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PRESENTAZIONE

Anche quest’anno la Provincia di Milano ha realizzato la pubblicazione tecnica sui risultati dei

campi varietali di orzo, frumento e pisello proteico dedicata agli agricoltori e ai tecnici del settore.

Dopo aver offerto l’opportunità di osservare le varietà direttamente in campo durante le visite

tecniche organizzate dalla Provincia di Milano lo scorso mese di giugno, con questa pubblicazione

intendiamo offrire un supporto ulteriore agli agricoltori sia per la scelta delle varietà, sia per

l’approfondimento di alcune tematiche agronomiche che riguardano i cereali a paglia e il pisello

proteico.

I campi varietali di orzo e frumento sono stati realizzati in collaborazione con la Regione

Lombardia ed Ersaf, come parte integrante del “Progetto Grandi Colture” al quale partecipano

anche altre province lombarde ormai da anni, nell’ottica di offrire agli agricoltori un panorama più

ampio di scelte e di conoscenze sulle colture che maggiormente interessano il nostro territorio.

Bruna Brembilla

Assessora all’Agricoltura della Provincia di Milano
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Si ringraziano per la collaborazione le seguenti ditte : Pioneer, Limagrain, Consorzio Agrario di Milano e Lodi

L’attività divulgativa e i campi varietali sono stati realizzati dai tecnici della Provincia di Milano: Roberta Colombo, Alessandra Masperi, Laura Panzeri, Claudio Pastori, Lucia Villani

Elaborazione dei dati produttivi a cura di Laura Panzeri (Provincia di Milano)

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SOMMARIO

• Orzo

Tabella dei dati produttivi pag. 1

Grafico dei dati produttivi pag. 2

Prova d’irrigazione su orzo pag. 3 A. Gianinetti, F-W. Badeck, F. Rizza – C.R.A. Istituto Sperimentale

per la Cerealicoltura sez. di Fiorenzuola d’Arda)

Schede agronomiche pag. 6

Caratteristiche delle varietà in prova pag. 7

• Frumento tenero

Tabella dei dati produttivi pag. 8

Grafico dei dati produttivi pag. 9

Schede agronomiche pag. 10

Caratteristiche delle varietà in prova pag. 11

• Pisello proteico

Prove varietali e agronomiche in provincia di Milano pag. 13

(E. Tabacco, Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e

Gestione del Territorio Università degli Studi di Torino)

Schede agronomiche pag. 18

• Andamento agrometeorologico della stagione pag. 19 (L. Craveri, Ersaf – Struttura Programmazione e Ricerca) Prove realizzate in collaborazione con: Ersaf – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e Foreste Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Programmazione e Ricerca per le Filiere Agroindustriali C.R.A. Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura Sezioni di Sant’Angelo Lodigiano e Fiorenzuola d’Arda

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ORZO: Produzione media regionale a confronto con produzione provinciale

Produzione in t/ha al 13% umidità Varietà Ditta Tipo di spiga Albairate Noviglio Medie

regionali*

Umidità% Peso ettolitrico

kg/hl ESTIVAL

Repros Polistica 6,61 6,07 6,02 11,1 52,0

VEGA

Compagnia Generale dei Servizi

Polistica 7,20 6,04 6,00 11,1 51,9

BOREALE

SIS Distica 5,48 6,52 5,92 11,1 56,6

KETOS

Limagrain Polistica 6,00 5,40 5,87 11,3 57,1

ALCE

SIS Distica 6,20 5,91 5,83 11,7 57,0

SIXTINE

Sivam Polistica 6,31 6,48 5,76 11,4 55,9

ALDEBARAN

Apsov Polistica 6,33 6,17 5,64 10,8 53,4

Medie 6,30 6,09 5,86 11,2 54,8Medie distici 5,84 6,22 5,87 11,4 56,8Medie polistici 6,49 6,03 5,86 11,1 54,1

1

*dati dei campi varietali realizzati nelle province di: Milano, Lodi, Pavia, Cremona,Mantova,Varese,Brescia che partecipano al Progetto Grandi Colture Varietà in prova solo nelle località di Albairate e Noviglio Ditta Tipo di spiga t/ha al 13% U

Albairate t/ha al 13% U

Noviglio Umidità%

media Peso ettolitrico medio (kg/hl)

OREGON Valleagricola Polistica 5,73 5,34 11,5 53,1ORELIE Valleagricola Distica 6,17 6,13 11,8 52,5VARENNE SIS Distica - 5,21 12,6 58,6

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ORZO: produzioni provinciali in t/ha a confronto con produzioni regionali

media regionale di tutte le varietà (5,86 t/ha)

4,00

4,50

5,00

5,50

6,00

6,50

7,00

7,50

ESTIVAL VEGA BOREALE KETOS ALCE SIXTINE ALDEBARAN

Medie regionaliAlbairateNoviglio

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Prova d’irrigazione d’orzo

La disponibilità idrica è un elemento determinante per l’espressione della potenzialità produttiva

delle varietà coltivate. Mentre fino ad ora la scarsità di acqua ha interessato soprattutto le regioni al

Sud Italia, negli ultimi anni anche al Nord si sono accumulate indicazioni di crescenti condizioni di

scarsità d’acqua, come evidenziato per esempio nell’ anno 2003. Nell’ambito dei cambiamenti

climatici si prevede una tendenza a una limitazione sempre maggiore della produttività. Al fine di

studiare l’utilità di un apporto idrico nelle fasi di sviluppo importanti per la produttività dei

cereali è stata effettuata una sperimentazione d’irrigazione in campi d’orzo (Hordeum

vulgare) presso l’azienda agricola dei F.LLI CUCCHETTI a Cuggiono (MI). Ciò al fine sia di

migliorare i risultati produttivi delle colture sia di sfruttare l’acqua irrigua presente nelle aziende

solitamente già dalla fine del mese di aprile. Infatti durante il periodo primaverile l’acqua irrigua

risulta solitamente ampiamente disponibile, ed il suo utilizzo su orzo, frumento e pisello non va a

sottrarre volumi utili per altre colture tradizionalmente irrigue, come ad esempio il mais, che in

questo periodo si trova in una fase con limitate esigenze idriche. Inoltre, diversamente dal periodo

estivo, in primavera il consumo agricolo della risorsa acqua non trova particolari limitazioni in

quanto non è ancora in competizione con altre possibili utilizzazioni, che negli ultimi anni hanno

condizionato pesantemente il riparto e la gestione delle acque superficiali (vedi il turismo ed il

comparto energetico).

