzate dall’Istituto al mare, per i bambini dell’infanzia e della primaria, e all’estero come vacanza studio in Spagna e in Inghilterra.