Il primo novembre 2006 è stata effettuata la semina della varietà Orelie in campo irrigato e non

irrigato. Si è previsto di effettuare l’irrigazione sulla base di calcoli della disponibilità idrica nel

suolo. Per questo sono stati utilizzati i dati climatici della stazione ARPA di Lonate Pozzolo,

località vicina ai campi sperimentali (per l’anno 2006 sono stati utilizzati i dati forniti da ERSAF).

I dati pluviometrici sono stati raccolti presso l’azienda a Cuggiono.

Al fine di determinare i parametri necessari ai calcoli della disponibilità idrica sono stato effettuati

rilievi su campioni di suolo prelevati nell’azienda per la determinazione della capacità di campo.

I vari campioni sono stati prelevati lungo il profilo del terreno fino a una profondità di circa 35 cm.

Le analisi hanno dato i risultati seguenti:

• Densità apparente: 954 g/ dm3

• Capacità idrica massima: pari al 29,36 % del peso secco del terreno.

• Capacità di campo: pari al 24,68 % del peso secco del terreno.

Il terreno è di tipo prevalentemente sabbioso (67 % sabbia, 24 % limo e 9 % argilla) secondo la

mappa dei suoli della Regione.

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Il bilancio idrico del suolo è stato calcolato con un modello semplice di stima del contenuto

d’acqua nel suolo disponibile per le piante, che tiene conto di:

• precipitazioni,

• evapotraspirazione, stimata tramite evapotraspirazione potenziale (PET) secondo il modello

di Thorntwaite (1948)

• una funzione matematica che riduce l’evapotraspirazione quando l’acqua disponibile per la

pianta è inferiore a 70% della capacità di campo.:

Per gli interventi d’irrigazione è stato stabilito un range di contenuto di acqua nel suolo tra 72 e

60% della capacitá di campo, considerando che a questi livelli la pianta comincia a rispondere

chiudendo gli stomi; quindi quando il contenuto idrico è compreso tra questi due livelli si procede

ad irrigare.

Quanto minore è la disponibilità idrica nel suolo tanto maggiore è l’indice di stress idrico, che puó

essere calcolato per l’intera stagione colturale.

In base a questo criterio è stato eseguito un intervento di irrigazione il 20 aprile (vedi Fig.2) intorno

all’epoca di spigatura. Nelle fasi successive si sono registrate numerose piogge che hanno

mantenuto il contenuto idrico del suolo al di sopra della soglia di intervento ad eccezione di un

breve periodo nella terza decade di Maggio quando ormai le piante erano in fase di maturazione

cerosa.

Fig. 1: confronto tra spighe del campo irriguo e non irriguo

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-10

10

30

50

70

90

110

130

2006.75 2007.00 2007.25 2007.50 2007.75

tempo

acqu

a di

spon

ibile

nel

suo

lo [m

m]

.

bilancio idrico del suolo, irrigato

bilancio idrico del suolo, non irrigato

limite d'intervento superiore

limite d'intervento inferiore

Fig. 2: Bilancio idrico del suolo per il campo irrigato e non irrigato. La barra gialla indica il periodo

di coltivazione dell’orzo.

L’indice di stress idrico calcolato per la stagione 2006-’07 è risultato tuttavia basso anche nel

campo non irrigato, comparato al precedente anno. Per questo motivo non si è rilevato, per il campo

irrigato, un incremento di produzione di granella, pari a 5,6 t/ha, né variazioni del peso ettolitrico

(56g). Tuttavia è importante rilevare il significativo aumento di altezza delle piante dovuto

all’intervento di irrigazione: 76,4cm, 10 cm in piú rispetto al trattamento non irrigato. Un maggiore

sviluppo in altezza puó essere un presupposto per la produzione di maggiore biomassa totale.

Fattori sfavorevoli intervenuti nell’ultima fase del ciclo produttivo (piogge in fase di maturazione

avanzata, incidenza di malattie), non hanno consentito l’estrinsecarsi del potenziale produttivo

migliorato con l’apporto idrico.

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CAMPO VARIETALE DI ORZO : SCHEDE AGRONOMICHE

Azienda Agricola : F.lli Rossi –C.na Garavaglia - Albairate Precessione colturale: frumento

• Distribuzione liquame dose 350 q/ha :30 agosto 2006

• Aratura :15 ottobre

• Erpicatura e semina: 3 novembre

• Concimazione minerale con nitrato ammonico dose 225 kg/ha – 15 kg/pertica titolo 26:

25 febbraio 2007– unità azoto 58,50

• Diserbo con Marox (p.a. tifensulfuron metile + tribenuron metile ) dose 35g/ha: 1 marzo

• Concimazione minerale con Azofert dose 105 kg/ha –7 kg/pertica: 2 marzo

unità azoto 21

• Irrigazione : 17 aprile 2007

• Raccolta: 12 giugno 2007

• Unità di azoto minerale totali: 79,50

Azienda Agricola Rossi – C.na Tavernasco - Noviglio Caratteristiche del terreno:franco-limoso; pH 6,25 subacido; sostanza organica: normale; azoto totale: normale: rapporto C/N: equilibrato; calcio scambiabile: normale; magnesio scambiabile: basso; potassio scambiabile: normale; fosforo assimilabile: normale Precessione colturale : riso

• Distribuzione liquame dose 225 q/ha : 30 ottobre 2006 • Aratura: 10 novembre 2006 • Concimazione con scorie fosfo-potassiche 6-9-22 dose 450 kg/ha – 30 kg/pertica : 2 novembre

Unità di azoto: 27; unità di fosforo 40,50; unità di potassio 99 • Erpicatura e semina: 4 novembre 2006

• Concimazione minerale con nitrato ammonico dose 120 kg/ha – 8 kg/pertica titolo 26:

26 febbraio– unità azoto 31,20 • Trattamento fungicida con Bumper P (p.a. procloraz + propiconazolo) + Irol (bagnante) 1

kg/ha : 10 maggio • Raccolta: 14 giugno 2007

• Unità di azoto minerale totali: 58,20 • Unità di fosforo minerale totali: 40,50 • Unità di potassio minerale totali: 99

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ORZO: CARATTERISTICHE DELLE VARIETÀ IN PROVA Dati forniti dalle ditte

ORELIE varietà medio-precoce, molto produttiva, resistente all’allettamento, buona tolleranza alle malattie, soprattutto alla rincosporiosi

ALCE invernale; notevole rusticità; Pianta di taglia media, con ciclo medioprecoce, fornisce una granella di notevole peso specifico, contraddistinta da una colorazione chiara dell’ aleurone; resistente al freddo invernale; mediamente resistente al oidio e ad allettamento; mediamente sensibile-sensibile al mosaico giallo

BOREALE Orzo distico di taglia media, dotato di un elevatissimo peso dei mille semi, viene proposto agli operatori del settore in virtù delle ottime rese ettariali espresse nel corso della sperimentazione parcellare. Ottimi sono anche il peso ettolitrico e la resistenza all’allettamento. Particolarmente interessante risulta inoltre l’attitudine maltaria di questa varietà, che deve essere seminata in epoca normale, evitando le semine anticipate. Destinazione maltaria-zootecnica

KETOS Nuova varietà non alternativa di taglia medio-alta e ciclo medio. Presenta elevate resistenze all'allettamento, all'oidio e al virus del mosaico giallo dell'orzo. Varietà di riferimento in Italia per la sua eccezionale produttività e per la granella di grosso calibro ad utilizzazione foraggera.

ALDEBARAN Taglia media, spiga polistica, ciclo spigatura medio-tardivo,ciclo maturazione medio, alternativo; mod. resistente all’allettamento, oidio ruggine, elmintosporiosi; resistente al freddo

SIXTINE Orzo polistico (6 ranghi) non alternativo; per semine autunnali; varietà francese; taglia medio alta; elevato accestimento; resistente all'allettamento

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FRUMENTO: Produzione media regionale a confronto con produzione provinciale

Produzione in t/ha al 13% umidità Varietà Ditta Classemerceologica Albairate Cuggiono Medie

regionali*

Umidità% Peso ettolitricokg/hl

AFRICA

Apsov Panificabile 7,01 6,26 5,87 12,0 74,8

BRAMANTE

SIS Biscottiero 6,79 6,75 5,86 12,7 77,6

BOLOGNA

SIS Frumento diforza

6,96 6,19 5,82 12,6 78,1

PR22R58

Pioneer Panificabile 5,97 6,67 5,72 12,3 73,4

KALANGO

Florisem Panificabilesuperiore

5,49 7,42 5,63 12,4 73,8

BOKARO

Florisem Panificabile 6,22 5,75 5,47 12,2 71,2

ABATE

Eurogen Panificabile 6,81 5,56 5,40 12,3 77,0

APACHE

SIS Panificabilesuperiore

6,67 5,52 5,40 12,4 74,6

BLASCO

Apsov Panificabilesuperiore

5,90 5,76 5,40 12,5 79,7

AVORIO

Apsov Panificabilesuperiore

4,91 5,20 4,61 12,4 72,0

Medie di campo 6,27 6,11• Dati medi di tutte le varietà: Produzione: 5,52 t/ha al 13% U

Umidità : 12,4% Peso ettolitrico: 75,2 kg/hl

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* dati dei campi varietali realizzati nelle province di Milano, Lodi, Pavia, Cremona,Mantova,Varese,Brescia che partecipano al Progetto Grandi Colture

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FRUMENTO: produzioni provinciali in t/ha a confronto con produzioni regionali

media regionale di tutte le varietà (5,52 t/ha)

3,00

3,50

4,00

4,50

5,00

5,50

6,00

6,50

7,00

7,50

8,00

AFRICA

BRAMANTE

BOLOGNA

PR22R58

KALANGO

BOKARO

ABATE

APACHE

BLASCO

AVORIOMedie regionaliAlbairateCuggiono

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CAMPO VARIETALE DI FRUMENTO : SCHEDE AGRONOMICHE

Azienda Agricola : F.lli Rossi –C.na Garavaglia - Albairate Precessione colturale: pisello /mais trinciato

• Distribuzione letame dose 450 q/ha :30 agosto 2006

• Aratura :15 ottobre 2006

• Erpicatura e semina: 3 novembre 2006

• Concimazione minerale con nitrato ammonico dose 225 kg/ha – 15 kg/pertica titolo 26:

25 febbraio 2007– unità azoto 58,50

• Diserbo con Marox (p.a. tifensulfuron metile + tribenuron metile ) dose 35g/ha: 1 marzo

• Concimazione minerale con Azofert 150 kg/ha – 10 kg/pertica: 2 marzo - unità di azoto 30

• Irrigazione : 18 aprile

• Raccolta: 29 giugno

• Unità di azoto minerale totali: 88,50

Azienda Agricola Cucchetti F.lli - Cuggiono Caratteristiche del terreno: franco-sabbioso; pH 5,86 acido; sostanza organica elevata; azoto totale : alto; rapporto C/N: equilibrato;calcio scambiabile: normale;magnesio scambiabile: basso; potassio scambiabile:normale; fosforo assimilabile: alto Precessione colturale : mais

• Distribuzione letame dose 400 kg/ha : 28 ottobre 2006 • Aratura: 29 ottobre 2006 • Concimazione minerale con KCl titolo 60 dose 225 kg/ha (15 kg/pertica) + calce magnesiaca

450 kg/ha (30 kg /ha) : 30 ottobre unità di potassio 135

• Semina : 2 novembre • Rullatura : 3 marzo 2007 • Concimazione minerale con nitrato ammonico titolo 26 dose 180 kg/ha (12 kg/pertica)

5 marzo - unità di azoto: 46,80 • Diserbo con Marox (p.a. tifensulfuron metile + tribenuron metile) dose 30 g/ha: 28 marzo • Concimazione minerale con Entec 26 dose 375 kg/ha ( 25 kg/pertica) : 30 marzo

unità di azoto 97,50 • Trattamento fungicida con Bumper (p.a. procloraz + propiconazolo ) dose 1 kg/ha: 16 maggio • Trattamento insetticida contro cimici con Minuet (p.a zeta cipermetrina ) dose 1 kg/ha: 16

maggio • Irrigazioni : 18 aprile e 19 maggio • Raccolta : 28 giugno

• Unità di azoto minerale totali: 144,30 • Unità di potassio minerale totali: 135

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FRUMENTO: CARATTERISTICHE DELLE VARIETÀ IN PROVA Dati forniti dalle ditte:* FPS: FRUMENTO PANIFICABILE SUPERIORE; * FP: FRUMENTO PANIFICABILE;* FB: FRUMENTO BISCOTTIERO APACHE

Ciclo tardivo, elevata richiesta di vernalizzazione e buona adattabilità agli areali più settentrionali;grande capacità di accestimento, elevata fertilità della spiga, buon riempimento delle cariossidi, elevata resistenza alle principali avversità (ruggine bruna e ruggine gialla in particolare) ed elevata e stabile produttività; particolarmente interessante è il tenore proteico della granella prodotta; apprezzato dal mondo della trasformazione per la sua regolarità e costanza qualitativa; caratteristica distintiva della varietà è il colore giallo degli impasti, che risultano particolarmente ricercati per la produzione di alcuni pani. FP

AVORIO Taglia medio-alta; spiga semi mutica, bianca; colore granella bianco; non alternativo;ciclo spigatura medio; ciclo maturazione medio; accestimento medio; resistente all’allettamento; al freddo, a oidio, mod. resistente a ruggine bruna, resistente a ruggine gialla, mod. suscettibile a septoriosi; mod. tollerante a fusariosi. FPS*

AFRICA Taglia medio-bassa, spiga aristata bianca, colore granella rosso chiaro, non alternativo, ciclo spigatura tardivo, coclo maturazione medio, accestimento buono; resitente ad: allettamento, freddo oidio, ruggine bruna e gialla; moderatamente resistente a septoriosi e fusarioni

BLASCO Taglia medio alta, spiga aristata, bianca; ciclo spigatura medio precoce, ciclo maturazione medio, accestimento buono, resistente all’allettamento;moderatamente resistente al freddo e all’oidio; resistente alle ruggini gialla e bruna, moderatamente resistente a septoria, moderatamente tollerante a fusariosi. FPS*

BOLOGNA Taglia bassa, ciclo medio-tardivo e spiga aristata con colore bianco delle glume alla maturazione; si colloca nella categoria dei grani di forza, avendo un’elevata teneacità del glutine (W= 300-350); ottima resistenza all’allettamento e alle principali fitopatie, come ad esempio alla ruggine gialla. FF

BRAMANTE Pianta di ciclo medio-tardivo, dotato di un’elevata fertilità della spiga, che risulta aristata e di colore bianco a maturazione; elevata stabile produttività ed eccellente peso ettolitrico; resistenza alle principali fitopatie: notevole tolleranza alla ruggine gialla, bruna e fusariosi. La taglia media della pianta consente di resistere all’allettamento; fornisce farine “soft” le cui caratteristiche sono apprezzate dall’industria molitoria per l’ottimo equilibrio tra w (100-150) e P/L (0,3-0,4) FP/FB

KALANGO Precocità spigatura: media; resistenza a freddo: media; molto resistente all’allettamento; altezza medio-bassa; spiga aristata; resistenza all’oidio : medio sensibile fino a poco sensibile; ruggine gialla e bruna: medio sensibile; fusariosi della spiga: poco sensibile; septoriosi: medio sensibile; accestimento molto buono; fertilità della spiga buona; peso specifico: buono; FPS - FF

BOKARO Precocità spigatura: media; resistenza a freddo: buona; molto resistente all’allettamento; altezza medio-bassa; spiga aristata; resistenza all’oidio : medio sensibile fino a poco sensibile; ruggine gialla: medio sensibile; ruggine bruna: poco sensibile; fusariosi della spiga: medio sensibile fino a poco sensibile; septoriosi: medio sensibile; accestimento molto buono; fertilità della spiga ottima; peso specifico: buono; FP

PR22R58 Caratteristiche della pianta: Taglia media, portamento app. fogliare: semi eretto. Ottima resistenza all’ allettamento .Buona capacità di accestimento.Spiga di lunghezza media, aristata Caratteri fisiologici:Ciclo medio-tardivo; alternativo con elevata richiesta di vernalizzazione. Caratteristiche agronomiche: potenziale produttivo elevato;resistenza al freddo:ottima; resistenza ad oidio:elevata; resistenza a ruggine bruna:ottima; tolleranza a ruggine gialla: ottima; tolleranza a fusariosi della spiga: buona; sensibilità alla pre-germinazione:scarsa: FP

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RISULTATI DEI CAMPI VARIETALI DI PISELLO PROTEICO

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Prove varietali e agronomiche su pisello proteico in Provincia di Milano Il pisello proteico è una leguminosa da granella a ciclo invernale primaverile coltivata soprattutto in Francia e nei Paesi del Centro-Nord Europa. In Italia l’utilizzo di questa coltura non sta avendo un grande successo perché molto spesso l'utilizzo di cultivar non idonee e una gestione agronomica non sempre corretta non consentono di ottenere produzioni che siano economicamente competitive con i cereali a paglia. In questi ultimi anni i confronti varietali hanno consentito di individuare varietà interessanti per gli areali di coltivazione italiani e in particolare per la Pianura Padana, che permettono di ottenere produzioni di granella anche superiori alle 5 t di s.s. ad ettaro. La granella di pisello può essere direttamente utilizzata in azienda sia negli allevamenti di bovini che di suini, senza i trattamenti termici che sono invece necessari per la soia, garantendo in più la completa assenza di OGM. La coltura del pisello proteico costituisce inoltre un’alternativa colturale interessante nei sistemi agricoli basati sulla monosuccessione dei cereali, consente di arricchire il suolo con l'azoto fissato dall'atmosfera e di mantenere elevati i contenuti di sostanza organica con l’interramento delle paglie. Grazie alla brevità del ciclo colturale, il pisello proteico può essere seguito in rotazione stretta da una coltura estivo-autunnale (mais o sorgo da trinciato, mais a ciclo breve da granella, soia). Infine potendo utilizzare il parco macchine già presente in azienda e grazie alle ridotte anticipazioni colturali il pisello può essere previsto senza difficoltà nei più diversi schemi colturali, sia delle aziende cerealicole che di quelle zootecniche. I risultati delle prove di confronto varietale Uno degli aspetti di fondamentale importanza per la riuscita della coltura è la scelta della varietà più adatta all'ambiente di coltivazione. A questo proposito le prove di confronto varietale allestite in differenti ambienti pedoclimatici sono in grado di fornire indicazioni utili sulle caratteristiche delle cultivar, la resistenza al freddo, all’allettamento e alle malattie, la potenzialità produttiva, il contenuto in proteina della granella. La Provincia di Milano ha allestito, per l’annata agraria 2006-2007, due campi varietali a semina autunnale in due località (Robecchetto e Mediglia). La scelta varietale è stata effettuata sulla base dei risultati produttivi delle prove degli anni precedenti ed invitando le ditte produttrici di seme a proporre la loro migliore varietà presente sul mercato. I due campi sono stati organizzati in parcelloni (1000 m2 a Robecchetto e 500 m2 a Mediglia) con due ripetizioni, confrontando 8 varietà a Robecchetto e 5 a Mediglia (Tabella 1). Tutte le varietà in prova erano afile, cioè con le foglie trasformate in cirri, organi particolari che permettono alle piante di ancorarsi le une alle atre e resistere meglio all’allettamento. Il peso dei 1000 semi è risultato particolarmente differenziato tra le varietà con valori compresi tra 169 g della varietà Cartouche e 315 g della varietà Pactol. Per ottenere investimenti di semina omogenei (attese 80 piante a m2) è quindi indispensabile calcolare la dose di seme ad ettaro tenendo in considerazione il peso dei 1000 semi e la germinabilità dichiarata sulle confezioni di semente. Tabella 1. Varietà in prova, ditta fornitrice del seme e peso dei 1000 semi. Varietà Ditta Peso 1000 semi (g) Dose seme (kg/ha) ATTIKA* Verneuil 282 250 CARTOUCHE Florisem 169 150 CHEROKEE* Apsov 195 170 HARDY Florisem 226 200 ISARD* Apsov 191 170 PACTOL* KWS 315 280 PRELUDE Florisem 224 200 ROYAL* Semfor 285 250 * varietà presenti nel campo di Mediglia. Le semine sono state effettuate il 6 novembre a Mediglia e il 9 novembre a Robecchetto. Temperature particolarmente miti durante la fine dell’autunno e nell’inverno hanno consentito una

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germinazione ed un affrancamento veloce della coltura, con piante molto sviluppate già a metà gennaio (foto 1). Il clima troppo mite dei mesi invernali è stato però la causa di attacchi fungini responsabili del mal del piede (antracnosi), che si sono manifestati con la necrosi della parte basale degli steli (foto 2), in maniera più marcata a Robecchetto, dove è stato necessario intervenire con un trattamento fungicida su una buona parte dell’appezzamento. Temperature elevate e clima asciutto a primavera favoriscono inoltre l’insorgenza di attacchi, anche estesi, di oidio, che possono ridurre la produzione quando avvengono a carico dei baccelli (foto 3). Le fioriture si sono verificate in epoca molto più anticipata (quasi un mese) rispetto allo scorso anno: dal 7 aprile per le cultivar più precoci (Hardy e Attika) al 16 aprile per la cultivar più tardiva (Cartouche), sia a Robecchetto che a Mediglia. Il mese di maggio caratterizzato da piogge abbondanti nella seconda e terza decade ha determinato un generalizzato allettamento delle colture, senza differenze tra le varietà ed ha determinato un ritardo nelle operazioni di raccolta, risultate comunque anticipate rispetto all’anno precedente. La trebbiatura è stata effettuata l’8 e l’11 giugno, a Robecchetto e Mediglia rispettivamente, con umidità della granella inferiori al 15% (Tabella 2) in entrambe le località. A Robecchetto la granella presentava valori medi di umidità attorno al 12,9%, mentre a Mediglia sono stati osservati valori leggermente inferiori (media 11,7%). Le rese produttive sono risultate abbastanza diversificate a Robecchetto, con le varietà Cherokee e Hardy che hanno fatto registrare i valori più alti (4,21 e 4,47 t s.s./ha). La varietà Pactol è risultata molto suscettibile agli attacchi di antracnosi, che ne hanno compromesso i risultati produttivi finali (Foto 4). A Mediglia le produzioni sono risultate simili a quelle di Robecchetto (media delle varietà 3,81 t s.s./ha), e si è confermata l’ottima potenzialità produttiva di Cherokee (4,23 t s.s./ha). Il contenuto in proteine della granella è risultato nella media con valori compresi tra il 22,9 e il 26,5%. Particolarmente interessante si conferma la varietà Royal (26,5%), che ha fatto registrare i più alti valori di contenuto proteico in entrambe le località. Considerando la produzione di proteine ad ettaro da segnalare la varietà Hardy in grado di fornire a Robecchetto oltre 1100 kg/ha di proteina. Tabella 2. Risultati produttivi e contenuti in proteina delle varietà in prova. Trebbiatura effettuata l’8 giugno a Robecchetto e l’11 giugno a Mediglia. Varietà Fioritura Granella Proteina data

Produzione

(t s.s/ha)

Umidità (%)

Contenuto (%)

Produzione (kg/ha)

Mediglia Attika 7 aprile 3,63 11,4 24,0 871 Cherokee 12 aprile 4,23 11,5 23,4 990 Isard 9 aprile 3,98 11,5 24,1 959 Pactol 8 aprile 3,75 12,1 25,6 960 Royal 10 aprile 3,45 12,4 26,0 897 Robecchetto Attika 8 aprile 3,81 12,0 24,8 945 Cartouche 16 aprile 3,81 11,6 23,6 899 Cherokee 13 aprile 4,21 12,0 22,9 964 Hardy 7 aprile 4,47 12,9 24,7 1104 Isard 11 aprile 3,56 13,7 24,8 883 Pactol 8 aprile 2,91 14,3 24,9 725 Prelude 8 aprile 3,60 12,9 24,4 878 Royal 10 aprile 3,60 14,2 26,5 954

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Gestione di alcuni aspetti agronomici Oltre alla scelta di una varietà produttiva e adatta all’ambiente di coltivazione è opportuno definire in maniera accurata alcuni elementi della tecnica agronomica che sono determinanti per i risultati produttivi della coltura. A questo proposito, nell’ambito della sperimentazione condotta dalla Provincia di Milano, si è proceduto a testare a Mediglia 5 differenti densità di semina e a Robecchetto 3 diverse date di semina autunnale. Le prove sono state condotte predisponendo parcelloni di dimensioni analoghe a quelli utilizzati per il confronto varietale. Per quanto riguarda la densità di semina, sono stati testati 5 investimenti della varietà Attika. Sono state effettuate semine con 190, 250, 280, 310 e 370 kg/ha utili per avere investimenti pari a 60, 80, 90, 100 e 120 piante a m2. Nella Figura 1 si può osservare come aumentando la dose di seme, aumenti il numero di piante a m2 presenti. Il numero di piante a m2 affrancate ad inizio primavera aumenta tuttavia da 60 dell’investimento con la dose di seme più bassa (190 kg/ha) per arrivare al massimo alle 90 piante a m2 degli investimenti con le dosi 310 e 370 kg/ha. Nella figura 2 si può osservare che le produzioni di granella alla raccolta siano risultate superiori alle 3,5 t/ha nel caso di investimenti di semina compresi tra i 190 e i 250 kg/ha di seme corrispondenti ad un numero di piante a m2 compreso tra 60 e 80, mentre investimenti superiori hanno determinato produzioni inferiori e più variabili. Il contenuto in proteina della granella non è risultato influenzato dalla dose di semina e dal numero di piante presenti: conseguentemente la produzione di proteina ad ettaro è risultata decisamente superiore alle dosi di semina più contenute decrescendo linearmente al crescere della dose di seme, passando da circa 860 kg/ha a circa 780 kg/ha. Questo primo anno di prova, confermando i dati già pubblicati, evidenzia che, in annate favorevoli, il pisello proteico può ottenere ottimi risultati produttivi già con dosi di seme che prevedano un investimento finale di circa 60 piante a m2. Naturalmente l’andamento stagionale molto favorevole durante l’inverno scorso potrebbe aver favorito l’ottenimento di questi risultati, ma la possibilità di ridurre la quantità di seme è assolutamente da valutare per ridurre i costi di produzione e rendere maggiormente competitiva questa coltura.

50

60

70

80

90

100

150 200 250 300 350 400Dose seme (kg/ha)

Dens

ità co

ltura

le (p

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m2 )

Figura 1. Densità colturale espressa come numero di piante a m2 determinata a primavera in relazione alla dose di semina praticata.

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2.5

3.0

3.5

4.0

150 200 250 300 350 400Dose seme (kg/ha)

Prod

uzio

ne (t

s.s

./ha)

Figura 2. Produzione di granella (t s.s./ha) in relazione alla dose di semina praticata.

7 6 0

7 8 0

8 0 0

8 2 0

8 4 0

8 6 0

8 8 0

5 0 7 0 9 0 1 1 0 1 3 0

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one

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(kg/

ha)

D o s e s e m e (kg /ha)

Figura 3. Produzione di proteine (kg/ha) in relazione alla dose di semina praticata. Anche la scelta di una corretta epoca di semina in autunno può contribuire a migliorare i risultati produttivi del pisello proteico. A Robecchetto la varietà Attika è stata seminata a fine ottobre, nella prima e nell’ultima decade di novembre. Nella Figura 4 sono riportate le produzioni di granella in relazione alla data di semina. Si può osservare come la semina a fine novembre abbia consentito migliori produzioni, confermando alcune osservazioni aziendali che indicavano una maggiore produttività della coltura per semine effettuate in autunno inoltrato, piuttosto che a fine ottobre-inizio novembre. Ulteriori indicazioni sono venute dall’osservazione della coltura a primavera. Le semina anticipate evidenziavano una maggiore predisposizione agli attacchi di antracnosi. Le stesse osservazioni sono state confermate da osservazioni in altre realtà aziendali, dove colture seminate a metà ottobre hanno mostrato a primavera gravi attacchi fungini che ne anno compromesso pesantemente la produzione finale. Naturalmente i risultati vanno ulteriormente confermati con successive prove agronomiche, in diverse condizioni pedologiche e con andamenti climatici differenti.

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In conclusione Anche in annate poco favorevoli come il 2007, il pisello proteico è in grado di fornire produzioni di granella interessanti, con ottimi contenuti di proteina della granella, compresi tra il 23 e il 26%. Una corretta scelta dell’epoca di semina e della dose di seme da utilizzare può contribuire a ridurre i costi di produzione e ad ottenere i massimi risultati produttivi.

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oto 1. Robecchetto 13 gennaio 2007: temperature articolarmente miti durante l’inverno hanno consentito na germinazione ed un affrancamento veloce della coltura, on piante molto sviluppate già a metà gennaio.

oto 3. Maggio 2007: temperature elevate e clima asciutto a primavera favoriscono inoltre l’insorgenza di attacchi, nche estesi, di oidio, che possono ridurre la produzione uando avvengono a carico dei baccelli.

Foto 2. Robecchetto 3 marzo 2007: il clima troppo mitedei mesi invernali è stato però la causa di attacchifungini responsabili del mal del piede (antracnosi), chesi sono manifestati con la necrosi della parte basale deglisteli.

Foto 4. Robecchetto 8 maggio 2007: la varietà Pactol èrisultata molto suscettibile agli attacchi di antracnosi, conuna moria molto elevata di piante che ne ha compromessoi risultati produttivi finali.

Figura 4. Produzione di granella (t s.s./ha) in relazione alla data disemina praticata.

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CAMPI VARIETALI DI PISELLO PROTEICO : SCHEDE AGRONOMICHE

Azienda Agricola :Cirenaica s.s. – Robecchetto con Induno Caratteristiche del terreno: franco- sabbioso; pH: 6,86 neutro; sostanza organica: elevata; azoto totale: normale; rapporto C/N: equilibrato; calcio scambiabile:normale; potassio scambiabile:basso; fosforo assimilabile: alto

• Distribuzione calce di defecazione carbonato di calcio 65 % dose 25 q/ha : 10 ottobre 2006

• Aratura: 26 ottobre • Arginatura/livellatura : 27 ottobre • Discatura : 28 ottobre • Concimazione minerale con KCl titolo 60 dose 225 kg/ha (15 kg/pertica) : 28 ottobre – unità

di potassio135 • Semina: 9 novembre • Rullatura: 10 novembre • Trattamento fungicida contro antracnosi con Ortiva (p.a. azoxystrobin) 0,8l/ha +

concimazione fogliare con Siapton 2 l/ha : 23 marzo 2007 • Irrigazioni : 18 aprile – 28 aprile • Raccolta: 8 giugno

Az. Agricola : Cornalba Silvia – C.na Borgonuovo –Mediglia

• Precessione colturale: mais – interramento stocchi • Aratura: 3 novembre 2006 • Erpicatura e semina in combinata: 6 novembre • Raccolta : 11 giugno

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L’andamento agrometeorologico tra l’autunno 2006 e la primavera 2007 Analisi agrometeorologica Ottobre 2006 -Maggio 2007

Nel complesso le coltivazioni lombarde di orzo e frumento non hanno subito particolari avversità atmosferiche tra l’autunno del 2006 e la fine di maggio 2007. L’aspetto più significativo di questo lungo periodo è stata la mitezza delle condizioni agrometeorologiche (con poche gelate invernali e quasi assenza di gelate tardive) e la scarsità delle precipitazioni. Ma valutiamo nel dettaglio l’andamento agrometeorologico dei mesi che hanno caratterizzato lo sviluppo delle due colture sopraccitate. Nei primi giorni di ottobre, sebbene qualche precipitazione abbia raggiunto la pianura, il contesto è stato caratterizzato da condizioni estive. Nella prima decade del mese, infatti, sono state raggiunte ancora temperature superiori ai 25°-26° C. Dopo le precipitazioni di cui si è fatto cenno, dal giorno 8, si è aperto un lungo periodo caratterizzato da stabilità ed assenza di piogge fino al 19. La parte centrale del mese ha ancora registrato temperature massime molto miti (24°- 25° C raggiunti per più giorni ed in diverse località) e minime solo raramente sotto i 5°- 6°C. Responsabile di questa situazione è stato ancora una volta un robusto anticiclone di matrice subtropicale. Il periodo più piovoso del mese si è registrato tra il 20 ed il 25 anche se complessivamente le piogge accumulate sono state inferiori alla media su tutta la pianura. Anche il mese successivo, novembre, è stato un mese mite e poco piovoso, sebbene all’inizio del mese si sia registrata la prima discesa di aria fredda da Nord della stagione. L’ingresso di aria più fredda e secca ha favorito, in particolare nelle minime, la diminuzione temporanea delle temperature. In questi giorni le temperature sono scese, per la prima volta nella stagione autunnale, sottozero tra il 3 ed il 5 (-4.3° C a Castello d’Agogna-PV e -3.7°C a Rivolta D’Adda-CR il 4). Dopo questo breve periodo più fresco le temperature hanno ripreso a risalire fino al 10 quando si sono, localmente, raggiunte le temperature più elevate del mese. Ancora mite la restante parte del mese senza gelate fino a fine periodo. La caratteristica più saliente del mese, però, è stata la scarsità delle precipitazioni. Fino al 16-17 del mese non si sono registrate precipitazioni, dopo queste date i soli passaggi perturbati sono da ascrivere alle giornate del 18 e del 21. Nel complesso, sulla pianura, non si sono avuti più di 40-45 mm di precipitazioni totali mensili. Secondo la climatologia, ricordiamo, dovremmo registrare tra i 70 ed i 140 mm, quindi i quantitativi caduti a novembre sono tra il 50% ed il 70% inferiori rispetto alle attese. Dicembre 2006 ha confermato la tendenza dei mesi precedenti ed è stato caratterizzato da temperature complessivamente superiori alla norma. In particolare l’anomalia è stata più significative nelle prime due decadi mentre nella parte finale del mese le temperature si sono riavvicinate alla norma. Temperature in pianura fino a 14° - 15°C si sono raggiunte quasi tutte le settimane mentre le minime assolute si sono registrare tra il 23 ed il 29 (-4.5°C a Landriano-PV il 23; -5.5°C a Rivolta d’Adda-CR il 24; - 7.1°C a Minoprio-CO il 29). La persistenza di queste condizioni è stata favorita dalla quasi continua presenza, dopo il 10 dicembre, di un’ anticiclone di matrice subtropicale caratterizzato da aria mite ed umida che ha poi favorito nebbie e foschie su tutta la pianura. Per quanto riguarda le precipitazioni il mese di dicembre è stato caratterizzato da precipitazioni irregolari e molto maggiori sui rilievi che sulla pianura. La fase maggiormente piovosa del mese si è collocata tra il 5 ed il 10 con precipitazioni abbondanti sulle Prealpi occidentali. Nel complesso le precipitazioni sono state superiori alla norma solo sulle Prealpi occidentali e sull’alta pianura centro occidentale. In questo contesto, all’inizio dell’inverno, le condizioni per la sopravvivenza di malattie fungine e fitofagi erano ottimali. Preoccupava, per questo, la possibilità di sopravvivenza di afidi e altri insetti. Il mese di gennaio non ha interrotto la mite tendenza dei mesi precedenti ed è stato contraddistinto da temperature da fine autunno. Le precipitazioni sono state leggermente inferiori alle attese, e nevicate significative si sono registrate solo sopra i 1400-1500 metri. Da ricordare i record termici raggiunti il 19 gennaio (fino a 25-26°C) che per diverse zone della regione sono un record storico per il mese di gennaio. La mitezza nelle condizioni agrometeorologiche registrate si deve, per lo più, alla continua avvezione di aria più calda dal Nord Africa o dall’Oceano Atlantico. Nella sola

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fase in cui questo flusso si è interrotto, tra il 24 ed il 27 gennaio, si sono registrate precipitazioni nevose anche a bassa quota e temperature invernali. Durante il mese sono da segnalare anche diversi episodi di foehn (il 2-3, il 12, il 19, il 27) che hanno ulteriormente favorito il mantenimento di temperature elevate. Le colture autunno-vernine sono state favorite dall’andamento agrometeorologico, e lo sviluppo vegetativo è proseguito anche nel pieno dell’inverno. Il mese di febbraio, come i mesi che lo hanno preceduto, è stato caratterizzato da temperature superiori alle attese e precipitazioni complessivamente scarse. Sebbene le condizioni agrometeorologiche registrate non abbiano fatto segnare alcun record va segnalato che la maggior parte delle stazioni di pianura della rete ha registrato temperature media nelle massime superiori agli 11° - 12°C, mentre le minime si siano attestate attorno a 1°/2°C. Anche a febbraio le ragioni di questa mitezza sono da ricercare nella prevalenza delle correnti occidentali, umide e temperate. Diversi episodi di foehn sono da segnalare nel corso del mese: il più significativo si è registrato il giorno 13, con temperature fino a 18°/19°C. Le colture autunno-vernine hanno beneficiato delle condizioni registrate, questa situazione ha però permesso una maggiore sopravvivenza delle forme svernanti di molti insetti dannosi. Anche marzo 2007 registra elevate temperature e precipitazioni complessivamente sotto la norma. La sola importante variazione a questo quadro evolutivo è legata al fatto che le temperature più alte di marzo si sono registrate nella prima parte del mese: fino a 22° - 23°C sulle pianure lombarde tra il 14 ed il 17. Tra il 18 ed il 19 l’ingresso di un nucleo freddo dal Nord-Europa ha fatto si che le temperature subissero una sensibile diminuzione portandosi in alcuni casi sotto la media; in questa contesto la neve ha fatto localmente la sua comparsa sulla pianura pavese il giorno 20. Dopo questa breve fase perturbata si sono registrate alcune gelate tardive favorite dall’elevato irraggiamento notturno combinato con la presenza di aria fredda. Le colture autunno-vernine non hanno avuto alcun problema per le condizioni registrate nella seconda parte del mese, mentre per le colture primaverili-estive si è dovuto attendere per poter iniziare le semine. Il mese di aprile si apre con una moderata instabilità e precipitazioni per lo più sottoforma di rovescio o temporale. Le temperature, ancora fresche fino al 5, tendono a salire progressivamente superando localmente i 25°C dall’11. Dal 9 al 29 le precipitazioni sono sostanzialmente nulle sulla pianura lombarda; nello stesso periodo le temperature continuano la ascesa attestandosi su valori da inizio estate dal 15 aprile e raggiungendo il culmine il giorno 24 (31.4°C a Landriano-PV e 30.8°C a Cavenago d’Adda-LO). Proprio l’ultimo giorno del mese le precipitazioni ricompaiono sulla pianura e localmente (il 30) si superano i 20-25 mm giornalieri. La prima parte del mese di maggio ha registrato condizioni primaverili. Le temperature sono state complessivamente elevate ma non sono mancate alcune giornate fresche e piovose. Nei primi 6 giorni del mese in alcune aree della pianura occidentale si sono registrati più di 120 mm di pioggia (Corsico-MI e Landriano-PV); nella maggioranza dei casi, però, le precipitazioni sulla pianura sono state comprese tra i 20 ed i 60 mm. A fronte di temperature massime attorno ai 15°C su tutta la pianura il 4 maggio, il giorno 9 si sono localmente superati i 30°C (31°C a Landriano-PV e Sondrio; 30.8°C a Mantova). Il caldo iniziato alla fine della prima decade di maggio è proseguito senza sosta (tranne una breve “incrinatura il 15 maggio) fino al 26 del mese con temperature massime localmente superiori a quelle registrate a maggio 2003. Tra il 22 ed il 23 si sono localmente raggiunti o superati i 34°C (34.7° C a Landriano-PV; 34.6°C a Lodi e 34°C a Milano Lambrate). Negli ultimi giorni del mese le temperature hanno subito una sostanziale diminuzione e precipitazioni, talora abbondanti, hanno raggiunto la pianura dando sollievo alle “assetate” colture.

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Provincia di Milano Settore Agricoltura

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